Anno 2012 • N. 3
Econotizie per gli amanti della natura e del bello
RECEPTION
La verde Umbria
JUNIOR CLUB
Il pesciolino vorace
SFIDE & SPORT
La sudditanza psicologica
ITINERARI DI
Le Cinque Terre sospese tra mare e monti natural-mind.it Magazine prodotto con energia certificata
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in collaborazione con FAITA
Aspettando l’anticiclone Caro lettore, la navigazione del Paese Italia sembra procedere in acque meno mosse, anche se il barometro non segna ancora l’arrivo dell’anticiclone e, quindi, del bel tempo. La situazione rimane variabile e qualche nuvolone nero all’orizzonte lascia spazio alla possibilità di nuove tempeste. Il nuvolone, più che nella stagnante economia alla quale nessuno riesce a mettere il motore, è ravvisato nell’umore dei nostri politici di professione, sempre più nervosi all’idea che una normalizzazione dell’Italia possa far perdere loro privilegi e prebende ai quali erano felicemente abituati. E quindi sempre sull’orlo di una rottura con il governo Monti che riporterebbe l’Italia nel panico. Cielo più sereno, invece, per la prossima stagione turistica, ormai imminente. L’anno scorso il settore del quale ci occupiamo, il turismo all’aria aperta, ha segnato un nuovo incremento. Altrettanto, e forse di più, ci aspettiamo quest’anno in funzione dei vantaggi che offre il crescente rapporto qualità/prezzo del segmento. Questo mese vi parliamo delle Cinque Terre, uno dei nostri angoli di Paradiso, già in ripresa dopo la disastrosa alluvione dello scorso ottobre, del campeggio in Umbria, di bellezza, di motori e, come al solito, di tante altre cose. Buona lettura. La redazione GRADIREMMO CONOSCERE LA TUA OPINIONE SU natural mind ®. PER FORNIRCELA, CLICCA QUI.
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natural mind®
Econotizie per gli amanti della natura e del bello
Periodico online del Club natural mind Anno 2012 • N. 3
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ITINERARI DI LE CINQUE TERRE Sospese tra mare e monti
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SALUTE & BELLEZZA
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IL SEGRETO DI UNA PELLE LUMINOSA Meno macchie. Più luce. Più giovinezza!
RECEPTION
• LE OASI DEL CAMPING IN ITALIA:
La verde Umbria • ITALIA, TERRA DEL SOLE E DELL’ARTE: Umbria, l’arte di vivere • FAITA HOME BY IRM • NUOVO FIAT STRADA BY LUMBERJACK Un debutto d’autore
SFIDE & SPORT LA SUDDITANZA PSICOLOGICA Nel calcio come nella vita
JUNIOR CLUB IL PESCIOLINO VORACE Storia di natura per bambini da 2 a 8 anni
IL CLUB NATURAL MIND LA POSTA DEI LETTORI
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STILI DI VITA POLIS E POLITICA Ieri come oggi
PASSIONI
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CONVIVIORTO Un progetto per organizzare ad orto un minimo spazio
A GUSTO MIO
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RICETTE LIGURI Il Pesto alla Genovese
E-SHOPPING
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L’ETA’ DEL NONNO Ciao Lorenzo: come nasce un libro
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ITINERARI DI
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aesaggio roccioso
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austero, asi-
lo di pescatori e di contadini viventi a frusto su un lembo di spiaggia che in cerpiù assottigliandosi, nuda e solenne cornice di una delle più primitive d’Italia...
EUGENIO MONTALE SU VERNAZZA
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ti tratti va sempre
ITINERARI DI
Le Cinque Terre sospese tra mare e monti FOTO ARCHIVIO AGENZIA IN LIGURIA
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lla vista di certi posti dove l’uomo ha deciso di vivere e di costruirsi la propria dimora, viene da domandarsi per quale arcano, misterioso motivo abbia deciso di farlo proprio lì. La domanda ci sorge vedendo gli esquimesi dentro i loro gelidi igloo costruiti con mattoni di ghiaccio sul pack polare dove soffiano venti glaciali ad oltre cento chilometri l’ora. Oppure, più sempli-
cemente e più a portata di mano, osservando certi montanari che vivono in valli buie ed impervie dove il sole si ferma per poche ore solo in piena estate. Ma lo stesso interrogativo ci assale anche in prossimità di un territorio bellissimo, inondato di sole, da cartolina, come quello delle Cinque Terre. Cinque paesini di pescatori arrocca-
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ITINERARI DI ti su scogli selvaggi che precipitano in mare, dove le case sono state costruite, non si sa come, sul precipizio e dove il mezzo più antico di comunicazione e di interscambio è la barca o la mulattiera. La bellezza irreale di questi paesini è proprio lì, ferma nel tempo, impermeabile all’avvento della modernità, un flashback su secoli lontani e sull’ingegnosità e flessibilità dell’uomo nell’adattarsi a qualsiasi ambiente, traendone vantaggio. Che, poi, è la storia della madre delle Cinque Terre, quel-
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la Liguria sospesa fra mare e monte, nota per la sua capacità di sfruttare al meglio sia l’uno che l’altro. Dominatrice nei secoli dell’elemento liquido attraverso il quale ha esportato nel mondo la propria civiltà ed importato affari, attaccata allo scoglio sopra il quale ha costruito longeva stabilità ed ulteriore ricchezza attraverso il massimo sfruttamento possibile di quel genere di territorio. Cinque Terre è il nome che designa il breve tratto di litorale ligure fra Punta Mesco e Punta di Montenero, ad
ITINERARI DI ovest di La Spezia. Per i suoi valori paesaggistici, ambientali e culturali, il Parco Nazionale che le comprende nel 1997 è stato dichiarato dall’UNESCO “Patrimonio Mondiale dell’Umanità”. Riomaggiore è il primo paesino che s’incontra e ti dà già un’idea dell’intero paesaggio, arroccato com’è su di una scogliera alta ed impervia, dominata dai ruderi del castello di Coderone. Su questa, le case color pastello s’impilano l’una sull’altra, scivolando poi nella stretta gola verso il mare. Fanno ala decine di gozzi da pesca tirati prudentemente a secco ed attentamente accatastati, mentre i sapori dei piatti tradizionali che provengono dai minuscoli ristorantini del luogo solleticano l’appetito anche dei più anoressici. In fondo si apre il porticciolo protetto da una diga di pietre molto simile a
quella di secoli fa. I n alto, la Via dell’Am o re, un tratto del Sentiero Azzurro che
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PERCORSO TURISTICO - T PERCORRIBILE CON ATTENZIONE - E
PERCORSO IMPEGNATIVO - EE
CHIUSO PER ORDINANZA SINDACALE
Si ricorda che la percorrenza sui tracciati
dovra' avvenire in condizioni meteo climatiche buone, con calzature adatte e da parte di
persone dotate di buona pratica escursionistica
STATO DEI SENTIERI
s. Sant.
attraversa tutti i borghi delle Cinque Terre costituendo il mezzo di collegamento più antico e più panoramico. Ma anche il più spiccio per chi, come i paesani, abbia buona gamba e non voglia cimentarsi con le immense dif-
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ITINERARI DI ficoltà imposte al traffico automobilistico dalla peculiarità del luogo. La Via dell’Amore, parzialmente intagliata nella roccia, è lunga poco più di 1 km e collega agevolmente Riomaggiore a Manarola, costeggiando sempre il mare sulla scogliera a picco. Lungo il suo percorso, molte panchine anch’esse intagliate nella roccia per godersi il panorama paradisiaco. Arrivando a Manarola, si ha la sensazione di essere ancora a Riomaggiore per la similitudine fra i due paesini. Anche qui case pastello appoggiate sulla bruna roccia che si dipanano giù, verso lo stesso mare cristallino, a tratti verde, a tratti blu. In alto, sovrastanti il paese, antichi terrazzamenti sottratti a braccia alla natura impervia con muri a secco, dove crescono vitigni pregiati ed ortaggi. Proseguendo verso nord ovest, siamo a Corniglia, in realtà frazione del comune di Vernazza ma comunque ufficialmente recensita come una delle Cinque Terre. La sua origine è antica, datando ai romani che ne costruirono il primo nucleo e le dettero il nome (Gens Cornelia), ed ha avuto
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menzioni importanti nel tempo: nel “Decameron” di Boccaccio e nel “The Invisible Circus” di Jennifer Egan. Diversamente dalle altre Terre, Corniglia non si bagna sul mare ma giace interamente sulla cima di un promontorio a 100 metri d’altezza dal quale si possono vedere gli altri quattro paesini. Vi si accede attraverso la Lardarina, la vecchia scalinata in mattone di 382 gradini che si affianca alla strada carrozzabile dove ogni tanto si muove un piccolo bus. Il mare, comunque, non è estraneo nemmeno a Corniglia perché la disposizione generale delle sue case prevede un affaccio su Via Fieschi, la strada principale, e l’altro sul mare stesso, a respirarne la brez-
ITINERARI DI
za e gli odori. Ed eccoci a Vernazza, anch’esso nome latino derivato da “verna” (nativo), presto adottato anche dal vino tipico locale conosciuto in tutto il mondo, la vernaccia. Vernazza è il villaggio delle Cinque Terre storicamente a maggiore vocazione marina. Le prime notizie effettive sul luogo, datate 1080, parlano di una città fortificata, attiva base marittima della nobile famiglia Obertenghi. Nei due secoli successivi, Vernazza viene citata come un caposaldo essenziale per la conquista della Liguria da parte di Genova, alla quale offre il porto, l’unico degno di tale menzione fra quelli
delle Cinque Terre, una flotta e soldati, in cambio di alleanza e protezione. Risale a quel periodo, nel 1251, la prima traccia documentata di una chiesa mentre quella relativa a Santa Margherita di Antiochia, la Chiesa Parrocchiale in stile gotico-ligure attribuita a Magistri Antelami, è datata 1318. Nei secoli successivi la chiesa fu poi ulteriormente ingrandita ed abbellita con il campanile ottagonale che s’innalza dall’abside. Così come venne potenziata la difesa della città dai ricorrenti raid dei pirati costruendo una cinta di mura fortificata. Infine Monterosso, piuttosto anomalo nel panorama delle Cinque Terre, diverso e più grande degli altri paesini, tanto che nel 1948 fu escluso dalla denominazione per essere poi riammesso dopo un anno. La sua spiaggia è l’unica in sabbia ed è abbastanza estesa da ospitare molti più turisti di quanti ne accolgono gli scogli e le piccole insenature degli altri paesini. Il turismo è oggi la maggiore fonte di ricavo delle Cinque Terre, un turismo ricercato, più attento al fascino dei luoghi che alle comodità. Ha
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ITINERARI DI
soppiantato la tradizionale viticoltura, che si è allineata alle moderne tecniche di marketing le quali privilegiano la qualità piuttosto che la quantità. E anche la storica fonte di sussistenza della pesca sopravvive più per il folklore dei suoi gozzi colorati che per l’effettivo apporto all’economia della zona. La quale economia ha risentito pesantemente della tremenda alluvione del 25 ottobre 2011, resa ancor più distruttiva dall’esiguo spazio man mano riservato dall’uomo al naturale
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sfogo della natura. Ma i liguri sono gente che non molla e sono già al lavoro per supplire al disastro. Ulisse
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STILI DI VITA
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“...ciascun governo istituisce leggi (nomoi) per il proprio utile; la democrazia fa leggi democratiche, la tirannide tiranniche e allo stesso modo gli altri governi. E una volta che hanno fatto le leggi, eccoli proclamare che il giusto per i governati si identifica con ciò che è invece il loro proprio utile, e chi se ne allontana lo puniscono come trasgressore sia della legge sia della giustizia. In ciò consiste, mio ottimo amico, quello che dico giusto, identico in tutte quante le poleis, l’utile del potere costituito. Ma, se non erro, questo potere detiene la forza. Così ne viene, per chi sappia ben ragionare, che in ogni caso il giusto è sempre identico all’utile del più forte“.
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p re v a l gono.
In questo senso, sembrano quasi delle sfumature alcune condizioni di miglioramento dei diritti umani che si
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l pensiero illuminato di Platone dimostra come non ci sia nulla di nuovo sotto il sole. Tale era intorno al 400 a.C., quando Platone scriveva il suo famoso saggio filosofico, tale è oggi. 2.400 anni trascorsi per testimoniare che l’egoismo dell’uomo ed il suo desiderio di possesso non sono addomesticabili dal tempo. Ovvero, che la forza e la logica del più forte alla fine
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PLATONE, LA REPUBBLICA – LIBRO I
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STILI DI VITA
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sono verificate nel frattempo. Quando Platone scriveva “La Repubblica” esisteva la schiavitù, le donne venivano considerate eter-
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namente minorenni, senza diritto di voto che era, comunque, riservato agli strati sociali più ricchi. Così, la sua repubblica era uno stato fortemente oligarchico. E tale era l’Inghilterra quando il 15 giugno 1215, in pieno Medio Evo, Giovanni Senzaterra si vide costretto per necessità a concedere ai suoi riottosi baroni la “Magna Charta Libertatum”. Essa venne salu-
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STILI DI VITA tata a posteriori come il primo documento fondamentale per il riconoscimento universale dei diritti dei cittadini, avendo introdotto moderne garanzie come il controllo su nuove tasse, il diritto di chiunque ad un giusto processo ed altro. In realtà era soprattutto volta a ridurre la supremazia del re a favore di maggiori privilegi del clero, dei feudatari e di altri potentati. Quali e quanti fossero tali potentati e quanti fossero i fedeli sudditi privi di particolari privilegi, lo testimonia la frase introduttiva della Charta: “Giovanni, per grazia di Dio, re d’Inghilterra, signore d’Irlanda, duca di Normandia e di Aquitania e conte di Angiò, agli arcivescovi, abati, conti, baroni, funzionari della foresta, sceriffi, giudici, intendenti, servitori ed a tutti i balivi e fedeli sudditi, salute”. Né l’avvento ottocentesco delle monarchie costituzionali e delle repubbliche democratiche migliorò di molto il riscatto delle minoranze. Abolita da tempo la schiavitù, il grado massimo di soggezione umana, i nuovi ordinamenti continuarono a negare a lungo il voto alle donne e mantennero nella prevalente economia campagnola rapporti di lavoro simili o vicini alla servitù della gleba.
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Le democrazie moderne hanno, infine, colmato tutti i gap, o quasi, arrivando a concedere diritti prima impensabili a comunità, minoranze, persone, addirittura a raggruppamenti una volta all’indice. Ci troviamo prossimi ad una sorta di democrazia alla rovescia dove sono le minoranze a dettare ed imporre certe leggi alla maggioranza. Il tutto all’insegna di quel “politically correct” che è un must per i benpensanti e, soprattutto, per i politici alla ricerca di voti. Il progresso dei diritti non ha, tuttavia,
STILI DI VITA quale delega dovrebbe corrispondere un operato volto a tutelare gli interessi dei cittadini secondo il programma ed il mandato concordati al momento del patto elettorale.
modificato di una virgola l’istanza dalla quale partiva Platone: “…il giusto è sempre identico all’utile del più forte”. Che può essere il più forte con le armi ma che, in una situazione di pace durevole come quella goduta dal mondo occidentale negli ultimi 67 anni, può anche essere il più potente dal punto di vista delle relazioni sociali. E l’uomo forte sotto questo punto di vista era e rimane il politico, grazie alla delega di potere a lui concessa dai cittadini in base ai principi della democrazia. Alla
Ma molto spesso non è così. Se ce ne fosse bisogno, lo dimostra l’attuale crisi della politica in Italia, con una netta frattura tra l’eletto e l’elettorato, aumentata con il tempo in maniera strisciante ed esplosa quando le difficoltà economiche hanno reso manifestamente instabile sia il presente che il futuro. Allora, a torto o a ragione, è parso ai più che il politico abbia pensato più al proprio tornaconto che a quello della comunità. Sfortunatamente la politica ha un piede d’argilla, che diventa addirittura di fragilissimo vetro nel caso dell’Italia. L’elettore guarda più ai simboli che alle persone ed alle loro capacità obiettive. Così in politica finisce per prevalere il venditore di fumo, quello geneticamente mirato al proprio utile. Con rinnovata soddisfazione di Platone e della sua tesi. Tiffany
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SALUTE & BELLEZZA
Il segreto di una pelle luminosa Meno macchie. Più luce. Più giovinezza!
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na pelle luminosa riflette intensamente la luce del giorno. Ma se ha numerose “trappole di luce”, come ad esempio macchie causate dall’età e dal sole o segni pigmentati dovuti all’acne, appare spenta. Vediamo come agire contro queste imperfezioni.
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Le oasi del camping in Italia FOTO ARCHIVIO FOTOGRAFICO APT DELL’UMBRIA Salve, Umbria verde, e tu del puro fonte nume Clitumno! Sento in cuor l’antica patria e aleggiarmi su l’accesa fronte gl’itali iddii.
GIOSUÈ CARDUCCI, ODI BARBARE
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el nostro percorso lungo l’Italia del camping, in questo numero ci soffermiamo sulla regione verde per antonomasia, l’Umbria. Con la sua grande varietà di caratteri morfologici e paesaggistici, tra un susseguirsi di vallate, catene montuose e altipiani che rappresentano circa il 94% del territorio e minime pianure, l’Umbria è il territorio meno aduso
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RECEPTION
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La verde
Inoltre, l’Umbria è, insieme, una delle regioni più piccole della penisola come numero di abitanti, l’unica non situata ai confini terrestri o marittimi della nazione e l’unica a non avere accesso al mare. Parziale compenso a questa limitazione è offerto dalla presenza di un grande lago, il Trasimeno, molto appetibile a chi preferisce l’acqua dolce alle onde del mare.
Umbria
al camping di massa.
conformazione
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FOTO DI ORNELLA TIBERI
RECEPTION
FOTO DI GIANCARL
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BELFIORE
FOTO DI WALTER LEONARDI
dell’Umbria e la sua ricchezza di bosco e di verde la rendono particolarmente attraente alla minoranza che cerca una vacanza di tutto riposo, arricchita di spunti, monumenti e testimonianze culturali. Per questi motivi, l’Umbria ospita un numero molto limitato di campeggi: 42, equivalenti all’1,6% del totale nazionale, la maggior parte dei quali (35) nella provincia di Perugia. Di conseguenza, anche il numero dei posti letto è estremamente ridotto: circa 13.000 equivalenti allo 0,9% del
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totale Italia. Come si vede, una crema comunque ben curata a disposizione di chi ricerchi la quiete francescana o la delizia del palato o una visita tranquilla alle tante città d’arte. Chaperon
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ontinuiamo a curiosare tra le bellezze naturali e artistiche di quella fantastica terra che è l’Italia. E facciamolo con gli occhi e l’animo mai sazi. I pochi spunti di queste righe hanno il solo scopo di solleticare l’appetito di turisti e girovaghi e suggestionarne il cuore. Lasciatevi trasportare!
UMBRIA, L’ARTE DI VIVERE
• VIA DI FRANCESCO. Un viaggio lungo gli oltre 270 km che attraversano l’Umbria da nord a sud, sui passi di San Francesco, in quella che fu la sua amatissima terra di nascita, nei luoghi dove maturò il suo amore per la natura e per tutte le sue creature. Il cammino parte da Citerna e prosegue per Città di Castello, Pietralunga, Gubbio, Perugia. Passo dopo passo si giunge ad Assisi e Santa Maria degli Angeli. Poi si continua verso Roma e verso la Valle Santa di Rieti. Lungo la Via, si incontrano ancora Foligno, Trevi, Spoleto, le rive del Fiume Nera, le Cascate delle Marmore fino al lago di Piediluco, ultima tappa in Umbria. Il cammino andrebbe fatto a piedi o in bicicletta. • VIA DELLA TERRACOTTA. Tra tutte le attività artigianali tradizionali in Umbria, quella che ha sicuramente raggiunto i massimi livelli di espressione tecnica e artistica è la produzione di ceramiche, terrecotte e maioliche. La zona geografica privilegiata per l’uso dell’argilla è quella che va da Marsciano (tradizione del mattone) a Deruta (tradizione della maiolica), passando per Ficulle e Ripabianca, dove funzionano tuttora quattro antiche fornaci a legna. A Marsciano è aperto il Museo Dinamico del laterizio e delle terrecotte.
Info 2 6su www.regioneumbria.eu
ARCHIVIO FOTOGRAFICO APT DELL’UMBRIA, FOTO DI WALTER LEONARDI
Terra natale di San Francesco, culla della misteriosa civiltà etrusca, l’Umbria vanta anche la presenza di alcune tra le città medievali italiane più nobili per storia, arte e tradizioni. Botteghe artigiane, aziende agricole e prodotti enogastronomici tipici completano l’offerta. Come sempre, vi proponiamo un paio di itinerari tematici.
RECEPTION
I campeggi preferiti di Trento Aosta
CAMPING CA’ SAVIO Cavallino Treporti (VE)
Trieste
Milano
Venezia
VILLAGGIO DEL SOLE Marina Romea (RA)
Torino Genova
PARCO VACANZE RIVAVERDE Marina di Ravenna (RA)
Bologna
VILLAGGIO DEI PINI Punta Marina Terme (RA) HOLIDAY VILLAGE FLORENZ Lido degli Scacchi (FE)
Firenze Ancona
VILLAGGIO CAMPING LIDO Maccagno (VA)
VILLAGGIO PINETA Milano Marittima Cervia (RA)
VILLAGGIO CAMPING BOSCO Cannobio (VB)
Perugia
CAMPING VILLE DEGLI ULIVI Marina di Campo (LI)
CENTRO TURISTICO ECOCHIOCCIOLA Maserno di Montese (MO)
L’Aquila
CAMPING CANAPAI Rio Marina (LI)
Roma
CAMPING EUCALIPTUS Alba Adriatica (TE)
Campobasso
CAMPING RESIDENCE AMIATA Casteldelpiano (GR)
Bari
VILLAGGIO CAMPING LE MARZE Marina di Grosseto (GR)
Napoli Potenza
CAMPEGGIO SUMMERLAND Viterbo HAPPY VILLAGE & CAMPING Roma
CAMPING VILLAGE DON DIEGO Grottammare (AP)
Cagliari
VILLAGGIO CAMPING TESONIS Marina di Tertenia (OG)
Catanzaro
HOTEL PICCADA & APPARTAMENTI LA GALATEA Palau (OT) CAMPING MIRAGE Barano d’Ischia (NA) CAMPEGGIO EUROPA Terracina (LT) LE PALME VILLAGE Terracina (LT)
Palermo
GREEN VILLAGE Marina di Camerota (SA)
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RECEPTION Mod. SUPER TITANIA, m. 8x4, n. 3 camere
FAITA Home by IRM
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n un mondo dove tutto cambia rapidamente, il camping sente la necessità di trasformarsi in quella che i francesi, leader di questo tipo di turismo in Europa, chiamano “hôtellerie en plein air”. L’albergo all’aria aperta al quale ci si riferisce è sostanzialmente una struttura recettiva dove il comfort ed i servizi hanno molta più importanza e spazio di quelli che avevano per lo spartano campeggiatore
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del passato. Oggi il camping è in larga parte turismo familiare, appetibile non solo per il vantaggio di prezzo che offre, ma soprattutto per il rapporto che il prezzo ha con la qualità del servizio e del comfort, ormai indispensabili anche per chi ama il piede nudo nella sabbia. E le case mobili, insieme all’accresciuta capacità di entertainment
RECEPTION del camping sul modello dei villaggi turistici, rappresentano la chiave di volta rispetto al passato, essendo in grado di offrire a tutta la famiglia spazi modernamente ottimizzati. Per questo FAITA Nazionale, la Federazione che raggruppa gran parte dei circa 2.500 campeggi italiani, ha fatto un accordo con il gruppo francese Beneteau per la produzione nel nuo-
vo stabilimento di Bologna di quattro modelli di case mobili studiati apposta per le esigenze del mercato italiano e, perciò, contrassegnati con il marchio “FAITA Home by IRM”. Laddove IRM rappresenta il marchio del gruppo francese leader nel mercato europeo delle case mobili. Le nuove “FAITA Home by IRM” rappresentano l’ultimo grido in fatto di
TECNOLOGIA AVANZATA PER UN MIGLIOR COMFORT
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Mod. SUPER MERCURE, m. 7,50x4, n. 2 camere
tecnologia specifica, combinando materiali ecologici e duraturi con soluzioni abitative di grande comfort e praticità per la famiglia ospite. Un motivo in più a favore del turismo all’aria aperta, ormai vicino a rappresentare il 20% della formula di vacanza in Italia.
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Prosegue la collaborazione con Fiat Professional, la società del gruppo Fiat che si occupa della vendita di veicoli commerciali. In questo numero vi presentiamo il nuovo Fiat Strada by Lumberjack, disponibile da marzo in Italia e nei maggiori mercati europei. Una vera unlimited edition destinata a tutti coloro che investono in un’economia green, radicata al proprio territorio e alle sue eccellenze.
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n Pick-Up da lavoro con la grinta e l’appeal di una vettura. E’ il nuovo Fiat Strada by Lumberjack, appena presentato in anteprima mondiale al Micam Shoevent, salone internazionale leader nel settore calzaturiero. Sviluppata sulla base dell’allestimento top di gamma Adventure, la nuova versione nasce infatti dalla collaborazione tra Fiat Professional e Lumberjack, storico marchio di calzature e abbigliamento outdoor, grazie alla condivisione di alcuni valori quali concre-
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tezza, qualità e robustezza. Il risultato è un veicolo che più di ogni altro modello si presta ad un impiego outdoor e professionale dove contano l’agilità, la versatilità, la capacità di carico e di disimpegnarsi nelle situazioni di terreno meno agevoli. Fiat Strada by Lumberjack è disponibile in due configurazioni di cabina (Lunga o Doppia), entrambe con brillante motore 1.3 Multijet 16v Euro 5 e propulsore che garantisce prestazioni eccellenti a fronte
RECEPTION di ridotti costi di gestione e consumi. All’esterno, la nuova versione di Fiat Strada è contraddistinta dal particolare colore di carrozzeria rosso Lumberjack, dalla targhetta identificativa con il logo Lumberjack , dagli sticker laterali con la scritta “Natural Story” e dagli specchietti esterni regolabili elettricamente. Inoltre, il look all terrain del modello è accentuato dalle barre longitudinali sul tetto e i cerchi in lega con pneumatici maggiorati. All’interno, Fiat Strada by Lumberjack offre tanto comfort per gli occupanti, in un ambiente curato in tutti i dettagli. Lo dimostrano il rivestimento in pelle dei sedili e del volante regolabile in altezza, i tappetini con logo Lumberjack e l’originale strumentazione che vanta anche bussola ed inclinometro.
A rendere piacevoli, confortevoli e sicuri i viaggi ed il lavoro, contribuiscono i sedili ergonomici ed antisubmarining, il climatizzatore, l’ABS, gli airbag anteriori, i fari fendinebbia e il differenziale E-Locker (Electronic Locking Differential). Nella versione con doppia cabina, Fiat Strada by Lumberjack è capace di ospitare comodamente fino a 4 persone mantenendo pur sempre una portata netta (escluso conducente) di 350 kg. Il tutto reso ancora più interessante dalle dimensioni esterne - è lungo 4,46 metri, largo 1,71 m e con un passo di 2,75 metri - e dall’ampio cassone posteriore, ben sfruttabile per la sua forma regolare e dotato di un rivestimento protettivo resistente ai graffi e alle temperature più estreme.
RECEPTION
I “green products” di Philips
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a Philips (Royal Philips Electronics) è sempre più concentrata nell’innovazione verde, allo sviluppo della quale ha destinato 2 miliardi di euro, da spendere entro il 2015 nei processi produttivi dei suoi tre settori strategici: Healthcare, Lighting e Consumer Lifestyle. L’impegno Philips nel proporre soluzioni e prodotti sostenibili ha permesso di raggiungere già un’incidenza del 38% dei “green products” sul fatturato globale (rispetto ad un’incidenza del 31% nel 2009). Nel mercato dei televisori, Econova LED TV1 è il TV LED più verde d’Europa. Con telecomando solare, è in grado di ridurre il consumo energetico fino al 60% – il più basso della
categoria - garantendo immagini di primissima qualità. Inoltre, è costruito con materiali riciclati e facilmente riciclabili mantenendo tuttavia inalterata la sua straordinaria qualità grazie al robusto rivestimento in alluminio. Insignito del premio European Green TV 2010-2011 dall’Associazione European Imaging & Sound (EISA), Econova LED TV riceverà la classificazione A+ in occasione dell’introduzione dell’Etichetta Energetica Europea.
Per ulteriori informazioni sull’iniziativa sostenibile EcoVision5 di Philips visita www.philips.com/about/sustainability Per ulteriori informazioni sulla riduzione del consumo di energia a casa vostra visita asimpleswitch.com
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A GUSTO MIO
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ncora gastronomia regionale italiana, in linea con l’itinerario proposto in queste pagine. Ancora antiche ricette immutate nei secoli. Parliamo di cucina ligure, una cucina capace di sfruttare ogni elemento che la terra, il mare e il lavoro dell’uomo producono. In questa piccola mezzaluna stretta tra mare e monti, non esistono allevamenti di bestiame e la dieta è sostanzialmente priva di carni. In compenso però crescono rigogliose erbe domestiche e selvatiche, come, ad esempio, il rosmarino, la maggiorana, il timo, la salvia, la borragine ed il basilico, ingrediente base della più famosa delle salse... Epicuro
pesto alla genovese consorzio
mortaio
ricetta
basilico tradizione pestello ingredienti
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qualità pestatura
A GUSTO MIO Il Pesto alla Genovese Il nome deriva dall’antico metodo di preparazione, cioè attraverso la pestatura nel famoso mortaio di marmo con l’aiuto del pestello di legno. Il Consorzio del Pesto Genovese ha elaborato un Disciplinare di Produzione, con lo scopo di tutelare la ricetta tradizionale e l’uso di ingredienti di qualità. Un ottimo pesto può essere utilizzato per condire le troffie, le trofiette, le trenette avvantaggiae, i mandilli de saea o può essere aggiunto per dare gusto al minestrone di verdure. Ingredienti (per 600 g di pasta) • 50 g di foglioline di basilico genovese, possibilmente giovane e fresco • ½ bicchiere di olio e.v. di oliva ligure • 6 cucchiai da cucina di Parmigiano Reggiano + 2 di Pecorino DOP • 2 spicchi di aglio • 1 cucchiaio da cucina di pinoli, prodotti nell’area mediterranea • noci, facoltative in sostituzione dei pinoli • qualche grano di sale grosso Preparazione Procuratevi un mortaio di marmo e un pestello in legno e armatevi di tanta pazienza. La prima ricetta scritta del pesto risale alla metà dell’800 e da allora, salvo sbrigative profanazioni, non è cambiata. Per prima cosa, bisogna lavare in acqua fredda il basilico e poi metterlo ad asciugare su un canovaccio. Nel frattempo,
si deve pestare nel mortaio uno spicchio d’aglio ogni trenta foglie di basilico. La ritualità sta anche nelle dosi. L’aglio deve essere dolce, non deve prevalere pur facendosi sentire. Così come non può mancare il sale grosso. Aggiungetene qualche grano. A questo punto, ma non tutte insieme, vanno incorporate le foglioline di basilico e si inizia a pestarle nel mortaio con un dolce movimento rotatorio e prolungato. Gli oli essenziali del basilico sono conservati nelle venuzze delle sue foglie e, per ottenere il miglior gusto, non bisogna pestare gravemente ma ruotare leggermente il pestello in modo da stracciare, senza tranciare, le profumate foglioline. Il suono del pestello di legno contro i bordi del mortaio accompagnerà il lavoro. Quando il basilico stilerà un liquido verde brillante sarà ora di aggiungere i pinoli, una manciata, che regaleranno alla salsa quel bouquet gentile che fa da contraltare all’aglio. E’ giunto il momento dei formaggi, entrambi DOP, adeguatamente stagionati. Ed infine l’olio extravergine d’oliva, versato a goccia, naturalmente ligure dal sapore non particolarmente aggressivo, non particolarmente intenso, ideale per sposare tutti gli ingredienti senza sopraffarli. La lavorazione deve avvenire a temperatura ambiente e deve terminare nel minor tempo possibile per evitare problemi di ossidazione.
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PASSIONI
ConViviOrto
Un’interessante progetto a cura di DP Landscape Studio per organizzare ad orto un minimo spazio disponibile in molti giardini ConViviOrto è un progetto finalizzato alla organizzazione di uno spazio in cui le ordinarie attività stagionali si alternano a momenti conviviali e contemplativi. La superficie di circa 30 mq è organizzata in moduli attrezzati che ottimizzano le potenzialità spazio-tempo attraverso l’ideazione di elementi multifunzione atti a garantire un elevato livello di comfort nel vivere quotidiano dello spazio Orto.
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Il modulo può nel contempo supportare attività di produzione, svago e benessere psico-fisico nell’ottica di un’ambientazione in un contesto urbano-periurbano, con fruitori di diverse fasce di età. Si tratta di una vera e propria reinterpretazione dello spazio orto-giardino, attraverso l’uso di materiali naturali quali legno, terra e sabbia, e di piante tradizionalmente relegate alla mera sfera produttiva. Il progetto si scompone in:
PASSIONI Living and stay: si sviluppa su una superficie rialzata (+20 cm) costituita da pallets di circa 4 mq; è dotata di un tavolo pieghevole incernierato su di un pannello portaoggetti sul quale è possibile collocare piccoli arnesi da lavoro (forbici, guanti, palette, piccoli contenitori, etc.). Il tavolo è ideato sia come ausilio al lavoro sia come occasione di convivialità. La zona viene protetta dagli agenti atmosferici (sole e pioggia) da una tenda in tessuto. Produzione: la superficie è delimitata da una zona esterna dove la coltivazione di specie poliannuali (carciofi, asparago e piante aromatiche arbustive) è intervallata da ortaggi stagionali che ben si accostano da un punto di vista agronomico e cromatico alle sempreverdi. La parte limitrofa ricrea il recinto simbolico dell’orto dove piante aromatiche erbacee (menta, melissa, timo, etc) e astoni di piante di olivo fanno da sfondo a due forme inusuali di messa a dimora degli ortaggi. L’impianto a spirale, scandito da canne tutrici di altezza crescente (da + 40 a + 120 cm), e quello ad onda rappresentano l’elemento scenico e di stupore del piccolo spazio coltivato. Il motivo a spirale richiama in pianta lo sviluppo verticale a spirale delle piante rampicanti (fagioli, fagiolini e zucche); il motivo ad onda interpreta
la grande varietà di tipologie di ortaggi a foglia (insalate, cavoli, etc.) non solo per il colore ma anche per la forma. Riciclo: è la zona adibita a compostaggio di tutti gli scarti vegetali prodotti. La struttura della compostiera è in pallets che si integra nell’orto consentendo la crescita sulle sue pareti di tutte le specie che richiedono un’elevata concentrazione di sostanza organica (fragole). Contemplazione: una panchina realizzata da una seduta in legno da riciclo e da una struttura di siepe di mirto e rosmarino rende l’ambiente accogliente seppur sempre funzionale alla vita dell’orto. Lo spazio è caratterizzato da percorsi in tavole provenienti da pallets dimessi che ben si adattano a situazioni di terreno con piccoli dislivelli, consentendo il calpestio anche in occasione di saturazione di acqua del terreno. La superficie complessiva “pavimentata” in tavole di pallets è di circa 7 mq. La rimanente superficie è occupata da elementi vegetali vivi e coperta, laddove necessario, da una pacciamatura in nocciolino di olivo. Leonardo
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SFIDE & SPORT
La sudditanza psicologica Nel calcio come nella vita “Homo homini lupus” Plauto, Asinaria, III sec. a.C.
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he esista la sudditanza psicologica di una persona verso un’altra è scientificamente e storicamente provato. Si può, tutt’al più, discutere della quantità e qualità in funzione delle relazioni che questa persona ha nei confronti dell’altra. Per stare ad esempi di grande rilevanza, il massimo della influenza si rileva in situazioni dove la differenza fra le condizioni sociali delle due persone è molto ampia, addirittura assoluta. Basti pensare alla deferenza, se non addirittura alla venerazione, richiamate ancor oggi dall’imperatore del Giappone, discendente di Dio in terra, nei confronti dei propri sudditi. O, per scendere di livello, dall’influenza che un professore esercita verso i propri alunni, o un capo ufficio verso il dipendente, o il genitore verso il figlio.
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Nel mondo animale, dal quale l’uomo proviene, la dipendenza psicologica è generalmente imposta con il parametro della forza fisica, che rende il capo branco una sorta di tiranno inattaccabile, in cima alla lista dei diritti, almeno fino a che è in grado di dominare gli altri componenti. Nella storia dell’uomo, invece, l’intelligenza ha reso la sudditanza psicologica meno soggetta alla forza fisica e più dipendente dalle doti di leadership e di carisma. Il ché ha peggiorato i risultati sociali, se si pensa, un esempio per tutti, a cosa sono state capaci di produrre la fede cieca e la sudditanza psicologica assoluta, senza reticenze, di fronte a Hitler.
SFIDE & SPORT “Homo homini lupus”, dunque. Se non addirittura peggio nel corso della storia, come richiama Gramsci, un personaggio perseguitato per la sua fede nella massima uguaglianza fra gli uomini. Nei suoi “Quaderni del carcere” Gramsci ricorda che l’espressione è rintracciabile all’interno di una massima ancor più dura dovu-
ta agli ecclesiastici medioevali: Homo homini lupus, foemina foeminae lupior, sacerdos sacerdoti lupissimus», cioè “L’uomo è un lupo con l’uomo, la donna è ancora più lupo con la donna, il prete è il più lupo di tutti con il prete”. Fatte queste premesse, è difficile immaginare che la sudditanza psicologica sia estranea a quello che viene dichiarato come un gioco ma che, in realtà, è un business in grado di muovere una quantità enorme di denaro, notorietà e gloria, ammirazione e fede, status sociale. Tutti i n -
gredienti base di quella miscela composita e spesso subdola che è, appunto, la sudditanza psicologica.
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SFIDE & SPORT Parliamo del gioco più praticato al mondo, il calcio, all’interno del quale il ritornello più ricorrente è se esista o meno una sudditanza psicologica degli arbitri nei confronti delle squadre più titolate. Ebbene, questa sudditanza ovviamente esiste e non si spiegherebbe altrimenti. L’arbitro non è un marziano piovuto sulterra. E’ u o m o che ha aspi-
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razioni, obiettivi, paure da uomo e, quindi, non può andare immune dai normali sentimenti degli uomini. Di conseguenza, anche lui prigioniero della sudditanza psicologica. Calciopoli ha, in qualche, modo, sviato l’attenzione su questo aspetto, avendo puntato l’indice sulla colpevolezza di alcuni arbitri facenti parte di un illegale sistema di corruzione. Ma non ha dimostrato vantaggi economici a loro favore. Il vantaggio principale che hanno ricevuto è stata la grazia dell’allora potente Moggi, un uomo (presumibilmente) in grado di favorirne la carriera. Una sorta, quindi, di interessata sudditanza psicologica.
l a un
Ma la dimostrazione più incisiva della sudditanza psicologica degli arbitri nel calcio sta incredibilmente nel dopo Calciopoli, con il rovesciamento della situazione. Prima Moggi e la Juventus, semmai con il contorno delle altre squadre condannate dal giudice sportivo: Milan, Fiorenti-
SFIDE & SPORT na, Lazio, ecc. Poi, in maniera univoca, l’Inter, l’unica fra le squadre italiane più titolate ad essere uscita immune dalla bufera, va detto, organizzata e diretta con il concorso di persone molto vicine ai nerazzurri: Tronchetti Provera, per le intercettazioni, ed il commissario Rossi in fase di giudizio. L’Inter immune degli “onesti” ha attratto la sudditanza psicologica della classe arbitrale del dopo Calciopoli verso una nuova, preponderante gerarchia. E’ quello che dimostra l’ “Osservatorio sugli Errori Arbitrali nel Calcio” condotto dalla società Make T.A., esperta di marketing sportivo, in collaborazione con l’Adiconsum, associazione di tutela dei diritti del consumatore. Nei suoi sei anni di rilevamenti degli errori arbitrali in situazioni da gol-non gol e di produzione di una classifica virtuale depurata da questi errori, l’Osservatorio ha rilevato come l’Inter sia l’unica squadra ad aver virtualmente ricevuto solo benefici dagli arbitraggi del dopo Calciopoli. Seppur raffreddata in tempi recenti, la benevolenza degli arbitri ha virtualmente consentito ai neraz-
zurri di ricevere vantaggi nei confronti dei maggiori avversari: +3 punti nel campionato 2011/12 ad oggi (contro i –5 sia del Milan che della Juve); +3 nel 2010/11 (contro +3 del Milan e +2 della Juve); +3 nel 2009/10 (contro –1 del Milan e +2 della Juve); +11 nel 2008/9 (contro –8 del Milan e –4 della Juve); +9 nel 2007/8 (contro –14 della Juve ed –8 del Milan); +6 nel 2006/7 (contro –2 del Milan. La Juve era stata retrocessa in B). L’avallo di questo sistema, con il conseguente rigetto di tecnologie come la moviola in campo, potenzialmente in grado di ridurre almeno l’80% degli errori arbitrali, unito ad una serie clamorosa di altri errori occorrenti in manifestazioni internazionali, rendono forte il sospetto che la FIFA non voglia cambiare il sistema arbitrale del calcio, vecchio di 150 anni, perché utile ad aggiustare le partite e a premiare il più forte. Con buona pace di Monsieur De Coubertin! Olimpia
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JUNIOR CLUB Le storie di natura che raccontiamo hanno un duplice scopo: divertire i junior di casa e presentare, di volta in volta, una situazione che li faccia riflettere. La storia seguente parla delle qualità di certe creature, in questo caso un pesciolino e altri esseri marini, come invito alla loro conoscenza.
IL PESCIOLINO VORACE Storia di natura per bambini da 2 a 8 anni
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ome tutti sanno, i pesci sono delle creature che vivono nell’acqua, quella dolce dei fiumi e dei laghi, o quella salata del mare. I pesci non respirano come gli animali perché nel loro ambiente non c’è l’aria. Tuttavia, anche loro hanno bisogno dell’ossigeno, che è un componente dell’aria insieme ad altri gas. Solo che, invece di respirarlo con i polmoni, lo prelevano dall’acqua attraverso le loro branchie, dei veri e propri filtri posti sui fianchi che hanno la proprietà di estrarre dall’acqua l’ossigeno che essa contiene. Così, per altre vie, si riproduce il circolo necessario alla sopravvivenza a condizione, però, che l’acqua sia pulita, come del resto l’aria per chi
vive sulla terra. I pesci vivono in acque differenti. Per esempio, i merluzzi abitano le acque fredde dei due poli terrestri. Altri, come i tonni, preferiscono acque più temperate. Altri ancora, come i salmoni, nascono nelle acque dolci dei fiumi, dove le mamme vanno a deporre le uova, sempre nel fiume dove sono nate, e poi discendono le correnti verso il mare dove passano la vita. Remo era un pesciolino coloratissimo che viveva nelle acque tropicali di un’isola dei Caraibi, sulla barriera corallina. Il paesaggio nel quale si muoveva era fanta-
JUNIOR CLUB stico, anch’esso pieno di mille colori. Remo scendeva e risaliva lungo la barriera, formata in migliaia di anni dagli scheletri di minuscoli polipoidi chiamati coralli, e dovunque trovava straordinarie forme di vita che lo attraevano: altri pesci, crostacei, molluschi, echinodermi. C’erano pesci grandissimi, come gli squali e ce n’erano altri più piccoli, come le triglie. E c’erano anche altri esseri viventi a metà fra il pesce e la pianta, come gli anemoni. La convivenza fra tutti questi esseri non era propriamente tranquilla perché, per vivere, l’essere più grande mangiava quello più piccolo. Una legge cruda, decisa dalla natura. Remo era uno fra gli esseri più piccoli di questo ambiente e, quindi, il più esposto alla legge del più forte. Nei suoi movimenti doveva continuamente guardarsi per non finire mangiato da un pesce più grande o da un altro degli esseri marini abituati a tendere insidie. A sua volta, Remo era u n pericolo per le
creature più piccole di lui perché era molto vorace ed andava continuamente spiluccando minuscoli pesciolini e altre creature lungo la barriera corallina. Un giorno vide un piccolissimo pesce, immobile in mezzo a quella che a lui sembrava una meravigliosa pianta marina. Gli venne l’acquolina in bocca e si avvicinò, pronto a mangiarlo. Ma quando fu vicino sentì un colpo di frusta che lo immobilizzò. In realtà quella pianta era un anemone di mare, una specie di polipo che attrae le proprie vittime con le sue forme e colori sgargianti per tramortirle poi con filamenti pieni di sostanze tossiche e mangiarsele. La sorte di Remo pareva segnata. Per sua fortuna, passava di lì una grossa cernia che lo vide mentre si dibatteva per liberarsi. Ebbe compassione di quel pesciolino colorato e lo liberò con un colpo di coda dalla presa del filamento dell’anemone. Remo, un po’ a stentò, riuscì tremando a raggiungere la sua piccola tana. Per fortuna era scampato alla legge della natura. Il rischio corso lo aiutò a valutare meglio i pericoli e a diventare dopo qualche tempo un bel pesce adulto. Fedro
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L’ETA’ DEL NONNO Come nasce un libro
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’età del nonno, dopo quella del figlio e del padre, è l’età definitiva. Un’età che, molto più delle altre, marca il tempo e che, al suo inizio, può creare sgomento. Un’età che, oggi più che mai, segna il trapasso dai lenti e naturali ritmi millenari della vita dell’uomo a quelli frenetici e sempre più artificiali dell’età moderna. L’annuncio del primo nipote in arrivo spalanca d’improvviso la prospettiva della vecchiaia. Risuona come la tromba del silenzio dopo una lunghissima giornata di marcia, esaltante e faticosa. Così, l’idea di diventare nonno può istintivamente far puntare i piedi nel tentativo di fermare il tempo o rallentarlo. Invece, quando ci si accomoda dentro, si scopre che un nipote regala nuovi scopi e traiettorie alla vita,
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offrendo l’occasione per un viaggio nella memoria alla ricerca di ciò che è stato e di ciò che potrà ancora essere. Un fil rouge che ha stimolato Luciano Lupi a scrivere “Ciao Lorenzo”, un libro, bello e tenero, ottimamente recensito da stampa e lettori, una lettera d’amore da nonno a nipote, dall’ultima generazione della terra alla prima delle stelle. Il dialogo del nonno con Lorenzo, il nipote nascituro, affronta temi importanti diventando, pagina dopo pagina, una sorta di vademecum rigoroso ma senza pregiudizi, affettuoso e delicato, intelligente e moderno, in grado di aiutare futuri neo genitori o nonni a fornire risposte concrete ai tanti perché di figli e nipoti. Friendly
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“Ciao Lorenzo”, una lettera d’amore da nonno a nipote, dall’ultima generazione della terra alla prima delle stelle.
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IL CLUB NATURAL MIND
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natural mind® è il magazine online che rispetta l’ambiente natural mind®, il magazine per chi ama l’aria, i viaggi e la natura edito da Make Tailored Advertising in collaborazione con FAITA FederCamping, è prodotto e distribuito nel rispetto dell’ambiente. I consumi di energia elettrica legati alla produzione/invio delle newsletter di natural mind® del 2011 sono stati, infatti, certificati con “100% energia pulita Multiutility”. Certificare i propri consumi energetici equivale ad utilizzare energia elettrica interamente prodotta da fonte rinnovabile: la certificazione "100% energia pulita” è basata sull'immissione in rete (tramite l'annullamento di certificati RECS) di un quantitativo di energia rinnovabile pari al consumo di energia legato alla produzione/invio del magazine, che dà diritto all'ottenimento di status "100% energia pulita” a favore dello stesso. Grazie a questa iniziativa è stata evitata l’emissione in atmosfera di 700 Kg di CO2 e sono stati risparmiati 250 Kg di petrolio. Il marchio "100% energia pulita Multiutility" che appare sulla newsletter, marchio di proprietà di Multiutility S.p.A. registrato a livello europeo e che viene concesso solamente a chi rispetta l’ambiente, è l’attestazione della scelta etica che ha effettuato l’editore di natural mind®. I certificati RECS (Renewable Energy Certificate System) sono titoli che attestano la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile per una taglia minima pari a 1 MWh e favoriscono la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile dagli impianti che altrimenti non avrebbero le condizioni economiche per continuare a produrre energia "verde". I certificati RECS sono distinti dall'erogazione fisica dell'elettricità e la loro emissione consente la commercializzazione dei certificati stessi anche separatamente dall'energia elettrica cui fanno riferimento. Mediante il loro consumo, l'acquirente finanzia l'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili testimoniando, pertanto, il suo impegno a favore dell'ambiente.