natural mind n. 8 2012

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Anno 2012 • N. 8

Econotizie per gli amanti della natura e del bello

ITINERARI DI

San Marino, la repubblica più antica del mondo RECEPTION

Successo dell open air al SUN di Rimini

STILI DI VITA

Le teorie dei Prof spremitori

natural-mind.it Magazine prodotto con energia certificata

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in collaborazione con FAITA



Sulle montagne russe Cari lettori, anche la torrida estate di quest’anno è passata. Ma la testa degli italiani, più che dal sole, è stata surriscaldata dall’altalena dello spread e dalle notizie sul latrocinio di denaro pubblico perpetrato dai politici. Ormai ci siamo abituati a convivere con le cattive notizie e suscita soltanto una tiepidissima speranza il vaticinio del Prof. Monti di una non meglio identificata prossima ripresa economica. Continuiamo a viaggiare sulle montagne russe, temendo che possa avvenire il peggio, come in Spagna dopo la Grecia. Ciò nondimeno, i ragazzi fanno la fila per acquistare il nuovo iPhone 5 a 1.000 euro. In questo su e giù, fa piacere notare che pure quest’anno la vacanza all’aria aperta si conferma il fiore all’occhiello del turismo in Italia, con uno sviluppo fra il 3 ed il 5%. Nell’attuale numero di natural mind© vogliamo celebrare questo successo parlando di uno dei maggiori eventi internazionali che ruotano intorno all’open air, il SUN di Rimini – Salone dell’Outdoor –, nel corso del quale l’8 ottobre scorso si è tenuta la Conventional Nazionale FAITA FederCamping dal titolo “La risorsa ambientale nel modello turistico open air”. L’argomento richiama come protagonista tutta l’Emilia Romagna, il vero cliché della vacanza in Italia, con articoli su San Marino, sospesa fra realtà e leggenda, sulla Ferrari, il prodotto emiliano più noto al mondo, sul baseball, stranamente ma non tanto, sport americano attecchito soprattutto in Emilia, e su molti altri argomenti. Buona lettura. La redazione GRADIREMMO CONOSCERE LA TUA OPINIONE SU natural mind ®. PER FORNIRCELA, CLICCA QUI.

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natural mind®

Econotizie per gli amanti della natura e del bello

Periodico online del Club natural mind Anno 2012 • N. 8

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ITINERARI DI

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SAN MARINO La repubblica più antica del mondo SALUTE & BELLEZZA L’ORÉAL PARIS, OMAGGIO ALLA BELLEZZA E AL CINEMA RECEPTION

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• SUCCESSO DELL’OPEN AIR AL SUN DI RIMINI • CRESCE IL MERCATO DELL’ARREDO ESTERNO IN EUROPA • FAITA HOME BY IRM Tecnologia avanzata per un miglior comfort • CAMPER STYLE, CHE PASSIONE! • LE OASI DEL CAMPING IN ITALIA: Romagna solatìa, dolce paese • ITALIA, TERRA DEL SOLE E DELL’ARTE: Romagna, tra acqua e terra

PASSIONI PICCOLA STORIA DELL’AUTO Il marchio Ferrari

JUNIOR CLUB IL PONTE DEL DIAVOLO Le avventure di Luc, Lazo e Full

IL CLUB NATURAL MIND LA POSTA DEI LETTORI

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STILI DI VITA

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LE TEORIE DEI PROF SPREMITORI Spesso a cavallo fra inesperienza e populismo

SFIDE & SPORT

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A GUSTO MIO

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IL PARMIGIANO-REGGIANO

E-SHOPPING

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IL BASEBALL, QUELLO SPORT STRANO L’ETA’ DEL NONNO Fra regole secolari e modernità Ciao Lorenzo: avanzata come nasce un libro

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ITINERARI DI Relinquo vos liberos ab utroque homine «Vi lascio liberi da ambedue gli uomini» Non pagano perché non hanno mai pagato. È stato il loro Santo a lasciarli liberi

ph Davide Crocenzi

V

ista dal basso, arrampicata com’è sul monte Titano fino a 739 metri d’altezza in un paesaggio largamente pianeggiante, la Repubblica di San Marino comunica subito l’idea di un prodigio architettonico. Quando ne approfondisci la conoscenza, ti accorgi che questo prodigio non è solo fisico, ma riguarda anche e soprattutto la storia e le peculiarità di quella che è la più antica repubblica tuttora esistente al mondo. La tradizione fa risalire la sua fondazione al 3 settembre 301 d.C. ad opera del Santo Marino, un tagliapietre dalmata dell’isola di Arbe. Varcato l’A-

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driatico per sfuggire alle persecuzioni contro i cristiani dell’imperatore romano Diocleziano, ritenne che il Monte Titano, il più alto dei sette colli su cui sorge la Repubblica, potesse rappresentaNemini t re un idoneo rifugio Non dipendere per sé e per altri perseguitati. Vi si stabilì usufruendo della grazia di una ricca proprietaria terriera della zona che, colpita dalla sorte e dalla fede della piccola comunità, le donò il territorio del Monte Titano, ribattezzato poi “Terra di San Marino” in memoria del fondatore. Il quale, prima di


ITINERARI DI

San Marino La repubblica più antica del mondo

FOTO GENTILMENTE CONCESSE DALL’UFFICIO DI STATO PER IL TURISMO DELLA REPUBBLICA DI SAN MARINO

morire, volle sancire per sempre l’indomito e perenne spirito di libertà di quella terra lasciando ai suoi seguaci la frase “Relinquo vos liberos ab utroque homine - Vi lascio liberi da ambedue gli uomini”. teneri Gli uomini ai quali si rie da nessuno feriva erano l’Imperatore ed il Papa, rispettivamente sovrano dell’Impero e capo dello Stato Pontificio. Una concessione non da poco, visti i tempi, che subì qualche assalto nel corso dei secoli. Queste parole sono rimaste il fondamento dell’indipendenza della Repubblica, come si può leggere nel docu-

mento di un processo per la mancata riscossione di tributi tenutosi nel 1296 (poco meno di mille anni dopo la morte del Santo) presso il convento di Valle Sant’Anastasio: “Non pagano (i sammarinesi – ndr) perché non hanno mai pagato. È stato il loro Santo a lasciarli liberi”. “Nemini teneri - Non dipendere da nessuno”, è quindi l’antico credo del cittadino sammarinese, che si protrae ai giorni d’oggi. Lo avalla un ulteriore documento ritrovato in un convento di frati minori a Sant’Igne, presso San Leo. Qui l’esenzione dai tributi viene rivendicata come un vero e proprio diritto per gli abitanti di

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ph Goffredo Taddei

ITINERARI DI San Marino, San Leo, Talamello e Maiolo, tuttavia con una s i gnificativa differenza. A San Marino il diritto è richiamato a nome dell’intera comunità, nelle altre tre terre a titolo individuale. Oggi la piccola repubblica parlamentare, terzo stato d’Europa per dimensione, conta circa 32.000 abitanti distribuiti in 9 amministrazioni, dette Castelli, a loro volta divisi in 43 curazie (frazioni), con una densità media di

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520 persone per km2. Ma la cifra globale dei cittadini sammarinesi ammonta a circa 45.000, se si contano i numerosi residenti all’estero, in particolare in Romagna e Marche. Singolare l’ordinamento dello


ITINERARI DI stato regolato, al posto di una vera e propria costituzione scritta, dalle “Antiche Consuetudini” e dagli “Statuti della Repubblica” risalenti al XVII secolo. Singolare anche la composizione degli organi istituzionali, con due Capitani Reggenti, che esercitano collegialmente funzioni simboliche di Capo dello Stato, ed una serie di Consigli che, a vari gradi, costituiscono il Parlamento monocamerale, il governo o Congresso di Stato, la Corte Costituzionale e le Giunte di Castello. Molto alto il tenore di vita dei sammarine-

si, con un PIL pro capite di $ 34.100 (2008) che li colloca al 38° posto nel mondo come reddito medio/persona. Frutto della loro laboriosità ma, anche e largamente, della situazione storica di San Marino quale paradiso fiscale facilmente accessibile dall’Italia e, almeno finora, senza grandi rischi per chi sa configurare bene i propri investimenti. Di conseguenza, l’economia è fondata principalmente sull’intermediazione finanziaria e sull’attività bancaria, con un ottimo supporto offerto dalla filiera del turismo. Attratti dalla

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ITINERARI DI ph Goffredo Taddei

ph Marco Castelli

ph Consorzio Terra di San Marino

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storia e dalla bellezza del paesaggio, oltre 2 milioni di turisti all’anno visitano San Marino, apportando un notevole beneficio alla sua economia. Completano il quadro una buona produzione dell’industria leggera e della ceramica nonché l’emissione di francobolli e di monete da collezione. L’agricoltura, fonte economica basilare fino agli anni sessanta ed oggi in regresso percentuale, produce vino e formaggi. Tale composizione di ricchezza ha consentito alla Repubblica sino ai primi anni 2000 di contare su un costante avanzo di bilancio. Più recentemente e sulla scia della recessione che ha afflitto i mercati internazionali anche San Marino ha dovuto affrontare un serio programma di riduzione del debito pubblico. Tuttavia, nonostante la congiuntura sfavorevole, San Marino presenta ancora uno dei più bassi tassi di disoccupazione d’Europa: 5,5% a gennaio 2011, contro l’8,6% italiano ed una media europea del 9,5%. Ma i primati di San Marino non si fermano qui. La Repubblica somma tutta una serie di stravaganze e curiosità che


ITINERARI DI la rendono, anche per questo, unica. I Capitani Reggenti, per esempio, sono la carica a più breve durata al mondo: soltanto sei mesi, dal 1° aprile al 1° ottobre. Negli atti ufficiali interni, la Repubblica conta gli anni dalla sua fondazione. Pertanto, l’anno comincia il 3 settembre e termina il 2 settembre dell’anno successivo. Nel 1996 San Marino ha firmato il trattato di pace con la Svezia, ponendo fine ufficialmente a quello stato di belligeranza tra i due Paesi che durava dalla Guerra dei Trent’Anni (1618-48) e che, per un disguido, non era stato siglato alla Pace di Vestfalia. Infine, malgrado l’esiguità delle sue difese, la Repubblica di San Marino è stata occupata militarmente solo tre volte nella sua storia e per breve tempo: nel 1503 da Cesare Borgia; nel 1739 dallo Stato della Chiesa in un tentativo di annessione ad opera del cardinale Alberoni; nel 1944 dalle truppe tedesche in ritirata e successivamente dagli Alleati. Curiosità che fanno riscontro alla storia ed alla bellezza del luogo, rendendolo un posto da visitare per incantarsi

a guardarne il centro storico, inserito dall’UNESCO fra i patrimoni dell’umanità, a bordo dell’improbabile teleferica che lo congiunge a Borgo Maggiore. O a visitare gli altri monumenti che testimoniano l’unicità al mondo di un’altra delle perle della Penisola: le tre Rocche sul Monte Titano, il Palazzo Pubblico, la Basilica di San Marino, le chiese di San Pietro, di San Francesco, dei Cappuccini, il Monastero delle Clarisse, il Museo di Stato, quello di San Francesco, la Galleria di Arte Moderna e Contemporanea. “L’azzurra vision di San Marino “, come l’ha definita Pascoli nella sua “Romagna”, ci accompagna dal basso di quell’Adriatico al quale la saggezza dei reggenti sammarinesi non ha mai voluto approdare per non rischiare che l’appetito dei potenti verso la Serenissima Repubblica aumentasse con il crescere del suo territorio. Nemmeno quando la storia ne ha offerto la possibilità. Ulisse Maggiori info su www.visitsanmarino.com

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STILI DI VITA

Le teorie dei prof spremitori Spesso a cavallo fra inesperienza e populismo

“Historia (e non schola) magistra vitae” (Cicerone, De Oratore, Libro II)

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l titolo di “professore” designa da sempre le persone che sono state abilitate all’insegnamento, cioè a trasmettere agli allievi le nozioni apprese attraverso il proprio studio e la propria esperienza. Esso si distingue dal titolo ambiguo di “maestro” che può, al tempo stesso, identificare un insegnante di grado scolastico inferiore a quello del professore (es. insegnante di scuola elementare) ma, anche, una persona che abbia ottenuto eccezionali risultati nella propria attività professionale, in particolare nelle arti, nella musica, nelle scienze. Nella tradizione italiana il professore,

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in particolare quello universitario, è rimasto largamente ancorato allo studio teorico di una particolare materia, troppo spesso senza nessuna esperienza con gli aspetti pratici ed operativi che questa implica. Troppi gli insegnanti di scienza delle comunicazioni che non hanno mai partecipato allo sviluppo di un prodotto o di una campagna pubblicitaria; troppi i docenti d’ingegneria che non hanno mai costruito una casa, troppi i chirurghi che operano stabilmente solo sui libri. Il contrario di quello che succede nell’università anglosassone, ed in particolare in quella americana, dove prima si


STILI DI VITA fa un mestiere, l’avvocato, il medico, il dirigente d’azienda, e poi si va ad insegnarlo agli studenti, corredandolo della necessaria parte teorica. Non è un caso che un recente studio sulla qualità dell’insegnamento nelle prime 500 università del mondo, effettuato da un istituto cinese e pubblicato dal “Corriere della Sera”, ponga le università americane ampiamente al vertice mentre la prima italiana, La Sapienza, compare solo al 125° posto. Nel mondo si guarda non soltanto alle nozioni da imparare ma anche e soprattutto a come tradurle in una professione ed in un lavoro concreti che ripaghino sia lo studente che ha investito i suoi anni migliori nell’apprendimento, sia il datore di lavoro che lo va ad impiegare e pagare. Nel citato studio, si perde nelle retrovie anche l’università più

famosa e ricercata in Italia, quella Bocconi della quale è stato Magnifico Rettore per molti anni il Prof. Mario Monti. Evidentemente, anche l’attuale capo del governo non ha saputo dare al proprio istituto quella certezza di risultato e quel carisma che costituiscono la property delle migliori università al mondo. In sostanza, malgrado gli indubbi e certificati sforzi compiuti, il Professore non è riuscito a qualificare oltre i confini nazionali l’insegnamento offerto dalla Bocconi. Certamente ha influito negati-

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STILI DI VITA vamente sul suo sforzo la complessiva immagine di provincialismo che affligge da tempo l’Italia. Un Paese restìo ad ammodernarsi, fermo su principi e concetti ottocenteschi, ormai superati in tutto il mondo. Atteggiamenti che in parte ha trasferito anche nella ricerca della sua compagine governativa. Un governo largamente migliore di quello, osceno, gestito dai politici di destra e/o di sinistra negli ultimi quaranta anni, tuttavia non immune da provincialismo e populismo e completamente privo di spinta verso il recupero dell’economia. Basta pensare ad alcuni provvedimenti pensati nel campo della sanità, il buco nero del bilancio italiano. Fa persino ridere l’idea di (sur)tassare le bevande gassate al fine di ridurre quell’obesità che minaccia i popoli avanzati, gli Stati Uniti in particolare, ed il budget sanitario italiano. Vuol dire non a v e r mai viaggiato. Non aver mai visto la diversità di circonferenza vita fra un italiano medio ed un americano di pro-

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vincia. Non aver considerato che la dieta mediterranea è scientificamente la migliore, quella che ha portato gli italiani al primato di longevità nel mondo, anche senza un’ulteriore tassa sul bilancio delle famiglie. O l’altra idea, sempre in tema di sanità, di negare valore economico ai brevetti farmaceutici, forzando i medici con regole astruse a prescrivere succedanei di minor valore terapeutico. O la riforma che vuole i medici di famiglia aperti 24h per alleviare i congestionati pronto soccorso degli ospedali. Senza tuttavia fornire loro, per mancanza di soldi, mezzi diagnostici suppletivi come tac o ecg. Quindi, con


STILI DI VITA il concreto rischio di affollare ancor più i P.S. di falsi malati con improvvisi mal di pancia notturni. Ma la cosa che più sorprende è la totale assenza di idee e provvedimenti per rilanciare l’economia italiana. La vocazione dei professori rimane fedele al compito, rispettabilissimo, di spremere gli italiani per far quadrare i conti nel rispetto del diktat europeo. Nient’altro. Nemmeno un’idea su come aumentare il fatturato, la produzione e quindi il lavoro dell’azienda Italia. Tutti fermi agli agognati aiuti di Draghi e della BCE. Nessuno che pensi alle o p p o rtunità concrete di mercato c h e l’Italia ha anche e soprattutto in questo momento nel settore del turismo, dove negli

anni ‘70 era la principale destinazione mondiale. O nel comparto alimentare, dove la gran parte dei supermercati del mondo vendono prodotti che si chiamano con il nome originale italiano: salame, mozzarella, parmigiano, prosciutto e mille altri, senza che nessuno rivendichi royalties per la denominazione d’origine. O negli altri comparti dove l’Italia ha una leadership riconosciuta nel mondo: i mobili, la moda, il design. Qui sta la vera limitazione del governo dei professori. Tanta teoria e poca pratica, specie nella materia di maggiore utilità oggi, il marketing dei prodotti e del Paese. Vale quindi la pena di ritornare al senso originale della frase di Cicerone, uno che di praticità nell’insegnamento se ne intendeva. È l’“Historia magistra vitae” e non la “Schola”, come qualcuno ha voluto travisare. Perché l’historia aggiunge all’insegnamento scolastico quel tanto di esperienza pratica che è necessario alla conoscenza, all’azione e al progresso. Tiffany

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SALUTE & BELLEZZA

L’ O r é a l Paris, omaggio a l l a bellezza e al cinema 16


SALUTE & BELLEZZA

Una

RASSEGNA

fotografica ha celebrato i 5 anni di l’oréal paris come sponsor e make-up ufficiale della Mostra del Cinema di Venezia Leïla Bekhti

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SALUTE & BELLEZZA

Sonam Kapoor

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SALUTE & BELLEZZA

Freida Pinto

I

n queste pagine abbiamo già raccontato come L’Oréal Paris da 40 anni disegni il presente e il futuro della bellezza con la sua rinomata firma “Perché voi valete”, che è sinonimo di stima di se stessi e di valorizzazione dell’individuo, lontano dalla bellezza perfetta e standardizzata. Occupiamoci ora del connubio indissolubile tra cinema e make-

up, che la nota marca celebra da 5 anni su uno dei red carpet più glamour al mondo. Sponsor e Make-up Ufficiale della 69.Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, L’Oréal Paris ha raffigurato anche quest’anno l’incontro tra la bellezza dell’arte e l’arte della bellezza, creando dei look straordinari per le proprie ambasciatrici e mettendo la propria expertise nel make-up al servizio del cinema e dei suoi protagonisti. Per tutta la durata della più celebre kermesse italiana della settima arte, una mostra fotografica al Lido

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SALUTE & BELLEZZA

Jane Fo

nda

Milla Jovovich Fan Bingbing

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SALUTE & BELLEZZA di Venezia ha rafforzato il profondo concetto di bellezza incarnato da L’Oréal Paris; una bellezza che sposa l’individualità e la diversità di ogni singola persona. Democratizzare l’eccellenza per renderla disponibile a tutti: è il segreto del lusso moderno secondo la marca, un messaggio che viene veicolato dal Dream Team delle proprie testimonial attraverso i 5 continenti, nel rispetto delle specifiche esigenze dei consumatori nei diversi Paesi. “L’Oréal Paris, omaggio alla bellezza e al cinema”, questo il titolo dell’incredibile ed esclusiva raccolta di scatti fotografici in bianco e nero delle celebrities, icone di bellezza riconosciute in tutto il mondo. Jane Fonda, Claudia Schiffer, Freida Pinto, Diane Kruger, Sonam Kapoor, Milla Jovovich, Gong Li, Fan Bingbing, Gwen Stefani, Leila Bekhti, Aishwarya Ray e Doutzen

Kroes, sono le grandi protagoniste di questi scatti inediti, realizzati grazie all’obiettivo del celebre fotografo danese Kenneth Willardt. Crono

Make-up Ufficiale

Foto di Simone Falcetta per

Violante Placido per L’Oréal Paris

omaggio alla bellezza e al cinema.

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RECEPTION

Successo dell’open air al SUN di Rimini

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RECEPTION

I

l SUN, Salone Internazionale dell’Outdoor, è un punto di riferimento per i titolari di campeggio, naturalmente interessati ad aggiornarsi su attrezzature, prodotti e quant’altro è vicino al mondo dell’open air. FAITA FederCamping, la Federazione che associa i circa 2.500 titolari di campeggio italiani, ha quindi offerto il suo patrocinio all’edizione 2012 del SUN, che si è tenuta dal 7 al 9 ottobre presso la Fiera di Rimini. Nell’occasione, ha

anche organizzato la propria Convention Nazionale con l’intento di continuare a favorire il percorso di crescita aziendale del turismo open air incentivando le occasioni d’in-

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RECEPTION formazione, scambio e confronto tra gli imprenditori ed evidenziando le istanze e le aspettative del comparto. Il tema della Convention è stato “La risorsa ambientale nel modello turistico open air“,

Ora

un argomento di estremo interesse per i campeggi che, proprio sui valori dell’ambiente e della natura, costruiscono la loro offerta di turismo. Il programma è stato il seguente:

Argomento

Relatore

11:00

Cocktail di benvenuto offerto da SUN

11:15-12:45

Visita degli stand

12:45-13:45

Lunch buffet offerto da SUN e Camping.it

14:30

Inizio convegno. Moderatore

M. Bartoloni - Il Sole 24 Ore

14:30-14:45

Saluto ai partecipanti e agli sponsor

M. Vianello – Pres. FAITA Nazionale S. Rossi - A.D. SUN F. Porinelli - Ass. Mondo Campeggio

14:45-14:55

Premiazione V4A

R. Vitali - Presidente

14:55-15:00

Filmato sponsor

L. Lupi – Pres. Make T.A.

15:00-15:30

Gli interventi energetici ed ambientali per la competitività e lo sviluppo

E. Manti – Coordinatore Sr. Ministero Ambiente

15:30-16:00

Natura e ospitalità

Arch. R. Rossetto – Studio Pro. Tec. O.

16:00-16:30

Case History Marina di Venezia

A. Enzo - Resp.Tecnico

16:30-17:00

La nuova normativa sulla prevenzione incendi

V. Muzi - Consulente FAITA

17:00-17:30

Commenti/approfondimenti

Domande/risposte

17:30

Chiusura del convegno

M. Vianello – Pres. FAITA Nazionale

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RECEPTION

La parte professionale della Convention è stata poi seguita da una deliziosa Happy Hour offerta da “Associazione Mondo Campeggio”, il club che raggruppa alcune delle aziende produttrici di beni e/o servizi specifici per i campeggi. I numerosi invitati, oltre che da una raffinata e squisita degusta-

zione di prelibatezze, sono stati piacevolmente intrattenuti dalla straordinaria verve e simpatia del mago Alberto Magico Alivernini. Una giornata ben spesa in tutti i sensi per i circa 300 operatori intervenuti.

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RECEPTION

Cresce il mercato dell’arredo esterno in Europa Buone notizie per il 2012

l

l mercato europeo dell'arredo per esterni e del gardening nel 2011 secondo i rilevamenti dell'Osser-

vatorio di SUN, il Salone internazionale dell'Esterno - ha sfiorato quota 55 miliardi, segnando una crescita

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media annua del 3% dal 2007 al 2011. 26 miliardi di euro è il valore del mercato continentale dell'arredo, attrezzature e accessori per l'esterno (2011). 29 miliardi è invece il valore del gardening. Di conseguenza, il totale globale è di 55 miliardi di euro. L'Europa Occidentale vale, nel 2011, 44 miliardi di euro, contro i 10,7 dell'Europa dell'Est (aggregato Living+Gardening). Questa ha avuto un ritmo di crescita notevole (+6,4% medio annuo dal 2007 al 2011), mentre l'Europa Occidentale, mercato maturo, è cresciuta a ritmi più blandi, assestandosi su una media positiva annua del 2,3%.


RECEPTION Le voci di spesa più importanti riguardano, sia all'Ovest sia all'Est, il verde: sementi, bulbi e piante che in Europa Occidentale valgono, nel 2011, il 50,3% del totale (circa 22 miliardi di euro), nell'Europa Orientale raggiungono il 62,7% della spesa totale, con un valore tuttavia ancora marginale in termini monetari: 6,7 miliardi di euro. In sostanza, un outlook positivo che conferma l’attitudine delle popolazioni europee a vivere sempre di più all’aria aperta.

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RECEPTION

FAITA Home by IRM

Tecnologia avanzata per un miglior comfort

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RECEPTION

I

n un mondo dove tutto cambia rapidamente, il camping sente la necessità di trasformarsi in quello che i francesi, leader di questo tipo di turismo in Europa, chiamano “hôtellerie en plein air”. L’albergo all’aria aperta al quale ci si riferisce è sostanzialmente una struttura reMod. Super Mercure, m. 7,50x4, n. 2 camere cettiva dove il comfort ed i servizi hanno molta più importanza e spazio di quelli che avevano per lo spartano campeggiatore del passato. Oggi il camping è in larga parte turismo familiare, appetibile non solo per il vantaggio di prezzo che offre, ma soprattutto per il rapporto che il prezzo ha con la qualità del servizio e del comfort, ormai indispensabili anche per chi ama il piede nudo nella sabbia. E Mod. Super Titania, m. 8x4, n. 3 camere le case mobili, insieme all’accreraggruppa gran parte dei circa 2.500 sciuta capacità di entertainment del campeggi italiani, ha fatto un accordo camping sul modello dei villaggi turicon il gruppo francese Benéteau per stici, rappresentano la chiave di volta la produzione nel nuovo stabilimento rispetto al passato, essendo in grado di Bologna di quattro modelli di case di offrire a tutta la famiglia spazi momobili studiati apposta per le esidernamente ottimizzati. Per questo genze del mercato italiano e, perciò, FAITA Nazionale, la Federazione che contrassegnati con il marchio “FAITA

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RECEPTION Mod. Titania, m. 8x3, n. 2 camere

case mobili. Le nuove “FAITA Home by IRM” rappresentano l’ultimo grido in fatto di tecnologia specifica, combinando materiali ecologici e duraturi con soluzioni abitative di grande comfort e praticità per la famiglia ospite. Un motivo in più a favore del turismo all’aria aperta, ormai vicino a rappresentare il 20% della formula di vacanza in Italia.

Home by IRM”. Laddove IRM rappresenta il marchio del gruppo francese leader nel mercato europeo delle Mod. Super Mercure Riviera, m. 7,50x4, n. 2 camere

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RECEPTION


RECEPTION

Camper style, che passione! A SETTEMBRE UN’INTERESSANTE INIZIATIVA NEI FIAT MOTOR VILLAGE DI TORINO, MILANO E ROMA

“P

rolunga la tua voglia di vacanza: corri nei Fiat Motor Village e vinci un week-end in camper.” Questo l’invito che il 22 e 23 settembre scorsi, in occasione del lancio della nuova Fiat 500L, ha portato migliaia di appassionati del camper style nei Motor Village di Torino, Milano e Roma. Organizzata da Fiat Professional e APCAssociazione Produttori Caravan e Camper, l’iniziativa, nata per promuovere il viaggio in camper con spazi dedicati ai veicoli ricreazionali all’interno dei Motor Village, prevedeva anche un concorso con estrazione di nove voucher validi per il noleggio gratuito di un camper durante il week-end (regolamento su www. sceglilcamper.it). Nel corso del Porte Aperte, inoltre, le aziende produttrici associate ad APC, che allestiscono su chassis Fiat, han-

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no accolto gli appassionati e curiosi di camper style per mostrare tutte le novità dei veicoli ricreazionali made in Italy protagonisti del Salone del Camper, appuntamento di riferimento nazionale ed europeo del caravanning e del turismo all’aria aperta. Nei Motor Village di Torino, Milano e Roma è stato dunque possibile salire a bordo dei veicoli per vedere com’è fatto e come funziona un camper, oltre a scegliere il veicolo più adatto alle esigenze dell’equipaggio: coppia, famiglia o gruppo di amici. Le aziende Autocaravans Rimor (brand: Rimor, Kentucky, Xgo), Trigano (brand: Caravans International, Roller Team) e Laika Caravans erano presenti al Motor Village di Torino, SEASocietà Europea Autocaravan (brand: Elnagh, Mobilvetta, McLouis) al Motor Village di Milano, mentre Arca Camper era al Motor Village di Roma.


RECEPTION “Ancora una volta - ha dichiarato Paolo Bicci, Presidente APC-Associazione Produttori Caravan e Camper - abbiamo voluto stabilire un contatto diretto con curiosi e appassionati di camperismo e turismo all’aria aperta, per far conoscere le ultime novità di prodotto e scoprire che, grazie al camper, è possibile viaggiare anche quando finisce l’estate. Con l’iniziativa ‘Corri nei Motor Village e vinci un week-end in camper’, per la quale ringraziamo la fondamentale partnership con Fiat, intendevamo sostenere e promuovere la diffusione del viaggio in camper, verso cui cresce l’interesse, come testimoniano le 120mila presenze registrate al Salone del Camper. Il camper, infatti, offre l’opportunità di viaggiare insieme alla famiglia e agli amici, in qualunque momento dell’anno, per visitare i luoghi più nascosti e belli d’Italia”.

“È un’ulteriore occasione – ha dichiarato Bertrand Noguès, Responsabile per i veicoli ricreazionali per Fiat Professional - nata dalla costante collaborazione tra Fiat e APC per far conoscere ed apprezzare il ‘camper style’ ad un pubblico sempre più vasto”.

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RECEPTION

nuovo fiat ducato CON CAMbIO RObOTIzzATO COMfORT-MATIC.

vacanze vere, pensieri zero.

NATO PER ESSERE IL VOSTRO CAMPER. Il nuovo FIAT DUCATO è stato progettato insieme ai produttori di camper europei per offrire un’integrazione perfetta dello chassis e della cabina con la cellula abitativa.

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RECEPTION

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RECEPTION

Le oasi del camping in Italia

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RECEPTION

Romagna solatìa,

dolce paese

L

a località della quale parliamo oggi è la Romagna, intesa nel senso più ampio di quella striscia di Adriatico che va dai lidi estensi a Rimini e Cattolica. Quella “Romagna solatìa, dolce paese“, simbolo della vacanza italiana, per la quale Pascoli coniò il claim pubblicitario più adeguato e longevo. Terra morbida, paciosa, dove anche le scorribande ladresche di un tempo avevano più l’obiettivo di compensare il povero che di punire il ricco. Ma anche terra industriosa che, nel prodotto turismo, ha saputo cogliere la miglior combinazione qualità/prezzo, diventando per molti versi l’icona della destinazione vacanze per italiani e stranieri. E questa capacità di offrire comoda ospitalità e copioso divertimento a

prezzi giusti non sfugge al segmento del turismo all’aria aperta. Nei poco più di cento chilometri della riviera romagnola si addensano 76 dei 121 (63%) campeggi dell’Emilia Romagna che offrono oltre 75 mila posto letto/notte, poco meno del 6% dell’intera offerta nazionale. E questa percentuale è rimasta stabile, anzi è leggermente cresciuta, nonostante qualche grosso problema che ha afflitto l’Adriatico negli anni passati, come le alghe e la mucillaggine. Merito della laboriosità e dell’ingegno dei romagnoli che hanno saputo gestire il problema e che hanno continuato, comunque, ad arricchire la loro offerta. Com’è facilmente intuibile, il target romagnolo del turismo all’aria aperta è formato da famiglie amanti

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RECEPTION

del mare facile “sabbia e ombrellone”, attente ai costi, e non soltanto a quelli relativi al camping, non

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sostanzialmente diversi da quelli di altre località. Fra queste famiglie, non sono estranee quelle straniere, in particolare tedesche, da sempre affezionate clienti. Ma ciò che attrae maggiormente il turista rimane l’immensa città dei divertimenti che popola tutta la riviera romagnola. Parchi, discoteche, intrattenimenti di ogni genere, anche sulla spiaggia, giochi, attività sportive, concerti ed eventi popolano il cartellone quotidiano. Ed i camping della zona sono in sintonia nell’offrire al loro interno una paragonabile ludoteca.


RECEPTION

“Last, but not least”, ultima cosa, ma non la minore, la quantità di città d’arte e storiche offerte dalla Romagna. Splendide città come Ferrara, Ravenna, Forlì, per parlare di quelle più vicine al mare. E San Marino, città-stato unica al mondo. A parte suggeriamo il nostro itinerario. Romagna come mare e divertimento. Ma non solo.

Chaperon

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RECEPTION

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rosegue il viaggio alla scoperta del patrimonio artistico più straordinario al mondo, con focus sulle località delle quali ci siamo occupati ne “Le oasi del camping in Italia”.

ROMAGNA, TRA ACQUA E TERRA FERRARA Distesa su un territorio nato dall’equilibrio tra acqua e terra, delimitata com’è dal Po a nord, dal Reno a sud e dal Mar Adriatico a est, la provincia di Ferrara offre un susseguirsi di paesaggi urbano e naturalistico unici al mondo: campi coltivati, città d’arte, pinete fino ai centri balneari della costa. La città, che è stata un importante borgo medioevale e una corte sfarzosa nel Rinascimento, mostra intatto ancor oggi lo splendore dei suoi palazzi, vie, piazze, opere d’arte e mostre d’ogni genere. Info su www.ferraraterraeacqua.it RAVENNA Ravenna è un mosaico che vive. Tre volte capitale, dell’Impero Romano d’Occidente, di Teodorico Re dei Goti, dell’Impero di Bisanzio in Europa, conserva nelle basiliche e nei battisteri il più ricco patrimonio di mosaici dell’umanità. Ma è anche la città che custodisce le spoglie di Dante Alighieri e ne mantiene viva la memoria con importanti manifestazioni culturali. A due passi dal mare, offre poi località balneari, parchi a tema come Mirabilandia, oasi protette e storiche pinete. Info su www.turismo.ravenna.it

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RECEPTION

I campeggi preferiti di Trento Aosta

CAMPING CA’ SAVIO Cavallino Treporti (VE)

Trieste

Milano

Venezia

VILLAGGIO DEL SOLE Marina Romea (RA)

Torino Genova

PARCO VACANZE RIVAVERDE Marina di Ravenna (RA)

Bologna

VILLAGGIO DEI PINI Punta Marina Terme (RA) HOLIDAY VILLAGE FLORENZ Lido degli Scacchi (FE)

Firenze Ancona

VILLAGGIO CAMPING LIDO Maccagno (VA)

VILLAGGIO PINETA Milano Marittima Cervia (RA)

VILLAGGIO CAMPING BOSCO Cannobio (VB)

Perugia

CAMPING VILLE DEGLI ULIVI Marina di Campo (LI)

CENTRO TURISTICO ECOCHIOCCIOLA Maserno di Montese (MO)

L’Aquila

CAMPING CANAPAI Rio Marina (LI)

Roma

CAMPING EUCALIPTUS Alba Adriatica (TE)

Campobasso

CAMPING RESIDENCE AMIATA Casteldelpiano (GR)

Bari

VILLAGGIO CAMPING LE MARZE Marina di Grosseto (GR)

Napoli Potenza

CAMPEGGIO SUMMERLAND Viterbo HAPPY VILLAGE & CAMPING Roma

CAMPING VILLAGE DON DIEGO Grottammare (AP)

Cagliari

VILLAGGIO CAMPING TESONIS Marina di Tertenia (OG)

Catanzaro

HOTEL PICCADA & APPARTAMENTI LA GALATEA Palau (OT) CAMPING MIRAGE Barano d’Ischia (NA) CAMPEGGIO EUROPA Terracina (LT) LE PALME VILLAGE Terracina (LT)

Palermo

GREEN VILLAGE Marina di Camerota (SA)

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A GUSTO MIO

IL PARMIGIANO-REGGIANO Facciamo una breve parentesi nel consueto excursus tra le ricette locali italiane, per occuparci in questo numero di un prodotto tipico della regione alla quale ci siamo interessati nelle precedenti pagine, l’Emilia Romagna. Prodotto rappresentativo dell’Italia nel mondo, eccellenza agroalimentare della Penisola. Stiamo parlando del Parmigiano-Reggiano. Epicuro

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Il Parmigiano-Reggiano racchiude in sé un viaggio unico e straordinario lungo nove secoli, che si compie ancora oggi negli stessi luoghi, con la stessa tecnica, per regalare un inimitabile sapore che muove mente e cuore. Le sue origini vengono generalmente collocate attorno al XII secolo presso i monasteri cistercensi di Parma e i monasteri benedettini di Reggio-Emilia. Già nel 1200 il Parmigiano-Reggiano aveva raggiunto quella tipizzazione perfetta che si è conservata immutata fino ai nostri giorni. I maestri casari, oggi come una volta, continuano a produrre questo formaggio con il latte pregiato della zona d’origine, caglio naturale e nessun additivo, in modo artigianale e con la stessa passione e lealtà. La storia recente del Parmigiano-Reggiano è quella degli oltre 400 piccoli caseifici artigianali della zona tipica, rappresentanti di

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circa 4.000 agricoltori-produttori di latte che hanno ottenuto dalla legge il riconoscimento della loro determinazione a conservare inalterato il metodo di lavorazione e l’altissimo livello qualitativo del formaggio. Scopriamo una ricetta veloce.

AIUT Per acq sco Ca

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A GUSTO MIO Tagliatelle aromatiche al Parmigiano-Reggiano Ingredienti • 400 g di tagliatelle fresche • 40 g di capperi • 100 g burro • 1 mazzetto di erbe aromatiche • 50 g di olive verdi • 50 g di olive nere • 200 g di pomodori maturi • 25 cl d’olio d´oliva • 100 g di Parmigiano-Reggiano • sale e pepe

Preparazione Mescolate il burro fino ad ottenere una crema e aggiungete le erbe aromatiche tritate finemente. Avvolgete il composto in una pellicola trasparente e conservatelo in frigorifero. Pelate i pomodori, togliete i semi e tagliateli a tocchetti. Poi in una padella rosolate nell’olio i pomodori preparati, aggiungete le olive, i capperi, sale e pepe quanto basta. Cuocete a parte le tagliatelle al TATI! O e M t E te dente, scolatele e fatele saltare in paI TERR ma po C s I i F s I l E a S d i r A i t i de della con il sugo per qualche minuto. IC ri colp che a o i t TIAMO c t fi u i d e o Togliete dal fuoco la padella, mantes e i pro Grupp dai ca o o t i a g t aiutar i g a m gia- cate la pasta con il burro aromatizà “Co il form g t e e e i r R r a a t o n lid quis zato e cospargete con Parmigianormigia o di so a d P n l o f e l d a i” Reggiano grattugiato. ono motat i più). e d r r e e n T r i e er sap aseific p i u q ccate no (cli

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PASSIONI

Piccola storia dell’auto “La stessa forza che ha trasmesso ai posteri il cavallino di Baracca non avrebbe consentito che il colore dello stesso venisse variato. E se è giunto a noi nero, tale doveva essere all’origine”. Antonio Duma, Quelli del cavallino rampante. Storia del 4º Stormo Caccia

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ontinua su natural mind ® la nostra piccola storia dell’automobile. Siamo alla quarta puntata, avendo trattato nelle precedenti di Alfa Romeo, Audi e BMW, in stretto ordine alfabetico. Per questa volta, facciamo un’eccezione e, invece di parlare di Citroën e DAF, come sarebbe dovuto, parleremo di Ferrari in ossequio al tema di questa edizione della rivista centrato sulla Romagna. Di questa terra appassionata e sanguigna la Ferrari è il prodotto più rappresentativo, anche per il suo colore. Per chi fosse alla

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prima lettura ripetiamo che protagonista della nostra storia è il marchio dell’auto, più che il motore, la linea od altri elementi meccanici. In termini tecnici, il marchio è l’associazione fra il nome che contraddistingue il prodotto e la rappresentazione grafica che lo racchiude. Un po’ come una persona, che s’identifica con un nome e con una propria, particolare ed inimitabile figura corporea. In termini moderni, questa immagine del marchio assume il nome di logo, abbreviazione anglosassone di logotype. Il


PASSIONI

Il marchio FERRARI logo del quale trattiamo oggi, dunque, è quello della Ferrari S.p.A., la casa italiana fondata da Enzo Ferrari, il “Drake” che ha avuto l’intuito e l’abilità di creare e sviluppare il massimo mito dell’industria automobilistica, il prodotto più noto e qualificato dell’Italia, l’icona dello status symbol più ricercata al mondo. Il marchio Ferrari è simboleggiato dal famoso cavallino rampante nero in campo giallo, con in basso le lettere SF - Scuderia Ferrari - e con tre strisce, verde, bianca e rossa,

i colori nazionali italiani. Esso nasce dall’emblema personale del Maggiore Francesco Baracca, pilota ed asso della prima guerra mondiale, che lo faceva dipingere sulle fiancate dei propri velivoli. Fu la stessa madre di Baracca a cederlo nel 1923 come portafortuna ad Enzo Ferrari e da allora il cavallino è diventato l’emblema del marchio Ferrari ed in particolare del reparto corse. Si narra che Baracca avesse adottato il cavallino rampante a ricordo di un velivolo tedesco da lui abbattuto che portava sulla

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PASSIONI fusoliera il simbolo della città di Stoccarda, appunto quel cavallino. Originariamente, pare che il suo colore fosse rosso, ricavato per inversione dallo stemma del 2º Reggimento “Piemonte Reale Cavalleria“ cui apparteneva l’asso romagnolo. Divenne poi nero quando i compagni di squadriglia ne cambiarono il colore in segno di lutto per la morte di Baracca. Discorso diverso, e meno romantico, per il tipico colore rosso della carrozzeria Ferrari, che ha contribuito non poco alla nascita ed al

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consolidamento del mito. In base ad un provvedimento preso fra le due guerre mondiali dall’associazione che poi si chiamerà FIA, il rosso era il colore destinato alle vetture italiane che gareggiavano nei campionati automobilistici. Parallelamente, questo schema assegnava alle auto francesi, come la Bugatti, il blu, a quelle tedesche, come BMW e Porsche, il bianco, alle inglesi, come Lotus Cars e Jaguar, il verde. Negli anni, la tonalità del rosso delle auto da corsa Ferrari è gradualmente passata dal rosso scuro, famoso come rosso Alfa, ad una tinta notevolmente più accesa, il rosso corsa. Per le Ferrari di serie la tonalità del rosso è rimasta immutata ed il colore originale rimane di gran lunga la scelta preferita dai clienti. Ancorché, come premesso, non rappresenti l’argomento


PASSIONI primario della nostra trattazione, non possiamo tacere dell’impatto che il suo motore ha sempre avuto sull’immagine vincente della Ferrari. Quell’inconfondibile rombo cupo, che diviene quasi un sibilo ai massimi giri, fa voltare anche il passante più distratto e più alieno dal mondo dei motori. Al Drake ci volle un po’ di tempo e di esperienza per metterlo a punto. Infatti, la sua Scuderia Ferrari S.A., creata nel 1929 a Modena, non produceva proprie automobili, ma si occupava soltanto della messa a punto di quelle prodotte dall’Alfa Romeo per partecipare alle competizioni. La casa costruttrice nacque ufficialmente il 13 settembre 1939 a Modena, con la fondazione da parte di Enzo Ferrari della Auto Avio Costruzioni centrata, comunque, sulla costruzione di componenti per velivoli. Solo nel primo dopoguerra, nel 1947

quando gli aerei militari non servivano più, Ferrari cominciò a costruire le proprie automobili. Nel 1969 la Ferrari SpA entrò poi a far parte del gruppo FIAT che successivamente, alla scomparsa di Enzo Ferrari avvenuta nel 1988, ne acquistò la grande maggioranza (90%) del pacchetto azionario. La differenza rimase nelle mani del figlio di Enzo, Piero Lardi Ferrari. Da allora il marchio Ferrari ha continuato ad accrescere la propria immagine, le proprie selezionatissime vendite e le proprie vittorie in F1. Per la cronaca, la Ferrari ha finora conquistato 17 titoli mondiali Costruttori e 16 Piloti ed è l’unica macchina ad aver partecipato a tutti le edizioni del Campionato del Mondo di F1 dalla sua creazione nel 1950. Leonardo

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SFIDE & SPORT

Il baseball quello sport strano Fra regole secolari e modernità avanzata

I

l numero di oggi di natural mind©, centrato sulla Romagna e su San Marino, ci porta in maniera naturale a parlare di uno sport che con la Repubblica del Titano condivide originalità ed esclusività, nate per caso da vicende lontane fra di loro. Questo sport è il baseball, traducibile in italiano con la parola “pallabase”. La contiguità fra il baseball e San Marino come, del resto, con le altre città o paesi italiani dove lo si pratica a livello professionistico (Grosseto e Nettuno, per citare due autorevoli sedi), nasce dalla presenza sul luogo di presìdi militari americani durante la seconda guerra mondiale. La ricreazione dei soldati USA, giovani e vitali, era soprattutto dedicata all’esercizio delle attività sportive praticate in patria. Fra queste, il baseball, il foot-

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ball da loro chiamato “soccer”, il basket o pallacanestro. Naturale che la pratica abbia contagiato i giovani italiani dell’epoca e del circondario, protraendosi nel tempo, seppur con territorialità diverse, variamente stimolate dalla capacità delle squadre locali di essere vincenti. L’Emilia Romagna è la regione italiana dove ha più attecchito il baseball e dove c’è la pratica a livello più alto. Le compagini locali hanno addirittura vinto gli ultimi cinque campionati della Italian Baseball League, la Serie A di questo sport: San Marino nel 2008, 2011 e 2012; Bologna nel 2009; Parma nel 2010. Insieme, le compagini emiliane hanno vinto 11 dei 15 campionati italiani dal 1998 al 2012 e tuttora rappresentano la metà delle 8 squadre che prendono parte alla IBL. Per la cronaca, gli altri scudetti sono andati al Grosseto (2)


SFIDE & SPORT

ed al Nettuno (2). Per chi non conosce il baseball, vale la pena di delinearne le regole principali, tralasciando le minuziosità cho lo rendono difficile da comprendere nei suoi dettagli. Il gioco si pratica essenzialmente in uno spicchio di prato verde equivalente ad un quarto di cerchio di ampie dimensioni, delimitato da due linee divergenti dette foul line (linee di fallo). All’interno del prato verde è disegnato un quadrato in terra rossa, contornato da un semicerchio con lo stesso fondo, dove sono poste le 3 basi da conquistare e dove si svolge l’azione principale di gioco. La zona rossa viene chiamata “diamante” perché è disposta a mo’ di rombo, partendo dall’intersezione delle linee di foul che delimitano lo spicchio di cerchio. Su questo spigolo è posto un rettangolo, detto home plate, sul quale si

pone il batter (battitore) armato di una mazza speciale per respingere una palla mista di sughero, gomma ed altri materiali, del peso di 142 grammi, lanciata a velocità che arrivano fino a 160 km/h e con delle traiettorie speciali dal pitcher (lanciatore) situato su un dosso a 18,44 metri di distanza. Dietro il battitore, il catcher (ricevitore) che ha il compito di recuperare al volo le palle mancate dal battitore. Davanti al battitore, agli altri tre spigoli del diamante, le basi da conquistare. E qui emerge una delle tante peculiarità del baseball: il turno a rotazione sistematica fra squadra che attacca e squadra che difende. Chi attacca è la squadra con il battitore. Effettuata una battuta valida, all’interno del terreno di gioco e non raccolta al volo dagli avversari, egli deve correre a conquistare

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SFIDE & SPORT quante più basi può prima che gli avversari prendano la palla e la facciano ritornare verso chi di loro ha il compito di proteggere la base. Con il battitore corrono i suoi compagni che lo precedono nelle basi, fino ad arrivare alla home di partenza e conquistare così un punto. Chi difende, invece, deve lanciare la palla (pitcher) in modo che il battitore non la respinga con la mazza o, se la colpisce validamente, correre a raccoglierla e rilanciarla (infielder) al compagno che protegge la base (baseman) prima che ci arrivi l’avversario, in modo da eliminarlo. Il lancio è valido (strike) quando la palla passa attraverso un rettangolo immaginario situato sopra il piatto

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di casa base che va dalla parte bassa delle ginocchia fino al petto del battitore. Non è valido (e si chiama semplicemente ball) se è al di fuori di questo spazio. La partita di baseball è giocata da due squadre di 9 giocatori e non ha limiti di tempo. È, infatti, distribuita in 9 riprese (inning), ciascuna delle quali si conclude quando vengono eliminati 3 battitori attaccanti per entrambe le squadre. In caso di parità al termine dei 9 inning, si prosegue con “extrainning” fino a che una delle squadre non ne conclude uno in vantaggio. Il baseball, infatti, non prevede il pareggio. In sostanza, uno sport molto americano che fa risalire al 1839 la costi-


SFIDE & SPORT tuzione della sua prima società organizzata, il New York City’s Knickerbockers Club, e la codifica delle sue regole da parte di Alexander Cartwright, un socio del Club, proclamato nel 1953 inventore ufficiale del baseball da parte del Congresso degli Stati Uniti. Allo stesso tempo, anche uno sport molto moderno che racchiude alcune modalità regolamentari avanzatissime, come il meccanismo della franchise, che non prevede la retrocessione per le squadre in coda alla classifica, situazioni di gioco spettacolari (l’home run, cioè il giro d’onore delle basi quando un battitore manda la palla fuori del campo di gioco), l’interruzione della partita per manifesta superiorità di una squadra ed altre. In attesa di maggiori sviluppi in Italia, così come è avve-

nuto nell’America Centrale ed in Giappone, la formazione oggi più conosciuta da noi di una squadra di baseball rimane senz’altro quella un po’ scaciata dei “Peanuts”, la famosa striscia di fumetti, con Charlie Brown lanciatore, ricevitore Schroeder, prima base Shermy, seconda base Linus, terza base Pig-Pen, interbase Snoopy, esterno sinistro Patty, esterno centro Frieda, esterno destro Lucy. Ed il ritornello che più celebra il baseball rimane la frase ripetuta ossessivamente da Dustin Hoffman in “Rain Man”, uno dei tanti film ai quali questa icona americana dello sport fornisce spunto: “Chi gioca in prima base?”. Olimpia

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JUNIOR CLUB Le storie che raccontiamo hanno due scopi: divertire i junior di casa e presentare situazioni e località interessanti, così da stimolare la loro curiosità ed apprendimento. In questo caso, la storia raccontata si svolge presso un ponte di epoca romana che ha ispirato delle leggende. La storia è adatta ai ragazzi dagli 8 ai 10 anni.

d l i e a d v e o t l n o o p l I le avventure di Luc, Lazo e Full

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uesta volta il viaggio di Luc, Lazo (il nonno di Luc) e Full (il suo cane) sarebbe stato più corto del solito. Si trovavano in vacanza a Venezia ed il nuovo incarico ricevuto da parte dei genitori di Luc, noti scienziati e studiosi, era quello di visitare il ponte di Tiberio nella città italiana di Rimini, in Romagna, per verificare se è vera la leggenda che lo circonda. Il ponte di Tiberio ha, infatti, la nomea di essere un luogo satanico, frequentato dal diavolo che ci avrebbe addirittura lasciato l’impronta dei suoi zoccoli. Questa leggenda è in comune con molti altri ponti, italiani e stranieri. Deriva, forse, dal fatto che i ponti, di notte, sono spesso rifugio di personaggi strani, emarginati, vestiti con abiti rimediati che incutono paura. Inoltre, l’acqua che fruscia sotto le arcate tende ad aumentare quando il fiume è

in piena e a sembrare molto minacciosa. I ponti, insomma, sembrano il posto ideale dove si può nascondere il diavolo. Quello di Tiberio, fatto costruire dall’imperatore romano nel 21 d.C. per attraversare il fiume Marecchia, è un ponte particolarmente imponente, con cinque arcate che crescono man mano che ci si avvicina a quella centrale, la più grande. Inoltre, ai lati del suo pavimento ci sono alcune lastre di pietra con iscrizioni latine e su una delle balaustre due intaccature molto simili all’impronta di piedi caprini. Quanto basta per suggerire alla fantasia popolare l’accostamento


JUNIOR CLUB al diavolo. Luc, Lazo e Full dovevano, dunque, verificare la consistenza di questa leggenda e, per avere più possibilità di scoprire la verità, decisero di visitare il ponte di notte. Se c’era davvero il diavolo, quello era il momento migliore per scoprirlo. Oltretutto, il cielo era cupo e soffiava un vento gelido. Insomma, una notte da lupi, e da diavoli. I tre, ad ogni buon conto, si munirono delle loro usuali attrezzature da esploratori per affrontare ogni possibile imprevisto. Presero anche una potente lanterna per leggere le iscrizioni in latino e le altre indicazioni e s’incamminarono. Man mano che si avvicinavano al ponte, esso appariva sempre più cupo: un lungo corridoio semibuio sotto il quale sibilava il vento e l’acqua scorreva impetuosa, aggiungendo il proprio scrosciante rumore a quello del vento. In giro non c’era nessuno. Ma i nostri erano abituati a situazioni difficili e continuarono ad avanzare senza paura. Erano a metà del ponte quando da un fioco lampione sulla balaustra di destra saltò verso di loro un diavolo incappucciato in un mantello nero. Luc e Lazo fecero un passo indietro, mentre Full cominciò ad abbaiare furiosamente. Il tonfo che l’incappucciato fece saltando dalla balaustra rivelò un peso

corporeo che il diavolo non avrebbe dovuto avere. Così, i nostri amici cominciarono subito a pensare che sotto quel mantello nero ci dovesse essere qualcun altro. Incoraggiato da questa evidenza, Lazo tirò subito fuori dalla borsa il suo laccio e lo lanciò verso quella figura nera, mentre Luc la colpì con un raggio immobilizzante, una delle sue tante invenzioni. Full provvide a controllarla, digrignando i denti. Fu, così, facile scoprire che non si trattava del diavolo, ma di un lestofante che approfittava della sua messa in scena per rapinare i passanti. In quattro e quattr’otto, i nostri lo consegnarono alla polizia e poi tornarono a verificare le scritte in latino e, soprattutto, le fantomatiche intaccature a forma di piede caprino. Non tardarono a scoprire che si trattava di scanalature fatte sulla pietra nei secoli passati per aiutare i barcaioli a scaricare la propria merce sopra il ponte. Niente di diabolico. E così i nostri amici avevano risolto anche questa avventura. Fedro


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L’ETA’ DEL NONNO Come nasce un libro

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’età del nonno, dopo quella del figlio e del padre, è l’età definitiva. Un’età che, molto più delle altre, marca il tempo e che, al suo inizio, può creare sgomento. Un’età che, oggi più che mai, segna il trapasso dai lenti e naturali ritmi millenari della vita dell’uomo a quelli frenetici e sempre più artificiali dell’età moderna. L’annuncio del primo nipote in arrivo spalanca d’improvviso la prospettiva della vecchiaia. Risuona come la tromba del silenzio dopo una lunghissima giornata di marcia, esaltante e faticosa. Così, l’idea di diventare nonno può istintivamente far puntare i piedi nel tentativo di fermare il tempo o rallentarlo. Invece, quando ci si accomoda dentro, si scopre che un nipote regala nuovi scopi e traiettorie alla vita,

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offrendo l’occasione per un viaggio nella memoria alla ricerca di ciò che è stato e di ciò che potrà ancora essere. Un fil rouge che ha stimolato Luciano Lupi a scrivere “Ciao Lorenzo”, un libro, bello e tenero, ottimamente recensito da stampa e lettori, una lettera d’amore da nonno a nipote, dall’ultima generazione della terra alla prima delle stelle. Il dialogo del nonno con Lorenzo, il nipote nascituro, affronta temi importanti diventando, pagina dopo pagina, una sorta di vademecum rigoroso ma senza pregiudizi, affettuoso e delicato, intelligente e moderno, in grado di aiutare futuri neo genitori o nonni a fornire risposte concrete ai tanti perché di figli e nipoti. Friendly


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IL CLUB NATURAL MIND

LA POSTA DEI LETTORI Grande successo per la nostra ecorivista! Continuate a scriverci i vostri commenti all’indirizzo survey@natural-mind.it; ci aiuteranno a migliorare il magazine.

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Salve, non sono sempre d’accordo con i vostri articoli, ma di certo sono sempre molto interessanti. Michela

Mirko

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natural mind® è il magazine online che rispetta l’ambiente natural mind®, il magazine per chi ama l’aria, i viaggi e la natura edito da Make Tailored Advertising in collaborazione con FAITA FederCamping, è prodotto e distribuito nel rispetto dell’ambiente. I consumi di energia elettrica legati alla produzione/invio delle newsletter di natural mind® del 2012 sono stati, infatti, certificati con “100% energia pulita Multiutility”. Certificare i propri consumi energetici equivale ad utilizzare energia elettrica interamente prodotta da fonte rinnovabile: la certificazione "100% energia pulita” è basata sull'immissione in rete (tramite l'annullamento di certificati RECS) di un quantitativo di energia rinnovabile pari al consumo di energia legato alla produzione/invio del magazine, che dà diritto all'ottenimento di status "100% energia pulita” a favore dello stesso. Grazie a questa iniziativa è stata evitata l’emissione in atmosfera di 700 Kg di CO2 e sono stati risparmiati 250 Kg di petrolio. Il marchio "100% energia pulita Multiutility" che appare sulla newsletter, marchio di proprietà di Multiutility S.p.A. registrato a livello europeo e che viene concesso solamente a chi rispetta l’ambiente, è l’attestazione della scelta etica che ha effettuato l’editore di natural mind®. I certificati RECS (Renewable Energy Certificate System) sono titoli che attestano la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile per una taglia minima pari a 1 MWh e favoriscono la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile dagli impianti che altrimenti non avrebbero le condizioni economiche per continuare a produrre energia "verde". I certificati RECS sono distinti dall'erogazione fisica dell'elettricità e la loro emissione consente la commercializzazione dei certificati stessi anche separatamente dall'energia elettrica cui fanno riferimento. Mediante il loro consumo, l'acquirente finanzia l'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili testimoniando, pertanto, il suo impegno a favore dell'ambiente.


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