Pistoia nel Mondo il Mondo a Pistoia - Pistoia in the World the World in Pistoia
GIORGIO TESI EDITRICE
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Pistoia in the World the World at Pistoia
Cosimo degli Alberi
SPONSOR
MAIN SPONSOR
alla scoperta della cittĂ dal cuore verde
EDITORIALE “Consider your seed...”. Dante’s Ulysses was addressing us in Canto XXVI of the Inferno, explaining to his old traveling companions that – even in old age – one must leave the land and set off on the sea’s infinite roads because humanity’s essence, its fundamental characteristic (specifically, the “seed”) is to follow “virtue and knowledge”. I realize that this is a grandiose introduction for this editorial. Yet looking at the plans for creating the “Garden of Mind”, those verses came to mind. Michele Fabbricatore, Cosimo degli Alberi’s “father”, imagined some installations shaped like large heads, with plants instead of hair, and green growing on the top of the head, in the mind and the brain. Mind and brain must be looked after, preserved in their freshness and inventive capacity – a lovely image that NATURART fully supports. Next to the mind, there is also another element that guides the choices of this magazine: the heart.
Quel cuore che venne letteralmente gettato “oltre l’ostacolo” quando NATURART nacque: verso il futuro, senza immaginare – forse – che sarebbe stato un futuro così lungo. Ora che l’ostacolo è stato superato, che il cuore continua a procedere a braccetto con la mente, che sempre nuovi obiettivi sono presi come riferimento, sapendo che è camminando che si fa il cammino (la frase – bellissima – non è mia ma di Antonio Machado), presentiamo un fascicolo che, sulla copertina, porta impresso un numero importante: 30. Un numero “tondo”, completo: come “tonda” e completa speriamo possa essere la rivista che vi apprestate a sfogliare, che spazia su tutto il territorio di Pistoia, parlando di storia, paesaggio, arte. E, naturalmente, di persone.
That heart was literally “thrown into” NATURART when it was founded, heading towards a future that no one perhaps expected to last for so long. Now we have thrown our heart into this endeavor as it continues to proceed hand in hand with the mind. New goals always serve as points of reference, knowing that it is by walking that one makes the road (that delightful expression is Antonio Machado’s, not mine). We are presenting a supplement whose cover bears an important number, 30, which is a “round” as well as a complete number. We hope the magazine you are about to browse will be as “round” and complete as it ranges over the entire Pistoia area, talking about history, landscape, art, and, of course, people.
Giovanni Capecchi Direttore Editoriale Managing Editor —
g.capecchi@discoverpistoia.it
NATURART | GIUGNO 2018 | 3
«Considerate la vostra semenza…»: l’Ulisse di Dante ha preso la parola, nel canto XXVI dell’Inferno, per spiegare ai suoi vecchi compagni di tanti viaggi che è necessario – anche in tarda età – lasciare la terra e avviarsi sulle strade infinite del mare, perché l’essenza degli uomini, la loro caratteristica fondamentale (la «semenza», appunto) è quella di seguire «virtute e canoscenza». Mi rendo conto che si tratta di un esordio altisonante per questo editoriale. Ma guardando i progetti per la realizzazione del “Giardino della Mente”, il pensiero è andato a quei versi: Michele Fabbricatore, il “padre” di Cosimo degli Alberti, ha immaginato alcune istallazioni che hanno la forma di grandi teste, con piante al posto dei capelli, con il verde che cresce sulla cima della testa, nella mente, nel cervello. Mente e cervello che sono da nutrire, da conservare nella loro freschezza e nella loro capacità immaginativa: una bella immagine che NATURART si sente di sposare in pieno. Aggiungendo, accanto alla Mente, anche l’altro elemento, che guida le scelte della rivista: il cuore.
www.discoverpistoia.it
È camminando che si fa il cammino By walking, one makes the road
È per questo che l’associazione culturale Spichisi ha iniziato la sua attività nel 2013, lavorando con il cinema documentario, il video mapping, l’arte visiva, la musica, la danza, in luoghi nascosti dal tempo o dall’abitudine: la Biblioteca Forteguerriana, il Teatrino Gatteschi, la Chiesa di San Leone. Sempre spinti dallo scopo di riscoprire la bellezza del nostro patrimonio artistico e culturale ed insieme stimolare la curiosità e l’interesse verso le più recenti forme d’arte contemporanea, nuovi e più ambiziosi progetti non hanno tardato a prendere forma: l’allestimento del Museo Marino Marini e di Palazzo De’ Rossi, i video mapping sulla facciata dell’Ospedale del Ceppo e del Palazzo Comunale, fino ad arrivare alla permanente rigenerazione di una porzione di centro storico degradata grazie al progetto “Il Giardino di Cino”. È qui che Spichisi ha consolidato preziose collaborazioni con realtà importanti come la Giorgio Tesi Group, istituzione del vivaismo pistoiese, con cui condivide l’impegno nella valorizzazione delle bellezze della città. Un grande punto di forza che hanno deciso di sviluppare in un percorso comune. Il Giardino di Cino, spazio condiviso fatto di arte, verde e cultura, si sposa in pieno con l’importante iniziativa Giorgio Tesi eArth Growing Creativity, che sostiene l’arte e gli artisti, con l’obiettivo di riscoprire il territorio come grande palcoscenico della bellezza e dello sviluppo culturale.
The Spichisi cultural association was begun for this reason in 2013, working with documentary cinema, video mapping, visual art, music, and dance, in places hidden by time or custom: the Forteguerriana Library, the Teatrino Gatteschi, and the Church of San Leone. New, more ambitious projects have not been slow to take shape, always driven by the aim of rediscovering the beauty of our artistic and cultural heritage and simultaneously arousing curiosity and piquing interest in the most recent forms of contemporary art. These have included productions at the Marino Marini Museum and Palazzo De’ Rossi, video mapping on the façades of the Ospedale del Ceppo and the town hall, and the permanent revival of a run-down portion of the historical center thanks to the project for Cino’s Garden. It is here that Spichisi has developed valuable partnerships with such important companies as the Giorgio Tesi Group, one of Pistoia’s leading nursery-gardening companies, to share a commitment to promoting the city’s attractions, an important asset that they have decided to develop together. The shared space of Cino’s Garden, blending art, greenery, and culture, goes fully hand in hand with the important Giorgio Tesi initiative of eArth Growing Creativity , which supports art and artists as the objective of rediscovering the Pistoia area as a great stage of beauty and cultural development.
Associazione Culturale SPICHISI
NATURART | GIUGNO 2018 | 5
EDITORIALE
Rediscovering what’s before our eyes and we don’t see
www.discoverpistoia.it
Riscoprire quello che è davanti ai nostri occhi e non si vede
Registrazione Tribunale di Pistoia - N°2/2010 del 28-05-2010
____ Copertina: Il Giardino della Mente - Michele Fabbricatore ____ Cover: The Garden of the Mind - Michele
30 | Giugno - June 2018 Pistoia nel Mondo, il Mondo a Pistoia Pistoia in the World, the World in Pistoia
Fabbricatore
Giorgio Tesi Group The Future is Green
Giorgio Tesi Editrice srl Via di Badia, 14 - 51100 Bottegone - Pistoia -Italy Tel. +39 0573 530051 - Fax +39 0573 530486 www.discoverpistoia.it Iscrizione al ROC (Registro Operatori della Comunicazione) n° 30847 del 15 Gennaio 2018 Per la tua pubblicità sulla rivista contatta la Giorgio Tesi Editrice o invia una e-mail a marketing@giorgiotesigroup.it
ISSN 2421-2849
9 772421
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Direttore Editoriale Giovanni Capecchi g.capecchi@discoverpistoia.it Direttore Responsabile Carlo Vezzosi carlo.vezzosi@legismail.it Art Director Nicolò Begliomini n.begliomini@giorgiotesigroup.it Segreteria Carolina Begliomini, Irene Cinelli, Maria Grazia Taddeo contatti@giorgiotesigroup.it Comitato di redazione Leonardo Begliomini, Nicoletta Boccardi, Emanuel Carfora, Lorenzo Cipriani, Alessandra Corsini, Giuliano Livi, Martina Meloni, Maria Camilla Pagnini, Paolo Paolieri Hanno collaborato a questo numero Lorenzo Baldi, Massimiliano Bini, Maria Camilla Pagnini, Barbel Rehinard, Simone Martini, Michela Cammilli, Antonella Carrara, Giulia Anabasi, Emanuel Carfora, Associazione Spichisi, Susanna Carla Daniele, Laureen MacLaughlin, Andrea Ottanelli, Renzo Zagnoni. Traduzioni Studio Blitz - Pistoia Fotografie Nicolò Begliomini, Maurizio Nisticò, Federico Melani, Claudio Minghi, Irene Nucci, Michela Osteri, Alessandro Sansoni, Archivio Fondazione Promusica, Aniceto Antilopi, Simone Martini, Archivio Angela Querci, Fabrizio Bruni, Lorenzo Marianeschi. Per le immagini pubblicate restiamo a disposizione degli aventi diritto che non si siano potuti reperire. Progetto grafico e impaginazione Kidstudio - Firenze www.kidstudio.it
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L’impresa intempestiva An enterprise outside of time
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Scrigno di tesori Mario Carnicelli
American Voyage
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Montalbano
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Artigianato pistoiese
LIBRI Books
San Francesco a Pistoia A wealth of treasures
30
Rubriche
Impresa Sociale Magnani Pescia
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PISTOIA COM’ERA The way we were
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BOTANICA Botany
La Villa dell’Americana L’architettura del suono A Luthier of Love...
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L’Incontrario
Felicemente controcorrente Happily against the current
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Fondazione Promusica
La musica per la città Music for the City
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Giorgio Tesi Group
Terra, arte e creatività Earth, art and creativity
80
Appennino
Piccoli tesori tra le foglie Small treasures among the leaves
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Uno scrigno restituito alla città
Il Tempio di Pistoia The Temple of Pistoia
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Il murale di Roberto Ciredz The mural by Roberto Ciredz
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Germano Pacelli
L’artista partigiano The partisan artist
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92
Street Art Agliana 2018
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Impresa Sociale Magnani Pescia
L’impresa intempestiva —
È nata una start up che affonda le radici nel secolo XV e mette insieme anziani maestri cartai e giovani generazioni
testo Massimiliano Bini foto Claudio Minghi Irene Nucci Alessandro Sansoni foto di apertura Claudio Minghi
NATURART | GIUGNO 2018 | 11
Michela Osteri
I
l 19 marzo 2018, al termine di un lungo percorso e dopo un anno di incubazione effettuato presso il Social Business Lab di Pistoia, è stata costituita l’Impresa Sociale Magnani Pescia Srl. L’Impresa, in collaborazione con l’Associazione Museo della Carta di Pescia Onlus che ne ha promosso la creazione, riprenderà la fabbricazione di carta fatta a mano filigranata e di prodotti in carta unici per qualità e per eleganza generando nuovi posti di lavoro in una manifattura che nella terra
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Alessandro Magnani,
L’impresa è erede di una
Presidente dell’Impresa. tradizione plurisecolare ed in particolare della gloriosa storia delle Antiche Cartiere Magnani di Pescia. ____ The company stands as heir to a centuries-old tradition and especially to the glorious history
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of the Antiche Cartiere
L’iniziativa è stata
The initiative was
Magnani.
presentata il 17 aprile
introduced last 17 April
scorso a Pistoia in
in Pistoia during the
occasione del Social
Social Business Day
Business Day alla
attended by the Nobel
presenza del Premio
Prize-winning Professor
Nobel Professor
Muhammad Yunus.
Muhammad Yunus.
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Impresa Sociale Magnani Pescia S.r.l. Piazza della Croce 1 c/o Associazione Museo della Carta di Pescia Onlus 51017 Pietrabuona Pescia (PT)
Al centro della produzione, la carta fatta a mano filigranata di Pescia affonda le sue radici nel secolo XV. Il progetto ha preso l’avvio nel 2012 con l’obiettivo, all’epoca ancora embrionale, di riunire al Museo della Carta da un lato Mastri Cartai, Filigranisti e Cucitrici, ormai in pensione e provenienti dalla più prestigiosa cartiera della Valleriana ovvero le Antiche Cartiere Magnani di Pescia, e dall’altro lato giovani desiderosi di imparare i segreti della carta a mano: un progetto di salvaguardia e di trasmissione intergenerazionale di competenze e di saperi destinati altrimenti a disperdersi. — Nel 2014, all’interno di un programma più vasto denominato La Toscana di Pinocchio finanziato
dalla Regione, è stato possibile accedere ad un contributo che ha permesso di realizzare un primo laboratorio sperimentale per la produzione di fogli di carta fatta a mano e nuove forme da carta con filigrane rappresentanti il famoso burattino: il laboratorio e la nuova carta filigranata prodotta sono stati presentati con successo nel 2015 al Fuori EXPO a Milano. — A seguito di questi passaggi e confortati dagli apprezzamenti ricevuti, si è deciso di partecipare al bando di accompagnamento per la costituzione di imprese sociali promosso dal Social Business Lab di Pistoia. Durante il periodo di incubazione è stato possibile precisare i molti aspetti legati alla
nascita di una impresa, quali il piano economico e finanziario, il piano complessivo di marketing, ed ancora la missione e la visione dell’impresa stessa. Il percorso di accompagnamento si è concluso molto positivamente: l’idea proposta è stata ritenuta meritevole di un contributo a fondo perduto ed è stato possibile presentare ufficialmente l’Impresa il 17 aprile scorso a Pistoia in occasione del Social Business Day alla presenza del Premio Nobel Professor Muhammad Yunus. L’impresa si pone dunque oggi quale erede di una tradizione plurisecolare ed in particolare della gloriosa storia delle Antiche Cartiere Magnani. L’Impresa, oltre a corsi di formazione e laboratori didattici da tenersi negli spazi
____
____
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Sei giovani residenti
Six young people
in Valleriana
residing in Valleriana
affiancano i Mastri
working alongside
Cartai in pensione
retired master artisans
nell’importante ruolo di
who serve as tutors.
tutor aziendali.
del Museo della Carta di Pescia o altrove e servizi di gestione e manutenzione degli stessi spazi del Museo, si occuperà principalmente di “creare” carta fatta a mano filigranata con prodotti a listino, carta a mano su misura pensata di volta in volta in base alle esigenze e richieste del cliente finale e prodotti in carta allestita per i quali verranno recuperati formati, nomi e imballaggi tardo ottocenteschi e primo novecenteschi presenti nell’Archivio Storico MagnaniMuseo della Carta-Cartiera Le Carte. Le linee sono pensate per rispondere alle esigenze di una variegata tipologia di possibili clienti (aziende, istituti bancari, stati esteri, tipografi, stampatori, artisti, appassionati) e potranno essere commercializzate utilizzando
lo storico marchio “Enrico Magnani Pescia” che il Museo ha provveduto a registrare nel novembre del 2017 e che verrà dato in concessione onerosa all’Impresa: un marchio che seppur non più presente sui mercati internazionali permane nell’immaginario collettivo non solo nazionale quale simbolo e sinonimo di qualità, di eleganza e di unicità. — Il rapporto fra Museo e Impresa sarà dunque molto stretto, ribalta l’ordine dei fattori tipico del binomio Impresa/Cultura e declina la questione in termini di maggiore complessità. Da un lato infatti è il Museo/Cultura che, nel rispetto della propria missione e nell’ottica della salvaguardia e riappropriazione del patrimonio
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Ponitura della carta.
____ Loris Bini, Mastro Cartaio e Tutor dell’Impresa. ____ L’obiettivo dell’Impresa è quello di “creare” carta fatta a mano filigranata con prodotti a listino, carta a mano su misura pensata di volta in volta in base alle esigenze e richieste del cliente… ____ The company’s objective is to “create” handmade watermarked paper and a ____
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info@magnanipescia.it | www.magnanipescia.it
L’Impresa Sociale Magnani Pescia
immateriale, si fa promotore dell’impresa ridonando un nuovo ciclo di vita ad una storica azienda silente che ha avuto un ruolo ed una storia saliente, riconosciuta e tracciabile nel settore della carta, ovvero le Cartiere Magnani di Pescia. Dall’altro lato l’Impresa diviene straordinaria leva di comunicazione e principale attore del mantenimento, della conservazione e della gestione attiva della longevità e della rilevanza storica cumulatasi nei secoli. Ed ancora è il Museo che valorizza parte dei proprio beni intangibili tramite l’Impresa e che fornisce all’impresa stessa un immediato vantaggio competitivo basato sull’eredità. Patrimonio e tradizione storica del “saper fare” diventano in questo modo gli elementi portanti, esclusivi e differenzianti dell’Impresa utili a competere nel mercato di riferimento. Questo binomio aggiunge, per esempio, rinnovati spunti di indagine e di riflessione coi quali approcciarsi all’archivio storico del Museo, inteso quale repertorio non solo di documenti ma anche di prodotti, di prototipi
product list, customizing handmade papers designed to suit the customer’s needs.
e di iconografia, e alle stesse collezioni che certificano i legami e le relazioni commerciali del passato. Valore storico, valore culturale, sapere ancestrale, somma di conoscenze, tradizione, mantenimento e gestione attiva sono le vere sfide ed il punto di congiunzione fra museo e impresa. — Occorre rimarcare in ultimo come l’impresa, oltre al Direttore del Museo, a sei giovani residenti in Valleriana ed ai Mastri in pensione inquadrati quali tutor aziendali, risulta composta anche da due discendenti della famiglia Magnani che torna dunque ad avere un impegno nel settore dopo più di trent’anni: il fine nel lungo periodo è quello di ricostituire una “comunità di cartai” che ha radici antichissime. È stata creata un’impresa intempestiva che si riconosce nelle esigenze contemporanee e al tempo stesso, grazie alla prospettiva storica di riconquista del passato, conserva una distanza da esse: siamo di fronte alla nascita di una start up del secolo XV. ☜
____
____
Qui sopra: Claudia
In alto: Francesco
Bocci, cucitrice e
Magnani, Vice
botteghina. ____
Presidente dell’Impresa. ____
Patrimonio e tradizione
L’attività sarà indirizzata
storica del “saper fare”
anche verso la
sono gli elementi
realizzazione di prodotti
portanti, esclusivi
per i quali saranno
e differenzianti
recuperati formati, nomi
dell’Impresa, e quindi
e imballaggi presenti
indispensabili a
nell’Archivio Storico
competere sul mercato. ____
Magnani- Museo della
The company’s exclusive
Carta-Cartiera Le Carte. ____
and diverse building
The enterprise will again
blocks are historical
produce paper products
tradition and a legacy
by reclaiming late 19th-
of expertise, useful
and early 20th-century
for competing in the
formats, names, and
marketplace.
packaging found in the Magnani Historical Archives, the Paper Museum, and Le Carte Paper-mill.
____
ZOOM
Alessio Giusti, Mastro Cartaio e Web Manager, controlla la corretta asciugatura della carta nello spanditoio. Il Museo, con questa iniziativa, valorizza parte dei proprio beni intangibili tramite e allo stesso tempo fornisce all’impresa stessa un immediato vantaggio competitivo basato sulla propria importante eredità. ____ Alessio Giusti, master papermaker and web manager, checking to be sure the paper in the drying room is drying correctly. With this initiative, the museum will capitalize on a part of its intangible assets, simultaneously providing the enterprise with a competitive advantage based on its
Cartiera Le Carte
Associazione Museo della Carta di Pescia Onlus Piazza della Croce, 1 51017 Pescia (PT) Tel + 39 0572 408020 - 408432
—
L’antico opificio, situato lungo il torrente Pescia, risale al 1712. Acquistato nel 1860 dai Magnani, cartai pesciatini attivi fin dal 1783, ha continuato a fabbricare carta “a mano” sino al 1992. La cartiera conserva intatti tutti gli impianti Sette-Otto e Primo Novecenteschi per la fabbricazione e l’allestimento. Nel 2003, grazie ad uno sponsor privato, la cartiera è stata donata all’Associazione Museo della Carta di Pescia Onlus che nel 2010 ne ha iniziato il restauro. Nel 2016 è stata inaugurata la prima ala che ospita l’Archivio Storico Magnani: 600 metri lineari di documenti notificati dalla competente soprintendenza nel 1978. Attualmente è in corso il restauro delle parti restanti. Dal 2008 è iniziata la catalogazione, in collaborazione con l’Ufficio Catalogo di Firenze e l’ICCD di Roma, dei circa 7000 pezzi che compongono le collezioni: forme da carta, cere da filigrana, punzoni, timbri e teli. Si tratta della prima catalogazione in Italia con la sperimentazione, in particolare, della scheda PST. Il recupero complessivo di questo patrimonio materiale e immateriale è inserito nel progetto di sistema La Via della Carta della Toscana che vede compartecipare tutti i portatori di interesse, pubblici e privati, della province di Lucca e di Pistoia e del Distretto Cartario di Lucca, il più grande d’Europa.
Paper Museum
Le Carte Paper-mill
—
The old factory located along the Pescia river dates back to 1712. It was later purchased in 1860 by the Magnani, who had been papermakers in Pescia since 1783. The factory continued to make “handmade” paper until 1992. The paper-mill has preserved in situ all of the manufacturing facilities used throughout the 18th, 19th, and early 20th centuries. Thanks to a private sponsor, the paper-mill was donated in 2003 to the non-profit Associazione Museo della Carta di Pescia, which began restoring the factory in 2010. the first wing, housing the Magnani Historical Archive was inaugurated in 2016. The relevant superintendency reported 600 linear meters of documents in 1978. Restoration of the remaining parts is currently underway. In 2008, the museum, Florence’s Catalog Office and Rome’s ICCD began cataloging the collections, with approximately 7000 pieces, including paper forms, watermark waxes, punches, stamps, and sheets. This is the first catalog in Italy to specifically experiment with the Scientific and Technological Heritage (PST) forms. The overall recovery of this tangible and intangible heritage is included in the plan for La Via della Carta della Toscana system which involves all the public and private stakeholders in the provinces of Lucca and Pistoia as well as the Lucca Paper District, the largest in Europe.
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Museo della Carta
museo@museodellacarta.org | www.museodellacarta.org
invaluable legacy.
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Valore storico e culturale, sapere ancestrale, conoscenze, tradizione, mantenimento e gestione attiva sono le vere sfide ed il punto di congiunzione fra Museo e Impresa.
Historical and cultural value, longstanding expertise, knowledge, and tradition, maintenance, and active management are the true challenges and the point where museum and business meet.
Impresa Sociale Magnani Pescia
An enterprise outside of time
—
With roots in the 15th century, a start-up was established that brings elderly master paper-makers and young people together
O
n 19 March 2018, the Impresa Sociale Magnani Pescia Srl was formed following a lengthy process that included a year-long incubation period at Pistoia’s Social Business Lab. In collaboration with the non-profit Associazione Museo della Carta di Pescia, which supported its creation, the company will resume production of handmade watermarked paper and paper products unique for their quality and elegance, thus generating new jobs in a factory whose roots in the Pescia area date to the fifteenth century. The project started in 2012 with the aim – still embryonic at the time – of bringing the now retired master papermakers, watermark designers, and sewers from the most prestigious Valleriana paper-mill, the Antiche Cartiere Magnani of Pescia at the Paper Museum together with young people eager to learn the secrets of handmade paper. The project was to preserve and hand down to a new generation those skills and knowledge otherwise destined to be lost.
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— In 2014, the Region financed a larger program called La Toscana di Pinocchio (Pinocchio’s Tuscany) whose contribution made it possible to create an early experimental workshop to produce sheets of handmade paper and
Handmade watermarked paper is at the heart of its production
____
____
Sopra, Giorgio
Above, Giorgio Benigni,
Benigni, filigranista e
watermark designer
responsabile qualità
and paper quality
carta. Accanto Virginie
manager. Next to
Lange, cucitrice e
him, Virginie Lange, a
segretaria dell’Impresa,
stitcher and enterprise
cuce a mano una
secretary, hand-stitches
filigrana.
a watermark.
a centuries-old tradition and especially the glorious history of the Antiche Cartiere Magnani. Training courses and educational workshops will be held at the Paper Museum in Pescia and elsewhere. Moreover, the company’s management — and maintenance services will be housed Following these steps and in the museum. The company itself will supported by the enthusiastic comments, deal mainly with “creating” handmade it was decided to participate in the watermarked paper. The product announcement to establish social pricelist will include handmade papers enterprises promoted by Pistoia’s Social designed on a individual basis according Business Lab. During the incubation to the end customer’s needs in addition period, many aspects related to the to requests and paper products prepared company’s formation were clarified, using late 19th- and early 20th-century including an economic and financial formats, names, and packaging from the plan, an overall marketing plan, and the Magnani Historical Archives, the Paper company’s own particular mission and Museum, and Le Carte Paper-mill. Lines vision. This complementary path has have been designed to meet the needs of been very successful. As the suggested various potential customers (companies, banks, foreign countries, printers, idea was deemed worthy of a grant, printers, artists, and hobbyists). They the company was officially introduced will be marketed using the well-known on 17 April in Pistoia during the Social “Enrico Magnani Pescia” brand that the Business Day attended by the Nobel museum registered in November 2017 Prize Professor Muhammad Yunus. The company thus stands today as heir to and for which the company will pay for new paper shapes with watermarks depicting the famous puppet. The workshop and the new watermarked paper were successfully introduced in 2015 at the Fuori EXPO in Milan.
____
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____
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Le produzione è
Production has been
Alessandro Necciari,
Un marchio - Enrico
pensata per rispondere
designed to meet
Mastro filigranista e
Magnani Pescia - non
alle esigenze di una
the needs of various
Tutor dell’Impresa,
più presente sui
variegata tipologia di
potential customers
realizza a mano una
mercati internazionali,
possibili clienti e potrà
and is to be marketed
filigrana.
ma in grado di
essere commercializzata
under the well-known
____
rappresentare, ancora
utilizzando lo storico
“Enrico Magnani Pescia”
Alessandro Necciari,
oggi, qualità, eleganza
marchio “Enrico
brand, for whose use the
master watermark
Magnani Pescia” che
museum is being paid.
designer and enterprise
e soprattutto unicità. ____
il Museo ha dato in
tutor, creates a
The “Enrico Magnani
concessione onerosa
watermark by hand.
Pescia” brand is no longer available on
all’Impresa.
the international market, yet still today it stands for quality, elegance, and especially exclusivity.
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— The museum and the enterprise will therefore have a very close relationship, reversing the order of factors typical when business and culture are combined, stating the issue in terms of increased complexity. On the one hand, in keeping with its mission and in terms of protecting and reclaiming an intangible heritage, the museum and culture have promoted this enterprise by restoring new life to a historical and long-silent company that played a role in a relevant, recognized, and identifiable history in the paper sector – in other words, the Magnani paper-mills in Pescia. Alternatively, the enterprise offers extraordinary communication leverage, becoming the main player in the maintenance, conservation, and
active management of a centuries-long, accumulated longevity and historical relevance. Yet the museum enhances part of its intangible assets through this enterprise, providing the business with an immediate competitive advantage based on a legacy. A historical tradition and legacy of know-how has thus become the company’s, exclusive, differentiating building blocks useful for competing in the target market. For example, this combination has added indications of renewed research and ideas with which to approach the museum’s historical archives, intended not just as a collection of documents but also including products, prototypes, and artwork. These same collections confirm the links and commercial relationships of the past. Historical and cultural value, longstanding expertise, a sum total of knowledge, tradition, maintenance, and active management are the real challenges and the point where museum and business meet.
info@magnanipescia.it | www.magnanipescia.it
the use. Although no longer available on the international market, this brand still is recognized nationally as well as being a symbol of and synonym for quality, elegance, and exclusivity.
— Finally, in addition to the museum director, six young people residing in Valleriana as well as the retired master artisans serving as company tutors, there are also two descendants of the Magnani family who once again have a commitment in the sector after more than thirty years. The long-term aim is to reconstitute a “community of papermakers” with very ancient roots. An enterprise outside of time has been created that has been recognized in contemporary needs. Moreover, thanks to the historical perspective of reconquering of the past, it simultaneously keeps a distance from them: we are before the formation of a start-up from the fifteenth century. ☜
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San Francesco a Pistoia
Scrigno di tesori —
Gli interventi artistici e architettonici si sono susseguiti dal tardo-gotico al secolo scorso
Maria Camilla Pagnini foto Nicolò Begliomini
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testo
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In apertura: Aula
Un suggestivo scorcio
capitolare della chiesa
del chiostro della
di san Francesco, Arbor
Chiesa di San Francesco
Vitae, “Antonio Vite”,
a Pistoia. ____
fine sec. XIV. ____
A charming glimpse
Opening: Chapter Hall,
of the cloister in the
Church of San Francesco,
Church of San Francesco,
Arbor Vitae, “Antonio
Pistoia.
Vite”, late 14th c.
L
a chiesa di san Francesco rappresenta l’esito straordinario di un progetto che è stato attuato attraverso i secoli e condiviso sia dalla comunità dei fedeli che contribuirono alla costruzione della chiesa, sia dai frati che si occuparono della “cura delle anime”. Tutti gli interventi artistici e architettonici si sono sedimentati nell’aula come segno tangibile della continuità e dello strettissimo collegamento intessuto tra la chiesa e la città, verso la quale l’ordine dei Francescani si impegnò a lungo fino dai tempi del suo arrivo a Pistoia, costituendo uno dei nuovi centri di urbanizzazione, realizzando una nuova strada e una piazza detta il “Prato a San Francesco”, divenuto nel tempo luogo identitario della città. In seguito i Francescani promossero anche la costruzione di nuove case per la realizzazione di una nuova parte di città. — Chi entra nella chiesa di san Francesco si trova ancora oggi in uno spazio monumentale all’interno del quale sono conservate numerose opere d’arte. Affreschi, tele e tavole comunicano una splendida molteplicità di “discorsi” iniziati, talvolta frammentari, che testimoniano i cambiamenti architettonici subiti dallo spazio sacro che è stato allestito in modi diversi durante i suoi molti secoli di storia
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— I magnifici dipinti giunti fino a noi sono stati integrati così tante volte da lasciare talvolta dubbi
su quale sia stata la successione delle ridipinture. Nuovi patronati, nuove cappelle gentilizie, nuova partecipazione dei fedeli aggiungevano, grazie all’opera dei frescanti, nuovi episodi evangelici che introducevano culti di Santi protettori diversi, fino a giungere alla scelta più sconcertante e, se vogliamo, innovativa: la scialbatura dell’intera aula che “sommerse”
Nella sala capitolare lo splendido affresco Arbor Vitae le scintillanti policromie degli affreschi che avevano costituito il lungo racconto della vita di Santi, episodi biblici o evangelici: questi erano stati commissionati ai vari artisti tra cui Bonaccorso di Cino, Nanni di Jacopo, Antonio Vite, Sano di Giorgio, solo per citare alcuni dei tanti artisti che si sono avvicendati a San Francesco. — Al termine del cantiere tardogotico l’aula, nella quale erano state costruite anche due cappelle, era definita da una netta suddivisione spaziale tra la zona dedicata ai soli fedeli e quella riservata al coro dei monaci posto al centro della navata, chiuso e protetto da una frontiera detta “tramezzo”, probabilmente lignea, che la caratterizzava in modo completamente diverso da ciò che vediamo attualmente; questo spazio era illuminato da grandi bifore. Il notevole cambiamento dell’aula prese avvio a partire dai primi decenni del Cinquecento e
successivamente anche in seguito al concilio di Trento, dal quale furono dettate nuove disposizioni per l’organizzazione degli spazi sacri. La chiesa di san Francesco fu totalmente “reiterpretata” grazie all’inserimento di altari a edicola in pietra che furono fatti costruire dalle famiglie patrizie pistoiesi, che da tempo avevano diritto di sepoltura in chiesa; tra di essi erano i Sozzifanti, i Desideri, gli Arrighi e i Visconti. — Le complesse strutture architettoniche, caratterizzate dalla presenza dell’ordine architettonico a sostegno di frontoni di linguaggio manierista, furono addossate alle pareti, tanto da nascondere gli articolati soggetti sacri, giunti a noi in frammenti, talvolta difficili da interpretare, ma un tempo parte di complessi programmi iconografici stabiliti dai Francescani in accordo con i donatori o con i fedeli che volevano far dipingere il
La chiesa francescana è oggi affidata ai padri Betharramiti. ____ The Franciscan church has now been entrusted to the Betharramite
Santo protettore della loro casata oppure la Vergine, in un continuo e inesausto lavoro di aggiornamento o di nuova interpretazione dello spazio sacro.
fathers.
— La costruzione degli altari, secondo un prototipo affermatosi nel XVI secolo, portò anche al ridisegno delle finestre che avrebbero dovuto illuminare l’aula; queste furono realizzate in asse ad alcuni altari e in dimensione ridotta rispetto alle bifore trecentesche che in alcuni casi furono ridimensionate. Così il grande spazio della chiesa venne a trovarsi, mano mano che gli altari e con essi le nuove finestrature venivano realizzati, in condizioni di luce ridotta; è quindi probabile che l’esigenza di una maggiore luminosità, accompagnata da un indubbio mutamento di gusto, avesse portato a scegliere di imbiancare la grande aula sul finire del Seicento.
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____
tra il 1920 e il 1930; in alcune è documentata la grande apertura, caratterizzata da cornici in stucco, che fu distrutta per essere sostituita, nel secolo scorso, da una bifora con vetrate policrome di gusto neo-gotico. È su questo spazio architettonico che intervennero le scelte del restauro al quale lavorò l’architetto fiorentino Raffaello Fagnoni; del suo lavoro sono note suggestive interpretazioni prospettiche volte a ricostruire l’interno “originario” della chiesa. Ancora una volta, la chiesa fu investita da una generale opera di riassetto e semplificazione per — Al termine della radicale revisione riconquistare la facies, per dirla con le parole di Alberto Chiappelli, con dell’aula effettuata tra XVI e XVII la “quale gli artisti la concepirono”. secolo fu consegnata alla città una interpretazione dello spazio sacro — del tutto diversa: sulle pareti rese La storia della chiesa luminose dall’imbiancatura con francescana, oggi affidata ai latte di calce erano ben leggibili gli padri Betharramiti, ancora parla elementi architettonici in arenaria attraverso le sue opere d’arte, tra con in quali erano stati costruiti gli altari e i confessionali. Anche la le quali lo splendido Arbor Vitae, affrescato nella sala capitolare, cappella maggiore fu investita da attraverso le policromie delle nuova luce nel XVIII secolo grazie alla creazione di una nuova finestra, vetrate del transetto, o tramite lo sguardo sofferente del Cristo di grandi dimensioni, che rendeva Crocifisso, scolpito da Giovanni diverso da quello di oggi lo spazio Zeti, e le straordinarie vesti che della cappella maggiore, nella quale echeggiano fascinazioni orientali “Dalmasio” aveva impaginato, nel nel corteggio variopinto di uomini, 1343 su commissione della famiglia dignitari e animali provenienti da Ciantori, i grandi affreschi con gli paesi lontani che accompagnano episodi della Vita di San Francesco l’Adorazione dei Magi, in ciò che citando letteralmente la versione iconografica assisiate messa a punto resta dell’affresco commissionato dalla famiglia Camaggiori, da Giotto. Le condizioni della cappella maggiore, prima dei grandi nell’azzurro serico del ricco abito di santa Caterina d’Alessandria in restauri, sono documentate solo contemplazione della Vergine assieme a da fotografie effettuate dall’atelier San Francesco, dipinta da Elisabetta dei fotografi fiorentini Brogi Sirani per l’altare dal Gallo. ☜ che lavorarono a San Francesco
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Cappella Bracciolini, in primo piano la replica della tavola duecentesca con san Francesco e storiette
Bracciolini Chapel, in the foreground, the replica of the 13th-century panel painting with Saint Francis and stories from his life
San Francesco in Pistoia
A wealth of treasures
—
Artistic and architectural works took place from the late Gothic period up to the last century
T
he church of San Francesco is the extraordinary result of a project carried out over the centuries. Moreover, it was one shared by both the community of faithful, who contributed to the church’s construction, and the friars, who “cared for souls”. All the artistic and architectural works were placed in the hall as a tangible sign of continuity and the tight bond between the church and the city, to which the Franciscan order had long been committed since its arrival in Pistoia. One of the new urbanization centers, Pistoia built a new road and a square known as the “Prato a San Francesco” (St. Francis’s Meadow) that, over time, came to be identified with the city. Later, the Franciscans also pushed for the construction of new houses in order to form a new part of the city. — Still today, those who enter the church of San Francesco find themselves in an imposing space containing numerous works of art. The frescoes, canvases, and panel paintings convey a splendid variety of sometimes fragmentary “conversations” that show the architectural changes experienced by this sacred space that, over its centurieslong history, has been furnished in various ways.
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— The magnificent paintings that have come down to us have been re-touched so many times, leaving at times some doubt as to the order of the repaintings. New patronages, new chapels, and the congregation’s new participation added fresh evangelical episodes that, thanks to the fresco painters, introduced cults of various
patron saints. This continued until a most disconcerting and, we might say, innovative decision was made: to whitewash the entire hall. The result was to cover up the glittering polychrome of the frescoes. These had long constituted the stories of the lives of saints as well as of biblical or evangelical episodes. They had been commissioned to various artists including Bonaccorso di Cino, Nanni di Jacopo, Antonio Vite, Sano di Giorgio, to name only a few of the many artists who worked in San Francesco. — Upon conclusion of the late Gothic construction, the hall, in which two chapels had been built, was defined by
The splendid Arbor Vitae fresco in the chapter house a clear spatial division. One area was dedicated to the faithful only, while the one was reserved for the monks’ choir in the center of the nave. The latter was enclosed and protected by a partition probably made of wood, and lit by large mullioned windows, with a completely different characterization from what we see today. The hall began its remarkable transformation in the early decades of the 16th century and also later, with the Council of Trent’s new provisions dictating the organization of sacred areas. The church of San Francesco was completely “reinterpreted” with the addition of stone aedicule altars. They were built by Pistoia’s patrician families – the Sozzifanti, the Desideri, the Arrighi, and the Visconti among others – which had long had the right to be buried inside the church. Characterized
by an architectural order supporting Mannerist pediments, the complex architectural structures were set against the walls so as to hide the sacred subjects that have come down to us in fragments that are sometimes difficult to interpret. However, upon becoming part of the complex iconographic schemes established by the Franciscans in accordance with the donors or with the faithful who wanted to have their family’s patron saint or the Virgin painted, in a continuous and unending labor to be up-to-date or to interpret anew the sacred space.
____
____
Sopra, Cappella
Sopra e sotto, particolari
Pazzaglia, opere di
del transetto destro
carità di san Ludovico,
della chiesa, Nanni di
Giovanni di Bartolomeo
Jacopo e bottega di
Cristiani ____
Bartolomeo Cristiani,
Above, Pazzaglia Chapel,
Cristo in gloria e Santi. ____
the works of charity of
Above and below,
Saint Louis, Giovanni di
details of the church’s
Bartolomeo Cristiani
right transept, Nanni di Jacopo and Bartolomeo Cristiani’s workshop, Christ in glory and
— The altars were constructed according to an established 16th-century prototype, which also led to redesigning the windows that should have illuminated the hall. These were aligned with some altars and were comparatively smaller than the 14th-century windows that, in some cases, were resized. Thus, the light within this large area of the church was slowly reduced with the construction of the altars and the new fenestration. The need for more light, accompanied by an undeniable change in taste, led to the decision to whitewash the great hall at the end of the 17th century.
— Upon completion of the hall’s radical modification between the 16th and 17th centuries, an entirely different interpretation of the sacred space was given to the city. The sandstone architectural elements were clearly visible in the altars and confessionals built against the bright walls whitewashed with milk of lime. Even the main chapel was invested with new light in the 18th century with the creation of a large new window, making the chapel area main different today. Commissioned by the Ciantori family, in 1343, “Dalmasio” laid out in this chapel the great frescoes with episodes from the Life of St. Francis, plainly citing the
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Saints.
ALBERGO CERIMONIA
RISTORANTE
VILLA DI CHARME
____
RELAX IN COLLINA
Accanto, aula capitolare,
SOGGIORNO DI LAVORO
CUCINA TIPICA
Gloria di san Francesco, Antonio Vite, fine XIV
NEL CUORE DELLA TOSCANA
secolo. ____ Opposite, Chapter Hall, The Glory of Saint Francis, Antonio Vite, late 14th century.
info@villagiorgia.it - www.villagiorgia.it Loc. Burchietti, Via Bolognese 164, 51100 Pistoia Tel: +39 0573 480042 o 48422 - Fax: +39 0573 480991
info@locandadivillagiorgia.it www.locandadivillagiorgia.it
iconographic version in Assisi developed by Giotto. Before the major restoration works, the only documentation of the main chapel’s condition was photographs taken by the Brogi photographic studio in Florence, which worked in San Francesco 1920-1930. Some photographs show a large opening with stucco cornices that was destroyed in the last century, to be replaced by a neo-Gothic style, stained-glass mullioned window. The Florentine architect Raffaello Fagnoni’s restoration choices were carried out on this architectural space. Inspiring, perspective interpretations designed to reconstruct the church’s “original” interior work can be seen in his work. Once again, the church was generally restructured and simplified so as to bring back the aspect with “which the artists envisaged it”, to quote Alberto Chiappelli. — Although the history of this Franciscan church has now been entrusted to the Betharramite fathers, it still speaks through its works of art. There are the splendid Arbor Vitae, frescoed in the chapter hall, the multicolored stained-glass windows in the transept, and the suffering gaze of Crucified Christ, sculpted by Giovanni Zeti. The remnants of the fresco commissioned by the Camaggiori family display the extraordinary garments with their fascinating Eastern echoes in a colorful procession of men, dignitaries, and animals from distant countries that accompany the Adoration of the Magi. In addition, there is St. Catherine of Alexandria Contemplating the Virgin with the saint depicted in rich, silky blue robes, and a painting dedicated to St. Francis by Elisabetta Sirani for the Dal Gallo altar. ☜
RISTORANTE
____ La chiesa di san Francesco sull’omonima piazza, da notare il caratteristico paramento bicromo. ____ The church of San Francesco on the square of the same name, note the characteristic two-
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color parament.
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Mario Carnicelli
American Voyage — Le fotografie ritrovate di Mario Carnicelli
Ad affascinare Carnicelli sono la quotidianità, i contrasti e la coesistenza di ricchezza e povertà… ____ Carnicelli was fascinated by the everyday lives, contrasts, and coexistence of wealth and poverty.
I
niziò tutto con una fotografia del primo maggio del 1966 a Pistoia. Mario Carnicelli, ai tempi giovane fotoreporter, immortalò un lavoratore su un trattore, come sa fare lui, cogliendo in un ritratto ambientato l’atmosfera, l’essenza di un comizio popolare, creando da un frammento un simbolo, da un volto di un singolo un sentire collettivo. Questa immagine gli fruttò il primo premio di un concorso nazionale, sponsorizzato dalla rivista Popular Photography, dal produttore di pellicole Ferrania e dalle marche di fotocamere Pentax e Mamiya. Il premio consisteva in una borsa di studio per un viaggio in America: per la prima volta Carnicelli lasciava l’Europa alla scoperta di un paese completamente nuovo, un sogno, un altro mondo. — Atterra a New York nel autunno del ‘66, insieme al fratello Vincenzo, che lo accompagna in questa avventura, dove tutto sembra possibile e in ogni minuto
—
testo Bärbel Reinhard
tutto può cambiare, una terra promessa di enorme ricchezza, futurista, pulsante, multiculturale. I dipinti di Hopper, la musica di Gershwin, film come Fronte del Porto di Kazan avevano plasmato la sua immaginazione di questo paese delle mille promesse, nel quale in ogni momento Marlon Brando poteva sbucare dietro l’angolo. — Sbalordito dalla grandezza, dall’opulenza, dalle strade con tante corsie, dai grattacieli, dalle metropolitane, dai centri commerciali, comincia quasi subito ad interessarsi alla dimensione umana a livello di strada, ad altezza d’occhio. Non sono i paesaggi, i monumenti impressionanti, le
di ricchezza e povertà, la fortuna self-made e la solitudine, un paese di immensa libertà, ma anche di smarrimento. — Carnicelli viaggia per le grandi città americane, da New York a San Francisco, da Dallas a Detroit, da Buffalo a Chicago. Viene accompagnato da guide nelle tappe più importanti e per incontri ufficiali, visita il Moma e la sede della Magnum, ma poi sceglie di muoversi in autonomia, cerca luoghi spesso più periferici, ma pienamente vissuti, non i luoghi del grande turismo, non il lustro, ma la vita comune, dal barbiere, al semaforo, sulle fiere, alle manifestazioni, in ristoranti,
Tutto inizia con il viaggio in America del 1966 architetture colossali che vuole fotografare, ma la quotidianità. Si sofferma per ore sul continuo cambio di passanti su una scala mobile, su una fila d’attesa davanti al centro di collocamento, sulle vetrine di negozi o sui giovani all’uscita del college. Ad affascinarlo sono i contrasti, la coesistenza
mense, nightclub, chiese, metropolitane. Malgrado lavori con macchine in medio formato si muove agile, concentrato, sempre aperto all’incontro; è il dettaglio che lo colpisce, il punctum nel senso di Roland Barthes: una pettinatura, una scritta, un gesto, uno sguardo. Come un filo rosso
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____
per tutto il suo lavoro c’è quello che chiama lui stesso “la normalità”, la dimensione umana, vicina a lui, simile e diversa. L’America per lui ha un volto facilmente traducibile in immagine, ma dietro questo volto si nascondono mille altri, tutti veri, tutti significativi: Carnicelli si vede in loro, si rispecchia come dice, non va a cercare l’immagine, ma le viene incontro come un alter ego, esotico e familiare.
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— Assorbe tutto con immediatezza, rimarca l’integrazione razziale, le differenze politiche, la frenesia, le insegne a neon, la moda estroversa, in mezzo a tanti suoni e odori diversi che escono dagli innumerevoli ristorantini internazionali in questo melting pot. Parla poco inglese, ma osservando percepisce la complessità e l’atmosfera di solitudine e speranza allo stesso tempo, l’anonimità e la voglia di un individualismo stravagante,
una grande libertà, ma anche lo sradicamento da legami forti come la famiglia e l’eredità culturale. — Per Carnicelli soprattutto il colore poteva restituire questa realtà, il bianco e nero rendeva le sue impressioni sempre forti, ma più astratte. Ai tempi ancora non conosce la street photography, non sa di Robert Frank, di Joel Meyerowitz, diventa quasi l’anticipatore italiano dei colori tenui e dei cromatismi pastelli, con uno sguardo vergine e fresco, intuitivo, lontano da patos ed estetismi. Il suo lavoro oscilla senza sforzo tra street e documentaria, tra studio antropologico e ricerca artistica con un approccio leggero ma anche profondo, ironico e emblematico. È durante questo viaggio che si innamora e si “ammala” d’America con tutti suoi contrasti, le sue incoerenze – dove hippie e neonazisti sfilano sulla stessa piazza – una fascinazione che lo riporterà là anche per i due anni successivi.
____
____
Carnicelli viaggia per le grandi
Lavora con macchine in medio
città americane, da New York
formato ma si muove agile e
a San Francisco, da Dallas a
sempre aperto all’ incontro. Il
Detroit, da Buffalo a Chicago. ____
dettaglio è il particolare che lo
Carnicelli traveled to the big
colpisce… ____
American cities, from New York
He worked with medium-format
to San Francisco, from Dallas to
cameras – agile, focused, and
Detroit, from Buffalo to Chicago.
always on the look-out for that one eye-catching detail.
anche grazie alla curatela di Bärbel Reinhard e Marco Signorini e tramite la galleria David Hill di Londra, un pubblico ampio, che reagisce con stupore, ma anche commozione su questo lavoro vintage, ma di una visione fresca. L’interesse per la storia dietro le fotografie e per l’autore ormai 80enne lo porta all’attenzione della stampa internazionale, come per esempio The Guardian, Spiegel o Vogue. Dopo la prima mostra nel cuore di Notting Hill, American Voyage viene presentato alla fiera Photo London, accanto ad autori di grande rilievo e sarà presentato presto anche in Italia. ☜
____
____
Un lavoro splendido
A splendid work that
che senza sforzo varia
swings effortlessly between
studio antropologico
anthropological study and
e ricerca artistica, tra
artistic exploration, between
street e documentaria,
street photography and
colorato e leggero
documentary photography,
ma allo stesso tempo
colorful and lighthearted yet
profondo, ironico e
simultaneously profound, ironic,
emblematico.
and emblematic.
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— La prima mostra sul lavoro americano fu fatta alla torre Pirelli di Milano nel ‘66 con il titolo I’m sorry, America. “Scusami, America”, dice Carnicelli, “t’immaginavo diversa, ma così ti ho visto, con uno sguardo critico, da intruso”. Quando lascia il lavoro di fotoreporter all’inizio degli anni ‘70 per dedicarsi interamente alla vendita di materiale fotografico abbandona migliaia di negativi in cantina, non solo dei viaggi in America. Con l’archiviazione del suo lavoro dal 2010 inizia anche la ricerca di editori, ma solo nel 2018 viene pubblicata per la prima volta una selezione di 150 immagini americane dalla casa editrice Reel Art Press a Londra. Dopo più di 50 anni American Voyage trova,
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Mario Carnicelli
American Voyage ____ L’artista atterra a New York nell’autunno del‘66, insieme al fratello Vincenzo ed immediatamente rimane affascinato da questa sorta di terra promessa di enorme ricchezza, futurista, pulsante e multiculturale. ____ In autumn 1966, the artist landed in New York, together with his brother Vincenzo, and was immediately fascinated by this sort of Promised
The rediscovered photographs of Mario Carnicelli
I
t all began with a photograph from 1 May 1966 in Pistoia taken by he young photojournalist Mario Carnicelli who immortalized a worker on a tractor. As only he knew how to do, Carnicelli caught the atmosphere and essence of a rally in a portrait, creating a symbol from a fragment and a collective feeling from an individual face. This image earned him first prize in a national competition, sponsored by Popular Photography magazine, the film producer Ferrania, and the Pentax and Mamiya camera brands. The award consisted of a grant for a trip to the United States. Carnicelli left Europe for the first time to discover a completely new country, a dream, and another world.
Land with enormous wealth that was also futuristic, vibrant, and multicultural.
– In the autumn of 1966, Carnicelli landed in New York, together with his brother Vincenzo, who went with him on this adventure. Everything seemed possible there and everything could change at any moment. A promised land of enormous wealth, it was futuristic, vibrant, and multicultural. Hopper’s paintings, Gershwin’s music, and films like Kazan’s On the Waterfront had shaped his ideas of this land of a thousand promises – one where Marlon Brando could come around the corner any second. – Astounded by the grandeur, opulence, multi-lane highways, skyscrapers, subways, and shopping
centers, Carnicelli began almost immediately to become interested in the human dimension at street or eye level. Rather than landscapes, impressive landmarks, or huge buildings, he wanted to photograph everyday life. For hours, he would linger on the continually changing passers-by on an escalator, an employment office line, shop windows, or youngsters getting out of school. What fascinated him were the contrasts: the coexistence of wealth and poverty, of self-made fortune and solitude, of a
It all began with a journey to America in 1966 country with great freedom, but also with a sense of bewilderment. Carnicelli traveled to the big American cities, from New York to San Francisco, from Dallas to Detroit, from Buffalo to Chicago. He was accompanied by guides to the most important stops and to official meetings. He visited MOMA and the Magnum headquarters He then chose to move around on his own, often looking to fully experience more outlying locations, instead of the tourist spots, seeking out the quotidian and not the privileged – a barber, a traffic light, fairs, demonstrations, restaurants, canteens, nightclubs, churches, and subways. Although Carnicelli worked with medium-format cameras, he was agile, focused, and always on the
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—
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____ Durante la sua permanenza sceglie spesso di muoversi in autonomia cercando luoghi spesso periferici, ma pienamente vissuti: non i luoghi del grande turismo, ma la vita comune… ____ During his stay, he often chose to move about on his own, often looking for peripheral places, full of life, not tourist spots but common life
many different sounds and smells that came out of the countless international restaurants in this melting pot. Although he spoke little English, he observed the complexity and the simultaneous air of loneliness and hope at, anonymity and a desire for exaggerated individualism, great freedom, but also the eradication of any deep roots like family and cultural heritage. – For Carnicelli, color in particular restored this reality. Black and white made his prints stronger, yet more abstract. At the time, he still did not know about street photography, Robert Frank, or Joel Meyerowitz. He was practically the Italian forerunner of soft, pastel colors, with a fresh, virgin look that was intuitively far from pathos and aestheticism. His work swung effortlessly between street and documentary photography, between
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look-out for an encounter. Instead of a decisive moment, he was struck more by a detail, the punctum as defined by Roland Barthes: a hairstyle, some writing, a gesture, a look. One leitmotif running through all his work is what he has called “normality”, a similar and different human dimension, like him. For Carnicelli, America’s face was one that could be easily translated into images. However, behind each face were a thousand others, all real, all significant. Carnicelli saw himself, his own reflection in them. As he has said, he did not look for the image; rather it approached him like as an exotic yet familiar alter ego. He immediately took in everything, highlighting racial integration, political differences, the hustle and bustle, neon signs, and an outgoing style, amid the
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____ Carnicelli ama soffermarsi per lungo tempo sulle persone in un parco, sul traffico cittadino o sui giovani in uscita da scuola… ____ Carnicelli loved lingering for hours to watch people in a park, getting out of school.
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anthropological study and artistic exploration with a gentle yet profoundly ironic and emblematic approach. It was during this journey that he fell in love and “fell ill” with all the contrasts and inconsistencies – where hippies and neo-Nazis paraded on the same streets – a fascination that would take him back for the next two years.
American Voyage grazie alla curatela di Barbel Reinhard e Marco Signorini e la galleria David Hill di Londra, trova un pubblico ampio, stupito e commosso da questo lavoro vintage ma molto attuale. ____ American Voyage‘s abundant admirers have responded with wonder and emotion, thanks to Bärbel Reinhard and Marco Signorini’s curatorial work and the David Hill Gallery in London.
– The first exhibition of his American work was held in 1966 at the Pirelli Tower in Milan with the title I’m sorry, America. Carnicelli said, “I’m sorry, America. I imagined you differently, but I saw you like this, with the critical eye of an intruder.” When he left his job as a photojournalist in the early 1970s to devote himself entirely to the sale of photographic goods, he left thousands of negatives in the cellar, and not only of his travels in America. With the archiving of his work since 2010, a search for publishers also began. However, a selection of 150 American
images was not published until 2018, by the London publishing house Reel Art Press. Thanks to Bärbel Reinhard and Marco Signorini’s curatorial work and through the David Hill Gallery in London, American Voyage has found a broad audience after more than 50 years. This audience has reacted with wonder, but also emotion at seeing this vintage yet fresh view of Carnicelli’s work. Interest in the story behind the photographs and the 80-year-old photographer himself has brought the photography to the attention of the international press, e.g., The Guardian, Der Spiegel, and Vogue. After the first show in the heart of Notting Hill, American Voyage will be presented at the Photo London fair, next to great photographers. It will soon be coming to Italy. ☜
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city traffic, or youngsters
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Montalbano
La Villa dell’Americana — testo
foto
Michela Cammilli
Simone Martini
Simone Martini
Nicolò Begliomini
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L’eclettica dimora ottocentesca di Laura Towne Merrick a Papiano di Lamporecchio.
____
S
Laura Towne Merrick in un ritratto fotografico del 1901, autografato dall’autore Schemboche. ____ Laura Towne Merrick in a 1901 photographic portrait, personally signed by the photographer
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Villa di Papiano via Montalbano 174 - Lamporecchio, Pistoia www.villadipapiano.it info@villadipapiano.it
Schemboche.
ul Montalbano, lungo la strada che da San Baronto scende verso Vinci, si trova un luogo dove il tempo sembra essersi fermato all’ultimo decennio dell’Ottocento: è la Villa dell’Americana a Papiano. Nel luogo che già agli inizi del Quattrocento ospitava l’antico Spedale di San Paolo, protetta da monumentali lecci e cedri, la villa con il suo giardino panoramico offre un impareggiabile sguardo sull’intera Valdinevole e ben oltre. L’americana dalla quale prende il nome la villa è colei che, nel 1889, acquisì l’antico “Casone” di Papiano, dimora di campagna prima dei nobili pistoiese BonfantiBenesperi e successivamente della famiglia Torrigiani di Lamporecchio. Laura Towne Merrick, nata nel Maine il 18 settembre 1842, era figlia di uno dei più influenti imprenditori e benefattori di Philadelphia, Samuel Vaughan Merrick, magnate industriale della siderurgia. Laura, sesta di sette figli, studiò a Philadelphia e, come
“signorina bene” della borghesia, nel 1869 intraprese il suo Grand Tour in Europa. Il viaggio avrebbe dovuto dare benefici non solo alla sua istruzione, ma anche al suo umore e alla sua salute, come documentato dalle lettere ricevute dal padre e dalla madre nel corso di quel viaggio e conservate nell’Archivio privato della villa. Tra il 1870 e il 1880 era di nuovo in America, ma nei primi anni Ottanta, per motivi che non ci è dato conoscere, prese la decisione di lasciare definitivamente il suo Paese e di trasferirsi in Italia. Più che quarantenne, non si era sposata e non aveva avuto figli. Dopo aver soggiornato in alcuni alberghi di Firenze e in seguito alla conoscenza di Emilio Torrigiani, di famiglia porcianese, decise di acquistare la proprietà di Papiano. Probabilmente già ben prima del perfezionamento della vendita su tutta la proprietà e sulla villa-fattoria di origini quattrocentesche furono avviati, per conto e con finanziamenti della Merrick, importanti opere di rinnovamento e ampliamento. Il nuovo complesso in pochi anni
____
Nelle due foto, a destra
In the two photos, to
l’atrio d’ingresso in una
the right, the entrance
foto di Schemboche
hall in a 1901 photo by
del 1901 ed a sinistra,
Schemboche; to the left,
invece, lo stato attuale.
as it is today.
venne trasformato secondo il gusto eclettico e pittoresco diffuso tra gli anglo-americani che, proprio nella seconda metà dell’Ottocento, costituirono una importante colonia sulle pendici fiorentine e non solo. I lavori di ristrutturazione si potevano pressoché dire conclusi alla metà degli anni Novanta. Tra il 1889 e il 1893 fu commissionato a Michele Schemboche, il fotografo ufficiale della Real Casa che aveva seguito i Savoia a Firenze con il trasferimento della capitale d’Italia, un servizio fotografico completo che ci descrive il complesso nei suoi esterni e nei suoi interni; le immagini ci permettono, oggi, di valutare lo stupefacente stato di conservazione nel quale si mantiene la villa.
aveva ospitato l’antico spedale tardo medievale. La scuderia è resa ben riconoscibile da due profili di teste di cavallo in pietra serena collocati sulla facciata. Vennero edificate inoltre una serra e una colombaia: la prima, caratterizzata da un’alternanza di portali vetrati a tutto sesto e archetti cechi trilobati, è oggi sede di esposizioni temporanee e conferenze; la seconda, merlata e decorata con fasce vivacemente bicrome, fu abbattuta negli anni Sessanta del Novecento. Furono completamente rinnovate anche le preesistenti cappella e limonaia; quest’ultima era sorta al posto di una casa di due piani, nella quale tra il 1885 e il 1886 aveva abitato Italia Donati, maestra di Porciano. All’interno dell’appartamento di Laura predominano arredi — di legno scuro e riccamente Al corpo principale furono intagliati, l’inserimento di specchi aggiunti un terzo piano e un attico e tappezzerie, insegne araldiche, composto da un’unica stanza oltre a un diffuso eclettismo centrale, circondata da un portico dovuto a collezioni di varia natura costituito da archi a tutto sesto. (cineserie, vetri di Murano, piccolo Tutta la villa acquisì un’immagine antiquariato). La villa, provvista di vagamente rinascimentale, un impianto di illuminazione a gas, mescolando alcuni superstiti fu collegata, tramite un acquedotto elementi della proprietà Bonfanti in piombo, a una sorgente situata a molti altri di nuova invenzione. a monte, in modo tale da dotarla di un impianto idrico con acqua corrente, che oltre alla casa e agli annessi garantiva l’indispensabile irrigazione dello splendido giardino formale che, punteggiato da eclettiche piccole architetture, circondava e circonda tutt’oggi su tre lati la villa. Papiano era, per così dire, la residenza primaverile-estiva di Al linguaggio neorinascimentale Laura. Da ottobre ad aprile tutto il si affiancarono disegni e decori personale di servizio si spostava al medievaleggianti e liberamente suo seguito a Firenze, dove aveva gotici. Ad ovest della struttura fu acquistato una palazzina lungo il innalzato un campanile, con merli torrente Mugnone. guelfi sulla sommità e un moderno Alla morte di Laura Merrick, orologio. In prossimità dell’ingresso avvenuta a Firenze il 4 luglio 1926, si realizzarono una scuderia e non essendoci discendenti diretti, nuove case poderali, nel luogo che l’eredità della villa passò al nipote
Oggi la villa, che ospita anche un agriturismo, è visitabile su appuntamento
John Vaughan Merrick II, figlio del fratello John Vaughan Merrick. Nel 1955 J. V. Merrick III vendette la proprietà a Mauro Venturini, padre dell’attuale proprietario. Per la non comune sensibilità e dedizione degli ultimi proprietari, nella villa e in particolare nell’appartamento al piano nobile è ancora oggi presente gran parte di ciò che era lì nei giorni in cui la facoltosa americana abitava quelle stanze. Gli arredi e le suppellettili, la ricchissima biblioteca, gli abiti, le fotografie di famiglia, le lettere dei familiari e i documenti dell’archivio privato: tutto dà l’impressione che Miss Merrick abiti ancora lì, pronta ad accoglierci. — Filantropa e benefattrice, mise a frutto nella comunità di Lamporecchio alcune esperienze già vissute oltreoceano. Era stata segretaria e membro del comitato nella scuola di ricamo di Philadelphia (1876-1880); a Lamporecchio fondò la Scuola di Merletti e Lavori Femminili, il cui statuto è stato pubblicato nel 1911. All’interno della scuola, oltre ai punti di ricamo tipici del Pistoiese, veniva insegnato un nuovo punto, nato proprio all’interno di quella piccola istituzione: il Punto Lamporecchio. Quello che per decenni era rimasto un piccolo tesoro segreto, in questi ultimi anni per volontà dei signori Venturini si è aperto alla fruizione esterna. Alcuni degli annessi più pittoreschi ospitano un accogliente agriturismo e ormai molti sono i visitatori che, in occasione di concerti e iniziative culturali qui organizzati, rimangono rapiti dall’inaspettata bellezza e incredibile fascino di questa eclettica residenza senza tempo. ☜
NATURART | GIUGNO 2018 | 43
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Montalbano
The Villa dell’Americana
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The eclectic 19th-century home of Laura Towne Merrick in Papiano di Lamporecchio
A
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long the road on Montalbano Hill that goes down towards Vinci from San Baronto, there is a place where time seems to have stopped in the last decade of the 19th century. It is the Villa dell’Americana in Papiano, where the ancient Spedale di San Paolo was once housed at the beginning of the 15th century. Sheltered by towering holm oaks and cedars, the villa with its panoramic garden offers an incomparable view of the entire Valdinevole and beyond. The American woman from which the villa takes its name is one who, in 1889, acquired this ancient “casone” in Papiano, previously the country residence of Pistoia’s noble BonfantiBenesperi family and then of the Torrigiani family from Lamporecchio. Born in Maine on 18 September 1842, Laura Towne Merrick was the daughter of one of Philadelphia’s most influential businessmen and benefactors, Samuel Vaughan Merrick, industrial steel magnate. The sixth of seven children, Laura studied in Philadelphia and, as a “proper young lady” of the middle class, she embarked on her Grand Tour of Europe in 1869. Simultaneously with her education, the trip must have benefited from her state of mind and health, as documented by the letters received by her father and mother during that trip and kept in the villa’s private archives. Between 1870 and 1880, she was again in the United States. Nevertheless, for reasons unknown to us, she decided to leave her country permanently and move to Italy in the early 1880s. Over forty years of age, Merrick had not married and had no children. After staying in some hotels in Florence and subsequent to her acquaintance with Emilio
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Lo stemma
The Merrick coat-of-
Merrick, elemento
arms, a characteristic,
caratterizzante e
omnipresent element of
onnipresente del
the estate.
complesso.
Torrigiani, whose family was from Porciano, she decided to buy the Papiano property. Funded by Merrick, significant work to renovate and expand the entire property and the villa-farm of the fifteenth century had probably begun well before the sale was completed. In a few years, the new complex was transformed according to the charmingly eclectic taste among Anglo-Americans who, in the second half of the nineteenth century, formed an important colony on the hills around Florence and beyond. The renovations could be said to have almost been completed by the mid1890s. Between 1889 and 1893, Michele Schemboche, the official photographer of the Royal House of Savoy who had followed the royal family to Florence with the transfer of Italy’s capital, was commissioned to completely photograph the estate inside and out. Today, these images let us examine the astonishing state of preservation in which the villa has been maintained. — A third floor and an attic with a single central room surrounded by a round-arched portico were added to the main body. The entire villa acquired a
vaguely Renaissance appearance, mixing some of the Bonfanti property’s surviving elements to many others newly devised. Loosely Medieval and Gothic designs and decorations were set alongside a Neo-Renaissance language. A bell tower with flat-top merlons and a modern clock was built to the west of the villa. Near the entrance, a stable and new farm houses were now where the ancient late medieval hospital had once been. The stable is easily recognizable by the two pietra serena horse-head profiles on the façade. A greenhouse and a dovecote were also built. Characterized by alternating glazed rounded portals and blind trefoil arches, the former is now home to temporary exhibitions and conferences. Crenellated and decorated with brightly two-color bands, the latter, was demolished in the 1960s. The pre-existing chapel and lemon-house were completely renovated, with the latter arising where once a two-story house stood in which Italia Donati, Porciano’s school mistress, lived between 1885 and 1886. Laura’s apartment is predominated by richly carved, dark wood furniture, mirrors, tapestries, and heraldic signs, as well as a broad eclecticism with collections of various kinds (chinoiserie, Murano glass, small antiques).
HOTEL
MONTECATINI PALACE
MONTECATINI TERME Primo hotel design 5 stelle di Montecatini Terme, è il nuovo tempio del benessere nella città delle terme per eccellenza. La grande piscina panoramica con bar e solarium, l’area relax con idromassaggio caldo, docce emozionali, sauna e bagno turco, il giardino privato con il ristorante gourmet, creano un microcosmo dove ogni momento è un piacere.
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Nelle due foto, in alto
In the two photos: the
la sala da pranzo in una
dining room in a 1901
foto di Schemboche del
photo by Schemboche
1901 e sotto, invece, lo
and, below, as it is
stato attuale.
today.
This hotel is Montecatini Terme’s first design hotel. It is the newest temple of wellbeing in the city of thermal baths, par excellence. The enormous panoramic swimming pool with bar and solarium, its relax area with hot hydromassage, stimulating showers, sauna and Turkish baths, a private garden with a gourmet restaurant, together create a microcosm where every second is a source of pleasure.
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Una veduta panoramica
Top left, a scenic view
della Vila di Papiano
of Villa di Papiano in
agli inizi del ‘900 e il
the early 20th century.
suo aspetto oggi.
Below, an overview of the area where the estate is located; above, the current entrance to the house.
archive all give the impression that Miss Merrick still lives there, ready to welcome us. — A philanthropist and benefactor, she put some experiences from her life in the United States where she had been committee secretary and member for Philadelphia’s embroidery school (18761880) to good use in the Lamporecchio community where she founded the Scuola di Merletti e Lavori Femminili (School of Lace and Female Work), whose charter was published in 1911. In addition to the typical Pistoiese embroidery stitches, the school taught a new stitch the Lamporecchio stitch, which was invented there. For decades, the villa had remained a small, secret treasure. At the request of Mr. and Mrs. Venturini, it has been opened to external use in recent years. Some of the more picturesque outbuildings are home to a welcoming holiday farm. The many visitors to the concerts and cultural events organized here are captivated by the unexpected beauty and incredible charm of this eclectic timeless residence. ☜
Bibliografia
Bibliography
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S. Martini, “Una Americana in Valdinievole. Laura Towne Merrick e la sua villa a Papiano”, in ADSI, Le dimore di Pistoia e della Valdinievole. L’arte dell’abitare tra ville e residenze urbane, Alinea Editrice, Firenze 2004 M. Cammilli, Laura Towne Merrick a Papiano. La cultura anglo-americana nella Toscana di fine Ottocento, Associazione Culturale Orizzonti, Lamporecchio 2012 S. Corsini, Miss Merrick. L’americana che visse a Papiano, Pezzini Editore, Viareggio 2017 NATURART | GIUGNO 2018 | 47
In addition to a gas lighting system, the villa was connected through a lead aqueduct to a spring located uphill, which provided running water to the house and the annexes. In addition, it guaranteed the water necessary to irrigate the splendid formal garden, dotted with assorted small buildings, which still surrounds the villa on three sides. In a manner of speaking, Papiano was Laura’s spring-summer residence. From October to April, all the service staff followed her to Florence, where she had bought a small palace along the Mugnone torrent. Since Laura Merrick had no direct descendants, the villa passed upon her death in Florence, on 4 July 1926, to her nephew John Vaughan Merrick II, the son of her brother John Vaughan Merrick. In 1955, J. V. Merrick III sold the property to Mauro Venturini, father of the current owner. Due to the last owners’ uncommon sensibility and dedication, a large part of what was in the villa and especially in Merrick’s apartment on the piano nobile when the wealthy American lived there is still present today. The furniture and furnishings, a rich library, clothes, family photographs, letters from her family, and documents in the private
Eventi in Toscana - Tuscany Events
Un mese in musica con ‘Settembre Prato è spettacolo’
www.cortonaonthemove.com
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48 | NATURART | GIUGNO 2018
Il mondo raccontato dalle fotografe a Cortona On The Move
The world as told by women photographers: Cortona On The Move
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Dal 12 luglio al 30 settembre torna in Toscana il festival internazionale di fotografia Cortona On The Move. Come ogni anno decine di mostre saranno dislocate tra il centro storico della città e la Fortezza Medicea del Girifalco. Oltre alle mostre si terranno anche tantissimi eventi e incontri con i grandi protagonisti del settore. Quest’anno il focus del festival è sulle fotografe donne: fotogiornaliste, artiste, documentariste che offrono storie del nostro mondo, storie intime o globali che devono essere raccontate, mani, menti e occhi di donne che lavorano nella fotografia contemporanea e fanno sentire la propria voce con forza. Novità dell’edizione 2018 è ‘ARENA –Video and Beyond sponsored by Canon Cinema Eos’ una nuova sezione del festival che esporrà video sperimentali, installazioni e opere transmediali, realizzate da fotografi che lavorano tra fotografia, film e tecnologia.
From July 12 to September 30, the international photography festival Cortona On The Move returns to Tuscany. Just as in past years, dozens of exhibitions will be spread throughout the historic center of the city and the Fortezza Medicea del Girifalco. Beyond the exhibitions themselves, there will be numerous events and meet-and-greets with major figures from the industry. This year’s focus is on women photographers: photojournalists, artists, and documentary makers who share stories of our world—intimate and global narratives that need to be told. These are women who use their hands, minds and eyes in the contemporary photography field and make their voices heard with aplomb. A new development at the 2018 edition is ARENA—Video and Beyond, sponsored by Canon Cinema Eos. This new festival section will feature experimental videos, installations and transmedia storytelling, produced by artists working between photography, film and technology.
A settembre la città di Prato indosserà il suo abito migliore mostrando le sue qualità: l’amore per la tradizione e per la propria storia, l’attitudine al contemporaneo e la voglia di stare nelle piazze più belle del centro storico. Anche quest’anno il settembre pratese offrirà tantissimi eventi e concerti con nomi di importanza nazionale e internazionale. In piazza Duomo si esibiranno il 30 agosto Caparezza, il 31 in unica data italiana The Darkness con in apertura i Noise Pollution, il primo settembre grande serata con Blonde Redhead, dEUS e i tedeschi Einstürzende Neubauten. Il 2 settembre serata tutta italiana con due dei gruppi più promettenti della nuova scena musicale The Zen Circus e A Toys Orchestra. Il 3 settembre il festival chiude con un omaggio a uno dei più importanti cantautori italiani con lo spettacolo ‘De Andrè canta De Andrè’.
Eventi in Toscana - Tuscany Events
A month of music for ‘Settembre Prato è spettacolo’
In alto i calici! Torna l’Expo Chianti Classico a Greve in Chianti
Bottoms up! The Expo Chianti Classico returns to Greve in Chianti
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Dal 6 al 9 settembre torna a Greve in Chianti l’Expo Chianti Classico. Più di 60 produttori provenienti dai 9 comuni del nostro territorio offriranno in degustazione i propri vini. Le etichette dello storico ‘Gallo Nero’ metteranno in mostra il meglio delle ultime produzioni, in piazza Matteotti sarà possibile ‘noleggiare’ il tradizionale bicchiere di vetro con cui assaggiare e degustare tutti i vini che si desidera. Non solo vino però, molti altri eventi sono in calendario tra mostre, concerti, sfilate di moda, visite guidate, escursioni a piedi, sbandieratori, tombola e molto altro.
From September 6 to 9, Greve in Chianti will once again host the Expo Chianti Classico. More than 60 producers hailing from 9 different towns in the area will offer tastings of their wines. Labels with the historic “Gallo Nero” designation will showcase the best of their most recent production. In piazza Matteotti visitors will have the chance to “rent out” a traditional tasting glass that they can use to sample all the wines they like. It won’t just be wines, though: many other events are on the program, including exhibitions, concerts, fashion shows, guided visits, hiking excursions, flag throwing shows, raffles and much more.
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Throughout September, the city of Prato puts its best foot forward, showing off its top assets: a love for tradition and local history, an inclination toward the contemporary and the longing to linger in the most beautiful squares of the historic center. Once again this year, Pratese September will offer countless events and concerts featuring important national and international names. On August 30 in piazza Duomo, Caparezza will perform, and The Darkness will give their sole Italian concert this summer on August 31, with openers Noise Pollution. September 1 is a big evening featuring Blonde Redhead, dEUS and the German group Einstürzende Neubauten. On September 2, it’s a totally Italian stage with two of the most promising groups on the new musical scene, The Zen Circus and A Toys Orchestra. On September 3, the festival closes with a tribute to one of the most important Italian singersongwriters in the show ‘De Andrè sings De Andrè’.
www.expochianticlassico.com
www.settembreprato.it
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Artigianato pistoiese
L’architettura del suono — Viaggio nel laboratorio di Pietro Gargini, liutaio a Pistoia.
testo 50 | NATURART | GIUGNO 2018
Lorenzo Baldi foto Nicolò Begliomini
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____ Nella liuteria tutto si basa su forme precise, rapporti e proporzioni fra le parti costituenti lo strumento, che ad esclusione di piccoli cambiamenti, sono rimaste immutate addirittura dall’ Umanesimo Rinascimento… ____ In violin-making, everything is based on precise forms, ratios, and proportions among the parts of the instrument that, except for some small changes, have remained unchanged since Humanism–Renaissance.
S
e solo pensiamo alla parola liutaio, la mente ci porta immediatamente a Cremona, dove l’arte delle famiglie Amati, Guarneri e Stradivari, dal 2012 è stata addirittura iscritta nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO. Forse però non tutti sanno che questa attività da tantissimi anni viene praticata con grande successo anche nella nostra città grazie al lavoro di abilissimi artigiani, come in passato lo sono stati Valentino De Zorzi e Guido Maraviglia. La tradizione liutaria pistoieseprosegue e si rinnova oggi nella bottega di Pietro Gargini, che per pura passione ha messo nel cassetto una Laurea in Architettura per intraprendere, con successo, la difficile ma incredibilmente affascinante professione di liutaio.
52 | NATURART | GIUGNO 2018
Siamo andati a trovarlo nel suo laboratorio di Via Ventura Vitoni
Venti anni di passione e dedizione 23 a Pistoia, situato all’ombra della grande cupola della Basilica della Madonna dell’Umiltà, un ambiente sobrio ma curato nei minimi particolari, dove ogni dettaglio, anche il più insignificante, ci fa capire immediatamente la passione profonda di Pietro per questo lavoro. — “Sono sempre stato attratto da due cose – esordisce Pietro – il lavoro manuale e la musica: due miei zii avevano una falegnameria, costruivano porte e finestre, l’odore della segatura mi è entrato nel naso da piccolo… a 7 anni, passando davanti ad un negozio di strumenti musicali mi fermai davanti la vetrina e dissi a mia mamma che mi teneva per mano “voglio imparare a suonare la chitarra”. Quindi, quando a scuola alle medie la professoressa di musica ci fece una lezione sulla liuteria, capii
immediatamente che quello era il connubio perfetto tra le mie due passioni, e da quel momento in poi ho intrapreso il mio cammino in questo mondo. Giovanissimo ho cominciato a frequentare la bottega dell’ormai anziano Maestro Guido Maraviglia e grazie al suo aiuto ed a quello di Mauro Scartabelli ho iniziato il lungo periodo di formazione necessario per praticare questa professione. Nel mio intimo ho sempre saputo che avrei fatto il liutaio ed anche la scelta di studiare Architettura è stata fatta in quest’ottica, andando ad approfondire un argomento che comprende anche la liuteria, tanto che nel 2007 ho conseguito la Laurea Magistrale in Architettura presso l‘Università degli Studi di Firenze, con una tesi dal titolo “Forma e Musica: le meccaniche del Violino”, studio attraverso il quale ho indagato la famiglia del
affascinante fatto di precisione, competenza, maestria e soprattutto tanta passione. ____ A difficult, yet incredibly fascinating job consisting of precision, craftsmanship, skill, and, above all, great love.
Pietro Gargini
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L’artista pistoiese intraprende il proprio percorso nel mondo della liuteria classica degli strumenti ad arco all‘età di diciassette anni ricevendo i primi rudimenti dall‘anziano Maestro Guido Maraviglia e dal liutaio Mauro Scartabelli, per poi studiare con i liutai Luigi Ercoli e Gabriele Natali, con i quali ha collaborato per alcuni anni. In seguito ha approfondito le sue conoscenze specializzandosi nei vari aspetti della costruzione, restauro e messa a punto insieme ai maestri Gabriele Negri, Lambert Houniet, Hans Nebel e Carlos Arcieri, con il quale si è perfezionato a New York, presso il suo laboratorio. Nel 2007 ha conseguito la Laurea Magistrale in Architettura presso l‘Università degli Studi di Firenze, con una tesi dal titolo “Forma e Musica: le meccaniche del Violino”, studio attraverso il quale ha indagato la famiglia del quartetto d‘archi osservandone nascita e sviluppo fino ai giorni nostri; analisi delle forme, rapporti e proporzioni; soluzioni geometriche e loro implicazioni acustiche; origine concettuale della famiglia del quartetto d‘archi come coincidenza della ricerca del “bello come armonia delle proporzioni” dell’Umanesimo Rinascimento. Nel 2008 ha aperto la sua attività come liutaio professionista ed il suo laboratorio è situato a Pistoia, in Via Ventura Vitoni n°23.
This Pistoiese craftsman started his career in the world of classical violin-making at the age of seventeen, learning the first rudiments from the old master Guido Maraviglia and the violin maker Mauro Scartabelli. Gargini then studied with the violin makers Luigi Ercoli and Gabriele Natali, with whom he worked for some years. He then extended his knowledge by specializing in various aspects of construction, restoration, and development together with the master craftsmen Gabriele Negri, Lambert Houniet, Hans Nebel, and Carlos Arcieri, with whom he specialized at Arcieri’s New York workshop. In 2007, Gargini received a Master’s Degree in architecture from the University of Florence, with a thesis entitled Forma e Musica: le meccaniche del Violino (Form and Music: the mechanics of the Violin), delving into the violin family, from its birth and development up to today; an analysis of forms, ratios, and proportions; geometric solutions and their acoustic implications; and the conceptual origin of the violin family in connection with the search for “beauty as a harmony of proportions” in Renaissance Humanism. In 2008, Gargini opened his business as a professional luthier. His workshop is located in Pistoia, in Via Ventura Vitoni n°23.
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ed incredibilmente
ZOOM
Un lavoro difficile
www.liutaiopietrogargini.com
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____ A sinistra, Pietro fotografato
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quartetto d‘archi osservandone nascita e sviluppo fino ai giorni nostri; analisi delle forme, rapporti e proporzioni; soluzioni geometriche e loro implicazioni acustiche; origine concettuale della famiglia del quartetto d‘archi come coincidenza della ricerca del “bello come armonia delle proporzioni” dell’Umanesimo Rinascimento. Nella liuteria, cioè nella costruzione degli strumenti ad arco, che nasce, si codifica e si afferma fra il 1550 ed il 1750 nel Nord Italia, tutto si basa infatti su forme precise, rapporti e proporzioni fra le parti costituenti lo strumento che ad esclusione di piccoli cambiamenti per quanto riguarda la lunghezza ed inclinazione del manico (dovuta all’invenzione ed impiego di corde in metallo, più potenti e performanti, alle quali si è arrivati grazie alle rivoluzioni industriali nel corso dell’800), sono rimaste immutate addirittura dall’Umanesimo Rinascimento. Basta pensare al “ricciolo” che rappresenta perfettamente la Spirale del Vignola o osservare le innumerevoli relazioni proporzionali che intercorrono fra le parti della cassa armonica. Queste ci rimandano all’uso in ambito progettuale di intervalli musicali, quindi frazioni matematiche, così come sanciva di fare l’Alberti nel suo “De Re Aedificatoria”, nonché all’impiego della Sezione Aurea e di altre regole proporzionali. Nel 2008 – continua Pietro – subito dopo la laurea, ho iniziato la mia attività da professionista come costruttore e restauratore
di strumenti ad arco continuando nello studio e nella ricerca anche confrontandomi con artisti stranieri ed in questi dieci anni ho realizzato molti strumenti tra violini, viole e violoncelli ed ho avuto modo di occuparmi di strumenti antichi, anche di grande pregio. Nel nostro lavoro la qualità è sempre al primo posto, partendo dalle materie prime come il legno che deve essere scelto con molta cura e che generalmente è abete rosso per la tavola armonica e acero pseudo platano per le fasce, il fondo ed il manico. La scelta del legno è fondamentale per l’ottenimento del suono, ma tutto è comunque sempre vincolato dal modo in cui viene lavorato. Importantissima è anche la fase della verniciatura, che oltre a caratterizzare fortemente l’aspetto estetico, ha anche la funzione di proteggere il legno, contribuendo alla qualità del suono. Nella liuteria, infatti, ogni fase di lavorazione, ogni piccolo dettaglio è legato a tutto il resto. I miei clienti sono essenzialmente musicisti professionisti prevalentemente europei, asiatici ed americani. Quando un musicista prova la prima volta un mio strumento è sempre una grande emozione. Ogni strumento costruito è unico: non è possibile, se non per caso, realizzare due strumenti che producano gli stessi suoni e l’unico lavoro che possiamo fare insieme al musicista è quello su ponticello ed anima, parti essenziali per la produzione del suono degli strumenti ad arco. Dopo 20 anni in questo mondo –
conclude Pietro – di cui 10 spesi per l’indispensabile apprendistato ed altrettanti di lavoro da professionista, mi auguro di poter continuare a lavorare nel mio laboratorio con dedizione, entusiasmo e passione così come faccio oggi, facendo suonare i miei strumenti, nati a Pistoia, nel resto del mondo. ☜
con uno strumento finito all’interno del suo laboratorio situato proprio nel centro di Pistoia, all’ombra della Cupola della Basilica della Madonna dell’Umiltà. ____ On the left, Pietro with a finished instrument in his workshop located in the very center of Pistoia, in the shadow of the dome of the Basilica of the Madonna dell’Umiltà.
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Il laboratorio ed il banco
Il legno per realizzare gli
da lavoro di Pietro sono
strumenti deve essere
davvero da vedere per ordine,
scelto con molta cura e che
precisione e per la quantità
generalmente è abete rosso
di attrezzi ed utensili, alcuni
per la cassa armonica e acero
dei quali unici, necessari
pseudo platano per le fasce, il
per realizzare gli strumenti
fondo ed il manico... ____
musicali. ____
The wood used to make the
Pietro’s workshop and
instruments must be very
workbench are admirable for
carefully chosen, with spruce
their order, precision, and
usually used for the sound box
the multitude of devices and
and sycamore maple for the
tools, some being unique and
ribs, back, and neck.
Pistoiese handicrafts
A Luthier of Love...
—
necessary in the construction of
Let’s discover another of Pistoia’s distinctive wonders. We visited Pietro Gargini, the only professional luthier working in Pistoia today, at his workshop in the heart of the city.
musical instruments.
dome of the Basilica of the Madonna dell’Umiltà. In this simple yet carefully tended environment, every element – no matter how insignificant – immediately shows us Pietro’s instinctive zeal for this work. – Pietro begins, “I’ve always been attracted by two things: working with my hands and music. Two of my uncles had a carpentry shop, where they constructed windows and doors. I grew up smelling sawdust. At the age of seven, I was passing a shop with musical instruments and stopped in front of the window. I told my mother, who was holding my hand, that I wanted to learn to play guitar. Then a teacher at school did a lesson on violin-making, I knew immediately that was what I wanted to do. From that moment on, I started on my journey into this world. I started attending a workshop with the elderly master, Guido Maraviglia. Thanks
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I
f we think about the word “luthier”, Cremona immediately comes to mind. It is the city that, because of the art of violin-making practiced by the Amati, Guarneri, and Stradivari families, has been included since 2012 on UNESCO’s list of intangible cultural heritage. However, not everyone knows that violin-making was very successfully carried out in our city for many years, thanks to the work of such highly skilled artists from the past as Valentino De Zorzi and Master Guido Maraviglia. Of the Pistoiese tradition of violinmaking, only one professional is active today, Pietro Gargini, who filed his architecture degree away in order to successfully take on the difficult yet incredibly fascinating profession of luthier out of pure love We went to visit him in his Pistoia workshop on Via Ventura Vitoni, 23, situated in the shadow of the large
____
____
Pietro ha iniziato la sua
Pietro started his
attività di costruttore
professional career
e restauratore
as a violin-maker
professionista nel 2008
and restorer in 2008,
ed in questo periodo,
continuing his studies
continuando l’attività
and research. In addition
di studio e ricerca, ha
to making numerous
realizzato un discreto
violins, violas, and
numero di violini,
cellos, he has also
viole e
worked on valuable
Violoncelli, occupandosi
antique instruments.
anche di strumenti
Twenty years of passion and dedication
family as a connection with the search for “beauty as a harmony of proportions” in Renaissance Humanism. Between 1550 and 1750, violin-making (i.e., the construction of string instruments) was begun, codified, and established in to his help and that of Mauro Scartabelli, northern Italy. Indeed, everything is the semi-professional luthier, I embarked based on the precise forms, ratios, and on the long period of training necessary to proportions between the parts of the do this line of work. instrument. Apart from some small In my heart, I always knew I’d be a changes related to the length and angle violin maker. I’d also chosen to study of the neck – due to the invention and architecture with this in mind, working use of more effective and powerful metal towards developing something that also cords, thanks to the 19th-century industrial revolution, the instruments have remained included violin-making. Thus, I received unchanged since Renaissance Humanism. a Master’s Degree in architecture from Think of the “curl” that perfectly captures the University of Florence in 2007, with the Spiral of Vignola or of the countless a thesis entitled “Forma e Musica: le meccaniche del Violino” (Form and Music: proportional relationships between the parts of the sound box, designed to be the mechanics of the violin). It examined defined in relation to each other. These the violin family, from its origin and development up until today and analyzed refer us to the use in the design of musical forms, ratios, and proportions; geometric intervals, thus mathematical fractions, solutions and their acoustic implications; as Alberti confirmed using in his “De Re Aedificatoria” as well as the use of the and the conceptual origin of the violin
Golden Ratio and other proportional rules. Pietro continues, “In 2008, immediately after graduation, I began working as a professional builder and restorer of stringed instruments. I also continued my studies and research by comparing myself to foreign craftsmen. During those ten years, I made a number of instruments including violins, violas, and cellos. I also got to work on some old, particularly valuable instruments. In our work, quality is number one, starting with raw materials like wood, which must be very carefully chosen. Generally, spruce is used for the instrument’s body and sycamore maple for the ribs, back, and neck. The choice of wood is essential for producing the sound, but everything is always tied to the way in which it is worked. The varnishing phase is also very important. In addition to the aesthetic aspect, it serves to protect the wood used in making the instrument, contributing to the sound quality. All this lets us understand how, in violin-making, every stage and every little detail is related to everything else. My clients are basically professional musicians, mainly Europeans, Asians, and Americans. It’s always very emotional the first time a musician tests my instrument. Each instrument is unique. Only by chance would it be possible to create two instruments that produce the same sounds. The only time we work with a musician is when making the bridge and sound-post, which are essential for producing sound in stringed instruments. Pietro concludes, “After twenty years in this world, ten of which were spent as a apprentice and the remainder working professionally, I hope that things will go on growing in the future as they are now, especially as it’s a job that I truly do with a lot of love. ☜
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antichi di pregio.
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L’Incontrario
Felicemente controcorrente —
In una bottega dove regnano fantasia, libertà e gioco, produce le sue opere un gruppo di ragazzi con disabilità
L’
— In queste tre righe di sommario, in realtà, sono racchiusi diversi anni di idee, di progettazione e di lavoro. L’idea di uno spazio e di un tempo a disposizione per far incontrare ragazzi disabili con potenzialità creative e artisti capaci di stimolare, scoprire e rafforzare queste capacità, nasce molti anni fa dietro le quinte teatrali di altre esperienze condivise. Romina Breschi, responsabile dei progetti per giovani disabili della Cooperativa sociale Gli Altri, e Antonella Carrara, Presidente e fondatrice del Funaro Centro Culturale, collaborano dall’inizio dell’attività del Centro teatrale ed è proprio in questo periodo di tempo che prende forma l’idea di indagare
altre modalità di espressione artistica ampliando le prospettive e cambiando il punto di vista. — Seguono quasi tre anni di sperimentazione durante i quali alcuni artisti, tra i quali anche il ceramista Giovanni Maffucci e la pittrice/decoratrice Consuelo Capecchi, tutt’oggi impegnati in bottega a L’Incontrario, conducono laboratori d’arte allo scopo di incoraggiare la libertà di espressione creativa dei ragazzi aiutandoli ad acquisire esperienze
attraverso l’uso di tecniche e materiali diversi. I ragazzi partecipano con entusiasmo, la loro libertà mentale e il loro desiderio di apprendere sono una risposta significativa che porta silenziosamente alla scommessa successiva: cercare uno spazio per aprire una bottega/ laboratorio dove creare e vendere gli oggetti prodotti. Nasce l’Associazione di Promozione Sociale San Lorenzo Hand Made che inizialmente pone le basi di un progetto ancora più ampio proprio in Piazza San Lorenzo ma che più
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Incontrario è una bottega di artisti e artigiani creata da San Lorenzo Hand Made, un’associazionedi promozione sociale che nasce come progetto di integrazione lavorativa e inclusione sociale per persone con disabilità, in collaborazione con la Cooperativa sociale Gli Altri.
____
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In alto un giovane
Top, a young man at
impegnato durante
work during an activity;
l’attività e sopra un
above, a charming
delizioso lavoro in
ceramic piece made in
ceramica realizzato in
the workshop.
bottega. ____
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Dal lavoro nascono
Thanks to projects
oggetti originali,
like L’artista Ospite,
realizzati con grande
a series of works by
cura, grazie anche a
the invited artists
progetti come L’artista
was reinterpreted,
Ospite, che nasce per
resulting in detailed,
dare vita ad una serie
original pieces free
di reinterpretazioni
from any constraints
delle opere degli
and demonstrating the
invitati, libere da
creative autonomy that
qualsiasi vincolo e
only some individuals
manifestazione di
can express.
quella autonomia creativa che solo alcuni 60 | NATURART | GIUGNO 2018
individui sono capaci di esprimere.
tardi, complici incomprensibili lungaggini burocratiche comunali, cambia rotta virando verso Via Pacini numero 34. Nell’Aprile 2017, con la collaborazione e il supporto della Cooperativa Gli Altri, apre finalmente L’Incontrario grazie anche al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e della Fondazione Un Raggio di Luce onlus. In bottega lavorano insieme artisti, educatori e ragazzi con disabilità con l’intento di valorizzare e potenziare la capacità creativa di ciascuno attraverso il lavoro nei tre ambiti artistici prescelti: grafica, ceramica e pittura/oggettistica. Ad oggi i ragazzi impegnati nell’attività a L’Incontrario sono 19 e il progetto prevede la compartecipazione delle famiglie come sostegno all’attività laboratoriale. — Ma L’Incontrario non finisce qui, tesse i suoi legami con il mondo artistico del territorio attraverso iniziative diverse come L’Artista Ospite. Si tratta di incontri con “artisti speciali”, personalità affini nella ricerca,
sensibili a trasmettere saperi e competenze ai ragazzi che sanno tradurre e restituire con un linguaggio spontaneo e immediato. Due gli artisti invitati lo scorso inverno, Aleandro Roncarà e Daniele Capecchi, che con grande generosità e delicatezza si sono immersi nell’atmosfera attenta e curiosa della bottega e hanno tenuto un pomeriggio di laboratorio tematico intorno ad una loro opera creata appositamente per l’occasione, presentata al pubblico nello stesso giorno e messa in vendita a L’Incontrario. Il progetto L’Artista Ospite nasce con l’intento di dare vita ad una serie di reinterpretazioni delle opere degli artisti invitati, libere da qualsiasi vincolo, manifestazione di quella autonomia creativa che solo alcuni individui sono capaci di esprimere. Così può accadere che tra una pennellata e l’altra la conversazione assuma toni surreali capovolgendo completamente il senso comune della realtà… ma è proprio in questi momenti che si realizza il senso più vero della condivisione: un tempo “fuori dal tempo” dove fantasia e libertà riportano tutti noi ad una
____ A l’Incontrario lavorano insieme artisti, educatori e ragazzi con disabilita, con l’intento di valorizzare e potenziare la capacita creativa di ciascuno attraverso il lavoro nei tre ambiti artistici prescelti: grafica, ceramica e pittura/ oggettistica. ____ At L’Incontrario, artists, educators, and differentlyabled children work together, with the aim of enhancing and developing everyone’s creative capacity by working in the three artistic fields selected – graphics, ceramics, and painting/decorative objects.
paziente e prezioso supporto degli educatori della Cooperativa Gli Altri. Partecipano direttamente al progetto lavorando a fianco dei ragazzi tutti i giorni, le educatrici Sara Balducci, Alessandra Aiuti insieme a Tommaso Sforzi, in doppia veste di artista/educatore, oltre a alcune persone che prestano volontariamente il loro tempo a favore di un progetto che è una entusiasmante scommessa per il futuro di diverse persone fondato sulla dignità del lavoro. Si va “all’incontrario” a volte perché non si può fare altrimenti, a volte per originalità, a volte perché quello
Artisti e educatori a fianco dei ragazzi, in un tempo “fuori dal tempo” strumenti più seri per entrare veramente in comunicazione intima con gli altri, chiunque essi siano. — L’Incontrario propone oggetti originali, realizzati con grande cura grazie alla collaborazione tra i ragazzi e gli artisti, con il
che sembra più difficile è più facile, a volte perché si scambia il diritto per il rovescio, l’inizio con la fine. Qui si vuole semplicemente affermare la propria diversità andando felicemente controcorrente e assecondando il ritmo naturale di ognuno. ☜
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dimensione spontanea e semplice come quella del gioco, uno degli
L’Incontrario
Happily against the current
—
A group of differently abled young people produce works n a studio where imagination, freedom, and fun reign
L’
Incontrario is a workshop of artists and artisans created by San Lorenzo Hand Made, an association of social improvement that began as the result of a project aimed at workforce integration and social inclusion for differently-abled people, in collaboration with the social cooperative Gli Altri. In fact, these three brief lines encompass several years of ideas, planning, and work. The idea of a location and a period available to bring together differently-abled children with creative potentialities and artists able to discover, encourage, and strengthen these skills began many years ago behind the scenes of other shared experiences. —
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Romina Breschi, in charge of the social cooperative Gli Altri’s projects for differently-abled young people, and Antonella Carrara, president and founder of the Funaro Centro Culturale, have worked together since the theater center’s beginning. It was during this period that the idea other means of artistic expression by broadening perspectives and changing points of view was examined. Almost three years of experimentation followed during which some artists, including the ceramist Giovanni Maffucci and the painter/decorator Consuelo Capecchi – still involved today with L’Incontrario, have led art workshops to encourage young people to feel free to express themselves creatively and helping them to gain experience through the use of various techniques and materials. The young people have participated enthusiastically. Their mental freedom and desire to learn have been a significant response, leading quietly to the next
challenge: to look for a space where a studio/workshop can be opened to create and sell their products. The Associazione di Promozione Sociale San Lorenzo Hand Made was founded and initially laid the foundations for an even more extensive project in Piazza San Lorenzo. However, owing to incomprehensible municipal bureaucratic red tape, the association later had to change course to Via Pacini, 34. L’Incontrario finally opened, with the assistance and support of the cooperative Gli Altri, in April 2017, and thanks to the support of the Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia and the non-profit Fondazione Un Raggio di Luce. In the workshop, artists, educators, and differently-abled young
Artists and educators side by side with the young people in a time “outside of time” people work together to enhance and strengthen everyone’s creative capacity through work in the three artistic fields chosen: graphics, ceramics, and painting/ art objects. To date, nineteen young people have been engaged in activities at L’Incontrario, with the project including family participation to support the workshop. — However, L’Incontrario does not end here. It weaves relationships with the local artistic world through various initiatives such as L’Artista Ospite (The Guest Artist). These are meetings with “special artists”, like-minded individuals sensitively seeking to communicate knowledge and skills to young people
who can translate and restore it using an immediate and natural language. Two of the artists invited last winter, Aleandro Roncarà and Daniele Capecchi, immersed themselves with great generosity and delicacy in the workshop’s thoughtful and curious atmosphere. One afternoon they held a thematic workshop on one of the works they had created specifically for the occasion. It was presented to the public that same day and offered for sale at L’Incontrario. L’Artista Ospite project was created to set up a series of reinterpretations of works by the invited artists, free from any constraints, a manifestation of the creative autonomy that only some individuals are able to express. Thus, between one brushstroke and
Villa Agnolaccio Residenza d'Epoca - Historic Building
another, the conversation may take on surreal tones, completely reversing the common sense of reality. Yet it is precisely in those moments that the true meaning of sharing is understood. It is a time “out of time” where fantasy and freedom carries all of us to a spontaneous, simple dimension like a game, one of the most serious tools for truly entering into intimate communication with others, whoever they may be. — L’Incontrario offers original objects, made with great care through a partnership between the young people and the artists, patiently supported by the cooperative Gli Altri. The educators Sara Balducci and Alessandra Aiuti, together with Tommaso Sforzi, take part directly in the project, working alongside the young people every day, in the double role of artist and educator. In addition, some people volunteer their time for a project that is an exciting challenge for the future of various people based on the dignity of work. On the contrary, sometimes it goes because it cannot be otherwise, at times because of originality, once in a while because that which seems more difficult is easier, and occasionally because it is turned inside out, the beginning is switched to the end. Here, one wants simply to assert one’s own diversity, happily swimming against the tide, with everyone following at their own natural rhythm. ☜
Via Acciaio e Agnolaccio, 13 Pistoia (PT), Italy info@villaagnolaccio.com www. villaagnolaccio.com
PubbliNATURART
Una storia di fango e foresta —
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Isotta ama il fango: passa intere giornate alternando i giochi in acqua con lunghe dormite nella pozza di terra umida, una delle aree studiate per lei nel nuovo exhibit al Giardino Zoologico. E’ arrivata da poche settimane grazie al progetto europeo per la salvaguardia degli Ippopotami pigmei, specie poco conosciuta e minacciata di estinzione. La giovane ippopotama (ha solo 2 anni, anche se ha già raggiunto le dimensioni di un adulto) abita nella stessa area del parco che, fino a qualche mese fa, ospitava gli Ippopotami comuni, 10 volte più grandi di lei, ma simili nella forma e per alcuni caratteristiche biologiche. Il cambio di specie è stato dettato dalle esigenze di acqua e di spazio, nettamente inferiori per gli Ippopotami pigmei, e per rispondere all’appello della coordinatrice dell’EAZA (Associazione Europea degli Zoo e degli Acquari) in cerca di nuovi luoghi per accogliere i giovani ippopotami che, raggiunta la maturità, devono essere divisi dai genitori. Il compito della coordinatrice del progetto, la zoologa svizzera Beatrice Steck, non è facile perché ha a che fare con una specie solitaria: femmina e maschio si incontrano e si tollerano solo nella stagione riproduttiva per poi tornare a girovagare da soli nelle foreste.
È necessario rispettare questa esigenza anche nei giardini zoologici e per questo motivo le coppie devono essere tenute divise per la maggior parte dell’anno. Partecipare ad un progetto di riproduzione per una specie così complessa può voler dire, come nel caso del nostro parco, dare ospitalità ad una giovane femmina che magari tra qualche anno andrà in sposa ad un maschio di un altro zoo. L’obiettivo è riprodurli e mantenere una popolazione geneticamente variabile in Europa mentre sforzi internazionali cercano di preservare il loro habitat, le foreste dell’Africa occidentale, un territorio che copre Liberia, Costa D’Avorio, Guinea e Sierra Leone. L’ippopotamo pigmeo ama le foreste, dove si sposta di notte in cerca di cibo (foglie, germogli e frutti caduti) e di acqua per immergersi in bagni ristoratori e per nutrirsi di alghe. Le estese foreste dove viveva indisturbato hanno subito un profondo cambiamento soprattutto negli ultimi 50 anni: le piantagioni di caffè, palme da olio e alberi della gomma hanno determinato la frammentazione dell’habitat. Pezzi di foresta separati gli uni dagli altri dove i pochi ippopotami rimasti hanno difficoltà ad incontrarsi per formare coppie riproduttrici. A questo va ad aggiungersi la caccia illegale per scopi alimentari: conosciuta con il
Eleonora Angelini Responsabile della didattica e comunicazione Giardino Zoologico di Pistoia
nome di “Bushmeat”: colpisce molte specie selvatiche, tra cui gli ippopotami pigmei. Sembrerebbe una storia senza lieto fine ma potrebbe essere ben diversa se ognuno di noi prestasse attenzione al momento dell’acquisto di un prodotto, ad esempio informandosi della provenienza. È fondamentale acquistare mobili e pavimenti in legno che riportino i simboli PEFC o FSC, a garanzia che gli alberi siano stati tagliati in foreste gestite in modo corretto e non da tagli di foreste primitive, importanti habitat per molte specie a rischio d’estinzione. Solo sviluppando una cultura dell’acquisto sostenibile sarà possibile cambiare rotta e garantire un futuro ad animali minacciati come l’Ippopotamo pigmeo. Isotta nel frattempo ha conquistato tutti, staff del parco e visitatori: dolcissima apre ogni tanto gli occhi mentre sonnecchia nel fango e a volte sembra proprio sorridere a tutti noi!
PubbliNATURART
A story of mud and forests —
hippos have difficulty meeting each other to form breeding pairs. In addition, there is the illegal hunting for the food known as bushmeat, which affects many wild species, including pygmy hippos. It would seem to be a story without a happy ending. However, if each of us is careful when we buy a product – asking about the provenance, for example – it is possible to change the scenario and guarantee a future for even this fragile species. In the meantime, Isotta has won everyone’s heart, from the park staff to visitors. Sometimes she very sweetly opens her eyes while dozing in the mud and other times she just seems to be smiling at all of us!
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The task of the project coordinator, Swiss zoologist Beatrice Steck, has not been easy as pygmy hippos are a solitary species. A female and male meet and stay together only for the breeding season. They then go back to wandering alone in the forests. This requirement must be respected in zoos as well. Thus, for this reason, couples must be kept separate for most of the year. In the case of a park such as ours, participating in a reproduction project for such a complex species may mean accommodating a young female who. In a few years, she will be mated with a male from another zoo. The goal is to reproduce them and maintain a genetically variable population in Europe, while international efforts are attempting to preserve their habitat in the forests of West Africa, i.e., Liberia, Ivory Coast, Guinea, and Sierra Leone. The pygmy hippopotamus loves forests, where it moves about at night in search of food (leaves, buds, and fallen fruits) and water in which to take restorative baths and to feed on algae. The extensive forests where they once lived undisturbed have undergone a profound change, especially in the last fifty years. Coffee, oil-palm, and rubber-tree plantations have led to the fragmentation of their habitat. As sections of the forest are separated from each other, the few remaining
www.zoodipistoia.it
Isotta loves the mud, spending entire days going back and forth between playing in the water and taking long naps in a mud hole, one of the areas designed for her in the new exhibit at the Zoological Garden. She arrived a few weeks ago, thanks to the European project to protection pygmy hippos, a little known species that is threatened with extinction. This young hippopotamus (only 2 years old, even if she has already reached adult size) lives in the same area of the park that housed the common hippos until a few months ago. Although ten times bigger than she is, the common hippo is similar in shape and in some biological characteristics. The species change was dictated by the pygmy hippo’s much lower need for water and space, in addition to responding to the appeal by the coordinator of the European Association of Zoos and Acquaria (EZAA). New places were being sought to accommodate the young hippos that must be separated from their parents when they reach maturity.
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Fondazione Promusica
La musica per la città —
La Fondazione Pistoiese Promusica, nata nel 2004 come ente strumentale della Fondazione Caript, è una realtà non-profit che ha come fine istituzionale la promozione, diffusione e conoscenza della cultura musicale.
della redazione
È
un progetto davvero unico e prezioso quello della Fondazione, che si compie attraverso la realizzazione di stagioni sinfoniche e cameristiche di altissimo livello, lo sviluppo di programmi didattici e formativi, la nascita e la promozione dell’Orchestra Leonore formata da musicisti provenienti da tutto il mondo. Per saperne di più e soprattutto per approfondire l’interessante iniziativa “Cantieri Promusica” incontriamo per una breve intervista il Direttore Artistico Massimo Caselli. — Cantieri Promusica - l’iniziativa di cui Lei è responsabile è volta allo sviluppo sperimentale e innovativo dei progetti collaterali o sottostanti a quelli principali, cioè la Stagione Sinfonica e quella Cameristica. Ci spiega meglio di cosa si tratta? Da sempre sviluppiamo progetti collaterali alle attività di vera e
propria produzione musicale, principalmente connessa alle due stagioni della Fondazione Promusica. Nel corso del tempo, infatti, si è creato, in modo molto naturale, una sorta di progressiva germinazione di attività che nascono a volte in modo episodico, altre volte come nuovi percorsi con una loro struttura autonoma. Da qui la mia idea di dare una forma organica a questo lavoro, che crea un tessuto prevalentemente didattico, fertile per lo sviluppo di interazioni e sperimentazioni – da cui il nome “Cantieri” – all’interno della Fondazione Promusica e con la città. Nascono quindi i Vivai Corali e Orchestrali: una serie di laboratori presso gli Istituti Comprensivi durante i quali i ragazzi entrano in contatto con l’apprendimento del linguaggio musicale attraverso l’utilizzo della voce e degli strumenti ad arco. La finalità è quella di fornire un’occasione di prima formazione alla musica d’insieme e selezionare
le voci migliori che possono entrare a far parte del Coro Voci Danzanti. Altri Cantieri si occupano di creare occasioni di incontro con gli artisti fuori dalla cornice ufficiale del concerto (è il caso della rassegna “A cena con l’artista”), di gestire in modo organico l’enorme archivio della Fondazione (costituito da spartiti, registrazioni, e fonti discografiche acquisite tramite donazioni), e di creare occasioni di approfondimento e condivisione, come scambi culturali e gemellaggi, tra studenti musicisti.
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a cura
____ Massimo Caselli – Direttore Artistico di Fondazione Promusica
— Il progetto Voci Danzanti, riunisce in un coro di voci bianche 40 studenti delle classi IV e V delle scuole elementari e I, II e III delle scuole medie inferiori della provincia di Pistoia. Quali sono gli obiettivi dell’iniziativa e i progetti per il futuro? Voci Danzanti ha l’obiettivo di creare un coro con le migliori voci bianche provenienti dalle scuole elementari e medie pistoiesi. Attraverso un percorso formativo fatto di incontri, prove e confronto, i giovani aspiranti coristi lavorano assieme agli istruttori per conoscere le potenzialità della propria voce, imparare ad esercitarla e farne un primo affinamento. Finito lo stage preliminare i migliori 40 giovani cantanti vengono ammessi al progetto vero e proprio, che si sviluppa da gennaio a maggio, al termine del quale si tiene il concerto finale in cui viene cantato il repertorio preparato durante l’anno. Il Coro ha tra le sue finalità anche l’attivazione di collaborazioni, come quelle con l’Orchestra Leonore, con il Coro “Le voci del mare” di Lampedusa, e con compositori viventi, coinvolti come creatori di repertorio musicale dedicato al coro.
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— Il Laboratorio Orchestra Sociale nasce per creare un forte sistema di relazione tra i giovani, favorendo la coesione e l’integrazione attraverso l’emozionante esperienza del “fare musica insieme” e coinvolge anche importanti partner come l’Associazione Teatrale Pistoiese,
____
____
Fondazione Promusica da sempre
Fondazione Promusica has always
sviluppa progetti collaterali alle
developed music productions as side
attività di vera e propria produzione
projects. The Cantieri Promusica
musicale. L’iniziativa “Cantieri
initiative was formed to give organic
Promusica” nasce proprio per dare
form to this effort, creating a rich
forma organica a questo lavoro, che
educational structure for contact and
crea un tessuto didattico e fertile per
experiments.
interazioni e sperimentazioni.
____ Nel 2017 il coro “Voci Danzanti” - composto dalle migliori voci bianche provenienti
Scuola di musica e danza “T. Mabellini”, Servizi Sociali del Comune di Pistoia, Istituti Raggruppati, Associazione di volontariato Arcobaleno, e con le Cooperative Sociali Pantagruel e Arkè. Ci può descrivere nei dettagli questo progetto con uno sguardo anche al futuro? Mentre nelle attività finora descritte i soggetti interessati – il pubblico, gli studenti, le famiglie – si avvicinano “spontaneamente” alle attività che proponiamo, nel caso dell’Orchestra Sociale è la Fondazione Promusica, attraverso il suo staff di istruttori e collaboratori, che va incontro ai ragazzi dei Centri Socio-Educativi, per coinvolgerli in un progetto di formazione musicale. Gli istruttori interagiscono con
i ragazzi attraverso lo studio e la pratica dell’attività musicale, al fine di migliorare la loro capacità di avere cura di sé, intrattenere rapporti con i coetanei e migliorare la capacità di vedere realizzate le proprie aspettative assieme a tutto il gruppo, composto da circa 60 bambini e ragazzi delle scuole elementari e medie. Attraverso la loro crescita formativa e culturale si cerca quindi di creare uno strumento utile alla prevenzione e al contrasto dei fenomeni di dispersione e abbandono scolastico, per affiancare all’attività ordinaria delle istituzioni scolastiche un percorso educativo volto all’acquisizione di quelle capacità che contribuiscono, a lungo termine, al benessere complessivo delle persone.
dalle scuole elementari e medie pistoiesi - è stato protagonista di un importante gemellaggio con il coro di voci bianche di Lampedusa, Le Voci del mare. ____ In 2017, the Voci Danzanti choir composed of the best children’s voices from Pistoia’s elementary and middle schools – was the centerpiece of an important twinning with the Lampedusa children’s choir, Le Voci del Mare.
____ L’attività della Fondazione Promusica si contraddistingue per la realizzazione di stagioni sinfoniche e cameristiche di altissimo livello, lo sviluppo di programmi didattici e formativi e la nascita e la promozione dell’Orchestra Leonore formata da musicisti provenienti da tutto il mondo. ____ The Fondazione Promusica is renowned for its programming of distinguished symphonic and chamber music seasons, development of educational and training programs, and formation and promotion of the Orchestra Leonore whose musicians come from
— Oltre alla formazione, la Fondazione Promusica si occupa anche di perfezionamento con Master4Strings, masterclass rivolta a giovani musicisti professionisti con l’obiettivo di offrire agli studenti un pacchetto formativo completo ed economicamente accessibile. Di cosa si tratta e soprattutto dove si vuole arrivare con questo tipo di attività? Con questa iniziativa, realizzata in collaborazione con il prestigioso Quartetto di Cremona, la Fondazione Promusica aspira a creare, in sinergia con la Scuola di Musica e Danza “T. Mabellini” e l’Associazione Teatrale Pistoiese, un’occasione rivolta agli studenti provenienti da tutto il mondo per perfezionarsi nello studio del proprio strumento con alcuni
dei migliori solisti del panorama musicale internazionale. Per una settimana, all’inizio di settembre, la Villa Puccini di Scornio si anima attraverso i suoni dei migliori allievi ammessi ai corsi – di fatto già giovani professionisti, con all’attivo una notevole attività concertistica – creando anche nei nostri studenti pistoiesi uno stimolo a migliorarsi. Oltre alla possibilità di poter assistere gratuitamente alle lezioni, i pistoiesi assaporano i frutti del lavoro svolto durante Master4Strings anche attraverso incontri musicali, happening e flash mob in città e presso enti come la Biblioteca San Giorgio e Villa Stonorov. ☜
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all over the world.
Fondazione Promusica
Music for the City
—
The Fondazione Pistoiese Promusica was established as an instrumental institution of the Fondazione Caript in 2004. It is a non-profit organization whose institutional purpose is the promotion, dissemination, and understanding of music.
T
he foundation’s project is very unique and important, accomplished through the programming of symphonic and chamber music seasons of the highest level, the development of educational and training programs, and the formation and promotion of the Orchestra Leonore with musicians from all over the world. To find out more and, above all, to explore the interesting “Cantieri Promusica” initiative, we met the Artistic Director Massimo Caselli for a brief interview. — The Cantieri Promusica initiative, for which you are responsible, is aimed at the experimental and innovative development of projects that are secondary or that underlie the main ones, i.e., the symphonic and chamber music seasons. Can you give us a better explanation as to what it is?
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We have always developed projects related to our musical production activities, mainly connected to the two seasons of the Fondazione Promusica. Over time, in fact, a sort of progressive increase in activities has been very naturally created that sometimes arise periodically and other times as new paths with their own autonomous structure. Hence, my idea was to give an organic form to this work, creating a predominantly informative and
fertile fabric for developing interactions and experiments – hence the name “Cantieri” [work sites] and intended as works in progress – within the Fondazione Promusica and with the city. This is how the Vivai Corali e Orchestrali came about as a series of workshops at the comprehensive schools during which the children learn about a musical language using voices and stringed instruments. The purpose is to provide an opportunity for early training in ensemble music and to select the best voices to be part of the Voci Danzanti choir. Other Cantieri create opportunities to meet the artists outside the official setting of a concert (as is the case of “Dinner with the Artist”), to organically manage the foundation’s huge archives of scores, recordings, and discographic sources acquired through donations, and to create such opportunities for study and sharing as cultural exchanges and twinnings between students and musicians.
course that includes meetings, rehearsals, and discussions, the aspiring young choir members work with instructors to become acquainted with the potential of their own voices, how to train them, and begin refining them. After the preliminary stage, the forty best young singers are admitted to the actual project, which runs from January to May. At the end, there is a final concert in which the repertoire prepared during the year is sung. the choir also has among its aims the possibility of working, for example, with the Orchestra Leonore, the “Le voci del mare” choir from Lampedusa, and living composers, involved as creators of a musical repertoire dedicated to the choir. — The Social Orchestra Workshop was created to build strong relationships between young people by fostering cohesiveness and inclusion through the exciting experience of “making music together”. It also has such important partners as the Associazione Teatrale Pistoiese, the T. Mabellini School of Music and Dance, Municipality of Pistoia’s Social Services, Istituti Raggruppati, and the Arcobaleno Volunteer Association in addition to the Pantagruel and Arkè Social Cooperatives. Can you describe this project in detail with a look toward the future?
While the stakeholders in the previously described activities – i.e., the public, students, and families – become “voluntarily” interested in the activities — The Voci Danzanti project brings that we offer, it is the Promusica Foundation in the case of the Social together in a children’s choir Orchestra that, through its staff of 40 students from the 4th and 5th instructors and consultants, meets the elementary-school classes and young people from the socio-educational from the 1st, 2nd, and 3rd middleschool classes in the province of centers to involve them in a musical Pistoia. What are the initiative’s education project. The instructors interact with the objectives and any plans for the children through the study and practice future? of music, in order to improve their ability to take care of themselves, The objective of Voci Danzanti is to maintain peer relationships, and create a chorus with the best children’s improve the ability to realize their own voices from Pistoia’s elementary and expectations as well as those of the middle schools. Through a training
____
____
“Cantieri Promusica”
One of the foundation’s
è un importante ed
important, wide-ranging
ampio progetto della
projects, Cantieri
Fondazione, volto allo
Promusica is aimed at
sviluppo sperimentale e
the experimental and
innovativo dei progetti
innovative development
collaterali o sottostanti
of side or underlying
alla Stagione Sinfonica
projects intended for the
e Cameristica.
symphonic and chamber
entire group of about 60 students from elementary and middle schools. Through their educational and cultural growth, we try to create a tool useful for preventing and countering school non-attendance and non-completion, by placing the day-to-day activity of educational institutions alongside an educational path aimed at the acquiring those skills that contribute to people’s overall well-being in the long term. — In addition to training, the Fondazione Promusica is also involved with Master4Strings, a master class for young
professional musicians that offers a complete and economically accessible training package to those students wishing to perfect their skills. What is it and where do you want to go with this type of activity? In collaboration with the prestigious Quartetto di Cremona as well as in conjunction with the T. Mabellini School of Music and Dance and the Associazione Teatrale Pistoiese, the Fondazione Promusica hopes that this initiative will create an opportunity for students from all over the world to perfect their studies with some of the best soloists on the
international music scene. For a week at the beginning of September, the Villa Puccini in Scornio comes alive with the sounds of the best students admitted to the courses – indeed, young professionals, already with important concerts – while also inspiring our Pistoia students to become better. In addition to being able to attend lessons free of charge, the Pistoia students can also enjoy the fruits of the work carried out during Master4Strings, e.g., musical encounters, happenings, and flash mobs in the city and at institutions like the San Giorgio Library and Villa Stonorov. ☜
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music seasons.
Giorgio Tesi Group
Terra, arte e creatività —
Giorgio Tesi Group prosegue nel progetto eARTh, Growing Creativity, che prevede la realizzazione del “Giardino della Mente”
“e
ARTh” - Growing Creativity è un ambizioso progetto che nasce dall’unione tra tre elementi come terra, arte e creatività – da sempre molto importanti per l’ azienda pistoiese – con l’obiettivo sia di far diventare il verde dei vivai un grande palcoscenico per opere d’arte esclusive, che avranno l’importantissimo ruolo di ambasciatrici nel mondo di una nuova consapevolezza ambientale, ma anche lo scopo di riuscire a “coltivare la creatività” in tutti gli spazi che ci circondano quotidianamente e quindi anche in città. Il “Giardino della Mente”,
la prima di queste installazioni, è stata realizzata in collaborazione con l’artista pistoiese Michele Fabbricatore lavorando con l’obiettivo di creare un luogo nel quale la natura si unisca all’arte, la scultura enfatizzi la bellezza delle piante e l’architettura e il design arricchiscano il paesaggio verde. Per realizzarlo, l’artista ha immaginato la nostra mente, la parte più preziosa poiché esprime i nostri valori, come una bella pianta che per rimanere tale deve essere nutrita e coltivata. Il “Giardino della Mente” nasce
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____ “Un altro parco in città” è l’evento che che per un giorno all’anno trasforma Piazza della Sala e Piazzetta dell’Ortaggio in un prato “fantastico”, un giardino “impossibile”, con alberi ed erba vera nel cuore del centro storico. ____ “Another Park in the City” is the event that for one day each year transforms Piazza della Sala and Piazzetta dell’Ortaggio into a “fantastic” lawn, an “impossible” garden, with trees and real grass in the heart of the historical center.
Partecipa anche all’ambizioso progetto di riqualificazione ambientale e culturale “Il Giardino di Cino”, promosso dall’Associazione Culturale Spichisi.
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dall’idea di legare l’immagine della Giorgio Tesi Group con alcune opere dell’artista da posizionare all’interno dell’area a vivaio situata nelle vicinanze della sede centrale dell’Azienda, una in Piazza della Sala durante “Un parco in Città” – che anche quest’anno nel mese di settembre renderà “verde” per un week end il cuore del centro di Pistoia. Il progetto è stato ideato dallo Studio di Architettura UAS in collaborazione con Confcommercio, Consorzio Turistico Città di Pistoia, Comparto La Sala, Camera di Commercio di Pistoia e come Green Partner Giorgio Tesi Group. — Giorgio Tesi Group, sempre all’interno del progetto
“Coltivare creatività” ha accettato con entusiasmo la proposta dell’Associazione Culturale Spichisi di far parte del gruppo di prestigiosi partner che l‘hanno affiancata nella realizzazione del “Giardino di Cino”, un progetto volto alla riqualificazione e rigenerazione di Piazzetta Sant’Atto e Vicolo dei Bacchettoni (un angolo nascosto in pieno centro storico, ad un passo da Piazza del Duomo e dalla Sala che si trova oggi abbandonato a frequenti episodi di microcriminalità e vandalismo) attraverso la realizzazione di un giardino d’arte urbano composto da elementi d’arredo fissi o mobili e aree verdi delimitate, con la convinzione che forme di gestione condivisa fra cittadini, Pubblica Amministrazione e
____
____
I locali intorno alle
The establishments on
due piazze tolgono i
the two squares remove
tavoli dai loro dehors,
their outside tables to
per lasciare spazio ad
make room for a unique
un’unica grande area
and large green area.
____ Il contrasto tra la cromia della vegetazione ed i colori caldi delle pietre e delle tinte delle città mediterranee, costituisce un paesaggio di eccezionale bellezza che merita assolutamente di essere valorizzato, anche se solo una volta all’anno. ____ The color contrasts between the vegetation, stones, and Mediterranean cities, makes an exceptionally beautiful landscape that is absolutely deserving of being enhanced, even if only once a year.
Associazioni siano essenziali per la valorizzazione e l’adeguata fruizione degli spazi pubblici urbani. Questo progetto si inserisce in pieno nel clima di apertura e rinnovato fermento che negli ultimi anni, grazie sia a Pistoia Capitale Italiana della Cultura 2017 che ad una preziosa sinergia tra cittadini, realtà associative locali e Amministrazione, ha cominciato a pervadere la città. Spichisi, in collaborazione con il Comune di Pistoia e con realtà associative diverse, con questa iniziativa si propone di diventare curatore permanente di uno spazio urbano dimenticato, trasformandolo in un luogo
dedicato all’arte contemporanea, liberamente accessibile e sempre a disposizione della cittadinanza. Il fine è renderlo spazio vivo, comune, partecipato: un luogo, appunto, dove coltivare la creatività. Per questo verranno coinvolti artisti che, nel rispetto della vocazione del luogo ad ospitare interventi site-specific, potranno scegliere di operare su qualunque superficie a disposizione e con qualunque forma espressiva. Su uno dei lati di Vicolo dei Bacchettoni, previa tinteggiatura dell’intera parete sottostante, è stato montato un neon colorato con la frase di Cino da Pistoia “Etiam si mille hoc dixissent” (Anche se dovessi scontrarmi con mille opinioni), che incarna lo spirito del progetto e di quanti vorranno essere coinvolti. Il giardino farà da quinta architettonica per le pratiche artistiche che verranno ospitate proponendosi come luogo di sperimentazione e di incontro, aprendosi alla città per avviare un processo di contaminazione reciproca e scambio con l’esterno, tanto che verranno proposti incontri con il pubblico, laboratori rivolti a scuole, famiglie, adulti, anziani, ma anche visite guidate e percorsi di garden therapy. ☜
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verde.
Giorgio Tesi Group
Earth, art and creativity
—
Proceeding with the project, eARTh - Growing Creativity, and after the “Garden of the Mind”, the Giorgio Tesi Group is working together with other important partners on “Cino’s Garden”, an ambitious environmental and cultural redevelopment project promoted by the Associazione Culturale Spichisi.
e “
ARTh” – Growing Creativity is an ambitious project created by bringing together three elements like earth, art, and creativity – always very important for the Pistoia company. the combined aim is to make the nurseries’ greenery become a stage for exclusive works of art, having an important role as worldwide ambassadors of a new environmental awareness, and of being able to “cultivate creativity” in all the spaces that surround us daily and consequently, also in the city. The first of these installations was the “Garden of Mind”, constructed in collaboration with the Pistoia artist Michele Fabbricatore to create a place where nature is combined with art, sculpture emphasizes the plants’ beauty, and architecture and design enrich the green landscape. To make it happen, the artist imagined the mind, our most precious faculty as it expresses our values and, like a beautiful plant, must be nurtured and cultivated to remain beautiful. The “Garden of the Mind” came from the idea of linking the Giorgio Tesi Group’s image with the placement of some of the artist’s works in the plant nursery located near the company’s headquarters, in Piazza della Sala during “A Park in the City” – which this September will make the heart of the city center “green” for a weekend – and another, smaller one to
____ Nelle immagini due momenti dell’inaugurazione del “Giardino di Cino”, un progetto a cura dell’Associazione Spichisi volto alla riqualificazione di Piazzetta Sant’ Atto e Vicolo dei Bacchettoni, trasformando questo spazio in un luogo dedicato all’arte contemporanea, accessibile e sempre a disposizione della cittadinanza. ____ In the pictures, two scenes from the inauguration of “Cino’s Garden”, a project by the Associazione Spichisi to rehabilitate Piazzetta Bacchettoni, transforming this area into an accessible place dedicated to contemporary art, always available to inhabitants.
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Sant’Atto and Vicolo dei
be used in the Giorgio Tesi Group stand during the trade fairs. — Again as part of the “Cultivate Creativity” project, Giorgio Tesi Group has enthusiastically accepted the Associazione Culturale Spichisi’s proposal to be part of the group of prestigious partners supporting the development of “Cino’s Garden”. This project to redevelop and revitalize Piazzetta Sant’Atto and Vicolo dei Bacchettoni (a hidden corner in the historical center, a stone’s throw from Piazza del Duomo and La Sala, and abandoned to petty crime and vandalism) will create an urban art garden using fixed or mobile furnishings, with defined green area, in the conviction that sharing forms of management among citizens, public authorities, and associations is essential for the enhancement and enjoyment of urban public spaces This project is part of a climate of openness and of renewed excitement that – thanks to both Pistoia Italian Capital of Culture 2017 and to an important synergistic effort between citizens, local associations, and town government – has begun to spread across
____
____
Una delle opere di
Anche per la copertina del nuovo
Fabbricatore sarà
catalogo Giorgio Tesi Group, che verrà
posizionata durante
spedito in più di 60 paesi del mondo,
“Un altro parco in Città”
la scelta è caduta sulle opere de “Il
in Piazza della Sala,
giardino della mente”, ambasciatrici
proprio nell’area a
dell’importante progetto “eARTh –
ridosso del Pozzo del
Growing Creativity” ____
Leoncino. ____
Also for the cover of the new Giorgio
During “Another Park
Tesi Group catalog, to be sent to more
in the City”, one of
than 60 countries worldwide, the choice
Fabbricatore’s works will
fell on the works of “The Garden of the
be placed in Piazza della
Mind”, ambassadors of the important
Sala, near the Pozzo del
project, “eARTh - Growing Creativity “
Leoncino.
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the city in recent years. In partnership with the Municipality of Pistoia and with other associations, Spichisi is using this initiative to become permanent curator of a forgotten urban space, turning it into a freely accessible place dedicated to contemporary art and always available to the town’s inhabitants. The aim is to make it a living, collective and participatory space: a place in which to cultivate creativity. For this reason, the artists involved will be able to choose to work on any available surface, using any form of expression while respecting the site’s potential for hosting site-specific works. On one side of Vicolo dei Bacchettoni, a
colored neon sign has been mounted after the entire wall supporting it was painted. The sign displays a line by Cino da Pistoia, “Etiam si mille hoc dixissent” (Even if I had to deal with a thousand opinions). This quotation embodies the project’s spirit as well as that of those who want to be involved. Moreover, the garden will serve as the architectural backdrop for artistic experiences to be hosted there, serving as both a place of experimentation and of meeting. By being open to the city, a shared process of fusion and exchanges with the outside will get underway, with proposals for public meetings; workshops for schools, families, adults, and the elderly; guided tours; and garden therapy paths. ☜
ZOOM
On line il nuovo sito aziendale Giorgio Tesi Group
The new Giorgio Tesi Group company website is online After much work, the new, more modern version of the www.giorgiotesigroup.it site is finally online. It has been designed to best meet the demands of the market so as to further enhance the corporate brand. In this first stage, the completely revamped graphics and content – made specifically for the site – will be available only in Italian and English. Once fully operational, the aim is to make it available in six languages. Connected to the main social media, the site has been designed to be responsive and therefore also easily accessible by such mobile devices as smartphones and tablets. It is aiming to be an indispensable tool both for customers and anyone who wants to take a virtual journey through the Giorgio Tesi Group universe. The new 2018-2019 company catalog will be available for consultation and to download the digital version at www.giorgiotesigroup.it site.
____
____
Il nuovo sito della
The Giorgio Tesi Group’s
Giorgio Tesi Group è stato
new website was created
realizzato per rispondere
to best meet the needs
al meglio alle esigenze
of the market, with
del mercato, con
the aim of enhancing
l’obiettivo di valorizzare
and strengthening
e rafforzare il brand
the corporate brand
aziendale in tutto il
worldwide.
mondo.
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Dopo un lungo lavoro è finalmente on line la nuova e più moderna versione del sito www. giorgiotesigroup.it, studiata per rispondere al meglio alle richieste del mercato, in modo da valorizzare sempre di più il brand aziendale. Completamente rinnovata sia la grafica che i contenuti - realizzati appositamente per il sito – che saranno disponibili in una prima fase solo in Italiano ed Inglese, con l’obiettivo, una volta a regime, di averli in ben sei lingue. Collegato ai principali Social Media, il sito è responsive e quindi consultabile con grande facilità anche dai dispositivi mobili come smartphone e tablet e vuole essere uno strumento indispensabile sia per i clienti che per chiunque intenda fare un viaggio virtuale all’interno dell’universo Giorgio Tesi Group. Su www. giorgiotesigroup.it sarà possibile anche consultare e scaricare la versione digitale del nuovo catalogo aziendale 2018-2019.
____ Tre meravigliosi esemplari di Boletus
Appennino
Pinicola, una delle specie di funghi più
Piccoli tesori tra le foglie —
Un gruppo su Facebook e l’importante impegno sociale verso gli altri nati sotto il segno di una splendida passione che spinge uomini e donne di ogni età ad alzarsi nel cuore della notte per essere all’alba nel loro bosco preferito alla ricerca dei funghi.
N
on vi racconteremo di epiche raccolte, di luoghi segreti tramandati gelosamente di padre in figlio, di fungaie scoperte per caso e nemmeno affronteremo l’argomento a livello scientifico oppure dando spazio alle tante idee, più o meno condivisibili, sulla gestione di un fenomeno che comincia ad avere numeri impressionanti, ma vogliamo invece rendervi partecipi di come una passione viscerale che coinvolge una buona parte del nostro territorio, possa diventare veicolo di aggregazione, amicizia, condivisione e soprattutto tanta solidarietà. — La ricerca dei funghi, da qualche anno a questa parte, ha avuto un boom incredibile e questo fatto ha contribuito senza dubbio a far decollare l’argomento anche in Rete e quindi a far nascere sui
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testo
foto
Lorenzo Baldi
Maurizio Nisticò Federico Melani
vari Social numerosi gruppi che trattano questo tema che definire oggi nazionalpopolare può essere addirittura riduttivo. Tra i tanti che vi si possono trovare, “Cercatori di funghi della Toscana siamo Noi”, con circa 12.000 iscritti su Facebook, merita certamente la nostra e la vostra attenzione, soprattutto perché grazie alla sensibilità ed al lavoro degli Amministratori ed alla partecipazione sentita e corale dei suoi membri, nel tempo è riuscito ad organizzare diverse manifestazioni ed eventi il cui ricavato è stato devoluto in beneficenza. Eccoci, allora, che per saperne di più ed all’insegna di questi importanti valori, incontriamo Maurizio e Federico, due dei leader storici del Gruppo, entrambi grandissimi esperti e sempre in prima linea quando c’è da fare qualcosa per gli altri. «Il gruppo è nato il 2 ottobre del 2015 – inizia Federico Melani – ed il giorno dopo eravamo già 1500 iscritti… A distanza di tre
ricercate nei nostri boschi. Un tipo di porcino da veri specialisti… ____ Three marvelous specimens of Boletus Pinicola - one of the most popular mushroom species in our woods. A sort of porcino for real specialists...
anni siamo arrivati ad essere circa 12000 e siamo in costante crescita. “Cercatori di funghi porcini della toscana siamo Noi” è nato per vivere in piena libertà e condividere giornalmente questa cosa che arde dentro ognuno di noi. Pian piano abbiamo iniziato anche ad incontrarci di persona organizzando delle cene e da qui è partita l’idea di lavorare tutti insieme per riuscire, grazie a questa comune grande passione, a donare qualcosa agli altri.» Un gruppo davvero omogeneo, con 18 amministratori che ne controllano giornalmente l’andamento, composto da tanti giovani – visto che la fascia di età compresa tra i 18 ed i 25 anni è quella più rappresentata – che dimostra come i Social possano funzionare da vero e proprio veicolo di aggregazione sociale che porta anche alla riscoperta, essenziale, di valori, come la solidarietà, spesso oggi nascosti nel cassetto dei ricordi dei nostri nonni.
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____ In alto due meravigliosi porcini estatini e sotto invece, tre Boletus Edulis, tipici funghi che nascono in autunno nei nostri boschi. ____ At the top, two wonderful porcini mushrooms; below, instead, three Boletus Edulis, typical mushrooms that sprout in the fall in our woods.
«Tra il 1° Maggio 2016, storico primo grande evento realizzato a Polcanto, in provincia di Firenze – continua Maurizio Nisticò – che ha visto partecipare più di 300 persone e l’ultimo di Gennaio 2018 che si è svolto a Ponte a Elsa, con il nostro lavoro e con la vendita di gadget appositamente realizzati siamo riusciti a raccogliere circa 20.000 Euro che sono stati devoluti una parte all’Ospedale Meyer di Firenze e l’altra ai terremotati di Amatrice, acquistando stufe, pellets e materiale di consumo che abbiamo consegnato personalmente organizzando tre diversi viaggi con un camion.»
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— Una passione sana, che deve essere certamente valorizzata e che ha l’importante e quasi unica caratteristica di mettere tutti, sullo stesso piano: il giornalista, l’avvocato, il fabbro, il professore, l’operaio edile e l’industriale nel bosco sono tutti uguali … Partendo da questo importante concetto, insegnare la cultura di vivere il bosco, valorizzare l’amicizia, lo stare insieme e l’impegno sociale sono e saranno sempre gli obiettivi di questo gruppo eterogeneo composto anche da moltissime donne e da appassionati che abitano in Trentino, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Liguria e Umbria. «Spesso – chiudono all’unisono Federico e Maurizio - i gruppi presenti sui forum sono stati additati come i principali
responsabili del grande incremento numerico dei cercatori di funghi che si è avuto negli ultimi anni e per questo sono visti non troppo bene dagli abitanti delle zone montane, ma noi crediamo invece che questa sia una sana passione alla portata di tutti, ricca di valori e quindi molto adatta anche ai più giovani. Chi vive il bosco come noi, lo rispetta anche se non è un locale e soprattutto è anche aperto e d’accordo ad una serie di iniziative volte a tutelare l’ecosistema, come l’aumento del costo del tesserino regionale con i fondi reinvestiti magari per il recupero della sentieristica, la partecipazione a Corsi di Formazione obbligatori e soprattutto al riposo biologico del bosco per tutti, locali inclusi. La Montagna Pistoiese e l’Appennino Tosco Emiliano con i loro vasti boschi di castagni, faggi ed abeti, tra la fine dell’estate e l’autunno regalano agli appassionati la possibilità di passare belle giornate, immersi nella natura, alla ricerca di funghi, e meritano di essere valorizzati per quello che possono offrire, seguendo l’esempio di altre lungimiranti zone del nostro Paese.» Se siete appassionati cercate il gruppo su Facebook e chiedete l’iscrizione, ma se volete toccare con mano il loro lavoro, il prossimo evento benefico è fissato per il 23 Settembre a Polcanto (Firenze) dove ci si aspetta, nel nome dell’amicizia, della passione e della solidarietà, ancora una volta il Sold Out. ☜
The Apennines
Small treasures among the leaves A group on Facebook and the important social commitment to others formed because of a splendid passion that pushes men and women of all ages to get up in the middle of the night to go in search of mushrooms in their favorite forest at dawn.
W
e are not going to tell you about legendary hunts, secret places handed down jealously from one generation to the next, or mushroom patches discovered by chance. We are not going to discuss the topic on a scientific level or even the important role of the many, relatively shareable ideas on managing a trend that has begun to show impressive numbers. Alternatively, we would like to give you an idea of how a natural enthusiasm that has involved a good part of our local area can become a way to unite people in friendship, sharing, and above all a sense of fellowship. – A few years ago, mushroom hunting saw an incredible boom – a fact that undoubtedly contributed to the topic taking off on the internet. It then gave rise to various social groups that have been dealing with an issue that can even be limiting by calling it national-political today. One of these many groups is “Cercatori di funghi della Toscana siamo Noi” (“Mushroom Hunters of Tuscany Are Us”), with about 12,000 Facebook subscribers. It certainly deserves our and your attention, especially because – thanks to the administrators’ responsiveness and work plus the heartfelt and unanimous participation of its members – it has managed to organize several demonstrations and events over time whose proceeds have been donated to charity. To find out more about these important values, we chatted with Maurizio and Federico, two of the group’s well-known leaders, both noteworthy experts who are always on the front line when something has to be done for others. The group was formed on 2 October 2015,” Federico Melani begins. “The next day we already had 1,500 members... After
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—
three years we have reached about 12,000 and are constantly growing.”Cercatori di funghi porcini della toscana siamo Noi” was created to exist in total freedom and to share daily this feeling that we all have inside. We also began to gradually meet in person, organizing dinners. From there came the idea of working together towards a common goal, thanks to our shared commitment to give something to others. The 18 administrators who monitor the daily progress is truly a large, homogeneous group of young people – considering that most are between the ages of 18 and 25. This shows how social media can work as an authentic means of bringing people together. It has also led to basically rediscovering values like solidarity that, now, is often considered a thing of the past. On 1 May 2016, we held our first major event in Polcanto, in the province of
Florence.” Maurizio Nisticò continues, “It was attended by more than 300 people. The most recent one took place in January 2018 in Ponte a Elsa. Through our work and the sale of specially made gadgets, we raised about € 20,000, with one part donated to the Meyer Hospital in Florence and another to the Amatrice earthquake victims, acquiring stoves, pellets, and consumables that we personally delivered by organizing three different trips by truck. – Such a healthy enthusiasm must certainly be promoted for its important, almost unique feature of putting everyone on the same level. Journalists, lawyers, blacksmiths, teachers, and construction and forest industry workers are all equal. Starting from this important concept, learning how to enjoy the forest, developing friendships, being together,
____
____
____
In alto alcuni componenti
At the top, some
del gruppo Facebook
members of the
Cercatori di funghi
Facebook group,
porcini della Toscana
Cercatori di funghi
siamo noi ad Amatrice
porcini della Toscana
per consegnare una
siamo noi in Amatrice
donazione alle persone
delivering a donation
colpite dal sisma. Sotto, il
to those affected by the
taglio della torta in uno
earthquake. Below, the
dei raduni organizzati a
cake-cutting at one of
scopo benefico.
the charity benefits.
Una meravigliosa che potremo trovarci di fronte se decidiamo di cercare funghi negli splendidi boschi di faggio del nostro Appennino. ____ A wonderful image of what we could find if we decided to go mushroom hunting in the beautiful beech forests of our Apennines.
and a social commitment have always been the objectives of this heterogeneous group whose members also include a great many women and fans that live in Trentino, Lombardy, Piedmont, Emilia Romagna, Liguria, and Umbria. Federico and Maurizio conclude, “Frequently the groups on these forums are blamed for being primarily responsible for the large increase in the number of mushroom-hunters in recent years and, for this reason, the inhabitants of mountain areas have scorned them. However, on the other hand, we believe that this is a sane pursuit for everyone, with its wealth of values and, consequently, very suitable for younger people. Those who, like us, enjoy and respect the forest, even if it’s not local and especially if it’s also open and compatible with a series of initiatives to protect the ecosystem. These initiatives can relate to the rising cost of the regional
pass, with funds perhaps reinvested to rehabilitate paths; participation in compulsory training courses; and especially the biological recovery of the forest for everyone, including locals. With their vast chestnut, beech, and fir woodlands, Pistoia’s Mountains and the Apennines straddling Tuscany and Emilia give aficionados the opportunity to spend delightful days looking for mushrooms, surrounded by nature, from the late summer through fall. They deserve to be valued for what they can offer, following the example of other farsighted areas in our country. If you are an enthusiast, look for the group on Facebook and ask to join. However, if you want to see their work firsthand, their next charity event is scheduled for 23 September in Polcanto (Florence), which is expected to be sold out in the name of friendship, commitment, and solidarity. ☜
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immagine di quello
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Uno scrigno restituito alla città
Il Tempio di Pistoia — testo Simone Martini e Giulia Anabasi
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Lo spedale, la Chiesa e la Magione di San Giovanni Gerosolimitano, dall’XI al XXI secolo
L
a chiesa di San Giovanni Decollato si trova all’interno di un complesso edificato in epoca altomedievale chiamato “il Tempio” delimitato da Largo S. Maria, via Laudesi, Piazza dei Servi, Via S. Pietro e via del Nemoreto. Tale toponimo sembra derivare dalla parola latina nemus o dal motto memor est, indicando un’antica area boschiva o un luogo di antiche sepolture. In questa zona, situata al di fuori della prima cerchia di mura, era presente uno spedale, edificato tra il 1090 e il 1095 per volere di Guido, Conte Palatino di Toscana e protetto di Matilde di Canossa. Tutto il complesso, probabilmente costituito anche da una piccola chiesa, viene donato poi nel 1111 ai monaci benedettini Vallombrosani di Badia a Taona e successivamente viene ceduto ai Cavalieri Ospedalieri di San Giovanni, chiamati Gerosolimitani, tra i cui beni è già registrato nel 1222. Sembra che l’appellativo di “Tempio”, che l’edificio prende poi nei secoli successivi, sia da attribuire proprio all’appartenenza a tale ordine, fondato nella città Santa presso il Tempio del Santo Sepolcro. La proprietà degli edifici pistoiesi passa poi all’Ordine del Cavalierato di Malta nel 1524 e resta tra i loro possedimenti fino alle Soppressioni Napoleoniche nel 1806, sempre sotto la diretta protezione e controllo della Gran Prioria di Pisa.
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— La chiesa nell’XI secolo era probabilmente solo un piccolo santuario, ma venne ampliata e rimodellata già tra il XIV e XV secolo, momento a cui risalgono i due affreschi di devozione mariana ancora oggi nel complesso. Il più conosciuto è l’affresco presente nell’antiportico, la Madonna del Rastrello, datato tra la fine del 1300 e la metà del 1400. Quest’opera, attribuita sia a Alesso d’Andrea sia a Sano di Giorgio, era situata sopra la porta d’ingresso, al centro dell’originaria facciata, e rappresenta la Vergine nel gesto dell’allattare il figlio su un cuscino. L’affresco, denominato da tradizione del Rastrello per la presenza della cancellata che lo protegge, fu luogo nel 1534 di un miracolo, quando si animò e la Vergine “mosse gli occhi, come se viva fosse stata e non dipinta”. Fin da subito l’opera suscitò una sentita devozione popolare e l’intero corpo architettonico, nei secoli, è stato modificato proprio per darle risalto. Inizialmente venne chiusa la porta di accesso alla chiesa, aprendo le due laterali, e fu protetto da un riparo ad edicola. Un intervento di rimodernamento più complesso invece è testimoniato nel 1600, quando la famiglia Medici sale al controllo della Prioria pisana. In questa occasione venne chiuso definitivamente il passaggio sulla via, coperto, come l’interno della chiesa, da un soffitto a cassettoni, l’altare esterno fu riallestito in legno dorato e per l’interno dell’edificio vennero anche commissionate tre tavole alla bottega di Sebastiano Vini; inoltre venne realizzata, per il paliotto dell’altare centrale,una
____
____
Nella foto, l’altare
Nel 1600 la famiglia
minore che oggi ospita
Medici si operò per
Il battesimo di Cristo
un intervento di
- realizzato da Pietro
rimodernamento
Marchesini - che nel
che vide anche la
1700 circa si trovava
realizzazione per il
invece nell’altare
paliotto dell’altare
maggiore. ____
centrale, di una
In the photo, the lesser
rappresentante la testa
altar today hosts The
di San Giovani su un
Baptism of Christ, created by Pietro
piatto. ____
Marchesini, which was
In 1600, during
located on the main
the Medici family’s
altar in 1700.
modernization works,
scultura marmorea
a marble sculpture depicting the head of St. John on a platter was made for the frontal on the central altar.
scultura marmorea: una testa di san Giovanni su un piatto, ancor oggi unica testimonianza della dedicazione dell’edificio al Santo. Nel 1620 è testimoniato lo spostamento dalla parete laterale ad uno degli absidi minori dell’affresco raffigurante la Madonna del Soccorso, realizzato nel tardo 1300 dalla mano di Bartolomeo Cristiani. L’immagine dell’edificio che tuttavia possiamo ammirare oggi è quella che rispecchia l’ultimo grande riallestimento, ovvero quello voluto dal Priore Tommaso del Bene tra il 1711 ed il 1729. Per primo venne riallestito l’antiportico, dove venne posto l’altare in marmi policromi di Romolo Tortoli, ad incorniciare l’affresco mariano, e gli angeli
Lo Spedale, la Magione e la Chiesa di San Giovanni Gerosolimitano dal XI al XXI Secolo
progettato da un’unica mente, quella di Raffaello Ulivi. Prete e architetto, registrato presso la magione come Cappellano, riuscì ad allargare prospettivamente lo spazio, indirizzando lo sguardo porta candele di Francesco Franchi, del fruitore verso due punti sulle porte. Il risultato di tale focali: l’altare maggiore e la operazione, un unicum nell’area controfacciata. In quest’ultima, pistoiese, richiama il gusto della sopra il confessionale in noce, committenza, ricordata nella viene posta la scultura della testa di grande croce maltese presente sotto San Giovanni, circondata da volute l’affresco. L’interno della chiesa in stucco. Il grande altare maggiore, venne successivamente completato sorretto da imponenti colonne tra il 1725 e 1726, con materiali più salomoniche di finto marmo verde poveri, ma rispecchiando un’unità africano, accoglie invece la nuova stilistica con l’ambiente esterno. tela, con il Battesimo del Cristo, La progettazione dello spazio, un realizzata da Pietro Marchesini. perfetto dialogo tra gli elementi Quest’ultima, essendo un proseguo delle sculture di angeli e putti che architettonici, scultorei e pittorici che lo vanno ad abitare, sembra decorano il timpano, dimostra che
Presented last 6 April, this book was co-written by Giulia Anabasis and Simone Martini to return to the city a piece of history too long hidden. Accompanied by a rich selection of photographs, the text is divided into three chapters that give the entire history from the 11th-21st centuries of this house of God in Pistoia, the church’s restoration campaign that lasted until July 2017, and finally a historical and artistic analysis of the works that were and are found in the building.
la progettazione di tutto il nuovo apparato decorativo sia da far risalire ad un unico capo cantiere, che coordina notevoli maestranze, chiamate a dimostrare le loro capacità pittoriche e plastiche. Gli altari minori, seppur di linee e colori più semplici e tenui, ospitano altre due opere del Marchesini, una Crocifissione e una tela con San Giuseppe in Gloria, San Michele che sconfigge il demonio e Angeli. La cupola, realizzata durante questa grande campagna, venne decorata da semplici cartigli, anche se le fonti dicono doveva essere affrescata. L’intero edificio, uno scrigno nascosto alla città, è uno degli esempi di Barocco pistoiese, seppur in linea con il gusto della policromia di matrice maltese. ☜
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Il volume, presentato lo scorso 6 aprile, è stato scritto a quattro mani da Giulia Anabasi e Simone Martini con il fine di restituire alla città un pezzo di storia per troppo tempo celata. Il testo, arricchito da un grande appartato fotografico, è articolato in tre capitoli che propongono la storia dell’intera Magione pistoiese dal XI al XXI secolo, la campagna di restauri che ha interessato la chiesa fino allo scorso luglio ed infine un’analisi storico-artistica delle opere che si trovano e si sono trovate nell’edificio.
IL LIBRO
Il Tempio di Pistoia
A wealth of treasures
The Temple of Pistoia
—
The hospital, church, and house of San Giovanni Gerosolimitano, from the 11th to the 21st century
T
he church of San Giovanni Decollato is housed in a complex built in the early Middle Ages. Known as the Tempio, the Temple, it is bounded by Largo S. Maria, Via Laudesi, Piazza dei Servi, Via S. Pietro, and Via del Nemoreto. The place-name of this latter seems to derive from the Latin word nemus or the motto memor est, indicating an ancient wooded area or a place of ancient burials. There had been a hospital located in this area outside the first circle of walls and built between 1090 and 1095 at the behest of Guido, Palatine Count of Tuscany and under the protection of Matilde di Canossa. The whole complex, probably also including a small church, was donated to the Vallombrosan Benedictine monks of Badia in Taona in 1111. It was later sold to the Knights Hospitaller of St. John, known as the Hierosolymites, whose assets had already been recorded in 1222. It seems that the name “temple”, taken in later centuries by the building, can be attributed to its belonging specifically to that order, which had been founded in the Holy City at the Temple of the Holy Sepulcher. Ownership of the buildings in Pistoia then passed to the Order of Malta in 1524, always under the direct protection and control of the Grand Priory of Pisa. It remained among the order’s possessions until the Napoleonic suppressions in 1806.
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— In the 11th century, the church was probably just a small sanctuary. It was later enlarged and remodeled between the 14th and 15th centuries, the period to which the two frescoes of Marian devotion, located still today
in the complex, date back. The best known is the fresco in the anteportico, the Madonna del Rastrello, dated between the late 14th and the mid-15th century. Attributed to both Alesso d’Andrea and Sano di Giorgio, this work was located above the entrance door, in the middle of the original façade, and depicts the Virgin as she breastfeeds her son who rests on a pillow. by tradition, the fresco was called del Rastrello for the presence of the gate protecting it. In 1534, it was the scene of a miracle when the painting came alive and the Virgin “moved her eyes, as if she were alive and not painted”. From the beginning, the work awakened strong popular devotion and, over the centuries, the entire architectural body has been modified to specifically emphasize this aspect. Initially, the doorway to the church, opening the two sides, was closed and protected by an aedicule shelter. A more complex modernization intervention was reported in 1600, when the Medici family took charge of the Pisan Priory. At this time, the passage on the street was closed definitively and then covered, like inside of the church, by a coffered ceiling. The external altar was reassembled in gilded wood, while three panel paintings for the building’s interior were also commissioned to Sebastiano Vini’s workshop. In addition, a marble sculpture was created for the frontal on the central altar: a head of Saint John on a plate, still today the only evidence of the building’s being dedicated to this saint. In 1620, fresco depicting the Madonna del Soccorso, carried out by Bartolomeo Cristiani in the late 1300s, appears to have been moved from the side wall to one of the minor apses. The image of the building that is still visible today is one that reflects the last great refurbishment, commissioned by Prior Tommaso del Bene between 1711
and 1729. The anteportico was restored first, with Romulo Tortoli’s polychrome marble altar placed to frame the Marian fresco and Francesco Franchi’s angel candle-holders on the doors. The result of this operation – unique in the Pistoia area – recalls the client’s taste as seen in the large Maltese cross below the fresco. The church’s interior was later completed between 1725 and 1726, using more modest materials, yet reflecting a stylistic unity with the wider setting. A perfect dialogue between the architectural, sculptural, and pictorial elements that inhabit it, the space seems to have been designed solely by Raffaello Ulivi. Recorded at the house of God as a chaplain,
____
____
A sinistra La Madonna
A destra la Madonna
del Soccorso affresco
del Rastrello, affresco
realizzato nel tardo
realizzato tra il 1300
1300 dalla mano di
e la meta del 1400,
Bartolomeo Cristiani e
attribuita sia a Alesso
spostato nel 1620 dalla
d’Andrea che a Sano
parete laterale ad uno
di Giorgio, era situata
degli absidi minori. ____
sopra la porta di
On the left is the fresco of the Madonna del
originaria facciata. ____
Soccorso, painted
On the right is the
in the late 1300s by
Madonna del Rastrello,
Bartolomeo Cristiani
a fresco carried out
and moved in 1620 from
between 1300 and the
a side wall to one of the
mid-1400s. Attributed
minor apses.
to both Alesso d’Andrea
ingresso, al centro dell’
and Sano di Giorgio, it was located above the entrance door in the middle of the original façade.
this priest and architect succeeded in enlarging the perspective space by directing the viewer’s gaze towards two focal points: the high altar and the counter-façade. Above the walnut confessional in the latter is a sculpture of Saint John’s head, surrounded by stucco volutes. By contrast, the large high altar, supported by imposing Solomonic columns in a faux green African marble, accommodated the new canvas by Pietro Marchesini with the Baptism of Christ. Continuing with the sculpted angels and cherubs decorating the tympanum, these latter show that the design of the entire new decorative apparatus can be traced back to a single foreman who coordinated the
highly skilled workers who demonstrated their pictorial and modeling skills. The minor altars host two other works by Marchesini, though with simpler lines and softer colors: a Crucifixion and a painting with Saint Joseph in Glory, Saint Michael defeating the demon, and angels. Built during this great renovation campaign, the dome was decorated with simple cartouches, although sources indicate that it must have been frescoed. The entire building, this treasure hidden within the city, is one of the examples of Baroque in Pistoia, though in line with the Maltese taste for polychrome ☜
Street Art Agliana 2018
Il murale di Roberto Ciredz — L’artista è stato invitato in Toscana per l’edizione 2018 del progetto Street Art Agliana, progetto promosso dal Comune di Agliana, organizzato da The Wall e Keras in collaborazione con l’Istituto scolastico Sestini. Il progetto è alla sua quarta edizione e ha visto negli anni la realizzazione di numerose opere d’arte nel tessuto urbano di Agliana.
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Emanuel Carfora foto Fabrizio Bruno
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Ciredz
____ L’intervento di Ciredz è stato realizzato in contemporanea ad un workshop rivolto a circa 200 alunni che frequentano la scuola Rodari di Agliana, che hanno partecipato a diversi laboratori artistici ed alla pittura di 5 pannelli che sono stati collocati nel giardino della scuola. ____ Ciredz’s project took place at the same time as a workshop for about 200 students of the Rodari School in Agliana, who participated in the various artistic activities and in painting the five panels that were placed in the school’s garden.
I
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l lavoro di Ciredz è stato realizzato in circa 6 giorni nel mese di maggio, un intervento che si inserisce all’interno di un ricco programma di interventi artistici iniziati nel mese di febbraio, con i workshop dell’artista sardo Tellas per la realizzazione di un’opera d’arte nella scuola secondaria di primo grado, seguito da quello dei gemelli siciliani Gue nel mese di aprile, presso la scuola primaria di Catena. Ciredz, artista esponente della scena dell’arte urbana italiana, ha realizzato un’imponente opera che ha come titolo “Ephemeral Volume 5”. Un’opera che ha interamente ricoperto una parte della scuola primaria Rodari di Agliana. Il progetto “Ephemeral Volume” di Ciredz ha avuto inizio nel 2017 in Australia, un percorso che vede l’artista sardo impegnato in una ricerca artistica incentrata sui paesaggi glaciali soprattutto in riferimento alle problematiche ambientali legate ai cambiamenti climatici. Con i suoi interventi Ciredz mette in relazione le problematiche globali e locali, invitando a riflettere sulla correlazione che esiste fra i luoghi della nostra quotidianità e un altrove ritenuto erroneamente lontano dai noi. “Le opere realizzate nell’ambito del progetto Ephemeral Volume, -
dichiara l’artista in merito al suo percorso – si ispirano ai paesaggi glaciali e, in modo particolare, al cambiamento di un volume di ghiaccio che lentamente muta, cambiando forma e colore. — La serie di opere realizzate hanno l’intento di sensibilizzare le persone rispetto ai problemi globali, cercando di abbattere muri ideologici dati dall’appartenenza a una nazione; lo scioglimento dei ghiacciai è un problema che riguarda tutti noi nonostante le distanze”. L’intervento dell’artista è stato realizzato in contemporanea ad un workshop rivolto a circa 200 alunni che frequentano la scuola Rodari di Agliana, coinvolti in un percorso di approfondimento sui contenuti e l’estetica dell’arte di Ciredz. Gli alunni hanno avuto modo di partecipare a diversi laboratori artistici, partecipando anche alla pittura di 5 pannelli in compensato marino che sono stati collocati nel giardino della scuola. Il workshop ha consentito ai bambini di partecipare ad un percorso di trasformazione dei luoghi in cui vivono ogni giorno, dipingendo vari paesaggi naturali. “Al quarto anno del progetto – afferma Massimo Vannuccini, Assessore alla Cultura del Comune di Agliana - siamo diventati un Comune che ormai si caratterizza per la presenza di numerose opere d’arte pubblica.
Roberto Cireddu in arte Ciredz nasce nel 1981 in provincia di Cagliari, nella costa sud orientale della Sardegna. Dopo avere frequentato il liceo artistico statale di Cagliari si trasferisce a Bologna nel 2005 per proseguire i suoi studi alla Accademia di Belle Arti di Bologna. Dal 2007 inizia a partecipare a diverse esibizioni collettive in Italia per poi iniziare qualche anno dopo a partecipare a esibizioni ed eventi internazionali di Arte Urbana e Street Art come il Katowice Street Art Festival in Polonia, il Muu Festival in Croazia, l’Asalto Festival e l’US Barcelona in Spagna, ed il celebre Village Underground Wall a Londra. Recentemente partecipa al progetto “Becoming Marni” sviluppato nel nord est del Brasile nella regione Sergipe, presente alla 56° Biennale di Venezia.
— Non solo per un mero gusto del bello, allegro e colorato, ma per il lavoro fatto con centinaia di piccoli e grandi studenti delle nostre scuole, con insegnati e genitori, con le imprese che hanno supportato e permesso il tutto. Ad ogni ragazzino a cui raccontiamo che gli spazi pubblici in cui viviamo sono patrimonio condiviso da rispettare, da amare e migliorare – continua Vannuccini – potrà corrispondere un giorno un cittadino più consapevole e rispettoso della cosa pubblica, del territorio in cui vive”. Il progetto Street Art Agliana ha beneficiato anche di un contributo della Fondazione Banca Alta Toscana, nonché del fondamentale coinvolgimento di sponsor privati che hanno fornito strumentazioni, materiali e colori per la realizzazione dell’opera e dei pannelli: Pompeo Costruzioni, Aerotecnica, Fonte del Colore, Giorgio Tesi Group. ☜
____
Colorare il Paesaggio è il titolo del progetto didattico e artistico di Keras promosso da Fondazione Credito Valdinievole e ViVal Banca, rivolto alle scuole del territorio. Il percorso è stato curato dall’artista Luca Boffi, in arte Alberonero, per avvicinare i bambini ai linguaggi dell’arte e alla conoscenza del territorio nel quale vivono. Il progetto attraverso laboratori didattici e visite guidate ha coinvolto oltre mille alunni nella scoperta delle caratteristiche ambientali e antropiche del paesaggio, indagato attraverso lo studio dei colori, materiali naturali e artificiali, nonché le tecniche artistiche delle opere d’arte presenti vicino le scuole. Un percorso di scoperta che poi ha consentito ai bambini di rileggere e reinterpretare il paesaggio anche attraverso la ricerca artistica di Alberonero, con la costruzione in aula di dispositivi ottici, oggetti in legno, tessuti dipinti, landmarks: proprio con questi materiali i bambini potranno creare installazioni artistiche durante i vari workshop con l’artista. Le esperienze artistiche saranno realizzate presso i luoghi simbolo dei vari territori e all’interno delle scuole coinvolte nel progetto. Il percorso ha consentito agli alunni di conoscere le principali caratteristiche storico-architettoniche del castello medievale di Larciano, attraverso l’osservazione dei colori delle pietre e dei laterizi, del verde predominante nel paesaggio del Montalbano. In aula gli alunni hanno realizzato quadrati di legno colorati e dipinto un grande tessuto, oggetti utilizzati durante il workshop con insegnanti e familiari. In modo analogo sono state scoperte le principali caratteristiche dell’ambiente naturale del Padule di Fucecchio, della Grotta Giusti di Monsummano Terme, delle
didattici e visite guidate ha coinvolto oltre mille alunni nella scoperta delle caratteristiche ambientali e antropiche del paesaggio, indagato attraverso lo studio dei colori. ____ Through educational workshops and guided tours, over a thousand students participated in the project to discover the landscape’s environmental and anthropological characteristics, examined through a study of colors.
cave del Colle di Monsummano, le colline di Pieve a Nievole, il Bosco dei Tanali di Bientina. Nei laboratori in aula i bambini hanno realizzato dei tessuti e legni quadrati dipinti con i colori che caratterizzano gli edifici storici e il paesaggio naturale. Molto significativi anche i workshop realizzati all’interno degli spazi scolastici, dove gli alunni insieme all’artista hanno trasformato lo spazio che i bambini frequentano abitualmente. A Montecatini Terme il percorso ha coinvolto l’intero Istituto Comprensivo Galileo Chini, attraverso l’adesione di numerosi plessi scolastici. I laboratori si sono caratterizzati per la realizzazione di molti oggetti utilizzati per i vari workshop, avendo come punto di riferimento i colori che richiamano la presenza delle sorgenti termali: costruzione in aula di dispositivi ottici, oggetti in legno, tessuti dipinti, landmarks. Diversi plessi hanno realizzato dei worshop con l’artista, avendo come contesto di riferimento il paesaggio naturale intorno alla scuola, oppure gli ambienti scolastici stessi. Alcuni plessi sono stati coinvolti in una performace presso la pineta di Montecatini Terme. L’esperienza ha coinvolto circa 500 alunni, i quali hanno creato un grande quadrato composto da altrettanti quadrati colorati da loro dipinti. La performance è stata immortalata da un drone che ha fotografato tutti i bambini intenti a posizionare il loro quadrato verso il cielo.
Scuole coinvolte nel progetto anno scolastico 2017/2018
Istituto Comprensivo Galileo Chini di Montecatini Terme Classi I scuola secondaria di primo grado e scuole infanzia - Scuola primaria: De Amicis, Don Facibeni,Casciani, Fucini - Istituto Comprensivo Leonardo da Vinci di Pistoia - Scuola Rodari di Candeglia - Istituto Comprensivo Galileo Galilei di Pieve a Nievole - Scuola primaria De Amicis e Leonardo Da Vinci - Istituto Comprensivo Caponetto di Monsummano Terme - Scuola primaria Martini - Istituto Comprensivo Ferrucci di Larciano - Scuola primaria Istituto Comprensivo Iqbal Masih di Bientina - Scuola primaria Galileo Galilei
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Colorare il paesaggio
ZOOM
Il progetto attraverso laboratori
Street Art Agliana 2018
The mural by Roberto Ciredz
—
Roberto Ciredz was invited to Tuscany for the 2018 Street Art Agliana project, promoted by the Municipality of Agliana and organized by The Wall and Keras in conjunction with the Sestini School. This is the project’s fourth event that, over the years, has seen numerous works of art created in the town of Agliana.
C
iredz completed his work over the course of six days in May. This enterprise was part of a rich program of artistic initiatives that started in February with the Sardinian artist Tellas’s workshops to carry out a work in the middle school. Following in April at the Catena primary school were the Gue twins from Sicily. Ciredz, an exponent of the Italian urban art scene, produced an impressive work entitled “Ephemeral Volume 5”. The work completely covered a part of the Rodari primary school in Agliana. Ciredz’s “Ephemeral Volume” project began in 2017 in Australia. During this journey, the Sardinian artist engaged in an artistic exploration that focused on glacial landscapes, especially in terms of environmental issues related to climate change. Ciredz uses his works to link global and local issues, inviting us to think about the connection that exists between the places in our everyday lives and places elsewhere that we mistakenly think as faraway. Speaking about his journey, the artist said, “The works created as part of the Ephemeral Volume project are inspired by glacial landscapes and, especially, by an ice volume as it slowly changes, modifying its shape and color.
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— This series of works are intended to raise people’s awareness of global problems in an attempt to break down ideological walls caused by a national identity. Melting glaciers are a problem that affects all of us despite the distances.” At the same time the artist
was carrying out his work, there was a workshop that included about 200 students from Rodari school in Agliana and who were studying the content and aesthetics of Ciredz’s art. The students took part in various artistic workshops as well as took part in painting the five marine-plywood panels that were placed in the school’s garden. The workshop let the children participate in a process that transformed the places they see daily, painting various natural landscapes. — Massimo Vannuccini, Town Councilor for Culture in the Municipality of Agliana, stated, “In this project’s fourth year, we have become a town that stands out for our numerous public works of art that are not merely to enjoy a cheerful and colorful taste for beauty, but because of the work carried out by the hundreds of students from our schools, teachers and parents, and the companies that have supported and made this event possible. One day, every boy and girl that has heard our tales about these public spaces in which we live and their representing a shared heritage to be respected, cherished, and improved,” Vannuccini continued, “will become citizens who are more aware and respectful of that which is public and of the area in which they live.” The Street Art Agliana project also benefited from the Fondazione Banca Alta Toscana’s contribution as well as from the fundamental contributions of private sponsors who provided the equipment, materials, and paints used in creating the work and panels: Pompeo Costruzioni, Aerotecnica, Fonte del Colore, and the Giorgio Tesi Group.☜
Ciredz Roberto Cireddu, otherwise known as Ciredz, was born in 1981 in the province of Cagliari on the southeastern coast of Sardinia. After attending Cagliari’s art high school, he moved to Bologna in 2005 to continue his studies at the Academy of Fine Arts there. In 2007, he began to take part in several collective exhibitions in Italy. A few years later, Ciredz had become involved with international urbanand street-art exhibitions and such events as the Katowice Street Art Festival in Poland, the Muu Festival in Croatia, the Asalto Festival and the US Barcelona in Spain, and the famous Village Underground Wall in London. Recently he took part in the “Becoming Marni” project in the Sergipe region in northeastern Brazil, which was in the 56th Venice Biennale.
Coloring the landscape Coloring the Landscape is the title of the Keras educational and artistic project directed at local schools and promoted by the Fondazione Credito Valdinievole and ViVal Banca By Emanuel Carfora The course was overseen by the artist Luca Boffi, otherwise known as Alberonero, in order to interest children in the languages of art and in learning more about the area in which they live. Over a thousand students were involved in the project through educational workshops and guided tours in search of the landscape’s environmental and anthropological characteristics. The study made use of colors, natural and artificial materials as well as the artistic techniques employed in the works of art near their schools. A discovery path then enabled the children to re-read and re-interpret the landscape through Alberonero’s art and with the construction in the classroom of optical devices, wooden objects, painted fabrics, and landmarks. With only these materials, the children could create artistic installations during the various workshops with the artist. These artistic experiences were carried out at symbolic sites in the various districts and in those schools involved in the project. The journey allowed the students to get to know the main historical-architectural features of the medieval castle in Larciano by studying the colors of its stones and bricks and the predominating green of the Montalbano landscape. In the classroom, the pupils made colored wooden squares and painted a large piece of fabric, which were used during the workshop with teachers and family members. Similarly, the key natural characteristics of the Fucecchio Marsh, the Grotta Giusti in Monsummano Terme, the Colle di Monsummano quarries, the hills of Pieve a Nievole, and the Tanali woods in Bientina were discovered. In the classroom workshops, the children created fabrics and wooden squares painted with the colors that typify the historical buildings and the natural landscape. The workshops held at the schools were very important, as it was here that the students worked with the artist to transform the areas usually used by the children. The Montecatini
Terme course involved the entire Galileo Chini Comprehensive Institute, through the support of numerous school facilities. The workshops produced the scores of objects used for the various workshops, with the reference point being colors that recalled the thermal springs. Classroom activities included the construction of optical devices and wooden objects as well as the painting of fabrics and landmarks. Several facilities had workshops with the artist, with the natural landscape around the school or the schoolrooms themselves being the frame of reference. Some facilities were involved in a performance at the Montecatini Terme pinewood. The experience involved about 500 students who each created a large square from of the colored squares they had painted. The performance was immortalized by a drone photographing all the children, as they were intent on positioning their squares towards the sky.
FARMHOUSE
Schools involved in the project during the 2017/2018 school year
Galileo Chini Comprehensive Institute of Montecatini Terme first-year middle school classes and nursery schools - De Amicis, Don Facibeni, Casciani, and Fucini primary schools - Leonardo da Vinci Comprehensive Institute of Pistoia - Rodari School of Candeglia Galileo Galilei Comprehensive School of Pieve in Nievole - De Amicis and Leonardo Da Vinci primary school - Caponetto Comprehensive Institute of Monsummano Terme Martini Primary School - Ferrucci Comprehensive Institute of Larciano - Primary School Iqbal Masih Comprehensive Institute of Bientina - Galileo Galilei primary school
Via Acciaio e Agnolaccio, 7 51100 Pistoia (Toscana - Italia) Tel: (+39) 0573 19 35 032 Cell: (+39) 333 76 13 807 contatti@agriturismoacasanostra.it
www.agriturismoacasanostra.it
Germano Pacelli
L’artista partigiano —
Le sue opere sparse sulla montagna pistoiese e soprattutto a Maresca, dove si trova la casa-studio.
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Susanna Carla Daniele foto Nicolò Begliomini
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____ Uno dei quadri dell’artista, oggi novantaquattrenne, fotografati nella sua casa studio di Maresca. Le sue opere sono quasi tutte caratterizzate da tanto colore e soggetti sia naturali che astratti. ____ One of the 94-yearold artist’s paintings, photographed in his house-studio in Maresca. Almost all of his works are distinguished by their many colors and natural or abstract subjects
Dipinti e sculture per raccontare le violenze della guerra e inviare messaggi di pace.
G
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ermano Pacelli abita nella parte alta di Maresca. Salendo a piedi dalla parte bassa del paese, s’incontrano due sue opere: “Omaggio alla solidarietà”, addossata al muro laterale della chiesa di Maresca e il monumento ai caduti civili e militari di Maresca, voluto dalle associazioni paesane e realizzato dalle imprese Eredi Ciatti e Fratelli Cinotti, inaugurato il 28 agosto 1994. Ricorda tutte le vittime della guerra: i partigiani, i civili morti nei pesanti bombardamenti su Maresca, quelli uccisi dai tedeschi e dai residui bellici, i militari caduti o dispersi in combattimento. Si capisce di essere arrivati a casa sua ancora prima di varcare il
cancello. Si scorgono sue statue che sembrano attendere i visitatori: un uomo che suona il flauto, un uomo e una donna che accennano un passo di danza. — Germano Pacelli è un anziano signore che ha visto molto. Fu partigiano nella brigata Bozzi che operò sulla montagna pistoiese e emiliana. Della sua esperienza va a parlare nelle scuole e dovunque lo chiamino, infaticabile nel raccontare le vicende belliche e postbelliche di cui è stato protagonista. Non si sofferma sulle stragi, le vendette, le delazioni e le mille crudeltà a cui ha assistito: preferisce portare un messaggio di pacificazione. Volentieri racconta l’episodio che ha ispirato il gruppo “Omaggio alla solidarietà”. Ricorda ancora con
____
Pacelli usa varie
Pacelli uses diverse
tecniche: sulla tela
techniques, with
anche tracce di elementi
the works on canvas
naturali come la
including bits of such
terra, sassi, il nero del
natural elements as earth,
carbone ma anche la
stones, black coal but also
sfoglia d’oro, simbolo
gold leaf, a symbol of
dell’incorruttibilità.
incorruptibility
____
commozione un gesto di grande solidarietà umana: l’offerta di alcune uova da parte di un gruppetto di donne di una borgata sopra Tereglio, in Garfagnana, che non avevano nient’altro da offrire ai partigiani affamati. Il monumento è composto da un piano di ferro con otto statue in bassorilievo eseguite in cemento. Mentre il suo passato di partigiano è noto, in pochi, fra coloro che non abitano in montagna, conoscono la sua attività di pittore e scultore. È in questa veste che lo abbiamo intervistato.
Per lui, tra pittura e scultura, è quest’ultima la forma artistica in grado di offrire la maggiore libertà espressiva, soprattutto per la sua tridimensionalità. ____ If choosing between painting and sculpture, he would choose the latter as it offers greater freedom of expression, especially because of its threedimensionalitycounterfaçade.
— Non è recente, il suo amore per l’arte. Anzi, s’intreccia con il suo cammino di vita e di lavoro attraverso l’Europa del dopoguerra. “Già a scuola disegnavo bene. Dopo la guerra andai a lavorare
scultura e la pittura, secondo lui dà più libertà espressiva. La scultura, risponde, per la sua tridimensionalità. Racconta che nei confronti dell’amico scultore pistoiese Giuseppe Gavazzi ha un debito di riconoscenza perché gli ha trasmesso preziosi suggerimenti tecnici per la realizzazione delle grandi sculture. — Attraverso la scultura, a cui si è dedicato a partire dagli anni ’50 e ’60, ha trovato il modo di esprimere le tragedie a cui ha assistito durante la guerra e la lotta partigiana. Nelle sue opere del passato troviamo l’idea di ricordare quanto è avvenuto durante la guerra, come per il monumento ai caduti militari e civili situato presso la stazione di Pracchia, o per quello di Maresca, che è accompagnato dalla speranza di pacificazione. Con il gruppo “Diario. Distruzione e ricostruzione”, infatti, Pacelli voleva ricordare la devastazione e la rinascita del suo paese in seguito ai bombardamenti che distrussero Maresca fra il 6 e il 10 settembre 1944. Si tratta di un grande gruppo scultoreo composto da nove persone e un cane. Era stato pensato per essere collocato nel sentiero percorso dai marescani al ritorno dalla foresta del Teso, dove si erano rifugiati per sfuggire ai bombardamenti: e qui si è potuto ammirare fino al dicembre 2016. Poi, però, in mancanza di una collocazione definitiva, l’opera è stata acquisita dal Comune di Monzuno, sull’Appennino bolognese. Pacelli ha acconsentito al trasferimento del gruppo scultoreo, anche in considerazione del fatto che Monzuno è vicino a Marzabotto e Montefiorino, luoghi simbolo della lotta partigiana e delle stragi naziste. Così l’opera è stata inaugurata il 25 aprile del 2017. Prima di congedarci, Pacelli mi mostra una “Pietà”, ancora da finire: segno di un’esperienza artistica che ha ancora molto da dire. ☜
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in Svizzera, dove mi appassionai alla fotografia e al disegno. Ebbi un incidente gravissimo: dovevo stare immobile molto tempo e così espressi a mia moglie il desiderio di avere a disposizione dei colori. Copiavo i grandi del Rinascimento, imparai la prospettiva e a produrre i colori naturali. A metà degli anni ’60 ritornai in Italia, a Brescia, dove lavoravo in fonderia. Lì proseguii la mia istruzione artistica frequentando un corso di disegno anatomico”. Alla domanda su come seleziona i soggetti da rappresentare nelle pitture, risponde che sono i colori che dominano nella sua mente, e lui si lascia trascinare dall’emozione. Mostra i molteplici quadri, di vari periodi, finiti e non, esposti nella casa-studio. Quello a cui sta lavorando, posizionato sul cavalletto, ritrae la testa di un vecchio e di un bimbo, molto nero fumo illuminato dalla foglia d’oro. Fra le opere più recenti, molti ritratti di anziani e bambini in un silenzioso colloquio di affetti. Il soffitto della sala è affrescato con angiolini musicanti, un angelo nero fa mostra di sé in un angolo della stanza da bagno. Il tema dell’angelo è presente in molte opere di Pacelli. Mi spiega che gli angeli sono presenti nella vita di ognuno di noi e ci aiutano nelle difficoltà; li vediamo solo se li vogliamo vedere. Moltissimi quadri a soggetto naturalistico (paesaggi, fiori) ma soprattutto astratto. I colori s’impongono all’occhio di chi guarda, in tutte le loro sfumature. Usa varie tecniche: sulla tela anche tracce di elementi naturali come la terra, i sassi, il nero del carbone ma anche la sfoglia d’oro, simbolo dell’incorruttibilità. Dipinge a tempera o acquerello, ma ha eseguito anche affreschi. Spiega che dipinge ad occhi chiusi, vedendo con gli occhi dell’immaginazione. Per la chiesa di Maresca ha realizzato una Ultima cena, seguendo un impianto classico. Gli chiedo quale arte, fra la
Germano Pacelli
The partisan artist
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His works are scattered on the mountains of Pistoia and especially in Maresca, where his house-studio is located
Sending messages of peace through paintings and sculptures that tell of the violence of war
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ermano Pacelli lives in the upper part of Maresca. Walking up from the lower part of the village, two works of art can be seen. “Homage to solidarity” is set against the side wall of Maresca’s church. Inaugurated on 28 August 1994, the monument to Maresca’s civilian and military casualties was commissioned by village associations and produced by the Eredi Ciatti and Fratelli Cinotti. He remembers all the victims of the war: the partisans, the civilians who died in the heavy bombardments of Maresca, those killed by the Germans and by the remnants of war, fallen soldiers, or those lost in combat.
It is clear that you have reached his house even before entering the gate as you notice the statues that seemingly await his visitors. There is a man playing the flute plus a man and a woman suggesting a little dance.
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— Germano Pacelli is an elderly gentleman who has seen a lot. He was a partisan in the Bozzi Brigade that operated in the mountains of Pistoia and Emilia. He goes to schools – or wherever he is asked – to speak untiringly of his experiences during the conflict and of post-war events. Pacelli does not dwell on the massacres, the vendettas, the informants, and the countless cruelties he witnessed. He prefers to bring a message of peace. He readily recalls the story that inspired the “Homage to solidarity” group. He still remembers with emotion a gesture of great human solidarity when a small group of women from a village above Tereglio, in Garfagnana, who had nothing else to offer the hungry partisans but some eggs. The monument consists of an iron plane with eight bas-relief statues in cement.
While Pacelli’s past as a partisan is known, few of those who do not live in the mountains know of his work as a painter and sculptor. It is in this capacity that we interviewed him. — His love for art is not recent. Quite the opposite, it has been interwoven with the direction of his life and work in postwar Europe. “I already drew well at school. After the war, I went to work in Switzerland where I became interested in photography and drawing. I had a very serious accident and had to stay immobile for a long time. So I asked my wife to get me some paints. I copied the great Renaissance masters; I learned perspective and produced natural colors. In the mid-1960s, I returned to Italy, to Brescia where I worked in a foundry. There, I continued my artistic education by attending an anatomical drawing course.” When asked how he selects the subjects for his paintings, Pacelli replied that it is the colors that dominate his mind, and he lets himself be carried away by emotion. He showed the numerous finished and
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Pacelli al lavoro nel
Pacelli working in his
suo studio di Maresca,
studio in Maresca,
piccolo paese della
a small town in the
Montagna Pistoiese. Un
Pistoiese Mountains. A
ambiente caldo, pieno
genial convivial setting,
di quadri, libri, storia e
full of paintings, books,
colori…
history, and colors.
imagination. For the Maresca church, he made a Last Supper, following a classic layout. I asked which art – sculpture or painting – according to him allows for more expressive freedom. He responded with sculpture due to its three-dimensionality. He recounted that he owes a debt of gratitude to his friend, the Pistoiese sculptor Giuseppe Gavazzi who had passed on to him invaluable technical suggestions for creating large sculptures.
unfinished paintings from various periods exhibited in his home-studio. On the easel is the painting on which he is currently working, portraying the heads of an old man and a child, very black smoke illuminated by gold leaf. His most recent works have included many portraits of old people and children in affectionate silent conversation. The room’s ceiling is frescoed with little musicians. A black angel is seen in a corner of the bathroom. This angel theme is present in many of Pacelli’s works. He explained to me that angels are present in the life of each one of us, and help us in difficulties. We see them only if we want to see them. Although many pictures contain natural subject (e.g., landscapes, flowers), they are primarily abstract. The colors, in all their nuances, are imposed on the eye of the beholder. Pacelli uses various techniques, with traces also of such natural elements as earth, stones, coal black on the canvas. However, there is also gold foil, symbol of incorruptibility. He paints in tempera or watercolor, yet he has also painted frescoes. He explained that he paints with his eyes closed, seeing with the eyes of his
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— Having dedicated himself to sculpture since the 1950s and 1960s, Pacelli found a way to express the tragedies he had witnessed during the war and the partisan struggle. In his works of the past, we find the idea of remembering what happened during the war, like the monument to military and civilian casualties located at the Pracchia train station, or the one in Maresca accompanied by the hope for peace. In fact, Pacelli intended the “Diary. Destruction and reconstruction” group to serve as a remembrance of the devastation and rebirth of his country following the bombings between 6 and 10 September 1944 that destroyed Maresca. It is a large sculptural group of nine people and a dog. The idea was to place it on the path the Marescans traveled on their return from the Teso Forest, where they had taken refuge to escape the bombing. It remained there until December 2016 when, in the absence of a definitive location, the work was acquired by the Municipality of Monzuno in the Bolognese Apennines. Pacelli consented to the sculptural group’s transfer also because of the fact that Monzuno is close to Marzabotto and Montefiorino, places symbolic of the partisan struggle and of the Nazi massacres. The work was inaugurated in Monzuno on 25 April 2017. Before saying goodbye, Pacelli showed me a still unfinished “Pietà”, a sign of an artistic career that still has much to say. ☜
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Dal 1990 a Pistoia
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PubbliNATURART
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foto: Mariangela Della Notte
Lauren MacLaughlin, direttrice/insegnante
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Helen Doron English è un’istituzione mondiale con oltre 30 anni di successo nell’insegnamento dell’inglese a bambini e ragazzi dai 3 mesi fino ai 19 anni. Scientificamente studiati per ogni fascia di età i corsi sono condotti da insegnanti certificati nel metodo Helen Doron. Il movimento, l’arte e la musica sono caratteristiche essenziali delle nostre lezioni e consentono agli studenti di vivere l’inglese in modo gioioso e incoraggiante. Lavorando in piccoli gruppi di massimo 8 partecipanti ogni studente viene costantemente seguito, beneficiando altresì della dinamica di gruppo, fondamentale per l’apprendimento giocoso. Quaderni, canzoni, filmati, e giochi interattivi poi arricchiscono l’esperienza didattica anche a casa, offrendo l’inglese ai nostri studenti tutti i giorni. L’inglese per noi non è soltanto una seconda lingua, è soprattutto l’occasione di conoscere il villaggio globale, il modo migliore per i nostri bambini di connettersi alle altre culture e popoli del mondo! Venite a trovarci al nostro OPEN DAY: domenica 16 settembre dalle 10 alle 18 in Viale Macallè 14, Pistoia. Per informazioni, o per organizzare una lezione dimostrativa gratuita e senza impegno visitate il sito www.helendoron.it/pistoia o contattateci: email pistoia@helendoron.com, telefono 392 109 9560.
Helen Doron English Pistoia uses movement, art, and music in order for children to experience English language learning in a fun, encouraging environment, starting from just 3 months of age. Class sizes are small, with no more than eight children per group, so each and every student can enjoy individual attention with experienced teachers trained in the HD method. Every course is created specifically for each age group, and incorporates workbooks, songs, videos, and interactive games to enrich the learning experience and offer our students English every day and everywhere.
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Che cosa fa
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Come funziona
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Cosa è possibile rilevare
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The Pistoia Wine
LIBRI
Le vite parallele Un nuovo inizio per il commissario Casabona —
Antonio Fusco — Giunti Editore —
La serra dei poeti IL VINSANTO Prodotto da uve tenute ad appassire in fruttaio per alcuni mesi. L’uva viene poi spremuta ed il mosto così ottenuto elabora ed invecchia in caratelli di castagno e rovere per almeno tre anni come da secolare tradizione toscana. Produced from grapes held to fade in particular room for some months. The grapes are are squeezed and the must elaborated and growl old in kegs of chestnut and oak for three years as from secular Tuscan tradition.
Sandro Veronesi Andrea M.N. Mati — Edizioni Gli Ori —
Montanari indigesti Federico Pagliai — Pendragon —
Via Tacinaia 75 - 51039 Quarrata (PT) www.tacinaia.it
Il libro è un noir tutto italiano ambientato nella cittadina toscana di Valdenza, che come i tre precedenti volumi peraltro raccolti da Giunti Editore proprio nel 2017 in un unico tomo dal titolo “Le indagini del Commissario Casabona”, vede come protagonista proprio il famoso poliziotto nato dalla penna di Antonio Fusco. La moglie in ospedale e la richiesta di un incarico più leggero non riescono a distogliere Casabona dalle indagini sulla improvvisa scomparsa di Martina, una bambina di tre anni letteralmente sparita nel nulla. Ricerche che trascineranno il Commissario in un mondo popolato da maschere e vite parallele... Assolutamente da non perdere per tutti gli amanti del genere noir e soprattutto per chi segue dall’inizio le indagini del Commissario Casabona.
La terribile tempesta di vento che il 5 marzo 2015 colpì Pistoia non risparmiò nemmeno la Fattoria di Celle, che in un colpo solo fu privata di 550 piante storiche. Dalla collaborazione tra Giuliano Gori, l’Ingegner Bianconi e Andrea M.N. Mati ecco nascere l’idea di un’azione riparatoria con la messa a dimora di 30 cipressi, disposti in quattro file convergenti verso un “focus” dal quale nasce il progetto di Sandro Veronesi, a simboleggiare il ruolo fondamentale che la natura svolge all’interno dell’Arte Ambientale della collezione di Celle. Una serra, intesa come monumento contemporaneo alla poesia, derivata da una particolare figura geometrica, concepita fin dall’inizio proprio con la funzione di vera e propria serra, nel segno dell’unione tra natura e parole. Ogni cipresso, poi, converge verso il punto focale ed è abbinato ad un nome di un poeta per un progetto che è solo alla partenza e che guarda al futuro ed alla ricchezza della poesia.
Un libro veramente particolare in cui Federico Pagliai cerca di dare voce e dignità a uomini e donne che rappresentano idealmente, per i valori, ideali e modi di sentire e vivere, la nostra montagna. Partendo da come è cambiato il modo di vivere il bosco durante la stagione dei funghi, l’autore, ponendo l’accento su come la montagna sia destinata sempre di più a un turismo mordi e fuggi come quello micologico, ci mostra “le terre alte” come luogo dove poter tornare ad abitare in modo stanziale per diventarne, magari, preziosi custodi, ribadendo con forza il concetto che occorre educare l’uomo alla montagna e non addomesticare quest’ultima agli uomini. Un libro, come lo definisce l’autore, “urticante” e indicatissimo per essere oggetto di discussione.
A cura della redazione
The book is an Italian noir set in the Tuscan town of Valdenza. Like the three earlier books collected in 2017 by Giunti Editore into a single volume entitled “ Le indagini del Commissario Casabona”, it features the famous policeman who has emerged from Antonio Fusco’s pen. Despite his wife being in the hospital and a request for a lighter assignment, Casabona is not sidetracked from investigating the sudden disappearance of Martina, a three-year-old girl who has literally disappeared into thin air. The investigation will drag the commissioner into a world populated by masks and parallel lives. This book is absolutely not to be missed by lovers of the noir genre and especially by those who have followed Commissioner Casabona’s investigations from the beginning.
The terrible windstorm that struck Pistoia on 5 March 2015 did not spare the Fattoria di Celle, which lost 550 historical plants in one fell swoop. From a partnership between Giuliano Gori; Mr. Bianconi, the engineer, and Andrea M.N. Mati, the idea arose to restore that loss by planting 30 cypresses, symbolizing the fundamental role that nature plays in the Celle collection’s environmental art. Sandro Veronesi’s project sprang from the four converging rows arranged towards a “focal point”, a greenhouse, and intended as a monument to contemporary poetry. Derived from a specific geometric figure, it was conceived from the outset to function as a real greenhouse, a symbol of the union between nature and words. Each cypress converges towards the focal point. It is then assigned the name of a poet for a project that is only now beginning and which looks towards the future and the richness of poetry.
In this very special book, Federico Pagliai has tried to give a voice and dignity to the men and women who are the ideal representatives of our mountains, thanks to their values, principles, feelings, and ways of living. Starting from seeing how the forest changed during the mushroom season, the author emphasizes how the mountain often is increasingly destined to dine-and-dash tourism, like the mushroom one. He shows us the “high lands” as a place where one can return to live permanently, perhaps by becoming valuable custodians. He solidly reaffirms the idea that humans must be trained by the mountain and not for the mountain to be tamed by humans. This author has called the book “stinging” and very suitable for discussion.
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PISTOIA COM’ERA
Souterrain de l’Appenin La Ferrovia Porrettana e la galleria dell’Appennino in due grandi litografie ottocentesche. Un lavoro davvero interessante ed unico nel suo genere, frutto della collaborazione di molte associazioni riunite in Transapp, della Regione Toscana e del Comune di Pistoia, nato per la valorizzazione della Ferrovia Porrettana e del territorio che quest’ultima attraversa, con la prospettiva di contribuire all’incremento di quel turismo culturale che oggi viene considerato il futuro di gran parte dei movimenti turistici e che dovrebbe essere in grado anche di contribuire a fermare il deleterio spopolamento che negli ultimi anni ha caratterizzato la nostra montagna. L’opera - tratta dalla copia che si trova nella collezione di Angela Querci di Piteccio - riproduce due volumi di grandi dimensioni commissionati dalla ditta che 108 | NATURART | GIUGNO 2018
A cura di Andrea Ottanelli e Renzo Zagnoni Riproduzioni fotografiche di Aniceto Antilopi dall’originale di proprietà di Angela Querci
realizzò i lavori di scavo dei tunnel, stampati presumibilmente intorno al 1865 e voluti per dimostrare sia l’importanza del lavoro che l’efficienza dei mezzi di scavo impiegati per realizzare la prima linea ferroviaria italiana di scavalcamento dell’Appennino Centrale. Il primo volume, di grandi dimensioni e con copertina rigida, contiene la planimetria ed il profilo della galleria ed in particolare i disegni dell’andamento dei lavori e dei vari meccanismi e delle macchine impiegate nello scavo della Galleria dell’Appennino (2726 metri), realizzato dall’impresa Vitali, Picard ed C. Curioso sottolineare come l’opera completamente aperta misuri addirittura 14 metri lineari. Il secondo invece, più tecnico del precedente, nelle 19 tavole a corredo, descrive minuziosamente le macchine impiegate in ogni dettaglio anche attraverso l’uso di appropriate didascalie, risultando un manuale in grado di far conoscere il livello di perfezionamento raggiunto dalla
tecnologia alla metà del 1800, mostrandoci la grande complessità di questo lavoro anche dal punto di vista dell’ingegneria e dell’architettura. La costruzione del tunnel fu infatti, soprattutto in relazione al momento storico in cui fu realizzato, oltre che un’importantissima impresa ingegneristica, anche un’opera dall’immenso valore sociale e culturale, valori che rendono ancora oggi la Ferrovia Porrettana una via di comunicazione che per le caratteristiche storiche, paesaggistiche, culturali e architettoniche che è in grado di regalare, deve essere assolutamente valorizzata da tutti i punti di vista, sia per il proprio valore che per quanto potrebbe offrire all’intero territorio montano, esaltandone le ricchezze culturali ed ambientali.
Under the Apennines The Porrettana Railway and the Apennine tunnel in two large 19th-century lithographs.
This truly interesting and unique work is the result of the many associations in the Transappenines, the Tuscan Region, and the Municipality of Pistoia that partnered to produce it. The work was a part of a development effort directed at the Porrettana Railway in addition to the area where the line crosses. It included the prospect of contributing to increasing the cultural tourism that today is considered the future of most of tourism. Moreover, it should also serve to help stop the destructive depopulation that has characterized our mountains in recent years. Taken from copies found in the collection of Angela Querci from Piteccio, the work reproduces two large volumes commissioned by the company that did the tunnel excavation work. Presumably printed around 1865. They were meant to demonstrate both the importance of the work and the efficiency of the excavation means used to build the first Italian railway line to cross the central Apennines. The first volume is large and hard-covered. It contains the plan and profile for the tunnel. Of particular interest are the drawings of the work’s progress and the various machinery and engines used by the company Vitali,
Picard to excavate the Apennine Tunnel (2726 meters). It is curious to note that, completely open, the work measured fourteen linear meters. The second volume is more technical and less descriptive. The nineteen accompanying plates, meticulously describe the machines used in every detail and with appropriate captions. The resulting manual communicates the degree to which technology had improved by the mid-1800s, in addition to demonstrating the vast complexity of this work from an engineering and architectural point of view. In fact, the tunnel’s construction was also an immensely valuable social and cultural work as well as a very important engineering undertaking, especially in relation to the historical period in which it was built. These values still make the Porrettana Railway a viable line of communication due to the historical, landscape, cultural, and architectural features it can offer. It must clearly be developed from all points of view, both for its importance and for what it can offer to the entire mountain territory, enhancing its cultural and environmental wealth.
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BOTANICA
Fastigiata Selvans
Fastigiata Feronia
____ Gingko biloba “Globosa Tinia” Pianta a forma globosa, molto ramificata, reagisce bene alle potature e si possono avere chiome a sfera di varie dimensioni — Gingko biloba “Fastigiata Selvans” Rami assurgenti al tronco, molto robusti, ramificazione compatta, germoglio apicale leader e lamina fogliare molto incisa. ____ Gingko biloba “Globosa Tinia” A globose, very branched plant; responds well to pruning, may have a spherical crown in various sizes — Gingko biloba “Fastigiata Selvans” Very hardy, upright branches at the trunk, tight branching, leader terminal bud, and a very notched leaf blade.
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Giorgio Tesi Group distribuisce in esclusiva quattro varietà di Gingko biloba - una pianta antichissima della famiglia Ginkgoaceae, le cui origini risalgono a 250 milioni di anni fa - frutto di un grande e lungo lavoro di selezione e coltivazione, interessanti soprattutto per il loro portamento. Tre sono a forma fastigiata – colonnare ed una invece, a forma globosa. Questa specie arborea può raggiungere addirittura i 30 metri di altezza, caratterizzata da una chioma ampia fino anche a 10 metri ed oltre, con forma sia piramidale che ovale. Caratterizzata nel periodo autunnale da una splendida e decorativa colorazione gialla, la pianta in questione si adatta molto bene a molteplici tipi di terreno e non subisce danni fino alla temperatura di -30° centigradi. Interessante segnalare anche come questa splendida pianta sia incredibilmente resistente alle malattie, agli agenti fungini patogeni ed ai fitofagi, e sia molto impiegata sia come pianta ornamentale in parchi, viali e giardini grazie alla notevole resistenza agli agenti inquinanti che per creare barriere naturali frangivento.
Gingko biloba “Colonnare Maris” Rami con portamento verticale, molto addossati, elevata Colonnare Maris
ramificazione, foglie con laciniatura leggera. — Gingko biloba
Giorgio Tesi Group exclusively distributes four varieties of Gingko biloba, an ancient plant of the Gingkoaceae family, whose origins date back 250 million years. It is the fruit of a long and extensive selection and cultivation effort, whose habit is especially interesting. Three have a fastigiated-columnar shape, while one has a globose shape instead. This tree species can reach up to 30 meters in height, characterized by a crown up to 10 or more meters wide, with both a pyramidal and an oval shape. In autumn, it is characterized by a splendid and decorative yellow. This plant is highly suitable for many types of soil and is resistant to temperature as low as -30 ° Celsius. It is also interesting to note how this splendid plant is incredibly resistant to diseases, pathogenic fungal agents, and insect pests. It is used extensively as an ornamental plant in parks and gardens as well as along avenues because of its remarkable resistance to pollutants as well as to create natural windbreaks.
“Fastigiata Feronia” Portamento molto ramificato fina dalla base con i rami che si dipartono alternati a formare un cono compato. Foglie verde chiaro incise. ____ Gingko biloba “Colonnare Maris” Branches with very tight, vertical habit; high branching, leaves with slightly laciniate leaves. — Gingko biloba “Fastigiata Feronia” Very branched habit from the base, with alternately branched boughs that form a compact cone. Light green, notched leaves.
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Globosa Tinia
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6
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8 7
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3
1 pag. 10 Impresa Sociale Magnani Pescia S.r.l. Piazza della Croce 1 c/o Associazione Museo della Carta di Pescia Onlus 51017 Pietrabuona Pescia (PT)
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2 pag. 20 Chiesa di San Francesco Piazza San Francesco 51100 Pistoia 3 pag. 40 La Villa dell’Americana – Villa di Papiano via Montalbano 174 Lamporecchio, Pistoia 4 pag. 50 Liutaio Pietro Gargini Via Ventura Vitoni 23 – 51100 Pistoia
5 pag. 58 Fondazione l’Incontrario – Via F. Pacini 34 – 51100 Pistoia 6 pag. 66 Fondazione Promusica – Via De’ Rossi 26 – 51100 Pistoia 7 pag. 72 Giorgio Tesi Group – Via di Badia 14 – 51100 Pistoia 8 pag. 86 Chiesa di San Giovanni Decollato Via laudesi/largo Santa Maria – 51100 Pistoia 9 pag. 98 Opere di Germano Pacelli – Maresca (Pistoia) 10 pag. 64 Giardino Zoologico di Pistoia Via Pieve a Celle 160/a – 51100 Pistoia
S TA G I O N E DI PROSA 2018/2019 IN ABBONAMENTO 23_28 Ottobre PICCOLO TEATRO BOLOGNINI
GOODBYE DIABOLIK
di Dominik Tambasco un progetto di Alessia Innocenti regia Massimo Navone con Alessia Innocenti, Giulia Weber PRIMA NAZIO NALE
9_11 Novembre
GIOVANNA D’ARCO di e con Monica Guerritore
23_25 Novembre
BELLA FIGURA
di Yasmina Reza regia Roberto Andò con Anna Foglietta, Paolo Calabresi, Anna Ferzetti, David Sebasti e con Simona Marchini
30 Novembre / 2 Dicembre
IL PADRE
di Florian Zeller regia Piero Maccarinelli con Alessandro Haber, Lucrezia Lante della Rovere
11_13 Gennaio
15_17 Marzo
commedia con musiche regia Emanuele Gamba con Veronica Pivetti
di Luigi Pirandello diretto e interpretato da Alessandro Averone
VIKTOR UND VIKTORIA
18_20 Gennaio
IL GABBIANO
8_13 Settembre
1_3 Febbraio
secondo movimento
COSI È (SE VI PARE)
di Luigi Pirandello regia Filippo Dini con Maria Paiato, Filippo Dini, Giovanni Esposito PR IM A R EG ION AL E
0573 991609 - 27112 www.teatridipistoia.it seguici su:
da Frank Wedekind progetto a cura di Massimo Grigò, Sena Lippi e Renata Palminiello regia Renata Palminiello con La Compagnia dei Ragazzi P R I MA N AZ I O N AL E
12 _14 Ottobre
di Mozart secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio
PRIMO STUDIO
regia Andrea Renzi con Petra Magoni
di Molière regia Roberto Valerio con Giuseppe Cederna, Valentina Sperlì, Roberto Valerio, Massimo Grigò PR IM A N A ZION AL E
(ad esclusione di domenica 9 settembre, ore 17)
RISVEGLIO DI PRIMAVERA
PICCOLO TEATRO BOLOGNINI
DON GIOVANNI
IL MUSICAL
feriali ore 21, festivo ore 16
PICCOLO TEATRO BOLOGNINI
22_24 Febbraio
8_10 Marzo
adattamento italiano e regia Massimo Romeo Piparo con Luca Ward, Paolo Conticini, Sergio Muñiz, Sabrina Marciano
ALTRI LINGUAGGI
di Anton Čechov regia Marco Sciaccaluga con Elisabetta Pozzi, Stefano Santospago, Francesco Sferrazza Papa
7_9 Dicembre
MAMMA MIA!
IL PIACERE DELL’ONESTÀ
TARTUFO
Conferme abbonamenti: dal 14 al 25 settembre Nuovi abbonamenti: dal 29 settembre
VERSO FAUST a cura di Sandro Lombardi e Federico Tiezzi con gli allievi del Teatro Laboratorio della Toscana
16_17 Novembre PICCOLO TEATRO BOLOGNINI
21 Novembre
TEATRO MANZONI
PETRUŠKA
coreografia e spazio Virgilio Sieni musica Igor Stravinskij / Giacinto Scelsi Compagnia Virgilio Sieni
8 Febbraio PICCOLO TEATRO BOLOGNINI
LA BISBETICA DOMATA
di William Shakespeare regia Tonio De Nitto con Factory Compagnia Transadriatica
9 Febbraio TEATRO MANZONI
IL LAGO DEI CIGNI
coreografie originali di Marius Petipa Russian Stars & Moscow State Classical Ballet by Titova
23 Marzo PICCOLO TEATRO BOLOGNINI
JIMMY
creatura di sogno
di Marie Brassard regia Giuseppe Tesi con Giulio Maria Corso e, in video, Katia Ricciarelli
I DUE MOSCHETTIERI regia Giovanni Guerrieri e Giulia Gallo con la collaborazione di Giulia Solano con I Sacchi di Sabbia P R I MA N AZ I O N AL E
PREVENDITA BIGLIETTI: - per Risveglio di Primavera: dal 4 settembre - per Goodbye Diabolik: dal 16 ottobre
- per Giovana D’Arco e I due moschettieri: dal 30 ottobre - per tutti gli altri spettacoli: dal 13 novembre
Treasures Tesori
Exhibitions Mostre
Pistoia è unica is unique
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