NATURART n. 36

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N. 36 - LUGLIO | JULY 2020 | COPIA OMAGGIO - FREE COPY

Pistoia nel Mondo il Mondo a Pistoia - Pistoia in the World the World in Pistoia

GIORGIO TESI EDITRICE




Su ciò che conta, ci puoi sempre contare. Per noi la convenienza è un impegno concreto che dura nel tempo. È per questo che fino al 31 agosto aggiungiamo centinaia di prodotti indispensabili a prezzi bassi e fissi. Mai così tanti, mai così a lungo. Anche in questo una comunità è più grande di un supermercato.


EDITORIALE

La scommessa

Direttore Editoriale Managing Editor —

g.capecchi@discoverpistoia.it

NATURART’s 36th issue has been a long time in coming. Moreover, now that it has been published, this issue has arrived in a profoundly changed context due to the Covid-19 outbreak. It has been transformed from countless points of view, including tourism and territorial marketing. Despite this altered background, NATURART has not changed. Indeed, for us, this magazine’s importance and function seem to have remained unchanged and – if anything – to have become stronger. Not only because, after some difficult months and an unmistakably challenging period, it is once again important, necessary, and encouraging to again focus attention on beauty. Additionally, in this historical moment, tourism has been unavoidably defined as travel within Italy, to those places close to where we live, in pursuit of art and landscapes. This desire to spend an elemental period of renewal outdoors will be a tourism combining NATURE + ART. With this issue coming out at the beginning of what would formerly have been called the “tourist season”, NATURART is placing a bet that focuses on these mountains with its villages, walks, and woods as a place to spend the summer. Additionally, the mountains are also a place for going on vacation and from which the entire Pistoia area, through its cities of art and spa towns plus northern Tuscany, from the sea to Florence, can be discovered. The magazine has always appealed not only to a local audience, but also – and above all – to our far-flung readers scattered around the world. It is now focusing on its traditional readers, while aspiring to a more extensive distribution (through its online version and social media) within Italy and Tuscany, knocking on our neighbor’s door to invite them on a quick but just as exciting journey that could take them far afield.

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Giovanni Capecchi

The Bet

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Si è fatto attendere, questo numero 36 di NATURART. E ora che esce, arriva in un contesto profondamente cambiato dall’ondata del Covid-19: cambiato sotto innumerevoli punti di vista ed anche per la promozione del territorio e per il turismo. Nel contesto cambiato, non cambia NATURART. Ed anzi la validità e il ruolo della rivista ci sembra che rimangano invariati e – semmai – acquistino forza. Non solo perché, dopo mesi difficili e in vista di un periodo non semplice, concentrare l’attenzione sul bello diviene un segnale importante, necessario, di speranza. Ma anche perché il turismo di questa fase storica sarà, obbligatoriamente, caratterizzato da spostamenti interni all’Italia, in luoghi vicini alle nostre abitazioni, alla ricerca dell’arte e del paesaggio, con il desiderio di trascorrere in mezzo alla natura un periodo di rinascita, con lentezza e profondità. Sarà un turismo NATURA + ARTE. NATURART, con questo numero che esce all’inizio di quella che, in altri tempi, si sarebbe definita “stagione turistica”, fa una scommessa e punta sulla montagna: la montagna – con i suoi borghi, le sue passeggiate, i suoi boschi – come luogo dove trascorrere l’estate, ma anche la montagna come luogo nel quale stare in vacanza e dal quale partire per scoprire l’intero territorio pistoiese, tra città d’arte e città termale, e la Toscana del nord, dal mare a Firenze. La rivista si è sempre rivolta non solo ad un pubblico locale, ma anche – e soprattutto – a lettori lontani, sparsi nel mondo. Ora continua a rivolgersi ai suoi lettori tradizionali, ma punta ad una diffusione più capillare (attraverso la sua versione on line e i social media) sul territorio nazionale e in Toscana. Bussa alla porta dei vicini di casa per invitarli ad un viaggio, breve ma non meno intenso di uno spostamento che avrebbe potuto portarli lontano.



EDITORIALE

Ritornare ai borghi…

Sindaco del Comune di San Marcello Piteglio e Presidente della Provincia di Pistoia

In 2020, we have been experiencing a chapter in our individual and collective lives that, almost certainly, no one would have ever imagined. As we leave this most tragic period of the Covid emergency with many doubts and uncertainties, the fearless spirit of the Pistoiese Mountains remains unbroken. However, we have had at least one fixed point in the rapid escalation in social, relational, health, and especially regulatory developments: life awaits us in the destination points, open spaces, and slow tempo of life in our mountains, an important vehicle for people’s well-being. No theme more in keeping could, perhaps, be found for a publication that has made nature its most valuable tool. “Returning to ancient villages” and “rethinking the physical aspect of work” are the issues which the architect Stefano Boeri asked us to consider in a very fascinating interview published recently in La Repubblica. To ensure well-being, let’s try to take up the challenge by making available all the tools essential for reversing the now more than a centuryold paradigm of a trend towards centralization. We are committed to helping set conditions so that this Italian province’s territory – of which our Pistoiese Mountains are clearly a metaphor – can be seen as the place from which results a new concept of well-being. We have been pursuing this train of thought for some time. Thanks to the Pistoiese Mountain Eco-Museum, it is no coincidence that we recently presented the Pistoiese Mountains “area brand”, with the evocative slogan, “In Tuscany, of course”. A short time ago we introduced the Pistoiese Mountains’ activity-based tourism portal, working directly with Obiettivo Pistoia and with the contribution of many active local players, starting with the San Marcello Pistoiese Istituto Scolastico. This is just some of the groundwork laid to distinguish and introduce ourselves. Unsurprisingly, everything starts with teamwork as the territory is heterogeneous, promoting differences and “openness” defined any meaning you care to give. Here are the Pistoiese Mountains, our living environment that today is more than ever a resource for the future. The key to ensuring it is for everyone’s benefit is in knowing how to distinguish between merely conserving its “sameness” and promoting our “genuineness”. In other words, its heart and spirit provide real answers to the continually changing world that surrounds us.

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Luca Marmo

To return to the villages...

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In questo 2020 stiamo vivendo una fase della nostra vita individuale e collettiva che probabilmente mai nessuno avrebbe immaginato. Usciamo dalla fase più drammatica dell’emergenza covid con tanti dubbi e incertezze ma, senz’altro in Montagna Pistoiese, con uno spirito non scalfito dalla paura. Nel rapido divenire delle novità, sociali, relazionali, sanitarie e soprattutto normative, potremmo avere però almeno un punto fermo: la vita che ci attende troverà, nei luoghi, nello spazio, nel tempo lento delle nostre montagne, uno dei principali veicoli di benessere per le persone. Tema più in tono, forse, non poteva trovarsi, per una pubblicazione che ha fatto della natura il proprio più alto strumento di valore. “Ritornare ai borghi” e “ripensare la dimensione fisica del lavoro” sono temi sui quali ci chiama a riflettere l’Architetto Stefano Boeri in un’intervista molto evocativa pubblicata nelle scorse settimane su Repubblica. Proviamo a raccogliere la sfida, mettendo a disposizione tutti gli strumenti utili per invertire il paradigma ormai più che centenario della tendenza all’accentramento per garantire il benessere. Siamo impegnati nel contribuire a determinare le condizioni affinché il territorio della Provincia Italiana, di cui la nostra Montagna Pistoiese è inequivocabile metafora, sia concepibile come il luogo a partire dal quale si sviluppa il nuovo concetto di benessere. Su questa linea di pensiero siamo attivi da tempo. Non a caso nei mesi scorsi abbiamo presentato, grazie all’Ecomuseo della Montagna Pistoiese, il “Marchio d’Area” Montagna Pistoiese, il cui slogan evocativo è: “In toscana, naturalmente”. Abbiamo, nei giorni scorsi, presentato il portale del turismo attivo della Montagna Pistoiese, in diretta collaborazione con Obiettivo Pistoia e con il contributo di tanti soggetti attivi sul nostro territorio, a partire dall’Istituto scolastico di San Marcello Pistoiese. Sono alcune delle basi per riconoscersi e farci conoscere. Non a caso tutto è attivato con collaborazioni, perché il territorio è promiscuità, valorizzazione delle differenze, “apertura” con qualsiasi accezione si voglia declinare il concetto. Ecco, la Montagna Pistoiese, il nostro ambiente di vita è, oggi più che mai, una risorsa per il futuro. E la chiave di volta affinché lo sia a beneficio di tutti sarà data dal saper distinguere tra la sua conservazione pura e semplice l’“identicità” - e la valorizzazione della nostra “autenticità”. Ovverosia il fondamento e lo spirito per dare risposte vere ad una realtà, quella in cui siamo immersi, in continua trasformazione.


Registrazione Tribunale di Pistoia – N°2/2010 del 28-05-2010

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Copertina: Uno dei

Cover: One of the

landmark dell’ambizioso

landmarks of the

progetto SEGNAVIE, nato

ambitious SEGNAVIE

per unire storia, cultura,

project, born to combine

arte e turismo sulla

history, culture, art and

Montagna Pistoiese.

tourism on the Pistoia

(Foto Nicolò Begliomini)

mountains. (Photo

36 | Luglio – July 2020 Pistoia nel Mondo, il Mondo a Pistoia Pistoia in the World, the World in Pistoia

Nicolò Begliomini)

Giorgio Tesi Group The Future is Green

Giorgio Tesi Editrice srl Via di Badia, 14 – 51100 Bottegone – Pistoia – Italy Tel. +39 0573 530051 – Fax +39 0573 530486 www.discoverpistoia.it Iscrizione al ROC (Registro Operatori della Comunicazione) n° 30847 del 15 Gennaio 2018 Per la tua pubblicità sulla rivista contatta la Giorgio Tesi Editrice o invia una e-mail a marketing@giorgiotesigroup.it


ISSN 2421-2849

9 772421

284000

Direttore Editoriale Giovanni Capecchi g.capecchi@discoverpistoia.it Direttore Responsabile Carlo Vezzosi carlo.vezzosi@legismail.it Art Director Nicolò Begliomini n.begliomini@giorgiotesigroup.it Segreteria Carolina Begliomini, Irene Cinelli, Maria Grazia Taddeo contatti@giorgiotesigroup.it Comitato di redazione Leonardo Begliomini, Nicoletta Boccardi, Emanuel Carfora, Lorenzo Cipriani, Alessandra Corsini, Giuliano Livi, Martina Meloni, Maria Camilla Pagnini, Paolo Paolieri Hanno collaborato a questo numero Lorenzo Baldi, Clio Cinotti, Michele Fabbricatore, Martina Colligiani, Rolando Galli, Fondazione Caript, Francesco Becheri, Giacomo Buonomini, Alice Sobrero, Eleonora Angelini, Susanna Daniele, Sara Gaggioli, Matteo Caffiero, Samuele Pesce, FAI Giovani Pistoia, Franco Filoni, Renzo Zagnoni, Giacomo Pratesi. Traduzioni Studio Blitz – Pistoia Fotografie Nicolò Begliomini, David Dolci, Lorenzo Marianeschi, Gabriele Acerboni, Lorenzo Gori, Archivio Giardino Zoologico di Pistoia, Fondazione Pistoia Musei. Per le immagini pubblicate restiamo a disposizione degli aventi diritto che non si siano potuti reperire. Progetto grafico e impaginazione Kidstudio – Firenze www.kidstudio.it Illustrazioni Michele Fabbricatore Stampa Industrie Grafiche Pacini Ospedaletto (Pisa)

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76


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Speciale Montagna Pistoiese

Riconoscersi e far conoscere il territorio

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Fondazione CARIPT

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L’Intervista

Showcasing and introducing the territory 16

Andar per sentieri

Le “norme di Maresca” compiono settant’anni The “Maresca Rules” are seventy years old

Passaggio di consegne alla Fondazione Caript Luca Boschi, un pistoiese nel mondo dei balloon Luca Boschi, from Pistoia to the

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Progetto Segnavie

world of comics

Nature trails, culture, and art

Rubriche

Percorsi naturalistici, cultura e arte sulla Montagna Pistoiese in the Pistoiese Mountains

36

54

Porrettana Express

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Books

Pronti a ripartire... A success for everyone

LIBRI

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BOTANICA Bothanica

48

Montagna Pistoiese

Terapia forestale a Pian dei Termini Forest therapy at Pian dei Termini

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Andar per borghi

Calamecca, piccolo tesoro della nostra montagna Calamecca, a small jewel of our mountain

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Montagna Pistoiese - San Marcello Piteglio

Green, ecosostenibile & biologica Green, sustainable, & organic

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Speciale Montagna Pistoiese

Una montagna per tutti Mountains for everyone

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San Iacopo e Pistoia

Il legame indivisibile con Santiago di Compostela

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Giorgio Tesi Group

Distanziamoci con il verde Plants for social distancing

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The indivisible link with Santiago de Compostela


Speciale Montagna Pistoiese

Riconoscersi e far conoscere il territorio — Un marchio d’area turistico per valorizzare l’autenticità e le grandi possibilità che è in grado di offrire, a 360 gradi, la Montagna Pistoiese.

testo Giacomo Buonomini Assessore al Turismo del Comune di

San Marcello - Piteglio

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foto Lorenzo Gori Nicolò Begliomini


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I

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simboli hanno la straordinaria caratteristica di poter sintetizzare concetti, idee, ricordi, valori. Certamente un’immagine può fissarsi nell’immaginario della collettività con semplicità. La Montagna Pistoiese è così densa di caratteristiche, storia e valori – spesso custoditi gelosamente – che la sfida di racchiuderla in una semplice immagine non era mai stata raccolta. Serviva provarci e farlo bene, prendendosi anche quel rischio necessario nelle sfide importanti che è indispensabile per andare avanti e migliorare, perché per assolvere il nostro compito e stimolare la valorizzazione del territorio è indispensabile riuscire a porre le basi per comunicare tutto quanto può dare la nostra Montagna per contribuire alla crescente richiesta di benessere che c’è nella nostra epoca. Per questo, assieme a Ecomuseo della Montagna Pistoiese che ne detiene la proprietà, quasi due anni fa abbiamo lanciato il progetto del


mano per i quasi quattro milioni di cittadini che vivono a meno di due ore di auto e magari (perché no) di treno. Turismo attivo, sport, arte e cultura, musei, crinali e vallate aperte, corroborate da una tradizione culinaria non banale (troppo poco riconosciuta in zona ma molto apprezzata dai turisti) fanno della Montagna Pistoiese un territorio con grandi potenzialità per il nuovo turismo a 360 gradi, per questo serve un ulteriore sforzo pubblico ma anche dei singoli operatori per porre la propria offerta in modo coerente con i bisogni emergenti, oggi evidenti più che mai. Per questo, a fianco del progetto Marchio d’Area, abbiamo sviluppato negli ultimi mesi, in una partnership pubblico-privata con Obiettivo Pistoia, il portale del turismo attivo della Montagna Pistoiese (tuscanymountain. it), uno sforzo corale che ha visto protagonisti anche enti e associazioni del territorio che hanno contribuito, come gli studenti e i professori dell’Istituto Omnicomprensivo di San Marcello,

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Turismo attivo, sport,

Active tourism, sports,

arte e cultura, musei,

art and culture,

trekking, cammini e

museums, hiking,

tanta meravigliosa

strolls, and the great

natura, insieme ad una

outdoors, together with

tradizione gastonomica

a very praiseworthy

di assoluto valore,

gastronomic tradition

sono i biglietti da

are the calling cards

visita della Montagna

of the Pistoiese

Pistoiese, un territorio

Mountains, just waiting

assolutamente da

to be discovered and

scoprire e valorizzare.

developed.

a mappare e descrivere tutto il territorio della Montagna Pistoiese. Cosa fare in estate e inverno, arte, cultura, natura, località e eventi sono inseriti in un contesto che riporta ai servizi enogastronomici e dell’accoglienza in stretta connessione con il portale turistico regionale VISIT TUSCANY. Gli operatori locali sono già attivi per predisporre un’offerta con spazi idonei in un territorio che offre possibilità di ampiezza di cui si sente il bisogno. Queste caratteristiche - se affiancate alle iniziative ormai radicate che potremmo riassaporare nei prossimi mesi come il Porrettana Express, le viste ai Musei SMI, alle sedi dell’Ecomuseo e alle storiche iniziative che caratterizzano la comunità della Montagna – ci presentano un panorama interessante. Infine, i prodotti del territorio, dalla coltura delle castagne (in grande crescita) fino ai prodotti del sottobosco, rendono questo luogo unico. Marchio d’Area e portale nascono per rendere riconoscibile e univoca questa offerta, per la Montagna Pistoiese che deve riconoscersi nelle sue potenzialità e per far conoscere fino in fondo il territorio ai turisti e magari a nuovi abitanti che vorranno entrare per la vita nella nostra comunità. Come ha scritto il Sindaco Marmo nell’editoriale, siamo attivi per non essere sempre identici a noi stessi ma per valorizzare l’autenticità di un luogo fatto di spazi, persone e storie che deve essere conosciuto e merita di essere vissuto: la Montagna Pistoiese, in Toscana naturalmente. ☜

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“logo identificativo della Montagna Pistoiese”, più confidenzialmente detto “Marchio d’Area turistico”. Lo abbiamo presentato a febbraio, in una delle ultime assemblee pubbliche pre-covid, e oggi che stiamo approcciando il post emergenza ne cogliamo ancora di più le potenzialità: un valido strumento a disposizione del territorio, che il Comune di San Marcello Piteglio supporta con i patrocini, i contributi e con il portale del turismo attivo che sarà descritto di seguito. Nell’epoca post-covid, che stiamo affrontando con l’impegno di consolidare sempre più il “post”, cambieranno tanti paradigmi e l’essenza dei territori aperti – ricchi di storia e elementi d’interessi e nonostante tutto anche di servizi alla comunità – si pone come una grande opportunità per il nuovo sistema di relazioni sociali e di organizzazione lavorativa. La Montagna Pistoiese si candida a offrire due grandi opportunità: di vita (si tratta di una zona a 30 minuti dall’area metropolitana), e di svago accessibile a portata di

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____ Marchio d’Area e nuovo portale nascono per presentare e rendere immediatamente riconoscibile la

Activity-based tourism, sports, art and culture, museums, mountain ridges ai nuovi abitanti che and open valleys, sustained by a notable decideranno di vivere culinary tradition (seldom acknowledged in montagna. by the locals but much appreciated by ____ tourists) make the Pistoiese Mountains An area brand and a new an area with great potential for a new allportal were created to embracing tourism. However, for this to introduce the Pistoiese happen, further public effort is required Mountains and make in addition to the individual players in them immediately offering their products in a manner more recognizable to both consistent with these emerging needs, tourists and new more obvious today than ever before. inhabitants who have For this reason, alongside the area brand Pistoiese Mountains Special decided to live in the project, a public-private partnership mountains. was recently developed with Obiettivo Pistoia, the portal for activity-based tourism in the Pistoiese Mountains (tuscanymountain.it). Moreover, local institutions and associations (e.g., the students and teachers of San Marcello’s Istituto Omnicomprensivo) have the main players in this joint effort throughout the Pistoiese Mountains, contributing to their mapping and description. Seasonal activities, art, culture, nature, destination points, and events have been brought Thanks to the creation of a tourism area brand that promotes the genuineness and many together in a context closely linked to foods and wines, plus hospitality services possibilities of the Pistoiese Mountains and the wide-ranging offers. with the Visit Tuscany regional tourism portal. Local businesses are already preparing ymbols have the extraordinary public meetings. Now that we are offers for suitable spaces in a territory, offering a range of opportunities for ability to summarize concepts, facing this post-emergency phase, we ideas, memories, and values. understand even more its potential as an which need is felt and present us with Indeed, a picture can easily effective tool available to the territory and an interesting panorama if accompanied shortly thereafter by the re-opening of become established in the collective one supported the Municipality of San imagination. The Pistoiese Mountains Marcello Piteglio through sponsorships such now well-established initiatives as the Porrettana Express, visits to the SMI have often closely guarded their wealth and subsidies, together with the activityof distinguishing traits, history, and based tourism portal described below. Museums, the Eco-Museum’s locations, qualities, such that the challenge has We are facing this post-Covid phase and other historical initiatives that define this mountain community. As a final been to sum them up in a simple, with a commitment to emphasize the unique image. We needed to try and “post” part by changing many of the point, the territory’s products – from the rapid expansion of chestnut cultivation to do it properly by also taking that risk paradigms. Likewise, the nature of essential to facing those challenges crucial these re-opened districts, with their forest fruit products – will contribute to to moving forward and progressing. compelling and history-filled ingredients, making this place matchless. The area brand and the portal were In order to meet our goal and promote and, despite everything, the services created to set this unique offer for the the territory, it was essential to set the available to the community will become stage for communicating everything a remarkable opportunity to approach Pistoiese mountains apart, showcasing that our mountains can contribute social intercourse and work organization their potentialities and introducing the to the growing demand nowadays for in a new way. territory to tourists and perhaps new inhabitants inclined to become part of our well-being. For this reason, almost two The Pistoiese Mountains are putting community on account of the lifestyle. years ago, we launched a project with the together two great opportunities: one Pistoiese Mountain Eco-Museum using of allure (as the mountains are only 30 As Mayor Marmo wrote in his editorial, its “distinctive [proprietary] Pistoiese minutes from the metropolitan area) and we are active by not always being Mountain logo”, more commonly called a the other of the affordability of leisure indistinguishable but by promoting the genuineness of a location with open “tourism area brand”; it was introduced activities easily reached by the almost in February at one of the last pre-Covid four million people who live less than two spaces, people, and stories that deserve to hours away by car and perhaps (with a bit be known and experienced: the Pistoiese of luck) by train. Mountains, in Tuscany, of course. ☜ Montagna Pistoiese

sia ai turisti che anche

Showcasing and introducing the territory

S

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Andar per sentieri

Le “norme di Maresca” compiono settant’anni — Quei segni bianchi e rossi, abituali per chi cammina in montagna, furono utilizzati a partire dal convegno delle sezioni emiliane e toscane del Club Alpino Italiano, che si tenne a Maresca il 14 maggio 1950. Da quel momento e gradualmente le “Norme di Maresca” vennero assunte dal CAI nazionale ed oggi sono utilizzate su tutto il territorio italiano.

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testo

foto

Renzo Zagnoni

Mannori

Franco Filoni


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e vi è capitato qualche volta di fare una escursione lungo i sentieri del nostro Appennino, ma anche su quelli delle Alpi, vi sarete sicuramente imbattuti nei segnavia bianchi e rossi ed anche nelle bandierine rosso-bianco-rosse che nella parte centrale bianca riportano il numero del sentiero, soprattutto all’inizio ed alla fine del percorso, ma spesso anche lungo lo stesso itinerario, particolarmente in concomitanza di bivi e diramazioni. Non tutti sanno che quei segni, divenuti abituali per chi cammina in montagna, si cominciò ad utilizzarli a partire dal convegno delle sezioni emiliane e toscane del Club Alpino Italiano, che si tenne a Maresca il 14 maggio 1950. Da quel momento e gradualmente le “Norme di Maresca” vennero assunte dal CAI nazionale ed oggi sono utilizzate su tutto il territorio italiano. Da tempo i soci del CAI avevano sentito il bisogno di unificare i vari


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Accanto, un’immagine

To the side, an old

storica che mostra

picture showing the

i partecipanti al

participants on 14 May

Convegno di Maresca

1950 at the Maresca

del 14 maggio 1950,

Conference at which

al termine del quale

the Maresca Rules were

furono stabilite le

established.

crinale. La stessa impostazione lo avrebbe condotto nello stesso anno a pubblicare l’importantissima guida dell’alto crinale emilianotoscano dalle Piastre all’Abetone, poi ripubblicata nel 1963 col titolo di Guida dell’alto Appennino bolognesemodenese e pistoiese dalle Piastre all’Abetone, ristampata nel 2010 a cura delle sezioni CAI e del Gruppo di studi alta valle del Reno. Lo stesso Bortolotti affermò infatti che l’Appennino Settentrionale non può più considerarsi come una catena metodi con i quali i sentieri erano seconda domenica di maggio, alla quale divisa in due versanti, ma bensì un’unica stati segnalati nel periodo che avrebbero dovuto partecipare le montagna a disposizione degli alpinisti va dalla fondazione ottocentesca sezioni più direttamente interessate toscani ed emiliani. Occorre impostare del sodalizio fino al secondo dei due versanti dell’Appennino: nettamente questa concezione unitaria dopoguerra. Così negli anni 1948-49 Bologna, Maresca, Pistoia, Prato e del nostro Appennino in quanto che l’Ente Provinciale per il Turismo di Firenze. Lo stesso socio bolognese essa affratellerà sempre più gli alpinisti Bologna stanziò un piccolo fondo Mario Mori si assunse l’incarico tosco-emiliani, e permetterà di risolvere ed il socio Mario Mori fu incaricato di studiare il progetto e formulare in maniera migliore i problemi comuni, di predisporre un primo elenco di una prima proposta, mentre un facilitando l’azione verso le autorità itinerari da segnalare sul terreno. altro bolognese noto in tutta la locali e centrali. Nella stessa prospettiva il CAI montagna, l’ingegner Giovanni Questa fu l’impostazione di Livorno il 29 gennaio 1950 Bortolotti si impegnò a portare vincente del tema che condusse convocò all’Abetone un apposito le conclusioni del convegno alla alle regole stabilite a Maresca ed convegno, presieduto da Francesco riunione del comitato centrale del alla pubblicazione di altre due Cei della sezione di Livorno a cui CAI che si sarebbe tenuto poco guide (dall’Abetone alle Radici e parteciparono i rappresentanti dopo a Padova. dal Lagastrello alla Cisa), nelle delle sezioni dei due versanti Il 7 maggio dello stesso anno quali viene trattato l’argomento dell’Appennino: Firenze, Livorno, 1950 a Bologna si svolse un altro prendendo in esame una Lucca, Pistoia, Maresca, Apuaniaconvegno, per preparare quello di sezione del crinale spartiacque Massa, Bologna, Piacenza e delle Maresca, che si sarebbe tenuto sette appenninico da un passo all’altro, sottosezioni di Abetone, Rosignano giorni dopo, nel quale si sarebbero sottolineando in questo modo la Solvay, “Spica” (Livorno), prese le decisioni conclusive. Una complementarietà dei due versanti. “Ansaldo” (Livorno) e “Officine parte importante dell’incontro Le proposte del Mori vennero Galileo” (Firenze). Si discusse venne riservata alla discussione anche inviate alla sezione centrale della promozione del turismo del progetto di segnatura e del CAI, che le trovò positive e escursionistico su queste montagne segnalazione dei sentieri. In al posto della prima proposta di e di altri argomenti legati a questa occasione grande rilevanza bandierina col giallo al centro questo tema. In questa occasione ebbe l’impostazione di Giovanni ne venne avanzata una, che poi il presidente del CAI di Firenze Bortolotti che voleva affrontare il prevalse, del bianco per accogliere i propose di istituire un piano di problema non in modo settoriale numeri dei sentieri. segnalazioni uniche, da stabilirsi in una per ciascuna provincia, ma in modo Il 14 maggio 1950 dunque, alla riunione che verrà tenuta a Maresca la unitario per i tre versanti dell’alto pensione Mizia di Maresca, si aprì

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“Norme di Maresca”.


____ Accanto, una vecchia cartina del CAI che mostra la zona delle Valli di Lanzo in provincia di Torino. Decisivi per l’applicazione delle regole furono gli Enti Provinciali per il Turismo. ____ To the side, an old CAI map showing the Lanzo Valley area in the province of Turin. The Provincial Tourism Authorities were crucial in the application of these rules.

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il convegno a cui parteciparono Giovanni Bortolotti e Mario Mori per Bologna, Fornaciari per Modena, Sardi per Lucca, Ugo Verico per Pistoia, Piero Cardini per Firenze, Toiossi dell’Ente Provinciale per il Turismo di Pistoia e naturalmente Fernando Fini presidente della sezione di Maresca. Aprì i lavori quest’ultimo, che rappresentava la sezione ospitante, mentre il Mori illustrò la proposta con l’ausilio di una carta topografica da lui stesso preparata, che comprendeva il territorio montano fra Porretta e l’Abetone. Seguì un ampio dibattito il cui scopo principale fu di mettere a punto le norme e di ottenere l’ampliamento della zona da coinvolgere nel progetto. Sardi di Lucca, ad esempio, chiese che venissero incluse zone come il Prato Fiorito, l’Orrido di Botri e gli itinerari adiacenti. Quanto il Mori era andato esponendo si prestava infatti benissimo ad essere esteso anche ad altre zone, mantenendo i criteri di segnalazione proposti. Le norme che vennero emanate furono, in sintesi le seguenti: 1- numerazione della linea di crinale con OO 2- numerazione degli itinerari di accesso al crinale, pari dal versante Tirrenico, dispari dal versante Adriatico

3- divisione della dorsale Appenninica in zone turisticoalpinistiche delimitate dai valichi importanti 4- nell’ambito di ogni zona, numerazione degli itinerari progressiva da Est ad Ovest. 5- segnavia rettangolari di cm. 25 per 15 in bianco con fasce laterali verticali rosse e numeri in nero 6- segnali di crinale per l’inverno con pali di castagno muniti di traversa e sporgenti fuori terra circa un metro e trenta. Per reperire i fondi con cui finanziare l’iniziativa si decise di ricorrere agli Enti Provinciali per il Turismo, che in quel periodo rappresentavano l’ente pubblico principale per la promozione del turismo montano. Il rappresentante di quello pistoiese per finanziare le sezioni del proprio territorio, quelle di Pistoia e di Maresca il 3 luglio successivo chiese un contributo iniziale di lire 50.000. Al fine di coordinare i necessari interventi e dare unitarietà al risultato finale si decise anche che i rappresentanti delle sezioni interessate avrebbero dovuto riunirsi frequentemente. I convenuti auspicarono che il sistema da loro concordato potesse essere esteso anche alle altre zone dell’Appennino, un auspicio che si realizzò nel corso degli anni, tanto che oggi le “Norme

di Maresca” sono utilizzate su tutto il territorio nazionale. Il successivo incontro si tenne a Firenze il 3 dicembre dello stesso 1950, e a questo parteciparono ben 18 sezioni fra Toscana, Emilia e Liguria, segno evidente dell’attesa che queste norme avevano creato. Intervenne anche il presidente generale del CAI Bartolomeo Figari ed in base ad una sua proposta si decise di estendere le norme a tutto l’Appennino settentrionale. Ancora una volta l’intervento principale fu quello di Giovanni Bortolotti, che dopo aver sintetizzato il cammino percorso fino a quel momento, propose una più ampia suddivisione in zone dell’Appennino settentrionale: una prima zona dal Passo dell’Oppio all’Abetone (Corno alle Scale, Libro Aperto, Cimone), una seconda dall’Abetone alle Radici (Rondinaio, Giovo, San Pellegrino), una terza dal versante fiorentino del Falterona, e proseguendo indi verso Ovest, fino all’Appennino LigurePiacentino: un notevole ampliamento rispetto alla prima stesura del regolamento in modo che la segnatura dei sentieri non vedesse discrepanze e differenze, poiché le “Norme di Maresca” consentono unità di indirizzo e di sistema anche in un lavoro che […] sarà realizzato per zone, quindi eseguito frammentariamente e poi coordinato organicamente. In questa occasione si decise anche di estendere il sistema alle Alpi Apuane.


____ A destra la foto della lettera originale di Mario Mori, certamente di poco precedente al maggio 1950. ____ To the right, a photo of the original letter by Mario Mori, dated just

Quest’anno ricorrono i settant’anni dal Convegno di Maresca ed ancor oggi le Norme di Maresca mostrano tutta la loro forza e la loro utilità, essendo ancora attualissime e perfettamente rispondenti allo scopo. Infatti la cartografia dei sentieri di montagna riporta esattamente la numerazione scaturita da quelle norme e, con l’avvento della tecnologia Gps, buona parte dei sentieri italiani sono stati georeferenziati. Il CAI, con grande sforzo e impegno di soci e volontari, continua ogni anno a dedicare parte del proprio tempo e delle proprie forze a mantenere in efficienza e sicurezza

i sentieri e la cartellonistica, occupandosi della falciatura e del taglio degli arbusti, rinfrescando colori e numerazione dei percorsi, in modo da garantire all’escursionista la sicurezza di non perdersi lungo i tracciati. Purtroppo, la sopraggiunta recente pandemia non ha consentito alle varie sezioni di effettuare la manutenzione semestrale dei sentieri, prevista per la primavera. L’auspicio è che il lavoro si possa svolgere durante l’autunno. Per lo stesso motivo, la manifestazione commemorativa prevista nel mese di maggio 2020 a Maresca, con la partecipazione dei soci delle varie sezioni Toscoemiliane, autorità locali e personalità rappresentative del settore, è stata annullata con la speranza di poterla organizzare successivamente. ☜

Voglia scusare se solo ora rispondo alla Sua del 25 u.s., ma la ragione principale è questa: non sapevo se avrei potuto presentare qualcosa di concreto per la assoluta mancanza di tempo. Solo oggi posso sperare di sì e nella riunione di Bologna di domenica prossima di cui avrà certamente avuto l’invito, conto di poter distribuire una copia della carta pressoché ultimata per l’esame e ci metteremo d’accordo in tale riunione se sarà il caso di trovarci il 14 come credo per la conclusione. Per domenica prossima se crede utile faccia pure venire oltre al Presidente e lei anche il sig. Caraffa che sarà nostro gradito ospite. Al piacere di rivederci le invio i miei più cordiali saluti, M. Mori segue Riceviamo proprio ora la vostra lettera del 2 corrente e vedo come mi avete giustamente preceduto, ma fortunatamente come anzi detto sono quasi pronto e vedete voi di decidere tenendo presente quanto ho scritto prima. Difficilmente potremo partecipare alla gita allo Scaffaiolo in quanto formiamo ancora la carovana per l’Acero. Appena avremo deciso sul numero dei partecipanti alla riunione Vi invieremo le quote relative. Di nuovo cordiali saluti, M. Mori

NATURART | LUGLIO 2020 | 21

Il consenso con cui vennero accolte queste norme, fin dai primi tempi della loro emanazione, si fece sempre più ampio, tanto che possiamo affermare che ciò che fu deciso a Maresca il 14 maggio 1950 non ebbe affatto un significato locale, ma nazionale, poiché la normativa venne estesa fino ad essere applicata in tutta Italia, con i dovuti aggiustamenti, ed i colori bianco e rosso guidano ancor oggi i passi degli escursionisti fra boschi, praterie e rocce rendendo più sicuro il loro cammino. Un importante risultato che ha avuto il suo avvio in un piccolo paese dell’Appennino settant’anni fa.

La lettera di Mario Mori a Vasco Ducceschi da Pontepetri, senza data, ma di poco precedente il 7 maggio 1950 in ACM.

ZOOM

prior to May 1950.


Following the trails

The “Maresca Rules” are seventy years old

Routinely seen when walking in the mountains, the redand-white signs came into use after the 14 May 1950 meeting of the Emilian and Tuscan sections of the Club Alpino Italiano in Maresca. Since then, the “Maresca Rules” were gradually adopted by the national CAI and nowadays are used throughout Italy.

I

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f you have ever gone for a hike along the trails in our Apennines or in the Alps, you will have come across red-and-white trail signs as well as in the red-white-red flags with the trail number in the central white part. Found mainly at the beginning and end of the trail, they also are often seen along the route itself, particularly at crossroads and forks in the trail. Although familiar to anyone who goes walking in the mountains, not everyone knows that these signs came into use after the 14 May 1950 gathering of the Emilian and Tuscan sections of the Club Alpino Italiano (CAI) in Maresca. After that meeting, the national CAI gradually adopted the “Maresca Rules” that are used throughout Italy today. For some time, CAI members had felt a need to standardize the various trailmarking methods used between the association’s founding in the 19th-century and the second post-war period. In 1948-49, Bologna’s Provincial Tourism Authority made a small fund available

and appointed CAI member Mario Mori to prepare an initial topographical list of routes identified. In the same vein, the Livorno CAI convened a special assembly in Abetone on 29 January 1950. Chaired by the Livorno section’s Francesco Cei, it was attended by division representatives from both sides of the Apennines: Florence, Livorno, Lucca, Pistoia, Maresca, Apuania-Massa, Bologna, and Piacenza, together with the Abetone, Rosignano Solvay, “Spica” (Livorno), “Ansaldo” (Livorno), and “Officine Galileo” (Florence) subdivisions. There were discussions on promoting hiking tourism in these mountains and other related topics. On this occasion, the CAI Florence president recommended instituting a unique signposting plan to be established at a meeting in Maresca on the second Sunday of May. Participants were those from divisions most directly involved on either side of the Apennines: Bologna, Maresca, Pistoia, Prato, and Florence. The member from Bologna, Mario Mori, again took on the task of studying the project

and formulating an initial proposal. Another Bolognese known throughout the mountains was the engineer Giovanni Bortolotti, who brought the meeting’s conclusions to the meeting of CAI’s central committee held shortly thereafter in Padua. On 7 May 1950, another meeting was held in Bologna, in preparation for the Maresca one to be held seven days later, and at which the final decisions would be made. An important part of the meeting was reserved for discussion of the trail marking and signage project. On this occasion, Giovanni Bortolotti’s approach was highly relevant, as he wanted to tackle the problem in a uniform manner for the three sides of the high ridge not on the basis of each province’s division, but. The same line of attack led him that same year to publish a very important guide to the high Emilia-Tuscan ridge between Le Piastre and Abetone. It was later republished in 1963 under the title of Guida dell’alto Appennino bolognese-modenese e pistoiese dalle Piastre all’Abetone. The 2010 reprint was edited by the CAI divisions and


Quest’anno ricorrono i settant’anni anni dal Convegno di Maresca ed ancor oggi le Norme di Maresca mostrano tutta la loro forza e la loro utilità, essendo ancora attuali e perfettamente rispondenti allo scopo. ____ This year marks the 70th anniversary of the Maresca Conference; the Maresca Rules still today demonstrate their effectiveness and utility, with their lasting relevance and suitability to their purpose.

the Gruppo di studi alta valle del Reno. Indeed, Bortolotti himself stated that the Northern Apennines can no longer be considered a chain divided into two slopes, but rather a single mountain chain open to Tuscan and Emilian mountaineers. This unitary conception of our Apennines must be clearly defined as it will bring Tuscan and Emilian mountaineers increasingly together, and allow us to resolve common problems better, coordinating actions towards local and central authorities. This successful approach to the subject led to the rules being established in Maresca and to the publication of two other guides (from Abetone to the Radici Pass and from Lagastrello to Cisa), with a discussion of the subject that looked at sections of the Apennine watershed ridge from one mountain pass to the next, underscoring that the complementary nature of the two sides. Mori’s proposals were sent to the central section of the CAI, which found them positive. Instead of the initial proposal calling for a flag with a yellow center, the winning suggestion was for a white center so as to accommodate the trail numbers.

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____

Thus, the meeting opened on 14 May 1950 at the Pensione Mizia in Maresca. Participants included Giovanni Bortolotti and Mario Mori for Bologna, Fornaciari for Modena, Sardi for Lucca, Ugo Verico for Pistoia, Piero Cardini for Florence, Toiossi of Pistoia’s Provincial Tourist Board, and, of course, Fernando Fini, Maresca division president. The latter opened the meeting on behalf of his division, which was hosting the event. Mori explained the proposal using a topographic map including the mountain area between Porretta and Abetone, which he had personally prepared. A broad discussion followed that served mainly to develop the rules and to expand the area included in the project. For example, Sardi di Lucca asked for the inclusion of areas such as the Prato Fiorito, the Orrido di Botri, and adjacent routes. Indeed, Mori’s presentation lent itself very well to maintaining the proposed signposting criteria when expanding to other areas. A summary of the rules enacted follow: 1- using OO for numbering the ridge line 2- numbering the ridge access routes, using even numbers on the Tyrrhenian side, odd numbers on the Adriatic side 3- dividing the Apennine ridge into tourist and mountaineering areas delimited by the important passes 4- progressive numbering within each area for east-to-west routes. 5- 25x15-cm rectangular trail signs with black numbers on a central band of white bordered vertically by red sidebands 6- wintertime ridge signs are on chestnut posts with a crossbar, and stand about 1.3 meters above the ground. To find funds for financing the initiative, it was decided to apply to the provincial


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tourist boards that were the main public entity for promoting mountain tourism in that period. The following 3 July, the representative for Pistoia’s board asked for an initial contribution of 50,000 lire to finance the territory’s Pistoia and Maresca divisions. To coordinate the necessary actions and reconcile the final result, it was decided that the representatives of the divisions concerned should meet frequently. The participants hoped that the system to be set up could be extended to other Apennine areas, a wish that came true over the years, with the “Maresca Rules” today being used throughout Italy. The next meeting was held in Florence on 3 December, again in 1950, with 18 Tuscan, Emilian, and Ligurian divisions participating – clearly a sign of the expectations created by these rules. The CAI president Bartolomeo Figari’s recommendation to extend the rules throughout the entire northern

Apennines as well was accepted by the meeting’s participants. Once again Giovanni Bortolotti led the way. After having outlined the route traveled up until then, he suggested that the northern Apennine areas be divided more broadly: initially, the area from the Oppio Pass to Abetone (Corno alle Scale, Libro Aperto, Cimone); secondly, from Abetone to the Radici [Pass] (Rondinaio, Giovo, San Pellegrino); [and] thirdly, from the Florentine side of Falterona, continuing westward to the LigurianPiacentino Apennines. Compared to the first draft of the rules, it was a significant expansion, ensuring that there were no discrepancies and differences in the trail markings, given that the “Maresca Rules “also permit integrating the routes and the system into a job that [...] will be carried out by area, therefore a little at a time and then systematically coordinated. It was also decided at this time to extend the system to the Apuan Alps.

Since first enacted, the consensus regarding these rules continued to increase, as what was decided in Maresca on 14 May 1950 was of national, rather than local, import. This standard was then applied to the whole of Italy, with adjustments made as necessary. Still today, hikers are guided across woods, meadows, and rocks by the red-and-white signs that make their rambling safer – an important achievement that began in a small Apennine village seventy years ago. This year marks the seventy years that have passed since the Maresca conference was held. The Maresca Rules are very important still today, their usefulness particularly relevant and appropriate to their purpose. In fact, the mountain trails mapped use the numbering that originated from those rules. With the rise of GPS technology, a significant proportion of Italy’s trails have been georeferenced.


____

____

Le decisioni prese

The relevance of the

a Maresca nel 1950

decisions made in

ebbero un significato

Maresca in 1950 was

nazionale, visto che la

important nationally,

normativa venne estesa

given that this standard

fino ad essere applicate

was applied throughout

in tutta Italia. I colori

Italy. These red-and-

bianco e rosso guidano

white signs still guide

ancor oggi i passi

hikers across woods,

degli escursionisti fra

meadows, and rocks,

boschi, praterie e rocce

making their walks

rendendo più sicuro il

safer.

Undated letter from Mario Mori to Vasco Ducceschi in Pontepetri, but sent some time before 7 May 1950 in ACM.

With the remarkable energy and commitment of its members and volunteers, CAI continues each year to devote part of its time and effort to maintaining the safety and function of the paths and signage, taking care of the mowing and of cutting shrubs, touching up the colors and route numbers so as to safely ensure that hikers do not get lost along the trails. Unfortunately, the recent pandemic has made impossible for the various divisions to carry out their twice-yearly trail maintenance, scheduled for this spring. The hope is that the work can be done in the fall. This same reason has made it necessary to cancel the commemorative event scheduled for May 2020 in Maresca, to which members of various ToscoEmilian sections, local authorities, and representative figures in the sector were expected. It is hoped that it will be rescheduled for a later date. ☜

Please excuse me if I’m responding only now to your letter dated 25th last, but mainly because I did not know if, due to a complete lack of time, I could introduce something practical. I hope to be able to do something only today. At the meeting in Bologna next Sunday – to which you’ve surely been invited, I hope to distribute a copy of my almost completed paper for review and we will agree at that meeting if we can get together on the 14th for, as I believe, the conclusion. As for next Sunday, if you think it useful, in addition to you and the President, I can invite Mr. Caraffa, who will also be a welcomed guest. Looking forward to seeing you again. Best regards, M. Mori followed by We have just received your letter dated the 2nd of this month and I see how you rightly anticipated me, but fortunately, as I said, I am almost ready and you can decide by keeping in mind what I previously wrote. It is unlikely that we will be able to participate in the trip to Scaffaiolo as we are still putting together the convoy to Acero. As soon as we have decided on the number of meeting participants, we will send you the related quotes. Again best regards, M. Mori

ZOOM

loro cammino.


Progetto Segnavie

Percorsi naturalistici, cultura e arte sulla Montagna Pistoiese —

testo Alice Sobrero Assessore alla Cultura del Comune di San Marcello Piteglio Arch. Giacomo Pratesi Associazione per la Valorizzazione della Montagna Pistoiese

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foto Lorenzo Marianeschi


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Segnavie si compone in pratica di una serie di progetti a sÊ stanti aventi finalità socialiricreative e culturali che nell’insieme esprimono una valorizzazione degli ambiti urbani e forestali attraverso il recupero di antichi segni e strutturandone di nuovi.


La sentieristica è composta da una rete di sentieri che si snoda tra le valenze di carattere storico, ambientale e culturale. Sono collegati dalla dorsale con i landmark Segnavie di circa 35 km di sviluppo che mette in connessione la sentieristica CAI alta montagna con quella CAI pesciatina. Rispetto alla sentieristica di alta montagna o ai “cammini”, questa tipologia di sentieri si diversifica per essere incentrata sulle emergenze artistiche, paesaggistiche e naturalistiche e sulle attività di ricezione e ristorazione del territorio, e per la possibilità di percorrere itinerari ad anello che vanno dalla camminata nel parco al percorso trekking, alcuni dei quali idonei ad essere utilizzati da persone con difficoltà di deambulazione. L’obiettivo è quello di fornire un ampio ventaglio di possibilità di percorrenza rivolgendosi anche a chi si interfaccia per la prima volta con il trekking. La struttura della rete sentieristica permette di personalizzarsi il percorso in funzione delle proprie esigenze, delle tematiche offerte dal territorio tramite gli hot-spot, dei servizi di ristorazione e di pernotto presenti, attraverso il sito dedicato corredato della tecnologia responsive design web che restituisce la lunghezza, la durata e la difficoltà del percorso scelto. Gli hot spot rappresentano lo strumento attraverso il quale vengono operati gli indirizzi divulgativi e di sensibilizzazione alle tematiche riguardanti sia le caratteristiche fisiche e antropologiche del luogo che la relazione tra le specie viventi e gli ambienti di vita. È possibile ad esempio imparare a riconoscere l’esposizione dei versanti o il tipo di substrato geologico in funzione del popolamento forestale presente, passeggiare nella valle dei mulini e delle cartiere o tra gli assetti agrari granducali o il luogo in cui fu ucciso Filippo Tedici traditore della città di Pistoia che nell’alto medioevo consegnò la città a Castruccio Castracani signore di Lucca o ancora la valle delle rocce sacre in cui emergono incisioni rupestri di epoca remota.

Hiking network

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This network of trails has interwoven ties to history, culture, and the environment along an approximately 15-km long ridge that links the high-mountain CAI trails to the CAI Pesciatina. Compared to the high-mountain trails, or “cammini”, this type of trail differs as it focuses on emerging art and the territory’s activities. The goal is to encourage traveling along routes that are an open window on to local developments by suggesting itineraries that range from a walk in the park to a hiking trail, with loop routes which may be used by the differently-abled. Other than the route itself, the trail network is made up of facilities near the route, signage, hot spots, and markers. The hot spots are used as an educational tool to raise awareness on issues regarding both the location’s physical and anthropological characteristics as well as the relationship between living species and habitats. Identified as hot spots are the Lignana ruins, the valley of the Dieci Castella, a geological site, the Crespole olive groves, the Gothic Line, siliciclastic ridge, paper and water mills, Francesco Ferrucci, the ancient leave trees and silviculture, bunkers, the Calamecca massacre, rear, sources of the Reno, glaciers, Way of St. Bartholomew, chestnut groves, enclosed fields of arable land, geological transition, Migliorini, Sasso della Pescaia and the cliffs, Castruccio Castracani and Filippo Tedici, and the towers of Popiglio. Made of easily recognizable material, trail markers indicate the route, including the selfie points.

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Rete escursionistica

____

____

Il progetto vuole

The project also aims at

anche valorizzare

enhancing urban and

gli ambiti urbani e

forestry areas through

forestali attraverso sia

both the recovery of

il recupero di antichi

ancient signs and using

segni che utilizzando

new and interesting

nuovi e interessanti

languages that can

linguaggi in grado

offer a great visual and

di offrire un grande

communicative impact.

impatto visivo e comunicativo.

U

n ampio progetto che raggruppa sinergicamente numerose azioni sul territorio della Montagna Pistoiese con l’obiettivo comune di sviluppare il turismo rurale. Decisivo lo slancio dall’associazionismo locale, AVAMP, Associazione culturale Maeba, Social Valley, Istituzioni locali (Comune di San Marcello Piteglio e Unione dei Comuni Appennino Pistoiese), Fondazione Caript e la preziosa collaborazione del CAI di Maresca. Perché il nome Segnavie? Tutti coloro che frequentano le montagne sono abituati nelle loro escursioni a tenere ben d’occhio quei segnali bianchi e rossi i Segnavie che permettono di non smarrire la strada e costellano i sentieri delle nostre dorsali. Quei segnali e quelle bandierine rispondono ad una precisa normativa che venne elaborata dalle sezioni emiliane e toscane del CAI e che venne sottoscritta a Maresca nella Montagna Pistoiese, il 14 maggio 1950. Quel giorno i rappresentanti delle sezioni tosco-emiliane del Club alpino si ritrovarono a Maresca per sottoscrivere le norme fondamentali per la segnalazione dei sentieri dell’Appennino settentrionale; tali norme, denominate da allora “Norme di Maresca”, sono tuttora valide e sono state adottate e applicate in tutta Italia. L’idea di riprenderne il nome nasce negli studi di Giorgio Tesi Editrice incaricata a pieno titolo dalle associazioni e dal Comune


— La rete sentieristica ricalca i tracciati di antiche percorrenze ormai desuete (dai tracciati medievali a quelle comunali di primo impianto, fino alle mulattiere e alle strade di smacchio) in territori altimetricamente facenti parte dell’alta collina e della media montagna. A differenza della tradizionale rete escursionistica di alta montagna, si imposta nella fascia altimetrica storicamente abitata, in cui sono tangibili i segni della secolare attività dell’uomo e si confronta con le dinamiche sociali che contraddistinguono questo settore montano come

SEGNAVIE è il nome con il quale vogliamo da oggi indicare itinerari aventi ad oggetto la storia, la cultura e l’arte sulla Montagna Pistoiese

dell’Italia intera, accomunati da un progressivo spopolamento. Fino al periodo del secondo conflitto mondiale, l’Italia era infatti una società sostanzialmente agricola e la collina e la media montagna erano il fulcro della vita delle popolazioni. Con lo sviluppo industriale ed economico tale rapporto si inverte, concentrando le popolazioni in quelle che sono divenute le urbanizzazioni contemporanee, cioè non più città ma insiemi di città. Tale dinamica, comune all’Italia intera, ha comportato un abbandono di usanze e consuetudini consolidatesi nel corso dei secoli, che realizzavano quella che oggi si può definire una chimera, cioè un’economia circolare che usava le risorse in relazione alla capacità delle stesse di rigenerarsi. I seminativi, i prati-pascolo, le colture arboree specializzate rappresentavano la dispensa delle popolazioni insediate volte al proprio sostentamento, mentre adesso si vogliono riscoprire quali assetti di lunga durata in cui riposare lo spirito e qualificare culturalmente l’esperienza del camminare.

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di seguire il coordinamento delle azioni, lo sviluppo e il lancio di comunicazione del progetto. Il progetto artistico, proposto dall’Associazione Maeba, prevede percorsi partecipativi atti a coinvolgere le realtà del territorio quali pro loco, associazioni socio culturali e ricreative, scuole e società sportive con l’obiettivo di rilanciare l’immagine della Montagna Pistoiese a livello nazionale e internazionale, creando un’offerta turistica che si rinnova attraverso l’arte e che si rivolge a famiglie, giovani, scuole, appassionati di trekking.


____ Alcuni giovani turisti che guardano l’artista Gola Hundun mentre lavora all’opera di street art realizzata recentemente nel paese di Prunetta.

La rete sentieristica ha lo scopo di mettere in evidenza la relazione esistente tra le comunità insediate e il territorio, ciò che possiamo definire paesaggio, quale entità capace di esprimere l’identità stessa delle popolazioni, in un processo di esplorazione volto alla definizione e alla costruzione di significati passati ma anche presenti e futuri.

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Data la premessa, tale aspirazione si avvale di interventi di riqualificazione e di restauro paesaggistico, in accordo agli obiettivi e le direttive del vigente Piano Paesaggistico della Toscana e sul solco del concetto dell’”Agopuntura Urbana” teorizzata dal sociologo e architetto finlandese Marco Casagrande, che sostiene che

gli insediamenti antropici abbiano bisogno di numerosi progetti a piccola scala, poco costosi e legati al contesto locale, in grado di coinvolgere le comunità e i luoghi in cui scorre la vita reale. — Seguendo gli itinerari SEGNAVIE ci viene spontaneo pensare a quali elementi possano identificare un luogo e allo stesso tempo siano in grado di stimolare nel visitatore il divertimento di uno scatto. Allo stesso tempo dove e come si possano combinare l’aspetto ludico e la cornice dell’ambiente tanto da rendere indimenticabile l’emozione di una giornata vissuta all’aria aperta, in compagnia o in solitaria.

Alla scelta di ambienti scenografici di per sé, si accosta l’idea dei landmark rappresentati dalle lettere di cui è composta la parola SEGNAVIE, realizzate in grande formato in materiale traslucido, che punteggiano la dorsale principale che mette in connessione gli itinerari CAI di alta montagna con quella pesciatina. La loro posizione sottolinea l’innesto alla rete escursionistica e la presenza di belvedere con caratteristiche afferenti sia alla qualità visuale che alla componente socio-culturale-testimoniale. Servono da coordinamento del viaggio, e sono emblematici dei segni distintivi dei percorsi CAI sposando una linea comunicativa


____ Some young tourists watching the artist Gola Hundun while working on the street art work recently carried out in the town of Prunetta.

— Il progetto tecnico d’intervento per la valorizzazione turistico-ambientale della rete sentieristica per un turismo sostenibile è stato elaborato dall’associazione A.Va.M.P, (associazione di valorizzazione

SEGNAVIE si collega alla sentieristica della Montagna e ne sposa i percorsi montagna pistoiese). L’attuazione ed il coordinamento degli interventi previsti sulla sentieristica è demandata all’Area Forestazione dell’Unione dei Comuni dell’appennino pistoiese. Gli interventi coinvolgono le valli dei Torrenti Liesina e Torbecchia e quello del Pescia di Calamecca nella Val di Forfora, poste nel territorio del Comune di San Marcello Piteglio e marginalmente in quello di Pescia. Il progetto

è impostato su 5 aree di valenza di carattere storico-ambientaleculturale collegate dalla dorsale con i landmark Segnavie: Foresta del Teso, Alta valle del torrente Pescia di Pescia, Oasi affiliata WWF “Oasi Dynamo, Macchia Antonini e area rurale Piteglio – Popiglio. ☜

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neutra, aderente al ruolo di coordinamento di più percorsi. Ad essa è possibile affacciarsi, sedersi o affiancarsi in prospettiva, per realizzare lo scatto e proseguire il percorso, così da comporre tutta la sequenza del nome come gioco, come esperienza, come viaggio che segna la strada di un bel ricordo sulla montagna toscana. Il progetto dei landmark SEGNAVIE nasce in seno all’associazione Social Valley.


The Segnavie Project

Nature trails, culture, and art in the Pistoiese Mountains

Segnavie is a series of stand-alone projects whose cultural and social-recreational objectives articulate the overall development of urban and forest settings by restoring old signs and making new ones.

T

his wide-ranging project synergistically brings together numerous actions in the Pistoiese Mountains. The common goal is to increase rural tourism, with crucial momentum provided by local community organization, AVAMP, the Maeba cultural association, Social Valley, local institutions (Municipality of San Marcello Piteglio and Union of Municipalities of the Pistoia Apennines), and Pistoia’s Fondazione Caripit. Why the name Segnavie? Anyone who goes hiking regularly in these mountains is used to keeping track of those red and white signs, the trail markers dotting our mountain paths that prevent getting lost. These two different types of signs correspond to a specific set of rules developed by the Emilian and Tuscan sections of CAI, which were signed in Maresca, in the Pistoiese Mountains, on 14 May 1950. That day, representatives of the TuscanEmilian sections of the Club Alpino met in Maresca to endorse the basic rules for mountain-path signage in the northern Apennines. The “Norme di Maresca”, or Maresca Rules, as they have since been known, are still in use today, having been adopted and applied throughout Italy. The idea of restoring this name came from studies by Giorgio Tesi Editrice,

commissioned by the associations and the municipality to monitor the coordination of the project’s activities, development, and media launch. Promoting the valley trail network in the Municipality of San Marcello Piteglio also passes through the creation of art works and installations that tell about the territory and much more. Presented by the Associazione Maeba, this artistic project envisages participatory routes involving such area organizations as local tourism offices, socio-cultural and recreational associations, schools, and sports clubs in order to revive the image of the Pistoiese Mountains nationally and internationally, creating a tourist offer that has been revitalized through art and will appeal to families, youth, schools, and hikers.

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— However, SEGNAVIE is the name by which we want to also indicate the unique aspects of a selfie point Following the SEGNAVIE itineraries, it is natural to think about the elements that differentiate a place and, at the same time, encourage visitors to take a picture, combining this playfulness and backdrop into enjoying an unforgettable day outdoors, either in the company of others or alone. We think of some of the features along the path that also stimulate a desire to discover other places, like a sort of treasure hunt or a true selfie-point The idea of landmarks represented by the large-format translucent letters

that make up the word SEGNAVIE has been combined with a selection of scenic settings. Their position underscores the link to the hiking network and the existence of a lookout point that features both visual quality and a socio-cultural-testimonial component. They serve to organize the trip, and are emblematic of the CAI’s distinctive trail signs, combining a neutral line of communication, whose role is to coordinate multiple trails. As a result, we have a letter identifying each itinerary, making it possible to look out, sit or stand side by side against the view, snap a picture, and continue along the route. Thus, a game is created by the completion of the name, a record of a journey marking the route as a pleasant memory of the Tuscan mountains. The selfie-point project was conceived by the Associazione Social Valley.


____

Una bella immagine

A beautiful image of

del Ponte di Castruccio

the Castruccio bridge

sul torrente Lima, nel

over the Lima stream,

comune di San Marcello

in the municipality of

Piteglio, interessato da

San Marcello Piteglio,

questo progetto voluto

affected by this project

per unire storia, cultura,

aimed at combining

arte e turismo sulla

history, culture, art and

Montagna Pistoiese.

tourism on the Pistoia mountains.

— The technical engineering project for the trail network’s touristenvironmental development for a sustainable tourism was developed by the architect Giacomo Pratesi, with the involvement of the Associazione A.Va.M.P (Pistoiese Mountains Development Association). Completion and coordination of the works planned for the trails has been delegated to the Forestry Area of the Union of Municipalities of the Pistoia Apennines. The works will affect the valleys of the Liesina and Torbecchia Streams and the Val di Forfora area, both located within the Municipality of San Marcello Piteglio. The project is based on five significant historical-environmental-

cultural areas: The first two are environmentally important areas, recognized by national and European legislation: Foresta del Teso, Upper Valley of the Pescia di Pescia Stream, the WWFaffiliated Dynamo Farm Oasis, the Macchia Antonini, the Piteglio-Popiglio Rural Area. ☜

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Porrettana Express

Pronti a ripartire... —

Dopo il successo dello scorso anno, non appena sarà consentito farlo, sono pronti a ripartire i treni storici tematici sulla caratteristica ferrovia Transappenninica che collega Pistoia a Porretta Terme. Un virtuoso esempio che dimostra come il turismo slow su rotaia possa diventare una importante risorsa per le comunità e il territorio.

testo Lorenzo Baldi foto Nicolò Begliomini Lorenzo Marianeschi Lorenzo Gori 36 | NATURART | LUGLIO 2020

Gabriele Acerboni


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____ Accanto, tre giovani viaggiatori su un treno dello scorso anno. A destra l’Ingegner Cantamessa della Fondazione FS accanto ad un vagone di un treno storico sulla Ferrovia Porrettana. ____ To the side, three young travelers on a train last year. To the right, the Fondazione FS’s Mr. Cantamessa, an engineer, next to a historical train car on the Porrettana Railway.

P

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orrettana Express è il progetto di valorizzazione e promozione della ferrovia transappenninica e del territorio che da Pistoia attraversa l’Appennino Tosco Emiliano- promosso e sostenuto dai Comuni di Pistoia e San Marcello Piteglio, dalla Regione Toscana, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e con la preziosa partnership di Fondazione FS - voluto, ideato ed attuato da Transapp (un’associazione senza finalità di lucro che riunisce 25 organizzazioni toscane ed emiliane con il fine di promuovere il territorio e la ferrovia Porrettana), Giorgio Tesi Editrice (da anni affermata sul territorio pistoiese per le importanti azioni di comunicazione e sensibilizzazione del territorio e del suo valore storico e artistico tramite gli innumerevoli prodotti editoriali e promozionali) e la cooperativa sociale PANTAGRUEL con comprovata e lunga esperienza nel campo dell’animazione educativa con bambini e ragazzi 0-12 anni e

nell’organizzazione e la gestione di eventi ludico ricreativi ed educativi rivolti a bambini e famiglie. Decisivo per la nascita e lo sviluppo di Porrettana Express è stato il recupero da parte di Fondazione FS dell’area ai margini della stazione ferroviaria di Pistoia, ex deposito locomotive, con la sua riconversione in “Deposito Officina Rotabili Storici”. Questa attenzione ai mezzi del passato e alle origini della mobilità su rotaie ha permesso di rivalutare l’importanza della linea Porrettana nelle sue peculiarità storiche, ambientali e paesaggistiche. L’organizzazione del programma per il Porrettana Express si è svolta in pochi mesi avviando sinergie importanti tra istituzioni e organizzazioni del territorio lambito dal percorso ferroviario. Seguendo un metodo inclusivo e una visione sociale dell’operazione, sono state coinvolte oltre 30 associazioni tra volontariato e di servizi, per una collaborazione attiva, programmata e di gestione degli eventi collegati a ciascun treno storico. Il 2019, primo anno del progetto, ha visto la realizzazione di 9 treni storici, ciascuno dei quali coniugava l’emozione del viaggio su

carrozze d’epoca lungo la ferrovia Transappenninica, con la scoperta delle asperità e delle dolcezze dell’Appennino Tosco Emiliano e l’accoglienza dei suoi abitanti, con offerte tematiche sempre originali. Grazie al lavoro degli organizzatori ed al buon esito della campagna turistica e promozionale che ha puntato da subito ad una comunicazione efficace attraverso l’impiego di prodotti specifici come il nuovo sito internet con social media dedicati, la realizzazione del tabloid Porrettana Express News, articoli su quotidiani, servizi su reti televisive locali e nazionali e azioni sui social network, si è da subito evidenziato un grande interesse intorno al progetto Porrettana Express tanto che il 30 giugno 2019, giornata inaugurale di Porrettana Express, il TG1 in prima serata ha dedicato al lancio del progetto un ampio servizio. Un successo fatto anche di numeri, visto che il primo anno i viaggiatori sono stati più di 2000 con molte richieste in più rispetto ai posti disponibili, con prenotazioni soprattutto dalla Toscana e regioni limitrofe e dall’estero, nello specifico da Belgio, Francia, Svizzera e Inghilterra.


Porrettana Express si candidano con forza a diventare una risorsa turistica toscana e a rappresentare una delle più importanti leve per lo sviluppo del territorio e delle sue comunità attraverso le politiche turistiche e ambientali per la città di Pistoia e la sua Montagna ovvero l’Appennino Tosco - Emiliano. – Verso il futuro Ad oggi la costruzione di questo percorso si è basata su finanziamenti di natura pubblico/ privata di modeste entità e molte azioni di volontariato, ma è certo che il progetto deve essere in grado di raggiungere la completa sostenibilità nel più breve tempo possibile. L’investimento del primo anno è stato contrassegnato da una risposta positiva degli enti e delle comunità, che hanno accolto in modo inclusivo quest’occasione innestandosi negli hub delle stazioni ferroviarie lungo la ferrovia per offrire accoglienza e supporto. Per generare impresa e permettere al progetto Porrettana Express di costituirsi risorsa in modo strutturale, è stato necessario intraprendere un dialogo con i Ministeri competenti - Mibact e

MiT- le Regioni Toscana e Emilia Romagna e i Comuni attraversati dal percorso della ferrovia, al fine di ottenere da un lato garanzia sulla presenza dei collegamenti dei treni di linea e delle loro coincidenze e dall’altro, in questa fase iniziale, sostegno attraverso bandi per le strutture che si innestano sui territori in sua funzione, start up o realtà già esistenti ma che si connettono ad esso. In questa ottica Porrettana Express deve essere visto come occasione di inclusività delle comunità locali nell’incontro con un turismo sostenibile, perfetto connubio per offrire accoglienza tradizionale ma anche la possibilità di innovazione, come ad esempio sistemi di mobilità green costituiti da autubus elettrici e noleggio di e-bike per addentrarsi nel territorio in un modo autonomo in linea con modelli già ampiamenti sperimentati e di successo in alcuni paesi del nord Europa. Naturalmente, affinché il tutto funzioni ci deve anche essere una fattiva collaborazione ed una pronta risposta a tutto questo da parte della Montagna intesa nella sua completezza: bando ai campanilismi ed agli interessi di

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– Gli obiettivi del progetto Porrettana Express ha diversi obiettivi, che partono dalla valorizzazione di un territorio e dei suoi contenuti e conducono alla narrazione di questi attraverso l’esperienza del viaggio. Quest’ultimo diventa una sorta di immersione nella storia delle comunità che si incontrano e si rivelano, rapportandosi con il paesaggio che svela le numerose interazioni tra uomo e ambiente in cicli virtuosi e sempre aperti. L’Appennino toscano e la montagna pistoiese in particolare, sono un territorio in grado di regalare ai turisti prospettive inedite grazie sia alle tante possibilità che è in grado di offrire agli amanti dell’outdoor che a un patrimonio artistico, culturale e museale assolutamente da valorizzare, che arricchisce di qualità e contenuti un’offerta turistica sostenibile. Questo progetto inoltre, non si ferma all’organizzazione di treni/ evento ma punta con energia alla valorizzazione dei treni di linea con l’obiettivo di far tornare la ferrovia una tra le principali porte d’accesso alla Montagna Pistoiese. Proprio per questo la linea ferroviaria e i treni del


____ A sinistra un momento di animazione di un treno Kids dedicato a bambini e famiglie ed a destra un antico mulino della Valle dell’Orsigna. ____ To the left, entertainment related to a Kids Train, dedicated to children and families. To the right, an old mill in the Orsigna Valley.

pochi ma grande attenzione invece, all’obiettivo finale, che se raggiunto sarà certamente in grado di portare preziose risorse per tutti gli attori di questo ambizioso progetto. Non appena terminerà l’emergenza sanitaria legata a Covid -19, che di fatto ha paralizzato il paese per lungo tempo penalizzando al massimo molte attività, prima tra tutte il turismo in tutte le sue declinazioni, il progetto Porrettana Express è pronto a ripartire focalizzandosi su tre aree ben precise. Treni storici tematici con un’offerta ancora più articolata e differenziata rispetto allo scorso anno; laboratori ludico didattici: con la redazione di un calendario di date per lo svolgimento di attività rivolte sia alle scuole di primo e secondo grado del comprensorio pistoiese, con il progetto “Pistoia ragazzi”, sia ai bambini delle scuole dell’infanzia e naturalmente la valorizzazione del territorio creando un sistema di rete con le realtà del luogo con l’obiettivo di rendere fruibile la Montagna anche per i viaggiatori dei treni di linea.

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– Treni storici I treni partiranno in mattinata dal deposito rotabili storici di Pistoia per raggiungere le stazioni situate lungo il percorso della Porrettana, dopo la visita preliminare al deposito dei rotabili e l’introduzione storica al viaggio, che viene organizzato con soste nei luoghi percorsi dalla Porrettana, tra cui Piteccio con il Museo del Ferromodellismo, Castagno con il Museo di Arte contemporanea a cielo aperto,

Sammommè, Pracchia. Una volta conclusa la tratta di andata e grazie alla collaborazione con Fap sarà garantito il collegamento per i turisti che una volta scesi dal treno proseguiranno alla scoperta del territorio attraverso visite organizzate in sinergia con le guide turistiche e ambientali oppure potranno partecipare ad eventi organizzati presso le varie stazioni di sosta grazie al coinvolgimento di specifici testimonial.

animate interattive, arricchite di aneddoti e curiosità. Ai bambini più piccoli verrà raccontata la storia “Porrettana Express. Alla scoperta della storica strada ferrata e della sorprendente montagna che ci circonda” curata da Martina Colligiani e Michele Fabbricatore. La storia illustra, in modo romanzato, le avventure Jean Louis Protche (ingegnere francese che fu chiamato a progettare e costruire la linea ferroviaria Porrettana) e di Selvaggia Vergiolesi (nota – nobildonna pistoiese). Sulla scorta Il progetto ludico didattico del racconto ci è così permesso Il progetto è rivolto a bambini e di coniugare storia, tradizione, ragazzi dalla scuola dell’infanzia elementi di ingegneria proponendo laboratori ludico-didattici calibrati alla scuola secondaria di primo grado e prevede tre percorsi in relazione alle differenti età differenti da scegliere al momento dei partecipanti. Il racconto, filo dell’iscrizione. I percorsi offrono conduttore di ogni percorso, sarà proposte didattiche che toccano presentato ai bambini con tecniche argomenti e discipline differenti, narrative diverse, in base all’età in grado di conciliare obiettivi dei partecipanti e introdurrà al laboratorio ludicomanuale (graficoeducativi ed età dei bambini e dei ragazzi che vi aderiscono, pittorico o di assemblaggio con permettendo così di approcciarsi materiali diversi) che i bambini alla conoscenza attraverso canali realizzeranno in massima comunicativi ed esperienziali libertà con il supporto degli operatori per la parte progettuale differenti. I bambini sono accolti al Museo dei Rotabili da un e la scelta dei materiali. Ad personaggio (ing. Protche, Selvaggia arricchire ulteriormente la visita Vergiolesi, un capotreno) che contribuirà la visione di brevi presenta loro il deposito attraverso filmati che raccontano la nascita e il funzionamento dei mezzi una visita guidata alla mostra dei treni storici presenti (storia, locomotori in un viaggio virtuale in funzioni, meccanica). Vengono realtà aumentata. così introdotti nel mondo dei Il progetto verrà realizzato durante treni e della loro storia scoprendo i mesi di apertura della scuola, quindi da ottobre a maggio, dando informazioni sulla costruzione e sulle successive trasformazioni la possibilità alle scuole di iscriversi nel tempo: a cosa servono i treni? nelle mattine di martedì o di perché sono stati inventati? come giovedì. ☜ sono fatti? come si sono evoluti nel tempo? Il tutto è affrontato in chiave favolistica, con spiegazioni


ZOOM

Valorizzazione del territorio Il progetto Porrettana Express deve offrire un concreto sostegno alle realtà locali con l’obiettivo di creare un sistema che consenta una fruizione costante del territorio anche per i viaggiatori dei treni di linea. A questo proposito il progetto si propone di offrire un servizio informativo predisponendo presso la ex Saletta Reale della Stazione di Pistoia un Info Point, biglietteria e shop e di sviluppare le attività di animazione, a cura delle associazioni locali, durante tutto l’anno e quindi non solo nel periodo dei treni storici (ad esempio proloco di Castagno, il progetto “Borgo museo” in collaborazione con CCT–SeeCity o le attività della Cooper Pracchia ) e promuovere un’attività turistica che porti all’utilizzo del treno di linea per raggiungere la Montagna e scoprirne le grandi potenzialità, grazie ai progetti di Transapp MONTAGNA SEMPRE e di Cooper Pracchia LA PORTA DELLA MONTAGNA, sviluppati per favorire i flussi turistici infrasettimanali e destagionalizzati attraverso l’organizzazione di eventi con treni ordinari al fine di diffondere la conoscenza del territorio e della ferrovia Porrettana in generale, con particolare attenzione ai giovani in età scolare ed alle famiglie. Per far questo si procederà prima con la mappatura di tutte le risorse e le eccellenze del territorio, rilevando e evidenziando le criticità legate alla mobilità e alle capacità attuali di offrire servizi per il turismo. Il secondo passo invece, sarà quello di organizzare con cura eventi culturali, escursioni, manifestazioni sportive (Escursioni treno trekking a tema storico, culturale, ambientale, gare podistiche, ritiri e allenamenti di società sportive e proposte che prevedono il viaggio in treno di linea + e-bike e escursione).

Promoting the territory The Porrettana Express project offers local players concrete support for creating a system that allows for the regular use of the mountains by passengers using scheduled trains. In this regard, the project recommends an information service with the setting-up of an info point, ticket office, and shop in the former “Saletta Reale” in Pistoia’s station. In addition, local associations will organize entertainment activities throughout the year and not just during the historical-train period (e.g., the Castagno local tourist office’s “Borgo museo” [Museum Village] project in collaboration with CCT-SeeCity or Cooper Pracchia’s activities). Moreover, they will promote a tourist business that uses the scheduled trains to go to the mountains and discover considerable possibilities there, through the projects of Transapp MONTAGNA SEMPRE and Cooper Pracchia LA PORTA DELLA MONTAGNA. This part will focus on encouraging midweek and out-of-season tourist flows by organizing events using regular trains, increasing the awareness of the mountain area and the Porrettana railway in general. Particular attention is to be paid to school-age children and to families. For this reason, all the territory’s resources and excellences will first be mapped, identifying and highlighting those issues critical to mobility and the current ability to offer tourism services. The second step will be to organize cultural events, excursions, and sporting events (historical-, cultural-, and environmental-themed train/trekking excursions, running competitions, sports club retreats and workouts, and plans that include traveling by scheduled train+e-bike and an excursion).


____ Il territorio a cavallo della ferrovia ospita numerose specie animali di elevato valore naturalistico, come il lupo appenninico, il capriolo, il cervo, il daino, il cinghiale, la volpe, il tasso e numerosi uccelli, sia stanziali che migratori. ____ The area straddling the railway is home to such important and numerous wildlife species as Apennine wolves, deer, fallow deer, wild boar, foxes, and badgers, as well as numerous sedentary and migratory birds.

STORIA E NATURA — INTORNO ALLA TRANSAPPENNINICA di Samuele Pesce Legambiente Pistoia

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La Ferrovia Porrettana è stata il primo collegamento ferroviario tra il nord e il sud Italia attraverso l’Appennino e venne inaugurata da Vittorio Emanuele II nel 1864. Al tempo fu un’opera di grande prestigio e di enorme portata ingegneristica, con le sue 47 gallerie e i 35 ponti e viadotti. Il tratto tra Pracchia e Pistoia rappresentò una sfida per la tecnologia dell'epoca. Il progettista, l’ingegnere francese Jean Louis Protche, risolse il problema dell’eccessivo dislivello da superare con un colpo di genio: una galleria semi-elicoidale nel tratto Piteccio-Corbezzi che allungava il percorso facendo così diminuire la pendenza. Incredibile per allora, anche lo scavo della galleria più lunga, quella tra San Mommè e Pracchia, che misura ben 2700 metri. 
Grazie alla Ferrovia, sul finire del 1800, luoghi come Pracchia e Porretta Terme iniziano ad essere molto frequentati da viaggiatori e mercanti, ma anche da persone provenienti da alta borghesia e aristocrazia favorendo così lo sviluppo del settore industriale, termale e dell’accoglienza turistica. In breve tempo, l’economia rurale e di sussistenza della montagna, lasciò il posto ad una moderna economia monetaria, si svilupparono interi paesi, si aprirono alberghi, ristoranti e servizi di ogni genere in una vera e propria fase espansiva che trasformò questa zona dell’Appennino Tosco-Emiliano. Un ambiente straordinario, frutto di una straordinaria sinergia tra uomo e natura Questo importante passato ci lascia in eredità un territorio unico e straordinario, plasmato da decenni di interazione tra l’uomo e gli elementi naturali, dove natura, storia, cultura e paesaggio si fondono e vanno a costituire un ambiente ricchissimo di risorse storiche, architettoniche, culturali e naturalistiche

costituendo uno straordinario modello di sostenibilità. 
 Grazie a questa iniziativa la Ferrovia Porrettana, oltre a rappresentare sempre un‘asse fondamentale per la mobilità della zona, in abbinamento con tutta una serie di manufatti di archeologia industriale lungo la linea e al Museo Rotabili Storici di Pistoia, ha l’obiettivo di diventare in breve tempo un’attrattiva turistica dal valore straordinario. 
 Antiche ferriere, ghiacciaie, numerosi edifici di culto, ruderi di antichi castelli e resti delle fortificazioni della Linea Gotica sono collegati da un importante sistema museale quale l’Ecomuseo della Montagna Pistoiese e da un’ampia rete sentieristica parallela alla ferrovia che ben si presta ad attività come il trekking, il trail – running e la mountain bike. 
 
Dal punto di vista naturalistico, il territorio è costituito da boschi di castagno e di querce, più in alto da faggi e da abeti bianchi; sono presenti numerose specie di specie di piante erbacee, incluse decine di rarità e di endemismi, e molti animali di elevato valore naturalistico e di forte attrattiva, come il lupo appenninico, il capriolo, il cervo, il daino, il cinghiale, la volpe, il tasso, ma anche il falco pellegrino, il biancone e l'astore e numerosi piccoli uccelli, sia stanziali che migratori.
 Un insieme di grande potenziale particolarmente indicato per attrarre un tipo di turismo “slow”: culturale, esperienziale e legato al verde, ma anche alle famiglie, allo scoutismo, al turismo scolastico e a quello di gruppi religiosi o sportivi. 
Soprattutto questo sistema formato da ferrovia – territorio - sentieristica e guide ambientali altamente qualificate, ha tutte le carte in regola per rappresentare uno straordinario volano di progresso culturale e sociale ambientalmente sostenibile, un modello biocentrico per cui l'uomo si pone in sintonia e sinergia con l’ambiente naturale in cui è inserito, sì come attore fondamentale, ma nel ruolo di custode attivo della natura, più prezioso dei “beni comuni”.


Porrettana Express

A success for everyone After last year’s success, as soon will be allowed, the themed historical trains are ready to hit the rails again on the picturesque trans-Apennine railway that connects Pistoia to Porretta Terme, an excellent example of how a slow tourism by rail can become an important resource for local communities and the territory.

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orrettana Express is a project to promote and enhance the trans-Apennine railway and the territory that crosses the Tuscan-Emilian Apennines starting from Pistoia. It is being encouraged and supported by the Municipalities of Pistoia and San Marcello Piteglio, the Tuscan Region, and the Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, with the invaluable partnership of the Fondazione FS. Instrumental in the project’s conception, planning, and implementation has been the non-profit association Transapp (25 Tuscan and Emilian organizations united to promote the territory and the Porrettana railway), Giorgio Tesi Editrice (long known in the Pistoia area for its important communications and awareness-raising of the territory plus numerous publishing and promotional products on local historical and artistic attractions), and the social cooperative PANTAGRUEL, whose well-established experience in educational activities for children 0-12 years of age as well as in organizing and managing educationalplay events for children and families. The Fondazione FS’s restoration of the former locomotive depot in the area bordering Pistoia’s train station was decisive in the launch and development of Porrettana Express. The building was converted into the

“Historic Rolling-Stock Depot”. A focus on earlier means of transportation and the origins of rail mobility made it possible to reassess the importance of the Porrettana line in terms of its special historical, environmental and landscape features. The program for the Porrettana Express was organized in a few months, kicking off key synergies between local-area institutions and organizations found along the railway route. Between volunteers and services, over 30 associations were involved in the pursuit of an inclusive line of attack and a social vision of the active planning, participation, and management of events connected to each historical train. Nine historic trains were assembled in 2019, the first year of the project. Each one always had a specific themed offer that combined the thrill of traveling on vintage carriages along the TransApennine line while discovering the rugged pleasures of the TuscanEmilian Apennines and its welcoming inhabitants. Thanks to the organizers’ work, a successful promotional/tourism campaign aimed promptly at effective messaging through such specific products as the new website with dedicated social media, the creation of the Porrettana Express News, stories in newspapers and on local and national television networks, and social network actions. Immediate, obvious interest in the Porrettana Express project was so great that, on 30 June 2019, the day of the Porrettana Express’s inauguration, TG1 dedicated extensive coverage to the project’s launch in its early evening broadcast. Numbers also contributed

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In questa pagine

On this page are two of

due splendide

Michele Fabbricatore’s

illustrazioni di

splendid illustrations,

Michele Fabbricatore

from the book for

che fanno parte del

children and teenagers

libro per bambini e

entitled “Porrettana

ragazzi “Porrettana

Express - Alla scoperta

Express – Alla

della storica strada

scoperta della storica

ferrata e della

strada ferrata e

sorprendente montagna

della sorprendente

che la circonda”,

montagna che la

published by Giorgio

circonda” edito dalla

Tesi Editrice.

Giorgio Tesi Editrice.

to its success, with more than 2000 travelers the first year and the requests outnumbering the available places. Reservations came mainly from Tuscany and neighboring regions, while those from abroad were specifically from Belgium, France, Switzerland, and England.

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– The project’s objectives Porrettana Express has several objectives, which start with promoting the area and its amenities, thus becoming valued through the experience of traveling. As a result, travel becomes a way to engage in the each community’s history as it is encountered and revealed along the way. This interaction with the landscape reveals the numerous human-environmental connections,

leading to positive and open feedback at all times. The Tuscan Apennines and the Pistoiese mountains in particular, offer tourists new perspectives with both many possibilities available to outdoor lovers and an artistic, cultural and museum heritage that must be promoted, thereby enhancing the quality and content of a sustainable tourism offer. In addition, this project does not stop at merely scheduling trains and events but focuses enthusiastically on the improvement of scheduled trains in order to again make the railway one of the main ports of access to Pistoia’s mountains. It is precisely for this reason that the Porrettana Express trains and railway line are strong candidates for becoming a Tuscan tourist resource and for being one of the most important levers in developing the territory and

its communities through tourism and environmental policies for the city of Pistoia and its mountains, specifically, the Tuscan-Emilian Apennines. – Towards the future To date, this process has been based on small-scale public/private funds and many voluntary activities. Nonetheless, the project will undoubtedly be able to achieve complete sustainability in the shortest possible time. The first year’s investment was marked by positive overall responses from the institutions and communities that welcomed this opportunity with the introduction of hubs at stations along the railway line that offer hospitality and support.


To build this business and allow the Porrettana Express project to become an effective resource, it was necessary to have discussions with the relevant ministries, the Ministry of Cultural Heritage and Activities (Mibact) and Ministry of Infrastructure and Transport (MiT); the regions of Tuscany and Emilia Romagna; and the municipalities crossed by the railway route. On the one hand, these discussions were to receive a guarantee on the continuation of scheduled trains and their connections and, on the other, to support tender offers in this initial phase to introduce structures into the mountains related to start-ups or already existing realities. With this in mind, Porrettana Express must be seen as an opportunity to include the local communities in introducing a sustainable tourism in a perfect combination of traditional hospitality offers and such achievable innovations as green transportation systems. One idea, consistent with models already widely tested and successful in some northern European countries, is to make electric buses and e-bike rentals available for independent travel in the area. Of course, this will only work if the mountains as an entity understand that, for everything to work, active cooperation and a prompt response to all this are essential. Narrow-mindedness and narrow local interests must be rejected. Rather, close attention must be paid to the final goal, which, if achieved, will certainly bring valuable resources to all the players in this ambitious project. As soon as the Covid-19 health emergency ends – which has indeed paralyzed the country for quite some time and, if anything, has penalized many businesses, especially in tourism, the Porrettana Express project will be ready to start afresh, focusing on three specific areas.


HISTORY AND NATURE — BACK TO THE TRANSAPPENNINICA The Porrettana Railway was the first railway connection between northern and southern Italy through the Apennines. It was inaugurated in 1864 by Vittorio Emanuele II. At the time, it was a very impressive work of enormous engineering importance, with its 47 tunnels and 35 bridges and viaducts. The stretch between Pracchia and Pistoia was a challenge for the technology of the period. The designer and French engineer Jean Louis Protche solved the problem of the differences in the extreme vertical drops with a stroke of genius: a semi-spiral tunnel in the Piteccio-Corbezzi section that stretched the route, thus decreasing the incline. An incredible achievement for the period, the excavation for the longest tunnel, between San Mommè and Pracchia, measures a good 2700 meters. Thanks to the railway, places like Pracchia and Porretta Terme at the end of the 1800s began to be more popular with travelers and merchants, but also with people from the upper middle class and the aristocracy. In turn, this encouraged the development of the industrial and spa sector in addition to tourist accommodations. In a short time, the rural and subsistence economy of the mountains gave way to a modern monetary economy. Entire towns developed, while hotels, restaurants and all kinds of services opened up in a period of expansion that transformed this part of the TuscanEmilian Apennines. An extraordinary environment, resulting from the extraordinary synergy between people and nature This impressive past has bequeathed to us a unique and extraordinary territory, shaped by decades of interaction between people and the natural elements, where nature, history, tradition, and landscape merge to create an environment abounding in historical, architectural, cultural, and natural resources, creating an extraordinary model of sustainability.

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Historical-themed trains, with an even more wide-ranging and diverse offer compared to last year; educational-play workshops, with a calendar of dates for activities aimed at Pistoia-district elementary and middle schools, with the “Pistoia ragazzi” project, as well as kindergarten children; and obviously, promoting the territory through the creating of a system networking the area’s realities in order to enable the mountains to also be enjoyed by regular train passengers.

In addition to always being a fundamental route for moving about the area, the Porrettana Railway has collected, thanks to this initiative, a whole series of industrial archeological artifacts along the line and at Pistoia’s Historical Rolling-stock Depot Museum, whose objective is to soon become an extraordinarily valuable tourist attraction. Ancient ironworks, ice-houses, numerous religious buildings, ancient castle ruins, and the remains of fortifications along the Gothic Line are connected through the important Ecomuseum system in the Pistoiese Mountains as well as by an extensive trail network that runs parallel to the railway, ideal for such activities as trekking, trail running, and mountain biking. From a natural point of view, the area consists of chestnut and oak forests, with beeches and silver firs higher up. There are numerous herbaceous plant species, including dozens of rare and endemic species, as well as many animals with a strong appeal and high natural value, such as the Apennine wolf, the wild boar, the fox, the badger, and various deer in addition to the peregrine falcon, the shorttoed snake eagle, the goshawk, and numerous small migratory and non-migratory birds. This combination offers great potential as it is particularly suited to attracting a type of “slow” tourism (cultural, experiential, and nature) as well as appealing to families, scouting, school tourism, and religious or sports groups. Above all, this system of railway-territory-trails and highly trained environmental guides has what it takes to be an extraordinary driving force for environmentally sustainable cultural and social development as well as a biocentric model where people are synergistically in tune with the surrounding natural environment, as key players in the role of taking effective care of nature, more precious than the “common good”.

– Historical trains During the morning, passengers will leave on the historical trains from Pistoia’s historical rolling-stock depot, stopping at the stations located along the Porrettana route. It will be preceded by a preliminary visit of the rolling-stock depot and a historical introduction to the trip. There will be organized stops along the Porrettana, including at Piteccio, with its Museum of Model Railways; Castagno, with its open-air Museum of Contemporary Art; Sammommè; and Pracchia. Once the outbound journey


using detailed anecdotes and fun facts. Younger children will be read the story of the “Porrettana Express. Alla scoperta della storica strada ferrata e della sorprendente montagna che ci circonda, edited by Martina Colligiani and Michele Fabbricatore. The fictional story recounts the adventures of Jean Louis Protche, the French engineer who designed and built – the Porrettana railway line, and Selvaggia The educational-play project Vergiolesi, the well-known noblewoman The project is for children and teens, from from Pistoia. Through the story, elements kindergarten to middle school, to have of history, tradition, and engineering are a choice of three different courses at the combined through organized educationaltime of enrolment. The courses will offer play workshops adjust to the appropriate educational activities regarding assorted ages of the participants. Each of the subjects and themes, accommodating story’s leitmotifs will be introduced to the educational objectives and age of the children using various narrative the children and teens involved and techniques, based on the participants’ letting them acquire increased awareness ages. A workshop will be organized for through different communication and the children to freely make something experiential channels. The children will through either drawing/painting or be welcomed to the Rolling Stock Museum making something using different by a specific individual (Protche the materials), helped by teaching staff in the Engineer, Selvaggia Vergiolesi, or a train design and the choice of materials. The conductor) who will give them a guided visit will end with the viewing of short tour of the depot, including the history, films about the invention and workings of functions, and mechanics of the historical locomotives via an augmented virtualtrains on display there. Introduced into reality journey. the world of trains and their history, they The project will be carried out during will learn more about their construction the school year, i.e., between October and subsequent transformations over and May, thereby giving schools the time. What are trains used for? Why were opportunity to enroll on either Tuesday they invented? How are they made? How or Thursday mornings. ☜ have they evolved over time? Everything is dealt from a fairytale perspective, with lively interactive explanations,

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is completed and the tourists will get off the train, thanks to the connections guaranteed by FAP, and continue to discover the area through organized visits with tourist and environmental guides or participate in events organized at the various stopovers by specific sponsors.


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Montagna Pistoiese

Terapia forestale a Pian dei Termini —

testo Francesco Riccardo Becheri

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La terapia forestale rappresenta uno strumento di medicina preventiva. Questa disciplina, attraverso il metodo scientifico, analizza la relazione terapeutica tra uomo ed ambiente forestale ed i suoi effetti benefici. Si tratta di un ambito di ricerca interdisciplinare ed inclusivo che integra studi su piante, esseri umani, salute ed economia.


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e aree destinate alla Terapia Forestale devono possedere una serie di prerequisiti essenziali (specie arboree, esposizione, venti dominanti, accessibilità) a renderle potenzialmente candidabili alla sperimentazione. All’interno di quelle stesse aree è indispensabile selezionare sentieri forestali con poco dislivello e larghezza sufficiente a renderli adatti a tutte le persone senza distinzione di età o di livelli di abilità. Infine per certificare la terapeuticità dell’area forestale individuata e sancirne il collaudo definitivo è necessario rilevare una serie di risposte di salute scientificamente comprovate nelle persone che la frequentano.

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— Le origini degli studi in Giappone L’essere umano ha vissuto per migliaia di anni nella natura, evolvendosi in equilibrio con essa. Negli ultimi due secoli, a causa dell’urbanizzazione forzata, è stato

rotto un rapporto millenario che ha prodotto condizioni di stress e squilibri rilevanti nel nostro organismo. Da oltre trent’anni il governo giapponese finanzia progetti di ricerca che studiano come fronteggiare queste criticità. Lo Shinrin-yoku (letteralmente “bagno nella foresta”) prevede una profonda immersione nella natura attraverso una metodologia esperienziale che stimoli l’attenzione consapevole della mente, dei cinque sensi e delle sensazioni corporee in relazione al contesto naturale della foresta. La pratica guidata include l’ascolto dei suoni di un bosco, il respirarne i profumi e gli oli essenziali rilasciati dagli alberi (terpeni), l’osservare la luce e le sfumature dei colori, lo stabilire un contatto con le piante e con la terra. Numerose evidenze scientifiche hanno dimostrato come l’applicazione di questo protocollo sia correlato con la diminuzione della frequenza cardiaca, della pressione sanguigna e dei livelli di cortisolo (ormone dello stress).

Allo stesso tempo è stato appurato come la Terapia Forestale permetta di riequilibrare il sistema nervoso autonomo, di migliorare l’umore e di rinforzare il sistema immunitario favorendo la produzione dei linfociti NK (natural killer). — Stazione di Terapia Forestale Pian dei Termini Nel Comune di San Marcello Piteglio (PT), in località Pian dei Termini, la Società Agricola Semplice “Pian dei Termini” gestisce in concessione quindicennale immobili e terreni (15 ha) del demanio regionale. Nel progetto di utilizzazione e valorizzazione del podere Pian dei Termini con il quale l’Azienda si è aggiudicata la vincita del bando si fa espressamente riferimento alla creazione della Stazione di Terapia Forestale; la prima in Toscana e la seconda in Italia. Il Fondatore e Responsabile Scientifico della Stazione di Terapia Forestale è Francesco Riccardo Becheri, Psicologo Psicoterapeuta


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Nel progetto di

The creation of a forest

La Terapia Forestale

Forest therapy leads

utilizzazione e

therapy station – the

permette di

to a rebalancing of the

valorizzazione del

first in Tuscany and the

riequilibrare il sistema

autonomic nervous

podere Pian dei Termini

second in Italy – was

nervoso autonomo, di

system, improved

si fa espressamente

stipulated as part of the

migliorare l’umore e

moods, and a stronger

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utilization/development

di rinforzare il sistema

immune system that

creazione della Stazione

plan for the Pian dei

immunitario favorendo

promotes lymphocyte

di Terapia Forestale; la

Termini farm.

la produzione dei

production.

prima in Toscana e la

linfociti.

seconda in Italia.

nonché uno dei due soci della S.a.s. Pian dei Termini. Le aree boscate sono collocate sul versante meridionale dell’Alto Appennino Tosco-Emiliano, a quote comprese tra 900 e circa 1050 m s.l.m. Il territorio dell’Azienda, attraversato da Via Pratorsi, lambisce la Foresta del Teso, e include camminamenti – sentieri e strade forestali – che si sviluppano, con pendenze generalmente moderate, quasi interamente tra impianti

forestali misti di castagni (anche monumentali), faggi e abeti di varie specie, in particolare abete di Douglas e abete bianco. Tali sentieri raggiungono facilmente anche i Rifugi CAI “del Montanaro” e “Porta Franca”. Nelle immediate prossimità degli immobili, sede della SAS “Pian dei Termini”, inoltre, ha sede l’Osservatorio astronomico gestito dal Gruppo Astrofili Montagna Pistoiese, visitato ogni anno da migliaia di persone. ☜


ZOOM

Partner Scientifici Istituto per la Bioeconomia del Consiglio Nazionale delle Ricerche- IBE CNR Scuola di Agraria dell’Università di Firenze - DAGRI (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agraria, Alimentari, Ambientali e Forestali) Comitato Scientifico Toscano “Fiorenzo Gei” del CAI (Club Alpino Italiano) Uniser Srl Pistoia

Partner Istituzionali Comune di San Marcello Piteglio Unione dei Comuni dell’Appennino Pistoiese Regione Toscana

Pistoiese Mountains

Forest therapy at Pian dei Termini

Fondatore - Responsabile Scientifico della Stazione di Terapia Forestale Dott. Francesco Riccardo Becheri - Psicologo Psicoterapeuta Stazione di Terapia Forestale Pian dei Termini ricerca@terapiaforestale.it 340-7176061

Forest therapy is a preventive medicine tool that used the scientific method to analyze the therapeutic relationship between humans and a forest environment and its beneficial effects. This inclusive, interdisciplinary research area integrates studies on plants, human beings, health, and economics.

T

he areas intended for forest therapy have a series of key prerequisites (tree species, exposure, dominant winds, and accessibility) to make them potential candidates for the experience. It is important to select forest in these same areas fairly level trails sufficiently wide to make them suitable for all people of all ages and skill levels. Finally, in order to certify the therapeutic nature of the forest area identified and to make it ultimately acceptable, some scientific feedback on the health responses of the therapy’s participants will be necessary.

— The Japanese origins of the studies Human beings lived and evolved in harmony with the wilderness for thousands of years. Over the past two centuries, an ancient relationship was broken as a result of a forced urbanization that led to stressful conditions and significant imbalances in our body.

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For over thirty years, the Japanese government has funded research projects to study how to deal with these critical issues. Shinrin-yoku (literally “forest bathing”) means to have an intense experience with nature via an experimental methodology that stimulates a conscious awareness of the mind, the five senses, and the body’s sensations in a natural forest setting. Guided practice includes listening to the forest’s sounds, breathing in its smells and the

essential oils released by the trees (terpenes), observing the light and the various colors, and establishing contact with both plants and the earth. A body of scientific evidence has shown that the use of this method correlates to decreased heart rate, blood pressure, and cortisol (stress hormone) levels. At the same time, it has been established that forest therapy leads to a rebalancing of the autonomic nervous system, improved moods, and a reinforced immune system the promotes the production of NK (natural killer) lymphocytes.


at 900 to about 1050 meters a.s.l. Crossed by Via Pratorsi, the company’s land skirts Teso Forest, and includes paths and forest roads with generally moderate gradients that pass almost entirely through mixed forests of (also monumental) chestnut trees, beeches, and various fir species, especially Douglas and white firs. These paths also easily reach the CAI’s Montanaro and Porta Franca refuges. In addition, located in the immediate vicinity of the buildings, headquarters of the SAS “Pian dei Termini”, is the astronomical observatory visited by thousands of people every year and managed by the Gruppo Astrofili Montagna Pistoiese (the Pistoiese Mountains Amateur Astronomers Group). ☜

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— Pian dei Termini Forest Therapy Center In the Municipality of San Marcello Piteglio (PT), in the Pian dei Termini area, the Società Agricola Semplice (SAS) “Pian dei Termini” is managing a fifteenyear concession of the buildings and land (15 ha) on regional state property. The company that won the winning bid had referred specifically to the creation of a forest therapy station – the first in Tuscany and the second in Italy – as part of a utilization/ development project for the Pian dei Termini property. The Forest Therapy Center’s founder and director is the psychotherapist and psychologist Francesco Riccardo Becheri, who is also one of the two members of the SAS Pian dei Termini. The wooded areas are found on the southern slope of the Tuscan-Emilian Apennines,


Andar per borghi

Calamecca, piccolo tesoro della nostra montagna — Calamecca è un piccolo borgo medievale che si staglia nel verde dei castagni della Val di Forfora, a una mezz’ora di macchina da Pistoia.

testo e foto Gruppo FAI Pistoia Sara Gaggioli Matteo Caffiero 54 | NATURART | LUGLIO 2020

foto David Dolci


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Le strade lastricate in

The stone-paved streets

pietra si diramano e

branch off and go uphill,

salgono sulla collina

passing alleys and

fra vicoli ed angoli che

corners that seem to be

sembrano usciti da

from a fairy tale. To the

una fiaba. Accanto, lo

side, the stone staircase

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that ends in the large

termina in un ampio

square in front of the

piazzale antistante la

Church of San Miniato.

chiesa di San Miniato.

D

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a sempre ben collegato alla viabilità principale tramite tre strade secondarie fondamentali: la prima partiva da Pescia e percorreva la Valdinievole e passando per Sorana conduceva al valico appenninico, la seconda strada partiva da Serravalle Pistoiese, saliva fino alla Femminamorta verso PiteglioMigliorini, ed infine la terza strada partiva da Pistoia, passando da Le Piastre, arrivava a Prunetta e si collegava con le due strade principali sopra descritte verso il valico. In un atto notarile, presso l’Archivio Storico Pistoiese, si trovano le prime tracce di Calamecca che risalgono all’anno 767 quando Guinifredo, figlio di Guillipad, assegnò in dote alla chiesa dei Beati Pietro e Maria a Piunte vari possedimenti fra i quali una “silva domnica qui appellatur Calamecca…”. La storia del paese è costellata di lunghe ed aspre contese dovute alla sua posizione strategica. Le rivalità fra i feudi Ghibellini dei Cancellieri (Cutigliano, Piteglio, Calamecca) ed i feudi Guelfi della famiglia Panciatichi (Popiglio, Serra, San Marcello, Prunetta) porteranno il castello ad essere costruito e distrutto ben tre volte fra il XII° ed il XIII° secolo. Nel 1403 Calamecca viene assoggettata al Capitano della Montagna mantenendo una buona autonomia amministrativa dal momento che aveva un proprio governo ed uno statuto. Il 2 agosto 1530 Francesco Ferrucci trascorrerà a Calamecca la sua ultima notte prima della battaglia di Gavinana, dove verrà fatto

prigioniero ed ucciso. Nel 1775 con decreto granducale le magistrature montane convergono sotto un unico magistrato con sede a San Marcello e questa situazione resterà immutata fino all’unità d’Italia. Alla fine del Settecento (precisamente nel 1788) nasce a Calamecca Pietro Contrucci, sacerdote, patriota e scrittore: la sua casa è oggi segnalata da un’iscrizione in marmo. Nel corso della prima guerra mondiale sei soldati di Calamecca persero la vita e durante l’ultimo conflitto mondiale, nel settembre 1943 con la costruzione della linea Gotica, iniziò in paese una grande attività di resistenza. Tra il 19 e il 25 settembre 1944, Calamecca subì una durissima rappresaglia da parte dei nazisti in ritirata, morirono quindici persone fra cui due bambini. Nei primi giorni dell’ottobre 1944 Calamecca viene liberata. Appena arrivati a Calamecca ci si trova in Piazza Francesco Ferrucci dove veniamo accolti da una bella fontana in pietra serena e da un arco con lo stemma mediceo.

Le strade lastricate in pietra si diramano e salgono sulla collina passando fra vicoletti ed angoli che sembrano usciti da una fiaba con casette in pietra a vista molto curate, passaggi voltati, portoni in legno e vasi fioriti; si apre poi una terrazza con la vista sulla vallata, fino ad arrivare all’importante scalone in pietra, decisamente inusuale per un piccolo paese, che termina in un ampio piazzale antistante la chiesa di San Miniato. I numerosi interventi, soprattutto dei secoli XVII e XVIII, hanno fatto perder memoria della chiesa romanica originale. L’edificio sacro, a tre navate divise da otto colonne con variegati capitelli, conserva oggi numerose tracce del periodo barocco. Degno di nota, oltre i due confessionali in pietra serena e i sette altari barocchi, il soffitto ligneo cassettonato della navata centrale con raffigurazioni di santi ed angeli. Inoltre, sull’altare maggiore si trova la pala raffigurante la Madonna con il Bambino e i santi, di buona mano,


____ Calamecca è un piccolo e delizioso borgo della Val di Forfora dove sembra che il tempo si sia fermato. Accanto un tipico vicolo in pietra ed una panoramica della Chiesa di San Miniato, che dall’alto domina il paese. ____ Located in the Val di Forfora, Calamecca is a small, delightful village where time seems to stand still. To the side, a typical stone alley and a view of the Church of San Miniato that dominates

risalente alla scuola toscana. Di questo periodo, oltre l’imponente scalinata, è anche il campanile su cui è murato lo stemma di Pistoia capovolto, ad indicare l’ingerenza non gradita. Verranno poi realizzate la scalinata e la sacrestia dove oggi è custodito un piccolo tesoro nascosto rappresentato dai messali ed antifonari, il più antico è databile al 1613. Nel paese è presente una attivissima Pro-Loco che si occupa di organizzare numerosi eventi nel corso dell’anno a partire dalla festa della Castagna, fino ad arrivare all’esposizione di presepi artigianali

nel paese, alcuni meccanici, nel periodo natalizio. Sono le persone a rendere speciale un luogo e parlando di Calamecca dobbiamo assolutamente citare la signora Fernanda, vera memoria storica del borgo, che dal 1940 se ne occupa col cuore, e anche la signora Giovanna, che con l’aiuto dei compaesani ha raccolto tanti oggetti del passato raccontando com’era la vita quotidiana a Calamecca dai testi per la preparazione dei necci ad ogni tipo di attrezzatura da lavoro o utensile casalingo; né può essere dimenticato chi, come

Antonio Orsucci, Stefano Crescioli e Rebecca Benedettini, attraverso studi, immagini e cartoline, ne tramandano la memoria. Nel corso del 2019 la trasmissione “Borghi ritrovati” (Rete 4) ha proposto agli italiani questa piccola perla del nostro appennino ed il Gruppo FAI Pistoia vi ha organizzato una visita nel settembre scorso per far conoscere Calamecca, la sua storia e la sua bellezza, convinti che sia questa l’unica strada per assicurare un futuro al nostro Appennino.☜

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the village from above.


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Touring ancient villages

Calamecca, a small jewel of our mountains ____

____

Alcuni abitanti del

Helped by their

paese, con l’aiuto dei

fellow villagers,

compaesani, hanno

some inhabitants

raccolto tanti oggetti

have collected objects

del passato - dai testi

from the past – from

per la preparazione dei

documents on how

necci ad ogni tipo di

to make necci to all

attrezzatura da lavoro

types of work tools and

- raccontando com’era

household utensils –

la vita quotidiana a

that tell the long-ago

Calamecca.

story of daily life in Calamecca.

The small medieval village of Calamecca sits in the midst of green chestnut trees in the Val di Forfora, a half-hour’s drive from Pistoia.

I

t always had easy access to the main road via three key secondary roads. The first road started from Pescia crossing the Valdinievole, then passing through Sorana, to reach the Apennine pass. The second started from Serravalle Pistoiese, went up to Feminamorta towards PiteglioMigliorini. The third road started from Pistoia, passing through Le Piastre to arrive at Prunetta where it then head towards the pass via the two roads previously described. The Pistoiese Historical Archives has an official act in which early evidence of Calamecca is found. It dates back to the year 767 when Guinifredo, son of Guillipad, donated various possessions including a “Silva domnica qui appellatur Calamecca” to the Church of Beati Pietro e Maria in Piunte. The village’s history is marked by long and bitter disputes owing to its strategic position. The rivalries between the Ghibelline Cancellieri’s fiefdoms (Cutigliano, Piteglio, and Calamecca) and those of the Guelph Panciatichi family (Popiglio, Serra, San Marcello, and Prunetta) led to the castle’s being reconstructed and destroyed three times between the 12th and 13th centuries. In 1403, Calamecca came under the control of the Capitano della Montagna, retaining significant administrative autonomy as it had its own government and charter. Francesco Ferrucci spent the night of

2 August 1530 in Calamecca, his last before being taken prisoner and killed at the Battle of Gavinana. In 1775, the Grand Duchy decreed that the mountain magistratures be united under a single magistrate based in San Marcello – a situation that remained unchanged until the Unification of Italy. At the end of the 18th century (in 1788, to be precise), the priest, patriot, and writer Pietro Contrucci was born in Calamecca; his house now bears a marble inscription. During the First World War, six soldiers from Calamecca lost their lives. During the last world war, numerous resistance activities began in the village in September 1943 with the construction of the Gothic line. Between 19 and 25 September 1944, retreating Nazis retaliated harshly against Calamecca, killing fifteen people including two children. Calamecca was freed at the beginning of October 1944. Upon arriving in Calamecca, Piazza Francesco Ferrucci immediately welcomes visitors, with its beautiful pietra serena fountain and an arch with the Medici coat-of-arms. The stone-paved streets branch off and go uphill, passing alleys and corners, like from a fairytale with their well-kept stone houses, vaulted passages, wooden doors, and flowered vases. Then, a terrace with a view of the valley appears. Ascending the large stone staircase – decidedly unusual for a small village – the walk ends in a large courtyard in front of the Church of San Miniato. The original Romanesque church can no longer be seen because of the numerous

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____ Il turista che arriva a Calamecca trova casette in pietra a vista molto curate, passaggi voltati, vicoli in pietra, portoni in legno e vasi fioriti. ____ Tourists visiting Calamecca will discover small, tidy stone houses, vaulted passageways, stone alleys, wooden doors, and potted flowers.

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renovations, especially from the 17th and 18th centuries. The sacred building has three aisles divided by eight columns with varied capitals. Today it has held on to abundant traces of the Baroque period. Besides the two pietra serena confessionals and the seven baroque altars, the coffered wooden ceiling depicting saints and angels in the central aisle is worth noting. In addition, the altarpiece on the main altar skillfully portrays the Madonna and Child with saints, dating to the Tuscan school. In addition to the imposing staircase from this period, there is also the bell tower on which, as a sign of unwanted interference, is Pistoia’s upside-down coat-of-arms. The staircase and the sacristy were built later. The sacristy today has a small, little-known treasure trove of missals and antiphonaries, with the oldest datable to 1613. The village’s very active local tourist office frequently organizes events throughout the year, beginning with the Chestnut Festival and ending with the local exhibition of handmade nativity scenes, including some mechanical ones, during the Christmas period. As it is the people who make a place special, in speaking of Calamecca, mention must be made of Fernanda, who has readily kept alive the village’s true historical memory since 1940. In addition, helped by her fellow villagers, there is Giovanna who has collected many objects from Calamecca’s past that show what daily life was once like,

ranging from documents on how to make necci (chestnut flour crepes) to all types of work equipment and household utensils. In addition, those are people like Antonio Orsucci, Stefano Crescioli, and Rebecca Benedettini who cannot be forgotten as they pass on memories through studies, images, and postcards. During 2019, the television program “Borghi Trovati” (Rete 4) recommended this small pearl in our Apennines. So, last September, the Gruppo FAI Pistoia organized a visit that publicized Calamecca, its history, and its beauty, in the belief that this is the only way to ensure a future for our Apennines. ☜

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Appena arrivati a

Visitors arrive

Calamecca ci si trova

immediately in

in Piazza Francesco

Calamecca and its Piazza

Ferrucci dove veniamo

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accolti da una bella

where they are greeted

fontana in pietra serena

by a beautiful pietra-

e da un arco con lo

serena fountain and an

stemma mediceo.

arch with the Medici coat-of-arms.



Montagna Pistoiese - San Marcello Piteglio

Green, ecosostenibile & biologica —

Sulle praterie sopra Spignana, in località Montaglioni, nasce Bonaria, una nuova impresa “bianca e rosa” della famiglia Savigni.

testo Alice Sobrero

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____ I Savigni – artigiani della carne – sono veri e propri precursori del Bio in Italia, non solo per come si allevano gli animali ma anche per come si lavorano le carni. Oggi i loro prodotti vengono esportati in Asia e in numerosi paesi europei. ____ As organic pioneers in Italy, the Savigni family of artisan butchers control not just how the animals are raised but also how their meats are processed. Today their products are exported to Asia as well as to several European countries.

L

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a famiglia Savigni, conosciuto marchio della produzione biologica di carne bovina e suina dell’Appennino Tosco Emiliano, dedica tutta se stessa all’integrazione di filiera e all’espansione della propria attività. In segno di continuità con la sua visione green, ecosostenibile e biologica, ingrandisce con nuovi progetti l’allevamento sopra Spignana, dando nuova linfa non solo al lavoro in montagna ma anche all’accoglienza nell’agriturismo dell’azienda agricola “Bonaria” inaugurato durante la stagione primaverile del 2020. “Bonaria” perché la Montagna Pistoiese quassù sopra il borgo di Spignana, offre con i suoi 1000 mt di altitudine spazi ampi, cieli aperti, praterie e l’immancabile bosco di faggi e cerri dove è possibile immergersi nella quiete delle essenze legnose e tra le loro ombre frescheggiare. L’aria è rigenerante così come ci suggerisce il battesimo di questo nuovo nome scelto dalla famiglia Savigni.

— Storia di un’impresa famigliare I Savigni sono artigiani della carne, iniziano con una macelleria a Pavana, borgo del Comune di Sambuca Pistoiese, 35 anni fa e da negozianti si ritrovano presto a fare i conti, con la necessità sempre più incalzante, di offrire carne di qualità ai propri clienti e di non cedere all’acquisto di prodotti provenienti dagli allevamenti intensivi. “Distinguersi in quegli anni”, spiega Nicolò Savigni, “era un’esigenza competitiva che maturava insieme ad una visione biologica ed ecologica del nostro lavoro, a cominciare proprio dall’approvvigionamento, fino alla trasformazione delle carni”. Se è vero che noi siamo quello che mangiamo, l’attenzione al ciclo vitale di ciò che ingeriamo è un must per chi voglia pensare alla propria salute e concretamente fare la differenza, così i Savigni ci arrivano con largo anticipo di tempo rispetto al resto della produzione agroalimentare italiana. Avviano un progetto per integrare a monte la loro filiera e creano la prima azienda agricola a Pavana ottenendo nel 2000 le certificazioni biologiche, le prime ad essere concesse a dei produttori nella provincia di Pistoia.

I Savigni diventano così precursori del Bio in Italia, non solo per come vengono allevati gli animali ma anche per come vengono lavorate le loro carni e nel 2004 aprono un salumificio certificato biologico autorizzato a bollo CE, diventando nello stesso anno la prima azienda in Italia certificata e autorizzata ad esportare i suoi prodotti alimentari in Giappone. Gli sforzi per perseguire questa filosofia Green alla lunga ripagano e i clienti restano fedeli anche e nonostante la crisi sanitaria del Covid19. Le esportazioni europee dei prodotti Savigni vanno in Germania, Francia, Danimarca, Svezia, Norvegia, Svizzera, Olanda e Austria, oltre che in Asia con il Giappone, Vietnam ed Hong Kong. Dal 2007 al 2020 è un susseguirsi di processi di espansione per garantire al loro core business ovvero la lavorazione delle carni, una filiera solida, locale e dalla qualità controllabile. Formulando contratti di soccida con diverse aziende, tra cui la società agricola Oasi Dynamo, l’impresa Savigni fornisce il bestiame mentre le altre aziende partner garantiscono il loro sano accrescimento. Però per garantire minor diversificazione e maggior


— Il progetto dell’Agriturismo “La fattoria Bonaria” Nell’alpeggio dal panorama naturalistico dove l’occhio si perde a cielo aperto, in un luogo così incantevole e unico nell’Appenino toscano non poteva mancare un punto d’accoglienza turistica. L’agriturismo dei Savigni nasce per offrire qualcosa in più al territorio in termini di lavoro e di accoglienza, così oltre all’azienda agricola troviamo il ristoro: la partner nella gestione dell’agriturismo fa capo a Emanuela Giannini che con la famiglia

gestisce la sua azienda agricola a Spignana “Sapori di Montagna”, una grande unione che offre alla fattoria Bonaria dei menù con i prodotti della stagione e con i canoni di un’azienda agricola,

Il simbolo stilizzato delle narici diventa l’unione di due punti, l’archetipo di una forza magnetica che unisce due forze in un’alleanza di collaborazione e amicizia da qui lo slogan: La carne è forte! tutti naturali e prodotti nel luogo. L’idea progettuale ha dato nuova speranza e linfa ai lavoratori locali che sono stati coinvolti in questi ampliamenti. Una vera e propria novità per la montagna è la grande griglia Barbeque costruita di recente: 20 metri di griglie per le famiglie che vogliono passare del tempo a Bonaria-Montaglioni mangiando le carni dell’emporio Savigni. Basta prenotare con un anticipo di 3 giorni, tavolo, griglia e carne al numero whatsapp che si trova sulla pagina FB Savigni la Macelleria Agricola. ☜

— Per info e contatti escursioni FB “A passi curiosi, il trekking in Toscana” email sassfp@libero.it Per info e prenotazioni accoglienza e BBQ alla fattoria Bonaria- Montaglioni FB “Savigni la Macelleria Agricola” e prenota al numero WhatsApp oppure visita il sito www.savigni.com NATURART | LUGLIO 2020 | 65

controlli l’obiettivo della famiglia è ormai quello di portare tutto l’allevamento sulla Montagna Pistoiese e, pur mantenendo con Oasi Dynamo un rapporto di collaborazione, i pascoli di Montaglioni con i suoi 72 ettari rappresentano la scelta di ampliare una grande azienda agricola in loco. I bovini nascono all’Oasi e a Montaglioni vengono cresciuti, mentre i suini nasceranno e vivranno per la maggior parte tutti a Montaglioni nelle nuove stalle, con un rapporto capo ettaro adeguato al loro sviluppo naturale biologico e salutare.


ZOOM

L’innovazione che porta verso l’eco-sostenibilità

Bonaria LOCANDA E RISTORO

Montaglioni Gli step per il futuro prossimo, ci spiega Nicolò Savigni, sono di realizzare una stalla innovativa per accogliere la nursery dei suini (cinte senesi e rustici sambucani), con una grande sala parto che sarà sterile e accoglierà scrofe e maialini in un ambiente a bassa carica batterica, nelle delicate fasi della nascita, dell’allattamento e del successivo svezzamento. La grande attenzione ad evitare contaminazioni possibili, si vede nell’opera - oramai conclusa - di recintare con una doppia recinzione certificata contro lupi e cinghiali l’intera proprietà, al fine di proteggere gli animali allevati da incontri con la fauna selvatica. Nel loro programma aziendale di miglioramento agricolo ambientale, hanno previsto un impianto a Biogas che smaltisca il letame sia per l’azienda Savigni ma anche per le aziende agricole locali. Questo impianto permetterà di realizzare un prodotto concimario a più alto potenziale di resa (30-40% più efficace) e privo di listeria o salmonella, quindi capace di abbattere la carica batterica e gli odori e di produrre energia elettrica. I progetti di miglioramento degli spazi non riguardano solo l’azienda agricola ma oramai vanno di pari passo con l’accoglienza turistica perché in previsione hanno il progetto di risistemazione del podere del Butale che diventerà un rifugio in autogestione per chi vuole fare tappa dai percorsi e dalle camminate: un luogo con camerate, bagni, cucina e una grande sala per riunirsi attorno al camino, dove riposare e rigenerarsi, ideale per convegni, seminari, team

bulding e per tutti coloro che si godranno il piacere di visitare questi incantevoli luoghi d’Appenino. A Bonaria Montaglioni non mancherà una guida ambientale escursionistica d’eccezione, lo scrittore Federico Pagliai che con la sua esperienza e attività “A passi curiosi” porterà in escursione gli amanti delle camminate a piedi, a cavallo, in MTB secondo percorsi appositamente studiati per il comprensorio afferente a Bonaria.

regolamento parco e area bbq 1- BONARIA Bonaria è una Fattoria Bio-Didattica per grandi e piccini creata dalla Famiglia Savigni. Circondata dal verde e dalle bellezze della natura, Bonaria è la meta ideale di partenza e arrivo per camminate e tour in mountain bike. Il parco di Bonaria è attrezzato con camini per il barbecue, comode panche e tavoli in legno spaziosi e ampiamente distanziati l’uno dall’altro (ben oltre le norme regolamentari del distanziamento sociale!). Tutto completamente all’aria aperta e con un panorama mozzafiato, in un contesto naturalistico di alpeggio nell’Appennino Toscano a 1.000 mt s.l.m. La bellezza, a Bonaria, è forte! 2 - INGRESSO ADULTI E BAMBINI Per accedere al parco e all’area barbecue è necessaria la prenotazione. Nel biglietto d’ingresso è compreso un menu grigliata – con la possibilità di scegliere opzioni aggiuntive – la pinza e la griglia per cucinare. Pane, posate, piatti, bibite e frutta possono essere portati da casa. Adulti: 10 euro (menu base obbligatorio per persona) Bambini (3-10 anni): 5 euro. I bambini sotto i 3 anni entrano gratuitamente. 3 - PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA Per prenotare l’ingresso è necessario compilare il modulo di richiesta allegato, specificando data, dati personali, numero di persone e menu richiesto. 4 - RITIRO DELLA SPESA Il ritiro della spesa avviene alla bottega dell’agriturismo o presso l’Ape rosa Savigni, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17 del giorno scelto alla prenotazione. Chiediamo ai nostri ospiti che il ritiro venga fatto da un solo referente per gruppo, con gli appositi dispositivi di protezione personale. In questo modo evitiamo noiose attese e manteniamo il distanziamento sociale richiesto dalla normativa vigente. 5 - ORARI Il parco è aperto dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 24. La sera il parco è illuminato fino a mezzanotte. Nei mesi di luglio e agosto è aperto tutti i giorni.

Innovation leading to environmental sustainability

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Nicolò Savigni explains that future next steps include creating an innovative barn to house a pig nursery (for breeding the Cinta Senese and the Rustico Sambucano). It will have a large, sterile farrowing room for the sows and piglets in a low-bioburden environment during the delicate phases of birth, lactation, and subsequent weaning. To ensure against possible contamination, the entire property has been enclosed by a specialized double fencing that secures it against wolves and wild boars, thereby protecting the animals being raised from encounters with wildlife. As part of the farm’s environmental improvement program, a biogas plant has been set up to dispose of the manure on the Savigni farm and is also for use by area farms. This system can produce a higher yield-potential fertilizer (30-40% more effective), devoid of listeria or salmonella, thereby reducing the bacterial load and smells

6 - TAVOLO Il tavolo prenotato NON è condiviso con altre persone. Lo spazio riservato ad ogni gruppo varia in rapporto al numero di persone della prenotazione. Ricordiamo ai nostri ospiti che ogni postazione, prima dell’utilizzo, viene sanificata con appositi detergenti a norma di legge.

in addition to producing electricity. The improvements are not just related to the farm but go hand in hand with welcoming tourists at the refurbished Butale farmhouse. As a self-managed refuge for those wanting to step off the trails and walks, the farmhouse offers shared bedrooms, bathrooms, a kitchen, and a great room for gathering around the fireplace. As a place for rest and regeneration, it is ideal for conferences, seminars, teambuilding activities, or anyone who enjoys visiting these enchanting Apennine locations. Bonaria Montaglioni has an outstanding environmental excursion guide available, the writer Federico Pagliai, whose experience and “A passi curiosi” (Curious Steps) activities will lead hiking, horseback riding, and MTB fans to suitable routes specially designed for the area surrounding Bonaria.



Pistoia Mountains - San Marcello Piteglio

Green, sustainable, & organic

In the pastures above Spignana, near Montaglion, the Savigni family has created Bonaria, its new “pink-andwhite” business.

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roducer of a well-known brand of organically produced beef and pork from the TuscanEmilian Apennines, the Savigni family is dedicated to integrating its supply chain and expanding its business. Consistent with its green, environmentally sustainable, and organic vision, the family has introduced new plans for the farm above Spignana that not only breathe new life into work available in the mountains but also into by the inauguration of the Bonaria holiday farm in spring 2020. Located above the village of Spignana, at 1000 meters a.s.l., the farm is called “Bonaria” because the Pistoiese mountains offer broad areas, open skies, pastures, and the ubiquitous beeches and turkey oaks, with surroundings offering the peaceful tranquility of woodland scents and enjoyably cool shade. This invigorating air was the inspiration behind the new name chosen by the Savigni family. History of a family business The Savignis are artisan butchers, starting 35 years ago with a butcher’s shop in Pavana, a village near Sambuca Pistoiese. As shopkeepers, they soon found themselves dealing with a growing need to offer their customers quality meat and to not give in to the purchasing of intensively farmed products. Nicolò Savigni explained that “those were the years that the competitive need to stand out came into being, in addition to a biological and ecological view of our

work, starting right from the supply up to the meat processing”. If it is true we are what we eat, attention to the life cycle of what we ingest is a must for anyone who wants to consider their health and truly make a difference. As a result, the Savignis arrived at this point well in advance of the rest of Italy’s agrifood production. They started a project to integrate their upstream supply chain, creating the first farm in Pavana and receiving their organic certifications in 2000, the first ones granted to producers located in the province of Pistoia. As organic pioneers in Italy, the Savignis have control over not just how the animals are raised but also how their meats are processed. In 2004, they opened an authorized organic-certified sausage factory with the EC stamp; that same year the company became the first in Italy to be certified and authorized to export its food products to Japan. These efforts to observe a green philosophy have paid off in the long run, with customers remaining loyal despite and regardless of the Covid-19 health crisis. in Europe, Savigni products are exported to Germany, France, Denmark, Sweden, Norway, Switzerland, Holland, and Austria, and in Asia, to Japan, Vietnam, and Hong Kong. Between 2007 and 2020, a series of expansions were carried out to guarantee their core business of meat processing had a solid, local supply chain with controllable quality. Drawing up agistment contracts with various farms, including the Dynamo Oasis, the Savigni company supplies the

____ “Bonaria” è a Montaglioni sopra il borgo di Spignana. Ampi spazi, praterie e l’immancabile bosco di faggi e cerri. L’aria è rigenerante, così come ci suggerisce il nome scelto dalla famiglia Savigni. ____ With wide-open spaces, meadows, and the inevitable beeches and turkey oaks, “Bonaria” is in Montaglioni, above the village of Spignana. Its invigorating air was the inspiration for the name chosen by the Savigni family.


livestock while their farming partners pledge to raise them naturally. However, to ensure less diversification and greater control, the family’s goal is now to bring all the livestock to the Pistoiese mountains, while maintaining a working relationship with the Dynamo Oasis. Covering 72 hectares, the Montaglioni pastures were chosen for expansion on the large farm itself. Cattle are bred at the Oasis and are raised in Montaglioni. Pigs will be bred and raised mainly here in Montaglioni in the new barns, with a ratio of one head per hectare, suitable for a natural and wholesome biological development. The Bonaria holiday-farm project There could not fail to be place for welcoming tourists to a mountain pasture in the Tuscan Apennines, with an enchanting and unique natural landscape as far as the eye can see.

The Savigni holiday farm was designed to offer something more to the area in terms of work and hospitality. In addition to the farm, there is also an eatery managed by Emanuela Giannini who, together with her family, also manages the Sapori di Montagna holiday farm in Spignana. This partnership lets the Bonaria holiday farm offer menus using all natural seasonal products grown on site according to the farm’s standards. The project idea has given new hope as well as re-energized the local workers involved in these expansions. One genuine innovation for the mountains has been the large newly built, 20-meter long barbeque grill for use by families who want to spend time in Bonaria-Montaglioni, eating Savigni meat products. Simply book the table, grill space, and meat 3 days in advance, using the WhatsApp number found on the Savigni la Macelleria Agricola FB page. ☜

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The two circles symbolizing nostrils are the stylized union of two points, a model of the magnetic force bringing together two strengths in an alliance of partnership and friendship. Hence the slogan: The flesh is strong!


Speciale Montagna Pistoiese

Una montagna per tutti — La Montagna Pistoiese è un territorio che accoglie a braccia aperte sportivi, bambini e famiglie dove divertirsi, imparare, scoprire, giocare, fare sport e gustare piatti tipici preparati con prodotti a km 0.

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testo Rolando Galli Clio Cinotti


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Sulla Montagna

Among the many sports

Pistoiese si possono

activities that can be

praticare molte attività

enjoyed in the Pistoiese

sportive come il trail

Mountains are trail

running, la mountain

running, mountain

bike, il turismo

biking, equestrian

equestre, ma anche il

tourism plus rafting,

rafting, il torrentismo e

canyoning, and sport

la pesca sportiva, oltre

fishing, as well as the

ai classici trekking ed

usual trekking and

escursionismo.

hiking.

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a Montagna Pistoiese è un territorio caratterizzato da suggestivi borghi, con stradine lastricate e passaggi segreti che sono un luogo sicuro per giocare a nascondino e sbizzarrirsi nell’inventare le attività più diverse, liberi di stare all’aperto, ma sempre sotto lo sguardo dei genitori: un’occasione per stare in mezzo alla genuinità e alla scoperta delle tradizioni che si conoscono affacciandosi alle botteghe dove può accadere di ascoltare una storia lontana raccontata da un anziano signore. Un territorio dove il racconto della guerra e le tracce che di essa sono rimaste si possono rivivere grazie ai rifugi antiaerei sotterranei, conservati a Campo Tizzoro dal Museo e Rifugi S.M.I. e i sentieri della Linea Gotica, che insieme al museo di Laltrolato del Caposaldo a Pianosinatico, costituisce un vivido ricordo dei mesi del ’44. E’ possibile poi ripercorrere un passato importante di tutta la montagna, conservato grazie all’Ecomuseo della Montagna Pistoiese, attraverso sei itinerari sviluppati tra musei, poli didattici e manufatti storici, scoprendo la lentezza e le radici dell’autenticità del territorio. Le possibilità di imparare non finiscono qui: alla Fattoria didattica de Le Roncacce si impara come si svolge il lavoro in stalla, la mungitura e i processi di trasformazione del latte, prendendosi cura degli animali e portando a casa un formaggio da gustare in famiglia, mentre alla Fattoria di Lolle, nata dal sogno di insegnare la vita di fattoria a grandi e piccini, l’equitazione è l’attività principale e le giornate si concludono con le merende dei prodotti locali come il pecorino dell’Azienda Agricola Innocenti, di cui viene insegnata anche la lavorazione. Il Centro Ippico Pelliccia di Limestre e il Ranch Il

Vivaio di San Marcello Pistoiese organizzano, a partire da 3 e 4 anni, corsi di equitazione e per i grandi anche gite all’aperto. Tutti da scoprire i parchi avventura della Montagna. Lo Spider park nel comune di Marliana, accoglie grandi e piccini con cinque percorsi nel bosco a differenti altezze e difficoltà, fino a lanciarsi con le teleferiche di oltre 80 metri. Il Parco Avventura Doganaccia 2000, tra equilibrio e adrenalina, presenta quattro percorsi di differente impegno, più una parete da arrampicata e una divertentissima discesa con il Bob su rotaia. Al Canyon Park di Scesta, in provincia di Lucca, ma a pochi minuti di auto da San Marcello Pistoiese, in un ambiente naturale scavato dalle acque, ci possiamo inoltrare lungo il fiume, con passaggi sulla roccia sospesa, pareti di arrampicata a strapiombo sull’acqua e percorsi in teleferica di oltre 100 metri. Per soddisfare i più piccoli ci sono i divertenti gonfiabili alla Doganaccia e il Parco giochi ad Abetone o la possibilità di fare un tuffo tutti insieme, alla Piscina Le Ginestre di Maresca, sia in estate che in inverno, grazie agli impianti coperti dove vengono svolte

varie attività. Arrivata la sera, su prenotazione è possibile ammirare stelle e pianeti all’Osservatorio Astronomico di Pian dei Termini. Due grandi cupole e due telescopi di 5 metri di diametro, si trovano a 1000 metri di altitudine, lontano da fonti di luce artificiale, dove è possibile alzare gli occhi alla vastità del cielo e goderne l’assoluta bellezza. – La montagna dello sport La Montagna Pistoiese sta vivendo una seconda giovinezza grazie al turismo sportivo ed alla riscoperta del turismo slow. Attività come il trail running, la mountain bike, il turismo equestre, ma anche il rafting e la pesca sportiva, oltre ai classici trekking ed escursionismo hanno fatto si che la montagna abbia iniziato a ripopolarsi anche in estate. Questo si deve, oltre che al clima particolarmente fresco e gradevole, soprattutto in presenza di estati particolarmente calde come quelle degli ultimi anni, anche all’organizzazione di un ottimo sistema sentieristico adatto ad ogni tipologia di utente( mountain biker, escursionista e runner). Per quanto riguarda


ZOOM

SAPORI E PRODOTTI TIPICI

Doganaccia con la funivia da dove si prosegue verso Capanna Tassoni, uno dei rifugi più classici del nostro Appennino. Da qui si scende a Fanano percorrendo il sentiero 425 poi si raggiunge Sestola e da qui si sale fin sulla vetta del monte Cimone utilizzando la seggiovia di Pian del Falco e la funivia che ci porta a Pian Cavallaro. Si inizia la discesa verso Fiumalbo, e una volta attraversato il Pian delle Stelle,

ed il Borgo dei Celti, si rientra all’Abetone dove completiamo il nostro giro. Un anello di circa 70 km, che rappresentano un’avventura epica, certo non alla portata di tutti, ma proprio per questo piena di soddisfazione per coloro che riescono a compierla su sentieri percorsi da vecchi contrabbandieri, attraverso antichi confini e vecchie dogane, tra foreste secolari e borghi medievali. ☜

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gli appassionati di mountain bike, da questo lato la montagna pistoiese è oramai leader in Italia grazie ai 2 bike park collegati tra loro: un vero e proprio paradiso per gli appassionati delle due ruote con 8 piste all’Abetone e 5 a Cutigliano oltre ad una pista di collegamento tra le 2 località per un totale di circa 50 km di piste segnate, completamente percorribili senza dover risalire a pedali. Per migliorarne la fruizione sono stati poi realizzati siti dedicati e App, come il nuovo sito TuscanyMountain.it e la App AbetoneTrailPark - scaricabile sia su Apple che su Android - che permette di conoscere le tracce di tutti i sentieri della montagna seguendo in diretta la propria posizione in modo da avere sempre presente il percorso fatto e quello che resta da fare per completare l’ escursione). La novità assoluta è rappresentata dall’anello dei crinali appenninici, un percorso che partendo dall’Abetone raggiunge Cutigliano attraversando la secolare foresta demaniale piantata dal Granduca Leopoldo di Lorena nel 700, il paesino di Rivoreta e il meraviglioso sentiero degli Albinelli per poi risalire verso la

Innamorarsi della Montagna Pistoiese è ancora più facile gustando i sapori dei suoi prodotti tipici. Mangiare sull’Appennino è esperienza e assaggio delle tradizioni, antiche nei loro insegnamenti quanto presenti grazie al gusto autentico che le rende intramontabili. Una vacanza sulla Montagna Pistoiese è un viaggio nelle tradizioni culinarie, materie prime di qualità e prodotti a km 0, elaborati da mani sapienti e conoscenze che si tramandano da generazioni. Ogni prodotto è un intreccio di narrazione, sapore e condivisione, regalato dalla natura circostante: il mirtillo, frutto succoso, dolciastro, aromatico, genuino e salutare, tanto da essere definito l’ ”oro nero” della nostra montagna, il latte e prodotti derivati, come il favoloso pecorino a latte crudo divenuto presidio Slow Food grazie alle antiche tecniche di produzione utilizzate, fedeli alla tradizione di oltre un secolo fa, i prodotti della filiera della castagna che nel tempo hanno avuto un’importanza fondamentale nel passato della Montagna Pistoiese, in quanto unica fonte di sostentamento delle famiglie più povere per poi diventare vere e proprie specialità gastonomiche apprezzate un po’ ovunque. Altre prelibatezze dell’Appennino Pistoiese sono il miele millefiori, melata, castagno, acacia e tiglio e i funghi, famosi in tutta la Toscana per il gusto autentico e l’intenso profumo e proposti da ristoranti, agriturismi e rifugi sul crostone di pane come antipasto, in accompagnamento a risotto o pasta fatta in casa, sulla carne, trifolati o fritti come contorno e il miele. Un territorio insomma, che accoglie il visitatore con tante specialità, golose e salutari, apprezzabili fresche o gustate nei ristoranti e negli agriturismi, ognuno caratterizzato dalle sue ricette speciali che, una volta visitati, li rendono indimenticabili.


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Un territorio davvero

Tourists and their families

tutto da scoprire dove i

can choose activities

turisti e le loro famiglie,

all year-round in this

in tutte le stagioni,

truly undiscovered area,

possono scegliere cosa

with the possibility

fare con la possibilità

of combining sports,

di unire sport, cultura,

culture, art, and

arte e gastronomia.

gastronomy.

Pistoiese Mountains Special

Mountains for everyone

The Pistoiese Mountains are a territory whose open arms welcome athletes, children, and families where they can have fun, learn, discover, play, exercise, and taste traditional dishes prepared with local products.

T

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he Pistoiese mountains are characterized by charming villages, with cobbled streets and secret passages offering a safe place to play hide-and-seek and to have fun concocting a wide variety of activities, free to be outdoors, but always under the parental gaze. It is an opportunity to be amidst authenticity and to discover traditions by exploring shops where one could stumble upon an elderly man telling a story of long-ago. Here, the story of the war, whose traces remain, can be experienced by a visit to the underground air-raid shelters, preserved in Campo Tizzoro at the S.M.I. Museum and Shelters or follow the Gothic Line that, together with the Laltrolato del Caposaldo Museum in Pianosinatico, offer a vivid recollection of those months in 1944. Another important past involving the entire Pistoiese Mountain area may be retraced through the Pistoiese Mountains Ecomuseum’s six itineraries with its museums, educational centers, and historical artifacts, uncovering the territory’s slow pace and its authentic roots.

Moreover, the opportunities for learning do not end here. At Le Roncacce Teaching Farm, you can learn about working in a barn, milking and milk processing, looking after the animals, and take home a cheese for the family to enjoy. The realization of a dream to teach young and old about farm life, Lolle Farm’s main activity is horseback riding. Then end your day by snacking on local products like the pecorino from Innocenti Farm, which also teaches how to produce it. The Pelliccia Equestrian Center in Limestre and Il Vivaio Ranch in San Marcello Pistoiese organize horse-riding courses for adults and children as well as outdoor trips for adults. Then there are all the adventure parks waiting to be discovered in the mountains. Marliana’s Spider Park welcomes young and old with five trails in the woods at different altitudes and with differing degrees of difficulty, and includes a ride on a zipline over 80 meters long. Between finding balance and the adrenaline, the Doganaccia 2000 Adventure Park has four routes of varying difficulty along with a climbing wall and an exciting descent on a bobsled roller coaster. Located in the province of Lucca, yet a few minutes drive from

San Marcello Pistoiese, is Canyon Park in Scesta, a natural setting carved by the river’s waters where you can go down river, with parts on the suspended rock, wall climbs overlooking the water, and zipline jumps over 100 meters long. To keep the little ones happy, there are the entertaining bouncy castles in Doganaccia and the Abetone playground, or the possibility of a dip together at Maresca’s Le Ginestre pool, open all year round owing to the covered facilities where various activities are held. In the evening, stars and planets can be observed, by reservation, at the Pian dei Termini Astronomical Observatory. Two large domes and two 5-meter wide telescopes are located at 1000 meters above sea level, far from artificial-light sources, letting you raise your eyes to enjoy the absolute beauty of the vastness of the sky. – The sport mountains The Pistoiese Mountains are getting a new lease on life thanks to sports tourism and the rediscovery of slow tourism. Such activities as trail running, mountain biking, and equestrian tourism plus rafting and sport fishing, as well as the traditional trekking and hiking have


forest planted by Grand Duke Leopoldo of Lorraine in 1700 and the village of Rivoreta, and along the wonderful Albinelli path. Then you go up towards Doganaccia by cable car to continue towards Capanna Tassoni, one of the most classic refuges in our Apennines. From here, you go down to Fanano along Trail 425, reaching Sestola and next climbing to the top of Mount Cimone using the Pian del Falco chair lift and the cable car that takes you to Pian Cavallaro to begin the descent towards Fiumalbo, where your ride is complete with a return to Abetone after crossing the Pian delle Stelle and the Borgo dei Celti. An epic journey, this approximately 70-km loop is certainly not within everyone’s reach. However, it is this very reason that makes it highly valued by those who do manage it, following trails traveled by past smugglers, passing ancient borders and old customs houses, amid age-old forests and medieval villages. ☜

Falling in love with the Pistoiese Mountains is even easier when the flavors of its typical products are tasted. Eating in the Apennines is an experience offering a sampling of traditions, as ancient as they are current in their teachings thanks to the authentic flavors that make them timeless. A holiday in the Pistoiese Mountains is a journey through culinary traditions, with quality raw materials and local products, made by skilled hands using practices handed down for generations. Each product has an intertwining story, flavor, and commonality, bestowed by the surrounding natural landscape. Blueberries are a juicy aromatic and sweetish fruit that is so genuine and healthy it is called the “black gold” of our mountains. Milk and dairy products, like the fabulous raw-milk pecorino cheese, have become a Slow Food presidium thanks to the ancient production techniques used and remain faithful to a tradition more than a century old. Over time, chestnuts and their related products have played a fundamental role in the Pistoiese Mountains’ past. Once the only source of income for the poorest families, they have become appreciated as true gastronomic specialties almost everywhere. Other delicacies of the Pistoia Apennines are wildflower, honeydew, chestnut, acacia, and linden honey, in addition to mushrooms. Famous throughout Tuscany for their authentic taste and intense aroma, mushrooms are found served in restaurants, farmhouses, and refuges on toasted bread as an appetizer, as an accompaniment to risotto or homemade pasta, on meat, and sautéed or fried as a side dish. In short, our territory welcomes visitors with its many delicious and healthy specialties, either fresh or sampled in restaurants and farmhouses, each one characterized by the special recipes that make an unforgettable experience.

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meant that the mountains are growing again even in the summertime. This is due not only to their particularly cool and pleasant climate – more than ever during the especially hot summers of recent years – but also to an excellent trail system set up for a variety of users (mountain bikers, hikers, and runners). As far as mountain bike enthusiasts are concerned, the Pistoiese Mountains now lead Italy in this area because of 2 interconnected bike parks. This veritable paradise for cycling enthusiasts offers one park with 8 tracks in Abetone and another with 5 in Cutigliano plus a trail connecting the 2 locations for a total of around 50 km of marked tracks, completely accessible without having to pedal back uphill. Dedicated sites and apps have been created to facilitate its enjoyment. downloadable on both Apple and Android, the new site TuscanyMountain.it and the AbetoneTrailPark App show you all the trail routes in the mountains, let you follow your own position in real time while always keeping track of how much of the route you have covered and how much remains to be completed). Starting from Abetone to arrive in Cutigliano, the circuit of trails along the Apennine ridges passes through the centuries-old state

TRADITIONAL FLAVORS AND PRODUCTS


San Iacopo e Pistoia

Il legame indivisibile con Santiago di Compostela — Il Patrono, il Vescovo Atto e i Pellegrini sono i protagonisti di questo libro per bambini di prossima uscita scritto da Martina Colligiani e illustrato da Michele Fabbricatore, a cui è legato un interessante progetto didattico – educativo.

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testo

illustrazioni

Martina Colligiani

Michele Fabbricatore


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e mi dovessero chiedere quali sono le figure al centro del nuovo albo illustrato, dal titolo “San Iacopo e Pistoia – Il legame indivisibile con Santiago di Compostela”, edito dalla Giorgio Tesi Editrice e basato sulla consulenza storica di Lucia Gai, io direi subito queste: il Patrono e i Pellegrini. E le direi perché entrambe sono immagini che trovano spazio nell’ormai affettuoso intreccio fra le mie rime e le illustrazioni di Michele Fabbricatore, mantenendo al tempo stesso un senso tanto concreto quanto metaforico: sono infatti immagini capaci di proiettarci d’un tratto nel bel mezzo di un’animata piazza comunale dell’Alto Medioevo quanto nel garbuglio del contemporaneo, fatto di paure, sollievi, solitudini e speranze

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— Il Patrono A Pistoia, se pensi al Patrono vedi subito davanti agli occhi un mantello rosso che si agita sulla cima della Cattedrale, uno sguardo fiero, attento a osservare dall’alto la città, un bastone sicuro cui appoggiarsi, un cappello leggero contro le intemperie e, tra le pieghe del pesante manto, un’ampia conchiglia, che non teme di starsene aperta e mostrare la sua bellezza dall’origine straniera. Proprio come il nostro San Iacopo, il santo che lassù la indossa per tradizione e che da lontano viene davvero; lo stesso santo di cui

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Nell’illustrazione di

Tebaldo and

Michele Fabbricatore

Mediovillano, the

tratta dal libro per

noble knights sent by

ragazzi realizzato da

Bishop Atto to bring

Giorgio Tesi Editrice, un

a relic of the saint

momento di riposo per

to Pistoia, are seen

Tebaldo e Mediovillano,

resting for the night in

nobili cavalieri inviati

Michele Fabbricatore’s

dal Vescovo Atto per

illustration from

compiere l’impresa di

this children’s book

portare a Pistoia una

published by Giorgio

reliquia del Santo.

Tesi Editrice.

noi raccontiamo, in questo nuovo albo illustrato, l’arrivo in città. Seguiamo il viaggio che l’ha voluto nella graziosa cittadina toscana dalla remota Santiago, in un cammino che da secoli avvicina Galizia e Toscana, legandone con forza le strade e le preghiere. Non solo dalla vetta della Cattedrale San Iacopo protegge la nostra città, infatti, ma anche e soprattutto dalla cappella interna che custodisce la preziosa reliquia giunta a Pistoia da un tale avventuroso viaggio. A volerla fu il vescovo Atto, stanco di vegliare pure lui su una città divisa e arrabbiata, incapace di placarsi se non grazie all’arrivo di una parte di quel celebre santo. — Il Vescovo Atto Non ci sarebbe proprio, a Pistoia, questo Patrono, senza lo sguardo ampio e la fede profonda di un vescovo come Atto; vescovo dotato tanto della concretezza dell’uomo innamorato della propria città e desideroso di vederla fiorire, quanto di quella dedizione visionaria propria del santo come poi anch’egli è diventato - che riesce, prima di ogni altro, a intravedere in una cittadina litigiosa un futuro di meraviglie. Un vescovo, insomma, in grado di fare di una cassetta d’argento una vera dimora per la reliquia del santo e, allo stesso tempo, di rendere la cittadina intera una casa ospitale per chiunque ne aveva bisogno, cittadino o forestiero. Atto si dedicò completamente alla comunità pistoiese, ma la comunità questo servizio lo riconobbe e lo ricambiò; tanto da ammettere di

avere ottenuto, grazie a lui, una doppia protezione alla città. Di averle fatto guadagnare d’un colpo, cioè, sia un protettore in cielo, quel San Iacopo portato qua da terre remote, sia un protettore in terra, appunto quel vescovo capace di operare il miracolo terreno di avvicinare terre remote in Europa e fazioni nemiche in città. E se ciò che unì e unisce tuttora Pistoia e Santiago è quel piccolo resto, forse di santo, voluto in Toscana da Atto, ciò che importa di più a noi, oggi, è che poi il Santo fra noi resti davvero, continuando a proteggerci i passi e i pensieri con la paziente opera di cura che è propria, per definizione, di un Patrono.


sopra un mare di case e di abitanti, il Pellegrino è invece colui che va: che supera campi, fiumi e alture, che vive alla giornata ed è felice di venire in contatto con uomini e donne sconosciuti, poiché gli sta stretto ciò che la maggioranza reputa essenziale, ed è attratto da una meta che gli allarga la vita assai di più. I Pellegrini portano dentro di loro una sacra inquietudine: amano attraversare terre e genti diverse, e sono quindi per definizione gli stranieri. Sono coloro che muovono le economie delle città ma che tengono anche perennemente attivi i propri cantieri interiori, e si spostano non per fuggire da qualcosa, bensì per cercare Qualcuno. Siamo tutti chiamati a essere “pellegrini, non erranti”, ci ricorda Papa Francesco; cioè a non vagare a caso, senza una meta, ma a sceglierne una autentica e, se possibile, non raggiungibile in fretta.

È questo ciò che ci possono dire ancora oggi il Patrono e i Pellegrini, e ciò che può dare senso a un albo illustrato per grandi e piccoli che parli di San Iacopo e della saggia impresa che l’ha condotto in mezzo a noi: ricordare il doppio valore di chi resta e protegge, da una parte, e di chi va e ricerca, dall’altra. Soprattutto in un anno come questo, in cui ci sentiamo più distanti e impauriti, il miglior augurio che possiamo fare dalle nostre pagine è perciò quello di imparare dai Pellegrini e dal nostro Patrono; seguendo il loro esempio, non restiamo paralizzati nei nostri guai e chiusi nelle nostre ragioni, ma iniziamo con fiducia nuovi viaggi, dentro e fuori di noi. Sicuri di essere infine protetti dallo sguardo vigile di un Santo venuto da lontano ma che adesso è qui, pronto ad accoglierci tutti sotto il suo ampio mantello rosso. ☜

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— I Pellegrini Non lo erano di certo Tebaldo e Mediovillano, nobili cavalieri inviati da Atto per compiere l’impresa di portare a Pistoia una parte del Santo tanto amato. Ma lo erano molti di quelli che i due incontrarono per via, accanto a cui cenarono sfiduciati in una locanda o che videro dormire, esausti eppure lieti, sotto le grandi volte della cattedrale galiziana. Lo erano, senza dubbio, anche le centinaia, poi migliaia di persone che nei secoli arrivarono a Pistoia per portare omaggio al Santo, e che furono accolte con benevolenza e carità dalla città di Atto, rendendo la nostra cittadina una tappa importante in cammini ben più estesi, e aprendo ai popoli tutti un borgo chiuso fino ad allora negli stretti confini dei propri odi. Se il Patrono, infatti, è chi resta, vegliando con determinata tenerezza


St. James and Pistoia

The indivisible link with Santiago de Compostela

The stars of this upcoming children’s book written by Martina Colligiani and illustrated by Michele Fabbricatore are Pistoia’s patron saint, Bishop, and pilgrims, with an interesting, related educational project.

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f I were to be asked who the central characters are in the new illustrated book “San Jacopo e Pistoia – Il legame indivisibile con Santiago di Compostela”, I would immediately respond “the patron saint and pilgrims”. With Lucia Gai’s historical guidance, the book is being published by Giorgio Tesi Editrice. The reason is that both images are reflected in the friendly interaction between my poetry and Michele Fabbricatore’s illustrations, while maintaining both a concrete and a metaphorical meaning. Indeed, the images can cast us into the middle of a lively, medieval town square or equally into a contemporary jumble of fear, relief, loneliness, and hope.

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— The Patron Saint In Pistoia, if you think about the patron saint, your mind’s eye immediately sees a red cloak waving on the top of the cathedral, a proud look that pays close attention to the city from above, with a stout stick to lean on, a light hat against bad weather, and a large shell between the folds of the heavy mantle, and who is not afraid of be opening and showing its far-off beauty. It is our own St. James – traditionally atop the church, wearing a shell – who really does come from afar. This new picture book tells the story of this saint’s arrival in the city. We follow the journey that brought him to this lovely Tuscan town from far-off Santiago, on a route

that, for centuries, has brought Galicia and Tuscany closer, firmly uniting their roads and prayers. Not only does St. James protect our city from the top of the cathedral named for him, but more importantly from the chapel inside that houses the precious relic, having arrived in Pistoia after a rather adventurous journey. It was Bishop Atto who wanted this relic, as he was tired of looking after an angry and divided city, and incapable of being controlled if it had not been for the arrival of a relic of that famous saint. — Bishop Atto There would be no such patron saint in Pistoia without the broad gaze and deep faith of Bishop Atto. Endowed with both the practicality of a man in love with his city and an eagerness to see it thrive, the bishop, later becoming a saint himself, had a visionary dedication to St. James. Before anyone else, Atto succeeded at foreseeing a wonderful future for a quarrelsome town. In short, the bishop was able to make a real home for the silver box containing the saint’s relic while simultaneously making the entire town hospitable for anyone – townspeople or outsiders – who needed him. Atto was devoted completely to the Pistoiese community, with the community recognizing and reciprocating his service. Thanks to the bishop, the city understood that, in one stroke, it was now doubly protected, by both a protector in heaven, St. James, brought here from faraway lands, and one on earth, the bishop who had worked the terrestrial miracle of bringing remote lands to Europe and reconciling the city’s enemy factions.

If Pistoia and Santiago are still united by this small, perhaps holy, relic that Atto wanted in Tuscany, what matters most to us today is that the saint has truly remained among us, continuing to protect our steps and thoughts with the patient work of caring that defines a patron saint. — The Pilgrims Clearly not pilgrims, Tebaldo and Mediovillano were the noble knights sent by Atto to bring a relic of the much beloved saint back to Pistoia. However, along the way, the two met many pilgrims, eating next to them at inns or seeing them sleeping, exhausted yet happy, under the grand vaults of the Galician cathedral. Undoubtedly, over the centuries, hundreds, then thousands of people came to Pistoia to pay homage to the saint. Atto’s Pistoia welcomed them with goodwill and charity, making our city an important stop-over for much longer pilgrimages, and opening to all nations a medieval town until then closed within the narrow confines of its hatreds. In fact, if the patron saint is the one who stays behind, watching with resolute tenderness over a sea of houses and inhabitants, it is the pilgrims are that venture out. They cross fields, rivers, and hills, living hand to mouth, and happy to meet unknown men and women. They hold on tightly to what the majority considers essential, attracted by a goal that makes their lives much more expansive. Pilgrims have a sacred restlessness within themselves. They love to visit different lands and people. By definition, they are outsiders. There are those who move the economies of cities yet also tend their ever-flourishing


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Il libro racconta

The book recounts

grazie alle parole di

the long journey that

Martina Colligiani,

brought this relic of St.

alla consulenza

James to our city, thanks

storica di Lucia Gai

to Martina Colligiani’s

e alle meravigliose

text, Lucia Gai’s

illustrazioni di Michele

historical expertise, and

Fabbricatore, il lungo

Michele Fabbricatore’s

viaggio che ha portato

wonderful illustrations.

la reliquia di San Iacopo nella nostra città.

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spiritual gardens; they travel not to escape from something, but to look for Someone. Pope Francis reminds us that we are all called to be “pilgrims, not wanderers”, i.e., to not drift randomly, without a goal, but to choose a valid one that, if possible, is not immediately attainable. This is what the patron saint and pilgrims can tell us still today. It is what can give meaning to an illustrated book for adults and children, which talks about St. James and the wise venture that brought him among us. Remember that there is a twofold value of those who stay and protect, on the one hand, and those who go off and search, on the other. Particularly in a year like this year, in which we feel more isolated and afraid, the best wish we can offer with our book is to learn from the pilgrims and our patron saint. Following their example, we will not be daunted by our troubles and close-minded. We will confidently begin new interior and exterior journeys, secure in the knowledge of being ultimately protected by the watchful gaze of a saint who came from afar but who is now here, and ready to welcome us all under his large red cloak. ☜


Turismo

Uno sguardo al futuro… Testo di Lorenzo Baldi L’anno Iacobeo 2021 e le due mostre legate a questo importantissimo evento, i Cammini religiosi, Porrettana Express e le proposte di turismo slow legate a queste due ultime iniziative rappresentano indubbiamente un importante volano da cui far ripartire la promozione turistica e culturale del nostro territorio dopo questo periodo negativo segnato dalla pandemia di Covid - 19. Ne parliamo, in una breve intervista, con Alessandro Sabella, Assessore al Turismo del Comune di Pistoia e responsabile dell’ambito territoriale turistico Pistoia – Montagna Pistoiese.

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evento così importante per la nostra città. Proprio in questi giorni (l’intervista è stata realizzata lunedì 11 maggio 2020 n.d.r.) siamo in attesa di ufficializzare le nomine dei componenti del Comitato Scientifico e con un’apposita delibera di Giunta Comunale è stato istituito anche un Comitato Tecnico Operativo composto da persone nominate dal Comitato Promotore e uffici interni del Comune di Pistoia, come l’ufficio mobilità, cultura, polizia municipale etc… Sarà un evento di grosse proporzioni, lungo e ricco di appuntamenti soprattutto religiosi, di cui si occuperà la Diocesi di Pistoia stilandone anche In un momento così difficile il calendario. Certamente per per tutto il Mondo a causa questi eventi arriveranno a Pistoia dell’emergenza legata alla migliaia di persone e proprio per pandemia da Covid-19, vista questo stiamo lavorando in sinergia l’impossibilità a programmare con tutti gli attori per farci trovare eventi ed iniziative a lungo pronti ad accoglierli nel migliore termine, è inevitabile fare dei modi. i conti anche con la crisi A breve, non appena completate che ha colpito il comparto le pratiche di registrazione, sarà turistico. A questo proposito, presentato ufficialmente il logo come si sta organizzando il dell’evento e questo ci permetterà Comune di Pistoia in vista di certamente di rafforzare il legame, Iacobeo 2021? nel nome di San Giacomo Apostolo, con Santiago di Compostela, che Con il comitato promotore, ormai è diventato indissolubile composto da Comune di Pistoia, anche grazie al posizionamento Provincia di Pistoia, Regione nell’angolo tra Via degli Orafi e Toscana, Diocesi di Pistoia, Camera Piazza del Duomo del cippo - unico di Commercio e Fondazione in Italia - donato alla città dalla Caript abbiamo già svolto diverse Xunta de Galicia. riunioni con l’obiettivo di dare un indirizzo istituzionale a questo

L’importante collaborazione con la Xunta de Galicia e la Città di Santiago di Compostela rappresenta per Pistoia una grande occasione per posizionarsi definitivamente come punto di riferimento e tappa essenziale nel circuito dei Cammini. Alla luce degli ultimi accadimenti, quali sono gli accordi con la città galiziana per il futuro di questa collaborazione e per le due mostre, una a Pistoia e una a Santiago, inizialmente programmate per il 2020? Eravamo in fase di realizzazione di una mostra su Pistoia e sull’Altare Argenteo che sarebbe stata inaugurata in Agosto a Santiago di Compostela, tra l’altro in una location di grande prestigio vicinissima al Santuario. Purtroppo la pandemia da Covid – 19 ha bloccato tutto ed attualmente stiamo studiando con le autorità galiziane le nuove date per il 2021. Per quanto riguarda la mostra sui Tesori di Santiago di Compostela che dovrebbe essere ospitata a Pistoia, attualmente è confermata a partire da metà dicembre di quest’anno fino al 31 gennaio 2021. Ci tengo a far notare che in questo periodo ci sarà, il 9 Gennaio, l’apertura della Porta Santa del Duomo di Pistoia da parte di S.E. Fausto Tardelli, Vescovo di Pistoia, un momento solenne che di fatto aprirà ufficialmente l’Anno Iacobeo.


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____

Nel nome di San

To strengthen the

Giacomo Apostolo,

enduring bond that

per rafforzare

links Pistoia with

l’indissolubile legame

Santiago de Compostela

che lega Pistoia con

in the name of St. James

Santiago di Compostela,

the Apostle, the Galician

la Xunta de Galicia ha

regional government

donato alla nostra città

has given our city a

un cippo che è stato

column found at the

posizionato nell’angolo

corner of Via degli Orafi

tra Via degli Orafi e

and Piazza del Duomo.

Piazza del Duomo.

Il ruolo di Porrettana Express e dei Cammini sarà molto importante. Da tempo stiamo lavorando su questi due progetti che riteniamo centrali per lo sviluppo turistico del nostro territorio, strizzando l’occhio principalmente ad un turismo slow e sostenibile. Il nostro lavoro è indirizzato a individuare alcuni luoghi attraversati dai Cammini e dalla Ferrovia Transappenninica e creare e presentare piccoli pacchetti turistici da far vendere ai tour operator. Pensiamo a luoghi come Castagno di Piteccio, Spedaletto o Collina – attraversati da Cammini come quello di San Bartolomeo e la Romea Strata, che possono proporre brevi tour esperienziali alla scoperta di quanto può offrire il territorio, destinati principalmente alle famiglie. L’obiettivo è quello quindi, di promuovere il territorio attraverso i Cammini e la Porrettana, legando a questi pacchetti turistici da 3 o 4 giorni che prevedono tour guidati, possibilità di fare sport e esperienze enogastronomiche alla scoperta dei prodotti tipici della zona. Saranno

interessate molte località tra cui, oltre a quelle già citate, segnaliamo Cutigliano, Abetone e Doganaccia per la Montagna Alta, Pontepetri, Maresca, Pracchia, Le Piastre e Orsigna per i Poli dell’Ecomuseo della Montagna Pistoiese e Sambuca Pistoiese, che verrà coinvolta con la riapertura dell’Ostello. Pistoia dovrà anche rafforzare il proprio ruolo di crocevia dei cammini e dei pellegrinaggi visto che la Romea Strata diventerà ufficialmente nel 2021 un Cammino Europeo e che il Cammino di San Iacopo in Toscana (107 km da Firenze a Lucca attraverso un territorio ricco di importanti testimonianze religiose) a cui abbiamo lavorato congiuntamente con tutte le Amministrazioni interessate, è ormai una realtà. Quest’ultimo è molto interessante perché prevede anche la possibilità di realizzare, in zona, percorsi di un’intera giornata ideali per prendere confidenza con l’esperienza dei Cammini per poi, magari, metterne in programma uno più impegnativo.

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A livello turistico, il ruolo

In terms of tourism, the role

di Porrettana Express e di

of Porrettana Express and of

Pistoia “crocevia dei Cammini”

Pistoia, “crossroads of pilgrim

sarà molto importante.

ways”, will be very important.

L’obiettivo è quello di legare

The goal is to link to 3- or 4-day

a questi pacchetti turistici da

tourist packages with guided

3 o 4 giorni con tour guidati,

tours and the opportunity

possibilita di fare sport e

to enjoy sports as well as

esperienze gastronomiche

gastronomic experiences to

alla scoperta dei prodotti tipici

discover the area’s typical

della zona.

products.

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Il turismo slow, sostenibile e di prossimità sarà quello che certamente caratterizzerà il prossimo futuro. Come si stanno preparando la città e l’ambito territoriale Pistoia – Montagna Pistoiese e quali saranno i ruoli di Porrettana Express e dei Cammini?


Tourism

Looking towards the future Written by Lorenzo Baldi The Jacobean year 2021 will be marked by two related exhibitions and religious pilgrim’s ways, in addition to linking two other initiatives, Porrettana Express, and slow tourism offerings, to this important event. Altogether, they clearly represent an important force for re-opening our territory’s tourism and cultural promotional efforts after this difficult period during the Covid-19 pandemic. We talked about this in a brief interview with Alessandro Sabella, Councilor for Tourism of the Municipality of Pistoia and in charge of the Pistoia-Pistoiese mountain territorial tourist area. At this difficult moment due to the worldwide Covid-19 pandemic emergency, and given the impossibility of any longrange planning of events and initiatives, it is clear that the crisis-stricken tourism sector must also come to terms with it. In this regard, how is the Municipality of Pistoia organizing in view of of the Jacobean year?

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In order to give institutional direction to this important event for our city, we have already held several meetings with the organizing committee, consisting of the City of Pistoia, the Province of Pistoia, the Tuscan Region, the Diocese of Pistoia, the Chamber of Commerce, and the Foundation CARIPT. Just this week (editor’s note: the interview took place on Monday, 11 May 2020), we expect to formalize the appointment of members

to the advisory committee. A special city council resolution has set up a technical operations committee with people appointed by the organizing committee and offices within the Pistoia City Council, such as the transport office, the cultural office, and the municipal police, to name a few. It will be a lengthy, large-scale event, with a notable wealth of religious events, which the Diocese of Pistoia will deal with by drawing up the calendar. Obviously, thousands of people will be coming to Pistoia for these events. Consequently, we are working in conjunction with all the players to be ready to accommodate everyone in the best way possible. In short, once the registration procedures are completed, the event logo will be officially presented. It will definitely permit us to consolidate the now indissoluble link, dedicated to St. James the Apostle, with Santiago de Compostela, because of the memorial stone – unique in Italy – set at the corner of Via degli Orafi and Piazza del Duomo and donated to the city by the Xunta de Galicia.

We were in the process of creating an exhibition on Pistoia and the silver altar. The August inauguration was to have in Santiago de Compostela in a highly prestigious location very close to the Sanctuary. Unfortunately the Covid-19 pandemic has brought everything to a halt. We and the Galician authorities are currently looking at new dates for 2021. The exhibition of Treasures of Santiago de Compostela in Pistoia has currently been confirmed, running from midDecember of this year until 31 January 2021. I would also like to note that on 9 January, during the exhibition’s run, His Excellency Fausto Tardelli, Bishop of Pistoia will be open the Holy Door of the Cathedral of Pistoia, a solemn moment that will mark the official opening of the Jacobean Year.

The important partnership with the Xunta de Galicia and the City of Santiago de Compostela is a great opportunity for Pistoia to definitively position itself as a point of reference and essential stop in the network of pilgrim’s ways. In light of recent events, what are the agreements with the Galician city for the future of this partnership and for the two exhibitions, one in Pistoia and one in Santiago, initially scheduled for 2020?

The role of Porrettana Express and the pilgrim’s ways will be very important. We have been working on these two projects for some time now, and we believe them to be central to tourism development in our area, with an emphasis mainly at slow and sustainable tourism. Our work will identify some places where pilgrim’s ways and the Trans-Apennine Railway intersect and then creating and introducing small tourist packages to be sold to tour

Slow, sustainable, and proximity tourism will certainly characterize the near future. How are the city and the Pistoia-Pistoiese Mountain geographical area preparing for this? What will be the roles of Porrettana Express and the pilgrim’s ways?


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La mostra sui Tesori di Santiago di Compostela che

To be hosted in Pistoia, the Treasures of Santiago de

dovrebbe essere ospitata a Pistoia, attualmente

Compostela exhibition is currently confirmed to run

è confermata a partire da metà dicembre di

from mid-December of this year until 31 January

quest’anno fino al 31 gennaio 2021. Il 9 Gennaio

2021. On 9 January, the Holy Door of the Cathedral

ci sarà l’apertura della Porta Santa del Duomo di

of Pistoia will be opened by the Bishop of Pistoia,

Pistoia da parte del Vescovo di Pistoia, che di fatto

officially opening the Jacobean year.

operators. Think of places like Castagno di Piteccio, Spedaletto, or Collina – where, for example, the Pilgrim’s Way of San Bartolomeo and the Romea Strata cross. Intended mainly for families, both can offer short experiential tours to discover what the area has to offer. The goal is therefore to promote the area through the pilgrim’s ways and the Porrettana, putting together 3- or 4-day tourist packages that include guided tours, sports opportunities, plus food and wine experiences to discover the typical products of the area, involving many areas. In addition to those already mentioned, let us mention Cutigliano, Abetone, and Doganaccia in the high mountains; Pontepetri, Maresca, Pracchia, Le Piastre, and Orsigna for the Pistoiese Mountain Ecomuseum

locations; and Sambuca Pistoiese, which will be involved in reopening the Ostello. Pistoia will also enhance its role as a crossroads for pilgrim’s ways and pilgrimages as the Romea Strata will become an official European Way in 2021. In addition, the 107-km Way of St. James in Tuscany, going from Florence to Lucca through a zone rich in important evidence of a religious presence, is now a reality after having worked together with all the administrations involved,. The latter is very interesting as it also offers the possibility of creating full-day itineraries in the area, ideal for becoming familiar with the pilgrim’s ways and perhaps the beginning of planning for a more challenging one.

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aprirà ufficialmente l’Anno Iacobeo.


Giorgio Tesi Group

Distanziamoci con il verde… — Da Pistoia, capitale europea del vivaismo, l’idea green - diventata subito virale - di utilizzare piante e spalliere fiorite come distanziatori sociali in spiaggia e al ristorante, per mantenere le misure di sicurezza anti Covid-19.

S

testo Lorenzo Baldi — 86 | NATURART | LUGLIO 2020

foto Nicolò Begliomini Lorenzo Marianeschi

traordinario successo di comunicazione per l’idea lanciata in piena fase 2 da Giorgio Tesi Group, azienda vivaistica pistoiese leader in Europa, che ha visto i principali media italiani e stranieri - tra cui segnaliamo La Repubblica, il Corriere della Sera, Il Sole 24 ore, La Nazione, Il Tirreno, SKY Tg 24, Radio RAI, RAI TV e molti altri - rilanciare sia attraverso i propri canali principali che sui propri portali web e sulle pagine social collegate, l’iniziativa di utilizzare piante e fiori come distanziatori sociali. Non ci sono dubbi che poteva nascere solo a Pistoia, capitale europea del vivaismo, l’idea di offrire un’alternativa green per risolvere in modo naturale, colorato e ecosostenibile il problema del distanziamento sociale fra le persone e mantenere le misure di sicurezza anti Covid-19 in bar, ristoranti, spiagge e in tutte le altre attività ricettive, utilizzando piante, spalliere fiorite e arbusti

fruttiferi personalizzabili per altezza, dimensione e condizioni ambientali, resistenti a temperature elevate, vicinanza al mare, carenza d’acqua e con una fioritura che segna l’intera stagione estiva e quindi adattabili anche alle nuove esigenze imposte per il rispetto del distanziamento sociale fra le persone nelle aree esterne. “Siamo veramente molto soddisfatti del successo sia commerciale che di comunicazione di questa nostra iniziativa - ha detto Fabrizio Tesi, Legale Rappresentante della Giorgio Tesi Group – che abbiamo lanciato con l’intenzione di favorire in modo naturale e quindi ecosostenibile il problema del distanziamento sociale fra le persone nelle aree esterne, rendendoci disponibili anche a studiare e realizzare progetti personalizzati. Un’idea “verde”, quindi perfettamente in linea con il nostro claim aziendale The Future is Green e positiva sia per l’ambiente che per le persone, in quanto rappresenta una grande opportunità per rendere le nostre città sempre più verdi”.


ZOOM

Pistoia città dal cuore verde

Grande successo per l’idea green di Giorgio Tesi Group di utilizzare piante e fiori come distanziatori sociali. Un’alternativa green per risolvere in modo naturale, colorato e ecosostenibile il problema del distanziamento sociale fra le persone. ____ The Giorgio Tesi Group’s green idea of using plants and flowers as social spacers has met with great success, offering a natural, colorful, and ecosustainable alternative to the question of social distancing.

— Moltissime le piante disponibili all’uso - tra cui bambù, vite, cipresso, lauro, pitosforo, oleandro, gelsomino, passiflora, rosa, bouganville e altre ancora - resistenti a temperature elevate, vicinanza al mare, carenza d’acqua e con una fioritura che segna l’intera stagione estiva. A livello commerciale il progetto è stato lanciato in Italia e nei 60 paesi in cui Giorgio Tesi Group esporta le piante coltivate nei vivai di produzione di Pistoia – dove l’azienda ha anche la sua sede centrale - Piadena, Orbetello, Grosseto e San Benedetto del Tronto ed è stato accolto ovunque con grande entusiasmo rappresentando una soluzione certamente gradita a turisti e clienti della ristorazione, ma anche assolutamente sostenibile dal punto di vista ambientale. ☜

Pistoia, the city with a heart of green Pistoia has increasingly found its calling as the “city with a heart of green” thanks to Gargantua, Voronoi, and La Bottega dell’Arte located in the central Piazzetta degli Ortaggi. Long-standing partners of the Pistoiese nursery company, these businesses decided to subscribe to this green initiative by furnishing this delightful little square with plants, floral espaliers, and fruit bushes to attractively, naturally, and sustainably ensure safe social distancing. Not only is this solution for these eateries more tourist- and restaurant customer-friendly; townspeople also find it pleasing and ecofriendly. Regarding the initiative, Pistoia’s mayor Alessandro Tomasi remarked, “The Giorgio Tesi Group’s proposal met with the administration’s immediate approval, demonstrating that only in Pistoia, the capital of green, could such creative and recovery-oriented ideas as these arise out of an emergency situation like that caused by the spread of Covid-19.”

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Pistoia conferma sempre più la sua vocazione di “città dal cuore verde” grazie agli esercizi commerciali Gargantua, Voronoi e La Bottega dell’Arte - situati nella centralissima Piazzetta degli Ortaggi e partner storici dell’azienda vivaistica pistoiese - che per primi hanno deciso di aderire a questa iniziativa green allestendo la deliziosa piazzetta con piante, spalliere fiorite e arbusti fruttiferi con lo scopo di garantire la distanza di sicurezza fra le persone in modo bello, naturale e sostenibile seguiti subito dopo dai locali di Piazza della Sala, Via del Lastrone, Via de’ Fabbri e Piazza dello Spirito Santo; una soluzione non solo più friendly per turisti e clienti della ristorazione, ma anche gradevole per i cittadini e sostenibile dal punto di vista ambientale. “Una proposta, quella della Giorgio Tesi Group - ha dichiarato a proposito di questa iniziativa il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi - che ha da subito riscontrato il plauso dell’Amministrazione. Un’iniziativa che dimostra che da una situazione emergenziale, come quella causata dal diffondersi del Covid-19, possono nascere idee creative e improntate alla ripresa come queste, che non potevano che prendere vita a Pistoia, la capitale del verde”.


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____

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Chi installerà piante

Those who use climbing

Dalla Costa Azzurra

From the French Riviera

rampicanti, arbusti

plants, fruit bushes, and

alla Costa Smeralda,

to the Costa Smeralda,

fruttiferi e fiori a

espaliered flowers in

da Berlino a Napoli,

from Berlin to Naples,

spalliera in bar,

bars, restaurants, and

da Bologna a Roma,

from Bologna to Rome,

ristoranti e attività

hospitality businesses

molte le città che hanno

many cities have

ricettiva potrà accedere

can receive a tax credit

riscoperto il loro cuore

rediscovered their

al credito d’imposta

as set down in the

green grazie a questa

green hearts because

previsto dal Decreto

Relaunch Decree, in

idea, avviando progetti

of this idea, launching

Rilancio, oltre che

addition to making

singoli e collettivi per

individual and joint

contribuire a rendere

their businesses more

installare protezioni

projects to set up

più ospitale e anche più

welcoming and even

verdi nei loro luoghi

protective plants in

sostenibile la propria

more sustainable.

simbolo.

these iconic locations.

attività.

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ZOOM

Giorgio Tesi Group

Plants for social distancing

Il plauso del Ministro Un’azienda florovivaistica pistoiese – ha scritto sulla sua pagina Facebook ufficiale l’On. Teresa Bellanova, Ministro per le Politiche Agricole e Forestali della Repubblica Italiana - ha proposto di creare barriere protettive anti-covid utilizzando fiori e piante rampicanti così da garantire la distanza di sicurezza fra le persone in modo bello, naturale e sostenibile. Un’idea originale, per rendere le città ancora più verdi e provare a dare slancio a un settore particolarmente colpito dalla crisi, che sta riscuotendo successo anche all’estero. Bravi!

The Minister’s Approval On her official Facebook page, the Hon. Teresa Bellanova, Minister for Agriculture and Forestry Policies of the Italian Republic wrote, An ornamental-plant company in Pistoia has recommended creating anti-Covid safety barriers using flowers and climbing plants, thereby guaranteeing safe social distancing in an attractive, natural, and eco-friendly way. An original idea to make cities greener and to work towards boosting a sector particularly hard-hit by the crisis, and which is also achieving success abroad. Good job!

T

Pistoia, the European ornamental-plant nursery capital, launched its green idea – that immediately went viral – of using flowering plants and espaliers as social spacers on beaches and in restaurants to abide by the Covid-19 safety measures.

he Pistoia-based company Giorgio Tesi Group, European leader in the ornamentalplant nursery sector, scored an extraordinary communication success with an idea unveiled during Phase 2. The company’s use of plants and flowers as social spacers was publicized via the main channels of the chief Italian and foreign media (e.g., La Repubblica, Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore, La Nazione, Il Tirreno, SKY TG24, Radio RAI, RAI TV, and many others) as well as its own web portals and related social media pages. There is no question that only Pistoia, the plant-nursery capital of Europe, could come up with the idea of offering a green solution to the social-distancing problem in a natural, colorful, and eco-friendly way while maintaining safety measures against Covid-19. Bars, restaurants, beaches, and all other reception facilities are using plants, floral espaliers, and fruit bushes. Customizable by height, size, and environmental conditions, the plants are resistant to high temperatures and proximity to the sea, and water shortages. They flower all summer long and so can also be adapted to the new social-distancing requirements in outdoor areas.

“We are very satisfied with our initiative’s sales and communication success,” Fabrizio Tesi, the Giorgio Tesi Group’s legal representative, said. “It was launched to address the problem of social distancing in outdoor areas naturally and in an eco-friendly way, thus making the creation of other customizable projects possible. In other words, this “green” idea perfectly aligns with our company’s claim that The Future is Green, a positive for both the environment and people, as it represents a great opportunity to make our cities greener.” The plants available for use include bamboo, grapevines, cypress, laurel, pittosporum, oleander, jasmine, passionflower, rose, bougainvillea, and others. All are resistant to high temperatures, proximity to the sea, and water shortages. In addition, they flower all summer long. Commercially, the project was introduced in Italy as well as in the 60 countries where Giorgio Tesi Group exports plants grown at its production nurseries in Piadena, Orbetello, Grosseto San Benedetto del Tronto, and Pistoia, where the company has its headquarters. Moreover, this solution has been met with great enthusiasm everywhere and is greatly appreciated by tourists and diners besides being clearly sustainable from an environmental point of view. ☜

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La mia vita per lo zoo: una storia d’amore La storia dei primi 50 anni del Giardino Zoologico di Pistoia che in mezzo secolo da piccolo zoo di provincia è diventato un moderno giardino zoologico, in grado di contribuire in maniera determinante all’importante ruolo della salvaguardia della biodiversità.

Direttore del Giardino Zoologico di Pistoia con sua moglie Eleonora Angelini, Responsabile della Didattica della struttura pistoiese. In 50 anni di attività lo Zoo è diventato importantissimo sia per la salvaguardia della biodiversità che come punto di riferimento per l’educazione ambientale per le scolaresche. ____ Paolo Cavicchio, director of the Zoological Garden of Pistoia, with his wife Eleonora Angelini, its education director. In business for 50 years, the zoo has become extremely important for both the protection of biodiversity and as an environmentaleducation frame of reference for schoolchildren.

Il Giardino Zoologico di Pistoia festeggia il 50esimo anno dall’apertura e in questi giorni di preparazione di eventi e feste penso a quando, 32 anni fa, ho fatto la mia prima passeggiata tra i vialetti del Parco mano nella mano con il mio fidanzato (oggi mio marito Paolo) che mi mostrava lo zoo fondato da suo nonno, Raffaello Galardini e dal padre Gianfranco Cavicchio. Appassionati di animali ci siamo conosciuti nelle aule della Facoltà di Medicina Veterinaria a Pisa e negli anni successivi abbiamo speso i nostri giorni liberi dagli studi per girare gli zoo europei e comprendere come trasformare un piccolo zoo di provincia in un moderno giardino zoologico, in grado di contribuire all’importante ruolo della salvaguardia della biodiversità. Sono stati viaggi fantastici, ricchi dell’entusiasmo e della infaticabilità giovanile; sceglievamo le tappe in base alla localizzazione degli zoo alla cui visita dedicavamo l’intera giornata, lasciando la sera per esplorare le vie e le piazze delle città francesi, olandesi, tedesche e austriache. I negozi chiusi garantivano un certo risparmio nel budget del viaggio! Sono stati viaggi illuminanti: abbiamo incontrato persone che hanno segnato le nostre scelte lavorative, professionisti della conservazione

della natura che ci hanno ispirato; molti sono diventati amici che ancora frequentiamo. Era il “tempo senza smartphone” e per reportage abbiamo centinaia di diapositive e decine di ore di video realizzati con una ingombrante e pesante telecamera; sono stati preziosi strumenti per mettere i primi mattoni nella ristrutturazione dello zoo che abbiamo ereditato nel 2000, quando nonno Raffaello ha lasciato a Paolo il timone dell’”arca”. L’inizio è stato, come sempre, difficile: avevamo raccolto idee e avevamo costruito relazioni ma da quale parte potevamo partire? Era tutto da sistemare, tutto da riprogettare, è stata necessaria una lista di priorità. Fino ad allora la forte personalità del nonno aveva connotato scelte e decisioni. La nostra fresca energia giovanile non è stata sempre vista di buon occhio. Ogni tanto ci sentivamo incompresi mentre disegnavamo spazi e delineavamo percorsi; alcune scelte sono state impopolari, per altre è stato necessario raccogliere tutte le nostre energie intellettuali ed emotive. Paolo accentrava in sé i ruoli di direttore scientifico e veterinario, io sognavo una sezione didattica e tutto era da inventare. Nel tempo abbiamo incontrato persone che hanno unito i loro passi ai nostri:

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Paolo Cavicchio,

www.zoodipistoia.it

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testo Eleonora Angelini Responsabile della didattica del Giardino Zoologico di Pistoia


PubbliNATURART ____ Il GZP di Pistoia è stato fondato 50 anni fa da Raffaello Galardini e da Gianfranco Cavicchio e da piccolo zoo di provincia si è trasformato in un moderno giardino zoologico frequentato ogni anno da migliaia di visitatori. ____ The Pistoia zoo was founded 50 years ago by Raffaello Galardini and Gianfranco Cavicchio, growing from a small provincial zoo into a modern zoo with thousands of visitors every year.

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oggi sono lo staff, il cuore del GZP. Sono cresciute professionalità e competenze, responsabilità e ruoli. E’ stato necessario condividere con altri l’impegno divenuto sempre più importante; dovevamo essere punto di riferimento ma lasciar crescere creatività e iniziativa individuale. Gli anni sono stati senza weekend liberi e gli amici che ci hanno accompagnato hanno dovuto trovare tempi differenti per stare con noi. Le nostre bambine sono cresciute senza orari fissi per la cena e hanno condiviso le nostre scrivanie per fare i compiti di scuola; le vacanze sono state sempre vicine per poter tornare in caso di bisogno e i viaggi a volte annullati per un cucciolo bisognoso di cure. Se guardo indietro posso solo essere felice e grata alla sorte che mi ha regalato la possibilità di vivere in un luogo fabbrica di emozioni dove la mia quotidianità è scandita dall’escogitare

modi sempre nuovi per coinvolgere i visitatori nella sfida a favore della natura. Il parco sta crescendo, è inserito nel contesto europeo, è punto di riferimento per l’educazione ambientale per le scolaresche ed è frequentato da migliaia di visitatori. L’impegno per la tutela della biodiversità è declinato nelle attività di ricerca e di didattica, nei successi del mantenimento e allevamento di specie minacciate di estinzione, nei tanti progetti di conservazione che finanziamo in tutto il mondo. Il passar del tempo ha incrementato la conoscenza e affinato l’esperienza, strumenti fondamentali per affrontare le sfide che l’oggi ci impone. Per noi è l’età centrale della vita, quella che chiede la condivisione dei saperi e delle competenze. A volte ci sentiamo un po’ stanchi perché il momento storico ed economico che

viviamo lascia poco spazio ai sogni e, invece, per poter realizzare il progetto di ampliamento dello zoo è necessario essere folli e sognatori. Per alleggerire il carico abbiamo il supporto di tutti coloro che lavorano al nostro fianco: senza di loro non potremmo immaginare di trasformare un campo agricolo in luogo per l’allevamento della rara Okapi o dei meravigliosi Ghepardi. La passione per questo luogo fa tutto il resto: come tutte le passioni può essere compresa solo se si vive e resta impossibile da spiegare. A fine giornata mi appaga la bellissima sensazione di non dover spiegare nulla a Paolo, né lui a me. §


PubbliNATURART età: 50 anni estensione: 7000 m2 già aperti al pubblico + 7000 m2 da realizzare animali: 400 piante: 5000 + gli innumerevoli arbusti visitatori: 100.000/anno bambini che frequentano le attività educative. 10.000/anno la squadra del gzp: 23 keeper + 6 educatori + 7 persone alla ristorazione specie minacciate d’estinzione ospitate: 17 progetti di conservazione finanziati nel mondo: 7 nel 2020 progetti di ricerca sostenuti: 7/anno percorsi didattici per le scuole: 35 mangime: 2 t /anno fieno: 20 t /anno pesce: 3 t /anno carne: 30,5 kg/giorno finocchi: 40kg/giorno mele: 60 kg/giorno carote: 3 sacchi/giorno sedano: 40 kg/giorno cavolo: 15 kg/giorno corrente elettrica: 170.000 kw acqua: 9000 m3/anno

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GZP IN NUMERI


PubbliNATURART

My life in a zoo: a love story The history of the first fifty years of Pistoia’s Zoological Garden show how it has grown from a small provincial zoo to a modern one, making significant contributions to its important role of safeguarding biodiversity.

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Pistoia’s Zoological Garden is celebrating the 50th anniversary of its opening. During this period preparing for the related events and parties, I have been thinking back to 32 years ago, when I took my first walk along the park’s paths. Holding hands with Paolo –then my boyfriend and now my husband, he showed me the zoo his grandfather, Raffaello Galardini and his father Gianfranco Cavicchio had founded. Both animal lovers, we had met as students at the School of Veterinary Medicine in Pisa. In the years following, when not studying, we were spending time touring Europe’s zoos and figuring out how to transform a small provincial zoo into a modern zoo, able to contribute to the important role of safeguarding biodiversity. These fantastic trips were full of youthful enthusiasm and determination. We chose our stops based on their locations, dedicating an entire day to a zoo before leaving in the evening to explore the streets and squares of their nearby French, Dutch, German, or Austrian cities. The closed shops guaranteed some savings in our travel budget! These trips were enlightening as we met nature conservation professionals, people who inspired us and influenced our work choices. Many became friends that we still see. It was in the “pre-smartphone age” so everything was documented

with hundreds of slides and tens of hours of videos made with a heavy, unwieldy camera. Both were invaluable tools for taking our first steps towards renovating the zoo that we had inherited in 2000, when grandfather Raffaello left Paolo at the helm of the “ark”. Like any beginning, it was difficult. We had collected ideas and built relationships but where to begin? As it all had to be put right and redesigned, a prioritized to-do list was needed. Until then, all choices and decisions had been typified by the forceful personality of Paolo’s grandfather, so our fresh, youthful energy was not always appreciated. Sometimes we felt misunderstood as we designed spaces and mapped out paths. Some of our choices were unpopular, whereas, for others, we needed to collect all of our intellectual and emotional energies. Paolo took on the roles of scientific director and veterinarian; I dreamed of an educational section. Everything had to be invented. Over time, we met people who were in step with us and who are today members of the staff, the very heart of the GZP. Professionalism and skills, responsibilities and roles have grown. It was necessary to share this increasingly important commitment with others. We had to be a point of reference yet give free rein to creativity and individual initiative. For years, we had no weekends off. Our

close friends had to find other times to be with us. Our girls grew up without a set time for dinner and shared our desks to do their homework. Vacations were always nearby in case we needed to return. Sometimes trips were canceled because a young animal needed care. If I look back, I am happy and grateful for the good fortune that has given me this chance to live in an emotion-filled place where my daily life is marked by constantly devising new ways to engage visitors in the challenge of supporting nature. The park is growing. Now part of the European contest, it has become an environmental education benchmark for school groups and thousands of people visited it. Our commitment to protecting biodiversity is shown through our research and teaching activities, our successes in the maintenance and breeding of endangered species, and the many conservation projects that we finance all over the world. The passage of time has increased our knowledge and honed our experience, both fundamental tools in facing the challenges imposed on us today. We have now reached middle age, a necessary time for sharing our knowledge and skills. We sometimes feel a little tired as the current historical and economic time leaves little room for dreams. On the other hand, one needs to be somewhat


PubbliNATURART crazy and full of dreams to carry out plans for enlarging the zoo. To lighten the load, we have the support of all those who work alongside us. Without, them, we could not have imagined converting a farmer’s field into a place for breeding rare okapi or wonderful cheetahs. My passion for this place does everything else. Besides, like all passions, it can only be understood if one lives it personally, as it is impossible to explain. At the end of the day, I am delightfully happy that I do not have to explain anything to Paolo, nor he to me. §

age: 50 years old overall park size: 7000 m2 already open to the public + 7000 m2 to be built no. of animals: 400 no. of plants: 5000 + countless shrubs no. of visitors per year: 100,000 no. of children attending educational activities. 10,000/year the gzp team: 23 keepers + 6 educators + 7 food service workers no. of entitled endangered species residing: 17 no. of conservation projects financed worldwide: 7 in 2020 no. of research projects supported: 7/year no. of educational courses offered to schools: 35 annual quantity of feed: 2 tons annual quantity of hay: 20 tons annual quantity of fish: 3 tons daily quantity of meat: 30.5 kg/day daily quantity of fennel: 40kg daily quantity of apples: 60 kg daily quantity of carrots 3 bags daily quantity of celery 40 kg daily quantity of cabbage 15 kg electric current 170.000 kw annual water use 9000 m3

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GZP IN NUMBERS


foto @ Nicolò Begliomini

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Fondazione CARIPT

Passaggio di consegne alla Fondazione Caript —

Dopo quattro anni di mandato Luca Iozzelli cede il testimone della Presidenza della Fondazione Caript al consigliere uscente Lorenzo Zogheri. Sentiamoli in questa nostra intervista esclusiva.

della Redazione

____ In primo piano il Dott. Lorenzo Zogheri, nuovo presidente della Fondazione Caript e sullo sfondo il Dott. Luca Iozzelli, che ha guidato l’ente pistoiese negli ultimi 4 anni.

P

tempo individuati. E i risultati, mi pare, parlano chiaro: nel periodo 2016-2019 la Fondazione ha deliberato erogazioni per la somma complessiva di quasi 54 milioni di euro e al tempo stesso il patrimonio si è incrementato del 16% circa e sono cresciuti sia i fondi a disposizione per le erogazioni future (+51%) che quelli a tutela del patrimonio per rischi derivanti dalle oscillazioni di mercato (+150%). D’altra parte, abbiamo cercato di qualificare maggiormente anche il nostro processo erogativo: siamo passati da 6 bandi specifici del 2015 Questi quattro anni alla guida della a 12 degli anni successivi. Fondazione Caript sono stati, allo Ci siamo fortemente impegnati stesso tempo, molto impegnativi inoltre per costruire una maggior ma anche motivo di gratificazione relazione della nostra Fondazione personale. Per questo devo sia con le comunità presenti nel ringraziare i Consiglieri generali nostro territorio di riferimento e che mi hanno eletto e che hanno di conseguenza con i cittadini che accompagnato questo mandato ne fanno parte, sia con gli altri Enti svolgendo fino in fondo il loro pubblici e privati che sullo stesso ruolo istituzionale di indirizzo operano. e controllo del nostro Ente, i In detta direzione era perciò Consiglieri di amministrazione necessario, anche a livello preziosi e appassionati collaboratori simbolico, che la sede della e poi tutti i nostri dipendenti che Fondazione fosse considerata si sono fortemente impegnati per un luogo facilmente accessibile raggiungere i risultati tempo per e a disposizione di tutti coloro er te Luca sono stati 4 anni davvero molto intensi alla guida della Fondazione Caript, caratterizzati sia da eventi importantissimi come Pistoia Capitale della Cultura ma anche dalla recente pandemia da Covid-19. Anni determinanti, che hanno visto crescere a 360 gradi l’impegno della Fondazione per il territorio e la nascita di importanti realtà come Fondazione Pistoia Musei e GEA. Puoi farci un bilancio di questo periodo? Come continuerà il tuo impegno per la città?

che avessero necessità di spazi all’interno dello stesso, in particolar modo delle diffuse e variegate espressioni dell’associazionismo della provincia di Pistoia, enti e associazioni con le quali spesso la Fondazione aveva avuto rapporti. Inoltre, era pure fondamentale che chiunque avesse avuto necessità di rapportarsi con il nostro Ente trovasse facili e celeri vie di relazione con il Presidente, con i singoli Consiglieri, con il Direttore, con il personale della Fondazione, in base alle diverse problematiche e istanze. Una casa di vetro, assolutamente trasparente, accogliente e aperta all’esterno: così doveva apparire ed essere la Fondazione per tutti i cittadini pistoiesi.

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a cura


____ La Fondazione è avvertita dai cittadini come punto di riferimento essenziale a livello provinciale non solo per la sua capacita di intervento nei diversi settori nella quale è impegnata, ma anche come soggetto capace di “fare sistema” con gli altri Enti e organizzazioni territoriali.

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Esisteva inoltre l’esigenza di consolidare stabili, continuativi, fruttuosi rapporti con le altre espressioni istituzionali del territorio (i Comuni, la Provincia, la Regione, la Camera di Commercio, le diocesi, ecc.), nonché con i cosiddetti “corpi intermedi” (sindacati, associazioni di categoria, associazioni di volontariato, ecc.), ciò al fine non solo di favorire una rete di collaborazione con questi diversi soggetti tesa a “fare squadra” rispetto alle problematiche delle comunità territoriali, ma anche con la finalità di poter verificare i bisogni emergenti e futuri del territorio provinciale. L’indagine demoscopica che abbiamo commissionato all’istituto Demopolis e recentemente pubblicato sul nostro sito mi pare dimostri ampiamente che i sopraindicati obiettivi sono stati raggiunti, nel senso che sempre più la Fondazione è avvertita dai cittadini come punto di riferimento essenziale a livello provinciale non solo per la sua capacità di intervento nei diversi settori nella quale è impegnata, ma anche come soggetto capace di “fare sistema” con gli altri Enti e organizzazioni territoriali, che spesso sono stati soggetti, negli ultimi anni, a profondi cambiamenti. Fra i nostri progetti più ambiziosi in questi stessi anni ci sono, come avete sottolineato, il polo museale Fondazione Pistoia Musei e l’acquisizione completa dell’intero capitale dell’ex Cespevi, società oggi denominata GEA.

Il progetto del Polo Museale ha richiesto importanti investimenti per adeguare a fini espositivi il piano terra di Palazzo de’ Rossi, che ospita la nostra collezione permanente, nonché i locali di Palazzo Buontalenti dedicati alle mostre temporanee. Inoltre, è in via di completamento il restauro della chiesa più antica della nostra citta, San Salvatore, che racconterà assieme alla storia di quell’antico insediamento religioso anche la storia delle radici della città di Pistoia. È infine da pochi giorni partito il cantiere per l’intervento strutturale su Palazzo dei Vescovi per rendere accessibile detto immobile come vero e proprio museo. I sopraindicati interventi sono stati una naturale prosecuzione dell’anno 2017 nel quale la nostra città ha ricevuto l’ambito riconoscimento di Capitale Italiana della Cultura. Da aprile 2019 abbiamo già dato luogo a una mostra temporanea, Italia moderna, di artisti italiani del ’900 con opere provenienti dalla prestigiosa Collezione Gallerie d’Italia di Banca Intesa e a un’esposizione permanente di opere di artisti pistoiesi del ’900 provenienti in gran parte dalle collezioni della Fondazione e di Banca Intesa concesse in comodato decennale al nostro Ente. Le mostre sono state visitate da circa 10mila persone, mentre le attività collaterali hanno registrato circa 4mila presenze, segno di un vivo interesse dei cittadini del nostro territorio a qualificate offerte in campo artistico.

— Il progetto di GEA ha visto la completa manutenzione del complesso immobiliare di proprietà della società di circa 25 ettari confinante con l’area in cui insiste l’Ospedale S. Jacopo. La missione sociale, definita nel nuovo Statuto, è di promuovere, anche in collaborazione con enti pubblici e privati, con università, con associazioni e con altri centri, lo sviluppo della ricerca e dell’imprenditoria sul territorio della provincia di Pistoia, con particolare riferimento ai settori dell’agricoltura sostenibile, dell’energia rinnovabile, dell’economia circolare, nonché al benessere dei cittadini e in genere alla tutela e valorizzazione delle risorse locali. Per perseguire la propria missione sociale, sono stati avviati studi e contatti per realizzare progetti strategici relativi allo sviluppo di un Parco Scientifico e Biotecnologico dotato di servizi avanzati e di infrastrutture per la ricerca e alla promozione di un vasto Parco Urbano e Territoriale periurbano, di cui l’area di GEA dovrebbe costituire il cuore qualificato. È stato inoltre avviato un ampio confronto con Uniser, sede del polo universitario pistoiese, per sviluppare congiuntamente attività didattiche per l’alta formazione universitaria nei settori dell’economia sostenibile. E dunque sono fiducioso che nel prossimo futuro queste nuove attività della Fondazione possano imprimere una decisa spinta alla ripresa dello sviluppo del nostro territorio, dopo decenni di difficoltà e declino.


____ Il consolidamento e lo sviluppo del Festival di antropologia Pistoia – Dialoghi sull’uomo e la realizzazione di Fondazione Pistoia Musei sono stati per la Fondazione Caript due tra i più importanti progetti di questi ultimi

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anni.


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____ Il programma di mandato del nuovo presidente ha al centro l’obiettivo di valorizzare la comunità. In questa prospettiva la Fondazione dovrà accrescere la capacità di ascoltare il territorio e conoscerne meglio bisogni e problematiche e contestualmente incrementare le proprie capacità sia di aggregare i vari attori sul territorio che di innovare e sperimentare.

L’obiettivo che ho voluto porre al centro del mio programma di mandato è quello di “valorizzare la comunità”, perché le difficili sfide che il futuro pone davanti a noi potranno essere vinte sole se il nostro Territorio le affronterà non come una pluralità di individualità slegate, ma come un soggetto collettivo, capace di darsi una strategia condivisa e fondato su una relazione sociale che poggia su una comune appartenenza soggettivamente sentita dagli individui che vi partecipano, nessuno dei quali deve sentirsi un estraneo rispetto all’altro. In questa prospettiva la Fondazione dovrà accrescere: A) la sua capacità di ascoltare il Territorio per conoscerne meglio e più a fondo le problematiche e i bisogni. Per far questo sarà necessario collaborare con gli Enti del Terzo Settore, con i quali potranno essere sperimentate nuove forme di dialogo e di confronto sia nella fase di individuazione dei bisogni che

nella fase di ideazione e di attuazione degli interventi; e sarà altresì necessario che sia assicurata in tutti gli organi della Fondazione un’adeguata rappresentatività dal punto di vista territoriale; B) la sua capacità di aggregare i vari attori del Territorio, per far sì che lavorando su obiettivi comuni, possano essere elaborate strategie comuni; e questo sarà possibile farlo perché alla Fondazione sono riconosciute, grazie alle modalità con cui in passato ha sempre operato, autonomia e indipendenza; C) la sua capacità di innovare e di sperimentare, non solo in campo tecnologico ma anche dal punto di vista culturale e organizzativo, in modo da contribuire a creare un ecosistema favorevole allo sviluppo delle imprese e alla realizzazione delle persone. Per concretizzare quest’ultimo obiettivo, sarà necessario operare affinché il nostro Territorio possa offrire servizi formativi e culturali di alto livello, personale qualificato e infrastrutture adeguate e sia in grado di accogliere produzioni innovative e di valorizzare quelle già esistenti nonché i beni ambientali e storico-artistici presenti. D’altra parte, anche dalla ricerca condotta da Demopolis, è emersa la richiesta alla Fondazione di interpretare il ruolo di stimolo allo sviluppo, alla coesione e all’innovazione, insieme alla richiesta di moltiplicare le attività di impatto più duraturo. In quest’ottica, come ho sottolineato nel mio programma di mandato, potranno anche essere subito attuate azioni sinergiche con altri

enti per consentire alle imprese accessi a finanziamenti finalizzati a sostenere la formazione del personale, la digitalizzazione e la trasformazione dei loro modelli organizzativi e relazionali e la loro partecipazione a bandi a gestione diretta e indiretta dell’Unione Europea. In altre parole, saremo di aiuto al nostro territorio solo se continueremo a sostenere e a implementare azioni che rilanceranno investimenti, competenze, merito e ricerca e che, in sintesi, avranno cura di rafforzare il capitale umano, nella consapevolezza che non possiamo immaginare il futuro della nostra Provincia basandosi su un’idea di assistenza giustificata dal bisogno, perché questo avrebbe effetti deleteri per le generazioni future. E questo penso che potrà essere attuato perché alla Fondazione è consentito di avere una visione lunga, non dovendo inseguire per i suoi interventi né un profitto immediato, come l’imprenditore, né un consenso immediato, come il politico. ☜

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Prima di tutto complimenti per questo nuovo e prestigioso incarico alla guida di una delle più importanti realtà cittadine. Negli ultimi anni la Fondazione si è distinta – oltre a consolidare sempre di più manifestazioni già affermate, una su tutte Dialoghi sull’Uomo – per il grandissimo e spesso indispensabile sostegno alla crescita sociale, culturale e turistica di Pistoia e di numerose realtà del territorio. Come vedi il futuro della nostra città e quali saranno gli obiettivi della Fondazione Caript durante il tuo mandato?


____ In alto un illustrazione inedita, per il video musicale “Sancho” (giugno 2020), del cantautore Maurizio Geri. Accanto, Luca Boschi a un computer del suo studio, straripante di oggetti in ogni angolo. ____ Above an original illustration for the singer-songwriter Maurizio Geri’s music video “Sancho” (June 2020). To the side, Luca Boschi at a computer in his studio, brimming with stuff everywhere.

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L’Intervista

Luca Boschi, un pistoiese nel mondo dei balloon — Susanna Daniele

L’

aspetto che più colpisce è la sua precocità in tutto, insieme a una memoria a dir poco prodigiosa. A due anni comincia a disegnare e non smette più… “L’ispirazione iniziale è nata da alcuni numeri del Corriere dei Piccoli che mi avevano regalato. Gli albi tascabili, come Cucciolo, Il Monello e Topolino, li avrei conosciuti l’anno seguente. Una copia del primo in assoluto, che non avevo evidentemente rimosso, l’ho ritrovata appena alla fine dello scorso maggio, a una fiera. Ho riconosciuto la copertina, che mi ha sorriso”.

— Da piccoli sogniamo di fare le professioni più fantasiose e improbabili: Luca invece fin dall’infanzia capisce che vuol fare il disegnatore di fumetti grazie a Giorgio Rebuffi, che sarebbe diventato suo amico fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 2014. “Oltre a quelle di Rebuffi mi avevano influenzato, in età prescolare, le storie di altri due disegnatori che avrei conosciuto decenni dopo. Grazia Nidasio, autrice delle storie di un nonno barbuto, un po’ ritardato, la silfide Alibella con il suo elefantino blu e il poetico ladro Gelsomino, e Leo Cimpellin, con il soldato Gibernetta. Avevo imparato a memoria le strofette di quelle storie, sostitutive dei balloon dei fumetti, che avevano scarso diritto di cittadinanza in un giornalino conservatore come il “Corriere dei Piccoli”. E potrei recitarle ancora. In casa ho un disegno di Gibernetta fattomi da Leo quando

organizzammo una sua mostra personale a Lucca Comics, nel 1999. Di Grazia sono stato consocio fondatore di una Fondazione del Museo del Fumetto, a Milano, ancora attivissimo”. Ripensando alla sua magica infanzia, Luca racconta che era attratto dai colori delle vignette e delle illustrazioni che però vedeva un po’ diversi dalla norma, dato un atipico difetto percettivo, scoperto in seguito. Nello stesso periodo subiva il fascino degli stili diversi. “Mi sembrava che fosse semplice per dei disegnatori comporre delle immagini con dei tratti sintetici; nero su bianco, linee e non pennellate come nei dipinti appesi ai muri. Così, tentavo di riprodurli sui quaderni”.

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testo

Luca Boschi da decenni è uno dei massimi esperti di fumetti, conosciuto anche oltreoceano nel mondo Disney. Lo incontriamo a Pistoia, sua città natale, per parlare della sua attività a tutto tondo, dalle origini al futuro.


____ Sopra, a sinistra Luca con Bruno Bozzetto, il massimo animatore e regista di animazione italiano. A destra, siamo nel 1983 e Luca intervista per RaiTre Cesare Zavattini e Oreste del Buono, entrambi scrittori, sceneggiatori e giornalisti. ____ Above left, Luca with Bruno Bozzetto, the best Italian animator and animation director. To the right, Luca’s 1983 interview for RaiTre with the writers, screenplay

— Il primo albo rilegato, con almeno 16 pagine di fumetti, Luca l’ha prodotto a 9 anni, ma già l’anno prima aveva costruito dei libretti illustrati che avevano stupito il maestro. “Ho iniziato la prima storia al bagno Nido di Viareggio con un personaggio che si chiamava Max. Nel settembre del 1966 mandai un mio disegno a Topolino: mi fu pubblicato a dicembre e comparve proprio nel numero che annunciava la morte di Walt Disney. La copertina dell’albo era di Giovan Battista Carpi, creatore tre anni dopo di Paperinik, con il quale avrei lavorato a lungo alla Disney. Insieme abbiamo fatto una decina di libri e molto altro ancora.”

writers, and journalists Cesare Zavattini and Oreste del Buono.

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— I personaggi creati da Luca sono almeno una ventina, compresi degli oggetti antropomorfizzati che interagiscono con uomini e animali. “Sicuramente c’era della scopiazzatura, soprattutto nella mimica e nella grafica dei fondini, in parte dal design del primo Floyd Gottfredson di Topolino e di quello di Vincent Trout Hamlin del cavernicolo Alley Oop. A 13 anni ho imparato a scrivere a macchina per mandare agli editori qualche mia prova, inchiostrata con pennino e china, naturalmente tacendo la mia età. Un editore, Gino Sansoni, mi propose di lavorare con lui spedendomi come esempio delle pagine di un albo sexy per adulti. La sua lettera mi arrivò durante le vacanze dopo la III Media. Negli anni seguenti

mi pubblicarono come “fan”, non come collaboratore. In varie riviste si trovano mie tracce giovanili: Humour, L’Avventuroso, Menelik...” — Non male per un ragazzino di 13 anni. Pochi sanno che in quegli stessi verdi anni Luca si cimentava anche con la pittura a olio. Dopo il liceo classico Luca si iscrive alla facoltà di giurisprudenza e intanto inizia a lavorare da professionista. Poi la svolta: il passaggio da disegnatore a giornalista, saggista, editor, critico specializzato, insegnante. Gliene chiediamo il motivo. “In parte la mia irrequietezza. Poi, il fatto che di autori di fumetti ce ne fossero tanti, tutto sommato, mentre di giornalisti specializzati no, e nemmeno di editor e operatori del settore. La mia generazione ne ha prodotti alcuni di significativi alla fine del decennio Settanta, fra i quali Luca Raffaelli, con il quale ho lavorato a lungo, Francesco Coniglio, poliedrico e instancabile editore, e Luigi Bernardi, con cui a Bologna fondammo Granata Press alla fine del 1989”. — Luca ha lavorato a storie che hanno come sfondo Pistoia e dintorni. “Sono storie pubblicate a Milano dalla Mondadori, trasferitasi da poco a Segrate. Considero iniziata da lì, nel 1978, la mia attività professionale vera e propria, perché da allora mi hanno pagato. Anche

se stavo facendo altro (università, conduzioni radiofoniche), quello era diventato il mio lavoro effettivo. Era un ciclo di parabole a fumetti con una vecchia e un unicorno che vivevano a Cireglio, in Via di Ciriceto, in memoria del luogo dove avevo iniziato a imparare a leggere nel 1959, a tre anni, durante una vacanza estiva”. — Luca ha collaborato in passato con varie istituzioni locali: con gli assessorati alla Cultura e alla Pubblica istruzione del Comune di Pistoia e la cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. “Seguivo corsi di fumetto e di cinema d’animazione nell’ambito delle iniziative di Pistoiaragazzi e di Gong. Questi ultimi erano corsi estivi destinati a studenti delle scuole superiori: in tal caso mi occupavo di cinema. Nel 1989 facemmo un lungo e complesso documentario sul patrimonio di Niccolò Puccini. Per La Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia ebbi l’incarico di disegnare per i vari gadget offerti dalla banca, la mascotte Mike (versione moderna del “micco”), orsetto con una sciarpa a scacchi bianchi e rossi”. Anche l’esperienza didattica ha abbracciato molti anni e lasciato tracce significative. “Mi sono esercitato a tenere la scena, contando sul rodaggio di quando facevo l’intrattenitore radiofonico, improvvisando sempre tutto, da jazzista, affinando le antenne per interagire con gli interlocutori senza mai portare una traccia precostituita o, peggio, leggere qualcosa. Solo così si crea una certa tensione con il gruppo.


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L’ultimo libro di

Luca’s latest book, “Italia

Luca: “Italia ride!

ride! L’avventurosa

L’avventurosa

epopea del fumetto

epopea del fumetto

comico italiano del

comico italiano del

dopoguerra” (Ed. Anafi,

dopoguerra” (Ed. Anafi,

giugno 2020).

giugno 2020).

Ho conosciuto migliaia e migliaia di ragazzi e ragazze. Con qualcuno ho ancora relazioni, 35 anni dopo.” — All’attività nelle scuole affianca dal 1979, per una ventina di anni, l’insegnamento alla Scuola Internazionale di Comics a Roma e in varie altre città. Come se non bastasse, è stato direttore culturale di molti festival: il Convegno del Fantastico di Prato, Lucca Comics, Napoli Comicon per circa 15 anni. Luca ha vissuto a lungo a Milano ma si è spostato in molte città. Gli chiedo qual è la città che preferisce e il suo rapporto con Pistoia. “Milano mi piace molto. Sono stato a Roma fino al 1986, poi a Milano sino al 1990, nel mezzo c’è stata l’apertura della casa editrice a Bologna e poi di nuovo a Pistoia, per poi ripartire perché da queste parti non si fa editoria, sicuramente non da edicola e poco anche da libreria, a parte alcuni editori a Firenze, il più importante dei quali nel quadro nazionale è Giunti.” Insomma, Luca, grazie alla sua straordinaria abilità, ha avuto il privilegio di dare vita e consistenza ai suoi sogni di bambino diventando uno dei maggiori esperti al mondo di fumetti. ☜

Luca has worked in comics, animated films, illustration, theater, TV, Internet, and other media. Since 1979, he has worked as a screenwriter, designer, journalist and editorial director and/or manager for such publications as “Métal Hurlant”, “L’Eternauta”, “Mickey Parade”, “Lupo Alberto”, “Vogue”, “Horror”, “Starcomix”, and “I Grandi Classici Disney”. He has edited hundreds of series for “Corriere della Sera”, “Gazzetta dello Sport”, and “La Repubblica”. He edited information and entertainment columns for the magazines “Comic Art” and “Totem Comic” for ten years. Until 1999, he was Cultural Director of Lucca Comics. He was Napoli Comicon’s cultural director from 2001 to 2017. Luca has written dozens of essays on comics. Among the many awards received, he won the 1997 Franco Fossati Prize in for the best essay of the year (Frigo, Valvole e Ballons) and the 2002 prize with the collection Romano Scarpa. Sognando la California. In 1991, he won the Comics World Award for best Italian specialized critic. In 1994, he won the Fumo di China award for the best Italian magazine (“DC Comics Presenta”, as its editor) and for the Best Humorous Screenwriter in 1996. With the book Irripetibili (2007), Luca won the ANAFI Award for the best Italian essay of the year. In 2017 and 2018, he edited two weekly book series: “Popeye” (60 issues dedicated to the more classic Popeye) and “Cocco Bill e il meglio di Jacovitti” (71 books dedicated to Benito Jacovitti for the Hachette publishing house). In May 2018, this series won the Anafi Prize (reader’s poll) as the best publishing project of the year. Since 2007, Luca has edited the award-winning blog “Cartoonist Globale” of the business daily “Il Sole 24 Ore”. Together with Giulio Giorello and Stefano De Luca, Luca wrote the theatrical show Darwin... tra le nuvole, staged in 2009 by Milan’s Piccolo Teatro. Again with Giulio Giorello and Giuseppe Zerbi, he participated in the 2013 show Luce e materia: una collaborazione essenziale, organized by the Piccolo Teatro and the Politecnico di Milano. Since April 2020, he has been working on a brand new weekly series Il Grande Magnus, for “Corriere della Sera” and “Gazzetta dello Sport”, dedicated to the work of Roberto Raviola, alias “Magnus”.

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Luca si occupa di fumetti, film animati, illustrazione, teatro, TV, Internet e altri media; dal 1979 a oggi è apparso come sceneggiatore, disegnatore, giornalista e direttore editoriale e/o responsabile su testate come “Métal Hurlant”, “L’Eternauta”, “Mickey Parade”, “Lupo Alberto”, “Vogue”, “Horror”, “Starcomix”, “I Grandi Classici Disney”, etc. e ha curato centinaia di collane per “Corriere della Sera, “Gazzetta dello Sport, “La Repubblica”. Per dieci anni ha curato rubriche di informazione e intrattenimento per le riviste “Comic Art” e “Totem Comic”. Fino al 1999 è stato Direttore Culturale di Lucca Comics. Dal 2001 al 2017 è Direttore Culturale del Salone “Napoli Comicon”. Ha scritto decine di saggi sui comics. Tra gli innumerevoli premi ricevuti, nel 1997 ha vinto i Premio Franco Fossati per il miglior saggio dell’anno (Frigo, Valvole e Ballons). Nel 2002 lo ha vinto con il saggio collettivo Romano Scarpa. Sognando la Calidornia. Nel 1991 ha vinto il Premio Comics World come miglior critico specializzato italiano. Nel 1994 ha vinto il Premio “Fumo di China” per la migliore rivista italiana (“DC Comics Presenta”, da lui diretta) e nel 1996 quello per il Miglior sceneggiatore umoristico. Con il libro Irripetibili (2007) ha vinto il Premio ANAFI per il Miglior saggio italiano dell’anno. Negli anni 2017 e 2018 cura editorialmente due collane di libri settimanali: “Popeye” (60 uscite per dedicate al Braccio di Ferro più classico) e “Cocco Bill e il meglio di Jacovitti” (71 volumi dedicati a Benito Jacovitti per l’editore Hachette); questa collana vince nel maggio 2018 il Premio Anafi (referendum fra i lettori) come Miglior iniziativa editoriale dell’anno. Dal 2007 cura il pluripremiato blog “Cartoonist Globale” del quotidiano economico “Il Sole 24 Ore”. Per il Teatro, con Giulio Giorello e Stefano De Luca è autore dello spettacolo Darwin... tra le nuvole, messo in scena nel 2009 dal Piccolo Teatro di Milano. Ancora con Giulio Giorello e con Giuseppe Zerbi partecipa nel 2013 allo spettacolo Luce e materia: una collaborazione essenziale, a cura del Piccolo Teatro e del Politecnico di Milano. Da aprile 2020 collabora alla nuovissima collana settimanale Il Grande Magnus, per Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport, dedicata all’opera di Roberto Raviola, in arte “Magnus”.

ZOOM

LUCA BOSCHI


The Interview

Luca Boschi, from Pistoia to the world of comics

T

he most striking aspect is his precocity in everything, alongside a memory that is extraordinary, to say the least. At the age of two, he began to draw and has never stopped. “I was first inspired by some issues of the Corriere dei Piccoli I’d received as a present. I learned about comic books, like Cucciolo, Il Monello, and Topolino [the Italian Mickey Mouse, ndt], the following year. Late last May, I found at a fair a copy of my first one ever, which I had obviously not forgotten as, recognizing the cover, it smiled at me.”

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— Luca has created at least twenty characters, including anthropomorphized objects that interact with people and animals. “Certainly there was copying, especially in the imitations and the background newspaper like the “Corriere dei Piccoli”. graphics, partly influenced by Floyd Gottfredson’s of drawing Mickey Mouse And I can still recite them. for the former and then Vincent Trout At home, I’ve a drawing of Gibernetta Hamlin’s of the caveman Alley Oop for that Leo did for me when we organized his personal exhibition at the 1999 Lucca the latter. At 13, I learned how to type so I could send some pen-and-ink sample Comics. With Grazia, I was co-founder of the Museum of Comics’ foundation drawings to publishers. Obviously I kept in Milan, which continues to be very quiet about my age. One publisher, Gino Sansoni, asked me to work with him, active.” Thinking back to his magical childhood, sending me some sample pages for a sexy adult comic book. I received his letter Luca says that he was attracted to the colors of the cartoons and the illustrations. during vacation after middle school. In However, he saw them as somewhat later years they published me as a “fan”, not as a collaborator. You can find early out of the ordinary, given an atypical perceptual defect discovered later. During traces of my work in various magazines: Humour, L’Avventuroso, Menelik...“ that same period, he was fascinated by different styles. “To me, it seemed simple for a draftsman to create images with — Not bad for a 13-year-old boy. Few crisp strokes, black-on-white lines, not the brushstrokes seen in the paintings people know that in those early days Luca also experimented with oil hanging on the wall. so, I tried to painting. reproduce them in my notebooks.” After high school, Luca enrolled in the law school at university. In — When he was 9 years old, Luca the meantime, he began working as a professional, followed by the produced his first bound comic turning point in his transition from book of at least 16 pages of comics. However he had already put together draftsman to journalist, essayist, editor, specialized critic, and teacher. illustrated booklets the year before, which had surprised his teacher. We asked him why. “Partly my restlessness. Then, the fact “I started my first story at the Nido Beach Club In Viareggio, with a character that, in general, there were many comic called Max. In September 1966, I sent my authors, while there weren’t many specialized journalists, nor even editors drawing to Topolino. It was published in December, appearing in the issue and other professionals in the field. at the end of the 1970s, my generation announcing Walt Disney’s death. The comic-book cover was by Giovan Battista produced some important figures Carpi, who created Paperinik three years including Luca Raffaelli, with whom I worked for a long time; Francesco later. I worked with him extensively at Disney. Together we produced some ten books and much more.”

For decades, Luca Boschi has been one of the greatest comic book experts, known also overseas in the world of Disney. We met him in his hometown of Pistoia to discuss his work, from its beginnings to the future.

— As children, we dream of having the most imaginative and improbable jobs: instead, Luca knew since he was little that he wanted to be a cartoonist thanks to Giorgio Rebuffi, who was Luca’s friend until his death in 2014. “In addition to Rebuffi’s work, the stories of two other comics creators – both of whom I came to know decades later – influenced me in preschool. One was Grazia Nidasio, author of stories about a somewhat simple-minded, bearded grandfather; the willowy Alibella with her blue baby elephant and the poet-thief Gelsomino; the other was Leo Cimpellin, with his Private Gibernetta. I memorized lines from those stories, alternatives to the word balloons in a comic book, which were not welcomed in a conservative


2011: Luca illustra una sua pubblicazione su Paperino a Diane Disney, figlia di Walt. ____ 2011: Luca illustrates one of his publications on Donald Duck for Diane Disney, Walt’s daughter.

Coniglio, a multi-talented and tireless publisher; and Luigi Bernardi, with whom I founded Granata Press in Bologna at the end of 1989.” — Luca has worked on stories that have used Pistoia and its surroundings as backgrounds. “These stories were published in Milan by Mondadori, which had recently moved to Segrate. I think my real professional work began there, in 1978, because they paid me from that time on. Even though I was doing something else (university, radio broadcasting), that had become my real job. It was a series of comic parables with an old woman and a unicorn, living on Via di Ciriceto in Cireglio, in memory of where I began learning to read in 1959, when I was three years old during a summer vacation.”

“I was always trying to be center stage, counting on my experience as a radio entertainer, constantly improvising everything, like a jazz musician. I kept my feelers out to expand my contacts without ever introducing a pre-established track or, worse, reading something. This is the only way to create a certain excitement with a group. I have met thousands upon thousands of young people – with some of whom I am still in contact 35 years later.”

— Beginning in 1979, he worked in schools for twenty years, teaching at the International School of Comics in Rome and in various other cities. On top of that, he has been the cultural director of many festivals: Prato’s Convention of the Fantastic, Lucca Comics, and Naples Comicon for about 15 years. Luca lived in Milan for a long time but has lived in many cities. I asked him which city he — prefers and about his relationship In the past, Luca has worked with with Pistoia. various local institutions: the Municipality of Pistoia’s Departments “I like Milan a lot. I was in Rome until 1986 and then in Milan until 1990, with the of Culture and Public Education as opening of the publishing house in Bologna well as the Cassa di Risparmio di in between. I then returned to Pistoia, to Pistoia e Pescia. start again as there were no publications “I was taking courses in comics and in these parts. There certainly weren’t any animated cinema as part of the at the newsstands or even in bookstores. Pistoiaragazzi and the Gong programs. There are some publishers in Florence, the The latter were summer courses for most important at a national level being high school students and, in this case, Giunti. “ I was involved in cinema. In 1989, we made a long, complex documentary on In short, thanks to his extraordinary Niccolò Puccini’s legacy. I was in charge talent, Luca has had the privilege of of designing various gadgets offered realizing and making his childhood for the Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, e.g., their mascot Mike (a modern dreams come true by becoming one of the greatest experts in the world of comics. ☜ version of the “micco”, the bear on Pistoia’s coat-of-arms), a teddy bear with a red-and-white checkered scarf. “ His many years of teaching have left considerable traces.

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Dal 1990 a Pistoia

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The Pistoia Wine

LIBRI

Suite per un castagno Raethia Corsini

— Guido Tommasi Editore —

IL VINSANTO Prodotto da uve tenute ad appassire in fruttaio per alcuni mesi. L’uva viene poi spremuta ed il mosto così ottenuto elabora ed invecchia in caratelli di castagno e rovere per almeno tre anni come da secolare tradizione toscana. Produced from grapes held to fade in particular room for some months. The grapes are are squeezed and the must elaborated and growl old in kegs of chestnut and oak for three years as from secular Tuscan tradition.

Flora in cammino Guida ai fiori lungo i sentieri dell’Appennino pistoiese Gianna Dondini e Simone Vergari — Itinerari Edizioni —

Pistoia tra il 1915 e il 1918 Paolo Nesti

Via Tacinaia 75 - 51039 Quarrata (PT) www.tacinaia.it

— ISRPA Pistoia Associazione 9Cento —

C’è la storia di un castagno centenario, Gnone, e quella di una bambina che vive nell’Appennino Toscano, più precisamente a Le Piastre, alla fine degli anni sessanta, che è anche la storia di una comunità montana e di un tempo perduto, fatto di riti e tradizioni alimentari tramandate di generazione in generazione. Non solo. C’è la storia di un cucciolo di castagno che, superando ere geologiche ferocissime, tra estinzioni e glaciazioni, addomestica i primi ominidi e li convince a portare il suo frutto con loro, mentre migrano in nuovi continenti. E infine c’è la storia dei giorni nostri, in cui una vespa sterminatrice mette in pericolo la sopravvivenza dei nostri castagni, fino all’arrivo dell’eroe antagonista naturale. Vi ricorda niente? In SUITE PER UN CASTAGNO, il nuovo libro di Raethia Corsini Levi, c’è questo e molto di più. Come in una suite musicale, ovvero una composizione strumentale in più tempi e stili diversi, questo libro è un insieme di divagazioni sul castagno che attraverso aneddoti, informazioni, ricette, riflessioni e fantasticherie compongono un unico racconto.“

Gianna Dondini e Simone Vergari, da sempre interessati di ambiente e di scienza, svolgono attività di ricerca nell’ambito della biologia ed ecologia dei pipistrelli, collaborando con università italiane ed europee ed enti di ricerca privati. Sono impegnati nella divulgazione scientifica e nella didattica ambientale e hanno pubblicato libri su flora e fauna dell’Appennino tra cui questo FLORA IN CAMMINO - Guida ai fiori lungo i sentieri dell’Appennino pistoiese, pensato per offrire una guida al patrimonio ambientale dell’Appennino, in modo da avvicinare il lettore, l’escursionista, il cercatore di funghi o il semplice appassionato alla natura e a buone pratiche di gestione del territorio.

Pistoia e la sua gente durante la grande guerra è il sottotitolo di questo libro nel quale Paolo Nesti affronta il tema della prima Guerra Mondiale utilizzandolo anche per descrivere con minuzia e precisione l’universo di una piccola città in tempo di guerra, toccandone molteplici aspetti comprese le storie di alcuni personaggi, sia conosciuti che non, che hanno abitato o hanno animato Pistoia con le loro gesta nel periodo storico che va a cavallo tra fine Ottocento e la fine della Grande Guerra. Un importante e meticoloso lavoro di ricerca che permette di arricchire le conoscenze storiche del lettore e che dimostra in maniera inequivocabile sia quanto fossero avanzate l’intelligenza creativa e realizzativa dei nostri concittadini del tempo che quanto queste abbiano inciso sul panorama urbano, con tracce consistenti riscontrabili anche ai giorni nostri.


A cura della redazione

There is the story of a centuries-old chestnut tree, Gnone, and of a little girl who lives in the Tuscan Apennines, specifically in Le Piastre, at the end of the 1960s. This is also the story of a mountain community and a lost time of rituals and food traditions handed down from generation to generation. In addition, there is the story of a baby chestnut that, overcoming the most brutal geological eras, amid extinctions and glaciations, domesticates the early hominids and convinces them to take its fruit with them, as they migrate to new continents. Finally, there is the story of today, in which an exterminating wasp endangers the survival of our chestnut trees, until the arrival of a natural-predator hero. Remind you of anything? In Raethia Corsini Levi’s new book SUITE PER UN CASTAGNO, there is all this and much more. As in a musical suite, an instrumental composition in various tempos and styles, this book is a set of digressions on chestnut trees that have been made into a single story using anecdotes, information, recipes, thoughts, and dreams.

Gianna Dondini and Simone Vergari have always been interested in science and the environment, doing research in the field of bat biology and ecology plus working with Italian and European universities as well as private research institutions. Committed to scientific outreach and environmental education, they have published books on Apennine flora and fauna including this FLORA IN CAMMINO - Guida ai fiori lungo i sentieri dell’Appennino pistoiese. It has been designed as a guide to the environmental heritage of the Apennines, bringing readers, hikers, mushroom hunters, or ordinary enthusiasts closer to nature and the territory’s good management practices.

The subtitle of this book is “Pistoia e la sua gente durante la grande guerra”, or “Pistoia and its people during the Great War”. Paolo Nesti’s book deals with the theme of the First World War, and also describes with meticulous precision the world of a small city in wartime. Touching on many aspects, it includes the stories of some known and unknown individuals, who lived or inspired Pistoia with their deeds in a historical period that spanned from the late 19th century to the end of the Great War. This important and detailed research work improves the reader’s historical knowledge, unequivocally showing both how advanced the creative and productive intelligence of our fellow citizens were at that time and how much they affected the urban landscape, with substantial traces still found nowadays.

SOLUZIONI DI STAMPA PER L’UFFICIO Tel. +39 055 308109 assistenza.clienti@giraldimarcello.it

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S.V.R.A., OLTRE 70 ANNI DI STORIA — La S.V.R.A. Spa (acronimo di “Società Vendita e Riparazione Automezzi”) nasce ufficialmente nel Gennaio del 1946. Ma già dagli anni ’30 il suo fondatore Emilio Geri commercia autocarri per lo storico marchio OM che diventerà IVECO solamente nel 1975. Il signor Emilio è affiancato nella sua attività, sin dagli esordi, dal figlio Bruno il quale contribuisce in maniera sostanziale alla crescita dell’azienda, al punto che i locali storici in cui essa nasce, ovvero in Via Pietro Lippi in pieno centro storico a Pistoia, si rivelano ben presto insufficienti. Siamo negli anni ‘70. L’azienda continua a svilupparsi ed ingrandirsi e si trasforma in “Società per Azioni” quando entrano a far parte della compagine aziendale Massimo, Claudio e Marco, i tre figli maschi di Bruno. Per far fronte alle mutate esigenze commerciali, la famiglia Geri trasferisce la sede dell’azienda nel Comune di Serravalle Pistoiese in Via Montalbano, affidando la progettazione e la realizzazione dei nuovi ambienti all’Architetto Giovan Battista Bassi, pistoiese e amico di famiglia, allievo e collaboratore di Michelucci e già all’epoca riconosciuto come uno dei più importanti architetti del Novecento. Viene dunque creato un complesso di locali, uffici, piazzali e capannoni dai contenuti architettonici innovativi e allo stesso tempo funzionali alle necessità operative del particolare comparto commerciale in cui opera l’azienda. Oltre

alla concessionaria vera e propria, ossia agli uffici amministrativi e commerciali, la nuova sede comprende ampi piazzali e capannoni per ospitare i veicoli e i locali dedicati al magazzino ricambi e all’officina, che rappresentano strutture indispensabili per offrire al cliente un servizio di assistenza post vendita unico ed efficiente. Ruolo determinante per la crescita della S.V.R.A. spetta senza dubbio al numero sempre crescente di clienti, che hanno consentito alla Concessionaria il conseguimento di quote di mercato importanti, diventando un vero e proprio fiore all’occhiello della casa madre IVECO. Nel corso degli anni e fino ad oggi, la S.V.R.A. si è ulteriormente ampliata con l’apertura di un’unità locale nel comune di Campi Bisenzio, necessaria per coprire in maniera ottimale la provincia di Prato e i comuni limitrofi. Attualmente la S.V.R.A., oltre ai tre titolari, impegnati a tempo pieno nella conduzione della Concessionaria, può contare sul lavoro di circa 50 collaboratori suddivisi tra la parte commerciale, gli uffici amministrativi, il back office, il magazzino ricambi e l’officina collegata S.V.R.A. Service. E la storia dell’azienda continua con l’ingresso da alcuni anni di Luciano e di Jacopo, figli rispettivamente di Claudio e di Massimo Geri, che costituiscono la quarta generazione di una famiglia di imprenditori che rende la SVRA una solida realtà economica di Pistoia e non solo.

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La S.V.R.A. è nata nel

S.V.R.A. was established

Gennaio del 1946 e da

in January 1946. Since

allora rappresenta un

then, it has been a

punto di riferimento

very important point

importantissimo per

of reference for an

un numero sempre

increasing number

crescente di clienti,

of customers, thus

che hanno consentito

enabling the dealership

alla Concessionaria di

to become a true

diventare un vero e

flagship for its parent

proprio fiore all’occhiello

company IVECO.

della casa madre IVECO.

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BOTANICA

Aboutplants.eu, web-magazine di riferimento per il vivaismo e il verde ornamentale, edito da Giorgio Tesi Editrice, festeggia il suo settimo anno di vita regalando ai suoi lettori una serie di novità. Grazie al completo rinnovamento della veste grafica, la rivista diventa più accessibile permettendo una più semplice consultazione dei numerosi contenuti grazie ad un sito web responsive dall’interfaccia semplice e intuitiva. Le notizie saranno ordinate in varie sezioni: Paesaggio, Coltivazione, Difesa, Ricerca, Normative ed Ecologia, oltre alla rubrica Opinioni che raccoglie editoriali di importanti nomi del vivaismo. Di rilievo anche la creazione di un Comitato Scientifico composto da Gianluca Burchi (Direttore del CREAVIV di Pescia), Renato Ferretti (Dottore Agronomo), Francesco Ferrini (Presidente della Scuola di Agraria dell’Università di Firenze), Francesco Nicese (docente di Arboricoltura), Gaio Cesare Pacini (docente di Agroecologia), e Alberto Santini (I° Ricercatore IPSP-CNR di Firenze). Il comitato scientifico

fornirà un supporto importante alla redazione coordinata da Alessandro Gnesini, Agronomo iscritto all’Ordine della Provincia di Pistoia e diretta da Emanuele Begliomini, Agrotecnico laureato e Direttore Responsabile del magazine DISCOVERPISTOIA edito da Giorgio Tesi Editrice.

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www.giorgiotesigroup.it

Novità per Aboutplans.eu


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1 Pag 16 Le Norme di Maresca – Maresca (Pistoia) 2 Pag 36 Porrettana Express Deposito rotabili Storici – Via Pertini – Pistoia 3 Pag 91 Giardino Zoologico di Pistoia Via Pieve a Celle 160 - Pistoia 4 Pag 48 Podere di Pian dei Termini Gavinana - Pistoia 5 Pag 54 Calamecca (Pistoia)

6 Pag 62 Green ecosostenibile e biologica Podere Montaglioni - Spignana (Pistoia) 7 Pag 76 Il legame indivisibile con Santiago di Compostela – Piazza Duomo – Pistoia 8 Pag 96 Fondazione Caript – Palazzo De’ Rossi - Pistoia 9 Pag 86 Giorgio Tesi Group – Via di Badia 14 - Pistoia 10 Pag 26 Segnavie – San Marcello Pistoiese


La Piattaforma Cloud per la Gestione Automatizzata

Di Serre e Vivai D

cloud

a cosa serve

Greenesis è un sistema cloud intelligente basato su tecnologia IOT di ultima generazione per la gestione automatizzata di serre e vivai.

Che cosa fa

Greenesis è in grado di rilevare le condizioni ambientali di ciascun settore delle coltivazioni e, in caso di parametri anomali, inviare un avviso per permettere di ripristinare tempestivamente umidità, calore, ventilazione, luce e fertilizzanti.

Come funziona

Grazie a una serie di sensori collegati a un' unità centrale, tramite un sistema di trasmissione a basso impatto infrastrutturale, Greenesis rileva in tempo reale tutti i parametri impostati. La cloud technology permette di elaborare valutazioni o interventi, notificando il quadro aggiornato della situazione attraverso sistemi smartphone e desktop.

Cosa è possibile rilevare

Esempi di parametri misurabili: • Temperatura • Umidità relativa • Anidride carbonica • Luminosità • Salinità del terreno

Quali sono i vantaggi

PC System sviluppa e fa crescere innovazione. Nata nel cuore della Toscana, da sempre unisce servizi tecnologici e di business automation alla consulenza strategica. Greenesis coniuga natura, tecnologia e usabilità con i più avanzati concetti di IOT.

• Massimizzazione del risultato • Monitoraggio 24/24 • Precisione di rilevazione e intervento • Incremento della produttività • Attendibilità delle misurazioni • Storico dei dati

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PC Syst em Srl - Via M. Polo, 72 - 56031 Bientina [PI] - Tel. 0587 75501 - info@pcsystem.it - P.IVA: 02094370463


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