N. 37 - SETTEMBRE | SEPTEMBER 2020 | COPIA OMAGGIO - FREE COPY
Pistoia nel Mondo il Mondo a Pistoia - Pistoia in the World the World in Pistoia
GIORGIO TESI EDITRICE
AUGURI SPECIALI, INSIEME.
EDITORIALE
10 anni
Direttore Editoriale Managing Editor —
g.capecchi@discoverpistoia.it
There is a particular zest to NATURART’s issue 37. It seems no different from the others; indeed, it appears quite “traditional”, with a lot of NATURE (and a special focus on the mountains) and a lot of ART (with its tribute to the master photographer Aurelio Amendola and stories on villages, from Pontito to Serravalle, where art, history and landscape come together). However, it also contains our area’s history and stories. Our history is linked to the cult of St. James, while our stories related to Pistoia are now known around the world. Moreover, there is a return of sports to these pages plus a new partnership with the Associazione “Storia e città”, which publishes the magazine “Storia locale”. This particular pleasure comes from the fact that this issue comes out on the magazine’s tenth anniversary: December 2010 to December 2020. Ten years of NATURART. Ten years of articles and stories about a province and an introduction, which have been promoted beyond its borders. Although not a question of reflecting on how time passes quickly (and, after all, who could deny it, it certainly is a time in which to celebrate and to think about the role that NATURART has had over this past decade and until today, on its evolution, on the space that it – now – permanently occupies, serving an entire geographical area in northern Tuscany. However, this consideration is also linked to its future prospects since, in order to start again with more energy, it is always important to rethink any project. Furthermore, it seems even more essential to do so upon the conclusion of a decade. To celebrate our tenth anniversary, we have put out a “gold” issue (no. 38) of NATURART, together with issue no. 37. Although not commemorative, (although we have reserved a surprise for our readers) , this special issue traces the history of a project and its connection to the province where it all began. A look back over the last decade, followed immediately by an eager and enthusiastic return to our journey.
NATURART | SETTEMBRE 2020 | 3
Giovanni Capecchi
10 years
www.discoverpistoia.it
Questo numero 37 di NATURART ha un sapore particolare. Non è un numero diverso dagli altri ed anzi appare piuttosto “classico”, con tanta NATURA (e un’attenzione speciale per la montagna) e tanta ARTE (tra l’omaggio al Maestro della fotografia Aurelio Amendola e gli interventi sui borghi, da Pontito a Serravalle, in una intersezione tra arte, storia e paesaggio), ma anche con la Storia e le storie del nostro territorio: la Storia legata al culto di San Iacopo, le storie relative a pistoiesi che si sono fatti conoscere nel mondo. C’è poi un ritorno, su queste pagine, dello sport e l’inizio di una nuova collaborazione: quella con l’associazione “Storia e città” che pubblica la rivista “Storia locale”. Il sapore particolare è dato dal fatto che questo fascicolo esce nel decimo anniversario della rivista: dicembre 2010-dicembre 2020. Dieci anni di NATURART. Dieci anni di articoli e interventi per raccontare un territorio e promuoverlo fuori dai confini provinciali. Non si tratta di fare riflessioni sul tempo che passa in fretta (e, del resto, chi potrebbe negarlo?): si tratta però, certamente, di un momento da festeggiare e nel quale riflettere. La riflessione è legata al ruolo che NATURART ha avuto in questo decennio e che ha oggi, alla sua evoluzione, allo spazio che – ormai – ha stabilmente occupato, al servizio di un intera area geografica nella Toscana del nord; ma è legata (la riflessione) anche alle prospettive future: è sempre importante ripensare ai progetti per ripartire poi con un ulteriore slancio ed appare ancora più necessario farlo a conclusione di un decennio. I festeggiamenti, invece, sono rappresentati dal numero “gold” di NATURART che esce insieme a questo fascicolo 37 e che ha, sulla copertina, il numero 38: nessun volume celebrativo, per il decennale (anche se una sorpresa la riserviamo ai nostri lettori), ma un numero speciale che ripercorra la storia di un progetto e delle sue relazioni con il territorio nel quale è nato. Uno sguardo indietro, lungo l’ultimo decennio, per riprendere subito dopo, con energia ed entusiasmo, il cammino.
EDITORIALE Fausto Tardelli Vescovo di Pistoia Bishop of Pistoia
In the year of St. James the Apostle In the coming year, the apostle St. James will be the touchstone for our entire diocese. It will be because he was “in Jesus’s circle” and very close to Him, always there with Peter and his brother John at the most important moments in the Master’s life, united with Him in a profound friendship. It is important to remember James was sent on a mission to bear witness up to the point of martyrdom. For the diocese and the city of Pistoia, this question of rediscovering an ancient link with the apostle’s story results from the presence of this very precious relic. The fact that the Holy See granted the opening of the Holy Door was certainly something extraordinary and deserving of consideration and gratitude. Furthermore, I would add that this bond with Santiago de Compostela in Spain can extend prospects beyond those of our city and infuse a sense of human fellowship, a Europe of peoples, and a Church that, over the centuries, has united it and made it grow. Following the apostle James, a chain of hospitals and hospices was developed in the West that welcomed pilgrims and migrants, the poor and the marginalized, people from all levels of society, all in need of finding comfort and rediscovering their way. Also in this consideration of paths, but especially of people’s anxieties and needs, the story of St. James can be a source of inspiration for many. Our desire and wish is that 2021 will open a door of mercy, hope, and renewal to everyone.
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Nell’anno che verrà l’apostolo San Giacomo sarà il punto di riferimento per l’intera diocesi. Lo sarà il suo essere stato “alla scuola di Gesù” e vicinissimo a Lui perché sempre presente presente con Pietro e il fratello Giovanni ai momenti più significativi della vita del Maestro, unito a Lui in un rapporto profondo di amicizia. Di Giacomo sarà importante ricordare il suo essere stato inviato in missione, la sua testimonianza fino al martirio. Per la diocesi e la città di Pistoia si tratta di riscoprire un antichissimo legame con la vicenda dell’apostolo, scaturita dalla presenza di una preziosissima reliquia. Il fatto poi che sia stata concessa dalla Santa Sede l’apertura della porta Santa, è sicuramente qualcosa di straordinario che merita attenzione e gratitudine. Vorrei anche aggiungere che il legame con Santiago de Compostela in Spagna può aprire ad orizzonti più ampi rispetto a quelli della nostra città e far respirare il senso della fraternità umana, dell’Europa dei popoli e di una Chiesa che nei secoli l’ha unita e fatta crescere. Sulla scia dell’apostolo Giacomo, si è sviluppata in Occidente tutta una catena di ospitali e ospizi per accogliere pellegrini e migranti, poveri ed marginati, persone di ogni livello sociale comunque bisognose di trovare conforto e ritrovare la via. Anche in questa dimensione di attenzione ai cammini, ma soprattutto alle inquietudini e alle necessità degli uomini, la vicenda di San Giacomo può essere motivo di ispirazione per molti. Il desiderio e l’augurio è che nel 2021 si apre una porta di misericordia, speranza e rinnovamento per tutti.
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Nell’anno di San Giacomo Apostolo
37 | Settembre – September 2020 Pistoia nel Mondo, il Mondo a Pistoia Pistoia in the World, the World in Pistoia
Registrazione Tribunale di Pistoia – N°2/2010 del 28-05-2010
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Copertina: San Iacopo,
St. James, our city’s
Patrono della nostra
patron saint, as drawn
città, disegnato da
by Michele Fabbricatore
Michele Fabbricatore
for “San Iacopo e
per il libro per bambini,
Pistoia – Il legame
edito alla nostra casa
indivisibile con Santiago
editrice, dal titolo “San
di Compostela”, the
Iacopo e Pistoia – Il
children’s book put
legame indivisibile con
out by our publishing
Santiago di Compostela”.
house.
Giorgio Tesi Group The Future is Green
Giorgio Tesi Editrice srl Via di Badia, 14 – 51100 Bottegone – Pistoia – Italy Tel. +39 0573 530051 – Fax +39 0573 530486 www.discoverpistoia.it Iscrizione al ROC (Registro Operatori della Comunicazione) n° 30847 del 15 Gennaio 2018 Per la tua pubblicità sulla rivista contatta la Giorgio Tesi Editrice o invia una e-mail a marketing@giorgiotesigroup.it
ISSN 2421-2849
9 772421
284000
Direttore Editoriale Giovanni Capecchi g.capecchi@discoverpistoia.it Direttore Responsabile Carlo Vezzosi carlo.vezzosi@legismail.it Art Director Nicolò Begliomini n.begliomini@giorgiotesigroup.it Segreteria Carolina Begliomini, Irene Cinelli, Maria Grazia Taddeo contatti@giorgiotesigroup.it Comitato di redazione Leonardo Begliomini, Nicoletta Boccardi, Emanuel Carfora, Lorenzo Cipriani, Alessandra Corsini, Giuliano Livi, Martina Meloni, Maria Camilla Pagnini, Paolo Paolieri
© Emo Risaliti Graphic Designer
2015
Hanno collaborato a questo numero Lorenzo Baldi, Alessandro Benigni, Ugo Feraci, Alessandro Sabella, laura Dominici, Perla Cappellini, Fondazione Pistoia Musei, Nicoletta Boccardi, Intoscana.it, Fai Giovani Pistoia, Eleonora Maestripieri, Eleonora Meneghello, Elena Zinanni, Eleonora Angelini, Giuseppe Previti, Maurizio Ferrari, Nicola Giuntoli, Mons. Fausto Tardelli – Vescovo di Pistoia.
PANTONE 021c
Traduzioni Studio Blitz – Pistoia Fotografie Nicolò Begliomini, David Dolci, Lorenzo Marianeschi, Claudio Minghi, Archivio Giardino Zoologico di Pistoia, Archivio Fondazione Pistoia Musei. Per le immagini pubblicate restiamo a disposizione degli aventi diritto che non si siano potuti reperire. Progetto grafico e impaginazione Kidstudio – Firenze www.kidstudio.it Illustrazioni Michele Fabbricatore Stampa Industrie Grafiche Pacini Ospedaletto (Pisa)
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via provinciale 154/G 51031 - Agliana (PT) Tel +39 0574 751125 - 751366 info@enotecalavuri.com www.enotecalavuri.com
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Iacobeo 2021
L’Anno santo
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The Holy Year 16
Iacobeo 2021
Un’occasione unica per la città e il suo territorio
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A unique opportunity for the city and its territory
Novità editoriali
Pistoia Football Club Personaggi
Antonio Fusco e il Commissario Casabona Antonio Fusco and
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Fondazione Pistoia Musei
Aurelio Amendola, il fotografo di Michelangelo
Commissioner Casabona 96
Michelangelo’s photographer 34
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Fondazione Pistoia Musei
Pistoia Novecento. Sguardi sull’arte dal secondo dopoguerra
Cammino e cammini
Il distretto di Pistoia: crocevia di itinerari storici The District of Pistoia: crossroads of historical tracks
An Overview of Art from the Second Post-War Period 38
Storia
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lI ‘prato’ di Serravalle Pistoiese
Storia locale
Un Nido nel bosco A Nest in the Woods
The “prato” of Serravalle Pistoiese 50
Valori e passioni ci uniscono
Questa è Pistoia! This is Pistoia!
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Giorgio Tesi Group
Rubriche
Mai così vicini Never so close
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DISCOVER PT
Progetto Garden: prodotti di qualità al servizio dei Garden italiani
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LIBRI
Quality products serving Italian Gardens
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Giorgio Tesi Group
Books BOTANICA Bothanica
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Persone
Gioia Francella, da Pistoia all’America e ritorno
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Andar per borghi
Pontito, il Paradiso perduto The Paradise Lost
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From Pistoia to America and back
IACOBEO 2021
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IACOBEO 2021
Iacobeo 2021
Un anno santo nel segno di San Giacomo Apostolo. L’idea è arrivata dal vescovo Fausto Tardelli, che sulla scia del giubileo celebrato tradizionalmente a Santiago de Compostela ha fatto di tutto per far vivere anche a Pistoia un tempo di grazia speciale nel ricordo del santo apostolo.
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L’Anno santo —
IACOBEO 2021
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Nel 2021 anche a
In 2021, Pistoia offers
Pistoia sarà possibile
the possibility of
alle condizioni stabilite
receiving the gift of a
dalla Chiesa, ricevere il
plenary indulgence,
dono dell’indulgenza
under conditions
plenaria. Per l’occasione
established by the
il vescovo aprirà una
Church. For the occasion,
porta santa nella
the bishop will open a
Cattedrale di San
holy door on the right
Zeno, per la precisione
side in the Cathedral of
quella laterale destra,
San Zeno, which once
un tempo accesso
gave direct access to
diretto all’antica
the ancient chapel of St.
cappella di San Jacopo.
James. To the side, some
Accanto alcune fasi
moments during the
della cerimonia di
ceremony “dressing” St.
“vestizione” di San
James.
Iacopo.
testo Ugo Feraci
U
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n evento radicato nell’antichissimo legame esistente tra la città toscana e quella della Galizia, risalente al XII secolo, quando il vescovo Atto fece giungere a Pistoia una reliquia del santo apostolo concessa dall’arcivescovo di Compostela. Attorno a quella santa presenza è scaturito un profondo risveglio spirituale e culturale che ancora oggi mostra le sue tracce nelle forma della città e nelle sue chiese, più profondamente nella stessa identità di un territorio, da sempre toccato da importanti vie di transito e da allora tappa importante di pellegrini e viaggiatori. Ogni volta che il giorno della memoria liturgica di San Giacomo, il 25 luglio, cade di domenica, cosa che accade rispettivamente ogni 6, 5, 6 e 11 anni la città della Galizia festeggia un giubileo. In quell’anno i pellegrini che si recano a Santiago possono attraversare la porta santa della Cattedrale, la grande porta de Pèrdon, e vivere – alle condizioni stabilite dalla Chiesa- il dono dell’indulgenza plenaria. Nel 2021 anche a Pistoia sarà possibile vivere un’esperienza simile. Per l’occasione il vescovo aprirà una porta santa nella Cattedrale di San Zeno, per la precisione quella laterale destra, un tempo accesso diretto all’antica cappella di San Jacopo. Ai pellegrini
e fedeli che la attraverseranno sarà offerta la possibilità dell’indulgenza, vero e proprio “bagno” di misericordia, con cui, per la fede cattolica, ai fedeli è concesso di “ricominciare una nuova vita”, intraprendere un nuovo cammino, liberi dal peso delle conseguenze del peccato. Insomma, per chi crede l’anno santo iacobeo sarà davvero un’occasione di grazia e misericordia, la possibilità di sentire la propria esistenza toccata dall’amore di Dio. Per chi non crede o crede diversamente, sarà comunque un’occasione per riscoprire la storia e la cultura del nostro territorio, conoscere e percorrere antichi cammini. Per tutti un’apertura di speranza, per imparare un passo e uno sguardo diversi con cui leggere la realtà più vicina a noi e di cui oggi più che mai, come dimostrano le conseguenze della pandemia globale, c’è particolarmente bisogno. Proprio il protrarsi dell’emergenza sanitaria rende un po’ più complicata l’organizzazione e chiederà una diversa e attenta gestione dei flussi di pellegrinaggio. Non resterà intaccata, tuttavia, la struttura fondamentale dell’anno santo 2021. Restano infatti confermati i principali appuntamenti liturgici. Si comincia con sabato 9 gennaio, data in cui è prevista l’apertura dell’anno santo e della porta santa in Cattedrale. Una data
significativa sarà poi il 21 giugno, memoria liturgica di Sant’Atto, quando tutte le diocesi toscane si ritroveranno a Pistoia per pregare insieme san Giacomo apostolo. Di particolare intensità, ovviamente, sarà la settimana iacobea che culminerà nei festeggiamenti del 25 luglio. La conclusione dell’anno santo è prevista per lunedì 27 dicembre, nella memoria di San Giovanni Evangelista, fratello dell’apostolo Giacomo. Nel corso dell’anno parrocchie e associazioni si alterneranno nella visita alla Cattedrale per la preghiera davanti alla reliquia di San Giacomo. Altri itinerari spirituali di “preparazione” all’incontro con il santo apostolo e di approfondimento della sua testimonianza saranno proposti attraverso un sussidio di preghiera e nuove piattaforme online. Anche a Pistoia, Santiago minor, il tema del pellegrinaggio avrà un rilievo del tutto speciale e i pellegrini potranno ricevere le credenziali e l’attestazione di pellegrinaggio: già molti sono i “viandanti della fede” e gli amanti del turismo religioso pronti a partire. Con loro si rimette in movimento una città intera. ☜
IACOBEO 2021
San Iacopo e Pistoia Il legame indivisibile con Santiago di Compostela
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Sabato 9 Gennaio
The expected opening on Saturday, 9 January
2021 è previsto
2021, of the cathedral’s Holy Door will launch
l’inizio dell’anno santo
the Holy Year 2021. Other dates to remember
2021, con l’apertura
are St. Atto’s liturgical memorial with all the
della porta santa in
Tuscan dioceses in Pistoia on 21 June, and
Cattedrale. Il 21 Giugno,
the feast of the patron saint on 25 July. The
memoria liturgica di
year is scheduled to end on 27 December, in
Sant’Atto con tutte le
memory of St. John the Evangelist.
diocesi toscane a Pistoia e il 25 Luglio – festa del santo patrono – le altre date da ricordare. La conclusione è prevista per il 27 dicembre, nella memoria di San Giovanni Evangelista.
Il Patrono, il Vescovo Atto e i Pellegrini sono i protagonisti di questo libro per bambini di prossima uscita illustrato da Michele Fabbricatore e scritto da Martina Colligiani con la consulenza storica di Lucia Gai, a cui è legato un interessante progetto didattico – educativo. In vista dell’Anno Santo Iacobeo 2021, evento importantissimo per la comunità, la nostra collana di libri per bambini NATURART KIDS si arricchisce di un nuovo volume dedicato alla storia del Vescovo Atto e dell’avventuroso viaggio con cui due cavalieri, su incarico del Vescovo Atto, hanno portato la preziosa reliquia di San Iacopo oggi custodita nel meraviglioso Altare Argenteo della Cattedrale, da Santiago di Compostela fino alla nostra città. Un cammino che da secoli avvicina la città galiziana a Pistoia ed un indivisibile legame che è stato ulteriormente rinsaldato grazie alla visita a Santiago di una delegazione pistoiese per la presentazione del libro “L’Altare argenteo di San Iacopo a Pistoia” durante la quale sono stati presi importanti accordi di collaborazione. Il volume per bambini, realizzato in accordo con la Diocesi di Pistoia e l’Amministrazione Comunale, come i due precedenti dedicati a Cosimo degli Alberi e a Porrettana Express è legato a un progetto didattico – educativo che attraverso la lettura del volume e la realizzazione di laboratori didattici consenta ai bambini delle scuole e del catechismo e alle loro famiglie di scoprire la storia del Santo e del suo profondo legame con la nostra città, la figura del Vescovo Atto - senza il quale oggi a Pistoia non ci sarebbero questo Santo Patrono, la reliquia e anche l’ Altare Argenteo che la custodisce – e l’avventuroso viaggio intrapreso da Tebaldo e Mediovillano, nobili cavalieri inviati del Vescovo per compiere l’impresa di portare a Pistoia una parte del Santo tanto amato.
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ZOOM
NOVITÀ EDITORIALI
IACOBEO 2021
Jacobean Year 2021
The Holy Year
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The idea for a Holy Year in the name of St. James the Apostle came from Bishop Fausto Tardelli. Following the jubilee traditionally celebrated in Santiago de Compostela, the bishop has done everything to make Pistoia experience a period of special grace in celebration of the holy apostle.
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ooted in the ancient bond between a Tuscan and a Galician city, this event dates back to the 12th century when the archbishop of Compostela gave a relic of the holy apostle to Pistoia, which Bishop Atto had brought to its new home. A profound spiritual and cultural awakening arose around this holy presence that can be seen still today in this city and its churches, and more deeply in the identity of an area crisscrossed by key thoroughfares where it has been important a stop for pilgrims and travelers ever since. Whenever 25 July, the liturgical memory of St. James, falls on a Sunday – which happens every 6, 5, 6, and 11 years, the city of Galicia celebrates a jubilee. During that year, pilgrims who go to Santiago can pass through the cathedral’s holy door, the large Porta de Pèrdon, and experience – under conditions established by the Church – the gift of plenary indulgence. In 2021, a similar experience will also be
possible in Pistoia. To mark the occasion, the bishop will open a Holy Door in the Cathedral of San Zeno. Located on its right side, it once offered direct access to the ancient chapel of St. James. Those pilgrims and faithful who pass through this door will be offered the possibility of indulgence, a true “immersion” in mercy. According to their Catholic faith, the faithful are allowed to “start a new life”, embark on a new path free from the weight of the consequences of sin. In short, for those who believe, this Jacobean Holy Year will truly be an occasion of grace and mercy, with the possibility of feeling their existence touched by God’s love. For those who do not believe or believe differently, it will still be an opportunity to rediscover the history and culture of our area, to get to know and follow ancient paths. For everyone, it is an initiation of hope, of discovering a different pace and a different perspective through which we can understand the world closest to us that today, more than ever is particularly needed, as shown by the effects of the global pandemic. This ongoing health emergency has somewhat
complicated organizing the event as pilgrimage flows will need to be carefully and differently managed. However, the essential structure for Holy Year 2021 will remain unchanged. Indeed, the main liturgical dates have been confirmed. On Saturday, 9 January, the Holy Year will open with the scheduled opening of the Holy Door in the cathedral. The next important date is 21 June, the liturgical memory of Saint Atto, when all the Tuscan dioceses will meet in Pistoia to pray together to St. James the Apostle. Naturally, the Jacobean week culminating in the celebrations on 25 July will be especially intense. The Holy Year is scheduled to conclude on Monday, 27 December, in memory of St. John the Evangelist, brother of the Apostle James. Throughout the year, parishes and associations will take turns visiting the cathedral for prayers before the relic of St. James. Other spiritual “preparatory” paths to meet the holy apostle and explore his testimony will be offered through a prayer guide and new online platforms. Even in the little Santiago of Pistoia, the pilgrimage theme will have a very special importance, with pilgrims receiving pilgrimage credentials and certification. Already, many “travelers of faith” and religious tourism enthusiasts are ready to leave and, with them, an entire city begins to move forward again. ☜
L’Altare Argenteo di San Iacopo è situato all’interno della
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Cattedrale di San Zeno a Pistoia e custodisce la preziosa reliquia della testa di San Giacomo Apostolo. Un’opera d’arte straordinaria a cui hanno lavorato 5 generazioni di orafi, importantissima nel Cammino dei pellegrini verso Santiago di Compostela a cui la nostra casa editrice ha dedicato un libro della Collana Avvicinatevi alla Bellezza, con testi di Lucia Gai e foto di Nicolò Begliomini. ____ Located inside Pistoia’s Cathedral of San Zeno, the Silver Altar of St. James houses the precious relic of the head of St. James the Apostle. Five generations of goldsmiths worked on this extraordinary work of art, of such important along the pilgrims’ way to Santiago de Compostela that our publishing house dedicated a book in the Approaching Beauty series, with text by Lucia Gai and photos by Nicolò
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Begliomini.
IACOBEO 2021
Iacobeo 2021
Un’occasione unica per la città e il suo territorio —
testo Alessandro Sabella Assessore al Turismo e alle 16 | NATURART | SETTEMBRE 2020
manifestazioni Iacopee
del Comune di Pistoia e
responsabile dell’ambito
territoriale turistico PistoiaMontagna Pistoiese
IACOBEO 2021 NATURART | SETTEMBRE 2020 | 17
Con il 9 gennaio 2021 e l’apertura della Porta Santa della Cattedrale da parte del Vescovo di Pistoia, parte ufficialmente l’Anno Iacobeo 2021, evento determinante per il futuro del nostro territorio.
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____ Sopra, una foto della visita della delegazione pistoiese a Santiago di Compostela per la presentazione del libro sull’altare argenteo, occasione determinante per lo sviluppo di importanti sinergie con le autorità civili e religiose della città galiziana. A destra l’inaugurazione del cippo del Cammino di Santiago donato a Pistoia dalla Xunta de Galicia. ____ Above, the Pistoiese delegation visits Santiago de Compostela to present the book on the silver altar, an important opportunity to develop important synergies with the Galician city’s civil and religious 18 | NATURART | SETTEMBRE 2020
authorities. Right, inaugurating the Camino de Santiago memorial stone donated to Pistoia by the Xunta de Galicia.
L’
anno Iacobeo 2021 sarà per Pistoia e il suo territorio un evento di grosse proporzioni, lungo e ricco di appuntamenti sia religiosi che artistici, culturali e turistici, per il quale arriveranno a Pistoia migliaia di persone. Indubbiamente un’occasione unica per consolidare il ruolo della nostra città sia come crocevia dei cammini che come destinazione turistica, e proprio per accogliere nel miglior modo possibile queste persone, stiamo lavorando in sinergia con tutti gli attori interessati per farci trovare pronti. Molto di tutto questo nasce a Marzo 2019, con la visita a Santiago per la presentazione del libro sull’Altare Argenteo di San Iacopo edito dalla Giorgio Tesi Editrice e tradotto anche in inglese e spagnolo, con la delegazione pistoiese composta dal sottoscritto, Don Luca Carlesi per la Diocesi e Nicolò Begliomini per la Giorgio Tesi al lavoro con le autorità civili e religiose della Galizia in vista di Iacobeo 2021. Per questo importantissimo appuntamento l’amministrazione comunale, insieme al comitato promotore composto da Comune di Pistoia, Provincia di Pistoia, Diocesi di Pistoia, Fondazione Caript e Regione Toscana, ha nominato un comitato scientifico composto da Don Ugo Feraci per la Diocesi, dal Professor Millemaci per la
Fondazione Caript e dalla Prof.sa Elena Vannucchi per il Comune di Pistoia. Entro il mese di novembre il Comitato promotore presenterà il logo ufficiale – realizzato da Nicolò Begliomini e donato all’Amministrazione Comunale dalla Giorgio Tesi Editrice – e il calendario unico degli eventi, che comprenderà sia quelli religiosi che tutti gli altri. Sarà un anno importante che ci vedrà, nel panorama internazionale, legati anche al mondo dei Cammini con la volontà di rafforzare il ruolo, importantissimo per la nostra città, di crocevia dei cammini e dei pellegrinaggi, con la Romea Strata che diventerà ufficialmente nel 2021 un Cammino Europeo e che grazie ad accordi stipulati quest’anno, vedrà durante Iacobeo 2021 convogliare su Pistoia – da parte della Regioni Veneto e Emilia Romagna – una parte del turismo religioso legato ai cammini. Da questo punto di vista, molto importante anche il Cammino di San Iacopo in Toscana (107 km da Firenze a Lucca in quattro tappe attraverso un territorio ricco di importanti testimonianze religiose) a cui abbiamo lavorato come comune capofila congiuntamente con tutte le 17 amministrazioni comunali interessate. L’Anno Santo sarà occasione, grazie anche ad accordi che stiamo stipulando, per spostare flussi di turismo
giornaliero dalle altre destinazioni toscane verso Pistoia, alla scoperta di un evento e di una città davvero unici. Stiamo definendo gli accordi con le autorità galiziane per avere a Santiago di Compostela, per tutto il 2021, un infopoint su Pistoia, che rappresenterà una vetrina internazionale di assoluto rilievo nel mondo dei cammini religiosi. Si tratta di un lavoro che, grazie alle sinergie con la Regione Toscana e con Toscana Promozione e con tutti gli enti e i portatori di interesse, vuole rappresentare un ideale trampolino di lancio per il futuro di Pistoia, in grado di offrire esclusività assolute come i Cammini, il culto iacopeo e la Ferrovia Porrettana, esempi perfetti di turismo lento per piccoli gruppi e famiglie alla scoperta delle eccellenze di un territorio. Un’occasione unica che siamo certi vedrà tutta la città collaborare, a partire dalle Associazioni, gli Enti e le strutture ricettive, al fine di valorizzare il più possibile il nostro territorio. A questo proposito ricordiamo a tutti gli interessati all’utilizzo del logo ufficiale, che il Comune di Pistoia ne concede gratuitamente l’uso, previa richiesta all’indirizzo mail: annoiacobeo2021@comune.pistoia.it. Per quanto riguarda il calendario degli appuntamenti, al momento non è stato ancora diffuso, ma posso anticipare, ad esempio,
IACOBEO 2021
La Iacopina
ZOOM
Si chiama Iacopina, in onore di San Giacomo il Maggiore, e si presenta come una focaccia a forma di conchiglia, simbolo distintivo del pellegrino, prodotta con farina integrale di grano tenero. Si tratta di un nuovo prodotto di qualità che trova la sua tipicità a Pistoia e nelle sue tradizioni e che sarà distribuito dai fornai pistoiesi sul territorio comunale e oltre. «Originariamente la conchiglia di Santiago era l’oggetto che il pellegrino riceveva sul petto al suo arrivo a Santiago e che testimoniava il compimento del suo cammino – sottolinea l’assessore alle manifestazioni Jacopee e turismo Alessandro Sabella –. Oggi è riconosciuta come il simbolo stesso del cammino e del pellegrinaggio, da qui l’idea dell’Amministrazione di trasformarla anche in un prodotto tipico della panificazione pistoiese, proseguendo sulla scia del lavoro intrapreso per riportare al centro dell’attenzione la grande tradizione di Pistoia quale città dei camminanti. Quindi, con la collaborazione e l’energia di molti, inizieremo a sfornare la Jacopina, che si presenta come il prodotto gastronomico simbolo dei pellegrini, che accompagnerà Pistoia nell’Anno Santo Iacobeo». Questo prodotto dell’arte bianca pistoiese è stato lanciato con successo il 16 luglio in piazza del Duomo, alle 19.30, a seguito della vestizione di San Jacopo sulla cattedrale. La Jacopina ambisce a diventare quindi un prodotto tipico, basato sulla storia, sulle tradizioni e sulle peculiarità che il territorio custodisce. Gli ingredienti sono semplici e di prima qualità: un prodotto leggero, sano, digeribile in poco tempo e che può essere farcito a piacimento.
The Jacopina Called the jacopina in honor of St. James the Greater, this whole-wheat focaccia is shaped like a shell, a pilgrim’s distinguishing symbol. Representative of Pistoia and its traditions, this new premium product will be distributed by Pistoiese bakers throughout the municipality and beyond. “The shell of St. James was originally an object received by a pilgrim upon arriving in Santiago, and which attested to his having completed the journey,” the town councilor for tourism and Jacobean events Alessandro Sabella states. “It is recognized today as the very symbol of a pilgrims’ way and a pilgrimage. Consequently, the administration’s idea was to transform it into a typical Pistoiese baked good, continuing to follow the work undertaken of focusing a spotlight on Pistoia’s grand tradition as a city of walkers. Consequently, with the help of many people’s energy and involvement, we will begin to bake jacopinas, a symbolic gastronomic product of pilgrims that will be associated with Pistoia during the Jacobean Holy Year. This product of Pistoia’s art of baking was successfully launched on 16 July in Piazza del Duomo, at 7:30 pm, following the dressing of St. James on the cathedral. The jacopina aspires to become a product emblematic of the territory’s history, traditions, and particular characters. With simple ingredients of the highest quality, this light, healthy, and easily-digestible product can be made with your favorite filling.
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che la Biblioteca San Giorgio, la Forteguerriana e l’Archivio Comunale stanno preparando mostre a tema, la Fondazione Caript da settembre 2021 e febbraio 2022 presenterà una mostra sui tesori di arte e fede a Pistoia e che, in primavera, sarà inaugurata a Pistoia una grande mostra sull’Altare Argenteo di San Iacopo – realizzata con il contributo del Comune di Pistoia e della Fondazione Caript e curata dalla Giorgio Tesi Editrice - presentata in anteprima nella nostra città ma realizzata per essere portata prima a Santiago di Compostela in una location di grande prestigio vicinissima al Santuario e poi in giro per il mondo. Il 21 giugno 2021 tutte le diocesi toscane arriveranno a Pistoia e nel week end successivo, il 26 e 27 Giugno, la Sala Maggiore del Comune ospiterà un grande convegno su Sant’Atto. Sono anche allo studio la collaborazione con la Diocesi di Pistoia e Don Luca Carlesi per un programma di visite guidate delle scuole alla cattedrale, all’altare argenteo ed alla scoperta della figura del Vescovo Atto e con il MAIC per la realizzazione da parte dei ragazzi delle formelle in terracotta a forma di conchiglia da posizionare sotto al numero civico delle abitazioni in modo da rafforzare il senso di appartenenza dell’intera comunità cittadina al culto iacopeo. ☜
IACOBEO 2021
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A sinistra il logo
In primavera, sarà
ufficiale dell’Anno
inaugurata a Pistoia
Santo 2021
una grande mostra
realizzato da Nicolò
sull’Altare Argenteo di
Begliomini e donato
San Iacopo,
all’Amministrazione
presentata in anteprima
Comunale dalla Giorgio
nella nostra città ma
Tesi Editrice. ____
realizzata per essere
To the left, the official
Santiago di Compostela
Holy Year 2021 logo, created by Nicolò
e poi in tutto il mondo. ____
Begliomini and
A major exhibition on
donated to the city
the Silver Altar of St.
administration by
James will open in
Giorgio Tesi Editrice.
Pistoia next spring.
portata prima a
Although being previewed in our city,
Jacobean Year 2021
it was produced to be
A unique opportunity for the city and its territory
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taken first to Santiago de Compostela and then around the world.
With 9 January 2021 and the opening of the cathedral’s Holy Door by the Bishop of Pistoia, the Jacobean Year 2021, a defining event for the future of our territory, will officially begin.
F
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or Pistoia and its territory, the Jacobean Year 2021 will be a long mega-event alive with both religious as well as artistic, cultural, and tourist events for which thousands of people will come to Pistoia. Undoubtedly, this unique opportunity will cement our city’s role as both a crossroads of pilgrims’ ways and a tourist destination. In order to welcome these people in the best way possible, we are working together with all the interested parties to be ready. Much of this was the result of a visit to Santiago in March 2019, to present the book on the Silver Altar of St. James. Published by Giorgio Tesi Editrice, it was also translated into English and Spanish. The Pistoiese delegation – composed of myself, Father Luca Carlesi for the Diocese, and Nicolò Begliomini for Giorgio Tesi – has been working with Galicia’s civil and religious authorities in anticipation of the Jacobean Year 2021. For this momentous event, the city administration and the organizing committee – made up of the Municipality
of Pistoia, the Province of Pistoia, the Diocese of Pistoia, the Fondazione Caript, and the Region of Tuscany, have appointed an executive committee consisting of Father Ugo Feraci for the Diocese, Prof. Millemaci for the Fondazione Caript, and Prof. Elena Vannucchi for the Municipality of Pistoia. In November, the organizing committee will present an official logo – created by Nicolò Begliomini and donated to the Municipal Administration by Giorgio Tesi Editrice – plus the unique calendar of religious and non-religious events. On an international level, it will be an important year that will also see us linked to the world of pilgrims’ ways, seeking to reinforce the very important role our city plays as a crossroads of walks and pilgrimages. In 2021, the Romea Strata will become an official European pilgrims’ route. Moreover, thanks to agreements signed this year, it will develop religious tourism, directing pilgrims’ ways from Veneto and Emilia Romagna to Pistoia during the Jacobean Year 2021. The Way of St. James – running in four stages between Florence and Lucca for 107 km through an area with a rich religious heritage – is very important in Tuscany.
As the lead municipality, we have worked jointly with all 17 participating city administrations. This Holy Year will be an opportunity to discover a truly unique event and city, thanks also to the deals underway that will move the daily flow of tourists from other Tuscan destinations to Pistoia. We are finalizing arrangements with the Galician authorities for an InfoPoint on Pistoia in Santiago de Compostela throughout 2021, an important international setting in the world of religious routes. As a result of the combined efforts of the Tuscan Region and Toscana Promozione plus all the other interested parties and institutions, this event will be an ideal launching pad for Pistoia’s future, offering such distinctive and unique attractions as pilgrims’ ways, the Jacobean cult, and the Porrettana Railway, all perfect examples of slow tourism for small groups and families exploring the wonders of our area. We are sure that the entire city will join forces for this unique opportunity, starting with the associations, institutions, and tourist facilities to promote our territory as much as possible. To this end, we would
IACOBEO 2021
Pistoia and the Fondazione Caript and curated by Giorgio Tesi Editrice, it will be previewed in our city but designed to be taken first to a prestigious location very near the shrine in Santiago de Compostela and then around the world. On 21 June 2021, all the Tuscan dioceses will come to Pistoia and, on the following weekend of 26 and 27 June, the Sala Maggiore in the town hall will host a large conference on Saint Atto. The Diocese of Pistoia and Father Luca Carlesi are working to put together a program of schools having guided visits to the cathedral, the silver altar, and an introduction to the figure of Bishop Atto. They have also teamed up with MAIC
so the children can make shell-shaped terracotta tiles to be placed under their house number, highlighting the entire local community’s sense of belonging to the cult of St. James.☜
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like to remind all those interested in using the official logo that the Municipality of Pistoia grants its use free of charge upon request sent to the email address: annoiacobeo2021@comune.pistoia.it. At present, the calendar of events has not been released yet. However, I can say that the San Giorgio Library, the Forteguerriana, and the City Archives are preparing themed exhibitions. Between September 2021 and February 2022, the Fondazione Caript will present an exhibition on the treasures of art and faith in Pistoia and, in the spring, will inaugurate a large exhibition on the Silver Altar of St. James in Pistoia. With contributions from the Municipality of
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DISCOVER PT
NUVOLE BAROCCHE. Giovanni Domenico Ferretti a Pistoia È in corso di pubblicazione Nuvole barocche. Giovanni Domenico Ferretti a Pistoia, terzo numero della collana Dossier Discover Pistoia inaugurata nel 2019 con un fascicolo dedicato a Marino Marini, cui ha fatto seguito il dossier sul Museo Clemente Rospigliosi, presentato nel dicembre scorso in Battistero.
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Terzogenito della serie tutta pistoiese ideata da MIRABILIA arte e memoria, il primo Dossier Discover Pistoia del 2020 sarà un viaggio rigenerante nei cieli immaginifici di uno dei più grandi pittori tardobarocchi operanti in Toscana: Giovanni Domenico Ferretti, artista prediletto dalla corte fiorentina, ed in particolare dal granduca Cosimo III, attivissimo nella prima metà del Settecento in Toscana e in special modo nel territorio pistoiese, dove lasciò molti dei suoi più straordinari capolavori.
Proprio sulla sua produzione pistoiese, ed in particolare sulla decorazione a fresco di chiese, cappelle, palazzi e ville signorili, si concentra lo studio di Laura Dominici e Perla Cappellini, curatrici della pubblicazione ed autrici di gran parte dei testi, per i quali si sono avvalse della collaborazione di Chetti Barni, Claudia Becarelli e Paolo Benassai, studiosi le cui preziose ricerche apportano contributi inediti alla conoscenza di questo infaticabile artista. Seguendo le indicazioni degli autori e con l’aiuto di piante, di una cronologia comparata e di una aggiornata bibliografia, e soprattutto grazie alle splendide immagini, sarà possibile perdersi nei cieli luminosi del Ferretti. Un viaggio tra le ninfe e i satiri che popolano la villa La Magia a Quarrata, o tra gli angioletti della chiesa della Santissima Annunziata, fino alle nuvole barocche dei soffitti
dei saloni della famiglia Cellesi, nel cuore dell’antico Castello della Sala, e della dimora degli Amati Cellesi sullo spianato di fronte a San Domenico, e poi, accompagnati dagli dei che dimorano sulle volte delle stanze della villa Puccini a Scornio, per stupirsi infine dello straordinario coloratissimo teatrino allestito nell’aula della chiesa dei Santi Prospero e Filippo. Qui Giovan Domenico Ferretti lavorò a lungo, reinventando completamente gli spazi interni della chiesa con le architetture dipinte prima dal quadraturista Lorenzo del Moro, con cui operò negli anni Trenta del Settecento, e in seguito con Pietro Anderlini, concludendo e firmando nel 1746 gli affreschi che rappresentano una delle massime espressioni del rococò in Toscana.
PISTOIA NOVECENTO Sguardi sull’arte dal secondo dopoguerra
a cura di
Alessandra Acocella Annamaria Iacuzzi Caterina Toschi
Gianni Ruffi, Rimbalzo, 1967, particolare, Fondazione Caript, Pistoia | grafica metilene.it
19 SETTEMBRE 2020 22 AGOSTO 2021 Palazzo de’ Rossi, via de’ Rossi 26, Pistoia
www.fondazionepistoiamusei.it
in collaborazione con
media partner
partner
Fondazione Pistoia Musei
Aurelio Amendola, il fotografo di Michelangelo — A Palazzo Buontalenti e all’ Antico Palazzo dei Vescovi di Pistoia fino al 14 febbraio 2021 un omaggio ai sessanta anni di carriera del Maestro Pistoiese. Una mostra con oltre duecento opere dal 1960 a oggi a cura di Paola Goretti e Marco Meneguzzo
a cura della Redazione 24 | NATURART | SETTEMBRE 2020
foto Aurelio Amendola
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ato a Pistoia il 19 gennaio 1938, Aurelio Amendola nel corso della sua eccezionale carriera di fotografo d’arte si è dedicato intensamente ai temi del contemporaneo, arrivando a raccogliere una vera e propria Galleria di Ritratti dei più celebri maestri del Novecento, una sorta di Galleria degli Uomini Illustri di altra epoca, rivisitata con i vessilli dell’attualità: de Chirico, Pomodoro, Schifano, Lichtenstein, Warhol. Grazie alla lunga frequentazione personale con molti di loro (Manzù, Fabbri, Ceroli, Vangi, Kounellis, Pistoletto, Parmiggiani, Paladino, Barni, Ruffi, Mainolfi) ha realizzato innumerevoli monografie corredate dai suoi scatti. Prezioso il sodalizio con Marino Marini e Alberto Burri, indimenticabili compagni di strada e di vita. In parallelo, Amendola si è distinto per celebri fotografie sulle sculture del Rinascimento italiano o, più in generale, per quelle dedicate alla tradizione classica, comprendendone intimamente volumetrie, tridimensionalità, contrasti, e offrendo ogni volta un punto di vista dichiaratamente scostato dall’approccio documentaristico: ispirato da una visione tattile, emotiva, sensoriale. La scultura si impone fin da subito. I suoi esordi sono contrassegnati dall’ormai celebre volume Il pulpito di Giovanni Pisano a Pistoia (1969);
alla campagna fotografica primaria (1964) ne seguono molte altre, solcando il soggetto tra rigorosa fedeltà e mutevole interpretazione, specie per l’uso cangiante della luce. Nel 1972 è invitato da Giovanni Carandente a fotografare le opere scultoree di Henry Moore, esposte al Forte di Belvedere. L’interesse per l’antico si radica sempre più intensamente: Donatello, Jacopo della Quercia, Luca della Robbia, Canova, Bernini, Michelangelo. Ai marmi di quest’ultimo – sorta di ‘alter ego’ di costanti ispirazioni – ha consacrato numerosi cataloghi, mostre, monografie. Nel 1994 con il volume Un occhio su Michelangelo (dedicato alle Cappelle Medicee in San Lorenzo a Firenze) Amendola vince il premio Oscar Goldoni per il miglior libro fotografico dell’anno. A compendio, illustra i grandi temi dell’arte italiana, realizzando veri capolavori, come dimostrano i volumi sulla basilica di San Pietro, visitata secondo l’ottica personale: tra eleganti prospettive, particolari inaspettati, scorci inediti. Nel corso degli anni, ha sperimentato azzardi, mescolanze, giustapposizioni, intrecci, accostamenti (preziose alcune incursioni in campo musicale: sua è la copertina per lo Stabat Mater di Antonín Dvořák inciso da Giuseppe Sinopoli nel 2001, e per il singolo di Zucchero, Una carezza, 2008), calando l’antico nel contemporaneo o assegnando al contemporaneo un trattamento di matrice classica, giungendo ogni volta a comporre sequenze
fotografiche senza tempo e senza età. Accanto alla ritrattistica e alla statuaria antica, si è largamente cimentato anche nella poetica dei luoghi, divinandone il genius architettonico: il duomo di Milano, i sassi di Matera, San Galgano, il parco scultoreo della Collezione Gori Fattoria Celle, Il Vittoriale degli Italiani, il Cretto di Burri di Gibellina. Tra i molti, per Lui hanno scritto Antonio Paolucci, Antonio Natali, Arturo Carlo Quintavalle, Tomaso Montanari, Maurizio Calvesi, Bruno Corà, Vincenzo Trione, Eike D. Schmidt, Flaminio Gualdoni, Walter Guadagnini, Antonio Scurati, Silvio Ceccato, Cristina Acidini Luchinat: ognuno intuendo la sensualità e la spiritualità della sua Camera Aurea. Le sue opere fanno parte di prestigiose collezioni private e pubbliche; tra queste, Fondazione Maramotti di Reggio Emilia, Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano, MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, Fondazione Alberto Burri di Città di Castello, MUSMA - Museo della Scultura Contemporanea di Matera, Gallerie degli Uffizi di Firenze, Museo delle Cappelle Medicee di Firenze, Palazzo Fabroni di Pistoia, Museo Marino Marini di Pistoia, Collezione Gori - Fattoria Celle di Santomato (Pistoia), Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia.
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Sopra, Andy Warhol La
Above, Andy Warhol,
Factory New York, 1986.
The Factory, New York,
In apertura Giuliano De
1986. Opening photo:
Medici, Michelangelo -
Giuliano De’ Medici,
Cappelle Medicee 1992
Michelangelo - Medici
©Aurelio Amendola
Chapels, 1992 ©Aurelio
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Amendola
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Nella pagina a sinistra
Accanto, Roy
Marino Marini, Forte dei
Lichtenstein nel suo
Marmi 1973 ©Aurelio
studio a New York
Amendola. ____
nel 1977 ©Aurelio
Left page, Marino
Amendola ____
Marini, Forte dei
To the side, Roy
Marmi, 1973 ©Aurelio
Lichtenstein in his New
Amendola.
York studio in 1977 ©Aurelio Amendola
Nel 2015, per Sky Arte HD, è uscito il docufilm L’occhio sull’Arte. Storia di Aurelio Amendola (prodotto da Piero Mascitti e Didi Gnocchi, regia di Beatrice Corti), a lui interamente dedicato. Nel novembre 2009 Aurelio Amendola è stato ricevuto da papa Benedetto XVI nella cappella Sistina, per la consegna del premio Incontro con gli Artisti. – LA MOSTRA Dal 13 Novembre fino al 2020 al 14 febbraio 2021 la Fondazione Pistoia Musei porta in scena nelle sue due sedi di Palazzo Buontalenti e dell’Antico Palazzo dei Vescovi a Pistoia la mostra AURELIO AMENDOLA | Un’antologia. Michelangelo, Burri, Warhol e gli altri, dedicata a un grande maestro della fotografia italiana raccontata in oltre duecento immagini e che si articola in due parti: Antico e Contemporaneo, che ripercorrono oltre 60 anni di attività e tutti i generi nei quali l’autore si è sperimentato, approfonditi da specifiche sezioni della mostra. Amendola, grandissimo interprete dell’opera di Michelangelo e sublime testimone sia dell’antico, con i suoi scatti dedicati a Canova, Bernini, Jacopo della Quercia, Donatello e Giovanni Pisano, che
del contemporaneo con i ritratti di Burri, de Chirico, Warhol, Manzù e molti altri, è stato capace di dialogare con lo spirito degli artisti, restituendone stile e intensità. Si tratta della prima esposizione che raccoglie la quasi totalità della produzione del Maestro Pistoiese, offrendo al pubblico l’opportunità di ammirarne la coerenza figurativa, il legame con la tradizione classica, con la storia dell’Arte e della Fotografia, con i grandi maestri contemporanei: le sue immagini hanno una forza antica di milioni di anni e allo stesso tempo trasmettono pura grazia e melodia con uno stile che si avvicina ad un atto poetico, nello stesso tempo carnale e spirituale, meditativo e seduttivo. La mostra della Fondazione Pistoia Musei è un omaggio alla carriera di un autore di grande intensità, capace di trasformare elementi naturali in metafore di sensualità e carnalità, saldamente ancorato al contesto culturale toscano e alla sua Pistoia in particolare ma interprete di primissimo piano della creatività universale. ☜
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– INCALCOLABILI LE ESPOSIZIONI nazionali e internazionali. Con Michelangelo scultore è il primo fotografo vivente a esporre al Museo Hermitage di San Pietroburgo (2007). La mostra viene ospitata l’anno successivo negli istituti di cultura italiana di Budapest e Vienna e al MuBE - Museu Brasileiro da Escultura di San Paolo in Brasile. Sempre al suo genio (2008) dedica l’ormai celeberrimo Michelangelo. La Dotta Mano con copertina in marmo riproducente la Madonna della Scala. Del volume, edito in soli 33 esemplari, una copia viene donata alla città di Bologna, una al Museo Nacional del Prado di Madrid, altre a prestigiose istituzioni americane e asiatiche. Innumerevoli i riconoscimenti: tra questi, il premio Cino da Pistoia (1997); Il Micco (2012); il diploma accademico honoris causa in Arti Visive e titolo di Accademico d’Italia (2014, Accademia di Belle Arti di Catanzaro); XII Premio Il Porcellino (2015, Firenze); titolo di Accademico d’onore (2016, Firenze, Accademia delle Arti del Disegno); premio Una vita per l’arte (2016, Gaeta); Lunetta d’argento (2016, Pistoia, Quarrata); XXXVIII Leoncino d’oro (2017, Pistoia); Premio internazionale alla carriera Michelangelo Buonarroti (2019).
Fondazione Pistoia Musei
Aurelio Amendola, Michelangelo’s photographer
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A tribute to this Pistoiese master’s 60-yearlong career at Pistoia’s Palazzo Buontalenti and Ancient Bishops’ Palace until 14 February 2021. An exhibition with over 200 works from 1960 until today, curated by Paola Goretti and Marco Meneguzzo.
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orn in Pistoia on 19 January 1938, Aurelio Amendola has been fiercely devoted to contemporary themes throughout his exceptional career as a fine-art photographer. He has assembled a veritable Portrait Gallery of the most famous 20th-century masters, a sort of Gallery of Illustrious Men from another era, re-imagined under the standards of the present day: de Chirico, Pomodoro, Schifano, Lichtenstein, and Warhol. Thanks to his long personal relationships with many of them (Manzù, Fabbri, Ceroli, Vangi, Kounellis, Pistoletto, Parmiggiani, Paladino, Barni, Ruffi, and Mainolfi), he has created countless monographs using his photos. His camaraderie with Marino Marini and Alberto Burri, unforgettable fellow travelers in life, has been invaluable. At the same time, Amendola has stood out for his celebrated photographs of Italian Renaissance sculptures or, more generally, for those dedicated to the classical tradition. He has intimately understood their volumes, threedimensionality, and contrasts, while each time offering a point of view inspired by a tactile, emotional, and sensory vision that openly rejects a documentary approach. Sculpture is immediately impressive. Its beginnings are seen in his now famous book Il pulpito di Giovanni Pisano a Pistoia (1969). His early photographic project (1964) was followed by many others, navigating between rendering
the subject in rigorous fidelity and variable interpretations, especially due to the ever-changing light. In 1972, he was invited by Giovanni Carandente to photograph the Henry Moore sculptures being exhibited at the Forte di Belvedere. His interest in the ancient became increasingly embedded through Donatello, Jacopo della Quercia, Luca della Robbia, Canova, Bernini, and Michelangelo. He has dedicated numerous catalogs, exhibitions, monographs to Michelangelo, a sort of constantly inspirational “alter ego”. In 1994, Amendola won the Goldoni Oscar for best photographic book of the year with Un occhio su Michelangelo (a book dedicated to the Medici Chapels in Florence’s San Lorenzo). In short, he has illustrated the great themes of Italian art, creating true masterpieces, as demonstrated by his books on St. Peter’s Basilica as seen from a personal standpoint of elegant perspectives, unexpected details, and unprecedented views. Over the years, his experiments have taken chances through admixtures, juxtapositions, amalgamations, and combinations (with some exceptional forays into music, e.g., his cover photo for Antonín Dvořák’s Stabat Mater recorded by Giuseppe Sinopoli in 2001, and for Zucchero’s 2008 single Una carezza). He has brought the ancient into the contemporary or ascribed the classical to the contemporary, each time achieving an enduring and timeless series of photographic compositions.
Alongside portraiture and ancient statues, he has also dabbled extensively in the poetics of places, divining their architectural genius: the cathedral of Milan, the Sassi di Matera, San Galgano, the Gori Collection’s sculptural park at the Fattoria Celle, the Vittoriale degli Italiani, and Burri’s Cretto di Gibellina. Those who have written for him include Antonio Paolucci, Antonio Natali, Arturo Carlo Quintavalle, Tomaso Montanari, Maurizio Calvesi, Bruno Corà, Vincenzo Trione, Eike D. Schmidt, Flaminio Gualdoni, Walter Guadagnini, Antonio Scurati, Silvio Ceccato, and Cristina Acidini Luchinat. Each has intuited the sensuality and spirituality of his Camera Aurea. His works are found in important private and public collections, including the Fondazione Maramotti in Reggio Emilia, Turin’s Civic Gallery of Modern and Contemporary Art, Arnaldo Pomodoro Foundation in Milan, Rome’s MAXXI – National Museum of 21stCentury Arts, Alberto Burri Foundation in Città di Castello, MUSMA – Museum of Contemporary Sculpture in Matera, Florence’s Uffizi Galleries and the Museum of the Medici Chapels, Palazzo Fabroni and the Marino Marini Museum in Pistoia, the Gori Collection - Fattoria Celle di Santomato (Pistoia), and the Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia.
Micco (2012); an honorary degree in Visual Arts and the title of Academician of Italy (2014, Catanzaro Academy of Fine Arts); XII Porcellino Award (2015, Florence); title of honorary academician (2016, Florence, Accademia delle Arti del Disegno); the award Una vita per l’arte (2016, Gaeta); the Lunetta d’argento (2016, Pistoia, Quarrata); XXXVIII Leoncino d’oro (2017, Pistoia); the Michelangelo Buonarroti International Lifetime Achievement Award (2019). In 2015, Sky Arte HD released a docufilm dedicated entirely to the photographer, L’occhio sull’Arte. Storia di Aurelio Amendola (produced by Piero Mascitti and Didi Gnocchi, directed by Beatrice Corti). In November 2009, Pope Benedict XVI received Aurelio Amendola in the Sistine Chapel, and was conferred the Encounter with the Artists award.
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Piazza Duomo, Pistoia,
Piazza Duomo, Pistoia,
2002 ©Aurelio
2002 ©Aurelio
Amendola
Amendola
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– WITH COUNTLESS NATIONAL and international exhibitions, he was the first living photographer, with “Michelangelo scultore”, to exhibit at the Hermitage Museum in St. Petersburg (2007). The exhibition was hosted the following year at the Italian cultural institutes in Budapest and Vienna as well as at MuBE - Brazilian Sculpture Museum in Sao Paulo, Brazil. The now famous Michelangelo. La Dotta Mano is again dedicated to his genius (2008), with a reproduction of the Madonna of the Steps on its marble cover. Only 33 copies of the book were published, with one copy donated to the city of Bologna, another to the Museo Nacional del Prado in Madrid, and the remainder to renowned American and Asian institutions. Among the myriad awards he has won are the Cino da Pistoia prize (1997); Il
____ Un particolare scorcio della Cattedrale di San Zeno - Pistoia, 2002
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– THE EXHIBITION From 13 November 2020 to 14 February 2021, the Fondazione Pistoia Musei has mounted an exhibition at two locations, Palazzo Buontalenti and the Ancient Bishops’ Palace in Pistoia. Dedicated to a great master of Italian photography, the exhibition displays over two hundred images in AURELIO AMENDOLA | An anthology. Michelangelo, Burri, Warhol and others. The show is divided into two parts: Ancient and Contemporary, retracing the photographer’s work over more than 60 years and through all the genres in which he experimented, which are explored in specific sections of the show. As a remarkable interpreter of Michelangelo’s work and a sublime
witness of both the ancient, with his photos dedicated to Canova, Bernini, Jacopo della Quercia, Donatello, and Giovanni Pisano, and of the contemporary with his portraits of Burri, de Chirico, Warhol, Manzù, and many others, Amendola was adept at interacting with the spirit of these artists, restoring their style and intensity. This is the first exhibition to gather almost all of this Pistoiese master photographer’s work, offering the public the opportunity to appreciate his figurative coherence, his connection to the classical tradition, the history of art and of photography, and with the great contemporary masters. His images have
the ancient force of millions of years, while simultaneously conveying pure grace and harmony with a style that verges on a poetic act that is both carnal and spiritual, meditative and seductive. This exhibition by the Fondazione Pistoia Musei is a tribute to the career of this dynamic artist, who transformed natural elements into metaphors of sensuality and carnality. In addition to being firmly grounded in the Tuscan cultural milieu and particularly in his Pistoia, he was a leading interpreter of universal creativity . ☜
©Aurelio Amendola ____ An unusual view of the Cathedral of San Zeno Pistoia, 2002 © Aurelio Amendola
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Fondazione Pistoia Musei
Pistoia Novecento. Sguardi sull’arte dal secondo dopoguerra — A Palazzo de’ Rossi fino al 22 Agosto 2021 la mostra a cura di Alessandra Acocella, Annamaria Iacuzzi e Caterina Toschi che offre un’immagine d’insieme del patrimonio artistico della seconda metà del secolo a Pistoia.
a cura della Redazione
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ISTOIA NOVECENTO è il grande progetto dedicato alla collezione permanente di Fondazione Pistoia Musei con opere delle collezioni di Fondazione Caript e Intesa Sanpaolo (già Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia), pensato per consentire una lettura il più possibile esaustiva del panorama artistico pistoiese nel suo articolarsi attraverso il secolo scorso. La prima parte del progetto, conclusasi a fine agosto 2020, ha raccontato la prima metà del Novecento. Questo secondo capitolo – PISTOIA NOVECENTO. Sguardi sull’arte dal secondo dopoguerra – offre fino al 22 agosto 2021 nella sua sede di Palazzo de’ Rossi - un’immagine d’insieme della seconda metà del secolo a Pistoia.
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La selezione di PISTOIA NOVECENTO. Sguardi sull’arte dal secondo dopoguerra segue un andamento cronologico partendo appunto dal secondo dopoguerra ed è scandita in macro-aree tematiche: REALISMO E
FIGURAZIONE; ASTRATTO, MATERICO, PROGRAMMATO; OGGETTO E IMMAGINE; NATURA E ARTIFICIO; SEGNO, GESTO, AMBIENTE. I materiali documentari come le fotografie, le corrispondenze, i manifesti e gli audiovisivi sono disposti secondo un progetto grafico ed espositivo ideato appositamente per l’occasione e capace di offrire molteplici livelli di lettura. – LA MOSTRA RACCOGLIE, oltre alle opere degli autori pistoiesi presenti nella collezione permanente di Fondazione Pistoia Musei, alcuni lavori di artisti non locali ma che con la città hanno intrattenuto rapporti di scambio e dialogo, oltre a prestiti da collezioni pubbliche e private. Uno specifico indirizzo della curatela ha voluto poi arricchire il percorso espositivo con un’ampia selezione di documenti (fotografie, lettere, manifesti, inviti, video): un’operazione inedita volta a narrare la vivacità del clima artistico pistoiese nel contesto più ampio della cultura toscana, nazionale e internazionale.
L’intenzione è quella di proporre nuovi sguardi sulle principali esperienze artistiche cittadine offrendo così un quadro di contesto alle opere d’arte selezionate. Il design radicale degli Archizoom, la logica binaria delle opere di Gianfranco Chiavacci, i collage di Remo Gordigiani, le ricerche astrattiste di Gualtiero Nativi, Mario Nigro e Fernando Melani, i dipinti e gli oggetti pop di Roberto Barni, Umberto Buscioni, Adolfo Natalini e Gianni Ruffi: sono oltre 70 le opere che scandiscono il secondo capitolo del progetto PISTOIA NOVECENTO con il percorso di questo allestimento temporaneo a lungo termine a cura di Alessandra Acocella, Annamaria Iacuzzi, Caterina Toschi. ☜
____ Nella mostra di Palazzo De’ Rossi, i materiali documentari sono disposti seguendo un progetto grafico ed espositivo ideato per l’occasione e in grado di offrire molteplici livelli di lettura. ____ Documentary materials arranged according to a graphic and exhibition plan designed specifically for the Palazzo De’ Rossi show and offering multiple
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Sono oltre settanta
Over seventy works
le opere di questo
mark this second
secondo capitolo di
chapter of Pistoia
Pistoia Novecento.
Novecento. Above left,
Sopra, a sinistra
a work by Gianfranco
una realizzazione di
Chiavacci; to the right,
Gianfranco Chiavacci
Rimbalzo-1967 by
e a destra Rimbalzo
Gianni Ruffi, Fondazione
-1967 di Gianni
Caript Collection.
Ruffi – Collezione FondazioneCaript.
Archizoom, Roberto Barni, Sigfrido Bartolini, Vinicio Berti, Massimo Biagi, Franco Bovani, Umberto Buscioni, Sergio Cammilli, Alfiero Capellini, Gianfranco Chiavacci, Andrea Dami, Agenore Fabbri, Alfredo Fabbri, Aldo Frosini, Giuseppe Gavazzi, Valerio Gelli, Donatella Giuntoli, Remo Gordigiani, Renato Guttuso, Mirando Iacomelli, Lando Landini, Marcello Lucarelli, Fernando Melani, Francesco Melani, Eugenio Miccini, Adolfo Natalini, Gualtiero Nativi, Mario Nigro, Renato Ranaldi, Gianni Ruffi, Giorgio Ulivi, Jorio Vivarelli, Corrado Zanzotto.
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Gli artisti in mostra
ZOOM
interpretative levels.
____ Pistoia Fondazione
Fondazione Pistoia Musei
Pistoia Novecento An Overview of Art from the Second Post-War Period
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Continuing until 22 August 2021, the exhibition at Palazzo de’ Rossi was curated by Alessandra Acocella, Annamaria Iacuzzi, and Caterina Toschi and offers an overall picture of the artistic heritage during the second half of the 20th century in Pistoia.
P
ISTOIA NOVECENTO is a large project dedicated to the Fondazione Pistoia Musei’s permanent collection including works from the collections of the Fondazione Caript e Intesa Sanpaolo (formerly the Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia). It has been designed to provide as exhaustive a reading as possible of Pistoia’s artistic panorama as articulated through the last century. The first part of the project ended at the end of August 2020 and told the story of the first half of the 20th century. Until 22 August 2021, its headquarters in Palazzo de’ Rossi will host the second chapter, PISTOIA NOVECENTO. An Overview of Art from the Second Post-War Period, offering an overall picture of the latter part of that century in Pistoia.
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The artworks in PISTOIA NOVECENTO. An Overview of Art from the Second Post-War Period follow a chronological progression, starting in the aftermath of the Second World War. They are divided into themed macro-areas: REALISM AND REPRESENTATION; ABSTRACT, MATERIAL, PROGRAMMED; SUBJECT AND IMAGE; NATURE AND ARTIFICIAL; SIGN, GESTURE, ENVIRONMENT. Such documentary materials as photographs, correspondence, posters, and audiovisuals are arranged according to a graphic and exhibition plan specifically designed for the occasion and which offers multiple levels of interpretation.
Musei propone una mostra che offre nuovi sguardi sulle principali esperienze artistiche cittadine dal secondo dopoguerra in poi. ____ Pistoia Fondazione Musei presents an exhibition offering a new look at the city’s main artistic experiments since the second post-war period.
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Il secondo dopoguerra
The second post-war
è stato caratterizzato
period was typified
dalla vivacità del clima
by the energy of
artistico pistoiese
Pistoia’s artistic climate
all’interno del contesto
within the broader
più ampio della cultura
Tuscan, national, and
toscana, nazionale e
international cultural
internazionale.
contexts.
The artists on display Archizoom, Roberto Barni, Sigfrido Bartolini, Vinicio Berti, Massimo Biagi, Franco Bovani, Umberto Buscioni, Sergio Cammilli, Alfiero Capellini, Gianfranco Chiavacci, Andrea Dami, Agenore Fabbri, Alfredo Fabbri, Aldo Frosini, Giuseppe Gavazzi, Valerio Gelli, Donatella Giuntoli, Remo Gordigiani, Renato Guttuso, Mirando Iacomelli, Lando Landini, Marcello Lucarelli, Fernando Melani, Francesco Melani, Eugenio Miccini, Adolfo Natalini, Gualtiero Nativi, Mario Nigro, Renato Ranaldi, Gianni Ruffi, Giorgio Ulivi, Jorio Vivarelli, and Corrado Zanzotto.
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Archizoom’s radical design; the binary logic of Gianfranco Chiavacci’s works; Remo Gordigiani’s collages; the abstract
art of Gualtiero Nativi, Mario Nigro, and Fernando Melani; the paintings and pop objects by Roberto Barni, Umberto Buscioni, Adolfo Natalini, and Gianni Ruffi are among the over 70 works that mark the second chapter in the PISTOIA NOVECENTO project with the itinerary of this long-term temporary exhibition curated by Alessandra Acocella, Annamaria Iacuzzi, and Caterina Toschi.☜
ZOOM
– IN ADDITION TO THE Fondazione Pistoia Musei’s permanent collection of works by Pistoiese artists, the exhibition brings together some works by non-local artists who maintained relationships of exchange and dialogue with the city, as well as loans from public and private collections. A specific curatorial focus wanted to enrich the exhibition with a broad documentary selection (photographs, letters, posters, invitations, and videos). This unprecedented undertaking was designed to illustrate the energy of the Pistoiese artistic climate in the broader context of Tuscan, national, and international culture. The intention is to present new insights into the city’s main artistic experiences, thus offering a contextual framework for the selected works of art.
Storia
lI ‘prato’ di Serravalle Pistoiese — Un viaggio attraverso cartoline e foto d’epoca alla scoperta di Serravalle Pistoiese
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Nicoletta Boccardi foto David Dolci
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Accanto un’immagine
Accanto una
di Serravalle Pistoiese
panoramica della
in una foto d’epoca di
piazza in una foto dei
fine Ottocento. ____
primi del Novecento.
To the side, a period
prevalente del borgo
photo of Serravalle
è l’assetto urbanistico
Pistoia from the late 19th
di epoca medievale
century.
dominato ancora oggi
Caratteristica
da imponenti fortilizi relativamente ben conservati al cui interno si trova la torre, ancora esistente, detta del Barbarossa. ____
S
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orto in posizione strategica a controllo dell’omonimo valico collinare, Serravalle Pistoiese esprime la sua peculiarità nello stretto rapporto, indicato dal toponimo, con il luogo in cui sorge: il crinale che collega le ultime propaggini dell’Appennino Pistoiese al Montalbano e che funge da spartiacque tra la valle dell’Ombrone e la Val di Nievole. Caratteristica prevalente del borgo è l’assetto urbanistico di epoca medievale dominato ancora oggi da imponenti fortilizi relativamente ben conservati. Durante il periodo di espansione del Comune di Pistoia, nella prima metà del XII secolo, nell’avanzamento verso ovest in direzione della Val di Nievole, i pistoiesi decidono di fortificare Serravalle in quanto luogo strategico. Edificando quindi un sistema difensivo costituito da cortine murarie che racchiudono un esiguo abitato e si saldano a una rocca, posta sul versante orientale del colle in posizione altimetrica dominante, al cui interno si trova la torre, ancora esistente, detta del Barbarossa. Con la successiva presa di possesso da parte dei lucchesi all’inizio del XIV secolo, il sistema difensivo viene ulteriormente potenziato con la costruzione sul versante occidentale del poggio di una seconda fortificazione, detta impropriamente di Castruccio, costituita da un poderoso recinto coronato a ovest da una possente torre esagonale e caratterizzato a est dalla presenza di due bastioni.
To the side, a view of the square in an early
È a partire da questo periodo che Serravalle acquista il definitivo impianto urbano e la sua vocazione difensiva di castello che conserva fino all’Ottocento: un imponente sistema di fortificazioni che collega la rocca vecchia, al limite orientale del colle, e la rocca nuova, all’estremità occidentale. Quest’ultima, indipendente e distinta da quella preesistente e dal tessuto abitativo, è separata da questi mediante una vasta area inedificata utilizzata come spazio di manovra per armi e soldati in caso di azioni belliche. Unico vuoto urbano conservatosi nei secoli, questo ampio spazio, oggi denominato piazza della Vittoria, ha visto più volte mutare nel tempo il proprio assetto. Un’evoluzione che, grazie all’avvento della fotografia, è dettagliatamente documentata a partire dalla fine dell’Ottocento. Venute meno le necessità difensive, l’area, come testimoniato da una fotografia del 1898, si presenta come un’ampia superficie inerbita priva di qualsiasi tipo di sistemazione sia di natura architettonica che vegetale: è il ‘prato’, nome con il quale ancora oggi gli abitanti del borgo sono soliti indicare questo luogo. All’inizio del XX secolo si registra il primo tentativo di allestimento: una cartolina viaggiata del 1908 documenta infatti la presenza, in corrispondenza dei lati lunghi, di due filari di platani e, in prossimità dell’accesso alla rocca nuova, di una grande fontana circolare con roccaglia e zampillo al centro delimitata da una balaustra in ghisa. All’epoca la rocca, di proprietà di Niccolò Puccini, è
20th-century photo. The village’s main characteristic is its medieval urban plan dominated still today by imposing, relatively well-preserved fortresses, in which the still extant Barbarossa tower stands.
chiusa da un cancello e utilizzata per la coltivazione di olivi e viti dalla famiglia Arcangeli, affittuaria dell’intellettuale e filantropo pistoiese. Soltanto nei primi anni Settanta del XX secolo viene infatti acquistata dal Comune e aperta al pubblico. Un radicale cambiamento dell’immagine del “prato” si ha a cavallo tra le due guerre, alla fine degli anni Trenta o agli inizi del decennio successivo, in seguito alla collocazione di un imponente monumento ai caduti della Prima Guerra Mondiale in luogo della grande fontana circolare. Realizzata dallo scultore Giuseppe Gronchi, l’opera, inaugurata il 23 agosto del 1925, sorgeva originariamente all’ingresso del paese dove oggi c’è un obelisco in pietra in memoria dei caduti di tutte le guerre. Il monumento era costituito da una grande stele in travertino
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Unico vuoto urbano conservatosi nei secoli, questo ampio spazio, oggi denominato piazza della Vittoria, ha visto più volte mutare nel tempo il proprio assetto. Un’evoluzione che, grazie all’avvento della fotografia, è dettagliatamente documentata a partire dalla fine dell’Ottocento.
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Now called Piazza della Vittoria, it is the only large urban open space remaining. Its layout has undergone many changes over the centuries. With the advent of photography, this evolution has been documented in detail since the late 19th century.
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scolpito sulla cui sommità compariva una testa raffigurante l’Italia e sulla parte anteriore un soldato morente in bronzo, con l’epigrafe dannunziana “olocausto, olocausto, non spegnere nella tua cenere l’estro dell’immortalità”. Probabilmente in occasione del trasferimento della scultura, come testimoniato da una cartolina degli anni Trenta, viene creato un dislivello e realizzata una sorta di terrazza per ammirare la piazza dall’alto, il perimetro del “prato” è arricchito e sottolineato da una siepe e vengono messi a dimora quattro pini domestici, presenza quest’ultima che caratterizzerà la piazza fino agli inizi del XXI secolo. Quando nel 1942 la statua in bronzo viene fusa per la causa “metallo alla Patria”, la stele rimane nella piazza ma viene gradualmente trascurata fino a quando alla
fine degli anni Cinquanta viene distrutta. Ciò che rimase, la testa, con la quale generazioni di bambini avevano giocato, venne recuperata da un abitante del borgo, il dott. Giorgio Arcangeli che, autorizzato dal Comune, la trasferì nel suo giardino dove tuttora si trova. Risale probabilmente agli stessi anni Quaranta anche l’attuale denominazione di piazza della Vittoria, in ricordo della vittoria conseguita dagli italiani nel primo conflitto mondiale. Demolito il monumento ai caduti, “il prato” con il passare del tempo cessa di svolgere il ruolo di preambolo alla rocca nuova e di spazio di aggregazione sociale per trasformarsi in uno sterile parcheggio. La piazza assume il suo definitivo assetto agli inizi del XXI secolo attraverso un intervento di riqualificazione teso a restituirle valore e dignità. La
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La piazza assume
The square took on its
il suo definitivo
definitive layout in
assetto agli inizi del
the early 21st century
XXI secolo attraverso
via a redevelopment
un intervento di
project to restore
riqualificazione teso
its importance and
a restituirle valore e
dignity. The complete
dignità. La completa
pedestrianization
pedonalizzazione e una
and a rational, simple
razionale, semplice
arrangement have
sistemazione hanno
returned the “prato”
riconsegnato il “prato”
to local inhabitants,
ai suoi abitanti,
becoming once again
facendolo tornare a
a place for people to
essere luogo d’incontro
gather and for public
e di manifestazioni
events.
pubbliche.
completa pedonalizzazione e una razionale, semplice sistemazione hanno riconsegnato il “prato” ai suoi abitanti, facendolo tornare a essere luogo d’incontro e di manifestazioni pubbliche, e ricostituito l’originaria percezione dello spazio: un dialogo “visivo” tra le due rocche e una visuale completamente libera e focalizzata sulla presenza della rocca nuova per coloro che, dal borgo, si dirigono verso il fortilizio. ☜
History
The “prato” of Serravalle Pistoiese
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Accanto un ‘immagine
To the side, the “prato”
del “prato” degli anni
in the 1950s and today.
50 ed una attuale.
The sculptor Giuseppe
Come è possibile notare
Gronchi’s imposing
non c’è più l’imponente
monument to the fallen
monumento ai caduti
of the First World War,
della Prima Guerra
inaugurated in 1925,
Mondiale realizzato
is no longer there. It
dallo scultore Giuseppe
was melted in 1942 to
Gronchi, inaugurato
provide “Metal for the
nel 1925 e poi fuso, per
Fatherland”.
la causa “metallo alla Patria” nel 1942.
A journey via postcards and vintage photos to discover Serravalle Pistoiese
S
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erravalle Pistoiese rises in a strategic position for controlling its namesake hill pass. As its toponym indicates, its singularity is expressed in its close relationship with where it stands on the ridge that connects the foothills of the Pistoiese Apennines to Montalbano and which acts as a watershed between the Ombrone and the Nievole river valleys. The village is typified primarily by the still predominant medieval urban layout and its impressive, relatively wellpreserved fortifications. During the expansion period of the Commune of Pistoia, in the first half of the 12th century, in advancing westward toward the Val di Nievole, the Pistoiesi decided to fortify Serravalle in view of its strategic location. Consequently, a defensive system of curtain walls was built to enclose a small village. They were joined to the fortress, located at a dominant elevation on the eastern side of the hill, inside of which is the still extant tower, known as the Barbarossa. With its subsequent capture by the Lucchesi in the early 14th century, the defensive system was further reinforced by the construction on the hill’s western slope of a second fortification, inaccurately known as the Castruccio. This massive enclosure was crowned to the west by an imposing hexagonal tower with two bastions to the east. From this time forward, Serravalle developed its definitive urban structure; it retained its defensive role as a castle until the 19th century. An imposing system of fortifications connects the old fortress, on the east side of the hill, to the new one
on the west. The latter is separate and distinct from the pre-existing fortress as well as from the residential area. They were separated by a large vacant area used for maneuvering weapons and soldiers in the event of war. As the village’s only open space to have survived over the centuries, this large space, now known as Piazza della Vittoria, has seen its use change several times over the years. Thanks to the advent of photography, this evolution has been documented in detail since the end of the 19th century. Once its defensive purpose no longer served, the area appears to be a large grassy surface without any buildings or plants, as seen in this photograph from 1898. It is the “field”, or “prato” as it is called today by the village’s inhabitants. At the beginning of the 20th century, an early attempt to improve it was made. A postcard from 1908 shows two rows of plane trees running along its sides, while in the center, there is a large circular fountain with rocaille and a water jet bordered by a cast-iron balustrade, near the entrance to the new fortress. At the time, the fortress was owned by Niccolò Puccini, the Pistoiese intellectual and philanthropist. His tenants, the Arcangeli family, used the gated area to cultivate olive trees and vineyards. it was not purchased by the municipality and opened to the public until the early 1970s. The area’s image underwent a radical change between the two wars, at the end of the 1930s and the beginning of the following decade. The large circular fountain was replaced by an imposing monument to the war-dead of the First World War. Created by the sculptor Giuseppe Gronchi, the work was inaugurated on 23 August 1925. It originally stood at the entrance to the town where, today, there is a stone obelisk
to the memory of all war victims. The monument consisted of a large, carved travertine stele with a head depicting Italy at the top; on the front was a dying soldier in bronze with D’Annunzio’s epigraph, “Holocaust, Holocaust, do not smother in your ashes the genius of immortality”. the sculpture was probably transferred at that time. a postcard from the 1930s shows that two levels were created to form a sort of terrace to view the square from above, a hedge and four domestic pines were planted along
the field’s perimeter, characterizing the square until the beginning of the 21st century. The bronze statue was melted to provide “metal for the Fatherland” in 1942. Only the stele remained in the square; increasingly neglected, it was destroyed in the late 1950s. only the head remained, played with by generations of children. With authorization from the Municipalit0079 Dr. Giorgio Arcangeli, a village inhabitant, moved it to his garden where it still stands today. Its current name, Piazza della Vittoria, probably again dates back to the 1940s, in memory of Italy’s victory in the First World War. Once the war memorial was demolished, the “prato” became a sterile parking lot as it gradually ceased to serve as a preamble
to the new fortress as well as a social gathering place. The square took on its definitive structure at the beginning of the 21st century through a redevelopment project to restore its value and dignity. Its complete pedestrianization and a simple and logical arrangement have returned the “prato” to its inhabitants. It has again become a place where people gather and is used for public events, recreating the original sense of space: a “visual” dialogue between the two fortresses and a completely unobstructed view focused on the new fortress for those who, from the village, are heading towards the fort.☜
Eventi in Toscana - Tuscany Events
Dante 2021 un anno di eventi: a Firenze il cuore delle celebrazioni —
Autunno surrealista tre mostre con grandi capolavori
A surrealist autumn with three exhibitions featuring great masterpieces
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La Toscana celebra i maestri del Surrealismo con ben tre mostre a Siena, Lucca e Pisa. A palazzo Blu a Pisa fino al 9 maggio 2021 è esposta “De Chirico e la Metafisica” con alcuni dei maggiori capolavori dell’inventore della “pittura metafisica”. Centauri, archeologi, figure mitologiche come Orfeo, Ettore, Adromaca, Ulisse, statue, rovine, treni, manichini e mobili abbandonati in architetture scarne, cupe, dense di mistero. I quadri di Giorgio De Chirico sembrano appartenere al regno dei sogni, o meglio degli incubi. Palazzo delle Papesse a Siena fino a settembre 2021 mette in mostra 100 capolavori di Salvador Dalì. Il geniale artista spagnolo è messo a confronto con Galileo Galilei che ispirò molte sue opere. Fino al 24 gennaio 2021 al Lucca Center of Contemporary Art si tiene “La realtà svelata” in mostra le opere su carta di artisti del calibro di Magritte, Dalì, Mirò, Man Ray, Matta, De Chirico e molti altri.
Tuscany celebrates the masters of surrealism with three exhibitions in Siena, Lucca and Pisa. “De Chirico and Metaphysics” will be held at Palazzo Blu in Pisa until May 9, 2021, exhibiting some of the greatest masterpieces of the creator of “metaphysical painting”. Centaurs, archaeologists and mythological figures such as Orpheus, Hector, Adromache and Ulysses as well as statues, ruins, trains, mannequins and furniture abandoned in sparse, gloomy architecture form part of the mysterious works. Giorgio De Chirico’s paintings seem to belong to the realm of dreams, or rather of nightmares. Until September 2021, Palazzo delle Papesse in Siena will showcase 100 masterpieces by Salvador Dalì. The brilliant Spanish artist is compared with Galileo Galilei who inspired many of his works. The Lucca Center of Contemporary Art will host “The unveiled reality” until January 24, 2021. On display will be works on paper by high profile artists such as Magritte, Dalì, Mirò, Man Ray, Matta, De Chirico and many others.
Un viaggio a pedali Firenze unita per celebrare Dante Alighieri, di cui nel 2021 ricorrono i 700 anni dalla morte con un ricchissimo calendario di iniziative che avrà il suo culmine nel Museo della lingua italiana che nascerà a Santa Maria Novella. Le Gallerie degli Uffizi, oltre a realizzare una mostra su Dante a Poppi e una a Castagno, inaugureranno a marzo una monografica su Giuseppe Penone, il cui cuore sarà un’opera di ispirazione dantesca creata per l’occasione. Nella seconda metà del 2021 gli Uffizi insieme al Museo Galileo organizzeranno la mostra “Dall’Inferno all’Empireo – Il mondo di Dante tra scienza e poesia”. Il Maggio Musicale Fiorentino proporrà una lettura integrale della Commedia in venti serate, ma anche una produzione concertistica diretta da Riccardo Muti e la commissione di un brano dedicato a Dante, che verrà eseguito con la direzione di Zubin Mehta. Al Bargello si svolgeranno invece due mostre: “Onorevole e antico cittadino di Firenze” e “La mirabile visione – Dante e la Commedia nell’immaginario simbolista”. Non mancherà la danza, con “Paradise Now” della Compagnia Virgilio Sieni, una performance in piazza della Signoria.
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Eventi in Toscana - Tuscany Events
Dante 2021: a year of celebratory events centered in Florence —
Welcome to autumn: Tuscany’s spectacular foliage
Benvenuto autunno: lo spettacolare foliage in Toscana —
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Ciao estate e benvenuto autunno: la stagione delle foglie che cadono, della vendemmia, del vino e dell’olio nuovo, delle campagne che si tingono di mille colori, un periodo perfetto per scoprire la Toscana. Nel Parco Nazionale delle Forestinesi Casentinesi si possono ammirare i boschi più colorati d’Italia. Qui infatti va in scena lo spettacolo del foliage, ovvero delle foglie che si preparano a cadere e accendono di incredibili sfumature gli alberi e il sottobosco, dall’arancione al giallo oro, dal rosso porpora al paglierino. Una magia che dura solo qualche settimana, fino alla fine di ottobre. Tra i luoghi più belli dove fare un’escursione c’è la Foresta della Lama, una delle aree più incontaminate che si raggiunge solo a piedi, ma anche il Monte Penna, da cui si gode di un panorama spaziale su tutta la riserva naturale. Molto suggestivi anche la Foresta di Campigna, con i suoi abeti e faggi secolari, e il bosco intorno al Santuario della Verna.
Hello summer and welcome autumn: the season of falling leaves, the grape harvest, wine and new oil. It’s also the season in which the countryside is painted a thousand colors; an ideal time to discover Tuscany. In the Forestinesi Casentinesi National Park, you can admire the most colorful woods in Italy. Here, the spectacular foliage varies from leaves that are preparing to fall, lighting up the trees and the undergrowth with incredible shades, from orange and golden yellow to purple red and straw yellow. The magic only lasts a few weeks, until the end of October. One of the most beautiful places to hike is the Lama Forest, a pristine area that can only be reached on foot. You can also enjoy Monte Penna and its amazing panorama over the entire nature reserve. Also noteworthy are the secular firs and beeches of the Campigna Forest, and the wood around the Sanctuary of La Verna.
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Florence unites to celebrate Dante Alighieri whose 700th anniversary will be celebrated in 2021 with a rich calendar of events that will culminate in the Museum of the Italian language that will launched in Santa Maria Novella. The Uffizi Galleries, in addition to organizing an exhibition on Dante in Poppi and one in Castagno, will inaugurate a monographic on Giuseppe Penone in March, the centerpiece of which will be a work inspired by Dante created for the occasion. The second half of 2021 will see the Uffizi join with the Galileo Museum to host the exhibition “From Hell to the Empire - Dante’s world from science to poetry”. Maggio Musicale Fiorentino will present an entire reading of the Comedy across twenty evenings. They will also host a concert conducted by Riccardo Muti, and a piece specially commissioned in dedication to Dante will be conducted by Zubin Mehta. Two exhibitions will be held at the Bargello: “Honorable and ancient citizen of Florence” and “The admirable vision - Dante and the Comedy in the symbolist imagination”. Dance will also form part of the programme with “Paradise Now” by the Virgilio Sieni Company performed in Piazza della Signoria.
Valori e passioni ci uniscono
Questa è Pistoia!… —
SPORT
50 | NATURART | SETTEMBRE 2020
testo Lorenzo Baldi foto Sara Bonelli
NATURART | SETTEMBRE 2020 | 51
Giorgio Tesi Group torna dopo 5 anni Title Sponsor del Pistoia Basket 2000 e da quest’anno anche della Nico Basket Femminile. Due importanti partnership volute dall’azienda per raggiungere insieme, con rinnovato entusiasmo, gli importanti ed ambiziosi obiettivi di queste due compagini che rappresentano l’eccellenza dello sport pistoiese.
____ In apertura una bella immagine di alcuni componenti della Giorgio Tesi Group Pistoia, quest’anno impegnata nella serie A2 di basket. In alto una foto della presentazione della Blue Volley Quarrata, avvenuta durante l’Open Week organizzato dalla Giorgio Tesi Group presso la sede centrale di Badia a Pacciana. ____ Opening photo, some members of the Giorgio Tesi Group Pistoia at this year’s A2 basketball series. Top, the Blue Volley Quarrata
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li amori, quelli veri, non finiscono mai…. e così grazie al forte legame e alla grande passione della Famiglia Tesi per lo sport e per la valorizzazione della nostra città, la Giorgio Tesi Group - azienda pistoiese leader in Europa nel settore del vivaismo di piante ornamentali che esporta in più di 60 paesi del mondo e che vanta ben 23 vivai di produzione situati nel quartier generale di Pistoia e nelle sedi di Piadena, San Benedetto del Tronto, Grosseto e Orbetello, è tornata da questa stagione sportiva a legare la propria immagine al Pistoia Basket 2000 come Title Sponsor, andando a consolidare ulteriormente un rapporto speciale che dopo i 5 anni di successi tra il 2011 e il 2016 caratterizzati da due finali play off di A2, dalla promozione in LBA, dall’entusiasmante serie di play off terminata a Milano in gara 5 e da una stagione che ha visto la squadra per diverse giornate ai vertici del massimo campionato nazionale e qualificata per le Final Eight di coppa – Un rapporto di collaborazione che comunque non si è mai interrotto, sia ricoprendo il ruolo di Gold Sponsor nelle ultime due stagioni sportive in LBA sia investendo nel settore giovanile della società attraverso il progetto
during the Open Week organized by the
Giorgio Tesi Junior, fortemente voluto dall’azienda per sostenere l’attività sportiva giovanile di oltre 1000 giovani appartenenti a società sportive di calcio, basket, pattinaggio, pallavolo e rugby operanti sul territorio pistoiese, nel rispetto di importanti valori come uguaglianza, correttezza, rispetto, solidarietà e partecipazione. a “Siamo molto felici di tornare come Title Sponsor del Pistoia Basket 2000 – ha dichiarato Fabrizio Tesi Legale rappresentante della Giorgio Tesi Group– e con questo accordo, che rappresenta anche un atto di amore verso la città, la nostra Azienda conferma ancora una volta la grande attenzione verso il mondo sportivo e le eccellenze espresse dal territorio. Torniamo in un momento per tutti difficile e pieno di incertezze legate all’andamento della pandemia da Covid-19 che proprio in questo autunno si è ripresentata con forza, con un impegno pluriennale, consapevoli, dopo gli splendidi cinque anni da Title Sponsor tra il 2011 e il 2016, di poter offrire con rinnovato entusiasmo, un contributo per consolidare il legame tra la squadra, la città e la tifoseria, valore fondamentale per raggiungere, insieme, risultati di assoluto rilievo. Molto importante è anche l’accordo recentemente raggiunto con la Nico Basket – continua Fabrizio Tesi - che porta a Pistoia il basket femminile di alto livello. Dopo gli accordi con Pistoia Basket e Blue Volley Quarrata, l’azienda ha deciso di sposare questo ambizioso
progetto che guarda al futuro con grande voglia di crescere e rinnovata ambizione. Come Title Sponsor di Pistoia Basket e NBF, da parte nostra ci auspichiamo una fattiva collaborazione tra queste due prestigiose realtà sportive e la nascita di una collaborazione che veda la condivisione degli spazi, l’organizzazione in comune di eventi e soprattutto lo sviluppo dei rispettivi settori giovanili. Per quanto riguarda la rinnovata partnership con il Pistoia Basket 2000 – chiude Giacomo Galanda Special Project Manager della Giorgio Tesi Group ed ex capitano dei biancorossi- sono certo che contribuirà, grazie a valori come passione, impegno e forte legame con il territorio, che sono convinto siano la chiave per tornare a costruire un gruppo vincente, a rinsaldare quello speciale e indispensabile legame tra la squadra e la città che già in passato ha aiutato il basket pistoiese a raggiungere importanti risultati sportivi. Il recentissimo accordo con Nico Basket invece, rappresenta una svolta determinante per tutto il movimento cestistico pistoiese e vede la nostra azienda come comune denominatore di due importantissime realtà sportive del nostro territorio. Il progetto che hanno costruito e portato avanti con successo in pochissimo tempo il Presidente Nerini e i suoi collaboratori è un esempio davanti agli occhi di tutti di come sia possibile realizzare qualcosa di credibile, solido e ambizioso lavorando con impegno e serietà, valorizzando più possibile il settore giovanile. ☜
Giorgio Tesi Group at its headquarters in Badia a Pacciana.
Values and passions unite us
This is Pistoia!
T
____
Protagonista assoluto
Sporting a Montale
nella scorsa edizione
shirt, the undisputed
della Next Gen Cup, nel
star of the last Next Gen
campionato under 18
Cup in the under-18
eccellenza e miglior
championship of
realizzatore del proprio
excellence and the best
girone di C Gold con
scorer in the C Gold
la maglia di Montale,
round was the Italian-
quest’anno l’estone di
coached Estonian Joonas
formazione italiana
Riisma who more than
Joonas Riisma è
lived up to expectations
chiamato a confermare
in the A2 Series.
le grandi aspettative sul suo conto anche in serie A2.
After 5 years, the Giorgio Tesi Group is back as Title Sponsor of Pistoia Basket 2000 and, beginning this year, also of Nico Basket Femminile. With renewed enthusiasm, the company sought out these two important partnerships to achieve the important and ambitious goals of these two teams that represent Pistoia’s excellence in sports.
rue love never ends…. Because of the Tesi family’s strong commitment to and great enthusiasm for sports and promoting our city, the Giorgio Tesi Group – a leading Pistoiese company in the European ornamental-plant nursery sector exporting to more than 60 countries world with 23 production nurseries located at the Pistoia headquarters and in the Piadena, San Benedetto del Tronto, Grosseto and Orbetello offices – has returned from this sporting season to link its image to Pistoia Basket 2000 as a Title Sponsor. They are continuing to strengthen a special relationship that, after the 5 successful years between 2011 and 2016, saw the team for one season at the top of the national championship for several day, as they qualified for the Final Eight Cup, with two A2 playoff finals, promotion to the Lega Basket Serie A (LBA), and the exciting series of playoffs that end in Milan with game 5. Through this uninterrupted partnership the nursery company has been both a Gold Sponsor in the last two LBA seasons as well as investing in the organization’s youth sector through the Giorgio Tesi Junior project. Through the latter, the company has worked to support youth sports for over 1000 young people affiliated with Pistoia-area football,
basketball, skating, volleyball, and rugby clubs, respecting such important values as equality, fairness, team spirit, and involvement. “We’re very happy to return as Title Sponsor of Pistoia Basket 2000,” Fabrizio Tesi, the Giorgio Tesi Group’s legal representative, stated. “With this agreement, which is also an act of love for the city, our company once again proves its great interest in the world of sports and the distinctions articulated by the territory. We have returned at a difficult time for everyone, filled with the uncertainties related to the evolution of the Covid-19 pandemic that has come back full force this fall. After five splendid years as Title Sponsor, between 2011 and 2016, we can offer a multi-year commitment with renewed enthusiasm that will contribute to strengthening the bond between our team, our city and their fans, all fundamental to achieving these exceptionally important results together.” “This recent agreement with Nico Basket is also very important,” Fabrizio Tesi continues. “It brings top-level women’s basketball to Pistoia. After the agreements with Pistoia Basket and Blue Volley Quarrata, our company has decided to combine this ambitious, forward-looking project with a strong desire to grow and with renewed commitment. As for us, as Title Sponsor of Pistoia Basket and Nico Basket, we are hoping for an effective partnership between these two highly regarded
NATURART | SETTEMBRE 2020 | 53
—
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teams and the birth of an alliance that will share spaces, jointly organize events, and, above all, develop their respective youth divisions.”
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“As for the renewed partnerships with Pistoia Basket 2000, I’m sure that it’ll help,” closes Giacomo Galanda, Special Project Manager for the Giorgio Tesi Group and former Pistoia Basket captain. “I’m convinced that such values as enthusiasm, commitment, and a strong attachment to the territory are the key to re-building a winning team. They serve to reinforce that special and crucial bond between the team and the city, which has already helped Pistoiese basketball to achieve notable sports results in the past. On the other hand, this recent agreement with Nico Basket is a decisive moment for all Pistoiese basketball with our company as the common thread between two very important, local teams. President Nerini and his associates have successfully built and carried out in a very short time a project that clearly exemplifies the possibility of achieving something realistic, solid, and ambitious by truly working wholeheartedly to help our young people progress as much as possible.” ☜
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Sopra, la Nico Basket
Above, as of this year
– da quest’anno
bearing the Giorgio
targata Giorgio Tesi
Tesi Group label, Nico
Group - impegnata nel
Basket played in the
campionato femminile
A2 series women’s
di serie A2. Accanto,
championship. To the
la guardia Lorenzo
side, guard Lorenzo
Querci – lo scorso anno
Querci, on loan to Capo
in prestito a Capo
d’Orlando last year, and
d’Orlando - e il lungo
power forward Angelo
Angelo Del Chiaro,
Del Chiaro, products of
prodotti del settore
Pistoia Basket 2000’s
giovanile del Pistoia
youth sector and now a
Basket 2000 e ora
driving force with their
protagonisti con la
first team.
prima squadra.
ALBERGO CERIMONIA
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Giorgio Tesi Group
Mai così vicini… — Giorgio Tesi Group, dopo un lungo lavoro di progettazione e realizzazione, presenta il progetto Nurseries Virtual Tour, fortemente voluto per consentire a tutti i propri clienti, anche in un periodo così difficile, di visitare, anche se virtualmente, sede, vivai e filiali dell’azienda.
testo
foto Nicolò Begliomini Lorenzo Marianeschi
NATURART | SETTEMBRE 2020 | 57
Lorenzo Baldi
V
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irtual Tour. Due parole che esprimono un qualcosa di cui, specialmente dall’inizio dell’emergenza sanitaria legata a Covid-19, si sente sempre più spesso parlare e che nel caso dell’iniziativa della Giorgio Tesi Group descrivono un progetto multimediale basato sulla fotografia panoramica a 360 gradi, in cui il visitatore può osservare l’ambiente che lo circonda da diversi punti di osservazione permettendo quindi la visione di spazi e situazioni con realismo e grande qualità. Realizzare qualcosa del genere richiede molto lavoro a partire dallo sviluppo dell’idea per arrivare alla fase di progettazione, seguita poi dal lavoro più pratico come il sopralluogo degli ambienti da fotografare, la realizzazione delle foto e la post-produzione delle immagini a 360 gradi, e l’aggiunta di testi esplicativi, video e audio in grado di rendere la visita virtuale un’esperienza ricca di
informazioni utili e soprattutto molto coinvolgente. Uno strumento di formazione quindi, in grado sia di porre in evidenza la qualità degli ambienti, dei prodotti e dei servizi offerti, che di unire alla semplice visita virtuale una serie di informazioni multimediali in grado di coinvolgere i visitatori, con il risultato di valorizzare la propria immagine a livello globale. Grazie a questo progetto, integrato anche sul sito www. giorgiotesigroup.it, chiunque, nel mondo, comodamente seduto davanti al computer o semplicemente utilizzando il proprio smartphone, avrà l’opportunità di visitare la sede dell’azienda, le sue filiali e i vivai con le piante in produzione. Il servizio sarà in parte visibile a tutti e in parte invece riservato ai clienti, a cui verrà fornito in omaggio anche un card board per la realtà virtuale, previa registrazione e scelta di username e password. Al Virtual Tour, che vedrà anche aggiornamenti fotografici periodici in modo da consentire ai clienti di vedere e quindi scegliere
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Nurseries Virtual
The Nurseries Virtual
Tour è un esclusivo
Tour is an exclusive
progetto multimediale
multimedia project
basato sulla fotografia
using 360-degree
a 360 gradi in cui il
panoramic photography,
visitatore può osservare
letting a visitor view the
l’ambiente da più punti,
location from several
permettendo la visione
observation points,
degli spazi e degli
giving realistic, high-
oggetti con realismo e
quality views of spaces
qualità.
and objects.
— Contestualmente l’azienda sta già lavorando allo sviluppo di una innovativa App (sia Android che IOS) tramite la quale sarà possibile per tutti coloro che la scaricheranno utilizzare una serie
di funzioni multimediali in grado di ottimizzare il contatto con i clienti, sia quelli abituali che quelli potenziali. Un importante investimento, quello della Giorgio Tesi Group, che oltre ad aprire le proprie porte al mondo intero, evidenzia ancora una volta la volontà di confermarsi leader in Europa nel settore del vivaismo di piante ornamentali grazie ai 23 vivai per 500 ettari di produzione situati nel quartier generale di Pistoia e nelle sedi di Piadena, San Benedetto del Tronto, Grosseto e Orbetello, dove vengono coltivate le piante spedite in più di 60 Paesi nel mondo. ☜
____
Una visita virtuale che
This virtual visit is a
diventa un’esperienza
practical, information-
coinvolgente e ricca
filled experience, a
di informazioni
modern means of
utili. Un moderno
contact and training,
strumento di contatto
with a part open to
e di formazione, con
everyone and another
una parte open ed
for use by registered
un’altra riservata
customers only.
esclusivamente ai clienti, a cui potranno accedere tramite registrazione.
NATURART | SETTEMBRE 2020 | 59
con i propri occhi le piante in produzione in quel periodo, si aggiungerà anche la possibilità di avere informazioni botaniche, interagire – tramite tutti i più moderni sistemi di contatto – con i propri commerciali di riferimento, contattare l’azienda per un preventivo e consultare le offerte speciali che periodicamente saranno lanciate.
____
Giorgio Tesi Group
Never so close
—
V
After a lengthy planning and implementation process, Giorgio Tesi Group is introducing its Nurseries Virtual Tour. This eagerly-awaited project lets all our customers, even during this difficult period, visit, albeit virtually, the company’s headquarters, nurseries, and branches.
irtual Tour. These two words express something that, especially since the beginning of the Covid-19 health emergency, we hear increasingly often. In the case of the Giorgio Tesi Group’s initiative, they describe a multimedia project based on 360-degree panoramic photography, in which the visitor can observe the surrounding environment from different observation points, thus giving realistic, high-quality views of spaces and situations. Carrying out something like this requires a lot of work, starting from concept development to the design phase and then such more practical work as inspecting the settings to be photographed, taking the photos, and finally post-production of the 360-degree images and the addition of explanatory texts, videos, and audio to make the virtual visit a particularly engaging experience filled with useful information. This training tool is thus able to both highlight the quality of the settings, products, and services offered, as well as combine a simple virtual visit with a range of multimedia information to engage visitors, resulting in an enhancement of our global image. Thanks to this project, also incorporated into the www.giorgiotesigroup.it website, anyone around the world, sitting comfortably in front of their computer or simply using their smartphone, will be able visit our company headquarters,
its branches, and plant-production nurseries. One part of the service will be visible to everyone; another part will be reserved for customers who, upon registration and selection of a user name and password, will also receive a complimentary virtual reality cardboard. With periodic updates, the Virtual Tour will let customers see and choose firsthand the plants in production at that time. It will also be possible to have botanical information, interact with your sales representatives via all the most modern contact systems, contact our company for a quote, and consult the special deals we periodically offer.
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A tutti i clienti, l’azienda
The company will
fornirà in omaggio un
provide all customers
esclusivo card board
with a free virtual-reality
per la realtà virtuale,
cardboard, specially
appositamente
customized with
personalizzato con una
graphics to mark this
grafica studiata per
occasion.
l’occasione.
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This is an important investment by the Giorgio Tesi Group, which, in addition to opening its doors to the world, once again shows a willingness to solidify its position as European leader in the ornamental-plant nursery sector of as a result of its 23 nurseries on 500 hectares for production at its headquarters in Pistoia as well as at its branches in Piadena, San Benedetto del Tronto, Grosseto, and Orbetello, where the plants shipped to more than 60 countries around the world are grown.☜
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Un progetto voluto e
This eagerly awaited
sviluppato dall’azienda
project was developed
per essere sempre
by the company to
vicina ai suoi clienti
be available to its
in 60 stati del mondo
customers in 60
e consentirgli, in ogni
countries around the
momento e da ogni
world and to let them
luogo, di visitare sede,
visit the head office,
vivai e filiali.
nurseries, and branches any time and from anywhere.
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— At the same time, the company is already working on developing an innovative app (for both Android and IOS) through which anyone can download it to use a series of multimedia functions that optimize contact with both regular and potential customers.
Giorgio Tesi Group
Progetto Garden: prodotti di qualità al servizio dei Garden italiani — Dal 21 al 26 Settembre presso la sede della Giorgio Tesi Group, si è svolto – per la prima volta a Pistoia, capitale europea del vivaismo un Open Week dedicato ai Garden italiani. Un grande show room di 3000 mq con più di mille varietà di piante esposte.
a cura
della Redazione foto Nicolò e Carolina Begliomini
G
62 | NATURART | SETTEMBRE 2020
iorgio Tesi Group, azienda leader in Europa nel settore del vivaismo di piante ornamentali con vivai di produzione situati nel quartier generale di Pistoia e nelle sedi di Piadena, San Benedetto del Tronto, Grosseto e Orbetello, grazie alla sua grande capacità produttiva con ben 23 vivai attorno al polo logistico e amministrativo di Pistoia e nelle 4 filiali situate a Grosseto, Orbetello (GR), Piadena (CR) e San Benedetto del Tronto (AP) – che sono un vero e proprio punto di forza per l’azienda in quanto permettono una diversificazione delle coltivazioni a seconda del clima e delle specialità, garantendo controllo e programmazione della produzione – ha lanciato un Open Week dal 21 al 26
settembre 2020. Durante l’Open Week i clienti hanno potuto visitare la sede di Pistoia e lo show room allestito per l’occasione, il nuovo Progetto Garden che prevede la periodica formulazione di specifiche offerte commerciali di piante su carrelli o bancali, destinate ai Garden di tutta Italia, con due partenze fisse a settimana. In questo modo viene garantito a tutti i clienti un veloce riassortimento grazie all’organizzazione di camion groupage con spedizioni fisse settimanali in ogni periodo dell’anno, così da assicurare piante fresche, senza stock di magazzino. L’ufficio grafico interno mette a disposizione dei clienti la grande professionalità acquisita in tanti anni di lavoro, con l’obiettivo di valorizzare l’immagine delle piante attraverso lo studio e la realizzazione di packaging personalizzati (etichette ad hoc con logo aziendale, info sulla pianta, prezzo e bar code, vasi, cartellonistica, personalizzazione dei carrelli etc…). ☜
ZOOM
Open Day Domenica 27 settembre infine, dalle 9.00 alle 12.30, Giorgio Tesi Group ha aperto al pubblico il grande show room di 3000 mq con esposte più di mille varietà di piante prodotte dall’azienda in un ambiente sano e sicuro, nel rispetto dei princìpi dell’eco-efficienza: certificazioni, monitoraggio, controllo dei consumi e sostenibilità. Per famiglie, bambini e appassionati del verde si è trattato certamente di una bella occasione per conoscere da vicino sia il mondo del vivaismo, settore essenziale per l’economia del nostro territorio, che una grande azienda famosa ed apprezzata in tutto il mondo per la qualità delle piante prodotte. Durante la mattina, oltre a poter visitare lo show room, dove era a disposizione personale specializzato per rispondere alle tante domande dei visitatori, nel rispetto delle norme emanate per il contenimento del virus Covid-19, sono stati organizzati anche un workshop sulla botanica, la coltivazione e la potatura delle rose e dei laboratori tematici per bambini dai 3 ai 10 anni di età a cura della Cooperativa Pantagruel che hanno visto la partecipazione di oltre 50 bambini.
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Grande successo tra
The Open Week met
gli operatori di settore
with great success
per l’Open Week, uno
among sector
show room di 3000
professionals. Organized
metri quadri con oltre
in late September
mille varietà di piante
by the Giorgio Tesi
esposte, organizzato
Group, it was held at its
a fine settembre dalla
Pistoia headquarter in
Giorgio Tesi Group
a 3000m2 showroom
presso la propria sede
where over 1,000
centrale di Pistoia.
plant varieties were on display.
Giorgio Tesi Group finally opened its large 3000 m2 showroom to the public on Sunday, 27 September, from 9:00 to 12:30. More than a thousand varieties of plants produced by the company were on display in a healthy and safe environment, respecting the principles of ecoefficiency: certifications, monitoring, consumption control, and sustainability. For families, children, and green enthusiasts, it was a great opportunity to get to know both the world of nurseries – an essential sector for our territory’s economy, and a large company known and appreciated all over the world for the quality of the plants it produces. During the morning, in addition to being able to visit the showroom, where specialized personnel were available to answer visitors’ many questions, and in compliance with the rules issued for containing the Covid-19 virus, a workshop on botany and the cultivation and pruning of roses was also organized in addition to the themed workshops for children from ages 3 to 10 years by the Cooperativa Pantagruel Cooperative, with over 50 children participating.
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Open Day
____
____
Durante l’Open Day di
On Sunday, 27
domenica 27 settembre
September, the Open
sono stati organizzati
Day offered workshops
anche un workshop
on botany plus rose
sulla botanica, la
cultivation and pruning.
coltivazione e la
In addition, the
potatura delle rose e
Cooperativa Pantagruel
dei laboratori tematici
organized themed
per bambini dai 3 ai 10
workshops for children
anni di età a cura della
aged 3 to 10 years,
Cooperativa Pantagruel
which were attended by
che hanno visto la
over 50 children.
partecipazione di oltre 50 bambini.
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____
____
Per famiglie, bambini e
For families, children,
appassionati del verde
and green enthusiasts,
si è trattato certamente
this was a great
di una bella occasione
opportunity to better
per conoscere da vicino
understand the nursery
il mondo del vivaismo,
world, an essential
settore essenziale per
sector in the local
l’economia del nostro
economy, aided by
territorio, grazie
the specialized staff
anche alla presenza di
available to answer the
personale specializzato
visitors’ many questions
a disposizione per rispondere alle tante domande dei visitatori
Giorgio Tesi Group
Garden Project: quality products serving Italian Gardens
A
Dedicated to Italian gardens an Open Week was held for the first time, 21-26 September, at the Giorgio Tesi Group headquarters in Pistoia, the European nursery capital. More than a thousand varieties of plants were on display in a large 3000 m2 showroom
n Open Week was launched 21-26 September 2020 by the Giorgio Tesi Group. A European leader in the field of ornamental plant nurseries, it has production nurseries at its Pistoia headquarters and at the Piadena, San Benedetto del Tronto, Grosseto and Orbetello branches. Thanks to its large production capacity with 23 nurseries around its logistics and administrative hub in Pistoia and at its four branches in Grosseto, Orbetello (GR), Piadena (CR) and San Benedetto del Tronto (AP), they are one of the company’s strong points owing to crop diversification according to climate and to specialties, thus guaranteeing production control and planning. During the Open Week, customers could visit the Pistoia headquarters and show room set up for the event. Its new Garden Project provides for periodically offer specific commercial deals for plants on trolleys or pallets, intended for gardens throughout
Italy, with two fixed departures a week. As a result, all our customers are guaranteed fast restocking thanks to the organization of groupage trucks with fixed weekly shipments throughout the year, which ensure fresh plants, without warehouse stock. The internal graphics office makes available to customers the great expertise they have acquired over many years of work, with the aim of enhancing the image of our plants through the study and creation of customized packaging (custom labels with company logo, plant info, price and bar code, pots, posters, trolley customization, etc.). ☜
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Persone
Gioia Francella, da Pistoia all’America e ritorno — testo Nicolò Begliomini
P
istoia è una città particolare, che a volte tende a tenere nell’ombra quelle persone che, specialmente tramite il proprio lavoro, rappresentano una vera e propria eccellenza nei loro settori. Gioia Francella è senza dubbio una di queste: madre originaria di Bardalone, a Pistoia con la famiglia fin da ragazza, nei primi anni ’80 ha spiccato il volo per Londra da dove si è spostata prima in California e poi a New York. La sua agenzia di marketing&design, DEDICA, è un’agenzia di successo con sede a New York che funge da braccio di esecuzione strategica e creativa per alcuni dei marchi più noti e rispettati nel mondo, come Coca-Cola. Innamorata di Pistoia, ha ristrutturato una casa in collina per tornarci con la sua famiglia ogni volta che riesce a ritagliare un po’ di tempo dal lavoro.
Qual è il tuo legame con la città di Pistoia? Il mio legame con Pistoia iniziò con le vacanze sulla Montagna Pistoiese. La famiglia di mia madre era originaria di Bardalone, e ogni estate tornavamo per un mese di felicità selvaggia. È stato durante quelle estati che ho scoperto i confetti pistoiesi, - mi sembravano così esotici -, i necci di farina di castagne, ho imparato ad arrampicarmi sui castagni più alti e a fare fionde di legno. Poi, all’apice dei turbolenti anni ’70, ci spostammo definitivamente da Roma qui in Toscana. All’inizio Pistoia mi sembrava piccola, ma con il tempo mi ha saputa affascinare; al punto che, qualche anno fa, ho deciso di riallacciare il legame. Abbiamo realizzato il sogno di rimettere a nuovo una vecchia casa, trasformandola così in un luogo magico, sempre aperto ad amici e famiglia; la casa che lascerò a mio figlio. Quando ci si sposta
parecchio da un angolo all’altro del mondo, si sente il bisogno di un posto che sia davvero “casa”, e per noi quel luogo è Pistoia. Al momento il mio rapporto con la città è un misto tra amore incondizionato e puro sconcerto; Pistoia è una città meravigliosa, ma guardandola attraverso gli occhi di chi ritorna (e che lavora nella comunicazione) mi rendo conto di quanto enorme sia il suo potenziale ancora da sfruttare.Quando parlo di Pistoia ai miei amici stranieri, devo sempre aiutarli spiegando che è “vicino Firenze”, “vicino Lucca”… Pistoia non dovrebbe essere definita “vicino” a nessun altro luogo! Sono certa che abbia tutte le carte in regola per spiccare come un fondamentale centro culturale e artistico della Toscana. Al limite la si conosce per il Festival Blues, ma anche qui si parla di un numero ristretto di persone. È un vero peccato: Pistoia ha tutto un mondo da offrire.
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Iniziamo una chiacchierata con Gioia Francella, titolare della prestigiosa agenzia di marketing e advertising newyorkese DEDICA, che collabora con alcuni dei principali brand mondiali, innamorata di Pistoia, delle sue eccellenze e del territorio che la circonda.
____ Per quattro anni di fila, Dedica ha curato uno spazio espositivo esperienziale per Coca-Cola, in occasione della partecipazione al Consumer Goods Forum. Nel 2016 in Sud Africa, la consegna per Dedica era di sottolineare gli sforzi ambientalisti e sostenibili della CocaCola Company in Africa e in tutto il mondo ____ For four consecutive years, Dedica has created experiential exhibit spaces for Coca-Cola and their participation in the global Consumer Goods Forum. In 2016, the Forum was held in South Africa and Dedica’s assignment was to highlight the environmental and sustainable efforts of The Coca-Cola Company in Africa and around the world.
Ormai da anni lavori all’estero con grande successo professionale e la tua Agenzia collabora con alcuni dei più importanti brand mondiali. Ci racconti la tua storia?
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Nel 1984 anni sono partita da Pistoia per Londra, dove mi sono subito sentita a casa: sì, perché gli inglesi e i toscani hanno molto in comune, a partire dall’umorismo spiazzante! In Italia ero iscritta a Lingue, ma a Londra ho deciso di cambiare e studiare arte, la mia vera passione. È così che ho scoperto il graphic design. Erano gli anni in cui l’uso del computer nella grafica stava prendendo piede, e questo nuovo strumento mi intrigava. Nei primi anni ’90, a causa della recessione economica che colpì l’Inghilterra, accettai una posizione in un’agenzia vicino Treviso. Mi ci volle meno di un anno per rendermi conto che l’ambiente di lavoro italiano non faceva per me, ma in compenso incontrai David Player. Con David decidemmo di tornare a Londra e fondare un’agenzia tutta nostra: DEDICA. Un anno dopo mi trasferii in California, che per me si è rivelata il posto giusto al momento giusto: ci fu offerta l’opportunità di collaborare di nuovo con Legoland nel parco che stavano realizzando a Carlsbad, in California. Dopo qualche mese fui contattata dal loro maggiore sponsor, CocaCola e fu l’inizio di quella che ora è diventata una partnership, continua e di successo. La storia di DEDICA è caratterizzata da un po’ di sana incoscienza,
tantissimo lavoro e soprattutto un’autentica passione per il design. Entrare a far parte del mondo dei nostri clienti internazionali come agenzia partner, ci ha sicuramente permesso di ottenere una visione più approfondita del mercato globale. In California, la mia “italianità”, unita al talento di David nel design e alla nostra prospettiva originale e aperta al mondo ci ha permesso di distinguerci dalle agenzie concorrenti, e questo ci ha portato al successo. Nel 2006 decisi che era arrivato il momento di spostarci a New York, anche per essere più vicini alle sedi centrali dei nostri clienti. Da allora DEDICA si è ingrandita. Qualche anno fa, abbiamo festeggiato il nostro ventesimo anniversario, e ciò che abbiamo saputo realizzare in questo percorso mi riempie di orgoglio e di curiosità per il futuro. Come valuti, in base alla tua grande esperienza nel settore, il lavoro di marketing della Giorgio Tesi Group, che ormai da 10 anni grazie a Naturart, Discover Pistoia ed alle altre iniziative, lavora per la promozione del nostro territorio e delle eccellenze che questo esprime? Ho cominciato a notare il lavoro di Giorgio Tesi Group, anni fa, all’aeroporto di Pisa dove era l’unico grande gruppo pistoiese presente con efficaci campagne pubblicitarie. Nel frattempo ho scoperto anche NATURART, che adoro. Per me che vengo a Pistoia purtroppo non più di due – tre
volte l’anno è davvero meraviglioso leggere sui numeri di questa pubblicazione cosa è successo in città e sul territorio mentre ero via, o scoprire nuove eccellenze o qualche tesoro artistico nascosto. Pistoia offre sempre qualcosa ai cittadini e ai turisti, basta sapere dove guardare. Purtroppo, dal mio - limitato - punto di vista, oltre a ciò che fate voi e qualche altra eccezione, ciò che ho avuto modo di osservare mi spinge a concludere che la città non è adeguatamente pubblicizzata. NATURART e DISCOVER PISTOIA fanno bene questo lavoro, ma se mi posso permettere una riflessione, questo dovrebbe essere fatto non da un solo gruppo ma dall’unione di tutte le aziende più importanti che prosperano sul territorio. La promozione dell’area e delle sue attrattive dovrebbe essere un obiettivo comune e uno sforzo combinato. Voi della Giorgio Tesi Group state facendo un ottimo lavoro, costruito a tavolino giorno dopo giorno, seguendo una precisa strategia implementata del vostro ufficio marketing che mira a costruire un legame emotivo verso il proprio brand. È un legame che richiede energia, pianificazione, investimento, tempo per essere coltivato ma soprattutto tanto amore. Nel tempo il vostro gruppo è riuscito a far percepire in tutto il mondo il legame indissolubile che c’è tra le piante pistoiesi e i propri dintorni, sia attraverso campagne di prodotto, che proponendo iniziative in grado di coinvolgere
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Crema di Limoncello - terza e
Crema di Limoncello
quarta edizione
3th and 4th edition. Now
Ogni anno, ormai parte di
part of a longstanding
un’attesa tradizione e prodotta
and highly anticipated
artigianalmente, la nostra Crema
and handcrafted Dedica
di Limoncello viene offerta ai
holiday gift tradition for
clienti come regalo natalizio.
our clients.
Tornando a Pistoia come hai visto la tua città con gli occhi di una cittadina del mondo? Cosa consigli, da professionista del settore, per migliorarne e promuoverne l’immagine? A volte mi sembra che ci sia una sorta di miopia che non permette alla collettività di vedere quello che Pistoia può offrire al mondo. Ciò che vedo da fuori è un disordine di “piccole” iniziative da cui ci si aspettano cospicui risultati. Per avere successo occorre decidere quale storia si vuole raccontare, e poi trovare la chiave giusta. La prima cosa che chiediamo ai nuovi clienti prima di iniziare una collaborazione è: “Diteci a cosa siete disposti a rinunciare”. All’inizio, non è possibile creare una narrativa di brand unica e avvincente, che abbia qualcosa per tutti. Bisogna innanzitutto definire a chi ci si vuole rivolgere in modo da poter canalizzare e ottimizzare le risorse verso quel preciso obiettivo. Che sia Pistoia o il prodotto di un grande brand, non fa differenza. Un approccio base potrebbe essere di presentare Pistoia in rapporto alla sua vicinanza con centri più famosi, usando le qualità della città e del territorio per proporre una Toscana più “autentica” rispetto alle mete più inflazionate. Per fare questo ci vuole determinazione, consapevolezza e audacia, ma soprattutto qualcuno in grado di tessere insieme tutti gli elementi della storia per attirare l’attenzione e narrare finalmente Pistoia come un luogo da non perdere. ☜
NATURART | SETTEMBRE 2020 | 69
i cittadini rendendoli parte di questo legame. Non si vede spesso una compagnia così dedita nella promozione del proprio territorio, e anzi ho potuto constatare come molte aziende locali considerino gli investimenti di branding perdite di tempo e di soldi, preferendo piccole iniziative rispetto a campagne più strutturate volte ad ottenere precisi risultati.
People
Gioia Francella, from Pistoia to America and back
—
Let’s chat with Gioia Francella, owner of DEDICA, a thriving New York marketing and advertising agency that works with some of the world most famous brands, and who is in love with Pistoia, its charms, and the surrounding area.
P
istoia is a singular city that tends to keep hidden, those individuals who, mainly through their work, are truly exceptional in their respective sectors. Gioia Francella is unquestionably one of these. With roots, on her mother’s side, in the Pistoiese Mountain, at the age of 14 she moved to Pistoia with her family. In the early 80’s, she flew to London and from there she relocated first to California and then to New York. Her advertising and marketing agency, DEDICA, is a successful New York based agency that serves as a strategic and creative execution arm for some of the most well-known and respected brands in the world, such as Coca-Cola. In love with Pistoia, she bought and renovated a beautiful house in the hills, where she returns with her family whenever she manages to carve out some time from her work.
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What are your ties to the city of Pistoia? It began with summer vacations on the Pistoiese Mountain. Since my mother’s family was originally from Bardalone every year we spent a month of wild happiness in the village. It was during those summers that I learned to climb and swing upside down the tallest chestnut trees, and to make wooden slingshots.Then, at the height of the 70’s unrest, we moved permanently from Rome to Tuscany. In the beginning Pistoia felt so tiny to
me, but gradually I fell in love with its charm. It has been a lasting love to the point that, a few years ago, I decided to reconnect the thread. We have accomplished the dream of renovating an old house, thus transforming it into a magical place, always open to friends and family; a place I will leave to my son. When you move around a lot you need a place you truly call home, and for us it’s Pistoia. My relationship with the city is a mixture of unconditional love and bewilderment. Pistoia is such a beautiful city, but when I look at it through the lens of someone who has ventured out, or even from the perspective by nature of my profession I cannot help but notice its vast, yet still largely unfulfilled, potential. When I talk about Pistoia to friends, I am always asked: “where is it”? I am forced to start with “Near Florence”, or narrow it down to “Near Lucca”. Pistoia should not have to be a “Near” anything; I believe that it has all of the qualities and characteristics to truly stand on its own as one of the key cultural centers in the region. There are some people who are familiar because of the Pistoia Blues Festival. However, based on my encounters those are few and far in between which is unfortunate because of all the amazing things Pistoia does have to offer. You’ve worked abroad for many years and have been very successful. Your agency works with some of the most important global brands. Could you tell us about your background? In 1984, I moved to London, where I
immediately felt at home. English and Tuscans have many common traits, beginning with the excellent use of dry humor. In Italy, I was studying foreign languages. Yet, once I transitioned to London, I switched to pursue a BA in art - my real passion, and through this discovered graphic design. The use of computers in graphic design was growing, and I was intrigued by this new medium. Then, in the early ‘90s due to a deep recession in England, I accepted a position at an agency near Treviso, where I met David Player (DEDICA’s co-founder). In just less than 1 year, I realized I didn’t quite fit into the Italian working environment, I returned to London and it was then that David and I decided to create our own agency DEDICA. I then relocated to California, which turned out to be the right place at the right time for me. Dedica was offered the opportunity to collaborate with Coca-Cola and Legoland on a new theme park concept in Carlsbad, California. This was the beginning of what has now become a long, successful and ongoing partnership with Coca-Cola. We could say that DEDICA’s story can be characterized by having a healthy dose of daring paired with a lot of hard work and a profound passion for art and design. Joining the world of Coca Cola as an agency partner enabled us to gain more insight into the global marketplace. My “Italian flair” became a “unique selling point” for DEDICA at the time, along with David’s keen eye for design and our combined determination to become industry leaders by raising the bar for our clients through innovative, high-quality design. This was ultimately what allowed us to succeed. Our fresh, global perspective and unique approach to every design project also allowed us to stand out from other agencies. As the relationship with our clients and the company grew we decided to relocate to New York to be closer to our clients’ headquarters. Since then, DEDICA has grown considerably, we recently celebrated over 20+ years in business and I am proud of the many amazing things we’ve been able to accomplish on this journey and where we’re headed. Based on your extensive experience in the sector, what do you think of the Giorgio Tesi Group’s marketing effort that – thanks to Naturart, Discover Pistoia and other initiatives
____ One°15 Brooklyn Marina, situato nel cuore del Brooklyn Bridge Park, è la marina e yachting club più nuovo e bello di New York City. Offre un accesso senza precedenti alla comunità locale di Brooklyn, ai newyorkesi e agli appassionati di nautica da tutto il mondo. Il brief per Dedica era quello di costruire sul successo del marchio One°15 Singapore - e creare un’identità locale che riflettesse “Brooklyn”. Il marchio One°15 Brooklyn Marina è uno dei progetti di branding di spazio pubblico più visibili negli ultimi anni a New York.
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its offerings should be a common goal and a coordinated effort. The Giorgio Tesi Group is doing an excellent job, by following a specific strategy implemented by the marketing team aimed at building an emotional connection to its brand. This connection takes time to nurture, energy, planning and investment, but above all love. Over time, your group has managed to make people around the world recognize the enduring link that exists between Pistoia’s plants and the surrounding area, through both product campaigns and initiatives involving local residents, by making them a part of this link. You don’t often see a company with such dedication to promoting their area. I’ve discovered, to my dismay, that many companies in the area consider investments in branding a waste of time and money, preferring small initiatives rather than more structured, wider-scale campaigns aimed at achieving welldefined lasting results that build stronger brand recognition and loyalty. Returning to Pistoia, how do you see your city with the eyes of a global citizen? As a professional in the field, what’s your advice for improving and promoting this image?
Often it seems to me that there’s a sort of myopia that doesn’t allow the community to see what Pistoia can offer to the world. From the outside, I see a scatter of smallscale initiatives, that expect expansive results. To be successful, you need to decide what story you want to tell and then how to narrate it. The first thing we ask new clients is “Tell us what you are willing to give up”. At the outset, you can’t create a unique, compelling brand story that has something for everyone, if not enough people have experienced it. It makes no difference whether it’s Pistoia or a big household-name product. For starters, it’s important to identify who you’re targeting so you can more effectively align the proper resources. A key approach may be to present Pistoia in a way that emphasises its proximity to more famous places, enhancing the city and the territory’s assets by depicting them as the “real” Tuscany and repositions the competition as “too touristy”. To do this, it takes a bold willingness, confidence and above all, the right person or team who can effectively woven all of the elements together to create a narrative that will draw more people’s attention and effectively helps establish Pistoia as the “must see / go-to” place. ☜
One°15 Brooklyn Marina, located in the heart of Brooklyn Bridge Park is the newest, and finest, marina in New York City. It offers unparalleled water access to the local Brooklyn community, New Yorkers, and boating enthusiasts from around the globe. The brief was to build upon the success of the brand One°15 from Singapore and create a local identity that looked and felt truly “Brooklyn”. The One°15 Brooklyn Marina branding is one of the most highly visible public space branding projects to happen in NYC in recent years. NATURART | SETTEMBRE 2020 | 71
– has been working to promote our territory and its attractions for 10 years? I began to notice the Giorgio Tesi Group’s work, years ago at Pisa airport because it was the only large Pistoiese company with effective advertising campaigns in an international airport. Later I discovered NATURART, which I love. For someone who unfortunately only comes to Pistoia two or three times a year, it’s a pleasure to read the issues that are released chronicling what’s been happening in the city and surrounding area during my absence, or to discover new attractions or hidden artistic treasures. Pistoia’s always offers something to locals and tourists, you just need to know where to look. Unfortunately, at least from my limited point of view apart from what you’re doing and a few other rare exceptions, what I am drawn to conclude is that the city isn’t adequately advertised. NATURART and DISCOVER PISTOIA have done very well based on what I have seen. However, if I can share my thoughts I feel this shouldn’t be done by a single group, but rather through a more strategic partnership inclusive of all of the most important and successful local companies. Promoting the area and
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Studio Legale BOSAZ IL DIRITTO DECLINATO AL FUTURO — Gli studi accademici, l’insegnamento di una impostazione rigida e classica della professione, la consuetudine che diventa convinzione di dover svolgere il lavoro del legale in un solo modo, lungo un unico binario conosciuto e senza deviazioni, occupandosi di problematiche consuete in una città bellissima come Pistoia. Credere fortemente nella forza delle parole come strumento di diritto, attribuirgli rispetto e attribuirgli i valori della conoscenza e della lealtà, non vuole dire però non riconoscergli anche una potenza creativa.
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Diritto, parole, valori, empatia, creatività, innovazione, nuove prospettive, sono le parole chiave che hanno guidato l’Avv. Olivia Bosaz nell’ascolto e portato in superficie nuove esigenze legali. Così la responsabilità di essere un baluardo per la difesa di ogni diritto, col tempo ha cercato e trovato un modo nuovo di esprimersi nella professione legale che fosse personale e rappresentativo di una percezione del mondo e dei suoi cambiamenti. E’ da qui che prende forma l’idea di valore e di innovazione dello studio legale Bosaz che ha visto l’Avv. Olivia Bosaz e la giovane collega Avv. Martina Cergnai credere fortemente in questa direzione e far crescer insieme il loro progetto. Lo studio legale non è un luogo necessariamente fisico, ma una presenza
costante e tangibile dove le persone trovano una corrispondenza di fiducia. Pistoia allora, da piccola e bellissima città d’arte sommessamente immobile nelle sue prospettive, si schiude a infinite necessità e sfumature che prima, nell’ambito legale, non erano valorizzate.
Le giovani startup innovative e tecnologiche del territorio diventano quindi un interesse particolare dello studio proprio grazie al nuovo approccio al mondo legale nel quale la figura dell’avvocato è un valore aggiunto in sinergia con un unico team: Cliente/ Partner e professionisti.
Lo studio Legale ha raccolto proprio questa sfida e si è formato sotto una nuova luce declinando il DIRITTO al FUTURO. L’innovazione e l’uso delle nuove tecnologie necessitano di un interlocutore anche nel diritto e lo studio legale se ne fa portavoce, sia come oggetto di specializzazione sia come mezzo privilegiato di gestione. Ecco che materie come Diritto del Digitale e del Web, Privacy, Data Protection Cybersecurity, materie di specializzazione ed elezione dello Studio legale, vengono declinate a 360 gradi in un flusso senza soluzioni di continuità che si occupa di compliance legale e adeguamenti normativi di software e strumenti informatici, contrattualistica IT e IP, smart contract e blockchain, tutela della proprietà intellettuale, dei marchi e dei brevetti, intesi non solo in senso tecnico ma nella più ampia accezione di brand, di identità personale e aziendale, di made in Italy, di creatività e ingegno fino al mondo dell’arte, digitale e non.
E’ un diritto che non ha dei margini e confini così netti, ma di contro permea tutta la realtà imprenditoriale e tocca tutti gli asset tangibili e intagibili di una azienda.
Da qui lo studio legale si fa primo interlocutore anche di aziende nel settore della moda e del design che necessitano di avere una guida legale dall’idea del progetto imprenditoriale, alla produzione, commercializzazione ed export dei prodotti.
Lo Studio assiste quindi non solo i privati, ma piccole e grandi realtà imprenditoriali del territorio che hanno il coraggio e la lungimiranza nel futuro, con la consapevolezza che i risultati più importanti si raggiungano in team. Per lo Studio legale Bosaz, ogni progetto è una sfida e uno slancio di entusiasmo che viene trasmesso al Cliente con fiducia e concretezza, conoscendo bene il significato di “confini”, ma non quello di “limiti”. L’innovazione, le inclinazioni personali e la passione nel proprio lavoro sono il fil rouge per il continuo studio e approfondimento delle competenze dell’Avv. Olivia Bosaz, dell’Avv. Martina Cergnai e degli altri due colleghi che hanno scelto per questo percorso, così come di quelli che a breve entreranno nel team condividendone la visione e la medesima fiducia nel futuro della professione.
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Accanto, a sinistra
To the side, lawyers
l’Avv. Martina Cergnai
Martina Cergnai (left)
e a destra l’Avv. Olivia
and Olivia Bosaz
Bosaz. Sotto, lo staff al
(right). Below, the
completo dello studio
Pistoiese law firm’s
Legale Pistoiese che
complete staff,
offre ai clienti una serie
offering clients a full
di servizi specialistici a
range of specialized
360 gradi riguardanti
services related to
l’innovazione e l’uso
innovation and the use
delle nuove tecnologie.
of new technologies.
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Andar per borghi
Pontito, il Paradiso perduto —
“Volge Satán l’occhio geloso attorno, e senza alcun diletto ogni diletto del bel giardino e l’infinita schiera delle viventi creature osserva; meraviglioso a lui spettacol novo” (J. Milton – Paradiso Perduto, 1667, Libro V).
testo Eleonora Maestripieri - FAI Giovani Pistoia —
foto Claudio Minghi
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e Eleonora Meneghello
____ Pontito è un piccolo e suggestivo borgo che domina la Valleriana caratterizzato da origini altomedievali e dal fatto di essere diventato, con il tempo davvero un ”paradiso perduto”. ____ Its early medieval origins characterize the small and charming village of Pontito, overlooking the Valleriana, which, over time, has truly become a “lost paradise”.
U
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na delle prime traduzioni di successo in italiano del poema epico “Paradise lost” di John Milton si deve al letterato e medico Lazzaro Papi, che nel 1811 dette alle stampe la propria versione dell’opera, della quale anche Foscolo aveva tentato senza successo di realizzare la trasposizione. Pare ad oggi una curiosa casualità che il paese di nascita di Papi sia proprio divenuto una sorta di “paradiso perduto”, un luogo di grande bellezza ma che all’apparenza sembra essere rifuggito dalla vita umana: Pontito. Grazie ad una altitudine di 749 metri slm che le permette di dominare la Valleriana da una posizione di vantaggio, ma penalizzata dalla difficoltosa accessibilità e dagli scarsi collegamenti con le zone più abitate ed economicamente sviluppate della piana, Pontito si sviluppa all’interno di una rete insediativa altomedievale che contava circa una quarantina di villae. Uno dei primi documenti nel quale viene menzionato è “una pergamena del 14 Novembre 998, con cui il Vescovo di Lucca concedeva in feudo a Giovanni ed a Pietro Signori di Maona e
di Castiglione il loco Pontito”, come riporta Salvatore Bongi nell’Inventario dell’Archivio di Stato di Lucca (1876). Con le continue lotte per il dominio della Valleriana e della Valdinievole che portarono nel 1300 alla conquista da parte di Firenze di Pietrabuona, Sorana, Vellano e Castelvecchio, Pontito, rimasta sotto il dominio lucchese, tra l’XI e il XII secolo si doterà di un vero e proprio nucleo fortificato. Ed è proprio la necessità difensiva dovuta alla dislocazione in una terra di confine, unita alle caratteristiche morfologiche dell’area, che determineranno l’impianto urbano e il tessuto edilizio del paese. — Il borgo ha un chiaro nucleo generatore, il castrum (sostituito successivamente dalla Chiesa dei SS. Andrea e Lucia) posto sulla sommità: da questo centro la maglia urbanistica di apre a ventaglio adagiandosi sul versante del colle e organizzandosi mediante terrazzamenti che seguono le curve di livello; la visione dall’alto ben rivela lo sviluppo ad archi concentrici, collegati trasversalmente da ripidi passaggi che si insinuano tra le abitazioni. La cinta muraria, di cui restano poche tracce, chiudeva il perimetro, lasciando solo come soluzioni di
continuità le quattro porte laterali di accesso denominate di sopra, di sotto, Michelina e di San Luca. Le abitazioni in pietra conservano tutt’oggi la conformazione e la tipologia edilizia tipica della casa di pendio, sviluppandosi tra due piani scavati nella roccia, così da avere doppio accesso, uno posto alla quota più bassa e l’altro al livello superiore. Simboli scolpiti negli architravi, edicole con piccole sculture religiose e teste di personaggi ormai dimenticati costellano le pareti nude delle case, dove è facile individuare le tracce di porte o finestre chiuse nel tempo, oppure elementi lapidei di recupero, utilizzati a volte con libera interpretazione della loro funzione originaria.
— Sulla via che dalla chiesa esce dal paese e si collega al piccolo cimitero si trova una delle fonti pubbliche ottocentesche ricavate da blocchi di arenaria lavorati a scalpello che ancora oggi distribuiscono acqua al paese e si incontrano sulle attuali vie d’ingresso al borgo. — Pontito con i suoi scorci, le sue superfici scavate nella roccia e le sue architetture fatte di arenaria, emana un fascino particolare. Ogni pietra ci racconta una storia antica, quella di un paradiso perduto e ormai quasi disabitato tra le colline della svizzera pesciatina, un vero e proprio teatro della memoria, una testimonianza solenne di una vita passata. ☜
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— Scalando le irte viuzze fatte di scaloni che collegano come in un labirinto i vari livelli, si raggiunge il punto più alto, dove, passando sotto l’arcata sulla quale si erge la torre campanaria di foggia romanica, si trova la Chiesa dei SS. Andrea e Lucia. Al contrario di altre Castella, come Castelvecchio o Vellano, la chiesa è posta all’interno della cinta muraria, anche se l’originaria pieve doveva essere posta a poca distanza, ma fuori dalle mura. Realizzato alla fine del ‘400, l’edificio presenta un impianto a tre navate suddivise da arcate e colonne con capitelli a motivi fitomorfi e un catino absidale con decorazione a lesene. La chiesa custodisce al suo interno un fonte battesimale a immersione decorato da cornucopie e rosoni (datato nella seconda metà del ‘400), ed arricchito da un grande arco in pietra grigia scolpito con motivi vegetali e i simboli dei quattro Evangelisti (fine XV secolo). Conserva inoltre al suo interno altre opere degne di nota: una Madonna in atto di scacciare il demonio, da datare ai primi anni del Cinquecento, e l’Adorazione dei pastori attribuito all’influenza di Sebastiano Vini, sempre del XVI secolo.
Touring ancient villages
Pontito, the paradise lost
—
“Where the Fiend Saw undelighted all delight, all kind Of living Creatures new to sight and strange” (J. Milton – Paradise Lost, 1667, Book IV).
O
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ne of the first successful translations into Italian of John Milton’s epic poem “Paradise Lost” is owed to the scholar and medical doctor Lazzaro Papi. in 1811, he printed his own version of the work, which Foscolo had also tried unsuccessfully to translate. Today it seems a curious coincidence that the village where Papi was born has become a sort of “paradise lost”, a place of great beauty but which apparently seems ignored by human existence: Pontito. At an altitude of 749 meters above sea level, its location dominates the Valleriana from an advantageous position. However, it is penalized by being difficult to reach and by poor connections to the more inhabited, economically developed areas on the plain. Pontito has grown within an early medieval settlement network with about forty villae. One of the first documents to mention it is “a parchment dated 14 November 998, with which the Bishop of Lucca granted the loco Pontito as a fief to Giovanni and Pietro Signori of Maona and Castiglione”, as reported by Salvatore Bongi in the “Inventario dell’Archivio di Stato di Lucca” (1876). The continuous struggles for dominion of the Valleriana and the Valdinievole led to Florence’s conquest in 1300 of Pietrabuona, Sorana, Vellano and Castelvecchio. Remaining under the dominion of Lucca, Pontito was provided
with a true fortified center between the 11th and 12th centuries. Besides, it was this very need for defense due to its borderland location, combined with the area’s morphological characteristics, which determined the town’s urban structure and architectural fabric. — The village has a generative center, the castrum (later replaced with the Church of Saints Andrea and Lucia) set at the summit. From this center, the urban grid opens like a fan, lying on the hill slope and organized using terraces that follow the contour lines. The view from above clearly reveals the development of concentric arcs, connected crosswise by steep passages that weave their way among the houses. The perimeter was enclosed by walls, of which few traces remain, leaving as approaches only the four lateral access gates known as di sopra (upper), di sotto (lower), Michelina and di San Luca. The stone houses still retain the structure and building style typical of a hillside house on two floors carved into the rock. Thus, there are two entries, one on the lower level and the other on the upper level. The bare walls of the houses are dotted with symbols carved in the architraves, edicules with small religious sculptures, and the heads of now forgotten individuals. It is easy to discern traces of doors or windows closed over time, or salvaged stone elements sometimes used with a liberal interpretation of their original function.
— The highest point is reached by climbing the steep, narrow streets made of stairways to connect the various levels, like in a labyrinth. At the top, passing under the arch on which the Romanesque bell tower stands, the Church of Saints Andrea and Lucia is found. Unlike in such other castella as Castelvecchio or Vellano, the church is located within the town’s walls. Nevertheless the original parish church must have been located a short distance away, outside the walls. Built at the end of the 15th century, the building has a three-aisle layout divided by arches and columns, whose capitals bear plant motifs, and an apsidal conch with pilaster decorations. The church houses an immersion baptismal font decorated with cornucopias as well as rose windows (dated to the second half of the 1400s), and enhanced by a large gray stone arch carved with plant motifs and the symbols of the four Evangelists (late 15th century). Other noteworthy works also found in the church are a Madonna Driving Out the Devil, dated to the early 16th century, and the Adoration of the Shepherds attributed to Sebastiano Vini’s influence, also from the 16th century.
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Attraverso piccole ed
The steep and
irte vie lastricate in
narrow stone-paved
pietra si attraversa
streets crisscross this
questo piccolo e
picturesque village until
suggestivo paese, per
reaching the Church of
giungere nei pressi
Saints Andrea and Lucia
della Chiesa dei Santi
and the Romanesque
Andrea e Lucia e la torre
bell tower.
Kyocera TASKalfa 2553ci
campanaria di origini
Canon Image Press C165
romaniche.
— On the road that leaves the church and connects to the small cemetery, there is one of the 19th-century public fountains. Made from chiseled sandstone blocks, they still distribute water to the village today and are found at the current entry points to the village. — With its views, surfaces carved into the rock, and its sandstone buildings, Pontito exudes a particular charm. Each stone tells an ancient story, of a lost, almost uninhabited paradise in the hills of the Swiss Pesciatina, a true theater of memory and a solemn witness to a past life. ☜
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Tosco Data S.r.l. Via Pietro Borgognoni 2/l, 51100 Pistoia
Tel 0573/22160 www.toscodata.it
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Chicco di Riso Studio di Nutrizione e Psicoterapia - Centro per la cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare e dell’Obesità — Chicco di Riso è un centro ambulatoriale che si trova a Pistoia, dove personale specializzato lavora in maniera integrata per la cura dei disturbi alimentari, DA. Abbiamo intervistato Alessandra Vincenti, biologa nutrizionista che ha fondato il centro insieme a Beatrice Brogi, psicoterapeuta; a completare l’equipe, Sara Scardovi, psicoterapeuta e Vittorio Occhiali, psichiatra.
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— Come e perché nasce il centro Chicco di Riso? Il centro nasce prima di tutto dall’esigenza di mettere insieme le nostre risorse professionali individuali, al fine di poterle ottimizzare per la cura di persone che soffrono di disturbi dell’alimentazione quali anoressia, bulimia, binge eating. Non solo, riconoscersi come gruppo di lavoro è un arricchimento personale e fornisce stimoli continui per operare in altri ambiti come la formazione, l’aggiornamento e la ricerca, che cerchiamo di portare avanti oltre alla parte clinica.
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Il team di Chicco di
The Chicco di Riso
Riso: da sinistra a
team: from left, Dr. Sara
destra la Dott.sa Sara
Scardovi (psychologist
Scardovi (Psicologa
and psychotherapist),
e Psicoterapeuta), il
Dr. Vittorio Occhiali
Dott. Vittorio Occhiali
(psychiatrist and
(Medico Psichiatra e
psychotherapist), Dr.
Psicoterapeuta), la
Beatrice Brogi (clinical
Dott.sa Beatrice Brogi
psychologist and
(Psicologa Clinica e
psychotherapist), and
Psicoterapeuta) e la Dott.
Dr. Alessandra Vincenti
sa Alessandra Vincenti
(nutritionist/biologist).
(Biologa nutrizionista).
— Da dove deriva il nome Chicco di Riso? Il chicco di riso appare alla vista minuscolo e delicato ma al tatto ha una consistenza dura e coriacea ed è uno dei primi alimenti che le persone che soffrono di disturbi alimentari provano a reintrodurre, durante il percorso di cura. Anche noi di Chicco di Riso ci sentiamo così, una realtà territoriale piccola ma ben strutturata e formata, soprattutto siamo fortemente motivati nel portare avanti con entusiasmo il progetto di poter dare sostegno, aiuto e possibilità di cura a chi a noi si rivolge.
— A proposito, chi si rivolge a Chicco di Riso? Ci sono vari tipi di richieste che cerchiamo di soddisfare, possiamo però dividerle in due tipologie principali. La richiesta di chi ha un disturbo alimentare o pensa di essere a rischio; in questo caso il percorso di cura è portato avanti dall’equipe integrata multidisciplinare che fa rete con altre figure professionali. L’altra tipologia riguarda la richiesta di terapia psicologica, sia individuale che di coppia che familiare, nei vari ambiti e nelle diverse età come la necessità di una consulenza nutrizionale, sia in condizioni fisiologiche che patologiche accertate, sempre nelle varie fasce di età, così come una valutazione strumentale dello stato nutrizionale e metabolico.
PubbliNATURART — Avete anche esperienza nell’attività di prevenzione in ambito scolastico, che risposta avete avuto dai ragazzi? Dal 2016 abbiamo avuto la possibilità di svolgere attività di prevenzione in ambito scolastico, principalmente presso scuole secondarie di secondo grado ed è stato veramente gratificante il riscontro avuto dai ragazzi con la loro partecipazione attiva ai laboratori esperienziali, con le loro domande, dubbi, condivisioni di stati d’animo, emozioni. Un feedback importante è arrivato anche dagli insegnanti che, in molte occasioni, ci hanno chiesto consigli su come poter gestire alcune situazioni all’interno delle classi e potersi rapportare agli alunni.
— Qual è il punto di forza nel percorso di cura dei DA a Chicco di Riso? La presenza dell’equipe multidisciplinare rappresenta un vero punto di forza, è quello che viene definito “lavoro di squadra”. La presenza di clinici con competenze multidisciplinari rappresenta un risposta efficace alla complessità ed alla multifattorialità dei DA; permette di avere un piano di cura condiviso ed un confronto continuo e costruttivo sui progetti terapeutici dei pazienti.
— Quali sono gli obiettivi raggiunti? Sicuramente ciò che ci gratifica è veder crescere il nostro centro con richieste di aiuto e dimostrazioni di fiducia. Oltre al lavoro nelle scuole, abbiamo organizzato eventi e iniziative di informazione e sensibilizzazione sul territorio. Siamo annualmente presenti presso la biblioteca San Giorgio con incontri informativi e laboratori; inoltre il 15 marzo, giornata nazionale contro i Disturbi dell’Alimentazione, denominata del Fiocchetto Lilla, proponiamo iniziative di conoscenza e confronto, anche con il patrocinio del comune di Pistoia. Facciamo parte della Società della Salute che ci permette di fare rete con altri enti. Inoltre, un settore che ci stimola e ci sta molto a cuore, è l’attività di ricerca con l’opportunità di realizzare dei lavori nell’ambito di convegni scientifici.
— Chicco di Riso ha anche un sito web. Esatto, www.chiccodirisopistoia.it. Al suo interno raccontiamo chi siamo, la formazione di ogni componente dello staff e i servizi offerti. Si possono trovare informazioni sui disturbi alimentari e vengono costantemente inseriti articoli su tematiche di vario genere. Vi è inoltre una sezione nella quale poter far domande o richiedere informazioni di ogni tipo, dove è garantito l’anonimato. — Per concludere, quale messaggio volete lasciare ai nostri lettori? Il nostro messaggio è nel segno della speranza. Guarire da un disturbo alimentare è possibile. Sappiamo però che, per una buona prognosi, è fondamentale sia una diagnosi quanto più precoce sia la qualità dell’intervento, che deve essere condotto da professionisti esperti e centri specializzati. Noi crediamo fortemente che una via d’uscita esiste e per questo accompagniamo e sosteniamo con passione e professionalità chi si affida a noi per affrontare insieme questo complesso percorso.
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— Nel trattamento dei DA come si articola il percorso di cura? Il nostro percorso di cura ambulatoriale ha come obiettivo principale quello di rispondere al bisogno e alla richiesta di chi si rivolge a noi, offriamo uno spazio di cura che si occupa della persona nella sua interezza, accogliendo il sintomo, ma andando anche oltre, nel considerare la storia e l’unicità di ciascuno e nel progettare, quindi, un trattamento personalizzato. Il percorso prevede il coinvolgimento attivo dei pazienti e dei familiari, la gestione specifica per età e per disturbo, il trattamento delle eventuali comorbidità e delle conseguenze generali del disturbo.
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Novità editoriali
Pistoia Football Club —
testo Alessandro Benigni
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La Pistoia calciofila si appresta a festeggiare i cento anni della Pistoiese: un appuntamento che farà del 2021 un anno particolare per la città, tutto all’insegna delle celebrazioni per la gloriosa squadra arancione.
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ono centinaia i protagonisti di un secolo di passioni che si meriteranno il ricordo dei tifosi e degli addetti ai lavori, ma per individuare il “seme” che sta all’origine di tutta l’avventura è opportuno e doveroso riavvolgere il nastro della storia di altri dieci anni e aggiungere altri volti alla hall of fame del pallone all’ombra del campanile di San Zeno. Sì perchè il football in città aveva già fatto breccia nel cuore della gente ben prima del 1921. Merito di Francesco Vallecorsi, il giovane impiegato della “San Giorgio” che dieci anni prima aveva messo insieme un manipolo di ragazzotti per dare vita alla prima squadra di calcio pistoiese.
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Il Pistoia Foot-Ball Club fece la sua comparsa per la prima volta nel 1911, ne è testimone un breve articolo apparso sul periodico “Il Popolo Pistoiese” domenica 26 marzo: «Sappiamo che pure nella nostra città, ad iniziativa di un gruppo di appassionati del giuoco del calcio, si è costruita in questi giorni la società Football Club Pistoia, avente appunto lo scopo di sviluppare fra la nostra
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gioventù anche questo utilissimo e dilettevole sport, che fino ad oggi non fu da noi per niente conosciuto e praticato».
per interessare i notabili dello sport cittadino, ancora troppo legati ai fasti della “Francesco Ferrucci” e della “Libertas”, le due società di ginnastica che già da Ma che calcio era quello degli anni più di trent’anni giravano l’Italia dieci del Novecento? E che città e l’Europa collezionando allori era la Pistoia dell’epoca? Questi e grazie a una serie di atleti di tanti altri interrogativi trovano una assoluto livello. Campioni italiani risposta nelle pagine di “Pistoia di ginnastica ma anche di corsa, Football Club - Le origini, il calcio e lotta e di tante altre discipline dei liberi, l’US Pistoiese” (Edizioni che facevano capo alle società Il Metato, 127 pagine) il libro che ginnastiche della città di Cino, ricostruisce i primi vagiti del calcio divise peraltro da un’acerrima pistoiese tra foto e disegni d’epoca, rivalità tanto da fare di Pistoia un ricostruzioni di competizioni caso quasi unico in Italia. Solo il improvvisate e cronache di ciclismo era riucito a ritagliarsi uno derby turbolenti. Un racconto spazio dignitoso, anche per effetto affascinante, vergato da una penna dei non rari passaggi del Giro di assoluto rilievo nel panorama d’Italia lungo la Firenze-Genova, storico-sportivo cittadino, Giacomo tappa abituale delle prime edizioni Carobbi, che permette di rivivere della corsa rosa. il decennio precedente alla nascita dell’Unione Sportiva Pistoiese – proprio attraverso le gesta dei Al Pistoia Football Club protagonisti. colori sociali biancoblù, suggestivo monogramma in stile Art Decò La storia si dipana tra le prime per stemma e gestione societaria partite in Campo Marzio approssimativa, servirà tempo (l’odierna piazza della Resistenza), prima di uscire dall’anonimato. i tentativi - andati a vuoto per La svolta arriva nel 1919, quando mancanza di risorse - di entrare la città diventa un avamposto a far parte del football “federato” del calcio libero e nascono nuove e la successiva l’adesione all’ULIC squadre (l’Audace, la Vigor, la San (Unione Libera Italiana del Calcio) Giorgio, la Virtus e altre). Campo nel dopoguerra. Le cronache dei Marzio si accende di passione per le giornali e le immagini parlano di prime sfide con il Montecatini e il un gioco troppo giovane e popolare Prato, in estate l’avvocato Giannino
Un libro davvero interessante questo scritto da Giacomo Carobbi, autorevole penna storico–sportiva della nostra città, che non può assolutamente mancare nella biblioteca di ogni appassionato dei colori arancioni e che ripercorre la storia del calcio pistoiese fin dalle origini, ben prima di quel 1921 che vede nascere la gloriosa US Pistoiese. A destra, la bella copertina del libro. ____ Pistoia’s noted sportshistory writer Giacomo Carobbi has written a truly fascinating book that every Pistoiese football fan should have. It traces the history of Pistoia football from its pre-1921 origins when the glorious US Pistoiese was founded. On the right, the book’s attractive cover.
sodalizio, una fusione che tuttavia non è immediata: è qui che Ciro Papini diventa la figura centrale dell’operazione, infatti è solo grazie all’acquisto del terreno per costruire lo stadio di Monteoliveto che tutto si sblocca e l’US Pistoiese può vedere la luce.
È in questo periodo che si incrociano le storie del Pistoia Football Club e delle società ginnastiche, anche in virtù della comparsa determinante di Ciro Papini, facoltoso industriale della seta che avvicinerà definitivamente i due mondi nonostante le persistenti ritrosìe dei nobili dello sport. Ma la storia fa il suo corso e dalla necessità di risollevarsi dalla guerra unendo le forze in una nuova Polisportiva che mandi definitivamente in archivio le vecchie rivalità, e riporti Pistoia a far parlare di sé nello sport, prende il via il lungo processo che porterà alla nascita dell’Unione Sportiva Pistoiese.
Ecco che siamo all’anno chiave e le necessità si uniscono: Bizzarri e gli altri mirano alla fusione, il Pistoia Football Club vuole diventare grande. Papini li accontenterà entrambi: questi per passione, quelli per “spirito di corpo”. Nel dicembre 1921 l’operazione è vicina al traguardo (lo stadio nascerà nel 1922) e ll’Unione vede la luce con l’elezione del primo consiglio direttivo. Nei mesi che seguono si viene a creare il legame “profondo e indissolubile” tra il Pistoia e la Pistoiese, con i primi che abbandonano denominazione e colori sociali per dare vita alla sezione calcio della nuova società. Una storia, seppur breve, che si chiude e un’altra che si apre per sopravvivere nel tempo e far battere i cuori di una città intera per cento anni di passione. Arancione, ma anche biancoblu. ☜
La denominazione fa la sua comparsa per la prima volta nel 1920, in occasione dei festeggiamenti per San Jacopo. Regista dell’operazione è Terzilio Bizzarri, maestro della Libertas e figura centrale dello sport pistoiese dell’epoca. Sua è l’idea di unire le due società in un unico
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Giannini fa costruire un campo di gioco sulla strada per Pontepetri, all’ombra del suo Grande Albergo Paradiso, usando il calcio come strumento pubblicitario per la sua attività e facendo avvicinare per la prima volta qualche personaggio della “Pistoia bene”.
New books
Pistoia Football Club
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Pistoia’s football fans are preparing to celebrate the Pistoiese’s centennial, making 2021 a special year for the city, with everything dedicated to celebrating the glories of the orange team.
O
ver a rousing century, key roles have been played by hundreds who deserve to be remembered by fans and personnel. Yet, in order to identify the original “source” of this whole adventure it is time to replay the story of a different decade and add other notables to the football hall of fame in the shadow of San Zeno’s bell tower. Yes, because football in this city had already made its way into people’s hearts well before 1921. Thanks to Francesco Vallecorsi, the young San Giorgio employee who, ten years earlier, had put together a handful of young men to create Pistoia’s football first team. The Pistoia Foot-Ball Club made its first appearance in 1911, as described in a short article published on Sunday, 26 March, in “Il Popolo Pistoiese”: “We know that even in our city, owing to an initiative of a group of football fans, the Football Club Pistoia has recently been formed to promote this very beneficial and fun sport among our youth that. until now, we barely knew or played.”
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What kind of football was played in the 1910s? And what kind of city was Pistoia at the time? These and many other questions are answered in the pages of “Pistoia Football Club - Le origini, il calcio dei liberi, l’US Pistoiese” (Edizioni Il Metato, 127 pages). The book reconstructs the origins of Pistoiese football using vintage drawings and photos, reconstructions of impromptu competitions, and reports of rowdy intramural games. Written by the remarkable author of the city’s sporting history, Giacomo Carobbi tells a
fascinating story that, through the deeds of its central characters, lets the reader relive the decade before the Unione Sportiva Pistoiese was founded. The story ranges from the first matches on Campo Marzio (today’s Piazza della Resistenza), unsuccessful attempts – due to a lack of resources – to become part of “federated” football, and its subsequent membership in the Free Italian Football Union (ULIC) after the war. Newspaper reports and pictures speak of a game both too young and too popular to interest the city’s sport notables, still overly attached to the glory days of the Francesco Ferrucci and Libertas clubs. The two gymnastics clubs had toured Italy and Europe for more than thirty years, with a number of top-level athletes collecting laurels. Italian champions in gymnastics, the Pistoiese gymnastic clubs also held titles in running, wrestling, and many other sports. They were divided by a bitter rivalry that made Pistoia almost unique in Italy. Only cycling was able to carve out a decent spot, due to the Giro d’Italia’s the not infrequent passages along the Florence-Genoa route, the usual stage of the early races. – It would be some time before the Pistoia Football Club – with its blue and white colors and striking Art Deco-style monogram logo plus its sketchy club management – would emerge from anonymity. The year 1919 was the turning point, when the city became a bastion of free football and new teams were formed (Audace, Vigor, San Giorgio, Virtus, and others). Campo Marzio was bursting with enthusiasm for the first matches with Montecatini and Prato. That summer, the lawyer
Giannino Giannini had a playing field built on the road to Pontepetri, in the shadow of his Grande Albergo Paradiso. He used football to advertise his business and, for the first time, attracting some of Pistoia’s “upper crust” to the games. It was at this time that the stories of the Pistoia Football Club and the gymnastic clubs converge, thanks also to the decisive appearance of the wealthy silk industrialist Ciro Papini, who definitively brought the two worlds closer despite the persistent reluctance of the sports elite. Still, history ran its course. with the need to get back on their feet after the war the long process to form a new sports club led to the formation of the Unione Sportiva Pistoiese, which definitively set old rivalries aside and returned Pistoia to the sport pages. The name appeared for the first time in 1920, during the celebrations for St. James. The director of the operation was Terzilio Bizzarri, the Libertas coach and a key figure in Pistoiese sports at the time. It was his idea to merge the two clubs into one that, however, was not completed immediately. Nevertheless, Ciro Papini became the pivotal figure in this venture as it was only because of his purchase of the land to build the Monteoliveto stadium that everything was resolved and the US Pistoiese came into existence. ____
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Un momento di un match
A match on the pitch built
sul campo fatto costruire
in the Reno Valley by the
dall’Avvocato Giannino
lawyer Giannino Giannini,
Giannini nella Valle del Reno,
in the shadow of his Grande
all’ombra del suo Grande
Albergo Paradiso, seen in the
Albergo Paradiso, visibile sullo
background.
sfondo della foto.
Dal 1990 a Pistoia
bimbe
bimbe bimbe
Now we have reached the key year when everything came together. Bizzarri and the others focused on the merger; the Pistoia Football Club wanted to become great. Papini satisfied them both, partly out of enthusiasm, and partly out of “team spirit”. In December 1921, they were close to their goal (the stadium would be constructed in 1922). The Union was established with the election of its first board of directors. In the months following, a “deep and indissoluble” bond was created between the Pistoia Football Club and the Unione Sportiva Pistoiese. The former gave
bimbe up its name and team colors to become the football section of the new club. As this albeit short story ends, another would open that continue s to thrill an entire city as the result of a hundred years as fans of the orange as well as the blue and white. ☜ ____
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Grazie all’acquisto del terreno
Thanks to the land purchased to
per costruire lo stadio di
build the Monteoliveto stadium
Monteoliveto ed alla figura di
and to Ciro Papini, the US
Ciro Papini, dalla fusione di
Pistoiese was created from the
due società vede la luce l’US
merger of the two clubs.
Pistoiese.
PubbliNATURART
La tecnologia 3d al giardino zoologico per incontri che non avresti mai detto di fare
Eleonora Angelini Responsabile della didattica e comunicazione Giardino Zoologico di Pistoia
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Immaginate di poter tornare indietro nel tempo fino a 65 milioni di anni fa, nelle foreste del Cretaceo, di trovarvi insieme a Tirannosauro Rex & Co e di sussultare al solo suono dei pesanti passi. Uno scenario spesso realizzato dai maestri del cinema e che ora è fedelmente ricostruito anche al Giardino Zoologico. Grazie alla tecnologia 3D è infatti possibile viaggiare nel tempo e passeggiare tra equiseti e felci preistoriche per sorprendersi nell’incontro ravvicinato con grandi e piccoli dinosauri, vivere l’impatto con l’asteroide che ne ha determinato l’estinzione e scoprire che poi alla fine la storia non è andata proprio come è stata raccontata per tanto tempo: i dinosauri sono ancora tra noi! La tecnologia 3D ha permesso la ricostruzione di ogni dettaglio dei grandi rettili seguendo le indicazioni delle ultime scoperte che hanno aggiunto colori e particolari inediti, come le protopiume sul corpo di T-Rex. L’esperienza attraverso i visori lascia senza fiato: la realizzazione di uno scenario a 360° porta ad esplorare l’ambiente in alto e dietro di noi e ancora di lato, seguendo suoni e movimenti. Alla fine quando la “macchina del tempo” riporta tutti ai giorni nostri, resta l’emozione di un incontro che non avremmo mai detto di fare. Ad accompagnare i viaggiatori la Dott. ssa Raptor, la biologa del parco: non ha
importanza l’età per essere arruolati…è sufficiente avere spirito di avventura. L’ esperta paleontologa fa da tramite per introdurre i segreti e i trucchi del mestiere. Il suo campo base offre la possibilità di cimentarsi in un vero scavo paleontologico: a disposizione dei giovani esploratori ci sono pennelli, palette, visiere, scalpelli. Ritrovare le ossa, confrontarle con i documenti per individuare a quale dinosauro appartengono, liberarle dal gesso in cui sono state avvolte per trasportarle in sicurezza sono parti della missione che coinvolge tutti i presenti. La paleontologa inizia a narrare e la storia prende risvolti inattesi: il meteorite caduto sulla Terra 65 milioni di anni fa non ha ucciso tutti i dinosauri: una parte di loro è sopravvissuta e si è evoluta fino a d arrivare ai giorni nostri. Il racconto si snoda tra curiosità e aneddoti e il piccolo gruppo è immerso in uno scenario che ha per protagonisti alcuni tra i dinosauri più importanti, riprodotti a grandezza naturale: il Mamenchisauro, famoso per il suo lungo collo, e Barionice, uno dei grandi carnivori del Cretaceo; ghiotto di pesce riusciva a pescare con agilità grazie al lungo artiglio delle zampe anteriori. Chi riscuote maggiore successo però è l’Albertosauro: i bambini, e anche chi non lo è più, si divertono ad entrare nelle sue fauci per farsi fotografare e portarsi a casa il ricordo dell’avventura.
Ma chi sono i dinosauri viventi? Molte persone sono convinte che siano gli attuali rettili e così la successiva tappa del viaggio porta i partecipanti ad incontri ravvicinati con serpenti e draghi barbuti per scoprire che in realtà hanno solo alcune caratteristiche in comune con i dinosauri. I dettagli delle ultime esplorazioni e delle scoperte colorano il racconto della Dott.ssa Raptor che conclude l’incontro traghettando il gruppo fino dai dinosauri odierni. Non faremo uno spoiler…per scoprire chi sono dovrete proprio venire al Parco e prenotare il viaggio, biglietto di sola andata!
PubbliNATURART
3-D technology at the zoo for encounters that you thought you’d never have — many people are convinced that they are the current reptiles, the next leg of the journey takes the participants to close encounters with snakes and bearded dragons to discover that they actually have only a few characteristics in common with dinosaurs. The details of the latest explorations and discoveries provide color to Dr. Raptor’s story. The meeting concludes by guiding the group to today’s dinosaurs. We don’t want to give anything away but to find out who they are, you will have to come to the zoo and book a one-way ticket for your trip!
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part... you just need a spirit of adventure. The expert paleontologist acts as an intermediary to introduce the secrets and tricks of her trade. Her base camp offers the opportunity to participate in a real paleontological excavation. brushes, shovels, visors, chisels are available to the young explorers. Finding bones, comparing them with the documents to identify which dinosaur they belong to, and then removing the plaster in which they were wrapped for safe transportation are part of the mission that includes all the participants. The paleontologist begins to tell their story, with unexpected twists. The meteorite that fell on Earth 65 million years ago did not kill all the dinosaurs. Some of them survived and have evolved up to the present day. The story unfolds amid curious facts and anecdotes, with the small group engrossed in a scenario whose protagonists are some of the most important dinosaurs, in life-sized reproductions. There is Mamenchisaurus, famous for its long neck, and Baryonyx, one of the large carnivores from the Cretaceous. A fish lover, the long claws on its front legs made it easy to fish. However, the most successful is the Albertosaurus. Children and even adults have fun being photographed inside its jaws, taking home a souvenir of their adventure. But who are the living dinosaurs? As
www.zoodipistoia.it
Imagine being able to go back in time 65 million years to the Cretaceous forests and to find yourself together with Tyrannosaurus Rex & Co., gasping at the sound of heavy footsteps. This scenario – often created by the great filmmakers – has now also been faithfully reconstructed at the zoo. Thanks to 3-D technology, it is now possible to travel back in time and walk amid the horsetails and prehistoric ferns to be surprised by close encounters with dinosaurs, large and small. You can experience the impact of the asteroid that caused their extinction and discover that, in the end, the story did not go quite as it has been told for a long time. There are still dinosaurs among us! 3-D technology has enabled every detail of the great reptiles to be reconstructed, following details from the latest discoveries that have added new colors and such details as the protofeathers on the T-Rex’s body. Using goggles, the experience takes your breath away via the 360° scenario created for exploring the environment above, behind, and also beside us, and for following sounds and movements. In the end, when the “time machine” brings everyone back to the present, the thrill remains of an encounter that we thought that we would never have. The park’s biologist Dr. Raptor accompanies the travelers. Your age does not matter to be enrolled in order to take
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Personaggi
Antonio Fusco e il Commissario Casabona — testo Giuseppe Previti
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n questa storia il commissario viene a trovarsi dalla parte sbagliata della barricata. Lui, poliziotto integerrimo e capace, diventa l’accusato, è infatti ritenuto il responsabile della morte dell’amante della moglie e quindi la polizia sta per arrestarlo. Antonio Fusco si conferma un ottimo scrittore che sa come raccontare le proprie storie, rendendole sempre come “nuove” per argomenti e contenuti, anche per sfuggire a una certa ripetitività di tanti romanzi seriali. E qui infatti funziona la trovata di cambiare il ruolo del protagonista da “buono” a “cattivo”, mettendo il lettore nella condizione di vedere, come del resto il suo protagonista,
la storia da una prospettiva diversa. Co-protagonista del romanzo la città natale di Casabona, Napoli, da dove il commissario ha mosso i primi passi e di cui lui si è staccato cogliendo l’opportunità, nelle tante lusinghe e insidie che questa città offre, di schierarsi dalla parte della legge. In occasione dell’uscita del romanzo “La stagione del fango” abbiamo avuto il piacere di incontrare l’autore, Antonio Fusco, a cui abbiamo fatto alcune domande.
— Prima di tutto, grazie mille per la tua disponibilità. “La stagione del fango” è il sesto titolo della saga dedicata al commissario Casabona. Quale è il tuo rapporto con il “seriale” tanto di moda? Il seriale è croce e delizia. Ha tanti aspetti positivi e qualche aspetto negativo. È positivo che la struttura della narrazione sia già definita. Lo sono i personaggi, l’ambientazione, le atmosfere, quindi è più facile scrivere. Non si deve ripartire ogni volta da capo. È positivo anche il fatto di avere un pubblico di lettori che segue la serie e aspetta le nuove uscite. Può essere negativo, invece, perché a volte ti costringe a restare in quell’ambito narrativo anche quando vorresti scrivere altro.
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In libreria “La stagione del fango – Inferno per il Commissario Casabona” di Antonio Fusco, giallista di fama e funzionario di Polizia presso la questura di Pistoia.
— Il “Buono” che diventa o viene fatto passare per “Cattivo”. Questo avviene al tuo protagonista, ma tu non gli fai odiare la giustizia né i colleghi che gli danno la caccia. Non è che il poliziotto che sei ha preso il sopravvento sullo scrittore? Non credo. Casabona è sempre stato un personaggio equilibrato e al tempo stesso fatalista. Sa distinguere e riflettere sulle cose. In questo romanzo lui capisce di essere finito in una “bolla” di inefficienza e malfunzionamento della giustizia ma non perde fiducia nel sistema nel suo complesso. È in linea con il suo carattere.
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— Il passato è come un’ombra che non ti abbandona mai? Si, non ci abbandona mai. La vita è un viaggio che ha una stazione di partenza e un percorso che restano scritti nel biglietto che abbiamo staccato quando siamo saliti a bordo. Non possiamo liberarcene.
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— Quando il cacciatore diventa preda, o quando un individuo si viene a trovare dall’altra parte della barricata. Perché hai voluto affrontare questo tema? Perché uno scrittore deve sforzarsi di non essere banale. I lettori spendono i soldi per comprare i libri ed hanno il diritto di trovare storie, non solo ben scritte, ma anche originali. Esattamente ciò che ho provato a fare io con questo romanzo.
“La Stagione del
“La Stagione del
Fango – Inferno per il
Fango – Inferno per il
Commissario Casabona”
Commissario Casabona”
è il sesto titolo della
the sixth title in the
saga dedicata all’ormai
series dedicated to the
celebre Commissario di
now famous Neapolitan
origini napoletane in
commissioner working
servizio nella cittadina
in the Tuscan town of
toscana di Valdenza,
Valdenza. This time he
questa volta alle prese
must deal with a very
con una situazione
delicate situation.
— Qual è il rapporto di Antonio Fusco e di Tommaso Casabona con Napoli e Valdenza? Casabona è un cittadino del mondo. Avendo vissuto sotto tanti campanili non conosce campanilismo. Ama queste due città con la stessa intensità. Per fortuna si vivono tanti amori nella vita che, anche quando finiscono, si portano sempre nel cuore.
— Alla fine di questa storia chi è Tommaso Casabona? È un uomo ancora più disilluso e cinico ma non ha perso la capacità di credere in se stesso e in quelle poche persone, veramente importanti, che non lo hanno abbandonato nemmeno nel momento di grosse difficoltà che ha vissuto. ☜
davvero molto delicata…
della Polizia di Stato e criminologo forense dal 2000 vive in Toscana ed è indubbiamente uno dei migliori giallisti presenti nel panorama letterario del nostro Paese. ____ A State Police officer and forensic criminologist, the author has lived in Tuscany since 2000 and is one of the best crime writers on the literary map of our town.
ANTONIO FUSCO Antonio Fusco è nato nel 1964 a Napoli. Laureato in Giurisprudenza e Scienze delle pubbliche amministrazioni, è funzionario nella Polizia di Stato e criminologo forense. Ha lavorato a Roma e a Napoli. Dal 2000 vive in Toscana, dove si occupa di indagini di polizia giudiziaria. Per Giunti sono usciti con grande successo: “Ogni giorno ha il suo male” (2014, Premio Scrittore Toscano, Premio Garfagnana in Giallo, Premio Apoxiomeno); “La pietà dell’acqua” (2015, Premio Mariano Romiti, Best 2015 nella classifica di iTunes, Premio Furio Innocenti, Trofeo Rinaldo Scheda); “Il metodo della fenice” (2016, Best 2016 nella classifica di iTunes). “Le vite parallele” (finalista al Premio SalerNoir 2018 e finalista con Menzione Speciale al Premio Prunola 2018).
Antonio Fusco was born in 1964 in Naples. With a degree in Law and Public Administration, he is a State Police officer and forensic criminologist. He worked in Rome and Naples. Since 2000, he has lived in Tuscany, where he deals with judicial police investigations. Giunti has published with great acclaim “Ogni giorno ha il suo male” (2014, Tuscan Writer Prize, Garfagnana in Giallo Prize, Apoxiomeno Prize); “La pietà dell’acqua” (2015, Mariano Romiti Prize, Best 2015 in the iTunes chart, Furio Innocenti Prize, Rinaldo Card Trophy); “Il metodo della fenice” (2016, Best 2016 in the iTunes chart). “Le vite parallele” (finalist for the 2018 SalerNoir Prize and finalist with an Honorable Mention at the 2018 Prunola Prize).Since April 2020, he has been working on a brand new weekly series Il Grande Magnus, for “Corriere della Sera” and “Gazzetta dello Sport”, dedicated to the work of Roberto Raviola, alias “Magnus”.
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L’autore, funzionario
ZOOM
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People
Antonio Fusco and Commissioner Casabona
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In bookstores, “ La stagione del fango – Inferno per il Commissario Casabona” by Antonio Fusco, renowned crime writer and police officer at Pistoia’s police headquarters.
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n this story, the commissioner finds himself on the wrong side of the fence. an honest and competent policeman, He becomes the accused, believed responsible for the death of his wife’s lover. Consequently, the police are about to arrest him. Antonio Fusco has proven to be an excellent writer who knows how to tell his stories. They are always “new” in terms of their themes and content, thus avoiding the repetitiveness of many serial novels. Additionally, the idea of switching the protagonist’s role from “good” to “bad” works here, by putting the reader, like the protagonist, in a position to see the story from a different point of view. The novel’s co-protagonist is Casabona’s hometown of Naples, where the commissioner began and from which he broke away to seize the opportunity, despite the city’s many attractions and dangers, to side with the law. To mark the release of the novel “La stagione del fango”, we had the pleasure of meeting its author, Antonio Fusco, and to ask him a few questions
negatives. It’s good that the narrative structure’s already been defined. The characters, the setting, and the atmospheres have been set, so it’s easier to write. You don’t have to start over each time. It’s also good to have readers following the series and awaiting the new releases. However, it can be negative because it sometimes forces you to stay within that narrative even when you’d like to write something else.
— First of all, thank you very much for your being available. “La stagione del fango” is the sixth book in the series dedicated to Commissioner Casabona. What is your relationship with such a fashionable “series”? A serial novel is both a blessing and a curse, with many positives and some
— Is the past like a shade that never leaves you? Yes, it is always with us. Life’s a journey that leaves the station with an indelible itinerary; it can’t be erased from the ticket that we got on board with. We can’t get rid of it.
— Your protagonist is the “good guy” who becomes or is made into the “bad guy”. Yet you don’t make him hate the law or his colleagues who’re after him. Has the cop in you taken over the writer? I don’t believe so. Casabona’s always been both level-headed and fatalistic. He knows how to tell the difference between things and to think them over. In this novel, he realizes that he’s ended up in the inefficiency and dysfunction of a legal “bubble”. However, he doesn’t lose faith in the overall system, which is in keeping with his character.
— Why did you want to address this theme of when the hunter becomes prey, or an individual finds himself on the other side of the fence? Because a writer shouldn’t be banal. Readers spend money to buy books and have the right to stories that are not only well written, but also original – which is exactly what I tried to do with this novel. — What is Antonio Fusco’s and Tommaso Casabona’s relationship with Naples and Valdenza? Casabona’s a citizen of the world. Having lived in so many places, he’s not familiar with small-mindedness. He loves these two cities to the same degree. Fortunately, one experiences so many loves in a lifetime that, even when they end, they still remain in one’s heart. — Who is Tommaso Casabona at the end of this story? He’s even more disillusioned and cynical but he hasn’t lost the ability to believe in himself and in those few, really important people who didn’t abandon him in his moment of greatest difficulty. ☜
PISTOIA 13 NOVEMBRE 2020 14 FEBBRAIO 2021 PISTOIA 13 NOVEMBRE 2020 www.fondazionepistoiamusei.it 14 FEBBRAIO 2021 www.fondazionepistoiamusei.it con il patrocinio di
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Cammino e cammini
Il distretto di Pistoia: crocevia di itinerari storici — Strade, sentieri, percorsi hanno accompagnato la storia umana e ne sono stati ragione di vita e di progresso, in passato più spesso per necessità economiche e di sopravvivenza e in parte per motivi immateriali, come nel caso dei pellegrinaggi, oggi per riscoprire il rapporto più profondo col nostro corpo e col mondo in cui viviamo.
testo Nicola Giuntoli foto Maurizio Pini
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Maurizio Ferrari
C
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amminare sta diventando un’esigenza psicofisica primaria per l’homo tecnologicus, costretto a vivere gran parte della propria esistenza in interni anonimi, soffocanti e artificiali. Così si va riscoprendo il valore filosoficosalvifico del cammino e negli ultimi decenni ciò ha prodotto l’esigenza di riscoprire i cammini antichi, quelli che per secoli sono stati calcati da folle di viandanti e pellegrini. In poco meno di un secolo, a causa dello spopolamento delle montagne, dell’urbanizzazione selvaggia e dell’incuria generalizzata, si è fortemente impoverita la rete viaria, principale e secondaria, che fin dal Medioevo aveva permesso l’attraversamento degli Appennini e collegato città, paesi e borgate, anche le più remote, del territorio italiano. Così è avvenuto anche per il Distretto pistoiese, che pure ha avuto in passato un ruolo rilevante nella viabilità transappenninica, garantita da un reticolo di vie “storiche” che hanno collegato Roma e la Tuscia con l’area padana e conseguentemente con le grandi direttrici europee.
Il Cammino di Santiago di Compostela ha fatto da apripista e da testimone di un turismo lento, sostenibile e di tipo etico-spirituale che sembra incontrare il favore di un numero sempre più cospicuo di amanti della natura, di escursionisti e di pellegrini. Su questo esempio nel 1994 il Consiglio d’Europa ha proclamato la Via Francigena, nel percorso descritto dall’arcivescovo Sigerico nel 990 d.C, come itinerario culturale europeo che da Canterbury conduceva a Roma. Il Distretto pistoiese è solo sfiorato da questo tracciato, ma altre e altrettanto importanti sono le vie storiche che l’hanno attraversato e che in parte stanno tornando a vivere. Un primo esempio è il Cammino di S. Jacopo in Toscana che, seguendo l’itinerario della via Cassia-Clodia, collega Firenze e Lucca, attraverso Prato, Pistoia e Pescia. Ma il territorio pistoiese è stato ancor più snodo e cerniera transappenninica, avendo “ospitato” vari luoghi di passaggio, quali il valico della Cascina di Spedaletto, quello della Badia Taona, della Collina, della Croce Arcana e quello della Croce Brandelliana (Prunetta), ognuno dei quali era percorso da vie
importanti, alcune già riscoperte, altre da riscoprire. Tra le prime la Via Romea Nonantolana che collegava Nonantola a Fucecchio attraverso il passo della Collina e Pistoia; poi la Romea Nonantolana Longobarda, il braccio finale di un antico sistema viario oggi denominato Romea Strata, che collegava Roma col Nord-Est Italia e che raggiungeva Pistoia passando per S. Marcello, Pontepetri (sede dell’antica Locanda delle Panche), le Grazie, Castel di Piazza e la Via Vecchia montanina. Ma altre tre sono di interesse storico e dovrebbero essere oggetto di grande considerazione: la Via Francesca della Sambuca che, fra l’altro, rappresentava il tracciato più breve di collegamento tra Pistoia e Bologna, la Strada di Fontana Taona , che da Pistoia risaliva a Candeglia, Baggio e alla
____ Il Distretto pistoiese ha avuto in passato un ruolo rilevante nella viabilità transappenninica, garantita da un reticolo di vie “storiche” che hanno collegato Roma e la Tuscia con l’area padana e conseguentemente con le grandi direttrici europee. ____ The District of Pistoia once had an important role along the transApennine road network, guaranteed by a system of “historical” roads connecting Rome and Tuscia to the Po area and hence to major European routes.
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Il Distretto di Pistoia è
The District of Pistoia
oggi uno snodo viario
is today an important
di rilievo europeo
European crossroads
per quanto riguarda
as regards historical
gli itinerari storici e i
itineraries and religious
cammini religiosi, un
paths. This complex
sistema di vie complesso
road system has great
e nel contempo
economic potential,
ricco di potenzialità
an invaluable tool
anche economiche
for discovering or
che rappresenta uno
rediscovering the
strumento prezioso di
cultural riches of our
scoperta delle ricchezze
villages.
culturali dei nostri
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borghi.
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Badia Taona e che conduceva nel bolognese attraverso due direttrici (per Treppio e Badi oppure per Torri e Stagno) e la Strada della Croce Brandelliana che univa Pistoia a Prunetta risalendo la valle del Vincio di Brandeglio, per proseguire poi alla volta della Garfagnana. Le vie appena menzionate attraversavano l’Appennino longitudinalmente, ma di recente ne è stata tracciata un’altra, sicuramente meno “storica”, il cui interesse consiste nel fatto che percorre l’Appennino trasversalmente: essa parte da Pavullo e raggiunge Pistoia passando
per Fiumalbo, Abetone, Cutigliano, S. Marcello, Spedaletto – paese che ospitava l’antico Monastero di Pratum Episcopi – e Baggio. Dunque un sistema di vie complesso e nel contempo ricco di potenzialità anche economiche che, una volta a regime, potrebbe essere uno strumento prezioso di scoperta o riscoperta delle ricchezze culturali dei nostri borghi, costituire un’opportunità di recupero del nostro territorio in termini ambientali e produttivi e nel contempo rappresentare un’occasione di ripopolamento delle Terre alte che negli ultimi decenni hanno assistito ad
un’impressionante emorragia di residenti. Naturalmente un percorso storico ricondotto a fini turistico-culturali abbisogna di tutta una serie di supporti logistici, di punti di ospitalità e di una manutenzione ordinaria e straordinaria continua, se non si vuole che esso si riduca a mera ed inutile sequela di cartelli segnaletici dietro i quali c’è il nulla, che servono solo a fini di propaganda mediatica e di cui il nostro Distretto non sente certamente il bisogno. ☜
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Gli itinerari storici e
Historical tracks and
Oggi, fortunatamente,
Today, the philosophical-
i cammini religiosi
religious paths are
si va riscoprendo
salvific importance
possono costituire
an opportunity for an
il valore filosofico-
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un’opportunità
environmental and
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rediscovered. Likewise,
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e negli ultimi decenni
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e nel contempo
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un’occasione di
declined over the past
per secoli percorsi da
paths trod by travelers
ripopolamento delle
few decades
viandanti e pellegrini.
and pilgrims over the
Terre alte che negli
SOLUZIONI DI STAMPA PER L’UFFICIO
centuries.
ultimi decenni hanno avuto un forte calo di residenti
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Pilgrimages and walks
The District of Pistoia: crossroads of historical tracks
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Roads, tracks, and trails have accompanied human history. They have been a way of life and progress. In the past, they were more frequently for economic needs and survival in addition to such intangible reasons as pilgrimages. Today they are a means of rediscovering a more profound relationship with our body and the world in which we live.
W
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alking has become a key psychophysical necessity for homo technologicus, forced to live most of his existence in anonymous, oppressive, and artificial interiors. Thus, the philosophical-salvific value of a hike is being rediscovered. Furthermore, over the last few decades, an increased need has been felt to rediscover those ancient paths trod by crowds of travelers and pilgrims for centuries. In a little less than a century, due to the depopulation of the mountains, uncontrolled urban growth, and general neglect, the main and secondary road networks, which had permitted crossing the Apennines and connecting even the most remote cities, towns, and villages since the Middle Ages, of the Italian territory were severely impoverished. This was also the case for the Pistoiese District, which previously also had an important role in trans-Apennine viability, guaranteed by a network of “historical” roads that connected Rome and Tuscia with the Po area and consequently with the major European routes. The Way of Santiago de Compostela has been the ethical and spiritual forerunner and witness to a slow, sustainable tourism that seems to appeal to an increasingly large number of nature lovers, hikers, and pilgrims. Following this example, in 1994, the Council of Europe proclaimed the Via Francigena, following the road described by Archbishop Sigeric in 990
A.D., as a European cultural route that led from Canterbury to Rome. The Pistoia District is only just brushed by this route. Yet there are other, equally important historical roads that crossed the Francigena and which are returning somewhat to life. A prime example is the Way of St. James in Tuscany that follows the Via CassiaClodia, connecting Florence and Lucca, via Prato, Pistoia, and Pescia. However, the Pistoia area was even more of a trans-Apennine hub and linchpin, having “hosted” various transit points, e.g., the passes of Cascina di Spedaletto, Badia Taona, Collina, Croce Arcana, and the Croce Brandelliana (Prunetta). Each one was crossed by important routes, with some already rediscovered and others waiting to be rediscovered. Among the oldest are the Via Romea Nonantolana, which connected Nonantola to Fucecchio through the Collina Pass and Pistoia, and the Romea Nonantolana Longobarda. As the final branch of an ancient road system now called the Romea Strata, it connected Rome to northeastern Italy and reached Pistoia via S. Marcello, Pontepetri (seat of the ancient Locanda delle Panche), Le Grazie, Castel di Piazza, and the Via Vecchia Montanina. However, three others are of historical interest and should be more well-known. The first is the Via Francesca della Sambuca that, among other things, was the shortest route connecting Pistoia and Bologna. Next is the Strada di Fontana Taona, climbing up again from Pistoia to Candeglia, Baggio, and Badia Taona and leading to Bologna area along two
routes (to either Treppio and Badi or Torri and Stagno). Finally, the Strada della Croce Brandelliana connected Pistoia to Prunetta going up the Vincio di Brandeglio valley to then continue towards the Garfagnana. The routes mentioned previously crossed the Apennines lengthwise. Recently, however, another. certainly less “historical”, one has been traced, whose interest lies in the fact that it crosses the Apennines transversely. Starting from Pavullo, it reaches Pistoia via Fiumalbo , Abetone, Cutigliano, S. Marcello, Spedaletto (the town with the ancient Monastery of Pratum Episcopi), and Baggio. Therefore, once fully operational, this complex road system, simultaneously abounding in economic potential, could be an invaluable tool for discovering or rediscovering the cultural riches of our villages. It constitutes an opportunity for our territory to recover in environmental and productive terms. Moreover, it is simultaneously an opportunity to repopulate the highlands that, over the past few decades, have witnessed a devastating hemorrhaging of local inhabitants. Obviously, a historical route for tourist and cultural purposes requires a whole series of logistical supports and accommodations plus continuous ordinary and extraordinary maintenance, if one does not want it to be reduced to a simple and useless series of signs behind which there is nothing. It would serve only the ends of media propaganda – something of which our District certainly has no need.☜
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Storia Locale
Un Nido nel bosco —
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Elena Cini e il marito
Elena Cini and her
Barone Antonio French
husband Baron Antonio
utilizzavano “Il Nido”
French used Il Nido to
per allontanarsi dal
escape the noisy, hectic
mondo chiassoso e
world of Florence and,
frenetico di Firenze e
because of Cini’s health,
respirare aria salubre,
to breathe a more
benefica per le
wholesome air.
condizioni fisiche della donna.
testo Elena Zinanni
I
mmerso nei folti boschi che sovrastano l’abitato di San Marcello Pistoiese, sorge il Nido, una curiosa casetta in stile nordico, ideata e fortemente voluta nel 1875 da Elena Cini e dal marito, barone Antonio French, per allontanarsi dal mondo chiassoso e frenetico della realtà vivace di Firenze e respirare un’aria salubre e benefica adatta alle delicate condizioni di salute della stessa Elena, affetta, come ogni eroina romantica, da una leggera forma di tisi. Il progetto dell’abitazione e la scelta di inusuali soluzioni architettoniche, rispecchia la personalità dei due coniugi, l’unione e la sintesi perfetta dei loro background e del contesto culturale di appartenenza, intellettuale e cosmopolita. Il padre di Elena, Bartolomeo, infatti, era membro della famiglia Cini, la quale aveva investito nel territorio di San Marcello parte delle proprie risorse nella produzione di carta e panni feltri. Al fine di tenersi aggiornato sugli ultimi ritrovati tecnicoscientifici e produttivi, il nostro compì svariati viaggi alla volta di quei paesi europei comunemente ritenuti all’avanguardia nel settore, entrando in contatto con personaggi del calibro dei fratelli Montgolfier e visitando l’Esposizione Universale tenutasi a Londra nel 1851, come testimoniano puntualmente i suoi diari di viaggio. Di diversa natura, le vicende della
famiglia della madre di Elena, Nerina Tighe. Ella, era figlia di Lady Margaret Mountcashell e del poeta George Tighe che, nel 1814, avevano deciso di trasferirsi a Pisa dalla nativa Irlanda per le stesse complesse vicende familiari che consigliarono loro di farsi conoscere come Mr e Mrs Mason. Nell’abitazione pisana, i due intellettuali ospitarono gli amici letterati Percy e Mary Shelley che trovò ispirazione nelle bambine di casa per la stesura del racconto pedagogico Maurice or the Fisher’s cot, fortunosamente ritrovato in forma autografa nella biblioteca di casa Cini. Fu proprio in virtù dell’appartenenza al mondo anglosassone che Elena iniziò a frequentare gli stimolanti salotti fiorentini degli anglobeceri dove incontrò il marito, Antonio French. Egli, rampollo di una famiglia di origine irlandese, fondatrice del banco Lemon & French, dopo la nomina a vice console di Gran Bretagna per la Toscana Orientale, divenne personalità di spicco anche a livello internazionale. – La vicinanza di Elena e Antonio alla comunità anglo-americana fiorentina introdusse loro a una nuova concezione dell’abitare, denominata Florentine style, permeata da ideali romantici ed eclettici che, prendendo spunto dagli stilemi medievali e rinascimentali, ben si inserivano nel contesto storico-artistico e architettonico della città stessa. Anche il Nido, costruito su progetto
del barone Antonio, come emerge dalle pagine del suo taccuino, rientra a pieno titolo in questo filone polistilistico e fortemente suggestivo: non solo, quindi, un cottage inglese, originariamente coperto da un tetto di paglia, ma un rifugio contaminato da elementi tipici dello stile nordico. Elena e il marito attratti dalla verginità dei territori dell’Appennino Pistoiese li elessero a loro eremo, plasmando la natura attraverso una progettazione di un parco dal gusto Romantico e Pittoresco. Il risultato era uno spazio silente e mistico dove potersi perdere per poi, inevitabilmente, ritrovarsi, alla maniera suggerita da Violet Paget, amica della coppia, nel suo famoso saggio dal titolo Genius Loci. Tale narrazione estetica prosegue all’interno del Nido attraverso l’organizzazione degli spazi, gli arredi rustici e vernacolari, quasi a riproporre lo stile delle abitazioni dei contadini della Montagna Pistoiese, arricchito, però, con citazioni di più ampio respiro. Il fascino della vita rurale e semplice si intrecciò subito con la scoperta degli aspetti spirituali della natura. La casa del Nido, così ideata, divenne luogo perfetto per ospitare gli amici intellettuali con i quali dar vita a un cenacolo esclusivo, non marginale nell’avvio del processo di apertura culturale e di riscatto sociale di aree periferiche del Paese, come la Montagna Pistoiese. ☜
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Le Pétit Cenacle au Nido, di Elena Cini French. Un eremo tra il verde di San Marcello Pistoiese
Local History
A Nest in the Woods ____
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La casa del Nido, divenne per Elena e suo marito luogo perfetto per ospitare gli amici intellettuali con i quali dar vita a un cenacolo esclusivo, assolutamente non marginale nell’avvio del processo di apertura culturale e di riscatto sociale di aree periferiche del Paese, come la Montagna Pistoiese. ____ Il Nido became the perfect place to host their intellectual friends and to create an exclusive literary group, a not insignificant start to a process of cultural openness and social liberation in remote areas of Italy like the Pistoiese mountains
Elena Cini French’s Le Pétit Cenacle au Nido. A retreat amidst the poetry of San Marcello Pistoiese
N
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estled in the thick woods overlooking the town of San Marcello Pistoiese stands Il Nido, a curious Nordic-style cottage. It was conceived and commissioned in 1875 by Elena Cini and her husband Baron Antonio French to get away from the noisy, hectic world of bustling Florence and to breathe healthy air beneficial to Elena’s delicate health as she, like all romantic heroines, suffered from a mild form of consumption. The design of the house and the choice of unusual architectural solutions reflect the couple’s personalities; their marriage and perfectly synthesized backgrounds; and the cultural, intellectual, and cosmopolitan context. In fact, Elena’s father Bartolomeo was a member of the Cini family, which had invested part of its assets in paper and felt production in the San Marcello area. In order to keep up to date on the latest scientific, technical, and productive discoveries, Bartolomeo made several trips to those European countries commonly considered to be at the forefront of these sectors. As a result, he came into contact with the likes of the Montgolfier brothers and visited the 1851 Universal Exposition in London, as his travel diaries duly confirm. The family story of Elena’s mother Nerina Tighe was different. Nerina was the daughter of Lady Margaret
Mountcashell and the poet George Tighe, who had decided in 1814 to move from their native Ireland to Pisa because pf the same complicated family matters that advised them to be known as Mr. and Mrs. Mason. At their Pisan house, these two intellectuals hosted their literary friends Percy and Mary Shelley. The latter was inspired by the girls of the house to write the pedagogical story Maurice or the Fisher’s Cot, fortunately found in handwritten form in the Cini house library. Indeed, by virtue of belonging to the Anglo-Saxon world, Elena began to frequent the stimulating Florentine drawing rooms of the anglobeceri, where she met her husband, Antonio French. He was the scion of an Irish family and a founder of the Lemon & French bank. After being appointed vice consul of Great Britain for Eastern Tuscany, he also became a prominent international figure. – Elena and Antonio’s proximity to the Florentine Anglo-American community introduced them to a new concept of living known as the Florentine style. Permeated by romantic and eclectic ideals, it was inspired by medieval and Renaissance stylistic elements, neatly fitting into the historical, artistic, and architectural context of the city itself. Based on a design by Baron Antonio – as found in the pages of his notebook, Il Nido is a full-fledged part of this highly evocative, polystylistic vein. Hence, it
is not just an English cottage, originally covered by a thatched roof, but a refuge inspired by typically Nordic-style elements. Attracted by the unspoilt nature of the Pistoiese Apennines, Elena and her husband made them their hermitage, shaping nature through the design of a park with a picturesque Romantic style. The result was a silent, mystical space in which one could lose oneself and then, inevitably, find oneself again, as suggested by Violet Paget, a friend of the couple, in her famous essay entitled The Enchanted Woods. This aesthetic narrative continues inside Il Nido by how the spaces are organized as well as its rustic and traditional furnishings, as if to reintroduce the peasant-style houses of the Pistoiese Mountains, yet supplemented by broader references. The charm of a simple, rural life immediately meshed with the discovery of nature’s spiritual aspects. Thus conceived, Il Nido became the perfect place to host intellectual friends and create an exclusive literary group, a not insignificant start to a process of cultural opening and social redemption in such remote areas of Italy as the Pistoia mountains. ☜
Inizia su questo numero di “Naturart” una collaborazione con la rivista “Storia Locale”. Due pubblicazioni di tenore diverso e con lettori differenziati ma unite dalla cura e l’attenzione per il territorio pistoiese, la sua ricchezza, la sua storia. Storia Locale è nata nel 2003 per volontà del gruppo di storici e ricercatori che in quell’anno avevano costituito l’Associazione “Storia e città”. Si trattava in gran parte degli studiosi che avevano collaborato alla stesura del quarto volume della “Storia di Pistoia” curato dal prof. Giorgio Petracchi e molti provenivano dalla redazione di “Farestoria”. Da quell’anno sono usciti trentacinque numeri della rivista oltre ai volumi delle collane “Quaderni di Storia Locale” e “Libri di Storia e città”. Presenteremo così, di volta in volta, edifici, luoghi e personaggi poco noti o sconosciuti del Pistoiese, già pubblicati o oggetto di studi e ricerche in corso. Iniziamo con il contributo di Elena Zinanni, specializzata in storia dell’arte, pubblicato in una forma più approfondita sul n. 27 della rivista, frutto della sua tesi magistrale dedicata a un particolare edificio, tuttora esistente, realizzato nei pressi di San Marcello Pistoiese, voluto e progettato dai coniugi Elena Cini e Antonio French in stile nordico con la denominazione di “Nido”. Un cottage nel bosco frutto della loro cultura cosmopolita, arricchita dai legami internazionali delle rispettive famiglie. www.storiaecitta.it/la-rivista/ info@storiaecitta.it
Naturart & Local History this issue of “Naturart” initiates a partnership with the periodical “Storia Locale”. with different content and readers, the two publications are united by their care of and attention to the Pistoia area, its wealth, and its history. “Storia Locale” was set up in 2003 by a group of historians and researchers who had formed the Associazione “Storia e città” that year. It was made up mostly by scholars who had worked together on preparing the fourth volume of the “Storia di Pistoia”, edited by Prof. Giorgio Petracchi. In addition, many came from the editorial staff of “Farestoria”. Since then, thirty-five issues of the periodical have been published in addition to books in the “Quaderni di Storia Locale” and “ Libri di Storia e città” series. Thus, we will present from time to time little-known or unknown buildings, places, and individuals from the Pistoia area, already published, the subject of study, or as research in progress. Let’s start with Elena Zinanni’s contribution. Specializing in art history, she has published a more detailed version in the periodical’s 27th issue. The result of her master’s thesis, it was dedicated to a specific building, still extant near San Marcello Pistoiese. It was named “Il Nido” by Elena Cini and Antonio French, the married couple of who had designed this long-desired, Nordic-style cottage in the woods, the result of their cosmopolitan culture, enriched by the international ties of their respective families. www.storiaecitta.it/la-rivista/ info@storiaecitta.it
ZOOM
Naturart & Storia Locale
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A cura della redazione
LIBRI
La torrenta Federico Pagliai
— Un romanzo ecologista di straordinaria attualità nell’epoca dei cambiamenti climatici e della pandemia da Covid-19.
Federico Pagliai è nato a La Lima nel 1966. Infermiere del 118, Guida Ambientale Escursionistica, Presidente dell’Associazione Culturale Letterappenninica, camminatore, Volontario del Soccorso Alpino Toscano e fungaio, nel corso della sua vita ha sempre fatto scelte tali da permettergli di restare quanto più vicino agli amati luoghi natii. Negli anni ha pubblicato i seguenti libri: 2008 I miei crinali - 2011 Rughe da Salita - 2012 Come un filo che pende - 2013 Il bosco di nessuno di voi - 2014 Dottorafrica - 2016 Storie di Stinchi e contorni - 2017 Figlia della colpa - 2018 Montanari indigesti - 2020 La torrenta Info: www.federicopagliai.com
pensavano le acque, così brave a trascinare, ripulire, drenare e rigenerarsi, a cancellare le malefatte degli uomini. Pagliai, in questa narrazione, ha cercato di restituire valore alle acque. Il termine “valore” deriva dal latino “valere” e sta a significare “essere forte, importante, degno di attenzione”. Proprio di attenzione abbisognano i torrenti appenninici, un’attenzione che in questo libro ha declinato camminando a fianco, e dentro, la torrenta dalla sorgente, vicino al Monte Libro Aperto, fino al paese de La Lima, da Lui definito quello “Più all’ombra di Italia”, protagonista di un paio di capitoli del testo e punto di arrivo di questo libro dedicato alle acque dell’omonimo torrente. Sulle carte, il torrente è detto “Il Lima”. Nel libro è nominato al singolare femminile, ovvero “La Lima”. Questa interpretazione è dovuta ad alcune suggestioni che l’autore ha percepito durante i 15 km di cammino lungo il suo corso. Suggestioni che lo hanno indotto a connotare il corso d’acqua come un grande grembo materno capace di ospitare e traghettare diverse forme di vita, per poi condurle, dopo il matrimonio con il maschio fiume “Serchio”, fino al mare. Sembrerebbe, l’approdo marino, la fine di tutto. In realtà, cosi non è e in un magico cerchio che l’uomo non ha diritto di alterare o interrompere, tutto ha un nuovo inizio, anche se poi essendo “cerchio” è più giusto parlare di un perfetto viaggio circolare dove non esiste fine e non esiste inizio… Un libro particolare, davvero ecologista e di straordinaria atualità, che affronta con forza e determinazione il concetto di acqua come bene comune e di cui è giusto non svelare altro… perché assolutamente da leggere!
NATURART | SETTEMBRE 2020 | 109
Rispetto ai precedenti otto libri scritti da Federico Pagliai, i tratti in comune sono riconducibili a una scrittura che tratteggia montagne, animali, alberi e a un’umanità che continua a fare atti di resilienza per il solo fatto di voler continuare a vivere sugli Appennini. Anche qui, come in altri libri, l’autore si sofferma a raccontare episodi (talvolta romanzati…) e aneddoti di vita vissuta sui crinali appenninici tosco emiliani e, nello specifico di questo libro, relative a storie di acque di Appennino e esistenze di scalpellini, mugnai, pescatori, bimbi che recuperavano ordigni bellici, ragazze che facevano le staffette per i partigiani, vecchie ferriere e cosi via… Le differenze? Una su tutte: la torrenta è un libro a vocazione ecologista. Chi scrive, oggi più che mai lo deve fare assumendosi delle responsabilità tese a creare una “cultura dell’attenzione” su tematiche che vanno sempre più configurandosi come la vera emergenza contemporanea. In molti tratti della narrazione emerge questo “impegno civico” a favore di una nuova e urgente coscienza ecologica che sin dall’ immediato dopoguerra è mancata facendo progressivamente addivenire il mondo un’immensa discarica e un ubiquo, indifferenziato, centro commerciale, un mondo che ha via via etichettato le aree interne appenniniche, che rappresentano la colonna dorsale del Paese, come “marginali”. Che almeno le montagne si salvino da questo declino che, prima di tutto è etico, poi estetico e, infine, presupposto per il disastro ambientale in atto! Ci salveremo soltanto se prenderemo “in prestito” quel particolare stile di vita, proprio delle genti di montagna, caratterizzato da sobrietà, assenza di lamento, essenzialità e apprezzamento del vivere sano e salubre. E’ soprattutto per questo, per problemi di salute, che son convinto di un futuro ritorno ad abitare e vivere sulle montagne, finalmente percepite come “luogo” e assai meno come “flusso”. Parlando di disastro ambientale, l’acqua è uno degli elementi che maggiormente risente di questo fenomeno. “Buttalo nella Lima” è stata una delle frasi più ricorrenti nell’infania dell’autore, allor quando qualcuno avesse da disfarsi di qualsiasi rifiuto: ci
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BOTANICA
www.giorgiotesigroup.it
I colori dell’Autunno Conosciute come il verde dai mille colori, le latifoglie sono piante arboree con foglie di diversa ampiezza e forma, che in autunno danno vita al “foliage”, lo straordinario effetto visivo che si crea grazie agli accostamenti cromatici e le molteplici varianti di tonalità che assumono le foglie di queste piante prima di cadere a terra. Uno spettacolo della natura dalla bellezza effimera e incantevole, che si rinnova annualmente e che forma un morbido e fluttuante tappeto, capace sia di accogliere i passi di chi vi si addentra, sia di favorire pensieri, sensazioni, emozioni che consentono all’uomo una unione armoniosa con la natura. E’ il momento più bello nella faggeta, quello che anticipa i
rigori dell’inverno…. Tra specie autoctone ed esotiche, con le loro numerose varietà botaniche e selezioni orticole a opera dell’uomo, c’è l’imbarazzo nello scegliere gli alberi da piantare: querce, tigli, aceri, betulle, carpini, faggi etc... In linea di principio la preferenza si basa sulle diverse esigenze delle specie e varietà, generalmente in rapporto alle condizioni pedoclimatiche e ambientali del luogo di impianto. Oggi questo aspetto appare di fondamentale importanza, soprattutto, quando si tratta di rinverdire aree urbane, spesso, caratterizzate da atmosfera inquinata e da compattazione del suolo, con volumi a disposizione della chioma limitati, a volte obbligati.
Known as the trees of many colors, broad-leaved trees are arboreal plants with leaves of various widths and shapes that create extraordinary visual effects because of the combinations of colors and multiple shades the leaves of these plants take on before falling to the earth. With an ephemeral and enchanting beauty, this spectacle of nature is renewed annually, forming a soft, shifting carpet that both welcomes the steps of walkers passing by and encourages thoughts, sensations, emotions that create a harmonious union with nature. It is the best of times in the beech forest, which foreshadows a harsh winter. In choosing which trees to plant, there is a broad selection between autochthonous and exotic species plus numerous botanical varieties and human horticultural selections, and with plenty of trees from which to choose for planting: oaks, lime trees, maples, birches, hornbeams, beeches etc. As a rule, the choice is based on the diverse needs of the species and varieties, usually in regards to pedoclimatic and environmental conditions in the planting location. Today, this aspect is fundamentally important, especially when in terms of the greening of urban areas, often characterized by polluted air, soil compaction, and with foliage sometimes limited by the area at their disposal.
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The Colors of Autumn
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1 Pag 24 Fondazione Pistoia Musei Palazzo Buontalenti e Palazzo dei Vescovi - Pistoia 2 Pag 34 Fondazione Pistoia Musei Palazzo De’ Rossi – Pistoia 3 Pag 38 Serravalle Pistoiese Piazza della Vittoria – Pistoia 4 Pag 50 Questa è Pistoia Palacarrara – Via Fermi – Pistoia 5 Pag 56 Giorgio Tesi Group Via di Badia 14 – Bottegone – Pistoia
2
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6 Pag 62 Giorgio Tesi Group Via di Badia 14 – Bottegone – Pistoia 7 Pag 72 Pontito, il paradiso perduto Pescia - Pistoia 8 Pag 76 Giardino Zoologico di Pistoia Via Pieve a Celle 160 – Pistoia 9 Pag 86 Il Nido San Marcello Pistoiese – Pistoia
La Piattaforma Cloud per la Gestione Automatizzata
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