Discover Pistoia - N°25

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EDITORIALE

Sommario Giovanni Capecchi

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Direttore Editoriale Managing Editor —

g.capecchi@discoverpistoia.it

Cantar maggio

F

orse è il disegno di Francesca Risaliti, che permette a “Discover” di avere, anche questo mese, una copertina d’autore, fatto sta che, dopo averlo visto, ho sfogliato la pagina Facebook dell’associazione “L’incontrario” per aggiornarmi sulle creazioni e sulle frasi dei ragazzi che, costretti a casa dal virus, non smettono di esprimersi. Il 22 aprile avevano commentato così la prolungata quarantena: “A volte il coraggio è fatto anche di rinunce…” (e ne sappiamo qualcosa tutti, in questo periodo), mentre in un disegno che rappresenta un mago con la bacchetta magica, postato pochi

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giorni fa, si legge: “Il futuro io non lo so spiegare”. Il futuro non lo sa spiegare nessuno. Però maggio resta il mese della rinascita. Ce lo dice la natura intorno a noi, che magari vediamo – in questi giorni – per poco tempo e da lontano. Ce lo insegnavano gli uomini e le donne che vivevano sulle nostre montagne e che in questo periodo andavano per le strade dei paesi a cantare il maggio. Dalla saggezza e dalla creatività dei ragazzi dell’“Incontrario” alla saggezza e alla gioiosa fiducia dei nostri antenati. “Ecco il ridente maggio”, cantavano sulla soglia del mese che portava – e ci auguriamo continui a portare – buoni raccolti, abbondanza e serenità.

DISCOVER PISTOIA È UN PROGETTO DI COMUNICAZIONE INTEGRATA, CHE COMPRENDE UN SITO WEB DI VALORIZZAZIONE TERRITORIALE E UN URBAN MAGAZINE MENSILE DISTRIBUITO GRATUITAMENTE SCOPRI PISTOIA CON NOI SU www.discoverpistoia.it

Direttore Editoriale Giovanni Capecchi - g.capecchi@discoverpistoia.it Direttore Responsabile Emanuele Begliomini - redazione@discoverpistoia.it Art Director Nicolò Begliomini - n.begliomini@giorgiotesigroup.it

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Coordinamento Redazionale Lorenzo Baldi - redazione@discoverpistoia.it

Pubblicità Maria Grazia Taddeo commerciale@discoverpistoia.it Segreteria Irene Cinelli redazione@discoverpistoia.it Stampa - Industrie Grafiche Pacini Traduzioni - Studio Blitz - Pistoia

Registrazione Tribunale di Pistoia - N°628/2018 del 9 Aprile 2018 Iscrizione al ROC (Registro Operatori della Comunicazione) n° 30847 del 15 Gennaio 2018

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SEZIONE DI PISTOIA

Comune di Pistoia

Comune San Marcello Pitglio

Comune Quarrata

Via di Badia, 14 - 51100 Bottegone - Pistoia -Italy Tel. +39 0573 530051 - Fax +39 0573 530486 - redazione@discoverpistoia.it


TOUR VIRTUALE

TURISMO

In Tour con Bea alla scoperta di Pistoia - Città dei Pulpiti

In tempo di COVID-19, ecco i “Tour in poltrona” di Beatrice, che grazie alla collaborazione con la nostra rivista inizieranno, a partire da sabato 16 maggio alle ore 17.00, anche ad occuparsi di Pistoia e dei suoi tesori

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Un’idea geniale, quella della guida turistica pistoiese Beatrice Landini - che durante il periodo di lockdown che ci è stato imposto per contrastare l’epidemia di Coronavirus che ha messo in ginocchio il mondo intero - ha lanciato l’idea dei “Tour in poltrona”, viaggi artistici e culturali “virtuali” alla scoperta di luoghi e di personaggi di rilevante valore turistico. Beatrice, pistoiese ed autrice di alcuni articoli per la nostra rivista Naturart, oltre ad essere da circa sei anni un’apprezzata guida turistica che opera principalmente a Firenze, è un’archeologa con alle spalle scavi in Italia e in Medio Oriente e collaborazioni con UCLA e con l’ITABC (tecnologie applicate ai beni culturali) del CNR di Roma.

Quando a causa dell’emergenza il turismo è stato uno dei primi settori ad andare in crisi, la giovane archeologa pistoiese ha deciso immediatamente di arricciarsi le

maniche iniziando a lavorare al progetto “Tour in poltrona”. Utilizzando la popolare piattaforma di virtual meeting ZOOM che consente a tuti i partecipanti di interagire, ha scelto una serie di brevi tour (massimo 60 minuti) riservati a circa 30 persone, che grazie alla sua competenza ed a tante belle immagini sono riusciti nel difficile intento di rendere questi viaggi virtuali il più possibile simili a vere visite alla scoperta delle bellezze artistiche e culturali che è in grado di offrire il nostro territorio. Il successo è stato immediato e gli appuntamenti in programma fino al 9 maggio, riguardanti principalmente Firenze e la Famiglia dei Medici, sono andati velocemente sold out. Visto il gradimento dell’iniziativa, Beatrice, in collaborazione con la nostra rivista, ha messo in programma anche il primo “Tour in Poltrona” dedicato alla nostra città intitolato “La Parola di pietra: la chiesa di S.Andrea


COPERTINA D’AUTORE

IL “BARONE RAMPANTE” DI FRANCESCA RISALITI

LINK PER PRENOTAZIONI: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-la-parola-di-pietra-lachiesa-di-sandrea-e-i-pulpiti-pistoiesi-103900186254

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Nei suoi lavori artistici la natura la fa sempre da padrona, che il soggetto sia l’emotività umana o la montagna. È la natura a farla sempre da padrona: alberi, rami, radici e montagne sono i suoi soggetti preferiti. Francesca organizza corsi di disegno di vario genere, soprattutto naturalistico e in ambiente naturale e nei suoi programmi come guida ci sono sia escursioni nelle nostre montagne, con grande attenzione alla biodiversità, agli endemismi e alla geologia, sia interessanti laboratori di disegno itineranti e nel bosco. Come illustratrice ha recentemente curato la realizzazione dei disegni per l’ultimo libro di Walter Bernardi “Curzio Malaparte, un maledetto pratese di ieri raccontato ai toscani di oggi” edito da Claudio Martini editore. Per info: francescarisaliti.wordpress.com Facebook Francesca Jere Risaliti

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e i pulpiti pistoiesi”, realizzato in collaborazione con Discover Pistoia, avvalendosi sia delle meravigliose immagini realizzate dal fotografo Nicolò Begliomini utilizzate a corredo del libro “Pistoia città dei pulpiti” (Per info e acquisti: https://www. discoverpistoia.it/pistoia-citta-deipulpiti-libro/) – di cui la giovane guida pistoiese è una delle autrici – e soprattutto di alcune spettacolari immagini a 360° del fotografo e videomaker pistoiese Lorenzo Marianeschi. Il primo “Tour in poltrona” dedicato alla nostra città, che durerà circa un’ora, è in programma sabato 16 Maggio alle ore 17.00 e si terrà sulla piattaforma Zoom; il posto è inteso a numero di connessioni (non a persone fisiche partecipanti) e i posti sono limitati (max 30 persone). Per informazioni sull’evento e prenotazioni, è possibile collegarsi su Facebook o Instagram alla pagina “In Tour con Bea” oppure scrivere a beatrice.landini83@gmail.com.

Una copertina decisamente particolare quella scelta questo mese per Discover Pistoia tra le tante opere della brava illustratrice pistoiese Francesca Risaliti. Un curioso Cosimo - il “Barone Rampante” creato dalla ineguagliabile penna del grande Italo Calvino – che si affaccia a testa in giù guardando un mondo che va un po’ al rovescio. Francesca Risaliti fin da piccola ha sempre prediletto come mezzo comunicativo l’illustrazione e il suo linguaggio è il disegno. Alla passione per l’arte si è aggiunta, non meno forte, quella per la natura e la montagna tanto che dopo gli studi al Liceo Artistico di Firenze ha proseguito all’università con le Scienze Geologiche. Con il passare tempo è riuscita ad unire questi due grandi amori lavorando sia come illustratrice che come guida ambientale escursionistica.


PISTOIA COM’ERA

UNO SGUARDO SUL PASSATO

Pistoia com’era

Torniamo indietro nel tempo con cartoline d’epoca, foto storiche e documenti legati alla città e al suo territorio.

1 testo a cura di Emiliano Nappini

Sono da sempre appassionato di storia, arte e cultura in genere e da una quindicina di anni colleziono anche cartoline d’epoca, foto storiche e documenti legati alla città di Pistoia e alle zone limitrofe in provincia. Proprio grazie alla deltiologia, ossia allo studio dello strumento della cartolina d’epoca, mi sono fortemente appassionato alla storia locale della nostra città, apprendendo di aneddoti e fatti relativi al territorio. Da alcuni mesi gestisco, anche come amministratore, dopo averne fatto parte per diversi anni, il gruppo Facebook “Pistoia com’era”, fondato da Marco Pacini e dal collega collezionista Paolo Bresci quasi 10 anni fa: il gruppo è stato uno dei primi ad occuparsi di storia della città di Pistoia per immagini che vanno essenzialmente (ma non esclusivamente) da metà ‘800 fino agli anni ’60-’70 del secolo scorso e si compone di oltre 5.500 iscritti, per la

stragrande maggioranza pistoiesi. Da oggi sono lieto di curare questa rubrica periodica all’interno della rivista “Discover Pistoia”. Le uscite cercheranno di coinvolgere il lettore, riportandolo virtualmente ad una Pistoia d’antan e svelando aneddoti, curiosità e tradizioni storiche, attraverso materiale della mia collezione e di quella degli altri colleghi collezionisti. Cominciamo con una cartolina tripla (1), un genere particolare, nonché una delle pochissime realizzate per la nostra città, peraltro molto rara. Si tratta di una cartolina panoramica grandangolare di buona parte della zona sud della città dalla quale però rimane esclusa la stazione, più ad ovest e fuori dal campo di ripresa (2), realizzata da una foto scattata dal campanile della vecchia chiesa della Vergine, andata completamente distrutta sotto i

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bombardamenti aerei alleati nell’ultimo conflitto mondiale (18 gennaio 1944). Questa storica costruzione, che data la sua posizione riusciva a riunire buona parte di fedeli degli immediati sobborghi a sud del centro storico, si trovava ancora più vicina alla Porta Fiorentina rispetto alla posizione ove poi fu costruita e completata il 16 giugno 1956 la moderna ed attuale chiesa delle Sante Maria e Tecla a “La Vergine”, progettata da Giovanni Michelucci. Ma è sulla parte destra di questa che è interessante focalizzare l’attenzione. Come possiamo facilmente notare, colpisce subito l’assenza del cavalcavia di Porta Fiorentina, quello che i Pistoiesi chiamano abitualmente “Ponte dell’Arca”. Siamo ,infatti, nel 1910 (questa ingombrante cartolina è stata infatti impostata con data di annullo 29/12/1910) e si entrava in città tramite quel prolungamento di via Bonellina

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Note delle immagini:(1): Cartolina tripla panoramica, editore non riportato, viaggiata il 29/12/1910 per Porretta (BO). Collezione E. Nappini (2): Cartolina dell’interno della stazione ferroviaria, Edit. Cart. e Tipografia G. Graz Fiorentina – Arca”, editore C.L.F.- Viaggiata con annullo poco leggibile (1918?) per Buttigliera Alta (TO) – Collezione E. Nappini (4): Cartolina di Pistoia “Arca”, editore Cartoleria e Libreria Pagnini, Conc. Giovanni Milani – Viaggi


L’Angolo della salute

a cura dei Dottori Farmacisti del Gruppo FAI VEDO LE PERSONE INDOSSARE DIVERSE TIPI DI MASCHERINE, MA QUALI SONO QUELLE CHE DOVREI USARE QUANDO ESCO PER FARE LA SPESA O PER ANDARE IN FARMACIA? Esistono tipi diversi di mascherine. Le Mascherine che riportano la sigla FFP2 ed FFP3 sono modelli professionali e sono destinate al personale medico. La popolazione circolante può utilizzare mascherine chirurgiche. Al momento attuale le mascherine chirurgiche andrebbero indossate non solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone malate, ma anche se si è apparentemente sani; sembra infatti che gran parte del contagio possa avvenire da persone asintomatiche, risultando così utile da parte di tutta la popolazione indossare mascherine. Le mascherine chirurgiche offrono protezione nei confronti della penetrazione di fluidi biologici attraverso le mucose di naso e bocca. Bloccano le goccioline di secrezioni respiratorie emesse dalle persone malate (o asintomatiche) che le indossano, e impediscono che le stesse goccioline raggiungano le mucose di naso e bocca. La mascherina può essere composta da quattro lacci, due superiori e due inferiori, quindi uno per spigolo. Va sistemata assicurandosi di coprire naso e bocca. Dopodiché vanno legati i lacci superiori sulla sommità del capo e infine i lacci inferiori alla sommità del collo. La mascherina va distesa in modo che aderisca perfettamente al viso e per ridurre al minimo i contatti con l’aria. La mascherina chirurgica può anche essere con elastici auricolari. Può essere presente una barretta stringinaso che va modellata per limitare gli spifferi d’aria circostante.

FARMACIE AMICHE INSIEME è un gruppo di farmacie private della città di Pistoia e della sua provincia che si sono associate per fare fronte alle nuove esigenze della popolazione nel delicatissimo settore della salute. Nelle Farmacie FAI sarà possibile trovare, oltre alla tradizionale e insostituibile attività professionale di consiglio e assistenza nell’uso personalizzato del farmaco, tutta una serie di beni e servizi di alta qualità a prezzi contenuti.

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zzini, Pistoia. Viaggiata il 16/02/1916 per Padova – Collezione E. Nappini.(3): Cartolina di Pistoia “Porta iata per Chiavari (GE) il 04/09/1928 – Collezione E. Nappini.

FARMACIA PICCONI Via Provinciale Montalbano, 317/a, Casalguidi (PT) FARMACIA BALDASSARRI Via Provinciale Lucchese, 22, Masotti - Serravalle P.se (PT) FARMACIA DEL BELVEDERE Via Dalmazia, 326, Pistoia FARMACIA SCORCELLETTI Via Porta al Borgo, 110, Pistoia FARMACIA SAN MARCO Via Antonelli, 17, Pistoia FARMACIA DI MARESCA Via Risorgimento, 72, San Marcello P.se (PT) FARMACIA NUCCI Via della Libertà, 48, Agliana (PT)

FAI - Via Molina di Gora, 4 51100 Pistoia farmaciefai@gmail.com - Tel. 0573 1910112 - www.farmaciefai.com

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(1d), come si chiamava allora nella sua interezza, che altro non era che l’attuale via Monfalcone, al tempo non divisa da un muro in due tronconi come oggi, bensì aperta per l’attraversamento tramite passaggio a livello messo in sicurezza da un semplice cancello carrellato che veniva tirato all’occorrenza a chiusura al passaggio dei treni. Poco più ad est, identica situazione è riscontrabile nell’altro passaggio a livello che permetteva l’ingresso al centro cittadino da sud, quello di via Fiorentina. Anche in questo caso, dobbiamo pensare ad una via Fiorentina che arrivava fin sotto alla Porta Carratica, allo spiazzo antistante denominato “L’Arca”(3), mediante la sua naturale estensione rettilinea che oggi prende il nome di via Gorizia. Ovviamente, data l’importanza che la stazione ferroviaria di Pistoia rivestiva in quel tempo, tali passaggi a livello così ravvicinati alla stessa stazione diventavano assai scomodi in quanto spesso le chiusure, a causa dell’intenso traffico ferroviario, si prolungavano di molto. Tanto più che zona sud intorno all’Arca era anche interessata da importanti ed affollati mercati del bestiame, soprattutto quello bovino (ai piani terreni delle case di via IV Novembre erano presenti le stalle). Risulta facile immaginare, quindi, che soprattutto in occasione di tali mercati, con i commercianti di bestiame, gli acquirenti e i sensali in arrivo dal suburbio sud, la situazione di attraversamento della ferrovia potesse diventare piuttosto caotica e insostenibile. La problematica fu affrontata in effetti dall’amministrazione comunale fin dal lontano 1912 quando, è bene ricordarlo, Pistoia era ancora sotto l’egida della provincia di Firenze. Il progetto, ben più ampio del cavalcavia di Porta Carratica, prevedeva anche l’abbattimento della porta stessa e l’abbattimento del Bastione Tesi, previsti entrambi con sorprendente disinvoltura. Alla fine dopo riunioni, trattative, progetti scritti e rivisti, si arriva all’autorizzazione di appalto lavori nel 1919. Il 30 marzo 1920 si perviene alla redazione del verbale di consegna dei lavori. Seguiranno anche il fallimento di un’azienda pistoiese consorziata e complicazioni varie nella demolizione dell’ostico e arcigno bastione che faranno sì che l’inaugurazione del nuovo Ponte cavalcavia di Porta Carratica (4) possa concludersi solamente con l’inaugurazione dell’opera che avverrà quindi il 28 aprile 1926, in piena epoca fascista. Così Pistoia risolse una ultradecennale criticità urbanistica mutando per sempre l’aspetto cittadino, cancellando probabilmente in maniera troppo silenziosa e sbrigativa angoli caratteristici quali la sua bella e articolata Porta Carratica.


PISTOIA NEL MONDO IL MONDO A PISTOIA

PERSONAGGI A CONFRONTO - UN CITTADINO DEL MONDO A PISTOIA

Luca Bracali e il racconto inedito della città al tempo di COVID-19 Approfittiamo di questo momento per incontrare il fotografo e regista RAI pistoiese famoso per i suoi reportage nel mondo

testo a cura di Lorenzo Baldi

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Ciao Luca e grazie di questo tempo che dedichi a noi ed alla tua città. Come hai vissuto questi due mesi a casa, abituato come sei a girare il mondo per lavoro? Grazie a voi! Sono tornato a casa l’11 marzo e dal 13 sono sempre a Pistoia. Venivo da workshop e lavori in Grecia e Scandinavia e per il prossimo futuro avevo in programma almeno un viaggio di lavoro al mese con alcune destinazioni come il Vietnam e il Kenia già decise, ma poi questa emergenza ha bloccato di fatto tutti i miei progetti. A proposito di questa situazione devo dirvi che mi turba molto tutto quello che sta accadendo, soprattutto sono sconvolto per i tanti medici che sono morti facendo il loro lavoro e per le migliaia di persone che hanno perso la vita a causa di questo nemico invisibile. Questo lungo periodo a casa mi ha permesso di stare di più con la mia famiglia, vivere in tranquillità, di dedicarmi alla sistemazione e all’archiviazione di migliaia di fotografie e tante ore di riprese realizzate in tutto il mondo e di mettermi al servizio degli altri tenendo dei corsi di fotografia on line che ho chiamato #iorestoacasa,

che hanno avuto davvero un grande successo di pubblico, con dirette anche di due ore e centinaia e centinaia di persone collegate. Abbiamo visto sui social alcune tue splendide immagini del centro cittadino scattate con il drone, che certamente serviranno a tenere alta l’attenzione dei turisti su Pistoia. Come è nata questa idea? Si, durante il lockdown mi è venuta la voglia di riscoprire Pistoia e quindi ho chiesto e ottenuto un permesso speciale per documentare la città con il drone come nessuno ha mai fatto ed ho dedicato 5 giorni a fotografare e filmare le bellezze ed i monumenti del centro storico, dal mattino alla sera, scegliendo le ore più belle, riuscendo ad assaporare il suo silenzio. Ho potuto documentare una città pulita dal traffico e dall‘inquinamento stando a contatto con le tante bellezze artistiche della nostra città. E’ stato un momento tra i più emozionanti della mia pluriennale carriera di documentarista. La stessa cosa l’ho fatta a Firenze, lavorando per la RAI 2 ad un documentario sulla città che ho girato lavorando per sette giorni dove sono riuscito a documentare

Firenze come nessuno al mondo ha mai potuto fare. Pensate solo al fatto di essere potuto passare con il drone tra la Cupola del Brunelleschi e il Campanile di Giotto, sorvolare Piazza della Signoria e gli Uffizi in notturna senza nemmeno una persona…… Queste riprese sono piaciute così tanto che sono stato chiamato a documentare anche le città di Roma e Milano e questa per me è stata davvero una grande soddisfazione, soprattutto perché tutto è nato dall’esperienza fatta a Pistoia. Parliamo di te e del tuo lavoro. Cosa c’è in programma, alla fine di questa emergenza, nel futuro professionale di Luca Bracali? Sicuramente, utilizzando immagini e video realizzati in questo periodo, vorrei raccontare Pistoia e Firenze a modo mio e poi continuare con la mia attività di fotografo e regista televisivo. Ho recentemente ricevuto una proposta dal Canada per realizzare un evento a Montreal sull’Italia ad Ottobre, ma tutto è legato alla situazione sanitaria ed alla riapertura delle frontiere. Poi dovrei riprendere a fare i miei workshop fotografici e appena sarà possibile ho in programma di realizzarne due, uno in Toscana tra Siena e Firenze e l’altro in Sicilia. Se poi, come si spera, questa emergenza finirà, riprenderò anche a viaggiare cercando di rispettare il programma che avevo prima del lockdown.


PERSONAGGI A CONFRONTO - UN PISTOIESE NEL MONDO

Lorenzo Cipriani e il lockdown a Thaiti

Ariel, il loro splendido Hallberg Rassy 53 – mi ospitano sul loro tender per andare a fare il bagno alla barriera. Paolo è un velista esperto, ma è anche un medico ed ha messo a disposizione le sue competenze per tutte le barche in attesa in questo porto affiggendo un cartello alla capitaneria. Ci sono anche altre barche con cui condividiamo questa sosta: Sea Lover, il catamarano di Daniel, elegante messicano; la famiglia belga di Deo Juvante; Pino, proprietario di un albergo a Roma, con il suo equipaggio di marinai sardi. E poi c’è Rachael, esperta skipper inglese di Starling, uno dei clipper della sua società di charter e training di vela. L’equipaggio che aveva a bordo è stato rimpatriato e lei sta aspettando la nave cargo che riporterà la barca in Inghilterra. Come continuerete il vostro viaggio alla fine di questa emergenza? Molte cose sono cambiate, alcuni dei passeggeri che sarebbero dovuti venire in questi mesi non hanno potuto raggiungerci. Ma siamo intenzionati ad andare avanti. In questi giorni stiamo facendo cantiere

a Papeete, lavoriamo per preparare Milanto a riprendere il mare più efficiente di prima. Il lockdown in Polinesia Francese dovrebbe finire l’11 di maggio, ma già da adesso il clima è più disteso. Salperemo per visitare finalmente Moorea e poi da lì proseguire per altre isole del Pacifico: Tonga, Bora Bora, Fiji, fino ad arrivare in Australia alla fine di luglio come avevamo programmato fin dall’inizio. Sono sicuro che se riapriranno i voli molti dei nostri clienti riusciranno a partecipare alle tratte programmate. Alla fine di agosto ripartiremo dall’Australia per navigare lungo la Grande Barriera Corallina ed arrivare fino a Lombok. Da lì traverseremo l’Oceano Indiano e raggiungeremo Cape Town a dicembre, per poi proseguire ad anno nuovo fino in Brasile e finalmente tornare ai Caraibi ad aprile 2021. Ce la metteremo tutta per portare a compimento questa splendida avventura. Lo dobbiamo alla promessa che ci siamo fatti prima di partire: quella di non mollare mai, di guardare sempre avanti e di aver fiducia nei nostri sogni e nelle nostre speranze.

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Ciao Lorenzo e grazie per l’intervista. Dopo una lunga navigazione sei arrivato a Papeete, raccontaci come vivi questo lockdown dall’altra parte del mondo? Mi sveglio presto al mattino, mi preparo il tè, esco sul ponte di Milanto e vado a sedere a prua. L’isola di Moorea sta sempre di fronte a me. Sono ormai quasi tre settimane che i giorni si ripetono sempre uguali in questo paradiso forzato. Qui a Tahiti il lockdown è più rilassato che in tanti paesi europei. Possiamo liberamente passeggiare in banchina, raggiungere la barriera con il tender per nuotare fra pesci di mille colori, uscire per fare spesa, ma anche correre sulle colline qui di fronte o prendere un taxi per andare a fare un bagno in una spiaggia vicina. Ci troviamo in un luogo dove la natura ha concesso doni in abbondanza. Durante questa permanenza forzata in questa sorta di paradiso terrestre ti ha permesso di conoscere altre persone nella tua stessa situazione? Certamente! Tutti i giorni Paolo e Cecilia – amici velisti italiani di

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La testimonianza dello storico d’arte pistoiese, bloccato dalla pandemia durante World ARC 2020, il viaggio in barca a vela intorno al mondo


BANDI

TERZO SETTORE

FRAGILITÀ SOCIALE

METTIAMOCI IN MOTO!

SOCIALMENTE

La Fondazione Caript è a fianco degli enti del Terzo Settore che operano in ambito sociale, sanitario e assistenziale e da sempre ne accompagna i progetti con il proprio sostegno economico. È proprio con l’obiettivo di rinnovare questo impegno che promuove, anche per il 2020, Mettiamoci in moto!, il bando finalizzato all’acquisto di automezzi e autoambulanze rivolto alle associazioni di volontariato della provincia di Pistoia. Per questa edizione del bando la Fondazione ha deciso di stanziare un importo complessivo di 300mila euro così suddivisi: 200mila euro destinati al settore della sanità pubblica, ovvero ad autoambulanze di tipo A; 100mila euro destinati al settore del volontariato, ovvero ad automezzi destinati al trasporto sociale e ad autoambulanze di tipo B. Scadenza 30 giugno 2020 Info e modulistica: www.fondazionecrpt.it

Con l’intento di promuovere azioni di contrasto alla povertà e alla fragilità sociale, per il quarto anno consecutivo Fondazione Caript dedica un bando al mondo del volontariato, della filantropia e della beneficenza, mettendo a disposizione di enti del Terzo settore ed enti religiosi operanti nella provincia di Pistoia un plafond complessivo di 600mila euro. Socialmente ha come scopo di rendere effettivo un cosiddetto welfare di comunità, sostenendo progetti in grado di fornire e garantire un servizio alle categorie svantaggiate presenti sul territorio, attraverso i quali ripensare gli attuali assetti sociali con nuovi percorsi capaci di mettere al centro la persona e i suoi bisogni. Per partecipare al bando occorre compilare l’apposita richiesta online entro il 1° giugno 2020; per poter usufruire dell’erogazione, le iniziative e i progetti ammessi al contributo dovranno essere realizzati entro il 31 dicembre 2021. Scadenza prorogata al 1° giugno 2020 Info e modulistica: www.fondazionecrpt.it

STUDENTI E FORMAZIONE

READY, STUDY, GO!

Ready, Study, Go! è il bando grazie al quale la Fondazione Caript mette a disposizione risorse per la formazione degli studenti pistoiesi che desiderano intraprendere percorsi di studio all’estero. Con un plafond complessivo di 165mila euro, il bando assegna borse di studio per il conseguimento di lauree triennali, magistrali e master di I e II livello presso università, scuole universitarie o altri istituti accreditati aventi sede nell’Unione Europea, Regno Unito, Svizzera o negli Stati Uniti, per l’importo massimo di 10mila euro per ciascun anno di corso, 15mila euro nel caso di università americane. Inoltre, da quest’anno la Fondazione vuole incentivare i candidati che decideranno di far ritorno in Italia dopo il completamento dei loro studi, riconoscendo loro un ulteriore 20% dell’importo complessivo della borsa percepita, a condizione che la permanenza nel territorio italiano sia di almeno due anni. Scadenza 31 dicembre 2020 - Info e modulistica: www.fondazionecrpt.it

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In una sezione apposita sul sito di Fondazione Pistoia Musei (www. fondazionepistoiamusei.it) è possibile accedere gratuitamente alla consultazione digitale di alcuni volumi pubblicati da Fondazione Caript e Fondazione Pistoia Musei, dedicati all’arte locale, alla nostra collezione, e alle mostre recenti. I volumi, presenti nei nostri bookshop, sono acquistabili sul sito www.gliori.it


EMERGENZA CORONAVIRUS Fondazione Caript a fianco del territorio

Per far fronte all'emergenza abbiamo stanziato risorse e promosso iniziative per:

Allestimento di nuovi posti letto presso alcuni locali dell'ex Convento del Ceppo per pazienti COVID-19 che dopo la guarigione richiedono cure intermedie Donazione di un apparecchio RX portatile per sospetti pazienti COVID-19 all'Ospedale Santi Cosma e Damiano di Pescia in collaborazione con Asvalt – Associazione Valdinievole per la lotta contro i tumori

Sostegno alle scuole e alle famiglie per l'acquisto di pc, tablet, notebook e altre attrezzature che consentano la didattica a distanza Progettazione di un intervento a sostegno delle emergenze sociali attraverso la collaborazione con i Comuni della provincia di Pistoia PER INFORMAZIONI E RICHIESTE www.fondazionecrpt.it interventi@fondazionecrpt.it

DISCOVERPISTOIA | APRILE 2020 | 11

Acquisto di dispositivi medici diagnostici e terapeutici destinati all'Ospedale San Jacopo di Pistoia per il potenziamento del reparto di terapia intensiva e l'allestimento di una terapia intensiva pediatrica


www.teatridipistoia.it

ASSOCIAZIONE TEATRALE PISTOIESE - CENTRO DI PRODUZIONE TEATRALE

Teatro e musica... in rete! Tanti i contenuti sul web per mantenere stretto il legame col pubblico

In attesa di rivederci nei teatri, nelle piazze o in altri spazi delle nostre città, continuiamo a lavorare e cerchiamo di tenere compagnia al nostro pubblico. Lo facciamo attraverso le pagine social, Facebook, Instagram, Youtube e Twitter. Su queste giornalmente proponiamo contenuti che riguardano la storia del nostro teatro, tra aneddoti (#raccontiditeatro), video di recenti e passate produzioni (#teatroteca), curiose foto e autografi d’archivio (#cartolinedattore) che presentiamo con grafica nuova, come cartoline da collezione e le parole dei tanti, grandissimi artisti che hanno solcato il nostro palcoscenico (#raccontiditeatro). Infine, una raccolta di video (#iorestoacasa) un ‘regalo’ da parte di alcuni nostri amici artisti e protagonisti della scena teatrale italiana: le loro voci, le loro letture ci accompagnano, offrendo AL NOSTRO PUBBLICO

ph Stefano Poggialini

TEATRO

In collaborazione con

un momento di riflessione sul nostro presente. Ma anche la musica non si ferma e lancia due proposte musicali settimanali attraverso la pagina Facebook dell’Orchestra Leonore – Progetto Floema per rimanere in contatto con il proprio pubblico con due video-rubriche (#concertoapuntate, #cartolinemusicali). Infine, la Scuola Mabellini scende in campo per comunicare la propria voglia di continuare a fare musica con piccole video esecuzioni musicali degli allievi e dei docenti e frammenti delle lezioni online (#abbraccimusicali).

Restate sintonizzati anche su www.teatridipistoia.it

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L’emergenza sanitaria ci ha costretto e ci costringe a sospendere e, in alcuni casi, ad annullare gli spettacoli programmati: non rinunciamo a provare a ricalendarizzarne alcuni, anche se risulta assai arduo riuscirci, almeno per ora. Stiamo lavorando in condizioni molto difficili, con gli uffici chiusi, ma desideriamo assicurare a tutti che, non appena possibile, ci attiveremo per effettuare i rimborsi spettanti agli acquirenti di biglietti e di abbonamenti, con le modalità e le opzioni previste dalla normativa vigente o da quella che verrà emanata. Esprimiamo intanto il nostro ringraziamento a tutti coloro che, abbonati o possessori di biglietti, ci hanno preannunciato di voler rinunciare al rimborso, mostrandoci vicinanza e sostegno, come ha fatto, ad esempio, una nostra affezionata abbonata alla stagione del Teatro Manzoni, Francesca Occhipinti, il cui appello riportiamo sperando che possiate essere in tanti a seguirlo! Vi preghiamo di comunicarcelo al seguente indirizzo di posta elettronica: amministrazione@teatridipistoia.it La comprensione e l’aiuto del pubblico ci saranno di sprone per ricominciare presto a svolgere la nostra attività di servizio pubblico.


ph G. Acerboni

#raccontidautore

#teatroteca

#cartolinedattore #abbraccimusicali

#raccontiditeatro

#raccontiditeatro

#cartolinemusicali

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#concertoapuntate


NATURA

GIARDINO ZOOLOGICO DI PISTOIA

Banditi in natura

Oggi una storia da raccontare ancora con più forza

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“BANDITI” sono coloro che agiscono contro legge, “BANDITI” in italiano prende anche il colore del vietato, ciò che non si può prendere ed è per questo che abbiamo intitolato “BANDITI IN NATURA” la campagna di sensibilizzazione che l’Unione Italiana Zoo e Acquari porta avanti da 5 anni contro il bracconaggio, una delle più gravi minacce per la biodiversità. Vi sorprenderà sapere che una parte delle azioni di bracconaggio sono sostenute dai turisti che, inconsapevoli, riportano a casa dai viaggi nei Paesi esotici souvenir proibiti. All’arrivo in dogana i principali oggetti sequestrati sono: animali vivi (pappagalli, rapaci, scorpioni, scimmie e rettili), avorio, pellicce di leopardo e tigre, scialli di shahtoosh, oggetti di pelletteria ricavati da pelli di serpente, lucertola, coccodrillo ed alligatore. Vanno molto di moda anche articoli in tartaruga e carapaci di testuggine, conchiglie di strombi giganti, caviale e corallo, orchidee, cactus e oggetti in legno intagliato ricavati da specie rare. Siamo in un momento di blocco delle frontiere in gran parte del mondo e questo potrebbe far pensare che si sia fermato anche il bracconaggio, ma non è così.

I “viaggiatori disattenti” sono destinatari solo di una piccola parte dei materiali ricavati dagli animali protetti; la maggior parte trova la sua collocazione nel grande mercato asiatico dei prodotti della medicina, dell’oggettistica e delle tradizioni culinarie che utilizzano animali selvatici. E’ così che scaglie di pangolino, ossa di tigre, corna di rinoceronte e zanne di elefante sono oggi, ancora più di prima, commercializzate in completo divieto della normativa CITES (Convention on International Trade of Endangered Species ), la Convenzione a cui hanno aderito ben 178 Stati e che ha l’obiettivo di regolamentarne il commercio di animali, piante e loro parti. Nella Convenzione sono incluse specie per le quali il commercio è vietato proprio perché sono animali o piante minacciate di estinzione, ma questo non ferma i bracconieri. Negli ultimi anni le azioni di bracconaggio sono fortemente incrementate in Africa, come in Asia e Sud America, poiché i criminali delle più terribili bande armate assoldano le popolazioni locali per uccidere animali protetti per poi rivendere quello che oggi è chiamato l’”oro verde”, sia che si tratti di avorio, di pellicce o di corno di rinoceronte.

Il ricavato sostiene le loro attività: armi, droga e azioni terroristiche. Recentemente il blocco dei confini in Sud Africa a causa della pandemia da Coronavirus ha incrementato il numero di uccisioni illegali, soprattutto di rinoceronti poiché aree, prima presidiate dalla costante presenza di turisti, sono diventate vulnerabili alle incursioni dei bracconieri. La stessa cosa succede in Botswana, con almeno 6 rinoceronti uccisi nelle ultime settimane. Il bracconaggio è ben presente anche nel territorio italiano e coinvolge animali protetti come lupi e orsi ma anche moltissimi uccelli, tanto che per questa speciale branca di uccisioni illegali è stato coniato il nome di uccellagione. Le motivazioni che portano ad uccidere in maniera illegale gli uccelli sono diverse: nelle valli del bresciano e del bergamasco i pettirossi, le cince, i merli sono usati per cucinare il piatto tipico di “polenta e osei” mentre sullo stretto di Messina il Falco Pecchiaiolo (chiamato Adorno nel dialetto locale) è la vittima della violenza dei bracconieri a causa di una stupida superstizione: si pensa che appendere un falco in casa salvi dal tradimento e dall’infedeltà coniugale. Ma cosa può fare ciascuno di noi per contrastare questo fenomeno così diffuso? Per prima cosa conoscere cosa possiamo e cosa non possiamo acquistare quando siamo di fronte ad un animale vivo o ad un oggetto di origine animale e questo non solo quando torneremo a viaggiare verso i Paesi esotici ma anche nelle scelte quotidiane di acquisto ad esempio di animali da compagnia: devono essere sempre accompagnati dal certificato di origine. Raccontare questa storia è un’altro modo per rendere sempre più persone consapevoli dell’esistenza del problema e di come si possa controllare. Il Giardino Zoologico è impegnato da anni nella divulgazione di questo tema con eventi e attività didattiche perché crediamo fortemente che solo accrescendo la cultura del rispetto per la natura potremo vincere la sfida della tutela della biodiversità.

www.zoodipistoia.it


LIETO EVENTO

UNA ZEBRA ANNUNCIA LA PRIMAVERA Al Giardino Zoologico la primavera è arrivata indisturbata e il primo fiocco è azzurro: Marcellino è un piccolo di zebra, nato il 2 aprile. Di fronte al loro ipnotico manto viene da chiedersi quale sia la funzione delle strisce. Dopo tante ipotesi che volevano che il manto zebrato permettesse alle zebre di riconoscersi tra loro (le linee sono differenti l’una dall’altra) o di nascondersi ai predatori confondendosi nella moltitudine del branco, le ultime ricerche attribuiscono al bianco e nero un valore di difesa dagli insetti. Lo studio, infatti, ha dimostrato che tafani e mosche sono disorientati dalle strisce e non riescono ad “atterrare” facilmente sul manto bicolore: questo

fenomeno protegge le zebre dalle malattie trasmissibili attraverso la puntura degli insetti. Resta ancora da capire come mai le strisce diano fastidio alla vista degli insetti e sono tanti i ricercatori impegnati nella soluzione di questo enigma. Svariati gli esperimenti: c’è chi mette mantelli zebrati a cavalli e chi dipinge i manichini per vedere la differenza nel comportamento degli insetti tra un colore chiaro, uno scuro e uno bianco e scuro a strisce. L’uomo è incline a voler dare una spiegazione a tutto e non sempre in natura questo è facile. I meccanismi dell’evoluzione spiegano molti fenomeni: chi più si adatta vince e anche per le zebre non deve essere stato molto differente.

E’ stato dimostrato che all’inizio erano equidi con il mantello scuro ma la variabilità genetica ha permesso la nascita di soggetti prima con macchie chiare poi sempre più a strisce bianche e nere, carattere vantaggioso, a quanto pare, per difendersi dagli insetti.

DIDATTICA A DISTANZA

IL LABORATORIO DELLA BIODIVERSITÀ ARRIVA NELLE CASE

Il Laboratorio della Biodiversità, la sezione didattica del Giardino Zoologico, è ben noto alle insegnanti e agli alunni non solo del territorio pistoiese ma anche delle province e regioni limitrofe: da 19 anni opera con attività didattiche che affiancano le lezioni di scienze biologiche e ambientali nelle scuole di ogni ordine e grado, raggiungendo circa 10.000 alunni all’anno. Il percorso di quest’anno è stato bruscamente interrotto dall’arrivo della pandemia ma Eleonora, Riccardo e Carolina, gli educatori del Parco, non si sono arresi e, sin dall’inizio, hanno cercato un modo per restare connessi con i bambini e le loro famiglie. Ogni settimana spediscono agli alunni, attraverso le insegnanti, un kit didattico composto di giochi per i più piccoli e attività didattiche dedicate ai più grandi. Complessi cruciverba sugli animali servono da spunto per fare ricerche e approfondire temi di educazione ambientale e non mancano istruzioni per realizzare oggetti che aiutino la natura come, ad esempio, il video tutorial per la costruzione di un “Bug hotel” (una casetta per gli insetti). Se a prima impressione ci può sembrare poco sicuro attirare gli insetti intorno alle nostre case dobbiamo

pensare che non tutti pungono e, anzi, la maggior parte di loro sono importanti impollinatori ed elementi base di molte catene alimentari. Attraverso i bambini arrivano nelle case suggestioni e informazioni riguardo la natura e i tanti modi per aiutarla. Con un’altro kit è stato possibile dare suggerimenti su quale pesce acquistare per preparare una ricetta che protegga l’ambiente marino: la sostenibilità della pesca è uno dei temi affrontati quest’anno durante le lezioni in classe e che ha riscosso molto successo perché in pochi conoscono la problematica del sovrasfruttamento delle risorse ittiche. Recentemente è stato attivato anche un programma di didattica a distanza con la partecipazione degli esperti del parco alle lezioni di scienze pianificate dalle insegnanti. Per non rinunciare completamente al carattere esperenziale che da sempre connota le attività del Laboratorio sono stati studiati sistemi di coinvolgimento e gioco a distanza: per scoprire quanto pesa un orso alla nascita normalmente i bambini hanno la possibilità allo zoo di sollevare orsi di peluche con differenti pesi fino a scoprire quale sia quello corretto. Per riprodurre tutto questo a casa è stato chiesto loro di sollevare una sedia, una pentola e un pacco di pasta…quale sarà il giusto peso dell’orso alla nascita?

La chiusura del Giardino Zoologico a causa della COVID-19 pone molte domande non solo nei visitatori ma anche nei cuori del team che si prende cura degli animali e dell’intera struttura. Lo staff lavora con passione e impegno per tenere alto lo standard di mantenimento degli animali, con quotidiani mansioni di pulizia e distribuzione

del cibo e con i programmi di arricchimenti ambientali e di training che permettono la gestione degli animali nel totale rispetto del loro benessere. Le spese quotidiane ammontano a circa € 3600 e, senza entrate, si comprende bene quali siano i timori per il futuro. Il parco, infatti, è finanziato

solo dai biglietti d’ingresso e la chiusura nella stagione di massima affluenza, quella che sostiene tutti gli altri mesi dell’anno, è sicuramente preoccupante. Confidiamo molto sui visitatori che già in queste settimane ci hanno spesso chiesto come fare per sostenere il Giardino Zoologico: ad oggi la cosa più semplice è acquistare i biglietti online per poi utilizzarli al momento della riapertura per godersi una giornata con noi (sul sito www.zoodipistoia.it) E’ possibile comprare anche gli abbonamenti che saranno attivati al momento della riapertura e avranno di una validità reale così 12 mesi. A chi ha già l’abbonamento in corso saranno sospese le settimane della chiusura e verrà assegnata una nuova data di scadenza al momento della prossima visita. Il Giardino Zoologico da solo non potrà farcela e avremo bisogno del sostegno di tutti dal momento che si potrà di nuovo passeggiare serenamente all’aperto. Giusto 50 anni fa iniziava la storia dello “Zoo di Pistoia”; oggi è un nuovo inizio, una nuova sfida che potremo vincere solo se ricominceremo tutti insieme.

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INSIEME CE LA FAREMO


In collaborazione con

MUSEI

ARTE E CULTURA

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Musei e nuove tecnologie

I Musei Civici di Pistoia si sono dimostrati attenti all’impiego di tecnologie innovative nei loro nuovi allestimenti Nella saletta adiacente, la sagoma dello spedalingo Leonardo Buonafede, committente e promotore del complesso decorativo della facciata, invita il visitatore a consultare un altro tavolo touchscreen di forma circolare, dove sono riprodotti i tondi in terracotta invetriata di Benedetto Buglioni e Giovanni della Robbia, con alta definizione di particolari. Un video sulla parete destra della saletta è dedicato al restauro del fregio che si è concluso nel 2015.

testo a cura di Lisa Di Zanni Elena Testaferrata U.O. Musei e Beni Culturali del Comune di Pistoia

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Negli ultimi anni l’impegno delle istituzioni museali si è rivolto all’adattamento ai rapidi mutamenti della società contemporanea, divenendo centrale la relazione con i visitatori per la grande attenzione dedicata alla loro sicurezza e al tema dell’accessibilità, anche a quella cognitiva. In tale contesto i musei hanno dimostrato di saper utilizzare le nuove tecnologie quali strumenti indispensabili per stimolare il riconoscersi nel patrimonio culturale e per individuare nuove modalità di proporne la conoscenza a tutte le generazioni, soprattutto a quelle giovani e giovanissime. E proprio in questa direzione è in corso anche un rinnovato impegno per una revisione degli allestimenti museali, alla quale, nel corso dell’ultimo biennio, anche i Musei Civici di Pistoia hanno saputo adattarsi. Il Museo dello Spedale del Ceppo, inaugurato nel dicembre 2017, in occasione della visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,

e del Ministro Dario Franceschini a conclusione dell’anno di Pistoia Capitale Italiana della Cultura, offre un percorso di visita ricco di contenuti e approfondimenti, presentati tramite dispositivi multimediali innovativi. Poiché in questa sede non è possibile elencare tutti quelli presenti all’interno del percorso espositivo che si snoda dal fregio robbiano in facciata al Teatrino anatomico nel giardino retrostante, ci limitiamo a quelli della prima sala. Qui le vicende storiche, architettoniche e artistiche dell’ex ospedale sono illustrate anche tramite un totem touchscreen, dove è possibile consultare schede testuali sulla storia del complesso monumentale. Una postazione multimediale, con tavolo interattivo e una grande videoproiezione, offre una visione ravvicinata del fregio robbiano, consentendo di scorrere tutti i riquadri delle Sette Opere di Misericordia di Santi Buglioni e leggere testi di approfondimento sull’iconografia delle scene e i personaggi raffigurati.

Dallo scorso mese di novembre, al termine degli importanti lavori di ristrutturazione che hanno determinato il recupero a funzione museale di un’ampia porzione del pianoterra, è a disposizione dei visitatori di Palazzo Fabroni, che ne possono usufruire gratuitamente prima ancora di decidere di visitare il museo e dunque di acquistare il biglietto d’ingresso, la videoinstallazione immersiva dal titolo Palazzo Fabroni si racconta, della durata


Quanto al Museo Civico d’arte antica in Palazzo Comunale e alla opportunità di effettuare alcune modifiche, integrazioni e aggiornamenti di revisione museologica e museografica delle sue collezioni, il Comune di Pistoia ha deciso recentemente di utilizzare l’occasione offerta dalla Regione Toscana attraverso l’attivazione del bando per gli assegni di ricerca in ambito culturale sui fondi POR FSE 2014/2020 - Asse A – Occupazione. Nell’ambito del progetto predisposto dal Museo Civico (operatore di filiera), presentato dalla Scuola Normale Superiore di Pisa (Organismo di Ricerca proponente) e ammesso a finanziamento dalla Regione Toscana nello scorso mese di ottobre, l’attivazione di un assegno di ricerca di durata biennale consentirà, da un lato, di aggiornare sotto il profilo scientifico l’enorme patrimonio di opere (dipinti, sculture, disegni e oggetti di arte applicata dal XII al XIX secolo) custodito presso il museo, dall’altro di garantirne la più ampia valorizzazione anche attraverso le tecnologie più avanzate, strumenti fondamentali per rendere i musei in connessione con una società in continuo cambiamento. Servizi informativi più approfonditi e maggiori sussidi al percorso espositivo e alla visita, oltre che dispositivi per il benessere

dei visitatori e per la migliore visibilità e la sicurezza delle opere, dovranno essere previsti secondo una visione basata sulla capacità dei musei di comunicare in modo innovativo i propri contenuti e finalizzata, perciò, a mettere il pubblico, in tutte le sue diverse componenti, al centro delle politiche e delle strategie museali.

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Gli apparati multimediali del Museo dello Spedale del Ceppo sono stati realizzati da Space S.p.A. di Prato, secondo il progetto museologico elaborato da Esther Diana, Lisa Di Zanni, Maria Cristina Masdea, Claudio Rosati, Valerio Tesi, Elena Testaferrata. La videoinstallazione di Palazzo Fabroni, a cura di Elena Testaferrata con la collaborazione di Lisa Di Zanni, è stata realizzata da Acme04 di San Giuliano Terme, Pisa.

RICORDATI DI DONARE!!! avispistoia.it - 0573 23765

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di circa 10 minuti. Si tratta di uno spazio appositamente ideato e realizzato, proprio attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative, allo scopo di facilitare la conoscenza e la comprensione della visita che si sta per intraprendere, e la contestualizzazione dell’istituzione nell’ambito cittadino e della rete museale civica. Tre proiezioni, costituite da contenuti audio, video, immagini e testi, avvengono in simultanea e sincronizzate fra di loro all’interno di altrettante nicchie della sala destinata allo scopo. Coprono completamente le pareti, sia in altezza che in larghezza, seguendo le sagome degli archi, in modo tale che la triplice scansione della video-installazione, nella quale il visitatore si trova improvvisamente immerso, ‘asseconda’ il racconto sia sotto il profilo esplicativo che emotivo: la storia dell’edificio, dell’istituzione museale e delle sue collezioni fino al nuovo giardino, la sua presenza nell’ambito del ricco insieme, non frazionabile, dei musei comunali e la collocazione nel cuore del centro storico cittadino, con l’ingresso principale prospiciente la pieve romanica di Sant’Andrea, custode dello splendido pulpito di Giovanni Pisano, e il retro rivolto verso l’antico Ospedale del Ceppo, tanto celebre per il suo fregio policromo in terracotta invetriata.


In collaborazione con

INIZIATIVE BIBLIOTECA

La cucina è una bricconcella

Piccolo viaggio nella gastronomia italiana dal Cinquecento al Novecento nei libri di culinaria della Biblioteca Forteguerriana e del Fondo Annapaola Campori Mettel della Biblioteca San Giorgio

schede e mostra a cura di Ilaria Rabatti

In occasione del bicentenario della nascita di Pellegrino Artusi (Forlimpopoli 4 agosto 1820-Firenze 30 marzo 1911) “padre fondatore” della cucina italiana, attingendo alle collezioni della Biblioteca Forteguerriana e al Fondo Annapaola Campori Mettel della Biblioteca San Giorgio, si è cercato di ripercorrere alcune tappe salienti della gastronomia italiana, attraverso i suoi libri di culinaria più significativi, disegnando un

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V i a P. N e r u d a 3 6 t e l . 0 57 3 9 3 94 8 8

percorso in cui la cucina si fa vivace custode di cultura, storia e poesia. Già a partire dal Cinquecento infatti, la cucina italiana diviene un modello di riferimento nelle corti europee per la spettacolarità dell’allestimento delle pietanze e del cerimoniale. Ne è conferma lo sviluppo di una manualistica a base di ricette e menù per banchetti e feste, assai fiorente soprattutto nel Seicento, quando in un generale decadimento sia economico che culturale, in

una Italia in gran parte sottomessa alla Spagna, il gusto per i piaceri della vita e per i pranzi sontuosi si diffonde sempre più. Di questa ricca messe di scritti di culinaria la mostra cerca, senza alcuna pretesa di esaustività, di dar conto, attraverso un percorso espositivo che partendo dalla versione cinquecentesca del più antico libro di cucina il De re coquinaria di Apicio (e dalla sua versione riattualizzata nel Novecento dall’interpretazione futurista di Paolo Buzzi), passando attraverso le dissertazioni e i repertori medico-scientifici (di cui il Trattato della natura de’ cibi di Baldassarre Pisanelli è uno dei più illustri esempi), approda a La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene di Pellegrino Artusi, vero e proprio spartiacque nella cultura gastronomica italiana. In attesa di riaprire le porte della San Giorgio, sfogliamo assieme la mostra a partire da questa pagina http://www.sangiorgio.comune. pistoia.it/la-cucina-e-unabricconcella/


Publiredazionale

BIBLIOTECA A DISTANZA

A CACCIA DI STORIE!

IL PIÙ PRESTATO

Nozze per i bastardi di Pizzofalcone

Autore: Maurizio de Giovanni Editore: Einaudi Pubblicazione: Torino, 2019 Pagine: 261 ISBN: 9788806237202

IL PIÙ RICHIESTO

L’ anno dei misteri

Autore: Marco Vichi Editore: Guanda Pubblicazione: Milano, 2019 Pagine: 491 ISBN: 9788823521773

Ma non ci si è dimenticati di ‘onorare’ puntualmente, seppur in remoto, anche una serie di ricorrenze importanti per il mondo della letteratura dell’infanzia: quella del 2 aprile, giorno del compleanno di H.C. Andersen che Ibby promuove come International Children’s Book Day https://tinyurl.com/ ya4cxn93, i Cento anni di Gianni Rodari, con la segnalazione di risorse digitali libere quali video, registrazioni, ebook ( https://tinyurl.com/y9b8qnd3), o quella della celebrazione della Giornata internazionale del libro (23 aprile) con la segnalazione dell’esclusiva mostra digitale di albi illustrati A Universe of Stories. Starring: The Book! che vede protagonisti i libri e la lettura. Una mostra organizzata nell’ambito degli eventi – quest’anno solo virtuali - della kermesse mondiale dedicata all’editoria per ragazzi Bologna Children’s Book Fair (https://tinyurl.com/y88h4zas) . Un augurio di buona lettura, buon ascolto e buona visione dalla San Giorgio!

Uno dei libri più prestati nella nostra rete bibliotecaria è senza dubbio il giallo Nozze per i bastardi di Pizzofalcone di Maurizio de Giovanni. Una ragazza, nuda, in una grotta che affaccia su una spiaggia appartata della città; l’hanno uccisa con una coltellata al cuore. Un abito da sposa che galleggia sull’acqua. In un febbraio gelido che sembra ricacciare indietro nell’anima i sentimenti, impedendogli di uscire alla luce del sole, Lojacono e i Bastardi si trovano a indagare su un omicidio che non ha alcuna spiegazione evidente. O forse ne ha troppe. Ognuno con il proprio segreto, ognuno con il proprio sogno ben nascosto, i poliziotti di Pizzofalcone ce la metteranno tutta per risolvere il mistero: la ragazza della grotta lo esige. Perché non solo qualcuno le ha tolto il futuro, ma lo ha fatto un attimo prima di un giorno speciale. Quello che doveva essere il più bello della sua vita. (Qlibri.it) Tra i libri più richiesti segnaliamo ancora una volta un giallo, L’ anno dei misteri di Marco Vichi, che vede protagonista ancora una volta il Commissario Bordelli. È il 6 gennaio del 1969 e molti italiani si preparano a vedere la «finalissima» di una delle trasmissioni più popolari e seguite, Canzonissima. Anche il commissario Bordelli si siede davanti al televisore per godersi la serata, ma una telefonata della questura lo strappa dalla poltrona e lo costringe a uscire di casa: una ragazza è stata uccisa, proprio mentre andava in onda la sigla.... Da quel momento le giornate del commissario si complicano, altri misteri dovranno essere risolti. Uno in particolare lo tormenta: la terribile vicenda del maniaco omicida che ha già ucciso sei prostitute, tutte e sei bionde, di media statura, una ogni nove mesi esatti. Bordelli si sente affaticato, e in mezzo alle ricerche concitate cerca di ritagliarsi momenti di tranquillità e di riflessione nel silenzio del bosco, che i versi degli animali rendono ancora più vero e profondo. Tra poco più di un anno andrà in pensione, e teme di lasciarsi alle spalle dei casi insoluti... (illibraio.it)

PSICOLOGIA

a Cura della Dott.ssa Rachele Cresci

L’insostenibile leggerezza della solitudine

Mi piace chiamarla la società dei senzatetto in virtù di quel continuo vagare senza mai riuscire a sentirsi a casa. Manca sempre qualcosa e questo ci rende insoddisfatti, incompleti, smaniosi. E allora ricerchiamo uno stimolo che riempia ogni spazio vuoto, pur di non sentire il rumore del silenzio. L’eloquio diventa concitato, il respiro affannoso, il passo accelerato; ogni pausa diventa l’occasione per dare uno sguardo alle ultime news, in un vorticoso susseguirsi di azioni ripetute allo sfinimento fino a perdere la misura. Un circolo vizioso che non ci permette di vivere il momento presente e mettere radici nella realtà in cui abitiamo. Più semplice rifugiarsi in un mondo virtuale in cui tutto è falsato, senza renderci conto che è proprio quello schermo scintillante, accattivante, immediato che rende le aspettative inaccessibili e onerose. E’ vero la solitudine può farci stare male e perfino ammalare, a dimostrazione della nostra natura imprescindibilmente sociale. Tutti abbiamo bisogno di relazione, di contatto, di affetto, di incontrarsi con lo sguardo altrui. La solitudine è quel luogo dove esistiamo soltanto noi e le nostre emozioni, dove ogni flebile suono diventa un eco roboante, dove tutto è magico se per magia intendiamo la possibilità di far accadere qualcosa dall’assenza. Fa spazio, dentro e fuori di noi, decomprime, cura ferite, ci fa dare valore a ciò che è importante. Ma come in ogni cosa, serve equilibrio e padronanza. Occorre pertanto imparare a viverla come opportunità di consapevolezza e cura. Saper alternare momenti di gratificante socialità a spazi vuoti come a comporre un’armoniosa melodia.

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DISCOVERPISTOIA | MAGGIO 2020 | 19

Anche se a porte chiuse, la biblioteca continua in modo remoto ad offrire ai propri utenti, o a chi - in questo periodo di domesticità coatta - per la prima volta si affaccia a curiosare sul portale della biblioteca, a caccia di ebook, videostorie, audiolibri, una serie di segnalazioni per navigare tra risorse online, alcune delle quali specificatamente rivolte ai bambini Storie da ascoltare e da guardare in compagnia del babbo e della mamma, o assieme ai fratellini. Ma anche approfondimenti alla scoperta della natura, del mondo degli animali, o materiali per allenare la mente, suggerimenti per piccoli laboratori, giochi e attività da fare a casa con i bambini. Le risorse disponibili, aggiornate in continuazione, sono segnalate a partire da questa pagina https://tinyurl.com/yaeuygou


ACCADEMIA DELLA BUGIA – LE PIASTRE

Contro il virus l’Accademia della Bugia lancia il metato virtuale

Tutti possono inviare i loro contributi che verranno pubblicati su YouTube e Facebook. Brevi raccolti di massimo 5 minuti per non sentirsi soli e stare vicini sia pur in lontananza.

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Pasqua e Pasquetta se ne sono andate, ma non la voglia di vincere la battaglia contro il virus, e anche la noia. La pensano così i componenti dell’Accademia della Bugia de Le Piastre, che non potevano far mancare il loro contributo per rendere meno triste e meno solitario il periodo di quarantena. Si sono così inventati una nuova iniziativa, il “metato virtuale”. Prende il nome dalle piccole costruzioni in cui si seccavano le castagne e dove, prima dell’avvento della TV si riunivano i montanini per passare le serate al caldo, stare in compagnia e raccontarsele delle belle e anche fantasiose. In pratica il Campionato della Bugia è nato nei metati.

Approfittando della rete, ecco quindi il metato virtuale, un luogo dove si raccolgono racconti brevi (preferibilmente non superiori ai cinque minuti) che poi saranno caricati sul canale YouTube dell’accademia della Bugia e condivisi sulle pagine Facebook a cui si può acceder digitando “Campionato italiano della Bugia” e “Accademia della Bugia”. Partecipare è facile e gratuito. «Basta inviare all’indirizzo accademiabugia@gmail.com un proprio video – spiega il Magnifico Rettore dell’Accademia della Bugia, Emanuele Begliomini - in cui si racconta una storia”

www.labugia.it



TERRITORIO

ECCELLENZE

testo Domenico Murrone

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Largo San Biagio, 53 - Pistoia

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Adotta una vigna... a Pistoia

Comprare il buon vino direttamente dai produttori locali

Adotta il vigneto a kmO. È l’iniziativa della rete Coldiretti Campagna Amica di Pistoia per sostenere i produttori vitivinicoli del territorio. La chiusura di caffè, hotel e ristoranti per arginare la pandemia di Covid-19 potrebbe portare ad un taglio di ben oltre il 50% del valore delle vendite di vino. Un impatto fortissimo anche per le aziende vitivinicole pistoiesi: tante realtà di piccole e medie dimensioni che, al pari di altri comparti agricoli, rischiano di non superare la grave crisi di liquidità ed economica derivante dai mancati incassi di queste settimane e ancor più dall’incertezza su come si evolverà l’emergenza. In forte difficoltà, per i provvedimenti di distanziamento sociale in vigore, anche gli agriturismi, dove naturalmente si consuma vino del territorio: Chianti, bianchi, rossi e vin santo a base di uve sangiovese e trebbiamo. Per arginare i danni, i produttori

della rete Coldiretti Campagna Amica si sono organizzati per favorire gli acquisti di vino direttamente in azienda o con la consegna a domicilio. I consumatori possono scrivere a pistoia@coldiretti.it per sapere quali sono i produttori di vino più vicini al proprio domicilio a cui rivolgersi.


chiusura delle attività di mescita, oltre a trattorie e bar si pensi a tutti i circoli ed altre attività che anche quando riprenderanno saranno a ‘scartamento ridotto’, è essenziale potenziare il canale di vendita diretta.

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DISCOVERPISTOIA | MAGGIO 2020 | 23

Acquistare direttamente dai produttori, ‘adottando’ una vigna, darà un po’ di ossigeno alle aziende, preservando un sistema che a partire dalla vigne ha costruito una filiera multiforme che abbraccia piccola e grande distribuzione, turismo, ristorazione, caffè. Per preservare tutto il sistema ci sarà bisogno di importanti sostegni da parte delle istituzioni. Ma con la

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AIUTO CONCRETO

UNICEF per l’Italia

Nelle fotografie il Presidente dell’UNICEF Italia Francesco Samengo, che ha accolto con il Direttore generale dell’UNICEF Italia Paolo Rozera il camion con 37 pallet di aiuti

UNICEF, fin dal primo insorgere di questa emergenza, si è impegnato nella tutela della salute fisica e psicologica degli under 18, attraverso una intensa azione di advocacy con il Governo Italiano per garantire che salute, accesso all’istruzione e ascolto dei minorenni, fossero diritti garantiti anche e soprattutto in una tale situazione di emergenza. E’ addirittura scattata un’operazione di supporto che non si era mai verificata nel nostro paese. Vista la drammatica situazione, infatti, l’UNICEF ha deciso in via eccezionale di inviare aiuti all’Italia, in particolare: maschere chirurgiche, guanti chirurgici e per test, tute e occhiali protettivi, mascherine,

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TECNOLOGIE D’AVANGUARDIA PER L’IRRIGAZIONE

Castellare di Pescia www.guastapaglia.com

camici e termometri. Il 30 Marzo il primo convoglio con questo materiale sanitario è giunto nel nostro paese e, con il supporto del Governo italiano, del Commissario straordinario per l’emergenza coronavirus Domenico Arcuri, e della Protezione Civile, sono state individuate strutture sanitarie di aree dove c’è più necessità e sono stati inviati aiuti per contrastare e contenere il diffondersi del Covid-19. UNICEF EDUCATION LAB Per quanto riguarda invece la situazione complessa che tutti gli studenti e quindi insegnanti e famiglie stanno vivendo, UNICEF ha voluto dare il suo contributo per il sostegno di una didattica a distanza, che utilizzasse sempre la metodologia della partecipazione attiva, del coinvolgimento e dell’ascolto dei ragazzi. E’ stata infatti lanciata una APP, dedicata al mondo dell’educazione, ricca di contenuti e di proposte educative, che UNICEF ha elaborato per questo periodo di sospensione scolastica e non solo. UNICEF EDUCATION LAB è un’applicazione gratuita dedicata al Programma Scuola di UNICEF Italia

Le proposte educative sono suddivise per fasce di età, per argomento e per destinatario. Gli argomenti trattati sono i principali temi che da sempre UNICEF accoglie nei suoi programmi: -Educazione ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, con una sezione speciale contenente materiali dedicati al trentennale della Convenzione, -Educazione alla non discriminazione di genere, -Proposta di prevenzione e contrasto a bullismo e cyberbullismo, -Situazione e accoglienza dei minorenni stranieri non accompagnati, -Approfondimento in merito agli obiettivi di sviluppo sostenibile, -Utilizzo della lettura e delle immagini per l’educazione ai diritti, -Proposta “Momo” sul diritto all’ascolto e alla partecipazione dei bambini. In una speciale sezione, creata proprio per l’emergenza covid 19, sono state inserite proposte educative oltre che ricreative, letture animate per accompagnare bambini e famiglie in questo momento di difficoltà e contenuti informativi e formativi, che condividono la comune finalità di sostenere equilibri che possono diventare difficili in una situazione complessa come quella che stiamo vivendo. “UNICEF EDUCATION LAB” presenta inoltre una sezione dedicata alle news, per ricevere aggiornamenti sulle iniziative nazionali ed internazionali, nella quale al momento verranno prevalentemente condivisi aggiornamenti ed esperienze che vedono protagonisti bambini e ragazzi del nostro paese durante questa emergenza. L’APP è gratuita e reperibile sugli APP store sia per il sistema Ios che Android.

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Covid-19 e Coronavirus, due parole “difficili” che nel giro di poche settimane hanno ridefinito le abitudini e gli stili di vita dell’intera popolazione mondiale. Tra questi, circa l’80 per cento di bambini e adolescenti, che in tutto il mondo hanno visto le loro scuole chiuse e la loro routine sconvolta per garantire a loro stessi e ai loro cari salute e sicurezza


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IL GIALLO AI TEMPI DI COVID-19

GIALLO PISTOIA

A tu per tu con Franco Forte

Nei giorni di forzata clausura Giuseppe Previti, presidente della Associazione Giallo Pistoia, continua l’incontro a distanza con alcuni degli scrittori più rappresentativi del panorama giallistico italiano rubrica settimanale di opinione sul quotidiano Il Cittadino ed è direttore responsabile della rivista “Writers Magazine Italia“ e del “Delos Network“, il network di siti di Delos Books. • http://www.franco-forte.it/ • Facebook: www.facebook.com/ franco.forte3 • Instagram: www.instagram.com/ francoforte62/ • Twitter: twitter.com/fortefranco

Franco Forte è nato a Milano nel 1962. Scrittore, sceneggiatore e giornalista, per Mondadori ha pubblicato, tra gli altri, Roma in fiamme, Cesare l’Immortale e il fortunato Romolo. Dal 1° luglio 2011 è il Direttore Editoriale delle collane da Edicola Mondadori (I Gialli Mondadori, Segretissimo, Urania, ecc.). “Per Mediaset è autore per le serie TV “Distretto di Polizia” e “RIS: Delitti imperfetti“, e ha scritto la sceneggiatura del film TV “Giulio Cesare“. Come giornalista collabora a diverse importanti testate, ha una

Ci parli della presentazione dell’ultimo libro pubblicato o in pubblicazione? Il mio ultimo libro pubblicato, uscito a gennaio, e quindi investito in pieno dalla tragedia Coronavirus, se non altro per la difficoltà di poter vendere libri, adesso che le librerie sono chiuse e anche Amazon ha smesso di rifornirsi per i libri cartacei (per fortuna resta l’ebook, a cui molti lettori possono affidarsi per continuare a leggere buona narrativa), è “La bambina e il nazista” (Mondadori), scritto a quattro mani con Scilla Bonfiglioli. Una storia dura, una sorta di thriller ambientato nei campi di sterminio nazisti polacchi, in cui Hans Heigel,

un ufficiale nazista pieno di dubbi su quanto sta facendo la sua nazione, si ritrova a dover impegnare tutto se stesso, mettendo in gioco la sua vita e ciò che più gli è caro, per salvare Leah, una bambina innocente di otto anni, destinata alle camere a gas. Una bambina che non ha nessuna colpa se non quella di essere ebrea, e che assomiglia in modo incredibile ad Hanne, la figlia del protagonista, morta qualche mese prima di tubercolosi. Hans capisce che deve fare di tutto per tenerla in vita e strapparla alla follia dell’olocausto: non può fallire ancora, dopo che la morte si è portata via sua figlia. Adesso ha uno scopo nella vita, e farà di tutto, con tenacia, intelligenza, disperazione e furbizia, per garantire a Leah di sopravvivere a ben due campi di sterminio. Una vicenda che si ispira a un fatto realmente accaduto, e che si svolge nei lager di Sobibòr e Madjanek, ricostruiti con la massima precisione storica, così come tutto ciò che circonda i due protagonisti, dai personaggi con cui interloquiscono alle azioni folli e senza senso che hanno portato allo sterminio di centinaia di migliaia di persone in quei campi.

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SALUTE E BENESSERE

Mascherine, le norme e le tipologie

Pensi di utilizzare questa terribile esperienza in un prossimo libro? Io credo che troppi lo faranno (e lo stanno facendo), e dunque non sarà facile sfruttare questa situazione (molto potente, da un punto di vista emotivo e narrativo) in modo originale. Chi lo farà ne trarrà giovamento. Io sto cercando di capire se mi viene un’idea forte in merito, altrimenti ritengo che sfruttare questa situazione solo perché è di “moda” non avrebbe molto senso. Quali consigli potrebbe dare o come si comporterebbe il tuo protagonista in questa situazione? Be’, dipende di quale protagonista si tratta. Dato che generalmente scrivo di romanzi storici, sarebbero tutti dislocati in epoche diverse. Eppure, ho scritto due romanzi ambientati nella Milano del 1500 durante la terribile epidemia di peste del 1570, durante l’arcivescovado di Carlo Borromeo (si tratta di “Il segno dell’untore” e “Ira Domini - Sangue sui Navigli”), e posso assicurare chele analogie con quanto sta accadendo oggi sono impressionanti, anche se per fortuna il Coronavirus non ha la mortalità fatta registrare dalla peste, che in poco meno di una settimana uccise più di 17.000 persone solo a Milano. Però la paura che aleggia nell’aria, la gente costretta a restare chiusa in casa, l’idea che chiunque si avvicini a te possa essere un “untore”, cioè capace di contagiarti... be’, queste cose le stiamo vivendo anche oggi, purtroppo Una lettura da consigliare in questo periodo? Io consiglio un libro capace di dare benessere all’anima, di strapparci dai bollettini quotidiani sui contagiati e i morti, e circondarci di... silenzio. Così si intitola questo romanzo: “Il silenzio”, di Erling Kagge (Einaudi), che consiglio davvero a tutti. 5) Su quale canale social(facebook. twitter, instagram ecc) possiamo trovare notizie sulla tua attività di scrittore? Su tutti!

A cura dello Staff della Farmacia Al Battistero

Siamo la nazione europea al momento più aggredita dal Coronavirus e dopo due mesi dalla scoperta dei primi focolai di Codogno e di Vo’ Euganeo, continuiamo a dover prendere ancora provvedimenti per la salute pubblica. Anche in vista dell’allentamento del lockdown previsto in più step a partire dal 4 Maggio, i dispositivi di protezione individuale e le mascherine chirurgiche ci faranno compagnia ancora per molto, visto che sono state rese obbligatorie in moltissime occasioni. Tanto per fare un po’ di chiarezza senza entrare troppo nei dettagli, cosa che invece abbiamo fatto nel lungo articolo pubblicato alla fine di Aprile sul portale www. discoverpistoia.it, possiamo dire che le maschere filtranti in generale proteggono da polveri, fumi e nebbie di liquidi (aerosol) inalabili, tra cui anche l’areosol di saliva derivante dalla nostra respirazione che potrebbe essere veicolo di trasmissione virale. Il sistema di classificazione si suddivide in tre tipi di FFP (1 – 2 e 3), dove la sigla FFP sta per “filtering face piece”, ovvero maschera filtrante. Una maschera filtrante deve coprire naso e bocca e si compone di diversi materiali. Oltre a queste ci sono poi le mascherine chirurgiche, pensate per proteggere il paziente dalla contaminazione da parte degli operatori come il medico chirurgo, il dentista, l’infermiere, che sono formate da due o tre strati di tessuto non tessuto o Tnt. Tutta la popolazione per circolare liberamente ed uscire di casa in caso di necessità è tenuta in ogni occasione ed indossare almeno una mascherina FFP1 o chirurgica, ed a questo proposito è importante sapere che le mascherine di prima categoria o chirurgiche sono tutti dispositivi monouso, non rigenerabili e non reindossabili. La mascherine triplo strato lavabili sono accessorie a queste mascherine, spesso non sono considerate dispositivi di protezione individuale o dispositivi medici se non per autocertificazione del produttore, ma se indossate insieme, aiutano a rendere la mascherina di prima categoria più protettive e possono essere riutilizzate al massimo per 3 o 4 volte. Oggi i prezzi di questi dispositivi sono lievitati molto rispetto al passato, i normali canali di filiera distributiva per la farmacia non sono stati, infatti, in grado di far fronte alle necessità e per questo motivo le farmacie hanno tentato di reperire i dispositivi direttamente dai leader produttori cinesi incontrando grandi difficoltà. Burocrazia, tasse legate all’importazione, norme doganali, rallentamento del traffico aereo e della logistica e soprattutto lo sciacallaggio degli intermediari, hanno creato questo effetto finale di crescita dei prezzi al pubblico. Proprio per ovviare a questo segnaliamo anche l’importante iniziativa governativa per fissare un prezzo calmierato per le mascherine chirurgiche, in modo da consentirne a tutti l’acquisto. Tutta la categoria dei farmacisti sta facendo del proprio per aiutare il Paese e i cittadini contro queste ignobili speculazioni. Noi crediamo in una buona risoluzione di tutto e siamo con VOI in questo momento di forte difficoltà, ricordandovi che Farmacia Al Battistero esegue consegne domiciliari a tutte le persone impossibilitate allo spostamento e si rende disponibile ad ogni esigenza di consulenza e confronto.

#tuttoandrabene

Via degli Orafi, 22, 51100 Pistoia - Tel. 0573 22183

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Il romanzo ha appena ottenuto il prestigioso Premio Pegasus Literary Award 2020 di Cattolica.


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VOGLIA DI VIVERE

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Elisa e le altre

La stessa determinazione da cui Voglia di Vivere prese vita, ha sempre indicato la via da seguire nel proporre le attività che l’associazione ha sviluppato nel tempo

In 30 anni di lavoro, la capacità progettuale dell’Associazione è andata affinandosi, così da essere quanto più possibile incisiva sia nel promuovere la prevenzione della salute, ma anche nel dare risposte concrete ai bisogni delle persone, in particolare delle donne, offrendo loro attività di sostegno durante e dopo i percorsi terapeutici previsti per il cancro alla mammella. Fatta questa premessa, è più facilmente comprensibile che il ventaglio di servizi a supporto del benessere sia ben articolato, permettendo di personalizzare le attività sulla base delle reali esigenze individuali. Fra i tanti, Progetto Elisa è uno di quelli che più sta a cuore a Voglia di Vivere. Elisa era una ragazza piena di voglia di vivere, è proprio il caso di dirlo: laureata in scienze forestali, proprio perché sentiva l’ambiente come la sua casa, amava correre verso la libertà in groppa ai suoi destrieri, cioè il cavallo e la moto. Non era facile tenerla ferma,

Elisa, tanta era l’esuberanza gioiosa con cui affrontava ogni difficoltà, a cominciare dal lavoro: quello “su misura” a lei non è mai arrivato, ma non per questo si è certo scoraggiata. Piuttosto si è rimboccata le maniche, accettando ogni impiego che le desse l’opportunità di sentirsi autonoma. È con questo stesso spirito, che ha dato filo da torcere anche al cancro. Una volta scoperta la malattia ha accettato i consigli dei medici che l’avevano in cura, e sembrava che l’entusiasmo di Elisa unito alle loro competenze avesse generato il magico elisir della guarigione, che le ha dato due anni di - relativa - serenità. Poi il cancro è tornato a bussare alla sua porta, ma lei di nuovo gli ha tenuto testa. Accettò di sottoporsi a una cura sperimentale presso l’Istituto Europeo di Oncologia, a Milano, seguendo una terapia molto impegnativa, sotto tutti i punti di vista: fisico, emotivo, economico. I risultati sembravano

esserci, ma in Elisa cresceva il disagio, nella consapevolezza che il suo percorso di cura coinvolgeva tutta la famiglia, si sentiva responsabile per loro. Voglia di Vivere, che ben conosceva la Signora Franca, socia da molti anni, le propose un contributo che la sollevasse - almeno un po’ - delle preoccupazioni economiche. Elisa ne fu molto contenta, ma l’accettò solo a patto di poter restituire la somma e, una volta guarita, impegnarsi a sua volta per aiutare altre giovani donne che si sarebbero potute trovare nelle stesse difficoltà. Un cuore grande, quello di Elisa, un cuore grande quello dei suoi genitori: lei purtroppo non ce l’ha fatta, una metastasi molto aggressiva l’ha portata via nel marzo del 2018. Ma Franca e Leopoldo - i suoi genitori, appunto - oggi si adoperano per realizzarne il desiderio, e insieme a Voglia di Vivere hanno dato vita al Progetto Elisa, vale a dire una raccolta fondi da destinare a giovani donne, con l’auspicio che possano servire a concludere positivamente la difficile strada percorsa anche dalla loro figlia. Oggi, certi che Elisa sarebbe stata d’accordo, Franca e Leopoldo hanno considerato che fosse il momento di dare soccorso all’ospedale San Jacopo, sostenendolo nella battaglia contro un nemico altrettanto insidioso, il Covid-19. Parte dei fondi disponibili per il Progetto Elisa - esattamente € 500,00 - sono stati versati alla Fondazione Marco Mungai, contribuendo all’acquisto di apparecchiature per l’ospedale. (A.C.)

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Via Luigi Galvani, 15 - 51100 Pistoia - Tel. 333 5248396 - ssg.giaconi@yahoo.it


INIZIATIVA

Zoom e… insieme!

Sempre a proposito di Covid-19, in tempo di rigoroso isolamento, Voglia di Vivere ha rilanciato nella propria vocazione all’empatia, perché… insieme è meglio: a cura di Beatrice De Biasi, una delle psicologhe operative in associazione, sono state attivate nuove modalità di socializzazione, quelle virtuali che permettono di trovarsi fra amiche pur mantenendo le dovute distanze. Per la prima volta martedì 14 aprile, alcune delle più assidue frequentatrici della associazione - utilizzando la piattaforma Zoom - si sono date appuntamento in rete, per chiacchierare e condividere emozioni, un po’ di tempo insieme con le classiche “due risate” che fanno proprio bene: «Sono stati minuti di incontro piacevoli, alla fine dei quali ci siamo sentite tutte più rilassate e molto vicine fra noi», ha dichiarato Beatrice De Biasi, sintetizzando i commenti positivi di chi ha partecipato. Gli incontri online continueranno, ogni martedì alle 17,30 fino a quando non potranno ricominciare gli incontri ravvicinati… del solito tipo, quello che fino a poche settimane orsono ci vedeva fisicamente insieme. Intanto, si prosegue così, e per il mese di maggio gli appuntamenti sono fissati il 12 e il 28. Per unirsi al gruppo basta rivolgersi a Beatrice De Biasi: 333 2521 284, beatricedebiasi@gmail.com

Il Fintocolto fuorilegge: tra ruberie e danni Il Fintocolto è ovunque. Ha una reflex e citazioni stampate in fronte, ha smartphone e Moleskine, una grande voglia di insegnare al mondo quel che non ha capito. Se qualcuno capisce ch e non capisce, allora finge che sia attitudine al non capire per conoscere l’essenziale. Il Fintocolto si piace ma non può dirlo. Anche tu ne conosci sicuramente qualcuno. Se non ti viene in mente ness uno, prova a guardarti intorno. Se non hai niente intor no, prova a guardarti allo specchio. Per la prima volta in questa rubrica, una premessa seria: so bene che non c’è molto da ridere. Una pandemia, disagi a ogni livello e, purtroppo, la scomparsa di molti connazionali a ogni latitudine. Tutti i giorni, da settimane, il personale medico (e non solo) deve affrontare un contesto durissimo, inedito, impensabile in un mondo in cui già parlare di malati e malattie è un elemento di per sé delicato, sempre da trattarsi sul tremolante perimetro del rispetto. Questo pezzo, allora, vuole semplicemente essere un piccolo omaggio ai nostri eroi quotidiani: siccome il Fintocolto, da quando esiste, ha come arma principale quella dell’ironia, non potrò che omaggiarli attraverso questa. Con affetto e ammirazione. D’altronde la nostra Pistoia con la Medicina ha da secoli un rapporto mica da ridere: una vera e propria scuola, personaggi illustri, scoperte importanti. Non che questo – intendiamoci – cambi affatto l’approccio del pistoiese alla visita medica: non sia mai, il tutto comincia dal momento in cui quella piccola crosticina a fianco dell’unghia appare magicamente, causa Real Time o YouTube, come Fibrodisplassia Ossificante Progressiva, con probabile inizio di Shigellosi, evidente decorso di una fermentazione intestinale a cui, dopo una rapida verifica sul Web, si vanno ad aggiungere uno nitido stato avanzato di Trimetilaminuria più volte segnalato dal proprio partner in particolar modo prima della doccia e soprattutto una Paramnesia Duplicativa collegata al proprio garage: il tutto, si conclude con una gran bella diarrea, per non perdere il contatto con le cose semplici. Ora, arrivati a questo punto esistono varie tipologie di paziente: chi si cura da solo, chi chiama immediatamente il medico, chi si lancia al Pronto Soccorso, chi fa spallucce e spera di non svegliarsi il giorno dopo somigliante a Chewbecca, chi per ogni evenienza intanto si ingolla un etto di ketoprofene sale di lisina e lo usa pure come borotalco, che non si sa mai. Chi chiede al trisavolo medico in pensione dal dopoguerra, il quale consiglierà “di stare tranquillo” e “di farsi una bella dormita”, chi invece si rivolgerà alla nonna la quale bollendo del’acqua, infilandoci dentro dell’alloro e un po’ di limone, a suo dire sconfiggerebbe pure Freddy Krueger travestito da Megazord. E poi, magicamente, ancora con in mano l’acqua bollita in una tazza di Batman, ecco che ci si ritrova in sala d’aspetto. Si scrutano gli orizzonti di morte sulle palpebre degli altri deportati mentre vergognosamente sfogliano cataloghi di clisteri e riviste sui sederi cadenti delle dive del cinema. Ogni tanto, come una campana infernale, parte qualche video Facebook dagli smartphone di personaggi di mezza età, che subito si apprestano a chiuderlo con movimenti bruschi. Aleggia la fine, poi arriva il proprio turno e aleggia il mal di stomaco, poi si entra e aleggia l’odore di disinfettante, poi ci si mette a sedere e aleggia il “Buongiorno “Dottore. Insomma, alla fine c’è da “stare tranquillo” e da “farsi una bella dormita”. E questo, appunto, accade anche ai pistoiesi che pure ne hanno di storia medica da raccontare. Qualche esempio? Cominciamo con tre, continueremo alla prossima puntata! • Ovviamente Filippo Pacini: a Villa di Scornio, anche grazie a un microscopio (finalmente) potente donato da Niccolò Puccini, cominciò a vedere per primo i “corpuscoli”, tuttora chiamati col suo nome, individuando organi di senso che gli costarono denigrazioni e critiche dalla classe medica. Solo dopo molto tempo, gli permisero anche di rimanere nel libro dell’eternità. • La splendida Saletta Anatomica di Pistoia, la più piccola del mondo e tuttora visitabil: fu Bernardino Vitoni a trasformare la prassi di sezionare i corpi dei defunti in una modalità scientifica di analisi e studio. • Avete presente Scrubs? La scuola medica pistoiese era già attiva secoli fa: sono stati ritrovati permessi dati dal Comune a medici affinché potessero portare con sé dei giovani allievi nelle visite a domicilio, al fine di imparare. • Nel 1784 fu addirittura emanato un nuovo regolamento per lo Spedale di Pistoia che comprendeva anche istruzioni per la scuola medica: c’era un soprintendente, studenti riconosciuti dopo aver dimostrato di avere determinate conoscenze e poi un percorso in tre livelli: Novizi, Anziani, Giovani chirurghi di medicheria.

www.vdvpistoia.org

Vuoi segnalare le abitudini del Fintocolto pistoiese o suggerire il contesto dei prossimi articoli? Scrivi a ilfintocolto@gmail.com a redazione@discoverpistoia.it


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MONTAGNA PISTOIESE

MONTAGNA PISTOIESE

Comune San Marcello Piteglio

testo a cura di Maurizio Geri

Lettere dall’Italia

Uno spaccato italiano bello e struggente…. dalla Toscana parte il canto di Maurizio Geri e David Riondino con un’ottava rima e poi a seguire tutte le regioni d’Italia

L’idea di questa canzone nasce a metà marzo, in questo momento terribile che stiamo attraversando ho pensato che fosse bello riunire tanti musicisti e cantanti in un brano unico, per dare un messaggio di unità e di coesione alla nostra Italia. Ho chiesto agli amici, molti professionisti altri no di scrivere dunque una piccola strofa nel loro dialetto a partire da una musica da me composta, lasciando libero l’argomento ma cercando di focalizzare l’attenzione principalmente su personaggi o avvenimenti regionali che potessero essere

rappresentativi di una comunità e soprattutto cercare di trasmettere un’identità nazionale nonostante le differenze linguistiche: Dalla prima pietra lanciata da Giobatta nella Genova invasa dagli asburgici alla “madonnina” che veglia sulle “cinque giornate di Milano”, dai Santi e politici Sardi che hanno fatto onore alla loro terra ai tre Santi umbri Valentino, Francesco e Benedetto, dalla poesia di Leopardi alle prose di Silone e Jovine, da San Marco alle camicie rosse garibaldine, dall’abbandono delle campagne del sud al senso di disappartenenza delle popolazioni dell’estremo Nord,

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dalle vicende dei Savoia all’appello di una unità agognata e messa in discussione che arriva dalla Sicilia. Il risultato è un lavoro molto lungo ma a mio parere interessante, il brano dura circa 7 minuti e mezzo, d’altra parte con 21 interventi non si poteva condensare meglio. Sono molto contento della disponibilità che ho trovato nei musicisti che hanno collaborato e sono riusciti con il loro talento a trasformare un’idea di unità, in una canzone. Ringrazio tutti. Faccio i nomi cominciando dai cantanti, Maurizio Geri (Toscana), David Riondino (Toscana), Max Manfredi (Liguria), Claudio Sanfilippo (Lombardia), Nando Citarella (Campania), Giuseppe Moffa (Molise), Leonardo Riccardi (Basilicata), Roberto Vantaggiato (Puglia), Alessio Lega (Puglia), Carlo Pestelli (Piemonte), Liliana Bertolo Boniface (Valle D’Aosta), Gualtiero Bertelli (Veneto), Maurizio Bettelli (Venezia Giulia), Ciuma (Romagna), Gastone Pietrucci (Marche), Ivano Chiste (Trentino), Alvise Nodale (Friuli), Lara Molino (Abruzzo), Gabriella Aiello (Lazio), Lucilla Galeazzi (Umbria), Elena Ledda (Sardegna), Carlo Muratori (Sicilia), Salvo De Siena (Calabria) i musicisti coinvolti sono oltre a me: Gigi Biolcati (percussioni), Riccardo Tesi (organetto), Claudio Carboni (sax), Silvano Lobina (basso), Stefano Melone (pianoforte), Ruben Chaviano (violino), Alessandro D’Alessandro (organetto). Il video è stato realizzato da ciascun autore nella propria casa con mezzi di fortuna. Ideazione, mixaggio, coordinamento, e realizzazione M. Geri. Il video è visibile al seguente link https://youtu.be/dSp_QCJPDl4

www.mauriziogeri.com


(Foto Ora et Labora/Campo Tizzoro/ autore David Dolci)

I LIMITI, COME LE PAURE, SONO SPESSO SOLO UN'ILLUSIONE

I LIMITI, COME LE PAURE, SONO SPESSO SOLO UN'ILLUSIONE Michael Jordan

Michael Jordan

ASSOCIAZIONE CONVIVIO ODV

Il Mondo è sotto Attacco: Anonimi Supereroi del Quotidiano, UNITEVI! Associazione Convivio OdV è un’associazione culturale, nata a luglio dello scorso anno che si occupa di ricerca sviluppo e promozione degli aspetti storico culturali antropologici dei borghi dell’Appennino pistoiese e provinciale in genere, nata dalla “convivialità d’intenti” di diversi artisti e professionisti pistoiesi nel far conoscere la bellezza del nostro territorio. Per questa estate avevamo un sogno, un sogno da rendere realtà, organizzare, come associazione culturale Convivio OdV, il primo festival Comics delle nostre montagne: “La Montagna a Fumetti” a Campo Tizzoro (Pistoia), ma nel rispetto di quanto sta accadendo abbiamo capito che non potrà realizzarsi per come lo avevamo immaginato costringendoci a rinviare sine die. Ma poiché i supereroi dei fumetti sono figure immaginarie che possiedono tutte le qualità necessarie per sconfiggere un nemico, immaginario, morale o reale che sia, un idea ci ha pervaso: identificare in tutte le categorie di lavoratori chiamati a continuare a svolgere il loro operato, l’incarnazione di nuovi spesso Anonimi Supereroi del Quotidiano. Il compito che abbiamo deciso di darci è quello

di raccogliere materiale documentaristico fotografico, pittorico, fumettistico, e poetico (ut picture poesis) per festeggiare in una mostra al termine di questa guerra le figure di tutti gli anonimi che anno contributo a vincerla. Abbiamo coniato uno slogan: Il Mondo è sotto Attacco: Anonimi Supereroi del Quotidiano, UNITEVI!!! Questo vuol essere, fumettisticamente parlando, un grido per richiamarli e incoraggiare la loro unione e per noi imparare a riconoscerli e ringraziarli grazie ai lavori di fotografi, disegnatori, fumettisti, poeti, del territorio e non a cui chiediamo come associazione di documentarne l’operato in questo difficile momento e inviare i loro elaborati a: lamontagnaafumetti@gmail.com con dati e contatti degli autori. Tali opere saranno per il momento pubblicate sulla pagina Facebook de La Montagna a Fumetti, per poi come concordato dai confronti avuti con gli assessori Buonomini e Sobrero del Comune di San Marcello Piteglio, in collaborazione con Il Labirinto del Cinefilo, Culturidea e altre associazioni, vorremmo esporre nella sede propria di quello che doveva essere “La Montagna a Fumetti”, cioè Campi Tizzoro. A causa del protrarsi dell’emergenza sanitaria e vista l’incertezza con cui proseguiranno le varie fasi, non sappiamo dirvi quando, ma speriamo il prima possibile. Contiamo di poter incontrare tutti quanti, qui a Campo Tizzoro: artisti, amici e simpatizzanti della pagina Facebook, ammirare le vostre opere e ringraziare tutti quegli anonimi supereroi del quotidiano che ci stanno permettendo di affrontare questo momento difficile e finalmente, insieme, poter gridare a gran voce che la guerra è finita.

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DISCOVERPISTOIA | MAGGIO 2020 | 31

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NUOVI PROGETTI

MONTAGNA PISTOIESE

Dalla Montagna Pistoiese un nuovo ventilatore polmonare a basso costo Lo ha realizzato la Stern Progetti, sarà poco ingombrante e facilmente utilizzabile

testo Sauro Romagnani

Tempo di coronavirus e la Stern Progetti srl, azienda montana, idea, progetta e realizza un nuovo “ventilatore polmonare” che farà parlare di sé. “La nostra azienda ha deciso di realizzare un ventilatore polmonare a basso costo, che fosse poco ingombrante e di semplice uso, con l’obiettivo di automatizzare i presidi medici esistenti. Abbiamo approfittato di questo periodo di coronavirus in cui l’azienda è inattiva per la normale produzione e ci siamo dedicati a questa realizzazione che riteniamo importante”, spiegano Alessandro Tonarelli e Andrea Gaggioli, entrambi periti industriali e soci dell’azienda Stern Progetti srl, con sede nell’area produttiva di “Oppiaccio” nel “Distretto Aziende Metalmeccaniche” Montagna Pistoiese, nel comune di San Marcello

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SOLUZIONI DI STAMPA PER L’UFFICIO www.giraldimarcello.it

Piteglio. L’azienda ha un’esperienza trentennale, 15 addetti, è specializzata nella progettazione e costruzione di componenti meccanici e non nuova a progetti e realizzazioni di macchinari di alta qualità, serviti dai più moderni ritrovati dell’elettronica. Basterebbe ricordare altre innovative realizzazioni di Stern Progetti nel settore biomedico o in quello delle energie alternative.Del “ventilatore polmonare” messo a punto abbiamo parlato con Alessandro Tonarelli, uno dei due soci dell’azienda. Tonarelli, qual è la ragione che vi ha spinto in questa impresa? “Sappiamo che nel mondo ci sono diversi centri di ricerca e università che stanno lavorando alla realizzazione di ventilatori a basso costo e dato che la caratteristica della nostra azienda è la progettazione e la costruzione di componenti meccanici, ci siamo voluti cimentare. Naturalmente abbiamo preso contatti e informazioni da medici ed infermieri per capire se la nostra idea poteva essere utile per risolvere quei problemi che agli operatori sanitari si presentano giornalmente nello svolgimento del loro lavoro”. Ma se l’azienda era ferma, come avete potuto operare? “Abbiamo comunicato alla Prefettura e al Sindaco la necessità di far rientrare in azienda alcuni nostri dipendenti per realizzare sia i componenti sia l’assemblaggio delle parti meccaniche elettriche ed elettroniche. Per quest’ultime è intervenuta la ditta di Bruno Tanari di Gavinana che è fortemente specializzata”. A prima vista il nuovo ventilatore si presenta compatto, dotato di comandi facili e accessibili, ma il suo funzionamento e i risultati quali sono? “Dopo una serie di prove preliminari in azienda, abbiamo testato il ventilatore su di un ‘manichino ad

alta fedeltà’ che è capace di valutare le performance di ventilazione. Le prove hanno dato esiti molto positivi”. Bene e adesso come proseguirete? “Siamo alla fase più complessa, difficile e costosa del progetto perché l’apparecchio funziona bene e risponde perfettamente alle esigenze della ventilazione del paziente, va ingegnerizzato per ridurre al minimo i costi e soprattutto va testato e certificato da parte degli enti preposti. Tutto questo prima di renderlo disponibile per il mercato”. Vi aspettano alti investimenti? “Sì. Stiamo valutando diverse possibilità per affrontare questo problema. In particolare due strade: ricercare investimenti di privati o aziende interessate oppure attivare un crowdfunding (ndr richiesta al pubblico di finanziamenti, solitamente per mezzo di una piattaforma online, da parte di soggetti che necessitano di fondi per sviluppare progetti o per scopi personali). La nostra azienda non vuole commercializzare lo strumento, ma metterlo a disposizione di chi vorrà occuparsi di questo aspetto, sia esso pubblico o privato”. Qual è il principio di funzionamento di questo piccolo gioiello? “Abbiamo voluto automatizzare l’uso del pallone di Ambu (acronimo di Auxiliary Manual Breathing Unit), pallone autoespandibile e correntemente utilizzato per la ventilazione manuale a supporto dell’attività respiratorie e nelle manovre per la rianimazione, realizzando questo strumento compatto, di piccole dimensioni, portatile e di semplice uso, alimentato da una linea elettrica a 220 volt, ma già stiamo realizzando anche una versione a batteria per un uso esterno”.

www.lavocedellamontagna.it


Publiredazionale

A cura di

TUSCANY STILE

FARMHOUSE

ELEGANZA E GUSTO RICETTE PISTOIESI

Ricetta Hamburger di ‘Casa Nostra’

L’emozione di una esperienza unica VILLA AGNOLACCIO è una residenza d’Epoca situata nell’immediata periferia della città di Pistoia, in zona collinare, all’interno della tenuta di Groppoli, di grande pregio paesaggistico e floro-faunistico ed è immersa in un contesto paesaggistico tipicamente toscano. A un centinaio di metri si può ammirare la chiesa romanica di San Michele in Groppoli, risalente al XI secolo, ove è custodito il più antico pulpito fra quelli delle chiese pistoiesi (1193) e poco più distante l’antico e imponente Convento di Giaccherino fondato nel XV secolo. La struttura è composta da un edificio principale costituito dalla villa padronale, dalla piccola chiesetta privata, da un grande giardino con piscina, cipressi e platani e dall’uliveto.

BED & BREAKFAST ORGANIZZAZIONE DI EVENTI ALL’APERTO O ALL’INTERNO APERICENE A BORDO PISCINA POSSIBILITÀ DI OSPITARE MEEETING E CERIMONIE GRAZIE ALLA COLLABORAZIONE CON L’AGRITURISMO “A CASA NOSTRA”

Tel. +39 348 724 5649 - Email. info@villaagnolaccio.com Via Acciaio e Agnolaccio, 13 - Pistoia (PT), Italy.

INGREDIENTI -Scamerita di Cinta Senese -Erbe officinali a piacimento -Pecorino di Pienza fresco -Sale e pepe q.b. PROCEDIMENTO

Come primo passaggio poniamo la scamerita di Cinta Senese in una ciotola e copriamola completamente di erbe officinali tritate finemente in modo che la carne si insaporisca. Copriamo la ciotola con della carta velina e poniamo in frigo per almeno 2 giorni. Maciniamo la carne grossolanamente, saliamo e pepiamo a nostro piacimento e componiamo l’hamburger nella classica forma, mettendo al centro della carne un pezzetto di pecorino di Pienza che andrà a sciogliersi con il calore. Le dimensioni dell’hamburger sono a vostra discrezione. Consigliamo di cuocerlo sulla brace ben calda e di servirlo con del pane leggermente grigliato, patatine fritte e insalata fresca, meglio ancora se del proprio orto. Come salsa di accompagnamento consigliamo dell’ ottimo ketchup BIO Petti.

Via Acciaio e Agnolaccio, 7 51100 Pistoia (Toscana - Italia) Tel: (+39) 0573 19 35 032 Cell: (+39) 333 76 13 807 contatti@agriturismoacasanostra.it www.agriturismoacasanostra.it


MONTAGNA PISTOIESE

RIFLESSIONI DI FEDERICO PAGLIAI

“Fare politica” nel post Covid: una sfida possibile?

“Scendere in politica” è una frase che ognuno di noi ha ascoltato almeno una volta nella propria vita...

testo Federico Pagliai foto Maurizio Pini

“Scendere in politica” è una frase che ognuno di noi ha ascoltato almeno una volta nella propria vita. Richiama il gesto di chi si getta in un’arena e tutti gli altri cittadini pronti, lì, asserragliati dietro alle tastiere di un computer o cellulare a mostrare i pollici in segno di assenso o dissenso. Ma è così? Ma davvero la politica è un circo riservato a pochi uomini e donne? E se così fosse, può la pandemia del Covid cambiare questo modo di pensare e offrire, a tutti, un nuovo modo di “fare politica”? Ritengo di si. È fuor di dubbio che il periodo che stiamo attraversando sia molto delicato e particolare, un periodo in cui ogni persona è chiamata a un maggior senso di responsabilità e non solo nell’ottica

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Via Vivaldi 29 Pistoia, Italia aperti dal lunedì al venerdì 9.00 /19.00 Sabato 10.00-13.00 / 16.00 – 19.00 Tel. + 39 0573 1725406

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di limitazione dei contagi. Superata la prima fase emergenziale, ognuno di noi si troverà come di fronte a un bivio: continuare nella vita di prima o far tesoro della bastonata presa e tentare di cambiare qualcosa? Pensare di “cambiare qualcosa” con il solo strumento del voto da scegliere nel chiuso delle cabine elettorali è un gesto importante ma che, adesso, non basta più. Il post Covid ci suggerisce di “fare politica” attraverso altre e diverse scelte comportamentali, scelte che, sommate le une sulle altre, diventerebbero motivo di attenzione e interesse da parte di chi, la politica, la fa di mestiere ed è pertanto chiamato a decidere sulle sorti delle genti.

Non solo delle genti, anche dei paesi. Mi riferisco a quelli piccoli, quelli dell’ Italia interna, abbarbicati ai monti. Quelli che soffrono di un continuo spopolamento, della mancanza di lavoro, di prospettive future. E, ancora, quelli indubbiamente penalizzati dalla politica quando essa misura tutto il misurabile sul mero parametro del costo-beneficio, oppure sul numero degli aventi voto, tralasciando così il valore del “capitale umano” che questi paesi ancora, per poco, conservano. Nella fase del post Covid si affacciano diversi modi di “fare politica”. Parto da una riflessione e mi domando, ad esempio, quanti di noi in questi tempi di restrittivi provvedimenti alla libera circolazione e che abitiamo su queste montagne se la sarebbero cavata senza un forno o il negozietto di paese? Fare la spesa alla bottega di paese, quella dove trovi ancora di tutto, dal dentifricio alle toppe per riparare le camere d’aria di una bici, è stata una scelta obbligata ma che assume e assumerà un gesto politico, se ripetuta oltre la pandemia. Forse, è vero, spenderemo un po’ di più ma quei soldi non andranno visti come monete che scivolano esclusivamente nelle tasche del piccolo commerciante. Quegli euro terranno in vita un esercizio commerciale che, come l’esperienza del coronavirus insegna, è


Publiredazionale

anche un cuore pulsante di un borgo e, nel contempo, un’entità sociale che tiene vivo un paese e che potrà restare aperto solo se scegliamo di fare lì la spesa: è la somma delle scelte personali che influenza le decisioni economiche e politiche. Negozi a parte, mi viene in mente un altro modo di “fare politica” durante la fase post- Covid ed è quello legato alle scelte di “dove e come fare turismo” e di soffermarsi un attimo a pensare se questi luoghi sono meritori o meno di tornarci a vivere in modo stanziale e non soltanto come luoghi di ferragostana villeggiatura. Parto dal turismo. Il coronavirus ha battuto forte su questo settore, mettendolo in ginocchio. Impensabile, ad oggi, tornare a far crociere, prendere aerei per volare per ogni dove o, persino, accalcarci sulle spiagge. E’ il momento di tornare a vedere il turismo di prossimità come assolutamente meritorio di interesse e non come un qualcosa di scontato, poco appetibile e subalterno rispetto ad altre mete come veniva, purtroppo, concepito prima della pandemia quando per farsi una vacanza degna di tale nome dovevi per forza salire su un Boeing. Il Covid ci rende, tutti, più viaggiatori che passeggeri: ci restituisce la grande possibilità di tornare ad essere protagonisti consapevoli e non spettatori passivi del nostro viaggio, magari in compagnia di una Guida Ambientale Escursionistica. E quali sono i luoghi che meglio di altri si prestano per questo rinnovato turismo esperienziale e di prossimità? I nostri crinali, rispondo. Si… I nostri crinali, laddove alberga il bello e lo stupore è un sentimento alla portata di tutti e a costi minori rispetto a montagne più reclamizzate. Scegliere, e non snobbare, le nostre

montagne come luogo di vacanza non assume, quindi, un valore politico che richiama, influenzandone le scelte, l’interesse del politico di mestiere? Ebbene, credo di si. Vado, però, oltre… E mi chiedo se questi luoghi non siano anche perfetti per viverci. Sicuramente sono troppo di parte per dubitare, ma niente come l’esperienza del Covid ci ha insegnato quanto vivere in montagna è stato un lusso troppe volte dimenticato, oppure dato per scontato e, ahimè, accompagnato da vuote nostalgie dei bei tempi andati. Si, perché a parte il numero limitato di contagi (dovuto anche all’ alto senso di responsabilità dei montanini, tutti consapevoli di avere in famiglia uno o più soggetti drammaticamente esposti al coronavirus, come lo sono gli anziani) ditemi chi, altrove, ha potuto vivere con minor apprensione l’emergenza Covid? Non certo nelle città, dove il silenzio e la solitudine han messo paura quasi quanto il virus. Non certo nelle metropoli, dove chi aveva un terrazzino è stato fortunato. Non in quei luoghi, fatti di gente e di contagi, di smog e di stress. Tornare a guardare con interesse alle montagne appenniniche quale luogo ideale per tornarci a vivere in modo stabile è volersi bene. Ed è, soprattutto, salute: il bene primario e irrinunciabile. Tornare! E così facendo, riprendere ad amare e vivere quei luoghi dai quali, bene o male, tutti proveniamo: le montagne, appunto. Riabitiamo questi luoghi! E vedrete che anche i politici, quelli che sono scesi nell’ arena, cambieranno idea sul destino dei nostri paesi. Il primo passo, però, spetta a noi. Quelli che dal virus han preso un calcio nel sedere e che, quel primo passo in avanti, lo vogliono proprio fare!

CORONAVIRUS TUTELE ASSICURATIVE INDISPENSABILI PER PROTEGGERE IL NOSTRO PATRIMONIO IN TERRA ED IN VASO Le attività stanno piano piano riprendendo dal fermo imposto dalle autorità causa Covid-19. Pertanto, ora più che mai, c’è la necessità di proteggere i vivai dalle calamità naturali. Per questo ricordiamo che la campagna assicurativa per la sottoscrizione della Polizza Multirischio Agevolata (che usufruisce della partecipazione al pagamento del premio da parte dello Stato Italiano e della Comunità Europea sino al 70% del premio stesso a fondo perduto) per i danni da calamità naturali per il periodo 30/06/2020 – 30/06/2021 sta per iniziare; si ricorda l’estensione ai danni da fitopatie. Questo prodotto ha dato serenità negli anni ai nostri Clienti. Siamo a vostra disposizione per informazioni dettagliate sul prodotto e per un veloce preventivo. Potete contattare Nilton Meoni (Cell 393 4176636 - n.meoni@aibroker.it) che avrà il piacere di darvi tutti i dettagli possibili. NOI SIAMO SEMPRE CON VOI.

Società di Brokeraggio e di Consulenza Assicurativa Via Niccolò Machiavelli, 19, Pistoia Cell. : +39 393 4176636 - Tel: +39 0573 977188 - Fax: +39 0573 23790

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In collaborazione con

DISCOVER ALTO RENO TERME

AROUND PISTOIA

Appennino LockDown

L’Appennino Tosco-Emiliano al tempo di COVID -19, uno scrigno pieno di tesori, saperi, cuori e ingegno raccontato in un film realizzato con materiale inedito inviato dalla gente del luogo… in collaborazione con Discover Pistoia Le clip selezionate verranno poi raccolte in un unico video documentario, con il montaggio cu-rato dalla redazione di ARTlab e tutte le attività, a partire proprio dalla ricerca, per arrivare al montaggio, alla post produzione e al finishing saranno gestite completamente in smart wor-king, attraverso una rete di collaboratori che lavorerà da casa. Alla fine del lavoro il documen-tario sarà divulgato a titolo gratuito sui network regionali e nazionali e resterà a disposizione di tutti con licenza creative commons (non commerciale – non opere derivate 3.0).

Venerdì 15 Maggio 2020 scadranno i termini per l’invio dei videoracconti di resilienza nella montagna tra Bologna e Pistoia nell’ambito di Appennino LockDown, il primo progetto creato e curato da Artlab in collaborazione con Comune di Alto Reno Terme, Discover Alto Reno Terme, Emilia-Romagna Creativa, Appennino Slow, Porretta Cinema, Discover Pistoia Confcommercio Ascom Porretta Terme. Appennino LockDown sarà un film documentario, con la regia a cura del collettivo ARTLab, realizzato con l’intento di essere testimonianza e memoria di

questa drammatica emergenza sani-taria che sta attraversando il mondo intero e di conseguenza anche il nostro meraviglioso Appennino Tosco – Emiliano. I video clip - materiali inediti che raccontano azioni, emozioni paure, riflessioni e pensieri che hanno accompagnato ognuno di noi in questo lungo periodo di lockdown che ha rivoluzionato la vita di milioni di persone - sono stati realizzati con reflex, action cam o smartphone di ultima generazione nel formato orizzontale e rappresentano alla perfezione veri e propri frammenti della vita quotidiana in Appennino in tempo di COVID-19.

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L’Enoteca Ferretti propone soluzioni per ogni tipologia di evento o cerimonia Potrete scegliere tra una vasta gamma di vini, champagne, liquori e prodotti dolciari Ferretti è anche supermercato “ECU” CONSEGNE A DOMICILIO Via di Valdibrana, 147/A, PISTOIA - Tel. 0573 402666

La presentazione e la prima assoluta ci saranno in occasione di Porretta Cinema 2020, in programma nella cittadina termale dal primo all’8 dicembre 2020.

IL PRIMO PASSO DI UNA COLLABORAZIONE Con questo articolo parte la collaborazione tra Discover Pistoia e Discover Alto Reno Terme, realtà attive nella comunicazione e nella promozione territoriale. Le due testate giornalistiche si scambieranno contenuti in modo valorizzare le rispettive eccellenze e valorizzare il territorio e le tante attività artistiche e culturali in programma a Pistoia e sull’ Appennino Tosco Emiliano.


CREATIVITÀ E AGGREGAZIONE

ARTLAB, APPUNTI PER UNA COMUNITÀ MULTIMEDIALE CHE COS’È?

A COSA SERVE?

ARTlab è uno spazio aperto a giovani, studenti, lavoratori creativi, fotografi, artisti multimediali, artigiani dell’Appennino Tosco-Emiliano. Riuscire a fare le cose insieme, fare emergere arte e creatività per produrre materiale di interesse turistico è un obiettivo concreto. Ne risulta un potenziamento del racconto collettivo e la presenza sui social, la produzione di materiale multimediale originale, la collaborazione tra i cittadini talen-tuosi di Alto Reno Terme e un rapporto costante con partner professionali esterni.Lo sguardo vuole essere rivolto ai più giovani, avvicinarli alla Pubblica Amministrazione attraverso una forma-zione adeguata che li metta in grado di conoscere ed esser parte del servizio pubblico. La parte-cipazione è un punto chiave del rilancio. Il digitale è ormai da tempo uscito dalla sua infanzia e ha sempre più bisogno di personale specia-lizzato e segmentazione delle fasi di lavoro: non esiste solo il social media manager ma anche il data manager, lo storyteller, l’editor, il fotografo, il video maker.Un sistema coordinato di redazio-ne con stagisti, influencer, traduttori, una casa in cui ospitare blogger, un media centre, tante idee innovative.

ARTlab è un laboratorio e un luogo di aggregazione, di libero accesso, dove produrre progetti di comunicazione, educazione e formazione all’utilizzo delle tecnologie multimediali. Il luogo, oltre a essere officina creativa, deve anche supportare chi è rimasto indietro (i meno gio-vani, gli utenti digitali di base) nell’apprendimento delle nuove tecnologie a un livello avanzato e proficuo per sè e le proprie associazioni. La sede attuale è la Biblioteca Comunale Gilberto Martinelli – Galleria della Sottostazione, Porretta Terme (Bo).

www.discoveraltorenoterme.it/artlab/

VI ASPETTIAMO PER UNA CONSULENZA GRATUITA V. Panciatichi, 16 - 51100 Pistoia (PT) Tel. +39 0573 30319 - info@uditovivo.com

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Dal 1982 nel centro storico di Pistoia

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Il progetto ARTlab è stato voluto dall’Amministrazione Comunale di Alto Reno Terme nell’ambito delle Politiche Giovanili ed è in collaborazione con Comune di Alto Reno Terme, Discover Alto Reno Terme, Emilia-Romagna Creativa.


EVENTI IN TOSCANA - TUSCANY EVENTS

REGIONE TOSCANA

5 MUSEI TOSCANI DA VISITARE ONLINE

Dal 1990 a Pistoia

Direttamente da casa possiamo ammirare i capolavori conservati nelle collezioni toscane

Su Google Art Project troviamo anche il Museo di Palazzo Vecchio di Firenze dove si possono ammirare 147 fotografie che raccontano tutto il percorso di visita e i suoi tesori, cogliendo anche dettagli splendidi come il soffitto cassettonato del Salone dei Cinquecento. Anche qui ci sono 3 mostre online da visitare: una sul Quartiere di Leone X, una sul Quartiere degli Elementi e una sulla famosa Veduta della Catena, il dipinto dove si può ammirare com’era l’assetto urbano della città di Firenze nel Quattrocento. Sul sito ufficiale della Galleria degli Uffizi si può navigare la sezione IperVisioni, per guardare i capolavori delle collezioni e conoscere la loro storia, grazie alle immagini ad alta definizione delle mostre virtuali proposte dallo staff del museo fiorentino. Si può così entrare virtualmente nella Sala di Saturno di Palazzo Pitti o visitare la mostra online dedicata a Botticelli o ancora addentrarsi nelle opere che raccontano la Firenze scomparsa, ovvero com’era la città tra Settecento e Ottocento prima che gli interventi realizzati durante gli anni in cui fu capitale d’Italia ne cambiassero il volto.

dedicate ai reliquari e ai marmi originali di Fonte Gaia, realizzati da Jacopo della Quercia e conservati proprio al Santa Maria della Scala. Si può visitare virtualmente anche l ’Erbario dell’Università di Pisa, all’interno del Museo Botanico dell’Ateneo pisano, uno dei più ricchi del nostro Paese per varietà delle collezioni di piante che partono dal Settecento. Chi decide di visitare on line l’Erbario, può navigare fra oltre 7.500 campioni.

Grazie a “We wear culture”, l’iniziativa di Google Arts & Culture dedicata alla storia della moda in tutto il mondo che ha creato una biblioteca digitale con abiti, accessori, ricami e artigianato da ogni angolo del globo, è possibile visitare online il Museo del Tessuto di Prato che è presente con la sua collezione di tessuti antichi, in particolare velluti e sete operate dal Rinascimento al Settecento, che si possono ammirare grazie alle belle foto presenti. Con Street View, si può anche entrare virtualmente in tutte le sale del museo.

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Grazie a Google Art Project, la piattaforma di Google dedicata all’arte e alla cultura possiamo entrare anche in altri importanti musei della nostra regione, come ad esempio a Santa Maria della Scala di Siena, l’antico ospedale per i pellegrini sulla Via Francigena, e ammirare oltre 200 fotografie che raccontano l’importante sede museale e le opere che ospita. Sei le mostre virtuali da scoprire tra le quali segnaliamo quella incentrata sugli affreschi della Sala del Pellegrinaio - che raccontano la Siena medievale e come funzionava il suo Spedale che vennero realizzati da artisti come Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta, Domenico di Bartolo e Priamo della Quercia – e quelle

In collaborazione con


UNA MANO AL TUO VERDE ESPRIMI L’AMORE CON UN FIORE

Un fiore noto per essere simbolo dell’amore. Stiamo parlando del non ti scordar di me, fiore piccolo e tenero che spesso adorna i balconi e i giardini, con il suo delicato colore che vira dal violetto al blu. Il Non ti scordar di me simboleggia la fedeltà eterna tra due amanti e il ricordo eterno di quell’amore. Comprende ben cinquanta diverse specie di piante, che provengono non solo dall’Europa ma anche dall’Africa, dalla Nuova Zelanda, dall’Asia e dall’Australia. Questi piccoli fiorellini portano serenità e senso di libertà dell’animo, per questo sono un ottimo ornamento per il vostro balcone! La semina di questa pianta va pensata con largo anticipo, e in particolare tra l’estate e l’autunno, o in ogni caso con temperature medie che si aggirano tra i 15 e i 18 gradi, in modo da avere una bella fioritura già dalla primavera successiva. Si consiglia di utilizzare dei piccoli vasi e un terriccio piuttosto ricco mescolato a sabbia per favorire il drenaggio dell’acqua. In ogni vasetto si dovranno porre due o tre semi.Il tutto va coperto con un leggero strato di terriccio e vaporizzato con acqua. I vasetti dovranno poi essere sistemati in un contenitore, in cui si dovrà mantenere costantemente un dito d’acqua. La scatola andrà poi coperta con una pellicola trasparente e messa in zona ombreggiata in cui però arrivi luce. La superficie del terriccio andrà vaporizzata di frequente e arieggiata ogni giorno per circa mezz’ora. Le piantine, successivamente alla germinazione, andranno trapiantate in autunno a distanza di 15 – 20 cm e per poter fiorire la primavera successiva vanno protette durante l’inverno.

Pomice

Forbice Stocker 344S

Forbice da giardino molto maneggevole e adatta a tutti gli utilizzi. Con pratica impugnatura ergonomica gommata, la lama lunga ne agevola le operazioni di taglio. Lunghezza totale 21 cm - Peso 266 gr

Prezzo: 8,75€

Si tratta di un inerte naturale leggero, ideale per: • substrato di radicazione (semine, talee, trapianti, colture fuori suolo e idrocoltura); • pacciamare aiuole o zone del giardino ove si desidera evitare la crescita di erbe o erbacce; • ammendamento del terreno; • idrocoltura; • isolamento termico.

Prezzo: 5,60 € - sacco da 50 Lt.

Guanti da giardinaggio

Guanti con supporto tessile, senza cuciture, rivestimento in nitrile, dorso areato. Lunghezza 21/26 cm. Adatti a lavori di manutenzione leggeri, con pezzi unti, edilizia e movimentazione logistica

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