Naturart N.11

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N. 11 - Luglio / July 2013

Pistoia nel Mondo il Mondo a Pistoia - Pistoia in the World the World at Pistoia

Copia Omaggio - Free Copy

Tri mest r ale di Nat ur a, Tu ri sm o e A rt e su l l a provi n c i a d i Pis t o ia

Giorgio Tesi Editrice



Sappiamo come lasciare il segno Qualità delle produzioni, sostenibilità, innovazione, eccellenza dei servizi, cultura e tradizione sono, per noi, un modo di essere. Un’identità che lascia il segno, impressa in ogni prodotto ed in ogni servizio. Per questo nasce “Pistoia Original Tuscan”, la marca di un territorio unico, con un valore in più.

We know how to leave our mark Quality of productions, sustainability, innovation, excellence in services, culture and tradition are, for us, a way of being. An identity that leaves its mark and is impressed in every product and service. That’s why we created “Pistoia Original Tuscan”, the brand of a unique territory, with an extra value.


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Il viaggio: madre e padre del sapere D

Luciano Corsini

Direttore Responsabile - Managing Editor

EDITORIALE

info@naturartpistoia.it

el disagio vero, culturale, emozionale, estetico è, spesso, più semplice lamentarsene, piuttosto che agire e reagire per promuovere consapevolezza. La consapevolezza, a macchia d’olio, sa espandere veloce il desiderio del bello e del sapere. E’ questo il reale senso della cultura: è condivisione di conoscenze, è movimento. Perché il viaggiare è la madre e il padre di tutte le tolleranze, delle bellezze, dei saperi. Nell’area pistoiese, fin dai primi insediamenti abitativi, si è sempre andati e venuti: per e da ogni dove e non s’è mai smesso. Abbiamo ospitato pellegrini, gente in movimento lungo la via Francigena, ascoltando racconti di ogni parte del mondo. Possiamo dire che qui la globalizzazione dell’informazione era già effettiva fin nel Medioevo. Giungevano per la reliquia di San Jacopo, avvolta dalla magnificenza dell’altare d’argento del Duomo, per cercare grazie e, talvolta, espiazioni dei loro peccati e ripartivano. A noi quei viaggiatori passati in centinaia di anni hanno lasciato informazione e, soprattutto, inesauribile sete di conoscere. E’ nel nostro Dna, ci ha forgiato e non ci abbandona. Anche NATURART è una «evidenza» di quel bisogno nel voler conoscere e farci conoscere. E… che evidenza! Lasciate che me ne compiaccia. Quando l’ultimo ritocco è fatto e la rivista è pronta al suo avventuroso viaggio, il pensiero che raggiungerà luoghi dove, forse, non sono nemmeno stato, nonostante la mia attitudine alla partenza, mi rallegro. Consapevole dell’importanza che altri sappiano di noi e decidano di raggiungerci. Del resto Pistoia è una fucina continua, dove, oltre a lavoro prezioso, anche e molto vivaistico, la voglia di condivisione emerge da sempre. Questo, poi, è uno dei periodi fecondi dell’anno, l’estate, dove trovar feste della tradizione religiosa, come quelle di San Jacopo, corredata dalla Giostra dell’Orso, e di San Bartolomeo protettore dei ragazzi, intercalate da pregevolissimi eventi musicali nel Luglio Pistoiese e culturali di alta qualità è la norma. Il viaggio della conoscenza delle genti è inarrestabile. Per fortuna. Già pregustiamo il turbinio di idiomi ed emozioni che provocherà, anche nel Pistoiese, l’imminente “Campionato del mondo di ciclismo”. E’ viaggiare, accogliere, conoscere per rispargere ovunque saperi una delle delizie umane. Molto toscana. Noi abbiamo perfino amato e, forse, mai smesso di rimpiangere uno straniero, che ci ha, indubbiamente, reso più colti: il Granduca Leopoldo II. E non è neppure un caso se nell’evento pistoiese “Dialoghi sull’uomo” la città ha accolto quasi un terzo in più di visitatori che nelle edizioni passate, perché il riflettere e discutere dell’evoluzione «indispensabile di una nuova solidarietà sociale» (a me vien da dire “ritrovata”) attrae anche da lontano. E attrae giovani, tanti e questo allarga le speranze.

Travel: the mother and father of knowledge

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ften, it is easier to complain about real cultural, emotional, and aesthetic discomfort than act and react by promoting awareness. Like wild fire, awareness can quickly spread a desire for beauty and knowledge. The real meaning of culture is that of sharing knowledge, it is the act of moving. Because travel is the mother and father of tolerance, beauty, and knowledge. Since the Pistoia area’s first settlements, there has always seen this ebb and flow, an endless to-ing and fro-ing far and wide. We have hosted pilgrims, people traveling along the Via Francigena, listening to stories from every corner of the world. We can say that the globalization of information had already begun here in the Middle Ages. They came here for St. James’s relic, encased in the magnificence of the cathedral’s silver altar, looking for grace, and sometimes expiation of their sins. Then they continued onward. Passing through our city over the centuries, those travelers have left recognition of and, above all, an inexhaustible thirst for knowledge. It is in our DNA and has shaped us and it has not deserted us. NATURART, too, is “proof” of that need to know and to make ourselves known – which makes me proud. When the last revision has been made and the magazine is ready for its enterprising voyage, the thought that it will go to places where, perhaps, even I have not been, despite my feelings at its departure, I am delighted. I am aware of the importance of others knowing about us and of their deciding to join us. Moreover, Pistoia has been a continual hothouse where, in addition to its valuable work, particularly in the nursery sector, this desire to share has always come forth. Summertime is one of the bountiful periods of the year when we normally find such traditional religious festivals as those of St. James, with its Tournament of the Bear, and of St. Bartholomew, the protector of children, interspersed with very important first-rate musical and cultural events like Luglio Pistoiese, or July in Pistoia, as well as other happenings. The people’s drive for knowledge is unstoppable. Luckily. We are already anticipating the flurry of languages and emotions that, in the Pistoia area, will be inspired by the upcoming World Cycling Championships. One of the delights of human knowledge is traveling, welcoming, and learning – an experience that is then repeated elsewhere. It is a very Tuscan quality. We have even cherished and, perhaps, never ceased to mourn one foreigner who unquestionably made us ​​more cultured: Grand Duke Leopold II. It is no coincidence that during Pistoia’s “Dialogues on Man”, the city welcomed nearly a third more visitors than in previous years, because thinking about and discussing the “indispensable [evolution] of a new social solidarity” – I would say an evolution “rediscovered” – offers a far-reaching attraction, especially to so many young people, and one that spreads hope. 5


Trimestrale di Natura, Turismo e Arte sulla Provincia di Pistoia Registrazione Tribunale di Pistoia N°2/2010 del 28-05-2010 N. 11 - Luglio / July 2013

Pistoia nel Mondo il Mondo a Pistoia - Pistoia in the World the World at Pistoia

Tr imes tr ale di N atu r a, Tu r is mo e Ar te s u lla provin cia di Pis toia

Da oltre 20 anni S.i.D.A. opera nel Vending a PISTOIA con un intento specifico: offrire ad aziende, uffici, scuole, piccole e grandi comunità, o comunque dove ci siano persone che lavorano, studiano e non hanno il tempo o la possibilità di potersi regalare una pausa al bar più vicino, una zona ristoro ben organizzata e funzionale per soddisfare i piccoli bisogni alimentari; contribuendo a creare un clima di lavoro sereno e produttivo, una situazione di tranquillità e benessere che semplifica l’attività lavorativa quotidiana.

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Copertina: allestimento verde realizzato dalla Giorgio Tesi Group nel centro storico di Pistoia Cover: Green grass carpet realised by the Giorgio Tesi Group in the old city center of Pistoia.

Giorgio Tesi Group The Future is Green Giorgio Tesi Editrice S.r.l. Via di Badia, 14 - 51100 Bottegone - Pistoia -Italy Tel. +39 0573 530051 - Fax +39 0573 530486 info@naturartpistoia.it - www.naturartpistoia.it Per la tua pubblicità sulla rivista contatta la Giorgio Tesi Editrice o invia una e-mail a grafica@giorgiotesigroup.it Di questo numero sono state diffuse 10.000 copie in 45 Paesi esteri. 10,000 copies of this issue have been distributed to 45 countries abroad. via Zanzotto, 162 51100 Pistoia sidapt@tin.it

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Direttore Responsabile Luciano Corsini - info@naturartpistoia.it

Coordinamento Redazione Enza Pirrera Carlo Vezzosi

Art Director Nicolò Begliomini - grafica@giorgiotesigroup.it

Comunicazione e Marketing Fabio Fondatori - f.fondatori@giorgiotesigroup.it

Segreteria Carolina Begliomini, Maria Grazia Taddeo info@naturartpistoia.it

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La Villa Puccini e il parco di Scornio Villa Puccini and Scornio Park

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San Bartolomeo in Pantano patrimonio culturale cultural heritage

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Pistoia Original Tuscan

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Buggiano Castello Un salotto d’Italia Italian living room

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Oasi Dynamo Camp

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San Jacopo Festa e tradizioni del santo dal mantello rosso Feast and traditions of the red-cloaked saint

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Pistoia cittĂ del verde Pistoia, the green city

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Premio Giorgio Tesi Junior Giorgio Tesi Junior Award

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La Toscana più vera A more authentic Tuscany

Hanno collaborato a questo numero:

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Fondazione Giorgio Tesi onlus

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Giardino Zoologico di Pistoia Zoological Gardens of Pistoia

Fotografie:

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Associazione’9cento, Fabrizio Antonelli, Nicolò Begliomini, Luca Castellani, Marta Colombo, Tommaso Frasca, Archivio Oasi Dynamo Camp, Archivio Giardino Zoologico, Gianluigi Premuda, Carlo Quartieri, Foto Rosellini, Grazia Sgrilli, Fabrizio Sichi, Woola.it

Campionati del mondo di ciclismo World Championships of cycling

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Vincenzo Nibali

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Mercati della Terra: una garanzia Earth Market: a guarantee

Martina Aguano, Eleonora Angelini, Emanuele Begliomini, Claudia Becarelli, Leonardo Begliomini, Luca Cecconi, Gionata Giacomelli, Raffaella Grana, Virginia Frivoli, Emanuel Carfora, Laura Dominici, Fabio Fondatori, Ilena Ieri, Martina Meloni, Andrea Ottanelli, Ilaria Troni .

Traduzioni: Studio Blitz - Pistoia

Per le immagini pubblicate restiamo a disposizione degli aventi diritto che non si siano potuti reperire.

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Coordinamento stampa Daniele Agostini. Stampato presso Grafiche Antiga spa, NATURART ogni anno contribuisce a risparmiare: circa 460.000 Kg di CO2 , 750.000 Kwh di energia elettrica, 40.000 Kg di inchiostri tossici. Printing co-ordinator Daniele Agostini. Printing with Grafiche Antiga spa, NATURART each year helps to save: approximately 460,000 kg of CO2, 750,000 kWh of electricity, and 40,000 kg of toxic inks.

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Il parco di Pinocchio a Collodi Pinocchio Park in Collodi

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Le Ville Sbertoli. Un patrimonio per la città A life dedicated to culture

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Sigfrido Bartolini. Una vita all’insegna della cultura A life dedicated to culture

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McTerme. Arte contemporanea nella città termale Urban Art in a spa town.

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Sirio Maccioni: I am Montecatini

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Giorgio Tesi Group Pistoia in serie A1 te team goes to Series A1


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Capitale europea del verde “N

Samuele Bertinelli Sindaco Comune di Pistoia

on è nei vasti campi o nei grandi giardini che vedo giungere la primavera - scriveva Fernando Pessoa - , ma nei rari alberi di una piccola piazza della città”. La Pistoia che immagino non è soltanto cinta dalle grandi distese a verde dei vivai, ma accoglie il verde fin dentro le sue mura antiche. La capitale europea del vivaismo deve, cioè, fare un salto di qualità proponendosi come capitale europea del verde, valorizzando se stessa nella definizione di un sempre più fecondo rapporto tra la produzione delle piante, l’architettura del paesaggio, l’arte, l’arredo urbano, le politiche ambientali e la qualità della vita. Le eccellenze del vivaismo, le professionalità sviluppate nella produzione del verde e nell’architettura paesaggistica, devono trovare negli spazi pubblici, anche della città storica, la loro naturale vetrina. La cura del verde pubblico deve essere, per Pistoia, una cifra distintiva, che la caratterizzi anche all’estero. È questa la lievitazione di immagine di cui Pistoia ha bisogno, anche per aprirsi sempre di più a un turismo di qualità, senza snaturare se stessa e valorizzando ciò che già possiede, radicandosi nei suoi più autentici talenti, sia dal punto di vista economico-produttivo che storico, architettonico e ambientale: il vivaismo, l’arte ambientale, con l’importantissima collezione di Villa Celle, la città storica, con il suo caratteristico reticolo di vie e di piazze medievali, giardini segreti e aree verdi, la ricchezza e la bellezza del suo vasto territorio aperto, collinare e montano. Naturart, trimestrale della Giorgio Tesi Group diffuso in circa 40 paesi esteri, si muove proprio in questa direzione: propone Pistoia, città d’arte e delle piante, come una delle città medie europee più belle, dinamiche e aperte al futuro.

Europe’s green capital “I

t is not in the vast fields or the large gardens that I see come spring,” Fernando Pessoa wrote, “but in the rare trees of a city’s small square.” The Pistoia of my imagination is surrounded not only by the large green expanses of the nurseries, but also has welcomed greenery inside its ancient walls. Europe’s plant nursery capital must make a qualitative leap by presenting itself as Europe’s green capital, increasing its value in its definition of an ever more fruitful relationship of plant cultivation, landscape architecture, art, urban design, environmental policies, and the quality of life. The natural showcase for our outstanding nursery industry and our expertise in nursery production and landscape architecture must also be found in this historical city’s public spaces. The attention Pistoia gives to its public green areas must be a distinctive feature that will even characterize it abroad. This is the image that Pistoia needs to raise as well as by being increasingly open to quality tourism yet without destroying itself. It must enhance what it already possesses, rooted in its greatest talents, from an economic-productive point of view as well as from historical, architectural and environmental ones: the nursery industry; environmental art, with Villa Celle’s all-important collection; the historic city, with its characteristic grid of streets and medieval squares, secret gardens and green areas; and the richness and beauty of its vast open land with its hills and mountains. Naturart, the quarterly publication of the Giorgio Tesi Group, is moving in this direction. Distributed to about forty countries, it presents Pistoia, the city of art and plants, as one of Europe’s most beautiful, dynamic, and forward-looking mediumsized cities.

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La Villa Puccini TESTO Laura Dominici FOTO Nicolò Begliomini 10


Un progetto del’700 di Luigi De Cambray Digny

e il parco di Scornio Allestito secondo il fascino dei giardini all’inglese

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niziato da Giuseppe Puccini e dalla moglie Maddalena Brunozzi, su progetto di Luigi De Cambray Digny, il parco romantico di Scornio può dirsi a tutti gli effetti una creatura di Niccolò Puccini, che ne assunse la direzione nel 1824, alla morte del fratello Domenico, e che durante il corso di tutta la vita continuò, incessantemente, a dedicarsi all’allestimento del parco, che con lui si andrà ampliando fino a raggiungere, alla metà dell’Ottocento, la ragguardevole estensione di circa 123 ettari. Il piccolo feudo, dal quale il magnanimo signore di Scornio promosse la sua attività filantropica, politica ed educatrice negli anni che preparavano l’unità d’Italia, venne allestito secondo le suggestioni dei giardini all’inglese che egli aveva potuto ammirare nei suoi viaggi in Europa, dove natura e artificio si fondevano a generare le fascinazioni del sublime, tra specchi d’acqua, rovine classiche, castelli e torri medievali. Lungo i sentieri del giardino furono disseminati, nel corso degli anni, 46 “monumenti” - edifici, statue, colonne, epigrafi - portatori di messaggi encomiastici ed educativi. I temi patriottici, la riflessione morale, la celebrazione degli uomini illustri e, in generale, l’impegno politico del Puccini in nome della giustizia e della libertà, trovarono piena espressione nel suo giardino, che si apriva al popolo durante le giornate estive della Festa delle Spighe, insolita contaminazione di antichi riti pagani, propiziatori della fertilità dei campi, cristiane processioni e litanie verso il colle del Romitorio e del Calvario, gare e giochi volti ad educare il popolo. Dopo la morte del Puccini e il successivo smembramento delle proprietà, che furono vendute all’asta secondo le sue volontà testamentarie, molti monumenti del giardino hanno subito un irreversibile degrado. La villa e una parte del parco, comprendente il lago grande e l’isola con le rovine del Tempio di Pitagora, è di proprietà comunale ed è, oggi, sede della “Scuola di Musica e di Danza Teodulo Mabellini” e della “Fondazione Accademia di Musica Italiana per Organo”. Il parco costituisce un vero polmone verde alle 12

porte della città; dalla villa partono sentieri ombrosi che raggiungono il lago grande di Scornio, e lungo i percorsi, attraverso le fronde di alberi secolari, si può godere di scorci suggestivi sugli originari monumenti del giardino: il Tempio gotico diroccato, il Castello gotico con il monumento a Francesco Ferrucci, il Panteon agli uomini illustri. Costeggiato il lago, all’altezza di Capostrada, dove sorge la statua in terracotta di Linneo - da cui il toponimo “Legno Rosso”-, cui è dedicato il giardino, il percorso prosegue fuori dall’area di proprietà comunale e tocca alcuni degli edifici monumentali, molti dei quali, seppure trasformati in abitazioni private, hanno conservato il loro antico fascino. Si possono ammirare la Palazzina dei Promessi Sposi, il Ponte Napoleone, la Torre di Catilina, estremo confine settentrionale del giardino, sulle pendici della Collina, la chiesetta del Romitorio, che ospitò le tombe di Niccolò Puccini e della madre Maddalena, la statua della Madonna delle Vigne e la Podesteria, fino a rientrare verso la villa dalla via di Valdibrana, fiancheggiando le limonaie del settecentesco giardino degli agrumi, attualmente in corso di restauro.

Pagina d’apertura: il lago grande di Scornio all’interno del parco. In alto a sinistra: la Villa. Sopra: il monumento a Dante. In basso: il lago piccolo di Scornio. Pagina seguente, in senso orario: veduta dei viali del parco, la Torretta neogotica, una statua settecentesca del parco. Opening page: Scornio’s large lake inside the park. Top left: the villa. Below: the monument to Dante. Below: Scornio’s small lake. Following page: clockwise, view of the park’s avenues, the neo-Gothic tower, an 18th-century statue in the park


An 18th-century design by Luigi De Cambray Digny

Villa Puccini and Scornio Park Fitted out with the charm of an English garden

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his romantic park in Scornio was begun by Giuseppe Puccini and his wife Maddalena Brunozzi, and was based on a design by Luigi de Cambray Digny. However, for all practical purposes, it was Niccolò Puccini who made the park his pet project when he took over its management in 1824, upon the death of his brother Domenico. Throughout his entire life, he constantly oversaw the park’s development, continually enlarging it; by the mid-nineteenth century, it covered the remarkable area of roughly 123 hectares.

From this small fief, this magnanimous gentleman from Scornio promoted his work in philanthropy, politics, and education during those years when the foundation for Italy’s unification of Italy was being laid. The grounds were laid out based on ideas taken from gardens he had admired in his travels around Europe, where nature and artifice were blended to create sublime enchantments, with lakes, classical ruins, medieval castles, and towers. Over the years, forty-six “monuments” were scattered along the garden paths: buildings, statues, columns, and inscriptions bearing laudatory and edifying messages. The patriotic themes, moral reflection, a celebration of illustrious men and Puccini’s general political commitment in to justice and freedom found full expression in his garden. In summer, it was opened to the local people for the Festa delle Spighe, or Wheat Festival, an unusual blend of ancient pagan propitiatory rites regarding the fertility of the land as well as Christian processions and litanies towards the hill of Hermitage and Calvary, with competitions and games designed to educate the people. Since Puccini’s death and the subsequent bre-

ak-up of the properties via auction, according to his last will and testament, many of the garden’s monuments have suffered irreversible deterioration The villa and the part of the park that includes the large lake and the island with the ruins of the Temple of Pythagoras, are owned by the city. The villa itself today is home to the Teodulo Mabellini School of Music and Dance and the Academy of Italian Organ Music Foundation. Located just outside the city, the park is a truly green lung with its shady paths leading from the villa to Scornio’s large lake. From along the paths, there are charming views through the trees’ foliage of the garden’s original monuments: the ruined Gothic temple, the Gothic castle with the monument to Francesco Ferrucci, and the pantheon to illustrious men. Near Capostrada, there is a terracotta statue of Linnaeus to whom the garden is dedicated. (The local place-name of Legno Rosso is a corruption of the statue’s Italian nickname, Linneo Rosso.) Continuing along the lake, the path leaves the municipal property and passes by some of the monumental buildings that have retained their old charm, although many are now private homes. Of special interest are the house of the Palazzina dei Promessi Sposi, the Napoleon Bridge, and the Tower of Catiline found at the garden’s extreme northern border. On the side of the hill is the small church of the Hermitage that housed the tombs of Niccolò Puccini and his mother Maddalena, a statue of Our Lady of the Vineyards and the Podesteria. Heading back towards the villa from Via di Valdibrana, there are the lemonhouses in the eighteenth-century citrus garden, currently under restoration. 13


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Nelle pagine: la sala concerti utilizzata dalla Fondazione Accademia di Musica Italiana per Organo e dalla Scuola di Musica e di Danza Teodulo Mabellini. On the pages: concert hall used by the Academy of Italian Organ Music Foundation and the Teodulo Mabellini School of Music and Dance

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A sinistra: particolare degli affreschi dell’Ottocento al piano terreno. Sotto: particolare di un soffitto al primo piano con dipinti settecenteschi. In basso: una stanza completamente decorata al piano nobile Left: detail, 19th-century fresco on ground floor. Below: ceiling detail, first floor with 18th-century paintings. Below: a completely decorated room on the piano Nobile.

Il Villone e i suoi affreschi

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a villa, denominata dai Pistoiesi Villone, fu iniziata ai primi del Settecento da Tommaso Puccini, medico del Granduca di Toscana Ferdinando II de’ Medici. Egli la fece decorare dai migliori pittori della corte fiorentina: Niccolò Nannetti, Giuseppe Pinzani, Niccolò Lapi e Giovan Domenico Ferretti, i cui affreschi si possono ancora ammirare sui soffitti delle sale del primo piano. Il dottor Puccini morì nel 1727, prima di poter vedere terminata la sua dimora, che rimase a lungo disabitata. Solo agli inizi dell’Ottocento un suo pronipote, Giuseppe Puccini, coinvolto nelle complesse vicende politiche determinate dall’invasione della Toscana da parte di Napoleone, decise di trasfe-

rirsi con la famiglia in campagna e ristrutturò l’edificio in stile neoclassico, completando la facciata e risistemando sul lato orientale il sottostante giardino all’italiana. L’abitante più illustre della villa di Scornio fu però senza dubbio suo figlio Niccolò, ultimo proprietario, che ne fece il suo quartier generale, il luogo privilegiato degli incontri con i maggiori letterati ed intellettuali dell’epoca. Egli trasformò le stalle al piano terreno in locali di rappresentanza, come ricorda l’iscrizione “OLIM MULIS/ HODIE MUSIS” (“una volta per i muli, oggi per le Muse”). Quattro affreschi dedicati agli artisti del Rinascimento, Michelangelo, Andrea Del Sarto, Benvenuto Cellini e Raffaello furono eseguiti dai pittori più quotati dell’Accademia Fiorentina: Giuseppe Bezzuoli, Gaspero Martellini, Niccola Cianfanelli e Luigi Sabatelli, che dipinse anche a trompe l’œil un’intera stanza che riproduce l’interno di una tenda militare romana.

The Villone and its frescoes

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alled the Villone by Pistoians, this villa was begun in the early eighteenth century by Tommaso Puccini, doctor to the Grand Duke of Tuscany, Ferdinando II de’ Medici. He had it decorated by the best painters of the Florentine court: Niccolò Nannetti, Giuseppe Pinzani, Niccolò Lapi, and Giovan Domenico Ferretti, whose frescoes can still be seen on the ceilings of the rooms on the first floor. Dr. Puccini died in 1727, before the house was completed. It then stood uninhabited for a long time. In the early nineteenth century, one of his great-grandsons, Giuseppe Puccini, who was involved in the complex political events following Napoleon’s invasion of Tuscany, decided to move his family to the countryside. He had the building remodeled in a neoclassical style, completing the façade and re-did the Italian garden on its eastern side. His son Niccolò, however, was undoubtedly the most famous inhabitant, and last owner, of the villa, located in Scornio. He made the villa a hub where the leading writers and intellectuals of the time gathered, turning the stables on the ground floor into reception rooms, as witnessed by the inscription “OLIM MULIS/ HODIE MUSIS” (“once for mules, today for the Muses”). The four frescoes dedicated to the Renaissance artists Michelangelo, Andrea del Sarto, Benvenuto Cellini, and Raphael were executed by the most popular painters of the Florentine Academy: Giuseppe Bezzuoli, Gaspero Martellini, Niccola Cianfanelli, and Luigi Sabatelli. The latter also used trompe l’oeil to turn an entire room into the interior of a Roman military tent. 17


L’antica Basilica vero museo dell’arte

San Bartolomeo in Pantano, patrimonio culturale Architetture razionali e geometriche, idee dell’uomo realizzate TESTO Leonardo Begliomini 18

FOTO Tommaso Frasca


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all’antichità classica Pistoia come Firenze, eredita, il senso della misura e la facoltà di pensare ed esporre con chiarezza, ma al tempo stesso è innovatrice. Riceve il grande patrimonio culturale classico, lo elabora, se ne serve per trasformarlo in un latino moderno, ‘volgare’ che lo renderà attuale. In San Bartolomeo in Pantano, a Pistoia, tutto questo è chiaro, le sue sono architetture razionali e geometriche, quasi dimostrando che quanto costruito dall’uomo è un’idea che si realizza. La facciata è composta da cinque archi ciechi, che formano un esonartece, come nelle antiche basiliche, e indicano, fin dall’esterno, la forma delle navate interne, che sono come un pergolato di foglie di acanto, e sembrano invitare al ristoro ‘tutti voi che siete affaticati e oppressi. (Mt . 11,28).

Negli angoli della facciata, sopra una cornice di piccole palme, che sormonta una decorazione a lesene bicromatiche, sono posti due leoni emblema di Cristo vincitore sul male (o forse il peccato che incombe sull’uomo) e sembrano ricordare, a chi entra, l’importanza di accedere nella casa di Dio. Sopra la porta centrale un architrave, opera di Gruamonte e di Deodato, in cui sono rappresentati dodici apostoli nell’atto di ricevere da Gesù l’incarico di predicare il vangelo, e allo stesso tempo rappresentano i cicli cosmici in cui gli apostoli evocano i segni zodiacali. Le porte laterali erano dedicate, quella di sinistra a Giovanni Battista, la cui festa cade il 24 giugno in prossimità del solstizio d’estate e quella di destra a Giovanni Evangelista festeggiato il 27 dicembre, solstizio d’inverno, per rappresentare il percorso di chi, peccatore, entra per la porta del Battista e ne può uscire, mondo dal peccato, da quella di Giovanni discepolo prediletto, dopo un incontro con Dio all’interno della chiesa. Entrando nella chiesa si è attratti, come nelle basiliche paleocristiane a pianta longitudinale, verso l’abside, che fa da sfondo all’altare, da cui partono con un ritmo ben equilibrato le colonne archivoltate, e dallo spazio quasi carenato del

soffitto della navata centrale. Le pareti spoglie e con finestre relativamente piccole, invece che nascondere la materia da cui sono costituite la evidenziano, concetto questo prettamente romanico, in cui un’architettura è creata dall’uomo a dimensione umana comprensibile, tangibile. Vero gioiello del romanico è anche il pulpito, che qui si trova, realizzato da Guido da Como, al quale dedicheremo uno spazio apposito prossimamente. Motivo d’interesse è anche il ciclo degli affreschi, che comprende una sinopia rappresentante Cristo benedicente, di scuola locale, del XIV secolo; una Madonna con bambino e i santi e un Cristo in pietà sempre di scuola locale ma più tarda; un frammento di affresco raffigurante S Bartolomeo Apostolo attribuito a ignoto di scuola fiorentina del XII secolo . Nel catino absidale l’affresco che raffigura il Cristo Pantocratore circondato da angeli, con San Bartolomeo e San Giovanni battista attribuito a Manfredino di Alberto, di fine del XII secolo, infine degno di attenzione è il Crocifisso in pietra del XII secolo che si trova nell’abside, opera tardo romanica.

Pagina d’apertura: la facciata della chiesa. In questa pagina, in senso orario: il portone, uno dei leoni posti sugli angoli della facciata e vari dettagli della facciata. Nella pagina seguente: dettaglio del bassorilievo sopra al portone. Opening page: the façade of the church. In this page, clockwise: the front door, one of the lions on the corners of the façade, some details of the façade. Next page: a detail of the low relief above the front door. 20


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The ancient Basilica – a true museum of art

San Bartolomeo in Pantano, cultural heritage Geometric, rational architecture; ideas implemented by man

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Voto Eccellente Excellent rating

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ince classical antiquity, Pistoia, like Florence, has inherited a sense of proportion and an ability to think and interpret clearly yet has been an innovator at the same time. The town has welcomed this grand classical cultural heritage. It has expanded and made use of it by transforming it into a modern Latin, a vernacular that renders it current. All this is evident in the geometric and rational structure of Pistoia’s Church of San Bartolomeo in Pantano, almost proving that what is built by man is an idea, come true. The facade consists of five blind arches that form an exo-narthex, like those of the ancient basilicas. Even from outside, they indicate the shape of the inner aisles. Like a bower of acanthus leaves, they give the impression of offering rest to “all you who are weary and burdened”. (Matthew 11:28). There are two lions on the corners of the façade, above a frame of small palms, which crown the ornamental bicolor pilasters. Symbols of Christ’s victory over evil (or perhaps over the sin that threatens humankind), they seem to be reminders to whoever crosses the threshold of the importance of entering the house of God. The lintel above the central door is the work of Gruamonte and Deodato. It depicts the twelve apostles receiving Jesus’s commission to preach the gospel. At the same time, they represent the cosmic cycles in which the apostles evoke the signs of the zodiac. The side-door to the left was dedicated to John the Baptist, whose feast is celebrated just after the summer solstice on June 24, with the one to the right dedicated to John the Evangelist, celebrated just after the winter solstice on December 27. Both doors depict the path of whoever enters as a sinner through John the Baptist’s door and can exit the world from sin after an encounter with God in the church, passing through that of the beloved disciple John.


Upon entering the church, like in the early longitudinal-plan Christian basilicas, one is drawn towards the apse, which serves as a backdrop to the altar. From here, a well-balanced series of archivolt columns lead with almost carinated ceiling of the central aisle. With their relatively small windows, the bare walls highlight rather than conceal the material with which they are constructed, a purely Romanesque concept in which a building is created by man on an intelligible, tangible human scale. A veritable jewel of the Romanesque is the pulpit made by Guido da Como, to whom we will dedicate appropriate space in the near future.

There is also the interesting cycle of frescoes that includes a sinopia depicting the Blessing Christ, a fourteenth-century example of the local school; a Madonna and Child with Saints and a PietĂ , later but still of the local school; and part of a fresco depicting St Bartholomew the Apostle attributed to unknown artist of the twelfth-century Florentine school. The late twelfth-century fresco in the apse depicts a Christ Pantocrator, surrounded by angels, with Saints Bartholomew and John the Baptist. It has been attributed to Manfredino Alberto. Finally, in the apse, there is the spectacular late Romanesque stone crucifix from the twelfth century.

Pagina precedente, in basso: interno della chiesa. In questa pagina: alcuni degli affreschi all’interno della chiesa. Previous page, at the bottom: interior of the church. In this page: some of the frescoes inside the church.

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St. Bartholomew’s, the children’s feast

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Giorno del Santo, festa dei ragazzi TESTO Gian Piero Ballotti FOTO Carlo Quartieri

I

liquidi erano rigorosamente due: l’olio benedetto in chiesa, che serviva all’unzione e l’acqua delle pistole a schizzo di plastica, che venivano usate all’esterno, nella piazza, in una gara, che ci riduceva bagnati mezzi. L’andamento della cerimonia non era scritto in latino. Anzi, non era scritto da nessuna parte e veniva eseguito “sulla fiducia di una tradizione” che si perdeva nella notte dei tempi. Non c’è, nella memoria, “San Bartolomeo senza unzione” la quale - a dire la verità - faceva un po’ senso, ma noi andavamo alla festa lo stesso contenti perché l’immancabile giocattolo ci riportava alla condizione naturale del bambino. E poi c’era tanta gente, venuta anche dalla campagna, come i “pergolini” e cioè quelli del Ponte alla Pergola che - per la vicinanza alla città- non erano più contadini, ma non ancora cittadini e si vestivano per questa loro condizione ancora incerta nelle fogge più strane e riconoscibili. Festa grossa, quella del 24 agosto a Pistoia, ogni anno trentamila persone arrivano per farsi ungere, per la memoria secolare dei momenti cruciali della mortalità infantile e della condizione umana in genere, esposta ai rischi delle numerose epide-

mie. Sulle origini. E’ certo che la pratica dell’unzione, che separa dalla cerchia profana e mette in relazione con il divino, non può essere disgiunta dalla devozione al santo, la cui fortuna dipende proprio dalla popolarità di cui, anche a Pistoia, gode l’apostolo protettore dei malati nel mondo cristiano. All’unzione viene attribuita una funzione di protezione generale così come risulta dal tenore della formula: “Per intercessione di San Bartolomeo apostolo ti liberi il Signore da ogni male”. E il mercato all’esterno, nella piazza antistante la Chiesa, è soltanto per i bambini: dolci e giocattoli, è come un mercato alla rovescia rispetto a quello vero di Piazza del Duomo. Ma è qui che gli adulti possono confrontare i loro legami con l’infanzia. La quale viene designata, spesso, con espressioni linguistiche, entrate nel patrimonio verbale dei pistoiesi: i “sambartolomei”, ragazzi troppo vivaci, e che per questo si meritano di finire “sbucciati” come il santo. Il sambartolomeo sbucciato non si sarebbe meritato la “corona di “pippi” e il medaglione di pasta frolla che viene preparata per la ricorrenza dai pasticceri, segno della festa che esprimeva un preciso ruolo rituale, e che veniva messa al collo dei bambini, a tutti, anche, ai “sambartolomei” Questa era, ed è tutt’oggi, la festa di S. Bartolomeo nella nostra città.

here were exactly two liquids: the blessed oil in the church, used for the anointing, and the water from the plastic water pistols, used outside in the square in a competition that left us soaked. The progression of the ceremony was not written in Latin. Indeed, it was not written anywhere and was performed “trusting solely on a tradition” lost in the mists of time. There is no recollection of a “non- anointing Saint Bartholomew’s Day” that, to tell the truth, made little sense, but we went happily to the feast all the same because inevitable toys took us back to the wonder of being a child. And besides, there were so many people who came from the countryside as well, like the Pergolini, i.e., the people from Ponte alla Pergola. Because of their proximity to the city, they were no longer farmers yet they were not quite townspeople. Thus, owing to their still uncertain status, they dressed in the strangest and most individual fashion. The feast on August 24 is a big deal, with thirty thousand people coming to Pistoia every year to be anointed and because of the centuries-old memory of the crucial periods of infant mortality and of the human condition in general, exposed to the risks of the numerous epidemics. As for its origins, it is clear that the practice of anointing, which removes the profane and links the divine, cannot be separated from devotion to the saint, whose fortune depends precisely on the popularity enjoyed by this apostle and patron saint of the sick in the Christian world and also in Pistoia. A protective function is generally attributed to the anointing, which is apparent from the formulation of the wording: “Through the intercession of St. Bartholomew the Apostle, the Lord will free you from all evil.” The outdoor market in the square in front of the church is only for children. With its sweets and toys, it is like an inversion of the real market in Piazza del Duomo. Nevertheless it is here that the adults can face their ties to childhood. They are often designated by linguistic expressions that have entered in the verbal heritage of Pistoia’s inhabitants. There are the sambartolomei, overly boisterous children who, because of their behavior, deserve to be “skinned” like the saint. The skinless sambartolomeo would not have deserved “corona di pippi”, a pastry garland prepared for the occasion by local confectioners. Nonetheless, these pastries, made specifically for this feast, were the expression of a specific ritual role and were to be placed around the necks of all children, even the sambartolomei. This was and still is the feast of St. Bartholomew in our city.

in alto: due bambine con la tipica “corona di pippi”. In basso: il rito dell’unzione. Top of page: little girls wearing the typical “corona di pippi”. Bottom of page: the ritual of anointing. 24


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Pistoia Original Tuscan L’impronta inconfondibile di un territorio di tradizioni all’insegna dell’eccellenza

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Artigianalità, competenza, qualità. E un dinamismo imprenditoriale che sa continuamente dare nuovo significato a questi valori. La provincia di Pistoia – al pari e più di altri territori – mantiene intatte produzioni fatte con occhio sapiente, cura artigiana e materie prime attentamente scelte. Vi è mai capitato di entrare nelle “piccole-grandi” Aziende di questo territorio e di parlare con gli Imprenditori? Sentireste storie entusiasmanti di chi arreda attici a Manhattan o palazzi di Sultani; di chi ha negozi monomarca a Pechino e Sidney; di chi calza i piedi più famosi del mondo; di chi produce per i grandi couturier quella materia prima così importante per l’eccellenza dei capi… Un dinamismo e una modernità di approccio che spesso non emerge all’esterno, tanto gli Impren-

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ditori sono presi a curare con occhio attento – e paterno - ogni passo delle proprie produzioni. Queste sono Aziende in cui ogni Dipendente conta e fa davvero la differenza. Dietro ogni oggetto c’è una storia. E allora…se indossate un paio di scarpe fatte a Monsummano…se vi fate avvolgere da un divano di design di Quarrata…se cenate a lume di candela su una tovaglia ricamata a Casalguidi… se vi gustate un superlativo piatto di pasta trafilata al bronzo con i macchinari che da sempre qua si producono…se vi perdete nel prosciutto tradizionale DOP, nel formaggio presidio Slow Food, nei fagioli di Sorana IGP, nell’olio del Montalbano DOP e nel vino di Quarrata DOC, per concludere con un assaggio di cialde di Montecatini e un pezzetto di cioccolata dei mastri cioccolatai della “strada del cioccolato” Agliana-Quarrata-

Monsummano… pensate che dietro tutto questo ci sono Artigiani che hanno lavorato pensando a voi. Per questo la marca ombrello del nostro territorio, Pistoia Original Tuscan, parla di Qualità e know-how, di Dinamismo e Modernità. Perché non abbiamo inventato uno spot. Vi stiamo semplicemente parlando di noi.


Pistoia Original Tuscan

A unique footprint for a land of traditions in the name of excellence Craftsmanship, know-how, quality. And an entrepreneurial dynamism always providing new meanings to such values. The province of Pistoia – more than other territories – keeps intact productions made with expert eye, artisan care and raw materials carefully selected. Have you ever had the chance to visit the “little big” enterprises of this territory and to talk with our Entrepreneurs? You would hear exciting stories about who decorates penthouses in Manhattan or Sultans’ palaces… has got one brand shops in Beijing and Sidney… whose shoes dress famous feet up… whose textiles contribute to the excellence of many couturiers… A dynamism and modernity of approach that sometimes does not come to light just because our Entrepreneurs are so busy in taking care of every step of their own productions. These are enterprises where every Employee counts and really makes a difference. Be it wearing shoes made in Monsummano…

relaxing on a design armchair made in Quarrata…having dinner on a tablecloth embroidered in Casalguidi…enjoying traditional “bronze wiredrawing” pasta produced from more than 100 years…tasting local prosciutto ham PDO, and “Slow Food” cheese, and Sorana beans PGI, and Montalbano olive oil PDO, and wine DOC from Quarrata, then to finish with a taste of “Cialde di Montecatini” and a piece of chocolate made by master craftsmen of the “chocolate route” AglianaQuarrata-Monsummano… please, think that behind all this there are Artisans working having you in mind. That’s why the brand umbrella of our territory, Pistoia Original Tuscan, talks about Quality and Know-how, Dynamism and Modernity. Because we did not create a commercial. We are just speaking about us.

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Pistoia Original Tuscan. Un territorio da vivere.

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BUGGIANO C

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CASTELLO Buggiano Castello

Un salotto d’Italia Le ricchezze medievali e rinascimentali del Palazzo Comunale e della chiesa di Santa Maria della Salute e San Niccolao

TESTO Ilena Ieri

FOTO Woola.it Nicolò Begliomini 31


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efinita “un salotto d’Italia” per la sua caratteristica intimità, Piazza Pretorio a Buggiano Castello è uno degli angoli più belli del territorio provinciale: distesa sull’angolo nord-occidentale del paese, ospita il Palazzo Comunale e la Chiesa di Santa Maria della Salute e San Niccolao. Palazzo Pretorio, adibito oggi a spazio espositivo e ad Archivio Preunitario del Comune, è un insigne esempio di architettura civile duecentesca, nonostante la sua fondazione sia più remota e testimoniata da frammenti architettonici di età tardo-antica, qui conservati. Il palazzo, sede comunale fino al 1789, ha una facciata in pietra alleggerita dalle eleganti aperture del primo piano e decorata con 57 stemmi dei podestà di Buggiano, alcuni pregevoli, in terracotta invetriata di bottega robbiana. All’interno, tracce di affreschi di scuola fiorentina databili al XV secolo: un San Nicola in trono fra angeli rimanda, ancora, al gusto del Gotico Internazionale, mentre il frammento del Sant’Antonio col Bambino e la scena dell’Incredulità di San Tommaso apportano le novità del primo Rinascimento. La Chiesa, fondata nel 1038 dai signori da Buggiano come monastero privato benedettino, mostra all’esterno un paramento murario in semplice arenaria, con pochi inserti decorativi, tipico del romanico campestre toscano, la cui rusticità è acuita dalla possente torre campanaria che si innalza nel lato sud-orientale. All’interno sono conservate numerose opere d’arte, che spaziano dai secoli medievali al barocco: un fonte battesimale e un ambone in tarsie marmoree dei primi decenni del XIII secolo, opera del maestro comacino Lanfranco; un crocifisso ligneo doloroso, databile al primo quarto del 1300 e collegabile alla bottega lucchese del “Maestro del Crocifisso di Camaiore”, particolarmente attiva in Valdinievole; tracce di affreschi quattrocenteschi di scuola fiorentina e un’Annunciazione su

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tavola riconducibile a Bicci di Lorenzo e al gotico internazionale di inizio XV secolo. Particolarmente consistente il patrimonio artistico cinquecentesco. Nel 1514, l’abbazia di Buggiano passò sotto l’autorità della Badia Fiorentina, i cui abati provvidero ad abbellire la chiesa con opere di scuola fiorentina. Le tele di soggetto sacro di Giovanni del Brina, Giovanbattista del Verrocchio e del Bachiacca introducono gli stilemi del manierismo fiorentino, con la plasticità e il cangiantismo derivati da Michelangelo. Una Madonna in trono con Bambino in terracotta policroma, dei primi decenni del XVI secolo, attribuita a Jacopo

Sansovino, è apprezzabile per la qualità del modellato e per l’indagine psicologica, tradotta nella malinconica espressione di Maria. In controfacciata, un organo ligneo in stile barocco, posto nella cantoria realizzata durante i rimaneggiamenti del 1887. I locali dell’abbazia sono, oggi, in totale disuso e in stato di abbandono. Solo il chiostro, magnifico esempio di architettura del primo rinascimento, attribuito ragionevolmente all’allievo del Brunelleschi, Andrea Cavalcanti, rivive ogni due anni attraverso la mostra di agrumi che viene ivi allestita durante la manifestazione “La campagna dentro le mura”.


Pagine di apertura: visione aerea del borgo. in alto: palazzo Pretorio decorato con stemmi dei podestĂ , particolare di terracotta invetriata della bottega robbiana. Nelle foto: scorci suggestivi del borgo. Opening page: aerial view of the village. Top: Palazzo Pretorio with the coats-of-arms of the podestĂ , detail of glazed terracotta from the Della Robbia workshop. Photos: enchanting views of the village.


Buggiano Castello

Italian living room The medieval and Renaissance riches of the town hall and the Church of Santa Maria della Salute and San Niccolao

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Viale Europa, 91 - 51034 Casalguidi (PT) - ITALY Tel. +39 0573 528456 Fax +39 0573 520956 (amministrazione) +39 0573 520963 (magazzino) info@pazzaglia.it - www.pazzaglia.it

escribed as an “Italian living room” because of its characteristic intimacy, Buggiano Castello’s Piazza Pretorio is one of the province’s most beautiful corners. Located in the northwestern part of the town, the square is home to the town hall and the Church of Santa Maria della Salute e San Niccolao. Now used as an exhibition space and to house the town’s pre-unification archives, the Palazzo Pretorio is an outstanding example of 13th-century secular architecture. Although it was established much earlier as architectural fragments from Late Antiquity may also be seen here. The town hall until 1789, the building’s stone façade is made lighter by the elegant windows on the first floor. The 57 coats-of-arms in glazed terracotta, some valuable, of the Buggiano podestà decorating the building are from the Della Robbia workshop. Inside, there are traces of Florentine-school frescoes dating back to the 15th century: a St. Nicholas Enthroned between Angels still refers to an International Gothic taste, while the fragment of St. Anthony with Child and the scene of the Incredulity of St. Thomas display early Renaissance innovations. The church was founded as a private Benedictine monastery in 1038 by the lords of Buggiano. The outside wall is faced with simple sandstone, with a few decorative inserts, typical of the Romanesque style in rural Tuscany. Its rusticity is

intensified by the massive bell tower that stands on the southeastern side. Inside numerous works of art, ranging from the medieval period to the Baroque, are found. A baptismal font and a marble-inlaid pulpit from the early 13th century are the work of the Comacine master Lanfranco. Dating from the first quarter of 1300, a dolorous wooden crucifix has been connected to the Luccan workshop of the Master of the Crucifix of Camaiore, particularly active in the Valdinievole. There are also traces of 15th-century frescoes by the Florentine school and an Annunciation on a wooden panel attributable to Bicci di Lorenzo and early 15thcentury International Gothic. Its 16th-century artistic heritage is of particular note. In 1514, the Buggiano abbey fell under the


authority of the Badia Fiorentina, whose abbots provided the church with works of the Florentine school for its beautification. The paintings of sacred subjects by Giovanni del Brina, Giovanbattista del Verrocchio, and Bachiacca introduced stylistic elements of Florentine Mannerism, with the plasticity and cangiantismo derived from Michelangelo. The polychrome terracotta Madonna Enthroned with Child is from the early 16th century and has been attributed to Jacopo Sansovino. It is remarkable for the quality of the shaping and the psychological study, translated into Mary’s melancholy expression. On the counter-façade is the Baroque-style wooden organ that was placed in the chancel carried out ​​during the 1887 renovations. Today the abbey premises are abandoned and in complete disuse. Only the cloister, a magnificent example of early Renaissance architecture and generally attributed to Andrea Cavalcanti, one of Brunelleschi’s pupils, returns to life every two years with the citrus fruit exhibition that is part of the La campagna dentro le mura (The countryside inside the city walls) event that takes place there.

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La Campagna dentro le mura Per ammirare piante rarissime e fioriture insolite TESTO Gionata Giacomelli

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a Campagna dentro le mura è una iniziativa organizzata, ogni due anni, dall’Associazione Culturale Buggiano Castello e dal Comune di Buggiano. Durante le due domeniche di apertura al pubblico degli orti di agrumi e dei giardini segreti, i visitatori possono ammirare piante rarissime e fioriture del tutto insolite per queste latitudini. Fin dal medioevo a Buggiano Castello, che gode di un microclima particolarissimo, sono, infatti, tradizionali colture tipiche del sud Italia, come cedri, bergamotti, melangoli ed enormi cactacee. Durante l’orario d’apertura dei giardini (18 nell’edizione 2013), i visitatori vengono accolti dai proprietari, che illustrano le loro meraviglie e offrono limoncello e crostate di agrumi, il tutto contornato da musicisti itineranti, che allietano il percorso nel borgo medioevale. La manifestazione, giunta ormai alla 7a edizione, è uno degli eventi di settore più importante a livello nazionale, tanto che la gran parte dei turisti e degli appassionati proviene da fuori della Toscana.

The Countryside Inside the City Walls Rare plants and unusual flowers on display

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he Countryside Inside the City Walls is a biennial initiative organized by the Buggiano Castello Cultural Association and the municipality of Buggiano. During the two Sundays that the citrus and secret gardens are open to public, visitors can see rare plants and flowers that are quite unusual in these latitudes. Since the Middle Ages, Buggiano Castello has grown such traditional crops typical of southern Italy as citrons, bergamot, Seville oranges and huge cacti because of its special microclimate.

When the gardens – eighteen in this year - are open, visitors are greeted by the owners who explain their wonders, offering limoncello and citrus tarts as wandering musicians enliven the walk through this medieval village. With the seventh Countryside Inside the City Walls, it has become one of the most important industry events nationwide, with the majority of tourists and enthusiasts coming from outside of Tuscany.

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nella pagina: immagini del borgo durante l’evento di “La campagna dentro le mura” On the page: pictures of the village during the “Countryside Inside the City Walls” event 37


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Una vallata di panorami mozzafiato

Oasi Dynamo Camp “si respira� la bellezza A Limestre, comune di San Marcello Pistoiese TESTO Emanuele Begliomini

FOTO Archivio Oasi Dynamo Camp

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el mezzo della montagna pistoiese c’è un’oasi nota non solo per le sue caratteristiche naturali. La Dynamo Camp si è insiediata a Limestre, vicino a San Marcello Pistoiese, da meno di dieci anni e già è diventata un punto di riferimento mondiale per qualità e impostazione del lavoro. Si è portata dietro la capacità di fare le cose bene, in tutte le diverse attività intraprese. Così, al piacere di dar gioia ai bambini, si è unita la bellezza spontanea del luogo: l’Oasi Dynamo, un’area di circa 900 ettari affiliata al WWF e incastonata tra i dolci spigoli degli Appennini locali. Si tratta di una riserva di caccia convertita a Oasi naturale, in una sorta di contrappasso al contrario. Il territorio, mai sopra i 1100 metri sul livello del mare, si presenta prevalentemente boscato anche se, a quote più alte, si aprono prati e pascoli. Sono attuate ancora forme di pastorizia tradizionale, con attività di allevamento equino, bovino e suino. Pure la cura del bosco ha un piano ben definito, con una gestione derivata da un preciso piano di assestamento. C’è anche un lago, quello di San Vito, e numerosi corsi d’acqua, che affluiscono nel torrente Lima. L’uomo ci ha messo mano in modo consistente sin dal 1939 e questo ne rappresenta elemento caratterizzante. Il panorama, poi, è da mozzare il fiato, con ampie visuali sull’Appennino Tosco-Emiliano e sulle vette calcaree delle Alpi Apuane. Sono molte le possibilità escursionistiche e ogni stagione può regalare sensazioni diverse, grazie, per esempio, a pic-nic, pernottamenti in tenda, con attività varie, giornaliere o notturne. Le possibilità di fruizione sono molteplici e destinate a un pubblico variegato. Dalle famiglie agli sportivi, passando per i più piccoli: ognuno potrà trovare la propria dimensione nel divertimento fatto di natura, escursioni e attività didattiche. Non va dimenticata l’attenzione dedicata ai programmi per le scuole con un calendario ricco, dove l’ambiente è sempre protagonista e associato alla natura, allo sport alle tradizioni e alla cultura. Perché alla Dynamo sanno insegnare la bellezza delle cose semplici come un sorriso di un bambino o un panorama naturale.


A nature reserve in a valley with stunning vistas

“Inhaling” beauty at Oasi Dynamo Camp In Limestre, municipality of San Marcello Pistoiese

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n the middle of the Pistoia’s mountains, there is a reserve known for more than nature. Established in Limestre, near San Marcello Pistoiese, less than ten years ago, Dynamo Camp has already become a global benchmark for the quality and setting of its work, together with its ability to do all their different activities well. Thus, the pleasure of making children happy has been combined with the location’s natural beauty. Affiliated with the WWF, the Dynamo Reserve covers ​​about 900 hectares on the rolling ridges of the local Apennines. Originally a game reserve, it has been converted to a nature reserve in a sort of reverse trade-off. With its highest point at 1100 meters above sea level, the reserve is predominantly wooded but there are open meadows and pastures at the higher altitudes where traditional pastoral far-

ming with horse, cattle, and pig breeding activities are still carried out. There is even a well-defined forest management use plan. On the property are also San Vito Lake and numerous water courses that flow into the Lima River. Man has had a consistent hand in its management since 1939, has been consistent and this represents one of its distinctive elements. The panorama is breath-taking, with sweeping views of the Tuscan-Emilian Apennines and the limestone peaks of the Apuan Alps. There are many possibilities for excursions with each offering different impressions as a result of, for example, picnics and overnight tent-camping

stays, with various other daytime and evening activities. The reserve can be enjoyed by everyone, from families to athletes, even down to small children, with activities based on nature, hiking, and learning. For schools, there is also a full calendar of programs related to nature, sports, traditions, and culture that always put the environment front and center. Because at Dynamo, it’s about knowing how to teach the beauty of simple things like a child’s smile or a natural landscape.

www.dynamocamp.org/oasi-dynamo/

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ORIENTALCAFFÈ

Dal chicco in tazza, l’esperienza del gusto Amore per l’aroma. Attenzione per l’ambiente. Testo di Virginia Frivoli La qualità di un prodotto artigianale. In sintesi, Orientalcaffè. Una realtà nata a Lucca, ma pistoiese da diciassette anni, che costituisce un vero e proprio fiore all’occhiello del territorio toscano e che amplia il ventaglio delle produzioni tipiche locali. L’azienda della famiglia Bonacchi si trova a Quarrata, nel cuore del Montalbano, laddove è possibile degustare vino e olio di altissima qualità. E - ça va sans dire - un buon caffè, perfettamente equilibrato, grazie alla competenza dei titolari dell’azienda, da sempre impegnati nella ricerca delle migliori materie prime, artigianalmente tostate e sapientemente miscelate. Ed è proprio questa ricerca costante di ricette aromatiche “di carattere” ciò che fa di Orientalcaffè un’eccellenza nel mondo della torrefazione. Eccellenza che passa anche per l’accuratissima selezione di monorigini tracciate che permettono ricette di elevata qualità sempre costanti e per l’ attento controllo di tutte le fasi della filiera produttiva, oltre che per l’assoluta trasparenza nel dichiarare “Le Per44

centuali di Caffè”, specialmente nell’omonima linea di caffè macinato che combina diversamente i chicchi di Arabica e Robusta per ottenere delle bevande dalle note aromatiche più particolari, da consumare a seconda dei gusti e delle occasioni. L’attenzione dell’azienda verso le nuove tendenze di consumo ha permesso di sviluppare, oltre al caffè in grani e macinato, anche il settore del porzionato monodose: cialde e capsule, dai materiali rigorosamente biodegradabili, sono la soluzione più pratica per chi non vuole negarsi, anche a casa o sul luogo di lavoro, il piacere di una rilassante pausa caffè. Ma la novità più originale è senz’altro MOKup, la cialda per moka, in cui la tradizione della caffettiera si unisce all’innovazione di un prodotto unico nel suo genere. Orientalcaffè opera nel settore anche tramite i canali della Distribuzione Organizzata, HORECA e della Distribuzione Automatica e recentemente ha iniziato a espandersi sui mercati internazionali. Inoltre collabora coi più importanti assaggiatori a livello internazionale per sviluppare ricette sempre nuove e per stimolare il cliente a un consumo consapevole. Un’azienda grande nei processi, ma artigiana nel cuore della produzione.


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From the bean to the cup, the experience of taste A love for the aroma. Concern for the environment. The quality of an artisanal product. In short, Orientalcaffè. Established in Lucca, but located in Pistoia for seventeen years, it is a true jewel in Tuscany’s crown and it offers a broad range of typical local products. Owned by the Bonacchi family, the company is found in Quarrata, in the heart of Montalbano, where the highest quality wine and oil are available for sampling. Of course, in addition to coffee. An expertly mixed and perfectly balanced drink, thanks to the expertise of the company owners who are always on the look-out for the best raw materials and artisanal roasting techniques. This constant search for aromatic recipes is what makes Orientalcaffè a star in the coffee-roasting world. This star-quality is also due to the careful selection of traceable single-origin coffees that enables always consistent blends as well as careful control along all stages of the production chain. In addition, it provides absolute transparency in the stated “Percent of Coffee”, especially in the line of ground coffee of the same name that

combines Arabica and Robusta beans in a different way to create a drink with more distinct aromatic notes for consumption in various ways. In addition to coffee beans and ground coffee, the company’s focus on the new trends in consumption has led to the development of ​​the portioned coffee area. Made with strictly biodegradable materials, the pods and capsules are the most practical solution for those who do not want to be denied, at home as well as at work, the pleasure of a relaxing cup of coffee. The most original innovation has certainly been MOKup, the mocha coffee pod. This innovative and unique product is used with the traditional espresso coffee pot. Orientalcaffè is also available through the retail trade, food service, and vending-machine sales channels. It has recently begun to expand into international markets. In addition, it works with the most important international tasters to develop new recipes and to encourage a more knowledgeable consumption by customers. Its processes are those of a big company but its production is artisanal in its heart.

Orientalcaffè s.n.c. Tel. +39 0573 705050 Sede commerciale - Sales Office Via Pier della Francesca, 5 51039 Quarrata - Pistoia Punto Vendita - Point of Sale Via Statale, 240 - 51039 Quarrata - Pistoia

www.orientalcaffe.com

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Sant’Jacopo

Festa e tradizioni

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del Santo dal mantello rosso L’Apostolo arrivato da Santiago di Compostela TESTO Martina Meloni

FOTO Gianluigi Premuda

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A

lquanto insolito lo spettacolo, che in pieno luglio si offre a chi, passeggiando in piazza del Duomo, alza gli occhi verso il tetto della Cattedrale: una bianchissima statua avvolta in un pesante mantello di lana rossa. Un segno ben noto a noi pistoiesi, che simboleggia l’inizio delle festività tradizionali legate al culto di San Iacopo, patrono della città. Nell’anno 1144 il Vescovo Atto fece arrivare a

Pistoia da Santiago di Compostela la reliquia dell’apostolo Giacomo il Maggiore, un piccolo osso del cranio, che i due pistoiesi Tebaldo e Mediovillano scortarono nel lungo cammino fino alla nostra città. L’arrivo della reliquia fu accolto con grandi festeggiamenti e rese la città una delle tappe fondamentali del cammino dei pellegrini, che percorrevano la via Francigena; le offerte tributate al Santo dai pellegrini arricchirono grandemente la città, formando un vero e proprio tesoro sacro. Moltissime furono le tradizioni popolari nate in questo periodo e che tutt’oggi restano vive nella cultura pistoiese, culminanti nel giorno della festa patronale del 25 luglio. I festeggiamenti cominciavano con le celebrazioni religiose in una piazza del Duomo decorata con piante e festoni di frutta di ogni tipo, proseguivano con la processione, oggi fedelmente riproposta dai figuranti in costume storico, e con il palio, la famosa Giostra dell’orso, che vedeva i quattro rioni cittadini sfidarsi in una corsa di cavalli per aggiudicarsi un palio riccamente decorato, tradizione ancora oggi fortemente sentita, capace di attirare, in città, moltissimi turisti da tutto il mondo. Si proseguiva con festeggiamenti di varia natura, come l’ostensione del tesoro di San Iacopo in Cattedrale, la famosa accensione dei fuochi, falò di resine incandescenti oggi sostituiti dallo spettacolo pirotecnico, la liberazione di alcuni prigionieri e la distribuzione del pane al popolo. Una caratteristica tradizione iacopea, oggi purtroppo scomparsa, era la ricchissima colazione zuccherina, offerta alla nobiltà presente ai fe-

steggiamenti, caratterizzata da confetture, cialde, frutta candita, pregiati vini, dal berlingozzo pistoiese e dagli anaci confecti, i tipici confetti locali, prodotti per l’occasione e distribuiti alle eminenze cittadine. Rimangono tracce della tradizione gastronomica iacopea nei maccheroni al sugo di anatra, nell’anatra in umido e nei fagioli serpenti, ancora oggi immancabili sulle tavole dei pistoiesi nel giorno della festa del patrono. Ma la curiosità del turista in visita alla nostra città che vede sventolare sopra la testa il mantello rosso della statua di San Iacopo non è ancora stata soddisfatta... Una leggenda narra che Giacomo, prima della conversione, fosse un sensale di cavalli, acquistava i cavalli senza mai pagare, promettendo ai creditori di saldare il suo debito a tanto caldo, quindi non appena fosse arrivata la stagione calda, quando però i creditori si facevano avanti, Giacomo, in pieno luglio, si mostrava in giro ancora avvolto in un pesante mantello di lana rossa, lamentandosi per il clima particolarmente rigido...

nelle pagine: momenti della vestizione della statua del San Jacopo. On these pages: investment of the statue of St. James


St. James

Feast and traditions of the red-cloaked saint The Apostle arrived from Santiago de Compostela

I

n the middle of July, a fairly unusual spectacle may be noted by those walking in Piazza del Duomo who, if they look up towards cathedral’s roof, will see a white statue wrapped in a heavy, red wool cloak. For Pistoia’s inhabitants, this well-known figure symbolizes the beginning of the traditional festivities tied to the cult of St. James, the city’s patron saint. In the year 1144, Bishop Atto had a relic, a small bone of the skull, of the apostle James the Greater brought to Pistoia from Santiago de Compostela. Two Pistoians, Tebaldo and Mediovillano, escorted the relic on its long journey to our city. The relic’s arrival was received with great celebration and its presence made the city one of the key stops for pilgrims traveling the Via Francigena. The pilgrims’ offerings bestowed on the Saint greatly enriched the city, forming a true sacred treasure.

Many folk traditions born at that time are still today alive in Pistoia’s culture, culminating with the patron saint’s feast day on 25 July. The festivities began with religious celebrations in a Piazza del Duomo bedecked with plants and all kinds of fruit festoons. It continued with the procession, now faithfully re-enacted by the people in historical costumes, followed by the traditional joust, the famous Giostra dell’orso, in which city’s four neighborhoods competed in a horse race to win a richly decorated prize. This still vibrant tradition attracts many tourists to the city from around the world. There were various kinds of celebrations, including the ostension of Saint James’s treasure in the cathedral; the famous lighting of the fires, incandescent resin bonfires now been replaced by fireworks; the release of some prisoners; and the distribution of bread to the people. One characteristic Jacobean tradition, now sadly lost, was the rich colazione zuccherina, (sugary collation), offered to the nobility at the celebrations, and which featured jams, wafers, candied fruit, and fine wines. In addition, there were the Pistoian berlingozzo, a ring-shaped cake, and the anaci confecti, aniseed confections, both typical sweets made for the occasion with local products and distributed to city’s dignitaries. Traces of the Jacobean culinary tradition can be seen in the maccheroni al sugo di anatra, a pasta with duck sauce; anatra in umido; a duck stew; and fagioli serpenti, extremely long string beans, still today inevitably found on the table of Pistoia during the patron’s feast day.

However the curiosity of tourists visiting our city who see that red cape waving above the head of the statue of St. James has not yet been satisfied... Legend has it that before his conversion, James was a horse broker. He bought horses without ever paying for them and promised his creditors to pay off his debt as soon as the hot weather arrived. However, when the creditors came to him in the middle of July, James appeared still wrapped in a heavy, red wool cloak, complaining about the particularly cold weather...

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Piazzetta dell’Ortaggio e Piazza della Sala coperte da un prato

Pistoia città del verde Il progetto ideato dai giovani architetti di “Un altro studio” in collaborazione con Giorgio Tesi Group e i locali del centro TESTO Emanuele Begliomini

FOTO Fabrizio Sichi

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B

asta un tappeto verde e tutti si sentono più liberi. Se poi il manto viene steso in pieno centro di una città medievale, allora la libertà si trasforma in evento straordinario. È accaduto, per esempio, nella Piazzetta dell’Ortaggio di Pistoia, il giorno del 23 giugno scorso, nel centro geografico e della vita serale di tanti giovani e a due passi dal Duomo. Il pavimento in lastroni si è nascosto sotto un tappeto erboso, e i tanti locali che circondano la piazza si sono adeguati per far stare sdraiati, e comodi, i suoi clienti. Il progetto è stato ideato da alcuni giovani architetti di “Un altro Studio”, che hanno ideato la creazione di “Un altro parco in città”. La possibilità di realizzare l’allestimento, smontato in un giorno, è stata resa concreta grazie alla collaborazione di “Giorgio Tesi Group” e dei

proprietari dei locali di Piazzetta dell’Ortaggio. Già lo scorso anno, a maggio, l’evento riscosse un successo strepitoso, con la piazzetta piena di persone divertite. L’intento è stato quello di restituire al manto verde la sua funzione sociale, con un trasferimento simbolico del giardino urbano, fuori dai muri che imprigionano spazi verdi. “Pistoia città del verde”, si legge sui grandi cartelli, che accolgono i visitatori. Forse i pistoiesi, abituati alle vaste distese dei vivai, sottostimano un intrigante aspetto urbanistico, della loro città. Un modo per far capire l’importanza del verde nella vita di tutti giorni: basta poco per mutare il modo di vedere luoghi consueti. D’altronde, un vestito di tappeto erboso non è cosa consueta, là dove il quotidiano offre allegra e tipica confusione di voci.

A grass-covered Piazzetta dell’Ortaggio and Piazza della Sala

for many young people located just a few steps from the cathedral. The many nightclubs surrounding the square adapted to their customers stretching out and making themselves comfortable on the grassy carpet that covered the stone pavement. The idea for the project came from the young architects of the firm Un altro studio who had come up with the proposal for the creation of “Un altro parco in città”(Another park in the city). The ability to carry out the project from start to finish in a single day was made possible with the help of the Giorgio Tesi Group and the owners of the locales on the Piazzetta dell’Ortaggio. In May last year, the event met with resounding success, with the square filled with people having fun. The purpose was to restore the social function to the green carpet through the symbolic transfer of a garden from outside the city walls that imprison green spaces. The large signs that welcome visitors here proclaim “Pistoia the green city”. Perhaps, accustomed to the vast expanses of nurseries, the people of Pistoia underestimate this intriguing urban look of their city. One way to

Pistoia, the green city The project designed by the young architects of Un Altro Studio in collaboration with Giorgio Tesi Group and the locales of the city centre

A

simple carpet of green grass makes everyone feels a bit freer. If that green carpet is then laid in the center of a medieval town, freedom has been transformed into an extraordinary event at that point. This is what happened last June 23 in the Piazzetta dell’Ortaggio (the greengrocers’ square), Pistoia’s geographic center and the heart of night life

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understand how important green is in our daily lives is by seeing just how little it takes to change the way we customarily see our surroundings. On the other hand, a grassy carpet is certainly unexpected in a spot that routinely offers the usual cheerful confusion of voices.

Pagine di apertura: la piazza della Sala vestita di verde. nelle pagine: momenti dell’insolita giornata. Opening page: the greening of Piazza della Sala. On the pages: scenes from an unusual day


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Nelle pagine: veduta aerea della Piazza della Sala con scorcio dei monumenti del centro storico. On the pages: aerial view of Piazza della Sala with a view of the buildings in the historical center

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Una Montagna di divertimento

A Mountain of fun Avventura Adventure

Snow tubbing

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Fondazione Giorgio Tesi Onlus

Premio Giorgio Tesi Junior Gran successo con 350 studenti

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rande successo della prima edizione del Premio Giorgio Tesi Junior. Il Piccolo Teatro Bolognini era gremito di studenti per la consegna dei premi ai vincitori.Erano 350 i ragazzi della quinta classe della scuola primaria e di tutte le classi della scuola secondaria di primo grado del comune di Pistoia, che hanno partecipato, con calore e entusiasmo, alla lettura delle poesie presentate. Il concorso, promosso dalla Fondazione Giorgio Tesi Onlus, col patrocinio dell’Assessorato alla Cultura e alla Formazione, del Comune di Pistoia, mirava ad avvicinare i giovani alla cultura del verde, facendoli riflettere sulle sensazioni, le immagini, i colori e i profumi che suscitano loro le piante e a trasferire le proprie emozioni nel linguaggio della poesia. Un compito difficile per tutti, eppure alla giuria sono pervenuti ben 390 elaborati, risultati originali, interessanti e pieni di osservazioni argute sulla cura e il rispetto della natura. I primi tre classificati di ognuna delle 4 sezioni (quinta elementare, prima, seconda e terza media) sono stati premiati dalla Commissione Giudicatrice. E’ stata premiata anche la classe del primo piazzato in ogni sezione. A tutti gli studenti che hanno partecipato al concorso sarà consegnato un omaggio con il simbolo del premio. L’evento, al quale sono invitati tutti i partecipanti con le rispettive famiglie, è stato allietato dall’esecuzione di brani musicali eseguiti dagli studenti dell’Istituto Comprensivo “ Raffaello”.


Fondazione Giorgio Tesi Onlus (The non-profit Foundation)

Giorgio Tesi Junior Award Great success with 350 students

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he first Giorgio Tesi Junior Award was a great success as the Piccolo Teatro Bolognini filled with students to see the winners awarded their prizes. Three hundred and fifty youngsters from the fifth through eighth grades in Pistoia’s schools, attended the event as they warmly and enthusiastically listened to the poems presented. Sponsored by the non-profit Fondazione Giorgio Tesi, under the auspices of the Office for Culture and Education and the city of Pistoia, the competition’s aim is to introduce young people to a green culture by

having them think of the feelings, images, colors and scents inspired by their own plants and then transfer these emotions to the language of poetry. A difficult task for anyone, yet the jury received 390 original entries, interesting and witty observations on protecting and respecting nature. The jury named the top three winners in each of the four sections (fifth, sixth, seventh and eighth grades). The class of the winner in each section was also awarded a prize. All students who participated in the contest received a gift bearing the prize’s logo. All the participants and their families were invited to the event, with songs performed by the students from the Raffaello Comprehensive School.

Nelle foto: alcuni momenti della premiazione. in basso: i vincitori del premio 2013 In the photos: some scenes of the awards ceremony. Below: winners of the 2013 prize

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Florence, an Italian home for digital activists Giorgio Tesi Group is a partner Kerry Kennedy and Mayor Matteo Renzi inaugurated a space at the Murate dedicated to high-tech dissidents from all over the world: “They carry the battles for freedom forward.

Firenze, una casa italiana per gli attivisti digitali Partner Giorgio Tesi Group Alle Murate Kerry Kennedy con il sindaco Matteo Renzi hanno inaugurato lo spazio dedicato ai dissidenti high-tech provenienti da tutto il mondo: “Portano avanti battaglie di libertà”

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e Murate erano un carcere, oggi diventano un luogo di libertà”. Il sindaco di Firenze Matteo Renzi ha così inaugurato l’apertura, negli spazi delle Murate della prima casa per gli attivisti digitali creata dal Robert F.Kennedy Center, la “RFK International House of Human Rights”. Tra i partner anche la Giorgio Tesi Group di Pistoia. Protagonisti i dissidenti digitali, ragazzi e ragazze che si sono distinti nella lotta per i diritti umani usando la tecnologia. “Inauguriamo la casa per gli attivisti digitali nel mondo - ha continuato il sindaco - che portano avanti battaglie di libertà”. “Le Murate da luogo di sofferenza a luogo di libertà - ha detto Kerry Kennedy, figlia di Robert F.Kennedy, ringraziando il sindaco di Firenze questo luogo è frutto della sua visione”. La struttura, dove ha sede anche la Robert F. Kennedy Center for Justice and Human Rights Europe, l’unica sede fuori dagli USA, istituita per onorare la memoria del Senatore e presieduta dalla figlia, Kerry Kennedy, è dotata di dodici camere e due sale per incontri e esposizioni. Ed è proprio in questi spazi che verranno accolti e ospitati gruppi di “digital activist”. Obiettivo del progetto è la realizzazione di un luogo internazionale di incontro, formazione e ricerca sull’utilizzo di social media e IT per la promozione dei diritti umani, organizzando non solo workshop e attività di formazione ma anche eventi e meeting tra organizzazioni attive nell’ambito IT e dei diritti umani in tutto il mondo.

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Sopra: Matteo Renzi, sindaco di Firenze, assieme a Kerry Kennedy. Sotto: un momento dell’inaugurazione. Top of page: Matteo Renzi, Mayor of Florence, with Kerry Kennedy. Below: A moment of the inauguration.

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nce a prison; the Murate today has become a place of freedom.” With these words, Florence’s mayor Matteo Renzi inaugurated the RFK International House of Human Rights, the first home for digital activists created by the Robert F. Kennedy Center and located at the Murate. Pistoia’s Giorgio Tesi Group is also among the partners of the initiative whose key players will be digital dissidents, those men and women who have distinguished themselves in the struggle for human rights by their use of technology. “We have opened a home for digital activists around the world who are carrying their battles for freedom forward,” the mayor said. “The Murate has gone from a place of suffering to a place of freedom,” said Kerry Kennedy, the daughter of Robert F. Kennedy, thanking the mayor of Florence. “This site is the result of that vision.” The building will also house the Robert F. Kennedy Center for Justice and Human Rights Europe, the organization’s only headquarters outside of the United States, which was established to honor the senator’s memory and is chaired by his daughter, Kerry Kennedy. It has twelve rooms and two meeting/exhibition halls where large groups of digital activists will be welcomed and hosted. The project’s objective is to provide a meeting place that offers training and does research on the use of social media and IT in promoting human rights through workshops and training activities as well as sponsoring events and meetings between organizations active in human rights and IT worldwide.



Testo di Eleonora Angelini* Foto Archivio Giardino Zoologico

Diario di un viaggio

Il sorrisi dei bambini “teletrasportati” in luoghi lontani Lo Zoo d’estate si colora dei sorrisi dei bambini che ogni mattina frequentano il centro estivo organizzato dal Laboratorio della Biodiversità, la sezione didattica del giardino Zoologico. Ogni anno viene scelto un tema diverso con un gioco che sottende la progettazione di tutte le settimane di attività (da giugno a luglio e la prima di settembre): quest’anno è stata costruita una macchina magica capace di “teletrasportare” i bambini in luoghi lontani dove li attendono incredibili avventure. Il deserto del Sahara è stata la prima tappa del viaggio: 45 bambini di età tra i 6 e gli 11 anni sono stati catapultati in mezzo delle dune di sabbia, accolti dai Tuareg che li hanno aiutati a dipingere i tagelmust. Il rito del thè alla menta si è svolto all’interno di una tenda berbera ma è stato faticosissimo trovare cibo e acqua nel deserto. Proprio la mancanza d’acqua e le strategie messe a punto da animali e piante per risparmiarla sono stati gli argomenti centrali delle attività: come si può risparmiare acqua nella vita quotidiana? Un bene prezioso, non disponibile per tutti, da conservare con cura. Il “teletrasporto” è in grado di trasferire i bambini in situazioni del tutto particolari, come sulla nave di Greenpeace, al centro della Terra o in mezzo alla foresta tropicale sud americana, avventure che portano ad acquisire conoscenze sugli usi e costumi delle popolazioni locali e sugli animali e i loro ambienti. Il progetto “Estate allo zoo” è in essere da qualche 60

anno e molti bambini tornano estate dopo estate; questo consente di costruire un percorso educativo che permette ai ragazzi di acquisire informazioni di scienze ma sopratutto di innamorarsi e meravigliarsi della natura.Obiettivo è far crescere in loro il senso di appartenenza al mondo naturale: solo così potremo ottenere generazioni attente e preparate per affrontare la sfida di oggi: vivere in modo sostenibile, cioè operare per uno sviluppo in grado di soddisfare i bisogni delle attuali generazioni, evitando di compromettere la capacità delle future di soddisfare i propri. Le attività dedicate ai nostri piccoli visitatori non si

limitano alla mattina: il giovedì è un giorno davvero speciale, perchè lo zoo apre le porte magicamente anche la sera, un percorso nel buio della notte illuminati dalla luce fioca delle lanterne per incontrare gufi e lupi, ghiri e linci e poi tutti con il naso all’insù: il cielo è pieno zeppo di animali, disegnati dalle stelle che sembrano sparpagliate a caso all’occhio inesperto ma che assumono disegni e forme precise sotto la guida esperta di Federico, il nostro astrofilo. I miti antichi prendono forma, i suoni dello zoo fanno da colonna sonora ad un’esperienza indimenticabile.


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A Travel account

The smiles of the children “teleported” to faraway places In summer the Zoo embellishes with the smiles of the children who every day attend the summer camp organized by the Biodiversity Laboratory, the didactic section of the Zoological Garden of Pistoia. Every year a different subject is chosen through a game that involves the planning of every week of activity (from June to July and the first week of September). This year a magic machine has been chosen. This machine is able to teleport children to faraway places where extraordinary adventures are waiting for them. The first step of this journey was the Sahara Desert. 45 children ranging in age from 6 to 11 were catapulted into the sand dunes and welcomed by the Tuareg, who helped them dye their tagelmusts. The mint tea ceremony took place under a Berber tent, but food and water were very hard to find in the desert. The main topics of the activities were just the lack of water and the strategies developed by animals and plants in order to save it. How to save water in our daily life? It is a precious resource, not accessible for all, to take good care of. Teleportation can take children to very different contexts, such as on the Greenpeace ship, in the center of Earth or in the middle of the South American tropical rainforest. These adventures give children the opportunity to acquire information about ways and customs of local populations and about animals and their habitat.

The project called Estate allo zoo (Summer at the Zoo) has existed for some years and many children come back, summer after summer, thus permitting the creation of an educational program which allows them to acquire knowledge about science and, above all, to fall in love with nature and to marvel at it. The aim is to increase their sense of belonging to the natural world: this is the only way for us to raise careful generations ready to take on today’s challenge of sustainable leaving, that is working for a development able to meet today’s generations needs without damaging the possibilities of the future ones to meet their own ones. The activities dedicated to our little visitors are not limited to morning hours only: Thursday is a very special day because the Zoo magically opens its doors in the evening too. An itinerary in the dark of the night, illuminated by the dim light of the lanterns, meeting owls and wolves, dormouses and lynxes. Then everybody look up to the sky: it is crammed full of animals, drawn with the stars which to the inexperienced eye seem to be spread casually, but which assume clear forms under the expert guidance of our amateur astronomer Federico. Myths take shape and the sounds of the Zoo act as the soundtrack of an unforgettable experience.

Il diario di bordo di questo incredibile viaggio è online all’indirizzo: estateallozoodipistoia.blogspot.it Seguiteci! The travel book of this extraordinary trip is online at this website: estateallozoodipistoia.blogspot.it. Follow us! Info e prenotazioni - Info and enrollment: didattica@zoodipistoia.it - Mob. 347 1080481

*Responsabile della didattica del Giardino Zoologico di Pistoia *Head of Education Department Zoological Gardens of Pistoia

Giardino Zoologico Via Pieve a Celle, 160/A Pistoia Tel. +39 0573 911219 info@zoodipistoia.it

www.zoodipistoia.it 61


Grande seguito mediatico con 1.500 giornalisti di 90 nazioni

Campionati del Mondo di ciclismo Una settimana di settembre eccezionale evento per Firenze, Lucca e soprattutto per la provincia di Pistoia TESTO Emanuele Begliomini

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ulle strade della Toscana un mondiale di ciclismo non si era mai visto. E forse la grandezza dell’evento sfugge ancora alla percezione degli abitanti delle regione. Quello che accadrà dal 22 al 29 settembre sarà qualcosa di eccezionale, sotto tanti punti di vista. I riflettori di tutti gli sportivi saranno puntati su Firenze, Lucca, Pistoia e le loro provincie. Città non solo di transito, perché in questi luoghi sosteranno i tanti atleti che prenderanno il via alle competizioni, seguiti dalla scia di appassionati e tifosi pronti a tifare per i propri beniamini. Saranno rappresentate oltre 90 nazioni in una macedonia che, per una settimana, coinvolgerà tutto, con un aspetto turistico da non sottovalutare. È previsto un seguito mediatico ampio e incalcolabile, con oltre 1500 giornalisti presenti. D’altronde, sono ben dodici le gare in programma in un calendario ampio come non mai. Le due ruote non si fermano all’evento in se stesso,

perché Toscana è sinonimo di passione e tradizione e la bicicletta è parte dell’aria respirata dagli abitanti. Così, la miscellanea tra competizione e storia viene simboleggiata nelle piazze di partenza, tutte suggestive. Come la piazza del Duomo di Pistoia, per esempio, che in due occasioni ospiterà la nascita di una corsa. Il verde, poi, non potrà mancare con la Giorgio Tesi Group a rappresentare il viviaismo, vera eccellenza del pistoiese: a conclusione di ogni gara, ci saranno alberi e piante ad attendere gli atleti. E quanti spettatori saranno assiepati lungo il percorso, soprattutto nella gara maschile finale, non è dato saperlo. Di sicuro il fascino è garantito, perché il tracciato è stato studiato anche per l’aspetto promozionale del territorio. I corridori sfileranno davanti a Collodi e al parco di Pinocchio, per poi salire sul famoso San Baronto, patria di tanti professionisti e, soprattutto,

di una batteria di amatori, che ogni domenica prendono il colle come una sfida personale. Ci sarà pure un ricordo del compianto Franco Ballerini, campione ed ex c.t. della nazionale scomparso in modo prematuro. Ogni chilometro di strada è stato studiato per il suo particolare significato. Perché forse questo è il primo mondiale fatto non per i ciclisti, ma per gli abitanti di chi lo ospita.

Pagina precedente: Vincenzo Nibali sulla salita di Fiesole. sopra: il CT della Nazionale Italiana di Ciclismo Paolo Bettini. in basso: immagini dei campioni in visione del circuito. Previous page: Vincenzo Nibali on the climb to Fiesole. Above: Italian National Cycling coach Paolo Bettini. Below: pictures of the champions inspecting the course.

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Nelle grafiche: altimetrie dell’impegnativo percorso in line Uomini Elitte Lucca/Firenze. Graph: heights along the demanding Elitte Men’s route between Lucca and Florence

Extensive media coverage with 1,500 journalists from 90 countries

World Championships of cycling An exceptional week-long event in September for Florence, Lucca, and especially the province of Pistoia

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world cycling championship has never been held on Tuscany’s roads. Perhaps the event’s magnitude has still escaped the attention of the region’s inhabitants. Something quite exceptional will take place September 22-29. All sports spotlights will be directed towards Florence, Lucca, and Pistoia, city and province. In addition to being more than just cities of transit, many of the competition’s athletes will also stay in there. With over 90 nations represented, this “melting pot” will have a bit of everything, including a not indif-

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ferent tourism element for one week. Media coverage will be vast and extensive with more than 1500 journalists expected. After all, with twelve races programmed, the schedule could not be fuller. Two-wheelers, however, are not limited to the event because Tuscany itself is synonymous with a passion and tradition for cycling, with riding bicycles are as natural as breathing for its inhabitants. Thus, the mix of competition and

history is symbolized by each of the beautiful squares where the races will start. For example, two races will be start from Pistoia’s Cathedral Square where the abundant greenery will be provided by the Giorgio Tesi Group, representing the true jewel in Pistoia’s crown, the nursery sector. At the end of each race, the athletes will be greeted by trees and plants in addition to the untold numbers of spectators crowded along the route, especially for the men’s final competition. This fascination is certainly warranted as the route has been designed to also promote the area as well. Riders will file past Collodi and Pinocchio Park, and then up to the


famous San Baronto, home to many famous cyclists but, above all, to a battery of amateurs who face the hill as a personal challenge every Sunday. There will be a memorial to the late Franco Ballerini, national champion and former coach who died prematurely. Every kilometer of the road has been studied for its special significance, perhaps, because this is the first world championship designed, not for the cyclists, but for the people hosting it.

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LA BOUTIQUE DEI SAPORI DI TOSCANA. E NON SOLO. THE BOUTIQUE OF TUSCAN TASTE. AND SOMETHING MORE. CATERING - BANQUETING - RINFRESCHI - CENE PRIVATE Un locale accogliente dai colori vivaci e i profumi invitanti, con tanti bei prodotti riposti con cura nelle vetrine e sugli scaffali, proprio come gli abiti di una boutique di lusso. A metà strada tra lo Zoo e il centro storico di Pistoia e nel cuore di una fortissima zona commerciale, Al Gusto Giusto è una nicchia che custodisce solo il meglio dei sapori di Toscana, anche a chilometro zero, oltre ad alcune delle più ricercate specialità europee. Bottega, enoteca, rosticceria take away, punto pranzo e cucina a domicilio: questi sono i servizi offerti da Lisa e Samuele, titolari appassionatissimi e preparati che sapranno consigliare, con cordialità e calore, il miglior abbinamento tra i loro ottimi vini e formaggi e i selezionatissimi salumi, come il prestigioso Pata Negra 5 jotas de bellota, i prodotti di cinta senese e il lardo di Colonnata. Degni di nota, poi, i tartufi freschi, il foie gras e il caviale, da gustare con champagne francesi dal perlage impalpabile.

A welcoming, colourful fine food shop with tempting smell and many good-looking products, arranged with care on the shelves and in the showcases, just like clothes in a luxury boutique. Situated halfway between the Zoo and the old town centre of Pistoia, in the heart of an important commercial area, Al Gusto Giusto is a corner in which you can find only the best of Tuscan taste, with local Tuscan products, in addition to some of the most sought-after products from Europe. Food and wine shop, delicatessen shop, diner and personal chef. This is what Lisa and Samuele, the well-experienced owners can offer you. They can also suggest you the perfect cheese and wine matches and something from their special cold cuts selection, such as the Pata Negra 5 jotas de bellota, Cinta Senese products and lardo di Colonnata. They also have fresh truffles, foie gras and caviar, maybe to be served with a glass of the finest French Champagne.

Al Gusto Giusto, via Spartitoio, Ang. Via Leoncavallo, 1 - Pistoia - Tel. 0573/365071 - info@algustogiusto.it - www.algustogiusto.it


Il trionfatore del Giro d’Italia nella terra dei campioni

Il siciliano Nibali sportivamente nasce qui Formatosi sulle strade della Valdinievole è pronto per il Campionato del Mondo

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eve essere l’aria, il clima o il paesaggio. Non si sa. Ma la provincia di Pistoia è terra di campioni delle due ruote. Corridori, perlopiù, nati in altre parti d’Italia e del mondo, che hanno scelto di vivere da noi, preferibilmente nella zona del Montalbano. Gli ultimi esempi sono quelli di Nibali (Lamporecchio), Visconti (San Baronto) e Cavendish (Quarrata). La storia di Vincenzo Nibali è quella di un predestinato. Siciliano di Messina, subito soprannominato «lo squalo dello Stretto» dopo le prime vittorie, Nibali è arrivato in Valdinievole da ragazzino. Correva per il Gs Mastromarco, il borgo dove vive vicino a Lamporecchio. I successi non hanno tardato ad arrivare. Si fa, però, notare dal grande pubblico soprattutto ai Mondiali di Verona, durante i quali è quinto nella prova in linea e terzo in quella a cronometro di categoria. Dal 2005, ad appena ventunenne, farà parte di alcune più importanti squadre ciclistiche. Di quest’anno il passaggio all’Astana. Tra i vari successi, da ricordare la Vuelta di Spagna nel 2010, la Tirreno-Adriatico e il terzo posto al Tour de France nel 2012. Splendida vittoria all’ultimo Giro d’Italia Giro d’Italia. Ora è tutto proiettato verso i Mondiali di ciclismo che si terranno in Toscana, a settembre, attraversando anche le «sue» terre. Terre che «lo squalo dello Stretto» ha imparato ad amare fin da subito. «Sono cresciuto sportivamente qui, tra la Valdinievole, il Montalbano e Pistoia - dice Vincenzo - e

sono molto affezionato a questa terra, la considero un po’ casa mia. Dopo la vittoria del Giro, gli impegni sono aumentati e diventa difficile conciliare tutto. Ma le mie abitudini sono rimaste le stesse. Tra l’altro, qui, c’è un “fan club” a me intitolato, uno dei primissimi, e quando ero ancora dilettante sono venuto a conoscere questi tifosi speciali». Pistoia, Montecatini, la Valdinievole... D’accordo. Si tratta di gente, luoghi e strade a cui Nibali è affezionato. Ma il suo «cuore pistoiese> batte per Mastromarco. Molti abitanti del paese lo hanno seguito nella sua splendida cavalcata vincente al Giro. «Sono stati davvero grandi e ammirevoli - racconta Nibali - un importante sostegno in momenti delicati della corsa rosa. In questa terra ho tanti amici e vi sono cresciuto come corridore e come uomo. E’ qui che ho avuto le prime grandi soddisfazioni. Lamporecchio, e in particolare la frazione di Mastromarco, rimarranno sempre nel mio cuore e saranno un punto di riferimento basilare per la mia carriera e direi anche per la mia vita». Per quanto riguarda i Mondiali, inutile nascondersi: sarà tra gli osservati speciali. «L’aver conquistato la maglia rosa - afferma Nibali - dà sicuramente grande visibilità alla Toscana, una terra bellissima. Il percorso scelto è ottimo, le strade indicate sono molto belle e il San Baronto ha un fascino particolare, anche a livello personale perché infatti ho cominciato lì il percorso che mi ha portato nel mondo dei professionisti».

TESTO Luca Cecconi

in alto: Vincenzo Nibali vittorioso sul podio del Giro d’Italia 2013. sopra: Fabrizio Tesi e Nibali nella sede della Giorgio Tesi Group a Pistoia. Top: the victorious Vincenzo Nibali on the 2013 Giro d’Italia podium. Above: Fabrizio Tesi and Nibali at the Giorgio Tesi Group’s headquarters in Pistoia 67


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The winner of the Tour of Italy the land of the champions

The Sicilian Nibali became an athlete here Trained on the roads of the Valdinievole, he is ready for the World Championship

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t may be the air, climate, or landscape but, for whatever reason, the province of Pistoia is the home of cycling champions, generally racers who born in other parts of Italy or the world who have chosen to live among us and preferably in the Montalbano area. The latest examples are Nibali (Lamporecchio), Visconti (San Baronto), and Cavendish (Quarrata). For Vincenzo Nibali, it was a story foretold. Nicknamed the squalo dello Stretto (or Strait Shark) after his early victories, Nibali came to the Valdinievole as a teenager from Messina in Sicily. He raced for GS Mastromarco, the village near Lamporecchio where he lives.


La tua casa in Toscana Your home in Tuscany Pistoia, nel cuore della campagna toscana, a circa mezz’ora da Firenze e dalla Versilia, nella splendida cornice di una villa del 1300 appartenuta alla famiglia Panciatichi ed al Generale Napoleonico De’Franceschi, vendesi piano nobile con importante accesso dal parco della villa con scala doppia in pietra esterna per accesso privato. L’appartamento di una metratura di ca. 600 mq è valorizzato dagli importanti affreschi presenti nelle varie stanze, dove il salone principale di ca. 100 mq risalta in tutta la sua bellezza e ci conduce al verone anch’esso affrescato che affaccia sul giardino all’italiana di ca. 10.000 mq con impianto seicentesco e vasca ottagonale in pietra. La villa è attualmente oggetto di ristrutturazione e restauro sotto la tutela delle Belle Arti. Possibile suddivisione degli ambienti interni ad uso del committente.

Success was not slow in coming. However, it was at the World Championships in Verona that the general public took notice of him as he came in fifth in the road race and third in the time-trial category. Since 2005, when he was barely twenty-one years old, he has been a member of some of the most important cycling teams. This year he became moved to the Astana team. Other important achievements include the 2010 Vuelta a España, the Tirreno-Adriatico, his third-place finish in the 2012 Tour de France, and his splendid victory at the latest Giro d’Italia. Now everything is aimed at the World Championships this September which will also cross “his turf” in the Tuscany that the “Strait Shark” loved at first sight. “I grew up as an athlete here in the Valdinievole, Montalbano and Pistoia,” Vincenzo says. “I’m very fond of this area and consider it a bit my home. Since I won the Giro, my commitments have increased and it’s become difficult to do everything. But my routine hasn’t changed. Moreover, here, there’s a “fan club”, one of the very first. I got to know these very special fans when I was still an amateur.” Pistoia, Montecatini, Valdinievole ... Okay. These are the people, places and streets that Nibali is fond of. But it is Mastromarco that makes his “Pistoian heart” beat faster. Many villagers followed him on his splendid winning ride in the Giro. “ They were really great and amazing,” Nibali says, “supporting me at critical points during the Giro. I have many friends in this area and it’s where I grew up as a racer and a man. It was here that I had my first great satisfaction. Lamporecchio, but particularly Mastromarco will always be in my heart and a fundamental point of reference in my career and, I would add, in my life.” As for the World Cup, there is no use denying it: he will be on the list of those to watch. Nibali confirms, “Winning the pink jersey has certainly given greater visibility to Tuscany, a beautiful area. The route chosen is great, the designated roads are very nice, and San Baronto Hill has a special attraction, even on a personal level because it’s where I, in fact, started on the road that has led me to the professional world.”

Pistoia, in the heart of the Tuscan countryside, thirty minutes far from Florence and Versilia, a “piano nobile” for sale in the excellent setting of the former Panciatichi and De Franceschi Napoleon General 14th century villa, with the main entrance from the garden and second outward stone stairs for the private entry. The 600 mq apartmentis enhanced by the frescos in various rooms, where the 100 mq main hall stands out his beauty and leads to the terrace frescoed itself on the Italian style garden about 10.000 mq with seventeenth century structure and eight sided stone basin. The villa is now under the Belle Arti project of restructuring. The inside locations can be divided according to the buyer needs

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TESTO Raffaella Grana Presidente Slow Food Toscana FOTO Fabrizio Antonelli

Pistoia - Valdinievole - Montagna Pistoiese

Mercati della Terra una garanzia Criteri qualitativi precisi secondo i principi SlowFood riservati ai produttori locali. Edizioni settimanali a Montecatini

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abato 2 febbraio 2013, nella splendida struttura liberty di via Mazzini, lo storico mercato coperto di Montecatini Terme, sono iniziate le edizioni settimanali (il sabato mattina) del Mercato della Terra, che è uno dei progetti internazionali di Slow Food, l’associazione che da quasi trent’anni si occupa di cibo, tutela e valorizzazione delle produzioni agricole e artigianali. Circa quaranta i produttori presenti, provenienti dalle province di Pistoia, Lucca e Firenze. Un Mercato della Terra nasce quando una comunità consapevole – produttori, enti pubblici, cittadini, condotte Slow Food e altri soggetti interessati come i ristoratori – crea un nuovo spazio di incontro fra consumatori e produttori alimentari . I Mercati della Terra sono riservati solo a produttori locali, selezionati. In particolare i piccoli agricoltori e allevatori e, nel nostro caso, anche i pescatori, quelli che fanno più fatica a confrontarsi con il circuito della grande distribuzione, la cui dimensione aziendale, però, permette spesso di presentare prodotti di qualità. Il presupposto principale è che offrano soltanto i loro prodotti, frutto d’impegno ed esperienza personale. Con la presenza diretta possono creare un legame con i consumatori, raccontando i prodotti dei quali si assumono la responsabilità, il lavoro che ne è alla base, cosa definisce la qualità, cosa giustifica il prezzo praticato. I prodotti venduti nei Mercati della Terra rispondono a criteri qualitativi precisi, che riflettono i principi SlowFood del buono, del pulito e del giusto. 72

Buoni: freschi e di stagione, salutari, di un gusto che stimola e soddisfa i sensi. Puliti: prodotti localmente, con coltivazioni e processi di produzione sostenibili per l’ambiente e rifiuto degli organismi transgenici (OGM). Giusti: prezzi accessibili per i consumatori e giusto compenso e condizioni di lavoro per i produttori. Inoltre, questi prodotti preservano la cultura alimentare della comunità che ospita il mercato e contribuiscono alla difesa della biodiversità. I produttori presenti sul mercato aderiscono al

disciplinare dei Mercati della Terra e fanno parte dell’omonima rete internazionale, attiva in Austria, Israele, Libano, Portorico, Turchia, USA. Sono oltre venti i Mercati italiani che operano coerentemente con la filosofia Slow Food. Il Mercato vuol essere, oltre che un luogo di commercio e promozione dei prodotti locali, un luogo d’incontro tra cittadini, turisti, produttori, trasformatori, un luogo aperto al confronto, dove si educa al consumo di cibo fresco locale e di stagione, la migliore prevenzione per rimanere in salute.


Earth Markets a guarantee Strict quality criteria in line with the Slow Food principles aimed at local producers. Held weekly in Montecatini

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he first Earth Market was held on Saturday, 2 February 2013, at Montecatini Terme’s historic covered market in the beautiful Liberty building on Via Mazzini. Held every Saturday morning, this farmers’ market project is connected to Slow Food International, an association that, for almost thirty years, has focused on food, the preservation and safeguarding of agricultural production and handicrafts. The market attracts about forty producers from the provinces of Pistoia, Lucca, and Florence. An Earth Market is founded when a well-informed community – producers, government agencies, citizens, Slow Food chapters and other stakeholders like restaurateurs – creates a new meeting point for consumers and food producers. Earth Markets are limited only to select local producers, particularly small-scale farmers and in our case, also fishermen. Despite being least able to deal with large-scale distribution, the size of their operations nonetheless often enables them to make quality products available. The main premise is that they offer only their own products, the result of personal experience and commitment. With a direct presence in the marketplace, they create a connection with consumers, offering products for which they take responsibility and the labor that, in the end, defines the quality and justifies the price charged. The products sold at Earth Markets meet the strict quality criteria reflected in the Slow Food principles of good, clean and fair. Good: fresh, seasonal, healthy, and tasty; able to stimulate and satisfy the senses. Clean: locally produced, using environmentally

sustainable cultivation and production processes, no GMO (genetically modified organism) crops. Fair: accessible prices for consumers and fair pay and work conditions for small-scale producers. Moreover, these products preserve the food culture of the community that hosts the market and they contribute to the protection of biodiversity. The producers at the market adhere to the Earth Market guidelines and are part of the international network of the same name that operates in Austria, Israel, Lebanon, Puerto Rico, Turkey, and the USA. There are over twenty Italian markets that operate in line with the Slow Food philosophy. The market wants to be not just a place for selling and promoting local products but also a meeting place for locals, tourists, producers, and processors as well as a place open to dialogue where one learns how to use fresh local food according to the season and the best ways to stay healthy.

La rete dei Mercati della Terra organizzata da Slow Food e attiva in molti paesi, sito: The Earth Market network is organized by Slow Food and operates in many countries, visit:

www.earthmarkets.net 73


Il parco di 74


Il burattino abita qui

Pinocchio a Collodi Opera corale tra fiaba e arte contemporanea

TESTO Claudia Becarelli

FOTO Nicolò Begliomini 75


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l parco di Pinocchio sorge a Collodi, paese dell’infanzia di Carlo Lorenzini, ‘padre’ Pinocchio, a poca distanza dallo storico Giardino Garzoni. Tanto questo, inerpicato su per il colle, si impone scenografico al passante, quanto quello, adagiato sul fondovalle, appartato e quasi moderno hortus conclusus, svela i suoi segreti solo all’interno. Varcato l’edificio della biglietteria si accede ad un cortile stretto fra la rinomata Osteria del Gambero rosso a sinistra e il museo di Pinocchio a destra, entrambe opere di Giovanni Michelucci, Nel cortile la festosa, coloratissima statua equestre di Pinocchio ricorda il tema del parco, ma, superato il percorso museale, ben più suggestiva appare la scultura bronzea di Emilio Greco: il burattino

è tenuto per mano dalla Fata turchina, sorta di madre verginale dal ventre cavo, guida morale di Pinocchio lungo un difficile cammino di elevazione spirituale sino al raggiungimento della dignità umana. Questo è, infatti, al di là degli aspetti giocosi, il fil rouge del parco, che, ben lungi dall’essere mero divertimento, vuole interpretare il significato più profondo della fiaba. Il monumento, arioso, è il cuore del giardino e ne ha costituito il primo nucleo insieme con la piazzetta dei mosaici di Venturino Venturi ad esso collegata; quadrata, è formata da quattro lunghe pareti dal profilo sinuoso. Memore del parco Guëll, Venturi su di esse ha narrato gli episodi salienti della storia di Pinocchio attraverso la tecnica del mosaico, con

marmi, pietre, tessere ceramiche. Il complesso, inserito in una sistemazione a verde progettata dagli architetti Renato Baldi e Lionello de Luigi, fu inaugurato nel 1956 dal presidente Gronchi. Promotore ne era stato il sindaco di Pescia Rolando Anzillotti, noto anglista, che, circondatosi di varie personalità del mondo della cultura, superò l’idea di un semplice monumento all’autore, che di Collodi aveva assunto lo pseudonimo. Nel 1963 si aggiunse la ricordata Osteria, poi si decise di costruire il Paese dei Balocchi, inaugurato nel 1972, periglioso percorso in una folta boscaglia sapientemente progettata dal paesaggista Piero Porcinai. Il visitatore (come Pinocchio) deve superare tutta una serie di difficoltà, incontrando però anche aiuti: ci si imbatte nel Carabiniere, nella Lumaca, nel Gatto e la Volpe, nel Grillo Parlante, nell’Albero dagli zecchini d’oro, nei Quattro conigli con la bara, nel Serpente, ancora nella Fata, personaggi bronzei affidati alla maestria di Pietro Consagra. All’architetto Marco Zanuso, là dove il bosco si dirada, si devono la poetica Casa della Fata, la Nave dei pirati e il Grande Pescecane dalla bocca spalancata, amatissimo dai bambini, dove Pinocchio ritrovò Geppetto. Carico di suggestioni per adulti e piccini, quello di Collodi è insieme parco letterario e opera corale di alcune fra le maggiori personalità artistiche italiane del Novecento.

In questa pagina, sopra: la statua con Pinocchio e Geppetto e il teatro dei burattini. A sinistra: la statua dei quattro conigli con la bara. Nella pagina accanto: altre due statue, la Nave dei pirati e la giostra dei cavallini. Foto d’apertura: la bocca della balena In this page, above: the statue representing Pinocchio with Geppetto and the puppets theatre. On the left: the statue of the four little rabbits carrying the coffin. Next page: other statues in the park, the pirate ship and the little horse carousel. Opening page: the whale’s mouth. 76


Pinocchio lives here

Pinocchio Park in Collodi An ensemble piece of fable and contemporary art

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ocated in Collodi, the childhood home of Pinocchio’s “father”, Carlo Lorenzini, Pinocchio Park is located a short distance from the historic Garzoni Garden. Perched on a hill, it stands out to passersby as does the one set on the valley floor. A secluded and almost modern hortus conclusus, its secrets are revealed only from within. Passing the ticket-office building, one enters a narrow courtyard with, on the left, the worldrenowned Osteria del Gambero Rosso (known as the Inn of the Crayfish in the book) and, on the right, the Pinocchio Museum, both works by Giovanni Michelucci, In the courtyard, there is the merry and colorful equestrian statue of Pinocchio that recalls the park’s theme. Touring the museum, we encounter Emilio Greco’s much more impressive bronze sculpture of the puppet dancing hand-in-hand with the Fairy, a sort of virginal mother with a hollow belly and Pinocchio’s conscience along the difficult road of spiritual uplift until reaching human dignity. In fact, this theme goes beyond the park’s playful aspects, wanting to interpret the story’s deeper meaning rather than to merely entertain. This airy monument is the heart of the garden and was part of the park’s initial core, together with Venturino Venturi’s mosaicked square enclosed by four long, winding walls. Familiar with Guëll Park, Venturi used the walls to illustrate the most important episodes in Pinocchio’s story with mosaics made of pieces of marble and stone as well as ceramic tesserae. Located in a park planned by the architects Renato Baldi and Lionello de Luigi, the complex was inaugurated in 1956 by President Gronchi. One of its promoters was Rolando Anzillotti, the mayor of Pescia and a well-known Anglici-

st. Together with various figures from the world of culture, he went beyond the idea of ​​a simple monument to the book’s author with the pseudonymous surname of Collodi. The Inn mentioned in the book was added in 1963, with a decision to build the Toyland, which opened in 1972, offering a perilous path through a dense thicket expertly designed by the landscape architect Piero Porcinai. Like Pinocchio, visitors must surmount a number of difficulties, yet also encountering assistance. We come across the Carabineer, the Snail, the Cat and the Fox, the Talking Cricket, the Tree with Gold Coins, the four Rabbits with a coffin, the Snake, and once again the Fairy. The bronze figures were brought forth by Pietro Consagra’s skillful hands. Where the forest thins, the architect Marco Zanuso gave us the graceful Fairy House, the Pirate Ship, and the Terrible Shark where Pinocchio found Geppetto. With its mouth wide open, the latter is greatly beloved by children. Full of charm for adults and children, Collodi offers both a literary park and an ensemble piece with some of the twentiethcentury Italy’s major artistic talents.

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IL PROGETTO DEL PAESAGGIO CONTEMPORANEO

CONTEMPORARY LANDSCAPE PROJECT

PAYSAGE TOPSCAPE

RIVISTA TRIMESTRALE/QUARTERLY REVIEW

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Articolo Vincitore - The Best Article Premio Laboratorio 2012-2013

Ceppo Ragazzi

Leggere per una recensione animata

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Le Ville Sbertoli

Un patrimonio per la cittĂ Fondamentale per la storia sociale e della medicina TESTO Martina Aguano

FOTO Associazione’9cento 81


da Maurizio Costanzo: “Non è importante tanto il fatto che in futuro ci siano o meno manicomi e cliniche chiuse, è importante che noi adesso abbiamo provato che si può fare diversamente, ora sappiamo che c’è un altro modo di affrontare la questione; anche senza la costrizione”. Villa Rosati era destinata allo svago dei clienti più agiati di ambo i sessi. La “regina” del complesso resta ancora oggi villa Tanzi Lugaro, che non è stata solo parzialmente ristrutturata contrariamente a ciò che è successo nelle altre. Le condizioni di questa villa a oggi sono molto degradate non avendo avuto una adeguata manutenzione. Dalle inferriate si vedono le stanze che molto spesso sono state dipinte dai pazienti, disegnavano principalmente: fucili, alberi, uomini; i colori sonori che sembrano urlati. La villa ha subito dei furti, ma il ladro più tenace è stato il tempo.

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n origine sorgevano due ville patrizie, con annessa la casa per i coloni, sulle colline di Pistoia: villa Franchini – Taviani e la villa Rosati. Le ville furono acquistate fra 1868 e il 1876 da Agostino Sbertoli originario di Fivizzano in Lunigiana e medico presso il Manicomio di San Benedetto a Pesaro. Il dottor Sbertoli spinto dal suo sogno aprì una Casa di Cura per malati mentali di cui diventare il direttore e così fece. Le due ville furono trasformate in Manicomio e il complesso acquistò subito molta popolarità. Per soddisfare la numerosa clientela il dottor Sbertoli decise di ingrandire il complesso sanitario e iniziò la costruzione di nuovi edifici che oggi si trovano disseminati su una vasta superficie. I pazienti vennero suddivisi nelle diverse strutture in base al sesso, allo status sociale e al grado e tipo di malattia, e grazie alla riservatezza che la clinica offriva ai malati, questa divenne molto famosa anche fra le famiglie facoltose. Nella clinica venivano curati pazienti affetti da moltissimi tipi di disturbi mentali, e anche epilettici, alcoolisti e ipocondriaci; così Ville Sbertoli

divenne rinomata anche oltre il confine italiano accogliendo pazienti da tutta Europa. Anche illustri personaggi come il poeta Severino Ferrari e l’illustre giurista Francesco Bonaini furono ricoverati a Ville Sbertoli. Nel 1898 Agostino Sbertoli morì lasciando la conduzione del manicomio al figlio Nino che continuò l’opera del padre. Nino fece ampliare le strutture, costruire una centrale elettrica all’interno del complesso e un corridoio coperto per collegare la sede della direzione con i principali edifici per permettere comodi spostamenti ai medici e infermieri . Intorno agli anni ’20 Nino abbandonò l’attività e cedette il Manicomio a un gruppo di privati pistoiesi dopo di che il complesso fu acquistato dalla Provincia di Pistoia che lo convertì in Ospedale Neuropsichiatrico Provinciale. Nel ‘78 Franco Basaglia, neuropsichiatra di grande fama, riformò l’organizzazione dell’assistenza psichiatrica, così il 13 maggio dello stesso anno si impose la chiusura di tutti i manicomi sul territorio italiano. Come disse lo stesso Basaglia intervistato

in copertina: villa Tanzi – Lugaro, esterno. nella pagina: villa Tanzi Lugaro, locali interni, veduta del giardino e del panorama sulla città. On the cover: Villa Tanzi-Lugaro, exterior. On the page: Villa Tanzi Lugaro, interiors, views of the garden and of the city below. 82


The Sbertoli Villas

A legacy for the city Important for social history and the history of medicine

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n the hills of Pistoia there were originally two patrician country homes, Villa Franchini-Taviani and Villa Rosati, with a nearby house for the tenant-farmers. The villa properties were gradually acquired by ​​Agostino Sbertoli between 1868 and 1876. Originally from Fivizzano in Lunigiana, Sbertoli was a physician at the Saint Benedict Insane Asylum in Pesaro. Spurred on by his dream, Dr. Sbertoli opened a nursing home for the mentally ill and became its director. The two buildings were transformed into an asylum and the complex immediately became quite well-known. To meet the growing number of patients, Dr. Sbertoli decided to enlarge the health complex and began the construction of new buildings that today are scattered over a wide area. The patients were divided among the different structures according to gender, social status, and the degree and type of illness. Thanks to the confidentiality offered to patients by the clinic, it also became very famous among wealthy families. The clinic treated patients with many types of mental illnesses as well as epileptics, alcoholics and hypochondriacs. As a result, the fame of the Sbertoli Villas also spread beyond Italy’s border, as it accepted patients from all over Europe. Even famous people like the poet Severino Ferrari and the illustrious jurist Francesco Bonaini were hospitalized at the Sbertoli Villas. Agostino Sbertoli died in 1898, leaving the asylum to be managed by his son Nino, who continued his father’s work. Nino expanded the facilities, building a power plant within the complex and a tunnel to connect the administrative offices with the main buildings which allowed the doctors and nurses to move about easily. Sometime in the 1920s, Nino abandoned the business and the asylum was transferred to a group of private citizens from Pistoia. The complex was later purchased by the Province of Pistoia which converted it into the provincial neuropsychiatric hospital. In 1978, Franco Basaglia, a neuropsychiatrist of great renown, reformed the psychiatric care system. Consequently, on May 13 of that same year, all mental hospitals throughout Italy were closed. In an interview with Maurizio Costanzo, Basaglia stated, “It’s not important that any mental hospitals and clinics be closed in the future; what’s important is that we have now proven that things can be done differently. We now know that there is another way to address the issue, even without constraints. Villa Rosati was used for recreation by the wealthier clients of both sexes. The “queen” of the convent is still Villa Tanzi Lugaro that, unlike the others, has never been renovated. The conditions of this villa in today are greatly deteriorated due to a lack of proper maintenance. Its interior is completely unknown, suggesting the worst. The rooms seen through the grates were very often painted by the patients who mainly drew guns, trees, and people. The loud colors that seem to scream. The villa has experienced a number of thefts, but the most unrelenting thief of all has been time.

Un libro per conoscere e valorizzare

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pistoiesi ne hanno parlato a lungo negli ultimi tre anni dibattendo ipotesi e destinazioni comprese tra la difesa della memoria e l’uso in scala metropolitana e ora l’uscita di un volume che ne narra la storia in maniera completa offre la possibilità di scelte consapevoli e impegnative che possono arricchire e migliorare la qualità della vita della nostra città.

A book to know and valorise

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ver the last three years, it has been discussed at great length by Pistoians, debating various ideas and uses including preserving its memory and using it at a metropolitan level. Now, with the release of this book, the villas’ story can be told in full, offering the possibility of knowledgeable and challenging choices that can enrich and improve our city’s quality of life. Andrea Ottanelli, Le Ville Sbertoli da Casa di salute a Ospedale neuropsichiatrico provinciale, CD rom, Inventario dell’Archivio storico dell’ospedale neurospsichiatrico di Pistoia. Andrea Ottanelli, Le Ville Sbertoli da Casa di salute a Ospedale neuropsichiatrico provinciale, CD ROM, Inventory of the historic archive of the neuropsychiatric hospital of Pistoia. Pacini Editore, Pisa www.pacinieditore.it


Sigfrido Bartolini

Una vita all’insegna della cultura Pittore, xilografo, incisore, saggista, scrittore d’arte e di costume Godette dell’amicizia dei più importanti intellettuali dell’epoca TESTO Leonardo Begliomini

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a scuola d’arte di Pistoia era una scuola dove il saper fare era tramandato da valenti artisti, che riuscivano anche a stimolare curiosità indispensabili alla crescita culturale e professionale degli allievi, che la frequentavano. Tra questi artisti una posizione di rilievo era assunta da Sigfrido Bartolini che riusciva a parlare in maniera attrattiva di arte, di scuola e di vita e il percorso artistico che andremo ad analizzare ne confermerà il valore di questo magistero. Sigfrido nasce a Pistoia nel 1932. Si iscrive alla scuola d’arte di Pistoia ma per ragioni economiche deve lavorare e riuscirà a diplomarsi all’istituto d’arte di Firenze come privatista, solo nel 1955. Ciò non gli impedisce di continuare a dipingere e a tenersi informato sulle vicende artistiche e culturali, non solo italiane. Di questo periodo sono i monotipi del ‘Il Trionfo della Morte’, ispirato dalle letture del Poe. In questi anni conosce Ardengo Soffici con cui instaurerà

un rapporto di stima e di amicizia, attraverso il quale potrà conoscere Carlo Carrà, Achille Funi, Francesco Messina, Bruno Cicognani e molti altri esponenti della cultura italiana, che frequentavano la Versilia. La Versilia che diventa anche protagonista della sua produzione artistica - le case Monumentali, le marine, i pioppi le Apuane - vengono visti attraverso una sintetica e austera cromaticità. Nel 1966 con Barna Occhini fonda il quindicinale ‘Totalità’, che Bartolini illustra con xilografie e vi collabora con scritti d’arte e costume. Gli anni ’70-’80 dipinge le case Bartoliniane caratterizzate da un linguaggio sintetico e, soprattutto, prive di ornamentalismo. Nel 1983 è l’anno di pubblicazione del ’Pinocchio di Collodi’ che ha illustrato con un lavoro durato 12 anni in cui ha realizzato 300 xilografie in nero e a colori. Nel 2000 terrà una grande mostra antologica presso il Palazzo della triennale a Milano, voluta dalla Regione Lombardia. Del 2005-2006 sono

invece le vetrate per la chiesa dell’Immacolata di Pistoia. Come scrittore è autore di libri come ‘Chiesa di Cristo altri generi’ come critico d’arte del famoso libro ‘La Grande Impostura - Fasti e misfatti dell’arte moderna e contemporanea ’ e come studioso, delle monografie di grandi artisti quali Soffici, Sironi, Lega, Cremona e Boldini. Lo scrittore è sempre stato unito all’artista e viceversa: nei racconti, nelle poesie, negli articoli critici e negli scritti diaristici. Muore a Firenze nel 2007. Per definire artisticamente il Bartolini, sintetizzando e anche semplificando, lo definiremo Incisore, pittore, scrittore. Possiamo ora meglio definire l’operato artistico letterario di questo protagonista, che in tutta la sua vita di eccezionale xilografo, autore di incisioni all’acquaforte, acquerelli, pitture ad olio, saggista , opinionista, ha mantenuto una coerenza assoluta, utilizzando un linguaggio fatto di conoscenze importanti, quali la pittura di Soffici, Carrà, Sironi, Rosai e Cezanne, senza rinunciare a un linguaggio popolare, ironico, sottilmente polemico, fatto di toscanismi, anzi di pistoiesismi dovuti al contatto di quegli artisti che gli furono amici e compagni di strada, quali per citarne alcuni , Bugiani, Agostini, Cappellini, Mariotti , Stelio Rossi, Valerio Gelli. Tanto che fa dire a Vittorio Sgarbi: ‘Bartolini è il bambino che vede il re nudo e ha il coraggio di scrivere quello che nessun altro scriverebbe’. Dall’età di 22 anni ha tenuto un diario, che lo accompagnerà fino alla morte: per la profondità di pensiero e per la qualità della scrittura, sarà la sorpresa postuma dello scrittore Bartolini. Il titolo sarà ‘Disperata felicità’.

in alto - top of page : Castello - Olio - Sigfrido Bartolini. a sinistra - left: Giorno sereno - xilografia- 1959.


Sigfrido Bartolini

A life dedicated to culture Painter, woodcutter, engraver, essayist, writer on art and costume. Friends with the most important intellectuals of his time

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istoia’s art school was a school where know-how was passed down by talented artists who could also stimulate the curiosity that was essential to the cultural and professional growth of their students. Among these artists, it was Sigfrido Bartolini who assumed a prominent position through his ability to speak engagingly about art, school, and life as well as the artistic journey that we will examine here that confirms the value of this teaching. Sigfrido was born in Pistoia in 1932. He enrolled in Pistoia’s art school but, for financial reasons, had to work. He graduated from Florence’s art institute as a private student only in 1955. This did not prevent him from continuing to paint or from following cultural and artistic events in Italy and beyond. Inspired by his readings of Poe, his “Triumph of Death” monotypes are from this period. It was in those years that he met Ardengo Soffici and began a relationship of admiration and friendship. Through Soffici, he made the acquaintance of Carlo Carra, Achille Funi, Francesco Messina, Bruno Cicognani and many other exponents of Italian culture who frequented Versilia. The monumental houses, marinas,

poplars, and Apuan Alps of Versilia became the heart of his artistic production, with their concise and austere chromaticity. In 1966 he founded the fortnightly “Totalità” with Barna Occhini, providing the woodcut illustrations and contributing pieces on art and costume. In the 1970s-80s, Bartolini portrayed houses distinguished by a concise language and, above all, devoid of any ornamentalism. In 1983, “Pinocchio di Collodi” was published with his illustrations, which had taken him 12 years and for which he produced ​​300 black and color woodblock prints. In 2000, he held a major retrospective at Milan’s Palazzo Triennale, commissioned by the Region of Lombardy. The windows for the Church of the Immaculate Conception in Pistoia are from 20052006. As a writer, he was the author of such books as “Chiesa di Cristo altri generi”. As an art critic, he wrote the famous book “La Grande Impostura –Fasti e misfatti dell’arte moderna e

contemporanea”. as a scholar, he penned monographs on such great artists as Soffici, Sironi, Lega, Cremona and Boldini. The writer and the artist were always inseparable in his stories, poems, critical articles, and diary entries. He died in Florence in 2007. A brief, even simple definition of Bartolini artistically would classify him as engraver, painter, and writer. Throughout his life, he was an exceptional artist who produced etchings, watercolors, oil paints as well as wrote essays and columns. We can now better characterize his literary works on art maintaining absolute consistency and using a language based on his great familiarity with the painting of Soffici, Carrà, Sironi, Rosai and Cezanne. He was able to do this without sacrificing his popular, ironic, and subtly polemical language, made up of Tuscanisms, or rather Pistoianisms, due to his contact with such artists who were friends and fellow travelers as Bugiani, Agostini, Cappellini, Mariotti, Stelio Rossi, and Valerio Gelli. Vittorio Sgarbi has said, “Bartolini is the child who sees the king naked and has the courage to write what no one else will write”. Bartolini kept a diary from the age of twenty-two until his death. It will be the posthumous surprise of Bartolini the writer for the profundity of his thoughts and the quality of his writing. The title will be “Disperata felicità” (“Desperate happiness”).

a sinistra : Sigfrido Bartolini a lavoro nel suo studio. a sinistra a fianco: xilografia a colori- osteria del Gambero rosso - Pinocchio. in alto: acquaforte-acquatintaIl Cancello-’96. Left: Sigfrido Bartolini at work in his office. Left side: color woodcut – Inn of the Crayfish – Pinocchio. Top: aquatint etching–The Gate, 1996. 87


Casa-Museo Sigfrido Bartolini Ricca collezione di opere culturali. Biblioteca e archvio TESTO Ilaria Troni

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FOTO Grazia Sgrilli

no scrigno prezioso e inaspettato si apre ai visitatori di Casa-Museo Sigfrido Bartolini. Un percorso espositivo unico, una dimora affascinante e accogliente in quanto tutt’ora abitata dalla famiglia di Sigfrido Bartolini. Divenuta Museo nel 2011 e in tal modo svelata al pubblico, è stata abitata dall’artista dal 1966 fino alla morte, avvenuta nel 2007. “La mia casa è come un mio quadro: lo conosco pennellata per pennellata”, scriveva Sigfrido Bartolini nel desiderio di uno spazio in cui ritrovare la propria interiorità, il proprio sentire. All’interno si trovano le testimonianze della fase di produzione delle 309 xilografie del “suo” Pinocchio; lo studio-laboratorio con esposti i torchi, i legni e gli attrezzi di lavoro; la Quadreria,

che oltre ai tanti oli, affreschi staccati, monotipi e xilografie di Bartolini, raccoglie opere di Soffici, Sironi, De Chirico, Viani, Maccari, e degli artisti della locale Scuola pistoiese. Molte le curiosità: dai calchi in gesso della Venere di Milo, alle anfore, ai tanti oggetti appartenenti alla tradizione popolare. La ricca Biblioteca, l’Archivio, contenente documenti unici sull’arte, la storia e la letteratura, il Fondo di Riviste del Novecento e il Fondo Epistolare, che raccoglie la corrispondenza intercorsa fra Bartolini e i maggiori intellettuali del tempo, attraggono curiosi e studiosi. Il grande tavolo interattivo Multi Touch permette la consultazione virtuale della vastissima produzione di Sigfrido Bartolini, offrendo un ulteriore supporto alla conoscenza di questo grande e poliedrico artista.

nelle pagine : interno della Casa Museo Sigfrido Bartolini. On the pages: interior, Sigfrido Bartolini House Museum. 88


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Sigfrido Bartolini House-Museum Library, archives, and a rich collection of cultural works

T

he unexpected treasure chest of the Sigfrido Bartolini House Museum is open to visitors. Both a unique exhibition and a charming, cozy home still inhabited by Sigfrido Bartolini’s family, it became museum in 2011 and thereby has shown the public the house in which the artist lived from 1966 until his death in 2007. In his desire for a space where he could discover his inner self and own feelings, Sigfrido Bartolini wrote, “My house is like one of my paintings. I know each individual brushstroke”. Inside there are the examples from the production phase of the 309 woodcuts for “his” Pinocchio and the workshop-studio with its press and his wood working tools on display. There is the picture gallery with Bartolini’s detached frescoes, monotypes, woodcuts, and many oil paintings. He collected works by Soffici, Sironi, De Chirico, Viani, Maccari, and artists of the local Pistoia School. In addition, there are many curiosities, including plaster casts of the Venus de Milo, amphorae, and many objects belonging to folk tradition. The rich library and the archives attract both the curious and the scholarly with its unique documents on art, history and literature; a collection of 20th century magazines; and a collection of letters that contains Bartolini’s correspondence with the leading intellectuals of his time. A large multitouch interactive table enables Sigfrido Bartolini’s vast production to be consulted virtually, offering an additional medium for getting to know this great and versatile artist.

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McTerme

Arte urbana nella cittĂ termale Montecatini (Con)temporary Art TESTO Emanuel Carfora

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FOTO Foto Rosellini


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Montecatini Terme, nell’ultimo anno e mezzo, qualcosa d’inedito si è verificato nel panorama dell’arte contemporanea della provincia di Pistoia. Il luogo di questo cambiamento si chiama McTerme: Montecatini (Con)temporary Art. Le parentesi tonde certificano il coraggio che sta alla base di questa esperienza culturale. Promossa da una pubblica amministrazione, la galleria è nata in ambienti oramai dismessi, un tempo sede della stazione dei pullman. A confermare questa nuova destinazione culturale di parte dell’edificio è l’ideatore della galleria, l’Assessore alla Cultura Bruno Ialuna: «L’edificio doveva essere abbattuto, l’idea è stata quella di creare uno spazio dedicato all’arte contemporanea, nonostante un orizzonte cronologico incerto e temporaneo». Allestito con budget minimi, recuperando vernici e arredi dai magazzini comunali, il McTerme ha aperto la prima mostra nel novembre 2011. «La galleria – continua Ialuna – fino a oggi ha ospitato decine di artisti under 35. Dare visibilità alla loro arte è l’obiettivo più importante». Nello spazio espositivo sono sempre ospitate opere di giovani talenti, spesso affiancate a nomi importanti, come Marina Abramovic, El Seed, Mike Giant. Nelle diverse mostre si sono susseguiti concerti di band giovanili e performance artistiche di vario genere. Molti artisti affermati hanno accolto l’invito a dialogare con le nuove generazioni, fra questi Massimo Biagi, Rocco Normanno, Zeb, Fabio De Poli, Aleandro Roncarà, Ivo Lombardi. Anche i numeri degli ingressi confermano il successo di questa nuova visione del rapporto fra arte e istituzioni pubbliche. Una valida riprova della necessità di valorizzare gli artisti del territorio di Pistoia.

McTerme

Urban Art in a spa town Montecatini (Con) temporary Art

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ver the last year and a half , something unusual in contemporary art has been taking place in Montecatini Terme, province of Pistoia. This change has focused on McTerme: Montecatini (Con)temporary Art, whose parenthetical name is indicative of the boldness behind this cultural experiment. Promoted by the town, the gallery was created in the former bus station, now abandoned. The idea of using part of the building as a gallery originated with Bruno Ialuna, Councilor for Culture, who states “The building should have been torn down, but instead there was this idea of creating a space dedicated to contemporary art, despite an uncertain and provisional time frame.” With a minimal budget, using paint and

furniture from town storehouses, the McTerme opened its first exhibition in November 2011. Ialuna continues, “Up to now, the gallery has hosted dozens of artists under the age of 35. Our most important goal is making their art visible.” The exhibition space always hosts works by young talents, often flanked by important names such as Marina Abramovic, El Seed, and Mike Giant. Concerts by youth bands and various kinds of performances have followed several exhibitions. Many famous artists have been invited to exchange ideas with the new generations, including Massimo Biagi, Rocco Normanno, Zeb, Fabio De Poli, Aleandro Roncarà, and Ivo Lombardi. Even the attendance numbers confirm the success of this new vision of the relationship between art and public institutions and persuasive proof of the need to promote local artists in the Pistoia area.

Info: Comune di Montecatini Terme Ufficio Cultura - +39 0572/918299 infomcterme@gmail.com

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A sinistra: ingresso McTerme durante una inaugurazione; in alto: interno della galleria; sopra: scultura dell’artista Francesco Niccoli; a destra: show davanti la galleria. Left: McTerme entrance during an opening. Top: gallery interior; above: sculpture by the artist Francesco Niccoli; right: show in front of the gallery. 93


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I am Montecatini Ha conquistato il mondo rimanendo legato alla propria terra

TESTO Emanuel Carfora 97


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catinese Sirio Maccioni ha ospitato decine di personaggi illustri: Papa Giovanni Paolo II e diversi presidenti degli Stati Uniti d’America, come Richard Nixon, Jimmy Carter, Ronald Reagan, George W. Bush Senior, Bill Clinton. Recentemente, proprio nella sua amata città di origine, Maccioni ha ricevuto il premio internazionale Euro Toques Italia. Seduto fra i tavoli dello stabilimento termale Tettuccio, il noto ristoratore saluta gli amici italiani di vecchia data, circondato continuamente da conoscenti, fotografi, giornalisti. Maccioni ha collezionato grandissimi riconoscimenti e aperto ristoranti sparsi nel mondo (New York, Las Vegas, New Delhi, Repubblica Domenicana), ma se davanti a lui si presenta il proprietario di un grande hotel, ricambia le cortesie esclamando: «Complimenti, beato lei!». La semplicità e la battuta sempre pronta testimoniano il forte radicamento al mondo agricolo della Toscana, da cui Maccioni proviene. «Questi successi – precisa Maccioni con il suo parlar toscano – sono arrivati anche per merito dei miei figlioli e mia moglie Egidiana». Partito da Montecatini Terme nel 1951, destinazione Parigi, Maccioni conosce un altro italiano illustre nato a Monsummano Terme: il suo conterraneo Ivo Livi, in arte Yves Montand. «Montand – continua Maccioni - è stato un grande uomo. Siamo stati molto amici. La toscanità contraddistingue le nostre esperienze personali». A Parigi Maccioni incontrò qualche difficoltà, quindi Montand decise di aiutarlo: «Quando arrivai a Parigi – ricorda Maccioni – lui era già famoso, mi aiutò a trovare lavoro e mi ospitò nella sua abitazione per sei mesi. La stanza della cameriera era vuota, quindi mi sistemai in quella camera». Durante la fortunata carriera statunitense sarà Maccioni a ricambiare le cortesie: «Quando veniva a trovarmi negli Stati Uniti, Montand stava sempre con i miei figlioli. Lui ebbe la fortuna di diventare padre molti anni dopo». Nei progetti della famiglia Maccioni è prevista una nuova avventura in Francia: «Abbiamo un accordo con l’hotel Ritz, apriremo un ristorante a Parigi». Sarà certamente un gradito ritorno per la capitale francese, anche se Sirio non perde mai occasione per manifestare il suo sentimento di appartenenza alla Toscana, ribadendo, con un sorriso: «I am Montecatini».


Un’Opera d’Arte A Work of Art

The most famous Italian restaurateur

Sirio Maccioni: I am Montecatini He conquered the world remaining tied to his land

A

t New York’s world-class Le Cirque Restaurant, Montecatini’s Sirio Maccioni hosted dozens of famous people: Pope John Paul II and several presidents of the United States of America, including Richard Nixon, Jimmy Carter, Ronald Reagan, George W. Bush Sr., and Bill Clinton. Recently, right in his beloved hometown, Maccioni received the international Euro Toques Italia prize. Seated among the tables at the Tettuccio Spa, the well-known Italian restaurant owner greeted old friends and was continually surrounded by acquaintances, photographers, and journalists. Maccioni has racked up awards and opened restaurants around the world (New York, Las Vegas, New Delhi, and the Dominican Republic). Yet if the owner of a large hotel shows up, he exchanges pleasantries by exclaiming, “Well done! Lucky you! “. The simplicity and ever-ready quips show his deep roots in the agricultural world of Tuscany from which Maccioni hails. “These successes also came about thanks to my children and my wife Egidiana,” Maccioni says in his Tuscan accent. In 1951, Maccioni left Montecatini Terme for Paris where he met another illustrious Italian born in Monsummano Terme, his countryman Ivo Livi, aka Yves Montand. Maccioni continues, “Montand was a great man. We were very good friends. The Tuscan character marked our personal experiences.” Maccioni ran into some difficulties in Paris, so Montand helped him out. Maccioni recalls, “When I arrived in Paris, he was already

famous. He helped me find work and I was a guest in his home for six months. The maid’s room was empty so I stayed in there.” During his successful career in the U.S., Maccioni returned the favor, “When he came to see me in the United States, Montand was always with my children. He had the good luck to become a father many years later.” The Maccioni family’s projects include a new adventure in France. “We have an agreement with the Ritz Hotel to open a restaurant in Paris.” It will certainly be a welcome return to the French capital, although Sirio never loses an opportunity to express his sense of belonging to Tuscany. With a smile, he again states: “I am Montecatini.”

In copertina: Sirio Maccioni con i tre figli Mario, Marco e Mauro. a sinistra: Sirio Maccioni con il figlio Marco e Yves Montand; Maccioni assieme ai figli in compagnia di Nancy e il Presidente Ronald Reagan; sopra: insieme Robert De Niro. a sinistra: Maccioni con Sophia Loren. On the cover: Sirio Maccioni with his three sons Mario, Marco, and Mauro. Left: Sirio Maccioni with his son Marco and Yves Montand; Maccioni with his children and President and Mrs. Ronald Reagan; above: together with Robert De Niro. left: Maccioni with Sophia Loren

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Giorgio Tesi Group Pistoia in serie A1

Ha vinto tutta la cittĂ Un pubblico eccezionale ha portato la squadra alla promozione

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uando giocatori e sponsor diventano una famiglia. Può succedere, anche se può sembrare una rarità. Lo dimostra quanto accaduto a Pistoia. Molti atleti del basket locali, in gran parte “forestieri”, trascorrono molto tempo alla Giorgio Tesi Group, azienda che ha dato il nome alla società di pallacanestro pistoiese. Una presenza che ha permesso di legare proprietari e dipendenti aziendali che seguono gli amici giocatori, anche in trasferte lunghe e difficili. È in questo modo, con un rapporto quotidiano, che tutti hanno condiviso gioie e delusioni (molte più le prime, per fortuna) facendo sentire la Giorgio Tesi Group un tutt’uno con l’omonima squadra di basket. Il raggiungimento di un traguardo storico, così, si è trasformato in un’enorme valanga di sentimenti, che ha travolto chiunque avesse un coinvolgimento con i ragazzi, che scendevano in campo per le partite. La massima serie è stata raggiunta con una cavalcata entusiasmante, arrivata quando tutto sembrava perduto. La finale col Brescia è sembrata un romanzo: avanti per due partite vinte contro zero perse (per essere promossi occorrevano tre affermazioni) i rivali hanno avuto la forza di pareggiare i conti sfruttando al meglio i due impegni casalinghi. In città si è sparsa la paura di non farcela, dopo una stagione vissuta guardando tutti dall’alto in basso. C’è voluto un palazzetto pistoiese stracolmo di cuori banco-rossi per segnare la storia in senso positivo. Non è stato ugualmente facile: a meno dieci minuti dal termine della quinta sfida, il risultato era inchiodato sulla parità e solo dopo è arrivato un minimo di tranquillità, anticamera dell’apoteosi. I caroselli in piazza, gli abbracci tra tutti i concittadini, le lacrime dei dirigenti e dei giocatori hanno dimostrato l’attaccamento di un’intera cittadinanza a un gruppo che ha identificato il bisogno di uscire dall’anonimato dell’intera Pistoia. C’era voglia di esultare e di evadere dalla normalità, in un momento delicato come quello attuale. Ecco perché la serie A1 non rappresenta solo una vittoria sportiva, ottenuta sul campo. A essere promossi sono stati tutti coloro che hanno creduto nella qualità di un progetto che sembrava simile a una pazzia. E la Giorgio Tesi Group ci ha creduto fin da subito.


Pistoia Basketball: the team goes to Series A1

The whole city won Another winner for the Giorgio Tesi Group

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lthough it is a rare event, it sometimes happens that players and sponsors become a family. This is demonstrated by what happened in Pistoia. Many of the local basketball team’s athletes, mostly foreigners, have spent a lot of time at the Giorgio Tesi Group, the company whose name the Pistoia basketball team bears. Through this contact, the owners and corporate employees have developed a connection with the team’s members and followed their playerfriends to the long and difficult away-games. Through this daily relationship, they shared the joys and disappointments (thankfully, many more of the former than the latter) that made the Giorgio Tesi Group feel part of the basketball team with the same name. As a result of achieving such a historic goal, there has become a huge avalanche of feelings that overwhelmed anyone who touched by the young men who took to the court for the games. The top has been reached with a thrilling ride, came when all seemed lost. The final match against Brescia seemed like a fairy-tale. Ahead by two wins against zero losses (three wins are needed to be promoted), the rivals came from behind to even the score, making the most of their home game advantage. The fear

began to spread that, after a season of always being on top, the team might not make it to the next level. A Pistoia sports center jam-packed with red-and-white spirit helped carry the team forward to a happy ending. It was not easy, with the two teams tied up til the last ten minutes of the fifth game. Then a sigh of relief was heard as Pistoia nailed the victory. Dancing in the streets, hugs everywhere, and the teary eyes of the managers and players showed how attached the whole town has become to a group that identified the need to burst out of the anonymity of Pistoia. It was time to celebrate and to escape from normalcy, at a delicate period like the present one. That’s why the A1 series was not merely a sports victory won on the basketball court. It was for all those who believed in a plan that seemed crazy. Something in which the Giorgio Tesi Group had believed from the beginning.

Pagine di apertura: il Capitano della Giorgio Tesi Group Pistoia Basket ,Fiorello Toppo, portato in trionfo con la coppa della vittoria del campionato di A2. Nelle pagine: momenti di gioia al palazzetto e nelle strade della città. In basso: la squadra festeggia la promozione alla festa svolta nei vivai della Giorgio Tesi Group. Opening page: Giorgio Tesi Group’s Pistoia basketball team captain Fiorello Toppo carried triumphantly with the A2 championship winner’s cup. On the pages: joyous moments in the sports arena and around the city. Below: the team celebrating their promotion at the party held in the Giorgio Tesi Group’s nurseries.

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La via d’uscita nel labirinto dei dati aziendali Le nuove frontiere della gestione documentale

Testo di Virginia Frivoli “Vale più sapere bene una cosa che saperne cento a metà”. E’ questo l’approccio con cui ToscoData affronta i problemi delle aziende indotti dall’era digitale. Per non affogare nella marea di informazioni prodotte dal mondo delle nuove tecnologie e della comunicazione, l’azienda pistoiese traccia una via che consente soluzioni innovative, sia nella gestione dei flussi di stampa, sia nella dematerializzazione dei dati e degli archivi, tramite lo sviluppo di software personalizzati e personalizzabili per la gestione dei flussi documentali, particolarmente vantaggiosi in termini di tempo, sicurezza e costi di gestione. I dati forniti dai centri studi più autorevoli ci informano che, in aziende strutturate, i costi di stampa e di gestione delle macchine si aggirano intorno al 3-4% del fatturato complessivo. Si stima poi che per la produzione di un singolo documento cartaceo vengano spesi in media circa 2 euro. Tutto questo perché esistono dei costi occulti come, per esempio, quelli legati allo smarrimento, alla tenuta o alla duplicazione delle informazioni lavorate in azienda, oltre a quelli rappresentati dal tempo necessario per la riparazione degli strumenti e quelli legati al magazzino. Le previsioni degli esperti per il prossimo futuro sono quelle di una graduale dematerializzazione dei documenti cartacei a favore della digitalizzazione completa, il che consentirà un notevole risparmio economico nonché ecologico. ToscoData, grazie alla solida esperienza maturata nella produzione di stampe e a uno staff altamente 104

qualificato e costantemente aggiornato su diversi livelli di competenze, costituisce un’ eccellenza nel settore sul territorio pistoiese e non solo (dal 2002 è attiva una filiale a Sovigliana), fornendo alle aziende la possibilità di lavorare più velocemente e con maggior profitto tramite l’utilizzo di sistemi che eliminano i problemi derivanti dalle difficoltà di condivisione e il rischio di smarrimento dei dati, ma ancor più offrendo al cliente un servizio di accurata e costante informazione sulle ultime novità tecnologiche. L’attività di ToscoData da sempre si è rivolta principalmente all’ambiente di lavoro. Nata nel 1984, l’azienda inizialmente si occupava di forniture e articoli per l’ufficio e poco dopo, grazie ad accordi coi migliori marchi, si è specializzata nel settore delle stampe, riuscendo a offrire un servizio di assistenza tecnica e sistemistica di qualità elevata e dando così la possibilità alla propria clientela di scegliere da una parte le migliori soluzioni per l’ottimizzazione dei costi di stampa, dall’altra il migliore sostegno a un utilizzo consapevole delle nuove tecnologie legate alla digitalizzazione, tramite l’utilizzo di macchine a impatto sostenibile e consumabili sempre meno inquinanti. Gli specialisti di ToscoData mettono la loro competenza a disposizione di ogni cliente: lo staff lavora assieme a lui per sviluppare soluzioni ad hoc e fornisce servizi di consulenza e assistenza strutturati nel tempo, in modo che ogni problema diventi per l’utente un’opportunità di rinnovamento e miglioramento delle proprie risorse aziendali. Ecco perché “vale più sapere bene una cosa che saperne cento a metà”.


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Campionato Italiano della Bugia Si svolgerà il prossimo 3/4 Agosto 2013

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al 1967 si tiene un torneo particolare nella provincia di Pistoia. Si chiama “Campionato Italiano della Bugia” e mette in competizione raccontatori di storie fantasiose e paradossali. In una piazza gremita del paese di Le Piastre, a 800 metri di altezza, quest’anno si terrà l’edizione numero trentasette di una rassegna capace di far parlare di sé a livello nazionale. Non solo una gara, ma anche un modo per ricordare le tradizioni del posto, di quando, nell’epoca pre-televisiva, la gente si radunava davanti a un fuoco per raccontarsi storie miste tra la cultura fatta in casa e la fantasia. Col tempo si sono aggiunte due sezioni: la “grafica” a cui partecipano disegnatori umoristi da tutta Italia e la “letteraria”, con una giuria presieduta dal premio Strega, Sandro Veronesi. C’è molto di più e per questo conviene visitare il sito ufficiale della manifestazione: www.labugia.it. E.B.

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Italian Championship of Tall Tales It will take place on 3/4 August 2013

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ince 1967, an unusual tournament has taken place in the province of Pistoia. Called the Campionato Italiano della Bugia , or Italian Championship of Tall Tales, raconteurs of fanciful and cockeyed stories compete against each other in the crowded village square of Le Piastre, 800 meters a.s.l. This year marks the thirty-seventh anniversary of this nationally renowned event. More than just a competition, it is also a way to remember local traditions from a time when, in the days before television, people gathered around the fire to tell stories mixed with home-made erudition and fantasy. Over time, two sections have been added: an artistic one with cartoonists from all over Italy participating and a literary one with a jury presided over by the Strega prize-winner, Sandro Veronesi. There is much more, so be sure to visit the event’s official website at www.labugia.it. E.B.



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WebMagazine

Protagonista è la pianta The plant is the protagonist Nuovo webmagazine della Giorgio Tesi Group. L’informazione fornita dai maggiori esperti di vari settori.

The new web-magazine of Giorgio Tesi Group. News from the leading experts in various fields.

Fare rete diventa necessario quando si discutono argomenti d’interesse comune. Ancor di più se l’oggetto in questione è la pianta e tutti i benefici coniugati a essa. Oggi, il tema appare delicato per quanto sottovalutato e occorre, quindi, fare massa critica nello sviluppare la percezione comune che gli alberi sono indispensabili per la vita dell’uomo. Questo il concetto semplice e basilare, all’origine di “aboutplants.eu”, il nuovo web-magazine edito dalla “Giorgio Tesi Group”. Il giornale si è posto l’obiettivo di divulgare tutto ciò che ruota attorno alla pianta. Per farlo con credibilità serve esperienza, credibilità, passione e referenza, tutte doti non facili da trovare. Ligi al concetto di multidisciplinarità, ovvero più teste competenti a scambiarsi idee su ogni singolo argomento, sono stati coinvolti numerosi collaboratori. Ognuno di loro contribuirà a seconda della propria provenienza culturale e professionale, all’interno delle sei voci principali su cui è impostato il giornale.

Networking becomes necessary when issues of common interest are being discussed. It becomes even more so if the subject under discussion is plants and all their related benefits. As this topic today appears both delicate and undervalued, it is thus necessary to reach critical mass in developing the common understanding regarding the indispensability of trees to human life. This simple and basic concept is at the heart of the new web magazine AboutPlants.eu, published by the Giorgio Tesi Group”. The periodical has set as its goal the dissemination of everything that has to do with plants. In order to carry this out in a credible way requires experience, integrity, enthusiasm, and points of reference – not easy qualities to find. In order to remain faithful to its multi-disciplinary approach – in other words, the more experienced heads available to exchange ideas on a given topic, the better – numerous contributors have become involved according to their own cultural and professional background that will support the six main themes on which the publication is based.

www.aboutplants.eu For information: redazione@aboutplants.eu - Tel. +39 0573 530051


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