N. 33 - APRILE | APRIL 2019 | COPIA OMAGGIO - FREE COPY
Pistoia nel Mondo il Mondo a Pistoia - Pistoia in the World the World in Pistoia
GIORGIO TESI EDITRICE
AVVICINATEVI ALLA BELLEZZA
L’ALTARE ARGENTEO DI SAN IACOPO A PISTOIA
TESTI
Lucia Gai FOTO Nicolò Begliomini
«L’Altare argenteo di San Iacopo, con testi curati dalla mia amica e collega Lucia Gai e foto di Nicolò Begliomini, è davvero un volume molto atteso che mancava nella bibliografia storico-artistica italiana che affronta l’Altare argenteo da più punti di vista, quello storico, archivistico, artistico e degli stili. Il libro è accompagnato da una campagna fotografica eccezionale, tan-
to da avvicinarsi in maniera incredibile al vero. Grazie a questo libro è possibile approfondire la conoscenza con quel mastodonte d’argento situato all’interno della Cattedrale di San Zeno a Pistoia che custodisce la preziosa reliquia della testa di San Giacomo Apostolo, importantissimo simbolo di pellegrinaggio nel Cammino verso Santiago di Compostela».
Prof. Antonio Paolucci
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CENTRO ITALIANO DI STUDI COMPOSTELLANI CATTEDRALE DI PISTOIA
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COMUNE DI PISTOIA
REGIONE TOSCANA
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Pistoia in the World the World at Pistoia
CLIENTE E PROGETTO: CONAD VERSO NATURA LOGO SOLO LABEL QUADRICROMIA DATA: 16/03/2016
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EDITORIALE Giovanni Capecchi Direttore Editoriale Managing Editor —
g.capecchi@discoverpistoia.it
The Right Track At the start of summer, this issue of NATURART is obliged – as usual – to look at the entire Pistoia area and to present diverse articles, with great attention paid to art (between current exhibitions and the direction in Luigi Russo Papotto’s work) and to articles on Pistoia around the world (on the road to Santiago de Compostela or the one that leads to New York). NATURART also tells about NATURART, or rather the publishing initiatives connected to the magazine: books (for children or as part of the “Approaching Beauty” series) and important news, like that of the just-released first issue of “Pistoia Dossier”, dedicated to Marino Marini. Marshaling new energies, creating meetings and opportunities for the Pistoia area, and seeking to build bridges that start here to arrive elsewhere has always been our ambitious plan. However, as the main theme of this dossier is the Porrettana railway. we could say it is one that leads to the mountains, linking the city center to the villages and forests scattered along a railway line around which a plan was formed whose importance was established by others, but in which we believe. Looking back, we could recall the work on the Porrettana that, over time, has come out in this magazine. We could also think back to the fact that just a year ago we presented Number 29 at the Historical Rolling-Stock Depot, the gateway to the Porrettana, having already made it clear that articles should be transformed into actions. However, it seems more useful to look ahead, going step by step – or better yet, station by station. We believe it is the right track.
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Sulla soglia dell’estate, questo numero di NATURART si forza – come al solito – di guardare a tutto il territorio pistoiese e di proporre articoli variegati: con una attenzione marcata all’arte (tra esposizioni in corso e l’itinerario nel lavoro di Luigi Russo Papotto) e ad articoli che riguardano Pistoia nel mondo (sulla strada verso Santiago di Compostela o su quella che conduce a New York). NATURART racconta anche NATURART, o meglio le iniziative editoriali che si collegano alla rivista: libri (per i più piccoli o usciti nella collana “Avvicinatevi alla bellezza”) e importanti novità, come quella rappresentata dal primo fascicolo di “Pistoia Dossier”, appena uscito e dedicato a Marino Marini. Mettere in movimento nuove energie, generare incontri e opportunità per il territorio, tentare di costruire ponti che partono da qui per atterrare altrove, è sempre stato il nostro ambizioso progetto. Il tema che domina questo fascicolo è però quello della strada ferrata Porrettana: un tema che conduce, potremmo dire, verso la montagna, che lega il centro cittadino ai paesi e ai boschi disseminati lungo una linea ferroviaria attorno alla quale è nato un progetto, la cui importanza saranno altri a stabilire, ma nel quale crediamo. Guardando indietro, potremmo rammentare gli interventi sulla Porrettana che, nel corso del tempo, sono usciti sulla rivista; e potremmo anche ripensare al fatto che proprio un anno fa presentavamo il numero 29 nel deposito dei rotabili storici, porta di accesso alla Porrettana, avendo già chiaro in mente che gli articoli si sarebbero dovuti trasformare in azioni. Ma appare più utile guardare avanti: passo dopo passo o – meglio – stazione dopo stazione. Il binario crediamo sia quello giusto.
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Il giusto binario
EDITORIALE Dott. Alessandro Tomasi Sindaco di Pistoia Mayor of Pistoia
A trip on the Porrettana Express is not a simple outing. To begin with, it is an adventure in discovery of beautiful vistas and authentic villages, steeped in traditions and stories. Going up from Pistoia to Porretta Terme on this historical railway, betwixt valleys and mountains, a small miracle takes place from one station to the next as the past and present merge to create a unique experience. With the completion of this project, due value has finally been given to an engineering masterpiece that never ceases to be a source of wonder and to the perseverance of those who still inhabit the areas crossed by the Transappenninica have kept them alive and preserved untouched their natural beauty. Despite numerous daily difficulties, these people never abandoned their hills and mountains, showing a determination and resourcefulness that must be developed by building on the existing heritage, like the most beautiful historical railway in Italy as well as those artistic, cultural, and landscape resources present there. To do so, however, the mountain district must be promoted and its many offers – which naturally include nature walks, events, traditions, art, and culture – be more broadly and better communicated. All this can only be achieved with several parties joining forces and sharing a common goal. This is what happened with the Porrettana Express, the result of the work done by Transapp, the project leader; the Municipalities of Pistoia and of San Marcello Piteglio; with the support of the Tuscan Region and the Fondazione Caript; the fundamental contribution of the Fondazione FS, and the invaluable assistance of Giorgio Tesi Editrice in promoting and providing public information on the initiative.
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Quello sul Porrettana Express non è un semplice viaggio. È prima di tutto un’avventura alla scoperta di scorci bellissimi e di borghi autentici, ricchi di tradizioni e di storie da raccontare. Salendo sulla storica ferrovia, da Pistoia verso Porretta Terme, tra vallate e montagne, si compie un piccolo miracolo di stazione in stazione. Dalla sovrapposizione di passato e presente nasce infatti un’esperienza unica. Con la realizzazione di questo progetto si dà finalmente il giusto valore ad un capolavoro ingegneristico che non ha mai smesso di destare meraviglia, e alla perseveranza di chi, continuando ad abitare i territori attraversati dalla “Transappenninica”, li ha mantenuti vivi e ne ha conservato, intatta, la genuina bellezza. Pur tra mille difficoltà quotidiane, queste persone non hanno mai abbandonato le loro colline e le loro montagne dimostrando di avere un coraggio e un’intraprendenza che dobbiamo saper valorizzare attraverso lo sviluppo del patrimonio esistente, come la ferrovia storica più bella d’Italia e le risorse artistiche, culturali e paesaggistiche presenti. Per farlo però, occorre promuovere il territorio, comunicare al meglio le sue tante offerte, in un’ottica ampia che comprenda naturalmente i sentieri per il trekking e le camminate tra la natura, gli eventi, le tradizioni, l’arte e la cultura. Tutto questo si può raggiungere soltanto con l’unione di forze tra più soggetti e la condivisione di un comune obiettivo. È quello che è successo con il Porrettana Express, frutto di un lavoro portato avanti da Transapp, capofila del progetto, dal Comune di Pistoia e dal Comune di San Marcello Piteglio, con il sostegno della Regione Toscana e della Fondazione Caript, il contributo determinante della Fondazione Fs e la preziosa collaborazione della Giorgio Tesi Editrice sulla comunicazione e la promozione dell’iniziativa.
An extraordinary journey
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Un viaggio straordinario
33 | Aprile – April 2019 Pistoia nel Mondo, il Mondo a Pistoia Pistoia in the World, the World in Pistoia
Registrazione Tribunale di Pistoia – N°2/2010 del 28-05-2010
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Copertina: L’ingegnere
Cover: The engineer
Jean Louis Protche e
Jean Louis Protche and
Selvaggia protagonisti
Selvaggia, protagonists
del progetto Porrettana
of the Porrettana
Express. Illustrazioni di
Express. Illustrations by
Michele Fabbricatore.
Michele Fabbricatore.
Giorgio Tesi Group The Future is Green
Giorgio Tesi Editrice srl Via di Badia, 14 – 51100 Bottegone – Pistoia – Italy Tel. +39 0573 530051 – Fax +39 0573 530486 www.discoverpistoia.it Iscrizione al ROC (Registro Operatori della Comunicazione) n° 30847 del 15 Gennaio 2018 Per la tua pubblicità sulla rivista contatta la Giorgio Tesi Editrice o invia una e-mail a marketing@giorgiotesigroup.it
ALBERGO CERIMONIA ISSN 2421-2849
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VILLA DI CHARME
RELAX IN COLLINA SOGGIORNO DI LAVORO 9 772421
284000
CUCINA TIPICA
NEL CUORE DELLA TOSCANA
Direttore Editoriale Giovanni Capecchi g.capecchi@discoverpistoia.it Direttore Responsabile Carlo Vezzosi carlo.vezzosi@legismail.it Art Director Nicolò Begliomini n.begliomini@giorgiotesigroup.it Segreteria Carolina Begliomini, Irene Cinelli, Maria Grazia Taddeo contatti@giorgiotesigroup.it Comitato di redazione Leonardo Begliomini, Nicoletta Boccardi, Emanuel Carfora, Lorenzo Cipriani, Alessandra Corsini, Giuliano Livi, Martina Meloni, Maria Camilla Pagnini, Paolo Paolieri Hanno collaborato a questo numero Lorenzo Baldi, Martina Colligiani, Martina Fontana, Laura Dominici, Cecilia Pereira Marimon, Francisco Singul, Siliano Simoncini, Giovanni Capecchi, Lucia Fiaschi, Carmela Infarinato
info@villagiorgia.it - www.villagiorgia.it Loc. Burchietti, Via Bolognese 164, 51100 Pistoia Tel: +39 0573 480042 o 48422 - Fax: +39 0573 480991
Traduzioni Studio Blitz – Pistoia Fotografie Nicolò Begliomini, Lorenzo Gori, Lorenzo Marianeschi, Fondazione Jorio Vivarelli, Dynamo Camp. Per le immagini pubblicate restiamo a disposizione degli aventi diritto che non si siano potuti reperire. Progetto grafico e impaginazione Kidstudio – Firenze www.kidstudio.it Illustrazioni Michele Fabbricatore Stampa Industrie Grafiche Pacini Ospedaletto (Pisa)
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10
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Il 30 giugno tutti in carrozza
Da Pistoia sulla Transappenninica
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From Pistoia on the Transappenninica
L’arte di Luigi Russo Papotto
Immaterialità e consistenza
Immateriality and consistency 20
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Iniziative editoriali
Sul treno con Protche e Selvaggia
Andar per borghi
Buggiano Castello, tra natura e storia
Personaggi
Buggiano Castello, where nature
Fondazione Pistoiese Jorio Vivarelli
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Montagna
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Iniziative
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Aboard the train with Protche and Selvaggia
and history meet
Rubriche
Dynamo Art Factory Pistoia e Santiago de Compostela, sulle strade dell’Europa
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DOSSIER DISCOVER PT
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LIBRI
Pistoia and Santiago de Compostela,
Books
on the roads of Europe 50
Cultura & tradizione
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The way we were
La strada dei pellegrini The pilgrims’ road
PISTOIA COM’ERA
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BOTANICA Bothanica
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Da Pistoia a Santiago di Compostela
66
Pistoia nel mondo
Pistoia, Santiago Minor Danzando a New York Dancing in New York
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Arte & botanica
Il verde pistoiese protagonista alla Milano Design Week Pistoia’s Greenery Stars at Milan Design Week
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Fondazione Giorgio Tesi Onlus
Un pomario alla Casa di Gello An apple-orchard at Gello House
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Musei pistoiesi
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Dialoghi sull’Uomo
Fondazione Pistoia Musei Dieci anni di festival Ten years of festivals
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Il 30 giugno tutti in carrozza
Da Pistoia sulla Transappenninica — Al via Porrettana Express, otto treni storici da giugno a ottobre sui binari della Transappenninica. Viaggi slow dedicati a curiosi e famiglie alla scoperta dell’Appennino Tosco Emiliano, tra piccoli borghi, arte, musei, cucina e sport all’aria aperta.
testo Lorenzo Baldi —
foto 10 | NATURART | APRILE 2019
Nicolò Begliomini Lorenzo Gori
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S
corci unici sull’Appennino, boschi incontaminati abitati da cervi, caprioli e lupi, piccoli borghi dove riscoprire la cucina tradizionale e itinerari artistici ancora poco conosciuti, un viaggio nella natura e nella storia d’Italia: nasce Porrettana Express, progetto di valorizzazione del territorio che unisce la Toscana e l’Emilia Romagna attraverso una delle linee ferroviarie più antiche e simboliche del Paese, la Porrettana. L’iniziativa, che prevede di creare un vero e proprio Ecomuseo ferroviario diffuso, prende il via sabato 29 giugno con il treno inaugurale del ciclo di nove viaggi dedicati, ciascuno caratterizzato da attività in carrozza e tappe significative lungo il percorso.
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— A partire dal Deposito Rotabili Storici di Pistoia alcune vetture dei primi del Novecento accompagneranno famiglie e curiosi lungo il tragitto di quella che mira a farsi conoscere nel mondo come la Transappenninica d’Italia, tra piccoli paesini immersi nel verde, gallerie e viadotti di antica memoria. La storia della linea Porrettana, infatti, affonda le radici negli anni cruciali del nostro Paese, tra le guerre che hanno determinato l’indipendenza e l’Unità d’Italia. Il primo embrione di “strada a rotaie
destinata al transito pubblico” risale al 1845, quando i fratelli Bartolomeo, Pietro e Tommaso Cini di San Marcello ottennero dal Granduca di Toscana Leopoldo II l’autorizzazione a compiere gli studi necessari. Si giunse così alla firma della convenzione per la costruzione della “Strada ferrata dell’Italia Centrale”, destinata a congiungere il sistema ferroviario austriaco con la rete toscana, mettendo d’accordo cinque stati preunitari: Impero d’Austria, Stato Pontificio, Granducato di Toscana, Ducato di Modena, Ducato di Parma. Fatta propria dal Regno Sabaudo e poi dal neonato Regno d’Italia, la Porrettana venne inaugurata nel 1864 e divenne l’asse portante delle comunicazioni tra nord e centro-sud. Giocò un ruolo centrale durante la Grande Guerra e fino agli anni Trenta, quando fu surclassata dalla Direttissima PratoBologna. Capofila del progetto, frutto di un lavoro di squadra che ha coinvolto numerosi soggetti dalle piccole realtà territoriali fino ad enti e istituzioni pubbliche, è Transapp, associazione che riunisce numerose organizzazioni toscane ed emiliane. Porrettana Express è promosso e sostenuto dai Comuni di Pistoia e di San Marcello Piteglio, da Regione Toscana e da Fondazione CARIPT con il determinante contributo della Fondazione FS. A coordinare la comunicazione e la promozione Giorgio Tesi Editrice, che negli anni ha saputo affermarsi per gli
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In alto una foto
Un gruppo di bambini,
panoramica di un
sempre molto attratti
treno storico in sosta
da iniziative del genere,
alla stazione di
fotografati all’interno di
Castagno, il piccolo ma
una carrozza Corbellini
delizioso borgo museo
durante un recente
assolutamente da
viaggio sulla linea
visitare.
Porrettana.
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Above, a panoramic
Always attracted by
photo of a historical
such programs, a
train parked at the
group of children is
Castagno station, the
photographed inside
small but delightful
a Corbellini carriage
village museum that is a
during a recent trip on
must-visit.
the Porrettana line.
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Info e prenotazioni: www.porrettanaexpress.it
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A destra, siamo al DRS
To the right, we are at
di Pistoia con una
the DRS in Pistoia with a
locomotiva a vapore
steam locomotive on the
sulla piattaforma che
platform used to turn it.
serviva per girarla.
Below, a shot of a group
Sotto, un momento
of children visiting the
della visita di un
Gavinana branch of
gruppo di bambini
the Ecomuseum of the
al polo di Gavinana
Pistoia Mountains.
dell’Ecomuseo della Montagna Pistoiese.
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Iniziative di questo tipo
This type of program
permettono un turismo
encourages a slow
lento e quindi in
tourism and thus can
grado di far conoscere
make all the attractions
ed apprezzare tutte
of the area known
le eccellenze di un
and enjoyed. In some
territorio. Nella alcuni
photos, young visitors
foto piccoli visitatori
to the Papini Ironworks
alla Ferriera Papini di
in Maresca.
Maresca.
interventi a sostegno del territorio pistoiese e del suo valore turistico, storico e artistico condotti sia a livello locale che nazionale e internazionale. — Per affiancare le attività didattiche rivolte ai più giovani, il progetto prevede la realizzazione di un libro illustrato, una guida per grandi e piccoli alla scoperta di aneddoti, cultura e ambiente dei luoghi a cavallo di questa storica strada ferrata. Scritta da Martina Colligiani e illustrata dall’artista pistoiese Michele Fabbricatore, la storia vede protagonista l’ingegnere francese Jean Louis Protche, progettista delle ardite discese e delle incredibili gallerie della Porrettana. A coordinare visite guidate, laboratori didattici e attività su e giù dai binari sarà la Cooperativa Pantagruel, mentre la scrittura, l’interpretazione e la registrazione del racconto sulla storia della ferrovia che verrà ascoltato dai passeggeri durante i viaggi è a cura del Centro Culturale IL FUNARO. Questo primo ciclo di viaggi
rappresenta l’inizio di un ambizioso percorso destinato a crescere negli anni, anche grazie alla collaborazione con i Servizi Educativi del Comune di Pistoia, con il coinvolgimento di scuole e realtà del territorio. — La Transappenninica si presenta come una panoramica porta d’accesso al sistema della montagna pistoiese, costellata da una fitta rete di sentieri per gli amanti degli sport all’aperto, in particolare trekking e mountain bike, prospettive inedite e un patrimonio artistico e museale ancora in larga parte da valorizzare, che ne fanno mèta d’eccellenza per famiglie e viaggiatori alla ricerca di un’esperienza full immersion al ritmo della natura. ☜
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Il Deposito Rotabili Storici di Pistoia rappresenta un’eccellenza che caratterizza il nostro territorio.
The Historical Rolling-Stock Depot in Pistoia is an important site that characterizes our territory.
On June 30, all aboard
From Pistoia on the Transappenninica
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Info and reservations: www.porrettanaexpress.it
—
The Porrettana Express kicks off, with nine historical trains from June to October on the Transappenninica’s tracks. Slow trips dedicated to the curious and families to discover the Tuscan-Emilian Apennines through small villages, art, museums, cuisine, and outdoor sports.
O
ffering unique views over the Apennines, with pristine forests inhabited by deer and wolves and small villages where traditional cuisine and still little-known artistic itineraries can be rediscovered, on a journey into nature and Italian history, the Porrettana Express is a new project to promote the area that connects Tuscany and Emilia Romagna through one of the oldest and most symbolic railway lines in the country, the Porrettana. The initiative, which plans to create a veritable dispersed Railway Eco-museum, kicks off on Saturday, 29 June, with the inaugural train departing on a series of nine dedicated trips, each characterized by activities aboard the train and significant stops along the route. — Starting from Pistoia’s Historical Rolling-stock Depot, some early twentieth-century railcars will carry families and the curious along the route of what wishes to become known around the world as Italy’s Transappenninica (Trans-Apennine), amid small villages deep in the green mountains, tunnels, and ancient viaducts. In fact, the history of the Porrettana line has its roots in those crucial years for our country between the wars that led to independence and the unification of Italy. The earliest idea for a “rail road for public transit” dates to 1845, when the Cini brothers – Bartolomeo, Pietro,
and Tommaso – of San Marcello received permission from Leopold II, Grand Duke of Tuscany, to do the necessary studies. This led to an agreement being signed for the construction of the “Central Italy Railway”, intended to connect the Austrian rail system and the Tuscan network, through an agreement of five pre-unification states: the Austrian Empire, the Papal State, the Grand Duchy of Tuscany, the Duchy of Modena, and the Duchy of Parma. Constructed by the Kingdom of Savoy and later by the newly formed Kingdom of Italy, the Porrettana was inaugurated in 1864, becoming the communications linchpin between the north and the central-south. It played a central role during the Great War. In the 1930s, it was surpassed by the PratoBologna Direttissima. The project leader, the result of a team effort involving numerous players from small local entities to public institutions and bodies, is Transapp, an association that brings together numerous Tuscan and Emilian organizations. Porrettana Express is promoted and supported by the Municipalities of Pistoia and San Marcello Piteglio, the Tuscan Region, and the Fondazione CARIPT with the Fondazione FS’s vital contribution. Coordinating the communications and promotion will be Giorgio Tesi Editrice, which, over the years, has become successful in establishing local, national, and international activities that support the Pistoia area and its tourist, historical, and artistic value.
— Complementing the educational activities for children, the project anticipates the creation of an illustrated book, a guide for adults and children to discover fun facts, the culture, and environment of the places straddling this historical railway. Written by Martina Colligiani and illustrated by the Pistoiese artist Michele Fabbricatore, the story’s hero is the French engineer Jean Louis Protche, who designed the Porrettana’s audacious descents and incredible tunnels. The Cooperativa Pantagruel will co-ordinate guided tours, educational workshops, and activities up and down the tracks, while IL FUNARO Cultural Center has organized the writing, interpretation, and recording of the story about the railway’s history that passengers will hear during the trips.
____ La Transappenninica è una porta d’accesso al sistema della montagna pistoiese, un territorio ideale per gli amanti degli sport all’aperto e con un patrimonio artistico e museale assolutamente da valorizzare. ____ The Transappenninica is a gateway to the Pistoia mountains, an ideal location for outdoor sports lovers and whose artistic heritage and museums must absolutely be developed.
This first series of trips is the beginning of an ambitious itinerary expected to grow over the years, thanks also to the partnership with the Municipality of Pistoia’s Educational Services, and the involvement of schools and local entities. — The Transappenninica is presented as a panoramic gateway to the Pistoiese mountain system, dotted with an extensive network of trails for lovers of outdoor sports, in particular trekking and mountain biking, in addition to new perspectives and an artistic and museum heritage still essentially to be developed. All this makes it the perfect destination for families and travelers looking for an immersion experience at a natural pace. ☜
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Iniziative editoriali
Sul treno con Protche e Selvaggia… —
Una guida illustrata per grandi e piccoli alla scoperta di aneddoti, cultura e ambiente dei luoghi a cavallo della Ferrovia Porrettana
testo Martina Colligiani illustrazioni Michele Fabbricatore
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T
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anti giocano coi treni finché sono bambini, ma solo pochi possiedono la perseveranza e l’entusiasmo per trasformare una passione d’infanzia nel mestiere della vita. Questo riuscì a fare un ingegnere francese dal nome difficile da pronunciare, ancora sconosciuto ai più eppure tanto importante per la nostra città di Pistoia; un ingegnere amante dei binari e delle sfide la cui azione si intreccia da oltre un secolo con la storia del nostro territorio. Lui è Jean Louis Protche e la sua impresa più celebre e celebrata è proprio la costruzione della Ferrovia Porrettana, la prima transappenninica del centro-nord. Un cantiere arduo e variamente ostacolato che lui a metà Ottocento venne chiamato a dirigere, e che noi oggi siamo stati invitati a raccontare. Noi, ovvero altri due bambini ormai cresciuti che hanno continuato a prendere sul serio i loro giochi d’infanzia, cercando di trasformarli in un mestiere: così il pongo e i disegni con cui si
divertiva Michele Fabbricatore si sono trasformati nella creazione di più adulte ceramiche e poetiche illustrazioni; ugualmente i racconti di bambina di Martina Colligiani si sono divertiti a farsi storie più profonde e scanzonate filastrocche. Con piacere abbiamo raccolto l’invito che la Giorgio Tesi Editrice ci ha rivolto: raccontare la storia dell’ingegner Protche, questo straniero illustre che visse il culmine della sua carriera proprio all’interno della solida tradizione ferroviaria pistoiese; un serio signore dal baffo folto che fin da giovane amava costruire ponti e strade per non lasciare soli i borghi più sperduti e che si dimostrò tanto pragmatico nello svolgere calcoli e misure quanto visionario nell’immaginare viadotti altissimi e gallerie a ricciolo, e accettò con una creatività tutta pratica la sfida sorprendente che la Porrettana costituiva. Una linea chiamata non solo a unire Toscana ed Emilia ma l’Italia stessa, al tempo appena nata e ancora assai confusa. Una linea che è motivo in più per scoprire la nostra montagna, intessuta di boschi e di paesi. Una linea che la Giorgio Tesi Editrice ci ha chiesto di raccontare ai più piccoli, per far
— Porrettana Express. Alla scoperta della storica strada ferrata e della sorprendente montagna che la circonda Editore: Giorgio Tesi Editrice srl ISBN: 9788898888146
Caratteristiche: 2019, 24 pagine, 24X33 Lingua: testi in italiano
Autori: Martina Colligiani – testi –
Michele Fabbricatore – illustrazioni Prezzo di copertina: € 15,00
paesi, e che dessero l’opportunità al nostro di conoscere finalmente le bellezze montane a cavallo del suo destriero di metallo. Tutto per riunirsi alla sua amata. Per questo, il protagonista del nostro albo è senz’altro Jean Louis Protche, ma l’opera è volutamente narrata a due voci: la prima parte, che ripercorre lo sforzo tecnico della progettazione e costruzione ferroviaria, è saldamente in mano al nostro ingegnere; la seconda, attraverso la quale scopriamo finalmente la montagna e i suoi segreti, è invece guidata da Selvaggia. È la fanciulla dalla lunga treccia bionda che con il suo parlare saggio insegna al suo innamorato, troppo chiuso nelle rigide certezze del mestiere, a guardare oltre il piccolo finestrino del suo vagone. Da Pistoia a Castagno o, con uno stacco temporale, al trenino senza fumo della FAP di Pracchia; dall’albero con gli occhi di Orsigna al ponte sospeso di San Marcello o all’Osservatorio di Gavinana, i due viaggiatori allargano, così, sempre più i loro orizzonti e giungono insieme, di stazione in stazione, fino a Porretta; dove troviamo la fine della linea ma certo non la fine del viaggio. Questa è per i due solo
una pausa, perfetta per riprendere le forze e fare i conti con ciò che si sono insegnati a vicenda. Cosa hanno imparato i nostri eroi? Delle piccolezze: che tecnica e natura non devono essere avversari ma alleati; che è molto più semplice lamentarsi e innalzare barriere che agire in prima persona e costruire ponti; che le differenze alla fine non sono una condanna ma l’occasione più semplice per ottenere mondi più larghi e incontri più autentici. Piccolezze che, poi, piccole cose davvero non sono, ma che anzi è sempre un bene ribadire; così come è bello celebrare ancora oggi l’eleganza antica della Porrettana e la maestosità riservata dell’Appennino che attraversa. Sono piccolezze che i piccoli veri, quelli che giocano ancora coi treni, con le rime o coi pastelli, crediamo saranno i primi ad apprezzare. Con gioia nostra, del nostro coraggioso ingegnere e della sua fiera fanciulla. ☜
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conoscere quest’intrepido pistoiese adottivo a chi può capire al meglio la serietà dei sogni, ovvero i bambini. — Da questo comune proposito è nato l’albo illustrato sul Porrettana Express che vi presentiamo, e in cui – noi autori dobbiamo ammetterlo – ci siamo presi la licenza di aggiungere il motore fondamentale dell’azione umana: un tocco di sentimento. Ci siamo divertiti a immaginare, cioè, che al di là degli accordi politici o delle richieste di capitali stranieri, il nostro Protche fosse spinto a realizzare la sua opera d’ingegno soprattutto dal desiderio di riabbracciare la sua amata: la bella Selvaggia, fiera abitante della montagna pistoiese e custode delle sue molte ricchezze, dalla quale abbiamo immaginato che il nostro eroe fosse diviso a causa di una insormontabile montagna. Un ingegnere ferroviario come poteva quindi mettere la sua abilità, a metà fra arte e scienza, al servizio del suo cuore? La soluzione era attraversare coi binari quel muro di roccia e quella condanna all’isolamento costituita dall’Appennino, creando gallerie che potessero unire gli amanti e i
Publishing initiatives
Aboard the train with Protche and Selvaggia
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An illustrated guide for adults and children to discover anecdotes, traditions, and the environment of places along the Porrettana Railway. Written by Martina Colligiani and illustrated by the Pistoiese artist Michele Fabbricatore, the story features the French engineer Jean Louis Protche, who designed the historic Transappenninica railway.
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any play with trains while children. Yet only a very few have the resolve and interest to transform their childhood passion into their life’s calling. A French engineer with a hard-topronounce name succeeded in doing just that. Although unknown to most, yet so important to our city of Pistoia, this engineer who loved railways and challenges completed an operation that has been connected to our territory’s history for more than a century. His name was Jean Louis Protche and his best known, most famous undertaking was the construction of the Porrettana railway, the first to cross the Apennines in north-central Italy. In the mid-19th century, he was assigned to supervise a difficult construction site with various obstacles that we have been invited to recount today. We – namely, two other, now grownup children who continue to take their childhood games seriously – have tried to turn them into a line of work. Thus the modeling clay and drawings with which Michele Fabbricatore played have been transformed into more adult ceramics and poetic illustrations. Likewise, the stories enjoyed by Martina Colligiani as a little girl have become more profound stories and playful nursery rhymes. We were delighted to receive Giorgio Tesi Editrice’s invitation to tell the story of Protche, the well-known engineer from abroad, the high point of whose
career fell within Pistoia’s solid railway tradition. Since a child, this serious, bushy-mustached gentleman had loved to build bridges and roads so as not to leave the most remote villages isolated. He was as matter-of-fact in performing calculations and measurements as he was farsighted in imagining extremely high viaducts and curling tunnels. Moreover, with his very practical ingenuity, Protche accepted the surprising challenge that was the Porrettana. The line not only called for connecting Tuscany and Emilia but also the recently formed Italy, which was quite disorganized at that time. The line is another reason to discover our mountains, intermingled with forests and villages. Giorgio Tesi Editrice asked us to tell small children the story of this line and to introduce this intrepid adopted Pistoiese to those who can best understand the importance of dreams – in other words, to children. — From this common purpose emerged the illustrated book on the Porrettana Express that we are presenting, in which – we authors must admit – license has been taken to add the fundamental driving force in human actions: a touch of emotion. In other words, we had fun imagining that – outside of political agreements or requests for foreign capital – our Protche was driven to complete his ingenious work above all by the desire to be reunited with his beloved, the beautiful Selvaggia, proud inhabitant of the Pistoiese mountains and keeper of its many riches, and from
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La soluzione era
The solution was to use
attraversare coi binari
the railway to surpass
quel muro di roccia
that wall of rock and
e quella condanna
that condemnation
all’isolamento costituita
to the isolation of the
dall’Appennino,
Apennines. He created
creando gallerie che
tunnels that could unite
potessero unire gli
lovers and villages,
amanti e i paesi, e che
giving them the
dessero l’opportunità
opportunity to finally
al nostro di conoscere
discover the beauties of
finalmente le bellezze
the mountains astride
montane a cavallo
his metallic steed – all
del suo destriero di
to be reunited with his
metallo…tutto per
beloved.
riunirsi alla sua amata.
whom we imagined our hero had been separated because of an insurmountable mountain range. So how could a railway engineer put his skill, halfway between art and science, in service to his heart? The solution was to use the railway to cross that wall of rock and that condemnation to the isolation of the Apennines. He created tunnels that could unite lovers and villages, giving them the opportunity to finally discover the beauties of the mountains astride its metallic steed – all to be reunited with his beloved. For this reason, our book’s hero is clearly Jean Louis Protche. However, the work deliberately has two narrative voices. The first part, which traces the technical work to design and construct the railway, is firmly in the hands of our engineer. The second, where the mountains and their secrets are finally discovered, is guided by Selvaggia, a girl with a long, blond braid who wisely teaches her sweetheart, too closedminded in the rigid certainties of his job, to look outside the small window of his railway car. From Pistoia to Castagno or, jumping back in time, to smokeless train of the Pracchia FAP, from the tree with eyes in Orsigna to the suspension bridge in San Marcello or the Observatory in Gavinana, the two travelers increasingly expand their horizons and reach each station together, as far as Porretta. There, we find the end of the line but certainly not the end of their journey. This is just a break for the two, perfect for a rest and for coming to terms with they have learned from each other.
rather something that is always nice to repeat. In the same way, it is enjoyable to celebrate the Porrettana’s antique elegance and the quiet grandeur of the Apennines which it crosses. It is those small things that, to our delight, real children – those who still play with trains, nursery rhymes, or crayons – will be the first, we believe, to appreciate our brave engineer and his courageous girlfriend. ☜
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What did our heroes learn? Of the little things, they learned that technique and nature must be allies not adversaries; that it is much easier to complain and erect barriers than to take action oneself and build bridges; that the differences in the end are not a condemnation but the simplest opportunity to achieve broader worlds and more genuine encounters. Small things are not really small, but
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Personaggi
Fondazione Pistoiese Jorio Vivarelli — Uno sguardo sulla Fondazione Jorio Vivarelli, dedicata ad un’artista che come ha detto il professor Paolucci, ha saputo dominare il tempo con quella spirituale leggerezza e quel sovrano disincanto che Dio dà a chi vuole
testo a cura della Redazione —
foto Fondazione Jorio Vivarelli
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Aurelio Amendola
L
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a Fondazione Pistoiese Jorio Vivarelli è stata costituita nel dicembre del 1999 dai coniugi Vivarelli e dai rappresentanti del Comune e della Provincia di Pistoia, del Comune di Montale, dell’Ansaldobreda e dell’Ente Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, allo scopo di donare alla città di Pistoia l’intero patrimonio artistico, immobiliare e culturale conservato nella Villa Stonorov, con lo scopo di promuovere e patrocinare mostre, pubblicazioni d’arte e iniziative culturali di studio e ricerca capaci di valorizzare l’opera di Jorio Vivarelli e la cultura artistica della città di Pistoia. La Fondazione si compone di 4 saloni espositivi e conserva 360 sculture e 800 disegni, 60 medaglie, oltre che decine di ceramiche e gessi. Le sculture in pietra, terracotta, bronzo, e marmo realizzate nel corso di 70 anni di attività sono state suddivise dalla critica in sei periodi artistici conosciuti come: 1°) Il periodo Emozionale, 2°) L’Uomo e la società, 3°) La Testimonianza, 4°) Le Gemmazioni, 5°) Il periodo Intrarealista, 6°) L’Uomo nuovo. La superficie espositiva interna di Villa Stonorov è di circa 730 mq mentre lo splendido giardino scultoreo è di circa 9.600 mq.
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Jorio Vivarelli ricopre
Jorio Vivarelli
senza ombra di
unquestionably holds a
dubbio una posizione
very prominent position
di assoluto rilievo
in the post-war Italian
nel panorama
art scene.
artistico italiano del dopoguerra.
— Un anno di eventi La Fondazione Jorio Vivarelli, in occasione dell’anniversario dei 10 anni dalla morte del Maestro, ha organizzato in questo 2019 una serie di interessanti eventi che si affiancano alla normale programmazione che ne caratterizza l’attività. Si parte il 12 Aprile, nel Battistero di Pistoia, con la mostra “I crocifissi di Jorio Vivarelli nelle chiese di Michelucci”, con 12 foto in grande formato di Aurelio Amendola e la copia in bronzo del crocifisso della Chiesa della Vergine. A partire dal 24 Maggio invece, sarà la prestigiosa cornice rappresentata dal Palazzo Medici Riccardi di Firenze ad ospitare la mostra “Jorio Vivarelli e il Manierismo”, curata dal Professor Edoardo Salvi. L’attività espositiva della Fondazione prosegue poi a livello internazionale nel mese di Luglio, quando dal 9 fino al 10 di Agosto a Plodviv splendida città bulgara Capitale Europea della Cultura 2019 insieme a Matera, sarà allestita una
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I crocifissi monumentali
Ai tanti eventi si
creati dal Maestro per
affianca la normale
le chiese di Giovanni
attività della
Michelucci sono
Fondazione con
certamente tra le
conferenze a tema,
opere più importanti
mostre in sede di
e conosciute della sua
giovani artisti, musica
produzione artistica. ____
nel Parco e tanto altro. ____
The monumental
In addition to the
crucifixes created by the
foundation’s normal
Vivarelli for Giovanni
activities, many other
Michelucci’s churches
events are organized,
are certainly among the
such as themed
most important and
conferences, exhibitions
best-known works of his
for young artists, music
art works.
in the Park, and much more.
mostra sulle opere del Maestro sui temi “Dalla violenza alla speranza” – con l’esposizione delle due grandi opere presenti nel giardino di Villa Stonorov – e “Il periodo americano”, con molti piccoli modelli in bronzo di grandi opere presenti in America e una raccolta di foto e disegni dell’artista. A questi importanti eventi si affianca poi la normale attività della Fondazione che prevede conferenze a tema, mostre in sede di giovani artisti e di Amici di Jorio, musica nel Parco e tante altre iniziative. — Il Maestro, Michelucci e Aurelio Amendola… I due crocefissi monumentali creati per le chiese di Giovanni Michelucci, quella della Vergine a Pistoia e la Chiesa dell’Autostrada, sono senza dubbio fra le sculture più importanti e conosciute dell’intera produzione artistica di Jorio Vivarelli. La Fondazione a lui dedicata ha voluto dedicare un volume a queste due opere, poiché rivestono, oltre al valore estetico, anche un particolare significato sia nella vita personale che nel percorso artistico dello scultore. Oltre a questo, e nella ricorrenza dei 10 anni della morte del Maestro pistoiese, dal 12 Aprile il Battistero di Pistoia ospita una mostra con 12 foto in grande formato di Aurelio Amendola e il monumentale crocifisso in bronzo copia di quello in legno presente nella Chiesa della Vergine di Pistoia, normalmente esposto nel grande laboratorio di Villa Stonorov, sede della
Fondazione Jorio Vivarelli. Aurelio Amendola, con un progetto fotografico assai impegnativo nella realizzazione pratica ed espressamente eseguito per il volume “I crocifissi di Jorio Vivarelli per le chiese di Michelucci”, ha saputo far emergere dalle fotografie delle due opere una straordinaria forza espressiva che può sfuggire ad una loro osservazione diretta. Nel libro, con testi di Francesco Guerrieri, Veronica Ferretti e del Prof. Antonio Paolucci, si approfondisce, a distanza di tempo, la posizione di assoluto rilievo che Jorio Vivarelli ricopre nel panorama artistico italiano del dopoguerra ed i loro saggi rappresentano una pietra miliare nello studio critico dell’opera del Maestro, aiutando a descrivere il profilo dell’artista nel tempo, anche con significativi rimandi alla tradizione toscana dei secoli precedenti. — Biografia dell’artista Jorio Vivarelli era nato a Fognano (Pistoia) il 12 giugno del 1922 da famiglia di umili origini, ma di vera sensibilità culturale. Terminati gli studi alla Scuola Artigiana, rispondendo ad un urgente bisogno interiore, si iscrisse all’Istituto d’Arte di Firenze. Nel 1942 venne chiamato alle armi, prima in Montenegro poi in Albania da dove, dopo l’8 settembre del 1943, iniziò due anni di prigionia fatta di umiliazioni e sofferenze passando dalla Bulgaria all’Ungheria all’Austria e infine alla Germania. Nel 1944 riuscì a fuggire per far ritorno in Italia. Nel 1949, dopo aver sposato, Gianna Pini che da lì in poi sarebbe diventata compagna silenziosa e musa ispiratrice della sua attività, si stabilì a Firenze. Nel 1951 iniziò a lavorare alla Fonderia Michelucci dove incontrò Giovanni Michelucci con il quale, in forza della nuova amicizia e della proficua collaborazione sviluppatosi tra i due artisti, nacquero i famosi Crocifissi per la Chiesa della Vergine di Pistoia e per quella di San Giovanni dell’Autostrada del Sole a Campi Bisenzio.
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Un altro significativo incontro professionale avvenne nel 1955, con l’architetto russo-americano Oskar Stonorov, conosciuto in fonderia e poi rivisto a Firenze in occasione della mostra di Frank Lloyd Wright a Palazzo Strozzi. Con Stonorov Vivarelli affrontò i problemi del rapporto tra scultura e architettura urbana dal cui esito usciranno le opere per le grandi piazze di Philadelphia e Detroit. Nel 1964 insieme vinsero il Primo Premio per il Concorso Internazionale per Piazza Kennedy a Philadelphia. Seguirono anni ricchi di contatti con talenti artistici quali Le Corbusier, Marcel Breuer, Henri Moore. Dopo aver lavorato per sei anni consecutivi con istituzioni quali l’UAW Family Education Center presieduta da Walter Reuther nel Black Lake del Michigan, nel 1966 partecipò, da protagonista, alla formazione del Gruppo Intrarealista firmando a Barcellona il Manifesto assieme a pittori, scultori e letterati di varia nazionalità. Oltre alla committenza privata ed al lavoro presso la Fonderia Michelucci, tra il 1958 e il 1977 ha insegnato Arte dei Metalli e Oreficeria presso l’Istituto d’Arte Policarpo
Petrocchi di Pistoia, attività proseguita nel 1983-84 presso l’Università Internazionale d’Arte a Firenze. Negli anni Settanta è stato promotore di due premi importanti per Pistoia, ovvero il Premio San Giorgio e il Premio Vallecorsi per il quale, tra l’altro, ha realizzato una galleria di straordinari ritratti di attori famosi in ambito nazionale. In questi anni una terracotta degli anni ‘40 viene accolta nella collezione permanete della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze Molte e importanti sono le opere pubbliche che dagli anni Ottanta al Duemila sono state realizzate da Vivarelli tra le quali: la fontana d’acciaio e plexiglas (1986) per la città di Prato, il monumento Il sacrificio, una morte per la vita (1979) per Fognano, l’opera Inno alla vita (1987), per Nagasaki destinata a ricordare l’immane distruzione della bomba atomica, la scultura Nucleo di vita (1988) per la sede della Sony a Rovereto; il monumento L’ultima sfida (1993) a Ponte Buggianese e la scultura Penna mozza (1988) realizzata in onore degli alpini. ☜
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La Fondazione Jorio
The Fondazione Jorio
Vivarelli, con sede
Vivarelli is housed in
a Villa Stonorov, si
Villa Stonorov, which
compone di 4 saloni
has four exhibition
espositivi e conserva
halls and holds 360
360 sculture e 800
sculptures, 800
disegni, 60 medaglie,
drawings, and 60
oltre che decine di
medals as well as
ceramiche e gessi.
dozens of ceramic pieces
Le sculture in pietra,
and plaster casts. The
terracotta, bronzo,
stone, terracotta, bronze,
e marmo sono state
and marble sculptures
suddivise dalla critica
have been divided by
in sei periodi artistici.
critics into six artistic
nuove mura. In basso
periods.
ricostruzione 3D della via Cassia e della centuriazione romana in località Seiarcole, Pistoia (realizzazione: Fulvio Landi, UNIFI)
ZOOM
L’incantato stupore di fronte all’arte vera Ora che lentamente sta sedimentando la grande tumultuosa iridescente polvere colorata del Novecento, i valori del secolo destinati a durare si depositano e restano. Erano necessari stacco critico, distanza prospettica, pausa di riflessione per distinguere e per capire. Oggi, al primo vaglio della storia, al capolinea di uno scrutinio ancora sommario, però sufficientemente fondato, incominciamo a selezionare e a mettere al loro posto le persone, le opere, le tendenze. Il tempo è galantuomo, come si dice, e sta restituendo il dovuto anche a chi, come Jorio Vivarelli, è vissuto e ha operato in laboriosa, casta riservatezza. La moderna “linea italiana” in scultura – la definizione è di Maurizio Calvesi e vuole affermare l’oggettivo documentabile primato internazionale dei nostri scultori nel Novecento – accanto ad Arturo Martini, a Marino, a Manzù, a Greco, ad Agenore Fabbri, non può non collocare Jorio Vivarelli. Nel cerchio breve della “piccola patria” pistoiese, dentro lo studio-laboratorio di Felceti e di Loro Ciuffenna, l’essenza del Novecento si è misurata con il cuore vivo della tradizione. L’artista ha saputo dominare il suo tempo con quella spirituale leggerezza e quel sovrano disincanto che Dio dà a chi vuole. Il risultato è una specie di incantato stupore. Vale una verifica per me infallibile. Quando i pensieri diventano più leggeri e più veloce scorre il sangue nelle vene e ci si sente felici di essere vivi e di avere occhi per guardare e un cuore per emozionarsi, allora vuol dire che siamo di fronte all’arte vera. Sono le sensazioni che io provo di fronte alle opere di Jorio Vivarelli.
With the grandly turbulent, iridescent dust of the twentieth century now slowly settling, the values of that century destined to endure have been deposited and continued. Critical detachment, perspective, distance, and a moment to reflect on perception and understanding were needed. Today, we have begun selecting and positioning people, artworks, and trends after an initial winnowing of history consequent to a cursory yet sufficiently well-grounded examination. As they say, time will tell, and it is also paying its debt to those, like Jorio Vivarelli, who lived and worked in an industrious and chaste reticence. Jorio Vivarelli must be placed alongside Arturo Martini, Marino, Manzù, Greco, and Agenore Fabbri in the modern "Italian [sculptural] line", as defined by Maurizio Calvesi, objectively declaring the clearly international record of our sculptors in the twentieth century. In Pistoia’s small world and in the Felceti and Loro Ciuffenna studio-workshops, the essence of the twentieth century was measured by the beating heart of tradition. The artist succeeded in dominating his time with that lightness of spirit and skeptical supremacy that God gives to whom he will, resulting in a sort of enchanted wonderment. For me, there is a foolproof test. When thoughts become faster and more insubstantial, your blood flows faster, feeling happy to be alive and to have eyes to see and a heart to feel emotions. These are all ways to recognize that we are before real art – and how I feel when I have the works of Jorio Vivarelli in front of me. Prof. Antonio Paolucci
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L’attività espositiva della Fondazione prosegue a
The foundation’s exhibition activity continues
livello internazionale nel mese di Luglio, quando
internationally in July when works by Vivarelli on
dal 9 fino al 10 di Agosto a Plodviv splendida
the themes of “From Violence to Hope “and “The
città bulgara Capitale Europea della Cultura 2019
American Period” will be displayed 9-10 August
insieme a Matera, sarà allestita una mostra sulle
in Plodviv, a splendid Bulgarian city and European
opere del Maestro sui temi “Dalla violenza alla
Capital of Culture 2019, as well as in Matera.
speranza” e “Il periodo americano.
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An enchanted wonderment in front of real art
Sede Fondazione Pistoiese Jorio Vivarelli Via di Felceti,11 – 51100 – Pistoia / Tel e Fax: 0573-477423 www.fondazionevivarelli.it – segreteria@fondazionevivarelli.it
Prof. Antonio Paolucci
People
Fondazione Pistoiese Jorio Vivarelli
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A look at the Fondazione Jorio Vivarelli, dedicated to an artist who, as Professor Paolucci stated, knew how to dominate time with that spiritual lightness and sovereign disenchantment that God gives to whomever he wants.
T
he Fondazione Pistoiese Jorio Vivarelli was established in December 1999 by Jorio and Gianna Vivarelli as well as by representatives of the Municipality and Province of Pistoia, the Municipality of Montale, Ansaldobreda, and the Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. The purpose was to donate all the artistic, cultural, and real estate assets of Villa Stonorov to the city of Pistoia in order to promote and sponsor exhibitions, art publications, and cultural study and research initiatives to maximize Jorio Vivarelli’s work and the city of Pistoia’s artistic culture. The foundation has four exhibition halls and a collection of 360 sculptures, 800 drawings, and 60 medals as well as dozens of ceramics and plaster casts. Critics have divided the stone, terracotta, bronze, and marble sculptures created over the course of 70 years into six artistic periods: 1) the Emotional Period, 2) Man and Society, 3) Testimony, 4) Gemmations, 5) the Intrarealist Period, and 6) the New Man. Villa Stonorov’s indoor exhibition area covers about 730 square meters and the splendid sculptural garden, about 9,600 square meters.
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— A year of events To mark the 10th anniversary of the master’s death, the Jorio Vivarelli Foundation has organized a series of interesting events in 2019 in addition
____ Quest’anno da Aprile il Battistero di Pistoia ha ospitato la mostra
— to the normal schedule of events that The Master, Michelucci, and exemplify its activities. Aurelio Amendola... It starts on 12 April, in the Baptistery of The two monumental crucifixes created Pistoia, with the exhibition “Crucifixes for the Church of the Virgin in Pistoia by Jorio Vivarelli in Michelucci’s and the Church of the Autostrada, Churches”. Twelve large-format photos both by Giovanni Michelucci, are by Aurelio Amendola and the bronze undoubtedly among the most important copy of the crucifix of the Church of the and best-known sculptures in Jorio Virgin will be on display. Vivarelli’s entire body of work. The Beginning 24 May, the prestigious setting Vivarelli foundation wanted to dedicate of Florence’s Palazzo Medici Riccardi a book to these two works, as, besides will host the exhibition “Jorio Vivarelli their aesthetic value, they also have a and Mannerism”, curated by Professor particular meaning in both the sculptor’s Edoardo Salvi. personal life and his art. In addition, The foundation’s exhibition program to mark the 10th anniversary of the continues internationally in July, with artist’s death, Pistoia’s baptistery is an exhibition of the master’s works hosting an exhibition beginning 12 April 9-10 August in Plovdiv, the splendid with 12 large-format photos by Aurelio Bulgarian city, which shares the title of Amendola and a monumental bronze European Capital of Culture 2019 with copy of the wooden crucifix in Pistoia’s Matera. The Bulgarian exhibition will Church of the Virgin that is normally have two themes. “From Violence to exhibited in the large workshop at Villa Hope” will display two large works from Stonorov, home of the Fondazione Jorio Villa Stonorov’s garden. The second one Vivarelli. will focus on “The American Period”, With this rather challenging showing many small bronze models of photographic project – carried out large works located in America plus a specifically for the book “I crocifissi collection of photos and drawings by the di Jorio Vivarelli per le chiese di artist. Michelucci”, Aurelio Amendola has These important events will join the succeeded with his photographs of foundation’s normal activities of themed the two works in bringing out an conferences, exhibitions by young artists extraordinary, rarely observed as well as by Jorio’s Friends, music in the expressive force. park, and many other initiatives.
“I crocifissi di Jorio Vivarelli nelle chiese di Michelucci”, con 12 foto in grande formato di Aurelio Amendola e la copia in bronzo del crocifisso della Chiesa della Vergine, normalmente esposto a Villa Stonorov. ____ Since April of this year, Pistoia’s Baptistery has hosted the exhibition of “Jorio Vivarelli’s Crucifixes in Michelucci”s Churches”, with twelve large-format photos by Aurelio Amendola and the bronze copy of the crucifix in the Church of the Virgin normally exhibited at Villa Stonorov.
Dal 1990 a Pistoia The book contains writings by Francesco Guerrieri, Veronica Ferretti, and Prof. Antonio Paolucci, which examine Jorio Vivarelli’s fundamental place in the post-war Italian art scene. Their essays represent a milestone in critical studies of the artist’s work, serving to describe his profile in the long-term, with significant references to the Tuscan tradition from previous centuries.
squares in Philadelphia and Detroit. In 1964, they together won the first prize for the Kennedy Square international competition in Philadelphia. There followed years of contacts with such artistic talents as Le Corbusier, Marcel Breuer, and Henry Moore. After working for six consecutive years with institutions like the UAW Family Education Center, chaired by Walter Reuther, in Black Lake, Michigan, — Vivarelli played a leading role in the 1966 Artist’s biography formation of the Gruppo Intrarealista, Jorio Vivarelli was born in Fognano signing its manifesto in Barcelona (Pistoia) on 12 June 1922 to a humble together with painters, sculptors, and but culturally receptive family. After writers of various nationalities. completing his studies at the artisan’s In addition to private clients and school, he responded to an urgent inner his work at the Michelucci Foundry, need by enrolling at the Art Institute Vivarelli taught metals art and of Florence. In 1942, he was called up goldsmithery at the Policarpo Petrocchi for military service, serving first in Art Institute in Pistoia between 1958 Montenegro and later in Albania where, and 1977. In 1983-84, he continued his after 8 September 1943, he was harshly teaching at the International University imprisoned for two years. He was moved of Art in Florence. from Bulgaria to Hungary to Austria, In the 1970s, Vivarelli supported two and finally to Germany, from where he important prizes for Pistoia, namely managed to escape and return to Italy in the San Giorgio and the Vallecorsi prize. 1944. In 1949, he married Gianna Pini, In addition, for the latter, he created his silent companion and muse, and a gallery of extraordinary portraits settled in Florence. of nationally famous actors. During In 1951, Vivarelli began working at those years, the Gallery of Modern Art the Michelucci Foundry where he met of Palazzo Pitti in Florence added a Giovanni Michelucci with whom, by terracotta piece from the 1940s to its virtue of their new friendship and permanent collection. Between the 1980s fruitful partnership, he made the famous and 2000, Vivarelli produced many Crucifixes for the churches of the Virgin important public works including the in Pistoia and of San Giovanni (or of the steel and Plexiglas fountain for the Autostrada del Sole) in Campi Bisenzio. city of Prato (1986); The Sacrifice, A Another important professional Death for Life (1979), a monument for encounter took place in 1955, with his Fognano; and the work Hymn to Life introduction to the Russian-American for Nagasaki (1987), to commemorate architect Oskar Stonorov at the foundry, the atomic bomb’s immense destruction; to later meet again at the Frank Lloyd the sculpture Core of Life (1988) for Wright exhibition in Florence’s Palazzo the Sony headquarters in Rovereto; The Strozzi. With Stonorov, Vivarelli Last Challenge (1993), a monument in addressed the problems of sculpture’s Ponte Buggianese; and the sculpture relationship to urban architecture, Broken Feather (1988) in honor of the from which emerged the works for large Alpine troops. ☜
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Montagna
Dynamo Art Factory —
Quella di Dynamo Art Factory è una storia iniziata dieci anni fa, seguendo una di quelle tante intuizioni che hanno contribuito a fare di Dynamo Camp una realtà innovativa.
testo Martina Fontana 34 | NATURART | APRILE 2019
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foto Archivio Dynamo Camp
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____ Il progetto Art Factory, che coinvolge artisti contemporanei di fama internazionale, permette ai ragazzi di entrare in contatto con la loro creatività ____ The Art Factory project involves internationally famous contemporary artists and helps children engage their creativity.
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ynamo Camp è il primo centro di Terapia Ricreativa in Italia, dove bambini e ragazzi affetti da patologie gravi e croniche vengono ospitati gratuitamente per periodi di vacanza. I programmi, strutturati per essere totalmente accessibili ed inclusivi, hanno come obiettivo lo svago e il divertimento ma anche il rafforzamento dell'autostima e la fiducia nelle proprie capacità. Le attività che i ragazzi svolgono durante il loro soggiorno a Dynamo spaziano da quelle sportive, spesso a contatto con la natura, a quelle espressive, che permettono loro di entrare in contatto con la propria creatività. Tra queste ultime si colloca il progetto Art Factory che coinvolge artisti contemporanei di fama internazionale. L’obiettivo all’inizio era solo quello di creare un contatto diretto tra i ragazzi e l’arte: far vivere loro un’esperienza intensa di creatività con un artista. Ma ben presto ci si è resi conto che la combinazione bambini-artistiDynamo produceva una chimica esplosiva, perfettamente riflessa nella creazione di opere molto molto speciali. Il mondo dell’arte
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è entrato dunque all’interno del Camp in punta di piedi ma, piano piano, ha trasformato Dynamo in un soggetto attivo nel settore, grazie alla partecipazione di artisti quotati nel panorama contemporaneo. In dieci anni sono stati 90 quelli che hanno donato il loro tempo e il loro genio per creare insieme ai bambini: ognuno, infatti, sviluppa con i piccoli ospiti del Camp un progetto concepito ad hoc, secondo i propri canoni creativi, e li guida nella liberazione della propria espressività.
tematiche sono pensate proprio per loro. Il linguaggio espressivo di ogni artista necessita di essere plasmato sulla filosofia di Dynamo, ma le opere finali, oggi esposte lungo i tre piani della Dynamo Gallery, presso Dynamo Camp, un luogo affascinante recuperato dalla sede di un vecchio laboratorio produttivo, portano in tutto e per tutto la firma di ognuno di loro. Sono riconoscibili, e hanno un inedito valore aggiunto: l’intervento artistico dei bambini. Nei boschi dipinti con Alessandro Papetti il vento passa veloce tra — le foglie degli alberi creando L’attività – che non è solo la movimento e sussurrando i sogni realizzazione dell’opera, ma l’idea, dei piccoli campers. Le giganti la costruzione e l’esibizione della radici, ricorrenti nelle opere di stessa in uno spazio espositivo Tommaso Spazzini Villa, crescono e – è inclusiva a tutti gli effetti, si diramano su centinaia di pagine poiché anche chi è portatore di scritte e disegnate dai bambini. problematiche fisiche o ha limiti Sono solo alcuni dei progetti manuali partecipa attivamente alle realizzati durante le sessioni che fasi di elaborazione grazie a continui hanno permesso a Dynamo Camp scambi con l’artista, gli altri campers di diventare attrattivo anche per i e i Dynamici. è una sfida continua: collezionisti: ogni opera può infatti non ci si confronta solo con la diventare oggetto di donazione, pittura, ma anche con la scultura, il cui ricavato contribuisce alla la fotografia, fino alle installazioni raccolta fondi a sostegno del Camp. ambientali e alla video arte. Tutti i materiali sono adatti a essere lavorati dai bambini, e le
In 10 anni sono stati 90 gli artisti che hanno donato il loro tempo e il loro genio per creare insieme ai bambini ospiti del Camp. ____ In ten years, 90 artists have donated their time and genius to create together with the children visiting the camp.
____ Tutti i materiali utilizzati per la realizzazione delle opere sono adatti ad essere lavorati dai bambini e le tematiche sono pensate proprio per loro.retrostante, destinato ai musici… ____ All the materials used to create the works are suitable for use by children and the themes
— A partire dal 2016 è stata intrapresa anche una collaborazione con Cittadellarte Fondazione Pistoletto, che ha portato, l’anno successivo, al riconoscimento di Dynamo Camp come Ambasciata del Terzo Paradiso. Michelangelo Pistoletto promuove dal 2004 una nuova concezione di Arte come responsabilità sociale, di cui il Terzo Paradiso, che si può ammirare in alcune interpretazioni per Dynamo presenti al Camp, ne sono simbolo e compimento.
them.
— L’idea di fare incontrare i ragazzi a esperti del settore nasce dai Camp di SeriousFun, quando Paul Newman avvicinava attori famosi al mondo dei bambini. Questo offriva la possibilità ai piccoli di confrontarsi con esperti, di ricevere da loro consigli e suggerimenti oltre che complimenti e rinforzi positivi. Allo stesso modo, la presenza di un artista affermato a Dynamo Art Factory riesce a trasmettere fiducia. L’attività contribuisce ad accrescere il benessere in coloro che vi partecipano, perché inserita in un contesto caratterizzato da attività di Terapia Ricreativa che
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have been designed for
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contribuiscono alla produzione di effetti psicofisici positivi. Nasce infatti la consapevolezza di aver creato un’opera d’arte vera e propria, e il risultato è da galleria. Una ricerca, sviluppata nel corso del 2017 in collaborazione con la Fondazione Alta Mane per valutare l’impatto psico-sociale e culturale di Dynamo Art Factory sui bambini che vi hanno preso parte, ha fatto emergere come tutti i partecipanti abbiano compreso la complessità del concetto di arte, riconoscendone la trasversalità di stili e di materiali e le connessioni emotive. Sulla base di questi riscontri positivi nello stesso anno Art Factory ha aperto le porte ai genitori delle sessioni famiglia. Il confronto con un professionista dell’Arte e la riscoperta del proprio potenziale creativo è efficace e necessario con gli adulti tanto quanto con i ragazzi. Vivendo in prima persona le fasi del processo creativo che l'artista condivide con il gruppo, anche i più scettici o i meno interessati al mondo dell'arte iniziano a capirne i codici espressivi e ne comprendono le chiavi di lettura. L'arte contemporanea che spesso appare come distante, incomprensibile o "per pochi" riacquista quel valore universale e accessibile a tutti. Gli incontri con i genitori diventano un modo per aprirsi e condividere le proprie esperienze parlando attraverso un nuovo linguaggio.
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Il mondo dell’arte è
The art world tiptoed
entrato all’interno del
into the camp and has
Camp in punta di piedi
slowly transformed
ma, piano piano, ha
Dynamo into an active
trasformato Dynamo in
player in the sector.
un soggetto attivo nel settore…
Dopo aver fatto incontrare gli artisti al Camp ai nostri ospiti, dal 2018 Dynamo Art Factory ha posto come obiettivo il coinvolgimento delle famiglie nelle realtà museali: i luoghi del contemporaneo dove l'arte "vive". Istituzioni importanti su territorio nazionale quali Fondazione Mast di Bologna, il Maxxi di Roma e la Triennale di Milano hanno già aperto le porte a Dynamo. Il tour continuerà nei prossimi mesi al Madre di Napoli e alla Fondazione Sandretto di Torino per poi passare da Firenze e in altre città. I frutti che ha generato Art Factory nel corso di questi dieci anni sono sorprendenti e chi avrà la possibilità di esplorare la Dynamo Art Gallery potrà avere un assaggio di questo mondo straordinario ricco di esperienze e di emozioni. Il 6 ottobre, in occasione dell'Open Day, sarà possibile visitare la Gallery aggiornata con i lavori realizzati nell'estate 2019, oppure sempre durante l’anno su appuntamento scrivendo all'indirizzo: artfactory@dynamocamp.org. ☜
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Dopo aver fatto
After introducing the
incontrare gli artisti al
artists at the camp
Camp ai piccoli ospiti,
to our young guests,
dal 2018 Dynamo
the goal of the 2018
Art Factory ha posto
Dynamo Art Factory was
come obiettivo il
to involve the families
coinvolgimento delle
in museums, namely
famiglie nelle realtà
the present-day places
museali, cioè i luoghi
where art “lives”.
del contemporaneo dove l’arte “vive”.
Mountains
Dynamo Art Factory
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Dynamo Art Factory’s story began ten years ago, following one of the many ideas that have helped make Dynamo Camp an innovative setting.
D
ynamo Camp was the first recreational therapy center in Italy, a place where children and teenagers suffering from serious and chronic diseases come to vacation at no charge. Designed to be totally accessible and inclusive, the programs are intended to be entertaining and fun but also to be a means of reinforcing their self-esteem and self-confidence. While staying at Dynamo, the children’s activities range from sports, often outdoors, to self-expression that allows them to experience their own creativity. The latter includes the Art Factory project that involves internationally famous contemporary artists. Initially, the objective was simply to create direct contact between the young people and art, giving them a remarkable creative experience with an artist. However, it soon became clear that the combination of children+artist+Dynamo produced an explosive chemistry, flawlessly reflected in the creation of very, very special works. As a result, the art world quietly entered the camp, slowly transforming Dynamo into an active player in the sector with the participation of famous contemporary artists. In ten years, 90 artists have donated their time and genius to creating together with the children. Indeed, according to their own creative standards, they each have developed a special project, with the camp’s young guests, guiding them in setting their self-expression free.
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Le opere finali sono
The final works are now
oggi esposte lungo i
exhibited at Dynamo
tre piani della Dynamo
Camp on the three floors
Gallery, presso Dynamo
of the Dynamo Gallery,
Camp, un luogo
a fascinating place
affascinante recuperato
salvaged from a former
dalla sede di un vecchio
production area.
laboratorio produttivo.
— This activity is meant to produce not only an artwork, but also its conception, construction, and display in an exhibition space. Moreover, it is all-inclusive as even those who are
physically challenged or have manual limitations can participate actively in the preparation stages because of the continuous exchanges between the artist, the other campers, and the Dynamici, the camp’s staff. This continuous challenge makes use not only of painting, but also of sculpture, photography, environmental installations, and video art. All materials are suitable for children to work with, and the themes are conceived specifically with them in mind. Each artist’s expressive language must be fashioned according to the Dynamo philosophy. However, the final works – today exhibited at the camp on the Dynamo Gallery’s three floors, located in a pleasant space salvaged from a former production area – bear in all respects each child’s signature recognizable, with a unique added value of being the children’s artistic work. The wind passes quickly through the leaves of the trees in the woods painted with Alessandro Papetti, creating movement and whispering the young campers’ dreams. The giant roots – a recurrent motif in Tommaso Spazzini Villa’s works – grow and branch out on to the hundreds of pages written and drawn by the children. These are just some of the projects carried out during the sessions that have made Dynamo Camp attractive also to collectors. Indeed, each work purchased becomes a donation, whose proceeds contribute to raising funds to support the camp. — In addition, a partnership began with Cittadellarte Fondazione Pistoletto in 2016, with Dynamo Camp’s recognition as Embassy of the Third Paradise the following year. Since 2004, Michelangelo Pistoletto has promoted a new
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L’arte contemporanea
Though often
che spesso appare
appearing detached,
come distante,
incomprehensible,
incomprensibile o “per
or “for the few”,
pochi” riacquista quel
contemporary art has
valore universale e
reacquired a universal
accessibile a tutti. Gli
value accessible to
incontri con i genitori
everyone. The parents’
diventano un modo per
sessions have become
aprirsi e condividere
a way to open up and
le proprie esperienze
share one’s experiences
parlando attraverso un
by speaking by means
nuovo linguaggio.
of a new language.
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Questa idea nasce dai
The idea to bring
Camp di SeriousFun,
young people together
quando Paul Newman
with experts in the
avvicinava attori famosi
field comes from the
al mondo dei bambini.
SeriousFun camps,
Questo offriva la
when Paul Newman
possibilità ai piccoli di
approached actors
confrontarsi con esperti,
famous in the world of
di ricevere da loro
children, offering the
consigli e suggerimenti
children the opportunity
oltre che complimenti e
to meet with experts
rinforzi positivi.
and get advice and suggestions from them as well as compliments and positive reinforcement.
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Il confronto con un
Working with an art
professionista dell’Arte
professional and
e la riscoperta del
rediscovering their
proprio potenziale
own creative potential
creativo è efficace e
has been as effective
necessario con gli adulti
and necessary with the
tanto quanto con i
adults as with the young
ragazzi
people.
and necessary with the adults as much as with the young people. Personally experiencing the stages of the creative process the artist shared with group members even those most skeptical — or less interested in the art world, The idea to bring together the young they began to understand expressive people with experts in the field comes languages and their interpretations. from the SeriousFun camps, when Paul Though often appearing detached, Newman approached actors famous incomprehensible, or “for the few”, in the world of children. The children contemporary art has reacquired a had the opportunity to meet with universal value accessible to everyone. experts and get advice and suggestions The parents’ sessions have become a way from them in addition to compliments to open up and share one’s experiences and positive reinforcement. Likewise, by speaking via a new language. the presence of a recognized artist After introducing the artists at the at Dynamo Art Factory succeeds in camp to our guests, the goal at the 2018 conveying a sense of trust. The activity Dynamo Art Factory was to interest the contributes to increasing the wellfamilies in museums, present-day places being of its participants, as it is part where art “lives”. of a recreational therapy setting whose Such important national institutions activities contribute to producing as the Mast Foundation in Bologna, the positive psychophysical effects. Indeed, Maxxi in Rome, and the Milan Triennale the perception of having created a real have already opened their doors to work of art emerges, with the result Dynamo. In the coming months, the tour being gallery-quality. will continue at the Madre in Naples Research carried out during 2017 and the Fondazione Sandretto in Turin in association with the Fondazione before moving on to Florence and other Alta Mane assessed the psycho-social cities. and cultural impact of Dynamo Art The rewards produced by Art Factory Factory on the children who took part. over the past ten years are surprising. It revealed that all the participants Anyone who has the opportunity to understood the complexity of the concept explore the Dynamo Art Gallery can of art and recognized the transversality sample this extraordinary world of of styles and materials as well as its invaluable experiences and emotions. emotional connections. For the Open Day on 6 October, the gallery Based on these positive findings, may be visited with the addition of works Art Factory opened its doors that from summer 2019 or by appointment same year to parents attending the any time during the year by writing to family sessions. Working with an art artfactory@dynamocamp.org. ☜ professional and rediscovering their own creative potential has been effective
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conception of art as social responsibility, with the Third Paradise being its symbol and achievement. Some interpretations for Dynamo can be seen at the camp.
Eventi in Toscana - Tuscany Events
La magia di ‘Mercantia’ illumina le notti di Certaldo —
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2019: l’anno di Leonardo da Vinci
2019: the year of Leonardo da Vinci
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Nel 2019 si celebra in tutto il mondo il cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci avvenuta il 2 maggio del 1519 ad Amboise in Francia. Il genio toscano sarà ricordato con tantissimi eventi e mostre in tutta la regione. A Palazzo Strozzi a Firenze è aperta la mostra ‘Verrocchio maestro di Leonardo’, 120 opere che raccontano la bottega di questo grande pittore che verso la fine del ‘400 formò i più importanti artisti del Rinascimento fiorentino tra cui anche Leonardo. Al Museo Civico di Sansepolcro si tiene ‘Visions’ esposizione che ripercorre le sfide tecnologiche del genio. Nel Museo Leonardiano di Vinci la mostra ‘Leonardo alle origini del genio’ racconta l’infanzia e la giovinezza di Leonardo. Al Castello di Poppi una mostra ripercorre i misteri legati alla celebre ‘Tavola Doria’ che raffigura la Battaglia di Anghiari, mentre una ricca selezione di modellini leonardiani sono il fulcro dell’esposizione ‘Le macchine di Leonardo: tracce del genio nella montagna pistoiese’. Intellettuale, artista e scienziato, Leonardo è stato un talento universale che si è espresso nei campi più disparati occupandosi di pittura, architettura, anatomia, musica, scenografia e moltissime altre discipline, simbolo di quello che è capace di fare l’uomo quando non pone limiti alla conoscenza e al coraggio di sperimentare nuove strade.
Throughout 2019, the whole world is celebrating the legacy of Leonardo da Vinci 500 years after his death, which took place on May 2, 1519 in Amboise, France. The Tuscan genius will be remembered with many events and exhibitions throughout the region. At Florence’s Palazzo Strozzi, the exhibition “Verrocchio, Master of Leonardo” has opened, featuring 120 works that explore the legacy of Verrocchio, who taught some of the most important Florentine Renaissance artists, including Leonardo, in his workshop toward the end of the 15th century. At the Civic Museum of Sansepolcro, an exhibition titled “Visions” will highlight the genius’ technologyrelated challenges. Vinci’s Leonardo Museum will host “Leonardo at the origins of genius”, on the childhood and youth of Leonardo. At Castello di Poppi an exhibition traces the mysteries linked to the famous “Tavola Doria”, depicting the Battle of Anghiari, while a rich selection of Leonardian models are the heart of the exhibition ‘Leonardo’s machines: traces of genius in the Pistoia mountains’. An intellectual, artist and scientist, Leonardo was a universal talent who expressed himself in a wide range of fields: painting, architecture, anatomy, music, scenography and many other disciplines. He’s a symbol of what humans are capable of accomplishing when they never stop learning and have the courage to experiment with uncharted paths.
Dal 10 al 14 luglio Certaldo tornerà ad ospitare Mercantia, il Festival Internazionale del Quarto Teatro, una delle rassegne italiane più importanti dedicate al teatro di strada. Lo splendido borgo medievale, che ha dato i natali a Giovanni Boccaccio, verrà invaso da centinaia di artisti che porteranno in scena tanti diversi spettacoli tra danza, arti visive, street band, parate e molto altro ancora. Per cinque serate le piazze e le strade si animeranno con cantastorie che racconteranno fiabe e novelle ai più piccoli, funamboli e trapezisti che sfideranno la forza di gravità, spettacoli di clown e marionette, acrobati che si esibiranno a ritmo di musica jazz, band itineranti per ballare in ogni angolo del paese, ballerini, trampolieri e artisti che giocheranno col fuoco. Uno spettacolo indimenticabile che ogni anno incanta grandi e piccini, con un’atmosfera sospesa nel tempo in uno dei luoghi più belli della Toscana.
From July 10 to 14, Certaldo will once again host Mercantia, the International Festival of the Fourth Theatre, one of the most important Italian festivals dedicated to street theatre. The magnificent medieval village, birthplace of Giovanni Boccaccio, will welcome hundreds of artists who will put on a wide variety of performances including dance, visual art shows, street band concerts, parades and much more. For five evenings, the squares and streets will be lit up with singing storytellers sharing fairytales and fables with little ones, tightrope walkers and trapeze artists who defy the laws of gravity, clowns and marionettes showing their comic chops, acrobats performing to jazz rhythms, traveling bands to get every corner of the town dancing, ballerinas, stilt walkers and fire artists. Every year this spectacle enchants young and old with its atmosphere and timeless quality, set against one of Tuscany’s most beautiful locations.
A long summer of music festivals in Tuscany
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La Toscana è terra di festival, ogni anno si riuniscono in alcune delle sue città più belle i massimi esponenti del rock, del jazz, della musica classica e di tanti altri generi musicali. Si comincia con il Firenze Rocks che dal 13 al 16 giugno porterà alla Visarno Arena il meglio della musica suonata con le chitarre. Si esibiranno per quattro serate sul paco fiorentino Tool, Dream Theatre, The Smashing Pumpkins, Ed Sheeran, Zara Larsson, Eddie Vedder e Glen Hansard, Cure, Sum 41, Editors. Il 28 giugno prende il via a Lucca in piazza Napoleone uno dei festival più attesi della regione il Lucca Summer Festival che presenta quest’anno un pantheon di star mondiali. Tra i tanti nomi in cartellone ricordiamo: Take That, il maestro Ennio Morricone nella sua ultima esibizione dal vivo, i Toto, Elton John, Tears for Fears, New Order e Elbow, Mark Knopfler, The Good The Bad and The Queen, Scorpions, chiude il 29 luglio il concerto di Sting. Il Pistoia Blues è un altro dei festival ‘storici’ della Toscana. Dal 5 al 10 luglio nella suggestiva cornice di piazza Duomo suoneranno Black Stone Cherry, Thirty Seconds to Mars, Eric Gales, Robben Ford, Noel Gallagher’s High Flying Birds e Ben Harper & The Innocent Criminals. Anche quest’anno torna in piazza Santissima Annunziata a Firenze Musart, il festival che unisce concerti e visite alle bellezze artistiche della città. In programma quest’anno dal 13 al 24 luglio: Roberto Bolle and Friends, Piovani dirige Piovani, Steve Hackett, Caetano Veloso, Lorena Meckennit, Perigeo e Danilo Rea. Novità per l’estate 2019 la riapertura della Cavea del maggio Musicale Fiorentino che ospiterà dall’8 al 30 luglio i concerti di Franz Ferdinand, Marlene Kuntz, Calexico and Iron & Wine e Woody Allen.
Tuscany is a land of festivals: every year in some of its most beautiful cities, top-tier artists in rock, jazz, classical music and plenty of other musical genres. It all begins with Firenze Rocks, which from June 13 to 16 will bring the best of guitar-based music to the Visarno Arena. Over four nights on the Florentine stage, Tool, Dream Theatre, The Smashing Pumpkins, Ed Sheeran, Zara Larsson, Eddie Vedder and Glen Hansard, the Cure, Sum 41, and Editors will perform. On June 28, piazza Napoleone in Lucca will kick off one of the region’s most highly anticipated events, the Lucca Summer Festival, which will present a pantheon of global stars. Among the many names on the program are Take That, the master Ennio Morricone in his final live performance, Toto, Elton John, Tears for Fears, New Order and Elbow, Mark Knopfler, The Good The Bad and the Queen, and Scorpions; Sting will close out the festival with a July 29 concert. Pistoia Blues is another one of Tuscany’s “historic” festivals. From July 5 to 10 in the evocative setting of piazza Duomo, Black Stone Cherry, Thirty Seconds to Mars, Eric Gales, Robben Ford, Noel Gallagher’s High Flying Birds and Ben Harper & The Innocent Criminals will perform. Once again, piazza Santissima Annunziata in Florence will host the Musart Festival, which brings together concerts and visits to the artistic gems of the city. On this year’s program from July 13 to 24: Roberto Bolle and Friends, Piovani dirige Piovani, Steve Hackett, Caetano Veloso, Lorena Meckennit, Perigeo and Danilo Rea. New for summer 2019 is the reopening of the Cavea of the Maggio Musicale Fiorentino, which from July 8 to 30 will host concerts from Franz Ferdinand, Marlene Kuntz, Calexico and Iron & Wine and Woody Allen.
Eventi in Toscana - Tuscany Events
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Una lunga estate di Festival musicali in Toscana
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The magic of “Mercantia” lights up Certaldo nights
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DOSSIER DISCOVER PISTOIA
Arte, natura e cultura nel territorio pistoiese ____
“L’aria cresputa dell’Appennino e il verde imminente la rendono ilare e ansiosa. Se s’alza una bandiera su una torre o un coro di voci in strada, essa con tutte le sue chiese i suoi palazzi la sua storia si solleva, come certe donne innamorate quando sospirano. Dietro le mura, le case, voltate le spalle al centro, si aprono in confidenza di fronte ad ampie distese di orti”.
Testo di Laura Dominici
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tuttavia, nonostante la variegata messe bibliografica, comprendere la città resta ancora difficile, perché l’identità pistoiese sembra rifuggire da ogni definizione, tradire qualsiasi etichetta o slogan che cerchi di imbrigliarla in un qualsivoglia marchio commerciale. (Gianna Manzini, Forse, in un certo senso, essa è Forte come un leone, 1947) resa più complicata, almeno per il grande pubblico, proprio dalla Con queste parole Gianna Manzini complessità degli interessi che tracciava in poche righe il profilo sollecita. Quindi come avvicinarsi, della sua Pistoia appena uscita dal oggi, alla conoscenza di Pistoia? disastro della guerra, una città Come tradurre in divulgazione schiva e riservata, ma pronta a non banale, sufficientemente concedere segrete confidenze a informata, chiara e corretta, un chi sapesse avvicinarla in modo patrimonio così vasto, senza cadere discreto. Da quella stagione molte negli stereotipi turistici e senza cose sono cambiate, ma la città oggi lasciarsi sedurre dallo specialismo? più di allora sembra sollevarsi con Quale strumento può rivelarsi tutto il suo patrimonio d’arte come agile, adatto a leggere la città con certe donne innamorate quando rigore scientifico ma anche con sospirano. semplicità di consultazione e di Pistoia negli ultimi decenni è uso, con la chiarezza di lettura assai cresciuta culturalmente, e l’immediatezza dell’immagine valorizzando i suoi tesori attraverso che un pubblico ormai per lo più una serie di cambiamenti che digitale si aspetta? hanno trasformato la “città del silenzio” di dannunziana memoria A questo quesito cercheremo di in un luogo vivace e attivo: il titolo dare una risposta con PISTOIA di Capitale Italiana della Cultura DOSSIER, una pubblicazione 2017 ha premiato una città pronta a semestrale abbinata alla rivista farsi conoscere e riconoscere con le DiscoverPistoia, che sarà presentata proprie peculiarità e la sua identità presso il Museo Marino Marini, forte nel panorama nazionale. in corso Silvano Fedi a Pistoia, Anche per questo si sono l’8 giugno prossimo. Il numero intensificate negli anni le d’apertura è dedicato infatti pubblicazioni sulla letteratura, all’artista pistoiese Marino Marini la storia, l’arte e la cultura del e sarà il primo di una serie di territorio, che hanno riempito gli fascicoli che approfondiranno temi, scaffali di librerie e biblioteche; luoghi, personaggi, eventi che hanno portato il nome di Pistoia nel mondo.
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Il primo fascicolo
The first issue of the
della collana DOSSIER
DOSSIER DISCOVER
DISCOVER PISTOIA,
PISTOIA series,
dedicato all’artista
dedicated to the
pistoiese Marino
Pistoiese artist Marino
Marini, è stato
Marini, was presented
presentato venrdì
on 14 June at the
14 giugno al Museo
Marino Marini Museum,
Marino Marini, in corso
on Corso Silvano Fedi in
Silvano Fedi a Pistoia.
Pistoia.
Art, nature, and culture in the Pistoia area
____ Si tratta del primo fascicolo di una collana abbinata alla rivista mensile gratuita DiscoverPistoia, costituita da una serie di fascicoli che
(Gianna Manzini, Forte come un leone, 1947) With these words, Gianna Manzini traced in a few lines the outline of her Pistoia, just emerging from the disaster of war, a modest and reserved city, yet ready to grant secret confidences to those who knew how to approach it discreetly. Many things have changed since then. However, the city, today more than before, seems to rise with all its artistic heritage, like certain women in love when they sigh. In recent decades, Pistoia has grown culturally, capitalizing on its treasures through a series of changes that have transformed this “city of silence”, as
described by D’Annunzio, into a lively and dynamic place. Its designation as Italian Capital of Culture 2017 awarded a city ready to be known and recognized with its own special attributes and strong national identity. For this reason, publications on the literature, history, art, and culture of the area have increased over the years, filling the shelves of bookstores and libraries. However, despite this wide-ranging accumulation of publications, it has nevertheless been difficult to understand the city as the Pistoiese identity seems to shy away from any definition, abandoning any label or slogan that tries to connect it to a brand. Perhaps, in a sense, it is made more complicated, at least for the general public, precisely because of the complexity of the interests that it solicits. So how to approach Pistoia today? How to translate such a vast heritage into an original, sufficiently informed, clear, and appropriate disclosure, without falling into tourist stereotypes and without being seduced by specialism? What skillful, suitable tool is there for interpreting the city with a methodical rigor yet is also easy to consult and use, clearly explained, and with the immediacy of images expected by a now mostly digital audience?
We will try to answer this question with PISTOIA DOSSIER, a twice-yearly publication combined with the magazine DiscoverPistoia, which will be presented at the Marino Marini Museum, on Corso Silvano Fedi in Pistoia, next 8 June. The opening number is dedicated to the Pistoiese artist Marino Marini and will be the first in a series of dossiers that will explore in depth the themes, people, places, and events that have taken Pistoia’s name around the world.
a cadenza semestrale andranno ad approfondire temi legati a Pistoia ed al suo territorio. ____ This is the first issue of a series coupled with the free monthly magazine DiscoverPistoia. Every six months, this series of dossiers will cover topics regarding Pistoia and its area.
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“The crisp air of the Apennines and the impending green make it merry and eager. If a flag is raised on a tower or a chorus of voices on the street, it is raised with all its churches its palaces its history, like certain women in love when they sigh. Behind the walls, the houses, backs turned to the center, they open secretly before wide expanses of gardens”.
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Iniziative
Pistoia e Santiago de Compostela, sulle strade dell’Europa — ____ Accanto, Cecilia Pereira Marimòn, autrice dell’articolo e Commissioner per Xacobeo 2021. ____ Opposite, Cecilia Pereira Marimòn, author of the article and Xacobeo 2021 Commissioner.
I
niziato più di mille anni fa, il Cammino di Santiago era ed è tuttora uno dei più importanti percorsi di pellegrinaggio del mondo, oggi fenomeno di massa di enorme valore spirituale, sociale ed economico. E abbiamo il privilegio che l’obiettivo di questo itinerario sia in Galizia. È allo stesso tempo una grande responsabilità, perché siamo custodi di un patrimonio e di una tradizione destinati a perpetuarsi nel tempo. testo Cecilia Pereira Marimón Xacobeo 2021 Commissioner
Il Cammino ha contribuito a diffondere i movimenti culturali e artistici, è una strada della conoscenza... e per secoli ha promosso l’integrazione europea. Per questo fu dichiarato dal Consiglio d’Europa, nel 1987, la prima Strada Culturale Europea e dall’UNESCO, nel 1993, Patrimonio dell’Umanità. Nel corso dei secoli l’esperienza del pellegrino è stata segnata dalla cadenza dei suoi passi, dall’intenso contatto con la natura, dalla religiosità, dalla riflessione sulla propria vita, dall’incontro con persone di altre origini e culture, dalla speranza e dall’emozione di raggiungere la tomba dell’Apostolo a Compostela. Il Cammino di Santiago è per i singoli individui nella loro ricerca spirituale, ed è un luogo di incontro con le persone.
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Il Cammino di Santiago, uno dei percorsi di pellegrinaggio più importanti al mondo e dal 1993 patrimonio Mondiale dell’Unesco, nel nome di San Giacomo Maggiore lega in maniera indissolubile Pistoia e Compostela.
È al tempo stesso strumento di riflessione e di dialogo, di ricerca di se stessi e di ricerca degli altri. Il Cammino di Santiago ha conosciuto uno straordinario boom e oggi, come nel Medioevo, migliaia di pellegrini ritornano a Compostela. (L’anno 2018 sono state consegnate più di 327.000 compostele).
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— Oggi ci prepariamo alla celebrazione del Giubileo del 2021, il nostro “Xacobeo”. Un anno santo si celebra a Santiago de Compostela quando il 25 luglio, il giorno di san Giacomo Maggiore, coincide con una domenica; un’effemeride che si verifica ogni 6-5-6-11 anni. Il precedente è stato celebrato nel 2010 e il prossimo sarà, undici anni dopo, nel 2021. In tale contesto, così favorevole al rafforzamento delle relazioni transnazionali in un’Europa unita, le città di Pistoia e Santiago de Compostela concretizzeranno una collaborazione culturale basata sulla storia e sulla tradizione comuni. Nell’anno precedente al Giubileo del 2021, Pistoia e Santiago materializzeranno
una mostra basata sul culto dell’apostolo – la reliquia di Pistoia e la sua rilevanza storica saranno al centro del progetto – lo sviluppo dei pellegrinaggi a Pistoia, in relazione al grande pellegrinaggio a Compostela, e alla realizzazione dello spettacolare altare in argento della Cappella di San Giacomo Maggiore del duomo di Pistoia. — Rimarranno per il futuro nuove illusioni e progetti da realizzare, ma nelle vicinanze del prossimo Giubileo, le città di Pistoia e Santiago, e con essa le regioni della Toscana e della Galizia, rafforzeranno i loro legami e la loro identità comune – così legata al culto dell’apostolo Giacomo Maggiore –, con opere congiunte che promuoveranno i nostri rispettivi territori come luoghi della memoria europea, luoghi di incontro per un mondo che ha sempre più bisogno di stimoli positivi come quelli che possiamo offrire da tali centri privilegiati di spiritualità e creatività. E, naturalmente, siete tutti invitati a venire in Galizia per il Xacobeo 2021, vi aspettiamo! ☜
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In vista di Xacobeo
In view of Xacobeo
2021, in un contesto
2021, Pistoia and
favorevole al
Santiago de Compostela
rafforzamento delle
will implement a
relazioni tra nazioni,
cultural alliance
Pistoia e Santiago
based on history and
de Compostela
common traditions in an
concretizzeranno una
environment conducive
collaborazione culturale
to strengthening
basata sulla storia e
relations between
sulle tradizioni comuni.
nations.
Initiatives
Pistoia and Santiago de Compostela, on the roads of Europe
S
One of the most important pilgrimage routes in the world and a UNESCO World Heritage site since 1993, the Way of St. James has timeless bound Pistoia and Compostela in the name of St. James the Greater.
tarted over a thousand years ago, the Way of St. James was and still is one of the most important pilgrimage routes in the world. Today, it is a mass phenomenon of enormous spiritual, social and economic value. Furthermore, we are privileged that the objective of this journey is in Galicia. At the same time, it is a great responsibility because we are custodians of a heritage and a tradition destined to be perpetuated over time. The Way contributed to the spread of cultural and artistic movements. A road to knowledge, it has supported European integration for centuries. Because of this, it was declared the first European Cultural Road by the Council of Europe in 1987 and a World Heritage site by UNESCO in 1993. Over the centuries, the pilgrim’s experience has been marked by the cadence of his steps, a profound contact with nature, religiosity, contemplation on one’s own life, meeting people of other origins and cultures, hope, and the emotion of arriving at the Apostle’s tomb in Compostela. The Way of St. James is for individuals on their spiritual quest, and it is a place to meet people. It is both a means of meditation and of dialogue,
of finding oneself and finding others. The Way of St. James has seen an extraordinary boom and today, as in the Middle Ages, thousands of pilgrims are returning to Compostela. (More than 327,000 compostele, pilgrimage accreditations, were issued in 2018). — Today we are preparing for the 2021 Jubilee celebration, our “Xacobeo”. A holy year is celebrated in Santiago de Compostela when 25 July, the day of Saint James Major, coincides with a Sunday, an ephemeris that occurs every 6, 5, 6, and 11 years. The previous one was celebrated in 2010 and the next one will be eleven years later, in 2021. In this context, so favorable to the strengthening of transnational relations in a united Europe, the cities of Pistoia and Santiago de Compostela will form a cultural partnership based on history and common traditions. In the year preceding the 2021 Jubilee, Pistoia and Santiago will put together an exhibition based on the cult of the apostle – with Pistoia’s relic and its historical significance as the project’s focus. Pilgrimages to Pistoia will be organized as they relate to the great pilgrimage to Compostela and to the creation of the spectacular silver altar of the Chapel of Saint James the Greater in the cathedral of Pistoia.
— New hopes and plans to be implemented remain for the future. However, as the next Jubilee approaches, the cities of Pistoia and Santiago, together with the regions of Tuscany and Galicia, will strengthen their ties and their common identity, so tied to the cult of the Apostle James the Greater, through joint works that will promote our respective territories as locations of European memory, meeting places for a world that is in increasing need of positive stimuli like those we can offer from such privileged centers of spirituality and creativity. In addition, you are all, of course, invited to come to Galicia for the Xacobeo 2021. We will be expecting for you! ☜
NATURART | APRILE 2019 | 49
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Cultura & tradizione
La strada dei pellegrini —
Il Cammino di Santiago, collegamento storico e culturale tra Pistoia, Compostela e l’Europa Oltre 300.000 persone ogni anno percorrono l’itinerario che dal 1993 e Patrimonio mondiale dell’Unesco
testo Francisco Singul 50 | NATURART | APRILE 2019
Xacobeo, Xunta de Galicia (Spagna)
NATURART | APRILE 2019 | 51
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Il Cammino di
The Way of St. James
Santiago è per i singoli
is for individuals on a
individui nella loro
spiritual quest, and a
ricerca spirituale, ma
place to meet people.
rappresenta anche
It is both a means of
un luogo di incontro
meditation, dialogue,
tra le persone e uno
and of finding oneself
strumento di riflessione
and others.
e di dialogo, di ricerca di se stessi e degli altri…
C
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ultura e pellegrinaggio sono termini intimamente connessi con un’esperienza collettiva frutto di un’epoca storica –il Medio Evo– nella quale il senso soprannaturale è stato sentito profondamente nei santuari che conservano reliquie importanti, divenuti mete di pellegrinaggi. Uno di questi itinerari di pellegrinaggio, senza il quale non è possibile comprendere la nostra cultura e identità comune, è il Cammino di Santiago. Si può dire che Il Cammino nei nostri giorni sia un fatto storico pieno di vitalità: un prodotto della storia dell’Europa, che è stato promosso dagli anni ‘80 e ‘90 del secolo scorso dalle autorità pubbliche, dalla Chiesa di Compostela e dalle associazioni di amici del Cammino di Santiago, sparsi in tutto il mondo. Questo progetto di recupero, valorizzazione e promozione si è concentrato, nel caso della Galizia, sulla delimitazione e il ripristino del percorso di pellegrinaggio stesso, la creazione di una rete di settanta ostelli pellegrini, l’organizzazione di un programma culturale ogni anno, che aumenta in ogni Anno Santo (il prossimo sarà nel 2021) e l’incentivo della ricerca storica, con congressi internazionali, cataloghi di mostre, libri monografici e opere scritte da specialisti. In questo senso è di vitale importanza il lavoro del Comitato Internazionale di Esperti del Cammino di Santiago, composto da membri provenienti da Francia, Spagna, Italia, Portogallo, Germania e
Stati Uniti, con il professor Paolo Caucci dell’Università di Perugia come presidente. Importanti sono anche le relazioni istituzionali e la promozione congiunta tra il Cammino di Santiago e altre rotte di pellegrinaggio, come il Cammino Kumano (Patrimonio dell’Umanità) e il Shikoku henro, in Giappone. Oppure con il Jeju Olle Trail, in Corea del Sud, dove i coreani hanno creato un percorso che serve come allenamento prima di venire in Europa per realizzare il Cammino di Santiago. Negli ultimi anni il numero di pellegrini jacopei che compiono almeno cento chilometri – a volte diverse centinaia di chilometri, dai Pirenei, dalla Francia o Germania o dal Portogallo – è aumentato, superando i trecentomila. Da origini chiaramente cristiane, il Cammino di Santiago è oggi un cammino ecumenico, profondamente spirituale e umano, popolato da pellegrini provenienti da tutto il mondo, cattolici, protestanti, anglicani e da persone che professano tutti i tipi di religioni, specialmente asiatici (buddisti o scintoisti) dal Giappone, dalla Cina e dalla Corea del Sud. — Questa rotta di pellegrinaggio, considerata dal Consiglio d’Europa nel 1987 come il Primo Itinerario Culturale Europeo, e patrimonio mondiale dell’Unesco dal 1993, non è, come potete ben capire, un percorso ordinario. Non è un itinerario escursionistico, anche se la presenza della natura, un mondo rurale composto da valli coltivate, montagne, fiumi e foreste, rappresenta un ambiente ideale
per il pellegrino per sentirsi parte della Creazione. Ma il suo segno distintivo resta il peso storico di un percorso con milleduecento anni di cultura e tradizione. Uno spazio sacro in cui gli attuali pellegrini, attenti agli stimoli ecologici, storici, tradizionali e spirituali, godono di un’esperienza unica e profondamente sentimentale. Sanno che stanno percorrendo un itinerario attraverso il quale migliaia e migliaia di pellegrini sono passati nei secoli passati. Possono godere di templi, cattedrali, monasteri e città storiche, ma soprattutto sentono l’ospitalità tradizionale, l’aiuto e la solidarietà degli hospitaleros volontari. E provano con vividezza un’esperienza molto particolare e intima con i loro compagni di viaggio, con la popolazione locale e con loro stessi. Quali sono le chiavi del successo del Camino de Santiago? Veramente sono difficili da spiegare. Ma per cercare di capirle, sembra fondamentale sapere che si tratta di un fenomeno storico che mantiene una grande vitalità. I secoli centrali del Medio Evo costituirono un’epoca aurea per i pellegrinaggi rivolti al sepolcro dell’apostolo San Giacomo, tracciati nel territorio della cristianità latina. — Nel corso dell’XI secolo, nell’Europa occidentale si verificò un fiorire delle vie di pellegrinaggio aventi come meta questo santo sepolcro dell’estremo occidente del mondo conosciuto. Compostela fu il centro di un mondo devoto, creativo e cosmopolita, consacrato ad una esperienza collettiva nella
Quando sorge il pellegrinaggio al locus sancti Iacobi nel nono secolo e si consoliderà durante i secoli centrali del Medioevo, l’ansia di entrare in contatto con l’ultraterreno viene ereditata dal santuario dedicato a San Giacomo. Pare evidente che, fin dalle sue origini, il fenomeno del Cammino di Santiago fu connesso con il sentimento cristiano di profonda devozione per le reliquie. In questo senso, il culto di San Giacomo Magno a Pistoia incoraggiò l’arcivescovo Diego Gelmírez nel XII secolo a inviare una reliquia dell’apostolo al vescovo Atto. — La scoperta della tomba di Santiago nel IX secolo confermò la notizia delle tradizioni legate
al trasferimento del suo corpo da Gerusalemme alla Galizia. Una terra dell’estremità occidentale del mondo conosciuto che, secondo altre tradizioni, era stata evangelizzata da San Giacomo il Maggiore. Il vescovo Teodomiro di Iria (847) ebbe l’onore del celebre ritrovamento. Come conseguenza della scoperta della tomba, avvenuta tra gli anni 820-830, all’interno di un’arca sepolcrale, in un luogo quasi disabitato della diocesi di Iria Flavia, il re Alfonso II (791-842) ed il suo prelato patrocinarono la creazione dell’infrastruttura di base per la costruzione del santuario primitivo. La colossale basilica romanica iniziò ad edificarsi nel 1075, e la sua costruzione si conclude all’inizio del Duecento,
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quale vi erano la pietà cristiana, la fede nell’intercessione dell’apostolo Giacomo Maggiore e l’esercizio dell’ospitalità. Questa attività fu supportata da un Cammino che metteva in comunicazione la città di Santiago con il resto dell’Europa. Secondo Sant’ Agostino, il pellegrinaggio devoto rappresenta lo sforzo collettivo dell’umanità nel suo transito nel mondo materiale; il cammino che conduce alla patria celeste dalla quale proviene l’uomo e verso la quale si rivolge dopo un soggiorno temporaneo ed effimero nel mondo sensibile. Tenendo presente questo principio le peregrinazioni cristiane iniziarono il loro periplo di devozione nei primi secoli della nostra era, con Roma e Gerusalemme come destinazioni principali.
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Il Cammino di Santiago è davvero un’esperienza unica, assolutamente da vivere…
The Way of St. James is a truly unique experience, absolutely to be experienced.
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con la realizzazione del Portico della Gloria del maestro Mateo e la consacrazione della cattedrale nel 1211. Nello spazio fisico e simbolico del percorso di pellegrinaggio a Compostela i sovrani medievali dimostrarono, nell’ambito artistico, la stessa decisione che dimostrarono creando l’infrastruttura primordiale della peregrinazione, riabilitando percorsi antichi, tracciando nuovi tratti, costruendo ponti, eliminando imposte e pedaggi e sostenendo la creazione di una rete assistenziale. Un aspetto significativo del fenomeno è rappresentato dal fatto che il Cammino di Santiago conti su un gran numero di santuari secondari dove si venerano reliquie celebri. Ma il principale miracolo cercato dal pellegrino medievale era il perdono dei suoi peccati e la sua rigenerazione spirituale. Un rinnovamento dello spirito ottenuto davanti all’altare maggiore della cattedrale di Santiago, situato supra corpus apostoli ed espresso attraverso la conchiglia di san Giacomo che ogni pellegrino cuciva ai suoi vestiti o portava appesa al collo. Poiché il significato simbolico
di quella conchiglia, secondo il sermone Veneranda dies del primo Libro del Codice “Calixtino”, rimanda alle buone opere in cui il pellegrino deve perseverare fino alla fine dei suoi giorni. — L’entusiasmo devoto e spontaneo della gente iniziò a scemare per le crisi del XIV e del XV secolo: la Guerra dei Cento Anni, la peste nera del 1348 e la crisi generale riguardante la Chiesa latina e la società occidentale. Questa lunga guerra tra i regni di Francia e Inghilterra spinse i pellegrini inglesi a cercare la rotta marittima per la Galizia. La fede nel Cammino continuò ad alimentare la speranza dei pellegrini anche durante l’età moderna, facendo sì che l’esperienza religiosa e culturale del Cammino uscisse rafforzata con l’impulso devoto della Controriforma. Nemmeno il razionalismo dell’Illuminismo erose la credenza religiosa nel valore del pellegrinaggio e così il Cammino continuò la sua storia nell’Ottocento, nonostante le critiche dell’enciclopedismo e il danno causato dall’invasione
napoleonica in Spagna e dalla Guerra dell’Indipendenza. Il Novecento ha rappresentato un’epoca difficile, con guerre che minarono la convivenza europea. Con la scomparsa della tensione provocata dai due blocchi sociopolitici, testa a testa nella guerra fredda, si apre una nuova speranza verso la fine del Novecento, in conformità con una società europea che riscopre l’essenza dei valori universali del pellegrinaggio a Compostela. Una società democratica che decide liberamente ed in modo spontaneo, come nel periodo di origine del fenomeno del Cammino, di sostenere il valore morale che fece del pellegrinaggio a Santiago uno dei fatti che più contribuirono al consolidamento dell’identità europea ed allo sviluppo della nostra cultura. ☜
____
____
Il Cammino, oltre ad
Besides being one of
essere uno dei più
the most important
importanti percorsi
pilgrimage routes in the
di pellegrinaggio al
world, the Way is today
mondo, rappresenta
a mass phenomenon
oggi un fenomeno di
of enormous spiritual,
massa di enorme valore
social, and economic
spirituale, sociale,
value.
economico e turistico... pistoiese, con a destra la ricostruzione della morfologia e dei corsi d’acqua (realizzazione: Fulvio Landi, UNIFI)
The pilgrims’ road
—
The Way of St. James, a historical and cultural link between Pistoia, Compostela and Europe Over 300,000 people annually travel the route, a UNESCO World Heritage Site since 1993
C
ulture and pilgrimage are terms intimately connected with a collective experience, the result of a historical epoch – the Middle Ages – in which a supernatural sense was deeply felt in the sanctuaries with important relics that became pilgrimage destinations. One of these pilgrimage routes, without which it is not possible to understand our common culture and identity, is the Way of St. James. It can be said that today the Way is a historical fact full of life: a product of Europe’s history promoted since the 1980s and 1990s by public authorities, the Compostela church, and the associations of friends of the Way of St. James, scattered around the world. In Galicia’s case, this project of revival, enhancement, and promotion has focused on the delimitation and restoration of the pilgrimage route itself, the creation of a network of seventy pilgrim hostels, the organization of a cultural program every year – which increases in each Holy Year (the next will be in 2021), and the incentive of historical research, with international
congresses, exhibition catalogs, monographic books and works written by specialists. In this sense, the work of the International Committee of Experts on the Way of St. James – with members from France, Spain, Italy, Portugal, Germany, and the United States, and with Professor Paolo Caucci of the University of Perugia as president – is of vital importance. Additionally, equally important are the institutional relations and joint promotion between the Way of St. James and other pilgrimage routes, like the Kumano Way (World Heritage) and the Shikoku Henro in Japan, or the Jeju Olle Trail in South Korea, where Koreans created a footpath used for training before coming to Europe to travel the Way of St. James. In the last few years, the number of Jacobean pilgrims covering at least one hundred kilometers – sometimes several hundred kilometers from the Pyrenees, from France, Germany, or Portugal – has increased to more than three hundred thousand. With clearly Christian origins, the Way of St. James today is a profoundly spiritual and human ecumenical path, populated by pilgrims from all over the world – Catholics, Protestants, Anglicans, as well as those who profess other religions, especially Asians (Buddhists or Shintoists) from Japan, China, and South Korea.
— Named the first European Cultural Route by the Council of Europe in 1987 and a UNESCO World Heritage Site in 1993, this pilgrimage route is no ordinary route, as you may realize. It is not a hiking itinerary, even if being before nature – a rural world of mountains, cultivated valleys, rivers, and forests – is an ideal environment for the pilgrim to feel a part of creation. However, its hallmark remains the historical importance of a journey with twelve hundred years of culture and tradition. A sacred space is where current pilgrims, attentive to ecological, historical, traditional, and spiritual stimuli may enjoy a unique, deeply emotional experience. They know that they are following a route over which thousands and thousands of pilgrims have passed in previous centuries. They can enjoy temples, cathedrals, monasteries, and historical cities, but above all they find the traditional hospitality, help, and solidarity of the volunteer hospitaleros. Moreover, they unquestionably experience a very special and intimate encounter with their fellow travelers, the local population, and themselves. What are the keys to the success of
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Culture & tradition
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Il Cammino, ai nostri giorni, è un fatto storico e pieno di vitalità…
Today the Way is a dynamic and historical fact
the Way of St. James? They truly are difficult to explain. Yet in order to try to understand them, it seems important to know that this historical phenomenon has retained great vitality. The central centuries of the Middle Ages were a golden age for pilgrimages to the tomb of the apostle St. James, drawn within the lands of Latin Christianity.
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— During the 11th century, Western European pilgrimage routes whose goal was this holy tomb at the far west of the known world flourished. Compostela was the center of a devout, creative, and cosmopolitan world, consecrated to a collective experience in which there was Christian piety, faith in the intercession of the Apostle James the Greater and the exercise of hospitality. This action was supported by a Way that connected the city of Santiago with the rest of Europe. According to St. Augustine, a devout pilgrimage represents the collective effort of humanity in its transit in the material world. Its path leads to the heavenly home from which humankind has come and towards which it turns after a temporary and ephemeral stay in the tangible world. With this principle in mind, Christian pilgrimages began their journey of devotion in the first centuries of our era, with Rome and Jerusalem as the main destinations. When the pilgrimage to the locus sancti Iacobi arose in the 9th century to be reinforced during the central centuries of the Middle Ages, the anxiety of coming into contact with the afterlife was
inherited by the sanctuary dedicated to St. James. It seems clear that, from its origins, the phenomenon of the Way of St. James was connected to a Christian feeling of profound devotion to relics. In this sense, the cult in Pistoia of St. James the Great encouraged Archbishop Diego Gelmirez to send a relic of the apostle to Bishop Atto in the 12th century.
eliminating taxes and tolls, and supporting the creation of a charitable network. One significant aspect of this phenomenon is the fact that the Way of St. James counted on a large number of secondary sanctuaries where famous relics were venerated. However, the main miracle sought by the medieval pilgrim was the forgiveness of his sins and his spiritual regeneration. A renewal — of the spirit was received before the The 9th-century discovery of the main altar of the Cathedral of Santiago, tomb of St. James confirmed information located supra corpus apostoli. It was on the traditions related to the transfer expressed by the shell of St. James that all of the saint’s body from Jerusalem to pilgrims sewed to their clothes or wore Galicia, a land at the western end of around their necks because, according the known world that, according to to the sermon Veneranda dies in Book other legends, St. James the Greater had One of the Codex Calixtinus, that evangelized. Between the years 820 and shell’s symbolic meaning refers to the 830, Bishop Theodemir of Iria (847) had good works in which the pilgrim must the privilege of finding this famous relic persevere until the end of his days. inside a sepulchral ark in an almost uninhabited place in the Diocese of Iria — Flavia. King Alfonso II (791-842) and The people’s devout and his prelate sponsored the creation of the spontaneous enthusiasm began to basic infrastructure for the construction slacken with the crises of the 14th and of a primitive sanctuary. The colossal 15th centuries: the Hundred Years War, Romanesque basilica began to be erected the Black Death of 1348, and the general in 1075, and ended at the beginning of turmoil vis-à-vis the Latin Church and the 13th century, with the construction of Western society. This long war between the Portico de la Gloria by Master Mateo the kingdoms of France and England led and the cathedral’s consecration in 1211. English pilgrims to seek a sea route to Galicia. In the physical and symbolic space of the pilgrimage route to Compostela, the Faith in the Way continued to nourish the hope of pilgrims also during the medieval monarchs demonstrated, in the artistic sphere, the same decision modern age, ensuring that the religious that they had shown in creating the and cultural experience of the Way emerged strengthened with the devout pilgrimage’s original infrastructure: restoring ancient paths, marking momentum of the Counter-Reformation. out new stretches, building bridges, Not even the rationalism of the
____
Nel corso dei secoli
Over the centuries, the
l’esperienza del
pilgrim’s experience
pellegrino è stata
has been marked by the
segnata dalla cadenza
cadence of his steps,
dei suoi passi,
profound contact with
dall’intenso contatto
nature, religiosity,
con la natura, dalla
contemplation of one’s
religiosità, dalla
own life, meeting
riflessione sulla propria
people with other
vita, dall’incontro con
origins and cultures.
persone di altre origini
After having traveled
e culture. Dopo tanti
so many kilometers,
chilometri percorsi,
arriving in the Galician
l’arrivo nella città
city is always a source of
galiziana è sempre una
great excitement.
grande emozione…
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Enlightenment eroded the religious belief in the value of pilgrimages. Consequently, the Way continued its history into the 19th century, despite the criticisms of encyclopedism and the damage caused by the Napoleonic invasion of Spain and the War of Independence. The 20th century was a difficult time, with wars that undermined European coexistence. With the disappearance of the tension caused by two socio-political blocs, head to head in the cold war, new hope opened towards the end of the 20th century, in line with a European society that was rediscovering the essential universal values of a pilgrimage to Compostela. Like in the period when the phenomenon of the Way began, a democratic society decided freely and spontaneously to support the moral value that made a pilgrimage to Santiago one of the details that contributed significantly to the consolidation of European identity and the development of our culture. ☜
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Da Pistoia a Santiago di Compostela
Pistoia, Santiago Minor —
Grande successo per la visita a Santiago de Compostela di una delegazione pistoiese invitata delle autorità galiziane. Presentato anche in Spagna il libro “L’altare argenteo di San Iacopo a Pistoia”.
testo Lorenzo Baldi
U
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na delegazione pistoiese, invitata ufficialmente dalla Xunta de Galicia, si è recata a Santiago di Compostela dal 23 al 25 Marzo, per la presentazione del volume “L’altare argenteo di San Iacopo a Pistoia” e per iniziare a lavorare ad un progetto comune per la valorizzazione del ruolo di Pistoia e dell’Altare Argenteo nel Cammino di Santiago. Il gruppo, coordinato da Paolo Caucci Von Saucken, Presidente Centro italiano Studi Compostellani e composto dall’Assessore al Turismo del Comune di Pistoia Alessandro Sabella, dall’Arciprete della Cattedrale di Pistoia Don Luca Carlesi, da Nicolò Begliomini e Fabrizio Tesi, rispettivamente Responsabile della Comunicazione e Legale Rappresentante della Giorgio Tesi Group e da Renato Chiti dell’Associazione Il Tesoro di San Iacopo – è stato accolto da una delegazione ufficiale, capeggiata da Román Rodríguez González, Conselleiro de Cultura e Turismo de Xunta de Galicia, Marta Lois Gonzalez del Concello de Santiago, M. Nava Castro Dominguez, del Dipartimento Cultura e Turismo della Xunta de Galicia e da Cecilia Pereira Marimòn, Comisaria de Xacobeo 2021.
— Durante questa visita si sono attivate importanti relazioni istituzionali tra la delegazione pistoiese e il Comune di Santiago, la diocesi della città spagnola e la Xunta de Galicia, con l’inizio di una fattiva collaborazione tra il comune di Pistoia e quello di Santiago. Il prossimo ottobre infatti, Pistoia ricambierà l’invito ed una delegazione spagnola sarà ospite della nostra città per finalizzare alcuni importanti accordi già presi in questo viaggio. Nel 2020 inoltre, si svolgeranno due mostre: a Pistoia per promuovere il Cammino e la città galiziana, mentre a Santiago sarà Pistoia la protagonista assoluta, con l’intento di valorizzare e rafforzare anche a livello internazionale l’importante ruolo della nostra città nel culto iacopeo. Nel pomeriggio di lunedì 25 marzo infine, grande successo anche per la presentazione, presso il Museo de Las Peregrinaciones, del libro “L’altare argenteo di San Iacopo a Pistoia” – con testi di Lucia Gai e foto di Nicolò Begliomini – quarto volume edito dalla Giorgio Tesi Editrice per la collana “Avvicinatevi alla Bellezza”, alla presenza del Conselleiro de cultura della Xunta de Galicia e delle autorità religiose e civili di Santiago.
— I risultati di questo viaggio sono stati presentati giovedì 4 aprile alle ore 12.00 in una conferenza stampa che si è tenuta presso la sede della Giorgio Tesi Group a cui hanno partecipato tutti i partecipanti oltre a Lucia Gai, Storica dell’arte ed autrice dei testi del libro e il Prof. Ezio Menchi, Membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione CARIPT. ☜ ____ Nella foto la delegazione pistoiese che si è recata a Santiago di Compostela nello scorso mese di Marzo, coordinata dal Prof. Paolo Caucci Von Saucken, Presidente del Centro Italiano di Studi Compostellani. ____ In the photo, the delegation from Pistoia that went to Santiago de Compostela last March, coordinated by Prof. Paolo Caucci Von Saucken, President of the Italian Center for Compostellan Studies.
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A sinistra due momenti
Don Luca Carlesi,
della vista della
Arciprete della
delegazione pistoiese a
Cattedrale di Pistoia,
Santiago, che ha sancito
mentre mostra sul libro
l’inizio di importanti
alle autorità galiziane
collaborazioni tra le
alcuni particolari
due città legate in
dell’Altare Argenteo di
maniera stretta nel
San Jacopo custodito
nome di San Giacomo
nella Cattedrale di San
Apostolo. ____
Zeno. ____
To the left, two shots of
Father Luca Carlesi,
the Pistoia delegation
Archpriest of the
to Santiago, which
Cathedral of Pistoia,
marked the beginning
showing to the Galician
of important alliances
authorities some details
between these two cities
from the book on the
linked so closely to the
Silver Altar of St. James
name of St. James the
kept in the Cathedral of
Apostle.
San Zeno.
From Pistoia to Santiago di Compostela
Pistoia, Santiago Minor A very successful visit to Santiago de Compostela by a delegation from Pistoia invited by the Galician authorities. The book “The Silver Altar of St. James in Pistoia” was also presented in Spain.
A
t the Xunta de Galicia’s official invitation, a delegation from Pistoia went to Santiago de Compostela 23-25 March to present the book “The Silver Altar of St. James in Pistoia” and to begin working on a joint project to promote the role of Pistoia and of the Silver Altar on the Way of St. James. Coordinated by Paolo Caucci Von Saucken, president of the Italian Center for Compostelan Studies, the group consisted of the Municipality of Pistoia’s Tourism Councilor, Alessandro Sabella; the archpriest of the Cathedral of Pistoia, Father Luca Carlesi; Nicolò Begliomini; and Fabrizio Tesi, respectively Communication Manager and Legal Representative of the Giorgio Tesi Group; and Renato Chiti of the Associazione Il Tesoro di San Jacopo. They were welcomed by an official delegation led by
Román Rodríguez González, Culture and Tourism Councilor, Xunta de Galicia; Marta Lois Gonzalez, Santiago City Council, M. Nava Castro Dominguez, the Department of Culture and Tourism, Xunta de Galicia; and Cecilia Pereira Marimòn, Xacobeo 2021 Commissioner. — During this visit, important institutional relations were begun between the Pistoia delegation and the Municipality of Santiago, its diocese, and the Xunta de Galicia, with the municipalities of Pistoia and of Santiago beginning a robust partnership. In addition, Pistoia has returned the invitation for next October with a Spanish delegation as a guest of our city to finalize some important agreements already made during this trip. Moreover, two exhibitions will take place in 2020. One will be in Pistoia to promote the Way and the Galician city, while Pistoia will be the star in Santiago, in an effort to enhance and strengthen our city’s important role in the Jacobean cult.
Finally, the presentation at the Museo de Las Peregrinaciones of the book “The Silver Altar of St. James in Pistoia” – with text by Lucia Gai and photos by Nicolò Begliomini – fourth book in the “Approaching Beauty” series published by Giorgio Tesi Editrice before the Xunta de Galicia Culture and Tourism councilor and Santiago’s religious and civil authorities on the afternoon of Monday, 25 March, was also a great success. — The results of this trip were presented on Thursday, 4 April, at 12:00 at a press conference held at the Giorgio Tesi Group headquarters. It was attended by all the participants as well as by Lucia Gai, art historian and author of the book’s text, and Prof. Ezio Menchi, member of the Fondazione CARIPT’s Board of Directors. ☜
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Pistoia nel mondo
Danzando a New York —
____
____
Ballerina
On the other side of the
professionista, 23
Atlantic, the 23-year-old
anni, Irene Paci ha
professional dancer
fatto – dall’altra parte
Irene Paci has turned her
dell’Atlantico – di una
great passion into a job
grande passione il
through tenacity, many
proprio lavoro grazie a
sacrifices, and a great
tenacia, tanti sacrifici ed
deal of enthusiasm.
un grande entusiasmo.
La storia e i successi di Irene Paci, 23 anni, ballerina professionista che si formata a Pistoia e a Parigi e che oggi vive e lavora negli Stati Uniti
I
foto
“I’m breathing under water” ed è stato presentato il 23 giugno al Dixon Place. C’è un po’ di Pistoia, in ogni suo passo di danza. Quella città che Irene non dimentica: “È a Pistoia che ho scoperto e iniziato a coltivare la passione per la danza, con una prospettiva aperta al mondo grazie ai tanti protagonisti internazionali che la mia scuola ha ospitato negli anni – ci dice al telefono –. Anche se oggi cerco di trovare l’opportunità di ballare nei tanti teatri di New York, sento che a Pistoia ci sono le mie radici, la mia famiglia, il mio nido. Sarebbe bellissimo se potesse diventare lo scenario di eventi dedicati alla danza”. E Pistoia, da parte sua, attraverso NATURART, vuole continuare a seguire il suo lavoro. ☜
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lavorando tra l’altro con Yin Yue, Andrea Miller, Limón Dance Company, Hubbard Street Dance Giovanni Capecchi Marta Colombo Chicago, Geraldine Armstrong, Marc Du Bouays, Samuel Wuersten, l mondo come palcoscenico. Miki Orihara, Cristiana Morganti, La valigia pronta per coltivare e danzando lavori di Darshan un mestiere che è anche la Bhuller, Earl Mosley, Darrell passione della propria vita: Moultrie, Brice Mousset, Amy Hall. quello di ballerina professionista. Irene è attualmente membro della Un legame particolare con tre città: compagnia Grazia Capri Dance Pistoia, dove è nata 23 anni fa e Company e della compagnia Cross dove si è formata per 11 anni presso Move Lab diretta da Guanglei Hui. Axe Ballet diretta da Antonella Ha da poco terminato un lavoro Tronci; Parigi, dove ha proseguito con la pluripremiata ballerina i suoi studi presso l’Institut de e coreografa francese di origini Formation Professionelle de Danse malgasce, Gwen Rokotovao, Jazz di Rick Odums; e New York, culminato in una esibizione, il 12 dove nel 2015 viene accettata nella maggio, all’evento International rinomata The Ailey School presso la Humans Rights Art Festival, ed ha quale ha conseguito il diploma nel appena concluso uno spettacolo con Certificate Program. Grazia Capri, la coreografa italiana Lei è Irene Paci e lo scatto incontrata a New York: si intitola (MartaColomboPhotography) che la ritrae mentre danza con i grattaceli di New York sullo sfondo sembra l’emblema della sua storia. Fatta di sacrifici, di entusiasmo e di tenacia. E, naturalmente, di sogni, che via via si sono avverati, come nelle più belle favole. Ora, lontana dalla sua Pistoia, dall’altra parte dell’Atlantico, ha già un curriculum di spettacoli e collaborazioni rilevante. Ha partecipato a numerosi Summer Intensives, tra cui spiccano quelli presso Nederlands Dans Theatre, Henny Jurriëns Stichting, Étés de la Danse di Parigi e il Conservatorio di danza di San Francisco; ha inoltre partecipato a numerosi workshops in tutta Europa e negli Stati Uniti,
testo
____
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Grazie all’impegno, al
A destra, nella
lavoro ed al talento i
splendida foto di Marta
sogni di questa giovane
Colombo, Irene mentre
ragazza pistoiese si
balla a Central Park, con
sono avverati tanto
sullo sfondo il tipico
che oggi si esibisce
skyline della Grande
da professionista nei
Mela. ____
migliori teatri di New York. ____
To the right, in Marta
Thanks to her
photos, Irene as she
commitment, hard work,
dances in Central Park,
and talent, the dreams
with the typical Big
of this young woman
Apple skyline in the
from Pistoia have come
background.
Colombo’s splendid
true and today she dances professionally in New York’s best theaters.
Pistoia around the world
Dancing in New York
—
The story and successes of 23-yearold Irene Paci, a professional dancer trained in Pistoia and Paris, now living and working in the United States
T
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he world is a stage, with suitcase at the ready to cultivate a métier that is also one’s life passion as a professional dancer. Irene Paci has a special bond with three cities: Pistoia, where she was born 23 years ago and trained for 11 years at Axe Ballet directed by Antonella Tronci; Paris, where she continued her studies at Rick Odums’s Institut de Formation Professionelle de Danse Jazz; and New York where, in 2015, she was accepted into the renowned Ailey School, receiving her diploma in the Certificate Program. This is Irene Paci and this shot (MartaColomboPhotography) of her dancing against the background of New York’s skyscrapers seems to be emblematic of her story of sacrifice, enthusiasm, tenacity, and, of course, of dreams gradually coming true, like in the best fairy tales. Now, far from her Pistoia, on the other side of the
Atlantic, she already has a résumé of significant shows and collaborations. She has participated in numerous summer intensives, including at the Nederlands Dans Theatre, Henny Jurriëns Stichting, Étés de la Danse in Paris, and the San Francisco Conservatory of Dance. In addition, she has attended numerous workshops throughout Europe and the United States working with, among others, Yin Yue, Andrea Miller, Limón Dance Company, Hubbard Street Dance Chicago, Geraldine Armstrong, Marc Du Bouays, Samuel Wuersten, Miki Orihara, and Cristiana Morganti. She has performed works by Darshan Bhuller, Earl Mosley, Darrell Moultrie, Brice Mousset, and Amy Hall. Irene is currently a member of the Grazia Capri Dance Company and of Cross Move Lab, a company directed by Guanglei Hui. She has just finished a job with the award-winning French dancer and choreographer of Malagasy origins, Gwen Rokotovao, culminating
in a performance on 12 May at the International Humans Rights Art Festival. In addition, she is preparing a show with Grazia Capri, the Italian choreographer she met in New York. Called “I’m breathing under water”, it will be presented on 23 June at Dixon Place. Every dance step contains a bit of Pistoia, the city that Irene has not forgotten. “I discovered and started to develop a passion for dance in Pistoia, with a perspective open to the world because of the many international dancers hosted by my school over the years,” she tells us over the phone. “Although I am trying to find dance opportunities in New York’s many theaters today, I feel that my roots, family, and home are in Pistoia. It would be great if it could become the setting for events dedicated to dance.” For its part, Pistoia, through NATURART, plans to continue to follow her work. ☜
NATURART | APRILE 2019 | 69
PubbliNATURART
PubbliNATURART
AUDIOMEDICAL PISTOIA Tecnologia e informazione fondamentali per l’udito —
uditiva. “Grazie ai recenti progressi tecnologici – continua il Dott. Ballerini – oggi sono presenti sul mercato dispositivi di vario genere che aiutano a compensare il disagio derivante da una scarsa sensibilità uditiva in condizioni particolari di ascolto e grazie alle nuove tecnologie, oggi è possibile ascoltare il telefono o la televisione attraverso la protesi acustica senza dver ricorrere a dispositivi a filo o troppo ingombranti”. Con la trasmissione Bluetooth in particolare, i moderni apparecchi acustici non solo correggono l’udito, ma diventano veri e propri strumenti di comunicazione che si possono connettere a a smartphone, tv, tablet e Pc. “La cosa importante – afferma ancora Ballerini – è non dimenticare che il dispositivo
protesico serve a correggere il problema di udito in quanto fattore di salute e non certo a proporre e sostenere uno stile di vita in line a con le esigenze del mercato. A volte questo confine e molto sottile. Voglio concludere dicendo che la prevenzione è importantissima e il tecnico audioprotesista è tenuto a proporre, incoraggiare e sostenere tutti i comportamenti utili alla prevenzione della sordità, primi tra tutti controlli periodici ed accurati della funzione uditiva e l’uso di otoprotettori (cuffie e tappi) per difendersi dai rumori più forti. La migliore prevenzione passa anche dalla corretta informazione e proprio per questo i professionisti di questo settore devono sempre approfondire con i pazienti le tematiche di questo argomento”
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“Correggere l’udito di una persona significa contribuire in modo decisivo a migliorarle la qualità della vita”, un’affermazione importante, quella del Dott. Gilberto Ballerini, titolare del Centro Audiomedical di Pistoia, specializzato nell’applicazione e nell’adattamento di protesi acustiche. Qual è la prima regola che un professionista del settore non deve dimenticare? “È fondamentale confrontarsi con cura ed attenzione con bisogni della persona che si appresta ad assistere”. E infatti, proprio con l’obiettivo di ottenere il maggior beneficio dall’uso dei dispositivi scelti dall’ l’audioprotesista, è sempre opportuno che la persona venga accompagnata in un percorso di riadattamento e riabilitazione
www.uditovivo.com
Il Dottor Gilberto Ballerini, titolare del centro di Pistoia, parla dell’importanza dell’innovazione tecnologia e informazione professionale per migliorare la vita delle persone.
Arte & botanica
Il verde pistoiese protagonista alla Milano Design Week — Nel quartiere Isola un percorso tra arte e botanica, con piante topiate alla moda rinascimentale, macchine fantastiche e teste gigantesche, grazie alla collaborazione tra Giorgio Tesi Group e Claudia Zanfi, ideatrice del progetto artistico
testo Lorenzo Baldi —
foto Nicolò Begliomini 72 | NATURART | APRILE 2019
NATURART | APRILE 2019 | 73
N
74 | NATURART | APRILE 2019
ell’Anno Leonardiano, in cui si celebrano i 500 anni dalla scomparsa del Genio di Vinci, Giorgio Tesi Group ha portato a Milano il verde toscano per il progetto “I Giardini di Leonardo”, nell’ambito della Milano Design Week. Ecodesign e arte sono i temi proposti dalla 19/esima edizione del programma Green Island, che ha saputo costruire negli anni una rete di oltre 100 realtà pubbliche e private, tra cui autori, architetti, storici dell’arte, amministrazioni pubbliche e fondazioni. “I Giardini di Leonardo” si sono sviluppati nell’area compresa tra piazza Gae Aulenti e il Quartiere Isola, uno dei più frizzanti sulla scena milanese. Il progetto, ideato dalla storica dell’arte e appassionata di giardini Claudia Zanfi, in partnership con Giorgio Tesi Group, ha reso omaggio al grande maestro, traendo ispirazione dai giardini presenti nelle sue opere pittoriche, ripensati in chiave contemporanea. Il progetto ha coinvolto giovani artisti e designer nella realizzazione di installazioni green e materiali naturali, con l’obiettivo di ricreare un dialogo tra la memoria dei luoghi e la creatività. Per tutta la durata della Milano Design
Week attraversare la zona di Isola ha significato immergersi in un inedito percorso nella natura, con piante di varie tonalità di verde e diversi profumi. Tra gli autori chiamati a interpretare I Giardini di Leonardo da Claudia Zanfi, anima verde della Milano Design Week anche l’artista Michele Fabbricatore, che ha già all’attivo importanti collaborazioni con la Giorgio Tesi Group all’interno dell’ambizioso progetto Giorgio Tesi eARTh “Growing Creativity”. A Milano è arrivata un’imponente installazione-scultura creata da Fabbricatore per Giorgio Tesi, con aiuole fiorite e un giardino mediterraneo di ispirazione leonardesca. L’opera, alta oltre 4 metri, è una grande testa stilizzata, metafora per raccontare che la nostra mente è come una pianta e come tale può essere nutrita, e dare ‘frutti’, con l’essere umano che può così giungere alla sua ideale ‘fioritura’, che è quel luogo, interiore ed esteriore, dove offre il meglio di sé. I Giardini di Leonardo hanno rappresentato in questo senso una nuova tappa di un percorso già avviato dal gruppo Giorgio Tesi con “Il giardino della Mente” e diretto a stimolare il rispetto per l’ambiente, il senso di appartenenza alla
____ In apertura, davanti
comunità, il rapporto dell’uomo con la natura, stavolta attraverso le opere di Leonardo da Vinci. Un obiettivo che si coniuga di volta in volta per coinvolgere adulti, bambini e famiglie: nel programma della kermesse milanese infatti, si sono svolti laboratori didattici per grandi e piccoli sul tema della flora e della botanica, ma anche aperitivi bio e visite guidate alle installazioni. Questo importante progetto è stato realizzato in collaborazione con IDD – Isola Design District e prestigiose istituzioni pubbliche e private, tra cui: Comune di Milano, Regione Lombardia, Polidesign, FAI (Fondo Ambiente Italiano), Legambiente, Legno Urbano, Atelier del Paesaggio e BikeMI, contando su importanti media partner come Artribune, Zero, Gardenia, etc… ☜
al Palazzo della Regione Lombardia, la grande testa stilizzata realizzata da Michele Fabbricatore per “Il giardino della Mente” all’interno del progetto Giorgio Tesi eARTh “Growing Creativity”. ____ Opening, in front of the Palazzo della Regione Lombardia, the large stylized head created by Michele Fabbricatore for “The Garden of the Mind” as part of the Giorgio Tesi project, eARTh “Growing Creativity”.
____ Il progetto ha coinvolto giovani
Art & Botany
artisti e designer
Pistoia’s Greenery Stars at Milan Design Week
I
n this Year of Leonardo, celebrating the quincentennial of the death of the genius from Vinci, Giorgio Tesi Group brought Tuscan greenery to Milan for the project “Leonardo’s Gardens”, during Milan Design Week. Eco-design and art were the themes of the 19th Green Island program, which, over the years, has built a network of over 100 public and private entities, including authors, architects, art historians, public administrations, and foundations . “Leonardo’s Gardens” were created in the area between Piazza
installazioni green e materiali naturali, con l’obiettivo di ricreare un dialogo tra la memoria dei luoghi e la creatività. ____ The project involved young artists and designers who created green and naturalmaterial installations, in order to re-establish a dialogue between the memory of places and
Gae Aulenti and the Isola quarter, one of the most vibrant on the Milanese scene. The project, conceived by the art historian and lover of gardens Claudia Zanfi, in partnership with Giorgio Tesi Group, honored the great master, drawing inspiration from the gardens seen in his pictorial works, re-imagined in a contemporary key. The project involved young artists and designers who created green and natural-material installations, in order to re-establish a dialogue between the memory of places and creativity. Throughout the entire Milan Design Week, passing through the Isola
area meant finding yourself in an extraordinary tour through nature, with plants in various shades of green and diverse fragrances. Among those invited to interpret Leonardo’s Gardens by Claudia Zanfi, the green soul of Milan Design Week, was also the artist Michele Fabbricatore, who has previously partnered extensively with the Giorgio Tesi Group on the ambitious Giorgio Tesi eARTh project, “Growing Creativity”. The imposing sculpture-installation created for Giorgio Tesi by Fabbricatore arrived in Milan, along with flower beds
creativity.
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—
In the Isola quarter, a journey through art and botany, with Renaissance-style topiary plants, fantastic machines, and gigantic heads, thanks to the partnership between Giorgio Tesi Group and Claudia Zanfi, creator of the art project
nella realizzazione di
La Piattaforma Cloud per la Gestione Automatizzata
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a cosa serve
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____
____
Nel programma della
The Milan event’s
kermesse milanese, si
program included
sono svolti laboratori
educational workshops
didattici per grandi e
for adults and children
piccoli sul tema della
on the theme of flora
flora e della botanica.
and botany.
organic aperitifs and guided visits to the installations. This important project was carried out in cooperation with IDD – Isola Design District and such prestigious public and private institutions as the Municipality of Milan, the Lombardy Region, Polidesign, FAI (Italian Environment Fund), Legambiente, Legno Urbano, Atelier del Paesaggio and BikeMI, relying on well-known media partners like Artribune, Zero, Gardenia, etc... ☜
____
Nell’ambito di Milano
As part of Milan Design
Design Week 2019, “I
Week 2019, “Leonardo’s
Giardini di Leonardo”
Gardens” were created
si sono sviluppati
in the area between
nell’area compresa tra
Piazza Gae Aulenti and
piazza Gae Aulenti e il
the Isola quarter, one of
Quartiere Isola, uno dei
the most vibrant on the
più frizzanti sulla scena
Milanese scene.
milanese.
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and a Mediterranean garden inspired by Leonardo. Over 4 meters high, the work was a large stylized head, a metaphor for how our mind is like a plant and can be nourished to give “fruit”, with humans thus able to achieve an ideal “growth” of that inner and outer place where we offer the best of ourselves. In this sense, Leonardo’s Gardens were a new stop on a journey already started by the Giorgio Tesi Group with “The Garden of the Mind”, intended to promote respect for the environment, a sense of belonging to a community, and the human relationship with nature, this time through the works of Leonardo da Vinci – a goal that goes hand in hand at any time by involving adults, children and families. Furthermore, the Milan event’s program included educational workshops for adults and children on the theme of flora and botany in addition to
____
Fondazione Giorgio Tesi Onlus
Un pomario alla Casa di Gello —
____ Presso la struttura pistoiese è stato naugurato anche un nuovo frutteto realizzato in
testo Carlo Vezzosi
Info: www.associazioneagrabah.it
D
omenica 7 aprile 2019 a partire dalle 15 si è svolto un evento aperto alla cittadinanza organizzato in occasione della Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo. Inaugurato anche un nuovo frutteto in collaborazione con la Fondazione Giorgio Tesi Onlus. Domenica 7 aprile dalle ore 15 c’è stato l’appuntamento con l’Open Day alla Casa di Gello, che ha aperto la porte al pubblico mostrando gli spazi e i progetti di Agrabah Onlus. Tra gli appuntamenti della giornata, che è stata un’occasione preziosa di conoscere la realtà della farm community. Come di consueto, l’iniziativa si è svolta in occasione della Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, che quest’anno ha visto, il 2 aprile, Agrabah prendere parte anche alla manifestazione nazionale organizzata a Firenze dal Coordinamento regionale delle associazioni familiari con autismo.
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Grazie alle piante donate dalla Fondazione Giorgio Tesi Onlus, e al sostegno offerti da quest’ultima,
inoltre, alla Casa di Gello è stato realizzato un frutteto con tutte le specie da frutto, si tratta di un vero e proprio pomario in cui le piante saranno coltivate nella forma naturale; sono state scelte varietà rustiche, alcune antiche, adatte agli scopi del centro, ovvero: osservare le varie fasi fenologiche delle singole varietà, raccogliere i frutti per il consumo fresco e per la trasformazione; effettuare semplici operazioni colurali. L’inerbimento è alla base della gestione del suolo, non si effettueranno potature se non l’asportazione di rami secchi. Questo particolare frutteto sarà un laboratorio per i ragazzi, uno spazio per osservare e per toccare con mano l’evolversi della crescita e della vita delle piante da frutto. Il pomeriggio è poi proseguito in allegria grazie a Pompieropoli, il villaggio ludico – educativo del vigili del fuoco ed alla presenza delle bancarelle con i prodotti realizzati dai ragazzi nell’ambito dei laboratori di ceramica, falegnameria e decoupage e durante le attività della farm che si svolgono regolarmente alla Casa di Gello, una struttura dove è prevista infatti una formazione specifica nel settore ortofrutticolo e in altri campi lavorativi (falegnameria, cucina, segreteria), oltre ai percorsi terapeutici comprensivi di laboratori teatrali, sportivi, espressivi e di onoterapia.
collaborazione con la Fondazione Giorgio Tesi Onlus. ____ A new orchard created in collaboration with the non-profit Giorgio Tesi Foundation was also inaugurated at the Pistoia structure.
____
____
La Farm Community
The Gello House Farm
“Casa di Gello” è una
Community provides
struttura dove, oltre
specific training in the
a percorsi terapeutici
fruit and vegetable
comprensivi di
sector and other
laboratori teatrali,
fields of employment
sportivi, espressivi e di
(carpentry, cooking,
onoterapia, è prevista
secretarial), as well as
una formazione
therapeutic courses
specifica sia nel settore
including theatrical,
ortofrutticolo che in
sports, expressive, and
falegnameria, cucina e
onotherapy workshops.
segreteria.
An apple-orchard at Gello House
Domenica 7 aprile 2019 c’è stato
n Sunday, 7 April 2019, starting at 3pm, an event organized to celebrate World Autism Awareness Day was held for the townspeople. A new orchard was also inaugurated in collaboration with the non-profit Fondazione Giorgio Tesi.
l’appuntamento con l’Open Day alla Casa di Gello, che ha aperto la porte al pubblico mostrando gli spazi e i progetti di Agrabah Onlus. ____ On Sunday, 7 April 2019, an Open Day was held at the Gello House, which opened its doors to the public to show off the spaces and projects of the non-profit Agrabah.
Beginning at 3 pm on Sunday, 7 April, there was the date for the Open Day at Gello House, which opened its doors to the public to show off the spaces and projects of the non-profit Agrabah. The day’s events offered a valuable opportunity to learn about the farm community in addition to Pompieropoli, thanks to a partnership with Pistoia’s National Association of Fire Brigades. As usual, the initiative took place on World Autism Awareness Day, with Agrabah also taking part this year in the national demonstration organized on April 2 in Florence by the regional co ordination of associations for families with autistic members.
The day in Pistoia was attended by Agrabah’s president, Alvaro Gaggioli; Società della Salute pistoiese’s director, Daniele Mannelli; and Professor Carlo Vezzosi, steering committee president of the non-profit Fondazione Giorgio Tesi. Thanks to the plants and the support offered by the latter to Gello House, an orchard was planted that day immediately after the institutional greetings. The pleasant afternoon then continued thanks to Pompieropoli, the fire brigade’s recreational-educational village, and the stands with products made by the young people in the ceramics, carpentry, and decoupage workshops and during the farm activities regularly carried out at Gello House. In fact, the facility provides specific training in the fruit and vegetable sector in addition to other fields of employment (carpentry, cooking, secretarial), as well as therapeutic courses including theatrical, sports, expressive, and onotherapy workshops. ☜
NATURART | APRILE 2019 | 79
____
— O
Musei pistoiesi
Fondazione Pistoia Musei — Le attività del nuovo sistema museale pistoiese promosso da Fondazione Caript, inaugurate con due splendide mostre attualmente in corso a Palazzo Buontalenti e Palazzo de’Rossi.
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testo Fondazione Caript
NATURART | APRILE 2019 | 81
____
____
Questo nuovo sistema
Inaugurata ad aprile,
museale ha l’obiettivo
Pistoia Novecento.
di raccontare la città
1900-1945 è allestita
dalle sue origini fino
nelle rinnovate sale
alle vicende artistiche
espositive di Palazzo
del Novecento, con una
de’ Rossi ed è curata
particolare attenzione
da Annamaria Iacuzzi e
all’arte moderna e
Philip Rylands. ____
contemporanea. ____
Inaugurated in April,
This new museum
Pistoia Novecento.
system’s objective is to
1900-1945 is held in the
tell about the city from
renovated exhibition
its origins to artistic
halls of Palazzo de’ Rossi
events of the twentieth
and has been curated by
century, with particular
Annamaria Iacuzzi and
attention to modern and
Philip Rylands.
contemporary art.
82 | NATURART | APRILE 2019
____
Fondazione Pistoia
The Fondazione Pistoia
Musei è promosso da
Musei is promoted by
Fondazione Caript sotto
the Fondazione Caript
la Direzione Scientifica
under the direction of
di Philip Rylands
Philip Rylands – Director
– Direttore Emerito
Emeritus, Peggy
Collezione Peggy
Guggenheim Collection,
Guggenheim, Venezia
Venice.
PALAZZO DE’ ROSSI PISTOIA NOVECENTO 1900-1945 Palazzo de’ Rossi, via de’ Rossi 26, Pistoia 18 aprile 2019 – 19 aprile 2020
PALAZZO BUONTALENTI ITALIA MODERNA 1945-1975 Dalla Ricostruzione alla Contestazione Opere dalla Collezione Intesa Sanpaolo Palazzo Buontalenti, via de’ Rossi 7, Pistoia 18 aprile – 17 novembre 2019 ORARI Tutti i giorni dalle ore 10 alle 18. Chiuso il mercoledì. info@fondazionepistoiamusei.it www.fondazionepistoiamusei.it 0573 974266/974267
È tra il 1945 e i successivi trent’anni – dopo una guerra che ha lasciato non solo macerie materiali, ma anche culturali – che l’Italia cambia i comportamenti sociali, modernizzandosi visibilmente e affrontando, dopo la straordinaria anticipazione del Futurismo, il problema della Modernità. Nella prima parte della mostra, Le macerie e la speranza, si affronta il periodo dal ’45 al ’60. Attraverso le opere di artisti tra i quali Enrico Baj, Mario Nigro, Giulio Turcato, Renato Guttuso e Antonio Recalcati, si ripercorre la fase subito successiva alla guerra, in cui si sente il bisogno di trovare nuovi modelli cui appellarsi, per esprimere quell’ansia di rinnovamento che percorre tutto il mondo. Gli anni Cinquanta sono invece caratterizzati su scala planetaria da quello che in Italia è noto come l’Informale, alfabeto visivo che utilizza solo elementi basilari, primari, come il segno, il gesto, la materia. Come esprimere su una tela un senso di ribellione meglio che con un gesto ampio, veloce, carico di colore? NATURART | APRILE 2019 | 83
____
— La prima, Italia Moderna 1945 – 1975. Dalla Ricostruzione alla Contestazione, a cura di Marco Meneguzzo e con una selezione di oltre centocinquanta opere dalle collezioni Intesa Sanpaolo, affronta già nel titolo un problema di indagine critica con l’intenzione di mostrare il complesso tessuto artistico italiano in uno dei periodi di trasformazione del Paese tra i più fecondi. Suddivisa in due “tappe” – Le macerie e la speranza (18 aprile-25 agosto) e Il benessere e la crisi (13 settembre-17 novembre) – la mostra indaga il concetto di modernità nelle sue diverse accezioni: da una parte il senso comune, per cui il “moderno” è ciò che risulta nuovo, veloce, innaturale e lontano dalle consuetudini; dall’altra la Modernità (stavolta con l’iniziale maiuscola) ben precisata storicamente e concettualmente, che si manifesta come un’idea di progetto, includendo in sé la convinzione di poter essere i protagonisti del proprio futuro. Così, la Modernità del XX secolo comprende quel periodo in cui i popoli, le culture, le nazioni, ma anche i singoli individui, vivono sulla base di grandi ideali e grandi valori.
Info mostre
ZOOM
F
ondazione Pistoia Musei, nuovo sistema museale articolato in quattro sedi (Palazzo de’ Rossi, Palazzo Buontalenti, Antico Palazzo dei Vescovi, San Salvatore), promosso da Fondazione Caript sotto la Direzione Scientifica di Philip Rylands – Direttore Emerito Collezione Peggy Guggenheim, Venezia – ha l’obiettivo di raccontare la città dalle sue origini fino alle vicende artistiche del Novecento, con un programma espositivo internazionale e un’attenzione particolare all’arte moderna e contemporanea. Le attività del polo sono state inaugurate da due mostre attualmente in corso nelle sedi di Palazzo Buontalenti e Palazzo de’ Rossi.
Andando oltre la mera scelta cronologica degli artisti – tra cui Carla Accardi, Afro, Fausto Melotti, Lucio Fontana, Bruno Munari, Emilio Vedova e Giuseppe Capogrossi – e la loro suddivisione per movimenti, la mostra arriva a chiedersi se esista una sorta di continuum in grado di identificare una cultura unitaria, presupponendo quindi un vero e proprio modello italiano. La risposta, inevitabilmente, non è scontata. — La seconda mostra inaugurata ad aprile, Pistoia Novecento. 19001945, allestita nelle rinnovate sale espositive di Palazzo de’ Rossi e curata da Annamaria Iacuzzi e Philip Rylands, consente invece una lettura del panorama artistico pistoiese nel suo articolarsi di generazioni e momenti espositivi nell’arco del primo quarantennio del Novecento.
La selezione propone dipinti, sculture e opere grafiche degli autori pistoiesi attivi tra il 1900 e il 1945, a cui sono affiancate alcune opere di artisti non pistoiesi il cui ruolo, tuttavia, si è rilevato significativo per la temperie culturale cittadina di questo periodo. Il riallestimento, quindi, di una selezione delle opere della collezione di Fondazione Caript, arricchito delle opere in comodato di Intesa Sanpaolo e di altri prestatori pubblici e privati, consente di leggere le vicende artistiche cittadine della prima metà del Novecento attraverso le opere dello scultore simbolista Andrea Lippi e del pittore futurista Mario Nannini; di Francesco Chiappelli, Alberto Caligiani, Giulio Innocenti fino alla Scuola pittorica pistoiese attiva tra le due guerre, di cui fece parte anche il giovane Marino Marini: Renzo Agostini, Pietro Bugiani, Alfiero Cappellini, Corrado Zanzotto, Umberto Mariotti, Egle Marini. Il riallestimento è anche l’occasione per ammirare opere di artisti non pistoiesi come Galileo Chini, Giovanni Costetti e Achille Lega. ☜
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Pistoiese Museums
Fondazione Pistoia Musei
____
____
A sinistra, Philip
In alto Italia Moderna
Rylands – Direttore
1945 – 1975. Dalla
Emerito Collezione
Ricostruzione alla
Peggy Guggenheim,
Contestazione, a cura
Venezia e Direttore
di Marco Meneguzzo,
Scientifico di
ospitata nella sede di
Fondazione Pistoia Musei, durante la
Palazo Buontalenti. ____
presentazione del
Above, Modern Italy
nuovo sistema museale
1945 – 1975. From
pistoiese. ____
Reconstruction to
To the left, Philip
Marco Meneguzzo,
Rylands – Director
housed in Palazzo
Emeritus of the Peggy
Buontalenti.
Protest, curated by
Guggenheim Collection, Venice and Director of the Fondazione Pistoia Musei, during the presentation of the new Pistoia museum system.
____ Il nuovo polo museale pistoiese è articolato in quattro sedi: Palazzo de’ Rossi, Palazzo Buontalenti, Antico Palazzo dei Vescovi e San Salvatore ____ The new Pistoia museum group has four locations: Palazzo de’ Rossi, Palazzo Buontalenti, the Ancient Bishop’s Palace, and San Salvatore
The activities of the new Pistoia museum system promoted by Fondazione Caript were inaugurated with the two splendid exhibitions currently underway at Palazzo Buontalenti and Palazzo de’ Rossi.
T
he Fondazione Pistoia Musei is the new museum system organized in four locations (Palazzo de’ Rossi, Palazzo Buontalenti, the Ancient Bishops’ Palace, and San Salvatore), promoted by Fondazione Caript under the direction of Philip Rylands, Director Emeritus, Peggy Guggenheim Collection, Venice. Its objective is to tell about the city from its origins to the artistic events of the twentieth century, with an international exhibition program and special emphasis on modern and contemporary art. The system’s activities were inaugurated with the two exhibitions currently underway in Palazzo Buontalenti and Palazzo de’ Rossi. — The first, Italia Moderna 1945 – 1975. From Reconstruction to Student Riots, curated by Marco Meneguzzo, presents a selection of over one hundred and fifty works from the Intesa Sanpaolo collections. The title itself already addresses a question of critical inquiry meant to show the complex fabric of Italian art during one of the country’s most fertile periods of transformation. Divided into two “stages” – Rubble and Resilience (18 April-25 August) and Prosperity and Crisis (13 September-17 November), the exhibition explores the concept of modernity in its various meanings. On the one hand, there is the general meaning, with “modern” standing for anything new, fast, abnormal, and distant from traditions. On the other, Modernity (with a capital “m”) has
NATURART | APRILE 2019 | 85
—
86 | NATURART | APRILE 2019
been historically and conceptually well defined, expressed as a project concept, including within itself the conviction of ability to play the leading role in its own future. Thus, twentieth-century Modernity includes that period in which peoples, cultures, and nations as well as individuals are remembered on the basis of great ideals and great values. It was between 1945 and the following thirty years – after a war that left not only physical but cultural ruins – that Italy’s social behavior changed, visibly modernizing and facing after the extraordinary harbinger of Futurism and the question of Modernity. The first part of the exhibition, Rubble and Resilience, deals with the period 19451960. The chapter immediately following the war is traced through the works of such artists as Enrico Baj, Mario Nigro, Giulio Turcato, Renato Guttuso, and Antonio Recalcati, in which one feels the need to find new models to invoke and to express that anxiety of renewal that was enveloping the whole world. The 1950s were instead defined on a global scale by what in Italy was known as the Informal, a visual alphabet using only basic, primary elements, such as sign, gesture, and material. How better to express a sense of rebellion on a canvas than with a broad, quick, colorful gesture? Going beyond a merely chronological choice of artists – Carla Accardi, Afro, Fausto Melotti, Lucio Fontana, Bruno Munari, Emilio Vedova, and Giuseppe Capogrossi, among others – and their subdivision by movements, the exhibition wonders if there is a sort of continuum capable of identifying a unitary culture, thereby assuming a true Italian model. As might be expected, the answer is not obvious.
— The second exhibition, Pistoia Novecento. 1900-1945, opens in April in Palazzo de’ Rossi’s renovated exhibition halls. Curated by Annamaria Iacuzzi and Philip Rylands, it instead allows Pistoia’s artistic world to be interpreted through the succession of generations and exhibition highlights over the course of the first forty years of the twentieth century. The selection presents paintings, sculptures, and graphic works by Pistoiese artists active between 1900 and 1945, alongside some works by nonPistoiese artists whose role, however, was significant for the city’s cultural climate during this period. As a result, this new arrangement of selected works from the Fondazione Caript collection, complemented by works on loan from Intesa Sanpaolo and other public and private lenders, has made it possible to interpret the city’s artistic events in the first half of the twentieth century through the works of the symbolist sculptor Andrea Lippi and the futurist painter Mario Nannini; of Francesco Chiappelli, Alberto Caligiani, and Giulio Innocenti up to the Pistoiese school of painting active between the two wars, of which the young Marino Marini was also part, in addition to Renzo Agostini, Pietro Bugiani, Alfiero Cappellini, Corrado Zanzotto, Umberto Mariotti, and Egle Marini. The new show is also an opportunity to admire works by such non-Pistoiese artists as Galileo Chini, Giovanni Costetti, and Achille Lega. ☜
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____
Pistoia Novecento.
Pistoia Novecento.
1900-1945, allestita
1900-1945, on display
nelle rinnovate sale
in the renovated
espositive di Palazzo
exhibition halls of
de’ Rossi e curata da
Palazzo de’ Rossi and
Annamaria Iacuzzi
curated by Annamaria
e Philip Rylands,
Iacuzzi and Philip
consente una lettura
Rylands, offers an
del panorama
interpretation of
artistico pistoiese
Pistoia’s artistic
nel suo articolarsi di
panorama as it
generazioni e momenti
describes creations and
espositivi nell’arco del
exhibitions from the
primo quarantennio del
first forty years of the
Novecento.
twentieth century.
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Italia Moderna
Italia Moderna
1945 – 1975. Dalla
1945 – 1975. From
Ricostruzione alla
Reconstruction to the
Contestazione è
Student Riots is divided
suddivisa in due
into two “phases”:
“tappe” : Le macerie e la
Rubble and Resilience
speranza (18 aprile-25
(18 April-25 August)
agosto) e Il benessere e
and Prosperity and
la crisi (13 settembre-17
Crisis (13 September-17
novembre).
November).
ZOOM
Exhibition info PALAZZO DE’ ROSSI PISTOIA NOVECENTO 1900-1945 Palazzo de’ Rossi, Via de’ Rossi 26, Pistoia 18 April 2019 – 19 April 2020
HOURS Daily from 10am to 6pm. Closed Wednesdays. info@fondazionepistoiamusei.it www.fondazionepistoiamusei.it 0573 974266/974267
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PALAZZO BUONTALENTI ITALIA MODERNA 1945-1975 From Reconstruction to Student Riots Works from the Intesa Sanpaolo Collection Palazzo Buontalenti, Via de’ Rossi 7, Pistoia 18 April – 17 November 2019
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Dialoghi sull’Uomo
Dieci anni di festival —
Intervista all’ideatrice e direttrice artistica Giulia Cogoli: numeri, valore culturale, rapporto con la città di una manifestazione che ha messo radici.
Giovanni Capecchi
I
Dialoghi sull’uomo sono arrivati alla X edizione, che si è svolta dal 24 al 26 maggio. È possibile tracciare un bilancio della manifestazione, sia pure in estrema sintesi? Essere arrivati alla decima edizione è già un traguardo importante, ci siamo giunti forti di un pubblico più che triplicato nei primi nove anni (trentamila le presenze lo scorso anno), venticinquemila ragazzi di tutt’Italia coinvolti in questi anni nelle lezioni preparatorie, una collana di libri distribuita in tutte le librerie italiane, un archivio di video visti da quasi un milione di persone. Ma al di là dei numeri la soddisfazione maggiore è di essere considerati uno dei festival di più alto profilo culturale, e questo appunto non a discapito del numero di presenze. Si può dire che il pubblico dei Dialoghi cerca i contenuti culturali e smentisce il luogo comune che vede le manifestazioni di piazza come popolari e superficiali.
Lo scorso anno un’insegnante di Monza, che aveva portato i suoi allievi in gita a Pistoia durate i Dialoghi, mi ha fermato per strada per ringraziarmi – sa – mi ha detto – i miei ragazzi sono felici, mi hanno chiesto di tornare anche il prossimo anno! Forse questo è il vero senso del festival.
C'è un momento particolarmente importante di questi dieci anni che vorrebbe ricordare? Mi emoziono sempre molto quando, dopo la presentazione, inizia la prima conferenza del programma e il festival prende vita, una vita sua, autonoma, dove relatori e pubblico diventano i protagonisti, ed io, dopo mesi di lavoro, devo farmi da parte.
Torniamo un attimo sui numeri del festival. In quanti, in dieci anni, hanno partecipato alla manifestazione? e da dove provengono? Il pubblico mi ha sempre sorpreso sia in termini numerici sia in termini di qualità di partecipazione. Il primo anno ci aspettavamo 5000 persone e ne arrivarono 9000! Già all’ottava edizione avevamo triplicato il
Che riscontri avete sul rapporto tra coloro che partecipano al festival in qualità di relatori e conferenzieri e la città di Pistoia? La maggior parte dei relatori non sono stati a Pistoia prima dei Dialoghi, e il loro stupore e meraviglia è sempre totale. Molti di loro negli anni sono tornati al festival, come pubblico per il piacere di partecipare ancora, o privatamente in gita, perché hanno iniziato ad amare la città. Alcuni, come gli antropologi Marco Aime e Adriano Favole, sono diventanti quasi pistoiesi di adozione, un po’ come me!
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A cura di
numero e lo scorso anno abbiamo superato le 30.000 presenze. Con la decima edizione siamo arrivati alle 200.000 presenze globali. Davvero un risultato importate, non solo in termini numerici, ma per la composizione del pubblico. Infatti arrivano moltissimi studenti universitari da tutt’Italia, così come moltissime persone che ogni anno si prenotano l’ultimo fine settimana di maggio a Pistoia arrivando anche da molto lontano, magari con l’idea di abbinare a qualche conferenza anche del turismo culturale. Ormai a inizio maggio non si trova più una camera in tutta la città. Quale è il suo rapporto con la città? quale è il luogo di Pistoia (l'angolo, la strada, la piazza...) al quale si è maggiormente affezionata? In questi dieci ani ho imparato a conoscere Pistoia e oggi mi ci sento a casa. Amo camminare a piedi anche sulle lunghe distanze, mi piace moltissimo la sua dimensione umana, la qualità della vita è ottima, anche per la bellezza dei monumenti, degli edifici e delle strade stesse. Amo moltissimo San Giovanni Fuorcivitas, dove non manco mai di fare una capatina quando mi è possibile e, naturalmente, Sant’Andrea, dove porto tutti i relatori del festival. Il mio entusiasmo per Pistoia è tale che molti ospiti del festival pensano che sia pistoiese, e questo mi rende molto felice.
Quali sono state le novità della decima edizione del festival? La decima edizione ha rappresentato allo stesso tempo un punto di arrivo e di partenza. Il punto di eccellenza e di forza dei Dialoghi è di essere un festival che si pone anche come produttore culturale (vedi la collana di libri, le mostre fotografiche, le lezioni per studenti, il grade archivio di registrazioni, la collana di cataloghi fotografici etc.). Crediamo in una cultura della convivenza – e in questo senso è andato il tema scelto per la decima edizione, “Il mestiere di con-vivere”: intrecciare vite, storie e destini, lo abbiamo inteso sia come un focus su un tema di estrema attualità, oggi come sempre, sia come un modo per raccogliere, in una visione più ampia, il nostro lungo percorso. ☜
Dialogues on Man
Ten years of festivals
—
Interview with creator and artistic director Giulia Cogoli: numbers, cultural value, and the relationship of an event that has become identified with the city.
D
ialogues on Man is reaching its 10th year. Is it possible to very briefly take stock of
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the event? Celebrating its tenth year is already an important milestone. We are reaching an audience that has more than tripled in the first nine years (with 30,000 in attendance last year), and 25,000 young people from all over Italy involved in preparatory lessons, a series of books distributed in every Italian bookshop, and an archive of videos seen by almost a million people. However, beyond the numbers, my greatest satisfaction is that it’s considered one of the most high-profile cultural festivals, and not just because of the attendance numbers. You could say that the Dialogues audience is looking for cultural content,
contradicting the cliché that sees mass events as plebeian and superficial. Is there a particularly important moment in these ten years that you would like to recall? I always get very excited when, after the introduction, the program’s first talk begins and the festival takes on a life of its own, where the speakers and the audience become the main characters and, after months of work, I have to step aside. Last year a teacher from Monza, who had brought her students on a trip to Pistoia during Dialogues, stopped me on the street to thank me. “You know,” she told me, “my kids are happy. They asked me if they could come back next year too!” This is perhaps the festival’s true meaning.
than 30,000 participants. If everything stays as in the past, we should reach an overall attendance of 200,000 in our tenth year. Truly an important result, not only in terms of numbers, but because of the public’s make-up. In fact, many university students come from all over Italy, as well as many people who annually book the last weekend of May in Pistoia, coming from far away, perhaps with the idea of combining cultural tourism with some talks. By now, there are no longer any rooms available in the entire city by the beginning of May.
Let's go back to the festival numbers for a moment. In nine years, how many people have attended the event? And where do they come from? The audience has always surprised me both in terms of numbers and quality of participation. The first year we expected 5000 people and 9000 arrived! By the eighth year, we had already tripled that number, while last year we had more
What is your relationship with the city? What is your favorite place, corner, street, square, or whatever in Pistoia? In these last ten years. I have come to know Pistoia well and today I feel at home. I also love taking long walks; I really like its human-size scale. The quality of life is excellent, also because of the beautiful monuments, buildings, and the streets themselves. I love San
Giovanni Fuorcivitas a lot; I never miss popping in there whenever I have a chance and, of course, Sant’Andrea, where I take all the festival’s speakers. My enthusiasm for Pistoia is to the point that many festival guests think I’m from Pistoia, which makes me very happy. Compared to the past, does this tenth festival have anything new? Our tenth year intends to be both a point of arrival and departure. Dialogues’ outstanding strong point is that the festival also produces culture (look at the book series, photographic exhibitions, talks for students, the large recordings archives, the series of photographic catalogs, etc.). We believe in a culture of coexistence. So, in this sense, the theme chosen for the tenth festival is The Art of Living Together: Interweaving lives, stories, and destinies, is meant to focus on both an issue that is extremely current today, as always, and a way to organize our long journey into a broader vision. ☜
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What feedback do you have on the relationship between the speakers participating in the festival and the city of Pistoia? As most of the speakers have not been to Pistoia before the Dialogues, they are always utterly amazed and surprised. Many of them have returned to the festival over the years, either as an audience member for the pleasure of attending it again or on a private trip, because they have fallen in love with the city. Some, like the anthropologists Marco Aime and Adriano Favole, have almost become Pistoiese adoptees, a bit like me!
PubbliNATURART
INCONTRA LO STAFF
Eleonora Angelini Responsabile della didattica e comunicazione Giardino Zoologico di Pistoia
— Al Giardino Zoologico ogni giorno si compie una magia e la ricetta ha, come tutte le ricette che si rispettino, ingredienti facili da individuare e altri segreti, gelosamente custoditi. Nel caso della pozione magica del GZP tutti possono intuire come il mix sia composto dagli animali che appartengono a specie in via d’estinzione, dalle piante che compongono un giardino maturo e dallo staff che ogni giorno impiega qui la propria professionalità. Ci sono poi i visitatori che sostengono culturalmente ed economicamente il Giardino Zoologico e ne permettono l’esistenza e la crescita. Per connettere ed amalgamare sempre di più quest’ultimi con il resto del Parco nasce la proposta “Incontra lo Staff” poiché è proprio nel carattere e nelle storie delle persone che lavorano qui che si celano gli ingredienti speciali: passione, conoscenza, capacità e creatività. Il calendario degli eventi prevede date dedicate per ciascun protagonista: sarà possibile incontrare la keeper Denise, la trainer Veronica, la curatrice Francesca, la veterinaria Rossana, la 92 | NATURART | APRILE 2019
guida Eleonora e Paolo, il direttore. Ognuno farà vivere ai propri ospiti, anche solo per un po’, il GZP dal suo punto di vista. Con Veronica i visitatori potranno partecipare ad una sezione di training, con Denise prepareranno ghiotti piatti per gli animali più schizzinosi e con Francesca progetteranno e realizzeranno un arricchimento ambientale. Rossana aprirà le porte dell’infermeria per lasciar curiosare tra le sfide quotidiane di chi deve saper curare ogni creatura, dalla tarantola messicana alla tigre. È affidato ad Eleonora il compito di raccontare le curiose e inaspettate storie del Parco e Paolo svelerà i momenti più belli e quelli più complessi delle giornate del direttore dello zoo; magari sarà possibile disegnare insieme a lui il prossimo futuro: quale specie scegliereste? “Incontra lo staff” sarà un modo nuovo di aprire lo zoo ai visitatori per permettere loro di conoscere i valori fondanti di questo luogo che non esiste solo per diffondere una cultura naturalistica ma per difendere la biodiversità, la caleidoscopica varietà della vita del nostro pianeta Terra. Ogni membro dello staff del GZP è impegnato a far sì che le
persone che entrano al Parco possano fare un’esperienza che le ispiri alla protezione della natura; per ottenere questo c’è un intenso lavoro che si compone di mille azioni sconosciute alla maggior parte delle persone. “Incontra lo staff”avrà il compito di svelarle per comprendere come il Parco sia oggi risultato di precise scelte, professionalità e competenza ma anche passione, dedizione e un pizzico di sana follia che aiuta ad affrontare sfide all’apparenza impossibili. — “Incontra lo Staff” è un’attività su prenotazione. Per info: didattica@zoodipistoia.it o 3471080481
PubbliNATURART
MEET THE STAFF —
The function of “Meet the Staff” is to make these actions known in order to understand how today the Park is the result of specific choices, professionalism, and skill in addition to passion, dedication, and that healthy pinch of madness that helps face seemingly impossible challenges. — “Meet the Staff” is an activity by reservation. For info: didattica@ zoodipistoia.it or 3471080481
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Each staff member will let their guests experience, even if only for a while, the GZP from their own point of view. Visitors will be able to participate in a training session with Veronica, prepare delicious dishes for the finickiest animals with Denise, plus design and complete an environmental enrichment project with Francesca. Rossana will open the infirmary’s doors to let visitors see the daily challenges of those who must know how to take care of creatures ranging from a Mexican tarantula to a tiger. Eleonora’s assignment is to re-tell the park’s curious and unexpected stories. Paolo will reveal the best and most challenging periods in a zoo director’s day. Perhaps it may be possible to plan the near future with him: which species would you choose? “Meet the Staff” is a new way to open the zoo to visitors and acquaint them with the founding values of this place that exists not only to increase knowledge of nature but to defend biodiversity, the kaleidoscopic variety of life on our planet Earth. Every member of the GZP staff is committed to ensuring that the people entering the park have an experience that inspires them to protect nature. To achieve this requires an intense effort made up of a thousand actions unknown to most people.
www.zoodipistoia.it
Magic happens daily at The Zoological Garden and, like all respectable recipes, the recipe has ingredients that are easy to identify and others that are jealously guarded secrets. In the case of the GZP’s magic potion, anyone can guess how the mix consists of animals that belong to endangered species, the plants that make up a mature garden, and the staff’s professionalism that shines through every day. Then there are the visitors who support the Zoological Garden culturally and economically, making its existence and growth possible. To increase the connection and combination with the rest of the park, the “Meet the Staff” event was created because the special ingredients of passion, knowledge, skills, and creativity are hidden in the character and the stories of the people who work here. The calendar of events includes dedicated dates for each protagonist. It will be possible to meet Denise the animal keeper, Veronica the trainer, Francesca the curator, Rossana the veterinarian, Eleonora the guide, and Paolo, the director.
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L’arte di Luigi Russo Papotto
Immaterialità e consistenza —
L’arte di Luigi Russo Papotto, scultore e scenografo pistoiese di fama internazionale, parte dal presupposto che un’opera d’arte tridimensionale deve esprimere un’idea o un concetto, anche filosofico, concretizzare un archetipo e “riconciliare” in un unicum il mondo dell’Arte, della Scienza e della Fede…
testo
foto Nicolò Begliomini
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Siliano Simoncini
U
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n artista lo si distingue se nel suo lavoro sono presenti tre qualità fondamentali: la proprietà tecnica, l’organicità della forma in relazione sia all’insieme dell’opera quanto al suo significato, e l’autonomia del linguaggio espressivo. In genere, più sinteticamente, si è soliti precisare che tali componenti definiscono e identificano la “poetica” dell’autore. Chi entri nello studio di Luigi Russo Papotto, è attratto dalla presenza di opere allestite dall’artista come il percorso di un museo “domestico”, accogliente e immagine peculiare della sua personale sensibilità estetica. Inoltre, è possibile rendersi conto di quanto e come il lavoro realizzato in più di trent’anni di attività, si sia evoluto interpretando i mutamenti della temperie culturale e più, seguendo le istanze della propria maturazione interiore che, in ogni artista, è la condizione essenziale affinché possa esprimere al meglio la creatività. Gli altorilievi alle pareti, quanto le installazioni e le sculture presenti nell’ambiente, sono di fatto l’emblematica testimonianza di uno statuto artistico imprescindibile. Cosa intendo affermare: le tre qualità tipiche di ogni arte che sia tale, e indicate in precedenza, in questo spazio espositivo sono riscontrabili e tangibili; vediamone quindi il come e il perché. Dal punto di vista tecnico la pertinenza nell’uso di medium diversi da parte di Russo Papotto è impeccabile; che si tratti di modellare la creta,
ritoccare le cere per i suoi bronzi, scolpire legno, pietra o marmo, come estroflettere e introflettere metalli non fa alcuna differenza. Ma soprattutto, la grande perizia tecnica emerge quando l’artista si accinge a dare vita alla forma con il filo di ferro che, attorcigliato o fluttuante nell’aria, definisce figure e soggetti con una maestria che sublima in purezza espressiva il rischio del tecnicismo fine a se stesso. Abituale, nella poetica di Russo Papotto, è il movente sociale e concettuale quanto l’attenzione al mondo degli omessi; il tutto attraverso il ricorso alle figure archetipe del mito o alla cultura storica delle arti visive. Ovvero, pur agendo sperimentalmente, l’artista non rinuncia al legame con il passato facendone memoria attiva e rigenerandone i contenuti: dal sentimento del tempo alla ritualità, fino all’impegno etico. Quindi, alla causa segue l’effetto e Luigi sa mantenere il giusto legame tra il senso dell’opera e la sua trasposizione in forma organica. Come? Grazie a un rapporto, tra l’insieme e le parti, coerente e in grado di rivelarne in esplicita manifestazione tanto la presenza fisica quanto il contenuto dell’opera per un connubio perfetto tra estetica e significato.
— Ogni artista, che sia tale, si esprime tramite un proprio e autonomo registro stilistico, evidenziando una sorta di “carta d’identità” che rende distinguibili le sue opere nella congerie della molteplicità spesso omologante. Ebbene, le sculture di Luigi Russo Papotto si distinguono – grazie alla duttilità tecnica nel saper sfruttare la qualità dei diversi materiali – per essere trasformate dall’artista in linguaggio plausibile ed evocativo, in un fluire armonico di appagamento sensoriale e mentale al contempo, per chi le osservi. Inoltre, carattere stilistico prevalente è la funzione del “vuoto” attribuita dall’artista alle sue opere, mentre – con il filo di ferro – costruisce nello spaziotempo il divenire delle forme dall’immateriale alla consistenza. Uno stile inequivocabile presente, in maniera esemplare, nell’opera Annunciazione recentemente sistemata nella Chiesa di Vignole dedicata a San Michele Arcangelo. L’arte di Luigi quindi, è di quelle che travalica i radicalismi di maniera o accademici quanto le sperimentazioni gratuite, e sa offrirsi piuttosto come opera mediatrice tra spirito e materia, o meglio, tra l’inafferrabilità del mistero metafisico e la consistenza di quello esistenziale. ☜
____
Nel suo percorso di
In his career as a
scultore teatrale,
theatrical, multi-
polimaterico, cinetico e
material, kinetic, and
interattivo, si serve del
interactive sculptor, iron
ferro e del legno come
and wood have been the
materiali privilegiati
preferred materials for
per i suoi concetti
his spatial and temporal
spaziali e temporali –
concepts – where he
dove include sempre
always includes the
lo spettatore – ma ogni
viewer – yet each
materiale è indagato
material is explored to
fino a svelarne i
reveal its magical and
fondamenti magici e
fantastic foundations:
fantastici: ferro, legno,
iron, wood, lights, and
luci e ombre che siano.
shadows.
Trascorso poco tempo dalla scomparsa di Venturino e a pochi giorni dell’apertura al pubblico del suo Atelier, ebbi la felice intuizione di rivolgermi allo scultore Luigi Papotto, appassionato della ricerca del Maestro. Luigi pensò di rendergli omaggio con una scultura a soggetto Pinocchio, un’opera in filo di ferro attorto che nominò Pinocchio si arrende. La scultura ebbe luogo nel giardino antistante l’Atelier e fu presentata da me e da Alfonso Panzetta. La sensibilità di Papotto ha voluto rendere omaggio a Venturino lavorando su uno dei temi fondamentali della sua espressione artistica, icona centrale a tutto il percorso successivo. Aveva Venturino nel 1953 progettato per la Piazzetta a mosaico di Collodi, per la quale era riuscito vincitore del Concorso Internazionale, un Pinocchio alto cinque metri che doveva stagliarsi come lo gnomone di una meridiana contro le pareti istoriate. Il variare delle stagioni e delle ore del giorno, mutandone l’ombra, lo trasformava in uno straordinario segnalibro. L’opera non venne realizzata, per l’ex aequo con Emilio Greco: a Venturino Venturi la piazza, a Emilio Greco la scultura. Papotto ha proposto un Pinocchio scomposto che visivamente diventa unitario soltanto se lo si osserva da un particolare angolo visivo. E così ha raccontato con il linguaggio simbolico che appartiene ad ogni vero artista la frammentazione che subì l’anima di Venturino per la sua creatura non nata, e la successiva ricomposizione. In realtà Pinocchio è sembrato arrendersi, ma infine ne è uscito vittorioso.
Pinocchio Gives Up Shortly after Venturino’s death – and a few days before his atelier was opened to the public, I had the brilliant idea of talking with the sculptor Luigi Papotto, an aficionado of the master’s art. Luigi thought he would pay homage to him with a sculpture of Pinocchio, a work in iron wire that he named Pinocchio Gives Up. The sculpture was placed in the garden in front of the atelier and was donated by me and Alfonso Panzetta. Papotto’s sentiment wished to pay homage to Venturino by developing one of the artist’s fundamental themes, a central icon for his entire career. In 1953, having won the International Competition, Venturino designed a 5-meter tall Pinocchio for Collodi’s small mosaicked square, meant to stand out like a sundial’s gnomon against the decorated walls. The changing of the seasons and the hours of the day along with the shifting shadows transformed it into an extraordinary landmark. The work was not carried out because of the ex aequo with Emilio Greco: to Venturino Venturi the square, to Emilio Greco sculpture. Papotto presented a deconstructed Pinocchio that becomes visually unified only if viewed from a particular angle. Therefore, using the symbolic language of all true artists, he recounted the fragmentation experienced by Venturino’s soul because of this unborn creature, and its subsequent recomposition. In effect, Pinocchio seemed to give up, but emerged victorious in the end. Lucia Fiaschi
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ZOOM
Pinocchio si arrende
The art of Luigi Russo Papotto
Immateriality and consistency
—
A
The art of Luigi Russo Papotto, the internationally famous sculptor and scenographer from Pistoia, starts from the assumption that a three-dimensional work of art must express an idea or a concept, even a philosophical one, to concretize an archetype and “reconcile” the world of art, science, and faith in a unicum.
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n artist stands out if his work exhibits three fundamental qualities: technical skill, an organic form related to the work as a whole as regards its meaning, and the autonomy of expressive language. More concisely, it is generally customary to specify those components that define and identify the artist’s “poetics”. Those who enter Luigi Russo Papotto’s studio are attracted by the works the artist has set up as a “home” museum tour, welcoming and a distinctive image of his personal aesthetic sensibility. Moreover, it is possible to realize how and how much his work has evolved over more than thirty years of interpreting changes in the cultural climate and beyond and pursuing his own inner growth, the essential condition for every artist to best express their creativity. The alto-rilievos on the walls as well as the installations and sculptures in the room are emblematic testimony of an emblematic artistic law. In other words, the three qualities typical of all art per se, mentioned above, are demonstrable and tangible in this exhibition space. So let us look at the how and the why. From a technical point of view, the significance in Russo Papotto’s use of diverse media is impeccable. There is no difference whether it is modeling clay; retouching the wax casts for his bronzes; carving wood, stone, or marble;
or bending metals back and forth. this great technical skill emerges especially when the artist is about to create a shape using wire that, twisted or floating in the air, defines figures and subjects with a mastery that sublimates the risk of technical rigidity as an end to itself to expressive purity. In Russo Papotto’s poetics, the social and conceptual motif is as established as his attention to that which is omitted. Everything is through the use of archetypal mythical figures or the historical culture of the visual arts. In other words, the artist, although acting experimentally, does not forgo the link with the past; he makes it an active memory, regenerating its content, from a feeling of time to ritualism up to an ethical commitment. Hence, the effect follows the cause. How can Luigi maintain the right link between the work’s meaning and its transposition into an organic form? It is through a coherent relationship between the whole and its parts, capable of revealing in its explicit expression the physical presence as well as the content of the work owing to a perfect union between aesthetics and meaning. — Any real artist expresses himself through his own, self-directed stylistic register, highlighting a sort of “identity card” that renders his works distinct in the hodgepodge of often conformist multiplicity. Luigi Russo Papotto’s
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Le sue opere sono
Dal punto di
From a technical point
realizzate in relazione
vista tecnico la
of view, the relevance
con l’Umanità, la
pertinenza nell’uso
in the artist’s use of
Natura e la Filosofia
di medium diversi
different mediums is
e con il processo di
da parte dell’artista è
impeccable, it makes
continuità nel quale
impeccabile, che si tratti
no difference whether
sta il significato unico,
di modellare la creta,
he is modeling clay;
materiale e spirituale
ritoccare le cere per i
touching up wax casts
della vita. ____
suoi bronzi, scolpire
for his bronzes; carving
legno, pietra o marmo o
wood, stone, or marble;
His works are created
lavorare i metalli non fa
or working metals.
with reference to
alcuna differenza.
humanity, nature, and philosophy and to the process of continuity in which lies the unique, material, and spiritual
sculptures are recognized because of the technical ductility in his expertise in exploiting the quality of the various materials, by the artist having transformed them into a credible, evocative language and a harmonious flowing of sensory and mental satisfaction at the same time, for those who see them. Moreover, their prevailing stylistic character is the function of the “void” the artist attributes to his works, using wire to construct in the spacetime the metamorphosis of the forms from immaterial to consistency. An unmistakable style is admirably present in his Annunciation, a work recently placed in the Vignole church dedicated to St. Michael the Archangel. Luigi’s art thus goes beyond fashionable or academic radicalisms as well as gratuitous experiments. It can be offered more as a work mediating between spirit and matter, or rather, the elusiveness of a metaphysical mystery and the consistency of the existential. ☜
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meaning of life.
FARMHOUSE
L’agriturismo A Casa Nostra è immerso nel verde delle colline pistoiesi a 5 minuti dall’uscita dell’autostrada di Pistoia ed a metà strada tra Firenze e Montecatini Terme e quindi ideale per poter effettuare visite alle vicine città d’arte, escursioni in Mountan Bike ed a piedi. L’ampio terrazzo esterno, dal quale si può vedere a occhio nudo il Campanile e il Duomo di Firenze, è il mix perfetto per pranzi e cene a lume di candela nelle stagioni più calde, mentre con l’arrivo del freddo diventa un magnifico salotto esterno con angolo fumatori dove poter rilassarsi.
Via Acciaio e Agnolaccio, 7 - 51100 Pistoia (Toscana - Italia) Tel: (+39) 0573 19 35 032 - Cell: (+39) 333 76 13 807 - contatti@agriturismoacasanostra.it
www.agriturismoacasanostra.it
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L’arte di Papotto
Papotto’s art goes
travalica i radicalismi
beyond mannerist or
di maniera o
academic radicalisms
accademici quanto
as much as gratuitous
le sperimentazioni
experiments, and offers
gratuite, e si offre
itself as a work that
come opera mediatrice
mediates between
tra spirito e materia,
spirit and materiality,
o meglio, tra
or rather between the
l’inafferrabilità del
elusiveness of the
mistero metafisico e la
metaphysical mystery
consistenza di quello
and the consistency of
esistenziale.
the existential one.
ZOOM
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Elezione e significazione L’influenza dell’arte sulla Storia è indiretta, lenta, spesso contraddittoria, in molti casi non ispira nessuna narrazione. La vita no, si muove incessante, a tratti senza contorni, confusa e sfilacciata: è la realtà, nel momento in cui è; un disegno che si viene formando in una folla di voci che si intrecciano, si sfiorano o parallelamente poi divergono. La voce dell’arte è debole, nel tempo della crisi, la sua forza di interpretazione del reale è disattesa e fragile in un cosmo di monadi vaganti. Ma se, per esistere, per essere nel mondo, si sceglie di guardare la realtà e di rappresentarla, mediandola attraverso i propri oggetti, si interiorizza l’esistenza, per renderla poi come simulacro allusivo, replica simbolica, denuncia. Comincia la narrazione: la messa in scena di un destino. Il percorso artistico di Luigi Russo Papotto raccoglie la sua necessità, il tempo e le contraddizioni, la memoria e la perdita, l’esaltazione e la destituzione, la rinuncia al condizionamento estetico di un’idea di bellezza e il compiacimento nella generazione di forme fortemente evocative, la ricerca dell’oggettività delle cose e la rappresentazione dell’invisibile, recuperabile per via emozionale, la solitudine e il bisogno della partecipazione. Che forse è possibile dare forma alle voci dissonanti, illuminandole per farli diventare il centro di una rivelazione, nell’arte? Un’opera d’arte non si limita mai a documentare; quando si pone come strumento di un pensiero critico soverchia e trasforma. L’arte di Luigi Russo Papotto assolve a questo compito, con tutta la ricchezza del suo corredo umano, nella resa di una realtà particolata e contingente, ma sempre alla ricerca di uno slancio a superamento del limite.
Art’s influence on history is indirect, slow, and often contradictory. In many cases, it does not inspire any narrative. Instead, life is different, moving incessantly, at times without boundaries, confused and disconnected. It is reality in that moment; a drawing formed in a crowd of voices that mingle, touch, or then simultaneously diverge. Art’s voice is weak. Its power to interpret reality in a time of crisis is ignored and fragile in a cosmos of wandering monads. However, if, to exist, to be in the world, one chooses to look at reality and to depict it, mediating it through one’s objects, existence is internalized by making it an allusive simulacrum, a symbolic replica, a denunciation. The narrative begins: the staging of a destiny. Luigi Russo Papotto’s artistic course has brought together his need, time and contradictions, memory and loss, exaltation and dismissal, renunciation of the aesthetic conditioning of the idea of beauty, satisfaction in generating powerfully evocative forms, the search for the objectivity of things and the representation of the invisible, recoverable by emotional means, solitude, and the need to participate. Is it perhaps possible to give form in art to dissonant voices, illuminating them by making them become the center of a revelation? A work of art is never limited to documenting; when it is presented as a means of critical thought, it overwhelms and transforms. The art of Luigi Russo Papotto fulfills this role, with all the richness of his human legacy, in the rendering of a particulate and contingent reality, yet always in search of the momentum to surpass the limit. Carmela Infarinato
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Election and signification
Andar per borghi
Buggiano Castello, tra natura e storia… — Buggiano Castello è uno dei borghi più belli della Valdinievole, che custodisce tra le sue mura splendidi giardini dove grazie ad un microclima particolare crescono incredibili coltivazioni di agrumi sia in vaso che in terra. testo a cura della Redazione
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a Valdinievole è una ampia valle circondata da monti e alture sulle quali sorgono numerosi borghi medievali, insediamenti storici che mantengono inalterati la loro dimensione ‘fuori dal tempo’ e spesso meta di passeggiate ed escursioni. Buggiano Castello è uno di questi piccoli paesi che si affacciano sulla valle ed è considerato uno dei più caratteristici e vivi. E’ infatti con stupore che al culmine delle ripide salite che si susseguono dalla Porta Sermolli, una delle due porte di accesso al paese insieme alla più antica Porta San Martino, il visitatore arriva alla grande piazza lastricata sulla sommità del colle dove sorge il borgo medievale di Buggiano Castello. La Piazza Pretorio è il cuore del paese dove si affacciano a nord l’antico Palazzo Pretorio con i suoi 57 stemmi dei podestà di Buggiano, la Chiesa di S. Maria della Salute e San Niccolao, fondata nel 1038 insieme all’abbazia benedettina retrostante, mentre a sud si scorgono la Torre dell’orologio, l’antico perimetro della Rocca dei da Buggiano e le propaggini del
giardino dell’ex Convento di Santa Scolastica. Seguendo il percorso a ritroso è bello perdersi nei vicoli medievali sui quali si affacciano antichi palazzi e giardini il più delle volte celati da alti muri ricchi di capperi. I giardini di Buggiano sono la caratteristica di questo antico borgo della Valdinievole, per la loro esposizione a sud godono tutto il giorno dei raggi del sole e delle brezze marine, che consentono un microclima adatto per la coltivazione di piante di agrumi in vaso e in terra, che nei secoli è stata ed è ad oggi fonte di orgoglio dei suoi abitanti. Al limitare del paese sorge la Villa Sermolli antica residenza nobiliare con scenografico giardino barocco a terrazze e grande limonaia settecentesca. La passeggiata del ritorno può proseguire fino a Borgo a Buggiano, seguendo gli antichi sentieri fra le distese di ulivi o seguendo il percorso del torrente Cessana.
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La campagna dentro le mura X° edizione Domenica 28 aprile e domenica 5 maggio 2019 si è svolta la decima edizione di “La Campagna dentro Le Mura”, una manifestazione organizzata, ogni due anni, dall’ Associazione Culturale Buggiano Castello e dal Comune di Buggiano in provincia di Pistoia. Quest’ anno è stata la decima edizione dell’iniziativa, la cui prima edizione risale al 1997 proseguendo poi con cadenza triennale e infine biennale dato il riscontro sempre positivo da parte dei visitatori, cresciuti come numero negli anni. Durante le due domeniche di apertura al pubblico degli orti di agrumi e dei giardini segreti del borgo medievale di Buggiano Castello, i visitatori hanno potuto ammirare una collezione permanente di piante di agrumi, dalle più comuni specie a quelle più rare soprattutto a questa latitudine, come bergamotti, cedri e melangoli. I 18 giardini aperti durante questa edizione hanno riservato ai visitatori ognuno la sua diversità di posizione e allestimento, dovute alla passione costante dei loro proprietari, che durante tutto l’anno hanno protetto e arricchito le loro colture in vaso e in terra. Passeggiando per il paese alla scoperta dei vari giardini, i cui ingressi a volte si celano dietro cancelli o antichi portoni, è possibile entrare in contatto con la natura e con inaspettati affacci sulla Valdinievole, sulla quale Buggiano Castello riveste una posizione centrale. Per ulteriori informazioni e per il programma dettagliato degli eventi visitate il sito www.lacampagnadentrolemura.it
— Buggiano, borgo medievale, è anche un paesaggio agrario storico, in cui la “campagna” è talmente entrata dentro le resedi private, che queste si sono trasformate o in terre dove si coltiva l’olivo assieme all’orto e ai frutti, o nel luogo ideale dove disporre collezioni botaniche. Nei giardini di Buggiano troviamo ricche collezioni di agrumi di colore giallo (limoni, pompelmi, cedri) e di colore arancio (aranci dolci e amari, mandarini e clementini, mandarini cinesi) o verde (bergamotto). A queste, nel tempo, si sono affiancate specie e varietà che hanno attraversato il gusto e la sensibilità nel comporre lo spazio del giardino: cosicché troviamo lillà, calicanti, azalee e camelie, palme e arbusti da fiore della macchia mediterranea, come piante aromatiche e rare
rampicanti (esempio la bignonia unguis cati), accanto ai tradizionali glicini e rose banksie. Una visita a Buggiano Castello è sempre da consigliare, ma riuscire a farla durante ‘La Campagna dentro le Mura’ è davvero l’occasione per riassaporare un mix di cultura contadina e di gardening amatoriale uniti dalla stessa radice manuale. ☜ ____
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I meravigliosi giardini
The wonderful gardens
sono la caratteristica
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di questo antico borgo
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da scoprire.
be discovered.
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Una suggestiva
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Visiting villages
Buggiano Castello, where nature and history meet Buggiano Castello is one of the most beautiful villages in the Valdinievole, tending to the beautiful gardens within its walls where, thanks to a particular microclimate, incredible citrus plants grow in both pots and the ground.
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he Valdinievole is a broad valley surrounded by mountains and hills on which numerous medieval villages stand, offering a sense of being transported back in time. These historical settlements are often destinations for walks and excursions. Buggiano Castello is one of the most characteristic and lively of these small villages overlooking the valley. Indeed, the visitor is amazed by the view upon reaching the large paved square at the top of the hill on which the medieval village of Buggiano Castello rises after having completed the steep climbs up from Porta Sermolli or the older Porta San Martino, the village’s two entry gates. The village’s heart is Piazza Pretorio on which face, to the north, are the ancient Palazzo Pretorio, with its 57 coats-of-arms of the Buggiano podestà; the Church of S. Maria della Salute; and San Niccolao, founded in 1038 together with the Benedictine abbey behind. On the southside of the square is the Clock Tower, the ancient perimeter of the da Buggiano family’s fortress, and offshoots of the former Convent of Santa Scolastica’s garden. Going back down the path, one can get pleasantly lost in the medieval alleys lined by ancient buildings and gardens most often hidden by high walls covered with caper plants. Buggiano’s gardens are the distinctive feature of this ancient village in the Valdinievole. Because of their southern exposure, they enjoy sunshine and sea breezes all day, creating a microclimate suitable for citrus plant cultivation in
pots or the ground – a source of pride over the centuries for its inhabitants. The ancient noble residence of Villa Sermolli, with a spectacular, baroque terraced garden and a large 18th-century lemon-house, rises on the edge of the village. The walk back can continue to Borgo a Buggiano, along either the ancient paths through the olive groves or along the course of the Cessana torrent.
The 10th “Country inside the city walls” On the consecutive Sundays of 28 April and 5 May 2019, the tenth “Country Inside the City Walls” took place. The event is organized every two years by the Buggiano Castello Cultural Association and the Municipality of Buggiano in the province of Pistoia. This year marks the initiative’s tenth anniversary, dating back to 1997. Initially every three years, it is now held every two years as a result of the always positive feedback of the visitors who have grown in number over the years. During the two Sundays that the citrus and the secret gardens of the medieval village of Buggiano Castello are open to the public, visitors can view a permanent collection of citrus plants, with species ranging from the most common to those especially rare at this latitude, such as bergamots , citrons, and Seville oranges. Each of the 18 gardens open this year provided visitors with a diversity of position and layout, due to their owners’ constant enthusiasm. Throughout the year, they protect and expand their crops in pots and the ground. Walking through the village to discover the various gardens, whose entrances are sometimes hidden behind gates or ancient doors, you come into contact with nature and unexpected views of the Valdinievole, over which Buggiano Castello has a central position. For further information and a detailed program of events, visit www.lacampagnadentrolemura.it
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tutti giardini e gli orti nascosti del borgo.
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— The medieval village of Buggiano is also a historical agrarian landscape, in which the “countryside” has become so much a part of the private gardens to have transformed them either into land where olives, vegetables, and fruits are cultivated together or into the ideal place for botanical collections. Buggiano’s gardens have rich citrus collections with fruit in yellow (lemons, grapefruits, and citrons), orange (sweet and bitter oranges, mandarins, clementines, and kumquats), or green (bergamot). Over time, these were joined by species and varieties that have reflected the style and appreciation of garden layouts. Thus, we find lilacs, allspices, azaleas and camellias, Mediterranean palms and flowering maquis shrubs, aromatic plants, and rare climbers (like the bignonia unguis cati) alongside the traditional wisteria and climbing roses A visit to Buggiano Castello during “The Country Inside the City Walls” is an opportunity to savor a mix of peasant culture and amateur gardening united by the same bedrock of hard work. ☜
— LIBRI
Gli antichi spedali toscani nelle città della Via Francigena Massimo Tosi
— Federighi Editore 80 pagine – Prezzo 16.00 Euro —
Pistoia e dintorni da mangiare Giampiero Tommasi
— Nuove esperienze – 2019 272 pagine – Prezzo 28.00 Euro —
Il Corridore. Aldo Bardelli e le sue Alfa Romeo Alessandro Carrara, Andrea Cordovani, Mauro Parra
— Editore: Saradecals Edizioni 2019 – Pagine: 240 —
Un incredibile viaggio alla scoperta di alcune delle meraviglie storiche, artistiche e culturali della Toscana, guidati dagli acquarelli di Massimo Tosi, vero specialista nella rappresentazione di città e monumenti, che grazie al sapiente uso della prospettiva, descrive con grande accuratezza. Nel libro, dedicato ad una ventina di antichi spedali toscani, accanto ad una breve ma accurata descrizione che ne illustra l’importanza culturale, storica e architettonica, grande spazio ai meravigliosi disegni dell’autore, che grazie a suggestive vedute a volo d’uccello, che consentono di osservare bene tutto il territorio e ad acquarelli dedicati ai singoli monumenti più belli, ci permettono di scoprire nei dettagli alcuni dei più prestigiosi tesori della nostra regione.
Il libro nasce da un’idea di Giampiero Tommasi, sostenuta e incoraggiata dal Prof. Lorenzo Livi. Tommasi, consigliere della “Fondazione Firenze Radioterapia Oncologica onlus”, amante della cucina e delle tradizioni della sua città, alimentando le sue passioni, ha dato vita ad una pubblicazione che racconta Pistoia, in un viaggio tra la cultura del cibo e la cultura laica della città stessa, con storie che si intrecciano tra passato e presente. Un insieme di ricette culinarie (partendo dai tipici antipasti, proseguendo in primi, secondi piatti e terminando con i dessert), tradizioni e motti, ricorrenze e prodotti tipici, con citazioni per ristoranti e chef della città e provincia con annesse le loro ricette. L’intero ricavato della vendita dei libri sarà devoluto alla “Fondazione Firenze Radioterapia Oncologica onlus” che opera sul territorio con gli obiettivi principali identificati nell’aiuto dei malati e nella ricerca. Per info: www.ffro.it.
“Il Corridore. Aldo Bardelli e le sue Alfa Romeo” un libro molto particolare che racconta, oltre a gare e sport, uno spaccato di un’Italia che non c’è più, i famosi anni Sessanta, epoca nella quale il pilota automobilistico era “il personaggio” una sorta di mitico eroe, che faceva sognare i giovani ed era ammirato per il coraggio e lo sprezzo del pericolo. Protagonista del libro è il pilota pistoiese Aldo Bardelli, che viene raccontato, tra gare ed aneddoti, rocambolesche vittorie, burroni, cappottamenti e l’incendio e la distruzione della TZ1 nuova, avvenuto proprio in una delle locali gare della Collina. Con le sue vetture, è stato protagonista di una stagione indimenticabile per lui e per Pistoia, che dopo tanti anni lo ricorda con questo importante tributo.
A cura della redazione
This is an incredible journey of discovery of some of Tuscany’s historical, artistic, and cultural wonders, guided by the watercolors of Massimo Tosi, a true specialist in depicting cities and monuments very meticulously described thanks to his skillful use of perspective. The book is dedicated to about twenty ancient Tuscan hospitals. A brief but detailed description highlights their cultural, historical, and architectural importance. The author’s marvelous drawings are given ample room, with his charming bird’s-eye views providing an overview of the whole territory as well as the watercolors dedicated to the most beautiful individual monuments, letting us discover in detail some of the most prestigious treasures of our region.
This book originated with an idea by Giampiero Tommasi, supported and encouraged by Prof. Lorenzo Livi. An advisor to the non-profit Fondazione Firenze Radioterapia Oncologica and a lover of his city’s cuisine and traditions, Tommasi’s interests have led to a publication that tells about Pistoia, on a journey through of the city’s own culinary and secular culture, with stories interweaving the past and present. A set of culinary recipes (starting with typical appetizers, continuing to first and second courses, to finish with desserts), traditions and mottos, anniversaries and typical products, in addition to references to restaurants and chefs in the city and province with their recipes attached. All the proceeds from book sales will be donated to the non-profit Fondazione Firenze Radioterapia Oncologica which works locally towards its main objectives of research and helping the sick. For info: www.ffro.it.
In addition to races and sports, this very unusual book, “Il Corridore. Aldo Bardelli e le sue Alfa Romeo” is a snapshot of an Italy that no longer exists, the famous 1960s. It was an era in which a race-car driver was a “celebrity”, a sort of mythical hero who made young people dream and who was admired for his courage and contempt for danger. The book focuses on the Pistoiese driver Aldo Bardelli, recounting anecdotes, races, daring victories, ravines, and rollovers, plus the fire and destruction of a new TZ1, which took place during one of the local races in the hills around Pistoia. With his cars, he was the main character of an unforgettable season for him and for Pistoia, which has remembered him with this important tribute after so many years.
SOLUZIONI DI STAMPA PER L’UFFICIO Tel. +39 055 308109 assistenza.clienti@giraldimarcello.it
www.giraldimarcello.it
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PISTOIA COM’ERA
Il podere e la famiglia contadina nella piana pistoiese
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Edito nel 2018 dalla Fondazione Giorgio Tesi Onlus, il volume di Carlo Vezzosi “Il podere e la famiglia contadina nella piana pistoiese”, è un’opera molto interessante che permette al lettore di capire quale profonda trasformazione fondiaria e paesaggistica ha subito la piana pistoiese dai primi del novecento ad oggi e soprattutto di riflettere e di trovare un modo per salvaguardare la memoria, la raccolta e conservazione di oggetti, macchine e attrezzi agricoli, valorizzando importanti tradizioni. Il volume è stato elaborato attraverso la raccolta di memorie personali e il ricorso a fonti orali (rappresentate da un gruppo di anziani contadini ultraottantenni), oltre che con l’osservazione di ciò che è rimasto sul territorio di testimonianze originali edilizie, fondiarie, arboree e di utensili e macchine agricole che hanno caratterizzato la vita contadina del secolo scorso. Una pubblicazione utile alle nuove generazioni per non smarrire il ricordo e soprattutto per salvaguardare, con orgoglio, le nostre radici e la nostra storia attraverso il racconto di come hanno vissuto i nostri nonni, dei loro usi e costumi e dell’evoluzione del contadino, legata a doppio filo alle coltivazioni ed alle caratteristiche del nostro territorio. Un’opera che guardando al futuro, vuole mettere il primo mattone di
Il podere e la famiglia contadina nella piana pistoiese Giorgio Tesi Editrice Autore: Carlo Vezzosi Pagine: 144 a colori
un progetto ancora più ambizioso: la creazione di un museo della storia contadina pistoiese da mettere a disposizione di tutti ma principalmente dei più giovani, in modo da consentire loro di riscoprire la cultura contadina locale, importantissima per la storia della nostra città.
Farms and Farming Families on the Pistoiese Plain Published in 2018 by the nonprofit Fondazione Giorgio Tesi, Carlo Vezzosi’s book by “Il podere e la famiglia contadina nella piana pistoiese” (Farms and Farming Families on the Pistoiese Plain), is a very interesting work. It helps the reader understand the profound transformation that the land and landscape of the Pistoiese plain has undergone since the early 20th century up until today, and especially a means to contemplate and find a way to preserve this memory and the collection and conservation of agricultural objects, machines and tools, giving value to these important traditions. The book results from a collection of personal memories and the use of oral sources (specifically, a group of elderly farmers more than 80 years old), as well as an account of what has remained locally of the original buildings, properties, trees, and agricultural tools and machines that characterized country life in the last century. It is a valuable publication for new generations so as not to lose this memory and above all to proudly preserve our roots and our history through the story of how our grandparents lived, their traditions and customs, and the farmer’s evolution, closely tied to the crops and characteristics of our district. Looking towards the future, this work wishes to lay the groundwork for an even more ambitious project: the creation of a museum of Pistoia’s farming history, making it available to everyone but especially to the youngest so they can rediscover the local farming culture, very important for the history of our city.
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BOTANICA
Giorgio Tesi Group distribuisce le rose dei costitutori e ibridatori più importanti a livello internazionale come Kordes, Meilland, Rosen Tantau e, solo per alcune aree geografiche, David Austin English Roses, offrendo ai clienti le piante in forme tradizionali (vaso, radice nuda, arbusto rampicante) sia in contenitore che assemblate in forme e strutture come gazebo, colonna, spalliera, piramide, ombrello e campana. Queste ultime opzioni sono una vera e propria specialità dell’azienda grazie soprattutto al lavoro di personale altamente qualificato con un’esperienza trentennale nel settore. Per la realizzazione di ciascuna di queste forme vengono impiegate varietà di rose opportunamente selezionate in base alla rifiorenza, al profumo e al portamento, con un unico colore o colorazioni miste, a piccoli e grandi fiori, di piccole, medie e grandi dimensioni. Ogni rosa prodotta dagli ibridatori è accompagnata da un’etichetta di autenticità – rilasciata esclusivamente dalle varie case ibridatrici – a garanzia dell’originalità della varietà.
Exclusive Roses
Giorgio Tesi Group distributes roses from the most important international breeders and hybridists including Kordes, Meilland, Rosen Tantau, and, for some geographical areas only, David Austin English Roses. Customers are offered plants in traditional forms (pot, bare root, and climbing shrub), both in container and assembled in such shapes and structures as a gazebo, column, espalier, pyramid, umbrella, or bell. These last options are a true company specialty thanks to the work of highly skilled personnel with thirty years of experience in the field. To create each of these forms, rose varieties are used that have been
selected on the basis of re-flowering, perfume, and growth habit, with a single color or mixed colors, small and large flowers, and small, medium and large sizes. Each rose produced by the hybridists is accompanied by an authenticity label – issued exclusively by the various hybridizing firms – to guarantee the variety’s originality.
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www.giorgiotesigroup.it
Rose esclusive
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1 Pag. 10 Porrettana Express – DRS Pistoia Via S. Pertini, 51100 Pistoia 2 Pag. 26 Fondazione Pistoiese Jorio Vivarelli Via di Felceti - Arcigliano, 51100 Pistoia 3 Pag. 34 Dynamo Camp, Via Nazionale Limestre – San Marcello Pistoiese 4 Pag. 72 Giorgio Tesi Group Via di Badia 14, 51100 Pistoia 5 Pag. 78 Fondazione Giorgio Tesi Onlus Via di Badia, 51100 Pistoia
6 Pag. 80 Fondazione Pistoia Musei Palazzo De’ Rossi, Via De’ Rossi 26- 51100 Pistoia 7 Pag. 92 Giardino Zoologico di Pistoia Via Pieve a Celle 160, 51100 Pistoia 8 Pag. 102 Buggiano Castello 51011 – Borgo a Buggiano - Pistoia
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