N. 35 - DICEMBRE | DECEMBER 2019 | COPIA OMAGGIO - FREE COPY
Pistoia nel Mondo il Mondo a Pistoia - Pistoia in the World the World in Pistoia
GIORGIO TESI EDITRICE
CLIENTE E PROGETTO: CONAD VERSO NATURA LOGO SOLO LABEL QUADRICROMIA DATA: 16/03/2016
QUESTO È UN DOCUMENTO ESECUTIVO, NON UN FILE FOTOLITO. PRIMA DI PROCEDERE ALLA STAMPA, TENENDO CONTO DELLE ESIGENZE DELLO STAMPATORE, GLI ESECUTIVI DEVONO ESSERE ELABORATI DA PARTE DEL FOTOLITISTA VERIFICANDO FUSTELLE, ABBONDANZE, SOVRASTAMPE ECC. I COLORI A CUI ATTENERSI SONO QUELLI INDICATI SUL DOCUMENTO ESECUTIVO, SALVO DIVERSE ESIGENZE TECNI
FORMATO: FUSTELLA UNA PROVA COLORE O UN CROMALIN È RICHIESTO PRIMA DI PROCEDERE ALLA STAMPA. LA PROVA COLORE VA VERI FICATA E APPROVATA DA PARTE DEL CLIENTE E DELL’AGENZIA. OVE NON PRESENTE NELL’ESECUTIVO, IL CODICE A BARRE DEVE ESSERE FORNITO AL FOTOLITISTA O ALLO STAMPA TORE DA PARTE DEL CLIENTE.
STAMPA: SUPPORTO: LAVORAZIONI SPECIALI:
THIS ARTWORK WAS NOT PROCESSED THROUGH COLOUR SEPARATION YET. BEFORE GOING TO PRINT ALL THE ARTWORKS MUST BE CARRIED OUT BY THE PRE PRINTER AS PER THE PRINTER’S REQUIREMENTS AND THE CUTTER GUIDES, BLEEDS, OVERPRINTS AND RELATIVE CODES CHECKED. WHEN SELECTING COLOURS, PLEASE REFER TO THE GUIDELINES FEATURED ON THE DOCUMENT, UNLESS
COPIA AL: 100 % SOFTWARE: ILLUSTRATOR CC CYAN
MAGENTA
GIALLO
NERO
A COLOUR PROOF OR A CROMALIN THE BAR CODE
IS REQUIRED BEFORE PRINTING.
PER ESIGENZE CONTATTARE
COLORI:
1° 2°
3°
VERSIONE CON INGRANDIMENTO TEXTURE DA UTILIZZARE DA 24MM A 19MM 1° 2° 3°
24MM 1° 2°
3°
.
EDITORIALE
Il quadrivio
Direttore Editoriale Managing Editor —
g.capecchi@discoverpistoia.it
The publication and presentation of this issue of NATURART, which closes the ninth year of the magazine’s life (the first issue was published in December 2010), have been placed at an authentic cultural crossroads. It is as if the four roads linked to Giorgio Tesi Editrice converged in the baptistery, the place selected for the publication of the latest NATURART. Indeed, the first road is NATURART’s, which has now acquired its own look and recognizability. Not only is the road long from a chronological point of view, but also from a geographical one – if we think of the kilometers traveled around the world by the magazine as ambassador of the area’s attractions. The second and shorter but no less significant road is represented by “Dossier Discover Pistoia”. After the first issue, dedicated to the Marino Marini Museum, came out together with the magazine, the second dossier describes the Clemente Rospigliosi Museum and the palace that houses it in Pistoia’s historical center and practically in Piazza del Duomo. The third road to converge on the baptistery this December 2019 is the book in which Bill Homes describes (through words and drawings) Pistoia’s urban fortification system and how it has influenced the city of today, preserving its vestiges and its monumental importance. Lastly, the fourth and final road is the monthly “Discover Pistoia”. While we are presenting NATURART, “Pistoia Dossier”, and Bill Homes’s book here today, “Discover Pistoia” has already been pounding the pavement in our territory for some days, reporting on the main events this Christmas month. During this month of holiday greetings, NATURART’s entire editorial staff sends their best wishes to the magazine’s body of increasing loyal readers as well as to their ever more numerous acquaintances who have met up with us at this cultural crossroads being offered by us bit by bit.
NATURART | DICEMBRE 2019 | 3
Giovanni Capecchi
The Crossroads
www.discoverpistoia.it
La pubblicazione e la presentazione di questo numero di NATURART, che chiude il nono anno di vita della rivista (il primo fascicolo uscì infatti nel dicembre del 2010), si collocano in un autentico incrocio culturale. È come se nel Battistero, scelto come luogo per salutare l’uscita di NATURART, confluissero quattro strade, legate alla Giorgio Tesi Editrice. La prima strada è, appunto, quella di NATURART, che ha acquistato ormai una sua fisionomia e riconoscibilità: una strada lunga, non solo da un punto di vista cronologico, ma anche dal punto di vista geografico, se pensiamo ai chilometri che la rivista ha percorso e percorre in giro per il mondo, come ambasciatrice delle bellezze di un territorio. La seconda strada è rappresentata da “Dossier Discover Pistoia; è una strada più breve ma non meno significativa: dopo il primo fascicolo incentrato sul Museo Marino Marini, esce infatti, insieme alla rivista, il secondo dossier, dedicato al Museo Clemente Rospigliosi e al palazzo che lo ospita, nel centro storico di Pistoia, praticamente in Piazza del Duomo. La terza strada che converge nel Battistero in questo dicembre 2019 è rappresentata dal volume nel quale Bill Homes racconta (con le parole e con i disegni) il sistema di fortificazioni urbane e come questo sistema abbia influito sulla città di oggi, che ne conserva le tracce o le rilevanze monumentali. La quarta e ultima strada è infine quella di “Discover Pistoia”, il mensile che – mentre presentiamo NATURART, “Pistoia Dossier” e il volume di Bill Homes – sta già percorrendo da alcuni giorni le vie del nostro territorio, per raccontare i principali appuntamenti del mese natalizio. Un mese di auguri: quegli auguri che l’intera redazione di NATURART rivolge ai lettori – sempre più affezionati – della rivista e a coloro che – sempre più numerosi – si ritrovano con noi, negli incroci culturali che andiamo via via proponendo.
EDITORIALE Fausto Tardelli Vescovo di Pistoia Bishop of Pistoia
The Palazzo Rospigliosi Diocesan Museum is one of our city’s many hidden treasures. The palace still bears witness to the glories of the family that gave the Church Pope Clement IX, born Giulio Rospigliosi, an important ecclesiastical figure and man of letters. Given over thirty years ago to the Cathedral of Pistoia by Clemente Rospigliosi, the family’s last heir, the monumental rooms justify this narrative. Moreover, with their furniture and the important collection of paintings, they tell about the cultural and spiritual climate of the Baroque era. The diocesan museum is also located in the palace. The furniture and art objects from different parts of the diocese of Pistoia have been collected here because of their importance and artistic value as well as to safeguard them. This heritage enables an understanding of the sensitivity for human beauty and creativity that has always accompanied the life of the Church. This beauty also enters the liturgy, becoming a reference to the sanctity of the rites and mirroring a superior beauty. This is confirmed by a unique series of altar crosses, thuribles, chalices, and other liturgical furnishings ranging from the Middle Ages to the modern age. This beauty also speaks of the panel paintings and paintings held in the museum. Moreover, they interact with the rare and varied collection of Chinese and Oriental art donated by the Bargiacchi-Lunardi family. It is that unique dialogue that Pope Francis constantly refers to today. As he recently recalled, “Art is not something uprooted: art springs from the heart of peoples. It is a message: from the heart of peoples to the heart of peoples”. We hope that this dialogue, uniting through art the past and present as well as distant worlds, can increasingly open people’s hearts.
NATURART | DICEMBRE 2019 | 5
Il museo Diocesano palazzo Rospigliosi è uno dei tanti tesori nascosti della nostra città. Il palazzo testimonia ancora i fasti della famiglia che ha donato alla Chiesa papa Clemente IX, al secolo Giulio Rospigliosi, importante figura di ecclesiastico e uomo di lettere. Le stanze monumentali – donate oltre trent’anni fa alla Cattedrale di Pistoia dall’ultimo erede della famiglia, Clemente Rospigliosi – rendono ragione di questo intreccio e con il loro arredo e l’importante quadreria, raccontano il clima culturale e spirituale dell’epoca barocca. Nel palazzo trova posto anche il museo diocesano. Qui sono raccolti arredi e oggetti d’arte provenienti da diverse parti della diocesi di Pistoia in ragione della loro preziosità e del valore artistico, come per ragioni di tutela. Un patrimonio che permette di cogliere la sensibilità per la bellezza e la creatività umana che da sempre accompagna la vita della Chiesa. Una bellezza che entra anche nella liturgia, diventa rimando alla santità dei riti e specchio di una bellezza superiore. Lo testimonia una serie unica di croci d’altare, turiboli, calici ed altri arredi liturgici che va dal medioevo all’età moderna. Una bellezza di cui parlano anche le tavole e le tele custodite nel museo e che dialoga, peraltro, con una rara e variegata collezione d’arte cinese e orientale donata dalla famiglia Bargiacchi-Lunardi. Un dialogo singolare a cui oggi richiama costantemente anche papa Francesco: «l’arte – ha ricordato recentemente – non è una cosa sradicata: l’arte nasce dal cuore dei popoli. È un messaggio: dal cuore dei popoli al cuore dei popoli». Ci auguriamo che questo dialogo, che unisce passato e presente e mondi lontani attraverso l’arte, possa aprire sempre più i cuori degli uomini.
A treasure to be discovered and enhanced
www.discoverpistoia.it
Un tesoro da scoprire e valorizzare
35 | Dicembre – December 2019 Pistoia nel Mondo, il Mondo a Pistoia Pistoia in the World, the World in Pistoia
Registrazione Tribunale di Pistoia – N°2/2010 del 28-05-2010
____
____
Copertina: Egle Marini,
Cover: Egle Marini, Self-
Autoritratto, 1930
portrait, 1930
Collezione Fondazione
Fondazione Caript
Caript
Collection
Giorgio Tesi Group The Future is Green
Giorgio Tesi Editrice srl Via di Badia, 14 – 51100 Bottegone – Pistoia – Italy Tel. +39 0573 530051 – Fax +39 0573 530486 www.discoverpistoia.it Iscrizione al ROC (Registro Operatori della Comunicazione) n° 30847 del 15 Gennaio 2018 Per la tua pubblicità sulla rivista contatta la Giorgio Tesi Editrice o invia una e-mail a marketing@giorgiotesigroup.it
ALBERGO CERIMONIA ISSN 2421-2849
RISTORANTE
VILLA DI CHARME
RELAX IN COLLINA SOGGIORNO DI LAVORO 9 772421
284000
CUCINA TIPICA
NEL CUORE DELLA TOSCANA
Direttore Editoriale Giovanni Capecchi g.capecchi@discoverpistoia.it Direttore Responsabile Carlo Vezzosi carlo.vezzosi@legismail.it Art Director Nicolò Begliomini n.begliomini@giorgiotesigroup.it Segreteria Carolina Begliomini, Irene Cinelli, Maria Grazia Taddeo contatti@giorgiotesigroup.it Comitato di redazione Leonardo Begliomini, Nicoletta Boccardi, Emanuel Carfora, Lorenzo Cipriani, Alessandra Corsini, Giuliano Livi, Martina Meloni, Maria Camilla Pagnini, Paolo Paolieri Hanno collaborato a questo numero Lorenzo Baldi, Carlo Vezzosi, Giovanni Capecchi, Don Simone Amidei, S.E. Mons. Fausto Tardelli, Laura Dominici, Chiara Caselli, Eleonora Angelini, Paola Cassinelli, Matteo Caffiero, Chiara Corsini, Sauro Romagnani
info@villagiorgia.it - www.villagiorgia.it Loc. Burchietti, Via Bolognese 164, 51100 Pistoia Tel: +39 0573 480042 o 48422 - Fax: +39 0573 480991
Traduzioni Studio Blitz – Pistoia Fotografie Nicolò Begliomini, Archivio fotografico Fondazione FS, Lorenzo Gori, Archivio fotografico Il Funaro, Archivio Architetto Roberto Prioreschi Per le immagini pubblicate restiamo a disposizione degli aventi diritto che non si siano potuti reperire. Progetto grafico e impaginazione Kidstudio – Firenze www.kidstudio.it Illustrazioni Michele Fabbricatore Stampa Industrie Grafiche Pacini Ospedaletto (Pisa)
www.discoverpistoia.it
info@locandadivillagiorgia.it www.locandadivillagiorgia.it
RISTORANTE
10
GOURMET CUISINE & FINE WINE VIA GARIBALDI, 25/27 51016 MONTECATINI TERME (PT) TEL. +39 0572 71.695 FAX +39 0572 73.080 INFO@ENOTECAGIOVANNI.IT
22 42
WWW.ENOTECAGIOVANNI.IT
88
10
22
Scopri Pistoia
Il Museo Rospigliosi
100
Campo Tizzoro
The Rospigliosi Museum
Il racconto di un villaggio operaio ideale
Novità editoriali
The story of an ideal
Saper guardare
workers’ village
Knowing How to Look 30
Eccellenze Pistoiesi
Rubriche
Tutti gli uomini del DORS All the DORS’s Men
42
Arte
Cammini d’arte sulla Montagna Pistoiese Paths of Art in the Pistoia Mountains
62
52
108
LIBRI Books
110
BOTANICA Bothanica
Fondazione Giorgio Tesi Onlus
I 10 anni della Fondazione Giorgio Tesi Onlus 10 Years of the non-profit Fondazione Giorgio Tesi
62
Arte & Cultura
Buon compleanno Funaro! Happy birthday, Il Funaro!
70
2019 – XI Premio Internazionale Biennale d’incisione città di Monsummano Terme
Segni dal passato Signs from the past 78
Fondazione Pistoia Musei
84
Pistoia nel mondo
Pistoia Novecento 1900 – 1945 Pistoia crocevia dei pellegrinaggi europei Pistoia, Crossroads of European Pilgrimages
88
100
Pracchia
La porta della Montagna
96
Teatro Manzoni
Sotto la scena Behind the scenes
NATURART | DICEMBRE 2019 | 9
Gateway to the mountains
Scopri Pistoia
Il Museo Rospigliosi —
Andiamo a conoscere da vicino questo Museo, un vero e proprio tesoro di fasto e magnificenza racchiuso tra le mura discrete che fanno da argine alla Ripa del Sale
testo don Simone Amidei Direttore Museo Diocesano Palazzo Rospigliosi 10 | NATURART | DICEMBRE 2019
—
foto Nicolò Begliomini
NATURART | DICEMBRE 2019 | 11
____ In apertura, la camera da letto dell’appartamento papale allestito per ospitare degnamente il Papa pistoiese, al secolo Giulio Rospigliosi (1600 – 1669), di passaggio in citta. ____ Opening pages, the bed chamber in the papal apartment, prepared so as to properly host the Pistoiese pope, Giulio Rospigliosi (16001669), when he stopped over in the city.
I
12 | NATURART | DICEMBRE 2019
n pieno centro storico, tra le mura che fanno da argine allo sdrucciolo di Ripa del Sale, si trova Palazzo Rospigliosi, sorto alla metà del XVI secolo dall’accorpamento di vari fabbricati preesistenti nell’area della prima cinta muraria cittadina per volontà di Giovan Battista Rospigliosi detto Bati. L’elemento architettonico più significativo della facciata, perfettamente in linea con i modelli del tardo manierismo fiorentino, è costituito dal portale d’ingresso, sormontato dallo stemma dei Rospigliosi, che si apre sulla via con un’elegante scala a doppia rampa. Percorso il corridoio d’ingresso si scorge al di là dei drappeggi che incorniciano un’ampia vetrata, il giardino pensile interno all’edificio. Ad esso si accedeva anche dall’ingresso secondario del palazzo, ove le carrozze erano solite sostare in attesa dei signori del palazzo e dei loro ospiti. Il giardino, opportunamente allestito come nell’uso del tempo, permetteva alla famiglia di vivere momenti di otium privato o di letizia con gli amici, accompagnati dal suono della musica e dell’acqua che sgorgava dalla fontana. I locali posti allo stesso piano del giardino – probabilmente un tempo adibiti a cucine e a ricovero per cavalli e cani da caccia – sono oggi utilizzati come luoghi d’accoglienza e di introduzione al museo, aule
____ Sopra, uno dei due
didattiche, Museo del Ricamo. Attraverso un sontuoso scalone in pietra serena, alla cui sommità è collocata una cancellata in ferro battuto di pregevole fattura, si accede al primo piano, il piano nobile dell’edificio, ove è conservato immutato nei secoli l’appartamento che la famiglia realizzò per l’illustre parente. L’ultimo discendente, Clemente, morto nel 1981, lasciò infatti per testamento alla Cattedrale di Pistoia l’onere di destinare in perpetuo a Museo l’appartamento denominato di Papa Clemente IX (1667-1669). È questo appartamento a cui per primo si accede nella visita museale, che conserva praticamente intatto il sontuoso arredo seicentesco che si vuole sia stato allestito per ospitare degnamente il papa pistoiese, al secolo Giulio Rospigliosi (16001669), di passaggio in città. Le stanze per le quali il visitatore transita sono l’inizio del percorso museale che unisce in un unico museo l’appartamento papale ed il museo diocesano. Le cinque sale che si aprono allo sguardo mostrano una notevole ricchezza e cura nell’omogeneità dell’arredo
seicentesco, con mobili elaborati, preziose suppellettili e una pregiata raccolta di dipinti, il tutto conservato tra pareti tappezzate di damasco, soffitti a cassettoni e affreschi del sei-settecento che decorano le sale. La visita dell’appartamento ci fa conoscere il gusto e le preferenze artistiche di una committenza nobiliare che, pur sentendo l’influsso di Roma e di Firenze, si manteneva legata alla produzione di artisti locali, come si evidenzia nel più cospicuo nucleo della quadreria, costituito dalle tele eseguite del pittore pistoiese Giacinto Gimignani (1606-1681). Nella raccolta sono presenti anche dipinti più antichi come la tela Betsabea al bagno di Sebastiano Vini e la tavola I Progenitori di Fra’ Paolino della seconda metà del cinquecento. — La sala d’ingresso, nella quale campeggia un grande lampadario in ferro battuto a diciotto luci, conserva oltre ad alcune armi da fuoco del XVIIIXIX secolo, a quattro busti in marmo del XVII secolo e a quattro ritratti di cavalieri qui pervenuti
salotti con consolle dorate, stipi preziosi e cineserie, le cui pareti sono occupate da numerose tele con altri episodi ispirati alla mitologia e alla Bibbia. ____ Above, one of the two salons with gilded consoles, valuable cabinets, and chinoiserie; its walls display numerous canvases with other mythologically and biblically inspired episodes.
____ è davvero un tesoro tutto da scoprire dove, oltre allo splendore dell’appartamento papale, si possono ammirare diverse importanti opere d’arte. ____ This Pistoia museum is truly an undiscovered treasure; in addition to the splendid papal apartment, there are several important works of art on display.
dalla famiglia Cellesi alla metà dell’Ottocento, alcune delle tele più significative della produzione del Gimignani come Giuseppe e la moglie di Putifarre e altre con soggetti tratti dalla mitologia (Ercole che libera Esione e Alfeo e Aretusa) o dall’Antico Testamento (Adamo ed Eva con Caino e Abele, I fratelli mostrano la veste di Giuseppe, Giuseppe spiega i sogni al Faraone). La visita prosegue con due salotti con consolle dorate, stipi preziosi e cineserie, le cui pareti sono occupate da numerose tele con altri episodi ispirati alla mitologia e alla Bibbia. Oltre alle opere del Gimignani vi si trovano esponenti del seicento fiorentino come Jacopo Vignali (1592-1664), Lorenzo Lippi (1606-1665) e Felice Ficherelli (1605-1669). Degno di nota è anche il Ritratto di papa Clemente IX, copia dell’originale conservato nei Musei Vaticani, collocato
entro una monumentale cornice a racemi dorati e sormontata da una corona. Nello stesso ambiente si trova anche una dipinto raffigurante la Morte di Germanico, giunto alla collezione dopo il 1828, in precedenza conservato in casa Bracciolini e proveniente dalla famiglia Puccini; secondo la tradizione l’opera sarebbe stata eseguita a Roma da Nicolas Pussin (1594-1665) che vi replicò un soggetto già eseguito per i Barberini, tra il 1626 e il 1628, e lo inviò alla famiglia Puccini in ringraziamento dell’assistenza a lui prestata quando, passando da Pistoia durante il suo primo viaggio in Italia, vi si era ammalato. Si passa poi alla camera del Papa dove colpisce il grande letto a baldacchino, ove avrebbe dormito il pontefice durante il suo
NATURART | DICEMBRE 2019 | 13
Il museo pistoiese
____
____
Sopra, il Ritratto di
Oltre a diversi dipinti del Gimignani, nel
papa Clemente IX, copia dell’originale conservato nei Musei Vaticani, collocate entro una monumentale cornice a racemi dorati e sormontata da una corona. ____ Above, the Portrait of Pope Clement IX. This copy of the original, held in the Vatican Museums, is set in a monumental frame with gilded racemes and surmounted by a crown.
14 | NATURART | DICEMBRE 2019
soggiorno pistoiese, contornato da altri dipinti della collezione del Gimignani che termina nell’attigua sala studio. Continuando il percorso museale si è introdotti nelle sale dedicate alle opere d’arte del museo diocesano, opere provenienti dalle chiese del territorio della Diocesi di Pistoia; vi si ammirano arredi liturgici e paramenti sacri oltre a dipinti di scuola pistoiese. La consapevolezza che gli oggetti d’arte sacra sono testimonianze insostituibili di civiltà, particolarmente esposti al degrado e al furto, unitamente all’impossibilità della presenza di sacerdoti residenti in tutte le chiese, da anni ha spinto la Diocesi a raccogliere gli oggetti più significativi e preziosi e quelli a maggior rischio, in una sede unica, pur sapendo che la musealizzazione di oggetti di culto, tolti dal proprio contesto originario, ne fa perdere gli aspetti connotativi dell’identità storica e della sacralità per consegnarli ad essere mere testimonianze di un passato difficilmente leggibile. Le opere d’arte più raffinate del patrimonio diocesano sono testimonianza significativa dell’ottima qualità artistica degli artigiani pistoiesi ed offrono la possibilità di seguire
il mutare del gusto e dello stile attraverso i secoli nei differenti oggetti destinati alle esigenze di uso, di culto e di decoro della comunità ecclesiale. L’evoluzione si può osservare nelle preziose croci astili – le più antiche in bronzo dorato del XII-XIII secolo provenienti da S. Michele in Cioncio e da S. Pietro ad Albiano (Montemurlo) – , nei turiboli dalle forme stilizzate evocanti architetture (del XIV-XV secolo) fino alle forme sinuose e sfarzose posteriori (XVII-XVIII secolo), nei calici realizzati nel trascorrere dei secoli con tecniche e lavorazioni sempre più raffinate. Sono anche esposti molti dipinti di scuola pistoiese fra cui pale d’altare di Bernardino del Signoraccio, opere del Sollazzino, di Orazio Fidani, di Giovanni Domenico Ferretti e di molti altri. L’esposizione comprende anche esemplari di tessuti e parati sacri, reliquiari e ostensori, messali e corali in pergamena. ☜
Museo vi si trovano esponenti del seicento fiorentino come Jacopo Vignali (1592-1664), Lorenzo Lippi (16061665) e Felice Ficherelli (1605-1669). ____ In addition to several paintings by Gimignani, the museum has works by such members of the Florentine Seicento as Jacopo Vignali (15921664), Lorenzo Lippi (1606-1665), and Felice Ficherelli (1605-1669).
16 | NATURART | DICEMBRE 2019
NATURART | DICEMBRE 2019 | 17
L’ultimo discendente della Famiglia Rospigliosi morto nel 1981, lasciò per testamento alla Cattedrale di Pistoia l’onere di destinare in perpetuo a Museo l’appartamento detto “di Papa Clemente IX”(1667-1669)
Upon the death of the last descendant of the Rospigliosi family in 1981, the honor of assigning the apartment of Pope Clement IX” (1667-1669) in perpetuity to the museum was bequeathed to the Cathedral of Pistoia
____
____
Molto intressanti anche
The rooms dedicated to
le sale dedicate alle
the Diocesan Museum’s
opere d’arte del Museo
works of art are also
Diocesano, ricche di
quite interesting as
opere d’arte provenienti
the works came from
dalle chiese del
churches in the Diocese
territorio della Diocesi
of Pistoia.
di Pistoia.
The Rospigliosi Museum
—
P
Let’s go and get to know this splendid and magnificent jewel of a museum, set within the discrete walls that form the border of Via Ripa del Sale.
18 | NATURART | DICEMBRE 2019
alazzo Rospigliosi is found in the historical center, between the bulwark-like walls of the steeply sloping Via Ripa del Sale. Known as Bati, Giovan Battista Rospigliosi had the palace constructed in the mid-16th century by combining several pre-existing buildings inside the first city walls. Entirely in keeping with late Florentine mannerist design, the most significant architectural element of the façade is the entrance portal, surmounted by the Rospigliosi coat-ofarms, where an elegant double-ramp staircase opens onto the street. Following the entrance corridor, the roof garden inside the building can be seen beyond the draperies framing a large window. There was also a secondary entrance to the palace where carriages used to wait for the palace’s owners and their guests. Set up according to the conventions of the period, the garden gave the family an opportunity enjoy periods of private leisure or enjoyment with friends, accompanied by the sound of music and of the water flowing in the fountain. Those rooms located on the same floor as the garden were probably once used as kitchens as well as to house the horses and hunting dogs. Today, however, they are used as reception areas and as an introduction to the museum, classrooms, and the Embroidery Museum. The sumptuous pietra serena staircase with a fine wrought-iron railing leads to the first floor, the piano nobile where the
apartment that the family had built for its illustrious kinsman has remained unchanged over the centuries. The last descendant was Clemente, who died in 1981. He bequeathed the apartment named for Pope Clement IX (16671669) to the Cathedral of Pistoia. This apartment begins a visit to the museum, with its sumptuous 17th-century furnishings basically intact. It was set up to properly host the Pistoiese pope, Giulio Rospigliosi (1600-1669), when he stopped over in the city. The rooms through which the visitor passes mark the beginning of a tour that combines the papal apartment and the Diocesan Museum. The remarkable richness and attention in these five rooms display a homogeneous 17th-century decor with elaborate furniture, precious furnishings, and a valuable collection of paintings, all the rooms decorated with damaskcovered walls, coffered ceilings, and 17th- and 18th-century frescoes. A visit to the apartment introduces us to the taste and artistic preferences of a noble client who, despite feeling the pull of Rome and Florence, remained attached to the local artistic production, as shown in the remarkable core of paintings by the Pistoiese painter Giacinto Gimignani (1606-1681) in the picture gallery. The collection also contains such older paintings as Bathsheba at Her Bath by Sebastiano Vini and the panel painting of The Forefathers by Fra Paolino from the second half of the 16th century.
____ A fianco, l’ingresso del Museo situato nella centralissima Ripa del Sale, veramente a due passi dalla Piazza del Duomo. ____ Beside the entrance to the museum located on the very centrallylocated Via Ripa del Sale, barely a stone’s throw from Piazza del
____ All’interno del Museo Diocesano si possono ammirare anche esemplari di tessuti e paramenti sacri, reliquiari e ostensori, messali e corali in pergamena. ____ The Diocesan Museum also contains marvelous samples of sacred fabrics and wall hangings, reliquaries and monstrances, parchment choir books and missals.
— The entrance hall features a large wrought-iron chandelier with eighteen lights. In addition, there are some 18thand 19th-century firearms, as well as four 17th-century marble busts and four mid19th century portraits of cavalieri from the Cellesi family. Some of Gimignani’s most noteworthy canvases are displayed, including Joseph and Potiphar’s Wife as well as others with subjects from mythology (Hercules Freeing Hesione and Alpheus and Arethusa) or from the Old Testament (Adam and Eve with Cain and Abel, Joseph’s Brothers Displaying His Coat, and Joseph Interpreting Pharaoh’s Dreams). The visit continues in the two salons with gilded consoles, valuable cabinets, and chinoiserie. The walls display numerous canvases with other mythological- and biblical-inspired episodes. In addition to Gimignani’s works, there are such exponents of the Florentine 17th century as Jacopo Vignali (1592-1664), Lorenzo Lippi (1606-1665), and Felice Ficherelli (1605-1669). A copy of the Portrait of Pope Clement IX the original is in the Vatican Museums – is also noteworthy, set in a monumental frame with gilded racemes and topped by a crown. A painting depicting the Death of Germanicus is also in the same room, which entered the collection after
1828. It came from the Puccini family and which had previously been kept in the Bracciolini house. The work was reputedly executed in Rome by Nicolas Poussin (1594-1665), who duplicated a subject previously carried out between 1626 and 1628 for the Barberini family. The painting was sent to the Puccini family to thank them for their care of him when he fell ill passing through Pistoia during his first trip to Italy. Moving on to the pope’s bedroom, the extraordinary four-poster bed is where the pontiff would have slept during his stays in Pistoia, surrounded by other paintings from the Gimignani collection, ending in the adjacent study. The museum tour continues in the rooms dedicated to works of art from churches in the Diocese of Pistoia transferred to its museum. In addition, liturgical furnishings and sacred vestments as well as paintings from the Pistoia school can be admired. Objects of sacred art as irreplaceable evidence of culture are particularly exposed to damage and theft, together with the impossibility of having resident priests in all the churches. For years, this knowledge has pushed the diocese to gather in one place the most noteworthy and precious objects as well as those at greater risk. Even so, objects of worship displayed in a museum – and thus removed from their
original context –lose the connotative aspects of their historical identity and sacredness, becoming merely evidence of a difficult-to-interpret past. The most sophisticated art works of the diocese’s patrimony are significant proof of the outstanding artistry of Pistoia’s artisans. Moreover, the importance of these various objects for the ecclesial community’s use, worship, and decor provide an opportunity to follow how tastes and styles have changed over the centuries. This evolution can be seen in the prized processional crosses – the oldest (12th-13th century) being the gilded bronze crosses from S. Michele in Cioncio and from S. Pietro in Albiano (Montemurlo), the thuribles (from the 14th-15th century) whose stylized forms evoke buildings up to the later graceful and opulent forms from the 17th-18th century, the chalices made with increasingly sophisticated techniques and processes as the centuries have passed. Many paintings from the Pistoiese school are also on display, including altarpieces by Bernardino del Signoraccio as well as works by Sollazzino, Orazio Fidani, Giovanni Domenico Ferretti, and many others. The exhibition also includes samples of sacred fabrics and wall hangings, reliquaries and monstrances, parchment missals and choir books. ☜
NATURART | DICEMBRE 2019 | 19
Duomo.
PubbliNATURART
—
DOSSIER DISCOVER PISTOIA
The Clemente Rospigliosi Museum —
Il museo Clemente Rospigliosi — È appena uscito il secondo numero della collana Dossier Discover Pistoia abbinato alla rivista Discover Pistoia, il primo numero della quale, dedicato a Marino Marini, ha visto la luce a giugno presso l’ex Convento del Tau. Si tratta della più recente iniziativa editoriale a lungo termine avviata dalla Giorgio Tesi Editrice, che lavora in tandem con l’Associazione culturale MIRABILIA arte e memoria di Pistoia, con il sostegno finanziario della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. L’obiettivo del progetto è quello di offrire uno strumento snello e affidabile per la conoscenza del territorio pistoiese, in grado di rispondere sia alle esigenze dell’informazione turistica di qualità
che alle attese di lettori più informati e desiderosi di approfondimenti, con testi in italiano e inglese, curati da specialisti di Mirabilia, articolati in una grafica accattivante e corredati da suggestive immagini fotografiche a cura di Nicolò e Carolina Begliomini. Il nuovo fascicolo è dedicato al Museo Clemente Rospigliosi, splendida perla del Polo Museale cittadino, da poco riaperto al pubblico dopo un lungo periodo di chiusura e ancora sconosciuto a molti pistoiesi. Posto sull’antica Ripa del Sale, incastonato nell’antico tessuto urbano medievale, il palazzo Rospigliosi è ancora oggi una delle testimonianze più prestigiose di dimora nobiliare pistoiese. Nato intorno alla metà del Cinquecento per iniziativa di Giovan Battista, detto Bati Rospigliosi (1511-1566), dall’accorpamento di alcune case torri, il museo ospita una ricca collezione di opere d’arte che comprende, oltre alla mobilia e ad alcune preziose suppellettili, una quadreria che si compone di diversi nuclei omogenei di dipinti, il più cospicuo dei quali è costituito da quarantotto tele del pittore pistoiese Giacinto Gimignani (1606-1681). Di grande suggestione è l’allestimento delle sale, con molti dei mobili originali, tra cui il grande letto a baldacchino parato di rosso dove secondo la tradizione dormì papa Clemente IX, lontano parente del proprietario Bati Rospigliosi. In occasione della presentazione del dossier sarà possibile visitare il museo e scoprire o riscoprire insieme agli autori fasti e segreti di illustri membri della nobiltà pistoiese del Seicento.
20 | NATURART | DICEMBRE 2019
The second issue of the Dossier Discover Pistoia series paired with the Discover Pistoia magazine, is about to be released and will be presented on Saturday, 14 December, at 4:00 pm at the Baptistery of Pistoia. The first issue, dedicated to Marino Marini, was introduced in June at the former Convent of the Tau. This is the most recent, long-term publishing initiative launched by the Giorgio Tesi Editrice, which is working in tandem with the Pistoiese cultural association MIRABILIA arte e memoria, with financial support from the Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. The project’s objective is to offer a solid, streamlined tool for becoming acquainted with the Pistoia area that can meet both the need for quality tourist information as well as the expectations of better informed readers eager to know more. The Italian and English texts, edited by Mirabilia’s specialists, are laid out with eye-catching graphics and accompanied by Nicolò and Carolina Begliomini’s evocative photographic images. The new issue is dedicated to the Clemente Rospigliosi Museum, a splendid pearl among the city’s museums, yet one still unknown to many of Pistoia’s inhabitants. Recently, it reopened to the public after being closed for a long time. Set in a medieval cityscape, the Rospigliosi palace is located on the ancient Ripa del Sale and still today is one of the most impressive examples of a noble Pistoiese residence. Built around the mid-16th century by Giovan Battista Rospigliosi (1511-1566), nicknamed Bati, the museum incorporated some towerhouses. In addition to the furniture and some valuable furnishings, it houses a rich collection of art works, including a picture gallery with several homogeneous groups of paintings, the most notable being the forty-eight paintings by Pistoiese painter Giacinto Gimignani (1606-1681). The rooms are impressively furnished, with much of the original furniture, including the large, red four-poster bed, reputedly slept in by Pope Clement IX, a distant relative of the owner Bati Rospigliosi During the dossier’s presentation, the museum can be visited offering the opportunity to discover or rediscover the splendors and secrets of illustrious members of Pistoia’s nobility in the 17th century.
PADIGLIONE 6 - L’ONORE PERDUTO DI KATHARINA BLUM UN TRAM CHE SI CHIAMA DESIDERIO - GREASE SUPERMARKET a modern musical tragedy - AFTER MISS JULIE MINE VAGANTI - IL COSTRUTTORE SOLNESS - LE SIGNORINE SCENE DA FAUST - LA CLASSE - CIRCOLO POPOLARE ARTICO L’EMPIO PUNITO - RISVEGLIO DI PRIMAVERA MOTHER | STANZE POETICHE - METAMORPHOSIS LO SCHIACCIANOCI - ANOTHER ROUND FOR FIVE OVERLOAD - UNA VITA PER UN’IDEA
Biglietteria Teatro Manzoni 0573 991609 - 27112 www.teatridipistoia.it
in collaborazione con
SABATO ore 21
16
NOVEMBRE
SABATO ore 21
11
GENNAIO
SABATO ore 21
15
FEBBRAIO
SABATO ore 21
28
con il sostegno di
MARZO
TEATRO PACINI DI PESCIA
TEATRO MANZONI PISTOIA
TEATRO MANZONI PISTOIA
TEATRO MANZONI PISTOIA
Orchestra Leonore Daniele Giorgi DIRETTORE Fabian Müller PIANOFORTE
Orchestra Leonore Eva Ollikainen DIRETTORE Alena Baeva VIOLINO
ORT – Orchestra della Toscana Dalia Stasevska DIRETTORE Francesca Dego VIOLINO
musiche di Jean-Philippe Rameau, Ludwig van Beethoven, Wolfgang Amadeus Mozart
musiche di Jean Sibelius, Felix Mendelssohn Bartholdy
Orchestra Leonore Angela Hewitt PIANOFORTE Ensemble di fiati dell’Orchestra Leonore
VENERDÌ ore 21
13
DICEMBRE
TEATRO MANZONI PISTOIA
Kammerorchester Basel Camerata Vocale Freiburg Winfried Toll DIRETTORE E MAESTRO DEL CORO Nuria Rial SOPRANO Sibylla Rubens SOPRANO II Margot Oitzinger CONTRALTO Seil Kim TENORE Hans Christoph Begemann BASSO musiche di Johann Sebastian Bach
DOMENICA ore 17
2
FEBBRAIO
TEATRO MANZONI PISTOIA
Archi di Santa Cecilia Luigi Piovano DIRETTORE Avi Avital MANDOLINO musiche di
Antonio Vivaldi, Johann Sebastian Bach, Ottorino Respighi, Nino Rota
musiche di Ludwig van Beethoven, Wolfgang Amadeus Mozart, Igor Stravinskij,
Johann Sebastian Bach SABATO ore 21
14
MARZO
TEATRO MANZONI PISTOIA
Orchestra Leonore Daniele Giorgi DIRETTORE Philharmonischer Chor München Andreas Herrmann MAESTRO DEL CORO Sumi Hwang SOPRANO Manuel Walser BARITONO musiche di Nicola Campogrande, Johannes Brahms
musiche di Witold Lutoslawski, Ludwig van Beethoven, Jean Sibelius SABATO ore 21
18
APRILE
TEATRO MANZONI PISTOIA
Orchestra Leonore Daniele Giorgi DIRETTORE Lilya Zilberstein PIANOFORTE musiche di Sergej Rachmaninov, Pëtr Il’ič Čajkovskij
www.teatridipistoia.it www.fondazionepromusica.it
22 | NATURART | DICEMBRE 2019
Novità editoriali
Saper guardare — La Giorgio Tesi Editrice pubblica il nuovo libro di Bill Homes, dedicato alle fortificazioni di Pistoia. L’architetto e docente inglese racconta, come al suo solito, con parole e disegni.
testo
—
illustrazioni Bill Homes
NATURART | DICEMBRE 2019 | 23
Giovanni Capecchi
Bill Homes Bill Homes è nato a Londra nel 1942, si è laureato in architettura e ne ha praticato la professione. È professore emerito di Progettazione Architettonica alla South Banck University di Londra. In Italia ha lavorato per sei anni presso lo studio Digiuni-Cioni di Porretta Terme, collaborando a vari importanti progetti sul territorio. Ha pubblicato dal 1993 ad oggi una serie di volumi sull’architettura della montagna fra il Pistoiese e il Bolognese, molti dei quali nell’ambito dell’attività del Gruppo di studi alta valle del Reno – rivista “Nuèter-noialtri” di Porretta Terme. Dopo il successo del volume “Le chiese zebrate in Pistoia” del 2017, continua la collaborazione tra Bill e la nostra casa editrice con l’uscita a dicembre 2019 del suo nuovo libro, “In difesa di Pistoia”, dedicato alle fortificazioni cittadine rappresentate dall’autore con splendidi disegni.
I
24 | NATURART | DICEMBRE 2019
n una pagina del nuovo libro di Bill Homes, intitolato “In difesa di Pistoia. L’architettura di aggressione e il suo archivio indelebile”, è riprodotto uno dei bastioni della Fortezza Santa Barbara di Pistoia, visto non nel suo insieme ma in un particolare. Lo sguardo del lettore è attirato non tanto dal grande stemma della famiglia dei Medici, ma dai mattoni che caratterizzano la costruzione. Si tratta di mattoni irregolari (non prodotti in fabbrica e in serie, ovviamente, ma fatti a mano), allungati, di dimensioni e di spessori diversi, diversi anche nella tonalità, che oscilla dal rosso intenso al rosso più sbiadito. Dettagli, potrebbe pensare qualcuno. Ma Bill Homes, nato a Londra nel 1942, architetto professionista e professore emerito di Progettazione architettonica alla South Bank University, ci insegna proprio l’importanza dei dettagli, la poesia dei dettagli, che può essere colta (e poi rappresentata) solo da chi sceglie di osservare con calma e con cura ciò che lo circonda e desidera riprodurre ciò che questo sguardo lento e attento riesce a cogliere, invitando gli altri all’attenzione e alla lentezza. Due anni fa era uscito, sempre per
ZOOM
Bill Homes was born in London in 1942 where he graduated in architecture and worked professionally in the field. He was professor emeritus of Architectural Design at London’s South Bank University. In Italy, he worked for six years at the firm of Digiuni-Cioni in Porretta Terme, contributing to various major projects in the area. Like many of his compatriots, he loves Italy, its people, and its culture. Since 1993, he has published a series of books on the architecture in the mountains between Pistoia and Bologna, many of which were carried out for Porretta Terme’s periodical “Nuèter-noialtri” under the auspices of the Gruppo di studi alta valle del Reno (Upper Reno Valley Study Group). After the success of the 2017 book “Le chiese zebrate in Pistoia”, the relationship between Bill and Giorgio Tesi Editrice continues with the December 2019 release of his new book, “In difesa di Pistoia”, dedicated to the city’s fortifications depicted by the author with splendid drawings.
____
i tipi della Giorgio Tesi Editrice, “Le chiese zebrate in Pistoia”; ora ecco questo nuovo libro, in parte sul passato della città, ma in parte ancora maggiore sul presente. Al centro dell’attenzione il sistema di fortificazioni di Pistoia, con le tre cerchie di mura, i bastioni, le torri, gli edifici nati lungo queste costruzioni. Del sistema di difesa viene tracciata la storia; ma ciò che interessa maggiormente Homes è descrivere come queste opere abbiano influenzato la crescita e lo sviluppo urbano e in che modo siano state a loro volta influenzate (con modifiche, demolizioni, inglobamenti in altri edifici) dalla città cambiata nel corso dei secoli e degli anni. Homes non ha solo la capacità di raccontare tutto questo con le parole; le parole, nel caso suo, sembrerebbero mancanti di qualcosa se non venissero accompagnate dai disegni, talvolta da architetto (che riscostruisce planimetrie o prospetti), spesso da artista, che racconta con il tratto a china e i colori. Racconta, come abbiamo detto, le fortificazioni e ciò che resta, oggi, di questo sistema difensivo realizzato nei secoli. La città del presente è un archivio da compulsare: talvolta, infatti, le costruzioni si sono mantenute nel tempo, altre volte sono scomparse del tutto o quasi.
A parlare, in questi ultimi casi, è il tessuto urbano (una strada sorta dove c’erano, per esempio, le antiche mura) oppure la traccia del passato rimasta o addirittura riaffiorante in edifici che l’hanno inglobata ma non completamente cancellata. Bill Homes è anche il rabdomante del passato: di quel passato che ha influito sull’oggi e che solo l’occhio attento e paziente, lo sguardo verticale che mira alla profondità dello scandaglio, può riuscire a recuperare. È lo stesso sguardo di chi ha riprodotto quei mattoni, tutti diversi, nel particolare del bastione. L’incontro tra Bill Homes e Pistoia è avvenuto all’inizio degli anni ’90. Ed è nata, con la città, una particolare sintonia. Mentre scopriva, con ammirazione e interesse, la montagna (come testimoniano i volumi da lui dedicati alla zona appenninica tra il Pistoiese e il Bolognese, molti dei quali nati in collaborazione con il Gruppo di studi alta valle del Reno e la rivista “Nuèter” di Porretta Terme), cresceva il legame con la città. Il viaggiatore contemporaneo, proveniente da quel Regno Unito che aveva fatto nascere, già nel Cinquecento, il Grand Tour, incontrava sulla sua strada una città appartata, lontana dai riflettori del turismo di massa, bella di una bellezza spesso nascosta,
Dopo il grande successo ottenuto con “Le chiese zebrate in Pistoia” ecco il nuovo lavoro illustrato dell’artista londinese, dal titolo “In difesa della città” e dedicato alle opere di fortificazione di Pistoia. ____ After the very successful Le chiese zebrate in Pistoia (The Zebrastriped Churches of Pistoia), there is a new illustrated work by this London artist, “In difesa della città” (In defense of the city), dedicated to Pistoia’s fortifications.
New book
Knowing How to Look
restia a mostrarsi. Questo incontro, che si è poi ripetuto negli anni, appartiene a quegli intrecci di strade e di destini che producono frutti di valore: quei frutti rappresentati dai disegni di Bill Homes, raccolti anche in questo nuovo libro, tra dettagli e quadri d’assieme. Quei disegni che il lettore, che già ha avuto modo di conoscere le opere dell’architetto inglese, cerca con desiderio e senza riuscire ad essere appagato: è una sensazione strana, difficile anche da descrivere, ma mentre si sfoglia una pagina di un libro di Homes (e di questo libro fresco di stampa) si spera che quella successiva regali allo sguardo un disegno. È una gioia quando appare il bastione di via dei Pappagalli con il grande platano o la porta nelle mura che lascia vedere il profilo (amato da tutti) del centro storico. La gioia è interesse ed anche emozione, mentre lo sguardo passa dagli edifici o dalle strade (sempre prive di automobili, in una atmosfera da sogno e sospesa, senza tempo oltre che senza caos) al cielo, ora sfumato tra l’azzurro e il bianco, ora (come nella tavola che ritrae la città e le colline viste dalla Fortezza Santa Barbara) dominato da un avvolgente rosa. ☜
O
Giorgio Tesi Editrice has published Bill Homes’s new book dedicated to the fortifications in Pistoia. As usual, the English architect and lecturer tells the tale with drawings and words.
n a page of the Bill Homes’s new book “In difesa di Pistoia. L’architettura di aggressione e il suo archivio indelebile” (“In Defense of Pistoia. The architecture of aggression and its indelible archive”), one of the bastions of the Fortress of Santa Barbara in Pistoia is reproduced, seen in a detail and not in its entirety. The reader’s gaze has has been attracted by the bricks characterizing the structure, rather than the Medici family large coat-ofarms. These elongated, irregular bricks (not mass-produced in a factory, but handmade), are of different sizes and thicknesses. Even their color differs, ranging from a deep to a paler red. Just details, someone might think. However, as a professional architect and professor emeritus in architectural design at South Bank University, Bill Homes, born in London in 1942, teaches us the importance and poetry of details, which can be understood (and then represented) only by those who choose to calmly and carefully observe their surroundings and wish to reproduce what this slow, thoughtful gaze is able to capture, inviting others to pay leisurely attention. Two years ago, “Le chiese zebrate in Pistoia” (“The Zebra-striped Churches in Pistoia”) was released, again by Giorgio Tesi Editrice. Now there is
this new book that looks partly at the city’s past, but partly, even more on its present. Taking center stage is Pistoia’s fortification system, with its three circles of walls, ramparts, towers, and buildings built alongside these structures. History has been drawn by this defensive system. Yet what interests Homes the most is describing how these works have influenced urban growth and development, and how they have been influenced (through modifications, demolitions, and being incorporated into other buildings) by the changing city over the centuries and years. Homes does not have just the ability to express all this with words. In his case, the words would seem to lack something if they were not accompanied by his drawings, sometimes in his role as an architect (reconstructing floor plans or elevations), but more often in that of an artist, telling stories through Indian ink and colors. As we have said, he describes the fortifications and whatever remains today of this defensive system built over the centuries. The present-day city is an archive to be studied. Indeed, sometimes the buildings have been maintained through the years; other times they have completely, or almost completely, disappeared. In these latter cases, it is the urban fabric that speaks out (for example, a road where the ancient walls once stood) or a trace of the past remains or even re-emerges in buildings that have incorporated but not completely erased it. Bill Homes is also the diviner of that
NATURART | DICEMBRE 2019 | 25
—
26 | NATURART | DICEMBRE 2019
NATURART | DICEMBRE 2019 | 27
In difesa della cittĂ Un meraviglioso acquarello della Fortezza di Santa Barbara realizzato da Bill Homes
In defense of the city A splendid watercolor of the Fortress of Santa Barbara by Bill Homes
____
____
____
____
Il libro racconta,
The book tells the
A destra una veduta
On the right, a view
anche grazie agli
tale also through its
dell’ingresso della
of the entrance to
splendidi acquarelli
splendid watercolor
Fortezza di Santa
the Fortress of Santa
che lo illustrano, le
illustrations of Pistoia’s
Barbara, certamente
Barbara, certainly one of
fortificazioni di Pistoia
fortifications and the
una delle strutture
Pistoia better-preserved
e ciò che resta, oggi,
remains of a defensive
difensive di Pistoia
defensive structures.
di questo sistema
system built over the
che meglio si sono
difensivo realizzato nei
centuries.
conservate nel tempo.
past that has influenced today; only the attentive, patient eye, the vertical gaze aiming at the depth of the probe can manage to retrieve. It is that same look of whoever produced all those different bricks seen in that detail of the bastion. Bill Homes encountered Pistoia in the early 1990s as a special connection with the city arose. As his connection to the city grew, so did his admiration and interest as he discovered the Pistoiese and Bolognese Apennine Mountains (as seen by the books he has dedicated to them, many of which were the result of a partnership with the Upper Reno Valley Study Group and Porretta Terme’s “Nuèter” magazine). This contemporary traveler from that United Kingdom, which had already created the Grand Tour in the 16th century, came across a secluded city, far from the spotlight of mass tourism, and with an often hidden beauty due to its reluctance to be seen. This meeting has been repeated over the years. It belongs to those roads and destinies intertwined to produce valued
results, as represented by Bill Homes’s drawings, collected even in this new book, including details and pictures. The reader already acquainted with this English architect’s works, looks longingly for those drawings, unable to be satisfied. It the extraordinary sensation one has while leafing through one of Homes’s books (including this one hot off the presses) is difficult to describe, as the drawings on their pages are a feast for the eyes. It is a delight when the bastion on Via dei Pappagalli appears with a large plane tree or the historical center’s skyline (loved by everyone) is glimpsed through a door in the city’s walls. This gratification is both appealing and emotional, as our gaze moves upward from the buildings or streets (always without any cars, in a dreamy atmosphere both timeless and harmonious) toward the sky, now tinged blue and white, or dominated by an enchanting rose (as in the plate portraying the city and hills as seen from the Fortress of Santa Barbara). ☜
NATURART | DICEMBRE 2019 | 29
secoli.
Eccellenze Pistoiesi
Tutti gli uomini del DORS —
Il Deposito Officina Rotabili Storici di Pistoia è, come si sa, uno dei più importanti siti della Fondazione FS, dal punto di vista operativo il principale. Qui si preserva un mestiere d’altri tempi, reso vivo e rinnovato, oggi come allora, da chi sa fare, ma soprattutto ama profondamente, il proprio lavoro.
testo Chiara Caselli 30 | NATURART | DICEMBRE 2019
—
foto Nicolò Begliomini
NATURART | DICEMBRE 2019 | 31
____
____
Eccola, la grande
This is the dream team
squadra che ogni giorno
that has the daily
si occupa di riparare,
responsibility for
revisionare, mantenere
repairing, checking,
in uso i mezzi storici
and maintaining
della Fondazione FS che
the Fondazione FS’s
ancora oggi corrono
historical railway
sui binari della rete
vehicles, still today
ferroviaria italiana.
running along the tracks
Accanto, la foto mostra
of the Italian railway
Pierluigi Terreni, figura
network.
importantissima per la formazione del personale del DORS.
E
ccoli, tutti al lavoro, anzi, in servizio, come detta il lessico ferroviario. Sono nove e insieme formano una grande squadra, quella che tutti i giorni, seguendo una tradizione inaugurata nel 1998 e dura a morire, si occupano di riparare, revisionare, mantenere in uso le locomotive a vapore e gli altri mezzi storici della Fondazione FS che corrono sui binari senza tempo della rete ferroviaria italiana.
32 | NATURART | DICEMBRE 2019
— Silvio è il volto-simbolo del gruppo: basco scuro calato sulla fronte e una folta barba a incorniciare il viso. Originario di Biella, lavora a Pistoia da tre anni ma nella vita ha fatto di tutto: il boscaiolo, il revisore di caldaie, una lunga esperienza da restauratore di moto d’epoca. Il volto espressivo ci dice che in lui non c’è soltanto la sapienza legata al mestiere ma anche un inconfondibile stile di vita: amante dell’India, ha studiato le filosofie orientali ed è solito alternare al lavoro la pratica della meditazione. Lo osserviamo mentre ripara la struttura della caldaia di una locomotiva a vapore. Roberto, prima di trasferirsi al Pistoia cinque anni fa, faceva l’imbianchino a Città di Castello ma da tempo coltivava una irrefrenabile passione per i treni, tanto da rappresentare
un’eccellenza tra i tanti volontari che nei momenti liberi si dedicano al restauro dei mezzi storici. Pierluigi è pistoiese, un diploma di ragioniere ma un amore viscerale per i motori. Anch’egli legato all’ambiente del volontariato, ha lasciato il lavoro di magazziniere in una concessionaria di automobili per entrare, cinque anni fa, a far parte del team pistoiese dopo averlo frequentato a lungo come amatore. Il tanto agognato contratto è arrivato nel 2016. Pietro, invece, è un veterano. Empolese doc, macchinista nel Genio ferrovieri, come gli altri legato al mondo degli appassionati, da venticinque anni percorre l’Italia in lungo e in largo alla guida dei treni a vapore. Riccardo è a Pistoia di passaggio. Si occupa di ingegneria della manutenzione dei rotabili storici al DORS di Milano e occasionalmente si unisce al gruppo: i suoi interventi sono determinanti.
l’area a fianco della stazione, sulla via Pertini. Le nuove leve, ultimi eredi di una tradizione, sono Mattia e Matteo. Il primo è arrivato a Pistoia dalla Sicilia: a Castelvetrano collaborava con la Fondazione FS occupandosi del restauro di rotabili a scartamento ridotto. Il secondo, Matteo, invece, viene da Tirano, all’estremo settentrione d’Italia, a due passi dal confine con la Svizzera. Ventidue anni, un diploma di perito industriale, una fidanzata appassionata di treni conquistata con la stessa passione con cui si carpisce a tutti i costi un mestiere, la determinazione, oggi rara tra i giovani della sua età, di staccarsi dalla famiglia di origine e andare a lavorare lontano. Ripara le macchine e impara a guidarle. Nel suo prossimo futuro c’è il sogno, concreto a realizzarsi, di diventare il più giovane macchinista di mezzi storici di Italia.
— E finalmente una donna, Elisabetta, nello staff da un mese poco più. A lei, che si è appassionata ai treni seguendo le orme del padre, è affidato il compito di riordinare l’archivio, coordinare l’organizzazione degli eventi – convegni, spettacoli, esposizioni ed altro – e di guidare le visite dei numerosi turisti che arrivano da ogni dove per visitare il museo a cielo aperto, reso meraviglioso dopo il recente restauro che ha interessato tutta
— In cima alla piramide sta il capo deposito, Paolo, un giovane di mezza età, amante, come tutti i suoi predecessori, dei motori e delle donne. Un’esperienza consumata, accumulata in oltre trent’anni di pratica dai colleghi che adesso sono in pensione, lo ha reso infallibile. Serio e accigliato, ma al contempo sempre incline allo scherzo e alla battuta, organizza, pianifica e coordina le innumerevoli attività. L’atmosfera che si respira in officina è serena
NATURART | DICEMBRE 2019 | 33
____ L’atmosfera che si respira in officina è serena e goliardica, salvo quando il ritmo di lavoro si infittisce e lascia percepire la tensione che trasuda dalle pareti delle due grandi officine. Una tensione positiva, che produce l’energia necessaria a sostenere gli alti ritmi di lavoro. ____ A serene and jovial atmosphere reigns in the shop. However, when the work flow picks up, a sense of excitement exudes from the walls in the two large workshops, a positive energy that produces the enthusiasm needed to continue the fast-paced labor.
34 | NATURART | DICEMBRE 2019
e goliardica, salvo quando il carico di impegni si infittisce e lascia percepire la tensione che trasuda dalle pareti delle due grandi officine. Una tensione positiva, che produce l’energia necessaria a sostenere ritmi di lavoro al limite dell’umano. Uscito a pieni voti dal ITI “Meucci” di Firenze, macchinista ferroviere a vent’anni, Dallai ha ricevuto in dote dalle vecchie guardie del vapore la passione per le locomotive e per i mezzi d’altri tempi. “Ho imparato quest’arte da chi un tempo la svolgeva quotidianamente: dagli uomini che, assuefatti al vapore, viaggiavano in coppia, macchinista e fuochista. Convertiti per necessità all’uso di macchine sempre più moderne, sicure e funzionali, hanno assistito ad un progresso frenetico, quello che ha portato dal vapore ai Frecciarossa, senza mai perdere l’amore per i bei tempi, il calore di un esercizio manuale, il gusto delle relazioni umane e l’intensità dell’amicizia profonda. Devo loro un mestiere, e mi sento addosso la responsabilità di chi non vuole che questa tradizione muoia, non per un gusto esteriore e pittoresco, ma perché la storia e la memoria sono fondamentali per ogni esperienza di vita”. “Vorrei ricordare – aggiunge commosso – tra i molti che ci hanno lasciato, il mio maestro, un autentico padre putativo: Pierluigi Terreni, che ho conosciuto a Livorno frequentando la Scuola per
macchinisti. Quel che in lui mi ha sempre affascinato è stato l’amore per il lavoro e per l’azienda FS, insieme all’attitudine ad affrontare ogni aspetto del mestiere con l’ardore del novizio, con l’entusiasmo di chi ha sete di crescere. Sua abitudine era di rimanere fino a tardi, ben oltre l’orario canonico, a dipanare dubbi e a soddisfare le curiosità degli allievi. Capodeposito a Livorno negli anni ’70, mi ha letteralmente costretto ad intraprendere la sua stessa carriera in un momento della mia vita in cui non riuscivo a riconoscermi un particolare talento. Evidentemente sia lui che Walter Fabbri, altro capodeposito di lungo corso, mi avevano scelto come depositario della loro sapienza e dei loro segreti. Ecco perché mi sento in dovere, oggi, di fare altrettanto con le nuove leve”. — Mentre scriviamo il lavoro scorre. Perché in deposito si lavora, sempre, tanto. Pochi gli intervalli – il desinare di mezzogiorno, la pausa caffè d’inverno e quella per il ghiacciolo d’estate – ma necessari a scambiare qualche battuta sull’universo femminile o sui giocattoli degli appassionati, spesso insieme ai volontari in pensione che arrivano a metà giornata per unirsi al coro e dire la loro. Perché tutti i bambini amano i treni, e per educarli a mantenere questa sana passione bisogna diventare tecnici eccellenti con l’entusiasmo dell’infanzia. ☜
All the DORS’s Men
— H
ere they are, everyone at work, in fact, on the clock, as dictated by the railway lexicon. There are seven of them who, together, form a great team. Every day they follow a die-hard tradition, begun in 1998, of repairing, overhauling, and keep in running condition the Fondazione FS’s steam locomotives and other historical railway vehicles that run on the tracks without time of the Italian railway network. As everyone knows, Pistoia’s Historical Rolling-Stock Depot is one of the foundation’s most important sites and its main one from an operational point of view. Here, an occupation from another period has been preserved, kept alive, and updated, now as then, by those who know how to do it, but above all, who very much love their work. — The group’s iconic face is Silvio’s, with a dark beret on his head and a thick beard framing his face. Originally from Biella, he has worked in Pistoia for three years. However, he has done a bit of everything for a living: woodcutter, boiler inspector as well as extensive experience in restoring vintage motorcycles. His expressive face tells us that he not only has a great deal of wisdom related to the line of work but also a unique lifestyle. An Indophile, he has studied Eastern philosophies. He usually alternates work with meditation. We see him as he checks out the engine of a 1930s rail-cruiser. Before moving to Pistoia five years ago,
Roberto worked as a painter in Città di Castello. However, for some time, he had had an irrepressible passion for trains, to the point that he was a stand-out among the many volunteers who dedicate their spare time to restoring these historical railway vehicles. Pierluigi is from Pistoia, with a diploma in accounting but a visceral love for engines. He is also linked to the volunteering environment. Five years ago, he left his job as a car dealership’s warehouse to become part of the Pistoiese team after having taken part as an amateur for a long time. The coveted contract arrived in 2016. On the other hand, Pietro is a veteran. Born and bred in Empoli, an engineer in the Genius railway men, like the others linked to the world of train enthusiasts, he has traveled all over Italy driving steam trains for twenty-five years. — And finally there is a woman. Elisabetta has been on staff for just over a month. Following as a train enthusiast in her father’s footsteps, she has been entrusted with rearranging the archives, coordinating the organization of events (conventions, shows, exhibitions, and more), and guiding the many tourists who come from all over to visit the open-air museum after its recent splendid restoration that has changed the whole area on Via Pertini, near the station. Mattia and Matteo are the new recruits, the latest heirs of a tradition. The former came to Pistoia from Sicily. He worked
Al DORS di Pistoia opera un gruppo di persone che grazie all’amore per il lavoro preserva un mestiere d’altri tempi, reso vivo e rinnovato, oggi come allora, da chi sa fare
36 | NATURART | DICEMBRE 2019
Because of their love for this work, these people at the DORS of Pistoia are safeguarding an antique trade that has been revitalized today by those with the know-how of the past.
NATURART | DICEMBRE 2019 | 37
with the Fondazione FS in Castelvetrano, on the restoration of narrow-gauge rolling stock. The latter, Matteo comes from Tirano, in far northern Italy, a stone’s throw from the Swiss border. Twenty-two years old, with an industrial engineer’s diploma, a girlfriend keen on trains conquered with the same passion with which a job can be worked out at all costs, the now rare determination among young people in his age group to break away from one’s own family and go to work far away. He repairs engines and has learned to drive them. In his near future, it would be a dream comes true for him to become the youngest driver of historical trains in Italy.
38 | NATURART | DICEMBRE 2019
— At the top of the depot’s pyramid is the foreman, Paolo, a middle-aged young man. Like all his predecessors, he loves engines and women. His consummate experience, accumulated over thirty years of hard work with now-retired colleagues, has made him infallible. Although serious and grumpy-looking, he is also always ready with a gag or a joke. Paolo sets the pace and coordinates the myriad activities. A serene and jovial atmosphere reigns in the shop, except when the work flow picks up. Then, a tangible sense of tension exudes from the walls in the two large workshops. However, it is this positive tension that produces the energy necessary to continue working at human limits.
Exiting with top marks from Florence’s ITI Meucci, Dallai was a railroad engineer at the age of twenty. His passion for locomotives and trains of another era came from the old steam-engine crews. “I learned this art from men who used to do it every day – the engineer and the fireman, steam addicts, who traveled in pairs. Converted by necessity to the increasingly modern, safe, and functional engines, they witnessed a frenetic progress that ran from steam to the Frecciarossa, without ever losing their fondness for a good time, the warmth of manual labor, an enthusiasm for human relationships, and the intensity of deep friendship. I owe them a job, and I feel a responsibility to those who do not want this tradition to die, not because of any outward, picturesque liking, but because history and memory are fundamental to all of life’s experiences”. “I would like to mention,” he added, filled with emotion, “among the many who have left us, my master and genuine surrogate father, Pierluigi Terreni. I met him in Livorno when I was attending the school for train drivers. What fascinated me about him was his love for the work and the state railway, together with his ability to tackle all aspects of the job with a novice’s zeal and the enthusiasm of someone who can’t wait to grow up. He used to stay late, well beyond the usual time, to remove any doubts and satisfy his students’ curiosity. A depot foreman in Livorno during the 1970s, he literally forced me to embark on his same career at a time in my life when I didn’t think I
had any particular talent. Evidently, both he and Walter Fabbri, another long-time depot foreman, had chosen me as the depositary of their wisdom and secrets. That’s why I feel an obligation today to do the same with the new generation “. — As we write, the work is flowing. Because there is always work in the depot. A lot. There are few necessary breaks – lunch, a winter coffee break, and a summer popsicle break. However, a few words about women or among game buffs are exchanged, often together with retired volunteers who arrive halfway through the day to join in and have their say. Because all children love trains, a childhood enthusiasm is important for becoming excellent engineers so children can be taught how to hold on to this wholesome interest. ☜
The photos on this
pagina, gentilmente
page, provided courtesy
concesse dall’Archivio
of the Fondazione FS
Fotografico della
Photographic Archives,
Fondazione FS, sono
are from among those
solo alcune di quelle
published in “Di uomini
pubblicate a corredo del
e ferro”, a book sure to
bel libro “Di uomini e
captivate all train and
ferro”, assolutamente
railway enthusiasts.
da non perdere per tutti gli appassionati di treni e ferrovie.
Di Uomini e Ferro Viaggio negli archivi delle Ferrovie dello Stato Lo sviluppo delle Ferrovie in Italia ha avuto un ruolo fondamentale per la costruzione dell’unità nazionale e dell’identità collettiva degli italiani. Il volume Di Uomini e Ferro – Viaggio negli archivi delle Ferrovie dello Stato raccoglie le immagini provenienti dagli archivi della Fondazione FS Italiane raccontando i due elementi fondamentali della Ferrovia. Da un lato gli uomini, il loro impegno, il duro lavoro quotidiano e lo spirito di servizio; dall’altro, il ferro, l’elemento materiale, tecnologico, simbolo della nuova era industriale di cui la locomotiva è l’emblema più potente. Il lavoro degli uomini, un’organizzazione aziendale efficientissima, una rete capillare di trasporto di merci e persone: sono questi gli elementi che hanno contribuito alla creazione dell’identità nazionale del nostro Paese, vario e complesso. Grazie a questa rete, l’Italia ha potuto affrontare le sfide della modernità nel corso del Novecento. Le vecchie locomotive continuano a sferragliare e sbuffare non solo nella nostra memoria: i treni storici viaggiano ancora oggi per promuovere un turismo lento e sostenibile, attento alla storia, alla cultura e all’ambiente. Percorrono i binari italiani insieme ai Frecciarossa, i più moderni ed efficienti treni di Trenitalia, evocando un suggestivo confronto tra due diverse epoche dello sviluppo ferroviario italiano, che culmina quest’anno con le celebrazioni dei 10 anni dell’Alta Velocità. Curatore: Marina Italli Editore: Mondadori Electa Collana: Rizzoli Illustrati Anno edizione: 2019 in commercio dal 22 gennaio 2019 Pagine: 258 ISBN: 9788891820372 Railway development in Italy has played a fundamental role in constructing a sense of national unity and collective identity in Italians. The book Di Uomini e Ferro – Viaggio negli archivi delle Ferrovie dello Stato (Of Men and Iron – Traveling in the Italian State Railways Archives) has collected images from the Fondazione FS Italiane archives that recount two essential facets of the railway. On the one hand are the men, their commitment, daily toil, and spirit of service; on the other is iron, a tangible, technological ingredient and symbol of the new industrial era for which the locomotive has been its most powerful symbol. The work of men, highly efficient company organization, a widespread transport network for goods and people are elements that contributed to the creation of our country’s diverse and complex national identity. Thanks to this network, Italy was able to face the challenges of modernity during the twentieth century. Not only do the old locomotives continue to rattle and puff in our memory but these historical trains travel still today, promoting a slow, sustainable tourism, mindful of the history, culture, and environment. They run along Italian tracks with the Frecciarossa trains, Trenitalia’s most modern and efficient trains. Thus, they evoke an inspiring comparison between two different eras in Italian railway development, culminating this year with celebrations for 10 years of high speed trains.
NATURART | DICEMBRE 2019 | 39
____
Le foto di questa
ZOOM
____
PubbliNATURART Lupo Alberto – Foto Archivio GZP
Il GZP torna ad ululare
40 | NATURART | DICEMBRE 2019
(nel 1971) cominciarono a dare i frutti salvando dall’estinzione la specie che in Italia contava negli anni ’70 solo un centinaio di individui. Oggi il numero dei lupi è salito a circa — 2000 in tutta la Penisola; 8-10 branchi vivono nel territorio pistoiese fino alle Per molti anni al GZP è vissuto un aree confinanti con la città, come ci branco di lupi la cui storia ha conquistato racconta Francesca Ciuti responsabile di tutti: lo staff, i visitatori e i ricercatori un importante progetto di monitoraggio dell’Università di Pisa che proprio qui (condotto insieme ai collaboratori Danilo Giusti e Mario Fortebraccio) sono riusciti a dimostrare che i lupi che consegna precise informazioni su sono in grado di “riconciliare” dopo un litigio, comportamento fino ad allora chi sono e come si comportano i lupi studiato solo nei primati. Molte le ore di pistoiesi. osservazione degli studenti, numerose È grazie alla collaborazione le pubblicazioni, infinite le immagini con Francesca che il Parco ha che li hanno ripresi tutti e undici con appena lanciato una campagna di i colori dell’autunno e con la neve, in comunicazione dal titolo “In bocca al momenti di gioco e con le teste rivolte lupo” riprendendo un modo di dire per augurare buona sorte, perché la bocca al cielo nella tensione di un ululato. Negli anni abbiamo visto avvicendarsi di una lupa è il luogo più sicuro per i suoi i capi, prima Wolf e poi Ruga, gestito cuccioli ed è così che li trasporta da un posto all’altro nel bosco. la complessità del rapporto dei componenti e l’omega, il lupo di rango La campagna “In bocca al lupo” vuol far conoscere abitudini e comportamenti inferiore, e piano piano li abbiamo accompagnati nella vecchiaia, uno ad di un lupo che non vive più solo tra le uno finché Hateia, l’ultima lupa, è morta foreste selvagge dell’alta montagna ma lo scorso febbraio alla veneranda età che, grazie alla sua estrema adattabilità, di 19 anni. Un branco che ha lasciato si avvicina alle zone abitate in cerca molti ricordi ed emozioni. Non era facile di cibo, primo fra tutti le sue prede “tornare ad ululare” ma nelle scorse (caprioli, cervi, daini e cinghiali) che settimane i lupi sono tornati al Parco, vivono anche nelle aree pianeggianti. sono due, meravigliosi e pieni di energia, Molte le fake news che circondano fratelli nati 6 anni fa al Parco faunistico i lupi, prima fra tutte quella che li La Torbiera (Agrate Conturbiavuole reintrodotti, o nell’accezione più NO) e arrivati a Pistoia grazie alla rocambolesca, paracadutati sulle nostre collaborazione tra giardini zoologici. montagne: il lupo ha semplicemente Uno grigio, Lupo, e l’altro rosso, Alberto, riconquistato territori abbandonati ambasciatori di una specie presente sul dall’uomo e si sposta seguendo le prede, nostro territorio e che ha sempre più in cerca sempre di nuovi spazi. bisogno di raccontare la propria storia. I branchi non sono mai numerosi ma I primi avvistamenti di lupi nella nostra hanno la struttura di gruppo familiare Provincia risalgono agli anni ’80 quando di 4-6 individui: i due genitori (gli unici le leggi che li definiscono protetti che si riproducono), i cuccioli dell’anno
Eleonora Angelini Responsabile della didattica e comunicazione Giardino Zoologico di Pistoia
e qualche lupacchiotto giovane che ancora vive in famiglia e non è andato a cercare un nuovo territorio. Sono carnivori in grado di adattare le loro abitudini alimentari alle situazioni facili rappresentate da un cassonetto aperto, cibo per animali abbandonato e animali domestici come pecore ma anche cani e gatti non custoditi sotto la sorveglianza dei loro padroni. L’incontro tra uomo e lupo è di nuovo un evento sempre più probabile e non più solo trama di racconti degli anziani intorno al fuoco; oggi le segnalazioni di avvistamenti rappresentano importanti dati per aggiornare le mappe della distribuzione dei lupi e dei loro movimenti. Per questo motivo sul sito del GZP è dedicata una pagina alla campagna “In bocca al lupo” dove sono evidenziate sia le buone pratiche da seguire per evitare incidenti di predazioni di animali domestici, sia i contatti di Francesca Ciuti e del suo team affinché ciascuno possa essere parte attiva del progetto inviando foto o raccontando di avvistamenti. In questa epoca moderna in cui l’uomo è spesso disconnesso dalla natura, ci piace ricordare che il primo assoluto incontro tra uomo e lupo ha donato a tutti noi la compagnia del cane, animale domestico discendente dal lupo attraverso un percorso lungo 15000 anni che ha sigillato per sempre la storia di un’amicizia. Vogliamo credere che sia possibile anche oggi raccontare una storia di convivenza con questo meraviglioso animale.
PubbliNATURART — For many years, a pack of wolves has lived at the GZP, their story has captivated everyone: staff, visitors, and the University of Pisa researchers who were able to demonstrate that the wolves can “reconcile” after a fight, behavior previously studied only in primates. Students spent many hours observing them, the numerous publications, and infinity of images taken of all eleven of them with autumn’s colors, in the snow, at play, and howling with their heads turned skyward. Over the years we have seen the leaders alternate, first Wolf and then Ruga, managed the complex relationships between the pack members and the omega, the lowest ranked wolf. Gradually, we have accompanied them one by one into old age, until Hateia, the last she-wolf, died last February at the venerable old age of 19. This pack has left many memories and emotions. It has not been easy to “howl again”. However, in recent weeks, wolves have returned to the park. There are two wonderful and energetic brothers that were born 6 years ago at the La Torbiera Wildlife Park (Agrate Conturbia-NO); they have come to Pistoia through a partnership between zoos. Lupo is gray and Alberto is red, both ambassadors of a species found in our territory, which increasingly needs to tell its own story.
The first wolf sightings in our province date back to the 1980s when the 1971 laws designating them as a protected species began to show results, thereby saving the species that, in the 1970s, numbered only a hundred specimens in Italy. Today the number of wolves has risen to around 2000 throughout the Italian peninsula. There are 8-10 packs living in the Pistoiese territory including up to the areas bordering the city, as Francesca Ciuti tells us. She is in charge of an important monitoring project, carried out together with team members Danilo Giusti and Mario Fortebraccio, which provides specific information on who the Pistoiese wolves are and how they behave. Thanks to this association with Francesca, the park has just launched a communication campaign entitled “In bocca al lupo”, using an Italian expression for wishing good luck, as a wolf’s mouth is considered the safest place for the pups and this is how they are transported from one place to another in the woods. The “In bocca al lupo” campaign is to raise awareness of the habits and behavior of the wolves that no longer lives alone among the wild forests of the high mountains but which, because of their extreme adaptability, come near inhabited areas in search of food, above all their preferred prey (different kind of deer and wild boar) that also live in lowlands. There is a lot of misinformation surrounding wolves, primarily among those who want to reintroduce them or, in the most audacious sense, airdrop them in our mountains. Wolves have simply retaken territory humans have abandoned.
They move about following the prey and are always on the lookout for new areas. The packs are never numerous as the family group consists of 4-6 individuals. The two parents (the only ones that reproduce), the current year’s pups, and some young wolves still living with the family and not looking for a new territory. Carnivores, they are able to adapt their dietary habits to such easy situations as an open dumpster, abandoned pet food, or domestic animals like sheep. However, they can also eat dogs and cats if not closely supervised by their owners. Once more, a human-wolf encounter is increasingly probable. It no longer just a story told by the elderly around the fire. Today, sighting reports provide important data for updating maps of wolf distribution and of their movements. For this reason, a page on the GZP website is dedicated to the “In bocca al lupo” campaign, which displays both the good practices to be followed to avoid incidents of domestic animal predation and the contact information for Francesca Ciuti and her team. Thus, everyone can play an active part in the project by sending photos or reporting sightings. In this modern era when humans are often disconnected from nature, we would like to remember that the earliest contact between man and wolf gave us the company of dogs, a pet descended from wolves over a 15,000-year journey that has forever sealed the story of a friendship. We want to believe that today the story of coexistence with this wonderful animal can be told.
NATURART | DICEMBRE 2019 | 41
The GZP howls again
www.zoodipistoia.it
Lupi in Appennino pistoiese – Foto di Alberto Tovoli
42 | NATURART | DICEMBRE 2019
Arte
Cammini d’arte sulla Montagna Pistoiese — All’ex Maeba di San Marcello Pistoiese inaugurati i murales di Gio Pistone e presentato il nuovo progetto Segnavie
testo —
foto Marco Resti
NATURART | DICEMBRE 2019 | 43
Lorenzo Baldi
S
44 | NATURART | DICEMBRE 2019
abato 19 Ottobre alle 15.00, presso l’area ex Maeba di San Marcello Pistoiese sono stati presentati i murales realizzati dalla Street Artist di fama internazionale Gio Pistone, all’interno dell’importante iniziativa Street Art Montagna Pistoiese, un progetto che si articola in vari workshop condotti da artisti affermati nel panorama contemporaneo, i quali concentrando il loro genio su siti di particolare interesse culturale (edifici, monumenti) dovranno riuscire a valorizzarli e renderli protagonisti di un incontro fatto di arte e sviluppo del territorio. Oltre a far provare ai giovani della montagna un’esperienza unica a contatto diretto con artisti affermati, l’intento di questi workshop è anche educativo, seguendo il principio di educare all’arte attraverso l’arte stessa, ma anche di farlo rispettando e valorizzando le peculiarità territoriali. Per partire è stato scelto l’edificio dove l’associazione socio culturale Maeba opera abitualmente. Nella realizzazione dell’opera l’artista si è ispirata alle storie di tradizione, di cultura e di vissuto del territorio che ha potuto assimilare durante il suo primo sopralluogo. Il tutto ha ricevuto una rivisitazione
Nella realizzazione dell’opera l’artista si è ispirata alle storie di tradizione, di cultura e di vissuto del territorio che ha potuto assimilare durante il suo primo sopralluogo. secondo il suo speciale sguardo che rende tutto onirico e trasognate mescolando ciò che è reale alla fantasia e al sogno. La natura si fonde in immagini di edifici che caratterizzano il nostro territorio, ad esempio accanto ad un’ape gigante si può intravedere la silhouette della grande ogiva di Campo Tizzoro, che attrae sempre la curiosità dei visitatori, così come l’amazzone che cavalca il gatto selvatico rappresenta una trasposizione della figura a cavallo di Francesco Ferrucci. Si ritrova il tritone del Lago Nero, ma anche la fata che esce dal lago e che restituisce indietro desideri e sogni. Durante il pomeriggio è stato organizzato un interessante laboratorio, a cui tutti gli intervenuti sono stati invitati a partecipare, curato dall’artista Emanuel Carfora in collaborazione con la Cooperativa Arkè. Street Art Montagna Pistoiese è un progetto dell’Associazione Socio
Culturale Maeba, sostenuto da Dynamo Social Valley e realizzato in collaborazione con il Comune di San Marcello Piteglio, la Cooperativa Arkè, la Cooperativa Manusa, con il contributo di Fondazione CARIPT e supportato della Giorgio Tesi Group all’interno del progetto Giorgio Tesi eARTh “Growing Creativity”. Lo sponsor tecnico è Cromology , mentre media partner dell’iniziativa è la nostra Casa editrice con la piattaforma di comunicazione integrata Discover Pistoia e la rivista NATURART.
____ Per partire con questo progetto è stato deciso di iniziare con l’edificio polifunzionale dove opera abitualmente l’Associazione Socio Culturale Maeba di San Marcello Pistoiese. ____ A decision was made to initiate this project in the multi-purpose building in which the Associazione SocioCulturale Maeba in San Marcello Pistoiese normally operates.
____
____
Street Art Montagna
The Street Art Montagna
Pistoiese è un progetto
Pistoiese project has
che si articola in vari
been divided into
workshop condotti
several workshops
da artisti affermati
led by established
nel panorama
contemporary artists
contemporaneo,
who focus their
che concentreranno
talents on particularly
il loro genio su
interesting cultural
siti di particolare
sites to develop them,
interesse culturale,
becoming key players
valorizzandoli e
in an encounter
rendendoli protagonisti
between art and local
di un incontro tra arte e
development.
– Il progetto “Segnavie” Oltre a presentare lo splendido lavoro di Gio Pistone, durante il pomeriggio, si è parlato anche di altre importanti iniziative in programma, tra cui il nuovo progetto “SEGNAVIE – Cammini d’arte sulla montagna Pistoiese”, che partendo dalla valorizzazione della rete sentieristica di vallata nel Comune di San Marcello Piteglio, promossa dall’Unione dei Comuni e da AVAMP, si sviluppa attraverso interventi di Land Art in luoghi particolarmente suggestivi della Montagna, studiati ad hoc per consolidare l’inscindibile legame tra le opere d’arte e il territorio che le circonda, andando ad allacciarsi al progetto Selfiepoint, beneficiario del contributo della Fondazione CARIPT e sostenuto dal Comune di San Marcello Piteglio, che prevedere l’istallazione di punti di interesse a cura del Comitato Social Valley. L’iniziativa SEGNAVIE si propone di realizzare le opere d’arte attraverso percorsi partecipativi che coinvolgono le realtà del territorio (Pro Loco, associazioni, scuole, società sportive), con l’ambizioso obiettivo di rilanciare l’immagine della Montagna Pistoiese a livello nazionale e internazionale, creando un’offerta turistica rinnovata attraverso l’arte, rivolta a famiglie, giovani, scuole e appassionati di trekking. ☜
NATURART | DICEMBRE 2019 | 45
territorio.
46 | NATURART | DICEMBRE 2019
____
____
L’edificio interessato sorge a San Marcello Pistoiese,
Located in central San Marcello Pistoiese,
in posizione centrale, al posto della ex discoteca
the building once housed the Maeba
maeba e svolge un importantissimo ruolo
discothèque. It now has a very important
come centro di aggregazione per i giovani della
role as a social center for young people in
Montagna Pistoiese.
the Pistoiese Mountains.
ZOOM
l’artista
Giovanna Pistone Giovanna Pistone, aka Gio Pistone, è un’illustratrice e una delle più grandi street artist italiane e internazionali che vive e lavora a Roma. Fin da bambina ha scelto il disegno come secondo linguaggio. I suoi soggetti sono spesso figure di fantasia caratterizzate da colori molto forti e linee nette ed emergono dalla dimensione onirica, dal sogno e dall’incubo. Lavora saltuariamente nelle scenografie di teatro dove continua ad approfondire i suoi sogni, la sue ricerca ed il suo innato amore per le grandi rappresentazioni. Ha lavorato come disegnatrice per Io-Donna, Corriere della Sera, la Repubblica, l’Unità, Liberazione, Drome. Ha partecipato a mostre e festival di muralismo in tutta Italia ed oltre. Nei suoi lavori vive un universo popolato da creature dolcemente mostruose. Gio ama la mostruosità come metafora di diversità. Metafora del pericolo da allontanare, che ai suoi occhi è sempre stato più interessante e affascinante della normalità.
NATURART | DICEMBRE 2019 | 47
Known professionally as Gio Pistone, Giovanna Pistone is an illustrator and one of the greatest street artists in Italy and abroad. She lives and works in Rome. As a child, she chose drawing as a second language. Characterized by very strong colors and clear lines, her subjects are often fanciful figures, emerging from a dreamlike dimension, from dreams and nightmares. She occasionally works on theater sets where she continues to explore her dreams, art, and innate love for great performances. She worked as a designer for Io-Donna, Corriere della Sera, La Repubblica, l’Unità, Liberazione, and Drome. She has participated in exhibitions and wall-painting festivals throughout Italy and beyond. Her works present a universe populated by sweetly monstrous creatures. Gio sees monstrosity as a metaphor for diversity and of the danger of alienation that, in her eyes, has always been more interesting and fascinating than normality.
Art
Paths of Art in the Pistoia Mountains
— O
Gio Pistone’s wall paintings inaugurated and the new Segnavie project presented at the former Maeba in San Marcello Pistoiese
48 | NATURART | DICEMBRE 2019
n Saturday 19 October at 3.00 pm, at the former Maeba area in San Marcello Pistoiese, the wall paintings created by the internationally renowned street artist Gio Pistone were presented, as part of the important Pistoiese Mountains Street Art initiative. This project was divided into several workshops conducted by established contemporary artists. Concentrating their genius on sites of particular cultural interest (buildings, monuments), they will have to develop them, making them the centerpieces in an intersection of art and local development. In addition to enabling young people from the mountains to have a unique experience in direct contact with established artists, there is also an educational purpose to these workshops that follows the principle of teaching art through art itself as well as doing so by respecting and valuing local particularities. To start off, the building chosen normally houses the social cultural association Maeba. In carrying out the work, the artist was inspired by stories of local tradition, culture, and life that she absorbed during her first visit to the site. Everything was reinterpreted according to her special point of view that makes
everything dreamlike and enchanted, mixing reality with fantasy and dreams. Nature blends into images of the buildings that characterize our area. One example is the silhouette of Campo Tizzoro’s large warhead next to a giant bee, which always attracts visitors’ curiosity; another is of an Amazon riding a wild cat, a transposition of Francesco Ferrucci’s figure on horseback. In addition, there are Lago Nero’s triton as well as the fairy coming out of the lake to give back wishes and dreams. An interesting afternoon workshop was organized in which all participants were invited to take part. It was curated by the artist Emanuel Carfora together with the Cooperativa Arkè. Street Art Montagna Pistoiese is a project of the Associazione Socio-Culturale Maeba, supported by Dynamo Social Valley and developed in collaboration with the Municipality of San Marcello Piteglio, Cooperativa Arkè, and Cooperativa Manusa, supported by Dynamo Social Valley, with the contribution of the Fondazione CARIPT as well as by the Giorgio Tesi Group through the Giorgio Tesi eARTh “Growing Creativity” project. The technical sponsor is Cromology, while the initiative’s media partner is our publishing house with the Discover Pistoia integrated communication platform and NATURART magazine.
____
____
Nella realizzazione
L’intento di questi
dell’opera l’artista si
workshop, oltre a far
e ispirata alle storie
provare ai giovani
di tradizione, di
un’esperienza unica
cultura e di vissuto del
a contatto con artisti
territorio che ha potuto
affermati, è anche
assimilare durante il
educativo, secondo il
suo primo sopralluogo. ____
principio di educare
In carrying out this
stessa rispettando
work, the artist was
e valorizzando il
inspired by stories of local tradition, culture,
territorio. ____
and life that she
In addition to giving
absorbed during her
young people unique
first visit to the site.
experiences with
all’arte attraverso l’arte
established artists, there is also an educational purpose consistent with the principle of teaching art through art itself, respecting and developing the local area.
NATURART | DICEMBRE 2019 | 49
AUTOEUR BRANDINI
MINI A PISTOIA È AUTOEUR BRANDINI 50 | NATURART | DICEMBRE 2019
autoeurbrandini.it - 840.055.055
____ Il progetto Segnavie, si propone di realizzare le opere d’arte attraverso percorsi partecipativi che coinvolgono le realtà del territorio per rilanciare l’immagine della Montagna Pistoiese creando un’offerta turistica rinnovata anche attraverso l’arte, rivolta a famiglie, giovani, scuole e appassionati di trekking. In alto il gruppo di lavoro che ha presentato le iniziative e sotto un momento del laboratorio curato dall’artista Emanuel Carfora. ____ The Segnavie project seeks to create art works through participatory processes that involve local players in order to re-launch the image of Pistoia’s Mountains through art by focusing on families, young people, schools, and hiking enthusiasts. Above, the work group that presented the initiatives; below, a shot of the workshop run by the artist Emanuel
— The Segnavie project In addition to presenting Gio Pistone’s splendid work, there was talk during the afternoon of other important initiatives planned, including the new “SEGNAVIE – Paths of art in the Pistoiese mountains” project. It will start with the development in the Municipality of San Marcello Piteglio of the valley’s network of trails, promoted by the Unione dei Comuni and by AVAMP. Designed to specifically highlight the inseparable link between the art works and the area in which they are set, Land Art’s initiatives are being developed in particularly striking places in the mountains. They will be connected
to the Selfiepoint project, beneficiary of the Fondazione CARIPT’s contribution and supported by the Municipality of San Marcello Piteglio, which anticipates the installation of points of interest by the Social Valley Committee. The SEGNAVIE initiative seeks to create art works through participatory means that involve local players (local tourism offices, associations, schools, sports clubs). It has the ambitious goal of re-launching the image of the Pistoiese Mountains nationally and internationally, creating a revised tourist offer through art by targeting families, young people, schools, and hiking enthusiasts. ☜
NATURART | DICEMBRE 2019 | 51
Carfora.
52 | NATURART | DICEMBRE 2019
Fondazione Giorgio Tesi Onlus
I 10 anni della Fondazione Giorgio Tesi Onlus — La Fondazione Giorgio Tesi Onlus, fortemente voluta dalla famiglia Tesi per ricordare la memoria e le azioni di tre familiari scomparsi, Giorgio, Tullio e Franco, compie 10 anni: un periodo sufficiente per tracciare una nota dell’attività svolta.
Carlo Vezzosi Presidente del Comitato d’indirizzo della Fondazione Giorgio Tesi Onlus
NATURART | DICEMBRE 2019 | 53
testo
L
54 | NATURART | DICEMBRE 2019
a Fondazione Giorgio Tesi Onlus è stata istituita con Atto Notarile Paola Chiostrini del 30 Ottobre 2009 – repertorio 9325/9786 registrato a Pistoia il 4 Novembre 2009 n° 3347, serie 1T ed è stata presentata il 20 dicembre 2009 in occasione degli auguri natalizi della Giorgio Tesi Group ai dipendenti, collaboratori e amici. La Fondazione non ha scopo di lucro, non può distribuire, anche in modo indiretto, utili e avanzi di gestione nonché fondi, riserve o capitale che in ogni caso dovranno essere impiegati per la realizzazione delle attività istituzionali e di quelle ad esse connesse, è aconfessionale ed apolitica ed è volta all’esclusivo perseguimento delle finalità sociali. Ha lo scopo prevalente di aiuto, sostegno e solidarietà a favore di Enti o privati in condizione di bisogno. Le opere di bene saranno indirizzate con privilegio verso gli anziani, i bambini ed i malati secondo quelli che sono stati i principi etici e morali sostenuti da Giorgio Tesi ed ha, inoltre, lo scopo di soddisfare la promozione della ricerca scientifica e dell’istruzione.
Gli scopi della Fondazione potranno essere perseguiti anche mediante adesione e/o partecipazione ad iniziative ideate, realizzate e gestite da altri Enti e questa potrà partecipare ad altri enti senza scopo di lucro ed organismi aventi scopi affini o complementari. La Fondazione potrà organizzare una raccolta fondi, nonché avviare tutte le iniziative ritenute utili ed opportune per il perseguimento degli scopi sopra indicati e restano escluse in ogni caso quelle attività che comportino l’assunzione della qualifica di ente commerciale.
Molteplici sono le Associazioni Onlus che hanno ricevuto contributi dalla Fondazione per portare avanti la loro attività di aiuto ai bisognosi. Altrettanti sono i soggetti che hanno ricevuto in donazione piante per allestire spazi verdi ad uso collettivo come per esempio scuole, enti locali e enti religiosi. Nel campo della promozione della ricerca scientifica la Fondazione ha erogato Borse di Studio a giovani ricercatori presso l’Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Firenze.
– Attività Le attività sono indirizzate verso il sostegno delle Associazioni Onlus, Pro loco, Enti locali, Istituti Pubblici, Case circondariali, Caserme, organizzazione di visite per studenti e gruppi al vivaio, conferenze, corsi di vivaismo e di giardinaggio per detenuti. Sono stati pubblicati diversi libri a scopo sociale, cioè per raccogliere fondi per associazioni e volontariato impegnato ad aiutare i bisognosi e i malati. In ogni libro viene riportata l’Associazione a cui sono destinate le offerte.
– Progetti sostenuti Casa Sicura “Giorgio Tesi”: allestita dall’Associazione nazionale Vigili del Fuoco di Pistoia, è un vero e proprio appartamento completo di arredi e impianti tecnologici, con in evidenza i punti critici da conoscere e gli errori da evitare per la sicurezza domestica, e la presenza di un piano oscillante che riproduce la sensazione di un terremoto. È presente, per i bambini, anche il palo dei Vigili del Fuoco per la “discesa” dal piano superiore a terra in caso di fuga veloce dal luogo del pericolo.
____
____
Nei suoi dieci anni di
In its first ten years, the
attività la Fondazione
non-profit Fondazione
Giorgio Tesi Onlus
Giorgio Tesi has
si è distinta per le
distinguished itself by
innumerevoli attività
its myriad actions to
di aiuto, sostegno e
offer help, support, and
solidarietà nei confronti
solidarity to institutions
di enti e privati in
or individuals in need.
Associazione Raggi di Speranza in Stazione: per questa Associazione è stato erogato un importante sostegno sia nella donazione di un furgone per la distribuzione di pasti ai senzatetto, che in contributi e materiali per le esigenze dei queste persone senzatetto, bisognose e abbandonate.
Casa di Solidarietà: sono stati dati in comodato d’uso gratuito tre appartamenti, uno alla Caritas Concorso di Poesia Giorgio Diocesana e due all’Associazione Tesi Junior “Emozioni Raggi di Speranza in Stazione dall’Ambiente”: questo concorso per ospitare famiglie disagiate coinvolge gli studenti delle classi V o persone senzatetto. Altri elementare e I, II e III Media degli appartamenti sono stati dati a Istituti Comprensivi della Provincia titolo gratuito a famiglie bisognose di Pistoia. Ad ogni edizione, adesso del territorio. siamo alla settima, pervengono alla giuria più di 300 poesie da studenti Santuario di Nostra Signora di di molteplici scuole della provincia. Lourdes: sono state realizzate a Sono previsti premi in borse di Lourdes, con le piante donate della studio ai primi 10 allievi classificati Giorgio Tesi Group, quattro aree per ognuna delle quattro sezioni. I verdi, precisamente il Giardino temi dell’elaborato scritto a mano d’ Ombra, davanti alla grotta su foglio a protocollo, sono stati: della Madonna, il Giardino delle le piante, la terra, l’aria, l’acqua, Fontane, dei Ceri e di recente il fuoco, il cielo, gli spazi verdi e il Giardino del Silenzio e della quest’anno il pianeta terra. Contemplazione posto sul lato destro del fiume Gave di fronte alla Grotta.
– Sono passati 10 anni e dobbiamo ringraziare tutti coloro che ne sostengono e che ne hanno sostenuto l’attività e che hanno partecipato con passione ai lavori della Fondazione. Un resoconto più dettagliato e completo è riportato nella pubblicazione realizzata in occasione del decennale della Fondazione che sarà presentato sabato 20 dicembre 2019 in occasione della festa degli auguri natalizi che si svolgerà presso l’azienda Giorgio Tesi Group. Un sincero ringraziamento a tutti i componenti del Comitato di Indirizzo, che ha il compito di valutare le richieste ed esprimere un parere al fine dell’erogazione o meno del contributo, e un ricordo particolare per i Consiglieri della Fondazione deceduti: Giovanni Fedi, Loreno Gori e Giampiero Gherardeschi. ☜
NATURART | DICEMBRE 2019 | 55
Concerto della Memoria: ogni anno il 27 gennaio per la “Giornata della Memoria” il Coro Città di Pistoia su iniziativa e sostegno della Fondazione propone una serie di canti in memoria del tempo dei Campi di Sterminio e della Shoah; l’evento, aperto al pubblico a titolo gratuito, si svolge nella Sala Maggiore del Palazzo Comunale che è sempre più gremita e non più sufficiente ad accogliere tutti i cittadini interessati.
info@fondazionegiorgiotesi.it
condizione di bisogno.
56 | NATURART | DICEMBRE 2019
Fondazione Giorgio Tesi Onlus
10 Years of the non-profit Fondazione Giorgio Tesi
T
With the Tesi family’s strong support, the non-profit Fondazione Giorgio Tesi, honoring the memory and actions of Giorgio, Tullio, and Franco, three deceased family members, has been in existence for ten years, a period long enough to take note of the activities it has carried out.
he Fondazione Giorgio Tesi Onlus was established with the Atto Notarile Paola Chiostrini of 30 October 2009 – repertorio 9325/9786 registered in Pistoia on 4 November 2009 n ° 3347, series 1T. It was presented on 20 December 2009 during the Giorgio Tesi Group’s exchange of Christmas greetings with employees, contractors, and friends. The foundation is a non-profit organization. It cannot distribute, even indirectly, neither profits and operating surpluses, nor funds, reserves or capital that in all cases must be used to carry
out institutional and related activities. It is non-denominational and apolitical and aimed at the exclusive pursuit of social goals. Its main purpose is to offer help, support, and solidarity to institutions or individuals in need. Priority is given to charity works directed towards the elderly, children, and the sick according to Giorgio Tesi’s ethical and moral principles. Furthermore, it aims at promoting scientific research and education. The foundation’s purposes may also be pursued by joining and/or participating in initiatives conceived, implemented, and managed by other organizations
and may participate in other nonprofits or organizations with similar or complementary purposes. The foundation may organize fundraising events as well as start any initiative deemed useful and appropriate in pursuit of the aforementioned purposes. In all cases, any activities that involve
NATURART | DICEMBRE 2019 | 57
—
____ Grazie anche al contributo della Fondazione, la Parrocchia di Badia a Pacciana ha ospitato per alcuni giorni la teca contenente le reliquie di Santa Bernadette, la giovane a cui apparve la Madonna a Lourdes. ____ Also thanks to the foundation’s contribution, the Parish of Badia a Pacciana hosted for some days the shrine containing the relics of St. Bernadette, the young woman to whom the Madonna appeared in Lourdes.
assuming the status of a commercial entity are excluded.
58 | NATURART | DICEMBRE 2019
well as which errors to avoid. There is even an oscillating floor to reproduce the sensation of experiencing an earthquake. – For the children, there is also a fireman’s Activities pole to “descend” from the upper to the Activities are directed towards supporting ground floor in the event a fast escape is non-profit associations, local tourism needed from a place of danger. offices, local organizations, public institutes, prisons, barracks, organized Remembrance Concert: every 27 visits to the nursery by students and January, at the foundation’s initiative groups, conferences, and nursery and with its support, the City of Pistoia courses and gardening for prisoners. Choir offers a concert to remember Several books have been published for the death camps and the Holocaust on social purposes, i.e., to raise funds for International Holocaust Remembrance associations and charity work to help the Day. Open free of charge to the public, needy and the ill. Each book specifies the the event has taken place in the town association for which the donations are hall’s Sala Maggiore. As the room has intended. become increasingly crowded, it is no There are many non-profit associations longer sufficient to accommodate all those that have received contributions from the interested. foundation to carry out their activities to provide the needy with assistance. Giorgio Tesi Junior “Emotions from An equal number of entities have been the Environment” Poetry Contest: this donated plants to furnish public green competition involves students from the spaces in schools, local authorities, and V elementary classes and I, II and III religious organizations. Middle classes from the Comprehensive To promote scientific research, the schools in the Province of Pistoia. At foundation has provided scholarships each event –now in its seventh iteration to young researchers at the Institute – more than 300 poems are submitted for Sustainable Plant Protection of the by students from the province’s many National Research Council in Florence. schools. Scholarship prizes are awarded to the top ten students ranked in each of the – four sections. Handwritten on a protocol Projects supported folio, the themes have included plants, The Giorgio Tesi Safe House: a real earth, air, water, fire, sky, green spaces, apartment complete with furniture and, this year, the planet Earth. and technological systems has been set up by Pistoia’s National Fire Brigade Associazione Raggi di Speranza in Association. It has identified the critical Stazione: important support has been home-safety points inside the home as provided for this association, with the
donation of a van to distribute meals to the homeless as well as in contributions and materials to meet the needs of these needy, homeless, and abandoned people. Solidarity House: three apartments have been given on free loan, with one going to the Diocesan Caritas and two to the Association Raggi di Speranza in Stazione to house disadvantaged families or homeless people. Sanctuary of Our Lady of Lourdes: four green areas have been created in Lourdes, with plants donated by the Giorgio Tesi Group to the Shade Garden, in front of the grotto of the Madonna, the Garden of Fountains and of Candles, and the more recent Garden of Silence and Contemplation et on the right bank of the Gave river in front of the grotto. Ten years have passed and we must thank all those who have supported the foundation and its activities as well as those who have enthusiastically participated in its work. A more detailed and complete account has been included in the publication created for the foundation’s 10th anniversary. It will be presented on Saturday, 20 December 2019, at the exchange of Christmas greetings, to take place at the Giorgio Tesi Group company. Sincere thanks to all the Steering Committee members who are charged with evaluating the requests and deciding on whether or not to pay out a grant, as well as a special remembrance for deceased members of the foundation’s council: Giovanni Fedi, Loreno Gori, and Giampiero Gherardeschi. ☜
____ A sinistra, l’immagine mostra il Presidente della Fondazione, Fabrizio Tesi, durante l’incontro avuto a Roma con Sua Santità Papa Francesco. ____ On the left, the picture shows Fabrizio Tesi, the foundation’s president, during his meeting in Rome with His Holiness
____
____
Le attività sono dirette
Activities are directed
a sostenere associazioni
towards supporting non-
senza scopo di lucro,
profit associations, local
uffici turistici locali,
tourism offices, local
organizzazioni locali,
organizations, public
istituti pubblici,
institutes, prisons,
carceri, caserme, visite
barracks, organized
organizzate all’asilo
visits to the nursery by
da parte di studenti
students and groups,
e gruppi, conferenze,
conferences, plus
oltre a corsi di asilo
nursery and gardening
e giardinaggio per
courses for prisoners.
detenuti.
NATURART | DICEMBRE 2019 | 59
Pope Francis.
Eventi in Toscana - Tuscany Events
Ad Abbadia San Salvatore il Natale è fatto di fuoco —
60 | NATURART | DICEMBRE 2019
Livorno omaggia Amedeo Modigliani con una grande mostra
Livorno pays tribute to Amedeo Modigliani with a huge exhibition
—
—
In occasione del centenario dalla morte di Amedeo Modigliani avvenuta a Parigi il 22 gennaio 1920 a causa di una meningite fulminante la città di Livorno omaggia uno dei suoi più grandi artisti con una retrospettiva. L’esposizione ‘Modigliani e l’avventura di Montparnasse. Capolavori dalle collezioni Netter e Alexandre’ si terrà al Museo della Città di Livorno fino al 16 febbraio 2020. Per l’occasione saranno eccezionalmente riuniti i dipinti e disegni appartenuti ai due collezionisti più importanti che lo hanno accompagnato e sostenuto nella sua vita: Paul Alexandre e Jonas Netter. Tra le opere in mostra sarà visibile il ritratto Fillette en Bleu del 1918, il ritratto di Chaïm Soutine del 1916, e il ritratto Elvire au col blanc dipinto tra il ’18 e il ’19 raffigurante la giovane Elvira, ritratta da Modigliani ben quattro volte, due da vestita e due nuda, conosciuta ed ammirata a Parigi per la sua folgorante bellezza, il ritratto Jeune fille rousse del 1919, che ritrae la bella Jeanne Hébuterne di tre quarti mentre si rivolge allo spettatore in un atteggiamento pieno di eleganza. Insieme alle opere di Modigliani saranno esposti, inoltre, un centinaio di altri capolavori, anch’essi collezionati da Jonas Netter a partire dal 1915, opere rappresentative della grande École de Paris.
One hundred years since the death of Amedeo Modigliani in Paris on January 22, 1920 of tuberculous meningitis, the city of Livorno will pay tribute to one of its greatest artists with a retrospective. The exhibition, called Modigliani and the Montparnasse Experience. Masterpieces from the Collections of Netter and Alexandre, will be held at the Museo della Città di Livorno from November 7, 2019 to February 16, 2020. For the occasion, drawings and paintings will be brought together from two collectors who befriended and supported him during his life: Paul Alexandre and Jonas Netter. Among the works on show will be the portraits Fillette en Bleu from 1918, Chaïm Soutine from 1916 and Elvire au col blanc, painted at the turn of the century and depicting the young Elvira. Modigliani painted her four times, twice clothed and twice in the nude, and she was well-known and admired in Paris for her striking beauty. The portrait Jeune fille rousse from 1919 that shows the beautiful Jeanna Hébuterne in three-quarter format while she faces the viewer in a truly elegant manner, is also on show. Together with Modigliani’s work, hundreds of other masterpieces, some from the collection of Jonas Netter post-1915, representing the famous École de Paris will also be exhibited.
Sul Monte Amiata il Natale profuma ancora di magia e di riti ancestrali grazie alle Fiaccole, una delle più antiche feste del fuoco italiane che nasce da una tradizione millenaria che Abbadia San Salvatore rinnova ogni 24 dicembre. Un appuntamento che viene preparato già dall’autunno quando i “fiaccolai” iniziano a cercare la materia con cui costruire le “fiaccole”, tipiche cataste di legna a forma piramidale alte fino a sette metri che si levano al cielo in attesa della vigilia quando poi verranno incendiate. Una lavorazione impegnativa che coinvolge tutta la comunità impegnandola nella realizzazione di questi monumenti rurali unici. Dopo giorni di lavoro, arriva il tanto atteso 24 dicembre con il suo rituale consolidato. Alle ore 18, in un momento spettacolare che riunisce centinaia di persone, si dà il via alla cerimonia di accensione con la “Benedizione del Fuoco” che segna l’inizio della festa. La filarmonica suona canti natalizi e la fiaccola davanti al Municipio viene accesa con il fuoco sacro. Questo è il segnale convenuto: da qui i Capi Fiaccola, con le loro torce divampanti, portano il fuoco che accenderà le altre decine di Fiaccole disseminate nel centro storico e in tutto il resto della cittadina del Monte Amiata. Uno spettacolo carico di magnetismo e suggestione. La comunità celebra per un intero mese le Fiaccole con un ricco calendario di spettacoli, intrattenimenti, mercatini e moltissime altre iniziative che trasformano Abbadia in un autentico villaggio natalizio. Per informazioni: wwwcittadellefiaccole.it
On Monte Amiata, Christmas still smells of magic and ancestral rites thanks to the Fiaccole, one of the oldest Italian fire festivals. Rooted in thousand-year-old traditions, it is revisited in Abbadia San Salvatore every December 24. Preparation for this event starts in autumn when the “fiaccolai” start to look for materials with which to build the “fiaccole,” typical pyramidshaped bonfires, some up to seven metres tall, that rise into the sky waiting for the evening when they will be lit. This is not an easy job and involves the whole community working together to create these unique rural monuments. After days of work, the much anticipated December 24 comes around with its long-established rituals. At 6pm, in a moment that involves hundreds of people, the road is occupied for the lighting ceremony and the “Benedizione del Fuoco” – the Blessing of the Fire – that signals the start of the festival. The orchestra plays Christmas carols and the bonfire in front of the town hall is lit with the sacred fire. This is the signal: from here, the bonfire masters, with their torches lit, carry off the fire that will light the other ten or so bonfires dotted about the historical town center and the rest of the town on Monte Amiata. This is a spectacle that is full of magnetism and charm. The community celebrates the Fiaccole for an entire month with a calendar full of shows, entertainment, markets and many other initiatives that transform Abbadia into an authentic Christmas village. For more information: www.cittadellefiaccole.it
A febbraio tornano i giganteschi carri di cartapesta del Carnevale di Viareggio
The giant papermâché floats of the Viareggio Carnevale return this February
—
—
Dal primo al 25 febbraio a Viareggio per un mese intero si terranno le sfilate dei giganteschi carri di cartapesta. Era il febbraio del 1873 quando ai tavoli del caffè del Casinò, tra i giovani bene della Viareggio d’allora, sbocciò l’idea di una sfilata di carrozze per festeggiare il carnevale, all’aperto, in piazza, fra la gente. Nacque così il Carnevale di Viareggio, che da allora richiama ogni anno nella città della Versilia migliaia di appassionati da tutta Italia. Protagonisti indiscussi i carri allegorici di cartapesta: sono i più grandi del mondo, si muovono grazie ad ingegnosi meccanismi e sono animati dalla musica e dai balli di centinaia di figuranti in maschera. I carri raffigurano in maniera caricaturale i personaggi della politica, della cultura e dello spettacolo: da Craxi a Prodi, da Berlusconi a Dario Fo, non c’è protagonista della vita pubblica italiana che non sia stato sbeffeggiato dai carristi. Per un mese i carri sfilano tra la folla mascherata sulla Passeggiata a mare: un viale di oltre tre chilometri che si snoda tra la spiaggia e gli stupendi edifici liberty. Nelle sere del weekend, ma non solo, i quartieri di Viareggio si animano di grandi feste all’aperto: musica, balli e mascherate si riversano nelle strade chiuse al traffico fino a tarda notte. Per informazioni: viareggio.ilcarnevale.com
Starting February 25 in Viareggio, for a whole month, a parade of giant paper-mâché floats will take place. It was in February of 1873 when, at the tables of the Casinò café, a group of young people in Viareggio came up with the idea of having a parade of wagons to celebrate the carnival in the open air and in the piazzas around the city. This is how the Viareggio Carnevale was founded, and since then, year on year, it has called thousands of enthusiasts from all over Italy back to the city in Versilia. The indisputable protagonists of the carnival are the satirical paper-mâché floats: they are the biggest in the world, move thanks to ingenious mechanics and are accompanied by the music and dancing of hundreds of masked figures. The floats represent caricatures of figures from politics, culture and theatre: from Craxi to Prodi, Berlusconi to Dario Fo; there is no figure from Italian public life who has not been mocked by the float-makers. For a month, the floats parade through the masked crowds along the boardwalk: a road of more than three kilometres long that winds between the beach and the magnificent Liberty-style buildings. In the evening during the weekend, and at some other times, the neighbourhoods of Viareggio come alive with big outdoor parties: music, dancing and pantomimes spill out into the streets which are closed to traffic until late at night. For more information: viareggio.ilcarnevale.com
Eventi in Toscana - Tuscany Events
—
NATURART | DICEMBRE 2019 | 61
In Abbadia San Salvatore, Christmas is made of Fire
Arte & Cultura
Buon compleanno Funaro! — Il Funaro ha compiuto a settembre 10 anni. Un traguardo significativo per una importante realtà che rappresenta certamente una delle eccellenze artistico/ culturali espresse dal nostro territorio.
62 | NATURART | DICEMBRE 2019
testo Lorenzo Baldi
NATURART | DICEMBRE 2019 | 63
L’
64 | NATURART | DICEMBRE 2019
attività del Centro Culturale il Funaro si divide fra spettacoli, residenze artistiche, formazione per professionisti e non e interessanti progetti per ogni fascia d’età a carattere teatrale e letterario: uno “spazio aperto” che mette al centro del progetto le persone ponendo grande attenzione sia al lavoro sul territorio che al panorama artistico internazionale. Tutto nasce dal nostro incontro, avvenuto tanti anni fa durante un laboratorio teatrale, ci dice Antonella Carrara, che con Lisa Cantini, Mirella Corso e Francesca Giaconi, è una delle fondatrici de “il Funaro”. Mi ero iscritta all’unico corso di teatro proposto in città insieme a Mirella e ci eravamo ritrovate in un gruppo di giovanissimi, tra cui c’erano Francesca e Lisa. Nonostante la differenza di età, si è creata da subito una bella atmosfera fra noi e così abbiamo deciso di continuare la nostra avventura teatrale insieme frequentando successivamente altri laboratori anche fuori Pistoia.
Sono stati anni molto divertenti e altrettanto importanti che hanno consolidato la nostra amicizia e orientato la nostra comune passione verso un certo tipo di teatro. In seguito ognuno di noi ha continuato i propri impegni lavorativi o di studio ma ormai la scintilla era scoccata e a un certo punto ho iniziato a pensare sempre più insistentemente all’idea di creare un’associazione che si occupasse stabilmente di teatro, soprattutto di creazione teatrale. La proposta di condivisione a Lisa, Mirella e Francesca è stata naturale così come la risposta positiva e l’entusiasmo con il quale hanno accettato di lanciarsi in questa nuova avventura comune. L’idea ruotava intorno alla creazione di uno spazio per residenze artistiche con l’obiettivo di ospitare esperienze di ricerca e creazione. Abbiamo iniziato a incontrarci regolarmente e al contempo ci siamo messe alla ricerca del “luogo ideale”, in campagna, perché la tranquillità fuori dal centro abitato ci sembrava avere caratteristiche più idonee al nostro progetto (punto sul quale abbiamo poi cambiato radicalmente idea).
____
____
In alto sinistra del cortile del Centro Culturale. Accanto alcune fasi della ristrutturazione che ha visto collaborare personaggi come Jean Guy Lecat (in alto) e Enrique Vargas (in basso). ____ Top left, a current picture of the cultural center’s courtyard. To the side, some scenes from the restructuring, in which people like Jean Guy Lecat (top) and Enrique Vargas (bottom) participated.
Sopra, nella foto il
Nel frattempo abbiamo iniziato a sperimentarci con l’organizzazione di alcuni laboratori teatrali durante i weekend, all’interno della Scuola di danza Fabula, in Via Borgo Viterbo. La stagione successiva (2003 – 2004), grazie al trasferimento della Scuola Fabula in Via Udine, abbiamo potuto affittare lo spazio tutto per noi e abbiamo ampliato l’offerta, proponendo cinque laboratori settimanali per bambini, ragazzi e adulti. Il punto di svolta è arrivato alla fine dello stesso anno quando Lisa ha lavorato al festival Metamorfosi di Cascina dove erano presenti Enrique Vargas e Andres Neumann che, incuriositi dai racconti di questo progetto un po’ visionario e da sempre molto attenti alle novità, ci hanno voluto incontrare. È da questo fortunato incontro che tutto ha avuto inizio. Enrique ci ha trasportato nel mondo del suo Teatro sensoriale dando vita ad un gruppo di ricerca che dopo 5 anni è stato protagonista della festa d’inaugurazione del Funaro e Andres ha contribuito in maniera decisiva alla nostra formazione per la parte organizzativa. La sua visione e la sua esperienza oltre alle relazioni con artisti internazionali di grande livello,
sono stati elementi fondanti per il nostro lavoro e quando, dopo diversi anni, le nostre strade si sono divise, Andres ci ha donato sia il suo archivio professionale, uno dei più importanti patrimoni documentari relativi alla storia del teatro degli ultimi quarant’anni, sia la sua preziosa biblioteca teatrale, che ora costituiscono il Fondo Andres Neumann.
gruppo delle fondatrici de Il Funaro: Mirella Corso, Antonella Carrara, Francesca Giaconi e Lisa Cantini. ____ Above, in the photo Il Funaro’s founders: Mirella Corso, Antonella Carrara, Francesca
– Il Centro è un luogo davvero molto particolare, con tre Sale, un Magazzino per scene e costumi, una Foresteria con diciotto posti letto, una Caffetteria, una Biblioteca e gli Uffici. Ci racconti come è nato? Proprio nel momento della conoscenza con Enrique e Andres – continua Antonella – ho scoperto che il luogo che oggi ci ospita, che da sempre mi affascinava, era stato messo in vendita. Un’area artigianale abbandonata ma con caratteristiche uniche: chiudi le porte e puoi isolarti dal mondo, le apri e sei a due passi dal nostro meraviglioso centro storico. Una volta acquistato l’immobile, nonostante lo stato di abbandono e le conseguenti difficoltà, abbiamo iniziato
Giaconi, and Lisa Cantini.
NATURART | DICEMBRE 2019 | 65
un’immagine attuale
ad abitarlo spesso con i laboratori di Enrique, lavorando all’interno degli spazi e cercando di entrare in relazione e sintonia con un luogo che aveva ospitato da sempre artigiani. Anni dopo da questa esperienza è nato anche uno spettacolo dal titolo La Memoria del Funaro dedicato proprio a chi ha abitato queste mura prima di noi. Con Enrique abbiamo fatto un lavoro bellissimo sulla memoria e sull’immaginario coinvolgendo, oltre al gruppo di ricerca che si era formato intorno al Maestro colombiano, anche il nostro architetto Gianluca Mora e il direttore dei lavori, ovvero mio marito Alberto Vescovi in modo che la visione del progetto fosse condivisa da tutti coloro che erano impegnati nella sua realizzazione. Attraverso questo lavoro comune abbiamo iniziato a immaginare il luogo che avremmo voluto realizzare ed è stato fondamentale il contributo di tante esperienze diverse, tecniche e artistiche.
66 | NATURART | DICEMBRE 2019
In seguito Andres Neumann ha proposto di coinvolgere uno dei massimi esperti di spazi teatrali, Jean-Guy Lecat, collaboratore di sempre del grande regista inglese Peter Brook. Così, dopo poco tempo, ci siamo ritrovate con tre diversi punti di vista rispetto al nostro progetto: la visione di di Jean-Guy, l’idea di Enrique Vargas e il progetto del nostro architetto Gianluca Mora. Tre proposte all’apparenza inconciliabili ma che, grazie alla capacità di ascolto e alla volontà da parte di tutti di mettersi a disposizione del progetto, ha trovato la sua forma definitiva in un luogo che ha conservato la memoria di ciò che era e che al contempo è flessibile e funzionale per il progetto in tutti i suoi spazi.
La conferma ci viene dagli artisti che ospitiamo per le residenze e i workshop, tutti ci dicono che qui si lavora molto bene, senza dispersione di tempo, con tutto ciò che serve a portata di mano. Chi passa da qui ritorna sempre, non a caso si sono creati dei legami di amicizia che vanno oltre la condivisione dei progetti teatrali. Ma in definitiva il “contenitore”non basta, il successo del Funaro arriva soprattutto dal gruppo di lavoro che lo gestisce: per realizzare i sogni non bastano le risorse economiche e un bel posto, sono le persone che fanno le cose e non viceversa. – Come immagini il futuro de “il Funaro”? Immagino una sempre maggiore integrazione del Funaro nel sistema cittadino attraverso sinergie e collaborazioni che sono già in atto, per esempio con l’Associazione teatrale Pistoiese. Oggi, grazie soprattutto al Presidente Giuseppe Gherpelli, al Direttore Artistico Saverio Barsanti e anche al nuovo Direttore generale Gianfranco Gagliardi, abbiamo un ottimo rapporto di collaborazione. Un passaggio utile per la città, prima ancora che per il Funaro era la condivisione del lavoro e delle idee con le altre realtà presenti sul territorio, nella prospettiva di creare una proposta di spettacolo dal vivo integrata. Inoltre qui passano settimanalmente centinaia di persone, di tutte le età, dai bambini agli anziani e quindi direi che svolgiamo anche un importante lavoro di formazione del pubblico utile a tutti, una funzione importante per il nostro territorio alla quale si aggiunge anche una proposta teatrale con uno sguardo internazionale. ☜
Con la Stagione 2019/2020 il Funaro compie 10 anni, 10 anni di spettacoli, teatro ragazzi e attività per bambini, formazione per professionisti e laboratori annuali di teatro per tutti, residenze artistiche, incontri in Biblioteca, cene in Caffetteria. Una programmazione ricca e non canonica, un teatro vissuto e proposto da tanti punti di vista, che ha mirato a coniugare la dimensione internazionale con quella territoriale, facendo di questo “doppio sguardo” il suo punto di forza. “Curiosità” e “cura” sono probabilmente le due parole d’ordine del Funaro, riconosciute fin dai primi anni di attività con il Premio Micco (nel 2011), con il Premio dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro e il Premio Speciale Ubu (nel 2012). E con la memoria ben viva del percorso fatto e gli occhi al futuro il Funaro propone al pubblico un ricco calendario consultabile on line sul sito www.ilfunaro.org, con tutti gli aggiornamenti pubblicati periodicamente sulla pagina Facebook il Funaro. Ai Soci del Funaro e Abbonati Teatri di Pistoia, Stagione Fondazione Pistoiese Promusica, membri Institut Français di Firenze, Soci FAI, Slow Food Pistoia, Touring Club Italiano, visitatori Centro Guide Turismo Pistoia, Museo Marino Marini, Trenitalia sono riservate agevolazioni. La Segreteria del Funaro risponde allo 0573 977225 (martedì/venerdì 10-13 e 16–19, lunedì 16-19). La Biblioteca è aperta dal lunedì al venerdì (orari: 10-13 e 16–19, chiusura al giovedì pomeriggio).
The 2019-2020 season celebrates Il Funaro’s tenth birthday, a decade’s worth of shows, children’s theater and activities, professional training, yearly theater workshops for everyone, artistic residencies, meetings in the library, and dinners in the cafeteria. With its rich, nontraditional program, the theater experience with multiple perspectives has sought to combine the international with the local, making this “double viewpoint” its strength. In all probability, Il Funaro’s two watchwords are “curiosity” and “attention”, recognized in its early years with the 2011 Micco Prize, the National Association of Theater Critics Prize, and the 2012 Ubu Special Award. Moreover, with a vivid memory of the journey and eyes looking to the future, Il Funaro offers the public a rich calendar that can be consulted online at www.ilfunaro. org. All updates are published periodically on Il Funaro’s Facebook page. Those entitled to special discounts include Il Funaro’s members and Teatri di Pistoia and the Fondazione Pistoiese Promusica season subscribers; members of Florence’s Institut Français, FAI, Slow Food Pistoia, Touring Club Italiano; visitors to the Pistoia Tourism Guide Center, Marino Marini Museum, and Trenitalia. Il Funaro’s office may be reached at 0573977225 (Tuesday/Friday 10 am-1pm and 4-7pm, Monday 4-7pm). The library is open Monday to Friday (10 am-1pm and 4-7pm, closed on Thursday afternoons).
NATURART | DICEMBRE 2019 | 67
The 2019-2020 season
ZOOM
La stagione 2019/2020
____ Accanto, il famoso artista francese Daniel Pennac fotografato al Funaro
Art & Culture
Happy birthday, Il Funaro!
—
Il Funaro turned 10 years old in September – a significant goal for an important organization that certainly is one of our area’s artistic and cultural distinctions.
I
l Funaro Cultural Center divides itself among shows, artistic residences, professional and non-professional training, and interesting theatrical and literary projects for all age groups. This “open space” puts people at the project’s center, placing great attention on both local work and the international artistic landscape. Together with Lisa Cantini, Mirella Corso and Francesca Giaconi, Antonella Carrara is one of Il Funaro’s founders. She tells us, “Everything starts from when we first met many years ago during a theater workshop. With Mirella, I had enrolled in the only theater course offered in the city and we found ourselves in a group of very young people that included Francesca and Lisa. Despite our age differences, we immediately hit it off. So we decided to continue our theatrical adventure together by subsequently attending other workshops outside of Pistoia.”
68 | NATURART | DICEMBRE 2019
“These have been very entertaining and equally important years in which we consolidated our friendship and turned our shared passion towards a certain type of theater. Afterward, we each continued our work or study commitments. However, the spark had been lit. Moreover, somewhere along the line, I began thinking increasingly about the idea of setting up a permanent association that dealt with theater, especially theatrical creation. Naturally, I suggested sharing it with Lisa, Mirella, and Francesca, who enthusiastically and positively
agreed to embark on this new shared adventure. The idea revolved around establishing a space for artistic residencies to host research activities and creation. “We started meeting regularly, while, at the same time, looking for the “ideal place” in the country as the quiet outside town seemed to us more suitable for our project (a point on which we later completely changed our mind). “In the meantime, we began to experiment with organizing some weekend theater workshops at the Fabula dance school, on Via Borgo Viterbo. Thanks to the Fabula School’s move to Via Udine, we were able to rent their space for ourselves the following season (2003-2004). We expanded our program to offer five weekly workshops for children, teenagers, and adults. The turning point came at the end of that same year when Lisa was working at the Metamorphose di Cassini festival and which Enrique Vargas and Andres Neumann were attending. Intrigued by the stories of this somewhat visionary project and constantly alert to new ideas, they wanted to meet us. “Everything started from this chance meeting. Enrique transported us to the world of his sensory theater, forming a research group that, five years later, was the star at Il Funaro’s opening party. Andres contributed decisively to preparing ourselves organizationally. His vision and experience, in addition to his relations with leading international
durante una delle sue tante presenze al Centro pistoiese, diventato oggi un punto di riferimento importante a livello internazionale per l’arte e la cultura. ____ To the side, famous French writer Daniel Pennac photographed at Il Funaro during one of his many appearances at this Pistoiese center, today an important international benchmark for art and culture.
artists, were fundamental for our work. after several years, when our ways parted, Andres gave us both his professional files, one of the most important documentary assets related to the history of theater over the last forty years, and his invaluable theatrical library, and which now constitute the Andres Neumann collection.” – The Center is a very special place, with three theaters, scenery and costume storage, a guesthouse that sleeps eighteen, a cafeteria, a library, and offices. Can you tell us how this all came about? Antonella continues, “It happened when we met Enrique and Andres. I discovered that the place we now call “home” – an abandoned artisanal area whose unique features had always fascinated me – was for sale. You close the doors and are isolated from the world; you open them and you’re a stone’s throw from our wonderful historical center. Despite the state of neglect and the consequent difficulties, once we bought the property, we began to often use it for Enrique’s workshops, within the spaces and trying to develop a harmonious relationship with a place that had always housed artisans. Years later, a show called “La Memoria del Funaro” was based on this experience, dedicated to those who worked here before us. With Enrique, we did a wonderful job on memory and imagination. In addition to the research group that formed around the Colombian master, it also involved our architect Gianluca Mora and the site manager, my husband Alberto
“Through this joint effort, we began to imagine the place we wanted to create. Moreover, the contribution of so much varied technical and artistic expertise was fundamental. “Later, Andres Neumann suggested that we involve one of the leading experts in theatrical spaces, JeanGuy Lecat, who worked with the great English director Peter Brook. So, after a short time, we found ourselves with three different points of view relative to our project: Jean-Guy’s vision, Enrique Vargas’s idea, and our architect Gianluca Mora’s plan. Although seemingly irreconcilable, because of everyone’s ability to listen and their willingness to be available, the three proposals found their final form that has retained the memory of the building’s former identity and simultaneously offering a flexible and functional overall layout. “Confirmation comes from the
artists we host for the residencies and workshops. Everyone tells us that they work very well here, no time wasted, with everything they need at hand. Those who have been here before always return. Not surprisingly, the bonds of friendship created here go beyond just working together on theatrical projects. Nevertheless, the “container” is not enough in the end. Il Funaro’s success comes mainly from the working group that manages it. To make dreams come true, economic resources and a beautiful place are not enough. It’s people who do things, not the opposite.” – How do you imagine Il Funaro’s future? “I imagine increasingly integrating Il Funaro into the city system through synergies and relationships already in progress, e.g., with the Associazione teatrale Pistoiese. Today, thanks above all to our President Giuseppe Gherpelli, Artistic Director Saverio Barsanti as well as the new General Manager Gianfranco Gagliardi, we have an
____ Il centro culturale pistoiese
excellent working relationship. Even before Il Funaro, one useful step for the city was to share work and ideas with other local organizations to create a complementary proposal for a live show. In addition, hundreds of people of all ages – from children to the elderly – stop by weekly. Consequently, I would say that we also do the important job of training the public, useful for everyone and an important role with the added attraction of offering local theater with an international outlook.” ☜
in questi 10 anni di attività ha ospitato molti artisti di fama internazionale. Sopra, Enrique Vargas, certamente uno dei personaggi che ha più contribuito alla nascita ed alla crescita del progetto “Il Funaro”. ____ In these last 10 years, the Pistoia cultural center has hosted many internationally renowned artists. Above, Enrique Vargas, one of the individuals who has played a large part in Il Funaro’s creation and growth.
NATURART | DICEMBRE 2019 | 69
Vescovi, such that the project’s vision was shared by everyone involved.
70 | NATURART | DICEMBRE 2019
2019 – XI Premio Internazionale Biennale d’incisione città di Monsummano Terme
Segni dal passato … —
Sono passati vent’anni dalla prima edizione e ancora oggi centinaia di giovani incisori inviano i loro fogli accuratamente elaborati nei minimi dettagli, senza regole o vincoli imposti dal concorso, per sottoporsi ad un’attenta selezione effettuata da un comitato scientifico internazionale, che porterà solo un numero esiguo di loro a esporre le proprie opere.
Di Paola Cassinelli —
foto Archivio Arch. Roberto Prioreschi
____
I
l Museo d’arte contemporanea e del Novecento di Monsummano Terme dal 16 novembre 2019 al 15 marzo 2020, ospita una mostra nata proprio da questa selezione: un vincitore, cinque selezionati e quarantaquattro artisti scelti per le peculiari caratteristiche dei loro lavori, provenienti da Accademie di Belle Arti italiane e straniere, propongono le linee guida della “futura” produzione incisoria e vengono presentati assieme ad una preziosa mostra omaggio dedicata a due grandi maestri dell’arte grafica: Jean Dubuffet (1901-1985) e Mimmo Paladino (1948).
In apertura, Jean Dubuffet, Personnage au costume rouge, 1961, litografia a colori, mm 525 x 385, collezione privata. ____ Opening page, Jean Dubuffet, Personnage au costume rouge, 1961, color lithograph, 525x385 mm, private collection.
— In questi anni, grazie al progetto monsummanese, è stato possibile descrivere, in maniera onesta e scientifica, come si esegue e come si legge un’incisione; durante tutte le edizioni, si è parlato di tradizione e di gusto estetico, sono state spiegate le tecniche artistiche e le varie fasi
della loro esecuzione, con serate dedicate alla pratica, ci siamo soffermati a raccontare la storia dei grandi incisori del passato e abbiamo messo a confronto i maestri delle differenti Accademie, delle botteghe e dei laboratori, nei quali ha avuto origine la stampa e nei quali, ancora oggi, si percepisce la profonda voglia di applicarsi e di lavorare con le mani, nonostante l’avanzamento di nuove tecnologie dai risultati sempre più incisivi e scrupolosi. — Giovani molto diversi tra loro hanno impressionato anche quest’anno la commissione per la grande passione e l’impegno assunto nel raggiungere risultati di alto livello, come dimostrano le due acqueforti e acquetinte, con tracce di puntasecca, Presenza 6 e Presenza 7, del giovane vincitore, Federico Tosi, classe 1990, proveniente dall’ Accademia di Belle Arti di Bologna. Entrambe le sue incisioni, sono state esposte per i numerosi richiami che permettono all’osservatore di avvicendarsi nella lettura dei contenuti,
raggiungendo una visione completa della poetica del giovane artista. Il tema è impercettibile, Tosi riesce, con eleganza sottile e analitica raffinatezza, a richiamare alla memoria due capisaldi dell’arte: Giorgio Morandi, riconoscibile nel recupero della fisicità delle piccole cose, nel valore delle ombre e soprattutto nel misurato ed equilibrato accordo dei toni cromatici; e Lucio Fontana, presente con una ricerca di unità assoluta tra oggetti e spazio, ottenuta attraverso una meditata struttura tonale che si propone come un taglio all’orizzonte. — I sedici fogli esposti nelle sale del Mac,n di Jean Dubuffet sono stati eseguiti tra il 1944 e il 1962 e descrivono solo una fase dell’attività artistica del maestro, quando la sua ricerca è rivolta, attraverso l’introduzione di processi innovativi, verso il raggiungimento di particolari effetti materici, ottenuti con la litografia. Scrive Michele Tavola nel suo saggio sul
NATURART | DICEMBRE 2019 | 71
testo
72 | NATURART | DICEMBRE 2019
catalogo della mostra: “Dubuffet volle partire dalla tecnica per arrivare a stravolgerla, ma prima di inaugurare il proprio personale percorso capì quanto fosse necessario conoscerla in profondità. Per questa ragione, come del resto fece anche Picasso negli stessi anni, si affidò alla sapienza di Fernand Mourlot, il più grande stampatore litografo del ventesimo secolo, insieme al quale realizzò le sue prime sconvolgenti prove: nel 1944 nacquero i trentaquattro fogli di Matière et mémoire, libro d’artista seminale che insieme a Les Murs, pubblicato solo nel 1950, incarna in maniera plastica il concetto di Art Brut, coniato da Dubuffet stesso riferendosi alla produzione di “artisti irregolari, segregati o folli”, ovvero a un’espressione artistica libera, primaria e anticulturale che lui stesso desiderava sprigionare con le immagini forgiate in quel periodo così arditamente sperimentale.”
____
____
In alto a sinistra,
A destra, Jean Dubuffet,
nella pagina a fianco,
Pisseur au mur, 1945,
Jean Dubuffet Suite
litografia, mm 345 x
de visage IV, 1946, litografia, mm 260 x
275, collezione privata. ____
370, collezione privata.
On the right, Jean
In basso Mimmo
Dubuffet, Pisseur au
Paladino, Chorale
Mur, 1945, lithograph,
Cacciopoli (Copertina) ,
345x275 mm, private
1991-1997, acquaforte
collection.
e acquatinta, mm 635x 490, collezione Stamperia “Il Laboratorio/le Edizioni” Nola (NA). ____ Top left, facing page,
lithograph, 260x370 mm, private collection. Bottom, Mimmo Paladino, Corale Caccioppoli (Cover), 1991-1997, etching and aquatint, 635x 490 mm, Stamperia “Il Laboratorio/le Edizioni” collection, Nola (NA).
____
____
Sotto, l’opera di
Below, a work by
Federico Tosi, Presenza
Federico Tosi, Presenza
6, acquaforte,
6, etching, aquatint,
acquatinta, puntasecca,
drypoint, 230x422 mm,
mm230x422, collezione
Il Renatico collection,
Il Renatico, Mac,n,
Mac,n, Monsummano
Monsummano Terme.
Terme.
NATURART | DICEMBRE 2019 | 73
de visage IV, 1946,
MAC,N – MUSEO DI ARTE CONTEMPORANEA E DEL NOVECENTO Villa Renatico Martini –Via Gragnano, 349 – 51015 Monsummano Terme (PT) – tel. 0572 952140 www.macn.it – m.giori@comune.monsummano-terme.pt.it
Jean Dubuffet Suite
74 | NATURART | DICEMBRE 2019
____
____
Sopra, l’opera di
Above, a work by
Mimmo Paladino,
Mimmo Paladino,
Chorale Cacciopoli
Corale Caccioppoli
(foglio interno al
(page inside book),
volume) , 1991-1997,
1991-1997, etching
acquaforte e acquatinta,
and aquatint, 635x490
mm 635x 490,
mm, Stamperia “Il
collezione Stamperia “Il
Laboratorio/le Edizioni”
Laboratorio/le Edizioni”
collection, Nola (NA).
Nola (NA).
____
In alto a destra, Jean
Top right, Jean Dubuffet,
Dubuffet, Géométrie,
Géométrie, 1959,
1959, litografia, mm
lithograph, 530x390
530 x 390, collezione
mm, private collection.
privata.
misteri che ogni osservatore può decifrare, raggiungendo un’esegesi soggettiva e assolutamente incomparabile, come appare nella serie Atlantico del 1987 o in Poeti greci del 1990. — L’esposizione del Mac,n ha lo scopo di mostrare al pubblico il lavoro di giovani allievi, futuri artisti, delle Accademie di Belle Arti, offrendo un’importante possibilità di vedere esposti i propri lavori in una sede prestigiosa, corredati da un catalogo scientifico, che contiene le fotografie delle opere, accompagnate da brevi curricula, forniti direttamente dai partecipanti. Le opere esposte testimoniano una grande nobiltà d’intenti e s’impongono per genuinità, correttezza e sicura crescita professionale, decretando la continuità del successo delle tecniche grafiche, costruite, nei secoli, sulla sperimentazione continua di grandi maestri quali Durer o Rembrandt. ☜
NATURART | DICEMBRE 2019 | 75
____
— La stessa espressione di arte libera ritroviamo anche negli undici fogli di Mimmo Paladino, realizzati tra gli anni Ottanta e Novanta ma, in questo caso, si tratta di un percorso colto, forgiato sulla ricerca di mondi antichi, primitivi, arcaici, che l’artista insegue, fra memoria e realtà, creando immagini senza tempo che colpiscono per la loro interpretazione mistica, intrisa di brandelli di quotidianità. Paladino recupera quelle realtà del passato che stanno scomparendo nel silenzio e spesso nell’indifferenza generale e dispone, nei suoi fogli, le radici della loro etica ed estetica, attraverso riflessioni prive di vincoli e indicazioni “preconfezionate”. L’artista non propone giudizi o impone valutazioni, non si domanda cosa percepiranno o quale insegnamento giungerà al pubblico attraverso le sue opere, i suoi scritti, i suoi volumi illustrati: le maschere senza sguardo, i profili arcaici delle teste, gli scheletri animati, custodiscono valenze emblematiche che sfuggono a un’interpretazione oggettiva, anzi risultano custodi di enigmi e
2019 – 11th City of Monsummano Terme International Printmaking Biennial
Signs from the past
—
Twenty years have passed since the first competition. Moreover, hundreds of young printmakers still today send their prints carefully worked down to the smallest detail, without rules or constraints imposed by the competition, which then undergo a careful selection by an international committee that will invite only a handful to exhibit their works.
F
76 | NATURART | DICEMBRE 2019
rom 16 November 2019 to 15 March 2020, Monsummano Terme’s Museum of Contemporary Art and the Twentieth Century will host an exhibition that is a direct result of this selection. One winner, six honorable mentions, and forty-three artists from Italian and foreign fine arts academies chosen for the distinctive characteristics of their works suggest the guidelines for “future” printmaking production. In addition, they are presented together with an exhibition that pays tribute to two great masters of graphic art: Jean Dubuffet (1901-1985) and Mimmo Paladino (1948). In recent years, through the Monsummano Terme project, it has been possible to honestly and systematically describe how a print is made and interpreted. During each competition, there has been talk of tradition and aesthetic taste as well as an explanation of artistic techniques and their various phases of execution. With evenings dedicated to the practical, we have focused on telling the story of great printmakers of the past. we have compared the masters from the different academies and workshops where prints originated and in which, even today, there is a keen desire to study and work with one’s hands, despite the rise of new technologies with increasingly incisive and painstaking results. — The committee has been impressed by the very diverse young people because of their great enthusiasm and commitment to achieving noteworthy
results this year. This is demonstrated by Presence 6 and Presence 7, two etching/ aquatints with traces of drypoint, by the young winner Federico Tosi, born in 1990, from the Academy of Fine Arts in Bologna. Both of his engravings have been exhibited because of the numerous references that let the observer alternate between interpreting its content and understanding an overall view of this young artist’s poetics. The theme is imperceptible. With subtle elegance and analytical refinement, Tosi has succeeded in calling to mind two pillars of art: Giorgio Morandi, recognizable in his reclamation of the physicality of small things, in the value of shadows, and above all in the measured and balanced harmony of chromatic tones, and Lucio Fontana who explored the absolute unity between objects and space, achieved through a well thought-out tonal structure introduced as a cut on the horizon. — The sixteen prints by Jean Dubuffet exhibited at the Mac,n were executed between 1944 and 1962. They express only one phase of the artist’s career, when his exploration was directed, through the introduction of innovative processes, towards achieving particular material effects, produced through lithography. Michele Tavola wrote in his essay in the exhibition catalog “Dubuffet wanted to start from one technique in order to turn it upside-down. However, before embarking on his own personal experimentation, he understood how it was necessary to have a comprehensive acquaintance. For this reason, just like Picasso in those same years, Dubuffet relied on the knowledge of Fernand
____ A sinistra, Mimmo Paladino, Atlantico 5, linoleografia, mm 2045x750, collezione privata, Lecco. ____ On left, Mimmo Paladino, Atlantico 5, lino cutting, 2045x750 mm, private collection, Lecco.
Mourlot, the greatest lithographer of the twentieth century, with whom he carried out his first shocking proofs. In 1944, the thirty-four prints of Matière et mémoire, a seminal artist’s book that, together with Les Murs, published only in 1950, were the conceptual plastic embodiment of Art Brut, coined by Dubuffet to refer to production by “irregular, segregated, or crazy artists”, i.e., a free, primary, and anti-cultural artistic expression that he himself wished to unleash with images forged in such a boldly experimental period”. — This same free expression of art is also found in Mimmo Paladino’s eleven prints, made between the 1980s and 1990s. In this case, however, it is an educated journey, fashioned on a search for ancient, primitive, and archaic worlds pursued by the artist between memory and reality, creating timeless images striking for their mystical interpretation, and imbued with bits of everyday life. Paladino reclaimed these past realities as they were silently disappearing, often because of general indifference. In his prints, he arranged the roots of their ethics and aesthetics via unrestricted thoughts and “prepackaged” directions. The artist did not offer judgments or evaluations. He did not wonder what the public would perceive or what teachings would reach them through his works, his writings, and his illustrated books. The eyeless masks, archaic profiles of heads, and animated skeletons hold emblematic values that escape any objective interpretation. Indeed, they are the custodians of enigmas and mysteries that can be decipher by any observer, arriving at a subjective, absolutely incomparable exegesis, as appeared in the 1987 Atlantic series or in the 1990 Greek Poets. — The Mac,n exhibition will show visitors works by young students and future artists from the academies of fine arts. This important opportunity to see their works displayed in a prestigious venue is accompanied by a catalog that contains photographs of the works, accompanied by brief biographies provided by the participants themselves. The works exhibited testify to a great nobility of intent, dictated by authenticity, decency, and certain professional growth, declaring the continued success of the graphic techniques assembled over the centuries through continuous experimentation by such great masters as Durer or Rembrandt”. ☜
Fondazione Pistoia Musei
Pistoia Novecento 1900 – 1945 —
La mostra Pistoia Novecento 1900-1945, arricchita delle opere in comodato dalle collezioni Intesa Sanpaolo, consente di leggere le vicende artistiche di Pistoia della prima metà del Novecento. Abbiamo intervistato Annamaria Iacuzzi, curatrice dell’esposizione insieme a Philip Rylands.
a cura della Redazione
____ Renzo Agostini, La chiesa di Candeglia/The Church of Candeglia, 1928 Collezione Intesa Sanpaolo ____ Renzo Agostini, La chiesa di Candeglia/The Church of Candeglia, 1928 78 | NATURART | DICEMBRE 2019
Collezione Intesa Sanpaolo
1.In veste di curatrice del nuovo allestimento delle sale di Palazzo de’ Rossi, dedicate al Novecento, ci può parlare un po’ dell’idea e dei criteri che ha utilizzato per la scelta degli artisti e delle opere? Pistoia Novecento 1900-1945 è il titolo del nuovo allestimento della collezione permanente della Fondazione Caript a Palazzo de’ Rossi, una delle quattro sedi di Fondazione Pistoia Musei. Grazie a un comodato con Intesa Sanpaolo, attuale proprietario delle opere d’arte del Novecento pistoiese un tempo collezionate dalla Cassa di Risparmio di Pistoia e Lucchesia, la nuova fondazione museale, riunisce nelle sue sale una delle maggiori collezioni cittadine dedicate a questo periodo. Questo nuovo allestimento rispecchia dunque la volontà di documentare la situazione artistica a Pistoia nella prima metà del Novecento attraverso alcune delle
più significative testimonianze artistiche del periodo. L’idea portante dell’allestimento, curato da me e da Philip Rylands (Direttore Scientifico di Fondazione Pistoia Musei, e Direttore Emerito della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia) è quella di narrare l’avvicendarsi delle varie generazioni artistiche cittadine attraverso i primi quattro decenni del Novecento, cercando parallelamente di restituire a pieno il clima di fermento culturale che contraddistingueva Pistoia già nel primo decennio di questo secolo. L’obiettivo è dunque offrire ai visitatori un’immagine quanto più esaustiva possibile della ‘storia dell’arte’ cittadina nella prima metà del Novecento. Il racconto, articolato per decenni, si dipana idealmente dall’Autoritratto (1901) di Galileo Chini, nel 1904 giovane decoratore delle sale della sede della Cassa di Risparmio in via Roma, al Ritratto di Sigfrido Bartolini fanciullo eseguito nel 1945 da Umberto Mariotti. La straordinaria quantità e qualità estetica delle testimonianze
artistiche conservate nei due nuclei collezionistici che afferiscono adesso alle sale della Fondazione Pistoia Musei, ha reso il lavoro di selezione estremamente impegnativo seppur entusiasmante. In alcuni casi l’assenza di opere rappresentative di personalità di spicco come quella, per esempio, dello scultore Andrea Lippi, ha reso necessaria l’attivazione di alcuni prestiti da istituzioni cittadine e soggetti privati come, in questo caso, il Liceo Artistico “P. Petrocchi” o la Biblioteca Forteguerriana di Pistoia. Ne è scaturito un viaggio emozionante attraverso le testimonianze figurative di quello che è il nostro passato appena prossimo: percorrendo le sale possiamo percepire quale slancio di autentica vocazione motivasse le aspirazioni di questi giovani nella volontà di porsi a dialogo con i maggiori centri culturali e le più importanti correnti artistiche del momento alla ricerca di un proprio ruolo di autonomia.
NATURART | DICEMBRE 2019 | 79
____ Sopra, due vedute della
— 2.Quali sono gli artisti pistoiesi di questo periodo che, secondo lei, meritano particolare attenzione?
80 | NATURART | DICEMBRE 2019
Sono personalità come quelle di Andrea Lippi o di Mario Nannini, o di Francesco Chiappelli, o di Renzo Agostini, o di Pietro Bugiani, di Alberto Caligiani, di Alfiero Cappellini, di Egle Marini o di Corrado Zanzotto – che ha recentemente emozionato Vittorio Sgarbi – per non parlare del più famoso Marino Marini, a rendere consapevoli i visitatori di trovarsi dinanzi a un contesto artistico e culturale di grande spessore. Di questo humus fertile all’arte si resero conto, e da subito, personalità contemporanee di rilievo come Giovanni Costetti, Giovanni Michelucci o Giuseppe Lanza del Vasto che di molti di questi giovani artisti pistoiesi furono strenui sostenitori e mentori. All’interno dell’allestimento, che segue un andamento cronologico, sono anche identificabili linee di ricerca specifiche che consentono importanti momenti di riflessione
sulla scultura – dalle opere simboliste di Andrea Lippi a quelle degli esordi pistoiesi di Marino Marini negli anni Venti, alla rude plastica dei volti di Zanzotto degli anni Trenta –; sulla pittura – dai paesaggi futuristi di Buriano di Mario Nannini all’intimo lessico poetico della campagna di Sant’Alessio nei dipinti della generazione attiva tra le due guerre –; sulla grafica – ricordando come nel 1913 a Pistoia si organizzasse, con un certo anticipo di tempi rispetto alla vicina Firenze, la Prima Mostra del Bianco e Nero dedicata alla stampa d’arte, e come una progenie di incisori e xilografi, poi noti in Italia, abbia avuto i natali proprio nella nostra città: Alberto Caligiani, Giovanni Michelucci, Francesco Chiappelli, Achille Lega. Parallelamente si potrebbero tracciare anche avvincenti percorsi tematici come quello sul ritratto o sul paesaggio.
— 3. Pistoia Novecento 19001945 è una mostra davvero interessante, viva e che si rinnova. Guardando al futuro cosa dobbiamo aspettarci?
bella mostra visitabile a Palazzo De Rossi a Pistoia. ____ Above, two views of the beautiful exhibition open at Pistoia’s Palazzo De Rossi.
Fin da subito, interrogandoci su come rendere accattivante questo allestimento permanente della durata di circa un anno, abbiamo pensato di poter arricchire e variare la selezione esposta creando un’alternanza nelle opere in mostra e immaginando che alcune di esse potessero aggiungersi nei mesi seguenti all’inaugurazione. In questo modo, grazie all’alternarsi di alcuni prestiti, l’esposizione diviene dinamica ed offre ai visitatori motivi per una visita ulteriore. Ecco alcune delle opere che dalla fine dell’estate si avvicenderanno nelle sale: i disegni di Andrea Lippi dalla Biblioteca Forteguerriana; la Natura morta di Alfiero Cappellini, il Ritratto di Adriana Mariotti di Umberto Mariotti, la Donna in giallo di Francesco Chiappelli dal Museo Civico di Pistoia. Da pochi giorni il Ritratto di Angelo Lanza di Marino
____
____
____
In alto a destra, Pietro
Top right, Pietro
Umberto Mariotti,
Bugiani, Composizione
Bugiani, Composizione
Ritratto di Adriana
con libro di Picasso/
con libro di Picasso/
Mariotti/Portrait of
Composition with the
Composition with the
Adriana Mariotti, 1927 –
Book of Picasso, 1928
Book of Picasso, 1928
Taberna Libraria di
Taberna Libraria di
Pistoia, Museo Civico ____
Federica Lucarelli.
Federica Lucarelli.
Umberto Mariotti, Ritratto di Adriana Mariotti/Portrait of Adriana Mariotti, 1927 –
Marini, proveniente dal Museo del Novecento di Milano, è giunto ad arricchire la selezione delle opere di questo artista concesse in prestito dalla Fondazione Marino Marini di Pistoia: opere determinanti per l’analisi della personalità di questo giovane scultore che, presente a fianco dei concittadini alla Prima Mostra Provinciale d’Arte nel 1928, di lì a poco avrebbe abbandonato la città per succedere a Arturo Martini nella cattedra di scultura all’Accademia di Monza. Tra le nuove acquisizioni della Fondazione Pistoia Musei si segnala lo stupendo Autoritratto (1931) di Egle Marini, subito appeso nelle sale di Pistoia Novecento 1900-1945 a fianco del Ritratto (1930), collezione Intesa Sanpaolo, eseguito dalla medesima pittrice.. ☜
NATURART | DICEMBRE 2019 | 81
Pistoia, Civic Museum
____ Accanto, Mario Nannini, Buriano (o Chiesa di Buriano)/Buriano (or The Church of Buriano), 1914-1915 – Collezione
Fondazione Pistoia Musei
Pistoia Novecento 1900 – 1945
—
Intesa Sanpaolo ____ To the right, Mario Nannini, Buriano (o Chiesa di Buriano)/ Buriano (or The Church of Buriano), 1914-1915 – Collezione Intesa Sanpaolo
The exhibition Pistoia Novecento 1900-1945, curated by Annamaria Iacuzzi and Philip Rylands, with works on loan from the Intesa Sanpaolo collections, interprets artistic events in Pistoia during the first half of the 20th century.
1.As the curator of the new exhibition dedicated to the 20th century in the new room layouts in Palazzo de’ Rossi, can you tell us a little about the idea and the criteria used in the choice of artists and works?
82 | NATURART | DICEMBRE 2019
Pistoia Novecento 1900-1945 is the title of the new exhibition from the permanent collection of the Fondazione Pistoia Musei. Thanks to a loan from Intesa Sanpaolo, the current owner of these works of art from the Pistoiese Novecento formerly collected by the Cassa di Risparmio di Pistoia e Lucchesia, the new museum foundation, now heir of the Fondazione Cassa di Risparmio’s works, has brought together in its halls one of the city’s major collections devoted to this period. This new layout of the rooms on the ground floor of Palazzo De’ Rossi thus reflects the desire to document Pistoia’s artistic climate in the first half of the 20th century, through some of the most significant works of art from that period. The main idea of this exhibition – which Philip Rylands and I curated – was to narrate the various successive generations of the city’s artists throughout the first four decades of the 20th century. At the same time,
it was an attempt to fully restore the climate of cultural ferment that was already characterizing Pistoia in the first decade of that century. Therefore, the objective has been to offer visitors as comprehensive an image as possible of the city’s “art history” in the first half of the 20th century. Unwinding over the decades, the story ideally begins with the Self-portrait (1901) by Galileo Chini, the young decorator who, in 1904, did the interior decoration in the Cassa di Risparmio’s headquarters on Via Roma, and concludes with the Portrait of Young Sigfrido Bartolini executed in 1945 by Umberto Mariotti. The extraordinary quantity and aesthetic quality of these art works in the two core collections that now belong to the halls of the Fondazione Pistoia Musei, made the selection extremely challenging, even exciting. In some cases, the absence of works representative of such prominent artists as, for example, the sculptor Andrea Lippi, made it necessary to arrange loans from some city institutions and private parties such as, in this case, Pistoia’s P. Petrocchi Artistic High School or its Forteguerriana Library. The result was an exciting journey through the figurative examples of what our recent past is. Walking through the halls, we can perceive the explosion of true vocation that motivated the
aspirations of these young people in their desire to engage in dialogue with the major cultural centers and the most important artistic currents of that time in search of their own autonomous role. — 2.What are the Pistoia artists of this period who, according to you, deserve particular attention? It is personalities like Andrea Lippi, Mario Nannini, Francesco Chiappelli, Renzo Agostini, Pietro Bugiani, Alberto Caligiani, Alfiero Cappellini, Egle Marini, or Corrado Zanzotto – who recently impressed Vittorio Sgarbi – not to mention the more famous Marino Marini, who have made visitors aware of being before an artistic and cultural milieu of great importance. This fertile artistic soil was immediately recognized by such prominent contemporary figures as Giovanni Costetti, Giovanni Michelucci, or Giuseppe Lanza del Vasto, strong supporters and mentors of many of these young Pistoiese artists. In this chronological exhibition, specific lines of research are also identifiable that allow important opportunities to think about sculpture – from Andrea Lippi’s symbolist works to Marino Marini’s early works from the 1920s, to Zanzotto’s coarse reconstruction of faces in the 1930s. In painting, they
— 3.Pistoia Novecento 1900-1945 is a truly vibrant and fascinating exhibition that reinvents itself. What should we expect looking to the future? Right from the start, we wondered how to make this year-long installation appealing. We thought the selection being exhibited could be enriched and changed by alternating the works on display, envisioning that some could be added in the months following the opening. In this way, thanks to the exchanging of some of the loans, the
exhibition has become dynamic, offering visitors a reason for a return visit. Here are some of the works that, since late summer, have taken turns in these rooms: the drawings by Andrea Lippi from the Forteguerriana Library, Alfiero Cappellini’s Still Life, Umberto Mariotti’s Portrait of Adriana Mariotti, and Francesco Chiappelli’s Woman in yellow from the Civic Museum of Pistoia. A few days ago, the Portrait of Angelo Lanza by Marino Marini, from the Museo del Novecento in Milan, arrived to enrich the selection of works by this artist loaned by the Marino Marini Foundation in Pistoia. These are decisive works for analyzing the persona of this young sculptor who, along with his fellow citizens at the First Provincial Art Exhibition in 1928, soon left the city to succeed Arturo Martini in the chair of sculpture at the Academy of Monza. Among the Fondazione Pistoia Musei’s new acquisitions is the wonderful Self-portrait (1931) by Egle Marini, immediately hung in the rooms of Pistoia Novecento 1900-1945 next to the Portrait (1930), Intesa Sanpaolo collection, executed by the same painter. ☜
____
____
Sopra, Francesco
Above, Francesco
Chiappelli, Ritratto
Chiappelli, Ritratto
d’uomo/Portrait of a
d’uomo/Portrait of a
Man, 1910 – Collezione
Man, 1910 – Collezione
Fondazione Caript
Fondazione Caript
NATURART | DICEMBRE 2019 | 83
range from Mario Nannini’s futurist landscapes to the intimate poetic lexicon of the Sant’Alessio countryside in works from the generation active between the two wars. As for graphics, the First Black and White Exhibition dedicated to art prints was organized in 1913 in Pistoia, somewhat ahead of its time in respect to nearby Florence. Moreover, as the progeny of carvers and xylographers, Alberto Caligiani, Giovanni Michelucci, Francesco Chiappelli, and Achille Lega –later wellknown throughout Italy – were born in our city. At the same time, exciting themes could also be traced in, for example, portraits or landscapes.
84 | NATURART | DICEMBRE 2019
Pistoia nel mondo
Pistoia crocevia dei pellegrinaggi europei… — testo Lorenzo Baldi
P
istoia e Santiago di Compostela sempre più vicine. È questo il risultato di un lungo lavoro che si è concretizzato dopo il lancio del volume “L’Altare Argenteo di San Iacopo a Pistoia” edito dalla nostra Casa Editrice, che nello scorso marzo è stato presentato nella città galiziana da una delegazione pistoiese, che ha gettato le basi per una collaborazione a 360 gradi tra le due città legate indissolubilmente nel nome di San Giacomo Apostolo. Grazie proprio all’amicizia con la città di Santiago di Compostela, con cui dal 1145 è strettamente legata in nome del culto di San Jacopo, Pistoia si rilancia come crocevia degli antichi cammini europei e da quest’anno è ufficialmente inserita nella rete internazionale dei Cammini di Pellegrinaggio. In quest’ottica è stato inaugurato
nel pomeriggio di sabato 23 novembre il cippo donato dalla Xunta de Galicia, in collaborazione con Concello de Santiago e Xacobeo 2021, e posto all’angolo tra Piazza del Duomo e Via degli Orafi, cuore antico della “piccola Santiago” toscana. Sul cippo sono riportate le distanze da Pistoia a Santiago (2505 km) e a Roma, attraverso gli antichi cammini. A testimonianza dell’importanza storica e religiosa del momento, insieme al Sindaco Alessandro Tomasi e all’Assessore Alessandro Sabella, hanno partecipato l’arciprete della Cattedrale di Pistoia Don Luca Carlesi, il Vicesindaco di Santiago di Compostela, Sindo Guinarte, Cecilia Pereira Marinon, Direttrice di Xacobeo 2021, il Prof. Francisco Singul e il Vescovo della Diocesi di Pistoia, S. E. Mons. Fausto Tardelli, a pochi giorni dall’annuncio dell’apertura della Porta Santa della Cattedrale di San Zeno, il 9 gennaio 2021, in occasione dell’Anno Iacobeo.
La delegazione galiziana arrivata a Pistoia ha avuto modo di visitare la cattedrale di San Zeno e la città e ha partecipato all’incontro aperto al pubblico nella Sala Maggiore del Palazzo Comunale, durante il quale sono intervenuti, dopo il saluto delle autorità cittadine, il Prof. Paolo Caucci Von Saucken, la Prof. ssa Lucia Gai, il Prof. Francisco Singul e Cecilia Pereira Marinon, Direttrice di Xacobeo 2021. Durante l’incontro pomeridiano si è parlato sia della possibilità di formalizzare la vicinanza tra Pistoia e Santiago con un gemellaggio che delle iniziative in prospettiva dell’Anno Iacobeo, che comprendono una mostra pistoiese da realizzare a Santiago di Compostela ad agosto del 2020, un’iniziativa che coinvolge il verde pistoiese grazie alla Giorgio Tesi Group e un’altra mostra che da Santiago arriverà a Pistoia.☜
NATURART | DICEMBRE 2019 | 85
Nel nome di San Iacopo e in collaborazione con Santiago di Compostela, Pistoia si prepara all’anno Iacobeo 2021 con l’inaugurazione del cippo – posizionato all’angolo tra Piazza del Duomo e via degli Orafi – donato dalla Xunta de Galicia.
PubbliNATURART Oggi intervistiamo Alessandro Meoni fondatore e proprietario di AIB All Insurance Broker importante realtà di brokeraggio assicurativo nazionale che ha la sua storia e la sua sede principale in Pistoia. AIB è una realtà medio grande del comparto di brokeraggio in Italia (tra le prime 30 in Italia). In verità vi considerate un broker grossista, un broker diretto oppure tutti e due? Sinceramente pensiamo di essere un broker multi services, in grado di proporre soluzioni di alto profilo alla clientela diretta (corporate), agli altri intermediari o a gruppi di utenti (affinity). Ci piace affrontare le sfide e le opportunità, cavalcando il mercato e qualche volta anticipandolo, sempre però operando con la massima professionalità.
www.insuranceonline.it
Qual’è la vostra mission? Analizzare i rischi, studiare e trovare le soluzioni per trasferirli ai mercati assicurativi a tutela degli interessi dei nostri clienti.
A.I.B. All Insurance Broker Srl Assicurazione calamità naturali e fitopatologie 86 | NATURART | DICEMBRE 2019
Via Niccolò Machiavelli, 19, Pistoia Email: n.meoni@aibroker.it Referente: Nilton Meoni Cell. : +39 393 4176636 Tel: +39 0573 977188 Fax: +39 0573 23790
Come valutate le soddisfazioni dei vostri clienti? Predisponiamo ogni anno per i nostri Clienti un dettagliato questionario per comprendere appieno l’effettivo livello di soddisfazione in quanto siamo certificati dal 2003 con certificato ISO 9001:2015 per progettazione ed erogazione servizi brokeraggio assicurativo. AIB All Insurance Broker ha la sua sede storica a Pistoia e una seconda sede a Lucca. Perché tale scelta? Avete in programma nuove sedi? A Pistoia è nata AIB e qui ci sono le nostre radici storiche ed per questo credo sia giusto che l’headquarter resti in questa città; la filiale di Lucca è nata a seguito di una joint venture con un broker locale e non è escluso inoltre, che in un prossimo futuro, vengano aperte altre sedi sempre nell’ottica di dare il miglior servizio ai nostri clienti. Quali progetti nel cassetto? AIB è impegnata su varie iniziative, alcune già operative, altre in fase di start up. Di fatto cerchiamo continuamente nuove sfide e nuove nicchie di mercato. Proprio per questo abbiamo fatto notevoli investimenti, soprattutto su tecnologia e uomini legati a settori specifici, per dare sempre il miglior servizio possibile ai nostri clienti diretti e agli intermediari che collaborano con noi. La vostra sede è al centro di una regione ricca di tesori artistici, quali coperture specifiche proponete per il mondo dell’arte e dei collezionisti? Le coperture importanti per questo settore e per proteggere le opere d’arte sono le polizze “Fine art” con le quali è possibile tutelare i beni stessi. Ovviamente, AIB su richiesta del cliente individuerà, valuterà e gestirà tutti i rischi che possono minacciare il patrimonio artistico interessato – siano essi dipinti, sculture, mobili antichi, libri, pezzi di antiquariato, di modernariato ecc. – attraverso l’offerta di soluzioni assicurative studiate appositamente per un mercato che presenta caratteristiche uniche.
Pistoia, Crossroads of European Pilgrimages
—
T
In the name of St. James and in cooperation with Santiago de Compostela, Pistoia is preparing for the Jacobean year 2021 with the inauguration in Piazza del Duomo of the memorial stone donated by the Xunta de Galicia.
he relationship between Pistoia and Santiago de Compostela has become increasingly stronger, the result of a long process that began after the publication of “The Silver Altar of St. James in Pistoia”. Issued by our publishing house, it was presented last March by a delegation from Pistoia in the Galician city, laying the foundations for a full partnership between these two cities inextricably linked in the name of St. James the Apostle. Thanks to its friendship with the city of Santiago de Compostela, closely connected in the name of the cult of St. James since 1145, Pistoia has been revived as a crossroads of ancient European pilgrimages. Moreover, this year it has been officially included among the International Network of Pilgrimage Ways. To this end, a memorial plaque was donated by the Xunta de Galicia as well as by Santiago’s City Council and Xacobeo 2021. It was inaugurated on the afternoon of Saturday, 23 November, and placed at the corner of Piazza del Duomo and Via degli Orafi, the ancient heart of this “small [Tuscan] Santiago”. The plaque shows the distances from Pistoia to Santiago (2505 km) and to Rome, along the ancient pilgrim’s ways. As evidence of the occasion’s historical
and religious importance, the archpriest of the Cathedral of Pistoia, Father Luca Carlesi; the Deputy Mayor of Santiago de Compostela, Sindo Guinarte; Cecilia Pereira Marinon, Director of Xacobeo 2021; Prof. Francisco Singul; and the Bishop of the Diocese of Pistoia, HE Mons. Fausto Tardelli together with Mayor Alessandro Tomasi and Councilor Alessandro Sabella took part in witnessing the historical and religious importance of this event, a few days after the announcement that the Holy Door in the Cathedral of San Zeno will be opened on 9 January 2021 as part of the Jacobean Year. The Galician delegation to Pistoia was able to visit the Cathedral of San Zeno and the city. It participated in the public meeting held in the town hall’s Sala Maggiore. After being greeted by the city authorities, remarks were made by Prof Paolo Caucci Von Saucken, Prof. Lucia Gai, Prof. Francisco Singul and Cecilia Pereira Marinon, Director of Xacobeo 2021. During the day, the possibility was also discussed of formalizing Pistoia and Santiago’s friendship through a twinning in addition to the initiatives planned for the Jacobean Year. Included among these are a Pistoiese exhibition to be held August 2020 in Santiago de Compostela, an initiative that involves Pistoia’s greenery thanks to the Giorgio Tesi Group and another exhibition that will arrive in Pistoia from Santiago. ☜
La storia che lega Pistoia a Santiago de Compostela è fatta di spiritualità, di fede e di cammini che si intrecciano. Un legame che si arricchirà nel 2021 con la celebrazione dell’anno Santo Iacobeo e l’apertura della Porta Santa nella cattedrale di Pistoia. L’annuncio solenne è stato dato alla diocesi e alla città dal Vescovo Tardelli proprio davanti al reliquiario di San Jacopo, che conserva un frammento osseo dell’Apostolo giunto a Pistoia direttamente da Santiago nel XII secolo. È con grande gioia – ha fatto sapere il vescovo – che annuncio che la Santa Sede ha accordato alla chiesa di Pistoia la possibilità dell’apertura della Porta Santa e la concessione dell’indulgenza plenaria ai pellegrini che la attraverseranno. I momenti salienti saranno l’apertura della porta Santa (il 9 gennaio 2021); il pellegrinaggio delle diocesi Toscane sulla reliquia di S. Jacopo (21 giugno, memoria liturgica di sant’Atto), le celebrazioni iacobee (18-25 luglio); la chiusura della porta Santa e dell’anno santo il 27 dicembre 2021, festa di S. Giovanni Evangelista, fratello di Giacomo.
In 2021, an extraordinary holy year in the name of St. James The history linking Pistoia to Santiago de Compostela consists of spirituality, faith, and intertwining paths. This bond will be enriched in 2021 with the celebration of the Jacobean Holy Year and the opening of the Holy Door in Pistoia’s cathedral. Bishop Tardelli made this solemn announcement to the diocese and the city in front of St. James’s reliquary, which houses a bone fragment of the Apostle and came to Pistoia directly from Santiago in the 12th century. The bishop stated, “It is with great joy that I announce that the Holy See has granted the church of Pistoia the possibility of opening the Holy Door and of granting plenary indulgence to the pilgrims who pass through it.” The highlights will be the opening of the Holy Door (9 January 2021); the pilgrimage of the Tuscan dioceses to the relic of St. James (21 June, liturgical commemoration of St. Atto), the Jacobean celebrations (18-25 July); and the closing of the Holy Door and of the Holy Year on 27 December 2021, feast of St. John the Evangelist, James’s brother. NATURART | DICEMBRE 2019 | 87
ZOOM
Pistoia around the world
Nel 2021 un anno santo straordinario nel segno di San Jacopo
Pracchia
La porta della Montagna — Cooper Pracchia è la cooperativa di comunità nata nell’ottobre del 2018 grazie all’idea di 16 tra promotori e costitutori, con l’obiettivo di sviluppare nuove proposte di fruizione del territorio e ridare slancio alla Montagna Pistoiese.
testo Lorenzo Baldi 88 | NATURART | DICEMBRE 2019
—
foto Lorenzo Gori
NATURART | DICEMBRE 2019 | 89
L’
obiettivo di Cooper Pracchia, la cooperativa di comunità creata nel paese della Montagna Pistoiese, oltre a quello di sviluppare proposte di fruizione del territorio con lo scopo di ridare slancio all’Appennino, è quello di incentivare il presidio del territorio da parte dei giovani anche nell’ottica dell’incremento dell’occupazione locale – costruendo un sistema promozionale che attraverso il collegamento con un territorio più ampio sia nei singoli comuni attraversati dalla Ferrovia Porrettana che in tutta la montagna, metta in rete le risorse e le eccellenze turistiche, culturali, ambientali, produttive e gastronomiche sviluppando sinergie con i soggetti interessati alla crescita turistica di tutto il territorio.
90 | NATURART | DICEMBRE 2019
— Fulcro del progetto la valorizzazione e la promozione della storica linea ferroviaria Porrettana, che dal 1864 collega Pistoia con Porretta Terme attraverso un percorso difficile, tortuoso ma eccezionalmente bello, che si snoda lungo l’Appennino Tosco Emiliano a cavallo tra
La valorizzazione turistica del territorio attraversato da una linea Ferroviaria “a bassa velocità” risulta funzionale con le moderne forme di turismo slow.
____ Individuando la ferrovia come una
Toscana ed Emilia Romagna, una strada ferrata che è in possesso di tutte le caratteristiche per poter essere un importante ed interessante prodotto turistico, grazie alle tante ricchezze che il nostro Appennino è in grado di offrire. In questo contesto – individuando la ferrovia come uno degli assi fondamentali per l’accesso al territorio – si evidenzia la centralità e l’importanza di Pracchia che grazie proprio alla presenza della stazione diventa una vera e propria porta della Montagna Pistoiese, soprattutto alla luce del fatto che per merito del Progetto Porrettana Express, che da quest’anno ha riportato i treni storici sulla nostra montagna, la valorizzazione turistica del territorio attraversato da una linea Ferroviaria “a bassa velocità” risulta
funzionale con le moderne forme di turismo slow, in forte evoluzione sia in Italia che in Europa, permettendo quindi di sviluppare nuove proposte di fruizione del territorio, indispensabili per rilanciare l’economia montana, lavorando insieme alla costruzione di prodotti turistici votati alla scoperta di un territorio tutto da vivere e quindi in grado di garantire ai turisti un’ospitalità ed una serie di offerte davvero di prim’ordine, anche grazie ad una tradizione enogastronomica fatta di prodotti tipici e ricette tradizionali. Senza considerare, in aggiunta, gli interessanti percorsi culturali, la possibilità di praticare numerosi sport all’aria aperta e un patrimonio artistico e culturale di assoluto valore.
delle principali vie di acceso al territorio appenninico, si rilancia il ruolo centrale di Pracchia, che con la presenza della stazione diventa una delle principali “Porte” della montagna. ____ By identifying the railway as one of the main access routes to the Apennine territory, the Pracchia station’s central role as one of the main “gateways” to the mountain has been revived.
____
Il territorio della nostra
A destra, in alto Valerio
montagna offre ai
Marchioni, presidente
turisti molte possibilità
della CooperPracchia
sia in inverno che in
e sotto il personale
estate e soprattutto
impegnato ogni giorno
garantisce una serie di
a La Magona, il bar –
offerte di prim’ordine. ____
ristorante – pizzeria e
Our mountains
gestito, a Pracchia, dalla
offer tourists many possibilities all year-
Cooperativa. ____
round and, in particular,
On the top right, Valerio
they guarantee a first-
Marchioni, president
rate series of offers.
of CooperPracchia,
luogo di aggregazione
and, below, the staff work daily at Pracchia’s La Magona, the barrestaurant-pizzeria and meeting-place managed by the cooperative.
NATURART | DICEMBRE 2019 | 91
— Una vera e propria sfida che i ragazzi guidati dal Presidente Valerio Marchioni (16 costitutori, di cui 9 under 40 e 6 donne, più 76 soci) hanno deciso di affrontare “a testa alta e petto in fuori”, proponendosi per un impegno a ampio raggio che coinvolge diversi settori a partire dalla gestione dei servizi agli anziani in accordo con l’Arciconfraternita della Misericordia, per arrivare alla promozione del territorio, alla gestione di beni comuni della zona come giardini, parcheggi, rive dei corsi d’acqua, bagni pubblici, nonché al ripristino e alla cura dei castagneti da frutto abbandonati, che per la cooperativa rappresentano un elemento assolutamente da valorizzare per il rilancio dell’economia locale e dei prodotti tipici legati alla lavorazione della castagna. ☜
____
92 | NATURART | DICEMBRE 2019
La Montagna Pistoiese ha sviluppato nel tempo una tradizione gastronomica fatta di prodotti tipici e ricette tradizionali
Over time, Pistoia’s mountains have developed a gastronomic tradition using typical products and age-old recipes
NATURART | DICEMBRE 2019 | 93
Pracchia
Gateway to the mountains
—
Founded in October 2018, Cooper Pracchia is the cooperative of communities thanks to the idea of 16 promoters and founders. It aims to develop new options for enjoying the territory and reviving the Pistoia mountains.
C
ooper Pracchia is the cooperative of communities that was created in that very Pistoiese mountain community. In addition to developing plans for aimed at enjoying the area with new energy directed at the Apennines, the objective is to encourage young people to work to preserve the territory with a view to increasing local employment as well. By putting together a promotional system linking a more extensive territory made up of the individual municipalities traversed by the Porrettana Railway and of the entire mountain area, a network will be created for tourist, cultural, environmental, productive, and gastronomic attractions and resources by increasing the synergies with those interested in growing tourism throughout the area.
94 | NATURART | DICEMBRE 2019
— The project’s focus is to develop and promote the historical Porrettana railway line that has connected Pistoia and Porretta Terme since 1864. Difficult, twisting, yet exceptionally beautiful, its route winds through the TuscanEmilian Apennines between Tuscany and Emilia Romagna. It offers all the features of an important, fascinating tourist product, owing to the wealth offered by our Apennines. In this context, identifying the railway as one of the fundamental access routes to the territory highlights the centrality and importance of Pracchia, whose station is the real gateway to the Pistoiese mountains. This is especially since the Porrettana Express Project returned the historical trains to our mountains this year. Tourism development of an area traversed by a “low speed” railway line is practical as modern forms of slow tourism are seeing strong growth in both Italy and Europe. Thus, new proposals for utilizing the
territory, indispensable to the revival of the mountain economy, can be developed by working together to construct tourism products devoted to discovering and experiencing the area. Thus, a guarantee can be offered to tourists for a range of truly first-rate hospitality offers because of traditional foods and wines, typical products and age-old recipes, attractive cultural tours, many outdoor sports opportunities, and an outstanding artistic and cultural heritage. — Led by President Valerio Marchioni, the young people (16 founders, with 9 under 40 years of age and 6 women, plus 76 members) decided to face this challenge with “heads held high and shoulders back”. The wideranging task involved various sectors including managing elderly services in agreement with the Arciconfraternita della Misericordia; promoting the territory; overseeing such common local assets as gardens, parking lots, shorelines, and public baths; plus the restoration and care of the abandoned chestnut groves, an asset that absolutely must be exploited by the cooperative so as to revive the local economy and those products typical of chestnut processing. ☜
La Magona La Magona – bar, pizzeria, ristorante, luogo di aggregazione e emporio – si trova a Pracchia, frazione di montagna del comune di Pistoia (con circa 300 abitanti che crescono in estate e durante il periodo delle feste natalizie) situata in posizione strategica lungo la linea ferroviaria Porrettana, prima ferrovia transappenninica d’Italia che collega Bologna e Pistoia passando da Porretta Terme. Il locale, che rischiava di restare chiuso, è oggi gestito dalla Cooper Pracchia soprattutto per ridare slancio all’Appennino, incentivando il presidio del territorio da parte dei giovani, anche nell’ottica dell’incremento dell’occupazione locale. La Magona in breve tempo è diventato un punto di riferimento importantissimo sia per gli abitanti di Pracchia e delle vicine frazioni della Valle del Reno che per i turisti, assolvendo in pieno quel ruolo di luogo di aggregazione sociale ipotizzato al momento della stesura del progetto.
Dal 1990 a Pistoia
bimbe bimbe
bimbe
La Magona is a bar, pizzeria, restaurant, meeting place, and emporium located in Pracchia. This mountain hamlet in the municipality of Pistoia has population of roughly 300 inhabitants that increases over the summer and the Christmas holidays. It is strategically situated along the Porrettana railway line, the first trans-Apennine railway in Italy; it connects Bologna and Pistoia via Porretta Terme. Formerly shuttered up, the restaurant has reopened under the management of Cooper Pracchia. It seeks primarily to revitalize the Apennines by encouraging young people to protect the territory as well as to increase local employment. Within a short period of time, La Magona has become a very important point of reference as a social meeting place for the inhabitants of both Pracchia and the nearby hamlets in the Reno Valley as well as for tourists, a role foreseen when the plan was prepared.
ZOOM
bimbe
96 | NATURART | DICEMBRE 2019
Teatro Manzoni
Sotto la scena… — La storia di un teatro, iniziata nella seconda metà del ‘600 e i suoi segreti architettonici e strutturali
A cura del Gruppo FAI Pistoia —
testo e Chiara Corsini —
foto Nicolò Begliomini
NATURART | DICEMBRE 2019 | 97
Matteo Caffiero
I
98 | NATURART | DICEMBRE 2019
l “Manzoni” è per Pistoia uno dei luoghi più amati, oltre a costituire ancor oggi uno dei suoi maggiori centri culturali. La sua fondazione fu opera di una delle numerose accademie in cui il patriziato cittadino del XVII sec. era solito corporarsi per fini ricreativi e culturali: l’Accademia dei Risvegliati. L’Accademia, istituita da Mons. Felice Cancellieri nel 1642, ottenne dall’autorità comunale nel 1677, quale sede per la propria attività, un antico tiratoio dell’Arte della Lana in disuso, un tempo proprietà Rospigliosi. Grazie all’opera e all’impegno degli accademici, ha inizio la storia del teatro cittadino. Il primo edificio quasi certamente sorse sulle mura perimetrali dell’antico tiratoio. È probabile che il progetto fosse stato affidato al canonico Francesco Maria Gatteschi, uno dei maggiori artefici della nuova facies barocca che la città si stava dando. Alla fine del XVII sec. il teatro era già completato e funzionante. Una delle pagine più suggestive della sua storia si realizzò nel 1755 quando il noto architetto e scenografo Antonio Galli Bibiena, impegnato in quegli anni al cantiere del teatro La Pergola di Firenze, ricevette l’incarico di rinnovare completamente l’edificio, introducendo tutte le peculiarità del teatro barocco, tra cui la planimetria dei palchi “a campana”. L’innovativa soluzione architettonica consente agli spettatori di avere punti di vista diversi ed unici grazie alle viste di taglio. L’uso abbondante di linee curve, stucchi, dorature, pitture illusorie è finalizzata alla creazione di uno spazio effimero e dinamico esaltato dall’uso delle candele che danno vita al dipinto e al costruito. Nell’ambito teatrale, l’illuminazione è elemento costitutivo della scenografia: la fiamma dei ceri, muovendosi, anima le pitture della scena, un bosco oppure un’architettura urbana. Del teatro del Bibiena oggi restano soltanto alcuni schizzi di Francesco Maria Gatteschi conservati nella Biblioteca Forteguerriana. Un’ulteriore profonda modifica
____
fu opera dell’architetto Pietro Bernardini che nel 1863 intervenne sulla struttura dell’edificio. Venne inserito il quinto ordine di palchi e sostituite le strutture lignee, la curva planimetrica pensata dal Bibiena venne modificata e venne scelta la forma a “ferro di cavallo” che tuttora permane. Nel 1865 il Regio Teatro di Pistoia fu intitolato ad Alessandro Manzoni, ancora vivente, il quale accolse la dedicazione con umile reticenza. Si deve all’Ing. Luigi Manfredini nel 1926 l’ultimo significativo intervento strutturale: venne rifatta completamente la facciata in stile tuscanico con basamento a bugnato e tripartizione; si procede alla demolizione del quinto ordine dei palchi e a quella parziale del quarto per l’inserimento della galleria. Questa trasformazione è figlia di una nuova concezione più popolare della fruizione e della funzione del teatro. I più recenti interventi dell’Arch. Emilio Pagnini si incentrano prettamente sull’adeguamento della sicurezza. Il teatro Manzoni si configura come “teatro all’italiana” e basa la sua impostazione architettonica sulla separazione del pubblico dall’azione teatrale attraverso il proscenio ed è “teatro dell’illusione” in cui l’arco scenico incornicia e separa l’azione dal pubblico. Il teatro a scena fissa tradizionale è impostato su una serie di accorgimenti tecnologici ideati appositamente per lo sviluppo del sogno nel tempo e nello spazio. Camminando dietro le quinte ci si trova immersi in uno spettacolare intreccio di corde e funi che richiamano alla mente scenari di avventurosi galeoni. Ad oggi le scene vengono mosse attraverso meccanismi in parte manuali. Al di là del “prodotto
finito”, fruibile dalla platea, ruota un insieme variegato di maestranze –e di specializzazioni. – La grande scena fa parte di un sistema molto complesso di spazi strutturati in una rete di relazioni verticali e orizzontali che lo costituiscono. Rimanendo nella metafora marinaresca, non ci si immagina che, fra i tanti spazi, sotto il palco, come nella stiva delle navi, si apra una struttura affascinante. Questa è composta da una foresta di colonnine in ghisa a sostegno dell’impalcato ligneo del palcoscenico. La ghisa è il materiale-manifesto del nuovo modo di fare architettura di fine ‘800. Qui aveva sede il “suggeritore” che, attraverso una botola, imbeccava gli attori. Tornando sul palco, ai fianchi di questo, sono posti cinque livelli di quinte di forma ad “L” ideate per poter chiudere bene il perimetro dell’area scenica e venire incontro all’ inconveniente visivo dato da una platea molto vicina al proscenio. Le quinte creano percorsi differenziati per i vari personaggi della scena senza intralci reciproci per le entrate, sottolineando così i diversi piani di profondità. Il teatro Manzoni si configura come un luogo onirico dove la magia e lo stupore di quanto rappresentato è frutto di un’altrettanto affascinante macchina scenica capace di materializzare lo stupore attraverso il sincronismo e l’abilità di tecnici e artisti. ☜
In alto una suggestiva immagine dell’interno del Teatro Manzoni di Pistoia vista dal palco. Un punto di vista insolito che offre, però, una visione decisamente particolare in genere riservata agli artisti. ____ Above, a striking image of Pistoia’s Manzoni Theater as seen from the stage. An unusual point of view that, nonetheless, offers a decidedly individual perspective generally reserved to the performers.
Dal 1984 l’Associazione Teatrale Pistoiese gestisce le attività e la programmazione del Teatro Manzoni, di proprietà del Comune di Pistoia www.teatridipistoia.it
Manzoni Theater
Behind the scenes
—
The story of a theater, begun in the second half of the 1600s, and its architectural and structural secrets. ____ Teatro Manzoni, che
building to life. In the theater, lighting is a constituent element of the set design: the moving flames of the candles animate the painted forest or city building of the set. Only some of Francesco Maria Gatteschi’s sketches from Bibbiena’s theater remain, among the holdings today of the Forteguerriana Library. One additional profound change was made by the architect Pietro Bernardini in 1863 when he worked on the building’s structure. A fifth level of boxes was introduced and the wooden structures were replaced; the planimetric curve designed by Bibbiena was modified to form the “horseshoe” shape it retains still today. In 1865, the Royal Theater of Pistoia was named for Alessandro Manzoni who, still alive at the time, accepted the dedication with humble reticence. The last major structural change in 1926 is owed to the engineer Luigi Manfredini. The Tuscanicstyle façade was completely redone with an ashlar, tripartite base; the boxes on the entire fifth level and part of the fourth were demolished to introduce the gallery. This transformation was the result of a new, more popular conception of a theater’s use and function. The recent work by the architect Emilio Pagnini has focuses entirely on safety modifications. The Manzoni Theater is arranged like an “Italian-style theater”, its architectural approach based on separating the public from the action on stage via the proscenium. It is a “theater of illusion”, with the scenic arch framing and separating the action from the audience. The traditional fixed-scene theater is set on a series of technological devices designed specifically to enhance illusions in time and space. Walking behind the scenes, the spectacular intertwined mass of ropes brings to mind settings with adventurous galleons. Today the scenes are moved through partly manual mechanisms. Beyond the “finished
product”, for the public’s enjoyment, there is a diverse set of workers and specializations.
evidenzia la facciata in stile tuscanico con basamento a bugnato e tripartizione
– The big stage is part of a very complex system of interrelated vertical and horizontal structured spaces. Continuing the nautical metaphor, one does not imagine a fascinating structure that opens up in many spaces under the stage, like in a ship’s hold – to continue the nautical metaphor. Supporting the wooden planking of the stage is a forest of cast iron balusters, as cast iron was the obvious material for new architectural uses in the late 1800s. The trapdoor from where the prompter feeds the actors their lines is found here. Returning to the stage, there are five levels of L-shaped scenery flats placed to the sides designed to completely close the perimeter of the scenic area and to address the visual disadvantage caused by stalls closely placed to the proscenium. The scenery flats create routes differentiated for the various characters in the scene without the associated obstacles for entrances, thus emphasizing the different stage depths. The Manzoni Theater is configured as a dreamlike setting where the magic and wonder of what is being portrayed is the result of an equally fascinating scenic vehicle able to reveal wonder through the synchronicity and skill of cast and crew. ☜
rifatta completamente nel 1926 sotto la direzione dell’Ing. Luigi Manfredini. ____ Above, highlighting its Tuscan-style façade with an ashlar base and tripartition, the entrance to the Manzoni Theater was completely remodeled in 1926 at the direction of the engineer Luigi Manfredini.
NATURART | DICEMBRE 2019 | 99
T
he Manzoni is one of Pistoia’s best loved places, besides still today constituting one of its main cultural centers. Its foundation was the work of the Accademia dei Risvegliati, one of the many academies in which the city’s seventeenth-century aristocracy supported leisure and cultural activities. Established by Mons. Felice Cancellieri in 1642, the academy acquired for its use from the city in 1677 an old fulling mill no longer used by the wool merchants’ guild, formerly property of the Rospigliosi family. As a result of the academy members’ work and commitment, the story of the city’s theater began. The first building almost certainly arose on the perimeter walls of the ancient fulling mill, with its design probably entrusted to Canon Francesco Maria Gatteschi, one of the major architects of the new baroque look that the city was taking on. At the end of the 17th century, the theater was already up and running. One of the most fascinating pages from its history is in 1755 when the well-known architect and set designer Antonio Galli Bibbiena, engaged at the La Pergola Theater in Florence during those years, was commissioned to completely renovate the building, introducing all the particularities of a baroque theater, including the planimetry of the bell-shaped layout of the boxes. This innovative architectural solution lets spectators have different and unique points of view thanks to the “pie-sliced” views. The abundant use of curved lines, stuccos, gilding, and illusory paintings was intended to create an ephemeral and dynamic space enhanced by the use of candles to bring the painting and the
Sopra, l’ingresso del
100 | NATURART | DICEMBRE 2019
Campo Tizzoro
Il racconto di un villaggio operaio ideale… — testo Sauro Romagnani —
foto Archivio Arch. Roberto Prioreschi
____ Nella foto una veduta d’epoca di Campotizzoro dove si possono notare la Chiesa intitolata a Santa Barbara e a San Luigi Gonzaga e sulla sinistra alcuni capannoni del grande stabilimento della SMI (Società Metallurgica Italiana), industria importantissima per la Montagna Pistoiese ____ In the photo, a period view of Campotizzoro, with the church dedicated to Sts. Barbara and Aloysius Gonzaga. On the left, some warehouses at the large Italian Metallurgical Society (SMI) factory, a very important industry for the Pistoiese mountains.
F
ino al giugno del 1910 era solo un vasto terreno pianeggiante, attraversato dalla strada Regia Granducale, dove i diversi proprietari “del Bardalone” seminavano patate e la cui resa era pari al guadagno di una intera stagione da carbonai in Maremma. Il 27 luglio 1911, appena un anno dopo, la Società Metallurgica Italiana inaugurò lo stabilimento e avendo bisogno di manodopera occupò molti lavoratori provenienti dalle zone limitrofe che poterono trovare alloggio nelle cosiddette case operaie, appositamente costruite dalla Società. In funzione delle vicende politiche, il numero delle maestranze aumentò notevolmente raggiungendo 3.700 unità nel periodo della prima guerra mondiale per poi calare drasticamente alla fine della stessa e successivamente ricrescere all’inizio degli anni ’30 sino a toccare le 6800 unità nel 1943. Il 1 novembre 1933, alla morte di Luigi Orlando (colui che aveva costruito lo stabilimento) divenne Presidente della S.M.I. il figlio Salvatore che in sette anni, dal 1935 al 1942, dette forma urbanistica definitiva al paese con la creazione del villaggio operaio e di tutti i
servizi necessari alla vita dell’intera comunità che ruotava intorno alla fabbrica. L’intervento iniziò nel 1935 con la costruzione in località Vallino di un fabbricato di appartamenti per impiegati e di un altro edificio vicino alle case operaie da adibirsi a farmacia e alloggi e continuò senza interruzioni nel pianoro e sulla collina ad est con la realizzazione dell’asilo infantile, delle scuole elementari dotate di palestra, refettorio, teatro e abitazione del custode, del complesso ricreativo con campi da tennis, bocce e chalet e con il nuovo villaggio costituito da 11 abitazioni quadrifamiliari per operai e dirigenti, 28 bifamiliari e 22 monofamiliari, quest’ultime inaugurate il 29 agosto 1942, tutte con giardino e rimessa. In ultimo, a completamento dell’enorme opera sociale, la Chiesa. — Posta sulla collina in prossimità del villaggio operaio, si erge maestosa ed imponente nella sua apparente veste romanicogotica resa dall’occhio in facciata e dalle 16 vetrate lucifere laterali, dai filaretti dicromi che la rivestono e dal tetto a capriate coperto con lastre di rame, alleggerita nella forma da linee semplici e volumi puri resi essenziali dall’esigenza della funzionalità rispetto al decorativismo, pregiato esempio di
architettura sacra razionalista del periodo. Progettata dall’architetto Carlo Ottavio Marchetti, portata a termine dall’architetto Amedeo Lavini, fu consacrata il 23 agosto 1940 dal Vescovo di Pistoia e Prato Giuseppe Debernardi. È dedicata a Santa Barbara, protettrice delle polveriere, e a San Luigi Gonzaga. Disegnano la facciata principale un grande arco nel quale sono inglobati il portone principale con sopra una lunetta raffigurante Santa Barbara, ai lati due nicchie con le statue in marmo bianco di Carrara di San Luigi e Sant’Anna con la Vergine bambina ed in alto uno splendido rosone policromo. Sui lati 16 lunghe monofore tamponate con vetrate policrome, opera del maestro vetraio Angelo Tevarotto, fanno filtrare all’interno una luce soffusa ed emozionante. Sul lato destro un loggiato formato da 12 colonne congiunge la chiesa alla torre campanaria di 41 metri di altezza che accoglie 5 bronzee campane del peso totale di 2840 chili fuse dalla Fonderia Barigozzi di Milano. Dietro le due sacrestie e la casa del parroco. Internamente si presenta come un’ampia unica aula con due grandi archi, simili a quello della facciata principale, che scandiscono tre zone, quella più ampia dei fedeli, quella dove si officia il culto,
NATURART | DICEMBRE 2019 | 101
La storia di Campotizzoro e della sua singolare chiesa, legata a doppio filo con la nascita, lo sviluppo e poi la fine degli stabilimenti della Società Metallurgica Italiana.
102 | NATURART | DICEMBRE 2019
____ Le sculture presenti in chiesa, quattro formelle raffiguranti i quattro evangelisti, le 14 stazioni della via crucis in pietra di Vicenza e i bassorilievi sulla facciata principale sono opera dello scultore Umberto Baglioni. ____ The sculptor Umberto Baglioni carried out the sculptures in the church – four panels depicting the four evangelists, the 14 Stations of the Cross in Vicenza stone and the bas-reliefs on the main façade.
____
Progettata
Designed by the
dall’architetto Carlo
architect Carlo
Ottavio Marchetti,
Ottavio Marchetti
portata a termine
and completed by
dall’architetto Amedeo
the architect Amedeo
Lavini, la chiesa
Lavini, Campotizzoro’s
di Campotizzoro,
church, dedicated to
dedicata a Santa
Sts. Barbara, protector
Barbara – protettrice
of powder magazines,
delle polveriere – e a
and Aloysius Gonzaga,
San Luigi Gonzaga, fu
was consecrated on
consacrata il 23 agosto
23 August 1940 by
1940 dal Vescovo
the Bishop of Pistoia
di Pistoia e Prato
and Prato Giuseppe
Giuseppe Debernardi.
Debernardi.
dell’economia circolare,
NATURART | DICEMBRE 2019 | 103
____
delimitata da una balaustra e da un altare rivestito con lastre di marmo verde di Verona, e quella del coro, dove troneggia uno splendido organo a canne opera n° 536 della Ditta Vincenzo Mascioni di Cuvio. Sulla sinistra dell’ingresso principale, delimitato da una balaustra lignea ricurva, il fonte battesimale a forma ottagonale, in marmo bianco e giallo di Siena con copertura a padiglione, decorato sui fianchi da quattro formelle a bassorilievo con una colomba, una balena, un pellicano e una nave. Sul lato destro sopra la balaustra, sul muro che divide l’aula assembleare da quella presbiteriale, si attacca il pensile pulpito marmoreo scandito da un angelo che sostiene il leggio e da quattro formelle raffiguranti i quattro evangelisti opera dello scultore Umberto Baglioni, autore anche delle 14 stazioni della Via Crucis in pietra di Vicenza, poste sulle pareti che delimitano l’aula assembleare e dei bassorilievi sulla facciata principale. Degni di menzione il crocifisso ligneo del secolo XVIII° e la copia della Madonna del Rosario di Giovan Battista Salvi detto il Sassoferrato, donata nel 1941 da S.S. Pio XII. Dal 25 dicembre 2015 è arricchita anche da un bellissimo presepe di Giuseppe Ferrigno donato alla Parrocchia da KME.
— Oggi lo stabilimento industriale non esiste più. Sono rimasti i capannoni dove gradualmente hanno trovato e continuano a trovare sede nuove aziende a carattere artigianale e con diverse vocazioni imprenditoriali. La porzione ove aveva sede la direzione è stata recuperata dall’Istituto di Ricerche Storiche e Archeologiche e con il nome di Museo Rifugi SMI adibita a museo di archeologia industriale ricco di documentazione originale, unico per reperti d’epoca e da dove si accede ai rifugi sotterranei antiaerei costruiti all’inizio della IIª guerra mondiale. Tutte le abitazioni sono state vendute e acquistate da ex dipendenti. L’asilo è passato al Comune di San Marcello Piteglio e nel 2018 la chiesa è stata donata da KME alla Parrocchia di Campo Tizzoro che con l’assiduo impegno del Comitato Parrocchiale e della Corale Santa Barbara svolge molte attività tese a mantenere vivo questo pregiato e singolare edificio di culto. ☜
Campo Tizzoro
The story of an ideal workers’ village
—
____
____
Nel 2018 la chiesa e
In 2018, KME donated
stata donata da KME
the church to the Campo
alla Parrocchia di
Tizzoro Parish, where
Campo Tizzoro, che con
many activities have
l’assiduo impegno del
been organized through
Comitato Parrocchiale
the tireless commitment
e della Corale Santa
of the Parish Committee
Barbara, vi svolge
and the Santa Barbara
molte attività.
Choir.
The history of Campo Tizzoro and its church are closely linked to the establishment, development, and then the closing of the Società Metallurgica Italiana’s factories.
U
104 | NATURART | DICEMBRE 2019
ntil June 1910, it was merely a vast flat area, crossed by the Regia Granducale road, where the various owners “of the Bardalone” sowed potatoes, and whose yield was equal to an entire season’s earnings as charcoal burners in Maremma. Just a year later, on 27 July 1911, the Società Metallurgica Italiana opened the plant. In need of a workforce, it employed many people from the neighboring areas who could find accommodation in the case operaie, or workers’ houses, specially built by the company. In light of political events, the number of workers increased considerably, reaching 3,700 during the period of the First World War. That number then dropped sharply when the war ended to only grow again in the early 1930s until reaching 6,800 workers in 1943. On 1 November 1933, upon the death of Luigi Orlando (who had built the establishment); his son Salvatore became S.M.I.’s president. In seven years, from 1935 to 1942, he gave the town a definitive urbanistic form with the creation of a workers’ village and all the services necessary to the life of the entire community that revolved around the factory. Work began in 1935, in the Vallino area, with the construction of an apartment building for employees and another building near the workers’ houses to be used as a pharmacy and lodgings. It continued without interruption on the flat area and hill to the east with the construction of a kindergarten;
lovely light to filter through. On the right side, a 12-column loggia connects the church to the 41-meter-high bell tower. It houses five bronze bells weighing a total of 2840 kilos forged at the Barigozzi Foundry in Milan. The two sacristies and the parish priest’s house are behind the church. Inside, there is a large single hall with two large arches similar to the one on the main façade. They mark three zones, with the largest is for the faithful. The second is for celebrating the mass, — delimited by a balustrade with an altar Located on the hill near the covered with slabs of green marble from workers’ village, the church rises Verona. The third is for the choir, which majestically and with authority. Its contains a splendid pipe organ, work clearly Romanesque-Gothic appearance no. 536 of the Ditta Vincenzo Mascioni is rendered by the oculus on the di Cuvio. Bounded by a curved wooden façade, the 16 lateral windows, and balustrade, the octagonal baptismal the dichromatic rows of its exterior. font is on the left of the main entrance. The shape of its copper-covered truss In white and yellow Siena marble, it roof appears lighter because of the has a pavilion roof. The four bas-relief simple lines and pure volumes rendered panels on the sides are decorated with a essential by a functional rather than dove, a whale, a pelican, and a ship. The a decorativist need. A fine example of elevated marble pulpit on the rightsacred rationalist architecture of the hand wall, above the balustrade, divides period, it was designed by the architect the assembly hall from the presbytery. Carlo Ottavio Marchetti and completed Supported by an angel, the lectern has by the architect Amedeo Lavini. The four panels depicting the four evangelists church was consecrated on 23 August by the sculptor Umberto Baglioni. He is 1940 by the Bishop of Pistoia and Prato, also the artist of the 14 Stations of the Giuseppe Debernardi. It is dedicated Cross in Vicenza stone, placed on the to St. Barbara, patron saint of powder magazines, and Saint Aloysius Gonzaga. walls that delimit the assembly hall and of bas-reliefs on the main façade. The main façade has one large arch Of particular interest are the 18thwhich includes the main door with a lunette depicting Santa Barbara and two century wooden crucifix and the copy of the Madonna del Rosario by Giovan niches to the sides with statues in white Battista Salvi, known as Sassoferrato. Carrara marble of St. Aloysius and St. Anne with the Virgin as a child. Above is The latter was donated in 1941 by Pope Pius XII. Since 25 December 2015, it has a beautiful polychrome rose window. also displayed by a beautiful nativity On the sides, the 16 single-lancet, scene by Giuseppe Ferrigno donated to stained-glass windows by the master glassmaker Angelo Tevarotto allow a soft, the Parish by KME. elementary schools equipped with a gym, dining hall, theater, and caretaker’s home; a recreation complex with tennis courts, bocce courts, and chalets in addition to the new village with 11 four-family houses for workers and managers, 28 two-family houses, and 22 single-family houses. These latter opened on 29 August 1942, complete with garden and garage. Finally, completing this enormous social project was the church.
— Today the factory no longer exists. New artisanal or other businesses have gradually found quarters in the warehouses. Taken over by the Institute of Historical and Archaeological Research, the area where the head office was located is now a museum of industrial archeology known as the SMI Refuge Museum. It contains a rich collection of original documentation and unique period artifacts. The underground anti-aircraft shelters built at the beginning of the Second World
War are accessed through the museum. All the homes were sold to former employees. The Municipality of San Marcello Piteglio took over the kindergarten. In 2018, the church was donated by KME to the Parish of Campo Tizzoro. With the tireless commitment of the Parish Committee and the Santa Barbara Chorale, many activities are carried out to keep this unique and treasured house of worship alive, also financially. ☜
PubbliNATURART
FLORMART – The international trade fair of nursery gardening, landscape architecture, and green infrastructure —
FLORMART – Salone internazionale del florovivaismo, dell’architettura del paesaggio e delle infrastrutture verdi —
106 | NATURART | DICEMBRE 2019
Flormart è il salone internazionale del florovivaismo, dell’architettura del paesaggio e delle infrastrutture verdi. La storica manifestazione padovana ha tagliato il traguardo delle 70 edizioni, e non ha certo intenzione di fermarsi. Al contrario, ha aggiornato la sua formula, forte del sostegno dei soci pubblici di Fiera di Padova – Camera di Commercio, Comune e Provincia di Padova – e di collaborazioni con enti come il Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, il Crea, la Regione Veneto e le associazioni di categoria. Centinaia di espositori presentano il meglio della produzione florovivaistica italiana ed internazionale, dagli alberi e gli arbusti ornamentali alle piante da interni verdi e fiorite, dalle attrezzature per la produzione florovivaistica a quelle per la costruzione del verde, dai mezzi e i materiali per la coltivazione delle piante fino ai servizi e alle attività di ricerca e sperimentazione.
Convegni e incontri arricchiscono il programma mettendo in rete tutti gli attori della filiera. A Flormart si discutono novità legislative, ritrovati tecnologici, tutela dei paesaggi e progettazione dei parchi urbani del futuro, si incontrano nuove filiere come le erbe aromatiche e startup che al florovivaismo apportano nuova linfa di idee. Il Forum Internazionale ECOtechGREEN, consolidato appuntamento organizzato da Paysage – Promozione e sviluppo per l’architettura del paesaggio in collaborazione con Flormart, mette al centro la tecnologia del verde, i paesaggi urbani e la mobilità ecologica. Protagonista di Erbale Forum è la filiera delle piante officinali: esperti, ricercatori e imprese si confrontano sugli aspetti tecnico-scientifici, normativi e di mercato, favorendo networking e scambi di prodotti e servizi tra i diversi attori della filiera. Flormart Future Village, promosso con Blum, pone l’accento sull’innovazione a 360 gradi, ospitando una selezione di startup, centri di ricerca e aziende con progetti innovativi, e promuovendo dibattito e un doppio Award, un premio per le migliori startup votate da una giuria di esperti e dal pubblico.
Flormart is the international trade fair of nursery gardening, landscape architecture, and green infrastructure. This important event in Padua has reached the important milestone of its 70th anniversary, and it certainly has no intention of stopping. On the contrary, it has been brought up to date with support from Fiera di Padova’s public partners – the Chamber of Commerce plus the Municipality and Province of Padua – and its partnerships with such organizations as the Ministry of Agricultural, Food, and Forestry Policies and of Tourism, CREA, the Veneto Region, and trade associations. Hundreds of exhibitors show the best of Italian and international floriculture production, from trees and ornamental shrubs to flowering and non-flowering indoor plants, from floriculture production equipment to ecological construction equipment, from the means and materials for plant cultivation to services as well as research and experimentation. The program is complemented by conferences and meetings that allow all the players in the supply chain to network. Discussions at Flormart deal with legislative innovations, technological discoveries, landscape preservation, and designing the public parks of the future. New sectors such as aromatic herbs come together with startups, thus bringing new ideas to nursery gardening. One event regularly organized by Paysage – Promotion and Development for Landscape Architecture, together with Flormart is the ECOtechGREEN International Forum, which focuses on green technology, urban landscapes, and ecological mobility. The focus of Erbale Forum is the medicinal plant sector, where, specialists, researchers, and companies meet to discuss technical-scientific, regulatory, and market issues as well as to promote networking and the exchange of products and services between the sector’s various players. Promoted with Blum, Flormart Future Village highlights a multifaceted innovation by hosting a range of startups, research centers, and companies with innovative projects in addition to encouraging debate and a double award that recognizes the best startups as voted by a panel of experts and the public.
PubbliNATURART
—
The Pistoia Wine
LIBRI
Tutt’acurve A cura di Cesare Sartori — 2019 – Letterappenninica Nuove Esperienze – Pistoia Pag. 192 – Euro 15.00 —
Corre, corre la locomotiva IL VINSANTO Prodotto da uve tenute ad appassire in fruttaio per alcuni mesi. L’uva viene poi spremuta ed il mosto così ottenuto elabora ed invecchia in caratelli di castagno e rovere per almeno tre anni come da secolare tradizione toscana. Produced from grapes held to fade in particular room for some months. The grapes are are squeezed and the must elaborated and growl old in kegs of chestnut and oak for three years as from secular Tuscan tradition.
Versi di Mariano Dolfi Foto di Giancarlo Fagioli
— Pag. 164 – Edizioni Gli amici di Piazza I libri della Valle —
I Palazzi del Potere nella montagna tra Bologna, Modena e Pistoia a cura di Renzo Zagnoni
Via Tacinaia 75 - 51039 Quarrata (PT) www.tacinaia.it
— 2019 – Gruppo Studi Alta Valle del Reno – Porretta Terme Accademia Lo Scoltenna – Pievepelago Pag.240 —
Un libro, il primo pubblicato dall’associazione culturale Letterappenninica, che è un condensato di valori e sentimenti che il viandante Ottavio prova, raccoglie e suscita nell’incontrare persone e luoghi che danzano sull’orlo dell’oblio e che attraverso il dialogo rompono l’embargo della solitudine e dell’incomunicabilità, tornando a salutarsi, a parlarsi ed a prendersi cura gli uni degli altri. Un’antologia di piacevoli racconti scritti da diversi autori accumunati dalla grande passione per quella porzione di territorio dell’Appennino Tosco Emiliano a cavallo delle statali 12 e 66, due arterie fondamentali per la montagna e caratterizzate da essere in salita e davvero “tutt’acurve”.
Mariano Dolfi è uno degli ultimi eredi dei cantastorie di Piazza e della val Brandeglio che in passato giravano per i paesi cantando in ottave e quindi proprio a lui si deve la prosecuzione di questa importante tradizione popolare oggi, purtroppo viva solo in pochissimi appassionati cultori. Dal sapiente mix tra i suoi versi e le belle immagini di Giancarlo Fagioli nasce un libro che vuole essere sia una piccola celebrazione storica del treno e della ferrovia Transappenninica, che una sintesi, ironica, di ricordi personali, generazionali e di storia locale e nazionale, senza dimenticare le tradizioni popolari e, purtroppo, alcuni episodi tragici.
Un volume davvero interessante che grazie al lavoro di Renzo Zagnoni, ripropone al lettore tutti gli atti di due importanti convegni dal titolo “I Palazzi dei Poteri nella montagna tra Bologna, Modena e Pistoia” che si sono svolti a Pievepelago e a Capugnano tra Settembre 2017 e Settembre 2018. Nel volume, che vede la partecipazione sia di studiosi a livello nazionale per le introduzioni e di studiosi del territorio per le ricerche particolareggiate sulle montagne pistoiesi, bolognesi e modenesi, anche una parte con dieci schede sui palazzi che sono stati visitati in due anni di ricerca sul campo.
A cura della redazione
This is the first book to be published by the cultural association Letterappenninica. It is a condensation of the values and feelings that the wandering Ottavio experienced, gathered, and elicited in his encounters with people and places dancing on the brink of oblivion. Through dialogue, they break the embargo of loneliness and incommunicability, to once again greet each other, talk together, and take care of each other. This enjoyable anthology of stories written by various authors was compiled because of a great love for that portion of the Tuscan Emilian Apennines straddling State Roads 12 and 66, two essential mountain roads characterized by being uphill and truly “curvy”.
Mariano Dolfi is one of the last descendants of the storytellers of Piazza and of Val Brandeglio who used to go around the villages singing in octaves. As a result, he is responsible for the continuation of this important popular tradition that today, unfortunately, is being kept alive by a very few zealous devotees. This book is a perceptive mix of Dolfi’s words and Giancarlo Fagioli’s beautiful images. It is a small historical celebration of the Trans-Apennine train and railway as well as an ironic synthesis of personal, generational, as well as local and national historical recollections, without forgetting either popular traditions or the sadly tragic episodes.
Thanks to the work of Renzo Zagnoni, this truly fascinating book has republished for the reader all the proceedings of two important conferences entitled “The Palaces of Power in the Mountains between Bologna, Modena, and Pistoia”, which took place in Pievepelago and Capugnano between September 2017 and September 2018. With the participation of both national scholars for the introductions and local ones for the detailed research on the mountains of Pistoia, Bologna, and Modena, the book also contains ten descriptions of the palaces visited during the two years of field research.
SOLUZIONI DI STAMPA PER L’UFFICIO Tel. +39 055 308109 assistenza.clienti@giraldimarcello.it
www.giraldimarcello.it
—
BOTANICA
Conosciute come il verde dai mille colori, le latifoglie sono piante arboree con foglie di diversa ampiezza e forma, che creano straordinari effetti visivi per gli accostamenti cromatici e le molteplici varianti di tonalità. Uno spettacolo della natura dalla bellezza effimera e incantevole, che si rinnova annualmente a causa della caduta del fogliame. In autunno inizia un graduale cambiamento del colore delle foglie fino a raggiungere, in molte specie, varietà di colori imprevedibili e presenti solo in questa fase. L’ultima esibizione di una bellezza destinata a svanire. Tra specie autoctone ed esotiche, con le loro numerose varietà botaniche e selezioni orticole a opera dell’uomo, c’è l’imbarazzo nello scegliere gli alberi da piantare. In linea di principio la preferenza si basa sulle diverse esigenze delle specie e varietà, generalmente in rapporto alle condizioni pedoclimatiche e ambientali del luogo di impianto. Oggi questo aspetto appare importante, soprattutto, quando si tratta di rinverdire aree urbane, spesso caratterizzate da atmosfera inquinata, compattazione del suolo e volumi a disposizione della chioma limitati. La magia della riproduzione degli alberi, necessaria alla loro propagazione e coltivazione avviene all’interno delle aziende vivaistiche. Qui si parte dalle semine, dalla moltiplicazione vegetativa per talea, per innesto o con altre tecniche agamiche, in funzione della tipologia di prodotto che si vuole ottenere. L’intento è di creare piante da seme con variabilità desiderata, particolari selezioni di alberi aventi requisiti specifici, sia di carattere ornamentale (forma della chioma compatta), sia funzionale (resistenza all’inquinamento atmosferico) e fitosanitario (resistenza a specifici parassiti).
Autumn colors Known as the trees of many colors, broad-leaved trees are arboreal plants with leaves of various widths and shapes that create extraordinary visual effects due to the color combinations and the multiple shades. With its ephemeral and enchanting beauty, this spectacle of nature is renewed annually due to its deciduous foliage. In autumn, the color of the leaves begins to gradually change, with many species displaying varieties of unpredictable colors present only at this stage – the final display of a beauty destined to fade away. In choosing which trees to plant, there is broad selection between autochthonous and exotic species plus numerous botanical varieties and human horticultural selections. In principle, the choice is based on the diverse needs of the species and varieties, generally in relation to the climatic and environmental conditions in the planting location. Today, this appears to be a fundamentally important aspect,
especially when it comes to greening urban areas, often characterized by polluted air, soil compaction, and limited fullness available to the crown. The magic of tree reproduction, necessary for their propagation and cultivation, takes place on nursery farms. Here, it starts with seeding, sowing, from vegetative propagation by cuttings, grafting, or other agamic techniques, depending on the type of product wanted. The intent is to create seed plants with the desired variability, particular selections of trees with specific ornamental (compact crown shape), functional (resistant to air pollution), and phytosanitary (resistant to specific pests) requirements.
—
NATURART | DICEMBRE 2019 | 111
www.giorgiotesigroup.it
Colori d’autunno
4
10
3
6 2 1 8
9
11 5
7
112 | NATURART | DICEMBRE 2019
1 Pag 10 Museo Rospigliosi Ripa del Sale 5 – 51100 Pistoia 2 Pag 31 Deposito rotabili Storici Via Pertini – 51100 Pistoia 3 Pag 41 Giardino Zoologico di Pistoia Via Pieve a Celle 160 — 51100 Pistoia 4 Pag 42 Cammini d’arte sulla Montagna Pistoiese Via Giardini — 51028 San Marcello Pistoiese 5 Pag 58 Giorgio Tesi Onlus Via di Badia 14 — Pistoia
6 Pag 62 Centro Culturale il Funaro Via del Funaro, 16 — 51100 Pistoia PT 7 Pag 70 MAC’n di Monsummano Terme 8 Pag 78 Fondazione Pistoia Musei Palazzo De’ Rossi — Pistoia 9 Pag 84 Piazza Duomo– 51100 Pistoia 10 Pag 88 Cooper Pracchia Via Nazionale — Pracchia 11 Pag 96 Teatro Manzoni Corso Gramsci — 51100 Pistoia
La Piattaforma Cloud per la Gestione Automatizzata
Di Serre e Vivai D
cloud
a cosa serve
Greenesis è un sistema cloud intelligente basato su tecnologia IOT di ultima generazione per la gestione automatizzata di serre e vivai.
Che cosa fa
Greenesis è in grado di rilevare le condizioni ambientali di ciascun settore delle coltivazioni e, in caso di parametri anomali, inviare un avviso per permettere di ripristinare tempestivamente umidità, calore, ventilazione, luce e fertilizzanti.
Come funziona
Grazie a una serie di sensori collegati a un' unità centrale, tramite un sistema di trasmissione a basso impatto infrastrutturale, Greenesis rileva in tempo reale tutti i parametri impostati. La cloud technology permette di elaborare valutazioni o interventi, notificando il quadro aggiornato della situazione attraverso sistemi smartphone e desktop.
Cosa è possibile rilevare
Esempi di parametri misurabili: • Temperatura • Umidità relativa • Anidride carbonica • Luminosità • Salinità del terreno
Quali sono i vantaggi
PC System sviluppa e fa crescere innovazione. Nata nel cuore della Toscana, da sempre unisce servizi tecnologici e di business automation alla consulenza strategica. Greenesis coniuga natura, tecnologia e usabilità con i più avanzati concetti di IOT.
• Massimizzazione del risultato • Monitoraggio 24/24 • Precisione di rilevazione e intervento • Incremento della produttività • Attendibilità delle misurazioni • Storico dei dati
www.greenesis.it info@greenesis.it
PC Syst em Srl - Via M. Polo, 72 - 56031 Bientina [PI] - Tel. 0587 75501 - info@pcsystem.it - P.IVA: 02094370463
Treasures Tesori
Pistoia è unica is unique
Nurseries Vivai Leggi e richiedi on-line la rivista su Read and request the magazine on-line
www.discoverpistoia.it
Rivista patrocinata da - Supported by
People Persone Eccellenze Excellence
284000
Art Arte
9 772421
Events Eventi Culture Cultura
Comune di Pistoia
ISSN 2421-2849
Provincia di Pistoia