Inserto omaggio allegato al numero odierno di La Vallée Notizie
in CUCINA con
I segreti delle Nonne
MENU DELLE FESTE
Idee e consigli per un goloso Natale
PICCOLI CUOCHI
Prepariamo insieme i dolci delle feste
Sommario
I Consigli delle Nonne
Come gestire al meglio i preparativi natalizi ...........2 Countdown senza stress .....................................................3
Organizzazione, parola d’ordine per la spesa..........5 Sbagliando si impara.............................................................6
Cover Story
I trucchi della tradizione......................................................8
La tavola delle feste
L’abc della mise en place: allestire una bella tavola è un’arte .................................11 Piatti e tessuti: guida alla scelta.....................................12
Menù delle feste, la Vigilia
Il panettone gastronomico ..............................................14 Tortellini in brodo...................................................................16 Ravioli di pesce .......................................................................16 Spigola al forno ........................................................................17 Faraona in tegame ................................................................17 Una montagna di dolcezza - Pandolce.....................19
Menù delle feste, il Natale
Insalata russa .......................................................................... 20 Insalata di rinforzo ............................................................... 20 Risotto chic allo champagne ..........................................22 Gustose crespelle al salmone .........................................22 Vitello al latte............................................................................23 Baccalà con le olive ..............................................................23 Rotolo di pandoro................................................................. 24
Menù delle feste, Santo Stefano
Insalata di calamari ..............................................................26
Crostini di polenta.................................................................26 Pappardelle radicchio e speck.......................................27 Linguine ai gamberi ............................................................27 Polpettone al forno...............................................................29 Salmone in crosta..................................................................29 Tutta la golosità del soufflé - Pinolata ......................30
Menù delle feste, Capodanno
Chi ben comincia................................................................... 32 Anelletti al forno..................................................................... 33 Crespelle al nero di seppia................................................ 33 Cotechino con lenticchie .................................................. 35 Gamberoni al forno............................................................... 35 Semifreddo goloso al torrone ........................................36
Dolci
Pandoro o panettone? Il più classico dei dilemmi natalizi ..............................38
I vini
Una scelta da non trascurare.........................................40
Piccoli Cuochi
I menù della trad�ione
Prelibatezze in tavola con un menù tutto lombardo........................................44 Fusilloni con carciofi, Mocetta e crema di Fontina Dop ....................................................................... 47 A spasso tra i mercatini..................................................... 48
Editore: Dmedia Group spa - Via Campi 29/L | Merate (LC)
Finito di stampare: Novembre 2022 Stampa: Tiber Srl - Via Volta 179 | 25124 | Brescia (BS)
Pubblicità: Publi iN - Via Campi 29/L | Merate (LC) - 039.99891
Inserto omaggio alle testate Netweek
Come gestire al meglio i preparativi natal�i
Come gestire al meglio i preparativi natalizi
Dalla decorazione dell’albero all’ideazione del menu fino alla ricerca dei regali: ecco il timing da seguire
Dalla decorazione dell’albero all’ideazione del menu fino alla ricerca dei regali: ecco il timing da seguire
IL CONSIGLIO
IL CONSIGLIO
Programmare per tempo questa giornata speciale aiuta a ridurre la quantità di stress e tensione che il 25 dicembre porta con sé
Programmare per tempo questa giornata speciale aiuta a ridurre la quantità di stress e tensione che il 25 dicembre porta con sé
Il pranzo di Natale, da vivere insieme ai propri affetti più stretti, ha qualcosa di magico. Riunirsi attorno alla tavola imbandita, fare un brindisi in compagnia e vivere quei momenti di attesa che precedono l’apertura dei regali contribuiscono infatti a rendere indimenticabili queste giornate di festa. Per chi ha piacere di svolgere il ruolo di “padrone di casa”, è importante organizzare per tempo i preparativi e sfruttare al meglio le settimane che precedono il 25 dicembre per cominciare a stilare la lista degli invitati e a ipotizzare il menu. In particolare, è tradizione iniziare a decorare l’albero di Natale il giorno dell’Immaco-
Il pranzo di Natale, da vivere insieme ai propri affetti più stretti, ha qualcosa di magico. Riunirsi attorno alla tavola imbandita, fare un brindisi in compagnia e vivere quei momenti di attesa che precedono l’apertura dei regali contribuiscono infatti a rendere indimenticabili queste giornate di festa. Per chi ha piacere di svolgere il ruolo di “padrone di casa”, è importante organizzare per tempo i preparativi e sfruttare al meglio le settimane che precedono il 25 dicembre per cominciare a stilare la lista degli invitati e a ipotizzare il menu. In particolare, è tradizione iniziare a decorare l’albero di Natale il giorno dell’Immaco-
lata, allestendo, in parallelo, il presepe. È tempo inoltre di dedicarsi alla caccia ai regali, cercando di individuare quei doni che meglio si adattano ai gusti dei destinatari e procurandosi tutto l’occorrente per realizzare dei biglietti personalizzati. Quando mancano ormai due settimane al giorno di Natale è bene concentrarsi sul menu, ordinando, se necessario, gli ingredienti più difficilmente reperibili, e preparando anche la casa al grande evento con pulizie accurate. All’avvicinarsi del 25 dicembre si può cominciare ad occuparsi di quelle preparazioni culinarie che possono essere conservate in congelatore, ultimando l’acquisto di tutti i prodotti alimentari necessari. Quando arriva il grande giorno, oltre a preparare l’aperitivo e ad accertarsi che ogni preparazione venga servita ben calda, non resta che godersi finalmente la festa.
lata, allestendo, in parallelo, il presepe. È tempo inoltre di dedicarsi alla caccia ai regali, cercando di individuare quei doni che meglio si adattano ai gusti dei destinatari e procurandosi tutto l’occorrente per realizzare dei biglietti personalizzati. Quando mancano ormai due settimane al giorno di Natale è bene concentrarsi sul menu, ordinando, se necessario, gli ingredienti più difficilmente reperibili, e preparando anche la casa al grande evento con pulizie accurate. All’avvicinarsi del 25 dicembre si può cominciare ad occuparsi di quelle preparazioni culinarie che possono essere conservate in congelatore, ultimando l’acquisto di tutti i prodotti alimentari necessari. Quando arriva il grande giorno, oltre a preparare l’aperitivo e ad accertarsi che ogni preparazione venga servita ben calda, non resta che godersi finalmente la festa.
Perché creare liste ad hoc e definire un budget di spesa
Perché creare liste ad hoc e definire un budget di spesa
La definizione di un budget da destinare alla festività natalizia può essere utile per tenere sotto controllo le spese ed evitare dispersioni economiche non previste. Un aiuto in più arriva dalla creazione di liste dedicate alle diverse categorie, come ad esempio regali, decorazioni e menu
La definizione di un budget da destinare alla festività natalizia può essere utile per tenere sotto controllo le spese ed evitare dispersioni economiche non previste. Un aiuto in più arriva dalla creazione di liste dedicate alle diverse categorie, come ad esempio regali, decorazioni e menu
Countdown se�a stress
Ecco i consigli per tenere a bada perfezionismo e sovraccarico di attività durante le festività
GIOCARE D'ANTICIPO PER EVITARE LA FRENESIA DELL'ULTIMO MINUTO
Per evitare di farsi contagiare dalla frenesia tipica delle vie dello shopping nelle giornate immediatamente precedenti al Natale sarebbe opportuno fare spese entro la prima settimana di dicembre.
LIMITARE LE FONTI DI TENSIONE INAUGURANDO NUOVE TRADIZIONI
Limitare le situazioni di stress, inaugurando nuove tradizioni, è fondamentale. Se ad esempio i ritrovi familiari sono fonte di tensione si può pensare di programmare un viaggio in compagnia degli amici.
PAROLA D'ORDINE: DELEGARE CHIEDERE UN AIUTO ESTERNO PUÒ FARE LA DIFFERENZA
Per molti non è facile, ma chiedere aiuto e delegare può fare la differenza nel gestire al meglio i preparativi. I nonni, ad esempio, possono contribuire trascorrendo del tempo in compagnia dei nipoti.
RILASSARSI:
ANCHE LA PADRONA DI CASA HA BISOGNO DI RICARICARSI
Anche la padrona di casa deve ritagliarsi del tempo per se stessa. Il segreto è evitare di ossessionarsi con un ideale di perfezione e di sovraccarsi con attività e impegni dell'ultimo minuto.
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Organizz�ione parola d’ordine per la spesa
In vista dei pranzi e cenoni di Natale bisogna far scorta di cibarie, stando attenti a ciò che si mette dentro il carrello
BUDGET E STAGIONALITÀ
Latte, uova, carne, pesce. Si torna a casa dal supermercato ed ecco che manca sempre qualcosa. La spesa è uno dei momenti più stressanti e impegnativi, per questo soprattutto in vista dei pranzi e delle cene di Natale è necessario stilare una lista precisa e pratica di tutti gli ingredienti da inserire nel carrello. Cosa comprare, dunque, in vista di pranzi e cenoni? Innanzitutto è utile fissare un budget e successivamente fare un inventario di quello che già si ha in dispensa e cosa invece dovrà essere acquistato. Si parte, dunque, per il supermercato con lista su carta o su smartphone: man mano che si riempie il carrello si possono depennare gli acquisti. Nella scelta è sempre opportuno optare per prodotti di stagione, più freschi e sostenibili.
Immancabili
Utili per tantissime ricette, è consigliato fare scorta di latte, uova, zucchero, farine di tutti i tipi, pangrattato, olio d’oliva, aceto, sale, pepe, spezie, lievito, riso, pasta. E per i più pigri: basi già pronte per torte dolci e salate
IL CONSIGLIO
Il segreto per non dimenticare niente? Leggere delle ricette a tema e appuntarsi tutti gli ingredienti necessari per realizzarle
Sbagliando si impara
Le astuzie da seguire per evitare errori grossolani ai fornelli
LA FRETTA IN CUCINA È UNA CATTIVA CONSIGLIERA, SERVE RISPETTO PER I TEMPI
Qual è l'ospite più sgradito in cucina? La fretta. La bontà di una preparazione nasce infatti dal rispetto dei tempi di cottura di ogni ingrediente: la fiamma ideale deve essere media e ben controllata.
MEGLIO NON ESAGERARE CON IL CONDIMENTO: OCCHIO ALLA QUANTITÀ DI SALE
Un piatto troppo sapido risulta immangiabile: olio e sale andrebbero aggiunti poco per volta, controllando se sono necessari o meno. Serve parsimonia anche nell'aggiunta di spezie e dado.
LE REGOLE NON SCRITTE PER PREPARARE IL SOFFRITTO, UN MINUTO FA LA DIFFERENZA
Per quanto possa sembrare una preparazione banale, il soffritto richiede attenzioni speciali: dopo aver cosparso l'olio, è meglio attendere un minuto prima di aggiungere sedano, carote e cipolla.
IL BASILICO NON VA COTTO, SI AGGIUNGE SOLTANTO A FINE COTTURA
Il basilico fa la differenza nella preparazione di un buon sugo, a condizione che venga aggiunto a crudo e a fine cottura. Se sottoposte a temperature elevate le foglie assumono un sapore amaro.
I trucchi della
tradizione
I trucchi della tradizione
Sono molti i consigli per creare ottimi piatti, evitando gli inconvienienti più comuni in cucina: dalla pasta incollata alla carne troppo dura
Sono molti i consigli per creare ottimi piatti, evitando gli inconvienienti più comuni in cucina: dalla pasta incollata alla carne troppo dura
Non serve essere grandi chef per preparare ottimi piatti senza faticare troppo. L’importante è conoscere alcuni piccoli trucchi del mestiere che aiutano a dare vita a ricette eseguite a regola d’arte.
Non serve essere grandi chef per preparare ottimi piatti senza faticare troppo. L’importante è conoscere alcuni piccoli trucchi del mestiere che aiutano a dare vita a ricette eseguite a regola d’arte.
Ecco allora una selezione di “segreti della nonna”, tramandati di generazione in generazione, affinati grazie all’esperienza e alla passione per la cucina.
Ecco allora una selezione di “segreti della nonna”, tramandati di generazione in generazione, affinati grazie all’esperienza e alla passione per la cucina.
I PRIMI
I PRIMI
I primi piatti si devono presentare in maniera impeccabile: per questo è desiderabile che la pasta non si incolli, creando un effetto poco piacevole alla vista, e non solo. Per evitare questo inconveniente si può aggiungere un filo d’olio durante la cottura. Ciò vale anche se la pasta risulta eccessivamente elastica. Un altro problema che capita spesso, soprattutto se non si è molto pratici ai fornelli, è salare troppo l’acqua.
I primi piatti si devono presentare in maniera impeccabile: per questo è desiderabile che la pasta non si incolli, creando un effetto poco piacevole alla vista, e non solo. Per evitare questo inconveniente si può aggiungere un filo d’olio durante la cottura. Ciò vale anche se la pasta risulta eccessivamente elastica. Un altro problema che capita spesso, soprattutto se non si è molto pratici ai fornelli, è salare troppo l’acqua.
Tornare indietro ovviamente non si può, tuttavia si possono limitare i danni con l’aggiunta di una patata pelata. Il merito è dell’amido contenuto nel tubero, che va ad assorbire la salinità. Se invece si preferisce il riso alla pasta, meglio immergere quello integrale in acqua fredda per un po’ di tempo prima della cottura. In autunno, poi, è ottimo il risotto con i funghi: per esaltare il sapore di questi ultimi,
Tornare indietro ovviamente non si può, tuttavia si possono limitare i danni con l’aggiunta di una patata pelata. Il merito è dell’amido contenuto nel tubero, che va ad assorbire la salinità. Se invece si preferisce il riso alla pasta, meglio immergere quello integrale in acqua fredda per un po’ di tempo prima della cottura. In autunno, poi, è ottimo il risotto con i funghi: per esaltare il sapore di questi ultimi,
il consiglio è spadellarli con del soffritto di cipolla, ultimando la cottura una volta aggiunto il riso.
il consiglio è spadellarli con del soffritto di cipolla, ultimando la cottura una volta aggiunto il riso.
I SECONDI
I SECONDI
Particolare attenzione va prestata anche ai secondi piatti. La carne, ovina e bovina, è sicuramente una delle protagoniste delle ricette natalizie: per far sì che rimanga succosa, si suggerisce di rosolarla leggermente, per poi proseguire con la cottura normale. Per rendere più tenera la carne di pollo si può invece provare a sfregarla con un po’ di succo di limone, inserendo all’interno delle bucce grattugiate; più in generale, si può utilizzare una marinatura fatta di birra e limone. Per quanto riguarda il pesce, invece, vi è un pratico trucco per rendere meno fastidioso il compito di rimuoverne pelle e lische: basterà inumidirlo con l’aceto per rendere più facile l’operazione.
Particolare attenzione va prestata anche ai secondi piatti. La carne, ovina e bovina, è sicuramente una delle protagoniste delle ricette natalizie: per far sì che rimanga succosa, si suggerisce di rosolarla leggermente, per poi proseguire con la cottura normale. Per rendere più tenera la carne di pollo si può invece provare a sfregarla con un po’ di succo di limone, inserendo all’interno delle bucce grattugiate; più in generale, si può utilizzare una marinatura fatta di birra e limone. Per quanto riguarda il pesce, invece, vi è un pratico trucco per rendere meno fastidioso il compito di rimuoverne pelle e lische: basterà inumidirlo con l’aceto per rendere più facile l’operazione.
Curi�ità
Curi�ità
Tenere il pesce in freezer è molto comodo: si consiglia di scongelarlo lasciandolo a bagno nel latte
Tenere il pesce in freezer è molto comodo: si consiglia di scongelarlo lasciandolo a bagno nel latte
NON BUCARE LA BISTECCA IN COTTURA
NON BUCARE LA BISTECCA IN COTTURA
Per una carne davvero succulenta il segreto è la giusta cottura. Il consiglio della nonna è quello di non punzecchiare la bistecca con la forchetta: il rischio infatti è quello di far fuoriuscire i succhi interni, rendendola dura e stopposa.
Per una carne davvero succulenta il segreto è la giusta cottura. Il consiglio della nonna è quello di non punzecchiare la bistecca con la forchetta: il rischio infatti è quello di far fuoriuscire i succhi interni, rendendola dura e stopposa.
IL SUGGERIMENTO PER PATATINE PIÙ CROCCANTI
IL SUGGERIMENTO PER PATATINE PIÙ CROCCANTI
Le patatine fritte sono più buone quando sono belle croccanti, ma come fare a dare loro la giusta consistenza? Il segreto è immergerle per pochi minuti in acqua bollente e salata, per poi scolarle, asciugarle e tuffarle nell’olio bollente.
Le patatine fritte sono più buone quando sono belle croccanti, ma come fare a dare loro la giusta consistenza? Il segreto è immergerle per pochi minuti in acqua bollente e salata, per poi scolarle, asciugarle e tuffarle nell’olio bollente.
IL CAFFÈ IN MOKA PER UN GUSTO IMPAREGGIABILE
IL CAFFÈ IN MOKA PER UN GUSTO IMPAREGGIABILE
Il caffè è un rito e un piacere, ma solo quando viene preparato in modo corretto. Se si usa la moka meglio scegliere l’acqua del rubinetto per non alterarne il gusto. In ogni caso non superare mai, in quantità di acqua, la valvola posta nel serbatoio.
Il caffè è un rito e un piacere, ma solo quando viene preparato in modo corretto. Se si usa la moka meglio scegliere l’acqua del rubinetto per non alterarne il gusto. In ogni caso non superare mai, in quantità di acqua, la valvola posta nel serbatoio.
LO STECCHINO PER VERIFICARE LA COTTURA
LO STECCHINO PER VERIFICARE LA COTTURA
Quando si prepara una torta bisogna stare attenti. La giusta cottura può fare la differenza se si vuole avere un dolce bello soffice. Per verificarne la cottura, basterà usare uno stecchino: se uscirà dalla torta umido significa che non è ancora pronta.
Quando si prepara una torta bisogna stare attenti. La giusta cottura può fare la differenza se si vuole avere un dolce bello soffice. Per verificarne la cottura, basterà usare uno stecchino: se uscirà dalla torta umido significa che non è ancora pronta.
Le malattie cardiovascolari rappresentano la maggiore causa di mortalità e morbilità nelle società sviluppate e l’aterosclerosi è alla base del meccanismo fisiopatologico che le determina. Le piastrine, favorendo l’occlusione acuta delle arterie, svolgono un ruolo fondamentale nel processo atero-trombotico. Lo stress ossidativo è un altro importante attore nel determinare la progressione dell’aterosclerosi, favorendo l’attivazione piastrinica.
L’alimentazione, ed in particolare della dieta mediterranea caratterizzata dal grande apporto di nutrienti antiossidanti (polifenoli), gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione del rischio cardiovascolare
Verdura a foglia verde
Privilegiare il consumo di verdura a foglia verde come spinaci, cavoli, zucchine, rucola, finocchi, etc., perché ricca di vitamina K, che aiuta a proteggere le arterie. Inoltre, è fonte di nitrati che riducono la pressione sanguigna, rallentano l’invecchiamento delle arterie. L’ideale sarebbe consumare almeno 1 porzione di verdura sia pranzo, sia a cena anche come snack, sotto forma ad esempio di centrifugati.
Frutta fresca e secca
La frutta fresca è una riserva di vitamine, A, B1, B2, B3 e C che proteggono il cuore e le arterie. Bisognerebbe mangiare ad esempio arance e agrumi in generale, mango, kiwi, prugne, albicocche, ciliegie, mele, melone, ananas. Via libera anche ai frutti di bosco e frutti rossi (mirtilli, lamponi, more, ribes, fragole) che contengono antiossidanti e contribuiscono a tenere sotto controllo il colesterolo cattivo e la pressione sanguigna. È consigliabile consumarne ogni giorno almeno 3 porzioni Ottima anche la frutta secca come noci, nocciole, arachidi, ricche di vitamina E e acidi grassi omega3 che combattono l’aumento della pressione e ‘ripuliscono’ le arterie dal colesterolo cattivo. In questo caso, si consigliano 10-15 grammi di frutta secca al giorno.
Pesce soprattutto quello azzurro
Il pesce azzurro come sgombro, alici, etc. e il salmone hanno un alto contenuto di acidi grassi omega3, che riducono il rischio di morte cardiaca improvvisa, nonché il tasso di mortalità dovuta a malattie del cuore. Sarebbe bene mangiarlo 3 o 4 volte alla settimana.
Legumi
Ceci, lenticchie, fagioli, piselli e fave sono fonte di proteine vegetali e macronutrienti (fibre, carboidrati) ma poveri di zuccheri e grassi. Inoltre, i legumi contengono sali minerali essenziali. Andrebbero messi in tavola possibilmente 2 o 3 volte alla settimana.
Soia
La soia è un legume con un elevato contenuto di proteine. La soia è in grado quindi di mantenere bassi i trigliceridi nel sangue e tenere sotto controllo il diabete, altro fattore di rischio cardiovascolare.
La dose raccomandata è quella di 1 porzione al giorno, come una tazza di latte di soia da 250 ml o uno yogurt di
soia, oppure un panetto di tofu da 100g.
Cereali meglio se integrali
Pane, pasta e riso integrali, avena, segale, orzo, grano saraceno e quinoa sono tutti ricchi di fibre che possono aiutare a ridurre il colesterolo cattivo. L’importante però è variare nella scelta dei cerali, preferirli integrali e consumarne ogni giorno una piccola porzione (circa 70 grammi).
Caffè, tè e bevande che contengono caffeina
Il caffè e il tè contengono polifenoli, sostanze dalle proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, in grado inoltre di regolare il metabolismo dei lipidi e del glucosio, tenere a bada i valori del colesterolo e proteggere l’apparato cardiovascolare Recenti studi dimostrano che anche un consumo maggiore di 6 tazzine/die di caffè filtrato non è associato ad un rischio aumentato di malattia coronarica, mentre un consumo da 3 a 5 a tazzine/die è associato ad una diminuzione del rischio CV.
Vino rosso, come consigliavano i nonni
Secondo diversi studi, consumare 1 bicchiere di vino rosso al giorno porterebbe benefici sia al cuore sia al cervello, diminuendo il rischio di attacco cardiaco e di ictus.
Cioccolato sì, ma fondente
Il cioccolato è fonte di flavonoidi, sottocategoria dei polifenoli, che favoriscono l’elasticità dei vasi sanguigni, riducono il rischio di aumento di peso e le relative conseguenze dannose sulla salute cardiovascolare. L’importante però è che sia fondente (almeno 70% di cacao) e non più un quadratino.
Oli e grassi vegetali
Per condire le pietanze, via libera all’olio extra vergine di oliva che contiene l’acido oleico, un grasso monoinsaturo che ha effetti protettivi sulle malattie cardiovascolari.
Carboidrati
Mangiare una quantità moderata di carboidrati comporta un rischio ridotto del 79% di contrarre il diabete di tipo 2 e tra l’86 e il 99% minore di ipertensione e di obesità. I risultati contraddicono molta della storica ricerca epidemiologica che supportava un legame tra grassi saturi e malattie cardiovascolari. La causa di tale incongruenza nella letteratura medica è poco chiara, si ipotizza che i passati studi abbiano trascurato il ruolo delle fibre che aiutano a prevenire la formazione di placche nelle arterie.
Aceto di mele
Recenti studi hanno dimostrato che il consumo di aceto di mele da solo o nelle pietanze sembrerebbe avere un’azione positiva sulla salute dell’apparato cardiovascolare. Inoltre è fonte di pectina, una fibra che contribuisce a ridurre il livello del colesterolo nel sangue, favorendo il senso di sazietà e ostacola l’assorbimento dei grassi.
Accanto alle regole di buona alimentazione, infine, non va trascurato un corretto stile di vita per mantenere il cuore sano e in forma. Fondamentale è fare esercizio fisico regolarmente, per rafforzare il cuore e migliorare la circolazione del sangue. Anche solo una camminata di almeno 30 minuti al giorno e salire le scale a piedi sono dei toccasana per la salute del nostro cuore. Infine, per i fumatori, è importante la cessazione di questa cattiva abitudine.
Il tovagliolo andrebbe scelto dello stesso tessuto della tovaglia. Il colore, invece, può essere abbinato o a contrasto
L’abc della mise en place: allestire una bella tavola è un’arte
In un pranzo o una cena in compagnia il gusto non è l’unico senso coinvolto: si tratta infatti di una vera e propria esperienza, che diventa ancora più piacevole quando ci si siede a una tavola curata e ben allestita. In altre parole, quando la mise en place è stata studiata nei dettagli, senza lasciare nulla al caso. La scelta della tovaglia, la posizione delle posate e l’allestimento di decorazioni rilassa, crea atmosfera e fa comprendere agli ospiti quanto la loro presenza sia gradita. La mise en place è la dimostrazione tangibile delle energie e del tempo impiegato per permettere agli altri di trascorrere qualche ora all’insegna dello svago e dello star bene.
I PIATTI
L’allestimento della tavola richiede tempo e attenzione. La stessa scelta delle posate, ad esempio, non deve essere approssimativa ma va adattata alla selezione delle
pietanze proposte in menu. Per quanto riguarda i piatti, si consiglia di posizionarli al centro seguendo l’ordine in cui verranno servite le portate, passando quindi dal sottopiatto, al piatto piano e al piattino da antipasto.
LE POSATE
Le forchette vanno posizionate a sinistra del piatto, con le punte verso l’alto, partendo da sinistra verso destra. Tra una posata e l’altra ci dovrebbe essere una distanza pari a circa un centimetro. Anche in questo caso, vanno collocate seguendo l’ordine delle portate. Alla stessa logica risponde anche la disposizione dei coltelli, messi a destra del piatto: a seguire va posizionato, se previsto, il cucchiaio.
IL TOVAGLIOLO
Il tovagliolo, infine, può essere collocato al centro del piatto o a sinistra delle forchette.
I bicchieri vanno messi in alto a destra, in ordine di grandezza. Attenzione, non vanno mai capovolti
IL CONSIGLIO
L’armonia è il principio da seguire quando si allestisce la tavola: meglio non esagerare con decorazioni e centrotavola
Piatti e tessuti: guida alla scelta
Non è Natale senza una tavola imbandita: piatti ben abbinati tra loro e calici tirati a lucido sono infatti il centro attorno al quale è tradizione riunirsi insieme a familiari e amici. Per un risultato estetico d’effetto stoviglie e bicchieri vanno collocati sopra una tovaglia scelta ad hoc per l’occasione.
In un momento tanto speciale vale la pena orientarsi verso i tessuti in cotone, facili da stirare e resistenti ai lavaggi, o verso i modelli in lino se si preferisce optare per una tavola sofisticata ed elegante. Un’altra alternativa da considerare è rappresentata dalle tovaglie in misto lino, molto apprezzate per la loro morbidezza. Quanto ai colori, in occasione delle festività natalizie si consiglia di orientarsi verso i toni dell’oro o dell’argento.
Cotone, lino o misto-lino sono i tessuti più indicati per la tovaglia da utilizzare in occasione delle festività natalizie. Via libera ai toni dell’oro e dell’argento, oltre che al tradizionalissimo rosso
Si rivelano adatte a questa ricorrenza anche le sfumature del verde e il tradizionalissimo rosso. Da non dimenticare, infine, la luce: un elemento indispensabile per arricchire la tavola.
LA DECORAZIONE
Centrotavola d’effetto con legno e agrumi
Il centrotavola è un alleato prezioso se si desidera rendere più accogliente e particolare la tavola imbandita in occasione del Natale. In commercio ne esistono di svariate tipologie, ma nulla vieta di mettersi all’opera e di provare a crearne uno in autonomia, seguendo la propria creatività. Qualche ispirazione interessante arriva dalla natura: legno, pigne e rami sono infatti materiali che ben si prestano a creare un complemento d’arredo che profuma di bosco. I rami di conifera, ad esempio, costituiscono una base eccellente, da arricchire con qualche stellina di legno o qualche tappo di sughero intagliato. I centrotavola possono inoltre accogliere anche qualche candela, così da creare un’atmosfera suggestiva mentre si cena. Se, però, in casa ci sono bambini, meglio sostituirle con qualche piccola luce a led, magari a forma di fiocco di neve per restare in tema, così da evitare spiacevoli incidenti. Nel caso in cui, infine, si preferisca realizzare un centrotavola che profuma di agrumi, via libera alle creazioni realizzate con fette di arancia e limone essiccate.
Alta qualità delle Alpi.
La Vigilia Il panettone gastronomico
Kcal/100 512 gr
INGREDIENTI
• 10 g di lievito
• 600 g di farina manitoba
• 130 g d’acqua
• 170 g di latte
• 60 g di burro
• 1 uovo intero
• 2 tuorli medi
• 30 g di zucchero
• 12 g di sale
PROCEDIMENTO
Per il lievitino mescolare 100 g di acqua con il lievito e 100 g di farina. Lasciar lievitare il panetto a 28° in forno spento acceso da poco per 2 ore. Aggiungere al lievitino il resto della farina, lo zucchero, acqua, latte, e le uova. Aggiungere poi il burro e il sale. Formare una palla liscia in superficie, se necessario spolverarsi le mani con un po’ di farina. Far lievitare a 28° nel forno spento ma caldo. Rovesciare su un piano leggermente infarinato e stendere con un mattarello per formare un rettangolo lungo. Ripiegare per ottenere una striscia di impasto larga di 10/12 cm, arrotolare e lasciar riposare 30 minuti. Inserire la palla d’impasto in un pirottino e far lievitare con una pellicola a 28° (per circa 3 ore). Una volta raggiunto il bordo, cuocere nella parte medio bassa del forno a 170° per circa 55 min. Si formerà una cupola e dopo 30 minuti abbassare a 160° e coprire con un foglio di alluminio. Una volta raffreddato sigillare il fusto in una pellicola e far riposare in frigo per 2/3 ore. Infine, farcire a piacere.
Il cocktail anni ‘80
Il cocktail di gamberi è un antipasto classico a base di pesce in voga negli anni ‘80. La buona riuscita dipende dalla scelta degli ingredienti: i gamberi, che si accompagnano a una cremosa salsa rosa e croccanti foglie di lattuga da acquistare rigorosamente fresche. Bastano solo 20 minuti e questo delizioso antipasto è pronto per essere servito e gustato.
Una montagna di dolcezza
Un grande classico della cucina regionale
INGREDIENTI
• 600 g di marroni
• 100 g di zucchero
• 2 cucchiai di rhum
• 200 ml di panna
• 600 ml di latte
PROCEDIMENTO
• 1 baccello di vaniglia (o una bustina di vanillina)
• 20 g di cacao amaro
• 20 g di zucchero a velo
• marron glacé
Il Montblanc, o Monte Bianco, è un dolce al cucchiaio di origine francese, ormai ampiamente diffuso anche in Nord Italia. Gli ingredienti principali sono la panna montata e le castagne (tipo marroni), che vanno cotte con il latte per almeno mezz’ora per farle ammorbidire. Una volta pelati, i marroni vanno passati nello schiacciapatate fino a ottenere una purea, a cui vanno aggiunti il rhum, il cacao e la vaniglia. Per un impiattamento ad effetto, la purea ottenuta va disposta a forma di montagna, alla quale i ciuffetti di panna montata e lo zucchero a velo conferiranno un aspetto innevato. Pezzi di marron glacé possono completare la decorazione.
Simile al panettone per quanto riguarda gli ingredienti, ma differente in termini di consistenza e gusto: il pandolce genovese rientra a pieno titolo tra le ricette natalizie della tradizione italiana, conosciuto anche nel mondo anglosassone come “Genoa Cake”. Si tratta di un morbido dessert di forma circolare, farcito con canditi, uvetta e pinoli. La tradizione vuole che venga portato in tavola dal commensale più giovane, per poi essere tagliato e distribuito dal più anziano di casa. Anticamente, una fetta di pandolce veniva conservata per il primo mendicante che avesse bussato alla porta, e un’altra per il giorno di San Biagio.
La versione “alta”
Esistono due distinte versioni di pandolce genovese: quello basso, o schiacciato, e quello alto. Quest’ultimo è la versione originaria del pandolce, caratterizzata da una maggiore difficoltà di lavorazione e tempi di produzione più lunghi, soprattutto per via della lievitazione naturale di almeno quattro ore.
La variante Menù di Natale
INSALATA DI RINFORZO
10 min. 5 min. 6 p. facile
INGREDIENTI
• un cavolfiore medio
• 100 g di peperoni sott’aceto
• 100 g di olive verdi denocciolate
• 100 g di olive nere
• 50 g di capperi sott’aceto
• 50 g di cetriolini
• 60 g di acciughe sott’olio
• aceto di vino rosso q.b.
PROCEDIMENTO
INSALATA RUSSA
30 min. 20 min. 8 p. media
INGREDIENTI
• 250 g di carote pelate
• 250 g di patate pelate
• 125 g di piselli surgelati
• 125 g di cetriolini sott’aceto
• 7 uova
• maionese
PROCEDIMENTO
Tagliare a cubetti le patate e le carote. Lessarle separatamente: dal levarsi del bollore calcolare dieci minuti circa per le patate e otto per le carote. Scolare le verdure e disporle su un vassoio, tenendole separate. Lessare anche i piselli e, una volta scolati, aggiungerli al vassoio. Lessare le uova per otto minuti dal bollore. Una volta fredde, sgusciarle e tagliarle in pezzettini. Tagliare a cubetti i cetriolini e porli in una ciotola con le verdure ormai fredde e le uova sode. Infine, amalgamare con la maionese.
Per preparare l’insalata di rinforzo è necessario denocciolare le olive nere, eliminando i semini. Vanno quindi tagliati a pezzetti i cetriolini e pulito il cavolfiore, rimuovendo le parti più dure. Le cimette ottenute vanno fatte sbollentare: quando risultano croccanti vanno scolate e poste in un contenitore con del ghiaccio. A questo punto si versa il cavolfiore in una ciotola e si aggiungono olio, capperi, olive, peperoni a striscioline, cetriolini e aceto, mescolando bene.
Questo piatto tipico campano viene preparato per Natale e “rinforzato” con nuovi ingredienti man mano che viene consumato
Mac eriaPeaquin la bottega della carne fresca e insaccata
In triprod i
MACELLERIA SALUMERIA
Carne fresca bovina, ovina e caprina autoctona.
Produzioni gastronomiche: spiedini, hamburger, involtini, polpette, ripieni, arrosticini..., i salumi tradizionali motsetta, carne sotto sale, salsicce bovine, bodeun…
Oltre ai nostri prodotti è presente una selezione di prodotti tradizionali della salumeria Jambon de Bosses, Jambon cuit di Saint Oyen, ecc.
FORMAGGI TIPICI VALDOSTANI
il Bleu d’Aoste, erborinato e dal sapore molto intenso; la fontina, ottima per accompagnare la polenta; la toma d’alpeggio di Gressoney; il Seras, tipico della bassa Valle.
Rotolo di pandoro
Il Re delle feste
ALBERO DI SFOGLIA
CON CREMA DI NOCCIOLE
Per sperimentare un dolce natalizio diverso dal solito, è possibile realizzare un albero di pasta sfoglia ripieno di gustosissima crema di nocciole. Basterà intagliare un abete su un rotolo di pasta sfoglia, spalmarvi sopra la crema e sovrapporre una figura eguale.
INGREDIENTI
• 400 g di pandoro
• 150 g di latte condensato
• 200 g di yogurt greco
• 100 g di cocco rapè
• 2 cucchiai di zucchero semolato
PROCEDIMENTO
Il pranzo di Natale non può che concludersi con un buon dolce, come il rotolo di pandoro. Per realizzarlo, porre il pandoro spezzettato e il latte condensato in un mixer, azionando le lame fino a ottenere un composto omogeneo. Stendere l’impasto, formando un rettangolo dello spessore di 1 cm, poi lasciare da parte. In una ciotola unire lo yogurt greco, il cocco rapè e lo zucchero semolato, amalgamando il tutto. Spalmare la farcitura ottenuta sul rettangolo di pandoro, arrotolare l’impasto e far rassodare in frigorifero per circa 3 ore.
IL CONSIGLIO
La pasta sfoglia scurisce velocemente, meglio quindi cuocerla in forno a una temperatura non superiore ai 180°C, per circa 25 minuti
CARNE VALDOSTANA è meglio!
IL CONSIGLIO
Con il polpettone avanzato si possono realizzare i mondeghili milanesi, gustose polpettine che vengono poi fritte nel burro
Carne
Menù delle Feste - Santo Stefano
POLPETTONE AL FORNO
10 min. 30 min. 4 p. bassa
INGREDIENTI
• 600 g di carne macinata
• 2 uova; 150 g di mollica di pane
• prezzemolo; 1 patata; parmigiano
• 50 g di prosciutto cotto; pangrattato
• 100 g di scamorza
• 5 patate; erbe aromatiche
PROCEDIMENTO
Mettere la carne in una ciotola e la mollica di pane raffermo in acqua. Strizzarla bene e sbriciolarla con la carne. Aggiungere le uova, pelare la patata e grattugiarla. Aggiungere il parmigiano, il prezzemolo, sale e pepe. Impastare e ottenere un composto morbido. Stenderlo formando un rettangolo. Distribuire al centro la scamorza e il prosciutto cotto, arrotolare il polpettone formando un salsicciotto e impanarlo nel pangrattato. Distribuire le patate con le erbe aromatiche attorno al polpettone e infornare a 180° per circa 30 minuti.
Pesce
SALMONE IN CROSTA
20 min. 25 min. 4 p. media
INGREDIENTI
• 1 rotolo di pasta sfoglia
• 500 g di filetto di salmone
• 1 zucchina
• sale; pepe
• semi di sesamo
• latte q.b.
PROCEDIMENTO
Lavare la zucchina e grattugiarla. Raccogliere le verdure, salare e aggiungere del pepe. Scolare le zucchine per eliminare l'acqua di vegetazione. Prendere i filetti di salmone e rimuovere la pelle. Stendere il rotolo di pasta sfoglia e mettere al centro metà della zucchina tagliata. Adagiarci sopra il salmone e ricoprire con la restante zucchina. Richiudere la pasta da entrambi i lati. Spennellare con del latte, decorare la superficie con delle striscioline di pasta e dei semi di sesamo. Cuocere a 200 °C in forno già caldo per 20/25 minuti.
Tutta la golosità del soufflé
INGREDIENTI
• 150 ml di latte intero
• 140 g di cioccolato fondente
PROCEDIMENTO
• 10 g di amido di mais
• 40 g di zucchero a velo
• 140 g di albumi; 2 tuorli
Scaldare il latte in un pentolino e aggiungere il cioccolato. Mescolare con una frusta, aggiungere i tuorli e la maizena. Continuare a mescolare e, quando gli ingredienti si saranno amalgamati, lasciar raffreddare. Montare a neve gli albumi con lo zucchero a velo, incorporarli delicatamente al composto di cioccolato con una spatola facendo movimenti dall’alto verso il basso. Imburrare gli stampi da soufflé e cospargerli con zucchero semolato. Preparare delle strisce di carta da forno alte circa 7-8 cm e lunghe. Posizionarle all’esterno di ogni cocotte e fermarle con un pezzo di spago. Infornare i soufflé al cioccolato in forno preriscaldato a 200° C per circa 12 minuti.
AU POTAGER DE GRAND-MÈRE
PINOLATA
Ortaggi a Km zero e allevamento di animali da cortile
La delizia tipica di Santo Stefano d’Aveto
Qualità, stagionalità e rispetto del territorio e dell’ambiente: sono gli atout che caratterizzano la produzione di Au Potager de Grand- Mère, realtà fiera delle proprie radici e della bontà dei prodotti che coltiva. Dietro all’azienda di Alessio e Mattia Nicoletta c’è molto altro: l’amore per la terra, il rispetto delle tradizioni agricole tramandate di generazione in generazione così come un’attenzione costante al consumatore finale.
Nata nel 2009 nel comune di Fénis, oggi si estende su circa 10 ettari in cui vengono coltivati, nel rispetto della stagionalità, una grande varietà di ortaggi. Negli anni si è specializza anche nell’allevamento a terra di galline ovaiole per la produzione dl uova e ha deciso di puntare anche sull’allevamento dl polli ruspanti dalle carni di grande qualità.
Oltre agli ortaggi freschi, Au Potager de Grand- Mère propone anche prodotti trasformati in vasetto per offrire alla clientela la possibilità di gustare tutto l’anno le verdure made in VdA. Tra questi la salsa di pomodoro, la confettura di fragole, il sugo alle melanzane, le melanzane sotto-olio, la giardiniera, la peperonata, la vellutala di zucca o di broccoli, i peperoni in agrodolce e molto altro ancora. Un assaggio di genuinità che, su richiesta, lo staff di Au Potager confeziona in cestini regalo per il Natale. I fratelli Nicoletta hanno nel tempo diversificato e ampliato la rete di distribuzione diretta dei loro prodotti: oltre al punto vendita aperto in frazione Les Crètes 11 a Fénis, partecipano con continuità ai diversi agrimercati di Campagna Amica che si svolgono ad Aosta. Dal 15 novembre sono presenti con un loro banco il martedì e il sabato mattina, dalle 7 alle 13, al mercato coperto in Piazza Cavalieri di Vittorio Veneto ad Aosta. PER INFORMAZIONI: Tel. 339.1797608 (Mattia)
Ogni regione ha il suo ingrediente che rende ogni ricetta un vero unicum, così come per la cucina genovese dove i pinoli rappresentano l’oro culinario per ogni piatto sia dolce che salato. Restando in tema goloso, i pinoli sono l’elemento principe della famosa Pinolata di Santo Stefano d’Aveto, il pittoresco borgo in provincia di Genova. La pinolata è una torta dolce da forno di forma rotonda, dal diametro di 25 cm circa e dallo spessore di 2 o 3 cm. È realizzata con una base di pasta frolla, farcita con una deliziosa “meringa alle mandorle” preparata con albumi, zucchero, mandorle dolci, mandorle amare e un pizzico di bicarbonato. Come già evoca il nome, la superficie è decorata con strisce di pasta frolla e abbondanti pinoli. Il risultato di tutti questi golosi ingredienti è quello di rendere la pinolata morbida e soffice all’interno mentre la superficie resta croccante grazie all’abbondante pioggia di pinoli. Si tratta di un dolce semplice e facile da realizzare. Un consiglio per una pinolata gourmet? Si può aromatizzare la pasta frolla con della scorza di limone, un cucchiaino di acqua di fiori d’arancio o del marsala.
Solo 8 tavoli per garantire cura, attenzione, calore e professionalità olo , Dalla grande passione, fantasia, studio, rispetto profondo per la tradizione più autentica e le esperienze gastronomiche di una vita nascono proposte particolari, preparate secondo il concetto fondamentale del “tutto fatto in casa”, privilegiando materie prime degli allevatori ed i coltivatori della Valle www.alcaminettosemon.it - fb: Trattoria al caminetto 366 4005350 - 350 1890931
Abbiamo pensato di condividere con Voi una ricetta della nostra tradizione di famiglia, un piatto che trasmette senso di calore e convivialità, perfetto per le fredde giornate invernali e per le feste.
La nostra ricetta dell’inverno: gli gnudi del Caminetto Ovvero la tradizione toscana incontra i prodotti della Valle
Gli gnudi sono dei ravioli senza sfoglia (da qui il nome !!) di origine toscanache noi prepariamo seguendo la ricetta della nonna di Marco, Lidia, utilizzando però ingredienti delle piccole aziende del nostro territorio, creando così un piatto con una forte connotazionevaldostana
Dosi per 4 persone
In una ciotola mescolare 400 gr di ricotta, 2 uova, 100 gr di formaggio grattugiato, sale, un paio di cucchiai di farina e 450 gr di ortiche (o, in alternativa, spinaci), sbollentate, tritate e fatte asciugare in padella con una noce di burro. Far rassodare l’impasto in frigo per circa due ore, poi prelevarne una cucchiaiata per volta a formare delle quenelle e rotolarle nella farina.
Cuocere gli gnudi in acqua bollente salata, scolandoli quando vengono a galla. Disporli in una pirofila imburrata (o in 4 tegamini individuali), coprirli con 200 gr di toma grassa a fettine, qualche fiocchetto di burro e una spolverata di pangrattato. Infornare a 180° fino a gratinatura. BUON APPETITO!
Fraz. Semon 121 –St.Denis AO (da Chambave al Colle St. Panthaleon a solo 6 Km da Torgnon)GAMBERONI AL FORNO
12 min. 4 p. bassa
40 g di succo di limone prezzemolo q.b.
PROCEDIMENTO
Pulire i gamberoni staccando le zampe ed eliminando il carapace, ma lasciando testa e coda attaccate. Rimuovere anche l'intestino, incidendo il dorso del mollusco con un coltellino e usando uno stuzzicadenti per estrapolare il filamento scuro. Lavare e sminuzzare un ciuffo di prezzemolo e unirlo al succo di limone, all'olio e alle spezie per ottenere una citronette. Disporre i gamberoni in una pirofila e versarvi sopra la salsa aromatica. Coprire il tutto con un foglio di carta da forno e cuocere in forno a 200 °C per 12
I gamberoni al forno si possono conservare per un giorno in frigo. Se avanzano, possono essere congelati se è stato usato pesce fresco
Semifreddo goloso al torrone
RISOTTO CON
INGREDIENTI
• 90 g di zucchero
• 25 g di acqua
• 25 g di cioccolato fondente
PROCEDIMENTO
• 70 g di tuorli
• 40 g di torrone
• 250 g di panna liquida
• aroma di mandorle
Tritare insieme il torrone e il cioccolato fondente. In un pentolino, scaldare lo zucchero e l’acqua fino a ottenere uno sciroppo, per poi versarlo a filo in una ciotola insieme ai tuorli sbattuti. Continuare a montare, aggiungendo anche il trito di torrone e cioccolato. Unire l’aroma di mandorle e amalgamare il tutto con una spatola. In una ciotola, montare 250 g di panna liquida fredda e aggiungere il composto di uova e zucchero, un cucchiaio alla volta. Inserire la crema in una sac-à-poche e riempire quattro coppapasta adagiati su una leccarda precedentemente ricoperta con carta da forno. Far riposare i semifreddi in freezer per una notte.
Risotto classico insaporito con cubotti di carne valdostana grigliati
Un velo di cioccolata sulla frutta secca
Ingredienti per sei persone
per il fondo bianco comune: 2,5 kg d’ossa di vitello 300 gr di carote 100 gr di sedano 200 gr di cipolla 25 gr di erbe aromatiche (rosmarino, salvia, timo, alloro, prezzemolo) 4 l d’acqua 25 gr di sale 10 chiodi di garofano
per il risotto:
360 gr di fesa di manzo olio evo
480 gr riso carnaroli o arborio 40 gr di cipolla bianca 150 ml di Blanc de Morgex
3 l di fondo bianco comune 200 gr di Parmigiano Reggiano 150 gr di burro 12 fiori eduli misti sale
Per il fondo bianco comune: Tagliate a cubetti le carote, il sedano e la cipolla.
Far spurgare in acqua corrente le ossa, poi immergerle in una pentola con l’acqua. Portare a ebollizione e togliete la schiuma che si forma in superficie. Bollire per tre minuti e poi risciacquare le ossa. Rimetterle in acqua fredda con le verdure, il mazzetto aromatico e il sale, cuocere per 2-3 ore, ripulendo dalla schiuma di tanto in tanto. Filtrate il fondo.
Alla fine della cena, fa la sua comparsa sul tavolo il cesto della frutta secca: è uno dei leitmotiv delle feste e riesce a ingolosire anche i convitati più satolli. Deliziose al naturale, noci, nocciole, arachidi e mandorle possono diventare ancor più buone se trasformate in un dessert sfizioso con cui concludere il pasto o da regalare ad amici e parenti. Tra le ricette più semplici - ma sempre d’effetto - c’è quella che prevede la trasformazione della frutta secca in sfiziosi cioccolatini: basta fondere 120 g di cioccolato a bagnomaria e aggiungere un aroma a scelta. Una volta che il composto è liquido si possono unire noci, nocciole, arachidi e pistacchi (60 g per ciascun tipo), e mescolare tutto insieme. Infine, si possono riempire dei pirottini con il composto e lasciarli freddare per alcune ore in frigorifero.
Un’usanza antica
Tritare la cipolla e rosolarla; tostare il riso e sfumare con il vino bianco. Aggiungere il fondo bianco e cuocere per circa 20 minuti. Tagliare la fesa in 18 cubotti, marinarli in olio, sale e poco origano poi grigliarli mantenendoli rosati all’interno. Appena cotto il risotto, mantecarlo con il parmigiano, porlo al centro del piatto, porvi sopra tre cubotti di fesa e ultimare con due fiori e un filo d’olio evo.
I Romani ritenevano che noci, nocciole, arachidi, mandorle - ma anche uvetta, fichi e datterifossero cibi benauguranti, quindi indispensabili per iniziare al meglio il nuovo anno.
Per informazioni: AREV I 0165.34510 I arev@arev.it I www.arev.it
Per proteggerne l’artigianalità, i due dolci sono protetti da un disciplinare che specifica gli ingredienti e la formulazione dell’impasto
Pandoro o panettone?
Il più classico dei dilemmi natalizi
QUESTIONE DI GUSTI
Mare o montagna, dolce o salato, tè al limone o alla pesca... pandoro o panettone? Ci sono pochi temi divisivi come l’annosa questione che contrappone i fan del panettone agli amanti del pandoro.
A Natale siamo tutti più buoni e le discussioni andrebbero evitate, è vero, ma quando si tratta di scegliere tra i due dolci più iconici della tradizione natalizia italiana lo scontro è inevitabile: una parte dei commensali si schiererà a favore del classico panettone, celebrandone la storicità e il valore aggiunto conferito dai canditi e dall’uvetta, mentre il resto della tavolata prenderà le difese del pandoro, elogiando la consistenza setosa della sua pasta e l’imprescindibile contributo dello zucchero a velo. Il risultato inevitabile è che si finisce per aprire entrambi i dolci e convincersi ulteriormente della bontà della propria scelta. Ma quali sono le principali differenze tra panettone e pan-
doro? Sulla base di quali caratteristiche affermiamo di preferire l’uno o l’altro? A contrapporre i due eterni rivali non è soltanto la forma - a cupola su base quella del panettone e conica con sezione a stella per il pandoro -, ma anche caratteristiche primarie in ambito gastronomico come il profumo e l’apporto calorico. Se il panettone sprigiona un aroma tipico di un prodotto lievitato a pasta acida, arricchito dalle note agrodolci del cedro candito e dell’uvetta, il pandoro diffonde nell’aria tutta la sua essenza burrosa, supportata da piacevoli note di vaniglia. Per quanto riguarda il valore nutrizionale, il panettone è la scelta consigliata per chi vuole tenere sotto controllo il quantitativo calorico. Nonostante le molteplici differenze, tuttavia, pandoro e panettone sono uniti dallo straordinario successo che li ha resi celebri a partire dagli anni Sessanta, tanto che tra il 1965 e il 1970 le vendite sono passate da 20mila a 40mila quintali.
I due dolci si sono affermati nello stesso periodo: tra il 1965 e il 1970 le vendite sono passate da 20mila a 40mila quintali
CURIOSITÀ
Il pandoro era una portata irrinunciabile nelle sfarzose cene di Natale di nobili e mercanti nel periodo d’oro della Repubblica di Venezia
Ogni piatto ha il suo “matrimonio” perfetto: dal tortellino in brodo fino al dolce, ogni variabile deve essere presa in considerazione
Ogni piatto ha il suo “matrimonio” perfetto: dal tortellino in brodo fino al dolce, ogni variabile deve essere presa in considerazione
Calici e bollicine
Una scelta da non trascurare
Calici e bollicine Una scelta da non trascurare
L’importanza delle portate principali è decisiva nella decisione del vino bianco o rosso da abbinare
L’importanza delle portate principali è decisiva nella decisione del vino bianco o rosso da abbinare
LA GUIDA
LA GUIDA
Il vino è uno dei grandi piaceri delle feste, il collante che rende le serate e i pranzi in compagnia ancora più piacevoli, tra una portata e qualche chiacchiera tra parenti e amici. Ma la scelta non può essere certamente affidata al caso: diventa di grande importanza selezionare il vino giusto in base alle pietanze che vengono servite in tavola.
Il vino è uno dei grandi piaceri delle feste, il collante che rende le serate e i pranzi in compagnia ancora più piacevoli, tra una portata e qualche chiacchiera tra parenti e amici. Ma la scelta non può essere certamente affidata al caso: diventa di grande importanza selezionare il vino giusto in base alle pietanze che vengono servite in tavola.
IL CONSIGLIO
IL CONSIGLIO
Gli amanti dei dolci a base di cioccolato, che si tratti di torte o del classico torrone, possono scegliere un Barolo oppure un Aleatico
Gli amanti dei dolci a base di cioccolato, che si tratti di torte o del classico torrone, possono scegliere un Barolo oppure un Aleatico
La cena del 24 dicembre, solitamente a base di pesce dall’antipasto al secondo, chiama inevitabilmente la scelta di un vino bianco: dal classico Vermentino alla Falanghina, quest’ultima perfetta in presenza di pesce cotto alla griglia o al sale. Molto apprezzati anche altri bianchi come il Fiano di Avellino, il Greco di Tufo e il Verdicchio. Se invece la scelta ricade su piatti a base di crostacei, è più indicato un vino aromatico come il Gewurztraminer, per le sue note di rosa e lavanda.
La cena del 24 dicembre, solitamente a base di pesce dall’antipasto al secondo, chiama inevitabilmente la scelta di un vino bianco: dal classico Vermentino alla Falanghina, quest’ultima perfetta in presenza di pesce cotto alla griglia o al sale. Molto apprezzati anche altri bianchi come il Fiano di Avellino, il Greco di Tufo e il Verdicchio. Se invece la scelta ricade su piatti a base di crostacei, è più indicato un vino aromatico come il Gewurztraminer, per le sue note di rosa e lavanda.
Dal pesce alla carne, la scelta cambia drasticamente. La regola primaria per sughi di carne e piatti a base di cacciagione è che il vino sia giovane e di gradazione media: dal Nebbiolo al Chianti, dal Nero d’Avola al Montepulciano d’Abruzzo. Se invece il menu presenta anche piatti a base di brodo, l’alternativa è doppia: un vino bianco fermo, una soluzione classica e intramontabile, oppure un Lambrusco, un vino tipico dell’Emilia, che viene scelto spesso per accompagnare i tortellini in brodo. Oltre al primo piatto, il Lambrusco risulta perfetto per sostenere anche la degustazione della carne utilizzata per il brodo, il bollito.
Dal pesce alla carne, la scelta cambia drasticamente. La regola primaria per sughi di carne e piatti a base di cacciagione è che il vino sia giovane e di gradazione media: dal Nebbiolo al Chianti, dal Nero d’Avola al Montepulciano d’Abruzzo. Se invece il menu presenta anche piatti a base di brodo, l’alternativa è doppia: un vino bianco fermo, una soluzione classica e intramontabile, oppure un Lambrusco, un vino tipico dell’Emilia, che viene scelto spesso per accompagnare i tortellini in brodo. Oltre al primo piatto, il Lambrusco risulta perfetto per sostenere anche la degustazione della carne utilizzata per il brodo, il bollito.
Fondamentale anche indovinare il vino giusto per i dolci natalizi. Il panettone e il pandoro si sposano a meraviglia con vini delicati e aromatici, come il Moscato d’Asti, mentre per torte a base di crema si consiglia il Malvasia.
Fondamentale anche indovinare il vino giusto per i dolci natalizi. Il panettone e il pandoro si sposano a meraviglia con vini delicati e aromatici, come il Moscato d’Asti, mentre per torte a base di crema si consiglia il Malvasia.
Curi�ità
Curi�ità
UN EQUIVOCO MOLTO DIFFUSO QUANDO SI PARLA DEL PROSECCO
UN EQUIVOCO MOLTO DIFFUSO QUANDO SI PARLA DEL PROSECCO
Quando si sente parlare di prosecco, si fa spesso confusione. Questa è la denominazione riservata a un vino a base di glera, che non è affatto un’alternativa allo spumante: il prosecco, infatti, esiste nelle tipologie tranquillo, frizzante e spumante. Si tratta del vino italiano più esportato all’estero.
Quando si sente parlare di prosecco, si fa spesso confusione. Questa è la denominazione riservata a un vino a base di glera, che non è affatto un’alternativa allo spumante: il prosecco, infatti, esiste nelle tipologie tranquillo, frizzante e spumante. Si tratta del vino italiano più esportato all’estero.
PER IL BRINDISI
PER IL BRINDISI
Il brindisi di Capodanno è un rito irrinunciabile, il modo scelto dalle famiglie di tutta Italia per salutare l’anno appena concluso e dare il benvenuto a quello iniziato. Oltre alle classiche lenticchie, accompagnate con cotechino, zampone o salsicce, bisogna scegliere con cura la bollicina giusta. Il prosecco è sempre uno dei più gettonati, ma sono molte le opzioni possibili. Bisogna ricordare che il brindisi di mezzanotte arriva al termine del cenone e, oltre all’assaggio
Il brindisi di Capodanno è un rito irrinunciabile, il modo scelto dalle famiglie di tutta Italia per salutare l’anno appena concluso e dare il benvenuto a quello iniziato. Oltre alle classiche lenticchie, accompagnate con cotechino, zampone o salsicce, bisogna scegliere con cura la bollicina giusta. Il prosecco è sempre uno dei più gettonati, ma sono molte le opzioni possibili. Bisogna ricordare che il brindisi di mezzanotte arriva al termine del cenone e, oltre all’assaggio
La scelta della bollicina migliore può essere anche legata ai dolci con cui accompagnare il brindisi: per questo motivo, rompere con le tradizioni è lecito
La scelta della bollicina migliore può essere anche legata ai dolci con cui accompagnare il brindisi: per questo motivo, rompere con le tradizioni è lecito
delle lenticchie, capita spesso che sia questa l’ora indicata per la degustazione dei dolci natalizi. Per questo motivo, è opportuno abbinare uno spumante semisecco a dei classici della tavola come panettone e pandoro, oppure un bianco aromatico. Se invece i dolci in tavola sono altri, si può valutare un bianco dolce aromatico. Per gli abbinamenti con dolci a base di frutta, un rosso aromatico e fruttato può dire la sua: non è la scelta più classica, ma il vino è un piacere soggettivo e può anche andare contro le tradizioni.
delle lenticchie, capita spesso che sia questa l’ora indicata per la degustazione dei dolci natalizi. Per questo motivo, è opportuno abbinare uno spumante semisecco a dei classici della tavola come panettone e pandoro, oppure un bianco aromatico. Se invece i dolci in tavola sono altri, si può valutare un bianco dolce aromatico. Per gli abbinamenti con dolci a base di frutta, un rosso aromatico e fruttato può dire la sua: non è la scelta più classica, ma il vino è un piacere soggettivo e può anche andare contro le tradizioni.
IL SUGGERIMENTO
IL SUGGERIMENTO
Soprattutto nelle serate con molti ospiti, cercare di assecondare
i gusti di tutti può essere difficile: perché non aprire bottiglie diverse in base alle richieste?
Soprattutto nelle serate con molti ospiti, cercare di assecondare i gusti di tutti può essere difficile: perché non aprire bottiglie diverse in base alle richieste?
Idee gol�e
Alberelli di Natale al cioccolato e riso soffiato
Bastano due soli ingredienti per dare vita a un dolce creativo, ideale da preparare insieme ai più piccoli: gli alberi di riso soffiato e cioccolato. Per prima cosa bisogna preparare dei coni con la carta forno e porli da parte. Tritare il cioccolato (fondente o al latte) e scioglierlo a bagnomaria o al microonde. Aggiungere quindi il riso soffiato e riempire i conetti. Una volta che il cioccolato si sarà solidificato, togliere delicatamente la carta forno, capovolgere gli alberelli e decorare con dello zucchero a velo. L'effetto
Le tradizionali brioches "a esse" di Santa Lucia
Morbide e profumate, le brioches di Santa Lucia sono tra i dolci tipici del periodo natalizio in molte zone d'Italia. Si tratta di brioches lievitate a forma di esse che vengono preparate, come dice il nome, il giorno di Santa Lucia, ovvero il 13 dicembre. Per realizzare questo gustoso dolce occorrono farina, latte, burro, lievito, zucchero, un uovo e del formaggio fresco spalmabile. Quest'ultimo contribuirà a rendere l'impasto molto soffice. Inoltre, per conferire alle brioches il loro tipico colore dorato e l'inconfondibile profumo, basterà aggiungere un pizzico di zafferano all'impasto.
Prelibat�ze in tavola con un
menù tutto lombardo
Gustosi piatti di carne grazie a ingredienti locali che sanno valorizzare la ricchezza del territorio
LE PORTATE
Uno degli aspetti più affascinanti del Natale nel Belpaese è che ogni regione declina questa festa secondo tradizioni locali. Ciò vale indubbiamente anche per il menu, che quindi risulta essere ricco delle portate più tipiche di una data area.
In particolare, tra le regioni che più presentano una tradizione culinaria ben radicata spicca la Lombardia. Qui l’attenzione è posta soprattutto al pranzo di Natale, a base di piatti di carne. Il menu tipico regionale prevede un antipasto realizzato con formaggi e salumi del territorio, accompagnati da una gustosa insalata russa. A seguire, i primi vedranno protagonista la pasta ripiena o, in alternativa, il risotto. Infine, come seconda portata è possibile scegliere tra cappone farcito e cotechino.
Uno s�i�o dolce a conclusione del pasto
IL CAPPONE
Il cappone è il secondo tipico delle tavole lombarde. Può essere preparato arrosto, ripieno e cotto al forno. L’idea creativa? Accompagnarlo con castagne e prugne
Il menù tradizionale lombardo prevede un primo piatto a base di pasta ripiena, come i tortelli di zucca. In alternativa, molto amato è anche il risotto allo zafferano
Il pranzo di Natale non può che concludersi con uno sfizioso dolce. Il più gettonato nella regione lombarda è di certo il panettone: ricco di sapore grazie a canditi e uvetta, è la prelibatezza ideale da condividere in famiglia
Il tour culinario tra Nord e Centro Italia
Le festività natalizie sono una vera e propria occasione di condivisione, in famiglia e con gli amici. E quale miglior modo per festeggiare se non con un ricco menu? Le regioni che compongono lo Stivale sono molte, e ciascuna ha una tradizione tutta sua. Ecco perché per assaporare al meglio le ricchezze tricolori conviene organizzare un vero e proprio tour culinario. Oltre alla Lombardia, piatti particolarmente saporiti possono essere gustati in Piemonte, Valle d’Aosta, Toscana e Liguria. Dagli antipasti ai dolci, infatti, ciascuna di queste regioni presenta portate capaci di valorizzare al Regione ricca di bellezze naturali e architettoniche, il Piemonte vanta una solida tradizione culinaria natalizia. Durante le festività invernali, infatti, si portano in tavola i piatti realizzati con le ricette tramandate di generazione in generazione. Al pranzo di Natale non potranno mancare come apertura l’insalata russa e il vitello tonnato. A questi seguirà il primo piatto
più iconico della cucina piemontese: gli agnolotti ripieni di carne. Infine, per dare risalto ai vini del territorio, come secondo piatto si propone il classico e saporito brasato al barolo. Le prelibatezze non mancano anche nella vicina Valle d’Aosta, che vede un antipasto rigorosamente a base di crostini con fontina valdostana. Quest’ultima sarà protagonista anche del primo piatto, l’immancabile zuppa alla Valpellinentze. E per concludere, sulle tavole più tradizionali comparirà la carbonade di manzo cotta nel vino rosso. Il tour prosegue in Liguria, dove il pranzo natalizio prende avvio direttamente con i primi piatti. Tra questi, i più diffusi sono i natalini in brodo, ma non mancano anche i ravioli di carne. Come seconda portata, invece, è d’obbligo la cima alla genovese, un
La Valle d’Aosta vanta un prodotto Dop inimitabile: la Fontina. Con questo formaggio si realizza un piatto tradizionale: la zuppa alla Valpellinetze
regioni MOLTI PIATTI DELLA TRADIZIONE NATALIZIA DEL NORD ITALIA PREVEDONO UN SECONDO A BASE DI CARNE, SPESSO ACCOMPAGNATO DA UN VINO DEL TERRITORIOFusilloni con carciofi, Mocetta e crema di Fontina Dop
PROCEDIMENTO
• 360 g di gran fusilli • 200 g di Fontina Dop • 3 carciofi • 1 limone • 100 g di Mocetta a fette • olio evo • 1 spicchio d’aglio • sale; pepe
Pulire i carciofi eliminando le foglie esterne più dure e le punte. Tagliarli a metà, privarli del fieno interno, tagliarli a fettine e immergerli in acqua acidulata con il succo di limone. Scolarli e asciugarli bene tamponandoli con carta da cucina. Buttare la pasta in abbondante acqua salata in ebollizione. Mentre cuoce grattugiare la Fontina Dop con una grattugia a fori larghi e farla ricadere in una grossa ciotola. Scaldare sei cucchiai di olio con lo spicchio d’aglio schiacciato in una larga padella antiaderente; dopo un minuto unire i carciofi e farli soffriggere per 6-8 minuti finché diventeranno dorati. Condirli con sale e pepe e toglierli dal fuoco. Tagliare la Mocetta a pezzettini e rosolarla per un paio di minuti in un’altra padella con due cucchiai di olio finché risulta croccante. Scolare la pasta al dente lasciandola leggermente umida e trasferirla nella ciotola con la Fontina Dop. Mescolare bene e aggiungerla nella padella coi carciofi. Fare mantecare la pasta sul fuoco fino a sciogliere la Fontina Dop, togliere la padella dal fuoco, guarnire con le briciole di mocetta e servire.
A spasso tra i mercatini
In tour lungo lo Stivale alla scoperta degli allestimenti a tema più scenografici
NELLA CITTÀ DI VERONA CASETTE IN LEGNO CHE SI ISPIRANO A NORIMBERGA
Verona, e in particolare piazza dei Signori, è la cornice dei mercatini caratterizzati da casette in legno ispirate al Christkindlmarkt di Norimberga. Gli espositori sono oltre cento.
BANCARELLE ARTIGIANALI SITUATE AI PIEDI DEL DUOMO DI BRESSANONE
Quello di Bressanone, in provincia di Bolzano, è uno dei mercatini più affascinanti d'Italia. Situato ai piedi del Duomo, propone ai visitatori un caleidoscopio di colori, profumi e sapori.
TAPPA A GUBBIO, SEDE DELL'ALBERO PIÙ GRANDE AL MONDO
Chi si reca a Gubbio, in provincia di Perugia, per ammirare l'albero di Natale più grande del mondo, non può che fare tappa anche ai mercatini in stile tirolese allestiti nel cuore della cittadina.
AD ERICE IL PRESEPE È COSTRUITO SULLA CAPOCCHIA DI UNO SPILLO
Ad Erice, a una manciata di chilometri da Trapani, i mercatini di Natale sono una tradizione collaudata. Anche i presepi sono una presenza fissa: qui ne esiste uno costruito sulla capocchia di uno spillo.