MissionFleet n 5 / 2016

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Anno XI • ottobre - novembre 2016

www.missionline.it

CON IL GLC, MERCEDES-BENZ LANCIA IL COUPÉ DA FLOTTE

Speciale Salone di Parigi

Prove di futuro (elettrico) Valore residuo

Tutti i segreti Director’s Cut

La Régie e la storia dell’auto in Francia



SOMMARIO

Ottobre-Novembre 2016 • numero 5

4

20

41

CrusCotto

MerCato nlt

eCommerce

Un mercato sempre con il vento in poppa

Leasys fa il pieno in Italia e rilancia sull’estero

Le gomme (e non solo)? Oggi si comprano sul web

di Salvatore Saladino

di Alberto Vita

di Arianna De Nittis

8 speCiale salone di parigi Shock elettrico al Mondial de l’Automobile di Maurizio Bertera

12 gruppo FCa L’intera gamma del gruppo Fca pronta per le flotte di Alberto Vita

14 proFessione Fleet Manager Novartis, Anima Green. Ma l’elettrico e l’ibrido... di Alberto Vita

18 Mondo VolVo Nasce Volvo Car Credit. Con Arval e Findomestic di Alberto Vita

24 direCtor’s Cut

44

La Régie Renault e la storia dell’auto in Francia

MFa - MissionFleet awards

di Alberto Vita

Svelati i vincitori ma... Il benvenuto a Seat

28 Valore residuo Valore residuo: cerchiamo di intenderci

a Cura della redazione

45

di Luca Amadio

l’analisi di MissionFleet

34

Jaguar XE - la berlina in stile britannico

soCial Media

Il Mercedes GLC Coupé alla conquista del mercato

Auto e social media: ecco i brand protagonisti in rete

di Maurizio Bertera

di Serena Piazzi

38

News

l’interVista doppia

l’editoriale

Le auto aziendali secondo Ballestriero e Cianca di Alberto Vita

40 Mobilità elettriCa Accordo Refeel ed Evway per una mobilità a 0 emission di Andrea Barbieri Carones

3

Informazione pubblicitaria europCar

17

toyota CH-r

23

OTTOBRE-NOVEMBRE 2016 | 1



2 Editoriale 5 16_Layout 1 25/10/16 08.45 Pagina 3

L’editoriale di Alberto Vita

ANTICIPATORI, PREMIATI E CONTENTI

E

d eccoci a Mfa-Mission Fleet Awards, l’unico evento del mondo flotte che premia tutta la filiera che gestisce le auto aziendali. E che ha visto una serie di interessantissimi progetti candidarsi al premio. Io lo so perché ho presieduto la giuria insieme a Paola Mighetto. Naturalmente conosco anche i nomi dei vincitori, che vi invito a scoprire andando su missionfleetawards.it o a rileggere il nostro report sulla serata su www.missionline.it. Perché ogni premio che si rispetti ha bisogno dei suoi segreti... Segreti su diversi temi della industry che su questo numero cerchiamo di svelare. A partire dal Valore residuo, questo sconosciuto per molti, ma non per il nostro super esperto sull’argomento Luca Amadio. Un’altra esperta, la nostra Serena Piazzi, ci porta nei meandri, fatti di Bit, dei social delle case automobilistiche. Con, anche qui, i brand tedeschi nelle prime posizioni dei principali social media. A partire naturalmente da Facebook. E parlando di web diamo il benvenuto a una new entry di MissionFleet, già anima storica di Mission, ovvero Arianna De Nittis che ci racconta come cresca il mercato automotive, soprattutto parlando di accessori e pneumatici, sul web e su eBay in particolare. Ma su questo numero dobbiamo dare un doppio benvenuto, perché, oltre ad Arianna, dal Salone di Parigi sbarca sulle nostre colonne anche Maurizio Bertera, da anni giornalista del settore che andrà anche a sostituire nelle nostre analisi la pietra miliare del giornalismo dell’auto Pierluigi Bonora che, ne sono sicuro, continuerà comunque ad aleggiare sulla nostra redazione. Buona

Pensione Pierluigi! Anche se conoscendoti sappiamo che continuerai a impegnarti nel settore. Da Parigi, oltre che il sempre più attuale tema della mobilità elettrica, ci siamo portati a casa anche un’intervista a Gianluca Italia, responsabile flotte del gruppo Fca che di elettrico almeno ad oggi non ne vuole sentire parlare. Così come è rimasto un po’ scottato dalle vetture ibride Gianluca Stufano Melone, Fleet Manager di Novartis, casa farmaceutica svizzera comunque molto attenta all’ambiente. Ma le case, e le società che creano servizi per questo mondo, continuare a sviluppare novità, come ci racconta anche il nostro Andrea Barbieri Carones con l’accordo tra ReFeel ed evway. Inoltre continuiamo a proporre la rubrica Director’s Cut, la storia dei brand automobilistici raccontata attraverso una prova auto, che piace sempre di più ai nostri lettori (almeno così ci dicono. Voi cosa ne pensate?), e lanciamo un’intervista doppia modello le iene. Ma senza esser troppo cattivi... Infine continuiamo le nostre interviste al mondo Nlt, con protagonista questa volta Leasys, leader del mercato in Italia per numero di auto di flotta gestite, e riportiamo importanti novità di mercato come la nascita di Volvo Car Credit, un altro tassello per le grande rinascita del brand svedese, ora in mano cinese, che da qualche anno anticipa le novità del mercato con continue innovazioni. Che poi è quello che cerchiamo di fare anche noi. Anche se (almeno per il momento) non guidiamo una Volvo... @chevida vita@newsteca.it OTTOBRE-NOVEMBRE 2016 | 3


3 Cruscotto 3 16_Layout 1 25/10/16 08.47 Pagina 4

MISSIONFLEET CRuSCOTTO

UN MERCATO SEMPRE CON IL VENTO IN POPPA Le immatricolazioni di auto nuove crescono in modo uniforme su tui i canali, grazie agli incentivi all’acquisto delle case e dei concessionari e al bonus fiscale del super-ammortamento

di Salvatore Saladino

A A tre quarti del cammino, il mercato dell’auto in Italia appare in ottima salute e si avvia a sfiorare gli 1,85 milioni di immatricolazioni nel 2016. Da gennaio a settembre sono state targate 1.434.663 automobili nuove, contro 1.221.056 dei primi

nove mesi del 2015 (+17,5%). A dimostrazione che il comparto va a gonfie vele, si può osservare che tutti i canali crescono in maniera equilibrata: i privati (che rappresentano il 62% delle immatricolazioni), sono cresciuti di oltre 16 punti percentuali; le “flotte vere” (cioè le immatricolazioni aziendali a clienti finali più i noleggi a lungo termine) del 17,7%; infine i “canali speciali” (vale a dire i noleggi a breve termine e le autoimmatricolazioni dei concessionari, delle case costruttrici nazionali e degli importatori) hanno fatto un balzo

in avanti del 21,4%. Un discreto innalzamento della fiducia nell’economia, unito alle forti pressioni commerciali delle Case (gli sconti non sono mai stati così efficaci nel passato, in assenza di incentivi statali) e alle opportunità offerte dagli operatori del credito al consumo, hanno fatto tornare i privati a frequentare i saloni delle concessionarie. Per gli acquisti aziendali, una discreta spinta è arrivata dal superammortamento, ovvero la possibilità, per tutto il 2016, di portare in deduzione il 140% di ciò che le aziende spendono in beni strumentali. Il

Mercato ItalIa Passenger cars (*) Settembre 2016

Settembre 2015

Diff. mese

Diff. mese %

YTD 2016

YTD 2015

Diff. cum.

Diff. cum. %

Privati

92.183

87.671

4.512

5,15%

867.508

745.038

122.470

16,44%

Private tramite Leasing

1.506

1.979

-473

-23,90%

19.319

17.866

1.453

8,13%

Totale privati

93.689

89.650

4.039

4,51%

886.827

762.904

123.923

16,24%

Società

10.397

7.873

2.524

32,06%

83.310

68.125

15.185

22,29%

Utilizzatori professionali ed enti (1)

163

383

-220

-57,44%

4.030

3.836

194

5,06%

Noleggio Lungo Termine Top (2)

13.647

11.115

2.532

22,78%

106.913

89.817

17.096

19,03%

Noleggio Lungo Termine Captive (3)

6.718

4.576

2.142

46,81%

64.518

58.547

5.971

10,20%

Noleggio Lungo Termine Altro

250

292

-42

-14,38%

4.080

3.007

1.073

35,68%

Totale flotte "vere"

31.175

24.239

6.936

28,62%

262.851

223.332

39.519

17,70%

Noleggio Breve Termine Top (4)

2.277

11,33%

1.285

992

77,20%

90.119

80.949

9.170

Noleggio Breve Termine Concessionarie 1.311

965

346

35,85%

10.407

9.232

1.175

12,73%

Noleggio Breve Termine Altro

1.997

414

1.583

382,37%

22.136

15.357

6.779

44,14%

Concessionarie

17.683

12.663

5.020

39,64%

114.282

95.923

18.359

19,14%

Costruttori

6.996

2.995

4.001

133,59%

37.293

24.495

12.798

52,25%

Importatori

1.098

1.183

-85

-7,19%

10.748

8.864

1.884

21,25%

Totale canali speciali

31.362

19.505

11.857

60,79%

284.985

234.820

50.165

21,36%

Totale Mercato Italia

156.226

133.394

22.832

17,12%

1.434.663

1.221.056

213.607

17,49%

(*) Elaborazioni Dataforce su fonte Ministero Infrastrutture e Trasporti e ACI (1) Taxi, noleggio con conducente, autoscuole, enti pubblici - (2) ALD, Arval, Athlon, Locauto, Car Server, GE Capital, Leaseplan, Sifa' - (3) Società di noleggio diretta emanazione della casa automobilistica: Alphabet (BMW), Leasys (Fiat), Mercedes-Benz, PSA, Renault/Nissan, Volkswagen - (4) Avis, Europcar, Hertz, Maggiore, Sixt

FONTE: DATAFORCE

4 | OTTOBRE-NOVEMBRE 2016


3 Cruscotto 3 16_Layout 1 25/10/16 08.47 Pagina 5

la classIfIca delle Marche PreferIte nelle "flotte vere" MISSIONFLEET CRuSCOTTO

Top 5 Marchi True Fleets (Proprietà/Noleggio) set 16

set 15

Differenza

Differenza %

gen-set 2016 gen-set 2015 Differenza Differenza %

FIAT

6.748

3.997

2.751

68,83%

49.506

43.365

6.141

14,16%

VW

2.322

1.859

463

24,91%

20.001

18.537

1.464

7,90%

AuDI

2.312

2.011

301

14,97%

19.838

16.045

3.793

23,64%

MERCEDES

2.148

1.935

213

11,01%

18.516

15.576

2.940

18,88%

BMW

2.540

1.914

626

32,71%

17.911

14.712

3.199

21,74%

Make & Model

31.175 24.239

6.936

28,62%

262.851

223.332

39.519

17,70%

True Fleets

provvedimento, contenuto nella Legge di Stabilità 2016, ha immesso ossigeno nelle vendite aziendali, anche se non soltanto nelle formule di acquisizione che si supponeva potessero avvantaggiarsi maggiormente, gli acquisti diretti e i leasing finanziari. La norma, infatti, prevede che il superammortamento sia relativo soltanto alla parte finanziaria e non alle spese di gestione (nel noleggio a lungo termine il canone comprende anche manutenzione e servizi). Invece, il noleggio a lungo termine ha confermato di essere una formula che piace sempre di più alle imprese, non soltanto quelle di grandi o medie dimensioni, ma anche a quelle con parchi auto di dimensioni più ridotte, agli artigiani, alle ditte individuali e ai liberi professioni (e inizia a coinvolgere anche i privati). La crescita delle vendite dirette, da gennaio a settembre, è stata del 22,3%, quella del noleggio a lungo termine del 16%: come si nota, i valori non sono affatto distanti. La graduatoria delle marche preferite nelle “flotte vere” vede sempre al comando Fiat, seguita da Volkswagen, Audi, Mercedes e BMW, con gli altri “generalisti” nelle posizioni di rincalzo. È interessante notare, però, che se si osserva la classifica relativa soltanto alle flotte in proprietà, i marchi “premium” mostrano nel 2016 una tendenza alla crescita formidabile: Mercedes è seconda assoluta dietro a Fiat, con un tasso di aumento delle immatricolazioni del 30,8% (Fiat cresce del 14,4%). Audi è terza, a breve distanza da Mercedes, anch’essa con un tasso di incremento notevole: 23,6%. La graduatoria del noleggio a lungo termine, invece, vede tre marchi generalisti sul podio: Fiat, Volkswagen e Ford. Quest’ultima

True Fleets Proprietà FIAT

1.304

1.109

195

17,58%

11.389

9.953

1.436

14,43%

MERCEDES

889

726

163

22,45%

8.650

6.614

2.036

30,78%

AuDI

811

710

101

14,23%

7.467

6.041

1.426

23,61%

VW

973

542

431

79,52%

6.983

5.411

1.572

29,05%

BMW

783

771

12

1,56%

6.655

5.838

817

13,99%

Make & Model

10.560 8.256

2.304

27,91%

87.340

71.961

15.379

21,37%

True Fleets Noleggio FIAT

5.444

2.888

2.556

88,50%

38.117

33.412

4.705

14,08%

VW

1.349

1.317

32

2,43%

13.018

13.126

-108

-0,82%

FORD

1.325

983

342

34,79%

12.983

9.229

3.754

40,68%

AuDI

1.501

1.301

200

15,37%

12.371

10.004

2.367

23,66%

BMW

1.757

1.143

614

53,72%

11.256

8.874

2.382

26,84%

Make & Model

20.615 15.983

4.632

28,98%

175.511

151.371

24.140

15,95%

la classIfIca deI ModellI PreferItI nelle “flotte vere” Top 5 Marchi True Fleets (Proprietà/Noleggio) set 16

set 15

Differenza

Differenza %

gen-set 2016 gen-set 2015 Differenza Differenza %

FIAT PANDA

2.761

1.305

1.456

111,57%

17.738

13.455

4.283

31,83%

FIAT 500L

1.059

808

251

31,06%

9.735

10.508

-773

-7,36%

FIAT 500X

852

650

202

31,08%

8.320

4.043

4.277

105,79%

FIAT 500

1.094

383

711

185,64%

6.966

5.932

1.034

17,43%

VW GOLF

619

714

-95

-13,31%

6.368

6.397

-29

-0,45%

Make & Model

31.175 24.239

6.936

28,62%

262.851

223.332

39.519

17,70%

True Fleets

True Fleets Proprietà FIAT PANDA

297

461

-164

-35,57%

3.351

3.128

223

7,13%

FIAT 500X

295

158

137

86,71%

2.341

1.201

1.140

94,92%

VW GOLF

266

256

10

3,91%

2.217

2.080

137

6,59%

JEEP RENEGADE

237

131

106

80,92%

2.080

970

1.110

114,43%

FIAT 500L

197

146

51

34,93%

1.903

2.090

-187

-8,95%

Make & Model

10.560 8.256

2.304

27,91%

87.340

71.961

15.379

21,37%

True Fleets Noleggio FIAT PANDA

2.464

844

1.620

191,94%

14.387

10.327

4.060

39,31%

FIAT 500L

862

662

200

30,21%

7.832

8.418

-586

-6,96%

FIAT 500

967

317

650

205,05%

6.028

5.254

774

14,73%

FIAT 500X

557

492

65

13,21%

5.979

2.842

3.137

110,38%

PEuGEOT 308

472

720

-248

-34,44%

4.837

4.704

133

2,83%

Make & Model

20.615 15.983

4.632

28,98%

175.511

151.371

24.140

15,95%

FONTE: DATAFORCE

ha fatto registrare nel 2016 un tasso di crescita superiore ai 40 punti percentuali. Nell’ambito dei modelli preferiti dalle flotte italiane, i modelli di FCA fanno registrare aumenti

molto consistenti per Fiat Panda (+31,8%) e 500 X (+ 106%). La graduatoria vede la Panda al primo posto, seguita dalla 500 L (che perde qualcosa rispetto ai primi 9 mesi del 2015), dalla 500 OTTOBRE-NOVEMBRE 2016 | 5


3 Cruscotto 3 16_Layout 1 25/10/16 08.47 Pagina 6

MISSIONFLEET CRuSCOTTO

2015 #

nlt - Passenger cars

1 LEASYS 2 ALD 3 ARVAL 4 LEASEPLAN 5 MERCEDES-BENZ 6 VOLKSWAGEN 7 ALPHABET 8 CAR SERVER 9 ATHLON 10 LOCAUTO 11 GE CAPITAL 12 RENAULT-NISSAN 13 PSA 14 SIFA TOTALE #

PrIMI nove MesI del 2016

regIstratIons

MarKet share

#

38.356 36.375 35.601 25.574 11.377 10.143 9.391 6.640 4.825 4.507 2.401 1.725 1.518 155 188.587

20,3% 19,3% 18,9% 13,6% 6,0% 5,4% 5,0% 3,5% 2,6% 2,4% 1,3% 0,9% 0,8% 0,1% 100,0%

1 LEASYS 2 ALD 3 ARVAL 4 LEASEPLAN 5 VOLKSWAGEN 6 MERCEDES-BENZ 7 LOCAUTO 8 ALPHABET 9 CAR SERVER 10 ATHLON 11 RENAULT-NISSAN 12 PSA 13 SIFA 14 GE CAPITAL TOTALE

MarKet share

#

nlt - veIcolI coMMercIalI regIstratIons

nlt - Passenger cars

regIstratIons

MarKet share

35.478 33.810 32.440 24.095 9.883 9.608 6.281 6.109 5.483 4.160 2.654 784 643 0 171.430

20,7% 19,7% 18,9% 14,1% 5,8% 5,6% 3,7% 3,6% 3,2% 2,4% 1,5% 0,5% 0,4% 0,0% 100,0%

nlt - veIcolI coMMercIalI regIstratIons

MarKet share

1 ARVAL 2 LEASYS 3 ALD 4 LEASEPLAN 5 CAR SERVER 6 ATHLON 7 RENAULT-NISSAN 8 MERCEDES-BENZ 9 ALPHABET 10 VOLKSWAGEN 11 PSA 12 GE CAPITAL 13 LOCAUTO 14 SIFA TOTALE

6.710 5.710 4.915 4.398 2.512 835 595 449 395 310 282 134 57 18 27.320

24,6% 20,9% 18,0% 16,1% 9,2% 3,1% 2,2% 1,6% 1,4% 1,1% 1,0% 0,5% 0,2% 0,1% 100,0%

1 ARVAL 2 LEASYS 3 ALD 4 LEASEPLAN 5 CAR SERVER 6 RENAULT-NISSAN 7 MERCEDES-BENZ 8 ATHLON 9 VOLKSWAGEN 10 SIFA 11 ALPHABET 12 PSA 13 LOCAUTO 14 GE CAPITAL TOTALE

10.591 9.765 4.472 3.319 1.675 536 403 354 339 335 229 109 43 0 32.170

32,9% 30,3% 13,9% 10,3% 5,2% 1,7% 1,3% 1,1% 1,1% 1,0% 0,7% 0,3% 0,1% 0,0% 100,0%

#

regIstratIons

MarKet share

#

regIstratIons

MarKet share

44.066 42.311 41.290 29.972 11.826 10.453 9.786 9.152 5.660 4.564 2.535 2.320 1.800 173 215.907

20,4% 19,6% 19,1% 13,9% 5,5% 4,8% 4,5% 4,2% 2,6% 2,1% 1,2% 1,1% 0,8% 0,1% 100,0%

1 LEASYS 2 ARVAL 3 ALD 4 LEASEPLAN 5 VOLKSWAGEN 6 MERCEDES-BENZ 7 CAR SERVER 8 ALPHABET 9 LOCAUTO 10 ATHLON 11 RENAULT-NISSAN 12 SIFA 13 PSA 14 GE CAPITAL TOTALE

45.243 43.031 38.282 27.415 10.222 10.011 7.158 6.339 6.324 4.513 3.190 979 893 0 203.600

22,2% 21,1% 18,8% 13,5% 5,0% 4,9% 3,5% 3,1% 3,1% 2,2% 1,6% 0,5% 0,4% 0,0% 100,0%

nlt - Pc+lcv

1 LEASYS 2 ARVAL 3 ALD 4 LEASEPLAN 5 MERCEDES-BENZ 6 VOLKSWAGEN 7 ALPHABET 8 CAR SERVER 9 ATHLON 10 LOCAUTO 11 GE CAPITAL 12 RENAULT-NISSAN 13 PSA 14 SIFA TOTALE

nlt - Pc+lcv

FONTE: DATAFORCE

X e dalla 500. Prima tra le straniere, la Volkswagen Golf. Notevole la sesta posizione della Jeep Renegade, che è addirittura quarta assoluta nelle flotte di proprietà. 6 | OTTOBRE-NOVEMBRE 2016

Nel noleggio a lungo termine si segnala una crescita maggiore per i cosiddetti “NLT Top”, cioè gli operatori generalisti (quindi che non fanno riferimento ad alcuna Casa automobilistica: sono ALD

Automotive, Arval, Athlon, Locauto, Car Server, LeasePlan e Sifà): +19%. Più contenuto l’aumento dei contratti di noleggio delle società captive (Alphabet, Leasys, Mercedes-Benz, Psa, Renault-Nissan e Volkswagen Leasing): +10,2%. Scorrendo la graduatoria relativa alle sole “passenger cars” delle società di noleggio preferite dalle aziende italiane, anche nel 2016 Leasys conquista la leadership, con 35.478 immatricolazioni da gennaio a settembre, mentre la seconda posizione è appannaggio di ALD Automotive (33.810 unità), seguita da Arval (32.440) e LeasePlan (24.095). I quattro maggiori player del mercato cubano assieme quasi i ¾ del mercato del noleggio a lungo termine. Differente, invece, è la classifica cumulativa di vetture e veicoli commerciali leggeri: Leasys è sempre prima (con 45.243 unità immatricolate), ma insidiata da vicino da Arval (43.031), mentre ALD Automotive occupa il gradino più basso del podio a distanza di circa 5.000 targhe (le sue immatricolazioni 2016 sono state, fino a settembre compreso, 38.282). Nelle posizioni di rincalzo, Volkswagen Leasing e MercedesBenz hanno rispettivamente una quota di mercato del 5,8 e del 5,6% (tra le Passenger Cars), il che significa, in termini di valori assoluti, sole 275 vetture in più per la società di noleggio del colosso di Wolfsburg. Settima, ottava e nona piazza sono appannaggio di Locauto, Alphabet (la captive di BMW) e Car Server. Considerando anche i veicoli commerciali, le tre posizioni diventano Car Server, Alphabet e Locauto. Decima è Athlon Car Lease, appena passata dal mondo finanziario (Rabobank) a quello Captive (Mercedes-Benz).



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SHOCK ELETTRICO

AL MONDIAL DE L’AUTOMOBILE Dopo il dominio dei diesel due anni fa, dalla capitale francese arrivano una ridda di auto e veicoli elerici e ibridi. E tante possibilità di personalizzazione. Qui di seguito una selezione di novità scelte dal nostro nuovo inviato

di Maurizio Bertera

I In due anni è cambiato molto: nell’edizione 2014 del Salone di Parigi, dagli stand dei principali costruttori mondiali, si levava un coro praticamente unanime: “i motori a gasolio di ultima generazione sono la risposta alle sfide ambientali e di mobilità”. E giù modelli su modelli, sottolineando che il limite massimo di emissioni sarebbe sceso a livelli record, per la gioia degli ambientalisti. Sarà stato (sicuramente) il cataclisma del “dieselgate” o sarà che sempre di

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più c’è la tendenza a tenere lontane le auto “normali” dalle città, ecco che l’importante rassegna europea sull’auto è stata impostata sui veicoli verdi, ovvero ibridi e soprattutto elettrici. Kia ha annunciato persino che dal 2018 non venderà più auto a gasolio. Abbiamo visto nuove idee sul tema di ogni dimensione, per tutti i gusti e tutte le tasche. Basta pensare ai marchi del lusso tedesco, quelli che non si sono mai fatti problemi di grandi motorizzazioni e consumi: Mercedes ha portato un crossover a batteria, Audi e BMW due concept (rispettivamente un suv e una sportiva). Ma anche il mainstream si fa sotto, ad esempio, vedi la Opel Ampera-e, versione europea della Chevrolet Bolt EV, o Volkswagen, con un

prototipo elettrico che a Wolfsburg promettono “rivoluzionario come lo fu il Maggiolino settant’anni fa”. Denominatore comune: superare l’ansia da autonomia, che rimane uno dei grossi limiti alla diffusione delle auto a batteria. E poi ci sono le ibride già pronte, capitanate naturalmente dalla capostipite Toyota, la Prius, ma anche la Auris o la Rav, alle top car come la Porsche Panamera o alle concept come la Lexus UX. In tutto questo movimento, spicca la mancanza di FCA: è risaputo che non credono all’ibrido o all’elettrico. Scelte legittime, ma forse rischiose. Per non pensarci, bastava ammirare la Ferrari Aperta con il suo V12 da 800 CV, abbinato a un’unità elettrica da 163 CV. Supera i 350 km/h e verrà costruita in 209 esemplari. Tutti già prenotati.


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ALFA ROMEO GIULIA VELOCE

Tra le poche novità italiche al Salone c’è stata la nuova segmento D del Biscione che ha preso la denominazione “Veloce”, nata nel 1956 con la Giulietta e che da allora identifica le versioni più sportive e distintive del Biscione. Disponibile in abbinamento ai due nuovi propulsori costruiti in alluminio – il 2.0 Turbo benzina da 280 CV e il 2.2 Diesel da 210 CV – a loro volta accoppiati a un cambio automatico 8 rapporti ed all’inedita trazione integrale Q4 studiata per dare il massimo in prestazioni, efficienza e sicurezza. Anche la Veloce è proposta con l’allestimento Business AE, studiato dalla Casa per le aziende.

DS COMMANDE SPECIALE

La nuova vita di DS – quale terzo marchio PSA – ha portato al ritorno della personalizzazione senza limiti. L’iniziativa si chiama Commande Spèciale – che si ispira alle auto “preparate” per i Vip del passato – e ha avuto come première al Salone dove nello stand della Casa, faceva bella mostra una DS 5, frutto dei desideri di una signora – Madame L., così è stata indicata dalla Casa francese – che ha reso ancora più “chic” l’ammiraglia del brand, con tocchi di classe all’esterno e nell’abitacolo. Per la cronaca, l’atelier, dove lavorano insieme designer e artigiani, sta già “creando” anche su DS 3 e DS 4.

NISSAN MICRA

C’era una volta la Micra, rotondetta e molto amata dalle signore. Ora è una macchina diversa, “muscolare” il giusto e all’avanguardia nel segmento B: la quinta generazione – che arriverà in Italia nel prossimo marzo – è più larga e più bassa ma offre un abitacolo tra i più spaziosi del segmento B. La gamma dei motori include il 3 cilindri da un litro con 73 CV e il turbo 900 cc con 90 CV entrambi a benzina. In arrivo l’1.5 td da 90 CV. Altri due aspetti importanti di Micra: la possibilità di personalizzazione (ci sono 150 combinazioni diverse tra carrozzeria e rivestimenti) e l’ultimo Safety Shield, garanzia di sicurezza.

SUZUKI IGNIS

È nuova da cima a fondo, anche se ha la denominazione di un vecchio modello. Questo amplia lo schieramento delle citycar che vogliono giocare a fare le crossover, ispirandosi alla best-seller Panda 4x4. La Ignis approda in Europa nella versione spinta da un 1,2 litri a iniezione diretta di benzina, abbinabile sia a un cambio manuale a 5 marce sia a una trasmissione elettroattuata con analogo numero di rapporti, integrato dall’Shvs, l’affidabile sistema ibrido di famiglia. L’aspetto “muscoloso” ben si abbina all’atmosfera dell’abitacolo che è minimalista e, nel contempo, hi-tech.

CITROËN C3

La nuova C3 ha equilibrio e “fluidità” nelle linee, esaltate da una gamma di colorazioni molto intense. L’abitacolo – spazioso, con eccellenti sedili e tanti vani – è realizzato con materiali che la Casa definisce “casual-chic”. L’offerta dei motori comprende i benzina a 3 cilindri di 1000 cc da 68 CV e 1200 cc da 82 o 110 CV più i due turbodiesel da 1600 cc con 75 e 100 CV di potenza. Nel corredo tecnologico al top per il segmento, l’arma in più è ovviamente la ConnectedCAM Citroën™, vera e propria telecamera integrata nel retrovisore interno, studiata per seguire quello che si vede all’esterno dell’auto. OTTOBRE-NOVEMBRE 2016 | 9


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HONDA CIVIC

La due volumi più famosa della Casa giapponese si è mostrata a Parigi nella variante a cinque porte che non perde nulla in sportività, anzi grazie a un gioco azzeccato di sbalzi e linee, ha assunto uno stile più aggressivo rispetto al passato. E il concept della Type R che vedremo nel 2017 fa capire che Honda vuole essere sempre più “corsaiola”. Per la decime generazione della Civic, non a caso, si è scelta la serie Vtec Turbo: accanto al 4 cilindri 1.5 da 182 CV, debutta il 3 cilindri da 129 CV. Ancora più sofisticato il Connect 2, sistema di infotainment che si avvale del display centrale da 7”.

PEUGEOT 3008

La nuova Peugeot per il segmento C mostra grande personalità e cambia il look: vedi il nuovo frontale, il cofano motore più articolato nelle linee e il sottile montante posteriore. Dentro è un salotto. Ha una gamma molto articolata – con 24 versioni – dove i sei allestimenti (Access, Active, Business, Allure, GT Line e GT) incontrano le varie motorizzazioni: i THP benzina 1.2 da 130 CV e 1.6 da 165 CV nonché i Blue Hdi da 120, 150 e 180 CV. La dotazione è importante e prevede tra l’altro il dispositivo di mantenimento carreggiata, il Cruise Control adattivo e il rilevatore di stanchezza del conducente.

KIA RIO

Ha cambiato aspetto più dentro che fuori, come si vede dalla plancia con un layout differente, dove comandi e infotainment sono gestiti dal display a sbalzo. La Rio ora ha un’aria più seria, è più curata nei rivestimenti e nell’ergonomia. Un’utilitaria – come si diceva una volta – che ha aumentato maneggevolezza e affidabilità. Ampia la gamma dei propulsori, a partire dal tre cilindri turbo benzina da 1 litro, con 100 e 120 CV. Poi c’è il turbodiesel 1.4 litri, con 70 o 90 CV. E ancora i due benzina aspirati, da 1.2 e 1.4 litri, rispettivamente con 85 e 90 CV. In vendita nel primo quadrimestre 2017.

LAND ROVER DISCOVERY

Era una delle vetture più attese e non ha deluso: basata sull’architettura della Range Rover, la Nuova Discovery è anch’essa interamente realizzata in alluminio e integra nuove soluzioni agli stilemi inconfondibili di famiglia. Commercializzata dalla prossima primavera, sarà offerta in versioni spinte dai turbodiesel Ingenium 4 cilindri (2 litri da 180 e 240 CV) oltre che dal 6 cilindri 3 litri td con 249 CV e dal benzina V6 3 litri (sovralimentato da un compressore volumetrico) con 340 CV. In gran parte saranno equipaggiate con il cambio automatico a 8 marce. Un modello funzionale e hi-tech.

RENAULT KOLEOS

Il “suvone” della Casa francese sta puntando decisamente alla fascia premium, forte di uno stile imponente e di una grande abitabilità, compreso un vano bagagli da 542 litri in configurazione base che diventano 1690 litri con i sedili abbattuti. Le motorizzazioni TCe turbo benzina e dCi turbodiesel sono quelle note, così come i cambi manuali e automatici. Alla trazione ci pensa un sistema integrale “intelligente” quale l’All Mode 4x4-i. Tra le versioni, la più ricca è come sempre la Initiale Paris, quella che esibisce i cerchi da 19 pollici diamantati. Per gli interni il tocco della selleria in pelle Nappa pieno fiore. 10 | OTTOBRE-NOVEMBRE 2016



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MISSIONFLEET gruppo fca

L’INTERA GAMMA DEL GRUPPO FCA

PRONTA PER LE FLOTTE

Con Giulia e Tipo si completa l’offerta che il gruppo guidato da Marchionne propone al mondo aziendale. Con diversi modelli e motorizzazioni tra cui però non c’è l’elerico e/o l’ibrido. Per le floe green il focus della Casa è sempre il metano

di Alberto Vita

B Barra a dritta sulle flotte per il mondo Fca. Grazie anche all’arrivo in gamma di due modelli che permettono al gruppo di completare la propria offerta in quei segmenti molto

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richiesti dalle flotte aziendali, ovvero Tipo e Giulia: “in soli tre mesi siamo riusciti a far sì che ben 300 medio-grandi aziende italiane, su 400 che stimiamo siano in Italia, hanno inserito la Giulia nelle loro car policy. Ora attendiamo quando ci saranno le scelte dei driver, dai quali stiamo però già ricevendo degli ordini, che sono soprattutto per la 180 CV, malgrado abbiamo in portafoglio anche la 150 CV. E siamo certi che riusciremo a piazzare anche la quattro ruote motrici, con motorizzazioni

ancora più importanti” dice il Managing Director Italy ed EMEA Fleet & Business sales Director di Fca Group Gianluca Italia presentandosi alla stampa specializzata di settore al Salone dell’auto di Parigi. Italia, come di consueto per la Casa del Lingotto non comunica dati di vendita ma sottolinea come i driver cerchino ancora potenza e appeal. E non soluzioni ecologiche o presunte tali e auto “tranquille”. Insomma l’identikit della Giulia. Il manager aggiunge inoltre che “a noi nessuno ci chiede le elettriche e neppure le ibride. Continuiamo però a offrire un’ottima gamma a metano per quanto riguarda le flotte green”. Affermazioni alle quali più di uno dei Fleet manager da noi interpellati non sarebbe molto d’accordo ma che, visto anche i dati di vendita delle elettriche, e in misura minore delle ibride, in Italia, danno certamente ragione alle scelte del Gruppo. E a tutti quei fleet manager che, spinti dai loro driver, inseriscono in car list auto con buoni TCO ma anche di design e con potenze importanti. Per chi invece semplicemente non può, ecco la seconda grande novità del Gruppo, ovvero la


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MISSIONFLEET gruppo fca

Tipo, con tante vendite nei privati “nelle versioni Berlina e Hatchback soprattutto, mentre per le flotte riscuote un grandissimo successo la Station wagon. Con queste auto abbiamo ulteriormente completato la nostra gamma per le flotte, e copriamo ormai l’80 per cento dell’industry, quando solo pochi anni fa eravamo al 50” spiega Italia. Che snocciola la propria offerta: “Ora abbiamo un’auto per il segmento C che prima coprivamo con le ottime performance della 500 X e L. Con la Giulia abbiamo la vettura che può fare concorrenza nelle flotte alle tedesche. Ed è una cosa che ci hanno chiesto gli stessi Fleet manager. E se poi le aziende vogliono ancora di più ci presentiamo anche con il Brand Maserati, che ad oggi ha una sua distribuzione. E vedrete quando nel 2017 arriverà anche lo Stelvio della Casa del Biscione...”. Stelvio che va a completare un’offerta di Suv e Crossover sempre più forte nel Gruppo, che va dalle piccole 500 “maggiorate” e arriva al Levante; “una proposta che copre tutti i livelli della tipologia di auto più venduta sul mercato e che ora è stata anche sdoganata dalle car policy. E dove entrerà anche lo Stelvio che, vedrete, avrà dei motori diesel, i preferiti dalle flotte, con ottime emissioni” afferma Italia. Insomma, come ha voluto più volte sottolineare Italia il gruppo punta forte sulle flotte, grazie ai tanti, e performanti in tutti i sensi, nuovi modelli. Ma anche con il piglio di questo manager, che porta un cognome che è di buon auspicio per la bandiera del Made in Italy nel mondo automotive...

altavilla: “il noleggio per la crescita del gruppo” Un mercato frizzante, soprattutto per il gruppo Fca, che a settembre cresce il doppio del mercato, a più 14,2%, tra cui un più 39% per Alfa Romeo, un più 21% per Jeep, un più 14,7% per Lancia e un più 10,8% per Fiat. E che, anche per la casa del Lingotto, vede “uno spostamento verso un mix di canali più aggressivo” come ha detto alfredo altavilla, chief operating officer di Fca nella zona Emea, con il mondo del noleggio, anche ai privati, sempre più importante: è ancora presto per parlare di inversione di tendenza. È un cambiamento che interessa tutti i principali mercati europei, l’Inghilterra in modo più rilevante ma anche Italia, Francia e Germania. Magari è solo un fatto temporaneo” ha aggiunto il manager che parla di “obiettivi annuali per Giulia già superati a settembre, con un’ottima accoglienza anche fuori Italia. Una speranza che avevamo anche se sapevamo delle difficoltà di imporsi in mercati dove la concorrenza è sempre molto forte, come in Germania. Stiamo conquistando terreno sui marchi Premium stranieri. Il 40% di coloro che comprano la Giulia è un vecchio alfista, il 60% arriva, invece, da altri marchi ”. Giulia che da Cassino stanno arrivando in tutta l’area Emea nonché negli States. Dove verrà battezzato il nuovo Stelvio, “sul mercato più grande al mondo per Suv e Crossover” sottolinea Altavilla. E anche la Tipo “sta funzionando bene in tutte le versioni. La fabbrica in Turchia funziona a pieno regime, va molto bene” ha commentato Altavilla, non chiudendo a una nuova generazione della Punto, “ma solo se sarà sostenibile”. Così come dovranno essere sostenibili i Saloni del futuro, “dove si vedono sempre di più concept e auto che si guideranno, forse, tra cinque anni. Qui a Parigi ad esempio su 200 novità 195 si venderanno tra cinque anni o più. Noi semplicemente proponiamo auto che si trovano, o si troveranno a breve, nei concessionari e sulle strade”. Intanto ad Altavilla piace il “salone di casa”, quello del Valentino e, almeno per quest’anno, ha dato fiducia al ritorno del MotorShow di Bologna.

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MISSIONFLEET professione fleet manager

NOVARTIS, ANIMA GREEN.

MA L’ELETTRICO E L’IBRIDO... Car policy e Car list piuosto deagliate e un Capitolato molto esigente per l’azienda farmaceutica svizzera che riduce l’impao della sua floa con il downsizing dei motori e con un no deciso ai Suv. Ma per l’elerico pensa solo al Car Pooling, dopo un test negativo

di Alberto Vita

D Dalla multinazionale della farmaceutica svizzera Novartis una grande attenzione all’ambiente per la gestione della flotta di auto aziendali. Con una Car Policy e una Car List molto dettagliate e un Capitolato ben preciso ed “esigente” come dice a noi di MissionFleet il Fleet manager & Fleet buyer di Novartis Italia Gianluca Stufano Melone, che ci racconta anche le complessità di integrare tutte le Car policy delle società del Gruppo, un tentativo di unificare centralmente il più possibile la strutturazione delle Car policy stesse e di un test sull’ibrido che “non ha risposto pienamente alle aspettative”. Il Gruppo Novartis nasce infatti nel 1996 dalla fusione di Ciba e Sandoz, storiche aziende chimiche farmaceutiche di Basilea, e del gruppo fanno parte Novartis Farma SpA, Alcon Italia SpA, Sandoz SpA e Sandoz Industrial Products

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SpA: “L’ufficio procurement è ormai perfettamente integrato per tutte le Business Unit ma non abbiamo ancora una totale uniformità di Car Policy tra le società del Gruppo, anche se portiamo avanti un progetto di continuo allineamento. È un processo complesso armonizzare regolamenti che derivano da esperienze aziendali diverse e, per alcune figure professionali, da accordi sindacali specifici” spiega Stufano Melone che aggiunge come “le nostre Policy sono eminentemente locali. A livello internazionale, per ora, ci vengono date delle linee guida sulle case automobilistiche con cui operare, principalmente per fare massa critica e concentrare

le immatricolazioni su pochi brand. Inoltre, per ragioni ambientali e di consumi, un’altra regola applicata è quella di non inserire nelle nostre Car List nessun tipo di Suv e auto a trazione integrale, queste ultime presenti solo in casi molto limitati. Infine” spiega ancora il manager dell’azienda “La negoziazione coi fornitori di noleggio e di carburante è sempre stata locale ma, ultimamente, le linee guida internazionali sono sempre più presenti su questo fronte e si inizia a parlare di un’unica Car policy internazionale. È una bella sfida... vedremo”. Spinta da uno spirito ambientalista e di curiosità


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MISSIONFLEET professione fleet manager

Novartis Italia ha poi deciso una sperimentazione sull’ibrido elettrico-diesel; “ma non è stata un successo. Anzi” commenta deciso Stufano Melone, “il TCO (Total Cost of Ownership, ndr) è addirittura salito perché i driver che hanno scelto questa novità, seppur spinti da un’anima green, avevano percorrenze elevate soprattutto fuori città, facendo venire meno il vantaggio dell’elettrico, che dà il suo meglio nelle zone urbane”. Malgrado questo test che non ha soddisfatto l’azienda svizzera, Novartis Italia pensa di lanciare una tipologia di Pool Car elettrica, anche se impatterà su una popolazione ridottissima; “la rete italiana non è pronta per questo. Perciò cerchiamo una soluzione che ci calzi a pennello, in quanto abbiamo una sede principale non immediatamente in città (a Origgio, provincia di

Varese, ndr) ma non lontano da Milano, a circa 20 chilometri, facilmente raggiungibile da una flotta spinta solo dall’elettrico che non causi ansia da autonomia”. Ma, elettrico o ibrido a parte, la flotta è interamente diesel, anche se “cerchiamo comunque di essere sempre più green e lo facciamo incentivando la scelta, da parte dei driver, di auto con cilindrata più bassa, anche con iniziative che rendono tali modelli più appetibili facendo il pieno di optional”. Una flotta piuttosto ampia, con una grande percentuale di chi ha in utilizzo un veicolo aziendale rispetto alla popolazione lavorativa della società; sono infatti 1400 i veicoli della flotta, sui 2500 lavoratori di Novartis in Italia: “Sono tutte auto aziendali assegnate ad uso promiscuo; sia quelle per la

La forte presenza di novartis in itaLia I prodotti Novartis sono disponibili in oltre 180 Paesi del mondo. Le società del Gruppo Novartis contano circa 119 mila collaboratori. La prima sede si trova a Basilea, in Svizzera. In Italia, Novartis ha una solida e radicata presenza e conta oltre 2.500 dipendenti, 600 dei quali impegnati nelle attività produttive. Oltre alla sede di Origgio (VA), nei pressi di Milano, i maggiori insediamenti del gruppo in Italia si trovano a Torre Annunziata (NA) e Rovereto (TN).

Field Force, per il Middle Management, per i Dirigenti e per il Top Management, fasce distinte dalla nostra Car policy ” spiega Stufano Melone, che prosegue: “per ciascuna fascia è indicata una lista chiusa dei nostri brand preferenziali, con il dettaglio della motorizzazione e

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della versione scelta che formano la Car list. Ma nella Policy vi sono anche ben esemplificate le modalità di condizioni/utilizzo dell’auto, le regole da rispettare nell’uso privato e lavorativo e alcuni processi interni come, ad esempio, quello per ordinare e ritirare l’auto stessa”. Una flotta che non prevede alcun veicolo commerciale e tantomeno moto, tutta a Noleggio a lungo termine: “Lavoriamo principalmente con quattro noleggiatori. Per scelta non siamo mai stati in monofornitura. Effettuiamo annualmente gare di negoziazione per il fabbisogno di autovetture a noleggio, con modalità molto impegnative, che

si basano su un Capitolato molto esigente. L’insieme di elementi quantitativi e qualitativi si fonde in una quotazione iniziale che viene negoziata in diverse fasi fino ad arrivare all’aggiudicazione dei lotti attraverso gare su piattaforme online, con aste semplici o più articolate. Per contratti che, in media, sono di 45 mesi” commenta Stufano Melone, che spiega come Novartis abbia in atto anche una collaborazione per la gestione della flotta “con TKT, la società di Fleet management del gruppo Uvet”. Una flotta sicuramente di alto livello, che l’azienda “cura” in modo particolare inserendo sulle auto aziendali i più moderni sistemi di sicurezza, anche se

sCHeda azienda aZienDa: Gruppo Novartis (Novartis Farma SpA, Alcon Italia SpA, Sandoz SpA) storia: nasce nel 1996 dalla fusione di CIBA e SANDOZ, storiche aziende chimichefarmaceutiche di Basilea settore: chimico-farmaceutico fattUrato 2015: Nel 2015, le attività del Gruppo hanno registrato un fatturato di 49,4 miliardi di dollari, mentre circa 8,9 miliardi di dollari (8,7 miliardi di dollari escluse le svalutazioni e gli ammortamenti) sono stati investiti in Ricerca & Sviluppo. DipenDenti: Le società del Gruppo Novartis contano circa 119.000 collaboratori. proDotti: 50 sono quelli commercializzati in oltre 180 Paesi del mondo, che riguardano diverse aree terapeutiche, come quella cardio-metabolica, l’oftalmologia, l’apparato respiratorio, le neuroscienze, l’immunologia e la dermatologia, l’oncologia o la terapia genica e cellulare. seDi italia: Origgio (VA), Torre Annunziata (NA) e Rovereto (TN). DipenDenti: 119 mila collaboratori Mondo, 2500 Italia Dimensioni flotta: 1370 assegnate: 1360 aUto in pool: 10 fleet manager & fleet BUYer: Gianluca Stufano Melone 16 | OTTOBRE-NOVEMBRE 2016

Stufano Melone auspica “una telematica presente e costante su tutti i veicoli. Un sogno per tutti noi Fleet manager, anche se per arrivare a questo livello ci vorrebbe una mano dello Stato per imporre l’installazione di dispositivi elettronici su tutti i mezzi di trasporto sia pubblici e che privati. Una scelta che ci semplificherebbe la vita. Invece di complicarcela com’è stato con l’Articolo 94 del Codice della Strada (obbligo di aggiornare l’Archivio Nazionale dei Veicoli del Ministero delle Infrastrutture riguardo le generalità della persona fisica o giuridica a cui viene noleggiato il veicolo, ndr) e lo sconto potenziale sulle contravvenzioni (che permette di ridurre le multe del 30% se pagate entro 5 giorni dalla notifica, ndr) che è sicuramente positiva per i driver ma che ci crea qualche problema soprattutto nella gestione di flotte come la nostra”. Un settore, quello del Fleet management e del noleggio, sempre più in crescita che sta interessando anche la sfera del privato, “che si sta accorgendo della comodità di un noleggio anziché dell’acquisto. L’auto non è ovviamente un investimento per il privato, ma deve essere vissuto come un servizio facilmente fruibile, funzionante e sicuro. E questo è un messaggio sempre più forte soprattutto a partire dai giovani. Perciò prevedo un aumento del noleggio per clienti privati ma anche un’espansione sempre più dei modelli di Car Sharing cittadino. E, laddove è possibile, anche un’impennata dei Car Sharing aziendali”. Con dei Fleet manager a gestire anche queste nuove flotte. Un assist da Stufano Melone ai suoi colleghi. E, naturalmente, a se stesso.


7 IP Europcar (2)_Layout 1 25/10/16 09.02 Pagina 17

EuROpcaR

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

EUROPCAR, LE AUTO USATE EX NOLEGGIO IN VENDITA OTTOBRE NOVEMBRE

SU UN PORTALE DEDICATO Su 2ndmove.it, dealer, aziende e privati possono acquistare vetture usate controllate e revisionate provenienti dalla flotta rent a car

Un portale per commercializzare le auto provenienti dal noleggio, che si affianchi a una rete che sul territorio italiano è già forte di 5 centri vendita per i dealer e di 4 per il B2C. Ecco quanto messo in campo da Europcar, che con il sito www.2ndmove.it, rende possibile l’acquisto di vetture sì usate, ma con una vita breve alle spalle (in media 10-14 mesi), con pochi chilometri percorsi e soprattutto sempre costantemente controllate e revisionate, a garanzia della qualità e del buono stato del prodotto. A proposito della qualità: non sono soltanto i meccanici Europcar ad aver verificato puntualmente lo stato dell’auto proveniente dal noleggio quanto anche quelli di Dekra, che oltre a essere il primo network

italiano di centri di revisione è anche una delle principali organizzazioni a livello mondiale specializzata nei servizi professionali e di consulenza per il settore dell’automotive. Il sito è rivolto sia alla clientela privata, alla ricerca di un’auto per uso personale, sia alle aziende, alla ricerca di un modo conveniente e al tempo stesso affidabile per rinnovare una parte del proprio parco auto, sia ai dealer, che attraverso questo canale possono svolgere un interessante servizio di intermediazione verso i propri clienti. Per questi ultimi, è previsto uno spazio dedicato che inizia con la registrazione e continua con la visualizzazione degli stock di auto Europcar disponibili in quel momento (il sito è attivo 24 ore su 24, 7 giorni alla settimana), con la possibilità di opzionarle se di loro interesse e, al tempo stesso, di beneficiare delle eventuali proposte commerciali attive al momento dell’acquisto. Per quanto riguarda le aziende, queste possono stipulare accordi privilegiati con Europcar e dare la possibilità ai propri dipendenti di offrire prezzi vantaggiosi sull’acquisto delle vetture ex noleggio. “Sul sito 2ndmove ci sono circa un migliaio di auto in territorio italiano a disposizione degli acquirenti, siano essi dealer, privati o aziende” ha detto Gaetano Fania, head of remarketing di Europcar. “A queste se ne aggiungono altre 1.500 presenti nei centri Europcar all’estero. Da quando abbiamo implementato questo servizio – a

gennaio 2015 – gli utenti registrati cono circa 400. E sono tutti molto interessati all’acquisto, visto che i dati mostrano che l’82% di coloro che visitano il sito ritornano presumibilmente per procedere o all’acquisto o per lo meno a una richiesta di quotazione”. L’accesso al portale è suddiviso in 4 canali diversi: uno per i dipendenti Europcar, per quelli italiani, è

previsto oltre ad un considerevole sconto, anche l'omaggio del passaggio di proprietà; uno per i dealer, salonisti e commercianti di auto; uno ai partner Europcar, come le officine autorizzate o le aziende convenzionate nella parte rent, ed infine un accesso per i clienti privati... Come detto, tale sito si affianca ai centri vendita Europcar presenti in Italia: 5 sono per i dealer e sono situati a Milano, Roma, Torino, Bari e Palermo mentre 4 sono per i privati e si trovano presso l’aeroporto di Milano Malpensa, a Sinigallia, a Parma e a Monopoli, in provincia di Bari. OTTOBRE-NOVEMBRE 2016 | 17


8 Volvo Credit Car_Layout 1 25/10/16 09.18 Pagina 18

MISSIONFLEET MONDO VOLVO

NASCE VOLVO CAR CREDIT CON ARVAL E FINDOMESTIC Anche Volvo si dota di una soluzione completa di finanziamento per i suoi concessionari e i suoi clienti, grazie alla quale strizza l’occhio alle floe. Un’iniziativa faa in strea collaborazione con il mondo Bnp Paribas

di Alberto Vita

S Se il detto “L’unione fa la forza” è vero, la forza delle tre realtà che hanno deciso di mettersi

DA SINISTRA: JANY GEROMETTA, DIRETTORE GENERALE FINDOMESTIC, MICHELE CRISCI, PRESIDENTE VOLVO ITALIA, E GRÉGOIRE CHOVÉ, DIRETTORE GENERALE DI ARVAL ITALIA

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insieme, “in una virtual Jv” come sottolineano i rappresentanti delle tre aziende interessate, dà certamente vita a una partnership di grande spessore. Che interessa moltissimo il mondo delle flotte. Stiamo parlando della nascita di Volvo Car Credit, la nuova soluzione di finanziamento della casa cinosvedese realizzata in collaborazione con Findomestic e Arval, gruppo Bnp Paribas.

Un’operazione, questa, che spingerà ulteriormente lo sviluppo di Volvo nel mondo corporate, che già conta per “il 60% delle nostre vendite” come afferma il presidente di Volvo Car Italia Michele Crisci alla presentazione di Volvo Car Credit. Che, come detto, è una “Virtual Jv; non c’è alcun apporto di equity ma abbiamo un board, un comitato marketing, un comitato rischi, etc. trasversali alle tre aziende” commenta Crisci, che “dal 13 ottobre è presente in tutti i concessionari. Perché i servizi finanziari sono un asset primario nel mondo dell’auto, visto che sono ormai pochi coloro che comprano in contanti. E noi come marchio Premium abbiamo deciso di lanciare soluzioni finanziarie Premium, grazie appunto alla collaborazione con due importanti attori come Findomestic e Arval”. Grazie alle quali Volvo vuole conquistare


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MISSIONFLEET MONDO VOLVO

nuovi clienti ma anche “mantenere i nostri, che hanno un tasso di fedeltà tra i più alti del settore”. Tanto che avranno un ruolo importante anche in fase di lancio di tutti i nuovi modelli, a partire dalla 90. Diversi gli strumenti finanziari proposti da Volvo Car Credit per poter accedere al mondo del costruttore di Goteborg: “non giochiamo sui prezzi e neppure sulla sicurezza, visto che da sempre dotiamo dei sistemi più innovativi in questo campo i nostri driver. Che, grazie a Volvo Car Credit possono accedere alla nostra tecnologia con ancora più serenità”. Tecnologia che non vuol dire guida autonoma, “che non esiste” come sottolinea Crisci, che però aggiunge: “ma

esiste la guida assistita come con noi fino a 130 chilometri all’ora di velocità. Per noi la sicurezza non è un optional, ma è una responsabilità sociale, anche se costa un po’ di più”. Costi affrontabili anche grazie, appunto, a Volvo car Credit, che presenta una serie di formule finanziarie, Da Volvo Car Classic, soluzione “tradizionale”, a Volvo Car Freeplan “che permette di sospendere o di cambiare le rate quando vuole il cliente” dice Jany Gerometta, Direttore Generale di Findomestic, “o, ancora, con il NeXT by Volvo 2.0 che da la possibilità di rendere, sostituire o di acquisire l’auto a

fine finanziamento. O scegliere quale parte di auto finanziare. E, naturalmente, abbiamo anche la formula leasing con Volvo car lease”. Il tutto gestito grazie alla conoscenza del mercato di Arval, che con Volvo Car Credit si lancia anche sul noleggio ai privati: “un servizio che lanciamo proprio con Volvo. Ne stiamo parlando e i numeri crescono, ma sono ancora piccoli. Probabilmente dovrà essere sviluppato in maniera diversa dall’Nlt classico. Per noi questo è anche un laboratorio. Anche se per i concessionari abbiamo creato delle soluzioni facili da proporre per tutti i clienti; dai privati appunto alle pmi e, naturalmente, anche per le grandi aziende” racconta il direttore generale di Arval Italia Grégoire Chové. OTTOBRE-NOVEMBRE 2016 | 19


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MISSIONFLEET MERCATO NLT

LEASYS FA IL PIENO IN ITALIA.

E RILANCIA SULL’ESTERO La società di noleggio a lungo termine numero uno in Italia per quantità di veicoli gestiti pensa allo sbarco all’estero, dove il Gruppo FCA è già presente. Grazie oggi a una gamma piuosto completa

di Alberto Vita

M Mosse da numero uno. Così Leasys, società di noleggio a lungo termine e servizi automotive di FCA Bank Group ( joint venture paritetica tra Fiat Chrysler Automobiles e Crédit Agricole Consumer Finance) racconta a noi di MissionFleet con il suo responsabile

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commerciale Ubaldo Della Penna, che sottolinea come “il 2016 sia un anno importante per noi, perché l’industria continua a crescere ma anche perché noi continuiamo a mantenere la prima posizione per numero di veicoli gestiti nel Noleggio a lungo termine in Italia, grazie a un ottimo mix di clientela ripartito, in termini di flotta, abbastanza equamente – il 60% sui grandi clienti, il restante tra piccola, media impresa e privati –. Una grossa mano ci è arrivata anche dall’esito positivo nei bandi pubblici e internazionali (vedi box)”, commenta il manager che ci anticipa l’intenzione di crescere sempre di più all’estero, con un “progetto di internazionalizzazione che oggi possiamo intraprendere grazie,

soprattutto, alla completezza di gamma che siamo in grado di offrire”. Se la clientela Leasys è costituita per il 60% da flotte con più di cento veicoli e per il restante 40% da Pmi e Partite Iva, la società di Nlt sta approcciando anche il mondo dei privati: “Siamo partiti con alcuni test “svolti in casa” per i dipendenti del gruppo per poi passare a offerte per dipendenti di grandi aziende, approfondendo sempre di più il know how su questo nuovo modello di noleggio che lanciamo con il nome BE-FREE per il noleggio di una 500” spiega Della Penna “ma proponiamo anche offerte dirette sul nostro sito, con gestione dedicata delle lead generate. È un prodotto che offre una peace of mind molto positiva



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MISSIONFLEET MERCATO NLT

Tim e PosTe iTALiANe TrA i grANdi cLieNTi di LeAsys Leasys sinonimo di flotte per le grandi società. Almeno stando agli ultimi risultati ottenuti dalla società di Noleggio a lungo termine del Gruppo Fca. Leasys si è infatti aggiudicata la commessa da parte di due big del Belpaese: Poste Italiane, per ben 6200

veicoli, la quasi totalità modelli dei brand del Gruppo FCA, con varie cilindrate e alimentazione, incluso il metano, quali Fiat Panda, Nuovo Fiorino, Nuovo Doblò, Nuovo Ducato e Iveco Daily a cui si affiancano 70 furgoni Nissan e-NV200, gestiti insieme ad Arval; e Tim che ha rinnovato il suo impegno per altri 5 mila veicoli. Anche la maggioranza dei mezzi della flotta operativa Tim saranno appannaggio dei brand del gruppo Fca, dal Fiat Fiorino Adventure 1.3 multijet 95 CV alle Fiat Panda nelle versioni berlina e van. I nuovi veicoli saranno dotati di una black box per consentire un monitoraggio continuo di percorsi, e consumi e, se necessario, l’invio di una assistenza. Alla scadenza di questa nuova fornitura, quindi, Leasys avrà gestito l’intera flotta operativa Tim negli ultimi 25 anni, durante i quali c’è stata anche un’importante operazione di change over, che ha portato all’ottimizzazione e consolidamento della flotta con un focus sul risparmio per il partner.

e che possiamo proporre grazie anche alla nostra flessibilità contrattuale”. Un’escursione sul mondo retail che non comprende, a differenza di altri, il noleggio delle moto, anche se l’expertise l’azienda l’avrebbe, visto che, ricorda Della 22 | OTTOBRE-NOVEMBRE 2016

Penna, “gestiamo Enjoy”, società che a Milano propone il noleggio free floating del Piaggio Mp3. A proposito di altre case, se nel settore commerciale le percentuali di adozioni di veicoli del gruppo “sono bulgare” come afferma Della Penna, “dei circa 100mila autoveicoli gestiti da Leasys l’80-85% sono del Gruppo e, di questi, l’85% sono Fiat. La restante percentuale è appannaggio di Jeep e Alfa, con numeri inferiori per Lancia e Abarth”. Tra le vetture Fiat, Della Penna sottolinea il grande boom della “Tipo Station Wagon, anche se devo dire che sta andando molto bene anche la Hatchback”. Dell’altro nuovo gioiello di casa FCA che punta forte sulle flotte, ovvero Giulia, il manager conferma il successo per quanto riguarda le “car list di aziende di grandi e medie dimensioni, con l’avvio delle prime ordinazioni, soprattutto con equipaggiamenti medio-alti, tra cui la versione business e con il cambio automatico”. La Giulia della casa del Biscione è un po’ la punta di diamante dell’offerta alto di gamma FCA-Leasys, anche se la società Nlt del gruppo propone e gestisce anche auto del brand Maserati: “Abbiamo una gamma completa di veicoli, dalle Panda, anche allestite, che tanto vanno per le flotte operative come Tim o

Poste, a, appunto Giulia e Maserati, con Ghibli, Quattroporte e ora anche Levante. Attendendo la Stelvio dell’Alfa, che completerà ulteriormente la nostra offerta”. Tra i vari servizi che Leasys propone, vi è anche l’allestimento dei veicoli commerciali e l’integrazione delle black box sulla flotta, “viene richiesta per 6 veicoli su 10”, dice Della Penna, che spiega come lavorino in particolare con le soluzioni Targa Telematics, ma che installano “tutte le soluzioni che ci sono sul mercato e che ci richiedono i clienti”. Quest’ultimi, invece, pare non richiedano molto veicoli elettrici o ibridi, “se non per ragioni di marketing o di visibilità” commenta Della Penna, mentre il metano continua a soffrire a causa anche della rete di rifornimento che, soprattutto al Sud e sulle isole, è piuttosto scarsa. Naturalmente grazie all’expertise dell’azienda, nata ormai nel lontano 2001, Leasys è “coinvolta nella line up dei veicoli che devono essere immessi sul mercato. Un lavoro continuo iniziato qualche anno fa, molto importante soprattutto nel momento di lancio di nuovi modelli” chiosa Della Penna. O di Restyling di auto pensate soprattutto per il mondo flotte.


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TOYOTA

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

TOYOTA, L’IBRIDO DEL C-HR

ALLA CONQUISTA DELL’EUROPA OTTOBRE NOVEMBRE

Iniziata la vendita di questo nuovo nato della casa giapponese a metà tra un suv e una coupé, dove la tecnologia è al servizio del risparmio e del confort di bordo

Dopo essere stata presentata in anteprima al Salone di Ginevra, da inizio ottobre Toyota ha iniziato la commercializzazione del C-HR, o Coupé High-Rider, il crossover che sancisce l’apertura di una nuova frontiera all’interno del segmento. La strategia di Akio Toyoda e dello staff di manager dell’azienda nipponica è stata quella di rivolgersi a clienti che nelle loro scelte sono guidati dalle emozioni e che desiderano diventare pionieri di nuovi prodotti e nuove esperienze di guida. Saranno due le motorizzazioni messe in campo da Toyota: la prima è una full hybrid che sfrutta il know how ottenuto dallo sviluppo ventennale della Prius, che anno dopo anno migliora prestazioni e consumi (vedere box in basso). La seconda è la 1,2 litri turbo a benzina da 116 cavalli (disponibile anche con trazione integrale). Radicalmente diversi i consumi medi dichiarati: nel primo caso, 3,8 litri per 100 km mentre nel secondo 5,9.

croSSover, coupé o Suv? Il Toyota C-HR va visto con 2 occhi diversi: nella parte superiore, il design mostra un corpo vettura con una “silohuette” alta e slanciata da coupé mentre nella parte inferiore ecco emergere la struttura del suv alta e possente, come peraltro svelato nel prototipo originale mostrato al Salone di Parigi nel 2014. Anche per gli interni sono intervenuti ingegneri e stilisti, con l’obiettivo di dare un design basato sul concetto “Sensual Tech”, identificato come incontro tra emozionalità e funzionalità high tech, dove emerge i contrasto tra superfici morbide e linee definite. Al posto di guida, confort e tecnologia la fanno da padrone: innanzitutto, tutti i comandi sono rivolti verso chi è al volante. Spicca poi il display touch

screen da 8 pollici, dotato dell’interfaccia Hmi e della nuova piattaforma di navigazione 2016. Le finiture delle superfici si dividono in tre categorie: eco-pelle per le superfici generiche, Nappa per le zone di maggiore contatto e rivestimenti tecnici per gli elementi funzionali (come la leva del cambio).

tecnologia Il C-HR offre di serie il pacchetto Toyota Safety Sense Plus, una nuova gamma di tecnologie studiate per prevenire e ridurre le collisioni a diverse velocità di marcia, che comprende un sistema di sicurezza precollisione, l’avviso sonoro di superamento di corsia e di rilevamento dei pedoni, il cruise control

adattivo, il riconoscimento dei segnali stradali e il controllo automatico dei fari abbaglianti. Fra gli optional a disposizione dei clienti il sistema audio JBL, il Tech pack (fari a led ant+post, BSM,RCTA) e i sedili in pelle. Il Toyota C-HR può essere prenotato sfruttando l’offerta valida fino al 31 dicembre 2016 che prevede un prezzo di 23.500 euro per le versioni Hybrid oppure con l’innovativo finanziamento Pay per Drive con anticipo di 6.250 euro e 47 rate mensili da 250 euro a prescindere da motorizzazione, versione e allestimento scelti; con un beneficio cliente di oltre 4.000 Euro sulle versioni Hybrid.

SiStema ibrido toyota: eccellenti i riSultati Sulle emiSSioni Una ricerca commissionata al Centro Studi CARe (Center for Automotive Research and Evolution) ha rivelato come la Nuova Toyota Prius sia in grado di operare in modalità Emissioni Zero per oltre il 73% del tempo in un tipico tragitto casa-lavoro. Tale valore risulta ancora più elevato – pari al 79% – nei tratti urbani, dove maggiore è il ricorso al motore elettrico. I dati sono stati raccolti in un percorso ipotetico casa-lavoro e ritorno, comprendendo le soste ai semafori dove il motore termico si spegne automaticamente. Oltre che sulla Prius, tale nuovo sistema viene montato sulla versione ibrida del C-HR.

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MISSIONFLEET director’s cUt

LA RÉGIE RENAULT

E LA STORIA DELL’AUTO IN FRANCIA Nata nel 1898 grazie all’iniziativa dei fratelli Renault, la casa della Losanga, prima pubblica e poi riprivatizzata nel 1996, è la protagonista dello sviluppo automobilistico francese. Con alcune chicche, come l’invenzione dei monovolume, oggi diventati crossover, e la spinta sull’elerico oggi

di Alberto Vita

U Una storia ultracenternaria che ha fatto la storia stessa dell’auto in Francia. Sono i fratelli Renault infatti, con la Renault Frères company, a produrre e lanciare sul mercato la prima autovettura transalpina, la Type A, presentata alla viglia di natale del 1898 da Louis Renault sulla… salita della Rue Lepic della collina di Montmartre, “performance” quella che gli

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assicurò i suoi primi 12 ordini. E che portò alla nascita, un anno dopo, della prima società della sua storia, la Renault-Frères, che si dota subito di loghi ben riconoscibili, in puro stile Art Nouveau, quello imperante a quei tempi. Nel 1914, in piena prima guerra mondiale, un secondo episodio “leggendario” che ebbe come protagoniste le sue vetture; mille taxi Renault vennero infatti requisiti per

portare le truppe al fronte, facendoli diventare così i “Taxi della Marna”. Guerra che vide anche Renault impegnarsi nella costruzione del moderno carro armato FT17, che combatté tra le trincee franco-prussiane. Nel ’24 l’adozione della Losanga come logo che, con vari ammodernamenti, è ancora oggi l’emblema della Casa. Finita la guerra la Renault viene nazionalizzata e diventa la Régie


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MISSIONFLEET director’s cUt

L’aLLeanza con nissan

Nationale des Usines Renault che adotta il giallo come suo colore emblematico e che, nel 1946, lancia la su prima auto, la 4CV, costruita in oltre un milione di esemplari. Nel 1961, in pieno boom economico, la Casa della Losanga lancia la Renault 4 “all’avventura, una macchina supersicura”, come recita il fortunato slogan della sua pubblicità, auto costruita in oltre 8 milioni di esemplari e che ancora oggi è protagonista di raduni di nostalgici di quel mezzo dalle sospensioni leggerissime e dal cambio al volante. Bisogna aspettare il 1972 per un altro grande successo ella casa, la Renault 5, costruita in 5,3 milioni di unità, anno in cui il logo venne ristilizzato

dall’artista Victor Vasarely. Il ’77 vede la Régie, come ormai la casa viene chiamata, entrare nel mondo dorato della Formula Uno e lanciare il primo motore turbocompresso, che vinse la sua prima gara nel ’79, il suo primo campionato mondiale nel ’92 in partnership con la Williams e nel 2006 il suo secondo campionato, a brand 100% Renault. Dopo la 4 e la 5, Renault nel 1984 si inventa il segmento della monovolume con l’Espace, che vede nascere nel ’96 la più piccola Scenic (vedi il box con le nostre prove), anno in cui viene privatizzata dallo stato francese. Privatizzazione che precede l’espansione internazionale attraverso diverse acquisizioni o alleanze come quella con Nissan

renault-Nissan BV è la grande alleanza tra le due case automobilistiche renault e Nissan, che la controllano in maniera paritetica, siglata nel 1999, quando l’azienda giapponese navigava in acque difficili. Una collaborazione che ha visto anche uno scambio azionario che ha portato Renault ad avere il 44% di Nissan, con il 15% delle azioni del costruttore francese in mani giapponese, e che ha visto entrare nell’azionariato anche il gruppo tedesco daimler, con cui le due case hanno anche diverse collaborazioni a livello prodotto. L’alleanza, dal 2005 guidato da carlos Ghosn, che diventerà anche presidente di Mitsubishi, ultima“preda” del gruppo, è ad oggi il quarto al mondo dopo Toyota, Volkswagen e General Motors. Gli altri brand del gruppo sono infiniti, il marchio premium di Nissan, la coreana renault samsung Motors, la costruttrice low cost dacia, la russa Lada-Vaz, la Alpine e, attraverso una Joint venture, con la cinese dongfeng.

e l’entrata nell’azionariato di Dacia nel 1999, con il lancio della Logan, la prima auto low cost del gruppo nel 2004, l’acquisizione dell’80,1% della Samsung Motors in Corea del Sud nel 2000, e del 25% della russa AutoVAZ nel 2008. Nel frattempo nel 2005 Carlos Ghosn, che ha risollevato le sorti di Nissan, diventa il Ceo di Renault e, nel 2009, anche presidente del Board of director, andando a sostituire Louis Schweitzer. L’avvento di Ghosn alla guida del gruppo francogiapponese porta a una vera e prima offensiva di nuovi modelli sul mercato, tra cui il lancio delle prime vetture elettriche, la Kangoo e la Fluence, nel 2011, che fanno diventare la società la prima al mondo per i veicoli con questa tipologia di propulsione. 2011 che vede anche il lancio del OTTOBRE-NOVEMBRE 2016 | 25


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MISSIONFLEET director’s cUt

La RÉgie Lancia iL monovoLume... e Lo Reinventa Inventori di una nuova tipologia di auto. I quali, tra storia e leggenda, si ispirarono alla Kar-a-sutra, una concept car dalle forme squadrate presentata nel 1972 dal designer italiano Mario Bellini al MoMa di New York, in occasione di una mostra dedicata al design tricolore dal titolo “Italy: the New Domestic Landscape” e realizzata sul pianale di una Citroen Maserati SM con sospensioni idrauliche. Stiamo parlando della espace, la prima Monovolume della storia, lanciata nell’ormai lontanissimo 1984, definita anche Multispazio e, più tardi, MPV, ovvero Multi Purpose Vehicle, un po’ a metà tra una Station Wagon e, appunto, una monovolume, fabbricata per le prime generazioni da Matra. Espace, giunta ormai alla quinta generazione, che, nel 1996, ha visto nascere una

“sorellina” la scenic, anch’essa un grande successo con oltre 5 milioni di veicoli venduti, monovolume compatta ma che, nella versione Grand, propone pure lei tanto spazio a bordo con sette posti disponibili. Due modelli che nelle ultime versioni, tra cui la quarta della Scenic appena lanciata sul mercato, noi di MissionFleet abbiamo potuto provare, testimoni della rivoluzione che le Régie ha voluto apportare a due dei suoi modelli più di successo, abbandonando la facile strada dell’MPV, proponendo comunque tanto spazio su due carrozzerie da Crossover, sempre modulari e con bassi costi di esercizio, grazie soprattutto a una nuova generazione di motori che abbinano cilindrate ridotte a ottime perfomance. Basti pensare che la espace initiale Paris che abbiamo provato monta un 4 cilindri twin-turbo iniezione Common Rail da 1600 cc a gasolio, con 160 CV di potenza e una coppia massima da 380 Nm, ma con consumi che non arrivano a 5 litri per 100 chilometri. Un allestimento veramente top che, tra le tante diavolerie, propone il telaio 4Control, con le 4 ruote sterzanti, l’esperienza Multisense, ovvero le 5 modalità di guida diverse selezionabili dal guidatore, ognuna delle quali abbinata a un colore della console e dell’abitacolo per rimarcare la scelta fatta, o l’head-up display, con le informazioni di guida proiettate sul parabrezza. Tante innovazioni che vengono presentate anche sulla versione 2017 della Scenic, che viene proposta con sei motorizzazioni diesel e due a benzina, con quella diesel da noi provata che presenta anche la nuova tecnologia Hybrid Assist. “La Scenic deve essere reinventata come un veicolo più pratico, più moderno o rischia di morire” aveva detto il capo design del gruppo Renault Laurens van den Acker. Detto, fatto.

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nuovo piano strategico quinquennale della Renault “Drive the change”, che ha portato quest’anno a una offensiva di nuovi modelli che vanno dalla Scenic, di cui parliamo nel box accanto, a tutta una serie di nuovi Suv della Casa, dal Kadjar alla Captur, alla nuova ammiraglia Talisman, passando per le leader dei loro segmenti Nuova Clio e Megane, con l’escursione nel mondo dei Pick Up con l’Alaskan. Offensiva di prodotto, e di innovazioni a bordo, che la casa riassume nel nuovo slogan scelto per rinsaldare le promesse

della marca, ovvero “Renault Passion for life”. E Renault è presente anche nel mondo dei veicoli professionali sin dal 1980 con il lancio della prima generazione di veicoli commerciali, Trafic e Master, gettonatissimi anche oggi dalle aziende di tutta Europa, con l’Italia in prima fila, paese in cui la Casa ha anche diversi accordi con gli allestitori per proporre tutti i tipi di furgoni e van utilizzabili nella varie attività economiche, dai refrigerati agli allestiti per la manutenzione degli impianti di illuminazione ai camioncini con cucina tanto in voga per lo street food ormai di moda in tutto lo Stivale. Italia dove Renault ha, anche qui, una storia decennale. E un’impronta commerciale molto forte. Sia sulla parte retail che su quella flotte.



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MISSIONFLEET il Valore residuo

VALORE RESIDUO:

CERCHIAMO DI INTENDERCI La complessità la fa da padrona nella definizione di quanto un autoveicolo si deprezzi nel tempo, valore che serve per meglio costruire il TCO dei modelli in Car list. Tante le variabili da calcolare. E chi queste variabili le doma, le conserva in un geloso segreto

di Luca Amadio

V Valore Residuo per molti, ma non per tutti, questo sconosciuto. Anche se, partendo dalla sua definizione, sembra tutto piuttosto chiaro; il Valore Residuo è il valore di un veicolo dopo un dato periodo e una data percorrenza. Si tratta di un valore guidato da una molteplicità di fattori sia diretti, legati al prodotto stesso e alle sue politiche commerciali, che indiretti, quali ad esempio l’immagine del brand, la qualità percepita, la rete di vendita e la manutenzione. Il Valore Residuo è calcolato secondo modelli statistici di previsione che costituiscono un segreto gelosamente custodito dalle poche società specializzate tra cui le più note in Italia sono EurotaxGlass’s International e Quattroruote. Ma quanto impatta questo valore sul principale indicatore “scientifico” di confronto tra le

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varie offerte di veicoli: il Total Cost of Ownership (TCO)? Non ci sono percentuali costanti, in quanto dipende da tanti fattori. Certamente costituisce la fetta più grossa del valore (il 50% o più), sia che si tratti di ammortamento sia che si tratti di quota implicita nel canone di noleggio o di leasing finanziario. Di gran lunga più importante delle altre categorie di costo quali assicurazione, manutenzione, riparazioni, tasse e altri servizi accessori alla gestione del veicolo.

COmE si EspRimE iL VaLORE REsiDuO Innanzitutto ricordiamo che il VR (Valore Residuo, d’ora in poi lo chiameremo così) è un valore previsto in un futuro solitamente non prossimo: 3/6 mesi per un noleggiatore a breve termine e oltre l’anno in caso di acquisizione in proprietà da parte di un noleggiatore o di una

azienda. Questo valore normalmente si esprime in euro ma, come vedremo, il modo migliore per indicare il VR è il rapporto tra il suo valore e il prezzo di listino al momento della prima immatricolazione. Vediamo alcuni esempi nella tabella 1.

un’uLTERiORE COmpLiCaziOnE: iL CiCLO Di ViTa Come evidente nella tab. 1 il valore del modello espresso in termini percentuali decresce nel tempo a parità di km/anzianità, in quanto le curve di valutazione del veicolo normalmente si abbassano man mano che il modello invecchia. Le Case costruttrici si sforzano invece di mantenerle alte il più possibile intervenendo con diversi strumenti, sia commerciali sia legati al prodotto stesso, il più forte dei quali è il restyling del modello circa a metà del suo

Tab. 1. Esemplificazione di VR Data acquisto

Listino + Optional

VR in euro previsto dopo 4 anni e 100.000 km

VR %

2013 2014 2015 2016

40.000 + 2.000 41.000 + 2.100 42.000 + 2.200 43.000 + 2.300

20.000 20.000 20.000 20.000

50.0% 48.8% 47.6% 46.5%


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MISSIONFLEET il Valore residuo

Grafico 1. Ciclo di vita del valore di un veicolo usato

ciclo di vita, un paio d’anni prima di essere completamente rilanciato da una nuova generazione (grafico 2). Il restyling di un modello infatti generalmente avviene dopo un paio d’anni dalla sua uscita e non offre mutamenti sostanziali ma aggiornamenti di alcuni particolari per adeguarli al momento del mercato, per migliorare alcune componenti o prestazioni, supportando concretamente una forte ripresa comunicativa. L’effetto del restyling sul VR è indicato nel grafico 2. Naturalmente il maggior impatto sul VR è l’uscita di un nuovo modello, che avviene generalmente dopo 3-5 anni compromettendo definitivamente il VR del modello sostituito e facendo ripartire nuovamente dal punto più alto la curva di svalutazione.

Ma, con tempi più dilatati, possono impattare sul VR importanti modifiche di mercato. Un esempio sofferto è certamente il periodo 2007-2011 quando una minore disponibilità economica complessiva, una maggior difficoltà di accesso al credito e un minor reddito a disposizione dei consumatori hanno provocato un forte calo dei prezzi sul mercato dell’usato assolutamente imprevedibile all’inizio di quel periodo. Inoltre, in 4 anni tutto ciò che dall’esterno contribuisce a determinare il valore di un modello può sostanzialmente cambiare: i modelli dei competitor, che possono essere anche loro in prossimità di un nuovo lancio o, al contrario, in fase terminale, la tecnologia, tra cui importante è l’applicazione della telematica a bordo, le leggi (in particolare sulle emissioni) e,

Grafico 2. Valore nel tempo di un modello con anzianità e chilometraggio costante ed effetto del restyling

naturalmente, il maggiore/ minore appeal di un brand. Gli esempi non mancano. A Milano il pagamento del ticket di ingresso in area C anche per le auto a gas e a metano e l’impedimento all’ingresso delle diesel euro 4 senza FAP sono un cambio di regolamenti in corsa che impatta fortemente sul VR di queste auto. Oppure il caso dieselgate, che ha reso meno appetibili i modelli con le motorizzazioni coinvolte pur nell’incertezza delle sue conseguenze. Immaginare il valore di un modello nel periodo tra il lancio e i successivi 5 anni è quindi oggettivamente difficile. La tecnica di previsione cerca di “limitare i danni” prevedendo l’inquadramento del set di variabili in tre scenari: minimo, medio e massimo. Il processo di calcolo continua analizzando e ponderando tutte le variabili in relazione ai trend storici. La curva previsionale dei VR che ne risulta si vede nel grafico 3.

LE “quaLiTà” DEL VEiCOLO Naturalmente la qualità del veicolo è molto importante nel calcolo del VR. A partire dai modelli. Con alcuni che, ovviamente, piacciono più di altri. Anche all’interno dello stesso Brand si possono trovare significative differenze. Per non parlare poi delle mode emergenti: basti pensare ai SUV/Crossover. Auto su cui contano anche gli optional scelti, anche se sul tema ci sono punti di vista differenti e una certezza: l’optional si svaluta più rapidamente del veicolo e il VR è stabile solo se la trim line è coerente con lo stile del modello. O è ben più generosa. OTTOBRE-NOVEMBRE 2016 | 29


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MISSIONFLEET il Valore residuo

Grafico 3. Ciclo di vita del VR e effetto indotto dall’introduzione di un nuovo modello

Proprio per sopperire a questo problema le Case da diversi anni hanno moltiplicato il numero di versioni immesse sul mercato. Gli allestimenti Business sono un esempio classico per le flotte: versioni con pacchetti di optional che diventano “di serie” e, in tal modo, acquisiscono la stessa curva di svalutazione del veicolo. Un esempio rende chiaro il meccanismo (tab. 2). La Percorrenza è poi un aspetto cruciale. E ambiguo. La domanda è: quanti km deve aver percorso un veicolo in funzione dell’anno/semestre di prima immatricolazione? Naturalmente non esiste la risposta univoca. Chi studia professionalmente il mercato dell’usato ha elaborato proprie tabelle che indicano lo standard chilometrico cui far riferimento per determinare il valore

“chiave” di ciascun veicolo. I chilometraggi effettivi, superiori o inferiori, modificano il valore “chiave” secondo coefficienti che ciascun operatore ha definito. Queste tabelle utilizzano due variabili: anzianità del veicolo e percorrenza. E solitamente sono differenti tra veicoli a benzina/GPL/metano e diesel. Anche in questo caso un esempio semplifica il concetto. La tab. 3 indica la percorrenza totale che un operatore dell’usato ritiene essere lo standard per un veicolo in funzione della sua cilindrata e anzianità dall’immatricolazione. Tra gli altri aspetti che influiranno sul VR al momento della sua rivendita, la qualità della manutenzione effettuata nel tempo sarà certamente un importante elemento di

Tab. 2 Versione standard Versione specifica

Listino + Optional

VR (4 anni, 100.000km)

40.000 + 4.000 44.000 + 0

20.000 (50%) + 1.000 (25%) = 21.000 (<48%) 22.000 (50%)

Nota: si ricorda che VR% si calcola sul prezzo di listino

Tab. 3. Esemplificativo di percorrenza media chilometrica standard anzianità 씮 Cilindrata 앖

2015 i° sem. ii° sem.

0 - 1.500 1.500 - 2.000 2.100 - 3.000 3.100+

10.000 ……… 15.000 ……… 20.000 ……… 15.000 ………

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2014 i° sem. ii° sem.

2013 i° sem. ii° sem.

valutazione. Un veicolo che, in modo documentato, abbia effettuato tutte le manutenzioni previste presso i service point del costruttore troverà più facilmente un acquirente e per questo godrà di miglior valutazione rispetto ad un veicolo di dubbia manutenzione. Sullo stesso tema un ulteriore componente da tenere in considerazione con attenzione per la società che intende acquistare, utilizzare e infine vendere un veicolo è la garanzia. La legge prevede che il venditore o mediatore professionale (concessionario, rivenditore, importatore di auto usato, ecc.) sia tenuto a prestare una garanzia di 2 anni (riducibile a 1 anno in caso di accordo tra le parti) nei confronti dell’acquirente consumatore e quindi diventa rilevante la conoscenza dello stato in cui si trova il veicolo ovvero se esiste la necessità di eventuali interventi rispetto al programma di manutenzione ordinaria o l’eventuale presenza di difetti prima dell’acquisto. Ma un forte impatto sul VR hanno anche fattori considerati più “soft”, quali ad esempio il Brand. Che se è Premium vale di più di uno generalista, come succede ad esempio con i Brand tedeschi, percepiti di qualità più elevata rispetto ad altri. Viceversa per coreani, ma sempre meno visto che sono considerati i tedeschi dell’Asia, cinesi, indiani, etc, la percezione è contraria. Discorso a parte per i giapponesi ai quali viene riconosciuta una indubbia capacità costruttiva ma scarsa capacità di generare quel feeling necessario per “piacere” al driver italiano (o a sua moglie...). Se volessimo provare a quantificare? La tabella 4



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MISSIONFLEET il Valore residuo

Tab. 4. Confronto tra brand Listino al momento dell’acquisto “Prezzo” medio B2B Rapporto prezzo vs listino

Brand premium

Brand generalista

49.600 17.000 34%

39.500 11.500 29%

confronta le quotazioni di Eurotax relative a due station wagon con 4 anni di vetustà e 90.000 km percorsi. Da tenere presente, soprattutto quando si parla di veicoli “giovani”, entro 18 mesi, anche le politiche commerciali attuate dalle Case costruttrici relativamente alla vendite di veicoli nuovi (price positioning, margini al concessionario, incentivi all’acquisto). È palese che un acquirente, di fronte all’alternativa tra veicolo nuovo con forte sconto/incentivo unito a finanziamento a tasso zero e altri pacchetti più o meno convenienti, e un veicolo usato di 12-18 mesi con 20.000 km preferisce quest’ultimo solo a fronte di un significativa riduzione di prezzo. L’esempio nella tabella 5 mostra con evidenza l’effetto di azioni

commerciali sul valore residuo previsto dopo 12 mesi. Nel momento in cui queste azioni commerciali iniziano, certamente è più facile vendere il nuovo con l’usato a essere fortemente penalizzato. Per non parlare poi dell’effetto causato dalle famose “km zero”. Conoscere le politiche di produzione significa aggiungere un altro tassello per la previsione del VR. La sovraproduzione rispetto alla domanda genera la necessità di politiche commerciali aggressive che a loro volta generano i risultati indicati al punto precedente. Il feeling che il modello riesce a trasmettere all’utilizzatore finale è un altro importante elemento in gioco. Qui diventano rilevanti le modalità di comunicazione effettuate dalla Casa e i valori

Tab. 5 VR a 12 mesi prevedibile

Listino Optional Sconto concessionario Sconto Casa Valore Fin. agevolato Valore Servizi accessori

importo

prezzo reale di acquisto

euro

% vs listino

40.000 +2.000 -3.400 -1.000 -500 -500

40.000 42.000 38.600 37.600 37.100 36.600

24.000 24.600 22.560 21.960 21.360 20.560

60.0% 61.5% 56.4% 54.9% 53.4% 51.4%

importo

prezzo reale di acquisto

euro

% vs listino

40.000 +2.000 -8.400

40.000 42.000 33.600

24.000 24.600 19.560

60.0% 61.5% 48.9%

Tab. 6 VR a 12 mesi prevedibile

Listino Optional Sconto km zero

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trasmessi, il design e la concordanza tra il prodotto e le aspettative del cliente. La metodologia di determinazione del VR prevede anche il confronto tra l’andamento storico e le caratteristiche di due/tre modelli simili proposti dai Brand competitor e uno o più modelli dello stesso Brand. Naturalmente i vari input devono essere ponderati con attenzione in funzione di analisi storiche e di esperienza/sensibilità dell’analista. Un macro fenomeno fortemente impattante è la situazione economica complessiva del Paese di appartenenza di venditori e acquirenti. La famosa crisi del 2008/2009 ha pesantemente ridimensionato i valori dei veicoli usati. Nei momenti più critici addirittura erano scomparsi gli acquirenti, vuoi per l’assenza di liquidità, vuoi per i piazzali al completo, e in tutta Europa era diventato difficile “fare il prezzo” anche dei migliori veicoli. Non a caso molte società di noleggio in quel periodo hanno offerto alla clientela la proroga dei contratti in scadenza con irrinunciabili sconti sul canone. Nella valutazione del VR inoltre ha un impatto anche il sistema tributario del paese dove circola il veicolo. In Italia, che già sconta alti costi legati al possesso e uso, negli anni passati vi sono stati anche cambi repenini di regole come, ad esempio, l’introduzione del superbollo per le grosse cilindrate, o le limitazioni del traffico causa emissioni nei diversi centri italiani. Nella tabella 7 si riepilogano i valori previsti per un dato modello in diversi momenti futuri.


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MISSIONFLEET il Valore residuo

Tab. 7. Valori residui percentuali rispetto al prezzo di listino previsti nel periodo di validità della tabella Modello: XY Cilindrata: 2.000

Alimentaz.: diesel Data Immatric.: veicolo nuovo

mesi anzianità 씮 km anno 앖

12 18

15.000 20.000 25.000 30.000 ……… 60.000

Periodo validità tab.: gen.-mar.

24 30

36 42

…. …. 45 41 47 44 49 46 …. ….

46 44 48 46 50 48 52 50 …. ….

48 54

60 66

La nEGOziaziOnE

VR: Cui pRODEsT?

Dopo tutta questa teoria, terminato il contratto del veicolo noleggiato o al momento della dismissione, ci si trova finalmente a fronteggiare il mercato. Ed a fronteggiare chi questo veicolo potenzialmente può comprare. Con un’ulteriore variabile: vendita in Italia o all’estero, avendo ognuno di questi due canali un approccio valutativo diverso (e anche l’estero non è tutto uguale...). Le tipologie di clientela sono classificabili in due ambiti: • B2B: concessionario di marca/multi-marche da cui si è ritirato il veicolo o diverso, rivenditore di auto usate; • B2C: privato, driver/collega/ parente/amico all’interno della stessa azienda proprietaria e locataria. Se poi vogliamo complicare ulteriormente le variabili in gioco ricordiamo che un acquirente B2B italiano può comprare per vendere immediatamente, a sua volta, all’estero (ma talvolta capita anche il contrario)... Queste combinazioni tra acquirente/localizzazione hanno, ciascuna, le sue peculiarità in termini di valutazione delle qualità del veicolo e conseguentemente del prezzo che gli acquirenti saranno disposti a pagare.

Tutte queste variabili contribuiscono, con pesi diversi e in momenti differenti, a determinare il valore di un veicolo usato e questo valore avrà un effetto sensibile sul conto economico delle aziende. Vedi come esempio le tabelle 8a e 8b.

COmE pREVEDERE quEsTi VaLORi? Chi è CapaCE Di faRLO? In virtù dello sterminato database a propria disposizione alcune aziende si sono lanciate anni fa nella progettazione e vendita di software dedicato a queste previsioni in grado di utilizzare sofisticati algoritmi predittivi per tutte le varie componenti del modello. Si

tratta di un lavoro complicato la cui capacità predittiva è difficile verificare e valutare. Si può solo fare una considerazione statistica generale. Naturalmente però ogni azienda può dedicarsi a questo studio in maniera autonoma. Le società di noleggio lo fanno: è il loro principale driver di costo. Ma si tratta di un lavoro molto complesso, prolungato nel tempo, che richiede skill analitiche non banali, grande passione per l’auto, risorse dedicate e, aiuta, software appositi. In azienda è possibile, inoltre, affrontare il tema in modo economicamente valido solo se si hanno flotte di dimensioni particolarmente significative.

COnCLusiOni Quale conclusione per un Fleet Manager? È semplice: nella scelta dei modelli da inserire in Car List una riflessione sui vari elementi impattanti il valore futuro del veicolo – abbiamo visto argomento complesso ma appassionante – non potrà che avere effetti benefici sul TCO complessivo nel periodo d’uso. Anche in caso di acquisizione attraverso il noleggio.

Tab. 8a. Esempio in caso di acquisizione in flotta del veicolo a seguito di acquisto in proprietà acquisto

Veicolo 1

Veicolo 2

Valore netto di acquisto Valore contabile a 48 mesi Valore previsto di vendita Plusvalenza

40.000 10.000 (25%) 20.000 (50%) 10.000

15.000 (40%) 5.000

Tab. 8b. Esempio in caso di acquisizione in flotta del veicolo a seguito di acquisto in noleggio a lungo termine noleggio a lungo termine

Veicolo 1

Veicolo 2

Valore contabile iniziale (per il noleggiatore) Valore previsto a 48 mesi dal noleggiatore Canone annuo

40.000 20.000 (50%) 11.100

15.000 (40%) 12.23

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MISSIONFLEET sociaL media

AUTO E SOCIAL MEDIA:

ECCO I BRAND PROTAGONISTI IN RETE I marchi automotive sono più o meno tui presenti su Facebook, Twier o Instagram. MissionFleet ha fao un viaggio tra gli account social delle diverse case automobilistiche per vedere quali tra queste gestiscono meglio la presenza in rete suscitando più engagement da parte degli utenti

di Serena Piazzi

L

OLIMPIA SCHIAVONE PANNI, DIGITAL SOCIAL MEDIA MANAGER MERCEDESBENZ ITALIA

Le piattaforme social fanno da cassa di risonanza delle conversazioni degli utenti, che le utilizzano per parlare e confrontarsi esattamente come fanno in altri contesti. Non stupisce, dunque, che le aziende utilizzino i social media per avviare un dialogo con i consumatori, nonché i gestori delle flotte, attraverso la pubblicazione di contenuti rilevanti e interessanti per la loro audience. In questo modo i brand hanno l’opportunità di

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instaurare una relazione continuativa con gli utenti raccogliendo in tempo reale i loro feedback in merito a prodotti, servizi e iniziative di vario genere. Tra i settori merceologici più attivi in rete c’è senza dubbio l’automotive. Basti pensare che, come si evince da una ricerca effettuata da Blogmeter nel 2015, due terzi delle conversazioni riguardanti il mondo delle auto sono generate sui social network, dove gli utenti condividono le pubblicazioni lanciate dai canali dei brand e lasciano commenti sulle pagine relative al settore automobilistico. Il 38% dei consumatori dichiara di consultare canali social per scegliere la prossima auto da acquistare, e il 23% li usa per raccontare la propria esperienza d’acquisto (dati WeAreSocial). Il canale più attivo è Facebook, che raccoglie oltre 1,1 milioni di messaggi. MissionFleet ha raccolto alcuni dati in merito per tracciare un quadro più completo del fenomeno. In particolare, Blogmeter ha effettuato un’analisi relativa al mese di settembre 2016 su un panel italiano costituito da 35 pagine Facebook, 31 profili

Twitter e 21 profili Instagram. Dall’analisi emergono delle differenze tra i diversi social media, ma salta subito all’occhio la presenza costante di alcuni brand ai primi posti in classifica per la capacità di creare engagement. Mercedes-Benz Italia, ad esempio, primeggia su Facebook, dove conta circa 853.911 fan, con un total engagement, nel periodo considerato, pari a 185.032, ma anche su Twitter e Instagram è ben posizionata, al secondo posto. MINI, in quinta posizione per quanto riguarda Facebook, è molto forte su Instagram dove, a settembre, vanta un total engagement pari a 16.705 e 15.595 fan. Peugeot non è particolarmente attiva su Instagram, ma fa un buon lavoro sia su Facebook (secondo posto in classifica) che su Twitter, dove guida la graduatoria con 19.864 di total engagement per 51.269 follower. Quanto a numero di post, invece, a settembre è BMW Italia a guidare la classifica su Facebook, con 286 post, grazie soprattutto all’evento di Monza The Next 100 Years e alla campagna che l’ha preceduto, seguita da Audi Italia con 236. Audi vanta anche il maggior


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MISSIONFLEET sociaL media

numero di fan, a quota 1,5 milioni. Su Twitter “vince” Renault Italia con 449 post, ma è Mercedes-Benz Italia ad avere più follower: 123.436 gli utenti che seguono il marchio. Infine, su Instagram, il marchio automobilistico più attivo a settembre è stato MINI, che ha pubblicato ben 44 post. È tuttavia ancora una volta Mercedes-Benz a primeggiare sul fronte follower, con 81.360 appassionati. Come ha spiegato a MissionFleet Olimpia Schiavone Panni, Digital Social Media Manager Mercedes-Benz Italia, “negli ultimi anni la presenza di Mercedes-Benz Italia sulle piattaforme social ha visto una forte accelerazione in termini di strategia, creatività, visibilità e innovazione. Oltre ai canali ormai ‘tradizionali’ (Facebook, Twitter, Youtube, Instagram, ndr) il brand ha debuttato anche su Tumblr, che per la sua forma narrativa si presta al racconto del brand e dei suoi valori con modalità profondamente diverse”. D’altra parte, ogni social ha le sue peculiarità e deve essere utilizzato con obiettivi differenti. “Facebook, per il suo impatto nel tessuto sociale, è ovviamente un canale di massimo rilievo, ma spunti interessanti arrivano anche da altre piattaforme” ha sottolineato la manager. “La modalità con cui gli utenti interagiscono varia in base al canale, Twitter, ad esempio, è il canale ideale per lavorare sul real-time e conversazioni, con utenti e brand; Instagram il luogo perfetto per curare la diffusione dei valori più strettamente visuali della marca: il nostro impegno è quello di valorizzare al massimo gli aspetti

funzionali al nostro racconto, diversificando attività e strategie di comunicazione” ha aggiunto. Anche il brand MINI, che investe sul digitale il 25% del budget totale in comunicazione, fa un uso costante delle principali piattaforme social. “Su Facebook il nostro approccio è sostanzialmente legato al prodotto, che deve essere spiegato e raccontato “ ha spiegato a MissionFleet Federico Izzo, Head of MINI. “Parliamo dell’heritage del marchio e presentiamo i nuovi modelli, rispondendo anche in tempi piuttosto rapidi a tutti gli stimoli ricevuti dagli utenti. Attraverso i nostri post cerchiamo sempre di stimolare l’engagement”. “Instagram è perfetto per parlare dei valori del brand, che punta su design, eleganza e aspirazionalità” ha aggiunto il manager. “Per questo motivo su Instagram abbiamo lanciato il MINI Journal, dove raccontiamo tutte le iniziative e gli eventi che vedono protagonista MINI”. Ancora poco utilizzato Twitter, dove MINI ha aperto il suo canale circa un anno fa. “Stiamo facendo delle riflessioni sul ruolo che questa piattaforma potrebbe avere nella nostra strategia e su quali contenuti potremmo veicolare”, ha sottolineato Izzo. Trattamento a parte quello

riservato a Linkedin, presidiato principalmente per far comprendere ai professionisti quanto le vetture MINI siano perfette per le aziende. “Per aumentarne la riconoscibilità, tutti i professionisti che lavorano per MINI si presentano su Linkedin con foto dalle stesse caratteristiche e sono io in prima persona a pubblicare post relativi ai vantaggi ottenibili scegliendo di avere MINI come business car” ha sottolineato Izzo. Che prosegue: “Anche in questo caso l’attività di posting è molto legata al prodotto ma è rivolta esclusivamente al target business”. Come ha anticipato il manager a MissionFleet, avrà presto un collegamento ai principali social media anche la piattaforma di loyalty online MINI Republic, creata per tutti i possessori MINI, che possono iscriversi e godere di alcuni privilegi. Un

FEDERICO IZZO, HEAD OF MINI

TOTAL ENGAGEMENT: che cos’è Il total engagement è la somma di interazioni totali generata dall’account di riferimento, ma la definizione varia in base al social network considerato. Facebook total engagement = likes &reactions + fan posts + fan comments + shares Twitter total engagement = profile mentions + retweets + replies + favorites Instagram total engagement = likes + comments

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MISSIONFLEET sociaL media

FAcebook

LE TOP 14 dELLE cAsE AuTOMOTivE sui sOciAL (FONTE: BLOGMETEr) Brand

Total Engagement

Mercedes-Benz Italia Peugeot Audi Italia MINI BMW Italia Land Rover Jaguar smartitalia Volkswagen Mazda Italia ŠKODA Italia Citroën Toyota Italia Lamborghini

185032 164447 144451 135904 101959 92614 68510 51051 46885 41495 39270 36096 34943 23862

Total Fans

Brand Posts

853911 600290 1554123 577147 974493 436209 380966 536828 1268456 218567 319415 855007 640396 427720

116 20 236 158 286 46 106 70 38 14 98 92 117 158

TwITTeR

Periodo di analisi: 1 - 30 settembre 2016 Panel: 35 pagine Facebook Brand

Total Engagement Total followers Brand posts

Peugeot Italia 19864 Mercedes-Benz Italia 13399 BMW Italia 3742 Renault Italia 2055 Toyota Motor Italia 1763 Audi Italia 1742 smart Italia 1595 Land Rover Italia 1552 Citroën Italia 1359 Ford Italia 1341 Volvo Auto Italia 1260 Jaguar Italia 1158 SkodaItalia 1098 MINI Italia 997

51269 123436 39484 79486 51179 61654 74363 24808 42521 58723 16480 26727 13550 19714

200 208 408 449 108 131 97 49 106 194 124 83 27 56

INSTAGRAM

Periodo di analisi: 1 - 30 settembre 2016 Panel: 31 profili Twitter Brand

Total Engagement Total followers Brand posts

MINI Italia 16705 Mercedes-Benz Italia 11817 Volkswagen Italia 7059 Maserati Italia 6411 Land Rover Italia 6121 toyota_italia 5055 Ford Italia 4986 BMW Italia 4686 Jaguar Italia 3235 smart 3053 Audi Italia 2962 Citroën Italia 2354 Renault Italia 2110 Peugeot Italia 1708 Periodo di analisi: 1 - 30 settembre 2016 Panel: 21 profili Instagram

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15595 81360 45027 50241 37285 18915 19185 24213 25069 30867 58193 13834 21197 17287

44 9 13 5 13 33 18 17 11 4 2 21 4 6

modo per rafforzare la community di appassionati del prodotto dialogando in modo diretto e continuativo con i suoi membri. Tornando a Mercedes-Benz Italia, “Classe A è tra i modelli che ricevono la maggiore attenzione da parte dagli utenti, probabilmente per molti il primo punto di accesso al mondo Mercedes-Benz” ha aggiunto Schiavone. “Oggi un altro modello al centro di intense conversazioni è la Classe C, apprezzata soprattutto per il suo design distintivo. Discorso a parte merita il mondo AMG, che per il suo DNA sportivo è sempre nel cuore degli appassionati e stimola le discussioni più accese rispetto a performance e aggressività del design” ha commentato la manager. Gli esempi di un utilizzo brillante dei social media da parte di Mercedes-Benz Italia sono numerosi. Tra questi il progetto lanciato lo scorso settembre in occasione dell’ultimo Gran Premio di Formula 1 di Monza, denominato #GoMB. “Da casa o dal circuito di Monza, tutti i tifosi Mercedes-Benz hanno potuto tifare con l’hashtag #GoMB per sostenere il Team Mercedes AMG Petronas durante l’intera settimana del Gran Premio e sostenere il proprio campione con le contagiose emoji #GoNico e #GoLewis. Simbolo dell’intera operazione sono state le inedite emoji con i volti dei piloti, create in collaborazione con Twitter, che ci hanno consentito di diventare trending topic non solo in Italia, ma anche in UK e Francia” ha dichiarato Schiavone. “Abbiamo seguito in diretta la gara, creando contenuti ad hoc in tempo reale

per tutto l’arco della competizione, con numeri di engagement impressionanti. Durante l’intero weekend di Monza il profilo Twitter di Mercedes-Benz Italia ha offerto un punto di vista nuovo sul Gran Premio d’Italia: accompagnati dalla webstar Edoardo Mecca, gli utenti hanno avuto l’opportunità di vivere le emozioni della LaureusF1 Charity Night, la serata benefica che ha visto sfilare sul red carpet le stelle del mondo dello sport e dello spettacolo, e seguire in tempo reale le interviste ai protagonisti della serata”. Sempre rimanendo in casa Mercedes-Benz, vale la pena citare anche Smart che, per la natura stessa del marchio, si presta a numerose iniziative social. “Smart è un brand davvero unico, si potrebbe quasi dire che sia nato per essere social” ha spiegato Schiavone. “Tra le tante iniziative mi piace ricordare il progetto che ha coinvolto il collettivo di videomaker The Jackal, popolarissimi sui social, per realizzare alcuni contenuti esclusivi, o quando ci siamo “ingaggiati” con altri brand e con gli utenti in occasione del recente Campionato Europeo di calcio, con contenuti realizzati in base ai match. È una community particolarmente attiva, che ama condividere gli scatti della propria Smart e scoprire altri “smartisti” attivi sui social. Proprio la natura del brand ci porta ad attuare una strategia profondamente diversa rispetto a quella Mercedes-Benz, a giocare di più con i trending topic, a mettere la città al centro del racconto, sempre mantenendo a fuoco il prodotto Smart e le sue caratteristiche distintive”.


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14 Intervista doppia (2)_Layout 1 29/11/16 10.51 Pagina 38

MISSIONFLEET intervista doppia

LE AUTO AZIENDALI

SECONDO BALLESTRIERO (SEAT) E CIANCA (RENAULT) di Alberto Vita

Grand Scenic e Talisman, sia Berlina che Sporter, che tanto successo hanno ottenuto nelle presentazioni.

ENRICO BALLESTRIERO, FLEET MANAGER SEAT

Prodotto Quali sono le auto più da flotta del vostro portfolio?. Vendite sul mercato italiano? Enrico: Nel mercato True Fleet si registra una crescita di quasi il 18% sul 2015. E noi cresciamo in particolare sulle PMI e P.Iva che sono il vero motore del business. I tre pilastri della crescita SEAT sono rappresentati da Leon, Ateca e Ibiza. Fabio: Abbiamo, in questo momento, la fortuna di avere una gamma nuovissima. Pertanto i dati di oggi saranno smentiti presto dalla forza di tutti i nuovi prodotti di segmento C e D appena lanciati, o in fase di lancio. Ma se dovessi comporre un podio, eccolo con la Gamma Clio, con la grande sorpresa della Clio Sporter al 40% dei volumi totali, Captur e, terze a pari merito, Espace e Kadjar. Ma stanno arrivando le nuove Megane Sporter, Scenic,

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È vero che sono stati sdoganati i suv e i crossover nelle car policy? E: Sì. In particolare il salto è stato fatto con il nuovo Ateca, che per design, dimensioni e motori è in grado di accontentare sia i clienti che vogliono un prodotto di medie dimensioni con un bagagliaio capiente e un’ottima abitabilità, ma al tempo stesso di un veicolo agile e compatto, ideale nei centri urbani. F: È vero, Suv e Crossover, declinati in ogni taglia, motore e trasmissione a 2 o 4 ruote motrici, riscuotono grande successo. Captur in questo momento è il crossover piccolo più venduto tra le case straniere, Kadjar si è già affermato nella top five di un segmento ricchissimo. E aggiungerei anche Dacia Duster, prodotto nato per il retail, che sta dando importanti soddisfazioni anche nelle flotte.

Su quale modello in particolare puntate per le flotte nel 2017? E: La spina dorsale della nostra proposta Business è rappresentata dalla gamma Leon in particolare con le versioni Business, nelle varie configurazioni berlina 5porte e ST con motori TDI, TGI (metano) e trasmissioni DSG (cambio automatico) e 4Drive (4WD). E così sarà anche per il 2017 quando completeremo l’offerta con la Nuova Ibiza. F: Puntiamo su... tutto. Ogni Cliente troverà una risposta, soprattutto se, all’interno della Car Policy si vuole fare un downsizing intelligente. Ma, per non scegliere, faccio “all-in” sui segmenti C e D con Megane/Scenic/Talisman/Espace.

Strategia Per fare una strategia valida bisogna monitorare il mercato. Qual è il vostro principale concorrente? E: Abbiamo recentemente rinnovato la nostra offerta nei principali segmenti con nuovi modelli come Ateca, il restyling


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MISSIONFLEET intervista doppia

di Leon dalla fine del 2016, mentre nel 2017 avremmo la nuova Ibiza e la novità del crossover Arona, quindi avremo più frecce a disposizione per combattere la costante competizione sul mercato. F: Vorrei restare ai macro-livelli per cui direi che il marchio nazionale per eccellenza lo ritroviamo in ogni gara importante, soprattutto su PA. Mentre sui Veicoli Commerciali particolarmente aggressiva è la coppia d’Oltralpe. E quali sono le collaborazioni con le altre società del gruppo? E: Come Gruppo Volkswagen siamo in grado di offrire una gamma di prodotti che copre qualsiasi richiesta, dalle vetture di pool, alle vetture per i funzionari commerciali, fino alle vetture nelle fasce più elevate riservate al management, passando dai Veicoli Commerciali e Industriali. F: Sui Grandi Clienti la cooperazione con Nissan non è molto sviluppata, commercialmente, ma non nego che in alcuni casi la presentazione come Gruppo potrebbe accrescere l’appeal verso entrambi i marchi. Vedremo... Nella vostra strategia di comunicazione c’è una forte presenza a Mfa. Perché? E: Si tratta di un progetto nuovo che abbiamo reputato interessante, anche per capire meglio dove le aziende andranno a puntare per soddisfare le proprie esigenze di mobilità, e quindi verranno premiati i progetti virtuosi ed innovativi. F: Ci sembra una ottima iniziativa per presentare i nostri prodotti a una platea interessante. Inoltre il lancio di

Scenic arriva in concomitanza con l’evento. Ne approfitto per complimentarmi con l’Organizzazione e con i progetti di qualità dei Fleet Manager partecipanti.

Mercato Cosa vi attendete per il 2017? E: Ci rafforzeremo nei vari canali True Fleet, in particolare per Pmi e P. IVA ma anche nell’Nlt, che ormai rappresenta un canale privilegiato per parlare non solo con le grandi aziende, ma sempre di più con i professionisti e le aziende più piccole, che rappresentano oltre il 90% del tessuto economico in Italia. F: Crediamo che il 2017 sia un anno di assestamento, probabilmente con una crescita contenuta. Estrema attenzione va data ai canali di vendita dove spesso confondiamo crescite a due cifre con vere e proprie azioni che mirano all’acquisto di quote di mercato, non solo con i classici km zero ma anche con pushing sul Noleggio. Un gioco che non ci piace. E il mercato ci premia per il crescente valore residuo dei nostri prodotti. E riguardo invece al vostro ruolo. Come vi aspettate che si svilupperà? E: Il ruolo del nostro Team Flotte è quello di agevolare le trattative commerciali, offrendo un supporto ai Fleet Manager e alle concessionarie Business Center SEAT. In particolare con gli attori operanti nel Noleggio a Lungo temine saremo sempre più presenti per offrire la nostra consulenza e le migliori condizioni anche lavorando su aspetti di post vendita. F: Credo che nei prossimi 4 anni ne vedremo delle belle... emissioni, consumi, energie alternative, connettività,

mobilità... il nostro ruolo sarà quello di presentare un mix prodotti/servizi/competenze personali. Sarà una bella sfida! E qual è il vostro rapporto con le società di Nlt? Con chi avete i rapporti migliori? E: Abbiamo costruito un rapporto di fiducia molto solido con tutte, ma possiamo dire che gli interlocutori con cui abbiamo contatti più frequenti sono i colleghi di Volkswagen Leasing, ovvero la società del gruppo dedicata al Noleggio. F: Ogni società di noleggio è per noi importante... Ma alla fine contano le vendite e la penetrazione del Marchio all’interno degli acquisti delle singole Società. Nell’anno in corso il maggior numero di ordini è arrivato da Arval, ma crescite molto interessanti sul 2015 sono arrivate anche da ALD, LeasePlan, Leasys e Athlon.

FABIO CIANCA, FLEET MANAGER E KEY ACCOUNT MANAGER PRESSO RENAULT ITALIA SPA

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MISSIONFLEET mobilità elettrica

ACCORDO REFEEL ED EVWAY

PER LA MOBILITÀ A 0 EMISSION IN AZIENDA La partnership tra 2 aziende milanesi mee in campo card e servizi di consulenza per quelle imprese interessate a introdurre in floa auto emissioni zero

di Andrea Barbieri Carones

U Una partnership per promuovere la mobilità elettrica in Italia, un paese dove il trend di vendita di auto a emissioni zero è in forte calo (–31%) a vantaggio delle ibride, la cui commercializzazione è aumentata. Il problema? La mancanza di una rete infrastrutturale di ricarica, che si traduce in una difficoltà a utilizzare i veicoli a batteria, che invece in Europa sta prendendo sempre di più piede (nel primo quadrimestre 2016, +33,9% anno su anno). L’accordo è stato firmato tra le aziende milanesi ReFeel ed evway, dove il primo è un operatore energetico integrato e

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indipendente mentre la seconda, powered by Route220, è una piattaforma digitale che si occupa di promuovere la mobilità elettrica in Europa, con un’offerta a 360 gradi che comprende stazioni di ricarica interoperabili visibili attraverso una app dedicata. In particolare, la partnership promuove consulenza e servizi per la mobilità stradale a emissioni zero, anche in condivisione, destinata sia ad aziende sia a privati, che potranno pianificare i propri spostamenti accedendo alle stazioni di ricarica installate presso gli spazi aziendali, secondo la politica di ciascuna impresa. ReFeel ha elaborato un’offerta di servizi per i propri clienti per la gestione delle flotte elettriche sia in pooling sia in sharing. “Il futuro dell’auto elettrica è nell’interoperabilità delle colonnine di ricarica, che grazie alla piattaforma digitale evway possono essere utilizzate con un’unica tecnologia che permette l’accesso diretto senza dover possedere le diverse card dei gestori della rete elettrica presenti sul mercato” dice Franco Barbieri, Ceo della startup Route220, che ha sottolineato come la struttura di ricarica sul territorio italiano sia ancora carente e non permette una facile mobilità a emissioni 0.

Dal canto suo, anche evway ha messo in campo una app che individua in tempo reale i 25mila punti di ricarica liberi “intelligenti” presenti in Europa (su un totale di 80mila, di cui 2mila in Italia) e consente di pagare attraverso un tocco sullo schermo, evitando così di interfacciarsi con le decine di card di ricarica. E l’accordo con ReFeel si inserisce nell’ottica di allargare la base delle colonnine presenti sul mercato. “Evway” aggiunge Barbieri, con un passato manageriale in Fiat auto “aggiorna costantemente la mappa delle colonnine”. Ma c’è di più: obiettivo di eway è anche quello di fare sì che il tempo impiegato per ricaricare la propria auto elettrica possa essere utilizzato per fare attività di svago. Per questo la app fornisce informazioni su centri commerciali, ristoranti o alberghi presenti nei dintorni della colonnina, in modo di unire l’utile al dilettevole. Perciò uno dei suoi obiettivi è quello di coinvolgere gli esercizi commerciali nella mobilità elettrica, attraverso l’installazione di colonnine riservate ai clienti, con lo slogan “Charge your car, live your life”. Nel 2016, Evway ha realizzato una rete di 14 installazioni in Italia con un parco abbonati di 1.000 unità.


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MISSIONFLEET ecommerce

LE GOMME (E NON SOLO)? OGGI SI COMPRANO SUL WEB È quanto emerge da una ricerca commissionata a Ipsos Observer da eBay, uno dei primi marketplace a vendere componentistica per le quaro ruote. Tra i principali Paesi europei, l’Italia si colloca al primo posto per numero di acquirenti, ma anche per percentuale di risparmio: in media il 25% in meno rispeo ai punti vendita tradizionali

di Arianna de Nittis

U Una delle ultime tendenze nel settore auto? È acquistare la componentistica, e in particolare i pneumatici, online, risparmiando in maniera significativa rispetto all’acquisto presso i tradizionali canali di

vendita. Un’opportunità che i grandi marketplace, come Amazon ed eBay, hanno colto al volo, proponendo una gamma sempre più ampia di accessori per le due e quattro ruote. La conferma giunge da una ricerca che proprio eBay ha commissionato alla società di ricerca Ipsos Observer, coinvolgendo un campione di popolazione residente in Italia, Francia, Germania, Regno Unito e Spagna in possesso di un’auto e che abbia effettuato almeno un acquisto online negli ultimi 12 mesi.

È emerso che ben un utente su due compra in rete i pneumatici: Il primato va ai nostri connazionali con una percentuale del 58% (circa 13 milioni di acquirenti di cui, curiosamente, quasi la metà donne). Seguono la Germania, la Francia e il Regno Unito. “La ragione principale” commenta Matteo Pagani, vertical manager di eBay in Italia “è il risparmio, che sulle cinque nazioni coinvolte è in media del 23% e che in Italia sale addirittura al 25%”. Dopo l’Italia è la Germania, con una media OTTOBRE-NOVEMBRE 2016 | 41


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MISSIONFLEET ecommerce

eBay Nel settore auto eBay vanta 164 milioni di acquirenti attivi a livello globale, per un totale di ben 300mila ricerche al giorno. In Italia gli utenti attivi sono ben 5 milioni e i venditori professionali 30mila, di cui il 67% esportano i propri prodotti anche all’estero. Interessante anche la presenza nel settore auto, dove eBay propone un’ampia gamma di componentistica per veicoli a quattro e a due ruote, tra cui pneumatici (oltre 650mila pezzi, disponibili in ogni momento), ricambi, Gps (più di 150mila), sensori di parcheggio (oltre 15mila) utensili (900mila) e oli e lubrificanti (500mila). Un’offerta che la clientela italiana sembra apprezzare, visto che ogni ora sul marketplace i nostri connazionali acquistano 203 ricambi, 17 treni di gomme e 78 accessori. Tra gli acquirenti spiccano, tra l’altro, anche i gommisti: secondo una recente rilevazione di eBay, quasi uno su tre acquista su eBay i treni di gomme che poi rivende alla sua clientela.

del 24%, la nazione che online trova i pneumatici con i prezzi più bassi: c’è ben un 4% che è riuscito a risparmiare dal 50% al 70%. Al terzo posto, a pari merito, troviamo Francia e Regno Unito che, registrano una media del 23%. Fanalino di coda è la Spagna, che chiude con una media del 21%. Oltre al risparmio, però, ci sono

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anche altre motivazioni per acquistare i treni di gomme in rete. Ad esempio, la possibilità di comparare i prezzi di diversi fornitori, indicata dal 49% dei nostri connazionali, l’accesso a un ventaglio più ampio di modelli (30%), il risparmio di tempo (45%) e l’opportunità di leggere informazioni dettagliate sui pneumatici prima dell’acquisto (31%). “La ricerca fornisce anche indicazioni sulle abitudini di utilizzo dei pneumatici” sottolinea Matteo Pagani. “Il 45% dei nostri connazionali, ad esempio, alternano gomme invernali ed estive, mentre il 40% adotta modelli all seasons”. Una percentuale più modesta rispetto a Francia, Regno Unito e Spagna, dove l’adozione dei modelli adatti a tutte le stagioni

si attesta, rispettivamente, al 61%, 72% e 73%. Una volta ultimato l’acquisto online, infine, non è difficile trovare un gommista disposto a montare i pneumatici nuovi, almeno secondo l’80% degli intervistati. In Italia, in particolare, questa percentuale sale al 92%, mentre ben l’86% dei gommisti dichiara di aver montato, negli ultimi 12 mesi, pneumatici acquistati altrove. Un segnale del fatto che anche il mercato dei servizi si sta adeguando.

NoN solo gomme Nello studio di eBay i web shopper hanno dichiarato di prevedere un aumento nel 2016 dei loro acquisti nel settore auto: si parte dalla percentuale più bassa del 29% di rispondenti


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MISSIONFLEET ecommerce

inglesi, passando per il 34% dei tedeschi e il 37% degli italiani, fino ad arrivare ai picchi del 42% dei francesi e del 49% degli spagnoli. Un interesse che riguarda sempre di più, oltre all’acquisto dei treni di gomme, anche altri accessori per le quattro ruote. Ma quali sono i prodotti più

venduti? Al primo posto compaiono i tergicristalli, seguiti dalle lampadine e dalle batterie. Al quarto posto si troviamo i fanali, al quinto i filtri dell’aria, al sesto le candele, al settimo i fusibili e, in coda, gli specchietti e le frecce. Tergicristalli e lampadine sono in testa in tutti i Paesi, in perfetto trend con la media europea. Gli spagnoli acquistano in egual modo filtri dell’aria, fanali e batterie, mentre i fanali sono al terzo posto in Regno Unito e in Germania, qui insieme alle batterie. Queste ultime sono in terza posizione in Italia, mentre in Francia si prediligono i filtri dell’aria. Infine non entrano in classifica, ma si attestano come vero e proprio fenomeno di ecommerce, gli oggetti per l’estetica e la cura dell’auto, scelti in rete dal 40% degli intervistati. Il podio in questo caso va agli spagnoli (49%) e ai francesi (42%).

e i colossi del weB eNtraNo Nell’automotive eBay non è l’unico marketplace ad aver intuito le opportunità di business offerte dal settore auto. Su Amazon, infatti, è nata una community che mette in contatto gli appassionati, o semplicemente chi vuole acquistare un’auto, in tutti i Paesi del mondo. 35 milioni di navigatori possono accedere a informazioni riguardanti veicoli risalenti al 1998, scambiare opinioni (anche su modelli non presenti a listino) e postare annunci. Adam Goetsch, direttore di Automotive di Amazon, ha spiegato quali sono gli obiettivi del marketplace: “vogliamo supportare i clienti durante uno dei più importanti acquisti delle loro vita, nonché uno di quelli che richiedono più ricerche, aiutandoli a prendere decisioni le più informate possibili”. La community per il momento consentirà di incrementare il giro d’affari di Amazon, che già oggi vale 6,5 miliardi di euro, ma, naturalmente, dalle operazioni spot (come la proposta della capsule di Toyota Aigo in vendita su Amazon.it) alla vendita diretta delle quattro ruote il passo è brevissimo. E già si rincorrono voci di un accordo tra Amazon e Hyundai Motor America per incrementare le vendite della berlina Elantra, proposta quasi esclusivamente in America: un “test” che aiuterebbe la società di Seattle ad aprire il “più grande concessionario al mondo di automobili”. L’interesse dei colossi del web per il settore automotive è testimoniato anche da Google, che malgrado realizzi ancora il 90% del proprio fatturato con l’advertising online, continua a esplorare nuovi business. Così, dopo aver investito nella Google car, un progetto avviato già nel 2009, ha stretto un accordo con il gruppo Fca per testare su una chrysler Pacifica le tecnologie per la guida autonoma. E non è tutto: di recente, infatti, ha annunciato di voler fare concorrenza a Uber, capofila mondiale della sharing mobility. Secondo il Wall Street Journal la battaglia avverrà proprio sulle strade di San Francisco, dove Uber è nata, con Google che lancerà un servizio simile a quello della società di Kalanick, basato però sulla app Waze, acquisita nel 2013, e battezzato carpool. Il sistema si baserà non sul pagamento di una corsa bensì sulla condivisione della spese (in stile BlaBlacar), con un costo di 54 centesimi di dollari per miglio percorso e un massimo di due tragitti al giorno, per evitare che questo diventi un vero e proprio lavoro. Carpool nasce dopo una sperimentazione di mesi tra i dipendenti di Google negli Usa e a Tel Aviv.

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BARBARA CAIMMI FASTWEB

ANDREA CARDINALI ALPHABET ITALIA

ALBERTO CAUMO GENERALI

FABIO CIANCA RENAULT ITALIA

LAURA GOBBIS LUXOTTICA

VINCENZO MANIACI KUWAIT PETROLEUM ITALIA

FRANCESCA ORDANINI IRI

MICHELE PALUMBO BAYER

ALFERIO PAOLILLO EDISON

LUCA PERSIANI IVS ITALIA

ENRICO BALLESTRIERO SEAT

LAURA CAMPODONICO GRUPPO ERG

SVELATI I VINCITORI MA...

IL BENVENUTO A SEAT Manteniamo ancora un po’ il segreto sui vincitori anche su questo numero, perché è quello distribuito durante la serata di gala. Ma vi assicuriamo che se i vincitori sono molto contenti della vittoria, gli sconfitti, tutti di misura, hanno già voglia di prendersi la rivincita nell’edizione del prossimo anno, che sarà più ricca e con categorie ancora più specifiche, con schede per le candidature più leggere.

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Intanto però diamo il benvenuto a Seat, nuovo sponsor di MFA 2016, un’occasione per ottenere visibilità in un mondo, quello delle flotte, sempre più competitivo ma anche in grande crescita. Ma allora, i vincitori? Vi invitiamo ad andare su missionfleetawards.it o seguire il nostro report sul nostro sito missionline.it. Ci vediamo l’anno prossimo!

LA GIURIA È COORDINATA DA PAOLA MIGHETTO, DIRETTORE EDITORIALE NEWSTECA E ALBERTO VITA, DIRETTORE MISSIONFLEET. CON LA PARTECIPAZIONE DI PIERLUIGI BONORA, GIORNALISTA AUTOMOTIVE

LA GIURIA

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Due brand Premium per flotte, o figure manageriali, di alto livello. Ecco la doppia proposta dell’analisi di questo numero, con due autovetture di grande classe; quella britannica della Jaguar XE, berlina dalla grande tradizione ma anche tecnologicamente innovativa, e quella della Stella che, con il nuovo Mercedes GLC CoupÊ, traccia la linea in un nuovo segmento di mercato. Naturalmente anch’esso iper tecnologico


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L’ANALISI DI

Jaguar XE la berlina in stile britannico È La berlina sportiva più avanzata, efficiente e raffinata mai prodotta da Jaguar. Si vede che è una Jaguar, si sente che è una Jaguar, si guida come una Jaguar: XE è Jaguar in tutto e per tutto. La Casa inglese voleva portare l’assalto alle ‘tedesche’ del segmento D e non ha risparmiato sforzi, senza perdere la sua filosofia unica. Difatti, la XE ha forme classicheggianti, che non lesinano comunque un tocco di sportività, esaltate dal grande cofano anteriore e da una coda appena accennata, molto simile a quelle delle coupé. Ma ciò che fa di quest’auto una degna rivale delle varie Bmw, Audi e Mercedes-Benz è la grande iniezione di tecnologia: dai motori della valida serie Ingenium al sistema di sospensioni Integral link, dall’infotainment al sistema All Surface Progress Control, nato dall’esperienza in fuoristrada della “sorella” Land Rover. di Maurizio Bertera

LA GAMMA Precisa, potremmo dire con poche motorizzazioni ma tutte sensate. Il quattro cilindri due litri turbo a benzina può regalare 200 o 240 CV di potenza, mentre non manca il 3.0 V6 da 340 CV Supercharged per chi vuole avere il massimo di 46 | OTTOBRE-NOVEMBRE 2016

sportività nella sostanza e nel look, abbinato al solo allestimento S. Entrambi i propulsori sono disponibili solo con il cambio automatico. Sul fronte diesel, ecco il quattro cilindri turbo due litri da 180 CV (cambio manuale o automatico, quest’ultimo anche AWD) e un altro due

MISSIONFLEET

litri ma da 163 CV di potenza – chiamato E Performance – anch’esso disponibile con le due tipologie di cambio. Salvo il già citato Supercharged, tutti i modelli possono essere abbinati a quattro allestimenti: Pure, Prestige, R-Sport and Portfolio. Il listino parte da 38.050 euro per la 2.0 4 cilindri 180 CV Turbo Diesel Manuale Pure sino ai 55.910 della 3.0 V6 340 CV Supercharged.

automatico, il sistema All Surface Progress Control di XE regala maggiore sicurezza nelle condizioni più impegnative. Si tratta di un cruise control per le bassa velocità, che aiuta l’auto nelle situazioni di scarsa aderenza, e in qualsiasi condizione climatica, consentendoti di concentrarsi solo sulla guida.

LA PREFERITA

La Casa non prevede allargamenti della gamma a breve termine.

Viste le prestazioni e il prezzo interessante, ci sembra che la XE 2.0 turbodiesel da 180 CV con l’allestimento Prestige si presti molto bene al doppio utilizzo: al prezzo di 42.900 euro, ci si trova una ‘signora’ dotazione che comprende volante multifunzione in pelle, sedili in pelle e le finiture in alluminio scuro. Con questo motore, la XE arriva a 220 km/h e impiega 7,8 secondi nel passaggio 0-100 km/h. E siccome c’è il cambio

IN ARRIVO

I TEMPI DI CONSEGNA A meno di promozioni particolari dove c’è disponibilità rapida – per avere una XE ci vogliono due-tre mesi.

IL VALORE RESIDUO Il modello mantiene un valore di riferimento nella sua categoria. A rendere ancora più valida la ricerca


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L’ANALISI DI

di un usato, c’è Jaguar Approved, il programma studiato dalla Casa per assicurare lo stesso livello di qualità, servizi e soddisfazione di quando si acquista un’auto nuova. Si basa su 165 criteri di valutazione, lavori effettuati dai tecnici della Casa e ricambi originali Jaguar. Due gli anni di garanzia come non mancano servizi finanziari dedicati. Ricordiamo anche il portale www.jaguarapproved.it, che offre il meglio dei veicoli usati della Casa inglese, articolato su un eccellente motore di ricerca.

I COSTI DI GESTIONE La Casa britannica propone Jaguar Care per i primi tre anni dalla prima immatricolazione che, oltre alla garanzia di tre anni, anche tre anni di manutenzione programmata e assistenza stradale, senza costi aggiuntivi ed effettuata da tecnici specializzati, indipendentemente dal chilometraggio. Sulle

Jaguar anche due diverse garanzie, che offrono la copertura necessaria contro danni o difetti agli esterni della vettura: la Garanzia sulle superfici verniciate e la Garanzia sulla corrosione. Da sottolineare infine l’attenzione di Jaguar al problema del furto, rappresentata da due garanzie specifiche quali Protect Tag e Sistema Lojack.

LE FORMULE FINANZIARIE Sono quattro, messe a punto direttamente da JLR Financial Services. Il più recente si chiama Future e offre un doppio beneficio: aumenta il valore futuro garantito dell’auto rispetto allo standard (con un effetto benefico sull’importo dell’esborso mensile) e al tempo stesso riconosce – al momento della sostituzione dell’auto ed in caso di riutilizzo delle soluzioni – un bonus aggiuntivo, con un risparmio certo sul nuovo

MISSIONFLEET

contratto. Le altre sono il Leasing (per aziende e privati), il Privilege (pensato soprattutto per chi vuole sempre guidare un modello nuovo) e il Plan che è il più classico del gruppo. Ampia la lista dei servizi assicurativi che si possono sottoscrivere insieme a una delle formule.

IL NOLEGGIO Oltre al fatto che le Jaguar XE sono disponibili presso i maggiori operatori del settore, la divisione Fleet & Business Renting propone costantemente numerose offerte, con un canone fisso mensile di noleggio, e volendo con tutti i servizi di assistenza e assicurativi.

I PREGI E I DIFETTI Qualità generale, classe innata e piacere di guida sono le armi vincenti di una Jaguar e la XE non fa eccezione. Colpiscono due aspetti: il comfort in abitacolo, ben isolato dalle asperità del fondo stradale

e silenziosissimo, quanto il comportamento stradale che viene esaltato dai tanti sistemi di assistenza alla guida. Ci si diverte in piena sicurezza e non è poco. Cosa è migliorabile? Alcune dettagli interni ci sono sembrati sotto la media Jaguar e il 2.0 litri manca un pelo di ripresa, considerando quanto c’è sul mercato.

IMMAGINE “Avvolgente” per un pilota, affidabile in ogni situazione e assemblata con grande cura: la XE non delude gli appassionati del marchio britannico ed è in grado di “catturare” qualche cliente desideroso di fare il salto di qualità. L’indole sportiva è più evidente che in passato, ma le soluzioni tecniche ne fanno comunque un valido modello per il lavoro come per il tempo libero. In definitiva, è l’ennesima Jaguar che riesce a unire la grande tradizione della Casa e l’innovazione tecnologica. E poi, è davvero bella. OTTOBRE-NOVEMBRE 2016 | 47


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L’ANALISI DI

Il Mercedes Glc Coupé alla conquista del mercato Il Mercedes GLC Coupé ha debuttato al Salone di New York ed è stato subito un successo di critica e pubblico. Si tratta della declinazione sportiva di GLC dove cambiano le dimensioni, soprattutto le proporzioni, e non la parte tecnica. Un modello da 4 metri e 73 centimetri di lunghezza - sei in più della GLC - con passo di 2 metri e 87, questo sì identico. È anche più bassa, 1 metro e 60 contro 1 e 64, in virtù del differente andamento del tetto dal montante B verso il posteriore: la coda adotta fari a sviluppo orizzontale, come sulla Classe C cabrio e coupé, a richiesta ci sono full led come quelli anteriori. Lo spazio sopra la testa dei passeggeri posteriori è necessariamente inferiore su GLC Coupé, così come diminuisce un po’ la capacità di carico: il bagagliaio fa segnare 491 litri in configurazione standard, 14 meno che su GLC e il valore massimo non supera i 1.205 litri contro i 1.600 del Suv che può contare su un diverso andamento della coda. Comunque, è un’auto che conquista al primo impatto. di Maurizio Bertera

LA GAMMA Ampia: si arriva a ventisei versioni incrociando le motorizzazioni – tutte con trazione 4Matic e cambio 9 48 | OTTOBRE-NOVEMBRE 2016

G-Tronic – con gli equipaggiamenti (Executive, Business, Sport, Exclusive, Premium). Quelle diesel si basano sul 2.2 litri con potenza di 170

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CV (GLC 220d) o 204 CV (GLC 250d) e sul 3.0 da 258 CV (GLC 350d), mentre sul fronte benzina ecco il 2.2 litri da 211 CV (GLC 250) e il 3 litri V6 da 367 CV (GLC AMG 43). Non manca la proposta ibrida dove il 4 cilindri da 211 CV si abbina al propulsore elettrico da 116 CV. La “forbice” di prezzo tra il basso di gamma e l’alto di gamma è di oltre 22.000 euro: si va dai 53.070 euro della 220d 4Matic Executive ai 75.244 euro della AMG 43 4Matic che però è un capitolo a parte e offre un solo allestimento. E poi c’è l’immancabile serie speciale Edition 1, con cristalli laterali e lunotto oscurati, vetri atermici fonoisolanti, luci ambient: bisogna aggiungere alla Premium 8.479 euro. Quanto ai pack, ce ne sono per tutti i gusti, come da tradizione Mercedes-Benz.

LA PREFERITA Il quattro cilindri diesel da 170 CV è una certezza,

anche se preferiamo la versione da 204 CV perché i 30 CV in più si sentono con piacere. Con questa motorizzazione, il GLC 250 d 4Matic tocca i 222 km/h di velocità massima e impiega solo 7,6 secondi nel passaggio 0-100 km/h. Quanto ai consumi sono inferiori al pensiero comune: nel ciclo combinato, l’auto non chiede più di 5,2 litri di gasolo ogni 100 km. La versione Business aggiunge al già ricco Executive il Mirror Package con specchi ripiegabili e retrovisore interno auto-anabbagliante, le finiture interne argento e piano black, il sistema Garmin Map Pilot con display da 7 pollici, grafica 3D e Live Traffic Information e infine l’Active Parking Assist. Il prezzo è di 55.020 euro.

IN ARRIVO Mercedes non annuncia novità sul GLC, almeno sino al Salone di Ginevra 2017.


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L’ANALISI DI

I TEMPI DI CONSEGNA

I COSTI DI GESTIONE

Il GLC Coupé è un modello premium con costi non indifferenti. Per chi sceglie il leasing, è ideale il Service Plus dove le spese vengono dilazionate nel piano finanziario. Tre le formule: Compact, Comfort ed Excellent con servizi e costi diversi. Interessante la IL VALORE RESIDUO formula ServicePlus Advance, attivabile entro 24 mesi dalla data di Siamo nel solco degli altri modelli di nicchia della Casa immatricolazione, che copre le riparazioni straordinarie della Stella, per i quali il nel terzo e quarto anno di valore dell’usato è sempre vita (senza limite di km) per sopra la media e tiene i guasti ai componenti maggiormente nel tempo. meccanici ed elettrici che Va sottolineato che la Casa dovessero eventualmente è attentissima a sua volta a presentarsi nel periodo di questo aspetto visto che ha validità del contratto. Si può messo a punto un pagare in un’unica soluzione programma specifico o con rate fisse mensili. per l’usato. Viene data grande Si chiama FirstHand e attenzione anche all’offerta prevede cento severi assicurativa con le formule controlli con un tagliando personalizzabili Feel Sure pre-consegna obbligatorio. (incendio e furto), Feel Care Eccellente inoltre il motore di ricerca all’interno del sito (tutela del finanziamento), Feel New (in collaborazione ufficiale della Casa: con Axa France, permette di www.mercedes-benz.it. A parte i periodi in cui le filiali organizzano campagne promozionali, bisogna calcolare da tre a quattro mesi per avere un modello “su misura”, per allestimenti, colore e rivestimenti.

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mantenere inalterato il valore della vettura nel tempo). Da sottolineare infine la proverbiale organizzazione della Casa: il Service 24h è disponibile a qualsiasi ora, in quasi tutta Europa mentre le garanzie di mobilità Mobilo e MobiloLife fanno in modo che si arrivi sempre e comunque a destinazione.

LE FORMULE FINANZIARIE Mercedes-Benz propone tre formule di finanziamento per l’acquisto: Classico (rate fisse mensili per tutta la durata contrattuale), Balloon (rate mensili più basse rispetto a quello del Classico e la maxi-rata finale, eventualmente rifinanziabile alla scadenza del contratto) e Plus (con dilazione della maxi rata finale). Quanto al leasing, personalizzabile su contratti della durata di 60 mesi per le vetture nuove e 48 per quelle usate, alla fine ci sono tre possibilità: restituzione dell’auto con il

possibile finanziamento di un’altra Mercedes-Benz; prosecuzione dell’utilizzo del mezzo, senza diventarne proprietari, con un nuovo piano finanziario per versare l’importo residuo; acquisto del mezzo versando l’importo del valore residuo. Sul sito ufficiale si può cercare il prodotto più adatto finanziariamente e la vettura più “intelligente” in base al proprio budget. Con la possibilità di abbinare servizi assicurativi e di assistenza.

IL NOLEGGIO Sul lungo termine, pensando alle aziende, la Casa ha messo a punto il programma Light Drive per vetture di prima immatricolazione, con tutti gli optional e i servizi desiderati. È un leasing estremamente flessibile che consente di scegliere la propria auto senza gli oneri legati alla gestione e alla manutenzione della stessa, di cui si occuperà OTTOBRE-NOVEMBRE 2016 | 49


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L’ANALISI DI

Mercedes-Benz, tramite la società specializzata nel Noleggio a Lungo Termine del gruppo Bnp Paribas Arval, per tutta la durata del contratto. Il canone è calcolato in base al reale utilizzo dell’auto. Sul breve termine, c’è la possibilità di MercedesBenz Rent. Altre soluzioni di noleggio la si trovano nel portafoglio di Daimler Fleet Management, con tutta una serie di servizi di base e accessori assolutamente personalizzabili

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d’infotainment con retrocamera, In più l’abitacolo induce naturalmente ai lunghi A parte il design, il plus – che poi per la Casa tedesca viaggi nel massimo comfort. I difetti? Ci ripetiamo: con non è tale, vista la sua filosofia – è la tecnologia. Se una Mercedes-Benz si è sempre su un livello dove il la gamma dei propulsori è prezzo di partenza – in nota (ma non per questo questo caso sui 53.000 euro meno entusiasmante), è – sale non appena si vuole l’equipaggiamento che arricchire ulteriormente il rende davvero di buon modello. umore. Citiamo a mo di esempio il Dynamic Select IMMAGINE (l’assetto sportivo con rapporto diretto di sterzo), il Quasi impossibile climatizzatore automatico nell’ultimo biennio trovare Thermomatic, il sistema

I PREGI E I DIFETTI

una Mercedes-Benz che non conquisti il mercato a cui è destinata e in generale le simpatie degli appassionati. Il GLC Coupé ha uno stile all’altezza del resto della famiglia e di tutto quello che offre oggi ‘la Stella’: comfort, rendimento prestazioni. E sicuramente non è una vettura comune, perché ha l’affidabilità ideale come strumento di business e la personalità che diverte nel tempo libero. Per aprire un nuovo mercato. Ed essere sempre avanti.

Spedizione Posta Target - Magazine

Registrazione Tribunale di Milano n° 219 del 28/03/2006 Direttore responsabile Alberto Vita Collaboratori Luca Amadio, Andrea Barbieri Carones, Maurizio Bertera, Arianna De Nittis, Serena Piazzi, Salvatore Saladino Progetto grafico Arianna Pierri Stampa Pronto Stampa Srl, Verdellino di Zingonia (BG) Distribuzione in Italia Pronto Stampa Srl, Verdellino di Zingonia (BG)

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Tariffa abbonamento annuo: 30,00 euro Bonifico bancario per Banca Popolare di Sondrio, Agenzia n. 13 di Milano - c/c 000005445X70 CIN X - ABI 05696 CAB 0161 IBAN IT78X0569601612000005445X70 intestato a Newsteca Srl D.Lgs 196/03 del 30 giugno 2003 (tutela della privacy): titolare del trattamento dei dati personali utilizzati per l’invio della rivista è Newsteca Srl. Gli interessati potranno esercitare i diritti previsti dall’art. 7 del citato D.Lgs. telefonando al n. 02/20241122 Il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati ad uso redazionale è il direttore responsabile a cui ci si può rivolgere per i diritti previsti dal D.Lgs 196/03 (tel. 02/20241122 - fax 02/20241096).

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