Mission 1 - 2014

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1 Sommario 1 2014_Layout 1 10/02/14 12.20 Pagina 1

Sommario Gennaio-Febbraio

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02 AD AlTA quoTA

Low cost, la sfida del lungo raggio

neWS 20 30 34 46 49 54

Il mercATo hôTellerIe VolI In PIllole DAl monDo numerI e STATISTIche cAmerA con VISTA

InformAzIone PuBBlIcITArIA 19 lufThAnSA cITy cenTer gloBAl TrAVel

Decolla con successo Lufthansa City Center Global Travel

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23 AD AlTA quoTA 06 ScenArI DI mercATo

Più efficienti, nonostante la crisi

Business aviation: avanti con fiducia

In copertina: il Bahai Temple di Delhi

27 ScheDe TecnologIe 10 l’InTerVISTA

Servizi di prenotazione

Il cardine del bt 32 TermInAl

12 l’InTerVISTA

Il green travel fa bene

14 l’InTerVISTA

Risiko dei cieli: le mosse di United

16 TrAVel mAnAger

Nessun profeta in patria

Prague Airport: confortevole e “virtuoso”

38 ProfeSSIone Buyer

Gestione dinamica

42 DeSTInAzIonI

36 ore nella città del design

50 DeSTInAzIonI

La nuova Glasgow

focuS on

ruBrIche

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A alta quota Vettori a basso costo

Low cost, la sfida del lungo raggio L’ingresso delle compagnie “no frills” nel trasporto aereo long-haul potrebbe portare a una svolta nel settore, modificandone gli equilibri e mettendo alle corde i vettori tradizionali di Elena Corti

Skymark A partire da marzo la “no frills” giapponese opererà voli sulla tratta Tokyo-Los Angeles.

ià protagoniste dei cieli europei, le low cost potrebbero avere, nel prossimo futuro, un peso rilevante nei collegamenti a lungo raggio. La notizia dei voli verso gli Stati Uniti, operati a breve da Skymark e Norwegian, apre nuove vie alla competizione tra vettori a basso costo e tradizionali, in un momento in cui la “battaglia” sui prezzi è agguerrita. Ma quale sarà lo scenario in cui si troveranno a competere le com-

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pagnie aeree quest’anno? Secondo David Jarach, Ceo di diciottofebbraio Aviation Advisory – che ha recentemente presentato un quadro dell’andamento del settore e delle sue possibili evoluzioni nell’ambito di un webinar organizzato da Carlson Wagonlit Travel – il panorama macroeconomico e industriale indica numeri in crescita sia per il traffico passeggeri che per la profittabilità dei vettori. Tali previsioni sono in linea con lo IATA Airline Indu-

stry Forecast 2013-2017, secondo il quale i vettori si attendono un incremento del numero di passeggeri pari al 31% tra 2012 e 2017. Entro questo periodo, i viaggiatori dovrebbero arrivare a 3,91 miliardi, 930 milioni in più rispetto ai 2,98 miliardi totalizzati nel 2012. La domanda, inoltre, dovrebbe aumentare con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 5,4%. Dei nuovi passeggeri, circa 292 milioni viaggeranno su rotte internazionali:


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A alta quota Vettori a basso costo

il traffico su questo tipo di tratte dovrebbe passare dagli 1,2 miliardi di traveller del 2012 agli 1,5 miliardi previsti per il 2017. Sul fronte della profittabilità, IATA ha rivisto al rialzo il suo industry financial outlook, evidenziando – in un comunicato diffuso a dicembre – che le compagnie si attendono un utile netto globale di 12,9 miliardi di dollari per il 2013, mentre nel 2014 questo parametro dovrebbe raggiungere i 19,7 miliardi. Nonostante questo scenario generale, permarranno tuttavia variazioni anche significative tra i singoli vettori e fra le diverse regioni geografiche. Uno dei principali driver di cambiamento nel settore, ha spiegato Jarach, potrebbe essere proprio l’ingresso delle low cost sulle rotte a lungo raggio, un mercato che fa gola perché tra i più redditizi e tra i più interessanti anche per il turismo d’affari, soprattutto sulle direttrici Europa-Asia ed Europa-Usa. Certo, la partita si gioca anche sul fronte dei servizi, ma in questo ambito le compagnie a basso costo stanno cambiando. Come sottolineato da Jarach, i vettori tradizionali e quelli low cost stanno sviluppando modelli di business sempre più simili. Gli lcc (low cost carrier) introdurranno più servizi ancillari, permettendo di scegliere il posto, rendendo meno rigidi i limiti sul bagaglio a mano e introducendo servizi aggiuntivi. Dall’altro lato, le compagnie legacy tenderanno a legarsi a vettori low cost di proprietà, come Lufthansa con Germanwings o Air France-Klm con Transavia. Da non trascurare, poi, il fatto che il low cost si sta spostando verso gli aeroporti principali, avvicinandosi anche in questo alle compagnie tradizionali. Ryanair, per esempio, ha da poco aperto una base a Fiumicino e all’aeroporto di Bruxelles National. Voli a basso costo per gli Usa La prima a inaugurare, quest’anno, i nuovi collegamenti long-haul sarà

La flotta di Norwegian si arricchirà di due nuovi Boeing 787-9 Dreamliner entro il primo trimestre del 2016.

Skymark: come riferito nel webinar organizzato da Cwt, la compagnia giapponese opererà da marzo la tratta Tokyo-Los Angeles. Il vettore, che ha preso servizio nel 1998 e trasporta circa 6,7 milioni di passeggeri all’anno contando su 33 aeromobili, con questa nuova iniziativa mira ad espandere ulteriormente il proprio network, allargando il proprio focus dal mercato domestico agli Stati Uniti. Anche Norwegian punta sugli Usa per il lancio di tre nuovi voli a lungo raggio, operati con Boeing 787 Dreamliner dall’aeroporto londinese di Gatwick. In seguito a un accordo con lo scalo britannico, il vettore volerà da Londra a Los Angeles due volte a settimana a cominciare dal 2 luglio, a New York dal 3 luglio con partenze il martedì, giovedì e sabato, e a Fort Lauderdale (Florida) dal 4 luglio con due collegamenti settimanali. «Lanciare collegamenti a lungo raggio tra Gatwick e gli Stati Uniti è una parte importante della nostra strategia – ci ha spiegato Bjørn Kjos, Ceo di Norwegian – per espanderci a livello internazionale e ottenere una posizione più forte nei mercati al di fuori della Scandinavia». La compagnia aveva già inaugurato lo scorso anno voli long-haul, ma con partenza dalla Penisola scandinava. «Abbiamo iniziato a operare tratte a

lungo raggio verso New York e Fort Lauderdale nel 2013 da diverse città della Scandinavia – commenta Lasse Sandaker-Nielsen, communications manager della compagnia – e la risposta (sia da parte dei viaggiatori scandinavi che americani) è stata positiva, con molti voli pieni e un buon feedback da parte dei passeggeri. Dal 2014, Orlando, San Francisco e Los Angeles saranno raggiungibili non solo dalla Scandinavia, ma anche da Londra. C’è un grande bisogno di voli di qualità a un prezzo economico tra l’Europa e gli Stati Uniti, un gap che intendiamo colmare. «Dal momento che la nostra offerta è stata ben accolta – prosegue Lasse Sandaker-Nielsen – riteniamo che, introducendo ulteriori nuove rotte, decine di migliaia di viaggiatori voleranno con noi in futuro sulle tratte intercontinentali». Per quanto riguarda i passeggeri business, il vettore offre la possibilità di viaggiare nella cabina Premium per godere di maggiore comfort. Inoltre, spiega Lasse SandakerNielsen, «le caratteristiche del Dreamliner, con pressione più bassa in cabina, più umidità, finestre più grandi e meno rumore, rispondono alle esigenze del viaggiatore d’affari che ha bisogno di essere ben riposato all’arrivo». A proposito della flotta, la compagnia acquisirà due

Norwegian Il vettore low cost, che già effettua collegamenti a lungo raggio dalla Norvegia agli Usa, ha annunciato il lancio di tre nuove rotte nel 2014: da Londra Gatwick a Los Angeles, New York e Fort Lauderdale (Florida).

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A alta quota Vettori a basso costo

Air Europa La compagnia aerea del gruppo Globalia proporrà nuovi voli da Madrid per San Juan de Puerto Rico (dal 22 maggio, 2 frequenze settimanali con Airbus 330-200) e la tratta MadridMiami a partire dal 3 giugno (3 voli a settimana con Airbus 330-200).

Marco Ponti, professore di Economia Applicata al Politecnico di Milano ed esperto di trasporti.

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nuovi Boeing 787-9 Dreamliner, che saranno consegnati nel primo trimestre del 2016. Tre nuove destinazioni long-haul anche per Air Europa, compagnia aerea del gruppo Globalia, che punta ad affrontare la concorrenza ampliando il proprio network internazionale. Al volo per San Paolo, lanciato lo scorso 16 dicembre (5 collegamenti a settimana da London Gatwick via Madrid Barajas), si affiancheranno i nuovi voli da Madrid per San Juan de Puerto Rico (dal 22 maggio, 2 frequenze settimanali con Airbus 330-200) e la tratta Madrid-Miami a partire dal 3 giugno (3 voli a settimana con Airbus 330200). La zona dei Caraibi e il Sud America si confermano tra le aree più interessanti per lo sviluppo del vettore, che vedrà al centro del suo piano di espansione anche lo scalo brasiliano di Salvador de Bahia (dove già opera), destinato a diventare hub di riferimento per la compagnia, sviluppando nuove rotte e coincidenze per le principali città della regione. Prospettive e criticità Alla luce delle novità di Skymark e Norwegian, siamo davvero di fronte a un’evoluzione del modello low cost che potrebbe diffondersi presto ad altre compagnie? Ne abbiamo parlato con Marco Ponti, professore di Economia Applicata al Politecnico di Milano ed esperto di trasporti. «Ryanair – spiega Ponti – al momento della liberalizzazione del corridoio nordatlantico aveva annunciato voli Uk-Usa con prezzi a partire da 100 euro, poi la crisi l’ha bloccata. Tecnicamente, non è facile estendere il modello gestionale low cost ai voli intercontinentali, perché quel modello si basa su un complesso di fattori logistici sfruttabili in una rete di collegamenti che non si presenta per voli spot intercontinentali, con aerei necessariamente “dedicati” al lungo raggio. E Mr. O’Leary inoltre ha dimostrato di avere doti ma-

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LA COMPLESSITÀ DI GESTIONE DEL SERVIZIO LONG-HAUL È UN FATTORE DA NON SOTTOVALUTARE. IN PASSATO GIÀ ALTRE COMPAGNIE A BASSO COSTO, COME OASIS HONG KONG AIRLINES O ZOOM AIRLINES, HANNO INTRAPRESO COLLEGAMENTI A LUNGO RAGGIO, MA NON HANNO AVUTO LA SOLIDITÀ NECESSARIA PER DURARE NEL TEMPO.

nageriali eccezionali, forse non così diffuse». La complessità di gestione del servizio long-haul è un fattore da non sottovalutare. In passato già altre compagnie a basso costo (per esempio Oasis Hong Kong Airlines o Zoom Airlines) avevano intrapreso collegamenti a lungo raggio, ma non hanno avuto la solidità necessaria per durare nel tempo. Ci sono tuttavia anche casi che hanno avuto esiti differenti, come la malese AirAsia X, che ha cominciato a operare collegamenti a lungo raggio nel 2007 e vola su 17 destinazioni in Asia, Australia e Arabia Saudita. Il modello di business dei low cost carrier deve essere in grado di offrire sul lungo raggio un servizio di buon livello, continuando però a distinguersi dalle legacy. «Alle low cost – prosegue Ponti – non rimane che adottare, per le ragioni a cui ho già accennato, riduzioni secche dei servizi a bordo, e forse qualche innovazione sulle strategie tariffarie (last minute, per esempio, o altre differenziazioni molto forti degli scaglioni). Queste compagnie dovrebbero inoltre probabilmente eliminare tutte le diversificazioni di classe (business ecc.), mantenendo solo servizi monoclasse, come in quelli a corto raggio». Riguardo all’impatto che la proposta di voli low cost long-haul potrebbe avere sul mercato del trasporto aereo, Marco Ponti afferma che «i vettori a basso costo, come

nei servizi a corto raggio, darebbero la possibilità di volare a categorie sociali a più basso reddito e, se avessero successo, darebbero un duro colpo anche alle tariffe delle compagnie tradizionali, a beneficio di chi viaggia. Per alcune di queste compagnie, le meno solide, tale colpo potrebbe essere fatale. «Ma le prospettive di innovazione e successo sono meno favorevoli per questo tipo di servizi che per i voli di breve raggio, come accennavo prima. Certo, un “nuovo entrante” nel lungo raggio, dotato di forte liquidità come Ryanair, potrebbe puntare su una flotta di aerei di ultima generazione (B787, Airbus 350 e 380), con costi operativi più bassi dei suoi concorrenti che devono ammortizzare flotte mediamente più vecchie. I consumi di carburante, per esempio, sono più critici sul lungo raggio». Ma quali potrebbero essere i vantaggi per le imprese e i business traveller? «I vantaggi – conclude Ponti – riguarderebbero sia le aziende che i viaggiatori d’affari, perché la concorrenza diventerebbe ancora più vivace e spingerebbe anche i regolatori internazionali a liberalizzare finalmente tutte le relazioni intercontinentali. Questo anche se i viaggiatori corporate non utilizzassero direttamente i voli low cost. Ma, per esempio, i dirigenti di imprese “nascenti”, potrebbero usarle per consolidare i contatti con nuovi mercati, a costi contenuti». ●


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Scenari di mercato I dati di BizTravel Forum

Più efficienti, nonostante la crisi Sebbene la difficile situazione congiunturale abbia colpito duramente il settore del business travel, il comparto è riuscito a migliorare la propria competitività sistemica. Lo rivelano i dati presentati da Uvet American Express durante BizTravel Forum 2013, lo scorso novembre a Milano di Massimiliano Sarti

Voli business Il numero dei voli business è tornato, nel 2012, su livelli appena più alti di quelli dell’anno base 2001 (+2%), dopo che nel 2007 aveva raggiunto un picco di oltre il 16% superiore a sei anni prima.

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n segmento che ha risentito profondamente della difficile situazione congiunturale, ma che si è dimostrato al contempo capace di generare efficienza, migliorando la propria competitività sistemica. È l’immagine dinamica dei viaggi d’affari ripresa dall’ultima edizione della Business Travel Survey, presentata lo scorso novembre durante il forum di apertura BizTravel Forum, manifestazione organizzata a Milano da Uvet American Express. Lo studio, griffato dallo stesso network agenziale, monitora dal 2006 i dati di circa 700 aziende, con l’obiettivo di tracciare un quadro quanto più attendibile possibile del comparto dei viaggi d’affari nazionale. I numeri dell’indagine mostrano come la crisi abbia inciso molto nega-

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tivamente sulle performance del settore, tanto che il volume dei voli business è tornato, nel 2012, su livelli appena più alti di quelli dell’anno base 2001 (+2%), dopo che nel 2007 aveva raggiunto un picco di oltre il 16% superiore a sei anni prima. Tra il 2006 e il 2012, però, mentre le tariffe dei trasporti crescevano del 32% e il tasso di inflazione cumulato si attestava a quota 18,5%, i prezzi del comparto dei viaggi d’affari organizzati scendevano del 29%. «Il che significa un risparmio totale di 4,8 miliardi di euro – ha spiegato, durante il forum di apertura di BizTravel Forum, il presidente di Uvet American Express, Luca Patanè –. È questa infatti la cifra di spesa aggiuntiva che si sarebbe ottenuta se le tariffe delle trasferte business fossero aumentate

ai ritmi di quelle del comparto dei trasporti». Ma in questi sette anni si è assistito anche a un netto cambiamento delle abitudini di consumo delle imprese. «Alle prese con le difficoltà economiche legate alla crisi, le aziende hanno cominciato a cercare nuovi sbocchi al proprio business – ha proseguito Patanè –. È così che le trasferte verso le destinazioni più tradizionali dell’Europa e del Nord America hanno perso progressivamente peso relativo, fatte salve naturalmente le notevoli eccezioni di due realtà emergenti quali la Russia e la Turchia. Da un altro canto è invece aumentata l’importanza di mete alternative come il Sud America, il Medio Oriente o l’Africa. Quest’ultima, in particolare, sta registrando, proprio in questi ultimi anni, una forte crescita della domanda business, soprattutto verso la Nigeria. Certo, si tratta di numeri ancora piccoli in senso assoluto, ma il trend rimane in ogni caso di grande interesse». Un discorso a parte merita infine l’Asia, il cui crescente appeal ha recentemente mostrato alcuni segnali di appannamento. «Soprattutto la Cina, Paese culturalmente lontano dalla mentalità degli imprenditori italiani», ha aggiunto ancora Patanè. «La domanda per l’India, destinazione fino a ieri relativamente poco esplorata dalle nostre aziende, sta al contrario continuando ad aumentare a ritmi esponenziali». Nell’ambito del calo ge-


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Scenari di mercato I dati di BizTravel Forum

neralizzato della richiesta, è stato però il mercato domestico quello a registrare le contrazioni più marcate: se infatti, nel corso del 2012, la domanda per le destinazioni italiane è calata di oltre il 4%, quella verso i Paesi esteri è scesa di una percentuale inferiore al 2%, mentre la componente intercontinentale è rimasta pressoché stabile (–0,3%). A caratterizzare lo scenario dinami-

A fianco, Luca Patanè, presidente di Uvet American Express. Nella pagina a fianco, un momento del forum di apertura di BizTravel Forum 2013

co del business travel degli ultimi anni c’è tuttavia anche la dicotomia treno-aereo. L’avvento dell’Alta velocità su molte delle principali tratte europee ha infatti reso il trasporto su rotaia un’alternativa credibile alle vie dei cieli. Tra i primi nove mesi di quest’anno e lo stesso periodo del 2012, in particolare, il numero dei viaggi in treno sarebbe aumentato di 15 punti percentuali,

La ripresa è vicina: parola di Uvet Travel Index Il risveglio dall’incubo crisi è vicino. Ce lo dice l’ultimo Uvet Travel Index: presentato da The European House – Ambrosetti, sempre in occasione del BizTravel Forum, l’indice economico basato sull’andamento del comparto business travel nazionale prevede una crescita del Pil Italia pari all’1% nel 2014; una stima superiore di 0,3 punti percentuali rispetto a quanto pronosticato dalla Commissione Eeuropea e dal Fondo Monetario Internazionale (Fmi), e addirittura il doppio delle previsioni Ocse, ferme a un timido +0,5%. «Il dato è particolarmente significativo», ha raccontato il managing partner The European House - Ambrosetti, Valerio De Molli, «perché il nostro indice è stato quello che, a gennaio di quest’anno, si era avvicinato maggiormente al dato reale sull’andamento dell’economia italiana, prevedendo un calo dell’1,5% contro lo –0,5% pronosticato dall’Istat e lo –0,6% di Confindustria. E oggi sappiamo che il nostro Pil scenderà, con ogni probabilità, di una percentuale superiore all’1,7%». L’Uvet Travel Index nasce, in particolare, dalla constatazione della stretta correlazione tra andamento dell’economia e trend del settore del turismo corporate. Una connessione intuitiva che The European House – Ambrosetti ha indagato approfonditamente a partire dalle serie storiche della stessa Business Travel Survey griffata Uvet American Express. In questo modo, lo studio di consulenza strategica italiana ha costruito un parametro tendenziale, chiamato appunto Uvet Travel Index, il cui trend rispecchia al 94% l’andamento del prodotto interno lordo del Paese. Appare quindi davvero vicina la fine di una crisi infinita, che ha colpito duramente tutti i comparti economici italiani: secondo le cifre dell’Fmi, dal 2007 a oggi, il nostro Paese ha infatti visto il proprio prodotto interno lordo scendere dell’8,54% e la disoccupazione salire contemporaneamente di 6,39 punti percentuali, attestandosi attorno all’attuale 12,5% (dati Istat). A fare davvero paura, però, sono le cifre sugli investimenti e sulla produzione industriale: dei veri e propri crolli, con cali rispettivamente pari al –27,94% e al –23,36%. Un baratro da cui l’Italia potrà risalire, secondo le stesse stime Fmi, solo in ottoundici anni, a seconda che si consideri il Pil o gli investimenti complessivi.

mentre le trasferte in aereo sarebbero contemporaneamente diminuite di 3 punti. Sotto le 3 ore e 20 minuti di percorrenza, d’altronde, il treno ad alta velocità appare un mezzo sempre più competitivo, tanto da erodere progressivamente quote di mercato al trasporto aereo. Sulla tratta Milano-Roma, per esempio, l’Av ha ormai conquistato il 47% della domanda business complessiva, con una crescita di ben 14 punti percentuali nell’arco di soli due anni. La nuova richiesta di Alta velocità è ovviamente frutto di una serie fattori. Nel dettaglio, l’anno scorso il numero di passeggeri Av totali è cresciuto, in Europa, di 7 milioni di unità rispetto al 2011: ma di questa cifra, racconta sempre la Business Travel Survey, il 27% (pari a 1,7 milioni di viaggiatori) sarebbe stato costituito da domanda indotta, ossia da quella creata dalle nuove condizioni di mercato e dall’abbassamento del prezzo medio, mentre il 29% (2 milioni) sarebbe derivato dallo spostamento della clientela dai servizi Intercity a quelli Av. È la restante parte della domanda che avrebbe perciò cambiato modalità di spostamento, con 2,2 milioni di persone (31%) che avrebbero abbandonato l’aereo e 900mila viaggiatori che avrebbero invece rinunciato all’auto (13%).

Pil in crescita L’Uvet Travel Index, l’indice economico elaborato da The European House Ambrosetti sulla base dei trend del business travel nazionale, prevede, nel 2014, una crescita del Pil Italia pari all’1%.

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Scenari di mercato I dati di BizTravel Forum

Tab. 1 - Come cambia il panorama aeroportuale mondiale* Trasferte su rotaia Sotto le 3 ore e 20 minuti di percorrenza, il treno ad alta velocità appare un mezzo sempre più competitivo, tanto da erodere progressivamente quote di mercato al trasporto aereo.

Una rivoluzione epocale. È quella che sta registrando il panorama aeroportuale mondiale. Basti pensare che appena otto anni fa nessuno scalo dei Paesi emergenti era compreso nella top 10 globale, mentre nella classifica dei dieci aeroporti più trafficati al mondo del 2012 compaiono tra gli altri: Pechino e Jakarta. Con i suoi 81,9 milioni di passeggeri all’anno, lo scalo della capitale cinese è ormai stabilmente in seconda posizione, preceduto solamente dall’hub di Delta Air Lines, Atlanta (95,4 milioni). Per un veloce confronto, nel 2012 a Roma Fiumicino sono transitati 37 milioni di passeggeri, mentre a Milano Malpensa ne sono passati 18,5 milioni. Primi dieci aeroporti al mondo nel 2006 Milioni di passeggeri annui

Primi dieci aeroporti al mondo nel 2012 Milioni di passeggeri annui

1. Atlanta

85,9

1. Atlanta

95,4

2. Chicago

76,5

2. Pechino

81,9

3. Londra Heathrow

67,9

3. Londra Heathrow

70

4. Tokyo

63,3

4. Tokyo

67,8

5. Los Angeles

61,5

5. Chicago

67,1

6. Dallas

59,2

6. Los Angeles

63,4

7. Parigi Charles de Gaulle

53,8

7. Parigi Charles de Gaulle

61,6

8. Francoforte

52,2

8. Dallas

58,6

9. Amsterdam

44,2

9. Jakarta

57,7

10. Las Vegas

44

10. Dubai

57,7

*Elaborazione Business Travel Survey 2013 su dati Iata (International Air Transport Association)

Per quanto riguarda, poi, gli altri servizi del business travel italiano, riprende a salire la richiesta di quelli ricettivi (+4 punti percentuali tra gennaio-settembre 2013 e stessi nove mesi 2012), mentre appare di difficile interpretazione la domanda relativa agli spostamenti in auto: se da una parte infatti la richiesta sale, anche se di poco (2 punti percentuali), da un altro lato scende considerevolmente la spesa relativa (–5 punti), che tuttavia era reduce da un’impennata sorprendente (+20 punti) tra 2012 e 2011. A fronte di tutte queste evoluzioni, i primi nove mesi dell’anno scorso hanno così registrato una seppur lieve inversione di tendenza con il numero delle trasferte che è aumentato di quattro punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2012, mentre la ripartizione delle spese di viaggio ci dice che oggi il budget voli, pur in calo relativo, rimane comunque la voce di uscita principale del business travel, con una quota pari al 68% del totale, seguita da quella per gli hotel (21,7%), dai servizi ferroviari (6,5%) e dall’auto (3,2%). 8

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In termini di motivazioni dei viaggi d’affari, infine, il quadro torna a farsi segmentato: nel confronto 2012-2011, sempre in un contesto di riduzione generale del numero delle trasferte, hanno accusato un calo considerevole soprattutto le trasferte legate alle attività di comu-

nicazione e formazione, mentre si sono dimostrati più resilienti gli spostamenti dedicati allo sforzo commerciale. Nonostante i viaggi individuali siano poi scesi del 3%, restano pur sempre il segmento principale del comparto, con una quota di mercato pari al 63,5%. ●

Tab. 2 - I volumi di spesa del traffico intercontinentale generato dall’Italia, diviso per macro-aree Macro-area

Quota della spesa complessiva in biglietti aerei tra gennaio e settembre 2013

Nord America

34,50%

Estremo Oriente

26,50%

Medio Oriente

12,20%

Sud America

8,30%

Asia

5,90%

Africa

3,60%

Nord Africa

3,90%

Oceania

2,70%

America Centrale

2,30%

Business Travel Survey 2013


4 Intervista Ercolino Ranieri_Layout 1 10/02/14 12.20 Pagina 10

L’intervista Ercolino Ranieri

Il cardine del bt È la travel management company, supporto indispensabile per consentire alle aziende di districarsi nella molteplicità di tariffe dinamiche proposte su più canali di distribuzione e ridurre i costi di viaggio. La riflessione di Ercolino Ranieri, amministratore delegato di Seneca di Michele de Gennaro

Con sede a Guardiagrele (CH), Seneca è da oltre 20 anni tra le prime agenzie di business travel in Italia e tra le più innovative a livello europeo, grazie a un approccio totalmente orientato al cliente e servizi mirati. Seneca ha oltre 110 dipendenti ed è proprietaria di tre modelli innovativi per la gestione del business travel. È attiva con una linea di prodotti di analisi e tecnologia per l’hotellerie.

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itiene che oggi sia ancora strategica la negoziazione di tariffe corporate da parte delle aziende? «Ritengo di sì, perché comunque si tratta di un elemento, forse l’unico, che consente di far interagire la domanda con l’offerta». Quali sono i rischi che un’azienda corre se affida la prenotazione dei servizi di viaggio ai canali online? «Credo che la distribuzione dei canali online, se gestita nel modo opportuno, sia un’opportunità e non un pericolo. Dobbiamo evidentemente ancora sviluppare degli strumenti per dialogare con questi canali. Il ruolo delle travel management company consiste anche nell’offrire ai propri clienti gli strumenti più indicati per guardare a questo mercato». A suo parere le tariffe prenotate online garantiscono un reale risparmio o tra fee, costi occulti e biglietti non utilizzati e non rimborsabili, il saving rischia di essere spesso meno rilevante rispetto alle aspettative? «Il saving – a mio parere – è meno rilevante di quello che appare. Ci sono elementi oggettivi e psicologici che non si possono sottovalutare come, per esempio le tariffe “civetta”, ovvero quelle che vengono visualizzate all’inizio di una ricerca e che possono, poi, avere (in fase di conferma) una serie di servizi ancillari che generano costi aggiuntivi. Anche se l’aspettativa di saving non viene completamente confermata, permane l’idea che sul web si possa risparmiare. Seneca realizza un benchmark annuale basato sulle tariffe visualizzate sia sui Gds sia

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sul web, da cui emerge che le differenze o i saving rispetto ai canali tradizionali sono del tutto da dimostrare». In questo contesto, come deve porsi una travel management company per essere una valida partner delle aziende clienti nell’obiettivo di ridurre i costi? «La Tmc deve segnalare le opportunità al cliente, dandogli la possibilità di scegliere basandosi sul prezzo, ma anche sulla qualità del servizio offerto. Sulla base della mia esperienza le aziende sono già attente e spesso chiedono per prime alle Tmc questo tipo di supporto. Il web ha scardinato le forme di intermediazione tradizionali, introducendone di nuove. Le app per smartphone e tablet, per esempio, renderanno sicuramente più interattivo il rapporto tra Tmc e viaggiatore e tra Tmc e aziende. Sono sistemi assolutamen-

te innovativi che daranno luogo a relazioni completamente nuove». Quali strategie dovrebbe adottare oggi un travel manager per sfruttare a vantaggio della propria azienda il modello di pricing dinamico, basato sullo yield management/revenue management applicato da vettori e albergatori? «Tre anni fa Seneca ha ideato un sistema di management denominato Target Buy: attraverso l’utilizzo di strumenti capaci di individuare le variabili che modulano e influenzano le dynamic rate rendiamo la domanda delle aziende clienti più coerente e utile possibile rispetto all’offerta. In base al modello di acquisto del cliente e alla sua travel policy, Target Buy garantisce il prezzo di acquisto dei servizi di viaggio in un arco temporale predefinito e migliora sensibilmente i tempi e le modalità dei processi di back-office. Quindi esso mette insieme elementi endogeni ed esogeni del sistema d’acquisto del cliente, guardando al mercato in modo proattivo. A oggi contiamo circa 40 clienti che utilizzano questo sistema, di cui 35 nazionali e 5 europei». Che futuro si aspetta per le travel management company? «Le Tmc continueranno a svolgere un ruolo importante nel mercato del business travel. Mi riferisco a Seneca, l’azienda che rappresento, ma anche ai nostri colleghi e competitor: sono tutti molto attenti e stanno facendo sforzi importanti per essere attori sempre più partecipativi. Una professionalità che, ne sono certo, continuerà a essere l’asse portante per la gestione del business travel». ●


5 Intervista Guzzabocca_Layout 1 10/02/14 12.45 Pagina 12

L’intervista Luca Guzzabocca

Il green travel fa bene Riduzione delle emissioni di CO2 e strutture alberghiere rispettose dell’ambiente sono le tematiche fondamentali. Ne parliamo con Luca Guzzabocca, co-chairman di Acquisti & Sostenibilità di Michele de Gennaro

Luca Guzzabocca è co-chairman e co-founder di Acquisti & Sostenibilità, organizzazione non profit fondata nel 2007 con l’obiettivo di creare valore sociale, etico, economico ed ambientale, informando, mettendo in contatto, supportando, indirizzando le imprese private e pubbliche e le organizzazioni non profit/onlus/ong nello sviluppo delle loro iniziative di sostenibilità lungo la catena di fornitura estesa (fornitore-cliente). 12

ome si pongono oggi le aziende italiane sui temi della sostenibilità? Greenwashing o reale sensibilità? «Acquisti & Sostenibilità pubblica annualmente l’Osservatorio Sostenibilità Supply Chain (OSSC), che analizza le pratiche di sostenibilità della catena di fornitura nei rendiconti Csr delle principali aziende italiane. L’edizione 2013 ha evidenziato come il 100% delle imprese FTSE IT All Share (e il 96% delle imprese non FTSE IT All Share) applica un codice etico ad acquisti e fornitori. Mentre il 30% delle imprese FTSE IT All Share adotta strumenti specifici per la valutazione di sostenibilità dei fornitori. I settori con il maggior numero di rendiconti Csr, tra le 50 società quotate, sono Utilities ed Energia con il 24%, Credito (22%) e Industria (16%). Quindi possiamo sostenere che i vantaggi competitivi della comunicazione trasparente, basata sulla condivisione con gli stakeholder dei progressi nella gestione sostenibile della Supply Chain, sono sempre più tangibili e misurabili. È chiaro che solo delle imprese che pubblicano un rendiconto e rendono trasparenti le iniziative in termini di sostenibilità ambientale, sociale, etica ed economica è possibile constatare il valore e la concretezza, distinguendole da quelle che applicano soltanto il “greenwashing”. Non si può infatti parlare di sostenibilità se non c’è trasparenza di informazione e comunicazione». Qual è in particolare l’interesse nell’area del business travel? «Il nostro studio A&S Watch Business Travel, quest’anno alla sua seconda edizione dopo quella del 2011, realizzato specificatamente sul tema del Business Travel Soste-

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nibile con il supporto di Hrg, rivela che insieme con la sicurezza e il comfort dei viaggiatori, il criterio classico con il quale fino a oggi sono stati gestiti i viaggi d’affari è sempre stato il costo. Oggi però le aziende, soprattutto i grandi gruppi e le multinazionali, si stanno accorgendo che attraverso una diversa gestione della propria travel policy e ponendo l’accento sulla variabile “green” possono godere di diversi benefici. Alla riduzione dell’impatto sull’ambiente dei viaggi aziendali infatti è spesso associato un risparmio, un aumento dell’efficienza e della competitività dell’azienda e un miglioramento della reputazione aziendale. È anche vero che negli ultimi tre anni le imprese, a causa della crisi economica globale e della recessione in atto, hanno accelerato la riorganizzazione delle loro politiche relative alle trasferte, riducendole drasticamente nel numero e nel budget, selezionando minuziosamente le esigenze di spostamento, creando alternative di “lavoro mobile” con il supporto delle tecnologie, spingendo all’utilizzo dei mezzi pubblici e così via. Secondo un recente studio condotto a livello internazionale da AirPlus International, risulta che un’azienda su cinque (20%) compensa le emissioni di gas-serra derivanti dai viaggi. In Italia il dato è un’azienda su quattro (26%). «Vi sono due tematiche fondamentali legate alla sostenibilità nei viaggi d’affari. La prima è quella della riduzione delle emissioni di CO2 (Carbon Footprint), la seconda è il “Green Lodging”, cioè l’identificazione e la scelta di hotel che per gestione, manutenzione e funzionamento risultano conformi a parametri ambientali/sociali sulla

base di linee guida oppure di certificazioni di sistema e di prodotto. Infine, non meno importante ma di crescente interesse per il suo drammatico impatto nei prossimi venti anni è la considerazione sul consumo e conservazione dell’acqua, a cui si riferisce la misurazione della cosiddetta “Water Footprint”. Il settore alberghiero, ad esempio, nella catena del business travel è sicuramente quello nel quale questo fattore è particolarmente importante». Quali sono le previsioni di crescita della sensibilità verso questi temi nel prossimo futuro? «Consideriamo l’utilizzo di mezzi di trasporto pubblico, quali metropolitana, autobus, tram, oppure forme di mobilità come il bike sharing, car pooling, car sharing e taxi pooling, una componente importante del nuovo pacchetto del “viaggio aziendale sostenibile” e della cosiddetta “mobilità integrata”, anche alla luce delle decisioni prese dalle imprese per ridurre i costi e riorganizzare il lavoro dei propri dipendenti in ufficio e casa. Il concetto della “mobilità integrata” propende verso una visione olistica dell’organizzazione del viaggio ai fini dell’efficienza generale sia di costo che di produttività. Le tecnologie di comunicazione remota sono un’altra componente fondamentale della trasformazione del viaggio in “non viaggio”, con molti benefici e vantaggi per le aziende e la comunità. Anche i rifiuti e lo spreco sono ormai considerati un aspetto da governare all’interno del “viaggio aziendale”: su questo aspetto la sensibilità di viaggiatori e di fornitori sta crescendo con iniziative sia di compagnie aeree che di catene alberghiere in tutto il mondo». ●


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L’intervista Walter Cianciusi

Risiko dei cieli: le mosse di United La compagnia americana continua a credere nelle potenzialità delle rotte transatlantiche. Abbiamo parlato dei progetti in cantiere con Walter Cianciusi, country sales manager Italy di Massimiliano Sarti

Walter Cianciusi, country sales manager Italy di United

Chi è United United Airlines, insieme con United Express, opera una media di 5.341 voli al giorno in oltre 360 aeroporti in sei continenti. Nel 2012, i due vettori hanno effettuato quasi due milioni di voli, trasportando 140 milioni di clienti. Membro fondatore di Star Alliance, United investe continuamente nella modernizzazione della flotta (lo scorso anno ha preso in consegna oltre due dozzine di aeromobili Boeing) e nel miglioramento dei suoi prodotti a bordo.

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usioni in corso, alleanze in evoluzione, concorrenza sempre più serrata tra modelli low cost e voli di linea. Quello del trasporto aereo è un mercato in grande fermento, che lancia tuttavia chiari segnali di ritrovata salute. Lo dimostrano le cifre dell’International air transport association (Iata), che ha recentemente annunciato un 2013 da record. Durante l’anno appena trascorso, le compagnie aeree hanno infatti sfondato, per la prima volta nella storia, il muro dei 3 miliardi di passeggeri trasportati a livello globale. Ma sono soprattutto gli utili a crescere in maniera esponenziale. A fine 2014, in particolare, sarebbero destinati a raggiungere l’astronomica cifra di 19,7 miliardi di dollari Usa: un livello pari a più del doppio di quanto registrato solo nel 2012, quando si erano fermati a quota 7,4 miliardi. In un contesto tanto dinamico, non stupisce quindi che le maggiori compagnie aeree mondiali siano oggi impegnate a sfidarsi per la conquista di fette sempre più importanti di mercato. E a tale trend non sfugge neppure un colosso come United Airlines, prima compagnia al mondo secondo uno degli indici più significativi del settore, ossia quello che misura il numero dei passeggeri trasportati per chilometro volato (288.282 milioni; dati Iata 2012). Ecco allora che, nonostante la cre-

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scente importanza delle tratte asiatiche, dove si sta concentrando gran parte dello sviluppo mondiale del trasporto aereo, United sta oggi puntando a potenziare la propria offerta anche sulle rotte transatlantiche: «In particolare – racconta il country sales manager Italy, Walter Cianciusi – abbiamo da poco sviluppato progetti di joint venture che si muovono dall’Europa verso gli Stati Uniti, il Canada e il Messico, e che mirano a garantire ai nostri passeggeri maggiori opportunità di scelta in termini di itinerari e destinazioni». Non temete però che la recente fusione tra American e Us possa avere qualche sensibile ripercussione sugli equilibri competitivi globali? «In realtà, credo che le fusioni siano un bene per tutto il settore aereo: non fanno altro che portare il potenziale di due compagnie sotto un unico brand, in questo modo consolidando il traffico. Per noi di United, che già da quasi tre anni abbiamo una nuova organizzazione (la compagnia si è fusa con Continental nel 2010, ndr) non è poi un cambiamento così rivoluzionario». Almeno a livello di alleanze pare, tuttavia, che ci saranno degli effetti rilevanti. Si dice, infatti, che Us uscirà presto da Star Alliance per entrare in Oneworld. È questa una manovra che potrebbe in qualche modo spostare gli attuali equilibri? «Certo, dispiace sempre perdere un ottimo alleato come la Us. D’altro canto, noi siamo così destinati a rimanere l’unico vettore a stelle e strisce di Star Alliance, che è pur sempre la più grande alleanza al mondo». Concentriamoci ora sul segmento business: che direzione sta prendendo l’offerta corporate? «Credo che la partita si giocherà so-

prattutto sull’implementazione dei programmi di fidelizzazione. E a questo proposito posso dire con un certo orgoglio che il nostro Mileage Plus è stato votato, per dieci anni consecutivi, quale miglior programma frequent flyer al mondo (dai lettori della rivista Global Traveler, ndr)». Quali sono gli strumenti di prenotazione più utilizzati per acquistare i voli United? «A oggi, a livello italiano e globale, il canale di distribuzione principale rimane l’agenzia di viaggio. Sul web, invece, l’indice di penetrazione è sicuramente molto più alto negli Stati Uniti che in Italia. Riteniamo, però, che si tratti di un canale destinato a crescere anche nel nostro Paese, tanto che, proprio in questo periodo, stiamo lavorando per lanciare al più presto un sito United completamente in lingua italiana. Siamo invece ancora lontani dall’individuazione di una piattaforma web in grado di servire in via esclusiva il segmento corporate». Per concludere, tra Expo in avvicinamento e futuro di Alitalia, qual è il destino degli aeroporti del nostro Paese? «La mia sensazione è che gli scali italiani siano oggi in una fase di crescita lenta. Il nostro Paese, a differenza della maggior parte degli altri Stati europei, dimostra infatti, statistiche alla mano, un potere d’acquisto oggettivamente inferiore. E lo sviluppo economico ha certo moltissima influenza sul traffico aereo. Nonostante ciò, la United conferma comunque il proprio interesse in un mercato storico come quello della Penisola, mantenendo tutti i suoi voli attuali: il Malpensa – Newark e il Roma Fiumicino – Washington. Dai primi di marzo, poi. ritornerà pure il Roma Fiumicino – Newark». ●


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Travel manager Skills e mansioni

Nessun profeta in patria Negli ultimi anni, il travel manager è stato costretto ad acquisire nuove competenze per adattarsi a un modello di gestione delle trasferte sempre più evoluto e tecnologico. In Italia, però, questa figura non è ancora adeguatamente valorizzata e svolge le sue mansioni prevalentemente part time di Arianna De Nittis

Anche l’inquadramento negli organigrammi aziendali è variegato: in prevalenza buyer e responsabili dell’area Acquisti, ma anche Responsabili delle Risorse Umane, Assistenti di Direzione, Responsabili amministrativi e dei Servizi Generali.

Oltreoceano... Negli Usa il travel manager si occupa a tempo pieno della gestione dei viaggi in un’azienda su tre (fonte: Business Travel News).

ono figure chiave all’interno dell’azienda, perché hanno il compito di risparmiare su una voce di costo rilevante (in media la seconda o terza nei bilanci aziendali). Ciononostante, in Italia i travel manager non sono ancora riconosciuti e valorizzati come invece accade negli Stati Uniti, dove questa figura è stata “inventata” negli anni Ottanta. Il tessuto produttivo del nostro Paese, infatti, è composto in prevalenza da piccole e medie imprese, con volumi di spesa che non

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giustificano l’assunzione di una figura dedicata. Così il travel manager svolge il proprio ruolo perlopiù “part time”, contemporaneamente ad altre mansioni. E non è un caso, probabilmente, che oggi ben il 54% dei responsabili viaggi della Penisola ritenga di non avere abbastanza tempo per svolgere il proprio lavoro: un dato in crescita rispetto al 40% del 2010, ma anche nettamente superiore alla media mondiale del 44% (fonte: AirPlus International).

Nell’area Acquisti, ma non solo Ma qual è l’identikit dei travel manager italiani? Contrariamente agli Usa, dove abbondano gli studi dedicati a questa figura professionale, nel nostro Paese scarseggiano le indagini volte a inquadrarne mansioni e prospettive. Possiamo fare riferimento alla ricerca Professione Travel Manager: livelli retributivi, skill e competenze, realizzata da OD&M Consulting e Manageritalia nel 2011, ma per molti versi ancora attuale. L’indagine distingue tra tre differenti tipi di responsabili viaggi: il primo è il travel manager vero e proprio, al quale sono affidate mansioni più strategiche (ad esempio, il contributo alla stesura della travel policy aziendale, la negoziazione di tariffe corporate con i fornitori, la scelta delle modalità di pagamento delle spese di viaggio): inquadrato per un 60% come impiegato, 27% come quadro e 13% come dirigente, in genere ha all’attivo esperienze pregresse in diversi settori, ma prevalentemente negli Acquisti. Segue il travel coordinator, che rispetto al primo si occupa soprattutto di orga-


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Travel manager Skills e mansioni

A scuola di travel management con i corsi 2014 della BT School L’evoluzione che il ruolo del travel manager ha subito negli ultimi anni rende indispensabile per i responsabili viaggi acquisire nuove competenze, utili per gestire le nuove tecnologie e individuare nuove aree di saving. Consapevole di questo, Newsteca propone anche quest’anno le giornate di formazione della Business Travel School, indirizzate a direttori acquisti e buyer di grandi e medie aziende e, in generale, a quelle figure professionali coinvolte ( in forma diretta o indiretta ) nella gestione delle spese di trasferta. Ecco il calendario degli appuntamenti: Torino, mercoledì 26 marzo 2014 Gli aspetti organizzativi del travel management Il corso ha lo scopo di analizzare il contesto aziendale e valorizzare l’integrazione delle attività di travel management con i processi aziendali. Si approfondiranno le modalità di organizzazione o revisione organizzativa, dell’operatività dell’azienda a supporto del miglioramento dell’efficienza gestionale e dell’efficacia operativa. Firenze, mercoledì 7 maggio 2014 Il fattore “tecnologia all’interno di una moderna gestione dei viaggi d’affari. Quali processi automatizzare e con quali tool; ricadute e rischi Padova, mercoledì 1 ottobre 2014 La gestione della mobility aziendale: da business travel a gestione a 360° della trasferta di lavoro aziendale; l’evoluzione del settore e del ruolo del gestore, da travel a mobility manager Docente dei corsi: Dario Bongiovanni, chairman di t&e consultancy. Orari: dalle 9.30 alle 17.30 La quota di partecipazione ad ogni giornata è di 600 euro (più IVA 22%) e comprende la partecipazione all’intera giornata di corso, il materiale didattico, il pranzo e due coffee break. Per più partecipanti della stessa azienda è previsto uno sconto del 10%. Per i partecipanti a più giornate di corso sconto 20%. L’iscrizione può essere effettuata compilando il modulo relativo al corso selezionato e mandandolo via mail ad eventi@newsteca.it. Per informazioni sui corsi della BT School, www.missionline.it.

nizzare i viaggi dei dipendenti – ma anche di comunicare con il personale viaggiante – e fa parte per un 67% della Segreteria e per il 33% degli Acquisti. Infine, ci sono i travel assistant, che svolgono un ruolo

spiccatamente operativo e sono per il 50% assistenti di direzione, per il 25% nell’area Acquisti e per il 25% in Segreteria. La survey si sofferma anche sui livelli retributivi. I travel manager in-

quadrati come dirigenti percepiscono in media 95mila euro annui, mentre gli impiegati con la stessa mansione ricevono una retribuzione che varia dai 27 ai 31mila euro. Nel caso dei travel coordinator e travel assistant, invece, lo stipendio medio è di quasi 30mila euro annui per i primi, 26.400 euro per i secondi. Un dato interessante è l’ampia diffusione della retribuzione variabile, garantita però prevalentemente ai dirigenti (100% del campione, per una media di 12.500 euro annui) e ai quadri (75%, con 6000 euro all’anno). Solo il 40% dei travel assistant può contare su un “compensation mix” che si aggira, in media, intorno ai 5000 euro, mentre 1000 euro sono attribuiti al 20% dei travel coordinator.

...E in Italia Il 54% dei responsabili viaggi ritiene di non avere abbastanza tempo per svolgere il proprio lavoro. Nella Penisola, infatti, questo ruolo viene svolto prevalentemente part time (fonte: AirPlus International).

Gli stipendi negli Usa Ben diversa, come accennato, è la situazione negli Stati Uniti. In questo mercato, così diverso dal nostro e che ha “inventato” i responsabili viaggi 40 anni fa”, il ruolo del travel manager è considerato strategico e conseguentemente valorizzato. Una conferma di tale tendenza ci giunge dalla 2013 Travel Manager Salary & Attitude Survey, pubblicata di recente dal magazine americano Business Travel News, specializzato nei viaggi d’affari: su un campione di 200 responsabili viaggi, quasi un terzo (29%) svolge questa funzione a tempo pieno, mentre il 15% vi dedica dal 75 al 99% delle sue ore di lavoro e il 19% dal 50 al 74%. Per il 22% dei manager il tempo speso nella gestione del business travel si colloca tra il 25 e il 49% del totale, mentre solo il 17% riserva a questa attività un tempo inferiore al 25%. Gli stipendi, inoltre, risultano stabili o in crescita rispetto al 2012: in media 102.800 dollari annui, con un incremento del 3,8% rispetto all’anno precedente (99mila dollari). Quasi la metà (49%) degli intervistati ritiene che la propria remunerazione sia commisurata al lavoro 2014 gennaio-febbraio |

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Travel manager Skills e mansioni

Un po’ di storia Il ruolo del travel manager è nato negli Stati Uniti durante gli anni Ottanta, quando la deregulation nel mercato del trasporto aereo rese necessaria la presenza nelle imprese di un responsabile viaggi in grado di districarsi in un panorama tariffario sempre più complesso.

Aziende italiane: gestione dei viaggi sempre più evoluta 2009 Italia

Media worldwide

2012 Italia

Media worldwide

Estratti conto cartacei

9%

18%

0%

13%

Introduzione di travel policy

58%

78%

75%

82%

Esistenza di un reparto viaggi

12%

12%

24%

14%

Utilizzo di carte di credito corporate

68%

66%

78%

66%

Fonte: AirPlus International 2013

svolto, mentre il 9% si dichiara pienamente soddisfatto del proprio stipendio. Sul totale della remunerazione, bonus e incentivi concorrono per il 7,2%. Infine, lo studio sottolinea come 8 travel manager su dieci vengono coinvolti dai propri superiori, sempre o occasionalmente, in decisioni di natura strategica. Sempre più tecnologici Complice la crisi economica internazionale, e la conseguente esigenza di risparmiare su tutte le attività non core dell’azienda, l’attività dei travel manager negli ultimi anni è diventata più complessa. Oggi i responsabili viaggi sono chiamati a compiere un’analisi della spesa più accurata che in passato, nonché a estendere la negoziazione anche a voci che in passato non erano oggetto di attenzione, quali i taxi, i parcheggi e i ristoranti. Sempre più spesso, inoltre, hanno a che fare con le nuove tecnologie: i sistemi di business intelligence, i self booking tool (ovvero le piattaforme che consentono la prenotazione diretta dei

servizi di viaggio), ma anche i sistemi di gestione delle note spese e i dispositivi mobili utilizzati abitualmente dai business traveller per ottenere informazioni in tempo reale sulle proprie trasferte. Lo sottolinea un’indagine del network internazionale di agenzie di viaggio Radius: la maggioranza del campione (287 responsabili viaggi in 33 Paesi) ritiene che entro il 2017, nella gestione delle trasferte aziendali, acquisiranno crescente importanza le soluzioni “end to end” che automatizzano tutte le fasi del processo relativo alle trasferte (65%), i tool di reportistica (60%) e i dispositivi mobili (60%). La conferma di questi trend ci giunge anche da una recente survey annuale realizzata da Carlson Wagonlit Travel interpellando 900 travel manager in tutto il mondo. Tra le priorità del responsabili viaggi nel 2014 compare la ricerca di nuovi modi per risparmiare, intervenendo su voci di costo fino ad oggi trascurate, quali le tariffe di roaming dei dipendenti in trasferta. I travel ma-

Negli Usa: salari dei responsabili viaggi 2013

2012

Travel specialist/advisor/coordinatori/analisti/buyer

$69.168

$65.510

Travel manager/supervisor

$104.103

$101.204

Travel director

$128.500

$122.536

Tutti

$102.800

$99.000

Fonte. Business Travel News 2013

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nager, inoltre, sono propensi a sviluppare una strategia mobile, elemento cruciale per mantenere un’efficace gestione dei viaggi migliorando al contempo l’esperienza dei viaggiatori. Quasi il 90% degli intervistati dichiara di essere interessato a includere la prenotazione di hotel via mobile nella gestione viaggi. Infine, si delinea la tendenza a promuovere ulteriormente i travel program aziendali utilizzando apposite tecniche per aumentare il coinvolgimento del viaggiatore o connettendolo con altri viaggiatori sui social media. Il 50% del campione sostiene di voler adottare questa strategia in futuro, mentre solo il 10% lo sta già facendo. E in Italia? Anche da noi i travel manager stanno ampliando mansioni e competenze, per adattarsi a una gestione dei viaggi sempre più evoluta e professionale: secondo l’AirPlus Travel management Study di AirPlus International, oggi il 75% delle aziende italiane dispone di una travel policy, contro il 58% del 2009 (una percentuale che si avvicina sempre di più alla media mondiale dell’82%). Inoltre, nella Penisola è raddoppiata la presenza di uffici viaggi aziendali, passando dal 12% del 2009 al 24% del 2012. Nel 76% dei casi, infine, il personale viaggiante utilizza carte di credito per le spese di viaggio, contro il 68% del 2009 (in questo caso, tra l’altro, l’Italia è più avanti rispetto al resto del mondo, dove l’adozione degli strumenti elettronici di pagamento si attesta su una media del 66%). ●


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Informazione pubblicitaria

Lufhansa City Center Global Travel

Decolla con successo Lufthansa City Center Global Travel L’organizzazione di agenzie di viaggi si rinnova nella gestione mondiale dei viaggi d’affari grazie a 28 specialisti del business travel che offrono servizi di pari qualità a livello globale; anche nel mercato Italia si rafforza la competenza corporate globale Lufthansa City Center (LCC) ha dato vita a un nuovo livello di servizio a vocazione mondiale, pensato per aziende attive a livello internazionale, soprattutto piccole e medie imprese. Nel 2013 è stata fondata “LCC Global Travel”, associazione della quale fanno attualmente parte 28 agenzie di viaggio LCC in 21 Paesi, in grado di offrire servizi a clienti aziendali in ogni angolo della terra. Oltre ad Asia, Australia, Nord e Sud America, Europa orientale e Medio Oriente, in Europa occidentale rivestono un ruolo chiave sia il mercato domestico in Germania sia il secondo maggior mercato di LCC, l’Italia, dove LCC è presente sin dal 1996. Da allora si è assicurata un’alta penetrazione sul mercato grazie a una crescita costante che l’ha portata a contare 40 sedi che servono clienti aziendali a livello regionale, nazionale e internazionale. Grazie alla prima sede di LCC Global Travel a Milano, anche in Italia si è rafforzata dunque a partire dal 2013 la competenza corporate multinazionale integrata in una rete mondiale ottimale. Ma anche la rete italiana locale di specialisti corporate LCC, che fanno sì parte di LCC ma non ancora di Global Travel, offre ai clienti il valore aggiunto di imprenditori impegnati, che vantano a loro favore una concreta vicinanza locale e una gamma completa di prodotti e servizi che il gruppo LCC ha predisposto a livello locale e globale, pensando in primo luogo a offrire un servizio su misura. «Due cambiamenti essenziali hanno portato alla nascita di LCC Global Travel: l’internazionalizzazione in forte avanzamento dell’economia e l’ampliamento qualitativo della rete mondiale LCC. Queste promettenti premesse ci hanno permesso di posizionare ancora meglio LCC, nonostante la crescita della concorrenza – dichiara Klaus Henschel, amministratore delegato di Lufthansa City Center Reisebüropartner GmbH e di Lufthansa City Center International GmbH a Francoforte –. Grazie alla nuova vocazione di LCC Global Travel stiamo standardizzando la nostra immagine esterna e i prodotti per il travel management internazionale, nonché acquisendo in comune bilanci aziendali. Ciò prevede l’adeguata armonizzazione e coordinamento del key account management locale e centrale. Il settore acquisti e il settore tecnologico verranno uniti e il loro ulteriore sviluppo sarà sottoposto a un più intenso coordinamento da parte della sede centrale, a vantaggio di tutte le associate». Michael Marx, Senior Director Corporate Travel presso LCC: «L’internazionalizzazione ha da tempo raggiunto anche le piccole e medie imprese, i principali clienti di Lufhansa City Center. Dobbiamo essere capaci di offrire ai nostri clienti nei mercati più disparati tutti i servizi, in totale efficienza; LCC Global Travel ci sta mettendo in grado di assolvere questo importante compito, rispondendo pienamente alle esigenze qualitative che stiamo coerentemente standardizzando».

Giusi Pennati, Direttore Corporate del Gruppo Schooner Viaggi con uffici di proprietà in Italia e Svizzera e membro di LCC Global Travel per l’Italia: «Per noi, Global Travel è una naturale evoluzione del concetto di business travel e simbolizza tecnologia, visioni e servizi globali uniti a una presenza locale altamente efficiente. Ed è proprio questo che i clienti internazionali chiedono oggi: la competenza locale di una professionista locale del travel management che comprenda la cultura e gli usi locali e che sia allo stesso tempo capace di monitorare le spese e le politiche aziendali sulle trasferte globali». Matteo Pellizzari, Presidente di Travel Specialist LCC presente in Italia con 20 uffici: «Global Travel unisce le forze a livello multinazionale: TMC in Paesi diversi propongono al cliente corporate multinazionale un unico e uniforme livello di servizio di altissima qualità, offrendo tecnologia, key accounting, prenotazioni, MIS e consulenza sotto la guida centrale della sede principale di Francoforte, ma con la garanzia del tocco locale, vera innovazione». Finora si sono unite a LCC Global Travel 28 specialiste del business travel di Lufhansa City Center, operanti in attività multinazionali in costante espansione oppure intenzionate a farlo nei prossimi anni. Gli obiettivi sono il mantenimento della clientela esistente di LCC e l’acquisizione di ulteriori bilanci aziendali destinati alle trasferte internazionali. Tra gli interventi mirati di marketing e distribuzione si annoverano ad esempio la partecipazione a procedure di offerta internazionali, la presenza in fiere e manifestazioni internazionali, un nuovo sito Internet, nonché interventi comuni di marketing e acquisti a vantaggio dei partner LCC aderenti. Entro la fine del 2015 le sedi Global Travel nel mondo saliranno a 50.

Klaus Henschel

Michael Marx

Con più di 650 uffici in oltre 80 Paesi e un fatturato totale di 5,53 miliardi di euro, i Lufthansa City Center sono il maggior sistema indipendente al mondo di franchising nel mercato delle agenzie di viaggi. LCC dà lavoro a circa 5.500 dipendenti in tutto il mondo. Ulteriori informazioni sui Lufthansa City Center sono disponibili in Internet all’indirizzo: www.lcc-globaltravel.com e www.lufthansa-city-center.com. 2014 gennaio-febbraio |

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News Mercato

NOTIZIE IN BREVE In Gattinoni Il Grand Hotel Dino di Baveno ha accolto un evento esclusivo organizzato dal Gruppo Gattinoni per 280 ospiti della divisione Consumer Care di Bayer. I lavori sono iniziati nella giornata dell’8 gennaio con un momento di animazione. In serata uno spettacolo di MT Live ha incantato gli ospiti con uno show tra trasformismo e musica, anticipando la serata in discoteca che ha visto una grandissima partecipazione. Il 9 gennaio si sono svolti il lancio del nuovo Bepanthenol Sensiderm e il team building “sensitive”. Il reveal è stato realizzato proiettando su un solido un’animazione in videomapping che ha svelato la nuova confezione. A seguire è stato proposto un team building dove gli ospiti si sono cimentati nel body painting.

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AMADEUS: PUNTIAMO SULL’INNOVAZIONE Intervista a Francesca Benati, nuovo amministratore delegato di Amadeus Quali sono stati i risultati di Amadeus nel 2013, e quali le previsioni per il 2014? «In Italia i risultati sono stati complessivamente positivi. Operiamo in due aree distinte,

come Gds e come provider di soluzioni tecnologiche ad alto contenuto innovativo. Nel primo ambito l’andamento è stato sostanzialmente stabile, mentre nell’area IT siamo cresciuti in maniera significativa». Quali strategie avete adottato per crescere? Quali le soluzioni di punta e i nuovi progetti? «Abbiamo puntato al rafforzamento della nostra posizione all’interno della travel industry e del nostro ruolo di intermediari tra operatori turistici e clienti. Ecco perché abbiamo messo a punto una serie di prodotti innovativi che svolgeranno un ruolo chiave nelle nostre strategie anche nel corso 2014: ad esempio Amadeus Hotel Plus (Multisource), una piattaforma di distribuzione di

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oltre 400mila alberghi, molti dei quali non visualizzabili sui Gds. Lavoriamo per ampliare costantemente la gamma dei contenuti a disposizione dei nostri clienti: ad esempio, siamo gli unici in Italia e in Europa a distribuire le tariffe dell’Alta Velocità e proponiamo i contenuti di numerosi vettori low cost, con tariffe speciali». A suo parere, quali sfide dovranno affrontare i Gds per adattarsi all’attuale panorama turistico, caratterizzato da una forte diversificazione dei canali distributivi? «Come ho accennato, per noi è di fondamentale importanza ampliare la gamma dei contenuti offerti al fine di mantenerci competitivi e continuare a presidiare saldamente il mercato. Da sempre siamo innovatori nell’ambito della multicanalità nel settore turistico, attraverso l’offerta alle agenzie partner di soluzioni altamente innovative. Tra queste Amadeus e-Power, un tool che permette alle agenzie di viaggio di trasformare agevolmente la propria pagina web, da “vetrina”, in un vero e proprio sito di e-commerce, accedendo a tutti i contenuti di Amadeus. E ancora, e-Marketing Suite, un sistema che offre alle agenzie strumenti evoluti per avviare un’attività di vendita online, con la consulenza dei nostri esperti». A suo parere, quale ruolo sono destinate a svolgere le tecnologie nell’ambito del business travel? Quali soluzioni ha messo a punto Amadeus per questo settore? «Dalle rilevazioni che abbiamo effettuato nel 2012 e nel 2013 emerge un significativo incremento della sensibilità delle aziende della Penisola verso le soluzioni per una gestione automatizzata dei viaggi d’affari.

Il gap con il resto d’Europa, però, rimane ancora molto ampio: basti pensare che l’adozione di queste soluzioni all’interno delle imprese di grandi dimensioni in Italia si attesta intorno all’8%, contro il 60% registrato in Francia. Riteniamo dunque che nel nostro Paese vi siano ancora forti margini di crescita e proprio per questo nel 2014 intendiamo “spingere l’acceleratore”, muovendoci a fianco delle travel management company, ma anche autonomamente, per diffondere le nostre soluzioni innovative per il business travel: prime fra tutte le nostre soluzioni mobile e i nostri self booking tool, che proponiamo in versione estesa, semplificata ma anche customizzata per grandi imprese e multinazionali con esigenze specifiche, quali i nostri clienti Fiat ed Eni».

WORLD TRAVEL AWARDS: PREMI ALL’ECCELLENZA NEL SETTORE TURISTICO Il 30 novembre 2013, presso l’Hotel La Cigale di Doha, in Qatar, si è svolta la cerimonia finale del World Travel Awards, l’“Oscar della travel industry” giunto al suo ventesimo anniversario. Nel corso del prestigioso evento, fase finale di un World Grand Tour con tappe in cinque continenti, sono stati premiati i leader mondiali nei settori del turismo e dell’ospitalità, le società che hanno spiccato per l’eccellenza e l’innovazione nella messa a punto di prodotti e servizi. Quest’anno erano in lizza oltre 1200 candidati, per un totale di 148 categorie. I premi sono stati assegnati grazie ai voti inviati online da quasi 800mila membri della travel industry in 17 Paesi. Nel nutrito elenco dei vincitori spicca il gruppo InterContinental


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News Mercato

NOTIZIE IN BREVE

altri TV5 Monde, Cnbc Arabiya e International New York Times), che raggiungono mensilmente circa 1,2 milioni di lettori e registrano un’audience televisiva di 90 milioni di spettatori. Per la lista completa dei vincitori: www.worldtravelawards.com/winners.

In Frigerio Viaggi Frigerio Viaggi festeggia il 40esimo anniversario di attività nel settore con una serie di eventi e iniziative che si alterneranno per tutto il corso del 2014. La sua prima agenzia è stata avviata nel 1974 a Giussano, in provincia di Monza e Brianza. Da allora il Gruppo è cresciuto fino a contare oltre 200 professionisti del settore e 60 agenzie in tutta Italia. Quest’anno, inoltre, cade anche il 15esimo anniversario di Frigerio Viaggi Network, rete di agenzie creata nel 1999 (nella foto, lo staff di Frigerio Viaggi).

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ROBERTO BACCHI ENTRA IN SENECA Dopo una carriera sviluppata in Italia e in Inghilterra con American Express e Carlson Wagonlit Travel, Roberto Bacchi

AirAsia, Miglior compagnia low cost

Hotels & Resorts (“World’s Leading Hotel Brand”), mentre il premio “World’s Leading New Hotel” è stato assegnato al JW Marriott Marquis Dubai e Starwood Hotels & Resort ha conquistato il premio per il miglior programma fedeltà. Tra i riconoscimenti nel trasporto aereo, compaiono quello di “Compagnia aerea più innovativa” assegnato a Korean Air. Il titolo di “World’s Leading Airline” è stato vinto da Etihad Airways, mentre AirAsia si è aggiudicata il posto più alto sul podio tra i vettori low cost. Sul fronte delle tecnologie, Expedia è stata votata per il miglior sito Internet di una online travel agency. Per la qualità dei siti delle catene alberghiere, invece, la scelta è caduta su Marriott Hotels & Resorts. Tra le società di autonoleggio, Avis è stata giudicata “World’s Leading Car Hire”, mentre Europcar è stata premiata per il suo impegno nella riduzione dell’impatto sull’ambiente (“World’s Leading Green Trasport Solution Company”). Ampio anche il ventaglio dei riconoscimenti nell’ambito del business travel. In particolare, Doha è stata nominata “World’s

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Leading Business Travel Destination” per il terzo anno consecutivo, mentre l’hotel St. Regis di Doha è stato giudicato miglior business hotel. Il premio alla miglior agenzia di viaggi è stato assegnato a Regency Travel & Tours. «Siamo emozionati di aver potuto organizzare per la seconda volta il nostro evento a Doha e di essere stati ospitati da La Cigale Hotel – ha dichiarato Kevin Taylor, senior vice president di World Travel Awards Group -. Nel corso degli anni il simbolo del World Travel Awards si è conquistato la fiducia dell’industria turistica e dei viaggiatori, sia leisure che business, perché certifica l’eccellenza nella qualità dei prodotti e servizi». La manifestazione ha avuto un’ampia eco su scala globale grazie alla collaborazione di numerosi media partner (tra gli

Starwood Hotels, miglior programma fedeltà

entra nella struttura di management di Seneca in qualità di executive vice president – Strategy & Corporate Development. «Con Roberto Bacchi – commenta Ercolino Ranieri, presidente di Seneca – l’azienda ha voluto rafforzare la propria struttura per portare avanti i progetti di sviluppo in Italia e all’estero. Bacchi è un manager importante, di grande esperienza internazionale nel business travel; per Seneca ha una valenza centrale e il suo contributo sarà fondamentale per gli ambiziosi obiettivi che l’azienda ha fissato per il prossimo triennio». Seneca nel 2013 ha registrato una crescita del 39% e prevede anche per il 2014 un incremento in termini di fatturato, grazie anche agli investimenti operati nell’innovazione dei prodotti per i clienti e dei processi di customer service.


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Ad alta quota Voli privati

Business aviation: avanti con fiducia Negli ultimi anni il comparto dei voli privati, che nella sola Europa ha un valore di 20 miliardi di euro all’anno, ha risentito della crisi economica internazionale. Ciononostante vede rosa per il futuro. Opinioni e strategie di alcuni tra i principali operatori attivi sul mercato italiano n valore di 20 miliardi di euro l’anno in Europa, indotto compreso. 800 società di gestione e la capacità di generare circa 140mila posti di lavoro. È questo il ritratto della business aviation, un comparto che a causa della crisi economica è andato incontro negli ultimi anni ad alcune difficoltà, soprattutto nel Vecchio Continente, ma che continua a guardare con fiducia alle prospettive di lungo periodo. Secondo Avinode, uno dei più grandi marketplace globali per l’aviazione charter, tra il primo quadrimestre 2013 e lo stesso periodo del 2011 le partenze dei voli business jet, nel Vecchio Continente, sono calate del 6,4%. A spingere al ribasso le sorti della business aviation, stando alle cifre fornite dall’organizzazione internazionale Eurocontrol, è stato soprattutto il traffico intra-europeo (–4,3% tra i primi quattro mesi del 2013 e lo stesso periodo 2012), mentre i voli intercontinentali sono contemporaneamente aumentati del 3,8%. Da un paio d’anni a questa parte l’aviazione privata Usa registra numeri in netta controtendenza, con un incremento costante che, nel primo quadrimestre 2013, si è tradotto in un +1,6% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. In Oriente, per di più, l’India, gli Emirati Arabi e tutto il centro Asia stanno crescendo senza tregua, tanto che, se anche l’Europa, con i suoi tremila velivoli, rimane pur sempre il secon-

di Massimiliano Sarti

U

Jet Privati

do mercato dopo quello nordamericano (11mila velivoli), non è difficile prevedere un prossimo sorpasso asiatico sul Vecchio continente. Lo scenario della business aviation appare però ancora relativamente poco strutturato. Sono in molti perciò a scommettere sulle sue future potenzialità di crescita. Non per niente l’European business aircraft association (Ebaa) stima che, entro il 2025, l’aviazione executive avrà una quota fra l’11% e il 14% del traffico europeo complessivo, contro il 6,9% registrato nel 2005. Tra il 2011 e il 2030, inoltre, sono previste consegne per un totale di 24mila jet, pari a un valore complessivo di 626 miliardi di dollari Usa. Lo scenario italiano In tale contesto, l’Italia, stando a un report di PricewaterhouseCoopers, è il quarto mercato del continente, con un giro d’affari complessivo, seppure in calo, attorno al miliardo di euro e 12mila dipendenti coin-

volti. In termini operativi, in particolare, nella Penisola sono oggi attive 23 compagnie, con una flotta complessiva di 85 aerei e un giro d’affari di 150 milioni di euro, volume a cui contribuisce anche una decina di broker intermediari. Abbiamo chiesto di illustrarci le prospettive di questo settore a due rappresentanti di altrettanti importanti operatori della business aviation: Renzo Pisu, ceo di Jet Privati, e Raffaella Meledandri, sales director di Air-Dynamic. A suo parere, come si pongono le aziende italiane rispetto ai voli executive? La crisi economica ha avuto effetti sul vostro business? Renzo Pisu «Secondo Eurocontrol, il mercato italiano dell’aviazione business è sceso di quasi il 20% nel solo 2012. Nei primi due mesi del 2013, tuttavia, il calo è stato appena del 10%: i ritmi di decrescita, perciò, potrebbero aver cominciato a rallentare, anche se il numero di vo-

Jet Privati ha sedi a Lugano, Vienna, Parigi, Londra, Mosca, Dubai, Hong Kong e New York. È una compagnia 100% private shareholders, con una flotta di 25 aeromobili totali, operanti in tutto il mondo.

Renzo Pisu, ceo di Jet Privati

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Ad alta quota Voli privati

li, negli ultimi 12 mesi, non ha mai smesso di diminuire, in linea peraltro con quanto sta avvenendo anche nel resto d’Europa. Uniche eccezioni, il Regno Unito e la Russia, dove la domanda da e per gli aeroporti

della nostra Penisola sembra ormai essersi stabilizzata. La speranza, quindi, è che la crescita registrata recentemente negli Usa possa dimostrarsi contagiosa anche per l’Europa».

Un colosso dei cieli per i voli privati

Raffaella Meledandri, sales director di Air-Dynamic

Air-Dynamic Ha sede a Roma, per coprire il mercato italiano, e all’estero, a Lugano, presso l’aeroporto di Agno, per coprire le esigenze del mercato elvetico. Opera prevalentemente in Italia, Svizzera, Francia, Russia, Inghilterra ed Emirati Arabi.

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Dotato di una flotta di 712 jet, nonché di oltre 3.900 possessori di jet card e di più di 3.700 titolari di proprietà frazionate a livello globale, di cui 1.350 nella sola Europa, NetJets è un vero colosso dei cieli per un comparto così frammentato quale quello della business aviation. Nata nel 1964 con il nome di Executive Jet Airways, la compagnia basata in Ohio è stata la prima a lanciare, nel 1986, proprio il concetto di proprietà frazionata: «Un modo per garantirsi i benefici di un jet personale, a costi tuttavia decisamente più contenuti di quanto comporterebbe l’acquisto vero e proprio di un aereo e avendo al contempo l’accesso a un’intera flotta di velivoli executive», ci spiega il management di NetJets. Con una presenza operativa concentrata soprattutto in America e nel Vecchio Continente, NetJets sta così sperimentando un trend di mercato sostanzialmente in linea con l’andamento dell’economia nel mondo occidentale: «Il comparto», riprendono infatti in NetJets, «è attualmente in una fase di lento ma costante recupero, soprattutto negli Stati Uniti. In Europa, invece, anche se i Paesi del Vecchio Continente sono ormai ufficialmente fuori dalla recessione, il contesto continua a rimanere difficile. Non si può tuttavia ignorare l’esistenza di importanti sacche di crescita, soprattutto in Russia, nell’Europa dell’Est e in Turchia. Anche alcuni mercati maturi, peraltro, come il Regno Unito, stanno mostrando confortanti segnali di ripresa, mentre la Germania rimane un bacino dalle grandi potenzialità, in particolare per il segmento light jet. Per quanto riguarda l’Italia, infine, la Penisola continua a rappresentare uno dei nostri target europei più importanti. A tal fine stiamo sviluppando nuove strategie ad hoc, per venire incontro alle mutate esigenze della domanda». Ma chi sono, nel dettaglio, i clienti NetJets? «In linea generale le richieste si dividono tra un 75% di domanda corporate e un 25% proveniente dai cosiddetti High net worth individuals (secondo una definizione Cap Gemini-Merrill Lynch, si tratta delle persone con un patrimonio netto superiore al milione di dollari Usa, immobile di residenza escluso, ndr)». A caratterizzare l’offerta NetJets, conclude il vettore, «è la tranquillità che una compagnia come la nostra è in grado di garantire ai viaggiatori in termini di sicurezza, organizzazione e operatività. Non solo: oltre ad aiutare fattivamente i nostri clienti a essere sempre più produttivi e a risparmiare tempo, puntiamo sulla personalizzazione di ogni aspetto dell’offerta: dal catering ai servizi a bordo, al personale multilingua, con un customer service dedicato che conosce i profili dettagliati di ogni passeggero».

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Raffaella Meledandri «La crisi economica ha avuto certo un enorme effetto sull’executive business italiano. Le aziende della penisola continuano sì a prenotare i nostri voli, ma lo fanno sicuramente in maniera ridotta rispetto a prima. Tutti oggi si focalizzano sul risparmio e ciò danneggia il nostro business, perché la diminuzione dei budget a disposizione in molti casi impone un downgrade dal volo in classe business o con jet privato a quello economy, magari su vettori low cost. Per quanto ci riguarda, fortunatamente buona parte del nostro business si rivolge ai mercati internazionali, principalmente quello russo, che continuano, al contrario, ad alimentare il settore. Che tipologia di imprese richiedono i vostri servizi? R.P. «Si tratta di persone a cui non basta più la prima classe, che non vogliono più perdere tempo in lunghe procedure di imbarco e checkin e che desiderano viaggiare comodamente. Noi mettiamo inoltre a disposizione anche velivoli in versione charter, da 19 a 50 posti, per tour operator con necessità di viaggi incentive, o per tour musicali, eventi sportivi, voli diplomatici e governativi». R.M. «Attualmente disponiamo di contatti con numerose agenzie e tour operator italiani e internazionali: una collaborazione storica, in particolare, è quella con American Express. I nostri clienti diretti, inoltre, sono sia aziende sia privati. Abbiamo a che fare con molte grandi imprese e multinazionali, di svariate categorie merceologiche. Sicuramente numerose, però, sono le aziende petrolifere straniere e quelle appartenenti al settore della moda». Quali offerte commerciali offrite al segmento corporate? R.P. «Oltre alla modalità pay per fly, pensata per chi organizza una trasferta all’ultimo minuto, offriamo il programma Jet card, che permette


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Ad alta quota Voli privati

di acquistare pacchetti di ore volo a prezzi vantaggiosi, trasformando il servizio di noleggio nella disponibilità garantita di un jet personale. Proponiamo inoltre un sistema che permette di conoscere in tempo reale i costi e la disponibilità di ogni velivolo: il cliente compila la sua richiesta nel form online e noi siamo in grado di preventivare il costo del volo, sia business sia leisure, entro 15 minuti dalla richiesta». R.M. «Per il segmento corporate mettiamo a disposizione tariffe preferenziali, con sconti dedicati». Ci descrive i punti di forza dei voli executive rispetto a quelli tradizionali? R.P. «A bordo di un jet privato il confort è decisamente più elevato rispetto ai tradizionali voli di linea, senza contare che non ci sono code al check-in e all’imbarco, lunghe attese per i bagagli, ritardi, scioperi e ridimensionamento delle flotte. La business o la first class dei voli di linea assicurano certo un maggiore comfort rispetto alla classe economy, ma i tempi di attesa sono gli stessi, e spesso si rivelano troppo lunghi per le esigenze del business, a fronte però di un prezzo niente affatto low cost». R.M. «Noi offriamo servizi di transfer, sia in elicottero sia in jet privato, in Italia, Francia, Svizzera, Europa in generale, e sulle tratte lunghe verso gli Usa e la Russia. I nostri prodotti sono ideali per chi vuole viaggiare velocemente e con il maggior comfort possibile. I vantaggi in termini di tempo consistono poi nel fatto che non c’è più bisogno di arrivare in aeroporto tre ore prima, ma bastano solamente 15 minuti di anticipo. Questo perché non si fanno code al check-in e gli orari li decide il cliente. Direi che, se è ancora valido il motto “il tempo non ha prezzo”, con noi è possibile fare in una giornata quello che, con metodi di viaggio tradizionali, si fa in due o tre giorni». Potrebbe illustrarci, con esempi

Air Dolomiti Le direttrici continentali più frequentate dai voli executive Tratta

Numero medio di voli al giorno nel 2013

Differenza rispetto al 2012

Francia - Francia

146,7

-3,9%

Germania - Germania

129,4

-2,6%

Regno Unito - Regno Unito

100

-6,1%

Italia - Italia

68,7

-6,2%

Norvegia - Norvegia

53,7

+4,1%

Spagna - Spagna

37,5

-5,5%

Turchia - Turchia

37,3

+5,8%

Svezia - Svezia

33,7

+3,7%

Regno Unito - Francia

27,4

-1,8%

Francia - Svizzera

27

-4,4%

Dati Ebaa dicembre 2013

concreti, le differenze di prezzo tra un volo privato e le tariffe di classe business o first? R.P. «Prendiamo in considerazione, ad esempio, un volo Milano-Hannover: con i normali voli di linea, vista l’assenza di collegamenti diretti, per andare e tornare in giornata da centro a centro delle due città sono necessarie circa 10-12 ore di viaggio (inclusi i trasferimenti in aeroporto, il parcheggio auto, il check-in ecc.). Con noi, invece, è possibile compiere lo stesso tragitto in meno di due ore, al costo di 2.300 euro per ora di volo. In generale, comunque, i prezzi vanno dai 3mila euro per ora di volo con i velivoli light jet, fino ai 6mila euro all’ora degli heavy jet. Ma per i velivoli ancora più grandi si arriva a 12mila euro all’ora». R.M. «Un volo Milano-Londra andata e ritorno in un weekend costa, per esempio, 8mila euro per quattro-sei persone: quindi 1.500-2.000 euro a passeggero. Per un volo Roma-Capri per cinque persone, invece, si pagano 4mila euro + Iva (con 60 minuti di volo anziché mezza giornata di viaggio). Per le aziende, poi, anche i charter rimangono senz’altro molto interessanti ed econo-

micamente vantaggiosi: un volo Roma-Stoccolma, per un gruppo di 50 passeggeri, può infatti costare anche solo sulle 400 euro a persona, con orari e giorni a piacere». Quali potenzialità di sviluppo ha, infine, il mercato business aviation italiano? R.P. «Sebbene sia stato penalizzato dalla crisi finanziaria e dalle normative fiscali, credo nel futuro del comparto sia nel nostro Paese sia nel resto d’Europa. In un’economia globale in cui il fattore tempo ha assunto la massima importanza, il business jet è infatti diventato uno strumento di lavoro indispensabile. In termini di evoluzione dell’offerta, nei prossimi anni saranno messe a punto formule che assecondano il desiderio dei clienti di distaccarsi dai vincoli contrattuali (carte prepagate, proprietà frazionata degli aeromobili). Inoltre, crescerà l’attenzione al prezzo e agli altri elementi che caratterizzano il servizio. Fondamentale sarà infine la qualità delle relazioni personali, che le compagnie e i broker sapranno costruire con i clienti». R.M. «Le potenzialità ci sono sempre. Crisi permettendo, naturalmente».

Verona è la base operativa e amministrativa di Air Dolomiti, mentre Monaco di Baviera è il principale hub servito dalla compagnia. Attualmente la flotta è composta da dieci Embraer 195 da 120 posti, con un’età media di 2,6 anni. Nel 2013, la compagnia ha effettuato voli charter, oltre che in Italia, a Edimburgo, Londra Gatwick, Stoccarda, Chisnau (Moldavia), Parigi, Monaco, Siviglia, Berlino, Istanbul, Atene, Marrakech e Biarritz.

Paolo Sgaramella, vice president commercial di Air Dolomiti

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Ad alta quota Voli privati

NetJets Ha sede negli Stati Uniti (Ohio). In Europa è presente con un operations centre a Lisbona, in Portogallo. Esistono poi uffici marketing a New York, Londra, Parigi e Monaco di Baviera, mentre in Italia la compagnia opera tramite un team vendite di quattro persone. I 712 jet della flotta NetJets volano in 5mila aeroporti a livello globale, tra cui mille scali europei e 48 italiani.

Il caso charter: Air Dolomiti Un discorso a parte meritano i voli charter, destinati a trasportare gruppi di una certa consistenza e offerti da numerosi vettori, di linea e operanti nella business aviation. Un esempio è Air Dolomiti, compagnia del gruppo Lufthansa che serve imprese di diverse tipologie e dimensioni: «Organizziamo voli charter per squadre di calcio di serie A e B, ma serviamo anche le nazionali di rugby, le orchestre, le case automobilistiche e i gruppi di pellegrini. Senza contare i gruppi politici, le aziende che si recano a fiere italiane e internazionali, le ditte di abbigliamento che promuovono i propri prodotti in Europa e le case farmaceutiche» racconta il vice president commercial di Air Dolomiti, Paolo Sgaramella. Il settore charter di Air Dolomiti

opera sia voli charter Vip, sia catene charter estive: «Un team multilingue assicura un servizio flessibile e personalizzato, secondo le esigenze di orario, budget e itinerario. Per i voli charter Vip, in particolare, offriamo sia il servizio di bordo economy, sia quello di Settimocielo, la nostra business class. In presenza di richieste specifiche per i pasti, come succede a volte quando i passeggeri sono atleti professionisti, collaboriamo anche con i dietisti del cliente». In termini di prezzi, poi, «le quotazioni charter vengono fissate in base al tipo di servizio offerto, alla distanza da percorrere e alla destinazione richiesta. I rincari maggiori si hanno quando i voli executive di andata e ritorno non consentono all’aeromobile di restare in attesa del reimbarco dei passeggeri nel

luogo di arrivo. In questo caso, infatti, i voli di rientro sono a carico del cliente e la differenza di prezzo con una tariffa business è significativa. Altrimenti i prezzi non differiscono poi molto», aggiunge Sgaramella. «In ogni caso, i vantaggi sono notevoli: in primis, l’orario di partenza e di ritorno, che viene definito dal cliente. Non solo: le classi business e first dei voli di linea non hanno sempre un numero di posti sufficienti a soddisfare le richieste dei gruppi particolarmente consistenti e alcune tratte non dispongono di un collegamento diretto. «L’Italia, a mio parere, ha grandi potenzialità di sviluppo in questo settore: come è noto, infatti, a dispetto della crisi, il nostro export è in crescita – conclude Sgaramella –. Le aziende perciò necessitano di una mobilità ad hoc e tempestiva». ●

LE SCHEDE DI MISSION

Tecnologie per il business travel Self booking tool Il travel management, oggi, non può prescindere dal ricorso alle tecnologie che consentono l’automazione delle trasferte: i sistemi di prenotazione, di pagamento, di gestione delle note spese e di reportistica, ma anche le soluzioni mobile utilizzate dai dipendenti in missione, consentono infatti una significativa riduzione dei costi diretti (tariffe aeree, alberghiere e di autonoleggio) e di quelli indiretti (di processo). Un esempio significativo di tali saving è offerto dai self booking tool, sistemi che consentono alle aziende di prenotare in autonomia i servizi di viaggio: secondo uno studio realizzato dalla Cransfield University per conto di Amadeus e Acte 26

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(Association of Corporate Travel Executives), le imprese che implementano questo tipo di soluzioni riescono a ridurre le fee d’agenzia, in media, del 25,6% e la spesa di biglietteria aerea del 9,1%. Ecco perché, a partire da questo numero, Mission ha deciso di riproporre le schede informative del volume “Tecnologie per il business travel”, edito da Newsteca (info: www.missionline.it): aggiornate e ampliate nei contenuti, rappresentano utili strumenti di lavoro, da staccare e conservare per orientarsi nel variegato panorama dell’offerta, individuando i punti di forza e le specificità di ogni singolo prodotto.


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Azienda produttrice e/o commercializzatrice Sabre Travel Network http://it.eu.sabretravelnetwork.com/ http://www.getthere.com/

GetThere

SISTEMI DI PRENOTAZIONE PRODOTTI LEGATI AI GDS

Gds Interfacciabili: Sabre, Amadeus, Travelport Altre interfacce: SAP HR, SAP expenses, IBM expenses Modalità di accesso: web browser, mobile Modalità di erogazione del servizio: ASP Lingue disponibili: 15 tra cui italiano, inglese, francese, portoghese, spagnolo, tedesco Valute disponibili: tutte le principali valute Modello di pricing: ND Referenze attive in Italia e nel mondo: la maggior parte delle aziende BTN 100, tra cui Adidas, Amazon, Apple, Cisco, Deloitte, Deutsche Bank, Disney, Ethiad, GE, HP, Johnson and Johnson, Linkedin, MasterCard, Mercedes Benz, Motorola, Nike, Novartis, Oracle, SAP, Sony, Toyota, UPS, Xerox, Yahoo, Zurich. Tipologia cliente ideale: aziende medio-grandi/ multinazionali

Punti di forza/opportunità: tra le ultime novità disponibili in GetThere spicca TripCase™ Connect, strumento web e mobile che permette alle agenzie di viaggi di rimanere connesse ai propri clienti, e ai viaggiatori di accedere e gestire il proprio viaggio da mobile o da PC. Tra le funzioni disponibili, accesso a itinerari e orari in qualsiasi momento su mobile, modifiche dell’ultimo minuto, aggiornamento sui voli (ritardi, cambi di gate), sincronizzazione con il proprio calendario, biglietti e fatture elettroniche. Virtual Meetings, invece, è il primo sistema globale per la prenotazione e la programmazione di videoconferenze e sale di telepresenza, pubbliche e private. Ha inoltre il valore aggiunto della perfetta integrazione con gli strumenti di prenotazione online e i sistemi delle agenzie di viaggio, in modo da poter comodamente prenotare e programmare sale di videoconferenza assieme, per esempio, ai propri voli e alle camere d’albergo.

FUNZIONALITÀ Impostazione travel policy

Impostazione profili degli utenti

Integrazione fornitori preferiti e tariffe negoziate

Ricerca e selezione di itinerario e tariffe tramite GDS

Ricerca e selezione di voli low cost tramite web

Ricerca e selezione di altri contenuti (ad esempio alberghi, noleggi auto, ristoranti, biglietteria ferroviaria) tramite web

Gestione delle autorizzazioni automatizzata

Prenotazione voli

Prenotazione alberghi

Prenotazione biglietteria ferroviaria

DISTRIBUITO IN ITALIA: SÌ

GetThere® è uno strumento dall’interfaccia grafica intuitiva che permette ai dipendenti di prenotare il proprio viaggio autonomamente, alle aziende di assicurarsi il rispetto delle travel policy e l’utilizzo dei fornitori preferenziali e alle agenzie di viaggi di gestire in maniera più efficiente l’organizzazione di tutti i servizi richiesti. A integrazione di questa soluzione Sabre Travel Network propone Sabre® Traveler Security, strumento web based per agenzie di viaggio e aziende, in grado di localizzare immediatamente i dipendenti che si trovano in viaggio in una situazione di emergenza e modificare in tempo reale prenotazioni e itinerari.

Prenotazione biglietteria marittima Modifica e cancellazione delle prenotazioni (edit and delete booking)

Prenotazione di servizi aziendali (portatili, cellulari, visti, valuta ecc.) Prenotazione multipasseggero

앬*

Gestione delle liste d’attesa Funzione Quick Trip per viaggi frequenti

Sincronizzazione PNR

Reportistica

앬 **

Report del mancato risparmio per singolo servizio

앬 **

Report del mancato rispetto della travel policy

앬 **

Invio di alert/notifiche a responsabile viaggi e viaggiatori

Facilities per i viaggiatori (mappe, info meteo, posto a sedere ecc.)

Interfaccia ottimizzato per dispositivi mobili (tablet, smartphone)

Note: * Attraverso la creazione di un singolo PNR ** Disponibile attraverso gli strumenti di reportistica di Sabre

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SISTEMI DI PRENOTAZIONE

Azienda produttrice e/o commercializzatrice CONTUR S.r.l. http://www.contur.it/

Travelmatic

PRODOTTI INDIPENDENTI DISTRIBUITO IN ITALIA: SÌ

Travelmatic è un Business Travel Management System all’interno del quale è integrato un self booking tool e un sistema di gestione delle note spese. Grazie a questa architettura è possibile gestire le pratiche di viaggio dalla pianificazione iniziale, alla prenotazione dei servizi, alla rendicontazione contabile, in un unico sistema. Il self booking tool è connesso con i più importanti sistemi di prenotazione (GDS, hotel, autonoleggi ecc.) e permette di utilizzare più fornitori per un’unica azienda.

Gds Interfacciabili: Sabre, Galileo Altre interfacce: Si integra con gli applicativi Sap e People Soft per la gestione amministrativa e del personale e con AirPlus per registrazione ed accertamento addebiti. Si collega direttamente con più centri di prenotazione alberghiera e con una centrale europea di autonoleggio con autista. Inoltre l’adozione del formato XML rende possibile lo scambio di dati con qualsiasi sistema sia dei fornitori sia delle aziende clienti. Modalità di accesso: web based Modalità di erogazione del servizio: licenza d’uso o Asp Lingue disponibili: italiano, inglese, spagnolo, francese, tedesco e greco Valute disponibili: multivaluta Modello di pricing: il canone trimestrale è proporzionale al numero di utenti, senza limiti di trasferte e operazioni. Ai potenziali clienti è offerta la facoltà di provare il prodotto per tre mesi secondo la formula try-and-

buy e di ottenere sconti sul canone accettando le sponsorizzazioni di vettori, alberghi e tour operator. Referenze attive in Italia e nel mondo: il prodotto è adottato (anche a moduli) da 22 aziende tra multinazionali, medio-grandi imprese e pmi tra cui AirPlus, Q8, Vodafone, Fastweb, Telecom Italia, Sony Entertainment. Tipologia cliente ideale Tutte le tipologie di aziende Punti di forza/opportunità: è un prodotto studiato per le esigenze del mercato italiano, utilizzabile anche a moduli integrabili in sistemi aziendali. È uno dei travel tool più collaudati (12 anni) e più utilizzati (80mila utenti registrati) nel nostro Paese, con un’adoption rate superiore al 95%. È facile da usare (basta un’ora di formazione) e rapido da implementare (cento utenti al giorno). Può essere personalizzato, offre un helpdesk online e permette di gestire più aziende, filiali, uffici, centri di costo, commesse e location. Consente la generazione di note spese plurivaluta e importa automaticamente i dati da altri database aziendali quali quelli delle risorse umane.

FUNZIONALITÀ Impostazione travel policy

Impostazione profili degli utenti

Integrazione fornitori preferiti e tariffe negoziate

Ricerca e selezione di itinerario e tariffe tramite GDS

Ricerca e selezione di voli low cost

Ricerca e selezione di altri contenuti (ad esempio alberghi, noleggi auto, ristoranti, biglietteria ferroviaria)

Gestione delle autorizzazioni automatizzata

Prenotazione voli

Prenotazione alberghi

Prenotazione biglietteria ferroviaria

Prenotazione biglietteria marittima

Modifica e cancellazione delle prenotazioni

Prenotazione di servizi aziendali (portatili, cellulari, visti, valuta ecc.)

Prenotazione multipasseggero

Note: il sistema consente anche la gestione delle proposte di viaggio e l’integrazione con i sistemi di back office dell’agenzia di viaggi

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Gestione delle liste d’attesa

Funzione Quick Trip per viaggi frequenti

Sincronizzazione PNR

Reportistica

Report del mancato risparmio per singolo servizio

Report del mancato rispetto della travel policy

Invio di alert/notifiche a responsabile viaggi e viaggiatori

Facilities per i viaggiatori (mappe, info meteo, posto a sedere ecc.)

Interfaccia ottimizzato per dispositivi mobili (tablet, smartphone)


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News Hotellerie

ARTE IN HOTEL

L’arte è protagonista a Villa Castagnola, cinque stelle lusso sul lago di Lugano. La struttura esibisce arredi d’arte e preziosi oggetti di design, mentre nel parco esterno si susseguono esposizioni di scultori di fama internazionale. Il filone dell’arte continua al Ristorante Galleria Arté al lago, che funge da spazio espositivo per artisti contemporanei e propone i menù dello chef stellato Frank Oerthle. Fino al 17 maggio si terrà la mostra “Le Metamorfosi di Ovidio”: 30 dipinti dell’artista tedesco Thomas Duttenhöfer.

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SCONTI AL BEST WESTERN HOTEL FARNESE Comodo e prestigioso 4 stelle a Parma, il Best Western Hotel Farnese offre fino al 20% di sconto sulle migliori tariffe. Pezzo di storia della città ducale, l’hotel è a soli 3 km dal centro storico, 5 km dalla Fiera di Parma, 2 km dall’aeroporto Giuseppe Verdi, 2,3 km dalla stazione ferroviaria e 500 metri dalla tangenziale nord. Dispone di 76 camere modernamente arredate e dotate dei migliori comfort, due sale meeting che possono ospitare fino a 100 persone e day office, uffici per lavorare con tutte le attrezzature necessarie ma che poi di sera si trasformano in accoglienti camere con letti a scomparsa. Presso il ristorante 51/A vengono serviti piatti della cucina locale, ma anche aperitivi, buffet e cene di gala, degustazioni di Prosciutto di Parma e di Parmigiano Reggiano. Completa l’offerta una palestra.

APRE IL MILAN SUITE HOTEL Dopo l’acquisizione della struttura nel settembre 2012, il gruppo alberghiero italiano Planetaria Hotels ha inaugurato il Milan Suite Hotel, un design hotel 4 stelle situato nel cuore del polo congressuale e fieristico di Milano, molto vicino all’area dell’Expo. La struttura ha subito un restyling che ha interessato la facciata e gli esterni, oggi dotati di uno stile moderno e caldo, che guarda all’Oriente. Le sue 40

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MEETING ECO-FRIENDLY AL RIVA DEL SOLE Il Riva del Sole Resort & Spa è un complesso turistico con albergo, appartamenti, centro benessere e attrezzature congressuali, immerso in una pineta di 27 ettari e in riva al mare del litorale toscano a Castiglione della Pescaia, Grosseto. Con un bosco di pini marittimi secolari che arrivano sino alla spiaggia lunga oltre 600 metri, la struttura ha la capacità di accogliere fino a 1200 ospiti. Realizzato oltre 60 anni fa da un’importante realtà svedese, il resort ha una ancora oggi una forte impronta nordeuropea. Il managing director, Carlo Castelli, ha attuato un restyling della struttura con l’obiettivo di renderla sempre più eco-friendly, introducendo pannelli solari e sistemi di recupero del calore. Per gli eventi il Riva del Sole Resort & Spa offre otto sale di diversa grandezza, dotate tutte di luce naturale e funzionalità high tech. Grazie agli ampi spazi all’aperto, la struttura si presta inoltre per attività di formazione aziendale (ad esempio il team building). A disposizione degli ospiti, la Rasena Spa, con tre piscine di cui una riscaldata con acqua di mare, campi da tennis e da calcetto. La ristorazione è affidata al Ristorante Riva, che propone piatti cucinati con ingredienti a chilometro zero.

camere si dividono in 38 junior suite da 45 mq e due suite da 70 mq, queste ultime dotate di una zona giorno e perfette per ospitare meeting fino a otto persone. Tutte le camere, affacciate su un “Green Village” residenziale in chiave newyorkese, offrono agli ospiti un’atmosfera “di casa”, perfetta per i soggiorni di lungo periodo. L’hotel dispone di un punto bar e della Playable Room con XBoX 360 realizzata in collaborazione con Namco Bandai Games. A servizio dei clienti anche un’area fitness collocata all’ultimo piano della struttura e un ampio garage con oltre 40 posti auto, dotato di un innovativo sistema di lettura ottica della targa e accesso diretto alle camere, per offrire la massima riservatezza agli ospiti. Gli ospiti del Milan Suite Hotel possono usufruire di sconti del 10% (più accesso gratuito al parcheggio) presso il Sophia’s Restaurant, ristorante del vicino Enterprise Hotel, altro 4 stelle del Gruppo. È disponibile inoltre uno

sconto per l’accesso alle Terme di Kyoto, Spa situata al settimo piano di Enterprise Hotel.

IBIS CAMBIA VOLTO Nell’ambito della strategia di rilancio dei brand del gruppo Accor, la famiglia Ibis si rinnova con un nuovo look, che sarà introdotto in 1500 alberghi nel mondo, di cui 13 in Italia. Protagonista di questo progetto nella Penisola è l’Ibis Milano Centro. L’hotel, situato nel cuore della città, ha infatti rinnovato le aree comuni, la lounge, la reception, lo spazio wireless, il ristorante, il bar. Il concept, curato dall’Atelier Archange, studio di architettura parigino noto a livello internazionale, si caratterizza per lo stile contemporaneo basato sull’utilizzo di materiali naturali e colori caldi. Per completare il processo di modernizzazione degli spazi living, l’area accoglienza è stata trasformata in uno spazio ampio e aperto che facilita l’interazione tra i clienti e il personale dell’hotel.


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Terminal Vaclav Havel Airport Prague

Prague Airport: confortevole e “virtuoso” L’aeroporto di Praga ha tra i suoi obiettivi prioritari la riduzione dell’impatto ambientale sul territorio, insieme con il costante miglioramento dei servizi offerti ai passeggeri. Lo scalo offre comodi collegamenti con la Corea grazie alla presenza di Korean Air, secondo azionista di maggioranza della compagnia di bandiera ceca, Czech Airlines

di Sara Kim Fattorini

Immagini del Vaclav Havel Airport Prague. Lo scalo conta 11 milioni di passeggeri all’anno.

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ra gli aeroporti dei nuovi stati membri dell’Unione Europea, quello di Praga è il più rilevante, con i suoi 11 milioni di passeggeri all’anno e i 130 collegamenti. Tra i principali obiettivi della struttura spicca l’armonioso rapporto con il territorio limitrofo (non è un caso che lo scalo abbia realizzato un bollettino, denominato “Together”, in cui informa delle proprie attività tutta la cittadinanza), nonché la riduzione dell’inquinamento ambientale, soprattutto acustico. Ad esempio, lo scalo incoraggia i vettori ad adottare comportamenti virtuosi promuovendo l’iniziativa Quietest

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Airline Contest: giunto alla sua settima edizione, il riconoscimento è assegnato alle compagnie aeree che utilizzano aeromobili più moderni e silenziosi (tra i vincitori, nel 2013, compare anche Czech Airlines, la compagnia di bandiera ceca). Inoltre, il Vaclav Havel Airport ha destinato 600 milioni di corone ceche alla sostituzione di infissi nelle abitazioni delle aree a più alto tasso di inquinamento. Dal 2002, infine, è dotato della certificazione Environmental Management System, grazie alla quale ogni tre anni vengono analizzati lo stato della struttura e l’aderenza ai canoni di sostenibilità.

Servizi ai passeggeri Lo scorso anno il vettore asiatico Korean Air ha acquisito il 44% delle quote di Czech Airlines e, per la prima volta, nella sua storia, ha deciso di investire operativamente all’interno di un hub europeo. Oggi dunque i suoi passeggeri provenienti da città quali Milano Malpensa e Roma Fiumicino (distanti entrambe solo due ore di volo dallo scalo praghese), ma anche Berlino, Barcellona, Copenhagen, Bruxelles, Budapest e Varsavia hanno la possibilità di compiere un comodo scalo a Praga, dove tutto è pensato per agevolare il transito dei viaggiatori. All’interno della struttura lo scorso maggio è stato inaugurato un nuovo spazio di 100 metri quadrati dedicato al servizio di biglietteria di SkyTeam, l’alleanza aerea di cui Korean Air fa parte. A giugno inoltre è stato introdotto un nuovo transfer desk di 200 metri quadri e tutta la segnaletica dello scalo è stata modificata in modo da riportare le indicazioni in inglese, russo e coreano. Ricordiamo che lo scalo di Praga mette a disposizione dei viaggiatori 25 terminali di self check-in, di cui 16 al Terminal 2 e nove al Terminal 1.


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Terminal Vaclav Havel Airport Prague

Korean Air e Czech Airlines

Aree per il relax L’aeroporto offre a chi vola con le compagnie membri di SkyTeam quattro lounge per potersi rilassare prima del proprio volo: la Club Continental (VIP service) e la Mastercard Lounge, al Terminal 1, e la Erste Premier Lounge e la Citygold Lounge al Terminal 2. La Club Continental offre un ambiente lussuoso e raffinato, servizio bar self service, check-in separato, un servizio di limousine da e per l’aeroporto, servizio ristorante con menu Thai, tv, collegamento a Internet wi-fi e giornali gratuiti, spazio per i bambini e una sala conferenze. L’accesso invece alla Citygold Lounge è possibile per tutti a pagamento. All’interno si può usufruire di connessione wi-fi, tv e giornali, check-in dedicato, snack bar gratuito e un’area dedicata ai bambini. A disposizione per tutti i viaggiatori con poco tempo a disposizione c’è anche il Rest&Fun Center che, oltre al wi-fi gratuito e a un Internet corner, offre mini lounge private con i servizi business, cinema, giochi come Xbox e zone dedicate al relax per famiglie. Inoltre, il Rest&Fun Center mette a disposizione camere da letto per dormire e docce. In tutto l’aeroporto sono dislocati trentacinque ristoranti e caffè sud-

divisi per menu e fasce di prezzo. Nel nuovo Sky Relax Salon, infine, è possibile usufruire di massaggi, cure estetiche e parrucchiere. Collegamenti con la città L’aeroporto è collegato alla città di Praga tramite una rete di autobus che conduce i viaggiatori alle maggiori stazioni della metropolitana cittadina in massimo mezz’ora. Le fermate si trovano al Terminal 1 e di fronte alla hall degli arrivi del Terminal 2. È possibile l’acquisto dei biglietti all’arrivo dei due Terminal e direttamente alle fermate degli autobus tramite distributori automatici o sull’autobus, con pa-

gamento in contanti direttamente al conducente. Grazie a un autobus dedicato, denominato Airport Express, l’aeroporto è inoltre collegato alla Stazione Centrale di Praga da cui partono i treni per le maggiori città della Repubblica Ceca. I parcheggi dell’aeroporto sono suddivisi in diverse tipologie a seconda delle necessità dei guidatori: Dropoff & pick-up gratuito per 15 minuti nei parcheggi di fronte ai due principali terminal, parking short term se si deve rimanere in aeroporto per più di un’ora (due aree situate due minuti a piedi dai due terminal). Per le soste più lunghe sono disponibili i parking long term, di tre tipi: Budget (con aerea di parcheggio più distante raggiungibile con navetta), Premium e Vip, con servizio di sicurezza. Tariffe e soluzioni personalizzate sono disponibili sul sito dell’aeroporto, www.prg.aero. Il servizio taxi, disponibile agli arrivi dei due Terminal, è prenotabile sul sito o telefonicamente. ●

Grazie a un code share tra Korean Air e Czech Airlines (vettore della Repubblica Ceca di cui lo scorso aprile la compagnia coreana ha acquisito il 44% delle quote, diventando il secondo maggiore azionista), è possibile raggiungere Seoul Incheon da Roma e Milano via Praga. Korean Air e Czech Airlines offrono da Praga 7 voli alla settimana per raggiungere la capitale della Corea del Sud.

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News Voli in pillole

NOTIZIE IN BREVE

MOBILITÀ INTEGRATA PER CATHAY PACIFIC

Singapore Airlines e Sas

Cathay Pacific Airways, Ntv e Sea hanno raggiunto la dorsale adriatica con il progetto congiunto di mobilità integrata lanciato alla fine del 2012, grazie alla tappa di Ancona che va ad aggiungersi a Firenze, Bologna e Torino. Grazie alla nuova direttrice adriatica che collega Milano anche con Reggio Emilia, Rimini e Pesaro, l’aeroporto di Milano Malpensa è ancora più vicino ai passeggeri che provengono dall’Emilia, dalla Romagna e dalle Marche. «Siamo orgogliosi di inserire Ancona e la dorsale adriatica nella rete di collegamenti già operativi – ha detto Silvia Tagliaferri, sales & marketing manager Italia e Malta di Cathay Pacific Airways –. In meno di un anno abbiamo consentito a oltre 2000 passeggeri di viaggiare con un solo biglietto da casa all’aeroporto e da qui verso Hong Kong e tutto l’Oriente».

Singapore Airlines ha esteso il numero dei voli in code-share con Scandinavian Airlines (Sas), partner di Star Alliance. I passeggeri ora potranno raggiungere un maggior numero di città europee in quanto l’accordo include, con effetto immediato, i voli operati da Scandinavian Airlines da Copenaghen verso Berlino e Amburgo in Germania, Palanga e Vilnius in Lituania, Danzica, Poznan, Varsavia e Breslavia, in Polonia. Nell’ambito della partnership, a partire dal 31 marzo i voli operati da Sia in code-share con Sas tra Singapore e Copenaghen saliranno da tre a cinque alla settimana.

GERMANWINGS, NUOVI VOLI Germanwings rafforza la propria presenza nell’Aeroporto di Amburgo e annuncia il nuovo collegamento domestico tra la città sull’Elba e l’Aeroporto di Karlsruhe/Baden-Baden, nel sudovest della Germania. Operativa a partire dal 30 marzo, la rotta sarà servita due volte alla settimana dal lunedì al venerdì e con una frequenza giornaliera nel fine settimana. Dall’aeroporto di Düsseldorf, invece, partiranno nove nuovi

collegamenti operativi dal 1° luglio, che rientrano in parte nel passaggio di voli dal portafoglio della controllante Lufthansa: Ancona, Catania, Bari, Milano Malpensa, Olbia, Torino, Cagliari, Lamezia Terme e Venezia. Le altre nuove rotte europee da Düsseldorf comprendono Göteborg, Lione, Adalia, San Pietroburgo, Bucarest (Otopeni), Poznan e Breslavia.

ANA AUMENTA LE FREQUENZE Con l’orario estivo 2014 Ana, All Nippon Airways, rafforzerà l’operativo internazionale, introducendo nuove destinazioni al proprio network e aumentando le frequenze di alcuni voli per aeroporti già attualmente collegati. La compagnia aerea giapponese volerà infatti anche a Düsseldorf, Vancouver e Hanoi, mentre Parigi, Manila e Giacarta saranno servite con un ulteriore volo giornaliero. A partire dal prossimo 30 marzo, inoltre, Ana diverrà la compagnia aerea che offre il maggior numero di voli internazionali da e per il centralissimo aeroporto di Tokyo Haneda. Novità anche per quanto riguarda la Germania, dove i passeggeri italiani fanno più frequentemente scalo per raggiungere il Giappone: con la primavera tutti i voli in partenza da Monaco di Baviera e da Francoforte atterreranno a Tokyo-Haneda e non più a Tokyo-Narita.

EASYJET: PIÙ VOLI DA FIUMICINO easyJet ha in programma un piano di espansione presso l’aeroporto di Roma Fiumicino con l’incremento di oltre un terzo dell’attuale capacità. «easyJet aumenterà la sua offerta da Fiumicino di un terzo nel 2014 –

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ha dichiarato Frances Ouseley, direttore Italia della compagnia low cost –. Lanceremo diverse nuove destinazioni tra cui Praga, Nantes, Minorca e Rodi. Oltre a questo, abbiamo aumentato le frequenze di molte delle rotte già esistenti come, ad esempio, cinque nuovi collegamenti settimanali tra Roma Fiumicino e Londra Gatwick, sette nuovi collegamenti settimanali tra Roma ed Atene, dove garantiremo quindi due voli giornalieri durante la stagione estiva, e frequenze addizionali su importanti destinazioni come Creta, Palma di Maiorca e Mykonos.Questo annuncio è un’ulteriore dimostrazione dell’impegno di easyJet nel mercato italiano e segue le recenti notizie della nuova base di Napoli – terza base easyJet in Italia, che verrà inaugurata a marzo 2014 – dell’espansione del 35% presso l’aeroporto di Catania e della fine del monopolio di Alitalia con l’entrata sull’importante collegamento Linate-Fiumicino».

FINNAIR, ALTRE TRE ROTTE IN ITALIA Con l’orario estivo, che entrerà i vigore il prossimo 30 marzo, Finnair si arricchirà di tre nuove destinazioni stagionali: Pisa, Biarritz e Alanya. Da aprile ad agosto, frequenze bisettimanali collegheranno Pisa e Biarritz ad Helsinki mentre saranno tre i voli per la città turca. L’estate vedrà anche un aumento dei collegamenti per Düsseldorf, Zurigo e Vaasa (sei i voli da Helsinki). Verranno anche riproposte le destinazioni stagionali per l’Asia, Xi´an (Cina) e Hanoi (Vietnam). Inoltre, da giugno ad agosto, aumenteranno le frequenze su Copenhagen, Dubrovnik, Malaga, Parigi, Roma e Tel Aviv.


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News Voli in pillole

NOTIZIE IN BREVE In Emirates Emirates ha siglato con Airbus un ordine fermo per 50 ulteriori A380. «L’A380 è il nostro aeromobile di punta. Piace ai nostri clienti e ci garantisce risultati in termini di performance operativa» ha dichiarato Tim Clark, Presidente di Emirates Airlines. Dalla sua prima entrata in servizio, nel 2007, a oggi sono stati consegnati 122 A380 a dieci vettori internazionali. Dotato di un’autonomia di 8.500 miglia nautiche (15.799 km) l’A380 può trasportare nonstop un numero maggiore di passeggeri a un costo minore, riducendo così l’impatto sull’ambiente.

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Il 1° giugno vedrà inoltre il ritorno del collegamento su Toronto, operato con Airbus 330 e attivo fino al 21 settembre, nonché del volo su Chicago in codeshare con American Airlines, la compagnia americana partner di Oneworld. Infine dal 1° gennaio scorso è attivo il volo Helsinki-Tromsø con tre collegamenti settimanali fino al 28 marzo.

TURKISH AIRLINES, UN 2013 DI SUCCESSI

NUOVI VOLI PER ALITALIA

Grandi traguardi hanno caratterizzato il 2013 di Turkish Airlines: la compagnia aerea turca ha infatti aumentato il numero di destinazioni del 20%, aprendo 23 nuovi scali, ha incrementato i passeggeri del 25% e le entrate del 15%. Turkish Airlines attualmente ha una flotta di 233 aeromobili (224 passeggeri e 9 cargo), ma ha ordinato per la primavera 117 nuovi Airbus e 95 nuovi Boeing. Collega ben 243 destinazioni (201 internazionali e 42 domestiche) in 105 Paesi ed è la prima compagnia al mondo per numero di nazioni raggiunte. Nel 2014 Turkish Airlines inaugurerà molte nuove rotte raggiungendo quota 267 destinazioni entro la fine dell’anno: tra le novità ci sono Luxor, Asmara, Oran, Tlemcen, Batna, Constantine e Luanda in Africa; Catania, Nantes e Rotterdam in Europa; Stavropol e Astrakhan in Russia; Boston e San Francisco negli Stati Uniti; Havana e Caracas in Sud America e Manila nelle Filippine. «Turkish Airlines ha ottenuto ottimi risultati nel 2013, sia in Italia sia in tutto il mondo, ma abbiamo progetti ancora più importanti per il 2014 – ci ha raccontato Yurdagul Altinöz, direttrice della sede romana della compagnia –. Abbiamo infatti intenzione di inaugurare una nuova destinazione in Italia, Catania, e vorremmo continuare a crescere a livello mondiale. La nostra continua espansione è resa possibile dai rilevanti investimenti e dalla strategia di successo della compagnia, ma ciò che più ci differenzia dai nostri competitor e ciò che rende i nostri clienti così soddisfatti di noi è l’attenzione che prestiamo alla qualità del servizio. In Turchia l’ospitalità è veramente importante e abbiamo molte tradizioni legate al modo di accogliere i nostri ospiti: abbiamo cercato di ricreare la stessa attenzione ai dettagli e lo stesso ambiente accogliente anche a bordo dei nostri aerei, facendo sentire i passeggeri a casa. Ed è proprio per questo che offriamo ai nostri ospiti i tradizionali dolcetti Turkish Delight subito dopo l’imbarco, continuiamo a incrementare l’offerta di intrattenimento a bordo e cerchiamo di migliorare il nostro già pluripremiato catering. Voliamo verso nuove mete ogni giorno, collegando varie città e avvicinando culture, persone e mentalità differenti. Andiamo oltre le aspettative, offrendo un’esperienza di viaggio che è “delighfully different” (deliziosamente differente), tanto quanto i luoghi verso cui voliamo».

Prosegue secondo i piani il rafforzamento del network internazionale di Alitalia dallo scalo di Milano Linate. Con l’avvio dell’orario estivo saranno inaugurati nuovi collegamenti diretti verso Varsavia e Praga. In particolare, il volo per la città polacca sarà effettuato 4 giorni alla settimana a partire dal 30 marzo, mentre il collegamento

stagionale estivo fra Milano Linate e Praga sarà effettuato 3 giorni alla settimana nel periodo dal 30 marzo al 25 ottobre. Gli aerei utilizzati su entrambe le rotte saranno nuovi Airbus A320 o A319 configurati in due classi di servizio, “Ottima” – la business class di Alitalia sui collegamenti

IN AUTOBUS CON RYANAIR Ryanair ha esteso a Trieste i trasferimenti low cost in autobus con l’operatore di trasporti

Autostradale. Il servizio offre ai passeggeri trasferimenti in sette degli aeroporti italiani di Ryanair (Bari, Bologna, Milano, Pisa, Roma e Venezia) prenotando online su Ryanair.com o acquistando i biglietti a bordo dei voli Ryanair in Italia. La compagnia inoltre, inaugurerà a partire dal prossimo aprile il nuovo collegamento per Dublino da Bari e da Comiso (RG).

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internazionali – e “Classica”, l’economy class. Da Milano Linate, Alitalia servirà da fine marzo 12 destinazioni internazionali: oltre a Varsavia e Praga, Amsterdam, Barcellona, Bruxelles, Bucarest, Francoforte, Londra Heathrow e City, Parigi Charles de Gaulle e Orly, Vienna.


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Professione buyer BNP Paribas

Gestione dinamica Una travel policy in costante aggiornamento, un self booking tool con un tasso di adozione dell’80% e un’analisi puntuale dei dati di spesa: questi i pilastri della gestione del travel per il gruppo bancario internazionale BNP Paribas, presente in Italia da oltre 40 anni di Anna Fraschini

Nel nostro Paese dal 1967 Il Gruppo BNP Paribas è attivo nel nostro Paese dal 1967 come BNP e dal 1979 come Paribas. Nel 2006 ha consolidato la sua presenza in Italia con l’acquisto di BNL che, a seguito del processo d’integrazione, presidia l’attività di banca commerciale. Oggi l’Italia costituisce per BNP Paribas uno dei quattro mercati domestici chiave insieme a Francia, Belgio e Lussemburgo.

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l gruppo bancario internazionale BNP Paribas opera in 80 Paesi del mondo con più di 220mila dipendenti e tre importanti settori di attività: Retail Banking, Investment Solutions e Corporate & Investment Banking. In Italia il gruppo è presente con due sedi a Milano e Roma e 320 dipendenti, facenti parte del polo Corporate Investment Banking. Realtà dinamica e allo stesso tempo complessa, propone un’articolata gamma di prodotti e servizi a privati, professionisti, aziende e istituzioni attraverso le sue società: prima fra tutte BNL, storico gruppo bancario italiano acquistato nel 2006 e attivo con oltre

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1000 punti vendita su tutto il territorio nazionale. Ma come sono gestiti i viaggi aziendali del polo BNP Paribas Corporate Investment Banking? Tre i pilastri principali: la definizione della governance, l’automazione dei processi e ultima, ma non meno importante, la gestione dei dati. Travel policy green «La governance è disciplinata da una business travel policy che declina localmente, in maniera molto chiara, le linee guida impartite dalla nostra Casa madre, garantendo un elevato tasso di compliance ai regolamenti aziendali» spiega la travel

manager, Chiara Rippa. Si tratta di un documento estremamente dinamico, che recepisce tempestivamente l’evoluzione dei processi operativi in concomitanza con i cambiamenti del mercato che sono, in questo settore, repentini. Per questo motivo necessita, su base periodica, di essere rivisto e aggiornato ed essere diffuso in azienda su base regolare. Contiene inoltre temi di Corporate Social Responsibility, in base ai quali i collaboratori sono chiamati a operare in un’ottica green: preferire comunicazioni elettroniche anziché cartacee relative ai viaggi; scegliere la classe economy anziché la business class, con minor


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Professione buyer BNP Paribas

Chiara Rippa, travel manager del Gruppo BNP Paribas in Italia.

«IL RUOLO DI TRAVEL MANAGER FA ANCORA MOLTA FATICA A DECOLLARE, SOPRATTUTTO IN AMBITO EUROPEO; TUTTAVIA, QUESTA FIGURA HA UN FORTE POTENZIALE E AMPI MARGINI DI CRESCITA, SE ATTORI LUNGIMIRANTI SAPRANNO COGLIERNE IL SENSO E L’OPPORTUNITÀ».

occupazione di spazio per singolo posto; optare per viaggi in treno piuttosto che in aereo, in funzione di una minor emissione di CO2 per chilometro; orientarsi verso autovetture di dimensioni contenute al fine di ridurre i consumi di carburante. Prenotazioni automatizzate «Abbiamo introdotto un self booking tool che attualmente è in uso presso più aziende del Gruppo – dichiara Rippa –. Questo sistema ha segnato un punto di svolta, fornendo un’ottima risposta alla richiesta di flessibilità di businessmen molto esigenti e spesso in trasferta. È uno strumento che ben si addice alla tipologia di viaggi prenotati dai nostri dipendenti: frequenti, monotratta e suddivisi in percentuali eque tra mete domestiche e internazionali. A distanza di tre anni dall’implemen-

tazione, possiamo certificare un tasso di adozione dello strumento che si attesta all’80% sul totale delle trasferte». Per il futuro è allo studio l’opportunità di implementare anche un tool per la gestione delle note spese integrato al gestionale di analisi dei dati, che consolida le transazioni effettuate e addebitate su una carta lodge presso l’agenzia viaggi. In questo modo si punta a “catturare” anche le spese accessorie intermediate dalle carte di credito corporate utilizzate in azienda, emesse dalla stessa BNP Paribas. «Aggregando tali spese a quelle gestite e consolidate centralmente attraverso l’agenzia, sarà possibile ottenere una piena visibilità dei volumi complessivi e, di conseguenza, acquisire maggiore potere negoziale con i fornitori per incrementare il saving».

Chi è Chiara Rippa Entrata in azienda nel 1997, ha partecipato attivamente al progetto legato alla creazione e organizzazione del settore Procurement. Successivamente la sua principale attività si è focalizzata sul business travel in qualità di travel manager di BNPP Succursale Italia, acquisendo, successivamente, il ruolo di coordinatrice in Italia per l’intero Gruppo. La sua funzione è attualmente inserita nel contesto Acquisti con riporto diretto al Chief Operating Officer.

LE NOSTRE SCHEDE Azienda:

BNP Paribas Sedi in Italia:

due, a Milano e Roma. Numero dei dipendenti:

320 Riferimento in azienda:

Chiara Rippa Inquadramento in organigramma:

L’importanza dei dati In azienda, il travel è seguito da un ristretto gruppo di dipendenti, affiancati da un team dedicato messo a disposizione dall’agenzia di viaggio. «Nella scelta dell’agenzia partner, abbiamo privilegiato la capacità da parte del fornitore di supportare in modo continuo ed efficiente un’azienda articolata e in costante evoluzione come la nostra, fornendo report di dati aggregati per ottenere una fotografia puntuale e precisa dei volumi di spesa». L’analisi dei dati forniti dall’agen-

travel manager del Gruppo in Italia Tecnologie a supporto:

self booking tool Carte di credito:

carte corporate BNP Paribas/BNL

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Professione buyer BNP Paribas

In queste pagine, immagini delle sedi del Gruppo BNP Paribas in Italia.

zia sulla base di richieste specifiche rappresenta una delle mansioni chiave di Chiara Rippa: «Sono infatti chiamata a fornire rendiconti dettagliati al management, nonché a preparare report concordati con la

divisione Finance». La travel manager deve inoltre saper valutare in modo costruttivo i comportamenti di viaggio dei dipendenti, anticipandone le necessità. «Chi meglio di una figura che vive in azienda e conosce le abitudini dei colleghi in tema di trasferte può prevedere scenari futuri, analizzare i dati, condividere idee attraverso una sana e corretta comunicazione interna che faccia da collante tra bisogni e soluzioni? Chiaramente, la certificazione di saving tangibili giustifica e convalida la presenza di un travel manager in azienda». Prima di concludere, Chiara Rippa delinea la sua visione del comparto business travel. «La mia personale opinione è che il ruolo di travel manager faccia ancora molta fatica a decollare, soprattutto in ambito europeo; tuttavia, cogliendo l’aspetto

positivo di questo scenario, si può affermare che questa figura ha un forte potenziale e ampi margini di crescita, se attori lungimiranti sapranno coglierne il senso e l’opportunità. Con il perdurare di questo difficile momento economico, possiamo probabilmente prevedere che il business travel subirà in un futuro non molto lontano ulteriori, marcati cambiamenti. Già oggi nuove destinazioni intercontinentali si aggiungono a quelle già raggiunte, e ciò impone ai travel manager una formazione/informazione continua per stare al passo con i tempi, nonché la necessità di presidiare travel policy costantemente aggiornate per tener conto di sempre nuove regole di safety and security. Tutto ciò richiede una grande flessibilità e rappresenta per le aziende una nuova sfida da cogliere». ●


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Destinazioni Taipei

36 ore nella città del design Metropoli asiatica in continua evoluzione, negli ultimi cinquant’anni Taipei ha saputo trasformare se stessa. E nel 2016 sarà World Design Capital, per la sua straordinaria abilità di mescolare passato, presente e futuro. Ecco le dritte per non perdere il meglio della città di Simona Silvestri

In questa pagina, il Taipei 101, il terzo grattacielo più alto del mondo. Nella pagina a fianco, il W Taipei, nella zona di Xinyi.

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gni città ha la sua anima e Taipei non fa eccezione. In soli cinquant’anni la capitale di Taiwan ha rinnovato il paesaggio urbano integrando un sofisticato sistema di trasporti, infrastrutture mediche altamente specializzate e un dinamico programma di iniziative culturali. “Adaptive City Design in Motion” è il tema che ne ha accompagnato la candidatura a World Design Capital. L’annuncio è stato dato dall’International Council of Societies of Industrial Design (Icsid) lo scorso novembre. Dopo Torino (2008), Seoul (2010), Helsinki (2012) e Cape Town (2014), tra due anni sarà Taipei la capitale del design. Una città capace di adattarsi e andare incontro ai bisogni dei cittadini. Una metropoli in continuo cambiamento, che si è conquistata di diritto il ruolo di centro culturale, economico, politico e tecnologico di Taiwan. Lo stesso presidente del board Icsid, Soon-in Lee, l’ha definita “una città guidata dal design”.

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La sua originalità consiste nella “straordinaria abilità di mescolare passato, presente e futuro. È qualcosa che sembra venire naturale ai taiwanesi. Le loro cerimonie del tè, per esempio, possono essere intrise di tradizione, ma il tè è confezionato in un modo fantastico. E anche quando un’antica sedia Ming riesce a essere reinventata in una brillante plastica rossa, si capisce che questo è un periodo davvero interessante per trovarsi a Taipei”. Lo dice Wallpaper, il magazine inglese che è la bibbia del lifestyle e del design su scala globale. Dobbiamo crederci. Chiediamo conferma a Yu Ting Chang, designer taiwanese che vive e lavora a Milano e collabora con Taste Magazine per introdurre a Taiwan le tendenze del design europeo. È inoltre cofondatrice di My World Avenue, una piattaforma trilingue (italiano, inglese e cinese) che facilita i rapporti commerciali fra Occidente e Oriente, rendendo i prodotti facilmente accessibili al mercato asiatico (myworldavenue.com).

Sulla Lonely Planet si legge: “Taipei pullula di gente, automobili e smog ed è un vero concentrato di vivacità. Non è un posto rilassante, ma si mangia benissimo, la gente è cordiale e ci sono alcune cose interessanti da vedere”. «Taipei è un città che non dorme mai, molto vivace. È una metropoli a tutti gli effetti, anche se di proporzioni più piccole rispetto alle altre metropoli asiatiche. Un turista occidentale all’inizio proverà un certo disorientamento. Le insegne, che si trovano ovunque nelle vie della città per invogliare a entrare nei negozi, nei locali e nel centri commerciali, sono scritte in cinese tradizionale (in Cina è in uso il cinese semplificato, ndr), non in inglese. A Taiwan l’inglese si parla poco, ma i taiwanesi sono gentili, simpatici e disponibili con gli stranieri». Nel 2016 Taipei sarà capitale del design. «Quello dell’Icsid è un riconoscimento importante e penso che ce lo


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Aeroporti Il principale hub di Taipei è il Taiwan Taoyuan International Airport, a 40 chilometri dalla città. Il Taipei Songshan Airport è l’aeroporto cittadino, più comodo ma perlopiù destinato al traffico domestico.

meritiamo. Taipei è una città in cui il design non è ancora pienamente integrato nella vita cittadina, ma il governo si sta impegnando per diffondere l’idea che “il design è tra la gente”. Sono centinaia i workshop e le conferenze con esperti del settore. È eccitante, vedremo quali saranno i risultati». Come molti asiatici, anche i taiwanesi sono innamorati del made in Italy. Quali sono i prodotti e i marchi più apprezzati? «Piacciono le grandi griffe, ma anche marchi che fanno pelletteria di qualità. A Taiwan amiamo le linee semplici, pulite, eleganti, apprezziamo le produzioni artigianali. Ma non è facile avviare rapporti commerciali con l’Italia. La prima barriera è la lingua, non è semplice comunicare. E poi gli italiani sono poco pazienti e poco precisi, mentre i taiwanesi sono attenti al dettaglio, chiedono molte informazioni. Ci vuole del tempo per entrare in relazione con un commerciante taiwanese, bisogna conquistare la sua fiducia. Anche il cibo italiano va molto bene a Taiwan, soprattutto pasta e pizza. I prodotti di livello più alto non sono ancora così popolari perché la nostra cultura del cibo è differente. Ma siamo un popolo curioso, felice di sperimentare le novità, e una volta compresa la cultura italiana del ben vivere, siamo disposti a spendere».

Destinazioni Taipei

Da vedere Taipei 101 Dieci anni fa era il grattacielo più alto del mondo. Oggi il Taipei 101 è superato dall’AlBait Abraj Towers a La Mecca, in Arabia Saudita, e dal Burj Khalifa, il più alto in assoluto, a Dubai. Dalla caratteristica forma a bambù, misura 508 metri. Il nome richiama il numero dei piani: 101, appunto, occupati prevalentemente da uffici. La piattaforma panoramica è all’89esimo piano, che con gli ascensori ultra veloci si raggiunge in 39 secondi.

La tradizione culinaria taiwanese è associata allo street food. Snack tipici ed economici (xiaochi) che si gustano presso i venditori ambulanti e nei mercati notturni. «A Taiwan si mangia a tutte le ore e lo street food è perfetto per colazione, pranzo e cena. Alla sera si mangia nel food market, una strada interamente dedicata al cibo, dove gustare ravioli cinesi, tofu e altri piatti locali. È vivace e affollata e un italiano potrebbe avere qualche riserva, ma il cibo è buono e il governo vigila sul rispetto delle norme igieniche. Le piccole porzioni asse-

condano la nostra cultura del cibo: amiamo assaggiare e condividere, gustare diversi sapori contemporanemente». Taiwan è anche la “patria” dei convenience store, i negozi aperti 24 ore su 24 dove si compra tutto. Ce ne sono più di 9000. «Ce n’è uno a ogni angolo della strada. La catena più diffusa è 7 Eleven. Il convenience store è parte della nostra vita quotidiana. Si trova davvero di tutto, dal cibo ai giornali e poi offre servizi avanzati, come chiamare un taxi a qualsiasi ora della notte o farsi recapitare un pac2014 gennaio-febbraio |

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A tavola Tra i piatti da non perdere l’Hot Pot, la fonduta cinese: al centro della tavola viene posta una pentola piena di brodo bollente, dove immergere carne, pesce e verdure con degli spiedini, da passare poi nella salsa.

Destinazioni Taipei

Da vedere Arte + Cucina Il National Palace Museum di Taipei è uno dei musei più visitati del mondo, con oltre 600mila pezzi di antichi manufatti e opere d’arte cinesi. Ma non è tutto. Adiacente al museo si trova il ristorante Silks Palace: qui Kuo Tai-Wang, cuoco pluripremiato, maestro nell’uso dei coltelli, crea piatti sofisticati che si ispirano alle opere d’arte raccolte nel museo. Info: www.npm.gov.tw/en/ oppure www.silkspalace.com. tw/en/

La designer taiwanese Yu Thing Chang

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co ordinato su Internet. È quasi un prolungamento di casa, praticamente potresti vivere lì!». 5 cose da fare a Taipei (o nei dintorni)? «Mangiare in un mercato notturno, o anche soltanto vederlo. Poi visitare un tempio: si resta impressionati dalla quantità di gente che prega e chiede favori agli dei. Da vedere il tempio Shandao, vicino all’omonima stazione della metropolitana. E ancora, salire sul Taipei 101, il terzo grattacielo più alto del mondo. All’85esimo piano si trova un ottimo ristorante taiwanese, il Shinyeh. Poi vale la pena di fare acquisti in un centro commerciale. Infine, andare alle terme fuori città: stop alla frenesia per immergersi nella natura. Da provare Villa 32 (www.villa32.com), a Beitou, non lontano dal centro di Taipei». E una cosa da non fare? «Il karaoke, molto diffuso a Taiwan ma sconsigliato a un businessman. Si troverebbe circondato da giovani e giovanissimi che cantano in cinese!». Un weekend di cibo e shopping Christine Yeh è la fondatrice di 543 Taipei (taipei543.com), il blog dedicato al lifestyle metropolitano nato per far conoscere la cultura e le risorse di Taiwan alla comunità

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internazionale. “543” è un modo di dire taiwanese che significa “cose a caso”. Il blog è perfetto per il turista che voglia cogliere l’atmosfera di Taipei adottando lo stile di vita locale. Seguiamo Christine in un weekend di cibo, shopping e divertimento in città. Venerdì h. 15.00 - Per interrompere i ritmi metropolitani niente di meglio di un tè accompagnato da pane tostato e miele in un Dazzling Cafè. Ce ne sono 4, nei quartieri più vivaci di Taipei. h. 19.00 - È il momento di pescare i gamberi. L’hobby preferito dei taiwanesi si consuma seduti su sedie di plastica, davanti a una vasca riempita di molluschi. Gli allevamenti di gamberi sono aperti 24 ore su 24 e i più conosciuti si trovano a Zhizhan Road, a pochi minuti di ta-

xi dalla fermata della metropolitana di Shilin. h. 21.30 - Impossibile parlare di Taipei senza menzionare i suoi mercati notturni, dove si trovani cibo, abiti, scarpe e molto altro. Consigliato Ningxia per il cibo e Shida per lo shopping. Sabato h. 9.00 - Colazione taiwanese tradizionale. Da Fu Hand Dou Jiang la coda rischia di essere lunga, ma è ripagata da uno dei migliori shao bing (un piatto simile alla nostra piadina, ndr) della città. h. 11.00 - Un giro nella vecchia Taipei. Dadaocheng fin dal primo Novecento era un importante porto di Taiwan, noto per il commercio dei tessuti e del tè. Ancora oggi Yongle Market è il posto giusto dove comprare tessuti. Da non perdere


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Shopping by night Di rigore una visita allo Shilin Night Market, uno dei mercati notturni più grandi e vivaci di Taipei.

pei 101, Good Cho è uno dei posti più frequentati della città. Caffè e concept store, si trova in una caser-

ma abbandonata. Da visitare la domenica, quando apre il Simple Market, dedicato ai prodotti locali. ●

Destinazioni Taipei

Un tempio di Taipei. Nella pagina a fianco, Ximending, con i suoi negozi, locali e ristoranti. Sotto, la lounge dell’Eclat Hotel, nel quartiere Da-An

Taipei in breve Come arrivare

una passeggiata nei viali dove i palazzi storici sono stati restaurati e il quartiere rimodernato. h. 15.00 - Ximending. A una sola fermata di metro dalla Stazione di Taipei, è una zona affollatissima nel weekend. Tra ristoranti, negozi e attrazioni varie, qui si può passare un intero pomeriggio. h. 19.00 - Per cena Hot pot, la fonduta cinese ideale per la stagione fredda. Consigliati i ristoranti Tripod King e Wu Lao Guo. h. 22.00 - Un cocktail al Fourplay, Eastern District, prima di calarsi nella “città che non dorme mai”. La lista non esiste, lasciate fare al barman. h. 00.00 - È l’ora in cui la città esprime tutto il suo fascino, quando le luci del Taipei 101 illuminano la notte. Il Club Myst è la discoteca più trendy del momento. Domenica h. 9.00 - Tappa al Din Tai Fung. Rinomata catena di ristoranti taiwanesi, diffusa in Asia, Australia, Stati Uniti, ha il locale storico, originariamente un negozio di oli da cucina, in Xinyi Road. Si prende il numero e si aspetta in coda (anche 40 minuti) per quelli che si dice siano tra i migliori ravioli al vapore del mondo. h. 11.00 - Proprio ai piedi del Tai-

China Airlines serve l’unico collegamento diretto non-stop da Roma verso l’India. Da Roma vola a Delhi e poi a Taipei (chinaairlines.it). La compagnia privata Eva Air, appartenente al gruppo taiwanese Evergreen, vola a Taipei da Londra, Parigi, Amsterdam e Vienna (evaair.com). L’altro collegamento diretto con l’Europa è gestito da KLM via Amsterdam (www.klm.com/it). Consigliati per l’ottimo servizio i voli di Singapore Airlines (singaporeair.com), Cathay Pacific (cathaypacific.com) e Thay Airways (www.thaiairways.co.it), con scalo rispettivamente a Singapore, Hong Kong e Bangkok.

Dove dormire Il W Taipei, una delle location della catena “city chic” W Hotels, nella zona di Xinyi, è da esplorare e vivere anche con la iPhone app (starwoodhotels.com/whotels/). Membro degli Small Luxury Hotels of the World, vincitore per il secondo anno consecutivo dei Travellers’ Choice Hotel Awards, l’Hotel Eclat si trova a Da-An, quartiere alla moda di Taipei (eclathotels.com/taipei/). L’Hotel Quote, raffinato e raccolto, propone il bar ristorante 333 e H.Q. Lounge, con bibite, frutta e snack disponibili 24 ore su 24 (www.hotel-quote.com). Chic e contemporaneo, l’Amba Hotel Ximending, nell’omonimo quartiere di Taipei, ha prezzi ragionevoli e una menzione tra i Best Business Hotels 2012 da parte di Wallpaper Magazine (amba-hotels.com/en/). Piacevole alternativa ai grandi alberghi business, anche il boutique hotel Les Suites Taipei DaAn (hotelsuitesda-an.com).

Contatti

I numeri di Taiwan Superficie: 35.980 kmq Popolazione: 23.299,716 Capitale Taipei: 2.619.620 abitanti Crescita demografica: 0,27% Crescita PIL: 1,3% Tasso di disoccupazione: 4,2% Utenti Internet: 16,147 milioni Fonte: CIA The World Factbook

A Taipei è operativo l’Ufficio Italiano di Promozione Economica, Commerciale e Culturale (www.italy.org.tw). Nel nostro Paese è attivo l’Ufficio di Rappresentanza di Taipei in Italia (www.roctaiwan.org/IT/), con sede a Roma.

In Internet World Design Capital Taipei 2016: taipeidesign.org.tw/en/ Ufficio del Turismo di Taipei: taipeitravel.net/en/ Ufficio Nazionale del Turismo di Taiwan: eng.taiwan.net.tw

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Ravenna Al Museo Nazionale di Ravenna, da non perdere la mostra “Jorrit Tornquist e la luce eterna del colore”: 68 opere dell’artista dagli anni Sessanta a oggi. Web: www.soprintendenzaravenna.beniculturali.it.

News Dal mondo

BOLOGNA La ragazza con l’orecchino di perla Un quadro come La ragazza con l’orecchino di perla del pittore fiammingo Jan Vermeer non può che essere il punto d’attrazione dell’esposizione di Palazzo della Fava dedicata all’arte olandese del Seicento. Il quadro, uno dei più noti e immediatamente riconoscibili della pittura di ogni tempo, è considerato un autentico capolavoro sia per la malinconia del soggetto sia per la tecnica pittorica molto particolare che rendeva i quadri di Vermeer simili a fotografie nel contrasto tra luce e oscurità. È però interessante notare come il dipinto, a differenza di altri non meno riusciti del medesimo autore – ad esempio Diana e le ninfe, anch’esso esposto nella mostra bolognese –, sia diventato per pressione massmediatica una delle icone dell’arte universale. Completano l’esposizione altre opere non meno importanti degli olandesi dell’età d’oro del XVII secolo, quali Rembrandt, Franz Hals, Ter Borch, Van Goyen, Steen. Dal 25 febbraio al 25 maggio 2014. Orari: dal martedì al giovedì dalle 10 alle 19, dal venerdì alla domenica dalle 10 alle 21. Web: www.genusbononiae.it. 46

CORTONA L’alba dei principi Etruschi Secondo una delle tante leggende del patrimonio classico, Cortona, cittadina posta proprio al centro d’Italia, sarebbe stato il mitico luogo in cui Enea e Ulisse si sarebbero incontrati amichevolmente, segnando con il loro gesto la fine dell’inimicizia tra Greci e Troiani. Ma Cortona è anche uno dei siti archeologici etruschi più importanti ed è molto probabilmente in quest’ottica che deve essere

letto il mito accennato sopra, ovvero l’Etruria come sede d’unione di una civiltà grecoanatolica – secondo la tradizione erodotea infatti gli Etruschi sarebbero giunti dalla Lidia – e una grecocoloniale con forti tratti italici. Nella mostra di Palazzo Casali “Restaurando la storia. L’alba dei principi Etruschi” sono esposti per la prima volta 150 eccezionali reperti risalenti al VII secolo a.C., scoperti di recente nell’area toscana. Si tratta di una testimonianza molto importante che rende evidente non solo il lusso dei signori etruschi, ma anche il loro ruolo nella formazione della civiltà etrusco-laziale, con inevitabili riflessi nella

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fondazione di Roma. Nelle quattro sale, oltre all’aspetto didascalico, sono poste in evidenza anche le tecniche che hanno accompagnato un’opera di restauro davvero ben riuscita. Fino al 5 maggio 2013. Orari: fino al 30 marzo, dalle 10 alle 17 (chiuso il lunedì), dal 31 marzo al 5 maggio tutti i giorni dalle 10 alle 19. Web: http:// restaurandolastoria.cortonamaec.org. MILANO Brain. Il cervello. Istruzioni per l’uso Entrare nel cervello, comprenderne le infinite possibilità e molteplici connessioni è stato il grande sogno dell’umanità sin dai primordi della civiltà. La mostra organizzata nel rinnovato Museo della Scienza e della Tecnica, una delle vere eccellenza della città, si presenta come uno dei più innovativi e riusciti tentativi di unire l’evento spettacolare alla divulgazione scientifica di valore. Diviso in sette sezioni, ciascuna delle quali incentrata su un aspetto specifico delle funzioni celebrali (cervello sensibile, emozionale, pensante, mutevole, del futuro, più due parti introduttive), il percorso espositivo accoglie il visitatore con un impianto

multimediale d’avanguardia, spiegando sin nei particolari il rapporto complesso e delicato che esiste la tra varie parti del cervello. Spontaneo domandarsi al termine della visita se siamo noi che pensiamo o se sia il cervello a pensare noi, in un enigma di difficile risoluzione. Fino al 13 aprile 2014. Orari: dalle 9.30 alle 19.30, il lunedì dalle 9.30 alle 13.30, il giovedì dalle 9.30 alle 22.30 Web: www.mostrabrain.it ROCCA GRIMALDA, ALESSANDRIA Museo della maschera Sulle colline del Monferrato, a nord di Ovada, in un bel palazzo (Palazzo Borgatta) che ricorda la ricchezza delle famiglie nobili genovesi, si trova il Museo della Maschera, uno di quei molti siti italiani della memoria collettiva popolare non conosciuti come si dovrebbe e frutto della passione di pochi e della partecipazione delle università di Torino e di Genova, oltre che dall’interesse delle sedi istituzionali locali. Il museo, che ha carattere di interdisciplinarietà, si propone di raccogliere quanti più dati relativi alla festa del Carnevale e ai suoi significati. Ampio spazio, perciò, occupa la maschera, cui è dedicata una mostra permanente: alter ego dell’umanità sin dalla preistoria, immagine epifanica del dio, mero folklore popolare, necessario strumento per cacciare o attirare gli spiriti dell’universo? Il dibattito è sempre aperto e richiede se non altro una partecipazione curiosa. Orari: dalle 15 alle 19. Web: www.museoroccagrimalda.unito.it.


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Milano Fino al 15 marzo La Galleria Gruppo Credito Valtellinese, a Milano, propone un omaggio a Franco Grignani, artista, fotografo e graphic designer celebre per la sua ricerca sulla percezione visiva. Web: www.creval.it.

News Dal mondo

Viaggi di carta Londra, una biografia È sempre difficile descrivere una città senza ricorrere al consueto ritratto storico-culturale o al testo manualistico ad uso e consumo del turista. Se poi la città si chiama Londra ed è al centro, nel bene e nel male, della storia degli ultimi due secoli, l’impresa diventa quasi impossibile. Eppure Peter Ackroyd, uno dei migliori scrittori presenti nella scena letteraria britannica e già autore di libri sulla città e di fortunate biografie, ha cercato di raffigurare la metropoli come se fosse un organismo vivo, una persona o una creatura con una vita propria. Ne risulta così un libro interessante, molto divertente, in cui il dettaglio o la notizia curiosa non stonano nel contesto storico, all’interno di una narrazione comunque sempre brillante e erudita. Bordelli vittoriani, fossili preistorici, suoni dei leggendari Sixties, grida di guerra di conquistatori sassoni, metropolitane ottocentesche coesistono in piena armonia in un libro di gradevole lettura, anche voluminoso, ma non necessariamente da leggersi unitariamente. Peter Ackroyd, Londra. Una biografia, Neri Pozza 2013, 704 pagine, 22 euro La grande trasformazione L’editore Einaudi ripropone meritoriamente un testo oggi considerato un classico della storia economica, pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti nel 1944 e già più volte ristampato. Karl Polanyi, uno dei figli della migliore Mitteleuropa, ha molto probabilmente redatto una delle maggiori critiche al mondo economico moderno. In particolare, ha sottolineato che la società di mercato, lungi dall’essere inevitabile, è al contrario un’anomalia all’interno della storia, contrassegnata se mai dalla reciprocità e dalla redistribuzione. Inoltre, ha indagato la devastante trasformazione operata sulla società dall’economia di mercato – e dalla finanza che ne è il necessario motore –, che da attività marginale nel passato è diventata nel mondo presente l’unico metro di valore della condizione umana. Per lo spessore della ricerca e per il particolare taglio dato allo studio della materia Polanyi è considerato uno dei maggiori esponenti, se non uno dei primi, dell’antropologia economica, una disciplina che cerca di mediare l’operato delle attività economiche dell’uomo all’interno delle rispettive culture nazionali o geografiche. Nel momento attuale di crisi del concetto di globalizzazione, le tesi di Polanyi stanno trovando una nuova riscoperta da parte di tutti coloro che cercano un differente modello di sviluppo. Karl Polanyi, La grande trasformazione. Le origini economiche e politiche della nostra epoca, Einaudi 2010, 398 pagine, 26 euro 48

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Before They Pass Away Siamo così concentrati sul nostro tenore di vita e su ciò che compare su ogni tipo di schermo a ricordo di quell’autenticità di relazioni interpersonali per sempre perduta, che non osiamo più volgere lo sguardo in cerca di quell’alterità che potrebbe spiegare molto della nostra identità contemporanea. Jimmy Nelson, in un progetto davvero utopico durato tre anni, ha percorso tutto il mondo con la sua macchina fotografica alla ricerca di quell’umanità minore, rappresentata da minoranze etniche poste ai margini della terra, per lo più in quei luoghi definiti inospitali, i cui costumi, la dignità del tratto, la fierezza del gesto esaltano ancora di più la bellezza della natura. Si tratta anche di un bellissimo testo di fotografia che accompagna la scoperta di popolazioni, come gli Huli, gli Aham, i Kalam della Nuova Guinea o i Chukchi e i Nenets della Siberia o i Rabari, i Ladakhi e i Drokpa dell’India – per citarne alcune – ignote ai più e conosciute solo dagli antropologi. Di Before They Pass Away, è disponibile anche un’edizione limitata XXL (42x59 cm) in numero di 500 copie, al costo di 6500 euro e firmate dall’autore, ordinabili via Internet al sito www.beforethey.com. Jimmy Nelson, Before They Pass Away, teNeues Publishing Group 2013, 424 pagine, 128 euro Il maestro di vino Se il vino è uno dei campi d’eccellenza italiana, ancora molto deve essere fatto per la sua diffusione e fama nel mondo nonché per la sua tutela, schiacciato come è da una globalizzazione sempre più impetuosa e da una contraffazione sempre più evidente. Ma è pur vero che la sua qualità potrebbe diventare una delle punte di riscossa economica del sistema Italia. È in questa prospettiva perciò che il saggio, in realtà un vero e proprio workshop universitario e di esperti, ha elaborato la figura del maestro di vino, una sorta di specialista del tutto italiano che dovrebbe affondare la propria immagine in quella stagione irripetibile del Rinascimento, una guida professionale, insomma, in tutto ciò che riguarda la lavorazione e la degustazione del vino. Il testo perciò si divide in una serie di saggi, ciascuno dei quali indipendente dagli altri, che conducono il lettore anche non esperto nella scelta dell’uva e del terreno su cui porre i vitigni, la lavorazione del raccolto e la sua fermentazione, la qualità del vino, la sua provenienza regionale, il suo valore – non solo quello immediato, ma anche quello aggiunto della sua presentazione –, il mercato e i mezzi di trasporto, il prezzo. Ne risulta uno studio azzeccato e interessante, utile anche per la semplice degustazione casalinga di un bene a noi molto presente e apprezzato. A cura di Costantino Cipolla, Il maestro di vino, Franco Angeli 2013, 496 pagine, 55 euro


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News Numeri e statistiche

Le trasferte neL 2014 Il Fondo Monetario Internazionale prevede per il 2014 una crescita del PIL mondiale del 3,6%, in crescita rispetto alle proiezioni 2013 (2,9%) e al consuntivo 2012 (3,2%) ma ancora al di sotto dei livelli registrati nel 2011 (3,9%). La crescita sarà guidata dall’Asia (+ 6,5%) mentre le economie mature registreranno tassi modesti: in particolare, gli Stati Uniti cresceranno del 2,6%, il doppio rispetto all’area Euro (1,3%), mentre l’Italia sarà tra i fanalini di coda con un +0,6%. Le prospettive per il business travel, tuttavia, non appaiono negative: secondo l’International travel Management study 2014 di AirPlus International, realizzato intervistando 958 responsabili viaggi in 24 Paesi, il 58% delle aziende nel mondo ritiene che la

situazione economica non condizionerà i viaggi d’affari. Questa posizione è condivisa dal 50% dei travel manager italiani, mentre il 36% è più pessimista. Inoltre, il 53% dei travel manager intervistati a livello mondiale prevede che quest’anno il numero di trasferte rimarrà invariato rispetto al 2013, mentre il 42% è convinto che i costi non subiranno variazioni e un altro 42% pensa che i costi aumenteranno. Il paese dove il divario tra previsione di spesa e crescita del numero di trasferte di lavoro è più marcato sono gli Stati Uniti, dove il 33% degli intervistati prevede una crescita del numero di trasferte e il 52% un incremento dei costi. Anche in Europa si prevede una crescita maggiore dei costi (36%) rispetto al numero di trasferte (28%). In controtendenza l’Italia, dove la maggioranza dei travel manager

(66%) prevede che il numero di trasferte e i relativi costi si attesteranno sui livelli del 2013. Il 56% delle aziende intervistate nel Nord America prevede per il 2014 un incremento della spesa per trasferte in aereo, mentre solo il 30% prevede anche un incremento del numero di trasferte. Diversa la situazione in Europa, dove solo il 35% degli intervistati prevede un incremento di spesa per l’aereo e il 32% un incremento del numero di voli. In controtendenza la posizione italiana con solo il 20% degli intervistati che prevede un incremento della spesa per le trasferte in aereo e il 23% un incremento del numero di viaggi in aereo. In tutte le regioni eccetto l’Europa, i travel manager prevedono un incremento dei costo dei pernottamenti in hotel. In Italia solo il 13% dei manager si aspetta un incremento.

HOTEL ITALIANI NEL 2013 +0,27%: le presenze negli hotel (tra ospiti italiani e stranieri), pari a 689mila pernottamenti in più. -1,39%: la flessione dei pernottamenti rispetto al 2011 +3,7%: l’incremento di ospiti stranieri Fonte: Federalberghi

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Destinazioni Glasgow

La nuova Glasgow Negli ultimi anni l’ex capitale industriale della Scozia, secondo porto dell’impero britannico, ha fatto il lifting. E dopo aver ingaggiato prestigiose archistar, si sta dotando di complessi museali, aree verdi e spazi per convention ed esposizioni che ne rivoluzionano il look testo e foto di Claudio Agostoni

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ggi Glasgow è il più importante centro commerciale e industriale della Scozia, oltre che uno dei maggiori scali portuali dell’Europa del nord. Il suo porto, dotato di moderne attrezzature che si estendono per oltre 20 chilometri lungo le rive del fiume, è in grado di far fronte a un ingente traffico di merci basato sull’esportazione di macchinari, motori, caldaie, laminati, whisky e sull’importazione di petrolio, minerali, prodotti agricoli, bestiame”. Sono parole estrapolate dalla Nuova En-

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ciclopedia Geografica Garzanti datata 1988. Da allora di acqua sotto i ponti del Clyde, il fiume che attraversa Glasgow, ne è passata parecchia. Oggi la mitica “Garzantina” è quasi un oggetto di modernariato e la Glasgow capitale portuale del Regno Unito non esiste più. Di quei tempi è rimasta solo la Finnieston Crane, una gru datata 1932: alta 52 metri, issava le locomotive a bordo dei cargo che attraccavano lungo il Clyde. Era qui che avevano la loro sede i cantieri navali più famosi al mondo. Qui videro la luce la Queen Mary, la Queen Elizabeth II e lo yacht reale Britannia. Poi il declino, iniziato negli anni Sessanta del secolo scorso, ha portato alla chiusura dei cantieri e del-

le industrie dell’indotto, trasformando le rive del fiume in un triste cimitero di archeologia industriale. Il restyling del porto Nel 2003 il governo scozzese e le amministrazioni locali, in collaborazione con la Scottish Enterprise, hanno lanciato un piano per il recupero e la valorizzazione di un’area lunga 30 chilometri. Prendendo a modello i Docklands di Londra o il porto di Barcellona, pubblico e privati hanno investito 3,5 miliardi di sterline (quasi quattro miliardi di


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Glasgow in una app Per avere indicazioni su ristoranti, eventi, bar e attrazioni turistiche cittadine si può scaricare gratuitamente la Official Glasgow Guide del Glasgow City Marketing Bureau. Disponibile su iTunes.

euro) per realizzare oltre 250 progetti: uffici, abitazioni, parchi, infrastrutture, musei e spazi di aggregazione. Così oggi la Finnieston Crane stende la sua ombra su costruzioni che, rispetto a lei e alla sua storia, sembrano appartenere a un altro pianeta. A poche decine di metri dalla storica gru, alla fine dello scorso settembre Rod Stewart ha celebrato la cerimonia di apertura di una struttura circolare in vetro e acciaio che a prima vista sembra un’enorme astronave. Il tetto in acciaio reticolare si estende per 120 metri e un involucro esterno costituito da pannelli traslucidi in EFTE consente qualsiasi gioco di luci, trasformando l’edificio in un faro colorato. È la Scottish Hydro Arena (SSE Hydro), una costruzione progettata dallo studio di Norman Foster per ospitare circa 12mila spettatori in occasione di eventi sportivi, spettacoli e concerti. Costata 125 milioni di sterline e due anni e sette mesi di lavoro, ha in programma di ospitare 140 eventi ogni anno e di generare per l’economia locale

Destinazioni Glasgow

Da vedere La scienza in mostra

un fatturato annuo di circa 130 milioni di sterline. Per ora, secondo un vezzo in base al quale i glaswegiani devono dare un soprannome a tutto e tutti, è stata ribattezzata con il nick name “Shag” (una parola poco elegante traducibile con “avere un rapporto sessuale”, che in realtà è l’acronimo di Scottish Hydro Arena Glasgow). Alla sua sinistra, a pochi metri di distanza, sorge l’Armadillo, un nomignolo con cui gli abitanti di Glasgow identificano il Clyde Auditorium, un imponente edificio inaugurato nel 1997 e concepito come segmento dello Scottish Exhibition and Conference Centre (Secc). Progettato ancora una volta da Sir Norman Foster, è composto da cinque gusci di alluminio luccicante

incastrati uno dentro l’altro, un design che evoca le fusoliere delle navi che venivano costruite nei cantieri sul Clyde. Sull’altro lato del fiume Anche sull’altro lato del fiume c’è una nuova Glasgow. Per arrivarci basta attraversare il Clyde Arc (nick name “Squinty Bridge”, il ponte che sbircia): inaugurato nel 2006, è il primo ponte che attraversa il fiume costruito dopo 37 anni. Quattro corsie, compresa una ciclabile. Nel 2008 era stato chiuso per alcuni mesi per problemi ai tiranti, ma superata questa impasse, oggi è un must della città, soprattutto di sera quando viene illuminato da luci viola che, combinate con i colori

La scienza è protagonista presso il centro espositivo Glasgow Science Centre: in un profluvio di spazi interattivi si impara come funziona una lampadina e ci si trova imbarcati in un viaggio spaziale. Si passa dalla sala delle nuvole, dove sono state rese visibili le tracce della radioattività naturale, alla galleria FUNdamentals, dove c’è la possibilità di farsi risucchiare da un tornado. In più ci sono un planetario, un teatro sul cambiamento del clima e un cinema Imax da 370 posti per proiezioni 2 e 3D. Web: www.glasgowsciencecentre.org.

Riproduzione di uno scorcio d’epoca della rete tramviaria nel Riverside museum e, sopra, lo Squiggly Bridge. Nella pagina a fianco, il Clyde Auditorium

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Per gli amanti del green Glasgow è circondata da celebri campi da golf, tra cui quelli di Gleaneagles, dove si terrà la Ryder Cup 2014 (www.rydercup2014.com) e quello di Turnberry, scenario di quattro campionati Open.

Destinazioni Glasgow

Da vedere Glasgow by night In città non mancano i locali e pub dove trascorrere la serata. Tra gli altri l’elegante Corinthian Club (www.thecorinthianclub.co.uk), nella Merchant City, e il The Arches (www.thearches.co.uk), che propone un ricco calendario di mostre e intrattenimenti musicali. Chi ama i tradizionali pub scozzesi e whisky bar, invece, può recarsi al The Oran (www.oran-mor.co.uk), nel West End.

del vicino Shag, generano una straordinaria enclave psichedelica. A ritornare con i piedi per terra ci pensano decine di croci verdi, grigie, rosa o blu incastrate nel corrimano del ponte. Ricordano i militari caduti nella missione afgana: per ognuna un nome e una sintetica descrizione di come è stata provocata la morte. Notizie aggiornate in tempo reale vengono diffuse dagli uffici di uno dei primi edifici che si incontrano dopo aver attraversato il Clyde Arc e messo piede sul Pacific Quay: la sede di BBC Scotland. È facile da riconoscere grazie alla sua facciata in vetro, parte di una costruzione inaugurata nel 2007 e ideata dall’architetto David Chipperfield. Poco più avanti ha la sua sede il Glasgow Science Centre, un complesso che, con la sua forma stravagante e prismatica, ricorda una conchiglia. In realtà è un’avveniristica costruzione in acciaio, vetro e titanio attiva come centro espositivo e didattico dedicato al mondo della scienza. Aria pulita Accanto al Science Centre svetta la lucente Glasgow Tower, la torre più alta del mondo, che vanta una struttura rotante di 360 gradi da cui è possibile godere una strepitosa vista sulla città. Ma è anche possibile respirare un’aria molto più pulita ri-

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Glasgow for business The Scottish Exhibition + Conference Centre (Secc) è nel cuore della città. In un raggio di due miglia dal Secc campus sono state censite 6.534 camere d’hotel, che salgono a 9.103 se ampliamo il raggio e ci spingiamo sino a 10 miglia dal centro di Glasgow, mentre se prendiamo come riferimento la Greater Glasgow area (20 miglia dal centro città) i posti letto sono addirittura 11.057. Il turismo d’affari gestito dal Glasgow City Marketing Bureau (GCMB), a partire dal suo avvio nel 2005, ha incrementato l’economia della città di 1 bilione di sterline. Negli ultimi 8 anni più di 2200 conferenze nazionali e internazionali si sono svolte in partnership con lo Scottish Exhibition + Conference Centre (Secc). In pratica, in questo lasso di tempo, più di 800mila conferenzieri hanno passato 3,3 milioni di notti negli hotel di Glasgow. Fra le più importanti conferenze schedulate per i prossimi anni si segnalano nel 2015 quella dell’Associazione europea di didattica internazionale, nel 2016 la Conferenza Mondiale della Società internazionale di educazione musicale e il congresso della Società internazionale di ematologia, nel 2018 il congresso internazionale della Federazione mondiale di emofilia e nel 2020 il World Biomaterials Congress. Insieme, queste cinque conferenze porteranno in città più di 16.000 delegati provenienti da tutto il mondo, che produrranno una crescita dell’economia locale di circa 30 milioni di sterline.

spetto a qualche anno fa, quando era inevitabile, se si parlava di carbone, pensare ai cieli lividi di Glasgow, a storie di miniere di carbone e a una atmosfera ad alta “intensità di carbonio”. In fin dei conti Glasgow è stata la prima città al mondo a evidenziare il collegamento tra in-

quinamento atmosferico e l’aumento di mortalità negli esseri umani (nel 1909 un migliaio di morti furono attribuiti all’accumulo di sostanze tossiche nell’aria nel corso di un prolungato periodo di ristagno atmosferico). Pochi mesi fa invece Glasgow si è aggiudicata la fiducia del Technology Strategy Board inglese, battendo 30 altre grandi città concorrenti e conquistando il titolo di “Future Cities Demonstrator”, modello dimostrativo di città del futuro. Si è anche aggiudicata le 24 milioni di sterline messe in palio dal Governo della Gran Bretagna per realizzare la prima Smart City del Regno Unito. Questo aiuto, oltre a creare numerosi posti di lavoro, permetterà alla città di cancellare per sempre la triste nomea di capitale dell’inquinamento. A breve il 40% delle abitazioni e degli uffici di Glasgow dovrebbero poter beneficiare di un riscaldamento innovativo e totalmente sostenibile. Stu-


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Omaggio al whisky Nei dintorni di Glasgow si possono visitare alcune celebri distillerie, quali quella di Glengoyne (www.glengoyne.com) o di Auchentoshan (www.auchentoshan.com).

Destinazioni Glasgow

Da vedere Un tuffo nell’arte

diosi della British Geological Survey stanno infatti verificando la possibilità di utilizzare il calore fornito dalle acque sotterranee di miniere allagate in disuso, di cui è particolarmente ricca la zona, per convogliarlo verso le abitazioni cittadine. La temperatura di queste acque sotterranee non è molto elevata ma, secondo i tecnici della BGS, sufficiente per il riscaldamento di un appartamento. Con i fondi incassati dal governo Glasgow incentiverà l’edilizia di nuova generazione e l’acquisto dei mezzi di trasporto elettrici. Ci saranno grandi novità per i trasporti pubblici e privati, con nuovi servizi per lo sviluppo del trasporto intermodale e con la diffusione per le strade di sensori wireless, capaci di raccogliere dati in tempo reale sullo stato del traffico e la qualità dell’aria. Quando Glasgow sarà diventata a tutti gli effetti una smart city ci sarà ancora più gusto ad andare a visitare il Riverside Museum, un recente museo (ha aperto i battenti nel 2011) progettato dall’archistar anglo-irachena Zaha Hadid. Situato a ovest del Science Centre, presso il Glasgow Harbour, il museo ospita una collezione eterogenea dedicata alla cultura del trasporto e del viaggio. Dalla “bicicletta più vecchia del mondo”, datata 1846, alla ripro-

duzione di uno scorcio d’epoca della rete tramviaria fino ai vagoni della metropolitana di fine Ottocento. All’esterno del museo è ancorata la Glenlee, un magnifico veliero a tre alberi varato nel 1896, che a bordo ospita una mostra dedicata alla sto-

ria dell’imbarcazione e alle condizioni in cui vivevano i marinai all’inizio del XX secolo. L’ennesimo scampolo di un passato ormai remoto, che è sacrosanto non dimenticare. Ma è ancora più giusto guardare avanti. E Glasgow lo sta facendo davvero. ●

Nel West End di Glasgow, da non perdere il Kelvingrove Art Gallery and Museum: 22 gallerie a tema con 8000 opere di celebri artisti, da Salvador Dalì, a Claude Monet, a Rembrandt. Info: tel. 0141/276/9599.

Sopra il Kelvingrove Art Gallery and Museum e, a fianco, la FinniestonCrane con, sullo sfondo, la Scottish Hydro. Nella pagina a fianco, il Glasgow Science Center

Glasgow in breve Come arrivare Voli con scalo dalle principali città italiane sono offerti da Alitalia in code share con Klm (www.alitalia.com), British Airways (www.britishairways.com), Air France (www.airfrance.it), Klm (www.klm.com), airberlin (www.airberlin.com), Aer Lingus (www.aerlingus.com).

Dove dormire Numerosi gli hotel appartenenti a catene internazionali. Tra gli altri Hilton, Marriott, Best Western, Ibis, Holiday Inn, Mercure, Radisson Blu, Novotel, Campanile, Crowne Plaza.

Sul web Info generali: www.visitbritain.com Info a Glasgow: www.peoplemakeglasgow.it Scottish Hydro Arena (Sse Hydro): www.thehydro.com Glasgow City Marketing Bureau (Gcmb): www.conventions.peoplemakeglasgow.com

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Camera con vista AC Hotel Milano

AC Hotel Milano

di Giulia Manieri

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iore all’occhiello del gruppo internazionale AC Hotels by Marriott, AC Hotel Milano (via Tazzoli 2, 20154 Milano, tel 02/20424211, fax 02/20424212, e-mail acmilano@ac-hotels.com) è un moderno hotel di design quattro stelle superior situato nella zona di Porta Garibaldi, a due passi da corso Como e dalle principali vie dello shopping e della movida milanese. La struttura sorge a breve distanza dalla stazione Garibaldi, hub sempre più importante per l’Alta Velocità di Italo, Trenitalia e TGV, oltre al passante ferroviario per il MICO e la Fiera di Rho. Sempre a due passi dall’hotel, vi sono bus, tram,

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due linee metropolitane (linea verde e viola) e il collegamento diretto con l’aeroporto di Malpensa. «Il progetto di riqualificazione urbana “Porta Nuova” che ha coinvolto anche la zona Garibaldi – ha commentato Manuela M.P. Celestini, director of sales & marketing di AC Hotels by Marriott in Italia – ha rappresentato un plus per il nostro hotel, che mira a elevare costantemente la propria offerta e la sinergia con le realtà che lo circondano». AC Hotels ha infatti sviluppato una serie di partnership con alcuni dei principali protagonisti del panorama milanese, proprio con l’obiettivo di stimolare la propria clientela a scoprire la bellezza di questa città. «Abbiamo già attivato delle promozioni in collaborazione con strutture come il Blue Note, dedicato agli appassionati di musica, la Fabbrica del Vapore, per gli amanti della cultura, e Virgin Active, il polo del fitness milanese – ha aggiunto Celestini –. Tutti coloro che scelgono di soggiornare presso il nostro hotel hanno la possibilità di accedervi grazie ai pacchetti sempre aggiornati e attenti alle novità in città. Il motto del nostro brand è infatti “Feel the city”». Immerso nel nuovo skyline di Milano, il grattacielo di 17 piani dell’hotel dispone di 158 camere tra standard, superior e suite. Nelle zone dedicate alla ristorazione è stato adottato il nuovo concetto di AC Lounge, uno spazio multifunzionale suddiviso in tre zone differenziate: l’Area Lounge, arredata con comodi divani, poltrone e tavoli bassi; l’Area Bar, allestita con divanetti e tavolini intorno a una struttura di specchi e vetro che ospita il bar principale e un maxi schermo per essere sempre aggiornati sul mondo; l’Area Ristorante, per la degustazione di piatti ricercati. Il risultato di questa concezione degli spazi è un ambiente più informale, ideale sia per i clienti che desiderano rilassarsi consumando un aperitivo nella zona bar, sia per chi preferisce un

servizio di ristorazione tradizionale in un’atmosfera moderna, magari usufruendo della connessione wi-fi messa a disposizione dall’hotel. L’offerta di ristorazione è fortemente differenziata, anche per venire incontro alle esigenze di chi sceglie l’hotel per l’organizzazione di eventi. È disponibile un team specializzato nell’organizzazione di incontri fino a 100 persone. Chi soggiorna negli AC Hotels by Marriott può aderire a Marriott Rewards, programma di fidelizzazione che permette di accumulare punti, sia con soggiorni individuali sia con meeting ed eventi aziendali, da spendere sotto forma di soggiorni gratuiti nei 3700 Marriott del mondo. La catena ha inoltre sviluppato numerose promozioni dedicate esclusivamente ai soci di questo circuito, con offerte vantaggiose e sconti stagionali nelle sue strutture in Spagna, Portogallo, Francia e Italia. Nella Penisola AC Hotels by Marriott è presente, oltre che a Milano, anche a Firenze, Torino Genova, Bologna, Brescia, Pisa, Vicenza, Arezzo e Padova. ●


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Camera con vista Grand Visconti Palace - MGallery Collection

Grand Visconti Palace, Milano

di Giulia Manieri

l Grand Visconti Palace MGallery Collection di Milano (viale Isonzo 14, 20135 Milano, tel. 02/540341, www.mgallery.com, www.accorhotels.com, www.grand viscontipalace.com) è un elegante quattro stelle Superior situato in zona Porta Romana, a 150 metri dalla fermata Lodi della linea metropolitana 3 e dagli autobus della circonvallazione esterna: una posizione strategica che permette di raggiun-

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gere in modo facile e veloce sia il centro città sia gli aeroporti e le autostrade. Sobrio ed elegante “city resort”, connubio perfetto di tradizione e innovazione, il Grand Visconti Palace si sviluppa in un’area di 12.000 mq che negli anni ‘20 ospitava il Mulino Verga, un antico mulino per la produzione della farina, elemento che è stato ripreso nella spiga raffigurata nel logo dell’hotel, come omaggio alla storia dell’edificio. Il dialogo con la storia della città di Milano si ritrova anche nel nome dell’hotel che richiama i Visconti, la signoria che a cavallo del 1400 fu a capo del più potente stato d’Italia di allora, così come nei nomi delle sale meeting del centro congressi, dedicate alle principali porte della città (Porta Romana, Porta Vittoria e Porta Ticinese). Circondato da un giardino all’italiana di 2500 mq, l’hotel dispone di 172 camere, suddivise in Classic, Superior, Deluxe e alcune prestigiose Suite, tutte caratterizzate da un design elegante e raffinato unito alle più moderne funzionalità, quali connessione wi-fi, telefono isdn e tv satellitare. Simbolo dell’ospitalità più esclusiva dell’hotel è la Tower Suite, 120 mq dislocati su tre diversi livelli, collegati da scala e ascensore privato, all’interno di quello che un tempo era il silos dell’antico mulino, da cui si può apprezzare una vista sui tetti di Milano e sulle guglie del Duomo.

Per soddisfare tutte le richieste e le esigenze Mice dei propri clienti, l’hotel mette a disposizione un moderno e funzionale centro congressi, dotato di 14 sale meeting, la maggior parte delle quali illuminate con luce naturale e fornite di attrezzature tecnologiche per incontri, riunioni ed eventi fino a 270 persone. La struttura dispone anche di un garage interno da 70 posti auto. L’ampio giardino all’italiana e il giardino d’inverno rappresentano la location ideale per cene di gala, eventi o sfilate di moda. Al piano terra, inoltre, c’è il bar Visavis aperto fino all’una di notte. Per regalarsi il lusso di una pausa gourmand, è disponibile il ristorante “Al V piano – Attico Gourmet”, un ambiente raccolto dove gustare i sapori della cucina italiana. Infine, per concedersi una rilassante pausa dopo una giornata lavorativa, il Grand Visconti Palace mette a disposizione dei propri ospiti il GVP Health Club dotato di sauna, bagno turco, area Jacuzzi, spazio fitness e piscina coperta di 120 mq, affacciata direttamente sul parco. ●

Spedizione Posta Target - magazine

Registrazione Tribunale di milano n° 624 del 22/09/2000 Direttore Responsabile Arianna De Nittis collaboratori Claudio Agostoni, Elena Corti, Alberto De Antoni, Michele de Gennaro, Sara Kim Fattorini, Anna Fraschini, Giulia Manieri, Maria Cristina Renis, Massimiliano Sarti, Simona Silvestri Progetto grafico Arianna Pierri Stampa Prontostampa Srl, Verdellino di Zingonia (BG) Distribuzione in italia Prontostampa Srl, Verdellino di Zingonia (BG)

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Tariffa abbonamento annuo: 35,00 euro Bonifico bancario per Banca Popolare di Sondrio, Agenzia n. 13 di milano c/c 000005445X70 - ciN X ABi 05696 cAB 01612 iBAN iT78X0569601612000005445X70 intestato a Newsteca Srl D.lgs 196/03 del 30 giugno 2003 (tutela della privacy): titolare del trattamento dei dati personali utilizzati per l’invio della rivista è Newsteca Srl. Gli interessati potranno esercitare i diritti previsti dall’art. 7 del citato D.lgs. telefonando al n. 02/20241122 il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati ad uso redazionale è il direttore responsabile a cui ci si può rivolgere per i diritti previsti dal D.lgs 196/03 (tel. 02/20241122 - fax 02/20241096).

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