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ANNO XXII NUMERO 1 • FEB-MAR-APR 2021
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Sommario Febbraio-Marzo-Aprile
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RUBRICHE NEWS 47 DAL MONDO
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02 EDITORIALE
Le quattro stagioni di Mission 2021 di Paola Baldacci
04 RISCHI DI VIAGGIO
Incognite da dirigere di Paola Baldacci
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA 17 EUROP ASSISTANCE
Business Pass si rinnova
37 JNTO VISIT JAPAN
In Giappone per un MICE sostenibile
08 OSSERVATORIO BUSINESS TRAVEL
Aspettando domani a cura della redazione
10 TRAVEL MANAGEMENT COMPANY
Custodi della sicurezza di Arianna de Nittis
18 PROFESSIONE TRAVEL MANAGER
I Viaggi di Aptar
di Andrea Barbieri Carones
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22 MISSIONMICE
La Grande Bellezza diventa un hotel di Simona Parini
25 DESTINAZIONI
Tel Aviv Fluida energia di Roberta Francesca Nicosia
32 CAMERA CON VISTA
Un hotel per ufficio, a Milano a cura della redazione
34 BIZTRAVEL FORUM
I cream concepts di BTF 2020 di Paola Baldacci
38 INSIGHTS
Cosa avete imparato? di Dario Bongiovanni
21 ITALIAN MISSION AWARDS
Ready, set, GO!
di Paola Lucchetta
44 STUDI E RICERCHE
In viaggio con nuove regole di Arianna De Nittis
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Editoriale
Le 4 stagioni di Mission 2021 di Paola Baldacci
estinati a innovare: a questo siamo chiamati, nell’anno di “passaggio” dal 2020, che ha cancellato ogni riferimento per costruire le nostre strategie, ad un nuovo Rinascimento. Nel 2021 riprenderemo a viaggiare per lavoro, ma in modalità diverse e nell’ultimo trimestre in maniera più consistente. Per il ritorno ai volumi pre Covid-19 aspetteremo fino al 2023, almeno. Smart working, piattaforme di meeting online e un “framework” di responsabilità nei confronti dei viaggiatori costruito con maggiore attenzione sono le più evidenti trasformazioni che il business travel riceve in eredità dalla pandemia. Insieme all’innegabile consapevolezza della capacità di adattamento che le aziende hanno dimostrato fin qui, con il blocco dei licenziamenti a far da scudo. All’interno dello scenario, noi di Newsteca – editori di Mission, Missionline.it e MissionFleet – ci inseriamo come testate giornalisti-
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che di riferimento della business travel industry e sviluppatori di contenuti attraverso piattaforme digital ed eventi “in presenza”. Anche noi siamo destinati ad innovare, in linea con la domanda di viaggi aziendali che rimane focalizzata sulle trasferte business critical. È per questo che il magazine Mission uscirà in 4 edizioni, cercando di approfondire meglio e rimanere per una durata più lunga sulle vostre scrivanie oppure anche a casa, se siete in remote working. Come lo costruiremo? Con le ricerche che i nostri partner della filiera dei viaggi – dall’hospitality ai GDS, dall’industria del trasporto aereo alle TMC, dalle tecnologie di distribuzione/prenotazione alle società di risk management – ci renderanno disponibili. Con più Focus e Speciali sui temi sensibili come i rischi 2021, le Tmc su sicurezza e nuovi servizi, le soluzioni di accomodation adattatisi a una domanda che mette al centro digitalizzazione e safety. E ancora, pa-
gamenti digitali e assicurazioni tra i settori interessati da cambiamenti epocali. Così come quello della mobilità che vede il ritorno dell’auto come mezzo privilegiato. Indagheremo più a fondo sul Mice, che da due anni è una rubrica fissa e passa in rassegna location, agenzie e istituzioni del comparto colpito più duramente di tutti. Quello degli eventi, delle fiere, dei congressi. Fortissimi attivatori di business e di conoscenza, di internazionalizzazione. Se all’attualità, pur già molto scarna in un bimestrale (perciò consultate ogni giorno Missionline.it), dovremo in qualche modo rinunciare del tutto, non vi faremo mancare le interviste alle figure professionali di riferimento: travel e event manager. Destinazioni di viaggio con un taglio Mice e business travel più le rubriche su letture e arte completeranno i quattro numeri di questo 2021 in cui daremo un volto nuovo ai viaggi d’affari. Grazie di rimanere con noi!
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Rischi di viaggio 2021 Outlook
Incognite da dirigere
Dai big della valutazione dei pericoli e della sicurezza per i viaggi d’affari le analisi impietose sul 2021: i rischi globali si complicano con il Covid-19 e non sono solo “esteri”, ma entrano nelle case dei dipendenti 4
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Rischi di viaggio 2021 Outlook
unica certezza è l’incertezza: con questa frase gli analisti dei rischi globali se la cavano sempre. Ma dal 2020, purtroppo, hanno granché ragione. Si sono sorpresi persino loro stessi. All’inizio dell’anno scorso, preventivando il focolaio di malattie infettive, mai avrebbero potuto prevedere i molteplici modi in cui la nuova pandemia ha influenzato le nostre vite, il lavoro e il mondo più in generale. Con il 2021 a un terzo del percorso, l’analisi dei rischi di viaggio 2021 non può che confermarci un quadro di complessità mai vissuto prima, in cui il nuovo Coronavirus non è nemmeno al primo posto delle minacce. Sta accadendo qualcosa di straordinario nelle grandi organizzazioni globali, nelle aziende che fanno la differenza nel mondo. E cioè che i “C-Suite”, come vengono chiamati i top manager executive, quelli che dettano l’orizzonte di sviluppo, hanno l’incredibile opportunità di attuare un cambiamento sostenibile e positivo. Spiega Arnaud Vaissié, Ceo di International Sos, nell’introduzione a “Risk Outlook 2021 - Five predictions”: «I consulenti per la salute e la sicurezza sono riconosciuti come parte integrante della leadership nella crisi, oggi e per molto tempo a venire». Le stesse società di risk management, in quanto forniscono servizi sanitari e di sicurezza, come International Sos, presente in Italia (a Milano) da due anni, sono profondamente cambiate. Vaissié spiega che hanno
di Paola Baldacci
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La foto di apertura del servizio è “The Storm” degli artisti Chris Arnold e Jess Garrison. Il graffito è sulla parete di un parcheggio al 717 di Leonard Street nel centro di Dallas, in Texas
Arnaud Vaissié
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Rischi di viaggio 2021 Outlook
International SOS Risk Outlook 2021 La guida di riferimento sul livello di rischio per la forza lavoro globale ha raggiunto il massimo degli intervistati dal 2016: il sondaggio è stato condotto su oltre 1.400 professionisti del settore, in 99 Paesi, da Ipsos Mori. È reperibile gratuitamente su Internationalsos.com.
Come cambia il Duty of Care Il Covid-19 ha creato tre crisi globali unificate: della salute pubblica, economica e geopolitica. Insieme a queste, si è amplificata la preoccupazione per la condivisione di informazioni accurate, tempestive e affidabili. Missionline.it, ad esempio, ha avuto un boom di accessi durante il 2020 (+142%), che sta proseguendo con questo 2021. La precisione delle informazioni sui protocolli di viaggio diventa una variabile chiave nella valutazione dei rischi, nonché nella prevenzione. Il dottor Pascal Rey-Herme, direttore medico di International Sos, spiega: «Proprio come gli attacchi dell’11 settembre hanno ridefinito il dovere di responsabilità del datore di lavoro dal punto di vista della sicurezza, così sarà per il Covid-19 sulla salute». Se dopo gli atti di terrorismo del 2001, il duty of care è cambiato completamente e la responsabilità dell’azienda oggi va oltre la semplice garanzia di preservare dall’incidente tout-court, con la pandemia non si tratta più semplicemente di attuare le norme di Legge, bensì di evitare persino il contagio di un’influenza stagionale sul posto di lavoro. Si legge nel dossier di International Sos: «Oggi, quando parliamo di “ritorno al lavoro” non è più un’aspettativa, ma un requisito del datore che mette in atto misure per garantire che le persone non vengano contagiate». messo in atto tre anni di innovazione in soli 6 mesi: «Anche impegnando budget importanti, l’innovazione ci ha permesso di riesaminare i nostri registri dei rischi per dare la precedenza a risposte nell’immediato futuro: le preoccupazioni delle aziende vanno ora oltre la crescita digitale e sono abbinate a salute e benessere. Perché la pan-
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demia ci ha ricordato che nessuna macchina funzionerà senza esseri umani». Per il 2021, quindi, una priorità è rappresentata dalla necessità di proteggere i propri lavoratori sia a casa sia in ufficio, non solo in viaggio. Vaissié: «L’esplosione del lavoro da casa è stata sorprendentemente rapida ed efficace. Ma sta creando nuovi rischi ad alta intensi-
tà: se non possiamo più incontrare i nostri team, quanto possiamo essere sicuri delle loro ottimali salute e sicurezza? Nel 2020 abbiamo attivato rapidamente un interruttore: la salute dei dipendenti domestici è altrettanto importante quanto quella di chi lavora all’estero. I rischi non sono più “stranieri”. Sono nella nostra vita quotidiana». Effetto prisma Il Covid-19 è diventato il prisma attraverso il quale viene vista la maggior parte dei rischi futuri. In pratica, come accade con un fascio di luce che passa attraverso il poliedro e moltiplica i raggi oltre di esso, la pandemia insiste sui rischi di sempre, appesantendone la gestione. Facciamo degli esempi, con Riskline in questo caso, dalla sua ricerca “Informer - 2021 Forecast”. Partiamo dai disastri naturali: a causa dei cambiamenti climatici, gli effetti di tempeste tropicali e invernali, incendi e piogge monsoniche nel 2021 continueranno ad essere più gravi. E il personale dei servizi di emergenza non sarà in grado di rispondere tempestivamente ad essi nei Paesi alle prese con nuove ondate di infezioni da Coronavirus. Laddove è stato impiegato ad affrontare l’epidemia, potrebbe anche accadere che non risponda a soccorrere durante i cicloni e i monsoni, da maggio a novembre, in India, Bangladesh, Vietnam, Thailandia, Filippine, Cina e Pakistan, ad esempio. I sistemi sanitari sovraccarichi rappresentano un altro problema: la pandemia ha spinto la maggior parte di essi al limite, esponendo le lacune di vecchia data nelle infrastrutture pubbliche e nella sanità in molti Paesi. Uno studio dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) su 105 nazioni indica che circa il 90% ha subito interruzioni dei servizi sanitari essenziali. E non è una criticità per i Paesi poveri, da Riskline si prevede che la cancellazione o il rinvio dei servizi “elettivi” (pianifi-
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Rischi di viaggio 2021 Outlook
cati e non in emergenza), nonché le consultazioni online dei pazienti, continuerà nelle nazioni ad alto reddito. Infine, l’effetto prisma continua sulla criminalità violenta nei Paesi in via di sviluppo e semi-sviluppati: qui i Governi non sono in grado di fornire un aiuto finanziario adeguato e altre forme di sollievo durante la recessione economica innescata dalla pandemia. Si legge nel forecast: «Man mano che il contagio dilaga e la tensione economica cresce, i gruppi criminali avranno probabilmente un numero maggiore di reclutamenti. In particolare tra gli adolescenti a causa della chiusura di scuole e università e della mancanza di opportunità di lavoro». L’impatto Covid-19 continua Per il 2021, la previsione che trova concordi gli analisti globali dei rischi è sulla ripresa graduale delle trasferte di lavoro dallo stallo pressoché assoluto del 2020. Allo stesso modo sono allineati sull’effetto dirompente e in continua evoluzione della pandemia sull’ecosistema dei
viaggi. Il desiderio dei Paesi di limitare l’esposizione eserciterà pressioni sui viaggiatori affinché ottengano la documentazione obbligatoria relativa ad assicurazioni, test, sistemazione pre-approvata ed eventualmente vaccinazione, prima del viaggio. Il che impone oneri aggiuntivi. Le restrizioni all’ingresso e all’uscita imposte dai Governi oppure la loro valutazione della situazione Covid-19 nel Paese di origine di un viaggiatore cambiano con breve preavviso, complicando ulteriormente i processi. Nella maggior parte delle nazioni, i business traveller si aspettino misure come screening sanitari, quarantena e test Covid-19 per partire, disposizione dei posti a sedere soggetta a distanza sociale, check in e transazioni senza contatto negli aeroporti, nei principali snodi dei trasporti pubblici, negli hotel e in altre strutture. l
Informer 2021 Forecast di Riskline Questo Outlook sui rischi globali esce molto presto: già a dicembre 2020 lo si trova pubblicato e reperibile su Riskline.com. Quest’anno approfondisce su 8 minacce ed è anche disponibile in formato video, in inglese, molto fruibile e di soli 15 minuti.
Test del primo Travel Pass di Iata Dalla fine di marzo, Singapore Airlines inizia a testare l’app Travel Pass di Iata sui voli da Singapore a Londra. Dalla metà del mese, i passeggeri su questa rotta che utilizzano telefoni Apple possono scaricarla e creare un’identificazione digitale con la propria foto e le informazioni sul passaporto. Inoltre, possono ricevere informazioni sui voli e prenotare un test Covid-19 presso una delle sette cliniche partecipanti al programma della compagnia aerea, dopodiché i risultati dei prelievi possono essere visualizzati direttamente nell’applicazione mobile. Il personale addetto al check in all’aeroporto Changi verificherà il processo, velocizzando così l’imbarco. Si tratta della prima implementazione completa dell’iniziativa di Iata e per osservare le normative vigenti, i viaggiatori dovranno comunque portare con sé una copia cartacea del certificato sanitario negativo al Coronavirus, rilasciato dal laboratorio. Se la sperimentazione di Singapore Airlines avrà successo, l’associazione delle compagnie aeree la estenderà ad altri vettori disponibili. L’aerolinea prevede di integrare il processo di verifica della salute digitale nella sua app mobile a metà del 2021. Questo test si basa su un precedente: a dicembre i passeggeri tra Jakarta e Kuala Lumpur hanno potuto esibire le diagnosi dei tamponi in formato QR Code, scansionabili dalla linea aerea. Quest’ultima ha affermato di averne verificati 200 e di non avere rilevato possibilità di frode. Nel frattempo, negli Stati Uniti il Cdc ha stabilito che le persone completamente vaccinate possono tornare a riunirsi al chiuso senza dispositivi di protezione (maschere che coprano bocca e naso, ndr), seppure è meglio evitino viaggi e riunioni di medie e grandi dimensioni. A febbraio, nel Paese sono state somministrate 50 milioni di dosi, pari a circa il 72% delle 69.883.625 distribuite. 2021 febbraio-marzo-aprile |
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Aspettando domani Osservatorio Business Travel Indagine
La spesa per i viaggi d’affari in Italia si attesta a 7,6 miliardi di euro nel 2020: la pandemia è l’occasione per i travel manager di mettersi in luce come figure chiave in azienda
a cura della redazione
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el 2020, il business travel in Italia ha visto crollare la spesa a 7,6 miliardi di euro. In balìa della «tempesta perfetta tra mercato debole e contingenza – spiega il direttore dell’Osservatorio business travel, Andrea Guizzardi –, il settore dei viaggi d’affari ci consegna un 2021 fitto di domande: quanto dureranno le limitazioni ai viaggi (secondo il quadro normativo) e la percezione di insicurezza dell’incontrarsi? Soprattutto: i cambiamenti sono strutturali o congiunturali?». Dalle interviste ai travel manager emerge che per parlare di ripresa effettiva si deve aspettare il 2023. Con la sola attività “tecnica” (manutenzione, ndr) che prevede ritorni ai voli pre-Covid-19. «Invece, i viaggi collettivi non sono previsti in recupero e nel settore terziario c’è più urgenza di tornare ai meeting in presenza». La diminu-
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zione complessiva è del 63% sull’anno precedente, con 13 miliardi di spesa lasciati sul terreno. Quando la ripresa? Per i primi cenni di ripartenza delle missioni di lavoro si deve attendere il secondo semestre del 2021 con una netta polarizzazione delle percezioni. Il sondaggio, infatti, rivela che il 59% vede un anno in cui le trasferte aziendali aumenteranno, mentre un 35% stima che diminuiranno, infine solo il 6% prevede la spesa sui livelli del 2020. «Sono le grandi aziende che vedono più nero – argomenta Guizzardi –: se dovessi tradurre in un numero le aspettative dei travel manager sull’evoluzione della spesa travel per il 2021 direi un aumento del +12% con una forchetta molto ampia. Non ho mai visto un mercato di questo tipo dove la prudenza spesso sfocia nel pessimismo. Del resto, per recuperare la perdita del 63% in tre anni, servirebbe una crescita media del 30% ogni anno».
Consulenza preziosa È interessante notare che sono aumentati i servizi a valore aggiunto, tra quelli erogati nel mezzo dell’incertezza di quadri normativi in continua evoluzione e tra i lockdown nei Paesi. Guizzardi: «I travel manager si sono occupati di sicurezza e qualità del viaggio. Hanno condotto un ruolo da dirigenti, pensando all’output del travel management». Questa evidenza porta alla consapevolezza che la crisi è l’occasione per parlare di performance dei viaggi d’affari e di primato di efficienza anche negli uffici viaggi aziendali. «Andiamo oltre i costi, c’è dell’altro che riguarda il travel management. Le skill richieste e le professionalità dovranno aumentare», conclude. Ma i professionisti del business travel lo sanno bene e «da parte loro c’è la propensione ad affidarsi a Tmc e agenzie di sicurezza e provider di informazioni, nonché assicurazioni specializzate – argomenta Eleonora Lorenzini, co-direttrice dell’Osservatorio innovazione digitale nel turismo al Politecnico di Milano –. La sicurezza è il driver di scelta nel BT: il 35% ce lo segnala insieme al 46% che indica la flessibilità come parametro». l
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Da oltre 30 anni protagonista nel campo dell’ospitalità a Milano. L’ospitalità è la nostra missione, con una ricerca continua di efficienza ed un innalzamento degli standard qualitativi dei servizi che offriamo ai nostri ospiti. La nostra filosofia di accoglienza si basa su tre concetti: il servizio, la location perfetta alle vostre esigenze e la passione delle persone che Lavorano per noi.
Your home in the city, your city at home
“Benvenuti a casa”.
TEMPORARY ACCOMMODATION IMMIGRATION SERVICES
RELOCATION SERVICES
Temporary AccommodationSearch
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Conversione permesso di soggiorno da studio a lavoro
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DEPARTURE SERVICES Check-out Chiusura utenze Restituzione deposito Cancellazione residenza DimissioniINPS
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Travel management company Nuovi servizi
Custodi della sicurezza
Durante la pandemia le Tmc hanno ridefinito i servizi offerti alle aziende: in primo piano tutto ciò che consente il duty of care dei viaggiatori, inclusi i tool di risk management
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Travel management company Nuovi servizi
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Travel management company Nuovi servizi
di Arianna De Nittis
Approccio green Sandro Palumbo: «Tra i servizi innovativi offerti dalle Tmc potrebbe comparire in futuro un approccio al business totalmente green: social responsibility, ecosostenibilità, bilanci sociali, educazione delle risorse aziendali. Questi mesi, forse, lasceranno in qualcuno una maggiore coscienza sociale».
bbiamo chiuso il 2020 chiedendo alle travel management company come cambieranno i loro modelli di pricing, alla luce dell’impatto che la pandemia sta avendo sui viaggi aziendali (su Mission 6, “Verso i modelli misti”, pag. 8). In questo primo numero dell’anno, invece, parliamo di servizi perché l’emergenza ha fatto da acceleratore di temi e processi che, pur essendo presenti anche in epoca pre-Covid, non rivestivano l’importanza attuale. È il caso, ad esempio, del duty of care nei confronti dei viaggiatori o del rapido accesso a informazioni di viaggio sempre aggiornate, soprattutto se riguardanti visti, regolamenti su tamponi e quarantene, procedure di sicurezza. Il lavoro delle agenzie si sta evolvendo, vediamo come.
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Ridefinire il servizio «Vivendo ancora nel pieno dell’emergenza è difficile fare previsioni – afferma Eros Candilotti, direttore business travel di Gattinoni –, ma crediamo che in un prossimo futuro si andrà sempre più verso la specializzazione nel business travel, che lascerà quindi poco spazio all’improvvisazione». «Il servizio resta centrale, quando riconfigurato nell’ottica di vero va-
Alessandra Pisanu, Cwt
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lore consulenziale – conferma Davide Rosi, managing director di Bcd Travel Italy –. Quindi gestione della flessibilità dei travel program, sicurezza, identificazione delle aree di ottimizzazione delle policy e dell’adozione stessa del servizio (si veda l’atavica questione, in tempi di contenimento dei costi, “viaggio necessario sì o no?” e le opportunità alternative legate al virtuale), nonché avanzata della tecnologia che il travel non può subire, ma deve cavalcare (blockchain su tutto per i processi di identificazione dei viaggiatori)». «Dovremmo arrivare a una personalizzazione del servizio offerto grazie a professionalità, esperienza e tecnologia – sottolinea Davide Mensali, titolare di Movida Viaggi –. Il Covid ha cambiato il modo di viaggiare facendo nascere nel viaggiatore l’esigenza di essere sempre aggiornato in una fase in cui le informazioni sono tante, confuse e in continuo cambiamento». «Le Tmc devono spingere sulla tecnologia e sulla consulenza – ci dice Susanna Peretti, titolare di Btm –: affiancare quindi i travel manager nella revisione delle travel policy, che devono contenere nuove soluzioni di saving, ma anche garantire che i dipendenti viaggino in sicurezza e siano tutelati e assistiti h24». «La ridefinizione dei servizi passa sempre attraverso un punto fermo: offrire al passeggero un valore aggiunto attraverso il supporto ad hoc sulle norme di sicurezza, la gestione dei voucher di rimborso, le riconferme delle prenotazioni, l’assistenza h24 basata in Italia, il servizio Vip e le comunicazioni on trip – sottolinea Loretta Bartolucci, commercial director di Cisalpina Tours –. Sarà fondamentale per il futuro puntare sull’ottimizzazione dei processi: le Tmc dovranno essere in grado di offrire soluzioni tecnologiche integrate per gestire le prenotazioni. Queste, ovviamente, andranno a coinvolgere anche le
Enrico Ruffilli, Uvet Gbt
modalità di pagamento che dovranno essere fatte in nome e per conto dell’azienda (senza dimenticare la Sca, Strong customer authentication, con 2 elementi di identifica-
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Travel management company Nuovi servizi
LA PANDEMIA HA ACCELERATO IL PROCESSO DI AFFERMAZIONE DEL SECURITY MANAGER, AVVIATO NEL 2019. OLTRE CHE CON IL TRAVEL MANAGER, LA TRAVEL MANAGEMENT COMPANY DOVRÀ INTERFACCIARSI CON QUESTA FIGURA zione), di autorizzazione al viaggio e di tutto ciò che ne consegue. Rimarranno centrali i servizi di consulenza (travel policy sempre aggiornata, gestione e ottimizzazione del travel budget) e una maggiore attenzione alla duty of care con assicurazioni supplementari e implementazione di servizi di safety & security». Un mandato più forte «Molte aziende oggi “incoraggiano” i dipendenti a seguire la travel policy aziendale, ma non hanno un mandato forte – dice Alessandra
Pisanu, senior director customer management di Cwt –. In futuro, invece, dovranno imporre la prenotazione dei viaggi attraverso la loro Tmc di fiducia, altrimenti non potranno disporre delle necessarie informazioni sulla sicurezza nelle destinazioni. Fornire queste informazioni in un formato tecnologico di livello consumer è essenziale. Per questo Cwt si è concentrata molto sugli strumenti per la sicurezza e la produttività dei dipendenti in viaggio, tra cui la tecnologia mobile, le opzioni self service e i servizi di supporto agli agenti (comprese le
Davide Mensali, Movida Viaggi
restrizioni di viaggio Covid e le informazioni sulla quarantena). Per ampliare i canali di comunicazione abbiamo introdotto anche una chat all’inizio della pandemia e creato un servizio Vip per le persone che hanno bisogno di ulteriore supporto». «Tutti i servizi delle Tmc rimarranno validi dopo il Covid, tuttavia l’uso che se ne farà potrà in qualche modo evolversi – prosegue Pisanu –. Per esempio, lo strumento di messaggistica di Cwt è stato storicamente utilizzato dalle aziende per incentivare il rispetto della travel policy e il risparmio. Ora invece si fa molto affidamento su di esso anche per generare avvisi ai viaggiatori con importanti informazioni sulla sicurezza del viaggio e sulla
Assicurazioni Loretta Bartolucci: «Una delle aree su cui ci stiamo focalizzando è la proposta di assicurazioni integrative legate al rischio Covid-19».
Susanna Peretti, Btm
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Travel management company Nuovi servizi
Due livelli di offerta Alessandra Pisanu: «La nostra offerta principale, disponibile per tutti i clienti Cwt senza costi aggiuntivi, comprende l’accesso h24 alle funzionalità di monitoraggio dei viaggiatori, alle valutazioni dei rischi e agli alert sulle situazioni critiche. La proposta avanzata, invece, permette di usufruire di informazioni contestualizzate, valutazioni proattive del rischio su situazioni in evoluzione, servizi medici ed evacuazioni».
Safety and security, i servizi Bcd Travel: oltre ad aver stretto accordi con società specializzate nel risk management, la Tmc propone soluzioni tecnologiche per la sicurezza. «La nostra proposta, integrata nel modello platform– based di Bcd e declinata nello specifico da Decision Source, include tool di tracking, di comunicazione al viaggiatore in emergenza, di monitoraggio preventivo delle dinamiche geopolitiche ed epidemiche, di valutazione dei rischi e degli action plan da attuare. Il tutto fino a soluzioni ad hoc ad alto contenuto tecnologico per identificazione, tracciamento e localizzazione in contesti ad altissimo rischio». Btm: «Con alcune delle nostre aziende clienti più strutturate, discutiamo una possibile integrazione con la società Sicuritalia (con inserimento nella soluzione ZTravel di Zucchetti). Per le Pmi che hanno dimostrato interesse verso il risk management mettiamo a punto una proposta di consulenza e analisi traversale. All’inizio del 2020 abbiamo proposto alle imprese un prodotto per la geolocalizzazione del bagaglio in caso di smarrimento o furto». Cisalpina Tours: «Una delle prime azioni è stata quella di creare sul nostro sito web una sezione dedicata al Covid-19 con l’accesso ai principali provider di informazioni sul tema safety & security come Reopen.eu, Viaggiare Sicuri, International Sos, Iata e World Health Organization. Successivamente, per garantire una maggiore attenzione al passeggero in trasferta, abbiamo deciso di avvalerci di un servizio esterno dedicato al reperimento delle corrette informazioni». Sul fronte tecnologico, la Tmc collabora con i principali provider sul mercato tra cui la già citata International Sos, Anvill, IJet, Geotrack, Gardaworld, Anticip. Cwt: la Tmc ha una collaborazione storica con International Sos. Inoltre, ha creato “Return to Travel Dashboards” per facilitare il lavoro di monitoraggio e valutazione del rischio durante la pandemia. È recente anche il lancio del motore di ricerca Travel Essentials, con informazioni sulle restrizioni e le procedure a seconda dell’itinerario di viaggio. «Abbiamo anche aggiornato il nostro online booking tool CWT Book2Go, sviluppato per il mercato italiano, con informazioni avanzate su salute e igiene degli hotel».
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Movida Viaggi: la Tmc propone la soluzione Amadeus mobile messenger, all’interno della quale «sono state integrate specifiche informazioni sul Covid-19 rese disponibili da Riskline che includono la mappa interattiva sui livelli di rischio e le restrizioni di viaggio. Ma anche le procedure di quarantena, le misure di blocco e le restrizioni di movimento, con dati scalabili da un Paese all’altro. Il tool emette anche avvisi in tempo reale e informa su quanto i business traveller devono aspettarsi viaggiando, comprese le modalità di screening negli aeroporti e le restrizioni sui trasporti pubblici.
Welcome Travel Group: «Abbiamo introdotto un fornitore in grado di fornire valido supporto in tema di risk management ma anche di formazione specifica alle risorse, rivolgendoci a un perimetro più ampio rispetto a quello del Covid-19 e comprendendo nelle valutazioni anche quelle aree del pianeta ove siano richieste, consigliate o prescritte, profilassi o vaccini. Dopo l’estate 2020 abbiamo ampliato il servizio inserendo nel contratto la possibilità di procedere alla prenotazione dei tamponi».
Travel Specialist: la Tmc collabora da anni con società di risk management, ma negli ultimi mesi ha ampliato gli accordi per venire incontro alle nuove esigenze del mercato. Per quanto riguarda le tecnologie, ci racconta Umberto Sassatelli Salvadori, «proponiamo soluzioni integrate nel workflow aziendale, in modo che l’esperienza della trasferta sia completa dalla pianificazione fino al ritorno».
Uvet Gbt: la Tmc mette a disposizione della propria clientela varie soluzioni di risk management, sia di mercato (ad esempio International Sos) sia di proprietà, come il prodotto Expert Care di Amex Gbt. Questa applicazione è progettata per aiutare le aziende a individuare rapidamente e globalmente i propri viaggiatori business. «Inoltre, in collaborazione con un partner internazionale altamente specializzato, mettiamo a punto progetti di evacuation plan che prevedono un approfondito studio preventivo sulle caratteristiche della regione e sulle possibili opzioni di rientro per via area e terrestre».
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Travel management company Nuovi servizi
come quello attuale. Si diffonderanno, dunque, servizi che integrano il booking con informazioni in tempo reale sulla situazione nelle destinazioni finali o di transito, oltre a servizi per garantire al passeggero un’esperienza di viaggio più tranquilla possibile, con meno imprevisti e minor impiego di tempo, anche in fase di pianificazione della trasferta: ad esempio, così come prima gestivamo la pratica per l’ottenimento del visto, prenoteremo anche un test Pcr nei tempi e nei modi indicati, affinché il viaggiatore riceva prima della sua partenza tutta la documentazione necessaria per viaggiare».
Eros Candilotti, Gruppo Gattinoni
destinazione. Entro pochi secondi dall’esecuzione di una prenotazione le email vengono inviate automaticamente al viaggiatore, al travel manager e anche al dipartimento che si occupa della sicurezza, in modo che tutti sappiano sempre chi sta viaggiando e dove». Tecnologia e fattore umano In futuro il servizio offerto dalle Tmc combinerà due elementi: tecnologie e fattore umano, con addetti esperti in grado di risolvere ogni problematica del viaggiatore. Ce lo conferma Umberto Sassatelli Salvadori, vice presidente di Travel Specialist (realtà che rappresenta in Italia le agenzie di viaggio italiane affiliate al network Lufthansa City Center) e presidente di Viaggi Salvadori 1929: «Assisteremo a una sempre maggiore integrazione tra online e offline. L’online garantirà il risparmio che le aziende richiedono, mentre l’offline offrirà la sicurezza e la tranquillità di un servizio di supporto “umano” che tutti (aziende e viaggiatori) cercano in un momento di grande incertezza
Online e Vip, due servizi diversi «Il servizio offline sarà di tipo “concierge”, per i passeggeri più esigenti che necessitano per loro caratteristiche personali di un servizio “executive“, con una cura dettagliata del passeggero in tutte le fasi del viaggio – argomenta Enrico Ruffilli, amministratore delegato di Uvet Gbt –. Poi ci sarà quello online: sempre più i sistemi di self booking saranno protagonisti sulla scena per le loro capacità di fornire in maniera puntuale, e soprattutto automatica, tutte le informazioni necessarie a un viaggiatore d’affari nella pianificazione della sua trasferta di lavoro: visibilità dei Paesi a rischio, workflow autorizzativi, informazioni sui programmi di safety and security degli hotel, polizze assicurative che prevedono la copertura al Covid-19, informazioni tempestive su eventuali cambiamenti di orari e cancellazione dei voli». Gestione del rischio in primo piano Inevitabilmente l’emergenza sanitaria ha portato in primo piano il tema della sicurezza dei viaggiatori. «Io credo che la pandemia abbia accelerato il processo di affermazione della figura del security manager, già
Davide Rosi, Bcd Travel
in atto nel 2019 – dichiara Sandro Palumbo, direttore commerciale business travel di Welcome Travel Group –. Una figura che non necessariamente deve risiedere nell’area del travel management, ma che con essa dovrà trovare più punti di contatto: nella stesura delle travel policy, nella formazione specifica della popolazione aziendale viaggiante e, talvolta, nella scelta dei fornitori. Ritengo che le Tmc dovranno ampliare la propria competenza per poter fornire un valido e accreditato supporto a entrambe le figure». «Il tema della sicurezza è centrale – sottolinea Davide Rosi –. Il Coro-
Accordi che cambiano Umberto Sassatelli Salvadori: «I nostri accordi con le società di risk management sono cambiati dalla scorsa estate in funzione della mutata richiesta da parte del mercato. I fornitori hanno ampliato il proprio portfolio di offerta con servizi più performanti».
Umberto Sassatelli, Travel Specialist Italy
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Travel management company Nuovi servizi
Expert Care «Enrico Ruffilli: La nostra applicazione Expert Care permette all’utente di visualizzare in tempo reale l’itinerario di uno specifico viaggiatore, accelerando le ricerche di localizzazione rispetto alle situazioni a rischio, determinando un tempestivo processo di soluzione o intervento. Sfruttando i dati del pre-trip assicura che gli itinerari in evoluzione vengano catturati al momento della prenotazione, dell’emissione dei biglietti o di eventuali modifiche».
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Loretta Bartolucci, Cisalpina Tours
navirus ne ha fatto esplodere l’evidenza sommersa, che ben conosciamo da almeno due decenni. Il tracking dei viaggiatori e la gestione di una grande mole di dati per azioni in tempo reale ci hanno messo in una posizione di forza nel supporto al duty of care che l’azienda deve saper esercitare nei confronti delle proprie persone. La Tmc è lo snodo centrale di questi flussi di informazione che ancora hanno bisogno di univocità e di un grosso lavoro di interpretazione e indirizzo. L’aver coscienza da tempo di questo aspetto è di conseguenza correlato con il disporre di servizi e tecnologie (piattaforme, app mobile) ad hoc, che aggiorniamo costantemente e che la nostra dimensione globale ci permette di evolvere in modo sistematico». «I viaggiatori incorrono in una grande quantità di rischi sia evidenti che nascosti: legali, fiscali, per la persona, per la reputazione e la morale, per la produttività, per gli strumenti di lavoro, ambientali, attacchi esterni – conclude Davide Mensali –. Il primo fattore chiave è la conoscenza: i viaggiatori devono essere sempre adeguatamente aggiornati e messi al corrente e per farlo è indispensabile attingere a diversi fonti, da Viaggiare Sicuri, a Timatic, a Iata Travel centre, ai siti delle rap-
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presentanze turistiche dei vari Paesi, ai contatti diretti con ambasciate e consolati. L’automazione diventa un elemento di successo imprescindibile». Come cambia la scelta dei fornitori La sicurezza dei dipendenti passa anche attraverso la scelta dei fornitori. In questo ambito «il primo tema che viene affrontato dalle aziende è quello delle misure che i fornitori hanno approntato per contenere l’eventuale rischio di contagio da Covid-19 – dichiara Enrico Ruffilli –: Uvet Gbt ha quindi predi-
sposto un team che raccoglie in modo regolare queste informazioni mediante survey online e questionari trasmessi in modo mirato a vettori e a strutture alberghiere. Le informazioni vengono catalogate e messe a disposizione dei travel manager all’interno di una repository con accesso riservato. Anche all’interno dell’applicativo online Rfp Tool, utilizzato per la raccolta delle tariffe proposte dagli hotel, è stata aggiunta una specifica sezione di domande legate ai protocolli in atto a cui le strutture di catena e indipendenti devono rispondere in modo puntuale ed esaustivo». Aggiunge Sandro Palumbo di Welcome Travel: «Il nostro valore sta nella scelta dei servizi, tra questi gli hotel o le catene alberghiere che garantiscono in modo tangibile l’adozione di protocolli di sicurezza, così come gli instradamenti e compagnie aeree che dimostrino la massima tutela della salute del passeggero. Non si tratta di un servizio in sostituzione di quelli del passato, ma di un criterio aggiuntivo da considerare. Faccio un esempio: in zona rossa i ristoranti sono chiusi. Nella scelta dell’albergo non dobbiamo solo considerare la posizione, la categoria, il prezzo, l’adozione dei protocolli, ma anche la presenza del ristorante e la qualità della cucina». l
Sandro Palumbo, Welcome Travel
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Informazione pubblicitaria
Europ Assistance
Business Pass si rinnova La storica Business Pass di Europ Assistance Italia si rinnova per continuare a diffondere cultura assicurativa e rimanere al fianco delle aziende italiane nel momento della ripresa economica. Una ricerca* ha messo in evidenza che in Italia solo il 50% delle imprese ha polizze specifiche che mirano a tutelare il business travel. Oggi, però, la pandemia ha aumentato la sensibilità dei datori di lavoro sul tema della sicurezza dei propri dipendenti in viaggio, per i quali, quindi, il duty of care diventa sempre più prioritario. Da parte loro, le compagnie assicurative hanno aggiornato i propri prodotti ed esteso le garanzie agli eventi epidemici e pandemici: l’attualità diventa l’occasione favorevole per creare una nuova percezione di tutela nel tessuto economico italiano composto da 150mila piccole e medie aziende. Cui si aggiungono 4,2 milioni di microimprese.
Epidemie e pandemia Sempre sulla scia dell’innovazione di prodotto e di attenzione ai clienti, l’offerta per i viaggi d’affari di Europ Assistance diventa, dunque, più articolata. Business Pass si veste di novità: garantisce assistenza e rimborso spese mediche anche in caso di epidemie e pandemia. Riduce le franchigie sugli infortuni dal 5% al 2,5%. * La ricerca è svolta da Protection Lab Survey 2020
Aumenta il massimale RC fino a 1 milione, può essere acquistata anche dalle persone fisiche con Partita Iva. La soluzione per il business travel continua a tenere con sé i benefici di sempre: massimali personalizzabili da 50mila euro a illimitato con coperture di malattie preesistenti e croniche. Rimborso delle spese per la messa in sicurezza degli assicurati in caso di situazione di crisi, inclusi gli atti di terrorismo. Garanzia annullamento del viaggio per impossibilità a partire del dipendente. Assistenza sanitaria H24, 7/7 con corrispondenti in tutto il mondo, anche in videoconsulto con MyClinic, piattaforma digitale dei servizi salute. Infine, informazioni in tempo reale sulla sicurezza dei Paesi di destinazione.
Viaggi Lavoro Per completare un’offerta che garantisce impresa e lavoratori senza lasciare nulla al caso, nasce Viaggi Lavoro: un prodotto per il business travel più facile, smart, pensato per un target aziendale con al massimo 10 dipendenti viaggianti, che può essere personalizzato per destinazione (Italia, Europa, mondo) e durata: una soluzione temporanea, ideale per le singole trasferte con varie durate al di sotto dei 90 giorni. E una multiviaggio annuale per chi fa più trasferte, con un soggiorno massimo continuativo di 120 giorni. 2021 febbraio-marzo-aprile |
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Professione travel manager Mauro Zollet
I viaggi di Aptar Travel manager mai più senza analytics: così Mauro Zollet vede il rilancio della professione che nello sfidante 2020 ha garantito la business continuity aziendale di Andrea Barbieri Carones
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i può partire da Milano e ritagliarsi una nuova dimensione manageriale in Abruzzo? La risposta è sì. Soprattutto se si lavora in una realtà internazionale come Aptar, società sbarcata in Italia nei primi anni ’80 e nata nell’Illinois appena dopo la Seconda Grande Guerra. Un’azienda attiva nei sistemi di erogazione per i mercati della profumeria, della cosmesi e per la cura della persona e della casa. Parliamo di micropompe nebulizzatrici e dosatori per profumi, deodoranti e prodotti per l’igiene dei luoghi. Dopo una lunga esperienza nel settore del turismo come fornitore dei servizi, per Mauro Zollet nel 2015 arriva il grande salto e diventa travel manager di questa multinazionale manifatturiera presente in 18 Paesi, che porta dipendenti e collaboratori a viaggiare in Italia e nel mondo. «Mi occupo di organizzazione IS (information system, ndr) e non solo di travel» esordisce, parlando
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della sua carriera iniziata a Milano e proseguita tra Pescara e Chieti. Il budget di spesa annuale Come è organizzata Aptar? «Siamo composti da 3 divisioni.
Tutte coordinate dall’unità corporate, di cui faccio parte anche io con l’IS. Ossia ciò che nelle altre aziende si chiama IT. L’attività di travel management, gestisce gli spostamenti dello staff delle tre sedi ita-
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Professione travel manager Mauro Zollet
liane: due in Abruzzo e una a Milano». Con 14 stabilimenti produttivi, il business travel è sostenuto, salvo lo stop per la pandemia che ha tagliato le trasferte del 70-90%. Oltre agli spostamenti nazionali, Aptar viaggia in Cina, India e Brasile. «E naturalmente negli Stati Uniti, dove si trovano molti nostri stabilimenti e la sede principale». Il budget dei viaggi d’affari della filiale italiana è di 2 milioni di euro nel 2019; oltre i 20-22 milioni a livello mondiale. Solo trasferte business critical Come è andato l’anno della pandemia? «Fin dall’inizio, il nostro executive committee ha provveduto a indicare quelle che sono ancora oggi le linee guida per consentire all’azienda di funzionare in sicurezza. Con un’attenzione particolare rivolta ai dipendenti e ai consulenti esterni, che giornalmente operano all’interno degli stabilimenti. Questo ha, naturalmente, comportato un immediato aggiornamento della global travel policy limitando le trasferte a quelle “critiche ed essenziali”». Ci spiega la procedura di approvazione di una trasferta di lavoro? «Prevede che tutte le richieste di viaggio siano approvate dal manager diretto. Per alcune tipologie di viaggio legate ai progetti, è necessaria una ulteriore conferma da parte del responsabile del progetto stesso. Una volta ottenuta, l’approvazione arriva in copia all’IS Travel office che ne valuta la fattibilità sia dal punto di vista della sicurezza che dei costi. La trasferta a questo punto può essere prenotata direttamente dal dipendente oppure dall’ufficio viaggi, attraverso l’online booking tool (preferenziale) o direttamente con l’agenzia. Se in fase di prenotazione il viaggio non è conforme alla global travel policy (ad esempio, se non viene selezionata la tariffa più bassa), sarà necessaria una ulteriore approvazione,
supportata da un “reason code” da parte del manager che finalizzerà così la trasferta». Ci sono tool specifici? «Naturalmente sì. Quello di Sap Concur è il principale strumento utilizzato, in quanto copre la quasi totalità del processo: dalla richiesta di viaggio all’approvazione, alla prenotazione, fino alla nota spese. Ma è configurato per i soli dipendenti. Per ovviare a questo limite e gestire le trasferte dei collaboratori esterni in accordo con le procedure interne, la divisione IS ha sviluppato un tool in grado di gestire sia le
richieste di viaggio che le note spese. La sinergia di questi due strumenti ci mette nelle condizioni di avere dati utilissimi per analisi e previsioni». L’azienda negozia direttamente le tariffe dei servizi o vi avvalete di fornitori esterni? «Le negoziazioni vengono gestite internamente, a livello locale e a livello globale. Preferiamo interloquire con i fornitori e successivamente comunicare l’accordo alla nostra Tmc, che provvederà a darne comunicazione alle agenzie coinvolte». Aptar si avvale del network
Beauty e food, storie di successo Aptar ha partecipato al successo di brand come Hellmann’s per la maionese e il Tomato Ketchup di Heinz creando per loro innovativi dosatori, tappi di chiusura, valvole che erogano le gustose salse in modo pratico e salvano la freschezza anche dopo molti utilizzi. In India ha addirittura rivoluzionato l’olio in cucina con il “Ray cooking spray” ipocalorico. Un altro campo di applicazione è il settore della profumeria con spray sempre più sofisticati.
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Professione travel manager Mauro Zollet
Il network Radius Radius Travel è una rete globale di Tmc aggregate, nel numero di 130. Nota per un apprezzabile programma alberghiero con tariffe aziendali competitive in 44.000 hotel in 160 Paesi. Ne fa parte Cisalpina.
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Dispenser, che passione
Radius, attraverso le travel management company affiliate nei vari Paesi. Per l’Italia è Cisalpina. Su quali livelli di spesa si manterrà il BT di Aptar nel corso del 2021? «La previsione per quest’anno è molto complessa. Continueremo senza dubbio a portare avanti tutti i progetti attualmente in corso così come quelli pianificati. Ma molto sarà gestito da remoto e non in presenza come nel passato. I livelli quindi saranno allineati al comparto del business travel, soprattutto a livello internazionale». Come cambierà il ruolo del travel manager? «Credo che prima di tutto in Italia bisognerebbe definirlo e normarlo in maniera puntuale e ufficiale: la
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Dai liquidi leggeri alle creme viscose, c’è un dispenser per ogni prodotto di bellezza oppure per l’igiene della casa. E come tutta l’affascinante industria del packaging, i dosatori continuano ad adattarsi per soddisfare le mutevoli esigenze di consumatori sempre più sofisticati. Due i trend che guidano questo settore: la sostenibilità e gli imballaggi compatibili con l’e-commerce. Oggi un consumatore consapevole è più sensibile all’impatto ambientale che le sue abitudini di consumo hanno sull’ecosistema e acquista marchi che si allineano con i suoi valori. Per fornitori come Aptar, questo significa la capacità di riciclare gli imballaggi oppure di realizzare articoli provenienti da materiali riciclati. Ma le attenzioni della produzione superano l’economia circolare e diventano tecnologia pura: l’azienda americana realizza continuamente innovazioni per l’industria cosmetica, a partire da nuovi spray per la profumeria, uno dei comparti più attivi nella ricerca. Recentemente, Aptar ha annunciato che la sua tecnologia Activ-Film™ è stata selezionata per rivestire un nuovo test rapido molecolare per il Covid-19, ottenendo l’autorizzazione dalla Food and drug administration (FDA) statunitense. La tecnologia è integrata nel kit diagnostico per proteggerlo dall’umidità e da altre condizioni ambientali che potrebbero altrimenti influire sulla precisione dell’esame. (P.B.) posizione attualmente non esiste e non viene considerata “manageriale”. Se vogliamo trovare una nota positiva, questo difficilissimo periodo ha posto l’accento su una pro-
fessione che è diventata critica e fondamentale. Forse per la prima volta, ci si è riferiti ai travel manager e alle loro poliedriche competenze e conoscenze per trovare un possibile “tunnel” in cui operare con continuità. Dunque ridurre l’impatto delle restrizioni nei diversi Paesi dell’UE e oltre. I travel manager continueranno ad operare valutando compliance, costi, rischi ed efficacia della trasferta così come è sempre avvenuto». Non vede un cambio di ruolo? «Ne vedo semmai un consolidamento all’interno dell’azienda. Senza ombra di dubbio questo riconoscimento non dovrà trovarci impreparati. Diversamente da quanto succede oggi, i responsabili degli uffici viaggi dovranno incrementare e migliorare le conoscenze sia da un punto di vista tecnico sia manageriale. Questo per essere più incisivi nella gestione delle trasferte e nella comunicazione dei dati analitici che, come ben sappiamo, sono un punto chiave per l’ottimizzazione della spesa». l
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Ready, set, GO!
Al via le candidature dell’ottava edizione: più spazio a Tmc, duty of care, luxury hotel e spazi per eventi. Le nuove categorie di IMA 2021 darsi non sarà più, dunque, limitata ai soli hotel, ma estesa anche ad altre tipologie di location. I vincitori
di Paola Lucchetta
verranno svelati e premiati durante la serata di gala che si svolgerà a Milano il 20 settembre 2021.
i riparte! Sono aperte le candidature dell’ottava edizione degli Italian Mission Awards: come di consueto, per candidarsi occorre compilare il questionario relativo alla categoria prescelta sul sito Italianmissionawards.it entro il 15 aprile 2021. La data è stata prorogata (dall’iniziale 31 marzo, ndr) per dare qualche giorno in più agli interessati per compilare in modo ottimale il questionario. Tante novità attendono i partecipanti, a cominciare dalle categorie: è stata ampliata la sezione delle travel management company con il “Miglior servizio di account management”, voluto per mettere
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in luce il ruolo di consulenti che le agenzie di viaggio svolgono per i loro clienti. Ai travel manager viene proposto il nuovo premio “Miglior servizio di duty of care per i viaggiatori d’affari”, un ambito che mai come oggi è fondamentale per le aziende che fanno viaggiare i propri dipendenti. Inoltre, nella sezione “Alberghi” nasce il riconoscimento “Miglior luxury hotel per i viaggiatori d’affari” dedicato alle strutture più esclusive della nostra Penisola. Infine, si aggiunge la nuova sezione “Meeting ed eventi” con due questionari: “Miglior spazio per meeting” e “Miglior spazio per eventi”. La possibilità di candiCON IL PATROCINIO DI
Corti di Viaggio, anno secondo Visto il successo riscosso lo scorso anno – oltre 30 tra racconti e foto ricevuti –, la redazione della rivista Mission propone anche quest’anno l’iniziativa Corti di Viaggio: tutti gli appassionati di scrittura e fotografia di viaggio avranno tempo fino al 30 aprile per inviare un racconto inedito di 1800 battute oppure una foto scattata durante un viaggio. Sono previsti tre premi: Miglior corto di viaggio di lavoro, Miglior corto di viaggio di vacanza, Miglior fotografia di viaggio. Anche in questo caso, il regolamento è disponibile su Italianmissionawards.it nella sezione “Corti di viaggio”. Continuate a seguirci per conoscere la location della cena di gala e le altre novità in programma! l MEDIA PARTNER
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La Grande Bellezza diventa un hotel
FOTO DI MATEUS CAMPOS FELIPE SU UNSPLASH
MissionMice Hospitality
I big brand dell’hotellerie internazionale trasformano i palazzi storici, simboli della magnificenza italiana convertita al Mice di lusso: le 8 aperture più attese di Simona Parini
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a pandemia non frena gli investimenti stranieri nell’hotellerie del Belpaese. E a fa-
re gola ai big brand sono soprattutto le città d’arte, Roma su tutte. Quest’anno la capitale festeggerà, infat-
Grand Meliá Milano in Piazza Cordusio
ti, l’apertura di due nuovi alberghi, ed entrambi segnano il debutto dei rispettivi marchi in Italia: parliamo del W Rome e del Six Senses Rome. W Rome, del marchio di alta gamma di Marriott International, aprirà a settembre a seguito della riqualificazione di due proprietà del XIX secolo di via Liguria, poco distante da piazza di Spagna e via Condotti. Disporrà di 159 tra camere e suite, un’area eventi di circa centoventi metri quadrati e un rooftop bar con vista. Storia e design Non solo il W Rome, anche il Six Senses Rome sta sorgendo grazie al recupero di un edificio storico. Il 5 stelle del gruppo tailandese occuperà, infatti, Palazzo Salviati Cesi Mellini, dimora settecentesca che, nel corso dei secoli, è stata residenza di cardinali prima di passare alla famiglia Aldobrandini e all’Ordine dei Servi di Maria. Il primo Six
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Senses d’Italia disporrà di 95 tra camere e suite, ristorante e bar, terrazza e spazi per eventi, cortile con giardino, terrazza panoramica e centro benessere. Per quanto riguarda l’interior design, avrà la firma di Patricia Urquiola, architetta spagnola nota per diversi progetti nell’hotellerie tra i quali il Mandarin Oriental hotel a Barcellona, Das Stue a Berlino, la Spa del Four Seasons di Milano, Room Mate Giulia sempre nel capoluogo lombardo e il Sereno hotel, a Como. Da banca ad albergo Bisognerà aspettare il 2023 per vedere un altro debutto nella capitale. È prevista tra due anni l’apertura di Rosewood Rome, l’albergo con il quale Rosewood Hotels sbarcherà a Roma. Infatti, la società di gestione del risparmio Antirion Sgr ha affidato al gruppo alberghiero di Hong Kong la gestione della struttura che sorgerà nella ex sede centrale della Banca Nazionale del Lavoro di via Vittorio Veneto. La trasformazione
del complesso in hotel a 5 stelle sarà gestita dalla società di real estate Colliers International e firmata dallo studio di architettura e ingegneria Jacobs e di interior design Bar Studio. L’albergo si estenderà su un intero isolato e comprenderà tre edifici degli inizi del Novecento. Il fiore all’occhiello del progetto sarà la riqualificazione della ex Bnl, palazzo progettato dall’architetto e urbanista Marcello Piacentini. Il design rispetterà l’eredità di Piacentini e l’originario linguaggio modernista, mixando elementi architettonici tradizionali con decorazioni e dettagli moderni. Rosewood Rome conterà 157 camere, comprese 44 suite. Tra i servizi: tre ristoranti, tra cui un bistrot italiano, due bar e una caffetteria. Per quanto riguarda il Mice, l’offerta è di tre sale meeting e una grande plenaria. Chicca dell’offerta saranno gli spazi dedicati al benessere. Nel caveau della banca saranno realizzate moderne terme romane mentre il rooftop accoglierà una Spa con piscina a specchio.
Eventi vista Pompei Aprirà a maggio Habita79 Hotel and Spa Pompeii Mgallery e l’attesa è tanta. Sì, perché il nuovo hotel del Gruppo Accor sorge all’interno di un palazzo di fine Novecento completamente ristrutturato. È circondato da giardini e, vera chicca, sovrastato da un rooftop dal quale ammirare l’area archeologica di Pompei e il Vesuvio. A pochi passi dagli scavi archeologici, il boutique hotel di 79 camere si presta ad accogliere anche eventi aziendali. L’hotel dispone di cinque sale meeting modulabili, tutte con luce naturale. Una delle sale, dotata di cucina autonoma, è utilizzabile per banqueting e può essere collegata in videoconferenza alle sale congressi per ospitare fino a 400 partecipanti.
Qui Milano Ci siamo. Aprirà ad aprile Milano Verticale Una Esperienze, la nuova struttura del Gruppo Una a pochi passi da Corso Como e dal nuovo distretto finanziario del capoluogo lombardo. Il quattro stelle si staglia su 12 piani nei quali sono distribuite 173 camere e spazi per eventi,
Real estate Il mercato immobiliare alberghiero non si è fermato: il valore degli investimenti nel corso del 2020 in Italia è stato di circa un miliardo di euro e per il 2021 la stima è di raggiungere quota 1,5 miliardi. È quanto emerso nel corso della prima tavola rotonda ibrida del 2021 organizzata da PKF hotelexperts.
Milano Verticale UNA Esperienze
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FOTO DI ALEX KNIGHT SU UNSPLASH
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L’albergo del futuro L’albergo post Covid-19 dovrà essere uno spazio liquido e poliedrico, capace di trasformarsi rinnovando contenuti e funzionalità per generare nuovo valore sociale ed economico. È quanto emerge dal report “L’Hospitality del futuro: tendenze, prospettive e opportunità del settore alberghiero in Italia” realizzato dall’Ufficio Studi Gabetti in collaborazione con Federalberghi. COME SI CAMBIA L’hotel non sarà più utilizzato solo per pernottare o per un meeting, ma come luogo in grado di offrire servizi innovativi e qualificati come: • spazi e servizi per lo smart working; • spazi sociali ideali per rilassarsi o incontrare persone; • zone per il relax psico-fisico; • spazi polifunzionali trasformabili per eventi; • bar e ristoranti con un’offerta varia h24; • servizi per il tempo libero e per lo sport. Per quanto riguarda l’albergo del futuro, le tipologie che cresceranno maggiormente, in proporzione, saranno i segmenti del lusso e i nuovi budget hotel. Quelle che invece, prevedibilmente, caleranno riguardano le strutture frequentate da clientela “solo business” e quelle ubicate nelle periferie urbane non rigenerate.
Pipeline Nel Belpaese, la pipeline 2021 delle nuove realizzazioni alberghiere vede 100 hotel in apertura con oltre 17.000 camere, di cui 64 in via di costruzione e 36 pianificati. Cresce l’attenzione per le location alternative rispetto alle big four (Milano, Roma, Firenze, Venezia) e il focus è puntato su luxury, resort, lifestyle e soluzioni ibride 24
anche non convenzionali. Alle cinque sale meeting si aggiungono, infatti, gli oltre 530 metri quadrati del roof al tredicesimo piano (con la possibilità di superare i 900 metri quadrati con l’aggiunta delle 4 penthouse suite modulabili), la terrazza al quarto piano da 250 persone e il giardino di 1.000 metri quadrati. Subito dopo Milano Verticale Una Esperienze sarà la volta di The Radisson Collection Hotel Palazzo Touring Club. Il 5 stelle lusso sta sorgendo all’interno dell’eclettico Palazzo Bertarelli che, per tanti anni, è stato la sede storica del Tci. Per salvaguardare il prestigioso passato dello stabile e il suo essere stato luogo di cultura, l’hotel manterrà le caratteristiche architettoniche del progetto originale e sarà la sede della libreria e del Punto Touring. Per quanto riguarda le dotazioni: 93 stanze, un ristorante, un
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garden bar e una sala meeting da 140 metri quadrati. Da seminario a polo lifestyle Il 2022 sarà invece l’anno nel quale sarà inaugurato il tanto atteso Portrait Milano, brand di Lungarno Collection. L’albergo della compagnia fiorentina della famiglia Ferragamo fa parte di un mega progetto che sta riqualificando l’ex Seminario arcivescovile di Corso Venezia. Costruito nel 1564, quindi il più antico d’Europa, si tratta di un vero e proprio monumento del capoluogo lombardo con una piazza di 3.000 metri quadrati incorniciata da un doppio loggiato di colonne. L’immenso edificio sta diventando un
Habita79 Hotel and Spa Pompeii - Mgallery
polo dell’ospitalità: non solo albergo, ma con ristoranti, galleria commerciale e un’ampia area per il Mice. Infine, un altro edificio storico milanese si prepara a convertirsi all’hospitality. Nel 2023, Palazzo Venezia si presenterà al pubblico come hotel del brand Gran Meliá, dell’omonima catena spagnola. L’immobile ottocentesco su Piazza Cordusio era stato costruito dal Gruppo Generali come propria sede a Milano, mantenuta sino a quando due anni fa gli uffici del gruppo assicurativo si sono trasferiti nel grattacielo a City Life. Una volta trasformato in hotel disporrà di 70 camere e terrazze con rooftop bar e vista sulla città. l
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Fluida energia
Destinazioni Tel Aviv
Con la più alta densità di startup pro capite al mondo, Tel Aviv ispira il Mice ed è meta di viaggiatori d’affari che cambiano il mondo con le loro invenzioni
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Alma Beach Ad Alma Beach, alle spalle della classica torretta del bagnino in stile Miami, sosta al Manta Ray, che vanta una delle posizioni più straordinarie della città a pochi metri dal mare: qui si gusta una cucina creativa, con le celebri mezze, pesce e frutti di mare.
Destinazioni Tel Aviv
di Roberta Francesca Nicosia
Fine dei lockdown A fine febbraio, oltre 4,3 milioni di persone sono già state vaccinate in Israele e gli occhi del mondo sono puntati su questo piccolo Paese che ha iniziato lo scorso 21 febbraio ad uscire dal lockdown e a riprendere la vita in modalità di convivenza.
n quel caleidoscopio di emozioni, volti, immagini che è Israele, Tel Aviv è il degno contraltare al misticismo di Gerusalemme, che si trova a soli 40 minuti di auto e a diversi secoli di distanza. Se infatti la Città Santa incanta per la sua atmosfera spirituale e la maestosità dei suoi edifici millenari (su Mission 3/2020 le abbiamo dedicato un approfondimento), Tel Aviv non conquista il visitatore al primo colpo d’occhio. Poi resta dentro per sempre. Quello che colpisce di questa città – che ha collezionato un numero impressionante di etichette, dal brand Nonstop city a Startup city, da Capital of Mediterranean Cool per il New York Times a Best LGBT destination – è la sua atmosfera, la creatività, l’energia, la voglia di vivere e, perché no, la bellezza della sua popolazione giovane, frutto di infiniti incroci, emblema vivente del potere della
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Crediti fotografici del servizio: ©Dana Friedlander IMOT, Roberta Nicosia, autori su Unsplash
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diversità. Energia che si ritrova nella cucina, negli stili in cui le persone si vestono, nella street art e semplicemente nel modo in cui scorre la vita. Think out of the box Proprio i giovani mi hanno particolarmente colpita: proiettati al futuro
e attaccati alle radici multiculturali, ma sempre pronti a sperimentare, creare, inventare. Un’energia vitale difficilmente descrivibile e contagiosa, una mentalità aperta e curiosa, la capacità di tradurre in realtà idee e progetti hanno fatto di Tel Aviv la capitale dell’innovazione e delle startup, con la più alta den-
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Cibo di strada Il Carmel Market, il più grande, famoso e pittoresco mercato della città dove sarete inebriati dal profumo delle spezie e potrete consumare il rito dello street food tanto caro agli abitanti di Tel Aviv. Con una frutta straordinaria.
sità per chilometro quadrato al mondo. E il maggior numero di dottorati di ricerca pro capite. Forse è l’innato approccio israeliano di “pensare fuori dagli schemi”, l’avversione a prendere un “No” come risposta, lo stile di vita carpe diem oppure una combinazione di tutto quanto sopra che ha creato i presupposti per questo sviluppo eccezionale. Culla di genialità L’ecosistema è alimentato da varie società di venture capital, fondi finanziari e acceleratori, spazi di coworking, importanti aziende hi-tech internazionali, influenti istituzioni accademiche e di ricerca. Dall’ingegneria biomedica alle scoperte tecnologiche (basti pensare alle soluzioni sperimentate già negli anni Sessanta nel campo dell’agricoltura, con l’invenzione dell’irrigazione a goccia che ha permesso di coltivare il deserto), che si parli di fintech, di smart city e cyber security, il Paese è costantemente protagonista con le sue aziende innovative. Ma non si pensi a startup nell’accezione di “due giovani geni in un garage”. Qui l’innovazione è supportata da un sostrato economico, culturale, scientifico senza pari che ha dato vita alla Silicon Wadi: uno dei distretti mondiali con la maggiore concentrazione di industrie ipertecnologiche, seconda nel mondo solo all’omonima Valley californiana. Oggi sono presenti uffici di numerose aziende innovative provenienti da tutto il mondo e 350 centri di ricerca e sviluppo di alcune delle principali multinazionali come Intel, Microsoft, Apple, Amazon e Google. Non è certo un caso se qui è stata inventata, negli anni Novanta, la chiavetta USB. Più recentemente sono nate storie di successo come Waze, venduta a Google nel 2013, o Mobileye, acquistata da Intel e partner di Tesla e Bmw, e ancora Orcam. Le startup sono supportate da agevolazioni dell’amministrazione comunale – in termini di
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Badge per la nuova normalità
accesso agli esperti al proprio database – dalla riduzione di tasse, da spazi di lavoro a prezzi accessibili e con hackathons e altre occasioni di confronto. Un tour della startup City Sempre più spesso business traveller e turisti chiedono di inserire all’interno di una visita della città i tour a tema di tecnologia e innovazione, per conoscere luoghi e istituzioni come l’Israeli Innovation Center, inaugurato nel 2019 presso il Peres Center for Peace & Innovation. Davanti alla sede, progettata nel 2010 dall’architetto italiano
Massimiliano Fuksas, campeggia l’installazione Dream Big, che ben riassume il pensiero di Peres. In parte museo, in parte omaggio all’ex presidente Shimon rende l’idea di “startup nation” qualcosa di tangibile. Una mostra di ologrammi interattiva consente ai visitatori di conversare con gli innovatori israeliani, compreso l’inventore della chiavetta USB, Dov Moran, mentre un’altra esposizione raccoglie prodotti che vanno dai veicoli a guida autonoma a un telescopio spaziale. All’interno di un tunnel di realtà virtuale chiamato Capsule, i visitatori possono avere un’idea del futu-
L’exit plan di Israele si basa sul Purple badge e sul Green badge. L’ingresso ad hotel, eventi culturali e sportivi, palestre, piscine e luoghi di culto è consentito solo ai possessori del passepartout verde, rilasciato dal Ministero della salute. Coloro che ne hanno diritto hanno ricevuto da almeno una settimana la somministrazione della seconda dose di vaccino o risultano aver superato definitivamente il contagio. Lo standard Purple badge limita la partecipazione ad attività sociali e l’uso di mascherine (obbligatorio in Israele).
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Location old style Fra le numerose venues, il complesso HaTachana che annovera la vecchia stazione ferroviaria della linea Jaffa-Gerusalemme, shopping e opzioni dining.
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Corridoi turistici Israele e la Grecia hanno deciso di istituire un corridoio turistico tra i due paesi nel tentativo di rilanciare le economie colpite dalla pandemia: l’accordo consentirà ai viaggiatori con certificati di vaccinazione di spostarsi tra i Paesi senza limitazioni né quarantena.
ro cercando di risolvere le imminenti sfide globali, come la carenza di cibo, con strumenti tecnologici. Le venues per il Mice Centri congressi, stadi e arene, anfiteatri all’aperto nei parchi, roof top bar, locali pop-up sulla spiaggia, musei e teatri. C’è perfino una vecchia stazione. La scelta è davvero infinita e diversificata per Pco e organizzatori di eventi di qualsiasi dimensione. Le fiere principali si svolgono al Tel Aviv Convention Center che ha 45.000 mq di spazi in 8 padiglioni, di cui uno di 7.000 mq che è il più grande di tutta Israele. In giro per la città Laica, progressista e provocatoria, aperta 24 ore su 24, sette giorni su sette, Tel Aviv ha più anime che si svelano nei suoi quartieri, così diversi fra loro. Nata all’inizio del secolo scorso per accogliere una parte della popolazione e alleggerire il sovraffollamento e il degrado di Old Jaffa, la città si è sviluppata verso Nord lungo la costa. I grattacieli del centro e
i bianchi edifici che si allineano lungo la sua spiaggia infinita – ospitando gli hotel delle grandi catene alberghiere – fanno da contrasto a interi rioni di casette basse e a volte fatiscenti, anche se il processo di gentrification investe tutti i quartieri una volta ritenuti poco attraenti. È il caso, ad esempio, di Florentin con i suoi murales e la street art, i riti serali fra jazz bar e caffè, ristorantini sushi e trattorie casalinghe, che si anima dopo le 18. Jaffa Strano destino quello di Jaffa, nu-
cleo originario della città di Tel Aviv e il più antico porto del mondo ancora in uso, con più di 3mila anni di storia. Una volta considerato un distretto umile e poco attraente, è diventato il fulcro del lusso a cinque stelle, con l’apertura nel 2018 di tre hotel top end: The Setai sulla piazza dell’iconico orologio in una ex prigione dell’epoca ottomana, The Jaffa, che ha visto la luce in un ex ospedale per le vittime della malaria e The Drisco a reinterpretare in chiave contemporanea i fasti del vecchio Jerusalem Hotel, primo albergo di lusso chiuso nel 1940. Dentro il dedalo della città vecchia Il nostro itinerario parte proprio da Old Jaffa, da cui si gode una bellissima vista d’insieme della spiaggia e della città nuova. Ci perdiamo tra i vicoli dove si nascondono gallerie d’arte, piccole boutique, gioiellerie, per arrivare all’antico porto, totalmente rinnovato a partire dal 2007 e diventato rapidamente uno dei luoghi di incontro di turisti e locals che si ritrovano nei diversi bar ricavati dai vecchi magazzini. Uno fra tutti, The Container. Atmosfera più vivace e informale nella zona del Flea Market, il celebre mercato delle pulci, dove i negozi che occupano gli edifici di epoca ottomana e le bancarelle di artigianato si alternano a caffè accoglienti e bar affollati, dove batte a tutte le
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La neo direttrice Kalanit Goren Perry
ore il ritmo della musica, e a ristoranti di giovani e talentuosi chef. Dalla spiaggia a Neve Tzedek Pochi passi verso il mare, dove Jaffa si fonde con Tel Aviv, e si arriva alla prima delle 13 spiagge della città, tutte diverse una dall’altra: c’è quella dei surfisti, quella della comunità LGBT, dei religiosi più ortodossi, con giorni separati per uomini e donne. Lungo il mare, una lunga promenade chiamata Tayelet, percorsa ogni giorno da migliaia di joggers e da turisti in bicicletta, porta fino al porto di Tel Aviv, che segna il confine Nord della città, anch’esso trasformato in luogo di incontro, shopping e divertimento. Da Alma Beach si raggiunge facilmente Neve Tzedek, quartiere trendy e vivace che incorpora elementi Jugendstil, Art Nouveau e Bauhaus. Boutique di moda, gioiellerie, negozi di design, laboratori, caffè con giardini e gelaterie si affollano lungo la sua arteria principale, Shabazi Street che taglia a metà questa enclave del XIX secolo che profuma di ibisco, azalee e gelsomino. White City Risalendo verso Nord Est si arriva a
Si è insediata a settembre 2020 la nuova delegata dell’Ufficio nazionale israeliano del turismo a Milano, Kalanit Goren Perry, ma abbiamo potuto incontrarla solo virtualmente. Un anno complesso – con un calo degli arrivi dell’81% a livello globale – in cui il Ministero ha lavorato per preparare un master plan di progetti per la riqualificazione delle infrastrutture turistiche. «Nel 2019 l’Italia era al sesto posto nel mondo, con incrementi del +27% tra il 2019 e il 2018 e addirittura del +77% rispetto al 2017 – osserva –. La campagna di vaccinazione procede spedita e alla data della prima settimana di marzo, il 55% della popolazione è già stato vaccinato, per cui Israele sarà sicuramente una delle destinazioni più sicure per la ripresa del turismo internazionale. E sono certa che l’Italia rimarrà uno dei mercati di punta, grazie anche alla vicinanza: meno di 4 ore di volo e, in tempi normali, 90 collegamenti alla settimana con Alitalia, El Al, Easyjet e Ryanair. Noi siamo pronti!». Goren Perry punta soprattutto su turismo outdoor: deserto, natura, sport, parchi, il Mar Rosso, da affiancare a prodotti consolidati come il turismo religioso e la visita combinata di Tel Aviv e Gerusalemme, “Two sunny cities, one break” come recita lo slogan. Naturalmente c’è grande considerazione del Mice e in Italia, nel 2019, c’è stato un evento dedicato. Tel Aviv, secondo la direttrice, è perfetta per i congressi, ma anche per il bleisure, grazie ai suoi atout come la spiaggia, la cultura, la gastronomia. E 320 giornate di sole all’anno.
Innovazione A livello globale, il dato combinato di convegni e congressi e business travel si attesta intorno al 9%, ma è interessante notare come l’Italia nel solo segmento del BT superi di gran lunga la media nazionale dell’8,3% e si attesti sul 16% dei 190.000 turisti del 2019. Non stupisce che la percentuale a Tel Aviv sia addirittura del 30%, come dice Noa Sapir del Cvb Tel Aviv. In tema di tecnologia, ecco eventi come la Cyber Week e il Digital Life Design Tel Aviv Innovation Festival (DLD), cui si accompagna l’Innovation Boulevard che vede trasformarsi il Rothschild Boulevard in una vetrina open air di tutte le startup della città. Anat Landa del Cvb Gerusalemme ricorda, ad esempio, un incentive che si è tenuto con 6.000 delegati e cene di gala per 1.600 persone nel 2019, il più gande mai svolto. Uno degli appuntamenti più importanti nel campo dell’innovazione è l’OurCrowd Global Investor Summit. Si svolge ogni anno a Gerusalemme, ma vedrà la prossima edizione nel 2022.
Rothschild Boulevard, un viale alberato con uno spazio verde pedonale e centrale, costellato di chioschi dove gli abitanti si fermano per bere caffè e lavorare, dato che c’è free wi-fi in quasi tutta la città. Lungo questa arteria si allineano alcuni degli edifici più interessanti della corrente Bauhaus, che in Tel Aviv ha il più grande esempio al di fuori della Germania. Quattromila edifici progettati negli anni Trenta da architetti tedeschi in fuga dal nazismo danno vita alla cosiddetta White City, patrimonio dell’Unesco dal 2003, caratterizzata da linee semplicistiche, balconi a nastro e
dall’elegante uniformità delle facciate bianche, curve come i vecchi transatlantici o squadrate come dipinti cubisti. Il Bauhaus Center di Dizengoff Street ne è il fulcro e può organizzare visite a tema. Nel 2019 la festa per celebrare i 100 anni del Bauhaus ha coinvolto l’intera città. «Tel Aviv è una città che ama se stessa adesso», ha detto Ron Arad, il geniale architetto che qui è nato e ha progettato il Design Museum di Holon. Questa cittadina a Sud è diventata famosa grazie alla sua opera, come è successo a Bilbao con il Guggenheim. Non si può non essere d’accordo con lui. l 2021 febbraio-marzo-aprile |
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Camera con vista Novotel Milano Linate Aeroporto
Un hotel per ufficio, a Milano a cura della redazione
o-working e hybrid meeting sono i nuovi paradigmi dell’ospitalità, frutto dei tempi che stiamo vivendo. Gli hotel dall’animo business sono chiamati a dare risposta alle nuove esigenze delle imprese ristudiando i format degli eventi e aprendosi alla possibilità di unire il fisico al virtuale, complice la tecnologia e un’ottima connettività. È ciò che ha fatto il Novotel Milano Linate Aeroporto,
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design hotel a 4 stelle situato a 4 km di distanza dall’omonimo aeroporto. Si caratterizza per la sua vocazione d’affari, proponendo diverse soluzioni che permettono di svolgere il proprio lavoro in sicurezza, grazie a rigorose procedure di igiene e sanificazione degli spazi garantite della certificazione All Safe - Sgs.
Meeting ibridi e co-working In risposta alle misure anti-contagio, vengono proposte diverse soluzioni di hybrid meeting con format regolabili, per mettere in comunicazione persone da luoghi diversi. Il centro congressi attualmente dispone di 9 sale riunioni modulari, insonorizzate e con illuminazione naturale, con una capacità fino a 195 persone. Ciò nel rispetto delle limitazioni Covid-19. Invece, in si-
Novotel Milano Linate Aeroporto Catena e categoria: Accor hotels - 4 stelle Posizione: 4 km dall’aeroporto di Linate
Sale Meeting: 9 sale riunioni equipaggiate con le più moderne tecnologie. Capienza
massima: 143 persone
Mezzi pubblici: 20 minuti d’auto o taxi o con il tram (linea 27) per il centro città
Camere: 206 tutte ristrutturate; tv da 55 pollici, wi-fi gratuito, tè e caffè. Macchina
Nespresso nelle executive
Facilities: piscina, parco, fitness room, ristorazione, spazi co-working 32
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tuazione di normalità, arriva fino a 400 persone. Nella zona centrale della struttura c’è lo spazio dedicato al co-working, aperto 24 ore su 24. Tra i benefit il wi-fi a banda larga, stampante/scanner wifi, caffè e brioche all’arrivo, parcheggio gratuito. Uno spazio sicuro, che permette di lavorare con i comfort di un hotel a 4 stelle, pagando solo per il tempo effettivamente necessario. Però, nel caso di tempi di utilizzo più lunghi, entrano in campo soluzioni di temporary office e il noleggio di aule per la formazione. Dopo il business, i momenti di relax e ristoro sono affidati all’NRestaurant, per chi ama la cucina internazionale o al Gourmet Bar. In particolare, per chi usufruisce del business center sono previste diverse soluzioni, tra lunch, border lunch, coffee break, light snack e aperitivi, con un occhio di riguardo a qualsiasi necessità alimentare. l
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Biztravel Forum 2020 Reportage
I cream concepts di BTF 2020
Dal Biztravel Forum virtuale nasce una piattaforma di dibattiti che lega la community. Riavvolgiamo il nastro dell’evento del Gruppo Uvet a riflessione che il Biztravel Forum 2020 ci ha lasciato è in una frase di Luca Patané, presidente del Gruppo Uvet: «Il digitale non è la soluzione di tutto. Il business si fa di persona. Stiamo
di Paola Baldacci
L
Luca Patané
vivendo una vita di Serie B: ce la stiamo facendo passare, ma senza andare nelle destinazioni non c’è turismo». Era il 10 dicembre e le attenzioni del mondo erano per i vaccini, all’epoca ne avevamo 155 in
fase preclinica. 47 ad uno stadio più avanzato e dieci alla fase 3. Com’è andata dopo sugli antidoti, è cronaca. Ma viaggi ed eventi sono rimasti al palo, dividendosi tra le speranze di corridoi turistici e passaporto sanitario, formati virtuali e ibridi. Di strada non ne abbiamo fatta tanta, purtroppo. Invece il Biztravel Forum ha continuato ad esserci e proseguirà la sua vita da piattaforma online di contenuti e di dibattiti, qual è diventata (nel box a pagina 36). Rewind Riavvolgere il nastro di Btf 2020 è utile per i temi trattati: il Confidence Index di Travelport, per cominciare. L’indice di fiducia dei viaggiatori, che proviene dalla ricerca di alberghi, voli, booking e dalla con-
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Biztravel Forum 2020 Reportage
Valerio de Molli
versione in prenotazioni, è un parametro importantissimo per orientare le attività di marketing e commerciali, nonché le travel policy per i travel manager. Ebbene, dal crollo del novembre scorso vede la curva del suo andamento crescere in linea con le decisioni dei Governi. Cosa significa? Che dare informazioni precise sui protocolli di viaggio è il primo parametro a muovere la domanda. Oltre all’irrefrenabile voglia di partire, per chi può e per lavoro: ecco che Dubai e le Maldive risultavano le più prenotate quando il Confidence Index ha raccolto i dati, nella settimana dal 23 al 29 novembre. Invece, alla terza settimana di gennaio 2021, la maggioranza delle prenotazioni aeree in Italia ha riguardato rotte tipicamente etniche. Ad eccezione della Milano - Londra che ha avuto un incremento significativo ed è l’unica tratta che presenta un picco di viaggio nel mese di luglio 2021.
L’economia italiana indietro di 21 anni La fotografia economica di The European House - Ambrosetti durante l’evento del Gruppo Uvet è stata, come sempre, lucida: la classe media si è portata per il 70% ad un livello di reddito tra i 18mila e i 43mila euro annui, la contrazione dei salari è di 23 miliardi. Questo dato moltiplicherà di tre volte il numero delle famiglie in povertà assoluta. Sul piano del lavoro: 841mila sono i posti già persi. Le imprese hanno attinto a oltre 25 miliardi di risorse pubbliche per la cassa integrazione. Valerio de Molli, managing partner e Ad della società organizzatrice dell’omonimo forum economico di Cernobbio, ha detto: «Il Fondo monetario internazionale stima una contrazione del Pil pari al -4,4%, cioè 44 volte peggio del peggiore dato della storia, cioè la crisi finanziaria del 2008». Per recuperare, dovremmo crescere del 4,5% per ogni trimestre del 2021: praticamente impossibile. Svariate le criticità, ma volendo estrarne una c’è l’ancora bassa digitalizzazione. Tuttavia, i dati post-pandemia smentiranno anch’essa, quando potremo misurare gli effetti dell’accelerazione “tecnologica” che le aziende hanno messo in pratica attraverso nuove modalità di riunioni a distanza e lavoro da remoto.
osservatore: gli ospiti chiamati a portare dati sulla ripresa degli spostamenti corporate sono stati Telepass, Europcar e Alitalia. «La mobilità odierna vive su molte più ore del giorno, mentre noi fissiamo ancora alle 18 la chiusura della attività di ufficio e la scuola si fa al mattino – ha detto il Ceo di Telepass, Gabriele Benedetto –: dovremmo avere una distribuzione più spalmata nell’arco della giornata; occorrerebbe una liberalizzazione maggiore degli orari di apertura degli esercizi per assecondare quel cambio che il Covid-19 ha innescato». Qui s’innesta il tema dello smart working di cui si è brevemente accennato, evidenziandone gli aspetti negativi: «Non vedo elementi positivi: alcuni dipendenti sono svogliati, alcuni lavorano troppo, altri poco – ha spiegato Patané –. Il modo migliore per far ripartire l’economia italiana è far tornare in ufficio le risorse, perché il lavoro da remoto svuota le città e ferma le imprese».
Paola Corna Pellegrini, Ceo di Allianz Partners, tra i panelist di BTF 2020: «L’Italia è ancora “sottoassicurata”, non solo nelle polizze di viaggio. Oggi però cresce l’interesse per queste coperture. Per questo motivo stiamo ricalibrando le nostre offerte, che più spesso comprendono la voce Covid-19».
Gabriele Benedetto
Mobilità e smart working Non è mancato l’appuntamento con la mobilità, di cui il Btf è attento 2021 febbraio-marzo-aprile |
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Biztravel Forum 2020 Reportage
Salvatore Sacco
Biztravelforum.it stimola il dibattito «Al termine di ogni edizione, ci interrogavamo sempre su come far rivivere Biztravel Forum durante l’anno. Per noi è il principale evento di comunicazione, purtroppo limitato ai due giorni della sua durata “in presenza” – argomenta Salvatore Sacco, responsabile comunicazione e media relation del gruppo Uvet e di Uvet Gbt –. Così, abbiamo colto l’occasione del formato ibrido per farlo proseguire nel corso dell’anno: in questo modo arriveremo al prossimo novembre e lo “esploderemo”. Vorremmo mantenere questa modalità per le prossime edizioni, magari rinforzando sull’ibrido, includendo una parte di pubblico, in sicurezza naturalmente». Alla data in cui scriviamo, Biztravelforum.it ha svolto sette webinar cui se ne aggiungeranno altri 10. Considerando entrambi i format (evento ibrido e i dibattiti online), i relatori sono stati 40 (a oggi, marzo) e gli iscritti alla piattaforma sono 3.500. Invece, durante il Btf in streaming si sono contati oltre 2.200 account collegati. I partecipanti ai webinar sono stati 500.
Gianluca Testa, managing director Southern region di Avis Budget Group, ha messo in evidenza gli investimenti che trasformeranno la flotta con nuove auto elettriche o ibride, nei prossimi anni.
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Secondo lo psicologo Luca Mazzucchelli, intervenuto all’evento, a causa dello smart working «il 46% degli italiani si è detto più ansioso o stressato, evidenziando difficoltà di concentrazione». Il momento personale del business A Paolo Bergamo, senior VP strategic customer transformation and innovation di Salesforce, è toccato il compito di tracciare una visione aziendale di medio e di lungo periodo. In tempi di eventi virtuali, una responsabilità doppia per il manager italiano della software company che per la gestione delle relazioni con i clienti ha creato il primo Crm al mondo. Ha spiegato: «Nel corto termine c’è il bisogno di rassicurare i clienti, sul fatto che l’agenzia di viaggi o l’azienda stessa si prendono cura del viaggiatore. Invece, nel lungo termine voglio es-
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sere sognatore della Silicon valley e dirvi che potremo fare un connubio fra spazi fisici e virtuali. Avevamo 170mila persone nella conferenza di Salesforce, in presenza. Quest’anno ne abbiamo svolte alcune migliaia personalizzate per i nostri
clienti, in versione digitale. Cambia il paradigma: creare dei caffè virtuali, ad esempio, dove si può ricreare il momento personale, che rimane molto importante nel business. Non possiamo aspettare che Maometto vada alla montagna: c’è un’enorme potenzialità di fare affari in questo senso». Sul modello delle aziende digitali, Bergamo asserisce che ne esistono di due tipologie: c’è chi fa più advertising e chi “più piattaforma”. Infine, sulla privacy dei dati afferma di essere contento che anche gli Stati Uniti adotteranno un proprio Gdpr, diverso da quello europeo, antesignano. Ma assicura: «Tutte le grandi corporation si stanno muovendo verso un “trust” di rispetto per i propri clienti e i loro dati». l
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Informazione pubblicitaria
JNTO Visit Japan
In Giappone per un MICE sostenibile
Con la sua immensa cultura di ospitalità che fonde innovazione e tradizione, il Giappone si rivolge al MICE richiamando i valori della sostenibilità ambientale per sottolineare la sua vocazione di destinazione di viaggi d’incentivazione ed eventi corporate. Se per l’ormai fragile relazione tra umanità e natura l’attenzione alla salvaguardia dell’equilibrio è diventata una questione vitale dell’oggi, per questa nazione insulare dell’Oceano Pacifico, dalle città densamente popolate e i treni ad alta velocità, che collegano le isole come smart city del futuro, il rispetto dei luoghi dove l’uomo è ospite è un principio antico. Prendiamo la città di Sendai che ha ospitato la terza conferenza mondiale dell’Onu sul contenimento dei rischi delle catastrofi. Per le Nazioni Unite, il Giappone è stata una scelta “naturale”, perché qui la continua ricerca di efficienza energetica è un must. Congressi sui temi ambientali e sulla resilienza della comunità ai cambiamenti sono ricorrenti, così come le esperienze da approfondire in fatto di green e ambiente. Nella piccola città di Kamikatsu si realizza una sofisticata raccolta differenziata dal 2003, al punto che l’anno scorso è diventata “waste zero”. Dunque riutilizza e adibisce al compostaggio tutti gli scarti, ispirando simili sforzi alle grandi metropoli statunitensi.
ci circondano, trasmettendo l’idea che lo spreco è inaccettabile». Ecco perché qui è stato firmato il Protocollo di Kyoto, prima grande azione dell’umanità per contrastare i cambiamenti climatici. Anche i convention bureau di Sapporo e della stessa Kyoto attuano pratiche sostenibili durante gli eventi, tra chi realizza materiali di pregio per i delegati con tessuti tradizionali e chi rimodella le attrezzature di metallo per nuovi gadget come la città di Kitakyushu.
L’ente del turismo in Italia JNTO a Roma è l’organismo di riferimento per le aziende o TMC che vogliono organizzare viaggi in una delle destinazioni giapponesi con un’offerta Mice mirata, sul tema della sostenibilità ambientale, ma non solo. La pagina web per le esperienze esclusive è Japanmeetings.org/japan-incentive/exclusive-experiences. Tra esse anche visite alle industrie giapponesi e ad attrazioni uniche al mondo come l’acquario dell’isola di Okinawa, dove si organizzano eventi aziendali circondati da squali balena e mante.
Lo spreco è inaccettabile «Molti aspetti della società giapponese sono stati plasmati dai concetti di sostenibilità ed efficienza – spiega JNTO –. La parola giapponese “mottainai” riflette il rispetto per le risorse che
Sito WEB: Japanmeetings.org
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Insights È tempo di riflettere
Cosa avete imparato?
Misurare i viaggi inutili: mai il tempo è stato più propizio per calcolare l’effettiva necessità di una trasferta aziendale. Vediamo se avete fatto i compiti
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iamo ancora e sempre in ambito pandemico, con previsioni di ripresa ulteriormente “shiftate” nel tempo, e che adesso gli esperti ci dicono attestarsi temporalmente nella seconda metà dell’esercizio 2021. Previsione che, a differenza delle precedenti, probabilmente anche in funzione della campagna vaccinale, comincia ad avere una sua credibilità. Aggiungiamo che abbiamo finalmente cominciato a sentire voci del mondo industriale che chiedono di poter ri-
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cominciare a far viaggiare sia commerciali che tecnici. E questo è un segnale, ancorché timido, che accogliamo con piacere. È altresì molto recente la notizia dello scorporo del ministero del turismo da quello della cultura: detto ministero del turismo, il cui contributo al PIL è quasi del 15%, avrà un proprio portafoglio. Speriamo si tratti effettivamente di un buon viatico per il nostro settore, sempre che si intenda la travel industry nella sua accezione più corretta, ma soprattutto
che al turismo d’affari sia data la dignità di business che merita, e che fino ad ora non ha avuto. Cosa ci ha insegnato la pandemia? Proprio dal punto di vista del settore del business travel, che cosa ci ha insegnato la pandemia? Ci sono dei punti fermi identificabili, e, di conseguenza, utilizzabili per ripartire. Sicuramente non si può prescindere dal contesto sanitario, che legherà sempre di più la possibilità di
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Insights È tempo di riflettere
terreno delle prassi di “grade” e “status” delle persone, nella migliore delle ipotesi non sono state cambiate. Nella peggiore sono state ulteriormente complicate, specialmente per quanto riguarda l’escalation autorizzativa. Di fatto allungandone i tempi, a discapito della rapidità d’azione.
viaggiare a “corridoi” tra Paesi e passaporti vaccinali, anche in funzione del fatto che da una valutazione (elastica) di Stati ed aree a rischio si è inevitabilmente passati ad una di “mondo a rischio”. Se, in periodo pre-pandemico, abbiamo più volte posto l’accento sulla necessità delle aziende di abbracciare approcci di flessibilità, legati alle opportunità che forniva il mercato, riteniamo che in fase di ripresa delle trasferte la flessibilità sia ancora più necessaria (seppure diversa). So-
prattutto in funzione di esigenze di security, che assumono un ruolo sempre più determinante, e di normative in continuo cambiamento, con differenze sostanziali tra le nazioni. Policy più complicate Purtroppo i (pochi) segnali che ci vengono dal mondo industriale vanno nella direzione opposta. Le travel policy, tendenzialmente complicate nel nostro paese e le cui fondamenta troppo spesso affondano nel
Gare impossibili Le (poche) gare lanciate in questo periodo, salvo eccezioni, continuano ad essere orientate al costo del servizio (fee per intenderci) in modo ancora più ossessivo, ed alcuni bandi pubblici vanno nella direzione di definire a priori ed unilateralmente i guadagni delle agenzie di viaggio, in alcuni casi addirittura quantificandoli in zero. Ed i travel manager? Di sicuro, a nostro avviso, hanno avuto in regalo (si passi il termine utilizzato in senso non ironico) il tempo. Mai come in questo periodo è stato possibile studiare i propri numeri, i modelli di consumo, quelli comportamentali dei viaggiatori, le performance di acquisto dei fornitori, le logiche di presidio dei processi ed i modelli gestionali. Da sempre siamo dell’idea che l’analisi dei numeri generati da un’azienda sia il miglior conforto per affrontare sia la quotidianità lavorativa (oggi come sappiamo estremamente limitata) sia il futuro prossimo ed a medio termine (asse temporale su cui ha senso ricominciare a ragionare). In quale altro periodo sarà, ad esempio, possibile mettere a confronto i trend tariffari offerti dai vettori e regole e limitazioni che ad essi sottendono? In epoca pre-pandemica, anche in funzione della lenta entrata in vigore del protocollo Ndc di Iata, stavamo assistendo ad una fase in cui la scelta della tariffa legata ad un viaggio avrebbe dovuto essere oggetto di studio rispetto alle limitazioni tariffarie, alle possibilità di cambiamenti, ad una corretta gestione dei bagagli e di altre ancillary con impatto diretto sui prezzi.
BTI Outlook Il Business Travel Index di Gbta calcola nella riduzione del 52% il volume globale di spesa dei viaggi d’affari nel 2020. L’indagine interroga aziende in 75 Paesi e di 48 settori. È al 12esimo anno di ricerche. Nell’anno della pandemia le transazioni sono crollate a 694 miliardi di dollari, da 1.400 miliardi del 2019.
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Insights È tempo di riflettere
Outlook Il 2021 continuerà ad essere un anno di sopravvivenza per il settore – riporta il BTI Outlook di Gbta –, ma la ripresa verso la seconda metà dell’anno dovrebbe fornire una spinta significativa. Lo studio prevede una crescita del 21% dei volumi globali nel 2021. La maggior parte dell’aumento dovrebbe arrivare alla fine dell’anno, con le vaccinazioni in corso e il ritorno della fiducia dei consumatori.
Tariffe “liberi tutti” Nel pieno della prima ondata di pandemia abbiamo invece assistito ad una sorta di “liberi tutti”, con la possibilità di effettuare qualsiasi tipologia di cambiamento delle tariffe, mentre ora stiamo nuovamente assistendo ad un progressivo restringimento delle maglie.
Ma in tutto ciò, abbiamo effettivamente contezza di: • quale peso specifico ha avuto il così detto “effetto-Covid19” sulla nostra azienda? • quanti dei viaggi precedentemente effettuati fossero strettamente necessari e quanti viceversa superflui?
È implicito nel quesito, il concetto che una componente del turnover dei viaggi delle aziende non fosse strettamente necessaria. Un viaggio utile o inutile? Proviamo ad ipotizzare dei modelli di calcolo che ci possano supportare in tale esercizio. Come al solito serve un po’ di dimestichezza con i numeri e, soprattutto, una buona base numerica su cui lavorare. In compiti di questo tipo è fondamentale potersi relazionare con un quadro storico esaustivo da cui trarre il punto di partenza del ragionamento. Supponiamo dunque di avere il consistente modello “storico” da cui attingere le principali destinazioni. Una suddivisione per ”cabin class” di riferimento è sempre suggeribile. Milano-New York Prima di tutto ragioniamo su parametri di “o&d (origin and destination)”, ovvero normalizziamo gli itinerari raggruppandoli per origine (città o paese a seconda del livello
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Insights È tempo di riflettere
Chi riparte per primo?
di globalizzazione dell’azienda) e destinazione (sempre città e paese). Il raggruppamento per “o&d” anziché per itinerario ha lo scopo di ampliare il panel di analisi: a New York da Milano, ci si può ad esempio andare con voli diretti o con più combinazioni di scali, oppure partendo/arrivando da/in più aeroporti cittadini. Raggruppare tutto questo traffico sotto l’o&d Milano/New York consente di prendere in esame l’intero volume di trasferte generato tra le due città. Identificare i cluster per affinare l’analisi A questo punto, nell’ottica di poter definire una sorta di “effetto-Covid”, se la nostra azienda ha viaggiato, anche se a ritmi ridotti, nel 2020, andiamo ad identificare gli “o&d” comuni alle aree temporali prese in esame. Possiamo identificare come “effetto-Covid” la riduzione percentuale degli “o&d” comuni ai 2 esercizi. Va da sé che per rendere l’analisi più coerente sia
con le logiche dell’approccio numerico, che con quelle di modello di consumo aziendale, sarebbe altresì opportuna una suddivisione in cluster ABC degli “o&d”. Un livello di approfondimento quantomeno sufficiente dei dati a nostra disposizione dovrebbe altresì poterci consentire di spacchettare questo risultato in sub-cluster quali ad esempio i viaggi di sola andata e quelli di andata/ritorno. Se poi il livello di granularità dei dati a nostra disposizione ci consente di identificare motivazioni di trasferta, potremo entrare nel livello di ulteriore approfondimento di effettuare dei raggruppamenti per “reason code”, identificando ricorrenze di persone, tempi, durata, tipologia di tariffe richieste/applicate che possano aiutarci effettivamente a comprendere l’assoluta necessità di una trasferta o meno. Avvertimento Infine, dovendo ragionare in logica analitica, quindi evidenziare delle
“soglie di warning”, ci sentiamo di affermare che se il numero di trasferte ritenute “ovviabili” dovesse superare il 20/25% (quantomeno del cluster A), probabilmente la necessità di un correttivo o di un ripensamento delle logiche di viaggio dell’azienda sarebbe auspicabile. D’altro canto, lo stop da pandemia ci ha dimostrato quante cose sono gestibili senza grosse problematiche attraverso le videoconferenze. Questo non vuole significare che al momento in cui sarà nuovamente possibile viaggiare non le si farà più, ma che si avrà una diversa consapevolezza della gestione delle trasferte. Che saranno in ogni caso più complicate (con un maggiore effort organizzativo) e, almeno nell’immediato, onerose in termini di costo diretto. Ecco perché maggiore importanza assumono il presidio, l’allocazione e la conoscenza dei costi sull’intera filiera (definizione del “total travel cost” di trasferta) e la successiva definizione del suo ritorno sull’investimento (Roi). l
Gli analisti prevedono che le imprese danno la priorità alle sales mission nella prima fase di recupero del 2021, seguite dalle trasferte per assistenza e riparazione dei macchinari. Le riunioni interne sono prioritarie rispetto alle conferenze esterne come fiere e workshop. I viaggi di formazione per i dipendenti e gli incontri con i fornitori risulterebbero meno importanti, soprattutto viste le alternative virtuali.
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In viaggio con nuove regole Studi e ricerche Futuro del travel
Quest’anno le trasferte ricominceranno, soprattutto per incontrare clienti e fornitori. E le nuove abitudini introdotte durante la pandemia sono destinate a rimanere. I risultati del Travel Report di Accor
di Arianna De Nittis
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rasferte drasticamente ridotte, ampio ricorso alle tecnologie, massima attenzione verso la sicurezza: ormai è chiaro a tutti che le nuove abitudini introdotte durante la pandemia caratterizzeranno i nostri spostamenti ancora per i prossimi mesi e, probabilmente, anche in fase post Covid. La conferma ci giunge dalla prima edizione dell’Accor Travel Report, dal titolo “The future of travel in 2021 and beyond”: uno studio condotto su clienti del gruppo alberghiero, buyer aziendali, travel manager e meeting planner proprio per individuare le tendenze del settore non solo nel breve, ma anche nel medio e lungo termine. Abbiamo chiesto a Martin Sapori, deputy VP, global sales di Accor, di commentare i risultati del documento e di ipotizzare assieme a noi il futuro del business travel: «Anche se prevediamo una potenziale riduzione degli spostamenti in occasione di riunioni di lavoro interne, soprattutto a livello internazionale, i viaggi d’affari rimarranno importanti, in particolare per il settore delle vendite e per le negozia-
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zioni tra clienti e fornitori – ci dice Sapori –. Queste nuove modalità organizzative si tradurranno in nuovi bisogni da soddisfare, ad esempio incontri aziendali mirati al team building e alla coesione dei gruppi di lavoro. Infine, stiamo assistendo a un crescente interesse per le riunioni ibride, che combinano la partecipazione virtuale con quella “fisica”». Lo studio prevede che a ricominciare a viaggiare saranno inizialmente le imprese di piccole e medie dimensioni. «I dati Accor dimostrano che il 74% delle azien-
de con meno di 200 dipendenti percepisce le trasferte come più essenziali per il proprio business. Per questo prevede di tornare ai livelli pre Covid-19 entro 6 mesi, sia per quanto riguarda i viaggi domestici sia per quelli internazionali. Una percentuale che scende al 66% nelle grandi organizzazioni». Anche se si attende una ripresa del BT, però, più della metà dei viaggiatori (il 53%) si dice convinta che in futuro viaggerà meno frequentemente rispetto al periodo precedente alla pandemia. E lo smart working continuerà a essere diffuso. Ecco perché Accor, come molte catene alberghiere internazionali, ha messo a punto un concept di home office che consente di prenotare una camera d’albergo per il giorno e usarla come ufficio, usufruendo di servizi e tecnologie all’avanguardia. Igiene e flessibilità Quando si sceglie un hotel oggi si verifica innanzitutto la presenza di protocolli anti contagio: il 77% dei viaggiatori intervistati, infatti, indica come primo criterio di selezione proprio il rispetto di rigorosi stan-
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Studi e ricerche Futuro del travel
© ACCOR CREATIVE STUDIO
Pronti a viaggiare
© CHRISTOPHER WADSWORTH
dard di igiene e sicurezza, seguito dall’assenza di fee sul cambio di data (69%) e di cancellazione (68%). E sempre per la necessità di ottenere delle garanzie in ambito safety and security, la maggioranza (88%) degli ospiti si dichiara più propensa a prenotare un hotel piuttosto che un appartamento con i fornitori della sharing economy. «In base agli studi di settore più re-
centi, la fiducia dei clienti è la chiave fondamentale – conferma Martin Sapori –. La salute e la sicurezza sono diventate una priorità e lo rimarranno nel prossimo futuro. Gli alberghi devono quindi applicare rigorosi protocolli di igiene, meglio se certificati da terze parti. Altro
elemento chiave è la flessibilità nella politica delle prenotazioni in un contesto di incertezza e di misure restrittive in costante evoluzione». La flessibilità riguarderà anche i rapporti contrattuali tra fornitori e intermediazione, come dimostra la strategia messa a punto dal gruppo francese, fin dall’inizio della pandemia: «Abbiamo introdotto formule differenziate di flessibilità sia nei contratti che nelle condizioni tariffarie e di cancellazione. Queste decisioni sono state prese nell’ambito della relazione commerciale che Accor intrattiene con tutte le principali realtà di mercato, con un team dedicato sul territorio italiano che ha garantito un supporto pieno, costante e proattivo durante tutte le fasi dell’emergenza. Siamo determinati a continuare in questo percorso, con un occhio di riguardo al tema della sostenibilità».
Il report di Accor mostra che soggiornare in hotel è una delle tre principali attività che i clienti si sentono pronti a svolgere. I tre quarti del campione, infatti, afferma che si sentirebbe a suo agio in albergo, rispetto a meno del 55% che si dice pronto a usare i mezzi pubblici. In tema di destinazioni, quasi i due terzi (68%) degli intervistati dichiarano che faranno viaggi leisure nei prossimi mesi, dando la priorità alle mete naturalistiche (montagne, foreste, parchi nazionali) e balneari (46 e 43%).
Accessibilità digital A proposito di servizi diventati ormai indispensabili, il Travel Report 2021 febbraio-marzo-aprile |
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Studi e ricerche Futuro del travel
Soggiorni in sicurezza Ad oggi, oltre il 95% della rete mondiale di Accor utilizza i protocolli ALLSAFE, che comprendono un programma di pulizia rinforzato con frequenti disinfezioni di tutte le aree a rischio, come gli ascensori e i bagni pubblici, e una pulizia profonda delle camere con prodotti in uso negli ospedali (compresa la pulizia di tappezzeria, tappeti e biancheria da letto ad alte temperature). Per ottenere la certificazione ALLSAFE, gli hotel devono rispettare un elenco dettagliato di 16 impegni globali sviluppati congiuntamente con Bureau Veritas, per un totale di più di 100 standard.
sottolinea la necessità di puntare sulle tecnologie per essere maggiormente resilienti anche in futuro, quando sarà stato superato l’impatto iniziale del nuovo Coronavirus. «Dal punto di vista dell’offerta, la pandemia ha accelerato alcune tendenze già in atto – sottolinea Sapori –: necessità di utilizzare strumenti moderni per la definizione delle strategie tariffarie, utilizzo di tool per l’analisi dei dati e, non da ultimo, intelligenza artificiale come supporto per alcune attività. Un esempio su tutti: oggi è fondamentale dotarsi di tecnologie digitali in grado di limitare il contatto fisico durante il soggiorno. Accor ha di recente sviluppato Accor Key, un’app che permette ai clienti di ricevere virtualmente la chiave della loro camera appena fatto il check in. In questo modo possono accede-
re anche alle sale riunioni e al piano con gli ascensori tramite il proprio smartphone». L’enfasi sulle tecnologie, però, non sposta l’attenzione dal fattore umano. «Anche il training dello staff viene individuato come driver decisivo nella scelta della struttura da parte delle aziende e dei viaggiatori. A ciò si aggiunge che l’aggiornamento del personale comprende tutta la formazione necessaria ai collaboratori degli alberghi per adeguarsi ai nuovi protocolli e alle nuove procedure adottate in materia di sanificazione e misure anti-contagio». Mice ibrido Nel settore Mice si assisterà a un ridimensionamento degli eventi, che saranno mediamente più brevi, locali e con un minor numero di partecipanti. In particolare, più
Focus sui dati Il Travel Report è stato realizzato dalla divisione Cmi (Customer marketing intelligence) di Accor, con base a Parigi: un team internazionale composto da esperti di ricerche di mercato che ha il compito di condurre analisi in diversi ambiti: dal b2c al b2b, dall’accomodation tradizionale a nuovi format di ospitalità, da indagini su aree del mondo specifiche a ricerche su scala mondiale. «La maggior parte di questi studi viene condotta a supporto delle attività del Gruppo, ma con la prima edizione dell’Accor Travel Report si è voluto mettere le competenze dei nostri esperti e le analisi a disposizione dei nostri clienti b2b, in una fase in cui fare previsioni di medio e lungo termine rimane molto complesso», spiega Martin Sapori.
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della metà (58%) dei professionisti del settore intervistati crede che a subire questa riduzione saranno le grandi riunioni (con più di 150 partecipanti), mentre solo il 25% del campione prevede lo stesso per gli incontri con meno di 30 ospiti. «Gli studi che abbiamo condotto mostrano che il 50% delle riunioni fisiche inizialmente previste dai meeting planner per il 2021 evolveranno verso format virtuali e che il 70% degli intervistati considera le riunioni ibride un’offerta essenziale in futuro. Inoltre, l’analisi settoriale mostra che la tendenza agli eventi e alle riunioni a distanza dovrebbe continuare dopo la pandemia, anche se i bilanci delle imprese tornassero ai livelli pre-crisi. Per rispondere a questa nuova esigenza, Accor ha appena siglato una partnership con Microsoft per lo sviluppo di All Connect, che attraverso la tecnologia di Teams consentirà ai clienti aziendali e agli organizzatori congressuali di unire riunioni in albergo con interazioni virtuali in più luoghi contemporaneamente. Il concept si concentrerà principalmente su piccoli incontri (da 8 a 50 partecipanti fisici)». l
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Al Forte di Bard, “I Macchiaioli, una rivoluzione en plein air” Fino al 6 giugno una ottantina di opere appartenenti allo stile pittorico rappresentato da Giovanni Fattori, tra i più insigni artisti dei Macchiaioli. La scuola d’arte toscana sorta tra il 1855 e il 1870 che volle reagire all’imperante stile retorico e storicheggiante.
avviene nei momenti di transizione. Grazie a questa fortunata circostanza l’arte, prerogativa dell’elemento maschile, si rese accessibile anche alle donne, probabilmente in seguito alla stagione di discussione culturale che fu il Rinascimento. Ci furono perciò numerose donne che non solo divennero artiste e intrattennero rapporti con analoghi professionisti maschili, ma si trasformarono imprenditrici di loro stesse viaggiando per le capitali europee. Alcune pittrici come Sofonisba Anguissola e Artemisia Gentileschi sono da tempo note al grande pubblico, di meno le altre trenta autrici che la mostra presenta con 150 pezzi provenienti da numerosi musei, anche stranieri, ed esposti per la prima volta a Milano. L’esposizione si
Il nuovo allestimento della Vittoria Alata
BRESCIA Il nuovo Capitolium e la Vittoria Alata In attesa di tempi migliori, il nostro desiderio di cultura e di viaggio deve trovare nuove realizzazioni. A questo deve aver pensato la città di Brescia nell’allestimento del nuovo parco archeologico cittadino. Qui troviamo importanti resti della Brixia romana: il teatro del I-III secolo a.C., il santuario di età repubblicana del I secolo a.C. e il Capitolium del I secolo d.C., nonché ampi tratti del selciato romano. Dal 1998 è stato posto in atto un vasto programma di recupero archeologico volto alla realizzazione di un percorso museale sia in luogo aperto che al chiuso. L’itinerario comprende anche palazzi medioevali e rinascimentali
sorti sui resti di quelli romani. Il lavoro ha ottenuto nel 2011 il riconoscimento da parte dell’Unesco che l’ha definito Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Quest’anno è anche ritornata in esposizione la grande statua bronzea della Vittoria Alata, qui trovata nel 1826. La novità avrebbe dovuto far parte di un programma di iniziative che sino al 2022 avrebbero valorizzato i principali e ricchi musei di Brescia. Purtroppo l’attuale pandemia ha posto una rigorosa alea a tutte le date e all’interessante impegno. Rimane la possibilità di passeggiare nel centro storico di una delle più belle città d’Italia con lo scenario delle altrettanto maestose montagne. Info: www.bresciamusei.com/ capitolium.asp
News Dal mondo
MILANO Le signore dell’arte. Storie di donne tra ’500 e ’600 Il periodo che intercorre tra il Concilio di Trento e l’applicazione delle sue normative morali fu, fino alla grande catastrofe della Guerra dei Trent’anni, un periodo di grande libertà come sempre
inserisce all’interno di un progetto ampio che ha come fine la valorizzazione del ruolo della donna nella società attraverso le proprie opere. Fino al 25 giugno Orari: martedì-mercoledì: 10-19.30 / giovedì: 10-20.30 / venerdì: 10-19.30 Palazzo reale. Piazza del Duomo 12 www.palazzorealemilano.it 2021 febbraio-marzo-aprile |
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Attenti ai cani. Una storia di 40.000 anni È il libro della scienziata Paola Valsecchi (edizioni Il Mulino, euro 12) sull’antico legame tra Homo sapiens e Canis lupus. Per comprendere una volta per tutte l’amico più fedele dell’uomo.
News Dal mondo
Viaggi di carta Mente, cervello, intelligenza artificiale Ben poco si conosce del funzionamento del cervello e ancora meno della sua interazione con il mondo. Eppure l’intelligenza artificiale sta incominciando a porre una grossa ipoteca sulla sua interattività: è possibile collegare la mente con la macchina? La risposta è sicuramente affermativa, ma pone, com’è prevedibile, problemi di non facile soluzione. Il saggio, diviso in due parti e a cui partecipano i maggiori studiosi e scienziati contemporanei, cerca di ampliare il ventaglio di risposte che il lettore si attende e al tempo stesso proporre nuovi spunti di dibattito. Nella prima parte si affronta il tema di che cosa sia il cervello e di come funzioni; nella seconda l’intelligenza artificiale e la sua utopia di sostituirsi, o almeno integrarsi, con la mente umana. Come anticipazione di questo fu ffuturo, turo che a tratti appare anche inquietante, ogni testo del saggio offre un codice di lettura che rimanda a una piattaforma online connessa con l’edizione digitale, a sua volta integrata da link, estratti di film, altri testi e articoli di riviste scientifiche. Si possono anche inserire appunti, segnalibri e altre funzioni interattive. Al di là del riferimento specifico di questo libro, è un interessante sviluppo della lettura con il quale, molto probabilmente, l’editoria dovrà tener conto sempre di più in futuro. Eddy Carli - Fabio Grigenti, Mente, cervello, intelligenza artificiale, Pearson 2019, euro 17.
Registrazione Tribunale di Milano n° 624 del 22/09/2000 Direttore Responsabile Paola Baldacci Collaboratori Dario Bongiovanni, Andrea Barbieri Carones, Alberto De Antoni, Paola Lucchetta, Roberta Francesca Nicosia, Arianna De Nittis, Simona Parini Impaginazione Gianluca Ubezzi Stampa Faenza Printing Industries, Faenza (RA) Distribuzione in Italia Faenza Printing Industries, Faenza (RA)
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Storia del vento Le cose semplici e immediate sono le più misteriose. Una di queste è il vento. Ognuno di noi lo riconosce immediatamente, ma nessuno riesce a definirlo con esattezza nel tempo e nello spazio. A ciò ha pensato Watson, un autore inglese noto per il suo impegno di documentarista nel campo della biologia, dell’antropologia e dell’etologia. Il vento è la quintessenza della vita stessa sulla Terra, una sorta di anima primordiale che nutre i fenomeni atmosferici, guida le migrazioni degli animali e trasporta calore e freddo favorendo la crescita delle piante. Ma il vento è anche un elemento che ha condizionato l’esistenza degli uomini stessi con la sua imprevedibilità, addirittura diventando decisivo in alcune battaglie. E ancora, è una fonte energetica oggetto di sfruttamento, forse ancora non al massimo delle sue possibilità. Infine, il vento è poesia, è storia dell’arte, è folclore, mitologia e religione: nulla è più nascosto di quanto sia presente. Il testo, giunto nei Paesi anglosassoni già alla quarta edizione, comprende nell’edizione italiana anche un Dizionario dei venti e l’elenco di quelli italiani. Lyall Watson, Storia del vento, Odoya 2020, euro 25.
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MOBILITY MANAGER
Alla luce del Decreto Rilancio il corso si propone di delineare obblighi e nuove competenze della figura professionale del Mobility Manager. Tra piano degli spostamenti casa-lavoro, organizzazione della domanda di mobilità e soluzioni di sostenibilità volte alla riduzione dell’impatto ambientale, verranno identificate le responsabilità del mobility manager e i punti di contatto con le figura del travel e fleet manager, per identificare un percorso che faccia capo ad una medesima identità lavorativa. Il corso si rivolge a travel, fleet e mobility manager che vogliano approcciare un’evoluzione del ruolo e si focalizza sia su aspetti puramente operativi che su attività gestionali orientate a logiche di management.
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DATA MANAGEMENT COME ORGANIZZARE E GESTIRE STRATEGICAMENTE I DATI DELLE TRASFERTE
Il “new normal” legato all’emergenza Covid-19 impone di ripensare i modelli di trasferte aziendali usando i dati come asset strategico. Per una gestione efficace dei business travel saper analizzare i dati è di fondamentale importanza per comprendere: i nuovi trend di vendita-acquisto-presidio-gestione, per effettuare valutazioni di performance globali nella direzione di TTC e ROI e per avere chiare le ricadute derivanti dalle azioni dedotte dall’analisi dei dati stessi. Oltre a nozioni generali di reporting e macro-analisi, il corso prende in esame gli strumenti a disposizione dell’analisi dei dati contestualizzando i ruoli e le responsabilità degli attori coinvolti: azienda, agenzia(e) di viaggio e fornitori primari.
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COME STRUTTURARE UNA GARA PER IDENTIFICARE UN NUOVO FORNITORE
Il panorama post Covid-19 costringerà una revisione globale della filiera della fornitura, sia per quanto riguarda le agenzie di viaggio che i fornitori primari. Il corso si propone di disegnare le linee guida per rivedere i criteri di scelta dei fornitori – con particolare focus sulle agenzie di viaggio/TMC –, e di aiutare le aziende ad identificare le corrette metriche di valutazione, alla luce del significativo cambiamento dei paradigmi di mercato.
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