ANNO XIX NUMERO 2 • MAR-APR 2018
Nuovo osservatorio dei viaggi italiani, edizione 2018 Le tendenze del 2017 e le previsioni per quest’anno
Corporate Lodging Forum HRS
Parola d’ordine, semplificare il BT Ad alta quota
Air Italy, guanto di sfida ad Alitalia
IMA 2018: ecco i vincitori! A pag. 2
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Sommario Marzo-Aprile
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RUBRICHE
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Ecco i vincitori! a cura della redazione
NEWS 10 VOLI IN PILLOLE 42 NUMERI E STATISTICHE 46 HÔTELLERIE 52 MERCATO 53 SCHEDE SULLE TECNOLOGIE DA STACCARE E CONSERVARE 55 DAL MONDO
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA 41 SOLDO
Trasferte: con le soluzioni fintech aziende e lavoratori le affrontano più volentieri
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EVENTI
Parola d’ordine, semplificare il BT di Alberto Vita
12 AD ALTA QUOTA
Air Italy, guanto di sfida ad Alitalia
16 NOVITÀ DEL MERCATO
Amex Gbt acquista HRG
di Valentina Rosselli 17 INSERTO SPECIALE
Nuovo osservatorio sui viaggi d’affari 2018
di Alberto Vita 15 L’INTERVISTA
Soldo, gestione delle spese a 360 gradi di Arianna De Nittis
44 PROFESSIONE VIAGGIATORE
La qualità del servizio? Per me è la prima cosa di Arianna De Nittis
48 DESTINAZIONI
Porto, antica con brio di Serena Piazzi
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IMA 2018: ecco i vincitori!
Il 12 marzo, presso l’Excelsior Hotel Gallia di Milano, si è svolta la Serata di Gala della quinta edizione del premio che la nostra casa editrice dedica ai viaggi d’affari. Oltre 250 figure di spicco di questo settore hanno assistito alla premiazione dei vincitori nelle 26 categorie in gara a cura della redazione
Diari di viaggio In occasione della prossima edizione del premio IMA, Newsteca ha deciso di lanciare una nuova, appassionante iniziativa: un concorso di scrittura rivolto a tutti i suoi lettori, chiamati a cimentarsi nella creazione di un racconto sul tema del viaggio. I testi saranno giudicati da una giuria qualificata, composta da giornalisti e scrittori, e i vincitori saranno premiati durante la serata di gala di IMA 2019. Seguiteci sul sito di IMA, a breve vi forniremo tutti i dettagli. 2
l 12 marzo scorso, presso il prestigioso Excelsior Hotel Gallia, a Milano, si è svolta la Serata di Gala della quinta edizione di IMA, Italian Mission Awards 2018, il premio italiano dedicato al business travel organizzato da Newsteca. Alla presenza di oltre 250 rappresentanti del mondo del business travel, tra operatori del settore turistico e travel manager, sono stati premiati – e festeggiati – i vincitori delle 26 categorie in gara. Come nelle passate edizioni, la Serata di Gala di IMA è stata una grande festa dedicata ai viaggi d’affari: i partecipanti hanno avuto l’opportunità di trascorrere con clienti e fornitori una piacevole serata, animata da numerosi intrattenimenti. Ricordiamo che per partecipare a IMA 2018 occorreva compilare entro il 31 ottobre 2017 un questionario sul sito www.italianmissionawards.it. Le 109 candidature pervenute sono state valutate da una giuria di travel manager esperti, che hanno selezionato una short list di finalisti (divulgata lo scorso dicembre) e, successivamente, hanno decretato i vincitori. Quest’anno, inoltre, il voto dei travel manager è stato sommato a quello dei lettori di Mission, che hanno espresso le proprie preferenze online sul sito di IMA.
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Appuntamento nel 2019 A conclusione della serata Paola Mighetto, direttore editoriale di Newsteca, ha annunciato la data
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della serata di gala della prossima edizione del premio IMA: 11 marzo 2019. La raccolta delle candidature
inizierà nel luglio 2018. Continuate a seguirci sul sito di IMA, www.italianmissionawards.it!
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CON IL PATROCINIO DI
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I vincitori di IMA 2018 • MIGLIOR COMPAGNIA AEREA PER I VIAGGIATORI D’AFFARI
TRASPORTO AEREO
• MIGLIOR COMPAGNIA AEREA PER I VIAGGIATORI D’AFFARI COLLEGAMENTI VERSO L’ASIA E IL MEDIO ORIENTE
Air France
• MIGLIOR COMPAGNIA AEREA PER I VIAGGIATORI D’AFFARI COLLEGAMENTI VERSO LE AMERICHE
Qatar Airways
• MIGLIOR COMPAGNIA AEREA PER I VIAGGIATORI D’AFFARI COLLEGAMENTI VERSO L’AFRICA
Delta Air Lines
• MIGLIOR ECONOMY CLASS
Turkish Airlines
• MIGLIOR BUSINESS CLASS
Cathay Pacific Airways Qatar Airways
• CATENA ALBERGHIERA DELL’ANNO SOPRA LE 50MILA CAMERE
• MIGLIOR SITO DI PRENOTAZIONE DI SERVIZI DI VIAGGIO
SITI DI PRENOTAZIONE
HRS, Hotel Reservation Service Booking.com, MENZIONE
• MIGLIOR SELF BOOKING TOOL
TRAVEL TECHNOLOGIES
• MIGLIOR SISTEMA DI GESTIONE DELLE NOTE SPESE
BizTravel - Uvet Global Business Travel
• MIGLIOR SISTEMA DI REPORTISTICA
Ztravel - Zucchetti
• MIGLIOR TOOL PER IL RISK MANAGEMENT
CWT AnalytIQs - Carlson Wagonlit Travel
• MIGLIOR SOLUZIONE MOBILE PER I VIAGGIATORI D’AFFARI
TravelTracker - International SOS
CWT TO GO - Carlson Wagonlit Travel
AccorHotels
• MIGLIOR TRAVEL MANAGEMENT COMPANY CON FATTURATO BT SOPRA I 40 MLN DI EURO
Gruppo UNA Allegroitalia Hotel & Condo, MENZIONE
• MIGLIOR TRAVEL MANAGEMENT COMPANY CON FATTURATO BT SOTTO I 40 MLN DI EURO
Hotel Berna (Milano) Hilton Molino Stucky Venice (Venezia), MENZIONE
• MIGLIOR CALL CENTER/BTC
ALBERGHI
• CATENA ALBERGHIERA DELL’ANNO SOTTO LE 50MILA CAMERE • MIGLIOR HOTEL BUSINESS NEL NORD ITALIA
• MIGLIOR HOTEL BUSINESS NEL CENTRO E SUD ITALIA
• MIGLIORI SPAZI PER MEETING ED EVENTI, NORD ITALIA
NH Collection Roma Vittorio Veneto (Roma)
• MIGLIORI SPAZI PER MEETING ED EVENTI, CENTRO E SUD ITALIA
NH Milano Congress Centre (Assago, MI) Ibis Style Roma Eur (Roma)
• MIGLIOR SOCIETÀ DI AUTONOLEGGIO PER I VIAGGIATORI D’AFFARI
SOCIETÀ DI AUTONOLEGGIO
Avis Budget Italia
TRAVEL MANAGEMENT COMPANY
Uvet Global Business Travel
BTExpert
• MIGLIOR OFFERTA DI SOLUZIONI TECNOLOGICHE PER LA GESTIONE DEI VIAGGI D’AFFARI
Gattinoni
Carlson Wagonlit Travel • TRAVEL MANAGER DELL’ANNO
TRAVEL MANAGER
Alessandra Rustignoli - per il progetto svolto nel 2017 presso Datalogic
• PREMIO ALL’INNOVAZIONE
• MIGLIOR PROGETTO PER L’IMPLEMENTAZIONE DI UN TOOL/APP PER I VIAGGGI D’AFFARI
Tommaso Mattoscio - Decathlon Italia
Greta Vergani e Tiziana Flavia Brambilla - Poltrona Frau Group
11 marzo 2019 È questa la data della prossima edizione di IMA, Italian Mission Awards. La raccolta delle candidature comincerà il prossimo luglio.
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1 Serhat Gök, Milano general manager di Turkish Airlines (Miglior compagnia aerea per i viaggiatori d’affari - Collegamenti verso l’Africa). 2 Enrico Ruffilli, Ceo di Uvet Gbt (Miglior travel management company con fatturato BT sopra il 40 milioni di euro). 3 Pierluigi Boem, responsabile commerciale vendite e marketing di BTExpert (Miglior travel management company con fatturato BT sotto i 40 milioni di euro). 4 Daniele Bordogna, sales & marketing manager di Cathay Pacific Airways (Miglior economy class). 5 Renzo Iorio, Ceo di AccorHotels (Miglior catena alberghiera sopra le 50mila camere). 6 Cristina Morpurgo, vice president UHC, Uvet Hotel Company (Miglior hotel business nel nord Italia). 7 Marco Gilardi, direttore operativo di NH Hotel Group (Miglior hotel business nel centro e sud Italia, Migliori spazi per meeting ed eventi nel nord Italia). 8 Mate Hoffmann, country manager Qatar Airways Italy and Malta (Miglior compagnia aerea per i viaggiatori d’affari – Collegamenti verso l’Asia e il Medio Oriente, Miglior business class). 9 Antonio Calegari, VP e country director di Carlson Wagonlit Travel per l’Italia e Malta (Miglior offerta di soluzioni tecnologiche per la gestione dei viaggi d’affari). 10 Franco Gattinoni, presidente del Gruppo Gattinoni (Miglior call center/BTC). 11 Luca Gerbino, project leader senior software analyst and developer di TNS (Miglior self booking tool). 12 Pietro Di Comite, senior business development manager di International
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SOS (Miglior tool per il risk management). 13 Marco Barbierato, general manager di Avis Budget Italia (Miglior società di autonoleggio per i viaggiatori d’affari). 14 Luca De Angelis, managing director di HRS Italia (Miglior sito di prenotazione dei servizi di viaggio). 15 Valentina Ubaldi, product manager Travel & Fleet Car management di Zucchetti (Miglior sistema di gestione delle note spese). 16 Tiziana Brambilla, travel manager, e, alla sua sinistra, Greta Vergani, travel office di Poltrona Frau (Miglior progetto per l’implementazione di un tool/app per i viaggi d’affari). 17 Alessandra Pisanu, senior director program management di Cwt Italia (Miglior soluzione mobile per i viaggiatori d’affari). 18 Ermanno Gatta, head of program management di Cwt Italia (Miglior sistema di reportistica). 19 Anna Maria Romani, sales manager di Ibis Style Roma Eur (Migliori spazi per meeting ed eventi nel centro e Sud Italia). 20 Tommaso Mattoscio, buyer & operations officer - P&C Office di Decathlon Italia (Premio all’innovazione). 21 Nadia Azale, direttore vendite Italia di Air France-Klm (Miglior compagnia aerea per i viaggiatori d’affari). 22 Robert William Hannah, managing director continental Europe di Delta Air Lines (Miglior compagnia aerea per i viaggiatori d’affari – Collegamenti verso le Americhe). 23 Alessandra Rustignoli, per il progetto svolto nel 2017 in Datalogic (Travel manager dell’anno)
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Dicono di IMA «Il nostro commento sulla serata di IMA è positivo: al tavolo abbiamo piacevolmente conversato e preso contatti. Il premio è gradevole e i riconoscimenti valorizzano il lavoro svolto dai partecipanti. Complimenti!» Claudia Fava, sales e marketing manager del Gruppo Martesana
«Vincere agli IMA Awards in tre categorie con i nostri due prodotti di punta, l’app mobile e la piattaforma di reporting e business intelligence, e ancor di più per la nostra offerta complessiva di soluzioni tecnologiche, ci riempie di orgoglio. E conferma l’importanza degli investimenti effettuati nel solco della nostra strategia digitale Cwt 3.0». Antonio Calegari, VP e country director di Carlson Wagonlit Travel per l’Italia e Malta
«Sono felice e orgoglioso per i riconoscimenti ricevuti che premiano il nostro impegno nel fornire e studiare le soluzioni migliori per il business travel. Inoltre ho doppiamente piacere per il premio dato all’Hotel Berna di Milano, neo entrato nella famiglia Uvet, a coronamento del lavoro svolto nei primi mesi della nostra gestione». Luca Patanè, presidente di Uvet Global Business Travel
Per informazioni Newsteca, Segreteria Organizzativa IMA tel. 02/36599030 e-mail: eventi@newsteca.it
«Siamo davvero orgogliosi di questo riconoscimento. È la dimostrazione del nostro continuo impegno a offrire servizi e prodotti sempre rinnovati per i nostri clienti». Nadia Azale, Direttore Vendite Italia di Air France-Klm
«Questo prestigioso premio ci fa molto piacere e conferma quanto i nostri investimenti vengano apprezzati dai clienti e dal mercato. IMA ha premiato uno dei punti di forza della divisione Business Travel Gattinoi e di tutto il gruppo, la capacità di offrire un servizio personalizzato, soluzioni flessibili e dedicate alle aziende, assistenza». Franco Gattinoni, presidente del Gruppo Gattinoni
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«Siamo felici di ricevere per il secondo anno consecutivo questo premio per la nostra economy class, un riconoscimento al nostro impegno costante per rendere il viaggio di tutti i nostri passeggeri quanto più confortevole possibile». Daniele Bordogna, sales & marketing manager Italia di Cathay Pacific
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Parola d’ordine, semplificare il BT Eventi HRS
La necessità di trovare soluzioni semplici per gestire un mondo complesso come quello dei viaggi d’affari è stato uno dei temi chiave trattati nel corso del Corporate Lodging Forum di HRS, svoltosi a Milano lo scorso marzo. Noi di Mission eravamo presenti in qualità di media partner
di Alberto Vita
Le prossime tappe Dopo Berlino e Milano il Forum targato HRS farà tappa a Madrid, Shanghai, Tokyo, Varsavia, Londra e San Paolo. Un tour mondiale che fa capire quanto globale sia ormai il business di HRS. 8
nnovare per semplificare il business (travel naturalmente). Questo il credo di Tobias Ragge, Ceo di HRS, società di prenotazione alberghiera tedesca specializzata sul mondo corporate che sta sempre di più cambiando pelle: «Vogliamo diventare un full outsourcer end-toend, uno specialista verticale sull’hôtellerie, che si rivolge a tutti i player del settore del business travel, andando sempre più ad abbandonare le nostro iniziative btoc, non considerandoci assolutamente più una mera Olta» spiega il nuovo Managing Director di HRS Italia, Luca De Angelis, durante la tappa italiana del Corporate Lodging Forum che, non per nulla, prende come titolo “Simplify Business Tra-
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vel”: «E noi» precisa De Angelis «lo facciamo attraverso una proposta che va dal sourcing alla gestione delle spese di viaggio in un’unica soluzione di Open platform, con una completa integrazione nell’ecosistema del cliente». Una trasformazione richiesta dal mercato, ma anche dal consolidamento internazionale dell’azienda in direzione sempre più verticale: «Un risultato che perseguiamo grazie alle nostre soluzioni specializzate nel mondo dell’hôtellerie, nonché a una struttura sempre più multinazionale, con 34 uffici ad oggi e sei nuove aperture in arrivo entro l’estate negli Stati Uniti, a San Francisco e Dallas, oltre alla sede di New York, in India, a Delhi e
Bangalore, oltre che a Mumbai, a Seoul in Sud Corea (ufficio recentemente inaugurato) e, malgrado sia un’area in cui siamo già fortemente presenti, anche in Emea, con le aperture entro fine anno a Stoccolma e Amsterdam. In questi uffici abbiamo oltre 500 contrattatori alberghieri, che si affiancano alla nostra nuova sede in Germania, a Colonia, dove possiamo ospitare ben 850 persone e dove decidiamo le strategie e lavoriamo sull’innovazione, con tecnologie tutte in house». In Italia, dove il prossimo anno HRS compirà dieci anni, «lavoriamo con oltre 3mila multinazionali, di cui il 60% facenti parte del MIB 30. Ci scelgono perché offriamo servizi di alto livello, dalla contrattazione per gli hotel program al rate loading e il loro controllo. Il tutto in modalità multicanale, dal self booking tool al mobile, ai vari sistemi di prenotazione, con un approccio multiculturale, necessario vista la nostra presenza globale, gestendo anche i pagamenti e le note spese» commenta il manager, sottolineando come «nell’ultimo anno la nostra mission è un po’ cambiata, con un forte focus sulla semplificazione del bt in un mondo, come quello alberghiero, super frammentato». Ecco il perché del titolo Simplify Business Travel del CLF di quest’anno, con contenuti che, grazie all’accordo siglato con Acte Global, l’associazione globale dei travel manager, saranno i protagonisti anche nelle sessioni di formazione
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Eventi HRS
Nuovi uffici HRS ad oggi dispone di 34 uffici, a cui si aggiungeranno presto numerose aperture negli Usa, in India, in Sud Corea e nell’area Emea.
sull’hôtellerie dei prossimi summit di Singapore (luglio), Parigi (ottobre), Montreal (novembre) e Sydney (dicembre). L’appuntamento milanese Aperto da un intervento di Beppe Severgnini, il Corporate Lodging Forum di Milano ha cercato di sviscerare tutte le tematiche sulle quali HRS sta puntando forte. La parola d’ordine riguardo a questi temi, però, è semplificare al massimo, come ha detto anche Francesco Pozzi, docente di economia comportamentale dello Iulm, scienza molto in auge in questo momento storico dopo il Nobel a Richard Thaler dell’Università di Chicago. Pozzi ha affermato che dobbiamo semplificare «a causa delle scarse capacità decisionali che abbiamo, provocate, spesso, da overload cognitivi». Perciò, altrettanto semplicemente, bisogna «progettare pensando alle persone, con l’Architettura delle scelte. Semplificare non è ridurre le opzioni, ma spiegare meglio tutte le possibilità che ci sono». E nel mondo del business travel di possibilità ce ne sono molte. Perciò sta a realtà come HRS trovare soluzioni per semplificare questo mondo complesso, «rispettando la complessità spacchettandola», come ha ricordato sul palco Marco d’Ilario, vice president Sourcing Solutions a livello globale di HRS. Uno spacchettamento che necessariamente deve portare all’outsourcing, con una integrazione sempre più stretta dei loro processi in quelli aziendali: lo hanno sottolineato Cesare Belosi, Head of Emea travel & expenses Coe, e Monica Mautino, travel manager di FCA group, in due diverse sessioni, così come Alessandro Chiffi, purchasing manager shared services & go-
ods di Pirelli, Marco Tierno, Cfo di GH Italia, o Giuseppe Viesti, business travel coordinator & mobility manager di Ferragamo, che ha preso in prestito una frase del grandissimo George Gershwin appesa in sala, “La vita somiglia molto al jazz... È meglio quando si improvvisa”, per sottolineare invece come per la gestione del business travel «succeda l’esatto contrario». Ecco perché occorrono strumenti di facile comprensione, policy non tanto spiegate quanto calate nei sistemi di ricerca delle soluzioni di viaggio, «perché in Italia sono tutti Ct della Nazionale, ma anche grandi viaggiatori», ha detto Chiffi. Anche «una forte limitazione della cartaccia» come ha ricordato Belosi, semplificherebbe il lavoro dei travel manager. La policy deve essere già inserita nei sistemi, senza grande visibilità per il viaggiatore, anche perché «è un freno se fatta male» ha commentato Viesti. E deve essere stilata grazie anche alla capacità di fare benchmark dell’outsourcer, nonché all’analisi dei big data per settore» precisa D’Ilario. Analisi predittive che continuano a far fare saving nel settore dell’hôtellerie, anche se queste si baserebbero più su un pricing dinamico spinto dalle catene, ma che non piace molto ai travel manager: «Con le tariffe negoziate fisse è possibile fare budget di spesa» commenta Giampiero Migliavacca, business travel & fleet
sourcing manager di Whirpool, che ha comunque sottolineato come, oltre al saving monetario, il grande risparmio con i nuovi sistemi sia anche di tempo. E Mauro Zollet, global travel manager di Aptar, aggiunge anche le «ancillary legate al soggiorno», tanto che la sua azienda ha anche «una alcol policy...». Come Mautino o Gualtiero Milla, key account manager di HRS, Zollet vuole invece coinvolgere il viaggiatore sulle scelte di policy. Semplificare anche il Mice HRS ha introdotto la semplificazione anche nel Mice, mondo solitamente molto frammentato, grazie a Meetago: «Fino allo scorso anno facevamo oltre l’80% delle prenotazioni offline, mentre dallo scorso aprile le compiamo in gran parte online più velocemente e abbiamo una reportistica e un controllo più puntuali» ha spiegato Roberta Galasso, corporate travel manager di Costa Crociere. Un nuovo approccio al Bt grazie a una tecnologia che «diventa utile quando sparisce, e la si usa per fare altro», come ha ricordato Mirko Lalli di Travel Appeal. E se «il 2018 sarà veramente l’anno decisivo per la rivoluzione tecnologica nel business travel», come ha affermato Emiliano Frau, country manager Italia di Conichi, HRS sembra messa bene ad affrontare le, tante, sfide del settore nel futuro. l
In queste pagine alcuni momenti del Corporate Lodging Forum di HRS
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News Voli in pillole
NOTIZIE IN BREVE Nuovo volo per Vueling A partire dal 25 marzo, Vueling inaugurerà un nuovo volo Parigi Charles De Gaulle – Roma Fiumicino, che sarà operativo per tutta la stagione estiva con sei frequenze settimanali. Con questo collegamento, che va ad aggiungersi a quello operato da Parigi Orly, la low cost spagnola sarà l’unica a proporre voli a basso costo da entrambi gli scali della capitale. In totale, inoltre, la nuova tratta porterà la no frills a mettere a disposizione più di 350mila posti di collegamento tra Parigi e Roma, con un incremento del 30% rispetto alla scorsa stagione estiva. In Italia il vettore propone oltre 70 collegamenti in partenza da 17 scali.
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NUOVI VOLI JOON PER MUMBAI A partire dal 18 giugno Joon, la nuova compagnia aerea del gruppo Air France-Klm, avvierà la nuova tratta Parigi-Charles de Gaulle–Mumbai. Il volo, quotidiano, sarà operato da un Airbus A340. Partirà da Parigi alle ore 11.40 e atterrerà nella città indiana alle 0.05. Il ritorno è previsto alle ore 1.55, con arrivo nella capitale francese alle 8.05. Joon è stata creata per venire incontro alle esigenze delle nuove generazioni di viaggiatori con esperienze personalizzate: a bordo, dunque, i passeggeri di classe business, premium economy ed economy potranno scegliere tra un centinaio di film disponibili su touch screen individuali di ultima generazione. Avranno inoltre accesso gratuito sul proprio smartphone, tablet o laptop al sistema di streaming in volo YouJoon. Inoltre potranno noleggiare l’apparecchiatura per la realtà virtuale Allosky by Skylights, e immergersi in una nuova esperienza cinematografica.
ETIHAD FA IL BIS Etihad raddoppia su Roma, arricchendo così il suo impegno sul mercato italiano, dopo che Alitalia, partner in code share del vettore emiratino, ha annunciato che smetterà di operare il proprio volo giornaliero Roma-Abu Dhabi a partire dal 25 marzo. Sempre in quella data la compagnia aerea nazionale degli Emirati Arabi Uniti introdurrà cinque collegamenti settimanali, per poi raddoppiare la frequenza
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giornaliera a partire dal primo maggio. Il volo mattutino sarà operato con un A330-200, configurato con 22 posti in Pearl Class, la business del vettore, e 240 in Coral Economy, mentre il secondo collegamento vedrà volare nei cieli romani un B777300 della compagnia, configurato con 28 posti in Pearl Economy e 384 in Coral Economy, come si legge su SeatGuru. «In Etihad Airways ci impegniamo per garantire maggiore flessibilità e opzioni di viaggio ai nostri ospiti. Sin da quando abbiamo lanciato la rotta Abu Dhabi-Roma nel 2014, la tratta è diventata una delle più utilizzate da viaggiatori d’affari e leisure. Siamo quindi lieti di incrementare i collegamenti» ha commentato Peter Baumgartner, chief executive officer di Etihad Airways.
NUOVI VOLI TRA CINA ED EUROPA La compagnia a quattro stelle cinese China Southern Airlines, dopo esser sbarcata in Italia con un volo da Roma a Canton (Guangzhou) via Wuhan con il modernissimo B787 Dreamliner, lancia per l’estate voli diretti trisettimanali dalla capitale su Canton e da Londra su Wuhan, rotta quest’ultima operata con un A330-200. Londra e Roma sono città servite anche da Hainan Airlines, che volerà con un B787 due volte alla settimana da Roma su Haikou – Chongqing mentre, dal 23 marzo, da Heathrow raggiungerà tre volte alla settimana Changsha, la capitale della provincia cinese di Hunan,
sempre con un B787. Hainan sull’Europa vola, o volerà, anche su Mosca, San Pietroburgo ed Helsinki con la sua controllata Lucky Air. Proprio Roma è la città più collegata in Europa con la Cina insieme a Francoforte, fulcro della joint venture tra Lufthansa e Air China, che sullo scalo capitolino vola su Pechino, anch’essa con un moderno B787-900, e presto volerà anche su Chengdu, un suo hub secondario, che già vede un collegamento europeo su Londra. Sono dieci le città cinesi collegate con Roma Fiumicino, ovvero Pechino, Xi’an, Chongqing, Haikou, Wuhan, Canton, Shanghai, Wenzhou, Hong Kong e Taipei, grazie a sei compagnie aeree cinesi, Air China, Cathay Pacific, China Airlines, China Eastern, China Southern e Hainan Airlines. Tra i vettori che volano tra Roma Fiumicino e la Cina, con Pechino in particolare, mancherà Alitalia, che ha fermato i suoi voli tra le due capitali perché «quattro voli settimanali con Pechino che abbiamo dovuto chiudere li riempivano solo con gruppi, per causa di slot infelici e mancanza di frequenze» ha detto a noi di Mission il chief commercial officier and revenue management del vettore italiano Fabio Lazzerini. Mentre gli altri vettori tricolori leisure oriented puntano su alcune rotte con la Cina, come Blue Panorama, di proprietà di Uvet, che collega Bologna con 5 città, Hangzhou, Nanchang, Shenyang, Taiyuan e Xi’an, in collaborazione con il tour operator cinese Phoenix Travel Worldwide, o Neos che, anch’essa in collaborazione con un tour operator, la cinese Utour, lo scorso anno ha operato voli diretti stagionali verso quattro città (Tientsin, Shenyang, Zhengzhou e Nanchino) da Milano Malpensa.
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Air Italy, guanto di sfida ad Alitalia Ad alta quota Nuovi vettori
Il nuovo vettore sardo-qatariota si propone come player forte sul mercato italiano, puntando su elevati standard di servizio e nuove rotte da Malpensa, sia di medio sia di lungo raggio
qualche stilettata da parte della nuova Air Italy: «Vogliamo che questo nuovo vettore diventi un’icona nazionale, puntando a offrire uno standard qualitativo che non si vedeva da tempo in Italia» ha detto Al Baker, a cui ha fatto eco Violante, che ha aggiunto: «Più che mai l’Italia ha bisogno di un player forte».
di Alberto Vita
Ricavi in crescita L’obiettivo di Air Italy è raggiungere 716 milioni di ricavi nel 2021, contro gli attuali 400. A fianco, da sinistra, Sultan Allana, board representative di Alisarda, Marco Rigotti, presidente di Alisarda e AQA Holding, Akbar Al Baker, group chief executive di Qatar Airways e Akfed, e Francesco Violante, presidente di Meridiana
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a sfida ad Alitalia è partita. Il made in Italy sardo-qatariota sale infatti a bordo di Meridiana che, proprio per contrassegnarsi sempre di più come compagnia italiana, viene rebrandizzata Air Italy, con nuovo logo e colori e, soprattutto, con un profondo rinnovamento della flotta. A lanciare il guanto della sfida in un’affollatissima conferenza stampa al Gallia di Milano, anch’esso di proprietà qatariota, ovvero di Katara Hospitality, è il Ceo di Qatar Airways, Akbar Al Baker, insieme al presidente di Meridiana Francesco Violante e al presidente di Alisarda e di AQA Holding Marco Rigotti, rappresentanti dei due gruppi che detengono il capitale del vettore con sede a Olbia, rispettivamente per il 49 e il 51%. Olbia che rimarrà l’headquarter del vettore, anche se il nuovo piano di sviluppo prevede un hub a Milano Malpensa. I vertici del quale gongo-
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lano alla notizia, ricordando anche il dehubbing di Alitalia, ormai lasciato alle spalle. E proprio la ex compagnia di bandiera che, anche quando passò dalla fallimentare gestione di Etihad, cercò di innalzare il vessillo dell’italianità, è stata bersaglio di
Investimenti nel servizio e nella flotta Forte, come detto, a partire dal servizio e dalla flotta, che sarà composta da 20 B737 Maxi in arrivo nei prossimi tre anni, con il primo già operativo da aprile, oltre a 5 A330 ex-Qatar Airways per sostituire sin da subito i vecchi B767 che volano oggi con classi e servizio di bordo completamente rinnovati. A330, che, a loro volta, dal maggio 2019 cederanno il passo a ben 30 B787, anche qui alcuni dei quali prove-
Gli affari volano
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Ad alta quota Nuovi vettori
Molto traffico su Malpensa Nello scalo varesino la compagnia sardoqatariota punta a raggiungere 8 milioni di transiti, tra cui molti viaggiatori d’affari.
nienti dal vettore del Qatar. Sarà questa la macchina scelta dalla nuova Air Italy per il suo network di lungo raggio, focalizzato su Malpensa. Dallo scalo varesino il vettore volerà su New York (dal primo giugno), Miami (dall’8 giugno) oltre che su L’Avana (a Cuba), su
Mosca per il medio raggio e su Bangkok con un volo quadrisettimanale a partire dal prossimo 9 settembre, con «altre tre destinazioni di lungo raggio che annunceremo entro la fine dell’anno» commenta Al Baker. Voli feederati, insieme a quelli per Doha di Qatar Airways,
Qatar Airways, 16 nuove rotte È un Akbar Al Baker a tutto campo quello che all’ITB di Berlino ha parlato alla stampa, annunciando ben 16 nuove destinazioni nel prossimo biennio (che si aggiungono al rafforzamento dei voli dall’Italia con due frequenze in più da luglio da Milano e Roma per Doha, per un totale di 50 voli settimanali), l’arrivo in flotta della nuova Q Suite superior di business class entro fine anno, oltre che il lancio di una “rivoluzionaria” economy class nel 2019. Il manager non nasconde perdite più pesanti del previsto per l’anno in corso, indicando però chiaramente i colpevoli di questo risultato negativo: «Siamo un’azienda sana e robusta, ma dovremo reperire altri capitali per poter continuare nel nostro ambizioso piano di crescita, per il quale non possiamo, come negli Stati Uniti, ricorrere a strumenti come il Chapter 11. Perdite per le quali sappiamo a chi dobbiamo dire grazie». Insomma, un colpo ai vettori statunitensi che tanto hanno fatto, e stanno facendo, la guerra ai vettori del Golfo e uno ai vicini di casa di Arabia Saudita, Egitto, Bahrain ed Emirati Arabi Uniti, che hanno isolato il Qatar per ragioni politiche, costringendo anche il suo vettore a rotte ben più lunghe che nel passato per evitare i loro cieli, spendendo molto di più in carburante e ore di volo. Ma, come detto, il piccolo e ricchissimo stato del Golfo, e lo stesso emiro alla sua guida, non si arrendono, rilanciando con nuovi servizi e collegamenti. Con le novità che nel prossimo biennio vedranno collegare Doha a Lussemburgo, Londra Gatwick, Cardiff, Lisbona, Tallinn, La Valletta, Cebu, Davao, Langkawi, Da Nang, Bodrum, Hatay, Mykonos, Salonicco e Malaga. 14
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grazie a una serie di nuovi voli nazionali operati sullo scalo varesino a partire da maggio con frequenze plurigiornaliere da e per Roma, Napoli, Palermo, Catania e Lamezia Terme. Questa unione tra i due vettori «full service», come sottolinea il numero uno della compagnia del Qatar, «trasporterà 100 milioni di passeggeri, di cui 10 con Air Italy, nel 2022», ovvero «quattro volte tanto» come afferma il presidente Violante, visto che oggi la vecchia Meridiana-Air Italy ha trasportato 2,5 milioni di passeggeri all’anno. Un’unione non solo finanziaria e operativa, perché «condividiamo la stessa visione» come detto da Rigotti: una visione che comprende anche un premio ai dipendenti pari al 20% degli utili nei prossimi anni, per una società che prevede di raggiungere già quest’anno circa 10 milioni di euro, dopo 10 anni di rosso, per poi salire a 36 milioni nel 2021, con ricavi per 716 milioni, dagli attuali 400, e un Ebitda di circa 52 milioni di euro. Società che, secondo i documenti ufficiali di Qatar Airways, tra cui anche la relazione Codega depositata per la fusione, vale ad oggi 80 milioni di euro, visto che l’investitore qatariota ha speso 39,2 milioni di euro per comprare il 49% della AQA Holding, la società di controllo del “nuovo” vettore, che inietterà oltre tre miliardi di euro per rivoltare come un calzino la compagnia. Su Malpensa, ad esempio, la Nuova Air Italy investirà in visibilità del nuovo marchio, ma anche in servizi, con una nuova lounge per i passeggeri non Schengen, puntando forte sul segmento business travel, come hanno detto a noi di Mission i vertici del nuovo vettore. A Malpensa la compagnia punta a raggiungere «8 milioni di transiti», tra cui appunto molti viaggiatori d’affari, segmento certamente core per Qatar Airways, contrariamente, almeno al momento, alla ex-Meridiana, che ha sempre avuto un Dna leisure. l
6 Intervista Soldo (2).qxp_Layout 1 26/03/18 12:10 Pagina 15
Soldo, gestione delle spese
L’intervista Carlo Gualandri
a 360 gradi
Carlo Gualandri, fondatore e amministratore delegato di Soldo, ci illustra i vantaggi del sistema di carte prepagate business personalizzabili (fisiche e virtuali) basato sul circuito Mastercard. Una soluzione ideale per evitare gli anticipi di cassa e controllare le spese in ogni fase della trasferta ontrollare in tempo reale le spese fatte dai dipendenti, in modo semplice e automatico. Per rispondere a questa esigenza aziendale è nato Soldo, sistema di carte prepagate business personalizzabili (fisiche e virtuali) basato sul circuito Mastercard. Fondatore e amministratore delegato di questa nuova realtà è Carlo Gualandri, già noto per aver costituito aziende che hanno innovato il mondo dei media (Virgilio), del banking (Fineco) e del gaming (Gioco Digitale). Gli abbiamo chiesto di spiegarci quali sono i punti di forza di questa soluzione di pagamento. Che cos’è Soldo? «Soldo è un sistema semplice, flessibile e integrato per il pagamento delle spese aziendali. Consente alle aziende di dotare i dipendenti di carte con cui compiere tutte le spese, inclusi gli acquisti presso i fornitori online. Inoltre permette di monitorare via web, in tempo reale, tutte le spese compiute nelle diverse divisioni aziendali». Da quanto tempo questa soluzione è disponibile sul mercato? E da chi è stata creata? «Soldo è un’azienda fintech, termine recente che indica operatori che forniscono servizi finanziari usando le tecnologie come elemento di innovazione. È una start up solida, fondata tre anni fa grazie agli investimenti di imprenditori di primo livello ed esperti del settore bancario. È attiva in due mercati principali, l’Inghilterra (dove è stata fondata) e l’Italia. Ma annovera clienti anche
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nella maggior parte degli altri Paesi europei e ha un importante obiettivo di espansione entro il 2019 in Germania, Francia e Spagna». A quale tipologia di aziende si rivolge Soldo? «Grazie alla sua architettura flessibile, si rivolge a tutte le aziende, con pochi o molti dipendenti e con qualsiasi numero di viaggiatori o trasfertisti». Come funziona la carta? «Le imprese hanno a disposizione una console web sulla quale possono configurare le card per tutti i dipendenti e collaboratori. Con pochi click hanno la possibilità di impostare limiti, regole e budget delle carte: possono stabilire, ad esempio, se consentirne l’utilizzo solo in Italia o anche all’estero, se autorizzare il prelievo di contante dai bancomat, gli acquisti online ecc. Successivamente le carte con il nome del dipendente vengono recapitate in azienda. Possono essere alimentate con trasferimenti di denaro immediati e gratuiti, ma anche bloccate o riattivate in qualsiasi momento, in caso di frode o al mutare delle necessità aziendali. Nell’ambito del business travel, in che modo Soldo contribuisce a semplificare i pagamenti? «Soldo offre alle imprese l’opportunità di dotare il personale viaggiante di card con limiti e budget appositamente configurati, anziché ricorrere agli anticipi di cassa o a quelli dei dipendenti. Il sistema semplifica ogni fase della trasferta: prima della partenza può essere utilizzato per
l’acquisto dei servizi di viaggio online, soprattutto dalle Pmi che non si rivolgono alle travel management company. On trip, invece, consente ai dipendenti di pagare le spese (taxi, ristoranti ecc.) e, grazie alla App Soldo, di aggiungere alle transazioni la foto delle ricevute e la voce di spesa. In tal modo compileranno immediatamente e senza errori una parte importante delle note spese. In fase post trip, infine, Soldo aiuta a snellire le procedure amministrative grazie alla già menzionata possibilità di controllare in tempo reale la pertinenza delle spese effettuate dal personale, nonché all’integrazione con i sistemi contabili. A questo scopo, in Italia abbiamo siglato un accordo con Zucchetti per l’integrazione con il tool ZTravel». A partire dal prossimo luglio sarà abolita la scheda carburante, mentre aziende e professionisti dovranno documentare le spese di rifornimento con pagamenti elettronici. Soldo può rappresentare una soluzione per far fronte a questo nuovo obbligo? «Assolutamente sì. Già oggi la carta Soldo nominativa permette gli acquisti carburante, ma è possibile anche un altro modo d’uso: le aziende possono assegnare una carta a ciascun veicolo della flotta, da tenere a bordo e da utilizzare esclusivamente per fare rifornimento. Con un vantaggio aggiuntivo rispetto alle fuel card delle compagnie petrolifere, ovvero la possibilità di servirsi presso qualsiasi distributore». l
di Arianna De Nittis
Carlo Gualandri, amministratore delegato di Soldo
Punti di forza Rispetto alle card tradizionali, Soldo non necessita di alcuna autorizzazione bancaria perché non è una richiesta di credito. Inoltre è molto flessibile: ad esempio, le sue card possono essere assegnate a qualsiasi collaboratore (che può anche non essere un dipendente).
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7 Acquisizione HRG.qxp_Layout 1 26/03/18 12:10 Pagina 16
Amex Gbt acquista HRG Novità del mercato Travel management company
L’operazione, del valore di oltre 400 milioni di sterline, darà vita a una nuova realtà caratterizzata da un’elevatissima capillarità geografica, da nuove tecnologie e da nuovi servizi integrati di Valentina Rosselli
Altri scenari La prossima mossa? Si parla dell’acquisizione da parte di Expedia di Carlson Wagonlit Travel per rafforzare il suo braccio business Egencia, anche se la Olta statunitense sarebbe interessata anche ad altre agenzie quali FCM Travel Solutions. Staremo a vedere.
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mpazza la “febbre” da fusione, o da incorporamento, nel mondo delle Tmc. Il colosso internazionale Amex Global Business Travel, infatti, ha annunciato l’acquisizione di HRG. Come si legge nel comunicato pubblicato dalla Tmc britannica, “I Consigli di Amministrazione di Global Business Travel Holdings Limited e di Hogg Robinson Group plc annunciano di aver raggiunto un accordo sui termini di un’acquisizione in contanti di tutto il capitale azionario di Hogg Robinson da parte di GBT Holdings”. Un’operazione da circa 400 milioni di sterline che si dovrebbe chiudere nel secondo trimestre dell’anno. Inoltre, HRG ha anche annunciato separatamente di aver stipulato un contratto per la vendita della sua attività tecnologica Fraedom (ora Spendvision) a Visa per un valore di 141 milioni di sterline. Sull’acquisizione ha pesato molto la volontà degli azionisti di HRG, soprattutto quelli a stelle e strisce, tra cui Boron, società d’investimento di John Fentener van Vlissingen, che detiene il 23,9% delle azioni di HRG ma che è anche proprietaria di BCD Travel: situazione, questa, che aveva fatto pensare recentemente a un riavvicinamento tra quest’ultima e Amex Gbt. Anche il gruppo di Dubai Dnata (di proprie-
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tà di Emirates), che gestisce parte del network globale di HRG, è convinto dell’operazione, «accogliendo con favore tale opportunità che consentirà a HRG di continuare il suo sviluppo». A riprova dell’interesse del mercato per l’acquisizione, il titolo HRG è salito del 49%, appena un’ora dopo l’annuncio ufficiale della sua vendita, per poi assestarsi sui massimi a cinque anni. Nuovi servizi e capillarità geografica L’acquisizione di HRG da parte di Amex darà vita a un’organizzazione di livello mondiale, forte dei migliori talenti disponibili in entrambe le società e pronta a crescere a ritmo sostenuto grazie all’elevatissima capillarità geografica, nonché ai prodotti e alle tecnologie complementari. Sia Gbt che Hogg Robinson hanno infatti sempre investito massicciamente nello sviluppo di soluzioni tecnologiche per soddisfare le esigenze complesse e uniche dei clienti. Grazie alla combinazione delle due attività, si prevedono notevoli risparmi sui costi e benefici in termini di scala in una serie di settori. Nel comunicato di Gbt si legge che la nuova realtà «offrirà un’esperienza superiore ai clienti e ai viaggiatori attraverso una soluzione di gestione dei viaggi completamente inte-
grata, che includerà l’assistenza ai viaggiatori, i servizi di consulenza integrati, la ricerca proprietaria e la capacità di riunioni ed eventi endto-end; espandere la propria presenza su scala mondiale per attrarre clienti alla ricerca di un portafoglio di servizi coerente e affidabile in tutto il mondo; una gestione con tecnologie all’avanguardia per facilitare i viaggi e fornire soluzioni per esigenze di viaggio sempre più complesse; concentrarsi sulla solidità del bilancio, sulla flessibilità e su una forte creazione di cash flow per fornire valore a tutti gli azionisti». «L’impronta geografica complementare di ogni azienda migliorerà la dimensione globale e la portata del nostro business, consentendoci di raggiungere efficienze attraverso una piattaforma best in class e accelerare la crescita. Le tabelle di marcia tecnologiche di ogni azienda forniscono una potente piattaforma da cui trarre impulso per l’innovazione futura. Forniremo un’esperienza superiore ai clienti e ai viaggiatori attraverso soluzioni di gestione dei viaggi completamente integrate, inclusi i prodotti per la gestione delle prenotazioni e delle spese» ha commentato Doug Anderson, chief executive officer di American Express Gbt. Quel che è certo è che l’operazione Amex/HRG potrebbe smuovere un mercato, quello delle Tmc, sempre più obbligato a ottimizzare i propri costi e quelli dei propri clienti, anche attraverso pesanti investimenti in tecnologia. Non resta che attendere, anche per scoprire quali saranno le eventuali ripercussioni di questa operazione sul mercato italiano, che vede tra i leader la tmc Uvet Gbt, che da molti anni opera in joint venture proprio con American Express. l
NUOVO OSSERVATORIO SUI VIAGGI D’AFFARI 2018
IN COLLABORAZIONE CON
PROMOSSO DA
Indice
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Il Nuovo Osservatorio sui Viaggi d’Affari
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Dimensione del mercato: i volumi 4 2.1 Il quadro macroeconomico 4 2.2 I viaggi d’affari 5
3 4 5 6 7
La durata dei viaggi d’affari
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Il mezzo di trasporto
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La motivazione
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Dimensione del mercato: i valori 6.1 Previsioni di spesa per il 2018
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Le nuove tecnologie per l’ufficio viaggi: soddisfazione degli utenti e impatto economico 19 7.1 Il “forgottenware” (la soddisfazione dell’utilizzatore finale) 20 7.2 Forgottenware e misura del suo impatto economico 22
Appendice (note metodologiche)
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Il Nuovo Osservatorio sui Viaggi d’Affari
1
Il Nuovo Osservatorio sui Viaggi d’Affari (Nova) ha concluso la sua seconda edizione. Promossa da importanti player del mercato dei viaggi – AirPlus International, HRS, Lufthansa Group e Zucchetti –, la ricerca redatta dal professor Andrea Guizzardi ha il supporto scientifico e tecnico del Centro di Studi Avanzati sul Turismo dell’Università di Bologna. È pubblicato da Mission – La rivista dei viaggi d’affari e dal sito Missionline, dedicato al business travel (casa editrice Newsteca di Milano). L’indagine, realizzata a novembre 2017, ha intervistato direttamente i responsabili della gestione dei viaggi di un campione d’imprese con 10 o più addetti, stratificato per dimensione e settore produttivo. L’intervista all’azienda, rispetto all’intervista alle famiglie o ai viaggiatori con le quali attualmente sono raccolte le informazioni ufficiali sul turismo d’affari, oltre a essere da un punto di vista teorico più appropriato (è l’azienda che compra i viaggi¹), permette di approfondire aspetti altrimenti non rilevabili quali il cosiddetto “escursionismo” d’affari, le aspettative sulle dinamiche future della domanda e le strategie gestionali. L’indagine ha riguardato imprese della manifattura e del terziario. L’osservatorio non comprende i viaggi degli occupati nella Pubblica Amministrazione e nell’agricoltura. In questo rapporto è contenuta la sintesi dei risultati per il 2017, la previsione per il 2018 e il confronto con il 2016. Si è inoltre approfondito il tema dell’attitudine dei travel manager verso le nuove tecnologie e l’impatto che queste hanno sulla produttività degli uffici viaggi. I risultati possono così essere utilizzati dai policy maker per valutare la reale dimensione di questo importante mercato e la sua dinamica, dagli operatori del settore per predisporre un’offerta mirata sulle esigenze dei clienti e dalle stesse imprese che partecipano alla rilevazione per confrontare i propri risultati e/o strategie di gestione.
3 1. Per una disamina più approfondita si veda: A. Guizzardi (2003) “Misura ed Analisi dei Viaggi nel Segmento Affari” in “Il pensiero e la scienza nel turismo italiano” pp. 75 - 84, Ministero delle Attività Produttive, Direzione Generale per il Turismo, Roma
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Dimensione del mercato: i volumi 2.1 Il quadro macroeconomico Il 2017 è stato un anno positivo per l’economia globale. Il commercio internazionale (+4,2% secondo le proiezioni Fmi2 ) è tornato a crescere più del Pil (+3,6%), mentre permane il gap nelle dinamiche tra le economie avanzate (+2,2%) ed emergenti (+4,5%). Queste ultime crescono sopra le attese nonostante le performance negative di Brasile (-3,6%) e Russia (-0,2%) e il rallentamento dell’economia cinese (+6,7%) a causa dei minori investimenti pubblici.
Il 2017 è stato un anno positivo per l’economia globale e il commercio internazionale. Rimane tuttavia evidente il gap tra Paesi emergenti e sviluppati, con i primi in crescita di oltre il 4%. In Italia il Pil cresce dell’1,6%, trainato da produzione industriale, consumi delle famiglie e, soprattutto, dall’export, anche se diminuisce la propensione a investire all’estero delle multinazionali italiane. Per il 2018 si prevede una congiuntura in linea con il 2017. Nei Paesi avanzati tutte le economie sono in crescita ma pesa la debolezza dei consumi. Il petrolio ha superato i 50 dollari al barile (+11% rispetto al 2016 nella quotazione media), dopo essere risalito in estate per effetto della riduzione delle scorte dei Paesi dell’Ocse. Ha quindi sorpreso che la dinamica dei prezzi sia rimasta moderata (e spesso sotto le attese). L’euro si è apprezzato rispetto al dollaro di circa il 2%, nonostante la Bce abbia mantenuto una politica monetaria accomodante a fronte di prospettive di normalizzazione monetaria negli Stati Uniti. Nel 2018 l’Fmi vede la dinamica dell’economia mondiale al 3,7% e un rallentamento del commercio mondiale (3,9%) per via del possibile riacutizzarsi delle tensioni in alcune aree del mondo. In crescita le quotazioni del petrolio e le attese di inflazione. Lo scenario italiano. In Italia – secondo l’Ocse3– l’attività economica nel 2017 è cresciuta dell’1,6%, sostenuta dall’export, dagli investimenti in macchinari, attrezzature e beni immateriali e dai consumi delle famiglie, che crescono più del reddito disponibile. Nei primi sei mesi dell’anno il valore aggiunto è salito sia nell’industria in senso stretto sia nei servizi; nelle costruzioni l’attività ha rallentato pur rimanendo superiore ai livelli del 2016. Gli indici di fiducia delle imprese sull’evoluzione congiunturale4 degli ultimi mesi del 2017 segnalano un’ulteriore crescita della produzione industriale, in particolare nel comparto 4
2. World Economic Outlook (2017), proiezioni di ottobre 2017 3. Il Sole 24 ore, Finanza e Mercati 28/11/2017 4. Banca d’Italia Bollettino Economico - N. 4/2017, ottobre 2017 (consultabile sul sito bancaitalia.it)
dei beni strumentali. Gli stessi sondaggi suggeriscono piani di investimento in espansione e una situazione economica generale in crescita per i primi mesi del 2018. Anche dal lato dei consumi delle famiglie i primi 9 mesi del 2017 mostrano una dinamica positiva. Il rialzo è sostenuto soprattutto dalla crescita della spesa in beni durevoli e in servizi. Gli indicatori del clima di fiducia delle famiglie lasciano prevedere che la crescita proseguirà anche nel 2018, grazie anche a un rapporto tra indebitamento e reddito delle famiglie che si mantiene ben al di sotto del valor medio dell’area Euro. L’inflazione al consumo è stata inferiore alle attese (circa l’1,2%); pressioni al ribasso sono derivate dal rallentamento dei prezzi dei beni energetici e di quelli dei servizi. L’inflazione di fondo ha invece risentito della persistente debolezza della dinamica salariale. Prosegue la crescita dell’occupazione; il numero di occupati è tornato in prossimità dei livelli precedenti l’avvio della crisi globale ma le ore lavorate rimangono inferiori del 5%. Il confronto segnala un inutilizzo complessivo del fattore lavoro che porta a ridimensionare l’ottimismo mostrato dalle imprese sull’evoluzione del quadro occupazionale per il 2018. Aumenta l’export. Vendite e acquisti dall’estero crescono rispettivamente del +7,7% e del +9,6%5 nonostante sia diminuita la competitività degli esportatori italiani – misurata sulla base dei prezzi alla produzione dei beni manufatti – di circa -2%. Alla crescita delle esportazioni hanno contribuito principalmente le imprese operanti nei settori degli autoveicoli (+13,6%), della chimica–farmaceutica (+11,1%), mentre le importazioni sono risultate sostenute nei comparti macchinari, attrezzature e mezzi di trasporto. La vendita di merci è stata trainata soprattutto dalla componente extra UE, con in testa Cina (+24,2%) e Russia (+22,1%), ma anche in Europa si sono osservate performance decisamente favorevoli (export +7,1%; import +8,0%, attivo di circa 9 miliardi di euro). Nelle valutazioni delle imprese le prospettive sulla domanda estera rimangono favorevoli anche per i primi mesi del 2018. Meno investimenti all’estero. Rallenta il trend di espansione degli investimenti diretti all’estero. Secondo l’Istat6, il 51,2% delle imprese multinazionali italiane ha realizzato o programmato nuovi investi-
menti di controllo estero nel biennio 2016-2017, una percentuale in diminuzione rispetto al biennio precedente. I nuovi investimenti rimangono focalizzati nelle attività di produzione di beni e servizi e risultano localizzati prevalentemente nell’Ue15. Le strategie di internazionalizzazione sono sempre più trainate da fattori diversi dalla riduzione dei costi. L’accesso a nuovi mercati è la principale motivazione tanto nell’industria quanto nei servizi. Seguono, nell’ordine, l’aumento della qualità, lo sviluppo di nuovi prodotti e l’accesso a conoscenze o competenze tecniche specializzate.
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2.2 I viaggi d’affari Nel 2017 il numero di viaggi realizzati delle imprese italiane è tornato sui massimi del 2007. La crescita (+3,5%) è trainata dalla ottima performance del mercato nazionale (+3,9%) che rimane tuttavia 6 punti percentuali sotto il massimo pre-crisi. Stanti le aspettative positive sulla prossima evoluzione della congiuntura italiana, si può però ipotizzare un 2018 ancora in forte crescita per il mercato nazionale. La minore espansione del segmento internazionale (+2,6%) non modifica il trend positivo che lo ha visto crescere del +15% nell’ultimo decennio. Sul piano geografico, crescono soprattutto le trasferte verso Brasile, Canada, Cina, Giappone e Germania. Sul piano settoriale, l’avanzamento è guidato dalla ottima performance del segmento terziario. Il mercato dei viaggi d’affari delle imprese italiane è cresciuto di un milione di trasferte arrivando nel 2017 a 30,8 milioni (vedi Tav. 1). Tutti i mercati sono in crescita, un dato che conferma le aspettative delle aziende italiane misurate da questo Osservatorio l’anno passato. Il +3,5% complessivo è il miglior risultato da quando la nostra economia è uscita dalla crisi. La crescita è trainata dal mercato nazionale (+3,9%) che si avvantaggia sia della ripresa del clima di fiducia delle famiglie italiane e del loro reddito disponibile, sia – dal lato dell’offerta – dalle favorevoli valutazioni delle imprese sulle condizioni per investire e dal minore razionamento del credito. Sul mercato internazionale (+2,6%) spicca la performance del segmento intercontinentale (+3,4%) sostenuto dalle trasferte verso i Paesi emergenti.
Tav. 1: Viaggi d’affari per destinazione (valori assoluti x1000)
Trend positivo in tutto il mercato. In ottica pluriennale (vedi Fig. 1), il 2017 conferma il trend positivo in tutti i segmenti di mercato. I livelli raggiunti coincidono con quelli massimi del 2007 seppure – rispetto al dato pre-crisi – si è modificata la composizione del mercato stesso: se quello internazionale è aumentato del +15%, il segmento nazionale è ancora a -6% dal massimo di 10 anni fa. La forbice quantifica l’effetto della lunga congiuntura negativa sul “baricentro geo-economico” delle aziende italiane. La globalizzazione dei mercati e l’integrazione tra aziende in differenti aree del 5 5. Osservatorio Economico del Ministero Sviluppo Economico, dicembre 2017, (consultabile sul sito) 6. Istat, (2017) “Struttura e competitività delle imprese multinazionali”, Statistiche report nov. 2017
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Fig. 1: La dinamica annuale dei viaggi d’affari (2010 - 2017)
pianeta ha infatti modificato le destinazioni dei viaggi delle imprese, che hanno trasferito all’estero funzioni tipicamente di stabilimento come produ-
Viaggi nazionali | 2010 = 20,0 mln Viaggi internazionali | 2010 = 8,2 mln Viaggi totali | 2010= 28,2 mln
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zione e supervisione tecnica ma anche distribuzione, logistica o le vendite, inclusi i centri assistenza e i call center.
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Moderata ripresa della produzione industriale italiana. Solo recentemente la forbice tra trasferte nazionali e internazionali ha mostrato segnali di inversioni di tendenza, un risultato che sembra ricalcare fedelmente la moderata ripresa della produzione industriale del nostro Paese. Stante questa analogia e le aspettative positive sulla prossima evoluzione della congiuntura italiana, si può quindi ipotizzare un 2018 ancora in forte crescita per il mercato nazionale. Bene le Americhe, male il Nordafrica. L’America (+7%) è il continente dove si osserva la maggiore espansione dei viaggi internazionali dall’Italia grazie alle ottime performance di Canada e Brasile7 mentre l’Africa del Nord è l’area che mostra la peggiore performance (-30%). Le trasferte verso l’Asia (+6%) sono sostenute dai soli progressi dei mercati cinese e giapponese. In Europa crescono soprattutto i viaggi verso la Germania (+21%) grazie al consolidamento della ripresa congiunturale. Le peggiori performance (-15%) si registrano sui mercati dell’Est europeo extra UE, un risultato solo parzialmente compensato dal +13% delle trasferte verso la Russia. La dinamica prosegue un trend negativo originato dal “ripensamento” di tante piccole e medie imprese italiane che avevano delocalizzato nell’Est europeo all’inizio del millennio. Crescita guidata dal terziario. L’analisi settoriale (Tav. 2) evidenzia che la crescita nelle trasferte d’affari è guidata dal segmento terziario. Il maggiore differenziale con la manifattura si ha sul segmento nazionale, nel quale la distribuzione commerciale si è avvantaggiata dei maggiori consumi delle famiglie e i servizi alle imprese hanno beneficiato della ripresa della produzione industriale.
to dell’export verso la Germania, le cui produzioni industriali sono costituite da una quota consistente di componenti prodotti in Italia, soprattutto nel segmento automotive.
I viaggi nel settore manifatturiero. La ripresa della produzione industriale nel nostro Paese ha – per la prima volta nel dopo crisi – determinato una crescita dei viaggi nazionali delle imprese manifatturiere superiore a quella delle trasferte internazionali. Crescono soprattutto i viaggi delle imprese produttrici di beni strumentali e durevoli mentre le performance più negative si registrano nel settore delle costruzioni. Il mercato dei viaggi intercontinentali (+2,7%) rallenta rispetto a quanto fatto osservare nel recente passato. Il peggioramento della nostra competitività di prezzo rispetto ai principali competitor europei non permette, infatti, di cogliere a pieno l’espansione della domanda finale nei mercati dei Paesi emergenti. Tra i segmenti più dinamici quello chimico-farmaceutico. Il mercato europeo (+2,6%) si mostra invece in linea con le dinamiche passate, favorito dal buon andamen-
I viaggi nel settore terziario. L’ottima performance del terziario (+3,8%) si realizza sul mercato nazionale (+4,1%) e soprattutto intercontinentale (+4,6%), dove molte aziende consolidano il ruolo di fornitori di realtà industriali o finanziarie – anche nazionali – che da più anni hanno acquisito una dimensione mondiale. La minore crescita delle trasferte in Europa (+1,9%) è da imputarsi alle cattive performance dei comparti bancario e assicurativo (in Francia) e della distribuzione (nei Paesi dell’Est europeo). Il dato di maggiore rilievo è, però, l’aumento delle trasferte nazionali, sia perché rappresentano la maggior parte dei viaggi del comparto, sia perché la crescita conferma quanto registrato nel 2016 e rafforza le prospettive di crescita per il 2018 in un segmento che risulta molto correlato con le dinamiche dell’intera economia nazionale.
Tav. 2: Viaggi d’affari per destinazione e settore anno 2017 (valori assoluti x1000)
7 7. Banca d’Italia (2017), “Indagine sul turismo internazionale”. Aggiornamento settembre 2017
3 Tav. 3: Viaggi d’affari per durata
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La durata dei viaggi d’affari Nel 2017 la forte crescita dell’escursionismo d’affari (+4,0%) riduce la durata media dei viaggi nazionali ed europei. La riduzione è nel solco di una dinamica di più lungo periodo, sostenuta dalla crescita delle opportunità di trasporto e dalla convinzione di potere ottenere sia risparmi economici sia guadagni di produttività organizzando le trasferte in giornata. Quanto osservato è compatibile con un incremento del 2,7% dei pernottamenti rispetto al 2016. Il quadro generale è determinato principalmente da quanto avviene nel terziario, dove l’importante progresso delle trasferte senza pernottamenti (+4,8%) si lega alla forte crescita delle trasferte in Italia. Nel 2017 i viaggi senza pernottamento hanno superato i 12,2 milioni (39,6% del mercato) con una crescita del 4,0% (vedi Tav. 3). Complice il deciso rialzo nelle trasferte nazionali, si riduce la quota di mercato dei viaggi con pernottamento, “fermi” a un +3,2%. Quanto osservato è compatibile con un incremento del 2,7% dei pernottamenti rispetto al 2016, pari a circa 1,35 milioni di notti. La dinamica non è però omogenea su tutti i segmenti: mentre il mercato nazionale cresce di circa 1 milione di notti, quello internazionale cresce di 300 pernottamenti, in gran parte concentrati sul segmento intercontinentale.
Viaggi meno lunghi. I dati sono compatibili con una leggera diminuzione nella durata media delle trasferte, che si concentra sulle destinazioni nazionali ed europee. La riduzione prosegue un trend originatosi con l’avvento dell’alta velocità ferroviaria e proseguito con la crescita delle opportunità di trasporto aereo low cost (nuovi aeroporti e orari). L’unbundling tariffario e la diffusione delle tariffe scontate hanno poi modificato il mercato anche dal lato della domanda. Oggi le aziende risultano molto determinate nel comprimere la durata del viaggio, nella percezione di potere ottenere sia risparmi economici sia guadagni di produttività del lavoro.
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Tav. 4: Viaggi d’affari per durata (prospettiva settoriale) anno 2017
Valutare la reale convenienza economica di tale strategia è però molto complesso8. Alle trasferte senza pernottamento si accompagna spesso la domanda di servizi in grado di garantire il raggiungimento degli obiettivi del viaggio in tempi contingentati. Il tempo diventa quindi l’elemento centrale e questo – unito all’elevata variabilità tariffaria – rischia di limitare molto il vantaggio economico di una riduzione dei pernottamenti. Industria e servizi, dinamiche diverse. L’analisi per settori mostra due realtà simmetriche (vedi Tav. 4); l’industria vede aumentare l’escursionismo d’affari di appena lo 0,6%, complice una maggiore quota di viaggi internazionali dove alto costo del trasporto e minori opportunità di viaggio rendono complesso comprimere la durata media del viaggio. Nel mercato dei servizi si osserva la maggiore riduzione della durata media, ma i pernottamenti diminuiscono soprattutto sul mercato europeo.
9 8. Guizzardi, Stacchini, Ranieri (2017) “Best buy: what does it means in corporate travel”, Current Issue in Tourism, 20, pp. 129 – 134
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Il mezzo di trasporto Il 2017 ha decretato il raggiungimento di un nuovo equilibrio post alta velocità con la fine dell’effetto di sostituzione tra treno e aereo. È questa la chiave per leggere un anno nel quale non si registrano modificazioni rilevanti nelle quote di mercato, con entrambi i mezzi che mostrano performance equivalenti e leggermente superiori alla variazione complessiva.
Nel 2017 il mercato ha raggiunto un nuovo equilibrio post-alta velocità, con le quote di mercato di treno e aereo che crescono in modo equivalente e leggermente sopra la variazione complessiva. L’aereo fa registrare la migliore performance (+3,9%), un progresso importante perché realizzato anche sul corto raggio. L’automobile rimane il mezzo preferito dai business traveller, sebbene mostri un tasso di crescita inferiore (+3,0%). Sul piano qualitativo, si è fermato il downsizing delle flotte, si è ridotta la durata media di utilizzo dei veicoli e si sono viste nuove modalità di gestione condivisa delle flotte.
Tav. 5: Viaggi d’affari per mezzo di trasporto
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Inversione di tendenza sul corto raggio. L’aereo (+3,9%) consegue uno tra i risultati migliori degli ultimi anni (vedi Tav. 5). La crescita è l’unica in linea con quella dei viaggi sul segmento nazionale, certi-
9. Istat (2017) Numeri indici Nic per voci di prodotto; consultabili sul sito www.istat.it 10. Dati riferiti ai primi 9 mesi del 2017, fonte Dataforce (Quattroruote, allegato al n° 748, Dicembre 2017)
ficando un ritorno delle preferenze per l’aereo come mezzo di spostamento sulle brevi distanze. I vettori aerei sono cioè riusciti a stabilizzare – e in parte invertire – il trend negativo che, da quando è stata completata la Milano-Roma ad alta velocità, ha caratterizzato la dinamica dei passeggeri d’affari sui voli nazionali. Il progresso delle trasferte su rotaia (+3,8%) – pur superiore alla crescita complessiva – è però lontano dalle variazioni a due cifre registrate fino a pochi anni fa. A frenare la dinamica hanno contribuito sia gli aumenti di prezzo, nettamente superiori all’inflazione (+7,4%)9, sia l’assenza di nuove tratte ad alta velocità. L’auto ancora preferita. L’auto aziendale registra una performance inferiore a quella complessiva. Il +3,0% tendenziale (vedi Tav. 5) ne consolida il primato come mezzo preferito dai business traveller pur riducendone la penetrazione al 45,4% del mercato. Anche in questo caso pesano sia la forte crescita del prezzo del gasolio da autotrazione (cresciuto in media del 8% nel dato Istat), sia la riduzione delle nuove immatricolazioni di auto in proprietà o leasing (-8,2%)10.
L’impennata del noleggio a lungo termine (+19%) ha tuttavia sostenuto il trend di crescita del parco auto aziendale. Sul piano qualitativo si è ridotta la durata media dei contratti Nlt, del chilometraggio percorso prima della sostituzione e si è arrestato il fenomeno del downsizing delle flotte che aveva caratterizzato gli anni della crisi. Aumenta la quota di Suv mentre la penetrazione delle elettriche resta residuale, seppure in crescita del 41%. Nascono nuove modalità di corporate car sharing, che puntano a garantire una maggiore disponibilità dell’auto e una maggiore trasparenza e automazione nelle fasi di prenotazione e rendicontazione. Il quadro settoriale (vedi Tav. 6) evidenzia la marcata preferenza delle aziende del terziario per il treno in concomitanza con una frequente necessità di raggiungere le aree metropolitane lontane dagli aeroporti e con maggiori restrizioni alla circolazione. Nell’industria si privilegia l’aereo, l’unico mezzo di trasporto a crescere più di quanto non faccia il comparto nel suo complesso (+2,6%). La dinamica è sostenuta anche sul mercato nazionale dove sono evidenti i successi degli operatori nel (ri)portare l’aereo al centro delle preferenze della clientela
business. Al risultato hanno contribuito sia nuovi schemi di pricing, in grado di premiare la trattativa e il know how degli uffici viaggi e delle Tmc, sia il moltiplicarsi delle tratte servite e degli orari. Parte del divario con il trasporto ferroviario è stato anche colmato sul piano della convenienza delle tariffe (della loro percezione). Da un lato l’unbundling tariffario rende più complesso comprendere il reale livello del prezzo medio pagato per un passaggio aereo, dall’altro si è oramai compreso che è difficile acquistare tariffe scontate non modificabili (super economy o low cost) a causa del loro razionamento soprattutto in prossimità della data di partenza. Inoltre, la diffusione di nuove tecnologie per la business travel intelligence e la crescita della cultura statistica permettono di analizzare anche gli extra costi legati a rimborsi parziali e a ri-emissioni e quindi valutare l’effettiva convenienza delle tariffe non rimborsabili. L’aprioristica percezione di convenienza dell’on-line deal hunting come modalità di acquisto dei titoli di viaggio rimane comunque un problema molto sentito negli uffici viaggi, rispetto al quale la ricerca è chiamata a dare indicazioni11.
4 Tav. 6: Viaggi d’affari per mezzo di trasporto (prospettiva settoriale) anno 2017
11 11. Guizzardi, Pons, Ranieri (2017), “Advance booking and hotel price variability online: Any opportunity for business customers?”, International Journal of Hospitality Management, pp. 85,93
5 Tav. 7: Motivazione del viaggio d’affari
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La motivazione La crescita del mercato delle trasferte, se osservata per motivazione, mostra una chiara distinzione nelle dinamiche. Rimangono ferme le trasferte per riunioni aziendali e visite in fiera, mentre avanzano i viaggi in ambito Meetings (extra-aziendali), Incentives, Conferencing, Exhibitions (Mice) ma soprattutto quelli per incontrare clienti e fornitori. Questi ultimi (+5,4%) crescono di oltre 900mila unità, raggiungendo una quota di mercato di quasi il 59%. Si tratta di trasferte – in gran parte nazionali – originate direttamente dalla crescita economica.
Il 2017 è stato un anno favorevole soprattutto ai viaggi individuali per incontrare clienti e fornitori (+5,4%). Tutti gli altri segmenti crescono meno del dato complessivo, ma sono riunioni aziendali e fiere a mostrare le maggiori difficoltà (+0,2% e -0,3% rispettivamente). La crescita del segmento Mice (+2,7%) ha un rilievo particolare perché misura direttamente la propensione delle aziende a investire in innovazione e formazione. Il risultato del comparto fieristico – seppure negativo – rappresenta una discontinuità significativa con le dinamiche molto negative di questo segmento nel recente passato. Il progresso più evidente (+6,0%) si registra nel segmento dei viaggi individuali per incontrare clienti e fornitori del terziario. Considerato che il comparto genera circa il 70% del Pil italiano, si può prevedere che anche nel 2018 continuerà la fase congiunturale positiva della nostra economia nazionale.
Promozione dei prodotti e formazione del personale. L’incremento di attività produttiva aumenta anche la necessità di promuovere nuovi prodotti e formare personale e, simultaneamente, riduce la spinta a “razionalizzare” i costi e la propensione al “fai da te” nell’organizzare eventi collettivi. Si spiega così la stasi delle riunioni aziendali (+0,2%) e il simultaneo incremento (+2,7%) dei viaggi collettivi generalmente organizzati da operatori professionali. Solo le trasferte per visitare fiere mostrano un segno negativo nel confronto con il 2016 (-0,3%). Si tratta – paradossalmente – di un risultato positivo perché rappresenta una discontinuità significativa con le dinamiche molto negative di questo segmento nel recente passato. Caratteristica saliente di questa “ripresa relativa” sono la tenuta del mercato fieristico nazionale e la generazione di profitti dalla riconversione delle strutture fieristiche in contenitori per eventi aziendali12. A conferma, il segmento Mice – qui formato per circa due terzi da trasferte per congressi - mostra una crescita importante. Il dato ha un rilievo particolare perché sottende un investimento nell’in-
zioni azionarie estere: le prime – in media e senza considerare eventi straordinari – destinano al Mice l’11% del loro budget per il travel, le seconde il 17%. La differenza è in diminuzione rispetto a quanto registrato nel 2016, ma rimane comunque significativa. Il quadro per settori produttivi (Tav. 8) mostra che il successo relativo del segmento Mice si realizza per il contributo principale delle aziende del terziario, dove i viaggi collettivi orientati alla formazione e/o al team building giocano un ruolo più importante per l’innovazione e la crescita. Lo stesso comparto riduce però dello 0,6% le trasferte per riunioni aziendali, verosimilmente per le facilità di realizzare “a distanza” molti incontri di routine (vedi sezione nuove tecnologie). Nel 2017 si è comunque viaggiato soprattutto per realizzare il proprio core-business. Il segmento dei viaggi individuali per incontrare clienti e fornitori è infatti l’unico a mostrare crescite superiori alla media in entrambi i settori produttivi. La crescita più alta è nel terziario (+6,0%). Considerato che il comparto genera circa il 70% del Pil italiano, il dato rappresenta un’informazione impor-
novazione di processo, di prodotto e/o nella formazione scientifica e tecnologica del capitale umano che spesso rappresenta un passaggio necessario per alimentare la crescita.
tante per prevedere un’espansione congiunturale della nostra economia nazionale anche nel 2018. L’aumentata opportunità di vendere prodotti industriali sul mercato nazionale ha sostenuto la partecipazione delle aziende manifatturiere alle fiere nazionali. Il +0,1% complessivo riassume risultati particolarmente positivi dei segmenti alimentare e abbigliamento.
Più Mice nelle imprese a capitale straniero. Purtroppo questo Osservatorio registra un gap tra imprese a capitale italiano e imprese con partecipa12. Fiera Milano (2017), Relazione finanziaria semestrale 30 giugno 2017
5 Tav. 8: Motivazione del viaggio d’affari (prospettiva settoriale) anno 2017
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Dimensione del mercato: i valori
Nel 2017 la spesa per viaggi d’affari sale a 19,7 miliardi di euro, in crescita del 5,1%. Il risultato è inferiore alle aspettative dato il forte incremento nei prezzi dei beni e servizi collegati alle trasferte. Il gap è evidente soprattutto sui mercati nazionale e intercontinentale a lungo raggio. Le maggiori riduzioni del prezzo medio per viaggio si concentrano nel terziario. Quanto questa “efficienza di acquisto” sia collegata alla diffusione degli schemi di tariffazione dinamica e unbundling, e quindi a un reporting dei costi di viaggio parziale, non è però possibile stabilirlo. Il trasporto incide per il 57,2% sui budget, in crescita del 6,8%. L’espansione della quota di vettori low cost, la forte crescita di noleggio e sharing e la rivalutazione dell’euro sul dollaro hanno contenuto la dinamica. Sotto le attese anche le variazioni nella spesa in alloggio (+4.0%) e ristorazione (+0,8%), un dato che evidenzia un possibile downsizing. Nel 2017 la spesa per viaggi d’affari delle imprese private italiane a prezzi correnti è salita a quota 19,7 miliardi di euro, in crescita del 5,1% rispetto ai livelli dell’anno precedente (vedi Tav. 9). Nel dato sono comprese tutte le spese che le aziende con almeno 10 addetti imputano a bilancio come costo dei viaggi d’affari. La crescita nella spesa è inferiore alle aspettative considerato sia la dinamica del numero di trasferte (+3,9% sul mercato nazionale e +2,6% su quello internazionale), sia la forte crescita dei prezzi dei beni e servizi collegati alle trasferte (+3,3% sul mercato italiano e +5,8% sul mercato internazionale13). Solo la modesta rivalutazione dell’euro sul dollaro ha ridotto i costi di acquisto di circa 100 milioni di euro (-0,5%). Tav. 9: Spesa per viaggi d’affari (mln. di euro)
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13. Istat (2017) Numeri indici Nic per voci di prodotto; consultabili sul sito www.istat.it
6 Fig. 2 2010-2017: dinamica annuale della spesa per i viaggi d’affari complessiva (sopra) e per singolo viaggio (sotto) S_naz | 2010 = 6,4 mld
SxV_naz | 2010 = 319
S_int | 2010 = 10,1 mld
SxV_int | 2010 = 1230
S_tot | 2010 = 16,5 mld
SxV_tot | 2010 = 585
Più saving negli acquisti. Il gap tra crescita attesa e osservata sembra quindi indicare che i gestori del travel aziendale sono riusciti ad acquistare le trasferte in modo più efficiente. Il guadagno è evidente soprattutto in ambito nazionale e sul mercato intercontinentale a lungo raggio. Nel primo caso la spesa cresce meno di quanto atteso a dispetto del ritorno di preferenze verso il – mediamente più costoso – trasporto aereo. Nel secondo va considerato che il prezzo medio del biglietto intercontinentale ha registrato un incremento di ben il +16,5% rispetto al 2016 (dato Istat). La rappresentazione sintetica di questo recupero di efficienza si ha nella dinamica negativa del prezzo medio per viaggio (Fig. 2 sotto). Se l’effetto sia reale o collegato al mancato reporting di costi di viaggio non è però possibile affermarlo con certezza. La simultanea diffusione delle pratiche di revenue management e di unbundling possono infatti avere trasferito sulle note spese parte dei costi prima contenuti nelle tariffe del servizio di trasporto e pernottamento, con una conseguente riduzione fittizia della spesa per viaggi. Quest’ultima è tuttavia sostenuta dall’incremento delle trasferte su tutte le destinazioni (Fig. 2 sopra) anche se, nel medio periodo, il mercato nazionale mostra tassi di crescita inferiori a quelli del mercato internazionale. Il quadro settoriale (Tav. 10) evidenzia una crescita omogenea della spesa che non si riflette in quella 15
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Tav. 10: Spesa per viaggi d’affari 2017 e variazioni sull’anno precedente (prospettiva settoriale) Tav. 11: Ripartizione della spesa per viaggi per macro-tipologia di prodotto
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delle trasferte. Il gap è evidente soprattutto nel segmento manifatturiero sia a causa della ripresa dei viaggi verso le più costose destinazioni nei Paesi emergenti, sia per il frequente ricorso al trasporto aereo, quello che ha mostrato i maggiori incrementi di prezzo. Per la stessa ragione nel segmento dei servizi la dinamica della spesa si allontana da quella dei viaggi soprattutto sul segmento internazionale. Al contrario, sul segmento dei viaggi in Italia l’incremento di spesa è abbastanza vicino a quello delle trasferte, a dimostrazione che qui il lavoro degli uffici viaggi è stato più efficace. Come negli anni passati, la voce più rilevante nella spesa per viaggi d’affari delle imprese italiane è il trasporto, con una quota del 57,2% (vedi Tav. 11). Il progresso rispetto all’anno passato (+6,8%) è però molto inferiore a quello atteso sulla base dell’incremento dei prezzi sia del trasporto aereo e ferroviario (rispettivamente +14,7% e +7,4% nei dati Istat), sia delle spese di esercizio dei mezzi di trasporto (+3,6%). La rivalutazione dell’euro sul dollaro ha reso più economico acquistare voli intercontinentali ma va soprattutto considerata l’importante crescita nei passaggi aerei meno costosi (quelli sul segmento nazionale) e la leggera espansione della quota di vettori low cost. Per quanto riguarda il trasporto su gomma va anche considerata la forte crescita di noleggio e sharing, due modalità di fruizione dell’auto i cui prezzi sono stati gli unici a diminuire nel 2017 (-1,4%). La dinamica complessiva della spesa per alloggio (+4,0%) è invece frutto di due tendenze contrapposte. Da un lato pesano l’aumento del costo medio per camera e l’incremento nel numero di pernottamenti, entrambi più marcati sul mercato nazionale, dall’altro si osserva un ritorno al “downsizing” sulla qualità delle camere. Considerato anche l’incremento dell’escursionismo d’affari, l’alloggio è quindi un capitolo sul quale gli uffici viaggi possono agire per ottenere risparmi di spesa. Il grande numero di hotel, la concorrenza e la sempre maggiore disponibilità di tariffe scontate on-line parrebbero avvalorare la pratica. In realtà, l’unica certezza è che attraverso la pubblicazione on-line di tariffe composte da un sempre maggior numero di voci e restrizioni, gli hotel hanno ridotto la trasparenza tariffaria, con vantaggi che è legittimo ipotizzare non siano tutti a favore delle aziende acquirenti. L’aumento dell’escursionismo e una crescita dei listini di appena lo 0,9% hanno limitato il progresso della spesa per i servizi di ristorazione. Il +0,8% è compatibile con una riduzione della spesa media per pasto di circa il 5%.
Tav. 12: La previsione per settore
6.1 Previsioni di spesa per il 2018 Già nel 2016 si era evidenziato che la chiave per anticipare l’evoluzione della spesa per viaggi stava nella previsione del sistema dei prezzi. A conferma, il +5,1% osservato quest’anno supera quanto previsto dai travel manager nel 2016 proprio per l’eccezionale incremento del prezzo dei servizi dedicati ai viaggi.
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Dopo il 2017, anche il 2018 è previsto in crescita dai travel manager italiani. Gli ottimisti prevalgono tra i grandi viaggiatori. La maggiore concentrazione di pessimisti si osserva tra le imprese del settore finanziario e della distribuzione mentre nella manifattura è più alta la quota di incerti. Anche allargando la prospettiva temporale al triennio 2016-2018 prevalgono gli ottimisti: ben il 63% degli intervistati non ha sperimentato/non si attende diminuzioni di spesa. Quanto osservato è compatibile con un incremento della spesa 2018 tra 2,5 e 4 punti percentuali. La proiezione sconta sia la prevista crescita dell’economia nazionale, sia una dinamica dei prezzi dei servizi travel in linea con l’inflazione. Ottimisti, saldo positivo. Per il 2018 sembra riproporsi il medesimo schema: il saldo tra rispondenti ottimisti e pessimisti sulla futura evoluzione della spesa è positivo (+28%, vedi Tav. 12 sopra) ma per conoscere la reale dimensione della dinamica futura occorre fare ipotesi sull’evoluzione delle tariffe. Di sicuro la crescita attesa è maggiore nelle aziende che gestiscono i volumi di spesa più elevati: il 45% degli “ottimisti” rappresentano infatti il 50% del mercato come risulta nel dato ponderato per la quota di spesa amministrata (Tav.12 sotto). L’analisi per settori mostra una maggiore concentrazione dei pessimisti nel terziario. Le proiezioni sono soprattutto negative riguardo la dinamica dei viaggi in Europa delle imprese del settore finanziario e della distribuzione. Nella manifattura si concentrano le imprese più incerte sulla direzione del trend della spesa. La maggiore quota di giudizi “stazionari” riflette l’esposizione del comparto all’incertezza sull’evoluzione
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6 del commercio mondiale in un quadro internazionale dominato dalla diffusione di ideologie protezionistiche se non addirittura nazionalistiche. Per valutare meglio le dinamiche dell’attuale fase di espansione, in Tav. 13 si sono incrociate le previsioni delle imprese sul 2018 con il risultato realizzato nel 2017, ottenendo, di fatto, un confronto sul triennio 2016-2018. I dati si riferiscono a risposte pesate per la spesa travel amministrata. Il 58% del mercato conferma, nel tempo, le stesse dinamiche di spesa (positive/negative o stazionarie). Gli ottimisti (34%) prevalgono sui pessimisti (11%), ma il saldo è ancora maggiore se si considerano “aree” di ottimismo e pessimismo. In particolare, “l’area dei pessimisti” (ovvero l’angolo in basso a destra della Tav. 13, che comprende anche chi ha sperimentato - o si attende - un anno con spesa stazionaria e l’altro con spesa in diminuzione) rappresenta il 22% del mercato, mentre “l’area degli ottimisti” è quasi il triplo (63%). Nell’interpretare il saldo di 39 punti percentuali va anche considerato che si tratta di un dato verosimilmente sottostimato. A parità di altre condizioni è infatti probabile che i travel manager intervistati manifestino valutazioni prudenti sull’evoluzione della spesa anche solo perché è “inopportuno” certificare – in un’indagine statistica – incrementi di spesa quando come mission hai la riduzione della stessa. Tav. 13: Confronto tra dinamiche presenti e prospettiche della spesa (quote di spesa)
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Proiezione 2018: incremento tra 2,5 e 4%. In sintesi, quanto mostrato è compatibile con un aumento della spesa tra 2,5 e 4,0 punti percentuali nel 2018. Il dato considera sia le prospettive di crescita per l’economia nazionale, sia una dinamica dei prezzi dei servizi travel in linea con l’inflazione. Quest’ultima ipotesi è particolarmente importante, vista la volatilità delle tariffe. Nella prospettiva settoriale le attese rimangono più favorevoli per l’industria, che potrebbe sperimentare crescite vicine al 5%. Visti i mercati di riferimento, se ne avvantaggerebbero soprattutto gli operatori del mercato internazionale.
Le nuove tecnologie per l’ufficio viaggi: soddisfazione degli utenti e impatto economico
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La passata edizione di questo osservatorio e ricerche analoghe hanno mostrato che la crisi ha determinato una riduzione del personale degli uffici viaggi – con l’unica importante eccezione dei puri travel manager – e il conseguente aumento della spesa media gestita. Molte aziende hanno anche attuato
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L’attitudine dei travel manager verso le nuove tecnologie (di seguito NT) è alta in generale e aumenta ulteriormente nelle imprese dei servizi con (anche) capitale estero. Quello che limita la diffusione delle NT è lo scarso sostegno aziendale. Le NT sono apprezzate soprattutto per i benefici che portano alla gestione quotidiana delle trasferte. Il minore interesse per utilizzare le potenzialità di una NT in ambito strategico potrebbe indicare un problema di posizionamento nell’organigramma aziendale dei travel manager italiani; una conferma viene anche dal loro scarso coinvolgimento al momento dell’introduzione delle NT. Le fasi pre e post trip sono – nell’ordine – quelle in cui sono attesi i maggiori benefici da una NT. Considerato che molte delle ultime innovazioni in ambito travel sono legate al “mobile” si evidenzia un possibile elemento di divergenza tra domanda business e offerta. La presenza di capitale estero condiziona in positivo anche la valutazione dell’utilità delle NT. La produttività dell’ufficio viaggi è condizionata direttamente dal sostegno dell’azienda all’utilizzo delle NT nell’attività di routine. Si evidenzia così un collegamento tra riduzione dei costi indiretti e dei costi diretti. A sorpresa, le NT producono valore indipendentemente dal know-how e dall’atteggiamento del travel manager mentre la loro “mediazione” ha effetti positivi sulla produttività in associazione a una travel policy che ne incentivi chiaramente l’utilizzo. Una maggiore attitudine a utilizzare le NT anche nell’ambito strategico permette alle aziende della manifattura di ottenere maggiori vantaggi di produttività. il “decentramento” di alcune mansioni tecniche a responsabili locali o di funzione, se non direttamente ai viaggiatori, rafforzando la richiesta di supervisione e controllo dell’ufficio viaggi. Con i tagli si sono rivisti gli strumenti, le norme e le procedure per la gestione dei processi autorizzativi alla trasferta e/o per la scelta dei fornitori e le nuove tecnologie (di seguito NT) hanno assunto un ruolo centrale. Nel dopo-crisi hanno (ri)trovato spazio temi come la sicurezza del viaggio, la sua sostenibilità, la soddisfazione dei viaggiatori. I sistemi informatici, i software, gli strumenti on-line e mobile hanno acquisito ulteriore interesse, risultando sempre più facili da utilizzare, sicuri e personalizzati lungo tutta la filiera aziendale interessata al travel (acquisti, HR, Finance, Mkt, DG eccetera). Nella difficoltà (per non dire l’impossibilità) di seguire un approccio ingegneristico analizzando i moltissimi software e hardware presenti nei diversi ambiti aziendali, questo osservatorio si è focalizzato sulla soddisfazione dell’utente finale (il “forgottenware”) e sulla stima dell’impatto economico 19 14. I dati di questo paragrafo, e dei successivi, rappresentano sintesi di quanto osservato nel campione e non possono quindi essere generalizzati all’intera collettività delle imprese italiane.
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delle NT intese in senso generale. L’attenzione al “forgottenware” vuole valorizzare il ruolo dell’utilizzatore quale partecipante attivo nel successo di una NT. L’ipotesi è che – indipendentemente dalle caratteristiche e dalle prestazioni della NT – la sua introduzione, in una realtà complessa come quella degli uffici viaggi, implica sempre nuovi elementi di tipo organizzativo o psicologico che non sempre sono compresi/richiesti dall’utilizzatore. L’impatto economico è invece misurato – pur non senza difficoltà e approssimazioni – da variazioni di produttività degli uffici viaggi. L’attitudine dell’utente finale è infine utilizzata per indagare quali fattori limitano/accrescono la capacità delle NT di sviluppare tutto il loro potenziale economico nel mondo delle trasferte aziendali.
7.1 Il “forgottenware” (la soddisfazione dell’utilizzatore finale) In letteratura esistono differenti modelli di misura della soddisfazione dell’utilizzatore finale, ma tutti concordano sul fatto che questa dipende da 3 dimensioni: i benefici attesi in ambito lavorativo, le competenze dell’utilizzatore e il sostegno dell’organizzazione. Questi fattori sono misurati attraverso una batteria di affermazioni – riportate nella Tav. 14 – rispetto alle quali si è chiesto ai travel manager di esprimere con un voto da 2 a 10 (dove il 6 rappresenta l’idea di sufficienza) il loro grado di accordo. Il grado di accordo medio per ogni affermazione è riportato in Fig. 3, distinguen-
Tav. 14: Determinanti della soddisfazione verso le nuove tecnologie
do tra imprese industriali (acquisti meno frequenti, ma di trasferte a più lungo raggio) e imprese dei servizi. Negli uffici viaggi delle aziende italiane vi è ulteriore spazio per introdurre nuove tecnologie. Infatti, pur essendo abbastanza utilizzate (media 6,25), questa indagine rileva che chi gestisce le trasferte spera di potere aumentarne l’utilizzo (media 7,5). Il dato è leggermente superiore per le aziende di servizi, dove il maggior numero di trasferte (a minore raggio) determina una maggiore frequenza di utilizzo delle NT. Quello che sembra limitare l’introduzione delle NT negli uffici viaggi è lo scarso sostegno e incoraggiamento da parte dell’azienda. Nella valutazione dei travel manager, infatti, le aziende italiane investono molto poco sia per personalizzare le NT alle esigenze dell’ufficio viaggi, sia per la formazione del personale (media 5,65). Il dato per settore produttivo mostra un quadro più negativo nei servizi (media 5,4) e valutazioni appena sufficienti nell’industria. Tuttavia, superato il problema del costo, proprio le aziende del terziario valorizzano maggiormente l’importanza delle NT nella travel policy, e – soprattutto – coinvolgono maggiormente i loro 20
7 Fig. 3: Determinanti la soddisfazione verso le NT e grado di accordo dei rispondenti Industria Servizi Totale
travel manager (media 6,3). Il minore coinvolgimento nell’industria (media 5,6) dimostra che, a fronte di una maggiore disponibilità all’introduzione delle nuove tecnologie, vi è una minore apertura al loro impiego negli uffici viaggi. NT, apprezzate nella gestione quotidiana. La chiave per comprendere queste differenze è nell’analisi dei benefici attesi (o osservati). Le NT sono infatti più apprezzate per i benefici che portano alla gestione quotidiana delle trasferte (valutazione media 7,5) piuttosto che all’attività di programmazione e decisione strategica (valutazione media 7,1). Più “pesa” la routine – come è atteso nelle aziende del terziario – meno è probabile che nell’attività dell’ufficio viaggi vi sia spazio/interesse per comprendere/utilizzare le potenzialità di una NT in ambito strategico. Il risultato potrebbe indicare un problema di posizionamento nell’organigramma aziendale dei travel manager, confermato anche dallo scarso coinvolgimento nell’introduzione delle NT. Lo spaccato per settore rivela che i travel manager
dell’industria riescono a valorizzare meglio le possibilità offerte dalle NT nei momenti di decisione e pianificazione strategica. Al contrario, nei servizi, una routine fatta di molte trasferte brevi e/o “facili” da acquistare sembra confini la gestione del travel in un ambito sostanzialmente operativo. Le fasi pre e post trip sono – nell’ordine – quelle in cui sono attesi i maggiori benefici da una NT (vedi Tav. 15). Il fatto che le NT per l’on-trip chiudano la classifica è un dato atteso, visto che il tempo del viaggio è quello che impatta meno sulla routine degli intervistati. Considerato che molte delle ultime innovazioni in ambito travel sono legate al mobile – e quindi pensate per essere utilizzate dal viaggiatore – emerge una possibile divergenza tra domanda e offerta. L’elevata valutazione media, unita al fatto che il gap di utilità tra fasi non è elevato (0,4 punti nel dato aggregato e appena 0,3 nell’industria), dimostra che, pur non essendo una priorità, l’attitudine dei travel manager verso le nuove tecnologie per il viaggiatore rimane elevata. 21
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Tav. 15: In quale fase si valutano utili le NT (valutazioni medie; centro scala 6)
Le nuove tecnologie piacciono agli stranieri. La presenza di capitale estero condiziona in positivo la valutazione dell’utilità delle NT in tutte le fasi della trasferta. Il gap è particolarmente evidente nelle imprese di servizi dove la presenza di capitale straniero è generalmente un indicatore di internazionalizzazione del business e, quindi, di maggiore complessità e raggio delle trasferte. L’indagine rileva, inoltre, che la composizione del capitale condiziona anche l’attitudine complessiva degli uffici viaggi verso le NT: le imprese a capitale nazionale mostrano infatti i punteggi medi più bassi in molte delle dimensioni qui misurate ma soprattutto nella personalizzazione delle NT e nell’investimento in formazione (accordo medio 5,2). Il dato è coerente con un minore volume di viaggi Mice realizzato da queste imprese (vedi viaggi per motivazione).
7.2 Forgottenware e misura del suo impatto economico Il concetto di produttività marginale15 è stato utilizzato per tentare di andare oltre alle precedenti valutazioni di impatto positivo delle NT sui costi indiretti. L’idea è provare a misurare l’eventuale effetto delle NT anche su prodotto e spesa delle trasferte. In assenza di dati amministrativi sulle variazioni del risultato di gestione ordinaria (il prodotto) e della spesa travel ci si è basati sull’ipotesi che variazioni di output e di input dell’ufficio viaggi possano essere approssimate rispettivamente dalle valutazioni 22
15. L’aumento di output è ricollegabile all’impiego di una unità aggiuntiva di input.
degli intervistati sull’intensità della crescita di viaggi e spesa. In confronto alla misura amministrativa, si introduce l’ipotesi che le valutazioni soggettive misurano effettivamente l’output e input dell’ufficio viaggi. L’approssimazione permette, però, di superare in parte il problema della “sincronia” tra momento in cui è registrato a bilancio l’utile di una commessa e il momento in cui si registra la spesa per trasferte servite a porre le basi per la stessa. In dettaglio, la variazione dell’output dell’i-ma impresa (il numeratore della produttività) è ottenuto come media pesata delle valutazioni sulle dinamiche dei viaggi in Italia, Europa e nel mondo. Oltre alla composizione delle destinazioni, la misura tiene conto della durata media delle trasferte di ogni azienda, così da essere confrontabile con le valutazioni sulle variazioni di spesa (il denominatore). L’indice, calcolato sulle 132 aziende che hanno fornito risposte complete, ha una distribuzione fortemente simmetrica e varia tra 0,63 e 1,54. Il massimo corrisponde a una situazione in cui la valutazione sull’incremento delle giornate di trasferta è maggiore del 54% rispetto alla valutazione sull’incremento di spesa. Viceversa, valori inferiori a 1 indicano una cattiva performance. Da una prima osservazione – che va oltre lo scopo di questo osservatorio - le grandi aziende dell’industria, a capitale anche estero, sembrano mostrare gli indici più elevati. Relazione tra produttività e NT. Per valutare l’importanza del “forgottenware” sulle possibilità di una NT di condizionare prodotto e costi diretti delle
trasferte, si è indagata l’esistenza di una relazione tra produttività dell’ufficio viaggi e attitudine verso le NT. L’idea è misurare se le componenti del “forgottenware” (utilità percepita, coinvolgimento e sostegno aziendale) permettono di spiegare (prevedere, in un’ottica di valutazione nomologica) la produttività marginale di ciascuna azienda. Il modello utilizzato è un modello di regressione lineare: Pi = Xi+ β+ Ζiγ + εi in cui Pi è la produttività marginale dell’ufficio viaggi dell’i-ma impresa, Xi è un vettore contenente informazioni sull’azienda (se è o meno una impresa manifatturiera, se è o meno partecipata dall’estero, quanti addetti) e Ζi è il vettore delle valutazioni espresse dall’i-mo rispondente. γ e β sono due vettori rispettivamente di 3 e 7 parametri (da stimare). Per esempio un parametro positivo per la variabile “sono molto coinvolto nell’introduzione e sviluppo delle NT in azienda”, indica che all’aumentare del coinvolgimento dell’ufficio viaggi nell’introduzione e sviluppo delle NT aumenta anche la produttività marginale dell’azienda. Delle 10 variabili esplicative considerate in origine, solo 4 risultano significative per prevedere la produttività marginale dell’ufficio viaggi e sono elencate in Tav. 16 a fianco del valore (standardizzato) stimato per il parametro. Questo rappresenta il peso che le singole variabili hanno nel prevedere la produttività marginale dell’ufficio viaggi. Il fattore più importante per spiegare le dinamiche di produttività è la capacità della NT di facilitare e velocizzare l’attività di routine (peso 61%). Si stabilisce cioè una connessione tra la produttività (i costi diretti) e la riduzione dei costi indiretti implicata dall’utilizzo delle NT nell’attività quotidiana. La chiave interpretativa di questa relazione è l’elevata volatilità dei prezzi e delle condizioni di accesso ai servizi travel che premia chi – grazie alle NT – ha più tempo per gestire le fasi di acquisto/analisi del dato o lo utilizza in modo più efficiente. L’esperienza di questo osservatorio suggerisce, infatti, che grandi vantaggi possono venire dalla definizione delle tariffe migliori sulla base dell’analisi statistica del modello di consumo (gestione dei no show e dei rimborsi parziali).
tare la produttività sembra cioè importante “istruire” tutti gli attori della filiera travel all’utilizzo della NT attraverso la “mediazione” del travel manager. A sorpresa, le competenze e l’atteggiamento di quest’ultimo non risultano (significativamente) rilevanti per prevedere le variazioni della produttività. Le NT producono cioè valore indipendentemente dal fatto che il travel manager abbia elevati skill personali o sia interessato ad aumentare il loro utilizzo in azienda. Infine, a parità di altre condizioni, le stime confermano che essere un’azienda manifatturiera permette di ottenere piccoli vantaggi di produttività marginale rispetto a essere una azienda dei servizi (peso
7 Tav. 16: Variabili significative e parametri stimati (importanze)
8%). Se questo è o meno legato alla maggiore percezione che si ha nell’industria sulla utilità delle NT nell’ambito strategico non è possibile affermarlo. Tuttavia vogliamo pensarlo, come auspicio per un sempre maggiore coinvolgimento dei travel manager nella programmazione e nella strategia di gestione dei budget trasferte.
Il sostegno dell’azienda. Le stime evidenziano anche l’importanza del sostegno alle NT da parte dell’azienda, sia nella travel policy (peso 15%), sia coinvolgendo l’ufficio viaggi (peso 17%). Per aumen23
Appendice (note metodologiche) L’indagine ha il duplice obiettivo di misurare la spesa per viaggi d’affari da parte delle imprese italiane – definita come il totale dei costi per viaggi registrati a bilancio – e l’impatto delle nuove tecnologie all’interno degli uffici viaggi. Le risorse disponibili hanno imposto di escludere le imprese agricole, il pubblico impiego e le imprese con meno di 10 addetti dall’universo di riferimento. La scelta permette di ottenere stime più accurate del numero e del fatturato dei viaggi d’affari (a parità di numerosità campionaria), senza incidere in modo rilevante sul valore informativo dei risultati. Infatti le “piccole” imprese escluse, realizzano una quota tutto sommato marginale dei viaggi complessivi e, soprattutto, mostrano una variabilità molto elevata nelle scelte di spesa, che costringerebbe ad aumentare molto il numero di interviste. L’universo è definito ricorrendo all’archivio Asia 2016; rappresenta circa il 6% delle imprese attive in Italia ma ben il 54% degli addetti. Per l’indagine si è scelto un piano di campionamento stratificato a uno stadio come usualmente avviene nelle indagini presso le imprese. La previsione di realizzare un numero compreso tra 120 e 170 interviste ha consigliato di limitare il numero degli strati a 4; come variabili di stratificazione sono state considerate la dimensione (meno di 250, e 250 o più addetti) e la classificazione produttiva (manifattura e terziario). Nella scelta si sono considerati i risultati ottenuti nelle precedenti indagini, che hanno
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anche consentito di ottenere una stima preliminare della varianza di strato utilizzata per determinare la numerosità campionaria rispetto alla classificazione produttiva. Rispetto alla dimensione si è invece vincolato a priori la numerosità complessiva nei due strati (grandi imprese e Pmi) a 1/2. La scelta ha garantito un maggiore controllo della variabilità campionaria nelle imprese più grandi – quelle economicamente più rilevanti – ma ha portato alla decisione di non pubblicare risultati dettagliati (anche) per dimensione. L’indagine si è chiusa il 30 dicembre 2017 con 141 rispondenti, di cui 98 già rispondenti l’anno precedente. Il processo di raccolta dei dati ha riguardato circa 1500 aziende con una redemption complessiva del 9%, che scende al 3% se si considerano le sole aziende non rispondenti l’anno precedente. La frazione di campionamento complessiva è quindi pari allo 0,06% e sale al 1,9% se si considerano le sole imprese con più di 250 addetti. Il processo di verifica della coerenza interna delle risposte è basato sull’analisi delle somme percentuali e sul controllo del rapporto tra spesa in viaggi d’affari e addetti e/o fatturato. Le imprese che presentavano valori considerati anomali perché superiori a 3 volte lo scarto quadratico medio di strato sono state ricontattate. Il trattamento della mancata risposta parziale è stato affrontato dapprima visitando i siti internet delle aziende e imputando le informazioni mancanti qualora pubblicate; successivamente si è ricorsi a metodologie hot-deck dopo avere determinato le classi di imputazione in base alle variabili: Ateco, addetti e costo medio del singolo viaggio (classi). Nel caso fossero tali informazioni a mancare, si è provveduto a contattare il non rispondente; solo nel caso di ulteriore non risposta si è imputato dato attraverso correlazioni con variabili note e (quando disponibili), con le informazioni comunicate dagli stessi intervistati nelle indagini precedenti.
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Soldo
Trasferte: con le soluzioni fintech aziende e lavoratori le affrontano più volentieri Oggi le Pmi italiane sentono la necessità di integrare all’interno dei propri processi decisionali e gestionali delle soluzioni fintech, capaci di garantire un migliore controllo e allo stesso tempo un risparmio di tempo da dedicare ad attività più produttive. A confermare questo sentiment è uno studio indipendente condotto da Istituto Piepoli per Soldo, il sistema di carte prepagate smart per aziende, su un campione di 300 responsabili finanziari in Pmi italiane e 100 dipendenti. In particolare, prodotti come carte prepagate e controllate in tempo reale sono considerate dal 54% dei Cfo un modo di spendere i soldi aziendali più responsabilmente, riducendo anche i tempi nelle attività di compilazione delle note spese. Sono proprio queste esigenze ad animare il servizio proposto da Soldo, che agevola il lavoro dei responsabili finanziari delle Pmi nella gestione dei flussi di cassa. Con Soldo, infatti, ogni collaboratore in trasferta avrà a disposizione la sua carta prepagata business, grazie alla quale potrà accedere a un budget. Inoltre, potrà offrire al proprio responsabile un quadro chiaro degli acquisti effettuati grazie agli appositi “tag”, etichette sotto le quali raggruppare le diverse voci di spesa (hotel, trasporti, cene ecc.). La gestione delle spese, degli anticipi e dei successivi rendiconti, infatti, risulta più problematica, sia dal punto di vista dei responsabili finanziari sia dei lavoratori, quando si deve affrontare un business trip. I dipendenti si dichiarano favorevoli alla tecnologia per ridurre gli sprechi e il tempo (67%), migliorare la propria produttività (60%), ridurre una fonte di stress (52%) e, soprattutto, affrontare più volentieri le trasferte (51%). Un tasto dolente è rappresentato dagli anticipi di cassa che, secondo il sondaggio, sono forniti ai collaboratori solo dal 5% delle imprese. Il 64% delle aziende intervistate ammette di non seguire regole e processi abituali, mentre il 24% dichiara di non anticipare mai spese di cassa e il 25% di chiedere ai propri collaboratori di anticipare denaro. Queste cattive abitudini penalizzano le successive operazioni di reportistica e controllo legate ai rimborsi, come la raccolta di scontrini e ricevute e la loro verifica, che sono facilmente soggette all’errore umano. Attività complesse che una soluzione fintech co-
me Soldo può semplificare notevolmente. Le carte prepagate business, con fondi gestiti in modo flessibile dall’azienda, sono sempre a disposizione dei collaboratori, ai quali basterà fotografare e caricare sull’app scontrini e ricevute degli acquisti effettuati. I pagamenti, inoltre, sono sempre tracciabili e monitorabili in tempo reale dall’azienda, che può avere quindi il polso della situazione sulle spese effettuate. Un’esigenza molto sentita dai Cfo: il 43% dichiara di voler migliorare il controllo su chi accede ai soldi aziendali, mentre il 40% vorrebbe avere un quadro in tempo reale su come questi sono impiegati. Una criticità rilevante nella gestione dei flussi di cassa delle Pmi è inoltre rappresentata dai viaggi in paesi extra-UE: la sensazione, per molte delle aziende intervistate, è che il denaro inutilizzato non ritorni in azienda, con quasi 1 impresa su 4 (24%) che ha riportato uno spreco compreso tra il 10 e il 15% sul totale dei soldi anticipati. Le carte prepagate business di Soldo, aderenti al circuito Mastercard, sono accettate da 30 milioni di esercenti e da 1,5 milioni di sportelli automatici, con la possibilità di pagare in modalità contactless per importi fino a 25 euro. Con una forza lavoro sempre più mobile, è importante investire su una soluzione fintech che consenta ai dipendenti di spendere facilmente attraverso una carta aziendale, senza conversioni in valute estere, e all’azienda di recuperare facilmente il denaro inutilizzato.
Per informazioni: sales@soldo.com www.soldo.com
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News Numeri e statistiche
NOTIZIE IN BREVE
INTERNATIONAL SOS, IL RISCHIO NEL 2018
Il campione dello studio di International SOS
Lo rivela la seconda edizione dello studio International SOS “Global Business Resilience Trends Watch 2018”: le principali ragioni per cui un viaggio d’affari viene annullato sono le minacce alla sicurezza (58%) e i disastri naturali (43%), seguiti dalla valutazione dei livelli di rischio nei Paesi (42%) e dai disordini civili (34%). Ben il 63% dei risk manager aziendali stima che i rischi di viaggio siano aumentati nel 2017: una percentuale elevata, anche se in calo di 9 punti percentuali rispetto all’anno precedente (72%). Inoltre, il 52% prevede un incremento delle situazioni critiche nel corso del 2018. Ma quali sono le aree in cui si prevede un aumento delle situazioni critiche? Lo studio riprende i dati emersi dalla Travel Risk Map 2018 di International SOS and Control Risks (vedi foto in alto), secondo i quali i livelli di rischio Paese sono stati rivisti al rialzo in alcune parti dei Caraibi e di Porto Rico a causa degli uragani. È migliorata, invece, la situazione in alcuni Paesi
Lo studio Global Business Resilience Trends Watch è stato condotto da Ipsos Mori. Il campione era composto da 667 manager aziendali provenienti da 69 Paesi.
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dell’Europa orientale grazie al miglioramento dei livelli di assistenza medica. La mappa, consultabile sul sito di International SOS, è uno strumento molto utile, perché consente a travel e risk manager di valutare a colpo d’occhio le possibili difficoltà delle destinazioni delle prossime missioni dell’azienda. C’è ancora molto da fare L’importanza della prevenzione dei rischi medici e di viaggio è vista come una questione chiave, ma lo studio rivela una mancanza di posizionamento strategico di questo argomento all’interno delle organizzazioni. Solo il 9% delle organizzazioni include la propria politica di gestione del rischio nei rapporti sullo sviluppo sostenibile. E appena il 10% delle imprese ha definito un programma di benessere. Inoltre, solo il 14% delle aziende tiene conto nelle risk policy delle specifiche esigenze di viaggiatori disabili, donne, Lgbt. Insomma, c’è ancora molto da fare, anche se le imprese continuano a investire nei sistemi di prevenzione dei rischi. Nel 2017 la soluzione
adottata più di frequente è stata l’invio di avvisi via e-mail prima e durante il viaggio (39%). Il 37% delle organizzazioni, inoltre, ha incluso il tema del rischio nei processi di approvazione, mentre il 33% ha implementato programmi di formazione sulla salute e la sicurezza, il 32% fornisce check-up annuali ai dipendenti e il 31% ha aggiornato la travel risk policy. Lo studio svela anche quali saranno le sfide che le aziende si troveranno ad affrontare nel prossimo futuro: il 53% affronterà il compito di educare i dipendenti sul tema del rischio, il 44% quello di comunicare con i dipendenti durante le fasi critiche, mentre un altro 44% quello di fare in modo che i viaggiatori, prima di partire, si documentino sulla meta della loro missione. In più il 39% lavorerà al tracciamento dei dipendenti in trasferta e il 35% cercherà di dotarsi di strumenti adeguati per la gestione del rischio. «Le minacce possono sorgere inaspettatamente ed evolversi rapidamente: ad esempio, durante la recente epidemia di peste in Madagascar, informare in tempo reale viaggiatori e organizzazioni si è rivelato essenziale per evitare conseguenze potenzialmente gravi», sottolinea Philippe Biberson, direttore medico di International SOS.
ALBERGHI MENO CARI CON LE SOLUZIONI DI PAGAMENTO VIRTUALI Secondo lo studio “Savings Through Transparency” di HRS, l’uso di soluzioni di pagamento virtuali non solo semplifica i
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News Numeri e statistiche
processi contabili e agevola la vita ai viaggiatori, ma ha anche un impatto sui costi alberghieri diretti. Dall’analisi, condotta comparando circa 30mila prenotazioni alberghiere compiute dalle aziende prima e dopo l’introduzione di una soluzione di pagamento virtuale, emerge infatti che in seguito all’introduzione di una soluzione di pagamento virtuale, la tariffa media per la prenotazione di una stanza è scesa da 112,3 euro a 98,6 euro, pari a un calo del 12%. In calo anche la percentuale dei no-show, ovvero i casi in cui il viaggiatore non si presenta in albergo (dal 4,1% al 3,5%). Infine, i viaggiatori hanno prenotato il pernottamento con 2,5 giorni di anticipo rispetto a prima, ovvero 11 giorni prima dell’arrivo anziché 8,5 giorni. Tra le ragioni della riduzione dei costi compare la tendenza a prenotare più spesso hotel e catene locali rispetto alle catene globali: se tali hotel comprendevano solo il 30% delle prenotazioni prima dell’introduzione della soluzione di pagamento virtuale, la proporzione è salita al 40% in seguito all’implementazione della soluzione. E spesso le strutture indipendenti, non dovendo sostenere costi di franchising, offrono prezzi più convenienti rispetto a quelli di catena. L’adozione di soluzioni di pagamento offre anche numerosi vantaggi indiretti: la ricezione e il saldo delle fatture degli hotel da parte delle aziende, infatti, avviene in maniera centralizzata e senza alcun scambio di documenti cartacei. La fattura dell’hotel viene saldata con una carta di credito generata al momento della prenotazione e il viaggiatore non deve pagare in anticipo o elaborare resoconti di
spese di viaggio. In questo modo si ottiene una maggiore trasparenza sulle spese di soggiorno e sulle singole voci di spesa.
È SINGAPORE LA CITTÀ PIÙ CARA AL MONDO Per la quinta volta consecutiva, Singapore si impone come la città più costosa al mondo secondo la tradizionale classifica annuale “Worldwide Cost of Living 2018 - Which global cities have the highest cost of living?” stilata dall’Economist Intelligence Unit (EIU). Dopo la città stato asiatica, balza al secondo posto Parigi, in Francia, scalando ben 5 posti in più rispetto all’anno prima, a pari merito con la svizzera Zurigo, lo scorso anno al terzo posto. Se Singapore, a causa del costo del cibo, dell’abbigliamento, del possesso di un’automobile o dell’acquisto o di un affitto di una casa rimane la città più costosa al mondo, l’altra città stato, ora cinese, Hong Kong, scivola al quarto posto dal secondo dello scorso anno. Oslo
si posiziona al quinto e Ginevra al sesto, mentre a seguire troviamo Seoul, Copenhagen, Tel Aviv e Sydney, che chiude la top ten con quattro posti in più rispetto allo scorso anno. Nessuna città statunitense è tra le prime dieci, a causa della debolezza del dollaro, così come, sembra strano, non compaiono in classifica neppure le metropoli giapponesi o Londra, scesa al 30esimo posto. Milano è al 22esimo posto, a pari merito con Roma e Monaco. All’86esimo posto si posizionano le due città meno care in Europa, ovvero Atene e Lisbona. Il rapporto afferma che un numero crescente di località sta subendo l’impatto di disordini politici o economici. La capitale della Siria, Damasco, è scesa di 14 posizioni negli ultimi 12 mesi. Insieme a Damasco, in fondo alla classifica c’è la capitale del Venezuela, Caracas, che è scesa di 13 posti piazzandosi al 132esimo posto a causa della svalutazione della moneta. Infine Città del Messico, Santiago del Cile e San Pietroburgo sono le città che sono salite più di tutte nella classifica assoluta.
LE CITTÀ MENO CARE AL MONDO Paese
Città
Indice
Posizione in classifica 2018
Variazione sulla classifica 2017
Siria
Damasco
26
133
-14
Venezuela
Caracas
33
132
-13
Kazakistan
Almaty
38
131
2
Nigeria
Lagos
40
130
2
India
Bangalore
44
129
2
Pakistan
Karachi
46
127
3
Algeria
Algeri
46
127
0
India
Chennai
47
126
1
Romania
Bucarest
48
124
0
India
New Delhi
48
124
0
Fonte: Economist Intelligence Unit
NOTIZIE IN BREVE Gli italiani amano le trasferte Uno studio American Express, condotto da YouGov su un campione di 2.075 viaggiatori in 8 Paesi (di cui 251 in Italia), rileva che la globalizzazione ha apportato un cambiamento significativo nell’atteggiament o verso i viaggi d’affari. La maggior parte (89%) dei business traveller italiani intervistati afferma infatti che i viaggi di lavoro hanno contribuito ad ampliare la loro visione del mondo. Ben il 98% dei nostri connazionali, inoltre, ama molto viaggiare per lavoro, mentre il 52% afferma che le trasferte contribuiscono a rendere il lavoro più interessante. Addirittura, i viaggi d’affari si collocano al quarto posto (82% delle risposte) nella lista dei vantaggi da considerare quando si cerca una nuova posizione lavorativa.
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La qualità del servizio? Per me è la prima cosa Professione viaggiatore Stefano Gavioli
Veterano del settore automotive, ma anche dei viaggi d’affari, il manager del Gruppo Koelliker compie trasferte in Italia e in Asia. E ha le idee molto chiare in fatto di compagnie aeree, ferroviarie e strutture alberghiere, da cui esige la massima pulizia e professionalità. Ecco che cosa ci ha raccontato di Arianna De Nittis
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n qualità di Business Development Director di Koelliker compio trasferte in Asia per cercare nuove opportunità d’affari. Come Fleet& Corporate Sales Director per i marchi Mitsubishi e SsangYong, invece, viaggio soprattutto in Italia, in particolar modo a Roma per mantenere i rapporti con i nostri clienti istituzionali». A parlare è Stefano Gavioli, un veterano del settore automotive, nel quale lavora dal 1995, ma anche dei viaggi d’affari, visto che viaggia nel continente asiatico fin dagli anni Novanta. E, come tutti i business traveller esperti, ha le idee molto chiare in fatto di aerei, hotel, treni. Gli abbiamo chiesto di raccontarci le sue preferenze. Negli ultimi anni è cambiato qualcosa nel suo modo di viaggiare per lavoro? «Per quanto riguarda le trasferte in Asia, è decisamente aumentata l’offerta di voli grazie all’ingresso su queste tratte di diverse compagnie medio-orientali e asiatiche. Questo mi ha permesso di cogliere migliori opportunità sul fronte dei collegamenti, delle tariffe e dei servizi. Sul fronte dei viaggi in Italia, invece, l’avvento dell’alta velocità ferroviaria ha cambiato completamente il mio modo di viaggiare. Oggi, anche se lavoro nel settore automobilistico, lascio la macchina a casa e preferisco raggiungere la capitale in treno: da Milano arrivo direttamente alla Stazione Termini, in pieno centro, con un considerevole risparmio di tempo e costi. I cambiamenti
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nel modo di viaggiare però non sono solo positivi: negli ultimi anni sono aumentati i controlli di sicurezza negli aeroporti, con inevitabili e fastidiose perdite di tempo». In generale che cosa apprezza in una compagnia aerea e che cosa invece non le piace? «Ne apprezzo la puntualità e la professionalità, che include anche la capacità di fornire una rapida riprotezione in caso di cancellazione e/o ritardo dei voli. Quando possibile, cerco di volare con i quadrimotori – come gli A380, A340 e B747 – perché penso che sulle tratte lunghe offrano maggiore confort e sicurezza. A bordo, poi, mi aspetto che le cabine siano pulite e che non abbiano quell’aspetto “decadente”che talvolta caratterizza gli aerei un po’ “vecchi”. È molto spiacevole, tra l’altro, quando le prese e i comandi non funzionano, o quando non si riescono a reclinare i sedili. Utilizzo sempre il check-in online e mi faccio aiutare da www.seatguru.com nella scelta del miglior posto a sedere. I miei preferiti sono quelli nelle file del corridoio lontani dai bagni e nella “zona cucina”. Per quanto riguarda i servizi indispensabili, metto al primo posto la connessione wi-fi e i pasti ben cucinati. Piuttosto che mangiare male a bordo, preferisco consumare qualcosa prima di imbarcarmi. Devo dire però che negli ultimi anni la qualità del catering offerto dai vettori è molto migliorato. Quello delle compagnie asiatiche e medio-orientali, poi, è spesso ottimo».
Segue i programmi fedeltà? «Li trovo piacevoli e, a volte, anche utili, ma non influiscono sulla scelta di alberghi o compagnie aeree, che invece si basa sul miglior compromesso tra risparmio e confort». Utilizza le lounge aeroportuali? «Poco. Preferisco scegliere dei voli con coincidenze il più possibile ravvicinate, in modo da perdere il minor tempo possibile in aeroporto. Ammetto, però, che alcune sale sono davvero molto confortevoli, ad esempio quelle dei vettori asiatici e medio orientali». Ha mai viaggiato per lavoro con un vettore low cost? Qual è la sua valutazione su queste compagnie? «Sì, ho usato queste compagnie sulle tratte europee. Ritengo che offrano un buon rapporto qualità-prezzo, soprattutto easyJet che a mio parere propone servizi validi per i viaggiatori d’affari. Sono anche molto incuriosito dai voli a basso costo di lungo raggio. In prima battuta mi piacerebbe sperimentarne uno quest’estate, privatamente». Utilizza il treno? «Come accennato, quando viaggio in Italia utilizzo spesso i treni ad alta velocità. Viaggio indifferentemente con Italo o con Frecciarossa, a seconda del prezzo e degli orari più convenienti. Ritengo che offrano entrambi un buon servizio, anche se a bordo il wi-fi, purtroppo, funziona a intermittenza e la manutenzione delle carrozze non è sempre al meglio». Parliamo di alberghi: secondo lei quali sono i plus più importanti
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Professione viaggiatore Stefano Gavioli
per una struttura dedicata alla clientela business? Quali ritiene invece che siano le lacune più gravi? «La scelta di un hotel, nella mia azienda, è guidata dalla travel policy aziendale. Tra le strutture consentite, però, prediligo quelle con una posizione strategica, vicino ai luoghi dei miei appuntamenti di lavoro, e non troppo isolate, in modo da poter, ad esempio, fare due passi a piedi dopo cena. Per me sono fondamentali il wi-fi gratuito (e ben funzionante) e la colazione inclusa nel prezzo. Infine, se possibile, scelgo camere silenziose, situate ai piani alti e lontane dagli ascensori. Quello che invece non sopporto? Le camere con qualche segno di usura, la pulizia non adeguata, letto scomodo e una colazione scadente». Le capita di noleggiare autoveicoli nel corso di una trasferta? «Mi capita molto raramente. Se la trasferta è fattibile in auto uso la vettura, che spesso diventa anche veicolo di rappresentanza, visto che la mia azienda opera da sempre nel settore automotive. Capita spesso, soprattutto in Asia, di usare treni (anche ad alta velocità) per spostarsi da e verso l’aeroporto». Utilizza dispositivi mobili durante le trasferte? Ci sono delle app che
ritiene particolarmente utili per chi viaggia per lavoro? «Assolutamente sì. Come Gruppo Koelliker siamo stati fra i primi, ormai diversi anni fa, a dotarci di Blackberry aziendali, ora sostituiti dagli smartphone. I dispositivi mobili sono assolutamente indispensabili: oggi, quando si viaggia, il tablet ha quasi sostituito il notebook. E poi così il viaggiatore ha a disposizione diverse applicazioni che gli semplificano la vita: io, ad esempio, uso spesso XE Currency, un comodissimo convertitore di valuta, e le applicazioni che mi forniscono informazioni sul meteo, sul traffico, sui ristoranti, insomma su tutto ciò che mi permette di orientarmi al meglio nel luogo in cui mi trovo». Ci racconta un aneddoto che le è capitato in viaggio? «Dopo tanti viaggi di lavoro, potrei raccontarne parecchi. Qualche anno fa in Cina, ad esempio, ho acquistato all’ultimo momento, a una tariffa molto conveniente, un volo interno tra Shanghai e Chongqing. Una volta a bordo mi sono ritrovato circondato da una comitiva di turisti cinesi, a dir poco esuberanti dopo la loro prima visita a Shanghai. La donna che era seduta al posto accanto al mio si è avventata sul mio pasto, che avevo aperto senza toccarlo,
senza minimamente chiedermi il permesso. Non ho fatto in tempo ad esprimere il mio disappunto che... si era bevuta anche la mia acqua! Un’altra avventura mi è capitata su un volo da Chongqing (Cina) ad Hong Kong, in quanto l’aeroporto di destinazione era chiuso a causa del maltempo. Dopo un po’ di girovagare il pilota, per mancanza di carburante, ha dovuto atterrare sulla pista di una base militare cinese. Lì siamo rimasti a lungo con l’aria condizionata spenta, con il caldo che diventava via via sempre più terribile e senza poter aprire i portelloni per prendere una boccata d’aria. All’esterno, infatti, eravamo sorvegliati da un plotone di militari cinesi dall’aria truce. Solo in seguito, quando sono atterrati sulla pista anche altri aeromobili civili bloccati dal maltempo, siamo riusciti a ottenere il permesso per aprire i portelloni e far uscire per qualche minuto chi, a causa del caldo eccessivo, si sentiva poco bene. Il tutto è durato oltre due ore, un incubo». l
Chi è Stefano Gavioli Stefano Gavioli è un veterano del settore dell’automotive. Ha fatto il suo ingresso in questo mercato nel 1995 in qualità di responsabile marketing e prodotto di Hyundai, all’epoca società controllata dal Gruppo Koelliker SpA. Questo ruolo lo ha portato a viaggiare frequentemente in Corea e nelle sedi europee del marchio. Nel 2008, a seguito della cessione di Hyundai alla casa madre, è diventato Business Development Director del Gruppo Koelliker, incarico a cui si è aggiunto, a partire dal 2014, quello di Fleet & Corporate Sales Director per i marchi Mitsubishi e SsangYong, ambedue importati e distribuiti in Italia dal Gruppo Koelliker.
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11 Hotellerie.qxp_Layout 1 26/03/18 12:18 Pagina 46
News Hôtellerie
IN BREVE
disponibile dalle 8 del mattino a mezzanotte, ma è possibile anche organizzare degustazioni e altre iniziative.
Apre il primo hotel Muji Ha aperto lo scorso 18 gennaio in Cina il Muji Hotel Shenzen, di proprietà della omonima società giapponese conosciuta in tutto il mondo per i suoi negozi di tessuti e gadget. Con tariffe da 150 dollari a notte, l’hotel dispone di 79 camere, tutte arredate in stile moderno e minimalista con i prodotti del marchio del Sol Levante. Il cliente, tra l’altro, può acquistare ben 705 oggetti Muji, anche online, e ritirarli alla reception quando se ne va. Completano l’offerta il ristorante Muji Diner, una lobby accogliente, una biblioteca aperta 24 ore su 24, una sala conferenze e una palestra. Ulteriori aperture sono previste a Pechino (il 18 marzo) e a Tokyo nel 2019.
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NUOVO GRS PER CHOICE HOTELS
NASCE IL PRIMO HOTEL DIGITALE Ha aperto i battenti a Budapest, in Nyár Street, il quattro stelle KViHotel, primo albergo europeo controllabile dallo smartphone. La struttura mette a disposizione degli ospiti l’applicazione Tmrw Hotels, con la quale è possibile gestire ogni fase del soggiorno, dalla prenotazione delle stanza, al check-in fino a 48 ore prima dell’arrivo. Grazie alla connessione Bluetooth, il telefono diventa la chiave della camera e, nel caso in cui gli ospiti arrivassero a notte inoltrata, lo smartphone è in grado anche di aprire il portone principale dell’hotel. È inoltre possibile controllare l’impianto di condizionamento e riscaldamento (anche a 10mila chilometri di distanza). Gli ospiti possono anche richiedere pulizie aggiuntive e appendere virtualmente fuori dalla porta il cartello “Non disturbare”. L’app permette poi di effettuare pagamenti online, prenotare un taxi e monitorare il processo di pagamento. Infine, si può effettuare il check out, saldando direttamente il conto online con carta di credito (e presto anche con PayPal). La fattura sarà poi inviata all’indirizzo email comunicato. Per effettuare tutte queste
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attività online, gli ospiti possono usufruire gratuitamente della connessione wi-fi a banda larga disponibile in tutto l’hotel, oltre che di un servizio di assistenza (con testo e video) per l’utilizzo dell’applicazione. Il KViHotel dispone di 40 moderne camere di differenti tipologie, tra i 18 e i 36 metri quadrati: superior, deluxe e junior suite. La facciata dell’hotel orientata verso il cortile, decorata con graffiti e ben visibile dalla terrazza, è caratterizzata da una feature digitale: dirigendo la fotocamera del telefono verso il muro e utilizzando l’app Lara AR, i graffiti prendono vita e, con l’aiuto di un video, indicano come utilizzare l’app TMWR Hotels. Gli ospiti possono godere senza costi aggiuntivi del servizio di minibar, provvisto di acqua minerale aromatizzata e snack. La junior suite è dotata anche di macchina per il caffè, sempre utilizzabile gratuitamente. In ogni stanza è presente una televisione da cui ascoltare musica e guardare film, video o serie tv in base alle proprie preferenze. La colazione è servita al piano terra del KViHotel e include prodotti freschi di panetteria, affettati, uova, formaggi, pesce, cibi light energizzanti, caffè e tè. Il bar nell’atrio accoglie i clienti con aperitivi, vini tipici e birre artigianali. Il servizio è
Choice Hotels International ha inaugurato il nuovo Grs (guest reservation system) choiceEDGE, che consente la distribuzione delle oltre 6800 proprietà della catena nel mondo e supporterà il gruppo nella crescita delle prenotazioni sul canale digitale. Era da 30 anni che una società alberghiera non sviluppava un sistema di prenotazione. Progettato dal dal team di innovazione tecnologica di Choice Hotels, con sede a Phoenix (Arizona), choiceEDGE ha caratteristiche innovative che lo rendono uno dei sistemi più avanzati del settore alberghiero: il suo design basato su cloud, infatti, è progettato per gestire efficacemente il volume attuale e futuro sui canali digitali e per consentire una elevata personalizzazione dell’esperienza dell’ospite attraverso l’analisi dei dati. Oltre alla gestione della distribuzione, la piattaforma ottimizza tariffe, inventario, disponibilità, acquisti e prenotazioni per il sito web. nonché le app mobili e i partner di distribuzione di terze parti. «choiceEDGE sfrutta la potenza del cloud computing e dell’analisi dei big data per contribuire a fornire valore sia agli ospiti che ai franchising. Grazie alla personalizzazione e all’apprendimento automatico, siamo ora in grado di creare l’esperienza intuitiva desiderata dagli utenti e fornire dati ad hoc, soluzioni olistiche per aumentare l’efficienza per i nostri franchisee e ad ogni livello» ha affermato il presidente e Ceo di Choice Hotels, Pat Pacious.
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News Hôtellerie
ESPANSIONE PER MOXY HOTELS Moxy Hotels, il brand più giovane di Marriott International, sta crescendo a ritmo sostenuto: dalla sua nascita nel 2014 (con l’inaugurazione del Moxy Milano Malpensa, nella foto), ha messo in portfolio 20 hotel in Europa, in Nord America e nell’area AsiaPacifico. Nei prossimi tre anni, inoltre, è prevista l’inaugurazione di altre strutture in oltre 40 destinazioni europee. Entro la fine del 2020, poi, saranno inaugurati oltre 50 alberghi, dalla Germania al Regno Unito (dove il marchio è già presente), fino a Francia, Portogallo e Paesi Bassi, dove arriverà per la prima volta in assoluto. Nel complesso sono in programma 90 nuove aperture in tutto il mondo. Ma quali saranno, in dettaglio, le aperture del prossimo triennio? In Germania Moxy Hotels è attualmente presente con 9 strutture. Entro la fine del 2019 saranno aperte altre 16 proprietà in diverse città, tra cui Francoforte, Monaco, Amburgo e Düsseldorf. Nel Regno Unito, poi, il brand inaugurerà cinque nuovi indirizzi entro la fine del 2018 in città vivaci come Edimburgo, Glasgow, York e Southampton. Questi hotel andranno ad aggiungersi alle recenti aperture a Londra, con il Moxy London Excel e il Moxy London Stratford. In Scandinavia, infine, è stato inaugurato il Moxy Oslo X. Prossimamente il brand arriverà anche a Copenhagen, in Danimarca, e a Stavanger, in Norvegia. È previsto anche l’ingresso in
nuovi mercati europei, tra cui i Paesi Bassi (Amsterdam, L’Aia), Francia (Parigi, Lille, Biot), Portogallo (Lisbona), Polonia (Varsavia, Poznan, Katowice e Szczecin), Georgia (Tbilisi), Svizzera (Berna e Losanna) Irlanda (Dublino) e Grecia (Patra).
ACCOR A QUOTA 100 Il Gruppo AccorHotels ha raggiunto l’importante traguardo della presenza in 100 Paesi, a 50 anni dall’apertura del primo Novotel in Francia. Nel 2017 il portfolio del gruppo ha registrato 4300 alberghi e 600mila camere. Le previsioni di espansione per i prossimi cinque anni prevedono 870 nuovi alberghi, il 79% dei quali in mercati in forte crescita. A sostenere questo ambizioso piano di sviluppo, che rappresenta il 25% della rete attualmente esistente, sono una politica di accelerazione dello sviluppo organico, una strategia d’acquisizione volta ad ampliare il portfolio degli hotel e un piano di incremento del portfolio dei marchi che al momento ne comprende 25. Il segmento luxury e upscale ha registrato una forte crescita nel 2017, con cifre raddoppiate rispetto al 2016. In questo segmento sono stati aperti 30 nuovi hotel e sono stati firmati accordi per altri 60 principalmente in Asia Pacifico (59%) e Africa e Medio Oriente (24%). Oltre ai brand iconici, il portfolio si sta espandendo nel settore lifestyle, con 15 hotel SO/ previsti da qui al 2022, e nei resort con Banyan Tree e Rixos.
Lo sviluppo di residence e proprietà private nel segmento luxury e upscale è uno dei focus principali con più di 50 progetti in corso. «La nostra strategia di sviluppo consiste nel rimanere leader nei mercati dove siamo già dominanti e accelerare la crescita in quelli emergenti» dichiara Gaurav Bhushan, chief development officer di AccorHotels. «L’ampio portafoglio di brand del Gruppo e la sua politica di acquisizione e innovazione giocano quindi un ruolo chiave nella nostra crescita. Nel 2017 abbiamo siglato diversi progetti di rilievo, in particolare con gli hotel Raffles a Londra e Dubai. Il brand SO/ sta decollando nel settore luxury, mentre MGallery è il brand con la più rapida crescita in questo segmento. La sottoscrizione del Mercure Dubai (1.015 camere), destinato a diventare il più grande Mercure in tutto il mondo, e la ristrutturazione in corso di Ibis Barcellona, sono chiari esempi della nostra costante crescita e del rapido ritmo di innovazione nel segmento economico e midscale». Nella foto il Sofitel Singapore City Center, una delle strutture di AccorHotels.
IN BREVE Ihg acquisisce Regent InterContinental Hotel Group ha annunciato l’acquisto del 51% delle quote del gruppo di Taiwan Regent Hotels & Resorts, per un totale in contanti di 39 milioni di dollari. Tale cifra sarà versata in tre tranche, l’ultima delle quali nel 2024. Ihg intende rilevare anche le azioni rimanenti in modo graduale fino al 2026. L’obiettivo è far crescere il marchio Regent fino a raggiungere oltre 10mila camere in 40 alberghi.
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Destinazioni Porto
Porto, antica con brio
La città storica, tra le più vivaci e affascinanti del Portogallo, si presta all’organizzazione di eventi, grazie alla presenza di numerose location d’eccezione. Ma la sua ricca offerta culturale, le sue cantine e i suoi suggestivi edifici la rendono anche una meta ideale per il turismo 48
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Visita alle cantine In città diverse cantine propongono degustazioni del Porto, il vino liquoroso prodotto nella valle del Douro.
apitale della Regione Settentrionale del Portogallo, Porto è una delle città più antiche del Paese, conosciuta in tutto il mondo per il suo celebre vino. Storia, cultura, ma anche divertimento: a Porto le opportunità sono molte, per chi si sposta per turismo ma anche per i viaggiatori d’affari. Il Portogallo infatti sta guadagnando attenzione anche dal punto di vista commerciale. L’economia portoghese, dopo la pesante crisi degli ultimi anni, sta facendo registrare segnali di moderata ripresa, anche per merito delle riforme economiche e delle politiche di austerità applicate durante il periodo 20112015. Dopo la conclusione nel 2014 del programma di assistenza finanziaria del Fondo Monetario Internazionale, il Portogallo ha potuto beneficiare di termini favorevoli nei mercati finanziari che hanno permesso la stabilizzazione dell’economia. Una ripresa sostenuta principalmente dalle esportazioni e dal turismo incoming, che continua a registrare un ottimo andamento. Anche le relazioni economiche e commerciali con l’Italia sono contraddistinte da una moderata crescita. Attualmente operano in Portogallo circa 150 imprese controllate da capitale italiano, in larga prevalenza piccole e medie aziende che
Destinazioni Porto
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dispongono di una presenza di tipo commerciale (filiali, succursali, centri di distribuzione o punti vendita). Non mancano tuttavia gruppi italiani di dimensioni maggiori, che operano attraverso una stabile presenza produttiva o sotto forma di collaborazioni industriali con partner locali: tra questi la Gres-Panaria (ceramiche), OLI (sistemi idraulici), Seda Group (packaging). In Portogallo sono presenti anche mol-
te grandi multinazionali italiane, fra cui Eni, Agusta Westland, Fca, Generali, Ferrero, Gruppo Calzedonia, Benetton, Gi Group. D’altra parte, ci sono diversi motivi che rendono il Portogallo un luogo strategico per le imprese italiane. Le Pmi che intendono affacciarsi su mercati emergenti possono ad esempio beneficiare dei legami storici, linguistici, economici e socioculturali tra il Portogallo e i Paesi dell’Africa lusofona. Verso questi Paesi l’export portoghese sta registrando notevoli tassi di crescita su base annua, con un volume di dieci volte superiore alla performance dell’Italia verso gli stessi mercati. Inoltre l’aumento della clientela internazionale (grazie in particolare ai flussi turistici provenienti da Brasile, Russia, Angola e Cina) e la costante propensione al consumo della classe più agiata della società portoghese, finora intaccata solo marginalmente dalla crisi finanziaria, hanno favorito l’insediamento di punti vendita dei principali brand italiani nel settore della moda e del design.
di Serena Piazzi
A tavola Gli abitanti di Porto sono anche chiamati tripeiros (trippai), dunque è facile capire quale sia il piatto principale della cittadina portoghese. Oltre alla trippa, vale la pena di assaggiare il baccalà, che viene cucinato in ben 100 modi diversi, e la franchesina, un toast inventato negli anni ’60 che oggi è il piatto veloce per eccellenza di Porto. A sinistra, il fiume Douro. Sopra, la vista dall’alto di Porto. Nella pagina a fianco, la Ribeira
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Musica e architettura È questo il connubio proposto dalla sala concerti Casa da Música, a Boavista: oltre ad assistere agli spettacoli in programma, si può infatti ammirare il capolavoro architettonico di Rem Koolhaas. Info: www.casadamusica.com
Destinazioni Porto
Turismo in crescita Il Portogallo si conferma un Paese interessante dal punto di vista turistico. Gli arrivi dall’Italia, secondo i dati di Ine (Instituto Nacional de Estatistica) nel 2016 sono cresciuti dell’11,6% rispetto all’anno precedente, passando da 425.000 a 474.000 unità. Secondo quanto riportato de Euromonitor, inoltre, il Portogallo nel 2016 è stato la ventesima destinazione turistica per gli italiani.
Tra gli altri fattori incentivanti per le nostre imprese vanno annoverati la pressione fiscale moderata rispetto alla media europea e la presenza di incentivi fiscali per le imprese e per la creazione di start up. Da non perdere in città Girare a piedi è il modo migliore per scoprire gli angoli più suggestivi di Porto, anche se un viaggio in tram fino alla foce del fiume Douro, sull’Oceano Atlantico, è un’esperienza da fare. La Ribeira, il quartiere lungo il
A destra le coloratissime case della Ribeira, quartiere inserito dall’Unesco nell’elenco dei siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Sopra, una strada cittadina
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corso del fiume, è stato inserito dall’Unesco nell’elenco dei siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità. È un grazioso dedalo di stradine di ciottoli in ripida salita, case basse dalle facciate colorate, piazzette alberate e balconcini fioriti. Nella parte bassa della Ribeira parte il ponte in ferro Dom Luis I che porta alla cittadina gemella di Vila Nova de Gaia, famosa per la produzione del miglior vino Porto del Portogallo. Sicuramente merita una visita la Chiesa di San Francesco, una delle più belle costruzioni religiose del Portogallo e una delle chiese più riccamente decorate d’Europa. La Sé, la cattedrale di Porto, è invece un severo edificio con un grande rosone centrale e due torri gemelle con cupole ai lati. Costruita a partire dal 1200 sui resti di un edificio già esistente, rappresenta uno degli esempi più importanti di romanico in Portogallo. Costruita nel luogo dove nel 1600 era situato un monastero benedettino poi caduto in rovina, la stazione dei treni di São Bento è oggi una delle attrazioni turistiche più visitate di Porto. A renderla unica più di 20.000 Azulejos (piastrelle) dipinte in bianco e blu all’inizio del Novecento da Jorge Colaco, il più impor-
tante decoratore portoghese. Da non perdere poi il Palacio da Bolsa: dall’esterno passa inosservato, poiché sembra uno dei tanti palazzi della cittadina portoghese. Ma il suo interno lascia senza fiato: costruito a partire dal 1842 per volontà dei commercianti di Porto, doveva rappresentare la potenza commerciale del Portogallo e accogliere i rappresentanti delle nazioni estere in un luogo maestoso. La sala più importante è quella araba, in stile neo-moresco, costruita ispirandosi all’Alhambra di Granada. Congressi ed eventi Porto è facilmente accessibile sia in aereo che in treno e offre numerose location adatte a ospitare eventi di ogni tipo. Il Centro Congressi dell’Alfândega, ad esempio, tra i più grandi e moderni centri per congressi del Portogallo, è situato sulla riva del fiume Douro ed è dotato di strumenti tecnologici per la realizzazione di conferenze, esposizioni, simposi, congressi, presentazioni di prodotti o workshop. Ma anche il già citato Palacio da Bolsa, la Fondazione Serralves, l’Europarque o l’Exponor sono opzioni altrettanto valide da considerare. Per l’organizzazione si può fare ri-
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Eventi esclusivi Il magnifico Palazzo della Borsa, con le sue sale mozzafiato, vanta una lunga tradizione per eventi e cerimonie protocollari. E anche oggi è la cornice ideale per l’organizzazione di meeting esclusivi. Info: www.palaciodabolsa.com
ferimento al Porto Convention Bureau (http://visitportoandnorth. travel/Porto-Convention), un’associazione senza fini di lucro fondata nel 1995 su iniziativa del Comune di Porto, in unione con il Comune di Gaia, il Comune di Gondomar, il Comune di Espinho, le Associazioni Imprenditoriali, l’Università di Porto e un gruppo di istituzioni private operanti nel settore turistico. L’obiettivo principale del Porto Convention Bureau è proprio promuovere Porto e il Nord del Portogallo nel settore del turismo e degli scambi commerciali, come mete privilegiate per la realizzazione di conferenze, incentivi al turismo, congressi e altri eventi. A giugno L’inizio dell’estate è il momento ideale per organizzare una fuga a Porto. Le temperature sono gradevoli e si ha a disposizione una fitta programmazione culturale, con le istituzioni e gli spazi culturali cittadini che dedicano iniziative speciali alla stagione più calda dell’anno. Inoltre il 24 giugno è San Giovanni, giorno in cui si tiene da oltre un secolo la festa popolare cittadina. Nella notte dal 23 al 24 giugno, gli abitanti di Porto e i turisti affollano le strade per vivere intensamente la notte più lunga dell’anno. Per l’occasione ogni quartiere cittadino propone una serata danzante (bailarico) e animazioni musicali; anche le sale più moderne, come la Casa della musica o l’Hard Club, nell’antico mercato Ferreira Borges, in pieno centro storico, organizzano eventi speciali. Sono previsti inoltre concerti gratuiti nel parco della città e nel centro storico. Gli abitanti di Porto, soprattutto i più giovani, hanno l’abitudine di iniziare la serata nel centro storico e proseguire, di ballo in ballo, fino alla foce del Douro, lungo la strada costiera oppure, da qualche anno a questa parte, fare tappa alla Casa della musica e continuare poi su Avenida da Boavista. l
Destinazioni Porto
Porto vista dall’alto
Una tappa per gli amanti di Harry Poter
Porto in breve Come arrivare In aereo: Porto è situata 300 chilometri a nord di Lisbona, in una posizione geografica privilegiata in termini di accesso alle principali capitali europee. L’aeroporto internazionale di Porto è situato a 15 chilometri dalla città. Collega 60 destinazioni e opera con le principali compagnie aeree. Tra queste spiccano Tap Portugal, Ryanair, Alitalia. I collegamenti con l’area metropolitana di Porto sono assicurati da un’ottima rete di trasporti pubblici (autobus, metro, taxi). Ci sono inoltre collegamenti per tutte le zone della Regione nord. In nave: Il porto turistico di Leixões/APDL dista pochi chilometri dal centro della città di Porto e accoglie navi crociera provenienti da varie parti del mondo. In treno: Porto e il nord del Portogallo dispongono di treni internazionali (Eurostar) e treni nazionali (Alfa Pendular, Intercity, Interregionali, Regionali e Urbani), che consentono collegamenti nazionali e internazionali.
Dove alloggiare La città offre ai suoi visitatori strutture alberghiere di tutti i livelli, in grado di soddisfare ogni esigenza. Tra gli hotel più lussuosi segnaliamo il Carmo’s Boutique Hotel (www.carmosboutiquehotel.com), la Casa da Calçada Relais & Chateaux (www.casadacalcada.com), il Crowne Plaza Porto (www.ihg.com), il Douro Royal Valley Hotel & Spa (www.douroroyal.com), l’HF Ipanema Park (www.hfhotels.com), l’Hotel Infante Sagres (www.hotelinfantesagres.pt).
La Libreria Lello e Irmao, che unisce stile gotico e liberty, è stata costruita alla fine del 1800 su progetto dell’ingegnere e politico portoghese Francisco Xavier Esteves. Oggi attira numerosi turisti, anche perché la sua fama è cresciuta dopo che gli scenografi di Harry Potter l’hanno scelta come set per alcune riprese. Una tappa è d’obbligo. Info: www.livrarialello.pt
Link utili http://it.visitportoandnorth.travel/
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News Mercato
IN BREVE
«Così come Select Italy, abbiamo un’attenzione particolare per i dettagli, offriamo un servizio di altissima qualità e il nostro focus è sempre centrato sul cliente». Ricordiamo che Uvet conta oltre 1500 dipendenti e ha un giro d’affari complessivo di circa 2,6 miliardi di euro.
Nuova sede Gattinoni Il Gruppo Gattinoni ha inaugurato una nuova sede a Bologna per la sua Divisione Business Travel, che va ad aggiungersi a quelle già attive a Monza, Milano e Roma. I nuovi uffici, situati nella centralissima Piazza Netturno, rientrano in un progetto di sviluppo nell’area emiliano romagnola che è partito lo scorso anno con l’inserimento in organico di una nuova figura commerciale, Alessandro Cavazza.
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NASCE BLUEWELFARE DI CISALPINA TOURS
UVET ACQUISISCE LE QUOTE DI SELECT ITALY Il Gruppo Uvet entra ufficialmente nel mercato nord americano con l’acquisizione delle quote di maggioranza di Select Italy, una Dmc specializzata nella vendita di itinerari tailor made a clienti americani di fascia medio-alta che desiderano trascorrere le loro vacanze in Italia. Un’operazione che avviene a un anno dall’acquisto di Settemari e a pochi mesi da quello della compagnia aerea Blue Panorama. Fondata da Andrea Sertoli nel 1997, Select Italy ha sede a New York e rappresentanze commerciali a Boston, Milano, Roma e Shanghai. Il suo obiettivo è offrire alla clientela americana servizi turistici su misura per alloggiare nei posti più belli del nostro Paese ed arricchire l’esperienza di viaggio con visite guidate, attività enogastronomiche ed eventi musicali e culturali. Uvet contribuirà alla sua crescita offrendole l’accesso al proprio portafoglio di prodotti e servizi. «È davvero un ottimo inizio del 2018. Siamo entusiasti di collaborare con Select Italy, con cui condividiamo gli stessi valori e obiettivi» afferma Luca Patanè, presidente del Gruppo Uvet.
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Durante la recente convention aziendale del Gruppo Bluevacanze, la società di proprietà di MSC ha presentato anche Bluwelfare, il nuovo portale per il welfare realizzato in collaborazione con Seri Jakala. «Siamo il primo player del travel a offrire una piattaforma welfare in Italia» ha dichiarato la neocommercial director per il business travel di Cisalpina Tours, Loretta Bartolucci (nella foto). Le ha fatto eco Giacomo Lorusso, managing director di Value Lab-Seri Jakala, che ha detto: «Noi portiamo il tema loyalty all’interno delle aziende, ma con questo portale introduciamo un nuovo concept nel mondo corporate». Il portale è stato reso possibile dai nuovi sgravi fiscali voluti dal passato Governo: «Nel maggio scorso erano mille le aziende con contratti di welfare in essere. Sei mesi dopo siamo a quota 10mila e attendiamo di arrivare a 80mila, a testimonianza del grande interesse su questo tema»
commenta il Welfare BU di Seri Jakala, Nicola Romano Il portale punta «ad aziende clienti, ma anche prospect» dice Bartolucci, che spiega anche come i bonus aziendali per il welfare potranno esser spesi «in cinque aree: Casa e mobilità, Salute e benessere, Famiglia, Versamenti integrativi e, naturalmente, Viaggi e tempo libero. Ricordiamo che tante voci hanno dei tetti, ad esempio per i buoni benzina è 250 euro, mentre non ve ne sono per i viaggi. Che noi proponiamo in quattro modalità, ovvero con i cofanetti Smartbox, dei pacchetti di viaggio con diverse tagli da 300 ai 1500 euro, con preventivi personalizzati in agenzia e, infine, con il prodotto dinamico Going4you». Portale welfare che, grazie anche ai rapporti di Cisalpina Tours con la Pubblica Amministrazione per la parte Business Travel, «saremo i primi a portare nella PA, con grandi vantaggi per tutti», precisa Lorusso.
GHIRINGHELLI ENTRA IN EMIRATES Flavio Ghiringhelli è il nuovo country manager Italia di Emirates. Il suo nuovo ruolo lo porterà a supervisionare le funzioni di vendita e assistenza di Emirates in tutte le sue operazioni commerciali, rivolte sia ai clienti che al settore merci. Riferirà direttamente a Thierry Aucoc, senior vicepresident di Emirates per le operazioni commerciali in Europa e Russia. Ghiringhelli ha all’attivo un’esperienza di oltre 25 anni nel mondo del travel, con ruoli presso Thai Airways, Cathay Pacific, Amadeus, Alitalia, Gialloviaggi, SameItaly, Meridiana, easyJet, Hrs e, in più, il fiore all’occhiello di essere Advisory Board Member di Gbta.
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Amex IT
SOLUZIONI MOBILE PER IL BUSINESS TRAVEL
Azienda produttrice e/o commercializzatrice: American Express, www.americanexpress.it
Eventuale integrazione con tool aziendali: no.
Referenze attive in Italia e nel mondo: nd.
Sistemi operativi: Android e iOS.
Tipologia cliente ideale: questa applicazione è disponibile solo per i titolari di carta American Express emesse da American Express Italia.
Costo della app: è disponibile gratuitamente nell’App Store e in Google Play Store e utilizzabile previa registrazione nell’area protetta del sito di American Express americanexpress.it. Se si è già registrati all’area protetta di American Express e in possesso di uno user ID e password validi, è possibile scaricare l’app. Lingue disponibili: italiano.
Punti di forza/opportunità: verifica delle transazioni appena effettuate, anche se non ancora contabilizzate. Possibilità di utilizzare alcune funzionalità della app anche offline: no. Integrazione con i sistemi di pagamento: no.
FUNZIONALITÀ Download sui principali app store
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DISTRIBUITO IN ITALIA: SÌ, PER IPHONE DAL 2013, PER ANDROID DA NOVEMBRE 2015
L’applicazione di American Express per iPhone e Android consente di gestire il proprio Conto Carta ovunque, a casa o in viaggio. Con Amex IT è infatti possibile: effettuare l’accesso con lo stesso user ID e la stessa password usata per l’area protetta del sito americanexpress.it; controllare il proprio Conto Carta; tenere sotto controllo il saldo e i movimenti effettuati con carta; verificare il saldo dei punti Membership Rewards® (se iscritti al Club Membership Rewards); accedere velocemente al proprio Conto Carta con il Touch ID su dispositivi iOS con versione iOS8+; verificare il saldo e le transazioni recenti, incluse quelle non ancora contabilizzate; verificare tutte le transazioni fino a 6 mesi precedenti.
Integrazione con i tool aziendali Integrazione con i sistemi di pagamento Servizio di assistenza alla clientela Presenza di sistemi per la garantire la sicurezza dei dati
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Geolocalizzazione Possibilità di postare recensioni e comunicare con gli altri utenti Emissione di alert e notifiche Aggiornamenti periodici
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Possibilità di utilizzare alcune funzionalità della app anche offline
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SOLUZIONI MOBILE PER IL BUSINESS TRAVEL
cytric Mobile Companion
DISTRIBUITO IN ITALIA: SÌ, A PARTIRE DAL 2017
Eventuale integrazione con tool aziendali: no. Sistemi operativi: iOS, Android, Windows Phone. Costo della app: free negli store.
Con cytric Mobile companion il viaggiatore è in grado di accedere a tutti i dettagli della prenotazione creata in cytric (versione desktop) gestendo tutti gli aspetti del proprio viaggio, dal check-in online fino alla consultazione degli eventi presenti nel luogo dove soggiornerà. Oltre alla sezione itinerario, Mobile Companion consente anche di creare, modificare e salvare la nota spesa direttamente dal proprio smartphone. Con la funzionalità “cattura ricevuta” il viaggiatore è in grado di caricare lo scontrino di un servizio direttamente nella propria nota spese. Mobile Companion consente inoltre agli approvatori di viaggio e nota spese di approvare con un “tap” direttamente dallo smartphone.
Lingue disponibili: 14. Referenze attive in Italia: Siemens, Novartis, AirPlus, Costa Crociere. Referenze attive nel mondo: Siemens, Novartis, Continental, Audi, e-On, Axa, ThyssenKrupp, AirPlus e numerose aziende dei settori automotive, assicurativo, chimico, energetico e high tech.
Azienda produttrice e/o commercializzatrice: Amadeus IT Group SA, www.amadeus.com
Punti di forza/opportunità: notifiche push per la gestione dei voli, visualizzazione di prenotazioni di voli, low cost, hotel, autonoleggi e treni prenotati in cytric (versione desktop). Check-in online all’interno dell’app, scansione della carta d’imbarco, consultazione di mappe e tipologia di trasporto, gestione itinerario per viaggi “passati” o “in partenza”. Flusso di approvazione per l’approvatore di prenotazioni fuori policy e nota spese. Possibilità di utilizzare alcune funzionalità della app anche offline: sì, visualizzazione dell’itinerario. Integrazione con i sistemi di pagamento: no.
FUNZIONALITÀ Download sui principali appstore
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Integrazione con i tool aziendali Integrazione con i sistemi di pagamento Servizio di assistenza alla clientela
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Presenza di sistemi per la garantire la sicurezza dei dati
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A Venezia Fino al 30 giugno, a Palazzo Loredan, si svolgerà la mostra “Il mondo che non c’era. L’arte precolombiana nella collezione Ligabue”. Circa 400 i capolavori esposti. Info: www.ilmondochenoncera.it.
BRESCIA Picasso, De Chirico, Morandi I nomi sono noti – Picasso, De Chirico, Morandi, De Pisis, Sironi, Fontana, Boccioni, De Pero, Carrà ecc. –, altrettanto le opere esposte. Ma è la prima volta che i principali lavori del Novecento italiano provenienti da collezioni private vengono esposti al pubblico.L’esposizione “Picasso, De Chirico, Morandi, 100 capolavori del XIX e XX secolo dalle collezioni private bresciane”, curata dall’Associazione culturale amici di palazzo Martinengo, ripercorre i grandi temi del Novecento italiano come il Futurismo, la metafisica, “il ritorno all’ordine”, l’arte informale. Di notevole impatto il quadro di Picasso “Natura morta con testa di toro” del 1942, di recente riscoperto e offerto in anteprima mondiale. Si tratta, comunque, di quella parte della storia dell’arte italiana del Novecento che, al di là delle chiusure e della retorica del nazionalismo più estremista, seppe rimanere in contatto, anche idealmente,
con le correnti d’avanguardia dell’Europa, a segno di una vitalità intellettuale delle menti migliori non rotta neppure dal disastro del fascismo. Fino al 10 giugno. Orari: dalle 9 alle 17.30, il sabato e la domenica dalle 10 alle 20. Info: http://amicimartinengo.it. FORTE DI BARD Luci del Nord La Normandia attirò da subito l’estetica dello sguardo impressionistico, quella corrente artistica del secondo Ottocento che, in piena rivolta contro la tradizione, preferì operare in nome del colore, dell’impressione soggettivistica più esasperata e della dilatazione dell’esperienza sensoriale. Terra di mare e di colori stagionali intensi, rappresentò per gli impressionisti francesi un terreno ideale per lo sviluppo delle proprie innovazioni. La particolarità dei suoi colori, inoltre, seppe attrarre anche un vasto seguito nel mondo artistico anglosassone, cui, peraltro, si deve proprio il termine di “Luci del Nord”. Il Forte di Bard ha
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ROMA Magnum Manifesto Se l’arte è rappresentare le cose così come sono e se la storia moderna, uscita dai canoni dell’ufficialità statale, è narrare quegli eventi che in un modo o nell’altro sono stati registrati dalla memoria collettiva, allora la fotografia, almeno per un certo periodo, è riuscita a coniugare i due campi sino ad allora ben distinti. Questo è uno dei fini che si propone la raccolta “Magnum Manifesto. Guardare il mondo e raccontarlo in fotografia” all’Arapacis. Un altro quello di cercare di descrivere – o, meglio, di raggiungere l’essenza delle persone ritratte in cerca di quell’attimo icastico che dovrebbe aver valore di verità. Ben differenti, quindi, le foto così come gli interessi, del resto, degli autori presenti, tra i maggiori della fotografia moderna e provenienti dagli archivi della Magnum Photos, la più grande agenzia fotogiornalistica del mondo. Eterogeneo perciò il risultato: le note dolenti di un’America percorsa dal treno funebre di Robert Kennedy; l’estraneità antropologica degli zingari; il sindacalismo iconografico degli anni Cinquanta sui lavoratori immigrati negli Usa; la quotidianità spaventosa dei ceti inferiori in Sudamerica; l’attuale Mediterraneo percorso dalle rotte dei migranti. Il percorso espositivo, diviso in tre parti temporali, però vuole segnare i tre grandi momenti dal dopoguerra a oggi: la diffusione dei diritti universali e l’affermazione della dignità umana, il successivo disgregarsi di tali principi nelle varie crisi locali; la contemporaneità segnata dal ritorno di orrori considerati sorpassati. Fino al 3 giugno. Orari: dalle 9.30 alle 19.30. Info: www.arapacis.it.
raccolto per la mostra “Luci del Nord. Impressionismo in Normandia” una settantina di opere, provenienti da musei esteri e firmate da autori noti come Monet, Renoir, Bonnard,
Delacroix, Courbet, Gericault. Fino al 17 giugno. Orari: dalle 10 alle 18, il sabato e la domenica dalle 10 alle 19 (chiuso il lunedì). Info: www.fortedibard.it.
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A Treviso Ha riaperto i battenti la Pinacoteca Civica del Museo Santa Caterina: circa 150 opere, dal Trecento al migliore Settecento veneto. Molti i capolavori restaurati e mai esposti prima. Info: http://museicivicitreviso.it.
News Dal mondo
Viaggi di carta Mr. Laurel& Mr. Hardy Dick e Doof in Germania, Helan e Halvan in Svezia e Norvegia, Gog e Cokke in Danimarca, Stan és Pan in Polonia, Flip i Flao in Romania, O Bucha e O Estica in Portogallo, Xonapoe e Aznoe in Grecia, El Tikhin e El Roufain in Egitto, Sisman ve Zaif in Turchia, Crick e Crock in Italia, o più semplicemente Stanlio e Ollio, o, meglio ancora, il leggero e il pesante, l’intelligente e lo stupido, il magro e il grasso… insomma, i due poli sui quali gravita l’intera logica del nostro mondo e che ci fa sentire coscienti della realtà. Soprattutto ci fa credere di essere padroni della nostra vita e del nostro destino. I due comici, però, rivoltano tutto e ci svelano, anche con grande ingenuità, la precarietà del nostro essere e la nostra visione delle cose. John McCabe, il biografo ufficiale della coppia, che peraltro conobbe e frequentò sin dalla gioventù universitaria, offre, finalmente nella prima edizione italiana, un testo che, apparso per la prima volta negli anni Settanta e sempre aggiornato, è diventato lo studio ufficiale di riferimento per la ricostruzione di una vicenda umana e artistica unica nel suo genere. John McCabe, Mr. Laurel& Mr. Hardy, edizioni Sagoma, Vimercate 2017, 18 euro L’impero delle cose Il saggio di Frank Trenton si segnala per diversi motivi: innanzitutto è un volume che reca in sé una quantità innumerevole di informazione sugli oggetti che riempiono la nostra vita quotidiana. Da essi veniamo a conoscenza di dati e di storie si traffici storici, di contatti tra civiltà tra loro lontane nel tempo e nello spazio, dei gusti negli uomini nelle epoche. Soprattutto si scopre che la responsabilità dell’accumulo compulsivo di migliaia di oggetti, molto di più di quanti effettivamente possano servirci, non è sorto col consumismo sotto i dettami del capitalismo contemporaneo. Al contrario, ha
sempre accompagnato, seppure in diverse misure e con diversa gradazione, l’intera storia dell’umanità, anche se, in effetti, l’intero processo economico mondiale degli ultimi decenni sia stato impostato in questa direzione. Difficile, comunque, prendere una posizione i i iin merito, se non ponendosi in una linea psicologica che contempla il riempimento ossessivo dello spazio come una sorta di terrore di quell’horror vacui, simbolo ineludibile della condizione umana. Frank Trentmann, L’impero delle cose. Come siamo diventati consumatori. Dal XV al XXI secolo, Einaudi, Torino 2017, 40 euro A tavola con i re La fame, si sa, è sempre stata un ottimo elemento propulsivo nella storia dell’umanità. Addirittura nei ceti popolari, dalla commedia antica greca fino al tardo medioevo grottesco di Gargantua e Pantagruele, il cibo era la somma utopia sociale: mangiare e bere ininterrottamente. Ma il cibo era anche uno strumento culturale attraverso il quale il potere trasmetteva forme e contenuti e rappresentava se stesso. Non per nulla la cucina, una volta uscita dalla lussuria e dalla gola del peccato medievale, divenne simbolo di eleganza e di gusto. Responsabile di questa innovazione fu, non a caso, la potente corte dei re di Francia Luigi XIV e Luigi XV, secondo un processo di autoaffermazione statale destinato a diffondersi ben presto in tutto il continente europeo. Un testo interessante rivela oggi quanto complessi e minuziosi fossero la cucina e il mangiare nella reggia francese settecentesca. Buona educazione, moralità, esotismo, raffinatezza, il salato e il dolce si diffusero ben presto in tutta la società non solo per processo mimetico, ma anche grazie a una vasta e popolare letteratura, soprattutto nel ceto borghese che, in cerca di un’identità propria, imitava i gusti dell’aristocrazia. Francesca Sgorbati Bosi, A tavola coi re. La cucina ai tempi di Luigi XIV e Luigi XV, Sellerio, Palermo 2017, 20 euro
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BUSINESS TRAVEL SCHOOL 2018 PERCORSO FORMATIVO PER
TRAVEL MANAGER / DIRETTORI ACQUISTI / MOBILITY MANAGER / BUYER / RESPONSABILI SERVIZI GENERALI / DIRETTORI DEL PERSONALE / DIRETTORI AMMINISTRATIVI / MEETING PLANNER MILANO martedì 27/03 sponsored by
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DATA MANAGEMENT PER IL BUSINESS TRAVEL: impariamo a leggere i dati In una moderna ed efficace gestione delle trasferte aziendali, i dati assumono un’importanza sempre maggiore; da un’attenta analisi dei dati è possibile: • Comprendere i trend di acquisto e spesa di tutte le componenti dei viaggi d’affari; • Effettuare valutazioni di performance rispetto ai fornitori (sia primari che secondari); • Supportare l’azienda in una moderna gestione dei budget di spesa; • Evidenziare dei “warning operativi” dettati sia da malpratiche che da specifiche situazioni di servizio; • Organizzare delle “action” finalizzate al recupero di redditività, ipotizzandone le ricadute operative ed economiche; Il corso parte dalla definizione delle molteplici fonti dati a disposizione di travel manager ed altri attori / gestori aziendali, cercando di definirne la bontà e l’importanza per poi analizzare il livello di disaggregazione ed il potenziale di utilizzo. Docente: Dario Bongiovanni, chairman t&e consultancy s.a.s.
CHANGE MANAGEMENT: strumenti, processi, procedure ed istruzioni per comprendere e gestire l’impatto del cambiamento.
A seguito del successo riscontrato durante il corso di ottobre 2017, riproponiamo la tematica del Change Management ancora più focalizzata sul Business Travel, nella città di Roma. Il corso si propone di approfondire con i partecipanti le logiche e gli impatti interni ed esterni, per attività ed iniziative quali: • Cambio di fornitore travel; • Introduzione di strumenti di self-booking; • Introduzione di strumenti a supporto della gestione automatizzata di processi e note spese; • Variazione / introduzione di procedure interne; • Adeguamento del modello di acquisto ai sempre più mutevoli paradigmi di mercato Docente: Dario Bongiovanni, chairman t&e consultancy s.a.s.
RISK MANAGEMENT: la gestione delle trasferte all’estero: comprendere i rischi e affrontare le emergenze
L’obiettivo del corso è illustrare i rischi legati alle trasferte lavorative all’estero e alle responsabilità delle aziende nell’organizzazione dei viaggi professionali alla luce dei pericoli legati agli scenari di crisi internazionali. Conoscere i rischi specifici ai quali va incontro personale viaggiante, gli obblighi normativi e le responsabilità che ogni azienda deve espletare nell’organizzazione delle trasferte e le azioni da implementare per mitigarli. Fra i vari temi: • Analisi degli scenari e dei rischi socio-politici e ambientali internazionali • Le aree di crisi (Medio Oriente, Nord Africa ed Est Europa) • Le cause dei conflitti: bisogni e interessi strategici contrapposti • “Duty of Care”: definizioni e riferimenti normativi • Organizzare e coordinare l’assistenza per la sicurezza dei viaggi Docente: Paola Guerra, Direttrice Scuola Internazionale Etica&Sicurezza
IL VETTORE AEREO QUESTO SCONOSCIUTO: informazioni e strumenti per una contrattazione più efficace
Il corso si propone di effettuare una panoramica delle tariffe aeree, partendo dalle logiche che portano alla suddivisione di un volo in classi tariffarie, con utili dettagli per riconoscere la migliore opportunità offerta. Fra i vari temi: • Come i vettori strutturano la loro offerta tariffaria; • Terminologia, Classi di servizio e classi tariffarie; • È possibile che il viaggiatore al posto 3A paghi il doppio di quello del 3B? Costo • Il volo vende ancora ma la mia tariffa negoziata non è disponibile; singolo corso • Regolamentazione tariffaria; E 600E • Come leggere una tariffa ed interpretare le sigle apposte sui biglietti; • Analisi del proprio traffico; Nuova promozione • Cosa sapere prima di contattare un vettore; 3 corsi • Pubblicate, nette e web fares; E 1.500E • Tipologie di accordi coi vettori: meglio la tariffa corporate, lo sconto o l’incentivo? Docente: Marco Fontana, Manager specializzato nel trasporto aereo
Per maggiori informazioni scarica le locandine relative ad ogni corso su: http://www.missionline.it/formazione-eventi/bt-school/ Contattare l’ufficio eventi: Elisabetta Francioli - francioli@newsteca.it - Tel.: 02 36599030
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Sourcing: UHDOL]]LDPR VDYLQJ DWWUDYHUVR QHJR]LD]LRQH FDULFDPHQWR H DXGLW WDULIIDULR Best Buy: SUHQRWL OH PLJOLRUL WDULIIH DOOH PLJOLRUL FRQGL]LRQL H FRQ OD PDVVLPD GLVSRQLELOLW¢ GL FDPHUH 7raveller satisfaction: VFHOWD SHUVRQDOL]]DWD VHUYL]L H VROX]LRQL GL SDJDPHQWR YLUWXDOL Smart Data: LQVLJKW DQDOLVL H SHUIRUPDQFH GHOOH VSHVH KRWHO Risk Management: VXSSRUWR SHU JDUDQWLUH OD VLFXUH]]D GHO YLDJJLR (IILFLHQ]D H WUDVSDUHQ]D QHO 0 * XWLOL]]DQGR PHHWDJR SRZHUHG E\ +56
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