Mission 3 / 2018

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ANNO XIX NUMERO 3 • MAGGIO 2018

I partner della sicurezza L’offerta di Tmc, aziende tecnologiche e società specializzate nella gestione del rischio

Ad alta quota

Il cargo mette le ali Catene alberghiere

Avanti a piccoli passi


Benvenuto in un nuovo mondo dei viaggi d’affari. Personalizzato. Semplice. Veloce. Per essere sempre protetto, connesso e supportato ovunque tu vada, in ogni fase della tua trasferta. MAKE THE WORLD WORK FOR YOU carlsonwagonlit.it


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Sommario Maggio

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RUBRICHE NEWS 10 HÔTELLERIE 18 MERCATO 22 VOLI IN PILLOLE 47 DAL MONDO

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA 19 WOM, WORD OF MOUTH

Dicono di Gattinoni...

24 HRS

HRS, la soluzione end-to-end per la gestione degli hotel dei viaggi d’affari

27 AIR FRANCE-KLM

Air France-KLM, crescono voli, risultati e rotte

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02 RISK MANAGEMENT

I partner della sicurezza di Alberto Vita

12 AD ALTA QUOTA

Il cargo mette le ali di Marco Minari

20 AIRPLUS TRAVEL MANAGEMENT STUDY

2018, si viaggia sempre di più

di Arianna De Nittis

31 DURA LEX

Videosorveglianza, istruzioni per l’uso di Nicola Spadafora e Lorenzo Maratea

34 STUDI E RICERCHE

Diamo il voto ai passaporti

di Valentina Rosselli 26 CAMERA CON VISTA

Novotel Milano Nord Ca’ Granda, il cuore di AccorHotels di Andrea Barbieri Carones

28 CATENE ALBERGHIERE

Avanti a piccoli passi di Massimiliano Sarti

36 TERMINAL

Vienna Schwechat, non solo aeroporto di Antonio del Piano

40 DESTINAZIONI

Trieste, in bilico tra monti e mare di Claudio Agostoni

44 FISCO E TASSE

I rimborsi spese per gli amministratori di Marco Persico

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Player di mercato Risk management

Perché si annulla una trasferta? Secondo lo studio di International SOS “Global Business Resilience Trends Watch 2018“, le principali ragioni per cui un viaggio d’affari viene annullato sono le minacce alla sicurezza (58%) e i disastri naturali (43%), seguiti dalla valutazione dei livelli di rischio nei Paesi (42%) e dai disordini civili (34%).

di Alberto Vita

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I partner

della sicurezza

i tempi della guerra fredda i rischi di viaggio erano più chiari: c’erano zone off limits e altre con grande controllo degli Stati, spesso retti dal dittatore di turno. Ora, anche se i dittatori comunque non mancano, lo scenario è

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cambiato: la guerra a bassa intensità che ha colpito tutto il mondo, dal Medio Oriente alla, ahinoi, nostra Europa, dalla promenade di Nizza al centro di Parigi, Londra, Berlino o Stoccolma, ha fatto sì che i rischi di viaggio siano ormai “liquidi” in

un mondo sempre più aperto e globalizzato. Un mondo che, però, «da dopo l’11 settembre non è più lo stesso», ha ricordato recentemente Beppe Severgnini in un Forum organizzato da HRS Italia. Il giornalista ha commentato amaramente che


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Player di mercato Risk management

Rischi in aumento Il 63% dei risk manager aziendali stima che i rischi di viaggio siano aumentati nel 2017. Inoltre, il 52% prevede un incremento delle situazioni critiche nel corso del 2018. Fonte: International SOS

Oggi le situazioni di rischio sono sempre in agguato, anche in Europa. Per questo è importante che le aziende tutelino i propri viaggiatori mettendo a punto politiche di gestione delle emergenze e avvalendosi di tool di tracking e società specializzate nel risk management

non sempre democrazia fa rima con sicurezza del viaggio, «vedi la Russia democratica degli anni ’90», mentre in Paesi notoriamente non democratici, come la Cina o la stessa Russia di Putin, «ora si viaggia bene e in grande sicurezza».

Analizzare il rischio Una situazione che anche i travel manager e i vertici di quelle aziende che hanno tanti viaggiatori d’affari in giro per il mondo si trovano ad affrontare, naturalmente per garantire la sicurezza dei loro colle-

ghi, ma anche per rispettare le leggi italiane sulla tutela della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro. In caso di problemi per i lavoratori all’estero, infatti, imprenditori e manager dell’azienda violano l’articolo 2087 del Codice civile che im2018 maggio |

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Player di mercato Risk management

La paura più grande? Non è il terrorismo Secondo uno studio di Cwt, tra le preoccupazioni di chi viaggia il terrorismo occupa solo il quinto posto (35%). Nelle prime posizioni compaiono invece le paure di “dimenticare qualcosa di necessario per il lavoro” (40%), di “perdere qualcosa di importante” (38%) e di “essere derubati o aggrediti” (37%). I viaggiatori indicano anche “le condizioni meteo” (37%).

GLI SPECIALISTI DEL RISCHIO

GLOBAL RESCUE LLC Attivo il tutto il mondo, Global Rescue fornisce rapporti dettagliati su 215 destinazioni, accessibili attraverso la piattaforma integrata di intelligence GRIDSM, consultabile anche sui dispositivi mobili tramite app. I report forniscono una valutazione approfondita dei rischi per ciascun Paese (terrorismo, disordini politici, adempimenti forzosi, blocco dei trasporti, truffe, frodi, corruzione ed estorsione), insieme con una serie di informazioni utili (vaccinazioni suggerite ecc.) La società fornisce inoltre consulenze personalizzate che includono piani di pronto soccorso, piani di evacuazione e politiche di gestione del rischio. Sono offerti anche programmi di formazione sia in aula sia via web per i dipendenti delle aziende. Global Rescue è dotata di centri operativi attivi H24 in Libano, Stati Uniti, Ucraina (Kiev), Filippine (Manila) e Pakistan (Islamabad). Tipologia di contratto: proposte personalizzate con servizi ad hoc e numerose opzioni contrattuali sia per individui sia per società. Info: www.globalrescue.com pone ai vertici societari, in quanto garanti dell’incolumità fisica dei propri dipendenti, di adottare tutte le misure atte a salvaguardare chi

presta la propria attività lavorativa alle loro dipendenze. Un obbligo che include anche i fatti illeciti commessi da terzi e che, per la prima volta, si estende al tragitto per arrivare sul posto di lavoro, e non solo al luogo stesso. Quindi nel Do-

cumento di Valutazione dei Rischi previsto dal D.lgs. 81/2008 bisogna necessariamente contemplare anche i rischi di sequestro, terrorismo e quant’altro e le relative misure di mitigazione. Ma non vi sono solo i sequestri e gli atti di terrorismo, perché secondo i dati internazionali sono gli incidenti stradali e la criminalità spicciola i maggiori rischi per chi viaggia, oltre ai problemi sanitari e ai disastri naturali. Tutti inconvenienti da analizzare in sede di pre-viaggio per essere pronti a qualsiasi emergenza in loco, partendo dal controllo di partner e fornitori, per arrivare alla destination intelligence. L’obiettivo è sviluppare un servizio di travel alerting in real time, ma non solo: anche un processo di training di chi viaggia e del travel manager (che, in caso, deve essere in grado di mettere in piedi in tempi rapidissimi un team di gestione del rischio). Naturalmente tutto deve avere al centro il business traveller, al quale occorre impartire raccomandazioni

A scuola di sicurezza La sicurezza è al centro di un corso organizzato dalla Business Travel School di Newsteca, dal titolo: “Risk management: la gestione delle trasferte all’estero. Comprendere i rischi e affrontare le emergenze”. In programma a Milano il 9 ottobre 2018, il corso intende illustrare i rischi legati alle trasferte lavorative all’estero e le responsabilità delle aziende nell’organizzazione dei viaggi professionali alla luce dei pericoli legati agli scenari di crisi internazionali. Saranno illustrati i rischi specifici ai quali va incontro il personale viaggiante, gli obblighi normativi, le procedure che ogni impresa deve espletare nell’organizzazione delle trasferte e le azioni da implementare in caso di emergenza. Questi in dettaglio i temi che saranno trattati: • analisi degli scenari dei rischi socio-politici e ambientali internazionali; • le aree di crisi; • le cause dei conflitti; • elementi di risk management; • raccolta di informazioni sul rischio Paese e security intelligence; • pianificazione e redazione di policy e procedure sul travel risk. Per informazioni: Newsteca, tel. 02/36599030, email: eventi@newsteca.it, www.missionline.it 4

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Player di mercato Risk management

Motivi di preoccupazione

GLI SPECIALISTI DEL RISCHIO

INTERNATIONAL SOS Secondo uno studio internazionale di Cwt un viaggiatore su cinque ha annullato una trasferta per motivi di sicurezza. Il 30%, inoltre. afferma di essere preoccupato per la propria salute quando deve viaggiare.

Attivo in 90 nazioni, con 26 centri di assistenza aperti 24 ore su 24, International SOS offre alle aziende un’ampia gamma di servizi per la sicurezza. Tra questi l’analisi dei Paesi di interesse e l’elaborazione di report dettagliati, la messa a punto di protocolli per la gestione delle situazioni di rischio, l’emissione di alert 24 ore su 24 su eventi medici e di sicurezza. Tra i servizi spicca, in particolare, la possibilità di attivare la geolocalizzazione in caso vi siano parametri di sicurezza bassi con opzione geofencing, ovvero una sorta di “recinto virtuale” utilizzato dalla tecnologia Gps sui dispositivi mobili per definire i confini geografici virtuali di un’entità in movimento (oggetto o persone). In caso di crisi, inoltre, International SOS è in grado di schierare rapidamente sul campo personale medico e di sicurezza, di gestire l’evacuazione in caso di grandi eventi, di offrire servizi di trasporto e di organizzare procedure di gestione delle crisi simulate con prove-test. Il tutto collaborando talvolta con ambasciate locali, governi, organizzazioni internazionali, Ong e altre istituzioni. Per i manager è disponibile la soluzione Travel Tracker. Tra le funzionalità, la raccolta automatica dei dati relativi agli itinerari di viaggio; l’invio ai dipendenti di avvisi e aggiornamenti; la possibilità di compiere ricerche basate su mappe o richieste per trovare rapidamente i viaggiatori quando necessario; comunicazioni via sms, messaggi vocali o email in caso di emergenza; valutazione e comunicazione automatizzata per informare il personale in caso di incidente rilevante. Segnaliamo infine che, grazie alla partnership con Control Risks costituita nell’aprile 2008, International SOS fornisce ai clienti una suite completa di servizi di assistenza e di supporto per la mitigazione dei rischi di viaggio che copre cinque continenti. Tipologia di contratto: canone annuale e altri tipi di contratto personalizzati Info: email: italy@internationalsos.com - www.internationalsos.com comportamentali: ad esempio evitare luoghi affollati, code e assembramenti, luoghi frequentati da espatriati, impedire che il management ceni riunendosi nello stesso ristorante, astenersi da comportamenti irriguardosi rispetto alle culture locali, utilizzare se necessario autisti e agenti di scorta. Per ogni Paese è fondamentale creare dei piani di “estrazione” scritti, aggiornati e consultabili dalle autorità preposte. Definendo così un programma di travel security che si deve basare su un processo di deleghe “blindato” che definisca

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con attenzione chi decide cosa, le modalità di prenotazione viaggi, le autorizzazioni, le polizze assicurative, le informazioni da fornire al viaggiatore. Senza naturalmente andare a inficiare il business aziendale, comprendendo così in questi programmi misure di mitigazione non solo per le persone, ma anche per i mezzi aziendali utilizzati dai business traveller. Per quanto riguarda i sistemi di travel alerting tutti i gds, ovvero Amadeus, Sabre e Travelport, ne hanno uno. Ad esempio Amadeus Mobile Messenger ha integrato il

servizio di risk management dell’americana CharterSolutions. Tra i big del rischio la più attiva in Italia, presto anche con un ufficio, è International SOS, che già collabora con le travel management company Cwt, Cisalpina e Gattinoni, oltre ad aver chiuso già nel 2008 un accordo internazionale con Control Risks. A seguire un panorama il più possibile completo dei servizi disponibili in Italia per la gestione del rischio, messi a punto da Gds, Tmc, società tecnologiche, ma anche aziende specializzate nel risk management. Le soluzioni di Amadeus Amadeus ha lanciato quest’anno il servizio Chartersì. Si tratta di uno strumento web based che permette alle aziende di accedere alle valutazioni dell’Istituto europeo per la sicurezza, che fornisce informazioni sui rischi H24, avvalendosi di 200 analisti del rischio locali, basati in tutto il mondo. La soluzione offre strumenti che consentono di tracciare i viaggiatori aziendali attraverso il loro itinerario (memorizzato nel Pnr) o tramite la loro posizione Gps (con il permesso del viaggiatore). Il personale addetto alla sicurezza può visualizzare i viaggiatori su una mappa dinamica. È disponibile un servizio di comunicazione bidirezionale attraverso tre canali (email sms, notifiche push agli smartphone) e messaggistica manuale o automatizzata a uno o più gruppi di persone. Amadeus propone alle aziende numerose formule contrattuali, tra cui il versamento di una fee mensile. Tra le soluzioni sviluppate dal Gds spicca anche Amadeus Mobile Messenger, che gestisce tempestivamente i viaggiatori in stato di emergenza per eventi improvvisi dovuti a maltempo, eventi socio/politici o disastri naturali. Il prodotto è composto da 3 elementi principali: la mappa interattiva, la versione desktop e la versione app per smartphone. La mappa è


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Player di mercato Risk management

utilizzata dalle aziende o agenzie di viaggio per visualizzare graficamente la posizione dei viaggiatori sulla base dei loro Pnr (PassengerName Record, i dati della prenotazione). La versione desktop è usata per comunicare e interagire con i viaggiatori impattati da eventi imprevisti. La versione app è utilizzata dal viaggiatore e consente non solo di geolocalizzare i suoi spostamenti indipendentemente dal Pnr, ma di ricevere messaggi direttamente dall’azienda. Le aziende possono usufruire di questo servizio con una formula di setup iniziale e pay per use. Il tool di Sabre Anche Sabre pensa alla sicurezza con Sabre Traveler Security. Si tratta di uno strumento web based per agenzie di viaggio e aziende, in

La sicurezza è una priorità

GLI SPECIALISTI DEL RISCHIO

GLOBALSECUR Insieme ai suoi partner commerciali, GlobalSecur fornisce servizi in 330 città e 185 Paesi. Dispone di un centro operativo attivo H24. Offre alle aziende l’analisi del rischio e la valutazione dei siti; rapporti dettagliati su tutti i Paesi di interesse; programmi di emergenza e piani di evacuazione; protocolli e politiche di gestione del rischio; formazione per il personale dell’azienda cliente; integrazione del personale in caso di gestione delle crisi. A questi servizi si aggiungono i servizi psicologici forensi (violenza sul posto di lavoro ecc.) e la valutazione dell’impatto commerciale, programmi di business continuity, servizi logistici di sicurezza. I dipendenti hanno a disposizione anche la app FoneTrac. Le località non sono monitorate continuamente, tranne in caso di invio di Allarme Panico (fino a quando non è risolto). Il sistema è gestito da GlobalSecur o assieme al cliente. Tipologia di contratto: canone annuale. Contratti personalizzati, anche di gruppo. Info: www.theimg.com, www.globalsecur.com, www.fonetrac-go.com, www.imgsecurity.net

Lo rivela uno studio realizzato da Acte (Association of Corporate Travel Executives) in collaborazione con HRS. Per il 94% dei travel manager la priorità è la sicurezza dei viaggiatori. Gli interpellati, però, sottolineano che questa urgenza non è ugualmente sentita dalle imprese.

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Player di mercato Risk management

Oggi si viaggia più sicuri I due terzi (67%) dei viaggiatori d’affari nel mondo credono che viaggiare oggi sia più sicuro rispetto al passato, in quanto ci sono più strumenti a disposizione per affrontare i problemi di sicurezza. Fonte: Carlson Wagonlit Travel

GLI SPECIALISTI DEL RISCHIO

DRUM CUSSAC Operativo da oltre 15 anni, Drum Cussac ha gestito la sicurezza di centinaia di aziende, università ed enti governativi. Il suo servizio è basato su GlobalRiskManager, soluzione strutturata in 8 moduli distinti che integra in un unico punto tutte le info di viaggio per una completa gestione del rischio sicurezza: allarmi, intelligence, monitoraggio delle persone, monitoraggio delle risorse, comunicazione bidirezionale, formazione, risposta e gestione delle crisi. Il sistema tiene traccia e valuta in tempo reale gli eventi di rischio globali, incrociandoli con le posizioni di tutti i dipendenti e delle risorse al fine di identificare chi o cosa potrebbe essere a rischio. Fornisce quindi comunicazioni bidirezionali e un supporto proattivo di esperti, diretto a coloro che si trovano in stato di necessità, comprese le evacuazioni e altri tipi di supporto sul campo. Info: www.drum-cussac.com grado di affrontare e gestire ogni tipo di situazione di emergenza che comporti dei rischi per il viaggiatore, e con funzionalità di reporting di business intelligence. Grazie a Sabre Traveler Security è possibile localizzare in tempi brevissimi i viaggiatori in tutto il mondo, risalire ai dettagli delle prenotazioni e ottenere le informazioni di contatto per comunicare via mail o via Sms (anche messaggi di gruppo). Inoltre, la soluzione permette di effettuare una ricerca di geolocalizzazione dei rischi per destinazione, effettuare ricerche su 3 anni di informazioni storiche disponibili e dei dati relativi a 331 giorni precedenti al viaggio, con e senza biglietteria emessa. Ma quale tipologia di contratto offre Sabre per questa soluzione? È previsto un costo per la licenza annuale, studiato ad hoc, che comprende un utente, ma con il pagamento di una quota annuale la licenza può essere estesa a due o più utenti. La licenza include l’accesso a 3 anni di informazioni storiche disponibili e ai dati relativi a 331 giorni precedenti al viaggio, con e senza biglietteria emessa. La proposta di BCD Travel Proposto dalla travel management company BCD Travel, Decision-

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Source Security Manager è un tool studiato per garantire un elevatissimo livello di attenzione ed efficacia nella gestione della sicurezza dei viaggiatori. Attraverso livelli crescenti di allerta, la piattaforma consente di monitorare i traveller in ogni parte del mondo, tenendo sotto controllo eventi critici, destinazioni a rischio, disagi legati ai trasporti, al maltempo e ad ogni altro tipo di imprevisto che possa mettere in discussione la sicurezza dei viaggiatori. Il tracking proattivo, l’integrazione con i sistemi di prenotazione e di gestione dei profili viaggiatori e della travel policy e il controllo costante della spesa sostenuta sono

tra i fiori all’occhiello della consolle in continuo aggiornamento per gestire al meglio ogni tipo di criticità che i traveller possono incontrare in viaggio. CWT Safety & Security Messo a punto da Carlson Wagonlit Travel, CWT Safety & Security è un pacchetto di soluzioni per supportare le aziende nella gestione dei rischi di viaggio e proteggere i collaboratori in trasferta. L’offerta è strutturata su due livelli, Core ed Enhanced. La prima è gratuita per tutti i clienti Cwt e consente di ricevere in automatico alert su tutti gli eventi che possono impattare i business traveller nel mondo, localizzarli rapidamente in caso di necessità su una mappa interattiva ed estrarre report dettagliati sui viaggiatori coinvolti – sia in caso di biglietti già emessi sia ancora in fase di prenotazione – attraverso il tool di business intelligence CWT AnalytIQs. L’offerta Enhanced, à la carte in base alle esigenze dell’azienda, garantisce una copertura ancora più ampia. Comprende infatti servizi avanzati per agire in modo proattivo, quali tool per formazione ed e-learning, un sistema di messaggistica per comunicare rapidamente con i viaggiatori, report di intelligence per specifiche destinazioni di interesse, organizzazione di scorte ed

GLI SPECIALISTI DEL RISCHIO

HEALIX Dal 1992 il Gruppo Healix fornisce servizi su misura ai clienti che desiderano controllare la propria salute, i propri viaggi e la propria copertura dei rischi. Specializzata in competenze mediche, la società fondata dal dottor Paul Beven e dal dottor Peter Mason ha uffici a Londra, Auckland, Boston, Brisbane, Chicago, Hong Kong, Houston, Madrid, Melbourne, Nairobi, Pennsylvania, San Francisco, Singapore e Salonicco. Con un team di oltre 90 medici e infermieri nel solo Regno Unito, Healix ha il più alto rapporto di personale clinicamente qualificato nel settore dei servizi sanitari gestiti. Info: www.healix.com


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Player di mercato Risk management

GLI SPECIALISTI DEL RISCHIO

red24 red24 è una società di assistenza per la gestione delle crisi che fornisce una gamma di prodotti e servizi a imprese, organizzazioni e privati in tutto il mondo. All’interno della società vi sono reparti di analisti e supporto alle crisi che sono disponibili per assistere i clienti 24 ore su 24. I servizi spaziano dalle informazioni sulla sicurezza e sui rischi legati al viaggio, alla consulenza per la prevenzione di frodi e furti d’identità. La rete globale di consulenti multidisciplinari di red24 può inoltre assistere i clienti nell’elaborazione di piani di gestione delle crisi e di emergenza, fornendo servizi di protezione, risolvendo i casi di rapimenti ed estorsioni, fornendo formazione focalizzata sulla sicurezza e conducendo evacuazioni da Paesi in fermento. red24 gestisce un Risk Management Center 24/7 a Città del Capo, Sud Africa, che coordina le attività in tutto il mondo. red24 mette a disposizione Travel Tracker, un’ applicazione online che consente alle organizzazioni di accedere facilmente ai propri dati di viaggio attraverso un’interfaccia user-friendly. Individui o gruppi possono essere cercati in tempo reale per nome, posizione, vettore, hotel e altro ancora. Con questo servizio, un’organizzazione è in grado di visualizzare istantaneamente in qualsiasi momento il luogo in cui si trova tutto lo staff in trasferta. Info: https://traveltracker.red24.com evacuazioni, disponibilità di staff medico qualificato in loco, grazie alla collaborazione con International SOS e iJet, due leader del settore. HRG Insight pre-trip Lanciato dalla travel management company HRG, HRG Insight pretrip è uno strumento web-based di reporting globale che traccia l’intero itinerario dalla partenza al ritorno. Fornisce informazioni su dove si trova un passeggero in qualsiasi momento o su dove si troverà in futuro, sulla base delle prenotazioni confermate fino a quel momento. In questo modo i clienti possono identificare i viaggiatori e re-indirizzarli nel caso in cui i loro piani di viaggio siano influenzati da avverse condizioni meteorologiche, chiusura dell’aeroporto, interruzione di servizio dei fornitori e altre situazioni di emergenza. Per i clienti di HRG i driver del costo di HRG Insight sono il numero complessivo delle transazioni, la configurazione e la numerica delle

dashboard richieste, nonché le eventuali personalizzazioni. Expert Care Proposto dalla tmc Uvet Gbt, Expert Care permette ai travel manager, ai responsabili della sicurezza dei dipendenti e all’ufficio del personale di un’azienda di monitorare in tempo reale tutti i viaggiatori, 24 ore al giorno e 7 giorni su 7 in tutto il mondo tramite una mappa interattiva. È possibile inviare ai dipendenti comunicazioni via email ed sms per comunicare cancellazioni, ritardi, situazioni di rischio, prima e durante il viaggio. È data la priorità ai viaggiatori che hanno esigenze particolari. I benefici per l’azienda sono: monitoraggio delle situazioni di rischio dei viaggiatori; possibilità di far viaggiare i propri dipendenti con la massima tranquillità; possibilità di mantenere sotto controllo i costi; tracciamento dei potenziali pericoli dell’azienda (ad esempio in caso di personale espatriato che staziona in

un Paese a rischio, uffici e stabilimenti). Uvet Gbt propone questa soluzione con un costo per licenza con 5 accessi a cui si aggiunge un costo per ogni pnr/transazione (transaction fee) iTIM - Traveller Tracking Soluzione dell’azienda Mantic Point, iTIM - Traveller Tracking è una soluzione di tracking dei passeggeri che fornisce la gestione degli account e l’accesso client a una suite completa di visualizzazione per appurare dove i viaggiatori dovrebbero essere, così come dove sono effettivamente (sia a terra sia in volo), accedendo a una serie completa di servizi e report. È disponibile su Galileo, Apollo e Worldspan (Travelport). Voyage Manager Voyage Manager è una società tecnologica fondata dall’ingegnere software John Scott con l’obiettivo di sviluppare strumenti che garantiscono la sicurezza dei dipendenti, semplificando al contempo le pratiche aziendali. Al centro della sua offerta c’è la suite VM, un’avanzata piattaforma internazionale per la sicurezza con una tecnologia di tracking attivo che utilizza una combinazione di itinerari, l’interazione con il viaggiatore e la geolocalizzazione. In tal modo è possibile fornire un’ immagine accurata dei movimenti non solo dei singoli viaggiatori, ma anche dei gruppi (ad esempio gli equipaggi o i delegati delle conferenze). Il sistema integra dati da tutti i principali motori di prenotazione, Gds e Tmc, oltre che da servizi di viaggio come TripIt o Worldmate. Consente di ricercare i viaggiatori per località (fino al livello di città), così come per viaggio. È possibile cercare nel giorno stesso o in un intervallo di date, visualizzando così anche gli spostamenti futuri dei dipendenti. In caso di problemi si possono inviare alert via email, sms e chiamate vocali. l

Gli investimenti delle aziende Nel 2017 la soluzione che le aziende hanno adottato più spesso per la gestione del rischio è stata l’invio di avvisi via e-mail prima e durante il viaggio (39%). Il 37% delle organizzazioni, inoltre, ha incluso il tema del rischio nei processi di approvazione, mentre il 33% ha implementato programmi di formazione sulla salute e la sicurezza, il 32% fornisce check-up annuali ai dipendenti e il 31% ha aggiornato la travel risk policy. Fonte: International SOS

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News Hôtellerie

IN BREVE Barceló apre a Istanbul A Istanbul la catena spagnola Barceló Hotel Group ha inaugurato l’Occidental Pera Istanbul, un 4 stelle con 60 camere da letto situato nel quartiere di Beyoğlu, la zona più alla moda della città. Lo stile architettonico francese del XIX secolo della sua facciata si combina con un interno luminoso, in cui predomina una decorazione minimalista in toni grezzi e teak. A disposizione degli ospiti vi sono il ristorante Palma, con piatti mediterranei, la lobby lounge che offre menù più leggeri, e lo sky bar “Vista Pera”, sul tetto dell’hotel. Per i viaggiatori d’affari sono state allestite tre sale riunioni con una capacità fino a 150 persone. Completano l’offerta un’area benessere con piscina riscaldata, vasca idromassaggio e bagno turco.

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RESTYLING PER L’HOTEL SAVOY Dopo sei mesi di lavori, l’Hotel Savoy di Firenze, di proprietà di Rocco Forte Hotels, svela il suo nuovo volto. Il restyling è stato curato dalla designer Olga Polizzi in collaborazione con la maison fiorentina Emilio Pucci, alla sua prima avventura nel campo dell’hotellerie. Nella lobby i soffitti sono stati riportati all’altezza originale dell’edificio, rendendo l’ambiente più arioso. I tessuti del brand, che uniscono motivi rinascimentali e richiami alla pop art, sono stati utilizzati per rivestire divani e poltrone. Nell’ingresso, quattro putti cariatide che rappresentano le quattro stagioni fanno da contrappunto a opere d’arte contemporanea e alle creazioni di artigiani fiorentini, Il restyling ha riguardato anche le camere e suite, che sono state ridotte da 120 a 80 per garantire agli ospiti metrature più ampie. Punte di diamante del progetto sono l’unica suite duplex del Savoy al quinto piano, con vista sui tetti di Firenze, il Campanile di Giotto e Palazzo Vecchio, e la nuova Duomo Presidential Suite: ampia 177 metri quadrati, occupa un’ala privata dell’hotel e si affaccia sulla cupola del Brunelleschi.

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CHOICE HOTELS SI ACCORDA CON SERCOTEL HOTELS Choice Hotels International ha stretto un’alleanza strategica con Sercotel Hotels, un importante operatore alberghiero e franchisor con sede in Spagna. Attraverso questa alleanza i brand di Choice Hotels faranno leva sulla gestione alberghiera di Sercotel Hotels per offrire ai proprietari alberghieri una soluzione completa e una forte proposta di valore nei mercati internazionali. Inoltre, la coalizione contempla anche la scelta di Choice di ampliare la propria presenza in Spagna e America Latina aggiungendo alcune proprietà di Sercotel Hotels alla sua rete di distribuzione alberghiera, consentendo agli ospiti di prenotare alcuni dei Sercotel su ChoiceHotels.com e tramite l’app Choice Hotels. Gli ospiti delle strutture parte dell’accordo potranno, inoltre, usufruire dei vantaggi del programma fedeltà Choice Privileges. «Questa collaborazione ha il potenziale per creare un’offerta

unica e attraente per i nostri ospiti in tutto il mondo e proprietari alberghieri che cercano di incrementare il loro ritorno sull’investimento», ha dichiarato Patrick Pacious, presidente e Ceo di Choice Hotels (nella foto). «Sercotel è una delle principali società di gestione in Spagna e interseca la leadership globale di Choice nell’innovazione e tecnologia alberghiera. Crediamo fortemente che questa alleanza ci fornisca un vantaggio competitivo sui mercati internazionali e, a sua volta, ci consenta di affacciarci a nuovi mercati».

IHG ACQUISISCE IL 51% DI REGENT HOTELS & RESORTS InterContinental Hotels Group ha siglato un accordo per l’acquisizione – in joint venture con Formosa International Hotels Corporation – del 51% delle azioni di Regent Hotels & Resorts. Il costo dell’operazione sarà di 39 milioni di dollari in contanti, pagati in tre tranche da quest’anno al 2021. IHG si è inoltre assicurata l’opzione di acquisto del restante 49% del capitale in maniera graduale a partire dal 2026. A seguito di questa operazione, Regent andrà ad arricchire il portfolio dei brand di IHG e contribuirà ad accelerarne la crescita nel segmento lusso: l’obiettivo dichiarato sul lungo periodo, infatti, è di salire dagli attuali sei hotel del marchio a oltre 40 (per un totale di più di 10mila camere). Tra le prime mosse in programma, compare la conversione dell’InterContinental Hong Kong in Regent all’inizio del 2021.


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Il cargo mette le ali Ad alta quota Trasporto merci

Vettori “all cargo”, “belly” e courier: scopriamo le caratteristiche e gli attori di un mercato in costante crescita, anche nel nostro Paese. Un incremento che testimonia la ripresa dell’economia

Testo e foto di Marco Minari

Nel Sud Italia Il Sud Italia concentra il traffico merci nelle aerostazioni di Napoli (oltre 10.000 tonnellate) e Catania (oltre 6.000). 12

l 2017 è stato l’anno migliore di sempre per il trasporto aereo delle merci. Un dato rilevante, visto che il cargo misura la salute di un’economia in ripresa, anche nel nostro Paese. Ma come si struttura questo business? Il trasporto aereo delle merci si suddivide in tre grandi mercati: le compagnie “all cargo”, che utilizzano aeromobili completamente dedicati al traffico merci; i vettori che utilizzano aerei passeggeri detti “belly” (in italiano “pancia”, cioè

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la stiva dell’aereo sotto il piano passeggeri); infine i courier che si occupano di trasporto di piccoli pacchi e corrispondenza (FedEx, Dhl ecc.). Significativi per il belly sono gli aerei long haul, che hanno stive capienti e costi più bassi, dovendo già operare il volo di linea. Sugli aerei piccoli, invece, è molto costoso imbarcare la merce. Ne possono ospitare poca e in modo più complicato. Ad esempio sugli aerei narrow body, a corridoio unico come l’Airbus

A320, viaggiano solitamente solo le spedizioni molto urgenti. Quelle destinate agli hub dei grandi operatori europei come Lufthansa ed Air France-Klm viaggiano prevalentemente via camion. «Se escludiamo la Francia e l’Olanda, che sono basi dei nostri vettori, l’Italia è per noi il secondo mercato in Europa – ci dice Vincent Audusseau, direttore di Air France-Klm Martinair Cargo in Italia e Svizzera –. Non abbiamo un approccio diretto con i clienti italiani, ma tutto viene spedito tramite


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Ad alta quota Trasporto merci

gli spedizionieri. Abbiamo chiuso il 2017 con 49 milioni di chili trasportati, un dato in crescita rispetto al 5% dell’anno precedente». Il gruppo AF-Klm utilizza l’aereo da e per l’Italia solo nel 2% dei casi. Tutto il resto viene trasportato verso gli hub di Parigi e Amsterdam utilizzando il trasporto su gomma. Contatti indiretti Nel mondo cargo non esiste il contatto diretto tra compagnia aerea e

cliente. Da un punto di vista commerciale tutto passa dagli spedizionieri (comunemente definiti in inglese freight forwarder) che si occupano di imballaggio, dogana e lettere di spedizione, attività che non competono direttamente alla compagnia aerea. Fanno eccezione i courier che hanno invece anche rapporti diretti B2C. Una delle novità recenti riguarda questi ultimi: pur alimentando sempre il core business delle consegne dell’e-commerce, i courier stanno decisamente en-

trando nel comparto dell’all cargo. FedEx, ad esempio, ha due linee di attività: quella dei piccoli pacchi fino a 25 chili e quella delle grandi spedizioni che vengono gestite in modo simile a quelle delle compagnie all cargo, ma con tempi di resa molto veloci e certi e con le varie linee di prodotto a seconda del tempo di consegna. Gli scali italiani del cargo Nel panorama del trasporto merci italiano Milano si conferma la

I fantastici tre Tre sono gli aeroporti italiani su cui si concentra oltre l’80% del traffico merci: Malpensa (54%) con 550.000 tonnellate annue, Fiumicino (17%) con 160.000 e Bergamo (12%) con 117.000.

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Ad alta quota Trasporto merci

Progetti a Malpensa Malpensa investe sul comparto merci. In totale la cargo city si estende su 500.000 mq, di cui 250.000 dedicati al piazzale aeromobili e 100.000 ai terminal cargo, magazzini di prima linea. Sea intende aggiungere 60.000 mq coperti con otto magazzini per altrettanti spedizionieri, tra cui un operatore dell’e-commerce. Quando la cargo city sarà completa (nel 2023-24) lo scalo movimenterà un milione di tonnellate di merci.

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“punta di diamante”: più del 50% delle merci nazionali parte o arriva dalla città lombarda. Tre sono gli aeroporti su cui si concentra oltre l’80% del traffico merci: Malpensa (54%) con 550.000 tonnellate annue, Fiumicino (17%) con 160.000 e Bergamo (12%) con 117.000. Nei primi due operano sia il general cargo sia i courier, mentre a Bergamo esiste solo il traffico courier. Brescia invece movimenta solo posta per l’89% dei suoi volumi. Il Sud Italia, che stacca solo un 2% a livello nazionale, concentra il tutto tra Napoli (oltre 10.000 tonnellate) e Catania (oltre le 6.000). Il trasporto merci tra l’Italia e i Paesi extra Ue (import ed export) ha un valore in volumi trasportati pari allo 0,3%, ma con un valore delle merci del 22,7%. Se pensiamo che quello

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stradale pesa per il 6%, con un valore del 19,5% e quello marittimo per il 93%, con un valore del 57,4%, si capisce perché in futuro si punterà a un piano d’azione a favore degli aeroporti con la probabile istituzione di zone economiche speciali a ridosso di quelli a maggiore vocazione cargo, come già proposto tra le azioni di rilancio del cargo aereo da parte del Ministero dei Trasporti nell’ottobre 2017. Un anno positivo per Milano Malpensa «Milano Malpensa – sottolinea Giovanni Costantini, cargo manager di Sea aeroporti di Milano – ha volumi di traffico che la inseriscono tra i primi dieci aeroporti europei, unico scalo nel raggio di 1000 chilometri fra i primi dieci per traffico

cargo sito nel sud Europa. A nord i grandi player raggruppati in un’area di 400 km sono Liegi – il competitor più importante per Malpensa – Bruxelles, Amsterdam, Colonia, Francoforte e Lussemburgo. Più staccato, Lipsia». I dati del 2017 parlano di un anno molto positivo per Milano che è cresciuta per il quarto anno di fila di un 7,5-8% rispetto all’anno precedente. Un trend molto positivo per la città e per l’Italia, segno di una ripresa dell’imprenditoria italiana. Per il trasporto cargo in uno scalo, il mix ottimale è 55% sui voli all cargo e 45% sui belly passeggeri. Malpensa, non avendo un home carrier, vive un rapporto più sbilanciato verso i cargo che registrano il 70% (compresi i courier) contro il 30% degli aerei passeggeri. «Sono andati bene tutti i vettori – continua Costantini - sia il corriere espresso sia il general cargo. Meglio i primi 6 mesi dell’anno. Nella seconda metà del 2017 sono schizzati alle stelle i noli aerei con aumenti delle tariffe che le compagnie aeree applicano per trasportare le merci. Un aumento dovuto a un eccesso di domanda soprattutto del mercato dell’e-commerce». Questo tipo di spedizioni sono molto convenienti per le compagnie aeree perché i prodotti pesano poco, ma solitamente hanno imballaggi di grosse dimensioni rispetto al contenuto. Inoltre il mittente è disposto a pagare molto per rispettare i tempi veloci di consegna. «Le compagnie hanno privilegiato queste spedizioni più leggere – conferma il manager di Sea – trascurando quelle più pesanti dei tradizionali operatori all cargo. Questo ha penalizzato i volumi di Malpensa. I dati di traffico si misurano in tonnellate e queste spedizioni, pur trasportando la stessa quantità di merce, ma molto più leggera, rendono un dato leggermente falsato. Malpensa e Linate (quest’ultimo ha numeri limitatissimi di cargo) tra merci e posta hanno finalmente superato le 600


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Cresce il cargo a Milano Sul fronte cargo i dati del 2017 parlano di un anno molto positivo per Milano, che è cresciuta per il quarto anno di fila di un 7,5-8% rispetto all’anno precedente.

tonnellate annue. Un risultato interessante, calcolando che il mezzo milioni di tonnellate era stato raggiunto solo due anni fa». Gli attori principali del mercato Leader del trasporto cargo aereo a Milano Malpensa è il gruppo Cargolux. «Il 2017 – ci dice Pierandrea Galli, responsabile sud Europa di Cargolux – è stato l’anno più bello del cargo degli ultimi 30 anni grazie a una situazione di mercato quasi invidiabile. Tutte le aree del mondo erano in crescita con lo sviluppo dei traffici transpacifici dalla Cina, Hong Kong e tutta l’Asia verso gli Stati Uniti, rotte su cui Cargolux come gruppo e anche Cargolux Italia ha investito». A Malpensa il gruppo lussemburghese ha chiuso il 2017 con un 7,4% in crescita, ottenendo il 18,5 di market share sullo scalo, includendo i courier. Il secondo vettore per traffico merci a Milano è Qatar Airways che opera sia come all cargo, sia come belly utilizzando gli aerei di linea

verso Doha, con in più il volo da Malpensa a Chicago, unica quinta libertà cargo a Malpensa, che registra sempre fattori di riempimento molto alti. In forte crescita la russa Air Bridge Cargo Airlines (Volga Dnepr group) che opera otto voli settimanali con Boeing 747-800 sull’hub di Mosca ed effettuerà a breve un aumento di frequenze. Segue Nippon Cargo Airlines (NCA) anch’essa con otto voli settimanali sul Giappone con 747. Emirates, pur non avendo voli dedicati, registra sempre una grande quantità di merci grazie alle stive dei suoi voli passeggeri verso Dubai e New York. Nuovi progetti anche per Etihad Airways, dopo la rottura dell’accordo di gestione e trasporto anche delle merci di Alitalia. «Malpensa – sostiene Lorenzo Donato, area sales manager Italia e Sud America di Etihad Cargo – rimane centrale nella nostra strategia. Nell’aeroporto milanese operiamo i nostri voli “full freighter” dall’Italia. Al nostro collegamento settimanale “all car-

go” operato ogni sabato con Boeing 777 da e per Abu Dhabi, per la stagione estiva 2018 inseriamo una seconda rotazione il mercoledì, incrementando così ulteriormente la nostra capacità. A questo vanno aggiunti un volo passeggeri “belly” da Malpensa operato da Airbus A330 e due voli da Fiumicino con Airbus A330 e Boeing 777. Tutte le nostre spedizioni sono gestite con i nostri “freight forwarding” partner, ma questo non esclude una presenza, un coinvolgimento e una conoscenza del cliente finale da parte di Etihad Cargo». Il vettore degli Emirati mette così in campo una disponibilità settimanale di circa 130 tonnellate sui 777 full freighter a cui si aggiungono circa 290 tonnellate disponibili sui voli passeggeri per un totale di 420 tonnellate la settimana. Le strategie di Alitalia Anche Alitalia, dopo la rottura dell’accordo con Etihad, ha annunciato di tornare ad occuparsi di questo comparto. A Malpensa il vettore 2018 maggio |

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Ad alta quota Trasporto merci

Freight forwarder Attori fondamentali del traffico merci aereo sono gli spedizionieri (comunemente definiti in inglese freight forwarder) che si occupano di imballaggio, dogana e lettere di spedizione.

sta cercando di recuperare la merce grazie al fatto di avere i collegamenti con Tokio e New York operati prevalentemente con Boeing 777, aerei che hanno molta capacità di stiva, oggi sottoutilizzata. «Essendo un vettore belly, Alitalia si concentra su commodity ad alto valore, coerenti con il proprio posizionamento di vettore “passeggeri”, quindi con alti standard di servizio, puntualità e regolarità – ci dice Antonio Temporini, vice president Cargo di

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Alitalia –. Per alimentare il proprio network, AZ Cargo ha implementato una rete articolata di cosiddetti “voli camionati” (o road feeder service) che permettono alle merci di collegare l’hub di Fiumicino alle principali città italiane ed europee, garantendo tempi di transito tra i migliori nel panorama europeo dei grandi hub. Dal 25 marzo gestiamo nuovamente e direttamente le attività di vendita, distribuzione, revenue management e supervisione operativa relative al trasporto delle merci su tutti i voli del nostro network. Ciò ha richiesto una modifica pressoché totale della struttura sia in termini di organico che di processi e di sistemi per poter garantire che tutte le attività connesse al trasporto cargo possano ora essere presidiate e gestite direttamente nel nostro home market. Inoltre, tramite una nuova potenziata forza vendita e attraverso accordi commerciali con Gsa, Alitalia Cargo oggi gestisce le vendite in 42 Paesi». Per Alitalia la strategia di sviluppo passa attraverso un consolidamento della collaborazione con la rete di-

stributiva dei freight forwarder. «Per questo motivo – conclude Antonio Temporini – abbiamo potenziato la rete commerciale attraverso l’inserimento di nuovi sales executive che presidieranno attivamente il mercato. Abbiamo anche attivato una funzione di sales support, incrementato il numero di risorse che rispondono al nostro customer service e potenziato il quotation desk. Stiamo poi sviluppando il nostro sito web www.alitaliacargo.com con nuove funzionalità e migliorie atte a potenziare questo importante strumento e canale distributivo. Alitalia Cargo rimane concentrata su un trasporto di qualità con forte focalizzazione sul segmento dei prodotti speciali (farmaceutico, prodotti ad alto valore, prodotti deperibili ecc,), con risorse dedicate (vertical manager) e certificazioni specifiche Iata che la posizionano tra i migliori vettori europei nella sua categoria. Obiettivo di Alitalia è divenire il primo vettore (non freighter) per tonnellate trasportate dall’Italia, nonché vettore di riferimento per il trasporto merci belly dall’Italia». l


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News Mercato

IN BREVE Amex lancia Priority Pass con Carta Oro Per venire incontro alle esigenze di chi viaggia per lavoro American Express Italia lancia il programma Priority Pass per i titolari di Carta Oro. I clienti di Amex potranno accedere a oltre 1000 sale Vip negli scali di tutto il mondo. Il programma Priority Pass prevede l’iscrizione annuale gratuita alla Membership Priority Pass Livello Standard (per un valore commerciale di 99 euro all’anno) con 2 ingressi gratuiti ogni anno (valore commerciale 24 euro a ingresso). Una volta utilizzati i due ingressi gratuiti, il titolare di Carta Oro potrà continuare a frequentare le lounge acquistando i singoli ingressi alle Vip Lounge Priority Pass.

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NUOVO DIRETTORE VENDITE IN CWT Tommaso Palermo è il nuovo direttore vendite Italia di Carlson Wagonlit Travel. Basato a Milano, il manager riporta ad Antonio Calegari, VP e country director di Cwt per Italia e Grecia. Inoltre, fa parte dell’Executive Leadership Team Italia di Cwt. «Tommaso Palermo porta in Carlson Wagonlit Travel competenze di alto profilo, sia a livello di business che di digital transformation. Queste competenze calzano perfettamente con l’evoluzione che abbiamo disegnato con la nostra strategia 3.0» ha dichiarato Antonio Calegari. «Sono sicuro che contribuirà alla crescita di Cwt nel nostro Paese e al raggiungimento degli ambiziosi target che ci siamo prefissi». Il tutto, ha aggiunto Calegari, «anche grazie a una struttura di vendita che verrà a breve rafforzata e ampliata con l’inserimento di nuove risorse di elevata professionalità». Tommaso Palermo ha una vasta esperienza nelle vendite e nel business development, sia a livello nazionale che internazionale. Ha gestito anche

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progetti multi-country in Europa, America Latina e Asia. Prima del suo ingresso in Carlson Wagonlit Travel, il manager ha ricoperto il ruolo di sales director in YouCo, system integrator attivo su tematiche di digital transformation. In questa azienda ha assunto responsabilità allargate sulla gestione sales e pre-sales, nonché sullo sviluppo delle partnership. Inoltre ha lavorato per circa 8 anni in Vodafone. Qui ha rivestito diverse posizioni, tra cui quella di sales director Nord-Est per il mercato corporate Italia. Laureato con lode in Ingegneria Informatica all’Università di Catania e con un MBA alla Warwick Business School a Coventry (UK), Palermo ha trascorso il primo decennio del suo percorso professionale in Inghilterra. Ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità nel mondo dei vendor di tecnologie TLC. In particolare, è stato UK country manager per Italtel. Per l’azienda ha avviato con successo lo startup nel mercato anglosassone.

NASCE IL BRACCIALETTO PER I PAGAMENTI Da Unipol Banca e Visa è nato Letspay, il primo braccialetto per pagamenti elettronici in Italia. Presto disponibile in 263 filiali di Unipol Banca, il dispositivo è studiato per venire incontro alle nuove esigenze degli italiani: secondo il Digital Payment Study 20171 di Visa, infatti, il 68% dei nostri connazionali è favorevole all’uso di servizi di pagamento su smartphone e tablet. Il 74%, inoltre, utilizza già i dispositivi mobili per controllare i propri conti e per effettuare pagamenti quotidiani (pedaggi, parcheggi, bollette ecc.). Usare Letspay è semplice: al

momento di pagare, l’importo viene digitato sulla tastiera del Pos. Basta avvicinare il braccialetto al lettore contactless e dei segnali acustici e luminosi indicheranno che l’operazione è stata eseguita. Per cifre fino a 25 euro non è necessario digitare il codice Pin. Il sistema stamperà la ricevuta solo su richiesta. Per spese superiori ai 25 euro, invece, verrà normalmente richiesto l’inserimento del codice Pin e verrà sempre stampato lo scontrino. «Letspay è un semplice braccialetto che, consentendo di pagare in modalità contactless, renderà più comodi e rapidi alcuni gesti quotidiani. Si tratta di un concreto passo avanti verso il pagamento digitale anche per i piccoli importi» ha affermato Stefano Rossetti, direttore generale di Unipol Banca.

NOMINA IN AIRBNB Matteo Frigerio raccoglie il testimone dall’uscente Matteo Stifanelli in qualità di nuovo country manager per l’Italia di Airbnb. Il manager sarà responsabile dello sviluppo della strategia nazionale in un momento cruciale per l’azienda, che ha da poco dichiarato di voler raggiungere a livello globale 1 miliardo di ospiti nei prossimi 10 anni. In particolare, Frigerio seguirà le collaborazioni con le istituzioni e i business partner per favorire la crescita della community e la crescita del mercato italiano.38 anni, Frigerio ha fatto il suo ingresso in Airbnb in qualità di legal counsel per l’Italia. In precedenza ha ricoperto per oltre 10 anni incarichi internazionali per aziende digitali del calibro di Yahoo! e PayPal. Inoltre è stato head of Emea regulatory strategy in Ralph Lauren, con base a Ginevra (Svizzera).


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WOM word of mouth a Tmc Gattinoni nelle testimonianze di due aziende-clienti. Un ritorno a gran voce dopo una breve ma non soddisfacente esperienza con un’altra società di travel management e una novità a tutto tondo, a cui è piaciuta la flessibilità e la personalizzazione dei servizi della società guidata da Franco Gattinoni, una realtà “che il mercato non proponeva”.

WHIRPOOL

Parla Giampiero Migliavacca, Fleet and BT sourcing manager della multinazionale americana in Italia «Il travel management ha bisogno di professionalità, di una profonda capacità consulenziale, di saper integrare i propri sistemi nei nostri programmi gestionali e di avere un adeguato grado di flessibilità, assicurando nel contempo la giusta attenzione al saving; tutto ciò a un costo che sia effettivamente calcolato e ponderato sulla base del livello di servizio richiesto alla TMC e che rimane comunque molto relativo, rispetto alla spesa totale riferita alla voce “travel”. Quelli elencati sono tutti elementi che con Gattinoni già avevamo prima di passare a un altro provider, per poi ritornare; con l’azienda lecchese oggi stiamo lavorando anche all’implementazione e all’integrazione del nostro Self Booking Tool oltre che alla mappatura del nostro contratto EMEA, grazie al supporto del ritrovato storico referente commerciale Francesco Bianca che ha una profonda conoscenza della nostra azienda, dei nostri processi e delle nostre esigenze. E sappiamo anche che dietro di lui c’è un team professionale, in grado di supportare i nostri molteplici spostamenti di lavoro, negli Stati Uniti e in tutta l’Europa nonché diverse mete asiatiche. Perché sono le “persone che fanno la differenza”. Persone come quelle del BT Gattinoni per cui, come detto, la professionalità fa la differenza».

Da Sinistra Francesco Bianca (Gattinoni), Giampiero Migliavacca (Whirlpool) ed Eros Candilotti (Gattinoni)

Stefano Severi (al centro) tra Alessandro Cavazza (a sinistra) ed Eros Candilotti, Gattinoni.

TEDDY

Le prime impressioni, superpositive, di Stefano Severi, responsabile ufficio viaggi/Business travel manager della società riminese «Prima di scegliere Gattinoni abbiamo naturalmente fatto scouting, ma cercavamo qualcosa che il mercato non proponeva, perciò abbiamo scelto questa realtà più piccola, ma che ha la capacità di mettersi in gioco, con la giusta flessibilità e un alto tasso di tecnologia e di personalizzazione. Insomma, Gattinoni è la scelta giusta perché sono flessibili, efficienti, professionali, concreti. Che, in caso di problemi, li affrontano subito, non domani. Per noi (l’azienda tratta diversi brand della moda, da Terranova a Miss Miss o a Calliope, ndr) è un vestito su misura, che stiamo cercando di indossare coinvolgendo tutte le nostre realtà aziendali, da convogliare nel nostro gestionale. E nella cattura dati che per noi è essenziale. Stiamo andando come treni nella nostra integrazione, grazie anche all’impegno dell’account che ci segue, Alessandro Cavazza, e alla presenza di un ufficio territoriale, quello di Bologna, a cui ci rivolgiamo per qualsivoglia problema. Con la struttura centrale però di Milano (e di Monza, ndr) che sappiamo sempre disponibile a risolvere tutti quei problemi che all’inizio di un rapporto inevitabilmente vi sono. E magari andando oltre, usufruendo anche degli altri servizi che Gattinoni propone, a partire dall’organizzazione degli eventi».

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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

Dicono di Gattinoni... L


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2018, si viaggia sempre di più Scenari AirPlus Travel Management Study

Secondo l’ultimo studio di AirPlus International i travel manager, ma anche i viaggiatori d’affari, sono concordi nel ritenere che quest’anno il numero delle trasferte aumenterà. Non sorprende, quindi, la previsione di un incremento della spesa generata da voli aerei e strutture alberghiere l’economia globale sul settore dei viaggi d’affari, invece, travel manager e viaggiatori d’affari hanno opinioni divergenti: sono il 27% i responsabili viaggi convinti che l’economia stia portando benefici al settore (27%), mentre questa percentuale è più elevata nei viaggiatori d’affari (42%). I primi, infatti, sono influenzati da una prospettiva aziendale che include anche i costi legati alle trasferte. I secondi, al contrario, adottano una visione maggiormente orientata alle opportunità di viaggio.

di Arianna De Nittis

Il campione Il campione dell’AirPlus Travel Management Study 2018 è composto da oltre 2000 viaggiatori e 870 travel manager in 24 Paesi. 20

e aziende viaggiano sempre di più e hanno sempre più fiducia nel business travel: è questa l’ottimistico risultato dell’AirPlus Travel Management Study 2018, studio annuale che la società emettitrice di soluzioni di pagamento ha realizzato su oltre 2000 viaggiatori e 870 travel manager in 24 Paesi. I dati mostrano che è salita al 35% la percentuale dei responsabili viaggi che, in tutto il mondo, si aspettano un incremento delle trasferte. Scende, invece, all’8% il numero di travel manager che prevedono un calo delle missioni. Di tutti i 24 Paesi analizzati, è l’India a registrare la maggior percentuale di travel manager e business traveller (rispettivamente 77% e 70%) che si aspettano un incremento dei viaggi. Il Belgio, invece, è l’unico Paese in tutto il mondo dove sono più i viaggiatori che prevedono una flessione (25%) piuttosto che un aumento (17%). Per quanto riguarda gli effetti del-

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Pessimismo nel mondo anglosassone Osservando i dati più in dettaglio, si nota una visione maggiormente pessimistica nel mercato anglosassone: in Gran Bretagna il numero dei travel manager che ritengono che l’economia stia avendo effetti positivi sui viaggi d’affari è sceso dal 50% dell’anno scorso al 30% di oggi. Coloro che identificano un effetto negativo sono invece saliti dall’11% al 17%. Se a questo si aggiunge che solo il 25% prevede più viaggi per il 2018, esattamente la metà di coloro che pensavano così un anno fa, è facile attribuire all’effetto Brexit questo vistoso calo. Guardando oltreoceano, anche gli Usa hanno registrato un grande cambiamento negli ultimi 12 mesi. Lo scorso anno, il 71% dei responsabili viaggi americani prevedeva un aumento dei viaggi nelle rispettive aziende, il dato più alto di tutto il mondo. Quest’anno la percentuale è precipitata al 43%, verosimilmente a causa delle politiche commerciali intraprese. Un dato significativo, soprattutto se si considera che la ricerca è stata condotta prima delle misure protezionistiche recente-

mente adottate. Sebbene ancora superiore alla media globale, il dato contrasta con il vicino Canada, dove il numero di travel manager che si attende una crescita dei viaggi è salito dal 25% del 2017 al 45% del 2018. I costi, però, aumentano Visto che le aziende prevedono di fare più viaggi, non sorprende che i travel manager si aspettino un incremento dei costi. In particolare il 41% del campione prevede maggiori costi per i voli aerei (41%), contro un ben più modesto 13% che confida di riuscire a ridurli. Il 36% afferma che aumenteranno i costi generati dagli hotel. Tra le altre voci in crescita, il 24% dei responsabili viaggi indica gli autonoleggi, il 23% i meeting e le convention e il 19% i tragitti in treno. Chi più spende si preoccupa maggiormente dell’aumento dei costi: infatti, il 46% delle aziende con elevati budget di viaggio ritiene che i propri costi per le trasferte aumenteranno nei prossimi 12 mesi, contro il 42% delle aziende a medio volume di spesa e il 38% di quelle che spendono di meno. La necessità di contenere i costi, però, non si traduce in un maggiore utilizzo dei vettori low cost: infatti solo il 21% delle aziende con volumi di spesa medi prenota i vettori a basso costo. Una percentuale che sale al 38% nelle imprese con spese più contenute e che si azzera nel caso delle aziende che spendono molto per le trasferte. La causa probabilmente è da ricercare nella necessità di queste ultime di raggiungere destinazioni intercontinentali, generalmente poco servite dai vettori non tradizionali. In più, secondo l’AirPlus Business Travel Index,


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Scenari AirPlus Travel Management Study

un’altra ricerca della società di soluzioni di pagamento, nel 2017 solo il 6,4% delle imprese ha prenotato questo tipo di compagnie. Un dato sostanzialmente in linea con il 6,6% del 2016 e il 6,2% del 2015. Ottimismo anche in Italia Tra i Paesi presi in esame dallo studio di AirPlus compare anche l’Italia. Nel nostro Paese il 41% dei viaggiatori d’affari prevede di incrementare il numero delle trasferte nei prossimi 12 mesi, mentre solo il 5% ha in programma di di viaggiare di meno. Anche il 30% dei travel manager si aspetta una crescita dei viaggi aziendali e solo il 2% prevede una diminuzione (percentuale inferiore a tutti gli altri Paesi, a eccezione della Turchia).

Tuttavia, sia i singoli viaggiatori che i travel manager divergono sul fatto che il business travel sia sostenuto o meno dalla situazione economica nazionale. Il 58% dei traveller, percentuale al di sopra delle aspettative e superiore alla media europea, ritiene che l’economia stia avendo un effetto positivo. Solamente il 7% percepisce un effetto negativo, risultato probabilmente influenzato dalla crescita del Pil italiano del 1,5%, crescita che è prevista anche per il 2018 secondo la Banca d’Italia. I travel manager sono più pessimisti: il 25% prevede un impatto negativo, il 18% positivo. Un futuro digitale Ma quali tendenze influiranno sul settore dei business travel nel corso

di quest’anno? In primo luogo l’AirPlus Travel Management Study individua la digital authentication: il 45% dei travel manager e il 57% dei viaggiatori ritiene infatti questo processo estremamente rilevante nell’ambito dell’intera journey experience. In particolare, sono visti favorevolmente la biometria (ad esempio la scansione dell’iride e il riconoscimento facciale) per gli imbarchi aerei o per autorizzare le transazioni finanziarie. Tra i trend più rilevanti si confermano inoltre i pagamenti virtuali: sia il 42% dei travel manager sia il 38% dei viaggiatori dichiarano di guardare con crescente interesse a queste opzioni di pagamento perché, oltre a essere flessibili e sicure, consentono l’integrazione di tutte le spese in un unico processo, sono più trasparenti e rappresentano una fonte preziosa di informazioni sulle trasferte. «L’era digitale sta rivoluzionando anche il settore del business travel e impatta necessariamente sui sistemi di pagamento – afferma Daniele Aulari, country manager di AirPlus Italia –. Le transazioni avvengono sempre più spesso tramite dispositivi mobili, pertanto dobbiamo essere pronti a cogliere le sfide che questa evoluzione comporta. Di questo si stanno accorgendo tutti gli operatori di settore e anche il legislatore: non dimentichiamo ad esempio la recente entrata in vigore della PSD2, che rende più sicure le transazioni e abolisce il sovrapprezzo per pagamenti con carte di debito e di credito». Infine, è sempre più apprezzata la travel virtual assistance, citata dal 54% dei viaggiatori d’affari, ma anche dal 28% dei travel manager. Tra i vantaggi offerti da questo tipo di servizi, la possibilità di gestire le richieste in tempo reale (prenotazione di biglietti aerei, camere d’albergo, pianificazione degli itinerari di viaggio ecc.) con conseguenti benefici in termini di tempo e soddisfazione del viaggiatore. l

Spese alberghiere in crescita Dall’analisi delle transazioni effettuate con AirPlus emerge che le spese alberghiere nel 2017 sono cresciute dell’8,4% rispetto al 2016. Il valore della transazione media è stato di 259 euro, contro i 239 di due anni fa.

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News Voli in pillole

NOTIZIE IN BREVE Lungo raggio per Eurowings Eurowings ha lanciato il suo primo volo low cost a lungo raggio da Monaco per Las Vegas. La metropoli del Nevada sarà collegata con due voli alla settimana, il lunedì e il giovedì. Competitiva la tariffa, a partire da 189,99 euro. Si tratta di una delle 10 nuove destinazioni long haul offerte dal vettore. Sempre da Monaco, infatti, sono stati avviati voli per Fort Myers, Windhoek (in Namibia), Cancun, Mauritius, Varadero, Punta Cana, Montego Bay, Puerta Plata, Bangkok.

NASCE FLYLANOVA

RYANAIR VOLA A CAGLIARI

Dopo la mal partita di Darwin Airline, invischiata nelle difficoltà degli investimenti Etihad in Europa, il trasporto aereo regionale svizzero potrebbe rinascere grazie a Flylanova, che dovrebbe far volare inizialmente i suoi aeromobili dagli scali di Ginevra e Zurigo per destinazioni europee business con il marchio commerciale LaNova. LaNova è stata costituita a Ginevra lo scorso novembre con una flotta composta da due aeromobili in allestimento business, un ATR72 da 36 posti e un Pilatus PC-12 da 6-9 posti. Il vettore intende servire entro fine anno venti destinazioni, servite dalle due basi operative di Ginevra e Zurigo. Tra le altre le italiane Bologna, Elba, Firenze, Genova, Milano, Rimini, Torino, Trieste e Verona. Il target è certamente di viaggiatori d’affari, viste le destinazioni servite e gli allestimenti degli aeromobili, ma anche la serie di servizi che la compagnia sta mettendo in piedi: ad esempio, l’accesso alle lounge per tutti i clienti, l’imbarco rapido in soli 20 minuti, il maggior spazio a bordo, con privacy assicurata. E soprattutto i voli non stop alla mattina e alla sera, perfetti per chi viaggia per lavoro, e la possibilità di prenotare voli executive privati.

Ryanair ha lanciato la sua programmazione 2018 da Cagliari. Sono in programma una nuova rotta per Manchester, operativa nell’estate 2018 con due voli a settimana, e sei nuove rotte per l’inverno 2018/2019 verso Baden-Baden, Dusseldorf W., Porto, Siviglia, Valencia e Varsavia M, Anche queste frequenze saranno operate due volte alla settimana. «L’impulso che Ryanair sta dando al nostro aeroporto e a tutto il Sud Sardegna in termini di accessibilità nazionale ed internazionale è per noi motivo di grande soddisfazione – ha detto Gabor Pinna, presidente di Sogaer, la società di gestione dell’Aeroporto di Cagliari –. La compagnia irlandese prosegue nella crescita del suo network, aggiungendo destinazioni strategiche collegate direttamente con Cagliari e con l’obiettivo sempre più marcato di creare nuove stagionalità. Dal 2007 Ryanair ha iniziato a volare sul nostro scalo, confermando anno dopo anno la sua presenza: entro il 2018 la compagnia aerea raggiungerà il traguardo record dei 15 milioni di passeggeri trasportati da e per l’Aeroporto di Cagliari dall’avvio delle operazioni». Nella foto, da sinistra, John F. Alborante, sales & marketing manager Italia di Ryanair, e Gabor Pinna.

NUOVA LOUNGE A FIUMICINO Una nuova lounge passeggeri è stata inaugurata all’aeroporto di Roma Fiumicino: uno spazio aperto ogni giorno dalle 6.15 fino a un quarto d’ora prima della mezzanotte e accessibile a tutti i passeggeri di classe business, nonché ai frequent flyer che transitano nello scalo, indipendentemente dalla 22

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compagnia aerea con cui viaggiano. La Passenger Lounge si trova nell’area imbarco E del Terminal 3, copre un’area di 550 metri quadrati ed è gestita da Aviapartner, società con sede in Belgio che fornisce servizi di handling in 32 aeroporti europei ,di cui 11 in Italia. Oltre a grandi sedili, giornali, riviste e a spazi dedicati alla gastronomia, la longe offre docce e monitor televisivi. In aggiunta, gli ospiti possono usufruire di un intrattenimento con occhiali virtuali tridimensionali, insieme al partner Inflight-VR. Ma non è tutto: tra i servizi top disponibili c’è il “Meet & Greet”, ossia un’assistenza personalizzata che prevede l’accoglienza in aeroporto con il

personale Aviapartner e l’accompagnamento presso la propria destinazione in città.

LATAM, PIÙ VOLI DA ROMA In linea con la strategia di espansione internazionale e dopo il successo del lancio dei suoi tre voli settimanali tra Roma e San Paolo effettuato lo scorso 17 marzo, Latam Airlines Group ha fatto sapere che dal 1° agosto 2018 opererà voli giornalieri tra le due città. Il volo JJ8181 partirà ogni giorno da Roma alle ore 11:05 (ora locale) e atterrerà a San Paolo alle ore 18:50 (ora locale). Il volo di ritorno (JJ8180) partirà da San Paolo ogni giorno alle ore 16:05 (ora locale),


8 Voli in pillole.qxp_Layout 1 09/05/18 10:33 Pagina 23

News Voli in pillole

atterrando a Roma alle ore 09:05 (ora locale) del giorno successivo. La rotta sarà operata da aeromobili Boeing 767, offrendo 191 posti in Economy Class e 30 posti in Premium Business. Inoltre, a partire dal prossimo 12 dicembre, Latam comincerà a operare la nuova rotta da Tel Aviv (Israele) a Santiago (Cile) via San Paolo (Brasile). Il vettore opererà tre voli settimanali con un Boeing 787, offrendo 217 posti in economy class e 30 posti in premium business. Nel 2017 Latam ha inaugurato 13 nuove rotte internazionali. Per il 2018, inoltre, ha annunciato altre 14 tratte internazionali, compresi i voli da e per Las Vegas (giugno), Boston (luglio) e Tel Aviv (dicembre).

VOLOTEA INAUGURA IL PISA-TOLOSA La low cost Volotea ha inaugurato il nuovo volo dallo scalo Galileo Galilei di Pisa per Tolosa, che sarà operato due volte alla settimana (il giovedì e la domenica). Inoltre, il vettore ha riattivato anche il collegamento alla volta di Bordeaux, con due frequenze settimanali (il mercoledì e la domenica), a cui si è aggiunto il volo bisettimanale per Nantes. Saranno due alla settimana anche le frequenze per Palma di Maiorca, a partire dal 27

NOTIZIE IN BREVE Sas amplia la flotta

ETIHAD RADDOPPIA SU ROMA Etihad Airways, la compagnia aerea nazionale degli Emirati Arabi Uniti, ha avviato il suo secondo volo giornaliero tra Abu Dhabi e Roma Fiumicino. I voli saranno operati con velivoli Boeing 777-300ER a due classi, dotati di 28 poltrone in business class e 384 in economy, e con gli Airbus A330-200, con 22 poltrone in business class e 240 in classe economica. « Questo incremento della frequenza dimostra l’importanza dei legami economici tra gli Emirati Arabi e l’Italia e comprova il nostro continuo impegno nel supportare la crescita del commercio bilaterale tra i due Paesi – ha detto Antonella Cataldi, general manager Italy di Etihad –. Il nuovo servizio porterà benefici anche al settore turistico in Italia e negli Eau, offrendo una maggiore possibilità di scelta ai nostri ospiti business e leisure in viaggio verso le due nazioni».

giugno (mercoledì e domenica). Volotea ha raggiunto il traguardo dei 15 milioni di passeggeri trasportati dal suo primo volo nel 2012, totalizzando più di 4,8 milioni di passeggeri nel 2017. Attualmente opera 58 nuove rotte per un totale di 293 collegamenti in 78 medie e piccole destinazioni europee in 13 Paesi: Francia, Italia, Spagna, Germania, Grecia, Croazia, Repubblica Ceca, Albania,

Portogallo, Malta, Austria, Irlanda e Lussemburgo. La compagnia aerea stima di trasportare tra i 5,7 e i 6 milioni di passeggeri nel 2018. Il vettore conta al momento dieci basi operative: Venezia, Nantes, Bordeaux, Palermo, Strasburgo, Asturie, Verona, Tolosa, Genova e Bilbao. Nuove basi ad Atene e Marsiglia sono state annunciate e verranno inaugurate nel corso di quest’anno. La flotta di Volotea è composta da 32 aeromobili, tra cui Boeing 717 e Airbus A319. Entrambi gli aeromobili, riconosciuti per affidabilità e comfort, dispongono di sedili reclinabili e sono il 5% più spaziosi della media. L’Airbus A319 è il modello di aeromobile scelto per la futura crescita della compagnia e permetterà un aumento del 20% nella sua capacità di trasporto, consentendo di trasportare 150 passeggeri e di operare rotte più lunghe.

Sas ha siglato un ordine fermo per 35 aeromobili A320neo. Il vettore prenderà inoltre in leasing 15 ulteriori aeromobili A320neo da società di leasing. Questo nuovo impegno strategico farà di Sas un operatore di soli aeromobili Airbus che utilizzerà la famiglia A320 per le principali rotte europee, oltre che per le numerose rotte domestiche in Scandinavia. Attualmente la flotta di Sas conta 56 aeromobili.

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HRS

HRS, la soluzione end-to-end per la gestione degli hotel dei viaggi d’affari Risparmio e viaggiatori soddisfatti. Dal sourcing al rate loading, dal rate protector al pagamento, dalla reportistica alla business intelligence, con 45 anni di esperienza nel business travel, HRS supporta le aziende lungo l’intera catena del valore delle prenotazioni di hotel

Partner di Siemens

HRS è stato nominato da Siemens come suo partner globale per la gestione dei programmi alberghieri. HRS coordinerà oltre 3 milioni di pernottamenti annuali.

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renza, mettendo in luce opportunità di ottimizzazione e prospettive di risparmio. Anche per questo motivo, l’azienda è stata nominata da Siemens come suo partner globale per la gestione dei programmi alberghieri dell’azienda, coordinando per loro oltre 3 milioni di pernottamenti annuali e tutti i processi aziendali relativi alle prenotazioni. HRS si è aggiudicato questo contratto grazie alla combinazione della sua forza innovativa e della sua capacità di ottimizzare globalmente in qualità di esperto verticale l’intera catena di valore relativa alla gestione alberghiera. Secondo Thorsten Eicke, vice president of Global Category Mobility Services di Siemens AG, «HRS ci ha chiaramente convinto grazie al suo approccio olistico: siamo rimasti colpiti dalle sue soluzioni end-to-end, dal sourcing e dalla sua capacità di gestione completa delle prenotazioni. Inoltre, il potere innovativo di HRS è stato decisivo». Soluzioni end-to-end e consulenza per la gestione delle prenotazioni alberghiere per i viaggi d’affari. Con gli indicatori internazionali che mostrano una nuova fiducia nel settore del business travel, con previsioni che il settore crescerà non solo nel 2018 ma anche negli anni successivi, HRS si pone in qualità di esperto end-to-end verticale sul mondo alberghiero che da anni raccoglie le sfide del mercato e delle aziende clienti: la riduzione delle spese dirette e indirette e la soddisfazione dei viaggiatori. «Il know how di HRS è unico nel mercato – spiega Fulvio Origo, direttore marketing dell’azienda –. Permette di offrire soluzioni in grado di coprire l’intera catena del valore della gestione delle prenotazioni degli hotel: dalla possibilità di consultare dati di benchmark a quella di usufruire di consulenze e servizi per il procurement di hotel, dal caricamento e controllo delle tariffe alla prenotazione e ai servizi per i viaggiatori come il check-in/out automatizzato, dalle soluzioni di pagamento alla gestione delle spese». Inoltre, attraverso una costante analisi delle abitudini di viaggio, HRS offre una grande traspa-

Crescita in Europa e nel mondo Il nuovo accordo con Siemens si aggiunge a quelli già in essere con migliaia di grandi aziende in tutto il mondo, che fanno sì che HRS continui a espandere la sua posizione di leader di mercato a livello mondiale per viaggi d’affari. Grazie a questa continua espansione, il gruppo HRS si è trasferito in una sede di nuova costruzione nel quartier generale di Colonia, dove la-


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HRS

tel selezionati attraverso le tariffe negoziate fisse di HRS (Corporate Club Rate) nelle migliori destinazioni. In questo modo si può sempre usufruire delle migliori condizioni. vorano quasi 850 persone che gestiscono le attività in altri 34 sedi con 1.500 dipendenti. Nel corso del 2017 ha ampliato la sua presenza in Asia aprendo uffici a Nuova Delhi, a Bangalore e a Seul. Aperture americane in corso anche a Dallas e a San Francisco, che si affiancano a quello di New York inaugurato nel 2015. Nel corso del 2018, nuove sedi anche ad Amsterdam e Stoccolma. Il Sourcing di HRS ottimizza l’hotel program aziendale «HRS si assume la responsabilità dell’hotel procurement aziendale, le aziende evitano di investire tempo in lunghe negoziazioni rimanendo coinvolte in veloci allineamenti strategici e nelle decisioni finali» ribadisce Fulvio Origo. «Le aziende ottengono così risparmi di costi diretti e indiretti derivanti da un programma per gli hotel ottimizzato grazie all’accorpamento di volumi, all’ottimizzazione delle tariffe e all’introduzione di hotel partner alternativi». Best Buy, l’opzione migliore è garantita Nella sua attività al servizio dei clienti, HRS analizza continuamente le tariffe di ogni singolo hotel. Nel caso in cui la tariffa pubblica sia più bassa della tariffa aziendale, il principio “Best Buy” assicura che i viaggiatori aziendali prenotino sempre usufruendo dell’opzione migliore. Inoltre, offre maggiori risparmi sui costi negli ho-

Pagamento centralizzato con una carta di credito virtuale Con HRS è possibile ricevere e saldare le fatture dell’hotel in modo automatizzato e centralizzato. Le innovative soluzioni di pagamento di HRS consentono di ridurre al minimo il carico di lavoro amministrativo del reparto contabilità e dei dipendenti, di recuperare l’IVA e di migliorare la conformità alla policy per i viaggi aziendali. Nell’ambito della soluzione Global Payment è possibile saldare le fatture dell’hotel con una carta di credito virtuale generata automaticamente durante la prenotazione. Il viaggiatore non deve pagare in anticipo con una migliore soddisfazione del viaggiatore. Prenotazione di eventi in modo strutturato e risparmiando I pagamenti sono integrati anche nelle soluzioni M&G di HRS che hanno rivoluzionato l’industria del Mice offrendo un canale di prenotazione completamente automatizzato, nonché un flusso di approvazione efficace, per assicurare il rispetto delle linee guida per la conformità. Il trasferimento automatizzato dei dati permette anche di verificare altri costi relativi agli eventi, per una panoramica della spesa totale dell’evento. I risparmi di tempo di processo e l’ottimizzazione dei costi derivanti dal consolidamento delle prenotazioni sono comprovati.

Per informazioni: corporate.hrs.com 2018 maggio |

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Camera con vista Novotel

Novotel Milano Nord Ca’ Granda, il cuore di AccorHotels

area urbana circostante il Novotel Milano Nord Ca’ Granda ha seguito l’evolversi della metropoli lombarda. Negli anni ’30 è nato il grande ospedale punto di riferimento per la medicina di tutta la Lombardia. Nei decenni successivi, sono sorti quartieri con condomini affacciati sul verde e

di Andrea Barbieri Carones

L’

• Categoria: 4 stelle • Dove: 5 km dal centro di Milano • N. camere: 172 • Sale meeting: 7 • Recensione Tripadvisor: Molto buono, 4 su 5 • Recensione Booking: Buono, 7,8 su 10 • Recensione Expedia: Molto buono, 4 su 5 • Recensione Hrs: Buono, 7,9 su 10 • Catena: Novotel / AccorHotels • Sito Internet: www.accorhotels.com 26

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su viali alberati. Infine, alla fine degli anni Novanta, ecco sorgere un hotel 4 stelle acquistato dalla grande “famiglia” Accor, in tutto il mondo sinonimo di qualità e professionalità nell’accoglienza. Nel 2015, in occasione dell’expo, a 300 metri viene inaugurata la fermata “Ca’ Granda” della linea 5 della metropolitana milanese, fiore all’occhiello di un quartiere vivo e trafficato di giorno, ma tranquillo di notte, collegato alle autostrade con un viale alberato di alcuni chilometri. Una metropolitana che, grazie all’effetto rete, permette di raggiungere quasi tutta la città in pochi minuti. Ristorante e sale meeting Anche grazie alla posizione equidistante dal centro città e dalle autostrade, il Novotel Milano Nord Ca’

Granda è l’esempio e la sintesi dei valori e dell’essenza stessa di Novotel, brand che il gruppo AccorHotels ha dedicato soprattutto al business travel. A questo si aggiunge il ristorante Taste Boutique, pronto a regalare piatti sfiziosi e di tradizione in ogni momento della giornata o a stuzzicare i clienti con pane e focacce fatte in casa, erbe aromatiche appena colte dall’orto urbano e prodotti biologici. Vi sono anche un’area bar e outdoor a bordo piscina animati da happy hours, cocktail, eventi tematizzati. La domenica poi è coccolata da sfiziosi brunch, sul tema “sano” e bio o prodotti “spice & chilli”. «Le 7 sale meeting – spiega il general manager Marco Ministeri – sono capaci di contenere fino a 380 persone. Ma l’offerta non si ferma qui, visto che sia i clienti d’affari sia i clienti leisure in crescita in tutta la città hanno disposizione una sala fitness e una piscina esterna con giardino». La presenza di un ampio parcheggio risulta ideale per chi proviene in auto da fuori città. Una volta parcheggiato il veicolo, è possibile proseguire negli appuntamenti con la rapidissima metropolitana. l


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Air France-KLM

Air France-KLM, crescono voli, risultati e rotte Nel 2018 la compagnia aerea franco-olandese punta a superare i 100 milioni di passeggeri, grazie a nuovi collegamenti e ai nuovi servizi del vettore Joon Un 2017 in crescita quello del gruppo Air FranceKLM, che ha sfiorato i 100 milioni di passeggeri (+5,6% rispetto al 2016) e un risultato operativo di 1,4 milioni di euro, in crescita del 41,8% rispetto a quanto realizzato nel 2016 grazie anche a un contesto economico positivo e a una solida ripresa nel settore del trasporto aereo, oltre naturalmente al servizio e alla crescita del network del gruppo franco-olandese. «I risultati positivi – ha commentato Jerome Salemi, direttore generale Air France-KLM East Mediterranean – sono dovuti anche all’impegno di tutto lo staff e alla continua attenzione dedicata alla qualità del servizio offerto ai clienti». Tali clienti nel corso del 2018 potrebbero superare la soglia dei 100 milioni, visto che la compagnia ha messo in campo una strategia di crescita che per tutto il 2018 sarà caratterizzata da investimenti per migliorare il servizio e aumentare il numero dei collegamenti. Nuovi voli, nuovi aerei A proposito di voli, sono numerose le nuove destinazioni di lungo raggio raggiunte con l’inizio dell’orario estivo: la prima è Nairobi, servita 3 volte la settimana da Parigi con il nuovo Boeing 787 Dreamliner. La seconda è Seattle, raggiunta dalla capitale transalpina 3 volte la settimana (5 durante il picco estivo) con Boeing 777-200 equipaggiato con le nuove cabine di bordo. Questo stesso aeromobile sarà impiegato per raggiungere Taipei, nuova destinazione Air France già comunque raggiunta da KLM ogni giorno. Sul piatto anche le nuove rotte Amsterdam-Fortaleza, operata 2 volte la settimana da KLM, e ParigiFortaleza, operata 3 volte alla settimana da Joon a partire dal 3 maggio con Airbus A340. L’ultima novità long range è invece la rotta ParigiMahè, capitale delle Seychelles: effettuata 3 volte la settimana dal 5 maggio scorso, è operata da Joon, il nuovo brand Air France (che dall’Italia

vola da Roma e Napoli per la capitale francese) che punta a soddisfare le nuove aspettative dei viaggiatori, a iniziare da YouJoon, il servizio che consente ai passeggeri di accedere in volo ai contenuti in streaming attraverso smartphone, tablet o pc portatile. Novità per l’Italia L’inizio dell’orario estivo ha portato novità anche sul mercato italiano. A fine marzo, infatti, Air France ha iniziato ad operare anche Catania per Parigi Charles de Gaulle e, a luglio, inaugurerà ben due nuove tratte per Parigi-CDG: da Cagliari e Bari. «Tutte le novità che abbiamo riservato all’Italia nel corso del 2018 attestano l’importanza che questo mercato ha per il Gruppo Air France-KLM e confermano la nostra strategia di sviluppo su tutto il territorio del Bel Paese» ha dichiarato Jerome Salemi.

Per informazioni: www.airfrance.com

La classe business di Joon, il nuovo brand di Air France

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Avanti a piccoli passi Catene alberghiere Brand

In Italia gli hotel di catena hanno raggiunto il 4,5% dell’offerta totale. Ancora poco se confrontato con il 21% della Francia, il 12,1% della Spagna e il 10,3 della Germania. Ma l’interesse verso la Penisola sta aumentando, così come il numero dei gruppi nazionali dotati di almeno cinque alberghi Una relativa marginalità, quella della destinazione tricolore, che si traduce pure nei dati sugli investimenti alberghieri. E questo, al di là delle palesi discordanze sui numeri: c’è chi parla infatti del 2017 come di un anno record (Ey ha calcolato transazioni per 1,6 miliardi di euro) e chi lo definisce discreto ma non eccezionale (per Real Capital Analytics le compravendite sarebbero rimaste sotto la soglia dei 600 milioni di euro). Quel che appare più significativo è però proprio il fatto che l’Italia abbia saputo attirare appena il 2,6% degli investimenti totali registrati nel real estate alberghiero europeo (il dato è ancora di Real Capital Analytics).

di Massimiliano Sarti

Salgono i 4 e 5 stelle Tra il 2007 e il 2016, in Italia le strutture a 4 e 5 stelle sono passate da quota 4.500 a 6.200, mentre nello stesso periodo gli 1 e 2 stelle sono calati da 12mila a 9mila strutture.

enti, ma inesorabili: in Italia i brand continuano a espandersi, anche se la quota di hotel di catena rimane ben al di sotto della media europea. Lo rivela il report “Hotels & Chains in Italy 2018”, l’ormai tradizionale studio annuale elaborato da Horwath Htl in collaborazione con Confindustria Alberghi e Cassa Depositi e Prestiti, presentato recentemente in occasione di un evento organizzato a Milano dal Met Bocconi. Nel 2013, in particolare, gli hotel brandizzati attivi nella Penisola rappresentavano appena il 3,9% dell’offerta totale, mentre a fine 2017 la loro quota era salita al 4,5%, per complessive 1.488 strutture. E simile è stata anche l’evoluzione seguita dal nume-

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A destra, la copertina dello studio di Horwath Htl

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ro delle camere, passate dal 13,2% delle stanze totali di cinque anni fa al 15% dello scorso dicembre (164.196 in valore assoluto). Nonostante tale trend di crescita, il dato tricolore resta però, come si diceva, lontano da quello dei principali Paesi del Vecchio continente: in Francia per esempio, dove non a caso si trova la sede di AccorHotels, la quota di strutture brandizzate arriva al 21%, mentre in Spagna si tocca il 12,1%. Anche in Germania, il cui sistema ricettivo è sempre stato storicamente simile al nostro, si è assistito in questi ultimi anni a una crescita esponenziale dell’offerta di catena, che ormai copre il 10,3% della proposta di ospitalità complessiva del Paese.

I gruppi italiani sono sempre più grandi Ma qual è la fotografia attuale dell’offerta di catena tricolore? Al di là delle analisi comparative, secondo il report Horwath Htl il quadro appare comunque abbastanza positivo. Forti sono in particolare i


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Catene alberghiere Brand

segnali dell’interesse crescente dei brand internazionali, testimoniato dall’aumento del numero delle catene con almeno un hotel nel Paese. Allo stesso tempo aumenta anche la quantità di gruppi italiani dotati della dimensione sufficiente per essere considerati vere e proprie catene (che per il report “Hotels & Chains in Italy” equivale a gestire almeno cinque strutture). In tale contesto, racconta sempre lo studio, la concentrazione dell’offerta tra i top player dell’industria appare ancora limitata. Segnale di un mercato abbastanza effervescente, ma non del tutto consolidato. E a confermarlo c’è anche il dato, forse sorprendente, per cui l’Italia è oggi il Paese con il maggior numero di marchi alberghieri in Europa (227), dopo la Spagna (240). Il 2017 in particolare ha visto l’arrivo sul mercato di alcune proprietà brandizzate di notevoli dimensioni, tra cui il siciliano hotel Capo Calavà di Th Resorts, l’A&O Venedig Mestre e il Nyx Milano di Leonardo Hotels: tutte strutture da oltre 300 camere ciascuna. Ciononostante, la grandezza media degli alberghi di catena è rimasta stabile attorno alle 110 stanze: prova che anche i piccoli boutique hotel in centro città continuano a mantenere il proprio appeal tra le compagnie alberghiere, come è avvenuto per esempio l’anno scorso con l’apertura del The First Hotel Rome by the Pavilions Hotels (29 camere) o del Venice Times Hotel by Mood Hotels (33 stanze). Tante le operazioni di re-branding, pochi i nuovi sviluppi Per il futuro, «i marchi continueranno a espandersi, tanto che nel 2020 prevediamo qualcosa come 250 catene attive nel Paese, di cui 105 di origine internazionale», ha quindi spiegato durante la presentazione milanese l’autore della ricerca, Giorgio Ribaudo. Salirà di conseguenza anche la quantità di hotel di

catena, che supereranno quota 1.600, mentre il totale delle camere oltrepasserà la soglia delle 182mila stanze. Stando ai dati ufficiali raccolti da Horwath Htl, lo sviluppo più consistente dovrebbe quindi riguardare i brand internazionali. Ma le cifre previsionali vanno sempre analizzate in controluce: «I gruppi locali tendono a rivelare meno informazioni riguardo alle loro inten-

zioni di espansione», ha infatti fatto notare Ribaudo. E questo sia perché le loro strategie sono spesso più frenetiche e imprevedibili, sia perché le loro attività di comunicazione hanno molte volte orizzonti più limitati. «Non solo: negli ultimi cinque anni, le compagnie nazionali sono quelle cresciute di più, con decine di gruppi che hanno superato la fatidica soglia delle cinque proprietà

In Italia L’Italia è oggi il Paese con il maggior numero di marchi alberghieri in Europa (227), dopo la Spagna (240).

Tab. 1. La top 30 dei gruppi per numero di camere in Italia Best Western Accor Marriott Nh Hotels Gruppo Una Valtur* Ihg Hilton Iti Hotels Starhotels Blu Hotels Aeroviaggi Th Resorts Bluserena B&b Hotels Jsh Aurum Geturhotels Parc Hotels Gruppo Studio Vacanze Chincherini Holiday Group Alpitour Apogia Hotels Group Club Med Club Esse Uappala Hotels Piazza di Spagna View** Delphina Giorgio Mazzella Group I Grandi Viaggi

Hotel

Camere

Quota di mercato

149 79 51 50 43 14 30 21 37 24 30 14 17 8 30 12 15 14 13 12 21 9 26 4 14 17 16 8 5 5

11.386 10.283 9.673 7.748 5.516 4.711 4.681 4.639 4.356 3.669 3.369 3.183 3.137 3.130 2.889 2.517 2.132 2.004 2.004 1.976 1.969 1.815 1.700 1.684 1.677 1.651 1.575 1.527 1.510 1.383

6,5% 5,9% 5,6% 4,5% 3,2% 2,7% 2,7% 2,7% 2,5% 2,1% 1,9% 1,8% 1,8% 1,8% 1,7% 1,4% 1,2% 1,2% 1,2% 1,1% 1,1% 1,0% 1,0% 1,0% 1,0% 0,9% 0,9% 0,9% 0,9% 0,8%

Fonte: dati Horwath Htl di fine 2017 *Di recente la società ha dichiarato fallimento. Non è previsto nessun piano di risanamento e le singole proprietà sono state messe in vendita. **A inizio 2018 Piazza di Spagna View è confluito nel gruppo Ih Hotels

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Catene alberghiere Brand

Aperture nella capitale Nell’immediato futuro, la maggior parte delle camere brandizzate verrà aperta a Roma, che da questo punto di vista sarà la destinazione più frizzante dei prossimi due anni. A seguire, nell’ordine, Firenze, Venezia e Milano.

Nella foto a destra, il Best Western Plus CHC Florence, a Firenze. La catena Best Western si colloca al primo posto nella classifica di Horwath Htl per numero di camere. Sopra, Giorgio Ribaudo, autore della ricerca di Horwath Htl

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in portafoglio. In realtà, nell’attuale contesto di mercato, gli operatori italiani godono di un grado di flessibilità maggiore rispetto a quelli stranieri. E soprattutto sono meglio disposti a considerare destinazioni secondarie e terziarie, nonché persino a valutare la gestione di resort stagionali, in grado di garantire marginalità inferiori ma costanti». La crescita dei brand, inoltre, si declinerà specialmente nelle forme dei contratti di affitto e di franchising: «Segno che la maggior parte dei progetti saranno supportati da fondi, investitori istituzionali o compagnie di asset management», ha aggiunto ancora Ribaudo. «I segmenti in cui nell’ultimo periodo si è assistito allo sviluppo maggiore

dei brand sono stati poi quelli economy (+30% medio annuo) e lusso (+7%). Anche se, nel primo caso, si parte da livelli molto bassi. Sarà perciò molto interessante capire l’impatto che le catene avranno sul mercato dei budget hotel. La maggior parte delle operazioni riguarderà quindi attività di re-branding, mentre pochissimi sono i progetti nuovi in pipeline». Con la notevole eccezione del rilancio dell’ex complesso pugliese di Nova Yardinia (790 camere totali), il numero più consistente di stanze brandizzate verrà quindi aperto a Roma, che da questo punto di vista sarà la destinazione più frizzante dei prossimi due anni. A seguire, nell’ordine, Firenze, Venezia e Milano. Ma anche la Sicilia farà la propria ricom-

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A DETTA DI REAL CAPITAL ANALYTICS, L’ITALIA HA SAPUTO ATTIRARE APPENA IL 2,6% DEGLI INVESTIMENTI TOTALI REGISTRATI NEL REAL ESTATE ALBERGHIERO EUROPEO. parsa tra le mete più appetite per lo sviluppo delle catene. La sharing economy pesa sempre di più Ciò detto, a livello di proposta complessiva la Penisola, con i suoi più di 33.200 alberghi e oltre 1,1 milioni di camere, ha sorpassato per la prima volta la Germania per numero di hotel e stanze. In entrambi i Paesi, così come nel resto d’Europa con la notevole eccezione della Francia, si è tuttavia assistito a una diminuzione dell’entità dell’offerta, a favore di un progressivo riposizionamento verso l’alto dell’inventario alberghiero: tra il 2007 e il 2016, in Italia per esempio le strutture a 4 e 5 stelle sono passate da quota 4.500 a 6.200, mentre nello stesso periodo gli 1 e 2 stelle sono calati da 12mila a 9mila strutture. Un’evoluzione, quest’ultima, che è stata peraltro accompagnata nel nostro Paese da una vera e propria esplosione dell’offerta extra-alberghiera: dopo anni di sostanziale stabilità, tra il 2015 e il 2014 le soluzioni di soggiorno alternative sono

cresciute del 7,5%, salendo quindi di un ulteriore 8% l’anno successivo, per un totale di 145mila strutture. E a tale numero, già particolarmente significativo, si deve aggiungere ora l’emergente fenomeno della cosiddetta “sharing economy”: secondo i dati AirDna, che analizza il business degli affitti brevi a livello internazionale, a settembre 2017 nel nostro Paese erano disponibili online oltre 318mila appartamenti, pari a una crescita del 22% rispetto all’anno precedente. Un dato che rende l’Italia la seconda destinazione in Europa, dopo la Francia, per entità dell’offerta “sharing economy” e una delle dieci più importanti al mondo. Un business, quello degli affitti brevi, che, nonostante la vulgata promozionale dei principali player del settore, va a competere direttamente con il mercato alberghiero tradizionale: secondo gli stessi dati AirDna, il 64% degli annunci riguarda infatti appartamenti afferenti a proprietari con più di una unità abitativa in affitto. Il tutto venduto a tariffe che mediamente si aggirano sui 130 euro a notte. l


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Videosorveglianza, istruzioni per l’uso

Dura lex Hotel e videocamere

Il rispetto della privacy in caso di installazione di telecamere è un tema di primo piano per gli albergatori. Ma qual è il tempo massimo di conservazione delle registrazioni video? Scopriamolo insieme

a conservazione del patrimonio aziendale, ma, soprattutto, la garanzia che il soggiorno degli ospiti si svolga senza brutte sorprese, rendono le telecamere molto più di un semplice arredo nelle strutture ricettive. Bisogna, però, armonizzare le esigenze di sicurezza con la posizione dei lavoratori attivi presso gli hotel, ma anche con le garanzie in favore degli ospiti: un compito non facile per la presenza di interessi contrapposti.

di Nicola Spadafora e Lorenzo Maratea

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Sicurezza sì, controllo no Lo staff dell’albergo può vedere nell’istallazione del sistema di videosorveglianza uno strumento di controllo a distanza della propria prestazione. Questo non solo nell’ipotesi in cui si abbia l’istallazione della telecamera sulla postazione fissa (come nel caso del desk di una reception sormontato da un obiettivo), ma anche in quello, frequente e trattato dall’Autorità Garante, in cui l’impianto sia collocato in aree come il back-office (sul tema si può fare riferimento al provvedimento n. 313 del 25 ottobre 2012). Si tratta di “temi caldi” e di strettissima attualità su cui, come noto, è intervenuto nel corso dell’ultima Legislatura il Jobs Act (d.lgs. n. 151/2015 e, successivamente, d.lgs. 24 settembre 2016 n. 185), modificando l’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori con provvedimenti per estendere l’area del controllo lecito, senza al contempo eliminare alla radice le garanzie del dipendente. Inutile negarlo, si tratta di norme

nuove ed è ovvio che non si dispone ancora di certezze granitiche. In particolare, non è chiaro (in base al nuovo comma 3 dell’art. 4 dello Statuto) quale sia la disciplina dei cosiddetti “controlli preterintenzionali” (sul tema, E. Dagnino, Tecnologie e controlli a distanza in Diritto delle Relazioni Industriali, 4, 2015). Quello che invece è certo è che deve necessariamente sussistere un nesso tra le finalità specifiche (come, ad esempio, la sicurezza sul lavoro e la tutela del patrimonio aziendale) e l’adozione del provvedimento di installazione del sistema di sorveglianza (vedi la Circolare dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, INL, del 19 febbraio 2018, n. 5). Di conseguenza, la videosorveglianza può essere uno strumento

utile tanto per la tutela dell’integrità patrimoniale dell’albergatore quanto per la sicurezza dei luoghi di lavoro, ma non può trasformarsi in un mezzo occulto per operare un controllo a distanza sulla produttività e sui comportamenti dei dipendenti. Per fare un esempio pratico, se il concierge non rispetta il dress code imposto dall’albergo, il datore non potrà fare ricorso a fini disciplinari ai filmati raccolti in modo occulto con le telecamere a circuito chiuso; questa iniziativa troverebbe, infatti, un limite invalicabile nel diritto all’“adeguata informazione” del lavoratore e più, in generale, nelle norme che tutelano la privacy di coloro (fra cui i dipendenti) che vengono ripresi all’interno delle strutture.

Diritto all’oblio La cancellazione dei dati si lega a una novità introdotta dal Regolamento UE n. 2016/279: l’articolo 17, in tema di “diritto all’oblio”, che consente alle persone fisiche di richiedere la cancellazione dei propri dati personali in presenza di specifiche condizioni.

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Dura lex Hotel e videocamere

24 ore È il tempo massimo di conservazione dei dati registrati dai sistemi di videosorveglianza. In casi particolari di può ammettere un tempo più ampio, anche se mai superiore a una settimana.

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Una minaccia alla riservatezza? Gli ospiti, invece, potrebbero considerare la conservazione delle proprie immagini da parte dell’albergatore lesiva (anche solo potenzialmente) della riservatezza. Un’eventuale omissione o ritardo nella cancellazione dei dati potrebbe quindi rappresentare un campo di scontro e un banco di prova per i responsabili del trattamento. Il Garante della Privacy si è occupato di questo tema sia in generale analizzando le tante sfaccettature della videosorveglianza – sia in riferimento al settore dell’hospitality, ma è evidente che la crescente centralità della privacy, favorita anche dalle recenti modifiche normative di fonte comunitaria (Regolamento UE 2016/279), suscita l’interesse degli operatori del settore sulle tante trappole che un sistema di videosorveglianza può nascondere. In particolare, il Garante della Privacy ha, a varie riprese, ricordato che l’ampiezza e le modalità della videosorveglianza devono essere guidate dai principi di legittimità e determinatezza, nonché di proporzionalità, correttezza e non eccedenza rispetto ai fini perseguiti. Tratteggiato il quadro, possiamo ora analizzare il problema della conservazione delle immagini immagazzinate dal circuito chiuso e, ancora più in dettaglio, quello del tempo massimo di conservazione consentita. La tematica era disciplinata nel corpo del Codice della Privacy dall’art. 11 lett. e), mentre nel quadro del Regolamento UE n. 2016/279 la regolamentazione della conservazione è affidata all’art. 5 lett. e). Non è un tempo infinito quello a disposizione del titolare del trattamento e, quindi, dell’esercente dell’hotel. Occorre, quindi, bilanciare l’interesse dell’albergatore alla raccolta del dato e al suo esame con quello dei terzi interessati, invece, a una rapida eliminazione. In base al testo del Provvedimento

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generale sulla videosorveglianza nella versione del 2010 è prevista “la conservazione delle immagini per il tempo necessario a raggiungere la finalità perseguita”; più precisamente, è stabilito che “la conservazione delle immagini debba essere limitata al massimo alle ventiquattro ore successive alla rilevazione e che solo in taluni casi possa ritenersi ammesso un tempo più ampio di conservazione dei dati che non superi comunque la settimana” (Privacy. Protezione e trattamento dei dati, 2015 Milano, a cura di M. Soffientini). Scaduto il termine dei sette giorni, quindi, il dato va cancellato, se non si vuole incorrere negli strali del Garante (si veda sul tema l’ordinanzaingiunzione 30 marzo 2017 n. 171). Nuove tecnologie ed expiring dei dati Come si evince da taluni provvedimenti adottati dal Garante, l’impiego di sistemi digitali risolve non pochi problemi agli albergatori perché consente una gestione semplice dell’expiring evitando, quindi, che l’attività di eliminazione periodica dei dati immagazzinati debba dipendere da atti di impulso del titolare e della sua struttura. Ciò non equivale a un bando integrale dei sistemi obsoleti (si pensi alle intramontabili registrazioni su VHS). Tuttavia c’è da considerare che la maggiore macchinosità della cancellazione (ammessa anche nella forma della cosiddetta “sovraregistrazione”) non può deporre come fattore di esonero dalla responsabilità, così come è arduo scaricare la responsabilità per eventuali cancellazioni tardive sulla ditta incaricata dell’installazione, adducendo, per esempio, un’errata o incompleta informazione. Si tratta di eccezioni di corto respiro, tanto più che la gamma degli errori che sono considerati “scusabili” sulla base dell’art. 3 della Legge n. 689/1981 è oggettivamente limitatissima, tenuto conto che occorre

la prova da parte del titolare del trattamento dell’esistenza di fattori in grado di determinare l’errore e non contrastabili dall’agente con ordinaria diligenza. Una sfida per gli albergatori La cancellazione dei dati si colloca nel medesimo solco di un’altra grande novità introdotta dal Regolamento UE n. 2016/279, ossia l’articolo 17, in tema di “diritto all’oblio”. Tale prerogativa, già collaudata a livello giurisprudenziale, consente ad ogni individuo di richiedere la cancellazione dei propri dati personali in presenza di specifiche condizioni (ad esempio, la non utilità dei dati per le finalità per le quali erano stati raccolti). La cancellazione come diritto dell’individuo e del rispetto della riservatezza ha un ruolo decisivo nel campo dell’hospitality se si pensa alla gamma infinita di situazioni tragiche, o penalmente rilevanti, che possono verificarsi in un hotel (si pensi al caso dello sfortunato capitano della Fiorentina, Davide Astori, o al caso Strauss-Kahn). Come evidenzia l’esame della giurisprudenza del Garante Privacy, nel trattamento e conservazione dei dati non sono ammessi errori. Per questo che nel campo della conservazione dei dati su supporti video il limite della settimana è da considerarsi come una soglia oggettivamente ammessa, ma invalicabile (v.edi ordinanza-ingiunzione 20 aprile 2017 n. 201). Non si tratta, certo, dell’unico adempimento, e questo spiega il crescente interesse del ceto imprenditoriale verso forme più o meno articolate di due diligence per la verifica obiettiva e per la correzione delle eventuali disfunzioni organizzative. La cura del dettaglio che connota tradizionalmente l’attività dell’albergatore ha, dunque, nel campo della privacy un nuovo oggetto su cui concentrarsi e una nuova, stimolante sfida. l


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Diamo il voto ai passaporti Studi e ricerche Gli indici dei passaporti

Due studi di Henley & Partners e Nomad Capitalist propongono l’elenco dei documenti migliori e dei peggiori. Tra i criteri presi in considerazione, il numero di nazioni accessibili senza visto, ma non solo: anche, nel secondo caso, la reputazione del Paese, la doppia cittadinanza, il tipo di tassazione

ternazionale e le migrazioni possono apportare». L’intero indice può essere consultato sul sito www.henleyglobal.com.

di Valentina Rosselli

Primi in classifica Nello studio di Henley & Partners si collocano al primo posto il Giappone e Singapore, mentre nel Nomad Passport Index 2018 sul podio si piazza il Lussemburgo.

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er chi viaggia spesso per lavoro avere un passaporto che gli apra le porte in tutti (o quasi) i Paesi dove va, senza necessità di visti, fa la differenza. Per questo la società Henley & Partners ha pubblicato la classifica Henley Passport Index 2018. Basato sui dati della Iata, International Air Transport Association, questo indice è aggiornato durante tutto l’anno e può contare su dati storici che coprono un arco temporale di 13 anni. Al primo posto in classifica si posizionano il passaporto di Singapore e del Giappone, che sono accettati in ben 180 nazioni. In seconda posizione si trova la Germania con 179 Paesi, mentre l’Italia si colloca al terzo posto grazie all’accesso in 178 nazioni, a pari merito con la Francia, la Svezia, la Danimarca, la Finlandia, la Spagna e la Corea del Sud. A seguire troviamo inoltre il Portogallo, il Regno Unito, la Norvegia, l’Austria, il Lussemburgo e i Paesi Bassi con 177 Paesi. Gli Stati Uniti continuano a occupare il quinto posto nell’indice, offrendo ai titolari di passaporto l’accesso a 176 destinazioni. Tra i dati rilevanti dell’indice compare la leggera ripresa della Federa-

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zione Russa, che è risalita di tre posizioni (45esimo posto) rispetto allo scorso anno. Inoltre, grazie al recente accordo di esenzione dal visto con gli Emirati Arabi Uniti, la Cina ha registrato la maggiore crescita tra i Paesi asiatici nel corso dell’ultimo anno, con un aumento di 11 posizioni rispetto al 2017 e il 74esimo posto a livello mondiale. Siria, Iraq e Afghanistan sono i fanalini di coda dell’indice. Ciascuno può infatti accedere senza visto a un massimo di 30 destinazioni. «La cittadinanza globale è in aumento, con sempre più persone che cercano opportunità ed esperienze al di fuori del loro Paese d’origine – ha commentato Hugh Morshead, membro del Comitato Esecutivo –. Le frontiere in alcune parti chiave del mondo possono essere sempre più strette, ma altrove l’accesso si sta evolvendo. In termini di politiche e normative sui visti, ogni settimana assistiamo all’apertura dei confini di un numero crescente di Paesi (soprattutto al di fuori dell’Occidente) a partner strategici che cercano di approfondire le relazioni diplomatiche e di attingere all’immenso valore economico che il turismo, il commercio in-

La classifica di Nomad Capitalist Anche il Nomad Passport Index 2018, condotto da Nomad Capitalist, si prefigge di scoprire qual è il miglior passaporto nel mondo. I dati di questo indice sono stati ottenuti confrontando i documenti di 199 Paesi e prendendo in considerazione una serie di parametri: il numero di nazioni accessibili senza visto, la possibilità di ottenere la doppia nazionalità, la reputazione del Paese, il tipo di tassazione, la libertà dei cittadini. I risultati sono però differenti da quelli dello studio di Henley & Partners. Al primo posto in classifica, infatti, compare il documento del Lussemburgo, che consente l’accesso senza visto a 177 destinazioni. È un numero inferiore a quello di altre nazioni, quali ad esempio Singapore (che con 180 Paesi, come abbiamo visto, è al primo posto nello studio di Henley & Partners), la Germania (179) e la Francia (che, pur contando 177 Paesi, si colloca solo al 12esimo posto in classifica). Ciononostante, il Lussemburgo si pone al primo posto grazie alla sua fiscalità e alla buona reputazione del Paese nei confronti dei funzionari doganali. Seguono l’Irlanda e la Svizzera, che sono legate per la seconda volta. Il Portogallo è il quarto Paese. L’Italia si piazza al quinto posto 178 Paesi accessibili senza visto. Una posizione condivisa con Svezia, Spagna, Finlandia e Danimarca. Germania e Nuova Zelanda si collocano invece al decimo posto. Info: nomadcapitalist.com l


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Studi e ricerche Gli indici dei passaporti

Henley Passport Index 2018, top 50 Posizione

Passaporto

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Giappone, Singapore Germania Francia, Italia, Spagna, Danimarca, Finlandia, Svezia, Corea del Sud Portogallo, Austria, Regno Unito, Norvegia, Lussemburgo, Olanda Canada, Svizzera, Irlanda, Stati Uniti Australia, Grecia, Belgio Malta, Nuova Zelanda, Reubblica Ceca Islanda Ungheria Lettonia Liechtenstein, Malesia Slovacchia, Slovenia Polonia, Lituania Principato di Monaco, Estonia Cipro Hong Kong, Cile Brasile Argentina Romania, Andorra, San Marino Croazia, Bulgaria Brunei Israele Barbados Seychelles, Messico Bahamas Saint Kitts e Nevis Antigua e Barbuda, Emirati Arabi Uniti Taiwan, Uruguay Trinidad e Tobago Città del Vaticano Costa Rica Saint Vincent e Grenadine, Mauritius Macao, Santa Lucia Grenada Paraguay, Venezuela Panama Dominica Guatemala, Honduras El Salvador Perù Serbia Ucraina Isole Salomone Vanatu, Samoa Federazione Russa, Nicaragua Tonga Colombia, Montenegro, Macedonia, Tuvalu, Isole Marshall Kiribati Moldavia, Turchia Palau

180 180 179 177 176 174 173 172 171 170 169 167 166 165 163 161 160 158 157 156 153 152 150 144 142 141 140 139 138 137 136 134 132 131 130 129 127 123 121 120 119 118 117 116 114 113 112 111 110 108

L’Italia nelle classifiche Grazie all’accesso in 178 nazioni, il nostro Paese si colloca al terzo posto nell’Henley Passport Index 2018. Al contrario lo studio di Nomad Capitalist, che tiene conto di una serie di fattori tra cui la reputazione del Paese, il rilascio della doppia cittadinanza e il tipo di tassazione, mette l’Italia in quinta posizione insieme con Svezia, Spagna, Finlandia e Danimarca.

Fonte: Henley Passport Index 2018

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Terminal Vienna

Vienna Schwechat, non solo aeroporto

Il city airport viennese ha raggiunto nel 2017 la soglia dei 24 milioni di passeggeri con una crescita del 4,5% rispetto all’anno precedente. E prevede un incremento anche quest’anno grazie all’inaugurazione di nuovi voli e alla qualità dei servizi, pensati anche per i business traveller di Antonio Del Piano

Investimenti Lo scalo di Vienna ha in programma investimenti per 175 milioni di euro. Tra i lavori previsti, la costruzione di una terza pista per aprire allo scalo interessanti prospettive di crescita come hub internazionale.

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ul bel Danubio blu c’è l’aeroporto più veloce d’Europa. È il record di cui si fregia il City Airport di Vienna, uno scalo con tempo di collegamento di appena 25 minuti, reso possibile dal concetto “a tre livelli” del terminal dove, a differenza degli altri aeroporti, i passeggeri devono solo spostarsi da un livello all’altro e non da un terminal all’altro. Fra le particolarità di Vienna Schwechat c’è quella di essere l’unico aeroporto a servizio di due capitali europee. Se da una parte infatti lo scalo viennese è raggiunto da tutti i viaggiatori che atterrano nella capitale austriaca, la posizione prossima al confine con la Slovacchia ne fa un punto di riferimento anche per la vicina capitale slovacca Bratislava (a soli 50 chilometri di distanza). Quest’ultima, pur disponendo di un suo aeroporto, con Vienna può contare su un hub da cui decollano più di cento compagnie.

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Sviluppo del network nell’anno dei record Gestito dal Gruppo Flughafen Wien, l’aeroporto della capitale austriaca ha superato lo scorso anno per la prima volta la soglia di 24 milioni di passeggeri, con un aumento del 4,5% rispetto all’anno precedente. In particolare, un impatto positivo sui numeri lo hanno avuto le rotte a lungo raggio, così come i nuovi collegamenti e l’aumento di frequenze da parte delle compagnie aeree. Per contro, la crisi di airberlin e Niki ha inciso negativamente sulle attività aeroportuali, ma è stata più che compensata dalla crescita generata da Austrian Airlines, Eurowings e easyJet. Le prospettive per il 2018 sono ottimistiche: il volume di passeggeri dovrebbe ulteriormente crescere del 3%. Un notevole impulso di crescita arriverà dal gruppo Lufthansa, dal segmento low-cost, dal lancio di voli verso le destinazioni come Ca-

pe Town e Tokyo di Austrian Airlines, dalle 17 destinazioni servite da Wizz Air, dai voli verso dodici destinazioni offerti da Eurowings e dalle nuove rotte e frequenze potenziate da parte di Air Malta, Volotea e Vueling. E non finisce qui: la compagnia taiwanese Eva Air ha aperto voli diretti da Vienna a Taipeh, mentre easyJet a partire dal 31 maggio volerà sette volte alla settimana a MilanoMalpensa e saranno sei i voli settimanali per Basilea dall’8 giugno. Inoltre, Volotea opere già due nuovi voli settimanali per Bilbao dal 29 marzo. Vueling amplierà la sua offerta su Barcellona con due voli giornalieri così come per Roma. A partire dal 28 maggio, Stobart Air/Flybe aumenterà le frequenze sulla rotta da Vienna a LondraSouthend, passando da due a quattro collegamenti settimanali. Aer Lingus ha aumentato il numero di voli settimanali per Dublino


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Terminal Vienna

L’Office Park 4

per un totale di nove e Aegean Airlines per Atene. Norwegian potenzierà la sua offerta su Oslo fino a quattro voli a settimana, mentre con l’avvio dell’orario dei voli estivi Nodica serve quotidianamente la rotta Tallinn-Vienna.

ta autorizzata recentemente da una decisione del Tribunale Amministrativo Federale. Ciò rappresenterà un ulteriore passo verso il futuro e aprirà interessanti prospettive di crescita a Vienna come hub internazionale.

Arriva la terza pista e un nuovo hotel La società di gestione ha visto crescere lo scorso anno l’utile netto (collegato alla gestione anche degli scali di Malta e Kosice) e la previsione per il 2018 è quella di superare i 132 milioni di euro. Il momento favorevole faciliterà gli investimenti su Vienna: sono previsti oltre 1.000 nuovi posti di lavoro in più presso l’aeroporto, mentre è partita la ricerca di potenziali partner commerciali per l’apertura di un altro albergo che si aggiungerà al già presente NH Vienna. Nel complesso, gli investimenti previsti sono di 175 milioni di euro, secondo quanto affermato recentemente da Günther Ofner, membro del consiglio di amministrazione di Flughafen Wien AG. Inoltre, è prevista la costruzione di una terza pista per il decollo e l’atterraggio degli aeromobili che è sta-

Vasta rete di collegamenti urbani L’aeroporto Wien-Schwechat si trova circa 16 chilometri a est di Vienna. Il centro della città si raggiunge comodamente e rapidamente con i mezzi di trasporto pubblico, in particolare quelli legati alla rete ferroviaria. Si può viaggiare in maniera ecologica con il City Airport Train che, grazie alla trazione senza emissioni, in soli 16 minuti trasporta i suoi passeggeri ininterrottamente dall’aeroporto di Vienna allo snodo del traffico di Vienna Mitte. La Cat opera ogni giorno dalle 05:37 alle 23:39. Il City Air Terminal è a soli 10 minuti a piedi dalla Cattedrale di Santo Stefano nel nodo stradale Wien Mitte ed è facilmente raggiungibile con tram, metropolitana, autobus e taxi. Questo mezzo di collegamento dà

la possibilità di effettuare il City Check-In presso il terminal dalle 24 ore e fino a 75 minuti prima della partenza, ottenendo la carta d’imbarco per poi godersi il resto del viaggio comodamente e senza stress. Il bagaglio viene trasportato in modo affidabile e sicuro per l’aeromobile. È disponibile il wi-fi free. Per i collegamenti con la città, ma anche con altre destinazioni austriache, è possibile utilizzare il Railjet che raggiunge la stazione centrale di Vienna, St. Pölten, Linz, Salisburgo, Innsbruck, Bregenz e Graz. Dalla stazione ferroviaria Wien Meidling e dalla stazione centrale di Vienna ci sono 2 collegamenti ogni ora per l’aeroporto. Il servizio è assicurato tutti i giorni dalle ore 7 circa alle 22 con frequenza di 25/35 minuti. La corsa dura circa mezz’ora. La metropolitana leggera S7 fa servizio tra l’aeroporto di Vienna e Floridsdorf. Il tragitto dura 37 minuti (con alcune fermate intermedie) ed è in funzione tutti i giorni fra le ore 4.36 e le 0.18. Essendo l’aeroporto al di fuori dell’area urbana di Vienna, per viaggiare a bordo c’è bisogno di due biglietti di corsa semplice: uno

L’edificio dell’Office Park 4, attualmente in costruzione nello scalo di Vienna, offrirà ambienti inondati di luce e tecnologie all’avanguardia su dieci piani. Il progetto prevede due piani di spazio per eventi, ampie zone di incontro, un asilo nido, ristoranti e servizi locali. Le moderne aree degli uffici saranno affittate in modo flessibile in dimensioni comprese tra 180 e 2.700 metri quadri per piano. Un nuovo ponte pedonale collegherà direttamente le aree di Office Park 4 con il Terminal 1, il treno suburbano Cat e i trasporti pubblici.

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Terminal Vienna

In bici fino all’aeroporto Dal centro di Vienna è possibile arrivare in aeroporto anche in bicicletta, grazie alla pista ciclabile che si collega alla Thermenregion, alle piste ciclabili del Danubio su entrambi i lati del fiume, al Parco Nazionale DonauAuen e al Lago di Neusiedl. Ci sono stand per biciclette, noleggio di biciclette Nextbike e indicazioni stradali chiaramente segnalate per i ciclisti che utilizzano il percorso che è lungo 17 chilometri.

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per la zona extraurbana (1,70 euro) e uno per l’area urbana di Vienna (2,40 euro). I possessori della Vienna Card o di un biglietto valido per più giorni (Wiener Linien) devono acquistare solo il biglietto per la zona extraurbana (1,70 euro). Per chi preferisce viaggiare in bus, è possibile usufruire delle corse della Vienna Airport Lines (Postbus) che collega l’aeroporto di Vienna con importanti nodi di traffico e con tutte le linee della metropolitana di Vienna. Collegamenti di mezz’ora per l’aeroporto sono offerti da Wien Westbahnhof e Wien Hauptbahnhof.

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In alternativa al trasporto pubblico, sono disponibili diverse opzioni di viaggio individuali, dai taxi a diverse compagnie di autonoleggio fino al servizio limousine. L’aeroporto è adiacente all’autostrada A4 e può essere facilmente raggiunto in auto da tutte le direzioni. Sono disponibili diversi parcheggi collegati ai terminal tramite passerelle coperte. Una sede ad hoc per il business L’aeroporto di Vienna può rivelarsi all’ospite come un grande ufficio. Il

terminal offre oltre 100.000 metri quadrati di uffici e spazi per eventi e vari servizi fra cui anche supermercati, farmacie, un centro fitness e un ufficio postale aperto h24 7 giorni su 7. Il terminal Vip è un luogo perfetto per conferenze e incontri. Dispone di sale di diverse dimensioni con posti a sedere per un massimo di 60 persone. Nelle vicinanze c’è l’NH Vienna Airport con 500 camere insonorizzate e dotate di tecnologia all’avanguardia e un centro meeting ed eventi in grado di ospitare riunioni di lavoro e conferenze con un massimo di 600 partecipanti. Dal prossimo anno saranno disponibili ulteriori 26.000 metri quadrati di uffici e spazi per eventi nel nuovo Office Park 4 di cui si è avviata la realizzazione lo scorso aprile. Flughafen Wien AG investirà circa 60 milioni di euro nel progetto del nuovo edificio per uffici che ospiterà anche spazi di coworking innovativi. Anche gli aspetti dell’efficienza energetica e della sostenibilità sono stati considerati prioritari nella pianificazione degli edifici. «Il moderno Office Park 4 porterà l’Airport City Vienna a un nuovo livello di qualità. Riflette un grande impegno per uno sviluppo sostenibile ed energeticamente efficiente,


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Terminal Vienna

Il Vienna Schwechat in breve Nome

Aeroporto di Vienna Schwechat

Gestore

Gruppo Flughafen Wien

Terminal

T1 - T2 - T3

Lounge/sale

JET Lounge (Schengen); AIR Lounge (non Schengen); SKY Lounge (Schengen); SKY Lounge (non Schengen); Austrian/Star Alliance Lounges; Sale VIP

App

Vienna Airport

Wi-fi

free

Ristoranti e bar

45 (tra cui un ristorante vegetariano e vegano)

Collegamenti ferroviari

City Airport Train, Railjet, Metropolitana

Collegamenti bus

Vienna Airport Lines

Autonoleggi, taxi e servizio limousine Sì Parcheggi

7

Compagnie aeree

Aer Lingus, Aeroflot, Air Algerie, Air Cairo, Air Canada, Air China, Air Dolomiti, Air France, Air India, Air Madagascar, Air Malta, Air Mauritius, Air Moldova, Air New Zealand, Air Serbia, Air Seychelles, airBaltic, Alitalia, American Airlines, ANA - All Nippon Airways, Asiana Airlines, Austrian, British Airways, Brussels Airlines, China Airlines, Continental Airlines, Delta Air Lines, easyJet, El Al, Emirates, Eurowings, Finnair, Iberia, Iran Air, Japan Airlines, KLM Royal Dutch Airlines, Korean Air, LOT Polish Airlines, Lufthansa, Luxair, Malaysia Airlines, Norvegian, Qantas Airways, Qatar Airways, Royal Jordanian, S7 Airlines, SAS, Singapore Airlines, SWISS, Syrian Arab Airlines, TAM Linhas Aereas, TAP Air Portugal, Thai Airways, Transavia Airlines, Turkish Airlines, United Airlines, US Airways,

che è stato premiato con il rating di platino concesso da Ögni. L’enorme richiesta di proprietà commerciali sul sito rende necessaria questa espansione. Gli efficienti collegamenti di trasporto, i moderni sistemi di telecomunicazione e un’ampia offerta di servizi renderanno Airport City Vienna la sede perfetta per le aziende», ha spiegato Günther Ofner in occasione dell’avvio dei lavori. Il complesso dovrebbe essere messo in funzione a partire da maggio 2020. In viaggio come un ospite di Stato A prescindere dalla classe di prenotazione scelta e dalle linee aeree, l’aeroporto di Vienna offre il Vip & Business Transfer, servizio che dedica attenzione personale al pas-

seggero per garantire privacy e risparmio di tempo. Il servizio prevede l’uso di un salone per 3 ore. Se si ha bisogno dei locali più a lungo, si può prenotare in anticipo online. Oltre al cibo e alle bevande, il servizio offre l’uso gratuito di tecnologia multimediale. Che sia partenza, arrivo o transito, l’ospite ha la possibilità di rilassarsi in sala privata nel terminal Vip, mentre un assistente si prende cura del check-in e della gestione dei bagagli, per le formalità in entrata e in uscita e per il controllo di sicurezza prioritario. È previsto un servizio esclusivo con autista all’aeroporto in partenza o in arrivo, con la possibilità di salutare eventuali accompagnatori direttamente sull’aereo. Gli orari di apertura sono tutti i giorni dalle 06.00 alle 22. 30, ma è

possibile anche organizzare singoli servizi Vip e aziendali al di fuori dei normali orari di apertura. Aree di lavoro In tempi di elevata mobilità del lavoro, gli aeroporti sono spesso un secondo lavoro. Soprattutto ai viaggiatori di affari è data l’opportunità di svolgere la propria attività quotidiana con soluzioni funzionali. Nei pressi dei Gates F e G, ci sono aree di lavoro appositamente attrezzate che, oltre a una presa per la corrente elettrica, forniscono anche uno spazio di archiviazione per il laptop. Nell’area dei Gates B e C, le postazioni sono dotate di prese di corrente e Usb. Anche in tutte le altre aree dell’aeroporto ci sono prese utilizzabili liberamente per caricare i dispositivi mobili. l 2018 maggio |

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In bilico tra monti e mare

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Destinazioni Trieste

Così è Trieste, una città che proprio ai contrasti e alla mescolanza di culture diverse deve gran parte del proprio fascino. E che oggi guarda al futuro, riqualificando il suo Porto Vecchio per dare nuovo slancio ai traffici commerciali

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Caffè letterari Trieste è celebre anche per i locali storici che, nel passato, erano frequentati da scrittori quali, James Joyce, Umberto Saba, Italo Svevo.

arlo Marx nel 1856, periodo in cui Trieste rivaleggiava con Venezia, venne inviato in città come corrispondente dal New York Tribune. Mesi dopo scrisse: «Venezia era la città delle memorie; Trieste aveva, al pari degli Stati Uniti, il vantaggio di non possedere un passato. Popolata di commercianti e speculatori italiani, tedeschi, inglesi, francesi, greci, armeni, ebrei in variopinta miscela, non piegava sotto le tradizioni». Un parallelo inusuale, che accomunava la città giuliana con le nuove città che sorgevano negli Stati Uniti, abitate da persone che si dovevano inventare una vita. A distanza di più di 160 anni, Trieste continua a essere una città meticcia. Accenti slavi e colori dei Balcani, memorie asburgiche e piaceri italiani. Trieste dista 450 chilometri da Milano e 500 da Budapest, ed è alla medesima longitudine di Berlino. È l’estremo nord del Mediterraneo: un posto dove, a secondo della prospettiva, compare il primo ulivo o nasce l’ultima palma. Bevendo una birra ci si può sentire contemporaneamente a Costantinopoli e a Pietroburgo. Basta degustarla in uno dei tanti locali tra la chiesa greca che, con la magia dei suoi ori e l’odore intenso d’incenso, si affaccia sul mare e l’adiacente chiesa dei serbi, sita sul canale che

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entra in città. A Trieste i traghetti per Istanbul, mollati gli ormeggi, passano piano davanti alle Alpi. E percorrendo la strada Napoleonica, raggiungibile con il tram che porta a Opicina, vertiginose falesie di roccia si offrono a chi ama arrampicarsi. Non va mai dimenticato che la città è una linea in bilico tra montagna e mare. A confermarlo ci pensa il menù della cena: eccellente se è di terra, ottimo se è di mare. La città nella città I sudditi austriaci della principessa Sissi consideravano troppo forte il vino bianco secco triestino ed erano soliti allungarlo con l’acqua. Così

facendo erano ignari di dar vita a quello che poi è diventato lo spritz, l’imperatore degli aperitivi giuliani. Quella dell’aperitivo è una liturgia che qui genera una movida che non ha un epicentro, ma è praticata a macchia di leopardo in tutta la città. A partire da Piazza dell’Unità, una delle poche piazze al mondo che su un lato è chiusa dal mare. Un mare urbano, una piazza d’acqua solcata dalle navi. Navi che fecero le fortune di Trieste e che avevano la loro casa in un porto che sta rinascendo, anche se con nuove vesti. La strada che dalla Stazione centrale porta fino a Barcola e oltre, verso il castello di Massimiliano, si snoda parallela ai chilometri di inferriata, e di muro, oltre i quali si nasconde un segreto di 700mila metri quadrati. È una città nella città, un luogo nato come parte integrante dello spazio urbano tra il 1868 e il 1887, per volontà dell’impero austroungarico che, dopo un’ampia fase progettuale, volle dotarsi, a Trieste, di un grande porto capace di gestire il retroterra dell’Austria-Ungheria. Divenne un polo commerciale importantissimo, dove si caricavano e scaricavano dalle navi tonnellate di merci (in particolare cotone, caffè e granaglie). Un successo a cui contribuì lo status di porto franco di cui Trieste godeva dal 1719 per volere

Destinazioni Trieste

testo e foto di Claudio Agostoni

A tavola Per gustare un ottimo menù triestino a base di carne basta andare nel buffet mitteleuropeo aperto nel 1897 da Pepi Klajnsic (buffetdapepi.it). È la Mecca dei fondamentalisti del maiale: keiserflaisch, pancetta, lingua, testina.

A sinistra, Trieste dall’alto. Sopra, un pescatore sul Molo Audace. Nella pagina a fianco i tetti cittadini e, sullo sfondo, le imbarcazioni della regata velica Barcolana.

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Castello di Miramare Residenza dell’arciduca Ferdinando Massimilianod’Asburgo e di sua moglie Carlotta del Belgio, è una residenza dell’Ottocento in stile eclettico. Da vedere il parco di 22 ettari e le 20 lussuose stanze. Info: www.castello-miramare.it

Destinazioni Trieste

bile investì tutte queste strutture a partire dal novembre 1918, quando la città fu occupata dall’esercito italiano.

Per gli amanti del pesce Il consiglio è di imbarcarsi sul traghetto per Muggia, enclave veneziana appiccicata al lembo più orientale di Trieste. Su una terrazza da cui si possono ammirare le stelle, una cooperativa di pescatori (ittiturismomuggia.com) smercia il bottino quotidianamente raccolto in mare. Sardoni, canoce, polpi, seppie e pedoci. Il tutto innaffiato con un vinello bianco e frizzante.

di Carlo VI d’Asburgo e che la trasformò per sempre in città di frontiera che racchiude in sé tante altre città dalle diverse anime, groviglio di storia e di storie, di lingue e culture. L’area portuale era costituita da settanta edifici di straordinario pregio architettonico (tra cui alcuni edifici speciali come la centrale idrodinamica e la Sottostazione elettrica di riconversione), gru, hangar e magazzini di stoccaggio merci fra i più grandi d’Europa. E quattro moli d’attracco protetti da una diga. La loro costruzione si fondava su progetti di elevata qualità architettonica e su tecniche d’avanguardia

nell’uso del cemento armato ed è una testimonianza dell’epoca pionieristica dei brevetti detenuti dalle grandi imprese edili europee che avevano le loro filiali a Trieste (brevetto Hennebique della Ing. Odorico & C, brevetto viennese Ing. .Edmund Ast & Co, brevetto Wayss della Wayss, Freitag & Meinog di Innsbruck, brevetto della ditta triestina Ing. Geiringer e Vallon). Il completamento dei magazzini del porto si protrasse fino all’inizio del Novecento in quanto richiese interventi straordinari di consolidamento delle fondazioni, delle banchine e dei manufatti. Un declino inarresta-

Nuovo polo intermodale È invidiato da molti aeroporti il primato che, dallo scorso 19 marzo, può vantare quello giuliano di Ronchi dei Legionari, il primo (e unico) scalo italiano ad avere aerei e Frecciarossa a pochi metri l’uno dall’altro. Basta percorrere una passerella di acciaio e vetri lunga 425 metri, percorribile su tapis roulant. Una novità che rende più attrattivo il Trieste Airport, consentendogli di aumentare il flusso degli attuali ottocentomila passeggeri. Ora 50 convogli ferroviari, fra alta velocità, intercity e regionali, passano quotidianamente lungo le banchine della stazione di Ronchi, percorrendo nei due sensi gli assi Trieste-Venezia e Trieste-Udine. Il nuovo polo intermodale include anche un’area parcheggio da 1500 posti e un terminal che può ospitare 17 autobus alla volta. Mentre continua il restyling degli interni dell’aeroporto, si possono già noleggiare biciclette, in modo che i cicloturisti possano – subito dopo essere sbarcati dall’aereo – partire per la pedalata che li porterà sulle ciclabili di Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Istria. 42

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Progetti per la riqualificazione Per anni, anche se abbandonato, questo spazio è stato considerato area doganale. Ci si entrava solo con permessi, attraversando i valichi della porta monumentale sorvegliati dalla Guardia di Finanzia, a un passo da Piazza Libertà e dalla statua di Sissi. Tranne occasioni eccezionali, per lunghi anni i cittadini non hanno avuto accesso al Porto Vecchio e non hanno potuto percorrere i grandi stradoni tra gli edifici monumentali e deserti. La situazione è cambiata alla fine del 2016, con la sdemanializzazione del porto voluta dal governo allora in carica, dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dal sindaco di Trieste. Con questo atto l’area del Porto Vecchio è passata nelle mani del Comune, che ora ha davanti a sé una chance grande come i problemi che ha ereditato da questa realtà. È uno dei waterfront più appetibili al mondo. Per capirne la potenzialità basti pensare alla Speicherstadt, la cittadella dei magazzini sui canali di Amburgo, o alla rinascita del Vecchio Porto di Marsiglia grazie ai finanziamenti ricevuti quando nel 2013 divenne capitale europea della cultura. Dotare l’area di infrastrutture e cercare investitori non sarà facile. In compenso i pericoli sono incombenti. In merito Paolo Rumiz, che di Trieste e di questo territorio è la voce narrante, ha ricordato il rischio di «una gestione spezzatino del rilancio del Porto Vecchio» e la difficoltà «a valutare certe offerte, sapendo che le mafie pagherebbero denaro sonante per fare del porto di Maria Teresa la più grande lavatrice del Mediterraneo». Da qui la necessità di non lasciare la gestione della riconversione nelle mani di pochi e lavorare per creare velocemente


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La Barcolana Trieste esibisce la sua anima marinara con la Barcolana, celebre regata velica che si svolge ogni anno nel golfo cittadino. Info: www.barcolana.it

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una società di gestione di solida competenza tecnica. Un grande fermento Nel frattempo il Ministero per i Beni culturali, guidato nello scorso governo da Dario Franceschini, ha stanziato 50 milioni e si attendono i finanziamenti che dovrebbero arrivare per Trieste città europea della scienza 2020 (sede di un digital hub per lo sviluppo di start up, la città giuliana è da tempo la nuova Silicon Valley italiana). Parallelamente il comune potrebbe giovarsi del momento d’oro che sta vivendo la sua città. Anche qui il merito è del porto, ma di quello nuovo. Lo scorso giugno il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Del Rio, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e il presidente dell’Autorità portuale Zeno D’Agostino hanno firmato un decreto in base al quale lo scalo giuliano può fregiarsi a tutti gli effetti, formali ed economici, della qualifica di porto franco internazionale. Una decisione che gli permette di poter competere con i giganti del nord, da Rotterdam ad Amburgo. Il decreto tra l’altro consente a chi importa ed esporta di avere 60 giorni di tempo per pagare le imposte alla Dogana, a cominciare dall’Iva. Negli altri scali d’Italia il versamento va fatto in anticipo, a quello di Rotterdam entro un mese. Si aprono così prospettive di reindustrializzazione di Trieste. Il ragionamento è facile: se è vantaggioso fare arrivare le merci da Trieste, è logico pensare che le aziende italiane e straniere possano trovare conveniente organizzare intorno al porto anche l’assemblaggio o la trasformazione di quelle stesse merci facendo sorgere nuove aziende sulle enormi aree della zona franca, con tutti i vantaggi che essa comporta. Una volta trattate, le merci verrebbero esportate verso mezza Europa del nord e dell’est. Il discorso vale soprattutto se di mezzo ci sono prodotti ad alto valore a cui ne verrebbe aggiunto altro nelle

Cene in riva al mare

lavorazioni che dovrebbero sorgere intorno al porto giuliano. Ricetta talmente elementare che sembra funzionare a meraviglia. Rumiz è convinto che Trieste “rischi” di diventare il capolinea della nuova Via della Seta: «Traffici commerciali via ferrovia sono quintuplicati in un anno. Delegazioni cinesi a spasso con valigette 24ore. Ristoranti affollati da tedeschi, austriaci, canadesi, americani. Porto in forte ripre-

sa, sindaco sommerso da proposte d’investimento in denaro sonante. E, ancora, russi con borse piene di dollari e caviale, ungheresi disposti a tutto pur di avere uno sbocco al mare, mega-navi da crociera in cerca di un terminal alternativo a Venezia...». Ecco perché oggi vale la pena di visitare Trieste: per ammirare il fermento che la sta attraversando ed essere testimoni di un cambiamento. l

Trieste in pillole

Vale la pena di sedersi a un tavolino di SaluMare (salumare.com), gustando i rebechin di mare, le tipiche tartine di pesce triestine. E poi baccalà mantecato, aringhe, tartine a base di pesce affumicato, paté di tonno, crostini con paté di burro e alici oppure con sgombro e capperi.

Sopra, il dettaglio di un edificio che si affaccia su Piazza Unità d’Italia. Nella pagina a fianco, uno dei magazzini del Porto Vecchio, che presto sarà riqualificato.

Come arrivare Alitalia vola a Trieste dalle principali città italiane. Ryanair, inoltre, collega la città con lo scalo di Roma Ciampino (www.ryanair.com) .

Dove dormire A Trieste è presente una ricca offerta ricettiva, che include anche le strutture di catene alberghiere internazionali. Ad esempio l’NH Trieste (www.nh-hotels.it) e il Best Western Hotel San Giusto (www.bestwestern.it),

In Internet www.turismofvg.it/Localita/Trieste

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I rimborsi spese per gli amministratori Fisco e tasse Rimborsi spese

Spesso gli amministratori effettuano delle trasferte, anticipando costi che saranno rimborsati dalle loro società. Il nostro sistema tributario contempla tre modalità per rimborsare queste spese: rimborso analitico, forfettario e misto. Vediamo in dettaglio di che cosa si tratta di Marco Persico

Che tipo di rimborso scegliere? Le modalità di rimborso (analitico, forfettario e misto) vengono lasciate alla libera scelta di amministratori e società. Diviene pertanto importante per l’azienda mettere a confronto i tipi di rimborso con le conseguenze amministrative, economiche e fiscali che comportano.

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li amministratori si trovano talvolta a compiere delle trasferte, anticipando costi che saranno poi rimborsati dalla società. Il nostro sistema tributario lascia a loro e alle società la libertà di scegliere tra tre differenti modalità di rimborso. Ma qual è la natura del reddito di amministratore? La L. 342/2000, a partire dal 1° gennaio 2001 ha inquadrato i redditi prodotti dagli amministratori nella categoria di quelli assimilati al lavoro dipendente (lettera c-bis) dell’articolo 50, D.P.R. 917/1986). Il successivo articolo 52, Tuir prevede poi che, ai fini della determinazione dei redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, si applichino, tranne in alcuni casi, le disposizioni dell’articolo 51, Tuir, che regola le modalità di determinazione del reddito da lavoro dipendente. Il comma 5 di questo articolo, infatti, dice: “Le indennità percepite per le trasferte o le missioni fuori dal territorio comunale concorrono a formare il reddito per la parte eccedente 46,48 euro al giorno, elevate a 77,47 euro per le trasferte all’estero, al netto delle spese di viaggio e trasporto, in caso di rimborso delle spese di alloggio, ovvero di quelle di vitto, o di alloggio o vitto fornito gratuitamente il limite è ridotto di 1/3. Il limite è ridotto di 2/3 in caso di rimborso sia delle spese di alloggio che di quelle di vitto. In caso di rimborso analitico delle spese per trasferte o missioni fuori del territo-

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rio comunale non concorrono a formare il reddito i rimborsi di spese documentate relative al vitto, all’alloggio, al viaggio e al trasporto, nonché i rimborsi di altre spese, anche non documentabili, eventualmente sostenute dal dipendente, sempre in occasione di dette trasferte o missioni, fino all’importo massimo giornaliero di 15,49 euro, elevate a 25,82 euro per le trasferte all’estero. Le indennità o i rimborsi di spese per le trasferte nell’ambito del territorio comunale, tranne i rimborsi di spese di trasporto comprovate da documenti provenienti dal vettore, concorrono a formare il reddito”. Vi sono però alcuni casi in cui il reddito dell’amministratore sfugge alla disciplina già citata nell’articolo 51, Tuir. L’Agenzia delle entrate, con la circolare n. 105/E/2001 e la risoluzione n. 56/E/2002, ha chiarito, infatti, che questa non è applicabile a particolari figure professionali che ricoprono la carica di amministratore. È il caso dei professionisti iscritti agli ordini professionali (ad esempio i dottori commercialisti) che si trovano ad assumere incarichi di amministratori di società. In una circostanza del genere si applicherà la disciplina di determinazione del reddito prevista per il reddito professionale di cui all’articolo 54, Tuir. In generale si può affermare che quando l’ufficio rientra nei compiti istituzionali oggetto della professione, i proventi sono riconducibili all’attività professionale.

Con la circolare n. 67/E/2001 l’Amministrazione ha anche chiarito che, per stabilire se vi sia o meno un nesso tra l’attività di collaborazione e quella di lavoro autonomo esercitata, occorre valutare se per lo svolgimento delle prestazioni di collaborazione è necessario avere conoscenze direttamente collegate all’attività di lavoro autonomo esercitata. In caso affermativo, i compensi percepiti saranno assoggettati alla disciplina prevista per i redditi di lavoro autonomo. Invece l’ufficio di amministratore di società non può rientrare nella sfera del lavoro autonomo quando non è necessario attingere a specifiche conoscenze professionali. I rimborsi spese come costi aziendali Le indennità di trasferta, o rimborsi spese, hanno rilevanza anche sotto l’aspetto della deducibilità da parte della società erogatrice. La norma di riferimento in questo caso è il comma 3, dell’articolo 95, Tuir che dispone: “Le spese di vitto e alloggio sostenute per le trasferte effettuate fuori dal territorio comunale dai lavoratori dipendenti e dai titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa sono ammesse in deduzione per un ammontare giornaliero non superiore a 180,76 euro; il predetto limite è elevato a 258,23 euro per le trasferte all’estero. Se il dipendente o il titolare dei predetti rapporti sia stato autorizzato a utilizzare un autoveicolo di sua pro-


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Fisco e tasse Rimborsi spese

prietà ovvero noleggiato al fine di essere utilizzato per una specifica trasferta, la spesa deducibile è limitata, rispettivamente, al costo di percorrenza o alle tariffe di noleggio relative ad autoveicoli di potenza non superiore a 17 cavalli fiscali, ovvero 20 se con motore diesel”. Questa norma deve essere correlata con l’articolo 109, comma 5, Tuir che considera “deducibili le spese se e nella misura in cui si riferiscono ad attività o beni da cui derivano ricavi o altri proventi che concorrono a formare il reddito, o che non vi concorrono in quanto esclusi”. Non basta quindi, ai fini della deducibilità, che le spese siano sostenute, ma devono essere proporzionate con le reali necessità che la trasferta comporta. Definizione di trasferta e sede di lavoro Le trasferte dei dipendenti sono ben delineate nei compiti, nella durata e negli obiettivi. Quelle degli amministratori, invece, sono più flessibili e si adattano maggiormente alle situazioni che si presentano. Molte sono le occasioni in cui gli amministratori devono effettuare trasferte e sostenere spese. Ad esempio: • concludere affari fuori sede; • visitare clienti e/o fornitori; • partecipare a incontri con altri dirigenti; • partecipare a fiere o convegni; • dare esecuzione alle delibere assembleari. Sia l’articolo 51, comma 5, che l’articolo 95, comma 3, Tuir riservano una disciplina particolare alle trasferte effettuate fuori dal territorio comunale in cui si trova la sede di lavoro degli amministratori. È fondamentale, pertanto, individuare la sede di lavoro dell’amministratore.

sostenute fuori dal territorio comunale, un limite di deducibilità giornaliero pari a 180,76 euro per le trasferte in Italia, elevato a 258,23 euro per quelle all’estero. Tutte le altre spese rimborsate e inerenti la trasferta non hanno limiti di deducibilità, se non quelli previsti dalle norme generali sui componenti del reddito di impresa di cui all’articolo 109, Tuir. Secondo quanto stabilito dalla circolare n. 188/E/1998, questi limiti non trovano applicazione in presenza di rimborso misto e forfettario. In questi casi, quindi, non vi saranno limiti alla deduzione dei rimborsi spese per vitto e alloggio effettuati analiticamente oltre alla quota forfettaria. Nessun limite inoltre è previsto dalla norma per i rimborsi relativi alle spese di viaggio e trasporto a eccezione, come vedremo, dei rimborsi chilometrici disciplinati dal secondo periodo del comma 3. Imponibilità in capo all’amministratore Il comma 5 dell’articolo 51, Tuir condiziona la totale o parziale imponibilità dei rimborsi spese al mancato rispetto di limiti e condizioni. In primo luogo viene previsto un diverso trattamento tra indennità o rimborsi spese per le trasferte effettuate: • all’interno del territorio comunale, ove è ubicata la sede di lavoro; • fuori dal territorio comunale relativo alla sede di lavoro. Nell’ambito poi delle trasferte ef-

fettuate al di fuori del territorio comunale viene fatta una ulteriore distinzione tra: • trasferte nazionali; • trasferte all’estero. La disposizione citata consente di scegliere tra diversi sistemi di rimborso spese che avranno trattamenti fiscali differenti in capo all’amministratore. Si tratta del: • rimborso analitico; • rimborso forfettario; • rimborso misto. La scelta tra i vari sistemi deve riguardare l’intera trasferta, per cui non è consentito adottare criteri differenti nelle giornate comprese in uno stesso viaggio.

La natura del reddito di amministratore La L. 342/2000, a partire dal 1° gennaio 2001 ha inquadrato i redditi prodotti dagli amministratori nella categoria di quelli assimilati al lavoro dipendente (lettera c-bis) dell’articolo 50, D.P.R. 917/1986).

Rimborso analitico o a piè di lista In caso di rimborso analitico delle spese per trasferte, o missioni fuori dal territorio comunale, non concorrono a formare reddito i rimborsi spese documentate relative al vitto, alloggio, al viaggio e al trasporto, nonché i rimborsi di altre spese, anche non documentate, eventualmente sostenute fino all’importo massimo giornaliero di 15,49 euro. Queste ultime devono comunque essere analiticamente attestate dall’amministratore. La tassazione dei rimborsi spese in capo all’amministratore e la deducibilità da parte della società sono riassunte nella tabella di pagina 46. Si parla di rimborso chilometrico in riferimento alle tabelle Aci che stimano appunto i costi chilometrici subiti dall’utilizzatore del

Deducibilità per l’impresa Il primo periodo del comma 3 dell’articolo 95 prevede, per il rimborso delle spese di vitto e alloggio 2018 maggio |

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Fisco e tasse Rimborsi spese

L’eccezione I redditi prodotti dagli amministratori non sono assimilabili a quelli del lavoro dipendente se a ricoprire tale incarico sono particolari figure professionali. È il caso dei professionisti iscritti agli ordini professionali (ad esempio i dottori commercialisti) che si trovano ad assumere incarichi di amministratori di società. In una circostanza del genere si applicherà la disciplina di determinazione del reddito prevista per il reddito professionale di cui all’articolo 54, Tuir. In linea generale si può affermare che quando l’ufficio rientra nei compiti istituzionali oggetto della professione, i proventi sono riconducibili all’attività professionale.

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mezzo. Le parti, però, possono accordarsi per un rimborso di diverso ammontare. La modalità di calcolo del rimborso è lasciata alla libera contrattazione delle parti (impresa/amministratore) e potrebbe prevedere: • il rimborso della sola parte proporzionale dei costi; • il rimborso sia di quelli proporzionali che non proporzionali. Un esempio Riconoscimento dei soli costi proporzionali; km percorsi 5.000. All’amministratore viene riconosciuto un rimborso pari a 0,304920 euro a km per un totale di 1.524,60 euro (0,304920 x 5.000). Tale rimborso, come detto, non genera reddito imponibile in capo all’amministratore. Per verificare la deducibilità della spese per la società, bisogna confrontare il costo a chilometro rimborsato con quello stabilito dalle tabelle Aci per veicoli alimentati a benzina con 17 cavalli fiscali che rappresenta, appunto, il limite massimo deducibile per l’impresa e che al marzo 2016 risulta pari a euro/km 0,29239. Pertanto la parte eccedente del costo (0,30492 – 0,29239 = 0.01253) non sarà deducibile per l’impresa, ma non sarà oggetto comunque di tassazione in capo all’amministratore: – 0,29239 x 5.000 = 1.461,95 deducibile; – 0,01253 x 5.000 = 62,65 indeducibile. Occorre precisare che i rimborsi

spese agli amministratori non sono deducibili ai fini Irap (circolare n. 148/E/2000). Documentazione necessaria per i rimborsi L’amministratore dovrà presentare una richiesta di rimborso nella quale saranno annotati i dati relativi alla trasferta, la lista analitica delle spese di viaggio e trasporto nonché le altre spese da riportare analiticamente con i documenti allegati di riferimento. Da un punto di vista fiscale per il rimborso forfettario le uniche spese da inserire saranno quelle di viaggio e trasporto. Nel rimborso misto, oltre a queste, anche quelle rimborsate analiticamente come evidenziato in precedenza. In quello analitico, ovviamente, tutte le spese sostenute. Sono ritenute valide non solo le fatture o ricevute fiscali intestate all’amministratore/società, ma anche gli scontrini fiscali non indicanti il nome dell’acquirente, a patto che le spese siano sostenute nei luoghi e nel tempo di svolgimento della trasferta stessa, siano coerenti con la missione e siano attestate dall’amministratore mediante nota riepilogativa. Considerazioni sul tipo di rimborso Per scegliere la modalità di rimborso è bene che l’azienda metta le tre tipologie a confronto con le conseguenze amministrative, economiche e fiscali che comportano. Per quanto riguarda l’aspetto eco-

nomico, sarà necessario verificare se esista l’esigenza aziendale di porre tetti massimi di spesa giornalieri, considerando nel contempo l’obbligatorietà di rifondere l’amministratore. Se le somme che si intende stanziare sono pari o inferiori a quella previste per il sistema forfettario, si adotterà tale sistema in considerazione della semplice gestione amministrativa che non richiede la documentazione analitica delle spese sostenute. Se invece le spese che si intende rifondere superano tali limiti, la scelta del forfettario porterebbe a conseguenze fiscali più gravose per l’amministratore che si vedrebbe tassata la parte di rimborsi spese eccedente la quota fiscalmente riconosciuta da tale metodo. In questo ultimo caso sarebbe più conveniente adottare il metodo analitico o misto che comporta, però, maggiori oneri da un punto di vista amministrativo. Tra il metodo analitico e quello misto, con rimborso analitico delle spese del vitto e alloggio, quest’ultimo lascia più libertà sia per quanto riguarda i limiti di deducibilità delle spese di vitto e alloggio che, come visto, non sono applicabili, che per la documentazione della voce “altre spese” che non devono essere analiticamente indicate come invece previsto dal metodo analitico. Inoltre, con entrambi i metodi, possono comunque essere fissati dei limiti di spesa personalizzando i rimborsi e adattandoli alle varie necessità, consentendone altresì la piena deducibilità per l’impresa. l

Tipo di spesa

Documentazione

Limiti di imponibilità amministratore

Limite deducibile per la società

Viaggio e trasporto

Analiticamente documentate (fatture/ricevute fiscali)

Nessun limite

Nessun limite ad eccezione del rimborso chilometrico

Vitto e alloggio

Analiticamente documentate (fatture/ricevute fiscali)

Nessun limite

180,76 euro al giorno elevato a 258,23 euro per trasferte all’estero

Altre spese

Attestate analiticamente dall’amministratore

15,49 euro al giorno,

Nessun limite

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Storie. Il Design Italiano La storia e le storie del design italiano raccontate attraverso 180 pezzi iconici del Novecento. Fino al 20 gennaio 2019 al Triennale Design Museum. www.triennale.org

MILANO Dürer e il Rinascimento Albrecht Dürer (1471-1528) è uno dei grandi nomi della civiltà europea rinascimentale. Dovrebbe rientrare tra quelli che seppero diventare non solo mediatori di culture geografiche diverse, come i Paesi Bassi e l’Italia, ma anche interprete della fine di un’epoca percorsa da tensioni ben difficilmente conciliabili: recupero della classicità e genesi di una concezione antropocentrica della storia, ma anche cupi millenarismi e crollo finale dei valori medievali. Non per nulla la sua ben nota incisione Il cavaliere la morte e il diavolo, per il suo forte simbolismo, è diventata il punto di svolta di un’epoca. La mostra milanese Dürer e il Rinascimento tra Germania e Italia, che però non presenta i pezzi migliori dell’artista, cerca di ricostruire il percorso estetico di Dürer individuando quei temi che sono stati alla base della sua ricerca pittorica o che hanno rappresentato una novità nell’arte cinquecentesca: ad esempio la natura, l’alternativa al classicismo, lo studio della geometria, delle proporzioni e della misura. Importante, in questo contesto, la parte dedicata alla riscoperta dell’individuo che consente, con un occhio rivolto al Rinascimento italiano, di leggere la diversa soluzione operata dalla civiltà nordica e che anticipa la rivoluzione protestante. Fino al 24 giugno a Palazzo Reale. Orari: dalle 9.30 alle 19.30, il lunedì dalle 14.30 alle 19.30, dal giovedì al sabato dalle 9.30 alle 22.30. Web: www.mostradurer.it

ROMA L’uomo invisibile Non male l’idea di base dell’artista cinese Liu Bolin: poiché l’individuo come soggetto che costruisce il mondo è scomparso, tanto vale far davvero scomparire l’uomo nelle fotografie che lo rappresentano. E dire che tutto è sorto per caso. Nel 2005 il governo cinese decise di abbattere per ristrutturare un vecchio quartiere di Pechino, sede di molto artisti. Tra questi Liu Bolin, che per protesta si fece fotografare mimetizzandosi nello sfondo. L’inaspettato successo lo portò allora a concepire una sorta di arte vivente che lo vede autoannullarsi dinanzi ai più importanti monumenti mondiali. Per di più l’imperturbabile espressione del volto riuscì anche ad attrarre molte marche che lo vollero come testimonial. Contrasto davvero bizzarro tra chi si propone come critico della disumanità della civiltà contemporanea e al tempo stesso accetta ingaggi dalle maggiori case commerciali. La mostra Liu Bolin. The invisible man, in programma fino al 1° luglio nel complesso del

Vittoriano, non fa altro che raccontare la storia fotografica di quest’artista, dalle origini della sua performance sino alle due ultime realizzazione compiute davanti alla Reggia di Caserta e al Colosseo esposte in prima mondiale. Orari: dalle 9.30 alle 19.30, il venerdì e sabato dalle 9.30 alle 22, la domenica dalle 9.30 alle 20.30. Web: www.arthemisia.it/it/liu-bolinthe-invisible-man PADOVA Collezione Miró Fino al 22 luglio Palazzo Zabarella propone

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l’esposizione Joan Miró. Materialità e Metamorfosi. In mostra ben 85 opere (quadri, disegni, sculture, collage e arazzi) appartenenti all’importantissima Collezione Mirò custodita presso il Museu de Arte Contemporânea di Porto. Nella sua esplorazione della materialità, Miró fu eguagliato forse solo da Paul Klee. Di certo Miró allargò in maniera decisiva i confini delle tecniche di produzione artistica del ventesimo secolo. E il percorso espositivo, focalizzandosi sulla trasformazione dei linguaggi pittorici che l’artista catalano iniziò a sviluppare nella prima metà degli anni Venti, documenta le sue metamorfosi artistiche nei campi del disegno, pittura, collage e opere di tappezzeria. L’emozionante sequenza di opere proposta dalla mostra evidenzia il pensiero visuale di Miró, il modo in cui egli ha saputo lavorare con tutti i sensi, dalla vista al tatto, ed esplora, al contempo, i processi di elaborazione delle sue creazioni. Orari: dalle 9.30 alle 19.00. Web: www.zabarella.it

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Egitto Nello Spazio Aquileia 123 di Jesolo Lido si svolgerà la mostra “Egitto. Dei, faraoni, uomini”: i preziosi reperti originali saranno illustrati da proiezioni animate e postazioni multimediali interattive. Info: www.mostraegitto.com

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Viaggi di carta Il cane nella storia Si sa, il cane è il miglior amico dell’uomo. Ma è stato anche qualcosa di più nell’antichità e nel Medioevo: un simbolo sociale. Per questa ragione, da compagno insostituibile sin dai primordi della storia dell’umanità per il ruolo funzionale alla caccia, è diventato, insieme al cavallo, la quintessenza della nobiltà. Avere un cane era in sostanza un segno di distinzione. Per questa ragione da sempre le élite hanno dedicato ampio spazio al suo allevamento e alla sua tutela giuridica. Il testo qui presentato, sintesi di una ricerca accademica, traccia appunto la storia culturale della presenza dell’animale nella società di corte antica. Si inizia con il mondo greco e latino: il primo, aristocratico, ne contemplava l’uso in ambito venatorio, mentre questo tema era precluso al secondo, più interessato alla caccia di nuovi territori da conquistare. Si continua quindi con il mondo medievale, sintesi di civiltà germanica e di ecumene evangelizzatrice: i barbari feroci vedevano nel cane da difesa e da combattimento un fedele specchio delle proprie virtù guerriere; i missionari e i santi descrivevano un animale tutto sommato ambiguo: allegoria di fedeltà e di virtù, ma anche impuro per la sua impudicizia. Si termina infine con il Rinascimento dove i primi trattati, oggetto di riflessione artistica e di analisi medica, aprono alle prime tassonomie della rivoluzione scientifica. Marco Iuffrida, Il cane. Una storia sociale dall’antichità al Medioevo, Odoya 2018, 16 euro Rock progressivo Viaggio inusuale, ma doveroso, quello compiuto da Max Salari all’interno di una parte d’Italia ancora non conosciuta come meriterebbe. Si tratta, certo, di una piccola dimensione all’interno del più vasto settore della storia della musica italiana, ma è in ogni caso un testo che andava scritto, se non altro per porre almeno un primo tentativo d’analisi. Il testo è diviso in tre parti: la prima, definisce il concetto di rock progressivo; la

seconda riguarda le schede descrittive dei gruppi e degli autori; la terza, infine, consiste in interviste – in realtà, dialoghi – con i protagonisti. Il saggio copre un arco di tempo tradizionalmente negletto dagli studiosi diosi del settore e dagli appassionati. Il grande periodo della stagione della sperimentazione italiana è infatti considerato il decennio degli anni Settanta: nomi come Area, Premiata Forneria Marconi, Stormy Six, Banco Mutuo Soccorso fanno ormai parte della memoria collettiva musicale. Sono però trascurati i decenni successivi, che mostrano invece una notevole e vivace presenza di gruppi e autori alla ricerca di nuove sperimentazioni da inserire nella ricca storia musicale nazionale. È un peccato che le istituzioni non riservino alla musica quell’attenzione che invece meriterebbe con spazi ad hoc e corsi scolastici. Massimo Salari, Rock progressivo italiano, 1980-2013, Arcana 2018, 25 euro Sull’Unione Europea Docente all’università di Bologna, attiva da anni nella saggistica economica europea, Francesca Fauri sintetizza oggi una vasta conoscenza di quelle dinamiche politiche del Vecchio Continente che riempiono le pagine dei quotidiani. Si inizia con la nascita della Comunità e delle sue grandi aspettative, in verità non prive anche di fallimenti (tra cui, ad esempio, la costituzione di un esercito unico), sorte in seguito alla catastrofe della Seconda Guerra Mondiale e alla volontà di costruire una casa comune per tutti i popoli. Si procede quindi con la descrizione dei momenti più importanti della storia comunitaria, come la fine dei Bretton Woods, il Trattato di Mastricht o il ruolo della BCE, e si conclude con l’analisi delle singole politiche di settore o almeno di quelle che più hanno inciso sulla vita economica comune, quali l’agricoltura, l’integrazione con i nuovi Stati membri o l’immigrazione. Un ottimo testo per comprendere la politica comune europea. Francesca Fauri, L’unione europea. Una storia economica, il Mulino 2017, 22 euro

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