Mission 3 / 2021

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ANNO XXII NUMERO 3 • AGO-SET-OTT 2021



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Sommario Agosto-Settembre-Ottobre

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RUBRICHE NEWS 14 TRAVEL IN PILLOLE 16 HOSPITALITY IN PILLOLE 47 DAL MONDO

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02 OUTLOOK

Il futuro dei viaggi d’affari di Paola Baldacci

06 AUTONOLEGGIO E BUSINESS TRAVEL

Il must dei contratti flessibili

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34 INSIGHTS

Gare per Tmc Il capitolato perfetto

La foto di copertina è di Ono Kosuki da Pexels

di Dario Bongiovanni 38 MISSIONFORUM TALKS

Focus sul nuovo duty of care di Arianna De Nittis

di Andrea Barbieri Carones

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA 13 AIG

Lo scenario delle assicurazioni di viaggio

42 MISSIONFLEET AWARDS 10 MISSIONMICE

Master in event management, al via l’anno accademico

MFA 2021: i finalisti a cura della redazione

44 CAMERA CON VISTA

di Simona Parini

Meeting nel cuore di Milano

17 SPECIALE (dossier da staccare)

a cura della redazione

New normal, nuovi travel manager di Arianna De Nittis

45 ATTUALITÀ

ITA riparte dall’intermediazione di Paola Baldacci

32 ITALIAN MISSION AWARDS

IMA2021 nel tempio della musica milanese di Elisabetta Francioli

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Il futuro dei viaggi d’affari Outlook Scenari fluidi

Armiamoci di tanta pazienza perché ci vorrà ancora molto tempo prima di assistere a una piena ripresa delle trasferte. Quattro profili di business traveller durante la pandemia

per cui le persone viaggiano per lavoro». Secondo l’AD della compagnia aerea americana i viaggi notturni transatlantici per andare alle riunioni di lavoro in Europa verranEd Bastian

di Paola Baldacci

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a verità è che “nulla sarà come prima” e spiace dovere ricorrere alla più ovvia delle frasi fatte, cioè quelle espressioni che non cambiano mai e sentiamo così tante volte da risultarci banali, per guardare in faccia alla realtà. Tant’è, all’alba dell’ultimo quadrimestre dell’anno tocca tirare delle conclusioni e l’evidenza è lampan-

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te. I viaggi d’affari muteranno radicalmente e la stima del 2024-25 come orizzonte per una ripresa definitiva (seppure diversa nella forma) prende corpo come la più plausibile. Il ceo di Delta Air lines, Ed Bastian, afferma che dal 10 al 20% di essi andrà perso «ma si individueranno altre forme di trasferta, nel senso che ci saranno nuovi motivi


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Outlook Scenari fluidi

no eliminati, perché rappresentano un uso inefficiente del tempo. Inoltre, si paleserà una domanda di networking tra le persone dopo essersi “incontrate” su Zoom o su Teams.

@TIMA MIROSHNICHENKO SU PEXELS

Solo viaggi business critical e domestici Di certo per le aerolinee, la ripresa del business travel è ragione di sopravvivenza. È noto che si tratta del

segmento più redditizio, soprattutto sui voli internazionali, ancora profondamente depressi dalla pandemia e dalle restrizioni governative. Inoltre, le tariffe più elevate sostengono i biglietti economici, tant’è che gli analisti prospettano l’aumento dei prezzi sulle rotte dove i viaggiatori frequenti per lavoro verranno a mancare. Infatti, i viaggiatori aziendali sono più disposti ad acquistare tariffe di classe superiore o rimborsabili, perciò possono generare tra il 55 e il 75% dei profitti anche se rappresentano il 10% dei passeggeri. Attualmente parliamo solo di trasferte domestiche ed essenziali. Così dice il 21esimo sondaggio (di luglio) di Gbta, la Global business association: il 52%

degli intervistati riferisce che le politiche e le norme anti contagio continuano ad impattare la capacità delle loro aziende di condurre importanti funzioni di business, come il networking, la ricerca di nuovi affari, la pianificazione e i convegni. Negli Stati Uniti, Delta fa sapere che il BT è tornato al 20% rispetto alla normalità pre-pandemia nel primo trimestre 2021, al 40% nel secondo e raggiungerà il 60% a settembre. Un sondaggio sui suoi clienti corporate rileva che il 57% prevede di tornare a spostarsi completamente entro la fine del 2023. 4 tipologie di viaggiatori La più recente delle ricerche sul settore è di McKinsey che ha pub-

blicato “Il ritorno dei viaggi aziendali: come dovrebbero pianificare le aziende?”. Lo studio identifica quattro profili di viaggiatori business, ciascuno con una posizione diversa in termini di resilienza, e fornisce raccomandazioni su come gli attori chiave dell’ecosistema possono ipotizzare piani efficaci. Un po’ come si fa per radiografare la personalità degli investitori, nel BT avremo: • Never left: sono i dipendenti per i quali i viaggi sono considerati essenziali per condurre gli affari, che hanno ripreso le trasferte non appena i lockdown si sono attenuati; • Never returning: i digital adopter che sono in grado di mantene-

Spese Nel 2020, a livello globale si sono contratte del 52%, mentre negli Stati Uniti sono crollate del 71%, a 94 miliardi di dollari.

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Outlook Scenari fluidi

IATA La International Air Transport Association promuove il Digital Covid Certificate (Dcc) dell’UE come standard globale per l’implementazione dei certificati di vaccinazione in tutto il mondo. L’associazione ha migliorato la sua app Travel Pass, consentendo di caricare quelli dell’UE e del Regno Unito e ha affermato che il Dcc dovrebbe “servire da modello” per altre nazioni.

re alti livelli di efficacia mentre lavorano da remoto e potrebbero non tornare ai viaggi aziendali; • Fear of missing out (FOMO): la maggior parte dei viaggi d’affari (il 60% della spesa nel 2019) – che probabilmente guiderà il rimbalzo del business travel – sarà alimentata da coloro che si spostano per coltivare importanti relazioni con i clienti; • Wait and see: questo cluster si compone di lavoratori in settori e ruoli relativamente non competitivi (settore pubblico, associazioni professionali, no-profit). Durante la pandemia, molte associazioni

professionali sono state in grado di tenere eventi virtuali al posto di conferenze in persona e probabilmente saranno più cauti nel tornare a viaggiare. Roadmap della ripresa McKinsey indica quattro step per tracciare una strada sicura ed efficace dei futuri viaggi aziendali: sfruttare i dati in tempo reale, imprimere agilità nella pianificazione, personalizzare le esperienze in base a sicurezza e comfort e comunicare con chiarezza. Di questi elementi critici dovranno tenere conto fornitori come compagnie aeree, hotel, società di noleggio auto e sharing; pianificatori e intermediari, tecnologie di distribuzione globale 4

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A Berlino la GBTA Europe Conference Per approfondire sul futuro del business travel l’appuntamento di rigore è la GBTA Conference europea che si tiene a Berlino dal 4 al 6 dicembre. Dopo un sondaggio sui suoi stakeholders sulle date preferibili, l’associazione che rappresenta il settore dei viaggi d’affari ha comunicato ufficialmente a fine luglio l’agenda e il cambio di destinazione (prima era Wiesbaden, ndr), che dunque vede la capitale tedesca ospitare la tre giorni di workshop, in presenza. La location è l’Estrel Berlin, affermato hotel per conferenze e congressi. Ha 1.125 camere e suite, quattro ristoranti, diversi bar, un giardino estivo con un molo privato e un’area benessere e fitness. Le sue sale meeting ne fanno la struttura congressuale più importante del Paese. Fa parte del complesso l’Estrel Showtheater, teatro di spettacoli in stile Las Vegas. È la sede perfetta per i viaggi di lavoro: la stazione ferroviaria suburbana Sonnenallee è a pochi minuti a piedi. La stazione centrale dista 8,5 km.

Norme d’ingresso Covid-19 A partire dal 1° agosto, per entrare in Germania dall’estero (da qualsiasi Paese e con qualsiasi mezzo di trasporto) si deve presentare idonea documentazione che provi la vaccinazione, la guarigione o il risultato negativo di un tampone molecolare o antigenico (la regola delle 3G, ndr). Prima questi requisiti erano richiesti solo a coloro che entravano in Germania con l’aereo. Per la normativa tedesca, si considera: • vaccinato: chiunque abbia completato da almeno 14 giorni il ciclo vaccinale (una o due dosi a seconda del tipo di vaccino) • guarito: chiunque sia risultato positivo al Covid 19 non meno di 28 giorni e non più di 6 mesi prima; • testato negativo: chiunque sia risultato negativo a un tampone molecolare o antigenico rapido effettuato rispettivamente 72h o 48h prima dell’ingresso. Le medesime regole valgono per il centro espositivo di Estrel, così come per accedere a buona parte di eventi pubblici ed esercizi commerciali nei 16 länder. I requisiti vengono verificati all’ingresso nell’edificio. I dati non saranno documentati né conservati. Resta fermo l’obbligo della mascherina per gli spostamenti all’interno dell’immobile. Presso il test center Estrel è possibile effettuare il tampone gratuitamente, con o senza appuntamento.

(GDS) nonché i viaggiatori stessi. Conclude McKinsey: «Pianificare per il futuro può sembrare come volare attraverso una fitta nebbia che crea incertezza, il che rende ancora più importante sapere gestire informazioni in tempo reale per supportare il proprio processo decisionale». Ci conforti la storicità: il business travel è volatile e più lento al recupero dopo crisi economiche e cambiamenti epocali. Negli Stati

Uniti, con la recessione del 2008-09 i viaggi aziendali hanno impiegato cinque anni a tornare alla normalità mentre le vacanze internazionali sono ripartite già due anni dopo. Per questa caratteristica del BT oltre ai significativi progressi tecnologici e di connettività, Mckinsey ritiene che «l’interruzione economica della pandemia avrà implicazioni critiche per la ripresa dei viaggi d’affari per lungo tempo». l


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Autonoleggio e business travel Mobilità

Il must dei contratti flessibili

Con il drammatico calo dei viaggi d’affari, le imprese hanno rivisto i contratti con i fornitori del rent a car. Le previsioni sono di una presunta normalità non prima di un paio d’anni di Andrea Barbieri Carones

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l radicale cambio della mobilità cui assistiamo dallo scoppio della pandemia porta a nuove abitudini dei viaggiatori per affari nei confronti dell’autonoleggio. In particolare, il noleggio auto a breve termine si colloca per molte aziende come mezzo di trasporto preferibile laddove treni e aerei (nel corto raggio) rappresentano contesti percepiti meno sicuri dal punto di vista del rischio di contagio. Premesso che queste considerazioni restano nell’ambito delle ipotesi, poiché non ci sono indagini nel nostro mercato, è

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utile dare uno sguardo all’andamento pregresso del comparto per introdurre una panoramica di soluzioni che gli operatori hanno reso disponibili, al fine di rispondere a una domanda di business travel in leggera ripresa. E che si limita ai confini nazionali e per trasferte essenziali (business critical). Rapporto Aniasa 2020 Il rapporto Aniasa sul noleggio a breve termine (vedi box accanto) traccia un quadro poco sereno. A piovere sul bagnato, anche la crisi

dei semiconduttori che ha lasciato molte società di rent a car senza sufficienti mezzi per far fronte alla domanda. Un disastro? Poco ci manca, anche se le aziende presenti in Italia forniscono un servizio impeccabile. Ma devono far fronte alle richieste con un minor quantitativo di vetture a causa della lentezza con cui vengono assemblate. A inizio luglio, il Financial Times riportava una intervista a Caroline Parot, amministratore delegato di Europcar, in cui la manager sottolineava come le tariffe del noleggio


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Autonoleggio e business travel Mobilità

Insieme ai viaggi, si è fermato il rent a car Dopo 7 anni di continui record nelle immatricolazioni e nel fatturato, il 2020 ha segnato una brusca frenata per il rent a car. Si è passati dalle 520.000 immatricolazioni del 2019 (auto e veicoli commerciali) alle 355.000 dell’anno scorso, con un calo del 32%. Sono crollate le attività di noleggio a breve termine e in sharing, mentre ha ben tenuto il lungo termine che però riguarda propriamente l’assegnazione di un’auto aziendale e non i viaggi d’affari. Il breve termine è stato penalizzato dalla scomparsa dei viaggi, soprattutto internazionali. La tenuta dei noleggi nazionali, riattivatosi parzialmente nella parentesi estiva 2020, e dei noleggi dei veicoli commerciali (grazie al boom dell’e-commerce e delle consegne a domicilio) non hanno compensato le pesanti perdite. Il calo del fatturato del 52% e il numero di noleggi diminuiti del 60% rispetto al 2019 rappresentano lo specchio della crisi aeroportuale che ha visto una riduzione dei traffici del 72%. Gli operatori del rent a car stimano un ritorno ai livelli pre-pandemia solo nel 2023. leggiare, senza pericoli di assembramento. E con termini chiari. Fortunatamente negli ultimi mesi stiamo registrando dati in netto miglioramento su tutti i segmenti, incluso il business travel, da sempre fondamentale per Locauto». In questo momento la parola d’ordine è flessibilità nei rapporti commerciali.

a breve termine erano salite alle stelle. In pratica: con un numero insufficiente di auto a disposizione delle società, i prezzi sono svettati. Senza contare l’evidente scarsità di mezzi. Locauto e lo smart check «Da sempre la priorità di Locauto consiste nel venire incontro alle nuove esigenze determinate dalla pandemia», spiega Raffaella Tavazza vice presidente di Locauto Group. Che aggiunge che se l’igienizzazione è stato il must del 20202021, lo smart check in si è rivelata la vera rivoluzione del noleggio. «È un processo che permette ai clienti di siglare il contratto di noleggio di fianco al bene che andranno a no-

Il Corporate Account di Share Now Il manager argentino Horacio Reartes, regional sales director south west di Share Now, sottoliRaffaella Tavazza

Car sharing L’auto condivisa? Noleggi a -50% (da 13 a 6 milioni) e conseguente riduzione del 27% delle auto a disposizione, nel 2020. Nel primo trimestre 2021, il car sharing ha registrato un -50% dei noleggi rispetto al 2019

nea che il car sharing è stato uno dei settori dell’industria della mobilità più colpiti dal Covid. «Nella prima fase di lockdown, a marzo 2020, abbiamo avuto cali della domanda a due cifre, dovuti principalmente alla riduzione dei viaggi internazionali e, in generale, di lavoro. Oggi, con l’allentarsi delle restrizioni e le riaperture, in particolare degli aeroporti, i numeri sono tornati a crescere: circa 300 nuove aziende si sono iscritte con il Corporate Account. Confrontando maggio 2020 e lo stesso mese del 2021, i noleggi aziendali sono aumentati del 143%». Questo grazie anche all’arrivo dei Corporate Pass. «Dallo scorso ottobre, una impresa può acquistare una sorta di abbonamento mensile per i propri dipendenti consentendogli di ridurre del 25% (Pass25) o 50% (Pass50) le tariffe al minuto. Ma non solo: abbiamo definito anche un nuovo Corporate Agreement, accordo esclusivo con aziende che ci garantiscono in anticipo un alto utilizzo del servizio e a cui noi garantiamo tariffe speciali». Infine, c’è la possibilità di noleggi lunghi fino a 30 giorni consecutivi, includendo la prenotazione anticipata e gratuita del veicolo, che verrà consegnato all’indirizzo richiesto. «In 2021 agosto-settembre-ottobre |

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Autonoleggio e business travel Mobilità

Estate bollente A luglio le cronache finanziarie si scaldano con l’offerta di 2,5 miliardi di euro da parte di un pool di investitori guidati dal Gruppo Volkswagen per Europcar Mobility Group. Per la casa tedesca si tratterebbe di un ritorno alla proprietà della società di autonoleggio

questo contesto, i clienti business possono ridurre la franchigia a 0 euro e prenotare viaggi transfrontalieri». Tra le migliorie di Share Now anche l’usabilità del pannello di controllo dell’account aziendale. Tanti abbonamenti con Leasys Storicamente fra i leader del noleggio a lungo termine, da quasi tre anni Leasys (brand Stellantis controllato da Fca Bank) è un operatore della mobilità a più ampio raggio. Comprende quindi il rent a car e il car sharing. «Nel 2021 abbiamo esteso la maggior parte degli “Accordi Quadro” con i clienti legati ai business travel. Questo perché, nell’anno precedente, l’avvento del Covid non ha reso possibile raggiun-

gere i volumi inizialmente prospettati o dichiarati in fase di gara». Così spiega Paolo Manfreddi, Ceo di Leasys Rent e head of Leasys New Mobility & Rent. «Tuttavia, nonostante la fase non facile per tutto il settore, abbiamo potuto contare su basi molto solide e insistere con decisione sulla mobilità a breve termine, puntando ad esempio sul car sharing sostenibile (con Fiat 500 elettrica) di LeasysGO! (attivo a Torino, Milano e Roma), sull’ampliamento dell’offerta di CarCloud, il primo abbonamento all’auto in Italia, e sul lancio della formula on demand CarBox». Qualche numero? «Grazie anche alle trasferte aziendali, il noleggio a breve termine targato Leasys ha registrato nel primo semestre 2021 un aumento di circa il 20% rispetto allo stesso periodo del 2020. Il risultato è atteso in miglioramento. Avis e la cancellazione gratuita I segnali di ottimismo arrivano anche da parte di Gianluca Testa, managing director southern Europe di Avis Budget Group. «Stiamo assistendo al progressivo ritorno al lavoro in ufficio, dunque a una maggiore mobilità e alla ripresa degli eventi dal vivo, come le fiere. Chi viaggia per affari chiede ora

Gianluca Testa

più che mai maggiore flessibilità e un servizio più personalizzato. Avis Budget Group si sta muovendo da tempo in questa direzione, offrendo ai clienti più scelta e controllo del contratto di noleggio». A proposito di flessibilità, i clienti Avis Preferred che prenotano tramite l’App Avis oppure online possono gestire e modificare la prenotazione in qualsiasi momento attraverso lo smartphone. «Con i programmi di viaggio che cambiano rapidamente, sappiamo che i clienti chiedono elasticità e non sempre vogliono essere rimborsati con un voucher. Grazie alla nostra policy di cancellazione flessibile, è possibile modificare gratuitamente fino a 24 ore prima un noleggio prepagato, ricevendo un rimborso sul conto corrente». Hertz annulla le penali Da sempre, Hertz Italia punta sia a clienti leisure che business. Del resto la sede nel Belpaese dell‘azienda nata 103 anni fa negli Stati Uniti ha anche veicoli con allestimenti specifici. Speciale anche l’approccio, come spiega il Ceo, Massimiliano Archiapatti: «Per venire incontro alle mutate esigenze delle aziende, legate alla grande incertezza della contingenza, Hertz Italia ha lavorato sulla flessibilità annullando totalmente le penali previste, ai clienti del business travel». l

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Master in event management,

al via l’anno accademico Nuove sedi e programmi rimodulati sugli attuali scenari post pandemia: ripartono i corsi per i talenti del Mice. La formazione universitaria non manca anche per i professionisti già occupati nel settore di Simona Parini

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iventare event planner studiando, magari online, 100 ore: questa è solo una delle mirabolanti promesse di corsi pubblicizzati sul web e sui social network. E se non è una truffa, poco ci manca. Per diventare event e meeting manager, la formazione non solo deve essere di livello alto, ma anche continua. Perché cambia il mercato, cambia la società e, con loro, muta il business model di eventi e congressi. Abbiamo scelto per voi alcuni percorsi che riteniamo di valore.

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L’alta formazione a Milano Le principali università e istituti italiani hanno nel proprio portfolio master dedicati alla formazione di event planner. A Milano, a settembre è partito il corso specialistico in management e comunicazione degli eventi dell’Università Iulm. È organizzato in collaborazione con Adc Group, il Club degli Eventi e Best Event Awards-Bea e durerà 3 mesi. L’Università Luiss, invece, comincia ad ottobre il suo master in major in corporate event, management, Pr and communication. Svolto in par-

tnership con l’agenzia di marketing e comunicazione Apload e Officine Farneto, in collaborazione con Young & Rubicam, si svolge nelle sedi di Milano e Roma. La durata è di un anno, con frequenza full time. Infine, comincia a novembre la tredicesima edizione del master in event management dell’Istituto europeo di design-Ied. Durerà anch’esso un anno e la frequenza sarà full time. Il percorso dello Ied affronta tutti gli aspetti legati alla realizzazione di un evento: il processo creativo e produttivo, i ruoli coinvol-


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MissionMice Focus sulla formazione

Foto di MD Duran su Unsplash

ti, la gestione degli acquisti e dell’operatività, la regia, le questioni relative a normative e sicurezza, i rapporti con gli sponsor. Tutte le problematiche sono spiegate attraverso l’analisi di case history ed eventi riconducibili alle seguenti categorie: sfilata, musical, concerto, fiera, evento sportivo, convention e show. Ma non è tutto, sempre a novembre inizia l’omologo in progettazione e organizzazione di fiere, eventi e punti vendita, organizzato da Fondazione Fiera Milano. Rivolto a laureati in discipline umanistiche o sociali, economiche, scientifiche e artistiche, il percorso quest’anno ha una forma completamente rinnovata. Molto più in linea con le esigenze di un mercato in profonda evoluzione.

Al Centro e Sud Italia A Bologna, la scuola di formazione manageriale Datagest è arrivata alla venticinquesima edizione del master in meeting management (da ottobre). Il percorso formativo prevede 200 ore di formazione per complessivi 6 mesi. È patrocinato da Federcongressi&eventi ed è a carattere professionalizzante e opera-

tivo: gli studenti, infatti, svolgono un project work attraverso cui approfondiscono e sperimentano competenze di progettazione e pianificazione di un evento e sviluppano abilità di team working e problem solving. Il lavoro viene eseguito in piccoli gruppi, sotto la supervisione di un tutor, e presentato nella giornata conclusiva del master. Per con-

Graduation Day Master THEM 2020

Accredia

La qualifica professionale Nessun master rilascia la qualifica professionale di meeting and event manager, ma da quest’anno è possibile certificare la propria professionalità sostenendo un esame. In virtù della convenzione sottoscritta con Intertek sia Federcongressi&eventi sia Mpi Italia Chapter sono centri di esame autorizzati a rilasciare la certificazione della qualifica. L’esame si basa su 3 prove, delle quali una orale, e possono accedervi i professionisti in possesso di prerequisiti che comprendono 5 anni di esperienza professionale, il livello di istruzione e la partecipazione a corsi di formazione specifica. Perché certificarsi? Perché il possesso dell’attestato permette al manager dei meeting e degli eventi di porsi sul mercato con una qualifica professionale garantita da un ente terzo indipendente e di incrementare i titoli da esibire nella partecipazione ai bandi di gara che richiedono la presenza di figure professionali certificate. La norma di riferimento della certificazione è la UNI 11786-Attività professionali non regolamentate - Meeting and Event Manager - Requisiti di conoscenza, abilità e competenza.

I nominativi dei professionisti che otterranno la certificazione di meeting e event manager saranno pubblicati nelle banche dati di Accredia, ente unico di accreditamento designato dal Governo

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MissionMice Focus sulla formazione

Gabriella Gentile

Scegliere il master giusto

BeAcademy L’accademia siciliana organizza anche corsi in digital strategy & marketing, in wedding planning e food & beverage management: specializzazioni funzionali alla gestione di un evento

cludere, a Roma, a novembre, prende il via il corso di specializzazione di 150 ore in event management di Ied. Con l’inizio del 2022 partirà poi la versione doppia del master Them in tourism, hospitality & event management: il master di BeAcademy, l’accademia di alta formazione fondata in Sicilia 6 anni fa, si svolgerà anche a Firenze e non solo a Catania. Them prevede 400 ore di didattica in aula alle quali si aggiungono 6 mesi di stage in oltre 500 aziende partner. Dal suo lancio nel 2016 ha formato oltre 300 studenti e il tasso di placement del 93% è rimasto invariato anche post pandemia. È patrocinato da Mpi Italia Chapter. Respiro europeo Da 35 anni, ogni estate i professionisti della meeting industry europea si danno appuntamento all’Ecm

Qui a fianco, Pier Paolo Mariotti. A destra, I Masterini THEM alla Convention MPI

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Come orientarsi nella scelta del master? Ecco i tre consigli di Gabriella Gentile, responsabile del Learning Center di Federcongressi&eventi, il braccio dedicato alla formazione dell’associazione italiana dell’industria dei congressi e degli eventi. 1. Verificare che il programma di studi sia esaustivo, attuale e contestualizzato con l’evoluzione del mercato. Come dimostra l’ultimo anno, l’andamento del settore del Mice è legato a doppio filo con le trasformazioni e i cambiamenti economici e sociali. Fondamentale è poi appurare che docenti e relatori siano professionisti del settore, con esperienza diretta e aggiornata. 2. Accertarsi che l’ente promotore abbia buoni contatti con le aziende. Un master deve essere un vero trampolino di lancio per lavorare nel settore. 3. Utilizzare i social media per entrare in contatto con professionisti che hanno frequentato il master verso il quale si è orientati per avere opinioni e feedback. Soprattutto per essere sicuri che il percorso di studi e gli sbocchi professionali rispettino le proprie reali aspettative. Summer School. Si tratta di 3 giorni di formazione (l’edizione più recente si è svolta in versione digitale dal 24 al 26 agosto 2020) promossi e organizzati da European Cities Marketing, organizzazione senza scopro di lucro che ha l’obiettivo di migliorare la competitività e le performance delle principali città del Vecchio Continente attraverso lo scambio di conoscenze e best practice tra i professionisti del Mice, del leisure e del marketing. «Il valore aggiunto dell’Ecm Summer School

è sicuramente l’alto profilo degli speaker», commenta Pier Paolo Mariotti, il direttore del corso. «Tra i docenti ci sono, infatti, direttori di convention bureau e responsabili eventi delle più grandi associazioni e società a livello europeo e mondiale. Quindi per i partecipanti si apre la possibilità non solo di un confronto diretto con un panel impossibile da incontrare in altre circostanze, ma anche di acquisire eventi e congressi internazionali di grande caratura». l


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Informazione pubblicitaria

AIG Europe S.A. - Rappresentanza generale per l’Italia

Lo scenario delle assicurazioni di viaggio

secondo AIG Lo scenario delle assicurazioni di viaggio continua a cambiare con la pandemia, assumendo contorni fluidi. «Incredibile come in pochi mesi anche le certezze che sembravano consolidate si siano sgretolate. Le abitudini delle trasferte di lavoro stanno mutando rapidamente e sono in una continua fase di assestamento: i rischi legati alla salute hanno assunto una rilevanza ancora maggiore», spiega AIG.

Scenario assicurazioni di viaggio: tutelare le competenze dei dipendenti Appena ieri, prima dello scoppio dell'emergenza sanitaria, la compagnia assicurativa globale ricordava che i primi contratti di tutela risalivano ai primi anni del 1200 e riguardavano i commerci marittimi che da Venezia si diffondevano in tutto il mondo. «L’oggetto dell’assicurazione erano le merci e il carico della nave era la parte di maggior valore. Oggi il maggior valore che viaggia intorno al mondo è rappresentato dalle competenze delle persone e dal loro diritto alla salute. Viaggiare all’estero può ancora creare disagio a chi non è abituato. La percezione che molte situazioni potrebbero nascondere insidie o contrattempi è sempre nella testa dei viaggiatori più esperti: che si tratti del ritardo del bagaglio, la cancellazione del volo o un problema di salute».

Cure omogenee in Europa: un quadro non più certo Da sempre leader nell’assicurazione delle trasferte all’estero, AIG propone ai propri assicurati coperture ampie e complete, disegnate per garantire la massima tranquillità a chi viaggia per lavoro. «Prima della pandemia, il 50% delle destinazioni del business travel si svolgeva oltre i confini nazionali, in particolare il 30% in Europa. Invece, il rimanente 20% principalmente in Asia e Nord America. In caso di emergenza medica, le prestazioni variano, oggi più che mai, in maniera significativa sia in Europa che nel resto del mondo. In particolare, in Europa il diritto alla prestazione sanitaria è garantito su base locale, ossia ogni Stato membro riserva ai cittadini delle altre nazioni lo stesso trattamento dei propri. Tuttavia il livello di cure garantite non è omogeneo e può svelare sorprese». Questa disomogeneità si è acuita durante la crisi sanitaria. Inoltre, in questo momento non si sta definendo un protocollo comune per il passaporto sanitario. Senza dubbio, tutto questo avrà un impatto sulle modalità di viaggio nel mondo. Come prima conseguenza c’è il fatto che i rischi una volta considerati minori ed accessori, come il ritardo del volo, stanno cambiando profilo se, come sembra, l’implementazione delle nuove procedure di imbarco continueranno a causare ritardi del 500%.

Per informazioni: www.aig.co.it

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News Requisiti per viaggiare

Gli aggiornamenti completi sulle norme Covid-19 sono su Missionline.it

Il ministero della Salute ha aggiornato le misure di quarantena Covid. Anzitutto va notato che c’è una differenza tra quarantena e isolamento fiduciario. Roberto Masi, per anni responsabile della sicurezza del presidente della Repubblica ed ex ufficiale dei Carabinieri, spiega: «La quarantena è la misura che si applica ai soggetti che hanno avuto contatti con persone infette, mentre “l’isolamento fiduciario” si applica alle persone contagiate dal virus». Per quanto riguarda la quarantena, la circolare distingue tra persone che hanno completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni (due dosi o dose unica nei casi previsti) e che non lo hanno completato, inoltre distingue in base alla variante del virus. Tra gli argomenti trattati nel documento: – Le norme sull’isolamento fiduciario dei positivi al Covid – Consigli su quando ripetere il tampone – Nuclei familiari con presenza più di una persona in isolamento A livello legale, la quarantena Covid è considerata malattia solo per il 2020. A chiarirlo è l’Inps nel messaggio 2842 del 2021, che aggiunge che non sono previste indennità per i lavoratori per il 2021. Ne consegue che le giornate in cui non si è lavorato non sono più a carico dell’Istituto. Questo a meno che la misura prevista dall’articolo 26, comma 1, del decreto Cura Italia, non sia rifinanziata.

Quarantena e isolamento fiduciario non sono la stessa cosa

Rientro dai Paesi del Cluster D: cosa cambia

Il 28 agosto il Ministro della salute ha firmato un’ordinanza che modifica le modalità d’ingresso in Italia dai Paesi del cluster D. Il provvedimento rimarrà in vigore fino al 25 ottobre 2021. Le disposizioni precedenti – di fine luglio – sono rimaste sostanzialmente invariate. Tuttavia, bisogna fare attenzione alle rettifiche sui documenti necessari per l’ingresso, in particolare per quanto riguarda U.S.A., Regno Unito, Canada e Giappone. Rimane valido che, in caso di soggiorno o transito in uno dei Paesi elencati nei 14 giorni precedenti all’ingresso in Italia, si è tenuti ad esibire al vettore o al responsabile dei controlli: – Il Passenger locator form in formato digitale o cartaceo – Il risultato negativo di un test molecolare o antigenico effettuato nelle 72 ore antecedenti all’ingresso. Il termine è ridotto a 48 ore nel caso di provenienza dal Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord (compresi Gibilterra, Isola di Man, Isole del Canale e basi britanniche nell’isola di Cipro). Cosa cambia tra i due decreti del 29 luglio e del 28 agosto? In sostanza, viene eliminato l’obbligo di isolamento fiduciario di 5 giorni presso l’indirizzo indicato nel Plf. Per chi rientra da Stati Uniti, Canada e Giappone, invece, viene reintrodotto l’obbligo di risultato negativo di un tampone molecolare o antigenico effettuato nelle 72 ore precedenti. 14

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Flessibilità da United Airlines

I biglietti interamente inutilizzati, emessi originariamente dal 1° maggio 2019 al 31 dicembre 2021, sono validi fino al 31 dicembre 2022. Invece, quelli interamente inutilizzati, emessi a partire dal 1° gennaio 2022 saranno validi 12 mesi dalla loro emissione. I biglietti in Basic Economy dal 1° maggio al 31 dicembre 2021 e con partenze comprese tra l’11 agosto ed il 31 dicembre 2021 potranno essere modificati senza l’applicazione di penali per il cambio fino al 31 dicembre di quest’anno.


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News Hospitality

Gli aggiornamenti completi sulle norme Covid-19 sono su Missionline.it

Il gruppo Una arricchisce il portafoglio includendo apartments e ville a Milano, Firenze e Viareggio. Nel capoluogo lombardo, i nuovi appartamenti si trovano nella Torre Galfa: il grattacielo ne ospita 63 tra il tredicesimo e il venticinquesimo piano. Le soluzioni proposte dalla catena differiscono per tipologia – bilocali, trilocali e quadrilocali –, ma non per eleganza e dotazioni. A Firenze, invece, troviamo due proposte di appartamenti di Una Esperienze. La prima è quella dei Repubblica Firenze luxury apartments: quattro open space all’interno dell’incantevole struttura in stile tuscanico, Palazzo Levi, in piazza della Repubblica. La seconda opzione è quella dei Ricasoli Firenze luxury apartments a pochi passi dalla Galleria dell’Accademia: tre bilocali, altrettanti trilocali e un quadrilocale detto “Uffizi”.

I serviced apartments del Gruppo Una

10 Keys è una nuova formula alberghiera che sorge al terzo piano dello spazio Workness, club multidisciplinare (sport, hotel, arte) di Via Maffei 1, a Milano. Il progetto nasce dalla volontà di offrire ai viaggiatori d’affari il massimo del comfort dopo un’intensa giornata lavorativa, per farli sentire a casa più che in albergo. La forza di questa proposta sta proprio nell’altissima qualità proposta dal centro, che in tal modo conclude il ventaglio delle sue offerte creando questo nuovo hotel boutique adatto al business travel. Le dieci camere di 10 Keys by Workness sono progettate per offrire ai manager in viaggio un servizio cucito sulle loro esigenze: spazi eleganti e sobri, pezzi d’arte sempre presenti, angolo-studio. Gli outlet di ristorazione sono il Bistruccio al piano terra, bar di passaggio aperto al pubblico, per i momenti più informali. E Bistruccio Club, ristorante di alto livello, al secondo piano. Nel luogo del ristorante si apre la sala Fontana, sala meeting e parte dello stesso, a seconda dell’evenienza. È possibile creare eventi con intrattenimento musicale, grazie alla presenza di un pianoforte. 10 Keys arriverà in Puglia, vicino a Lecce, nel 2022 e, prossimamente, anche in altre città italiane.

Un nuovo boutique hotel a Milano

Londra è il cuore delle nuove aperture di Marriott: ecco The Westin London City con 222 camere e un nuovo concetto di well-being che segue i principi del “design biolifico” cioè che utilizza gli elementi sensoriali caratteristici della natura. Dunque ne riproduce i materiali, i colori e utilizza tecnologie che evocano l’ambiente naturale. L’albergo si affaccia sul Tamigi, lo studio di architettura è il britannico Dexter Moren Associates, già autori dell’hotel Villa Doria Pamphili a Roma di Antirion Sgr. La SPA è distribuita su 370 metri quadri, ha una piscina coperta di 12, attentamente posizionata per preservare i resti archeologici della sottostante Huggin Hill Bathhouse, i bagni pubblici di epoca romana rinvenuti nella parte occidentale della capitale inglese nel 1964.

Apre The Westin London City

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Speciale Il CHI è CHI del travel management

New normal, nuovi travel manager Una figura trasversale, in profonda evoluzione, sempre più attenta alla sicurezza dei viaggiatori e sempre meno al saving sulle spese di viaggio. 26 interviste per tratteggiare l’identikit del responsabile delle trasferte aziendali ai tempi della pandemia

era una volta il travel management. Quello a cui eravamo abituati, incentrato sull’analisi dei dati, la negoziazione con i fornitori e il risparmio sulle spese di viaggio. Un modo di gestire le trasferte che oggi non esiste più, o comunque passa in secondo piano rispetto alle nuove priorità dettate dalla pandemia: garantire la sicurezza dei viaggiatori, raccogliere informazioni attendibili sulle misure anti Covid-19 nei diversi Paesi e far approvare solo le missioni davvero indispensabili, ricorrendo all’occorrenza ai virtual meeting. Non da ultimo, scegliere i fornitori non più in base alla convenienza tariffaria, ma all’adozione di adeguati protocolli di sanificazione. Si tratta di uno scenario completamente nuovo, che si è imposto nel giro di pochi mesi e ha costretto

C’

i professionisti a dotarsi di nuove competenze. I driver del cambiamento A questo tema abbiamo dedicato anche l’ultima edizione di uno studio commissionato da Newsteca al professor Giacomo Di Foggia del Cesisp, il centro studi sulla mobilità dell’Università Milano Bicocca. Dai dati raccolti emerge che per i travel manager i principali elementi del cambiamento nel prossimo triennio saranno sia i tool per la gestione delle trasferte sia la digitalizzazione, oltre alla negoziazione con i fornitori di contratti improntati alla massima flessibilità, come richiesto dal periodo complesso che stiamo vivendo. E le attività quotidiane dei responsabili viaggi come cambieranno? Secondo la nostra ricerca, saranno legate ancora una volta alla neces-

sità di garantire salute e sicurezza, anche compiendo a priori un’analisi più attenta dei rischi. Ad esempio, sarà indispensabile realizzare una valutazione delle condizioni igieniche dei servizi offerti dai fornitori.

di Arianna De Nittis

Un ruolo trasversale Per confermare questi trend abbiamo deciso di intervistare 26 travel manager e buyer attivi in altrettante aziende con sede in Italia. La domanda era la stessa per tutti: come è cambiata l’attività del responsabile viaggi a causa del Covid-19? E la gestione del rischio come impatta sul travel? Le risposte tratteggiano una figura dinamica e in profonda evoluzione, impegnata a rivedere i processi in un’accentuata chiave di duty of care e a interfacciarsi in maniera trasversale con diversi ambiti aziendali, dall’HR, all’ufficio legale, al risk e security management. 2021 agosto-settembre-ottobre |

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Speciale Il CHI è CHI del travel management

Daniele Battaglia, travel manager di Bain & Company • Volume di spese di viaggio: circa 2000 transazioni per un volume di spesa di 280mila euro fino a fine maggio 2021 • Destinazioni frequenti: Roma, Milano, Genova, Torino, Parma, Firenze, Reggio Emilia, Verona, Barcellona • Tmc partner: Uvet Gbt • Numero di viaggiatori: circa 550 «Dal 2020 abbiamo adottato restrizioni sui viaggi che tuttora sono in vigore. Le trasferte sono autorizzate dall’Office Head. Insieme al nostro team Travel supportiamo i viaggiatori verificando regole e restrizioni dei Paesi esteri ospitanti, disposizioni locali e protocolli previsti dai nostri clienti. La situazione viene monitorata costantemente, visti i continui cambiamenti, grazie anche all’utilizzo di una piattaforma integrata Emea/Global che ci permette di avere accesso ai dati di rischio globali diversificati per country e destination. Siamo in continuo contatto con i nostri commerciali sia delle compagnie aeree che degli hotel per verificare gli standard di sicurezza. Pensiamo che in futuro vi sia una forte ripresa delle trasferte, vista la fine delle restrizioni dopo una prolungata situazione di emergenza. Potrebbe seguire una contrazione dovuta sia al contenimento dei costi sia al modello di lavoro working from home che ha dimostrato come alcuni meeting possano essere sostituiti da incontri video. Per tutto il 2021, le trasferte saranno monitorate dal nostro team attraverso il tool di prenotazione. Oggi a livello domestico non vi sono particolari restrizioni, ma i viaggi sono consentiti solo a una piccola parte del team per garantire continuità e operatività verso il cliente, minimizzando ogni rischio. Stiamo valutando se mantenere in vigore le procedure adottate anche nel primo semestre 2022».

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Federica Berto, responsabile ufficio viaggi interno di Impresa Pizzarotti & C. • Volume di spese di viaggio: incremento del 4% tra il 2018 e il 2019, in conseguenza dell’aumento del numero di trasferte. A causa della pandemia, drastico calo degli spostamenti nel 2020 • Destinazioni frequenti: Romania, Francia, Chile, Cameroun, Perù, Moldavia, Montenegro, Norvegia, Serbia • Tmc partner: BT Expert • Numero di viaggiatori: circa 200 «Da fine 2020, Impresa Pizzarotti ha emesso una procedura di travel security e attivato un team interno di due persone che si interfaccia con International Sos, con le ambasciate e le autorità competenti (se necessario), con i viaggiatori e con l’ufficio viaggi interno, al fine di essere sempre

coordinati/informati nel momento in cui una persona deve affrontare una missione di lavoro. Il mio ruolo, a parte la gestione delle trasferte, consiste nel verificare che tutti gli attori coinvolti (viaggiatore, team Sec, cantieri) siano perfettamente allineati. Credo che la pandemia, con tutto quello che ha comportato, abbia ribadito la centralità delle persone e non si tornerà indietro: le tariffe best buy non saranno le privilegiate, l’organizzazione di una trasferta dovrà essere effettuata per tempo e con attenzione ai criteri di sicurezza offerti da compagnie aeree e catene alberghiere. Le travel policy dovranno essere adeguate al concetto di “trasferta essenziale”, tutti i dispositivi che consentiranno una gestione untouched dei documenti di viaggio dovranno essere davvero di uso comune. Di conseguenza, il supporto di Tmc di alto livello sarà fondamentale: vietato improvvisare!».


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Speciale Il CHI è CHI del travel management

Monica Bugghi, manager, Travel and Visa Section di Ifad • Volume di spese di viaggio: 18 milioni di dollari (dato pre Covid) a livello globale per la International Fund for Agricultural Development (Ifad). Nel 2020 calo di oltre l’80% • Destinazioni frequenti: Africa, Asia e America Latina, dove l’organizzazione implementa progetti, ma anche Nord America ed Europa per la partecipazione a eventi e conferenze • Tmc partner: CWT • Numero di viaggiatori: circa 1.200 «Gli eventi legati alla pandemia hanno determinato una sostanziale evoluzione nel ruolo del travel manager. In particolare, i nostri viaggiatori hanno richiesto un supporto maggiore nella fase di preparazione del viaggio e una costante assistenza nelle procedure di sicurezza imposte dai governi. A ciò si aggiunge la necessità di supportarli nei frequenti cambi e cancellazioni e di interfacciarsi con le compagnie aeree. Ho potuto constatare un’evoluzione anche nel ruolo dell’agenzia di viaggio, che ha assunto un maggior rilievo: il suo know-how specifico è diventato essenziale in caso di cambiamenti costanti e non pianificati. I viaggiatori hanno preferito contattarla per avere supporto, piuttosto che prenotare su vari siti web. Questo rappresenta per noi un cambiamento sostanziale rispetto alle richieste

ricevute in passato. In considerazione dell’impatto del Covid19 a livello globale e delle recenti evoluzioni legate alle varianti, ritengo che anche nel prossimo futuro i travel manager dovranno svolgere queste funzioni di advisory e consultation nella fase preparatoria del viaggio, nonché di intervento nelle situazioni critiche durante la trasferta. Dovranno pertanto sviluppare competenze adeguate e anticipare il cambiamento, piuttosto che rispondere all’emergenza».

Martina Capovilla, travel manager di Cimolai • Volume di spese di viaggio: pre pandemia era di circa 1,3 milioni di euro (voli, treni, bus, hotel, auto a noleggio). Oggi calo di oltre il 50% • Destinazioni frequenti: Roma, New York, Parigi, Londra, Dubai, Panama, Doha, Dublino, Ginevra, Copenhagen, Perù, Lussemburgo. Di recente si è aggiunta Santiago del Cile/Antofagastai • Tmc partner: Bizaway e Livenza Viaggi • Numero di viaggiatori: circa 150 viaggiatori frequenti tra personale operativo di cantiere e impiegati/tecnici/dirigenti, a cui si aggiungono consulenti e persone che fanno formazione, corsi e visite «Oggi è necessario prenotare il viaggio e il tampone, quindi il travel manager ha a che fare con agenzie/portali e anche con le strutture sanitarie. Sempre in corsa contro il tempo, deve incastrare gli impegni di lavoro dei dipendenti con le ridotte

possibilità di viaggio e con i tempi tecnici necessari per le verifiche sanitarie. Nella mia azienda l’ufficio viaggi si è sempre confrontato con i responsabili della sicurezza e con l’ufficio del personale per le vaccinazioni, le visite mediche periodiche e le questioni di security nei Paesi più a rischio. Credo che nel prossimo futuro sarà sempre più importante analizzare le destinazioni, non solo quelle considerate rischiose ma tutte, almeno finché non ci libereremo del Covid-19. L’organizzazione del risk management in azienda è a cura del responsabile della sicurezza. Vengono indette riunioni in cui si spiegano le condizioni del Paese in cui si lavorerà (nel caso di cantieri). L’ufficio viaggi interno propone una scheda con le informazioni utili da dare alle persone che si spostano; inoltre si appoggia a consulenti o persone di riferimento sul posto».

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Speciale Il CHI è CHI del travel management

Lara Cella, travel manager di Emmeti • Volume di spese di viaggio: in crescita fino alla pandemia (da oltre 89.000 euro per voli e treni nel 2017 a 106.000 nel 2019). Calo nel 2020 per arrivare a quasi 28.000 euro • Destinazioni frequenti: Europa, Sud America, Cina, Nord Africa, parte dell’Asia • Tmc partner: Vertours Viaggi di Verona • Numero di viaggiatori: 15 regolari e 10 saltuari «Il mio lavoro ha subito qualche cambiamento, le priorità sono mutate. Emmeti Spa, azienda specializzata nella fornitura di soluzioni di confort ecosostenibile negli ambienti interni, negli ultimi anni è stata assorbita dal Gruppo Purmo. Nel 2020, in concomitanza con l’avvento del virus, ha scelto di incentivare gli incontri da remoto per mantenere in sicurezza viaggiatori e dipendenti. In attesa della ripresa, essendo il punto di riferimento per i viaggi, io continuo a tenermi aggiornata per poter riprendere in sicurezza, dedicandomi anche alla gestione dei voucher di rimborso, alle conferme delle prenotazioni e al rinnovamento delle procedure della travel policy aziendale. Emmeti utilizza coperture assicurative di viaggio che si attivano al momento della prenotazione. Valuto personalmente, e di continuo, nuove polizze per un adeguato duty of care».

William Cocco, global travel manager di Campari Group • Volume di spese di viaggio: non dichiarato • Destinazioni frequenti: Stati Uniti, Canada, Europa (Regno Unito, Francia, Spagna, Belgio, Austria, Svizzera), Cis (Russia, Ucraina), Messico, Gamaica, Brasile, Perù, Argentina, Apac (Australia, Nuova Zelanda, Cina, Singapore, Giappone) • Tmc partner: CWT • Numero di viaggiatori: 4000 “camparisti”, di cui 1000 dislocati in Italia «Il ruolo del travel manager è diventato cruciale in un contesto globale e di pandemia come quello che stiamo vivendo. Oggi deve essere costantemente aggiornato sui trend e sulle opportunità che il mercato può offrire, avendo una funzione di supporto, monitoraggio e raccordo delle esigenze provenienti dal business. È essenziale conoscere nel profondo la cultura aziendale e le esigenze di tutti i dipartimenti, dalla forza vendita all’executive team, alla produzione, per

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capire e soddisfare le diverse esigenze di mobilità. In un momento come questo, il risk management ha assunto priorità e un ruolo trasversale proprio in quanto la sicurezza e la salute dei dipendenti rappresentano un valore e una responsabilità aziendali. In Campari abbiamo adottato un processo approvativo per tutte le trasferte internazionali all’interno della nostra piattaforma di prenotazione, che ci permette di controllare e monitorare la situazione ed eventualmente intervenire per supportare il dipendente in caso di emergenza. Ci siamo dotati di un sistema informativo che consente di avere aggiornamenti e informazioni istantanee sulla rischiosità dei Paesi e su ogni disposizione rilasciata in termini di quarantene e test Covid, necessarie per pianificare ed effettuare un viaggio di lavoro».


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Speciale Il CHI è CHI del travel management

Betty Colledan, travel manager and assistant di Nidec Asi

Manuel Corsi, business travel Specialist di Eurospin

• Volume di spese di viaggio: nel 2018 a 1,56 milioni di euro, 2 milioni nel 2019, 1 milione (dato provvisorio) nel 2020 • Destinazioni frequenti: traffico “polverizzato” su molte mete • Tmc partner: BCD Travel • Numero di viaggiatori: 800 viaggiatori potenziali, ma al momento il numero è molto ridotto perché si muove principalmente l’area service

• Volume di spese di viaggio: 1,5 milioni di euro • Destinazioni frequenti: Italia, Slovenia e Croazia • Tmc partner: nessuna • Numero di viaggiatori: 500

«La gestione dei viaggi oggi include aspetti ulteriori rispetto alla prenotazione dei servizi e, in parte, sono cambiate le priorità dell’azienda nelle scelte. Le trasferte subiscono un processo di autorizzazione più complesso ed è necessario verificare in diverse fasi la presenza dei requisiti necessari per lo spostamento aereo, via mare o terra. Si cercano, quando

«Nella mia azienda la gestione dell’hôtellerie è cambiata in modo abissale. Si è passati da una mera caccia di strutture con alta qualità a prezzi bassi a una ricerca del servizio, della sicurezza e della ristorazione. Durante tutto questo periodo sono state riviste tutte le convenzioni con le principali strutture, molte sono state eliminate dal nostro “taccuino”, in favore di hotel che garantiscono servizi come la ristorazione interna (visti i blocchi dovuti dai vari decreti legge in tema di Covid-19), lo smart check-in e l’igienizzazione delle stanze. Un altro aspetto importante è stata la gestione della modulistica

possibile, soluzioni più sicure. Ad esempio hotel che dispongano di un ristorante interno o società di autonoleggio che garantiscano l’igienizzazione dei veicoli. Sul fronte della sicurezza ci atteniamo alle direttive corporate globali (su livelli autorizzativi e destinazioni vietate), mentre in ambito locale mi occupo di garantire la condivisione delle informazioni. Gli uffici viaggi che coordino collaborano con i responsabili nella valutazione e organizzazione delle trasferte anche in caso di destinazioni a rischio, fornendo tutte le informazioni necessarie e proponendo le migliori soluzioni anche in termini di sicurezza».

per viaggiare all’interno del territorio Italiano ed europeo. Come ufficio viaggi ci siamo dedicati all’analisi dei Dpcm e delle varie normative regionali, in modo da preparare i nostri dipendenti al viaggio e rendere più semplice ogni momento della loro trasferta. Il nostro reparto però non si occupa del risk management perché in azienda è presente una figura dedicata. In futuro credo che la sfida più grande per noi sarà riuscire a bilanciare i costi, mantenere il dipendente al sicuro e garantire una travel experience elevata in questo momento storico complesso». 2021 agosto-settembre-ottobre |

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Speciale Il CHI è CHI del travel management

Elisabetta D’Elia, travel manager di Telespazio, Gruppo Leonardo • Volume di spese di viaggio: a causa della pandemia negli ultimi 2 anni il volume è passato da 1.500 a 400mila euro • Destinazioni frequenti: Monaco, Malindi, Guyana Francese. In Italia le sedi aziendali del Fucino e del Lario • Tmc partner: Uvet Gbt • Numero di viaggiatori: 600 «In Telespazio già prima della richiesta di trasferta è obbligatoria un’autorizzazione preliminare per informare il responsabile Hse (Ambiente, Salute e Safety) del viaggio e valutarne la fattibilità. Disponiamo da anni di una struttura organizzativa di risk management che gestisce diversi presidi sulla tematica del rischio potenziale: il presidio di Prm (Project Risk Management) per la gestione dei progetti, l’Irg (International Risk Management Governance) per la gestione dei rischi nelle nostre controllate estere e l’Erm (Enterprise Risk Management) che si interfaccia con l’HR per la gestione dei rischi aziendali. Le attività del travel manager, dato il suo posizionamento all’interno della struttura HR, sono improntate all’applicazione di tutte le norme stabilite dalle Risorse Umane in tema di gestione delle trasferte. Per il futuro ritengo che dovrò porre particolare attenzione alle prenotazioni dei voli, garantendo una maggiore disponibilità di biglietti open, accertarmi che le strutture alberghiere prescelte dispongano di un servizio di ristorazione accettabile (per evitare che i dipendenti consumino i pasti in luoghi non sicuri) e adottare ulteriori procedure di controllo dei rischi nelle varie destinazioni».

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Arianna Filacchione, responsabile business travel, logistica di formazione ed eventi e responsabile cerimoniale di Enel • Volume di spese di viaggio: in Italia 50 milioni di euro (dato pre-Covid) • Destinazioni frequenti: Milano, Madrid, Barcellona, Rio de Janeiro, San Paolo del Brasile, Santiago del Cile, Bogotà, Boston • Travel management company partner: contratto globale con American Express Gbt • Numero di viaggiatori: in Italia circa 15.000 su un totale di 30mila dipendenti «Nell’ultimo anno l’attività del travel manager è cambiata molto. In passato era un ruolo marcatamente operativo, incentrato sulla stipula di accordi commerciali con i fornitori di

servizi di viaggio, sul controllo dei costi e sull’emissione della biglietteria. Oggi, pur permanendo l'esigenza di gestire al meglio l'operatività, con una costante attenzione al saving, sta prevalendo la gestione manageriale di processi che toccano in maniera trasversale ambiti aziendali differenti. In Enel disponiamo di un’unità denominata Pandemic per la gestione degli aspetti prettamente connessi all’emergenza Covid-19, oltre alle preesistenti unità di Travel Security ed Health & Safety. L'utilizzo di un sistema in house denominato e-Travel ci consente il monitoraggio e la gestione digitale di tutti questi processi».


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Speciale Il CHI è CHI del travel management

Valentina Fiorentini, Internal communication manager/Business support di Univar Solutions Italia • Volume di spese di viaggio: da giugno 2019 a maggio 2020 oltre 87mila euro. Drastico calo nell’anno successivo • Destinazioni frequenti: Roma, Frosinone, Gran Bretagna, Belgio, Germania, Francia, Turchia • Travel management company partner: Egencia • Numero di viaggiatori: tra i 40 e i 50 «Prima della pandemia la mia attività si era evoluta in una maggiore attenzione verso l’esperienza di viaggio dei dipendenti, che sempre più spesso richiedevano servizi più “leisure”, come la palestra o il ristorante interno all’hotel per godere di un maggiore confort. Il tutto, però, sempre tenendo in considerazione e non sforando le tariffe all’interno della policy aziendale. Poi, con l’emergenza sanitaria, abbiamo quasi totalmente sospeso le trasferte, anche se auspichiamo una graduale ripresa degli spostamenti in autunno».

William Gandolfi, travel office manager di AB Energy – Cogeneration World • Volume di spese di viaggio: nel 2019 2,5 milioni di euro, nel 2020 1,5 milioni di euro • Destinazioni frequenti: Germania, Francia, Polonia, Romania, Regno Unito, Stati Uniti, Canada, Messico, Brasile • Tmc partner: Uvet Gbt • Numero di viaggiatori: 300 «Durante la pandemia ho dovuto “allargare” le mie competenza anche a tematiche che riguardano l’health & safety e, come tutti, ho dovuto gestire le problematiche legate alle restrizioni di viaggio adottate dai vari Paesi. In futuro credo che il travel manager dovrà, ancor più che in passato, essere una figura trasversale in azienda, capace di operare a 360 gradi, occuparsi di tutta la filiera relativa al viaggio (viaggio che rappresenterà solo un tassello del mosaico) e anche di quei servizi/processi che indirettamente sono legati alle trasferte. Immagino una figura “altamente tecnologica”, capace di governare l’intera “nuova” mobilità dell’azienda da ogni punto di vista. Sostenibilità, sicurezza, mobilità integrata, smart working, sono solo alcune delle parole chiave che si sono radicate durante la pandemia e che domineranno gli scenari futuri. In azienda io mi occupo in prima persona della gestione del risk management assieme al nostro dipartimento di sicurezza. Ci siamo rivolti ad un partner specializzato con cui stiamo collaborando per poter governare i rischi e guidare le scelte operative. In base al risk rating di una determinata destinazione, il viaggio è sottoposto ad autorizzazioni su più livelli. Ogni viaggiatore riceve un’analisi dei rischi e informazioni utili su salute e sicurezza relative alla destinazione che dovrà raggiungere. È poi continuamente monitorato fino al rientro “alla base”».

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Speciale Il CHI è CHI del travel management

Elisabetta Gibertoni, global travel & events manager di Livanova • Volume di spese di viaggio: 15 milioni di dollari a livello globale (dato pre-Covid) • Destinazioni frequenti: Monaco, Londra, Parigi, Houston, Dubai, Pittsburgh, Denver, Singapore • Tmc partner: Egencia • Numero di viaggiatori: circa 1.500 (dato annuo pre-Covid) «La mia attività di travel manager ha seguito una battuta d’arresto da marzo del 2020, con un calo del volume dei viaggi d’affari che ha toccato il 90% tra marzo e maggio. Abbiamo registrato una ripresa da giugno a ottobre 2020, ma sempre con volumi contenuti, poi uno stop ancora marcato fino ad aprile 2021. La ripresa dei volumi si sta vedendo sul traffico domestico negli Stati Uniti e Apac, mentre l’Europa ancora soffre. Nella prima fase dell’emergenza, il mio lavoro si è concentrato sull’assicurare il rientro di coloro che erano in viaggio o che lavoravano in altri parti del mondo rispetto alla loro località di residenza. L’azienda ha attivato fin da subito un rigoroso travel ban per i voli internazionali, che è tuttora attivo, e per tutto il 2020 anche una stretta sulle trasferte, che dovevano essere preventivamente approvate dal top management. Nella seconda fase, a partire dalla fine del 2020, mi sono occupata della gestione degli open air credits (i rimborsi e crediti aerei). In collaborazione sia con la Tmc sia direttamente con le compagnie aeree. Soprattutto negli Stati

Uniti abbiamo ottenuto i rimborsi di tutto ciò che era possibile rimborsare. I crediti aerei aperti sono stati trasferiti su una Uatp card che abbiamo messo a disposizione dei viaggiatori direttamente nella piattaforma di booking. Questo ci ha permesso di recuperare oltre 200mila dollari solo sugli open credits negli U.S.A.».

Marco Gruppioni, travel office coordinator di Crif • Volume di spese di viaggio: 4 milioni di euro annui (dato pre Covid) • Destinazioni frequenti: Europa, Medio Oriente, Estremo Oriente, Stati Uniti, Africa • Tmc partner: Uvet Gbt • Numero di viaggiatori: circa 500 «In uno scenario così complicato, è normale che il nostro ruolo debba essere rivisto e riadattato, tuttavia la gestione dei viaggi nell’ecosistema aziendale di oggi è per natura soggetta a continui mutamenti. Tutti sappiamo che la maggior parte delle nostre attività è in costante mutamento a causa delle continue fluttuazioni del mercato, del progresso tecnologico e delle sempre mutevoli esigenze dei viaggiatori. Quindi, ora più che mai, questo potrebbe essere il momento giusto per dimostrare il proprio valore, riprogettando il travel program e riesaminando nuove strategie di traveller engagement per essere pronti quando le trasferte 24

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ricominceranno. Per quanto ci riguarda, abbiamo avuto un approccio più puntuale sui nostri “clienti interni” per contribuire in maniera proattiva al change management. Abbiamo (in)formato i dipendenti sulle nuove politiche di viaggio, incoraggiandoli all’utilizzo del self booking tool o supportando altri reparti come HR o Accounting, insomma provando a far apprezzare internamente un nostro valore strategico più ampio. Il nostro ruolo è sempre più indirizzato all’ottimizzazione dei processi e non si concentra solo sui budget e sulla gestione dei costi. Flessibilità e sicurezza continuano a essere le chiavi del successo, ma conta anche allargare il proprio perimetro d’azione per essere più attivi nell’implementazione di politiche che investono le diverse funzioni aziendali».


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Speciale Il CHI è CHI del travel management

Delia Lorenzi, business travel manager di Calzedonia Group • Volume di spese di viaggio: oltre 10 milioni di euro • Destinazioni frequenti: Italia, Europa, Asia • Tmc partner: BTM - Business Travel Management per l’emissione della biglietteria aerea • Numero di viaggiatori: 2000 Non tutto il Covid vien per nuocere. Lavorare insieme per il comune obiettivo di tutelare la salute e la sicurezza dei viaggiatori, ci racconta Delia Lorenzi, può migliorare la coesione e la sinergia tra le varie divisioni aziendali. «Oggi la gestione dei viaggi è diventata più articolata, le tempistiche sono più lunghe e le prenotazioni più complesse. In precedenza ci preoccupavamo principalmente di tutelare chi raggiungeva le destinazioni a rischio, mentre attualmente non possiamo fare alcuna prenotazione senza esserci confrontati con gli uffici aziendali Risk, Security & Compliance e Global Mobility, che hanno il compito di informare il dipendente sulle procedure e di gestire le pratiche e i protocolli per la sua trasferta. Ogni trasferta deve essere autorizzata in relazione ai livelli di rischio comparati (sanitario e non) tra Paese di partenza e di destinazione. Tutto questo ci ha permesso, attraverso approfondimenti e valutazioni, di capire che valore imprescindibile abbiano la sicurezza e il benessere del viaggiatore, mentre prima del Covid-19 consideravamo prioritario il controllo dei costi. È stata una rivoluzione importante che ha portato più consapevolezza e una gestione più attenta nei confronti della persona. In più, lavorare in sinergia con gli altri uffici, ciascuno con le proprie mansioni ben distinte, ma condivise, ha portato un valore aggiunto per l’azienda e un forte gioco di squadra. Il viaggiatore si sente “preso per mano”. Affronta la trasferta in serenità perché sa di poter contare su figure specifiche in azienda pronte a supportarlo in qualsiasi situazione critica. Così può concentrarsi esclusivamente sul proprio lavoro».

Daniele Marchesan, Head of corporate travel office & merchant auxiliary service di Fincantieri • Volume di spese di viaggio: 15-20 milioni di euro (aerei, hotel e autonoleggi). Nel 2019 Fincantieri ha effettuato circa 60mila transazioni per l’acquisto di servizi di travel • Destinazioni frequenti: Singapore, Medio Oriente, Romania, Norvegia • Tmc partner: Cisalpina Tours • Numero di viaggiatori: variabile, in media da 12mila a 15mila «Già prima della pandemia Fincantieri aveva creato un ufficio dedicato al risk management che lavora in stretta collaborazione con l’ufficio viaggi interno, gestito da me con

quattro risorse. Insieme abbiamo messo a punto un piano di crisi per ciascuna delle nostre destinazioni più frequenti, che viene sottoposto periodicamente a revisione. In più, con la pandemia è stato creato un ulteriore ufficio dedicato solo alla gestione delle emergenze Covid-19. Forniamo ai nostri traveller tutte le informazioni necessarie per viaggiare in sicurezza e i contatti aziendali a cui rivolgersi nelle situazioni d’emergenza. La pandemia ci ha costretti a una drastica riduzione del numero delle trasferte. Il focus aziendale, quindi, si è spostato dal saving alla necessità, che consideriamo prioritaria, di far viaggiare i dipendenti in sicurezza. Ecco perché abbiamo rivisto la travel policy rendendola meno restrittiva: ad esempio, oggi ci capita di autorizzare voli in classe business per garantire il rispetto delle distanze di sicurezza. E nella selezione dei fornitori verifichiamo prima di tutto se adottano adeguati protocolli di safety & security».

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Speciale Il CHI è CHI del travel management

Loredana Merelli, travel manager di KPMG in Italia

Elisabetta Montechiaro, travel & expenses manager di Fpt Industrie

• Volume di spese di viaggio: in lieve crescita fino al 2019. Riduzione del 70-80% nel 2020 e 2021 • Destinazioni frequenti: in Italia Milano, Roma, Bologna e Torino; all’estero Londra, Monaco, Parigi. Al momento (luglio 2021, ndr) l’azienda ha ripreso solo le trasferte sul territorio nazionale • Tmc partner: Cisalpina Tours • Numero di viaggiatori: in Italia Kpmg conta 4500 collaboratori. Nel 2019 viaggiavano quasi 3000 persone, nel 2020 poco meno di 1.500 e da gennaio a luglio 2021 poche centinaia

• Volume di spese di viaggio: meno di un milione di euro all’anno • Destinazioni frequenti: Canada, Stati Uniti, Nord Europa, Germania, Francia, Turchia, Cina, Messico, Brasile, Svizzera, Ungheria, Romania, Austria, Italia • Tmc partner: non dichiarato • Numero di viaggiatori: circa 160

«In Kpmg, una gestione strutturata della sicurezza risale a ben prima della pandemia. Il travel manager è il primo referente dei viaggiatori, ma è supportato da altri gruppi di lavoro: Immigration per la gestione di visti e documenti ingresso nei diversi Paesi; Sicurezza, che effettua una valutazione dei rischi connessi alle trasferte e propone eventuali specifiche misure di controllo; Ufficio Personale per gli aspetti amministrativi. A causa del Covid-19 la nostra travel policy aziendale è stata aggiornata ponendo particolare attenzione al duty of care e introducendo linee guida più restrittive. Ad esempio, abbiamo introdotto ulteriori processi autorizzativi per le trasferte all’estero e, in ambito alberghiero, abbiamo consentito la prenotazione solo di strutture di catena che adottano protocolli di safety and security. Oltre a ciò, è stato creato un team dedicato alla gestione delle informazioni di viaggio relative alla pandemia. I viaggiatori sono monitorati tramite il tool Travel Tracker di International Sos e usano l’app MyAssistant, creata da Kpmg per rispondere a tutti i dubbi».

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«La pandemia ha “strutturato” ancora di più il ruolo del travel manager, rendendo le sue mansioni più complesse. Oggi deve avere una maggiore proattività nell’andare a cercare le risposte esatte (il più delle volte, in tempi stretti) sulle normative d’ingresso e di rientro dai Paesi interessati. E per farlo deve guardare agli aggiornamenti quotidiani come punto focale della giornata lavorativa. Nato con il compito di bilanciare e ottimizzare i costi aziendali di Travel, oggi si evolve in una figura centrale che deve fare una sintesi tra gli aspetti logistici e di risk management, lavorando sempre più a stretto contatto con l’ufficio di sicurezza aziendale e quello del personale, garantendo di aver osservato e valutato i rischi di viaggio e le normative in atto nelle destinazioni. Il dipartimento di Business Travel della mia azienda è supportato dall’Rspp (Responsabile del servizio prevenzione e protezione). Collaboriamo nelle fasi più delicate per capire assieme le normative vigenti (tamponi da effettuare in andata e rientro, eventuale quarantena, modulistica da compilare, utilizzo Dpi). In più, in qualità di travel manager, fornisco assistenza h24 a tutto il personale viaggiante, quando necessario. Credo sia un messaggio fondamentale che l’azienda vuole trasmettere in termini di cura e attenzione verso i dipendenti».


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Speciale Il CHI è CHI del travel management

Ricciardo Muradore, facility and fleet manager, R.S.P.P., Beiersdorf • Volume di spese di viaggio: in media 310mila euro (dato del 2019) • Destinazioni frequenti: Italia e Germania • Tmc partner: Bcd Travel • Numero di viaggiatori: 250 «A causa della pandemia il mio lavoro oggi richiede molta attenzione alle destinazioni, tra restrizioni e vincoli per gli spostamenti. Credo che in futuro si viaggerà meno per lavoro e forse di più per leisure, anche se i viaggi sono ancora condizionati dalla paura. In qualità di Rspp della mia azienda mi occupo personalmente di sicurezza, valutando attentamente il benessere dei miei colleghi. Inoltre, consiglio sempre di utilizzare il buon senso. Come la maggior parte delle imprese, anche noi abbiamo sospeso le trasferte. Si intravede una piccola luce in fondo al tunnel, ma andiamo cauti, cerchiamo di valutare se serve viaggiare e come viaggiare. La speranza che una volta vaccinati si torni alla normalità è sempre più vicina. Auspichiamo che si torni ai bei tempi dove le persone si incontravano a quattr’occhi e si risolvevano i problemi in men che non si dica. I rapporti umani sono fondamentali anche per la salute psicologica, soprattutto per gli italiani. Noi adoriamo incontrarci, festeggiare, presentare prodotti e, perché no, ridere ancora tutti insieme».

Francesca Ordanini, executive assistant e senior office manager di IRI • Volume di spese di viaggio: prima della pandemia circa 200mila euro, nel 2020 calo di due terzi • Destinazioni frequenti: Roma, Bologna e le filiali di IRI nel mondo (Londra, Atene, Düsseldorf, Chicago) • Tmc partner: CWT • Numero di viaggiatori: circa 50 (viaggiatori abituali) «In tema di health & safety, Iri ha una policy improntata alla massima cautela. Ecco perché quando è esplosa la pandemia le trasferte sono state completamente sospese. Una scelta importante ma necessaria per la salvaguardia della salute, che Iri ha da sempre al primo posto, agevolata dal fatto che le nostre attività potevano essere gestite adeguatamente anche da remoto e che questa modalità era radicata da tempo nella cultura aziendale: il progetto sperimentale di smart working è avviato già dal 2014. In un simile scenario, il mio lavoro si è inevitabilmente spostato dalla gestione del Travel a quella

della sicurezza (in qualità di Aspp), in collaborazione con le Risorse Umane, ruolo che ricoprivo anche prima del Covid-19. Di recente, e in maniera graduale, stanno riprendendo solo alcune specifiche trasferte. Ognuna di queste missioni viene approvata direttamente dal nostro amministratore delegato, dopo un’attenta verifica delle condizioni di sicurezza in primis e del relativo impatto sul business. Personalmente e in generale, credo che anche in futuro non si tornerà più a viaggiare tanto quanto in passato, ma cercheremo, pur senza negare l’importanza dei meeting in presenza, di fare tesoro di quanto di buono ci ha lasciato in eredità la pandemia in merito alla possibilità di effettuare incontri virtuali».

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Speciale Il CHI è CHI del travel management

Alferio Paolillo, Human resources - Responsabile facility services & wellbeing di Edison • Volume di spese di viaggio: 10 milioni di euro annui (dato pre-Covid). Nel 2020 questa voce si è ridotta del 60% • Destinazioni frequenti: in Italia Bari, Roma, Napoli, Torino, Catania. All’estero Parigi, Atene, Sofia, Bruxelles, Amsterdam, Il Cairo, Doha, Algeri • Tmc partner: Cisalpina Tours • Numero di viaggiatori: nel 2020 circa 1.500 su un totale di 5mila collaboratori «La protezione delle persone è sempre stata al centro della nostra organizzazione dei viaggi. Con la pandemia abbiamo ripensato ai rischi connessi alle trasferte e rivisto le priorità, ma sempre con lo stesso approccio: la sicurezza prima di tutto. La chiave del successo è stata un forte presidio della Divisione HR su tutta la gestione della pandemia e una stretta collaborazione con le divisioni aziendali valutando, volta per volta, le esigenze di business e di continuità operativa e i rischi connessi, supportando e rassicurando i colleghi con indicazioni chiare e autorevoli. Il prolungato periodo di lavoro da remoto dello scorso anno ha facilitato l’utilizzo, già diffuso prima, di strumenti di video collaboration, riducendo molto l’abitudine a viaggiare. Abitudine che ritornerà solo in parte, ma che sarà comunque necessaria per lo sviluppo del nostro business sul territorio. Il ruolo di travel manager si è arricchito di una maggior profondità di azione sui vari ambiti (in particolare sui temi di salute e sicurezza) e di una maggiore consapevolezza, finalmente diffusa anche tra i viaggiatori, di rappresentare un servizio importante alle persone».

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Sabine Reitmeier, travel e fleet manager del Gruppo Leitner • Volume di spese di viaggio: nel 2020 è sceso della metà rispetto al 4,5 milioni di euro del 2019. Nel 2021 l’azienda ha ripreso a viaggiare, ma in forma molto ridotta, ovvero solamente nei casi in cui non sia possibile ricorrere alle videoconferenze (ad esempio le attività di manutenzione) • Destinazioni frequenti: intercontinentali per il 70% • Tmc partner: Vertours Lufthansa City Center, Verona • Numero di viaggiatori: circa 250 «Nella primavera 2020 abbiamo sospeso le trasferte per due mesi. Lentamente abbiamo ripreso il nostro lavoro, ma all’operatività quotidiana si è aggiunta una complessa attività di reperimento di informazioni su procedure e restrizioni pandemiche, relative non solo ai Paesi di nostro interesse, ma anche (ed è stato lo scoglio più grosso) alle compagnie aeree, che talvolta applicavano i regolamenti in modo arbitrario. Dall’autunno 2020 il nostro ufficio viaggi è diventato il punto di riferimento aziendale per i test Covid-19 necessari sia per le trasferte sia per rientrare in ufficio. Per quanto riguarda la sicurezza, inoltre, già prima della pandemia disponevamo di una polizza assicurativa la cui copertura è stata estesa ai Paesi a rischio. In più avevamo installato un tool che consentiva la geolocalizzazione. Negli ultimi mesi abbiamo fatto un passo avanti, implementando la soluzione Mobile Messenger di Amadeus, che ci aiuta nel tracciamento dei viaggiatori e ci fornisce informazioni in tempo reale sulle situazioni critiche. In tal modo il risk management è completamente inserito all’interno del nostro ufficio viaggi e di nostra competenza».


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Speciale Il CHI è CHI del travel management

Eleonora Maria Spinelli, travel manager di A2A • Volume di spese di viaggio: non dichiarato; l’evento pandemico ha modificato sensibilmente le modalità di lavoro (smart working e videoconferenze) e si prevede una sensibile contrazione anche una volta superata la situazione emergenziale • Destinazioni frequenti: nazionali ed europee • Tmc partner: Cisalpina Tours • Numero di viaggiatori: circa 1.500 «La mia attività nell’ambito Travel non è quella di occuparmi delle prenotazioni dei servizi di viaggio (ruolo svolto dalla Tmc di riferimento), ma di garantire le opportune convenzioni con alberghi, compagnie aeree e ferroviarie e società di autonoleggio, nonché di controllare la spesa con reportistica e analisi delle trasferte. Inoltre, svolgo un ruolo di

supporto interno a tutti i colleghi e di interfaccia fra loro e la Tmc, in caso di necessità. Essendo A2A un’azienda che fornisce servizi di pubblica utilità, nonostante la pandemia non ci siamo mai fermati e abbiamo garantito da subito l’operatività e la sicurezza dei nostri dipendenti. Abbiamo rafforzato la compliance ai principi di duty of care, consentendo al personale operativo di poter viaggiare con frequenza e in sicurezza per gli spostamenti indispensabili a garantire la continuità del servizio, in particolar modo sugli impianti produttivi. A2A è molto attenta e sensibile alla salute e sicurezza dei suoi dipendenti, quindi abbiamo adottato immediatamente un processo di quality check sulle strutture alberghiere richiedendo ai fornitori la certificazione sulla sanificazione e l’applicazione dei protocolli safety & security».

Stefano Vermiglio, global buyer administrative & IT di Angelini Pharma • Volume di spese di viaggio: 12,5 milioni di euro (dato pre Covid) • Destinazioni frequenti: Barcellona, Monaco, Lisbona, Vienna, Istanbul, Mosca, Amsterdam. L’azienda viaggia anche negli Stati Uniti, in Messico, Sud Africa e Latam (Bogotà) • Tmc partner: Uvet GBT • Numero di viaggiatori: circa il 60% dei dipendenti viaggia «Il cambiamento delle abitudini di viaggio è evidente già pensando alla mia esperienza e di molti colleghi. Prima passavo almeno una settimana al mese in trasferta per la mia azienda. Da quando è scoppiata la pandemia non sono più salito su un volo, gestisco tutto da remoto. Questo ci insegna che da un lato possiamo limitare il numero di viaggi, dall’altro è inevitabile che si riprenda a viaggiare. Con altri schemi, molto probabilmente, ma non mi sento di dire che il flusso si fermerà. Penso, per esempio, a una

mobilità sempre piu smart. Credo che il pooling o il car sharing registreranno una percentuale di adozione maggiore rispetto ad oggi. Il ricorso a queste nuove modalità di viaggio rappresenta, soprattutto in una prima fase, un espediente per limitare contatti e potenziali contagi. In una seconda fase, nella nuova normalità, avrà l’obiettivo di promuovere sempre più l’adozione di veicoli green, oltre a contenere le spese. Già oggi noi noleggiamo per il pooling solo veicoli elettrici o Phev. Inoltre, nei nostri travel program privilegiamo strutture organizzate in termini di igiene e sanificazione. Diamo ai nostri dipendenti la possibilità di sottoporsi regolarmente a tamponi e, in generale, organizziamo i viaggi calcolando meticolosamente il rischio e l’opportunità, tramite il contatto con i responsabili e HR e con un doppio flusso di approvazione prima di formalizzare la trasferta».

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Speciale Il CHI è CHI del travel management

Jole Zavatto, responsabile servizi generali al personale - Italy, Central Europe & Greece di Accenture • Volume di spese di viaggio: nel 2020 -50% rispetto al 2019, nel 2021 -90% • Destinazioni frequenti: durante la pandemia Milano, Roma, Napoli, Padova, Torino, Bologna, Genova e alcune capitali europee • Tmc partner: CWT • Numero di viaggiatori: da settembre 2020 al 15 maggio 2021 circa 1.500 ; il numero è in aumento. Prima della pandemia 7.000 circa «La necessaria attenzione alle procedure di sicurezza ha comportato una modifica nella modalità di supporto ai dipendenti in ambito Travel. Si è reso necessario implementare processi aggiuntivi di preapprovazione dei viaggi e maggiori controlli sulle spese di viaggio. Il tutto è finalizzato a monitorare le singole richieste per fornire ai dipendenti soluzioni di viaggio ottimali e dedicate, a garanzia della loro sicurezza. Un iter in cui sono coinvolte più funzioni aziendali quali HR team, Legal team, Health & Safety, Mobility. Per ogni trasferta supportiamo i dipendenti nel raccogliere informazioni sulle restrizioni di viaggio all’ingresso, sul periodo di quarantena, sui requisiti di test Covid, sui cambiamenti normativi dell’ultimo minuto alle frontiere, fornendo consigli per adattare di conseguenza il piano di viaggio. Il travel risk management rientra tra gli ambiti di attenzione su cui Accenture ha investito nel corso degli anni, individuando processi da attuare in caso di emergenza, implementando soluzioni di tracking e consentendo ai viaggiatori di avere a disposizione informazioni tempestive e aggiornate sulle proprie destinazioni».

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Mauro Zollet, IS global travel manager di AptarGroup • Volume di spese di viaggio: 3 milioni di euro annui • Destinazioni frequenti: Francia, Stati Uniti, Cina, India, Brasile, Argentina, Messico, Germania • Tmc partner: BT Expert/Radius • Numero di viaggiatori: circa 500 «Durante la pandemia ho avuto modo di ampliare la mia conoscenza all’interno dell’azienda relativamente ad attività differenti, ma complementari, al travel management. Questo mi ha dato la possibilità di incrementare i rapporti tra i colleghi, sia locali che globali, e di lavorare ancora più a stretto contatto con i reparti che gravitano intorno alla gestione del Travel. Da diversi anni Aptar, ha implementato un programma di duty of care con un fornitore esterno e io sono parte del Global Team che si occupa di monitorare, condividere e informare i dipendenti sulle differenti criticità, non solo ed esclusivamente riguardo al Covid-19, quanto più alla situazione geopolitica attuale che merita altrettanta attenzione. Purtroppo al momento non vedo una vera innovazione nel Travel. L’opportunità di migliorare, innovare e digitalizzare i processi non ha avuto quello sviluppo che mi aspettavo. Il futuro del settore, quindi, a mio personale modo di vedere, non subirà profonde trasformazioni nel breve periodo se non per un aspetto: le aziende sono state in grado di raggiungere in buona parte i loro obiettivi senza viaggiare. Questo non potrà non essere preso in considerazione nella scrittura delle future travel policy. In funzione di questo, tutti gli attori saranno obbligati a un profondo processo di modifica dell’offerta, considerando le nuove priorità che, fortunatamente, non saranno più legate al solo concetto di saving».


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Da oltre 30 anni protagonista nel campo dell’ospitalità a Milano. L’ospitalità è la nostra missione, con una ricerca continua di efficienza ed un innalzamento degli standard qualitativi dei servizi che offriamo ai nostri ospiti. La nostra filosofia di accoglienza si basa su tre concetti: il servizio, la location perfetta alle vostre esigenze e la passione delle persone che Lavorano per noi.

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IMA2021

nel tempio della musica milanese

Ottava edizione del Premio all’eccellenza nel business travel: 30 riconoscimenti per 10 categorie e i Corti di Viaggio salgono sul palco dell’Alcatraz di Elisabetta Francioli

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reen pass alla mano, anche quest’anno l’industria del business travel italiano si riunisce nel segno della ripartenza. La scelta della location, la storica discoteca Alcatraz, vuole incoraggiare il comparto degli eventi e degli spettacoli dal vivo fermi da troppo tempo. Per quanto riguarda i viaggi d’affari, le ricerche di GBTA – la Global Business Travel Association che effettua sondaggi mensili su più di mille aziende riguardo all'impatto del Covid19 – dimostrano che la domanda di trasferte è in costante crescita però con limitazioni ai viaggi nazionali ed essenziali, a causa delle restrizioni governative. Consapevoli di questo approccio, prepariamoci a seguire le premiazioni con ottimi-

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smo nell’auspicio di tornare a viaggiare per lavoro, e non solo, anche sulle rotte internazionali! Durante la serata vengono consegnati 30 premi divisi in 10 macro categorie tra: Trasporto aereo, Alberghi, Meeting ed eventi, Relocation, Società di autonoleggio, Travel technologies, Travel management company (Tmc), Destinazione di viaggio business e Travel manager. Anche per questa ottava edizione di IMA 2021 premiamo i racconti e gli scatti dei “Corti di Viaggio”, il premio letterario indetto dal 2020 e aperto ai viaggiatori, patrocinato dalla compagnia ferroviaria Italo. Senza dimenticare il premio di Gbta per la Migliore idea “out of the box” per il viaggiatore d’affari. Buona serata con IMA 2021! l

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Insights Gare per scegliere la TMC/Parte seconda

Il capitolato perfetto Quante agenzie di viaggi mettere in gara? Includere il fornitore attuale? Come impostare il modello di valutazione? Torniamo con la seconda puntata del servizio dedicato ai bandi per individuare una nuova TMC

di Dario Bongiovanni

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ontinuiamo su questo Mission 3 l’approfondimento sul processo di gara per l’individuazione di una (nuova) agenzia di viaggio da parte di un’azienda. Certi che avrete letto con attenzione la prima parte su Mission 2, entriamo nel vivo del documento da sottoporre ai candidati, che pur nelle logiche doverose di chiarezza e sintesi, non si può non pensare come un elaborato complesso. Ciò detto, il capitolato di gara deve, di fatto, essere considerato come il «biglietto da visita» che qualifica: • l’azienda; • gli scopi; • le logiche di gara; • gli approcci;

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• la conoscenza della materia; presso i partecipanti. Tra i quali c’è il potenziale nuovo fornitore. Cosa non deve mancare I punti che, a nostro avviso, non dovrebbero mancare in una richiesta di gara opportunamente strutturata sono: • linee guida generali: che cosa ci si propone di fare lanciando la gara, obiettivi generali, ottimizzazione dello spending, miglioramento dei processi operativi, presenza in nuovi mercati. • metodologia: in che modo verranno valutate le offerte dei partecipanti, a titolo esemplificativo ma non esaustivo: – aspetti qualitativi e di servizio;

– aspetti gestionali; – aspetti economici; • modello di consumo; • aree tematiche “verticali” che prenderanno in esame i vari servizi oggetto di valutazione (servizi di biglietteria, hotellerìe, eventuali integrazioni tecnologiche, richieste di reporting) • timing dedicato alla gara, ovvero il tempo concesso ai potenziali fornitori per poter produrre offerte e risposte deve essere coerente e soprattutto non troppo ridotto. Concedere ai partecipanti un tempo troppo ristretto sarebbe altresì irrispettoso del lavoro delle agenzie di viaggio, oltre che generare continue richieste di deroga temporale.


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FOTO DI ANNA SHVETS SU PEXELS

Insights Gare per scegliere la TMC/Parte seconda

FOTO DI DANIEL MCCULLOUGH SU UNSPLASH

Se da un lato le tempistiche relative alle fasi di gara devono essere chiare e definite nelle loro lineeguida generali, dall’altro devono essere coerenti con: • l’oggetto della gara; • il livello di complessità generale della gara; • il livello di profondità-coerenza delle risposte attese. Un telaio strutturato Il documento di gara deve avere la caratteristica fondamentale di essere strutturato. Le domande devono avere una loro logica ed essere ricomprese all’interno di un “telaio” fatto di aree e capitoli che abbiano un continuum ed uno sviluppo legato al presidio del business.

Possiamo identificare le caratteristiche base di aree e capitoli in cui si suddivide: • devono essere chiare, definite e non soggette a più di una interpretazione; • di facile ed immediata comprensione; • rappresentare l’approccio aziendale al travel management; Le domande sono fondamentalmente classificabili in 2 diverse categorizzazioni: • domande chiuse, dove sono accettate solo le risposte Sì-No. In questo caso si suggerisce di assegnare un punteggio al No ed uno al Sì; • domande aperte, che presumono una riposta discorsiva da parte del

partecipante. Meglio assegnare un punteggio valutativo in un numero pari di valori, ad esempio: “pessimo”, “sufficiente”, “buono” ed “eccellente”. Il mix tra le domande deve ovviamente essere dosato all’interno dei rispettivi contesti di riferimento, in modo da permettere quanto più possibile all’azienda di individuare il fornitore maggiormente aderente alle proprie esigenze, sulla base delle risposte. Richiesta di quotazione Prima di passare al modello di valutazione dei partecipanti, prendiamo in esame la logica di richiesta di quotazione dei servizi. L’oggettività deve essere un caposaldo da 2021 agosto-settembre-ottobre |

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Insights Gare per scegliere la TMC/Parte seconda

solo ed unicamente la possibilità ai partecipanti di quotare in forma libera metterebbe l’azienda nella condizione di non poter oggettivamente valutare in parallelo le offerte; • definire quanti più items possibili da quotare, secondo una suddivisione tra: – costi “diretti” dei servizi (ad esempio, le biglietterie); – altri costi per i quali si richiedono le quotazioni: tecnologia, integrazioni, personale dedicato, account manager. Quanto più i partecipanti saranno messi in grado di comprendere in dettaglio le richieste dell’azienda, tanto più riusciranno a proporre soluzioni in linea con bisogni ed aspettative, di conseguenza a prezzarle coerentemente. È sempre suggeribile richiedere ai partecipanti quotazioni aggiuntive fatte con modelli alternativi a quello posto in essere. Ad esempio, un canone nel caso in cui la quotazione base, obbligatoria, sia stata fatta su un modello di ticketing fee. La metodologia potrebbe, in questo caso, prevedere un documento aggiuntivo a modello libero. Inoltre, è suggeribile predisporre un documento dedicato alla quotazione, in funzione della estrema complessità dell’argomento. Quante agenzie invitare? Riteniamo che 7-8 partecipanti sia il panel corretto di Tmc da invitare e l’attuale fornitore dovrebbe essere presente per almeno 2 motivazioni: • cortesia istituzionale; • calcolare il valore della conoscenza del cliente durante il processo di valutazione. FOTO DI JULIO REYNALDO SU UNSPLASH

perseguire da parte delle aziende, ma per porla in essere, i partecipanti devono essere nella condizione di quotare tutti nello stesso modo. Ci sono alcune regole di ba36

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se dalle quali non è consigliabile prescindere: • definire la logica generale ed il modello di pricing per i quali si richiede la quotazione. Lasciare

Modelli di valutazione Veniamo ora a prendere in esame quali possano essere i modelli di valutazione delle offerte. Ovviamente è propedeutico definire quali siano i fattori di maggiore interesse per l’azienda, ovvero, in definitiva, quanto pesino gli economics rispet-


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Insights Gare per scegliere la TMC/Parte seconda

FOTO DI REBECCA GRANT SU UNSPLASH

Il contratto ideale

to alle altre aree di gara. Per porre in essere tale attività è fondamentale definire se gli obiettivi di gara sono maggiormente orientati a logiche di servizio (nel caso ad esempio in cui viaggi e trasferte siano fondamentali per la riuscita del business aziendale) o viceversa di supporto operativo (complessità aziendale legata alle attività di tipo “core”). Infine, orientati ancora alla governance di altri Paesi o altre aziende del gruppo (tipicamente nel caso di acquisizioni o fusioni). Definito tale livello prioritario strategico, si passa allora a ripartire i pesi sulle varie aree della gara. I pesi delle componenti In linea di principio generale, se la componente economica della gara supera il 35%-40% del totale, pos-

siamo considerare il bando come del tutto orientato al costo del servizio e in tale accezione il rischio di dumping da parte dei partecipanti è tendenzialmente elevato. È sempre consigliabile inserire un punteggio massimo teorico raggiungibile da un potenziale fornitore che prenda il massimo dei punteggi in tutte le domande. Tale prassi consentirà all’azienda di calcolare il gap tra il primo partecipante ed il massimo teorico, al fine di individuare aree di miglioramento da perseguire nella quotidianità lavorativa (o prima ancora nel prosieguo della trattativa). A tale valutazione scientifica va poi aggiunta una parte legata all’empatia dei partecipanti, che deve tenere in conto sia quelli in grado di presentarsi in modo brillante e strutturato, viceversa quelli che pur aven-

do tutti i numeri per poter essere considerati fornitori papabili non si relazionano in modo ottimale. Nelle gare pubbliche vengono quasi sempre resi noti i pesi di riferimento delle aree (solitamente 2: economics e servizio) unitamente alle formule di calcolo che le varie commissioni utilizzeranno per le valutazioni. Tale prassi non è tendenzialmente presente nelle gare private.

Deve essere tarato su tutte le “anime” dell’azienda e sulle caratteristiche specifiche delle varie tipologie di business e sui “verticali” delle imprese (se del settore energetico, medicale, cantieristico, legato all’oil and gas): ciascuno si porta dietro delle specificità che non sono “patrimonio genetico” di tutti i fornitori (agenzie di viaggio). Una gara ben fatta andrà a individuare il massimo livello di specializzazione nei partecipanti

Short list Una short list dei primi 2 o 3 classificati passerà al secondo round della gara, in cui si faranno degli approfondimenti su alcuni argomenti di interesse specifici, ad esempio KPI o modelli di servizio. Infine, un “best and final” sugli economics concluderà il processo e definirà l’assegnazione. l 2021 agosto-settembre-ottobre |

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MissionForum TALKS Dibattito

Focus sul nuovo duty of care Reperire informazioni attendibili sui requisiti di viaggio, scegliere i partner più adatti a tutelare i business traveller e affidarsi a nuove tecnologie per migliorare le comunicazioni. Ecco le nuove sfide dei travel manager in tema di sicurezza e dovere di diligenza

di Arianna De Nittis

eperire informazioni aggiornate e attendibili sulle normative legate al Covid-19. È questo, oggi, il principale impegno dei travel manager. E proprio

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Delia Lorenzi

su questo tema si è incentrato il dibattito a Mission Forum Talks, l’evento organizzato da Newsteca il 15 luglio scorso presso il Novotel Milano Linate. Innovativa la formu-

la dell’evento, due ore di domande rivolte dai responsabili viaggi a cinque panelist esperti di viaggi d’affari e duty of care: Cristian Brescianini, global sales manager di Expedia Group (il gruppo proprietario della Tmc Egencia), Simone Frigerio, direttore generale del Gruppo Frigerio, ed Eros Candilotti, direttore di Gattinoni Business Travel. E ancora Roberto Masi, senior security & compliance Consultant, e Irene Di Domenico, sales account manager cards sales & partnerships di Nexi. Per provare a capire, tutti insieme, quali sfide attendono le aziende nel new normal. Fonti attendibili Quali fonti è bene consultare per aggiornarsi sulle normative? «Ac-

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MissionForum TALKS Dibattito

tutto. «Bisogna raccogliere anche dati sugli aspetti pandemici di una destinazione (livello dei contagi, impatto della variante Delta) – ha aggiunto Masi –. Poi, sulla base di queste informazioni, sarà indispensabile clusterizzare le destinazioni all’interno delle travel policy aziendali, distinguendo tra le mete dove il rischio è molto basso e il dipendente è libero di organizzare la trasferta in autonomia, quelle per raggiungere le quali è bene richiedere un’autorizzazione e, infine, le mete che non vanno raggiunte del tutto».

cedere a informazioni aggiornate è difficilissimo – ha dichiarato Roberto Masi –. Tra le varie fonti istituzionali ci sono spesso delle contraddizioni, senza contare il fatto che le comunicazioni sono tutt’altro che chiare. Consultando i canali ufficiali italiani (primo fra tutti il sito Viaggiaresicuri.it della Farnesina, ndr), inoltre, ci si rende conto che non è disponibile alcun supporto alle aziende che fanno viaggiare i propri dipendenti. Nessuna risposta rapida a quesiti specifici. Quello che possiamo fare, dunque, è integrare le informazioni con quelle riportate sui siti istituzionali delle destinazioni d’arrivo (ad esempio le pagine web delle ambasciate): spesso riportano norme che la Farnesina non ha ancora pubblicato». E non è

Strumenti per comunicare Nicola Parisi, procurement manager di Decathlon Italia, ha chiesto alle Tmc quali strumenti propongono per comunicare ai travel manager le continue novità in tema di requisiti di ingresso nei Paesi e norme di sicurezza. Tutte e tre le intervistate hanno risposto di essersi dotate, già prima della pandemia, di tecnologie che consentono il tracciamento dei dipendenti, nonché comunicazioni rapide in caso di necessità (ad esempio, notifiche push su apposite app). Rispetto al passato, però, la cadenza delle comunicazioni è cambiata. «Con l’avvento della pandemia siamo passati dalla comunicazione periodica ordi-

I travel manager

Elisabetta Gibertoni

naria a una frequenza prima quotidiana e, successivamente, personalizzata sulle esigenze delle aziende clienti», ha detto Eros Candilotti. Come scegliere il partner giusto In tema di sicurezza, i travel manager sono incerti su quali fornitori sia preferibile orientarsi. «Le aziende – ha detto Masi – hanno a disposizione diverse tipologie di fornitori a cui chiedere un supporto. In primo luogo la Tmc, che è una partner indispensabile perché è a conoscenza delle date di partenza del viaggiatore e della sua destinazione. Poi ci sono

A porre le domande durante MissionForum Talks sono stati Manuel Corsi, coordinatore area business travel di Eurospin New Business; Elisabetta Gibertoni, global travel & events manager di Livanova; Delia Lorenzi, business travel manager di Calzedonia Group; Roberto Mercurio, travel manager del Gruppo Sia; Loredana Merelli, travel manager di Kpmg; Nicola Parisi, procurement manager di Decathlon Italia; Michela Visonà, business travel manager di Ferplast; Mauro Zollet, IS global travel manager di Aptar Group.

Roberto Masi

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MissionForum TALKS Dibattito

Un nuovo SBT Eros Candilotti ha scelto MissionForum Talks per annunciare una novità: «Ormai parlare di un semplice self booking tool è riduttivo. Bisogna proporre soluzioni molto più aperte, che permettano di integrare anche strumenti esterni al tool. Noi siamo in fase di lancio di una soluzione con caratteristiche innovative».

Un supporto da Iata Una dritta emersa durante MissionForum Talks: per ottenere informazioni i travel manager possono consultare il sito Iata Travel Centre. Inserendo il numero del volo e del passaporto si ottengono utili informazioni sulle mete di viaggio. Che includono, e questo è molto importante, anche gli scali. Poi si possono combinare questi dati con quelli di Vaggiaresicuri.it. 40

• Informazione: accedere a informazioni aggiornate sul Covid-19 oggi è la principale preoccupazione dei travel manager. Ma è altrettanto importante informare correttamente il viaggiatore sui rischi della trasferta. • Security manager: è una figura indispensabile all’interno delle aziende, soprattutto se di grandi dimensioni. E non può essere sostituito dalla travel management company. • Consulenza: è quella, oggi insostituibile, che le Tmc offrono alle aziende per districarsi nella giungla delle normative riguardanti la pandemia. • Tecnologie: oggi svolgono la parte del leone nella gestione delle missioni e sono anche indispensabili per la sicurezza. Dai sistemi di tracciamento e geolocalizzazione, alle app per comunicare con i viaggiatori, ai self booking tool, fino alle carte di credito virtuali che si possono ordinare online h24. • Risk assesment: quando si fa partire un collaboratore è meglio prevedere tutti i possibili scenari per essere davvero pronti ad affrontare le emergenze.

Le 5 parole chiave a MissionForum Talks

le grandi compagnie internazionali di travel security. Prima di rivolgerci a loro, però, dobbiamo essere consapevoli che queste società maneggiano dati sensibili dell’azienda. In più si tratta di interlocutori più adatti a grandi realtà e meno alle imprese di dimensioni medio piccole». Altri possibili partner sono le società specializzate nella vigilanza. «Anche in questo caso è bene però non sottovalutare alcune criticità. In Italia, ad esempio, fornire un servizio di scorta privata è vietato per legge. Queste società, quindi, sono costrette a stipulare contratti con partner esteri, che non sono sempre

Christian Brescianini ed Eros Candilotti

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affidabili e possono esporre l’azienda e i dipendenti ad altri rischi potenziali. Infine, esistono delle vere e proprie “boutique della sicurezza”. Sono più piccole e molto capaci e attente al cliente, ma decisamente meno attrezzate sul fronte del tracciamento». A ognuno il proprio ruolo Tra i temi chiave emersi nel corso di MissionForum Talks spicca la valorizzazione dell’attività delle Tmc. «Nonostante ci troviamo nel mondo della disintermediazione, le Tmc in questa fase hanno una funzione importantissima – ha com-

mentato in proposito Cristian Brescianini –. Mai come oggi, infatti, non conta solo la quantità delle informazioni, ma la qualità e l’attendibilità. E per orientarsi in questo mare di notizie è bene essere affiancati da un esperto». Ma fino a che punto può spingersi il supporto delle agenzie in tema di sicurezza? «Vista l’ampia gamma di servizi che offrono nell’ambito del duty of care, possono anche sostituirsi al security manager?», ha chiesto Delia Lorenzi, business travel manager di Calzedonia Group. «Nelle aziende strutturate le attività di Tmc e security manager non sono sovrapponibili – ha risposto Eros Candilotti –. La situazione, invece, è differente nelle piccole imprese. Noi abbiamo clienti con 50 dipendenti che chiedono di attivarci sul fronte della sicurezza». Ruoli diversi, dunque. «Anche se – ha precisato Simone Frigerio – la consulenza in tema di travel security è un servizio che dobbiamo sicuramente mettere a disposizione delle aziende. Per questo abbiamo sottoposto i nostri addetti a numerose ore di formazione proprio su questo aspetto specifico». È tornata sull’argomento Elisabetta Gibertoni, global travel & events manager di Livanova. «Ormai tutte le principali travel management company propongono strumenti tecnologici per il tracciamento dei viaggiatori. Questo significa che si metteranno in competizione con i fornitori specifici di duty of care?». «Non intendiamo sostituirci – ha risposto anche in questo caso Eros Candilotti –. Le nostre soluzioni sono complementari alle loro e rientrano nei servizi che offriamo in qualità di consulenti». «Il compito della Tmc, ha sottolineato Simone Frigerio, «è fornire al travel manager gli strumenti perché riesca a sapere in quale destinazione si trovano i dipendenti». Ha aggiunto Brescianini: «Siamo anche chiamati a fornire soluzioni per migliorare la comunicazione con i dipendenti non so-


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MissionForum TALKS Dibattito

Cosa fare se si smarrisce la carta?

Irene di Domenico

lo pre e post, ma anche e soprattutto durante il viaggio». Sicurezza anche nei pagamenti Durante l’incontro, Irene Di Domenico ha risposto a diverse domande sulle soluzioni di pagamento di Nexi e il loro grado di sicurezza. «Nelle destinazioni dove il rischio di furti è molto elevato come ci dobbiamo comportare, possiamo affidare una carta di credito ai dipendenti?», ha chiesto Michela Visonà, business travel manager di Ferplast. «Le carte di credito in realtà sono gli strumenti di pagamento più sicuri perché, in caso di furto o smarrimento, possono essere bloccate con facilità e in qualsiasi momento. Addirittura il portale che

MissionForum Talks, il panel

mettiamo a disposizione delle aziende consente di bloccarle solo per qualche ora, per poi riattivarle successivamente. La nostra piattaforma emette carte sicure, dotate anche di riconoscimento biometrico». Ma quali sono i prodotti che Nexi mette a disposizione delle aziende? L’offerta include le carte di credito aziendali nelle tre versioni Business (per le Pmi), Corporate e Professional (per imprese di medio-grandi dimensioni). «Inoltre, proponiamo Corporate Pay, uno strumento virtuale su circuito Mastercard – ha spiegato la manager –. È una carta con rimborso fino a 60 giorni. Consente una semplificazione dei processi e una significativa riduzione dei costi amministrativi. Infine, è disponibile la

Nexi Travel Account, carta virtuale per aziende medio-grandi che hanno necessità di monitorare le spese di trasferta dei propri collaboratori e ottimizzare il capitale circolante grazie alla rendicontazione centralizzata». «Nonostante il mondo nell’ultimo anno si sia fermato, abbiamo continuato a promuovere i nostri servizi perché eravamo certi che i viaggi di lavoro sarebbero ricominciati e che le aziende sarebbero state interessate a conoscere nuovi player di questo mercato – ha concluso Di Domenico –. Abbiamo registrato negli ultimi mesi un incremento nella diffusione sia delle carte corporate sia delle soluzioni di pagamento centralizzate. Forse perché in un momento di pausa si è più predisposti a valutare nuove soluzioni per migliorare i processi». l

Irene Di Domenico: «Se la carta è persa o bloccata possiamo riemetterla e inviarla al viaggiatore. Se però quest’ultimo nel frattempo ha la necessità di effettuare dei pagamenti la soluzione ideale è una carta virtuale. Viene creata “al volo” e inviata al cliente per email, con accesso tramite un link. Gira sul circuito Mastercard».

Simone Frigerio

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MFA 2021: I FINALISTI I PREMI ALLE CASE I riconoscimenti per le case automobilistiche sono definiti in base ai dati relativi alle vendite true fleet in Italia forniti da Dataforce. La classifica dei modelli più venduti sarà esaminata dalla giuria che, in base alla propria esperienza e al lavoro quotidiano di gestione delle flotte aziendali, designerà i vincitori. I premi assegnati saranno: • Sales e agenti: segmenti A, B • Quadri e middle management: C, D • Direttori e dirigenti: E, F • Miglior veicolo di servizio: Veicoli Commerciali Leggeri (LCV) • Miglior autovettura ad alimentazione alternativa: Elettrico, PlugIn Hybrid, Hybrid, Mild-Hybrid, Metano, GPL

FORNITORI FLOTTA AUTO Miglior software gestionale per la flotta

MyGeotab - Geotab SUPfleet - Fleet Support Miglior software gestionale per la transizione energetica

EVSA - Geotab “Green Fleet” SUPfleet - Fleet Support Miglior servizio di telematica per la flotta

Dispositivo GO9 + Piattaforma MyGeotab - Geotab Masternaut Connect - Masternaut Michelin Group “MyFleet Support” → “MyFleet2” - Fleet Support SmarterDriver - Masternaut Michelin Group Miglior Mobile App per i driver

Miglior servizio di manutenzione e riparazione veicoli

Car Service Management 360 Dottor Grandine Tbs Services Miglior servizio Smart Mobility: car sharing e car pooling

FLEET MANAGER Jessica Amaroli - Hitachi Rail Marco Barbuto - Terna Alberto Bozzolini - Janssen Cilag Domenico Cerroni - Enel Laura Clemente - Althea Italia Federico Antonio Di Paola - Engineering Ingegneria Informatica Paolo Di Stazio - Glaxosmithkline Massimo Facipieri - Pietro Fiorentini Paola Felcaro - Schneider Electric Lorenzo Groppo - Pietro Fiorentini Giorgio La Boccetta - Hilti Italia Christian Marcello - OCME Marcella Berta Mauri - HP Inc. Dario Ostino - Edison Saverio Romano - Siae Microelettronica Paola Salvador - IQVIA Paolo Tignone - Zanichelli Editore Giovanni Zucco - Roche

Y.Share LeasysGO! glide.io - Gruppo Renault by Mobilize Miglior società di autonoleggio

UnipolRental Sifà - Società Italiana Flotte Aziendali Leasys Miglior prodotto o progetto di welfare aziendale legato alla mobilità

Zucchetti - Doubleyou glide.io - Gruppo Renault

SILVER PARTNER

MAIN PARTNER

PATROCINI

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spazio eventi Milano

www.officinedelvolo.it


13 Camera con vista Ibis.qxp_Layout 1 08/09/21 18:41 Pagina 44

Camera con vista Ibis Milano Centro

Meeting nel cuore di Milano a cura della redazione

pochi passi dalla stazione Centrale di Milano, qualche metro dalla fermata Repubblica e da Corso Buenos Aires, sorge l’Ibis Milano Centro. L’hotel raffigura poliedricamente le diverse anime della città, che uniscono tradizione e modernità, lavoro e leisure time. La realtà in cui ci troviamo da tempo ci ha messo di fronte a sfide complicate, facendo nascere esigenze a cui solo un piano ben strutturato può rispondere. Per questo, Ibis Milano Centro ha cercato di adattarsi alla situazione, individuando soluzioni strategiche per permettere ai suoi ospiti di go-

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dere appieno di tutte le funzionalità dell’hotel, senza rinunciare alla sicurezza e alla salute. La struttura è certificata AllSafe SGS e rispetta elevate misure di igiene e prevenzione, a tutela dei clienti e del personale, osservando tutti i protocolli e gli standard di sicurezza. Ciò permette ai suoi ospiti di godersi il soggiorno senza avere preoccupazioni.

Hotel dall’animo business Come tutti gli hotel dall’animo business, costretti a ripensare ad eventi e modalità ibride tra fisico e virtuale, anche l’Ibis Milano Centro si è dotato di strumenti tecnologici all’avanguardia per rispondere alle richieste di hybrid meeting, con format tailor made a seconda delle esigenze dei clienti. Ibis Milano Centro, per la comodità della posizione e per la moderna struttura che offre, diventa dunque la location ideale per meeting e incontri di lavoro. Il centro congressi dispone di 8 sale riunioni modulari, in-

Ibis Milano Centro Catena e categoria: Accor hotels - 3 stelle

Posizione: 2 km dalla stazione centrale di Milano

Sale Meeting: 8 sale riunioni. Capienza massima 22 persone con le restrizioni Covid-19

Mezzi pubblici: 10 minuti d’auto per l’aeroporto di Linate, 5 minuti a piedi per la fermata

della metropolitana Repubblica, linea gialla

Camere: 440 camere di cui 180 camere superior ristrutturate con tv da 32 pollici, wi-fi

gratuito in tutto l’hotel. Macchina Nespresso nelle 60 camere executive

Facilities: Dehor, fitness room, bar e ristorante, spazi co-working 44

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sonorizzate e con illuminazione naturale, con capacità fino a 22 persone nel rispetto delle limitazioni Covid-19 (95 persone in situazione di normalità). La lounge ospita uno spazio dedicato al co-working ed è aperta 24 ore su 24. Qui i clienti possono trovare tutti i benefit di cui hanno bisogno per lavorare al massimo del comfort: wi-fi a banda larga, caffè, snack dolci e un parcheggio a 15 euro al giorno. In questo modo si avrà la possibilità di lavorare in tranquillità pagando esclusivamente per il tempo di utilizzo effettivo. Qualora, invece, fosse necessaria una permanenza più lunga, Ibis Milano Centro offre soluzioni di temporary office o noleggio di aule per la formazione. Dopo i momenti di business, gli ospiti possono godersi diversi momenti di relax, per esempio nello splendido dehor immerso nel verde con servizio bar sempre disponibile presso il LineaUno Bar & Bistrò. Il bar prevede soluzioni tra lunch, border lunch, coffee break, light snack e aperitivi, sempre attenti a qualsiasi necessità alimentare. l


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ITA riparte dall’intermediazione

Attualità In volo

Tmc al centro per Italia Trasporto Aereo che decolla con le reti del business travel e del turismo intorno a lei. Pronti al take off della nuova compagnia aerea italiana nell’augurio di un rilancio di tutto il settore opo l’estate del trasporto aereo “in mano alle low cost”, così si sono espresse le associazioni di categoria del turismo organizzato, Ita (Italia Trasporto Aereo) riprende in mano la situazione e decolla insieme alle collaborazioni con il trade. Con una raffica di accordi, la nuova compagnia aerea italiana che prende il posto di Alitalia dal 15 ottobre fa subito intendere che l’intermediazione avrà un ruolo importante, Tmc in testa. La prima è stata Uvet: «Siamo orgogliosi di poter cominciare a lavorare con una società leader del mercato che ci assicurerà un decisivo sostegno ora che abbiamo avviato la commercializzazione dei nostri prodotti e servizi – commenta il DG e AD, Fabio Lazzerini –. I pla-

di Paola Baldacci

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Fabio Lazzerini

Il primo equipaggio di Ita

yer dell’intermediazione rappresentano i canali fondamentali per la distribuzione dei voli e partner indispensabili per garantire all’Italia una connettività di qualità sia con l’estero che all’interno del Paese». Ed ecco tutta la schiera delle travel management company principali stringersi attorno al vettore nazionale. Adriano Apicella, amministratore delegato di Welcome Travel Group, interpreta ugualmente «con estremo favore la scelta di investire sulla rete agenziale, identificando la distribuzione turistica come un canale di vendita privilegiato». Ed Emiliana Limosani, chief commercial officer dell’aerolinea, sottolinea come reti capillari e così numerose «non potranno che assicurare un decisivo sostegno». An-

che il Gruppo Gattinoni ha siglato la lettera d’intenti che identifica Ita come “vettore aereo privilegiato”. Il presidente Franco Gattinoni osserva che «l’Italia ha bisogno di una compagnia di bandiera per tornare a essere forte nel mondo e per permettere all’industria del turismo organizzato di programmare con continuità viaggi per i mercati leisure, business e Mice». Una dichiarazione condivisa dal presidente Luca Patané del Gruppo Uvet che augura «le migliori soddisfazioni possibili a Ita con la speranza che possa essere un nuovo inizio anche per la ripresa di tutto il settore». I passaggi da Alitalia a ITA Il 18 agosto, l’Enac ha rilasciato a Italia Trasporto Aereo il Coa e la li2021 agosto-settembre-ottobre |

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14 ITA.qxp_Layout 1 08/09/21 18:42 Pagina 46

Attualità In volo

Tutti gli accordi con Aci Blueteam, Alpitour, Cisalpina, Frigerio Viaggi, Glamour T.O., Gruppo Gattinoni, Idee per Viaggiare, Master Explorer, Regent World, Gruppo Robintur, Sporting VacanzeViaggiare Online, Ultraviaggi, Gruppo Uvet, Welcome Travel Group

cenza di esercizio, il che significa che si è potuta avviare la vendita dei biglietti (dal 26 agosto sul sito web provvisorio Itaspa.com, nelle agenzie di viaggio e nelle biglietterie aeroportuali). Infatti, i certificati attestano che la società è in possesso della capacità professionale e dell’organizzazione aziendale necessarie ad assicurare l’esercizio dei propri aeromobili in condizioni di sicurezza. Si tratta delle verifiche giuridico-amministrative ed economico-finanziarie, oltre che tecnicooperative. Per assumere il nuovo personale in staff è stata allestita una piattaforma online alla quale entro il 6 settembre – data di fine della campagna – sono stati ricevuti 29mila451 curricula. Di essi, 2.760 per i ruoli di comandanti e piloti (1.298 in arrivo da Alitalia in amministrazione straordinaria), 8.097 per assistenti di volo (3.311 provenienti da AZ) e 18.594 per il personale di staff (2.601 dalla vecchia compagnia). Un nuovo programma di loyalty Ita avrà un nuovo programma di fidelizzazione, «potenzialmente inte-

Emiliana Limosani

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Indiscrezioni Sulle indiscrezioni giornalistiche pubblicate da alcuni quotidiani il 7 settembre scorso, i Commissari di Alitalia in amministrazione straordinaria hanno spiegato che affermare che Alitalia venda a un euro la sua flotta è una “semplificazione fuorviante e foriera di interpretazioni non corrette”. I responsabili hanno smentito le ricostruzioni: l’operazione, che alla data in cui andiamo in stampa è in attesa del via libera formale della Commissione Europea, «è molto complessa e il valore di cessione deve tener conto dei valori attivi e passivi, che verranno valutati da un perito terzo indipendente, nominato ai sensi di legge». grabile con quelli di altri partner industriali», spiega una nota. Infatti, il MilleMiglia non è tra gli asset cui Ita può partecipare alla gara pubblica di acquisto, gestita e indetta da Alitalia. Ciò in virtù dell’accordo raggiunto con la Commissione europea che ha imposto discontinuità fra le due compagnie aeree. Sarà poi l’acquirente del vecchio MilleMiglia a decidere cosa fare dei 5,8 milioni di associati, dei loro “crediti” e dei loro dati. Flotta e operazioni All’avvio delle attività, Ita parte con una flotta di 52 aerei di cui 7 wide body e 45 di medio-corto raggio. Già nel 2022 gli aeromobili diventeranno 78, mentre la dotazione di slot sarà coerente. L’85% di essi viene mantenuto a Milano Linate e il 43% a Roma Fiumicino. Nella stagione Iata Winter 2021, il network di lungo raggio vede New York (da Roma e Milano), Tokyo Haneda, Boston e Miami (tutte e tre da FCO). Invece, dalla Summer 2022 saranno in pipeline San Paolo, Buenos Aires, Washington e Los Angeles. Le principali destinazioni europee previste sono Parigi, Londra, Amsterdam, Bruxelles, Francoforte e Ginevra, senza dimenticare Madrid, Atene Tel Aviv, Cairo, Tunisi e Algeri da Roma. In Italia, Ita serve 21 scali. Questo programma rientra nel piano industriale 20212025 (sviluppato con il supporto di Rothschild, BCG ed EY) sul quale

l’assemblea dei soci ha deliberato un primo aumento di capitale da 700 milioni, necessario all’acquisizione degli asset secondo il patto con l’UE e all’avvio delle operazioni da metà ottobre, quando Ita spicca il suo volo, di fatto.

Le concessioni dell’Europa A cos’altro l’Europa ha acconsentito? In seguito all’interazione con il Governo italiano, Ita potrà acquisire tramite una negoziazione diretta con Alitalia in amministrazione straordinaria gli asset necessari per gestire il settore Aviation. Inoltre, potrà partecipare alla gara pubblica del brand Alitalia, considerato “elemento imprescindibile nella realizzazione del piano industriale”. Infine, avrà facoltà di partecipare, insieme ad altri partner, in qualità di maggiore azionista alle attività di ground handling, anch’esse oggetto di bando. Invece, per il settore “Manutenzione” potrà prendere parte alla gara come azionista di minoranza di una nuova società che se l’aggiudicherà. l


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Venezia, fotografie di Mauro De Biasi Fino al 19 gennaio 2022, sull’isola della Giudecca a “La Casa dei tre oci” le fotografie di Mauro De Biasi: cronista di Epoca e poi freelance dallo sguardo neo-realista che ci ha lasciato immagini dal forte potere evocativo come quelle dell’Italia degli Anni Cinquanta e del cinema.

dell’antichità classica che ha nei musei di Napoli un punto di forza. Fino al 6 gennaio 2022. Orario: mercoledì- lunedì: 9 19-30 MANN. Museo archeologico di Napoli. Piazza del museo 19 Museoarcheologiconapoli.it

NAPOLI Gladiatori Probabilmente uno dei luoghi comuni della civiltà romana ed entrato nell’immaginario collettivo grazie all’omonimo film di successo è rappresentato dai gladiatori, quel gruppo di persone che per alcuni secoli combatterono – o furono costretti a farlo – nelle arene, e a Roma nel monumentale Colosseo, dinanzi a un pubblico festante. La vittoria era la vita e, in una prospettiva più lontana e incerta, la liberazione. Molto è stato scritto a proposito delle origini, da rintracciare forse nel campo della mitologia oppure nei combattimenti commemorativi funerari. Di certo, i gladiatori si presentavano in maschere di combattenti contraddistinti da singolari armature e armi:

il reziario con la rete e il tridente o il mirmillone dalla corporatura possente, ad esempio. Ma i gladiatori potevano anche essere delinquenti comuni, debitori, cristiani nel periodo delle persecuzioni, anche donne, seppure raramente. Questa massa di dannati però erano anche disperati che nulla avevano da perdere nell’industria cruenta dell’intrattenimento romana: a loro infatti e al loro carismatico Spartaco, peraltro reso celebre dalla pellicola di Stanley Kubrick, si deve la grande rivolta che riuscì per alcuni anni a scuotere la civiltà romana in Italia. La mostra napoletana offre una gran quantità di materiale e di pezzi di valore non altrimenti accessibili e soprattutto ricostruisce una piccola parte del mondo più vasto

SIENA Masaccio, Madonna del solletico Il Duomo di Siena ospita uno dei quadri più importanti del Rinascimento italiano, la Madonna del Solletico di Masaccio, soprannome di Tommaso di Ser Giovanni di Monè di Andreuccio Cassài, secondo il Vasari un autentico rappresentatore del vero e per la critica internazionale il più degno continuatore di Giotto. È detta anche Madonna Casini, dal nome del committente privato, ed è infatti al ricco e nobile cardinale che la mostra senese è dedicata, comprendendo anche un

News Dal mondo

ritratto di Jacopo della Quercia, un pastorale in avorio intagliato e documentazione privata di valore. La Madonna del Solletico, comunque, contraddistinta dallo stemma familiare del Casini, rimane il pezzo clou. Opera dal contenuto inequivocabilmente sacro, non è però molto grande, essendo molto probabilmente destinata al trasporto per le devozioni private. La scena ritratta è quella di ambiente domestico, opera di un artista ancor giovane, ma già consapevole di quella ricerca estetica che lo porterà a essere uno degli autori più rinomati. È una mostra che, per una maggiore comprensione, andrebbe vista all’interno di un più articolato viaggio nella pittura toscana del XV secolo. Fino al 2 novembre 2021. Orario: 10.30 - 18 Cripta del Duomo. P.zza del Duomo 8 Operaduomo.siena.it

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15 Dal Mondo 3 21.qxp_Layout 1 08/09/21 18:42 Pagina 48

Elias Canetti. Il pescatore nei secoli Il saggio di Alfonso Musci sul premio Nobel per la letteratura nel 1981, tra i più enigmatici scrittori del Novecento (edizioni Castelvecchi, 22 euro), cerca di cogliere l’originalità del pensatore al di fuori della storia e all’interno dei suoi valori di base, come la simpatia per le vittime, gli sconfitti e gli esclusi.

News Dal mondo

Viaggi di carta Umani e animali. Breve storia di una relazione complicata Quando l’uomo decise di non essere più un animale iniziò la storia di un rapporto molto complicato e articolato tra i due esseri. Fuori discussione l’utilizzo delle bestie come mezzi di trasporto e fonte di sostentamento: più importante semmai il dibattito etico moderno – pur con qualche iniziativa già nei tempi antichi – sulla natura e sui diritti degli animali. Il tutto in due paradossi: da una parte creature viventi degni di vita e di tutela, persino di intelligenza, come tutti gli esseri del creato; dall’altra uno spietato sfruttamento che li ha portati sin dentro gli eventi bellici più tremendi del Novecento, sia a quell’allucinante catena di montaggio di sofferenza costituita dai mattatoi industriali. Ma il sospetto che nel dibattito sugli animali si nasconda qualcos’altro è ben evidente, se si considera lo strano rapporto di tutela che i fascismi, soprattutto il nazismo, gli ha rivolto. Senza dimenticare l’aspetto, peraltro terribile, della loro classificazione antropologica dell’umanità che, com’è noto, non contemplava l’appartenenza al genere umano delle razze cosiddette “inferiori”. Nel mondo contemporaneo il dibattito sulla natura degli animali e il loro impiego nella cucina, forse con qualche eccesso, si sta rivelando uno dei temi più importanti per la genesi di una nuova coscienza ecologica lontana dallo spargimento di sangue. Giulia Guazzaloca, Umani e animali. Breve storia di una relazione complicata, il Mulino 2021 – 14 euro

Registrazione Tribunale di Milano n° 624 del 22/09/2000 Direttore Responsabile Paola Baldacci Collaboratori Andrea Barbieri Carones, Dario Bongiovanni, Alberto De Antoni, Arianna De Nittis, Elisabetta Francioli, Simona Parini Impaginazione Gianluca Ubezzi Stampa Faenza Printing Industries, Faenza (RA) Distribuzione in Italia Faenza Printing Industries, Faenza (RA)

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Storia del progressive rock. Origini e leggende della musica inglese Ci fu un periodo nel quale le menti migliori di una generazione decisero di investire le proprie energie nella musica, caricandola di significati sempre più ampi, sempre più eterogeni, sempre più bizzarri. Questi furono gli anni Settanta e il progressive rock, definizione (come tutte) inidonea a comprendere la complessità della realtà. Dopo le avanguardie rivoluzionarie e di rottura degli anni Sessanta, minoritarie ma non per questo marginali – si pensi a Sergent Pepper dei Beatles, a Anthem of the Sun dei Grateful Dead, a Pet Sound dei Beach Boys e ai Velvet Underground –, gli anni Settanta videro una grande diffusione di questo genere musicale che cercava di superare i vecchi schemi delle canzoni tradizionali, sia nella struttura che nella lirica, sia unendo altre forme musicali. Il tutto in una commistione nota in seguito come fusion, grazie a innovazioni tecnologiche in campo strumentale che aprirono nuovii spazii di sonorità. i à Alcuni Al i degli autori di questa svolta rimasero nel tempo e i nomi sono noti: Pink Floyd, Soft Machine, Jethro Tull, Genesis, Yes, Camel, Tangerine Dream e quant’altri. Nel saggio è ricostruita l’intera storia di una stagione musicale e artistica irripetibile, forse l’ultima dell’Occidente, in un percorso che non solo indica i sentieri maggiori, ma anche quelli minori attraversati da artisti oggi ignoti e degni di una menzione. Mike Barnes, Storia del progressive rock. Origini e leggende della musica inglese, Odoya 2021 – 35 euro

Spedizione Posta Target - Magazine

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Tariffa abbonamento annuo: 35,00 euro Bonifico bancario per Banca Popolare di Sondrio, Agenzia n. 13 di Milano c/c 000005445X70 - CIN X ABI 05696 CAB 01612 IBAN IT78X0569601612000005445X70 intestato a Newsteca Srl

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