ANNO XXII NUMERO 4 • NOV - DIC 2021 - GEN 2022
FOTO DI HENRI MATHIEU-SAINT-LAURENT DA PEXELS
www.missionline.it
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Sommario Novembre-Dicembre-Gennaio
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RUBRICHE NEWS 47 DAL MONDO
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA 29 NOVOTEL MILANO LINATE
Table d’hôtel, per una ristorazione al passo con i tempi
31 GRUPPO GATTINONI
Convergere sulla squadra
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02 EVENTI
Italian Mission Awards 2021 - Pronti e reattivi di Paola Baldacci
10 INSIGHTS
Ti autorizzo ergo è una trasferta utile di Dario Bongiovanni
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21 RICERCA SU TRAVEL, FLEET E EVENT MANAGER OGGI
Professionisti poliedrici di Giacomo di Foggia
30 MISSIONFLEET AWARDS
La sostenibile concretezza della mobilità aziendale a cura della redazione
14 MISSIONMICE
Sei un event manager? Certifica la tua professione
32 ITALIAN MISSION AWARDS
Sinfonia numero 9 di Elisabetta Francioli
di Simona Parini 34 SPECIALE ASSICURAZIONI 17 BUSINESS TRAVEL SHOW 2021
Cosa resterà dei viaggi aziendali
Protezione al tempo della pandemia di Arianna De Nittis
di Paola Baldacci
40 STANDARD ISO 31030
19 GBTA ITALIA CONFERENCE 2021
di Paola Baldacci
Business travel, i 5 trend della ripartenza di Arianna De Nittis
Linee guida indispensabili
42 CAR RENTAL
Il noleggio auto? Meglio in abbonamento di Arianna De Nittis
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Pronti e reattivi I professionisti del business travel hanno saputo farsi trovare preparati alle nuove modalità di viaggio: a IMA abbiamo raccolto le prove. Scoprire talenti è una vocazione, ora non disperdiamoli 2
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na palpabile voglia di riprendere gli eventi in presenza nonché le trasferte di lavoro: questo il feeling che Italian Mission Awards 2021 ci ha trasmesso il 20 settembre scorso, all’Alcatraz di Milano. Celebrato secondo le modalità che il Covid-19 impone e cui ormai gli organizzatori hanno fatto l’abitudine, il premio dedicato alla filiera del business travel ha messo in evidenza la capacità di reazione dei suoi interlocuto-
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ri. Le Tmc hanno saputo perfezionare l’attività di consulenza, aprendosi ad argomentazioni di risk management vero e proprio, sia quelle tradizionali sia le online travel agency. Le compagnie assicurative ne hanno beneficiato per un’attenzione più marcata sul duty of care. Le linee aeree hanno reso più flessibili le policy tariffarie e predisposto funzionalità per il controllo dei requisiti di viaggio, così da permettere una veloce verifica della
compliance dei certificati necessari. Tutto il settore dell’hospitality si è dimostrato prontissimo nell’adozione di protocolli di igienizzazione e distanziamento, comunicando fiducia ai viaggiatori. Le tecnologie di prenotazione e per le note spese hanno brillantemente cavalcato l’onda dell’accelerazione della digitalizzazione migliorandosi e sottolineando come sviluppare processi più efficienti rappresenti la prima arma di cost saving. Senza dimenti-
di Paola Baldacci
Un evento imperdibile 200 protagonisti della filiera del business travel hanno partecipato alla serata di gala di IMA 2021
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Ci rivediamo ad aprile L’edizione numero nove del Premio si terrà il 4 aprile a Milano. Le candidature sono già aperte su Italianmissionawards.it
La giuria
care che rappresentano un potente strumento di raccolta di informazioni per costruire strategie. Infine, autonoleggi e società di relocation, anch’essi tra le categorie di servizi
Paola Mighetto, direttrice editoriale di Newsteca
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per i viaggi d’affari premiate a Ima 2021, si sono distinte per l’introduzione di formule conformi alle nuove esigenze di mobilità in un anno difficile come quello pandemico.
servizi e prodotti di valore anziché focalizzati sul prezzo sembra annunciarsi come l’imminente richiesta delle imprese al ritorno delle trasferte.
Leitmotiv Delle candidature di quest’anno c’è da evidenziare i leitmotiv dei temi della sicurezza e della sostenibilità che sono emersi durante le presentazioni. Le travel policy aziendali mettono al centro la tutela del dipendente in viaggio come mai prima d’ora: i processi di autorizzazione si rendono più stringenti e l’attenzione ai requisiti di viaggio dettati dalla pandemia creano un iter di reperimento delle informazioni molto più complicato. Le altre parole chiave alla ribalta in questa edizione del Premio sono digitalizzazione e qualità del business travel. Se la semplificazione dei processi è il primo risultato dell’adozione di strumenti più evoluti, di pagamento, di prenotazione dei servizi e di intelligence, l’offerta di
Ritorno alla primavera L’edizione 2021 degli Ima si è svolta per la seconda volta in una “finestra” estiva dovuta all’incertezza delle modalità di realizzazione degli eventi, invece l’appuntamento del 2022 tornerà nella sua stagione di sempre: la primavera e ancora in presenza. Il 4 aprile è la data da fissare in calendario per una “Nona” che propone sin da oggi nuove idee di candidature. Nuove sono le categorie per progetti di sicurezza, sostenibilità e inclusione, aperte a tutti: fornitori e travel manager. Per le Tmc, la giuria distinguerà tra la miglior travel management company per il mercato italiano e internazionale. Ritorna la candidatura per gli operatori del car sharing, mentre l’autonoleggio include i servizi di Ncc. Infine, tra i
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Alberto Panariello, responsabile Cards Sales & Partnership di Nexi
responsabili dei viaggi aziendali verrà premiato anche il miglior travel team, portando così a 4 le opzioni a loro rivolte per partecipare. GBTA Europe e Corti di Viaggio Ma Ima non è più solamente un elogio al business, infatti è diventato un evento che scopre talenti. Quest’anno Gbta Europe ha lanciato il riconoscimento “Out of the Box” per i viaggiatori d’affari, consegnato durante la serata di gala: è andato ad Avis Budget Group per l’innovativo servizio di smart check out che consente di emettere in anticipo e da remoto i contratti di noleggio, in modo tale da ridurre i tempi di attesa e di transazione in fase di pick-up. Inoltre, il premio letterario “Corti di Viaggio” supportato dalla compagnia ferroviaria Italo ha scoperto due scrittrici e una fotografa di talento. Il Miglior Corto di viaggi di lavoro è stato quello di Ginevra Talocci, con “Prossima fermata”, mentre il Miglior Corto di viaggi di vacanza è andato a Laura Vicari per “Un Momento”, infine lo scatto fotografico di “Jaipur, palazzo dei venti” è quello di Marta Dall’Arche. Grazie alla giuria di IMA 2021 Un contesto tanto fervido di creatività e professionalità è stato possi-
bile grazie a una giuria particolarmente affiatata. 15 travel manager e due figure di riferimento collaudate come Paola Mighetto, direttrice editoriale di Newsteca, e Arianna De Nittis, giornalista e collaboratrice di Mission, hanno condotto le valutazioni dei progetti. Ed è sempre una grande soddisfazione lavorare con esperti del calibro di Jessica Amaroli (Sts), Giulia Bertolini (C.F.T.), Betty Colledan (Nidec Asi), Manuel Corsi (Eurospin New
Business), Marianna Corvo (Quanta), Margherita Frigerio (Brooks Brothers), William Gandolfi (AB Energy), Elisabetta Gibertoni (Livanova), Roberto Mercurio (Gruppo Sia), Elisabetta Montechiaro (FPT Industrie), Flavia Sindici (Gruppo Pittini), Riccardo Sini (Deloitte Italy), Eleonora Maria Spinelli (A2A), Sonia Stella (Zoppas Industries) e Daniel Vasciarelli (Gruppo Banco BPM). Arrivederci a Ima 2022! l
Corti di Viaggio È il contest letterario che riconosce i racconti e le fotografie più belle tra quelle inviateci dai lettori di Mission e dei Sensi del Viaggio, magazine di bordo di Italo
Per informazioni: Newsteca, Segreteria Organizzativa IMA, tel. 02/36599030 - email: eventi@newsteca.it www.missionline.it – www.italianmissionawards.it
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I PREMIATI 2021
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Alfredo Pezzani, Uvet GBT e Manuel Corsi, Eurospin New Business
Cosimo Ranieri, Mercure Villa Romanazzi Carducci Bari e Domenico Palladino, Qualitytravel.it
Daniele Marchesan, Fincantieri e Valerio Duchini, B&B Hotels Italia
Edoardo Piva, Micasas Serviced Apartments e William Gandolfi AB Holding
Fabrizio Gaggio, Gruppo UNA e Marianna Corvo, Quanta
Flavio Ghiringhelli, Emirates Italia e Manuel Corsi, Eurospin New Business
Francesca Rovati, Svizzera Turismo e Marica Motta, Aim Group International per Federcongressi&eventi
Franco Gattinoni, Gruppo Gattinoni e Epimaco Leonardi, Nexi
Franco Gattinoni, Gruppo Gattinoni e Sonia Stella, Zoppas Industries
Frederic Schenk, Delta Air Lines e Giulia Bertolini, C.F.T.
Gabriele Indrieri, SAP ITALIA e Giulia Bertolini, C.F.T.
Lara Moretti, Uvet GBT e Elisabetta Montechiaro, Fpt Industrie
Marco Gruppioni, Crif e Edoardo Piva, Micasas Serviced Apartments
Martin Sapori, Accor e Marianna Corvo, Quanta
Martina Parati, Saipem e Laura Milani, NEXI
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Mauro Polmonari, Rosa Grand Milano, Starhotels Collezione e Elisabetta Gibertoni, Livanova
Massimiliano Archiapatti, Hertz e Eleonora Maria Spinelli, A2A
Massimo di Pasquale, Uvet GBT e Marianna Corvo, Quanta
Rachele Carre, Avis Budget Group EMEA e Roberta Bille, GBTA Italia e Catherine Logan, GBTA EMEA
Renaud Loizzo, Egencia e Daniel Vasciarelli, Gruppo Banco BPM,
Renaud Loizzo, Egencia e Giulia Bertolini, C.F.T.
Stefano Dall’Ara, BTExpert e Gruppo Robintur e Riccardo Sini, Deloitte Italy
Team commerciale Uvet GBT e Andrea Battaglini, American Express
Valeria Locatelli, Santa Fe Relocation e Vincenzo Genco, Adaci Lombardia e Liguria
Valerio Duchini, B&B Hotels Italia e Roberto Mercurio, Gruppo Sia
William Cocco, Campari Group e Massimiliano Zampieron, AIG EUROPE
Arianna De Nittis, Mission e Laura Vicari, Ginevra Talocci e Marta Dall'Arche, vincitrici Corti di Viaggio
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I VINCITORI DI IMA 2021 TRASPORTO AEREO
• MIGLIOR COMPAGNIA AEREA PER I VIAGGI D’AFFARI Delta Air Lines
TRAVEL MANAGEMENT COMPANY
• MIGLIOR BUSINESS CLASS Emirates
• MIGLIOR TRAVEL MANAGEMENT COMPANY CON FATTURATO BT SOTTO I 40 MILIONI DI EURO BTExpert
• CATENA ALBERGHIERA DELL’ANNO Gruppo Accor
• MIGLIOR SERVIZIO DI ACCOUNT MANAGEMENT Uvet GBT
• MIGLIOR OFFERTA DI APPARTAMENTI PER I VIAGGIATORI D’AFFARI MICASAS - Serviced Apartments
DESTINAZIONI BUSINESS
ALBERGHI
• MIGLIOR HOTEL BUSINESS PER VIAGGIATORI D’AFFARI Milano Verticale | UNA Esperienze • MIGLIOR LUXURY HOTEL PER I VIAGGIATORI D’AFFARI Rosa Grand Milano - Starhotels Collezione
• MIGLIOR TRAVEL MANAGEMENT COMPANY CON FATTURATO BT SOPRA I 40 MILIONI DI EURO Gattinoni • MIGLIOR CALL CENTER/BTC Gattinoni
• MIGLIOR DESTINAZIONE BUSINESS Svizzera • TRAVEL MANAGER DELL’ANNO - VOLUME DI SPESE DI VIAGGIO FINO A 5 MILIONI DI EURO Marco Gruppioni [Crif]
TRAVEL MANAGER
• TRAVEL MANAGER DELL’ANNO - VOLUME DI SPESE DI VIAGGIO TRA I 5 E I 50 MILIONI DI EURO Daniele Marchesan [Fincantieri]
• MIGLIOR SPAZIO PER MEETING Mercure Villa Romanazzi Carducci Bari
MEETING ED EVENTI
• TRAVEL MANAGER DELL’ANNO - VOLUME DI SPESE DI VIAGGIO OLTRE I 50 MILIONI DI EURO Arianna Filacchione [Enel]
• MIGLIOR SPAZIO PER EVENTI - HOTEL B&B Hotel Passo Tre Croci Cortina
• MIGLIOR SPAZIO PER EVENTI - RESORT Santo Stefano Resort & Spa
• MIGLIOR SOCIETÀ DI RELOCATION Santa Fe Relocation
RELOCATION
• MIGLIOR SOCIETÀ DI AUTONOLEGGIO PER I VIAGGIATORI D’AFFARI Hertz Italia
SOCIETÀ DI AUTONOLEGGIO
• MIGLIOR OFFERTA DI SOLUZIONI TECNOLOGICHE PER LA GESTIONE DEI VIAGGI D’AFFARI Egencia
TRAVEL TECHNOLOGIES
• MIGLIOR SELF BOOKING TOOL Egencia Travel Management
• MIGLIOR PROGETTO D’IMPLEMENTAZIONE DI TOOL/APP PER I VIAGGIATORI D’AFFARI Martina Parati [Saipem]
• MIGLIOR SERVIZIO DI DUTY OF CARE PER I VIAGGIATORI William Cocco [Campari] • PREMIO GBTA - MIGLIORE IDEA “OUT OF THE BOX” Avis Budget Group
• MIGLIOR CORTO DI VIAGGIO DI LAVORO Ginevra Talocci con “Prossima fermata”
I VINCITORI DE “I CORTI DI VIAGGIO” 2021 • MIGLIOR CORTO DI VIAGGIO DI VACANZA/TEMPO LIBERO Laura Vicari con “Un Momento“ • MIGLIOR FOTOGRAFIA DI VIAGGIO Marta Dall’Arche con “Jaipur, palazzo dei venti”
• MIGLIOR SISTEMA DI GESTIONE DELLE NOTE SPESE SAP Concur Expense
• MIGLIOR SISTEMA DI REPORTISTICA Uvet GBT - Biz Report
• MIGLIOR SOLUZIONE MOBILE PER I VIAGGIATORI D’AFFARI Uvet GBT - Biz Travel Evo
MAIN SPONSOR
GOLD SPONSOR
CON IL PATROCINIO DI
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SPONSOR DI CATEGORIA
MEDIA PARTNER
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FOTO DI ANDREA PIACQUADIO SU PEXELS
Insights Prendere decisioni
Ti autorizzo
ergo è una trasferta utile Nuovi fattori di complessità nei processi tolgono operatività ai travel manager, ma fanno emergere le inefficienze dei viaggi di lavoro poco redditizi. Tentiamo un’analisi
di Dario Bongiovanni
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assa il tempo e siamo ancora qui a scrivere di pandemia, o meglio, siamo ancora dentro l’evento pandemico a scrivere del mondo esterno, in cui, a dire il vero, più di qualcosa ha iniziato a muoversi ed a succedere. Possiamo dire che il settore del business travel perdura nel suo risveglio dal letargo forzato: sono riprese (estremamente caute) le trasferte di diversi settori merceologici ed ha iniziato lentamente ad aumentare la capacità di trasporto di alcuni vettori, con percentuali bene auguranti. Anche se, dobbiamo ammetterlo, è un andamento assolutamente volatile. Infatti, il numero di posti sugli aerei per l’Europa nella settimana del 15 novembre (alla ripresa dei contagi, ndr) è tornato a diminuire del 28%
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rispetto al 2019. In ogni modo, si intravedono riprese a 2 digit in cui il primo valore tende a due, ma sappiamo bene che “ogni viaggio comincia con il primo passo” citando il filosofo antico cinese Laozi. Le aziende si muovono perlopiù per trasferte domestiche e, grazie alle progressive aperture di corridoi leisure e delle frontiere statunitensi, anche su base extra-europea seppur con numeri veramente esigui. Parallelamente si complica la movimentazione all’interno dell’Europa, a causa della “quarta ondata” che in diverse nazioni è bene avviata, nonché delle nuove varianti di Coronavirus. Gli approcci delle aziende Le aziende persistono nell’adozione di approcci diversificati, i cui
estremi sono l’estrema staticità e la forte dinamicità: possiamo però individuare un denominatore comune. Ovvero la nuova e rinnovata necessità di garantire sicurezza in viaggio. Dunque, il risveglio di una gestione del rischio come mai prima di oggi. Una “deriva naturale” di questo àmbito è la figura professionale del “risk & security manager”. Cioè il ruolo di chi presidia, all’interno dei processi di viaggio, la sicurezza “sanitaria” dei viaggiatori, lavorando sul concetto di gestione del rischio connesso. Il nuovo approccio al risk & security management esce dall’ottica canonica delle imprese, in particolar modo di grandissime dimensioni, che hanno da sempre tale figura molto orientata alla sicurezza “fisi-
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Insights Prendere decisioni
ca” dei viaggiatori. Ad esempio, per le trasferte di lavoro in aree del mondo politicamente e socialmente instabili. Ebbene, oggi il ruolo si estende all’area di influenza del travel manager. Fase di valutazione Sicuramente, tra le principali mutazioni della gestione delle trasferte di lavoro dettate dalla pandemia, possiamo annoverare un importante aumento della complessità delle attività di pre-trip. Ovvero di tutto quanto avviene prima dell’effettuazione vera e propria del viaggio. Possiamo dividere questa complessità in due aree: 1. una maggiormente “core” rispetto alle canoniche attività del travel manager. Ovvero la comples-
sità operativa, in particolar modo legata sia alla risalita dei valori medi di acquisto dei biglietti aerei sia alla minor disponibilità di posti sugli aeromobili ed alla conseguente revisione del paradigma “prima si compra più si risparmia”. Peraltro ormai cambiato da tempo in “prima si compra e più c’è la possibilità di trovare un posto a bordo”; 2. una legata alle logiche di tipo “sanitario” ovvero se è possibile viaggiare e con quali requisiti: Green Pass, tampone, combinato disposto dei due fattori, obbligo di assicurazione Covid. E ancora, quali saranno le conseguenze per i dipendenti in viaggio: limitazioni nei transiti, quarantena al rientro e a destinazione. Il primo fattore operativo, maggiormente vicino alle attuali competenze del travel manager, ha un effetto strategico e legato alle procedure:
tante aziende sono andate in controtendenza con le logiche di mercato, aumentando i livelli autorizzativi sia in numerosità sia rispetto al “grade” aziendale delle risorse che autorizzano. Tale mal practice tipicamente “nostrana”, si traduce, per il solo fatto di essere attuata, in un aggravio di costi indiretti. Infatti, rallenta il processo di prenotazione, con conseguente rischio di non trovare disponibilità, ed impegna nell’autorizzazione risorse interne il cui costo orario non è sicuramente commisurato all’attività. Un “banale” esercizio di analisi costi-benefici sarebbe sufficiente a supportare tale affermazione.
Unwto Travel Restrictions Report Sono 46 gli Stati che hanno i confini completamente inibiti ai viaggi non essenziali. Rappresentano il 21% del mondo. 26 di essi hanno le frontiere chiuse dalla fine di aprile 2020.
Misure di saving anacronistiche Inoltre, rileviamo che le aziende mantengono ancora vive le priorità di saving basate sui volumi che generavano in periodo pre-pandemico. 2021 novembre - dicembre - 2022 gennaio |
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FOTO DI ANDREA PIACQUADIO SU PEXELS
Insights Prendere decisioni
Abbiamo già precedentemente trattato questo argomento sia in articoli che attraverso webinar con Gbta Italia, tuttavia è importante tornare a sottolineare che, pur mantenendo un occhio il più attento possibile sullo spending da trasferte, le imprese debbano mettere in cantiere una sorta di “semestre/anno bianco” dal punto di vista dei risparmi. Oggi è tassativamente necessario ricreare 12
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dei modelli di consumo adeguati ai paradigmi di mercato che non sono più quelli del 2019. Le trattative sono etiche? Su tale logica si innesta anche un concetto di tipo “etico” ovvero stressare trattative con fornitori che da 18 mesi almeno sono senza traffico e lavoro (agenzie di viaggio), se non fermi (vettori) oppure chiusi
(strutture alberghiere), con conseguenze sociali ed occupazionali che potremmo definire non del tutto corrette. Complessità sanitaria Il secondo fattore di complessità operativa nel processo autorizzativo della trasferta, ovvero quello “sanitario”, prevede un livello di conoscenza molto approfondito ed estre-
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Insights Prendere decisioni
deriva naturale di tale ragionamento è l’agenzia di viaggio, da un lato poiché già tra i fornitori dell’azienda e dall’atro perché dovrebbe essere in grado di fornire tutte ile informazioni garantendo il massimo dell’aggiornamento. Il condizionale è d’obbligo non tanto nei confronti della Tmc quanto dell’azienda: sarà stata in grado di selezionare la migliore travel management company per le proprie esigenze? Infine, è indubbio tenere conto del fatto che l’agenzia debba essere remunerata per questa attività. Presidio della componente economica Si tenga conto che il presidio della componente economica della trasferta può avere punti di contatto tra il “fattore operativo” e il “fattore sanitario”. Ad esempio, la necessità che proprie risorse debbano assolvere delle quarantene si traduce in un aumento delle spese alberghiere da trattare e tracciare opportunamente oltre che allocare nel modo corretto.
mamente aggiornato delle procedure che ciascun Paese ha introdotto per gli ingressi internazionali. Due le strade per poterla presidiare: 1. occuparsene in prima persona con strumenti idonei ed il Web non è uno di questi; 2. appoggiarsi a chi fa di questo mestiere il proprio core business o a chi la pone molto vicina alle proprie attività core. Ovviamente la
Viaggi inutili: ora li conosciamo Altro importante punto di contatto e riflessione tra “fattore operativo” e “fattore sanitario” è insito nell’approccio al new normal dei viaggi. Ovvero il definire se la missione è strettamente necessaria o viceversa se si può considerare come non utile, infine persino inutile. Valutazione che andava fatta anche prima della pandemia, in realtà. Questa attività, che abbiamo già avuto modo di analizzare su Mission, diventa ancora più importante: discernere l’effetto Covid dall’effetto smart working rappresenta sia un effettivo supporto nella definizione dei budget di viaggio sia nella presa di coscienza di viaggi inutili fatti in passato. Quindi sarà di ulteriore beneficio al traguardo finale del fatidico “total travel cost” delle trasferte lavorative.
FOTO DI FURKANFDEMIR SU PEXELS
Conclusioni In definitiva se, da un lato, la pandemia ha tolto ai travel manager un certo tipo di quotidianità lavorativa prettamente operativa, dall’altro ha permesso la possibilità di “guardarsi dentro”. Da una parte per comprendere i nuovi paradigmi su cui andrà a muoversi il mercato e dall’altro per identificare un certo tipo di inefficienze nascoste. Così da affinare metodologie e strumenti per ridurle. Chi è riuscito in questa valutazione ha sicuramente maturato un vantaggio competitivo non banale per affrontare la prossima ripartenza. Chi viceversa non ha utilizzato il periodo pandemico per cogliere questi spunti continuerà a subire il mercato, senza coglierne le opportunità. l
Regioni interdette L’Asia Pacifico è la regione con più restrizioni e il 65% delle destinazioni completamente chiuse. L’Europa ha solo il 7% delle frontiere inaccessibili, seguono l’Africa (9%), le Americhe (10%) e il Medio Oriente (15%).
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MissionMice Attualità
Sei un event manager? Certifica la tua professione La meeting industry raggiunge un importante traguardo, i professionisti possono ottenere la certificazione del ruolo: scopri come e perché aggiungerla al CV di Simona Parini
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on c’era, ma oggi è realtà. Parliamo della certificazione di Meeting and event manager, un importante traguardo per la meeting industry che da sempre sente l’esigenza di riconoscere l’identità di una figura professionale dalle competenze complesse e in costante evoluzione. Finalmente, anche grazie anche all’impegno delle associazioni Federcongressi & eventi e Mpi Italia Chapter, i professionisti degli eventi possono ottenere il riconoscimento del ruolo. Con quali vantaggi? Ci risponde
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Francesca Scutari, responsabile del progetto in Federcongressi & eventi: «Sicuramente la certificazione è fondamentale per contribuire alla crescita, alla riconoscibilità e alla valorizzazione del settore. Ma non solo: il professionista che intraprende questo percorso può contare su un aggiornamento costante delle proprie competenze e sulla possibilità di conseguire un approccio che definirei sistemico a una professione articolata. Non dimentichiamo, poi, che aumentano i bandi di gara, anche internazionali, nei
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MissionMice Attualità
L’accesso all’esame: i costi di base SOCI FEDERCONGRESSI&EVENTI E MPI ITALIA CHAPTER
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Esame qualifica*: €250,00 + Iva
Esame qualifica*: €500,00 + Iva
SOCI
FOTO DI EKRULILA DA PEXELS
Iscrizione esame minimo 3 partecipanti della stessa Azienda: €200,00 + Iva
Foto di MD Duran su Unsplash
quali è richiesta la presenza di professionisti certificati nell’organico delle aziende che avanzano le candidature. La certificazione è frutto di un lungo e grande impegno ed è un’opportunità da non perdere per chi crede nel valore dell’intero comparto». Il valore È fondamentale sottolineare che stiamo parlando della sola ed unica certificazione di Meeting and Event Manager regolamentata sulla base della norma UNI 11786 Attività professionali non regolamentate, Meeting and Event Manager-Requisiti di conoscenza, abilità e competenza alla cui stesura hanno partecipato entrambe le associazioni di ca-
Mantenimento annuale qualifica: €100,00 + Iva
Mantenimento annuale qualifica: €200,00 + Iva
Rinnovo certificazione: €200,00 + Iva
Rinnovo certificazione: €400,00 + Iva
* tariffa ripetizione esame (esclusa la prima volta): €100,00 + Iva
* tariffa ripetizione esame (esclusa la prima volta): €200,00 + Iva
tegoria citate. Ed è questo il suo grande valore. Infatti, in base alla Legge 4 del 2013 relativa alle professioni non organizzate in ordini o collegi hanno validità solo le certificazioni dei professionisti che si basano su una norma di riferimento (norme pubbliche UNI, EN, ISO).
Come si ottiene? I singoli professionisti possono ottenerla sostenendo l’esame che ne attesta le esperienze e le competenze, presso i centri di Federcongressi & eventi e di Mpi Italia Chapter. Il test si basa su tre prove, due scritte e una orale, relative alle
Le voci dei primi manager certificati «Preziosa occasione di crescita professionale in un settore in continua evoluzione come quello della meeting and event industry. Confronto costruttivo con colleghi che hanno percorsi professionali molto diversi e, last but not least, importante traguardo che riconosce finalmente l’identità del nostro lavoro. Grazie a Federcongressi & eventi e a Mpi Italia Chapter per l’impegno profuso al raggiungimento di questa importante certificazione», così Monica Serratore, Delphi International. «Ottenere la certificazione è stata una delle migliori scelte che potessi fare. Ne ha tratto forza la mia professione definendo competenze oggi più facili da comunicare e da far riconoscere ai clienti e ai collaboratori. Mi ha obbligata a rimettermi a studiare, confrontandomi con i punti di forza e di debolezza delle mie conoscenze. Ne sono uscita più determinata che mai, più preparata e maggiormente consapevole della complessità e bellezza di questo mestiere», Francesca Novi, Integrare. «Il processo di certificazione è stato un momento intenso del mio percorso professionale. Ogni giorno trattiamo moltissimi aspetti relativi all’organizzazione e tutti complessi, inseriti in un fitto contesto di normative. Rivederle, approfondire alcuni aspetti, studiare e rimettermi in gioco è stato sfidante. Tutto quello che ho ripreso – o studiato – diventerà oggetto di formazione delle mie risorse, alle quali – appena maturati i requisiti – raccomanderò lo stesso percorso», Claudia Miccolis, Aims Eventi. 2021 novembre - dicembre - 2022 gennaio |
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MissionMice Attualità
FOTO dI TIMA MIROshNICheNkO dA PexeLs
cinque fasi di attività professionali e alle tre competenze trasversali descritte nella norma. Le prime sono: presidio del mercato, progettazione, organizzazione pre-evento, svolgimento e gestione post-evento. Le
tre attività collaterali sono la comunicazione, la gestione economicofinanziaria e safety & security.
FOTO dI FAuxeLs dA PexeLs
Chi può certificarsi? All’esame possono accedere i professionisti di agenzie, location e fornitori di servizi con tre/cinque anni di comprovata esperienza. Dunque, cinque anni di lavoro se in possesso di diploma di maturità, tre se in possesso di laurea e almeno 60 ore di formazione specifica. Attenzione, però: la certificazione di Meeting and Event Manager è un
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Gli eventi vanno nel Metaverso eventi nel Metaverso: il futuro è già qui. sia Facebook sia Microsoft stanno compiendo investimenti per rendere più interattive, immersive e coinvolgenti le riunioni virtuali alle quali ci siamo abituati, o forse sarebbe meglio dire rassegnati. Come? Portandole nel Metaverso, cioè una realtà dove il reale e il virtuale si fondono, popolata da avatar digitali. La soluzione proposta da Microsoft è Mesh per Teams. utilizzandola, gli utenti partecipano a eventi attraverso i propri avatar che saranno personalizzati dall’intelligenza artificiale per riproporre gesti ed espressioni umane. Gli “alter ego tecnologici” socializzeranno e collaboreranno incontrandosi e dialogando nei Metaversi che potranno riprodurre una sala riunioni o qualsiasi altro tipo di luogo. La prima versione di Mesh per Teams sarà disponibile a partire dalla prima metà del 2022 in versione beta. sarà fruibile da qualsiasi dispositivo, senza bisogno di device speciali. Per il Metaverso su Facebook, invece, è richiesto l’utilizzo di Oculus Quest 2 horizon. utilizzando l’applicazione si accede a un ambiente virtuale che proietta gli utenti in una sala conferenze nei panni di un avatar personalizzabile. I partecipanti possono “spostare” le loro scrivanie reali e i computer nell’ambiente virtuale, prendere appunti durante le riunioni, scambiarsi i propri files nella realtà virtuale e condividere gli schermi. Attenzione: la tecnologia audio spaziale regola la provenienza della voce degli utenti in base alla loro posizione nella stanza virtuale. Per un effetto ancora più realistico. percorso continuo. Per mantenere la qualifica nei tre anni successivi all’esame è necessario partecipare a sedici ore di aula all’anno e al termine del triennio bisogna rinnovare la certificazione. Le due associazioni propongono corsi sia per prepararsi all’esame sia per mantenere il
titolo. Tutte le attività di divulgazione organizzate da Federcongressi & eventi per la diffusione della cultura normativa hanno il patrocinio di UNI. Le tariffe della formazione sono disponibili sui siti internet dei due organismi e sono piuttosto diversificate. l
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Business Travel Show 2021 Eventi
Cosa resterà dei viaggi aziendali Il Business Travel Show Europe conferma i capisaldi e sottolinea l’importanza della valutazione di redditività delle trasferte d’affari: per i travel manager il nuovo must
o studio presentato al Business Travel Show di Londra e condotto su un campione di 313 travel manager mette in luce che oltre un quarto di loro ha cambiato Tmc negli ultimi 12 mesi di Covid-19. Non solo: un ulteriore 36% ha intenzione di sostituirla entro l’estate 2022. Queste decisioni – fanno capire gli esperti dell’evento dedicato ai viaggi d’affari – sembrano prese in modalità “playing musical chairs”. Metaforicamente, in modo confuso e molto rapido. Secondo il sondaggio, la motivazione principale è legata alla mancanza di un supporto sufficiente da parte della travel management company durante il periodo di piena pandemia (52%). Quasi il 30% ha rispo-
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sto, invece, che il periodo di assenza di viaggi ha dato loro modo di rivalutare i rapporti con i fornitori. Le altre motivazioni sono state: • Necessità di tagliare i costi (5%) • Ricerca di una Tmc con una tecnologia migliore rispetto a quella che avevano (5%) • Un supporto per il Covid-19 aggiornato per i viaggiatori (5%) • Dubbi sulla prospettiva di sviluppo e consolidamento della Tmc (3%) Come nel gioco delle sedie, Louis Magliaro, Executive VP di Btn Group, sottolinea come sia necessario che quelle Tmc che non stanno beneficiando dei cambiamenti, si impegnino a capire quale sia la richiesta del mercato, in modo da non
rimanere “in piedi”. Le urgenze da esaudire sono legate alla necessità di aggiornarsi sul duty of care e di possedere una migliore capacità tecnologica. «Una volta che torneremo a viaggiare, le agenzie che hanno avuto successo in questo periodo vedranno i frutti del loro lavoro e realizzeranno davvero le loro vittorie», conclude Magliaro. Le tre S del business travel Il Business Travel Show Europe è stato il primo evento in presenza internazionale del settore Travel cui la redazione di Mission ha potuto partecipare durante la pandemia. L’ultima volta era accaduto all’edizione 2020 del medesimo appuntamento organizzato da BTN Group,
di Paola Baldacci
Realtà aumentata Akzo Nobel NV, il più grande produttore di vernici d’Europa, nell’ultimo anno ha diretto lo staff dei 124 stabilimenti con la realtà aumentata
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Business Travel Show 2021 Eventi
Edizione 2022 L’appuntamento con il Business Travel Show Europe 2022 è già fissato per il 29 e il 30 giugno, sempre a Excel a Londra
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sempre a Londra. In questi due anni il mondo è cambiato, ma i pilastri del business travel sono rimasti gli stessi: le tre “S” dei viaggi d’affari nel mondo pandemico rimangono sicurezza, sostenibilità e savings, laddove i costi e il budget vengono inesorabilmente relegati al terzo gradino. Tutti convivranno nell’attenta valutazione che i travel manager dovranno compiere per autorizzare una missione oppure risolverla con un meeting online. Questo è – in estrema sintesi – il “succo” che ci siamo portati a casa da Bts 2021. I travel manager dovranno distinguere nettamente le trasferte ad alto valore e ridisegnare i programmi e la spesa in base a questa premessa. «Non sono i viaggi d’affari a creare valore bensì le riunioni, perciò la prima cosa da fare è renderle di successo. La profittabilità dei meeting, il benessere di chi viaggia e la sostenibilità ambientale ed economica della missione devono diventare prioritari, al di sopra del risparmio e del budget», ha detto Scott Gillespie, Dg di Tclara. Ma attenzione, il professionista è un super esperto di procurement e di total cost of travels. Diciamo che la sua visione è molto ortodossa. E in fondo deve promuovere la sua applicazione che misura l’efficacia di un viaggio d’affari. Infatti, TClara è uno strumento che verifica l’importanza di una missione aziendale. Per Richard Eades, a capo della divisione viaggi, meeting ed eventi di BP (ex British Petroleum, ndr), il
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successo sta nell’equilibrio delle decisioni (se partire oppure risolverla con un appuntamento su Zoom). Il manager gestisce una spesa da 300 milioni di dollari di viaggi e argomenta: «Se i tre pilastri non cambiano, come detto, è importante comprendere che la valutazione della trasferta va fatta in tempo reale e anche con i fornitori andrà ricercato un equilibrio per le tariffe dei servizi». Rinegoziare le tariffe L’esperto della divisione di Mckinsey che si occupa di business travel, Prashanth Kuchibhotla, ha chiaramente detto che «siamo in un contesto di previsione tariffaria impossibile nel trasporto aereo». Argomenta: «I vettori stanno combattendo con la ripresa dal Covid-19: devono ricostruire i loro network, hanno orizzonti molto corti di pianificazione degli orari, inoltre stanno aggiustando i prodotti. Impossibile prevedere i prezzi: potreb-
bero essere altissimi oppure stracciati. Anche perché non sanno rispondere alla domanda se la ripresa sarà al 50 oppure al 90% rispetto al 2019». Con tutti questi punti interrogativi irrisolti (rotte, volumi di traffico, budget di cui disporre), i travel manager possono negoziare ora oppure devono aspettare? Tre approcci suggeriti Con vent’anni di esperienza di negoziazione con le compagnie aeree per conto di aziende di tutti i settori, l’esperto suggerisce tre approcci. Il primo: spostare le decisioni al 2023, guardare i dati del 2022 e tornare a discuterne. Oppure negoziare ora e fissare controlli a breve termine. Infine, “tagliare la testa al toro”, cioè apportare cambiamenti drastici per evitare meno dolori via via. Infine i travel manager non dimentichino i fondamentali della struttura di negoziazione: • Il network e le rotte volate, una per una; • Stabilire una percentuale di tariffe fisse; • Definire i servizi aggiuntivi come fast track, lounge, pass. Secondo Mckinsey la ripresa dei viaggi corporate si manifesterà con 4 profili di viaggiatori, di cui vi abbiamo scritto su Mission numero 3. La sensazione – non ancora testimoniata – è che il business travel non tornerà più nelle modalità pre-pandemia. Nella consapevolezza che buona parte delle trasferte di lavoro non erano produttive. l
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Business travel,
Eventi Gbta Italia Conference 2021
i 5 trend della ripartenza
Pur con incertezza, si ricomincia a viaggiare per lavoro. Ma la pandemia ha cambiato le priorità delle aziende: quali sono le nuove tendenze? Se ne è parlato durante l’incontro annuale di Gbta Italia di Arianna De Nittis
Viaggi in ripresa, ma anche i disordini sociali
stato detto molte volte negli ultimi due anni: la pandemia ha avuto un effetto disruptive sul settore dei viaggi d’affari, imponendo in poco tempo nuove modalità di spostamento e accelerando alcune tendenze in ambito tecnologico. Oggi, finalmente, si può parlare di ripartenza. Vale la pena, quindi, di fare il punto sui trend che stanno impattando (e impatteranno in futuro) sulle trasferte. Durante la recente Gbta Conference 2021, incontro annuale del capitolo italiano della Global Business Travel Association, ne sono emersi 5. Eccoli.
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1 - Digitalizzazione e servizi contactless La necessità di tutelare i viaggiatori con servizi contactless ha dato una spinta alla digital transformation,
già in atto in epoca pre-Covid. Tutti i fornitori si stanno adeguando a questo trend, e lo faranno sempre di più in futuro. Angelo Ghigliano, vice president & managing director di Sixt Rent a Car, ha detto ad esempio che l’aumento del numero di veicoli circolanti nel mondo (che già oggi sono 1,7 miliardi), unito alla tendenza della popolazione globale a concentrarsi nelle metropoli e alla carenza di parcheggi, imporrà definitivamente un modello già in uso presso le società di car sharing. «Con gli strumenti digitali prenoteremo un’auto, la localizzeremo, la apriremo senza bisogno di una chiave e poi, dopo l’utilizzo, la lasceremo nel luogo che ci è più comodo. E questo decreterà il tramonto delle auto di proprietà e del noleggio tradizionale». «Oggi le aziende sono orientate ad adottare strumenti tec-
nologici anche in ambiti che fino a poco tempo fa non erano presi in considerazione – ha detto inoltre Giorgio Galli, senior cloud channel sales manager di Sap Concur –. E anche in futuro la digitalizzazione sarà un fattore chiave». «La digitalizzazione – ha dichiarato infine Marco Franzese, sales manager corporations di Amadeus – ci porterà a ridisegnare un nuovo modello di trasferta, grazie anche alla maggiore diffusione dei pagamenti digitali e delle altre soluzioni contactless che ci permetteranno di transitare dagli scali in totale sicurezza».
Iata ha previsto che nel 2022 arriveremo a compiere il 75% dei viaggi che facevamo prima della pandemia. E da 2,3 miliardi di viaggiatori toccheremo quota 3,4 miliardi. Le restrizioni imposte dai governi, però, non facilitano le trasferte di lavoro. Ed è una fonte di preoccupazione il forte aumento dei disordini sociali: +80% rispetto al periodo preCovid-19.
2 - Sostenibilità Negli anni passati la sostenibilità, pur essendo un tema di discussione nell’ambito del business travel, non sempre era al centro delle strategie di aziende e fornitori. Il nuovo sce2021 novembre - dicembre - 2022 gennaio |
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Eventi Gbta Italia Conference 2021
competenza, assistendole nella ricerca di informazioni su visti e quarantene, nella localizzazione dei viaggiatori e nell’organizzazione di trasferte il più possibile sicure. Ecco perché oggi più che mai il loro supporto è considerato indispensabile. «In futuro per le imprese sarà fondamentale scegliere come partner un’agenzia di viaggi solida e che abbia una visione chiara degli strumenti con cui affrontare la post pandemia», ha detto Elena Carlino, direttore commerciale business travel di Gattinoni Business Travel.
FOTO DI LIZA SUMMER DA PEXELS
Iso 31030 Lo scorso settembre è stato pubblicato il nuovo standard Iso 31030, che definisce una serie di linee guida per le aziende che vogliono far viaggiare in sicurezza il proprio personale. Attenendosi ad esso, le imprese di qualsiasi dimensione, ma anche le università e le Ong, potranno adempiere alle normative contenute nel D.Lgs. 81/2008 e nel D.Lgs. 231/2001 sulla responsabilità penale e amministrativa dei datori di lavoro nei confronti dei dipendenti in trasferta. La certificazione Iso 31030, tra l’altro, dedica una particolare attenzione anche alle pandemie ed epidemie, esponendo le operazioni da compiere per organizzare missioni “Covid free”.
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nario legato al Covid-19, però, sta accelerando la transizione verso modelli più green. Lo dimostrano le esperienze dei player del trasporto aereo: Fatih Atacan Emel, general manager di Turkish Airlines, ha sottolineato come «vista l’attuale congiuntura, il ruolo della sostenibilità nella moderna aviazione civile diventi cruciale». E il vettore turco non si tira indietro: grazie alla sua flotta giovane (in media 8,3 anni), infatti, è in grado di evitare l’emissione di 174.800 tonnellate di CO2, oltre a incrementare la produttività del carburante dello 0,55%. Un impegno a cui si aggiungono ingenti investimenti nella ricerca per la produzione di biocarburanti. Antonello Bonolis, direttore business aviation & comunicazione dell’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna, ha raccontato che lo scalo ha all’attivo numerose azioni finalizzate alla riduzione della carbon footprint. «Abbiamo contribuito all’ampliamento di alcune aree boschive per compensare le emissioni di CO2 di cui l’aeroporto è responsabile. E abbiamo lanciato Choose, un progetto che consente a tutti i passeggeri del Marconi di compensare l’impronta di carbonio del proprio viaggio con il sostegno a progetti ambientali attivati in diverse parti del mondo». Un’attenzione che culminerà nella messa a punto di un
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piano di sostenibilità che sarà comunicato nel 2022. 3 - Pagamenti digitali La crescente digitalizzazione accelera l’adozione di pagamenti digitali, anche in ambito corporate. Daniele Aulari, country manager di Airplus International Italia, ha dichiarato che si va sempre più verso la cashless economy: «Ormai il 41% delle transazioni globali è contactless e nel 2020 il mercato dei pagamenti digitali globali, sospinti da gig economy, online retail e Travel, ha registrato un incremento del 24%». 4 - Tmc indispensabili Durante la pandemia, le travel management company hanno messo a disposizione delle aziende la loro
5 - Sicurezza Infine, la sicurezza continuerà a essere una priorità per le aziende. «Occorrerà ridisegnare tutto il processo relativo ai viaggi – ha detto Franco Fantozzi, senior security advisory Italy di International Sos – : dalla fase pre-trip, nella quale sarà necessario valutare in maniera molto attenta se una trasferta si può evitare oppure no, alla gestione delle attività di lavoro e del tempo libero del viaggiatore. Oltre alla messa a punto di misure di evacuazione in caso di emergenza e alla gestione (non solo pratica, ma anche degli aspetti psicologici per il dipendente) delle eventuali quarantene imposte dalla legge. Il tutto con l’ausilio del nuovo standard Iso 31030: approvata lo scorso settembre, questa certificazione ha riscritto le regole del travel risk management aziendale». l
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Professionisti poliedrici
ome evolve la mobilità aziendale attraverso le professioni che se ne occupano? Sul finire di questo anno post pandemico abbiamo voluto riprendere una ricerca che già la nostra casa editrice aveva proposto in passato ai lettori delle sue due riviste – Mission e MissionFleet – per indagare sugli effetti della pandemia in termini di driver di cambiamento innescati e rischi/complessità da gestire in futuro. Il rapporto è il terzo sviluppato negli ultimi 5 anni da Newsteca in collaborazione con il CESISP dell’Università di Milano-Bicocca e ha l’obiettivo di rappresentare un aggiornamento periodico, oggettivo e concreto a supporto dei professionisti che operano nell’ambito del travel management, del fleet management e dell’event management. Perciò l’indagine di cui leggete in queste pagine rappresenta una sintetica fotografia dello stato attuale dei settori cui ci rivogliamo ogni giorno con le nostre news e i servizi giornalistici di approfondimento, alla luce
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dell’emergenza sanitaria scaturita dal Covid-19, che si è abbattuta su tutte e tre le economie: gli eventi e i viaggi di lavoro si sono fermati e con loro la mobilità aziendale è profondamente cambiata. È interessante notare che il punto di forza dell’in-
dagine deriva dallo sguardo d’insieme delle tre figure professionali. Si è trattato di un innesto positivo che rende possibile una prospettiva di settori mirabilmente complementari e sinergici in merito alle implicazioni dell’emergenza sanitaria.
indagine di Giacomo di Foggia, elaborazione testi di Paola Baldacci
Care lettrici e cari lettori, in collaborazione con l’università Bicocca, nella persona del professor Giacomo Di Foggia, torniamo a presentarvi la ricerca sulle vostre professioni. Durante questo difficile periodo abbiamo sentito il bisogno di scoprire cosa è cambiato e come stanno mutando il lavoro ed il contesto lavorativo, per travel e fleet manager. Con la vostra collaborazione abbiamo realizzato un primo sondaggio qualitativo per capire quali erano gli argomenti di interesse e poi abbiamo somministrato un questionario quantitativo a tutto il nostro database. Sono stati presi in considerazione tutti gli aspetti, le procedure, le difficoltà che avete dovuto fronteggiare durante la pandemia. Novità rispetto alle precedenti ricerche, è l’inserimento della figura professionale dell’event manager, che rappresenta una nuova audience con cui si interfaccia la nostra casa editrice, da alcuni anni. Abbiamo discusso dei frangenti più significativi di questa ricerca durante il convegno MissionForum nell’edizione digital del 3 marzo 2021. Qui vi presentiamo nuovamente alcuni spunti. Buona lettura, Paola Mighetto - Direttrice editoriale di Newsteca
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Travel manager: le opportunità scaturite dalla pandemia
lessibilità, formazione e digitalizzazione saranno i principali driver di cambiamento nella professione di travel manager. Più nel dettaglio, la gestione delle tecnologie in senso ampio è considerata un’opportunità
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da alimentare. Big data e business intelligence vengono indicati da due professionisti su tre come elementi di valore “molto importante” e per quasi uno su quattro sono “assolutamente importanti”. Degno di nota è anche il risultato di una va-
Quali fattori saranno più importanti nei prossimi tre anni? Flessibilità e negoziazione contratti Formazione Digitalizzazione Gestione tecnologie per il travel management Data intelligence Soddisfazione dei viaggiatori Interazione con altri reparti (es: IT) Revisione e controllo della travel policy Competenze per mobilità green Nuovi servizi complementari 4,1
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riabile organizzativa endogena all’azienda come la revisione e il controllo della travel policy. Infatti, in questo caso quasi sei travel manager su dieci lo ritengono molto importante nei prossimi anni. Al contrario, soddisfazione dei viaggiatori e nuovi servizi complementari al travel management non brillano nelle preferenze. Tra l’altro, molti di questi ultimi sono nati proprio durante lo scoppio del Coronavirus, che ha certamente creato le condizioni affinché si sviluppassero delle innovazioni a supporto delle figure tradizionali. Sarà quindi importante capire se rimarranno anche in futuro. Per concludere, oltre alle considerazioni esposte è utile una sorta di elenco contenente i risultati in valore assoluto che permette di capire i principali elementi che saranno i driver di cambiamento (grafico). Fattori di rischio per i professionisti delle trasferte aziendali Quali saranno le principali com-
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Identikit delle acquirenti di viaggi Il profilo delle travel manager è nettamente contrapposto nel genere rispetto ai fleet manager: i due terzi del campione che ha partecipato all’indagine è rappresentato da donne mentre poco meno di tre rispondenti su dieci sono uomini. Le due professioni sono accomunate dalla seniority: il 75% svolge questa funzione da oltre un quinquennio e un altro 22% da almeno due anni. Inoltre, è un mestiere che si svolge sia full sia part time: infatti, il campione è diviso in 53 e 45%. Chiedendo i dati del 2020, nell’indagine non stupisce l’indicazione sui volumi di spesa per i viaggi delle aziende durante il periodo pandemico. Ebbene, per il 90% c’è stato un taglio. Infine, nel 30% circa dei casi il budget di business travel risulta essere inferiore al 2% del fatturato e nel 20% siamo tra il 3% e il 5%. In particolare, sommando le risposte tra il 6% e il 10% e oltre il 10% arriviamo a più di un’azienda su 10 in cui l’impatto di questa voce di costo è molto importante (grafico).
Quali sono i volumi di spesa per i viaggi della sua azienda rispetto al fatturato? 35,00% 30,00% 25,00% 20,00% 15,00% 10,00% 5,00% 0,003
fino al 2%
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plessità da gestire nei prossimi tre anni? Anzitutto, il processo di digitalizzazione in corso, probabilmente ormai endogeno, è inteso come meno rischioso perché su di esso si stanno già facendo importanti investimenti sia finanziari sia in risorse e competenze necessarie. Dunque, il tema della formazione nei prossimi anni non viene sostanzialmente identificato come fattore di rischio strategico per l’azienda. Inaspettate le considerazioni di blanda importanza per elementi come la gestione dell’interazione con gli altri reparti aziendali, l’integrazione delle tecnologie per il travel management e la gestione dei dati. Non vengono considerati elementi rischiosi nel futuro imminente, forse perché ritenuti ormai scontati. Come vedremo
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Oltre il 10% (A4)
anche per fleet manager ed event manager successivamente, la survey ha raccolto spunti su alcune necessità scaturite dal Covid-19, che potrebbero rimanere come prassi o
elementi di attenzione nei prossimi anni: – Valutazione dei protocolli di sanificazione dei fornitori – Smart working e virtual meeting – Verifica della compliance con linee guida internazionali e governative – Cancellazione trasferte che possono essere risolte da remoto – Big data finalizzati ad analisi in tempo reale (chi è, dove, comportamenti) – Ricorso continuo a tamponi – Maggiore attenzione agli aspetti della salute, oltre a quelli della sicurezza.
Struttura e metodologia La ricerca è stata condotta attraverso una survey somministrata al database di Newsteca cui hanno risposto 131 professionisti tra travel, fleet ed event manager. Per ognuna delle tre figure professionali sono stati individuati i principali driver di cambiamento dei prossimi tre anni ed i principali rischi identificati dai rispondenti stessi. Inoltre, abbiamo chiesto cosa rimarrà dell’emergenza pandemica, ovvero l’insegnamento. Preceduta da focus group per individuare gli argomenti, l’indagine è stata svolta con la metodologia CAWI (Computer assisted web interviewing): cioè una raccolta di dati che si basa sulla compilazione di un questionario via web. Per ogni professione vengono messi in evidenza le opportunità (driver del cambiamento) e i rischi da gestire, entrambi nel triennio post-crisi. 2021 novembre - dicembre - 2022 gennaio |
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Fleet manager: i driver del cambiamento ome fattore-guida del cambiamento nella professione del fleet manager emerge la flessibilità dei contratti di noleggio. Altrettanto importanti risultano la gestione delle tecnologie per il fleet management, la gestione dei dati e la business intelligence, ma anche argomenti prettamente organizzativi come la revisione delle car policy. La soddisfazione dei driver rimane prioritaria mentre l’interazione con altri reparti aziendali, tra i quali per esempio l’IT, non viene considerata un fattore trainante nei prossimi anni. La sintesi di quanto sopra delinea gli ambiti strategici futuri: il primo è legato alle opportunità derivanti dall’analisi delle informazioni ottenu-
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te dai veicoli e da chi li guida, invece il secondo è inerente all’organizzazione aziendale tra controllo delle car policy e soddisfazione dei driver. Quanto conteranno le competenze necessarie per gestire il processo di elettrificazione delle flotte? Per il 70% dei rispondenti saranno “assolutamente fondamentali”. Si tratta dunque di una percentuale netta, che mostra come questo sia un elemento contemporaneamente strategico e anche percepito da chi in azienda si troverà a gestirne le innovazioni sia come modello di business sia come tecnologie dei veicoli stessi. Meno importante, invece, pare essere la gestione dei servizi offerti dalle smart city: modelli di business legati allo
sharing e nuovi prodotti abilitati dalle tecnologie 5G, per citarne due. Molto chiara è, invece, l’importanza che i gestori delle flotte attribuiscono sia ai processi di digitalizzazione sia alla formazione necessaria per poter cogliere tutte le opportunità che nei prossimi anni coinvolgeranno l’automotive delle company cars. Infine, per chiudere il capitolo dei “driver di cambiamento” dei prossimi tre anni i partecipanti alla survey hanno evidenziato alcuni aspetti emersi nel periodo pandemico che perdureranno: – Sanificazione degli automezzi in pool – Verifica semestrale anziché annuale della proiezione chilometrica finale su contratti NLT
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– Maggiore attenzione nell’igiene e pulizia anche al rientro dalle manutenzioni – Smart working, gestione da remoto – Prolungamento contratti per non ordinare nuove vetture – Focus sulle percorrenze dei driver, profilazione degli utilizzi – Dotazione di gel e mascherine – Utilizzo dello sharing nelle auto in pool – Riduzione auto aziendali per un passaggio a car allowance Le complessità dei gestori di flotte Dall’analisi dei fattori che potranno rappresentare dei rischi (grafico) nei prossimi anni, se non adeguata-
Quali saranno le principali complessità da gestire nei prossimi 3 anni? Gestione punti di ricarica aziendali Competenze su veicoli elettrici Gestione di contratti di noleggio evoluti Gestione nuovi servizi (es: sharing, intermodale) Competenze digitali Soddisfazione dei driver Revisione e controllo della car policy Data management (privacy) Integrazione tecnologie per il fleet management Gestione interazione con altri reparti (es: IT) 0
mente gestiti, se ne evince una situazione piuttosto eterogenea rispetto alle risposte precedenti sui driver di cambiamento od opportunità. In pratica, tutti i fattori sono talmente strategici per il futuro triennio, che i fleet manager non prendono particolarmente in considerazione il rischio da essi derivanti. Per sintetizzare, le principali sfide che si paleseranno fanno riferimento alle competenze e alla gestione dei veicoli elettrici, cui si aggiunge quella di contratti di noleggio “evoluti” ma anche di nuo-
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vi servizi che prenderanno vita a supporto delle attività di fleet management. Spiccano le risposte sulla domanda inerente all’organizzazione aziendale: in evidenza il fattore “revisione e controllo della car policy” al quale la metà dei rispondenti assegna una rilevanza netta. Altrettanto degno di nota è l’aspetto di gestione dei punti di ricariche aziendali. Infatti, in questo caso il 70% dei responsabili della mobilità aziendale lo ritiene un fattore di rischio di notevole peso.
I custodi del benefit più ambito Circa la metà del campione di fleet manager che ha partecipato è rappresentato da uomini mentre quattro rispondenti su dieci sono donne. Quasi il 70% ricopre questa mansione da più di cinque anni nella stessa azienda in cui lavora attualmente, un ulteriore 28%, invece, ricopre il ruolo da oltre due anni. Infine, il 6% è responsabile del parco auto da meno di un biennio. E ancora, più di sei su dieci indicano un impegno a tempo pieno. La metà dei partecipanti alla ricerca indica un volume di spesa che è rimasto sostanzialmente stabile nell’ultimo anno rispetto alla pandemia, mentre per un rispondente su cinque il budget è aumentato. Infine, per la parte restante è diminuito. Nella quasi metà dei casi stiamo parlando di una volume di spesa pare al 2% circa del fatturato. L’80% dei veicoli gestiti dai fleet manager è alimentato a diesel, mentre il 14% è composto da veicoli ibridi oppure totalmente elettrici, il 4% a benzina e il 2% a gas.
Auto elettriche: perché? Considerata la percentuale di veicoli attualmente ibridi o EV abbiamo ritenuto importante verificare i principali driver per la transizione verso flotte elettrificate. Ebbene, i primi tre elementi sono di tipo ambientale e strategico. In primis, c’è il tema della riduzione dei gas climalteranti che sta entrando nei modelli di business delle imprese. A seguire la disponibilità dei punti di ricarica sia nelle sedi aziendali sia nei territori. Al terzo posto la considerazione dell’elettrificazione come obiettivo strategico tout court. Il vantaggio fiscale è solo quarto nell’ordine dei fattori innescanti. 2021 novembre - dicembre - 2022 gennaio |
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Event manager: chi sei?
ampliamento dell’analisi alla professione dell’event manager è frutto di un’attenzione più mirata di Newsteca al comparto dell’organizzazione di eventi aziendali, viaggi d’incentivazione e riunioni attraverso gli approfondimenti sul Mice. Professione in profonda trasformazione anch’essa, quella del pianificatore di “show” per lanci di prodotto, convention, celebrazioni delle performance dei vari reparti dell’impresa è rimasta duramente colpita dalla pandemia. Parliamo di un comparto che genera un volume di affari di 65,5 miliardi, ha un impatto diretto sul Pil di 36,2 miliardi e dà lavoro a oltre 570.000 persone di molteplici settori (artisti, location, audiovisivo, ristorazione, agenzie di PR, per citarne alcuni) secondo le rilevazioni delle associazioni di categoria in sua difesa.
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Driver di cambiamento Per questi professionisti – di cui
l’Italia è molto conosciuta per l’eccellenza della creatività – i principali driver di cambiamento (grafico) dettati dalla pandemia sono da individuare nella gestione delle nuove tecnologie. Tra esse i servizi aggiuntivi da integrare al flusso tradizionale di lavoro, nella fattispecie
piattaforme per la creazione di eventi virtuali di cui si è fatto largo uso nel momento in cui gli appuntamenti in presenza erano vietati. Un altro elemento molto significativo e meno scontato risiede nel fattore corrispondente alle competenze per l’identificazione di soluzioni
Quali fattori saranno più importanti nei prossimi tre anni? Digitalizzazione Gestione tecnologie per event management Soddisfazione dei partecipanti Nuovi servizi complementari (es: interactive experiences Flessibilità contratti e pianificazione evento Formazione Data management & intelligence (anche sanitari) Interazione con altri reparti (es: IT) Competenze per soluzioni green Revisione e controllo policy (inclusion, diversity) 0,00
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Comunicare l’azienda Quella dell’event manager aziendale è una professione per il 67% femminile. Quasi il 40% degli intervistati opera in settori industriali e un quarto nell’ambito del retail. Per il 72% si tratta di una multinazionale. Nel 65% dei casi supera i cinque anni di attività presso la stessa società nella quale lavora attualmente. Il 30% dei rispondenti ricopre la mansione da almeno due anni. L’85% è occupato a tempo pieno. Il 90% ha visto diminuire il budget di spesa nel 2020.
sostenibili all’interno della gestione degli eventi. In questo caso notiamo che quasi due rispondenti su tre hanno indicato questa skill come molto importante o assolutamente importante. Rischi poco calcolati Analizzando la distribuzione delle risposte si evince che mentre sono evidenti i principali fattori importanti nei prossimi anni, vi è un po’ più di confusione per gli elementi di rischio. Lo possiamo vedere in maniera piuttosto chiara con la variabile della revisione della policy perché sommando le risposte che la indicano come “poco” o “più no che sì importante” si ottiene il 40% circa del totale, una percentuale assolutamente non trascurabile che ritiene i cambi di politiche aziendali un fattore poco rischioso. Sorprende ancor di più la risposta sulla gestione dei nuovi servizi complementari intesi come rischio strategico di gestione per i prossimi anni: 28
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non si intravvede una chiara definizione nonostante sia stata indicata come “molto e assolutamente importante” in termini di opportunità. A completamento dell’indagine, come per le altre due figure professionali, è stato chiesto di indicare le necessità emerse che rimarranno come prassi: – Contenere la durata dell’evento – Alternare contenuti statici (slides) La ricerca è resa possibile grazie a
a video o interazione tra i partecipanti – Mantenere l’engagement – Connessioni culturali con piccoli gruppi di ospiti, visite virtuali condotte da guide certificate – Nuove attività digitali: set virtuali, ice breakers – Nuove piattaforme per differenti modalità di interazione, di ingaggio, creatività e setting – Competenze digitali – Crediti ECM (formazione medica)
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Novotel Milano Linate Aeroporto
Table d’hôtel, per una ristorazione al passo con i tempi Com’è noto per il settore dell’hotellerie sono stati anni molto difficili, ma tutto questo ha dato nuovi stimoli al Direttore e allo staff di Novotel Milano Linate Aeroporto. «Ora abbiamo l’opportunità di ripartire con nuove idee e nuove prospettive», sono le parole di Pietro Mancino, General Manager dell’hotel, che prosegue dicendo: «Ad oggi molte abitudini e necessità sono cambiate e dobbiamo quindi essere in grado di intercettare le nuove esigenze dei clienti, sia leisure sia business, ed offrire servizi sempre più adeguati e innovativi». Ripensando alla propria offerta, Novotel Milano Linate, da sempre pioniere nella sperimentazione, non ha lasciato indietro la ristorazione, capitanata dallo Chef Cristian Anfuso. Classe 1983, il giovane Cristian ha la cucina nel proprio DNA: dopo un periodo a New York, nel famoso ristorante ad una stella Michelin di Joe Bastianch “Del Posto Restaurant” e un trascorso al Ricci di Milano, nel 2018 è approdato a NRestaurant di Novotel Milano Linate.
Focus sulla ristorazione Grazie alla coesione con il team di food & beverage, lo Chef ha potuto esprimere appieno la propria filosofia di cucina legata alla cura dei dettagli e alla ricerca della materia prima. Per venire sempre più incontro alle nuove esigenze dei clienti ha, infatti, impostato un tipo di ristorazione fresca, attenta al territorio,
alla stagionalità dei prodotti e tesa a valorizzare i prodotti d’eccellenza sia locali che non. «Puntare sulla qualità dell’offerta gastronomica è diventato per la nostra struttura un elemento di forte appeal anche nei confronti della clientela locale, curiosi, residenti o alloggiati, e lo abbiamo fatto attraverso una proposta ristorativa innovativa e di qualità, che promuove e diffonde non solo il nome dell’albergo, ma la location gastronomica stessa», queste le parole dello Chef, che prosegue illustrandoci un esempio realmente proficuo, di come la ristorazione sia stata modulata per andare incontro a nuovi target di clientela con esigenze del tutto personalizzate, legate alla flessibilità e alla curiosità di sperimentare nuovi prodotti con ampia varietà e qualità.
La nostra proposta ha avuto successo, infatti proseguirà anche per i prossimi mesi. A gennaio, ad esempio, proponiamo specialità legate al territorio milanese e al gusto classico, ma forte ed intramontabile della selvaggina, infine all’esaltazione di un ortaggio di stagione tanto semplice quanto gustoso e salutare, come il cavolo». Per una ristorazione al passo con i tempi, come quella dell’NRestaurant di Novotel Milano Linate Aeroporto, è necessario ascoltare le richieste dei propri clienti, offrendo soluzioni interessanti, pratiche e di gusto.
Spazi di lavoro e buona tavola «Ad esempio per il nuovissimo spazio di COWORKING abbiamo integrato una nuova proposta: spesso questo servizio viene utilizzato dagli ospiti per importanti accordi commerciali, conclusi anche approfittando dell’offerta ristorativa e prendendo per la gola i clienti – continua Mancino –. Noi, per facilitare queste occasioni, oltre al classico menù abbiamo deciso di proporre una serie di “settimane gastronomiche” nelle quali i prodotti tipici e stagionali sono abbinati a piatti tradizionali rivisitati in chiave contemporanea. 2021 novembre - dicembre - 2022 gennaio |
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La sostenibile concretezza della mobilità aziendale
mense di packaging, con questa motivazione: «In un territorio e un tessuto sociale privilegiato e maturo dal punto di vista della cultura della sostenibilità e della collaborazione tra aziende e PA (Pubblica Amministrazione) ha implementato progetti di valore e d’indiscusso successo per coinvolgere i dipendenti in un approccio sostenibile della mobilità aziendale». La prossima edizione di MissionFleet Awards si terrà a Milano, il 21 novembre 2022. l
a cura della redazione
nnovazione è stata la parola d’ordine dei MissionFleet Awards 2021, il premio che la casa editrice Newsteca dedica ai fleet manager, ai fornitori dell’automotive nel comparto delle flotte aziendali e alle case automobilistiche. Ossia ai professionisti di un settore che negli ultimi 20 mesi ha vissuto profondi cambiamenti al pari dei colleghi del travel management. Tra essi il prolungarsi degli effetti del Covid19, il ricorso al telelavoro, un mercato che sembra mutare ogni giorno, la crisi dei semiconduttori e delle materie prime che impatta sulle consegne dei nuovi ordini. Senza dimenticare che rimangono impegnati in obiettivi di sostenibilità sia ambientale sia economica. Alla luce di ciò, MissionFleet Awards ha rimarcato come gli elementi distintivi tra i candidati al premio siano stati la ricerca e l’implementazione di soluzioni lungimiranti.
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La flotta GREEN non è un miraggio Punta di diamante di tutte le industries oggi, ma di difficile “messa a terra”, la sostenibilità è stata il filo 30
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conduttore dell’edizione numero 6 dell’ambito riconoscimento nella mobilità aziendale. Proprio perché molti piani teorici spesso non sfociano nell’effettivo, la prestigiosa giuria di MFA 2021 ha premiato quei progetti che, con coraggio e determinazione, hanno reso realisticamente fattibili i piani di diminuzione della CO2 in flotta. In pratica: la migrazione ponderata all’elettrico. Tra le otto categorie dedicate ai fornitori delle flotte auto aziendali e agli otto fleet manager, quest’anno sono stati introdotti nuovi premi che meglio esprimono le strategie di elettrificazione, sostenibilità e digitalizzazione emergenti. Perciò sono stati premiati anche il Miglior software gestionale per la transizione energetica e il Miglior prodotto o progetto di welfare aziendale legato alla mobilità. Per quanto riguarda, invece, i fleet manager le nuove categorie sono state: Miglior progetto d’infrastruttura di ricarica in azienda e mobility manager dell’anno. Quest’ultimo è andato a Christian Marcello di Ocme, azienda par-
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Gruppo Gattinoni
Convergere sulla squadra Competenze: il Gruppo Gattinoni punta tutto sul valore professionale dei team di Business Travel e MICE che per il nuovo anno fa leva su 4 elementi di novità. Per cominciare, l’investimento in nuove risorse come Elena Carlino (si veda il box), a seguire la release di strumenti tecnologici che supportano le imprese nei processi di gestione delle trasferte di lavoro complessi come mai prima d’ora, per arrivare all’apertura di Hub in contesti d’affari fervidi, infine dotarsi di un CRM che finalmente consenta a tutti i reparti del gruppo di interagire. L’insieme di queste iniziative offre al Gruppo Gattinoni la possibilità di porsi nei confronti delle aziende clienti come una delle travel management company più innovative del mercato: per l’innegabile capacità di mettere in risalto attraverso una comunicazione accurata i progetti di eventi aziendali che le vengono affidati e per assistere i travel manager nell’attuale complessità di duty of care.
Tecnologicamente parlando Click for You e Suite4Travel sono due nuovi self booking tool, mentre Fly Gattinoni è la piattaforma per il business travel delle agenzie di viaggio. I SBT sono personalizzabili e si integrano con sistemi di prenotazione, così come con le anagrafiche aziendali per gestire i differenti livelli di autorizzazione alle trasferte. Inoltre, supportano metodi di pagamento differenziati e offrono report di analisi. Invece, Fly Gattinoni mette i viaggi d’affari alla portata di tutte le agenzie sia Iata sia non Iata con un’interfaccia di prenotazione voli semplice, accessibile da smartphone e tablet.
Torino e gli HUB strategici Il primo è stato a Milano e il secondo a Torino: gli Hub Gattinoni sono le sedi operative del Gruppo dove le tre anime Leisure, BT e MICE convivono e lavorano in sinergia. Per le aziende del Piemonte, si trova nella centralissima Via Cesare Battisti e si sviluppa su tre livelli. E, come in via Statuto nel capoluogo lombardo, oltre all’agenzia di viaggi, è presente una lounge e spazi per ospitare eventi interni e per le aziende clienti.
Customer Relationship Management Chi non sogna un CRM che profili tutti i clienti e gli stakeholder con cui ogni giorno costruiamo il nostro business? Tutto il Gruppo Gattinoni oggi ha il suo, per trasformare le anagrafiche in strumenti di marketing evoluti e favorire il cross
selling con altre business unit dell’azienda. Dopotutto, l’azione che chi si cura di viaggiatori fa da sempre: unire i puntini per sviluppare nuove relazioni. Uno strumento a supporto delle persone, la vera forza alla base del successo dell’azienda di Franco Gattinoni.
Il BT con Elena Carlino Dallo scorso novembre, la divisione BT di Gattinoni ha accolto Elena Carlino alla direzione commerciale. Agente di viaggi e MICE Manager, la professionista ha trascorso gli ultimi 10 anni in Uvet GBT e in Diners approfondendo know how sui viaggi d’affari e sul settore bancario. Oggi arriva nel gruppo milanese per concentrarsi sull’acquisizione di nuovi clienti corporate, nonché organizzare e motivare la squadra di account. Inoltre, l’expertise maturata su Torino (ha lavorato in Promotur Viaggi, ndr) sarà sicuramente un volano per l’Hub torinese di Gattinoni, dove MICE e Business Travel si uniscono in un territorio nel quale il gruppo crede fortemente.
Per informazioni: info@gattinoni.it www.gattinoni.it
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Ecco le novità per la nona edizione del premio italiano dedicato al business travel: la serata di gala torna in primavera e nascono nuove categorie per allargare la base delle candidature
di Elisabetta Francioli
onostante le difficoltà della pandemia siamo riusciti a portare a termine due edizioni di Italian Mission Awards negli anni più bui del mercato del business travel e della meeting industry. Questo grazie alla perseveranza di tutti gli stakeholder, che non hanno mai smesso di credere nella ri-partenza. Che, come vediamo, se-
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La nona! Noi siamo qui, come sempre a supportarvi con la nona edizione dei
nostri Awards. Diverse le novità sul fronte delle candidature con l’obiettivo di coinvolgere sempre più partecipanti. Abbiamo introdotto una nuova categoria dedicata ai noleggi con conducente (Ncc) e, sempre nell’abito delle quattro ruote, un premio per le società di car sharing interpreti della nuova mobilità aziendale. Per le Tmc rinnoviamo i questionari di candidatura con una doppia ripartizione: Miglior travel management company sul mercato italiano e per l’internazionale. Inoltre, anche i gruppi di lavoro aziendali potranno mettere in luce la loro professionalità grazie alla nuova candidatura “Travel team dell’anno”. Infine, abbiamo introdotto due riconoscimenti, aperti a tutti (fornitori e travel manager), sulle tematiche al centro dell’attenzione negli ultimi anni: sicurezza e sostenibilità. Perciò le domande sulla sicurezza sono state inserite anche in tutti i questionari, partendo dal presupposto che sia ormai impossibile parlare di servizi per il business travel senza soffermarsi su questo aspetto fondamentale. Le candidature sono aperte da fine ottobre. La serata di gala torna in primavera. l
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gue oscillazioni continue per il settore degli eventi. Il percorso è ancora lungo, soprattutto dopo un 2019 che aveva fatto registrare numeri da record nel nostro Paese: i dati Oice, infatti, riportavano 431mila127 appuntamenti e un totale di 29,1 milioni di partecipanti. In tutto 43,3 milioni di presenze e 613mila giornate.
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Maggiori informazioni: Italianmissionawards.it Sui social: #IMA2022 e #italianmissionawards
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Protezione al tempo della pandemia L’emergenza sanitaria sprona l’attenzione delle aziende verso i prodotti assicurativi. Ma per tutelare veramente i viaggiatori bisogna scegliere polizze chiare, flessibili e prestare la massima attenzione alle clausole. Ad esempio, sul fermo sanitario in via cautelativa di Arianna De Nittis
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rima della pandemia l’importanza del duty of care non era percepita pienamente da tutte le aziende. Oggi, invece, il “dovere di diligenza” è diventato una priorità, e con esso la stipula di polizze che tutelino adeguatamente i dipendenti anche in caso di quarantena e contagio. Così le compagnie assicurative sono state costrette a modificare i loro prodotti per adattarli a uno scenario ancora incerto e in continua trasformazione. «L’emergenza sanitaria ha svolto un ruolo importante nella creazione
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di una forte cultura assicurativa», conferma Massimiliano Sibilio, chief travel officer di Europ Assistance. «Sicuramente le aziende hanno una maggiore responsabilità nel far viaggiare i collaboratori e devono garantire loro più tutele rispetto alla “normalità” del passato – aggiunge Daniela Panetta, direttore commerciale di Ergo Assicurazione Viaggi –. Le polizze devono quindi prevedere anche tutte le opportune coperture in caso di positività al Covid-19 o messa in quarantena fiduciaria, garanzie che tutte le
polizze Ergo Assicurazione Viaggi ora includono di default senza sovrappremio». «Come riportato da un recente report firmato da McKinsey, per poter affrontare l’incertezza che ancora caratterizza il periodo, le aziende esprimono il bisogno di una maggiore agilità e flessibilità nelle prenotazioni, di prodotti e servizi personalizzati sui reali bisogni del momento e di una comunicazione chiara – commenta Renato Avagliano, chief sales officer di Allianz Partners –: per rispondere a queste esigenze, oltre a
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difficili da prevedere e quantificare. Questo implica un processo di valutazione del rischio molto complesso: ci si trova di fronte a situazioni inedite e bisogna identificare in tempi brevi l’insieme di fattori su cui è possibile operare per definire i parametri della polizza. Il tutto, tenendo in considerazione la necessità di calmierare i costi delle coperture. In gioco c’è la sostenibilità della polizza e quindi la tenuta stessa delle compagnie».
includere la copertura Covid-19, abbiamo lavorato per rendere le nostre proposte ancora più chiare, flessibili e adattabili». «Anche le nazioni ospitanti richiedono a chi entra nel Paese polizze assicurative per evitare eventuali aggravi sui sistemi sanitari locali», aggiunge Guido Dell’Omo, business leader retail di Axa Partners Italia. «Tutte le compagnie si sono adeguate al mutato contesto, rivedendo clausole e coperture – afferma Christian Garrone, responsabile intermediazione assicurativa di I4T –. L’aspetto principale da tenere in considerazione è che un’epidemia, e più ancora una pandemia, non sono eventi circoscritti, come quelli di solito assicurati, e generano conseguenze dirompenti a livello globale, spesso
Occhio alle clausole Ma come si sceglie una polizza per i viaggi di lavoro? Oggi tutte coprono i contagi da Covid-19, ma per tutelare i viaggiatori questo può non bastare. «È importante prestare attenzione a una nuova categoria di rischi: ad esempio l’obbligo di quarantena o analoghi provvedimenti di fermo sanitario che possono generare spese impreviste e impedimenti di vario genere, anche se l’assicurato risulta negativo al tampone, e quindi in assenza di una malattia accertata – avverte Garrone –. Quarantena e fermo sanitario possono, infatti, essere disposti anche in via cautelativa, generando comunque maggiori costi per il prolungamento forzato del soggiorno e per la necessità di acquistare nuovi titoli di viaggio per il rientro. Se vengono disposti prima della partenza, inoltre, possono comportare la rinuncia al viaggio con le relative penali». Un altro aspetto del quale si deve tenere conto, inoltre, è l’inclusione nelle polizze di tutti gli eventuali eventi pandemici, e non solo del Covid19. Una clausola che pur essendo già contemplata in molti prodotti business già prima del 2020, in alcune polizze non è prevista. Altri suggerimenti ci giungono da una nota dell’Ivass, l’ente preposto alla vigilanza sulle assicurazioni che dal marzo 2020 ha focalizzato l’attenzione sui reclami dei consumatori relativi all’emergenza epidemiologica. «I reclami hanno riguardato
Massimiliano Sibilio, Europ Assistance
Player nazionali
per il 64% le polizze viaggi. In particolare, sono state numerose le lamentele per scarsa chiarezza e genericità delle polizze che garantivano la copertura in caso di annullamento del viaggio. L’Ivass ha chiesto alle assicurazioni la massima attenzione nei confronti dei consumatori e di privilegiare, laddove possibile, i rimborsi e gli indennizzi invece del riconoscimento di eventuali voucher da utilizzare successivamente. Questo per assicurare una tutela effettiva della clientela». I prodotti per il BT Abbiamo chiesto alle principali compagnie di descriverci i loro prodotti per chi viaggia per lavoro. Cominciamo con Europ Assistance:
In Italia operano 96 compagnie di assicurazione nazionali e tre rappresentanze di imprese extra See. In totale, queste società raccolgono l’84% dei premi assicurativi versati nella penisola (fonte Ivass, dati al 31 dicembre 2020).
Daniela Panetta, Head of Sales ERGO AV
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Renato Avagliano, Allianz Partners
94 miliardi di euro È la cifra che le società di assicurazione hanno pagato agli assicurati nel 2020. Di questi, 76 miliardi sono stati versati per capitali, rendite e riscatti nei rami vita e 18 miliardi a fronte di sinistri nei rami danni.
«Abbiamo rinnovato il prodotto Business Pass, che si è arricchito di novità quali l’assistenza e il rimborso delle spese mediche garantiti in caso di epidemie e pandemia, la copertura per i liberi professionisti con partita Iva e le franchigie sugli infortuni ridotte dal 5% al 2,5% – racconta Massimo Sibilio –. Il prodotto è completo e adatto ad ogni tipologia di azienda con personale viaggiante: i massimali sono personalizzabili da 50mila euro a illimitato, con coperture di malattie preesistenti e croniche, compreso il rimborso delle spese per la messa in sicurezza degli assicurati in caso di situazione di crisi (inclusi gli atti di terrorismo). E ancora, questo prodotto comprende la garanzia di annullamento del viaggio per l’impos-
Guido Dell’Omo, Axa
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sibilità di partire del dipendente, i servizi di Gardaword Travel Security per avere informazioni in real time sul Paese di destinazione e l’assistenza anche digitale con i videoconsulti medici di MyClinic». Proseguiamo con la società di intermediazione assicurativa I4T: «L’offerta di soluzioni per il business travel si divide in due macrocategorie: nel caso delle aziende più grandi proponiamo formule corporate personalizzate, basate su accordi quadro di durata annuale con prestazioni e massimali ad hoc – argomenta Christian Garrone –. Comprendono, ad esempio, il crisis management, la presa in carico diretta delle spese mediche effettive e valgono per tutti i viaggi organizzati dall’azienda, indipendentemente dalla destinazione, dalla durata e dal numero di risorse umane coinvolte. Le Pmi che devono assicurare trasferte occasionali, invece, scelgono la polizza I4Business: offre tutte le coperture necessarie per garantire la sicurezza del viaggio, senza vincoli sulla tipologia di mansioni svolte dagli assicurati, e si stipula per la singola trasferta, impostando date, destinazione e numero di assicurati, senza l’obbligo di contratti annuali. Le coperture spaziano dalle spese mediche effettive alla tutela dei beni personali e aziendali, fino alla responsabilità civile verso terzi, ed è possibile aggiungere integrazioni valide in circostanze eccezionali, come il rischio guerra. Tutte le soluzioni comprendono gli eventi pandemici e, grazie alla digitalizzazione dei servizi informativi e di assistenza, garantiscono una costante informazione sul monitoraggio della trasferta in termini di sicurezza, tanto al risk manager quanto al personale in loco». Rimborsi delle spese per Covid-19 e quarantena Daniela Panetta illustra le proposte di Ergo Assicurazione Viaggi: «Sui nostri portali è presente una
polizza denominata Business, ritagliata sulle esigenze di chi viaggia per lavoro, con possibilità di durata anche annuale e copertura “multiviaggio” (una sola polizza per tutti i viaggi dell’anno). La soluzione include il rimborso delle spese mediche in caso di positività al Covid-19 e di tutte le forme di assistenza necessarie alla tutela del lavoratore in viaggio, con rientro sanitario e tutte le tradizionali garanzie di supporto». Guido Dell’Omo descrive la soluzione messa a punto da Axa Partners Italia: «Il prodotto che proponiamo alle aziende è tecnicamente una polizza multirischi, ovvero un prodotto che contiene tutte quelle garanzie necessarie a gestire eventuali inconvenienti all’estero: dal rimborso delle spese mediche agli infortuni, dalla cancellazione del viaggio alla perdita del bagaglio, dalla responsabilità civile alla tutela legale. La formula è generalmente un contratto annuale con l’azienda che può scegliere la formula delle tessere nominali o giornate di copertura. Naturalmente possiamo gestire anche trasferte FOTO DI FOTO DI MIKHAIL NILOV SU PEXELS
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Speciale Assicurazioni Business Travel Aggiornamento
Christian Garrone, I4T
sporadiche con polizze temporanee, anche di pochi giorni». Il prodotto include la copertura per ogni infezione a carattere epidemico e pandemico. Inoltre, in caso di quarantena, sono disponibili due garanzie ad hoc: «Cover Stay, che rimborsa i costi sostenuti per il soggiorno forzato in caso di fermo sanitario da parte delle autorità locali. E Back
Home, che consente il rientro degli assicurati al domicilio sia per condizioni sanitarie avverse, sia per eventi terroristici». Infine, Allianz Partners propone Easy Biz: «Le prestazioni erogate sono specifiche per i viaggi d’affari – afferma Renato Avagliano –: per esempio è prevista la sostituzione dell’assicurato con un collega in caso di interruzione della missione per malattia o infortunio dell’assicurato o per malattia grave di un familiare o suo decesso. La soluzione viene proposta nelle due versioni Long Mission, che prevede le coperture di assistenza in missione, assistenza ai famigliari a casa e rimborso delle spese mediche, e nella versione Short Mission che prevede anche la copertura bagaglio». «Per i business traveller – prosegue Avagliano – proponiamo, inoltre, la polizza Business, nelle due versioni Globy Business, acquistabile in agenzie di viaggio, e Travel Business, acquistabile online su Allianz-assistance.it. Sono due prodotti pensati per garantire assistenza e flessibilità contro un ampio ventaglio di impre-
visti: ad esempio l’assistenza in viaggio, grazie alla nostra centrale operativa e personale medico a disposizione 24/7, l’invio di medicinali urgenti, il rientro sanitario, la traduzione della cartella clinica, l’assistenza legale». Un portale per le agenzie Per rispondere a una domanda sempre più attenta ai prodotti assicurativi nascono nuove iniziative: è il caso di Business Travel Aroundeasy/Businesstravelassicurazioni.it, portale verticale dedicato al business travel e rivolto alle agenzie di viaggio, ma anche alle aziende con personale che viaggia. Sul sito è possibile scegliere tra numerose soluzioni assicurative sviluppate da Nobis Assicurazioni e intermediate da Paffer Assicurazioni e Consulenze. «Abbiamo inserito nel portale i prodotti maggiormente richiesti dai clienti corporate per rendere la stipula delle polizze il più possibile semplice e immediata –spiega Paolo Affer, amministratore unico di Paffer Assicurazioni -. In ciascuna di queste soluzioni sono previste garanzie in caso di contagio da Covid-19, tra cui la diaria da ricovero, l’indennità da convalescenza, l’interruzione del soggiorno per quarantena». l
Ingresso con la polizza Oggi le nazioni ospitanti richiedono a chi entra nel Paese polizze assicurative per evitare eventuali aggravi sui sistemi sanitari locali.
Paolo Affer, Paffer Assicurazioni
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Linee guida indispensabili Standard ISO 31030 Rischi Globali
Per la prima volta, le organizzazioni hanno una norma specifica per la corretta gestione delle incognite legate ai viaggi aziendali. Tutelare dipendenti e datori di lavoro è un must
FOTO DI RYUTARO TSUKATA DA PEXELS
di Paola Baldacci
Evacuazioni mediche più difficili Un altro indicatore per i travel security manager aziendali è suggerito dalle cosiddette “evacuazioni mediche”, quando cioè un viaggiatore deve essere rimpatriato o trasferito in un ospedale per cure immediate. Il tempo impiegato per la loro gestione, relativamente a casi Covid-19 e non, è aumentato di 9 volte per la maggiore complessità logistica e di acquisizione di tutti i permessi necessari.
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a sicurezza dei viaggi d’affari si rafforza con il nuovo standard Iso 31030, di cui vi parliamo anche alle pagine 19 e 20 di questo numero di Mission. La norma è argomento di dibattito e molto se ne parlerà nel 2022 con la pandemia che non arretra. Del tema e dell’accentuata complessità dei processi di organizzazione delle trasferte aziendali ha trattato International Sos durante una tavola rotonda a Milano, organizzata dalla multinazionale attiva nella gestione dei rischi e in assistenza sanitaria, durante la “Fiera Sicurezza 2021”. Per la prima volta, “Iso 31030:2021 Travel risk management - Guida per le organizzazioni” (scaricabile sul web alla pagina Iso.org/standard/54204.html) stabilisce le linee guida da adottare per una corretta gestione delle incognite legate ai viaggi aziendali. È importante perché, come tutte le norme tecniche utili a rilevare la conformità a
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specifici parametri di valutazione, aiuta le imprese a destreggiarsi in contesti di responsabilità difficili, soprattutto quello della sicurezza delle persone ai tempi del Covid19, tra requisiti di ingresso nei Paesi che cambiano continuamente. Senza dimenticare che reperire rapidamente le fonti d’informazione attendibili non risulta l’azione più semplice per chi non è esperto o non ha una validissima travel management company. Possono adottarla – facoltativamente – organizzazioni, aziende, Ong ed enti governativi. Complessità in aumento Il momento è, per così dire, “topico” per arrivare ad una definizione di regole da adottare per far viaggiare in sicurezza i dipendenti. Lo dicono le rilevazioni dei 27 centri di International Sos: nel 2021 i casi di assistenza in Italia sono aumentati del 230% mentre il volume degli
alerts di elevata criticità a livello globale dell’80%. Attualmente viene emessa una media di 400 allerte al mese. Questi fattori si traducono in un elevato incremento della complessità nella pianificazione di una trasferta di lavoro. Rispetto al 2019, il tempo impiegato per gestire i casi è cresciuto del 30%. Inoltre, sottolinea Franco Fantozzi, senior security advisor di International Sos, per 30 anni nell’Arma dei Carabinieri: «L’emergenza sanitaria sta radicalmente cambiando l’approccio alla mobilità aziendale non solo a causa delle restrizioni, ma dell’aumento dei problemi legati all’insorgere di disordini sociali nelle destinazioni. Perciò consiglio di familiarizzare presto con lo standard Iso 31030 per delineare le migliori pratiche di gestione del rischio di viaggio, che possono essere utilizzate per un programma efficiente ed efficace. Oltre a proteggere sia i dipendenti sia il datore di lavoro». l
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visita la a sezion ezione “Cort Corti di viaggio” del sito w ww.italianmissionawa ww.italianmissionawards.it
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Il noleggio auto? Car rental Nuovi modelli di business
Meglio in abbonamento La subscription economy sbarca anche nel rent a car e introduce la flessibilità necessaria ad operare in uno scenario mutevole, gestendo le continue flessioni della domanda. La digitalizzazione spinge la formula
di Arianna De Nittis
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a pandemia ha abituato travel manager e viaggiatori a muoversi in uno scenario mutevole: i voli vengono cancellati senza preavviso, le trasferte possono essere mandate a monte se il numero dei contagi aumenta, le normative di ingresso nei Paesi cambiano da un momento all’altro. E
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anche i fornitori di servizi di viaggio si adeguano, proponendo formule contrattuali innovative e più flessibili rispetto al passato. Anche il settore del noleggio a breve termine non fa eccezione. I principali rent a car, infatti, oggi puntano sulla subscription economy, un modello di business che si basa sulla
sottoscrizione di un abbonamento da parte del cliente per poter accedere a prodotti e servizi. Sixt, ad esempio, ha lanciato anche in Italia Sixt+, l’abbonamento auto “all inclusive” pensato, spiega il noleggiatore tedesco, per chi «preferisce evitare l’investimento per l’acquisto e i costi di gestione di un’automobi-
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Car rental Nuovi modelli di business
le, compresa la sua svalutazione progressiva». A differenza del car sharing o del noleggio a breve termine, il cliente sceglie il veicolo tra un’ampia gamma di modelli recenti e lo utilizza come la propria auto privata per il tempo desiderato. Dopo aver pagato una quota di iscrizione una tantum di 199 euro, si può accedere a pacchetti completi a partire da 499 euro mensili che includono, tra gli altri servizi, l’immatricolazione, i costi di officina per manutenzione e assistenza, la svalutazione dell’auto. L’offerta, oggi disponibile anche per la clientela business, può essere disdetta dopo un periodo minimo di 30 giorni e può essere prenotata sul sito di Sixt o sulla Sixt App.
subscription based pensate per rispondere al crescente bisogno di flessibilità da parte delle aziende – ci spiegano nella società di autonoleggio –. Duoflex, in particolare, è l’innovativo prodotto che permette di usufruire di un mix di veicoli diversi all’interno dello stesso abbonamento, aggiungendo un mezzo a quello base, due volte al mese per due giorni di noleggio, a seconda delle diverse esigenze di utilizzo: si può ad esempio scegliere di guidare un veicolo elettrico per gli spostamenti quotidiani e usare un’auto diversa per i viaggi più lunghi». Una soluzione in linea con l’attenzione del rent a car per la sostenibilità: «Abbiamo assunto l’impegno di avere il 20% della flotta composta da veicoli ecologici, ossia con meno di 50g di CO2/km, entro la fine del 2024. Quindi aumenteremo costantemente anche in Italia l’approvvigionamento di vetture elettriche, già messe a disposizione della clientela B2B proprio attraverso i pacchetti Long Term Solutions. Per promuovere sempre più efficacemente il noleggio green, ottimizzando il customer journey,
mettiamo a disposizione vetture elettriche con oltre 200 km di autonomia, dando l’opportunità di consegnare senza il “pieno”. E per 2022 abbiamo in programma di installare colonnine di ricarica in prossimità dei principali uffici di noleggio Europcar in Italia». Direttamente dalla casa automobilistica I servizi di noleggio in abbonamento compaiono anche tra le formule messe a punto dalle case automobilistiche: stiamo parlando di Kinto, nuovo brand del Gruppo Toyota lanciato all’inizio del 2020, ma attivo in Europa da quest’anno. «Il prodotto Kinto Flex, non ancora introdotto sul mercato italiano e attualmente in fase di pilotaggio, offrirà un servizio grazie al quale il cliente potrà usufruire di diversi modelli e cambiare vettura quando lo desidera, secondo le sue esigenze – afferma Vincent Van Acker, Service Design & UX director di Kinto Italia –. Il noleggio sarà al 100% digitale e vi saranno inclusi tutti i servizi aggiuntivi compresi in Kinto One, la formula di noleggio
Una Startup premiata Lo scorso ottobre Virtuo è stata di premiata tra le startup più innovative durante la G20 Innovation League, l’evento speciale organizzato nell’ambito della Presidenza italiana del G20, che ha riunito a Sorrento 100 imprese e più di 100 venture capitalist e multinazionali. Il rent a car ha primeggiato nella categoria “Smart cities & mobility”.
Vincent Van Acker di Kinto (Toyoya)
Una gamma business più ampia Anche Europcar Mobility Group è convinta che le formule in abbonamento rappresentino una concreta alternativa alla proprietà dei veicoli. «Proprio per questo all’inizio del 2021 abbiamo lanciato Long Term Solutions, una gamma di offerte 2021 novembre - dicembre - 2022 gennaio |
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Car rental Nuovi modelli di business
Subscription economy L’economia della sottoscrizione è un modello di business che si basa sulla stipula di un abbonamento da parte del cliente per accedere a servizi e prodotti. Questa formula esiste già da molti anni (ad esempio nell’editoria e nella pay TV), ma oggi viene applicata a nuovi settori di mercato, rivoluzionandoli: rappresenta infatti una risposta valida agli attuali stili di consumo che, invece del possesso dei beni, ne prediligono la fruizione per un determinato periodo di tempo.
a lungo termine». Quest’ultimo è il servizio del brand più vicino alla mobilità tradizionale: un canone fisso, tutto incluso, di veicoli elettrificati dei marchi Toyota e Lexus. Offerto dalla rete dei concessionari dei due marchi, può essere gestito tramite l’app MyT, che permette di utilizzare tutti i servizi connessi alla vettura. A queste proposte si aggiunge il car sharing Kinto Share, attualmente attivo in 21 stazioni in Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Sardegna. «Il processo di prenotazione, registrazione e noleggio è completamente digitale, tramite web/app – ci racconta van Acker –. Il cliente può scegliere tra car sharing tradizionale o crediti di guida prepagati, effettua l’iscrizione sull’app Kinto, trova la vettura di cui ha bisogno e la prenota, avvia il noleggio con lo smartphone, sale a bordo ed inizia il viaggio». E ancora, c’è Kinto Join: una piattaforma di car pooling che permette ai dipendenti di condividere il tragitto casa–lavoro in pochi click e alle aziende di contribuire a ridurre le emissioni di CO2 e Nox, certificandone l’effetti-
Karim Kaddoura (destra) e Thibault Chassagne di Virtuo
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La flotta Virtuo è di sole Mercedes
vo impatto ambientale. Infine, nel marzo 2020 è stata lanciata Kinto Go, un’app multimodale che permette di pianificare il proprio viaggio, prenotando e acquistando ticket per parcheggi, mezzi pubblici, treni, taxi e prossimamente anche eventi. L’applicazione ha stretto accordi con oltre 500 operatori di mobilità, offrendo servizi in più di 5000 città e coprendo il 70% del territorio nazionale. «La clientela corporate rappresenta un mercato naturale per l’offerta di Kinto – conclude Vincent Van Acker –. Ad
esempio, oggi le aziende sono chiamate a essere responsabili della mobilità dei propri dipendenti. Il fleet manager diventa il mobility manager e il suo obiettivo è proprio sviluppare e implementare un piano di mobilità olistico, dove servizi innovativi come il car pooling, il car sharing e le subscription diventano fondamentali per offrire efficienza alle imprese e convenienza alle persone, oltre a permettere di gestire in modo efficace i processi di elettrificazione della flotta aziendale».
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Car rental Nuovi modelli di business
In Mercedes con Virtuo Alle nuove formule di noleggio si aggiungono interessanti novità sul piano tecnologico, complice probabilmente la necessità – emersa con la pandemia – di rendere prenotazione e fruizione dei servizi di viaggio il più possibile contactless. È il caso di un altro nuovo attore nel mercato del noleggio auto: Virtuo, nato in Francia nel 2016, ma sbarcato a Milano lo scorso maggio. La società è già presente in diverse città europee, come Parigi, Lione, Marsiglia, Madrid, Barcellona, Londra, Manchester ed Edimburgo, e come Kinto propone un’esperienza al 100% digitale. «Virtuo è un servizio che rivoluziona il concetto tradizionale di noleggio auto, rendendolo completamente on demand, digitale, veloce, premium e senza contatto – dice Karim Kaddoura, co-fondatore e coCeo insieme con Thibault Chassagne –. Tutte le operazioni sono effettuate sull’app: in pochi click si prenota, si paga e si ritira l’auto presso le stazioni presenti in città, senza limiti di orario; inoltre, si mette in moto grazie alla chiave digitale e si segnalano eventuali danni. Il tutto evitando le code e le complessità di una tradizionale agenzia di noleggio». La flotta è composta da Mercedes Classe A e Mercedes GLA, full optional. Si aggiunge anche Virtuo Delivered, consegna e ritiro dell’auto a domicilio non solo nel capoluogo lombardo, ma anche in molte località della provincia. Karim Kaddoura ci segnala che Virtuo si rivolge al mondo corporate con un prodotto dedicato, Virtuo for Business: «Le grandi aziende possono godere di uno strumento dedicato e personalizzato per gestire e accedere ai noleggi aziendali, con opzioni di pagamento flessibili e semplificate. Può decidere se procedere con i pagamenti centralizzati e mensili o lasciare che i dipendenti li gestiscano in autonomia». Le piccole imprese o i professionisti, invece,
possono attivare un profilo business sull’app Virtuo, inserendo i dati per ricevere le fatture di ogni noleggio collegate alla partita Iva dell’azienda». Infine, Virtuo propone soluzioni personalizzate: «Si può scegliere di pagare mensilmente o per singolo noleggio ed è possibile selezionare tra carta di credito personale, aziendale o bonifico Sepa – afferma Kaddoura –. In più, ogni account Virtuo For Business dispone di un account manager dedicato». Toyota Mirai a idrogeno in flotta Concludiamo questa panoramica con Noleggiare, azienda a capitale totalmente italiano che conta 40 filiali situate nei principali aeroporti e stazioni ferroviarie nella Penisola. La flotta è composta da oltre 6.000 veicoli rinnovati ogni anno, tra cui numerosi mezzi hybrid e full electric. L’ultima novità è l’ingresso nel parco auto di una decina di vetture premium a idrogeno Toyota Mirai.
«Nel 2022 – anticipa il managing director Franco Tomasi – noleggiare amplierà la propria proposta di noleggio a breve termine, integrando il parco auto fino ad arrivare a oltre 8.500 nuove unità e aprendo altri hub strategici». Ai business traveller, la società veronese propone formule di noleggio giornaliere, settimanali e mensili flessibili, priority lane airport con accesso privilegiato e un’area privata sul sito esclusivamente B2B. Inoltre, snellisce il servizio attraverso un pratico web check-in. «Questa procedura, già attiva prima dell’emergenza sanitaria, è stata ulteriormente migliorata e potenziata, così da poter rispondere, nel modo migliore, alle misure di distanziamento attualmente in vigore – conclude Tomasi –. In più, per offrire un nolo sempre più smart, è in fase di beta testing una nuova app proprietaria che consentirà al cliente di gestire il noleggio di un veicolo in completa autonomia». l
Questo servizio giornalistico segue “Autonoleggio e business travel – Il must dei contratti flessibili” sul numero 3 di Mission
Franco Tomasi
Leasys Be Free Evo con carta di credito Tra le recenti novità c’è un nuovo abbonamento di lungo termine (max 2 anni) flessibile come il noleggio a breve: senza anticipo, pagamento con carta di credito, ritiro in 48 ore nei Leasys Store, restituzione anche dopo il primo mese senza penali.
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Venetia 1600. Nascite rinascite Sintesi cristallizzata di quanto di più artistico Venezia abbia mai prodotto in 1600 anni di storia attraverso gli artisti più rappresentativi: Carpaccio, Tiziano, Veronese, Tiepolo, tra gli altri. Fino al 25 marzo 2022. Palazzo Ducale. Appartamento del Doge.
Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle, 2019 Griselda Sastrawinata-Lemay
MILANO Disney. L’arte di raccontare storie senza tempo È l’uomo che crea le idee o sono le idee che creano gli uomini? Un grandissimo studioso come lo junghiano Joseph Campbell scrisse un’opera, dopo vent’anni di studi, dal titolo Le maschere di Dio, con l’unico proposito di dimostrare che nei tempi l’umanità ha sempre rielaborato i medesimi pensieri per soddisfare esigenze primarie di antropologia. Tale è anche il caso, in misura consumistica e di massa, del mondo di Walt Disney, sempre uguale a se stesso, eppure sempre nuovo nella narrazione fiabesca. La mostra del Mudec, che presenta materiale originale d’archivio e imperniato sui film più celebri come Il libro della giungla, Pinocchio, Cenerentola, Biancaneve e i sette nani e Fantasia – per citarne alcuni –, si propone
più incisiva in virtù del proprio forte impatto visivo. Come non ricordare la celebre fotografia di Robert Capa del miliziano morente della Guerra di Spagna. La statunitense Margareth Bourke-White, (1904-1971) benché non molto conosciuta, è un importante nome di questa disciplina, legata prevalentemente alle due riviste newyorkesi Fortune e Life. Prima donna a diventare fotografa di Life, prima donna a poter fotografare nell’Unione Sovietica e prima donna a indossare la divisa militare come corrispondente, Bourke-White visse indubbiamente in tempi assai interessanti in cui i grandi eventi della storia mondiale hanno tenuto la scena. Del
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tutto suo, però, e molto femminile, l’occhio col quale seppe coglierne l’essenza. La personale, costruita attraverso il tema biografico, inizia con i reportage dell’America delle acciaierie e della Grande Depressione, prosegue con gli anni della Seconda Guerra Mondiale, compreso il momento della liberazione del campo di concentramento di Buchenwald, e si inoltra nel periodo dell’indipendenza dell’India e dell’apartheid sud-africano per concludersi con le immagini che documentano la sua lotta contro il morbo di Parkinson. Fino al 27 febbraio 2022. Orario: martedì – domenica: 10-22. Museo di Roma in Trastevere. Museodiromaintrastevere.it
proprio di ricostruire il complesso mondo del folklore universale e la semplicità dell’immagine animata, punto d’approdo, come sempre, di un messaggio che voglia essere compreso dai più. La modernità, con le sue tecnologie innovative, ha dato senz’altro nuova forza a un mondo antichissimo. Proprio alla sua elaborazione è dedicata anche ampia parte per indicare il lungo e articolato lavoro che soggiace dietro ogni fotogramma. Fino al 13 febbraio 2022. Orario: lunedì: 14.30-19.30 / martedì - mercoledì - venerdì - domenica: 9.30-19.30 / giovedì - sabato: 9.30-22.30. Mudec. Museo delle Culture. Via Tortona 56, Milano. Mudec.it ROMA Prima donna. Margareth Bourke-White Il fotogiornalismo rappresenta una parte non indifferente del giornalismo, anzi, forse, quella 2021 novembre - dicembre - 2022 gennaio |
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Marvin Garry, Il lupo, Edizioni nottetempo 2021, Euro 18 Un saggio che sintetizza con molta semplicità la lunga storia del lupo, corredato da un apparato iconografico di valore che potrà al meglio soddisfare lo sguardo dell’uomo su un animale in verità molto simile a noi per organizzazione sociale e per combattività, forse un altro nostro ego?
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Viaggi di carta C’era una volta la showgirl. L’arte della seduzione nelle immagini di un archivio scomparso Difficile dare una definizione di showgirl senza cadere nella semplificazione. Ballerina, cantante, donna di spettacolo, intrattenitrice, donna carismatica? Senz’altro tutto ciò, ma anche molto altro: simbolo di una stagione irripetibile della televisione italiana (dagli anni Cinquanta ai Settanta) e del mutamento di costume di una società che stava entrando nella modernità e che doveva superare gradualmente le precedenti norme etiche dei sessi ancora legate al conformismo. Ma la showgirl, come donna di spettacolo proveniente dal varietà e dai film hollywoodiani, era anche una donna d’arte che sapeva modulare il tono comico con quello drammatico, la spigliatezza della battuta pronta, l’immediatezza della presenza scenica, oltre, naturalmente, cantare e ballare. I nomi più celebri di questo ventennio appartengono oggi non solo alle teche televisive, soprattutto quelle del bianco e nero, ma all’immaginario di una popolazione o, meglio, di un popolo, che voleva dimenticare di essere tale e voleva raffinarsi. Per quanto appartenenti al passato, le figure sono eterne: Raffaella Carrà, le gemelle Kessler, Delia Scala, Loretta Goggi e quant’altre, persino una Amanda Lear che nella sua ambiguità ha posto fine a un’epoca e ha dato inizio a costumi nuovi. Renato Tomasino, C’era una volta la showgirl. L’arte della seduzione nelle immagini di un archivio scomparso, Odoya 2021. Euro 42
Registrazione Tribunale di Milano n° 624 del 22/09/2000 Direttore Responsabile Paola Baldacci Collaboratori Dario Bongiovanni, Alberto De Antoni, Arianna De Nittis, Giacomo Di Foggia, Elisabetta Francioli, Simona Parini Impaginazione Gianluca Ubezzi Stampa Faenza Printing Industries, Faenza (RA) Distribuzione in Italia Faenza Printing Industries, Faenza (RA)
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Eroi dell’amore. Storie di coppie, seduzioni e follie A tutti è dato conoscere e provare il sentimento dell’amore, ben più difficile è definirlo. Ha tentato Platone con lo stupendo dialogo Il Simposio, mentre uno storico contemporaneo, Denis de Rougemont, ha attribuito l’origine all’eresia medievale dei Catari. La discussione è perciò ancora aperta e destinata a non aver fine. Bene ha fatto perciò Massimo Fusillo, docente di letterature comparate all’università dell’Aquila, a scegliere di soffermarsi sulle storie amorose che meglio di tutte rappresentano la multiforme immagine del sentimento più rivoluzionario e distruttivo, l’unico forse a incidere in modo definitivo nelle nostre personalità. La scelta è, ovviamente, soggettiva, ma il quadro delineato sembra il migliore dal momento che le coppie descritte sono state elette a simbolo della lacerazione delle circostanze e della rottura delle convenzioni morali imperanti. Non per nulla il saggio è inserito in una collana dedicata agli eroi. Compaiono così Romeo e Giulietta attraverso le molteplici interpretazioni dal Romanticismo in poi, Diabolik ed Eva Kant (dal cognome assai ingombrante!), la Fedra di Euripide, forse davvero il primo modello di follia amorosa, i moderni e paradigmatici Don Giovanni e Carmen. Massimo Fusillo, Eroi dell’amore. Storie di coppie, seduzioni e follie, il Mulino 2021. Euro 14
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