Mission 4 2014

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Sommario Giugno / Luglio

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rubrichE

04 trASporti

Le ferrovie alla conquista del business travel

08 l’intErviStA

La scatola cinese

12 l’intErviStA

Turismo domani: prospettive e sfide aperte

18 trEndS & outlook

La rivoluzione nel trasporto urbano

22 AttuAlità

nEWS

26 EvEnti

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Verso nuove regole per le carte di credito IMA: seconda edizione

27 SchEdE tEcnologiE dA StAccArE E conSErvArE

Self booking tool

29 cAtEnE AlbErghiErE

Un’offerta sempre più “brandizzata”

36 tErminAl

Comfort e servizi a due passi da Tokyo

40 dEStinAzioni

Shanghai tour

44 dEStinAzioni

FocuS on

Varsavia, fascino mitteleuropeo

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il mErcAto hôtEllEriE voli in pillolE Food A bordo dAl mondo

inFormAzionE pubblicitAriA 21 SAbrE trAvEl nEtWork

Una nuova energia alla performance del tuo business

25 hrg

I business traveller viaggiano in classe economy


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Trasporti Treni

Le ferrovie alla conquista del business travel L’avvento dell’alta velocità ha reso i treni più competitivi nei confronti degli aerei. I maggiori gruppi europei del trasporto su rotaia si contendono quindi l’appetibile torta del segmento corporate, con prodotti e servizi sempre più tagliati su misura dei viaggiatori d’affari

di Massimiliano Sarti

Deutsche Bahn Privatizzata nel 1994, Deutsche Bahn (DB) vanta 300mila dipendenti operanti in 130 Paesi differenti, nel settore dei servizi per la mobilità e la logistica e nella gestione di vari network di trasporto non solo su rotaia. Alla fine dell’anno finanziario 2012, DB ha dichiarato un fatturato di 39,3 miliardi di euro e profitti operativi (a esclusione delle operazioni speciali) per 2,7 miliardi.

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li ultimi anni non sono certo stati semplici per il settore dei viaggi d’affari italiano: la lunga recessione ha inciso profondamente sul comparto, tanto che, secondo i dati dell’ultima Business Travel Survey griffata Uvet American Express, il volume dei voli corporate registrato nel 2012 si sarebbe fermato poco sopra ai livelli del 2001 (+2%), dopo che nel 2007 aveva invece toccato un picco di oltre il 16% superiore a inizio Millennio. In tale contesto, tuttavia, c’è un segmento dei trasporti che fa segnare da tempo numeri in controtendenza, complici anche alcune evoluzioni tecnologiche che hanno reso la sua offerta sempre più appetibile e competitiva: la diffusione dell’Alta velocità (Av), unita alla comodità di stazioni situate direttamente nei centri città, ha infatti contribuito

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grandemente all’affermazione recente del treno, che dall’inizio della nuova decade sta erodendo costantemente quote di mercato agli altri mezzi di trasporto. La Business Travel Survey racconta, in particolare, che tra il 2011 e il 2013 le spese dei viaggi su rotaia, operate dalle circa 700 aziende oggetto dello studio, sono aumentate di 18,5 punti percentuali, mentre il numero delle trasferte è addirittura cresciuto di 30 punti. Non solo: sotto le 3 ore e 20 minuti, il treno appare decisamente il mezzo più competitivo in Europa, con uno share di mercato superiore al 50% su tutte le tratte continentali a eccezione della Madrid-Barcellona. Negli ultimi anni, per di più, l’avvento sul mercato italiano di un nuovo player come Ntv (si veda anche il box a pagina 6, ndr) ha generato una contestuale diminuzione

del costo medio del biglietto ferroviario di circa otto punti percentuali. Ma quali sono, esattamente, le caratteristiche dell’offerta business travel su rotaia? Per scoprirlo abbiamo contattato tre colossi europei del settore: ecco cosa ci hanno risposto il direttore Divisione passeggeri long haul Trenitalia, Gianfranco Battisti, la marketing manager Southern Europe Voyages-Sncf Italia, Roberta Godi, e un portavoce ufficiale di Deutsche Bahn. Su quali, tra le vostre direttrici, è più forte l’incidenza del traffico business? Gianfranco Battisti «Senza ombra di dubbio la tratta Napoli-RomaMilano-Torino». Deutsche Bahn «I collegamenti Av degli Intercity-Express (Ice) sia all’interno della Germania, sia verso i Paesi confinanti. Per quanto riguarda le direttrici italiane, invece,


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Trasporti Treni

la linea corporate più importante è quella del Brennero». Roberta Godi «Certamente le rotte servite dal Tgv in Francia, soprattutto quelle in partenza dall’aeroporto di Parigi, Roissy-Charles de Gaulle. Al di là del Tgv, esistono tuttavia anche altre tratte che risultano avere tempi di percorrenza assolutamente concorrenziali. Mi riferisco, per esempio, alle direttrici servite dai treni Eurostar e Thalys». Quali sono le vostre politiche di offerta dedicate al segmento corporate? G.B. «Il nostro obiettivo è quello di fornire ai travel manager soluzioni in grado di automatizzare sempre più le policy di viaggio, di gestire il loro flusso di prenotazioni e di semplificare il processo di rimborso delle spese. In particolare, noi di Trenitalia mettiamo a disposizione del segmento business tre programmi distinti: l’accordo corporate diretto, rivolto alle grandi aziende che hanno necessità di acquistare biglietti ferroviari con pagamento differito; il corporate triangolare, pensato per le imprese che preferiscono rivolgersi alle agenzie viaggi, e il corporate executive - carta di credito, dedicato alle pmi. Una serie di partnership con alcune grandi agenzie specializzate in eventi e viaggi d’affari aggiunge, inoltre, ulteriore valore ai nostri prodotti. Ma non finisce

qui: la recente apertura del mercato Av ci ha infatti stimolato grandemente, spingendoci a implementare una serie di azioni atte migliorare ulteriormente il nostro prodotto: in termini di comfort, con i Frecciarossa più recenti abbiamo così superato le vecchie classi a favore dei quattro livelli executive, business, premium e standard. Relativamente ai servizi, poi, rivolgiamo grande attenzione alla ristorazione a bordo, che pensiamo costituisca un importante elemento di differenziazione rispetto ai nostri competitor, tanto che oggi stiamo lavorando anche alla ristrutturazione delle 60 carrozze ristorante dei Frecciarossa. La nostra politica di pricing è, inoltre, particolarmente flessibile e attenta a creare proposte appetibili per ogni segmento di mercato. A tutto ciò aggiungiamo, infine, una frequenza e una capillarità dell’offerta unica (basti pensare, per fare un solo esempio, ai 140 treni Av che operano giornalmente sulla dorsale Milano-Salerno), nonché una serie di servizi pre e post viaggio, con cui diamo ai nostri clienti, tra le altre cose, l’opportunità di usufruire del trasporto bagagli, di affittare auto e di prenotare hotel e parcheggi a condizioni vantaggiose». DB «Uno dei maggiori vantaggi, per i business traveller in Germania, è quello di non avere vincoli di

prenotazione se acquistano il biglietto ferroviario a tariffa piena, così da poter utilizzare i nostri treni in maniera del tutto flessibile. Inoltre, i viaggiatori d’affari si muovono soprattutto in prima classe, avendo così l’opportunità di apprezzare alcuni servizi dedicati, come per esempio la lounge riservata nelle grandi stazioni e l’offerta di quotidiani gratuiti. Per i frequent traveller, poi, esiste il programma specifico bahn.comfort. A livello di sviluppi futuri, invece, l’evoluzione più importante riguarda probabilmente la connessione Internet a bordo. A oggi sono circa 3mila i chilometri, e 180 i treni della nostra rete Ice, a garantire l’accesso web ai propri passeggeri. Entro la metà di quest’anno, però, puntiamo ad attrezzare tutti i 5.200 chilometri della rete Ice per il collegamento web, mentre a fine 2014 saranno circa 255 i nostri treni hotspot su rotaia». R.G. «La nostra collaborazione con il business travel si è andata consolidando negli ultimi anni e sicuramente intendiamo proseguire in questa direzione. Nel 2013, in particolare, abbiamo registrato un +25% nelle vendite business rispetto all’anno precedente. Stiamo quindi lavorando con diverse travel management company, per promuovere sia al loro interno, sia fra i loro clienti, una migliore conoscenza dei

Ferrovie dello Stato Dopo la riorganizzazione del 2000, Ferrovie dello Stato Italiane è la capogruppo, controllata dal ministero dell’Economia e delle finanze, a cui riferiscono tutte le società operative, di servizio e di supporto, tra cui la divisione viaggi e trasporti, Trenitalia. Ogni giorno circa 72mila ferrovieri del gruppo contribuiscono a muovere circa 8mila treni e a gestire una rete di 16.700 chilometri, su cui viaggiano annualmente circa 600 milioni di passeggeri e 50 milioni di tonnellate di merci.

A sinistra, Gianfranco Battisti, direttore Divisione passeggeri long haul di Trenitalia. In alto, un Frecciarossa. Nella pagina a fianco, un treno Ice e Roberta Godi, marketing manager Southern Europe Voyages-Sncf Italia.

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Trasporti Treni

Sncf Di proprietà del gruppo statale francese Sncf, la divisione Sncf Voyages gestisce il trasporto Av e long haul su numerose tratte europee, operate da 475 treni Tgv, iDtgv, Eurostar, Thalys, Lyria ed Ellipsos, per un totale di oltre 130 milioni di passeggeri all’anno. Sncf Voyages è inoltre la più grande agenzie di viaggi online transalpina. Eurostar, in particolare, è un operatore Av controllato da Sncf, dalla belga Sncb e dall’inglese Lcr, che cura i collegamenti attraverso il Canale della Manica tra Londra, Parigi e Bruxelles, mentre Thalys è una compagnia Av fondata da Sncf, Db e Sncb, attiva tra Francia, Belgio, Paesi Bassi e Germania.

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collegamenti ferroviari europei, dei tempi di percorrenza e dei servizi a bordo. Questo perché spesso ci rendiamo conto di come, su una rete così vasta, ancora manchino le informazioni. La nostra collaborazione si basa quindi principalmente su quelli che noi chiamiamo i tre pilastri: comunicazione (interna ed esterna), formazione e incentivi (legati a precisi obiettivi di vendita)». Quali i prodotti e i servizi dedicati al mondo dei viaggiatori d’affari? G.B. «Partiamo dalle novità: gli ul-

timissimi Carnet Biz da dieci o trenta viaggi, dedicati a tutte le aziende che aderiscono ai contratti corporate, per far viaggiare i propri dipendenti con risparmi fino al 30%. Chi è parte del programma corporate executive beneficia poi della CartaFreccia Corporate, in tutto simile all’omologa card consumer, ma con la possibilità di ottenere più facilmente la CartaFreccia Oro. Ricordo, inoltre, che prenotando il livello executive dei Frecciarossa, c’è la possibilità di utilizzare

una sala meeting dotata di sei posti e di tutte le facilities necessarie agli incontri di lavoro. In tema di servizi accessori, infine, oltre alla possibilità di avere una ristorazione a bordo treno ad hoc per le aziende, diamo anche l’opportunità alle imprese di veicolare i propri messaggi pubblicitari sulle nostre Frecce». DB «Prima di tutto, alle aziende iscritte al nostro programma bahn.corporate sono sempre riservate informazioni specifiche e, a seconda del volume di fatturato, un

Nuovo Trasporto Viaggiatori arriva a Roma Termini Primo Paese ad aprire le tratte Av alla concorrenza, l’Italia è oggi la nazione pioniera di un cambiamento storico che, nel 2012, ha permesso l’affacciarsi sul mercato di un nuovo player privato quale Ntv: «Italo ha portato la libertà di scegliere con chi viaggiare – racconta il responsabile vendite nazionali della compagnia, Nicola Bonacchi –. «E la concorrenza, si sa, sviluppa una positiva competizione sulla qualità, sui prezzi e sulla domanda di trasporto stessa, che in questi anni, nonostante la lunga crisi, è in forte crescita. La concorrenza nell’Av ha reso così il sistema Paese più attraente anche a livello internazionale. Siamo all’avanguardia in Europa per ampiezza e qualità di offerta: una discreta vetrina di modernità pure per la prossima Expo 2015». Concentrati soprattutto sulla linea Milano-Roma, i business traveller oggi rappresentano circa il 45% dei viaggiatori Ntv: «Una clientela molto variegata», riprende Bonacchi, «che comprende grandi aziende, liberi professionisti e piccole-medie imprese». Indipendentemente dalle dimensioni e dal settore in cui agisce, molta della clientela corporate di Ntv sarà così sicuramente interessata dalla grande novità del 2014: «Il 15 giugno, con il nuovo orario estivo, Italo ha avviato i collegamenti no-stop su Roma Termini: la più importante stazione italiana, con i suoi oltre 150 milioni di viaggiatori all’anno, è particolarmente apprezzata dai viaggiatori business per la sua posizione centrale, nel cuore della Capitale. Per ora lo scalo è servito da quattro treni al giorno ma, da dicembre, col nuovo orario invernale, arriveremo a 12. Tutti i

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collegamenti no-stop tra Milano e Roma Termini prevedono, inoltre, le fermate Roma Tiburtina, Milano Rogoredo e Milano Garibaldi. I treni proseguono poi verso nord, su Torino Porta Susa, e verso sud, in direzione di Napoli Centrale». Un’altra innovazione recente targata Ntv per il business travel è poi la carta fedeltà gratuita Italo Più Corporate, «che consente l’accumulo contemporaneo di punti sia sul profilo del dipendente in viaggio, sia su quello dell’azienda per cui lavora», specifica Bonacchi. «Abbiamo poi una serie di servizi Italo no stress, pensati per rendere il viaggio semplice e piacevole fin dall’uscita da casa o dall’ufficio, con la possibilità di avere a condizioni vantaggiose autonoleggio, prenotazione parcheggio, car valet e car sharing. Senza dimenticare, inoltre, la nostra ristorazione di qualità comodamente servita al posto». Tra i prodotti dedicati specificamente alle aziende, la tariffa Base consente quindi cambi illimitati, mentre l’offerta Vado e torno è costruita ad hoc per la classica trasferta di lavoro in giornata. «Ci sentiamo forti di un treno tecnologico, moderno e accogliente, che offre soluzioni di viaggio differenti per le esigenze di ogni viaggiatore», conclude Bonacchi. «Il business traveller, in particolare, può contare su un elevato comfort di viaggio, su un servizio molto curato e, grazie al nostro portale di bordo, su un’offerta di informazioni e intrattenimento unica al mondo. In tema di flessibilità dell’offerta, oltre alla Prima classe, i nostri treni dispongono anche della Smart Xl, dedicata a tutte le aziende alla ricerca di convenienza e comfort per i propri dipendenti. Le poltrone in pelle Frau di Italo, infine, credo che rappresentino la migliore soluzione di viaggio per recarsi in relax a un appuntamento di lavoro e tornare la sera a casa dopo una giornata intensa».


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Trasporti Treni

referente personale oppure una consulenza telefonica qualificata. Vari sconti sono inoltre previsti già a partire dal primo anno di collaborazione. Non solo: stipuliamo anche accordi speciali con le società che incentivano l’utilizzo delle ferrovie per i viaggi d’affari dei dipendenti. E basta un numero ridotto di tratte, perché i frequent traveller siano messi nelle condizioni di ripagarsi la BahnCard, che permette di ottenere una percentuale di sconto, sui biglietti a tariffa base, del 25% o del 50%, cumulabile, per di più, con quella riservata alle aziende». R.G. «Non essendo noi di Voyages-Sncf Italia direttamente coinvolti nel servizio di trasporto, ma rivestendo il ruolo di semplici distributori, possiamo solo citare alcuni dei servizi dedicati ai clienti business a bordo dei collegamenti inclusi nella nostra rete: Thalys offre per esempio ai passeggeri della classe Confort 1 dei vantaggi ad hoc, come il wi-fi gratuito, la ristorazione al posto inclusa nel prezzo del biglietto, la prenotazione di taxi per gli arrivi a Parigi Nord e Bruxelles Midi, nonché una selezione della stampa internazionale e di varie riviste. Sui treni è presente, inoltre, una zona privata in cui si possono tenere piccole riunioni. Su Eurostar, invece, i passeggeri della classe Business premier possono usufruire di altri servizi specifici quali l’imbarco preferenziale, la prenotazione taxi, la stampa gratuita e l’accesso alle esclusive vetture Lounges, con sedili spaziosi, prese di corrente e pasto servito al posto». Chi sono, in prevalenza, i vostri clienti corporate? G.B. «Rappresentano tutto il tessuto imprenditoriale nazionale: grandi aziende e piccole medie imprese, pubbliche e private». DB «Sono circa 26mila le aziende iscritte ai nostri programmi corporate. Tra queste si contano grandi, medie e piccole imprese, così come molti liberi professionisti». R.G. «Sono rappresentati principal-

Ntv È il primo operatore privato italiano sulla rete ferroviaria Av e il primo operatore al mondo a utilizzare il nuovo treno Alstom Agv (Italo). Dotata di una flotta di 25 treni, Ntv è stata creata nel dicembre 2006 dagli imprenditori Luca Cordero di Montezemolo, Diego Della Valle, Gianni Punzo e Giuseppe Sciarrone. Nel giugno 2008 si sono quindi aggiunti Intesa Sanpaolo, Alberto Bombassei, Generali Financial Holdings, Fcp-Fis e Sncf/Vfe-P Sa, e nel gennaio 2009 Isabella Seragnoli.

mente da multinazionali con filiali nei vari Paesi europei, oppure da clienti che si devono spostare tra una capitale e l’altra per i propri meeting». Per concludere, ritenete che l’attuale trend favorevole al trasporto ferroviario sia destinato a durare nel tempo? G.B. «Credo proprio di sì. Con l’arrivo dei Frecciarossa 1000 (50 treni Av di nuova concezione che dovrebbero entrare presto in attività lungo le tratte italiane, secondo quanto indicato dal piano industriale 2014-2017 del gruppo Ferrovie dello Stato, ndr) potremo inoltre ridurre ulteriormente i tempi di per-

correnza tra città come Roma, Milano, Napoli e Torino». DB «Ne siamo più che convinti. Nei prossimi anni, per di più, noi di Deutsche Bahn investiremo in maniera significativa sulla qualità dei prodotti, per renderli ancora più appetibili. Rientrano in questo progetto investimenti miliardari in nuovi mezzi come i 17 nuovi Ice 3 della serie 407, i 44 nuovi Intercity a due piani e almeno 130 treni della nuova generazione di treni Av, Icx». R.G. «Grazie anche alla sempre maggiore diffusione di nuove tratte Av, sono certa che in futuro sempre più clienti sceglieranno i treni a discapito dei voli aerei». ●

Il muso di un treno Italo. Il 45% dei passeggeri di Ntv è composto da business traveller.

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3 Intervista Pellizzer_Layout 1 25/06/14 13.49 Pagina 8

L’intervista Marco Pellizzer

La scatola cinese Quali sono le tendenze e gli scenari futuri in quello che, secondo le previsioni, diventerà il primo mercato al mondo nel settore del business travel? Intervista a Marco Pellizzer, vice presidente di American Express e general manager, Cina, di CITS American Express Business Travel

di Simona Silvestri

Lo skyline di Pechino

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l settimo piano di un palazzo d’epoca in South Henan Road, a Shanghai, a meno di un chilometro dal Bund, c’è il quartier generale di CITS American Express, la joint venture creata 12 anni fa dalla travel management company americana per presidiare il promettente mercato cinese. Giù in strada un flusso interminabile di auto, motorini e pedoni scorre veloce nel cuore economico e finanziario della Cina contemporanea. Gli altri uffici sono a Pechino e Guangzhou (Canton). «Siamo entrati nel mercato nel 2002 in occasione dell’ingresso della Cina al WTO. American Express, che aveva già una collaborazione con CITS (China International Tra-

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vel Service), ha creato questa joint venture con una partecipazione di minoranza (49%). Le licenze per l’emissione dei biglietti aerei domestici non possono essere rilasciate ad aziende che abbiano un capitale di maggioranza straniero. Sono molti i settori con restrizioni di questo tipo. «Io sono arrivato in Cina nel 2007, dopo diverse esperienze internazionali, dall’India, il mio precedente incarico – prosegue Marco Pellizzer, che ha iniziato la sua carriera in American Express nel 1995 –. Qui lo scenario è completamente diverso, il tempo è più denso. Sono passati 7 anni, e in altri mercati più maturi per cui ho lavorato, come la Gran Bretagna, gli Usa o anche il

Messico, avrebbero potuto essere 17. Il dinamismo che c’è qui è incredibile. I tempi delle istituzioni sono lunghi ma, una volta decisi, i cambiamenti sono immediati». Quanto vale questo mercato? «Gli ultimi dati diffusi alla GBTA China Conference parlano di un mercato gigantesco, con un volume di spesa di 225 miliardi di dollari all’anno. Gli Stati Uniti, che sono il primo Paese al mondo, valgono 276 miliardi. Secondo le stime della GBTA nel 2016 ci sarà il sorpasso, e non è improbabile che questo avvenga, forse, già dalla fine del 2015. Dopo Usa e Cina il terzo mercato più grande è rappresentato dal Giappone (62 miliardi di dollari) e chiaramente il distacco è enorme». Può illustrare le tendenze del business travel in Cina? «Cresciuto velocemente a partire dal 2007, oggi il mercato sta maturando. Dalla ricerca “Barometer of business travel management in China”, che American Express Business Travel realizza ogni anno per identificare le tendenze del settore nella Cina continentale (sono escluse Hong Kong e Macao), e che abbiamo presentato lo scorso novembre al China Business Travel Forum, emergono sei trend significativi. Primo: le compagnie cominciano a capire l’importanza di avere un travel manager dedicato alla gestione delle spese di viaggio dei dipendenti (47%). Cresce l’attenzione delle alte direzioni per la reportistica (il 36% dei manager vuole report mensili). Secondo: anche in Cina il principale obiettivo del travel manager è la riduzione dei costi


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L’intervista Marco Pellizzer

(71%). Questo non deve sorprendere perché le stesse problematiche che le aziende hanno a livello mondiale esistono anche qui. Le spese aeree impegnano il 25% del budget, il restante 75% è distribuito tra hotel, trasporti via terra, Mice. È interessante notare che gli hotel sono la voce dove c’è meno rigore nel gestire i costi (84%). Le aziende iniziano a capire che vi sono lacune che possono essere colmate. Terzo: le politiche di gestione dei viaggi delle compagnie cinesi sono sempre più complete. Soltanto il 28% delle aziende intervistate (più piccole o con volumi di spesa limitati) non ha una travel policy. Il problema della Cina, e questo è il quarto trend, è che anche quando la politica di viaggio esiste è difficile assicurarsi che venga applicata. Le aziende cinesi hanno l’abitudine di usare più di una travel agency allo stesso tempo: di norma tre agenzie (35%). Questo Paese è talmente grande che in passato non c’era nessuno in grado di coprire tutte le aree geografiche, soprattutto fino alla fine del 2006, quando è entrato in vigore il biglietto elettronico. In Cina la negoziazione regna sovrana e c’è la convinzione di poter ottenere prezzi più bassi mettendo in competizione più fornitori. Qual è il problema? Frammentando i volumi su agenzie diverse la capacità di ottenere report consolidati, che diano una visione globale della spesa e consentano di modificare la travel policy per renderla più efficace, diventa difficile. Uno dei concetti chiave che si sta lentamente affermando è che il business travel non deve essere inteso come una spesa, ma come un investimento per far crescere l’azienda. Non dimentichiamo che in Cina il meeting face-to-face è più importante di qualsiasi altra cosa. Quinto: il reporting. Le aziende stanno perseguendo l’obiettivo di avere sempre più visibilità sulle spese di viaggio (70%). Sesto: le soluzioni online sono in costante crescita. Le utilizza l’80% delle

aziende che abbiamo intervistato. Consentono di ottimizzare la spesa e sono più flessibili. Oltre al risparmio per l’abbattimento dei costi di transazione, entra in gioco il cosiddetto visual guilt. È stato rilevato che l’acquirente si sente più propenso a scegliere il biglietto che preferisce se lo compra al telefono. Se invece l’attività è fatta personalmente online ci sarà la tendenza ad avere un “senso di colpa”, con una maggiore propensione a scegliere il biglietto più economico e che rispetta le politiche aziendali. E poi l’online è attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Questo è un mercato molto dinamico, le persone sono molto impegnate: c’è chi fa booking alle 3 del mattino». Anche qui i treni ad velocità stanno facendo concorrenza ai voli di breve e medio raggio? Come sta evolvendo il mercato dei vettori low cost? «Dal 2010 la Cina ha la rete di treni ad alta velocità più estesa del mondo e la domanda di biglietti ferroviari sta crescendo. L’utilizzo del treno in Cina è un’abitudine molto radicata. Nel business travel quando la distanza tra il punto di partenza e il punto di arrivo è al di sotto degli 800 chilometri c’è uno scarto a favore del treno, che risulta leggermente più economico. E poi qui gli aerei sono in costante ritardo, perché lo spazio aereo per il volo civile è il più stretto del mondo. Per coprire la tratta Shanghai-Pechino ci vogliono meno di due ore di volo. Il treno ne impiega cinque, ma è più affidabile. Sul treno c’è la connessione wi-fi e le stazioni si trovano in centro città. È un fenomeno che è arrivato più tardi, ma il gap è stato colmato molto velocemente. Oggi notiamo che i vettori fanno accordi con le compagnie ferroviarie per proporre tariffe che combinano una tratta di volo aereo con una in treno. È un’offerta integrata che diventa anche più conveniente per il viaggiatore. «Tra le compagnie low cost spicca

Spring Airways, nata nove anni fa. Il fenomeno non è consolidato come negli Usa o in Europa, ma sta crescendo ed è da tenere sotto osservazione. Le destinazioni e le frequenze di volo al momento sono ridotte: per il business travel può essere un problema. Le stesse autorità si augurano che le low cost crescano per rendere il mercato più competitivo (le compagnie tradizionali sono, direttamente o indirettamente, di proprietà governativa). Prendiamo l’esempio dell’India. Dopo il fallimento della Kingfisher Airlines si è creato un vuoto che ha favorito il dinamismo delle compagnie a basso costo, che oggi presidiano il 50% del mercato». Come sta evolvendo l’online? «Un sostanziosa fetta delle transazioni per il turismo, più del 40%, si effettua online. E questo dato crescerà ancora. Ci sono parecchi player come Ctrip, Qunar (significa “dove vai”, in cinese) e Taobao,

Marco Pellizzer, vice presidente di American Express e general manager, Cina, di CITS American Express Business Travel

98.130.000 I cinesi che hanno effettuato viaggi all’estero (+18,04% rispetto al 2012, una crescita stabile rispetto al +18,4% del 2012 sull’anno precedente) secondo il rapporto annuale del CeSIF, Centro Studi per le imprese della Fondazione Italia Cina (www.italy-china.org).

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L’intervista Marco Pellizzer

Shanghai di notte

225 miliardi di dollari È il volume di spesa di business travel della Cina secondo i dati diffusi durante la GBTA China Conference. Gli Stati Uniti valgono 276 miliardi.

che è una specie di Ebay. Nel business travel la situazione è più problematica, perché c’è un solo Gds e le società che operavano in mercati più sviluppati con prodotti solidi e maturi, come Amadeus o Sabre, hanno avuto qualche difficoltà. Tutte le agenzie come noi hanno sviluppato online solution proprietarie. La nostra vuole essere un one stop shop per l’acquisto del viaggio: dal biglietto aereo, alla prenotazione dell’auto e dell’hotel fino all’autorizzazione del responsabile. Tutto è gestito online con un sistema integrato». 10

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La Cina è una meta interessante per il Mice? «Noi non ci occupiamo più direttamente di Mice, è una decisione che abbiamo preso qualche anno fa. Ci appoggiamo al nostro partner (CITS MICE). Sono circa 900mila gli italiani che nel 2013 sono venuti in Cina, in leggera flessione rispetto all’anno precedente. Questo Paese è sicuramente una destinazione interessante per le aziende italiane. Anche se, mi viene da dire, un po’ difficile da vendere in questo momento, perché la spesa aerea ha un’incidenza notevole. A livello di Mice

offriamo diversità geografica, cultura, infrastrutture straordinarie. Alcuni alberghi sono attrezzati per ospitare oltre un migliaio di persone. La sala conferenze del Shangri-La Pudong a Shanghai accoglie 1700 partecipanti. In un’unica stanza». Per Expo 2015 aspettiamo a Milano un milione di turisti cinesi. Arriveranno? «È una stima ufficiale del governo cinese, perciò è prevedibile che succederà. Il turismo outbound sta crescendo in modo esponenziale: lo scorso anno hanno viaggiato più di 90 milioni di cinesi e nel 2016 si prevede che 100 milioni si muoveranno oltre i confini nazionali. Non tutti andranno in Europa, perché gran parte del turismo è diretto ancora verso il Sud-Est Asiatico: Hong Kong, Taiwan, Corea, che sono più vicini. Qui c’è una classe media in continua crescita. Una volta visitate le città delle Cina, anche se sono tante, l’aspirazione è di andare all’estero. Chi visiterà l’Expo per business cercherà di sfruttare l’opportunità per vedere il Paese. Quanto a noi, essendo concentrati sul business travel, non ci siamo ancora mossi. Abbiamo una piccola unità che si occupa di consumer travel per i dipendenti delle società nostre clienti. Per Expo siamo in contatto con Uvet, la società che in Italia fa parte del network American Express». Che mercato devono prepararsi ad affrontare le aziende italiane interessate a investire in Cina? «Trovare personale qualificato è ancora difficile. La tendenza di tutte le aziende continua a essere la localizzazione di personale non cinese, almeno nella fase iniziale. Ma non si può nemmeno essere rigidi. È impensabile applicare i modelli italiani in questo mondo. Uno studio pubblicato dalla American Chamber of Commerce evidenzia come fino a una decina di anni fa, a parità di condizioni, un cinese avrebbe scelto di lavorare per un’azienda straniera: migliore sti-


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L’intervista Marco Pellizzer

pendio, migliori opportunità, possibilità di viaggiare. Nel 2012, quando è stata pubblicata la ricerca, la situazione era cambiata. Oggi il cinese preferisce lavorare per un’azienda locale, avere un capo cinese e non dover fare conference call con la casa madre alla mattina presto o alla sera tardi. Le nuove generazioni gestiscono con molta attenzione il loro tempo. Un altro problema è quello dei costi di produzione, che sono in aumento. Immobili, finanziamenti bancari e personale sono diventati costosi. E non dimentichiamo che le aziende cinesi stanno crescendo, e non solo nel mercato interno, anche a livello internazionale. Stanno acquisendo un know-how che non solo è al pari del nostro, ma è più affine alle richieste del consumatore cinese. Prima della crisi del 2009 la Cina pro-

duceva per esportare, ma da quel momento in poi si è prodotto anche per far crescere la domanda interna (potenzialmente, 1,3 miliardi di persone). Un’azienda italiana che viene qui deve avere ben chiaro a quale fascia di mercato vuole proporre il servizio, o il prodotto. Produrre per esportare? Credo che quel tempo sia passato. Qui c’è davvero poco che costa poco. Non è più come una decina di anni fa». Che cosa insegna a noi italiani la cultura cinese? «Una delle cose belle della cultura cinese, e in questo è simile a quella italiana, è che c’è un proverbio per ogni occasione. È una cultura molto profonda con ideogrammi complessi, che contengono piccoli tesori. Uno in particolare mi sembra adatto alla situazione italiana perché ci può insegnare molto ed è yíng, vin-

cere. È composto da cinque piccoli caratteri, ognuno con un significato, una storia. Primo: crisi. Ci deve essere un senso di necessità che porta le persone ad agire. La crisi in Italia non manca. Secondo: comunicazione, intesa come ascolto. In Italia la comunicazione è più conflitto che dialogo. Terzo: accumulo. Per arrivare a un obiettivo c’è un lavoro costante, dove si esercita la pazienza. Quarto: investimento, cioè impegno quotidiano. Quinto: equilibrio. Ci deve essere armonia nelle cose che si fanno. In questa cultura c’è molto senso dell’armonia. In una riunione non ci saranno mai scontri, perché eticamente non è accettabile offendere l’altro, fargli “perdere la faccia”. I toni sono morbidi, gentili, e c’è molto rispetto. In Cina per fare business ascoltare è più importante che parlare». ●

138 Il numero di Paesi nel mondo in cui è presente il network di agenzie di American Express.


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L’intervista David Reuz

Turismo domani: prospettive e sfide aperte Sicurezza informatica, sostenibilità ambientale e un’offerta mirata sulle esigenze dei nuovi viaggiatori asiatici: i trend futuri del comparto secondo Davide Reutz, direttore dell’Itb di Berlino di Massimiliano Sarti

Itb Berlin in breve Itb Berlin è una delle principali fiere mondiali dedicate all’industria del turismo. L’edizione 2014, che si è svolta dal 5 al 9 marzo, ha visto la partecipazione di 10.147 imprese del settore provenienti da 189 Paesi e 110mila visitatori professionali, di cui oltre il 40% di origine straniera.

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iù competizione, un mondo sempre più piccolo e una domanda in costante crescita. È la prospettiva di lungo periodo del comparto business travel secondo David Reutz, direttore di Itb, la più importante fiera del turismo tedesca: «Nell’attuale trend globalizzante – racconta infatti l’head of Itb – stiamo assistendo a una proliferazione di forme di trasporto sempre più rapide, nonché al costante aumento dell’offerta di voli. Ciò consentirà alle persone di coprire qualsiasi distanza con crescente facilità e di incontrare tempestivamente colleghi, partner, clienti e fornitori. Molte città, fino a pochi anni fa considerate destinazioni remote e di difficile accessibilità, sono inoltre destinate a diventare ben presto altrettante nuove mete per eventi mice di successo». Se queste sono le prospettive future del business travel, davvero numerose sono le questioni aperte che il mondo del turismo, in generale, deve oggi affrontare: una serie di sfide che variano a seconda dei comparti e delle aree geografiche considerate. «La recente vicenda legata allo scandalo intercettazioni della National security agency americana

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ha per esempio reso sempre più pressante la necessità di trovare una rapida soluzione ai problemi connessi con la tutela della privacy – riprende Reutz –. Ma non si può non citare anche il difficile rapporto che intercorre oggi tra le agenzie online e il mondo alberghiero: una querelle che ormai non riguarda più solamente l’onere delle commissioni, ma anche tutta una serie di clausole contrattuali. La vicenda è talmente rilevante che le autorità antitrust di diversi Paesi stanno oggi affrontando la questione per comprenderne gli eventuali risvolti monopolistici, tanto che da noi in Germania presto non sarà più possibile imporre la cosiddetta condizione della parity rate (e anche l’Autorità garante della concorrenza italiana ha da poco dato inizio a un’istruttoria ufficiale sul tema, ndr)». Altro fattore potenzialmente rivoluzionario per il mercato turistico mondiale è sicuramente la crescente domanda proveniente dalla Cina, la cui richiesta di servizi ha spesso caratteristiche diverse da quella tradizionalmente manifestata dai viaggiatori occidentali. Il progressivo diffondersi di una coscienza ecocompatibile tra i consumatori è quindi un ulteriore elemento catalizzatore di possibili cambiamenti epocali per il settore. «Tour operator, hotel indipendenti, compagnie aeree

e gruppi alberghieri si stanno quindi attrezzando per costruire una risposta coerente a tutte queste esigenze emergenti», racconta ancora Reutz. «Nel segmento del lusso, in particolare, si avverte sempre più la necessità di trovare una soluzione al difficile compito di armonizzare i propri servizi di eccellenza con modelli di soggiorno green». Ma è l’intero comparto che crea continuamente prodotti ad hoc per la domanda ecocompatibile, così come più vasti e pervasivi si fanno i programmi di corporate social responsibility. «L’industria dei viaggi, d’altronde, rispecchia da vicino le tendenze della società in cui è inserita. Se il mondo si evolve, con lui mutano le cose che le persone vogliono trovare quando si spostano in giro per il globo». Persino la recente affermazione del cosiddetto turismo esperienziale non è perciò che il frutto, secondo Reutz, della più generale tendenza verso la personalizzazione del prodotto: «Tutto il contrario di quanto avveniva con il vecchio concetto di mass-market». Da non sottovalutare, infine, sono le evoluzioni demografiche che stanno interessando alcuni Paesi occidentali. La tendenza all’invecchiamento di una popolazione che continua a viaggiare anche in età avanzata genera infatti nuove esigenze di servizi, non più ignorabili da imprese e operatori del turismo. «Mi riferisco, in particolare», conclude Reutz, «alla necessità di creare un’offerta capace di soddisfare le richieste di mobilità del più ampio spettro di viaggiatori possibile, con il conseguente sforzo a ridurre al minimo le barriere architettoniche presenti in hotel, mezzi di trasporto e destinazioni». ●


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News Mercato

NOTIZIE IN BREVE Nasce “Italy & You” Su impulso del gruppo Uvet è stata costituita la rete di imprese “Italy & You” cui hanno già aderito 100 piccole aziende della filiera turistica presenti in 19 regioni italiane. Ne fanno parte aziende del comparto distributivo, dell’hotellerie, del tour operating, ma anche dell’ambito tecnologico, dei trasporti, della formazione, delle assicurazioni e della comunicazione. L’obiettivo è creare attraverso la rete associativa occasioni di visibilità e di business, specie all’estero. «Il nostro gruppo – ha dichiarato Luca Patanè, presidente del Gruppo Uvet – sarà promotore attivo di questa iniziativa e fornirà tutto il suo bagaglio di solidità e relazioni per sviluppare nei prossimi mesi i risultati attesi». 14

LA NOSTRA FORZA È LA FLESSIBILITÀ La società tecnologica Eminds si rivolge al settore del business travel con un sistema di prenotazione evoluto e customizzabile, che consente di organizzare le trasferte in pochi click. Ce ne parla il ceo, Roberto Di Leo Ci racconta come è nata Eminds, e con quali obiettivi? «Eminds è stata fondata nel 2000 e fin da subito ha assunto il turismo come settore di riferimento, sviluppando sistemi di teleprenotazione, inizialmente per il segmento leisure. Cinque anni fa, poi, abbiamo deciso di mettere la competenza acquisita nel decennio precedente anche al servizio del business travel. Dopo un lungo lavoro e ingenti investimenti, nel 2012 abbiamo lanciato una piattaforma adattata alle specificità del mercato corporate. Oggi siamo un team di 11 professionisti, con sede a Bisceglie (Bari). Il nostro obiettivo è affiancare in qualità di project manager le principali travel management company attive in Italia, ottimizzando il nostro sistema, altamente flessibile, sulla base delle esigenze della loro clientela. Tra i nostri principali partner spiccano BCD Travel, Cisalpina Tours, Carlson Wagonlit Travel». In che cosa consiste la vostra offerta? «Il nostro sistema si declina in due piattaforme differenti: Dynamic Packaging e Tailor Made Tour. La prima è la soluzione ideale per la prenotazione di itinerari semplici, con voli monotratta. La seconda, invece, consente di organizzare in pochissimo tempo itinerari complessi: basta inserire nel sistema le tappe della trasferta e il sistema elabora

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automaticamente il processo di quotazione di tutti i servizi di viaggio». Parliamo di Dynamic Packaging: quali caratteristiche ha questa soluzione? «Si tratta di una piattaforma evoluta, che ha una spiccata capacità di integrazione con altri sistemi (ad esempio eventuali tool di gestione delle trasferte adottati dalle Tmc) e consente di acquistare tutti i servizi di viaggio (treni, hotel, voli aerei, auto a noleggio) in un unico processo di prenotazione. Multifornitore, si interfaccia con i tre principali Gds (Travelport, Amadeus e Sabre), ma anche con una quarantina di Dmc, con sei rent-a-car e con le compagnie ferroviarie Ntv e Trenitalia. Permette inoltre l’accesso alle tariffe dei vettori a basso costo grazie all’interfaccia con un motore di ricerca di voli low cost. La Tmc ha la possibilità di comparare i prezzi disponibili per voli e treni sulla stessa tratta, in modo da selezionare per l’azienda cliente l’offerta più conveniente. Il prossimo ottobre, poi, rilasceremo una nuova versione della piattaforma che consentirà di effettuare ricerche in automatico di soluzioni combinate volo e treno, scegliendo la combinazione più conveniente. Grazie all’elevata flessibilità del nostro motore di ricerca, infine, Dynamic Packaging permette una gestione estremamente personalizzata

delle travel policy aziendali, che include il caricamento di tariffe negoziate, la definizione di massimali di spesa su voli e alberghi, la segnalazione dei servizi di viaggio “in” e “out of policy”». Quali sono i vostri progetti futuri? «Ci muoveremo su due direttrici principali: in primo luogo, agevoleremo sempre di più gli utenti nell’individuazione dei prodotti più adatti a loro. A questo scopo, introdurremo nella piattaforma un modulo di “last minute re-check” che consentirà alla Tmc un controllo quotidiano dei prodotti prenotati, in modo da evidenziare eventuali prezzi più bassi e proporre sempre al cliente la tariffa più economica. In secondo luogo, consentiremo la fruizione della piattaforma anche sui dispositivi mobile. Questi progetti saranno ultimati entro la fine del 2014».

IL BUSINESS TRAVEL DI DOMANI Innovazione. Sarà questa, nel prossimo futuro, la parola chiave per continuare a rispondere in maniera efficiente alle esigenze delle aziende in fatto di business travel. Se ne è parlato nel “Forum Innovation for Tomorrow” organizzato il 4 giugno a Milano dalla travel management company Carlson Wagonlit Travel, in collaborazione con AirPlus, la joint venture Alitalia, Air France/KLM, Delta e il London City Airport. Il tema è stato affidato a esperti nazionali e internazionali. «L’innovazione – ha dichiarato Antonio Calegari, amministratore delegato di Carlson Wagonlit Italia, introducendo i lavori – è uno dei pilastri della strategia di CWT. Basta ricordare che a livello globale possiamo contare sulla divisione specializzata CWT


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News Mercato

NOTIZIE IN BREVE In Sabre Sabre Corporation e United Airlines hanno annunciato che i posti di Economy Plus della compagnia aerea americana United saranno disponibili per gli agenti di viaggio che utilizzano il Gds Sabre. Situata nella parte anteriore della cabina economy, questa classe di servizio offre maggiore spazio per le gambe e confort aggiuntivi. Oltre a poter prenotare i posti Economy Plus di UA direttamente dal loro workflow, i consulenti di viaggio possono anche accedere a una vasta gamma di informazioni sui posti a sedere e visualizzarli graficamente attraverso l’implementazion e della mappa dei posti interattiva di Sabre.

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Innovation, sul centro ricerca CWT Travel Management Institute e sulla divisione di consulenza CWT Solutions Group». Nell’ambito del trasporto aereo, si registra una crescente attenzione dei vettori al customer experience management. «Le nuove tecnologie (app per mobile, dispositivi di Near Field Communication e social media) stanno spingendo sempre più verso l’erogazione di un servizio à la carte, personalizzato secondo necessità e gusti del singolo viaggiatore – ha evidenziato David Jarach, esperto del settore aereo e Ceo di diciottofebbraio Aviation Advisory –. I passeggeri sono infatti considerati dei protagonisti, dei prosumer – ossia produttori e consumatori allo stesso tempo –- che devono poter esprimere e vedere soddisfatte le proprie esigenze di rapidità nei procedimenti, connettività, comfort». Sono già realtà la possibilità di stampare da casa/ufficio l’etichetta del bagaglio (e non solo la carta di imbarco), di effettuare il mobile check-in multifunzione (scegliendo perfino il posto o il pranzo), o di acquistare a bordo i servizi ancillari (il posto assegnato, prodotti food & beverage, prenotazione di taxi e treno). Dai progetti dei vettori aerei si è passati quindi agli aeroporti. Elke Spiegel, sales manager Europe di London City Airport, ha presentato il nuovo progetto dello scalo Crowd Vision, che permette all’aeroporto di monitorare i flussi fra le varie aree e di intervenire per velocizzare eventuali nodi, rendendo disponibile su una app aggiornamenti e info utili per i viaggiatori. La centralità dei viaggiatori è un driver di cambiamento anche nel settore alberghiero. Secondo

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Marco Malacrida, amministratore unico di RES Hospitality Business Developers, il futuro dei servizi in albergo è nella “customer intimacy”, la vicinanza cioè ai bisogni dell’ospite, cui si riserva la possibilità di personalizzare il proprio soggiorno fin nei dettagli e di comunicare con l’hotel attraverso più canali. Anche le travel management company sono protagoniste dell’evoluzione del settore. «La digital economy in cui viaggiatori e aziende si muovono è destinata a diventare ancora più preponderante: iperconnettività e necessità di socializzazione sposteranno le interazioni di viaggio sempre di più sui canali digitali» ha raccontato Vincent Lebunetel, vice president Corporate Innovation di CWT. La Tmc sta mettendo a punto, ad esempio, un assistente di viaggio virtuale che assisterà il viaggiatore nel processi di prenotazione e di trasferta, mentre in caso di emergenze – accanto alla app CWT To Go che tiene informati i viaggiatori su cambi di gate, ritardi o scioperi improvvisi – sarà disponibile una video chat con un operatore. «Nelle aziende, si passerà da un concetto di travel policy a quello di traveller policy, all’identificazione cioè delle soluzioni migliori per le diverse categorie di viaggiatori

aziendali – ha aggiunto Lebunetel –. Allo stesso modo, non bisognerà più ragionare in termini di conformità del viaggiatore al sistema di regole, guardandolo come un soggetto passivo, bensì in termini di traveller loyalty, considerando il viaggiatore come soggetto attivo di cui l’azienda si deve conquistare la fedeltà». Interessante l’esperienza di travel management raccontata da Gian Piero Barra, Group Services Officer di Ferrero Group, intervistato da Dario Bongiovanni, chairman di t&e consultancy. Il gruppo piemontese sta lavorando lungo quattro direttrici: controllo puntuale della spesa e reporting, attenzione ai viaggiatori e loro coinvolgimento e responsabilizzazione, ridefinizione dei processi ed evoluzione del ruolo del travel manager. «Per ottenere i benefici sperati è fondamentale che l’azienda, dopo aver chiarito obiettivi e bisogni, li condivida con la Tmc e insieme riescano innanzitutto a semplificare – ha detto Barra –. A fronte di una grande complessità del mondo travel è importante promuovere l’integrazione tra tutti i servizi (carte di pagamento, agenzie, vettori, noleggio a breve termine, ecc.), creando un flusso integrato e semplificato che garantisca costi più bassi e tempi ridotti».


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Trends & outlook Car sharing

La rivoluzione nel trasporto urbano Nell’ultimo anno si è assistito al successo del car sharing nelle principali città italiane. Un fenomeno interessante non solo per i cittadini, ma anche per i travel e mobility manager, sempre più spesso alla ricerca di nuove soluzioni per agevolare gli spostamenti dei dipendenti di Andrea Giuricin

I taxi sono fortemente dipendenti dalle regole comunali che hanno la possibilità di fissare le tariffe e il numero di licenze in un settore “chiuso”. Quando le tariffe sono elevate e il numero di licenze è basso, il servizio peggiora, ma aumentano i proventi per i taxi. All’opposto, un aumento del numero di licenze e una riduzione dei prezzi permette un miglioramento della qualità, ma meno ricavi per i tassisti. Di fatto, il Comune è il decisore, e spesso subisce le pressioni di questa categoria. Il blocco del servizio dei taxi, infatti, è capace di mettere in ginocchio il trasporto nelle città e paralizzarlo. e non è una rivoluzione, poco ci manca. E come tutti i cambiamenti radicali, porta con sé una resistenza da parte delle categorie che fino a quel momento erano state protette. Stiamo parlando del car sharing e, in particolare, dello sviluppo delle application nel settore del trasporto pubblico locale: una tendenza recente che potrebbe risultare interessante anche per i travel e mobility manager, sempre più spesso alla ricerca di nuove soluzioni per agevolare gli spostamenti dei propri dipendenti (anche quelli “casa-lavoro”), riducendo i costi e l’impatto sull’ambiente. Ma in che cosa consiste questa nuova tipologia di servizio? Fino ad oggi le esigenze di chi doveva muoversi in città erano sostanzialmente suddivise tra mezzi privati (a cui ricorreva una larga parte di utilizza-

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Andrea Giuricin è Ceo di TRA Consulting, società di consulenza strategica a Barcellona, Senior Fellow presso il think tank Istituto Bruno Leoni e docente di Mobility Management all’Università Milano Bicocca. Nella stessa Università fa parte del comitato di coordinamento del Master in Tourism Sales Management ed è direttore operativo del CRIETTrasporti.

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tori) e trasporto pubblico – prevalentemente tram e autobus e, in misura più modesta, i taxi –, a cui si aggiungeva una percentuale di spostamenti compiuti a piedi e in bicicletta. Le forme alternative di trasporto collettivo occupavano una quota decisamente inferiore. Di recente, però, in molte aree urbane europee e americane sono cresciuti servizi alternativi per il noleggio temporaneo o la condivisione di autoveicoli. Si tratta di offerte molto apprezzate dai cittadini e facilmente fruibili, grazie alla possibilità di prenotare il veicolo accedendo a un’app sul proprio smartphone. In Italia, questi servizi sono fortemente contestati dai taxi, che si ritrovano per la prima volta ad affrontare una concorrenza in un settore che ha sempre vissuto in un regime di monopolio.

Un servizio efficiente Il car sharing, sviluppato da alcuni produttori di automobili puntando sulla prenotazione tramite app e la geolocalizzazione, permette un uso efficiente dei veicoli in città. Bisogna infatti ricordare che il tempo di utilizzo di un’auto privata è pari a circa il 4 o 5% della giornata, mentre per la restante parte il veicolo rimane fermo in sosta, occupando suolo pubblico o privato. La condivisione dell’auto permette un incremento dell’efficienza del trasporto cittadino e, quindi, una diminuzione della congestione e dell’inquinamento nelle aree urbane. Alcuni studi hanno indicato che ogni vettura offerta dal car sharing tende a sostituire circa 11 vetture private. La naturale evoluzione del servizio è la condivisione dell’auto di pro-


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Trends & outlook Car sharing

prietà, come dimostra la nascita e il successo di app quali Uberpop. Ciò è possibile solo grazie al fatto che si sta sviluppando l’uso degli smartphone su scala globale e nascono ogni giorno nuovi servizi che puntano all’aumento della soddisfazione dei viaggiatori, anche nell’ambito della mobilità urbana. Nel mondo, infatti, quasi un miliardo di persone ha comprato un “telefonino intelligente” nel corso del 2013, in crescita di oltre il 40% rispetto al 2012, e anche i tablet hanno registrato nel 2013 un utilizzo sempre maggiore. Le vendite nel corso dello scorso anno hanno quasi raggiunto quota 200 milioni di dispositivi. I punti forti del servizio Mentre in Europa è presente ormai da alcuni anni, in Italia il car sharing si è diffuso solo nel 2013. In precedenza vi erano stati alcuni esperimenti da parte delle aziende municipalizzate, ma il modello proposto era troppo rigido e non adatto alla flessibilità richiesta dai viaggiatori. Oggi siamo di fronte all’avvento di un business totalmente privato, che di fatto non costa nulla alle casse pubbliche, e anzi genera introiti. Secondo le prime stime, nel 2014 solamente nel Comune di Milano le licenze porteranno nelle casse pubbliche oltre 1,4 milioni di euro che, a regime, potrebbero superare i 2 milioni di euro l’anno. Ma quali sono le caratteristiche vincenti di questo servizio? Innanzitutto è capillare e permette il libero parcheggio e utilizzo dei veicoli all’interno di un’area prestabilita. Ogni auto paga oltre 1000 euro per poter liberamente parcheggiare e per utilizzare le aree a traffico limitato. Inoltre, ha il vantaggio di essere sviluppato da alcuni importanti produttori dell’automotive, che hanno l’interesse che gli utilizzatori del car sharing provino le loro auto e mettono in circolazione un buon numero di vetture della propria marca. Ad esempio, il servizio milanese Car2Go incide per il 7%

10%

Car sharing a Roma e Milano 1400

1244

1200 1000 800

■ Auto ■ Area (km2)

600 400

La percentuale della popolazione milanese in possesso di una tessera di uno dei fornitori del servizio di car sharing.

300 120

100

200 0

Roma

Milano

12

10,4

10 8 6

4,8

■ Noleggio per auto ■ Auto per km

4,7

4

3

2 0

Roma

Milano

45

39,6

40 35

31,7

34,8

31 26,8

30

25,3

■ km per auto ■ Ricavo medio tratta (euro) ■ Ricavo per auto (euro)

25 20 15 10

5,6

5,4

5,8

Roma

Milano

Max

5 0

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Trends & outlook Car sharing

A braccetto con le tecnologie Il successo dei servizi di car sharing, fruibili tramite app, va di pari passo con quello degli smartphone: nel mondo quasi un miliardo di persone ha comprato un “telefonino intelligente” nel corso del 2013 (+40% rispetto al 2012).

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sulle vendite annuali della Smart in un periodo nel quale il mercato è sofferente. I numeri di un successo Come accennato, il nostro Paese si è affacciato leggermente in ritardo su quello che sta diventando il mercato del trasporto regolato di autovetture private, nonostante la leadership nel mercato degli smartphone. Tuttavia l’arrivo del car sharing è stato un grande successo perché il numero di noleggi è stato elevato, superiore a tutte le attese. Ad esempio, il Comune di Milano si aspettava di registrare circa 50mila iscritti, ma nel corso di soli tre trimestri ne ha contati 110mila. Ormai quasi il 10% della popolazione milanese possiede una tessera di uno dei fornitori del servizio di car sharing, e questo dimostra che è in atto una vera e propria rivoluzione. È elevata anche la capillarità del servizio: il numero di auto in car sharing per chilometro quadrato, infatti, è di 10,4. Nel complesso i due primi fornitori di car sharing a Milano offrono oltre 1200 vetture per un’area coperta dal contratto di servizio con il Comune di 120 chilometri quadrati. Car2Go, leader in Europa, sembra raggiungere un maggior numero di clienti, mentre Enjoy è il follower. A Roma il servizio si sta sviluppando nel corso del 2014, ma è probabile che registrerà un successo simile a quello milanese. A fine aprile il numero di auto era molto più limi-

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tato rispetto al capoluogo lombardo (300, su un’area di circa 100 chilometri quadrati), ma le flotte stanno crescendo in maniera importante e si prevede che per l’inizio del 2015 si possa raggiungere un valore di 10 auto per chilometro quadrato, contro le attuali 3. Nella capitale, tra l’altro, ogni auto è utilizzata in media per 4,8 noleggi al giorno, contro i 4,7 di Milano. Questi dati permettono di stimare altri parametri che evidenziano come il business diventi presto profittevole, nonostante sia presente da meno di un anno nelle due principali città italiane. Ogni auto percorre in media tra 31 e 40 chilometri in funzione dell’operatore e della città, ma i dati sono in costante aumento. Il ricavo medio per ogni singola tratta è di circa 6 euro, mentre il ri-

cavo giornaliero per autovettura ha già raggiunto i 35 euro nei casi di maggiore efficienza. È possibile immaginare che l’utilizzo venga incrementato nei prossimi mesi e il ricavo per auto al giorno possa facilmente superare i 50 euro. La clientela inoltre è molto giovane, dato che il 45% degli utilizzatori ha meno di 35 anni: si tratta, non a caso, delle classi di età che utilizzano e sfruttano al meglio le tecnologie. Il trasporto urbano ha dunque nuovi attori che portano scompiglio in un settore che per molti, forse troppi anni è rimasto immobile. Lo sviluppo tecnologico ha permesso la nascita di nuovi servizi, utili al consumatore e al viaggiatore, ma offre spunti interessanti anche a chi, all’interno delle aziende, gestisce le flotte auto e la mobilità dei dipendenti. Il servizio di car sharing, infatti, permette un’ottima flessibilità e soprattutto è integrato con altre tipologie di trasporto. Inoltre è utilizzabile già su scala europea e consente alla clientela business di noleggiare l’auto non solo in Italia, ma anche nelle principali città europee. Questa rivoluzione ha già cambiato in poco meno di un anno il trasporto nelle aree metropolitane, ma nei prossimi anni potrebbe addirittura mutare il comportamento dei consumatori in maniera permanente. ●

Introiti car sharing per il Comune di Milano (migliaia di euro) 2500 2000 1500 1000 500 0

Stima Comune

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2014

A regime


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Informazione pubblicitaria

Sabre Travel Network

UNA NUOVA ENERGIA ALLA PERFORMANCE DEL TUO BUSINESS LA NOSTRA SFIDA: IL TUO FUTURO

In questi tempi in cui le videoconferenze sono all’ordine del giorno, prenotare viaggi online è diventata ormai la norma e i vincoli economici costringono le aziende a ridurre i costi ovunque possibile, ci si chiede sempre più spesso se sia davvero necessario mantenere un programma di viaggi aziendali all’interno della propria azienda. Noi di Sabre® pensiamo di si. Considerando che il costo delle trasferte di lavoro è una delle voci di spesa più facilmente controllabile nel bilancio aziendale, è fondamentale disporre di un programma di viaggi strutturato e gestito da un travel manager esperto, per contribuire in maniera incisiva al raggiungimento degli obiettivi finanziari dell’azienda. Non solo, un programma di viaggi aziendale è essenziale per consentire ad un’azienda e i suoi dipendenti di raggiungere i propri obiettivi riguardo a sicurezza, riduzione dei costi e miglioramento dei servizi. Gli esperti in questo campo sono le agenzie di viaggio – e più nello specifico le società di gestione di viaggi (TMC) – che hanno un ruolo fondamentale nella gestione dei programmi di viaggi aziendali.

Ecco i 5 elementi chiave per un programma di viaggi aziendali:

1. TRA AVEL V POLICY AZIENDALE Un’efficace travel policy è fondamentale nella definizione di un programma di viaggi di successo: deve essere chiara, concisa, semplice da comprendere, non non lasciare lasciare spazio spazio a nessuna interpretazione alternativa e facilmente accessibile.

2. TMC - TRA AVEL VEL MANAGEMENT COMPANY Una TMC è il partner più importante per aiutare un’azienda a gestire il proprio programma di viaggi. Per scegliere quella più adatta alla propria azienda occorre considerare i seguenti elementi: gamma di servizi disponibili, reputazione, expertise, infrastrutture, tecnologie, funzionalità e prezzi dei servizi offerti.

3. TECNOLOGIA E’ il supporto indispensabile per poter ridurre le spese di viaggio, gestire i dati, migliorare le procedure e i servizi a disposizione dei viaggiatori.

4. CARTE DI PAGAMENTO Il pagamento dei viaggi tramite carte specifiche è un’efficace procedura per permettere di avere una maggiore visibilità delle spese di viaggio e intrattenimento, garantendo una rendicontazione più accurata all’interno dell’azienda.

5. INFORMAZIONI La raccolta di dati deve essere una priorità: consente di fissare gli obiettivi, negoziare i contratti con i fornitori e monitorare la performance del programma di viaggi.

In Sabr Sabre e inv investiamo estiamo in pr prodotti odotti e soluzioni in gr grado ado di ffarti arti rraggiungere aggiungere gli obiettivi aziendali offr offrendoti endoti il meglio della ttecnologia. ecnologia. Affidati a noi. Lav Lavorando orando insieme sc scoprirai oprirai i benefici dei nos nostri tri inv investimenti estimenti in soluzioni imbattibili e ll’impegno ’impegno di un tteam eam appas appassionato. sionato. sal sales.it@sabre.com es.it@sabre.com sabr sabretravelnetwork.it etravelnetwork.it


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Attualità Sistemi di pagamento

Verso nuove regole per le carte di credito Bruxelles intende ridurre le commissioni sui pagamenti con le carte di credito, anche corporate. Ma la decisione è al centro di forti polemiche. Il parere dei player coinvolti

di Luigi Ferro

ruxelles intende tagliare le commissioni che le banche emittenti (issuer) di carte di credito e debito addebitano alle banche degli esercenti (acquirer). I tagli dovrebbero consentire ai retailer di negoziare commissioni più basse con le proprie banche e, di conseguenza, abbassare i prezzi, ma la decisione non piace a consumatori e aziende. Sembra paradossale, ma è quanto è successo dopo l’approvazione, da parte del Parlamento europeo, della proposta di regolamento della Commissione, che prevede nuove regole per le carte di credito.

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In base al regolamento, le spese che le banche emittenti (issuer) fanno pagare alle banche degli esercenti (acquirer) nell’ambito di sistemi come Visa e MasterCard sarebbero limitate allo 0,3% del valore della transazione per i pagamenti con carta di credito e 7 centesimi di euro o 0,2% del valore della transazione (se inferiore) per quelle con carta di debito. I limiti si applicherebbero sia alle transazioni nazionali sia a quelle nell’UE, e diverrebbero effettivi un anno dopo l’entrata in vigore della norma. Se da un lato questo provvedimento dovrebbe portare a un deciso abbas-

samento delle commissioni per i commercianti (i costi, per le loro banche, si abbasserebbero notevolmente rispetto alla situazione attuale, che vede uno 0,9% di media europea e lo 0,4-0,8% in Italia) fonti bancarie fanno sapere che il costo dell’emissione delle carte potrebbe salire di 6-10 euro anni. La decisione non riguarda solo i consumatori, ma anche le aziende. A sorpresa, infatti, anche le carte di credito corporate sono rientrate nella nuova normativa che dovrà essere discussa dal Consiglio dei Ministri finanziari dell’Unione europea. La proposta diventerà legge


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Attualità Sistemi di pagamento

Roaming, addio Oltre che del taglio delle commissioni bancarie, il Parlamento europeo si è occupato anche del roaming telefonico. L’assemblea ha compiuto un passo avanti importante verso l’abolizione delle controverse tariffe di roaming telefonico nel Vecchio Continente. Il testo, presentato dalla conservatrice spagnola Pilar del Castillo Vera, prevede l’abolizione delle tariffe di roaming in Europa entro la fine del 2015 ed è stato approvato a larga maggioranza con 534 sì, 25 no e 58 astensioni. Secondo Neelie Kroes, commissario europeo per le nuove tecnologie, «questo voto è la risposta che l’Unione europea dà alle attese della popolazione ed è esattamente a ciò che la Ue deve servire: eliminare gli ostacoli e rendere la vita degli europei più facile e meno costosa». Il voto del Parlamento non è però decisivo. Il dossier passa ora nella mani del Consiglio ed è possibile che le società telefoniche premano sui vari governi per cercare di attenuare il provvedimento che toglierebbe una fonte di entrata in un momento difficile per i bilanci dei carrier. La Federazione francese delle telecom ha spiegato infatti che «il nostro settore è già in difficoltà ed ecco che viene ancora una volta messo alla prova, mentre gli operatori devono fare investimenti per trenta miliardi di euro nella rete 4G». Gli operatori si trovano in una tenaglia costituita dagli investimenti per rendere le reti sempre più veloci ed efficienti, la diminuzione dei costi delle telecomunicazioni e la concorrenza che arriva da società come Google e Facebook che sfruttano la rete per i loro servizi senza doversi accollare gli investimenti.

solo se Commissione, Parlamento e Consiglio troveranno una posizione comune. Nulla è ancora definitivo, dunque, ma la discussione è già aperta anche perché la decisione europea coinvolge colossi come Visa e Mastercard, ma non altri big come American Express, Diners e PayPal. Le tre società sono estranee alla regolamentazione perché le loro operazioni di pagamento avvengono tramite il cosiddetto circuito a tre parti – titolare della carta, circuito emittente e convenzionatore (al tempo stesso issuer e acquirer), esercente – che non prevede commissioni interbancarie in forma esplicita. La nuova normativa, invece, coinvolge quelli che a Bruxelles definiscono circuiti a quattro parti – titolare della carta, banca emittente (is-

suer), banca convenzionatrice (acquirer), esercente – come Visa e MasterCard. Negli schemi a quattro parti quando un consumatore acquista un prodotto e lo paga con carta di credito, la transazione viene autorizzata dalla banca emittente (issuer), che garantisce il pagamento e preleva i soldi dal conto del cliente (che versa un canone annuo per la carta). Il denaro viene inviato all’istituto del venditore (acquirer) in cambio di una commissione e di qui al venditore che paga un’altra commissione. Per tagliare i costi delle transazioni e cercare di uniformare una situazione che prevede commissioni in media dell’1,8% in Germania e dello 0,5% in Francia si è deciso di procedere in questo modo, sfidando le proteste di alcuni player del mercato.

Mastercard ha fatto notare che il taglio già varato in Spagna nel periodo 2006-2011 (-55%) ha gonfiato il volume delle commissioni di 2,35 miliardi annui. Secondo Bruxelles, il caso spagnolo è da addebitare alla crisi, mentre in Francia, Danimarca e Svizzera l’esito è stato positivo. Il dubbio che alla fine pagheranno aziende e consumatori è abbastanza forte. «Con il tempo, le tasse più basse dovrebbero tradursi in prezzi più bassi per gli utenti di carte» dice l’Unione europea, ma il Movimento per la difesa del cittadino è di parere opposto. «Non si capisce la ragione di un intervento che interessa solo alcuni player del mercato escludendone altri, con il rischio di creare una distorsione della concorrenza a ulteriore discapito dei consumatori – argomenta Mdc –. Non solo, l’imposizione di un cap unico avrà ricadute negative sui possessori di carte che vedranno aumentare il canone annuo delle proprie carte di credito/debito: aumento necessario per coprire i costi del sistema e mantenere elevati gli standard di sicurezza. I commercianti sono i grandi beneficiari del provvedimento, visto che per loro i costi si abbasseranno per davvero, senza però che ci siano garanzie per il trasferimento di tale risparmio sui consumatori come ipotizzato dall’Ue: i prezzi di prodotti e servizi difficilmente caleranno». Waroncash, sito specializzato nei pagamenti digitali, ha anche lanciato una petizione che al momento in cui scriviamo ha raccolto 2.500 firme denunciando che «con il voto di questa mattina del Parlamento europeo che approva il dossier relativo alle commissioni interbancarie sulle operazioni di pagamento tramite carta, la strada verso un epayment più equo per i consumatori è sempre più in salita. Abbassare, infatti, le commissioni interbancarie significa offrire un vantaggio solo per la grande distribuzione, mentre i consumatori vedranno aumentare con

Patrick W. Diemer, chairman del Management Board di AirPlus International

0,3% Secondo la proposta della Commissione, approvata dal Parlamento europeo, le spese che le banche emittenti (issuer) fanno pagare alle banche degli esercenti (acquirer) nell’ambito di sistemi come Visa e MasterCard potrebbero essere limitate allo 0,3% del valore della transazione per i pagamenti con carta di credito.

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7 Carte di credito_Layout 1 25/06/14 13.51 Pagina 24

Attualità Sistemi di pagamento

All’estero In Germania le commissioni sono in media dell’1,8%, mentre in Francia si aggirano sullo 0,5%.

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tutta probabilità i costi relativi alle proprie carte di pagamento». La parola agli attori coinvolti Perplessità arrivano anche dalle aziende potenzialmente colpite dal provvedimento come AirPlus International, società europea specializzata nei sistemi di pagamento e analisi dei viaggi d’affari. Intervistato da Mission, Patrick W. Diemer, chairman del Management Board di AirPlus International, spiega che «nel corso di numerosi incontri con membri del Parlamento e della Commissione, abbiamo evidenziato che l’estensione della regolamentazione al mercato delle carte di credito e dei pagamenti virtuali corporate metterebbe in pericolo la concorrenza, rafforzando ulteriormente la posizione degli attori dominanti. Noi, come emittente di carte di credito e soluzioni di pagamento virtuali MasterCard, dovremmo fare i conti con una sostanziale riduzione degli utili. Se la proposta del Parlamento europeo dovesse quindi diventare legge, questo ci metterebbe in una posizione competitiva particolarmente svantaggiosa». In ogni caso Diemer ritiene che «il Consiglio dei Ministri possa seguire la linea di pensiero espressa dalla Commissione europea ed escludere le carte di credito corporate dalla normativa». Se così non fosse, però, «saremmo obbligati ad aumentare i costi annuali addebitati ai nostri clienti. Si tratterebbe di una situazione disastrosa poiché i nostri principali concorrenti rimarrebbero presumibilmente esclusi dalla normative grazie a un modello di business diverso. Questa situazione non ci permetterebbe quindi di giocare la partita della concorrenza ad armi pari ed avrebbe serie conseguenze per i fornitori di soluzioni di pagamento europei e per i loro clienti. Siamo tuttavia convinti che, alla fine, l’Unione europea adotterà una normativa che manterrà una sana con-

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correnza nel mercato dei pagamenti corporate». Il manager di AirPlus preferisce non fare previsioni sugli effetti di un taglio delle commissioni. «È difficile basarsi su quanto accaduto in altri mercati per valutare la situazione dal punto di vista di fornitori di carte di credito corporate. La maggior parte delle normative introdotte dai singoli governi in Europa, infatti, si è concentrata sulle commissioni applicate alle carte di credito intestate a privati. La situazione competitiva del mercato delle carte aziendali è diversa: a differenza di quello dei privati, questo segmento è caratterizzato da una prevalenza degli schemi a tre parti. Basare delle conclusioni sugli esempi esistenti sarebbe come paragonare le mele con le arance: una previsione basata sulle esperienze locali in mercati diversi non sarebbe attendibile». Più cauto Davide Steffanini, direttore generale di Visa Europe in Italia, secondo il quale la normativa Ue «dovrebbe almeno cercare di creare un allineamento con la concorrenza, oltre a migliorare la trasparenza del mercato». Steffanini non esprime giudizi sull’entità del taglio imposto da Bruxelles, ma spiega che «l’eventuale riduzione delle commissioni dovrebbe togliere qualsiasi alibi agli esercenti che non avranno più

scuse per non utilizzare le carte di pagamento, siano esse di debito o credito». Secondo il direttore generale di Visa Europe, in Italia «l’unico possibile successo del provvedimento si gioca tutto sull’allargamento del mercato». Se il taglio delle commissioni genera un maggiore utilizzo da parte degli esercenti e dei consumatori, allora il provvedimento può apportare benefici. «In caso contrario sarà inutile, oltre che potenzialmente dannoso. Difficile dire in anticipo cosa potrà succedere: il mio auspicio è che si vada verso una progressiva sostituzione del contante. Tuttavia, bisogna tenere conto delle peculiarità della situazione italiana. Siamo infatti ai vertici delle classifiche per quanto riguarda economia sommersa ed evasione fiscale, elementi che non aiutano il superamento dei metodi di pagamento obsoleti ed inefficienti per il sistema Paese, quali banconote, monete e assegni». In aggiunta esiste anche il problema legato ai costi dovuti alla gestione del contante. Si tratta di costi legati al personale, apparecchiature, trasporto, sicurezza, magazzini e assicurazioni che secondo l’Abi, l’Associazione bancaria italiana, ammontano a una decina di miliardi l’anno. E in Italia circa l’87% di tutti i pagamenti avviene ancora in contanti: la media Ue è del 60%. ●


8 IP HRG_Layout 1 25/06/14 13.51 Pagina 25

Informazione pubblicitaria

HRG

I business traveller viaggiano in classe economy L’incertezza economica degli ultimi anni ha fatto sì che le aziende confermino una grande attenzione ai costi, nella ricerca continua di soluzioni economicamente più vantaggiose. «I nostri business manager riferiscono di una revisione costante della travel policy da parte delle Aziende clienti – commenta Claudio Miglio, amministratore delegato di HRG Italia –. Mentre le modifiche alla policy sono ancora ampiamente dettate dalle ore di volo e dalla destinazione, è inconfutabile che si sia verificato uno spostamento complessivo dalla classe business a quella economica, e all’interno di entrambe le classi si registra un movimento verso tariffe meno flessibili, dal momento che le imprese sono alla ricerca di modalità operative volte al contenimento dei costi». La conferma giunge dai recenti dati sul traffico aereo raccolti da HRG a livello globale. L’indagine, realizzata su un campione significativo di imprese, evidenzia come nel corso del 2013 i viaggiatori aziendali abbiano prenotato sempre più viaggi in economy, segnando uno spostamento del 35% su base annua dalla classe business all’economica. «Per quanto riguarda i viaggi domestici e regionali, continueremo a spingere verso un maggior utilizzo dell’acquisto anticipato e di tariffe soggette a restrizioni – dichiara Miglio –. Per i voli a maggiore percorrenza, il nostro consiglio è sì di acquistare la tariffa più bassa del giorno, ma anche di garantire accordi competitivi con i fornitori preferenziali sulle rotte chiave. Questo contribuirà a mantenere basse le tariffe allorché la crescita della domanda influirà sulla disponibilità e porrà inevitabilmente pressione sui prezzi. «Le ultime tendenze che abbiamo analizzato hanno dimostrato quanto sia vantaggioso considerare un cambiamento nella scelta della classe

di volo – prosegue Miglio –. Il numero di alternative Premium Economy offerte da parte dei vettori è in crescita, e ciò aiuterà a risolvere il dilemma della classe di volo che alcuni clienti si trovano ad affrontare».

Obiettivi raggiunti e strategie per il futuro I risultati dell’ultimo anno finanziario conclusosi il 31 Marzo 2014 confermano la solidità del Gruppo HRG nel settore dei viaggi d’affari. «Abbiamo registrato una crescita considerevole nell’utilizzo di prenotazioni online, favorita dall’uso massiccio di soluzioni tecnologiche a supporto dei viaggiatori – dichiara infatti Claudio Miglio –. Abbiamo inoltre ottenuto progressi significativi nell’acquisizione di nuovi clienti a livello locale ed internazionale anche grazie all'ampliamento dell'offerta con servizi di qualità. A livello globale la richiesta di prenotazioni di viaggio da parte dei clienti HRG è cresciuta dell’8% rispetto all’anno precedente, mentre la spesa di viaggio è aumentata complessivamente del 5%». Le priorità strategiche di HRG per il prossimo anno fiscale sono: • incrementare il segmento “Managed Clients”, aumentando l’offerta di servizi ai clienti in portafoglio attraverso il consolidamento della spesa a livello internazionale e l’accesso a soluzioni tecnologiche all’avanguardia; • sviluppare attività incentrate sull’offerta di nuovi servizi, di soluzioni di viaggio e di gestione della spesa; • ulteriore sviluppo della divisione HRG Meetings, Groups & Events, un’area che può offrire a molte aziende ampi margini di miglioramento nell’ottica di una maggiore trasparenza gestionale.

Claudio Miglio, amministratore delegato di HRG Italia

Utili in crescita Hogg Robinson Group (HRG), società internazionale specializzata nella gestione del business travel, chiude l’ultimo anno finanziario con un utile netto di 35,8 milioni di sterline, il +3% rispetto al 2013, con ricavi pari a 340,8 milioni di sterline, confermandosi come uno dei gruppi più solidi nel settore dei viaggi d’affari. A fronte di questa performance positiva, il CdA di HRG ha deciso di distribuire nel 2014 ai suoi azionisti un dividendo pari a 2,21p con un incremento del +5% rispetto all’esercizio precedente.

Classe di viaggio - Quota di mercato (aziende europee) Business Premium Economy Economy

2010

2011

2012

2013

16% 1% 83%

14% 1% 85%

12% 1% 87%

10% 1% 89%

Per informazioni: www.hrgworldwide.com

Fonte: HRG

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9 IMA_Layout 1 25/06/14 13.52 Pagina 26

IMA: seconda edizione Mission propone anche quest’anno IMA, Italian Mission Awards, il primo premio italiano dedicato al business travel. I riconoscimenti saranno assegnati nel corso di una serata di gala, il 18 marzo 2015 a cura della redazione

I vincitori della prima edizione di IMA, Italian Mission Awards

Stelle nascenti IMA 2015 propone una grande novità: i lettori delle nostre testate, Mission e MissionFleet, avranno la possibilità di candidare una singola persona, o un team di lavoro, che secondo loro ha dato nel corso dell’anno un contributo importante nell’ambito del business travel o nel settore delle flotte auto, grazie alla sua visione innovativa e alla capacità di incidere positivamente sul mercato. Per la prima volta, quindi, IMA apre la competizione anche al settore dell’auto aziendale. I vincitori riceveranno i premi Business Travel Rising Star e MissionFleet Rising Star nel corso della serata di gala di IMA, il 18 marzo 2015.

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pinta dal successo riscosso dalla prima edizione, Newsteca ha deciso di proporre anche quest’anno IMA, Italian Mission Awards, il primo premio italiano dedicato al business travel. Come in passato, l’evento metterà in competizione gli operatori attivi nel settore dei viaggi d’affari (compagnie aeree di linea e low cost, catene alberghiere e hotel indipendenti, società di autonoleggio, compagnie ferrovia-

S

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rie, aziende che propongono soluzioni tecnologiche per la gestione automatizzata delle trasferte). Assegnerà inoltre un premio al “Travel manager dell’anno” e all’“Ufficio viaggi aziendale dell’anno”. Per candidarsi sarà sufficiente compilare online sul sito www.italianmissionawards.it il questionario relativo alla categoria prescelta. I questionari di candidatura saranno giudicati da una giuria composta da

travel manager esperti, che generosamente hanno scelto di mettere la propria professionalità e competenza al servizio di IMA. I giurati selezioneranno tra tutte le candidature pervenute tre finalisti per ciascuna categoria e, tra questi, i vincitori. 18 marzo 2015: la serata di gala Come nella prima edizione, anche IMA 2015 si concluderà con una prestigiosa serata di gala, nel corso della quale saranno svelati – e festeggiati – i vincitori. L’evento, al quale è prevista la partecipazione di circa 200 persone, rappresenterà una preziosa occasione di incontro e confronto tra tutti gli attori coinvolti. Fornirà inoltre una panoramica dell’evoluzione del mercato del business travel, nonché delle strategie e best practice messe in atto dai principali player. A breve vi forniremo ulteriori dettagli. Continuate quindi a seguirci, sia sulle pagine di Mission sia sul sito di IMA, Italian Mission Awards (www.italianmissionawards.it). ●


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CWT Online powered by KDS

Azienda produttrice e/o commercializzatrice: KDS (azienda produttrice, www.kds.com) e CWT (www.carlsonwagonlit.com)

PRODOTTI LEGATI ALLE AGENZIE

Gds Interfacciabili: Amadeus, Galileo, Sabre, Apollo

Modello di pricing: licence fee, pay per use

Altre interfacce: CWT Online powered by KDS dispone di un collegamento diretto con easyJet e Travelfusion (per i vettori low cost); con SNCF, TTL, SNCB, Deutsche Bahn, Swedish Rail, Amtrak, RENFE (per le Ferrovie); con HRS, HCorpo, CDS, HotelHub, iAlbatros, Premier Inn (per gli Hotel) e infine con Avis, Europcar, Hertz, Sixt, National Car Rental (per il noleggio auto) e con SilverRail (su richiesta). Grazie al link diretto con Google Maps Transit, è possibile visualizzare tutte le soluzioni di trasporto su terra che consentono di raggiungere le proprie destinazioni o i punti di transito (aeroporti, stazioni, hotel ecc.) nel rispetto del budget di spesa e della sostenibilità ambientale. Modalità di accesso: web browser, mobile

Referenze attive in Italia: il prodotto end to end è appena stato lanciato sul mercato. Utilizzatori del primo modulo KDS Corporate sono BNP Group, Henkel, Alcatel, S.E.L.I., Danone

Modalità di erogazione del servizio: licenza d’uso Lingue disponibili: 11 lingue Valute disponibili: tutte le valute mondiali

DISTRIBUITO IN ITALIA: SÌ

Referenze attive nel mondo: Juniper (KDS Corporate in 14 Paesi), Alcatel (KDS Corporate in 9 Paesi), Henkel (KDS Corporate in 11 Paesi), Shell (KDS Corporate in 13 Paesi) Tipologia cliente ideale: adatto a tutte le tipologie di imprese, da grandi aziende e multinazionali a Pmi Punti di forza/opportunità: analisi dell’itinerario “door-to-door”, evidenziando tempi e costi di ogni singolo segmento di viaggio. Visualizzazione del miglior itinerario in termini di durata del viaggio, economicità, rispetto della policy, sostenibilità e dell’intero costo della trasferta prima della prenotazione. Soluzione attualmente in esclusiva per i clienti CWT Italia.

FUNZIONALITÀ Impostazione travel policy

Impostazione profili degli utenti

Integrazione fornitori preferiti e tariffe negoziate

Ricerca e selezione di itinerario e tariffe tramite GDS

Ricerca e selezione di voli low cost tramite web

Ricerca e selezione di altri contenuti (es. alberghi, noleggi auto, ristoranti, biglietteria ferroviaria) tramite web

Gestione delle autorizzazioni automatizzata

Prenotazione voli

Prenotazione alberghi

Prenotazione biglietteria ferroviaria

앬*

Prenotazione biglietteria marittima Modifica e cancellazione delle prenotazioni

SELF BOOKING TOOL

Prenotazione di servizi aziendali (portatili, cellulari, visti, valuta ecc.) Prenotazione multipasseggero Gestione delle liste d’attesa

앬 **

Funzione Quick Trip per viaggi frequenti

앬 ***

Sincronizzazione PNR

Reportistica

Report del mancato risparmio per singolo servizio

앬 **

Report del mancato rispetto della travel policy

앬 **

Invio di alert/notifiche a responsabile viaggi e viaggiatori

Facilities per i viaggiatori (mappe, posto a sedere ecc.)

Interfaccia ottimizzato per dispositivi mobili (tablet, smartphone)

CWT Online powered by KDS è una soluzione modulare end-to-end che include: lo strumento di online booking KDS Corporate; KDS Expense, tool che semplifica i processi legati alle note spese, garantendo risparmi di tempo e aumento della produttività, e supportando nell’analisi delle spese, pianificazione del budget e confronto delle performance rispetto agli obiettivi; KDS NEO, portale che analizza l’intero itinerario di viaggio in un’ottica “door-to-door”, visualizzando tempi e costi di ciascun segmento della trasferta dal punto di partenza a quello di arrivo, inclusi pasti, taxi e trasporti urbani. Lo strumento fornisce quattro differenti alternative di viaggio complete (quella consigliata, la più economica, la più rapida e la ”green”) e permette all’autorizzatore di conoscere il costo totale della trasferta prima della partenza.

Note: *Trenitalia disponibile dal 2015 **disponibile attraverso i tool CWT ***in KDS Corporate

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SELF BOOKING TOOL

KDS Corporate

Azienda produttrice e/o commercializzatrice: KDS - Centre d’Affaires la Boursidiére www.kds.com

PRODOTTI LEGATI ALLE AGENZIE DISTRIBUITO IN ITALIA: SÌ, ATTRAVERSO TRAVELPORT ITALIA, MA ANCHE ALCUNE TRAVEL MANAGEMENT COMPANY (ES. CARLSON WAGONLIT TRAVEL)

Espressamente dedicato alle grandi e medie aziende, è un corporate booking tool semplice, intuitivo e flessibile, che copre a 360 gradi tutto il processo legato al business travel. Ha un potente motore di ricerca e ha integrato al suo interno, oltre a un modulo off-line (per le richieste di fornitori di servizio non presenti nel tool), anche un modulo di gestione automatizzata delle Note Spese KDS Expense, offrendo così al cliente una soluzione end to end. Si interfaccia, inoltre, con i siti di molti fornitori di servizi di viaggio. I tempi di implementazione sono brevi.

Note: *Tramite l’interfaccia a Travelfusion **Attraverso richieste effettuate con l’Offline Module

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Gds Interfacciabili: Travelport GDS (Galileo/Apollo), Amadeus e Sabre

Referenze attive in Italia: BNP Paribas, Italfondiario, Calligaris, GSE, McQuay, Thermocold, MBDA

Altre interfacce: si integra con sistemi ERP (SAP, Oracle, PeopleSoft), marketplace e piattaforme per l’e-procurement (CommerceOne, Ariba ecc.); offre link diretti con i fornitori di noleggio auto (Avis, Budget, EuropCar, Hertz e Sixt) e le ferrovie (UK Rail, SNCF, Eurostar, Deutsche Bahn, prossimamente Trenitalia e NTV). Per la prenotazione di hotel si collega con i data base alberghieri HRS, Arp e iAlbatros.

Referenze attive nel mondo: BNP Paribas, Unilever, Alcatel, Adidas, Ernest & Young, Saint-Gobain, ING, Europe Assistance, Carrefour, XEROX, Shell

Modalità di accesso: web based Modalità di erogazione del servizio: licenza d’uso o Asp Lingue disponibili: 11 (compresa la lingua italiana) Valute disponibili: 200 (tutte le valute mondiali) Modello di pricing: licence fee ed un valore per ciascuna transazione

Tipologia cliente ideale: grandi e medie aziende e multinazionali Punti di forza/opportunità: la soluzione KDS Corporate offre elevate possibilità di personalizzazione e di integrazione con le diverse realtà aziendali. Dispone di un motore di ricerca tra i migliori sul mercato per quanto riguarda la ricerca delle tariffe aeree, sia per i vettori legacy che per low cost. Il continuo sviluppo a link diretti con fornitori di servizio, oltre ai prodotti presenti nel GDS, consentono di offrire una scelta più ampia e migliori tariffe. Ottimo il supporto offerto sia in fase di implementazione sia per integrazioni e change management.

FUNZIONALITÀ Impostazione travel policy

Impostazione profili degli utenti

Integrazione fornitori preferiti e tariffe negoziate

Ricerca e selezione di itinerario e tariffe tramite GDS

Ricerca e selezione di voli low cost tramite web

앬*

Ricerca e selezione di altri contenuti (es. alberghi, noleggi auto, ristoranti, biglietteria ferroviaria) tramite web

Gestione delle autorizzazioni automatizzata

Prenotazione voli

Prenotazione alberghi

Prenotazione biglietteria ferroviaria

Prenotazione biglietteria marittima

앬 **

Modifica e cancellazione delle prenotazioni

Prenotazione di servizi aziendali (portatili, cellulari, visti, valuta ecc.)

Prenotazione multipasseggero

Gestione delle liste d’attesa

Funzione Quick Trip per viaggi frequenti

Sincronizzazione PNR

Reportistica

Report del mancato risparmio per singolo servizio

Report del mancato rispetto della travel policy

Invio di alert/notifiche a responsabile viaggi e viaggiatori

Facilities per i viaggiatori (mappe, info meteo, posto a sedere ecc.)

Interfaccia ottimizzato per dispositivi mobili (BlackBerry, Smartphone, iPhone)


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Catene alberghiere Ospitalità italiana

Un’offerta sempre più “brandizzata” Cresce la presenza delle catene nella Penisola e gli hotel si fanno sempre più grandi. Aumenta anche il numero delle strutture di categoria medio-alta. Lo dicono i numeri di due recenti analisi griffate Horwath Htl e Federalberghi - Ente bilaterale nazionale del turismo approssimarsi dell’Esposizione universale; le iniziative del Demanio, impegnato da tempo a vendere, o a dare in locazione di lunga durata, una parte del proprio portafoglio immobiliare ai fini di una sua valorizzazione turistica; la diffusione nella penisola di nuovi concept di ospitalità, come per esempio i complessi polifunzionali, le proprietà frazionate, le ville e gli appartamenti dotati di servizi alberghieri; ma soprattutto la svalutazione a cui sono andati incontro negli anni della crisi molti immobili alberghieri, in particolare quelli di lusso situati nelle grandi città della Penisola. Sono tutti fattori che stanno riaccendendo l’interesse degli investitori e delle grandi catene internazionali nei confronti del mercato italiano. Lo dimostrano, tra le altre cose, le transazioni eccellenti registrate in tempi recenti: per esempio la Dorchester Collection del sultano del Brunei, quella del Principe di Savoia di Milano per intenderci, a settembre 2013 ha acquistato un’altra icona dell’ospitalità italiana, il romano hotel Eden. Un paio di mesi più tardi, il fondo sovrano del Qatar si è invece accaparrato, sempre nella capitale, il Regina Baglioni, e a marzo di quest’anno il gruppo britannico Millennium & Copthorne Hotels ha siglato un accordo con la Boscolo Hotels per l’acquisto del Palace Rome. Tra gli investitori locali, invece, il Gruppo Statuto, pro-

L’

prietario sia del Danieli di Venezia sia del Four Seasons di Milano, sta pensando proprio in questi giorni di quotare in borsa lo spin-off del proprio ramo alberghiero, mentre la società di asset management Hines Italia è in fase di trattative per acquisire la gestione del fondo Veni-

ce 1, proprietario di altre due strutture di grande pregio come l’Excelsior Hotel e il Des Bains del Lido di Venezia. In tale contesto di crescente attenzione per il mercato alberghiero della Penisola, la società di consulenza Horwath Htl ha pensato di

di Massimiliano Sarti

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Catene alberghiere Ospitalità italiana

Il 2014 si apre con il sorriso per gli alberghi della penisola: presenze in crescita del 2,5%

Catene in aumento Tra il 2003 e il 2013, le strutture di catena sono passate dal 6% al 12,7% dell’offerta totale di camere nel Paese.

Inizia bene l’anno per il comparto ricettivo italiano: secondo i dati dell’Osservatorio Federalberghi riferiti al primo quadrimestre 2014, gli hotel della penisola avrebbero infatti visto le proprie presenze aumentare del 2,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Tale andamento sarebbe soprattutto frutto dell’incremento dei pernottamenti internazionali (+4,2%), il cui trend di crescita durerebbe ormai da qualche anno, tanto che nel 2013 le presenze straniere avrebbero superato, in valore assoluto, quelle generate dal mercato domestico. Dopo anni di cali continui, tuttavia, i primi quattro mesi del 2014 avrebbero registrato pure un lieve incremento delle presenze italiane (1%). Ciononostante, gli indici di reddittività delle imprese alberghiere, sostiene sempre Federalberghi, sarebbero tuttora saldamente attestati sotto i livelli pre-crisi del 2007.

1.235 Il numero degli hotel brandizzati in Italia alla fine del 2013, per un totale di oltre 146 marchi e 139.517 stanze. Gli alberghi appartenenti a catene straniere erano 510 (oltre 63mila camere).

tracciare un quadro aggiornato del comparto dell’ospitalità italiana, con particolare riguardo alle strutture di catena. Ne è emerso uno scenario in divenire che, pur nella perdurante frammentazione di un contesto caratterizzato dalla massiccia presenza di strutture a conduzione familiare, mostra una certa tendenza verso forme di concentrazione e razionalizzazione dell’offerta: in una decina di anni, infatti, le strutture di catena, o affiliate a marchi di almeno cinque hotel, sono passate dal rappresentare, nel 2003, circa il 6% del totale delle camere presenti nel Paese, al 12,7% dell’anno scorso, con un tasso medio di crescita dell’offerta pari al 14,6% annuo. A fine 2013, in particolare, in Italia si contano 1.235 hotel brandizzati, per complessive 139.517 stanze. Di queste, circa il 41% appartiene a catene internazionali (con una media di 124 camere a hotel), mentre il restante 59% è di pertinenza di marchi italiani (106 stan-

ze a struttura). Come è logico attendersi, poi, in entrambi i casi la dimensione degli alberghi brandizzati si rivela decisamente più ampia rispetto alla media nazionale delle strutture indipendenti, che si situa appena a quota 33 camere. Milano e Roma, ossia i due principali centri urbani della Penisola, appaiono inoltre essere le destinazioni di elezione delle catene internazionali. Dei 61 brand non domestici presenti sul nostro territorio, in particolare, ben 46 vantano, a fine 2013, almeno una struttura in una delle due metropoli nazionali, mentre Lombardia (15%), Lazio (13%), Veneto (12%), Emilia Romagna (10%) e Toscana (8%) raccolgono quasi il 60% dell’offerta di catena complessiva. Da questi pochi numeri appare dunque evidente che la concentrazione maggiore di strutture brandizzate si situi nelle città business e d’arte della penisola, dove si trova oltre il 50% dell’offerta di catena totale, e dove più stabile si

LA CONCENTRAZIONE MAGGIORE DI STRUTTURE BRANDIZZATE SI SITUA NELLE CITTÀ BUSINESS E D’ARTE DELLA PENISOLA, DOVE SI TROVA OLTRE IL 50% DELL’OFFERTA TOTALE DELLE CATENE ALBERGHIERE. 30

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mantiene, solitamente, il livello della domanda sia corporate sia leisure. La struttura dell’offerta alberghiera di catena italiana mostra un elevato grado di concentrazione anche se la si osserva dal punto di vista del livello dei servizi. Se così il segmento upscale conta il maggior numero di hotel brandizzati (799), pari al 15,8% della disponibilità complessiva del settore, la penetrazione maggiore degli alberghi affiliati si regista, in realtà, nel settore lusso: qui, infatti, data la ridotta dimensione dell’offerta totale, le strutture di catena (137) rappresentano ben il 28% del mercato. A fronte, infine, di una discreta presenza nel segmento midscale (262 hotel pari all’1,6% del totale), la rilevanza degli alberghi brandizzati nel comparto economy è pressoché trascurabile (nove proprietà complessive, di cui una sola appartenente a un marchio internazionale), così come quasi inesistente è l’interesse dei marchi stranieri nei confronti del segmento aparthotel (un albergo in tutta Italia), mentre un discreto numero di catene italiane è specializzato nell’offerta residence midscale. Alla luce di tali considerazioni, i 3 stelle appaiono quindi oggi il confine invalicabile oltre cui difficilmente si sposta l’offerta di catena in Italia. Le tendenze di lungo periodo Ma se questo è il fermo immagine del panorama alberghiero della penisola (soprattutto di catena), qual è lo scenario dinamico? Visto da una prospettiva di lungo periodo, il comparto appare sperimentare un lento, seppur costante, processo di ristrutturazione, caratterizzato, da un lato, dalla progressiva riduzione del numero di hotel e, dall’altro, dall’incremento della capacità ricettiva in termini di camere e di letti disponibili. Un’evoluzione, quest’ultima, coerente con il citato, progressivo affermarsi dell’offerta di catena nel nostro mercato. Tale fenomeno, secondo quanto riporta


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Catene alberghiere Ospitalità italiana

Più hotel di lusso

Le dinamiche di lungo periodo dell’offerta alberghiera Numero esercizi

Numero camere

Numero letti

20.074 32.105 41.290 41.697 36.166 33.361 33.728

215.986 455.985 764.985 883.666 938.141 966.138 1.093.286

365.470 792.603 1.332.530 1.569.733 1.703.542 1.854.101 2.250.704

1950 1960 1970 1980 1990 2000 2012

Nel periodo 2000-2012 il numero di alberghi a 4 e 5 stelle è cresciuto rispettivamente del 97,6% e del 200%.

Fonte: dati tratti dal sesto rapporto sul sistema alberghiero in Italia (Federalberghi - Mercury, 2010) e da Istat

un recente studio Federalberghi Ente bilaterale nazionale del settore turismo (Ebnt), con il supporto scientifico del Centri studi Cst di Assisi, affonderebbe le proprie radici profonde negli anni Ottanta del secolo scorso, quando si cominciarono a registrare le prime uscite dal mercato delle aziende di dimensioni più piccole e, al contempo, gli inizi della migrazione dell’offerta verso livelli di servizio più elevato. Il risultato di tale lunga parabola è stato quindi un aumento delle dimensioni medie degli alberghi italiani, passate dai 37,6 letti per esercizio del 1980 ai 66,7 del 2012. Contemporaneamente si è inoltre assistito alla riduzione del numero degli hotel appartenenti alle categorie più basse, accompagnata dalla concomitante ascesa dell’offerta di livello medio-alto: se infatti, ancora nel 2000, il peso degli esercizi a 1 e 2 stelle era pari a circa la metà del totale degli alberghi italiani, dodici anni più tardi la loro incidenza si è ridotta a meno del 30%, mentre ha assunto un’importanza preponderante quella delle strutture a 3 stelle (53,5%) ed è aumentata in maniera esponenziale la presenza di alberghi a 4 e 5 stelle, il cui numero è cresciuto, nello stesso periodo, rispettivamente del 97,6% e del 200%. Disaggregando i dati a livello territoriale si scopre, poi, come la maggior parte di letti ed esercizi continui a essere localizzata nel Nord, caratterizzato da una più antica vo-

cazione turistica. In particolare, le regioni in cui si registra l’offerta di dimensioni maggiori sono l’Emilia Romagna (4.462 hotel e 299.969 letti), il Trentino Alto Adige (5.736; 245.704) e il Veneto (3.092; 214.270). A livello di concentrazione, invece, ossia di densità della proposta ricettiva, è il Trentino Alto Adige a staccare tutti con i suoi 18,1 posti letto per chilometro quadrato, seguito dall’Emilia (13,4) e dalla Liguria (12). Dal punto di vista dinamico, nel periodo 2000-2012, si è tuttavia registrata anche una certa tendenza alla redistribuzione dell’offerta alberghiera nelle varie aree del Paese, con un relativo aumento dell’incidenza della proposta ricettiva delle regioni meridionali. Un notevole fermento di nuove iniziative ha dimostrato, in particolare, la Basilicata, dove il numero di letti è aumentato del 91,1% in dodici anni, ma non molto da meno sono state la Puglia (+65,6%), la Sicilia (+57,2%) e la Calabria (+56,4%). Inoltre, anche se la progressiva evoluzione dell’offerta italiana verso un mercato caratterizzato da un minor numero di strutture dalle dimensioni più ampie ha interessato soprattutto la parte settentrionale del Paese, il Sud rimane l’area della Penisola dove gli hotel sono mediamente più grandi e di categoria superiore. Il confronto tra le regioni operato tramite un indicatore ad hoc, capace di ponderare il peso dei

letti sulla base del numero delle stelle delle rispettive strutture ricettive, evidenzia infatti come il primato degli hotel di categoria più elevata spetti alla Sardegna, seguita da Puglia e Campania. Un primato, quest’ultimo, che trova la sua principale giustificazione nello sviluppo più recente dell’offerta turistica del Meridione d’Italia. ●

Top 20 delle catene in Italia (per numero di alberghi - dati 2013) Nome catena

Numero hotel

Best Western NH Hotels Mercure Una Hotels & Resorts Blu Hotels Apogia Hotels Group Atahotels Orovacanze Starhotels Chincherini H.G. Leonardi Sunflowers Holiday Inn Iti Hotels-Marina H&R Geturhotels JSH Parc Hotels B&B Novotel Rimini Residence

162 50 25 25 25 21 20 20 20 20 17 17 16 15 15 15 14 14 14 13

Fonte: Horwath Htl 2014

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News Hotellerie

A ROMA Ha aperto nella capitale l’Hotel Indigo Rome St. George, primo albergo in Italia del brand di InterContinental Indigo. Situato in via Giulia, a breve distanza da Trastevere e piazza Navona, è un cinque stelle lusso con 64 camere arredate con mobili di design. A disposizione degli ospiti, un ristorante, un wine bar, un business center, una sala meeting e un centro benessere. In tutta la struttura è disponibile la connessione a Internet wi-fi.

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NUOVO BRAND PER HILTON WORLDWIDE Hilton Worldwide, gruppo leader nel settore dell’ospitalità, ha lanciato Curio – A Collection by Hilton, un nuovo marchio di strutture a quattro e cinque stelle. Tutti gli hotel di questo brand sono diversi fra loro, ma hanno come caratteristica comune il servizio di alto livello e l’essere ben inseriti nel tessuto geografico delle destinazioni che li ospitano. I primi hotel sono entrati a far parte del marchio sono SLS Las Vegas Hotel & Casino; The Sam Houston Hotel a Houston, Texas; Hotel Alex Johnson a Rapid City, Sud Dakota; The Franklin Hotel a Chapel Hill, Nord Carolina e una struttura non ancora resa nota a Portland, Oregon. Curio offrirà agli ospiti i vantaggi del programma di fidelizzazione Hilton HHonors, che conta oltre 40 milioni di membri in tutto il mondo.

YOGA PRE MEETING NEGLI SPACE HOTELS Per stimolare l’attenzione, la produttività e la collaborazione nell’ambito dei meeting aziendali Space Hotels, gruppo che comprende 80 alberghi da 3 a 5 stelle in oltre 50 località italiane, ha dato il via all’iniziativa “Yoga & Meeting” che ha coinvolto in prima battuta tre strutture a Milano: l’Andreola Central Hotel, l’Hotel Dei Cavalieri e il First Hotel Malpensa. Questi hotel mettono a disposizione delle aziende istruttori per vere e proprie lezioni pre-riunione: 30 minuti per un’immersione nello yoga con esercizi studiati per essere svolti seduti sulle sedie da riunione e con abiti da lavoro. È stato confermato, infatti, che gli esercizi di rilassamento guidato svolti prima di un meeting favoriscono l’innalzamento del tono dell’umore e dei

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neurotrasmettitori legati a emozioni piacevoli, stimolano la creazione di legami sociali e la fiducia, abbassano i livelli degli ormoni dello stress e promuovono l’apprendimento di nuovi comportamenti. Il progetto si estenderà successivamente ad altri hotel affiliati.

IL MILANO SCALA SI RINNOVA L’Hotel Milano Scala, primo hotel a emissioni zero nel cuore del quartiere milanese Brera, ha rafforzato la propria offerta ispirata ai valori dell’eco-

sostenibilità e della cultura in tutte le sue sfaccettature. La novità è l’orto con vista sulle guglie del Duomo che, posizionato sul tetto dell’hotel, rifornisce in parte con ortaggi, frutta e piante aromatiche la cucina e gli aperitivi dell’hotel, oltre a rappresentare un vero e proprio gioiello in armonia con la filosofia “green” dell’hotel. La Sky Terrace è un vero e proprio salotto all’aria aperta capace di regalare un punto di osservazione privilegiato sul quartiere di Brera, le guglie del Duomo e il nuovo skyline meneghino. La cucina, inoltre, è completamente rinnovata sia nello staff di sala che nella proposta culinaria. La guida della ristorazione 2014 è affidata a Diego Improta, Food & Beverage manager dalla provata esperienza internazionale. La raffinata cucina del ristorante è invece affidata al giovane chef Fabio Castiglioni, che vanta una lunga esperienza in cucine stellate e hotel di lusso, tra cui il Relais San Maurizio, Sadler e Hotel Splendido di Portofino.

MILANO, 11ESIMA NEL MONDO PER RICAVI ALBERGHIERI Con circa mezzo miliardo di euro Milano è all’11esimo posto tra le principali città internazionali per ricavi del settore alberghiero nel 2013. Viene prima di Mosca (12esima), Madrid (14esima) e Francoforte (17esima) ma dopo Berlino (7), Amsterdam (8) e Barcellona (9). Prima tra le città considerate è New York con 5,4 miliardi di euro di ricavi totali, seguita da Londra (seconda con 3,9 miliardi), Singapore (1,9 miliardi) e Hong Kong (1,7 miliardi). Su 19 città esaminate, Milano si posiziona 11esima per ricavi


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News Hotellerie

A FIRENZE Dopo un attento lavoro di restauro ha riaperto i battenti Ville sull’Arno, luxury boutique a cinque stelle della catena Planetaria Hotels. Situato all’interno di un’antica villa fiorentina, l’albergo dispone di 45 eleganti camere, un ristorante (il “Flora e Fauno”), un bar e una Spa.

APRE L’HOTEL IBIS MILANO FIERA Aprirà a breve il nuovo hotel Ibis Milano Fiera di Lainate (Mi), il primo della catena economy di Accor a impatto zero in Italia. La struttura sorge all’interno del piano di riqualificazione dell’ex area Pirelli di Lainate, area situata nelle vicinanze del nuovo polo fieristico di Milano lungo l’autostrada Milano-Laghi, a pochi km dalla fermata Metro 1 Rho Fiera e a poca distanza anche dallo stadio Meazza San Siro. Di proprietà di GDF Group Spa, Ibis Milano Fiera ha ottenuto la classificazione energetica in classe A grazie all’utilizzo di tecnologie eco-sostenibili e fonti rinnovabili e all’applicazione di principi di bioedilizia per la salvaguardia dell’ambiente. Dotato di 120 camere, è anche il primo hotel ibis in Italia progettato con il nuovo design Ibis e gli ultimi concept ibisKitchen e ibisRoom. Segnaliamo che recentemente il gruppo Accor ha lanciato un nuovo servizio che semplifica il disbrigo degli aspetti burocratici. Il servizio è offerto a tutti i titolari di carte fedeltà o di carte di abbonamento, a chi prenota telefonicamente direttamente presso l’hotel, ma anche ai clienti che prenotano sulle applicazioni mobile e direttamente tramite accorhotels.com e i siti dei marchi appartenenti al gruppo. Due giorni prima dell’arrivo, gli ospiti effettuano il check-in online; all’arrivo ricevono un sms di benvenuto con la conferma che la camera e la chiave sono pronti. Alla partenza gli ospiti possono lasciare l’albergo rapidamente, semplicemente consegnando la chiave. La fattura viene inviata via mail. Questo nuovo sistema è stato testato in una ventina di strutture in Francia, Regno Unito, Italia, Belgio e Paesi Bassi. Attualmente è offerto in 60 hotel in 13 Paesi, ma l’obiettivo è di implementarlo in 1000 alberghi, cioè circa il 30% della rete, entro la fine del 2014. Nel nostro Paese il nuovo sistema è già attivo presso il Novotel Milano Linate Aeroporto, mentre entro l’estate saranno equipaggiati anche Novotel Milano Ca’ Granda e Mercure Napoli Angioino.

medi e totali e decima per numero di camere. È però 17esima per percentuale di occupazione delle camere. Tra le città considerate, Hong Kong è prima per occupazione camere, Parigi per tariffe e ricavi medi, New York per numero camere e ricavi totali. I dati emergono da un’elaborazione della Camera di 34

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commercio di Milano su dati del Barometro Alberghiero Milano e Provincia, realizzato dalla Camera di commercio di Milano in collaborazione con Res e STR Global sulla base dei dati 2013 relativi al confronto tra le performance alberghiere di 19 città internazionali. Cinque gli indicatori presi in esame:

occupazione camere, tariffa media, ricavo medio, numero camere del campione, ricavi totali calcolati su base a 365 giorni.

IN MARRIOTT HOTELS Marriott International ha completato l’acquisizione di Protea Hotels e dei suoi brand (Pride Hotels e Protea Hotel Fire & Ice) con un investimento di quasi 200 milioni di dollari, diventando così il più grande operatore alberghiero del continente africano: il gruppo, infatti, ha raggiunto quota 162 strutture in 18 Paesi del Medio Oriente e Africa. Segnaliamo che nel primo trimestre del 2014 le prenotazioni online sul sito Marriott.com hanno rappresentato il 26% dei pernottamenti del gruppo a livello mondiale, un terzo del business della società. Il 40% erano riconducibili a dispositivi mobili.

STARWOOD: APERTURE A LONDRA Starwood Hotels & Resorts Worldwide ha annunciato l’apertura all’inizio del 2017 dei nuovi Aloft London Tobacco Dock ed Element London Tobacco Dock, situati nell’omonimo quartiere londinese. Il primo offrirà 251 stanze, tutte dotate di finestre “oversize”, un bar, un centro fitness e ampi spazi dove leggere il giornale, lavorare o gustare un aperitivo. Il secondo, invece, sarà realizzato secondo criteri di eco sostenibilità e metterà a disposizione della clientela 77 suite con arredi modulari, televisore a schermo piatto, ampio guardaroba e cucina attrezzata. Ricordiamo che attualmente Starwood è presente nel Regno Unito con dieci strutture alberghiere, otto delle quali situate a Londra.


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Terminal Aeroporto di Haneda

Comfort e servizi a due passi da Tokyo L’Aeroporto di Haneda, hub di riferimento della compagnia aerea ANA, dista solo 14 chilometri dalla capitale giapponese. A chi viaggia per lavoro offre un’ampia gamma di servizi, dalle poltrone per i massaggi, alla rete wi-fi, fino alle lounge con desk per il pc, docce, bar e ristorante di Sara Kim Fattorini

Vicino al centro città Dallo scalo il centro di Tokyo è facilmente raggiungibile in metropolitana, con il Tokyo Monorail Train e con il servizio Airport Limousine Bus.

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fino a giungere all’attuale configurazione con due terminal, uno per i voli domestici e uno per quelli internazionali. Dall’inizio degli anni Duemila, la struttura aeroportuale ha focalizzato la sua attenzione sull’espansione del traffico aereo verso il Far East, incrementando i voli charter (soprattutto verso la Corea e Hong Kong). Nel 2010, poi, nove nuove rotte sono state inaugurate verso altrettante destinazioni.

ultramoderno, vicinissimo al centro di Tokyo (solo 14 chilometri di distanza, contro gli 80 km dell’aeroporto Narita) ed è anche pluripremiato: è infatti detentore per il secondo anno consecutivo del premio Skytrax per la qualità dei servizi di bordo e a terra. Stiamo parlando dell’Aeroporto di Haneda, scelto da ANA, la prima compagnia aerea giapponese per numero di passeggeri, come hub principale: da qui il vettore collega 41 destinazioni nazionali e 17 internazionali, inclusi i voli giornalieri da Monaco di Baviera e Francoforte, particolarmente comodi per la clientela italiana. La nascita dello scalo risale al 1955, con la costruzione di un primo edificio grazie allo stanziamen-

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to di capitali privati. Ulteriori ampliamenti sono stati compiuti nel 1964, in occasione dei giochi olimpici, e a partire dagli anni Novanta,

Aree per il relax Nel terminal delle partenze internazionali, tra il gate 100 e il 114, ANA ha recentemente inaugurato due nuove lounge: la ANA Suite Lounge, in grado di accogliere 63 passeggeri, e la ANA Lounge, con 302 posti. Dotate di postazioni pc, bar, caffetteria, lettura di giornali e docce, queste sale vanno ad aggiungersi alle due già esistenti, che sono


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Terminal Aeroporto di Haneda

tevole sia agli arrivi sia alle partenze. Per contattare il personale dedicato, è possibile chiedere al servizio Conciergerie o direttamente dai telefoni dislocati in tutto l’hub.

ANA: 7 voli al giorno dall’Europa Primo vettore giapponese per numero di passeggeri (45 milioni nel 2012), ANA vola verso 81 destinazioni con una flotta di 232 aeromobili e un network di 175 rotte. Dallo scorso marzo la compagnia ha rafforzato il numero di collegamenti tra l’Europa e Tokyo, portandoli a sette al giorno (due da Francoforte, due da Parigi, uno da Monaco di Baviera, uno da Düsseldorf e uno da Londra). Dall’Italia i passeggeri possono volare a Tokyo via Francoforte e Monaco di Baviera grazie a comodi collegamenti con le maggiori città italiane, quali Roma, Firenze, Milano, Bologna, Venezia, Torino e Napoli. Questi voli voli sono operati con l’innovativo aeromobile Boeing 787 Dreamliner, che permette un risparmio di carburante pari al 21% rispetto a un tradizionale aereo di linea della stessa dimensione. A bordo, ANA propone la classe ANA Business Staggered, con poltrona letto completamente reclinabile, schermi touch screen da 17 pollici, ampio tavolino scorrevole con presa universale per il pc, porta Usb e connettore per iPod. Inoltre, è disponibile la Premium Economy, con un pitch più ampio del 20% rispetto alla tradizionale economica, un’ampiezza di 49 centimetri, monitor touch screen personale da 10,6 pollici, presa per il pc, connessione per iPod e luce individuale. Tra i vantaggi aggiuntivi, il check-in e ritiro bagagli prioritari e l’accesso alle lounge di ANA a Tokyo Haneda, Tokyo Narita, New York, Los Angeles e Washington D.C. ANA è membro di Star Alliance e offre ai passeggeri il programma frequent flyer Mileage Club. Info: www.anaskyweb.com/it/e.

state ampliate al fine di incrementare la capacità complessiva del 50%. Nella ANA Lounge Suite è stato aperto il ristorante Dining h, in cui sono serviti piatti di cucina giapponese, ma anche internazionale. Possono accedervi tutti i passeggeri di First e Diamond Ana o delle compagnie membri di Star Alliance, anche in compagnia di un ospite. Servizi ai passeggeri L’hub giapponese offre a tutti i viaggiatori un’ampia gamma di servizi: è possibile utilizzare gratuitamente e senza password di accesso

la rete wi-fi e lavorare con i propri laptop e tablet presso i numerosi desk sparsi in entrambi i terminal. Inoltre, per ristorarsi dopo un lungo viaggio, c’è la possibilità di fare una doccia a pagamento (con asciugamani, shampoo e bagnoschiuma compresi) grazie a un servizio garantito 24 ore su 24. Nelle aree situate dopo il controllo dei passaporti sono distribuite anche numerose poltrone “massaggiatrici”. Per i portatori di handicap, Handeda mette a disposizione uno staff “Care Fitter” qualificato che garantisce un passaggio sicuro e confor-

Collegamenti con il centro cittadino L’aeroporto è perfettamente collegato con Tokyo. All’interno, infatti, è presente la fermata della metropolitana della Keikyu Line, che trasferisce i passeggeri nel cuore della capitale giapponese, mentre al terzo piano è situata la stazione della Tokyo Monorail Line, che impiega solo 13 minuti per arrivare in città. Il servizio Airport Limousine Bus che si dirama da Haneda consente inoltre di raggiungere non soltanto la capitale, ma anche altre città (Ka-

nagawa, Chiba, Saitama) e la regione del Kanto. È possibile acquistare i biglietti presso la stazione dei bus e nelle biglietterie automatiche sparse dopo la hall degli arrivi. Le informazioni sulle partenze e gli arrivi degli autobus sono disponibili sui display delle macchinette automatiche che vendono i biglietti. Per i viaggiatori che desiderano recarsi in città con il taxi, il tempo di percorrenza previsto è di circa quindici minuti in giorni di traffico normale. Si possono anche noleggiare autovetture, ma la struttura aeroportuale consiglia di utilizzare la metropolitana o il treno monorotaia. ●

Crescono i passeggeri italiani Nel periodo compreso tra aprile 2013 e febbraio 2014 il numero dei passeggeri italiani diretti a Tokyo con un volo ANA è aumentato del 12% in classe economy e del 16% in business class.

Sopra, l’aeroporto di Haneda e un Boeing 787 Dreamliner. Nella pagina a fianco, un’immagine dello scalo e una lounge di ANA.

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News Voli in pillole

Green pills In United United Airlines è stata premiata con un Sustainability Outstanding Achievement Award dalla Gbta Foundation e da Project Icarus per la leadership, l’innovazione e l’impegno nel fornire programmi, prodotti e servizi sostenibili. Con il programma EcoSkies, infatti, United continua a ridurre l’impatto sull’ambiente promuovendo l’utilizzo di biocarburanti, lanciando prodotti più sostenibili e lavorando con i partner per promuovere la sostenibilità.

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CRESCITA PER LATAM Latam Airlines Group, il gruppo di compagnie aeree più grande del Sudamerica, ha registrato un profitto operativo di 234,9 milioni di dollari nel quarto trimestre 2013, segnando un aumento del 166% rispetto agli 88,3 milioni di dollari dello stesso periodo nell’anno precedente. Il margine operativo raggiunto dal gruppo è del 6,9%, ossia una crescita di 4 punti percentuali rispetto all’anno 2012.

La forte espansione nei margini si spiega con il significativo miglioramento dei risultati finanziari dei voli domestici in Brasile e con la razionalizzazione della capacità nelle operazioni internazionali di passeggeri, così come con il continuo progresso del processo di integrazione, efficienza e creazione di sinergie. Latam Airlines Group S.A. è la nuova denominazione data alla compagnia aerea LAN Airlines quale risultato della sua fusione con TAM S.A e che ora comprende LAN Airlines e le sue affiliate in Perù, Argentina, Colombia e Ecuador, e LAN Cargo e le sue affiliate, così come TAM S.A. e le sue sussidiarie TAM Linhas Aereas S.A., comprese le unità business TAM Transportes Aereos del Mercosur

APERTO IL NUOVO AEROPORTO DI DOHA È stato aperto lo scorso maggio il nuovo aeroporto di Doha, capitale del Qatar, dove Qatar Airways ha trasferito tutti i suoi voli, facendone la sua nuova casa. L’Hammad International Airport ha una superficie di 22 km quadrati, pari a un terzo della città di Doha, dispone di due piste parallele, può accogliere 100 movimenti aerei all’ora e 30 milioni di passeggeri annui, o 50 milioni al completamento di ulteriori lavori. Potranno transitarvi 360mila aerei annui, circa 2,5 volte di più rispetto all’aeroporto che sostituisce. Il 60% della sua superficie è costruita su terreno di riporto, dove prima c’era il mare. Sei uscite sono dedicate al servizio degli A380, di cui Qatar Airways ha ordinato 13 esemplari, con consegne programmate a partire da quest’estate. La struttura conta 138 desk per il check-in distribuiti su cinque isole. 108 sono dedicati ai passeggeri di classe economica, sia di Qatar Airways sia di tutte le altre compagnie aeree; i passeggeri di first class di Qatar Airways possono fare il check-in seduti ai 14 tavoli a loro riservati, mentre altri 16 desk sono dedicati alla business class della compagnia. Il terminal passeggeri, ampio 600mila metri quadrati, esibisce colonne, arcate e opere d’arte commissionate appositamente per l’aeroporto. Completano l’offerta un’ampia scelta di negozi e boutique di alta gamma, ristoranti, bar, zone per il riposo, computer con accesso a Internet. Ricordiamo che il network di Qatar Airways comprende 138 destinazioni in Europa, Medio Oriente, Africa, Asia, Pacifico, Nord e Sud America.

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S.A. (TAM Airlines, Paraguay) e Multiplus S.A. Quest’associazione ha dato vita a uno dei gruppi più ampi di compagnie aeree nel mondo, in termini di network di collegamenti, fornendo servizi di trasporto passeggeri per circa 135 destinazioni in 22 stati e servizi cargo per circa 144 destinazioni in 27 stati, con una flotta di 319 aeromobili. Latam sta continuando il proprio piano di rinnovamento della flotta, per meglio allinearsi con le necessità conseguenti la fusione e ridurre il numero di modelli di aerei con cui opera, ritirando gradualmente i modelli meno efficienti e assegnando ad ogni mercato l’aeromobile più adeguato. TAM Airlines, infine, compagnia aerea di Latam Airlines Group, è entrata di recente a far parte di oneworld, principale alleanza di linee aeree del Sudamerica che così ora raggiunge quasi 1000 destinazioni in 150 Paesi, con una flotta di 3300 aeromobili che effettuano 14.250 voli al giorno e offrono Vip lounge in 600 aeroporti, di cui alcune spesso indicate come le migliori del mondo nelle classifiche specializzate. L’intera struttura trasposta più di 500 milioni di passeggeri ogni anno, generando entrate pari a 140.000 milioni di dollari americani. Con la transizione nell’alleanza, TAM ha aggiunto 45 nuove destinazioni alla rete formata dalle linee aeree presenti in oneworld. I passeggeri brasiliani potranno contare su compagnie aeree in tutto il mondo e su alleanze inedite in Australia e in Russia, usufruire di tutte le tariffe speciali offerte dall’alleanza e i membri di TAM Fidelidade acquisiranno il doppio dei punti per tutto il primo periodo dell’alleanza.


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Food a bordo

Cathay Pacific, Asia e Italia nel piatto Cathay Pacific declina la sua identità internazionale anche nella proposta gastronomica sui suoi voli a medio e lungo raggio. In collaborazione con Tosca, il ristorante del RitzCarlton di Hong Kong, la compagnia aerea affianca alla cucina asiatica menu italiani studiati dallo chef

pluristellato Pino Lavarra. Tra i piatti più interessanti, carpaccio con chips di parmigiano, garganelli con n’duja, agnello arrostito o confit con caponata di verdure e salsa al pepe nero e tiramisù. I piatti della cucina asiatica, invece, sono stati messi a punto da un team dei migliori chef: riso al vapore Jasmine, noodles, piatti tradizionali della cucina di Hong Kong e cinese. In first class, tutti i piatti sono preparati a bordo e à la carte. In classe business è possibile scegliere tra quattro differenti menu e, come in economy, chiedere spuntini e snack per tutta la durata del volo. Tra i servizi che Cathay Pacific offre ai suoi passeggeri, c’è la possibilità di individuare tra un ventina di menù speciali (mussulmano, indù vegetariano dietetico e per bambini) quello più confacente alle proprie necessità dietetiche, fino a 24 ore prima del volo (per un pasto khosher si richiedono 48 ore).

di Sara Kim Fattorini

La carta dei vini è varia e raffinata e, dallo scorso aprile, include anche una selezione di vini bordeaux e una promozione sulle etichette del Sud Africa. Collegamenti: Cathay Pacific Airways offre voli giornalieri per Hong Kong da Milano Malpensa e Roma Fiumicino. Info: www.cathaypacific.com.

Austrian, delizie da intenditori Per la sua proposta culinaria sui voli di lungo e corto raggio Austrian ha scelto come partner il prestigioso catering austriaco DO&CO, che offre menu nazionali e internazionali. Sui voli a lungo raggio, in business class sono disponibili un’entrée di zuppe e antipasti al carrello, una selezione di piatti principali, un’ampia gamma di bevande alcoliche, gustosi dessert e dieci fragranze di caffè del-

la tradizione austriaca. Un cuoco cura personalmente il tocco finale dei piatti prima che siano serviti. Per chi che avesse esigenze particolari (menu leggeri, per diabetici, senza glutine ecc.) è possibile prenotare il pasto in agenzia di viaggi, sul sito di Austrian o contattando il call center. In economy, il passeggero invece potrà decidere tra due menu e consumare snack per tutta la durata del viaggio. Sui voli a corto raggio, in business class sono riservati ai passeggeri alcuni raffinati menu di DO&CO, mentre in Economy è possibile acquistare menu à la carte al costo di 15 euro. Il menu può essere acquistato 36 ore prima della parten -

za dai siti www.austrian.com e www.alacarte.doco.com. Esclusivamente presso l’aeroporto di Vienna è possibile acquistare il pasto un’ora prima della partenza. Collegamenti: Austrian collega l’Italia con 86 voli settimanali tra Vienna e le maggiori città italiane come Milano, Roma, Napoli, Firenze, Bologna, Venezia, Palermo, Catania e Cagliari. Info: www.austrian.com. 2014 giugno-luglio |

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Destinazioni Cina

Shanghai tour Il simbolo della crescita cinese è una megalopoli dai forti contrasti, dove tradizione e modernità viaggiano allo stesso ritmo. Tra treni avveniristici, parchi dove si pratica il tai chi e locali glamour, ecco un tour in 10 mosse per non perdere il meglio della città più veloce della Cina di Simona Silvestri

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amuel Johnson diceva che quando un uomo è stanco di Londra è stanco della vita. Shanghai aspira a lasciarci la stessa sensazione. Per arrivare ai livelli di New York, Tokyo o Londra la strada è ancora lunga. Shanghai è una megalopoli con oltre 20 milioni di abitanti, immensa e molto trafficata. È umida e l’inquinamento è alle stelle (anche se meno di Pechino). Il cemento e i grattacieli si stanno portando via i quartieri tradizionali. Shanghai non è la Cina, ma simboleggia la formidabile accelerazione impressa dal Paese negli ultimi 15 anni. È una città dai forti contrasti, aperta agli influssi esterni. All’indomani di Expo le autorità locali hanno lanciato un ambizioso programma di sviluppo che mira a trasformare la capitale economica della Cina in una metropoli internazionale della cultura. L’inquinamento, vera grande piaga delle città cinesi, dovuto all’utilizzo del carbone come prima fonte di ener-

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gia, è oggetto di politiche più rigorose. Dall’autunno dello scorso anno è operativa a Shanghai la prima area di libero scambio della Cina continentale. Immergiamoci nella “marmellata di traffico” per scoprire che cosa è Shanghai. Gli autisti sono indisciplinati e l’inglese è meno parlato di quanto si creda. Dietro a un grattacielo o a un albergo di lusso è facile imbattersi in piccole vie caotiche dove i panni sono stesi fuori. I templi sono circondati da palazzi alti 30 piani. Il fiume di macchine non si ferma mai, i motorini sfrecciano da ogni parte e a volte i semafori sembrano lì per caso. Il paradosso è che questo caos ha un suo ordine. Tutto è molto ben organizzato. Tradizione e modernità viaggiano con lo stesso ritmo e la città corre a una velocità pazzesca. Le distanze con le grandi capitali del mondo potrebbero accorciarsi in tempi brevi. Girare Shanghai con la metropolitana è di per sé un’esperienza. Treni e metropolitane sono efficientissimi e la segnaletica è bilingue, cinese-inglese. Tredici li-

nee portano quasi ovunque con pochi yuan, muovendo ogni giorno quasi 7 milioni di persone (da provare alle 18, orario di uscita dagli uffici). In pochi giorni si possono vedere a Shanghai molte cose interessanti. 1. Maglev Perché prendere un taxi quando si può galleggiare sopra Shanghai a 430 chilometri all’ora? Il Maglev, il treno a lievitazione magnetica che macina 30 chilometri in 7 minuti e 20 secondi, è la migliore metafora di Shanghai. Senza conducente, ha una velocità media di 250 chilometri all’ora, e dall’aeroporto di Shanghai Pudong porta in centro città. È come un proiettile puntato verso Shanghai: va così veloce che al di là del finestrino tutto sembra immobile. 2. Fuxing Park Per scoprire come passano il tempo libero i shanghainesi, bisogna fare una passeggiata a Fuxing Park. Si


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Traffico aereo Shanghai è la settima città al mondo per traffico aereo con 82,8 milioni di passeggeri (+5,2%). Fonte: Shanghai Airport Authority (SAA) e CAPA - Centre for Aviation, 2013.

Destinazioni Cina

I numeri di Shanghai Area geografica: 6.340,5 km quadrati Spazi verdi pubblici: 2,6% Popolazione: 23.474,600 (1,7%) Istruzione (laurea o superiore): 42,9% Pil pro capite: 15.300 USD (2008) Turisti stranieri: 8.511,200 (2010) Fonte: World Cities Culture Report

trova nella Concessione Francese, zona storica a sud est della città dall’atmosfera vagamente europea, con i viali alberati e belle residenze coloniali. Fuxing Park è un giardino del primo novecento che nel weekend si anima di gente impegnata in ogni genere di attività: donne di mezza età che si esibiscono in complicate coreografie, cultori delle danze popolari e del canto lirico, praticanti dell’antica arte del tai chi. Gruppi di uomini seduti attorno a un tavolino giocano concentrati a carte o a mahjong. Se ne vedono anche nelle vie popolari del quartiere. 3. Bund Una passeggiata sul Bund è d’obbligo. Un viale lungo circa un chilometro e mezzo che si trova sulla riva destra del fiume Huangpu, con imponenti edifici coloniali su un lato e una passeggiata sopraelevata a 10 metri dalla strada sull’altro. Qui c’è un vero condensato di Shanghai. La vista di Pudong, il quartiere finanziario dall’altra parte del fiume, con i grattacieli alti più di 400 metri, è l’immagine icona della

città. Nel weekend il Bund è affollatissimo di giovani, famiglie e bambini che vanno su e giù per la zona pedonale. Imperdibili le coppie di sposi (decine) che si fermano sul Bund per le foto di rito. 4. Vue Bar La Shanghai Tower (630 metri, 128 piani), l’edificio più alto della Cina, sarà completata quest’anno. Nell’attesa vale la pena di prendere un

aperitivo al Vue Bar. Si trova al 32esimo piano dell’Hyatt on the Bund, ed è un wine bar a pianta circolare con musica lounge e una vista impressionante su entrambe le rive dello Huangpu. Cercate di conquistarvi uno dei tavolini vicini alle vetrate. È vero che le occasioni di vedere Shanghai dall’alto sono numerose (basta salire su uno dei 37 grattacieli della città), ma questa è davvero glamour. Sopra, la vista di Shanghai dall’hotel Pudong Shangri-La. Sotto, il bund, lungo viale sulla riva destra del fiume Huangpu. Nella pagina a fianco, lo skyline di Shanghai.

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Dongtai Road È una meta da non perdere per chi ama le cianfrusaglie e i mercatini delle pulci.

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Occhio allo smog In concomitanza con condizioni atmosferiche di bassa pressione e mancanza di vento la concentrazione di polveri sottili può salire ben oltre la soglia d’allarme. In casi come questi vanno prese le dovute precauzioni. Info: aqicn.org/city/shanghai

5. People’s Square Non sentitevi obbligati a visitare il Museo di Shanghai con la sua collezione di arte antica cinese, ma almeno dategli un’occhiata. Si trova in People’s Square, il centro nevralgico della città, nella zona di Puxi. La piazza è immensa (un tempo qui c’era l’ippodromo) e racchiude il parco Renmin, il Grand Theatre, il MOCA, Museo di Arte Contemporanea di Shanghai, e la Sala espositiva per la pianificazione urbana. People’s Square taglia in due Nanjing Road, la via commerciale più famosa (e congestionata) di Shanghai che si estende per circa 5 chilometri da ovest a est fino ad arrivare al Bund. 6. Dongtai Road È più simile a un mercato delle pulci che a una via di antiquari. I negozietti vendono cianfrusaglie ma chi ha occhio ed è fortunato può trovare anche un pezzo di qualche valore. Tirare sul prezzo è un dovere. Da Dong Tai Road si entra nella città vecchia, dove una tappa obbligata è Yuyuan Garden, il giardino tradizionale di Shanghai che risale al periodo Ming. Fangbang West Road, una viuzza affollatissima dove provare l’esperienza dello street food (o anche solo guardare), è nelle vicinanze.

Un uomo si esercita nel kung-fu al Fuxing Park. Nella pagina a fianco, la facciata dell’hotel Waterhouse at South Bund, ricavato in una ex caserma degli anni Trenta. Sotto, il ristorante dell’hotel Pundong Shangri-La.

A tavola Dal punto di vista culinario Shanghai è un vero melting pot. A Xintiandi, un quartiere pedonale storico dove sono state restaurate le tradizionali case di pietra cinesi (shikumen), chi non ama sperimentare trova diversi locali, occidentali e non, tra cui persino una birreria tedesca, Paulaner Brauhaus. Per andare sul sicuro sono ottimi i ravioli al vapore della catena taiwanese Din Tai Fung. Il Crystal Jade, che propone piatti cantonesi, è un grande classico di Shanghai. Nella Concessione Francese si possono esplorare tutti i sapori della Cina. Shanghainesi al Baoluo Jiulou, delicati yunnanesi al Lost Heaven o super piccanti sichuanesi al South Beauty. Volendo, al Xinjiang Fengwei si può provare la carne di pecora e montone della cucina uigura, dalla provincia mussulmana della Cina. Il ristorante più celebrato di Shanghai resta Mr and Mrs Bund, per gli arredi Art Déco, per la vista su Pudong, per la classe dello chef francese Paul Pairet (mmbund. com). Un altro classico è M on the Bund, al numero 5 dell’omonimo viale, dove si trova anche il Glamour Bar (www.m-restaurantgroup.com).

7. Jade Buddha Temple Questo edificio costruito negli anni venti per ospitare due pregiate statue del Buddha, entrambe in giada, è un luogo unico e inimitabile. Qui si percepisce un’atmosfera di pace e spiritualità davvero insolita in una città frenetica come Shanghai. In particolare il Buddha seduto nell’atto del meditare, di un gusto semplice e raffinato, ha una rara bellezza.

Decisamente meno affascinante Jing’an Temple, su West Nanjing Road. Convertito durante la Rivoluzione culturale in una fabbrica di plastica, è stato riaperto nel 1983 e con la nuova pagoda completata qualche anno fa sembra un po’ finto. 8. 50 Moganshan Road Come il 798 a Pechino, l’M50 è il distretto artistico di Shanghai, ed è espressione di un mercato, quello dell’arte contemporanea cinese, più che mai vitale. Ricavato negli spazi dismessi della Shangtex, azienda tessile statale, raccoglie 120 gallerie e studi di artisti, tra cui Zhou Tiehai, Ding Yi e Xu Zhen. Una delle più famose e antiche gallerie cinesi, ShangART, ha sede all’M50. Bellissimi i graffiti disegnati sui muri di Moganshad Road: non se ne vedono altri in città. 9. 1933 Difficile trovare sulle guide il 1933, un edificio in cemento, vetro e acciaio dall’architettura massiccia e singolare, in stile Art Déco, inizialmente adibito a macello e poi im-

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Sullo smartphone Chi visita Shanghai può scaricare “In Shanghai”, l’app ufficiale dello Shanghai Municipal Tourism Administration. Info: www.meet-in-shanghai.net.

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Shanghai Ftz

Shanghai in breve Come arrivare

piegato per usi diversi. Quattro piani, uniti da 26 ponti di diversa misura, collegano la parte circolare interna alle gallerie esterne. Il progetto di recupero ha trasformato il palazzo in un hub creativo con ristoranti, studi di design, gallerie d’arte e spazi per eventi. 10. Zhouzhuang Partendo con il bus da Shanghai in una giornata si visita facilmente questa bella cittadina sull’acqua, che si trova nel delta del fiume Yangtze. La piccola Venezia della Cina è tagliata da numerosi canali, ha 14 ponti di pietra e diversi edifici ben conservati del periodo Ming e Qing. Perdersi nelle viuzze di Zhouzhuang è altamente consigliato e anche gustare i ravioli al vapore nei chioschi all’aperto, seduti su microscopici sgabelli. ●

Air China offre voli diretti da Milano per Shanghai (www.airchina.it), Alitalia (www.alitalia.com) e China Eastern Airlines (it.ceair.com) volano senza scalo da Roma (11-12 ore). Korean Air propone voli da Milano Malpensa e Roma Fiumicino via Seoul (www.koreanair.com). Dall’Italia inoltre altre compagnie fanno scalo nelle principali città europee o asiatiche. I voli intercontinentali atterrano a Shanghai Pudong, importante hub con oltre 40 milioni di passeggeri all’anno. Si trova 30 km a sud-est di Shanghai ed è ben collegato con il centro città dal Maglev, il treno ad alta velocità che in circa 8 minuti (50 yuan) raggiunge la metropolitana a Longyang Road. Comodi i taxi (50-60 minuti, 150-200 yuan). L’altro aeroporto, Hongqiao, si trova a circa 19 km dal centro e serve prevalentemente voli domestici. La metropolitana collega i due aeroporti al centro città (e fra loro).

Dove dormire The Waterhouse at South Bund (waterhouseshanghai.com): un hotel di design con vista sul fiume Huangpu, nella zona in via di riqualificazione dei dock a un paio di chilometri dal Bund. Di gusto londinese, ricavato in un edificio degli anni Trenta che in origine era una caserma, ha 19 camere e nessuna insegna. Ospita il Table N°1, ristorante che propone una cucina europea di ispirazione contemporanea. Urbn Hotel (www.urbnhotels.com): situato a Jing’an, in un ex ufficio postale, è il primo albergo a emissioni zero della Cina. Gli arredi sono realizzati con oggetti di recupero e materiali di provenienza locale. Il ristorante bio, si affaccia sul cortile alberato. The Westin Bund Center (www.starwoodhotels.com): 26 piani, 570 camere, negozi, bar, ristoranti, piscina, Spa e palestra, un servizio impeccabile e una vista spettacolare sullo skyline di Shanghai. Tutto questo si trova su Henan Middle Road, una delle principali arterie della città. Pudong Shangri-La (www.shangri-la.com): può ospitare grandi eventi e dispone di un business center attrezzatissimo. Il Jade on 36, al trentaseiesimo piano, serve una raffinata cucina francese.

La Free Trade Zone è in funzione dal 1° ottobre 2013 e si estende su una superficie di 29 km quadrati. In quest’area le procedure doganali sono più snelle e i tempi per registrare una società estera più veloci. La Ftz è un progetto pilota che apre alcuni settori di servizio finora proibiti alle compagnie a partecipazione straniera, totale o parziale. Info: La Cina nel 2014. Scenari e Prospettive per le Imprese – Rapporto annuale della Fondazione Italia Cina (www.italy-china.org)

Come muoversi La metropolitana è il mezzo migliore per muoversi a Shanghai. Il costo del biglietto varia in funzione della distanza percorsa fino a un massimo di 9 yuan (50 km, per meno di 1 euro). Altrettanto comodi e poco costosi i taxi. Si trovano facilmente anche per strada, ma gli autisti non parlano inglese e bisogna avere sempre l’indirizzo della destinazione scritto in caratteri cinesi. Utile anche una mappa bilingue della città. Sconsigliati i bus a causa del traffico.

Da sapere Il visto per la Cina si richiede al CVASC - Chinese Visa Application Service Center di Milano (www.visaforchina.org/MIL_IT) e Roma (www.visaforchina.org/ROM_IT) o al Consolato Cinese di Firenze (firenze.china-consulate.org/ita).

In Internet www.meet-in-shanghai.net, www.turismocinese.it, www.vivishanghai.com

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Destinazioni Varsavia

Varsavia, fascino mitteleuropeo Nonostante una dolorosa storia di occupazioni e distruzioni, la capitale polacca ha saputo sempre risollevarsi e mantenere intatta nel tempo la sua anima di elegante città mitteleuropea. E anche oggi invita il turista a perdersi lungo i suoi vicoli e gli ampi viali alberati di Alberto De Antoni

Il Castello Reale. Nella pagina a fianco, i palazzi antichi di viale Krakowskie Przedmiescie. Sotto, la piazza del Mercato a Stare Miasto, la città vecchia.

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rima di visitare Varsavia è bene ascoltare con attenzione la Sonata n. 2 in si bemolle minore di Fryderyk Chopin (18101849), nota anche come Marcia Funebre, un capolavoro della musica romantica scritto in occasione della sconfitta polacca dopo l’insurrezione del 1830 contro i Russi. Queste note struggenti ricordano la tragedia di una capitale che nel corso dei secoli è stata più volte occupata, più volte è insorta e più volte è stata distrutta. Anche un secolo dopo, la rivolta dell’estate del 1944 contro i nazisti, la grande epopea del popolo polacco, ebbe come conseguenza la totale distruzione della città e la de-

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portazione di gran parte della popolazione, una catastrofe che nessun centro europeo ha mai provato. Eppure, nonostante le privazioni del dopoguerra, i polacchi hanno voluto ricostruire Varsavia come se nulla fosse accaduto, a simbolo dell’eternità di una nazione che nulla avrebbe potuto annientare. Dalla memoria collettiva, dalle fotografie personali, da mappe

fortunosamente scampate alla distruzione, persino da quadri d’epoca, è così emersa una Varsavia talmente fedele al passato che è stata inserita dall’Unesco nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità. La città si presenta come un grande centro mitteleuropeo dalla consueta architettura urbana di stampo asburgico: divisa in due parti dall’imponente fiume Vistola, che l’attraversa da nord a sud, ha un cuore popolare, fatto di vicoli e stradine tortuose, chiese barocche e grandi palazzi nobiliari di stile neoclassico che si affacciano su ampi viali alberati.


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Le zuppe Uno dei principali piatti tipici polacchi è la minestra di verdure, in numerose varianti. Ad esempio la ogorkowa, con cetrioli in salamoia.

Un giro in città Le stagioni ideali per visitare Varsavia sono la primavera e l’autunno: la prima per l’impressionante esplosione dei colori della natura, la seconda per la dolce frescura che allontana l’afa estiva e per le numerose iniziative concertistiche e teatrali all’aperto. Tappe d’obbligo per una passeggiata sono la città vecchia (Stare Miasto), che si addossa alla piazza del Mercato ed è un facile richiamo per il turismo per le sue caratteristiche abitazioni d’epoca, e la vicina Strada Reale (Trakt Krόlewski), che dal Castello Reale (Zamek Krόlewski), sede di importanti collezioni d’arte, conduce alla residenza reale di Wilanόw lungo un suggestivo viale lungo 4 chilometri. Anche la periferia, una volta domi-

nata dalla triste urbanistica dei quartieri operai, ha subito una generale riqualificazione che le ha restituito colori e vivacità. Qui ha sede il quartiere finanziario (tra le vie Marszałkowska, Aleje Jerozolimskie, Aleja Pana Pawla II e Aleja Solidarności), a nord del centro storico. Vi si trova anche il Palazzo della Cultura e della Scienza, un imponente grattacielo in stile neogotico sovietico, dono dell’Unione Sovietica al popolo polacco e da quest’ultimo non particolarmente apprezzato: oggi ospita musei, sedi universitarie, uffici e abitazioni residenziali, e dalla sua terrazza panoramica si gode una bellissima vista della città.

Destinazioni Varsavia

I tre maggiori musei di Varsavia rispecchiano l’intenso patriottismo di cui la Polonia è pervasa: il Museo Nazionale, nel centro cittadino vicino al ponte Poniatowski, racchiude una collezione di circa 800mila pezzi che vorrebbero raccontare in modo unitario la storia polacca, dalla preistoria all’età moderna. Il Museo di Chopin, all’interno del castello, con le sue 15 stanze e i 7000 pezzi, è dedicato al compositore che meglio di altri artisti ha saputo rafforzare il sentimento nazionale. Dal 2010 il museo si è evoluto grazie a e-book, touch-screen, audiovisivi, giochi elettronici, in un percorso espositivo che permette al visitatore di personalizzare la propria esperienza. Il Museo di Maria SklodowoskaCurie è invece un museo più modesto, di impostazione biografica, ma comunque interessante, costruito nel 1968 in onore della scienziata che ricevette per ben due volte il premio Nobel (nel 1903 e 1911). Nella città, infine, altri musei minori arricchiscono l’offerta culturale: il Museo Etnografico, il Museo della Caricatura e il Museo dell’Indipendenza. A questi si affianca il Museo della storia degli Ebrei polacchi (ul. Anielewicza 6), un edificio di recente costruzione (2013) nel quartiere ebraico, diventato oggi, per la sua singolare architettura,

Gli italiani investono in Polonia Grazie al basso costo del lavoro e a una politica governativa d’incentivi, soprattutto nel campo delle infrastrutture, negli ultimi anni la Polonia non solo ha avuto, unica nella Comunità Europa, un tasso di sviluppo continuo del 2,52,8%, ma continua ad attrarre imprese da tutta Europa. In particolare una raggiunta efficienza burocratica, una tassazione media del 19% e lo sgravio fiscale anche del 70% in “zone economiche speciali” per quelle imprese che assumono lavoratori polacchi, hanno attratto anche operatori italiani, che oggi sono circa 2000. Oltre alla presenza storica della Fiat a Tychy, operano in Polonia, in massima parte nell’area di Varsavia, imprese nel campo dolciario e delle costruzioni.

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Polmoni verdi A Varsavia vi sono molti parchi e giardini, che consentono di evadere dalla frenesia della metropoli. Tra i più belli lo Ujazdowski, nella foto, e Lazienski.

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I dintorni Il parco nazionale di Kampinos, a Izabelin, permette di apprezzare l’antica flora e fauna polacca, se non europea, ancora intatta, con immense foreste, alberi imponenti, paludi melmose e animali usciti dalle favole più oscure: cervi, orsi, bufali e lupi. Altrettanto bella e sontuosa è la foresta Kobaty, raggiungibile dalla città con la metropolitana meridionale per facili gite e picnic domenicali.

Sopra, la residenza reale di Wilanów. Sotto, lo Stadio Nazionale e un panorama notturno di Varsavia. Nella pagina a fianco, un’altra immagine della città.

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un punto di riferimento della città. Lungo 70 metri e con pareti alte 20 metri, di forma molto semplice, rettangolare, con lastre di vetro e di rame, ricorda nei suoi disegni, anche interni, elementi fondamentali della storia del popolo ebraico presente in Polonia. In un angolo del parco circostante sorge il monumento dedicato ai combattenti ebrei che nel 1943 insorsero contro la dominazione nazista.

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A suon di musica Accanto a teatri storici, come il Teatr Narodowy, il Teatr Wielki e il Teatr Warszawa, che conservano l’alta tradizione del teatro classico polacco, la città dedica molto spazio alla musica, in primo luogo a Chopin, cui è dedicato ogni cinque anni, nel mese di ottobre, un Festival internazionale di pianoforte.

Anche il jazz trova la propria celebrazione con due importanti appuntamenti: il primo, da giugno ad agosto, nella piazza del Mercato della Città Vecchia; il secondo (jazz Jamboree), nella sala dei Congressi del palazzo della Scienza e della Cultura. Nelle belle stagioni i parchi diventano luoghi d’attività concertistica, nella cattedrale di S. Giovan-


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La statua di Chopin Realizzata in bronzo nel 1907 e collocata all’interno del parco Lazienski, fu uno dei primi monumenti cittadini a essere distrutti durante l’occupazione nazista. Il recupero dello stampo originale, però, ne consentì la fedele riproduzione.

Destinazioni Varsavia

Le origini

Varsavia in breve ni, tutti i giorni a mezzogiorno, musica sacra per organo. La vita notturna, particolarmente animata, nella bella stagione si svolge per lo più nella zona nota come Nowy Świat, nella città vecchia e nella zona dei teatri. I locali alternativi, più in voga tra i giovani, si trovano però nella Varsavia del lato orientale della Vistola, nel quartiere di Praga. A tavola Il piatto tipico polacco è costituito dalla minestra di verdure, che si tratti del barszcz (zuppa di barbabietole e di ravioli farciti con carne e funghi), della ogorkowa (minestra di cetrioli in salamoia) o dello zurek (minestra di farina di segale acida con uovo sodo e salame). Altra pietanza tradizionale è il bigos, uno stufato di carne, con crauti, cavoli e prugne secche). Da assaggiare anche i pyzy (gnocchi di patate, talvolta con carne) e la selvaggina arrosto. I dolci sono in massima parte fatti di pasta frolla e frutta, come i mazurki, o con semi di papavero (makowce). ●

Come arrivare L’aeroporto della città, Fryderyk Chopin (www.lotnisko-chopina.pl), si trova 13 km circa a sud della città ed è servito da un modernissimo servizio ferroviario metropolitano (Skm) aperto nel 2012. Vi sono inoltre efficienti servizi di autobus, taxi e autonoleggio. Dal 2009 lo scalo ha visto aumentare il proprio flusso di passeggeri di circa un milione all’anno, attestandosi per il 2013 a quota 10.683.706. Gestisce più del 50% del traffico aereo della Polonia e il secondo terminal, inaugurato nel 2008, è servito dai maggiori vettori internazionali. Il terzo terminal (Etiuda) è riservato alle compagnie low cost e ai voli charter. Voli diretti dall’Italia sono offerti da Alitalia (www.alitalia.com), Lot Polish (www.lot.com), Wizz Air (http://wizzair.com), Ryanair (www.ryanair.com), Eurolot (http://eurolot.com/it/). Voli via Praga sono offerti da Czech Airlines (www.csa.cz/en).

Dove dormire In una città diventata ormai parte integrante del circuito internazionale commerciale, economico, finanziario e turistico le strutture alberghiere sono in grado di soddisfare ogni esigenza, dal grande albergo di lusso al bed & breakfast. Tra le numerose catene alberghiere presenti in città spiccano Hilton (Hilton Warsaw Hotel & Convention Center, www.hilton.com), Marriott (Warsaw Marriott Hotel, www.marriott.com), Mercure (Mercure Warszawa Grand e Mercure Hotel Warszawa Airport, www.mercure.com), Novotel (Novotel Warszawa Airport, www.novotel.com), Sofitel (Sofitel Warsaw Victoria, www.sofitel.com), Radisson Blu (Radisson Blu Centrum Hotel e Radisson Blu Sobieski Hotel, www.radissonblu.it), Best Western (Best Western Hotel Porto, www.bestwestern.it).

Valuta locale La moneta polacca è lo zloty: 1 zloty corrisponde circa a 4,15 euro.

In Internet

Benché le prime documentazioni storiche che la citano risalgano al XII secolo, Varsavia acquisì importanza solo nel XV secolo, quando i duchi di Mazovia la elessero a proprio centro di residenza. È probabile anche lo stesso nome Warszawa derivi da una corruzione dialettale di Warcisłav o Wrocisłav, nome comune nella famiglia nobile Rawów un tempo proprietaria del centro cittadino. Una leggenda poetica vuole la città sorta dall’unione tra il pescatore di Wars e la sirena Sawa. Dagli inizi del XVII secolo il centro è diventato capitale sostituendosi a Cracovia.

Il portale della città è www.um.warszawa.pl/en, ma molto utile è anche www.polonia.travel/it, sito ufficiale dell’Ente nazionale per polacco per il turismo. Gli Italiani a Varsavia, e più generalmente, in Polonia, possono far riferimento a www.italianiinpolonia.org, un’associazione sorta nel 2008 che si propone, con soci italiani e polacchi, di creare, mantenere e sviluppare progetti (culturali ed economici) tra i due Paesi, eventualmente all’interno di politiche comunitarie europee, e di offrirsi come struttura di primo ausilio per tutti i nostri connazionali che desiderino accedere a diverso titolo al territorio polacco. Infine la Gazzetta Italia (http://gazzettaitalia.pl), bilingue e anche in edizione cartacea, è un ottimo strumento di aggiornamento e di analisi di un contesto culturale differente, che pubblica dal lunedì al venerdì 10 articoli quotidiani.

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A Trento fino al 2 novembre il Castello del Buonconsiglio propone la mostra “Rinascimenti eccentrici”, dedicata alle opere dell’artista cinquecentesco Dosso Dossi. in internet: www.buonconsiglio.it.

News Dal mondo

viveva in Anatolia. Il fine primario di Attalo era naturalmente esaltare se stesso: più il nemico è nobile e forte, con maggior risonanza emergerà la sua figura vittoriosa. Il Museo Nazionale Romano - Palazzo Altemps, che già ospita il celebre Galata Morente, ha oggi raccolto sotto la cura di Filippo Coarelli, uno dei massimi specialisti dell’antichità classica, le dieci statue che formavano il blocco monumentale ateniese. Fino al 7 settembre. Orari: dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 19.45. In Internet: http://archeoroma.beniculturali.it

ROMA La Gloria dei Vinti. Pergamo, Atene, Roma Il nemico, si sa, è sempre un essere negativo che merita il disprezzo cui la sconfitta l’ha relegato. Talvolta, però, tra le pieghe della storia ne emerge il vero ritratto. È il caso, questo, delle celebri sculture del cosiddetto Piccolo Donario Pergameno di Atene, un complesso statuario posto dal sovrano ellenistico Attalo I di Pergamo a ricordo delle sue vittorie contro i Galati, la popolazione celtica che

CINISELLO BALSAMO (MILANO) Storie dal Sud dell’Italia Dal 2004 il Museo di Fotografica Contemporanea, unico nel suo genere in Italia, si propone di offrire sia allo studioso sia al visitatore curioso la storia dell’evoluzione della fotografia, dei suoi sviluppi tecnologici e dei suoi rapporti con le altre discipline artistiche o più genericamente espressive visive. Il museo comprende perciò, raccolto in specifici

fondi, quanto di meglio i maggiori fotografi d’arte abbiano prodotto in Italia. Oltre all’esposizione permanente e alla biblioteca, il museo allestisce anche mostre con uno sguardo sì rivolto a temi d’attualità, ma in una prospettiva articolata e sempre di vasta cultura. Quella attuale è dedicata all’Italia meridionale – non a caso in un museo dell’hinterland milanese, dove l’immigrazione ha segnato definitivamente la geografia urbana –: la chiave di comprensione della mostra è data dal lungo cinquantennio che ha portato uomini e donne della realtà agricola arcaica al mondo moderno. Il tutto però senza il didascalicismo tipico delle esposizioni, ma attraverso i ben definiti toni del bianco e nero e dello loro molteplici sfumature. Fino al 12 novembre. Orari: dal mercoledì al venerdì dalle 15 alle 19, il sabato e la domenica dalle 10 alle 19. In Internet: www.mufoco.org. TORINO Alta moda, grande teatro La Venaria Reale di Torino (“Chi vede Torino e non vede Venaria, vede la madre, ma

non vede la figlia”) è un palazzo reale eretto nel sedicesimo secolo all’interno di quello stile regale monumentale che ha visto nella reggia di Versailles e in quella di Caserta i modelli più noti. Dopo un lungo periodo di abbandono la Venaria è stata recuperata con tutti i suoi imponenti spazi alle esposizioni, agli eventi e alle mostre. In un barocco così sfarzoso ben s’addicono i trent’anni di moda e di teatro dei maggiori stilisti contemporanei, in massima parte italiani – come Missoni, Freni, Capucci, Balestra, Armani –, che hanno disegnato costumi per gli attori di scena. In verità si tratta di un’occasione unica per osservare da vicino quanto l’abito dello stilista sia in realtà una stupefacente creazione di altissimi artigiani accuratissimi in ogni singolo dettaglio. La mostra ha avuto una precedente edizione nella maestosa cornice del palazzo Sheremetev di San Pietroburgo e quella di Venaria sarà l’unica sul suolo italiano. Fino al 14 settembre. Orari: dalle 9 alle 17, il sabato e la domenica dalle 9.30 alle 19.30 (chiuso il lunedì). In Internet: www.lavenaria.it.

Spedizione Posta Target - magazine

Registrazione Tribunale di milano n° 624 del 22/09/2000 Direttore Responsabile Arianna De Nittis collaboratori Andrea Giuricin, Alberto De Antoni, Michele De Gennaro, Sara Kim Fattorini, Luigi Ferro, Massimiliano Sarti, Simona Silvestri Progetto grafico Arianna Pierri Stampa Prontostampa Srl, Verdellino di Zingonia (BG) Distribuzione in italia Prontostampa Srl, Verdellino di Zingonia (BG)

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Tariffa abbonamento annuo: 35,00 euro Bonifico bancario per Banca Popolare di Sondrio, Agenzia n. 13 di milano c/c 000005445X70 - ciN X ABi 05696 cAB 01612 iBAN iT78X0569601612000005445X70 intestato a Newsteca Srl D.lgs 196/03 del 30 giugno 2003 (tutela della privacy): titolare del trattamento dei dati personali utilizzati per l’invio della rivista è Newsteca Srl. Gli interessati potranno esercitare i diritti previsti dall’art. 7 del citato D.lgs. telefonando al n. 02/20241122 il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati ad uso redazionale è il direttore responsabile a cui ci si può rivolgere per i diritti previsti dal D.lgs 196/03 (tel. 02/20241122 - fax 02/20241096).

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