ANNO XVIII NUMERO 5 • SETTEMBRE 2017
E il lavoro diventa agile Smart working e spostamenti casa-ufficio: nuove frontiere per le imprese
Ad alta quota
Taxi con le ali Destinazioni
Serbia on the road
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Sommario Settembre
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RUBRICHE NEWS 26 IL MERCATO 28 VOLI IN PILLOLE 42 HÔTELLERIE 44 SCHEDE SULLE TECNOLOGIE DA STACCARE E CONSERVARE 47 DAL MONDO
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA 17 GATTINONI BUSINESS TRAVEL
Consulenza fa rima con differenza
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02 SMART WORKING
E il lavoro diventa agile
di Arianna De Nittis 10 AD ALTA QUOTA
Taxi con le ali di Marco Minari
32 TERMINAL
Fontanarossa è sempre più social di Antonio Del Piano
14 I NOSTRI STUDI
Quando l’azienda si occupa del TPL di Arianna De Nittis
18 PROFESSIONE TRAVEL MANAGER
In viaggio con Univar di Arianna De Nittis
36 AEROPORTI
5 novità che ci semplificheranno la vita di Caterina Maconi
38 DESTINAZIONI
Serbia on the road di Claudio Agostoni
20 HOTEL
Design alberghiero, flessibilità e tecnologia di Massimiliano Sarti
43 CAMERA CON VISTA
Vocazione business travel di Alberto Vita
24 EVENTI
IMA 2018, è tempo di candidature a cura della Redazione
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E il lavoro diventa agile
Speciale Smart working
Complice una nuova normativa che fa chiarezza sul tema, è in costante crescita il numero delle aziende che realizzano progetti strutturati di smart working, anche in Italia. E i vantaggi sono rilevanti: dalla riduzione dei costi di gestione degli spazi, all’aumento della produttività e soddisfazione dei dipendenti di Arianna De Nittis
250mila Si stima che attualmente sia questo il numero degli smart worker in Italia (il 7% del totale dei lavoratori, in crescita rispetto al 5% del 2013). Fonte: Osservatorio Smart Working
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ontribuisce a incrementare la produttività, migliora la vita dei dipendenti, riduce i costi aziendali. Stiamo parlando dello smart working, ovvero l’attività lavorativa svolta al di fuori della sede aziendale: un fenomeno che sta rivoluzionando il mondo del lavoro e convincendo un numero crescente di imprese, anche in Italia. Secondo l’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano, infatti, nel 2016 ben il 30% delle grandi aziende nazionali hanno realizzato progetti strutturati di smart working, con una crescita significativa rispetto al 17% del 2015. Senza contare che un ulteriore 11% del campione (339 manager delle funzioni IT, HR e Facility, oltre a un panel rappresentativo di 1.004 lavoratori) ha dichiarato di lavorare con modalità “agili”, pur non essendo stato introdotto nella sua azienda un progetto sistematico. Va detto che la penetrazione del lavoro agile è più lenta nelle piccole e medie imprese (ad oggi solo il 5% delle Pmi ha realizzato progetti di smart working), ma anche in questo caso il 13% dei dipendenti opera in modalità smart anche in assenza di progetti strutturati, mentre il 18% delle Pmi dichiara di voler avviare un progetto di questo tipo nel prossimo futuro. È la dimostrazione di come, ormai, il lavoro fuori sede sia destinato a prendere sempre più piede.
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Le ragioni? Sono molte, anche di natura culturale: da quando smartphone e tablet sono entrati nelle nostre vite, infatti, tutti ci siamo abituati a essere sempre connessi e a lavorare ovunque. E poi i benefici ottenibili grazie al lavoro smart sono notevoli, a cominciare dalla riduzione dei costi aziendali di gestione degli uffici (illuminazione dei locali, climatizzazione, pulizia, mense). Inoltre, l’Osservatorio sullo Smart Working rileva chei lavoratori agili sono più soddisfatti rispetto alla media riguardo allo sviluppo professionale e alla carriera (41% contro il 16% del campione complessivo). A essere maggiormente soddisfatte sono le donne (35% di soddisfazione in più rispetto alle donne che lavorano in maniera tradizionale, mentre per gli uomini la differenza è del 22%). Positivi anche gli effetti sulla qualità e quantità del lavoro svolto e sull’engagement delle persone: più di un terzo del campione si sente di contribuire positivamente alla creazione di un buon clima aziendale e oltre il 40% degli smart worker è entusiasta del proprio lavoro. Infine, chi lavora da casa afferma di gestire meglio della media la vita professionale
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e privata: il 35% è molto soddisfatto di come riesce a organizzare il proprio tempo (rispetto al 15% di media) e il 29% riesce sempre a conciliare le esigenze personali e professionali (rispetto al 15% di media). Novità normative A sospingere la crescita dello smart working sarà anche la recente entrata in vigore di una nuova legge, la L. 81/2017, che finalmente definisce le caratteristiche di questa disciplina e ne chiarisce gli aspetti distintivi rispetto al telelavoro: il primo, infat-
Vantaggi per l’ambiente
ti, si svolge in parte all’interno dell’azienda e in parte all’esterno, mentre il telelavoro avviene esclusivamente al di fuori della sede aziendale. Gli smart worker non hanno una postazione di lavoro fissa. La loro prestazione professionale è senza vincoli di orario (anche se deve svolgersi nel rispetto dei limiti massimi di legge in materia di orario di lavoro) e non implica un trattamento economico meno favorevole rispetto alle modalità di lavoro tradizionali. Il lavoratore viene dotato degli strumenti tecnologici necessari per lavorare, nel rispetto delle norme in tema di sicurezza. Tra datore di lavoro e dipendente deve essere stipulato un accordo
scritto che stabilisce in maniera precisa la durata (tempo determinato o indeterminato), il preavviso in caso di recesso (almeno 30 giorni), le modalità con cui si svolgeranno la prestazione lavorativa e gli eventuali controlli da parte del datore di lavoro. Successo per IRI IRI, importante gruppo specializzato nelle ricerche di mercato, analisi, insight, piattaforme tecnologiche di supporto alla crescita delle aziende del largo consumo, è stata una delle aziende pioniere nella realizzazione di un progetto di smart working, con l’idea nata già nel 2013. «A seguito di una survey condotta internamente sul clima aziendale, uno dei maggiori riscontri ricevuti è stato quello di ricercare, all’interno della propria attività lavorativa, quella flessibilità che si traduce anche in “maggiore responsabilizzazione” delle proprie attività, convertendo il lavoro tradizionale in “lavoro a obiettivi”». A raccontarci l’esperienza è Francesca Ordanini, Senior Office Manager di IRI, che è stata coinvolta sin dall’inizio nell’attuazione di questa innovativa strategia HR (sotto la guida di Silvia Zambon, IRI HR Director) «La nostra azienda è una realtà multinazionale, con una popolazione in
Il lavoro agile fa bene non solo allo stile di vita di chi vi aderisce, ma anche all’ambiente. Il Comune di Milano ha stimato, infatti, che nel corso di una giornata di smart working indetta l’anno scorso sono stati evitati 58.438 chilometri percorsi con mezzi privati a motore e non sono stati immessi nell’atmosfera 193 chili di PM10, 26,6 chili di ossidi di azoto, 9,5 chili di biossido d’azoto e 11,7 tonnellate di anidride carbonica. Inoltre, sono stati risparmiati ben 5.080 litri di carburante.
Sopra, il logo della Settimana del Lavoro Agile, indetta dal comune di Milano. Tra le aziende che hanno aderito spicca Groupe PSA Italia.
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Identikit dello smart worker Gli smart worker italiani sono uomini nel 69% dei casi e donne nel 31%. L’età media è 41 anni. Fonte: Osservatorio Smart Working
Francesca Ordanini, Senior Office Manager di IRI
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Italia di circa 180 dipendenti. Ci siamo resi conto negli anni (complice un basso turnover che ha implicato anche un aumento dell’età media in organico) che conciliare l’attività lavorativa con quella privata è divenuta un’esigenza. Il nostro amministratore delegato, Angelo Massaro, ha saputo cogliere appieno questo concetto, promuovendolo nel 2013 e traducendolo in un progetto di vero e proprio “rinnovamento culturale”. Tale cambiamento, sul piano aziendale, ha comportato un investimento iniziale, negli anni recuperato a fronte della rivisitazione totale degli spazi di lavoro». Il progetto si è articolato in più fasi. «Una fase molto impegnativa è stata quella progettuale, in quanto a tavolino – mediante un’approfondita analisi dei processi produttivi aziendali – abbiamo verificato, per ciascun reparto, la fattibilità di “remotizzare” il lavoro con strumenti informatici. Dal riscontro positivo emerso, siamo partiti da un business case, considerando gli economics provenienti dall’investimento iniziale (ad esempio re-layout di uffici, supporti tecnologici aziendali e in dotazione al personale) al ritorno
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finale (diminuzione degli uffici in locazione di 1000 mq su 3000 mq iniziali, riduzione del numero di parcheggi per i possessori di auto aziendale, revisione di tutti i contratti manutentivi). Il progetto, approvato a fine 2013 – è stato reso “live” da luglio 2014. Da un punto di vista di execution, una delle sfide è stata certamente la modalità di ristrutturazione degli uffici: la riduzione/ridefinizione degli spazi necessitava infatti di essere consegnata in linea con le adesioni allo smart working e la relativa “partenza” di questo nuovo modo di lavorare. Questo ha implicato la “preparazione dei nuovi spazi di lavoro” quando ancora il personale era presente tutti i giorni in ufficio. La conseguenza è stato un re-layout studiato “a moduli” al fine di poter rivedere gli spazi senza impattare sulla quotidiana attività lavorativa. Dalla fase di implementazione, siamo passati a una fase di “fine tuning”, prefissandoci di rivedere ciclicamente il progetto, per migliorarlo e renderlo sempre più indirizzato alle esigenze delle nostre persone». La realizzazione dell’iniziativa ha coinvolto molte divisioni aziendali, spiega Ordanini: «Per noi è stato di fatto un grande esempio di teamworking che ha visto i reparti di Risorse Umane, Facilities, Information Technology, Amministrazione in prima linea a collaborare assieme, dedicando quota parte del proprio tempo (on top al lavoro ordinario) al progetto, visto l’approccio “pioneristico” rispetto ad altre realtà multinazionali più tradizionali, e considerate le scadenze ambiziose prefissate per la realizzazione». In IRI lo smart working è esteso a tutto il personale aziendale. «Dal 2014 ad oggi circa il 70% della popolazione aziendale ha deciso di aderire con almeno 1 giorno di home working alla settimana». Ed ecco in concreto come viene messo in pratica il lavoro agile. «Le persone che decidono di aderire allo smart working sono tenuti a garan-
tire un core working hours in cui viene richiesto che siano contattabili e disponibili. Gli strumenti di lavoro che abbiamo fornito a tutto il personale sono laptop, un armadietto personale (a fronte dell’assenza di una scrivania “fissa”), un cellulare che sostituisce il telefono tradizionale e Skype For Business come chat interna e di videoconferenza. Tutti i colleghi sono tenuti a prenotarsi la scrivania, mediante l’implementazione di un sistema di “hoteling”. Inoltre abbiamo fornito dei contributi economici a coloro che hanno aderito al lavoro da casa (contributo sulla linea Internet e per rendere a norma la postazione della propria abitazione)». L’iniziativa ha avuto un grande successo, visto che «il 67% del personale ha fornito parere molto positivo. Alla domanda: “Segnalaci i vantaggi sia professionali sia personali che l’introduzione dello smart working ti ha portato”, la risposta prevalente è stata minor stress/maggiore serenità e flessibilità sia professionale che personale (work life balance), ma anche risparmio di tempo per gli spostamenti a vantaggio di famiglia/tempo libero e, ancora, maggiore autonomia nel lavoro svolto e più possibilità di concentrarsi». Un progetto premiato A giugno 2016, a distanza di un anno dall’introduzione dello smart working in azienda, la digital company Subito ha vinto lo Smart Working Award 2016 del Politecnico di Milano, posizionandosi al primo posto tra 20 aziende candidate in base al giudizio di una giuria di 14 esperti in risorse umane. Abbiamo chiesto di illustrarci il progetto a Beatrice Taralla, head of Human Resources di Subito. «Attraverso le survey periodiche erogate dall’azienda abbiamo recepito l’esigenza di migliorare il work life balance delle persone, quindi la volontà di accompagnare una popolazione aziendale molto giovane al-
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Nessun obbligo Le aziende non rendono i progetti di smart working obbligatori per i dipendenti. Secondo l’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano il 54% delle aziende che introducono queste iniziative offre ai dipendenti la possibilità di candidarsi al progetto pilota.
Beatrice Taralla, head of Human Resources di Subito. La digital company è stata premiata per il suo progetto di smart working dal Politecnico di Milano.
Non chiamatelo telelavoro Secondo la legge L. 81/2017, lo smart working si svolge in parte all’interno dell’azienda e in parte all’esterno, mentre il telelavoro avviene esclusivamente al di fuori della sede aziendale. 6
l’interno di un percorso di crescente responsabilizzazione» ci racconta Taralla. «A queste due esigenze si è aggiunta quella di rivedere gli spazi di lavoro, offrendo ai dipendenti l’opportunità di viverli secondo i principi di collaborazione, concentrazione, comunicazione e contemplazione. La prossimità fisica sta assumendo contorni sfumati e mediati dalle tecnologie, che ci impongono di ripensare e riprogettare gli strumenti di organizzazione del lavoro. Non è più l’ufficio con le sue quattro mura a garantirci che le persone cooperino per il raggiungimento di un fine comune. Lo spazio fisico che conteneva e dettava gli obiettivi oggi è virtuale e va continuamente ridefinito, ribadito, spiegato, descritto affinché tutte le persone che collaborano con noi lo comprendano e siano convinte di voler perseguire i nostri stessi obiettivi». Ma in quali fasi si è articolato il progetto di Subito? «Il progetto è stato implementato in circa 3 mesi
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con un grande impegno da parte del top management. Siamo partiti analizzando accuratamente le predisposizioni culturali e organizzative delle persone, così da definire un modello di lavoro agile che si adattasse su misura all’azienda e fosse efficace. Disponendo già di strumenti
tecnologici adeguati (webmail, vpn e sistemi di condivisione dei dati aziendali, instant messanging, sistemi per conference meeting e conference call, web tool, laptop), ad aprile 2015 abbiamo mappato il livello di readiness e dei bisogni delle persone, coinvolgendo tutte le figure professionali, con una particolare attenzione all’analisi degli stili di leadership del middle e top management. Successivamente, abbiamo analizzato le attività lavorative delle persone in termini di standardizzazione, autonomia e indipendenza dei task nei vari reparti aziendali. Questo step è stato fondamentale per alcuni team di lavoro e in particolare per il team IT che rappresenta il 39% della popolazione aziendale e richiede interazioni de visu e programming in coppia. Dopo questa analisi ci si è concentrati sulla condivisione e l’assimilazione, attraverso workshop rivolti a middle e top management, dei principi alla base dello smart working: collaborazione, flessibilità, perso-
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Il lavoro agile piace nel centro Italia La maggior parte dei progetti di smart working (38%) sono stati realizzati da aziende del centro Italia. Seguono il nord-est e il nord-ovest, rispettivamente con il 26%, e il sud Italia e isole con il 10%. Fonte: Osservatorio Smart Working
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nalizzazione ed empowerment. L’8 giugno 2015, con un workshop di kick off, è stato ufficialmente avviato il progetto». Il lavoro agile è stato reso disponibile a tutti i dipendenti, spiega Beatrice Taralla, che aggiunge: «Questa decisione ha avviato, a livello di singolo lavoratore, un percorso di autoresponsabilizzazione nella gestione del tempo e delle relazioni giornaliere tra persone, sia da parte dei dipendenti che dei loro responsabili». La policy Smart Working di Subito si basa su pochi principi chiari e condivisi con tutti i dipendenti: «Possibilità di fare smart working fino al 20% del proprio tempo di lavoro; per i neo-assunti di poter fare smart working solo dopo aver frequentato il corso obbligatorio di salute e sicurezza dove vengono trattate le tematiche connesse ai rischi generali e specifici del lavoro; infine, la possibilità di fare smart working previa richiesta al proprio responsabile e comunicazione al team con cui si lavora». E veniamo ai risultati ottenuti. «Lo smart working è stato accolto positivamente sin dal momento del lancio. A distanza di un mese il 93% dei dipendenti era soddisfatto dell’iniziativa e il 40% lo ha utilizzato sin da subito. A distanza di 2 anni dal lancio, il 91% dei dipendenti svolge abitualmente smart working e, solo nel 2016, sono state effettuate 1.000 giornate di lavoro al di fuori degli spazi dell’ufficio. Un’ulteriore conferma del gradimento dello smart working è arrivato con la Settimana del Lavoro Agile, promossa dal Comune di Milano, durante la quale i dipendenti potevano svolgere fino al 40% del tempo lavorativo al di fuori dell’ufficio. Un terzo dei dipendenti ha aderito e il numero di giornate di smart working effettuate è aumentato del 50% rispetto alla media settimanale». I dipendenti hanno rilevato una migliore concentrazione lavoro-famiglia, con una riduzione dei costi e dei tempi di commuting casa-la-
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voro e la concentrazione nello svolgere determinate attività lavorative che richiedono assenza di interruzioni e interferenze. «Questo beneficio – conclude Taralla – è stato confermato anche dai manager, che hanno visto un miglioramento anche della qualità del lavoro svolto in questa modalità. Inoltre, lo smart working incide in positivo sullo stile di leadership dei nostri manager che sono sempre di più orientati a lavorare sulla delega, sulla fiducia e sull’empowerment dei propri collaboratori». Altre esperienze di successo L’elenco di aziende che hanno introdotto il lavoro agile è sempre più lungo. Tra i vincitori dello Smart Working Award 2016, premio organizzato dall’Osservatorio Smart Working, compaiono Alstom per il progetto “Lavorare SMART@Alstom Italia”, Philips per l’iniziativa “Io Lavoro Smart”, Sisal per “Volta Smart Working in Sisal”, Subito per “Smart Working in Subito”, Zurich e il Comune di Torino per “EdiliziAgile”. Va segnalata inoltre l’esperienza di BMW Italia, che alla fine del 2016 ha avviato un progetto pilota che coinvolge il 18% dei collaboratori tra impiegati, manager e dirigenti. «In un contesto caratterizzato da rapidi cambiamenti anche nell’ambito dell’organizzazione del lavoro – ha dichiarato Marco Bergossi, direttore HR di BMW Italia – abbiamo voluto introdurre una nuova modalità di espletamento della prestazione di lavoro coniugando esigenze di innovazione, flessibilità e bilanciamento tra vita lavorativa e privata; contestualmente, si è voluto dar corso a una rimodulazione degli spazi di attività in azienda, secondo nuovi e più attuali concept». Iniziata a ottobre 2016 con il coinvolgimento di un primo gruppo pilota di 10 collaboratori, l’iniziativa è stata poi estesa a ulteriori 11 dipendenti a partire dal mese di febbraio 2017. A maggio infine è stata
allargata ad altri 20 collaboratori. I dipendenti hanno potuto lavorare in modalità smart un giorno alla settimana, utilizzando una serie di strumenti tecnologici messi a disposizione dall’azienda (laptop, iPhone, Secure ID, Hotspot, Skype, Web Conferences, Mobile App). Notevoli i benefici: il tasso di partecipazione al progetto è stato del 100%, così come la soddisfazione degli smart worker. Si è inoltre registrato un incremento della produttività, un miglior bilanciamento tra vita lavorativa e privata, una riduzione dei costi per i viaggi “casa lavoro”, una riduzione di traffico stradale e inquinamento, maggiore responsabilità e autonomia, engagement, innovazione e digitalizzazione. Rimanendo in tema di case automobilistiche, anche Groupe PSA Italia ha partecipato alla Settimana del lavoro agile, indetta dal Comune di Milano dal 22 al 26 maggio, grazie a un progetto sperimentale di smart working che nella sua prima fase ha coinvolto 45 collaboratori (il 20% del totale), di cui 30 donne e 24 manager. Il progetto è stato sviluppato in collaborazione con il dipartimento Diversity Lab della SDA Bocconi School of Management ed è stato corredato da sessioni di formazione e focus group. In una comunicazione ufficiale della casa automobilistica si legge che «l’adozione dello smart working all’interno di Groupe Psa Italia coincide con un percorso di cambiamento complessivo della cultura aziendale, basata sull’adesione a valori comportamentali quali responsabilità, rispetto, delega, spirito di squadra e agilità». Anche Siemens, infine, ha reso noto che dal gennaio 2018 tutti i suoi collaboratori (a eccezione dei tecnici) lavoreranno in modalità smart. Si tratta del compimento di un percorso avviato già nel 2011, coinvolgendo prima il personale dell’IT, real estate, HR, communications, per poi essere esteso anche a tutte le altre divisioni. l
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Ad alta quota Voli privati
Taxi con le ali
In Italia l’aviazione generale fatica a riprendersi dalla crisi e la presenza di operatori nazionali è ridotta. Le tariffe degli aerotaxi e i nuovi modelli di aeromobili lanciati di recente sul mercato di Marco Minari
Milano È la città al primo posto in Italia per il traffico di voli privati.
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l mondo dell’aviazione generale e, in particolare, quello dell’utilizzo dell’aereo in modalità taxi è stato uno dei settori più colpiti dalla crisi economica degli ultimi anni. Dopo i recenti saloni dell’Ebace di Ginevra e di Le Bourget a Parigi i maggiori costruttori hanno offerto soluzioni tecnologiche, abitative e motorizzazioni atte a rivitalizzare il settore. Oggi gli aeromobili jet immatricolati o riconducibili al nostro Paese non superano le 100 unità, molto poche rispetto ai Paesi limitrofi. Questo è dovuto a diversi fattori, tra cui la mancanza in Italia di aeroporti dedi-
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cati e la conseguente condivisione con il traffico civile, spesso sulle stesse rotte (anche Linate con Sea Prime, Ciampino, Olbia, Napoli e Venezia, pur con aree dedicate, condividono le infrastrutture con il traffico di linea). Una tendenza in opposizione ad altri Paesi che dispongono di aeroporti interamente dedicati alla business aviation, come Le Bourget a Parigi o Farnborogh e Biggin Hill nei pressi di Londra. Inoltre la concentrazione e l’utilizzo dell’aereo affidata a poche famiglie imprenditoriali o a un numero limitato di aziende, e la tassazione in atto, non fanno brillare il nostro
Paese in questo settore, che vede però Milano come uno degli aeroporti con il maggior numero di movimenti di aviazione generale. Un mercato con pochi attori In Italia non sono molti i player nazionali a cui ci si può rivolgere nel mondo dell’aerotaxi. Tra questi segnaliamo Avionord, Sirio e Albaservizi con base a Milano Linate Prime e Leader con base a Roma. Ma nei nostri cieli volano con contratti fissi o a domanda aerei di grandi compagnie di noleggio come la statunitense Net Jet, che offre anche la proprietà frazionata basata
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Ad alta quota Voli privati
sulle ore volate, Global Jet con sede a Ginevra e basi in diverse città del globo, la maltese Vista Jet e le austriache Avcom Jet, che ha recentemente aperto una sede a Milano a supporto del mercato in Italia, e IJM, International Jet Management. I maggiori costruttori di aerei suddividono in fasce gli aeromobili: “light”, “mid-light” e soprattutto “long range” e “ultra long range”. Questo per rispondere alla domanda delle maggiori aziende che necessitano di utilizzare questi aeromobili per garantire la mobilità ai loro businessmen.
che eviti gli scali, delle soluzioni per dormire a bordo potendo sfruttare le ore notturne o quelle che consentano all’uomo d’affari di presentarsi riposato dopo il volo, una connettività Internet ad alta velocità sempre disponibile e soprattutto aerei che possano aiutare a sfruttare al massimo il tempo, vero ed unico bene richiesto. Arrivare prima a un incontro significa probabilmente anticipare un concorrente, tornare a casa prima vuol dire guadagnare più tempo per il lavoro o per la famiglia. I costi ora sono dif-
ferenti in base al tipo di aeromobile, alla base di partenza, alle richieste del cliente a bordo, ma si parla di tariffe che possono partire da 3500/4000 euro ora/volo e arrivare ben oltre i 10.000. Il costo puro di acquisto, anch’esso variabile per tipo, modello, dotazioni e allestimento, può variare dai 4, 5 milioni di euro della classe light fino ai 70, 80 milioni delle macchine più grandi, escludendo i modelli BBJ di Boeing o ACJ di Airbus che sono di fatto aerei passeggeri come il 737, 777, 787 o A320, A330,
Le tariffe Il costo di un volo in aerotaxi varia a seconda del tipo di aeromobile, della base di partenza e delle richieste del cliente a bordo. Si va da 3500 fino a oltre 10mila euro per ora di volo.
I servizi più richiesti Ciò che il mercato chiede è di avere un maggior range di percorrenza 2017 settembre |
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metri opera senza scalo da Parigi a New York, e il piccolo 900, con un range fino a 2800 chilometri. Subito dopo il salone ha effettuato il suo primo volo il Falcon 5X, nuovo modello con configurazione da otto a 16 passeggeri, che potrà coprire distanze di circa 9600 chilometri. Il 5X sarà operativo dal 2020. Tra i costruttori più attivi nella proposizione di aerei, Bombardier che con le linee Learjet, Challenger e Global dà al cliente una scelta da 7 a 19 passeggeri trasportabili con distanze che vanno da 3700 a 14.700 chilometri senza scalo.
Quanto costano gli aerotaxi? Il costo degli aeromobili per l’aviazione civile può variare dai 4, 5 milioni di euro della classe light fino ai 70, 80 milioni delle macchine più grandi.
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A350 fino all’A380, ma forniti in configurazione Business Jet. Gulfstream ha presentato a Ginevra il G500 disponibile nel 2018 che offre fino a 19 passeggeri in un’ampia cabina, oppure otto comodi posti letto. Sui modelli G50 e G600 inoltre la velocità oggi disponibile passa da 0.80-0,82 mach a 0,85 mach. Volando come d’uso sempre al massimo della velocità disponibile questo è un incremento notevole sui tempi di percorrenza intercontinentali. A Parigi Le Bourget Embraer ha esposto il Legacy 450, definito l’aeromobile nella classe mid light business jet più veloce della categoria
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(0,83 mach) da 7 a 9 passeggeri con un range di circa 4500 chilometri. Tra i maggiori produttori la francese Dassault Aviation, che nella serie Falcon ha presentato il suo nuovo flagship 8X, un trimotore con la più ampia cabina della serie definita “Sky Suite”, con un range di quasi 12.000 chilometri che consente voli diretti in totale relax come Milano Hong Kong. Falcon ha presentato anche il 2000LX, che con i suoi 7000 chilo-
Acquisti in leasing Velocità, comodità e servizi, questi sostanzialmente sono i punti chiave per chi sceglie la via dell’aereo privato, sia esso di proprietà oppure noleggiato su richiesta. Mediamente il break even point sono le 300/350 ore di volo annuo che possono suggerire l’acquisto di un velivolo, cercando di vedere l’aereo e il suo equipaggio non come un centro di costo ma come una risorsa. Per queste aziende viene suggerito un cambio di mentalità con un’ottica di lungo respiro che consenta un acquisto pianificato della macchina tramite un leasing che preveda già il cambio aereo dopo un certo numero di anni. l
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Quando l’azienda si occupa del TPL
I nostri studi Trasporto pubblico
Come affrontano le aziende italiane il tema degli spostamenti casa–lavoro dei dipendenti? E quanto interesse c’è nei confronti di metropolitane, taxi, autobus e servizi di car sharing? La risposta nel nuovissimo studio realizzato da Newsteca in collaborazione con il Master in Gestione del Trasporto Pubblico Locale dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca tro un 33% di travel manager, un 15% di fleet manager e un 11% di mobility manager.
di Arianna De Nittis
Chi si occupa degli spostamenti casa-lavoro? All’interno delle aziende questo incarico spetta soprattutto ai travel manager (36% dei casi), seguiti dai fleet manager e dai mobility manager. n che modo le aziende gestiscono l’uso dei trasporti pubblici da parte dei dipendenti? E tale gestione viene assunta come strumento per migliorare il welfare aziendale? È questo il tema dello studio “L’incidenza del trasporto pubblico negli spostamenti aziendali”, realizzato da Newsteca in collaborazione con il Master in Gestione del Trasporto Pubblico Locale dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. I dati sono stati raccolti interpellando 228 aziende con sede in Italia. Ma chi si occupa degli spostamenti casa-lavoro? Lo studio risponde a
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questo interrogativo analizzando gli incarichi dei manager che hanno risposto al questionario. Nel caso delle grandi aziende si collocano al primo posto i travel manager (nel 36% dei casi), seguiti dai fleet manager (17%) e dai mobility manager (14%). C’è poi una voce “Altro” con il 28% delle risposte. La situazione cambia leggermente nel caso delle piccole e medie imprese, dove in prevalenza non è un lavoratore specializzato nella mobilità a occuparsi dei TPL: nel 41% dei casi, dunque, questo aspetto è gestito da diverse funzioni aziendali, con-
Con quali mezzi si va in ufficio? Dallo studio emerge che ben l’84% dei dipendenti raggiunge l’ufficio con la propria auto, contro un 63% che usa i trasporti pubblici. È più modesto, invece, il ricorso a mezzi più innovativi, come i servizi in sharing (21%), sebbene questa percentuale lasci pensare che in futuro ci sarà un grande sviluppo di questa modalità di spostamento, già molto presente nella vita quotidiana dei privati cittadini. Molte aziende potrebbero stipulare contratti con società di car sharing per far spostare i propri dipendenti e questo potrebbe creare un vantaggio rispetto alle auto aziendali prese in leasing. Da segnalare che nella voce “altro” (18%) un’azienda ha segnalato l’utilizzo di navette a compartecipazione azienda/trasporto pubblico e un’altra azienda ha invece fornito maggiori dettagli riguardo alla presenza di un contributo all’acquisto di titoli di viaggio del trasporto pubblico, dove mediamente accedono al servizio il 15-20% dei dipendenti a livello regionale. Va segnalato, in ogni caso, che una quota significativa del campione non è a conoscenza delle modalità con cui i dipendenti raggiungono la sede di lavoro, anche se le grandi aziende si dimostrano leggermente
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I nostri studi Trasporto pubblico
più informate (10%in più) rispetto alle Pmi. La differenza, seppur minima, ci indica quindi una correlazione tra la dimensione dell’azienda e il suo interesse verso la mobilità esterna dei propri dipendenti. Car sharing, un fenomeno in crescita Anche se il tema del car sharing come risorsa aziendale sta avendo una grande spinta a livello mondiale, è ancora agli esordi in Italia: lo studio, ad esempio, rileva che solo il 42% dei rispondenti è a conoscenza di questa tipologia di servizi, mentre il 58% non lo è. Ciononostante questi servizi sono un fenomeno in crescita, soprattutto a Milano, dove si concentra circa il 40% dell’offerta di servizio car sharing nazionale, con sei operatori principali. E in futuro sarà sempre più apprezzata l’opportunità di ottimizzare, attra-
Modalità di trasporto prevalenti utilizzate dai dipendenti 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0%
Il campione Lo studio è stato realizzato interpellando i responsabili della mobilità in 228 aziende italiane.
84% 63%
21% 16% Auto privata
TPL
verso il car sharing, la flotta e i costi connessi al parco auto. Approfondendo il tema, lo studio rileva che per le grandi aziende è fondamentale la disponibilità del servizio nei pressi degli hub. Ciò indica le potenzialità dell’integra-
Servizi in sharing
Altro
zione tra i diversi modi di trasporto quale elemento meritevole di più attenzione nei futuri sviluppi del servizio. Di particolare importanza risulta l’interesse delle imprese ad avere un servizio che sia disponibile anche al di fuori della singola
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I nostri studi Trasporto pubblico
Percentuale di addetti a conoscenza dei servizi in sharing n A conoscenza
n Non a conoscenza
Per molte aziende l’offerta di un orario di lavoro flessibile è il modo migliore per incentivare i dipendenti a usare i mezzi pubblici.
58%
42%
Orario flessibile
Distribuzione contratti in essere con aziende di trasporto pubblico n Trenord
14%
n ATM
n Trenitalia
38%
n Altri
30%
n Nessuno
11% 8% area urbana/metropolitana. Come preferenze principali, si evince che le aziende lombarde prediligono una diffusione dei servizi di car sharing in prossimità delle stazioni ferroviarie. Il servizio di trasporto sta evolvendo rapidamente e nuovi modelli supportati dalla crescente digitalizzazione richiedono un adeguamento delle aziende stesse in tempi rapidi al fine di evitare derive strategiche. Mezzi pubblici in trasferta Durante lo svolgimento delle attività lavorative come si spostano i dipendenti? Lo studio evidenzia che il 40% delle aziende interpellate non ha in essere alcun accordo con aziende di trasporti pubblici. Tra le imprese che hanno provveduto in tal senso, emerge una forte tendenza a siglare contratti con l’azienda di trasporti pubblici milanese ATM e, in minor misura, con le compagnie ferroviarie Trenord e Trenitalia. Un dato, questo, che rimane però influenzato dal fatto che più della metà delle aziende del campione sono situate nel territorio lombardo. I mezzi pubblici preferiti dai dipendenti sono la metropolitana e le 16
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ferrovie (o passanti ferroviari), che rimangono comunque una scelta largamente utilizzata per spostamenti di breve e media distanza. Il taxi è utilizzato in più del 60% dei casi, mentre invece si ricorre meno al car sharing. Come prevedibile, il bike sharing non è una soluzione considerata dalle aziende. La voce altro comprende servizi di noleggio con conducente e di noleggio auto. Agevolazioni Lo studio cerca anche di capire in che misura i trasporti pubblici siano menzionati nelle travel policy
aziendali. Dai dati raccolti emerge che il servizio prediletto dalle aziende è quello tradizionale dei veicoli in flotta a disposizione dei dipendenti: infatti più del 70% dei campioni utilizza questa soluzione tra le alternative proposte. Non trascurabile rimane l’utilizzo di servizi a noleggio a breve termine, noleggio auto con conducente e taxi. Inoltre, nonostante si tratti di servizi relativamente innovativi, car sharing e car pooling vengono utilizzati da un’impresa su cinque. Il servizio meno utilizzato, ultimamente protagonista della cronaca nazionale, è Uber, che ha ricevuto il 90% di riposte negative. Sono disponibili, infine, agevolazioni per i dipendenti che utilizzano il TPL (abbonamenti, convenzioni ecc.)? Solo il 14% delle aziende considerate non dispone di alcun tipo di accordo né con aziende di trasporto né con i dipendenti. Si può notare, comunque, come la maggior parte delle imprese preferisca garantire ai propri dipendenti, in alternativa a un servizio di trasporto pubblico dedicato, quale ad esempio la navetta, un orario di lavoro flessibile. Questo atteggiamento è dovuto alla tendenza a favorire lo spostamento con il mezzo pubblico, piuttosto che accordarsi con le aziende di trasporto per poter acquistare gli abbonamenti a un prezzo agevolato. l
Distribuzione agevolazioni utilizzo trasporto pubblico (TP) 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0%
n Sì
n No
76% 52%
59% 48% 41%
24% Servizi di TP dedicato
Agevolazioni economiche per abbonamenti
Flessibilità di orario
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Informazione pubblicitaria
Gattinoni Business Travel
Consulenza fa rima con differenza Ci sono poi realtà globali o internazionali che tendono a imporre modelli di lavoro e tool che all’estero funzionano benissimo, ma che per ragioni culturali, organizzative ed economiche, in Italia non riescono a produrre effetti altrettanto positivi».
Strumenti tecnologici d’avanguardia, risorse umane qualificate, consulenza dedicata. È questa la terna vincente della divisione Business Travel di Gattinoni, Miglior Travel Management Company agli Italian Mission Awards 2017. Accanto a soluzioni IT all’avanguardia e in continua evoluzione, l’azienda vanta un servizio professionale vicino alle aziende, alle quali offre un Business Travel Center operativo 7/7 e una consulenza in grado di recepire le esigenze individuali di ciascun cliente e supportarlo in un travel management personalizzato capace di sviluppare saving e soddisfazione. Abbiamo approfondito l’argomento con Eros Candilotti, direttore commerciale Gattinoni Business Travel. Direttore Candilotti, nell’era dei self booking tool il business travel firmato Gattinoni punta sul tailor made. Quali sono stati i segnali del mercato che vi hanno indotto a puntare sulla customizzazione? «Non siamo contrari all’utilizzo dei self booking tool, ma non imponiamo strumenti o modalità operative in maniera standardizzata alle aziende. Ascoltiamo le esigenze del cliente e cerchiamo di adeguare la proposta in modo da riuscire ad assecondarle, facendo valere la nostra esperienza e conoscenza. Il ”tailor made” non esclude a priori l’utilizzo di un self booking tool, semplicemente non viene considerata come l’unica soluzione possibile, ma viene prevista solo se le reali necessità del cliente lo richiedono. Inoltre, non dobbiamo dimenticare il fattore tempo. Quando si parla di saving spesso ci si dimentica di quantificare e dare un valore al tempo necessario per effettuare le prenotazioni in autonomia, trovare la soluzione migliore a volte richiede molte decine di minuti. Oggi diverse aziende lo hanno capito.
A chi si rivolge questo servizio? Può incontrare le esigenze anche delle PMI? «»Il nostro approccio incontra le esigenze di aziende di tutte le dimensioni e categorie merceologiche. Sicuramente le Pmi sono tra quelle che maggiormente apprezzano la nostra elasticità, ma anche aziende di grandi dimensioni con una tipologia di traffico non standardizzato hanno questa esigenza. Il bisogno dell’azienda è il fattore determinante, molto più della dimensione dell’azienda stessa». Come si esplica questa personalizzazione? Quali sono i principali elementi che la caratterizzano? «La consulenza è costante e avviene in tutte le fasi del processo, non solo a livello commerciale. Si sviluppa nel quotidiano, nel cercare sempre e comunque le migliori soluzioni possibili attraverso un benchmark costante e un confronto continuo con i clienti e con i fornitori di servizi». Quanto è importante oggi, in ambito Bt, il ruolo del consulente capace di affiancare la tecnologia? E in futuro? «Considerando le nostre scelte, risulta evidente che riteniamo il ruolo del consulente fondamentale almeno quanto la tecnologia e secondo noi sarà così ancora per diversi anni. Quest’ultima può sostituire parzialmente o totalmente il consulente quando si tratta di gestire esigenze basiche, ma per combinazioni più complesse, l’esperto garantisce risultati decisamente migliori e soprattutto più affidabili in termini di tempistiche e di costi».
Per informazioni: www.gattinoni.it
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In viaggio con Univar Professione travel manager Valentina Fiorentini
Grande amante dei viaggi, Valentina Fiorentini gestisce le trasferte per il noto distributore di prodotti chimici. Le abbiamo chiesto di raccontarci le caratteristiche del suo lavoro e le sue sfide future di Arianna De Nittis
a una grande passione per i viaggi, nata lavorando presso un noto tour operator milanese e poi messa a frutto nella sua attività di travel manager. Stiamo parlando di Valentina Fiorentini, Communications Manager ed Executive Assistant del distributore globale di prodotti chimici Univar. All’interno dell’Ufficio HR e della Direzione in generale, si occupa della gestione delle trasferte aziendali, ma anche dell’organizzazione di meeting, eventi e fiere sul territorio nazionale e internazionale. «Da noi il personale viaggiante è
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composto da circa 60 persone, tra cui 45 viaggiatori frequenti» spiega Fiorentini. «Le mete raggiunte sono prevalentemente in Europa: Regno Unito (Birmingham, Manchester, Londra, Bradford), ma anche Parigi, Bruxelles, Essen, in Germania, e Roma». Com’è organizzata la gestione dei viaggi in Univar? «Da oltre quattro anni collaboriamo con Egencia. La scelta della casa madre di affidarsi a questo fornitore è coincisa con quella di centralizzare il travel in tutte le sedi del gruppo, tranne in Turchia e nel Medio Oriente. I servizi di Egencia, quindi, hanno sostituito quelli delle diverse agenzie locali, a tutto vantaggio della sicurezza dei dipendenti, che oggi sono più facilmente rintracciabili rispetto al passato, e dei costi, che sono stati ridotti in maniera significativa. Attualmente i dipendenti prenotano i viaggi in autonomia accedendo alla piattaforma di Egencia, che riporta le linee guida della nostra travel policy, i tetti
massimi di spesa, le tariffe negoziate. In caso di tratte complesse o di situazioni particolari, invece, i viaggiatori si rivolgono a me e io fornisco loro consigli e un supporto nella prenotazione. Oppure possono contattare il call center di Egencia, ma è una pratica che scoraggiamo perché comporta per noi il pagamento di fee più elevate. Ogni volta che i viaggiatori prenotano sulla piattaforma il sistema invia in automatico a me, ma anche ai responsabili diretti del viaggiatore, una email con la richiesta di approvazione della trasferta. Solo ad approvazione avvenuta l’acquisto dei servizi di viaggio viene confermato». Che tipo di accordo avete stipulato con Egencia? «Si tratta di un contratto di transaction fee che prevede il versamento di differenti commissioni a seconda del prodotto prenotato (treni, aerei, auto a noleggio) e del tipo di canale utilizzato. Le prenotazioni compiute online sono le più convenienti». Qual è stato il trend delle spese di
Chi è Valentina Fiorentini Una laurea in lingue e Letterature Straniere presso l’Università Cattolica di Milano, Valentina Fiorentini opera da molti anni nell’ambito del business travel e comunicazione. Ha lavorato presso un tour operator milanese per poi approdare in Univar, uno dei principali distributori a livello globale di prodotti chimici, operando in qualità di Communications Manager ed Executive Assistant per la Direzione. Attualmente, oltre a gestire il business travel, coordina la gestione della comunicazione, dei meeting ed eventi corporate sul territorio nazionale e internazionale.
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Professione travel manager Valentina Fiorentini
viaggio di Univar negli ultimi tre anni? «Dal 2015 a oggi le spese si sono mantenute stabili, tra i 270.000 e 300.000 euro annui». Disponete di una travel policy locale o globale? «La nostra travel policy è globale. In Italia, però, l’abbiamo integrata con un documento che definisce alcune regole specifiche per il nostro mercato: riporta, ad esempio, alcuni tetti di spesa sulle prenotazioni alberghiere validi solo per il nostro Paese, nonché l’invito a prenotare i servizi di viaggio esclusivamente online. Tra le linee guida generali, invece, compare l’obbligo di prenotare aerei e hotel con almeno 15 giorni di anticipo per usufruire di tariffe più convenienti». Come vengono pagate le spese dei dipendenti durante la trasferta? «A tutti i viaggiatori frequenti è assegnata una carta di credito Mastercard con addebito sul conto corrente aziendale». Con quali strumenti tiene monitorate le spese di viaggio? «Ogni tre mesi Egencia mi fornisce un report molto dettagliato che, grazie a numerosi dati sulle tariffe, le compagnie aeree maggiormente utilizzate, le destinazioni più frequenti, le prenotazioni effettuate online e offline, mi consente di controllare l’andamento delle spese e il comportamento dei viaggiatori». Utilizzate le compagnie aeree low cost? «Poiché le trasferte dei dipendenti di Univar avvengono in prevalenza in Europa, utilizziamo spesso questo tipo di vettori, che ci garantiscono tariffe convenienti e una buona qualità del servizio. Abbiamo fatto in modo che, quando i dipendenti cercano un volo sulla piattaforma di Egencia, tra le prime opzioni disponibili compaiano i collegamenti a basso costo, in particolare quelli di easyJet». I vostri dipendenti viaggiano in treno? «Sì, i collegamenti ad alta velocità
sono ormai l’unico mezzo di trasporto utilizzato sulla tratta italiana percorsa più spesso dal nostro personale, la Milano-Roma. Del resto il treno è ormai più conveniente dell’aereo sia sul piano tariffario, sia come durata del tragitto». Noleggiate anche degli autoveicoli? «Ogni tanto. Un tempo la nostra policy prevedeva che sulla piattaforma di Egencia fossero prenotabili
d’hotel in tempi rapidi, anche nei periodi “difficili”(ad esempio quando sono in programma delle fiere). Egencia emette un’unica fattura per i servizi congressuali e quelli di business travel, semplificando le procedure del nostro ufficio amministrativo». Quale ritiene siano, in sintesi, le maggiori sfide che il suo ruolo la porta ad affrontare? E che carat-
La principale sfida per me consiste nella riduzione dei costi, senza però penalizzare il servizio offerto ai dipendenti, ai quali continuerò a offrire il mio supporto. Ormai la mia azienda ha imboccato la strada dell’automazione. Gli acquisti di voli e hotel continueranno a essere effettuati online anche in futuro solo i veicoli Hertz. Oggi invece, a seconda della convenienza della tariffa, possiamo rivolgerci a qualsiasi altro rent a car». I vostri dipendenti utilizzano dispositivi mobili e app? «Ai nostri venditori sono assegnati sia smartphone che tablet. Io consiglio loro di scaricare la app di Egencia perché la trovo molto comoda per gestire le prenotazioni, ma si tratta di un consiglio e non di un regolamento della travel policy. I dipendenti di Univar all’estero, inoltre, utilizzano frequentemente la app di Uber. Pur non avendo ancora regolamentato l’uso dei fornitori di servizi di sharing economy, infatti, l’azienda accetta questo fornitore». Ci ha accennato che anche i congressi e le convention rientrano tra le sue competenze. Riesce a sviluppare delle sinergie con il business travel? «Anche per la gestione dei meeting ho cominciato a usare una piattaforma di Egencia dedicata al mice che mi consente di prenotare camere
teristiche avrà il suo lavoro in futuro? «La principale sfida per me consiste nella riduzione dei costi, senza però penalizzare il servizio offerto ai dipendenti, ai quali continuerò a offrire il mio supporto. Ormai la mia azienda ha imboccato la strada dell’automazione. Gli acquisti di voli e hotel continueranno a essere effettuati online anche in futuro, con l’obiettivo di ridurre sempre più il numero di prenotazioni fatte tramite call center». l
Univar Fondato nel 1924, Univar è un distributore globale di prodotti chimici e provider di servizi ad alto valore aggiunto, in collaborazione con primari fornitori in tutto il mondo. Supportato da un team di responsabili vendite e tecnici con un’approfondita esperienza e conoscenza del mercato, Univar è attivo in Nord America, Europa occidentale, Asia Pacifico e America Latina. L’azienda sviluppa soluzioni su misura attraverso un ampio ventaglio di prodotti e servizi ed è supportata da uno dei più estesi network di distribuzione al mondo. Info: www.univar.com 2017 settembre |
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Design alberghiero, flessibilità e tecnologia
Hotel Nuove tendenze
Cambia radicalmente il modo di intendere gli spazi degli hotel, che si aprono all’esterno e diventano sempre più social e polifunzionali. L’anima degli alberghi rimane però quella di sempre
di Massimiliano Sarti
L'Excelsior Hotel Gallia di Milano, progetto a cura dello Studio Marco Piva (foto di Andrea Martiradonna)
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amere sempre più piccole, iper-tecnologiche, multifunzionali e magari senza scrivania. E al di fuori delle stanze, aree comuni dai tratti social, costituite da ampi ambienti spesso polifunzionali, a volte con le varie declinazioni d’uso che sfumano l’una nell’altra. Il tutto per attirare non solo l’ospite in house, ma anche i clienti locali. Tanto che alcune strutture stanno persino sperimentando spazi di co-working dedicati sia ai professionisti in trasferta, sia a quelli del luogo. Sono davvero
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molte le nuove tendenze del design alberghiero dedicato alla domanda business e non solo. L’anima dell’ospitalità, però, rimane quella di sempre. Una dinamica, quella dell’hôtellerie contemporanea, fatta di evoluzioni e persistenze, che intaccano il modo stesso di progettare gli hotel, progressivamente sfumando i confini tradizionali tra business e leisure, tra locali e ospiti, tra sociale e privato. Ce ne parlano due noti architetti italiani dalla forte vocazione alberghiera, come Marco Piva e
Simone Micheli: «Il trend generale vede aprirsi sempre più gli alberghi alle città e alle destinazioni in cui sono inseriti. Queste, a loro volta, usufruiscono sempre più degli spazi dell’hotel: sia di quelli specificatamente dedicati ai meeting, sia dei ristoranti, nonché delle zone comuni e delle lounge. Le strutture dell’ospitalità diventano in altre parole veri e propri luoghi di utilizzo sociale», racconta il primo, titolare dell’omonimo studio milanese. «In tale contesto, resta però qualcosa di immutabile. Ed è lo sforzo costante teso a fornire un’offerta flessibile, dal punto di vista sia dell’utilizzo degli spazi sia dei servizi, come per esempio il catering, il guardaroba, la possibilità di dividere le sale... Anche perché gli ambienti a uso business stanno sempre più ampliando il raggio della tipologia di eventi che vi si svolgono: da conferenze a meeting, da presentazioni prodotti a eventi, da sfilate di moda a concerti». «Il mercato alberghiero ha vissuto sicuramente alcuni importanti cambiamenti. Tuttavia questi ultimi, per quanto profondi, non hanno intaccato l’anima degli hotel», ribadisce Micheli, fondatore di uno studio con sedi in Italia, negli Emirati Arabi e in Marocco. «Rimane in particolare sempre forte l’esigenza di offrire spazi all’interno dei quali sentirsi al centro della struttura. Perché solo così si può provare a rispondere, quanto più adeguatamente possibile, a tutte le necessità che la stessa contemporaneità richiede».
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Hotel Nuove tendenze
Lo Studio Marco Piva Emozionante, fluido e funzionale: questo è il linguaggio che contraddistingue le realizzazioni di Marco Piva legate all’architettura, al product e all’interior design. Viaggiatore prima ancora che progettista, Marco Piva studia e crea soluzioni intrise di libertà stilistica. Le architetture, gli interni e gli oggetti si caricano di carattere e di nuova simbologia. Suoi recenti sviluppi sono il centro direzionale di Feng Tai a Pechino, il centro culturale di Yuhang, il master plan sul Dianshan Lake a Shanghai, le ville private di Beverly Hills negli Usa e il prestigioso Excelsior Hotel Gallia a Milano, che ha ricevuto ben nove riconoscimenti internazionali di architettura e design. Ha disegnato inoltre il concept delle vetrine Bulgari di tutto il mondo e le lounge Casa Alitalia. Lo Studio Marco Piva è attualmente impegnato nella realizzazione di complessi alberghieri e prestigiose residenze private in Cina, Stati Uniti, India, Montecarlo, Emirati Arabi, Italia, Albania e Algeria, oltre che nella progettazione di prodotti di design per le più importanti aziende del settore. A partire da tali costanti, quali dei nuovi trend emergenti sono però destinati a durare nel tempo? Marco Piva. «La tecnologia esercita sicuramente una forte influenza nella progettazione dei nuovi spazi dell’ospitalità. Nelle mie realizzazioni, tuttavia, reputo importante mantenere sempre, all’interno delle camere, uno spazio dedicato all’utilizzo funzionale, business o privato che sia. Personalmente ritengo i tempi non maturi per far sparire le scrivanie dalle camere. A meno di non fornire un servizio equivalente (soprattutto come privacy) altrove nell’albergo. In generale, la tendenza attuale si muove verso un’idea di albergo quale luogo sociale per tutti gli utenti della città. Uno spazio aperto, dunque, ma al contempo in grado di supportare il viaggiatore d’affari di oggi. Il tutto tenendo conto che il sistema business si è fortemente evo-
luto e velocizzato: i tempi si sono compressi e le persone hanno bisogno di essere messe nella condizione di poter lavorare ovunque e comunque. L’albergo di oggi deve essere in grado di garantire questa flessibilità alla propria utenza». Simone Micheli. «Il desiderio di entrare in contatto con altre persone risponde a un bisogno che trova la sua ragion d’essere fin dalla comparsa del primo uomo. Le strutture progettate con la giusta attenzione verso una dimensione di condivisione degli spazi interni, ma capaci al tempo stesso di garantire momenti esclusivi al singolo individuo, saranno destinate perciò a esercitare un appeal decisivo sulla maggior parte dei viaggiatori d’affari». Quanto le nuove generazioni modificheranno l’approccio al design alberghiero?
Marco Piva. «L’arrivo dei millenials sta influenzando anche fisicamente gli spazi dedicati all’ospitalità e il loro utilizzo. Per le nuove generazioni è per esempio molto importante il tema dei social e delle interazioni. Ecco allora che i viaggiatori più giovani si aspettano elementi iconici, quando non proprio “selfie corner” in grado di fare da sfondo ai loro momenti da condividere online. La progettazione sarà perciò sempre più il frutto di un connubio equilibrato tra stile e tecnologia, in cui l’elemento high-tech dovrà però essere il meno evidente possibile». Simone Micheli. «Sicuramente l’avvento dei millenials ha impresso un’accelerazione alle nuove tendenze. E la velocità del cambiamento sarà con ogni probabilità destinata ad aumentare ulteriormente con l’affermarsi sul mercato della generazione successiva. Il tutto senza escludere la possibilità che, personalizzando il proprio cammino, la cosiddetta “generation Z” possa riservarci delle sorprese e imprimere un’impronta caratteristica al proprio gusto e alle proprie esigenze. Ciò premesso, sicuramente il gusto delle nuove generazioni è oggi influenzato dal ruolo crescente della tecnologia, anche in chiave estetica: nello spazio dell’ospitalità contemporanea, è l’elemento high-tech stesso che si fa componente di design e di comunicazione, contribuendo a formare l’identità di un certo luogo, spazio o ambiente».
Marco Piva: «Flessibilità è la nuova parola d’ordine: un lettino con ombrellone in piscina può essere utilizzato sia per rilassarsi, sia per mandare mail di lavoro in un contesto meno formale».
Simone Micheli: «Nello spazio dell’ospitalità contemporanea, è l’elemento hightech stesso che si fa componente di design e di comunicazione, contribuendo a formare l’identità di un certo luogo, spazio o ambiente».
E il fenomeno “bleisure”, la commistione tra esigenze leisure e business dei viaggi? Sta in anche qualche modo influenzando la progettazione alberghiera? Marco Piva. «Di fatto non esistono più confini: quella che prima era una separazione molto netta tra l’albergo a destinazione turistica e quello a vocazione business oggi è una linea labile, quasi impercettibile. Il mondo contemporaneo è sempre connesso: le persone possono
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Hotel Nuove tendenze
Marco Piva: «I viaggiatori più giovani si aspettano elementi iconici, quando non proprio “selfie corner” in grado di fare da sfondo ai loro momenti da condividere online».
Simone Micheli: «Nascono nuovi spazi strutturati che accolgono al proprio interno un mix fra laboratori di innovazione, business center e imprese sociali».
lavorare comunque e dovunque, anche in vacanza. Gli spazi dell’ospitalità di conseguenza si contaminano e diventano utilizzabili in modi diversi. Devono perciò essere pensati in modo da venire incontro alle esigenze e ai bisogni di tutti. Flessibilità è la nuova parola d’ordine: un lettino con ombrellone in piscina può essere utilizzato sia per rilassarsi, sia per mandare mail di lavoro in un contesto meno formale». Simone Micheli. «L’ambiente di lavoro classicamente inteso, vincolato alla dimensione di un ufficio con relativo orario di lavoro, si sta sempre più erodendo, a favore di una maggiore condivisione degli spazi lavorativi, che aiutano a mettere in comune le esperienze. Nel solco di questo approccio innovativo alla dimensione spazio-temporale del business, gli uffici, le sale riunioni e le strutture destinate a questo tipo di finalità sono quindi rivisitate in chiave autenticamente relazionale. Nascono nuovi spazi strutturati che accolgono al proprio interno un mix fra laboratori di innovazione, business center e imprese sociali». Quanto conta infine il tema della sostenibilità ambientale nella de-
Un progetto firmato Simone Micheli
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Simone Micheli Architectural Hero Simone Micheli ha fondato l’omonimo studio d’architettura nel 1990 e nel 2003 la società di progettazione «Simone Micheli Architectural Hero» con sede a Firenze, Milano, Dubai e Rabat. È curatore di mostre tematiche, contract e non solo, nell’ambito delle più importanti fiere internazionali di settore. Nel 2007 rappresenta in particolare l’interior design italiano partecipando al trentesimo Congreso Colombiano de Arquitectura a Baranquilla, in Colombia, mentre l’anno successivo è alla Conferenza internazionale di architettura per il contract ad Hannover in Germania. Sempre nel 2008 firma la mostra “La Casa Italiana” nel museo della scultura Mube a San Paolo in Brasile. Del 2009 sono invece le mostre presso il museo Franz Mayer di Città del Messico e nel Centro de las Artes a Monterrey. È docente inoltre presso il Poli.Design e presso la Scuola politecnica di design di Milano. La sua attività professionale si articola in plurime direzioni: dall’architettura agli interni, dal design al visual design, passando anche per la comunicazione.
finizione di concept dedicati all’ospitalità contemporanea? Marco Piva. «È un tema ormai im-
prescindibile, che non riguarda solo l’ospitalità o il business, ma che deve essere affrontato in primis a livello di masterplan, poi di architettura, quindi di prodotto alberghiero e delle parti che lo compongono, fino al singolo articolo di design». Simone Micheli. «La dimensione dell’accoglienza sta oggi adottando sempre più strategie intelligenti di risparmio, a livello sia energetico, sia gestionale: le strutture ricettive, che mirano a vivere nell’attualità e a volgere uno sguardo competitivo sul futuro, non potranno esimersi dal confrontarsi con la cosiddetta green economy. La sostenibilità integrata e le politiche eco-compatibili permettono infatti di ridurre i consumi e di adottare comportamenti non dannosi per l’ambiente, potenziando al contempo il valore della propria offerta sul mercato». l
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IMA 2018,
è tempo di candidature
La raccolta delle candidature a IMA, Italian Mission Awards, proseguirà fino al 31 ottobre 2017 sul sito www.italianmissionawards.it. Le ragioni per candidarsi? Sono tante, dalla possibilità di mettere in luce la propria competenza e la qualità dei servizi offerti al confronto costruttivo con i competitor
nali, decreterà una short list di finalisti, che sarà resa nota il 15 dicembre 2017. Per conoscere i vincitori, invece, occorrerà attendere la serata di gala di IMA, il 12 marzo 2018.
a cura della redazione
Perché vale la pena di candidarsi? Sono tante le ragioni per scegliere di candidarsi a IMA 2018: innanzitutto il premio consente di mettere in luce la propria competenza e la qualità dei servizi offerti, nonché di testare l’apprezzamento che questi
roseguirà fino al 31 ottobre 2017 la raccolta delle candidature alla quinta edizione di IMA, Italian Mission Awards, il primo premio italiano dedicato ai viaggi d’affari organizzata dalla nostra casa editrice. Quest’anno è possibile scegliere tra 23 diverse candidature, tutte studiate dalla nostra segreteria organizzativa per valorizzare al massimo i partecipanti. In particolare, sono state aggiunte nuove candidature nella categoria delle Travel management company e in quella dei Travel manager, che oggi hanno l’opportunità di competere anche su singoli aspetti del loro lavoro. Candidarsi a IMA è facile e gratuito: basta accedere al sito www.italianmissionawards.it e compilare direttamente online il questionario
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Momenti di festa durante la passata edizione di IMA 2018
12 marzo 2018 È la data della Serata di Gala di IMA 2018, a Milano. 24
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di candidatura relativo alla categoria prescelta. A conclusione della raccolta dei questionari la giuria di IMA, composta da travel manager appartenenti a grandi aziende e multinazio-
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I nostri sponsor ultimi riscuotono presso i travel manager. Inoltre, è un’occasione per confrontarsi in maniera costruttiva con i propri competitor e, attraverso la compilazione dei questionari di candidatura, per fare il punto sui risultati raggiunti e sugli obiettivi ancora da raggiungere.
Infine, la Serata di Gala di IMA 2018, oltre che una premiazione, è ormai diventato un appuntamento imperdibile per tutto il settore, durante il quale fare networking e festeggiare con clienti e collaboratori. Allora che cosa state aspettando? Candidatevi a IMA 2018! l
Le categorie di IMA 2018 Trasporto aereo • Miglior compagnia aerea per i viaggiatori d’affari • Miglior compagnia aerea per i viaggiatori d’affari – Collegamenti in Europa • Miglior compagnia aerea per i viaggiatori d’affari – Collegamenti verso l’Asia e il Medio Oriente • Miglior compagnia aerea per i viaggiatori d’affari – Collegamenti verso l’Africa • Miglior compagnia aerea per i viaggiatori d’affari – Collegamenti verso le Americhe • Miglior economy class • Miglior business class Alberghi • Catena alberghiera dell’anno sotto le 50mila camere • Catena alberghiera dell’anno sopra le 50mila camere • Miglior hotel business • Migliori spazi per meeting ed eventi
Emirates, un volo di successo Il primo volo di Emirates risale al 25 ottobre 1985. Da allora la compagnia, sotto la brillante presidenza di HH Sheikh Ahmed bin Saeed Al-Maktoum, è cresciuta in maniera inarrestabile. Con una flotta di più di 250 velivoli moderni, tutti A380 e Boeing 777, oggi Emirates raggiunge oltre 150 destinazioni in tutto il mondo, in oltre 80 Paesi, dal suo hub internazionale di Dubai. La sua flotta è composta da oltre 250 velivoli moderni, a cui se ne aggiungono altri 216 in ordinativo, pari a un valore di più di 108 miliardi di dollari. Emirates è molto più che una compagnia aerea. L’azienda, interamente di proprietà del governo di Dubai, si è evoluta nel viaggio e nella gestione del turismo su larga scala, divisa tra numerose divisioni e spinta a crescere sotto l’egida del Gruppo Emirates. Alla compagnia viene spesso chiesto il segreto del suo successo. La passione che viene dedicata per essere i migliori in assoluto, l’innovazione, un gruppo dirigente forte e a un’attenta gestione dei costi sono tra i fattori che hanno giocato un ruolo importante. Questo approccio ha fatto nascere una gamma di offerte di prodotti, come l’ice system a bordo, che permette di scegliere tra centinaia di canali di intrattenimento on demand, oltre a una serie di innovazioni nel settore.
Società di autonoleggio • Miglior società di autonoleggio per i viaggiatori d’affari Siti di prenotazione • Miglior sito di prenotazione di servzi di viaggio Travel technologies • Miglior self booking tool • Miglior sistema di gestione delle note spese • Miglior sistema di reportistica • Miglior soluzione mobile per i viaggiatori d’affari Travel management company • Miglior travel management company con fatturato BT sopra i 40 milioni di euro • Miglior travel management company con fatturato BT sotto i 40 milioni di euro • Miglior call center/BTC • Migliore offerta di soluzioni tecnologiche per la gestione dei viaggi d’affari • Miglior servizio di risk management Travel manager • Travel manager dell’anno • Miglior progetto per l’implementazione di un tool/app per i viaggi d’affari • Miglior gestione della soddisfazione dei viaggiatori • Premio all’innovazione
Per informazioni: Newsteca, Segreteria Organizzativa IMA, tel. 02/20241122, www.italianmissionawards.it.
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Questionari semplificati La segreteria organizzativa di IMA ha rivisto i questionari delle differenti categorie, semplificandoli per agevolare la compilazione. 2017 settembre |
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News Mercato
IN BREVE Amex GBT acquisisce Banks Sadler American Express Global Business Travel (GBT) ha firmato un accordo per rilevare l’agenzia specializzata in incontri ed eventi Banks Sadler. Basata a Londra, la società ha uffici anche a New York, Parigi, York, Shanghai e Düsseldorf. Sarà integrata in American Express Meetings & Events, dopo la chiusura dell’operazione prevista per il terzo trimestre dell’anno. «Questa acquisizione è una tappa decisiva per noi. I nostri clienti non vivranno alcun cambio, ma ora la nostra attività si potrà appoggiare su una delle società di viaggi d’affari e di eventi più grandi al mondo, con una grande esperienza di programmi di gestione delle riunioni strategiche» ha affermato la numero uno di Banks Sadler, Leigh Jagger.
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AMADEUS ITALIA PUNTA SUGLI ANCILLARY SERVICES È infatti online il nuovo sito www.amadeusancillaryservices.it, creato dal Gds per offrire agli agenti di viaggio una panoramica completa di servizi ancillari e fare families attualmente prenotabili. Il sito, oltre a fornire dettagli sui servizi disponibili nei sistemi di prenotazione del Gds e sui comandi associati, offre alcuni video-tutorial che, in maniera semplice e immediata, guidano in ogni fase della prenotazione, sia in ambiente criptico che grafico. Il tutto è corredato da consigli utili su come prenotare. L’idea del sito nasce dal crescente interesse che Amadeus registra nella vendita degli ancillary services: quest’anno, rispetto al 2016, le transazioni connesse alla prenotazione di servizi non inclusi nelle tariffe base sono aumentate dell’80%. E anche il numero delle compagnie aeree che puntano sui prodotti extra-volo è raddoppiato. «Stiamo puntando molto sui servizi ancillari come leva di supporto alle agenzie di viaggio, forti anche di quanto emerso da una ricerca che nei mesi scorsi abbiamo commissionato all’istituto di ricerca inglese YouGov, che ci ha mostrato come il 79% dei viaggiatori italiani ha acquistato servizi non inclusi nel prezzo del biglietto» ha detto Gabriele Rispoli, direttore commerciale di Amadeus Italia (nella foto), che ha aggiunto: «Il sito dedicato nasce proprio
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per semplificare al massimo la prenotazione di questi servizi e rispondere in modo facile alle domande degli agenti di viaggio su questa nuova categoria di prodotto sempre più richiesta dal cliente finale». Aggiunge Geronimo Pirro, direttore marketing di Amadeus Italia: «Uno degli aspetti su cui stiamo lavorando è l’ampliamento delle funzionalità di rich content: ovvero la visualizzazione delle immagini vere e proprie dei servizi vendibili. In questo senso stiamo collaborando con le compagnie aeree per consentire agli agenti e ai loro clienti di accedere a un numero sempre maggiore di immagini reali e accattivanti che rendano più facile vendere un upgrade o un pasto ben presentato».
BT E MOBILE IN UNO STUDIO DI EGENCIA Business traveller e mobile: la quarta edizione di uno studio realizzato di recente da Egencia, la travel management company del gruppo Expedia, chiarisce le ragioni della propensione dei viaggiatori d’affari nei confronti dei dispositivi mobili e le aspettative verso le nuove tecnologie. Lo studio, realizzato interpellando 4521 viaggiatori d’affari in Australia, Canada, Francia, Germania, Norvegia, Singapore, Svezia, Regno Unito e
Stati Uniti, evidenzia che i business traveller sono convinti che la tecnologia possa rendere più piacevoli le trasferte e incrementare la loro produttività. In particolare, il 43% ritiene che i progressi nell’intelligenza artificiale contribuiranno a migliorare le loro esperienze di viaggio. La chiave per ottenere questi risultati, però, è l’accessibilità: il 66% del campione desidera gestire i propri viaggi di lavoro su qualsiasi dispositivo mobile, non soltanto sullo smartphone (un’esigenza che sale al 76% nel caso dei viaggiatori americani). Inoltre, il 50% degli intervistati a livello globale vuole evitare l’interazione con le persone durante i viaggi, a meno che non debba risolvere qualche problema, mentre il 56% desidera poter accedere ai business travel tool sul proprio dispositivo mobile. Anche se oggi molti viaggiatori d’affari (circa il 70%) considerano i viaggi di lavoro più piacevoli della routine quotidiana, «ci sono ancora molte cose che si possono fare per aumentare la soddisfazione di chi viaggia per lavoro, a cominciare dal miglioramento della produttività» dice Rob Greyber, presidente di Egencia. Tra i servizi che i viaggiatori considerano estremamente utili compaiono, ad esempio, i voli senza scalo e il wi-fi a bordo.
È sempre
HAPPY HOUR a 13.000 metri di altezza
FIRST E BUSINESS CLASS DELL’A380 DI EMIRATES Ogni momento è quello giusto per concedersi un rilassante aperitivo nella nostra spaziosa lounge di bordo che serve cocktail, tartine, liquori e vini esclusivi. Non sai mai chi puoi incontrare.
Hello Tomorrow
Lounge di bordo disponibile sui voli A380 di Emirates per i passeggeri di First e Business Class.
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News Voli in pillole
NOTIZIE IN BREVE Flessibilità con LH Da oggi i passeggeri delle rotte europee di Lufthansa, Austrian Airlines e Swiss in possesso di biglietti di Economy Flex o Business Flex, ma anche tutti coloro che volano con una particolare tariffa aziendale, potranno modificare il biglietto di ritorno, prenotando gratuitamente un posto sul volo precedente rispetto a quello di origine, anche nel caso in cui la classe di prenotazione originaria selezionata non risulti più disponibile. Si può usufruire di questa opportunità solo in presenza di posti disponibili in economy o business class. Per i voli di Austrian Airlines e Swiss, il rebooking gratuito può essere effettuato solo durante il check-in presso i chioschi selfservice o i banchi check-in in aeroporto. I passeggeri di LH, invece, possono riprenotare anche tramite app e sul sito Lh.com. 28
NUOVE ROTTE PER RYANAIR Ryanair ha lanciato la programmazione estiva 2018 da Napoli, grazie alla quale il vettore prevede, nel corso del prossimo anno, di far viaggiare da e per l’aeroporto campano due milioni di clienti, con un incremento del 34% rispetto al 2017 e la creazione in loco di circa 1500 posti di lavoro. 28 le rotte, di cui nove nuove: Bologna (voli giornalieri), Budapest (3 voli a settimana), Bruxelles Charleroi (4 voli a settimana), Dublino (5 voli a settimana), Cracovia (2 voli a settimana), Malta (2 voli a settimana), Porto (2 voli a settimana), Salonicco (2 voli a settimana) e Breslavia (2 voli a settimana). Ricordiamo che la low cost ha da poco introdotto una nuova policy sui bagagli. Attualmente troppi clienti usufruiscono della possibilità di portare in cabina gratuitamente due bagagli a mano, e con un elevato load factor (97% nel mese di agosto) non è disponibile spazio sufficiente nelle cappelliere. Ciò causa ritardi nelle procedure di imbarco e del volo stesso. Per questo, per incoraggiare i clienti
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a imbarcare in stiva i propri bagagli, riducendo il volume di quelli destinati alla cabina, la franchigia del bagaglio registrato passerà da 15 a 20 chili. La tariffa standard per il bagaglio registrato inoltre sarà ridotta da 35 a 25 euro per il bagaglio da 20 chili. Inoltre solamente i clienti che hanno acquistato l’Imbarco Prioritario (tra cui le tariffe Plus, Flexi Plus e Family Plus) potranno imbarcare due bagagli a mano in cabina. Gli altri potranno trasportare in cabina il bagaglio più piccolo, mentre il più grande sarà collocato in stiva gratuitamente al gate d’imbarco. L’Imbarco Prioritario può essere acquistato al costo di 5 euro al momento della prenotazione, oppure aggiunto alla prenotazione al costo di 6 euro. È acquistabile fino a un’ora prima della partenza del volo.
FABIO LAZZERINI ENTRA IN ALITALIA Fabio Lazzerini, direttore generale di Emirates in Italia e consigliere delegato di Enit, cambia casacca e, dai petrodollari degli emiri del Golfo passa... alle casse esangui di Alitalia, in qualità di direttore commerciale. Un salto nel buio o lui sa cose che noi umani non sappiamo? (Tranquilli, Emirates non si compra Alitalia... o forse sì?). Certamente questo nuovo ruolo di Fabio è più consono al suo impegno nell’Enit. Lazzerini ha un trascorso lavorativo che si è sempre diviso tra nuove tecnologie e travel.
Dalla sua Monza va in Digital Equipment Italia, azienda mondiale del settore Ict, per approdare in Autodesk e in Neopost Italia, per poi entrare nel mondo travel in qualità di amministratore delegato e direttore generale di Amadeus Italia, da cui passa, nel 2013, ai vertici di Emirates Italia, dove, in quattro anni, lancia il volo Milano-New York, il BolognaDubai e rafforza il vettore su tutta la penisola. Nel 2015 la scommessa della nuova Enit in qualità di consigliere delegato, ruolo che ha fatto storcere la bocca a diverse persone. Ora in Alitalia la sfida del rilancio di un brand del made in Italy, magari insieme a Enit. Ma sotto quale cappello potrà muovere i suoi fili commerciali? Si dovrà aspettare novembre. E, probabilmente, anche dopo. Intanto per sostituire temporaneamente Lazzerini, il vettore emiratino ha chiamato Thierry Aucoc, senior vice president commercial operations Europe & Russian Federation della compagnia, che ha assunto ad interim la carica di general manager Italia.
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News Voli in pillole
NUOVA LOUNGE PER TAP TAP Portugal ha inaugurato la sua esclusiva Premium Lounge all’aeroporto Humberto Delgado di Lisbona. Completamente rinnovata e con una superficie di 850 metri quadrati per accogliere fino a 260 persone, si trova al sesto piano dell’area Schenghen, con una splendida vista sulla pista. A disposizione dei passeggeri servizi d’eccellenza e aree dedicate alle diverse esigenze: una zona relax, uno spazio per i più piccoli, il Business Centre, oltre a un’area ristorante e bar e molti altri servizi esclusivi, caratterizzati dagli elevati standard che TAP assicura da sempre ai propri passeggeri. Lo spazio è molto luminoso e ha uno stile contemporaneo che gioca sull’utilizzo del sughero, tipico del Portogallo, per originali creazioni di design e finiture innovative, tra cui pavimenti, rivestimenti e divani. L’ambiente così creato rispecchia le note cromatiche del brand che si ritrovano anche nei nuovi interni degli aeromobili TAP. L’accesso alla TAP Premium Lounge è riservato ai membri Victoria Gold e Star Alliance Gold. Anche i passeggeri TAP Executive, TAP Top Executive, Victoria Silver che viaggiano su voli intercontinentali operati da TAP hanno libero accesso allo spazio per una piacevole attesa.
EUROWINGS CON IL VENTO IN POPPA
continueremo ad espanderci anche al di fuori della Germania».
NOTIZIE IN BREVE
Eurowings sta crescendo a ritmo sostenuto e dalla metà di luglio ha cominciato a offrire ben 670 voli al giorno. Un incremento che sta cambiando anche gli assetti di forza nei cieli tedeschi: la low cost, infatti, ha annunciato di essere diventata leader di mercato negli aeroporti di Colonia/Bonn, Stoccarda, Amburgo e Düsseldorf. La compagnia ha inoltre raddoppiato la capacità di trasporto passeggeri da Amburgo e Düsseldorf grazie all’enorme cambiamento apportato alla flotta. I 23 Bombardier CRJ 900 che potevano trasportare fino a 90 passeggeri sono stati sostituiti da 23 Airbus A320 che possono trasportare fino 180 passeggeri ciascuno. I nuovi aerei Airbus sono parte del motivo per cui Eurowings si aspetta un’estate da record. Oliver Wagner, CEO di Eurowings ha dichiarato: «Il mercato sta dando il benvenuto ad Eurowings a braccia aperte e lo si può constatare da quanto è facilmente vendibile la nostra accresciuta capacità sul mercato». Solo negli ultimi mesi, Eurowings ha aperto tre nuove basi a Monaco, Palma di Maiorca e Salisburgo. Wagner ha aggiunto: «Stiamo consolidando la nostra posizione di punta e
UNA NUOVA APP DI SCHIPHOL
BA vola a Palermo La compagnia di bandiera inglese ha deciso di proporre anche in inverno la rotta Palermo-Londra Heathrow, fino ad oggi attiva solo nei mesi estivi. A partire dal 29 ottobre, dunque, saranno operati due collegamenti alla settimana, il venerdì e la domenica. Il potenziamento di questa rotta non è un cambiamento
KLM Royal Dutch Airlines ha lanciato la Schiphol Airport Map, una mappa interattiva che aiuta i passeggeri a muoversi all’interno dell’aeroporto di AmsterdamSchiphol. Il nuovo servizio è accessibile dall’app di KLM (iOS) e sulle pagine Messenger, Twitter e WeChat della compagnia. Efficiente e facile da usare,
l’applicazione è costituita da una planimetria dell’aeroporto in cui sono contrassegnati tutti i gate. La mappa indica, inoltre, qualsiasi altra struttura di KLM, come i banchi del check-in, le lounge, i chioschi e i banchi transito. I passeggeri possono trovarvi anche i servizi più generici dell’aeroporto, come servizi igienici, negozi, spazi di lavoro e aree dedicate alla meditazione. La posizione del passeggero è contrassegnata da un punto sulla planimetria, consentendogli di valutare con facilità la distanza che lo separa dal proprio gate. Per informazioni: airportmaps.klm.com.
isolato, ma fa parte di un piano più ampio che prevede il rinforzo delle tratte verso Torino, Palma, Malaga, Tenerife, Paphos, Norimberga, Vienna, Tirana, Marrakech e Ginevra con voli più frequenti e durante tutto l’anno.
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Terminal Aeroporto di Catania
Fontanarossa è sempre più social
La presenza su Facebook, Twitter e Instagram, nonché la creazione di una app dedicata ai servizi dello scalo, è una delle strategie adottate per incrementare l’appeal dell’aeroporto siciliano gestito da SAC. Che, intanto, cresce in rotte, numero di passeggeri e servizi per i business traveller di Antonio Del Piano
CTAairport Tutti i servizi dell’aeroporto di Catania sono riuniti nella app CTAairport.
egli ultimi anni l’Aeroporto di Catania ha modificato radicalmente la sua struttura per mettersi al passo con i maggiori scali europei. L’hub siciliano è ormai il maggior aeroporto del Sud Italia grazie a una crescita che, oltre alle infrastrutture, ha riguardato anche i collegamenti verso
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A destra Nico Torrisi, amministratore delegato di SAC, Società Aeroporto Catania. Sopra un’immagine dello scalo siciliano.
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il Vecchio Continente (e non solo) e che ha portato a un incremento verticale del traffico passeggeri in transito all’ombra dell’Etna. «Con il dato record di 902.171 passeggeri in transito lo scorso giugno, l’Aeroporto di Catania sigla il primo semestre del 2017 con una percentuale di crescita del +17,23%, ri-
spetto al periodo analogo del 2016. Un record sia per il mese in questione che in termini assoluti: solo in agosto, in passato, si era giunti a sfiorare questa cifra». Nico Torrisi, amministratore delegato di SAC (Società Aeroporto Catania), traccia così il bilancio dell’attività complessiva dell’Aeroporto di Catania nel primo semestre 2017. Come confermano poi i dati di Assaeroporti (in linea con quelli Enac del primo trimestre 2017), nei primi cinque mesi del 2017, l’Aeroporto di Catania ha registrato la più alta percentuale di crescita rispetto a tutti gli altri scali italiani: +17,5%. In base alle previsioni elaborate dall’Ufficio Dati Traffico di SAC, si stima che a dicembre 2017, l’Aeroporto di Catania segnerà un doppio record chiudendo l’anno con oltre 9 milioni di passeggeri, ovvero superando di gran lunga il tetto non ancora raggiunto – e sfiorato nel 2016 – degli 8 milioni di utenti.
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Terminal Aeroporto di Catania
Cresce il mercato estero Un ulteriore dato positivo è la crescita del segmento estero, che nel mese di giugno 2017 si attesta a +34% rispetto al 2016. «Dei 900.000 passeggeri di giugno – spiega Torrisi – ben 576.000 (il 64%) hanno volato su tratte nazionali. Cresce del 34%, invece, la quota di volato internazionale». Ad accrescere l’appeal di Fontanarossa, giovano anche le strategie commerciali di SAC con destinazioni, nuove e/o stagionali, servite complessivamente da 70 compagnie su 80 rotte (Italia, Europa, nord Africa e Asia). Fra le compagnie che hanno “debuttato” a Catania nella primavera 2017 figurano Air Arabia (Casablanca), S7 (Mosca, mentre Alitalia ha inserito San Pietroburgo) e Air Baltic (Riga). Grande opportunità per i transiti internazionali quella offerta da Klm, altra “new entry” della primavera 2017 che sull’hub di Amsterdam Schiphol, con transiti inferiori alle due ore, collega a New York, Shangai o Città del Capo. Un hub che si aggiunge a quelli di Istanbul (Turkish Airlines) e a quelli tradizionalmente europei di Londra e Francoforte. Nuovi servizi La società di gestione di Fontanarossa punta anche sul miglioramento dei servizi: «Da fine giugno – annuncia Torrisi – SAC ha potenziato e riqualificato la logistica dell’area security, aumentando da 10 a 13 le linee di controllo. Introdotta la figura degli agevolatori, operatori di un istituto di vigilanza esterno che aiutano i passeggeri in coda a predisporsi per tempo ai successivi controlli informandoli sulle procedure: togliere giacca, cinture, oggetti metallici e strumenti informatici da riporre nelle vaschette ecc.». Inoltre, Catania ha recentemente superato a pieni voti l’esame G7, il Summit dei Grandi della Terra ospitato nella vicina Taormina. L’infrastruttura ha messo a disposi-
I piazzali dell’aeroporto.
Per crescere ancora zione le due sale vip: Alitalia (land side) e SAC (air side) e tutti gli altri servizi pensati per l’uomo d’affari, a partire dalla connessione wi-fi, disponibile nelle aree comuni. Parcheggi e car sharing Nei tre parcheggi (P1, P2 e P4), i clienti sono in aumento grazie a tariffe competitive rispetto ai privati, vicinanza al terminal e una comunicazione trasparente, chiara ed efficace. A quasi tre mesi dal varo del nuovo piano tariffario, SAC fa un bilancio estremamente positivo di tutta l’operazione. «Nonostante siano diminuiti gli stalli a disposizione (in concessione ai rent a car, o bloccati dal cantiere della sopraelevazione del P4) – spiega Torrisi – questi primi mesi di modifica del piano tariffario registrano il gradimento dei visitatori e/o passeggeri. Solo nel mese di giugno si è avuta una crescita del +22% degli utenti. Una gestione manageriale dei parcheggi in aeroporto che, oltre a ottimizzare l’offerta dei servizi, li ha resi più competitivi e ha fidelizzato gli utenti (particolarmente i passeggeri business o frequent flyer) che adesso sanno scegliere il P1 (per sosta breve e fino a 12 ore); il P2 (per la sosta breve e fino a 24 ore); e infine il P4 (per la sosta lunga superiore alle
48 ore). Nei primi due, P1 e P2, restano i primi 15 minuti gratuiti». Inoltre, grazie ad un accordo fra SAC ed Eni Fuel Spa, all’interno del parcheggio P2 (a 20 metri dal terminal) sono a disposizione 10 stalli per il servizio di car sharing con le auto Enjoy. Viabilità Nell’ambito della viabilità aeroportuale, all’interno del sedime stesso del terminal, sono state realizzate di recente importanti migliorie. «È stato ammodernato quasi tutto il manto stradale delle vie interne del sedime – spiega l’Ad di SAC –; ripristinata la segnaletica orizzontale con particolare attenzione ai percorsi pedonali; costruiti ex novo o ammodernati i marciapiedi, in particolare quelli di fronte al terminal Morandi (futuro Terminal B). In arrivo la segnaletica verticale e a seguire l’installazione – lungo tutto il sistema viario aeroportuale – di 10 totem illuminati con le indicazioni interne (parcheggi, rent a car) ed esterne (grandi vie di comunicazione). In programma la sostituzione dei passaggi pedonali rialzati, la riqualificazione dello spartitraffico prima della rampa partenze e la sostituzione di tutto il sistema di automazione dei parcheggi (sbarre d’ingresso, casse automatiche e display
Con la formalizzazione del Contratto di Programma fra SAC ed Enac, recentemente si è dato il via nello scalo a nuovi investimenti infrastrutturali del valore di 95 milioni di euro pianificati per il quadriennio 20172020. Si tratta di interventi funzionali che garantiranno un miglioramento sensibile nella qualità dei servizi offerti sia al crescente numero dei passeggeri sia alle oltre 70 compagnie aeree partner dello scalo.
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Terminal Aeroporto di Catania
Lo scalo di Catania in breve
Comparto food Tra le novità in arrivo nello scalo per il settore non aviation, l’imminente riapertura al pubblico della terrazza interna, in area sterile, di recente assegnata a un ristoratore. La prossima ristrutturazione dell’ex padiglione Norma, che diventerà Terminal C (per voli Schengen), vedrà poi la realizzazione di due nuove aree food, prima e dopo i controlli, in linea con i migliori standard aeroportuali in Europa. E, dopo i controlli di sicurezza, di una nuova galleria commerciale (Duty Paid) con vendita di cosmetici, alcolici e specialità locali.
Passeggeri in attesa nello scalo.
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Nome dell’aeroporto
Aeroporto di Catania
Località
Catania
Superficie
44 mila mq di superficie (su più piani)
Società di gestione
SAC (Società Aeroporto Catania)
Principali infrastrutture
20 gate, 44 banchi check-in, 11 varchi di sicurezza, 6 loading bridge
Sale Vip
2, Alitalia (land side) e Sac (air side)
N. compagnie che operano nello scalo
Oltre 70, per un totale di più di 80 destinazioni in Italia, Europa, Nord Africa e Asia
Numero passeggeri
Secondo le previsioni l’aeroporto chiuderà l’anno con 9 milioni di passeggeri, contro gli 8 milioni del 2016
Collegamenti con il centro cittadino
Lo scalo è collegato alla città di Catania con il servizio Alibus (partenza ogni 25’, costo 4 euro, si paga a bordo); con tutte le città siciliane tramite gli autobus interprovinciali (terminal bus al piano Arrivi); sono presenti il servizio Taxi, NCC (noleggio con conducente) e l’elipista per gli elicotteri. Da luglio 2017 è presente il servizio di car sharing da/per lo scalo e l’area urbana di Catania (10 stalli per auto Enjoy nel parcheggio P2).
Parcheggi aeroportuali
Sosta Breve (50 metri dall’aerostazione): P1 (98 stalli di cui 2 per disabili) e P2 (220 stalli di cui 4 per disabili); Sosta Lunga (250 metri dall’aerostazione): P4 (620 stalli, di cui 16 per disabili)
Servizi
30 Attività commerciali (2 edicole/tabacchi in air e land side); 8 Punti ristoro e 2 Ristoranti self-service (in aerostazione e all’esterno); 1 Parafarmacia (land side) e 1 distributore automatico prodotti sanitari (air side); 2 Cambia valute (air e land side); Banca; 4 Bancomat; 8 Autonoleggi; 1 Pronto Soccorso (gestito da Croce Rossa Italiana); 1 Sala Amica (area partenze, destinata ai PRM, passeggeri a ridotta mobilità); 3 Info Point; Percorso tattile per i non vedenti
Wi-fi
Sì, nelle aree comuni
Web
www.aeroporto.catania.it
luminosi per la segnalazione dei posti a distanza): un processo di innovazione tecnologica che consentirà anche la prenotazione e l’acquisto online dei parcheggi». Uno scalo sempre più social «Abbiamo dedicato molta attenzione anche alla cura dei canali social: Facebook, Twitter e Instagram. Oltre alla crescita numerica (Twitter +246% in sei mesi, da 741 follower a 2550, Facebook +287% in sei mesi, da 7789 a 30.100 Like, Instagram non era attivo ed è ora arrivato a 750 follower) siamo riusciti a costruire una vera e propria comunità: con rubriche fisse (#levostrefoto, #ivostrivideo, #vitainaeroporto, #FontanarossaVintage ecc.) e tante condivisioni giornaliere di articoli, grafiche, dati di traffico, foto e video realizzati anche grazie alla col-
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laborazione degli addetti in pista, siamo tra i primi aeroporti italiani come engagement. Inoltre, diamo in tempo reale informazioni su tutto ciò che accade in aeroporto». Il sito dell’aeroporto www.aeropor-
to.catania.it – consultabile anche dai dispositivi mobili – è aggiornato in tempo reale su arrivi e partenze, banco check-in assegnato e gate d’imbarco. Tutti i servizi sono riuniti in una app (CTAairport). l
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5 novità che ci
Aeroporti Servizi
semplificheranno la vita
Dai sistemi di riconoscimento facciale, ai pagamenti con tecnologia Nfc, all’imbarco dei bagagli fai da te: ecco i servizi introdotti dai principali scali italiani per far guadagnare tempo ai viaggiatori d’affari
di Caterina Maconi
Traffico in crescita Nel 2016 il traffico negli scali italiani ha superato i 164 milioni di passeggeri (+21,8% negli ultimi dieci anni). Fonte: Assaeroporti
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uando devono prendere un volo i businessmen hanno spesso tempi contingentati e cercano soluzioni che possano garantire un risparmio di minuti preziosi ed energie. Negli anni sono stati fatti passi da gigante, soprattutto a livello tecnologico, in questa direzione. Non è più necessario stampare il boarding pass, per esempio. E gli smartphone sono diventati alleati indispensabili. Ma esistono servizi che sono in costante aggiornamento e che riescono a facilitare alcune operazioni imprescindibili. Ecco una selezione di cinque proposte che arrivano in soccorso quando le lancette dell’orologio scorrono inesorabili.
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Il bagaglio me lo imbarco da solo All’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna in pochi minuti ciascun passeggero è in grado di spedire il proprio bagaglio da stiva applicando in autonomia l’etichetta. Lo può fare tramite i terminali Scan&Fly bag drop di Sita, evitando così le lunghe code davanti ai banchi del check-in. È sufficiente presentarsi con la carta d’imbarco alla macchina e procedere con le operazioni. Inoltre, inquadrando con lo smartphone il barcode presente sull’etichetta, è possibile anche memorizzare il codice che permette di tracciare il bagaglio in qualsiasi momento.
Pago in un secondo I passeggeri che raggiungono l’aeroporto di Milano Malpensa con il Malpensa Express possono pagare il biglietto del treno avvicinando la carta contactless o lo smartphone con tecnologia Nfc a uno degli 8 tornelli e totem nelle stazioni di Milano Cadorna, Centrale, Porta Garibaldi e ai terminal T1 e T2. È il servizio che Trenord, in collaborazione con Mastercard, ha attivato per semplificare il pagamento delle corse da e verso il principale scalo milanese. Si tratta del primo esempio italiano, mentre all’estero questa soluzione è già presente a Londra, Madrid, San Pietroburgo, Bucarest e Bratislava. Cestini all’avanguardia Ci ha pensato una startup fondata da quattro ragazzi milanesi ad alleggerire le code ai varchi della sicurezza, una delle tappe obbligate del transito aeroportuale. Si chia-
12 Servizi aeroporti.qxp_Layout 1 12/09/17 09:07 Pagina 37
Aeroporti Servizi
token che gli permette di passare anche ai punti di controllo successivi senza mostrare la carta d’imbarco e gli altri documenti, che erano già stati registrati. Muovendosi per l’aeroporto, il viaggiatore è riconoscibile in qualsiasi momento dalla sicurezza.
ma One.Tray e ha progettato delle vaschette leggere e maneggevoli dove inserire tutti gli effetti personali quando si passa per la security. Sono trasparenti ai raggi x, si possono adattare alle dimensioni dei rulli di ciascun aeroporto, permettendo di velocizzare le code e facendo risparmiare tempo a chi è in fila e a chi lavora. Sono presenti in quasi tutti gli aeroporti italiani e possono accogliere campagne pubblicitarie temporanee. Le aziende interessate concordano infatti un nuovo look con One.Tray e quando il periodo di promozione termina, le vaschette vengono ritirate e riciclate per rientrare in uso con una diversa veste. Risultato? Sono sempre nuove. Mi ricordo che faccia hai In pochi secondi si superano i controlli di frontiera. Merito del riconoscimento facciale. Negli aeroporti romani di Ciampino e Fiumicino, al Guglielmo Marconi di Bologna e a Napoli Capodichino, i passeggeri europei che possiedono il passaporto biometrico possono passare i controlli attraversi gli e-Gate automatizzati di Sita. Alla base c’è la tecnologia del riconoscimento facciale, condivisa a livello mondiale. Anche in questo caso i tempi di atte-
sa si alleggeriscono, ottimizzando il flusso dei viaggiatori. Cosa succede? Gli e-Gate verificano che il passeggero sia l’effettivo proprietario del passaporto, che il documento sia autentico e in regola, permettendo poi l’ingresso nel Paese. C’è di più: all’aeroporto di Brisbane, in Nuova Zelanda, è partita una sperimentazione pilota, sempre di Sita. Si chiama Smart Path. Rileva i dati biometrici al primo punto di contatto, fa un confronto con i documenti di viaggio e se tutto coincide, al passeggero viene creato un
Parcheggia tu, che sono di corsa Chi parte dall’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi può decidere di non pensare più al parcheggio della propria auto. Ci pensa Stan, un dispositivo robotico automatico ideato e realizzato da Stanley robotics. Come funziona? Semplicemente l’autista arriva e posiziona la macchina in determinate piazzole, lasciando le chiavi nell’abitacolo. A quel punto si attiva Stan, che come una specie di rimorchio recupera la vettura e la parcheggia in autonomia. Si tratta di una piattaforma semovente che si posiziona sotto l’auto e la solleva quello che basta per poterla muovere. Tramite app il proprietario la può controllare e programmare anche il ritiro. Stan ha poi accesso ai dati dei voli da e per lo scalo e quindi è possibile anche sincronizzare il recupero all’orario più giusto, compatibilmente con l’atterraggio dell’aereo. l
311 milioni Secondo le stime di Assaeroporti, sarà questo il numero dei passeggeri in transito negli scali italiani entro il 2035. Per questo gli aeroporti nazionali hanno annunciato investimenti per 4,2 miliardi di euro.
A sinistra, da oggi è possibile pagare i biglietti del treno Malpensa Express con la carta contactless o con lo smartphone, grazie alla tecnologia Nfc. Sopra, i terminali Scan & Fly bag drop di Sita, disponibili nell’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna. Nella pagina a fianco, da sinistra, gli e-Gate automatizzati di Sita per i possessori di passaporto biometrico e i totem per il pagamento contactless.
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Destinazioni Serbia
Serbia on the road
In viaggio da Bezdan, piccolo borgo al confine con la Croazia, alle maestose Porte di Ferro, vicino alla Romania. Per ammirare le bellezze architettoniche e naturalistiche di un Paese che oggi attrae un numero crescente di imprese italiane
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Parco nazionale di Djerdap È il più grande di tutta la Serbia. Esibisce la gola fluviale più profonda d’Europa, con tre valli e quattro canyon.
n “on the road” che attraversa la Serbia non può che essere a bordo di una 500L, l’iconica monovolume della Fiat prodotta a Kragujevac, la quarta città più grande del Paese. Al volante della pronipote della mitica automobile che ha segnato il dopoguerra italiano (e che più di un serbo si augura ricopra lo stesso ruolo, socio-economico, nel dopoguerra del suo Paese), si può seguire il lento scorrere del Danubio che attraversa la Serbia da Occidente a Oriente. Come alternativa ci si può imbarcare su un battello come il Kevin, un’imbarcazione dichiarata patrimonio culturale della Serbia e utilizzato dal regista Emir Kusturica per il film Underground. Tuttora appartiene alla marina fluviale jugoslava, una delle rare istituzioni serbe che ancora portano il nome “Jugoslavia”. Punto di partenza Bezdan, un piccolo borgo a maggioranza ungherese, immediatamente a sud del tratto dove il Danubio segna il confine con la Croazia. Due i motivi che impongono una sosta: le stoffe che ancora oggi vengono tessute seguendo ancestrali metodologie produttive e le proposte culinarie delle Čarde, mitici ristoranti di pesce. Alberi maestosi, praterie, zone paludose e antiche foreste velocemente lasciano il posto a vasti campi coltivati, piccoli villaggi e pittoresche cittadine impreziosite da antichi monasteri e siti storici. Una tappa imperdibile è nel cuore del vicino Parco Nazionale di Fruška Gora che ospita diciassette monasteri costruiti nel tardo medioevo quando, in seguito alle invasioni turche, il centro spirituale e culturale della Serbia fu trasferito qui.
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Scambi con l’Italia Siamo in Vojvodina, una regione che ha delle peculiarità tutte sue. In più settori (dalle automobili al tessile, dal credito alle assicurazioni) l’Italia è il primo partner economico
della Serbia e in Vojvodina questo rapporto si esplicita in ambito agricolo, la vocazione imprenditoriale che ha sempre contraddistinto questa regione. A prima vista sembra di percorrere un buco spazio temperale, dove lo sviluppo industriale è fermo da decenni. A confermarlo una serie di piccoli musei. Da quello del pane nel borgo di Pećinci, nelle adiacenze di Srem, al Museo del tabacco a Telečka, un paese vicino a Sombor. Dal Museo dell’apicoltura della famiglia Živanović di Sremski Karlovci al “Liciderska radionica” (laboratorio dolciario) della famiglia Janović a Sombor. In realtà il settore dell’agribusiness è uno di quelli che incide pesantemente sul forte legame economico tra l’Italia e la Serbia, coinvolgendo aziende che si occupano di florovivaismo, di agricoltura biologica, che producono macchine ed attrezzature agricole, macchine per l’industria agroalimentare, macchine per lo stoccaggio e imballaggio, trattamento di scarti alimentari, irrigazione... Un insieme di attività che ha portato l’agroindustria, solo nel 2015, a produrre esportazioni per oltre 37 miliardi di euro e a mettere nel mirino 50 miliardi entro il 2020. Alla Fiera dell’Agricoltura di Novi Sad, che ad ogni edi-
zione annovera espositori provenienti da 60 diversi Paesi, la presenza di aziende italiane cresce di anno in anno. E la più grande Camera di Commercio di Serbia, che riunisce oltre 250 imprenditori italiani e serbi. Non a caso ha come presidente Giorgio Marchegiani, un italiano che vive e lavora proprio nella capitale della Vojvodina. Cosmopolitismo balcanico In questa provincia autonoma della Repubblica di Serbia il cosmopolitismo tipico dei Balcani assume il suo significato più profondo perché, grazie a una storia parzialmente diversa da altre aree dell’ex Jugoslavia, qui non è stata scardinata completamente l’antropologia autoctona. L’ultimo censimento parla di 1.320.000 serbi, 290mila ungheresi, 57mila slovacchi, 57mila croati, 32mila rumeni, 30mila rom, 16mila ucraini, cui si aggiungono famiglie tedesche, montenegrine e macedoni. La storia aiuta a comprendere l’eterogeneità di questa zona dei Balcani, passata nei vari periodi, dal dominio turco, a quello ungherese, all’Impero austroungarico fino al collasso degli Asburgo nel 1918. Poi entrò a far parte del Regno dei serbi, dei croati e degli sloveni, e divenne Jugoslavia nel 1929. Infine
di Claudio Agostoni
Nella pagina a fianco, Belgrado di notte. Sopra, il parco nazionale di Djerdap.
A Lepenski Vir Nella località di Lepenski Vir sono stati rinvenuti ruderi di architettura sacra del periodo che va da 6500 a 5500 anni a.C. Il sito archeologico, che oggi propone una moderna struttura che espone interessanti reperti, si trova presso la Gola di Djerdap, nella piana bassa del Danubio. Info: www.narodnimuzej.rs
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Slivovitz È la tipica acquavite serba, ricavata dalla fermentazione delle prugne. È possibile gustarla nelle kafane, le vecchie osterie serbe.
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La Tavola Traiana Di forma rettangolare, è un’iscrizione latina dedicata all’imperatore Traiano e inserita nelle Porte di Ferro, una profonda gola situata al confine tra la Serbia e la Romania. Fu incisa nella roccia nel 101 d.C. ed è parte di un complesso di monumenti posti lungo la via romana che attraversava Djerdap.
A destra, la Tavola Traiana. Sopra, un altro panorama nel parco nazionale di Djerdap.
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la Seconda guerra mondiale, l’occupazione da parte delle forze dell’Asse, e la più recente storia della Jugoslavia socialista di Tito. La diretta conseguenza è che Novi Sad, la capitale della Voivodina, è un vero e proprio crogiolo di etnie. Un crogiolo vitale e operoso che nemmeno Milosevic, nemmeno la guerra, nemmeno le bombe Nato sono riusciti a intaccare. L’università funziona, sforna i migliori esperti d’informatica d’Europa. Laboratori producono film, musica, editoria. Comincia qui il mondo ortodosso, con le icone e i pope nerovestiti. Tra Novi Sad e Belgrado Gli edifici di Novi Sad testimoniano la sua storia meticcia. A partire dalla Città Vecchia, con il suo sapore austriaco garantito dai campanili a cipolla e dalle facciate neoclassiche di alcuni suoi palazzi. Per poi passare alla Cattedrale Serbo Ortodossa, alla Sinagoga realizzata in una variante ungherese dell’Art Nouveau, ai quadri dei più importanti autori serbi ospitati nella Collezione in memoriam di Pavie Beljanski. Per abbracciare con un solo sguardo l’intera città basta salire, oltrepassato il Danubio, sulla possente Fortezza di Petrovaradin. Eretta tra il 1692 e il 1780 per proteggere Novi Sad dall’avanzata
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dei Turchi, è una delle migliori fortezze conservate in Europa. Il Danubio deve correre per poche decine di chilometri prima che, proprio nel punto in cui riceve le acque della Sava, un’altra fortezza, quella di Kalemegdan, lo osservi dall’alto. Succede a Belgrado, la vecchia capitale della Jugoslavia di Tito. La “Città Bianca” è oggi tra i centri più vivaci dell’Europa sud-orientale. “Città-fenice”, è risorta per l’ennesima volta dai conflitti degli anni novanta e dal tragico bombardamento Nato del 1999 grazie soprattutto alla creatività dei suoi abitanti. Il fascino retrò delle kafane, le vecchie osterie
serbe in cui sorseggiare un bicchiere di slivovitz (un’acquavite ottenuta dalla distillazione del succo di prugne), convive con le più ricercate sonorità jazz o elettroniche provenienti dai numerosi localini nascosti nei cortili degli edifici del centro oppure dai barconi ancorati lungo le rive della Sava. Una vivacità che inizia a destare più di un appetito immobiliare, il più vorace dei quali riguarda Savamala. È uno storico quartiere di Belgrado che riposa all’ombra del “ponte di Branko” e si dipana lungo la riva destra del fiume Sava, protetto da vecchi palazzi. Fu proprio la Sava a dare il nome al quartiere. Il suffisso “mala” deriva dalla parola turca mahala – il quartiere residenziale delle città ottomane – abbreviato poi in mala. Savamala è uno dei quartieri più interessanti della città, rivitalizzato negli ultimi anni da artisti e ragazzi che hanno aperto locali e atelier in edifici vecchi e cadenti. Appartamenti sull’acqua Proprio alcuni di questi edifici sono stati espropriati con una legge speciale da parte del governo, obbligando i proprietari a sgomberare l’area per far posto ad una opera di “pubblica utilità”. Si tratta della costruzione del nuovo complesso “Belgrado sull’acqua”: un proget-
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Studenica Questo monastero, fondato nel 1190, è iscritto nell’elenco del Patrimonio Mondiale dell’Unesco.
to che prevede la realizzazione di appartamenti di lusso per 17.000 persone, 750.000 metri quadrati di uffici e spazi commerciali, con alberghi a cinque stelle, un muro di grattacieli che sarà caratterizzato dall’edificio più alto in Europa sudorientale, un Teatro dell’Opera, e il più grande centro commerciale del continente. L’investitore non è un attore dei giochi di potere locale, e neanche un ricco barone dell’edilizia dall’Europa occidentale o dalla Russia: si tratta di Mohamed Alabbar, l’uomo che dirige l’azienda di sviluppo di Abu Dhabi Eagle Hills, noto per aver fondato Emaar, società responsabile della costruzione del Burj Khalifa, l’edificio più alto del mondo, e il Dubai Mall, il più grande centro commerciale del mondo. Sulle orme del passato Incurante di tutto ciò il Danubio continua la sua lenta corsa e dopo una manciata di chilometri lambisce i siti archeologici di Vinča e di Lepenski Vir. È un tuffo nel passato remoto. Remotissimo. Qui sono stati ritrovati reperti archeologici di oltre 8.000 anni fa, attribuiti ad una popolazione che aveva già raggiunto un livello notevole nello sviluppo delle tecniche agricole: coltivavano frumento, orzo, veccia, noci e altri
legumi. Avevano addomesticato tutti i tipi di animali presenti oggi nei Balcani, a parte il cavallo. Producevano ceramica, lavoravano la pietra e l’avorio. In questo territorio che noi oggi consideriamo, quasi per sua natura, instabile e abitato da genti bellicose e reciprocamente intolleranti (basti pensare all’uso che si fa del termine “balcanizzazione”), allora viveva un popolo che per almeno 1000 anni, all’incirca dal 5500 al 4500 a.C., non ha conosciuto la guerra. Non è un caso che le statuette caratteristiche della cultura di Vinča siano quelle di figure umanoidi a braccia aperte, nella tipica posizione del benvenuto. Continuando a seguire il corso del fiume si incrociano numerose fortezze medioevali affacciate sul Danubio, tra cui spiccano quelle di Smederevo (XV secolo) e Golubac
(XIV secolo). Ci si inoltra nel parco nazionale di Djerdap, il più grande di tutta la Serbia. È qui che ci si imbatte nella più profonda gola fluviale d’Europa, composta da tre valli e quattro canyon. È il punto dove il Danubio è più profondo (90 metri). In questo stesso tratto si trovano il punto più stretto (140 metri) e quello più ampio (7 chilometri) del fiume. Le “Porte di ferro”, il capolinea del nostro viaggio, è sempre più vicino. Da punto di vista del paesaggio è uno dei momenti più spettacolari del viaggio e il fiume segna il confine tra Romania e Serbia. Ed è proprio sulla riva serba che ad un certo punto appare la Tavola Traiana, del 101 d.C. Fu innalzata per commemorare il completamento dei lavori per il difficile ultimo tratto di strada, che coincide anche con la fine del nostro viaggio. l
La Serbia danubiana in breve
Destinazioni Serbia
Antiche fortezze A Smederevo, sullo sbocco del fiume Jezava nel Danubio, c’è una fortezza del XV secolo. Fu eretta nella metà del Quattrocento per sostituire Belgrado, che era stata ceduta ai magiari.
Sopra, il sito archeologico di Lepenski Vir.
Come arrivare Belgrado è raggiungibile dall’Italia con voli diretti operati da Air Serbia, Alitalia ed easyJet.
Dove dormire Hotel Centar: situato in prossimità del Teatro Nazionale della Serbia, nel centro di Novi Sad, ha un ottimo rapporto qualitàprezzo (una camera doppia costa a partire da 70 euro). Dispone di una sala convegno e salette per riunioni. Indirizzo: Uspenska 1, Novi Sad, tel. 00381/21/4776333, hotel-centar.rs/sr. 1908 Hotel Savamala; undici stanze di design e vintage. Lobby intrigante, salotto anni Cinquanta da cui ammirare la movida oltre la vetrata. Prezzi: una camera doppia da 50 a 70 euro. Indirizzo: Kraljevica Marka 6, Belgrado, tel. 00381/11/4060264, savamalahotel.rs
Valuta 1 euro vale circa 123 Dinari serbi
Ente Turismo Serbia it.serbia.travel
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News Hôtellerie
IN BREVE Cambio al vertice di Choice Hotels Il consiglio di amministrazione di Choice Hotels ha attribuito a Patrick Pacious (nella foto) il ruolo di Ceo del gruppo a partire dal dal 1° gennaio 2018. Pacious, che opera attualmente
come President and Chief Operating Officer, sostituirà l’attuale Chief Executive Officer, Stephen Joyce. Pacious è entrato in Choice nel 2005 aumentando il valore per gli azionisti ed i franchisee in maniera significativa. Sotto la sua guida, Choice ha eretto piattaforme tecnologiche globali leader del settore, ottenendo un incremento della profittabilità e dell’efficienza per gli affiliati in franchising. Sotto la sua leadership sono state sviluppate innovative strategie ed iniziative di crescita su brand, marketing, sviluppo, franchise service, revenue managament e performance analytics.
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BEST WESTERN CRESCE IN ITALIA L’Italia si conferma come un mercato strategico per Best Western: dall’inizio dell’anno sono infatti ben dieci gli hotel che si sono affiliati al gruppo, per un totale di 750 camere in più. Alcuni consolidano la presenza del gruppo in aree già presidiate quali il Veneto, il Trentino e la Campania, mentre altre, come Pisa, segnano l’ingresso nel network nazionale di nuove destinazioni. Tra le nuove strutture, è già prenotabile sui sistemi del gruppo il Best Western Plus CHC Florence a Firenze: l’hotel ha 73 camere ed è di proprietà del Gruppo CHC, già socio con BW Premier CHC Airport a Genova. Le altre nuove strutture, disponibili a breve sui sistemi di prenotazione, sono: Hotel Class a Lamezia Terme (50 camere a 1 km dall’Aeroporto Internazionale di Lamezia Terme); Albavilla Hotel & Co (a 10 Km dal centro di Como); Hotel Europa a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli; Hotel Expo Verona a Villafranca, di fronte all’Aeroporto di Verona (113 camere e 6 sale meeting); Hotel Adige, a breve distanza dal centro di Trento; Hotel Nuovo a Garlate, Lecco (68 camere); Grand Hotel Bonanno (Pisa, 87 camere e una sala meeting); Art&Hotel (a Stezzano, a 5 km dall’Aeroporto di Orio al Serio); Villa Maria Hotel a Francavilla al Mare, Chieti (con 9 sale riunioni fino a 180 persone).
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«Approcciamo gli albergatori concentrandoci sulle loro specifiche necessità per valorizzare i loro punti di forza» dichiara Giovanna Manzi, Ceo di Best Western Italia, che aggiunge: «Agli imprenditori offriamo brand leader sul territorio e forti a livello globale, un sistema distributivo composito capace di servire su ogni canale, un team consolidato e competente, l’unico ad essere presente in Italia e, come tale, vicino agli hotel».
AC HOTELS SBARCA IN GERMANIA AC Hotels by Marriott debutta in Germania con l’apertura dell’AC Hotel Mainz, primo boutique hotel nella città tedesca. L’albergo entra a far parte del portfolio in costante crescita della catena, che include più di 100 proprietà in Brasile, Danimarca, Francia, Italia, Messico, Portogallo, Spagna, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti. Situato all’interno di un edificio storico ristrutturato nel cuore di Mainz, nei pressi della stazione centrale e a pochi passi dal centro storico, l’albergo combina lo stile contemporaneo con l’eleganza di un classico grand hotel. Le 58 camere sono state realizzate secondo lo stile europeo moderno con linee pulite, offrendo ambienti sofisticati e contemporanei con armadi aperti, mobili eleganti, docce a pioggia e kit di cortesia firmati AC Hotels. Dispongono di
connessione Wi-Fi gratuita e spaziose scrivanie per rispondere alle esigenze dei viaggiatori d’affari. Dal ristorante e bar Adam & Eden curato dallo chef Christian Höhn si può ammirare una bella veduta sulla città: dalla colazione alla cena, il menu ispirato ai bistrot francesi propone prodotti freschi realizzati con ingredienti regionali. Completano l’offerta l’AC Lounge, uno spazio aperto dove rilassarsi e socializzare, e due sale multifunzionali fino a 30 posti. Negli spazi pubblici e nelle aree meeting sono presenti i pulsanti Kallpods, un servizio wireless che permette agli ospiti di richiedere immediatamente l’assistenza del personale dell’hotel.
CONFERENZE ALL’HILTON SORRENTO PALACE Lo scorso giugno l’Hilton Sorrento Palace ha ospitato l’ITT Conference, kermesse annuale organizzata dall’Institute of Travel & Tourism, uno degli enti britannici più prestigiosi nel settore viaggi. La conferenza ha visto la partecipazione di oltre 400 rappresentanti della filiera turistica britannica, nonché di numerosi rappresentanti istituzionali locali e nazionali. Tra gli altri George Osborne, ex Cancelliere britannico, Pierfrancesco Vago, Presidente Esecutivo di MSC Crociere, il Consigliere Delegato di Enit Fabio Lazzerini, il Direttore Esecutivo di Enit Gianni Bastianell e Giuseppe Cuomo, Sindaco di Sorrento. Ricordiamo che il centro congressi dell’Hilton Sorrento Palace si estende su una superficie di 8.800 metri quadri. Dispone di 24 sale meeting, tre auditorium per 1.500, 290 e 170 delegati e due foyer.
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Camera con vista Novotel Milano Linate Aeroporto
Vocazione business travel
n hotel votato alla clientela business, a partire dalla posizione strategica: vicino al city airport milanese (collegato da un servizio di navetta), ma anche situato giusto all’uscita della tangenziale milanese e, per chi vuole raggiungere il centro città, anche ben servito dai mezzi pubblici. Il Novotel Milano Linate Aeroporto, struttura del marchio midscale del gruppo AccorHotels, offre spazi comuni rinnovati e multifunzionali e 206 spaziose camere con servizi all’insegna dell’innovazione tecnologica, oltre a un arredamento moderno in stile eco-design. Ristrutturate interamente nel 2017, le camere dell’albergo sono state progettate per unire design e comfort: qui si può non solo dormire di notte, ma vivere in ogni momento del giorno grazie anche grazie all’innovativo
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set per il letto Live N Dream, composto da un materasso a doppia tecnologia e 4 cuscini (due tradizionali e due definiti “smart”) per un letto multifunzionale dove leggere, lavorare, rilassarsi e, naturalmente, dormire. A seguito della ristrutturazione la maggior parte degli arredi precedenti è stata donata alla Croce Rossa Italiana. Tra i servizi proposti anche un ampio parco con piscina scoperta, un centro fitness e un’ottima offerta business e Mice, con 9 sale tutte dotate di tecnologie all’avanguardia e la consulenza di meeting planner specializzati e dedicati, che accompagnano il cliente in tutte le fasi organizzative dell’evento. Lato food & beverage, il Novotel Milano Linate offre un Gourmet Bar al centro della lobby, dove i clienti possono bere un drink ma
• Categoria: quattro stelle • Dove: Milano • N. camere: 206 camere • Meeting room: 9, capienza massima 150 persone
anche mangiare un pasto leggero e rilassarsi o lavorare in qualsiasi momento della giornata, e il ristorante dell’hotel che propone un’offerta gastronomica à la carte che include anche diverse specialità regionali. Ricordiamo che l’albergo nel 2015 ha vinto il premio di Ima, Italian Mission Awards, come Miglior hotel business del nord Italia per “l’elevata qualità dei servizi mirati sulle esigenze della clientela business e l’attenzione nei confronti delle nuove tecnologie”. l
di Alberto Vita
• Area Fitness e piscina: sì • Ristorazione: Gourmet Bar e Ristorante • Recensione Tripadvisor: Molto Buono 3,5 su 5 • Recensione Booking: Ottimo 8,1 su 10 • Recensione Expedia: Buono 3,9 su 5 • Recensione HRS: Buono 7,8/10 2017 settembre |
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PRODOTTI LEGATI AI GDS
Amadeus cytric Travel & Expense
DISTRIBUITO IN ITALIA: SÌ
Distribuito in Italia: sì a partire dal 2017.
SISTEMI DI PRENOTAZIONE
Gds Interfacciabili: Amadeus, Sabre, Travelport.
Amadeus cytric Travel & Expense è una soluzione end-to-end agile e integrata per la gestione dei viaggi aziendali e il controllo della travel policy. Attraverso la semplice interfaccia utente rende immediato e veloce il processo di prenotazione di un servizio di viaggio nel rispetto della travel policy aziendale, consentendo ai viaggiatori di pianificare, prenotare e acquistare itinerari di viaggio in autonomia. Le società che utilizzano Amadeus cytric Travel & Expense beneficiano di un risparmio sui costi diretti e indiretti sia nel breve che nel lungo termine. Con un maggiore controllo della gestione autonoma del viaggio e della gestione automatizzata del processo di nota spese è possibile ridurre i costi e risparmiare tempo durante tutto il processo di trasferta, dalla pianificazione del viaggio alla creazione della nota spese.
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Altre interfacce: prevede l’integrazione di qualsiasi fornitore di servizi di viaggio. È inoltre integrabile con i sistemi Erp delle Aziende. Modalità di accesso: web based tramite credenziali di accesso per ciascun utente. Modalità di erogazione del servizio: modello Software as a Service (SaaS) con licenza d’uso. Lingue disponibili: 14. Valute disponibili: 151. Modello di pricing: pay per use. Referenze attive in Italia: Siemens, Novartis, AirPlus, Costa Crociere. Referenze attive nel mondo: Siemens, Novartis, Continental, Audi, e-On, Axa, ThyssenKrupp, AirPlus e numerose aziende dei settori automotive, assicurativo, chimico, energetico e high tech.
Azienda produttrice e/o commercializzatrice: Amadeus IT Group SA, www.amadeus.com
Tipologia cliente ideale: grandi aziende, multinazionali e travel management company. Punti di forza/opportunità: accesso semplificato ai servizi di viaggio conformi alla travel policy aziendale; livelli di approvazione multipli per prenotazioni fuori policy; monitoraggio del comportamento d’acquisto del personale viaggiante; modifica e adeguamento della travel policy in base alla esigenze del personale; loghi dei provider, foto, mappe e giudizi relativi agli hotel; prenotazione online in tempo reale di voli (oltre 500 compagnie aeree connesse), alberghi, auto; prenotazione offline di alberghi non a sistema, treni; visualizzazione di tariffe negoziate, web e di oltre 80 vettori low cost; confronto tra diverse tariffe secondo criteri di data e di prezzo; processo di autorizzazione della trasferta integrato; reportistica completa e intuitiva; elevata integrazione all’interno dei sistemi IT esistenti; processo di approvazione disponibile anche attraverso smartphone.
FUNZIONALITÀ Impostazione travel policy
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Impostazione profili degli utenti
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Integrazione fornitori preferiti e tariffe negoziate
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Ricerca e selezione di itinerario e tariffe tramite GDS
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Ricerca e selezione di voli low cost tramite web
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Ricerca e selezione di altri contenuti (es. alberghi, noleggi auto, ristoranti, biglietteria ferroviaria) tramite web
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Gestione delle autorizzazioni automatizzata
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Prenotazione voli
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Prenotazione alberghi
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Prenotazione biglietteria ferroviaria
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Prenotazione biglietteria marittima Modifica e cancellazione delle prenotazioni
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Prenotazione di servizi aziendali (portatili, cellulari, visti, valuta ecc.) Prenotazione multipasseggero
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Gestione delle liste d’attesa
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Funzione Quick Trip per viaggi frequenti
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Sincronizzazione PNR
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Reportistica
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Report del mancato risparmio per singolo servizio
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Report del mancato rispetto della travel policy
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Invio di alert/notifiche a responsabile viaggi e viaggiatori
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Facilities per i viaggiatori (mappe, info meteo, posto a sedere ecc.)
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Interfaccia ottimizzato per dispositivi mobili (tablet, smartphone)
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CWT Book2Go
SISTEMI DI PRENOTAZIONE
Azienda produttrice e/o commercializzatrice: Carlson Wagonlit Italia, www.carlsonwagonlit.it
PRODOTTI LEGATI ALLE AGENZIE Gds Interfacciabili: Galileo. Altre interfacce: il tool è predisposto per essere integrato a monte e a valle con i sistemi informativi/gestionali (Erp) del cliente. Dispone di varie interfacce che consentono diversi livelli di integrazione. È in grado di ricevere e gestire flussi dati in ingresso con i dettagli della richiesta di viaggio e alimentare la nota spese del cliente generando un flusso dati in uscita con il dettaglio del costo dei servizi prenotati. Modalità di accesso: web based. Modalità di erogazione del servizio: Application service provider (Asp). Lingue disponibili: italiano e inglese. Valute disponibili: euro. Modello di pricing: pay per use con fee di implementazione. Referenze attive in Italia: oltre 45 aziende. Tra queste il Gruppo L’Espresso, Menarini, WPP. Referenze attive nel mondo: nd.
Tipologia cliente ideale: grandi aziende italiane e Pmi. Punti di forza/opportunità: CWT Book2Go consente la gestione integrata dell’intera trasferta includendo in un solo processo autorizzativo (ai costi, alla trasferta, al fuori policy) i servizi prenotabili da self booking tool con quelli richiesti all’agenzia. Ne derivano vantaggi sia per l’autorizzatore, che vede il costo totale della trasferta in un’unica mail e può autorizzare anche via mobile, sia per l’azienda, che evita complesse riconciliazioni contabili. Anche il viaggiatore ottimizza i tempi gestendo l’intera trasferta con un unico strumento e visualizzando lo stato di avanzamento delle richieste in un’unica pagina. Il benchmark tra soluzioni ferroviarie e aeree offre un quadro completo e permette di migliorare i trend di spesa. CWT Book2Go è sottoposto a un costante processo di innovazione nelle funzionalità e nelle performance. Sono infatti in fase di rilascio: l’integrazione con i contenuti di Booking.com e di Hrs; la gestione dei pagamenti tramite carta Aida; la gestione della nota spese.
FUNZIONALITÀ Impostazione travel policy
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Impostazione profili degli utenti
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Integrazione fornitori preferiti e tariffe negoziate
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Ricerca e selezione di itinerario e tariffe tramite GDS
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Ricerca e selezione di voli lowcost tramite web
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Ricerca e selezione di altri contenuti (es. alberghi, noleggi auto, ristoranti, biglietteria ferroviaria) tramite web
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Gestione delle autorizzazioni automatizzata
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Prenotazione voli
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Prenotazione alberghi
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Prenotazione biglietteria marittima
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Modifica e cancellazione delle prenotazioni
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Prenotazione di servizi aziendali (portatili, cellulari, visti, valuta ecc.)
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Prenotazione multipasseggero
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Gestione delle liste d’attesa
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Funzione Quick Trip per viaggi frequenti Sincronizzazione PNR
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Reportistica
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Report del mancato rispetto della travel policy
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Invio di alert/notifiche a responsabile viaggi e viaggiatori
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Facilities per i viaggiatori (mappe, info meteo, posto a sedere ecc.)
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Interfaccia ottimizzato per dispositivi mobili (tablet, smartphone)
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DISTRIBUITO IN ITALIA: SÌ
CWT Book2Go è una soluzione di proprietà di Cwt Italia, sviluppata in partnership con Travelport. Il tool integra le funzionalità proprie di un self booking tool con la richiesta di servizi offline, mediante form strutturati che consentono al viaggiatore la gestione dell’intera trasferta. Inoltre, permette di prenotare online i treni (sia Trenitalia che Ntv) offrendo anche una comparazione immediata con i voli in termini di costi e tempi di percorrenza. Il workflow autorizzativo unico, la possibilità di gestire le trasferte attraverso travel arranger, le diverse policy configurabili, l’integrabilità dei dati anagrafici, la dashboard per monitorare in tempo reale lo stato della trasferta snelliscono i processi interni del cliente con un elevato saving di tempi e costi. Note: 1 Prenotazione online sia di Trenitalia che Ntv e benchmark tra soluzioni ferroviarie e aeree con costi e tempi di percorrenza 2 Tramite il modulo note 3 Vedi funzionalità Travel Arranger 4 Tramite Power Center 5 Tutte le transazioni gestite alimentano il tool di reportistica e business intelligence CWT AnalytIQs
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16 Schede Tek 5 17.qxp_Layout 1 11/09/17 16:51 Pagina 46
SISTEMI DI GESTIONE NOTE SPESE
Fraedom Travel & Expenses
DISTRIBUITO IN ITALIA: SÌ
Acquisizione dati: sistema gestionale e sistema HR dell’azienda; dati per alimentare le informazioni per la gestione e aggiornamento dei profili; possibilità di integrazione con il sistema Erp aziendale.
Fraedom T & E è una piattaforma completamente integrata che offre qualità, risparmi e facilità di utilizzo. Sviluppata grazie alla collaborazione tra Deloitte e HRG, garantisce il risparmio offrendo i migliori contenuti e soluzioni tariffarie negoziate dalla Tmc (risparmio fino al 36% sulle prenotazioni dei voli). La maggior parte delle prenotazioni online non prevede alcun costo. La piattaforma è facile da usare e garantisce un’importante ottimizzazione del tempo grazie a una tecnologia all’avanguardia che permette all’utente di visualizzare le immagini su dispositivi mobili che sono auto-codificati sulla piattaforma, completando le spese in un paio di click.
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Interfacce: oltre a quanto descritto sopra, anche i database alberghieri, motori di ricerca di vettori low cost ecc. Modalità di accesso: richiesto solo l’accesso a Internet. Modalità di erogazione del servizio: Software as a Service (SaaS). Lingue disponibili: 20, tra cui gallese, inglese, inglese americano, spagnolo, portoghese, portoghese latino americano, giapponese, cinese mandarino, cinese cantonese, tedesco, norvegese, turco, italiano, spagnolo latino americano, francese, francese canadese, olandese, finlandese, russo, svedese. Valuta di elaborazione: tutte. Modello di pricing: i prezzi variano a seconda delle dimensioni dell’azienda. Il modello di prezzo è sempre costituito dai seguenti tre elementi: implementazione, utilizzo mensile, mantenimento annuale. Referenze attive in Italia: nd.
Azienda produttrice e/o commercializzatrice: Fraedom, www.fraedom.com. HRG, www.hrgworldwide.com
Referenze attive nel mondo: tra le altre Deakin, DeBeers, Staples, Mitsubishi Motors, Barclaycard, Lloyds Banking Group, Weightmans, Visa. Tipologia cliente ideale: prodotti diversi per segmenti diversi. Punti di forza/opportunità: il prestigio della collaborazione di due grandi aziende quali Deloitte e HRG ha consentito a questa piattaforma di guadagnare la fiducia dalle principali banche e istituzioni finanziarie quali Visa, Suntrust, Bank of Montreal, ANZ. Fraedom Travel & Expenses è dotato di TMC Specialism, di proprietà di HRG: è uno dei pochi strumenti di prenotazione in grado di visualizzare il bagaglio a mano BA e le relative tariffe dopo il primo anno di introduzione. Con un unico fornitore di piattaforma Travel & Expense completamente integrata TMC / OBT / Expense si arriva a risparmiare fino al 50% su un processo completamente automatizzato. È disponibile il supporto di un team designato, con esperienza di business aziendale e di gestione di viaggio disponibile 24/7 con sede nel Regno Unito, per i prodotti delle Pmi. La piattaforma, infine, consente prenotazioni online gratis, l’accesso alle migliori tariffe negoziate e una ricerca flessibile, a più settori.
FUNZIONALITÀ Impostazione e aggiornamento dei parametri aziendali
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Immissione e modifica delle note spese
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Verifica della conformità delle spese alla policy aziendale
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Richiesta di dati aggiuntivi, se necessario
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Verifica della conformità fiscale delle spese introdotte
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Gestione online del flusso autorizzativo
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Importazione dei dati delle spese effettuate con carta di credito
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Inoltro online delle note spese
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Riconciliazione automatica delle spese e dei rimborsi con i sistemi contabili
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Calcolo degli anticipi erogati e delle spese pagate alla fonte dall’azienda
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Aggregazione delle transazioni in formato unico
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Reportistica
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Inclusione delle spese chilometriche di auto aziendali e flotte
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Conciliazione con IVA del Paese del consumatore finale
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Introduzione manuale con calcolo automatico degli importi IVA
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A Trento Il Museo Diocesano Tridentino propone la prima retrospettiva su Francesco Verla (1470-1521), un grande protagonista del Rinascimento tra Veneto e Trentino, a torto dimenticato. Fino al 6 novembre 2017. Info: www.museodiocesanotridentino.it.
dalle 11 alle 18 (chiuso il lunedì). Info: http://www.ville-ge.ch
GINEVRA L’effetto boomerang La mostra L’effet boomerang. Les arts aborigènes d’Australie, dedicata dal MEG, Museo etnografico di Ginevra, al boomerang e all’arte aborigena australiana, si presenta in verità come un’esposizione che va ben oltre il puro aspetto antropologico. Le linee semplici, i colori forti, i tratti diretti e gli occhi enigmatici che emergono dai pezzi esposti rimandano piuttosto a quel recupero dell’immediatezza più piena realizzata nel corso del Novecento e nota come primitivismo: eliminare ogni sovrastruttura e tornare all’iconografia simbolica della prima umanità. Gli oggetti esistono, parlano e si fanno apprezzare solo per il loro impatto visivo. Resta comunque il fatto che il mondo simbolico australiano rimane a noi escluso, segnato com’è da quella realtà onirica che contraddistingue la realtà del sacro e il cammino delle divinità. Impossibile per noi moderni comprenderlo fino in fondo se non al di là del solo apprezzamento visivo. Fino al 7 gennaio 2018. Orari:
CAPENA L’arte austriaca nella Collezione Würth Il gruppo tedesco Würth, azienda leader nel settore dei prodotti di fissaggio e di montaggio (440 aziende in 84 nazioni), nonché di altri prodotti sempre del settore delle costruzioni e del mondo relativo ad esso, è un esempio molto interessante di ciò che potrebbe diventare la società del nostro futuro. Dinanzi alla scomparsa dello Stato nazione e degli enti ad esso associati (tutela lavoro, cultura, sanità, tra i più evidenti) viene da chiedersi se questi enormi nuclei di socialità e di lavoro siano destinati a diventare le prossime comunità. Al di là di queste considerazioni l’esposizione del gruppo Würth nella sede di Capena, un bel paese ora inglobato dalla città di Roma, e contrassegnata da un titolo emblematico (Austria Europae Imago, Onus, Unio = L’Austria come immagine, onere e unione dell’Europa), si propone di presentare al grosso pubblico i pezzi delle collezioni private del gruppo attribuibili all’area culturale
News Dal mondo
TORINO Lady Diana, uno spirito libero Difficile rimanere indifferenti dinanzi a un’immagine della principessa Diana Spencer, morta tragicamente, ancora giovane e bella, in un incidente d’auto. Ci si trova innanzitutto dinanzi a un topos letterario, forse a un mito o a un archetipo: troppo bella, felice e fortunata per poter morire. Ma Lady D. è stata anche una persona con tutte le sue fragilità e le sue debolezze. Soprattutto è stata una donna portata forse troppo giovane all’interno di una realtà come quella pubblica e mondana. che ben poco concedeva spazio all’autoaffermazione dell’individuo. Il suo caso, per la sua spettacolarità mediatica, diventa perciò simbolo emblematico dell’individuo nell’età delle immagini. La nostra personalità è quella che risulta dalle innumerevoli fotografie scattate nel corso del tempo o è piuttosto una sorta di costruzione sovrastrutturale che la società ci impone e che volentieri accettiamo per celare il nostro io più profondo? Le immagini fascinose della mostra in programma presso la Reggia di Venaria (Sale dei Paggi) non sembrano voler suggerire altro. Fino al 28 gennaio. Orari: dalle 9 alle 17. Info: www.lavenaria.it
mitteleuropea. Com’è noto, infatti, l’Austria della fin de siècle ha svelato quella profonda lacerazione esistenziale che sottintende la civiltà europea e l’esistenza di ciascuno di noi e che forse
non si è mai più ricomposta. Psicoanalisi, scienze sociali, economia, politica, letteratura, sono i settori dello scibile a cui si sono rivolti gli sguardi degli uomini, ma certamente l’arte, per il suo impatto immediato e emotivo, ha svolto un ruolo importante. La mostra offre pertanto un percorso dai grandi austriaci come Klimt e Kokoschka sino agli autori più giovani come Wurm, Redl e Hofer; il tutto sotto il simbolo di una continuità culturale che merita di essere conosciuta e apprezzata. Art Forum Würth, fino al 26 gennaio 2019. Orari; dalle 10 alle 17 (chiuso la domenica). Info: www.artforumwuerth.it 2017 settembre |
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A Pavia Fino al 15 dicembre il Castello Visconteo propone la mostra Longobardi. Un popolo che cambia la storia. Centinaia i pezzi esposti, insieme con la ricostruzione di 32 dei principali insediamenti longobardi in Europa. Info: www.mostralongobardi.it
News Dal mondo
Viaggi di carta La tentazione di andarsene Un pamphlet, come quello proposto brevemente in queste righe, è stato reso necessario dal dibattito sempre più intenso apparso nell’opinione pubblica italiana a proposito dell’Europa e del ruolo dell’Italia al suo interno. All’autore, pur appartenendo al mondo finanziario europeo, non è certo mancata sia la chiarezza espositiva sia una velata ironia nel sottolineare le gravi responsabilità dell’Italia nell’aver mancato e nel mancare tuttora di delineare una precisa politica comunitaria. In particolare, è al mondo politico, del tutto incapace di proporre un piano di sviluppo, che vanno le critiche maggiori. Soprattutto è ad esso che vengono imputate quelle voci ricorrenti nei mass media su un’improbabile e utopica uscita dall’Euro. Il testo, comunque, pur non essendo eccessivamente tecnico, ha il pregio di toccare con brevi tratti i veri temi dell’impasse economica in cui si trova l’Italia contemporanea: il troppo risparmio, l’assenza di mentalità imprenditoriale, crisi di fiducia, mancanza di progetti, tra i più noti. Lorenzo Bini Smaghi, La tentazione di andarsene. Fuori dall’Europa c’è un futuro per l’Italia?, Il Mulino, 15 euro Gli anni del terrore Il terrorismo islamico è ormai diventato un tratto consueto nel nostro orizzonte mediatico che l’opinione pubblica internazionale si è rassegnata ad accogliere senza neppure porsi le più elementari domande sulla sua origine e sulla sua diffusione. Lawrence Wright, un vero giornalista d’indagine, ha rivolto la propria attenzione sulle mille e mille vicende, nonché sull’infinito numero di uomini che concorrono a formare gli eventi, i fatti che la storia in seguito registra.
I dieci reportage che compongono il testo, in verità ciascuno breve saggio autonomo, non rendono giustizia al disegno sottile che pervade l’intero testo e che potrebbe benissimo essere inserito in un ironico studio di filosofia della storia: fino a che punto l’irrazionalità delle gesta umane, tali in alcuni casi da rasentare l’autolesionismo se non la stupidità vera e propria, sia da ritenere il vero motore di quell’immenso algoritmo in cui viviamo e che chiamiamo politica. Lawrence Wright, Gli anni del terrore. Da al-Qaeda allo Stato islamico, Adelphi, 28 euro Fugger il ricco Lo storico tedesco Will Winker, noto anche per una ricca biografia dell’imperatore Massimiliano I d’Asburgo, ha dedicato questo volume all’affascinante storia di Jacob II Fugger detto “Il Ricco”, il più importante banchiere e imprenditore tedesco dell’inizio dell’età moderna. Finanziatore di papi, sovrani e imperatori, arrivò a foraggiare l’elezione del re spagnolo Carlo I a imperatore del Sacro Romano Impero. Fedele alla Casa d’Asburgo e al credo cattolico, fu duramente criticato da Lutero e da altri riformatori. Ma la sua attività non si esaurì qui: nel 1521 ad Augusta fondò la Fuggerei, il complesso di case popolari più antico del mondo, tuttora abitato. Dalla produzione tessile, il commercio e l’industria mineraria al mondo dell’alta finanza, questo libro offre un suggestivo ritratto a tutto tondo del cittadino di Augusta più celebre di tutti i tempi, fornendo uno spaccato storico della situazione socio-economica europea agli inizi del Cinquecento. Will Winker, Fugger il ricco, P greco, 18 euro
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Tariffa abbonamento annuo: 35,00 euro Bonifico bancario per Banca Popolare di Sondrio, Agenzia n. 13 di Milano c/c 000005445X70 - CIN X ABI 05696 CAB 01612 IBAN IT78X0569601612000005445X70 intestato a Newsteca Srl D.Lgs 196/03 del 30 giugno 2003 (tutela della privacy): titolare del trattamento dei dati personali utilizzati per l’invio della rivista è Newsteca Srl. Gli interessati potranno esercitare i diritti previsti dall’art. 7 del citato D.Lgs. telefonando al n. 02/20241122 Il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati ad uso redazionale è il direttore responsabile a cui ci si può rivolgere per i diritti previsti dal D.Lgs 196/03 (tel. 02/20241122 - fax 02/20241096).
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