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Sommario Settembre
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ruBrIcHe news 4 24 30 42 46 48
Il MercAto volI In pIllole HôtellerIe dAl Mondo food A Bordo cAMerA con vIstA
InforMAzIone puBBlIcItArIA 21 cHoIce Hotels
La forza del franchising
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02 IMA, ItAlIAn MIssIon AwArds
È tempo di candidature!
08 tecnologIe
Self booking tool: pro e contro
14 AeroportI ItAlIAnI
In bilico tra sfide e opportunità
28 IndAgIne
In copertina: il Bahai temple di delhi
Maternità fa rima con competitività
32 l’IntervIstA
La fiducia? A portata di carta (di credito)
35 professIone Buyer
La forza del team
38 destInAzIonI
La Life Valley degli innovatori
27 cIsAlpInA tours
focus on
Mobilità aziendale a portata di smartphone
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IMA, Italian Mission Awards: è tempo di candidature! Sono aperte fino al 31 ottobre le candidature alla seconda edizione del premio organizzato da Newsteca per celebrare l’eccellenza e la capacità di innovazione nel settore del business travel. Basta compilare il questionario della categoria prescelta sul sito www.italianmissionawards.it a cura della redazione
Le categorie di IMA 2015
Stelle nascenti
Quest’anno, IMA 2015 ha deciso di coinvolgere anche i lettori delle testate di Newsteca, MISSION e MissionFleet. Conoscete una persona, o un team di lavoro, che secondo voi ha dato nel corso dell’anno un contributo importante nell’ambito del business travel o nel settore delle flotte auto, grazie alla sua visione innovativa e alla capacità di incidere positivamente sul mercato? Allora potete candidarlo per i premi Business Travel Rising Star e MissionFleet Rising Star, accedendo all’apposita sezione Rising Star sul sito di IMA. Chi avrà ricevuto il maggior numero di voti dei lettori sarà celebrato nel corso della serata di gala di IMA, il 18 marzo 2015.
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TRASPORTO AEREO • Miglior compagnia aerea di lungo raggio per i viaggiatori d’affari; • Miglior compagnia aerea di corto e medio raggio per i viaggiatori d’affari; • Miglior compagnia aerea low cost per i viaggiatori d’affari; • Miglior aeroporto per i viaggiatori d’affari; • Miglior compagnia di voli privati.
è tempo fino al 31 ottobre per presentare la propria candidatura a IMA 2015, la seconda edizione del premio italiano dedicato al business travel organizzato dalla nostra casa editrice, Newsteca. Anche quest’anno, come nella prima edizione, l’evento si prefigge di premiare la capacità di innovazione e l’eccellenza dei servizi offerti dagli operatori attivi nel settore dei viaggi d’affari. Saranno inoltre assegnati i riconoscimenti “Travel manager dell’anno” e “Ufficio viaggi aziendale dell’anno”. IMA 2015 si concluderà con una prestigiosa serata di gala, il 18 marzo 2015 a Milano. Nel corso dell’evento, al quale è prevista la partecipazione di circa 200 persone, si scoprirà il nome dei vincitori. Per candidarsi a IMA 2015 basterà compilare online sul sito www.italianmissionawards.it il questionario relativo alla categoria prescelta. I questionari saranno giudicati da una giuria composta da travel manager esperti, che selezioneranno
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ALBERGHI • Miglior hotel business nel Nord Italia; • Miglior hotel business nel Centro Italia; • Miglior hotel business nel Sud Italia e Isole; • Catena alberghiera dell’anno. SOCIETÀ DI AUTONOLEGGIO • Migliore società di autonoleggio per i viaggiatori d’affari. TRAVEL MANAGEMENT COMPANY • Miglior travel management company con giro d’affari sopra i 50 mln di euro; • Miglior travel management company con giro d’affari sotto i 50 mln di euro. ONLINE TRAVEL AGENCY • Miglior online travel agency per i viaggiatori d’affari. COMPAGNIE FERROVIARIE • Miglior compagnia ferroviaria per i viaggiatori d’affari. TRAVEL TECHNOLOGIES • Miglior self booking tool; • Miglior sistema di gestione delle note spese; • Miglior sistema di reportistica; • Migliore soluzione mobile per i viaggiatori d’affari. TRAVEL MANAGER • Travel Manager dell’anno; • Travel team (ufficio viaggi) aziendale dell’anno.
tra tutte le candidature pervenute tre finalisti per ciascuna categoria e, tra questi, i vincitori.
Allora, che cosa state aspettando? Mettete in luce la vostra eccellenza! Candidatevi a IMA 2015! ●
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Per informazioni: Newsteca, Segreteria Organizzativa IMA tel. 02/20241122 - e-mail: eventi@newsteca.it www.italianmissionawards.it - www.missionline.it
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News Mercato
NOTIZIE IN BREVE In chat con Europcar
Europcar ha inaugurato sul proprio sito www.europcar.it un nuovo servizio di chat online che permette di porre quesiti e ricevere risposte immediate in merito a dubbi sulla ricerca, prenotazione, pagamento dei veicoli a noleggio, nonché sui servizi extra disponibili (accessori speciali ecc.). Ad oggi il mercato italiano ha dimostrato un elevato gradimento del servizio: il tasso di soddisfazione è infatti del 92%.
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MENO RISCHI, PIÙ COMPENSI eNett e Travelport hanno presentato un’innovativa soluzione di pagamento durante l’incontro “Il futuro dei pagamenti di viaggio”, svoltosi a Roma il 25 giugno scorso Lo ha dichiarato subito Sandro Gargiulo, senior sales manager di Travelport per l’Italia, nel presentare una soluzione vantaggiosa per l’incasso delle commissioni che coinvolge chi si occupa di travel industry: «Il nostro obiettivo è quello di puntare su forme di pagamento che abbattano i rischi, siano facili da usare e consentano maggiori guadagni, grazie a un uso sempre più intenso dei Van, i Virtual Account Number, da spendere senza problemi in rete». La “protagonista” dell’incontro, nata dalla collaborazione di eNett e Travelport (che all’inizio di agosto ha annunciato di avere aumentato la sua quota di proprietà in eNett International), è stata dunque una nuova carta di credito virtuale, generata dal circuito MasterCard, equipaggiata con una numerazione univoca di cui non ci sia memoria dopo l’uso, per il massimo della sicurezza. Del resto, anche Anthony Hynes, international managing director e ceo di eNett International, ha sottolineato durante l’evento come «lo scopo sia quello di ottimizzare i pagamenti delle agenzie di viaggio, in modo facile e senza errori». Hynes ha ricordato una recente analisi di PhoCusWright, secondo cui il 40% dei mancati pagamenti di commissioni alle agenzie di viaggio deriva proprio da frodi sulle carte di credito utilizzate dalle agenzie stesse. Il manager ha pure sottolineato
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quella che secondo lui è una vera e propria emergenza: le commissioni sul prodotto alberghiero, che non vengono recuperate in oltre il 50% dei casi, con gravi danni complessivi per mancato incasso. In questa ottica negativa una percentuale di non poco conto è legata ai pagamenti manuali ancora oggi molto frequenti e che rappresentano «un processo laborioso, tale da far perdere all’industria dei viaggi qualcosa come un miliardo di euro ogni anno». Altri intoppi, in tal senso, sono determinati dai fallimenti dei fornitori o dal recupero della moneta di altri Paesi. Ci vuole troppo tempo e le relative modalità di lavorazione sono ormai obsolete. Così come l’utilizzo di assegni che rallentano ulteriormente le procedure. Tra i vantaggi del Van di eNett: immediatezza del passaggio tra una valuta e l’altra; rimborsi in caso di fallimenti addirittura delle compagnie aeree; sconti in alberghi e merchandising; gestione in tempo reale, così le inadempienze sono evidenziate subito: il suo numero univoco, il codice di sicurezza, la data di scadenza, che permettono facilità delle operazioni, con tutte le informazioni dettagliate delle transazioni. C.D.
UVET PARTNER DI EXPO 2015 Il 28 giugno scorso il Gruppo Uvet ha riunito agenzie di viaggio, giornalisti e aziende presso il Club Viaggi Resort di Santo Stefano: un’occasione per fare il punto sui risultati raggiunti negli ultimi anni e, soprattutto, sugli obiettivi futuri, anche in vista di Expo 2015. Con un fatturato di 2,2 miliardi di euro nel 2013, l’attività del Gruppo si
suddivide oggi tra un 50% di turismo leisure (con un tour operator di proprietà, oltre 1,5 milioni di clienti e una quota di mercato del 15%) e un 50% di business travel: Uvet American Express, la TMC del gruppo, conta infatti oltre 1000 aziende clienti multinazionali, 2,5 milioni di biglietti emessi all’anno e un BSP annuo di 930 milioni di euro. In totale, Il network del Gruppo è di 1300 agenzie affiliate, di cui 300 specializzate nei viaggi d’affari. Forte di questi risultati, Uvet ha scelto di puntare sulla prossima Esposizione Universale, di cui sarà uno dei principali partner. «Il nostro gruppo – ha dichiarato Luca Patanè, presidente del Gruppo Uvet – crede in questo evento e si è attrezzato acquisendo e costituendo nuove società per affrontare al meglio la sfida e contribuire da leader di mercato a risvegliare il movimento turistico verso il nostro Paese». Molte le iniziative in programma: in primo luogo, il Gruppo è partner e rivenditore ufficiale (“Preferred authorised ticket reseller”) di “Made of Italians”, progetto che ha l’obiettivo di portare un milione di italiani ed emigrati all’estero a visitare l’Expo. Per gestire quest’attività e offrire servizi integrati è stata costituita Made in Uvet (http://madeinuvet.it/). La società intende promuovere una rete di operatori del settore turistico e ricettivo (alberghi, ristoranti, trasporti ecc.) con la finalità di creare un “prodotto italiano di eccellenza”. Servizi e informazioni saranno offerti anche tramite una App, predisposta in diverse lingue. UvetLab, creata per l’organizzazione di grandi eventi aziendali e sportivi, si occuperà di progettare e allestire i padiglioni (arredamento, fornitura
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News Mercato
Appuntamenti 1° ottobre 2014 - Corso di formazione della Business Travel School – La gestione della mobility aziendale Methis Hotel, Padova Da business travel a gestione a 360° della trasferta di lavoro aziendale; l’evoluzione del settore e del ruolo del gestore, da travel a mobility manager. Docente: Dario Bongiovanni – Chairman t&e consultancy s.a.s. Info: tel. 02/20241122 - www.missionline.it
NOTIZIE IN BREVE In Amadeus Amadeus ha annunciato i risultati finanziari del primo semestre dell’anno fiscale 2014. Il fatturato globale è cresciuto dell’8,5% e ha raggiunto quota 1,730.9 milioni di euro. L’incremento dell’EBITDA è stato dell’8,8%, pari a 702,6 milioni di euro. Nell’ambito della distribuzione, il totale delle prenotazioni aeree tramite agenzie di viaggio è cresciuto del 3,8%, raggiungendo 241,8 milioni di PNR, mentre le revenue sono aumentate del 4,6% a quota 1,271.5 milioni di euro. Rettifica Sul numero Mission 4, giugnoluglio 2014, è stato riportato in maniera errata il sito della Fondazione Italia Cina negli articoli “Shanghai Tour” e “La scatola cinese”. L’indirizzo corretto è www.italychina.org. Ci scusiamo con i lettori. 6
di tecnologie multimediali e manutenzione) e di fornire servizi correlati (comunicazione, ristorazione e creatività per contenuti interattivi). In tema di padiglioni, Uvet Inc., nuova società del gruppo con sede a Chicago, ha firmato un accordo con “Friends of the U.S. Pavilion”, l’organizzazione no profit rappresentata in Italia dalla Camera di Commercio Americana, per la gestione in esclusiva di servizi ed eventi del padiglione Usa di Expo 2015. Sempre in ottica Expo, il gruppo Uvet ha acquisito di recente Jakala Events, società attiva nel settore Mice. Infine, insieme a Digital Magics e Confturismo, ha finanziato e lanciato “Tripitaly.it”, un portale per fornire ai turisti stranieri informazioni, servizi e offerte commerciali che sarà affiancato da un’applicazione per dispositivi mobile.
GATTINONI: CRESCIAMO A RITMO SOSTENUTO Una rete di 680 agenzie in Italia e Svizzera, due sedi operative a Lecco e Milano e tre BTC di cui uno, quello di Roma, inaugurato di recente per affiancare quelli “storici” a Monza e nel capoluogo lombardo. Questi, in sintesi, i punti di forza del Gruppo Gattinoni, attivo, oltre che nei comparti del turismo Leisure e MICE, nel segmento corporate con una divisione Business Travel che conta 50 consulenti. Ne parliamo con Eros Candilotti, direttore commerciale di Gattinoni Travel Network (nella foto). Quali sono stati i vostri risultati nel primo semestre del 2014? E quali le vostre previsioni per la chiusura dell’anno? «Oggi, ancor più che in passato, le aziende continuano a essere
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2 ottobre 2014 - Corso di formazione della Business Travel School Il vettore aereo, questo sconosciuto - Methis Hotel, Padova Informazioni e strumenti per una contrattazione più efficace. Docente: Marco Fontana. Info: tel. 02/20241122 - www.missionline.it. 30 ottobre 2014 - Forum di formazione ACTE - Enterprise Hotel, Milano Ruolo della gestione dei viaggi in azienda, reporting, analisi comparativa: questi alcuni dei temi dei moduli formativi in programma nell’incontro italiano di ACTE, Association of Corporate Travel Executives. Info: www.acte.org/allevents.htm. 11 e 12 novembre 2014 - BTC - Fortezza da Basso, Firenze La fiera italiana dedicata agli eventi propone quest’anno un ampio calendario di appuntamenti formativi. Tra gli incontri dedicati agli eventi aziendali, una tavola rotonda organizzata da Cisalpina Tours ed Mpi Italia dal titolo “Expo 2015 e gli eventi aziendali: opportunità, crescita e implicazioni per il mondo corporate”. Info: http://btc.it/ 25 e 26 novembre 2014 - BizTravel Forum 2014 - Fiera Milano City MiCo, Milano È di scena la dodicesima edizione dell’evento della business community in Italia per mobility, eventi e turismo organizzato dal Gruppo Uvet. In programma anche quest’anno un ricco calendario di tavole rotonde e seminari. Info: www.biztravelforum.it 2 e 3 dicembre 2014 - BTO - Fortezza da Basso, Firenze Settima edizione dell’evento dedicato al travel 2.0. Info: www.buytourismonline.com
fortemente orientate al saving e i budget destinati alle trasferte sono contenuti. Ciononostante, nel primo semestre di quest’anno, abbiamo messo a segno una crescita significativa rispetto al 2013, grazie soprattutto all’acquisizione di nuovi clienti. Se non subentrano fattori esterni in grado di destabilizzare l’intero settore turistico, come purtroppo è già avvenuto più volte in passato, siamo dunque fiduciosi di chiudere l’anno in maniera estremamente positiva». Sull’acquisizione di nuovi clienti, quanto ha pesato la vostra partnership con il network globale ATPI? «La partnership con ATPI, che dura ormai da quattro anni con
reciproca soddisfazione, ci ha permesso di prendere parte a gare internazionali e di stipulare accordi globali con importanti gruppi multinazionali. I vantaggi dell’affiliazione ad ATPI, oltretutto, non si fermano qui: abbiamo avuto infatti l’opportunità di ampliare la gamma di servizi offerti ai nostri clienti e di proporre tecnologie innovative che automatizzano la gestione delle trasferte. Tra gli altri, un efficiente sistema di Travel Risk Management, che in caso di emergenza consente di rintracciare i viaggiatori ovunque nel mondo: un servizio, questo, che ormai rappresenta per i nostri clienti una priorità». A suo parere, che cosa chiedono oggi le aziende alle travel management company? «Al primo posto tra le esigenze delle aziende compare sempre il saving: per questo Gattinoni concentra i propri sforzi
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News Mercato
sull’offerta di strumenti che, automatizzando i processi, sono in grado di generare risparmi significativi. Per essere davvero utili, però, questi strumenti devono essere facilmente fruibili e realmente tagliati su misura del cliente. Per questo affianchiamo le imprese nella scelta del tool più adatto, proponendo soluzioni davvero customizzate. In secondo luogo, le aziende chiedono alle TMC consulenza e capacità di problem solving: per questo motivo Gattinoni punta da sempre sul fattore umano, mettendo al primo posto la qualità ed esperienza dei propri consulenti. Infine, oggi le aziende sono molto più evolute e attente rispetto al passato: una TMC, quindi, non deve solo offrire servizi efficienti, ma anche essere costantemente aggiornata sulle
novità del mercato, in modo da suggerire al cliente ogni possibile opportunità per ridurre i costi. In una frase: dobbiamo essere propositivi e trovare soluzioni che facciano coincidere risparmio, efficienza e comodità».
IDENTIKIT DEI TRAVEL E FLEET MANAGER ITALIANI Chi sono i travel manager italiani? Come sono inquadrati nell’organigramma aziendale, che mansioni svolgono, come vengono remunerati? Contrariamente ad altri Paesi, dove il ruolo del responsabile viaggi è più valorizzato, nel nostro Paese non è stata mai realizzata un’indagine approfondita su questa figura. Per questo la nostra casa editrice,
in collaborazione con l’Università Milano Bicocca, ha avviato il progetto “Inquadramento aziendale dei travel manager e fleet manager italiani”, con lo scopo di conoscere in maniera più approfondita il profilo di chi, all’interno delle aziende, si occupa della gestione delle trasferte, ma anche di quella delle flotte auto. A questo scopo, chiediamo la collaborazione dei nostri lettori nella compilazione di un breve questionario online. I dati saranno riportati in forma aggregata e anonima e saranno trattati con la massima riservatezza, in accordo con la legge sulla privacy. Per darci una mano a costruire l’identikit dei travel e fleet manager, vi preghiamo di registrarvi sul sito www.missionline.it: saremo lieti di inviarvi il link al questionario.
NOTIZIE IN BREVE In Zucchetti
La società di software Zucchetti ha annunciato l’acquisizione dell’azienda pugliese Macnil, specializzata nella gestione e controllo GPS delle flotte aziendali. Con sede a Gravina di Puglia (Ba), Macnil conta attualmente oltre 30 addetti, una rete di 1.500 installatori e 3.500 clienti.
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CON NOI IL SUCCESSO È UN VIAGGIO, NON UNA META.
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Tecnologie Self booking tool
Self booking tool: pro e contro Quali sono i punti di forza e le criticità delle soluzioni che automatizzano la prenotazione dei servizi di viaggio? Che cosa bisogna fare perché l’implementazione di questi tool abbia successo? Lo abbiamo chiesto a due gds, a una travel management company, a una società che sviluppa soluzioni tecnologiche e a un consulente esperto di business travel. Ed ecco che cosa abbiamo scoperto di Michele de Gennaro
60% È il risparmio di tempo medio ottenuto grazie all’utilizzo di un self booking tool. È anche l’adoption rate, ovvero il tasso di adozione da parte dei dipendenti, a partire dal quale si può affermare che l’implementazione di un sistema di prenotazione sia un successo.
Tommaso Vincenzetti, direttore marketing e business development di Amadeus Italia
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onsentono ai viaggiatori d’affari e alle segretarie di organizzare le trasferte e prenotare i servizi di viaggio (biglietteria aerea e ferroviaria, hotel, auto a noleggio) in autonomia: sono i self booking tool (Sbt), soluzioni che offrono alle aziende numerosi vantaggi, dalla possibilità di esercitare un maggiore controllo sul rispetto delle regole imposte dalla travel policy a quella di ridurre i costi, sia diretti (tariffe) sia indiretti (di processo). Anche se si tende a indicarli con l’unico nome di self booking tool, questi applicativi sono di due tipi: i veri e propri Sbt, forniti perlopiù da società indipendenti e che consentono una costruzione del viaggio “fai da te” (prenotazione inclusa) e i travel tool, che si interfacciano con l’agenzia di viaggi, alla quale è affidato il compito di verificare la correttezza delle richieste e ultimare la prenotazione.
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Questi software sono ormai diventati i protagonisti del travel management nelle aziende statunitensi ed europee. In Italia, invece, nonostante un recente aumento di interesse legato alla necessità risparmiare sui costi “non core”, non si può ancora dire lo stesso. «Contrariamente a mercati quali la Francia o il Benelux, dove si riconosce il ruolo chiave che la tecnologia può offrire nell’ambito del business travel, il nostro Paese non è ancora maturo» afferma Tommaso Vincenzetti, direttore marketing e business development di Amadeus Italia. Amadeus propone il self booking tool Amadeus e-Travel Management. «La maggior parte dei dati disponibili ci mostra che da noi l’adoption media di un Sbt è di appena l’8% tra grandi aziende e Pmi. Se consideriamo poi che nel nostro Paese le Pmi superano il 95% del totale delle imprese, è faci-
le rendersi conto come il comparto Bt sia estremamente lento e difficile da “evangelizzare”». «Un fattore importante da considerare – sottolinea Marco Benincasa, country director di Sabre Italia – sono le dimensioni delle aziende e il grado di strutturazione interna degli uffici acquisti o del travel management: maggiore è l’organizzazione, più elevata è la propensione a valutare attentamente, e quindi adottare, strumenti di questo genere. Fondamentale per veicolare i Sbt è poi il ruolo delle travel management company, che operano in totale sinergia con i market place operator». Ricordiamo che Sabre propone il self booking tool GetThere, disponibile in 15 lingue e utilizzato da milioni di viaggiatori in oltre 95 Paesi. Al tool possono essere abbinate altre soluzioni, quali Sabre Traveler Security, per la gestione della sicurezza del viaggiatore, eVirtual Meetings, che consente la prenotazione e la programmazione di videoconferenze e sale di telepresenza, pubbliche e private. «Sul fronte dell’offerta il mercato è molto maturo – dichiara Roberto Porto, head of Multinational Sales & Accounts Italy di Uvet American Express –, ma non si può dire lo stesso delle aziende clienti. In questo senso, il gap tra le multinazionali e le imprese locali è evidente. Alcuni clienti internazionali registrano un’adoption rate del 90%, ovvero una volta che acquistano
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Tecnologie Self booking tool
uno strumento di self booking lo utilizzano al massimo. In Italia, invece, si fatica ancora molto: se dietro all’adozione di un Sbt non c’è la ferma volontà di tutto il board aziendale, l’adoption rate spesso è molto basso. Ciononostante, si registra un miglioramento anche tra le aziende della Penisola». La Tmc propone il tool BizTravel, uno strumento multilingue che integra più piattaforme e consente di interagire sia con i sistemi di prenotazione Gds, che con contenuti web relativi ai fornitori low-cost, Trenitalia, Ntv, Hrs, TravelCube e Booking.com. Offre anche servizi accessori come Visti, NCC, MiniMeeting e permette di gestire più flussi autorizzativi a diversi livelli. «È vero, dal punto di vista tecnologico il settore è tendenzialmente da considerarsi maturo – precisa Dario Bongiovanni, amministratore di t&e consultancy, società di consulenza, organizzazione e formazione, specializzata nel settore dei viaggi d’affari aziendali –; il livello di maturazione scende però dal punto di vista del pricing, ovvero la propensione delle aziende all’investimento nel settore della gestione delle trasferte lavorative, che in Italia è ancora molto limitata». A quali aziende conviene? Come accennato, l’adozione di un self booking tool offre molteplici vantaggi alle aziende, primo tra tutti un maggior controllo sul rispetto della travel policy aziendale: il sistema infatti visualizza le tariffe convenzionate e quelle conformi con le regole imposte dall’azienda, oltre a segnalare le eventuali prenotazioni fuori policy. Un plus a cui si aggiunge un significativo risparmio di tempo e un risparmio di costi, sia diretti sia indiretti. Ma l’implementazione di questi sistemi è opportuna per qualsiasi tipologia di azienda? «Sulla base della nostra esperienza il target di un Sbt è estremamente variabile – spiega Tommaso Vincenzetti –, in quanto
la ricchezza di contenuti e funzionalità offerte consente di soddisfare la maggior parte dei bisogni, da quelli estremamente semplici e quelli più articolati. Potrei consigliare un Sbt a chi ha un routing nazionale ripetitivo, ma con livelli di approvazione molto complessi e gerarchici, oppure ad aziende con viaggiatori che sono soliti richiedere viaggi multi-tratta con specifici servizi a terra. Senza poi dimenticare le necessità principali, quali la compilazione della nota spese, l’accesso tramite dispositivi mobile, la reportistica, nonché la sicurezza del viaggiatore, che sempre più spesso è tra i requisiti inseriti nei bandi di gara e che Amadeus offrirà entro quest’anno (Amadeus Mobile Messenger). Sicuramente, un Sbt può risultare meno efficace per quelle aziende che non hanno ancora del tutto metabolizzato la necessità di svincolarsi dalla classica gestione offline, o che hanno un numero di personale viaggiante non rilevante». Un adeguato grado di informatizzazione del management aziendale è una delle condizioni primarie per un utilizzo profittevole di un Sbt, come conferma Roberto Di Leo, founder & ceo della società eMinds, sviluppatrice delle soluzioni di self booking Dynamic Packaging e Tailor Made Tour: «Se 15 anni fa il management era più propenso a usare i canali di comunicazione tradizionali, oggi, con l’abbassamento dell’età media del personale e l’ingresso di una nuova generazione di per sé già abituata a usare strumenti tecnologici e mobile, l’implementazione di un Sbt in azienda diventa un’operazione molto meno complessa. Affermare però che un Sbt può sopperire a tutte le esigenze aziendali sarebbe errato. Ci sono ambiti in cui questo tool può aumentare l’autonomia di un’azienda, ma ve ne sono altri in cui la consulenza diretta dell’agenzia rimane fondamentale». «Chi viaggia per lavoro deve poter contare su un’organizzazione per-
fetta – aggiunge Marco Benincasa –, in grado di garantire la massima flessibilità nei cambiamenti, l’accesso immediato ai dati di viaggio e un’assistenza continua e disponibile in qualsiasi momento. Un buon self booking tool è fondamentale per semplificare l’organizzazione dei viaggi, ottimizzare la gestione dei costi e migliorare i processi. Ma affinché la sua efficacia sia costante ed effettiva è necessario che alla base vi sia una buona travel policy aziendale». «Per i viaggi semplici, point to point, un Sbt rappresenta il massimo dell’efficienza – dice Roberto Porto –. I vantaggi sono tangibili: il rispetto della travel policy aumenta perché i viaggiatori sono guidati secondo regole comuni a tutti. Inoltre si risparmia tempo perché le prenotazioni possono essere fatte in qualsiasi momento, anche nei giorni festivi o di notte, senza avvalersi dell’agenzia. E si riducono i costi, sia diretti (tra il 20% e il 25%) sia indiretti. Infine l’azienda può stabilire quali fornitori utilizzare, impostare dei supplier preferenziali. Per ottenere tutto questo, però, ci vuole cultura, indispensabile per un percorso virtuoso d’implementazione». Ma quanto deve essere grande un’azienda per poter implementare un self booking tool? «La risposta sta nella logica di base dei Sbt – spiega Dario Bongiovanni –, ovvero più li si utilizza e più si ottimizzano costi e tempi di processo; in questo modo quasi si superano le problematiche legate alla dimensione dell’azienda, in quanto, a fronte di un basso numero di utilizzatori, semplicemente i benefici derivanti dal ritorno dell’investimento (tendenzialmente quantificati in 6/8 mesi a far data dall’implementazione) risultano solo posticipati. Da sottolineare, inoltre, come i Sbt siano in grado di ridurre i tempi morti di processo, anche in modo significativo; se al risparmio di tempo, che i tool maggiormente
Tecnologie per il business travel Epa: prodotti che gestiscono le note spese. Travel tool: prodotti che facilitano la comunicazione tra azienda e Tmc, consentono il rispetto della travel policy, guidano la scelta ma non consentono l’effettuazione della prenotazione, che è a carico dell’agenzia di viaggio. SBT: self booking tool, ovvero prodotti che fanno quanto descritto per la tipologia precedente, ma consentono all’azienda di fare la prenotazione. BTMS (business travel management tool): detti anche prodotti end-toend, che supportano l’azienda nel presidio totale del processo, dall’autorizzazion e alla nota spese.
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Tecnologie Self booking tool
Marco Benincasa, country director di Sabre Italia
I 6 vantaggi degli Sbt 1 Automazione, flessibilità e adeguamento della travel policy; 2 controllo dei costi diretti (in media il 20%-25%) e indiretti (in media il 50%-55%); 3 saving medio e comprovato del 10% sul prezzo del biglietto aereo in un mercato dove l’internazionale è il segmento più in crescita rispetto al nazionale ed europeo; 4 possibilità di personalizzare i contenuti e integrazione con strumenti già presenti in azienda; 5 potere negoziale con i fornitori; 6 misurazione dell’emissione di CO2 durante le trasferte. 10
performanti indicano in oltre il 60%, si applica il costo orario della risorsa coinvolta (viaggiatore, segretaria o, in troppi casi, entrambi), si ha immediatamente un’idea dei risparmi ottenuti; altra tipologia di saving generata è invece di tipo organizzativo a favore delle risorse che utilizzano i Sbt». Quali sono invece le criticità più frequenti connesse all’adozione di un Sbt? «Il rischio principale – dice Bongiovanni – è di compiere una sorta di implementazione al buio, senza aver effettuato una fondamentale analisi dei modelli comportamentali aziendali, che tenga conto di fattori quali la propensione all’utilizzo di tool a supporto del processo di prenotazione dei viaggi di lavoro. Le implementazioni devono sem-
pre essere accompagnate da processi di change management a supporto delle risorse, sia nell’ottica di portarle a un utilizzo quanto più estensivo possibile dell’applicazione (al fine di massimizzare il ritorno sull’investimento), sia di prevenire potenziali fattori di blocco del successo del progetto». Passi falsi Ma quali sono gli errori più frequenti compiuti dalle aziende che implementano un self booking tool? Come in tutti i progetti, è fondamentale avere ben chiari gli obiettivi. «La componente di progettualità è indispensabile – dice Roberto Di Leo –. Sul mercato ci sono tante soluzioni. Uno sguardo a medio e lungo periodo può fare la differenza.
I compiti del travel manager Ecco che cosa deve fare un travel manager alle prese con l’introduzione in azienda di un self booking tool: • rendere obbligatorio l’uso dell’Sbt in una procedura di viaggio semplice e chiara, identificando anche dei KPIs. Il tasso di utilizzo dell’Sbt è sempre in relazione alla rigidità nell’uso dello strumento. È sufficiente, a volte, modificare anche leggermente la procedura di viaggio per determinare un notevole risparmio per molte aziende. • Comunicare funzionalità e contenuti. È meno probabile che i viaggiatori usino lo strumento se lo ritengono lento, difficile da usare o se sono convinti di poter trovare tariffe migliori in Internet. • Valutare l’integrazione del Sbt nei sistemi IT aziendali o dei dipendenti (ad esempio quello per la gestione delle note spese). L’82% dei costi indiretti è composto da attività ricorrenti e di routine (nota spesa e prenotazione), pertanto l’integrazione potrebbe ridurre sensibilmente l’impegno amministrativo pre e post trasferta e potrebbe quindi incentivare i viaggiatori a utilizzare di più lo strumento. • Formazione, supporto e comunicazione. È più probabile che i viaggiatori utilizzino il sistema se sanno che anche i manager lo fanno: per questo motivo l’esempio del senior management è importante. Inoltre l’approvazione del Sbt da parte del senior management nelle comunicazioni aziendali interne è un importante primo passo per favorirne l’utilizzo. Una formazione adeguata degli utenti dovrebbe aiutare tutti i potenziali utilizzatori del sistema a capirne l’importanza. Indicare obiettivi di utilizzo e fornire report frequenti in merito alle prestazioni per mezzo dei canali di comunicazione interni aiuterà i viaggiatori a non trascurare il programma di utilizzo.
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Sistemi di questo tipo richiedono del tempo per essere introdotti in azienda, e scoprire nel giro di due anni che le esigenze sono cambiate ed è necessario rimettere tutto in discussione diventa un problema. Quindi è importante selezionare uno strumento che si evolva parallelamente alle proprie esigenze. L’adozione non è un punto d’arrivo, ma un punto di partenza per migliorare costantemente il processo di gestione delle trasferte». «Consigliamo sempre di studiare bene il tool prima di effettuare la scelta – conferma Marco Benincasa - per capire se soddisfa in pieno le esigenze aziendali. Sabre riconosce l’importanza della formazione e in tal senso ha una forte cultura quando si tratta di programmi di training, che offre gratuitamente ai propri clienti accompagnandoli nella crescita dell’efficienza tecnologica. Si tratta di un’ottima soluzione di time e cost saving per le aziende che non hanno così più il problema di gestire l’operatività dell’ufficio mentre il personale è impegnato in un training esterno». «Il processo decisionale di prenotazione – dice Tommaso Vincenzetti – è influenzato da una serie di interlocutori che possono dimostrarsi ostili ai sistemi di prenotazione online oppure incapaci di superare le barriere che l’uso comporta. Dotarsi di un Sbt e avere un management che predilige ancora la cultura dell’organizzazione del viaggio offline è l’errore più grave. È poi indispensabile un rapporto stretto con il fornitore del Sbt, che deve essere affidabile sia tecnologicamente sia nella gestione dei contenuti». «Bisogna scegliere il Sbt secondo le esigenze dell’azienda – spiega Roberto Porto –. Se per esempio il traffico di un’azienda è prevalentemente ferroviario sarebbe un grave errore acquistare un tool che non permette la prenotazione dei treni. Bisogna inoltre verificare se il Sbt è compatibile e integrabile con i sistemi interni dell’azienda e se si
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Tecnologie Self booking tool
Dario Bongiovanni, amministratore di t&e consultancy
Roberto Porto, head of Multinational Sales & Accounts Italy di Uvet American Express
Roberto Di Leo, founder & ceo della società eMinds
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interfaccia con più di un Gds, in particolare per le società multinazionali che così possono avvalersi di sistemi di distribuzione diversi nelle differenti sedi». «Un altro errore molto frequente, e che può causare problemi rilevanti – sottolinea Dario Bongiovanni –, è considerare il tool come la soluzione a ogni problematica, pensando che le procedure migliorino per il solo fatto di automatizzarle». Parola d’ordine: comunicazione Ma quali passi deve compiere un travel manager alle prese con l’introduzione in azienda di un self booking tool? «Un sistema di self booking ha successo solamente se viene ampiamente utilizzato – dice Roberto Porto –: se l’adoption rate supera almeno il 60% il progetto avrà successo. Per raggiungere questo obiettivo la formazione del personale è indispensabile. Tutta la struttura organizzativa dell’azienda deve seguire il processo di implementazione, facendo capire ai dipendenti attraverso comunicazioni coordinate e periodiche i benefici del tool e stimolandone l’impiego. E soprattutto non sì può consentire che chi può utilizzare questi sistemi eviti di farlo». «Le aziende che supportano l’introduzione del sistema per mezzo di un’efficace comunicazione interna – aggiunge Tommaso Vincenzetti – normalmente registrano un livello di utilizzo superiore rispetto alle realtà che non lo fanno. In questo il travel manager svolge un ruolo fondamentale ». «È importante – conclude Dario Bongiovanni – porre in essere, sia internamente con i reparti IT che esternamente con la Tmc, che deve essere partner, una gap analysis che determini l’esatto punto di partenza e le criticità tipicamente insite in una logica di progetto che attraversa la quasi totalità dell’azienda. In questo senso, potrebbe essere auspicabile il supporto di consulenti
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che abbiano un’expertise verticale di settore, oltre ad avere un’indipendenza di giudizio». L’importanza della customizzazione Ma l’offerta di Sbt sul mercato italiano tiene conto della specificità del nostro mercato? «L’offerta è ampia – sottolinea Dario Bongiovanni – e sicuramente esaustiva rispetto alle esigenze effettive dei potenziali fruitori perché si è sviluppata, nel tempo, in mercati tecnologicamente più avanzati ed evoluti del nostro. La grande maggioranza degli applicativi è in grado di prendere in esame tutte o quasi le casistiche aziendali, grazie a modalità standardizzate; il concetto di “tailor made” in tecnologia è sinonimo di personalizzazione, e la personalizzazione si porta dietro degli effort economici. Purtroppo, troppo spesso la scelta di un tool parte dalla componente di costo per poi arrivare alle funzionalità, mentre è bene comprendere preventivamente quali sono le esigenze e gli obiettivi aziendali, quindi provare a individuare sul mercato il tool più in linea con le aspettative e aprire solo in quel momento il tavolo negoziale». «Il mercato – spiega Roberto Di Leo – offre soluzioni preconfezionate, erogate in una logica di servizio dove l’aspetto di personalizzazione può essere gestito in minima parte, e soluzioni fortemente customizzabili, con piattaforme e strumenti integrabili. Il nostro sistema si declina in due piattaforme differenti: Dynamic Packaging e Tailor Made Tour. La prima è la soluzione ideale per la prenotazione di itinerari semplici, con voli monotratta. La seconda, invece, consente di organizzare in pochissimo tempo itinerari complessi: basta inserire nel sistema le tappe della trasferta e il sistema elabora automaticamente il processo di quotazione di tutti i servizi di viaggio». I self booking tool, quindi, sono spesso personalizzazioni di propo-
ste standard, e nascono da assesment più o meno sofisticati sul cliente. Le grandi aziende, con maggiore capacità di spesa e una maggiore complessità nella gestione del travel, possono sviluppare Sbt più sofisticati in termini di contenuti, processi approvativi e integrazioni con soluzioni aziendali già presenti. Le Pmi, invece, oggi possono contare su diverse possibilità per scegliere la soluzione più in linea con le proprie esigenze. «Uno dei punti di forza dei Sbt è sicuramente la possibilità di controllare la travel policy e replicare le regole aziendali all’interno di un tool di semplice utilizzo e accessibile anche da strumenti mobile – dichiara Vincenzetti –. Oltre a questo un Sbt deve essere in grado di offrire una serie di contenuti innovativi e integrati, come voli low cost, treni ad alta velocità e tariffe scontate last minute di strutture alberghiere. La recente tendenza per l’azienda utilizzatrice è dotarsi di soluzioni “end to end”, che coprano interamente le fasi di gestione del viaggio, dal pre sino al post travel e alla gestione delle note spese in modo totalmente automatico. In ultimo, anche se è un trend molto più europeo che italiano, l’integrazione di strumenti di video conference, alternativi alla trasferta, sta sicuramente ampliando la visione del business travel da parte delle aziende. In questo senso Amadeus si sta muovendo verso una soluzione proprietaria che nei mercati europei è stata appena rilasciata e che nel prossimo anno sarà presente anche in Italia con il nome di Amadeus Corporate Suite». «I sistemi presenti oggi sul mercato sono tutti molto efficaci – conferma Roberto Porto –; può capitare che in un dato periodo un tool sia più performante in un certo Paese rispetto ad altri prodotti, ma a quel punto è l’agenzia che deve entrare in gioco, supportando l’azienda cliente nella scelta del tool più idoneo per le sue necessità». ●
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In bilico tra sfide e opportunità Il sistema aeroportuale italiano sta attraversando una fase di grande fermento, anche a seguito del recente Piano aeroporti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: ecco la prima parte di un’inchiesta in due puntate sui principali scali, per comprenderne le prospettive di sviluppo di Massimiliano Sarti
Lo scalo di Bergamo conta 9 milioni passeggeri annui (2013) per 119 collegamenti totali verso 105 destinazioni. Il suo bacino di utenza si estende su una popolazione di oltre 9,5 milioni di abitanti, in un territorio dove si trovano più di 800 mila imprese, pari al 16% del totale italiano e capaci di generare il 21% del pil nazionale.
Andrea Mentasti, direttore generale della Sacbo
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ettori low cost, intermodalità, dehubbing di Malpensa, crisi del vettore di bandiera e ora la nuova alleanza Alitalia-Etihad, che viene a sconvolgere equilibri vecchi e nuovi. Il mondo del trasporto aereo italiano vive da tempo momenti di particolare fermento: scenari ricchi di sfide difficili ma anche di opportunità da cogliere per chi saprà ritagliarsi un ruolo adeguato alle proprie specificità. Un’asserzione che vale per qualsiasi operatore del settore, ma che probabilmente è ancora più vera per il sistema aeroportuale italiano, il cui sviluppo ha storicamente risposto troppo spesso a logiche campanilistiche di breve respiro piuttosto che a esigenze strategiche e funzionali. D’altronde di un piano di riordino dell’assetto generale degli scali si parla ormai da oltre un quarto di se-
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colo. Un punto fermo sembrava si fosse raggiunto nel 2011, quando l’allora ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, presentò un piano elaborato dall’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac), basato a sua volta su uno studio realizzato da Oneworks, Nomisma e Kpmg, che immaginava 24 aeroporti principali e 18 di servizio, insieme alla costruzione di altri due scali (Grazzanise e Viterbo). Due anni più tardi, però, al Mit arriva Corrado Passera che cambia rotta e ridisegna l’intera mappa secondo criteri intermodali legati alle reti transeuropee di trasporto (Ten-T): 31 scali di interesse nazionale e gli altri in capo alle regioni, libere di decidere del loro futuro. Si arriva così all’ultimo intervento, griffato a gennaio di quest’anno da Maurizio Lupi (governo Letta), che coinvolge nuovamente
Enac e regioni individuando dodici aeroporti strategici e 26 scali di interesse nazionale. Poi più nulla se non la firma dell’accordo agostano tra Mit e Ferrovie dello Stato, per collegare l’Alta velocità agli scali di Malpensa, Fiumicino e Venezia, così come esplicitamente indicato da Etihad nelle condizioni poste per entrare nel capitale di Alitalia. Un contesto in grande evoluzione, insomma, entro il quale si inseriscono dati sul traffico passeggeri che complicano ulteriormente il quadro: secondo l’ultimo consuntivo Assaeroporti, infatti, se da una parte, nel quinquennio 2009-2013, il numero dei viaggiatori in transito negli scali italiani è aumentato del 10,3%, passando dagli oltre 130 milioni del 2009 ai 144,144 milioni dell’anno scorso, è pur vero che il picco di questo incremento è stato raggiunto già nel 2011 (148,781 milioni). Nell’ultima parte del lustro i passeggeri sono, quindi, calati di oltre 4 milioni di unità. «Tale andamento altalenante», si legge nella nota Assaeroporti, «è stato caratterizzato da una peculiare flessione dei vettori tradizionali (a partire da Alitalia) a favore delle compagnie low cost, nonché dalla crescente concorrenza del treno ad alta velocità. Al forte decremento del traffico domestico è poi corrisposta una sostanziale tenuta delle tratte europee e una certa vivacità di quelle extra-continentali, notoriamente più redditizie». È in questo scenario piuttosto com-
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plesso che noi di Mission abbiamo pensato di interpellare alcuni tra i principali aeroporti della Penisola, per comprenderne le prospettive di sviluppo, soprattutto in termini di business travel, nonché il loro approccio ai temi della sostenibilità e il loro pensiero in merito al piano nazionale degli aeroporti. Date le dimensioni dell’inchiesta, l’articolo sarà suddiviso su due puntate. In questa si parlerà, in particolare, di Bergamo, Genova, Venezia, Treviso, Pisa, Bari, Brindisi, Taranto, Foggia e Lamezia Terme. Altri scali, tra cui i più importanti aeroporti della Penisola, Milano e Roma, seguiranno nella prossima uscita di Mission. Aeroporto Internazionale di Orio al Serio La possibilità di volare senza fronzoli, a tariffe basse, con garanzia di assoluta puntualità. Crisi o non crisi, sono le priorità emergenti dei viaggiatori d’affari per i loro spostamenti aerei: un trend già riscontrabile ben prima di qualsivoglia incertezza economica recente. Lo sostiene Andrea Mentasti, direttore generale della Sacbo: la società di gestione di un aeroporto a chiara vocazione no frills come il Caravaggio. «Negli ultimi tempi stiamo infatti assistendo a una crescita costante dei viaggiatori business, che oggi rappresentano circa il 25% dei passeggeri in transito. Il nostro obiettivo è perciò quello di rendere sempre più confortevole l’accesso, il transito e il tempo di attesa nel nostro scalo. In occasione di Expo 2015, in particolare, abbiamo in programma una serie di iniziative ad hoc, molte delle quali potrebbero rimanere in essere ben oltre il semestre dell’Esposizione universale». Più articolato, invece, il pensiero di Mentasti sul piano aeroporti. Anche perché il Caravaggio, nell’ultima versione di Maurizio Lupi, è relegato a scalo di importanza nazionale nell’area strategicamente concentrata su Malpensa: «Ruolo e funzione
di ogni aeroporto sono dettate innanzitutto dal mercato. E la nostra strategia ci ha consentito di diventare il quarto scalo italiano per numero di passeggeri trasportati all’anno. Ovvio ritenere che la presenza di vettori low cost, che operano la maggior parte dei voli di linea, indichi una specializzazione imprescindibile, a cui peraltro fanno riferimento le diverse categorie dei nostri viaggiatori. Il piano nazionale degli aeroporti, quale che sarà la sua impostazione finale, dovrà perciò necessariamente tener conto di tali numeri e della loro valenza in chiave di copertura territoriale». In tema di sostenibilità presente e futura, infine, i lavori recentemente ultimati sulla pista, «con l’ammodernamento completo delle infrastrutture di volo e l’adozione di un sistema di illuminazione Led, a forte risparmio energetico, così come le opere in corso nel lato arrivi dell’aerostazione, nonché la costruzione del nuovo parcheggio limitrofo al sedime aeroportuale, rispondono tutti a criteri sia di miglioramento della qualità dei servizi sia di attenzione alla sostenibilità. Sul fronte delle operazioni aeronautiche», conclude quindi Mentasti, «sono inoltre allo studio procedure atte a minimizzare ulteriormente l’impatto acustico sul territorio circostante». Aeroporto di Genova Un certo fermento mostra poi anche lo scalo di Genova: un city airport ad appena sei chilometri dal centro
di un’area urbana da sempre sede di importanti imprese di livello internazionale: «La principale novità in programma», racconta il presidente del Cristoforo Colombo, Marco Arato, «riguarda certamente il progetto di ampliamento dell’aerostazione, già approvato dall’Enac e inserito nell’elenco delle opere che dovrebbero beneficiare delle misure contenute nel recente decreto Sblocca-Italia: oltre all’aumento dell’area aeroportuale, che passerà dagli attuali 15mila a 23mila metri quadrati di superficie, prevediamo un ammodernamento dei servizi interni, tra cui l’introduzione di un corridoio fast track verso i Paesi extra-Schengen. Il tutto per una spesa complessiva di circa 20 milioni di euro, interamente in autofinanziamento. Non solo: insieme alla regione Liguria, a Trenitalia e alla Società per Cornigliano, stiamo anche portando avanti il progetto di collegamento diretto aeroporto-ferrovia, cofinanziato dall’Agenzia europea Ten-T (oggi Inea, ndr)». Alla base di tale iniziativa, l’idea che la principale esigenza dei viaggiatori d’affari (rappresentanti il 32,8% dei passeggeri in transito nello scalo della Lanterna) sia quella di un accesso veloce al territorio. Ma il nuovo collegamento diretto aeroporto-ferrovia, con il conseguente spostamento di una parte dei transfer dalla gomma al ferro, genererà anche impatti positivi in termini di sostenibilità: «La nostra attenzione verso i temi ecologici è testi-
L’Aeroporto Internazionale Cristoforo Colombo di Genova vanta 1.303.571 passeggeri annui (2013) collegati a 19 destinazioni differenti. La sua area di catchment diretta comprende una popolazione di 1,834 milioni di persone, mentre i residenti entro i 130 chilometri sono oltre 3 milioni.
Marco Arato, presidente dell’Aeroporto Internazionale Cristoforo Colombo. In alto, lo scalo genovese. Nella pagina a fianco, l’Aeroporto Internazionale di Orio al Serio
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I servizi per i business traveller Il sistema aeroportuale Venezia-Treviso registra oltre 10,5 milioni di passeggeri annui (2013) che si muovono su 136 destinazioni differenti. La Save detiene inoltre il 27,65% dell’aeroporto belga di Charleroi e ha recentemente concluso un accordo con la Catullo, società di gestione degli scali di Verona e Brescia, per la creazione di un polo aeroportuale del Nord-Est operante su un territorio di circa 15 milioni di abitanti.
Andrea Geretto, direttore commerciale e marketing non– aviation di Save
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moniato dal decreto ministeriale di compatibilità ambientale emesso nel 2002 e da noi pienamente ottemperato a partire dal 2013. Il futuro ampliamento dell’aerostazione consentirà peraltro un ulteriore risparmio energetico, grazie all’installazione di forme di illuminazione a basso consumo e di nuovi sistemi di climatizzazione più rispettosi dell’ambiente. A tutto ciò vorrei poi aggiungere che le acque reflue del piazzale del Colombo vengono già oggi raccolte e depurate prima di essere fatte confluire in mare». Pienamente in linea con tali premesse di sviluppo si dimostra quindi la posizione di Arato sul piano aeroporti, considerato uno strumento utile a dettare «le linee guida di sviluppo di un settore fondamentale per l’economia italiana. Da quest’ultimo punto di vista, sarà però soprattutto importante dare seguito in tempi rapidi allo sblocco delle tariffe, consentendo in questo modo l’avvio degli investimenti infrastrutturali necessari all’ammodernamento di infrastrutture e servizi, a tutto vantaggio della competitività del sistema». Venezia e Treviso Dalle grandi ambizioni sono pure i piani della Save per l’aeroporto di Venezia, che a oggi prevedono investimenti per un totale di 600 milioni di euro da qui al 2021: «Già a partire dal 2015 inizieremo i lavori di ampliamento del Marco Polo su tutta una serie di lotti relativi a zone commerciali, di servizio e operative, compresa la realizzazione di un percorso pedonale assistito tra la darsena e l’aerostazione», svela il direttore commerciale e marketing non–aviation, Andrea Geretto. «Ma in progetto c’è anche lo sviluppo dell’intermodalità, con la realizzazione di una stazione ferroviaria ipogea, destinata all’Alta velocità. D’altronde, l’attuale trend di traffico del nostro scalo (8,4 milioni di passeggeri trasportati nel solo
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Bergamo: due vip lounge, fast track, un ristorante, sale riunioni, un auditorium da 70 posti, wi-fi gratuito, mobile check-in Ryanair, carte fedeltà Vip Card e Vip Card Plus dotate anche di convezioni e gratuità per il parcheggio. Genova: sala vip, area cerimoniale, meeting room, fast track, check-in automatizzati (Alitalia ed Air France), wi-fi gratuito, convenzioni corporate per il parcheggio e un hotel da oltre 300 camere nel sedime aeroportuale (Tower Genova Airport Hotel & Conference Center). Venezia: due vip lounge (di cui una Alitalia), wi-fi gratuito per i primi 30 minuti (gratis per chi è nelle lounge), fast track, self bag drop in fase sperimentale, app dedicata, sito ottimizzato mobile, convenzioni con agenzie e centri prenotazioni corporate, business center. Pisa: due vip lounge (di cui una riservata ai passeggeri), un business center dotato di tre sale attrezzate, wi-fi gratuito, app dedicata, convenzioni corporate per i parcheggi. Bari: fast track, sale riunioni, vip lounge, sezione e-commerce dedicata ai business traveller, carta fedeltà PugliaVola Card con vantaggi per il parcheggio, gli hotel ecc. Lamezia Terme: vip lounge, wi-fi gratuito per i primi 30 minuti (free nella lounge), check-in automatico Alitalia e Air One, carta fedeltà Sacal con sconti su parcheggi, negozi e altri servizi.
2013) va ben oltre i 6,5 milioni di viaggiatori annui per cui era stato originariamente concepito. E lo spazio, di per sé, dà sempre una sensazione di comfort». Le esigenze dei viaggiatori, e in particolare quelle dei business traveller, non si soddisfano però solo con i grandi interventi infrastrutturali. Serve anche l’attenzione alle piccole cose. Oltre al recente lancio della connessione wi-fi e della sperimentazione del self bag drop, il Marco Polo ha così rinnovato da poco il proprio sito, realizzandone pure una versione ottimizzata mobile, nonché pubblicando un’applicazione smartphone e tablet a reale valore aggiunto: «Abbiamo cercato di affrontare il tema Internet in maniera estremamente rigorosa», racconta sempre Geretto. «Gli stessi contenuti online sono stati oggetto di uno studio di mercato condotto tra i nostri frequent flyers. Abbiamo così compreso, tra le altre cose, la necessità di costruire una app dotata di funzioni aggiuntive rispetto a quelle già presenti nel sito
tradizionale: un’applicazione geolocalizzata, in grado di costruire un rapporto di biunivocità con i passeggeri, grazie a informazioni puntuali e offerte ad hoc, basate direttamente sulle loro richieste dirette, sulle loro preferenze e sulla loro posizione corrente». Altri piccoli grandi cambiamenti hanno poi riguardato l’aumento delle prese di corrente a disposizione dei viaggiatori, «ma a breve installeremo pure dei dispositivi per segnalare i tempi di attesa in coda, mentre è in fase di definizione il lancio di un progetto test, volto a snellire digitalmente le pratiche di rimborso dell’Iva, in modo da favorire lo shopping dei passeggeri extra Unione europea». L’attenzione del Marco Polo verso i temi dell’ambiente (e dello scalo di Treviso, gestito dalla stessa Save) è quindi testimoniata dall’adesione di entrambe le realtà al programma di gestione delle emissioni di anidride carbonica, Airport carbon accreditation, curato dalla Aci Europe (Airports council international).
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L’aeroporto Galileo Galilei di Pisa annovera circa 4,5 milioni di passeggeri annui (2013) con 79 collegamenti di linea. Entro 120 minuti dal suo aeroporto vivono circa 5,4 milioni di persone.
Gina Giani, amministratore delegato di Sat
Il sistema aeroportuale BariBrindisi conta su oltre 4,5 milioni di passeggeri annui (2013) per 74 collegamenti complessivi. La sua catchment area include 332 comuni pugliesi, molisani, lucani, calabresi e campani per un totale di 4,380 milioni di abitanti.
Marco Franchini, direttore generale di Aeroporti di Puglia. A destra, l’aeroporto di Bari
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«Siamo infatti consapevoli», riprende Geretto. «di quanto sia necessario il rispetto e il confronto con le aree territoriali in cui i nostri scali sono inseriti, nonché dell’importanza di una strategia coerente di company social responsability». Sul fronte piano aeroporti, infine, lo stesso Geretto mostra un comprensibile orgoglio per l’inserimento dello scalo veneziano, in tutte le versioni sinora pubblicate, tra gli hub intercontinentali nazionali: «Noi siamo sicuramente per una razionalizzazione del sistema aeroportuale. È infatti giusto che ognuno abbia le proprie specificità, perché non tutti possono fare tutto». Aeroporto Internazionale Galileo Galilei di Pisa Dal Nord al Centro Italia, il fermento degli scali italiani non pare avere soluzione di continuità. Il Galileo Galilei, per di più, appare oggi in una fase particolarmente delicata della sua storia: inserito nell’ultimo piano nazionale tra gli scali di valore strategico, a patto di un’integrazione con l’Amerigo Vespucci di Firenze, l’aeroporto pisano è attualmente controllato dalla multinazionale Corporacion America, che da pochi mesi detiene il 53,04% delle quote della società di gestione Sat S.p.A.. La stessa compagnia internazionale, a seguito di un patto parasociale con Sogim, controlla anche il 61,293% del capitale dell’Aeroporto di Firenze (AdF). In attesa quindi di ulteriori sviluppi sul fronte integrazione tra i due scali toscani, l’amministratore delegato Sat, Gina Giani, traccia l’identikit di un aeroporto specializzato nelle connessioni inter-europee, a vocazione mista low cost (70%) e full legacy (30%), ma dalla forte connotazione business travel: «Quello a cui stiamo assistendo, in effetti, è una forte convergenza tra gli interessi delle aziende e i servizi nofrills. Anche perché molte imprese hanno compreso che, per volare un paio d’ore, non è sempre fonda-
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mentale prenotare in business class. Ecco allora che anche noi abbiamo dovuto rivedere la nostra offerta, tarandola sulle esigenze del segmento dei viaggiatori d’affari». Tra le ultime novità, si annoverano perciò l’introduzione del wi-fi gratuito, nonché tutta una serie di convenzioni corporate per il parcheggio e l’accesso all’area vip. A breve è poi prevista pure l’attivazione di una fast track. Ma è stato soprattutto il recente ampliamento della business lounge a rendere questo spazio uno dei veri fiori all’occhiello del Galileo Galilei: «È un intervento che abbiamo realizzato sull’onda del crescente numero di passeggeri iscritti ai programmi che permettono l’accesso alle sale vip di tutto il mondo. Siamo così riusciti a trasformare quello che dagli aeroporti è normalmente considerato un oneroso, quantunque imprescindibile, centro di costo, in una fonte virtuosa di profitti». Consapevole della necessità di una gestione dello scalo armonica con le esigenze del territorio in cui è inserito, la Sat ha inoltre dotato il Galileo Galilei della certificazione ambientale Iso 14001 sin dal 2004, mentre l’anno scorso è stato attivato il nuovo impianto di trigenerazione, capace di garantire un’ottima efficienza ecologica ed energetica. «In questo momento stiamo poi portan-
do avanti i lavori per il potenziamento e la riqualificazione delle infrastrutture di volo dell’aeroporto (piste e raccordi) e per la mitigazione dell’impatto acustico sulla città di Pisa : un investimento da circa 19 milioni di euro complessivi, in autofinanziamento, di cui 3 milioni dedicati esclusivamente alle opere di mitigazione dell’impatto acustico sulla città», conclude Gina Giani. «Tra i progetti, infine, è in corso la realizzazione del People Mover, una navetta automatica a trazione elettrica e a cavo, che porterà praticamente la Stazione in Aeroporto e l’Aeroporto in Stazione assicurando collegamenti ogni cinque minuti in maniera eco-compatibile e completamente insonorizzata». Bari, Brindisi, Taranto e Foggia Punta invece soprattutto su una sezione e-commerce completamente dedicata ai viaggiatori d’affari, nonché su un programma fedeltà avanzato, la società di gestione degli aeroporti di Bari, Brindisi, Taranto e Foggia per intercettare il segmento business del proprio mercato: «Il nostro sito, in effetti, consente di acquistare una vasta gamma di servizi ad hoc, tra cui l’affitto di sale riunioni, il daily pass per le vip lounge, l’accesso alla fast track e la nostra stessa fidelity card», spiega
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Trasporti Aeroporti italiani
Sono 12 gli scali italiani considerati strategici nell’ultimo piano aeroporti griffato Maurizio Lupi: Malpensa, Venezia, Bologna, Pisa-Firenze, Fiumicino, Napoli, Bari, Lamezia Terme, Catania, Palermo e Cagliari.
Lo scalo di Lamezia Terme vanta 2,184 milioni di passeggeri annui (2013) per 52 collegamenti complessivi. La sua catchment area insiste, oltre che sull’intera Calabria, anche su Basilicata e Sicilia.
il direttore generale di Aeroporti di Puglia, Marco Franchini. «Per gli iscritti al programma di fidelizzazione PugliaVola card, tarato sulle specifiche esigenze di chi viaggia per lavoro, sono inoltre previsti sconti e vantaggi presso numerose attività convenzionate». Tutti i programmi di sviluppo si attengono, inoltre, a precise linee guida di rispetto ambientale, tanto che «i numerosi interventi coordinati in materia di approvvigionamento energetico, mitigazione dell’impatto ambientale e abbattimento del rumore hanno fatto dei nostri aeroporti un laboratorio sperimentale, e un modello di riferimento nazionale, in materia di approccio sostenibile alla realizzazione di nuove opere». Gli scali pugliesi paiono poi ben posizionati anche dal punto di vista dei vari piani di riordino del sistema aeroportuale italiano: «D’altronde», conclude Franchini, «siamo tra le prime regioni italiane a esserci dotate di uno strumento per la definizione di linee di sviluppo in una logica di rete e in un contesto di diffusione e specializzazione. L’inserimento di Bari nell’elenco degli aeroporti strategici, nonché di Brindisi e di Taranto - Grottaglie tra quelli di interesse nazionale, confermano tale scelta e i livelli di eccellenza raggiunti sul piano della dotazione infrastrutturale, dell’intermodalità e del potenziamento dei
Massimo Colosimo, presidente della Sacal. A fianco, lo scalo di Lamezia Terme
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collegamenti. Una notazione a parte merita, in particolare, l’aeroporto di Taranto, la cui specializzazione cargo-logistica sta ulteriormente evolvendo, in armonia con la programmazione del Distretto tecnologico aerospaziale pugliese, verso un progetto di attrazione di importanti realtà produttive e scientifiche impegnate nello sviluppo di nuove soluzioni aeronautiche». Aeroporto di Lamezia Terme A prevalente vocazione leisure, l’aeroporto di Lamezia Terme serve tuttavia anche una discreta quota di viaggiatori d’affari (20% circa). La società che ne cura la gestione è quindi consapevole dell’importanza che il fattore tempo riveste per il business traveller: «Rapidità dei procedimenti, nonché servizi più snelli e dedicati sono le risposte che uno scalo deve saper dare a questo particolare segmento della domanda», sostiene infatti il presidente della Sacal, Massimo Colosimo. «E la nostra vip lounge è concepita proprio per venire incontro a tali esigenze. Certo, disporre anche di un servizio fast track aiuterebbe, ma la struttura della nostra aerostazione attualmente non ci consente di attivarla». Ciononostante, e a dispetto di un 2013 non certo facile per il trasporto aereo italiano, la Sacal è riuscita a far rientrare il Sant’Eufemia nel
novero degli scali strategici dell’ultimo piano nazionale, dopo che l’aeroporto di Lamezia Terme era uscito dall’elenco della versione targata Corrado Passera: «Un riconoscimento al lavoro svolto e alle nostre scelte, che ci hanno permesso il riequilibrio del conto economico e il mantenimento dei volumi di traffico. Quando, e se, il piano sarà definitivamente approvato, avremo perciò la possibilità di crescere ancora. E se ci saranno criticità, le affronteremo serrando le fila, con il gioco di squadra e lo stesso impegno di sempre». Sostenibilità e ambiente sono altri temi portanti della mission Sacal: «I nostri piani di crescita mirano a integrarsi con lo sviluppo socioeconomico dell’area, oltre che con il rispetto delle esigenze legate alla tutela ambientale», conclude infatti Colosimo. «Attualmente, in particolare, la nostra società impiega, compresi gli stagionali, circa 300 dipendenti, di cui 22 assunti a tempo indeterminato proprio quest’anno, e genera un indotto di dimensioni paragonabili. A livello di pratiche green, invece, abbiamo recentemente coinvolto i sindaci dei comuni limitrofi in un’iniziativa di sensibilizzazione sui temi dello smaltimento dei rifiuti urbani, parlando anche di discariche abusive, che favoriscono, tra le altre cose, la genesi di fenomeni pericolosi per il traffico aereo come il cosiddetto “bird strike”. L’installazione di lampade Led ci ha inoltre consentito un notevole risparmio energetico, ma vorrei pure segnalare l’iscrizione del Sant’Eufemia al registro telematico nazionale per il controllo e la riduzione dell’emissione dei gas fluorati a effetto serra (Fgas), nonché al sistema di tracciabilità dei rifiuti, Sistri. Proprio a quest’ultimo proposito, il nostro obiettivo per l’anno prossimo è iniziare un progetto di raccolta differenziata, tramite l’eventuale adozione di un compattatore, con una particolare attenzione per la plastica, il vetro e l’alluminio». ●
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Choice Hotels
La forza del franchising 6300 strutture in oltre 30 Paesi, di cui 500 in Europa e 20 in Italia, raggruppate sotto i marchi Comfort, Quality, Clarion e Clarion Collection. Questi, in sintesi i numeri di Choice Hotels, prestigioso gruppo alberghiero internazionale che basa il proprio successo – e la propria espansione – sulla formula del franchising. Ce ne parla Vittorio Scarpello, Manager Franchise Development per il mercato italiano. Quali vantaggi comporta l’affiliazione a Choice Hotels? «Affiliarsi a Choice Hotels significa affidarsi a un prestigioso gruppo internazionale per poter godere del know-how, di una maggiore visibilità presso il consumatore, della forza di brand internazionali e, non ultimo, della professionalità dello staff di esperti e consulenti, ma senza rinunciare in alcun modo alla propria identità e autonomia: conosciamo molto bene le peculiarità del mercato alberghiero italiano, composto in prevalenza da piccole strutture a conduzione familiare, e proprio per questo proponiamo un soft branding, ovvero pur chiedendo un adeguamento alla corporate identity del gruppo in termini di insegna e materiale istituzionale, non imponiamo all’hotel di rinunciare al proprio stile e alla propria identità. E anche nella gestione quotidiana l’hotel definisce sempre disponibilità e tariffe in totale autonomia». Che tipologia di strutture entrano a far parte del vostro gruppo? «Si tratta di singole strutture a 3 e 4 stelle già esistenti o di nuova costruzione, e di gruppi alberghieri indipendenti, situati in destinazioni che uniscano l’attrattività turistica agli interessi commerciali». Quali servizi offrite agli hotel affiliati? «Mettiamo a loro disposizione tutto il nostro know-how, un team di supporto attento e competente e un’evoluta piattaforma di sales&marketing. Negli ultimi anni abbiamo investito fortemente in tecnologia e oggi, grazie al potenziamento della piattaforma di prenotazione online, al restyling del sito web e alle varie applicazioni per iPhone, iPad e Android, Choice Hotels ha fortemente incrementato la commercializzazione degli hotel, raggiungendo un segmento maggiore di consumatori. Tra i servizi offerti non va poi
dimenticata la nostra forte presenza nei canali distributivi, gli accordi centrali e preferenziali con le principali Ota e consortia (per usufruire di tariffe privilegiate o di servizi aggiuntivi), una convenzione con CartaSi per i sistemi di pagamento con carta e un call center anche in lingua italiana attivo 24 ore su 24, 365 giorni all’anno». Avete anche un piano di fidelizzazione della clientela? «Offriamo il programma di fidelizzazione Choice Privileges, che consente agli oltre 20 milioni di iscritti di accumulare punti per ricevere premi e vantaggi esclusivi in oltre 5.500 strutture in tutto il mondo. Proprio l’Italia è la meta preferita dei viaggiatori che accumulano punti Choice Privileges durante tutto l’anno, e poi scelgono il Belpaese per trascorrere le loro vacanze, convertendo i punti fedeltà in soggiorni». Come avviene l’affiliazione? «Il processo è molto semplice: visitiamo l’hotel, verifichiamo che gli standard di prodotto e di servizio siano allineati a quelli della catena ossia alle esigenze di un viaggiatore moderno ed evoluto. E se qualcosa può essere migliorato o implementato definiamo un piano graduale di intervento insieme all’albergatore, stabilendo sia le modalità che la tempistica di adeguamento. Una volta affiliato l’hotel riceve ogni anno la visita di un nostro consulente esterno che verifica gli standard e redige un report che successivamente Choice Hotels valuta e commenta insieme all’albergatore, magari per definire di comune accordo possibili piani di perfezionamento del servizio». Quali sono i vostri progetti futuri? «Il nostro obiettivo principale, nel Belpaese come nel resto d’Europa, è espandere ulteriormente la nostra rete di hotel, così come è successo in questi anni in Italia e sta recentemente avvenendo anche in Turchia con due nuovi hotel affiliati a Istanbul e altri progetti in corso di definizione. Inoltre, guardiamo ad opportunità su scala più ampia (gruppi alberghieri di tre o più hotel) se queste sono disponibili sul mercato».
Vittorio Scarpello, Manager Franchise Development di Choice Hotels
Per informazioni: tel. 0039/06/85203247 www.choicehotels.it www.choicehotelsfranchise.it
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News Voli in pillole
NOTIZIE IN BREVE In Alitalia Il 1° settembre la compagnia ha riattivato il volo diretto da Roma Fiumicino a Caracas. Il collegamento, operato con un Airbus A330, sarà proposto fino al termine della stagione invernale 20142015, con due frequenze settimanali che saliranno a 3 a partire da novembre.
BRITISH AIRWAYS E IBERIA, SCEGLI E BLOCCA Sul sito di British Airways è possibile bloccare posti e tariffe per ben 72 ore pagando 5 euro per i voli a corto raggio e 10 per quelli a lungo raggio. In questo modo si avrà tutto il tempo di curare i dettagli del proprio viaggio prima di acquistare il biglietto. Se entro 72 ore si decide di acquistare il volo, la piccola somma depositata per fissare la prenotazione viene rimborsata per intero e il biglietto può essere acquistato. La nuova opzione, disponibile per prenotazioni con partenze dopo 21 giorni dalla ricerca, è il risultato di un progetto congiunto fra British Airways e Iberia, entrambe parti del gruppo IAG. Si applica alle prenotazioni per tutti i voli operati da British Airways, compresi quelli in codeshare con Iberia, Iberia Express e Air Nostrum, e a qualsiasi combinazione di voli operati da British Airways e Iberia, purché acquistati sullo stesso biglietto.
WIZZ AIR IN CRESCITA La low cost Wizz Air ha annunciato di aver trasportato, per la prima volta nella sua storia, 15 milioni di passeggeri nell’arco di 12 mesi (da settembre 2013 ad agosto 2014). Ciò rappresenta una crescita su base annua del 17%,
GERMANWINGS: NUOVE ROTTE DA BERLINO TEGEL Germanwings ha iniziato a operare due nuove rotte per Parigi e Mosca da Berlino Tegel. Il servizio tra Berlino e Parigi offrirà dal lunedì al venerdì una doppia frequenza, con un volo la mattina e uno la sera. Nel fine settimana il collegamento sarà servito da un volo ogni sabato mattina e domenica sera. Per Mosca Germanwings opererà ogni giorno in tarda mattinata. Solo la domenica il volo decollerà da Berlino alle 14.45 per atterrare a Vnukovo, il terzo più grande aeroporto della capitale russa a circa 30 km a sud-est dal centro e a 11 km dalla tangenziale.
con un tasso di riempimento medio dell’86%. John Stephenson, Executive Vice Presidente di Wizz Air, ha commentato: «La nostra ultima pietra miliare di 15 milioni di passeggeri trasportati nei 12 mesi conferma l’alta richiesta delle opportunità di viaggio che le nostre tariffe basse offrono nei 36 Paesi in cui operiamo. Siamo ansiosi di trasportare ancora più clienti su ciascuna delle nostre oltre 340 rotte verso 102 destinazioni, poiché la nostra flotta crescerà a 54 aeromobili A320 entro la fine del 2014» Segnaliamo che a partire dal 17 gennaio 2015 la compagnia collegherà Torino e Varsavia. La nuova rotta, nella fase iniziale, avrà una frequenza di una rotazione a settimana.
AMERICAN AIRLINES GROUP: PROFITTI RECORD Un profitto netto di 864 milioni di dollari su base GAAP un vero record per American Airlines Group Inc. quello del secondo trimestre 2014. Questo risultato rappresenta una crescita del 114% sul profitto netto combinato non-GAAP di 681 24
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milioni di dollari, esclusi oneri speciali netti, realizzato nello stesso periodo del 2013. La compagnia ha annunciato anche un piano di utilizzo della liquidità che prevede oltre 2,8 miliardi di dollari di rimborsi anticipati di finanziamenti e leasing per aeromobili, 1 miliardo di dollari in riacquisto di azioni, l’avvio del pagamento di un dividendo trimestrale e 600 milioni di dollari in ulteriori contributi pensionistici. In linea con il piano di ammodernamento della propria flotta, la compagnia ha introdotto 21 nuovi aeromobili nel corso del secondo trimestre. Ha inoltre rafforzato la presenza in Europa con nuovi voli stagionali (estivi) fra l’hub di Charlotte Douglas International Airport e Barcellona. Brussels, Lisbona e Manchester, e nell’area Asia-Pacifico con nuovi voli non stop fra Dallas/Fort Worth e Hong Kong e Shanghai. Sono stati infine inaugurati 12 nuovi voli fra Usa e Canada con partenze da Dallas Fort Worth, Chicago O’Hare, Los Angeles, Charlotte, N.C., Philadelphia e Phoenix, compreso il servizio fra DFW e la nuova destinazione di Bismarck nel North Dakota.
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News Voli in pillole
Green pills In Klm Un A330-200 operato da KLM Royal Dutch Airlines (volo KL767) ha portato a termine il più lungo volo di linea mai realizzato da un aeromobile Airbus alimentato con carburanti sostenibili. L’aeromobile ha volato per 10 ore da Amsterdam alle Antille Olandesi. Si tratta del primo di una serie di circa 20 voli di linea a lungo raggio con aeromobili Airbus nel contesto dell’iniziativa europea Iataka (Initiative Towards sustAinable Kerosene for Aviation) che mira a velocizzare il commercio di biocarburanti per l’industria dell’aviazione in Europa.
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VOLOTEA, DUE BAGAGLI A BORDO Per migliorare l’esperienza a bordo della sua flotta di Boeing 717, la low cost Volotea consente di portare gratuitamente in cabina un secondo bagaglio a mano, a condizione che le due valigie non pesino, insieme, più di 10 kg. Il secondo bagaglio (dimensioni massime di 35x20x20 cm) dovrà essere collocato nell’apposito spazio sotto il sedile o, a seconda della capacità della cabina, potrà essere imbarcato sempre gratuitamente in stiva. Restano invariate, invece, le dimensioni del bagaglio principale (misure massime consentite 50x44x20 cm).
RYANAIR, SEMPRE PIÙ BUSINESS ORIENTED Il 5 giugno scorso, presso l’aeroporto di Milano-Bergamo, Ryanair ha lanciato la programmazione invernale 2014 dallo scalo lombardo. «La programmazione – ha dichiarato Kenny Jacobs, chief marketing officer di Ryanair – conta 48 rotte, tra cui 4 nuove per Atene, East Midlands, Lisbona e Malaga, e un incremento di frequenze su 13 ulteriori rotte (tra cui Barcellona, Dublino, Madrid e Tenerife, ndr)». Grazie ai nuovi voli il vettore prevede di trasportare oltre 7 milioni di passeggeri. Con più di 1600 voli giornalieri (oltre 500mila all’anno) da 68 basi, su 1600 rotte a tariffe basse che collegano 186 destinazioni in 30 Paesi, e una flotta di 300 nuovi
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Boeing 737-800 (e ordini per ulteriori 175 nuovi aeromobili Boeing, in consegna tra il 2014 e il 2018), Ryanair è uno dei vettori che offrono le tariffe più basse in Europa (consentendo un risparmio medio di 117 euro per volo, ovvero oltre 9 miliardi di euro all’anno), ma è anche ai primi posti per quanto concerne il rispetto dell’orario di arrivo e il recupero dei bagagli persi. Di recente, inoltre, ha migliorato il proprio sito Internet rendendo più semplice la navigazione, la scelta della tariffa e la prenotazione, garantisce voli silenziosi la mattina presto e la sera tardi e ha ridotto la tariffa di remissione della carta di imbarco e del bagaglio da stiva in aeroporto; inoltre ora tutti i posti sono assegnati e c’è la possibilità di imbarcare il secondo bagaglio a mano gratis. Ma non è tutto. Ryanair sta anche crescendo a ritmo sostenuto e prevede che la crescita proseguirà ulteriormente nei prossimi cinque anni con un incremento del 50% generato dal segmento dei viaggi d’affari. Come già altre compagnie low cost concorrenti, Ryanair sta dimostrando un forte interesse per la clientela business: lo dimostra il fatto che di recente il vettore ha modificato il suo modello di business da low cost “pura”, con biglietti venduti esclusivamente su Internet, stringendo accordi per la visualizzazione delle proprie tariffe su Travelport. A breve, a questo gds se ne aggiungerà anche un altro. Inoltre, la compagnia sta introducendo una gamma di nuovi servizi per migliorare l’esperienza di viaggio della propria clientela, che attualmente è rappresentata per il 15% da business traveller. Proprio per questa tipologia di passeggeri nei prossimi mesi saranno introdotti alcuni prodotti
specifici, quali la priorità di imbarco e la possibilità di ricevere la carta di imbarco direttamente sullo smarthphone.
IN ETIHAD REGIONAL Etihad Regional (ex Darwin Airline) ha inaugurato un volo diretto tra Zurigo e Torino, tre volte alla settimana. Il collegamento è operato con Saab 2000 da 50 posti che esibiscono la nuova livrea acquisita dal vettore dopo l’ingresso nell’azionariato di Etihad. Oltre a collegare le due città, i voli offriranno ai passeggeri sia leisure che business la possibilità di collegarsi con il nuovo servizio diretto Zurigo - Abu Dhabi di Etihad Airways.
AIR INDIA, VOLO ROMA-NEW DELHI Dopo un’assenza di oltre dieci anni, Air India torna a operare da Roma con un volo per Nuova Delhi. Studiato per le esigenze della clientela business, il collegamento è giornaliero ed è operato dal Boeing dreamliner B787 (configurato con due classi di servizio, business ed economy, per un totale di 256 posti). Si tratta del primo aeromobile di questo tipo a operare voli schedulati a Fiumicino.
PARTNERSHIP TRA AVIS BUDGET GROUP E MERIDIANA Avis Budget Group e Meridiana hanno siglato un accordo per la fornitura dei servizi di autonoleggio dedicati ai clienti del vettore italiano. Grazie alla partnership strategica tra i due gruppi, Meridiana potrà offrire alla propria clientela una gamma di soluzioni Fly&Drive attraverso i due brand Avis (per i servizi di alta gamma) e Budget (con l’offerta di tariffe contenute).
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Cisalpina Tours
Mobilità aziendale a portata di smartphone Si chiama CISAUp, la nuova applicazione sviluppata da Cisalpina Tours per gestire trasferte di lavoro e viaggi d’affari da dispositivi mobile Risparmiare tempo nell’organizzazione dei viaggi di lavoro, essere sempre aggiornati sulle trasferte aziendali in corso, effettuare e monitorare in tempo reale modifiche e variazioni al programma di viaggio e alle relative prenotazioni: sono solo alcune delle esigenze quotidiane di un travel manager o di chi si sposta per affari. Lo sa bene Cisalpina Tours, la travel management company italiana leader nel mercato del business travel, che effettua costanti investimenti di tecnologia con l’obiettivo di mettere a disposizione delle sue aziende clienti soluzioni e strumenti innovativi, efficienti ma soprattutto utili a pianificare e gestire con professionalità e in modo veloce tutta la mobilità aziendale. È in questo scenario che si inserisce CISAUp, la nuovissima App dedicata al mercato del business travel che permette di gestire le trasferte anche da dispositivi mobile. Sviluppata da Cisalpina Tours, l’applicazione mette a disposizione dell’utente, direttamente da tablet o da smartphone, tutti gli strumenti indispensabili alla gestione dei viaggi d’affari e della mobilità aziendale. Attraverso CISAUp, infatti, si ha accesso alle stesse funzionalità oggi presenti sul Cisalpina Travel Portal, la piattaforma web dedicata alle aziende clienti dove è possibile programmare e coordinare le richieste di prenotazioni (Business Booking Engine - B.B.E. Web), nonché rendicontare ed elaborare analisi su tutte le trasferte e i viaggi di lavoro. In particolare, l’applicazione prevede due funzionalità specifiche, dedicate rispettivamente
ai travel manager (e a chi, più nello specifico, autorizza le trasferte in azienda) e ai viaggiatori. I manager possono gestire il workflow di approvazione delle trasferte dei propri collaboratori con la possibilità di esaminare i costi delle diverse opzioni e di chattare con i viaggiatori per meglio comprendere le ragioni delle loro scelte. Attraverso CISAUp, infatti, il responsabile può utilizzare le funzionalità di Cisalpina B.B.E. Web e sincronizzarlo con le attività gestite dall’App. I viaggiatori, invece, grazie alla nuova App, hanno a portata di mano il Programma di Viaggio: un documento interattivo e molto dettagliato che riepiloga tutte le prenotazioni contenute nelle loro trasferte, con possibilità di sincronizzare spostamenti e appuntamenti direttamente con il calendario del proprio smartphone. Tra gli altri servizi previsti da CISAUp la possibilità di richiedere l’annullamento di una trasferta già confermata, di consultare e selezionare le proposte di viaggio e relativi costi, di modificare servizi già prenotati, di accedere ai servizi informativi relativi alla sicurezza e agli alert con informazioni e aggiornamenti utili per chi viaggia. Con progressive fasi di rilascio già previste nel corso dei prossimi mesi, CISAUp è stata progettata nell’ottica di servizio al cliente: evitando di duplicare funzioni solitamente già pre-installate sugli smartphone e utili a chi viaggia (meteo, cambia valute, traduttore, ecc.), l’innovativa applicazione è invece perfettamente sincronizzata con gli altri strumenti offerti da Cisalpina Tours e garantisce l’accesso, da dispositivi mobile, ai programmi di gestione del business travel.
Per informazioni: www.cisalpinatours.it 2014 settembre |
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Indagine Manageritalia
Maternità fa rima con competitività Un’indagine di Manageritalia rivela che la maternità delle donne è per le aziende meramente un problema organizzativo, che occorre risolvere anche e soprattutto per essere più produttivi e competitivi. Il riscatto dell’Italia passa anche dalla normalizzazione del rapporto lavoro-maternità di Enrico Pedretti*
Le donne viaggiano poco per lavoro In Italia solo il 2,2% dei viaggiatori d’affari sono donne, mentre la media mondiale è del 12,1%. Nel Benelux la percentuale è del 19,9%, in Germania del 17,5%, in Svizzera del 15,1%, in Olanda del 15%, nel Regno Unito del 13,9% e in Francia del 10,4% (fonte: Airplus Italia 2014).
*Direttore marketing Manageritalia
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a maternità in azienda è vissuta come un problema da tutti per i disagi organizzativi che ne conseguono (85%). Quindi, se cambiamo e miglioriamo l’arcaica organizzazione del lavoro di troppe aziende italiane, diventiamo più produttivi e competitivi e capaci di coniugare lavoro e vita personale per tutti. Questa la sintesi di quanto emerge dall’indagine fatta ad aprile 2014 da Manageritalia, in collaborazione con AstraRicerche e Edwi Hr, su 636 dirigenti.
L
Quando l’organizzazione non ce la fa In particolare, i nostri manager ci dicono che la maternità di una lavoratrice è in azienda un problema per tutti: per i superiori diretti (82,7%), per la direzione del personale e dell’impresa (76,3%), per i colleghi e
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il suo gruppo di lavoro (50,4%) e per la donna stessa (43,6%). Le cause? Tutti penserete ai costi o al fatto che la mamma lavori meno e/o sia più distratta. Invece no! I manager lo dicono in modo esplicito: l’unico e vero problema è di organizzazione del lavoro per i disagi che conseguono dall’assenza della donna (84,1%). E aggiungono anche che i guai nascono per colpa delle aziende che non fanno nulla per organizzare il lavoro in previsione dell’assenza della donna (62,5%). Tutti gli altri possibili motivi e stereotipi – le donne prima e dopo la maternità hanno la testa altrove (25%), la maternità crea problemi a chi resta (19%), la donna poi è meno partecipe (6,5%) e diventa inaffidabile (3,8%) – sono negati da tutti o quasi (80-95%).
Sui rimedi i manager hanno le idee chiare: organizzare l’attività per gestire l’assenza in modo efficiente (94,3%), evitare che prevalga in azienda un clima di tensione e/o di panico (88,8%), adottare una linea aziendale chiara ed esplicita per gestire l’assenza (85,8%), effettuare un affiancamento prima per estendere le competenze della donna ad altri (81,4%), organizzare il lavoro in sua assenza perché questa non comporti stress e non gravi sui colleghi (80,7%). Allora, perché non lo fanno? Perché l’organizzazione del lavoro in Italia è ancora troppo ingessata e arcaica, per leggi, normative, prassi, cultura e stili di management. E pensare che la rottamazione di questi vecchi modelli organizzativi e la diffusione di quelli nuovi è il solo modo per competere, per raggiugere produttività e benessere di persone e aziende. Si tratta di lavorare per obiettivi e premiare risultati e merito, di puntare su una flessibilità biunivoca (in termini di tempi, spazi e modi di lavorare insieme: il collavorare, che oggi serve sempre più alle aziende e agli individui), di motivare, coinvolgere e ingaggiare veramente i collaboratori. Si chiedono più servizi (non più soldi) Non si riconosce appieno la bontà della legislazione italiana in tema di maternità: solo il 35,5% ritiene sia tutelata con norme efficaci, solo il 21,1% che sia favorita dallo Stato
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Indagine Manageritalia
La maternità è un problema solo se manca organizzazione all’interno dell’azienda 0% I guai nascono per colpa delle aziende che non fanno nulla per organizzare il lavoro in previsione dell’assenza della donna per maternità In generale le donne all’approssimarsi della maternità, nell’ultimo periodo in azienda, hanno la testa altrove ed è molto difficile lavorare con loro
È brutto dirlo, ma una maternità crea sempre problemi a chi resta
Una donna dopo la maternità sul lavoro cambia, è meno partecipe, attenta e disponibile perché è sempre presa, anche in ufficio, dalla gestione dei figli
50%
11,2%
51,3%
100%
Chi è Manageritalia
62,5%
3,6% 21,5%
18,9%
25,1%
19,2%
5,2%
6,5%
molto abbastanza
I capi con le donne tornate dalla maternità hanno sempre un atteggiamento di favore e flessibilità che mi scoccia e trovo discriminante nei confronti di chi figli non ne ha
4,2%
Una volta fatti i figli le donne diventano inaffidabili sul lavoro, non puoi più contare su di loro perché devono sempre prendere permessi
3,8%
Fonte: Manageritalia
grazie a contributi economici, solo il 10,1% che sia più favorita dallo Stato italiano rispetto ad altri stati occidentali grazie a contributi economici superiori. Si afferma che la maternità non è favorita perché in famiglia sempre e solo alla donna spetta la cura degli altri “cari”. Si chiedono allo Stato più servizi utili al rientro al lavoro (84,3%), alla società un sentimento collettivo comune di sostegno della maternità oggi assente (76,1%), in generale una tutela che abbracci tutti i lavori, non solo quelli dipendenti e a tempo indeterminato (71,4%). Non ci sono stereotipi negativi su donna, mamma e lavoro Almeno a parole non si nega affatto alla donna il diritto alla realizzazione personale e professionale. Infatti, si afferma quasi plebiscitariamente (89,1%) che – sebbene sia faticoso far convivere famiglia e lavoro – è giusto che la donna-mamma persegua la sua carriera professionale se lo vuole. Un assunto strutturale e assodato, che supera
ampiamente ogni contingenza ed emergenza, visto che solo il 46,8% afferma che è indispensabile che le donne con figli lavorino perché c’è la crisi. Negati a larghissima maggioranza eventuali retropensieri circa una diversità sul e al lavoro tra donna con o senza figli. Insomma, pare sdoganata del tutto la parità tra maternità e professionalità. Se vogliamo tirare le somme di un’indagine ricchissima di dati su tutti gli aspetti più importanti del binomio lavoro/maternità, possiamo dire che non ci sono stereotipi negativi su donna e lavoro (89,1%), c’è poca informazione su alcuni aspetti delle leggi e norme che regolano lavoro e maternità (40%), si chiedono allo Stato non più soldi, ma più servizi per la conciliazione (84,3%). Soprattutto emerge con forza che il problema è organizzativo. Un’organizzazione capace di far rinascere la competitività I manager sostengono a gran voce che il problema sta tutto nell’organizzazione, nell’incapacità delle
aziende di far fronte in modo efficace ed efficiente al periodo di assenza della donna e, dopo il rientro, alla maggiore flessibilità che gestire una famiglia comporta. Insomma, serve un’organizzazione più al passo con i tempi, con flessibilità di orario (85,1%) e organizzativa (telelavoro 65,7%), dispiego di un welfare a 360 gradi fatto di flessibilità nei tempi e modi di lavoro, di modalità di gestione e ricompensa delle persone basate su obiettivi, misurazione e valutazione degli stessi, merito ecc.: i baluardi di quella nuova organizzazione che, unica, può garantirci di uscire da un anacronismo tayloristico che non abbiamo mai sfruttato appieno e bene prima, e che oggi ci uccide. Allora, se miglioriamo l’organizzazione del lavoro nelle aziende, per competere e vivere meglio tutti, risolviamo contemporaneamente la competitività del Paese e il problema delle donne che devono lavorare e far figli. Il calo della competitività e della maternità si risolve con un’organizzazione del lavoro più moderna. ●
Manageritalia è l’organizzazione di riferimento dei manager e delle alte professionalità del terziario e si rivolge a tutte quelle figure manageriali che, qualunque sia il loro rapporto contrattuale, partecipano alle scelte e alle performance aziendali, hanno responsabilità comuni e necessità professionali. Oggi il Dna delle professioni muta e si struttura secondo modalità del tutto nuove. Si trasforma nei tempi e nei luoghi di lavoro, moltiplica le forme contrattuali atipiche o parasubordinate. Si evolve negli stili di vita professionale sempre più complessi e “fluidi”. Da questa realtà emerge una forte esigenza di rappresentanza a cui Manageritalia, con le sue 13 associazioni territoriali, dà risposte. L’obiettivo è continuare ad offrire tutele e servizi ai dirigenti, ma anche a tutti quei soggetti (quadri e professional) che hanno gli stessi bisogni e mancano di adeguate risposte.
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News Hotellerie
IN BREVE Peninsula sbarca in Europa
Dopo quattro anni intensivi di restauro, il primo agosto ha aperto The Peninsula Paris, il primo albergo Peninsula in Europa. Situato a pochi passi dall’Arco di Trionfo e dagli Champs Elysées, nel cuore dell’elegante XVI arrondissement, l’hotel dispone di 200 lussuose camere e suite, sei ristoranti e bar, ampie terrazze - tra cui una sul roof con una vista a 360 gradi su Parigi – e lussuose boutique. The Peninsula Paris è una joint venture tra Katara Hospitality e The Hongkong and Shanghai Hotels, Limited (HSH). La catena è presente, oltre che a Parigi, in Cina, Giappone, Stati Uniti, Thailandia e Birmania.
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NH PARMA, UN URBAN HOTEL NELLA FOOD VALLEY Si trova al centro della Food Valley la cinquantesima struttura aperta da NH Hotel Group in Italia. Lo scorso 26 giugno è stato inaugurato l’NH Parma, nel complesso architettonico della stazione ferroviaria finalmente restaurata dopo 7 anni di lavori. Questo urban hotel a 4 stelle ha un design moderno e funzionale con un tocco retrò. Si trova a 10 minuti a piedi da Piazza Garibaldi, in pieno centro cittadino. Wi-fi free come tutti gli alberghi della catena, l’NH Parma ha 120 camere e 8 sale meeting modulabili che possono ospitare fino a 255 persone. Il ristorante serve al mattino una ricca colazione AntiOx. Scelta coraggiosa quella del gruppo in tempi difficili come questi, ma che potrebbe rivelarsi strategica in vista di Expo 2015. Grazie ai prodotti del territorio Parma è un brand internazionale. Una zona nota nel mondo per l’eccellenza nel settore food, patria di Verdi e Toscanini. Una città di proporzioni contenute (189mila abitanti) con una buona qualità di vita – occupa il 7° posto nella classifica nazionale secondo una ricerca del 2013 svolta dall’Università La Sapienza – che offre ottimo cibo, cultura e una piacevole campagna a pochi chilometri dal centro. A un’ora di treno o di auto da Milano, può essere una destinazione interessante per i visitatori di Expo Milano 2015 e una meta alternativa per la ricettività che l’anno prossimo il capoluogo lombardo non potrà coprire. Non a caso nel mese di maggio Parma ha aderito al protocollo di Explora nell’ambito dei club di prodotto Città del Gusto. «L’apertura di una nuova realtà turistica e commerciale come
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questa per noi è molto importante. La ricettività è uno dei fattori chiave che vogliamo sviluppare nei prossimi anni», afferma il sindaco Federico Pizzarotti. «È fondamentale creare dei pacchetti emozionali che accompagnino il turista sul territorio con l’obiettivo di farlo rimanere da noi 1-2 notti. Cosa che non è realizzabile proponendo soltanto la città». «Abbiamo scelto il nome NH Parma – commenta José Maria Basterrechea, amministratore delegato NH Italia – proprio per rafforzare il posizionamento internazionale della città. Pensiamo che la grande rete globale del gruppo NH con 16 milioni di clienti possa contribuire a dare visibilità alla città di Parma. Una visibilità di cui dovremmo beneficiare tutti». «Per il segmento Mice – prosegue Basterrechea – prevediamo che l’Expo costituirà a Milano un collo di bottiglia importante. Abbiamo iniziato a proporre alle grandi aziende di organizzare la
formazione in altre città che come Parma sono vicine e ben collegate al capoluogo lombardo. Ovviamente saremo i primi a godere di questa opportunità ma ci sarà un effetto anche sulla zona». «Con il lancio quest’anno di un NH collection a Venezia nel Palazzo Barocci e una nuova struttura della stessa categoria a Torino in ottobre – sottolinea l’ad di NH Italia – il gruppo continua a investire sul territorio italiano». E per rafforzare i rapporti col territorio il party di inaugurazione dell’NH Parma si è svolto in collaborazione con ALMA, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana di cui è rettore Gualtiero Marchesi e che ha sede nella Reggia di Colorno, in provincia di Parma, insieme con i marchi alimentari che sono il prodotto di esportazione più conosciuto della città. Ricordiamo che NH Hotels Group è presente in 28 Paesi del mondo con 400 hotel, per un totale di 60mila camere. In Italia conta 50 strutture in 25 città. S.S.
NUOVO MERCURE A GENOVA La catena alberghiera Mercure continua a espandersi in Italia attraverso la formula del franchising e con l’apertura del Mercure Genova San Biagio toccano quota 26 gli hotel presenti su tutto il territorio. La struttura sorge a breve distanza dal Forte Sperone, nei pressi dell’autostrada A7 e delle principali vie di accesso alla città. Il centro storico dista solo 12 chilometri, mentre la stazione ferroviaria, l’Acquario Civico e il Centro Fieristico sono facilmente raggiungibili con i taxi o i mezzi pubblici. A disposizione degli ospiti 120 camere arredate con stile e dotate di tutti i confort, tra cui la connessione wi-fi. Affacciato su un’ampia terrazza, il ristorante dell’hotel Al Serro si presta per pranzi di lavoro, ma anche eventi e ricevimenti fino a 270 persone. L’American Bar La Terrazza, aperto tutti i giorni fino alle ore 24, consente di degustare un aperitivo o un cocktail dopo cena in un’atmosfera soft e rilassante. L’hotel dispone di tre sale congressi con luce naturale e connessione a Internet wireless, per un totale di 270 posti. Completa l’offerta un ampio parcheggio esterno gratuito.
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L’intervista Piotr Pogorzelski
La fiducia? A portata di carta (di credito) Nonostante il perdurare della crisi, in Italia vi sono molte piccole e medie imprese sane che resistono anche grazie a soluzioni ad hoc nei pagamenti. Ne parliamo con Piotr Pogorzelski, vice president & general manager Global Corporate Payments di American Express Italia di Cinzia D’Agostino
i origine polacca, Piotr Pogorzelski, vice president & general manager Global Corporate Payments di American Express Italia, da anni si è trasferito con la famiglia nel nostro Paese di cui apprezza, dice, «lo stile di vita e le grandi possibilità di integrazione personale e professionale. L’Italia è accogliente, creativa e vanta una delle economie tra le più forti del mondo, fatta di grandi qualità e competenze. Qui ci sono aziende dal grandissimo potenziale e sono convinto che American Express abbia soluzioni tailor made e molto versatili per poterle aiutare a sviluppare al meglio il loro patrimonio». Dunque, spiragli di luce... attraverso le carte di credito, da considerare come volano per la ripresa? «Credo sia così, ma non sono il so-
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lo. In realtà le prospettive generali di crescita economica nella zona euro per il prossimo anno sono moderatamente positive in tutte le aree. La settima edizione del Global Business and Spending Monitor, che CFO Research ha condotto in collaborazione con American Express, conferma che la fiducia delle imprese in Europa ha avuto quest’anno un balzo in avanti, dopo aver subito un deciso ritardo rispetto ad altre regioni. Il 68% dei manager d’azienda ha infatti previsto una moderata o sostanziale espansione nel proprio mercato locale nel corso dei prossimi 12 mesi, riportando le aspettative di crescita economica ai livelli prerecessione. Per quanto ci riguarda, i volumi delle carte aziendali American Express hanno continuato a crescere anche durante questo fortissimo periodo di crisi. Possiamo quindi fungere da volano per la ripresa?
Spero e credo di sì. Il nostro sistema di pagamento è privilegiato poiché permette di massimizzare il controllo delle spese interne, un servizio chiave per le imprese in un momento difficile come quello che stiamo attraversando». Quindi, quale ruolo possono avere le società che emettono carte di credito per supportare le aziende? Che soluzioni? «Oltre al controllo delle spese, come detto prima, esistono varie tipologie di supporto che possono essere fornite grazie alle carte di credito aziendali. American Express ha concentrato la sua attenzione in particolare sull’ottimizzazione del flusso di cassa. Il sistema è molto semplice e trasparente: l’acquirente effettua il pagamento utilizzando uno dei prodotti della società; una volta che i prodotti o i servizi siano stati forniti e la fattura sia stata ricevuta, il compratore ha 58 giorni, o più, a seconda della data in cui il fornitore sottopone l’addebito, per effettuare il pagamento direttamente con American Express. Questo meccanismo permette di allentare le tensioni esistenti tra acquirenti e fornitori, stimolando allo stesso tempo la volontà di investimento e quindi la crescita». Business travel: dal vostro punto di osservazione, come è mutato questo settore in Italia negli ultimi anni? Quali tendenze riscontrate e quali criticità? «In Italia, negli ultimi anni, la gestione del business travel è andata
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L’intervista Piotr Pogorzelski
rafforzandosi, grazie alla crescente attenzione delle aziende verso l’efficientazione delle spese indirette, l’introduzione di policy e il relativo controllo, l’adozione di reportistica avanzata finalizzata a una negoziazione più consapevole con i fornitori e lo sviluppo di un’ottica di partnership con la filiera. L’introduzione di nuove e più sicure metodologie di pagamento e fatturazione diminuisce le possibili criticità, poiché le aziende sono in grado di controllare ogni aspetto dei movimenti di cassa». In Italia si è sempre criticato il limitato utilizzo delle carte di credito: ci sono evoluzioni in proposito? «Purtroppo siamo molto indietro nell’utilizzo dei mezzi di pagamento elettronici. Oggi in Italia oltre il 90% dei pagamenti viene effettuato con i contanti; questo ci relega tra gli ultimi in Europa per diffusione delle carte di pagamento (31 operazioni all’anno per abitante secondo gli ultimi dati della BCE del 2013) e rappresenta un notevole costo economico. Basti pensare che la media delle transazioni europee è pari a 72 all’anno per abitante e che Paesi vicini come Spagna e Francia ne effettuano rispettivamente 52 e 130 l’anno. Ciò ha spinto il governo italiano ad attivarsi in materia, su diretta esortazione dell’Unione Europea, in seguito all’adozione della nuova direttiva sui servizi di pagamento e del regolamento sulle commissioni interbancarie avvenuta lo scorso febbraio. La legge da poco approvata dal governo Renzi, che obbliga tutti gli esercenti ad adottare sistemi di pagamento elettronici, è senza dubbio perfettibile, ma rappresenta comunque un segnale incoraggiante e un punto di partenza di un percorso che richiede molto lavoro e attenzione». Avete registrato da parte delle aziende un maggiore utilizzo delle carte di credito per le spese del personale viaggiante? «Decisamente sì: nel primo trime-
Chi è American Express
stre 2014 abbiamo avuto un aumento del 7% sul totale delle carte corporate fatturate in Europa e, nonostante le attuali difficoltà economiche, il valore delle transazioni è cresciuto dell’1,5%. Tale incremento nel transato ingloba al suo interno un maggiore utilizzo delle carte aziendali per le spese del personale viaggiante e le principali ragioni sono quelle già citate: controllo totale della spesa, semplicità delle transazioni e ottimizzazione dei flussi di cassa». Le carte di credito per il business travel: quali servizi e caratteristiche devono avere oggi per venire incontro alle esigenze che le aziende clienti hanno in tema di controllo dei dati e ottimizzazione dei processi? «Sicuramente un alto grado di flessibilità nella spesa, un facile accesso al controllo dei dati e la semplicità di integrazione con i sistemi e i processi aziendali. È fondamentale ricordare che oggi le aziende sono sempre più concentrate sui modi per ridurre il rischio, il costo del finanziamento e migliorare i bilanci di esercizio». Quali nuovi prodotti e servizi propone American Express alla clientela Corporate? «American Express ha introdotto due nuove tipologie di servizio per la clientela Corporate, il vPayment e
il BTA Connect, con importanti aspetti innovativi che integrano i normali standard di assistenza garantiti. Il primo sistema, basato su numeri carta virtuali, ne rende impossibile il furto e l’uso improprio, permettendo di impostare limiti sulle quantità e fornire indicazioni riguardo ai dati e le categorie commerciali per ogni transazione. Il secondo sistema, specifico per il controllo, offre ai clienti un accesso più facile ai propri dati su piattaforma digitale, diminuendo la necessità di effettuare interventi manuali di verifica e riconciliazione. Inoltre, il nostro portafoglio premium continua ad arricchirsi di nuove funzionalità che rendono la vita dei viaggiatori sempre più confortevole ed efficiente, come l’accesso alle lounge, l’accesso wi-fi in mobilità e assicurazioni complete per il viaggio». E la sicurezza? «È un aspetto chiave nella scelta dei sistemi di pagamento. Il rafforzamento di questo pilastro, soprattutto attraverso lo sviluppo dei sistemi virtuali, in grado per esempio di pre-autorizzare transazioni unicamente se di un certo importo e data, rimane per noi una priorità costante. Inoltre, sul fronte dell’online, abbiamo appena introdotto un sistema estremamente sicuro di autorizzazione Secure3D basato su password dinamiche». ●
Società di servizi globale, American Express, oltre a offrire servizi finanziari in tutto il mondo, opera come leader mondiale anche nel settore dei servizi di viaggio. In particolare, rientrano tra i prodotti offerti da American Express le carte di pagamento e di credito per i clienti consumer e corporate, i Travelers Cheques, i servizi per il turismo e i viaggi d’affari, i servizi finanziari, le assicurazioni. Il quartier generale è a New York. La società è quotata a Wall Street (con la sigla AXP). È una delle 30 società che compongono l’indice Dow Jones Industrial Average ed è presente in Italia fin dai primi del ’900, con sedi a Roma e a Milano.
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Professione buyer Reale Mutua Assicurazioni
La forza del team La gestione dei viaggi aziendali della società Reale Mutua Assicurazioni è frutto della stretta collaborazione tra le diverse risorse del Business travel, del Marketing, delle Risorse umane e della Divisione acquisti. Con due obiettivi fondamentali: ottimizzare gli investimenti e favorire il massimo comfort del viaggiatore. Intervista al travel manager, Massimo Ciurca
a società Reale Mutua Assicurazioni è la più grande compagnia assicurativa italiana costituita in forma di mutua. Il suo business è focalizzato sull’offerta di servizi assicurativi e di soluzioni innovative per individui singoli, famiglie, imprese e professionisti. Con circa 1.300 dipendenti e 340 agenzie distribuite in tutta la penisola, Reale Mutua è anche capofila di un Gruppo presente in Italia e in Spagna, che impiega 3.000 persone e tutela circa tre milioni e mezzo di assicurati. Nel 2013 la sua raccolta premi si è attestata a oltre 3,5 miliardi di euro: numeri significativi, che si riflettono più che mai nella gestione del business travel. «Il nostro personale viaggiante è composto da 2.200 dipendenti delle cinque società del Gruppo: di questi, circa il 25% sono viaggiatori abituali, mentre gli altri si spostano almeno una volta all’anno per attività occasionali o
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corsi di formazione», afferma Massimo Ciurca, attivo nell’ambito della Direzione Acquisti di Gruppo come controller gestionale del budget acquisti e responsabile del settore business travel. Il budget delle trasferte individuali relativo al 2014 è di circa 1,8 milioni di euro, mentre quello destinato ai mini meeting e agli eventi della Direzione ammonta a 1,2 milioni di euro. «Il trend di spesa negli ultimi anni è cresciuto a fronte di un aumento delle trasferte di lavoro – spiega Ciurca –. Gli accordi corporate che abbiamo siglato con i fornitori ci hanno permesso di mantenere invariati i costi medi dei servizi di viaggio, ma si è verificato un incremento del numero dei viaggiatori, legato ai diversi progetti strategici promossi dal Gruppo, oltre alla costituzione della nostra Scuola di Formazione Interna “Accademy” che coinvolge tutti i nostri dipendenti e dirigenti».
Massimo Ciurca, nel Gruppo Reale Mutua dal 2002 e travel manager dal 2008, svolge le sue attività a Milano, dove ha sede Italiana Assicurazioni, e a Torino, sede storica della capogruppo Reale Mutua Assicurazioni. Tra le sue mansioni principali vi è il controllo e il contenimento delle spese di viaggio, senza però penalizzare i viaggiatori. Anzi, dove possibile, l’azienda punta a migliorare il livello di comfort nelle trasferte. In questo contesto, nella sua funzione di travel manager, Ciurca ha intrapreso una serie di azioni in collaborazione con la Direzione del Personale. Inoltre, il manager lavora incessantemente al consolidamento dei dati di spesa, al monitoraggio e riduzione dei costi di processo e alla supervisione, insieme con l’agenzia viaggi partner, delle performance dei fornitori. Non da ultimo, ha curato la diffusione di una travel policy aziendale condivisa da tutti i dipendenti e ha puntato a creare un rapporto di fiducia con i fornitori. Insieme al manager operano nel settore del business travel altri tre collaboratori: Nella Chiapparino, Giuliana Gallino e Massimo Rizzo. Gli ultimi due, in stretta sinergia con il Marketing e con le diverse agenzie viaggi, si occupano dell’organizzazione di meeting ed eventi, individuando i servizi logistici.
di Anna Fraschini
Massimo Ciurca (primo a destra) è travel manager di Reale Mutua Assicurazioni. Nella gestione delle trasferte opera in sinergia con altri tre collaboratori (nella foto da sinistra): Massimo Rizzo, Giuliana Gallino e Nella Chiapparino.
Self booking tool personalizzato Reale Mutua si avvale di un self booking tool, attraverso il quale i viaggiatori richiedono i servizi e segnalano le proprie esigenze specifiche. L’applicativo, sviluppato dal2014 settembre |
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Professione buyer Reale Mutua Assicurazioni
La sede di Milano di Reale Mutua Assicurazioni.
LE NOSTRE SCHEDE Azienda:
Gruppo Reale Mutua (Reale Mutua Assicurazioni, Italiana Assicurazioni Spa, Banca Reale Spa, Reale Immobili Spa, Blue Assistance Spa) Sedi in Italia e all’estero: Torino,
Milano, Madrid Riferimento in azienda:
Massimo Ciurca
l’agenzia viaggi, è stato successivamente personalizzato in sintonia con le richieste del Gruppo: vi si possono prenotare le strutture alberghiere, le compagnie aeree convenzionate (attualmente Alitalia e Iberia) e i due vettori ferroviari nazionali (Ntv e Trenitalia), con cui sono stati sottoscritti accordi commerciali “ad hoc”. In questo modo è stato possibile ottimizzare i flussi di prenotazione. Sempre in ambito tecnologico, le maggiori sedi delle società del Gruppo (a Milano, Torino e Ma-
drid) sono attrezzate con sale di videoconferenza che, nel caso in cui gli incontri prevedano un ridotto numero di partecipanti, consentono di evitare la trasferta. Una travel policy che guarda al saving In Reale Mutua la gestione della travel policy avviene in collaborazione con le Risorse Umane. «L’obiettivo di una travel policy efficace è sensibilizzare i dipendenti al rispetto e alla condivisione delle norme relative alle trasferte di lavo-
Inquadramento in organigramma:
controller gestionale del budget acquisti e travel manager Budget gestito per trasferte:
circa 3 milioni di euro Compagnie aeree convenzionate:
Alitalia e Iberia Tipo di contratto con l’agenzia:
transaction fee e management fee di durata triennale Tecnologie a supporto:
Un vero partner Nata nel 1828, Reale Mutua ha una mission strettamente legata alla sua natura mutualistica: porre i soci/assicurati al centro delle proprie attenzioni. Ogni cliente che sottoscrive una polizza diventa anche socio e, in quanto tale, gode di particolari vantaggi. Tra questi, i benefici di mutualità, che consistono, per le polizze danni, in riduzioni del premio e, per le polizze vita, nel miglioramento delle prestazioni assicurative originariamente previste in polizza. La Società evidenzia una solidità tra le più elevate del mercato, testimoniata da un indice di solvibilità che si attesta, a fine 2013, al 463%. La vicinanza ai propri soci/assicurati si manifesta anche con iniziative di Responsabilità Sociale. La sostenibilità è, infatti, un valore fondamentale per Reale Mutua, che da sempre adotta una gestione etica e trasparente dei propri affari, sostiene lo sviluppo di attività culturali e si impegna a favore dell’ambiente, della tutela sociale, delle persone e della comunità.
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ro, ma anche massimizzare i risparmi attraverso il continuo monitoraggio dei comportamenti di viaggio e delle tariffe applicate dai fornitori – dichiara Massimo Ciurca –. A partire dal 2008 la gestione delle trasferte dei dipendenti e dell’organizzazione dei meeting è stata affidata alla Direzione Acquisti di Gruppo, che con il contributo delle Risorse Umane ha stilato un documento globale che coinvolge tutti gli impiegati e i dirigenti. Caricata sul self booking tool aziendale, la travel policy vincola i dipendenti alla scelta dei fornitori selezionati dalla Direzione Acquisti, nel rispetto dei massimali di spesa prefissati. Negli ultimi anni la rinnovata collaborazione strategica con alcuni supplier, con cui condividiamo progetti e obiettivi specifici, ha garantito al nostro Gruppo saving rilevanti. Abbiamo rivisto la travel policy nel 2013 apportando alcuni miglioramenti, quali la lista degli hotel convenzionati o la possibilità di scegliere il vettore ferroviario al posto del volo nelle tratte a breve raggio, come la Milano-Torino o la Milano-Roma». Travel manager e Tmc: collaborazione strategica Per la scelta dell’agenzia di viaggi partner, la Direzione Acquisti indice periodicamente una gara, a cui sono chiamate a partecipare le principali travel management company. «Con l’agenzia stipuliamo un accordo di transaction fee di durata triennale, che prevede il riconoscimento da parte di Reale Mutua di un compenso fisso per ogni transazione (ovvero, ciascuna attività che determina l’emissione di un ticket o di un voucher). In tal modo l’agenzia non ha alcun interesse a proporre ai nostri business traveller tariffe elevate, in quanto i suoi introiti non sono connessi ai nostri volumi di spesa». E per quanto riguarda gli eventi? «È stato definito un accordo di management fee che prevede il rim-
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Professione buyer Reale Mutua Assicurazioni
borso di tutti i costi sostenuti per la gestione del servizio, più una percentuale predefinita di profitto. I servizi solitamente sono affidati a diverse agenzie partner». In questo contesto, il Gruppo prevede di adottare in futuro anche un “saving incentive model”, in base al quale l’agenzia riceve come incentivo una percentuale del risparmio ottenuto dal cliente, calcolato sulla base dei massimali di spesa stabiliti nella
travel policy. «In tal modo l’agenzia è stimolata a proporre tariffe più basse e a ridurre i costi». Nella gestione del business travel, la Divisione Acquisti di Reale Mutua sta rivestendo un’importanza sempre più strategica per il miglioramento dell’efficienza, dell’efficacia e della produttività aziendale, attraverso logiche di ottimizzazione dei costi. «Nell’ambito del Gruppo si è preferito gestire centralmente le
diverse fasi di ricerca e selezione dei fornitori, negoziando direttamente tutti i servizi da acquistare (trasporti e pernottamenti) ed effettuando al nostro interno la valutazione dei risultati. L’agenzia ha il compito di inserire nel tool le convenzioni stipulate in modo che i viaggiatori ne possano usufruire secondo i criteri decisi dal travel manager. Il rapporto collaborativo travel manager-agenzia viaggi diviene pertanto fondamentale». Tutti i titoli di viaggio richiesti dai dipendenti alle agenzie sono prepagati alla fonte. Fanno eccezione i trasporti locali (come ad esempio i taxi) e i servizi di ristorazione che sono saldati con carte di credito aziendali. I viaggiatori che hanno l’esigenza di noleggiare un veicolo lo possono prenotare attraverso le agenzie, che si avvalgono dei principali rent-a-car. ●
La sostenibilità è un valore fondamentale per Reale Mutua, che da sempre adotta una gestione etica e trasparente dei propri affari e si impegna a favore dell’ambiente.
Methis Hotel: nel centro di Padova, lungo le sponde del Naviglio, a pochi passi dalla Torre della Specola. Nel cuore di una città che sa trasmettere sempre nuove emozioni e sensazioni Methis Hotel: the design hotel in downtown Padova | Italy. Invisible high-tech touches in a perfect balance of intimacy, class and essentiality. A synthesis of modern taste of ‘bien vivre’.
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Destinazioni Losanna
La Life Valley degli innovatori Nella capitale del Canton Vaud, in Svizzera francese, c’è una “città della scienza” dove i talenti dell’innovazione, immersi nella natura, progettano tecnologie in grado di migliorare le nostre vite. L’EPFL, la scuola politecnica di Losanna, è un luogo ispirante che stimola la creatività grazie a contaminazione culturale, aria pura e strutture futuristiche ed eco-sostenibili di Simona Silvestri
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cordiamoci per un attimo l’immagine da cartolina della Svizzera con i laghi e le montagne, i pascoli e Heidi, le belle cittadine tranquille. Scordiamoci anche la finanza e le banche, l’ordine, la puntualità, il cioccolato, il formaggio e gli altri stereotipi. Perché, come la ben più iconica Silicon Valley californiana, questo piccolo Paese situato in una posizione geografica invidiabile, al centro dell’Europa, rivela uno straordinario talento per la ricerca e l’innovazione. Due sono gli Istituti Federali di Tecnologia, cresciuti attorno al
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politecnico di Zurigo (ETH) e di Losanna (EPFL), tra i 20 migliori atenei al mondo. All’École Polytechnique Fédérale de Lausanne studiano e lavorano 13.457 persone di nazionalità diverse, in un contesto dinamico e multiculturale. Dal 1997 sono nate 168 start up (in media una al mese). Un’attività che ha il suo fulcro nell’Innovation Park dell’EPFL: 55mila metri quadri, 13 edifici, 1.610 operatori e 15 unità di ricerca e sviluppo di altrettante grandi compagnie, 150 milioni di franchi svizzeri di finanziamento per le neo imprese nel 2013. Non a caso la Regione del Lago di Ginevra, in francese Région du Léman o Canton Vaud, di cui
Losanna è la capitale, da 10 anni è in crescita ed è pronta a candidarsi al ruolo di motore dell’economia elvetica. «La Svizzera non si esprime in modo eclatante, ma le cose che si fanno qui sono straordinarie», commenta Fabrice Leclerc, un pioniere dell’innovazione moderna, conferenziere di spicco al TED e a Rio+20, il summit delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile. «Le vere innovazioni hanno uno scopo, che non è soltanto quello di produrre risultati materiali, ma di rendere la vita migliore per noi, per tutti gli esseri viventi e per le generazioni future sul pianeta». Leclerc vive sul lago con la famiglia, a po-
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Vaud:Guide È la app lanciata dall’ufficio turistico della Regione del Lago di Ginevra, disponibile in francese, tedesco e inglese per iOS e Android (www.lake-geneva-region.ch/en/vaudguide).
chi chilometri dall’EPFL, dopo anni a Parigi, Londra e Milano e una carriera in importanti aziende multinazionali. È consulente di diverse aziende Fortune 100 e business angel dell’Istituto Federale Svizzero di Tecnologia. La sua attività si concentra sulla performance, intesa come concetto a tutto tondo: economica ma anche della vita, della salute e della longevità (www.fabriceleclerc.com). Qualsiasi polo per l’innovazione in qualsiasi Paese del mondo aspira a essere la nuova Silicon Valley. Un concentrato di creatività, propensione al rischio, capacità di attrarre talenti, connessioni virtuose tra università e compagnie: tutto questo succede a Losanna? «Le stesse condizioni si possono riprodurre in qualsiasi parte del mondo – risponde Fabrice Leclerc –. Costruisci bellissime strutture, faciliti le start up, attrai talenti e avrai creato un polo per l’innovazione come è avvenuto per esempio a Singapore. Dov’è la differenza? La mente degli innovatori deve essere al top e questo può accadere soltanto quando si è circondati da elementi sani, naturali. Silicon Valley non è il termine giusto per descrivere quello che succede a Losanna. Qui non ci sono soltanto tecnologia, economia e attrattività geografica, qui c’è una qualità di vita che altri non hanno. E non a caso il vero competitor di Losanna è Copenaghen, che è riuscita a preservare l’ambiente naturale, l’acqua, l’aria e la terra. Per lo stesso motivo gli innovatori stanno lasciando Hong Kong. Dopo un picco di attrattività negli scorsi anni, il sistema sta crollando perché l’aria è troppo inquinata per poter rimanere al top. Il segreto della Svizzera è l’equilibrio tra economia, qualità di vita e natura. Per me Losanna è un modello del ventunesimo secolo, una Life Valley che supera il concetto di Silicon (ndr silicio, su cui sono basati i semiconduttori e i microchip dei
Destinazioni Losanna
I numeri di Losanna 130.421 abitanti (41,3% stranieri; 19,6% 0-19 anni; 64,8% 20-64 anni; 15,6% 65 e più anni); 41,3 kmq di superficie (44,6% insediamento; 39,1% di aree boschive); 111.686 addetti (terziario 93,8%); computer), un elemento materiale, per valorizzare la vita in armonia con la natura». Al centro di questo movimento per l’innovazione c’è l’EPFL. L’Innovation Park dell’università è un talent garden per l’incubazione di start up tecnologiche. Qual è il suo tratto distintivo? «In principio l’EPFL era un centro di ingegneri ma con il presidente Aebischer, che è un medico, sta sviluppando innovazione per la vita, la sfida più importante dei prossimi decenni. All’EPFL lavorano per esempio sulla tecnologia per la salute, amplificando le possibilità di non ammalarsi, che è il nuovo trend. L’EPFL accompagna le aziende che operano nel settore della salute nell’evoluzione da un modello di prodotto, che interviene quando il paziente è malato, a un modello di life coach, basato sulle tecnologie di diagnosi quotidiana, la cura della malattia, il monitoraggio continuo. Seguendo la persona lungo il corso della vita, e non soltanto quando si manifesta la malattia, il business model per l’azienda diventa più interessante e diversificato (si pensi allo Human Brain Project, un programma scientifico diretto da un gruppo di ricercatori dell’università svizzera, che mira a realizzare la simulazione del funzionamento completo del cervello
umano, ndr). Un’altra area di sviluppo importante dell’EPFL è la domotica per gli anziani. La ricerca per l’innovazione orientata a migliorare la qualità di vita della persona è coerente con lo stile di vita di questa regione». Nella regione del lago di Ginevra hanno gli headquarter importanti multinazionali e ci sono eccellenze in diversi settori di business. Questa attenzione alla qualità della vita si riflette sulla qualità del lavoro? «La Svizzera offre l’opportunità di stare all’aria aperta. C’è l’acqua, c’è la montagna, c’è il silenzio. Il contatto con la natura è continuo e questo consente di ricaricarsi ogni giorno. Le persone sono meno stressate, si ammalano meno e di conseguenza sono più efficaci. Sulla cultura del lavoro bisogna fare invece altre riflessioni. Il punto debole della Svizzera è l’integrazione delle donne. Il ruolo della donna è ancora prevalentemente a casa con i bambini. Il sistema non la aiuta a sviluppare il suo valore e questo è un problema per l’innovazione dove servono entrambi i modelli di pensiero, quello maschile e quello femminile. Copenaghen è molto più avanzata sotto questo punto di vista». A Losanna oltre il 40% degli abitanti è straniero. Crede che la capacità di integrare talenti prove-
11.534 aziende (terziario 91,6%); 1,7 abitazioni nuove per 1000 abitanti; 0,15 tasso di abitazioni vuote; Fonte: Confederazione Svizzera, Ufficio federale di statistica
Fabrice Leclerc, consulente di diverse aziende Fortune 100 e business angel dell’Istituto Federale Svizzero di Tecnologia. In queste pagine, panorami di Losanna.
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Lausanne Flon Situato in centro città, è il quartiere dove c’è sempre qualcosa da fare. Qui si trovano negozi, ristoranti, locali, edifici di design.
Destinazioni Losanna
Losanna = Mice
FOTO EPFL - ALAIN HERZOG
Dal 1994 Losanna è capitale olimpica. Strutture di alto livello, ottimi collegamenti e svariate possibilità di svago (sport e natura, benessere, cultura ed eventi) ne fanno una sede privilegiata per il Mice. Info: Lausanne Convention Bureau (www.lcvb.ch) e Swiss Congress (www.swisscongress.ch).
nienti dall’estero sia uno degli elementi che favoriscono l’attitudine a innovare? «In Svizzera arrivano tante teste diverse, tanti modi di pensare nuovi. È uno dei segreti dell’innovazione: il confronto aperto tra idee e culture differenti. Un altro aspetto importante è la demografia. Ci sono molte famiglie giovani, con bambini. Alcuni tornano dall’estero perché qui si vive meglio». Qual è il problema di Losanna? «Il rischio è lo sviluppo del immobile. Questa è una zona molto piccola e c’è tanta richiesta. I prezzi degli immobili sono esplosi e c’è una grande crisi dell’alloggio. La tentazione è di costruire e sfruttare il boom economico. Si rovinerebbe la natura, che rende la regione così affascinante. Per preservare l’ambiente è stata approvata la legge Weber che limita la costruzione di case secondarie nel Cantone vicino del Valais, una mossa molto intelligente. Chi viene in Svizzera cerca aria pura e questo per l’innovazione è fondamentale. A un innovatore chiedi fresh air ma avrà idee innovative soltanto se la sua mente può funzionare al meglio, e questo capita solo
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se è alimentata da acqua, aria e cibo naturali. Chiederesti a un innovatore di pensare outside the box chiudendolo in una scatola? Fortunatamente la Svizzera non è ancora così piena di scatole di cemento. Tra l’altro gli svizzeri stanno rilanciando la costruzione con il legno che è più ecologico e longevo del mattone e stanno pensando di creare un polo di innovazione concentrato proprio su questo materiale». Come si concilia la crescita economica con la sostenibilità? «Sbagliamo a utilizzare dei criteri
economici per misurare la nostra economia. È molto più moderno fare come il Buthan che usa come parametro la felicità. Il Buthan è stato molto innovativo e indica al mondo qual è la strada. La Svizzera va in questa direzione perché mette la qualità di vita al di sopra di tutto». Architetture sostenibili E nella Life Valley gli innovatori sono sempre in movimento. Al centro di un sistema virtuoso che aggrega talenti, compagnie e investitori attorno ai progetti di innovazione scientifica, l’EPFL quattro anni fa ha battezzato il Rolex Learning Center e nello scorso aprile lo SwissTech Convention Center, due edifici avveniristici dallo straordinario impatto visivo e concettuale, costruiti secondo i più moderni principi della sostenibilità ambientale. Il primo, progettato dagli architetti giapponesi Kazuyo Sejima + Ryue Nishizawa / SANAA, è un gigantesco loft a pianta quadrata, privo di pareti divisorie. Uno spazio ondulato di 20mila metri quadrati, dove le aree indipendenti sono definite da diverse altezze, dando al visitatore la sensazione di passeggiare tra valli, colline e altopiani. Oltre alle vetrate laterali, le bolle di vetro e i grandi fori che separano gli interni dagli esterni, la vista si perde verso
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A ritmo di jazz A breve distanza da Losanna, nella cittadina di Montreux, si svolge ogni luglio il famoso Montreaux Jazz Festival, al quale partecipano musicisti da tutto il mondo. Info: www.montreuxjazzfestival.com.
il lago Lemano e le Alpi. Il Rolex Learning Center è un’istituzione culturale internazionale, un punto di riferimento per la ricerca, con una biblioteca di 500mila volumi, aree sociali e ricreative, spazi per lo studio, caffè e ristoranti. «Il Rolex Learning Center – sostiene Patrick Aebischer, dal 2000 presidente dell’EPFL – rappresenta la nostra università come un luogo dove i confini tradizionali tra le discipline sono scomparsi, dove matematici e ingegneri incontrano neuroscienziati e microtecnici per progettare nuove tecnologie che migliorano la vita. Invitiamo il pubblico a scoprire questo spazio per comprendere che lavorare in ambito scientifico significa partecipare al progresso della società». A Ecublens, il paese a ovest di Losanna dove ha sede l’università, l’ultimo nato è lo SwissTech Convention Center (www.tstcc.ch). Dotato di tecnologie super avanzate, che consentono di modificare automaticamente la configurazione delle sale in funzione delle esigenze, sui suoi 2.700 metri quadri può ospitare fino a 3.000 persone. Gigantesco, modulare, ultramoderno, ha la forma di un diamante di vetro e alluminio anodizzato. È un centro congressi unico in Europa, disegnato dagli architetti dello studio Ri-
chter - Dahl Rocha & Associés, che oltre ai progetti per il Quartier Nord dell’EPFL, a Losanna hanno firma-
Destinazioni Losanna
to lo spazio polifunzionale Les Mercies e altri futuristici edifici in Canton Vaud. ●
Losanna in breve Come arrivare In treno si può viaggiare con uno dei quattro EuroCity che ogni giorno collegano Milano e Losanna (3 ore e 17 minuti), di cui uno prolunga la sua corsa fino a Venezia. Il traffico ferroviario tra la Svizzera e l’Italia è gestito dalle FFS Ferrovie Federali Svizzere e da Trenitalia (trenitalia.com). In aereo è possibile raggiungere Ginevra-Cointrin (www.gva.ch) e poi proseguire in treno fino alla stazione di Losanna (45 minuti) o in auto (35 minuti). Da Zurigo-Kloten (www.flughafen-zuerich.ch), dove volano le principali compagnie aeree internazionali, la capitale del Canton Vaud si raggiunge con il treno o in auto in circa 2 ore e mezza. Voli dalle principali città italiane sono offerti da Swiss (www.swiss.com) e Alitalia (www.alitalia.com). Infine, si può viaggiare in auto attraverso il traforo del Gran San Bernardo o il tunnel del Monte Bianco. In Svizzera bisogna esporre la vignetta autostradale, cioè il tagliando di pedaggio che può essere acquistato in prossimità della frontiera. Costa 40 CHF (33 euro) ed è valido fino al 31 gennaio dell’anno successivo. La multa per chi ne è sprovvisto è di 100 CHF. Attenzione ai limiti di velocità, le sanzioni sono molto severe. La Compagnia Generale di Navigazione del Lago di Ginevra (CGN) offre un servizio regolare tra la cittadina francese di Évian e Losanna con una traversata che dura 30 minuti (www.cgn.ch).
In vetta alle classifiche La Svizzera è al primo posto nella classifica dei dieci Paesi più green (fonte: 2014 Environmental Performance Index, Yale Center for Environmental Law and Policy) e in quella delle nazioni più innovative (fonte: Global Innovation Index 2014 WIPO, Cornell University e INSEAD).
FOTO EPFL - ALAIN HERZOG
Dove dormire SwissTech Hotel: situato a 100 metri dallo SwissTech Convention Center e vicino alla metropolitana, l’hotel si trova all’interno del nuovo Quartier Nord dell’EPFL che comprende anche il centro commerciale Les Arcades. Ecologico, colorato ed essenziale, è wi-fi free e propone 66 camere, basic, standard e superior, a prezzi interessanti (quartier-nord.epfl.ch/sth). Vi sono inoltre a Losanna e dintorni numerose strutture di catene alberghiere internazionali, quali Choice Hotels (il Clarion Collection Hotel Lavaux, situato a Cully, a breve distanza dalla città, www.choicehotels.it), Novotel (www.novotel.com), Ibis (www.Ibis.com), Mövenpick (www.movenpick.com).
A sinistra, una veduta aerea dell’Innovation Park dell’EPFL. Nella pagina a fianco, un ambiente dello SwissTech Hotel e, sotto, il Rolex Learning Center.
In Internet www.myswitzerland.com www.lake-geneva-region.ch www.lausanne-tourisme.ch www.epfl.ch
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A Siena Fino al 27 ottobre, sarà esposto il pavimento trecentesco di marmo del Duomo: ispirato al tema della Sapienza, è tradizionalmente coperto per proteggerlo dai visitatori. In Internet: www.operaduomo.siena.it.
News Dal mondo
Orari: dalle 8.15 alle 18.50 (mesi estivi); dalle 8.15 alle 18.30 (settembre e ottobre); dalle 8.15 alle 16.30 (novembre); chiuso il primo lunedì del mese. In Internet: www.unannoadarte.it/sacrisplendori.
FIRENZE Sacri splendori La Cappella delle Reliquie, nella parte nobile del palazzo mediceo, ha rappresentato la più ampia raccolta di oggetti devozionali e di reliquiari europei accanto a quella presente nel palazzo reale spagnolo dell’Escorial. La necessità di rimpinguare le casse dei granduchi di Lorena portò nel 1785 alla loro dispersione in tutta Europa. Solo un eccellente lavoro d’indagine e d’archivio d’altissimo impegno ha consentito la ricostruzione di un tesoro originale, che contava un migliaio di pezzi, ora disposti in 4 spazi espositivi presso il Museo degli Argenti dedicati alle quattro personalità medicee responsabili della collezione: Cristina di Lorena, Maria Maddalena d’Austria, moglie di Cosimo I e fondatrice della Cappella delle Reliquie, Vittoria delle Rovere e suo figlio, Cosimo III. Gli oggetti esposti appartengono all’oreficeria più preziosa, un aspetto dell’artigianato dell’oro, dell’argento e delle pietre preziose rinascimentale e barocco forse non conosciuto come meriterebbe. Fino al 2 novembre 2014. 42
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Picasso e la Modernità spagnola La mostra “Picasso e la modernità spagnola”, in programma a Palazzo Strozzi dal 20 settembre al 25 gennaio 2015, accoglie circa 90 opere della produzione di Picasso e di altri artisti tra dipinti, sculture, disegni, incisioni e un film di José Val del Omar grazie alla collaborazione tra la Fondazione Palazzo Strozzi e il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid. Tra i capolavori esposti, “Testa di donna” (1910), “Ritratto di Dora Maar” (1939) e “Il pittore e la modella” (1963) di Picasso, inoltre “Siurana, il sentiero” (1917) e “Figura e uccello nella notte” (1945) di Miró, “Arlecchino” (1927) di Dalí e poi i disegni, le incisioni e i dipinti preparatori di Picasso per il grande capolavoro “Guernica” (1937), mai esposti in numero così elevato fuori dalla
Spagna. Organizzata in nove sezioni, la rassegna ripercorre un periodo cronologico amplissimo – tra il 1910 e il 1963 – e per la prima volta mostra insieme le poetiche, le costanti estetiche e i principi plastici della volontà creatrice sviluppata da Picasso e dagli altri artisti spagnoli artefici dell’evoluzione dell’arte moderna. L’esposizione non vuole infatti solo illustrare l’influenza di Picasso sull’arte spagnola, ma evidenziare anche le esperienze più determinanti che il rapporto tra Picasso e gli artisti spagnoli ha lasciato nel panorama internazionale delle arti. Orari: dalle 9 alle 20, il giovedì dalle 9 alle 23. In Internet: www.palazzostrozzi.org. PARIGI Fondazione Louis Vuitton Il 24 ottobre aprirà al pubblico la Fondazione Louis Vuitton, situata in un edificio concepito dal celebre architetto Frank Gehry all’interno del Jardin d’Acclimatation, a nord del Bois de Boulogne. Obiettivo della Fondazione sarà il sostegno e la promozione della creazione artistica
contemporanea. Le sue gallerie, infatti, ospiteranno collezioni permanenti ed esposizioni temporanee. Un auditorium, inoltre, sarà destinato ad accogliere eventi multidisciplinari. Ad avviare il ricco calendario di iniziative del centro culturale sarà una mostra dedicata progetto architettonico realizzato da Frank Gehry per la Fondazione. In Internet: www.fondationlouisvuitton.fr. VOLTERRA La Deposizione di Rosso Fiorentino La Deposizione della Croce dipinta da Giovan Battista di Jacopo detto Rosso Fiorentino (1495-1540) per la Cappella della Croce di Giorno della chiesa di S. Francesco a Volterra è uno dei grandi capolavori dell’arte rinascimentale, realizzata però con l’intenzione di rompere i canoni pittorici del periodo. Ne derivò un quadro anomalo, straordinario, di rottura, di una modernità sconcertante. È impossibile non vedere in esso elementi del cubismo, del futurismo e dell’arte concettuale, come sostiene Vittorio Sgarbi, curatore della mostra “Rosso Fiorentino, rosso vivo. La deposizione, la storia, il ’900, il contemporaneo”. La bella città toscana ricorda il celebre artista con un itinerario all’interno delle sedi museali cittadine: la Pinacoteca Civica, l’Ecomuseo dell’Alabastro, il Battistero di San Giovanni, il Palazzo dei Priori, il Museo Etrusco Guarnacci, il Teatro romano. Tutte le sedi espositive saranno visitabili con un unico biglietto. Fino al 31 dicembre 2015. In Internet: www.rossofiorentinovolterra.it.
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A Gorizia Ha riaperto i battenti il Museo della Moda e delle Arti Applicate, tra i più importanti del settore in Europa. I visitatori potranno ammirare un allestimento ampliato, completamente rinnovato e innovativo. In Internet: www.gomuseums.net.
News Dal mondo
Viaggi di carta La Cina dal 1949 a oggi Se si pensa alla Cina si fa riferimento a un continente e a una civiltà la cui storia, soprattutto quella del passato, non può essere riassunta in pochi libri. Tuttavia, alla luce degli eventi contemporanei, non è più possibile trascurare una nazione che sempre più imperiosamente si sta imponendo nella politica mondiale: la recente missione spaziale ha dimostrato anche le sue grandi ambizioni. Necessario perciò avere un quadro informativo almeno di quella Cina moderna così come sorta dal secondo dopoguerra. A questa esigenza risponde l’agile volume della Benson che, inserito dall’editore «il Mulino» all’interno di una delle sue più riuscite collane (Universale Paperbacks), traccia sinteticamente la storia di milioni di individui che, attraverso due guerre mondiali, una feroce occupazione straniera, una guerra civile e una dogmatica rivoluzione culturale, sono diventati da contadini poveri i protagonisti di un capitalismo di successo e apparentemente senza limiti. Interessante anche il capitolo finale che, nelle sue conclusioni, svela anche le notevoli contraddizioni e gli squilibri (economici, finanziari, demografici, sociali, ecologici) che potrebbero porre una notevole alea sul futuro della Cina. Linda Benson, La Cina dal 1949 a oggi, il Mulino 2013, 228 pagine, 15 euro
La realtà non è come ci appare Con la nascita della fisica quantistica la nostra percezione della realtà, almeno nelle sue conoscenze più profonde, è destinata a cambiare forse per sempre. L’universo così com’è stato immaginato dall’antichità ai nostri giorni, pur nelle sue rivoluzioni scientifiche più notevoli, non sarà più lo stesso. Tempo, spazio e materia, i tre elementi su cui l’umanità ha costruito le proprie civiltà e pensato se stessa, saranno rielaborati in nuove combinazioni dove forse l’utopia, almeno quella della fisica, potrà trovare la propria realizzazione. Scomparso il mondo, l’infinitamente grande ormai scoperto in tutta la sua geografia, rimane solo il viaggio possibile nell’infinitamente piccolo dell’atomo. Percorre questo suggestivo universo lo scienziato Carlo Rovelli che con un linguaggio chiaro, ma di spessore, spiega con semplicità una materia ignota ai più. Carlo Rovelli, La realtà non è come ci appare, Raffaele Cortina 2014, 241 pagine, 22 euro
Atlantico In una sua canzone giovanile Lou Reed, il grande poeta rock recentemente scomparso, cantava: “You can see the ocean and the waves”. E l’oceano e le sue onde sono appunto tutto ciò che si vede affacciandosi sull’Atlantico. Nulla, se non la ricerca erudita, può rivelarci quale universo di storie si celi su di esso. E questa è l’operazione eseguita da un autore non nuovo a opere di questo genere (L’uomo che amava la Cina, L’assassino più colto del mondo, La mappa che cambiò il mondo), con una padronanza di discipline diverse che si unisce a un’intelligenza e a un’ironia tutta anglosassone. Così veniamo a sapere della folle tracotanza dei Fenici che per primi attraversarono le colonne d’Ercole aprendo perciò la navigazione a utopisti, mercanti, avventurieri, pirati, gentiluomini, disperati, schiavisti, santi inquieti, scienziati, soldati, insomma a tutto il genere umano nella sua eterna ricerca di illusioni e continua fuga da una realtà disperata. L’oceano Atlantico diventa così allegoria di quell’infinito che attira e limita tutta quanta l’esperienza della vita umana. Simon Winchester, Atlantico, Adelphi 2013, 484 pagine, 32 euro
Manifesti. Pubblicità. Moda italiana Punto di forza o eccellenza, come si usa dire oggigiorno, del made in Italy, la moda rappresenta quel grande elemento di unione tra l’arte nella sua forma più alta e la sua applicazione nella realtà di tutti i giorni. Il tratto distintivo prosegue anche nella pubblicità, dove i migliori disegnatori – Boccasile o Dudovich tra i più noti – del secolo passato hanno potuto calare nella matita non solo le correnti pittoriche maggiori, ma anche sperimentare le soluzioni più audaci. Il testo, che è il risultato anche di una ricca ricerca d’archivio, si propone di offrire non senza nostalgia la lunga storia del costume italiano attraverso le sue rappresentazioni più evidenti e, ovviamente, attraverso il suo pubblico per definizione, quello femminile. Si avrà pertanto, oltre al percorso storico, anche un interessante gioco di specchi tra seduzioni offerte e gusti delle donne, con l’inevitabile domanda sullo sfondo: è la moda a creare l’identità femminile o piuttosto le donne, all’inseguimento di un obiettivo indefinito e infinito, perseguono ogni moda? Dario Cimorelli, Anna Villari, Manifesti. Pubblicità. Moda italiana 1890-1950, Silvana editoriale, 240 pagine, 39 euro
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Food a bordo
di Sara Kim Fattorini
Air Canada: freschezza e salute
Le proposte culinarie di Air Canada si ispirano alla filosofia di una cucina composta da prodotti freschi e naturali, che si attiene ai principi del programma Food with a conscience: nessuna aggiunta di additivi conservanti, dolcificanti e grassi saturi, controllo delle quantità di sale nelle pietanze. Rotte internazionali: Air Canada propone un menu fusion che in-
clude una composizione di crostacei su una dadolata di cetrioli con salsa di mango e peperoni gialli, la scelta tra quattro piatti principali (ravioli ripieni ai funghi con salsa marinara e zucchine, arrosto con salsa chutney, filetto di manzo e pollo al curry thailandese) e un dessert (tarte tatin alle ciliegie). Voli a corto raggio: nei voli di classe economy (in Canada, Usa e Caraibi), si può acquistare il menu On bord Cafè: due spuntini nei voli di durata inferiore alle 2 ore, selezione di pietanze fresche nei collegamenti più lunghi. I pasti e gli spuntini sono accompagnati sempre da bevande e caffè a scelta. Si acquistano direttamente a bordo o durante la prenotazione del volo (con la possibilità del 20% di sconto). La carta dei vini: in business class, i menu sono accompagnati da vini super selezionati: il Sauvignon bianco Peter Yealands (Nuova Zelanda) è stato premiato come terzo
classificato dal Cellars in the Sky Award 2013 di Business Traveller. Info: Air Canada è collegata all’Italia con diverse rotte con voli diretti: Roma-Toronto e Roma-Montreal tutti i giorni fino ad ottobre, Venezia-Toronto tre volte alla settimana e Milano Malpensa-Toronto cinque giorni per tutto l’anno (www.aircanada.com).
ANA, menù pluristellati
I menu di ANA sono studiati dal team The Connoisseur, composto da dieci chef stellati, nove chef del catering della compagnia e cinque esperti di bevande e vini. Nel mese di settembre la compagnia giapponese ha rinnovato la propria proposta gastronomica grazie alla collaborazione con celebri nomi della cucina internazionale: il francese Pierre Gagnaire (tre stelle), proprietario di diversi ristoranti sparsi per 46
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il mondo, e Annie Feolde (tre stelle), esperta di cucina italiana che ha collaborato con l’Enoteca Pinchiorri di Nagoya. Per la cucina nazionale in first e business class, inoltre, sono stati ingaggiati Toru Okuda e Masayoshi Nishikawa, specializzato nella cucina kaiseki. Tramite social network, ANA ha chiesto ai propri passeggeri di votare i nuovi, sfiziosi menu di classe economy, che alternano piatti della tradizione giapponese a quelli di cucina internazionale. Rotte internazionali: in collaborazione con “Chikara no Minamoto”, un’azienda del marchio Hakata Ippudo, ANA propone il “Full Flavor Daichi”, un ramen con noodles con brodo di miso.
Rotte europee: il vettore ha aggiunto al menu i “Soraton”, noodles aromatizzati al profumo di carne di maiale, uno dei piatti più famosi del marchio Ippudo. La carta dei vini: i pasti sono accompagnati dalla migliore selezione di vini di etichette internazionali, punto di arrivo di un’accurata ricerca partita da duemila etichette per arrivare a circa 250. Immancabile, inoltre, il sakè. Info: ANA offre ollegamenti con le principali città italiane (Milano, Roma, Napoli, Venezia e Torino) con coincidenze a Monaco di Baviera, Francoforte e Dusseldorf (www.anaskyweb.com/it/e).
16 Camera con vista Methis_Layout 1 10/09/14 15.52 Pagina 48
Camera con vista
Methis Hotel, Padova di Giulia Manieri
l Methis Hotel (Riviera Paleocapa 70, 35141 Padova, tel. 049/8725555, fax 049/8725135, e-mail: info@methishotel.com, www.methishotel.com) è il primo design hotel di Padova, ubicato nel centro della città, lungo le sponde del Naviglio e a pochi passi dalla Torre della Specola, la torre osservatorio di Galilei. Nato dalla ristrutturazione di un edificio degli anni Cinquanta, il Methis è caratterizzato da un ambiente moderno ma senza eccessi, un po’ minimal e un po’ fusion, con interni equilibrati e discreti che richiamano i cromatismi dei quattro elementi naturali: terra, fuoco, aria e acqua. Un vero e proprio percorso sensoriale che inizia dall’elemento più pesante e “materiale”, la terra, al primo piano, e si conclude al quarto piano verso quello più etereo, l’aria, passando attraverso gli altri due elementi che caratterizzano il secondo e terzo piano. Le camere sono 48: standard
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e superior ai piani primo, secondo e terzo, e junior suite (7) al quarto con arredi esclusivi, vasche idromassaggio e terrazza di circa 30 mq. Le stanze sono state studiate per riproporre il comfort e l’intimità della casa ed esibiscono, come complemento d’arredo, un elemento etnico che richiama il tema: al piano della terra nere sculture africane, cappelli dell’isola di Bali, bassorilievi indiani; fregi di Giava e bangiane indiane nei caldi toni del rosso al secondo piano dedicato al fuoco; pezzi di artigianato polinesiano o australiano al piano dell’acqua; vasi in terracotta smaltata in bianco al quarto piano, dove domina l’aria. Al risveglio il Methis saluta i suoi ospiti con un’abbondante prima colazione arricchita da prodotti freschi e biologici, ma anche da alimenti senza glutine per chi soffre di celiachia e altre intolleranze alimentari. Per la cena, l’hotel propone una ristorazione rapida e leggera in un ricco assortimento di menù, sempre a base di ingredienti naturali: la scelta spazia da piatti freddi a base di salumi e formaggi selezionati, a insalate miste con verdure di stagione, sino a ipocalorici pasti light. Curatissimo è anche il momento dell’aperitivo, con stuzzichini e proposte classiche o creative. «La caratteristica principale del nostro hotel – dice Marisa Galante, general manager del Methis – è la cura del dettaglio e l’attenzione che
dedichiamo nell’accogliere i nostri ospiti per far sì che si sentano come a casa». Seguendo questa filosofia, infatti, l’hotel ha realizzato di recente nove appartamenti con finiture di prestigio. Progettati dall’architetto Fabiola Zeka Lorenzi, offrono il comfort di una “casa”, con tutti i servizi di un hotel. Per gli eventi, il Methis offre un ambiente originale e accogliente con 50 posti. A disposizione degli ospiti vi è un’ampia gamma di servizi personalizzati che includono sempre l’utilizzo di un desk dedicato, il servizio guardaroba e il supporto di attrezzature quali il collegamento wi-fi, lavagne luminose e a fogli mobili, lettore dvd, videoproiettore, puntatore laser. La posizione e la luce naturale di cui gode la sala conferenze consentono lo svolgimento di ogni tipo di meeting, personalizzabile anche con un’ampia proposta di coffee break e buffet. Per il relax il Methis mette a disposizione una palestra attrezzata al primo piano. Completa l’offerta un comodo parcheggio interno in un’area protetta di proprietà dell’hotel. ●
Spedizione Posta Target - magazine
Registrazione Tribunale di milano n° 624 del 22/09/2000 Direttore Responsabile Arianna De Nittis collaboratori Cinzia D’Agostino, Michele De Gennaro, Sara Kim Fattorini, Anna Fraschini, Giulia Manieri, Enrico Pedretti, Maria Cristina Renis, Massimiliano Sarti, Simona Silvestri Progetto grafico Arianna Pierri Stampa Prontostampa Srl, Verdellino di Zingonia (BG) Distribuzione in italia Prontostampa Srl, Verdellino di Zingonia (BG)
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Tariffa abbonamento annuo: 35,00 euro Bonifico bancario per Banca Popolare di Sondrio, Agenzia n. 13 di milano c/c 000005445X70 - ciN X ABi 05696 cAB 01612 iBAN iT78X0569601612000005445X70 intestato a Newsteca Srl D.lgs 196/03 del 30 giugno 2003 (tutela della privacy): titolare del trattamento dei dati personali utilizzati per l’invio della rivista è Newsteca Srl. Gli interessati potranno esercitare i diritti previsti dall’art. 7 del citato D.lgs. telefonando al n. 02/20241122 il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati ad uso redazionale è il direttore responsabile a cui ci si può rivolgere per i diritti previsti dal D.lgs 196/03 (tel. 02/20241122 - fax 02/20241096).
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