Anno XVII • aprile-maggio 2022
www.missionline.it
Focus flotta condivisa
Corporate car sharing, quo vadis? Sostenibilità e company cars
Flotte: è BOOM dell’ibrido Speciale car list
LCV elettrici
NUOVO ŠKODA KAROQ con 45 combinazioni di spazio interno e Guida Assistita di livello 2
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SOMMARIO
Aprile-Maggio 2022 • numero 2
4
20
48
MISSIONFORUM 2022 L’arte della mobilità aziendale sostenibile
FOCUS FLOTTA CONDIVISA Corporate car sharing, quo vadis?
TEST DRIVE Peugeot 308 SW: promossa con il 1.2 turbo da 130 CV
di Matteo Gallucci
di Alessandro Palumbo
di Matteo Gallucci
10
CRUSCOTTO Caro diesel, ciao ciao di Salvatore Saladino
29
SPECIALE CAR LIST LCV elettrici di Maurizio Bertera
14
PROFESSIONE FLEET MANAGER Aspirando all’elettrico di Andrea Barbieri Carones
18
TEST DRIVE Nuova Toyota Aygo X: la prima city car-crossover di Matteo Gallucci
26
di Matteo Gallucci
36
TEST DRIVE Torna Fiat Ulysse con Scudo: entrambi elettrici
38
SOSTENIBILITÀ E COMPANY CARS Flotte: è BOOM dell’ibrido
di Ilaria Salzano
NEWS L’EDITORIALE
2
NEWS
56
di Paola Baldacci
42
di Elisabetta Francioli
43
di Paola Baldacci
54
DONNE AL VOLANTE Il motore dell’emancipazione
di Paola Baldacci
MISSIONFLEET AWARDS 2022 Edizione numero sette
ON THE BIG CHAIR Stellantis - Dare equilibrio all’incretezza
50
TEST DRIVE Renault Megane - La berlina si veste da crossover
L’ANALISI DI MISSIONFLEET SKODA KAROQ Perfetta per tanti km BMW SERIE 2 ACTIVE TOURER Grinta monovolume di Maurizio Bertera
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA Opel Mokka-e: l’elettrico con tutto di serie
17
Fleet Support - Green Mobility Platform, per gestire TUTTA la mobilità aziendale 37 Sifà - Truck & Go: veicoli pesanti e leggeri a noleggio
51
Cartissimaweb, il portale di gestione delle flotte aziendali Q8 si amplia con nuove funzionalità 52 APRILE-MAGGIO 2022 | 1
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L’editoriale di Paola Baldacci
CONTESTI COMPLICATI
L
a mobilità aziendale sostenibile è un’arte: apriamo con questo titolo il primo servizio di MissionFleet numero 2, frutto dei dibattiti di MissionForum, il nostro incontro annuale che riunisce fleet e mobility manager per approfondire sulla gestione delle flotte e, più in generale, sull’evolversi della professione in questi anni complicati. La chiave d’interpretazione ci sembra essere la tecnologia, nel senso di telematica, e comunque di misurazione delle performance per riuscire a tradurre in efficienza una gestione sempre più articolata. Gli ordini si fanno aspettare, i noleggiatori non godono più degli sconti di una volta dalle Case, i costi lievitano a dismisura: come affrontano questo contesto i responsabili dei parchi aziendali? Ve lo raccontiamo a pagina 4, ma anche a 20 nell’articolo a firma di Alessandro Palumbo sul corporate car sharing. Due spunti: risparmiare e aumentare l’utilizzo dei veicoli sembrano ancora le priorità. Lo sanno bene le flotte di Lcv cui dedichiamo le recensioni di tre modelli elettrici: stanno infatti arrivando sul mercato svariate proposte a zero emissioni che rinnoveranno le consegne in città. Intanto, le vendite dell’automotive rimangono in passivo: l’esclusione delle flotte dagli incentivi si rivela in tutta la sua assurdità mentre il noleggio a lungo termine conferma il 2 | APRILE-MAGGIO 2022
trend della sostenibilità largamente acquisito. In questo canale, le immatricolazioni del primo trimestre mandano giù il gasolio al 43%. Ma le imprese non possono farne a meno, soprattutto se in territori con infrastruttura di ricarica carente: così ci spiega la fleet manager di Valagro, a pagina 14. Tuttavia “aspirare all’elettrico” non è un sogno così lontano a ben guardare: Stellantis si appresta a introdurre una versione ibrida elettrificata o full electric per ogni modello e a leggere l’intervista a Giuseppe Di Mauro (a pagina 26) ci si convince di un orientamento piuttosto definitivo della produzione. Anche in un Belpaese tradizionalmente abitudinario. Eppure anche a proposito di tradizioni non scalfibili abbiamo un contributo: quello di Francesca Pardini, prima istruttrice a insegnare la guida alle donne dell’Arabia Saudita (Donne al volante, a 54), orgogliosamente italiana. Chiudono il numero diversi test drive che testimoniano la piena ripresa degli eventi delle case automobilistiche e le analisi di Skoda Karoq e Bmw Serie 2 Active Tourer, due modelli perfetti per flotte con una vocazione al comfort e al viaggio, che sono quanto di più auspicabile oggi. @pla_baldax
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MISSIONFLEET MISSIONFORUM 2022
L’ARTE DELLA MOBILITÀ AZIENDALE SOSTENIBILE Dai dibaiti di MissionForum 2022 le soluzioni per auare una car policy green. Il segreto? Pensare in senso olistico: non solo floa, ma tui gli spostamenti dei dipendenti. Supportati dalla tecnologia
di Matteo Gallucci
L La sostenibilità in un’azienda è ancora un tema da inquadrare e coinvolge molti reparti: la necessità imperante è quella di riprogettare la mobilità cercando sempre di più il dialogo con il territorio dove le stesse società operano. La figura chiave è quella del mobility manager, con il compito di realizzare i valori di sostenibilità ambientale dell’impresa. La mobilità al centro del dibattito, quindi, con la tecnologia che abilita nuovi
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modelli e approcci sia per il fleet management sia per gli spostamenti casa-lavoro: questi i temi sviluppati durante MissionForum, a Milano, il 29 marzo scorso, a Milano.
METTERE A BUDGET Durante l’evento, Valentina Ubaldi, head of HR mobility solutions – Business unit HR di Zucchetti, ha spiegato che oggi più che mai la software house va verso la gestione del commuting con diversi software di HR mobility. Ovvero la gestione degli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti attraverso strumenti utili a gestire sia i flussi in entrata e uscita nelle sedi sia la quantità di smart working svolto. Inoltre, la manager ha spiegato di soluzioni tecnologiche rivolte ai mobility
manager per configurare car pooling oppure la micromobilità, che devono convivere tutti nello stesso ecosistema. In modo che la pianificazione dei viaggi e degli spostamenti si traduca in risultati nell’ambito della sostenibilità. Per raggiungere obiettivi soddisfacenti, la professionista ha sottolineato sulla necessità di incentivare i dipendenti ad un vero e proprio cambiamento culturale in tal senso. «La sensibilizzazione verso la mobilità sostenibile passa anche dai comportamenti virtuosi come quelli dei dipendenti che decidono di lasciare l’auto a casa», ha detto. Un fatto resta: la sostenibilità costa. Tutti i prodotti e i processi “green” sono onerosi e ci vuole più formazione oltre a
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MISSIONFLEET MISSIONFORUM 2022
GIORGIO LA BOCCETTA
predisporre strumenti integrati per la misurazione della sostenibilità. Sul fronte dell’offerta c’è ancora molto da lavorare, a partire proprio dalla corretta comunicazione in azienda. I mobility manager operano in un contesto attinente al welfare aziendale: «Dialogano con l’ufficio acquisti, ma anche con i mobility manager di area (del Comune dove l’azienda è collocata, ndr).
VALENTINA UBALDI
Proprio per questo scambio di informazioni tra le parti, le figure professionali oggi obbligatorie anche in imprese medio-piccole (100 dipendenti) possono portare ad una forte accelerazione verso la mobilità sostenibile. Ma solo con un’accurata pianificazione e mettendolo a budget», ha concluso Ubaldi.
IL CORAGGIO DI HILTI ITALIA Molte aziende parlano di car policy green, ma quando bisogna stanziare il budget destinato alla
mobilità sostenibile e alla conversione della flotta aziendale, troppo spesso queste best practices vengono rimandate a data da desinarsi. Non è il caso di Hilti italia, che sviluppa e produce prodotti edili per professionisti e ha deciso di sostituire la maggior parte della sua flotta aziendale passando da motori diesel ad auto full hybrid tout court. Questo comportamento virtuoso fa parte del progetto Cars 2.0 che nasce nel 2020 con l’obiettivo di ridurre drasticamente le emissioni di CO2 con una stringente deadline al 2023. Hilti si è ritrovata con circa 500 auto in scadenza di contratto di noleggio a lungo termine su circa 800 veicoli totali di flotta. Si tratta di quasi il 60% della flotta che permette un profondo rinnovamento della stessa, ponendo la giusta attenzione al bilanciamento tra qualità e valore economico. L’auto è anche un luogo di lavoro, considerato da molti il più importante strumento aziendale. Ecco che con il progetto di trasformazione del parco «si è messa in discussione la priorità del business a favore della APRILE-MAGGIO 2022 | 5
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MISSIONFLEET MISSIONFORUM 2022
sostenibilità», argomenta Giorgio La Boccetta, finance, regional strategic buyer, procurement & services TL di Hilti Italia. Il fleet manager ha lavorato sul cambio della mentalità e sulla ricerca del giusto compromesso tra riduzione di CO2 e strategia. La sola flotta di Hilti era responsabile di oltre il 48% delle emissioni complessive e l’87% delle persone coinvolte ha ammesso di preferire un’alimentazione green. La soluzione è stata identificata con la motorizzazione ibrida, tenendo conto che gli aspetti più importanti per i driver sono la sicurezza e il comfort. Volevano un’auto silenziosa e non più un furgone.
TOYOTA COROLLA
UNO DEI DUE PANEL DI DISCUSSIONE
Così Toyota Corolla Hybrid Touring Sport Business è stata la scelta finale e la riduzione di CO2 raggiunta è stata del 35%. Le Corolla di Hilti sono omologate autocarro N1 a quattro posti per uso strumentale, con un colore rosso dedicato, per una flotta
completamente full hybrid. Per comunicare questa scelta virtuosa e fare della mobilità sostenibile un vero impegno quotidiano nonché una bandiera è stato organizzato un evento di presentazione in diretta streaming con Legambiente, Toyota e oltre 1.300 collaboratori collegati.
ECOSISTEMA La sfida della mobilità sostenibile permette scelte ancora più interessanti per i mobility manager: noleggio a lungo termine, car sharing e micromobilità creano l’ecosistema dove tutte queste opzioni possono essere integrate in un contesto di welfare aziendale. Anche di questo i panelist di MissionForum hanno dibattuto, rispondendo alle domande di fleet e mobility manager aziendali.
DOMANDE E RISPOSTE Federico Vignolo, responsabile fleet management, resources planning & demand management di Sirti ha esposto quanto sia prematuro l’abbandono del diesel
entro il 2030, perciò ha chiesto a Paolo Ghinolfi, amministratore delegato di Sifà quali sono le soluzioni possibili. Il manager ha consigliato di «non andare verso progetti massivi di trasformazione della flotta, ma di alternare le differenti possibilità di alimentazione per accontentare ogni desiderio di mobilità». Il Ceo ha spiegato che «i clienti che percorrono mediamente 40mila km l’anno difficilmente abbandoneranno oggi l’alimentazione a gasolio, visto che i nuovi motori diesel sono addirittura più puliti di alcune auto a benzina o ibride plug in».
MICROMOBILITÀ Claudio Sposato, head of general services, real estate & security di Engie Italia, ha chiesto come biciclette elettriche e monopattini possono essere integrate nei canoni di noleggio. Andrea Pasqualotto, direct account manager di Askoll, ha evidenziato come «le richieste sono cambiate: si è passati dal domandare uno sconto sul prodotto a una vera e propria flotta di e-bike e monopattini elettrici per gli spostamenti casa/lavoro». Il pacchetto proposto dall’azienda vicentina comprende la piena tracciabilità del mezzo e il servizio completo per manutenzione preventiva e operativa. «Per tutto il ciclo di vita della e-bike».
CARO CARBURANTE Luca Galleani, procurement and fleet manager di Gruppo Fervo, ha chiamato in causa l’impennata dei prezzi di benzina e diesel, che fanno lievitare il budget del carburante. Domanda: «Come si possono monitorare i consumi senza localizzare il driver? 6 | APRILE-MAGGIO 2022
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Tramite un chip è possibile capire quando consuma carburante superando la policy concordata?». Risponde Piero Bonino, smart mobility sales director di Targa Telematics, dichiarando che «ci sono diversi strumenti utili a misurare gli interventi e che aiutano a costruire il processo di utilizzo di un veicolo aziendale». Continua: «Tuttavia un chip di facile installazione è altrettanto facile da bypassare mentre potrebbe esserci una oggettiva soglia di tolleranza sull’utilizzo di auto in fringe benefit durante il fine settimana. Quindi, tutte le attenzioni devono essere riposte sulla credibilità del fleet manager». Di qui il consiglio a optare per innovare la flotta con soluzioni di corporate car sharing, ad esempio.
LEGGERE I DATI DELLA TELEMATICA Durante MissionForum i fleet e mobility manager hanno posto le domande direttamente ai panelist delle aziende partner dell’evento: un format consolidato, molto apprezzato dai partner e dal pubblico. Ad aprire il valzer di Q&A del panel sulla telematica è stato Matteo Viani, amministratore delegato della società Bpa Italia (Gruppo Lactalis) con la richiesta di chiarimento riguardo la lettura di dati e funzionalità della geolocalizzazione: «I dati sono dinamici, le funzionalità della telematica agiscono in tempo reale? È possibile anche avere elementi sulla guida virtuosa con le vostre strumentazioni?». Ha risposto Roberto Moneda, head of Texa Tmd business unit: «La geolocalizzazione è la base della telematica e la motivazione per cui è nata», ha esordito. «La sua evoluzione è stata proprio quella
IL MERCATO FLOTTE NEL 2022: UN’ANALISI FRANCA Durante MissionForum, il direttore generale di Unrae, Andrea Cardinali, ha fatto il punto della situazione sul mercato delle flotte e dell’automotive. Per quest’ultimo, i dati delle immatricolazioni non sono incoraggianti, lo sappiamo. Se ci aggiungiamo che il Dpcm firmato dal Governo per l’Ecobonus 2022 ha completamente escluso il mondo delle flotte aziendali ed è stata formulata l’ennesima richiesta di proroga sulla detraibilità dell’Iva da parte dell’Italia all’Unione europea, il quadro è piuttosto compromesso. UNRAE PROPONE Tuttavia, una soluzione ci sarebbe. E Andrea Cardinali l’ha esposta al pubblico di MissionForum. Per dare impulso al mercato, la proposta di Unrae consterebbe in un fondo da 400 milioni, contro un miliardo di euro dell’adeguamento alla normativa UE sulla detraibilità dell’IVA al 100%, sulla base del mercato attuale. Spiega il direttore: «La discriminante riguarda il tipo di provvedimento aperto rispetto agli incentivi a fondo chiuso (quelli cui siamo abituati, per cui si va ad esaurimento della dotazione, ndr): un alibi per il Governo che non intende affrontare questo tipo di riforma». Nel dettaglio, la proposta di Unrae si basa sulla detraibilità del 100% sulle auto elettriche con emissioni di CO2 comprese tra 0 e 20 g/km. Dell’80% sulla fascia 21-60 g/km e al 50% per quella 61-135. Essendo così coerente con l’obiettivo di transizione ecologica, stimolando le aziende al cambiamento.
di passare dal report quotidiano a quello in tempo reale». Dunque, sono già disponibili le funzionalità per tracciare la guida virtuosa. «Proprio perché lo stile di guida determina un significativo risparmio di carburante, una percorrenza minore di chilometri e meno tempo al volante del mezzo». Paola Felcaro, global fleet Category manager indirect procurement di Schneider Electric, spiega che entro il
2030 la sua flotta sarà al 100% elettrica. L’azienda offre ai dipendenti una card di pagamento e installa una wallbox casalinga. Chiede: «Come si potrà differenziare il consumo di elettricità per uso personale da quello aziendale?». Risponde Simone Costantini, Ceo di Fleet Support, esperto dell’argomento: «La colonnina di ricarica, fiscalmente, deve essere considerata come erogatrice di carburante.
ANDREA CARDINALI
APRILE-MAGGIO 2022 | 7
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MISSIONFLEET MISSIONFORUM 2022
PARTNERS
Servono colonnine intelligenti capaci di identificare chi sta caricando l’auto, con la possibilità di localizzare il rifornimento, registrandolo con chiarezza oraria». Per rimborsare i kW senza che vengano tassati in busta paga, Costantini suggerisce che «le carte di pagamento per le auto elettriche vengano trattate come le fuel cards». Quindi anche il rifornimento presso la colonnina deve essere considerato fiscalmente come carburante.
ASSISTENZA E FLEET MANAGEMENT Lorenzo Priano, procurement category manager di Team System, si rivolge ad Alessandro Papa, head of network management & development di Europ Assistance Italia, chiedendogli del loro business legato al fleet management. Un’attività per cui la società di assistenza stradale, sanitaria nonché compagnia di assicurazioni non è ancora così ampiamente nota. Tra i clienti di cui gestisce la flotta aziendale c’è Generali Assicurazioni. Papa: «Con un parco auto in forte transizione verso 8 | APRILE-MAGGIO 2022
l’elettrificazione, anche l’auto sostitutiva deve soddisfare nuove esigenze. Inoltre, operiamo sulle nuove forme di mobilità come ebike e monopattini elettrici, per i quali garantiamo l’assistenza sia in caso di guasto sia in caso di incidente, con rientro al proprio domicilio». Marco Barbuto, responsabile fleet & mobility management di Terna, ha chiesto come è possibile gestire al meglio l’autonomia delle batterie delle auto elettriche e come la telematica può intervenire attivamente per una flotta che deve essere sempre disponibile per gli interventi di sicurezza. Risponde Fabio Saiu, director, leasing & rental Europe di Geotab: «L’ansia da ricarica è un tema caldo quando si parla di un parco aziendale con auto elettriche. Infatti, il cambio di flotta deve avvenire in base ai dati reali, ovvero quando conviene o meno passare alle motorizzazioni a zero emissioni». La piattaforma di Geotab risponde esattamente a questo: «I dati elaborati ci dicono quali dei veicoli presi in analisi possono essere sostituiti con auto elettriche e per i quali non conviene».
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Foto di Gustavo FrinG da Pexels
MISSIONFLEET CRUSCOTTO
CARO DIESEL, CIAO CIAO il noleggio arranca, ma la flessione è inferiore alla media del mercato. si conferma il trend delle floe sempre più votate a soluzioni di alimentazioni alternative: gasolio giù al 43%
N di Salvatore Saladino* *Country manager Dataforce Italia
el primo trimestre, il mercato dell’auto ha fatto segnare un passivo del 24,2% rispetto al gennaio-marzo 2021. Per il noleggio a lungo termine la flessione è stata più contenuta: -14%, risultando il canale di distribuzione con la flessione meno accentuata. Il Nlt ha immatricolato 61.000 vetture, cioè oltre 6.000 in meno dell’anno scorso. Migliore la performance degli operatori generalisti Top, che sono riusciti a contenere le perdite al 4%, mentre per i player Captive la flessione ha sfiorato i 31 punti
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percentuali. Quasi raddoppiate, invece, le immatricolazioni delle aziende di Nlt di piccole e medie dimensioni, che però rappresentano una quota complessiva di mercato inferiore all’1%.
RICLASSIFICAZIONE TRA BREVE E LUNGO TERMINE Da quest’anno nelle statistiche di Dataforce i dati del noleggio vengono riclassificati inserendo le immatricolazioni di rent-torent nei numeri del noleggio a breve termine, mentre quelle dei noleggi plurimensili dei
rent-a-car sono stati riclassificati sul lungo termine. Da gennaio a marzo sono state immatricolate esattamente 61.791 passenger cars dal Nlt: nonostante i numeri in calo, la quota di mercato del long rent è salita al 18,2% (1,1 punti in più) per effetto della flessione più accentuata da parte degli altri canali. La perdita di immatricolazioni dei privati, per esempio, è stata superiore al 25%. In ambito Lcv, invece, le nuove targhe sono state 13.708, con una crescita del 41% sullo stesso periodo del 2021, e una market share che è
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MISSIONFLEET CRUSCOTTO
CO2 NLT A CONFRONTO CON MERCATO TOTALE GEN-MAR 2022
GEN-MAR 2021
DIFFERENZA
DIFF. YTD %
MARKET SHARE GEN-MAR 2022
DIFF. MS GEN-MAR 2022/2021
VETTURE Noleggio Lungo Termine
3.183
4.192
-1.009
-24,07%
27,67%
왔 -3,67%
Totale 0-20 g/km CO2
11.505
13.378
-1.873
-14,00%
100,00%
0,00%
Noleggio Lungo Termine
7.474
7.099
375
5,28%
46,41%
왖 1,41%
Totale 21-60 g/km CO2
16.103
15.776
327
2,07%
100,00%
0,00% 왖 2,63%
Noleggio Lungo Termine
34.925
35.130
-205
-0,58%
14,89%
Totale 61-135g/km CO2
234.486
286.327
-51.841
-18,11%
100,00%
0,00%
Noleggio Lungo Termine
14.924
23.756
-8.832
-37,18%
21,68%
왖 2,15%
Totale 136-190 g/km CO2
68.830
121.629
-52.799
-43,41%
100,00%
0,00%
Noleggio Lungo Termine
381
532
-151
-28,38%
13,44%
왖 0,08%
Totale 191-210 g/km CO2
2.835
3.981
-1.146
-28,79%
100,00%
0,00%
Noleggio Lungo Termine
579
558
21
3,76%
20,79%
왖 5,95%
Totale 211-240 g/km CO2
2.785
3.761
-976
-25,95%
100,00%
Noleggio Lungo Termine
35
77
-42
-54,55%
7,54%
Totale 241-250 g/km CO2
464
1.046
-582
-55,64%
100,00%
Noleggio Lungo Termine
117
319
-202
-63,32%
4,44%
2.636
2.330
306
13,13%
100,00%
Totale >250g/km CO2
0,00% 왖 0,18% 0,00% 왔 -9,25% 0,00%
Elaborazione Dataforce su fonte Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili del 01.04.2022
arrivata a superare il 33%, oltre 7 punti in più rispetto all’anno scorso. Il long rent, insomma, è diventata la soluzione di mobilità preferita per un furgone nuovo su tre.
CAMBIO AL VERTICE TRA GLI OPERATORI Nell’ultima parte del 2021 Arval era tornata a crescere in maniera più vigorosa rispetto agli altri player, ma al termine dell’anno Leasys aveva mantenuto con un sensibile distacco il vertice della classifica. Quest’anno, invece, i dati delle immatricolazioni di noleggio a lungo termine del primo trimestre (depurati del rent-torent) confermano il ritorno al vertice di Arval tra le passenger cars anche se, sia Arval sia Leasys, presentano un saldo negativo rispetto al Q1 2021. Da segnalare anche la forte ripresa di Ald Automotive, che torna
sul gradino più basso del podio dopo tanto tempo, e il risultato positivo di Leaseplan che si piazza quarta, precedendo Volkswagen Leasing. Quest’ultima negli anni scorsi era cresciuta molto, mentre nel primo quarto di quest’anno fa segnare una flessione allineata alla media del mercato.
IL TRIMESTRE IN NUMERI Da gennaio a marzo Arval ha immatricolato 11.860 Passenger Cars (-28,13% rispetto allo stesso periodo del 2021), Leasys 9.129 (–34,55%), Ald Automotive 8.189 (+33,98%). Le immatricolazioni di Leaseplan sono state 7.985 (+10,95%), quelle di Volkswagen Leasing 6.454 (–10,17%). Nelle posizioni seguenti, UnipolRental (+77,78%), Alphabet (-12,08%), Sifà (+2,05%), Toyota Fleet Mobility (+108,13%), il totale
degli operatori di piccole dimensioni (+90,15%), Mercedes-Benz Lease Italia (-28,93%), Free2Move Lease (-52,11%), Leasys Rent ha sfiorato le 1.000 unità (l’anno scorso era conteggiata all’interno dei dati di Leasys, ma quest’anno il suo business si focalizzerà sulle “subscriptions” per abbandonare progressivamente il business del noleggio a breve, ed è perciò classificata come Long Term Captive, proprio per la natura plurimensile dell’auto in abbonamento), Rent2Go (+586,81%), ES Mobility (-53,51%), Athlon (+165,24%), l’insieme delle immatricolazioni dei rent-a-car iscritte a noleggio plurimensile (–83,31%), Program Autonoleggio (-37,76%), Gfc (+81,82%) e Pan (-3,33%). Da sottolineare i notevoli balzi in avanti di Toyota Fleet Mobility, di Rent2Go e di Athlon. APRILE-MAGGIO 2022 | 11
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MISSIONFLEET CRUSCOTTO
NLT PER ALIMENTAZIONE 1° TRIMESTRE 2022
VETTURE Benzina + MHEV Diesel + MHEV Full Hybrid Plug-In Hybrid Elettrico Gas NLT Totale VEICOLI COMMERCIALI LEGGERI Benzina + MHEV Diesel + MHEV Full Hybrid Plug-In Hybrid Elettrico Gas NLT Totale
1° TRIMESTRE 2021
DIFF. YTD 1° TRIMESTRE 2022/2021
DIFF. % 1° TRIMESTRE 2022/2021
MARKET SHARE 1° TRIMESTRE 2022
DIFF. % MS 1° TRIMESTRE 2022/2021
18.545 27.147 3.973 7.667 3.099 1.360 61.791
16.553 34.330 4.085 7.288 4.168 1.495 67.919
1.992 -7.183 -112 379 -1.069 -135 -6.128
12,03% -20,92% -2,74% 5,20% -25,65% -9,03% -9,02%
30,01% 43,93% 6,43% 12,41% 5,02% 2,20% 100,00%
왖 5,64% 왔 -6,61% 왖 0,42% 왖 1,68% 왔 -1,12% 왔 -0,00% 0,00%
3.737 8.959 62 48 327 575 13.708
676 8.477 30 29 186 308 9.706
3.061 482 32 19 141 267 4.002
452,81% 5,69% 106,67% 65,52% 75,81% 86,69% 41,23%
27,26% 65,36% 0,45% 0,35% 2,39% 4,19% 100,00%
왖 20,30% 왔 -21,98% 왖 0,14% 왖 0,05% 왖 0,47% 왖 1,02% 0,00%
Elaborazione Dataforce su fonte Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili del 01.04.2022
IL MERCATO LCV In ambito Light commercial vehicles, la graduatoria dei noleggiatori di lungo termine del primo trimestre 2021 vede Leasys al vertice, seguita a molta distanza da Leaseplan. Entrambi fanno segnare tassi di crescita molto importanti. Arval, invece, che si posiziona sulla terza
piazza, perde quasi il 20% dell’immatricolato rispetto a un anno fa. A seguire, UnipolRental e Ald Automotive: per entrambe un incremento superiore al 50%. Nelle posizioni di rincalzo Free2Move Lease, Volkswagen Leasing, ES Mobility, Sifà, Athlon, Toyota Fleet Mobility,
NUBI NERE ALL’ORIZZONTE Il perdurare della crisi del mercato e i segnali poco confortanti che arrivano dalle istituzioni non permettono di prevedere un 2022 di ripresa per il comparto del noleggio. I nuovi incentivi all’acquisto, non prevedono l’accesso al bonus per il noleggio a lungo termine. L’auspicata concessione della detraibilità al 100%, come imporrebbero le regole europee, è stata affossata dall’ennesima richiesta di proroga già inviata all’Ue dal Governo. E dell’ipotizzata riforma complessiva della fiscalità aziendale ormai non se ne sente più parlare da tempo. Il forecast di Dataforce per il 2022, quindi, si attesta su ipotesi conservative, e prevede una flessione dello 0,5% nelle immatricolazioni di quest’anno, che dovrebbero attestarsi a quota 1.455.000 Passenger Cars. Per il canale del noleggio a lungo termine l’ipotesi è lo sfioramento degli stessi volumi del 2021: 250.000 nuove targhe, con una flessione dello 0,2%. Per il comparto dei Light Commercial Vehicles, il forecast di Dataforce ipotizza un mercato finale a dicembre di 169.000 immatricolazioni, con il noleggio a lungo termine grande protagonista grazie a una crescita del 24,7% che determinerà per il Nlt una quota di mercato pari al 33,7%. 12 | APRILE-MAGGIO 2022
Alphabet, Rent2Go, MercedesBenz Lease Italia, Program e Pan.
IL TASSO VERDE Il noleggio a lungo termine si conferma la punta di diamante della transizione ecologica. Lo si evince osservando i dati delle immatricolazioni per alimentazione: è evidente il tentativo da parte delle flotte aziendali, e dei clienti di long rent in generale, anche i privati, di puntare sempre più sull’ibrido e sull’elettrico, abbandonando il diesel. Ma questo trend si scontra, almeno nei dati del primo trimestre, con la mancanza di prodotto e, soprattutto, con l’assenza di incentivi all’acquisto, che lo scorso anno avevano reso più competitivi i prezzi delle elettriche e delle costose ibride plug in. Da gennaio a marzo le immatricolazioni di noleggio a lungo termine delle elettriche
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MISSIONFLEET CRUSCOTTO
pure sono scese di quasi il 26% (sono oltre 1.000 unità in meno), le full hybrid sono rimaste sui livelli dello stesso periodo dello scorso anno e le plug in sono cresciute soltanto del 5%, mentre nel 2021 il tasso di crescita viaggiava a ben altri ritmi.
LO SHARE DEL GASOLIO NEL NLT Soprattutto nei segmenti bassi, è evidente la conversione delle scelte verso il benzina, in larga parte ibrido mild. Il dato di maggior rilievo è però l’ennesima flessione delle immatricolazioni di diesel nel Nlt: –20% da gennaio a marzo, con una quota di mercato che è scesa per la prima volta in questo canale al di sotto del 50%. E che flessione nella market share! Nel primo trimestre il diesel non arriva nemmeno al 44%.
FURGONI ANCORA TRADIZIONALI Sul versante dei veicoli commerciali leggeri, a un’analisi superficiale sembrerebbe che il diesel sia in grado di tenere ancora, perché i volumi delle immatricolazioni non soltanto non sono calati, ma sono cresciuti del 5,7%. Ma la quota del diesel si riduce drasticamente di 22 punti percentuali, scendendo al limite storico del 65% di market share: mai così in basso. È il benzina (anche mild hybrid) che sta prendendo il posto del gasolio, in assenza, almeno per il momento, di quote significative di Lcv full hybrid e plug in hybrid (che sul mercato si stanno affacciando solo ora e con una gamma di modelli molto limitata). Se il diesel ha perso il 22% di quota, il benzina
MERCATO AUTO 2022: PREVISIONE PASSENGER CARS Privati
920.000
MS%
DIFF. % 2022/21
63,2%
-0,2%
Società
76.000
5,2%
1,9%
Noleggio Lungo Termine
250.000
17,2%
-0,2%
Noleggio Breve Termine
83.000
5,7%
-0,2%
Dealer & Case Auto
126.000
8,7%
-4,8%
1.455.000
100,00%
-0,5%
MS%
DIFF. % 2022/21
LIGHT COMMERCIAL VEHICLES Ditte
27.000
16,0%
-16,7%
Società
68.000
40,2%
-10,7%
Noleggio Lungo Termine
57.000
33,7%
24,7%
Noleggio Breve Termine
10.000
5,9%
-1,1%
7.000
4,1%
-10,8%
169.000
100,00%
-1,9%
Dealer & Case Auto
ne ha guadagnati oltre 20 in questo primo trimestre 2022. Sono cresciute del 76% le immatricolazioni di veicoli elettrici, che però rappresentano una quota ancora modesta (2,39%).
UN’OCCHIATA ALLA CO2 Per comprendere l’enorme sforzo del mercato del noleggio a lungo termine nell’aggiornare le flotte aziendali, basta osservare la tabella che MissionFleet pubblica in questo articolo relativa alle immatricolazioni suddivise per fascia di emissioni di CO2. Nel segmento da 0 a 20 g/km di CO2 (quello dei veicoli elettrici puri), la quota del Nlt sfiora il 28% del totale delle immatricolazioni (giova ricordare che quest’anno il Nlt rappresenta il 18,2% del mercato nel suo complesso). Nella fascia da 21 a 60 g/km di CO2 (quello delle ibride plug in), invece, il noleggio a lungo termine sfiora addirittura la metà del totale delle nuove targhe. Mentre nella fascia più ampia del mercato,
quella da 61 a 135 g/km (l’ultima prevista dagli incentivi dello scorso anno e presente come limite anche in quelli del 2022-2024), il Nlt occupa una significativa quota del 15%.
I MODELLI PIÙ NOLEGGIATI La graduatoria dei 5 modelli preferiti dai clienti di noleggio a lungo termine nel Q1 2022 vede al primo posto la Fiat Panda, in forte recupero rispetto all’anno scorso: +75%. Al secondo posto tra le Passenger Cars è la Peugeot 3008, che però è in calo (-27%). A seguire tre modelli in forte crescita: la Citroen C3 (+96%), la jeep Compass (+46%) e la Ford Kuga (+120%). Tra i veicoli commerciali leggeri la Top 5 è dominata dal Gruppo Stellantis: Fiat Panda autocarro (con un volume di immatricolazioni sei volte superiore a quelle del periodo gennaio-marzo 2021), Fiat Fiorino (con volumi triplicati), Fiat Doblò (in flessione del 15%), Fiat Ducato (-30%) e Citroen C3 autocarro (+89%). APRILE-MAGGIO 2022 | 13
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MISSIONFLEET PROFESSIONE FLEET MANAGER
ASPIRANDO ALL’ELETTRICO
Intervista a Michela Di Giuseppe, buying specialist di Valagro: dall’agroalimentare alla tutela della salute, l’impegno per una floa sostenibile in un’azienda che fa dell’ambiente il suo fulcro
di Andrea Barbieri Carones
N Negli ultimi 2 anni, le aziende della filiera alimentare sono state una delle ancore di salvezza del Paese. Oltre naturalmente
14 | APRILE-MAGGIO 2022
alle professioni sanitarie, da cui è dipesa la salute degli italiani. Ed è per questo che l’attività di Valagro, azienda attiva nella produzione e nella commercializzazione di biostimolanti e prodotti dell’agricoltura, non si è praticamente mai fermata. Soprattutto per quanto riguarda le risorse umane legate alla produzione. E se la produzione va avanti, anche le auto della flotta
aziendale devono rimanere operative. Con loro la manager che si occupa della loro gestione. Lo sa bene Michela Di Giuseppe, pescarese e fulgido esempio di “job rotation” in questa azienda di cui è ormai parte integrante da 15 anni con funzioni diverse. Sempre con un’attenzione all’ambiente. Esattamente secondo la filosofia di tutta la produzione di Valagro, che ha pubblicato il suo annuale bilancio socio-ambientale da cui
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FOTO DI DANIEL ÖBERG ON UNSPLASH
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si evincono i risultati “ottenuti nel continuo miglioramento di processi e prodotti volti alla limitazione – e, dove possibile, minimizzazione – dell’impronta ambientale delle attività”. Nel bilancio sono descritte anche le migliorie condotte in termini di sicurezza dei collaboratori, formazione individuale e benessere sul posto di lavoro. Come arriva al fleet management? «In azienda mi sono occupata di
logistica e di marketing. E non solo. Quindi credo di aver accumulato una discreta conoscenza dei meccanismi aziendali e dell’azienda stessa. Da 4 anni seguo il settore acquisti e i servizi, entro cui ricade la gestione della flotta auto oltre al settore travel e all’energia». Tracciamo un profilo della flotta auto: quante sono? «Allo stato attuale, è composto da circa 60 vetture. Un numero destinato ad aumentare, in base a quello che mi dicono i miei interlocutori. Anche se non è una crescita a doppia cifra percentuale è pure sempre una progressione». A chi andranno le nuove auto? «Alle risorse umane che nel futuro immediato entreranno nella forza vendite di Valagro, cui saranno assegnate nuove vetture. In aggiunta, nel secondo semestre di quest’anno, con la “salary review” sicuramente ci saranno altre assegnazioni di fringe benefit sulla remunerazione. Al momento non sono in grado di quantificarne il numero, anche se posso immaginare che da qui a fine 2022 la flotta dovrebbe crescere del 15%». Tutte a noleggio o anche leasing e proprietà, con quali motorizzazioni? «Sono tutte a noleggio a lungo termine, per un periodo di 4 anni. Sottoscriviamo contratti con 3 fornitori, dopo che eravamo partiti con auto in proprietà. Ma abbiamo capito che il Nlt si adatta meglio a noi. Per questo siamo clienti di Leaseplan, di Arval e di Sifà. Con uno di loro sto risolvendo alcuni “disallineamenti”. Per quanto riguarda la nostra car list, siamo piuttosto ingessati e molto chiari: abbiamo
4 categorie di auto, in base al ruolo e al livello ricoperto in azienda. Per ognuna, 4 modelli: berlina, station wagon, crossover e vetture green». A proposito di green: avete una strategia che prevede l’incremento delle vetture ibride o elettriche? «Negli ultimi mesi abbiamo introdotto 4 modelli ibridi o plug in. Sono Volvo XC60 Phev, la Cupra Formentor 1,4 ibrida Dsg e due Ford: la Kuga 2,5
MIchela DI GIuseppe
GlI uffIcI
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benzina full hybrid e la Puma 1,0 ecoboost hybrid. Sono quindi elettrificate ma non elettriche, dato che ancora la regione dove abbiamo la nostra sede – l’Abruzzo – non ha una rete di ricarica adeguata alle esigenze dei possessori di auto a emissioni zero. Questo senza contare che siccome i nostri driver utilizzano l’auto per viaggiare per lavoro, le vetture totalmente elettriche sono impensabili. Per non parlare della situazione delle autostrade,
dove di colonnine non se ne vede l’ombra». Avete un programma di installazione di colonnine di ricarica in azienda o di wallbox? «Sì, certamente è in programma. Ad oggi quei pochi dirigenti con l’auto ricaricabile fanno il “pieno di energia” in sede. Questo dell’elettrificazione e delle conseguenti colonnine è uno dei progetti del 2022. La cosa riguarda comunque l’interno del perimetro aziendale per quei
SALUTE E QUALITÀ DEI PRODOTTI ALIMENTARI Nell’ottica di una strategia volta a migliorare la sicurezza e la salute dei collaboratori e il loro benessere generale – oltre che sul posto di lavoro –, Valagro ha offerto al proprio team un’importante iniziativa di prevenzione. E lo ha fatto grazie alla collaborazione con l’associazione Susan G. Komen Italia, organizzazione basata sul volontariato, in prima linea nella lotta ai tumori del seno. In azienda sono stati effettuati screening gratuiti. Secondo il motto “I nostri colleghi sono la nostra seconda famiglia e la promozione della salute è uno dei valori in cui crediamo di più”, la società ha voluto fare la sua parte per aumentare e preservare il benessere dei lavoratori. Il gruppo di lavoro aziendale Global Legal, People & Culture ha gestito l’attività. Dalla prevenzione alla produzione agroalimentare di qualità: Valagro è capofila di un progetto per l’innovazione sostenibile. Dopo 3 anni dal suo avvio, il programma finanziato dalla Regione Abruzzo si è concluso con la creazione di biostimolanti per ortaggi e derivati ad elevata valenza salutistica. Tutto ciò in maniera sostenibile, grazie ad un più efficiente impiego di acqua. 16 | APRILE-MAGGIO 2022
nostri assegnatari che hanno scelto il plug in. Non ci sono colonnine, ma box con prese di corrente “normali” dove ci si può collegare. Attualmente abbiamo 10 modelli Phev mentre altri 8 o 9 sono in arrivo». Parlando di mobility manager, quali sono le attività che avete messo in pratica nel 2021 e quali nel 2022? «Siccome Valagro ha sede in un Comune piccolo, non abbiamo alcun obbligo di istituire la figura del mobility manager. In realtà, da tempo ho un progetto in testa in tal senso. Glielo voglio svelare, visto che non è un segreto: una mini-flotta di vetture elettriche che i dipendenti potrebbero utilizzare nel percorso tra casa e l’ufficio con la formula del car pooling. Non sarebbe una grande dotazione: solo 5 o 6 unità da usare per questo scopo. Questa mia idea, che avevo già proposto, si è fermata a causa del Covid19. Tra l’altro, per sua natura Valagro ha pochissimi dipendenti in smart working: siamo infatti un’azienda operativa, dove la produzione e tutto ciò che la circonda per forza di cose opera in presenza». Parlando di tecnologia, ci sono sistemi che aiutano la gestione del parco auto? «Attualmente non c’è nulla di concreto al di fuori delle carte carburante. Però è giunto il momento di iniziare a valutare il mercato dei gestionali».
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OPEL
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
OPEL MOKKA-E: L’ELETTRICO CON TUTTO DI SERIE
Con una autonomia di 338 km, Opel Mokka-e si presenta alle flotte per soddisfare la trasformazione del parco all’insegna del comfort e della sicurezza. Il Suv elettrico della casa di Rüsselsheim monta un motore da 100 kW (136 CV) per una coppia massima di 260 Nm, viaggia a una velocità limitata a 150 km/h e porta con sé una dotazione di Adas di serie congeniale all’auto aziendale. Tra loro l’alert di collisione con frenata automatica di emergenza, rilevamento pedoni e mantenimento di corsia, riconoscimento dei cartelli stradali e prevenzione dei colpi di sonno. Inoltre, essendo il primo modello della Casa con il nuovo cockpit digitale debuttano la radio con Bluetooth di serie nella versione d’ingresso, due schermi in alta risoluzione raccordati tra loro, da 12 (il display al volante) e da 10 pollici (l’infotainment). Invece, i fari attivi a matrice IntelliLux Led che non abbagliano gli altri guidatori e altri sistemi di assistenza alla guida di vertice sono standard sulla versione top di gamma Ultimate. Attenzione, a
Led sono sia le luci di marcia diurna sia i fari sia i fendinebbia anteriori. E la funzionalità adattiva dei fari a matrice “Intellilux” comprende 14 elementi che si spengono automaticamente in millisecondi in modo da escludere dal cono di luce i veicoli che spraggiungono di fronte. Sembra banale, ma non lo è: in questi dettagli c’è tutta la leadership di Opel nella tecnologia di illuminazione. AUDACE E PURO A fronte di queste dotazioni, Opel Mokka elettrico si distingue per contenuti di concreta utilità per una car list che mette al primo posto la sicurezza. Ma ciò non toglie personalità al design che i designer hanno definito “bold and pure” per il nuovo corso stilistico Opel, letteralmente audace e puro. Lungo 4,15 metri, questo cinque posti compatto ha sbalzi corti e un frontale che racchiude in sé numerosi dispositivi e sensori, configurandosi in un look completamente diverso dal passato
della Casa, la cui icona attuale è proprio questo “Vizor”: una visiera anteriore con al centro il blitz (il simbolo del fulmine di Opel) che osa. All’interno si è voluto privilegiare un approccio essenziale, offrendo al driver informazioni grafiche sull’utilizzo della vettura d’immediata comprensione: dal flusso di energia e relativo recupero, alle statistiche di utilizzo. Infatti, la capacità di recuperare energia e sfruttare la decelerazione è parte integrante di una guida ideale in elettrico: il motore può essere utilizzato per trasformare in elettricità l’energia cinetica accumulata. A tutto vantaggio dell’autonomia. CARICATORI Tutti i veicoli elettrici Opel dispongono, di serie, della dotazione per la ricarica rapida da 100 kW in Corrente Continua. I caricatori di bordo da 7,4 e 11 kW permettono inoltre di procedere alla ricarica monofase e trifase in CA (Corrente Alternata). APRILE-MAGGIO 2022 | 17
7 Test Drive Toyota Aygo.qxp_Layout 1 06/05/22 14:45 Pagina 18
MISSIONFLEET TEST DRIVE
NUOVA TOYOTA AYGO X: LA PRIMA CITY CAR-CROSSOVER Alla moda per stile e combinazioni cromatiche, stupisce per bassi consumi di carburante e costi di gestione. Sistemi di sicurezza di serie per tui gli allestimenti
di Matteo Gallucci
volante multifunzione non è regolabile in profondità. Lato infotainment, la plancia ovale nel mezzo può avere uno schermo touchscreen da 7” fino a 9’’. Non mancano i protocolli Apple Carplay e Android Auto senza cavo.
T Toyota rinnova la sua piccola Aygo secondo i canoni stilistici e pratici del contesto urbano europeo. Si cambia da principio, ovvero dal nome. Ora si chiama Toyota Aygo X (si pronuncia “cross”) ed eredita la piattaforma Tnga-B di Yaris e Yaris Cross. Le sue misure sono quindi cresciute con una lunghezza di 3,7 metri, una larghezza di 1,74 metri, altezza di 1,51 e passo di 2,43. Il bagagliaio è ora più sfruttabile con una capacità da 231 a 829 litri a divano posteriore abbattuto.
DISEGNATA IN EUROPA Il centro stile europeo Toyota ha firmato le linee di nuova Aygo X che ora ha una presenza su strada più importante rispetto al passato. 18 | APRILE-MAGGIO 2022
Il suo design strizza l’occhio al mondo dei Suv, con protezioni in plastica che allargano i passaruota, skid plate nei paraurti e il distintivo lunotto in vetro tipico del modello. I cerchi in lega misurano 17” o 18’’ mentre la firma luminosa è full Led. Le tinte bicolori si ispirano al mondo delle spezie e solo l’entry level Active è disponibile monotono. C’è anche una versione Air con tetto in tela scorrevole.
INTERNI E INFOTAINMENT I centimetri in più di Aygo X si fanno apprezzare al suo interno dove chi siede davanti troverà il massimo comfort di bordo. Più sacrificati i passeggeri posteriori che devono fare i conti con finestrini a compasso. Furbi gli accostamenti dei materiali perché con stratagemmi cromatici, parte del lamierato è a vista, anche i materiali rigidi al tatto risultano essere ben assemblati tra loro. Purtroppo, il
CONSIGLIATA CON L’AUTOMATICO Al volante di Toyota Aygo si apprezzano subito le sue dimensioni ridotte e la grande agilità. La particolarità è quella di essere una Toyota non ibrida, visto che è disponibile solo con il motore benzina 1.0, 3 cilindri aspirato da 72 CV e 93 Nm di coppia. In più, l’opzione del cambio automatico a variazione continua S-Cvt regala un ottimo comfort di marcia a patto di essere dolci sul pedale dell’acceleratore. Grazie alla nuova piattaforma, la precisione di guida e stabilità è strabiliante per una city car. È leggera, con soli 1.000 kg di peso, mentre i consumi sono quasi da record con una media di 20 km/litro. Il pacchetto di Adas di livello 2 Toyota Safety Sense 2.5 è di serie per tutti gli allestimenti. Il listino prezzi parte da 16.500 euro con l’allestimento Active e arriva a 20.500 euro per il Limited, disponibile solo nel 2022.
Su Missionline.it trovi l’approfondimento con la gallery fotografica del test drive della Toyota Aygo X
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8 Corporate Car Sharing.qxp_Layout 1 06/05/22 14:48 Pagina 20
MISSIONFLEET FOCUS FLOTTA CONDIVISA
CORPORATE CAR SHARING, QUO VADIS? Approfondiamo sui benefici di un parco in condivisione con A2A, Terna, Fervo, Arval e Sifà, Glide.io e Fleet Support: il CCC si risveglia, grazie a tecnologie migliori
di Alessandro Palumbo
I Il corporate car sharing consente l’ottimizzazione della flotta di auto, furgoni e anche di mezzi speciali da parte di più utenti
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aziendali. L’adozione di questa modalità di condivisione subisce modifiche nel corso del tempo, al fine di plasmarsi al Dna dell’impresa la cui attività è costituita da missioni da svolgere, dalle modalità di esecuzione delle stesse e dalle caratteristiche della popolazione aziendale. Abbiamo intervistato società che già fanno uso di corporate car sharing sia fornitori, per individuarne l’evoluzione e le migliori
pratiche. Nonché i benefici economici raggiunti.
SI PARTE CON POCHI MEZZI, POI SI CRESCE In Terna il progetto nasce due anni fa con 200 mezzi per arrivare agli attuali 1.100 tra cui veicoli operativi, furgoni e fuoristrada. In A2A, ci racconta il fleet manager Tommaso Cerliani, sono partiti da tre anni con un test su 5 vetture per arrivare gradualmente a 60.
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MISSIONFLEET FOCUS FLOTTA CONDIVISA
fringe benefit. Gli altri 140 sono veicoli operativi di cui 125 assegnati ai tecnici, che la mattina partono dalle abitazioni e non dall’azienda. Gli altri 18
Oggi le auto sono dedicate attualmente a 5 sedi. Il numero dei veicoli sarà ampliato a 70 nel 2022 per servire altre location sul territorio e sarà indetta nuova gara che partirà nel 2023. Infine, la raffineria Sonatrach di LUKoil ha 50 mezzi in corporate car sharing dal noleggiatore a lungo termine Sifà. Quest’ultimo gestisce allo stesso modo tutto il parco auto di servizio di Ingegnerie Toscane, utilizzato per il monitoraggio della rete
idrica e conseguentemente per segnalare ai reparti tecnici gli opportuni controlli.
PENETRAZIONE ANCORA BASSA Diverse altre aziende interpellate confermano di monitorare il corporate car sharing, ma di non averlo ancora implementato. Luca Galleani, procurement manager di Fervo Group commenta: «In azienda abbiamo 190 mezzi di cui 50 sono in
TOMMASO CERLIANI
APRILE-MAGGIO 2022 | 21
8 Corporate Car Sharing.qxp_Layout 1 06/05/22 14:48 Pagina 22
MISSIONFLEET FOCUS FLOTTA CONDIVISA
manutenzione. I positivi risultati economici sono evidenti. Esaminiamone tre in diverse aree di performance, conseguiti da aziende clienti di Arval, operanti in settori distinti, e da A2A la società multi-utility italiana che si occupa di energia, acqua e ambiente.
RISPARMIO DELLA FLOTTA IN POOL
LUCA GALLEANI
sono in pool e vengono utilizzati su prenotazione attraverso un’organizzazione interna. Al momento non abbiamo attivato il corporate car sharing, ma stiamo attentamente valutando questa opzione confrontandoci con realtà più grandi della nostra».
FINALITÀ E VANTAGGI Secondo Marco Barbuto, fleet manager di Terna, i vantaggi sono diversi. L’adozione di una piattaforma tecnologica consente in primis di aumentare la safety dei dipendenti. Poi di ottimizzare ed efficientare l’utilizzo dei veicoli della flotta, attraverso il posizionamento degli stessi nelle aree di maggior sofferenza e la riduzione dei fermi. Ulteriori benefici sono la riduzione dei costi di trasporto e la pianificazione efficiente degli interventi di 22 | APRILE-MAGGIO 2022
Un cliente di Arval operante nell’ambito dei servizi finanziari, dall’implementazione del corporate car sharing non solo ha potuto monitorare più efficacemente l’utilizzo delle vetture e la loro allocazione territoriale nelle diverse sedi adattandone la numerosità alle specifiche esigenze, ma ha anche ottenuto una forte riduzione del parco auto pari a circa il 25% della flotta. Risultati simili anche per A2A: secondo Tommaso Cerliani, a parità di esigenze coperte, si risparmia circa il 30% rispetto alle vetture in pool classico.
AUMENTO DEL TASSO DI UTILIZZO E DEGLI UTILIZZATORI Partendo da un parco di 9 vetture condivise, nell’arco dei sei mesi successivi all’implementazione del servizio di Arval, un cliente operante nelle utility ha registrato sia un aumento del tasso di utilizzo (dal 24% all’69%) sia una forte crescita del numero di utenti/utilizzatori. Questi ultimi sono, più che triplicati grazie ad una maggiore autonomia e semplicità di accesso alle vetture. Anche in A2A, nelle sedi di Milano e di Brescia, dove è concentrata la maggior parte della flotta in corporate car sharing, si registra un tasso di utilizzo compreso tra il 60 e il 70%.
IMPATTO SULLA MOBILITÀ AZIENDALE Un altro cliente di Arval del settore della logistica ha potuto modificare le policy della mobilità aziendale eliminando l’utilizzo dei taxi e ottenendo
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MISSIONFLEET FOCUS FLOTTA CONDIVISA
importanti vantaggi in termini di riduzione dei costi, superiore al 70%.
IL CUORE È LA PIATTAFORMA INFORMATICA Il progetto di corporate car sharing, commenta Barbuto di Terna «permetterà ai nostri colleghi di utilizzare su prenotazione l’80% della flotta operativa che conta 1.400 veicoli utilizzando un’app (T-Fleet), disponibile sul cellulare aziendale». Ecco che con pochi passaggi si gestisce la chiusura e l’apertura delle portiere, lo sblocco e l’accensione del motore. Inoltre, saranno messi a disposizione una serie di servizi a supporto dell’uso dei mezzi della flotta. Barbuto: «Ad esempio, il tasto eCall per chiamate di emergenza all’interno di tutti i nostri mezzi, l’assistenza in caso di furto, il customer care attivo h24 e 7 giorni su 7». La soluzione tecnologica adottata mette a disposizione, anche del fleet manager, una suite di strumenti per monitorare l’utilizzo degli asset aziendali e produrre una reportistica dedicata, relativa ai dati di diagnostica rilevati dai veicoli.
AUTO DEL NOLEGGIATORE MA SISTEMA DIGITALE IN HOUSE Dopo i primi anni di utilizzo del corporate car sharing, alcune imprese come A2A hanno deciso di cambiare approccio attraverso una soluzione integrata offerta dal noleggiatore. Quale? Prendere le auto in noleggio a lungo termine, ma sviluppare una propria piattaforma coinvolgendo una software house esterna, al fine di
migliorare la user experience dei dipendenti. Cerliani: «In fase di prenotazione è tutto facile, ma a volte è capitato di avere qualche problema con il blocco o lo sblocco della vettura, per esempio perché non si è inserita bene la tessera o altro. Questo crea ritardi nelle attività di lavoro, anche perché il call center dedicato delle società di noleggio non è attivo alle 7 di mattina quando il dipendente deve usare l’auto per la sua giornata».
PAOLO COLURCIO
INTEROPERABILITÀ La piattaforma di corporate car sharing deve essere flessibile ed interoperabile al fine di intercettare le richieste di personalizzazione dei clienti. In questo ambito afferma di muoversi Glide.io, la piattaforma di mobilità condivisa parte del Gruppo Renault, la cui tecnologia può essere installata su qualsiasi veicolo, indipendentemente dalla marca. Inoltre, sostiene il suo Ceo Paolo Colurcio «l’azienda offre una soluzione hardware agnostica che consente di lavorare in collaborazione con diversi attori telematici». Questo permette di agire in complemento ad altre soluzioni utilizzate dai clienti, come ad esempio i software di gestione della flotta.
FORMAZIONE Altro fattore importante: il processo di adozione del corporate car sharing deve essere accompagnato. Ancora Marco Barbuto: «I prossimi passi prevedono l’estensione del servizio in modo incrementale e graduale su tutte le sedi di Terna fino alla completa copertura della flotta. È importante riuscire ad offrire questa nuova tecnologia in modo progressivo. Ovviamente è stato indispensabile prevedere delle sessioni formative sul corretto uso della piattaforma».
TERNA E LA SOSTENIBILITÀ DELLA FLOTTA AZIENDALE All’inizio dell’anno, Terna ha aggiudicato un bando di gara europeo con l’obiettivo di rendere ancor più efficiente e sostenibile il parco degli automezzi operativi, rinnovando la flotta aziendale che comprende automobili, furgoni e fuoristrada. Saranno oltre mille i nuovi veicoli a disposizione della società, 220 dei quali elettrici e andranno a sostituire le tradizionali vetture a motore endotermico. Nella fase di preparazione della gara, sono state coinvolte tutte le sedi presenti sul territorio, in modo da attribuire alle singole squadre operative il profilo tecnico dell’automezzo più adatto. È stata prestata anche particolare attenzione alle caratteristiche dei territori per assicurare la migliore corrispondenza tra i profili tecnici dei veicoli e le necessità di servizio. APRILE-MAGGIO 2022 | 23
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MISSIONFLEET FOCUS FLOTTA CONDIVISA
SIMONE COSTANTINI
USO PRIVATO Le vetture in corporate car sharing possono essere usate per uso privato dalla popolazione aziendale, ad esempio dalle 18 alle 9 di mattina. Secondo Simone Costantini, Ceo di Fleet Support, per abilitare questa possibilità sono necessari degli adempimenti preventivi all’attivazione del servizio. Nello specifico, l’azienda deve verificare che nei contratti di noleggio a lungo termine delle vetture adibite a questo utilizzo sia presente la facoltà di “subnoleggio” del mezzo. Inoltre, l’impresa dovrà ampliare il proprio oggetto sociale inserendo l’attività di noleggio di velocipedi, autoveicoli, motoveicoli senza conducente e provvedere alla presentazione della Scia al Suap del Comune competente per territorio, contestualmente alla 24 | APRILE-MAGGIO 2022
Comunicazione Unica oppure direttamente al Suap. Infine, dal punto di vista “tecnico” i veicoli dovranno essere dotati di opportuni dispositivi che permettano, per il tramite di un’app o di un badge, lo sblocco e l’apertura oltreché abilitare l’incasso dei corrispettivi con una carta di credito, il cui importo sarà successivamente trattenuto in busta paga.
crescendo di mese in mese contrapposte ad una progressiva riduzione delle durate medie dei noleggi. Il primo trimestre del 2022 ci restituisce utilizzi pari a circa 2 giorni contro i 22 registrati nel 2021 mentre nel periodo pre-Covid le durate medie si attestavano a circa 1 giorno».
COVID E CORPORATE CAR SHARING In fase di emergenza Covid-19, la reazione delle aziende è stata di limitare l’utilizzo delle vetture condivise. Nel 2020 e 2021 sono cresciute le durate medie dei noleggi e si è ridotta la frequenza degli stessi, a causa delle assegnazioni prolungate dei mezzi a specifiche figure professionali e alla riduzione dello sharing dei veicoli tra i dipendenti, con l’inserimento di procedure di igienizzazione. Il trend osservato nei primi 3 mesi del 2022 fa pensare ad un progressivo ritorno alla normalità. Michele Cipullo, manager connected cars & mobility di Arval, spiega che «le frequenze d’uso stanno
MICHELE CIPULLO
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MISSIONFLEET ON THE BIG CHAIR
DARE EQUILIBRIO ALL’INCERTEZZA Fleet & Business di Stellantis un anno dopo: intervista a Giuseppe Di Mauro sull’esercizio in balìa di tue le incognite possibili. Nel 2022 almeno 10 lanci di prodoo, per tui una Phev oppure EV
di Paola Baldacci
C Con il 41,7% di quota di mercato di relevant fleet, Stellantis ha
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chiuso l’esercizio 2021 in maniera ottimale nella somma dei mercati degli acquisti in proprietà più il noleggio a lungo termine sia passenger cars sia Lcv. «Il comparto cresce di 2 punti percentuali, un risultato non banale», commenta Giuseppe Di Mauro, director corporate B2B sales del Gruppo. Continua: «Tengo a sottolineare che considero il risultato, al
netto dei contesti di mercato, ancora più di valore per una Stellantis nata nel 2021: siamo andati alla velocità della luce con la divisione Fleet & Business Solutions, composta da una squadra di professionisti e prodotti esaltanti». Inutile negare che l’impatto dello shortage di componenti e il rincaro delle materie prime non si sia sentito. «Tuttavia la
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MISSIONFLEET ON THE BIG CHAIR
grande lavoro è stato quello di preservare l’identità di ognuno e fargli fare il proprio “mestiere”. Ognuno ha un Dna e una vocazione, a maggior ragione nelle flotte. La formula magica con cui guidiamo questo mix è proprio di posizionare il brand al posto giusto, alla clientela cui deve rivolgersi».
2022: MODELLI E STRATEGIA
squadra ha trovato… la quadra, proprio perché di professionisti si tratta».
MARCHI E RISCHI Sui timori di rischio di sovrapposizioni per via dei tanti marchi, il primo anno di Fleet & Business ha permesso di rodare le identità di ogni singolo brand, mettendone in rilievo peculiarità e distinzioni. Di Mauro: «Il
Intanto il 2022 volge veloce al secondo trimestre, con risultati del mercato italiano (generale) che non brillano. Il mese di aprile mostra quanto si temeva, per i mancati incentivi: le immatricolazioni sono scese a 97.339 unità pari al -33% rispetto ad aprile 2021. Ovvero circa 48mila auto in meno. Stellantis introdurrà diversi nuovi modelli per i parchi aziendali e per ognuno ci saranno sempre una versione Phev e full electric. Oltre 10 i lanci di prodotto nel 2022. «La strategia rimane quella di favorire la decarbonizzazione del
pianeta da attori primari», sintetizza il manager. Con l’ambizione di raddoppiare la crescita sulla quota di mercato: «Ci piace camminare per due passi alla volta: con il primo portiamo a casa 2 punti in più e non ci vogliamo fermare. Non dico la quota da raggiungere, ma senza presunzione mi fido della squadra. Le armi le abbiamo tutte. Soddisfiamo il 100% dei bisogni di una flotta per motorizzazioni e segmenti».
GIUSEPPE DI MAURO
DA TONALE A CITROEN AMI Tra le novità c’è Alfa Romeo Tonale, a lungo attesa: «Farà la differenza nelle flotte perché nella gamma di Stellantis dei Suv di segmento C mancava il cuore sportivo, che non può essere che quello di Alfa. Oggi nel segmento più competitivo interpretiamo tutte le anime di Stellantis. Abbiamo aspettative altissime e soddisferemo tutte le modalità di acquisto, dal noleggio al leasing». Poi ci sono le nuove Peugeot 308, Opel APRILE-MAGGIO 2022 | 27
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MISSIONFLEET ON THE BIG CHAIR
oggi hanno sempre una versione plug in hybrid o EV. Senza compromessi: con i nostri furgoni si entra sempre nelle Ztl con tutti i volumi di trasporto dal Citroen Berlingo EV al Ducato EV». Il piano prevede 75 nuovi veicoli elettrici entro il 2030 e tra loro non mancherà Jeep.
PROBLEMATICHE CHIP E MATERIE PRIME
LE PERFORMANCE DEL BISCIONE Alfa Romeo chiude il mese di aprile con l’1% di quota di mercato. In uno scenario sempre più competitivo, Stelvio si conferma leader nel segmento D-Suv mentre Giulia è la sedan più venduta tra le berline a motore termico di segmento D con quasi il 60% di quota. Significativo il contributo del comparto Fleet & Business, dove Stelvio è leader indiscusso con una quota che sfiora il 20%. Queste le premesse per accogliere l’attesissimo arrivo di Tonale, il primo Suv compatto elettrificato della Casa che ha registrato oltre mille ordini ancor prima del suo esordio nelle concessionarie. A tenerla a battesimo al GP di F1 il Ceo di Stellantis, Carlos Tavares, che è arrivato a Imola guidando Tonale, insieme a Jean-Philippe Imparato, amministratore delegato di Alfa Romeo. Prodotta nello stabilimento di Pomigliano, è già ordinabile nella versione “Edizione Speciale” hybrid (mild) da 130 CV. Negli showroom arriva a giugno. Ha già un primato: è la prima vettura in assoluto con una tecnologia non fungible token (Nft). Significa che ad essa è collegato un certificato digitale, basato su blockchain, dunque un registro digitale secretato e non modificabile sul quale vengono riportate le principali informazioni sulla singola automobile. In base alla selezione del cliente, l’Nft riporterà i dati sul life cycle, generando così informazioni che possono essere utilizzate come garanzia del buon mantenimento, supportandone di conseguenza il valore residuo. Sul mercato dell’usato, la certificazione rappresenterà un elemento di ulteriore valore sia per il proprietario, attuale e futuro, sia per il rivenditore.
Astra, DS4 e l’icona Fiat 500, così come il Grand Cherokee e la piccolina Citroen Ami. «Rappresenta l’innovazione pura ed esprime il concetto che Stellantis vuole perseguire, cioè l’accessibilità alla transizione energetica per tutti. Anche delle popolazioni più giovani». Infine, Fiat Ulysse elettrico che 28 | APRILE-MAGGIO 2022
rappresenta un ulteriore prodotto per incontrare un’altra tipologia di cliente e ampliare la base. Di Mauro: «Ma non dimentichiamo Citroen C5 X, il ritorno dell’ammiraglia, e Fiat Scudo elettrico per il trasporto delle merci nell’ultimo miglio in città. Insomma interpretiamo tutti i gusti, anche con Lcv che
Sui tempi di consegna, come si comporterà Stellantis? Il direttore della business unit F&B non nasconde che il dilungarsi dei tempi è la nuova realtà con la quale fare i conti. Osserva: «Chi la gestisce con più professionalità “vince” e ciò che permette di destreggiarci è la professionalità con cui approcciamo: lavoriamo con priorità sui componenti più critici. Individuandoli, mettiamo in tensione la filiera. In modo da dare equilibrio all’incertezza. Di questo si tratta: oggi sfido chiunque a dare una visione esatta della consegna dall’ordine».
BIG DEALS NELLE FLOTTE Tra le grandi commesse concluse, Stellantis incassa quella con «Poste Italiane per una fornitura estremamente importante in tutti i segmenti e per il full electric», che va ad aggiungersi al contratto con Amazon per Ducato, Jumper e Boxer. La spinta sull’elettrico arriverà dalle flotte aziendali? «Il mondo b2B è molto reattivo e anticipa le esigenze del privato. Purtroppo davanti a grandi opportunità siamo bravi a tarparci le ali, nel Paese. Il mondo del noleggio non potrà accedere agli incentivi: speriamo in una sorpresa», conclude.
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Speciale Car List
ELETCV TRIC I
a cura di Maurizio Bertera
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MISSIONFLEET SPECIALE CAR LIST LCV ELETTRICI
Toyota Proace Electric 30 | APRILE-MAGGIO 2022
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MISSIONFLEET SPECIALE CAR LIST LCV ELETTRICI
VERSATILE ANZITUTTO
Proposto in edizione commerciale o per il trasporto passeggeri (la variante Verso), Proace nasce dalla collaborazione della casa giapponese con il gruppo Stellantis. Nell’aspetto, con il tetto alto e il cofano corto, ricorda una monovolume e le forme massicce trasmettono una sensazione di solidità. Tre le varianti per la carrozzeria: Compact (lunga 461 cm), Medium (496 cm) e Long (531 cm) mentre l’abitacolo è proposto nelle configurazioni a otto o nove posti. La capacità di carico utile fino a 1 tonnellata e il volume fino a 4,3 metri cubi sono tra i migliori della categoria. Il nuovo Proace Verso Electric, che affianca le versioni con motore termico, è dotato di un’unità a corrente (136 CV di potenza) collocata sotto il
cofano, che trasmette il moto alle ruote anteriori. Due le batterie a scelta per alimentarlo: da 50 o 75 kWh. A bordo, lo spazio abbonda con tutto al posto giusto, senza esercizi di stile. La posizione di guida alta e con il sedile non molto profilato risulta confortevole. Il cruscotto fornisce in modo chiaro le informazioni necessarie, anche sullo stato di carica della batteria. Completo l’impianto multimediale per la più ricca versione Luxury, dotato di schermo di 7”, navigatore e connessioni con i telefoni.
Toyota Proace Electric Prezzo di listino: a partire da 34.500 - versione 50kWh PC-TN Furgone 4p.10q Tempi di ricarica: circa 30 minuti per ricaricare all’80% la batteria da 50 kWh con una colonnina veloce da 100 kW e 45 minuti per quella da 75 kWh Rientra nell’ecobonus statale? Sì Autonomia dichiarata: 230-330 km a seconda delle 2 tipologie di batteria APRILE-MAGGIO 2022 | 31
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MISSIONFLEET SPECIALE CAR LIST LCV ELETTRICI
Fiat E-Scudo 32 | APRILE-MAGGIO 2022
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MISSIONFLEET SPECIALE CAR LIST LCV ELETTRICI
LASTMILE DELIVERY SENZA STRESS
L’E-Scudo si inserisce nel comparto dei furgoni con capacità di carico da 4,6 a 6,6 metri cubi e portata da 10 a 12 quintali. Nel nome delle sinergie, non è altro che la variante italiana del veicolo basato sulla piattaforma Stellantis EMP2, ma rispetto ai ‘cugini’ si distingue per l’inedito frontale dalla forte personalità, in cui spicca il marchio Fiat a lettere cubitali sulla calandra principale e le sigle di identificazione sulla porta posteriore a due battenti simmetrici. L’offerta sul nuovo van prevede le consuete tre varianti, da 4,61, 4,90 e 5,31 metri; la prima con passo di 2,92 metri, le altre con due con passo identico di 3,28 metri, ma sbalzo allungato per la più lunga. Anche l’abitacolo non varia rispetto agli altri modelli di famiglia se non per il logo Fiat sul volante: la
guida è alta e avanzata, la plancia molto semplice. Il motore è lo stesso usato sulle vetture elettriche Stellantis, con potenza di 100 kW e coppia di 260 Nm. Nell’equipaggiamento di serie figurano anche i sensori per pioggia e oscurità, che attivano rispettivamente i tergicristalli e i fari, nonché i sensori di parcheggio posteriori, i retrovisori ripiegabili elettricamente e sbrinabili, infine l’head up display.
Fiat E-Scudo Prezzo di listino: a partire da 35.900 - versione L1H1 da 4,6 metri cubi di capacità con batteria da 50 kW Tempi di ricarica: Il caricatore di bordo è da 7,4 kWh ma con quello da 11 kW, disponibile a richiesta, si può fare la ricarica fast fino a 100 kWh che porta la riserva dal 20% all’80% in 45 minuti e in 30 per la batteria più piccola Rientra nell’ecobonus statale? Sì Autonomia dichiarata: 330 km con batteria da 75 kWh, 230 km con batteria da 50 kWh APRILE-MAGGIO 2022 | 33
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MISSIONFLEET SPECIALE CAR LIST LCV ELETTRICI
Mercedes-Benz eSprinter 34 | APRILE-MAGGIO 2022
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MISSIONFLEET SPECIALE CAR LIST LCV ELETTRICI
TUTTA MIA LA CITTÀ
Nella gamma dei van a zero emissioni della Stella, l’eSprinter, lanciato nel 2019 e proposto nella sola carrozzeria Furgone, rappresenta una soluzione di mobilità innovativa in caso di impiego prevalentemente urbano. E anche se è un commerciale, si fa notare per un design non comune, nello stile Mercedes. Grazie alla trazione elettrica con potenza di 85 kW (116 CV), aumenta le doti di affidabilità, parsimonia e flessibilità della variante ‘termica’ – tuttora sul mercato – che ha abituato bene i suoi utilizzatori da 25 anni. La capacità del vano di carico di 11 metri cubi non viene compromessa dalla nuova motorizzazione perché con la batteria di
serie il carico utile può raggiungere un valore di 978 kg, mentre con quella da 47 kWh, disponibile a richiesta, il carico utile si può attestare comunque a 824 kg. Il peso in ordine di marcia varia da 2.531 a 2.683 kg, la lunghezza arriva a 6.088 mm, con un passo di 3.924 mm. Articolata la proposta in tema di allestimenti interni, a partire dai quattro tipi di plancia sino a una lista
infinita di optional di grande utilità. Tutto per dare una risposta precisa alle esigenze più diverse.
Mercedes-Benz eSprinter Prezzo di listino: a partire da 55.597 euro con pacco batteria da 35 kWh e da 62.380 euro con pacco batteria da 47 kWh Tempi di ricarica: circa 6-8 ore con potenza di 7,4 kW max, circa 20-25 minuti con potenza da 80 kW per passare da 10 a 80% di carica Rientra nell’ecobonus statale? Sì Autonomia dichiarata: Fino a 156 km2 di autonomia elettrica in combinazione con una capacità utile di 47 kWh APRILE-MAGGIO 2022 | 35
11 Test Drive Fiat.qxp_Layout 1 06/05/22 14:54 Pagina 36
MISSIONFLEET TEST DRIVE
TORNA ULYSSE CON SCUDO, ENTRAMBI ELETTRICI Pax o cargo a zero emissioni per l’ultimo miglio e Ztl senza limiti: non chiamateli più furgoni, ormai si guidano come una veura. Con gli stessi Adas
metri (Ulysse è 5,3 m) e alti 1,9, il che li fa entrare sempre nei parcheggi sotterranei. L’autonomia fino a 330 km, perché di più non serve: chi serve i centri cittadini e i trasferimenti tra aeroporti e luoghi di transito non percorre più di 80 km al giorno. I due nuovi veicoli elettrici nascono sulla stessa piattaforma nativa per modelli Bev.
E-SCUDO PER LE MERCI
di Paola Baldacci
F Fiat e Fiat Professional rinforzano l’offerta dei veicoli commerciali con una gamma tutta elettrica. Ecco i nuovi Ulysse e Scudo, preceduti dalla “E” che ne connota le zero emissioni. Il primo è per il trasporto passeggeri da 8 posti (incluso il conducente) e si rivolge ai settori dell’hospitality, agli Ncc e alle aziende che durante gli eventi movimentano le persone. Il secondo è un Lcv cargo molto furbo nell’organizzazione degli spazi. Entrambi si mettono in evidenza per compattezza e maneggevolezza: facilissimi da guidare, come un’auto di grandi dimensioni, lunghi meno di 5
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Con E-Scudo, Fiat Professional diventa il primo marchio ad avere una linea completa di Lcv a zero emissioni (con anche EDucato), che nel 2027 sarà solo EV. Un primato che segue i precedenti: è leader nell’alimentazione a metano, che lanciò nel 1994. «Vorremo esserlo anche nell’elettrico, per continuare la leadership nei motori a propulsione alternativa», sottolinea Eric Laforge, head of Lcv di Stellantis per la regione enlarged Europe. Ecco che lo Scudo elettrico si rivolge alle Pmi e ai professionisti delle Partite Iva in 4 configurazioni: van, crew cab, cab e combo. Agile nel traffico e confortevole: cambio automatico, sedili riscaldati, head up display e 14 sistemi di assistenza alla guida sono le caratteristiche principali. Arriva sul mercato con due taglie di batteria: 50 e
75 kWh, per viaggiare per 230 km oppure fino a 330 km. La capacità di ricarica (fino a 11 kW in corrente alternata e fino a 100 kW in corrente continua) permette di ripristinare l’80% di energia in 45 minuti. Oltre al full electric è ancora disponibile la motorizzazione diesel e la capacità di carico non cambia: il volume del vano va fino a 6,6 m3, per una quantità di materiali utile oltre 1 tonnellata e una equivalente capacità di traino. I prezzi partono da 36.550 euro, invece per le motorizzazioni a gasolio ci vogliono 25.450 euro.
ULYSSE PER PASSEGGERI Stesse caratteristiche (compattezza, autonomia, comfort) per Ulysse, la cui forza è la modularità: per le riunioni di lavoro mentre si viaggia, il doppio tavolino pieghevole può scorrere tra la seconda e la terza fila oppure si richiude, sparendo tra i sedili. Questi sono posizionati su binari, in modo da poter essere spostati con facilità, reclinati o anche rimossi con semplici operazioni. Dettaglio degno di nota: c’è un filtro Hepa (lo stesso di aerei e sale operatorie, ndr) per la purificazione dell’aria. Si tratta di un apparecchio amovibile, quindi si sposta per igienizzare la cabina in diversi punti. La versione base costa 59.500 euro.
Su Missionline.it trovi l’approfondimento con la gallery fotografica del test drive di E-Scudo e E-Ulysse
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FLEET SUPPORT
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
GREEN MOBILITY PLATFORM,
PER GESTIRE TUTTA LA MOBILITÀ AZIENDALE
parterre d’indubbio spessore. Si chiama Green Mobility Platform e monitorerà ogni singolo fattore di mobilità aziendale al fine di poter certificare le emissioni di CO2 nonché la loro progressiva riduzione rispetto a tutti i movimenti dell’azienda. Perché? Semplice: per dare informazioni al mobility manager, per redigere il bilancio di sostenibilità, per accedere agli incentivi nel momento in cui si conseguono gli obiettivi di decarbonizzazione.
Lo sappiamo: il fleet manager sta diventando il gestore della mobilità aziendale e il suo ruolo si amplia alla logistica delle persone, oltre che dei mezzi. Ma non solo, si apre alla multimodalità e alla combinazione di soluzioni di spostamento che integrano l’infrastruttura territoriale. Niente di complicato, in verità. Tutto dipende dalla piattaforma software con la quale la gestiremo. Oggi non ce n’è una, ce ne sono diverse. E ne sta nascendo una europea che vede Fleet Support protagonista, in un
AI E BLOCKCHAIN PER MAPPARE Green Mobility Platform utilizzerà la blockchain per garantire la massima trasparenza alle imprese e alle istituzioni, ma anche l’intelligenza artificiale per supportare le strategie di efficientamento della mobilità dell’impresa. Come? Ad esempio, cambierà in tempo reale con le condizioni di mercato suggerendo i servizi di sharing sul territorio e le navette aziendali, oppure i car pooling disponibili. Inoltre, mapperà: i percorsi di guida secondo il traffico, i parcheggi, le colonnine di ricarica. Tutto questo contribuirà a ridurre i tempi di viaggio, dunque le emissioni. E potrà anche registrare lo stile di guida del driver, grazie a una black box che acquisisce le statistiche d’inquinamento del veicolo. Infine, potrà favorire la riduzione della CO2 attraverso una pianificazione delle trasferte supportata dalla giusta scelta dell’auto e del mix di mezzi. Fantascienza? Non proprio, piuttosto organizzazione: il progetto nasce dalla collaborazione tra l’Earth Day European Network e la Fmfe, Fleet and mobility management federation Europe, che vogliono certificare a livello europeo la riduzione delle emissioni di CO2 che le imprese possono ottenere attraverso una politica della mobilità aziendale sempre più attenta alle soluzioni innovative offerte dal mercato. Partecipano Aiaga, l’associazione italiana dei fleet manager, Impatta, la rete di imprese fondata da Earth Day Italia, Open Gate Italia, società di pubbliche relazioni e public affairs. E naturalmente, la già citata Fleet Support, azienda leader nello sviluppo di soluzioni tecnologiche di fleet management.
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MISSIONFLEET SOSTENIBILITÀ & COMPANY CARS
FLOTTE: È BOOM DELL’IBRIDO Top Thousand indaga sull’inserimento delle veure elerificate: Phev e mild spopolano mentre l’elerico puro arranca. Tassazione agevolata ed ecoincentivi non sono decisivi
di Paola Baldacci
C Che le aziende rappresentino il volàno della mobilità elettrificata è pressoché un assioma, avvalorato dall’ultima ricerca dell’Osservatorio sulla mobilità aziendale Top Thousand. Come noto composto da fleet e mobility manager di grandi imprese, quest’ultimo ha condotto una survey su 103 società di ogni dimensione (grandi, medie, Pmi) e di diversi settori merceologici (farmaceutica, turismo, banche,
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logistica, compagnie aeree, assicurazioni, consulenza) per un parco totale gestito di 120.731 veicoli. Ne emerge palesemente che le motorizzazioni ibride stanno crescendo con forza nei parchi auto aziendali, mentre il full electric stenta ancora.
PLUG IN HYBRID, LA PRIMA SCELTA L’analisi sottolinea il boom dei veicoli ibridi in flotta, passati da 6.158 a 10.600, tra passenger cars e Lcv. Invece, quelli elettrici sono 4.531, contro i poco più di 3.600 della precedente indagine effettuata un anno fa. In particolare, accelera il plug in hybrid (3.698 vetture) che si avvicina al mild hybrid (4.880). Eppure, l’ascesa è frenata dalla mancanza di prodotto. Ecco che il 76% del campione è riuscito a
inserirli in flotta, nonostante le difficoltà, e l’81% li adotterà nei prossimi 12 mesi. Altro dato interessante: 56 fleet manager su 103 hanno inserito le auto ibride nella car list delle auto in fringe benefit ad uso promiscuo mentre 23 anche nel parco operativo, in pool o in corporate car sharing. Insomma, la motorizzazione ibrida viene considerata ormai polivalente. Infatti, il 15% delle aziende intervistate inserirà ancora oltre 60 prodotti ibridi nell’arco di un anno, il 10% tra 30 e 60 veicoli e il 41% ne accoglierà un numero compreso tra 1 e 20.
L’ELETTRICO NEL PARCO Per quanto riguarda l’elettrico puro, lo sviluppo del 2021 è stato meno pimpante. Solo il 38%
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MISSIONFLEET SOSTENIBILITÀ & COMPANY CARS
degli intervistati lo ha inserito. Tuttavia, un buon 53% si dice pronto a sceglierlo nel prossimo anno. Numerosi fleet manager riferiscono di non sapere quanti mezzi green riusciranno ad acquistare, a causa della “crisi produttiva” e, in altri casi, per “le scelte dei driver”.
DIFFERENZE TRA PHEV E MILD Per alcune realtà resta ancora difficile scegliere auto elettrificate: merita comprendere la distinzione tra senza spina (mild e full hybrid) e con la spina (plug in hybrid e full electric). Per quanto riguarda le prime, i pochi fleet manager che non le hanno ancora adottate evidenziano, in quasi la metà dei casi, che queste sono poco adatte alla mobilità aziendale, mentre una fetta significativa rimarca i canoni di noleggio troppo alti. Per le seconde, al primo posto c’è sempre la non idoneità alle 40 | APRILE-MAGGIO 2022
specifiche esigenze di mobilità, infine pesano la carenza di infrastrutture e l’autonomia insufficiente nonché i prezzi troppo alti.
PRO E CONTRO Tra coloro che hanno già avviato l’elettrificazione della flotta, i vantaggi sono: la compliance con i valori aziendali, la responsabilità sociale di impresa, le agevolazioni alla mobilità e il risparmio. Al contrario, le problematiche sono quelle ben note: la più sentita (menzionata da 98 fleet manager su 103) è la carenza di infrastrutture, seguita dall’autonomia dei veicoli, dalla resistenza al cambiamento da parte dei driver, dai costi maggiori legati a canoni incerti e dall’ecobonus a singhiozzo.
LE CAR POLICY Quanto valgono gli incentivi nella scelta delle vetture ibride ed elettriche? In generale, chi ha
scelto di elettrificare la flotta lo ha fatto per un orientamento green ben preciso, più che per le agevolazioni previste dalla normativa. Spiega Top Thousand: «Non a caso, sia la tassazione agevolata del fringe benefit per le auto della fascia 060 km/h sia gli ecoincentivi, per la maggior parte del campione non sono stati fattori decisivi nella scelta delle auto full electric e ibride plug-in: la prima componente ha inciso solo per il 30%, la seconda, addirittura, solo per il 23% degli intervistati». Tra le curiosità: il 13% dei fleet manager non consente ai dipendenti di scegliere tra diversi modelli ad uso promiscuo, mentre il 72% di coloro che lo permettono, solitamente sottopone al driver una car list “chiusa”. Nel 56% dei casi, la dirigenza non è libera di scegliere auto con emissioni superiori a 160 g/km, ovvero quelle maggiormente inquinanti e costose.
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EDIZIONE NUMERO SETTE Nuove categorie e il via alle candidature: comincia il percorso di MFA 2022 che ci porta fino all’autunno ad eleggere l’eccellenza del fleet management tra case automobilistiche, fornitori e professionisti di Elisabetta Francioli
M
issionFleet Awards si è affermato negli anni, diventando un appuntamento da non perdere per tutti i fornitori dell’ambito automotive legato alle flotte e per i fleet manager. Per la settima edizione che prenderà il via il 2 maggio sono state introdotte alcune novità nelle categorie in gara ed è stata confermata la location della serata di gala: l’Alcatraz, il tempio milanese del rock, dove vi aspettiamo tutti il prossimo 28 novembre.
LE FASI DEL PREMIO L’evento si snoda in 4 tappe: fino a fine giugno c’è la possibilità di candidarsi nelle categorie dedicate ai fleet manager e ai fornitori della flotta. A luglio sarà pubblicata la short list e saranno aperte le votazioni online. A settembre si terranno le riunioni di giuria durante le quali saranno decretati i vincitori che sveleremo successivamente al 28 novembre, durante la serata di gala. Le novità introdotte per le categorie dedicate ai fornitori: • Miglior assistenza tecnica per una flotta elettrica • Miglior tecnologia antifurto • Miglior servizio di ricalibratura degli Adas
LE CASE AUTOMOBILISTICHE Per le case auto, cluster che non prevede un’autocandidatura, ma sono i fleet manager giurati che, in base ai dati di vendita true fleet e alla loro esperienza, eleggono i modelli vincitori per ogni segmento, abbiamo introdotto il premio “Miglior team di vendita flotte” per premiare la forza commerciale dei brand automobilistici. Infine, nei riconoscimenti dedicati ai fleet manager abbiamo introdotto un premio dedicato alla gestione delle flotte di proprietà. Non rimane che invitarvi a visitare il nostro sito Missionfleetawards.it per prendere visione del regolamento e candidarvi alla settima edizione!
MAIN PARTNER
LE FASI DEL PREMIO
1
Fase candidature CHIUSURA FINE GIUGNO
3 42 | APRILE-MAGGIO 2022
2
Riunioni di giuria e presentazione dei progetti candidati SETTEMBRE
Pubblicazione short list e votazioni online fornitori LUGLIO
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Serata di gala e premiazioni 28 NOVEMBRE 2022 ALCATRAZ MILANO
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Dove vai se l’elettrificato non ce l’hai? Beh, si può andare benissimo. Detto che la rotta è stata tracciata (leggi, imposta) dall’Unione Europea e le Case non hanno potuto che adeguarsi – anche se parecchie cominciano a capire l’errore di fondo –, restano valide possibilità per acquistare una vettura con motori tradizionali, termici insomma. In questo numero, analizziamo proprio due modelli di livello che stanno avendo successo sul mercato. Il primo è Karoq, il Suv medio di una Casa come Skoda che negli ultimi anni ha fatto un deciso salto di qualità e senza trascurare l’elettrico (anzi) continua a proporre motorizzazioni diesel e benzina di grande affidabilità. Il secondo è Serie 2 Active Tourer che offre, come vuole la tendenza, una variante ibrida 48V ma diverte sempre con la proposta benzina e diesel. Tra l’altro, il nuovo modello Bmw – nella marea imperante di Suv – ha la peculiarità di essere una monovolume di classe. In comune, la Karoq e la Serie 2 Active Tourer hanno una vocazione al comfort e al viaggio, che sono quanto di più auspicabile oggi.
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L’ANALISI DI
Skoda Karoq Perfetta per tanti km A quattro anni di distanza dal debutto, la Skoda Karoq gode di un bel restyling che la rende leggermente più sportiva, ma soprattutto la migliora nel concreto. La parte frontale dell’erede della Yeti (poco fortunata, anche se portava tante buone idee) si rinnova con una mascherina esagonale più larga, fari più affilati, ora con Matrix led (optional), e un nuovo paraurti in tinta con la carrozzeria che presenta una grande presa d’aria inferiore. Novità anche al posteriore dove, oltre a uno spoiler allungato e a un fascione ridisegnato, ci sono fanali più larghi con una forma più geometrica e tecnologia full led di serie. Il rinnovato design della Karoq è stato studiato anche per migliorare l’efficienza aerodinamica; il coefficiente di attrito è stato infatti ridotto del 9%, raggiungendo il valore di 0,30. La vettura è lunga 439 cm e larga 184, con un passo di 263 cm.
MISSIONFLEET
116 o 150 CV (quest’ultimo abbinato alla trazione anteriore o integrale 4x4). Debuttano due colori, Arancio sunset e Grigio grafite, oltre a nuovi cerchi in lega ottimizzati dal punto di vista aerodinamico (sono presenti elementi in plastica che aiutano a ridurre la turbolenza). Quattro allestimenti: Ambition, Executive, Style e Sportline, dotata di serie del pacchetto Black, con barre al tetto e cornici dei finestrini nero lucido. Il listino parte da 27.200 euro con la 1.0 TSI 110 CV Ambition.
LA PREFERITA
di Maurizio Bertera
LA GAMMA Cinque i motori disponibili: due diesel e tre benzina. Si parte dal 3 cilindri 1.0 TSI Evo da 110 CV con 200 Nm di coppia, passando per il quattro cilindri 1.5 TSI Evo da 150 CV con 250 Nm di coppia (abbinabile al 44 | APRILE-MAGGIO 2022
manuale a 6 velocità o all’automatico a 7 velocità), fino a arrivare al 2.0 TSI da 190 CV, che è riservato alla Sportline ed è disponibile esclusivamente con trazione integrale e DSG a 7 velocità. Il 4 cilindri 2 litri diesel è disponibile nella doppia declinazione di potenza, da
Un valido compromesso tra prestazioni, consumi e piacere di guida è secondo noi rappresentato dalla versione 1.5 TSI ACT DSG Executive: i 150 CV di questo sovralimentato si fanno sentire con reattività, quando richiesta, fermo restando che risulta più appariscente la fluidità grazie a una coppia da 250 Nm a 1.500 giri/minuto. Nei
viaggi lunghi, la Kodiaq viaggia su una rotaia, ‘lanciata’ tocca i 210 km/h e in definitiva non consuma uno sproposito. Nel ‘misto’ siamo a 5,2 litri di gasolio ogni 100 km, ma in autostrada si scende a 4,9 litri. All’interno ecco nuovi rivestimenti (il pacchetto Eco include materiali riciclabili e vegani) e rinnovate finiture, oltre a un nuovo sistema multimediale e un’illuminazione ambientale a led che è stata migliorata. Il primo è sempre online (grazie a una eSim) ed è disponibile con schermi di 8 o 9,2”. Completamente digitale anche la strumentazione, visibile su schermo da 8 o 10,25”, a seconda dell’allestimento. È presente la possibilità d’interconnessione dell’auto tramite lo smartphone, dotato di applicazione dedicata. Novità anche per i sistemi di assistenza alla guida: Il “pacchetto” Travel Assistant incorpora da cinque a otto sistemi, inclusi il cruise control predittivo, il
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L’ANALISI DI
riconoscimento della segnaletica stradale e il mantenimento attivo della corsia. Il prezzo è di 32.750 euro.
IN ARRIVO Non si prevedono allargamenti della gamma a breve termine.
I TEMPI DI CONSEGNA Sono soggetti alla variabile del momento, la mancanza di semiconduttori. Si può ipotizzare un tempo medio di sei mesi.
IL VALORE RESIDUO Tutte le Skoda hanno un buon valore sul mercato, sicuramente le recenti Suv lo hanno alzato. L’usato viene gestito dal servizio Das WeltAuto con 110 controlli tecnici, finanziamenti agevolati e la polizza ‘Garanzia Usato’. A seconda dei chilometri percorsi dal veicolo e dell’anzianità, il
concessionario Das WeltAuto potrà abbinare, inoltre, la garanzia Platinum, Gold e Silver.
I COSTI DI GESTIONE Oltre ai due anni di garanzia base, c’è la possibilità di estensione della stessa per altri due o tre anni, con percorrenza chilometrica a scelta.
LE FORMULE FINANZIARIE Con quella più recente Skoda Cleaver Value – le altre sono quelle messe a punto da Volkswagen Financial Services per l’intero gruppo VW, ossia Più Valore e Leasing –, la Casa offre un finanziamento personalizzato con anticipo contenuto, durata flessibile da 12 a 24 mesi, rate basse e il valore futuro garantito alla fine del contratto. A quel punto, si può decidere se cambiarla con una nuova vettura della marca, decidere di restituirla o tenerla, anche rifinanziando la rata finale.
MISSIONFLEET
IL NOLEGGIO Anche qui Skoda si serve di Volkswagen Financial Services e della sua formula Solution che permette di disporre di tutti i vantaggi nel possedere un’automobile personale senza dover sottostare agli obblighi di gestione. Tutto è incluso nel canone mensile: bollo, assicurazione, manutenzione e assistenza.
I PREGI E I DIFETTI C’è davvero tanto spazio, in abitacolo e nel bagagliaio che è ai vertici della sua classe di appartenenza per cubatura (521 litri in configurazione base), dotazione e versatilità. La praticità del resto è uno dei plus di Skoda: in questo caso, è possibile mutare lo spazio in 45 combinazioni, un vero record. L’equipaggiamento di serie è importante, a partire dal cambio DSG robotizzato che rende serena la guida sino alla guida assistita di livello
2. I difetti? Diciamo che l’auto sembra rinunciare a una forte riconoscibilità stilistica in nome delle sinergie di gruppo. In realtà, una Karoq si finisce per apprezzarla vivendola ‘dentro’ giorno per giorno.
IMMAGINE Non c’era bisogno della Karoq per avere la conferma del momento positivo di Skoda, a cui mancava un modello per rientrare nel segmento delle Suv di taglia media, per cinque persone. Il restyling è all’altezza del progetto iniziale e lo rende ulteriormente efficiente. È un’auto nata per fare tantissimi km, senza problemi, in un ambiente super comodo, grande e ben insonorizzato. Facile per un guidatore, ottima da vivere come passeggero. E pure il nome è bello: deriva dalla lingua dell’Alutiiq, una tribù nativa dell’isola di Kodiaq, in Alaska. Karoq è la combinazione dei termini “Kaa’Raq” (auto) e “Ruq” (freccia). APRILE-MAGGIO 2022 | 45
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L’ANALISI DI
Bmw Serie 2 Active Tourer Grinta monovolume La seconda generazione della Bmw Serie 2 Active Tourer riprende dalla serie precedente le proporzioni e il look generale, ma con maggiore grinta; simili anche le dimensioni, con 439 cm di lunghezza, 4 in più, e lo stesso passo di 267 cm. Ci sono però evidenti progressi sul piano tecnologico e nella dotazione di sicurezza. A dare maggiore aggressività alla monovolume della casa bavarese sono la mascherina più ampia, il rinnovato paraurti con le prese d’aria verticali e i sottili fari anteriori full led. A rendere più filante l’aspetto, invece, sono i montanti anteriori del tetto maggiormente inclinati, i finestrini più grandi, le maniglie delle porte a filo e i montanti posteriori sottili. Nuovi anche i fanali posteriori, che si sviluppano in orizzontale. I terminali di scarico sono integrati nel diffusore posteriore, che varia a seconda delle versioni. di Maurizio Bertera
LA GAMMA Sufficientemente ampia, con più soluzioni. Ci sono quelle termiche: la 218d con il due litri diesel da 150 CV (listino da 38.400 euro) e la 218i con l’1.5 benzina da 136 CV (listino da 35.100 euro). Il cuore dell’offerta è 46 | APRILE-MAGGIO 2022
rappresentato dalle mild hybrid dove il ‘motorino’ a 48V è integrato nel cambio a doppia frizione e lavora in totale sinergia con il propulsore a benzina: 220i (1.5 da 170 CV) e 223i (2.0 da 218 CV). In pratica, sostituisce alternatore e motorino di avviamento, e
MISSIONFLEET
dà una mano al termico in accelerazione e ripresa. In questo modo, rende più fluidi lo spegnimento e la relativa riaccensione del benzina. Nelle frenate agisce come generatore di corrente e va a ricaricare la batteria a 48V che lo alimenta nelle successive riprese, quando fornisce fino a 19 CV per sostenere la spinta del motore, riducendone i consumi. Inoltre, consente anche di disconnettere il benzina rendendo possibile il “veleggiamento” quando l’auto viaggia a velocità costante. La trazione è anteriore o integrale XDrive. Tre gli allestimenti: base, Luxury, Msport. Il listino parte da 35.100 euro.
LA PREFERITA Ci sembra che la 223i Active Tourer MSport rappresenti al meglio la visione di Bmw: assetto ben calibrato anche nella guida veloce; sterzo preciso, leggero e consistente; frenata potente e ripresa sempre pronta. Il
motore eroga 218 CV con una coppia massima di 320 Nm: da qui prestazioni all’altezza con lo spunto a 241 km/h e uno 0-100 km/h in 7 secondi. Il cambio automatico garantisce cambiate sempre precise e silenziose. Tutto sommato, i consumi non ‘picchiano’ sul portafoglio: 6,6 litri ogni 100 km nel ciclo urbano, 4,6 litri nell’extraurbano per una media di 5,3 litri. Lo spazio è soddisfacente per quattro persone: solo chi occupa la posizione centrale posteriore “soffre” un po’, per via del tunnel alto sul pavimento. Il baule ha una capienza di 360 litri, non tanti ma 55 in meno rispetto alle versioni con il solo motore termico. Il prezzo è di 44.360 euro, con una buona dotazione dove spiccano i fari a led, il cruise control, l’allarme anti-colpo di sonno, la frenata automatica d’emergenza che riconosce i pedoni (anche quelli in arrivo, quando si svolta a sinistra o a destra) oltre alla retrocamera e una lista
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L’ANALISI DI
molto ampia (e costosa) di optional.
IN ARRIVO Ci sono due nuove plug in hybrid previste entro fine estate: 225e XDrive e 230e XDrive con batterie piatte, piazzate sotto il pianale, e trazione integrale. Si ricaricano in due ore e mezza e percorrono 90 km in solo elettrico, 35 km in più della serie precedente.
I TEMPI DI CONSEGNA Bmw dichiara un tempo medio sui 120 giorni, ferme restando le difficoltà del mercato dovute ai semiconduttori.
IL VALORE RESIDUO L’usato certificato di Bmw Premium Selection è una certezza, alla luce dei controlli a 360° così come della garanzia e dell’assistenza stradale sino a 48 mesi. In più, ci sono i prodotti finanziari studiati
appositamente a partire da U-Select che a fine contratto consente di scegliere se tenere l’auto usata sino a quel momento o cambiarla con un’altra.
I COSTI DI GESTIONE Al di là della garanzia base di due anni, è possibile optare per una delle tre proposte di Bmw Service Solutions. La prima è Bmw Service Inclusive che prevede la manutenzione ‘ordinaria’. La seconda è Service Inclusive Plus che copre i servizi del pacchetto precedente, aggiungendo la manutenzione per le parti soggette a usura. La terza, limitata alle vetture con quattro anni di attività, si chiama Oil Inclusive e si occupa, appunto, degli interventi relativi all’olio.
LE FORMULE FINANZIARIE Si passa ovviamente per Bmw Financial Services. Le soluzioni finanziarie partono con Bmw Select dove si ha
MISSIONFLEET
la libertà di decidere a fine contratto se tenere il mezzo, rifinanziando la quota residua, restituirlo in concessionaria oppure cambiarlo con una nuova Bmw, contando sulla valutazione inizialmente pattuita. Why-Buy è invece il leasing che garantisce il massimo della libertà con anticipi, durate contrattuali e valori di riscatto su misura. L’ultimo prodotto, in ordine di tempo, è WhyBuy Evo: un leasing operativo che offre la possibilità di un canone già inclusivo di servizi e la libertà di modularne il contenuto sulla base delle proprie specifiche esigenze, in un range crescente di offerta. Tre i pacchetti: Silver, Gold e Platinum Plus.
I PREGI E I DIFETTI Lo stile in primis, ma non è una novità: le Bmw si fanno sempre apprezzare per la personalità. La Serie 2 Active Tourer unisce un abitacolo accogliente e curato, l’attenzione
all’infotainment e il solito, perfetto comportamento stradale che si basa su motorizzazioni briose (ma che non consumano troppo) e un assetto da berlina quasi sportiva, sempre con una totale sensazione di controllo. Difetti: il baule di capacità non eccessiva (soprattutto nelle variante ibrida) e la visibilità limitata in curva e agli incroci, in virtù dei montanti anteriori del tetto lunghi e molto inclinati. E, non c’è da stupirsi, il prezzo non è per tutti.
IMMAGINE Impossibile che negli ultimi anni, un modello firmato Bmw non sia all’altezza delle attese. La Serie 2 Active Tourer ne è un valido esempio, per la mancanza di veri punti deboli e la cura in ogni elemento: dalla sicurezza all’infotainment e alle rifiniture. Poi c’è la peculiarità di guidare una monovolume in un mondo di Suv, ovviamente premium: il piacere della diversità. APRILE-MAGGIO 2022 | 47
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MISSIONFLEET TEST DRIVE
PEUGEOT 308 SW: PROMOSSA CON IL 1.2 TURBO DA 130 CV Tra ibrido e diesel, si nasconde un piccolo benzina che promee di essere un’oima alternativa sia per il prezzo d’acquisto sia per i contenuti della nuova station wagon francese
di Matteo Gallucci
L La Peugeot 308 è da sempre una delle auto preferite dalle flotte. Con la nuova generazione si rinnova completamente anche in versione station wagon che ha una grande capacità di carico compresa tra i 608 e 1.634 litri a sedili posteriori abbattuti. La prova su strada ci vede al volante del piccolo motore benzina 1.2 turbo da 130 CV. Una versione interessante vista l’estetica aggressiva immutata del nuovo modello francese, unitamente a bassi costi di gestione.
IL VERDETTO DELLA PROVA In questa prova-consumi abbiamo posizionato il drive mode in modalità Eco, quella che addolcisce le prestazioni del 3 cilindri. Prima di raggiungere l’autostrada, nel tratto extraurbano alla velocità di circa 90 km/h costanti si viaggia con una media di circa 18 km/l (5,5 l/100 km). Un dato che peggiora, di poco, una volta varcato il casello di pedaggio dove, alla velocità di 130 km/h, la media scende a 16 km/l (6,25 l/100km). 48 | APRILE-MAGGIO 2022
COMFORT IN SICUREZZA La nuova Peugeot 308 offre sistemi Adas di ultima generazione con la guida assistita di livello 2. Uno scudo a 360° irrinunciabile quando si percorrono tanti chilometri in autostrada dove il cruise control adattivo diventa “un vizio” necessario. A questo si aggiunge un’ottima insonorizzazione dell’abitacolo, che attenua il rumore a velocità costante.
SI GUIDA QUASI DA COMPATTA La Peugeot 308 SW è lunga 4,64 metri rispetto ai 4,4 metri della 308 hatchback. Una differenza di misure che non si avverte visto che l’agilità di inserimento dell’anteriore e la sicurezza del posteriore rimane molto buona anche nei curvoni veloci. La vettura non si
scompone, ha sempre un ottimo appoggio e direzionalità quasi da auto compatta. Non bisogna tirarle il collo visto che la coppia di 230 Nm è tutta in basso a 1.750 giri/min e la si apprezza soprattutto nel contesto urbano dove il cambio automatico Eat8 ne esalta le doti. Le prestazioni non sono da sportiva con uno scatto da 0-100 km/h in 9,9 secondi e velocità massima di 210 km/h, nonostante l’impostazione dell’i-Cockpit Peugeot ci presenta un volante dalle dimensioni ridotte ed una plancia avvolgente, che aiuta a sentirsi tutt’uno con l’auto. La versione PureTech 130 con cambio automatico Eat8 ha un prezzo di listino che parte da 30.750 euro in allestimento Allure. Arriva fino ai 35.950 euro con il modello GT Pack, in prova.
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MISSIONFLEET TEST DRIVE
LA BERLINA SI VESTE DA CROSSOVER Quaro modalità di guida la trasformano in un’auto sportiva oppure rilassante, cerchi da 20” e due tagli di baeria per 300 o 470 km di autonomia. Ecco la Renault Megane elerica
verticale da 12’’ è compatibile con Apple Carplay e Android Auto senza fili ed integra il navigatore by Google.
di Matteo Gallucci
LA PROVA SU STRADA
D Della precedente generazione, la nuova Renault Megane E-Tech Electric porta solo il nome. Ora viene sviluppata sulla piattaforma Cmf-EV e sacrifica le linee da berlina per quelle più alla moda da crossover compatto. Si tratta di un modello di svolta per Renault, per puntare anche ai clienti business e alle aziende che devono rinnovare la flotta in chiave totalmente green. Due le opzioni per la batteria: da 40 o da 60 kWh con potenze da 130 o 220 CV. La trazione è per tutte solo anteriore. L’autonomia va da un minimo di 300 ad un massimo di 470 km. Sul fronte ricarica in corrente continua a 130 kW (solo per le 60 kWh) si ripristina 50 | APRILE-MAGGIO 2022
l’80% in 45 minuti mentre in corrente alternata a 22 kW ci vogliono 3:15 ore per il “pieno”. La dotazione di sicurezza è completa fin dal primo allestimento.
DESIGN E DIMENSIONI Le sue dimensioni sono da compatta con 4,21 metri in lunghezza e 1,86 in larghezza, 1,54 m in altezza e un passo di 2,70. È la prima Renault a mostrare il nuovo logo digitale. Il suo design è pulito con sottili fari a Led, sia all’anteriore sia al posteriore, nervature sul cofano, fianchi scolpiti e linea di cintura alta. I cerchi sono da ben 20”, le maniglie a filo carrozzeria oppure annegate nel montante C. La coda tronca nasconde un grande bagagliaio da 440 a 1.332 litri di capienza a divano posteriore abbattuto. Gli interni hanno rivestimenti di qualità con materiali morbidi al tatto. Il cruscotto digitale è da 12,3’’ mentre lo schermo centrale
Al volante della versione top di gamma con batteria da 60 kWh e una potenza di 220 CV e 300 Nm, le prestazioni sono interessanti con l’accelerazione da 0-100 km/h in 7,4 secondi e velocità massima autolimitata a 160 km/h per preservare la batteria. I paddle al volante servono per gestire al meglio la frenata rigenerativa su quattro livelli e sono presenti tre diverse modalità di guida del MultiSense: Eco, Comfort e Sport che modificano il comportamento dell’auto. La Megane elettrica pesa solo 1.636 kg e può essere sia “un’arma affilata” tra le curve in modalità Sport sia un’auto silenziosa e confortevole nella guida rilassata in modalità Comfort.
QUANTO COSTA La nuova berlina EV arriverà nelle concessionarie italiane a partire da giugno in tre allesimenti: Equilibre, Techno e Iconic. Il listino prezzi per la versione con batteria da 40 kWh è compreso tra i 37.100 e i 43.100 euro. Per le versioni con batteria da 60 kWh, la fascia di prezzi oscilla tra 41.700 fino a 47.700 euro.
Su Missionline.it trovi l’approfondimento con la gallery fotografica del test drive della Renault Megane E-Techel Electric
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SIFÀ
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
TRUCK & GO:
VEICOLI PESANTI E LEGGERI A NOLEGGIO Nasce la Business Unit Truck & Go di SIFÀ, specializzata nei veicoli commerciali entro e oltre i 60 quintali: una risposta al mercato che si pone come naturale prosecuzione e completamento dell’offerta del noleggiatore a lungo termine nei mezzi da lavoro, rivolta ad aziende e professionisti a Partita Iva. Uno sviluppo voluto dall’amministratore delegato, Paolo Ghinolfi, dal 2015 alla guida della società al 100% controllata da BPER Banca: «L’implementazione della gamma di veicoli disponibili per la clientela professionale è un focus sin dall’inizio per SIFÀ: chi utilizza i mezzi come strumenti di lavoro necessita di competenze verticali e adeguate caratteristiche in termini di allestimenti, portata, capacità di carico ed equipaggiamenti. Partendo dal veicolo leggero, oggi siamo in grado di soddisfare ogni esigenza fino ai mezzi pesanti». IL TARGET E IL TEAM Nella prima fase della neonata Business Unit, saranno esclusi i veicoli da cava e da cantiere così come i quattro assi, perché meno richiesti, nonché i semirimorchi. Invece, SIFÀ punterà su mezzi a temperatura controllata, GDO e ultimo miglio, trattori stradali e motrici allestite. Il responsabile della divisione è Massimiliano Viganò, che proviene da Mercedes-Benz Vans. Lo affianca Stefania Baldi Forti, già responsabile della direzione territoriale Centro di SIFÀ e con un’expertise importante nei mezzi professionali: in Truck & Go ricopre il ruolo di responsabile commerciale. Intanto, la struttura poggia su un portafoglio di ordini relativo ai veicoli commerciali che ha raggiunto il 40%
del totale della flotta e punta a conquistare il 5% del circolante sui veicoli pesanti. «Molto dipende da quando si scioglieranno le incognite attuali – osserva Viganò – a oggi, con i problemi di produzione e di approvvigionamento prodotti, è difficile fare una previsione realistica, ma le prospettive sono ottimistiche». L’approccio di SIFÀ sarà sempre improntato al servizio sartoriale. «Sceglieremo insieme al cliente, sia il veicolo più adatto, dal trattore stradale classico ad ogni tipologia di cabina, sia la tariffa che potrà comprendere optional particolari». Un’attenzione particolare è dedicata al service, determinante nei pesanti: «L’esperienza insegna che il primo veicolo è consegnato dal venditore, il secondo dal capo officina», commenta Viganò.
I RAPPORTI CON LE CASE In un’epoca storica caratterizzata dalla carenza di nuovo prodotto, come sarà il rapporto con i costruttori di Truck & Go? Viganò: «Per noi il cliente è al centro, perciò il settore dei mezzi pesanti viene avvicinato con le stesse modalità delle marche dell’automotive, in modo aperto e trasparente. Non ci chiuderemo con partnership vincolanti. Fondamentale, anche, la partnership con allestitori qualificati. Infine, stiamo formando anche il circuito delle officine convenzionate, per offrire assistenza su tutto il territorio nazionale».
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Q8
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
CARTISSIMAWEB
IL PORTALE DI GESTIONE DELLE FLOTTE AZIENDALI Q8 SI AMPLIA CON NUOVE FUNZIONALITÀ
Il primo trimestre del 2022 ha rappresentato un periodo complesso per i player dei settori dell’energia e della mobilità, i quali si sono trovati di fronte ad una crisi senza precedenti che li ha portati a misurarsi con nuove sfide e a ripensare la propria offerta di servizi. Tra i brand più solidi del settore petrolifero in Italia vi è senz’altro Q8, azienda che dedica il massimo grado di attenzione al contesto in cui opera e che, con costanza, rivolge il proprio sguardo al processo di transizione energetica e alla creazione di valore per i suoi utilizzatori attuali e futuri. Q8 costruisce la propria offerta osservando i comportamenti delle persone, le loro abitudini e i loro interessi. Nella distribuzione di un prodotto di fatto indifferenziato come 52 | APRILE-MAGGIO 2022
il carburante, a distinguere gli operatori di qualità dai propri competitor è la composizione dell’offerta di servizi. FUEL CARD E PIATTAFORMA RINNOVATE Da tempo avviata verso la completa digitalizzazione delle attività di fleet management, Q8 aggiunge un nuovo importante tassello al mosaico dei propri servizi, nel segno della responsabilità sociale e della sostenibilità. CartissimaQ8, la fuel card di punta dell’azienda è stata protagonista di un profondo processo di rinnovamento culminato nel 2021 nel restyling grafico e funzionale e nella re-ingegnerizzazione della piattaforma di gestione flotte CartissimaWEB. Con una dashboard
personalizzabile e intuitiva, il nuovo portale dedicato alla carta carburante CartissimaQ8 consente attualmente di effettuare operazioni di gestione e controllo delle carte dei driver, accedere a report dettagliati e alla fatturazione elettronica, impostare alert su azioni fraudolente e, da oggi, anche di usufruire di una nuova funzione di controllo dei consumi. Dopo la fase di test e analisi dei dati, Q8 ha lanciato una sezione del portale CartissimaWEB dedicata al calcolo delle emissioni di CO2 provenienti dalle attività lavorative. MISURARE LE CO2 Attraverso questa nuova funzionalità sviluppata sulla base di un algoritmo in grado di incrociare dati di consumi
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Q8
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
relativi a diverse categorie di veicoli, i fleet manager hanno l’opportunità di monitorare l’impatto del proprio lavoro e compiere scelte consapevoli mirate ad alleggerire la propria carbon footprint. Come funziona la nuova sezione del portale? Quella che consente di accedere alla sezione per il calcolo delle emissioni di CO2 è una feature appannaggio del cluster Executive, cioè di quei clienti
Q8 che hanno scelto il ventaglio di opzioni più completo del servizio CartissimaQ8 per gestire le proprie numerose flotte di veicoli. Accedendo al portale, il fleet manager potrà visualizzare nella propria home page la nuova sezione del menù intitolata “Calcolo emissioni”, che comparirà tra le tab sulla sinistra, e sarà anche accessibile mediante un’icona cliccabile che raffigura un albero, collocata in primo piano all’interno della schermata: per utilizzare la nuova funzionalità basterà un click. Per ottenere un corretto calcolo delle emissioni è necessario aver registrato e inserito in modo esaustivo i dati richiesti per ogni vettura nella categoria “La tua Flotta”, così da fornire al sistema tutte le specifiche necessarie a generare una rappresentazione accurata delle emissioni prodotte in un determinato intervallo di tempo
impostato dall’utente. I numeri ottenuti a seguito delle operazioni indicano il quantitativo totale di CO2 prodotta, il totale medio prodotto da ogni veicolo di quella determinata flotta e un indicatore del numero di alberi totali da piantare per compensare le emissioni di carburante nell’atmosfera. REPORT È possibile inoltre scaricare i report afferenti a diversi periodi e procedere al confronto, intraprendendo le giuste azioni per predisporre interventi di compensazione. In ogni caso, per agevolare l’utente nella navigazione della nuova sezione, è disponibile un tutorial che mostra l’intera sequenza dei passaggi da compiere per eseguire un corretto calcolo. Consapevole di ricoprire un ruolo primario in un settore che per sua natura sta plasmando il futuro degli spostamenti su strada, Q8 è fermamente impegnata nel promuovere il processo di
accelerazione verso una mobilità sostenibile nell’ambito delle flotte aziendali e intende proseguire in direzione di un’ulteriore stretta verso la transizione all’elettrico. «La costante tensione nel rendere fruibili e sempre attuali i nostri servizi ci mette alla prova con la necessità di sviluppare soluzioni al passo con i tempi. È per questo che su CartissimaQ8 abbiamo integrato una serie di caratteristiche che possono ancor di più aggiungere valore all’esperienza d’uso dell’utente. La sezione dedicata alla CO2 offre al cliente un ulteriore dato utile per valutare o modificare la propria flotta nell’ottica dei consumi e della sostenibilità», afferma Fabio Curtacci, Global Cards Business Director Fleet di Q8.
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IL MOTORE DELL’EMANCIPAZIONE Dalla patente alle competizioni sportive, storie di conquiste femminili nel mondo arabo, guidate da una pilota italiana e da una giurata scozzese. Tue le rivoluzioni cominciano per strada
di Ilaria Salzano
F Francesca Pardini, classe 1981, pilota e istruttrice di guida in Arabia Saudita, è stata la prima testimone italiana della fine dell’interdizione di guida alle donne: uno dei passaggi storici più importanti del Paese, che ha segnato innegabilmente l’inizio di una nuova era. Un percorso vissuto appieno nel 2018, che l’ha vista coinvolta a tutto tondo, a fianco di ragazze spesso neanche mai potute salire sui sedili anteriori di un’auto. Una sfida vissuta nell’università di
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Effat – in un circuito creato ad hoc per l’occasione – che le è valsa il premio di “Personaggio dell’anno 2022”, conferito dagli addetti ai lavori di FORUMAutomotive a chi porta avanti iniziative tangibili a
beneficio della mobilità. «Sono molto orgogliosa di questo riconoscimento: il progetto, organizzato da Ford, nell’ambito degli eventi Driving Skills for Life, ha dato la possibilità a parecchie universitarie di
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MISSIONFLEET DONNE AL VOLANTE
IL PRIMO RALLY AL FEMMINILE
ALIX CAPPER MURDOCH CON IL COLLEGA ISTRUTTORE DI OFFROAD FRASER MARTIN
partecipare ad un corso di guida completo, prevedendo lo studio dell’auto dalla manutenzione alla conduzione», racconta Pardini. Continua: «Ricordo l’incontenibile curiosità delle più giovani e la loro voglia di mettersi al volante. Alcune erano quasi intimorite, dopo tanti anni di preclusione. Altre, a motore acceso, hanno pianto per l’emozione: era una forma di libertà mai avuta prima».
LE CONQUISTE Sono passati circa quattro anni da quell’esperienza e Francesca Pardini, un passato in pista e oggi anche nel Team Dragon Racing e nella scuderia De Adamich, è senior instructor allo Yas Marina Circuit di Abu Dhabi, il celebre circuito di F1 degli Emirati Arabi. Dunque vive l’occasione continua di rendersi conto di come il mondo arabo stia cambiando velocemente. «Il corso in Arabia Saudita è stato un passo avanti dopo l’altro: ricordo che prima dovevamo indossare l’abaya (la sopravveste tradizionale islamica, perlopiù di colore nero, lunga fino ai piedi), oggi invece non c’è più l’obbligo dell’abito scuro. Inoltre, quando sono arrivata, le donne dovevano essere sempre accompagnate in
A marzo 2022, 34 squadre si sono sfidate nel Rally Jameel, prima corsa completamente al femminile al mondo, di oltre 1.100 chilometri, di cui 340 in fuoristrada. Il rally ha inaugurato l’era degli sport motoristici per donne nel regno saudita. Ad addestrarle, dalla preparazione del roadbook al percorso, Alix CapperMurdoch, unica istruttrice “in rosa”, nonché pilota e giurata automotive di Women’s World Car of the Year (WWCOTY). Spiega: «Per il Rally Jameel, gli organizzatori mi hanno chiesto di tenere una formazione con i consigli e i trucchi indispensabili per una squadra di successo: ho spiegato ad ogni partecipante le basi della navigazione, come trovare la propria posizione quando ci si perde, cosa fare in caso di emergenza e come leggere e scrivere un tradizionale “Tulip Rally Road Book”. Devo dire che hanno imparato molto rapidamente. Sono molto felice di questa esperienza, con il principe ereditario Mohamed Bin Salman al timone, l’Arabia Saudita sta diventando il go-to place del motorsport internazionale». I team sono arrivati da 15 Paesi, tra cui Gran Bretagna, Germania, Oman, Spagna, Svezia e Stati Uniti. Nel gruppo, una metà di donne saudite, “fresche” di patente.
ogni luogo, ora iniziano a distinguersi nel mercato del lavoro, a diventare indipendenti e acquistare vetture. Infine, anni fa non potevano uscire e andare a cena da sole, adesso vanno allo stadio e parlano di Formula 1: iniziano ad amare la competizione». Un ambiente stimolante, dunque, tanto che l’insegnante nel gennaio 2020 propose ad alcune allieve di superare il record mondiale in carovana: un’esperienza avviata subito con entusiasmo. «Abbiamo organizzato un raduno a Riyad con 200 vetture in fila: i presupposti c’erano, ma nel procedere in gruppo non sono mancate le difficoltà di mantenimento delle distanze», commenta.
SCUOLE GUIDA “EN ROSE” La confidenza alla guida, del resto, non è stata immediata per tutte: c’è chi ha dovuto subire lunghe liste di attesa per imparare. Alcune università femminili saudite hanno istituito delle autoscuole interne. «Mi hanno contattata per andare a lavorare – argomenta –, ma ho preferito il mondo dei circuiti
dove addestro alle performance: uomini e donne indifferentemente. Penso sia indispensabile il confronto in queste situazioni. Alla luce di questa evoluzione, le allieve non dovrebbero assolutamente essere messe in settori diversi. Purtroppo questa differenza c’è anche nei campionati: una tendenza a “ghettizzare” davvero sbagliata. Forse una volta sarebbe stato contemplabile in pista, ora non più: la tecnologia aiuta anche a livello fisico». Il governo di Riyad, intanto, più che sul fronte dell’inclusione, si impegna sulla protezione delle guidatrici: ha assicurato che se le ragazze si sentono “molestate” sulla strada, possono denunciare gli incidenti alla polizia e che ci saranno forti ripercussioni per i colpevoli. APRILE-MAGGIO 2022 | 55
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MISSIONFLEET
MERCATO
AUTOMOTIVE E BANCHE Il futuro di Fca Bank è scritto in Europa, come banca specialista dell’automotive aperta a più ampie collaborazioni con le Case e sui servizi finanziari per la mobilità. Senza abbandonare il noleggio a lungo termine con Leasys. L’accordo con DR Automobiles è il primo segnale del nuovo corso, che poggia su 24,8 miliardi di euro di portfolio (al 2021), 20 brand e la distribuzione attraverso 5mila concessionari multimarca nel Vecchio Continente. «Siamo una realtà molto solida. Abbiamo una gamma di prodotti e servizi che va incontro a ogni esigenza dei fruitori di un’automobile, in un’ottica tecnologica e sempre più digitale», così Giacomo Carelli, Ceo e general manager di Fca Bank. Nel corso del primo semestre 2023, la banca verrà rilevata al 100% da Crédit Agricole che attualmente MASSIMO DI RISIO, FONDATORE DI DR AUTOMOBILES, condivide la quota al 50% con Stellantis. Con questo passaggio, CON GIACOMO CARELLI, CEO DI FCA BANK confluirà in Crédit Agricole anche Leasys Rent che si occupa di noleggi a corto-medio termine e sharing. Invece, Leasys, che si occupa di noleggio a lungo termine, andrà a creare un soggetto paneuropeo della mobilità, controllato pariteticamente da Crédit Agricole e Stellantis, attraverso la fusione con Free2Move. Quest’ultima ha annunciato l’acquisizione di Share Now, dunque nel car sharing è in atto una forte concentrazione. Come detto, la partnership con il costruttore italiano, DR Automobiles, segna un passo significativo del nuovo corso di Fca Bank: l’accordo si basa su soluzioni di finanziamento per l’acquisto dei Suv della casa molisana e di noleggio.
LE AZIENDE VOGLIONO NOLEGGIARE LE COLONNINE Una indagine sulla mobilità elettrica dell’Osservatorio di Ald Automotive Italia rileva che il 70% delle grandi aziende e delle Pmi italiane è pronto a convertire la propria flotta con veicoli elettrificati. Siano essi elettrici o plug in hybrid. Lo studio rileva i principali motivi per cui le imprese scelgono soluzioni di mobilità green: la sostenibilità è al primo posto per il 46%, il risparmio economico al secondo con il 28%, mentre chiude al terzo posto del podio con il 17%, il voler stare al passo con i tempi. Di contro, la durata di una carica di batteria e l’autonomia ridotta delle auto elettriche rappresentano i deterrenti alla transizione verso l’elettrico per il 27% dei rispondenti. Seguono i problemi legati allo sviluppo delle infrastrutture e al sistema di ricarica con il 20%. La valutazione che incuriosisce è quella relativa alle colonnine di ricarica, che ben il 64% delle aziende preferirebbe noleggiare piuttosto che acquistare.
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