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Anno XI • giugno - luglio 2016
Cruscotto
Il Noleggio traina le vendite Speciale flotte di proprietà
La vendita dell’usato
IRROMPE IL LEVANTE IL MASERATI DEI SUV
1 Sommario 3 16_Layout 1 01/07/16 14.22 Pagina 1
SOMMARIO
Giugno-Luglio 2016 • numero 3
4
18
40
CrusCotto
speCiale Mfa
Il noleggio traina le vendite
MissionFleet Awards – La giuria si prepara!
luxury fleet
di Salvatore Saladino
a Cura della Redazione
8 Mondo Volkswagen
22
La configurazione del prodotto nelle mani del Brand Manager
Car2go for business
di Alberto Vita
di Alberto Vita
Rivoluzione car2go. Focus sul corporate e sulla nuova Flotta
Flotte... di lusso di Serena Piazzi
43 l’analisi di Missionfleet Un Talisman come ammiraglia di Casa Renault Peugeot 508 berlina, affidabile per business
12
26
di Pierluigi Bonora
rapporto aniasa
alfa roMeo
Un settore in salute. E in trasformazione. Secondo il rapporto Aniasa
Il ritorno della Giulia
News
di Alberto Vita
27
14
speCiale flotte di proprietà
professione fleet Manager Intesa Sanpaolo: parola d’ordine mobilità integrata. E sostenibile di Alberto Vita
di Pierluigi Bonora
l’editoriale
3
L’Editoriale 3
Obiettivo massimizzare le vendite second hand di Davide Gibellini
L’opzione Buy-back per la gestione dell’auto
Informazione pubblicitaria alphabet Maserati leVante toyota
13 20 37
di Mauro Serena
38 direCtor’s Cut La storia di un paese, la Spagna, attraverso Seat di Alberto Vita
GIUGNO-LUGLIO 2016 | 1
2 Editoriale 3 16_Layout 1 30/06/16 18.01 Pagina 3
L’editoriale di Alberto Vita
UN MERCATO CHE CRESCE A COLPI DI SUV. ASPETTANDO MFA
S
offia il vento sulle vendite di auto nuove in tutto il continente e in Italia in particolare. Trainate, soprattutto nel nostro paese, dagli acquisti corporate e dal noleggio a lungo termine, con un grande sviluppo anche della mobilità alternativa e del car sharing, come detto durante la presentazione della 15a edizione del Rapporto sullo stato di salute del comparto di Aniasa, ribadito anche dal nostro Saladino nel suo cruscotto, realizzato sui dati Dataforce, dove, addirittura, è possibile conoscere quali sono i modelli più gettonati dalle diverse società di Noleggio lungo Termine. E la nostra attenzione alla mobilità del nuovo Millennio la si vede anche nell’intervista che io stesso ho realizzato con Gianni Martino, country manager Italia e Spagna di car2go, la società di free floating leader al mondo di proprietà di Mercedes Benz. Attenzione alla sostenibilità e all’integrazione con il mondo travel che sono patrimonio, e parlando di una azienda di questo tipo il termine è certamente adatto, di Intesa Sanpaolo, colosso bancario italiano con una flotta di ben 2 mila auto gestite. Ma il vento che soffia è anche quello del Levante, il nuovo gioiello di Casa Maserati, a cui dedichiamo la copertina e che abbiamo provato in esclusiva per il settore flotte, dove sta riscuotendo un grande successo di vendite. Malgrado stia arrivando nei concessionari solo in questi giorni. Perché Maserati, e ce lo ricorda il sales fleet manager della Casa modenese Marco Dainese, è assolutamente un brand corporate, come sottolinea anche la nostra Serena Piazzi nell’interessantissimo articolo sulle Flotte di lusso in Italia. Dove parla anche Giuseppe Marchiori di Porsche Italia e dove riportiamo le cifre di vendita del segmento F nel noleggio a
lungo di Unrae. Parlando di galassia Fca ecco la prova del nostro storico collaboratore Pierluigi Bonora della nuova Giulia, che si va ad affiancare alle analisi del nostro supertecnico sulla nuova ammiraglia targata Renault, ovvero la Talisman, e sulla Peugeot 508 berlina. Di grandi gruppi parliamo anche nell’articolo sul mondo Volkswagen, con il quale abbiamo indagato il ruolo del Brand manager in una Casa strutturata com’è quella di Wolfsburg. Gruppo questo di cui fa parte Seat, protagonista della rubrica Director’s Cut, con la quale vogliamo raccontare la storia dei grandi Brand automobilistici attraverso un nuovo modello. Che in questo caso è un Suv, l’Ateca, come succede con Maserati e come succederà con Skoda, Alfa Romeo, etc. Non per nulla il Suv è il segmento a maggior crescita nelle vendite in Italia e in molti paesi europei. Suv che certamente devono prendere in considerazione tutte quelle aziende che preferiscono le flotte di proprietà al noleggio e di cui i nostri esperti Mauro Serena e Davide Gibellini trattano nella loro consueta rubrica che, in questo numero, parla di vendita dell’usato. Che necessariamente non deve perdere troppo valore per poterlo vendere al meglio. E i Suv nel mercato il valore a oggi ce l’anno... Chiudiamo con aggiornarvi sulla nostra iniziativa MissionFleet Awards, il primo e unico premio per il mondo flotte che proprio ora entra nel vivo, con la chiusura delle votazioni online e con la presa di conoscenza dei giurati delle varie candidature. E che vinca il migliore! @chevida vita@newsteca.it GIUGNO-LUGLIO 2016 | 3
3 Cruscotto 3 16_Layout 1 30/06/16 19.22 Pagina 4
MISSIONFLEET CRusCOTTO
IL NOLEGGIO TRAINA LE VENDITE Dai dati Dataforce si evince come per la grande cavalcata delle nuove immatricolazione di veicoli in Italia sia essenziale il mondo corporate, con il noleggio sia breve che a lungo termine a meere a segno oime performance
di Salvatore Saladino
con gli acquisti corporate e dei privati a galoppare secondo i consueti dati che riportiamo di Dataforce. Da gennaio ad aprile il mercato ha consolidato 700 mila nuove targhe, con una crescita del 18,48%. In pratica si sono vendute quasi 110 mila auto nuove in più. Il comparto dei privati è aumentato del 25,6%, le True Fleets, vale a dire le immatricolazioni aziendali delle imprese che acquistano direttamente, degli utilizzatori professionali come i tassisti, i noleggiatori con conducente e le autoscuole, e quelle dei
N Nella prima parte dell’anno il mercato dell’automobile continua a dare segni di grande vitalità che, rivolgendo indietro lo sguardo soltanto a un paio d’anni fa, sembravano impossibili. A beneficiare del segno più sono tutti i comparti,
noleggiatori a lungo termine, sono cresciute del 13,47%, mentre gli Special Channels (noleggi a breve termine, concessionarie, case costruttrici e importatori) hanno fatto segnare un incremento meno significativo: +3,62%. Il mercato è tornato a correre, dunque. Con soddisfazione per tutti: i clienti finali, che si avvantaggiano delle campagne promozionali mai così aggressive come in questo periodo, i dealer, che sono tornati a vedere il segno “più” nei loro bilanci, grazie all’incremento dei volumi, i costruttori, che vedono
Mercato ItalIa Passenger cars (*) Aprile 2016
Aprile 2015
Diff. mese
Diff. mese %
YTD 2016
YTD 2015
Diff. cum.
Diff. cum. %
Privati
103.525
90.094
13.431
14,91%
431.467
341.554
89.913
26,32% -3,75%
Private tramite Leasing
1.296
2.140
-844
-39,44%
8.144
8.461
-317
Totale privati
104.821
92.234
12.587
13,65%
439.611
350.015
89.596
25,60%
Società
9.809
8.054
1.755
21,79%
38.716
31.339
7.377
23,54%
Utilizzatori professionali ed enti (1)
188
528
-340
-64,39%
1.544
1.859
-315
-16,94%
Noleggio Lungo Termine Top (2)
12.349
10.615
1.734
16,34%
47.117
41.671
5.446
13,07%
Noleggio Lungo Termine Captive (3)
8.963
6.313
2.650
41,98%
35.242
33.912
1.330
3,92%
Noleggio Lungo Termine Altro
383
426
-43
-10,09%
1.944
997
947
94,99%
Totale flotte "vere"
31.692
25.936
5.756
22,19%
124.563
109.778
14.785
13,47%
Noleggio Breve Termine Top (4)
11.911
Forecast 2016
Diff. % 2016/15
Quota %
1.151.437
12,5%
64,3%
325.125
12,2%
18,2%
16.696
-4.785
-28,66%
57.369
57.063
306
0,54%
Noleggio Breve Termine Concessionarie 1.265
1.134
131
11,55%
4.522
5.124
-602
-11,75%
Noleggio Breve Termine Altro
3.559
2.485
1.074
43,22%
12.719
10.066
2.653
26,36%
Concessionarie
10.565
9.985
580
5,81%
46.830
43.892
2.938
6,69%
Costruttori
4.287
2.878
1.409
48,96%
9.007
10.725
-1.718
-16,02%
Importatori
1.576
1.095
481
43,93%
4.997
3.848
1.149
29,86%
Totale canali speciali
33.163
34.273
-1.110
-3,24%
135.444
130.718
4.726
3,62%
313.922
5,9%
17,5%
Totale Mercato Italia
169.676
152.443
17.233
11,30%
699.618
590.511
109.107
18,48%
1.790.484
11,2%
100%
(*) Elaborazioni Dataforce su fonte Ministero Infrastrutture e Trasporti e AC (1) Taxi, noleggio con conducente, autoscuole, enti pubblici - (2) ALD, Arval, Athlon, Locauto, Car Server, GE Capital, Leaseplan, Sifa' - (3) Società di noleggio diretta emanazione della casa automobilistica: Alphabet (BMW), Leasys (Fiat), Mercedes-Benz, PSA, Renault/Nissan, Volkswagen - (4) Avis, Europcar, Hertz, Maggiore, Sixt
FONTE: DATAFORCE
4 | GIUGNO-LUGLIO 2016
3 Cruscotto 3 16_Layout 1 30/06/16 19.22 Pagina 5
MISSIONFLEET CRusCOTTO
scendere gli stock in giacenza, e pure gli intermediari finanziari che, finalmente, hanno riaperto le linee di credito sia alle aziende sia ai privati. Particolarmente positiva, dopo ben otto anni di recessione, è la situazione delle reti di vendita (decimate del 40% rispetto al 2009): Filippo Pavan Bernacchi, il Presidente di Federauto, l’associazione che riunisce i dealer ufficiali in Italia, durante l’assemblea annuale in occasione del Dealer Day di Verona il 18 maggio scorso, ha dichiarato: “il fatturato medio di un concessionario si è alzato da 17 a 25 milioni di euro e quest’anno torniamo a un utile medio anteimposte dell’1%”. Il Governo, pur non intervenendo in maniera mirata sul comparto Automotive, ha indirettamente dato una mano al settore con la Legge di Stabilità 2016 che introduce il super-ammortamento del 140% per i beni strumentali: una vera boccata d’ossigeno per le aziende che, grazie alla maggiore deducibilità, sono tornate a comprare (anche) vetture e veicoli commerciali. Si potrebbe obiettare che questo provvedimento ha maggiormente favorito chi acquista e meno chi noleggia (perché il super-ammortamento vale soltanto per la parte finanziaria dell’acquisto e non sulla quota parte dei servizi), ma tant’è: il mercato ha comunque reagito positivamente e la formula del noleggio a lungo termine sta continuando a dimostrare la sua grande appetibilità, a giudicare dai numeri delle immatricolazioni. Tornando appunto alle cifre del primo quadrimestre, le “flotte vere” hanno beneficiato di un
ModellI dI auto PIù noleggIate a lungo terMIne. toP 10 & 3 Per ognI socIetà 2016 YTD
Rank YTD
2015 YTD
Diff. Cum.
Diff. cum. %
FIAT PANDA
6.573
1
7.004
-431
-6,15%
FIAT 500 FIAT 500L
4.167 3.658
2 3
3.135 4.472
1.032 -814
32,92% -18,20%
FIAT 500X PEuGEOT 308 VW GOLF VW PAssAT NIssAN QAsHQAI FORD FOCus AuDI A4, s4 FIAT PANDA AuDI A4, s4 TOYOTA YARIs PEuGEOT 308 RENAuLT CLIO FORD FOCus
3.118 2.341 2.122 2.054 2.052 2.022 1.908 593 358 353 407 359 299
4 5 6 7 8 9 10 1 2 3 1 2 3
944 2.101 2.040 1.829 1.546 1.310 1.220 451 246 97 1.041 511 295
2.174 240 82 225 506 712 688 142 112 256 -634 -152 4
230,30% 11,42% 4,02% 12,30% 32,73% 54,35% 56,39% 31,49% 45,53% 263,92% -60,90% -29,75% 1,36%
ATHLON
CITROËN C3 PICAssO PEuGEOT 308 CITROËN C4 PICAssO LOCAuTO RENAuLT CLIO TOYOTA YARIs suZuKI sX4 s-CROss CAR sERVER PEuGEOT 308 CITROËN C3 VW PAssAT LEAsEPLAN FIAT 500X PEuGEOT 308 FIAT 500L sIFA' FIAT 500X TOYOTA AuRIs TOuRING sPORTs FIAT 500L ALPHABET BMW 3 sERIEs FIAT PANDA PEuGEOT 308 LEAsYs FIAT PANDA FIAT 500 FIAT 500L MERCEDEs-BENZ sMART FORTWO sMART FORFOuR MERCEDEs C CLAss PsA CITROËN C-ZERO
62 57 48 200 165 150 160 122 92 424 364 308 16 6 5 208 103 92 2.932 1.715 1.634 650 621 166 42
1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1
0 72 24 959 0 0 49 23 99 64 270 368 0 0 0 360 164 62 4.834 2.883 2.924 774 2.918 643 0
62 -15 24 -759 165 150 111 99 -7 360 94 -60 16 6 5 -152 -61 30 -1.902 -1.168 -1.290 -124 -2.297 -477 42
/0 -20,83% 100,00% -79,14% /0 /0 226,53% 430,43% -7,07% 562,50% 34,81% -16,30% /0 /0 /0 -42,22% -37,20% 48,39% -39,35% -40,51% -44,12% -16,02% -78,72% -74,18% /0
PEuGEOT 308 CITROËN C4 PICAssO RENAuLT/NIssAN RENAuLT KADJAR RENAuLT CAPTuR RENAuLT CLIO VOLKsWAGEN VW GOLF sKODA OCTAVIA VW TOuRAN
27 22 42 40 40 935 384 379
2 3 1 2 2 1 2 3
61 54 0 50 80 852 355 214
-34 -32 42 -10 -40 83 29 165
-55,74% -59,26% /0 -20,00% -50,00% 9,74% 8,17% 77,10%
Top 10 Models Noleggio a Lungo Termine
ALD
ARVAL
incremento delle immatricolazioni del 23,54% negli acquisti diretti, e del 13,07% tra i clienti che hanno scelto come fornitore di noleggio una delle aziende primarie (nelle tabelle Dataforce sono indicate
come Noleggio a lungo Termine Top: ALD Automotive, Arval, Athlon, Locauto, CarServer, LeasePlan e Sifà). Più contenuto l’incremento delle immatricolazioni delle società di noleggio Captive (cioè GIUGNO-LUGLIO 2016 | 5
3 Cruscotto 3 16_Layout 1 30/06/16 19.22 Pagina 6
MISSIONFLEET CRusCOTTO
Mercato ItalIa Vetture società NLT Top società NLT Captive società NLT Altre Tot. NLT
apr 2016
apr 2015
diff. Mese
diff.% Mese
Ytd 2016
Ytd 2015
diff. Ytd
diff.% Ytd
12.349 8.963 383 21.695
10.615 6.313 426 17.354
1.734 2.650 -43 4.341
16,34% 41,98% -10,09% 25,01%
47.117 35.242 1.944 84.303
41.671 33.912 997 76.580
5.446 1.330 947 7.723
13,07% 3,92% 94,99% 10,08%
società nlt
2014
ALD ARVAL ATHLON CAR sERVER GE CAPITAL LEAsEPLAN LOCAuTO sIFA' NLT Top da riclassificare ALPHABET LEAsYs MERCEDEs-BENZ PsA RENAuLT-NIssAN VOLKsWAGEN NLT Captive da riclassificare NLT Altre Tot. NLT
27.588 31.603 3.949 4.874 2.170 19.342 2.939 0 70 8.059 38.918 6.861 2.284 433 10.550 316 2.026 161.982
2015
17,0% 19,5% 2,4% 3,0% 1,3% 11,9% 1,8% 0,0% 0,0% 5,0% 24,0% 4,2% 1,4% 0,3% 6,5% 0,2% 1,3% 100%
36.084 35.573 4.825 6.596 2.400 25.568 4.483 153 395 9.306 38.295 11.318 1.513 1.703 10.075 344 3.215 191.846
2016*
18,8% 18,5% 2,5% 3,4% 1,3% 13,3% 2,3% 0,1% 0,2% 4,9% 20,0% 5,9% 0,8% 0,9% 5,3% 0,2% 1,7% 100%
8.089 7.189 769 1.678 0 6.560 1.287 76 21.469 1.582 11.418 1.995 159 213 3.924 15.951 1.944 84.303
9,6% 8,5% 0,9% 2,0% 0,0% 7,8% 1,5% 0,1% 25,5% 1,9% 13,5% 2,4% 0,2% 0,3% 4,7% 18,9% 2,3% 100%
Il dato splittato per società Top, Captive e Altre è consolidato. Il dato con le singole società visibili ha le immatricolazioni tardive da riclassificare sulle diverse società nei rispettivi comparti Top e Captive. Elaborazioni Dataforce su fonte Ministero Infrastrutture e Trasporti e ACI. (*) Primi 4 mesi del 2016
VOLKsWAGEN RENAuLT-NIssAN PsA MERCEDEs-BENZ LEAsYs ALPHABET sIFA'
diff.% Ytd 2016/2015
Quota 2016
-0,6% -0,6% -0,6% -3,5% -6,4% -3,0% 0,0%
4,7% 0,3% 0,2% 2,4% 13,5% 1,9% 0,1%
controllate da costruttori automobilistici): +3,92%. Ma il segnale per queste ultime è confortante se si guarda il solo mese di aprile: +42%. A un terzo del cammino del 2016, è il momento di esprimere un forecast: secondo Dataforce, la chiusura dell’anno potrebbe portare a 1,79 milioni di immatricolazioni, con un incremento dell’11,2% rispetto al 2015. Secondo gli analisti, dunque, la seconda parte dell’anno potrebbe essere di crescita, ma meno vigorosa. Con un sostanziale equilibrio dell’incremento per privati (+12,5% nei 12 mesi) e per True 6 | GIUGNO-LUGLIO 2016
LOCAuTO LEAsEPLAN GE CAPITAL CAR sERVER ATHLON ARVAL ALD
Fleets (+12,2%). Gli Special Channels, invece, dovrebbero fermarsi a un più magro +5,9%. Il comparto dei privati, quindi, dovrebbe risalire a una quota di mercato del 64,3%, mentre le flotte vere dovrebbero attestarsi al 18,2%. Auto-immatricolazioni di case e concessionari, più noleggi a breve termine, dovrebbero raggiungere una quota del 17,5%. Ma quali sono i modelli preferiti dai clienti aziendali? La graduatoria Top 10 del noleggio a lungo termine vede 4 modelli Fiat al comando: Panda, 500, 500 L e 500 X, seguiti da Peugeot 308, Volkswagen Golf e
diff.% Ytd 2016/2015
Quota 2016
-0,8% -5,6% -1,3% -1,5% -1,6% -10,0% -9,2%
1,5% 7,8% 0,0% 2,0% 0,9% 8,5% 9,6%
Passat, Nissan Qashqai, Ford Focus e Audi A4. Pole position della Panda a parte, la graduatoria dei dieci modelli preferiti dalle aziende che acquistano direttamente senza l’intermediazione di un noleggiatore è un po’ diversa: al secondo posto nei primi 4 mesi del 2016 c’è la Volkswagen Golf, seguita sul gradino più basso del podio dalla Fiat 500X; a ridosso la 500 L e la gemella “americana” della 500X: la Jeep Renegade. Tutte tedesche (tranne una) le posizioni di rincalzo: Smart ForTwo, Audi A4, Audi A6, Renault Clio e Audi Q3.
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MISSIONFLEET mondo volkswagen
LA CONFIGURAZIONE DEL PRODOTTO
NELLE MANI DEL BRAND MANAGER Un “corridoio” da rispeare per ogni prodoo, all’interno del quale poter agire per costruire il miglior prodoo per ogni mercato. Con, ognuno, storia a sé
di Alberto Vita
U Un lavoro complesso in un settore, quello dell’automotive, altrettanto complicato, che esce, ma solo ora, da un periodo di profonda crisi. Stiamo parlando del ruolo del responsabile di brand all’interno delle case automobilistiche, figura di cui abbiamo discusso con il direttore marketing di Volkswagen Fabio Di Giuseppe che risponde direttamente appunto al responsabile di brand Andrea Alessi, sotto il quale vi sono altri tre direttori; Andrea Calcagni alle vendite e flotte, Giovanni Tauro, che si occupa dello sviluppo della Rete e della Customer experience, e Swen Wucherpfennig per il post vendita. “Una struttura che, però non è uguale in tutte le case” spiega Di Giuseppe, con precedenti esperienze nel mondo Mercedes-Benz (quando era Daimler Chrysler) e in Toyota Motor Italia. “Sono tre i pilastri su cui si basa la nostra attività. Innanzitutto seguiamo tutto il ciclo di
8 | GIUGNO-LUGLIO 2016
prodotto, sia a breve che a lungo periodo, con una doppia visione. Ci occupiamo infatti della pianificazione per il lancio del prodotto seguendolo fino ai 5 anni a venire ma, contemporaneamente, dobbiamo seguire anche il mese in corso e ogni trimestre, controllando gli obiettivi di vendita in termini di
contratti e di consegne” commenta Di Giuseppe, che aggiunge: “inoltre ci occupiamo della comunicazione a 360°; da quella classica Above the line, con gli spot tv, a quella Below the line, con eventi e sponsorizzazioni. A cui aggiungiamo il digital, sempre più importante da qualche anno a questa parte e,
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MISSIONFLEET mondo volkswagen
naturalmente, anche la gestione del nostro sito internet. Ci occupiamo insomma di tutto ciò che afferisce ai nostri clienti, che sono in primis i concessionari e poi il consumatore finale. Infine seguiamo anche la pianificazione media su tutti i canali di comunicazione di cui sopra”. La sola sfera di cui non si occupa la struttura di cui fa parte Di Giuseppe sono le pubbliche relazioni, che hanno un ufficio a sé. Prodotto, comunicazione ma anche budget: “infatti il terzo pilastro della nostra attività riguarda tutto ciò che concerne i budget incentivi sia sul canale retail sia sul canale flotte. Risiede sotto di noi solo per una semplificazione nella gestione del budget, perché c’è comunque un braccio operativo che risponde alla direzione vendite, con cui collaboriamo per dimensionare gli incentivi e, soprattutto, configurare il prodotto, con allestimenti e pacchetti ad hoc, che devono essere d’appeal per il cliente flotte” spiega il giovane manager del gruppo Volkswagen. Proprio sugli allestimenti, oltre che sulle motorizzazioni, la branch italiana del gruppo di Wolfsburg può, in una certa maniera, intervenire sulla vettura da proporre al mercato. Agendo così su una delle 4 P del marketing mix di un prodotto, ovvero il Prodotto. “Siamo, ad esempio, quasi l’unico paese che vende la Tiguan motorizzata 1.6 diesel che, secondo noi è perfetta per il nostro mercato. La produzione è appena partita, mentre già vendiamo, e piuttosto bene, la 2.0 diesel. Naturalmente dobbiamo ottenere risultati per farci ascoltare nel futuro. Come è successo con up! e Golf a
metano, dove il mercato italiano è re in Europa, grazie alle quali abbiamo centrato sia gli obiettivi di vendita che di soddisfazione di guida da parte dei clienti che le hanno scelte” commenta Di Giuseppe, al quale, come ci dissero anche alcuni suoi colleghi alla presentazione della Touran, piacerebbe allargare ulteriormente la gamma a metano. E dopo le motorizzazioni, gli allestimenti: “Poco più di un anno fa abbiamo lanciato gli allestimenti Business Line ed Executive Line. Il primo più funzionale, con tutto ciò che non si può fare a meno per un uso intensivo dell’auto, ovvero sensori di parcheggio, navigatore, radio più qualificante, etc. Il secondo, invece, per chi chiede ancora un po’ di più all’auto, perfetto per gli user-chooser e i manager, con equipaggiamenti completi come fari a led, sedili in pelle e molto altro” spiega Di Giuseppe che, dal suo punto di osservazione privilegiato sottolinea le differenze di esigenze tra i driver business italiani e quelli di altri paesi. E della Germania in particolare: “I driver aziendali italiani chiedono fari a Led e il touchscreen mentre non sempre il navigatore, perché usano il proprio telefono integrato sullo schermo grazie alla nostra AppConnect. Naturalmente poi per noi l’estetica è molto importante. In Germania, invece, il cliente flotte chiede primariamente il gancio traino o i sensori di parcheggio. Contenuti pensati spesso per il mercato dell’usato. Ecco quindi un altro esempio di pianificazione a medio lungo periodo sul prodotto”. Nuovi modelli per i quali “riserviamo appuntamenti specifici prima del lancio al
Mondo del Noleggio per poterli inserire nelle car policy delle aziende prima della loro commercializzazione, facendo tesoro anche di eventuali suggerimenti per proporre diverse configurazioni” dice Di Giuseppe. E anche sul Prezzo il manager assicura che ci sono margini di manovra, “ma in un corridoio che va rispettato”. Anche perché i mandati di vendita dei concessionari ormai sono europei (Place). “Prezzi che naturalmente devono tener conto delle configurazioni del prodotto. Oltre al gancio di traino in Germania ad esempio vendono ancora auto con gli alzacristalli posteriori a manovella…”. Un discorso questo valido anche per quanto riguarda la Pubblicità: “Naturalmente il posizionamento di brand deve essere univoco in tutti i paesi” spiega Di Giuseppe, “ma anche qui abbiamo dei margini di manovra, soprattutto per modelli recepiti in maniera diversa dai vari mercati. La up! ad esempio in Inghilterra è un’auto per consumatori esigenti, con una configurazione 3 porte alto di gamma, da noi invece è una vettura più funzionale, molto femminile e da commuting urbano. Assolutamente a 5 porte. In questo caso ovviamente non la possiamo proporre sui mercati nella stessa maniera”. Insomma come abbiamo letto e come ci ha sottolineato Fabio, la “gestione del prodotto è molto complessa, e non è facilmente comprensibile da chi proviene GIUGNO-LUGLIO 2016 | 9
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dai prospekt di berlino la nuova tiguan Sui lunghi viali di una Berlino primaverile volkswagen ha presentato la seconda versione della sua fortunata Tiguan, insieme alla “cugina” Seat Ateca realizzata sulla nuova piattaforma MQB. Il Suv della casa di Wolfsburg, lanciata a febbraio con le prime consegne in arrivo nel prossimo maggio, sarà commercializzata in tutto il mondo in particolare con il 2.0 turbo diesel, “mentre in Italia viene preferito il 1600 turbo diesel che viene commercializzato solo nel Belpaese. Lo abbiamo richiesto noi” spiega andrea alessi brand manager del gruppo Volkswagen, che prosegue “con l’obiettivo di vendere questa macchina anche alle aziende che hanno una fleet policy restrittiva verso i 2000 di cilindrata”. Oltre ai 2.0 e al 1.6 diesel, con cambio manuale o Dsg, dai 115 CV ai 240 CV, la Tiguan propone anche due motorizzazioni 1.4 a benzina, da 125 a 150 CV. Tre gli allestimenti proposti, lo style, già piuttosto ricco, con ESC con assistente di controsterzata e stabilizzazione del rimorchio, ABS, ASR, EDS, MSR, Front Assist con riconoscimento pedoni e frenata di emergenza City Emergency Brake, Cofano attivo, Lane Assist, Sistema di frenata anti collisione multipla Multicollision Brake, Fatigue Detection tanti airbag e molto altro, la versione Business che, oltre allo Style, propone l’Adaptive Cruise Control, il Navigatore Discover Media con touchscreen capacitivo da 8”, Car-Net compreso abbonamento 36 mesi ai servizi Guide & Inform, Bluetooth, prese AUX-IN e USB, slot per SD card, mancorrenti cromati. Infine ecco l’executive con Tech Pack xon in più l’Active Info Display, la strumentazione interamente digitale da 12,3” – Proiettori anteriori Full LED Signature – Dynamic Light Assist, Cerchi in lega da 18” con pneumatici 235/55 R18, Sedili sportivi, Specchietti retrovisori esterni ripiegabili elettricamente e gruppi ottici posteriori a LED con effetto 3D. La Tiguan monta inoltre il sistema 4Motion Active Control, che permette di scegliere tra le modalità di guida Onroad, Snow, Offroad e Offroad Individual, oltre alle più moderne tecnologie di infotainment, con la App Connect di serie su tutta la gamma italiana che permette un collegamento ottimale per smartphone o tablet. Nel pacchetto comfort (a richiesta) è inclusa anche una base di ricarica induttiva per smartphone.
dall’esterno del nostro mondo. Perciò è molto importante l’esperienza sul campo; per fare il manager da noi è 10 | GIUGNO-LUGLIO 2016
imprescindibile passare dalle vendite, dal field e dal ruolo di product manager. Stando sempre a contatto con la Rete.
Naturalmente dobbiamo avere competenze marketing, e chi ricopre il mio ruolo solitamente ha fatto studi di economia o ingegneria. C’è infatti bisogno di una mente analitica e anche un po’ creativa, anche se per questo ci vengono in aiuto le agenzie”. Infatti lato eventi Volkswagen sta già lavorando quest’estate per avere una grossa presenza nel mondo della musica il prossimo anno, creando “qualcosa di più strutturato anche con un partner media” argomenta Di Giuseppe, per un target che è necessariamente quello giovane under 30, per cui il gruppo di Wolfsburg proporne auto come up! e Polo, “la più amata dai giovani secondo Unrae” sottolinea il manager. Volkswagen, malgrado abbia già un’ampia proposta oggi sul mercato, sta lavorando sul medio-lungo termine anche sull’elettrico con Golf, ad esempio, “l’unica del segmento medio proposta sul mercato con tutte le possibili motorizzazioni, o come la Passat, appena lanciata in modalità plug-in Hybrid” afferma Di Giuseppe. Ma Volkswagen fa parte di un grande gruppo, dove all’interno si trovano altri brand, alcuni dei quali a volte con prodotti che si sovrappongono a quelli targati VW: “ogni brand del gruppo ha il suo dna specifico, con qualche naturale sovrapposizione in alto e in basso di gamma, su cui conta molto il ciclo di vita dei prodotti. Noi come Volkswagen ci posizioniamo In Between, ovvero tra il premium e i costruttori di volume”. Con i corrispettivi degli altri brand di gruppo Di Giuseppe si incontra ogni mese per un interscambio di idee, ma “ognuno ha la sua strategia, con target di clientela diversi”.
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UN SETTORE IN SALUTE. E IN TRASFORMAZIONE
SECONDO IL RAPPORTO ANIASA È stata presentata la 15a edizione della consueta analisi sullo stato di salute del comparto di Aniasa, con numeri positivi ma anche tante novità di seore, tra cui il car sharing
di Alberto Vita
U Un ottimo 2015 secondo la 15a edizione del Rapporto sullo stato di salute del comparto di Aniasa, trend ribadito anche nei primi mesi del 2016. Un settore, quello dell’automotive, sempre più complesso, con le nuove modalità di fruizione del trasporto, tra cui il noleggio a lungo e il car sharing, ma pervaso anche da un grande entusiasmo, grazie a nuovi prodotti sempre più tecnologici, performanti e “amici” dell’ambiente. “Il noleggio veicoli, superata la fase più acuta della crisi, vede nuovamente crescere il business con un fatturato a più 5,7% nel 2015 sul 2014, con un forte sostegno al settore automotive cresciuto a sua volta del 18%,
Fatturato (mln) Flotta Circolante – breve termine – lungo termine Immatricolazioni – breve termine – lungo termine
2015
2014
Var. %
5.463
5.168
5,7%
144.787 585.285 317.119 94.287 222.832
143.058 546.047 270.366 77.756 192.610
1,2% 7,2% 17,9% 21,3% 15,7%
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mentre l’offerta di car sharing si amplia e si consolida. L’evoluzione dalla proprietà alla formula ‘pay per use’, guidata dalle nuove tecnologie, è oggi frenata dalla burocrazia e da una normativa ancora ferma al palo che non disciplina le nuove forme di mobilità” riassume così il mercato il presidente Fabrizio Ruggiero. E il noleggio veicoli a breve e a lungo termine ha superato la soglia dei 5,4 miliardi di euro, con una flotta di oltre 730mila veicoli e 317.119 nuove immatricolazioni, contro le 270.366 del 2014. E bene anche il 2016, a più 7,4% nel primo quadrimestre su un già più che positivo stesso periodo del 2015.
“Il concetto di noleggio a lungo termine è un trend in ascesa rispetto alla proprietà ed è stato abbracciato da 65mila aziende e 2.700 PA mentre sono 12mila i clienti del breve termine” precisa Ruggiero. Nlt che oggi vale quasi 6 miliardi di euro, di cui 4,2 dal “puro” noleggio, a più 8% sul 2014, con una flotta passata da 546mila a 585mila veicoli, “grazie all’aumento delle immatricolazioni, a più 15,7%, e
i soli crossover, a più 95%” dice Ruggiero, che sottolinea come “anche nei primi tre mesi del 2016 le immatricolazioni sono a più 5,5%, con due interessanti trend: il boom dei privati con codice fiscale per l’Nlt, a più 300% negli ultimi 36 mesi, e lo stop delle aziende al downgrading dei veicoli”. Il noleggio a breve conta nel periodo estivo, quasi 145mila unità, “con un totale di quasi 31 milioni di giornate di noleggio, a più 8% anno su anno” commenta il vice presidente Massimiliano Archiapatti, che aggiunge: “questo grazie anche ad una maggiore segmentazione dell’offerta, low cost, generalista e premium, oltre all’anticipo della Pasqua, con un più 12,8% di immatricolato, un più 7,9% di fatturato e un più 11,8% dei giorni di noleggio, arrivati a quota 5,4 milioni”. Infine il car sharing continua la sua crescita. E si diversifica. Ad aprile 2016, gli iscritti sono arrivati a 650mila, con circa 11 milioni di noleggi (più 17%) e quasi 4.500 mezzi in flotta, per una spesa media di 7 euro a viaggio che dura 24 minuti. Milano (323mila utenti e quasi 1.900 veicoli) resta la città in cui il servizio è più presente ed utilizzato, seguita da Roma (226mila utenti e 1.200 veicoli) e Torino (54mila utenti e 810 veicoli).
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GiuGno luGlio
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
ALPHABET, LA APP DI MOBILITÀ SI DIFFONDE TRA I DRIVER
La tecnologia al servizio delle auto aziendali ha la sua massima espressione con Alphabet Mobility Services, che permette di interagire con il gestore di flotte per ogni tipo di necessità
Alphabet, società leader nella fornitura di servizi per la mobilità aziendale, continua a raccogliere riscontri molto positivi sulla sua app “Alphabet Mobility Services”, lanciata nel 2015 e disponibile per IOS, Android e Windows Phone, dedicata alle gestione delle auto delle imprese. Attraverso questo strumento è infatti possibile, ad esempio, richiedere il soccorso stradale o l’assistenza di un operatore, denunciare un sinistro, gestire la riconsegna dell’auto, localizzare le stazioni di rifornimento più vicine o ricevere comunicazioni da Alphabet e fruire di molte altre funzionalità. “Un nostro sondaggio – dice Andrea Cardinali, Presidente e Amministratore Delegato di Alphabet Italia – ha confermato che oltre il 90% dei nostri clienti utilizza uno smartphone, mentre il 50% possiede anche un tablet. Pertanto non stupisce che l’app rappresenti lo strumento privilegiato per interagire
con i nostri interlocutori, senza che debbano scrivere una mail o telefonare. E a 12 mesi dal lancio abbiamo registrato oltre 150mila interazioni, segno che lo strumento funziona”. Un esempio? Se un driver ha l’esigenza di chiamare il soccorso stradale, senza doversi identificare e senza dover comunicare dove si trova esattamente, con un “tap” sullo schermo chiama la centrale d’emergenza che lo localizza automaticamente rilevando il suo numero di telefono. I vantaggi della app riguardano anche la ricerca di un centro di assistenza, che sia un dealer BMW o un Alphabet Point. Basta scegliere tra tre opzioni (“vicino casa”, “lavoro” o “dove mi trovo adesso”) per avere subito il riferimento di quello più vicino. Ciò che realmente differenzia la app Alphabet dai concorrenti è la possibilità di prenotare direttamente un intervento, consultando in tempo reale le agende degli Alphabet Point.
Un’apposita schermata permette all’utente di avere in ogni momento piena visibilità sullo stato di avanzamento dei lavori di riparazione del proprio veicolo, con la possibilità di tracciare le diverse fasi dal momento dell’ingresso della vettura in officina fino alla riparazione avvenuta. Sono in corso accordi per estendere l’integrazione anche ad altri partner commerciali, quali ad esempio fornitori di scatole nere e di sistemi di allarme vettura, inoltre nei prossimi mesi sarà anche possibile effettuare il pagamento di multe e parcheggi. Vantaggi anche per il Fleet Manager, visto che l’83% dei driver ha utilizzato l’app per consultare i propri dati contrattuali, evitando di doversi rivolgere al proprio Fleet Manager e riducendo quindi le richieste di informazioni che in precedenza riceveva e che oggi sono fruibili direttamente dall’app. L’obiettivo di Alphabet è far si che entro fine 2016, il 66% dei driver interagisca con Alphabet attraverso Alphabet Mobility Services.
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INTESA SANPAOLO: PAROLA D’ORDINE
MOBILITÀ INTEGRATA. E SOSTENIBILE Da 5 anni la multinazionale del credito con sede a Torino ha realizzato un sistema integrato di gestione dei trasferimenti per i propri dipendenti. Che tiene conto, naturalmente, anche della floa di ben 2000 auto, in pool e a uso promiscuo, che la Banca gestisce
di Alberto Vita
N Non solo auto. Si potrebbe riassumere così l’approccio adottato dal Responsabile Servizi Generali di Intesa Sanpaolo Group Services Antonio Ceschia, per conciliare le attività del Fleet e del Travel manager, figure che dipendono entrambe dalla sua funzione.
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“Da 5 anni abbiamo sviluppato un sistema integrato di gestione della mobilità dei nostri dipendenti che, oltre ai possibili trasferimenti con le auto pool o assegnate, comprende anche le altre soluzioni di viaggio tipiche del Business Travel, con l’obiettivo di organizzare una missione efficiente, con soddisfazione del collega in viaggio, nonché, ovviamente, di ottenere risparmi e minori emissioni” spiega Ceschia che, a questo proposito ci riporta un suo slogan che sottolinea l’attenzione dell’azienda sui saving, naturalmente, oltre che sulla sostenibilità: “la miglior trasferta è quella che non viene fatta”. Perché il Gruppo Intesa Sanpaolo “persegue da tempo una politica green che riguarda tutta la mobilità aziendale, che impatta anche sulla flotta, cercando di indirizzare i colleghi verso una mobilità sempre più sostenibile” sottolinea Ceschia, che prosegue: “un sistema che stiamo evolvendo ulteriormente grazie a continue analisi dei big data per personalizzare sempre più i viaggi dei nostri colleghi. È una best practice in Italia e con pochi esempi in Europa. Il
collega comunica solo le proprie esigenze di viaggio, che sono processate secondo una serie di algoritmi predefiniti, a seguire con l’intervento della nostra Tmc (Uvet, ndr) vengono generate più soluzioni mediate dalla travel policy, tra le quali poi il viaggiatore può scegliere”. Sostenibilità che è anche uno dei driver della car policy della Banca: “La nostra flotta ha sostanzialmente solo auto per scelta aziendale. Non abbiamo veicoli di tipo commerciale o moto,” commenta il manager, “ad oggi in Italia la società consortile di Intesa Sanpaolo che eroga servizi per il Gruppo gestisce 2 mila auto, di cui circa 2/3, ovvero 1300, come auto in pool, e 700 come auto concesse ai dipendenti a uso promiscuo. Queste ultime sono assegnate a due macro- gruppi, quello commerciale e quello manageriale”. Le auto assegnate sono divise in cinque fasce, “per una ventina di modelli in totale. Per i commerciali vi è un solo modello scelto dall’azienda” afferma Ceschia “con una cilindrata di 1600cc e con meno di 100 g/km di emissioni di CO2. Per il livello manageriale invece
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il riferimento è di 2000cc con 150 CV, ed emissioni che oggi si attestano su un valore medio di 115 g/km di CO2. Valori di emissioni ancora più bassi per la flotta pool, composta da veicoli di 1300cc e 90 g/km di CO2”. Auto acquisite con la formula del noleggio a lungo termine, tramite le principali società di Nlt in Italia, “oltre ad alcune minori ereditate a seguito di fusioni o aggregazioni” precisa Ceschia, che spiega “ il processo di trattativa prevede bandi periodici, rivisti e adeguati a seconda delle evoluzioni di mercato. I nostri contratti sono in linea di massima a 48 mesi/100 mila chilometri con possibilità di successive rimodulazioni all’occorrenza”. Il parco auto è quasi esclusivamente diesel, con qualche ibrido-benzina, “ma siamo stati i primi a sperimentare l’elettrico con soluzioni custom partendo da modelli Fiat 500 ‘riconvertiti’. Per il momento, affinché si possano introdurre in flotta auto elettriche in termini significativi, mancano due cose fondamentali: economicità di acquisto e autonomia, quest’ultima legata a un sistema di ricarica ancora lento e disomogeneo”, spiega Ceschia, che sottolinea come “proprio il sistema distributivo non omogeneo in Italia e i tempi di rifornimento ci hanno fatto desistere dall’introdurre auto a metano in flotta”. Ceschia non vuole citare alcuna casa costruttrice, sottolinea però come gran parte della flotta sia di marchio italiano, con auto per il livello top di primari marchi europei: “una decisione dovuta anche all’importanza che diamo alla rete manutentiva che deve essere capillare su tutto il
territorio nazionale. A tal riguardo sempre di più le società di Nlt si affidano alle strutture delle Case costruttrici, vista la maggiore sofisticazione delle auto di nuova produzione”. Case costruttrici che condividono uno stretto rapporto con un’azienda da oltre 2mila auto, ”con esse ci confrontiamo, così come con un ristretto gruppo di fleet manager di altre aziende. E, in taluni casi, cerchiamo anche di esprimere le nostre esigenze per indirizzare le evoluzioni di prodotto. In questo senso alcune Case ci ascoltano, sebbene non tutte” afferma il manager. Auto che vengono “scelte dall’azienda con configurazioni business ed equipaggiate con i migliori sistemi di sicurezza, navigatore e bluetooth per il vivavoce. Senza esagerare con i sistemi molto sofisticati; quelli più d’avanguardia non sono adatti a tutti” dice Ceschia, riportando un simpatico aneddoto sulle auto in pool proposte con lo Start&Stop, “all’inizio qualcuno le considerava delle anomalie e ce le riportava pensando non funzionassero a dovere …”. Il credo per Intesa Sanpaolo è che “non si deve puntare all’estetica bensì al comfort e alla sicurezza, con allestimenti personalizzabili in taluni limitati casi, ad esempio con supporto lombare per chi fa tanti chilometri o con sistemi elettronici di frenata automatica per chi viaggia molto in autostrada. Optional che naturalmente paga il dipendente” spiega Ceschia, che racconta come l’equipaggiamento per il driver Intesa Sanpaolo comprenda anche una Fuel Card: ”sarebbe complesso far circolare i nostri utilizzatori con più carte
© ANDREA CAPPELLO
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carburante e relativi pin. Auspico quindi che nasca una card multiprovider, magari utile anche per la ricarica delle auto elettriche. Quasi tutte le nostre auto sono dotate anche di Telepass. E stiamo valutando se i nuovi prodotti Telepass Fleet possano essere interessanti per una miglior gestione della nostra flotta. È un’evoluzione di mercato e, come ogni novità, merita la nostra attenzione”. Novità di mercato che Ceschia scopre tramite la stampa specializzata o i media online come noi, durante i tanti momenti di confronto pubblico del settore ma anche, come GIUGNO-LUGLIO 2016 | 15
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scritto, con un continuo confronto sul mercato o tra fleet manager. L’obiettivo costante è cercare di anticipare il futuro. Un esempio è il progetto sulla Telematica, che, secondo quanto detto da Ceschia, dovrebbe esser operativo verso la fine dell’anno: “Sulla telematica siamo assolutamente a bordo. Anzi è il principale progetto su cui stiamo lavorando e che inizialmente introdurremo per le auto pool. Si tratta di un progetto basato su esigenze professionali di un’azienda di grandi dimensioni che, oltre ai tipici servizi della telematica
consumer, prevede un sistema di prenotazione dell’auto sullo schema di un classico car sharing e un sistema di manutenzione predittiva e calendarizzata del veicolo. Il tutto gestito opportunamente dal fleet manager” dichiara Ceschia che commenta come il mercato della telematica ad oggi sia “effervescente, sta nascendo una grande cultura”. La stessa Intesa Sanpaolo vende un prodotto assicurativo che include uno strumento di telematica che permette, in caso di emergenza, di poter contattare un centro di soccorso e che può, in alcuni gravi casi, inviare autonomamente un segnale di allarme. “Oggi l’uso dei veicoli è basato sulle chiavi, qualcosa di materiale, che vogliamo smaterializzare, grazie appunto ai supporti telematici” aggiunge Ceschia, che dalla telematica si auspica una prevenzione dei furti dei veicoli o di parti, soprattutto elettroniche, dei veicoli stessi e una diversa gestione delle multe,
SCHEDA AZIENDA azieNda: Intesa Sanpaolo storia: È il gruppo bancario nato dalla fusione di Banca Intesa e Sanpaolo IMI nel 2007 settore: Bancario e Finanza BusiNess uNit: Divisione Banca dei Territori, Divisione Corporate e Investment Banking, Divisione Banche Estere, Divisione Private Banking, Divisione Asset Management, Divisione Insurance, Capital Light Bank CapitalizzazioNe (al 31/5/2016): 38,6 miliardi di euro utile Netto CoNtaBile: 2.739 milioni di euro ClieNti: 11,1 milioni sportelli: 4.100 sedi italia: Torino (sede legale) , altra importante sede a Milano preseNza all’estero: 1.200 sportelli e 8,1 milioni di clienti delle banche controllate in 12 Paesi in Europa centro-orientale, Medio Oriente e Nord Africa. Inoltre vanta una rete internazionale specializzata nel supporto alla clientela corporate in 29 Paesi (tra cui Stati Uniti, Brasile, Russia, India e Cina). dipeNdeNti (fine 2015): 90.807. Italia 64.416. Estero 26.391 dimeNsioNe flotta: 2000 auto. Pool car 1300. Auto a uso promiscuo 700 16 | GIUGNO-LUGLIO 2016
“che abbiamo voluto fortemente mantenere al nostro interno, considerato l’elevato volume di veicoli pool su più utilizzatori. Per ogni auto è previsto un Riepilogo periodico come “libro di bordo”, strumento che verrà sostituito grazie alla telematica e che consentirà una gestione più fluida e rapida delle infrazioni, consentendo il pagamento della sanzione entro i nuovi termini previsti per godere della riduzione dell’ammenda.” Ritornando alla flotta, Ceschia ribadisce come anche in Intesa siano previsti modelli Suv, ma i compatti crossover, non i big di un tempo, e sottolinea come, malgrado sia una trasmissione con consumi leggermente maggiori, venga sempre più richiesto il cambio automatico, presente in “uno o due modelli per ogni fascia della car list”. Tra le altre novità in fase di test il possibile utilizzo del car sharing pubblico a disposizione nelle grandi città, “fino ad oggi un servizio troppo consumer oriented, ma che sta iniziando a pensare a soluzioni adatte anche all’utenza business” (vedi l’articolo in questa numero su Car2Go Business). Sottolinea infine che il suo ufficio è “punto di riferimento per le car policy delle nostre branch estere. Naturalmente con tante diversità, a partire dal fatto che in alcuni paesi il Gruppo prevede veicoli di proprietà, perché l’Nlt non è adeguatamente sviluppato per le nostre esigenze dappertutto”. Intesa Sanpaolo nel passato era anche attiva nel business dell’Nlt, come le concorrenti banche francesi, con Intesa Renting, società poi ceduta ad una società del Gruppo Banco Bilbao Vizcaya Argentaria nel gennaio 2007.
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MISSIONFLEET AWARDS LA GIURIA SI PREPARA! Il premio della nostra casa editrice per il mondo Fleet, un unicum nel calendario del seore, entra nel vivo. Per preparare al meglio la serata clou del prossimo 10 novembre
a cura della Redazione
E Entra nel vivo il, lungo, percorso di avvicinamento alla serata di gala del 10 novembre prossimo nella cornice dell’Excelsior Hotel Gallia di Milano, con le votazioni online per i fornitori che si sono candidati al prestigioso premio MFA MissionFleet Awards. Votazioni online che sono state un vero e proprio successo con centinaia di votanti. Voto popolare che, senza fare arditi paralleli con la Brexit…, verrà completato dalla profonda analisi che la nostra giuria composta da professionisti del settore (potete vedere la composizione nella pagina seguente) farà in una due giorni di incontri durante i quali verranno esaminate a fondo tutte le candidature, anche quelle dei tanti Fleet Manager che si sono proposti e che, proprio in una di quelle due giornate, presenteranno le loro best practise grazie alle quale proveranno ad essere incoronati
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Il direttore Carte di Kuwait Petroleum Italia S.p.A. Vincenzo Maniaci sottolinea la rivoluzione dell’azienda dopo l’acquisizione di Shell Italia avvenuta nel 2014, “abbiamo dovuto rinnovarci e credere nell’INNOVAZIONE di prodotto e di processo. Le carte hanno assunto un ruolo chiave rappresentando una sfida commerciale su cui puntare che è stata riassunta per diverse settimane in una parola: Recarding. Questa nuova espressione ha descritto il processo di sostituzione delle carte euroShell con CartissimaQ8. Per conseguire tale obiettivo è stato necessario identificare l’approccio migliore da seguire e, nella fase delicata di passaggio, i nostri clienti hanno rappresentato un ruolo chiave, diventando un solido aiuto, un PARTNER di innovazione e fonte di ispirazione per il nostro lavoro.” Una logica di partnership che è quella che anche Kuwait Petroleum Italia S.p.A. vede con Mfa, e la sua casa editrice Newsteca. I nostri clienti, oltre 40.000 aziende, hanno contribuito a sviluppare i sistemi tecnologici della carta permettendo la gestione dei rifornimenti in modalità autonoma, rivoluzionando, come già anticipato dal Dott. Maniaci, il modus operandi dell’azienda passando da un più classico e tradizionale Customer Service ad una modalità Self care. “Il fleet manager può fare di tutto sul nostro portale, dal blocco allo sblocco della carta in caso di smarrimento o furto, dal cambio delle impostazioni, alla fatturazione e molto altro” spiega Maniaci, che afferma come questo sistema “porta oltre 22 mila contatti aziende al giorno sul nostro sito”. Inoltre con Q8 si ha una fornitura integrata di servizi , quali white e black list selettive, sistemi di alert per i Fleet manager, reportistica avanzata ed un ampio network di stazioni di rifornimento, anche self service, di ben 3.500 punti vendita distribuiti in tutta Italia.
come Fleet Manager dell’anno nella prima edizione di MFA. Un esordio che ha visto un buon
successo nelle candidature, anche se per il prossimo anno ci attendiamo molte più case!,
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“La sponsorizzazione di MFA si inserisce nel nostro grande piano di rinnovamento in corso quest’anno con un completo cambio di gamma, partito nel 2015 con l’Espace” ci dice Fabio Cianca Rental Sales Manager del gruppo Renault, che sottolinea come MFA si tiene in una “data perfetta per il lancio della Grand Scenic, che esporremo in anteprima ad una platea certamente interessata a queste novità”. La Grand Scenic arriva infatti dopo il lancio della quarta generazione di Scenic, che nel mondo automotive è sinonimo di monovolume medio, così come Espace è sinonimo di grande monovolume. Due auto però che hanno seguito i cambi del mercato diventando dei crossover multispazio e inventando un nuovo segmento. “Con un grande successo di vendite: ad esempio per l’Espace, siamo già a oltre 1100 auto vendute” dice Cianca, che aggiunge come “nel 2015 abbiamo lanciato anche il nuovo Kadjar e, all’inizio del 2016, la nostra ammiraglia, la Talisman, che in seguito abbiamo presentato anche in versione Tourer. E qualche giorno fa è toccato alla nuova Megane Sporter...”. Insomma una vera e propria offensiva di nuovi modelli dallas casa francese, che non si ferma qui: “Nel 2017 sarà la volta del nuovo Koleos, che abbiamo presentato al recente Salone di Pechino con grande successo” dice Cianca, andando così a “presidiare i segmenti C e D, quelli più utilizzati dalle flotte o, come dicono i francesi, roulant”. Tutte queste auto hanno un canone adeguato alle necessità di risparmio delle aziende, con motori al massimo di 1.6 cc, ma con ottime potenze, bassi consumi ed emissioni. “Che facciamo testare alle società Nlt e alle aziende: ad esempio abbiamo ben 8 Espace test, con le quali siamo riusciti ad entrare in tantissime car list in Italia. Con canoni che partono da 650 euro al mese per il classico contratto 3 anni/90 mila chilometri” spiega Cianca. Flotta che comprende anche veicoli ecosostenibili: “grazie a una gamma completa di veicoli elettrici, dalla Twizy, anche in versione cargo, alla Zoe o alla Kangoo, proposta in ben tre versioni. Anche se continuiamo a investire nei motori diesel, che per noi vogliono dire bassi consumi ed emissioni, e che utilizzeremo come motore termico per il nostro futuro ibrido che trovo il migliore per il mercato” chiosa Cianca.
nelle votazioni online, come detto, e nella prenotazione di posti per partecipare alla Serata di Gala, già a buon punto. Un’occasione per incontrare colleghi, fare networking, entrare in contatto con le aziende protagoniste del settore delle flotte auto in Italia e, perché no, passare una bella
serata tra spettacoli, un ottimo catering, momenti ludici ma anche informativi, in uno dei migliori alberghi del panorama dell’hôtellerie di lusso milanese. E, naturalmente, non possiamo dimenticare gli sponsor che ci hanno dato fiducia, e di cui potete leggere le testimonianze dei box qui a lato, “un momento
in cui verrà riunito il gotha del settore” “con un timing perfetto per le nostre novità in arrivo”, come ci hanno detto i responsabili dei prodotti che verranno proposti anche durante la serata di Gala. Insomma una prima edizione con i fiocchi. Per prepararne una seconda che sarà quella della consacrazione. Noi di Newsteca ci crediamo. Anche perché ce lo dite voi lettori di MissionFleet e Missionline, che, con MFA, abbiamo riempito un vuoto che mancava a un calendario, quello del settore automotive, già fitto di appuntamenti. Ma nessuno come MFA!
I NOSTRI GIURATI Pierluigi Bonora Noto giornalista del settore Automotive Barbara Caimmi Fleet manager Fastweb Laura Campodonico Travel Manager & Fleet Specialist Gruppo Erg Alberto Caumo Fleet Manager Assicurazioni Generali Laura Gobbis Fleet Procurement Manager Luxottica Paola Mighetto Direttore Editoriale Newsteca Francesca Ordanini Office Senior Manager Iri Michele Palumbo CFO Procurement – Distribution & Logistics, Fleet Bayer Alferio Paolillo Responsabile Facility Management e Servizi Generali Edison Luca Persiani Fleet manager Ivs Italia Alberto Vita Direttore Missionfleet Newsteca SOLO PER I FLEET MANAGER
Fabio Cianca Rental & Direct Sales Manager Renault Italia Vincenzo Maniaci Direttore Carte Kuwait Petroleum Italia
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MASERATi
GiuGno luGlio
ARRIVA IL LEVANTE IL MASERATI DEI SUV
È un Suv o non è un Suv? È il Maserati dei Suv! Come la stessa Casa del Tridente ama chiamare il suo nuovo gioiello, il Levante. Che noi di Missionfleet abbiamo potuto provare in anteprima per il mondo flotte. Diciamo subito che da fuori il design filante e con un cx da record per la categoria di 0,31 ce lo fa sembrare un Coupé. Muscoloso ma pur sempre un’auto sportiva. Ma da dentro, dalla postazione del driver alle cinque modalità di guida che agiscono su motore e assetti, il Levante è sicuramente un Suv. Naturalmente il Maserati dei Suv. Proprio gli assetti, insieme all’intramontabile eleganza degli interni 100% Made in Italy, sono quelli che colpiscono maggiormente il driver. Con l’auto che si alza e si abbassa, anche in modo consistente, a seconda della modalità scelta; I.C.E., ovvero Increased Control and Efficiency, è la modalità che permette ottimi consumi malgrado la potenza sia sempre in agguato grazie al 3000 cc turbodiesel common rail da 275 CV che l’equipaggia. Ma se si 20 | GiuGno-luGlio 2016
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vuole più potenza ecco la modalità Sport uno, una pacchia tra le curve e nei rettilinei, ma che viene “brutalizzata” dalla modalità Sport due, che sarebbe pronta per il circuito di Le Mans, con un assetto veramente aggressivo. La modalità Off Road è perfetta per il fuori strada (elegante sì per le strade cittadine ma capace anche di aggredire gli sterrati), con assetto morbido e ruote
alte, che si possono alzare e abbassare a piacere grazie a un selettore sul tunnel centrale. Una comodità e flessibilità di guida dovuta naturalmente al motore e alla trasmissione, con l’automatico a 8 rapporti ZF che assicura fluidità di guida e cambiate rapide anche nella modalità Manuale, gestibili da due ergonomici e comodi bilancieri posti al lato del volante, anch’essi di design e realizzati in ottimi materiali, con in più, infine, il sistema di sospensioni in alluminio, a quadrilatero con doppio braccio oscillante all’anteriore e multilink a cinque bracci al posteriore, costituito da sofisticate sospensioni elettroniche a smorzamento controllato (Skyhook) con molle ad aria regolabili su 5 livelli. Insieme al sistema intelligente di trazione integrale Q4 e al sistema torque vectoring di recente introduzione per il controllo dinamico della coppia, garantisce una grande guidabilità sia su strada che nelle escursioni fuori strada.
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MASERATi
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mille funzioni dell’auto; dal condizionatore bizona, al sistema di mirroring per gli smartphone dalla nuova funzionalità AHA, che offre insieme alle modulazioni di frequenza AM, FM, e la radio digitale DAB, un collegamento alla rete, e che permette, via bluetooth, il dialogo con il proprio dispositivo mobile connesso a internet. Naturalmente presente un navigatore con le ultime mappe
Ma diamo qualche numero per sottolineare le perfomance, nascoste ma non poi molto, di questo modello: ha uno spunto 0-100 km/h di 6,9 secondi e una velocità di punta di 230 km/h, mentre il dato NEDC (New European Driving Cycle) relativo al consumo di carburante sul ciclo misto è di appena 7,2 litri per 100 chilometri…insomma non male per una vettura di oltre 5 metri (5003 mm per la precisione), con un passo di oltre 3 metri (3004 mm), per 5 comodi posti a bordo più un importante bagagliaio da 580 litri. Di prestazioni abbiamo scritto, dell’esclusività è presto detto, è una Maserati, del design pure, con esterni filante e nello stesso tempo muscolosi e interni curatissimi, con
la quintessenza del made in Italy. Ma il Levante è molto altro. A cominciare dalle dotazioni di sicurezza, che sono innumerevoli e assolutamente necessarie per la serenità del driver anche per lunghi e faticosi (ma non su questa auto) viaggi. Si parte dall’Adaptive Cruise Control con funzione Stop & Go, per arrivare al Forward Collision Warning e Brake Assist System, al Lane Departure Warning, e al sistema di telecamere Surround View, con visualizzazione anche dal cielo. Visualizzazione perfetta nel display touch screen capacitivo ad alta risoluzione da 8,4” situato al centro del cruscotto, e dotato del nuovissimo comando con doppio selettore rotante, da cui gestire le
aggiornate e a un sistema audio di Altissima-Fedeltà. Dal Tunnel centrale è poi possibile gestire anche le luci di cortesia nonché un tettuccio in vetro che, se possibile, dà ancora più area e spaziosità all’auto. Pardon al Maserati dei Suv. Che, per chi vuole esagerare, oltre alle motorizzazioni diesel propone anche un V6 Twin-Turbo a benzina con il sofisticato sistema di iniezione diretta GDI da 430 CV. La Levante S accelera da 0 a 100 km/h in 5,2 secondi e raggiunge una velocità massima di 264 km/h. Ecco... non resta che provarlo e fare incetta di sguardi, foto, domande e quant’altro che una folla di curiosi come ha fatto a noi e farà anche a voi. Tanto, basta richiudersi nella possente scocca del Levante e partire nella massima silenziosità per lasciarsi tutto alle spalle. Come con un soffio di vento leggero che viene, appunto, dal Levante...
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MISSIONFLEET car2go for business
RIVOLUZIONE CAR2GO FOCUS SUL CORPORATE E SULLA NUOVA FLOTTA La società di Free Floating del gruppo Daimler continua a crescere nel mondo e prepara una trasformazione che passa dal nuovo sistema di pagamento e, in Italia, a un nuovo mix di floa
di Alberto Vita
Z Zitti, zitti, a due anni dal lancio ma a meno di 10 mesi dalla creazione di un responsabile del mercato corporate, nella persona di Giovanni Maistrello, car2go serve ormai “più di 4500 aziende, con una crescita maggiore anche delle nostre aspettative” commenta il Managing Director di car2go Italia & Country Manager Spagna Gianni Martino. Una modalità di fruizione questa delle Smart bianche e blu del colosso tedesco dell’automotive
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Mercedes-Benz voluto e lanciato in Italia, per poi esportarlo anche in Germania, dove anche lì è stato nominato un key account manager ad hoc come Maestrello. “Rimaniamo assolutamente un servizio BtoC “ ci tiene a sottolineare Martino, “ma una volta che si ha una piattaforma e un prodotto che funziona è facile attirare le attenzioni del mondo aziendale, così com’è successo a noi”. E come succede per molte altre realtà della sharing economy;, dall’accomodation ad, appunto, i trasporti. Perché sono state tante le aziende che hanno contattato car2go in questi anni, con l’obiettivo di un contenimento dei costi dei trasporti urbani, per una semplificazione amministrativa nelle note spese, nonché per “intraprendere un cammino virtuoso verso la mobilità sostenibile, per alcuni aziende molto importante” commenta Martino che ci racconta come, quando possibile, car2go va incontro alle esigenze delle aziende, tra cui la difficoltà di reperimento delle auto in zone periferiche o addirittura fuori dal perimetro di utilizzo delle vetture: “Abbiamo 2 o 3 casi attivi di questo tipo, tra le molte aziende che ce l’hanno chiesto. Abbiamo
creato un’area di sosta di fronte alla sede di Gucci di Scandicci, con veicoli però alla portata di tutti. L’importanza infatti è non derogare dal fatto che noi offriamo un servizio di free floating a tutti i nostri membri e che quindi le auto devono sempre essere accessibili a tutti. Così come succede, appunto, a Scandicci”. A spiegare come le aziende possono approcciare il servizio corporate di car2go è lo stesso Giovanni Maistrello, ex location & sales manager della società, promosso a questa nuova figura, che sottolinea l’importanza per car2go di questo settore, oggi all’8% del fatturato in Italia ma in continua crescita, con il 10% come obiettivo a breve: “Abbiamo creato due possibilità per permettere alle aziende di lavorare con noi. La prima l’abbiamo chiamata Business account che prevede un contratto diretto con l’azienda e un account aziendale per ogni dipendente staccato da un eventuale account personale, con una fatturazione per la società a fine mese, comprensiva solo dei noleggi per motivi di lavoro. La seconda modalità è la Business Payment profile” spiega Maistrello, “che dà la possibilità singolarmente a un utente privato di avere anche un
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MISSIONFLEET car2go for business
account aziendale, facilitando così la compilazione delle note spese”. I costi al minuto sono uguali per aziende e privati, 0,29 centesimi al minuto, anche se Martino svela “la possibilità di payback su grandi volumi”. Un pagamento al minuto che presto sarà il passato, visto che car2go sta studiando una sorta di borsellino elettronico, con i pagamenti al centesimo, “una modalità che servirà anche a offrire pacchetti prepagati o per la gestione dei rimborsi” dice Martino, che anticipa anche un cambio totale di flotta, incrementandola, con l’introduzione delle nuove Smart a due posti e il probabile arrivo di “54 ForFour su Milano e Torino come test, con l’intenzione di arrivare al 50% del parco circolante in Italia con queste autovetture”. Al momento invece non sono previste le Smart elettriche, già presenti in sei città car2go, e che hanno decretato il grande esito dell’apertura di Madrid: “è stato un successo clamoroso che ha proposto al nostro interno una nuova modalità operativa. In soli 53 chilometri quadrati abbiamo piazzato 500 Smart elettriche che, con un team nostro di 90 persone, ricarichiamo in continuazione quando arrivano al 20% di autonomia, posizionandole in tutta l’area. Il prezzo di 0,19 centesimi al minuto non conta, conta soprattutto il fatto che siamo una novità per la città e per la nostra modalità operativa”. Le altre città dove car2go ha posizionato un’intera flotta di Smart elettriche sono Amsterdam, San Diego e Stoccarda mentre per il recente sbarco in Cina, a Chongqing, si è optato per 400 auto diesel. “Siamo la più grande società al
mondo di free floating sempre alla ricerca di nuove opportunità. Ed io che mi occupo di Sud Europa, e dopo il successo di Madrid, sto guardando con molto interesse a città come Barcellona o Lisbona. In Italia al momento non abbiamo novità, siamo in 4 città con Firenze come grande sfida visto che è molto piccola, e con studi socio-economici avviati su altre città come Bologna o Genova. Ma al momento non abbiamo ancora deciso nulla”. Tra i dettagli importanti per l’apertura di una città la possibilità, ovviamente, di andare nei centri storici, ma anche quello di collegare stazioni e aeroporti: “A Linate e a Torino ci andiamo e questo è molto importante anche per i viaggiatori d’affari, mentre a Roma per il momento no. Attendiamo la nuova giunta”. Questo perché car2go ha un obiettivo ben chiaro, come sottolinea Maistrello, ovvero “poter essere integrati nella mobilità dell’azienda, dove ogni attore fa la sua parte”. Tanti successi ma non in tutti i mercati, visto che car2go ha chiuso la sua avventura in Francia, in Gran Bretagna e in Danimarca. Per motivi ben diversi, come ci spiega Martino: “in Francia stavamo funzionando molto bene, ottimamente a Lione. Ma abbiamo chiuso per un problema di anteriorità del marchio a favore di una società francese. E noi non volevamo operare con un altro nome. In Gran Bretagna abbiamo scontato la complessità delle amministrazioni cittadine, come a Londra dove ogni burrough ha un regolamento diverso per parcheggi e occupazione del suolo pubblico. A Copenhagen, invece, come dire, abbiamo
trovato ad accoglierci un certo astio…”. Malgrado questi incidenti di percorso la società, che ricordiamo è al 100% Daimler, con una partecipazione del 25% di EuropCar nella branch europea, è solida e non si preoccupa della crescente concorrenza, “che, anzi, fa bene se fatta nelle regole” ci tiene a sottolineare Martino che a Milano si trova a fronteggiare la concorrenza di Enjoy, “un po’ in calo da quando hanno aumentato le tariffe”, Share’nGo, con una flotta totalmente elettrica e che sfoggia anche la pubblicità sul lunotto delle sue auto, malgrado, secondo il regolamento comunale questo non sembra permesso, e la nuova Giraci, che ha rilevato il car sharing di Atm. Twist, purtroppo, è invece fallito a causa dei troppi atti vandalici e di “spalle”, forse, “un po’ troppo piccole” chiosa Martino.
SCHEDA CAr2go iscritti: Mondo 1,3 milioni Europa 750 mila • Italia 200 mila città: Europa (Austria, Germania, Italia, Olanda, Spagna e Svezia): 15 (di cui 4 in Italia) Nord America (Stati Uniti e Canada): 14 Asia (Cina): 1 Veicoli: Smart Fortwo 14.300 di cui 1.600 Smart Electric drive GIUGNO-LUGLIO 2016 | 23
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MISSIONFLEET alfa romEo
IL RITORNO DELLA GIULIA Una lunga aesa per la prima Alfa Romeo a trazione posteriore moderna. Che, appena arrivata nei concessionari, ha subito suscitato un grande entusiasmo
di Pierluigi Bonora
E Era da parecchio tempo che per una vettura italiana non si creava un’attesa così alta e il debutto salutato con piacere, e perché no, pure con un certo orgoglio. Basta un numero per capire quanto l’Alfa Romeo Giulia ha incontrato subito il favore del pubblico: oltre 35mila persone hanno preso parte al “porte aperte” nelle concessionarie del Biscione. La vettura è la prima Alfa Romeo a trazione posteriore moderna. La distribuzione dei pesi è 50:50, il passo è lungo mentre la carrozzeria è compatta (intorno ai 4,70 metri), l’abitacolo è arretrato verso le ruote posteriori. Le sospensioni anteriori sono a quadrilateri – come sulle sportive di razza – quelle posteriori a bracci multipli. La Giulia poi utilizza soluzioni sofisticate per ridurre il peso: fibra di carbonio per l’albero di trasmissione, cofano e tetto. Alluminio per motori, freni, sospensioni, porte e parafanghi, riprendendo la tradizione delle “alleggerite”. Detto che l’abitacolo è comodo e all’altezza delle concorrenti
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(tedesche naturalmente), lo spirito del Biscione c’è e si sente: se il cuore di tutto, nascosto, è il Chassis Domain Control – che coordina i vari sistemi presenti – ci si emoziona sicuramente nel rivedere il classico manettino Alfa con quattro modalità inedite: Race, Dynamic, Natural e Advanced Efficient. Nella fase di lancio sono disponibili due turbodiesel 2.2 da 150 CV e 180 CV e un solo benzina, quello della versione supersportiva Quadrifoglio 2.9 V6 da 510 CV con cambio manuale a 6 marce. Per tutte le versioni può essere richiesto il cambio automatico a 8 rapporti. Quattro gli allestimenti: Giulia, Super, Business e Business Sport. Nella prima fase di commercializzazione se ne aggiungono due con un rapporto prezzo/dotazioni più conveniente: Business Launch Edition e Business Sport Edition, rispettivamente a 37.300 e 44.500 euro, mentre il listino parte da 35.500 euro per la 2.2 Diesel. Tutte le Giulia sono
dotate di serie dei principali dispositivi di assistenza alla guida: Forward Collision Warning (FCW) con Autonomous Emergency Brake (AEB) e riconoscimento del pedone, il sistema frenante IBS (Integrated Brake System), il Lane Departure Warning (LDW) e il cruise control. E ancora cerchi in lega da 16”, climatizzazione bi-zona, sistema Alfa DNA e sistema infotainment Alfa Connect 6,5” senza però la funzione di navigazione. Gli allestimenti Business hanno di serie il navigatore e gli specchietti retrovisori ripiegabil, con la Sport ad aggiungere i fari bixeno, cerchi in lega da 18 e una caratterizzazione sportiva dell’abitacolo con volante sportivo, inserti in alluminio e sedili in pelle-tessuto. La lista degli optional è lunga, nella migliore tradizione di un’auto di segmento premium e per questo conviene attingere ai cosiddetti pack, di cui ce ne sono ben nove.
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Speciale
Flotte di Proprietà
la vendita dell’usato
Obiettivo massimizzare le vendite second hand L’opzione buy-back per la gestione dell’usato
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MISSIONFLEET la vendita dell’usato - i player del mercato
OBIETTIVO MASSIMIZZARE
LE VENDITE SECOND HAND Grazie alla tecnologia web-based e alla progressiva globalizzazione dei mercati, anche in Italia importanti stock di veure usate aziendali vengono comprati e venduti con il sistema delle aste
di Davide Gibellini
i Intermediari o compratori, nuove tecnologie per gli annunci e canali vecchi e nuovi per la vendita. MissionFleet ha scandagliato per la prima volta
ANDREA CASELLA, DIRETTORE OPERATIVO AUROEOLA.IT
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il mondo dell’usato “business” alla ricerca dei principali player e di raccomandazioni utili per i Fleet Manager delle flotte di proprietà. Il 2007 è stato l’anno di svolta per il nostro Paese, quello in cui grandi operatori globali hanno cominciato a scommettere sul nostro mercato e ad investire, secondo modelli organizzativi e di vendita diversi, ma tutti accomunati da un elemento: l’uso degli – allora innovativi – strumenti web.
LE ASTE VIA WEB Autorola.it è un player nel settore delle aste online dell’usato, delle quali si occupa in via esclusiva e possiede un software che “scandaglia il web” per vedere a che prezzo si riesce a vendere o a permutare un certo modello di auto, aiutando i Fleet Manager a valorizzare il loro stock di usato. L’auto, normalmente, resta ferma in attesa di acquirente meno di 48 ore, al massimo si arriva alla settimana. Come ci spiega Andrea Casella, direttore operativo dell’azienda di Desenzano del Garda (BS), i fattori di successo del modello delle aste Autorola sono rappresentati dal risparmio del
tempo impiegato nella vendita, di risorse dedicate e, infine, dall’opportunità di accedere ai mercati di tutta Europa. Tra i servizi forniti via web, oltre alla possibilità di acquistare consultando le aste attualmente in corso, è presente la modalità “asta speciale”, che consente ai proprietari di flotte e ai produttori di offrire i propri veicoli esclusivamente a concessionari da loro approvati: contrassegnata con nome e logo dell’azienda venditrice, è configurabile sulla base delle esigenze e dei desideri del venditore. “La digitalizzare dei processi di remarketing assicura maggior efficacia e miglior controllo dei flussi operativi, garantendo un vantaggio competitivo ed una notevole riduzione di costi e tempi. Proponendo i propri veicoli online ci si rivolge ad un numero più ampio di potenziali acquirenti e tutte le fasi della trattativa sono più rapide e supportate professionalmente” aggiunge Casella. Autorola è un’azienda multinazionale fondata in Danimarca nel 1996, con 16 filiali in Europa oltre a Australia, Brasile, Messico, Stati Uniti. Opera in Italia dal 2007 e si
La semplicità di Telepass, l’efficienza della tecnologia. Telepass Fleet è l’unica soluzione che integra il sistema di pagamento Telepass con un software che semplifica la gestione delle flotte aziendali.
UNICO DISPOSITIVO A BORDO
FATTURAZIONE SEPARATA
USO AZIENDALE E PRIVATO
telepassfleet telepassfleet.it .it
SCONTI ESCLUSIVI
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composta da 80 mila commerciati e dealer europei. “Le auto provenienti dall’Italia sono richieste all’estero perché ben tenute e di buon gusto, soprattutto quelle di fascia alta” ci informa Casella. Le attese del marcato, dopo il periodo attuale di stallo, sono previste in crescita per fine anno.
TRADIZIONE E TECNOLOGIA
AUGUSTO BARBERA, GENERAL MANAGER ITALIA MANHEIM
FABIO LUCCHETTA, COUNTRY MANAGER ITALIA CARS ON THE WEB
avvale di una struttura interamente tricolore di 20 persone. Le modalità operative per avviare un’asta sono molto semplici e partono dall’invio dei dati e delle foto dei veicoli oggetto della vendita; il pagamento è trasparente perché normalmente regolato direttamente tra acquirente e venditore. Possono fare eccezione alcune vendite effettuate all’estero. La remunerazione del servizio è rappresentata da una commissione riconosciuta dal venditore dopo che si è conclusa la vendita, mentre la partecipazione alle aste è gratuita. I principali clienti dell’azienda (un migliaio) sono gli operatori specializzati del settore automotive: noleggiatori a lungo termine, banche e società di leasing, assicurazioni, case automobilistiche. Ma anche i Fleet Manager delle aziende possono avvalersi del servizio per ottimizzare la vendita del loro usato, mentre sono esclusi i privati. La rete d’acquisto è
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Dal 2007 in Italia, con sede a Torino, Manheim è dal 1945 sinonimo di aste dell’usato per il mercato degli operatori professionali. Da un incontro con Cox Enterprises, un’azienda attiva nella comunicazione globale (tv via cavo, internet, comunicazione commerciale, stazioni radio e tv, editoria, media digitali) nasce la collaborazione e poi l’acquisizione da parte di quest’ultima e la successiva creazione della divisione Cox Automotive, 25 marchi di soluzioni complete per il mercato automobilistico e 5 milioni di veicoli gestiti in tutto il mondo. “Nei paesi anglosassoni la principale modalità di vendita
dell’usato è da sempre quella delle aste” esordisce Augusto Barbera, General Manager Italia “che ora approfittano delle opportunità offerte dal web”. In questo campo, la società torinese mette a disposizione una suite completa di applicazioni: da Cyberstock, per operatori che intendono acquistare stock 24 ore su 24 con l’opzione “acquista subito” (una modalità simile a quella degli acquisti su Ebay) a CyberAuction che permette ai clienti di partecipare ad aste online sequenziali in tempo reale con il banditore “live” dalla sede, alle aste Mobile, aste fisiche fatte nella sede del venditore, fino a FastOnline, un’app per la creazione e l’invio delle schede di stato d’uso dei veicoli direttamente dallo smartphone o dal tablet. Tra i servizi offerti, la gestione logistica dei veicoli da vendere, ma che l’azienda non ha possibilità di parcheggiare per mancanza di spazio, e i servizi di pagamento diretto: Manheim può acquistare direttamente e pagare l’azienda venditrice in caso di vendita all’estero, o anche in Italia su richiesta del venditore. La società garantisce che nella propria rete ci siano solo operatori professionali. Per accedere al servizio di CyberAuction non è più necessario portare i veicoli nei centri Manheim per le aste fisiche: il processo viene condotto interamente dalla sede del venditore. Al mattino i compratori possono visionare i veicoli sul piazzale, e poi si procede all’asta con il banditore presente in loco e i compratori online e sul posto. Durante le aste CyberAuction e Mobile il banditore riceve sul suo schermo i messaggi di
Renault TALISMAN Sporter Take control.
Scopri la precisione assoluta e la tenuta di strada di Renault TALISMAN Sporter con l’esclusivo sistema 4CONTROL con quattro ruote sterzanti. Talisman Sporter: emissioni CO2 da 98 a 135 g/km. Consumi (ciclo misto): da 3,7 a 6 l/100 km. Emissioni e consumi omologati.
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MISSIONFLEET la vendita dell’usato - i player del mercato
richiesta di informazioni dai compratori che partecipano online e chiarisce in diretta gli eventuali dubbi. In ogni caso tutti i cataloghi con i dati dei veicoli sono sempre visibili online alcuni giorni prima per agevolarne la valutazione. Alla fine il risultato è quello di ottenere l’integrazione tra l’asta fisica tradizionale e quella online attraverso la contemporanea azione di un banditore, dei compratori fisicamente presenti o sul sito web e del venditore. Il tutto a partire anche da sole 30 auto. In caso di stock inferiori si
offerente per proporre il prezzo di riserva, in caso di non accettazione contatta il venditore per proporre la migliore offerta. I tempi di realizzazione di tutto il processo sono di 3-4 giorni in media, grazie ai circa 4mila operatori professionali, italiani ed esteri, iscritti al servizio. I venditori sono Costruttori, Noleggiatori, Società Finanziarie e Concessionari. Manheim viene remunerata solo in caso di veicolo venduto (success fee); inoltre, fornisce altri servizi collaterali come il completamento delle pratiche, i servizi logistici, la valutazione dei danni e la realizzazione delle foto.
PARTNER DI VENDITA
NICOLA BAROZZI, COUNTRY MANAGER ITALIA AUTOUNCLE
mantiene l’efficacia della modalità dell’asta “live” con una CyberAuction. CyberStock organizza aste con inizio alle ore 10 e termine alle 17 o con diverse durate concordate con il venditore. Per tutte le modalità d’asta il prezzo base è stabilito da Manheim e il prezzo di riserva – il minimo al quale il venditore è disposto e cedere il veicolo – è deciso dal cliente. Nel caso in cui non si riesca a raggiungere il prezzo di riserva, dopo la fine dell’asta Manheim contatta il miglior
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Qual è il fattore critico di successo di Cars On The Web? “Siamo un partner nella vendita dell’usato ed è fondamentale sottolineare che non siamo orientati all’intermediazione, ma alla compravendita” esordisce Fabio Lucchetta, Country Manager del portale di aste dell’usato, anch’esso attivo in Italia dal 2007. L’azienda raccoglie tramite asta offerte sulle singole auto che compra e rivende in qualità di interlocutore unico, offrendo garanzia di conformità sui veicoli per il compratore mentre, per il venditore, assicura tempi di pagamento in 4 giorni lavorativi. Entrambi i soggetti beneficiano inoltre dello snellimento del lavoro di back office, visto che i veicoli sono acquisiti da un solo soggetto, laddove la collaborazione con un intermediario implica la gestione di transazioni con vari acquirenti. Cars On the Web è responsabile per tutte le attività e il servizio è ritagliato sulle esigenze del
partner: per esempio viene effettuato il prelievo dei veicoli nelle varie sedi dell’azienda. Inoltre viene offerto un servizio di stima del valore e di quantificazione dei danni. I tempi di realizzo possono essere anche di pochi giorni, nel caso in cui il partner si affidi totalmente alla piattaforma e alla consulenza di Cars On The Web: “un ciclo ideale può richiedere sette giorni: uno per il caricamento, due per la vendita e quattro giorni per il pagamento”, spiega Lucchetta. Molti i servizi centralizzati nell’headquarter, come un customer care per tutti i clienti in diverse lingue, mentre nella filiale italiana sono presenti le funzioni di vendita, organizzazione aste e operations. Il giro d’affari totale a livello europeo, che si prevede raggiungere i 36-38mila veicoli nel 2016, è sviluppato con 30mila operatori iscritti alla piattaforma, dei quali 3mila hanno comprato almeno un veicolo lo scorso anno. Anche questo settore in futuro potrà essere reso più trasparente dalla telematica: “tecnologia che avrà impatto nella misura in cui offrirà una certificazione oggettiva della percorrenza, che possa essere inglobata nella documentazione del veicolo” sottolinea Lucchetta.
UN MOTORE PER GLI ANNUNCI AutoUncle è “un compratore di annunci, un motore di ricerca per annunci di auto usate, che raccoglie oltre 1 milione di annunci unici” dichiara Nicola Barozzi, Country Manager. “Esistono una decina di piattaforme conosciute, ma non hanno annunci unici” secondo quanto ci spiega Barozzi “ad
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MISSIONFLEET la vendita dell’usato - i player del mercato
“Le auto provenienti dall’Italia sono richieste all’estero perché ben tenute e di buon gusto” esempio un particolare motore di ricerca può riportare varie volte la stessa auto posizionata in diversi siti web: AutoUncle si accorge invece se la stessa auto è presente più volte”. Sbarcato in Italia lo scorso anno, il motore danese (tra l’altro fornitore del governo del paese scandinavo) confronta gli annunci presenti sul web in termini di modelli e accessori. “Confrontiamo anche auto diverse, perché valorizziamo fino a 50 features. Ad esempio misuriamo la differenza tra lo stesso modello con e senza navigatore”. Un milione sono gli annunci presenti, visionati da 8mila dealer italiani, anche se – come sottolinea Barozzi – non più di 400 sono quelli veramente importanti (e che sono in buona parte già clienti). Grazie alla vastità del suo database, AutoUncle viene spesso contattata dalle riviste di settore per conoscere dati e curiosità. “Con tutti i dati che abbiamo possiamo estrarre le informazioni in modo veloce e rispondere a domande su quali sono le cabrio che si vendono di più, per fare un esempio, o qual è la percorrenza media dell’usato di una marca rispetto ad una concorrente, di che colore sono le auto più vendute, le dieci auto usate più vendute, e così via”. AutoUncle non è un competitor dei servizi di aste, piuttosto delle aziende che forniscono traffico e annunci
su internet. I dealer pagano per il traffico generato secondo il modello del pay per click. Il motore fornisce inoltre la valutazione del prezzo agli operatori specializzati che vogliono avere una panoramica sul mercato dell’usato.
IL REMARKETING DEL NOLEGGIO Non solo una divisione di rivendita dell’usato, ma un vero e proprio marchio autonomo: questa è CarNext, un brand di Leaseplan. La società di noleggio “è dotata da anni di un proprio strumento di aste a livello internazionale chiamato CRI, acronimo di Car Remarketing International” illustra Marco Foresi, Remarketing Manager di LeasePlan. “In Italia operiamo con il marchio CarNext, di fatto la divisione remarketing di LeasePlan Italia. La piattaforma CRI ospita diverse migliaia di trader registrati, di cui 700 fanno capo al nostro paese”. Tra i principali servizi offerti: quotazione e perizia del veicolo, logistica integrata su due hub (Milano e Roma), gestione pratiche auto. I tempi medi di vendita di CRI sono di 7 giorni. “LeasePlan ha svolto un ruolo di pioniere nella vendita online. Oggi si effettua più di una sessione di asta al giorno, con un processo trasparente e certificato nei vari aspetti critici: ad esempio per i danni viene offerta la certificazione da
parte di organizzazioni ufficiali come Dekra” sottolinea Foresi. “Nel 2015 abbiamo venduto 25mila veicoli usati, che sono riconducibili principalmente a commercianti per circa l’85%”. Il remarketing è una fase di gestione molto ostica dei veicoli di proprietà: trovare il cliente, fornire la logistica e così via, quindi l’esperienza del noleggio può aiutare a valorizzare al meglio questa fase. Proprio partendo da questa esperienza, si possono ricavare alcuni preziosi consigli per il Fleet Manager per mantenere un alto valore del proprio usato: scegliere modelli ad alta rivendibilità futura (ad esempio i veicoli piccoli e ad alimentazione alternativa), evitare modelli troppo di nicchia, scegliere colori molto neutri.
MARCO FORESI, REMARKETING MANAGER DI LEASEPLAN
ABBIAMO PARLATO DI: AZIENDA
WEBSITE
autorola
www.autorola.it
autouncle
www.autouncle.it
car next
www.carnext.it
cars on the Web
www.carsontheweb.com/it
manheim italia
www.manheim.it GIUGNO-LUGLIO 2016 | 33
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MISSIONFLEET La vendita deLL’usato - iL buy-baCk
L’OPZIONE BUY-BACK
PER LA GESTIONE DELL’USATO Il concessionario di fiducia, i portali specializzati, le aste, i canali esteri: sono diverse le formule di realizzo che il Fleet Manager può utilizzare per oenere il massimo dalla vendita dell’usato della propria floa in proprietà. Soluzioni a cui si aggiunge la novità, ora in auge anche nel mondo retail, del buy-back
di Mauro Serena
C Che si scelga il noleggio o l’acquisto diretto, gli elementi per la determinazione del costo di esercizio di un veicolo non cambiano: il costo del veicolo (al netto dello sconto ottenuto), il costo del denaro (ovvero il tasso d’interesse), le tariffe di manutenzione, i costi di circolazione e assicurazione, le imposte e, infine, quella che da sempre viene considerata la variabile più importante e di più difficile determinazione: il valore residuo prospettico a fine vita (VR). In caso di noleggio, questi parametri sono contenuti interamente nel canone, applicato ad una durata costante e ad un tasso di obsolescenza determinato (numero di chilometri), mentre se l’azienda decide di acquistare direttamente il veicolo potrà cogliere eventuali opportunità di saving legate al tempo di
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permanenza in flotta, modificabile secondo l’effettivo utilizzo del veicolo e la situazione aziendale e del mercato, ma anche sobbarcarsi
eventuali rischi connessi ad una repentina diminuzione del valore dell’usato, determinata da vari possibili fattori: l’entrata sul mercato di modelli più
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MISSIONFLEET La vendita deLL’usato - iL buy-baCk
innovativi e competitivi, la perdita di appeal della marca e del modello in questione o la crisi del mercato dei veicoli usati, come avvenuto negli scorsi anni.
LA SCOPERTA DEL BUY-BACK Paghi solo un canone mensile di poche centinaia di euro e se vuoi, dopo pochi anni puoi anche cambiarla. Quasi tutte le pubblicità di auto propongono questa forma di acquisto: il buyback, inizialmente dedicato ad una serie di acquirenti professionali come i noleggiatori, che in tal modo congelavano il valore residuo e ribaltavano il canone al cliente, “vestendolo” con i servizi, è sbarcato da qualche anno nelle vendite al dettaglio presso i concessionari. E nel mondo del business, per le flotte aziendali, da quelle più piccole alle maggiori. In pratica viene rateizzata una percentuale del valore dell’auto nei primi due o tre anni, a seconda dei calcoli fatti dal costruttore, e poi si sceglie se continuare o prenderne una nuova, magari con lo stesso tipo di contratto. Considerata una formula più moderna rispetto al classico finanziamento, può essere una soluzione interessante per chi percorre molti chilometri; tuttavia va attentamente comparata, in termini di competitività economica, con il noleggio allinclusive, che consente allo stesso modo di predefinire il valore dell’usato a una certa data, o con le varie proposte di pay per use in base al tempo di utilizzo e ai chilometri percorsi, che vari player del mercato del noleggio sia a breve che a lungo
termine stanno proponendo. In questo caso il problema dell’usato viene risolto radicalmente spostando l’attenzione dal possesso all’utilizzo del veicolo, anzi dei veicoli, che diventano asset fungibili all’interno di uno stesso contratto.
PAGARE SOLO “MEZZA AUTO” Il buy-back è anche chiamato nel gergo del mercato “mezza auto”, perché normalmente la proposta è basata su una rateizzazione del prezzo di listino intorno al 50 per cento: che senso ha – è il ragionamento alla base del modello – far pagare da subito il cento per cento del veicolo, quando già si sa che non verrà utilizzato per tutta la vita utile, ma ceduto prima? Si tratta quindi di un finanziamento che consente di dimezzare l’importo delle rate, decidendo alla fine del contratto (in genere da 24 a 48 mesi) se restituire la vettura con un valore garantito, acquistarne una GIUGNO-LUGLIO 2016 | 35
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previsto. Tuttavia il canone di utilizzo è certo, ma sarebbe buona pratica confrontarlo con un canone di noleggio e servizi per scegliere l’alternativa più conveniente.
COME RENDERLO PiÙ CONVENiENTE
nuova con la stessa formula o (soluzione meno interessante per le aziende) pagare l’importo restante a rate o in unica soluzione, entrando così in possesso della vettura, che sarà poi rivenduta a fine utilizzo attraverso altri canali. Gli elementi di attenzione per questa formula sono il confronto della rata con quella del finanziamento classico e la particolarità che alla fine del contratto non si diventa proprietari del mezzo. Inoltre, in fase di stipula del contratto viene spesso richiesto un anticipo che può essere coperto con la cessione del veicolo usato che si deve sostituire. Come si noterà dalla tabella allegata, il cliente, in alternativa al pagamento della
maxi rata finale (basata, insieme alle rate mensili, sull’applicazione di un certo tasso d’interesse) può utilizzare il valore residuo generato di 11 mila euro nell’esempio proposto (15 mila euro al netto della maxi rata di 4 mila euro) come anticipo per un nuovo contratto di buy-back. Però il rischio dell’usato non viene “sterilizzato” completamente in caso di sostituzione con un nuovo contratto, dato che la maxi rata viene determinata in anticipo, mentre il VR andrà verificato sul mercato alla fine del contratto: quindi in caso di nuovo contratto a pari condizioni, l’acquirente potrebbe essere costretto a conguagliare l’anticipo nel caso in cui il valore di mercato sia inferiore al VR
TABELLA - ESEMPiO Di BUY-BACK (contratto triennale, valori esemplificativi) inizio contratto
1° anno
2° anno
3° anno
Valore veicolo E 25.000 Anticipo E 11.000
Fine contratto
Valore residuo (60%) E 15.000 12 rate x E 300/mese
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12 rate x E 300/mese
12 rate x E 300/mese
Rata finale in caso di acquisto E 4.000
La soluzione proposta può risultare più vantaggiosa ottimizzando alcuni elementi che la compongono. Innanzitutto, è possibile stipulare un accordo direttamente con le case automobilistiche, sulla base sia di sconti riservati, applicati solitamente attraverso un dealer preferenziale, sia di rebate, valorizzati con una nota di credito a fine anno, riportante il totale degli importi restituiti dalla casa sui modelli acquistati. Tali accordi possono prevedere o meno un minimo di veicoli acquisiti per marca o modello. In secondo luogo, è bene orientare la scelta su modelli ampiamente desiderati dal mercato dell’usato e quindi con valori residui tendenzialmente alti, tenendo conto del chilometraggio previsto. In terzo luogo, diversi fornitori possono essere messi in concorrenza su tasso d’interesse, valore negoziato dell’anticipo e della rata finale in funzione del VR concordato. Inoltre, una forma di possibile concorrenza è quella del noleggio operativo full rent oppure delle varie formule di leasing finanziario e operativo. La valutazione comparativa deve anche tener conto delle esigenze gestionali della flotta e dell’organizzazione della funzione di fleet management in termini di risorse interne dedicate e di servizi in outsourcing.
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ToYoTA
GiuGno luGlio
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
IL TOYOTA PROACE ENTRA NELL’OLIMPO DEI VAN
Vola il segmento degli LCV o Light Commercial Vehicles, che in Europa vale circa 2,2 milioni di eunità vendute, con un incremento (stimato) del 12% rispetto al 2015 che già fu un anno record. In questo segmento, gioca un ruolo sempre più significativo la gamma Proace 2016 di Toyota, che offre ai consumatori una scelta molto ampia basata sui due diversi allestimenti, con la possibilità di selezionare tre varianti di dimensioni diverse e due differenti passi. La novità più rilevante del van della casa giapponese – presentato nella primavera 2016 – è rappresentata
dal Proace van Compact: lungo 4,6 m e con un passo di 2,9 m, è il veicolo più corto attualmente disponibile sul mercato dei cosiddetti Medium Duty Van o MDV, che con 660mila unità immatricolate in Europa rappresentano il 28% del mercato in termini di vendite. Toyota ha creato un veicolo in grado di coniugare la fruibilità di un Commercial Duty Vehicle (CDV) Large con la capacità di carico di un MDV, grazie ai tre posti anteriori e al piano di carico da 2,16 m per 1,62 m, per un volume pari a 4,6 m3 e 2 diverse motorizzazioni diesel da 95 e 115 cavalli. Il sistema Smart Cargo, inoltre, abbina una paratia apribile
con la possibilità di sollevare la seduta del sedile passeggero, incrementando lunghezza e volume di carico di 1,16 m e 0.5 m3. Il Proace Toyota – che nella sua variante per il traporto persone ha ottenuto le 5 stelle Euro NCAP – è equipaggiato su tutte le versioni con sistemi di controllo della frenata e della stabilità del veicolo quali ABS, BA e VSC oltre che all’assistenza della partenza in salita HAC e del cruise control con limitatore di velocità. Oltre che nell’innovativa configurazione Compact, il Proace sarà disponibile anche in quelle Medium e Long. La variante Medium e quella Long, hanno lo stesso passo (3,2 m), ma differiscono per lo sbalzo posteriore. La prima ha un volume di carico massimo di 5,8 m3, la seconda di 6,6 m3. La Medium è disponibile sia con una portata utile di 1.052 kg, nel caso si scelga il motore 1.6D da 115 cavalli, sia con una portata di 1.409 kg, in abbinamento al motore 2.0D da 122 cavalli. Quest’ultima motorizzazione è sempre di serie nel caso si scelga la variante Long. Saranno invece 2 gli allestimenti
proposti da Toyota: Base e Comfort. L’ampia lista di dotazioni standard sui modelli Base include: tre posti anteriori con bracciolo per il lato guida; airbag lato guida e passeggero; tappezzeria in tessuto; chiusura centralizzata, Cruise Control e limitatore di velocità; presa di corrente da 12 V sulla plancia e cerchi da 16” in acciaio con coprimozzo, ruota di scorta. L’allestimento Comfort dispone di un migliore isolamento acustico della cabina di guida e aggiunge alla lista delle dotazioni del Base: fari fendinebbia, plafoniera con luci di lettura, sedili regolabili in altezza con supporto lombare per il conducente; tappezzeria in tessuto e vinile; impianto stereo con radio, Bluetooth, USB con comandi al volante; climatizzatore manuale; vano portaoggetti climatizzato e dotato di illuminazione; chiusura centralizzata con comando a distanza; retrovisori elettrici e riscaldabili; prese di corrente da 12 V nel vano portaoggetti e nell’area di carico; sistema Smart Cargo. L’ampia gamma di accessori consente poi ai clienti di adattare il Proace alle proprie specifiche esigenze lavorative. GiuGno-luGlio 2016 | 37
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LA STORIA DI UN PAESE,
LA SPAGNA, ATTRAVERSO SEAT Da brand “popolare” di estrazione Fiat a un marchio sempre più tecnologico e per clienti maturi, grazie ai nuovi modelli come l’Ateca e, naturalmente, al gruppo di cui fa parte
di Alberto Vita
C Con la Ateca, la Seat entra in un nuovo mondo, quello dei Suv, il segmento a più alta crescita del mercato in molti paesi. Un veicolo che riunisce le tante novità tecnologiche e costruttive dei modelli Seat precedenti, aggiungendo ancora più tecnologia, di provenienza della multinazionale di cui fa parte, ovvero il gruppo Volkswagen, in cui entrò nell’ormai lontano 1985. Seat, ovvero “Sociedad Española de Automóviles de Turismo, S.A.”, nacque il 9
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maggio 1950 e nel 1953 fu inaugurato lo stabilimento di Zona Franca presso Barcellona, dove uscirono le prime auto derivanti da prodotti della Fiat, sotto le ali della quale la casa spagnola rimase sino al 1982. La sede oggi si trova all’interno del complesso industriale di Martorell, città industriale a 30 chilometri da Barcellona, realizzato nel 1993, da dove escono oggi oltre 450 mila veicoli all’anno. Barcellona dove abbiamo incontrato Luca De Meo, neo ad del brand proveniente dalla “sorella” Audi, che ci traccia il futuro del marchio. Naturalmente roseo, dopo anni difficili, ormai però risolti: “Siamo un’azienda che fa soldi.
Se La León per qualcuno rappresentò l’ultima nostra spiaggia, quella spiaggia l’abbiamo superate e di corsa. E ora ci lanciamo nel futuro. Con quattro nuovi modelli nei prossimi 18 mesi. Partiamo con la Ateca appena presentata (vedi il box a lato), nel 2017 lanceremo un crossover del segmento B e la Nuova Ibiza e, al prossimo salone di Parigi, avremo una sorpresa…”. Insomma un brand che partito per “motorizzare una nazione” con modelli popolari, negli anni ha saputo crescere, non dimenticando naturalmente le sue origini. “Grazie al supporto del gruppo VW questo marchio si è trasformato in una solida realtà, con prodotti di grande
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MISSIONFLEET direCtor’s Cut
sostanza. Sappiamo produrre auto, ma soprattutto le sappiamo disegnare e distribuire. Gli unici in Spagna a poterlo fare. Con auto per tutti ma dall’alta tecnologia ed efficienza” afferma Di Meo. Non per nulla è buono il successo del brand con le sue versioni sportive e, per molti modelli, dalla nuova Alhambra alla Ateca, la scelta, soprattutto sul mercato italiano, è di proporre “ricchi allestimenti anche come entry level e non auto spoglie” come sottolinea Gianpiero Wyhnny, direttore generale Seat Italia. Proprio l’Italia è un mercato dove Seat può ancora crescere: “visto che totalizza ad oggi circa 15 mila auto vendute all’anno, contro le 70 mila in Spagna e le 100 mila
in Germania. Ma anche alle 50 mila in Messico” commenta De Meo. “Siamo riusciti a soddisfare le esigenze di un numero superiore di Clienti, regalando alle nostre automobili un carattere unico. Ogni Seat vanta infatti un design inconfondibile, è incredibilmente sportiva e offre dotazioni tecnologiche all’avanguardia a condizioni estremamente vantaggiose. Ciò che più conta, tuttavia, è la grande motivazione dei nostri team di design, sviluppo e progettazione a cimentarsi in sfide sempre nuove” dice invece James Muir, Presidente Seat. Un marchio con un piede nel
Seat entra nel mondo Suv con ateca Il nuovo Suv targato seat, ovvero la Ateca, è il primo dei quattro modelli che il marchio spagnolo presenterà nei prossimi 18 mesi. Un auto che apre le porte del mondo dorato dei Suv a Seat, che raddoppierà con un crossover di segmento B nel 2017. Created in Barcelona, come recita lo slogan che accompagna la massiccia campagna pubblicitaria sull’auto già lanciata in Spagna, “la Ateca è il nostro terzo pilastro dopo León e ibiza” dice l’ad Luca de Meo che ha svelato a noi di MissionFleet che può essere anche un buon strumento per entrare nelle flotte, dove, sottolinea il manager, Seat è molto forte soprattutto “in Gran Bretagna e, naturalmente, in Spagna, dove siamo il costruttore di casa”. Ateca come auto da flotta lo sottolinea anche Gianpiero Wyhnny direttore generale Seat Italia, che si aspetta “almeno un 20% delle vendite in Italia appannaggio delle flotte”. Un Suv che non fa della muscolosità uno delle sue principali qualità, come afferma anche eduardo Gil Product marketing della casa spagnola: “l’Ateca è un suv compatto fuori e molto grande dentro, ‘solo’ 10 cm più grande della León SW, la prima con tanta tecnologia in Seat”. Ed è stata costruita secondo i dettami del mercato: “nel segmento Suv si vendono il 90% di auto con due ruote motrici, sono compatti, e vengono proposti per il 93% con cambio manuale, anche se sono convinto che l’automatico crescerà, e quasi la metà delle motorizzazioni hanno una potenza tra i 115-136 CV, ovviamente alimentate preferibilmente a gasolio. E noi per non sbagliarci oltre ad auto con questi equipaggiamenti proponiamo una gamma ancora più ampia, con motorizzazioni che partono dal mille benzina da 115 CV per arrivare a un 2.0 diesel da 190 CV, con trasmissioni automatiche o manuali e con diversi allestimenti che, per scelta, non prevedono un entry level povero”, afferma Wyhinny. Per il mondo corporate, e solo per il mercato italiano, Seat ha poi previsto una versione business che si basa sulla versione style con in più il navigatore, il sistema full link, con dettatura messaggi e rubrica vocale, la carica del cellulare a induzione, il ruotino, passaruote neri, fari full led, welcome light, vernice metallizzata, la luce ambiente multicolore a led e la videocamera posteriore. “Noi puntiamo a una clientela matura, stabile, con buona capacità di spesa e, anche, perché no, come seconda auto di famiglia, che già proviene dal mondo Suv. Insomma puntiamo molto sui repeater tra i suvisti, oltre a chi vuole entrare in questo mondo provenendo da quello delle berline o delle station wagon” chiosa il manager italo-britannico.
futuro ma che non dimentica il passato e che realizzerà, grazie a un Archithon, ovvero un evento ispirato ad un hackathon al quale hanno partecipato 40 studenti di Architettura, provenienti da Università
spagnole e tedesche, un Museo digitale, che racconterà la storia dell’Azienda a partire dalla sua fondazione, e che lascerà intravedere l’innovazione e l’idea dei prossimi anni verso cui il Marchio sta puntando. GIUGNO-LUGLIO 2016 | 39
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MISSIONFLEET LUXURY FLEET
FLOTTE... DI LUSSO Sono diverse le auto dei segmenti E ed F presenti nelle floe aziendali. A dirlo sono i dati UNRAE sulle immatricolazioni di auto a società di noleggio a lungo termine nel 2015 e all’inizio 2016. Ecco i modelli più diffusi e preferiti dai fleet manager
di Serena Piazzi
I I manager italiano viaggiano in Ferrari? Noi di Missionfleet siamo andati a spulciare i dati Unrae, per capire le dimensioni delle flotte di lusso in Italia. E abbiamo scoperto che un numero non trascurabile di vetture di alto livello, pari al 3,1% del totale delle auto immatricolate a società di noleggio a lungo termine (194.339 veicoli), era presente nelle flotte aziendali nel 2015. Percentuale questa scesa del 2,6% nei primi quattro mesi del 2016, per un totale di 2.255 veicoli su 85.189. Comunque nel 2015 sono state
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1.467 le Audi A6 e 1.220 le BMW Serie 5 scelte dai top manager italiani. Seguono, ma con meno della metà delle immatricolazioni, le Mercedes Classe E. Le medesime auto sono anche in testa alla classifica relativa ai primi quattro mesi di quest’anno, con al terzo posto appannaggio della Range Sport di Land Rover. Passando al segmento F, i dati del 2015 mostrano un totale di 392 auto immatricolate a società di noleggio a lungo termine nel corso dell’anno (0,2% del totale, pari a 194.339 vetture). Numeri molto inferiori, dunque, ma comunque interessanti: tra le vetture più diffuse Mercedes Classe S (56 auto) e Audi A8 (48). La classifica del periodo gennaio-aprile 2016 (69 vetture) include invece anche BMW Serie 7 (21) e nuovamente Audi A8, a pari merito con Mercedes Classe S. Un cenno a parte merita
Maserati Ghibli, appartenente al segmento Premium Executive E: secondo i dati UNRAE, ben 187 le auto immatricolate a società di NLT nel 2015 e 69 nei primi quattro mesi del 2016. MissionFleet ha chiesto a Marco Dainese, Fleet Sales Manager Italy di Maserati, le ragioni di tale successo. “Dal 2014 mi occupo di far conoscere Maserati al mondo del noleggio a lungo termine per aumentare la penetrazione in questo mercato, impegnandomi a comunicare che i modelli proposti dalla Casa del Tridente sono adatti a essere inseriti nella car list aziendali. Abbiamo lavorato su diversi fronti: Incrementando la presenza sulle riviste di settore, partecipando ai principali eventi e facendo visita personalmente ai potenziali clienti per far loro conoscere il prodotto”. “Inoltre” ha commentato Dainese “abbiamo intrapreso un’attività di formazione diretta al personale di vendita dei
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MISSIONFLEET LUXURY FLEET
noleggiatori a lungo termine, per far comprendere loro che le vetture Maserati hanno delle caratteristiche tali da risultare appealing anche per i fleet manager che devono inserirle nelle car policy” Secondo Dainese, importante al fine di comunicare il valore reale dell’auto è il test drive ed è proprio per questo che Maserati si rende sempre disponibile a far provare le proprie auto agli interessati. “Garantire la possibilità di effettuare una prova su strada può fare la differenza in sede di scelta dell’auto”, ha sottolineato il manager a MissionFleet. Oltre alla buona comunicazione e alla validità del prodotto, c’è un altro fattore che rende Maserati, e in particolare Ghibli, interessante per i fleet manager, che ragionano molto spesso in termini di canone mensile: il valore residuo. “Le nostre vetture vantano un ottimo valore residuo, anche perché Maserati non è solita effettuare sconti importanti. E questa caratteristica risulta essere fondamentale per proporre dei canoni di noleggio competitivi”. Se Quattroporte (segmento F) come risulta peraltro anche dagli stessi dati UNRAE, ha un pubblico più limitato di Ghibli, in primis per la differenza di prezzo che comporta un canone più elevato, Levante, presentato al Salone di Ginevra, sta già
IMMATRICOLAZIONI NOLEGGIO A LUNGO TERMINE - SEGMENTO F marca
modello
2015
4 mesi 2016
MERCEDES AUDI MASERATI BMW PORSCHE BMW PORSCHE BMW TESLA BMW JAGUAR LEXUS MASERATI BENTLEY FERRARI FERRARI JAGUAR LEXUS MASERATI MERCEDES MERCEDES VOLKSWAGEN
CLASSE S A8 QUATTROPORTE SERIE 6 GC PANAMERA SERIE 7 911 I8 MODEL S SERIE 6 XJ GS GRANTURISMO CONTINENTAL 458 CALIFORNIA F-TYPE LS GRANCABRIO SL GT PHAETON
56 48 23 22 11 8 8 7 7 2 2 2 2 1 1 1 1 1 1 1 0 0
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Elaborazioni Centro Studi e Statistiche UNRAE
riscuotendo successo presso i noleggiatori e potrebbe dunque a breve diventare protagonista nelle flotte aziendali. Anche Porsche, le cui vetture sono appartenenti al segmento F, non fa dell’aggressività commerciale un punto cardine della sua strategia ed evita di proporre sconti troppo elevati alle società di Nlt. La casa automobilistica figura nella classifica 2015 di UNRAE con due modelli: Panamera e, a seguire, l’intramontabile 911.
“Attualmente Panamera è in run out perché a novembre è atteso il lancio del nuovo modello, la cui prevendita comincerà durante l’estate” ci ha detto Giuseppe Marchiori, Responsabile Vendite Corporate e Usato Porsche Italia. “Inoltre, Panamera Diesel è fuori produzione e fuori listino da inizio anno. È per questi motivi che l’auto è assente dalla classifica relativa ai primi mesi del 2016”. Al di là del momento particolare in cui si trova, Panamera è sempre stata presente nei parchi delle società di noleggio a lungo termine, grazie alle sue caratteristiche che la rendono perfetta come auto di rappresentanza ma allo stesso tempo adatta a un utilizzo privato da parte di imprenditori e manager. “È una berlina sportiva quattro porte che offre una gamma GIUGNO-LUGLIO 2016 | 41
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estesa di motorizzazioni e unisce ottime performance, sportività e tecnologia, un mix unico che la differenzia dalle auto concorrenti”, ha aggiunto Marchiori. Se a una prima lettura può stupire la presenza tra le auto in flotta di 911, le ragioni per scegliere questo tipo di vettura non mancano. “Sul fronte delle vendite corporate la 911 ha un peso interessante rispetto ad altri modelli perché incarna perfettamente il dna del marchio, ovvero produrre auto ad alte prestazioni che siano utilizzabili e confortevoli anche nel corso dell’attività quotidiana” ha dichiarato Marchiori. “In particolare 911 può tranquillamente supportare un manager nella sua attività professionale”. La forza di Porsche, d’altra parte, risiede proprio nella capacità di coniugare concetti apparentemente opposti, come ad esempio tradizione e innovazione. “Lo stile e il design di 911 sono gli stessi da sempre e la rendono una vera e propria icona, ma questi elementi oggi si combinano con una tecnologia molto avanzata” ha detto il manager. “Non solo. Porsche vuole essere allo stesso tempo un brand esclusivo ma attento all’accettabilità sociale. Basti pensare che è stata la prima casa automobilistica a proporre a 42 | GIUGNO-LUGLIO 2016
listino tre modelli ibridi plug-in; Cayenne, Panamera, 918 Spider, e che è già stato ufficializzato il lancio nei prossimi anni di un nuovo modello esclusivamente elettrico. Proprio queste peculiarità rendono le vetture Porsche adatte anche a un target business”. Degna di nota la presenza in classifica di Tesla Model S, anche se non nelle prime posizioni. Un dato che testimonia come la casa leader dell’elettrico di lusso stia facendosi sempre più strada tra i grandi brand dell’automotive. Un portavoce di Tesla ha spiegato a MissionFleet che cosa
super bollo e le vetture di questo tipo richiedono un’inferiore manutenzione”. Grazie alla rete Supercharger poi, i clienti Tesla possono comodamente effettuare lunghi viaggi in tutta semplicità. Grandi aspettative per il mercato flotte sono riposte anche in Model X, che debutterà in Europa in estate. Quello dei Suv è infatti un mercato in forte espansione e un Suv totalmente elettrico consente un risparmio ancora maggiore, considerati i consumi elevati dei Suv tradizionali. Dunque anche Model X potrebbe essere un modello valido per le car list. Scendendo nel ranking oltre le
rende tanto apprezzata la Model S: “Si tratta di un’auto premium totalmente elettrica, che coniuga un design unico a performance di altissimo livello. Inoltre è la vettura più all’avanguardia sul mercato in termini di tecnologia e di sistemi di assistenza alla guida”. Tuttavia a rendere Model S così interessante per le aziende è probabilmente soprattutto il risparmio che consente di ottenere nell’uso quotidiano. “Oggi l’attenzione ai costi è molto più elevata che in passato” ha dichiarato il portavoce di Tesla. “Guidare una Model S è più economico per varie ragioni: l’elettricità costa meno della benzina, l’auto elettrica esonera dal pagamento del bollo e del
prime dieci posizioni, balza all’occhio la presenza di auto che notoriamente ben poco verrebbero associate a una flotta aziendale. Si tratta ad esempio di Jaguar XJ, Lexus GS, Bentley Continental, Ferrari 458 e Ferrari California, modelli che nel 2015, anche se con pochissimi esemplari (1, 2 al massimo le immatricolazioni per ognuna) hanno brillato in alcune (fortunate) flotte. Nei primi quattro mesi di quest’anno, invece, spicca la Jaguar F-Type: 7 le auto immatricolate a società di NLT da gennaio ad aprile, contro l’unica vettura del 2015. Insomma, esistono anche le supercar aziendali. E chi l’avrebbe detto?
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L’ANALISI DI
Un Talisman come ammiraglia
di casa Renault L’erede della Laguna – oltre a un bellissimo nome come Talisman – segna il nuovo percorso di Renault nelle berline alto di gamma: non è un caso che la piattaforma di questa imponente quattro porte (misura 485 cm in lunghezza) sia la stessa di Espace e Kadjar. Il design è partito dalla classica tre volumi, ma con un cofano motore allungato e forme decisamente piene, va al di là del family feeling dell’ultima generazione Renault, visibile soprattutto nel frontale che monta i fari full Led. Quanto all’abitacolo è caratterizzato da linee fluide e ben raccordate, materiali di pregio e colori tenui che creano un ambiente sobrio e qualitativo. Votato al comfort di guidatore e passeggeri. di Pierluigi Bonora
LA GAMMA Ben articolata, grazie a cinque motorizzazioni. Le benzina sono il TCe 150 e il TCe 200, quelle diesel Energy dCI 110, 130 e 160 dove il numero si riferisce ai cavalli di potenza. Tutte sono dotate di turbocompressori, sistema Stop&Start e sono omologate Euro 6: un 44 | GIUGNO-LUGLIO 2016
esempio di affidabilità e consumi limitati. Le due benzina sono abbinate al famoso cambio EDC a doppia frizione e sette rapporti mentre quelle gasolio possono montare il cambio manuale a sei marce o l’EDC a sei rapporti. Gli allestimenti sono Zen, Initiale Paris, Intens. Il listino per le versioni a benzina
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comprende solo tre modelli: 150 EDC Energy Zen a partire da 30.700 euro, 200 EDC Energy Initiale Paris a partire da 41.500 euro, 200 EDC Energy Intens a partire da 34.600. Più ampia la serie delle versioni a gasolio: si parte dai 29.600 euro della dCI 110 Zen e si chiude ai 43.200 euro della dCI 160 EDC Energy Initiale Paris.
R-Link con il tablet integrato in plancia e lo schermo verticale da 7”. Nella lunga lista degli accessori spiccano aria condizionata tri-zona, cerchi in lega, controllo di trazione, cruise control, Isofix, sensori di parcheggio. Il prezzo è di 33.100 euro.
LA PREFERITA
Renault dichiara una novantina di giorni – nella situazione di mercato normale – per avere un modello “su misura” per colore e rivestimenti, ma non mancano campagne promozionali, con tempi più rapidi o immediati.
Tra le top di gamma Energy con il diesel puntiamo sulla dCI 130. Il motore è l’1.6 dCi, noto per i consumi limitati (4,2 litri ogni 100 chilometri) e le basse emissioni di Co2 (112 g/km). La potenza è appunto di 130 CV e la coppia massima di 320 Nm a 1750 g/m. Lo spunto massimo è di 205 km/h. Volendo c’è la versione EDC con cambio a doppia frizione. L’equipaggiamento Zen è quello preferito dalla clientela Business e ha un grande plus quale il sistema
I TEMPI DI CONSEGNA
IL VALORE RESIDUO Vista la “gioventù” del modello, per ora si può affermare che sarà abbastanza in linea con quello della Laguna, con le versioni diesel a conservare meglio il valore. Da
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L’ANALISI DI
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termine” quale Renault Lease, nata dall’accordo siglato con RCI. A fronte di un canone fisso mensile si Si chiama Renault Way la può avere la vettura per un formula più valida se non si determinato periodo di vuole il classico leasing: tempo e la possibilità di permette di viaggiare su un scegliere tra una serie di modello sempre nuovo con servizi aggiuntivi, come la un importo mensile che manutenzione e corrisponde al reale costo di l’assistenza. utilizzo. L’anticipo è flessibile, la durata varia da 24 a 36 mesi. E alla fine si I PREGI E I DIFETTI I COSTI DI GESTIONE può cambiare, tenere o restituire la vettura, In primis, la piacevolezza di conoscendone il valore guida: bastano pochi km per Sono tre le formule di minimo garantito. Da intuirne il comportamento e estensione della garanzia considerare anche le trovarsi a proprio agio. Il base di due anni: Gold per proposte di FinRenault – sofisticato sistema 4 ulteriori quattro anni o 200 Control, con le quattro ruote mila km, Selection Premium Start, Drive ed Enjoy – che permettono di scegliere la sterzanti, è l’asso nella che si spinge al settimo durata e la rata che si manica. Poi un abitacolo anno dall’acquisto ed Easy adattano meglio al tuo ben studiato, dalla plancia ai Premium all’ottavo. In vani portaoggetti, che offre entrambi i casi ci sono tutti i budget. In più, si ha la possibilità di arricchire il realmente spazio per cinque vantaggi della garanzia persone e non condiziona il classica più le prestazioni di finanziamento di coperture assicurative e di assistenza. volume del bagagliaio (608 Renault Assistance Da Qui la durata va dai 24 agli litri nella configurazione ricordare che la Casa ha 84 mesi. base). E ancora una messo a punto Forfait personalità stilistica – Renault è il sistema studiato anche interna – per venire incontro IL NOLEGGIO sicuramente seguendo all’esigenza di trasparenza concetti diversi da buona delle operazioni di La Casa ha una divisione parte della concorrenza e manutenzione. specializzata nel “lungo
ricordare che la Casa ha una rete specializzata denominata Renault Selection – consultabile facilmente anche sul sito ufficiale. Anche l’acquisto dell’usato è finanziabile in vari modi mentre il veicolo è sottoposto a 54 approfonditi controlli e ha una garanzia di 60 mesi, più 36 di assicurazione furto-incendio
LE FORMULE FINANZIARIE
che, in taluni casi, potrebbero rappresentare un punto debole.
IMMAGINE Positiva. Bisogna sottolineare la capacità della Casa transalpina nel proporre vetture di buona personalità, senza aver paura di uscire dai canoni e rendendola di sostanza, grazie a una notevole esperienza soprattutto motoristica. Basti pensare a un plus come il Multisense che permette di regolare ben dieci parametri della vettura su quattro differenti modalità, in base al percorso e alle preferenze del guidatore. In ogni caso questa berlina ha una “freschezza” che rende molte gradevole la guida grazie anche una sostanza tecnologica importante, in particolare basata su propulsori brillanti e sempre attenti a tenere bassi i consumi senza penalizzare le prestazioni. GIUGNO-LUGLIO 2016 | 45
1 posto riis iser erva vato in un u tavo vol olo lo da d 10 1 per ers rson one
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L’ANALISI DI
Peugeot 508 berlina, affidabile per business Un anno e mezzo fa 508 berlina era uscita dal mercato italiano. Ora, Peugeot ha deciso di riproporla, pensando soprattutto alla clientela business del segmento D e giocando sugli elementi più classici: affidabilità, comodità, prezzi competitivi. Il restyling ha sicuramente migliorato l’estetica della vettura che ha una buona personalità, specialmente al frontale con la nuova calandra e i gruppi ottici a led. I motori sono quelli della famiglia ecologica Blue Hdi, molto curati sia sull’affidabilità sia sul risparmio di gasolio. In più sono dotati di Start & Stop. di Pierluigi Bonora
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quelli per la sicurezza che sono al livello dei migliori concorrenti: climatizzatore automatico bizona, pack urban, pack visibilità, cruise control, cerchi da 17”, computer di bordo, sistema navigazione con touchscreen da 7”. Insomma un valido equipaggiamento a cui si possono aggiungere optional quali: pack in pelle, allarme volumetrico, fari full led o fendinebbia led, vernice metallizzata, sensori di parcheggio anteriori + retrocamera.
LA GAMMA
LA PREFERITA
IN ARRIVO
Piccola ma per scelta precisa. Il 180 CV S&S EAT6 è abbinato all’allestimento Feline (bel nome, davvero) e costa 37.500 euro per il top di gamma. Il 150 CV S&S è per la versione Business e ha un prezzo che parte dai 32.600 euro, mentre il 120 CV S&S EAT6 serve entrambi gli allestimenti: a 32.000 euro il Business e a 34.450 euro il Feline. Infine vine proposto anche un entry level nella gamma: il 120 CV S&S Business a 31.000 euro.
Ci sono 600 euro di differenza tra la versione con 120 CV ma il cambio automatico EAT6 e quella più potente con 150 CV con cambio manuale, quindi siamo realmente in difficoltà… In questo caso, è solo questione di gusti. Ovviamente la seconda è leggermente più veloce (210 km/h contro 201) e consuma leggermente di più: 4,2 litri ogni 100 km contro 3,9. L’allestimento invece è il medesimo. Citiamo gli elementi principali, a parte
Per la 508 non sono previste sostanziali novità entro fine anno.
I TEMPI DI CONSEGNA La Casa transalpina indica in 60 giorni il periodo necessario per avere una 508.
IL VALORE RESIDUO Facile prevedere buone
valutazioni per la 508 in base a due elementi incrociati: Peugeot è ben considerata nel mercato dell’usato e le grandi stradiste come questa rappresentano una categoria sempre appetibile. Il programma usato, basato su 100 controlli di qualità, propone due tipi di garanzia, entrambi con durata da 12 a 24 mesi: Platinum (per auto sino a quattro anni di vita) e Comfort (per auto da quattro a dieci anni). In questo periodo, è possibile anche trovare presso i dealer aderenti all’iniziativa un finanziamento promo a tasso Zero per un usato Peugeot Occasioni.
I COSTI DI GESTIONE Il costo medio annuo del tagliando – calcolato in base a quello totale su cinque anni o 100mila km – è nella media del segmento. Al di là della normale offerta, Peugeot ha preparato tre contratti che assicurano “mobilità senza pensieri” come dice la Casa. Si chiamano Security, Efficiency e Dymamic che sono pagabili anche con GIUGNO-LUGLIO 2016 | 47
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L’ANALISI DI
rata mensile anche senza il finanziamento della vettura.
LE FORMULE FINANZIARIE Peugeot Finance offre una vasta gamma di prodotti finanziari per l’acquisto della 508, con ampia possibilità di personalizzazione e durata variabile tra i 12 e gli 84 mesi. Per gli “addetti ai lavori” viene proposta la linea Full Leasing basata sulla flessibilità, versatilità e convenienza della formula: contratti di durata tra 24 e 60 mesi, totale libertà di scelta a contratto concluso, la disponibilità completa di accessori e optional per la vettura, lo scarico fiscale dell’intero
costo dei canoni. Tanto per avere un’idea, una Blue HDi 120 S&S EAT 6 viene proposta a 18.450 euro (primo canone anticipato a 4.111 euro e 59 canoni successivi mensili a 289 euro) con possibilità di riscatto a 3.863 euro. Il contratto si può integrare con l’antifurto Unique Gold, la manutenzione completa Dynamic e la polizza RCA. Per chi non vuole correre alcun rischio per l’intera durata del contratto, Peugeot ha studiato Cardeluxe che comprende il pacchetto assicurativo Unique (in vari livelli) e altri plus.
IL NOLEGGIO Peugeot Renting ha
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un’offerta base di noleggio a lungo termine, basata su un canone mensile fisso e l’abbinamento del già citato pacchetto Unique Gold, Dynamic e RCA che consente di togliersi ogni preoccupazione dal punto di vista tecnico e burocratico.
aggiungiamo il famoso EAT6 (cambio automatico tra i migliori sul mercato) ecco che la componente stress sparisce del tutto.
IMMAGINE
La 508 supera bene il nostro test. Come modello d’attacco in un segmento I PREGI E I DIFETTI business, Peugeot ha lavorato bene: confortevole, Sicuramente è un’auto molto equilibrata nello stile centrata sull’obiettivo: e ben motorizzata, è una viaggiare tanto e comodamente, utilizzando al lucida proposta a una meglio il bagagliaio (545 litri clientela ben chiara. Un valido esempio della politica nella configurazione base della Casa transalpina che che salgono a 1.244 abbassando lo schienale del punta a mezzi super affidabili, il più possibile alla divano posteriore). Sotto il portata di tutti e con prezzi vestito – magari non intelligenti, considerando il accattivante rispetto ad valore dell’equipaggiamento altre berline – c’è tanto, e base. ben realizzato. Se poi
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Registrazione Tribunale di Milano n° 219 del 28/03/2006 Direttore responsabile Alberto Vita Collaboratori Pierluigi Bonora, Serena Piazzi, Davide Gibellini, Mauro Serena, Salvatore Saladino Progetto grafico Arianna Pierri Stampa Pronto Stampa Srl, Verdellino di Zingonia (BG) Distribuzione in Italia Pronto Stampa Srl, Verdellino di Zingonia (BG)
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