Missionfleet 3 - 2017

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Anno XII • giugno - luglio 2017

www.missionline.it

CON LA MERCEDES E 4MATIC ALL-TERRAIN NASCE LA SPORT UTILITY WAGON

Reti di distribuzione elettrica

A che punto siamo? Director’s Cut

BMW, dagli aerei alle auto Premium Rapporto Aniasa

I numeri di un settore in salute



1 Sommario 3 17.qxp_Layout 1 15/06/17 16:09 Pagina 1

SOMMARIO

Giugno-Luglio 2017 • numero 3

4

26

40

CRUSCOTTO

PROFESSIONE FLEET MANAGER - SPECIALE MFA

BAR DELLE CASE

Avanti tutta sì, ma con le km zero di Salvatore Saladino

La sicurezza è un fatto anche, e soprattutto, di testa

Cocktail e auto, un mix vincente di Serena Piazzi

di Alberto Vita

8 SPECIALE RETI ELETTRICHE Il futuro dell’automotive è elettrico. Il presente non ancora di Andrea Barbieri Carones

14 RAPPORTO ANIASA Il Noleggio, un’industry italiana che funziona di Alberto Vita

30 DIRECTOR’S CUT Dai motori d’aereo alle auto premium passando per le moto. La storia centenaria di BMW

FURTI D’AUTO

L’ANALISI DI MISSIONFLEET Con la E 4Matic all-terrain Mercedes lancia la prima Sport Utility Wagon

di Alberto Vita

Nuova Ford Kuga, l’auto totale. Per famiglie e per flotte

34

di Maurizio Bertera

FLEET MANAGEMENT Il Fleet manager al servizio dei cittadini di Mauro Serena

18

43

38

Aumentano i furti di componenti, per il Fleet manager un problema da non sottovalutare

MFA - MISSIONFLEET AWARDS

di Serena Piazzi

a cura della redazione

Ecco la Giuria. Pronti ad esser giudicati?

News L’EDITORIALE MERCATO

3 48

Informazione pubblicitaria INNOVAZIONE E DESIGN Intelligenza artificiale ma con il cuore per la nuova A5 Sportback 33

GIUGNO-LUGLIO 2017 | 1



2 Editoriale 3 17.qxp_Layout 1 15/06/17 15:54 Pagina 3

L’editoriale di Alberto Vita

IL FUTURO È ADESSO?

I

l futuro è adesso, dicono i tanti amanti delle nuove tecnologie e dei mondi futuribili. Ma, sentendo parlare chi dovrebbe assicurare le reti di distribuzione elettriche per la mobilità nello speciale Reti realizzato dal nostro Andrea Barbieri Carones, almeno in Italia, questo futuro, che inesorabilmente sarà, non è oggi. E forse neppure domani. Anche se il domani sarà sempre meno di proprietà e più condiviso, come racconta Aniasa nel suo consueto rapporto annuale durante il quale si è approfondito il tema del Car sharing in uno studio commissionato a Bain & Company. Futuro che, però, si basa su ottimi numeri e trend di crescita, come dice appunto Aniasa ma anche Salvatore Saladino, country manager Dataforce e nostro ottimo collaboratore, nella rubrica Cruscotto, ogni numero sempre più analitica. Un futuro, con più sicurezza a bordo, che indaghiamo anche con un amico di MissionFleet, ovvero Ricciardo Muradore Facility & General Services Manager di Beiersdorf, che ci racconta i sui progetti formativi nelle scuole, accanto alla strategia aziendale sulle flotte che inizia a testare anche il mondo elettrico, pur continuando a utilizzare auto a gasolio nelle sue car list. Car list che abbiamo voluto sviscerare anche a seguito dei dati della Polizia Stradale e di LoJack sulle auto più rubate e abbiamo scoperto che quelle più sottratte dai ladri non impediscono ai Fleet Manager di inserirle nelle loro liste di autoveicoli proposti ai loro colleghi, più preoccupati invece dei furti di alcuni parti dell’auto, il navigatore in primis, eventi che accadono sempre più spesso con fermiauto molto fastidiosi per il driver. E Futuro che fa anche un tuffo nel passato nella rubrica che sempre più piace ai nostri lettori il Director’s Cut, in cui vado a raccontare la Storia di un brand attraverso un progetto o una sua auto

iconica. E in cui si parla anche delle auto che vedremo nel futuro. Come abbiamo fatto anche in questo numero con i “primi” cento anni di BMW e il suo The Next 100 years, in cui si prefigura la mobilità del futuro. In questo caso anche prossimo. Ben radicata nel presente invece la gestione delle flotte delle Multiutility, società che necessariamente hanno nel loro parco mezzi autoveicoli di tutti i tipi con diverse esigenze operative, come si può leggere nell’articolo di Mauro Serena. Presente che è anche la nuova “moda” delle Case costruttrici di sbarcare nel mondo Lifestyle con dei locali o delle lounge bar brandizzate con il loro marchio, per arrivare anche ai giovani o a chi... vuole bersi un cocktail in un’ambiente diverso dal solito. Così come ha fatto la nostra Serena Piazzi, tra un servizio sulle Auto Rubate e uno, appunto, sui Bar delle Case auto. Case sempre più interessate al nostro premio MFA - MissionFleet Awards, un momento che coniuga la parte ludica con quella lavorativa e per il quale su questo numero presentiamo la Giuria, sempre più di alto livello, che si allarga anche in altri ambiti del nostro mondo. Dai giornalisti riconosciuti dal settore, come Maurizio Bertera, anche autore delle nostre analisi (su Mercedes E all-Terrain e Ford Kuga in questo numero) o come il pilota, nonché titolare di una delle scuole di guida sicura più famose d’Italia, Siegfried Stohr. Ebbene, forse noi lo possiamo dire; il Futuro è adesso. O almeno lo sarà a novembre quando faremo la Serata di Gala di MFA. Quando si scopriranno tante carte sul futuro di questo (roseo) settore. @chevida GIUGNO-LUGLIO 2017 | 3


3 Cruscotto 3 17.qxp_Layout 1 15/06/17 15:59 Pagina 4

MISSIONFLEET CRUSCOTTO

AVANTI TUTTA SÌ, MA CON LE KM ZERO Dopo un aprile in negativo, balzo del mese di maggio per le nuove immatricolazioni anche se “drogate” dal boom dei km zero di Case e Concessionari. Il mondo del Noleggio, soprauo a lungo termine, fa meglio dei privati on un mese di maggio che supera le 200 mila immatricolazioni tra le Passenger Cars e le 15mila nel comparto degli LCV fino a 3,5 tonnellate di peso, il mercato Automotive riprende a correre, archiviando come un “inconveniente tecnico” la flessione di aprile (dovuta alla mancanza di due giorni lavorativi rispetto allo stesso mese del 2016). Il saldo del periodo gennaiomaggio è positivo dell’8% tra le vetture e del 3,7% per gli autocarri ma, come si suol dire, “non è tutto oro ciò che luccica”.

C di Salvatore Saladino

Il mercato, infatti, continua a essere sostenuto da robuste “iniezioni” di km zero. Le autoimmatricolazioni dei Dealer e dei Costruttori sono in continua crescita: più 52% quelle dei concessionari e addirittura più che raddoppiate quelle delle Case automobilistiche (più 128% nei primi cinque mesi del 2017). Si tratta in larga misura di km zero con l’aggiunta di una quota di veicoli demo per le prove dei clienti. La dimostrazione di quanto asserito è evidente se analizziamo i volumi delle immatricolazioni negli ultimi tre giorni del mese: a maggio, per

esempio, sono state il 40% del totale dell’intero mese. Il saldo positivo di maggio, che è stato di oltre 15 mila unità per le Passenger Cars, se depurato dalle km zero scende a sole 2 mila targhe in più rispetto al maggio del 2016. I marchi del Gruppo FCA hanno premuto sull’acceleratore delle autoimmatricolazioni in maniera particolarmente pesante: Fiat ha targato negli ultimi tre giorni di maggio il 53% delle sue immatricolazioni mensili, Lancia il 58%, Alfa Romeo il 51% e Jeep il 49% (contro una media del mercato del 40%).

MERCATO ITALIA PC + LCV - MAGGIO 2017 Maggio 2017 Maggio 2016 Diff. mese % YTD 2017

YTD 2016

Diff. cum. %

Market Share YTD 2017

Diff. MS 2017/2016

Totale Passenger Cars

204.052

188.755

8,10%

948.184

877.587

8,04%

93,28%

0,26%

Totale LCV up to 3,5 t.

15.081

14.392

4,79%

68.320

65.901

3,67%

6,72%

-0,26%

Mercato Italia PC + LCV

219.133

203.147

7,87%

1.016.504

943.488

7,74%

100,00%

-

Privati

111.201

110.339

0,78%

537.930

544.768

-1,26%

56,73%

-5,34%

Flotte in proprietà e leasing

9.526

10.437

-8,73%

42.939

47.772

-10,12%

4,53%

-0,92%

Noleggio Lungo Termine Top

18.620

15.986

16,48%

74.214

62.514

18,72%

7,83%

0,70%

PC + LCV

Market Channels Passenger Cars

Noleggio Lungo Termine Captive

11.292

10.174

10,99%

53.133

45.928

15,69%

5,60%

0,37%

Noleggio Lungo Termine Altro

724

334

116,77%

2.956

2.233

32,38%

0,31%

0,06%

Totale NLT

30.636

26.494

15,63%

130.303

110.675

17,73%

13,74%

1,13%

Noleggio Breve Termine Top

12.965

17.214

-24,68%

75.939

74.558

1,85%

8,01%

-0,49%

Noleggio Breve Termine Dealer

1.488

1.355

9,82%

7.365

5.771

27,62%

0,78%

0,12%

Noleggio Breve Termine Altro

6.751

4.773

41,44%

22.862

17.936

27,46%

2,41%

0,37%

Totale NBT

21.204

23.342

-9,16%

106.166

98.265

8,04%

11,20%

-0,00%

Concessionarie

16.504

12.237

34,87%

86.105

56.513

52,36%

9,08%

2,64%

Case Auto

14.981

5.906

153,66%

44.741

19.594

128,34%

4,72%

2,49%

Mercato Italia Passenger Cars

204.052

188.755

8,10%

948.184

877.587

8,04%

100,00%

-

4 | GIUGNO-LUGLIO 2017


3 Cruscotto 3 17.qxp_Layout 1 15/06/17 15:59 Pagina 5

MISSIONFLEET CRUSCOTTO

Tornando all’analisi sui canali di vendita, il mercato dei privati nel cumulato annuo è sceso dell’1,26%, ma il calo è molto più vistoso in termini di market share: ha raggiunto una quota del 56,7% perdendo oltre 5 punti rispetto al 2016. Il canale delle Vendite aziendali dirette ha fatto registrare una flessione ancora più pesante: oltre 10 punti percentuali. Decisamente in miglior salute è il comparto del Noleggio a lungo termine, che è cresciuto in cinque mesi di quasi 20mila unità (più 17,7%), conquistando un punto percentuale di market share. La crescita è abbastanza simile tra i due comparti principali del mercato del Noleggio a lungo termine: più 18,7% per le Società Top e più 15,7% per quelle Captive, cioè quelle controllate dai Costruttori. Il settore del Noleggio a breve termine, che appartiene agli Special Channels (cioè alle vendite non direttamente imputabili a un utilizzatore finale) è apparso assolutamente in linea con la crescita del mercato (più 8%). Il forecast di Dataforce prevede un 2017 che dovrebbe chiudersi sfiorando per la prima volta da anni i 2 milioni di immatricolazioni Passenger Cars, con una quota dei privati del 61,67% (più 6,48%), delle True Fleets (cioè le immatricolazioni aziendali diretti più i noleggi a lungo termine) sostanzialmente allineata a quella del 2016 al 17,56% (cioè un più 0,23%) e il 20,77% degli Special Channels, in crescita di oltre 15 punti percentuali. Venendo all’analisi di dettaglio nel mercato degli LCV (veicoli commerciali leggeri fino a 3,5 t.), il forte calo delle

TOP 10 MODELLI PER CANALE - PRIMI CINQUE MESI 2017 MERCATO ITALIA PC+LCV 1 FIAT PANDA 2 LANCIA YPSILON 3 FIAT 500 4 FIAT TIPO 5 RENAULT CLIO 6 FIAT 500L 7 FORD FIESTA 8 FIAT 500X 9 VW POLO 10 CITROËN C3 Tot. Mercato Italia PC+LCV PRIVATI 1 FIAT PANDA 2 RENAULT CLIO 3 LANCIA YPSILON 4 FORD FIESTA 5 VW POLO 6 CITROËN C3 7 FIAT 500X 8 OPEL CORSA 9 OPEL MOKKA 10 TOYOTA YARIS Tot. Privati SOCIETÀ 1 FIAT DOBLO 2 IVECO DAILY 3 FIAT DUCATO 4 FIAT PANDA 5 VW TIGUAN 6 RENAULT CLIO 7 FIAT FIORINO 8 FORD TRANSIT CUSTOM 9 SMART FORTWO 10 MERCEDES GLC, GLK CLASS Tot. Società NOLEGGIO LUNGO TERMINE 1 FIAT PANDA 2 FIAT 500 3 FIAT TIPO 4 FIAT 500X 5 FIAT 500L 6 FORD FIESTA 7 NISSAN QASHQAI 8 RENAULT CLIO 9 VW GOLF 10 JEEP RENEGADE Tot. Noleggio Lungo Termine NOLEGGIO BREVE TERMINE 1 FIAT PANDA 2 FIAT 500 3 FIAT TIPO 4 LANCIA YPSILON 5 FIAT 500L 6 CITROËN C3 7 VW POLO 8 PEUGEOT 208 9 RENAULT CLIO 10 PEUGEOT 308 Tot. Noleggio Breve Termine

YTD 2017

YTD 2016

Diff. cum. %

Market Share Diff. MS YTD 2017” 2017/2016

77.176 32.430 30.171 29.489 28.547 24.575 23.256 21.640 21.322 19.536 1.016.504

74.008 33.595 26.088 11.604 25.044 26.891 21.327 23.749 21.210 11.325 943.488

4,28% -3,47% 15,65% 154,13% 13,99% -8,61% 9,04% -8,88% 0,53% 72,50% 7,74%

13,97% 5,87% 5,46% 5,34% 5,17% 4,45% 4,21% 3,92% 3,86% 3,54% 100,00%

0,38% -0,30% 0,67% 3,21% 0,57% -0,49% 0,29% -0,44% -0,03% 1,46% 100,00%

42.194 19.974 18.419 16.790 15.832 13.139 11.736 11.182 11.132 11.100 552.496

49.005 17.273 22.048 16.386 16.425 8.248 15.440 10.871 8.355 11.804 544.772

-13,90% 15,64% -16,46% 2,47% -3,61% 59,30% -23,99% 2,86% 33,24% -5,96% 1,42%

7,64% 3,62% 3,33% 3,04% 2,87% 2,38% 2,12% 2,02% 2,01% 2,01% 100,00%

-1,36% 0,44% -0,71% 0,03% -0,15% 0,86% -0,71% 0,03% 0,48% -0,16% 100,00%

2.593 2.588 2.492 2.026 1.294 1.133 1.041 1.037 939 912 73.150

3.964 3.589 4.008 2.522 320 1.459 1.825 1.514 1.000 736 95.420

-34,59% -27,89% -37,82% -19,67% 304,38% -22,34% -42,96% -31,51% -6,10% 23,91% -23,34%

3,54% 3,54% 3,41% 2,77% 1,77% 1,55% 1,42% 1,42% 1,28% 1,25% 100,00%

-0,61% -0,22% -0,79% 0,13% 1,43% 0,02% -0,49% -0,17% 0,24% 0,48% 100,00%

11.087 6.605 5.709 5.116 4.950 4.906 3.214 3.165 2.518 2.484 147.079

9.878 4.711 173 3.851 5.662 3.273 2.731 3.112 2.551 2.502 123.963

12,24% 40,20% 3200,00% 32,85% -12,58% 49,89% 17,69% 1,70% -1,29% -0,72% 18,65%

7,54% 4,49% 3,88% 3,48% 3,37% 3,34% 2,19% 2,15% 1,71% 1,69% 100,00%

-0,43% 0,69% 3,74% 0,37% -1,20% 0,70% -0,02% -0,36% -0,35% -0,33% 100,00%

9.058 6.471 4.086 3.762 3.407 2.969 2.575 2.553 2.421 2.343 109.155

8.424 6.843 1.842 4.500 6.022 130 1.809 2.194 2.752 2.311 101.481

7,53% -5,44% 121,82% -16,40% -43,42% 2183,85% 42,34% 16,36% -12,03% 1,38% 7,56%

8,30% 5,93% 3,74% 3,45% 3,12% 2,72% 2,36% 2,34% 2,22% 2,15% 100,00%

-0,00% -0,81% 1,93% -0,99% -2,81% 2,59% 0,58% 0,18% -0,49% -0,13% 100,00%

GIUGNO-LUGLIO 2017 | 5


3 Cruscotto 3 17.qxp_Layout 1 15/06/17 15:59 Pagina 6

MISSIONFLEET CRUSCOTTO

FORECAST MERCATO ITALIA PASSENGER CARS PER CANALE

404.924 1.350.072

374.939

399.919

374.930

■ Private

1.340.076

374.927 389.926 1.320.073

379.941

394.946 354.953

369.944 1.290.038

1.232.113

350.044

■ True Fleets

1.260.000

414.935 350.848

359.932

2014

1.023.499

2013

1.157.138

290.380

274.833 246.025 859.968

210.587 270.097 837.884

899.790

233.787

276.355

,

321.329 271.774

750.000

1.166.921

1.412086

1.672.750

1.487.369

1.000.000

1.824.820

1.500.000

1.250.000

318.921 239.988

241.039 253.441

320.849

1.750.000

■ Special Channels

368.512

2.000.000

314.939

2.250.000

373.440

2.500.000

500.000 2007

2008

2009

2010

2011

2012

2015

immatricolazioni aziendali dirette (meno 36,6%) è bilanciato dall’aumento vertiginoso delle nuove targhe dei privati (fenomeno sconosciuto negli anni scorsi): la somma di questi due canali di vendita porta a un saldo negativo di sole 3mila unità. Il noleggio a lungo termine, invece, è cresciuto da gennaio a maggio del 24,56%, mentre il breve termine ha subito un calo del 7,06%. Le auto-immatricolazioni dei Dealer e dei Costruttori sono state anche in questo comparto eccezionalmente elevate: più 130% quelle dei Concessionari e più 74% quelle delle Case. La graduatoria dei modelli più venduti (Passenger Cars più Light Commercial Vehicles) vede ai primi cinque posti tra i privati

MERCATO ITALIA PC + LCV - STIME 2017 Forecast 2017 Passengers Cars

2017

True Fleets

350.848

17,56%

0,23

Special Channels

414.935

20,77%

15,28%

1.887.896

100,00%

7,005

2021

10,00%

2022

7,83%

8,00% 6,00%

5,60%

4,53%

4,00%

0,00%

6,48%

2020

n Market Share YTD 2017 n Diff. MS 2017/2016

2,00%

61,67%

2019

MERCATO ITALIA PASSENGER CARS

Diff.% 2017/16

1.232.113

2018

Fiat Panda, Lancia Ypsilon, Fiat 500, Fiat Tipo e Renault Clio. Quella delle immatricolazioni aziendali dirette piazza al comando un terzetto di veicoli commerciali (Fiat Doblò, Iveco Daily e Fiat Ducato), seguito da Fiat Panda e Volkswagen Tiguan. Nell’ambito del noleggio a lungo termine, la classifica è dominata dalle Fiat ed è la seguente:

MS%

Private

6 | GIUGNO-LUGLIO 2017

2016

Panda, 500, Tipo, 500X e 500L. Per i rent-a-car, non cambia di molto rispetto al long rent, con la Lancia Ypsilon che conquista la quarta piazza al posto della 500X e le restanti posizioni che rimangono identiche. Le auto-immatricolazioni dei concessionari registrano nei primi cinque mesi del 2017 la seguente classifica: Fiat Panda, Lancia Ypsilon, Fiat 500, Peugeot 208 e Jeep Renegade, mentre quelle delle Case auto ha cinque modelli FCA come i più targati: Fiat 500L, Tipo, Panda, 500 e Lancia Ypsilon.

2,00% Flotte in proprietà e leasing

Noleggio Lungo Termine Top

Noleggio Lungo Termine Captive


Bikelease

Perché fermarti a quattro ruote, se puoi averne sei? Solo per i clienti Athlon, arriva il primo noleggio bici a lungo termine. Si parte con un nuovo ciclo Solo Athlon è in grado di offrire ai propri clienti questa valida alternativa al traffico, all'inquinamento atmosferico e alle ore di ricerca di un parcheggio in centro, all'interno dello stesso canone sottoscritto per la vettura. Bikelease: ecologia e salute, i chilometri percorsi in bicicletta riducono l’impatto ecologico. Con Bikelease si riducono i costi relativi alla mobilità, azzerando le spese del carburante e del parcheggio per ogni giorno di utilizzo. Sarete voi a scegliere le bici da offrire ai vostri dipendenti - city-bike e pieghevoli, ideali per le brevi distanze in città. - elettriche, per chi percorre distanze maggiori.

Le nostre scelte per voi - Innovativa: scegli l’elettrica dei tuoi sogni (es. Wi-bike Piaggio) - Esclusiva: vi bastano due ruote per non passare inosservati (es. Brompton) - Essenziale: tenera nel prezzo, solida nelle prestazioni (es. Atala Tender) Per maggiori informazioni, contatti l’account manager Athlon di riferimento. www.athlon.com/it

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Athlon Italy

Athlon Italy


4 Reti elettriche.qxp_Layout 1 15/06/17 16:08 Pagina 8

MISSIONFLEET MONDO ELETTRICO

IL FUTURO DELL’AUTOMOTIVE È ELETTRICO.

IL PRESENTE NON ANCORA Colonnine di ricarica a macchia di leopardo, baerie con autonomia insufficiente e alto prezzo d’acquisto. Le veure a emissioni zero sono numericamente irrilevanti. Almeno in Italia. Ma il futuro, in tua Europa, sarà loro

di Andrea Barbieri Carones

S Secondo un report reso noto negli Usa da Continental AG, la svolta nel settore delle auto elettriche avverrà nel 2025, quando gli investimenti messi in campo dai costruttori daranno i propri frutti: batterie a ricarica

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rapida (meno di 10-15 minuti), autonomia di oltre 3-400 chilometri, batterie di peso e dimensioni molto più contenute rispetto a oggi e una rete di ricarica capillare, in grado di servire le diverse centinaia di migliaia di vetture silenziose che circoleranno in tutta Europa tra qualche anno. Più ottimistico il sondaggio di Bloomberg New Energy Finance, secondo cui l’anno di svolta sarà il 2022, quando mantenere una “emissioni zero” costerà come una vettura a benzina o a gasolio, se non meno.

Ma mentre l’Europa del Nord ha già iniziato ad affrontare la questione delle infrastrutture di ricarica, in Italia la burocrazia frena gli investimenti in tal senso. Se in Norvegia le vetture a emissioni zero o ibride hanno superato le vendite di quelle ad alimentazione a benzina o a gasolio, e se a Oslo è in funzione un parcheggio con 102 colonnine di ricarica per auto elettriche, nella relativamente vicina Helsinki ne è appena stato inaugurato uno coperto con 250 postazioni che alimentano le auto a batteria.


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Nel Regno Unito ci sono oggi oltre 4.100 colonnine, circa la metà degli 8.000 benzinai. Con buone prospettive che per il 2020 la “partita” finirà in parità. In Olanda e in Norvegia, gli incentivi fiscali hanno fatto sì che la vendita delle elettriche nei primi 3 mesi del 2017 sia aumentata del 25%.

UN SEGNALE DALL’EUROPA Secondo quanto riportano diversi media, l’Unione Europea avrebbe in programma un disegno di legge che prevede che dal 1° gennaio 2019 qualunque abitazione di nuova costruzione abbia almeno un punto di ricarica per auto elettriche. Ma non solo: dal 2023, almeno il 10% dei parcheggi dei nuovi edifici costruiti nella Ue dovranno essere dotati di strutture di ricarica. Anche per questo l’onda della mobilità elettrica sta lentamente investendo i consumatori del Vecchio Continente dove le nuove immatricolazioni sono in crescita al punto che oggi – dati dell’Associazione europea dei costruttori (Acea) comprendente gli stati Ue più Norvegia, Islanda e Svizzera – le nuove vetture sono il 22,7% delle vendite in Norvegia, il 9,7% in Olanda ma meno dello 0,5% in Italia. Intanto le case costruttrici seguono l’onda elettrica, e in certi casi ne dettano i ritmi, e investono non solo in vetture ma anche in batterie. È il caso di Tesla, azienda californiana nata nel 2003 e fra le più innovative al mondo, che nel deserto del Nevada ha investito 5 miliardi di euro per inaugurare insieme a Panasonic una fabbrica, alimentata con fonti rinnovabili,

per costruire batterie agli ioni di litio. Altri impianti sono previsti nello stato di New York, in questo caso destinati ad alimentare le utenze domestiche. Sulla stessa scia, anche i principali marchi tedeschi che puntano in alto: a maggio, Daimler ha inaugurato una grande fabbrica vicino a Dresda con l’obiettivo, comunicato in prima persona al cancelliere Angela Merkel, di portare su strada 6 milioni di vetture elettriche entro il 2030. Stabilimenti per la costruzione della nuova generazione di batterie agli ioni di litio sono in

preparazione anche in Polonia, Ungheria e Svezia, oltre che in Finlandia. Fuori dall’Europa, in Asia la partita si gioca tra Corea del sud e Cina: la prima con LG e Samsung, la seconda con diverse start up che faranno del Paese della Grande Muraglia il leader mondiale nella produzione e nell’acquisto di emissioni zero.

ITALIA, AVANTI PIANO Enel è pronta a investire 300 milioni di euro per dotare il paese di 12mila colonnine di ricarica, sulla base di uno studio

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LE AZIENDE CHE INNOVANO Dalla Romagna arriva uno dei sistemi di ricarica più rapidi al mondo. Tale sistema, prodotto dall’azienda Bassi, ha permesso a numerose aziende di convertire le proprie flotte auto dal termico all’elettrico. L’offerta dell’azienda prevede sistemi di ricarica con diversi standard e di diverse taglie di potenza. A Grugliasco, vicino a Torino, la Bitron è invece l’azienda che ha realizzato per Enel il progetto della Fast Recharge Plus 1G, che permette di fare il pieno di energia a un’auto in circa mezz’ora, vale a dire il tempo di un caffè e di 2 chiacchiere. La stazione che eroga il “carburante” è dotata di un telecontrollo che rende intelligente il processo di ricarica minimizzando l’impatto sulla rete. Il sistema è utilizzabile da ogni tipo di veicolo elettrico grazie alla compatibilità con tutti gli standard in circolazione. È utilizzabile da 3 vetture contemporaneamente. Nel corso di quest’anno dovrebbe arrivare invece l’Enel Fast Recharge Plus 2G, per le prime installazioni su strade a scorrimento veloce in Italia e all’estero. L’associazione Class onlus, insieme a Cobat e Fondazione Cariplo, ha invece inventato SOV-help: si tratta di un’auto di “pronto intervento” dotata di batterie e infrastruttura di ricarica. In pratica, una “colonnina viaggiante” che viene chiamata tramite un numero verde e raggiunge l’auto elettrica scarica e la rifornisce di quei kilowatt che le consentono di arrivare al primo punto di ricarica o a tornare a casa. Infine, ecco quanto avviene in Germania: gli ingegneri del Fraunhofer Institute for Ceramic Technologies and Systems di Dresda lavorano a una batteria agli ioni di litio in grado di generare un’autonomia di 1000 chilometri con una tecnologia che è stata presentata con il marchio commerciale Embatt. L’utilizzo su strada potrebbe avvenire non prima di 2 anni.

realizzato col Politecnico di Milano e sottoposto al Ministero dei Trasporti. L’annuncio viene rinnovato ogni anno. Ma ancora si sta 10 | GIUGNO-LUGLIO 2017

aspettando. In ogni caso, in maggio l’azienda energetica ha lanciato E-solutions, una nuova divisione aziendale che come core business ha proprio la mobilità emissioni zero. E questo importante passo viene alcuni mesi dopo un accordo siglato con Nissan, costruttore che forse più di ogni altro crede in questa strategia pulita: con EGo All inclusive, le due aziende propongono di dotare le abitazioni dei clienti di una box station installata da Enel, una Leaf con autonomia da 250 km e l’app e.go, per localizzare tutte le colonnine esistenti in Italia. Il canone per questo pacchetto all inclusive? 299 euro al mese. Ma la partnership tra Enel e Nissan, che risale al 2015, è globale e prevede la collaborazione in vari settori, tra cui quello della tecnologia V2G (Vehicle to Grid), lo sviluppo di infrastrutture di ricarica standard e rapida, i servizi di

gestione energetica usando batterie “second life” e nuove, nonché stazioni di ricarica a cooperative di taxi elettrici. L’azienda giapponese ha siglato anche un accordo con a2a, azienda multiservizi distributrice dell’energia elettrica partecipata dai comuni di Milano e di Brescia. Ed è nel capoluogo lombardo che, dopo un anno dall’installazione di 13 colonnine di ricarica, la multiutility ha registrato 10mila ricariche, pari a circa 850 mila km percorsi senza emissioni di CO2. Sempre in tema di ricariche, la multiutility si appresta a inaugurare un grande hub elettrico dedicato a fare il pieno di energia agli oltre 100 veicoli tra auto, van e furgoni che andranno a comporre la flotta green di Unareti, la società unica per i servizi a rete del Gruppo a2a. La peculiarità di questi hub è che minimizzano la potenza impegnata senza rinunciare all’efficacia della ricarica. Il tutto attraverso il sistema “smart grid” di a2a, che permette di modulare la potenza prelevabile in base della necessità della rete stessa. Ma come sarà il futuro della mobilità elettrica? “Dipende dalla velocità con cui le PA definiranno le regole per la realizzazione delle reti pubbliche e gli incentivi per l’acquisto dei veicoli” rispondono dal settore ricerca e innovazione di a2a. “Fino ad allora lo sviluppo sarà determinato esclusivamente da pochi soggetti (aziende e privati) che in quel momento hanno una discreta disponibilità economica che permette di affrontare la spesa senza attendersi risparmi rispetto alla scelta di un veicolo tradizionale. Non credo che il veicolo elettrico possa essere alternativo all’endotermico per


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multiutility presente in alcune provincie di Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Marche, ha puntato alla mobilità ecologica contribuendo al piano della regione Emilia Romagna “Mi muovo elettrico”, che ha visto l’installazione di oltre 100 colonnine pubbliche visibili sul portale mobility.gruppohera.it. Oltre alle colonnine pubbliche, Hera ha installato anche 14 colonnine private, prevalentemente presso le sedi di alcune aziende che hanno aderito al progetto di sviluppo della mobilità elettrica. L’azienda è intervenuta anche a Trieste, dove ha installato 10 colonnine insieme a AcegasApsAmga, società di cui Hera è socio unico e che lì svolge l’attività di distribuzione elettrica.

PAROLA D’ORDINE: INTEROPERABILITÀ tutti gli usi: sui lunghi percorsi, una scelta ecologica potrebbe anche essere il treno, perché su grossi volumi anche la disponibilità di litio per le batterie andrebbe presa in esame”. Presto una nuova “scossa elettrica” toccherà anche le valli del Trentino, con una rete di 11 colonnine distribuite in posti strategici. Tutto sarà compiuto sotto l’egida di Dolomiti Energia e dei suoi manager, che hanno deciso di collocarle presso parcheggi pubblici e nelle zone centrali dei comuni oggetto dell’intervento, in modo che l’utente possa lasciare l’auto in carica mentre è al lavoro o mentre si muove per il tempo libero. Saranno costituite da due prese: una per la ricarica rapida, solitamente di un tempo

inferiore alle 2 ore, e una per quella più lenta, che si completa in 6-8 ore. Il costo del pieno di energia dovrebbe attestarsi fra i 4 e gli 8 euro pagabili sia attraverso una tessera ricaricabile sia attraverso l’addebito sulla bolletta qualora si sia già clienti. Dal 2011 anche Hera, la

L’azienda fa sapere che “Abbiamo sempre considerato di fondamentale importanza l’interoperabilità delle colonnine di ricarica, affinché queste possano essere fruibili da qualsiasi utente, indipendentemente dalla tecnologia o dal contratto di fornitura. Per questa ragione, già dal 2011, l’azienda utilizza la

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responsabile relazioni esterne Repower Italia.

INTANTO I COSTRUTTORI... In attesa che arrivi sul mercato (si presume dopo l’estate) la Tesla Model 3, una delle ammiraglie non solo dell’azienda made in Usa ma anche dell’intero panorama delle auto emissioni zero, la casa californiana amplia la rete dei supercharger, quei “supercaricatori” in grado di fare il pieno di energia in appena 30 minuti in maniera (semi) gratuita. Delle 5400 colonnine presenti in tutto il mondo (ma entro un anno raddoppieranno), 20 sono in Italia. E nel giro di qualche mese saliranno a 30, in modo da dare più libertà di movimento agli utenti lungo tutta la Penisola. Secondo quanto reso noto negli Usa, la società di Elon Musk ha implementato sistemi per limitare la potenza della “supercolonnina” al fine di ritardare più possibile il degrado delle batterie, aumentando di fatto la loro vita. Questo sistema, dicono oltreoceano, “si attiva automaticamente verso quei clienti che utilizzano frequentemente i supercharger (circa l’1% dei possessori di Tesla)”. Tali limitazioni sono minime e portano a un allungamento dei tempi di ricarica di circa 5 minuti. Dagli Stati Uniti alla Germania: sul finire del 2016, i colossi automobilistici BMW, Volkswagen, Ford e Daimler hanno siglato una joint venture per promuovere la mobilità elettrica attraverso una rete di colonnine di ricarica ultraveloci da mettere sulle principali strade d’Europa. Nella prima fase del programma, che prenderà avvio quest’anno, vi sarà l’istallazione delle prime 400 stazioni, che entro il 2020 diventeranno migliaia grazie al possibile ingresso di altri costruttori e di aziende energetiche regionali.

DANIELE SCHILLACI, VP VENDITE E MARKETING, DIR VEICOLI ELETTRICI, NISSAN E FRANCESCO STARACE,CEO ENEL

medesima tecnologia del principale operatore di settore, Enel, affinché i clienti possano ricaricare su tutte le colonnine installate in Italia da Hera, Enel ed altri operatori”. Oggi, grazie a nuove tecnologie che consentono di accedere ad una colonnina di ricarica con il semplice uso del cellulare, il problema dell’interoperabilità è molto ridimensionato ed è risolvibile attraverso accordi di roaming tra gli operatori, indipendentemente dal tipo di tecnologia della colonnina. Tali soluzioni sono facilmente estendibili agli utenti provenienti da paesi esteri.

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Interessante anche il progetto di elettrificazione della Penisola messo in campo da Repower, azienda con sede in Svizzera presente da oltre 100 anni nel settore dell’energia elettrica: con “Ricarica 101” punta a realizzare la prima rete privata per veicoli elettrici in Italia. In questo caso, ristoranti stellati, alberghi di fascia alta e porti turistici sono i primi hub dove costruire una rete di ricarica da nord a sud. I dettagli? Ogni struttura sarà dotata di una palina da 22 kw di potenza da cui sarà possibile ricaricare fino a 2 mezzi elettrici in contemporanea. Ricarica 101 è partito a ottobre 2016 e, fino a oggi, conta oltre 150 adesioni con molte altre in arrivo. “Per ora sono tutte sul suolo privato anche se in un caso, a Viareggio, un hotel ha chiesto e ottenuto dal comune la possibilità di installarla su suolo pubblico con modalità di accesso decisa dalle singole strutture, con l’orientamento di fornire il servizio gratuitamente ai clienti” ha detto Davide Damiani,

TUTTO IN UNA APP “Il futuro dell’auto elettrica è nell’interoperabilità delle colonnine di ricarica, che grazie alla piattaforma digitale Evway possono essere utilizzate con un’unica tecnologia che permette l’accesso diretto senza dover possedere le diverse card dei gestori della rete elettrica presenti sul mercato”. A dirlo è Franco Barbieri, Ceo della startup milanese Route220, che ha sottolineato come la struttura di ricarica sul territorio italiano sia ancora carente e non permetta una facile mobilità a emissioni zero degli utenti delle vetture a batteria. Quanto messo in campo da Evway è importante: una app che individua in tempo reale gli oltre 25mila punti di ricarica liberi “intelligenti” presenti sul territorio europeo, che permette di pagare l’energia utilizzata attraverso un tocco allo schermo, evitando così di interfacciarsi con le decine di diverse card oggi utilizzate per ricaricare coi diversi operatori presenti sul mercato. E questa mappa viene costantemente aggiornata attraverso accordi con i gestori delle reti elettriche. Uno degli obiettivi di Evway è quello di puntare a coinvolgere gli esercizi commerciali nella moblità elettrica, attraverso l’installazione di colonnine riservate ai clienti, con lo slogan “Charge you car, live your life”, dando l’opportunità a chi ricarica di impiegare e valorizzare il tempo a disposizione dato dall’attesa. Per questo motivo, supermercati e grandi centri commerciali stanno richiedendo che vengano installate colonnine di ricarica di fronte ai propri esercizi.



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MISSIONFLEET RAPPORTO ANIASA

IL NOLEGGIO, UN’INDUSTRY

ITALIANA CHE FUNZIONA L’Associazione Nazionale Industria dell’autonoleggio e Servizi Automobilistici si incontra nella consueta assemblea nazionale in cui si evidenziano gli oimi numeri del seore e il trend di crescita inarrestabile del Car sharing

di Alberto Vita

S Soddisfazione da parte del neo presidente di Aniasa Andrea Cardinali, numero uno di Alphabet Italia (BMW group) alla presentazione del 16esimo rapporto dell’associazione confindustriale. Dove si legge di un’industry in salute “che ha pochi eguali in Italia sia in termini di volumi che di crescita, dove forse solo il digitale ha un andamento più rapido” sottolinea il presidente, snocciolando numeri importanti: se nel 2007 l’Italia era il secondo mercato nel settore automotive e nel 2016 il quarto “quest’anno abbiamo messo la freccia sulla Francia. Grazie soprattutto alla vendita di auto nuove delle ‘flotte vere’, arrivate al 24,5% sul totale, malgrado il nostro paese tra i grandi mercati sia quello con maggior percentuale di auto possedute dai privati, al 62%, con le flotte a solo il 19%, contro ad esempio il 35% della Gran

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Bretagna. Un delta che non deriva altro che dal Tax divide tra i paesi, con l’Italia ovviamente fanalino di coda” sottolinea Cardinali. Italia che quindi, malgrado lo sforzo del settore del noleggio e del Car sharing (vedi box) continua a vedere un parco circolante che cresce in numero ma anche in età media, con solo Grecia e Portogallo a fare peggio in Europa, con, ormai, 10,4 anni di “anzianità di servizio”. “Siamo un settore in salute e lo testimoniano i numeri: 674 mila persone ogni giorno utilizzano il Noleggio a lungo termine, 89 mila il Noleggio a Breve mentre 17 mila sono i clienti giornalieri del Car sharing” afferma Cardinali.

Numeri importanti anche per l’economia, con una crescita delle immatricolazioni del 13,5%, a quota 325 mila nei veicoli e a più 62,4% nei veicoli commerciali, a quota 50 mila, per ben 22 miliardi di chilometri all’anno percorsi, per un settore che “con oltre 6 miliardi di euro di fatturato, a più 10,2%, e a più 15,6% nel primo trimestre 2017, con un gettito fiscale fino a 2,2 miliardi, senza includere l’indotto” commenta Cardinali. Fatturato che sale a “6,5 miliardi, includendo anche l’attività di remarketing, con la rivendita di oltre 185 mila auto usate” aggiunge uno dei vicepresidenti, nonché amministratore delegato di Mercury, Italo Folonari. L’Nlt



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MISSIONFLEET RAPPORTO ANIASA

IL CLIENTE DEL CAR SHARING? PENDOLARE, INFEDELE E... PROPRIETARIO DI AUTO Crescono inesorabilmente gli utenti del Car sharing in Italia, e Aniasa ha voluto avere uno spaccato del settore, affidando a Bain & Company una ricerca da cui si evince che l’utilizzatore medio del servizio è un pendolare, è molto infedele e, al contrario di quanto molti pensino, rimane un proprietario d’auto. Anche se Gianluca Di Loreto, principal della società di consulenza e curatore della ricerca, sottolinea come ogni auto condivisa può togliere dalla strada “da 5 fino a 9 auto, anche se in pochi hanno detto di aver rinunciato all’auto privata”, circa il 6%, malgrado utilizzando il Car sharing si risparmiano molti soldi: “secondo i nostri dati dai 6.300 ai 13.300 euro all’anno a seconda dell’auto utilizzata e dei chilometri percorsi”. Il Car sharing in pieno boom è utilizzato “al posto del trasporto pubblico, per il 55%, e dell’auto privata per il 40%” dice Di Loreto, che commenta anche il perché viene utilizzato: “è più flessibile del trasporto pubblico per il 42%, c’è più facilità di parcheggio per il 37%, ed è più comodo e conveniente del taxi per il 35%”. Tra i desiderata dei driver, il prezzo competitivo (indicato dal 63% del campione), la presa/riconsegna ovunque (53%) e la facilità d’uso (44%), mentre sull’auto, la vogliono pulita (48%), sicura (40%) e ben equipaggiata, con, su tutti, navigatore, kit BT/vivavoce, (39%). L’utente vorrebbe infine avere la certezza dei costi e quindi preferirebbe una tariffazione al chilometro rispetto a quella al minuto.

gestisce una flotta di 674 mila auto, a più 15,2% anno su anno, di cui ben 274 mila nuove immatricolazioni, a più 25%. “Il miglior anno per variazione di flotta rispetto all’anno precedente se si esclude il 2001, quando ci fu la prima spinta al noleggio sia delle aziende che della Pa” dice Folonari che, nel suo intervento, sottolinea come tra le tipologie di auto vi è il boom “dei crossover e dei fuoristrada e uno stop per le auto elettriche”. Un altro vicepresidente, che si occupa del noleggio a breve, Massimiliano Archiapatti, ad 16 | GIUGNO-LUGLIO 2017

di Hertz Italiana, ha parlato di un anno record per l’autonoleggio; “anche se sono numeri che dobbiamo analizzare” visto che a fronte di un più 5% dei giorni di noleggio, un più 7,6% dei noleggi, per un fatturato di 1,172 miliardi di euro, a più 4,9% anno su anno, si è visto un meno 2,4% della durata media e di un meno 2,5% di fatturato per noleggio, con un costo al giorno che si assesta invariato sui 36,1 euro. Una industria che nel 2016 ha potuto godere del

superammortamento, “che ha avuto un Roi del 350%, con solo l’Nlt a realizzare 216 milioni di gettito extra per lo Stato, a fronte di 48 milioni di sgravi fiscali” e dell’innalzamento “seppur minimo del limite di deducibilità per gli agenti di commercio, nonché la possibilità di noleggio dei bus”. Ma che nel 2017 si trova davanti a diverse sfide, tra cui “una normativa unitaria per il Car sharing, ad oggi con troppe diversità tra città” commenta Cardinali che rilancia sul superammortamento “che deve diventare strutturale, con l’estensione dell’iperammortamento ai veicoli a basse emissioni e alle reti di ricarica”. Inoltre bisogna “riformare il codice della strada e combattere i furti, per noi una piaga da 60 milioni di euro ogni anno. Il tutto per arrivare a ridurre il gap fiscale con gli altri paesi”. Ed ecco anche l’importanza di avere una Associazione forte come Aniasa, nata nel ’65 con 5 membri arrivata quest’anno a totalizzarne 49, “con, non solo case costruttrici, ma anche società di Car sharing e servizi per rappresentare tutta la filiera di auto e turismo, con diverse anime ma assolutamente coesa sugli obiettivi” chiosa Cardinali.



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AUMENTANO I FURTI DI COMPONENTI, PER I FLEET MANAGER UN PROBLEMA DA NON SOTTOVALUTARE Nonostante dai dati della Polizia Stradale emerga che i furti d’auto nel 2016 sono diminuiti, rubare una veura per i pezzi di ricambio o per appropriarsi di alcune sue componenti, in particolare del navigatore satellitare, è una pratica ancora diffusa che può creare non poche difficoltà non solo ai privati, ma anche a Fleet manager e noleggiatori

di Serena Piazzi

N Nel 2016 in Italia sono state rubate meno vetture rispetto al 2015. È la buona notizia che emerge dai dati statistici pubblicati dalla Polizia Stradale e relativi ai furti di veicoli nel nostro Paese. Si è passati da 114.121 furti del 2015 a 108.090 del 2016 con un decremento del 6,58 per cento. La regione più colpita lo scorso anno è stata la

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Campania seguita da Lazio e Puglia. Il dato che si evidenzia è anche quello dei rinvenimenti che in queste tre regioni si aggira attorno al 33 per cento. Le regioni più virtuose dal punto di vista dei furti delle auto sono la Valle d’Aosta con 53 auto rubate seguita dal Trentino con 210 e l’Umbria con 386. Oltre alle auto anche i fuoristrada sono stati oggetto dell’attenzione dei ladri con 4.273 furti nel 2016 così come i motocicli con 45.351. Tuttavia il problema è tutt’altro che risolto, come si evince dal “Dossier annuale sui Furti D’Auto 2016” elaborato da LoJack Italia, azienda attiva nel rilevamento e recupero di beni

rubati, che raccoglie e analizza i dati forniti dal Ministero dell’Interno e li integra con quelli provenienti da elaborazioni e report nazionali e internazionali sul fenomeno. Ogni giorno sulle strade italiane vengono rubati oltre 312 autoveicoli, 13 ogni ora. L’attività di prevenzione e contrasto delle Forze dell’Ordine riesce a restituire al proprietario solo il 45% dei veicoli rubati. Di oltre la metà dei veicoli rubati si perdono le tracce. In 15 anni un parco auto complessivo di ben 1.232.780 unità è scomparso nel nulla. Dunque nel nostro Paese resta alta l’attenzione nei confronti di questo fenomeno, che oggi


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MISSIONFLEET FURTI D’AUTO

interessa in modo particolare i veicoli premium. In controtendenza rispetto al dato nazionale, crescono infatti i furti delle auto di alta gamma, come i modelli Mercedes-Benz e Audi. Ma il problema riguarda anche altre tipologie di vetture, come ad esempio le Smart e, come detto, i Fuoristrada e i Suv. In particolare, tra questi ultimi, Range Rover, Nissan Qashqai e Toyota RAV sono i modelli più ricercati. Tra le regioni, primato negativo alla Campania, dove viene rubata 1 auto su 5 in Italia, mentre 8 su 10 vengono sottratte in una macro area costituita da questa regione e da Lazio, Puglia, Sicilia e Lombardia. “Si possono identificare tre principali categorie di furti in crescita negli ultimi anni” ha

spiegato a MissionFleet Massimo Braga, Vice Direttore Generale di LoJack Italia, “le sottrazioni di citycar, di Suv e di veicoli premium. Senza contare che il fenomeno dei furti in generale ha subito ormai una decisa evoluzione con un forte coinvolgimento delle organizzazioni criminali nel business internazionale e con l’utilizzo di dispositivi tecnologici in grado di sottrarre in pochi secondi veicoli di ultima generazione senza danneggiarli”. A questi si aggiungono i furti di componenti, in particolare dei navigatori satellitari. Si tratta di un trend che ha visto uno sviluppo importante negli ultimi 2-3 anni e che produce un impatto decisamente elevato sul settore: il dispositivo, infatti, a seconda del segmento di

appartenenza del veicolo, ha un costo variabile tra i 1.700 e i 7.000 euro (per i veicoli premium). Senza contare il costo di ripristino dell’auto, poiché i criminali per rubare il navigatore nel più breve tempo possibile danneggiano sensibilmente la parte centrale del cruscotto, compromettendo il cablaggio dei fili. Ci sono aziende del settore che, a causa di questo specifico fenomeno, sono arrivate a sostenere fino a 2 milioni di euro di danni. Le sottrazioni, da una parte, alimentano il mercato nero dei pezzi di ricambio e, dall’altra, consentono ai ladri di entrare in possesso di sofisticati MASSIMO BRAGA, VICE DIRETTORE GENERALE DI LOJACK ITALIA

microprocessori, molto potenti e veloci, che vengono utilizzati per la clonazione delle carte di credito. Il problema, se è grave per i privati, lo è altrettanto per chi utilizza un’auto aziendale, e ha delle ricadute sull’attività di Fleet manager e noleggiatori. Bisogna considerare che le auto in flotta sono generalmente molto ambite dai ladri, poiché spesso più nuove e accessoriate rispetto agli altri veicoli circolanti. Se a questo si aggiunge la percezione che i driver tendano a “proteggere” GIUGNO-LUGLIO 2017 | 19


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Top 20 brand più rubati 2015 vs 2014

RICCIARDO MURADORE, FACILITY & GENERAL SERVICES MANAGER DI BEIERSDORF

maggiormente la propria auto se si tratta di un veicolo privato piuttosto che di una vettura fornita dall’azienda, si comprende come il fenomeno dei furti sia tutt’altro che da sottovalutare per il comparto fleet. “Il furto della vettura comporta grossi disagi per i Fleet manager e per il driver che lo subisce in prima persona, anche se va sottolineato che, se l’azienda cliente si avvale di un noleggiatore, è soprattutto quest’ultimo a subire il danno più grave derivante dal furto, dal momento che si vede costretto a fornire all’azienda una nuova auto” ha detto Braga. “Si tratta di una perdita in primis economica, legata al valore contabile del mezzo, a cui si aggiungono i costi per l’auto sostitutiva da fornire al cliente in attesa di quella nuova, senza contare le pratiche amministrative e burocratiche collegate, che hanno un notevole impatto sul costo di gestione del parco. Per questo motivo gli operatori del settore negli ultimi anni stanno correndo ai ripari responsabilizzando i driver, utilizzando strumenti hi-tech e cercando di incentivare l’inserimento in car list di quelle auto meno prese di mira dai

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ladri nelle aree più a rischio”. “I furti dell’intera vettura sono rari, ne abbiamo subiti tre negli ultimi dieci anni” ha spiegato a MissionFleet Ricciardo Muradore, Facility & General Services Manager di Beiersdorf. “Più frequenti i furti di componenti, in primis navigatori: abbiamo avuto questo problema su Audi A6 e BMW 530 e in passato anche sulle Volkswagen Golf. Addirittura è capitato che la stessa auto subisse la sottrazione del navigatore anche più volte”. “Il disagio è notevole: l’auto sta

ferma quasi 60 giorni tra denuncia, autorizzazioni e riparazione” ha aggiunto Muradore, che ha precisato: “per il noleggiatore si tratta senza dubbio di un grosso danno a livello economico, dal momento che deve sostenere in toto le spese”. Tuttavia il fatto che le auto premium siano più frequentemente soggette a furti di questo tipo sembra non scoraggiare più di tanto i Fleet manager dall’inserirle in car list. “Quando proponiamo auto di alto livello avvertiamo il driver

La top ten dei modelli più rubati nel 2016 2016

2015

Fiat Panda

10.769

11.848

Fiat Punto

8.044

9.844

Fiat 500

7.122

6.825

Lancia Ypsilon

3.966

4.448

Ford Fiesta

2.941

3.178

VW Golf

2.805

2.880

Fiat Uno

2.669

4.184

Smart Fortwo

2.038

2.446

Renault Clio

1.574

-

Opel Corsa

1.275

1.522

108.090

114.121

Totale auto rubate


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ALFERIO PAOLILLO, RESPONSABILE FACILITY MANAGEMENT E SERVIZI GENERALI EDISON

che le vetture potrebbero essere soggette a furti, soprattutto di componenti, ma non mi sentirei di affermare che si tratta di un problema particolarmente avvertito dai driver. È ancora molto bassa la percentuale dei dipendenti che preferiscono affidarsi a modelli meno appealing per i ladri, anche in casi in cui non hanno la possibilità di parcheggiare all’interno di un garage”, ha affermato il manager. Anche Alferio Paolillo, Responsabile Facility Management e Servizi Generali Edison, è d’accordo nel sostenere che il fenomeno più frequente è quello del furto di parti interne delle auto in flotta. “Negli ultimi anni abbiamo subito pochi furti di vetture, qualcuno in più di navigatori, principalmente su auto BMW. Il nostro parco auto è interamente a noleggio e assicurato per furto e incendio, dunque per noi, più che un problema di costi, si tratta di un

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disagio, poiché l’auto non è utilizzabile per un mese e al driver deve essere assegnata un’auto sostitutiva” ha dichiarato il manager. “La riparazione è un processo lungo, perché spesso è necessario smontare e ricostruire il cablaggio elettrico”. Paolillo concorda con Muradore anche in merito al fatto che il fattore ‘rischio furto’ non sia un deterrente per l’inserimento dell’auto in car list. “Nella scelta delle auto da proporre ci basiamo più su altri criteri, come ad esempio l’ottimizzazione dei costi” ha spiegato il manager. “Per i dirigenti ci orientiamo su modelli di alta gamma, mentre le auto di fascia più bassa vengono utilizzate per lo più nelle realtà operative e dunque sono già di per sé meno soggette al problema. In generale, comunque, abbiamo notato che le auto ricche di optional sono più esposte al rischio di furti”. Già, perché, oltre al navigatore, ci sono altre parti che attirano l’attenzione dei ladri. Come ad esempio i fari allo xeno, o il volante sportivo, che vengono sottratti e rivenduti sul mercato parallelo.

Ma esiste un modo per difendere le proprie vetture? “Abbiamo notato che l’installazione di un antifurto sonoro sulle auto rappresenta un forte disincentivo per i ladri, che magari iniziano il ‘lavoro’ ma non lo portano a termine”, ha affermato Muradore. Il localizzatore satellitare è un altro strumento che può rivelarsi molto utile in caso di furto, soprattutto per reperire la vettura, mentre sono in fase di studio soluzioni sempre più sofisticate atte a prevenire proprio la sottrazione dei navigatori satellitari, come dispositivi ad hoc che possono essere installati all’interno dei navigatori stessi. “Sfruttando i principali punti di forza e il know-how derivante dalla recente acquisizione da parte del Gruppo CalAmp, colosso americano della telematica, LoJack si sta concentrando sulla creazione di valore per le offerte dei partner del settore automotive, del mercato assicurativo, delle società di noleggio, e dei loro clienti finali attraverso soluzioni telematiche innovative che riducono i costi di gestione della flotta oltre che, naturalmente, i furti e le appropriazioni indebite”, ha sottolineato Braga. Tra le soluzioni proposte dall’azienda vale la pena ricordare LoJack Connect, che invia un alert quando si verifica un comportamento “a rischio” del conducente, un uso del veicolo in contravvenzione con quanto previsto contrattualmente, un improvviso calo di tensione della batteria (per il probabile taglio dei fili), la manomissione del dispositivo o lo spostamento del mezzo a motore spento.



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AUDI

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INNOVAZIONE E DESIGN. GIUGNO LUGLIO

INTELLIGENZA ARTIFICIALE MA CON IL CUORE PER LA NUOVA A5 SPORTBACK

Un vero e proprio concentrato di tecnologia. In un’auto di oggi con gli equipaggiamenti di un’auto di domani. Questa è l’Audi A5 Sportback 2.0 TDI versione sport, un modello in stile coupé, dal design filante, super sportivo, aggressivo ed elegante allo stesso tempo. Pur rimanendo un’auto anche da flotta,

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con un bagagliaio inaspettato, con una capienza da 465 litri, ben sagomato e apribile elettronicamente, e ottimi costi di esercizio. Perché il duemila turbodiesel che la spinge, con una potenza di 140 KW e 190 CV con una coppia massima di 400 Nm a 1750-3000 giri/minuto, e

una velocità massima di 238 km all’ora, un’accelerazione da 0 a 100km/h a 7,9 secondi, stupisce anche nei consumi: servono solo 5,2 litri di gasolio per percorrere 100 km nel ciclo urbano e 4,4 litri quelli nel ciclo combinato, con emissioni di CO2 di 114 g/km. Bassi consumi dovuti naturalmente al motore di ultima generazione Euro 6 ma anche al cx da record di 0,25 e alla riduzione di peso di ben di 85 chilogrammi rispetto alla generazione precedente, che permettono così alla nuova A5 Sportback di abbassare i consumi del 22% a fronte di una potenza aumentata del 17%. Un motore abbinato a un precisissimo cambio S tronic a sette rapporti utilizzabile anche in modalità manuale con i due classici bilancieri al volante e mappabile con ben 5 modalità di guida che agiscono anche sui rapporti e sull’assetto; Efficiency, Comfort, con Stop&go, Auto, Individual, ovvero personalizzabile, e l’aggressiva, Dynamic con la quale l’auto tira fuori l’anima sportiva che cela, ma


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AUDI

neanche troppo, dentro di sé. Se il design è azzeccato, lo sono ancora di più gli interni, con un grande comfort per i suoi occupanti grazie ai comodi e avvolgenti sedili in alcantara/pelle, regolabili elettronicamente e con supporto lombare. Accogliendo tutti gli occupanti in un abitacolo dotato dei dispositivi più evoluti in fatto di comfort, come il climatizzatore trizona, o l’Audi Soundsystem, con la possibilità di avere a bordo un impianto Bang&Olufsen e la gestione della musica in ogni zona dell’auto, l’A5 Sportback rimane comunque il punto di riferimento dei driver. Con pedaliera sportiva in look alluminio, volante in pelle a tre razze e multifunzione regolabile in altezza, con il quale gestire le tantissime tecnologie dell’auto; dalla navigazione al telefono, anche in

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modalità Bluetooth, dalla musica ai tanti equipaggiamenti per la sicurezza, dall’adaptive cruise control al Collision avoid assist che, insieme al pre sense front, al traffic jam assist, al riconoscimento dei segnali e ai sensori di assistenza al parcheggio, posizionano quest’auto ai vertici nel campo della sicurezza. Il driver inoltre può godere dell’Audi virtual cockpit, il sistema di informazioni per il conducente con display monocromatico e programma di efficienza integrato e tutti i sistemi di sicurezza grazie al grande display Lcd da 12,3” che mostra le informazioni in modo chiaro e ordinabili a scelta del conducente stesso. La gestione dell’auto passa anche dalla consolle centrale con schermo touchscreen da 8,3”, i Media, la Radio, il Drive Assist, il clima e

quant’altro, con la comodità anche della manopola per gestire tutta l’auto. La nuova Audi A5 Sportback rappresenta l’evoluzione di un’icona, con linee e proporzioni sportive, design sofisticato e performance migliorate. E grazie ad Audi connect e alle innovative tecnologie di guida assistita, l’Intelligenza Artificiale applicata alla guida è finalmente realtà. Per single, coppie, famiglie e, naturalmente, anche per il mondo business.

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MISSIONFLEET PROFESSIONE FLEET MANAGER - SPECIALE MFA

PROGETTO VINCITORE MFA 2016

LA SICUREZZA È UN FATTO, ANCHE E SOPRATTUTTO, DI TESTA Il Fleet manager di Beiersdorf, Ricciardo Muradore, diventa professore nelle scuole per un progeo formativo sulla sicurezza stradale. Un must anche per i driver dell’azienda tedesca creatrice della mitica Nivea

di Alberto Vita

U Un progetto sulla sicurezza che ha spinto i giurati della prima edizione di MFA - MissionFleet Awards a premiare il “professor” Ricciardo Muradore, responsabile dei servizi generali di Beiersdorf S.p.A., con un

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Premio Speciale della giuria. Muradore che, oltre della flotta aziendale si occupa, da poco, anche dei viaggi d’affari dei colleghi in qualità di Travel manager, stipulando convenzioni con gli Hotel, tre anni fa si è inventato un progetto formativo per le scuole dove lui stesso, da qui il fatto che molti suoi colleghi lo chiamino ormai “professore”, va ad insegnare ai ragazzi il “valore” della sicurezza in auto e non solo. “Dopo un primo anno limitato, abbiamo coinvolto molto di più l’azienda che ha risposto in maniera

entusiasta” commenta il manager che sottolinea come “la vera sicurezza quando si va in giro lo si fa con le persone, non solo con l’hardware delle case, anche se è certamente importante”. Un progetto che, come richiede la “strada”, si sta sviluppando e che Muradore vorrebbe portare, alleggerito, non solo alle Medie ma anche alle Elementari; “parleremo infatti più di sicurezza del pedone e della guida con il cellulare che, ad esempio, di seggiolini. Perciò abbiamo aggiornato la nostra presentazione a cui affianchiamo la visione di filmati, anche del tempo, per far capire come si è sviluppato il traffico automobilistico e come sono cambiati i pericoli”. Un futuro progetto che vedrà un partner d’eccezione per quell’hardware che della sicurezza ha fatto una bandiera, ovvero Volvo Italia, “la numero uno per la sicurezza” come sottolinea Muradore, che ha anche portato nei suoi filmati a scuola, il centro sicurezza di Volvo a Göteborg, dove gli alunni vedendolo “ne sono rimasti colpiti”. Sicurezza che, insieme all’ambiente, sono i driver per Muradore nella costruzione della flotta aziendale di Beiersdorf: “per le auto in car list


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MISSIONFLEET PROFESSIONE FLEET MANAGER - SPECIALE MFA

prevediamo tutti i pacchetti di sicurezza possibili, dal Bluetooth al cruise control adattivo, etc., e chi non ha questi equipaggiamenti non li inseriamo neppure in lista. Inoltre, anche come direttiva dall’Headquarter di Amburgo, abbiamo una flotta con emissioni sotto i 120 di CO2/km. Tra cui anche alcune auto, poche, dei manager che hanno ancora dei 3000 cc. Auto che da quest’anno saranno dei duemila. Con dei 1.6 per la forza vendita”. Importante poi per Muradore è “provare le auto e farle provare ai driver, che poi le configureranno a loro piacere sui siti della casa, dopo aver avuto sottomano anche delle schede molto dettagliate su ogni veicolo. Configurazione che verrà condivisa ed approvata dall’ufficio HR che deciderà di far passare anche eventuali optional scelti dal driver, soprattutto se questi riguardano sicurezza e comfort di guida”. Proprio la cura del driver è un imperativo per Muradore, che chiede anche loro di compilare questionari di valutazione, con un feedback dopo i test drive con le case che avvengono in sede. Test drive che permettono poi di costruire una car list che

LA STORIA Beiersdorf S.p.A. nasce ad Amburgo il 28 marzo 1882 sviluppando un nuovo metodo di fabbricazione di cerotti medicali. Ma è il 1911 l’anno decisivo per la società tedesca, visto che lancia la Nivea, la crema per la cura del corpo che ancora oggi è il suo prodotto di punta. Quotata alla Borsa di Francoforte la società è controllata da

Maxingvest AG, la holding della famiglia di Günter Herz, e controlla diversi marchi tra cui Nivea, Eucerin, La Prairie, Tesa, Labello, 8x4, e Hansaplast. Beiersdorf Italia è una delle oltre 150 affiliate internazionali della multinazionale tedesca, fondata nel 1931, ha sede a Milano e impiega circa 200 dipendenti. L’Europa naturalmente è centrale per l’azienda anche se è ormai presente in 200 nazioni al mondo, tra cui le emergenti Brasile, Cina, e Russia, dove vengono aperti Centri di Sviluppo Locale, come quelli recentemente inaugurati a Wuhan (in Cina) e in Messico.

prevede la proposta di 4 modelli per ciascuna delle quattro fasce aziendali, ovvero Top manager, Dirigenti, Quadri e Impiegati, e che racchiude un mix di marche

che vanno dalle classiche tedesche, Audi, BMW e Mercedes per i primi due livelli, alle Renault Espace e Kadjar, “piuttosto gettonate, insieme alle Peugeot 3008, Citroën C4 Gran Picasso e, come nel passato la Qashqai” dice il manager sottolineando così come, anche tra i suoi colleghi, piacciono molto le Crossover. E poi ecco la Skoda Superb, la Volskwagen Passat, la Mazda, le Opel, “brand di cui proporremo l’Insignia il prossimo anno”, e naturalmente diversi modelli di Volvo. Una car list composta da 90 auto circa che Muradore gestisce al momento con semplici fogli Excel ma che a breve verranno GIUGNO-LUGLIO 2017 | 27


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MISSIONFLEET PROFESSIONE FLEET MANAGER - SPECIALE MFA

sostituiti da un gestionale semplice ma con molte funzioni dal nome evocativo Cars “che abbiamo sviluppato al nostro interno” commenta il Fleet manager dell’azienda tedesca che pur sottolineando come la flotta sia al 100% diesel, sta operando anche nell’utilizzo dell’elettrico con un primo test 5 anni fa con una Nissan Leaf manuale, a cui presto si aggiungerà una BMW i3. Partimmo con questo progetto, quando chiudemmo una partnership con Bosch per avere una colonnina di ricarica. Solo un test perché è sempre molto

forte l’ansia di autonomia che, assieme alla mentalità e ancora agli alti costi, non fa utilizzare con leggerezza questa modalità di trasporto, sulla quale l’azienda ci crede, e vuole fare il salto di qualità, raddoppiando le auto elettriche. Restiamo in attesa di autostrade con le corsie per la ricarica a induzione. Ma c’è bisogno in questo caso che le istituzioni e i privati si mettano d’accordo. Se questo succedesse sarebbe veramente una rivoluzione della mobilità”. Colonnina che troneggia all’entrata della sede di Milano, una volta superata la sicurezza e la reception digitale installata qualche anno fa, in un cortile dove si trovano i parcheggi per i manager e un garage anche per le moto e biciclette, “Inoltre per tutti i dipendenti è stato affittato un capannone vicino, ristrutturato e messo a norma, per facilitare loro il parcheggio” spiega Muradore sottolineando

così la voglia dell’azienda di coccolare i propri dipendenti come, in effetti, basta fare un giro per gli uffici per capirlo. La flotta è a Noleggio a lungo termine, con auto soprattutto gestite da Athlon e Ald Automotive, con alcuni veicoli ancora in mano a Leaseplan: “ogni anno facciamo una gara per le auto che ci servono. All’ultimo è l’ufficio Procurement ed HR che decidono con le auto già configurate in mano. Facciamo contratti standard da 48 mesi e 130 mila chilometri, anche se per qualcuno ne abbiamo di personalizzati. Tutti comunque sono senza franchigia, con assicurazione Kasco e gomme illimitate” spiega Muradore, cha aggiunge: “da quest’anno abbiamo anche il Telepass fleet, inserito con un po’ di difficoltà ma ora completamente funzionante grazie anche al loro ottimo Customer service”. Due le carte carburante utilizzate, Eni ed Esso, gestite da Ald Automotive, così come sono le società di noleggio stesse a gestire le multe. Lato telematica Muradore è assolutamente categorico: “le black box sono installate solo per tutela dell’asset e non le utilizziamo per nessun tipo di controllo. In effetti non abbiamo neppure avuto tanti furti di auto, solo 3 in 13 anni di mia presenza in azienda, con, invece, molti furti di navigatori”.

BEIERSDORF S.P.A. IN NUMERI (2016) Dipendenti: 17 mila, a più 2,6% sul 2015 – Germania: 5.500 – Italia: 200 Vendite: 6,8 miliardi di euro, a più 3,2% sul 2015 Uffici nel mondo: 150 Investimenti in ricerca sulla pelle: 190 milioni di euro all’anno 28 | GIUGNO-LUGLIO 2017


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MISSIONFLEET DIRECTOR’S CUT

DAI MOTORI D’AEREO ALLE AUTO PREMIUM PASSANDO PER LE MOTO

LA STORIA CENTENARIA DI BMW La casa bavarese ha compiuto cento anni, partendo dalla progeazione di motori d’aereo. E ora lancia l’operazione The Next 100 years, con la quale prefigura la mobilità del futuro. Sempre con un focus sul mercato Premium

di Alberto Vita

C Cent’anni e non sentirli. Anzi. La BMW ha festeggiato nel 2016 i cento anni dalla fondazione con il tema NEXT 100, attraverso il quale rilancia per, almeno altrettanti 100 anni, la sua visione della mobilità. Che agli inizi non prevedeva le auto, visto che nacque come società per la produzione di motori aerei (da qui la M del nome, Bayerische

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Motoren Werke, ovvero la Fabbrica Bavarese di Motori) per poi passare alla costruzione di motociclette e di motori per imbarcazioni, per arrivare alla progettazione di auto nel 1928, raggiungendo però vette sublimi negli autoveicoli di alta gamma a partire dagli anni settanta, anche dopo l’acquisizione, nell’anno d’oro del 1966, della Glas, fino a diventare uno dei marchi Premium più ammirati al mondo. Primi anni di storia in cui si incastona una curiosità di cui abbiamo accennato anche nello scorso numero; la partecipazione ai successi di BMW da parte di un ingegnere della Daimler, Max Fritz, che andò a lavorare a Monaco nella

Rapp Motorenwerke, azienda che nel 1916 si fuse con un’altra società della città bavarese, l’azienda costruttrice di motori d’aereo Gustav Otto Flugmaschinenfabrik dell’ingegnere Gustav Otto, facendo nascere così la Bayerische Flugzeugwerke che prese il nome, appunto, di Bayerische Motoren Werke, che nacque ufficialmente il 21 luglio 2017. Se nel primo dopoguerra BMW sforna moto e i motori da barca, è il 1928 che l’azienda bavarese si lanciò nel mondo delle 4 ruote, acquisendo gli impianti della Dixi situati ad Eisenach, in Sassonia, che fabbricavano su licenza una versione del modello britannico


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MISSIONFLEET DIRECTOR’S CUT

Austin Seven (poi vedremo i molti intrecci tra BMW con l’industry automotive britannica). Fabbrica che però nel dopoguerra rimase sotto controllo sovietico aprendo nell’azienda una profonda crisi, finché BMW riuscì a spostare la produzione a Monaco. Il rilancio si ebbe grazie anche all’italiana Iso Isetta, un microvettura che ebbe scaro successo in Italia ma che invece si affermò in Germania dove la casa bavarese acquisì la licenza, e che oggi troneggia tra le auto storiche presenti nel BMW Welt, il

museo della Casa a Monaco inaugurato nel 2007. Ma fu il 1959 un anno cruciale per la Casa che rischiò, altro incrocio storico, di esser venduta alla Daimler Benz, operazione fallita questa grazie all’intervento dei piccoli azionisti e del rilancio di uno dei principali soci, ovvero Herbert Quandt. Che aiutò BMW a risollevarsi, grazie anche all’aiuto dello stilista italiano Giovanni Michelotti, ecco un altro incrocio storico con il nostro paese, che disegna la BMW 700, a cui seguì la 1500, primo esemplare della Neue Klasse, da cui sarebbero poi derivati i modelli della Serie 2, prima dell’acquisizione della Glas e del nuovo stabilimento di Dingolfing. Gli anni settanta e ottanta divengono così un periodo d’oro per BMW diventando in breve tempo un brand globale, grazie anche alla presidenza di Eberhard von Kuenheim che spinge sulla crescita tecnologica e produttiva della Casa. Anni in cui lanciò i modelli di grande successo della serie 3 e 5. Con

uno stilema che negli anni divenne il simbolo della Casa, ovvero la trazione posteriore e i motori sei cilindri nelle auto e i motori boxer e la trasmissione a cardano per le moto. Nel 1994 acquisì il Gruppo Rover, smembrandolo in seguito vendendo la Land Rover a Ford e gli altri marchi raccolti nel gruppo MG Rover al Consorzio Phoenix; tenendosi per sé solo la Mini, grazie alla quale acquisì conoscenze tecniche per lo sviluppo di vetture a trazione integrale. Dal 2003 produce inoltre anche il top da sempre del lusso, ovvero le mitiche Rolls Royce. Negli anni settanta nacque anche la divisione BMW Motosport, la divisione sportiva della Casa, e Alpina, il marchio per le auto da strada più perfomanti del gruppo. BMW Motorsport che nel 1983 arriva a vincere il campionato del mondo di Formula Uno con Nelson Piquet, in collaborazione con la Brabham, che trionfò grazie al suo motore turbocompresso che arrivò a sviluppare ben 1300 CV. Motori GIUGNO-LUGLIO 2017 | 31


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MISSIONFLEET DIRECTOR’S CUT

THE NEXT 100 YEARS, LA VISIONE DELLA MOBILITÀ DEL FUTURO DI BMW Noi abbiamo guidato le BMW più da flotte, come le nuove serie 3 e serie 5, già modelli che sono un condensato di nuove tecnologie, che trovano il suo culmine nella serie elettrica contrassegnata con la “i” (lanciata nel 2011), le prossime auto a cui puntiamo, per fare, insieme alla Casa bavarese, un vero e proprio salto nel futuro. Che BMW, con le sue vetture “Vision” proposte con l’operazione The Next 100 years, si è già prefigurato con sei tesi che la società ha formulato basandosi sui principali megatrend e sulle previsioni più diffuse del settore ovvero: la mobilità sarà sempre più diversa e BMW vuole dare un contributo fondamentale alla definizione delle sue forme future che saranno sempre più su misura e personalizzate; l’interconnessione sarà considerata un fenomeno naturale e la digitalizzazione e l’intelligenza digitale dovranno essere al servizio dell’uomo; tecnologie che devono essere ergonomiche facili da usare. Le autovetture saranno sempre più compatibili con l’ambiente, prodotte con energie rinnovabili, riciclabili e capaci di azzerare le emissioni nocive. Il tutto favorendo lo scambio interculturale, migliorando le vite del personale internazionale, proveniente da oltre 100 nazioni differenti, e delle persone che vivono nelle vicinanze dei vari siti produttivi. Già oggi BMW Group supporta oltre 200 progetti ambientali e sociali in oltre 42 paesi. Naturalmente ogni brand del gruppo manterrà il suo target di riferimento ma senza tradire le tesi postulate per continuare a mantenere alta la propria reputazione, negli ultimi anni sempre al top tra tutte le case automobilistiche secondo il Reputation Institute. Tutto meritato.

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che negli anni 2000 riforniscono la Williams, prima di lanciarsi con un team proprio nel 2006, ovvero la BMW Sauber, prima del ritiro del 2009. Insomma, un brand della Vecchia Europa dove nacque l’auto moderna che si è saputa imporre come brand Premium in tutto il mondo, dove ha aperto fabbriche negli Stati Uniti, a Spartanburg, in Messico, a Toluca, in Indonesia, in Thailandia, nelle Filippine e in Malesia in Estremo Oriente, in Egitto e in Sudafrica nel Continente Nero, in India e in Pakistan in Asia centrale, fino naturalmente alla Cina, che è diventato il suo primo mercato globale. BMW che guarda certamente al futuro con le sue “Vision” e con la linea “i” (vedi il box a lato), ma che non dimentica il passato con, ad esempio, la riproposizione sul mercato (quando si chiedono gli ammiratori dell’anima sportiva BMW) della Serie 8 con “prestazioni affilate come un rasoio”, come ha sottolinea il ceo della Casa Harald Krüger, che possano però “accompagnarsi a un’idea moderna di lusso”. Un binomio su cui hanno lavorato i designer di Monaco guidati da Adrian van Hooydonk per la concept presentata al recente Concorso di eleganza di Villa d’Este e che ha stregato tutti i partecipanti ma che sono anche un po’ le linee guida di tutte le BMW. E nella mobilità del futuro la Casa bavarese ci è entrata già nel 2011 quando, in collaborazione con Sixt, ha lanciato la sua visione del Car sharing, ovvero DriveNow, sbarcato recentemente anche in Italia, a Milano. Un assaggio di come BMW non stia ferma. Anzi. Attendiamo altri 100 anni di successo come i precedenti.



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MISSIONFLEET FLEET MANAGEMENT

IL FLEET MANAGER AL SERVIZIO DEI CITTADINI La gestione delle floe di società multiutility è particolarmente complessa: tante tipologie di veicoli, con utilizzi e funzioni diverse, mercati di riferimento differenti e importanti scelte make or buy da affrontare

di Mauro Serena

L Le aziende multiservizi (o multiutility, secondo la definizione anglosassone) sono società pubbliche, private o

miste, che hanno la responsabilità di erogare vari servizi alla cittadinanza, come la raccolta rifiuti e l’igiene urbana, la fornitura di acqua, gas ed elettricità, teleriscaldamento e servizi di telecomunicazioni (internet, fibra, ecc.). Possono, inoltre, integrare questi servizi con la gestione dei trasporti pubblici, dei parcheggi, dell’illuminazione etc., a seconda delle esigenze locali. In Italia alcuni tra i nomi più

Tabella 1 - Mappatura della flotta di un’azienda multiutility TIPOLOGIA DI MEZZI

FUNZIONE

USO

MERCATO DI RIFERIMENTO*

Mezzi speciali • Autocompattatori • Autocarri di vario tipo (scarrabili, attrezzati, ribaltabili, ecc.) • Furgoni cassonati • Vasca con/senza voltabidoni • Spazzatrici • Bivasca • Carrelli elevatori

Fattori produttivi per erogare servizi alla città e ai cittadini

Strumentale

Specifico

Veicoli commerciali leggeri allestiti • Furgoni • Autovetture furgonate/van

Fattori produttivi per erogare assistenza sui servizi ai cittadini

Autovetture in car pooling / car sharing

Mobilità professionale

Autovetture assegnate

Fringe benefit e mobilità professionale

CARATTERISTICHE DEI VEICOLI DELLE MULTIUTILITY

*mercato di acquisizione dei mezzi, di gestione e sua ottimizzazione

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rappresentativi del settore sono A2A e la sua controllata Linea Group Holding in Lombardia, Iren nel nordovest, Hera nel nordest e centro Italia, Acea in Toscana, Umbria e Lazio. La gestione delle flotte di queste aziende presenta caratteristiche peculiari e richiede la presenza di Fleet manager di grande esperienza tecnica, visto che le problematiche da affrontare quotidianamente sono ben maggiori rispetto alla “classica” flotta formata da auto in fringe benefit, auto di servizio e veicoli commerciali. Qui, infatti, i mezzi tecnici e ad uso strumentale prevalgono sulle altre tipologie di veicoli e si confrontano con un mercato di acquisizione e di gestione piuttosto diverso per tipologia di fornitori e di servizi.

Generale

Promiscuo

Gran parte del parco veicoli è rappresentato da mezzi tecnici. Nel caso di raccolta rifiuti e pulizia delle strade, per esempio, si va dai camion scarrabili per lo svuotamento dei cassonetti, incluse le vasche di raccolta, ai piccoli veicoli per la raccolta differenziata dei bidoni “porta a porta” fino alle spazzatrici per le strade.


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MISSIONFLEET FLEET MANAGEMENT

Questi veicoli assorbono la parte prevalente del TCO della flotta, insieme a quelli attrezzati per l’assistenza agli impianti e ai servizi di distribuzione acqua, gas, elettricità, riscaldamento, telecomunicazioni, etc. Inoltre richiedono una conoscenza tecnica altamente qualificata dei mercati di approvvigionamento e di gestione. Questi mezzi, infatti, devono restare fermi per manutenzione il meno possibile in modo da rispettare i contratti di servizio, la cui esecuzione è tracciabile sia attraverso la telematica installata a bordo, sia attraverso alcuni marcatori (tag) – microchip dotati di sensori di rilevamento – presenti nei bidoni, che permettono di rilevare in che giorni e a quali orari il bidone è stato svuotato. Normalmente è presente una flotta di auto pool per gli spostamenti del personale non dotato di auto assegnata, che tipicamente viene concessa solo alle figure dirigenziali, ai quadri di alto livello e alla forza vendita. In tabella 1 vengono riportate le quattro tipologie di mezzi tipici di una società di servizi pubblici. Quando si parla di mercato “specifico” si intende i produttori di veicoli tecnici, i rivenditori e i noleggiatori, nonché la rete di assistenza, dotati di alcune caratteristiche peculiari, quali la capacità di rifornire la ricambistica adeguata con fermi macchina minimi, servizi di riparazione e di pulizia del veicolo altamente specializzati, schemi finanziari ad hoc per il noleggio ed il leasing con società dedicate, conoscenza approfondita del mercato dell’usato. Anche la vicinanza ai siti di rimessa dei mezzi è importante, con molte società di servizi che hanno optato per il

Tabella 2 - Principali caratteristiche del Fleet manager delle flotte multiutility Conoscenza tecnica del settore e dei mezzi impiegati

I veicoli tecnici sono tipici del settore e strettamente legati alle diverse fasi di erogazione del servizio, che deve essere ben conosciuto e compreso dal fleet manager

Ottimizzazione delle diverse componenti di costo

La composizione del paniere dei costi della flotta tecnica offre notevoli opportunità di ottimizzazione: modello di approvvigionamento (proprietà, leasing o noleggio), manutenzione (officine interne o esterne), ricambi, personale interno (officine), assicurazioni, carburante, percorrenze

Regolamento degli appalti e altre leggi

Conoscenza di tutte le leggi riguardo le gare obbligatorie per la fornitura dei mezzi e dei servizi, regolamento degli appalti e altre leggi come il Piano d’azione nazionale sul Green Public Procurement (Pan Gpp)

Sicurezza

I mezzi per la raccolta dei rifiuti tendono ad avere un tasso d’incidenti mortali (soprattutto investimenti di pedoni) superiore agli altri mezzi, dovuto alle dimensioni ingombranti e alle condizioni meteorologiche e delle strade (pioggia, ecc.). Compito precipuo del fleet manager è quello d’istituire un programma di sicurezza dei mezzi impiegati attraverso l’utilizzo di strumenti telematici e di sicurezza montati anche after market, corsi diretti agli autisti e altri sistemi di ausilio alla guida

Telematica e RFID

L’ottimizzazione dei percorsi e del numero dei veicoli è la principale opportunità di saving

Green

Si tratta di un obiettivo importante nella strategia delle imprese di servizi alla cittadinanza. A parte il tema della gestione delle discariche e della produzione di biocarburanti dalla biomasse, per quanto concerne la flotta ridurre le emissioni utilizzando carburanti “verdi” significa non solo ridurre i costi, a vantaggio dei cittadini che pagano le tasse, ma anche incidere sulla Corporate Social Responsibility dell’azienda a beneficio dell’ambiente e dei dipendenti, ottenendo un importante vantaggio competitivo in fase di partecipazione alle gare per l’assegnazione dei servizi

Strategia organizzativa

I mezzi dovrebbero essere gestiti dal fleet manager, che è in grado di ottimizzarli, non dalle divisioni (o società) che operano direttamente i servizi, i quali sono invece utilizzatrici dei mezzi e clienti dei servizi erogati dalla funzione gestione flotte

Ottimizzazione del TCO della flotta non tecnica

Per la parte di flotta composta da autovetture e furgoni dovrebbero essere applicati i piani di ottimizzazione di una flotta di questo tipo: • modello di approvvigionamento (proprietà, leasing o noleggio a lungo termine) • caratteristiche e valore degli allestimenti dei furgoni • servizi aggiuntivi (carburante, telematica, Telepass, ecc.) • gestione operativa dei veicoli • gestione amministrativa • interfaccia con i driver

mantenimento di officine interne per la manutenzione, la pulizia dei mezzi e per il rifornimento, tramite un’area di servizio carburante in loco. Per mercato “generico” invece, s’intende la possibilità di acquisire i mezzi dai costruttori

e dealer normalmente presenti per la gestione delle flotte commerciali, nonché di utilizzare i normali noleggiatori. Data la prevalenza dei mezzi tecnici sulle altre tipologie normalmente si privilegia la scelta di un Fleet manager GIUGNO-LUGLIO 2017 | 35


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MISSIONFLEET FLEET MANAGEMENT

Figura 1 - Performance della Flotta

Informazioni (dati e KPI)

Governance & Organizzazione

FLEET SERVICE DELIVERY MODEL

Persone & skill

Make of Buy

Tecnologia e automazione

esperto nella gestione tecnica dei mezzi. Pertanto in tale figura dovranno coesistere expertise diverse tra loro (tabella 2).

COMPLESSITÀ GESTIONALE La mobilità aziendale nelle società multiutility assume forme diverse. La flotta aziendale, composta da veicoli industriali, commerciali e allestiti e da auto deve soddisfare anche le esigenze di spostamento tra le sedi aziendali. Spesso il personale di queste aziende è incaricato di responsabilità su varie sedi (la presenza di più sedi caratterizza questi gruppi che sono molto legati al territorio e spesso derivano dalla fusione di diverse società e unità locali): la capacità di gestire i flussi tra le diverse città in cui la società opera, consente al Fleet manager 36 | GIUGNO-LUGLIO 2017

Modello di esecuzione

Processi

di ridurre il numero sia di auto assegnate che di veicoli pool. Le opportunità offerte dai servizi di carpooling, Corporate Car sharing e dall’installazione della telematica a bordo costituiscono una concreta possibilità di trasformare finalmente l’auto condivisa in un programma davvero efficace e funzionante. L’organizzazione della flotta di un gruppo multiutility è basata su un efficace mix di valorizzazione delle persone (operatori, driver, personale interno e clienti dei servizi), dei processi (con una serie di scelte make or buy molto complesse e decisive), dei mezzi (numero e utilizzo), delle tecnologie (telematica, RFID, sicurezza, ecc.), delle policy. La performance della flotta è determinata da una serie di fattori strategici e operativi che ne condizionano l’efficacia,

ovvero la capacità di erogare i servizi richiesti, e l’efficienza, in termini di ottimizzazione del TCO (figura 1). Particolare importanza, per i gruppi multiutility, rivestono: la forma ottimale di acquisizione, che può variare a seconda della tipologia di mezzi; l’efficienza dei processi interni e la compliance delle procedure, che devono adempiere non solo alla corretta esecuzione dei flussi interni, ma devono anche garantire l’assenza di conflitti d’interesse, adeguati meccanismi di controllo e il rispetto di tutte le leggi; il miglioramento della performance gestionale, attraverso piani e programmi operativi di breve e di medio periodo; una forma organizzativa efficace, con un mix tra servizi interni, esterni e, in alcuni casi, servizi prestati/ricevuti a/da altre aziende del settore; un set di policy differenziate per la richiesta di approvvigionamento, l’acquisizione e la gestione delle diverse categorie di mezzi; infine, un preciso programma di adozione di alimentazioni alternative con obiettivi progressivi nel tempo e riallineati di anno in anno alle più recenti tecnologie e possibilità sviluppate sul mercato e all’interno dell’azienda, come la produzione interna di biocombustibile. In coerenza con questo approccio, anche lo studio dei percorsi casa-lavoro dei dipendenti rappresenta una leva di valorizzazione della mobilità sostenibile.

PROCESSI-PROCEDURE La flotta delle società di servizi, con la sua estrema varietà, non può prevedere un solo processo gestionale, ma vari modelli che


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MISSIONFLEET FLEET MANAGEMENT

devono essere organizzati in un sistema coerente. Quindi per ogni tipologia di mezzo (mezzi tecnici, veicoli commerciali leggeri e automobili), di modalità di acquisizione (acquisto diretto, leasing, noleggio) e di utilizzatore (autista, operatore ecologico, tecnico di assistenza, dipendente in trasferta, funzionario di vendita, assegnatario di auto in fringe benefit) il percorso gestionale sarà diverso dagli altri. Nelle figure 2 e 3 vengono riportati, a titolo di esempio, le sintesi dei processi gestionali relativi ai mezzi tecnici (nel caso di acquisto diretto) e alle auto assegnate (con modalità noleggio a lungo termine), al fine di poter evidenziare la presenza di elementi tipici dei due processi. Inoltre, diversi fattori abilitanti possono rappresentare degli acceleratori verso il raggiungimento di un livello più elevato di efficacia ed efficienza: l’impiego della tecnologia telematica, l’adozione massiccia di criteri di sostenibilità ecologica per la scelta dei veicoli e la loro gestione, un’attività costante e puntuale di controllo e audit delle fatture, assieme a un piano di riduzione dei fornitori della flotta di proprietà (in particolare officine e fornitori di ricambi), l’adozione di un robusto software di gestione flotta con un’interfaccia di reporting che permetta non solo al Fleet manager, ma a tutte le divisioni operative di ottenere informazioni sull’utilizzo dei mezzi e sui loro costi. Non dimentichiamo, infatti, che la flotta per un’azienda di servizi pubblici rappresenta un asset a supporto del proprio core

Figura 2 - Processo gestionale dei mezzi industriali (esempio: acquisto/leasing) RICHIESTA

ORDINE

GESTIONE

DISMISSIONE

Autorizzazione

Richiesta d’acquisto

Manutenzione, ricambi, pneumatici

Gestione scadenze

Scelta veicolo

Richiesta d’ordine

Assicurazioni e sinistri

Verifica / ispezione del mezzo

Scelta forma di acquisizione

Monitoraggio ordine

Rifornimenti

Vendita / permuta

Finanziamento

Consegna

Figura 3 - Processo gestionale delle auto assegnate (esempio: noleggio a lungo termine) ASSEGNAZIONE

ORDINE E CONSEGNA

GESTIONE AUTO E CONTRATTO

RESTITUZIONE E FINE CONTRATTO

Autorizzazione

Richiesta d’acquisto

Manutenzione e pneumatici

Previsione

Scelta fascia

Richiesta d’ordine

Sinistri e assicurazione

Rientro

Fromalizzazione

Preassegnazione (se autorizzata)

Auto sostitutiva

Gestione fine rent (danni)

Informazione su Car Policy (regole, utilizzo)

Ricerca preassegnazione tra auto pool e rientri

Fuel Card

Ordine + accessori Consegna

business e che, pertanto, i saving ottenuti vanno ad incidere direttamente sul Mol.

AZIENDA E TERRITORIO Le aziende di servizi pubblici hanno come caratteristica essenziale quella di rimanere fortemente radicate sul proprio territorio. A loro viene richiesto di adattarsi alle frequenti modifiche legislative del settore (privatizzazioni, mercato regolamentato, unbundling) e di contribuire alla sostenibilità territoriale attraverso l’erogazione di energia ricavata da fonti rinnovabili, di cui possono essere esse stesse produttrici, attraverso impianti idroelettrici, fotovoltaici,

termovalorizzatori e impianti di produzione di biogas e di trattamento delle biomasse. In questa cornice, il concetto di green assume un significato particolare, trasformandosi in un’importante priorità. Bi-fuel (benzina-metano e benzina-Gpl), Metano e motorizzazione ibrida rappresentano il ventaglio di scelte per rendere più ecologica la flotta, secondo il tipo di veicoli. La sostenibilità si traduce non solo nell’eccellenza dei servizi ai clienti, ma anche nella valorizzazione dei fornitori locali, che rappresentano una presenza importante nell’ambito dei beni e dei servizi acquisiti: le flotte non fanno eccezione. GIUGNO-LUGLIO 2017 | 37


ANTONIO CESCHIA GRUPPO INTESA

TIZIANO FASOLINI GRUPPO NESTLÉ ITALIA

FRANCESCO LAZZAROLI GRUPPO MEDIOLANUM

CARLO A. LONGHINI SIEMENS

RICCIARDO MURADORE BEIERSDORF S.P.A.

CINZIA PADULA CARREFOUR

MICHELE PALUMBO BAYER

BARBARA PIOMBI GRUPPO CREDITO EMILIANO

LUCIANO SCANDOLO GRUPPO A2A

NADIA SCHIOPPA SOLVAY ITALIA

SIEGFRIED STOHR PILOTA E GIORNALISTA

MAURIZIO BERTERA GIORNALISTA AUTOMOTIVE

ENRICO BALLESTRIERO SEAT ITALIA

FABIO CIANCA RENAULT ITALIA

ALBERTO DI MASE VISIRUN SPA

VINCENZO MANIACI KUWAIT PETROLEUM

ECCO LA GIURIA.

PRONTI AD ESSER GIUDICATI? Le candidature sono arrivate numerose. Ora tocca alla giuria di MFA - MissionFleet Awards, il primo e unico premio dedicato alle flotte aziendali in Italia, sviscerarle e premiare i più meritevoli. Una giuria quest’anno ancora più numerosa e 38 | GIUGNO-LUGLIO 2017

che oltre a una nutrita truppa di Fleet manager dalla grande esperienza e capacità professionali, ha aggiunto anche un giornalista di grande spessore nel mondo automotive, nostro valente collaboratore, ovvero Maurizio

LA GIURIA È COORDINATA DA PAOLA MIGHETTO, DIRETTORE EDITORIALE NEWSTECA, E ALBERTO VITA, DIRETTORE RESPONSABILE MISSIONFLEET, MISSION, MISSIONLINE

LA GIIURIA

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Lo scorso anno sono state premiate 16 aziende e persone, visto che molto sentiti sono i riconoscimenti dedicati ai Fleet manager e ai loro progetti. E quest’anno sono già 32 i progetti che i gestori delle flotte aziendali presenteranno davanti alla giuria a settembre, mentre sono oltre 30 le candidature delle aziende del settore flotta auto, grazie soprattutto al Tam Tam del successo della prima edizione. Edizione che come quella di quest’anno, (segnatevi la data, 27 novembre) si è tenuta all’Excelsior Hotel Gallia di Milano, con, anche, l’esibizione nel foyer di alcune auto. Stay Tuned!

Bertera, e un mito dell’automobilismo degli anni ’70, Siegfried Stohr, pilota di alto livello e ora proprietario di una delle società di guida sicura più importanti sul nostro territorio, presso il Misano World Circuit Marco Simoncelli.

SPONSOR

PATROCINI

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MISSIONFLEET BAR DELLE CASE

COCKTAIL E AUTO, UN MIX VINCENTE In Italia sono sempre più diffusi i locali presidiati da brand automobilistici o addiriura di proprietà delle stesse case. Un modo per fare awareness puntando sul lifestyle e su un pubblico giovane. Dove organizzare, anche, una serie di eventi

di Serena Piazzi

S

MAURIZIO AMBROSINO, AMMINISTRATORE DELEGATO DI BMW MILANO

Sorseggiare un buon cocktail e intanto ammirare l’ultimo gioiello di casa Mercedes-Benz, fare una pausa dallo sci in un rifugio dove sono esposti modellini Maserati, scatenarsi in pista e dare un’occhiata ai nuovi modelli Peugeot. Sembra che le case 40 | GIUGNO-LUGLIO 2017

automobilistiche siano sempre più interessate ad accrescere la notorietà dei propri marchi attraverso attività che poco o nulla hanno a che fare con le auto, come può essere la sponsorizzazione di un locale. La tipologia dipende naturalmente dalle caratteristiche del brand, ma che si tratti di un lounge bar, di un ristorante o di una discoteca, l’obiettivo che si vuole perseguire è univoco: fare awareness, raccontare i valori della marca in un modo insolito e assicurare la best customer experience. Chi atterra a Roma Fiumicino, da due anni a questa parte può

scegliere il Mercedes Café per fare un break. “Realizzato in collaborazione con Autogrill, è il frutto della continua ricerca di iniziative e modelli di business innovativi, in grado di rispondere e spesso anticipare le esigenze dei nostri clienti”, spiega a MissionFleet Cesare Salvini, direttore marketing Mercedes-Benz Cars Italia. “Un modo nuovo per raccontare il nostro marchio, i suoi valori e prodotti nell’ambito di una strategia che trova la sua massima espressione con ‘Mercedes me’, il brand di servizi che mette ancora più in primo piano il cliente,


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MISSIONFLEET BAR DELLE CASE

indipendentemente dal fatto che possieda o meno un’automobile Mercedes-Benz (di cui noi di MissionFleet abbiamo trovato una lounge anche nel centro di Hong Kong, ndr)”, precisa Salvini. In ogni caso, la collocazione all’interno dell’aeroporto non è casuale: il target del locale è eterogeneo e trasversale con una prevalenza di clienti che viaggiano principalmente per lavoro, dunque molto vicini al marchio della stella per valori e stile di vita. Maserati, in perfetto accordo con quanto ci si aspetterebbe dalla Casa del Tridente, ha scelto di presidiare le località più eleganti. “A Ortisei abbiamo stretto un accordo di tre anni con lo storico rifugio Baita Sofie, dove attualmente trovano spazio appositi espositori con modellini delle auto Maserati in scala 1:18”, afferma Marco Dainese, fleet sales manager Italy. “Anche i cuscini e i bicchieri sono brandizzati con il tridente”, aggiunge Dainese. Strategia simile per Cortina, dove Maserati è presente in un rifugio sulle Tofane, mentre a Courmayeur vengono organizzati eventi ad hoc che miscelano formazione e

divertimento. A tutto questo si aggiungono le lounge allestite nelle tre località che, oltre a ospitare l’esposizione delle vetture, con focus in particolare sul Levante, offrono merchandising e la possibilità di effettuare test drive. Lounge con corner espositivi sono previste anche in estate a Porto Cervo e Forte dei Marmi. “Si tratta di modalità efficaci per far conoscere i nostri prodotti a un target più allargato”, sottolinea Dainese. Ma la vera regina dei locali che vedono protagoniste le case automobilistiche sembra essere Milano. Tra le aperture più recenti quella di Terrazza Citroën, inaugurata

lo scorso ottobre ai Bastioni di Porta Volta, un vero e proprio ristorante specializzato in cucina napoletana. Si tratta di una location pensata per chi vuole assaggiare i piatti tradizionali e le loro reinterpretazioni, in un ambiente colorato e luminoso, creativo e anche sostenibile, grazie a un innovativo sistema di pannelli solari. Dal 2015 il City Sales Outlet di BMW Milano, in via De Amicis, ospita nell’area dedicata a MINI il bar di Dynamo Camp, associazione che si occupa di terapia ricreativa per bambini e ragazzi affetti da patologie gravi e croniche. “Quando abbiamo deciso di aprire il nostro City Sales Outlet (CSO) in centro città” dichiara Maurizio Ambrosino, Amministratore Delegato di BMW Milano “abbiamo immediatamente pensato che dovevamo fare qualcosa di speciale, per dare un contributo anche in termini di impegno sociale. E subito è nata l’idea di ospitare nello spazio MINI il Dynamo Cafè. Il nostro CSO vuole diventare un punto di ritrovo per tutti coloro che desiderano condividere con noi eventi, presentazioni e musica,

MARCO DAINESE, FLEET SALES MANAGER ITALY MASERATI

CESARE SALVINI, DIRETTORE MARKETING MERCEDESBENZ CARS ITALIA

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MISSIONFLEET BAR DELLE CASE

ANDREA DEL CAMPO, CHIEF PRESS OFFICER FORD OF ITALY

senza dimenticare che talvolta basta un piccolo gesto per aiutare le persone in difficoltà. Anche bere un caffè”. Peugeot ha pensato più in grande, puntando addirittura sul presidio di un locale simbolo della movida milanese, il Bobino Club. “Il progetto è nato a luglio 2012, in risposta alla nostra esigenza di creare una sorta di presidio del brand sulla città di Milano, ove è presente la sede italiana della Casa del Leone”, spiega a MissionFleet Giulio Marc D’Alberton, responsabile comunicazione Peugeot. “Volevamo raccontare la lunga storia del marchio (oltre 200 anni dalla fondazione, ndr), unica nel panorama automobilistico e cercavamo quindi un locale storico di Milano, una casa ove poter

42 | GIUGNO-LUGLIO 2017

realizzare i nostri eventi, che fossero rivolti alla stampa, alla rete commerciale o ai clienti. Ma anche un luogo dove poter avere un contatto diretto col grande pubblico, soprattutto giovane”. “Abbiamo iniziato la nostra presenza al Bobino Club, diventato Peugeot is Bobino Club, con un focus prevalente sull’heritage e sul brand, attraverso anche la celebrazione dei 30 anni dal lancio della leggendaria Peugeot 205”, dichiara il manager. “Recentemente, abbiamo voluto utilizzare questo luogo di incontro (spostatosi nell’attuale sede il 2 maggio 2013, ndr) per parlare anche della gamma attuale di veicoli Peugeot, con un focus particolare sulla sportività rappresentata al vertice dalle gamme dalle versioni GTi di 208 e 308 e, più recentemente, sull’offensiva Suv lanciata sul mercato nei mesi scorsi e in fase di completamento in questo periodo con l’arrivo del nuovo Suv 5008”. In tutto il locale sono presenti diverse immagini Peugeot: al piano terra è presente una grande immagine di 3008, assieme a quadri con immagini artistiche di 3008 e 5008, in area VIP. Inoltre c’è un’area dedicata al Peugeot i-Cockpit, il

concetto rivoluzionario ed esclusivo ideato da Peugeot per esaltare l’esperienza di vita a bordo. È stata invece un’iniziativa temporanea, ma che vale la pena di essere citata, la Ford Social Home, nata sulla scia del Ford Social Restaurant del 2016, un temporary space in modalità “always on”, allestito a Milano presso lo spazio Bou-tek in via Maurizio Gonzaga 7, ideato per elevare il livello di coinvolgimento degli ospiti delle MasterChef Night, le serate organizzate per seguire e commentare sui social le puntate della sesta edizione di MasterChef Italia. Ma non solo. “Si tratta di uno spazio multifunzionale ideato per declinare il punto di vista dell’Ovale Blu in diversi territori di comunicazione”, sottolinea

Andrea Del Campo, chief press officer Ford of Italy. “La FSH, infatti, da un lato è un contenitore media che funge da piattaforma per lanciare una serie di attività PR dedicate a audience specifiche, dal tech al gaming, dal fashion al lifestyle, e dall’altro uno showroom virtuale pensato dal marketing per accogliere un pubblico più ampio durante la settimana, facendo vivere ai consumatori l’experience Ford a 360°”. Insomma, gli appassionati di auto sappiano che in città (e non solo), si può trovare qualcosa di molto più accattivante di un concessionario.


13 Analisi copertina 3 17.qxp_Layout 1 15/06/17 16:02 Pagina 43

Mercedes spinge ai limiti la sua visione della Wagon, lanciano la E 4Matic All-terrain, una vera e propria Suw, sì con la W doppia, perché è una Sport Utility Wagon. Con la solita classe della Casa della Stella. Capace di affrontare gli sterrati che le altre SW si sognerebbero nel massimo comfort e in tutta sicurezza. Di un vero e proprio Suv, tuttofare, parliamo invece con la nuova Ford Kuga, il cros sover medio della casa dell’Ovale Blu che cresce in appeal grazie a un nuovo design ma soprattutto a una iniezione di tecnologia per la sicurezza e l’ausilio alla guida, tra cui il nuovo Sony SYNC 3, ancora più preciso e veloce nei comandi vocali.


14 ANALISI Mercedes.qxp_Layout 1 15/06/17 16:04 Pagina 44

L’ANALISI DI

Con la E 4Matic all-terrain Mercedes lancia la prima Sport Utility Wagon All Terrain, ossia il modo per “suvizzare” una familiare E station wagon. A Mercedes-Benz non mancano le idee e questa ci pare sicuramente buona: la vettura si ripresenta sul mercato con una mascherina a due sole lamelle (simile a quelle delle suv della casa tedesca), rivestimenti neri attorno ai passaruota, cerchi in lega leggera con pneumatici a fianchi alti. La trazione integrale 4Matic e la maggiore altezza libera dal suolo la rendono più versatile ed eclettica: adatta alla famiglia e al tempo libero anche quando si tratta di percorrere un fuori strada leggero, come accade spesso in campagna. Proprio per questo, ci sono appendici in plastica sulla carrozzeria, a proteggerla da possibili danni dovuti a contatti con arbusti e al pietrisco sollevato dalle ruote. Il look, di aspetto un po’ rustico, è comunque gradevole, con linee filanti e snelle. Nello spazioso abitacolo spiccano modanature simil-alluminio o in carbonio e finiture perfette. Ben quattordici camere d’aria integrate negli schienali dei sedili (e altre quattro nei cuscini), con otto programmi a scelta, garantiscono comfort a guidatore e passeggeri. di Maurizio Bertera

LA GAMMA Per ora è limitata ai quattro diversi allestimenti per il solo propulsore disponibile, 44 | GIUGNO-LUGLIO 2017

ovvero il due litri a gasolio, quattro cilindri da 194 CV, abbinato di serie al cambio automatico a 9 rapporti. Offre secondo la Casa uno

MISSIONFLEET

“0-100” in 8 secondi e una velocità massima di 231 km/h. La coppia massima è di 400 Nm tra 1.600 e 2.800 giri/minuto. Nella dotazione, è incluso il Dynamic Select, regolabile su cinque modalità per modificare le risposte del motore, del cambio, dello sterzo, del controllo di stabilità. Lo stesso dispositivo, poi, adatta la risposta della vettura alle condizioni del fondo stradale. Detto che la versione base costa 59.436 euro, per avere le altre tre bisogna aggiungere 3.177 euro (Business Sport), 8.194 euro (Premium) e 15.001 euro (Premium Plus).

il display a colori da 8,4”, con rappresentazione cartografica topografica e 3D (cartografia su scheda SD) nonché l’assistenza per la corsia di marcia. Naturalmente tanti gli optional a prezzi importanti.

LA PREFERITA

IL VALORE RESIDUO

Noblesse oblige, è la Business Sport che adotta gli interni Avantgarde e ha un plus importante rispetto alla versione base rappresentato dal complesso park pilot con telecamera posteriore, mirror pack, Garmin Map Pilot e sedili riscaldabili. Il navigatore multimediale ha

Storicamente il valore dell’usato Mercedes-Benz è sopra la media; vero che la E All Terrain è ‘particolare’ ma non ci dovrebbero essere sorprese. Ricordiamo poi il programma per l’usato First Hand che prevede 100 controlli con tagliando preconsegna obbligatorio.

IN ARRIVO Mercedes ha già annunciato una versione diesel V6.

I TEMPI DI CONSEGNA A parte i periodi promozionali, bisogna calcolare da 3 a 4 mesi per avere il modello scelto.


14 ANALISI Mercedes.qxp_Layout 1 15/06/17 16:04 Pagina 45

L’ANALISI DI

I COSTI DI GESTIONE Per chi sceglie il leasing, è ideale il Service Plus dove le spese vengono dilazionate nel piano finanziario. Tre le formule: Compact, Comfort ed Excellent con servizi e costi diversi. Interessante ServicePlusAdvance, formula attivabile entro 24 mesi dalla data di immatricolazione, che copre le riparazioni straordinarie nel terzo e quarto anno di vita (senza limite di km) per i guasti ai componenti meccanici ed elettrici validità del contratto. Si può pagare in un’unica soluzione o con rate fisse mensili. Grande attenzione anche all’offerta assicurativa con le formule personalizzabili Feel Sure (incendio e furto), Feel Care (tutela del finanziamento), Feel New (in collaborazione con Axa France, permette di mantenere inalterato il valore della vettura nel tempo). Da sottolineare il Service 24h in quasi tutta Europa mentre le garanzie

di mobilità Mobilo e MobiloLife fanno in modo che si arrivi sempre e comunque a destinazione.

MISSIONFLEET

IL NOLEGGIO

Con il lancio del nuovo modello, Mercedes-Benz ha introdotto Dynamic Lease, il LE FORMULE primo prodotto “pay per FINANZIARIE use” che unisce un canone Mercedes-Benz propone tre fisso di 595 euro al mese e una componente di formule di finanziamento per l’acquisto: Classico (rate consumo di 0,19 euro per chilometro – verificabili fisse mensili per tutta la grazie al sistema Connect durata contrattuale), Me – con l’opportunità di Balloon (rate mensili più pagare la rata in base basse rispetto a quello del all’effettiva percorrenza. Classico e la maxi-rata Con una durata di 36 mesi e finale, eventualmente anticipo zero, comprende rifinanziabile alla scadenza l’attivazione di servizi come del contratto) e Plus (con RCA/incendio/furto e la dilazione della maxi rata tassa di proprietà, e il già finale). Quanto al leasing, personalizzabile su contratti citato Connect Me. Per quanto riguarda i servizi a della durata di 60 mesi per scelta, il cliente può le vetture nuove e 48 per scegliere tra Kasko, quelle usate, alla fine ci pacchetto manutenzione, sono tre possibilità: gomme ed altre opzioni restituzione dell’auto e un assicurative. Sul breve nuovo finanziamento peri termine resta la possibilità un’altra auto; prosecuzione di servirsi di Mercedes-Benz dell’utilizzo del mezzo, senza diventarne proprietari Rent. Altre soluzioni di noleggio sono studiate dal con un nuovo piano Daimler Fleet Management, finanziario per versare con tutta una serie di servizi l’importo residuo; acquisto di base e accessori. del mezzo con rata finale.

I PREGI E I DIFETTI Il comfort complessivo a rende di buon umore, si viaggia in un salotto, con ogni elemento al posto giusto e finiture di alto livello, persino nel baule. Il comportamento stradale è ineccepibile: obiettivamente si fatica a credere che si è al volante di una wagonSuv, o, come la chiamano a Stoccarda una Suw, Sport Utility Wagon, lunga quasi cinque metri. tecnologico.

IMMAGINE Nessun dubbio che gli ultimi modelli della Stella soddisfino le aspettative dei tanti fedeli e conquistino neofiti. La E 4Matic All-Terrain interpreta con stile il concetto di auto eclettica per un single come per una famiglia. E regala una bella soddisfazione a chi la possiede: dove le stationwagon tradizionali devono spesso gettare la spugna, questa se la cava in maniera egregia. Con il tocco premium, of course. GIUGNO-LUGLIO 2017 | 45


15 ANALISI Kuga.qxp_Layout 1 15/06/17 16:03 Pagina 46

L’ANALISI DI

Nuova Ford Kuga, l’auto totale.

Per famiglie e per flotte Lanciata poco più di un anno fa, la Kuga si è rinnovata seguendo lo stile introdotto dalla cugina a stelle e strisce Escape. Poco o nulla è cambiato lateralmente e al posteriore dove il senso di solidità è dato dall’alta linea di cintura e dal dinamismo evidenziato dai passaruota marcati. Il frontale invece è caratterizzato da una calandra trapezoidale inedita, sotto alla quale c’è un’altra presa d’aria, dedicata al raffreddamento dell’intercooler dei motori. Ai lati sono incastonate le griglie che integrano indicatori di direzione e proiettori fendinebbia. Azzeccato il disegno dei gruppi ottici principali, dotati di luci diurne a LED e proiettore bixeno. L’interno è spazioso, dominato dal sistema multimediale Sony SYNC 3 ereditato dalla Focus. Moderno il disegno della plancia, snellita di molti comandi che prima potevano effettivamente disorientare. Sempre comodi i sedili – sia davanti che dietro – e curati i rivestimenti in tessuto che nelle versioni Vignale sono di pelle. di Maurizio Bertera

LA GAMMA Quattro gli allestimenti: si parte con il basico Plus, si prosegue con il più ricco Titanium e lo sportivo STLine, per finire con il già citato Vignale, versione pensato per le flotte 46 | GIUGNO-LUGLIO 2017

MISSIONFLEET

trazione integrale AWD. Di serie ci sono Start & Stop e cambio manuale a 6 rapporti, ma non manca tra gli optional l’automatico doppia frizione a 6 rapporti Powershift. In totale sono sedici le versioni, dove l’entry level è rappresentata dalla 1.5 EcoBoost Plus da 120 CV a 23.650 euro e la top di gamma dalla 2.0 TDCI da 180 CV con il cambio Powershift a 37.000 euro.

LA PREFERITA

La vocazione ci fa puntare sull’allestimento Titanium e sull’1.5 TDCi da 120 CV, un propulsore che ha senso abbinare al Powershift, visto che agisce in maniera impeccabile sulla cambiata e si sposa bene con la potenza del motore molto premium. Sono cinque i progressivo e la possibilità propulsori: due benzina – nella modalità “D” di usare i l’inedito 1.5 EcoBoost con comandi del cambio 120 e 150 CV di potenza – e sequenziale posti dietro al tre diesel, il nuovo 1.5 TDCi volante. Più delle prestazioni da 120 CV e il notissimo 2.0 pure (171 km/h di velocità TDCi nelle potenze di 150 e massima e 12,4 secondi nello 180 CV, quest’ultima 0-100 km/h), sono i consumi disponibile solamente con la l’arma vincente della Kuga

2017: 5,11/4,6/4,8 litri ogni 100 km rispettivamente nel ciclo urbano/extraurbano/ misto. Alla dotazione in comune con le altre versioni (airbag ginocchia lato guida, airbag per la testa, attacchi isofix, climatizzatore automatico bizona, controllo antiarretramento in salita, cruise control, fendinebbia, radio cd/mp3/bluetooth, sedile posteriore frazionato, sterzo ad assistenza variabile), la Titanium aggiunge sistemi di assistenza quali il Roll Stability Control e il Curve Control, di illuminazione avanzati, con fari alogeni a Led, e di classe, luci ambiente multicolor e cerchi in lega da 17”. Il tutto per 29.750 euro.

IN ARRIVO A breve non sono previsti ampliamenti della gamma.

I TEMPI DI CONSEGNA Buoni: la Casa dichiara 3060 giorni dall’ordine.


15 ANALISI Kuga.qxp_Layout 1 15/06/17 16:03 Pagina 47

L’ANALISI DI

IL VALORE RESIDUO È facile pensare a un buon valore in un segmento competitivo, visto anche quanto successo al modello originario. Da ricordare che la Casa per l’usato ha il programma specifico Ford Approved per tutto le vetture certificate con meno di 5 anni di vita e percorrenza massima fino a 120mila km. Per l’acquisto, è stata messa a punto una versione speciale di Idea Ford, chiamata DOC-03.

LE FORMULE FINANZIARIE

Ford Credit – la banca del mondo Ford – fornisce ai privati una serie di soluzioni finanziarie e assicurative, queste attraverso le migliori Compagnie internazionali. Per l’acquisto ci sono la notissima Idea Ford (con le classiche tre opzioni su un periodo fissato di due-tre anni), il tradizionale Finanziamento Ford a rate mensili su un arco di 12-60 mesi; il Leasing su 24 o 48 mesi. Da non dimenticare I COSTI DI GESTIONE che la Casa ha affidato a Ford Business le promozioni pensate per i titolati di Al di là della garanzia base di due anni, il sistema ruota partite IVA e le aziende in intorno a Ford BlueService – genere. brand autonomo – che cura l’assistenza a 360°, con IL NOLEGGIO servizi specifici come il Business Service, il Ford Easy Rent è la formula light Service Pack, con un studiata dalla Casa: il periodo di validità stabilito canone di noleggio mensile al momento dell’acquisto e (su 48 mesi) include il Ford Motorcraft 4+, immatricolazione, tassa di destinato a chi possiede la possesso, RCA (tariffa unica vettura da almeno quattro nazionale) e soccorso anni con prezzi vantaggiosi. stradale. Ford Business

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Partner è invece il “Lungo Termine” pensato per chi desidera un pacchetto di servizi modulabile e una gestione del veicolo a 360°. Si può ridurre il canone mensile, grazie alla valorizzazione dell’usato (in permuta), o in alternativa grazie a una quota di anticipo contanti, definita in base alle esigenze del cliente.

comandi vocali, con una grafica chiara e completa da godere attraverso il display multi touch da 8”. Quello che non ci piace un design non di forte personalità, ma qui entrano sempre sensazioni personali, e lo sterzo, perfetto a bassa velocità, ma che balla un po’ quando si accelera.

I PREGI E I DIFETTI

Una vettura molto “solida”, non solo nell’aspetto. Forse non è da 10 in nessun elemento ma nella media generale è da 8, quindi risponde perfettamente alle esigenze di famiglie in cerca di un mezzo (molto) comodo, sicuro e con tanto spazio a disposizione per il tempo libero. Nello stesso tempo, la tipologia di propulsori dove le prestazioni sono valide ma soprattutto i consumi parsimoniosi, la rende adatta a chi fa del business. Ford è una Casa generalista sì, ma con le idee molto chiare e i risultati si vedono. Stagione dopo stagione.

Sicuramente, siamo in presenza di una vettura di ampie dimensioni dove cinque passeggeri e i bagagli (la capacità del vano varia da 465 a 1653 litri) non soffrono. C’è anche una massiccia presenza di portaoggetti, pratici, di diverse tipologie e distribuiti ovunque nell’abitacolo. Poi la dotazione di sicurezza è senza buchi, pensando ovviamente al segmento di appartenenza. Il gioiellino della Kuga 2017 resta il Sync 3: la terza versione è decisamente migliorata e più veloce nel rispondere ai

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16 News Mercato.qxp_Layout 1 15/06/17 16:03 Pagina 48

MISSIONFLEET

contrarie alla libera concorrenza, in violazione dall’articolo 101 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea. Ma, evidentemente, non è stato così. Punto.

GIUGNO LUGLIO

Nel mercato dell’Nlt non c’è alcun cartello! No contest. L’indagine dell’Antitrust sulle attività di Noleggio a Lungo Termine avviata a metà 2015 non ha ravvisato alcun accordo di cartello, in un settore, quello del Noleggio a Lungo Termine, certamente molto concorrenziale. L’indagine AgCom non ha alcuna evidenza del fatto che le principali società di noleggio a lungo termine abbiano tenuto comportamenti lesivi della concorrenza, liberando così da ogni ipotesi di

MERCATO

cartello 23 società di noleggio, ovvero Ald Automotive, Alphabet, Arval, Athlon, Automotive Service, Car Full Service, Car Server, EuropCar, Fleet Support, Ge Capital, Hertz, Lease Plan, Overlease, Leasys, Locauto, Maggiore Rent, MB Charterway, Mercury, Program, PSA Renting, Vodafone Automotive Italia, Volkswagen Leasing e Win Rent. Secondo l’ipotesi iniziale dell’Antitrust su Aniasa e Nlt, lo scambio di informazioni che avveniva tra le società di noleggio attraverso la loro associazione di categoria (l’Aniasa) poteva essere propedeutico a mettere a punto accordi di cartello

Il Noleggio a Lungo termine accelera Il Noleggio a Lungo Termine in Italia continua a crescere. Nel primo trimestre del 2017, ad esempio, ha messo a segno un più 21,3%, pari a 15mila unità, di autoveicoli. Una crescita più che doppia rispetto al mercato in generale secondo i dati Dataforce come potete leggere in ogni nostro numero nella rubrica Cruscotto. Tra le società di Noleggio a Lungo termine la leadership delle immatricolazioni per vetture e veicoli commerciali è di Leasys, che allunga sulle

concorrenti con un più 29,3% sul primo trimestre 2016, conquistando 1,4 punti percentuali di market share. A 5mila immatricolazioni di distanza, sottolinea la società di ricerche tedesca, vi è ALD Automotive, cresciuta di ben il 30,4% e dell’1,2% in market share. A chiudere il podio Arval che, con 2mila immatricolazioni in più, ha messo a segno una crescita del 17,4% (con una quota di mercato in calo dello 0,7%). Al quarto posto LeasePlan, che ha registrato nel primo trimestre 2017 un più 28,4%. Queste prime quattro società arrivano così a occupare il 76,3% del totale delle vendite di Noleggio a Lungo Termine. Seguono nella topo ten delle società di Noleggio a Lungo Termine Volkswagen Financial services, la captive del gruppo di Wolfsburg, Alphabet, Car Server, Locauto, la finanziaria di Mercedes-Benz, Athlon e quella di Renault-Nissan.

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