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SOMMARIO
Giugno-Luglio 2014 • numero 3
6
30
41
CrusCotto
green
Bene le flotte, male i privati
L’idrogeno diventa “di serie”
l’analIsI dI MIssIonfleet
di Salvatore Saladino
di Ottavia Molteni
12
33
NUOVO FIAT DUCATO Il “padre” di tutti i furgoni
InChIesta
sICurezza
di Pierluigi Bonora
Lo pneumatico intelligente, amico dell’ambiente e del portafoglio
Più sicuri sulle strade anche in “aftermarket” di Ottavia Molteni
di Serena Piazzi
18 ProfessIone fleet Manager La flotta complessa di un gruppo multi utility di Mauro Serena
38 non solo flotte Big Data: da pericolo a opportunità di Massimo Ghetti
MERCEDES-BENZ GLA Personalità stilistica
News l’edItorIale 3 ItalIan MIssIon awards 4 trend & aCCessorI 10 guIda sICura 17 green MobIlIty 22 nuMerI & statIstIChe 26 MerCato 36 novItauto 46
2 Editoriale_Layout 1 18/06/14 10.09 Pagina 3
L’editoriale di Mauro Serena
COMPITI PER LE VACANZE
C
on l’arrivo dell’estate finiscono le scuole, termina il campionato di calcio (con la coda dei Mondiali) e s’interrompe anche la stagione “agonistica” delle flotte: eventi, presentazioni, seminari, corsi, eccetera. E allora, così come si faceva a scuola, cerchiamo di assegnarci i compiti per le vacanze, nel nostro caso i temi a cui pensare per rientrare a settembre ben preparati ad affrontare le sfide della prossima “stagione”. Il primo compito che vi propongo per le vacanze è questo: pensare di più – e in maniera sempre più efficace – alla sostenibilità e alla sicurezza. Infatti, nonostante gli enormi passi in avanti compiuti sul fronte della cultura green a 360 gradi – includendo tutte quelle azioni che contribuiscono al benessere degli individui, sicurezza inclusa – secondo un’indagine svolta da una nota società di consulenza e ricerche su un vasto campione di grandi aziende, la maggior parte di esse ancora non ha una green policy, pur dichiarando di ritenere importante una sua adozione. E laddove è stata implementata, ci si è limitati in gran parte a fissare un tetto massimo di emissioni, mentre il “salto tecnologico” nelle motorizzazioni non è ancora avvenuto e la formazione ai dipendenti sull’uso consapevole dei veicoli è ancora fanalino di coda tra le opzioni adottate. La situazione non cambia sul fronte della sicurezza: appena la metà delle aziende ha implementato programmi specifici, la maggior parte dei quali basati sull’adozione di accessori all’interno del veicolo: anche qui, le aziende si affidano ai progressi dei costruttori (così come avvenuto per la riduzione delle emissioni) e all’evoluzione della legislazione europea, mentre
formazione ai dipendenti e corsi di guida, dopo un piccolo boom registrato 5-6 anni fa, vengono promossi da un quarto delle imprese intervistate. Secondo compito: prepararsi all’uso della telematica, che farà davvero la differenza nel futuro. Senza limitarsi, anche in questo caso, ad adottare i progressi dell’industria automobilistica, ma cercando d’impegnarsi a studiare e comprendere il mercato, nonostante le mille difficoltà: tecnologie differenti, florilegio di fornitori grandi, medi e piccoli, legislazione non univoca e, tocca dirlo, difficoltà dei fornitori a tradurre in un linguaggio applicabile alle aziende le varie funzionalità tecniche degli apparati. Ma di una cosa sono certo: il fleet management di domani sarà in gran parte basato sulla telematica. Infine, come terzo e ultimo compito vi annuncio una novità a cui vi invito a partecipare con entusiasmo: gli Italian Mission Awards di Newsteca, che alla loro prima edizione hanno premiato le migliori professionalità del mondo del corporate travel, nell’edizione 2015 avranno anche uno spazio dedicato alle flotte, grazie al premio speciale “MissionFleet Rising Star” che verrà assegnato a chi, grazie ai voti che tutti i lettori della nostra rivista potranno assegnare via web, si sarà distinto all’interno del mondo delle flotte. Un’occasione da non perdere, che viene illustrata all’interno di questo numero. Non resta che cliccare su www.italianmissionawards.it e metterlo tra i propri preferiti per aggiornarsi in tempo reale sull’andamento dell’iniziativa. Buone ferie a tutti e... non dimentichiamo “i compiti” per il rientro. serena@newsteca.it GIUGNO-LUGLIO 2014 | 3
3 News IMA_Layout 1 20/06/14 15.20 Pagina 4
MISSIONFLEET
ITAlIAn MISSIon AwArDS
GIUGNO LUGLIO IMA 2015 premierà anche le flotte IMA 2014 è stato un grande successo che abbiamo documentato nello scorso numero, con un ampio servizio. Ma la “macchina organizzativa” di Newsteca sta già lavorando alla prossima edizione della già prestigiosa premiazione, che si terrà durante la serata di gala del 18 marzo 2015. Con una grande novità che riguarderà la nostra testata: anche i lettori di MissionFleet saranno infatti chiamati a selezionare una singola persona o un team di lavoro che, secondo loro, avrà dato nel corso dell’anno un contributo importante nell’ambito del settore delle flotte auto grazie alla sua visione innovativa e alla capacità d’incidere positivamente sul mercato. Il premio in palio sarà un riconoscimento speciale: “MissionFleet Rising Star”, basato sulle votazioni dai lettori della nostra rivista, con una meccanica di voto che prevede due fasi di votazioni se non si arriverà ad individuare il vincitore nella prima fase di votazione. 4 | GIUGNO-LUGLIO 2014
Come nella passata edizione, tutte le informazioni relative all’evento saranno disponibili sul sito www.italianmissionawards.it: il regolamento dell’iniziativa, i questionari di candidatura, le short list dei finalisti, i profili dei rappresentanti della giuria, l’elenco dei vincitori, le manifestazioni legate alla promozione di IMA. Per partecipare nelle categorie del business travel, invece, si dovrà compilare online il questionario relativo alla propria categoria: entreranno in competizione solo le aziende che si autocandideranno. È possibile autocandidarsi anche in più di una categoria. La candidatura di una singola persona o team aziendale nelle categorie “Business Travel Rising Star” e “MissionFleet Rising Star” è gratuita e potrà essere effettuata esclusivamente sul sito dedicato www.italianmissionawards.it. Nel settore delle flotte auto: case automobilistiche, società
di noleggio a lungo termine, società di fleet management, fino ai produttori di pneumatici e accessori o ai technology provider del mondo dell’auto aziendale. Durante il periodo delle candidature sarà previsto un fitto calendario di comunicazioni “IMA – SAVE THE DATE” in cui verranno forniti aggiornamenti sull’andamento delle candidature, le registrazioni all’evento, ecc. Ancora più della scorsa edizione, l’iniziativa sarà supportata da un ricco programma di comunicazione:
newsletter, riviste di Newsteca e stampa specializzata, web, seminari Newsteca e corsi di formazione della Business Travel School. L’obiettivo principale di IMA è consentire a ciascun attore coinvolto nell’evento (candidati, sponsor, Travel Manager e Fleet Manager) d’incrementare il proprio business attraverso la visibilità e favorire il networking con clienti e partner: IMA è infatti l’occasione per invitare i propri clienti e prospect, ma anche per ottenere nuovi contatti e per incontrare i referenti di altre realtà. La nostra testata seguirà attivamente lo sviluppo dell’iniziativa attraverso una pagina dedicata di news ed aggiornamenti in ogni numero, fino all’assegnazione dei premi. Per informazioni su IMA e su come partecipare potete visitare al sito www.italianmissionawards.it, oppure contattare Newsteca ai riferimenti che trovate nell’ultima pagina della nostra rivista.
In sIntesI come partecIpare all’awards?
Se lavora in ambito BT può candidare la sua azienda ad una delle categorie di cui fa parte la sua azienda. Una giuria composta da travel manager individuerà i vincitori fra una short list di 3 candidati. Oppure può nominare un’azienda sua fornitrice per il premio Business travel rising star. Se lavora in ambito automotive/flotte aziendali può nominare un suo fornitore al premio Missionfleet Rising Star. I fornitori più votati entreranno in lista per una nuova votazione con l’obiettivo di individuare il fornitore vincitore.
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MISSIONFLEET CRuSCOTTO
BENE LE FLOTTE, MALE I PRIVATI Mercato dell’auto ancora difficile alla boa del primo quadrimestre, con i “privati” in flessione. Prospeive migliori per le floe, con il noleggio a lungo in forte crescita.
di Salvatore Saladino
I Il risultato del primo quadrimestre 2014 conferma una crescita superiore al 5%, sempre grazie alle performance del noleggio sia
lungo che breve e delle autoimmatricolazioni delle concessionarie. Anche le immatricolazioni a società crescono in modo marcato, peccato però che in valore assoluto 21.800 vetture di flotta in proprietà contro 45.773 km0 delle concessionarie non sia un valore proprio incoraggiante. Il segnale di ripresa del mercato viene comunque contraddetto dal risultato delle immatricolazioni a privati nel comparto vetture che vanno
purtroppo in negativo: -3,87% sul mese e -0,74% sul cumulato rispetto ai risultati già bassi del 2013. Come sempre, il mercato vetture (PC) e quello dei veicoli commerciali leggeri (LCV) sono trattati in modo separato. Le cifre utilizzate sono a cura di Dataforce che, in questo modo, vuole rispondere alle esigenze del management strategico ed operativo di tutta la filiera automotive e dare la massima trasparenza a questo mercato.
MERCATO ITALIA PASSENgER CARS + LCV
PC Privati Società ed Enti in proprietà Società ed Enti in leasing Totale Società Taxi-NCC-Autoscuole Noleggio a Lungo Termine Noleggio a Breve Termine Concessionarie Case Automobilistiche Totale PC LCV (0-3.5t) Privati Società ed Enti in proprietà Società ed Enti in leasing Totale Società Taxi-NCC-Autoscuole Noleggio a Lungo Termine Noleggio a Breve Termine Concessionarie Case Automobilistiche Totale LCV Totale generale FONTE: DATAFORCE
6 | GIUGNO-LUGLIO 2014
aprile 2014
aprile 2013
Diff. mese
Diff. mese %
Cumulato 2014
Cumulato 2013
Diff. YTD cum.
Diff. YTD cum. %
70.378 5.825 1.049 6.874 131 15.048 16.111 10.430 780 119.752
73.215 4.013 1.602 5.615 371 11.912 14.601 9.218 2.780 117.712
-2.837 1.812 -553 1.259 -240 3.136 1.510 1.212 -2.000 2.040
-3,87% 45,15% -34,52% 22,42% -64,69% 26,33% 10,34% 13,15% -71,94% 1,73%
307.833 21.800 6.630 28.430 1.182 61.581 50.323 45.773 6.554 501.676
310.121 17.238 7.050 24.288 1.487 46.698 41.644 37.727 14.488 476.453
-2.288 4.562 -420 4.142 -305 14.883 8.679 8.046 -7.934 25.223
-0,74% 26,46% -5,96% 17,05% -20,51% 31,87% 20,84% 21,33% -54,76% 5,29%
733 4.326 1.056 5.382 0 1.936 393 136 39 8.619 128.371
6 4.319 1.886 6.205 1 1.355 439 446 23 8.475 126.187
727 7 -830 -823 -1 581 -46 -310 16 144 2.184
0,00% 0,16% -44,01% -13,26% -100,00% 42,88% -10,48% -69,51% 69,57% 1,70% 1,73%
1.437 18.157 6.926 25.083 4 8.287 1.515 600 99 37.025 538.701
18 17.979 7.254 25.233 5 5.207 1.684 1.039 65 33.251 509.704
1.419 178 -328 -150 -1 3.080 -169 -439 34 3.774 28.997
7883,33% 0,99% -4,52% -0,59% -20,00% 59,15% -10,04% -42,25% 52,31% 11,35% 5,69%
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MISSIONFLEET CRuSCOTTO
■ Diff. mese %
50,00%
FONTE: DATAFORCE
MERCATO ITALIA PASSENgER CARS - APRILE 2014/2013 ■ Diff. YTD cum %
45,15%
40,00% 31,87%
30,00%
26,46%
26,33%
22,42%
20,00%
17,05%
10,00% 1,73%
5,29%
0,00% -5,96%
-10,00% –20,00% -30,00% -34,52%
-40,00%
Società ed Enti in proprietà
Società ed Enti in leasing
Totale Società
Noleggio a lungo termine
Totale PC
■ Diff. mese %
FONTE: DATAFORCE
MERCATO ITALIA LIgHT COMMERCIAL VEHICLES - APRILE 2014/2013 ■ Diff. YTD cum %
80,00% 59,15%
60,00% 42,88%
40,00% 20,00%
11,35% 0,16%
0,00%
0,99%
1,70% -0,59%
-4,52% -13,26%
-20,00% -40,00% -44,01%
Società ed Enti in proprietà
Società ed Enti in leasing
Totale Società
Noleggio a lungo termine
Totale LCV
■ Special Channels
■ True Fleets
FORECAST 2.500.000
■ Private
2013
2014
1.080.040
1.020.027
980.108
929.871
295.016 300.013
2012
280.010 300.006
2011
265.028 290.030
2010
254.966 279.961
847.919
2009
236.540
268.568
837.890 212.450 268.568
899.821 235.490 274.737
2008
272.243 321.006
2007
240.392 318.974
368.242
373.577
342.199
2006
240.990 253.790
2005
321.087
2004
314.235
0
324.569
500.000
292.026 314.062
1.000.000
1.166.971
1.412.410
1.673.056
1.487.346
1.824.737
1.679.392
1.628.362
1.500.000
1.649.737
2.000.000
2015
2016
2017
2018
GIUGNO-LUGLIO 2014 | 7
FONTE: DATAFORCE
-60,00%
282.885 323.812
Focalizzandoci sui canali dalle performance maggiori, il risultato del noleggio a lungo termine del mercato vetture mostra una crescita ad aprile del 26,33%, col valore del cumulato dei primi quattro mesi pari al +31,87% rispetto allo stesso periodo del 2013. Il noleggio a breve termine viaggia al +10% e +20%, rispettivamente, sul mese e sul cumulato e le km0 al +13% e +21%. Stabile il mercato dei veicoli commerciali nelle immatricolazioni a società e crescita del noleggio a lungo termine ma con numeri inferiori in valore assoluto rispetto alle immatricolazioni in proprietà. Nel nostro forecast del mercato Passenger Cars per l’anno 2014, prevediamo una chiusura a 1.353.027 unità, 2,6% in più rispetto al dato 2013. La crescita avverrà quasi tutta grazie al canale True Fleets che dovrebbe chiudere con un numero di immatricolazioni superiore dell’11% rispetto al 2013. Per quanto riguarda la Top 5 per canale di mercato, precisiamo che “True Fleets” sono: società ed enti, utilizzatori professionali e noleggio a lungo termine mentre “Special Channels” sono: noleggio a breve termine, concessionarie e case automobilistiche. Dominio di Fiat Group, c’è solo lei in classifica, con le best performers 500 e 500L. Diamo infine la classifica dei tre modelli più immatricolati nel canale True Fleets appunto divisa per segmento veicolo, una sorta di policy di acquisto divisa per fascia di modelli. Ottime performance della Fiat 500 nel segmento Mini e forte crescita della Renault Clio nel segmento Small. Nel segmento C la Classe A tenta di raggiungere il primato della Golf ma è la Audi A3 a far segnare la crescita maggiore. La nuova Classe S di Mercedes sta conquistando il segmento Luxury, l’Evoque tiene sempre benissimo e proseguono gli ottimi risultati della Citroën C4 Picasso.
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MISSIONFLEET CRuSCOTTO
MERCATO ITALIA PASSENgER CARS + LCV - TOP 5 PC
True Fleets FIAT PANDA FIAT 500 FIAT 500L FIAT PuNTO, gRANDE PuNTO LANCIA YPSILON Special Channels FIAT PANDA FIAT 500L FIAT PuNTO, gRANDE PuNTO FIAT 500 LANCIA YPSILON LCV (0-3.5t) True Fleets FIAT DOBLO FIAT DuCATO IVECO DAILY FIAT FIORINO FIAT PANDA Special Channels FIAT DuCATO FIAT PuNTO, gRANDE PuNTO FIAT DOBLO IVECO DAILY FIAT SCuDO
aprile 2014
aprile 2013
Diff. mese
Diff. mese %
Cumulato 2014
Top 5
Cumulato 2013
Diff. YTD cum.
Diff. YTD cum. %
2.272 1.446 1.234 710 364
1.486 444 724 658 1.434
786 1.002 510 52 -1.070
52,89% 225,68% 70,44% 7,90% -74,62%
8.940 4.701 3.683 3.570 3.009
1 2 3 4 5
6.941 1.149 2.893 2.342 2.764
1.999 3.552 790 1.228 245
28,80% 309,14% 27,31% 52,43% 8,86%
2.544 1.741 1.514 2.764 1.476
2.361 303 2.654 2.418 1.421
183 1.438 -1.140 346 55
7,75% 474,59% -42,95% 14,31% 3,87%
10.068 8.303 7.334 7.275 5.337
1 2 3 4 5
9.404 2.860 9.765 5.996 4.497
664 5.443 -2.431 1.279 840
7,06% 190,31% -24,90% 21,33% 18,68%
776 657 489 407 487
748 851 622 395 291
28 -194 -133 12 196
3,74% -22,80% -21,38% 3,04% 67,35%
3.692 3.022 2.239 2.209 1.934
1 2 3 4 5
2.812 3.509 2.560 1.775 1.078
880 -487 -321 434 856
31,29% -13,88% -12,54% 24,45% 79,41%
109 72 41 18 48
235 15 54 151 4
-126 57 -13 -133 44
-53,62% 380,00% -24,07% -88,08% 1100,00%
364 261 171 164 112
1 2 3 4 5
659 178 129 299 85
-295 83 42 -135 27
-44,76% 46,63% 32,56% -45,15% 31,76%
True Fleets: Società, Noleggio Lungo Termine, utilizzatori Professionali, Enti • Special Channels: Noleggio Breve Termine, Concessionarie, Case Automobilistiche
FONTE: DATAFORCE
TRuE FLEETS ITALIA PASSENgER CARS + LCV FIAT PANDA FIAT 500 LANCIA YPSILON Small FIAT PuNTO, gRANDE PuNTO FIAT 500L RENAuLT CLIO Compact Car VW gOLF MERCEDES A CLASS AuDI A3, S3 Middle-Class BMW 3 SERIES VW PASSAT AuDI A4, S4 Higher-Middle-Class BMW 5 SERIES AuDI A6, S6 MERCEDES E CLASS Luxury-Class MERCEDES CLS CLASS MERCEDES S CLASS PORSCHE PANAMERA Offroad / SuV FIAT FREEMONT LAND ROVER RANgE ROVER EVOQuE AuDI Q3 Sports Car PORSCHE 911 MERCEDES SLK CLASS ALFA ROMEO 4C Mini-Van CITROEN C4 PICASSO MERCEDES B CLASS FORD C-MAX Large-Van FORD S-MAX VW SHARAN LANCIA VOYAgER utilities FIAT DOBLO FIAT DuCATO IVECO DAILY Mini
FONTE: DATAFORCE
8 | GIUGNO-LUGLIO 2014
aprile 2014
aprile 2013
Diff. mese
Diff. mese %
Cumulato 2014
Top 3
Cumulato 2013
Diff. YTD cum.
Diff. YTD cum. %
2.759 1.446 364 939 1.383 453 671 401 457 449 449 490 191 168 137 32 33 13 347 237 174 20 10 6 307 326 308 61 26 36 876 808 491
1.777 444 1.434 911 724 257 579 351 251 450 330 486 293 197 69 33 5 0 364 176 142 19 6 0 57 315 268 175 36 28 805 920 622
982 1.002 -1.070 28 659 196 92 50 206 -1 119 4 -102 -29 68 -1 28 13 -17 61 32 1 4 6 250 11 40 -114 -10 8 71 -112 -131
55,3% 225,7% -74,6% 3,1% 91,0% 76,3% 15,9% 14,2% 82,1% -0,2% 36,1% 0,8% -34,8% -14,7% 98,6% -3,0% 560,0% /0 -4,7% 34,7% 22,5% 5,3% 66,7% /0 438,6% 3,5% 14,9% -65,1% -27,8% 28,6% 8,8% -12,2% -21,1%
10.874 4.701 3.009 4.590 4.108 2.024 2.748 1.848 1.752 2.258 1.820 1.753 798 779 556 119 115 74 1.162 1.125 841 87 20 10 1.398 1.178 1.142 286 153 132 3.998 3.478 2.243
1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3
8.019 1.149 2.764 3.419 2.893 999 1.907 1.627 687 1.804 1.711 2.047 1.087 801 375 164 16 39 1.612 804 719 74 43 0 365 1.320 1.239 299 167 107 3.067 3.756 2.561
2.855 3.552 245 1.171 1.215 1.025 841 221 1.065 454 109 -294 -289 -22 181 -45 99 35 -450 321 122 13 -23 10 1.033 -142 -97 -13 -14 25 931 -278 -318
35,6% 309,1% 8,9% 34,2% 42,0% 102,6% 44,1% 13,6% 155,0% 25,2% 6,4% -14,4% -26,6% -2,7% 48,3% -27,4% 618,8% 89,7% -27,9% 39,9% 17,0% 17,6% -53,5% /0 283,0% -10,8% -7,8% -4,3% -8,4% 23,4% 30,4% -7,4% -12,4%
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MiSSionFlEET
giugno luglio Garmin gestisce la flotta via satellite
Garmin, società specializzata nella navigazione satellitare, ha progettato una soluzione per il mercato del Fleet Management, mirata a una maggiore redditività della flotta e a un migliore servizio. Oltre ad avere visibilità in qualsiasi istante della propria flotta di veicoli, con questo sistema si ha la possibilità di pianificare in anticipo ogni spostamento, ottimizzando i tempi di percorrenza e garantendo un servizio puntuale ed efficace al cliente in cambio di una maggior profittabilità. Dalla centrale operativa è possibile inviare a ciascun veicolo sia le destinazioni sia i percorsi più adatti per raggiungerle, con le relative indicazioni “turnby-turn” di navigazione. I business partner possono personalizzare la proposta di Garmin con qualsiasi soluzione software 10 | giugno-luglio 2014
necessaria a rispondere alle esigenze di controllo di flotte di qualsiasi dimensione e di qualsiasi settore commerciale, in modo da presentarsi sul mercato con la proposta più completa ed esaustiva possibile. Garmin offre inoltre un prodotto già completo e pronto all’installazione in qualsiasi veicolo commerciale: il Fleet590. Questo dispositivo coniuga la navigazione satellitare di Garmin con un efficace sistema telematico integrato, ovviando così alla necessità di installare una black box esterna. Il Fleet590 è caratterizzato da schermo da 5 pollici, un programma di aggiornamento mappe gratuito a vita, un sistema vivavoce bluetooth, la navigazione ad attivazione vocale, un accelerometro a 3 assi e una SIM interna per le comunicazioni con la centrale operativa. Il dispositivo può ricevere e trasmettere messaggi, liste delle missioni da effettuare e molto altro, fornendo una stima dei tempi di consegna, la segnalazione automatica dell’arrivo a destinazione, i tempi di pausa del veicolo, la segnalazione dell’accensione e dello spegnimento del motore ma anche avvisi su eventuali stili di guida troppo aggressivi.
TREND & ACCESSORI
realizzato una speciale vernice autopulente che mantiene la carrozzeria sempre perfetta. Sperimentata sulla nuova Note, Ultra-Ever Dry, questo il nome della rivoluzionaria vernice, è in grado di espellere lo sporco in automatico creando uno strato protettivo di aria tra l’ambiente e la vernice stessa, impedendo ad acqua e schizzi di fango e pioggia di stagnare sulla carrozzeria con gli inevitabili aloni e macchie. Basato sulle nanotecnologie, questo ritrovato è stato sperimentato da Nissan nel centro tecnico inglese dove vengono progettate tutte le nuove dotazioni che la casa giapponese sta implementando sulle sue vetture. Come il pacchetto di sicurezza Safety Shield, installato anch’esso sulla Note.
Alfa Romeo 4C Spider “Most Beautiful Car 2014” L’Alfa Romeo 4C Spider, presentata al Salone di Ginevra, è stata eletta “Most Beautiful Car 2014” nella categoria “Auto sportive e cabrio” dai lettori dell’edizione austriaca di Auto Bild. Progettata dal Centro Stile Alfa Romeo, la due posti
Vernice autopulente per Nissan Basta con le lunghe file agli autolavaggi il sabato mattina! Nissan ha ALFA ROMEO 4C SPIDER
con motore centrale e trazione posteriore conferma l’eccellenza del brand nel comparto più emozionante e sognante dell’automobilismo, le spider, come la mitica Giulietta degli anni ’50 o il celebre Duetto, protagonista di un’intera epoca. La grande bellezza tutta italiana della 4C Spider parte dall’esclusiva livrea bianco lucido che ne esalta le linee, su cui spicca il copri roll-bar in carbonio e l’anello parabrezza in carbonio che abbina i concetti di leggerezza e resistenza. Stile innovativo per i nuovi proiettori anteriori sotto lente, i particolari cerchi in lega a diametro differenziato e i pneumatici Pirelli di notevoli dimensioni. Gli interni sono caratterizzati dalla tecnologica fibra di carbonio usata per la cellula centrale e rivestimenti in pelle della più raffinata tradizione artigianale italiana. La sportività di questa vettura è garantita dal 4 cilindri 1750 Turbo benzina con basamento in alluminio che rende il motore più leggero di ben 22 kg. Il cambio automatico a doppia frizione a secco di Alfa Romeo, infine, consente cambi velocissimi, che possono essere gestiti anche in modalità sequenziale con le levette posizionate dietro al volante.
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In Cina la lowcost Volkswagen Nel 2016 inizierà la produzione e nel 2017 verrà lanciata sul mercato. Parliamo della nuova gamma low-cost di Volkswagen, che comprenderà una berlina tre volumi, una compatta a cinque porte e anche un suv. La commercializzazione inizierà in Cina, per passare poi in altri mercati orientali e infine nell’Est Europa. Il nuovo brand low cost comprenderà vetture che partiranno da un prezzo di 7.000 euro, ideale per coloro che intendono acquistare un’auto per la prima volta. Volkswagen promette di mantenere anche su queste auto a basso costo la stessa qualità dei suoi classici modelli. Non è la prima avventura nel low cost per la casa tedesca. Skoda fu acquistata dal Gruppo Volkswagen come un brand a basso costo e in seguito, grazie a strategie di mercato vincenti, è diventato un marchio di ottima qualità.
Renault Zoe diventa regina di Econoleggio Til L’Econoleggio di Til – Trasporti Integrati e Logistica - si è arricchito di 43 nuove Renault Zoe, che diventa così l’auto elettrica più presente nella flotta di Til, operante dal 2001, inizialmente solo a Reggio Emilia e poi estesa sul territorio
nazionale, e che oggi conta 800 veicoli elettrici. Le vetture francesi verranno destinate sia al noleggio a lungo termine, che a quello a breve termine, da un giorno a sei mesi.
I nuovi Land Rover Discovery con istruzioni video Dal 2015 Land Rover procederà a una profonda ristrutturazione della sua gamma di veicoli, sia per concezione che per struttura. La casa di Solihull ha intenzione di allargare la famiglia Discovery, introducendo più di tre nuovi modelli. Se il progetto verrà concretizzato, si comincerà con la Discovery Sport, un modello più piccolo da posizionare al di sotto della Evoque, attualmente l’auto entry-level del marchio, che dovrebbe essere caratterizzato dalle migliori capacità da off-road del suo segmento. Indiscrezioni parlano anche dell’introduzione della tecnologia del cofano motore traparente visto per la prima volta sulla Discovery Vision concept, un progetto fattibile ma che dovrà vincere la sfida di rendere questa tecnologia adatta alle nuove vetture. Infine, sui prossimi modelli sarà disponibile il sistema Terrain Response di nuova generazione, anch’esso visto sulla Vision concept, insieme alla possibilità di introdurre una guida “offroad” con una voce che fornirà istruzioni al conducente anche tramite video.
TREND & ACCESSORI
Golf Sporstvan, grinta e comfort La Golf Sportsvan è il nuovo multi-purpose vehicle di Volkswagen. Erede della Golf Plus, terza variante di carrozzeria della settima generazione, questa vettura si presenta con un design totalmente rinnovato e una gamma motori interamente Euro 6 con consumi ridotti fino al 20%. Caratterizzata da un abitacolo curato e flessibile, la nuova Golf Sportsvan è basata sul pianale modulare MQB. Con un design sportivo e accattivante, grazie all’impiego di materiali leggeri la Sportsvan risulta circa 90 chilogrammi più leggera rispetto alla generazione precedente. La maggiore altezza da terra ha permesso poi il posizionamento di nuovi scomparti portaoggetti e una maggiore altezza dei sedili. La linea scolpita caratterizza il frontale e i gruppi ottici, dotati di luci diurne a led, mentre il cofano motore si estende verso l’alto con una modellatura a V. Gli interni riprendono il design dell’attuale Golf, con gli strumenti circolari, il grande navigatore touchscreen al centro della plancia e i vari elementi di comando. Con l’allestimento Comfortline sono presenti cassetti portaoggetti sotto i sedili anteriori, tasche e tavolini pieghevoli negli schienali dei sedili. Il divano posteriore è caratterizzato dai sedili che scorrono in senso longitudinale e sono divisi in rapporto 60:40; il volume del bagagliaio è aumentato di 76 litri rispetto alla Golf Plus, salendo a 500 litri mentre con i sedili completamente abbattuti si arriva a ben 1.520 litri. Le motorizzazioni previste vanno dai quattro turbo benzina a iniezione diretta TSI (1.2 TSI da 85 e 110 cv, 1.4 TSI da 125 e 150 cavalli) ai tre diesel TDI (1.6 TDI da 90 cv e 110 cv e 2.0 TDI da 150 cv). Tra i tanti accessori disponibili di serie o a richiesta, per la prima volta sulla gamma Golf Volkswagen é disponibile il sensore “Blind Spot” con sistema di assistenza al parcheggio. Durante la marcia il sistema avverte il guidatore della presenza di veicoli che seguono e che si trovano nell’angolo cieco, inoltre, in caso di collisione imminente, attiva automaticamente la frenata di emergenza.
VOLKSWAGEN GOLF SPORTSVAN
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LO PNEUMATICO INTELLIGENTE,
AMICO DELL’AMBIENTE E DEL PORTAFOGLIO Bassa resistenza al rotolamento, per risparmiare carburante e ridurre le emissioni di CO2: è questa la caraeristica principale che gli pneumatici devono avere secondo le case automobilistiche. L’innovazione parte da qui, in un percorso a ostacoli all’insegna di tecnologia ed evoluzione dei materiali.
di Serena Piazzi
C Cambiano le esigenze degli automobilisti, cambiano le vetture e, con esse, cambiano anche gli pneumatici, da cui dipende buona parte della nostra sicurezza alla guida. Un mercato in continua evoluzione, dove la parola d’ordine è una sola: innovazione. Il lavoro dei costruttori è incessante, alla spasmodica ricerca di materiali e tecnologie in grado di migliorare le caratteristiche delle gomme, per renderle sempre più in linea con le richieste delle case automobilistiche, molto esigenti quando si tratta di primo equipaggiamento.
L’IMPEGNO NELL’INNOVAZIONE I numeri parlano chiaro: per fare qualche esempio, basti pensare che Michelin investe più di 600 milioni all’anno in ricerca e sviluppo e in questo settore impiega oltre 6.000 tecnici, 12 | GIUGNO-LUGLIO 2014
mentre Goodyear Dunlop ha due centri di sviluppo, in Ohio e in Lussemburgo, e solo in quest’ultimo lavorano 1.000 persone tra tecnici, ingegneri e scienziati. Gran parte delle innovazioni vanno nella direzione di migliorare le prestazioni riguardo a tre parametri, che da novembre 2012 sono indicati sulla nuova etichetta europea apposta tramite un adesivo su tutti gli pneumatici, ovvero: risparmio di carburante, aderenza sul bagnato e rumorosità. L’etichetta consente di confrontare più agilmente gli pneumatici tra loro, poiché essi vengono classificati proprio in base alle loro performance rispetto a queste caratteristiche. Per le prime due sono previste sette classi di merito (dalla A alla G), mentre per la terza le categorie sono tre.
RISPARMIARE CARBURANTE Gli sforzi delle case produttrici sono dunque tesi a ottenere performance migliori lungo le tre direttrici indicate sull’etichetta europea. In particolare, maggiore attenzione viene dedicata al risparmio carburante.
CONTI.ECONTACT
«Il mercato degli pneumatici è strettamente collegato a quello delle auto, quindi bisogna in primis guardare a quest’ultimo per rendersi conto delle tendenze in atto – ha spiegato a MissionFleet Elena Versari, marketing director vettura e moto Goodyear Dunlop Tires Italia –. Attualmente in Italia c’è grande attenzione al contenimento dei costi a tutti i livelli e dunque, anche sul fronte pneumatici, alta è la richiesta di soluzioni che consentano di risparmiare, senza naturalmente compromettere in alcun modo la
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sicurezza. A tutto questo si aggiunge la maggiore sensibilità nei confronti dell’ambiente, che spinge a studiare prodotti ecologici». Risparmio nei consumi e attenzione all’ambiente negli pneumatici si possono riassumere in un unico concetto: bassa resistenza al rotolamento. «Vari fattori causano resistenza a un veicolo in movimento: per l’80% circa si tratta di resistenza aerodinamica, il rimanente 20% è imputabile all’attrito degli pneumatici: scegliendo gomme con bassa resistenza al rotolamento, diminuisce la forza necessaria per l’accelerazione e questo consente di risparmiare carburante e di ridurre le
emissioni di CO2», ha dichiarato Paolo Marconati, responsabile dell’ufficio tecnico di Yokohama Italia. Il BluEarth-A AE-50 di Yokohama, nuovo pneumatico estivo della famiglia BluEarth, ad esempio, grazie alle fossette collocate sulle spalle e all’alleggerimento della carcassa, è in grado di diminuire la resistenza aerodinamica. Tra le innovazioni che consentono di ridurre la resistenza al rotolamento, vi è la doppia impronta di contatto che contraddistingue il concept di pneumatico per SUV presentato da Goodyear Dunlop al Salone di Ginevra: riducendo l’area di contatto totale tra la gomma e la strada, diminuisce l’attrito e vi è dunque una potenziale riduzione della resistenza. A differenza di molti altri concept, questo
pneumatico Goodyear Dunlop non monta due pneumatici piccoli su uno stesso cerchio, ma costruisce la doppia impronta su un’unica carcassa di pneumatico per SUV, che diventa così in grado di sostenerne il peso. «La difficoltà non consiste tanto nel realizzare gomme con una bassa resistenza al rotolamento, che a livello teorico potrebbe essere ottenuta semplicemente indurendo le mescole, quanto nel dare vita a pneumatici che uniscano a questa caratteristica buone prestazioni sul fronte della tenuta di strada e della silenziosità, senza prescindere naturalmente dalla sicurezza – ha sottolineato Alberto Bergamaschi, press & PR manager di Continental Italia –. L’importante non è enfatizzare un solo requisito, ma trovare il giusto bilanciamento tra le diverse proprietà».
PROCESSI DI PRODUZIONE SEMPRE PIÙ GREEN Ad esempio i veicoli elettrici e le vetture ibride necessitano di gomme con bassa resistenza al rotolamento, che consentano di incrementare il travel range delle e-car e facilitare più lunghe percorrenze con il motore elettrico, mentre le richieste di performance velocistiche sono inferiori. Continental ha messo a punto lo pneumatico Conti.eContact, omologato in primo equipaggiamento sulla Renault Twizy. Conti.eContact, nella sua evoluzione sulle nuove taglie, sfrutta un diametro più ampio in funzione di un rapporto d’aspetto ridotto e una superficie di appoggio più stretta rispetto agli iso-diametro pneumatici tradizionali, che comporta una
minore deformazione nella zona di contatto. Inoltre, il fianco dello pneumatico è stato realizzato in modo da disperdere meno energia nelle fasi di flessione e deflessione e il suo peso è stato ulteriormente diminuito. Anche Bridgestone si è focalizzata sulle auto elettriche, lanciando gli pneumatici Ecopia, che integrano una speciale tecnologia della mescola che permette di ridurre l’attrito e l’accumulo di calore in fase di rotolamento. Migliori performance sul fronte della resistenza al rotolamento sono ottenibili anche attraverso l’alleggerimento del peso dello pneumatico. «La riduzione del peso può avvenire attraverso l’impiego di materiali differenti e di strutture molto flessibili. Ad esempio oggi si tende a preferire il kevlar o il nylon all’acciaio», ha affermato Bergamaschi.
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YOKOHAMA BLUEARTH-A AE-50
Ma, data la crescente sensibilità alla salvaguardia dell’ambiente, un trend è anche optare per mescole e materiali più naturali, che oltretutto consentono di ottenere un risparmio anche notevole in fase di produzione. È questa un’altra area che catalizza gli sforzi dei raparti ricerca e sviluppo delle case costruttrici. Bridgestone Corporation, in particolare, è da sempre molto attenta all’ambiente. L’azienda ha svelato al 43° Motor Show di Tokyo 2013 la seconda generazione degli pneumatici Air Free. La struttura a raggi, che si distende lungo tutto il lato interno dello pneumatico, è realizzata in resina termoplastica e, come per la gomma realizzata per la porzione di battistrada, i
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materiali utilizzati sono completamente riciclabili. Obiettivo dell’azienda è riuscire a utilizzare, a partire dal 2050, solamente materiali sostenibili nei processi di produzione dei propri pneumatici. Per raggiungere questo importante traguardo Bridgestone è impegnata in un processo di diversificazione delle aree geografiche, dove coltiva la gomma naturale, e di ampliamento della gamma di fibre vegetali utilizzate, a cui si aggiunge l’impiego di componenti di origine fossile quali gomma sintetica, nerofumo e agenti di composizione della mescola sintetizzati da biomassa. Anche Continental è attiva nella ricerca di materiali alternativi. L’estrazione della gomma dal dente di leone (più propriamente chiamato tarassaco), per esempio, è una promettente alternativa all’estrazione della gomma dagli alberi. Da quando questa pianta cresce in campi incolti in Europa, non è più in competizione con i prodotti alimentari e non deve neanche essere trasportata per lunghe distanze per raggiungere le fabbriche europee. «Questo permette di risparmiare notevolmente sui costi di trasporto e di soddisfare la crescente domanda globale di gomma senza dover sacrificare ulteriori preziose aree di foresta pluviale», ha commentato Bergamaschi. Al tempo stesso il nero di carbone può essere rimpiazzato nel composto dal silice. In questo modo, il 20% del peso dello pneumatico può essere sostituito da materiali naturali. Inoltre gli oli fossili possono essere sostituiti con oli
di semi di colza e il poliestere con il rayon quale rinforzo per la carcassa del pneumatico.
ADERENZA E SICUREZZA Mescole innovative e resine speciali vengono studiate anche per ottenere una maggiore aderenza sul bagnato, che fa rima con un grado più elevato di sicurezza. Come nel caso di Michelin, che ha lanciato Eco ‘n’ Grip Compound: una speciale formula che, grazie all’impiego di un olio derivante dai semi di girasole, garantisce una migliore aderenza anche in condizioni avverse. Yokohama punta invece sulla mescola “nano Blend”, frutto della tecnologia composta da due tipi differenti di silice di alta qualità con proprietà intrinseche diverse, che assicura un’eccezionale manovrabilità in ogni condizione. Altro elemento da prendere in considerazione è il battistrada, anch’esso al centro di una continua evoluzione, poiché il suo design può produrre effetti positivi nella riduzione degli spazi di arresto sul bagnato. «Il nuovo BluEart-A AE-50 di Yokohama presenta due profonde scanalature laterali e incavi centrali “a saetta”, che facilitano la dispersione dell’acqua e aumentano la rigidità del blocco, rendendo questo nuovo profilo particolarmente sicuro per la guida su fondi bagnati e asciutti», ha affermato Paolo Marconati. Mentre nel Conti.eContact di Continental, con la sua combinazione di quattro canali longitudinali, l’alto numero di lamelle, l’assenza di scanalature trasversali e la rigidità delle nervature della superficie
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d’appoggio, il battistrada è stato ottimizzato per una bassa resistenza al rotolamento e una ridotta emissione di rumore. E le innovazioni non si fermano qui. Come ha anticipato a MissionFleet Paolo Albano, responsabile comunicazione tecnica Michelin Italiana, «a
Detroit Michelin ha recentemente presentato una nuova gamma di pneumatici il cui battistrada si modifica con l’usura migliorando con il passare del tempo le prestazioni di frenata».
SILENZIO: SI GUIDA Venendo all’ultimo parametro presente sulle nuove etichette europee, ovvero la rumorosità, anche in quest’ambito non si fermano gli investimenti per ottenere pneumatici sempre più silenziosi, non solo all’esterno, ma anche all’interno dell’abitacolo, in linea con le nuove auto, progettate per fare sempre meno rumore. Continental ha creato una nuova tecnologia che riduce sostanzialmente il rumore dello pneumatico dentro l’abitacolo. Il segreto è un rivestimento incollato all’interno del battistrada al termine del processo di produzione dello pneumatico. Questo speciale strato di schiuma ha un forte effetto di attenuazione delle onde sonore provocate dal rotolamento dello pneumatico, in modo da ridurre sino a nove decibel il livello di rumorosità all’interno dell’abitacolo, a prescindere dalla superficie su cui il veicolo si muove. Yokohama ha invece dotato i
nuovi pneumatici di un particolare profilo antirumorosità, che assicura una costante silenziosità di marcia, dal momento che in fase di rotolamento il rumore viene disperso tramite la variazione del passo dei tasselli laterali. E in caso di foratura? Anche in questa occasione la capacità di innovare viene in aiuto. Ad esempio «lo pneumatico concept per SUV di Goodyear Dunlop presenta in anteprima una soluzione di mobilità con doppia camera d’aria (una su ogni lato), interconnesse mediante un sistema di valvole che permette allo pneumatico di continuare a rotolare anche dopo la foratura di una o di entrambe le camere d’aria, a una velocità di 80km/h per 100km», ha detto Versari. Il mercato comunque propone già da anni pneumatici di tutte le maggiori marche senz’aria, i run-flat, e coperture auto sigillanti, insensibili a forature fino a un certo diametro. Grazie alla tecnologia, in futuro sarà sempre più facile anche ottenere informazioni in merito allo stato degli pneumatici della propria auto. Goodyear Dunlop ad esempio ha presentato al Salone di Ginevra lo “pneumatico intelligente”, dotato di un microchip senza batteria fissato all’interno. Il sistema invia al veicolo informazioni sull’identificazione, la pressione e la temperatura dello pneumatico che il computer centrale è in grado di elaborare perfezionando automaticamente gli algoritmi di controllo laterale e longitudinale della vettura e migliorando così le prestazioni di guida.
SVILUPPI IMMEDIATI E DI MEDIO PERIODO D’altra parte, da novembre 2014, il sistema di
monitoraggio della pressione degli pneumatici sarà obbligatorio per tutte le nuove immatricolazioni di autovetture (classe veicolo M1) all’interno dell’Unione Europea. I sensori per la pressione di gonfiaggio nel prossimo futuro saranno in grado di rilevare quando è necessario il cambio dello pneumatico a causa di uno spessore insufficiente del battistrada. Un’altra caratteristica a cui le case costruttrici stanno lavorando è il riconoscimento di carico. In questo caso il veicolo usa un software (la Continental ne ha già sviluppato uno) per individuare in modo specifico quando il peso massimo consentito è stato superato e informare il conducente del peso gravante sui rispettivi assi.
E sempre in casa Continental è in fase di avanzato sviluppo un sistema che, insieme alla pressione di gonfiaggio, sarà in grado di fornire indicazioni in tempo reale sullo stato di usura del battistrada. Forse però deve passare ancora del tempo perché pneumatici con queste caratteristiche arrivino sulle nostre auto. «I chip sono già una realtà sulle auto da competizione e sugli autocarri, ma forse siamo ancora lontani dal vederli negli pneumatici di primo equipaggiamento – ha commentato Albano di Michelin –. Tutto dipende da come si evolveranno le richieste delle case automobilistiche, dal momento che i nostri dipartimenti ricerca e sviluppo lavorano principalmente per rispondere alle loro richieste». GIUGNO-LUGLIO 2014 | 15
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MISSIONFLEET
GIUGNO LUGLIO Test sull’efficacia delle retrocamere Le telecamere di retromarcia per facilitare le manovre sono un accessorio sempre più presente sulle automobili di nuova generazione. Una tecnologia che però non è sicura al 100%, come ha dimostrato un test effettuato su 100 volontari da IIHS (Insurance Institute for Highway Safety) in un parcheggio di Los Angeles e riportato da Sicurauto. Ogni anno si stima che negli USA 292 persone muoiono e 18 mila rimangono ferite dopo essere state investite da un’auto in retromarcia. L’incidente si verifica con più frequenza con SUV e PickUp ma in generale può succedere a qualsiasi tipo di auto che ha una ridotta visibilità posteriore. Addirittura, su certi modelli dal lunotto spiovente, è stato calcolato che il guidatore arriva ad avere un angolo cieco di ben 263 metri quadrati. Il test ha voluto verificare fino a quale distanza è possibile accorgersi di un bambino di 15 mesi che gattona a terra usando solo i retrovisori, solo la
retrocamera di parcheggio, solo i sensori di parcheggio e la combinazione di sensori e retrocamera di parcheggio. Nell’esperimento i ricercatori hanno usato un palo di diverse altezze dipinto con bande colorate per rappresentare la testa e il corpo di un bambino di 12-15 mesi (alto 30 cm), 3 anni e 6 anni. Tra i 21 veicoli analizzati il bambino più piccolo è risultato visibile da almeno 82,3 metri di distanza nella zona cieca più ampia e guardando solo attraverso gli specchi retrovisori. I Suv di grandi dimensioni hanno la visibilità posteriore peggiore, mentre le piccole vetture hanno avuto la meglio. Ecco perché sui fuoristrada spesso le telecamere di retromarcia sono offerte di serie o in pacchetti vantaggiosi. Lunotto molto inclinato e cofano alto del bagaglio posteriore di alcuni modelli utilizzati nel test sono la causa delle peggiori visibilità registrate. La telecamera ha ridotto del 90% le zone cieche ma l’angolo di circa 160° lascia scoperti i lati del paraurti dove potrebbe nascondersi un bambino. Durante una seconda fase del test nel parcheggio ai conducenti è stato chiesto, dopo aver sintonizzato la radio e “smanettato” con il display di navigazione, di ritornare in retromarcia al punto di partenza. A quel punto un manichino delle dimensioni di un bambino tagliava la strada all’auto. I conducenti delle auto con la sola telecamera per la retromarcia hanno colpito
guida sicura
Opel UR:BAN, esperimento anti traffico Un gruppo di esperti di Opel è impegnato nello sviluppo di sistemi di assistenza innovativi per aumentare l’efficienza e la sicurezza del trasporto urbano partecipando al progetto di ricerca UR:BAN, finanziato in parte anche dal governo tedesco. L’obiettivo è quello di fornire ai proprietari di automobili e veicoli commerciali un sostegno per il futuro, personalizzato e adatto alla guida nel traffico urbano. Trentuno partner provenienti dal settore automobilistico, dall’elettronica e dall’industria del software, insieme a istituti di ricerca e autorità locali, stanno sviluppando sistemi intelligenti di assistenza e collaborazione per la gestione del traffico. Il progetto durerà fino al 2016, ed è suddiviso in tre parti fondamentali: Assistenza cognitiva, Sistemi di traffico in rete e Fattori umani nel traffico. «Opel collabora come partner a tutti i tre pilasti – ha spiegato Michael F. Ableson, membro del consiglio di amministrazione e Vice Presidente Engineering di GM Europe –. L’attenzione è sempre rivolta all’essere umano. Team di ingegneri, fisici e psicologi del traffico stanno studiando l’assistenza in situazioni difficili, la messa in rete intelligente di veicoli e infrastrutture, il comportamento dei guidatori e un’interazione uomo-macchina più adatta possibile alla guida nel contesto urbano».
l’oggetto fisso nel 56% dei casi, mentre nessuno, guardando solamente attraverso i retrovisori, è stato in grado di evitare il manichino. I sensori di parcheggio si sono rivelati utili ad evitare l’incidente
solo per 1 guidatore su 16. Secondo l’IIHS le telecamere e i sensori di parcheggio potrebbero essere più efficaci se combinati con un sistema di frenata automatica anche in retromarcia. GIUGNO-LUGLIO 2014 | 17
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MISSIONFLEET professione fleet manager
LA FLOTTA COMPLESSA
DI UN GRUPPO MULTI UTILITY Linea Group Holding rappresenta una best practice nella gestione della floa e un punto di riferimento per le politiche green nel proprio seore.
di Mauro Serena MICHELE ANTOLINI, FLEET MANAGER LGH
U Uno dei principali obiettivi della nostra rivista è da sempre quello di contribuire alla crescita della figura del Fleet Manager in Italia. In particolare, abbiamo dovuto sovente sottolineare come i gestori di flotta siano impegnati in altre attività parallele e come le gestione flotta rientri all’interno di una responsabilità più generale (acquisti, controllo di gestione, amministrazione, personale, servizi generali e via dicendo). In questo numero, invece, presentiamo un Fleet Manager “a tutto tondo”, interamente dedicato alla gestione della flotta e a riporto diretto in staff all’amministratore delegato. Ovviamente c’è una precisa ragione di business per questa scelta: la società in questione, Linea Group Holding, possiede una flotta consistente e complessa, in gran parte composta da mezzi strumentali allo svolgimento delle attività “core” del gruppo.
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AL SERVIZIO DEI CITTADINI Linea Group Holding (LGH) è un gruppo “multi utility” in grado di gestire diversi servizi: elettricità, gas, igiene ambientale (raccolta rifiuti e pulizia urbana), teleriscaldamento e ICT. Occupa il sesto posto per ricavi nella classifica nazionale (dopo A2A, Hera, Iren, Acea e Ascopiave) e il secondo posto per margine Ebitda. Si tratta di un gruppo molto radicato nel territorio, popolato da oltre un milione di abitanti in circa 200 comuni delle province di Brescia, Bergamo, Cremona, Lodi e Pavia; le società territoriali, grazie al consolidamento di gruppo possono contare su sinergie organizzative, economie di scala e di acquisto e incremento della capacità di offerta e d’intervento. E questo vantaggio è particolarmente importante nel settore, caratterizzato da continue fusioni e integrazioni alla ricerca dell’efficienza e della giusta dimensione territoriale. Il gruppo è impegnato nelle politiche di responsabilità sociale, in particolare possiede un Sistema Integrato di Qualità, Ambiente e Sicurezza i cui valori fondanti sono il miglioramento continuo, l’etica e la conformità alla normativa
(sotto monitoraggio costante), e l’uso razionale delle risorse. E il rafforzamento del legame con il territorio: sostenibilità, sicurezza, pari opportunità, valorizzazione dell’indotto, qualità dei servizi offerti ai cittadini. Il Sistema produce un bilancio che rende misurabili i progressi ottenuti tramite indicatori specifici: aumento delle ore di formazione pro capite e degli studenti partecipanti ai programmi di educazione ambientale, diminuzione dell’incidenza degli infortuni, percentuale d’interventi “pronto gas” effettuati entro 60 minuti, e così via.
UNA FLOTTA CHE VALE PER TRE La flotta veicoli di LGH è composta da oltre mille mezzi, che possono essere ricondotti a tre categorie con problematiche gestionali molto differenti e, in alcuni casi, veramente complesse: 482 veicoli speciali per l’igiene ambientale, 461 veicoli tecnici per l’assistenza all’erogazione dei vari servizi (in gran parte veicoli commerciali leggeri) e infine 129 autovetture, la metà in noleggio a lungo termine (mentre le altre sono di proprietà). L’assetto attuale della flotta è frutto di un
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MISSIONFLEET professione fleet manager
profondo programma di ristrutturazione, cominciato nel 2009, che ha portato all’eliminazione dei mezzi ridondanti e alla revisione dei processi di richiesta, acquisto e gestione dei veicoli. Mentre le varie società territoriali e di servizio mantengono la titolarità del budget dei mezzi, è il Fleet Manager Michele Antolini che ha la responsabilità dell’intera gestione tecnica dei veicoli, comprese le decisioni sulla modalità d’acquisizione più conveniente, definendo i parametri dei contratti di leasing, le durate ovvero i piani di ammortamento. Tra le modalità introdotte dal Fleet Manager in LGH possiamo evidenziare l’acquisizione in leasing dei mezzi tecnici, mentre per le autovetture di staff e assegnate si è passati a privilegiare il noleggio a lungo termine rispetto all’acquisto. L’acquisizione dei mezzi viene effettuata dal team degli acquisti, il cui responsabile Michele Rabizzi ha il fondamentale compito di tradurre le specifiche tecniche e funzionali in acquisizioni tempestive e convenienti per LGH, scegliendo i fornitori secondo procedure stringenti previste per la Pubblica Amministrazione.
IL TEAM FLOTTE Michele Antolini è alla guida di un team professionale di gestione flotte, che supervisiona la manutenzione quotidiana dei mezzi, fondamentale in questo settore per garantire la sicurezza dei veicoli, dei conducenti e dei cittadini. Si tratta, infatti, di veicoli a volte ingombranti e che effettuano operazioni che richiedono un costante controllo
delle condizioni di sicurezza. Perciò cinque coordinatori d’area rappresentano gli alter ego di Antolini nelle aree di Rovato, Cremona, Crema, Lodi e Pavia, programmando e controllando quotidianamente operazioni pianificate e impreviste realizzate attraverso un mix di risorse interne (meccanici delle officine interne) e in outsourcing (officine esterne). Anche la fleet administration è interna: le polizze assicurative, la gestione della flotta di autoveicoli a noleggio e la parte amministrativa riguardante l’utilizzo di Sap. In totale il team è composto da 19 persone: una sorta di piccola azienda di fleet management a riporto diretto dell’a.d. e che remunera i propri servizi tramite veri e propri contratti intercompany con le varie società territoriali e di gestione. Un team che Antolini guida grazie alla sua esperienza nel settore e al rigore che gli deriva dalla sua laurea in ingegneria e dall’esperienza militare.
ESPERIENZA E RIGORE «L’esperienza militare mi è stata molto utile in un settore dove il rispetto delle regole, delle procedure e dell’organizzazione è fondamentale – esordisce Antolini –. Ho frequentato l’Accademia Militare, mi sono laureato in ingegneria elettronica e mi sono subito specializzato con un master nelle telecomunicazioni a Chiavari». Michele Antolini, infatti, è un ligure trapiantato nel bresciano. Ancora cinque anni nell’Esercito Italiano, come responsabile della rete infrastrutturale di telecomunicazioni della regione nord ovest, poi l’entrata nel settore delle utility (e il trasferimento ad Adro, provincia di Brescia) come direttore acquisti e flotta di Ghezzi Holding, società di produzione e fornitura di gas, acqua, teleriscaldamento ed energia. Infine nel 2009 passa in LGH con il mandato di costituire e migliorare costantemente la gestione flotta “di gruppo”, accentrando alcune funzioni che GIUGNO-LUGLIO 2014 | 19
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IL SETTORE DELL’IGIENE AMBIENTALE A CONVEGNO PER CONFRONTARSI SUL “GREEN” Linea Group Holding sottolinea il suo ruolo sociale e a favore dell’ambiente organizzando e promuovendo il primo convegno nel nostro Paese per il settore delle multi utility, tutto focalizzato sull’importanza della sostenibilità ambientale e dei valori “green”, con uno sguardo alla situazione delle flotte aziendali in Italia e alle best practice del settore. Questi i temi principali di “Mezzi, persone, ambiente”, che si è tenuto a Cremona e ha visto la partecipazione di Federambiente, Federazione Italiana Servizi Pubblici Igiene Ambientale, AMA, Azienda Municipale Ambiente di Roma, e Man.Tra, Associazione Manutenzione Trasporti. franco mazzini, amministratore delegato di LGH, ha introdotto i lavori del workshop illustrando l’impegno di Linea Group Holding nelle attività quotidiane d’igiene ambientale e di produzione sostenibile di energia, testimoniando quindi l’interesse e il sostegno dell’alta direzione verso una gestione di flotta sempre più ecologica ed efficiente. Anche grazie a questo costante supporto, ha spiegato michele antolini, responsabile della flotta LGH, è stato possibile conseguire importanti risparmi sulla gestione di oltre 1.000 mezzi operativi attraverso processi più efficienti, incrementando al contempo i livelli di sicurezza e concorrendo alla riduzione delle emissioni inquinanti con l’utilizzo di carburanti alternativi. In particolare, la relazione di Antolini non si è limitata ad illustrare i temi ecologici propri dell’incontro ed i risparmi ottenuti nel corso di una roadmap durata cinque anni, ma ha allargato l’esposizione ad altri temi di sostenibilità, come la formazione mirata e professionale al costante aumento della sicurezza.
L’attenzione si è poi spostata oltre i confini lombardi, grazie alla testimonianza di tiziano suppa, responsabile dell’ufficio ingegneria e pianificazione di AMA (l’azienda di gestione integrata dei servizi ambientali della Capitale), che ha descritto le varie tappe del programma di rinnovo della flotta attraverso cui la multi utility capitolina sì è dotata in questi anni di veicoli più efficienti ed ecologicamente sostenibili, con alimentazione elettrica, ibrida, a GPL e metano. Suppa ha inoltre sottolineato come tutto ciò si concretizzerà, a regime, in minori emissioni di CO2 pari a circa 1400 tonnellate ogni anno. Il convegno ha ospitato anche i contributi di gianluca Cencia, direttore generale di Federambiente, che ha illustrato l’attuale situazione “green” del settore in Italia, e di alessandro sasso, Presidente di Man.Tra, che ha focalizzato il proprio intervento sulla necessità, da un lato, di armonizzare le scelte di acquisto dei mezzi con le esigenze manutentive e, dall’altro, di perseguire un’attività di formazione che porti a una crescita continua delle competenze di fleet management del personale addetto. Il dibattito è stato alimentato anche dai risultati di una ricerca condotta da gr advisory su un campione di oltre 300 importanti imprese italiane: nonostante le aziende dichiarino di voler seguire comportamenti virtuosi, l’effettiva adozione di strategie sostenibili per le flotte aziendali segna ancora il passo. L’utilizzo nelle car policy di mezzi ad alimentazione alternativa (metano, gpl, ibrida), di strumenti d’infomobilità avanzati, del car sharing e di politiche di incentivazione della sicurezza caratterizza, infatti, solo il 28% del campione preso in esame. «La sostenibilità è perseguibile in molti ambiti operativi. Noi siamo impegnati nel continuo miglioramento. Siamo certi che questo incontro potrà portare un importante contributo alla definizione di strategie e policy di fleet management improntate al rispetto dell’ambiente e alla riduzione dell’inquinamento», ha dichiarato Franco Mazzini. GIANLUCA CENCIA, FEDERAMBIENTE
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fino ad allora erano detenute dalle singole società, e l’obiettivo di cogliere, in questo modo, tutte le possibili sinergie gestionali e procedurali.
UN PERCORSO LUNGO CINQUE ANNI «Quando arrivai in LGH trovai una flotta di oltre mille mezzi affidata alle cure di cinque officine interne per la manutenzione, con differenti logiche di in/outsourcing fra le aree territoriali e l’assenza di modelli basati su T.C.O. e ciclo di vita. Inoltre non c’era una policy, mancava un software di gestione e non esistevano obiettivi di eco sostenibilità. Il “progetto flotte”, realizzato con successo, aveva come obiettivi la razionalizzazione della flotta per ottenere più efficienza (corretto dimensionamento, sistema di controllo costi, produttività) e maggior efficacia (livello di servizio, sourcing strategico), l’introduzione massiccia della tecnologia informatica (un software di gestione completo chiamato Integra) e GPS, con l’installazione a bordo dei mezzi di apparati telematici, nonché la crescita delle competenze del team, attraverso una formazione mirata per gestire la flotta in maniera professionale ed economica»: così il Fleet Manager ripercorre in breve la sua esperienza in LGH. Impiegherebbe molto tempo e molto spazio entrare nei dettagli di tutti i progetti e di tutte le soluzioni attuate in LGH: per questo chiediamo ad Antolini di scegliere tre progetti recenti a suo avviso rappresentativi dei progressi compiuti. «Ritengo molto importante aver introdotto il sistema di Fuel Data Pass sulle pompe di carburante interne presso le
nostre sedi. Si tratta di un’applicazione web-based per la gestione e l’autorizzazione centralizzata ai rifornimenti, in grado inoltre di generare rapporti centralizzati, incluse le prestazioni d’efficienza. I miei referenti d’area accedono al modello di autorizzazione tramite interfaccia web, con la possibilità di utilizzare regole e restrizioni relative ad ogni unità» ci spiega Antolini.
GREEN PUBLIC PROCUREMENT «Un altro progetto che ritengo cruciale è l’adozione del piano d’azione PAN-GPP per tutta la filiera di manutenzione e, più in generale, per quanto riguarda il procurement della flotta, in collaborazione con il responsabile acquisti, Michele Rabizzi». Si tratta di rendere operative le prescrizioni in merito al Green Public Procurement (GPP), previste nel 2013 dal Ministero dell’Ambiente su raccomandazione della Commissione Europea. «Come terzo progetto scelgo un’altra iniziativa realizzata in collaborazione con gli acquisti: l’ottimizzazione dei contrattiquadro per la manutenzione dei mezzi, con significativi risparmi e miglioramenti nei processi manutentivi» conclude Antolini. Che però ci tiene ad evidenziare un’altra importante modifica
apportata alla car policy delle vetture assegnate e pool. «A partire dalla fine dell’anno scorso, per tutti e tre i livelli di assegnazione sono previsti modelli ibridi e a metano: per due di questi livelli i modelli ecologici sono assolutamente obbligatori». Quindi tutte le auto di servizio e quelle previste per i due livelli più bassi della car list devono essere a metano o ibride. Una scelta “forte” che darà un sostanziale contributo alla riduzione delle emissioni. Ci sarebbero tanti altri progetti di cui parlare con Michele Antolini, dal car sharing (praticato soprattutto nei quotidiani trasferimenti tra sedi) alla possibilità di ricavare il metano direttamente dalle biomasse, che vengono prodotte da LGH all’interno del servizio di trattamento rifiuti. Magari torneremo a parlare di queste best practice in un prossimo numero.
LE NOSTRE SCHEDE GRUPPO: linea groUp HolDing SEDE CENTRALE: Cremona BACINO CLIENTI: oltre Un milione in CirCa 200 ComUni DIMENSIONE DELLA FLOTTA: QUasi 1.100 VeiColi (igiene amBientale, strUmentali, aUtoVettUre pool e assegnate) RIFERIMENTO IN AZIENDA: miCHele antolini TITOLO: fleet manager GIUGNO-LUGLIO 2014 | 21
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GIUGNO LUGLIO
CT Hybrid, ecologica di lusso firmata Lexus Dopo tre anni di vita, ecco il restyling per CT Hybrid, la piccola di casa Lexus, con look più moderno, interni ancora più raffinati e sistema ibrido con omologazione Euro 6. La compatta giapponese finora è stata venduta in quasi 170mila unità, delle quali 42mila in Europa, e in Italia rappresenta un terzo delle vendite del marchio di lusso di Toyota. Il rinnovamento interessa prima di tutto l’anteriore, con l’adozione della tipica calandra a clessidra che in basso ha anche un’inedita sottolineatura di color metallo satinato. La griglia è a nido d’ape e cambia la forma di paraurti e alloggiamenti per i fari fendinebbia, sia quelli anteriori sia quelli posteriori. Nuovi i cerchi e LEXUS CT HYBRID
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i gruppi ottici anteriori, e linee più orizzontali nella parte posteriore. L’interno della CT presenta nuovi colori, con inserti e cuciture a contrasto, e materiali pregevoli come il legno Shimamoku, le modanatura in argento metallizzato e la pelle Dark Rose. Diverso anche lo schermo da 7 pollici sulla plancia che ora è fisso e in stile tablet con il sistema infotelematico che viaggia su un disco rigido da 40 GB ed è aggiornato con la funzione wi-fi, Panoramio, Street View, City View 3D e altro ancora. Il tutto comandabile attraverso la voce o il mouse-joystick sul tunnel. Al top rimane l’esclusivo sistema audio Mark Levinson a 13 altoparlanti con amplificatore a 8 canali e archivio di 10 Mb per i file multimediali. Altra novità per la strumentazione che varia la grafica e la colorazione in base alla modalità di guida selezionata, con un display multifunzione da 4,7” ad alta definizione. Ma soprattutto la nuova CT è ancora più green: il motore 1.8 a ciclo Atkinson ora è omologato Euro 6 e, contemporaneamente, i consumi scendono a 3,6 litri/100 km e le emissioni di CO2 da 87 a 82 g/km grazie anche a
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miglioramenti aerodinamici che interessano le ruote e il sottoscocca con un cx di 0,28. Invariate anche le prestazioni: 180 km/h e 0100 km/h in 10,3 secondi. Così come immutata rimane anche la dotazione di sicurezza a 5 stelle Euro NCAP.
I parlamentari UE testano la Hyundai ix35 Fuell Cell Per il terzo anno consecutivo, la partnership pubblicoprivata promossa dalla Commissione Europea “Fuel Cells and Hydrogen Joint Undertaking” ha scelto la Hyundai ix35 Fuel Cell per dimostrare i benefici e i vantaggi della tecnologia Fuel Cell nella mobilità a impatto zero. Due esemplari di questa vettura a idrogeno, la prima al mondo con questa tecnologia a essere prodotta in serie, saranno a disposizione per tutto il 2014 di parlamentari e commissari europei che potranni guidarli per le strade di Bruxelles, testando così in prima persona questo suv asiatico in grado di emettere solamente vapore acqueo e di percorrere quasi 600 chilometri con un solo rifornimento. «La visibilità della tecnologia Fuel Cell su un modello già noto e apprezzato dal mercato – ha commentato Bert De Colvenaer, direttore esecutivo di Fuel Cells and Hydrogen Joint Undertaking –, insieme
alla possibilità di sperimentare con mano la guida di questa vettura a idrogeno, sono elementi di importanza fondamentale per permettere agli stakeholder e agli opinion leader di comprendere la portata straordinaria di questa tecnologia».
SsangYong XLV, suv compatto da 7 posti Il concept di suv/crossover compatto presentato dalla casa coreana a Ginevra è dotato di una motorizzazione ibrida diesel/elettrica ed è in grado di offrire 7 posti in meno di quattro metri e mezzo di lunghezza. La filosofia che contraddistingue questa vettura è spiegata nella sigla stessa, XLV: eXciting smart Lifestyle Vehicle. Con un passo di 2,66 metri, il concept coreano sperimenta una soluzione originale, con la disposizione dei sedili secondo l’inedito schema 2+2+2+1 e la possibilità di far scorrere centralmente il settimo posto, tra la seconda e la terza fila. L’apertura delle portiere è ad armadio; il tetto è in vetro, con trasparenza regolabile tramite un comando elettrico. XLV abbina un propulsore 1600 a gasolio a un piccolissimo modulo elettrico da 10 Kw alimentato da una batteria agli ioni di litio da 500 Wh. Utilizzato per ridurre del 10% le emissioni, il piccolo supporto elettrico assicura il contenimento delle emissioni di CO2 tra 98 e 109 gr/km.
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Kia Sportage, la prima con il gas BRC La casa coreana è la prima a proporre sul mercato italiano una vettura con un impianto a gas della piemontese BRC, a iniezione diretta, che migliora le prestazioni e riduce l’emissione di CO2. L’LPG Direct Injection, il sistema di iniezione diretta del Gpl, installato sulla nuova Sportage, contiene l’inquinamento riducendo del 10% le emissioni di CO2, di particolato e degli idrocarburi incombusti a freddo. L’impianto permette infatti di partire subito in modalità Gpl e a fine percorso non è più necessario riportare l’auto in modalità benzina. Il piccolo tasto situato accanto alla leva del cambio consente di selezionare l’alimentazione desiderata e indica il livello residuo del Gpl con dei piccoli led che si spengono man mano che il consumo cresce. In questo modo si può passare in un attimo dalla benzina all’eco combustibile e viceversa. Il restyling della Sportage, inoltre, ha apportato notevoli migliorie nel comfort della vettura: più silenzioso del modello precedente il nuovo suv coreano ha migliorato il comportamento su strada grazie ad alcuni ritocchi meccanici, come la scocca fissata al sotto-telaio anteriore mediante supporti elastici e una nuova barra antirollio che riduce la tendenza al sottosterzo aumentando l’assorbimento delle
asperità dell’asfalto. La nuova Kia a Gpl, comunque, non può accedere agli eco incentivi statali, in quanto la CO2 emessa oltrepassa il livello massimo richiesto.
Ecoincentivi 2014, ecco come accedervi Con il decreto ministeriale del Ministero dello Sviluppo Economico, dallo scorso 6 maggio il Governo ha messo a disposizione 63 milioni di euro per finanziare l’acquisto di auto ecologiche, sia per uso privato che aziendale. Potranno accedere ai finanziamenti tutti coloro che acquisteranno un’auto nuova, elettrica, a metano, a Gpl o a basse emissioni complessive, ma anche ciclomotori e motocicli. Per i privati non c’è l’obbligo di rottamare un precedente veicolo e i fondi a disposizione sono per il 15% destinati a veicoli elettrici integrali (fino a 50 grammi di CO2 di emissioni) e per il restante 35% a favore delle auto a basse emissioni, da 50 a 95 grammi di CO2 (normalmente ibridi a metano o Gpl). Per le auto aziendali é disponibile il restante 50% degli incentivi, ma in questo caso è necessario rottamare un veicolo con più di 10 anni. L’incentivo sarà quindi applicato all’acquisto di una vettura con emissioni fino a 120 grammi di CO2 a chilometro. Per fruire degli ecoincentivi bisogna rivolgersi alle
GREEN MOBILITY
concessionarie aderenti all’iniziativa che dovranno accedere al portale del Mise, effettuare la registrazione per ricevere le credenziali di accesso e inserire i dati del veicolo e dell’acquirente. Dopo la
verifica delle risorse, il Ministero emetterà una prenotazione ed entro 90 giorni i venditori dovranno procedere alla consegna della vettura comunicando il numero di targa e la relativa documentazione.
Mazda sempre al fianco di SOS Children’s Villages Mazda continua a supportare i Villaggi SOS Children: oltre a fornire vetture, organizzare corsi di addestramento e iniziative culturali e a donare attrezzature di proprietà della compagnia, il costruttore giapponese è stato anche notevolmente attivo negli anni con I Villaggi SOS Children di tutta Europa. I dipendenti di Mazda Europa, per esempio, hanno raccolto quasi 14.000 euro a favore di un Villaggio in Romania attraverso la vendita presso gli uffici di vari oggetti, dalle borse con il marchio Mazda a capi di abbigliamento fino a macchine per fare il caffè. Quasi 50 dipendenti del quartier generale di Leverkusen in Germania, invece, hanno messo a disposizione volontariamente il loro tempo per imbiancare un asilo per bambini gestito dall’organizzazione SOS. I loro colleghi di Mazda Germania hanno donato una cucina a un nuovo villaggio che aprirà le sue porte questa estate nella zona di Dusseldorf. Lo staff di Mazda Austria ha proseguito nel suo supporto al Villaggio di Moosburg dove, tra le altre cose, hanno portato regali di Natale e dato una mano con il giardinaggio. In Croazia, invece, Mazda ha continuato a supportare spese varie per una casa a sud di Zagabria, nel Villaggio di Lekenik. In Spagna, oltre a donazioni in denaro, Mazda ha organizzato degli incontri con gli studenti di meccanica dando anche la disponibilità di tirocini all’interno di concessionarie di Madrid. La casa giapponese, infine, fornisce vetture ai Villaggi in molti altri Paesi Europei.
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giugno luglio
Dopo 47 anni il patron di Mazda lascia A giugno, dopo 47 anni di carriera professionale tutta trascorsa in Mazda Motor Corporation, Takashi Yamanouchi lascia la carica di presidente del board e direttore legale rappresentante dell’azienda giapponese. Mazda ha comunicato che verrà sostituito dall’attuale vicepresidente Seita Kanai. Yamanouchi, 69 anni, è stato l’artefice della strategia vincente dell’azienda del Sol levante, in particolare ideò la realizzazione e l’adozione della Skyactiv Technology e la filosofia del design Kodo - Soul of Motion. Tra il 2008 e il 2013 è stato nominato anche presidente e CEO di Mazda. «Yamanouchi ha gestito l’iniziativa di formulare e attuare un piano di riforma strutturale – ha dichiarato Masamichi Kogai, attuale
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presidente e CEO di Mazda – per rivedere e rafforzare in tal modo la produzione all’estero, tra cui l’apertura di un nuovo stabilimento in Messico e la promozione di alleanze globali».
Chrysler, cresce il fatturato ma calano gli utili Chrysler ha chiuso il primo trimestre dell’anno in negativo, con una perdita di 690 milioni di dollari per le spese sostenute per il completamento della fusione con Fiat e l’acquisizione della quota di Veba, il fondo del United Auto Workers. L’utile netto è stato di 486 milioni di dollari, più del doppio dei 166 milioni dello stesso periodo del 2013. Presentando il bilancio alla stampa, Richard Palmer, responsabile finanziario di Chrysler, ha ribadito che la quotazione di Fiat Chrysler Automobiles sul Nyse dovrebbe avvenire entro il quarto trimestre del 2014. Pochi giorni prima è stato presentato il piano industriale di Fiat e Chrysler, che punta al rilancio di Alfa Romeo, con 5 miliardi di dollari di investimenti, e a rendere il marchio Jeep realmente globale. Proprio le vendite di Jeep Gran Cherokee nel primo trimestre sono aumentate del 10%, a 621.000 unità, e spinto i ricavi, saliti del 23%, a 19 miliardi di dollari. Nei primi tre mesi dell’anno, Chrysler ha generato un free cash flow di 900
NUMERI & STATISTICHE
Dacia vince gli Nc Awards 2014 Grazie al concorso “Dacia Sponsor Day”, il marchio Dacia si è aggiudicato il prestigioso premio per il settore automotive assegnato ogni anno agli NC Awards, evento dedicato al meglio della comunicazione olistica in scena nel 2013. Lanciata a settembre 2013, l’iniziativa era dedicata a tutti i titolari di piccole imprese e metteva in palio la possibilità di sponsorizzare, anche se per una sola giornata di campionato, una delle più importanti squadre di calcio di Serie A, l’Udinese, di cui Dacia è main sponsor. In palio l’opportunità di occupare tutti gli spazi di pertinenza dello sponsor, dalla divisa ufficiale dei giocatori a tutti i materiali promo e pubblicitari a bordo campo. I vincitori sono stati Michael Nino, imbianchino di 26 anni di Villadossola (VB), Ruben Ferrari, 34enne titolare del negozio “Red Bike” e Mariella De Guglielmo, 28 anni proprietaria in società con altri 3 amici di “Grandma” un bistrot romano a Quadraro Vecchio. Nelle giornate del 27 ottobre e del 3 e 24 novembre lo spazio dedicato allo sponsor è stato così occupato dai brand di queste piccole realtà imprenditoriali, esempi di eccellenza del tessuto produttivo del nostro Paese.
milioni di dollari ma ha effettuato un pagamento speciale da 1,9 miliardi di dollari legato all’accordo con Fiat. La liquidità totale disponibile al 31 marzo è di 13,7 miliardi di dollari.
Kia, 30 milioni di auto vendute Kia ha raggiunto il prestigioso traguardo di 30 milioni di esemplari venduti a livello mondiale da quando ha iniziato l’attività nell’industria automobilistica, 52 anni fa. La casa coreana, da oltre un decennio controllata da Hyundai, consegna mediamente circa 260mila vetture al mese. Era il 1962 quando un esemplare del light cargo
truck K-360 usciva dalle catene di montaggio della fabbrica di Sohari, a sud di Seul. Kia ha raggiunto i 10 milioni di veicoli venduti nel 2003, mentre nel 2010 ha tagliato il traguardo dei 20 milioni. Nel 2004 il marchio coreano ha venduto per la prima volta più di un milione di vetture in un anno e negli ultimi anni ha ulteriormente accelerato immatricolando, ad esempio, 2,82 milioni di unità nel 2013. Per quanto riguarda le sole autovetture, la prima Kia fu la subcompatta Pride, lanciata nel 1987 e da allora venduta in 3,46 milioni di esemplari e diventata dunque la bestseller di casa Kia davanti alle sport utility Sportage e Sorento.
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Peugeot 2008, crossover disponibile in ben 13 versioni Cinque motorizzazioni, due benzina (1.2 VTI da 82 CV e 1.6 VTi da 120 CV) e tre turbodiesel (1.4 HDi e 1.6 e-HDi da 92 CV e 1.6 e-HDi da 115 CV), e tre livelli di allestimento (Access, Active e Allure). La nuova Peugeot 2008 viene offerta in ben 13 versioni diverse, una delle gamme più ricche tra i crossover in circolazione. Nei primi mesi dell’anno la 2008 ha dato un contributo fondamentale per i buoni risultati commerciali del marchio d’oltralpe, tanto che in breve tempo Peugeot è stata costretta a incrementarne la produzione. Già nella versione entry-level Access il crossover compatto francese offre un ricco equipaggiamento che include, tra le altre
cose, ABS, ESP, sistema di frenata d’emergenza, airbag frontali, laterali e a tendina, alzacristalli elettrici anteriori, barre al tetto, fari diurni a LED, computer di bordo, limitatore di velocità, volante e sedile conducente regolabile in altezza. Nella veste Active la vettura si arricchisce di cerchi in lega da 16 pollici, fari fendinebbia, climatizzatore manuale, Hill Assist, display touchscreen da 7 pollici e volante in pelle. Salendo di gamma si arriva all’allestimento Allure che integra fendinebbia con funzione cornering, griglia calandra cromata, rivestimento del tetto Peugeot Led Track, rilevatore posteriore di ostacoli, climatizzatore automatico bi-zona, alzacristalli posteriori elettrici, sedili avvolgenti e attivazione automatici di proiettori e tergicristallo. Peugeot ha annunciato che presto aggiungerà
NUMERI & STATISTICHE
nuove versioni che andranno ad arricchire ulteriormente la gamma della 2008.
Nissan in positivo e prudente sul futuro A fine marzo Nissan Motor ha chiuso l’esercizio annuale con un aumento del 20% dei ricavi a 10.480 miliardi di yen, del 13,6% degli utili operativi a 498,4 miliardi di yen e del 14% dell’utile netto a 389 miliardi di yen. L’azienda giapponese prevede di migliorare ulteriormente nel corso del 2014, con una crescita dei profitti operativi del 7,4% a 535 miliardi di yen e utili netti in rialzo del 4,1% a 405 miliardi di yen, su un totale dei ricavi di 10.790 miliardi di yen. Nei primi tre mesi del 2014 Nissan ha conseguito utili netti
superiori alle attese, con un rialzo del 4,8% a 114,9 miliardi di yen. Carlos Ghosn, Ceo di Nissan Motor, ha dichiarato che le vendite globali cresceranno dell’8,9%, raggiungendo i 5,65 milioni di unità, pari al 6,7% del mercato complessivo; in Europa le stime parlano di 780 mila veicoli venduti, il 15,4% in più rispetto all’anno appena concluso, in cui le consegne sono salite del 2,4%, raggiungendo quota 676 mila unità. Previsioni positive ma allo stesso tempo molto prudenti, soprattutto rispetto alle attese degli analisti. La società sta accelerando le misure per raggiungere gli obiettivi della sua strategia “Nissan Power 88”, con un margine operativo dell’8% entro la fine del 2016 e una quota dell’8% del mercato globale grazie anche a una forte espansione della capacità produttiva. Nell’anno fiscale appena concluso, l’indebolimento dello yen ha contributo fortemente all’utile operativo per 247,6 miliardi di yen. Un fattore che dovrebbe contare molto meno nel corso del 2014, fino a diventare quasi del tutto trascurabile, visto che il management Nissan stima tassi di cambio piuttosto stabili (a 100 sul dollaro e a 140 sull’euro). Infine Ghosn ha promesso agli azionisti la continuazione dell’aumento del “payout ratio” minimo fino al 30%, con un dividendo per azione che salirà del 10% a 33 yen dopo l’aumento da 25 a 30 yen nell’esercizio appena concluso. giugno-luglio 2014 | 27
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CiTRoËn
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CITROËN C1, IL PIACERE DI GUIDARE IN CITTÀ
Nuovo look, più tecnologia a bordo, dimensioni compatte senza rinunciare al comfort, prezzo d’acquisto accessibile e costi di utilizzo controllati: la nuova Citroën C1 è l’auto perfetta per destreggiarsi nel traffico cittadino. Da oggi disponibile anche in nuova versione Airscape con tetto in tela apribile elettricamente.
È stata presentata in anteprima mondiale al Salone di Ginevra la nuova Citroën C1, che punta a replicare il successo del best-seller che ha venduto oltre 760.000 esemplari dal lancio del 2005. In versione 3 e 5 porte, da quest’anno la city car è disponibile anche nella nuova silhouette Airscape, con tetto in tela apribile elettricamente. Grazie anche alle ultime innovazioni introdotte, Citroën C1 ha tutte le caratteristiche per soddisfare le esigenze di chi vuole muoversi con destrezza in città. Vediamo perché. 28 | giugno-luglio 2014
Innanzitutto il look, che richiama lo stile energico dell’auto, non passa inosservato nel traffico cittadino. Il frontale riprende gli elementi che caratterizzano i nuovi modelli della marca: proiettori in due parti che, abbinati ai gruppi ottici ellittici, conferiscono alla vettura un aspetto vivace e allegro. I fari diurni a led dal design verticale, una connotazione luminosa inedita, accentuano lo sguardo ottimista, mentre la parte posteriore è resa dinamica dal portellone in vetro e dai fari dal design squadrato, dall’effetto tridimensionale.
Molto trendy le tinte esterne disponibili: colori raffinati come Ink Black, Silver Grey, Graphite Grey e Olive Brown, o luminosi come Polar White, Smalt Blue, Love Red, e Sunrise Red. E per una maggiore personalizzazione, è possibile optare per gli allestimenti bicolore, con tetto diverso dal resto della carrozzeria. Atmosfera allegra anche nell’abitacolo, grazie a tocchi di colore sulla plancia minimal e pannelli delle porte in tinta con l’esterno. Le dimensioni compatte (L 3,46 m / l 1,62 m / H 1,45 m), sia in versione 3 che 5 porte, rendono la nuova Citroën C1 adatta a muoversi agilmente per le strade di città senza rinunciare al comfort, grazie agli spazi generosi per i posti anteriori e posteriori. L’auto dispone di numerosi vani portaoggetti pratici e ingegnosi, che la rendono partner di viaggio ideale. Inoltre, per il massimo benessere dei passeggeri, sono presenti il climatizzatore automatico e, per la versione a 3 porte, la memorizzazione della posizione dei sedili anteriori. Il bagagliaio è da 196 litri, pratico e accessibile, con cappelliera removibile e, con i sedili posteriori ripiegati il volume del bagagliaio arriva a 780 litri. Raggio di sterzata di 4,80 m e
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CiTRoËn
servosterzo elettrico garantiscono grande agilità e facilità di manovra. La guida è fluida, piacevole e precisa, nei grandi centri come sulle strade extra urbane, E, con la versione Airscape, disponibile a 3 e 5 porte, un’esclusiva in questo segmento, la guida si vive a cielo aperto, in totale libertà. Il tetto in tela scorrevole Airscape, dalle dimensioni eccezionali (l 800 mm x L 760 mm), è facile da usare e si comanda elettricamente. Rispetto alla precedente generazione, la nuova Citroën C1 offre un assale posteriore più leggero di 4 kg, nuove molle delle sospensioni, nuovi ammortizzatori e una nuova barra antirollio di diametro considerevole. Il risultato è comfort delle sospensioni ai massimi livelli, e tenuta di strada irreprensibile. Al fine di rendere la guida ancora più piacevole, l’auto dispone di innovazioni tecnologiche intuitive e facili da usare. Si può scegliere ad esempio di equipaggiarla con Touch Pad 7’’, che consente di gestire in modo pratico e veloce tutte le funzioni multimediali: radio, telefono, lettore video, computer di bordo. Inoltre, la tecnologia Mirror Screen permette di duplicare e comandare dal Touch Pad 7” il contenuto dello
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smartphone. È sufficiente verificare la compatibilità del proprio smartphone, installare l’applicazione che permette lo scambio di dati, e collegarlo alla porta USB del veicolo. A questo punto è possibile usare facilmente le funzioni del proprio smartphone direttamente dal Touch Pad 7”: navigazione, telefonia, rubrica degli indirizzi, musica, web radio e tutte le altre applicazioni utili e compatibili con la guida. Il Touch Pad 7” è utile anche per facilitare le manovre, come ad esempio il parcheggio in spazi ristretti: la nuova Citroën C1 infatti dispone di una telecamera di retromarcia le cui immagini vengono visualizzate sullo schermo. La vettura offre anche la funzione Keyless Access&Start, che permette l’accesso e l’avviamento del motore continuando a tenere la chiave elettronica in tasca. Il sistema, già presente sui veicoli del segmento superiore, semplifica la vita degli utilizzatori. Un’altra tecnologia utile di cui si può usufruire a bordo della nuova Citroën C1 è la partenza assistita su pendenza Hill Assist, proposta di serie, che diventa indispensabile in città, ad esempio quando si esce da un parcheggio sotterraneo: su pendenze superiori al 3% questa
funzione blocca automaticamente il veicolo per 2 secondi, permettendo quindi di ripartire in tranquillità. In tempi di grande attenzione ai costi, Citroën C1 è un’ottima soluzione anche in termini di budget: il prezzo d’acquisto è accessibile (a partire da 9.950 euro) e i costi di utilizzo controllati. L’auto ha infatti una massa contenuta (pari a 840 kg) ed è dotata di pneumatici a bassissima resistenza al rotolamento e di dimensioni contenute (14 e 15 pollici), efficienti in frenata e in grado di ridurre i consumi di carburante. Inoltre motorizzazioni efficienti di ultimissima generazione permettono consumi moderati e costi di manutenzione ridotti. In particolare, la nuova Citroën C1 offre due motorizzazioni benzina di ultima generazione. La motorizzazione 1.0 VTi 68 è proposta anche con cambio pilotato ETG (Efficient Tronic Gearbox). Questo cambio a 5 rapporti beneficia di una funzione ‘trascinamento’ e di una cartografia del pedale ottimizzata, studiata per migliorare la dosabilità e la fluidità nelle partenze, a tutto vantaggio del comfort di guida. La nuova motorizzazione 1.2 VTi 82 punta invece su un motore 3 cilindri 1,2 litri da 82 cv, prodotto in Francia, che utilizza tecnologie innovative, efficienti e parsimoniose: consumi di 4 ,3 l/100 km ed emissioni di CO2 di 99 g/km, senza compromettere la vivacità e il piacere di guida. Con coppia di 116 Nm e accelerazione da 0 a 100 km/h in 11 secondi, questa motorizzazione potenzia la capacità della Citroën C1 di uscire dalla città. Look moderno e accattivante, comfort e praticità, dimensioni contenute e massima manovrabilità, innovazioni tecnologiche che migliorano l’esperienza di guida, costi contenuti: sono queste le caratteristiche che rendono la nuova Citroën C1 il partner a quattro ruote ideale per vivere la propria città (e non solo) su quattro ruote in modo piacevole e divertente, in totale sicurezza. giugno-luglio 2014 | 29
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L’IDROGENO DIVENTA “DI SERIE” I nomi dei produori sono cambiati, ma ne sono apparsi di nuovi pronti a raccoglierne il testimone. Così oggi tornare a parlare di idrogeno come forma di alimentazione di un futuro non troppo lontano non appare più un semplice esercizio.
di Ottavia Molteni
C
costruttrici pronte a raccoglierne il testimone. Così oggi tornare a parlare di idrogeno come forma di alimentazione di un futuro non troppo lontano non appare più uno sterile esercizio dialettico.
DUBBI E CONTRARIETÀ Certo, rispetto alle prime notizie circolate i nomi sono cambiati. Fiat e BMW, che agli albori del nuovo secolo avevano “illuso” l’Italia con i loro prototipi, si sono nel frattempo dedicate ad altro, chi alle vetture a metano, chi ad altre tipologie di auto egualmente eco-sostenibili. Sono però apparse, seppure a non breve distanza, altre case
TOYOTA FCV
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In tempi non sospetti Sergio Marchionne liquidò l’idrogeno come un “sogno”, una “moda” che aveva poi lasciato il passo a quella dell’elettrico. Scettici al pari del manager italo-canadese si sono dichiarati anche il Ceo di Nissan-Renault, Carlos Ghosn (“Dove sono le infrastrutture? Chi le costruirà?”) e il fondatore/Ceo di Tesla Motors, Elon Musk che bollò vetture di
questo tipo come “una vera sciocchezza” (l’espressione inglese, in realtà, è un po’ più colorita). Il responsabile dell’elettromobilità per il Gruppo Volkswagen, Rudolf Krebs, un altro che – nonostante gli studi in materia portati avanti dal colosso tedesco – non spinge su questa soluzione, giudicandola prematura, ha invece puntato il dito sulle perdite di energia che si verificano lungo l’intero processo, dalla produzione di idrogeno al suo stoccaggio, alla finale riconversione in kilowatt all’interno della cella a combustibile. Un iter che “mangia” il 60-70% dell’elettricità impiegata. La conclusione del discorso di Krebs riprende in pieno il pensiero di Musk, che non a caso nel 2003 ha dato vita, in California, a un’azienda che progetta e costruisce vetture rigorosamente a batteria: «è vero, la strada più efficiente per applicare l’energia al campo della mobilità è quella dell’elettrico». Contro la scelta dell’idrogeno pesano una serie di costi non indifferenti, nonché alcune considerazioni di carattere ambientale. Per produrne in
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grandi quantità occorre infatti operare, attraverso un processo chimico, su fonti non rinnovabili come i combustibili fossili (alla categoria appartengono il petrolio, il carbone, e i gas naturali, proprio quelli da cui avviene l’estrazione). L’alternativa consiste nell’ottenere l’idrogeno dall’acqua mediante elettricità (elettrolisi) o calore (termolisi). È giunta però notizia che la multinazionale della chimica Basf ha identificato un nuovo metodo più ecologico. Elevando notevolmente le temperature a cui è sottoposto il metano (che così non è portato a reagire con l’ossigeno, processo da cui escono gas idrogeno e purtroppo anche anidride carbonica) con un riciclo del calore all’interno del sistema per evitare, con il maggior sforzo energetico, l’emissione di altra CO2, è possibile – informano dal Gruppo presente anche in Italia – ottenere idrogeno e carbonio solido (utilizzabile per la produzione di acciaio). Tutti i problemi legati all’inquinamento atmosferico non sono certo risolti, ma la scoperta della Basf sembra arrivare nel momento più opportuno.
GIAPPONESI “DI SERIE” NEL 2015 Per il 2015 Toyota ha annunciato l’arrivo sul mercato del suo primo modello di serie alimentato dal combustibile green. La berlina è basata sul concept FCV svelato all’ultimo Salone di Tokyo. Il veicolo a celle di combustibile (fuel cell) sarà commercializzato in Europa, Stati Uniti e Giappone, con una produzione annuale attestata inizialmente sul migliaio di unità. A partire dal 2020, anno che già si annuncia come
HONDA FCEV
possibile spartiacque nel settore della mobilità privata e B2B, è attesa una crescita nei volumi, con contestuale sensibile riduzione del prezzo di listino che al momento si aggirerebbe intorno ai 70.000 euro. Sempre dal Giappone, con eguale triplice destinazione commerciale (e iniziale salasso per le tasche degli acquirenti), e sempre il prossimo anno, arriverà un’altra proposta di serie, ancora una volta una berlina. Si tratta della Honda sviluppata sul concept FCEV svelato in anteprima mondiale al Salone di Los Angeles. Marchio dichiaratamente orientato alle alimentazioni ibride, con la FCV (l’acronimo sta per “Fuel Cell Vehicle”) Toyota proporrà una vettura di media grandezza (è lunga 4,8 metri), omologata per trasportare quattro persone, in grado di combinare il know-how acquisito negli anni nel campo dell’elettrificazione con le celle a combustile, una tecnologia che la Casa giapponese ha iniziato a sviluppare e testare nel Nord America a partire dal 2002. Dopo undici anni di lavoro gli sforzi sono stati ripagati. I costi
di realizzazione del gruppo motopropulsore si sono infatti sensibilmente ridotti, tanto che le stime parlano di un 95% in meno di spesa per il veicolo atteso sul mercato rispetto al primo esemplare. FCV sfrutterà inoltre i progressi tecnici legati alla seconda generazione della Prius. La FCEV targata Honda si inserisce in un solco similare. Dichiara un’autonomia di 480 km con un rifornimento completo, da operarsi in una manciata di minuti. Quello che però caratterizza il prototipo è la linea: estrema e avveniristica. In attesa di scoprire se sarà mantenuta per il previsto arrivo nelle concessionarie, possiamo però ricordare che la casa giapponese non è nuova alla tecnologia delle celle a combustibile. Da un omonimo concept del 2006 è infatti già derivato un modello offerto per il solo noleggio: la FCX Clarity, una berlina media con quattro posti a bordo, la cui produzione è iniziata due anni più tardi. Raggiunge le 240 miglia di autonomia (384 km), un’ottantina meno della FCEV. «Le celle a combustibile faranno GIUGNO-LUGLIO 2014 | 31
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HYUNDAI INTRADO
parte del nostro futuro prima di quanto pensino molte persone, e in numero molto più grande di quanto ci si aspetti – ha commentato Robert (Bob) Carter, senior vice president automotive operations di Toyota U.S.A. -. Queste celle lavorano in modo più efficiente rispetto a un motore benzina. Richiedono meno carburante per percorrere la stessa distanza e con emissioni pari a zero». Quanto alla questione delle infrastrutture, nodo cruciale perché si possa verificare una diffusione di massa della nuova tecnologia, per Carter «non riguarda tanto il loro numero quanto la localizzazione».
BOLZANO IN TESTA In Italia la novità più interessante riguarda Bolzano dove è stato inaugurato il primo Centro Idrogeno del Paese, dedicato alla produzione e distribuzione in primis ai bus pubblici, che dal 2013 circolano nella località altoatesina e, in un secondo momento, alle autovetture. Situato in una zona di varia intersezione sulla A22, in modo da potersi porre al servizio non solo delle necessità locali, il complesso sfrutta energia elettrica ottenuta da fonti rinnovabili. Secondo le 32 | GIUGNO-LUGLIO 2014
stime dei promotori del progetto (denominato H2-Sudtirolo) sarà in grado di rifornire fino a 800 veicoli fuel cell per percorsi medi giornalieri di circa 40 km. La cerimonia di apertura ufficiale è stata l’occasione, per Hyundai, di consegnare dieci delle 75 ix35 alimentate a idrogeno interessate da HyFIVE (Hydrogen For Innovative VEhicles). Il progetto europeo coinvolge, oltre al marchio coreano, i Gruppi BMW e Daimler, nonché Toyota e Honda. Le vetture, per le quali si dichiara una percorrenza di 594 km, sono acquisibili tramite leasing sia per brevi sia per lunghi periodi. Sempre a firma Hyundai, e precisamente dall’ultimo Salone di Ginevra, arriva il concept Intrado. Contraddistinto da un innovativo telaio in fibra di carbonio e da una linea grafica “cattiva” figlia del nuovo corso stilistico inaugurato da Peter Schreyer, da poco nominato a capo del design. L’autonomia dichiarata è di 600 km. La futura mobilità a idrogeno parla in realtà molte lingue, non solo quelle legate all’Estremo Oriente. La tedesca Mercedes ha infatti annunciato per il 2017 l’arrivo sul mercato di un SUV totalmente green. Sarà il primo
risultato tangibile della sinergia avviata dal Gruppo Daimler con Ford e l’alleanza NissanRenault per lo sviluppo di una tecnologia condivisa che dovrebbe portare alla produzione di vetture di serie su diverse piattaforme. L’accordo, sottoscritto per evidenti ragioni economiche (abbattere i costi del settore R&S) e di tempo (riuscire a passare il prima possibile dalla fase di sperimentazione alla strada), non è però il primo del genere nel settore automotive. Anche la già citata Toyota ha infatti unito le forze con BMW per dar vita a una serie di progetti. Un’altra partnership tra case costruttrici sul tema dell’idrogeno è quella che vede coinvolte General Motors e Honda: svilupperanno congiuntamente veicoli fuel cell oltre a una infrastruttura di rifornimento. Ora, con i battesimi commerciali annunciati da Toyota e Honda, vedremo come andrà la situazione. Soprattutto avremo modo di capire la portata della “profezia”, più volte ripresa anche di recente, formulata da Rick Wagoner, già numero uno del Gruppo General Motors prima dell’intervento di salvataggio del governo Obama. Alla domanda su quando sarebbe stata commercializzata un’auto a idrogeno a un prezzo accessibile e conveniente, nel 2007, in occasione dell’Auto Show di New York, il top manager rispose: «ne riparliamo tra vent’anni». Ora ne sono trascorsi solo sette, ma per diretta ammissione degli addetti ai lavori sembra che l’auto elettrica rappresenterà ancora a lungo l’alternativa (con l’iniziale maiuscola) più ecologica a forme di alimentazioni più tradizionali come benzina e diesel.
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PIÙ SICURI SULLE STRADE
ANCHE IN “AFTERMARKET”
Possono essere paragonati a occhi aggiuntivi, ma non si posizionano sul naso delle persone. In più, rispeo ad altri dispositivi di primo equipaggiamento, non incidono sull’eleronica di bordo e possono quindi essere installati in qualsiasi momento, con un risparmio tangibile.
Si tratta dell’altra faccia dei sistemi di assistenza al guidatore (meglio conosciuti con l’acronimo inglese ADAS). Le funzioni sono le stesse che ormai abbiamo imparato a conoscere. Il conducente è avvisato in caso di imminente impatto con un pedone, incauto spostamento di corsia, mancato rispetto della distanza di sicurezza, utilizzo degli abbaglianti mentre si incrocia un altro veicolo. Per supportare ancor più chi si trova alla guida, si aggiungono la lettura dei cartelli stradali e l’indicazione del limite di velocità applicato a uno specifico tratto di strada. Il leader di settore, nel cui pacchetto sociale figura Porsche con una quota del 10%, arriva da Israele, si chiama Mobileye, e ha applicato al settore automotive la tecnologia militare dei droni. Il prodotto sviluppato si compone, a livello
dispositivi ADAS con cui oggi vengono commercializzate alcune vetture, il mezzo non compie autonomamente alcuna azione. Ad esempio non agisce sul freno se un ostacolo improvviso arriva a frapporsi. La correzione della manovra è affidata esclusivamente al driver (segnalazione proattiva).
SEGNALAZIONE DI PERICOLO
di Ottavia Molteni
S
meccanico, di una telecamera da installare sul parabrezza. Quest’ultima contiene al suo interno sia un chip (EyeQ, oggi alla terza generazione), ovvero un microprocessore per l’elaborazione dei dati, sviluppato in collaborazione con l’italianissima STMicroelectronics, sia il relativo algoritmo (cioè la componente software) per la loro trasmissione al veicolo. In una situazione di potenziale pericolo di collisione, quali quelli precedentemente elencati, al guidatore è inviato un doppio segnale, acustico e visivo. A sostanziale differenza dei
Più nello specifico, Mobileye avverte il conducente fino a 2,7 secondi prima di un possibile urto quando la velocità del mezzo su cui si viaggia supera i 30 km/h. Il veicolo che precede
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il nostro a 2,5 secondi è agganciato dalla telecamera montata che ne calcola costantemente ogni variazione. Con la freccia sul cruscotto al di sopra dei 55 km/h il guidatore è “richiamato” se supera la propria corsia di marcia senza aver attivato la freccia. Quanto al tema della salvaguardia delle “utenze deboli” della strada (pedoni, ciclisti e motociclisti), il già citato doppio segnale interviene in caso di velocità tra i 7 e i 50 km/h con uno spettro di azione che si estende sino ai
gestione per la riduzione del rischio stradale), equipaggia già oggi la flotta italiana di Coca Cola con circa 1.000 veicoli, così come, sempre nel nostro paese, Gas Natural (250 mezzi), e l’azienda farmaceutica Eli Lilly (500 unità). Nel settore del trasporto pesante figurano ExxonMobil (circa 100 truck) e Rivoira Siad (80 mezzi). A livello di case costruttrici che montano il dispositivo in primo equipaggiamento sia come dotazione di serie sia come
optional (parliamo quindi di Original Equipment Manufacturer – OEM) si è passati dalle iniziali tre del 2007 (Volvo, BMW e General Motors) a una lista più ampia che comprende, oltre ai marchi già citati, Audi, Chrysler, Ford, Honda, Hyundai Kia Motor Company, Jaguar Land Rover, Mitsubishi, Nissan, Opel, il Gruppo PSA, Scania e Yulon Motor. Altre collaborazioni sono tuttavia già in corso di pianificazione. In Italia i
DaTaDOT iTaLia DÀ La caccia ai TOPi D’auTO
30 metri. In condizioni di scarsa illuminazione, così come di notte, muovendosi oltre i 35 km/h il dispositivo Mobileye accende automaticamente i fari abbaglianti, salvo tornare, anche solo temporaneamente, agli anabbaglianti qualora si rilevi un veicolo nella nostra stessa direzione di marcia fino a 400 metri di distanza, o nella corsia opposta (in questo caso la perlustrazione della telecamera si spinge sino a 800 metri). Secondo alcune statistiche recenti l’80% degli incidenti è dovuto ai cosiddetti “3 secondi di disattenzione”. Avendo a disposizione la metà di questi è stato stimato che si potrebbero prevenire circa il 90% dei sinistri. Mobileye, che vanta la Certificazione ISO 39001 (che identifica uno standard di 34 | GIUGNO-LUGLIO 2014
Nel 2013 hanno fatto segnare una crescita, più marcata nel segmento del breve termine (+30,4%, con quasi 4 auto quotidianamente coinvolte). I furti di veicoli a noleggio sono una delle voci critiche per un settore che, nonostante il perdurare della generale crisi economica, ha chiuso l’esercizio passato con una sostanziale tenuta della flotta circolante e un fatturato complessivo in salita del 3,6% a quota 5,1 miliardi di euro. In Europa l’Italia é seconda, per dimensioni del fenomeno, alla sola Francia e condivide il podio con il Regno Unito. Nel nostro Paese la parte del leone (in negativo) è rappresentata da tre regioni del meridione che nel 2013 hanno assommato il 73% del totale dei furti nazionali: Campania, Puglia e Sicilia (in quest’ultimo caso l’80% degli episodi criminali è stato circoscritto alla sola città di Catania). Una possibile soluzione al problema arriva da molto lontano, addirittura dall’altra parte del mondo. Il sistema brevettato DataDotDNa, sviluppato da DataDot Technologies, un’azienda australiana con uffici in 22 stati, consiste nell’applicazione sul telaio della vettura e su altre componenti della stessa di migliaia di micro particelle, appena percepibili ad occhio nudo, che contengono un codice pin in grado di determinare la proprietà del mezzo. In Italia è stato appena tagliato il traguardo delle 600mila vetture marchiate. Un risultato reso possibile anche grazie alla partnership siglata con quello che era il Gruppo Fiat. Riconosciuto e testato a livello globale, DataDotDNA ha incontrato sinora l’approvazione di oltre 20 case costruttrici in tutto il mondo. Il sistema di marchiatura, garantito per oltre 25 anni, presenta alcuni vantaggi, come rilevano direttamente dall’azienda: basso costo di applicazione; tempo di installazione dai 7 ai 10 minuti; virtuale inamovibilità; impossibilità di essere clonato; aderenza su qualsiasi tipo di superficie, metallica e non.
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prodotti Mobileye sono distribuiti esclusivamente da Fleet Compare, con sede a Milano.
ALTRI PRODOTTI “OTTICI” L’unica azienda al mondo che commercializza un prodotto similare, con “proprietà ottiche” (non a caso anche qui nel nome compare la parola “Eye”), è Wens Precision e ha sede nella Corea del Sud. Rispetto al diretto concorrente, il suo
WensEye presenta però due sole funzioni. Mette in guardia se ci si è spostati di corsia senza le dovute precauzioni (LDW – Lane Departure Warning) e se il rapporto tra la propria velocità e la distanza dal veicolo che precede è tale da generare il pericolo di tamponamento (FCW – Forward Collision Warning). Funge però inoltre anche da scatola nera registrando tutto quanto concerne la vita del mezzo. Fondata nel febbraio 1993 (sei
in alcuni paesi è già stato dichiarato obbligatorio per legge. In queste aree il tasso dei furti d’auto è sceso di più del 90%. I benefici riscontrati sono tuttavia alti anche laddove manchi un’opportuna svolta legislativa. Come funziona praticamente il sistema? a monte esiste un database accessibile alle forze dell’ordine di tutto il mondo, realizzato dall’azienda australiana, nel quale è riportato, dopo l’operazione di marchiatura, il numero di telaio di ogni auto interessata dal procedimento. Le volanti della Polizia Stradale che dovessero individuare un mezzo sospetto, oppure che fossero ferme a lato della strada per un semplice controllo, possono immediatamente risalire all’identità del proprietario di un veicolo che sfrutti questa tecnologia utilizzando il piccolo microscopio in dotazione. I dati raccolti trovano infatti immediata rispondenza nel database predetto, egualmente messo loro a disposizione. L’efficacia del sistema, unita alla facilità e rapidità dell’operazione di accertamento della titolarità del bene, sta disincentivando il mercato nero delle auto rubate, nonché quello collegato ai pezzi di ricambio che in questo modo rimangono identificabili anche dopo essere stati montati su un altro veicolo. Ad essere marchiati con una serie di piccoli “punti” (traduzione dall’inglese “dot”) del diametro di 1 mm sono infatti non solo le parti più esterne come la carrozzeria e i cristalli, ma anche singole componenti del motore e il telaio. I dots, che sono spruzzati e incollati sulle varie parti interessate, derivano da una pellicola in poliestere di alta resistenza sulla quale sono incisi a laser alcuni carattere alfanumerici distinguibili solo attraverso una lente di ingrandimento speciale. La marchiatura avviene solo ad opera di centri autorizzati e specializzati. Nel nostro paese il partner DataDot Italia collabora con FederperitiGest che sovraintende con le sue soluzioni telematiche alla distribuzione dei kit DataDotDNA alla rete degli autoconcessionari Fiat e alle altre operazioni necessarie per la gestione dei clienti finali. «In Italia stiamo crescendo a ritmi importanti – ha commentato adrian Gheorghiu, Managing Director di DataDot Italia –. Allo stato attuale siamo partner del Gruppo Fiat nella fornitura del
anni prima di Mobileye), solo nel 2012 Wens, che da sempre si occupa di apparecchi per test e misurazioni, ha sviluppato e quindi avviato la produzione dei suoi dispositivi ADAS. La tecnologia coreana non ha particolari certificazioni, se si escludono quelle GS (Geprüfte Sicherheit, Sicurezza Verificata) per le apparecchiature tecniche che rispettano i parametri indicati in Germania, e CE (discorso allargato all’intera Unione Europea).
servizio sulle auto di nuova produzione e immatricolazione, su richiesta del cliente. Il nostro prossimo passo è la collaborazione con compagnie di assicurazione in modo da garantire agli utenti di DataDotDNA un notevole sconto sulla polizza furto e incendio auto». Il dossier annuale presentato recentemente da LoJack italia, azienda cui si deve il sistema per il rilevamento e il recupero dei mezzi di trasporto rubati attualmente utilizzato dalle forze dell’ordine, ha evidenziato come ogni anno dalle strade italiane scompaiano quasi 66.000 autoveicoli (180 ogni giorno, quasi 8 ogni ora). Solo 4 su 10 di questi sono ritrovati e restituiti ai rispettivi proprietari. Un fenomeno, quello dei furti, che si sta legando sempre più, rileva sempre lo studio, all’attività di organizzazioni criminali impegnate nel trasporto dei beni oltreconfine, specialmente verso i paesi dell’Est europeo dove alimentano il mercato delle auto usate o dei pezzi di ricambio. Ad agevolare l’opera di questi soggetti, che non è ormai improprio definire professionisti e non più semplici balordi isolati, concorrono una serie di innovazioni in campo tecnologico. Basti pensare che nel 1993 per violare una vettura altrui servivano 9 minuti, scesi a 1 nel 2011. Oggi a un ladro per sedersi al volante bastano invece soli 14 secondi. Dimenticatevi piede di porco, parabrezza infranti, sottrazione o duplicazione delle chiavi mentre il proprietario del mezzo è magari distratto. Con dispositivi elettronici che impediscono la chiusura delle portiere a distanza o in grado di riprogrammare la centralina, jammer (disturbatori di frequenze) che mettono fuori uso gli antifurto satellitari, o ancora strumenti per clonare i codici criptati che autorizzano l’apertura e chiusura del veicolo, la vita dei moderni “topi d’auto” è diventata molto più semplice.
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GIUGNO LUGLIO Infiniti Q50, tecnologia di lusso Linee seducenti e una straordinaria dotazione di tecnologie intuitive, con touchscreen che integra l’hardware di bordo e i servizi esterni utilizzando lo smartphone del conducente come portale. Sono le caratteristiche che da subito colpiscono nella nuova Infiniti Q50, vettura di lusso e alternativa decisamente allettante nel comparto delle auto aziendali. La Q50 è disponibile con motore diesel da 2.2 litri oppure con propulsore ibrido benzina/elettrico da 3.5 litri. L’unità 2.2d può essere abbinata a un cambio manuale a 6 rapporti o alla trasmissione automatica a 7 velocità e ha la trazione sull’asse posteriore. Il propulsore 3.5h è proposto solo con la trasmissione automatica a 7 velocità e INFINITI Q50
offre la possibilità di scelta fra trazione posteriore e trazione integrale intelligente. Design dall’aspetto tutto nuovo, con gli appariscenti proiettori anteriori e il distintivo montante C tagliato a mezzaluna, mentre l’abitacolo presenta una sezione anteriore asimmetrica, formato da due aree distinte delineate da un profilo che curva elegantemente attraversando la console centrale. Le sospensioni anteriori a doppio braccio oscillante e multilink posteriori garantiscono manovre composte e precise migliorando al contempo il comfort di marcia. La manovrabilità è ulteriormente ottimizzata da una scocca con struttura più rigida e – grazie a numerosi componenti in alluminio – di peso inferiore. La vettura, inoltre, è dotata dell’Active Lane Control, un sistema per il rilevamento dello sconfinamento di corsia. Il sistema utilizza una telecamera per individuare la corsia in cui sta viaggiando il veicolo. L’informazione viene quindi elaborata e inviata all’unità di controllo della sterzata che dà istruzioni all’attuatore dello sterzo
MERCATO
RANGE ROVER EVOQUE AUTOBIOGRAPHY
Land Rover arricchisce la linea Evoque Land Rover ha presentato al Salone di Ginevra Autobiography e Autobiography Dynamic, i due nuovi modelli di suv che vanno ad ampliare la famiglia Evoque della casa. Il secondo è caratterizzato dal rinnovato motore Si4 con propulsori 2.0 turbo benzina da 285 CV, uno dei più potenti per questa classe di vetture. Rispetto alla versione precedente, la potenza aumenta di 45 CV e la coppia motrice passa da 60 a 400 Nm. Indubbiamente lussuosi gli allestimenti. La versione Autobiography è equipaggiata con selleria in pelle, cerchi in lega forgiati da 20 pollici e loghi in argento sulla carrozzeria, mentre il modello Dynamic propone agli utenti la scelta tra sedili sportivi e comfort climatizzati. Sempre per la Dynamic, inoltre, sono previsti il cambio automatico a 9 rapporti, introdotto già nel 2013, e il sistema Active driveline, che migliora la trazione in uscita dalle curve. L’impianto frenante prevede dischi ampi 350 mm, mentre di serie viene fornito il Torque Vectoring by Braking e fa il suo debutto la vernice Phoenix Orange.
di effettuare le eventuali correzioni di traiettoria necessarie. L’effetto è come se l’auto rimanesse calamitata all’interno della corsia di marcia.
Giulietta Quadrifoglio Verde, cuore sportivo Giulietta Quadrifoglio Verde “Launch Edition”, questo il nome del modello di lancio della nuova Giulietta di casa Alfa Romeo, con tiratura
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limitata a soli 500 esemplari disponibili in tre colori: Rosso Alfa, Rosso Competizione e Grigio Magnesio opaco. Lo stile di questa vettura riprende le modifiche apportate alle Giulietta Model Year 2014, arricchite dai marchi QV, elementi aerodinamici più evidenti, due grandi terminali di scarico e un abitacolo rivisitato nel design, caratterizzato dal nuovo sistema infotainment Uconnect. L’allestimento di serie include spoiler e calotte degli specchi laterali in carbonio, prese d’aria
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anteriori, DAM posteriori e minigonne laterali sportive e cerchi in lega da 18 pollici. La motorizzazione prevede un propulsore 4 cilindri turbo da 1.750 cc di cilindrata a iniezione diretta che sviluppa 240 CV a 6.000 giri e 340 Nm da 2.100 a 4.000 giri, con cambio a doppia frizione Alfa TCT con paddle al volante. Per personalizzare l’auto secondo il proprio stile di guida, poi, è possibile impostare la risposta di sterzo, il cambio e il motore tramite il sistema Alfa D.N.A. Soddisfa ed emoziona la Giulietta Quadrifoglio Verde: la vettura raggiunge i 100 km/h in 6,6 secondi.
Bmw, novità e “boutique” nel cuore di Roma La casa di Monaco ha presentato al Salone di Ginevra la Serie 2 Active Tourer, un’eclettica monovolume multispazio, frutto della ricerca più spinta e visionaria degli ingegneri Bmw. Al suo fianco la Serie 4 Gran Coupé, una sorta di sorella minore dell’omologa Serie 6, la gamma Suv, con il restyling del modello di maggior successo X3, e le sportivissime M3 e M4 Coupé, riproposte con il
BMW SERIE 2 COUPÉ
sei cilindri in linea. Ma soprattutto il marchio tedesco ha dimostrato di puntare molto sul mercato italiano. Non a caso ha inaugurato il nuovo City Sales Outlet di Roma nella centralissima via Barberini, 400 metri quadri nel cuore diplomatico e commerciale della città, tra le monumentali bellezze di Fontana di Trevi e Piazza di Spagna. E Roma dimostra di amare Bmw: nel 2013 le due sedi commerciali nella capitale hanno venduto 2.286 vetture nuove, 1.432 Mini, 804 motociclette e 206 scooter. «L’apertura del Sales Outlet di via Barberini – ha dichiarato Franz Jung, presidente e amministratore delegato di Bmw Italia – rappresenta un ulteriore, importantissimo passo avanti, nella strategia che stiamo implementando a Roma. Il presidio del territorio, le iniziative dedicate, le attività di marketing e comunicazione e la presenza attiva nel cuore della città, sono elementi fondamentali per conseguire gli importanti obiettivi che ci siamo posti. Siamo orgogliosi di essere i primi, all’interno del Bmw Group, a inaugurare uno spazio così esclusivo e strategico per il
MERCATO
posizionamento del nostro marchio. Roma, per le problematiche del suo traffico – ha concluso Jung – rappresenta anche una città ideale per il nostro brand Bmw i e la sua gamma prodotti. In primis la i3».
In autunno il debutto del Giaguaro “medio” Debutterà in autunno al prossimo salone di Parigi e sarà commercializzata dalla primavera del prossimo anno: si tratta della Jaguar Xe, la nuova berlina di taglia media, leggermente più piccola di quella attualmente alla base dell’offerta della casa inglese. La nuova vettura del Giaguaro presenterà la prima piattaforma modulare in alluminio, denominata iQ(Al), che originerà un’architettura completamente nel medesimo materiale, quindi la nuova Jaguar sarà la prima berlina del settore con una monoscocca realizzata interamente in alluminio. Il gruppo Jaguar Land Rover ha dedicato un avanzato impianto produttivo a questo materiale, che oggi ne cura la produzione insieme alla relativa trasformazione e all’assemblaggio delle vetture. La Xe segnerà il debutto anche di una nuova famiglia di motorizzazioni: unità a 4 cilindri ad alta efficienza, sia benzina sia turbodiesel, che
permetteranno d’infrangere la barriera dei 100 g/km di CO2.
Honda chiude la produzione di Insight Fuori listino sul mercato italiano già dallo scorso ottobre, la filiale americana di Honda ha annunciato che dalla prossima estate verrà interrotta la produzione dell’ibrida Insight. Un addio dettato dal risultati sul mercato e dai successi della concorrenza: secondo i dati di Jato Dynamics, infatti, in Europa sono stati appena 1.242 gli esemplari immatricolati nel 2013, contro le oltre 26 mila Toyota Prius e Prius+, cui si aggiungono, per restare fra le compatte Toyota, pure le Auris ibride e le Lexus CT. In Italia, addirittura, erano del gruppo Toyota più di 10.500 delle circa 15.000 ibride immatricolate l’anno scorso. La prima generazione della Insight era entrata nella storia dell’auto per essere stata la prima ibrida a essere commercializzata in Europa, proprio pochi mesi prima della Prius, nel 1999. La seconda versione, invece, si distingueva e si era fatta apprezzare in tutto il mondo per il prezzo particolarmente contenuto. Nel 2009, infine, fu il primo modello a motorizzazione ibrida a raggiungere la vetta della classifica della auto più vendute nel Paese del Sol Levante. GIUGNO-LUGLIO 2014 | 37
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BIG DATA: DA PERICOLO A OPPORTUNITÀ Il tema dei dati presenti in rete è entrato a far parte del nostro quotidiano, soprauo quando si evoca il pericolo della loro diffusione stratificata e aggregata nel tempo. I Big Data rappresentano anche un importante vantaggio competitivo. Ma le aziende sanno come utilizzarli?
di Massimo Ghetti
n Non mancano le occasioni di parlare delle tecnologie che si stanno sempre più diffondendo, non solo a livello consumer ma anche a supporto delle attività di business, e tra queste spiccano quelle di Business Intelligence, Big Data, oltre al sempre più citato cloud (vedi tabella 1). Queste nuove tecnologie offrono importanti opportunità per estrarre valore di business dall’informazione – una delle maggiori sfide che si pongono le aziende odierne – ma richiedono approcci differenti da quelli tradizionali e modelli innovativi di business.
La Business Intelligence nasce infatti negli anni cinquanta, anche se solo da pochi anni se ne parla insistentemente. In particolare è recente la sua diffusione ed evoluzione nel concetto di Business Analytics, intesa come una Business Intelligence applicata al futuro e che effettua le previsioni sempre più sulla base dei Big Data.
LE POTENZIALITÀ DEI BIG DATA La Business Intelligence è dunque la capacità di utilizzare l’informazione in maniera costruttiva nei processi decisionali con l’obiettivo di fare opportune valutazioni riguardo al proprio contesto aziendale e al mercato in cui si opera utilizzando i Big Data, enormi aggregazioni di dati che si accumulano in volumi ogni giorno maggiori. Tutte le transazioni in rete quotidianamente si incrociano
Tabella 1: STrumenTi conSolidaTi e nuovi “Trend” SISTEMI CONSOLIDATI
LE NUOVE APPLICAZIONI
•ERP e sistemi legacy •Business Intelligence & Analytics Platforms •CRM Tools
• Big Data • Cloud Application • Web Analytics • Social Analytics
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con altre informazioni, di ogni genere, e vanno a costituire uno sconfinato bacino di dati a cui oggi si inizia ad attingere e che si pensa sarà sempre più alla base delle nostre scelte, delle nostre analisi, delle nostre previsioni. Dal business alla ricerca scientifica, dalla finanza alla politica, i Big Data sembrano destinati a introdurre cambiamenti rivoluzionari, fornendo gli strumento per ampliare in modo potenzialmente illimitato la nostra capacità di comprensione e previsione (tabella 2). I tre elementi abilitanti allo sviluppo di una piattaforma di business intelligence sono: 1) i processi aziendali necessari al fine di raccogliere ed analizzare informazioni strategiche; 2) la tecnologia utilizzata per realizzare questi processi; 3) le informazioni ottenute come risultato di questi processi. Sembra però che troppo spesso ci si focalizzi sugli ultimi due punti mentre si tralasci il primo. In un articolo pubblicato nella rivista americana Harvard Business Review una ricercatrice si è spinta ad affermare che forse Business Intelligence e Big Data a molte aziende non servono. Il
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motivo principale è che tali aziende non sono in grado di utilizzare al meglio i dati che sono già in loro possesso, né sanno come gestire le informazioni che vengono estratte dai loro sistemi operativi e come analizzarle in modo da migliorare la comprensione dei fenomeni, per poi apportare i cambiamenti necessari alla luce di nuove evidenze e nuove prospettive. Secondo questa sua tesi, pochi dati possono avere un effetto significativo sulla performance se i manager partono dai processi per migliorare le regole che governano le operazioni di business, adottando un approccio di tipo collaborativo (vedi tabella 3).
L’INTErVISTA Abbiamo chiesto a Carlo Paschetto, ICT Director di Guna, player di riferimento nel mercato italiano e mondiale delle preparazioni omeopatiche, di approfondire alcuni di questi temi e darci la visione della realtà dal punto di vista di chi questi processi li governa. MISSIONFLEET - Parliamo innanzi tutto del ruolo del responsabile IT e come sta cambiando in questo mondo tecnologico in continua evoluzione? CARLO PASCHETTO - Negli ultimi anni la vertiginosa crescita delle reti di telecomunicazione e di internet ha creato opportunità straordinarie, ma ha anche posto nuove sfide per i leader IT. La responsabilità fondamentale di chi ricopre questo ruolo è quella di individuare le tecnologie più adatte alla propria azienda e organizzare gli interventi con lo scopo di mantenere tali tecnologie sempre aggiornate, efficienti e operative.
Oggi molte aziende stanno pensando ad introdurre nuove tecnologie ed applicazioni soprattutto quelle cosiddette “smart” e “connesse”, ma sono davvero utili? Le nuove tecnologie stanno rivoluzionando il modo di fare business e le aziende si stanno adeguando. Non è però possibile fare tutto, né le nuove tecnologie possono sempre essere adottate. Se guardiamo ad esempio ad alcuni servizi innovativi di cloud computing su larga scala offerti da grandi player internazionali, osserviamo che sono sicuramente una interessante opportunità per aziende piccole e poco strutturate (si pensi a molte start-up) che hanno dalla loro parte ampia flessibilità procedurale e magari mancanza di policy stringenti. Questo le agevola nella scelta di soluzioni che invece aziende più complesse, operanti ad esempio in mercati maggiormente normati e regolamentati, sono tenute ad affrontare con maggiori cautele. Ecco, parlando di “cloud” quali sono nella vostra esperienza le funzionalità oggi più interessanti e utilizzate?
Bisogna fare un po’ di chiarezza sul concetto stesso di cloud, distinguendo fra definizioni e perimetri di applicazione. Nel linguaggio comune a livello consumer, dunque più mediatico, il cloud è spesso ricondotto alla semplice disponibilità sul mercato di servizi DaaS (Data As A Service) sempre più sofisticati, offerti da fornitori di storage e servizi collegati (si pensi al caso Dropbox) che mettono a disposizione, gratuitamente o con pacchetti premium pagati su licenza, soluzioni sulla “nuvola” accessibili via collegamento remoto. In realtà il tema del cloud si allarga oggi all’intero mondo applicativo e infrastrutturale, andando a comprendere soluzioni complete di esternalizzazione e remotizzazione delle architetture e dei servizi IT aziendali. Nel caso di Guna, ad esempio, abbiamo deciso di dare in outsourcing la maggior parte delle attività operative della funzione IT, dalla gestione del sistema ERP, ai server e alla rete, adottando dunque uno
CARLO PASCHETTO, GUNA
Tabella 2: i big daTa: un grande il vanTaggio compeTiTivo fONTI INTErNE
fONTI ESTErNE
Tutte le informazioni raccolte per scopi interni per sostenere concretamente le decisioni di chi occupa ruoli direzionali (capire l’andamento delle performance dell’azienda, generare stime previsionali, ipotizzare scenari futuri e future strategie di risposta) o per supportare l’attività operativa delle diverse funzioni aziendali: marketing, commerciale, finanza e controllo di gestione, HR. Tali fonti informative, provenienti dai sistemi aziendali, sono spesso operanti a compartimenti stagni come silos indipendenti.
In senso più ampio possono essere utilizzate tutte le informazioni provenienti da fonti esterne e che riguardano i clienti, il mercato, i dati macroeconomici, gli studi di settore, i trend tecnologici o culturali fino al limite delle attività di spionaggio industriale.
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schema generale di tipo IaaS (Infrastructure As A Service) affiancato ad elementi “on premise”: il backup, ad esempio, è gestito completamente in outsourcing, ma è architetturalmente suddiviso fra strutture locali e soluzioni di tipo cloud. Per contro, abbiamo accentrato in azienda le attività di natura più strategica: definiamo le linee guida del budget IT e scegliamo le tecnologie più adatte al supporto delle attività di business, coordinandoci con le altre funzioni aziendali e gestendo i numerosi fornitori di servizi di conseguenza. Parlando invece di applicazioni di business intelligence, avete dei progetti su cui state lavorando? Anche qui si deve fare chiarezza poiché esistono molteplici variazioni sul tema. La maggior parte dei dati che servono al business sono già presenti e strutturati in modo adeguato alle necessità nei sistemi gestionali aziendali. Si tratta quindi per lo più di estrarli, elaborarli e renderli fruibili in modo significativo per le varie funzioni aziendali. Diverso è il
discorso dell’integrazione fra fonti informative differenti, che sottende la necessità di combinare dati spesso di natura eterogenea col fine di coadiuvare i processi decisionali strategici delle funzioni direzionali. Su questo terreno abbiamo ad esempio recentemente valutato alcune soluzioni nell’ambito del geomarketing per la gestione integrata delle attività di marketing & sales e l’analisi su oggetti di business quali i territori geografici, i clienti e prospect, i prodotti e le promozioni. Per quanto riguarda invece ad esempio l’ambito del reporting direzionale e della pianificazione, che utilizzano sintesi dei dati di business provenienti dai sistemi gestionali, ci affidiamo ad applicazioni di tipo Business Object, combinando informazioni proprie degli strumenti CRM con quanto disponibile sul sistema ERP. Per fare tutto questo è necessario disporre del budget adeguato, che negli ultimi anni non sempre è stato disponibile. Nonostante gli ultimi anni siano
Tabella 3: il collaboraTive deciSion maker Il 70% dei processi interni ad una qualsiasi organizzazione di medie dimensioni risulta ancora non strutturato, con limitate possibilità di controllo e assenza di canalizzazione delle informazioni che circolano all’interno della stessa organizzazione ai fini del processo decisionale: • Organizzazioni strutturate come enti a se stanti • Assenza di gestione del flusso delle informazioni • Percorso non strutturato di coinvolgimento dei diversi attori • Mancanza di allineamento nei processi di business • Incoerenza tra le informazioni, i processi, le persone e le decisioni finali Il risultato è la palese incoerenza tra le informazioni, i processi, le persone e le decisioni finali. Una piattaforma di Business Intelligence fondata sulla collaborazione, catturando tutte le informazioni rilevanti acquisite e circolanti nell’organizzazione, può essere un’ottima soluzione. Fonte: Gartner Group
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stati attraversati da una crisi che ha messo in discussione molti capitoli di spesa delle aziende, per gli investimenti in Information Technology è stato confermato un atteggiamento di mantenimento del budget, sia nell’ottica dell’innovazione che in quello del consolidamento infrastrutturale. Secondo alcune recenti ricerche in ambito emerge d’altra parte una significativa tendenza nelle aziende verso un cambiamento importante nella figura del responsabile IT, sempre più prossimo a un ruolo di supporto alle altre direzionali aziendali nell’indirizzamento di decisioni di natura economica e organizzativa legate al core business dell’azienda. Di fatto, l’IT manager sta evolvendo verso una figura con sempre maggior sensibilità alle tematiche più proprie del business: in qualità di interprete del fabbisogno aziendale di tecnologia, deve in un certo modo tenere il piede in due scarpe, coniugando le tradizionali competenze tecniche con la capacità di lettura dei vari linguaggi funzionali, traducendo la domanda interna in opportunità per l’adozione di soluzioni e servizi innovativi offerti dagli innumerevoli player IT presenti sul mercato, con un’attenzione costante alla gestione del conto economico dell’azienda e al ritorno degli investimenti. Quindi, per concludere, è giusto guardare avanti accogliendo l’innovazione tecnologica, ma deve essere fatto tenendo conto sia dell’equilibrio interno tra le diverse funzioni aziendali e dei processi che le coinvolgono, sia delle priorità di business e degli obiettivi che si vogliono raggiungere.
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Nuove frontiere da esplorare. Il più classico dei luxury brand – Mercedes-Benz – si cimenta nel crossover in chiave sportiva e “cattiva”, creando un modello che rischia di fare segmento a sé: GLA. E il più classico dei furgoni, Fiat Ducato, si evolve e si adatta con naturalezza ai tempi, presentando una cifra estetica impensabile all'epoca del suo primo lancio, tanti e tanti anni fa.
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L’ANALISI DI
Mercedes-Benz GLA Personalità stilistica Un altro modello sulla piattaforma della Classe A. Un altro modello che non lascia indifferenti per l’estetica e convince per quanto c’è dentro la carrozzeria e sotto il cofano. La GLA segna il debutto di Mercedes-Benz nel segmento dei crossover e non poteva essere banale, anzi. Nonostante abbia dimensioni non indifferenti – siamo sui 442 cm di lunghezza – si è puntato sulla sportività ottenuta con un CX interessante e linee muscolose, agili, bombate il giusto. Comodità da berlina (premium, of course) in un mezzo che deve comportarsi benissimo su strada, regalando anche un pizzico di sana emozione al guidatore. Per tutto il resto bastano due cognomi: Mercedes-Benz di Pierluigi Bonora
LA GAMMA
(per la 45 AMG). Gli allestimenti sono i ben noti Dieci i modelli, incrociando i Executive, Sport e Premium. propulsori con il tipo di La “forbice” tra il basso di cambio (normale e gamma e l’alto di gamma è Automatic) e la trazione sui 14.000 euro: si va dai (anteriore o 4Matic). Tutti i 32.000 euro della GLA 200 diesel si basano sul 2.2 litri Executive ai 46.000 euro da 136 Cv (200 CDI) o 170 Cv della GLA 220 CDI (220 CDI) di potenza mentre Automatici 4Matic Premium. sul fronte benzina ecco il 1.6 E poi c’è la GLA 45 AMG litri da 156 Cv (200), il 2 litri 4Matic che sfiora i 60.000 da 211 Cv (250) e da 360 Cv euro. 42 | GIUGNO-LUGLIO 2014
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LA PREFERITA Come spiegano in Mercedes-Benz, la scelta per l’auto aziendale si concentra sostanzialmente sulle versioni Executive che hanno un equipaggiamento di grande livello. Citiamo i cerchi in lega da 17” a cinque razze, volante multifunzione, sistema multimediale Tablet Bluetooth, climatizzatore automatico, fari alogeni anteriori, sedili sportivi anteriori con rivestimenti in pelle ecologica. Oltre naturalmente a tutti i sistemi di sicurezza all’avanguardia della “famiglia”. Considerando la validità dei diesel della Casa, il 220 CDI – qui accoppiato con il solo cambio automatico - è una buona soluzione: 16 valvole che eroga 170 Cv a 34004000 giri/minuto con una coppia di 350 Nm stabile tra 1400 e 3400 g/m. Le prestazioni sono valide (215 km/h di spunto massimo) ma soprattutto emissioni e
consumi sono ottimi: nel ciclo combinato, la GLA non chiede più di un litro di gasolio ogni 20 km di strada e il valore di C02 è di 141. Il prezzo è di 38.930 euro.
IN ARRIVO Vista l’ampiezza della gamma sul mercato, Mercedes non annuncia novità entro fine 2014.
I TEMPI DI CONSEGNA A parte i periodi in cui le filiali organizzano campagne promozionali, bisogna calcolare da tre a quattro mesi per avere un modello “su misura”, per colore e rivestimenti.
IL VALORE RESIDUO La Casa è attentissima all’aspetto usato visto che ha messo a punto un programma valido. Si chiama First Hand e prevede cento severi controlli con tagliando preconsegna obbligatorio.
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L’ANALISI DI
Ottimo il motore di ricerca all’interno del sito ufficiale della Casa: www.mercedesbenz.it
I COSTI DI GESTIONE Ovviamente stiamo parlando di un modello premium con costi non indifferenti, allineati peraltro alla poca concorrenza. Irrinunciabile per chi sceglie il leasing, l’Accordo Assistenza dove le spese vengono dilazionate nel piano finanziario. Tre le formule create: Compact, Comfort ed Excellent con servizi e costi diversi. Interessante la formula ServicePlus Advance, attivabile entro 24 mesi dalla data di immatricolazione, che copre le riparazioni straordinarie nel terzo e quarto anno di vita (senza limite di km) per i guasti ai componenti meccanici ed elettrici che dovessero eventualmente presentarsi nel periodo di validità del contratto. Tanto per avere un’idea, per la GLA si tratta di 964 euro. Grande attenzione anche all’offerta
assicurativa con le formule personalizzabili Feel Sure (incendio e furto), Feel Care (tutela del finanziamento), Guaranteed Asset Protection (garanzia nel tempo, integrando la normale polizza assicurativa recuperando sino al 20% del valore d’acquisto del mezzo. Da sottolineare infine la proverbiale organizzazione della Casa: il Service 24h è disponibile a qualsiasi ora, in quasi tutta Europa mentre le garanzie di mobilità Mobilo e MobiloLife fanno in modo che si arrivi sempre e comunque a destinazione.
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contratti della durata di 60 mesi per le vetture nuove e 48 per quelle usate, alla fine ci sono tre possibilità: restituzione del mezzo e finanziamento di una nuova Mercedes-Benz; prosecuzione dell’utilizzo del mezzo, senza diventarne proprietari, con un nuovo piano finanziario per versare l’importo residuo; acquisto del mezzo versando l’importo del valore residuo.
IL NOLEGGIO
Per le piccole e medie imprese, c’è il programma Light Drive per vetture di LE FORMULE prima immatricolazione con FINANZIARIE tutti gli optional e i servizi Mercedes-Benz propone tre desiderati. È un leasing estremamente flessibile che formule di finanziamento per l’acquisto: Classico (rate consente di scegliere la propria auto senza gli oneri fisse mensili per tutta la legati alla gestione e alla durata contrattuale), manutenzione della stessa, Balloon (rate mensili più di cui si occuperà basse e la maxi-rata finale, eventualmente rifinanziabile Mercedes-Benz, tramite alla scadenza del contratto) Arval, per tutta la durata del contratto. Inoltre, Daimler e Plus (con dilazione della Group ha una società di maxi rata finale). Quanto al leasing, personalizzabile su noleggio lungo termine –
Charter Way – che offre servizi personalizzati.
I PREGI E I DIFETTI La GLA è convincente per il design e gli elementi di tecnologia, a partire dalla gamma dei propulsori Euro 6 e dei sistemi di assistenza alla guida. In più l’abitacolo induce alla piacevolezza e ai lunghi viaggi nel massimo comfort. I difetti? Al di là che qualche cmc in più nel baule sarebbe gradito, in definitiva si torna sempre a un prezzo di partenza sui 32.000 euro che sale a livelli elevati non appena si vuole arricchire il modello. Ma è una Mercedes-Benz...
IMMAGINE La GLA è sicuramente un’automobile azzeccata: comfort, affidabilità e prestazioni sono quelli “di famiglia” e ha le carte in regola per essere un “signor crossover”: tra l’altro uno dei pochissimi premium, con personalità stilistica. GIUGNO-LUGLIO 2014 | 43
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L’ANALISI DI
Nuovo Fiat Ducato Il “padre”di tutti i furgoni Questo è un modello che ha segnato la storia dei furgoni, non solo di casa Fiat. Senza accorgersi siamo arrivati alla sesta generazione di un mezzo che può essere considerato il padre di tutti i veicoli con portata sino a 3,5 tonnellate. Il modello si è rinnovato nello stile esterno, abbinando design e funzionalità – vedi il paraurti anteriore diviso in tre parti per ridurre i costi dell’eventuale riparazione – e curando ancora di più l’abitacolo, disponibile in tre allestimenti. Inedito il supporto multifunzionale al centro della plancia, adattabile a tutti gli smartphone, ai tablet e ai classici block-notes. E si è lavorato molto sul fronte robustezza, rinforzando scocca e scatolati, con soluzioni atte ad alleggerire il mezzo e aumentare la già celeberrima capacità di carico. di Pierluigi Bonora
LA GAMMA Una premessa è d’obbligo: combinando le diverse soluzioni di scocca, motore e meccanica si contano almeno 10mila varianti destinate all’uso commerciale, al trasporto passeggeri e alle basi per camper e motorhome. Per 44 | GIUGNO-LUGLIO 2014
quanto riguarda il Ducato Persone, a parte le innumerevoli versioni speciali (come l’Elegant con finiture in Alcantara) e le già citate basi per gli allestimenti più diversi, ci sono tre opzioni base: il Combi che permette il trasporto combinato di persone e merci; il
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Panorama per otto o nove posti e il Minibus che arriva a 13 o 16 passeggeri. Nella scelta ha un peso importante il motore: sono i tre turbodiesel Multijet, tutti abbinati al manuale a sei marce – quello Comfort Matic è a richiesta – e di grande affidabilità: Si parte dal 2 litri da 115 Cv per arrivare al 3 litri da 180 Cv passando per il 2,3 litri da 150 Cv. Il prezzo base è di 24mila euro, Iva esclusa.
LA PREFERITA Il Panorama ci sembra il Ducato più adatto per le flotte con l’esigenza di portare un buon numero di persone, senza arrivare al concetto del piccolo bus. Tanto per dirne una, qui i sedili sono singoli. L’abbinamento con uno dei Multijet consente costi di esercizio sopportabili su percorrenze importanti e il volume di carico resta comunque tra 1,6 e 2,5 mq. Tra l’altro si può scegliere ulteriormente tra due passi, due lunghezze e due
altezze. La dotazione di serie – comune agli altri allestimenti – prevede i sistemi ABS+EBA+ESC, hill holder, lettore MP3 e connettività Bluetooth. Tra gli optional: schermo touch da 5”, retrocamera, doppio gruppo climatizzatore e navigatore.
IN ARRIVO A rendere ancora più articolata la gamma arriverà entro fine anno la versione 140 Euro 6 Natural Power a metano
I TEMPI DI CONSEGNA La Casa dichiara un tempo fra le sei e le otto settimane dall’ordine alla produzione.
IL VALORE RESIDUO La tradizione ha un peso: anche il nuovo Ducato manterrà un forte appeal nel tempo. Da ricordare che il gruppo ha un programma di usato certificato – Autoexpert – tra i migliori. I
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L’ANALISI DI
veicoli ammessi al programma hanno un’età massima di sei anni dalla data di prima immatricolazione e una percorrenza inferiore ai 130.000 km. Molto ben fatto il sito www.autoexpert.it Per l’usato aziendale c’è anche un outlet virtuale con offerte di ogni tipologia e prezzo: www.mirafiorioutlet.it. I finanziamenti sono concessi dalla Sava.
I COSTI DI GESTIONE Tanto per avere un’idea, il costo medio del primo tagliando per il 2.3 MJT 130CV- a prezzi di listino dei ricambi e adottando il costo medio della manodopera in vigore nella rete ufficiale Fiat Pro - è di 320 euro, esclusa Iva. La garanzia Estesa arriva a cinque anni o 200mila km. Mopar è il brand aziendale che si occupa di assistenza e ricambi. In questo senso, propone – al di là di quella programmata - programmi di manutenzione periodica e straordinaria. Come Easy
Pack che consente di acquistare i tagliandi in un unico pacchetto (da 2 a 5), risparmiando il 25% sul prezzo di listino dei ricambi. Oppure il Premium Pack che abbina i tagliandi (2, 3 o 4) con la sostituzione del materiale usurato dal normale utilizzo del veicolo.
LE FORMULE FINANZIARIE In primis, va ricordato che Fiat ha una struttura vocata proprio alle flotte aziendali – Corporate Fleet Solutions che è tra le più attive in assoluto. Poi grazie a Sava è possibile trovare un’ampia scelta di finanziamenti e leasing abbinati a servizi assicurativi esclusivi. Credito Mio è il finanziamento rateale più tradizionale per acquistare il tuo nuovo veicolo, con un minimo anticipo e la sicurezza di rate costanti nel tempo. La durata del piano finanziario può variare da 12 a 72 mesi e il pagamento della prima rata è a 30 giorni dall’attivazione
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del contratto. Facile Leasing è la formula più classica per utilizzarlo senza immobilizzare il capitale: versando un anticipo minimo iniziale, si decide la durata del contratto con canoni periodici costanti e alla fine la possibilità di riscattare il veicolo. Fiat Professional Più permette di avere il veicolo, pagandone solo l’effettivo utilizzo e inserendo servizi aggiuntivi quali la Garanzia Estesa Fiat Professional e l’assicurazione Furto, Incendio e Kasko. C’è un valore Garantito Futuro dopo 36, 48, 60 mesi e al termine del contratto, ci sono tre opzioni.
IL NOLEGGIO Se Targarent (www.targarent.it) è la struttura per il noleggio a breve termine per privati e aziende – che si occupa anche dell’auto sostitutiva – Savarent (www.savarent.it) permette di scegliere all’interno di una gamma completa e flessibile di
prodotti per il noleggio a lungo termine.
I PREGI E I DIFETTI Il Nuovo Ducato si allinea alle precedenti generazioni nelle peculiarità: la spaziosità dell’abitacolo, ben insonorizzato e con eccellenti sedili; la regolarità dei propulsori e la capacità di districarsi bene nel traffico cittadino grazie a uno sterzo leggero, al “cambietto” in posizione elevata e all’ottima visibilità. Migliorabili invece i comandi al volante e qualche rifinitura.
IMMAGINE Questo è il furgone dei record, visto che in 33 anni di produzione è stato venduto in 2,6 milioni di esemplari. In situazione del genere, da un lato c’è un passato formidabile ma dall’altro non bisogna fermarsi. Facendo della sesta generazione non solo un mezzo moderno nel look ma ancora più robusto, versatile e sicuro. GIUGNO-LUGLIO 2014 | 45
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NOVITAUTO
In queste pagine troverete una breve sintesi delle principali novità che in questo periodo si affacciano sul mercato dell’auto. Non si tratta, ovviamente, di una valutazione approfondita: per un esame più particolareggiato vi rimandiamo alla rubrica “L’analisi di MissionFleet”. Può invece costituire uno spunto per prendere in considerazione un nuovo modello da inserire prossimamente nella car policy della vostra azienda, una sorta di appunto che vi ricorderà di andare a guardare più da vicino una nuova vettura. di Pierluigi Bonora
Ford Tourneo Connect Nella famiglia degli Smart People Mover, il nuovo Tourneo Connect è sicuramente il “gioiellino” per una serie di ragioni. La prima è per il design piacevole e il motore 1.0 EcoBoost da 100 Cv– due volte propulsore dell’anno – che offre valide prestazioni e consumi ridotti (5,8 litri ogni 100 km). In alternativa ci sono l’1.6 EcoBoost da 95 o 115 Cv e ancora il 1.6 TDci da 115 Cv. La seconda è la versatilità con ben sedici configurazioni dei sedili per i cinque passeggeri, per la cronaca
c’è una versione del Tourneo Connect a sette posti. La terza è la grande attenzione alla sicurezza (è un 5 stelle Euro NCAP) con una serie di sistemi a livello delle migliori berline. Ma questo vale per tutta la dotazione, di serie e optional. Il listino parte da 20.000 euro. TRE MOTIVI PER ANDARLA A VEDERE DA VICINO – Versatilità eccezionale – Sistemi di sicurezza – Equipaggiamento al top
BMW i3 Range Extender La risposta della Casa di Monaco all’esigenza di vetture elettriche di alta gamma. Sulla elegante compatta cinque porte e quattro posti, è stato installato un motore ad autonomia estesa che è assistito da un due cilindri in linea. La potenza è di 170 Cv, la coppia massima di 250 Nm. La trazione è posteriore. il cambio CVT a variazione continua. Detto che la percorrenza media è di ben 166 km con un litro di benzina – il serbatoio ne
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contiene solo nove – le prestazioni sono interessanti: 150 km/h di velocità massima e meno di otto secondi nel passaggio 0-100 km/h. Il prezzo ovviamente tiene conto delle caratteristiche fuori dal comune: 41.150 euro. TRE MOTIVI PER ANDARLA A VEDERE DA VICINO – Personalità stilistica – Interni molto curati – Buone prestazioni
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NOVITAUTO
Kia Soul Arriverà a settembre il modello della Casa coreana che ha ricevuto un’iniezione di sportività, sicuramente positiva per lo stile. Tra l’altro, c’è anche un pacchetto Design You che consente ulteriori tocchi estetici. Il punto di forza resta il mix di affidabilità, comfort e buone motorizzazioni che peraltro è un po’ il claim di Kia. A spingere la Soul ci sono il benzina 1.6 da 132 Cv e il diesel da 128 Cv: entrambi con il cambio manuale a sei
rapporti, hanno prestazioni eccellenti e bassi livelli di consumi ed emissioni. In arrivo un bi-fuel con benzina e GPL. I prezzi per le versioni base sono rispettivamente di 18.500 e 21.500 euro. Gli allestimenti sono You Soul e Feel You.
Una “generosa” berlina lunga quasi cinque metri cela un’anima ecologica, visto che è mossa da un motore elettrico, sistemato tra le ruote posteriori e alimentato da batterie alloggiate nel pianale. Soluzioni costruttive che hanno permesso di ricavare parecchio spazio per i passeggeri e per il bagagliaio (745, litri di capacità, non male). Elevate le prestazioni: la versione con batteria da 60 kWh dispone di 302 Cv e accelera
come una vettura sportiva di tipo termico, ancora più rapide le versioni da 362 o 416 Cv, con batteria da 85 kWh. I prezzi sono in base alla batteria: 69.000 euro per la 60 kWh e 79.000 per la 85 kWh, venduta anche in versione Performance a 92.500 euro.
Siamo alla quinta generazione di una best-seller del Segmento B. Per mantenere il primato in Europa, VW non ha lesinato sforzi partendo con un design grintoso per frontale e posteriore e arrivando ai sistemi di infotainment all’avanguardia, con hardware e software già utilizzati per la Golf. Passando ovviamente per una serie di sistemi di assistenza anch’essi mutuati dal segmento superiore. I motori al lancio sono: l’1.0 MPI
da 60 e 75 Cv, l’1.2 TSI 90 cv Blue Motion e l’1.4 TDI in tre configurazioni: 75 Cv, 75 Cv Blue Motion e 90 Cv Blue Motion. Listino da 12.600 euro per la 1.0 MPI 60 Cv Trendline e da 15.500 per la 1.4 TDI 75 Cv Trendline
TRE MOTIVI PER ANDARLA A VEDERE DA VICINO – Restyling azzeccato – Valido equipaggiamento – Rapporto qualità\prezzo
Tesla Model S
TRE MOTIVI PER ANDARLA A VEDERE DA VICINO – Sfruttamento dello spazio – Comportamento stradale – Bassi costi di esercizio
Volkswagen Polo
TRE MOTIVI PER ANDARLA A VEDERE DA VICINO – Design compatto – Gamma motori Euro 6 – Equipaggiamento di serie
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Lexus Nx Nessun dubbio, il primo crossover medio del brand giapponese ha un forte impatto: potente ma non pesante, linea tagliente ed aggressiva, frontale e posteriori perfetti. Se in molti Paesi sarà disponibile la versione 2WD con il 2.0 litri benzina sovralimentato, in Italia ci sarà unicamente la NX 300 H: ibrida, a trazione integrale con il powertrain delle sorelle IS e GS. Quindi il classico quattro cilindri benzina da 2.5 litri e 181 Cv viene affiancato da un motore elettrico
da 143 Cv, per una potenza utilizzabile di 223. L’abitacolo è da copione Lexus: buon gusto, tanta qualità e tecnologia al top a partire dal sistema multimediale con interfaccia wireless per integrare gli smartphone.
Non vanta una linea particolarmente originale, ma in compenso la Suv del marchio cinese è un valido esempio di come si possano offrire robustezza, comodità e un equipaggiamento completo a un prezzo competitivo. In particolare, l’abitacolo è tra i più spaziosi della categoria, soprattutto posteriormente. Enorme anche il bagagliaio, con un pratico pianale per dividerlo in due sezioni e una capacità di 800-2000 litri. In attesa della
versione due ruote motrici, la H6 per ora è solo disponibile con trazione integrale e il 2 litri turbodiesel 16v da 143 Cv. Due gli allestimenti, ben costruiti: Star (a 26.960 euro) e Premium (a 27.925 euro), con qualche tocco in più all’interno.
TRE MOTIVI PER ANDARLA A VEDERE DA VICINO – Look moderno – Propulsione ibrida – Equipaggiamento al top
Great Wall H6
TRE MOTIVI PER ANDARLA A VEDERE DA VICINO – Grande abitabilità – Ricca dotazione – Costi di gestione limitati
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48 | GIUGNO-LUGLIO 2014
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