MissionFleet 5 - 2021

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Anno XVI • novembre 2021

www.missionline.it

Kia Sportage Sviluppata per il mercato europeo

Smart Mobility Report 2021

Scenari di sviluppo di mobilità sostenibile Speciale pagamenti digitali

Il controllo passa da una carta CHIP Crunch

E quindi uscimmo a riveder le stime


The new mobility way


1 Sommario 5 21 (2).qxp_Layout 1 05/11/21 08:43 Pagina 1

SOMMARIO

Novembre 2021 • numero 5

4

40

CRUSCOTTO Come d’autunno sugli alberi le foglie

CHIP CRUNCH E NON SOLO E quindi uscimmo a riveder le stime

di Salvatore Saladino

di Paola Baldacci

43

10

L’ANALISI DI MISSIONFLEET KIA SPORTAGE Sviluppata per il mercato europeo

TELEMATICA Zero netto assoluto di Paola Baldacci

14

PROFESSIONE FLEET MANAGER Il piano di transizione di Roche Italia

26

PAGAMENTI DIGITALI Il controllo passa da una carta di Alessandro Palumbo

MISSIONFLEET AWARDS 2021 Riflettori sulle flotte sostenibili

32

DIRECTOR’S CUT Alpine - Una piuma da corsa

DONNE AL VOLANTE Donne in rosso

a cura della redazione

di Ilaria Salzano

NEWS

di Elisabetta Francioli

24

di Maurizio Bertera

48

di Andrea Barbieri Carones

21

AUDI Q4 SPORTBACK E-TRON La Suv elettrica più compatta

34

TEST DRIVE Lexus in versione alla spina

SMART MOBILITY REPORT 2021 Scenari di sviluppo della mobilità sostenibile

di Paola Mighetto

di Paola Baldacci

ON THE BIG CHAIR

Avanguardia Audi di Paola Baldacci

L’EDITORIALE

2

NEWS

50

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

18

Tutte le carte carburante sull’e_shop DKV

13

FLEET SUPPORT Un passaggio per il green

22

Tempo di bilanci ESG: il primo è di SIFÀ

25

JEEP® COMPASS: 4XE e Adas all’avanguardia per il massimo della sicurezza in ogni condizione 31 NOVEMBRE 2021 | 1


2 Editoriale 5 21.qxp_Layout 1 05/11/21 09:49 Pagina 2

L’editoriale di Paola Baldacci

VIE D’USCITA

L

a crisi dei semiconduttori morde l’industria dell’auto e la filiera delle company cars è direttamente coinvolta in una nuova tempesta perfetta: le consegne dei nuovi modelli slittano e i noleggiatori si trovano faccia a faccia con gli stop alla produzione delle Case, neanche il tempo di tirare un sospiro di sollievo per essersi svincolati dalle restrizioni alla mobilità imposte dal Covid-19. Intanto, le pronte consegne e l’usato non sempre sopperiscono alle esigenze dell’auto aziendale, per definizione benefit ambìto e arricchito di personalizzazioni. In questo contesto, i fleet manager si trovano a rinunciare agli optional, che sono sempre stati il fiore all’occhiello delle car list, e cominciano a domandarsi se tra rincari folli delle materie prime e carenza di semiconduttori anche l’agognata transizione delle loro flotte verso la sostenibilità aprirà una parentesi. Non sembra, a dire il vero: ve lo spieghiamo con lo Smart Mobility Report a pagina 34 in tre scenari, previsti da Energy & Strategy. Invece, Alix Partners (a 40) ci dissuade con una franca revisione delle stime delle immatricolazioni, il che ci pone in una condizione di attesa, ma

2 | NOVEMBRE 2021

suggerisce anche di aggrapparci ai numeri del “Cruscotto” di Dataforce (pagina 4) dove lo sguardo alle vendite rappresenta la prova del nove: il mercato è effimero, c’è poco da rallegrarsi. Quali vie di uscita in un anno che non promette gioie? La risposta è sempre in queste pagine focalizzate sulle flotte: nell’Italia che lavora a testa bassa non mancano i progetti ambiziosi e la sostenibilità è un capitolo serio. Ecco Octo Telematics, Roche e Audi che ci raccontano come impostano gli obiettivi di neutralità al carbonio. Così come gli operatori delle carte di pagamento stanno trasformando i loro prodotti in strumenti di controllo delle spese di mobilità aziendale, ma anche di misurazione dell’efficienza. Infine, MissionFleet numero 5 porta con sé test drive e recensioni dei modelli pronti ad entrare nei parchi aziendali: Lexus NX, Kia Sportage e Audi Q4 Sportback e-tron. Per chiudere con le pagine di cultura dell’auto e i brividi delle corse: l’intervista alle donne manager in Ferrari e la storia della leggenda Alpine. Perché le sfide nell’automotive non si sopiscono mai. @pla_baldax


2 Editoriale 5 21.qxp_Layout 1 05/11/21 08:43 Pagina 3

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VIAGGI IN BASE AL GIORNO

Tutti i veicoli | Giorni | Totale 56

53

56

64

74

67

64

67

67

74

Tutti i veicoli | Giorni | Totale

70

75

76.0

Viaggi

16 /0 3 17 /0 3 18 /0 3 19 /0 3 20 /0 3 21 /0 3 22 /0 3 23 /0 3 24 /0 3 25 /0 3 26 /0 3 27 /0 3

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4 Cruscotto 5 21.qxp_Layout 1 05/11/21 08:44 Pagina 4

MISSIONFLEET CrusCotto

COME D’AUTUNNO SUGLI ALBERI LE FOGLIE Nonostante le eccellenti performance di alcune captive che spingono il NLT araverso le reti dei concessionari ufficiali, il terzo trimestre mostra la pericolosa debolezza di un mercato effimero

S di Salvatore Saladino* *Country manager Dataforce Italia

e si guardano i numeri del noleggio a lungo termine nel 2021 (dati gennaio-settembre), le quasi 200.000 nuove immatricolazioni appaiono un risultato eccellente, a confronto delle 150.000 scarse dello stesso periodo del 2020. Si tratta di un incremento di oltre 33 punti percentuali: in pratica un terzo esatto in più. Mentre il mercato nel suo complesso è cresciuto solamente del 20,7% rispetto al disastroso 2020. Nessun altro

canale di distribuzione ha saputo fare di meglio quest’anno. Il long rent è tornato a correre?

CRISI DEFINITIVAMENTE STRUTTURALE Nossignori: anche questo comparto, come tutto il resto del mercato della distribuzione automobilistica, sconta una crisi che, di fatto, si sta dimostrando strutturale. Come tante volte abbiamo scritto su queste colonne, manca un vero piano di

intervento da parte delle istituzioni che, per questo settore, non mostrano la stessa attenzione dimostrata verso altri comparti economici in crisi a causa della pandemia. Tutto il piano di transizione energetica appare come un mix autolesionista di propaganda e populismo; dice quello che dovrà essere e nulla di ciò che si dovrebbe fare oggi. Gioverebbe assai, invece, una completa e lungimirante revisione della fiscalità, instancabilmente acclamata. Il mercato del terzo trimestre 2021 è decisamente negativo: -11,22% in ambito passsenger cars, con una perdita secca di quasi 6.000 targhe sullo stesso periodo del 2020. E l’impressione è che nell’ultimo quarto dell’anno le cose siano destinate a peggiorare.

RISULTATI DEL 3° TRIMESTRE I dati delle immatricolazioni di noleggio a lungo termine del terzo trimestre confermano la leadership di Leasys tra le passenger cars. Ma, a differenza della classifica generale “year-todate”, cioè da gennaio a settembre, il vantaggio rispetto al concorrente Arval si è ridotto di molto. Da luglio a settembre, 4 | NOVEMBRE 2021


4 Cruscotto 5 21.qxp_Layout 1 05/11/21 08:44 Pagina 5

MISSIONFLEET CrusCotto

LE SCELTE DI ALIMENTAZIONE NEL NOLEGGIO A LUNGO TERMINE 3° TRIMESTRE 2021

MARKET SHARE 3° TRIMESTRE 2021

YTD 2021

DIFF. YTD %

MARKET SHARE YTD 2021

DIFF. MS YTD 2021/2020

Benzina

5.837

12,67%

29.915

2,08%

15,13%

-4,63%

Diesel

16.539

35,89%

74.869

-14,57%

37,87%

-21,23%

Elettrico

3.349

7,27%

12.429

132,27%

6,29%

2,68%

Plug-In Hybrid

5.899

12,80%

22.989

383,88%

11,63%

8,42%

Hybrid

2.798

6,07%

10.716

50,84%

5,42%

0,63%

Mild-Hybrid

VETTURE

10.843

23,53%

42.406

342,01%

21,45%

14,98%

Metano

384

0,83%

2.242

5,80%

1,13%

-0,29%

GPL

438

0,95%

2.140

-12,19%

1,08%

-0,56%

46.087

100,00%

197.706

33,31%

100,00%

0,00%

3° TRIMESTRE 2021

MARKET SHARE 3° TRIMESTRE 2021

YTD 2021

DIFF. YTD %

MARKET SHARE YTD 2021

DIFF. MS YTD 2021/2020

NLt totale

VEICOLI COMMERCIALI LEGGERI Benzina

82

0,86%

555

-45,75%

1,80%

-2,37%

8.110

84,60%

26.076

20,95%

84,44%

-3,42%

Elettrico

431

4,50%

988

221,82%

3,20%

1,95%

Plug-In Hybrid

32

0,33%

118

-

0,38%

0,38%

Hybrid

33

0,34%

127

1311,11%

0,41%

0,37%

Mild-Hybrid

641

6,69%

1.843

352,83%

5,97%

4,31%

Metano

166

1,73%

893

-20,83%

2,89%

-1,71%

GPL

91

0,95%

281

170,19%

0,91%

0,49%

9.586

100,00%

30.881

25,85%

100,00%

0,00%

Diesel

NLt totale

Elaborazione Dataforce su fonte Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili del 01.10.2021

la società di Fca Bank in Stellantis ha immatricolato 10.071 vetture, con un incremento di oltre 21 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2020 (raggiungendo una quota di mercato del 1,85%). La captive di Bnp Paribas, invece, ne ha immatricolate 9.349, con una perdita del 19,28% rispetto all’anno scorso quando era leader. Terza, sempre a livello trimestrale, è Leaseplan (5.862 nuove targhe, +11,15%), quarta Ald Automotive (4.989, -17,03%). Soltanto quinta Volkswagen Leasing (4.831, -34,75%) che sconta più delle altre aziende un trimestre di difficoltà di approvvigionamento di prodotto. Nelle posizioni di rincalzo e in crescita abbiamo UnipolRental (+23,52%),

Toyota Fleet Mobility (+8,65%), Athlon (+61,71%) e Program Autonoleggio

(+15,57). Per tutti gli altri operatori, il trimestre è stato piuttosto magro.

LA PREVISIONE PER FINE ANNO Il più recente forecast di Dataforce ipotizza per fine anno un mercato passenger cars appena sotto quota 1,5 milioni (esattamente 1.497.000 nuove immatricolazioni) e prevede che il margine di guadagno rispetto al magrissimo 2020 si riduca progressivamente fino a raggiungere uno striminzito +8,2%. I privati rappresenteranno oltre il 60% delle nuove targhe, in crescita ancora inferiore: +6,2%. Invece, gli acquisti diretti aziendali vanno attestandosi su un +9,4%, appena superiore alla media del mercato. Infine, le autoimmatricolazioni pressoché stabili (soltanto +4,8%) e il noleggio a breve termine addirittura in contrazione (-2,9%). Mentre il noleggio a lungo termine dovrebbe rallentare un po’ la propria corsa al rialzo, attestandosi comunque a +22,6%. Che rimane pur sempre la migliore performance tra i vari canali. In sostanza, il Nlt dovrebbe raggiungere un livello di nuove immatricolazioni di 260.000 passenger cars, rispetto alle 212.000 del periodo gennaio-dicembre 2020. Comunque 22.500 in meno rispetto al 2019, ultima annata ante-Covid (-8%). Il noleggio, come peraltro tutti gli altri canali, sconta non solo il momento di incertezza congiunturale, ma anche la crisi dei microchip che attanaglia l’industria automotive (e tutti i settori produttivi legati all’utilizzo di componenti elettroniche). Per l’auto, la mancanza dei semiconduttori sta significando l’operatività a singhiozzo delle fabbriche e la ormai cronica scarsità di prodotto finale. Il noleggio a lungo termine è tra i canali più penalizzati, perché il cliente punta molto sulla personalizzazione della scelta del modello e il doversi accontentare di quel poco (o pochissimo) disponibile in pronta consegna non è affatto opzione gradita. NOVEMBRE 2021 | 5


4 Cruscotto 5 21.qxp_Layout 1 05/11/21 08:44 Pagina 6

MISSIONFLEET CrusCotto

LA CLASSIFICA DEGLI OPERATORI DI NLT NEL TERZO TRIMESTRE 2021 3° TRIMESTRE

MARKET SHARE 3° TRIMESTRE

YTD 2021

DIFF. YTD %

MARKET SHARE YTD 2021

Leasys

10.071

21,85%

49.115

55,86%

24,84%

Arval

9.349

20,29%

40.810

36,57%

20,64%

MERCATO

VEtturE

LeasePlan

5.862

12,72%

21.095

39,85%

10,67%

ALD Automotive

4.989

10,83%

17.721

1,48%

8,96%

Volkswagen Leasing

4.831

10,48%

24.264

24,64%

12,27%

Alphabet

2.340

5,08%

10.309

28,05%

5,21%

UnipolRental

2.164

4,70%

7.365

56,90%

3,73%

Free2Move Lease

1.719

3,73%

7.562

40,45%

3,82%

Sifà

1.129

2,45%

4.491

8,48%

2,27%

Mercedes-Benz Charterway

1.096

2,38%

5.177

34,22%

2,62%

Toyota Fleet Mobility

603

1,31%

1.881

120,26%

0,95%

ES Mobility

580

1,26%

2.871

-16,61%

1,45%

Athlon

511

1,11%

1.637

59,40%

0,83%

Noleggio Lungo Termine (Altro)

425

0,92%

1.924

-1,84%

0,97%

Program Autonoleggio

193

0,42%

798

82,19%

0,40%

Rent2Go

166

0,36%

437

-42,73%

0,22%

PAN

32

0,07%

132

6,45%

0,07%

GFC

27

0,06%

117

-25,95%

0,06%

46.087

100,00%

197.706

33,31%

100,00%

LeasePlan

1.984

20,70%

4.947

56,01%

16,02%

Arval

1.856

19,36%

6.350

15,12%

20,56%

Leasys

1.741

18,16%

6.315

18,06%

20,45%

UnipolRental

839

8,75%

2.784

44,85%

9,02%

Free2Move Lease

629

6,56%

1.970

112,97%

6,38%

rentals (Long term) VEICoLI CoMMErCIaLI LEGGErI

ALD Automotive

621

6,48%

1.928

-0,57%

6,24%

Volkswagen Leasing

416

4,34%

1.338

22,08%

4,33%

Sifà

344

3,59%

1.153

-22,98%

3,73%

ES Mobility

318

3,32%

1.285

45,36%

4,16%

Noleggio Lungo Termine (Altro)

241

2,51%

825

39,36%

2,67%

Athlon

199

2,08%

704

20,75%

2,28%

Alphabet

175

1,83%

418

45,64%

1,35%

Mercedes-Benz Charterway

77

0,80%

204

-12,07%

0,66%

Toyota Fleet Mobility

66

0,69%

190

167,61%

0,62%

Program Autonoleggio

53

0,55%

339

69,50%

1,10%

PAN

24

0,25%

79

58,00%

0,26%

Rent2Go

3

0,03%

52

-76,79%

0,17%

9.586

100,00%

30.881

25,85%

100,00%

rentals (Long term)

Elaborazione Dataforce su fonte Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili del 01.10.2021

6 | NOVEMBRE 2021


4 Cruscotto 5 21.qxp_Layout 1 05/11/21 08:44 Pagina 7

MISSIONFLEET CrusCotto

IL FORECAST DI DATAFORCE PER IL NOLEGGIO A LUNGO TERMINE Noleggio Lungo Termine PC

2021

2020

2020

2019

2021 VS 2019

260.000

212.046

22,6%

282.557

-8,0%

Noleggio Lungo Termine LCV

39.000

37.986

2,7%

42.073

-7,3%

totale NLt

299.000

250.032

19,6%

324.630

-7,9%

9 MESI DI NLT Nella classifica dei primi 9 mesi del 2021 la situazione cambia, poiché il primo semestre è stato nettamente più positivo rispetto all’ultimo periodo dell’esercizio. Tutti i player del Nlt sono in attivo rispetto al 2020, tranne ES Mobility, la captive di Renault e Nissan, Rent2Go e Gfc. Al vertice comanda sempre Leasys con 49.115 immatricolazioni (+55,86% sull’anno scorso, con una quota di mercato che sfiora il 25%), che precede Arval (40.810 nuove targhe, +36,57). Terza è Volkswagen Leasing, la cui spinta però sembra esaurirsi per problematiche, come detto poc’anzi, non legate al gradimento della clientela. Quarta è Leaseplan e quinta Ald Automotive. La società controllata dal gruppo bancario francese Société Générale è l’unica tra le “big” a non crescere in maniera corposa (grazie sempre al primo semestre), ma a mantenersi sugli stessi livelli del 2020 (+1,48%) e, di conseguenza, erode la propria market share di quasi 3 punti. Da segnalare la settima posizione assoluta di Free2Move Lease, la captive di Psa che, per il momento, è

ancora ben distinta da Leasys, pur appartenendo ormai allo stesso gruppo Stellantis: quest’anno ha immatricolato 7.562 vetture, con un incremento del 40,45%.

IL SUCCESSO DELLE CAPTIVE Il successo di Leasys, Volkswagen Leasing, Free2Move Lease e di Toyota Fleet Mobility, particolarmente nella prima metà dell’anno, consente di evidenziare quanto sia lampante il successo delle captive nell’attuale mercato del noleggio a lungo termine. È il frutto di una politica commerciale mirata sulle reti di distribuzione, che pone al centro il concessionario ufficiale come promotore della diffusione di questa formula di acquisizione. Certo, la mancanza di prodotto dovuta alla crisi dei microchip potrebbe portare a un ridimensionamento delle consegne nei prossimi mesi non soltanto per gli operatori generalisti (che già si distinguono in tempi di consegna superiori alla media anche in periodi normali), ma anche per i player captive.

ANIMA GREEN Sul versante delle alimentazioni, il noleggio a lungo termine si conferma nettamente più propenso alle soluzioni ecologiche rispetto alla media del mercato: da gennaio a settembre quest’anno in Italia la quota delle auto elettriche è

stata del 4,03%, quella delle ibride plug in del 4,53%, mentre le ibride full salgono del 6,53%. Nel Nlt sono state rispettivamente del 6,29%, 11,63% e 5,42%. Stupisce, più che il dato delle elettriche, quello delle plug in, quasi 3 volte la media del mercato totale. La propensione all’utilizzo di vetture che, se frequentemente sottoposte a ricarica, garantiscono costi di gestione competitivi rispetto alle corrispondenti versioni a gasolio, è indice inequivocabile di una pianificazione aziendale votata alla mobilità sostenibile, che prevede non soltanto un’analisi puntuale delle esigenze dei driver, attraverso il supporto dei software specifici proposti dai partner fornitori di noleggio, ma anche una adeguata rete infrastrutturale di ricarica in azienda e una perfetta organizzazione delle trasferte di lavoro. Anche i dati del solo terzo trimestre indicano che la tendenza al green nel Nlt è sempre più evidente.

***NOTA Le TabeLLe soNo uNa eLaborazioNe DaTaforce iTaLia su foNTi MiNisTero TrasporTi e aci/pra

LA PANDA RESISTE AL VERTICE Da ultimo, uno sguardo ai modelli più noleggiati: la graduatoria delle Top5 del 2021 non differisce di molto da quella del solo terzo trimestre. La Fiat Panda è sempre l’auto più noleggiata e si attesta più o meno sui volumi dello scorso anno. Al secondo posto la Fiat 500, al terzo la Peugeot 3008, seguita dalla Fiat 500X e dalla NOVEMBRE 2021 | 7


4 Cruscotto 5 21.qxp_Layout 1 05/11/21 08:44 Pagina 8

MISSIONFLEET CrusCotto

I MODELLI PIÙ NOLEGGIATI NOLEGGIO LUNGO TERMINE - Q3 2021 TOP 5 PER CANALE Q3 2021

3° TRIMESTRE 2021

DIFF. % 3° TRIM. 2021/2020

MARKET SHARE 3° TRIM.

2.745

-13,13%

5,96%

VETTURE 1 FIAT PANDA 2 FIAT 500X

1.695

49,60%

3,68%

3 JEEP COMPASS

1.612

61,52%

3,50%

4 FIAT 500

1.426

166,04%

3,09%

5 ALFA ROMEO STELVIO

1.281

-33,73%

2,78%

tot. Vetture

46.087

-11,22%

100,00%

1 FIAT DUCATO

1.684

37,92%

17,57%

2 FIAT DOBLO

VEICOLI COMMERCIALI LEGGERI 1.306

7,22%

13,62%

3 FORD TRANSIT

591

58,45%

6,17%

4 CITROEN JUMPER

566

80,83%

5,90%

5 PEUGEOT BOXER

522

54,44%

5,45%

9.586

-8,77%

100,00%

totale LCV

NOLEGGIO LUNGO TERMINE - YTD 2021 TOP 5 PER CANALE YTD 2021

YTD 2021

DIFF. YTD %

MARKET SHARE YTD 2021

DIFF. MS YTD 2021/2020

VETTURE 1 FIAT PANDA

10.704

6,34%

5,41%

-1,37%

2 FIAT 500

8.495

376,18%

4,30%

3,09%

3 PEUGEOT 3008

7.161

24,89%

3,62%

-0,24%

4 FIAT 500X

5.710

42,08%

2,89%

0,18%

5 JEEP RENEGADE

5.665

27,33%

2,87%

-0,13%

197.706

33,31%

100,00%

0,00%

1 FIAT DUCATO

5.041

63,72%

16,32%

3,78%

2 FIAT DOBLO

4.201

23,63%

13,60%

-0,24%

tot. Vetture

VEICOLI COMMERCIALI LEGGERI

3 FIAT PANDA

1.557

50,00%

5,04%

0,81%

4 PEUGEOT BOXER

1.496

115,56%

4,84%

2,02%

5 CITROEN JUMPER

1.323

134,16%

4,28%

1,98%

totale LCV

30.881

25,85%

100,00%

0,00%

Jeep Renegade. Insomma, una classifica dominata da Stellantis, con il contributo determinante dei suoi due operatori captive Leasys e Free2Move Lease. Nel periodo da luglio a settembre, al quinto posto risale l’Alfa Romeo Stelvio che, in difficoltà sul mercato delle vendite aziendali 8 | NOVEMBRE 2021

dirette e tra i privati, punta soprattutto sul Nlt per portare al marchio del Biscione un risultato positivo. Nella Top5 degli LCV, il gruppo Stellantis domina il mercato del long rent: da gennaio a settembre la classifica vede le seguenti posizioni: Fiat Ducato,

Doblò, Panda, Peugeot Boxer e Citroen Jumper. Nella graduatoria dell’ultimo trimestre, invece, dopo Ducato e Doblò si inserisce il Ford Transit (recentemente disponibile in versione ibrida), e poi Jumper e Boxer, gemelli del Ducato ma marchiati con i brand di Psa.


4 Cruscotto 5 21.qxp_Layout 1 05/11/21 08:44 Pagina 9


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MISSIONFLEET TELEMATICA

ZERO NETTO ASSOLUTO

Niente incidenti, niente traffico, niente inquinamento: ecco le applicazioni digitali che realizzano la smart city di Octo Telematics. La via italiana della mobilità connessa è aperta

di Paola Baldacci

P Pensiamo se potessimo avere un’app unica per la mobilità nelle città, che comprenda anche l’offerta privata oltre al trasporto pubblico locale. E ancora, la possibilità di ottimizzare la manutenzione in base all’effettivo utilizzo/stato del mezzo grazie ad un monitoraggio in tempo reale. Oppure potessimo verificare la

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dinamica dell’incidente ricostruita da sensori che lo hanno registrato. Di conseguenza, aprire la constatazione amichevole di incidente digitale e dare seguito all’avvio della pratica con l’assicurazione. Questi sono alcuni dei 14 progetti che hanno preso il via con Connected Mobility 2025, iniziativa di Octo Telematics e The European House - Ambrosetti di cui vi abbiamo accennato su MissionFleet numero 1/2021 con grande anticipo, per arrivare ad oggi con il suo debutto. L’obiettivo ultimo è “creare la via italiana della mobilità connessa”, perché il Belpaese ha le

competenze per svolgere un ruolo di primo piano in un settore che crescerà enormemente.

SERVIZI TELEMATICI NEL 2025 A livello globale, entro il 2025 il valore dei servizi telematici legati alla mobilità potrà arrivare a 9,8 miliardi di dollari (+216% rispetto al 2019), mentre l’insieme dei servizi legati ai veicoli potrebbe raggiungere il trilione di dollari (+150% rispetto). Inoltre, se oggi un mezzo genera circa 25 GB di dati per ogni ora di utilizzo, questo dato è destinato a crescere fino a 3.600 GB nei prossimi 5 anni.


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MISSIONFLEET TELEMATICA

FOTO di ALeksANdAr PAsAric dA PexeLs

NICOLA VERATELLI, CEO OCTO GROUP

intelligente, nasciamo abilitatori per fare questo. Se i veicoli inquinano, dobbiamo suggerire come utilizzarli, ottimizzando i flussi. La chiamiamo Vision Zero: Zero Accidents, Zero Congestion, Zero Pollution e lavorando in un ecosistema ben costruito i tre parametri sono possibili». L’ecosistema va del tutto sviluppato, a dire il vero. E Octo si è messa d’impegno, accompagnata dalla società di consulenza milanese

organizzatrice del forum economico più importante del mondo (a Villa d’Este, ndr). Perché sentite l’esigenza di tracciare una strategia italiana della mobilità connessa? Chiediamo: «Anzitutto per far diventare un’azienda italiana un’eccellenza nell’insurtech e nella mobilità; poi perché possiamo farlo: Octo ha basi solide, trasformiamo dati in informazioni preziose e pratiche. Ma un’azienda da sola

Chi ne beneficerà? Coloro che sapranno “mettere a terra” la moltitudine di informazioni, cioè trasformarle in applicazioni a beneficio di cittadini con esigenze di spostamenti crescenti. Dove? Il contesto è una smart city dove proprio la mobilità connessa è il suo abilitatore. Insomma, il benessere di ognuno di noi dipenderà dalla semplicità con cui ci muoveremo, senza incidenti, senza inquinamento e senza traffico.

LA VISION ZERO DI OCTO «È la nostra strada quella di realizzare una mobilità NOVEMBRE 2021 | 11


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MISSIONFLEET TELEMATICA

IL FUTURO DELLE ASSICURAZIONI Nel rapporto McKinsey’s Insurance 2030 si immagina un cliente, in un anno non troppo lontano, il cui viaggio verso gli appuntamenti di lavoro o di piacere in città inizia con un assistente personale digitale che mappa un percorso potenziale e lo condivide con il suo “assicuratore di mobilità” (attenzione, non è più l’assicurazione dell’auto, ndr). Quest’ultimo risponde con un altro itinerario, che ha una probabilità molto inferiore di incidenti, insieme all’adeguamento ricalcolato del suo premio mensile. Dunque, l’assistente digitale avvisa il cliente anche delle modifiche alla sua polizza di assicurazione sulla vita, che ora ha un prezzo su base “pay as you live”. Come vi sembra questo scenario?

non può creare una smart city». Di qui il coinvolgimento di 9 industrie inclusa la Pubblica Amministrazione. Tutte insieme costruiscono “la via italiana della mobilità connessa”. Argomenta Veratelli: «Tutti devono stare insieme in coo-petizione, cioè una cooperazione con livelli di competizione mantenuta. In Italia siamo forti ad avere idee, mentre la parte di messa a terra è più difficile».

IL PERCORSO DI CONNECTED MOBILITY Octo e The European House Ambrosetti contano di far partire le prime fasi di sviluppo dei progetti pilota quest’anno.

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I 14 pilot identificati (su 35) come prioritari, perché implementabili nel breve periodo, avranno una durata di circa 6 mesi. I primi risultati potranno essere comunicati a fine marzo - inizio aprile 2022. Buona parte si rivolge alle amministrazioni cittadine così come al fleet management. Per i noleggiatori, ad esempio, si lavora ad una soluzione che monitora lo stato di usura di un veicolo, generando una certificazione valida nel momento della rivendita.

LA CONCORRENZA DEGLI OEM A questo punto, è chiaro che i

dati raccolti dai nostri veicoli nutriranno le avidi e giovani menti di ingegneri visionari. Ma anche le case automobilistiche lo hanno compreso: rappresentano una minaccia per le società tecnologiche? Non nell’immediato, ci spiega Veratelli. La strada da percorrere è lunga. «Non siamo focalizzati nella vendita della “scatola”, mentre gli Oem che stanno arrivando nel nostro mondo non hanno la nostra maturità anche se ci arriveranno – spiega –. Octo è totalmente device agnostic, cioè indipendente e trasparente. Che lo strumento di diagnostica/analisi sia originally equipped o aggiunto, non cambia nulla: prendiamo i dati dalla scatola nera ma sono privi di valore, sono intraducibili. Siamo noi a trasformarli con algoritmi evoluti (6 milioni di utenti connessi e 400 miliardi di miglia di dati gestiti ed elaborati) in una informazione utilizzabile dal fruitore. Ad esempio, li trasformiamo in un punteggio sullo stile di guida. Rendiamo il valore residuo in tempo reale sulla base di molti parametri: l’algoritmo elabora come il conducente guidava, come era manutenuta l’auto, se aveva avuto criticità. Ci posizioniamo come analytics provider: diamo ancora la black box, ma il nostro scopo è offrire informazioni». Detto ciò, le case automobilistiche avranno sempre bisogno di interpretare i dati. Infatti, le “scatole” parleranno linguaggi diversi (Audi, Bmw, Renault e via dicendo). E i colossi della telematica dell’automotive dovranno continuare a tradurli in codici leggibili universalmente, sotto forma di numeri, tabelle, grafici o video.


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DKV

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

TUTTE LE CARTE CARBURANTE

SULL’E-SHOP DKV DKV ha creato un “luogo” virtuale dove è possibile acquistare le carte carburante DKV: l’e-shop semplifica infatti il processo di sottoscrizione dello strumento di pagamento dei rifornimenti per la flotta aziendale. Il negozio online si rivolge a chi ha partita IVA oppure una piccola azienda e vuole dotarsi facilmente di carte carburante multibrand. Per queste ultime la scelta è di 4 tipologie, per soddisfare tutte le dimensioni di business, con servizi inclusi in 10mila stazioni in Italia e 66mila in Europa. Ecco Just Drive Card per PMI con mobilità a livello nazionale, con un massimo di 5 veicoli fino a 3,5t. Poi c’è Fleet Card Basic per un’impresa sempre impegnata in percorrenze nazionali e la scelta di una stazione di rifornimento preferita per accedere allo sconto sulla tariffa di benzina e diesel. La terza carta è Fleet Card per chi viaggia tra più Paesi europei: in questo caso si pagano anche assistenza in officina, soccorso stradale e lavaggi. Infine, Fleet Card +Charge, la soluzione perfetta per veicoli ibridi e full-electric che consente di rifornirsi sia di carburanti, classici ed alternativi, sia di energia elettrica in 185.000 punti di ricarica e 66.000 stazioni di servizio in tutta Europa. Infine, per i clienti di DKV che desiderano compensare le proprie emissioni di CO2 ottenendo un chiaro vantaggio competitivo, c’è la possibilità di acquistare la variante CLIMATE per tutte le 4 tipologie di carte fleet. Infatti, per ogni litro di carburante acquistato, il partner DKV “myclimate” investe un contributo in un progetto di protezione ambientale certificato e l’impresa che utilizza questa carta di pagamento riceverà l’attestazione della compensazione.

DKV CARD +CHARGE: LA RISPOSTA ALLA TRANSIZIONE ENERGETICA Che l’Europa stia guidando la transizione energetica è ormai conclamato: a metà luglio il pacchetto legislativo Fit for 55 ha superato la fase teorica del Green Deal passando dalle parole ai fatti. Fissando dunque l’obiettivo di riduzione del 55% delle emissioni nette di gas serra entro il 2030 (rispetto al 1990). DKV, come uno dei principali fornitori di servizi per la mobilità in Europa, sostiene e condivide attivamente questo impegno perché funge da punto di congiunzione fra le flotte aziendali, protagoniste dei trasporti, e i punti di rifornimento multi-energia. Il suo prodotto di punta è DKV CARD +Charge che va a soddisfare i rifornimenti dei veicoli a motorizzazione ibrida, in forte crescita nel mercato automotive, sia per le vetture che per gli Lcv. Premesso che le carte DKV, rispetto ad altri competitor, sono molto più flessibili perché non sono legate a una catena di stazioni di rifornimento specifica, hanno anche il vantaggio di

essere post-pagate, quindi aziende o professionisti non devono anticipare neanche un euro. Inoltre, DKV CARD +Charge permette di acquistare tutte le tipologie di carburante nelle stazioni di rifornimento multimarca presenti in 45 Paesi e di accedere alle ricariche elettriche nei già citati 185mila punti in Europa. Come trovarli? Con l’app eCharge+ che individua sempre la tariffa più conveniente e i percorsi che rendono semplice il viaggio di lavoro. Per i fleet manager la garanzia di un assoluto controllo dei costi, con una fatturazione trasparente e la visualizzazione, in qualsiasi momento, di tutte le transazioni online.

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MISSIONFLEET PROFESSIONE FLEET MANAGER

IL PIANO DI TRANSIZIONE

DI ROCHE ITALIA

Giovanni Zucco, fleet manager della casa farmaceutica, racconta l’obieivo di un parco completamente elerico e ibrido plug in entro il 2030. Ecco come gestisce i rimborsi delle ricariche a casa

di Andrea Barbieri Carones

D Dopo 28 anni in Roche Italia, Giovanni Zucco ne conosce tutti i meccanismi. La multinazionale svizzera nasce il 1° ottobre 1896 per intuizione dell’imprenditore Fritz Hoffmann-La Roche, appena 28enne, e oggi è tra le prime 5 case farmaceutiche al mondo. Dal suo quartier generale di Monza, il fleet manager è “alla guida” di centinaia di auto in uso ai dipendenti, sempre alla ricerca di nuove soluzioni per rendere l’azienda in linea con gli obiettivi

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della casa madre sulle emissioni di CO2. Emissioni che attualmente sono in media di 113 grammi per chilometro. Un valore destinato a scendere visto che Roche ha virato decisamente verso una mobilità sostenibile ed elettrica. Tutto ha un prezzo, naturalmente. Ma per la filiale italiana l’investimento è prioritario, soprattutto nel campo in cui opera, dove brilla per volume d’affari. «Dal 1993 a oggi ho lavorato in diversi settori di Roche Italia. Prima in finance, poi nelle risorse umane. Ora sono il responsabile dei servizi generali e di facility. E la gestione del parco auto è un aspetto molto importante. Per me e per l’azienda e i suoi circa 1.200 dipendenti suddivisi in 3 entità legali: farmaceutica, diagnostica e diabete. Abbiamo circa 12.000 pazienti in studi

clinici e in ricerche investiamo circa 45 milioni di euro annui». Immaginiamo che investimenti importanti vadano anche nella direzione della flotta. «Sicuramente. Anche perché 640 auto in noleggio lungo termine (con Ald Automotive e Leaseplan) non sono poche. Significa un impegno costante. Impegno che ora è rivolto verso la realizzazione del progetto di elettrificazione agli albori. Oggi solo il 2% delle nostre vetture è elettrico mentre un altro 2,5% è ibrido plug in». Il resto del parco come si configura? «Sono tutte auto diesel. Però in questo decennio ci sarà il punto di svolta: entro il 2030 vogliamo avere solo auto elettriche o ibride ricaricabili. Del resto, la nostra “car policy” del 2021 è già molto stringente e ha spinto i


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MISSIONFLEET PROFESSIONE FLEET MANAGER

dipendenti a dotarsi di una vettura a emissioni zero». Qual è la vostra strategia? «È articolata, ma semplice allo stesso tempo: se il dipendente percorre fino a 10.000 km annui può scegliere tra auto elettriche e plug in premium (Audi, Bmw, Volvo o Mercedes) oppure diesel di brand generalisti (Skoda e Seat). Se la percorrenza è fino a 25.000 km, diamo le stesse marche elettriche e plug in. Oppure Peugeot diesel (oltre ai marchi del gruppo VW). Per percorrenze superiori, sempre brand premium diesel. Dal 2020 abbiamo iniziato a fare una profilazione dei driver, chiedendo loro quanti chilometri percorressero al giorno, quanti nei fine settimana e durante il periodo estivo. Infine, se avevano la possibilità di installare una wallbox nel loro garage di proprietà». Come affrontate l’allestimento dell’infrastruttura?

IL PROGETTO CON EVWAY Roche ha affidato a Evway la gestione della flotta aziendale elettrica. Il progetto “chiavi in mano” include la progettazione, la fornitura delle wallbox e della piattaforma di gestione. In pratica: la realizzazione dell’impianto e la manutenzione completa. Il fleet manager gestisce la flotta dalla piattaforma Evway, che registra in tempo reale tutte le ricariche effettuate sulle stazioni pubbliche, aziendali e domestiche. Attraverso la dashboard personalizzabile vede le statistiche dei consumi e dei costi sempre aggiornati per singolo dipendente/vettura e per business unit, con il dettaglio delle singole sessioni.

«Da quest’anno, chi riceve una vettura elettrificata, si vede installare da Roche una wallbox per la ricarica, se possibile. Lo stesso vale per i colleghi che hanno la fuel card ed optano per un’auto plug in. Si tratta di wallbox “intelligenti”, che tracciano i consumi tramite una Sim, li leggono e li girano direttamente alla contabilità dell’azienda per un rimborso

automatico in busta paga. Abbiamo stabilito un forfait di 0,21 cent al kW/h. Ma non solo: la wallbox installata legge la capacità del contatore di casa e fa in modo di non assorbire troppa potenza, per non mandare in tilt il sistema elettrico domestico. Ovviamente i dipendenti possono ricaricare nei punti pubblici. In questo caso, la fattura arriva

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MISSIONFLEET PROFESSIONE FLEET MANAGER

ROCHE, IN ITALIA È L’AZIENDA FARMACEUTICA CON LA MIGLIORE REPUTAZIONE Una survey effettuata in Italia tra 113 associazioni di pazienti che rappresentano 56.500 persone ha mostrato che Roche ha la più alta reputazione positiva fra le aziende farmaceutiche. Il risultato è contenuto in “The Corporate Reputation of Pharma in 2020 during the Covid-19 Pandemic - the Perspective of Italian Patient Groups” condotta dalla società di ricerca di mercato Patient View. Realizzata tra novembre 2020 e febbraio 2021, l’indagine si è concentrata su 10 punti tra cui la centralità del paziente, la trasparenza, l’integrità, la qualità dei farmaci prodotti e i servizi offerti. Nello studio, in cui sono state contattate 25 case farmaceutiche, è stata valutata anche la capacità di far fronte all’emergenza Covid 19.

LA SEDE DI BASILEA

direttamente in azienda per i dipendenti che hanno diritto al rimborso». E in sede? «Per ora abbiamo installato 20 colonnine di ricarica nel parcheggio aziendale a uso dei dipendenti e, in certi casi, anche dei fornitori o dei clienti. Abbiamo un progetto che entro fine anno porterà all’incremento di minimo ulteriori 50 wallbox. Stiamo facendo degli approfondimenti tecnici anche con il gestore di energia». Su quali modelli di auto puntate? «Sono partiti gli ordini per nuove auto elettriche, tenendo conto di chi, già nel 2020, aveva dichiarato di essere interessato. Per questo, con Volvo abbiamo organizzato dei test drive dove

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i nostri dipendenti ricevono informazioni dettagliate sulle caratteristiche delle vetture. Vogliamo vincere la paura dell’elettrico, facendo guidare le auto. Tendenzialmente l’obiettivo è di incrementare il più possibile elettrico e plug in. Attualmente abbiamo lasciato che il diesel rimanesse in possesso anche per chi fa pochi chilometri, giusto per la carenza di infrastrutture di ricarica». Oltre che sulle percorrenze chilometriche, com’è costruita la car policy? «Abbiamo differenziato in 2 fasce: top manager e il resto dei collaboratori titolati ad avere un’auto aziendale. A cambiare è il segmento dell’auto a noleggio. Ma in quanto a sostenibilità

anche il top management non ha auto inquinanti. Del resto è una car policy condivisa con la sede centrale di Basilea. E l’Italia è pilota nel processo di elettrificazione della flotta. Io faccio parte di un “council delle flotte auto”: insieme a 7 colleghi di altri Paesi definiamo le strategie per avere entro il 2030 una flotta a zero emissioni». Da fleet manager a mobility manager: in che modo Giovanni Zucco organizza gli spostamenti dello staff Roche e cosa accadrà in futuro? «Sono anni particolari a causa della pandemia. Ed è difficile fare progetti. Allo stato attuale, c’è una navetta aziendale che collega la sede di Monza con uno dei capolinea della metropolitana di Milano. Prima dell’emergenza Covid19, avevamo organizzato il car pooling dei dipendenti e c’erano ben tre navette. Ora però è tutto sospeso. Nel 2022 si spera che le cose cambino: ho allo studio aree per parcheggiare e ricaricare le bici elettriche dei dipendenti. Attraverso il welfare aziendale è possibile acquistare abbonamenti dell’azienda di trasporti pubblici Atm».


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AVANGUARDIA AUDI Solo auto eleriche dal 2026: la casa dei quaro anelli accelera con il piano strategico che la porterà a fermare la produzione di motori termici. Intervista a Davide Adami

di Paola Baldacci

N Nell’estate scorsa, Audi ha presentato il piano “Vorsprung 2030”, cioè un colpo di acceleratore sulla transizione all’elettrico: dal 2026 immetterà sul mercato globale solo modelli full electric, mentre la produzione di motori a combustione interna terminerà

AUDI A3 SPORTBACK

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entro il 2033. Praticamente, il 2026 è dopodomani, ma la Casa di Ingolstadt è sicura di farcela poiché “Avanguardia 2030” comprende la creazione di un ecosistema di mobilità a zero emissioni. Cosa s’intende? Che Audi non ragiona solo in termini di veicoli, ma di soluzioni di mobilità che riguardano le consegne dell’ultimo miglio e l’infrastruttura di ricarica. E ancora, di software che permetteranno l’aggiornamento dei sistemi di bordo con straordinaria semplicità. Ad esempio, entro il 2025 l’architettura elettronica sarà uniforme per tutti i marchi del

gruppo (Lamborghini, Ducati, Bentley e Italdesign) con una connettività cloud e un sistema operativo unico.

DALLA VISIONE GLOBALE ALL’ITALIA L’imminente futuro al 100% elettrico della visione globale s’incontra con i progetti nelle flotte del Belpaese in un prodotto che ha fatto da apripista: il primo Suv compatto full electric con un’autonomia di 500 km (si legga l’Analisi alle pagine 46 e 47) che ha inaugurato il nuovo corso elettrico di Ingolstadt. La Q4 e-tron: «Il suo successo nelle flotte è confermato dai numerosi test drive che stiamo effettuando – argomenta Davide Adami, head of fleet di Audi Italia –. Nel corso del 2021 stiamo registrando un fortissimo interesse da parte dei clienti business verso la transizione alla mobilità sostenibile, con un focus particolare sia alle vetture ibride plug in sia alle elettriche.


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MISSIONFLEET ON THE BIG CHAIR

PER LA PIENA SOSTENIBILITÀ Il focus sui fornitori è un aspetto centrale della carbon neutrality perseguita da Audi. Infatti, la Casa dei quattro anelli collabora con i produttori di energia per promuovere il ricorso a fonti rinnovabili. In quanto sappiamo bene che le auto elettriche circolano senza emissioni, ma la produzione di elettricità è responsabile dell’immissione di CO2 nell’atmosfera. In questo senso, il primo grande progetto è un parco solare eolico nel land del MeclemburgoPomerania Occidentale da completare entro il 2022. Altri parchi verranno realizzati in Europa, grazie a diverse collaborazioni. Inoltre, dal 2017 Audi ha stabilito un rating di eco-compatibilità per valutare le aziende della sua supply chain e da ottobre 2020 misura le notizie dei propri partner attraverso algoritmi che intercettano i media pubblici e i social network. In particolar modo, l’AI rileva le news riguardanti corruzione, violazione dei diritti umani e inquinamento ambientale. Infine, molto più empiricamente, c’è l’obiettivo di dimezzare il consumo di acqua per ogni vettura prodotta, entro il 2035. In due modi: stoccando acqua piovana e convertendo in cicli chiusi gli impianti idrici degli stabilimenti. Dal 2019, la stessa Ingolstadt – sede principale – riutilizza il 50% delle acque reflue. A San José Chiapa (Messico), invece, non si generano affatto acque di scarto, grazie alla depurazione introdotta già nel 2018.

L’arrivo di Audi Q4 e-tron permette di arricchire ulteriormente il portfolio. L’offerta dei quattro anelli corrisponde alle aspettative aziendali in termini tanto di prodotto quanto di accessibilità».

LA GAMMA PLUG IN HYBRID CON 11 MODELLI Se il 2021 si chiude con un forte interesse delle imprese nella transizione energetica, nel 2022

il manager si aspetta «una marcata crescita delle vetture Bev: un trend che vedrà Audi protagonista», sempre con un occhio di riguardo al plug in hybrid. Nel 2021 sono entrate a pieno regime alcune vetture strategiche come la Q3 e la Q3 Sportback TFSI, cioè i primi Suv compatti Phev della storia del brand. Ora la “famiglia ricaricabile” è piuttosto ricca: «In Italia si compone di 11 modelli che spaziano dalla berlina compatta Audi A3

AUDI Q5 PLUG IN HYBRID

Sportback al Suv full size Audi Q8 e all’ammiraglia Audi A8, passando per gli sport utility Audi Q5, Audi Q5 Sportback e Audi Q7, senza dimenticare la berlina e l’Avant Audi A6 nonché la coupé a cinque porte Audi A7 Sportback TFSI e».

DAVIDE ADAMI, HEAD OF FLEET DI AUDI ITALIA

GLI ACCORDI PER LA RICARICA Per la ricarica pubblica, la Casa predispone un’unica carta e un solo contratto valido in oltre 265.000 stazioni (di cui oltre 19mila in Italia) di 26 Paesi europei. Il servizio a tariffe agevolate si chiama Audi e-tron Charging Service e include le stazioni Hpc di Ionity. Per le wallbox, invece, il partner è Enel X. Adami: «I clienti dei modelli Audi a elettroni accedono alla consulenza per l’aumento della potenza elettrica a casa e l’installazione dell’infrastruttura a condizioni agevolate». NOVEMBRE 2021 | 19


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MISSIONFLEET ON THE BIG CHAIR

AUDI GRANDSPHERE CONCEPT

CONSULENZA MIRATA Volendo sintetizzare, l’accelerazione sull’elettrico nelle flotte si sta costruendo su relazioni di consulenza mirata. «I nostri key account manager lavorano quotidianamente per essere vicini ai fleet manager e personalmente ritengo sia compito di Audi assisterli per tutto il ciclo di vita della vettura. Un orientamento che è destinato a rafforzarsi con la transizione verso la mobilità elettrica», aggiunge il manager. Perciò la consulenza alle imprese è sia alla vendita sia nell’after sales, quando sorgono le immancabili perplessità sull’utilizzo delle vetture elettriche oppure ricaricabili.

COME SI CHIUDERÀ IL 2021? Conclude Adami: «È un anno fortemente condizionato dalla disponibilità di prodotto, a causa 20 | NOVEMBRE 2021

dell’ormai nota carenza di microprocessori. Per quello che riguarda Audi, è ricco di soddisfazioni e ci sono tutti i segnali per confermare che anche l’ultima parte del 2021 sarà senz’altro positiva». Insomma, un assist per il 2022 quando l’auspicato

rinforzo delle vendite di vetture elettriche sarà supportato da un’infrastruttura di ricarica in linea con le esigenze di viaggi lungi dei professionisti.

AMBIENTI DI TRASPORTO Un futuro di Prima Classe quello immaginato con le tre concept cars “skysphere”, grandsphere” e “urbansphere”: così Audi immagina il viaggio in auto come in una lounge che si muove grazie alla guida autonomia di Livello 4. Cioè un’alta automazione in cui la tecnologia controlla sterzo e velocità unitamente alle situazioni dinamiche esterne, senza il supporto del guidatore. Quindi, la spaziosa lounge su ruote è priva di volante e pedaliera (sono a scomparsa), diventando di fatto un ambiente abitativo. No, non è un sogno oppure un film, ma quanto esposto allo IAA di Monaco di Baviera nel settembre scorso. Dopo Audi Skysphere mostrata ad agosto, il Salone dell’auto tedesco ha visto il debutto di Grandsphere Concept, una berlina coupé con le porte che si aprono a libro, grandi vetrate ed esperienze di intrattenimento e di funzionalità uniche. La vettura riconosce i passeggeri dalla camminata. I sensori di bordo interpretano i movimenti degli occhi. Il design minimal dell’abitacolo accentua la sensazione di salto nel futuro, seppur (per poco?) ancorati a terra.


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RIFLETTORI

SULLE FLOTTE SOSTENIBILI Ventisei i riconoscimenti assegnati per la sesta edizione del primo Premio italiano della filiera delle company cars: 10 Case, 8 fleet manager e altreanti fornitori sul palco dell’Alcatraz di Milano

Sostenibilità e transizione energetica sono le parole chiave di questa sesta edizione di MissionFleet Awards 2021 che torna come di consueto all’appuntamento serale con aperitivo e serata di gala in cui fleet manager e fornitori dell’automotive focalizzato sulle flotte si incontrano. Quest’anno i responsabili dei parchi aziendali candidati sono stati 14 con progetti d’indubbio interesse ed è stato difficile per la giuria scegliere gli 8 premi da assegnare. Per quanto riguarda le aziende in lizza vengono

manager, perciò non possiamo anticipare il modello su queste colonne, che vanno in stampa con notevole anticipo rispetto all’evento.

MAIN PARTNER

LEXUS NX E UNA SORPRESA Il nuovo Suv Lexus NX si presenta in versione ibrida plug in a MissionFleet Awards: è tutto nuovo, con il 95% dei componenti rivisti rispetto all’edizione precedente che risale al 2014. Lo abbiamo guidato a Palma di Maiorca (il Provato per Voi è a pagina 24, ndr) ed è stato emozionante constatare come gli ingegneri abbiano saputo migliorare ancora un modello di successo. Ad accompagnarlo a MFA 2021 c’è una sorpresa che Lexus vuole riservare ai fleet

di Elisabetta Francioli

S

consegnati 8 riconoscimenti mentre sono 10 le case automobilistiche ad ottenere l’ambito trofeo. Location di MFA 2021 è l’Alcatraz di Milano, trasformato per l’occasione in venue elegante, ideale contesto per accogliere due Lexus in esposizione.

SILVER PARTNER

PATROCINI

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FLEET SUPPORT

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

UN PASSAGGIO

PER IL GREEN

Supportare le scelte delle aziende nell’adozione di una gestione “green” delle flotte aziendali: questo è il pallino di Simone Costantini, Ceo di Fleet Support, solution provider specializzato nel fleet management e con una lunga esperienza nel noleggio a lungo e a breve termine. La visione è semplice ed efficace al tempo stesso: il settore dei trasporti esercita un forte impatto sulla sostenibilità ambientale (si legga a pagina 34 dello Smart Mobility Report 20221) e proprio la mobilità aziendale può giocare un ruolo decisivo nell’abbattere le emissioni di CO2 se coordinata da tecnologie abilitanti. Ciliegina sulla torta sarebbe la possibilità di dotare il comparto di percorsi di efficientamento dei parchi veicoli attraverso norme certificate. Fleet Support sta lavorando su entrambi i fronti. IL TOOL GREENFLEET Già “autore” di SupFleet, software gestionale il cui punto di forza è il back office, nato per il fleet management, Fleet Support lancia oggi sul mercato GreenFleet, un nuovo tool che aiuta le imprese nel processo decisionale e gestionale nella transizione a forme di alimentazione alternative dei propri mezzi di trasporto. «Il software crea tre scenari possibili ToDay, WillBe, ToDo, analizzando i dati dell’auto, quelli del driver, della Regione in cui opera e del contratto di noleggio – argomenta il Ceo –. L’unione dei risultati evidenzia se sia sconveniente, uguale o conveniente la migrazione. Se sì, a quale, e soprattutto, con quale impatto sul TCO del mezzo in essere e proposto». In questo modo, i fleet manager sono aiutati nella scelta 22 | NOVEMBRE 2021


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FLEET SUPPORT

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

contenere informazioni come il target di abbattimento della CO2, l’importo massimo della penale di rescissione del contratto di noleggio che l’impresa è disposta ad accettare per il passaggio all’elettrico, in quanto tempo si aspetta di raggiungere l’obiettivo di sostenibilità. Infine, aggregando tutti i dati e analizzando la percentuale di recessione dal programma, GreenFleet fornisce un’analisi sulla possibilità di convertire la flotta o parte di essa da diesel/benzina ad elettrico/gas/metano.

grazie ad una previsione che si basa su informazioni oggettive ed attuali.

fattibilità della trasformazione della flotta.

COME FUNZIONA? Nel dettaglio, Fleet Support attinge ai dati della Motorizzazione sull’immatricolazione del veicolo, sul tipo di alimentazione e sui valori di CO2, dunque li inserisce nel tool. Successivamente, GreenFleet verifica per ogni Regione la disponibilità di infrastrutture di ricarica elettrica o distributori di gas metano e Gpl, tenendo conto sia della densità di abitanti sia della disponibilità di punti di prelievo per km2. Questa è una informazione fondamentale per comprendere la

CONOSCERE IL DRIVER Ma non basta solo partire da dati oggettivi, occorre anche essere “empatici”. Può farlo un software? Fleet Support ci è riuscita. Ecco il questionario dalle killer questions che aiutano a conoscere il driver: le sue esigenze e il suo stile di guida e le sue abitudini. Rispondendo alle domande, l’applicazione scopre qual è la propensione di ogni persona all’adozione di una forma diversa di alimentazione dell’auto e i problemi ad essa legati. In base alle risposte, verrà attribuito all’assegnatario del veicolo aziendale un punteggio “green”. RIFORNIMENTI, PIANO DI CONVERSIONE E RISULTATO FINALE Vengono poi importati i rifornimenti di carburante effettuati, divisi tra componente “elettrica” e “fossile”, dunque osservati dall’app. Grazie alle partnership attivate, Fleet Support è anche in grado di conoscere lo stato delle colonnine sul territorio pubblico (sia quelle proprie che quelle in gestione) così da calcolare con quanta energia l’auto arriva e con quanta riparte. Le aziende hanno la possibilità di integrare un obiettivo di taglio alle emissioni. Quest’ultimo deve

IL PROGETTO ECSM Parte integrante della visione di Fleet Support a supporto della mobilità aziendale sostenibile è il progetto di realizzazione di un “Certificato europeo di guida verde”. Spiega Costantini: «Intende valutare la sostenibilità ambientale delle flotte aziendali sulla base delle emissioni di CO2 e delle politiche di mobilità dell’impresa». In questa iniziativa, la società ha il compito di sviluppare la piattaforma digitale, che guiderà gli obiettivi dei fleet manager e la governance delle fasi di certificazione, le quali avranno un valore univoco in ambito europeo. «Le aziende proprietarie di flotte aziendali sono direttamente coinvolte nel raggiungimento degli obiettivi del Green Deal e dovranno dimostrare con la loro certificazione ambientale i processi e i risultati ottenuti per il risparmio aziendale, creando le condizioni per ottenere da tali pratiche benefici e non costi, quali il miglioramento delle performances, nonché un contributo significativo al Bilancio di sostenibilità aziendale», conclude il manager.

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11 Test Drive Lexus.qxp_Layout 1 05/11/21 08:47 Pagina 24

MISSIONFLEET TEST DRIVE

LEXUS IN VERSIONE ALLA SPINA Due propulsori ibridi per il nuovo NX: il prodoo di punta del 2022 è Phev con una baeria più efficiente

di Paola Mighetto

E Eccolo il nuovo Suv Lexus NX che debutta in versione ibrida plug in per portare il brand di lusso di casa Toyota alle flotte impegnate nel paziente percorso della transizione energetica. L’abbiamo guidato a Palma di Maiorca, in un itinerario misto, sulla Sierra Tramuntana. Patrimonio Unesco dal 2011 e spina dorsale dell’isola delle Baleari, questo massiccio di imponenti pareti rocciose con strade sfidanti si è ben prestato a testare l’ottima tenuta di strada e l’handling fluido di un modello che introduce un nuovo capitolo per il marchio guidato in Italia da Maurizio Perinetti. Ha propulsori rinnovati, una connettività aumentata grazie

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alla piattaforma multimediale più evoluta, un Safety System di ultima generazione e un design dell’abitacolo pensato per un’esperienza di guida gratificante e pratica. Insomma, è pronto a ripetere il successo del predecessore.

SUCCESSO COMMERCIALE Introdotto sul mercato nel 2014 per la prima volta, Lexus NX ha venduto 175mila unità. Un terzo delle vendite europee del marchio è appannaggio di questo modello. Molto apprezzato anche a livello globale con un milione di auto commercializzate. In Italia, sono 15.000 le NX vendute in questi anni. La seconda generazione arriva con due propulsori ibridi: L’NX 450 h+, cioè il prodotto di punta della gamma, plug in hybrid. E L’NX 350h ibrido di quarta generazione, più efficiente.

EMISSIONI E BATTERIE Nel primo caso abbiamo un motore da 309 CV ed emissioni di CO2 tra i 20 e i 26 g/km. Dunque l’autonomia di guida in elettrico per 69-75 km che nel ciclo urbano sale a 89-98 km, dichiarati dalla casa. I consumi sono stimati tra 0,9 e 1,1 l/100km. L’NX 450h+ ha trazione integrale e una capacità di traino di 1,5 tonnellate. Invece, per l’ibrido NX 350h gli ingegneri sono riusciti a diminuire le emissioni del 10% con 244 CV di potenza. «Le

prestazioni della nuova batteria da 181 kWh si distinguono rispetto alla concorrenza», spiega la Casa. Perché? Il nuovo Suv Lexus NX ibrido plug in riesce a mantenere il sistema ibrido anche quando la carica elettrica è esausta, al contrario i normali plug in hybrid passano di default al funzionamento a motore termico. Il “pacco” agli ioni di litio è situato nel pianale e non toglie spazio all’abitabilità né al vano di carico. Quest’ultimo, infatti, è uguale all’NX 350h: 545 litri sopra il pianale con i sedili posteriori in posizione. Lo stesso si dice del serbatoio di benzina che rimane di 55 litri, uno dei più grandi della categoria dei Suv Phev. L’energia consumata si ripristina in circa 2,5 ore a 230V/32A con il caricatore di bordo da 6,6 kW.

ACQUISTO E NOLEGGIO Per la motorizzazione NX 350h hybrid il listino parte da 58.000 euro fino ai 65.000. Con gli incentivi “Bonus Lexus”, scendono rispettivamente a 51.000 e 58.000, in caso di permuta o rottamazione. Invece, per la NX 450h+ Phev vanno da 65.000 euro a 72.000, ridotti di 7.000 euro con gli incentivi. Con la formula di noleggio a lungo termine Kinto One, nella versione Premium viene proposto con un canone di 475 euro più Iva al mese. Il chilometraggio incluso è di 15.000 km annui per una durata di 36 mesi.


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SIFÀ

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

TEMPO DI BILANCI ESG:

IL PRIMO È DI SIFÀ La prima edizione del Bilancio dedicato alla sostenibilità di SIFÀ porta con sé risultati d’indubbio spessore. La società al 100% italiana del Gruppo BPER Banca, operante nel settore del noleggio a lungo termine di veicoli e gestione delle flotte aziendali, dimostra i risultati dell’impegno nella Responsabilità sociale d’impresa partendo dai numeri. Inconfutabili: 165 milioni di euro di valore economico generato, 96% di crescita della popolazione aziendale, 24.000 unità di flotta gestita, +34% immatricolato nel segmento Passenger Cars, 5.768.101 di euro di salari e benefit per i dipendenti, 5 progetti di alto valore ambientale, 2.945 ore di formazione erogata ai dipendenti, +4% di energia elettrica da fonti rinnovabili utilizzata per le attività di ufficio svolte nelle diverse sedi in Italia, 100% di raccolta differenziata per la gestione dei rifiuti prodotti dagli uffici. Tutti progetti realizzati nel triennio 2018-2020. INVESTIMENTI SOSTENIBILI: I CRITERI ESG In linea con i valori dell’azionista unico che crede profondamente nella gestione dei temi ESG (ambientali,

datati e inquinanti d’Europa». Ed ecco che proprio il comparto economico di cui è operatore principale è diventato il contesto ideale per fondare il nuovo paradigma di “Circular Mobility”, altro serbatoio di idee di mobilità ispirato ai principi dell’economia circolare di cui SIFÀ è fautore.

sociali e di governance), SIFÀ ha raddoppiato i veicoli elettrici e ibridi in flotta. Spiega l’azienda: «Il noleggio a lungo termine è l’asset strategico per le politiche di sostenibilità, in quanto immette costantemente sul mercato veicoli di ultima generazione a emissioni ridotte, che rispettano i più alti standard di sicurezza ed efficienza: contribuisce così al rinnovamento del parco circolante nazionale, tra i più

IL CAPITALE UMANO Infine, il primo Bilancio di Sostenibilità ha descritto le molteplici iniziative a favore dei dipendenti. L’aumento della popolazione aziendale si è attestato sul +25% mentre il piano di welfare si è arricchito notevolmente. Dal 2019 sono stati attivati buoni pasto per ciascuna risorsa, per un investimento di 110.000 euro. L’azienda mette a disposizione gratuitamente ai dipendenti veicoli interamente elettrici sia per gli spostamenti casalavoro, sia per utilizzo privato. Lo sviluppo di talenti è favorito dalla formazione interna: ogni dipendente ha effettuato in media 33 ore di formazione nel 2020 ed in totale sono state erogate 2.945 ore di education non obbligatoria.

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Il controllo PASSA DA UNA CARTA Pedaggi, elericità, carburanti, servizi di mobilità: la rivoluzione dei pagamenti digitali nelle carte di fleet management. le novità dai player

di Alessandro Palumbo

G Gestire digitalmente il pagamento dei servizi di mobilità aziendale è la conditio sine qua non per pianificare e controllarne i costi, nonché le modalità e gli aspetti qualiquantitativi dell’erogazione degli stessi. Il pagamento del canone

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di noleggio di una vettura aziendale (che copre l’uso del mezzo, i costi assicurativi e quelli di manutenzione ordinaria e straordinaria compresi gli pneumatici) è effettuato mensilmente in maniera automatica attraverso i classici canali del bonifico bancario o della carta di credito. Tuttavia, rimangono fuori dalla fee una serie di servizi necessari alla mobilità dei driver che vengono erogati on demand, e che non è scontato siano pagati e gestiti digitalmente. Fra tutti, il rifornimento di carburante. Le carte degli operatori hanno da

FABIO CURTACCI

tempo permesso il superamento dei metodi tradizionali basati sul rimborso delle spese di viaggio e sugli anticipi di cassa, di fatto


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FOTO DI ANETE LUSINA DA PEXELS

MISSIONFLEET PAGAMENTI DIGITALI - CARTE CARBURANTE E NON SOLO

rendendo automatici e digitali i processi. Oggi evolvono con la mobilità elettrica e come piattaforme di fleet management vere e proprie.

DALLA FUEL CARD FISICA AD HUB PER IL FLEET MANAGER È in quest’ottica che il digital team Q8 ha riletto il servizio di gestione flotte con le card CartissimaQ8, rielaborando il portale di gestione CartissimaWeb e dell’app mobile, ponendo al centro della rivoluzione delle carte un

sistema di pagamento digitale (PAY) che diventa il fulcro di ogni operazione. «CartissimaWeb rinasce come piattaforma evoluta per rispondere in maniera funzionale alle numerose situazioni e alle possibili criticità che un fleet manager fronteggia

ogni giorno – dichiara Fabio Curtacci, Cards business director fleet di Kuwait Petroleum Italia –. Ma va oltre, grazie ad un ambiente digitale sviluppato e implementato internamente da Q8, il sistema operativo CartissimaQ8 diventa un facilitatore supportato da NOVEMBRE 2021 | 27


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MISSIONFLEET PAGAMENTI DIGITALI - CARTE CARBURANTE E NON SOLO

AUTOMOBILI READY TO PAY

FABIO PRESSI

Il futuro della mobilità a “zero emissioni” è strettamente legato ai pagamenti digitali e c’è un interessante step ulteriore che cambierà lo scenario. Ce ne parla Fabio Pressi, Ceo di A2A E-Mobility: «Abbiamo assistito, in questi ultimi tempi, alla convergenza tra il veicolo e i sistemi di connessione dati tanto da trasformare l’automobile in un oggetto aggiornabile come se fosse uno smartphone. D’altro canto, le app hanno modificato le modalità di pagamento della mobilità: dalle strisce blu, ai parcheggi, all’accesso alle Ztl, allo sharing fino alla ricarica elettrica. A breve assisteremo ad un ulteriore passaggio innovativo con i “wallet” direttamente integrati nelle automobili semplificando l’esperienza del guidatore per un’auto “ready to pay”. In questo modo si potrà ricaricare senza la necessità di applicazioni esterne».

tecnologie abilitanti, che rende fluidi e velocizza i processi sia per i piccoli gruppi che per le grandi compagnie, con un ventaglio di proposte adattate ad ogni realtà». L’obiettivo è offrire un’esperienza d’uso interattiva, semplificata e coinvolgente. Da remoto è possibile visualizzare fatture e transazioni, abilitare o disabilitare le carte assegnate ai driver oltre a consultare una reportistica dettagliata, con riguardo a emissioni e consumi.

ESPERIENZA COMPLETAMENTE DIGITALE Operazioni in tempo reale e pienamente digitali sono il plus delle fuel cards di Eni: i clienti accedono all’area riservata

MARCO BERARDELLI

MyMulticard per gestire facilmente e in autonomia i dati propri e delle carte. Dunque, visualizzare il dettaglio degli acquisti effettuati e vederli ricapitolati in un’unica fatturazione semplice e a supporto della gestione contabile e del recupero dell’Iva. E ancora, verificare le condizioni commerciali e controllare lo stato di avanzamento delle richieste attivate. Inoltre, i potenziali clienti Multicard Easy possono aderire direttamente online per attivare l’offerta e ricevere rapidamente carte e Pin oppure, ancor più velocemente, richiedere una carta dematerializzata e un Pin digitale. A tutto questo si aggiungono i nuovi servizi integrati all’app Eni Live che consentono di configurare le carte e pagare i rifornimenti presso le stazioni Eni abilitate in Italia, bloccare la carta, visualizzare i dettagli della spesa e le operazioni effettuate in tempo reale nonché lo storico degli ultimi 6 mesi.

NON SOLO CARBURANTE, ANCHE RICARICA ELETTRICA La mobilità elettrica si lega ai pagamenti digitali “di default”. Di Dkv Mobility è lo strumento Dkv Card+Charge, che consente non solo l’approvvigionamento 28 | NOVEMBRE 2021

di carburante tradizionale ed alternativo e l’accesso ad altri servizi Dkv, ma anche la ricarica elettrica in oltre 18.000 punti


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MISSIONFLEET PAGAMENTI DIGITALI - CARTE CARBURANTE E NON SOLO

pubblicamente accessibili in tutta Italia e più 200.000 in 32 Paesi. Con questa carta di pagamento, i clienti beneficiano di una fatturazione chiara e trasparente collegata ad un unico fornitore. Il monitoraggio di tutte le transazioni e dei consumi effettuati è disponibile nel portale online di Dkv. Il costante ampliamento della rete di ricarica elettrica rappresenta, secondo Marco Berardelli, managing director di Dkv Italia, una componente fondamentale verso il posizionamento come player capace di guidare la transizione alla mobilità sempre più sostenibile. Con

l’acquisizione di GreenFlux Assets, principale fornitore europeo di piattaforme software per la ricarica dei veicoli elettrici, l’operatore fa un ulteriore passo avanti nell’impegno di supportare clienti e partner nel passaggio ad una mobilità a basse emissioni di carbonio.

IL VALORE DELLA CARTA MULTIBRAND Ogni azienda che opera nel settore della gestione del carburante cerca un suo posizionamento specifico. La forza della carta Uta Edenred, per Aldo Iacono, direttore

commerciale di Edenred Italia, sta nell’essere multibrand. Grazie ad un’ampia rete di distributori affiliati (oltre 9.000), è in grado di coprire l’intero territorio nazionale, presidiandone tutti i punti strategici, per la massima spendibilità e ampia libertà di rifornimento. Ciò si traduce nella possibilità di scegliere sempre la stazione più conveniente. A questi fattori si unisce l’attenzione nei confronti dei clienti, garantita da una struttura dedicata al customer care in grado di gestire in maniera completa e immediata tutte le loro esigenze. Con l’evolvere di

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MISSIONFLEET PAGAMENTI DIGITALI - CARTE CARBURANTE E NON SOLO

ALDO IACONO

nuovi bisogni legati alla mobilità, Edenred lavora allo sviluppo di soluzioni coerenti. La digitalizzazione sia dei sistemi di pagamento che delle piattaforme di gestione, che permette di offrire soluzioni facili da usare, sicure, veloci e convenienti, va in questa direzione.

BUDGET E AUTORIZZAZIONI PREDEFINITI Un sistema efficiente di gestione digitale del carburante permette non solo il controllo a posteriori delle spese, ma di intervenire anche in fase di definizione delle stesse. «La nostra piattaforma – commenta Davide Salmistraro, country manager di Soldo in

Italia – consente all’azienda di definire a priori i budget e le autorizzazioni sul tipo di transazioni che un dipendente (o un collaboratore o, addirittura, un veicolo) può fare con la propria carta: un’app consente poi di registrare, nel momento in cui il pagamento avviene, tutti i dati da inserire nella nota spese, che verrà creata automaticamente a fine mese (dalla foto degli scontrini a qualsiasi voce di spesa). Lo stesso vale per il carburante che richiede pagamenti digitali per dedurre costi e detrarre l’Iva. Con la nostra offerta, abbiamo reso liberi tutti di scegliere qualsiasi distributore, offrendo una reportistica a norma inviabile in automatico, con tutte le informazioni necessarie per gestire in maniera appropriata questi costi».

SUBSCRIPTION ECONOMY: IL MODELLO SI RINNOVA Nella gestione oculata del total cost of mobility, va tenuto conto di quella parte di servizi di uso frequente che vira rapidamente al digitale. Da leader del telepedaggio, in maniera crescente Telepass offre anche servizi e soluzioni pensate per la mobilità dei mezzi aziendali di

DAVIDE SALMISTRARO

liberi professionisti, piccole imprese e grandi aziende. La gamma include servizi dal pedaggio al lavaggio dell’auto, passando per la sharing mobility, la ricarica elettrica e la rendicontazione semplificata delle spese. «Grazie ai nostri servizi business, Telepass rimane al passo con le aziende che si muovono, fornendo loro un ecosistema di servizi per la mobilità dentro e fuori città che continua ad arricchirsi e si basa su un unico abbonamento, secondo il modello della subscription economy», argomenta Paolo Malerba, head of corporate business unit.

LE 7 INNOVAZIONI CHE CAMBIERANNO IL MOBILE PAYMENT Sono tre i fattori che evolvono i pagamenti via smarthphone: una creatività e una competizione agguerrite tra le startup innovative, infine la normativa Psd2 che, di fatto, ha impresso un’accelerazione alle fintech. Nel campo dell’Internet of Things (IoT), gli oggetti connessi alla Rete che possono gestire un pagamento a distanza contemplano anche le automobili. Le case automobilistiche più impegnate nell’avviare pagamenti dal cruscotto sono Daimler, Volkswagen, Honda e General Motors, che per prime stanno testando carburante e parcheggi. In Germania, in primavera è stato lanciato Mercedes me “Fuel & Pay”, raggiungibile dal sistema di infotainment MBUX. La casa di Stoccarda informa che l’accesso al servizio per i veicoli con l’ultima generazione del software (la nuova Classe S dall’anno di costruzione 2020) sarà possibile dalla fine di quest’anno. Via via verrà implementato in altri Paesi europei. 30 | NOVEMBRE 2021

PAOLO MALERBA


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JEEP®

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

JEEP® COMPASS: 4XE E ADAS

ALL’AVANGUARDIA PER IL MASSIMO DELLA SICUREZZA IN OGNI CONDIZIONE La tecnologia ibrida plug in 4xe rappresenta il nuovo 4x4 secondo Jeep®: è l’evoluzione del concetto stesso di capability ancor più sostenibile, efficiente, sicuro e divertente. In più, con ADAS di livello 2 il SUV Jeep Made in Italy risponde alle più attuali esigenze in tema di sicurezza

Anche nel comparto flotte è sempre più alta l’attenzione alla sicurezza, soprattutto per quei modelli che si posizionano nelle fasce destinate agli “user choosers”, cioè dipendenti che utilizzano la vettura principalmente per finalità aziendali, ma anche per la famiglia e il tempo libero. Jeep® Compass è tra le proposte più interessanti per il mondo fleet, e offre una serie di caratteristiche che incontrano il favore degli utilizzatori. Lo dimostra, ad esempio, una quota di mercato del 10% nel segmento dei C-SUV nel comparto flotte, con un incremento di 1,5 punti percentuali rispetto allo scorso anno. La disponibilità del cambio automatico e della trazione integrale rende Compass perfetto per ogni utilizzo – mobilità nel massimo comfort, in qualunque condizione ambientale – e il plug-in hybrid 4xe, il nuovo 4x4

secondo Jeep, garantisce zero emissioni in città, 50 km di autonomia in elettrico, ma la stessa capacità off-road di sempre, quella che ha reso famosa Jeep nel mondo. SICUREZZA ATTIVA E PASSIVA: GLI STRUMENTI La dotazione è davvero completa: oltre ai sistemi già disponibili tra cui il Forward Collision Warning e LaneSense Departure Warning, il controllo elettronico della stabilità (ESC) con sistema antiribaltamento ERM (Electronic Roll Mitigation) e gli airbag frontali, laterali e a tendina, la dotazione per la sicurezza attiva e passiva è stata ulteriormente arricchita con nuovi dispositivi e tecnologie innovative che perfezionano l’interazione tra il conducente, il veicolo e la strada. Si tratta di sistemi che aumentano il

campo visivo del guidatore, rendono più visibile la strumentazione di bordo e abilitano il veicolo a un certo livello di guida assistita per assicurare un’esperienza sicura e senza pensieri soprattutto in città. Tra questi, sono di serie su tutta la gamma il nuovo il Traffic Sign Recognition, l’Intelligent Speed Assist, il Drowsy Driver Alert e l’Automatic Emergency Braking with Pedestrian and Cyclist Recognition. Ulteriore protezione e sicurezza sono, infine, garantite dalla Telecamera 360°, che sfrutta 4 telecamere HD per una visuale a 360° del veicolo e di ciò che lo circonda.

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MISSIONFLEET DONNE AL VOLANTE

DONNE IN ROSSO Nella ciadella del Cavallino Rampante la gender equality è un risultato tangibile: intervista a Jane Reeve ed Elena Ligabue, tra comunicazione e baerie al litio

di Ilaria Salzano

F Ferrari è la prima società italiana ad aver ottenuto la certificazione Equal Salary per la parità di retribuzione tra donne e uomini con le stesse qualifiche e mansioni. Un’ottima notizia soprattutto in un Paese come l’Italia, in cui il gender pay gap nel settore privato è al 20,7% (dati Eurostat). Ne abbiamo parlato con Jane Reeve, salita alla direzione della comunicazione del brand, e con Elena Ligabue, oggi responsabile del reparto di

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sviluppo delle batterie al litio. Obiettivo? Capire come sta evolvendo la squadra “en rose” di Maranello, lì dove si produce eccellenza, e cosa significa per Ferrari questa trasformazione.

VARCARE LA SOGLIA DI MARANELLO Mai parlare di colori che non siano il rosso, ovviamente, varcate le porte della cittadella di Fiorano. Il mondo dell’inclusività per cui Jane Reeve sta lavorando, con una strategia a 360 gradi, mette a frutto tutta la sua esperienza, coltivata tanto nel settore del lusso quanto nel lifestyle: dall’agenzia pubblicitaria statunitense J. Walter Thompson alla camera della moda, dove è stata amministratrice delegata, Reeve è approdata nella Motor Valley

aprendo il brand ad un “nuovo” target di pubblico. Infatti, non ha esitato a improntare la comunicazione attraverso i social network e a portare il Cavallino Rampante tra i banchi di scuola per sottolineare le peculiarità del Made in Italy e le virtù delle STEM (le discipline scientificotecnologiche). Non solo. Ferrari per la prima volta è salita anche in passerella, con abiti per l’80% genderless come manifesto del linguaggio stilistico di una nuova generazione trasformista. «I social network permettono di osservare tante realtà che prima erano solo per pochi – ci racconta la manager – oltre a far conoscere e apprezzare quello che il Made in Italy fa nel mondo. Ho collaborato con Rocco Iannone (creative director brand diversification,

JANE REEVE


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MISSIONFLEET DONNE AL VOLANTE

ndr) che ha realizzato una sfilata tra le linee di assemblaggio: Ferrari è anche cultura popolare, non solo attraverso cappellini e felpe del merchandising, ma con capi di impatto sulla società. Perciò abbiamo voluto non fossero né da donna, né da uomo, così come le auto».

ELENA LIGABUE

Il divario retributivo di genere è la differenza tra il salario annuale medio percepito dalle donne e quello percepito dagli uomini. Ferrari ha ottenuto la certificazione Equal Salary nel 2020 in Italia e nel 2021 anche negli USA, al termine di uno studio durato otto mesi da parte della società di revisione PwC, secondo una metodologia riconosciuta dalla Commissione europea. Il processo ha previsto una dettagliata analisi statistica dei livelli retributivi, che ha rivelato come il “Cavallino Rampante” si posizioni fra le aziende internazionali che hanno eliminato con successo il divario retributivo di genere.

INSPIRING GIRLS Un lavoro di gender equality, quello del brand di Maranello che non si limita ad aumentare le “quote rosa”. Come dicevamo, i valori che da sempre Ferrari diffonde sono stati presentati nelle scuole e direttamente agli studenti. «Grazie alla tecnologia digitale abbiamo partecipato al progetto “Inspiring Girls” di Valore D – continua Jane Reeve –: lo scorso marzo, quattro colleghe hanno incontrato le classi della scuola secondaria inferiore dell’istituto Sergio Marchionne di Amatrice. La missione vuole ispirare gli studenti a investire nelle proprie capacità e a credere nei propri progetti di vita, rompendo allo stesso tempo gli stereotipi sulla donna, rispetto a ciò che può o non può fare nel mondo del lavoro. Prevediamo altri incontri di questo tipo nel territorio di Maranello: vogliamo ancora lavorarci molto. In azienda abbiamo tante ragazze che oggi ricoprono ruoli manageriali, fattesi strada con passione e ambizione».

A MISURA DI ESSERE UMANO La quota delle dipendenti Ferrari è salita al 14,8% rispetto al 2015 che era all’11 (su 4.556 lavoratori complessivi al 31 dicembre 2020). Entrata molto giovane nel team di Maranello, Elena Ligabue, come detto oggi

GENDER PAY GAP

niente meno che responsabile del reparto di sviluppo batterie al litio, commenta: «Bisogna sdoganare il fatto che le aziende non diano mai pari opportunità: i luoghi comuni spesso risiedono anche nel pensiero femminile. Bisogna parlare del cambio culturale, certo, ma nel contempo anche le ragazze devono essere fiduciose ad iniziare a studiare le STEM. Sono materie adatte a tutti, ma nella mia facoltà di ingegneria meccanica ed elettronica la presenza femminile è ancora sotto il 10%». Laureata nel 2011, già nel 2009 la Ligabue ha iniziato la sua esperienza per Ferrari occupandosi di elettrificazione nella scuderia di F1: seguiva le validazioni del motopropulsore ibrido delle monoposto. Successivamente ha lavorato sulla gamma GT dove curava lo sviluppo del sistema ibrido de LaFerrari, la prima vettura sportiva di serie della Casa che ha adottato il sistema di recupero dell’energia cinetica Kers. «Nessuno choc appena entrata in un mondo al maschile dunque – afferma –, l’università insegna a superare i preconcetti». E l’azienda, a

quanto pare, contribuisce a mettere subito nero su bianco che non devono esserci, in nessun modo. Il progetto di rinnovamento battezzato “Formula Uomo” – con evidente richiamo al mondo delle competizioni – ne è stato sin da subito la prova. Ferrari, per potenziare al massimo le performance dei suoi dipendenti, infatti, ha puntato a creare il miglior posto in cui lavorare: dal controllo della rumorosità in fabbrica, alla corretta luminosità nelle stanze, fino alla giusta temperatura da tenere negli uffici, solo per fare degli esempi tra le tante accortezze per chi si adopera per l’eccellenza, uomo o donna che sia. Tra i corridoi alcun tipo di polemica.

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MISSIONFLEET SMART MOBILITY REPORT 2021

SCENARI DI SVILUPPO

DELLA MOBILITÀ SOSTENIBILE

Lo Smart Mobility Report traccia tre orizzonti delle immatricolazioni Bev e Phev, con la conseguente diffusione della rete di ricarica proieata al 2030. Il confronto con la fotografia auale

di Paola Baldacci

C Come si prospetta lo scenario italiano della mobilità

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sostenibile al 2030 a seconda dell’“intensità” delle politiche legislative favorevoli oppure lasciate allo stato attuale? Ha cercato di rispondere alla domanda la quarta edizione dello Smart Mobility Report 2021, ricerca annuale di Energy & Strategy, gruppo multidisciplinare di studiosi all’interno della School of Management del Politecnico

milanese. Nell’elaborazione dei tre orizzonti (si veda box) si prevede una riduzione dell’8% dello stock di auto circolanti alimentati a diesel e a benzina. Di conseguenza l’adozione di veicoli elettrici, con un periodo di boom tra il 2025 e il 2030. Si noti che tutte le stime prevedono anche un’importante crescita (di oltre il 32%) delle auto ad alimentazione


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MISSIONFLEET SMART MOBILITY REPORT 2021

I POLICY MAKER DETTANO LA VIA La prospettiva delle immatricolazioni di veicoli elettrificati ed alimentati con carburanti alternativi in Italia si articola in tre opportunità: • Uno scenario Business as usual (BAU), cioè uno sviluppo “per inerzia” rispetto all’attuale, dunque senza ulteriori provvedimenti di policy che diano un ulteriore slancio • Un orizzonte policy driven (POD) in linea con il PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030) e con gli obiettivi di vendita dichiarati dai car manufacturer, supportati da incentivi e leggi per la diffusione della mobilità sostenibile nel nostro Paese • Un oulook marcatamente DEC (decarbonization), che persegue gli obiettivi di decarbonizzazione a livello comunitario, come noto molto stringenti

nel 2025, per arrivare al 55% nel 2030, anno in cui quelli circolanti arrivano a 6 milioni (oltre il 16% del parco circolante). «Un valore (di parco circolante al 2030) in linea con quello previsto nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), ancorché con un mix Bev-Phev meno sbilanciato verso i primi», osserva Simone Franzò, direttore degli Osservatori di Smart mobility ed electricity market di Energy & Strategy.

FULL DECARBONIZATION La quota di mercato di Bev e

Phev sarà del 35% ed oltre 2 milioni di veicoli complessivamente circolanti già nel 2025. Al 2030 le immatricolazioni si attestano nell’intorno del 75%, trainate dai veicoli full electric (l’85% del mix), raggiungendo i circa 8 milioni (oltre il 20% del circolante complessivo).

L’INFRASTRUTTURA NEL 2030 Va da sé che la rete di ricarica seguirà l’andamento del mercato e le ipotesi dello Smart Mobility Report 2021 mostrano l’incremento dai 48mila punti del 2025 dello scenario BAU ai

LINEA DI PRODUZIONE DI BATTERIE

alternativa (metano e Gpl) rispetto ad oggi.

BUSINESS AS USUAL In Italia, lo scenario “BAU” prevede un’adozione di veicoli elettrificati che non superi i 4 milioni di veicoli circolanti al 2030, con il picco della quota di mercato delle nuove immatricolazioni in quell’anno pari a circa 700 mila unità vendute.

OUTLOOK POLICY DRIVEN Nello scenario “POD” i veicoli elettrificati raggiungono il 28% di quota di mercato già NOVEMBRE 2021 | 35


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MISSIONFLEET SMART MOBILITY REPORT 2021

sono la riduzione delle emissioni, quindi il perseguimento di obiettivi di sostenibilità ambientale». Il che si traduce in una buona immagine green, come noto oggi fulcro del bilancio di sostenibilità.

60MILA VETTURE ELETTRIFICATE IN ITALIA STABILIMENTO BOSCH AD EISENACH (GERMANIA)

61mila del DEC, mentre al 2030 si va da un minimo di 57mila ad un massimo di 83mila. Gli spread così ampi si devono a stime molto variabili delle Case che a loro volto sono soggette alle decisioni dei policy maker europei. Da sottolineare che sarà la rete fast charge ad accesso pubblico ad aumentare considerevolmente. Infatti, oggi raggiunge appena il 10% e si pensa debba arrivare al 30-35% nell’orizzonte temporale analizzato.

VOLUMI D’AFFARI ASSOCIATI In termini di volumi d’affari associati alla diffusione della mobilità sostenibile tra il 2021 al 2030, le cifre che le imprese italiane dovranno sapere “catturare” sono da capogiro. Al 2025, si va dai circa 35 miliardi di euro dello scenario business as usual ai 64 in caso di full

decarbonization. Differenza che si fa ancora più accentuata al 2030, dove nell’outlook DEC si stimano 244,5 miliardi di euro, contro i 121,6 del BAU. Analogamente anche i costi di gestione, calcolati sulla base del circolante al 2030, sono molto diversi nelle tre fotografie: da 1,8 miliardi di euro l’anno ai 3,5 miliardi.

L’OGGI DELLA MOBILITÀ SOSTENIBILE E oggi, qual è l’istantanea scattata dal Rapporto? Anzitutto, Quest’anno è stato aggiunto un cluster di analisi che riguarda le flotte: il 15% degli acquirenti di auto elettrificate appartiene al mercato delle company cars. Franzò: «Al pari dei consumatori nel senso più ampio, le ragioni principali che incentivano le aziende all’adozione di veicoli elettrici

CLASSIFICA IMMATRICOLAZIONI DI AUTO ELETTRIFICATE Germania, 394.000

(+263% rispetto al 2019)

Francia, 185.000

(+202%)

Regno Unito, 175.000

(+140%)

Norvegia, 106.000

(+33%)

Svezia, 94.000

(+133%)

Olanda, 89.000

(+34%)

36 | NOVEMBRE 2021

La ricerca sottolinea la resilienza dell’auto elettrica durante l’anno del lockdown. Nel 2020 sono state immatricolate in Italia 59.875 vetture elettrificate (+251% rispetto all’anno precedente). Di esse 32.500 sono full electric (+203%) e 27.375 Phev (+334%). In termini relativi, si è trattato del 4,3% sul totale (pari a quasi 1,4 milioni) registrando un incremento pari a +3,4% rispetto all’anno precedente. Nei primi nove mesi del 2021, il trend si è ulteriormente rafforzato, facendo registrare un complessivo di circa 100.000 veicoli Bev e Phev. Il merito va agli incentivi all’acquisto, in prima battuta. Poi all’offerta di modelli con maggiore autonomia di percorrenza. Tra l’altro, lo strumento dell’Ecobonus è stato rimpinguato da ulteriori fondi per le immatricolazioni avvenute tra il 1° agosto 2020 ed il 31 dicembre 2020 (Decreto “Rilancio”) e per quelle tra il 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021 (Legge di Bilancio 2021). Infine, il Decreto Legge del 21 ottobre 2021 ha aggiunto altri 100 milioni per l’anno in corso.

NEL MONDO A livello globale sono stati registrati quasi 3,2 milioni di passenger cars e Lcv elettrificati (sia Bev che Phev) nel 2020,


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MISSIONFLEET SMART MOBILITY REPORT 2021

116 MODELLI Lo Smart Mobility Report 2021 recensisce 116 modelli elettrificati nel nostro Paese: 71 Phev e 45 Bev. Negli ultimi cinque anni il numero è sestuplicato. Per quanto riguarda i segmenti, nelle auto elettriche pure i B e C coprono il 50% delle proposte sul mercato. Per le utilitarie di classe A è segnalata una diminuzione di tariffe del 12%. Le auto ibride plug in vedono, invece, la concentrazione nei segmenti C e D che insieme coprono oltre il 75% dell’offerta.

registrando un tasso di crescita del 43% rispetto all’anno precedente. La quota di mercato è del 4,2%. Nel complesso, questi numeri portano ad uno stock complessivo di oltre 10 milioni di unità. L’Europa è il più grande mercato con quasi 1,4 milioni di veicoli (+137% rispetto al 2019), sorpassando la Cina con oltre 1,3 milioni di veicoli immatricolati (+12%). Seguono gli Stati Uniti, con quasi 330.000 (+4%). Fra gli altri paesi, si evidenziano i risultati di Corea del Sud (+55% vs 2019), Canada (-7%) e Giappone (-28%) con immatricolazioni rispettivamente pari a 52.000 unità, 47.000 e 31.000. La forte accelerazione del mercato degli

EV emerge anche dallo switch da 3 a 7 Paesi europei con una market share elettrica a doppia cifra.

FOTOGRAFIA DELLA RETE DI RICARICA A luglio 2021, si stimano circa 21.500 punti di ricarica pubblici e privati ad accesso pubblico presenti in Italia (+34% year on year), con una distribuzione disomogenea tra le regioni. In particolare, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Trentino Alto Adige, Lazio e Veneto contano oltre i 1.500 punti ognuna. Seguono Sicilia, Puglia, Liguria, Sardegna e Abruzzo tra 500 e 1.000. Le altre Regioni presentano una

numerosità inferiore a 500 attacchi. «Urge intervenire con le ricariche ultra fast in autostrada e in assi viari ad alta percorrenza», sottolinea il professor Franzò. Come detto, rappresentano il 10% scarso del totale. Infatti, il 90% dei punti è di tipo “normal charge”. Decisamente elevato il numero di wallbox installate (ricariche private ad uso tale, ndr): nel 2020 sono oltre 24.000, più che triplicati. Il 60-65% a casa, il 3540% in azienda. Quali sono i fattori incentivanti lo sviluppo della mobilità elettrica dal punto di vista dei Cpo, cioè i charge point operator (installatori e manutentori delle colonnine)? Secondo Neogy, del Gruppo Alperia è importante coinvolgere i territori. Cioè la Pubblica Amministrazione: «Conosce il valore attrattivo delle location di installazione, perciò consorzi locali, strutture alberghiere, operatori in genere che vogliono entrare nel business della mobilità

Punti di ricarica pubblici e privati ad accesso pubblico (in migliaia)

PUNTI AD ACCESSO PUBBLICO 2020

2025

2030

80 28 60 23 17

18 20

15

40

55 20

2

41

43

POD

DEC

33

37

44

17 — 2020

BAU

Normal Charge (<= 22 kW)

38 | NOVEMBRE 2021

BAU

Fast Charge (> 22 kW)

POD

DEC


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MISSIONFLEET SMART MOBILITY REPORT 2021

sostenibile possono mettere la loro conoscenza della macchina amministrativa locale per individuare il luogo migliore dove alloggiare l’infrastruttura. Questo significherebbe predisporre standard unici che sappiamo essere la modalità apprezzata per un’adozione più estesa. Coinvolgere il tessuto locale dovrebbe partire da un approccio di condivisione, mettendo a disposizione dei partecipanti la piattaforma dei servizi operativi che sarebbe altrettanto opportuno realizzare

con “maestranze” del luogo. Senza dimenticare che i fruitori hanno bisogno di pagamenti e customer care semplici e pronti a rispondere alle domande nel momento in cui si accede alle colonnine». Nel mondo, sono 1.300.000 i punti di ricarica, in crescita di oltre il 51%. In Europa 285mila.

RIDUZIONE DI CO2 Infine, le ricadute ambientali collegate alle ipotesi di diffusione fin qui descritte, quali saranno? Per un settore come

quello dei trasporti che, in Italia, è al primo posto in termini di emissioni di gas a effetto serra (GHG) con 104 milioni di tonnellate di CO2eq (dato 2018), decarbonizzare è un must. L’ultimo obiettivo di Fit for 55 fissa nel 55% il tetto di GHG da eliminare entro il 2030. Il Pnrr nazionale ha stanziato 38 miliardi per la mobilità green (circa il 20% dei fondi complessivamente disponibili) per sviluppare le colonnine, diffondere il biometano, spingere l’idrogeno per i trasporti su strada e ferroviario, infine investire sulla rete dei binari. Ebbene, se continuassimo con la diffusione di mobilità elettrica al ritmo attuale le emissioni di ridurrebbero del 30% nel 2030. Invece, se le politiche legislative spingessero al massimo gli incentivi otterremmo il -39%. Ma se a questo consideriamo anche i limiti emissivi imposti ai costruttori, la quota salirebbe al -42%. Non è perfettamente compliant, ma non male.

LA GIGAFACTORY DI TESLA A BERLINO

NOVEMBRE 2021 | 39


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MISSIONFLEET CHIP CRUNCH E NON SOLO

E QUINDI USCIMMO A RIVEDER LE STIME

Carenza di materie prime e crisi dei semiconduori fanno rivedere le previsioni agli analisti dell’automotive: la ripresa si allontana e la supply chain in tensione colpisce direamente le Case

di Paola Baldacci

A A riveder le stime siamo sempre in tempo, purtroppo la congiuntura riserva all’automotive scenari più difficili. Il Global Outlook di Alix Partners, la società di consulenza globale specializzata in questo settore industriale (insieme a diversi altri), rimanda al 2024-25 il pieno recupero del

40 | NOVEMBRE 2021

mercato per colpa della crisi dei semiconduttori e il rincaro folle delle materie prime. Infatti, la fase di rimbalzo del 2021-22 è frenata dal chip crunch e dai costi di logistica schizzati alle stelle. È noto che i noleggi dei grandi container in entrata nel Mediterraneo oggi si pagano 12mila dollari contro i 2mila del settembre 2020. Perciò «il ritorno a 90 milioni di veicoli si avrà non prima di 3-4 anni e quest’anno il mercato chiuderà a 80 milioni di cui 17 in Europa, solo nel 2023 supererà i 90 milioni di cui 20 in EU», argomenta Dario Duse, managing partner della branch italiana. In questo scenario,

l’Italia si attesterà a 1,7 milioni di immatricolazioni nel 2021, un +20% sul precedente, ma ancora lontano dai due milioni dell’esercizio pre-pandemia. Duse: «In particolare, la crisi dei semiconduttori fa perdere 7,7


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MISSIONFLEET CHIP CRUNCH E NON SOLO

milioni di veicoli a livello globale, riduce lo stock di vetture su mercati, il che è particolarmente grave su piazze fortemente demanding come Cina e nord America». Si pensi che la stima di maggio scorso prevedeva esattamente la metà delle perdite di unità commercializzate. Il tutto si valorizza in 180,3 miliardi di euro in meno per l’industria dell’auto.

ALIX PARTNERS RIVEDE L’OUTLOOK 2021 Gli analisti definiscono preoccupante la congiuntura, che colpisce il comparto più duramente di altri. Duse: «I costi delle materie prime in un veicolo medio pesano oggi 2.600 dollari contro i 1.400 della norma, ma la carenza dei materiali incrementerà e per novembre e dicembre stimiamo che anche il magnesio scarseggerà». Perché? Il magnesio serve a produrre le leghe di alluminio, un metallo molto utilizzato nell’automotive. L’Europa lo importa dalla Cina, che vive una grave criticità energetica (estrema carenza di elettricità a causa dell’impennata dei prezzi del carbone) e ha ridotto l’estrazione di magnesio. Presto i costruttori accuseranno l’impatto. Duse: «Attualmente il colpo è ancora in pancia ai fornitori e gli Oem non lo accuseranno fino all’ultimo trimestre oppure nel primo dell’esercizio 2022, tuttavia non avranno molte opportunità di “coprirsi” da questi costi aggiuntivi che non si abbasseranno nel breve termine». Quando i surplus delle materie prime arriveranno ai conti dei produttori di auto le tariffe aumenteranno fino al

34%. Parallelamente, i margini delle case si ridurranno del 30%.

UNA CONCENTRAZIONE DI PROBLEMI La crisi dei chip di cui oggi vediamo gli effetti tangibili, con le case automobilistiche che rimandano le consegne anche di un anno e cercano di tamponare togliendo gli optional dai listini, è andata acuendosi sin dal primo lockdown del 2020 quando la forte domanda di processori per computer, elettronica e telefonia ha iniziato ad aumentare vertiginosamente. «Poi, invece di attenuarsi, è stata esacerbata da ulteriori criticità

in Malesia e problemi persistenti in altri Paesi, che si sono innestati su una catena di fornitura già in tensione a causa delle repentine variazioni di volumi legate al Covid-19 nonché ad altre disruption che l’industria automobilistica sta affrontando: il già citato forte aumento dei costi delle materie prime, ulteriore accelerazione dell’elettrificazione, tensioni geopolitiche», sottolinea Duse. Su una catena di approvvigionamento già in tensione «non ci sono più “ammortizzatori” e qualsiasi carenza o interruzione della produzione, in ogni parte del

DECARBONIZZAZIONE E IDROGENO Un capitolo dell’Automotive Global Outlook 2021 parla di idrogeno che, se generato da fonti rinnovabili, porta notevoli vantaggi in emissioni di CO2, quando misurato sull’intero ciclo del veicolo. Spiegano da Alix: «Per un processo ampio di decarbonizzazione dei trasporti, sarebbe la scelta più funzionale. Tuttavia l’idrogeno verde è costoso. Nei prossimi 20 anni l’utilizzo potrà crescere in maniera importante, dunque ridursi il prezzo cui viene venduto. Oggi a 10 dollari al chilogrammo, mentre fra due decenni scenderà a 4 euro». Un altro vantaggio è nella modalità di stoccaggio, più efficiente rispetto all’energia solare ed eolica. La risultanza di questi fattori favorevoli la vedremo sulle strade: diversi costruttori di camion hanno iniziato progetti e avvieranno produzioni di serie fra pochi anni. Se non sulle passenger cars, intorno al 2030 l’idrogeno potrebbe essere il secondo combustibile per truck, sostituendo il gas naturale che è l’attuale combustibile alternativo utilizzato al posto del diesel. NOVEMBRE 2021 | 41


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MISSIONFLEET CHIP CRUNCH E NON SOLO

mondo, colpisce direttamente le aziende e gli impatti sono trasmessi direttamente alla vendita».

L’EUFORIA ELETTRICA IN ITALIA Intanto, la produzione di auto elettriche ha ingranato una marcia sostenuta: gli esperti dicono che il pacchetto europeo di norme Fit For 55 darà un ulteriore impulso. Anche in questo caso, Alix Partners ha rivisto le stime dell’Outlook

Automotive 2021. In Europa, le vetture Bev (battery vehicles) cresceranno del 35% e negli Stati Uniti alla stregua, mentre in Cina del 50%. Un andamento quest’ultimo comprovato anche da un sondaggio che la società ha condotto su 8mila persone, di cui un migliaio in Italia. Ed è proprio il Belpaese che mostra l’entusiasmo maggiore nei confronti dell’acquisto di un’auto a batteria. Se nel vecchio Continente il 25% del campione intervistato asserisce che la prossima vettura acquistata sarà elettrica, da noi è il 38% ad affermarlo. Gli italiani risultano secondi solo alla Cina, dove il 50% è favorevole a comprare un EV.

LA BARRIERA DEL PREZZO E se una Bev costasse uguale a quelle a motore termico? A livello globale, addirittura l’83% degli intervistati ne 42 | NOVEMBRE 2021

approfitterebbe. «La capacità dei costruttori di ridurre il prezzo genererà un aumento proporzionale di potenziali clienti, inoltre si dovrebbero concentrare sul pareggiare la tariffa rispetto alle auto tradizionali invece di considerarla sul total cost of ownership (Tco)». Dalla survey emerge anche che il primo sistema di ricarica è domestico, in tutti i Paesi. Il secondo “canale” è nella sede lavorativa. Dunque, il 40-60% dei rifornimenti di elettroni avverrà in ristoranti, negozi e spazi pubblici. Il restante tra casa e ufficio, per sintetizzare. Da notare che la ricarica pubblica è considerata un fattore abilitante per il 70-90% degli acquirenti di auto elettriche. Ed è interessante scoprire che negli Stati Uniti i consumatori ritengono le Case responsabili di doverla allestire, mentre in Italia solo la metà dei partecipanti all’inchiesta assegnano loro questo ruolo.

QUALI FATTORI AUMENTANO L’INTERESSE PER UN’AUTO ELETTRICA? Come vediamo, l’Italia emerge come bene intenzionata a prodotti elettrici nell’automotive. Assunzione dimostrata anche dal fatto che il 15% è disposto a pagare il 25% in più. Cosa sprona a considerare un acquisto? I due elementi più incisivi sono la ricchezza dell’offerta nel 2021 da sommare a una generale percezione che i prezzi siano diminuiti. Tuttavia, questa è pura sensazione collegata ad un ampliamento dei modelli anche in segmenti più bassi (utilitarie), perciò le tariffe sembrano più convenienti.


18 Analisi copertina 5 2021.qxp_Layout 1 05/11/21 08:49 Pagina 43

Moriremo ‘suvisti’? Non è detto, anche se quella Suv continua a essere la tipologia più amata: nei primi otto mesi dell’anno, le immatricolazioni sono state circa il 40 per cento del totale su un mercato in difficoltà. C’è un altro 60, fatto soprattutto di berline compatte dei segmenti B e C, comunque. L’aspetto più interessante è rappresentato dallo sviluppo all’interno del ‘segmentone” Suv di varie tipologie: quella più di tendenza è la Suv-coupè di cui l’Audi Q4 Sportback e-tron esprime al meglio – e in chiave elettrica – i concetti basilari. Che sono performance, piacere di guida e soprattutto un design che conquista a prima vista. L’essere a zero emissioni resta chiaramente un plus, che tra qualche anno dovrebbe (o potrebbe) diventare normalità. Nell’attesa, servono le Suv da grandi numeri, pensate appositamente per il mercato continentale come è appunto la Kia European Sportage che ha tutte le carte in regola per proseguire bene la storia delle precedenti generazioni. Fateci caso, ha solo motorizzazioni ibride e non elettriche: mild hybrid, full hybrid e plug in hybrid. Perché bisogna vendere le auto e non solo presentarle come gioielli all’avanguardia.


19 ANALISI A Kia.qxp_Layout 1 05/11/21 08:50 Pagina 44

L’ANALISI DI

Kia Sportage Sviluppata per il mercato europeo Non è più tempo di world car, almeno per Kia. La Casa coreana ha svelato il nuovo modello di Sportage all’ultimo IAA Mobility di Monaco e lo ha chiamato ‘European Sportage’. Mentre scriviamo, mancano i listini e la certezza delle prime consegne, ma ci sono ampie possibilità di vederla nelle concessionarie Kia nei primi mesi del 2022: il listino comunque dovrebbe essere vicino a quello della generazione sul mercato. La differenza principale riguarda le dimensioni. La Sportage ‘europea’, infatti, è lunga 4,52 m, ovvero 14 cm in meno della versione presentata in un primo momento, ma comunque 3 cm in più del modello che va a sostituire. Anche il passo è più corto con una misura di 2,68 metri, ossia 7 cm in meno della Sportage ‘globale’. In ogni caso, il look dinamico e futuristico viene confermato a partire dall’ampia calandra con disegno a nido d’ape, rinominata dalla Casa come Digital Tiger Face. di Maurizio Bertera

LA GAMMA La versione più potente della nuova Sportage è rappresentata dal powertrain ibrido plug in da 265 Cv che combina l’azione di un motore 1.6 T-GDI a benzina da 180 Cv con un elettrico da 66,9 kW 44 | NOVEMBRE 2021

alimentato da una batteria da 13,8 kWh. In alternativa, è disponibile una variante full hybrid che unisce lo stesso motore termico con una batteria più piccola da 1,49 kWh che si ricarica durante la marcia. In questo caso la potenza complessiva erogata è di 230 Cv. Ci sono

MISSIONFLEET

poi le unità mild hybrid da 150 e 180 Cv a benzina e da 136 Cv diesel. Le trasmissioni sono l’automatico DCT a 7 rapporti e il manuale a 6 marce. Tecnicamente, una delle novità più importanti è il Terrain Mode, sistema che regola automaticamente le impostazioni del veicolo per affrontare neve, fango e sabbia. Su asfalto, invece, si possono selezionare le modalità di guida Comfort, Eco e Sport. Anche l’equipaggiamento di sicurezza si preannuncia completo grazie all’Highway Driving Assist che mantiene velocità e traiettoria dell’auto in autostrada e al Blind Spot View Monitor che mostra la visuale dell’angolo cieco dello specchietto direttamente nel quadro strumenti.

LA PREFERITA Facile pensare che l’inedita PHEV sia la versione su cui Kia punti maggiormente e incontri di più il favore del pubblico. Ma anche le altre

sono molto centrate per le esigenze del mercato. In comune, hanno un abitacolo dallo stile molto tecnologico a partire dai due schermi curvi da 12,3”: uno è il quadro strumenti con grafica configurabile, l’altro è l’infotainment vero e proprio abbinabile a un impianto audio Harman Kardon. In generale, gli interni appaiono molto curati con poltrone in pelle e tessuto e dettagli che simulano la fibra di carbonio. Molto sfruttabile anche il bagagliaio che ha una capacità variabile da 591 a 1.780 litri se si abbattono i sedili posteriori in modalità 40:20:40.

I TEMPI DI CONSEGNA Kia dichiara un tempo sui 90 giorni, ma la problematica attuale legata ai chip facilmente porterà a un ritardo.

IL VALORE RESIDUO La Sportage resta una vettura ben rappresentata e


19 ANALISI A Kia.qxp_Layout 1 05/11/21 08:50 Pagina 45

L’ANALISI DI

valutata sul mercato dell’usato. La Casa ha un programma specifico che offre vetture usate con meno di 4 anni e 120.000 km sottoposte a 105 accurati controlli, con una risposta in meno di 4 ore dalla richiesta web.

I COSTI DI GESTIONE Al di là della garanzia legale di 7 anni/150mila km, è possibile chiedere un’estensione con la proposta Kia Care che può essere acquistata nelle due versioni Basic e Plus, con finanziamento o contanti. La convenienza è garantita: i tagliandi a prezzo fisso permettono di usufruire di uno sconto pari al 20% sui ricambi e del 25% sui lubrificanti.

LE FORMULE FINANZIARIE Sono tutte messe a punto da Kia Finance. La più nota è Scelta Kia che offre la possibilità di acquistare la

vettura con un minimo anticipo, piccole quote mensili e Valore Futuro Garantito. E alla fine del contratto, c’è la libertà di scegliere se sostituire, restituire o tenere l’auto. Grazie alla flessibilità di Scelta Kia si può anche includere in un’unica quota mensile anche i principali servizi accessori, come l’assicurazione Auto e la manutenzione programmata Kia. Join Kia è invece la soluzione di acquisto tradizionale con la semplicità di un finanziamento a rate mensili costanti e anticipi e durate contrattuali personalizzabili in base alle proprie esigenze. Interessante anche K-Lease che garantisce la flessibilità di un piano finanziario personalizzato e la convenienza di una soluzione “zero pensieri”, con la possibilità di includere all’interno di un unico comodo canone mensile tutti i principali servizi accessori.

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IL NOLEGGIO Oltre a K-Lease, nato dall’esigenza della clientela Business e basato su soluzioni che uniscono la flessibilità delle proposte di acquisto a privati, la completezza delle soluzioni di noleggio a lungo termine e la convenienza tipica del leasing finanziario in termini di fiscalità, la Casa ha messo a punto Kia Renting Business: soluzioni per il noleggio a lungo termine con Kia Renting e formule di finanziamento personalizzate Kia Finance.

I PREGI E I DIFETTI La Sportage è sicuramente una delle migliori Suv sul mercato. Gli aspetti migliori restano il comfort (l’abitacolo è accogliente e le sospensioni filtrano bene le asperità del fondo stradale) e la dotazione di sicurezza, all’altezza o superiore alle concorrenti per tecnologia e numero di sistemi. Tra i pregi va compresa una

garanzia di ben sette anni. Un elemento migliorabile è il posizionamento di qualche comando sul volante e in plancia.

IMMAGINE Kia è ormai un player importante sul mercato continentale, con ambizioni di ampliare la quota soprattutto con i modelli elettrici puri come la EV6. Ma i numeri per il momento sono ancora affidati alla Sportage, modello di grande affidabilità, con un prezzo corretto e una qualità media elevata. La nuova generazione vuole ‘entrare’ ancora di più nel cuore degli appassionati da Capo Nord a Lampedusa. Lo ha detto chiaramente Jason Jeong, presidente di Kia Europe, sottolineando durante la presentazione che il modello «è stato progettato con cura, sviluppato e affinato in modo specifico per l’Europa, in un processo che annulla i confini per stabilire nuovi benchmark nel segmento delle Suv». NOVEMBRE 2021 | 45


20 ANALISI B Audi (3).qxp_Layout 1 05/11/21 08:50 Pagina 46

L’ANALISI DI

Audi Q4 Sportback e-tron La Suv elettrica più compatta Ancora un’Audi di grande personalità. Forse ancora maggiore del solito. Sul piano estetico la Q4 Sportback mantiene le linee sinuose e i tratti filanti della Q4 e-tron, da cui si differenzia per un aspetto ancor più sportivo: il profilo spiovente del tetto e i montanti posteriori fortemente inclinati si raccordano alla parte posteriore che mostra un design filante e molto dinamico, rafforzato dallo spoiler alla base del lunotto. Davvero notevole la grinta, espressa dalla grande mascherina esagonale chiusa (la presa d’aria “vera” è più in basso), dai taglienti fari a matrice di led (1.360 euro, permettono di scegliere fra quattro “firme” luminose per le luci diurne da impostare attraverso lo schermo al centro della plancia) e dai grossi parafanghi, segnati da vistose nervature. È migliorata, invece, l’efficienza aerodinamica, con il Cx pari a 0,27 nella Sportback contro lo 0,28 della Q4 e-tron. di Maurizio Bertera

LA GAMMA Tre i modelli sul mercato, partendo dalla 35 e-tron da 170 Cv, che è a trazione posteriore come la versione intermedia 40 e-tron da 204 Cv: hanno un’autonomia dichiarata di 347 e 532 km. Ai vertici c’è la 50 e-tron quattro da ben 299 Cv e a trazione integrale grazie 46 | NOVEMBRE 2021

alla presenza di un secondo motore elettrico abbinato alle ruote anteriori. La batteria da 77 kWh effettivi (82 kWh nominali) della Q4 e-tron 50 quattro – secondo la Casa – consente di percorrere 495 km con una ricarica completa, che richiede 7 ore e mezza collegando il cavo a una fonte in corrente alternata

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(AC) con potenze fino a 11 kW. Se invece, ci si attacca a una colonnina in corrente continua (DC) con potenze fino a 125 kW, stando ai dati ufficiali, per accumulare l’80% dell’energia bastano meno di 38 minuti.

LA PREFERITA Difficile sfuggire al fascino (e ai cavalli) della 50 e-tron quattro. E tra gli allestimenti bisogna obbligatoriamente scegliere tra il Business Advanced (64.150 euro) e S Line Edition (65.750 euro). Le prestazioni sono entusiasmanti: 0-100 km/h in 6,2 secondi, velocità massima autolimitata a 180 km/h. Va ricordato che l’abitacolo è identico a quello della Q4: accogliente, spazioso e tecnologico. Lo stile è hi-tech ed essenziale, i comandi principali sono posizionati con cura. La strumentazione digitale Virtual Cockpit, visibile su un display di 10,25” di diagonale, è di serie, come il sistema multimediale MMI con lo schermo tattile di 10,1” o 11,6” al centro della

plancia, orientato verso il conducente.

I TEMPI DI CONSEGNA Audi dichiara un tempo sui 90 giorni, anche se le problematiche attuali legate alla mancanza di semiconduttori stanno rallentando le consegne.

IL VALORE RESIDUO I modelli Audi rappresentano una ‘sicurezza’ sul mercato dell’usato. La Casa ha un programma specifico – Prima Scelta plus – che offre vetture con meno di 60 mesi e 150.000 km sottoposte a 110 accurati controlli. La garanzia è di quattro anni a partire dalla data d’acquisto. L’usato Audi include anche auto aziendali con meno di sei mesi o 6.000 chilometri.

I COSTI DI GESTIONE Al di là della garanzia è possibile chiedere


20 ANALISI B Audi (3).qxp_Layout 1 05/11/21 08:50 Pagina 47

L’ANALISI DI

un’estensione sino a tre, quattro o cinque anni dalla data di immatricolazione (rispettivamente fino a un massimo di 90mila, 120mila o 150mila km di percorrenza totale) stipulando l’Audi Extended Warranty. Interessante l’Audi After Sales Warranty che è un prodotto assicurativo – progettato in cooperazione fra Audi Financial Services e Audi Service Italia – che estende la copertura di garanzia alle vetture che non hanno acquistato l’estensione. Può essere attivata entro due anni e 50.000 km dall’immatricolazione. Sul fronte della manutenzione, Audi Premium Care e Audi Additional Care sono le due formule prepagate che garantiscono tutta la qualità dei servizi Audi a un prezzo fissato, in base alla scelta della durata o del chilometraggio.

LE FORMULE FINANZIARIE Pur restando le tradizioni formule di acquisto, in

particolare per la gamma elettrica si punta su Audi Value che – lo dice il nome – garantisce soprattutto il valore futuro dell’auto. Con la libertà di guidarla subito e, al termine del finanziamento, decidere se completare l’acquisto, sostituirla o restituirla. Inoltre, Audi Value offre la possibilità di personalizzare l’anticipo, la rata, la durata, il chilometraggio e gli eventuali servizi aggiuntivi in base alle proprie esigenze, beneficiando dell’estensione di garanzia Audi Extended Warranty.

IL NOLEGGIO All’innovativo noleggio a breve termine (anche di un solo giorno), Audi affianca la formula a lungo termine denominata Audi Value Noleggio. Il canone comprende servizi assicurativi, di manutenzione, di assistenza dedicata, l’installazione di una wallbox domestica di Enel X e l’accesso gratuito per 12 mesi al servizio Audi

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e-tron Charging Service, articolato su 18.000 stazioni di ricarica pubbliche in Italia, inclusa la rete ad alta capacità Ionity, con un’unica card e un unico contratto. Un esempio: una Q4 Sportback 40 e-tron Business (prezzo: 57.350 euro) con la formula a lungo termine (36 mesi/45.000 km) Audi Value Noleggio richiede un canone mensile di 499 euro.

quasi impossibile non fare alzare il prezzo.

IMMAGINE

Il concetto Sportback è figlio della show car che stupì tutti al Salone di Detroit nel 2009. Andava oltre la compatta A3, che nel 2004 aveva adottato la denominazione per la configurazione di carrozzeria a cinque porte, introducendo le linee della prima generazione di A7 Sportback, svelata nel 2010, e gli stilemi I PREGI E I DIFETTI che avrebbero poi caratterizzato ampia parte A parte l’immancabile dell’offerta Audi sino a oggi. feeling di guida, le ‘cose belle’ sono comuni a tutte le Il concept Sportback nasceva ispirandosi alle migliori Audi: prestazioni eccellenti, finiture di alto livello, ampia fastback degli Anni ’60: vetture dall’indole sportiva disponibilità di con carrozzeria a due personalizzazioni, abitacolo spazioso e ben modulabile. volumi, coda spiovente e E in questo caso, pure il rastremata in stile coupé, grande baule che offre una lunotto molto inclinato e capacità perfino superiore a bagagliaio incluso nello stesso volume dell’abitacolo. quello della Q4 e-tron e Con il tempo, si è evoluto della Q5, lunga 9 cm in più: benissimo: oggi le varianti 535 litri di capacità minima Sportback realizzano circa il contro i 520 delle altre due Suv. Sull’altro fronte – non è 40% delle vendite totali Audi. Non stupisce, perché una novità - la dotazione di conquista immediatamente. serie è adeguata ma risulta NOVEMBRE 2021 | 47


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UNA PIUMA DA CORSA Storia della leggenda Alpine e del suo rilancio con la A110, che passa inevitabilmente dal motorsport: il miglior banco di prova per i modelli di serie, come «la vioria è il miglior argomento di vendita»

in rue Forest. Le caratteristiche? Meccanica semplice, carrozzeria in vetroresina leggera ma attraente (da buona francese), competitiva perché utilizzava il maggior numero possibile di componenti di serie per ottenere costi di produzione e manutenzione ridotti.

COME NASCE IL MITO A110

a cura della redazione

C Con il debutto nella massima serie sportiva automobilistica, quest’anno Renault ha risvegliato il glorioso passato della marca Alpine, nata a Dieppe (Normandia) da un pilota, il più giovane concessionario della Losanga in Francia con studi commerciali alle spalle, negli Anni Cinquanta. Diceva: «Le gare sono il miglior banco di prova per i modelli di serie e la vittoria è il miglior argomento di vendita». E scelse la nuovissima

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4 CV Renault per lanciarsi nelle competizioni: siamo nel secondo Dopoguerra dei rally e delle endurance. Da Montecarlo ai Tour de Belgique passando per l’impegnativa Mille Miglia e la massacrante 24 Ore di Le Mans, la Quattro Cavalli sbaraglia tutti i concorrenti, nonostante il modestissimo veicolo qual è. Jean Rédélé, questo il nome del fondatore di Alpine, conia il nome sulle vette: «È sfrecciando per le Alpi a bordo della mia 4 CV Renault che ho provato il massimo del divertimento, per cui ho deciso di chiamare “Alpine” le mie future auto». Perciò alla fine delle stagioni motoristiche del 1955, quando la doverosa scelta fra svago e azienda doveva compiersi, Rédélé fonda la sua marca con due indirizzi. Uno a Dieppe, in avenue Pasteur, e l’altra a Parigi,

In prima battuta fu una A106, evoluta in A108 che nel 1960 introduce la prima grande innovazione del telaio a trave centrale (il segreto della leggerezza delle Alpine), per arrivare al successo commerciale della A110 presto battezzata “il litro di benzina più veloce del mondo” per i traguardi in pista. Vent’anni di glorie e piccole modifiche estetiche: calandra a quattro fari, parafanghi via via più grandi, radiatore anteriore, pulsanti delle porte, minigonna posteriore smontabile. Fino al 1977, ultimo anno di produzione di una 1600 SX con un motore da 1647 cm3. Si chiude un’epoca per la mitica berlinette commercializzata in 7.500 esemplari e sul podio di tutte le categorie di motorsport in cui si è cimentata, circuiti di rally cross e su ghiaccio inclusi.

LA TRASFORMAZIONE Gli anni Settanta e fino al 1995 sono caratterizzati da un’attività


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di fabbrica piuttosto sostenuta, con l’apertura di più stabilimenti produttivi, e altri modelli che incontrano il gusto del pubblico. Ad esempio, la Renault 5 Alpine, di cui saranno prodotte 56.000 unità in versione “aspirata” dal 1976 al 1980 e 23.000 turbo dal 1981 al 1984. Così come la nuova GTA (Grand Tourisme Alpine) con la carrozzeria in poliestere “incollata” al telaio, caratteristica che le conferisce una straordinaria rigidità. Viaggia a 230 km/h ed è soprannominata dalla stampa “l’aereo da caccia della strada”. Tra questi modelli e altri meno brillanti, l’Alpine di monsieur Rédélé conquista la fiducia di Renault che dalla fine del 1967 la incarica di rappresentarla ufficialmente nelle gare. Per acquisirne il 70% di quote nel 1973.

IL SONNO E IL RISVEGLIO Il 1995, anno dell’Alpine A610, sfortunata evoluzione della GTA, è l’ultimo di produzione per il marchio di Dieppe. I vent’anni che seguono servono a riflettere come si fa malinconicamente sui fasti dei tempi andati. Un po’ indecisi sul da farsi. E forse con un po’ di rammarico per aver

lasciato anchilosare quell’agilità da gazzella fuoriclasse. Tant’è, la rinascita si manifesta nel marzo 2017 proprio con il restyling della coupé A110, presentata al Salone di Ginevra. Compatta e leggera come all’origine, stavolta con telaio e carrozzeria di alluminio: il peso a secco è di appena 1.080 kg. Gli appassionati si dicono soddisfatti e la Casa dà vita anche alla versione Legende GT nel 2020, rinnovata quest’anno in edizione limitata a 300 unità per l’Europa.

IL RITORNO DELLA LEGENDE Una vettura che gioca tutte le carte della sportività: il motore turbo da 1,8 litri eroga una potenza di 292 CV, per una coppia di 320 Nm, disponibile da 2.000 a 6.400 giri/min. Il peso piuma della A110 Legende GT e la trasmissione a doppia frizione la fanno accelerare da 0 a 100 km/h in appena 4,4 secondi, per raggiungere una velocità massima di 250 km/h in pista. Tutto merito dei test nella galleria del vento, come spiega Pierre Sancinéna, ingegnere di aerodinamica di Alpine. Infatti, per ottimizzare il lavoro sulle vetture omologate per la strada,

ha fatto appello ai team di sviluppo aerodinamico di Enstone, sede della scuderia Alpine F1. «Abbiamo avviato la nostra collaborazione a marzo 2020 e facciamo il punto ogni settimana per ottimizzare la metodologia, i tool di fluidodinamica computazionale e applicare i metodi della Formula 1 in fase di test», spiega. Ecco che un’Alpine A110 è stata dotata di sensori come una monoposto per misurare le pressioni del vento esercitate sulla carrozzeria e i flussi d’aria intorno al veicolo. In questo modo, i calcoli matematici della Formula 1 vengono applicati sulle A110 di serie, per i futuri modelli che verranno. Già si parla di propulsione elettrica, in sinergia con Lotus, tuttavia occorre attendere il 2024, per il restyling di metà carriera.

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MERCATO

ORFANI DI GINEVRA Il Salone dell’auto di Ginevra 2022 viene rimandato al 2023. Lo comunicano gli organizzatori dopo che a fine maggio si erano aperte le sottoscrizioni e annunciate le nuove date dal 17 (per la stampa) al 27 febbraio 2021, di un’edizione in presenza e anche digitale. Niente da fare, dunque. Il Covid-19 colpisce ancora e il chip crunch complica una nutrita partecipazione dei costruttori. «La decisione di annullare il Gims 2022 è stata presa pensando ai migliori interessi sia delle case automobilistiche che degli appassionati di automobili», spiega una nota ufficiale. Con probabilità, è proprio la crisi dei semiconduttori a pesare più gravemente delle restrizioni di viaggio internazionali. Si legge: «La carenza di semiconduttori ha presentato alle case automobilistiche nuove priorità che devono prima risolvere. Questi problemi hanno portato a diverse cancellazioni recenti, che hanno portato alla conferma finale del rinvio dello spettacolo». Con la prospettiva che la crisi dei chip prosegua anche per tutto il 2022, le implicazioni finanziarie per le Case sono talmente impegnative che destinare un consistente budget di spesa per un’esposizione rappresenta una scelta proibitiva. Nell’estate scorsa, gli organizzatori del Salone svizzero hanno annunciato la collaborazione con l’ente di promozione turistica del Qatar. Il progetto consiste in uno show a Doha che dovrebbe vedere la luce nel 2022 oppure nel 2023, qualificandosi come “un nuovo salone automobilistico di fama mondiale per il Medio Oriente”.

RILANCIARE IL CAR SHARING IN 4 MOSSE Aniasa propone 4 azioni per rilanciare il car sharing, che soffre un forte calo di domanda seguito alla diminuzione della mobilità cittadina e al ricorso allo smart working. Nei primi 7 mesi dell’anno in corso gli operatori del settore hanno registrato ancora un -50% dei noleggi che mette a dura prova i bilanci delle società. Inoltre, se i timori di una poco attenta sanificazione delle vetture sono sfumati, cambiano le abitudini dei consumatori. Infatti, le auto condivise non vengono più utilizzate principalmente nelle ore di punta, ma durante tutto il corso della giornata, con una durata media di noleggio maggiore. Ecco le 4 iniziative proposte dall’associazione: • abolizione del canone annuale su ogni veicolo su strada ai player del car sharing • allineamento dell’Iva al 10%, cioè l’aliquota per il trasporto urbano di persone, rispetto all’attuale 22%. Questo perché, pur essendo gestito da privati, rientra nel network di trasporti urbani pensati per il cittadino • inclusione nel Buono Mobilità, cioè la norma vigente dal 2020 che prevede la copertura del 60% della spesa, fino a 500 euro, per l’acquisto di biciclette, monopattini e tutti gli sharing, tranne quelli di autovetture • promozione di piattaforme MaaS (mobility as a service): servizi digitali che integrino le diverse opzioni di mobilità sostenibile presenti in città, al fine di disincentivare l’uso dell’auto privata.

Registrazione Tribunale di Milano n° 219 del 28/03/2006 Direttore responsabile Paola Baldacci Collaboratori Andrea Barbieri Carones, Maurizio Bertera, Elisabetta Francioli, Paola Mighetto, Salvatore Saladino, Ilaria Salzano Impaginazione Gianluca Ubezzi Stampa Faenza Printing Industries, Faenza (RA) Distribuzione in Italia Faenza Printing Industries, Faenza (RA)

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Spedizione Posta Target - Magazine Tariffa abbonamento annuo: 35,00 euro Bonifico bancario per Banca Popolare di Sondrio, Agenzia n. 13 di Milano c/c 000005445X70 - CIN X ABI 05696 CAB 01612 IBAN IT78X0569601612000005445X70 intestato a Newsteca Srl Regolamento Europeo 2016/679 Il titolare del trattamento dei dati personali utilizzati per l’invio della rivista è Newsteca srl. Gli interessati possono esercitare i diritti previsti dal citato Regolamento EU 2016/679 telefonando allo 02/36599030 o inviando email all'indirizzo: privacy@newsteca.it. Il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati è l’amministratore unico.

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