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Anno XI • dicembre 2016 - gennaio 2017
Tutti i vincitori della prima edizione Speciale Pneumatici
La Sicurezza, in inverno, è d’obbligo Director’s Cut
Ford, per chi guarda aldilà delle convenzioni
NUOVA RENAULT SCÉNIC UNA MULTI-SPACE PER MILLESTORIE
1 Sommario 6 16_Layout 1 02/12/16 09.12 Pagina 1
SOMMARIO
Dicembre 2016-Gennaio 2017 • numero 6
4
24
36
CrusCotto
AnAlisi di FlottA
direCtor’s Cut
Il noleggio a lungo termine punta quota 400 mila auto nel 2016
Non solo numeri e statistiche per migliorare la propria flotta
Ford, per chi guarda aldilà delle convenzioni
di Salvatore Saladino
di Mauro Serena
8
28
MissionFleetAwArds
noleggio A Medio terMine
Un successo la prima edizione di MFA; tutti i vincitori! a cura della redazione
Arval va oltre l’Nlt con il Mid Term
di Alberto Vita
39 Fleet euroPe ForuM Dopo l’Italia con MFA Bertolini vince anche in Europa di Mauro Serena
di Alberto Vita
12 ProFessione Fleet MAnAger Ibride, e presto elettriche, nelle ricche car list di Edison
30 nuove teCnologie
40 teleMAtiCA
Sicurezza a portata di App
La Telematica incontra i Fleet Manager
di Serena Piazzi
di Alberto Vita
33
43
Fiere di settore
L’ANALISI DI MISSIONFLEET Nuova Renault Scénic, star del grande schermo
di Alberto Vita
16 sPeCiAle PneuMAtiCi Pneumatici invernali, la sicurezza è d’obbligo di Andrea Barbieri Carones
I nuovi strumenti di gestione flotte di casa Uvet si chiamano UDashboard e UDriver di Alberto Vita
22 Flotte PreMiuM Le flotte si tingono di verde britannico di Alberto Vita
34 l’intervistA Viasat alla conquista del mondo. E delle auto con Black Box a bordo di Alberto Vita
Il ritorno della Fiat Tipo è proprio per tutti di Maurizio Bertera
News l’editoriAle news
3 48
DICEMBRE 2016-GENNAIO 2017 | 1
2 Editoriale 6 16_Layout 1 29/11/16 12.04 Pagina 3
L’editoriale di Alberto Vita
VINCE L’ITALIA CHE PIACE
A
lla recente serata di Gala di MFAMissionFleetAwards sono state premiate le migliori espressioni del mondo del Fleet Management in Italia, dai Fleet Manager con i loro progetti per migliorare le gestione delle flotte aziendali e, in alcuni casi, anche a far risparmiare quattrini, ai Fornitori aziendali, tra i quali ci aspettiamo il prossimo anno una ancor più massiccia presenza delle Case automobilistiche. Premi di realtà italiane che hanno anche travalicato le frontiere, com’è successo a Carlo Bertolini di Chiesi farmaceutici, che ha trionfato anche al Fleet Europe Forum di Barcellona, come potete leggere anche su queste colonne grazie al nostro inviato Mauro Serena, specialista aziendale che descrive come si deve fare un’Analisi di Flotta. Flotte che continuano a crescere, anche se, secondo le previsioni di Dataforce subiranno uno stop nel 2017. E flotte che ormai non possono più tergiversare sulle nuove tecnologie e la telematica per gestire sempre meglio le flotte stesse, vedi i nuovi strumenti appena presentati all’ultimo BizTravel Forum, quali UDashboard e UDriver, alla crescita, anche internazionale, di Viasat o al dibattito scaturito dall’incontro Fleet Manager-Società di Telematica organizzato da Barbara Caimmi, tra l’altro una giurata di MFA, nella sede milanese di Fastweb. Tecnologie che devono assolutamente servire anche ad accrescere la sicurezza dei driver, con strumenti di sicurezza attiva e passiva, ma anche con App o sistemi che aiutino a disinnescare il nuovo killer apparso sullo strade, ovvero la disattenzione dovuta al sempre maggior utilizzo degli smartphone alla guida. Per i quali ci vorrebbe un “Santino” per proteggere i driver, come ha fatto Groupama, e di cui potete leggere
nell’interessante articolo della nostra Serena Piazzi. Che ha scritto del Santino virtuale ma anche di diversi altri sistemi per la sicurezza da applicare ai nostri cellulari. Ma la sicurezza passa anche dalle corretta scelta delle gomme che, soprattutto nel periodo invernale, devono essere quelle corrette a equipaggiare le auto, di flotta e non, per poter circolare sulle strade italiane. Ecco il perché dello Speciale Pneumatici di Andrea Barbieri Carones, il quale ha interpellato tutte le case costruttrici di pneumatici, tra cui molte hanno servizi ad hoc per le flotte aziendali. Non manca il consueto approfondimento sulla professione dei Fleet Manager, con l’esperienza di Alferio Paolillo di Edison, un uomo che racchiude in sé anche il ruolo di Travel Manager della storica azienda energetica italiana, che punta sempre di più a flotte performanti ma anche sempre più verdi. Verdi, anche ma non solo, come quelle che Jaguar Land Rover vuole sempre di più per le flotte italiane, visto il boom che le sue auto hanno avuto, e stanno tuttora avendo, nelle aziende del Belpaese. Un ottimismo che pervade anche questo numero di fine anno in cui, nella mia rubrica Director’s cut, ho voluto parlare di Ford con un forte accento sul suo creatore, quell’Henry Ford che scriveva “Trovarsi insieme è un inizio, restare insieme un progresso... lavorare insieme un successo”. Ed è quello che vogliamo fare noi con tutta l’industry. Con questa rivista, con Missionline, con MFA e con tutto quello che possiamo mettere in campo per un ottimo 2017. Per tutti. @chevida vita@newsteca.it DICEMBRE 2016-GENNAIO 2017 | 3
3 Cruscotto 6 16_Layout 1 29/11/16 12.04 Pagina 4
MISSIONFLEET CRuSCOTTO
IL NOLEGGIO A LUNGO TERMINE
PUNTA QUOTA 400 MILA AUTO NEL 2016 Le aziende italiane hanno visto crescere le loro floe di oltre 340 mila auto nei primi dieci mesi dell’anno, con 50 mila unità in più sul 2015. Una crescita che segue il mercato. Cosa succederà nel 2017?
di Salvatore Saladino
I I primi 10 mesi del 2016 del mercato italiano delle vendite auto e veicoli commerciali leggeri hanno visto una crescita del 18,4%, con un incremento maggiore per i mezzi da lavoro (+38,69%) rispetto alle
autovetture (+16,77%). Da gennaio a ottobre 2016 ne sono state targate 1.585.721, contro le 1.358.032 dello stesso periodo del 2015. La parte del leone l’hanno fatta come sempre i privati, che con quasi 1 milione di nuove targhe (esattamente 977.465 unità) hanno fatto segnare un incremento del 14,1%, ma le immatricolazioni dirette delle aziende sono cresciute, in proporzione di più: +25,84%, raggiungendo i 70.117 esemplari, cui vanno aggiunte altre 23.420 unità immatricolate con la formula del leasing finanziario (+11,27%). Il successo delle flotte aziendali è in
buona parte ascrivibile all’incentivo fiscale del “super-ammortamento”. Sul versante degli LCV, le vendite complessive sono state di 151.487 unità, con un più 42.000 unità. Ma il comparto di maggior volume, dopo quello dei privati, è stato quello del noleggio a lungo termine, che da gennaio a ottobre ha targato 195.303 nuove auto (quasi 30.000 in più rispetto allo stesso periodo del 2015), con un più 17,31%. Le vendite di auto ai noleggi a breve termine sono cresciute invece da gennaio a ottobre di circa il 19%, a conferma di un comparto sempre in ottima salute. Ottobre in particolare è stato un
MERCATO ITALIA PASSENgER CARS + LCV PC Privati Società ed Enti in proprietà Società ed Enti in leasing Totale Società Taxi-NCC-Autoscuole Noleggio a Lungo Termine Noleggio a Breve Termine Concessionarie Case Automobilistiche Totale PC LCV (0-3.5t) Privati Società ed Enti in proprietà Società ed Enti in leasing Totale Società Taxi-NCC-Autoscuole Noleggio a Lungo Termine Noleggio a Breve Termine Concessionarie Case Automobilistiche Totale LCV Totale generale FONTE: DATAFORCE
4 | DICEMBRE 2016-GENNAIO 2017
ottobre 2016
ottobre 2015
Diff. mese
Diff. mese %
Cumulato 2016
Cumulato 2015
Diff. YTD cum.
Diff. YTD cum. %
89.764 9.104 1.633 10.737 141 19.549 6.422 16.769 6.428 149.810
93.805 6.135 2.192 8.327 312 15.115 2.577 12.194 4.646 136.976
-4.041 2.969 -559 2.410 -171 4.434 3.845 4.575 1.782 12.834
-4,31% 48,39% -25,50% 28,94% -54,81% 29,34% 149,20% 37,52% 38,36% 9,37%
977.465 70.117 23.420 93.537 4.129 195.303 128.769 131.921 54.597 1.585.721
856.709 55.720 21.047 76.767 3.834 166.487 108.115 108.117 38.003 1.358.032
120.756 14.397 2.373 16.770 295 28.816 20.654 23.804 16.594 227.689
14,10% 25,84% 11,27% 21,85% 7,69% 17,31% 19,10% 22,02% 43,66% 16,77%
1.244 8.208 1.479 9.687 0 5.356 1.057 265 10 17.619 167.429
227 6.131 2.594 8.725 4 2.934 670 520 59 13.139 150.115
1.017 2.077 -1.115 962 -4 2.422 387 -255 -49 4.480 17.314
0,00% 33,88% -42,98% 11,03% -100,00% 82,55% 57,76% -49,04% -83,05% 34,10% 11,53%
3.630 71.945 26.171 98.116 56 38.183 7.458 3.232 812 151.487 1.737.208
1.802 52.295 23.441 75.736 87 22.420 5.324 3.493 364 109.226 1.467.258
1.828 19.650 2.730 22.380 -31 15.763 2.134 -261 448 42.261 269.950
101,44% 37,58% 11,65% 29,55% -35,63% 70,31% 40,08% -7,47% 123,08% 38,69% 18,40%
3 Cruscotto 6 16_Layout 1 29/11/16 12.04 Pagina 5
MISSIONFLEET CRuSCOTTO
■ Diff. mese %
60,00%
FONTE: DATAFORCE
MERCATO ITALIA PASSENgER CARS - OTTOBRE 2016/2015 ■ Diff. YTD cum %
48,39%
50,00% 40,00%
29,34%
28,94%
30,00%
25,84%
21,85% 17,31%
20,00%
16,77%
11,27%
9,37%
10,00% 0,00% -10,00% -20,00% -25,50%
-30,00%
Società ed Enti in proprietà
Società ed Enti in leasing
Totale Società
Noleggio a lungo termine
Totale PC
■ Diff. mese %
FONTE: DATAFORCE
MERCATO ITALIA LIgHT COMMERCIAL VEHICLES - OTTOBRE 2016/2015 ■ Diff. YTD cum %
100,00% 82,55%
80,00% 70,31%
60,00% 40,00%
33,88%
37,58%
34,10%
29,55%
20,00%
38,69%
11,03%
11,65%
0,00% -20,00% -40,00% -42,98%
Società ed Enti in proprietà
Società ed Enti in leasing
Totale Società
Noleggio a lungo termine
Totale LCV
324.973 349.974 1.320.115
319.972 339.976
324.976 319.985
347.134 341.501
290.392 295.937
■ Private
1.290.118
2014
1.230.101
2013
1.152.364
2012
■ True Fleets
1.023.488
246.031 274.835 859.975
210.591 270.119 837.902
271.782 321.374
233.773 276.399 899.813
500.000
1.166.952
241.058 253.461
368.508
240.017 318.980 1.412.156
2006
1.672.826
2005
1.487.364
1.679.448
2004
1.824.804
1.628.420
1.500.000
1.000.000
■ Special Channels
320.852
314.395
342.252 324.534
291.939 314.165
2.000.000
282.807 323.909
2.500.000
373.438
FORECAST
0 2007
2008
2009
2010
2011
2015
2016
2017
2018
2019
DICEMBRE 2016-GENNAIO 2017 | 5
FONTE: DATAFORCE
-60,00%
1.649.915
mese eccellente per i RAC: +149,2%. A ulteriore riprova che il mercato dell’auto stia attraversando un periodo favorevole, si può osservare che tutti i canali mostrano il segno “più”: le auto-immatricolazioni delle Case costruttrici, per esempio, nel cumulato annuo hanno fatto segnare un balzo in avanti del 43,66%, mentre le targhe intestate alle reti di vendita sono cresciute del 22,02%. Queste “auto-immatricolazioni”, oltre che vetture “demo”, si sa, si trasformano in gran parte in “chilometri zero”. Tornando ai veicoli commerciali leggeri se le immatricolazioni sono cresciute molto a beneficiarne sono solamente alcuni canali: gli acquisti diretti delle aziende (+37,58%), che costituiscono circa la metà del totale delle immatricolazioni e il noleggio a lungo termine (+70,31%). Quest’ultimo ha sfiorato in 10 mesi le 40.000 unità. Molto bene anche il rent-a-car: +40% rispetto al 2015. Per quanto riguarda il forecast sul mercato Passenger Cars il 2016 dovrebbe raggiungere 1.841.000 nuove targhe. Per i privati si prevede quota 1.152.000 unità (furono poco più di 1 milione nel 2015), per le flotte aziendali circa 341.000 nuove targhe (con una crescita di oltre 50.000 unità) e per i canali speciali (cioè le intestazioni al noleggio a breve termine, alle concessionarie e alle case automobilistiche) di circa 347.000 mila unità (+52.000 sul 2015). Per il 2017 si prevede un mercato Passenger Cars totale di 1.875.000 esemplari, con i privati in crescita a 1,23 milioni, le flotte aziendali in leggera contrazione (319.000 unità), così come gli Special Channels (325.000 unità). Ecco invece l’analisi della Top 5 per canale di mercato. Nelle flotte “vere” (vendite aziendali dirette più noleggi a lungo termine) le posizioni di FCA sono intaccate soltanto dalla Volkswagen Golf (quinta alle spalle di Panda, 500L, 500X e 500). Negli Special Channels, invece, la graduatoria comprende solamente modelli del Gruppo. Le prime cinque posizioni sono: Fiat Panda, 500 L, Punto, Lancia Ypsilon e Fiat 500.
3 Cruscotto 6 16_Layout 1 29/11/16 12.04 Pagina 6
MISSIONFLEET CRuSCOTTO
MERCATO ITALIA PASSENgER CARS (top 5) TRUE FLEETS
Cumulato 2016
Cumulato 2015
Diff. Ytd Cum. %
SPECIAL ChANNELS
Cumulato 2016
Cumulato 2015
Diff. Ytd Cum. %
Fiat Panda
18.695
14.724
26,97%
Fiat Panda
23.164
27.585
-16,03%
Fiat 500L
10.599
11.254
-5,82%
Fiat 500L
21.943
17.409
26,04%
Fiat 500X
9.510
4.697
102,47%
Fiat Punto, Grande Punto
20.134
10.429
93,06%
Lancia Ypsilon
18.959
14.081
34,64%
Fiat 500
18.343
17.391
5,47%
1,45%
Fiat 500
7.262
6.148
18,12%
VW Golf
7.071
6.984
1,25%
18,54%
Fiat Ducato
1.260
1.242
MERCATO ITALIA LCV (top 5) SPECIAL ChANNELS
TRUE FLEETS Fiat Ducato
12.310
10.385
Fiat Doblo
11.663
8.618
35,33%
Iveco Daily
1.094
911
Fiat Panda
10.857
4.720
130,02%
Fiat Doblo
900
824
9,22%
Fiat Fiorino
10.794
5.174
108,62%
Fiat Scudo
703
264
166,29%
Iveco Daily
8.114
7.451
8,90%
Renault Master
489
366
33,61%
20,09%
True Fleets: Società, Noleggio Lungo Termine, utilizzatori Professionali, Enti • Special Channels: Noleggio Breve Termine, Concessionarie, Case Automobilistiche
FONTE: DATAFORCE
TRuE FLEETS ITALIA PASSENgER CARS + LCV (top 3) MINI
Cumulato 2016
Cumulato 2015
Fiat Panda
29.552
19.444
Fiat 500
7.263
6.149
Smart Fortwo
5.887
4.065
SMALL
Cumulato 2016
Cumulato 2015
52,0%
Renault Clio
7.704
6.089
26,5%
18,1%
Ford Fiesta
6.386
3.841
66,3%
44,8%
Toyota Yaris
3.604
2.329
54,7%
56,7%
Diff. Ytd Cum. %
Diff. Ytd Cum. %
MIDDLE CLASS
COMPACT CAR VW Golf
7.450
7.152
4,2%
Audi A4, S4
6.830
4.360
Peugeot 308
6.836
6.504
5,1%
VW Passat
6.200
6.099
1,7%
Audi A3, S3
5.030
4.633
8,6%
BMW 3 Series
4.963
3.762
31,9%
LUXURY-CLASS
hIGhER-MIDDLE-CLASS Audi A6, S6
2.802
2.467
13,6%
Mercedes S Class
274
350
BMW 5 Series
1.799
1.983
-9,3%
Mercedes CLS Class
233
267
-12,7%
Mercedes E Class
1.049
1.238
-15,3%
BMW 7 Series
219
30
630,0%
9.514
4.697
102,6%
Porsche 911
373
234
59,4%
SPORTS CAR
OFFROAD / SUV Fiat 500X
-21,7%
Jeep Renegade
6.607
4.920
34,3%
Audi TT
104
103
Nissan Qashqai
6.394
5.482
16,6%
Ford Mustang
103
25
312,0%
12.531
12.740
-1,6%
Renault Espace
1.269
286
343,7%
Ford S-Max
901
205
339,5%
Mercedes V Class
848
622
36,3%
LARGE-VAN
MINI-VAN Fiat 500L
1,0%
Ford C-Max
2.914
2.305
26,4%
Citroën C4 Picasso
2.687
3.067
-12,4%
Fiat Ducato
13.484
11.067
21,8%
Fiat Doblo
12.466
9.336
33,5%
Fiat Fiorino
10.794
5.174
108,6%
UTILITIES
6 | DICEMBRE 2016-GENNAIO 2017
NB. Per cumulato 2016 e 2015 si intende gli ultimi 12 mesi chiusi a ottobre 2016 e ottobre 2015 FONTE: DATAFORCE
4 Serata MFA (3)_Layout 1 29/11/16 12.21 Pagina 8
UN SUCCESSO LA 1A EDIZIONE DI MFA: TUTTI I VINCITORI “Un format moderno, una bella location, una ottima cena e un clima molto amichevole anche se professionale”. Dalle parole di Enrico Della Torre di TRK Italia-Masternaut il perfetto riassunto del successo della prima edizione di MFAMissionFleetAwards, il primo e unico premio italiano dedicato al settore delle flotte aziendali organizzato da una società editoriale, conclusosi lo scorso 10 novembre con una serata di Gala di grande charme all’Excelsior Gallia di Milano. I premi, 16 in totale, che hanno visto trionfare cinque professionisti del Fleet management, a cui si è aggiunta una menzione speciale della giuria, e nove aziende della filiera dei fornitori di flotta, tra cui tre doppiette, una tra i Fleet Manager, e due tra i Fornitori, sono stai decisi da una giuria super partes, composta da
esperti Fleet Manager, da esponenti della stampa specializzata e, ma solo per i progetti aziendali di gestione delle Flotte, anche da rappresentati dell’industry. Insomma un successo per l’organizzazione a detta di tutti i presenti, che hanno trascorso una serata in un’atmosfera rilassata e molto piacevole, pur in ambito professionale, in una location d’eccezione, dove le auto in esposizione hanno troneggiato nella maestosa sala d’entrata utilizzata anche per un aperitivo di networking dal grande valore, prima di accomodarsi in sala. E dove, tra una premiazione e uno spettacolo, hanno potuto gustare un’ottima cena e continuare a fare networking tra gossip e contatti lavorativi. Al prossimo novembre quindi. Naturalmente ancor più numerosi.
L’EXCELSIOR HOTEL GALLIA DI MILANO, SEDE DELL’EVENTO
Vedi tutte le foto della serata su missionfleetawards.it
8 | DICEMBRE 2016-GENNAIO 2017
4 Serata MFA (3)_Layout 1 29/11/16 12.21 Pagina 9
Tutti i vincitori di MFA 2016 Fleet Manager dell’anno per: Progetti di ottimizzazione del T.C.O.: Marina Balloni e Mariano tristan - eli lilly Italia Premio all’innovazione: tiziano Fasolini - gruppo nestlé Flotta sostenibile: Carlo Bertolini - Chiesi Farmaceutici
Miglior software gestionale per la flotta: “FFM” Full Fleet Management di Fleet Support Miglior Servizio in outsourcing per la flotta: MyFleetSolution Miglior Servizio di Telematica & Smart Mobility per la Flotta: Fleeteco di Masternaut
Driver safety: tiziano Fasolini - gruppo nestlé Programma di corporate car sharing: luciana trapella - aon Premio speciale della giuria: ricciardo Muradore - Beiersdorf Menzione speciale della giuria: giampiero Migliavacca -Whirpool
preMI per le CoMpany Car Miglior veicolo per sales e agenti: Kia Cee’d 1.6 CrdI 136CV dCt Miglior veicolo per quadri e middle management: renault Kadjar Intens 1.5 dCI 110CV edC Miglior veicolo per direttori e dirigenti: renault espace Intens 1.6 dCI 160CV
preMI per I FornItorI della Flotta Miglior società di noleggio a lungo termine: alphabet Italia Fleet Management
Miglior veicolo ad alimentazione alternativa: nissan leaf
Miglior pneumatico per la flotta: Michelin Italiana con Michelin CrossClimate
Menzione speciale a Maserati
Miglior veicolo di servizio: nissan navara 2.3 dS 140CV
NELLA FOTO IN BACKGROUND DEL BOX QUI SOPRA LA GIURIA DI MFA 2016, QUI A LATO INVECE TUTTI I VINCITORI CON IN MANO IL PREZIOSO PREMIO DISEGNATO DALL’ARTISTA E DESIGNER RAFFAELLA VALSECCHI E REALIZZATO A MANO DA UN ARTIGIANO MILANESE
DICEMBRE 2016-GENNAIO 2017 | 9
LA FOTOGALLERY DEI PREMIATI
4 Serata MFA (3)_Layout 1 02/12/16 09.15 Pagina 10
MARINA BELLONI, ELY LILLY. PREMIA GIANPIERO WYHINNY, SEAT
TIZIANO FASOLINI, NESTLÉ. PREMIA VINCENZO MANIACI, KUWAIT PETROLEUM
CARLO BERTOLINI, CHIESI FARMACEUTICI. PREMIA MARCO GIRELLI, ALPHABET
LUCIANA TRAPELLA, AON. PREMIA ALBERTO VITA, MISSIONFLEET
TIZIANO FASOLINI, NESTLÉ. PREMIA RICCARDO RIZZO, RENAULT
RICCIARDO MURADORE, BEIERSDORF. PREMIA ALBERTO VITA, MISSIONFLEET
MARCO GIRELLI, ALPHABET. PREMIA MICHELE PALUMBO, BAYER
MARCO GIULIANI, MICHELIN. PREMIA LAURA CAMPODONICO GRUPPO ERG
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SIMONE COSTANTINI, FLEET SUPPORT. PREMIA FRANCESCA ORDANINI, IRI
MATTEO DE PACE, MYFLEET SOLUTION. PREMIA FRANCESCA ORDANINI, IRI
GASPARE RUSSO, MASTERNAUT. PREMIA ALBERTO CAUMO, GENERALI
FABIO CIANCA, RENAULT. PREMIA BARBARA CAIMMI, FASTWEB
VINCENZO VARRIALE, NISSAN. PREMIA ALBERTO VITA, MISSIONFLEET
LE MENZIONI SPECIALI E IL SECONDO E TERZO CLASSIFICATO TRA I FLEET MANAGER
gli sponsor dell’eVenTo
Dopo il successo della prima edizione, la macchina di MFA 2017 è già in moto per preparare i nuovi form di candidatura che apriranno il prossimo marzo, con chiusura a fine maggio. La short list dei Fleet Manager e la votazione online per i Fornitori partirà a giugno con la riunione e la presentazione dei progetti dei Fleet Manager a settembre. La Serata di Gala si terrà a novembre 2017. Per ulteriori informazioni sul premio e sulla sua dinamica: http://missionfleetawards.it.
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IBRIDE, E PRESTO ANCHE ELETTRICHE
NELLE RICCHE CAR LIST DI EDISON Fleet, ma anche travel, le sfide che Alferio Paolillo si trova ad affrontare nell’azienda energetica più antica d’Europa. E che punta sempre di più, nel business e nei servizi di floa, sulle energie alternative, dall’eolico alle auto eleriche e ibride
di Alberto Vita
U Un uomo che racchiude nel suo ruolo le due anime portanti della mobilità aziendale, ovvero il Business Travel e il Fleet Management, le due tematiche pilastri anche della nostra casa editrice. Stiamo parlando di Alferio Paolillo, Head of
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General Services & Facility Management di Edison, storica società italiana dell’energia, oggi di proprietà del colosso francese Electricité de France (EDF). Due ruoli per nulla facili, con una flotta che sta cambiando pelle velocemente, piuttosto complessa e che, presto, si troverà a doversi integrare con la flotta della società torinese di recente acquisita Edf Fenice. “La nostra flotta non ha dimensioni enormi con meno di 500 auto, di cui poco meno di 200 assegnate e le altre di servizio” ci racconta a noi di MissionFleet Paolillo, che però
aggiunge: “oltre alle auto abbiamo in gestione anche diversi mezzi speciali, dai trattori ai semirimorchi, dai muletti alle macchine spargisale o alle scavatrici ad, addirittura, motori marini e natanti, utilizzati nei bacini idroelettrici. Tutti mezzi di proprietà, a differenza degli autoveicoli che gestiamo con quattro società di noleggio a lungo termine; Arval, soprattutto per le auto della dirigenza, Ald Automotive, Alphabet e, anche se residualmente, Leasys”. Le auto di flotta di Edison si dividono a loro volta in due grandi gruppi. La car policy per le auto ad uso promiscuo recita quattro fasce di assegnazione, con car list di dieci auto per i Direttori di divisione o di Direzione, e di sette per le fasce degli altri dirigenti o per altri dipendenti con “significative esigenze di mobilità territoriali connesse alla specifica mansione assegnata”. “Nelle quattro fasce cerchiamo di proporre tutte le tipologie di auto, dalle berline alle monovolume, ma anche Suv e crossover e, in 3 su 4, abbiamo anche inserito delle auto ibride, dalla Lexus NX per i direttori alle Toyota Rav 4 o Auris wagon per le fasce più basse, e con la prossima revisione di car list mi sto impegnando a
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Il ProfIlo dI edIson Edison è la più antica società europea nel settore dell’energia e tra le principali società energetiche in Italia e in Europa. Oggi opera in oltre 10 paesi nel mondo impiegando, oltre 3.000 persone nelle due aree di business principali: energia elettrica ed esplorazione e produzione di idrocarburi (gas e olio grezzo). energIa elettrIca Edison ha un parco di produzione di energia elettrica altamente efficiente con un mix produttivo diversificato che comprende impianti a ciclo combinato a gas (CCGT), idroelettrici, eolici, solari e a biomasse. Grazie a 18,5 Terrawatt/ora di elettricità prodotta nel 2015 copre il 6,8% del mercato elettrico italiano. IdrocarburI Presenti in Italia, Europa, Medio Oriente, Africa e Sud America grazie a oltre 100 concessioni e permessi di esplorazione e produzione di gas naturale e greggio. Nel 2015 la società ha importato 12,7 miliardi di metri cubi di gas coprendo così il 21% del totale importazioni gas in italia. introdurre anche un modello elettrico per fascia” commenta il manager che aggiunge come questa iniziativa va a inserirsi in un progetto di sperimentazione nel settore degli accumulatori elettrici, oltre ai veicoli elettrici nelle varie fasce. Se questo ovviamente sarà possibile per il Tco, accanto al quale dovremmo anche guardare il ritorno di immagine e sostituiremo due delle tre auto in pool che abbiamo con veicoli elettrici, l’unico su Roma e uno su Milano dove, già oggi, abbiamo due Birò che utilizziamo soprattutto per una comunicazione commerciale o per operazioni di guerriglia marketing”, ci tiene a sottolineare Paolillo, “che ricarichiamo con due colonnine che abbiamo nel parcheggio della nostra sede”. Ma il progetto di “elettrificazione” del mondo Edison non finisce qui: “abbiamo anche allo studio, seppur ancora agli inizi, di inserire nel nostro programma di welfare aziendale, attiva da tempo e che raccoglie diversi accordi e convenzioni, anche la possibilità di avere a noleggio auto ibride o elettriche”. Naturalmente ad oggi è il gasolio
effIcIenza energetIca Da marzo 2016 Edison si espande nei servizi energetici per l’industria e i servizi ambientali su larga scala grazie all’ingresso nella società di EDF Fenice. clIentI Sul mercato finale opera attraverso Edison Energia, società del Gruppo Edison dedicata alla vendita di energia elettrica e gas naturale ai clienti finali. In Italia ha circa un milione e duecentomila clienti business e residenziali. Infrastrutture gas Edison è inoltre impegnata nella realizzazione di infrastrutture per l’approvvigionamento di gas verso l’Italia e l’Europa e attraverso società controllate gestisce attività regolate (trasporto, stoccaggio e distribuzione gas). tradIng Sui mercati opera con le attività di trading di energia elettrica. Parte del gruPPo edf Dal 2012 Edison è controllata dal gruppo EDF (Electricité de France), ed è quotata presso Borsa Italiana, con riferimento alle sole azioni di risparmio.
a farla da padrone in tutte le auto dell’azienda, anche in quelle di servizio divise per il loro utilizzo, ovvero utilizzo commerciale, per tragitti su strada e per tragitti in montagna, con una decina di modelli in tutto per le tre fasce, anche naturalmente 4x4: “tutte, o quasi esclusivamente, del mondo Fiat” commenta Paolillo, mentre tra le auto assegnate c’è un buon mix di case, con le “solite” tedesche a farla da padrone nei livelli più alti: “ma siamo tornati a inserire anche auto di Fca nella car list, come con Giulia. Quando
eravamo partecipati da Fiat molte auto di flotta erano del costruttore torinese, poi nel momento un po’ più buio dell’offerta ci siamo aperti a tante altre case, ora, che è tornata ad offrire una buona gamma di veicoli, li riproponiamo”. In una Policy che si rinnova ogni sei mesi, con contratti standard di 48 mesi e 90 mila chilometri, mentre “ci affidiamo ad Aste online per le auto di servizio. Nel passato abbiamo provato a fare pacchetti di auto di servizio, ma ci è risultato troppo complesso” dice Paolillo. DICEMBRE 2016-GENNAIO 2017 | 13
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Tra i servizi, Edison si rivolge ad Arval per la gestione delle carte carburante, evidentemente anche per quelle auto che non sono gestite dalla società del gruppo Bnp Paribas: “avevamo carte delle oil company ma era tutto più complesso. Così abbiamo semplificato. E siamo in fase di scouting anche per introdurre finalmente anche un sistema di gestione della flotta; abbiamo sentito i vari Proveco, MyFleet Solutions, Fleet Support e Gac. A breve prenderemo una decisione” spiega Paolillo. Sono solo una trentina le auto equipaggiate con Telepass, “su realtà operative” afferma il manager Edison, che precisa, “inoltre non paghiamo l’area C malgrado abbiamo la nostra sede storica nel centro di Milano dove non vi sono neppure abbastanza parcheggi per tutti i 14 | DICEMBRE 2016-GENNAIO 2017
dirigenti, quindi sono molti quelli che non vengono in auto in ufficio preferendo i mezzi pubblici”. Per tutto il resto però ci sono car list ricche, con
cilindrate anche importanti che vanno dal 1.6 al 2.2, e con un’ottima gamma di scelta. Cosa volere di più da un’auto aziendale?
edIson In numerI (Dati finanziari al 2014) Ricavi di vendita 12.325 milioni di euro Margine operativo lordo 814 milioni di euro Risultato netto di gruppo 40 milioni di euro
HIgHlIgHts IndustrIalI 7,3 GW di potenza installata 47 centrali idroelettriche 21 centrali termoelettriche 35 campi eolici 9 campi fotovoltaici 1 centrale a biomassa 283,5 MBoe riserve di idrocarburi 127 titoli minerari (gas e olio) 3 centri stoccaggio gas 1 terminale GNL 2 metanodotti in progetto
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PNEUMATICI INVERNALI
LA SICUREZZA È D’OBBLIGO
Con i chiodi retraili, all season, per Suv o utilitarie: con l’inverno i produori di pneumatici lanciano nuovi modelli con l’obieivo di aumentare la tenuta di strada e diminuire lo spazio di frenata anche con freddo e gelo
di Andrea Barbieri Carones
L Le prime gelate e la prima neve sono arrivate nei primi giorni del mese di novembre. Un mese che se in alcune parti d’Italia regala ancora temperature miti, per molte altre zone è già tempo di cambio di stagione. Che non riguarda solo il guardaroba ma anche i pneumatici dell’auto, elemento importante per la sicurezza di chi guida e degli altri automobilisti. Una scelta
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oculata delle gomme auto invernali permette una maggior affidabilità non solo in caso di neve e ghiaccio ma anche in caso di basse temperature e asfalto sdrucciolevole. Ossia le situazioni tipiche dell’inverno in gran parte della Penisola. Per questo motivo, dal 15 novembre su oltre il 30% delle strade italiane è scattato l’obbligo di circolare con veicoli che montino i pneumatici invernali o che abbiano a bordo le catene da neve, proprio per garantire la sicurezza propria e altrui in caso di freddo, brina, umido e pioggia fino a ghiaccio e neve. L’uso di gomme invernali offre vantaggi in termini di sicurezza stradale durante tutta la stagione fredda, grazie alla
composizione, alla forma del battistrada e al disegno costituito da fitte lamelle che insieme permettono una migliore aderenza al suolo. In prima fila nel sensibilizzare gli automobilisti e per dar loro le giuste informazioni ci sono Assogomma e Federpneus, rispettivamente l’Associazione delle industrie della gomma e l’Associazione dei rivenditori di pneumatici. E ogni anno, sotto la guida del loro direttore Fabio Bertolotti, promuovono la campagna “Inverno in sicurezza”, patrocinata dal Ministero dell’Interno, dal Ministero dei Trasporti, oltre che da Aci, AISCAT, Ania, Aniasa, UNASCA. Una campagna che sensibilizza sull’uso delle gomme
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invernali e sull’importanza di un periodico controllo che i propri pneumatici siano in buono stato, siano gonfiati secondo le indicazioni dei produttori, siano omologati e rispondano alle norme di legge per 12 mesi all’anno. Per potersi informare sulle modalità di rispetto delle norme del codice della strada, Assogomma e Federpneus hanno rinnovato la veste grafica del sito pneumaticisottocontrollo.it, diventato punto di riferimento per gli automobilisti anche per approfondire gli argomenti tecnici legati ai pneumatici per i quali le case costruttrici investono tempo e risorse importanti che permettono di avere sul mercato prodotti sempre più sicuri.
acquIstI garantItI Per avere una maggiore qualità del prodotto e per avere una più elevata sicurezza, Assogomma e Federpneus raccomandano di acquistare solo marche note, valutando anche – con l’aiuto del rivenditore – le caratteristiche prestazionali riportate sull’etichettatura europea che devono anche essere presenti sulla prova di acquisto. Una raccomandazione ulteriore molto importante riguarda le operazioni di montaggio e di smontaggio, che devono essere effettuate da un professionista dotato di tutte le necessarie strumentazioni. Va ricordato anche che il documento fiscale (lo scontrino) risulta fondamentale per la decorrenza della garanzia legale che per i pneumatici, al pari di tutti gli altri prodotti che ricadono nel Codice del Consumo, è fissata in 24 mesi dalla data di acquisto.
InvernalI vs estIvI (o all season) secondo glI espertI ci sono differenze di prestazione tra i pneumatici standard (detti anche estivi) e quelli invernali? Le differenze di prestazione sono molto evidenti essendo i pneumatici invernali progettati e costruiti per dare, globalmente, il meglio nelle condizioni atmosferiche molto critiche (basse temperature unite ad asfalto umido/bagnato/innevato/ecc.) mentre i pneumatici standard offrono un compromesso migliore nelle condizioni di impiego normale. con i pneumatici invernali posso viaggiare alla stessa velocità di quelli normali? Naturalmente sì, in funzione delle condizioni della strada. I pneumatici invernali montati nella stagione fredda possono peraltro avere un codice di velocità (massima) inferiore a quello previsto per il veicolo, e comunque non inferiore a Q (=160 km/h). Tale indicazione va posta all’interno dell’abitacolo, in posizione ben visibile dal conducente. i pneumatici invernali devono essere gonfiati alla stessa pressione di quelli normali? in caso contrario dove posso trovare le indicazioni corrette? Normalmente sì. La verifica va sempre fatta “a freddo” nelle condizioni ambientali specifiche, rispettando in ogni caso le prescrizioni del Costruttore del veicolo. che cosa sono i pneumatici “all season”? “All season”, “4 stagioni”, “all weather”, “multipurpose”, “multiseason”, ecc. sono definizioni commerciali a cui ciascun Costruttore attribuisce contenuti tecnici specifici. Se hanno la marcatura M+S consentono la circolazione in presenza di Ordinanze. Per ulteriori chiarimenti fare riferimenti al catalogo del singolo Costruttore. i pneumatici invernali posso essere utilizzati solo ed esclusivamente in presenza di neve? No, sono adatti per l’impiego durante tutto l’inverno, anche se non nevica. Il Nuovo Codice della Strada ha recepito il nuovo termine “pneumatico invernale” riconoscendo così allo stesso le migliori prestazioni garantite durante tutta la stagione fredda. Quanti pneumatici invernali devo montare sulla mia auto? Il Ministero ne raccomanda l’installazione su tutte le ruote al fine di conseguire condizioni uniformi di aderenza su fondo stradale. pneumatici invernali e pneumatici normali muniti di catene sono giuridicamente due soluzioni equivalenti ed alternative? Sì, lo prevede espressamente il Codice della Strada. sulla carta di circolazione della mia auto sono riportate misure specifiche per i pneumatici invernali in aggiunta alle altre misure di pneumatici. sono da considerarsi un obbligo esclusivo? No, la circolare del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 2004 ha chiarito che le misure specifiche per i pneumatici invernali indicate in carta di circolazione non sono da considerarsi in maniera restrittiva, ma aggiuntive alle versioni M+S delle altre misure indicate
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ecco quello che offrono le case produttrIcI dI pneumatIcI PIRELLI: NON SOLO NEVE Dopo l’estivo P7 e l’All season, da Pirelli arriva il cinturato Winter, pensato per auto medie con chilometraggi elevati. Grazie al disegno del battistrada che riduce il rumore esterno e interno, si candida a diventare il pneumatico preferito per le vetture elettriche e ibride, per le quali la silenziosità interna è un punto fondamentale insieme alle geometrie che aiutano ad “artigliare” la neve garantendo stabilità e presa, in marcia e in frenata. E in quest’ultima situazione, interviene la nuova tecnologia Multiactive 4D Sipe, basata su lamelle direzionali il cui disegno varia a seconda delle necessità di guida. In caso di frenata su neve, ad esempio, le lamelle si irrigidiscono, permettendo al battistrada di compattarsi e, quindi, di frenare in tempi più brevi. In caso di marcia, invece, quando è 18 | DICEMBRE 2016-GENNAIO 2017
necessario avere la massima trazione, le lamelle si allargano per catturare più neve e garantire così il grip necessario. Il Winter nasce da un progetto che ha messo insieme gli ingegneri di Milano Bicocca e il team Pirelli in Germania, con il supporto dei principali partner automobilistici.
che la casa giapponese ha studiato per un utilizzo invernale. Sono 3 le peculiarità principali: il battistrada è stato disegnato per massimizzare l’effetto “spigolo” e garantire quindi aderenza su neve o ghiaccio, oltre che sul bagnato con scanalature che migliorano il drenaggio dell’acqua. Secondo: la mescola del pneumatico è stata arricchita con Silica Endlocked, che fornisce migliori prestazioni su un più ampio range di temperature invernali, consentendo inoltre un minor consumo di carburante. Terzo punto: grazie alla rigidità della carcassa, il V905 assicura al veicolo una migliore stabilità di guida e tenuta in curva. “Il mercato dei pneumatici invernali incide per circa il 35% del nostro fatturato” spiega Roberto Pizzamiglio, direttore marketing di Yokohama Italia. “Per quanto riguarda le flotte auto, abbiamo una piattaforma web a esse dedicata oltre a un network capillare per la gestione centralizzata dell’intera flotta”.
YOKOHAMA: PIATTAFORMA WEB PER LE FLOTTE Yokohama punta invece sul W.drive V905, il pneumatico
GOODYEAR: 4 MARCHI, TUTTE LE STAGIONI Goodyear e Dunlop hanno appena presentato la versione
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MISSIONFLEET speciaLe pneumatici
IntervIsta a fabIo bortolottI, dIrettore dI assogomma
Suv dei due invernali presentati l’anno scorso, mentre per Fulda e Sava (aziende dello stesso gruppo) sono disponibili pneumatici invernali nuovi di zecca. Fondata nell’Ohio nel 1898, l’azienda ha un’attenzione specifica per le flotte auto aziendali. “Goodyear è stato tra i primi produttori di pneumatici a pensare a questa particolare fascia di mercato, attraverso 4Fleet Europe, rete di assistenza dedicata alle flotte con oltre 1.400 centri specializzati” ha detto Giancarlo Buonasorte, sales manager e responsabile del Business Flotte di Goodyear Dunlop Italia. Fra i servizi top c’è la gestione stagionale dei pneumatici presso i singoli centri e in alcuni casi la presa e riconsegna delle vetture. Non mancano neppure delle proposte innovative che alcuni partner stanno sviluppando, come un’officina mobile per l’assistenza esterna. Fra i prodotti di quest’inverno: la versione 2016 dell’UltraGrip Performance (di cui una ad hoc per i 4x4), con lamelle più estese e fitte; la seconda generazione dei pneumatici per tutte le stagioni Vector 4Seasons, che evita l’acquisto e il cambio del doppio treno di gomme, utile
perché conviene montare i pneumatici invernali? Il montaggio di pneumatici invernali offre migliore aderenza e motricità durante tutta la stagione fredda e quando nevica si può proseguire la marcia in sicurezza senza doversi fermare ricorrendo a dispositivi di aderenza. Il doppio treno di gomme (estivo e invernale) non rappresenta un costo aggiuntivo dato che quando sono montati uno dei 2 è a riposo e il costo aggiuntivo del montaggio/smontaggio è compensato dall’ottimizzazione della pressione, con risparmi di carburante fino al 15%. Qual è la tendenza degli italiani rispetto allo scorso anno? La stagione è appena iniziata ora e non è possibile tirare le somme. Mi pare però che si sia ben compresa l’importanza dell’impiego di pneumatici invernali, visto che circa un terzo delle vetture in circolazione dispone di un doppio treno, soprattutto dove l’inverno è più rigido. Quando nevica possono accadere situazioni di carenza di materiale con una “corsa all’acquisto dell’ultimo minuto” che produce effetti negativi per il consumatore. Quando vale il mercato pneumatici in italia? e quanto quello gomme invernali? Si può ragionevolmente stimare il mercato di pneumatici vettura in circa 30 milioni di pezzi di cui circa un terzo marcati M+S. un commento sui risultati di “vacanze sicure 2016” È un progetto che si ripete con successo ormai da molti anni ma che purtroppo negli ultimi due denota un aumento delle non conformità riguardanti i pneumatici: ormai quasi una vettura su 5 presenta problemi alle gomme perché lisce, danneggiate, non conformi alla carta di circolazione, inidonee al periodo stagionale o addirittura non omologate. possibilità di deduzione fiscale sull’acquisto di gomme auto: cosa è stato fatto o cosa si intende fare per sensibilizzare Governo e parlamento? La sicurezza costa, ma costa molto meno della non sicurezza. Investirvi vuol dire ridurre i morti per le strade (circa 4.000 ogni anno con un costo sociale di 1,4 mln di euro, dati del Ministero). Se poi si aggiunge il numero di feriti con danni permanenti il costo sociale della non sicurezza rappresenta cifre vicine ai 20 miliardi di euro ogni anno. Non occorre essere dei tecnici di settore per comprendere che viaggiare con pneumatici non conformi alla legge o in cattivo stato può produrre un pericolo per sé stessi e per gli altri. È da tempo che si invitano le nostre Istituzioni a valutare l’opportunità di consentire la messa in deduzione di spese a favore della sicurezza stradale come la sostituzione di pneumatici, di freni e la manutenzione del veicolo in generale. Continueremo a operare affinché venga riconosciuto questa possibilità anche agli automobilisti.
soprattutto a chi percorre pochi chilometri all’anno con vetture di piccole-medie dimensioni. Quest’anno Goodyear ha commercializzato anche la versione per Suv e 4x4. MICHELIN, LA MULTIPREMIATA ANCHE DA MFA Per l’inverno 2016-2017, Michelin punta sul
CrossClimate, per cui l’azienda francese ha ricevuto prima il premio per l’Innovazione Tecnologica nella categoria pneumatici, conferito nel 2015 da Assogomma, oltre – il 10 novembre scorso – al MissionFleetAward come miglior pneumatico per le flotte. I punti di forza? “Sicuramente la longevità” spiega Michele DICEMBRE 2016-GENNAIO 2017 | 19
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MICHELE VALLONE, KEY ACCOUNT MANAGER VETTURA E TRASPORTO LEGGERO MICHELIN ITALIA
Vallone, key account manager Vettura e Trasporto Leggero Michelin Italia “visto che i nostri pneumatici durano in media 8.000 km in più dei concorrenti. Michelin CrossClimate offre sicurezza in ogni condizione e situazione meteorologica tutto l’anno ed evita il cambio stagionale”. HANKOOK TIRE, PER VEICOLI “PESANTI” Destinato a equipaggiare soprattutto vetture come Suv, fuoristrada, mezzi pesanti, vetture da competizione e camper è invece Hankook Tire, dall’azienda tedesca con sede italiana nella zona di Milano, per la quale il settore delle gomme invernali incide per circa il 30% del totale. In questo caso sono due i principali prodotti per la stagione fredda, come spiega il marketing manager per l’Italia, Stefano Alessiani: “La gamma invernale Winter i*cept evo2 e Winter i*cept RS2 è stata ampliata con numerose nuove misure anche per le auto sportive e per i Suv. Il primo,
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premiato con il Red Dot Design Award, è stato sviluppato per i veicoli di classe media superiore, per le berline di lusso e per le auto sportive ed è disponibile anche in una versione per i Suv”. Il secondo è invece un pneumatico per auto compatte e di medie dimensioni con prestazioni equilibrate in tutte le condizioni invernali grazie al disegno con lamelle 3D e alla mescola al silicio ad alta aderenza, che permettono di avere una migliore stabilità di marcia grazie ai movimenti del blocco minimizzati sulle strade bagnate e innevate. “Questa tecnologia” continua Alessiani “permette ai gestori di flotte aziendali di offrire un prodotto più sicuro e duraturo nel tempo, che garantisce elevata efficienza per lunghe tratte”.
BRIDGESTONE E LO SVILUPPO IN ITALIA L’azienda giapponese ha lanciato il pneumatico DriveGuard Winter, sviluppato interamente in Italia, paese in cui il mercato delle gomme auto invernali rappresenta circa il 25% del totale prodotto da Bridgestone. È l’unica azienda a offrire a tutte le auto la tecnologia RFT di ultima generazione, che permette di continuare a guidare per 80 km a una velocità massima di 80 km/h dopo una foratura o un danneggiamento al pneumatico. “DriveGuard Winter ha fianchi rinforzati, una tela di carcassa in poliestere e la tecnologia che riduce la generazione di calore in caso di perdita di pressione, preservando così l’integrità della gomma” spiega Simone Broggi, leasing company fleet e pan European operational manager di Bridgestone. “Come il modello estivo, il nuovo DriveGuard Winter offre un pacchetto sicurezza completo, garantendo agli automobilisti la migliore aderenza sul bagnato della sua categoria oltre a ottime prestazioni su neve e ghiaccio”. Il battistrada è stato progettato sul premiato Bridgestone Blizzak LM001. “La disponibilità del prodotto in tutte le sue varianti è un elemento fondamentale per il gestore di una flotta auto: la
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garanzia offerta da Bridgestone in tal senso è sicuramente il fattore discriminante per sceglierlo come fornitore. Per i manager di flotta, sapere che i propri driver, anche in caso di foratura, possono continuare il loro viaggio in totale efficienza e sicurezza è un plus di alto valore”. TENUTA DI STRADA MASSIMA PER CONTINENTAL Per l’inverno, Continental commercializza invece WinterContact™ TS 860, con la mescola silicea Cool Chili™. Il disegno delle lamelle Multi Canale favorisce l’espulsione dell’acqua dalla superficie di contatto del pneumatico, riducendo le distanze di frenata su strade gelate o ghiacciate. Il sistema di drenaggio è utile anche perché evita che il ghiaccio, sciogliendosi, influisca negativamente sulle prestazioni in frenata. “Il nuovo WinterContact™ TS 860” dice una nota dell’azienda “migliora l’interazione del pneumatico con le superfici innevate grazie alla tecnologia Snow Curve+: comprimendo la neve in più di 1.000 punti
distribuiti sul profilo si ottiene una migliore tenuta, soprattutto in curva su strade innevate”. NOKIAN TYRES: DAL FREDDO DELLA FINLANDIA Per questa azienda finlandese con oltre 1.400 punti vendita in 26 paesi – in Italia ce ne sono 11 cui si aggiungono 331 dealer autorizzati – ogni 100 pneumatici commercializzati, quelli invernali sono circa 70. Nokian detiene il record di auto più veloce sul ghiaccio (oltre 335 km/h) ottenuto con il primo esemplare di pneumatico con chiodi retrattili, il Nokian
Hakkapeliitta introdotto nel 2014. Nokian ha un’ampia gamma di almeno 7 modelli di gomme auto invernali della serie WR, ciascuno con precise caratteristiche legate sia al tipo di auto sia alle condizioni climatiche prevalenti in cui si utilizzeranno. La novità dell’inverno 2016 è il Nokian WR A4, basato su un composto contenente gomma naturale, silice e olio di canola, che garantisce la massima aderenza anche quando le temperature cambiano e i chilometri aumentano.
SIMONE BROGGI, LEASING COMPANY FLEET E PAN EUROPEAN OPERATIONAL MANAGER DI BRIDGESTONE
cosa dIce Il mInIstero Il 16 gennaio 2013, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è intervenuto con una direttiva sulla circolazione stradale durante i mesi invernali. Che dice: “Fuori dai centri abitati, lungo le strade frequentemente interessate da precipitazioni nevose e fenomeni di pioggia ghiacciata nel periodo invernale, gli enti proprietari o concessionari di strade possono prescrivere che tra il 15 novembre e il 15 aprile i veicoli a motore siano muniti di pneumatici invernali ovvero abbiano a bordo mezzi antisdrucciolevoli idonei alla marcia su neve e ghiaccio. Se ne dovessero ricorrere le condizioni i comuni possono adottare gli stessi provvedimenti anche all’interno dei centri abitati. Resta impregiudicata la possibilità per gli enti proprietari di strade di adottare provvedimenti della stessa natura, con una estesa temporale diversa per strade o tratti di esse in condizioni particolari quali ad esempio strade di
montagna a quote particolarmente alte. I pneumatici invernali che possono essere impiegati sono quelli omologati secondo la Direttiva 92/23/CEE del Consiglio delle Comunità Europee, secondo il corrispondente regolamento UNECE, muniti del previsto marchio di omologazione. I dispositivi antisdrucciolevoli da tenere a bordo devono essere compatibili con i pneumatici del veicolo su cui devono essere installati e, in caso di impiego, devono essere seguite le istruzioni di installazione fornite dai costruttori del veicolo e del dispositivo. Nel caso di impiego di pneumatici invernali, se ne raccomanda l’installazione su tutte le ruote al fine di conseguire condizioni uniformi di aderenza sul fondo stradale. Nel caso di impiego di pneumatici chiodati, limitatamente alla marcia su ghiaccio, l’installazione deve riguardare tutte le ruote”. DICEMBRE 2016-GENNAIO 2017 | 21
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MISSIONFLEET flotte premium
LE FLOTTE SI TINGONO DI VERDE BRITANNICO Per il gruppo Jaguar Land Rover la componente floe è sempre più importante, con la Casa del Giaguaro ormai vera alternativa alle premium tedesche. Ne abbiamo parlato con il neo responsabile floe della società Fabrizio Falcombello
di Alberto Vita FABRIZIO FALCOMBELLO RESPONSABILE FLOTTE DI JAGUARLAND ROVER
V Voglia di stile britannico. Sembra dire così il mercato italiano delle auto, e di quello delle flotte in particolare, secondo quanto ci racconta il neo responsabile Flotte di Jaguar-Land Rover Fabrizio Falcombello. “Naturalmente incrociamo le dita ma il 2016 è stato veramente un ottimo anno per noi con Jaguar a crescere a tre cifre e Land Rover a due” commenta il manager, “grazie anche all’arrivo nella nostra offerta dell’FPace, il primo crossover di casa Jaguar, che ha avuto un buon successo soprattutto per Pmi e professionisti, grazie anche a car policy più flessibili, che aprono le porte ai Suv per soddisfare i driver e gli user chooser in particolare. Per questo modello puntiamo solo per le flotte a 1.200 unità per il primo anno, dove siamo già sopra, visto che stiamo perfomando bene con 65 veicoli al mese sia con richiesta diretta sia a Noleggio a lungo termine”. “Un auto con contenuti perfetti per una clientela business a partire dal Tco, grazie a un telaio in alluminio e motori Ingenium
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euro 6, con il 2 litri da 180 CV, dalle ottime prestazioni e bassi consumi, passando dal Jaguar care, ovvero tre anni di garanzia e manutenzione ordinaria a chilometraggio illimitato, allestimenti ad hoc per il business e un iter di ordine e consegna super personalizzato” spiega Falcombello. Un segmento quello flotte della casa britannica controllata dall’indiana Tata Motors che “va meglio anche del retail. In un solo anno siamo passati dalle mille auto del 2015 alle 6 mila, grazie al fatto che siamo diventati veramente un’alternativa alle tedesche premium e non solo a parole e abbiamo consolidato il brand” commenta Falcombello. “Inoltre è un segmento che curiamo con due canali diversi: abbiamo quattro business center già attivi con personale dedicato per gestire questo speciale cliente a Milano, Torino, Padova e Napoli, a cui ne aggiungeremo due in Emilia Romagna e a Roma.
Mentre Ald Automotive ci sviluppa la Fleet renting in white label, attraverso un accordo triennale europeo. Anche se naturalmente lavoriamo con tutti, da Leaseplan ad Arval, ai più piccoli come Carserver, Sifà o Mercury”. E la Casa di Coventry non si ferma qui, visto le continue novità di prodotto che propone sul mercato. Non solo FPace, ma anche le versioni a 4WD della XE e della XF, la nuova Discovery, presentata al recente salone di Parigi, la sempreverde Evoque, che continua a piacere moltissimo alle flotte, “malgrado la lanciammo nel 2011 non perde un colpo, diventando un caso scuola nel nostro mondo” commenta il manager, per un 2017 che vedrà, verso la fine dell’anno, anche la presentazione della versione definitiva della IPace, il primo veicolo all electric di Jaguar, un Suv sportivo con una autonomia di oltre 500 chilometri nel ciclo Nedc e di oltre 350 in quello Epa.
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MISSIONFLEET anaLisi di fLotta
NON SOLO NUMERI E STATISTICHE PER MIGLIORARE LA PROPRIA FLOTTA L’accesso ad un vasto data base esperienziale, composto non solo di kpi e best practice, è la base di partenza necessaria per una nuova declinazione dei programmi di miglioramento delle performance della floa. A partire dal contesto specifico e dalla cultura dell’azienda
di Mauro Serena
L La ricerca sulle flotte aziendali ha registrato, nel corso degli ultimi anni, una crescita esponenziale. Ancora all’inizio del millennio non esistevano in Italia la cultura e la figura del Fleet Manager. Fu proprio Newsteca, pionieristicamente, a partire dal Business Travel – leggermente più avanzato in questo campo – cercando di
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importare alcuni modelli stranieri. Proprio in quegli anni si sviluppavano i primi progetti innovativi nelle aziende, per esempio sull’outsourcing e sulla fleet administration, che vennero considerati best practice di nicchia per almeno l’intero lustro successivo. A partire dal secondo decennio degli anni duemila, invece, l’interesse e le iniziative sulle flotte si sono moltiplicati: nuove pubblicazioni specializzate, vere e proprie academy tenute in contesti universitari, interesse da parte di società di consulenza e, infine, gruppi di Fleet Manager che più o meno autonomamente hanno dato vita a osservatori e gruppi di discussione.
Sembrerebbe quasi che nel settore tutti i possibili ambiti di analisi si siano già esplorati, ma non è così. Buona parte di queste iniziative sono basate sull’applicazione al comparto flotte di schemi privi di una vera esperienza gestionale maturata nel tempo e sorretta da un vasto database esperienziale, che non contenga, cioè, solo numeriche e indici, ma abiliti il ricercatore ad attivare un’interpretazione che traduca i risultati della ricerca in politiche concretamente applicabili al contesto operativo e culturale dell’azienda. Sarebbe necessario attivare un percorso di miglioramento basato sulla capacità di selezione dei dati e di raccomandazione delle azioni, dipendendo dall’abilità e dall’esperienza del ricercatore nel discernere l’applicabilità delle best practice e delle statistiche a quel particolare contesto, corredandole di intuizioni innovative e personalizzate. Il tutto sorretto da una profonda conoscenza dei processi e dei contesti, che non può solo derivare, per esempio, soltanto dalla gestione operativa di un certo numero di clienti (al netto del conflitto d’interesse che questo rapporto cela). Insomma, né la dogmatica e
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MISSIONFLEET analIsI dI flotta
fredda dialettica universitaria, né la sola esperienza empirica e operativa, né la pura raccolta statistica (i cui trend spesso non vengono letti ed interpretati opportunamente) possono fornire la base per una disciplina di studio sufficientemente solida da reggere alla valutazione e al giudizio delle direzioni aziendali. Mancanza di un metodo adeguato e insufficienza di dati rappresentano limiti di non poco conto in questi contesti. Le associazioni, gli osservatori, i gruppi di discussione sembrano fare leva sul desiderio di visibilità e sull’ambizione dei Fleet Manager, per ricevere in cambio quei contenuti che spesso ai loro patrocinatori mancano. In Italia, poi, la grande conoscenza di auto e motori non si riflette in un’altrettanto approfondita esperienza su come i veicoli vengono utilizzati nelle aziende e quali programmi possono essere messi realisticamente in pratica per migliorarne la performance. In questo senso le aziende sono ancora i migliori “centri studi” per capire e approfondire questi processi e, soprattutto, per incidere significativamente sull’evoluzione delle flotte aziendali.
miSurarSi e confronTarSi Confrontiamoci, facciamo un benchmarking. La parola magica. Le aziende si riuniscono, sotto l’egida di un “metodologo” e rivelano i loro dati e le loro informazioni (costi, processi, organizzazione e così via) in forma anonima o palese, quasi sempre con l’obiettivo di controllare l’operato dei fornitori e fare fronte comune sul mercato di acquisizione. Questo tipo di operazione, se
Tab. 1 - ParameTri di confronTo Per effeTTuare un benchmarking dei canoni di noleggio Caratteristiche del veicolo
• allestimento preciso • accessori opzionali
Parametri contrattuali
• numero di veicoli inclusi nel contratto e suddivisi per modelli/allestimenti • durata contrattuale del noleggio (mesi) • km inclusi • km extra (+/-) e franchigie • durata contrattuale del canone • clausole aggiunte a Terms & Conditions • procedura di fine rent e constatazione stato d’uso • fatturazione • pagamenti
Caratteristiche del servizio
• documentazione su strada • imposte • consegna personalizzata del veicolo • manutenzione ordinaria e straordinaria • presa e consegna per manutenzione • soccorso stradale • vettura sostitutiva (gruppo) • assicurazione RC obbligatoria (massimale e franchigia) • assicurazione PAI (massimale e franchigia) • assicurazioni IFK (massimali e franchigie) • pneumatici (numero e caratteristiche) • servizi di assistenza telefonica / contact center • Fuel card elettronica (numero) • black box e servizi telematici • clausole del capitolato di servizio • S.L.A. (Service Level Agreement)
Informazioni aziendali e sulla flotta • numero di veicoli totali e per tipologia
• utilizzo dei veicoli • sinistrosità della flotta aziendale • rapporti diretti con i costruttori • settore di appartenenza • brand dell’azienda • indice di solidità e valutazione di affidabilità
poteva avere senso quindici anni fa, con l’obiettivo di consolidare una cultura del Fleet Management, oggi si rivela di utilità limitata. Per essere efficace, il confronto dovrebbe essere effettuato tramite un posizionamento all’interno del mercato, basato su un consistente numeri di parametri per ciascun dato o informazione. Date un’occhiata alla tabella 1 per verificare quanti parametri devono essere calcolati e personalizzati soltanto
per confrontare i canoni di noleggio di un veicolo. Questa operazione di adattamento, che necessita di un’interpretazione esperienziale (basata sulla sensibilità del ricercatore) rappresenta anche il maggior ostacolo all’automazione dei benchmarking, ovvero alla realizzazione di interfacce web alle quali connettersi per ottenere un posizionamento in tempo reale e utile a prendere DICEMBRE 2016-GENNAIO 2017 | 25
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MISSIONFLEET anaLisi di fLotta
(i noleggiatori e gli altri fornitori della flotta con le aziende clienti, i Fleet Manager con i driver) conducono a conclusioni limitate: vale la frase di Ford, frequentemente citata (anche da noi nella rubrica Director’s Cut dedicata a Ford pubblicata proprio in questo numero): “se avessi chiesto ai miei clienti cosa volevano, mi avrebbero risposto: un cavallo più veloce”.
migliorare la Performance
decisioni veramente efficaci. Esaltando nel contempo l’esperienza del Fleet Manager a tempo pieno in quanto fonte del sapere aziendale in materia. Non basta, infatti, un mero confronto con il mercato attraverso le gare, le offerte competitive e i gruppi di lavoro: è possibile, invece, controllare e valorizzare il servizio erogato, all’interno e all’esterno dell’organizzazione aziendale, attraverso la review quotidiana di decine e decine di pratiche aziendali e di vasti agglomerati di dati, per cui possiamo dire che la ricerca e l’analisi delle flotte non può costituire un’attività saltuaria e collaterale, ma deve rappresentare la core competence di chi è responsabile dei processi d’innovazione e di miglioramento. 26 | DICEMBRE 2016-GENNAIO 2017
Risulta anche chiaro, a questo punto, che informazioni efficaci e di valore non possono essere ottenute senza investimenti di risorse o tramite la semplice collaborazione tra Fleet Manager, che si traduce in una condivisione di practice, perché in questo modo è difficile diventare innovativi, dato che ci si limita a riprodurre quanto già ideato da altri. Per citare il grande Tom Peters, “best practices are fabulous and horrible”: sono un ottimo strumento di apprendimento, perché si può imparare da altre aziende che fanno alcune cose incredibilmente bene, ma quando diventano un obiettivo da mettere in policy possono esse stesse limitare le possibilità di miglioramento. Anche i focus group con i clienti
Lo strumento più efficace per innestare e monitorare il cambiamento in azienda è il business case, che si traduce in un piano di azione specifico e personalizzato, ma anche tempificato e quantificato. Il T.C.O. di una flotta, come sappiamo, ha una sua rigidità temporale determinata dal fattore d’inerzialità degli accordi in corso. Allora prevedere un piano di miglioramento significa anche determinare con esattezza i progressi raggiungibili (saving, miglioramento della qualità, maggior soddisfazione dei driver, più sicurezza e così via) attraverso una serie di azioni su un arco di tempo stabilito. Si tratta di determinare l’effetto globale e la percentuale di rilascio del progresso anno per anno, considerando i contratti in corso e i costi del cambiamento. Il piano d’azione che ne deriva si concretizza in un programma, che viene presentato e sottoposto all’approvazione della direzione, e in eventuali progetti focalizzati su tematiche specialistiche, quali la riduzione delle emissioni, l’aumento della sicurezza, il corporate car sharing, la telematica. Infine, grande attenzione andrà
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MISSIONFLEET anaLisi di fLotta
Tab. 2 - analizzare e migliorare la Performance della floTTa bencHmarKing
reSearcH & SurVeY
Performance
Rent vs Buy
Posizionamento di mercato
analisi del t.C.M.
L’acquisto diretto è ancora molto utilizzato in Italia non solo dalle PMI. L’acquisizione in outright purchase va attentamente valutata con modelli adeguati secondo i seguenti elementi: 1) struttura organizzativa dell’azienda 2) ottimizzazione della risorse finanziarie 3) utilizzo dei veicoli 4) percorrenze.
Misurare i principali parametri di valutazione della gestione della flotta e confrontarli con le aziende comparabili secondo: settore di riferimento, numero di veicoli, tipologia di veicoli, modello di acquisizione.
Il Total Cost of Mobility è la nuova frontiera per l’ottimizzazione del costo. Molte aziende non hanno ancora calcolato in maniera compiuta e corretta il T.C.O. della flotta e il T.C.M., considerando anche i costi opportunità. La ricostruzione di questi valori è il primo passo per l’elaborazione di un Business Case personalizzato.
Cost benchmarking
Car list / Car Policy
Business Case
Confronto e valutazione dei costi di noleggio e/o di acquisto, in considerazione delle numeriche, dell’utilizzo, della solidità e dell’importanza del brand aziendale
L’ottimizzazione della Car list, oltre ad avere ripercussioni sulla componente di benefit, consente di migliorare il processo di acquisizione e di massimizzare la relazione con gli OEM. La Car Policy è uno strumento di limitazione delle responsabilità dei rischi e dei costi. Una Car Policy completa è basata su un’ampia tassonomia di casistiche oggetto di studio ed è composta da tre parti: 1) Car List 2) diritti e doveri del driver 3) procedura di gestione.
Un piano di sviluppo, basato sulle priorità espresse dalla direzione aziendale, che prevede una serie di azioni con evidenza dei risultati previsti, tempificati e quantificati, in considerazione dell’effetto inerziale nel tempo dei contratti in essere.
in house vs outsourcing
Green assessment
Rfx / s.L.a.
Quali processi gestire direttamente e quali dare in outsourcing e in che misura, considerando efficienza, qualità del servizio, saving e variabile fiscale. Seguendo questa strada anche grandi aziende globali sono tornate al modello dell’acquisto diretto.
I recenti fatti che hanno coinvolto alcune case automobilistiche portano a riflettere sulla policy green basata solo sulle emissioni di CO2, che andrebbe affiancata da progetti di trasporto sostenibile (ad esempio in forma di Corporate Car Sharing) e di sharing economy.
Un capitolato completo si riflette sulla qualità del servizio e sui costi “nascosti”, mentre un accordo di livello di servizio accurato e controllato permette di controllarne l’operatività.
Unbundling
driver survey
Reporting
I contratti a “libro aperto” permettono di riconsiderare in qualsiasi momento le varie componenti del servizio, riducendole, aumentandole o scorporandole secondo il bisogno e la convenienza.
Un strumento efficace per misurare la qualità percepita dagli utilizzatori e paragonarla con quella contrattuale e con quella relativa nel mercato, fornendo gli opportuni feedback e attuando programmi e azioni correttive.
Senza uno strumento efficace di reporting non è possibile tracciare in maniera continua i progressi ottenuti. L’obiettivo è fornire i principali Kpi di controllo con i relativi trend, con vista gestionale, utilizzatore (esempio divisione aziendale) e direzionale.
Fonte: elaborazione su modello GR advisory © 2016 Riproduzione riservata
posta alla fase di esecuzione del programma (It’s all about execution and measurable results, per citare una delle frasi più usate dai colleghi americani) e ai cicli di feedback, troppo
spesso dimenticati in realtà aziendali che soffrono, anche loro, di quella malattia degli annunci fini a sé stessi, tipica della sfera politica. Nella tabella 2 viene riepilogato
in forma sintetica un corredo di strumenti e di iniziative utili e necessarie a realizzare un’analisi completa ed efficace dei meccanismi gestionali della flotta. DICEMBRE 2016-GENNAIO 2017 | 27
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MISSIONFLEET noleggio a meDio termine
ARVAL VA OLTRE L’NLT CON IL MID TERM La società del gruppo Bnp-Paribas si incunea tra i noleggiatori a breve termine e al suo core business, quello a lungo, con un prodoo a medio termine, ponte perfeo tra le due modalità. Con una complessità di gestione studiata ad hoc con una piaaforma informatica
di Alberto Vita GRÉGOIRE CHOVÉ, DIRETTORE GENERALE DI ARVAL ITALIA
D Dopo il noleggio a lungo termine, Arval si sposta anche sul modello a Mid Term, avvicinandosi sempre di più all’idea della società francese “di offrire soluzioni di noleggio da 10 minuti a 10 anni. E questo non è altro che un nuovo tassello della nostra strategia Arval
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2020” commenta il Direttore generale di Arval Italia Grégoire Chové, che sottolinea come “naturalmente questa novità di mercato potrebbe anche un po’ cannibalizzare una parte del nostro prodotto core, ma crediamo di andare a pescare anche nel noleggio a breve e, perché no, anche nella concorrenza che ad oggi non offre nulla di simile. Non vogliamo fare come la Kodak che inventò le foto digitali ma non le lanciò per non cannibalizzare le pellicole di cui era leader. E sappiamo tutti che fine ha fatto. Noi siamo nel pieno di un cambio di prospettiva, con un nuovo approccio al mercato, che passa
dalla gestione delle flotte a quella dei contratti, dalle targhe agli user”. Un cambio di paradigma che passa appunto anche da questo prodotto, il noleggio a medio termine, che va da 1 a 24 mesi, già presente in altri nove paesi dove opera la società del gruppo Bnp Paribas e che per gestire questo innovativo prodotto sul nostro mercato ha creato una struttura ad hoc, a capo della quale ha messo il Direttore della Mobility Solutions Unit della società Tomaso Aguzzi, ora anche Direttore di Arval Mid Term “una delle tante novità che lanceremo sul mercato e che saranno seguite proprio da Tomaso, che rivedrete
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MISSIONFLEET noleggio a meDio termine
prossimamente” come ha detto Chové ai giornalisti presenti alla conferenza stampa di lancio del prodotto. “Con Arval Mid Term rispondiamo alle esigenze di un nuovo segmento di mercato che desidera un veicolo subito disponibile, con la flessibilità di cambiare i contratti in corsa senza penali, veicoli con equipaggiamenti business, una contrattualistica snella, semplice e trasparente” spiega Aguzzi, che sottolinea: “esigenze che sono contingenti: per dipendenti in periodi di prova, manager espatriati per un periodo limitato, presenza di personale temporaneo per progetti a tempo, aziende che si trovano alle prese con picchi di lavoro stagionale o che sono in un momento di revisione di Car policy. O, ancora, quando si attende il veicolo assegnato a lungo termine e questo magari ritarda o quando le società hanno necessità contingenti”. Un’offerta che si sviluppa su otto categorie di veicoli, di cui due dedicate ai veicoli commerciali, con allestimenti di alto livello e, al momento, un solo colore disponibile, il grigio metallizzato per le auto e il bianco per i veicoli commerciali: “ma questo
è solo per l’inizio visto che è molto complessa l’organizzazione che abbiamo messo in piedi per gestire il tutto” dice Aguzzi, “dove importante è la capacità di asset management che noi abbiamo” aggiunge Chové, per tenere ferme il meno possibile le auto rientrate dal noleggio a medio. Che fanno parte della flotta di Arval ma che, naturalmente, soprattutto in località minori o in momenti di picco, “ci avvaliamo di partnership con i noleggiatori a breve facendo outsourcing al momento del bisogno, controllando ovviamente la qualità del veicolo noleggiato” aggiunge Aguzzi. Che va da 1 a 3 mesi, con la modalità Free, che prevede un canone fisso senza alcuna limitazione né di riconsegna né di chilometraggio, con il pagamento solo di quanto realmente utilizzato, a contratti da 4 a 24 mesi con la modalità Easy, con un chilometraggio che può variare dai 1000 ai 4000 chilometri al mese, con consegna a domicilio, opzione serbatoio pieno, possibilità di cambio auto e, anche qui con “la massima flessibilità per la restituzione. E, naturalmente, con un canone decrescente al crescere della
durata del noleggio” dice Aguzzi. Un prodotto, l’Arval Mid Term, che ha avuto bisogno di una piattaforma informatica ad hoc, già testato in altri paesi Arval e, dallo scorso aprile anche in Italia sui propri clienti: “Abbiamo un obiettivo di 10 mila contratti entro fine 2016, con una durata media ad oggi di oltre 5 mesi, per 4200 clienti, di cui l’82% molto soddisfatti. Il 50% arrivano da aziende medie, il 15-20% da Pmi e il restante da grandi clienti, anche internazionali, e dagli enti pubblici. Interessante anche notare che oltre il 25% di questi noleggi superano il periodo concordato. A tre anni pensiamo che questo prodotto possa rappresentare il 10% del fatturato di Arval Italia” sottolinea Aguzzi. Al momento non c’è uno storico neppure nei paesi esteri su richieste particolari, come ad esempio veicoli elettrici, o da privati, ma “non sarei sorpreso se proprio l’Italia sarà il primo mercato dove gli individuali mostreranno interesse su questo prodotto” afferma Chové, che al momento non è proposto online e con pagamento con carta di credito, “ma che lo sarà in uno dei prossimi step” spiega Aguzzi.
TOMASO AGUZZI, DIRETTORE MOBILITY SOLUTIONS E ARVAL MID TERM DI ARVAL ITALIA
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MISSIONFLEET Nuove tecNologie
SMARTPHONE IN AUTO
SICUREZZA A PORTATA DI APP Dopo anni di calo, l’utilizzo del cellulare durante la guida ha fao risalire il numero degli incidenti stradali in Italia, tra cui anche quelli mortali. Perciò stanno nascendo applicazioni ad hoc per disincentivare questo caivo comportamento. Ecco quelle che tui i driver dovrebbero avere sul proprio cellulare
protagonista La Pina, voce storica di Radio Deejay. Con la app Quando guidi, guida e basta, per iOS e Android, è possibile impostare il
di Serena Piazzi
Q Quante volte ci è capitato di rispondere a una chiamata mentre stiamo guidando? O di digitare un sms a un semaforo? C’è addirittura chi approfitta del tempo trascorso al volante per rispondere alle mail o per scattarsi un selfie. Comportamenti all’apparenza banali, ma che possono avere conseguenze estremamente gravi. La distrazione è infatti tra
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le principali cause di incidenti stradali. Dai dati forniti da Polizia e Carabinieri emerge che nel 2015 sono state ben 48.524 le infrazioni commesse per il mancato uso di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare, il 20,9% in più rispetto al 2014, con il numero degli incidenti mortali cresciuto del 2,5 e quello delle vittime dell’1,4%. Proprio per sensibilizzare gli automobilisti a questo problema e convincerli a rinunciare all’utilizzo dello smartphone mentre sono alla guida sono nate campagne e applicazioni ad hoc. Come Guida e basta, campagna di sicurezza stradale lanciata lo scorso maggio da Anas insieme alla Polizia di Stato, che vede
proprio cellulare sulla modalità di guida, con la possibilità di inoltrare a un gruppo di contatti preferiti un messaggio per comunicare loro che ci si sta per mettere in viaggio e che per tutta la durata dello stesso non gli sarà possibile rispondere al telefono. L’applicazione, infatti, blocca l’accesso alle impostazioni e consente di inviare la propria posizione geografica, in modo da tenere aggiornati i contatti preferiti sul percorso. Funziona bloccando parzialmente lo smartphone anche Safely Go. L’applicazione consente di ricevere telefonate e messaggi soltanto da tre contatti “vip” e invia a tutti gli altri un sms di risposta automatico che avvisa del fatto che la persona
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MISSIONFLEET Nuove tecNologie
con la quale desiderano comunicare è alla guida. Allo stesso modo, permette l’accesso soltanto a tre app preselezionate, come ad esempio il navigatore o il lettore musicale. D’altra parte, se è vero che il 93% degli incidenti è imputabile ai comportamenti delle persone e che quasi il 50% di questi è dovuto a distrazione, è qui dove bisogna agire. Ed è ciò che ha fatto Groupama Assicurazioni con la campagna di sensibilizzazione Don’t Text and Drive, la quale non si limita a diffondere un messaggio di responsabilità alla guida, ma propone un dispositivo per auto, Santino Safety System, che consente al guidatore di disattivare le notifiche. “Per Groupama si tratta di un’importante iniziativa di corporate social responsibility, che abbina al messaggio una soluzione concreta disponibile per tutti, non solo per i nostri clienti. Abbiamo pensato fin da subito a un chip capace di inibire le notifiche, per combattere la distrazione alla guida causata dall’uso del cellulare, ma serviva un modo dirompente per convincere il target ad utilizzarlo” ha spiegato a MissionFleet Giorgia Freddi, responsabile comunicazione e relazioni esterne di Groupama Assicurazioni, “siamo partiti dall’abitudine che gli italiani
avevano in passato di tenere in auto oggetti o portafortuna che li proteggessero e così abbiamo creato un ‘santino’ tecnologico”. L’iniziativa parla in primo luogo ai giovani, in particolare alla fascia compresa tra i 18 e i 35 anni, e per questa ragione il mezzo scelto per promuoverla è il web, attraverso un divertente viral, che utilizza il linguaggio ironico della rete. Il dispositivo, richiedibile gratuitamente sul sito della compagnia, funziona correlato ad un’app disponibile al momento solo per Android e, attraverso la tecnologia NFC, è capace di inibire, se attivato dal guidatore, la messaggistica e le notifiche di Facebook, di Whatsapp e di altri social, inviando al mittente una risposta automatica in cui si dice che la persona contattata è alla guida. “In tre settimane dal lancio abbiamo ricevuto 22mila richieste e il video virale su Facebook ha totalizzato 7,5 milioni di visualizzazioni” ha detto Freddi. “Sulla pagina Facebook di Groupama sono stati già pubblicati circa 3 mila commenti positivi relativi a Santino, con oltre 20.000 condivisioni”. Drivemode permette invece di utilizzare le funzioni di base del proprio smartphone senza distrarsi e senza guardare lo
schermo, servendosi solo del riconoscimento vocale, del gesto di scorrimento e del pulsante centrale. Tra le funzioni supportate vi sono tutti i principali navigatori, programmi di messaggistica e lettori musicali. L’applicazione ha avuto un enorme successo a livello internazionale e si è aggiudicata anche il premio Android Application Award. C’è poi Drivi - Drive Safely, un’applicazione che consente di utilizzare il cellulare mentre si è al volante senza distogliere la vista dalla strada, grazie a un’innovativa gestione automatica dei livelli del volume audio, del riconoscimento vocale e del sensore di prossimità. A voce è possibile dettare il testo di un sms e ordinare di inviarlo, far partire una chiamata o il navigatore. Inoltre il sistema di notifiche è in grado di leggere gli sms recapitati e di chiedere se si
GIORGIA FREDDI, RESPONSABILE COMUNICAZIONE E RELAZIONI ESTERNE DI GROUPAMA ASSICURAZIONI
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MISSIONFLEET Nuove tecNologie
ALESSANDRO FINICELLI, DIRETTORE OPERATIVO FLEET COMPARE
intende o meno rispondere. Inoltre è possibile far rileggere un sms in caso non fosse stato compreso o addirittura scattare un selfie o condividere uno status sui social, senza dover mai toccare o guardare il cellulare. E ci sono addirittura applicazioni che incentivano comportamenti virtuosi alla guida attraverso un sistema di rewarding. Come ad esempio Smartphoners – pensa a guidare posa il cellulare, ideata dall’imprenditrice romana Olimpia Bolla in collaborazione con Next Adv e collegata a un sistema a punti denominato “Chi viaggia sicuro viaggia gratis”. Gli automobilisti possono entrare a far parte della community, misurare i chilometri percorsi in auto senza utilizzare lo smartphone, confrontare i traguardi raggiunti con gli altri membri e partecipare a concorsi giornalieri e settimanali. I più “bravi” si aggiudicano buoni benzina ma anche altri premi. Della stessa tipologia Driving Barista, l’app ideata da Toyota che dal 20 settembre è in fase di test in Giappone. In questo caso i driver che rinunciano all’uso del cellulare in auto possono usufruire di buoni spendibili per caffè presso la catena giapponese di bar Komeda, ottenibili dopo i primi 100 km percorsi senza smartphone in mano. Il problema della distrazione alla guida naturalmente coinvolge anche chi utilizza un’auto aziendale. Da alcuni studi realizzati negli Stati Uniti emerge che per le aziende il costo medio di un incidente stradale con ferite a un dipendente è pari a circa 136mila euro. Il costo medio dei
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danni ai mezzi è invece di 23mila euro. Dai 450mila euro in su è il risarcimento richiesto per incidenti stradali gravi quando viene accertata che la causa è stato l’uso dei telefoni cellulari. In Italia con l’entrata in vigore della legge 23 n. 41 sull’omicidio stradale le pene si sono inasprite e in alcuni casi anche le aziende sono state coinvolte nei risarcimenti se lo smartphone e/o l’auto erano aziendali. In loro aiuto accorre FleetSafer di AEGIS Mobility, distribuito in Italia da FleetCompare, un software per smartphone e tablet che automaticamente rileva lo stato di guida e fa rispettare le norme di sicurezza imposte dal codice della strada e dall’azienda in cui lavora il dipendente. È possibile impostare una lista di numeri di telefono autorizzati in entrata mentre il dispositivo è attivo e scegliere alcune app selezionate da attivare durante il Safe Mode. L’obiettivo di FleetSafer è promuovere un uso sicuro, legale e responsabile dei dispositivi mobili aziendali mentre i dipendenti sono alla guida. È completo di un portale amministrativo per gestire i guidatori e fornisce report per ogni driver che riguardano l’uso dei dispositivi in auto, le
manomissioni e le violazioni. Il portale amministrativo fornisce statistiche dettagliate sul rispetto della policy aziendale e i risultati possono essere visualizzati dal Fleet Manager. È presente inoltre un’opzione per notifiche in tempo reale e report automatici. Il software permette anche all’azienda di configurare l’orario di lavoro e i giorni della settimana in cui FleetSafer è attivo. “In Italia alcune aziende stanno già testando FleetSafer, che è già in uso da diversi anni in altri Paesi, come ad esempio il Canada” ha spiegato Alessandro Finicelli, direttore operativo Fleet Compare. “Il costo è di 60 euro ad utente all’anno e lo si può utilizzare su diversi device, anche privati”. Può essere utilizzato in ambito aziendale anche CellControl, nato negli Stati Uniti, che addirittura inibisce l’utilizzo di qualsiasi smartphone che si trovi nell’area del guidatore. Attraverso l’app collegata al dispositivo è possibile controllare da remoto posizione e velocità e rilevare eventuali tentativi di disattivazione. Insomma, se lo smartphone è il problema, lo smartphone stesso può anche trasformarsi nella soluzione. Basta usare l’applicazione giusta.
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MISSIONFLEET fiere di settore
I NUOVI STRUMENTI DI GESTIONE FLOTTE DI CASA UVET
SI CHIAMANO UDASHBOARD E UDRIVER UFleet è la nuova società del gruppo guidato dal neo-cavaliere Luca Patané che si occupa della gestione della mobilità a 360 gradi. Durante il recente BizTravel Forum ha rilasciato due strumenti per facilitare la vita ai Fleet Manager. Vediamoli
Al recente BizTravel Forum 2016 di Milano si è parlato anche di Fleet Management con Luca Lucchini, amministratore delegato di UFleet, società del Gruppo Uvet che racchiude tutte le attività che riguardano gli aspetti della mobilità all’interno della galassia guidata dal neo-cavaliere Luca Patané, da Tripitaly Drive a Tkt. Lucchini in un seminario dedicato ha presentato ben due prodotti sulla gestione delle flotte aziendali; il nuovo cruscotto di gestione e di reporting UDashboard, “per dare più tempo ai fleet manager e alle loro aziende, abbiamo convogliato tutte le informazioni della loro flotta in un unico strumento, un cruscotto facile da consultare ma con una grande profondità di dati” spiega il manager, e la nuova Uapp, “che
Management di Ferrero. “Strumenti che ci aiuteranno a far capire quanto siano importanti le flotte per un’azienda, soprattutto quando si hanno tante auto da gestire come succede a noi” spiega il Fleet Manager di Novartis Gianluca Stufano Melone, che prosegue: “In più siamo una multinazionale e dalla sede centrale ci chiedono dati di diverso tipo e li vogliono in poco tempo. Ecco quindi che la Dashboard è essenziale per l’immediatezza del dato. E, naturalmente, per la sua accuratezza”. Perché così il ruolo del Fleet Manager potrà ritornare “ad esser strategico e non solo operativo come succede sempre più spesso oggi. Con la app inoltre sgraveremo i colleghi dalle loro continue attività di inserimento dati e controllo. Oltre ad aiutarci al rispetto delle regole. Quelle del codice stradale ma anche quelle interne aziendali” argomenta Michele Spinelli Fleet Manager Generali.
di Alberto Vita
A
si chiamerà probabilmente UDriver” per dare appunto ai driver uno strumento che da un lato “gli permetta di avere a portata di mano tutte le info della sua auto, tra cui i numeri di emergenza e i documenti necessari precaricati, tra cui l’assicurazione, e dall’altro la possibilità di caricare lui stesso documenti e informazioni inerenti al veicolo assegnatogli. Con tutto lo storico di dati carburante, Telepass, payroll, multe, percorrenze e revisioni sempre controllabili con un solo click” aggiunge Lucchini. Strumenti integrabili e, ci dice a noi di MissionFleet Lucchini “adottabili anche dalle aziende che non sono nostre clienti, basta che ci aprano i loro flussi dati per popolare lo strumento in maniera corretto”. “La Dashboard è un’ottima iniziativa che adotteremo per avere una visione d’insieme della flotta e poter indirizzare i comportamenti d’acquisto. Naturalmente è importante anche la app per il dipendente, grazie soprattutto al fatto di poter integrare le informazioni dei due strumenti per poter gestire al meglio il fenomeno flotta. Mettendo al centro il driver, sia per i suoi diritti ma anche per i suoi doveri” commenta Gianpiero Barra Italy Services Officer General Purchasing and General Services
A fiAnco LucA PAtAné. Sotto, dA Sin., LucA Lucchini, GiAnPiero BArrA e GiAnLucA StufAno MeLone
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MISSIONFLEET l’intervista
VIASAT ALLA CONQUISTA DEL MONDO. E DELLE AUTO CON BLACK BOX A BORDO Un processo di internazionalizzazione che vede la società tua italiana aiva in diversi mercati, anche grazie ad acquisizioni diree, e che continua ad innovare, entrando anche nel mondo delle due ruote
di Alberto Vita
U Un settore in grande crescita quello della telematica nel mondo automotive con le black box entrate, finalmente, anche nel mirino del legislatore. Con un protagonista da anni sul mercato italiano che si sta rapidamente internazionalizzando, ovvero Viasat, che ha da poco messo a
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governare questa impetuosa crescita Valerio Gridelli che, noi di MissionFleet abbiamo intervistato. Qual è l’andamento di Viasat, anche in virtù del processo di internazionalizzazione in corso? Abbiamo creato negli anni ’90 il primo antifurto satellitare, da cui sono stati derivati gli attuali sistemi telematici per auto, moto e mezzi pesanti. Siamo italiani e facciamo parte di un gruppo che si sta internazionalizzando con una presenza diretta in alcuni importanti Paesi europei come Italia, Regno Unito, Spagna, Belgio ed Est Europa, e una indiretta in oltre 39 Paesi inclusi Africa e Medio Oriente. Il fatturato estero nel 2016 crescerà fino a a quasi il 30% del totale. I ricavi totali arriveranno a circa 60 milioni di euro. Sono 500 i dipendenti e poco meno di 700mila i veicoli da noi equipaggiati, di cui oltre 100mila per servizi di gestione flotta. Decolleranno le scatole nere per le assicurazioni? Quante sono e quali sono le stime di crescita? Sembra che oggi tutti si siano accorti delle Scatole Nere. Anche a livello istituzionale, dopo un anno di gestazione, sono approdate finalmente in Senato
con il ddl Concorrenza che le definisce “obbligatorie”. Ma le Scatole Nere, su cui noi spingiamo da anni, sono già molto popolari tra gli italiani. L’Ivass, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, ha pubblicato un’indagine in cui emerge come la Black Box sia presente nel 15,6% dei contratti stipulati nel primo trimestre 2016, mentre entro il 2020 il numero di auto dotate di Scatole Nere è destinato a raddoppiare, passando dagli attuali 4,5 a 9 milioni. Gli automobilisti, inoltre, possono anche scegliere di acquistare un dispositivo satellitare più evoluto della Scatola Nera assicurativa, come le nostre BluBox o sosCall Viasat. Nel mondo del noleggio a lungo termine con quali società collaborate? E con le case costruttrici? Cosa Fornite loro? I dati rappresentano un patrimonio per l’azienda: stiamo parlando di più di 7 miliardi di chilometri per le auto e circa 1 miliardo di chilometri ogni anno per i veicoli pesanti. Questa enorme mole d’informazioni, se opportunamente gestita ed elaborata, anche grazie ai nostri strumenti, apre nuovi orizzonti di servizio e straordinarie opportunità di business per le
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MISSIONFLEET l’intervista
aziende che decidono di cavalcare l’onda della telematica satellitare per ottimizzare e rendere più efficiente la gestione delle proprie flotte. In tal senso collaboriamo con diversi clienti del mondo car rental a cui proponiamo servizi evoluti di Fleet Management, l’ottimizzazione delle attività di manutenzione ordinaria e predittiva, la protezione contro il furto e la gestione delle attività di ritrovamento del veicolo rubato, l’assistenza in caso di guasto o sinistro (ricostruzione della dinamica dell’incidente con perizia telematica) e la reportistica su consumi, percorrenze, ore di viaggio, costi al chilometro e stile di guida. Per quanto riguarda le case costruttrici, operando soprattutto nel segmento dell’after market, abbiamo appena concluso un importante accordo internazionale e stiamo interloquendo con alcuni grandi player europei su progetti molto interessanti ed innovativi. Dove producete e sviluppate i vostri prodotti? Come Viasat abbiamo influenzato fortemente lo sviluppo della Telematica Satellitare nel nostro Paese. Dal 2008 abbiamo concentrato nella controllata Vem Solutions tutte le competenze ed expertise del Gruppo nel campo della progettazione hardware e software di dispositivi satellitari e dello sviluppo di strumenti e applicazioni software per le Centrali Operative o per progetti speciali realizzati per conto terzi. L’azienda investe oggi oltre 2 milioni l’anno in innovazione. Questo ci ha portato ad essere un raro esempio di Gruppo tecnologico capace di Progettare, Produrre e Commercializzare Prodotti e Servizi sui mercati di
riferimento: Telematica Insurance, Car Maker After Market, Fleet Management, Sicurezza Automotive e Domotica, con la produzione di massa di nuovi Sistemi e Soluzioni con applicazioni di Tecnologie Telematiche Satellitari. Insomma dalla nascita del primo antifurto satellitare la telematica, e noi, abbiamo fatto passi da gigante e il futuro sarà sorprendente. Volete espandervi in qualche altro business limitrofo al vostro? Certamente il mondo delle due ruote è un settore che stiamo
appS, da emergency call per ricevere qualunque tipo di soccorso H24: medico, meccanico o delle Forze dell’Ordine qualora ci si sentisse minacciati. In caso di moto a terra, il sistema invia un allarme automatico e geolocalizzato alla Centrale Operativa Viasat che si attiva per l’assistenza, avendo già a disposizione i dati del chiamante e la sua posizione, fattori che garantiscono una maggiore tempestività degli interventi. In caso di furto del veicolo, il motociclista può contattare la Centrale Operativa
guardando con molta attenzione. Secondo l’Oms, Organizzazione mondiale della sanità, nel 2014 sono stati oltre un milione i morti per incidente stradale nel mondo e il 23% sono motociclisti. In Italia sono stati 816 con 55.331 feriti. Questa è la ragione alla base del progetto SlimBox Moto di Viasat Group concepito per la protezione del mezzo e la sicurezza del motociclista. La piccola centralina, da installare a bordo e dotata di tecnologia GPS e GSM/GPRS, funziona da localizzatore e, tramite la Viasat
Viasat che localizza la moto e attiva rapidamente la Polizia per favorire il ritrovamento del mezzo. SlimBox Moto è poi parte integrante del progetto “ANIA Campus” della Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale, che si pone l’obiettivo di ridurre il rischio stradale per chi utilizza moto e scooter. Per la realizzazione dell’iniziativa abbiamo messo a disposizione gratuitamente per 3 anni in comodato d’uso 500 SlimBox per tutti coloro che acquisteranno scooter BMW. DICEMBRE 2016-GENNAIO 2017 | 35
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MISSIONFLEET director’s cut
FORD, PER CHI GUARDA ALDILÀ DELLA CONVENZIONI Una multinazionale dell’auto guidata sempre da discendenti di quell’Henry Ford che fu colui che lanciò la catena di montaggio nel seore manifauriero. Ma che, secondo molti, aiutò anche a far nascere la classe media
di Alberto Vita
F Forse non è stato l’inventore dell’auto, la cui paternità è più europea che americana, ma sicuramente Henry Ford è stato colui che l’ha industrializzata, inventando la catena di montaggio e il nastro trasportatore, modalità di produzione questa che prese proprio il nome di Fordismo. Anche se Ford era solo uno di quei uomini d’affari (tra i quali
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vi erano anche i fratelli John Francis e Horace Elgin Dodge che fondarono qualche anno dopo anche la Dodge Brothers Motor Vehicle Company) che, nel lontano giugno 1903, a
perfeziona sempre più i suoi modelli, creando una serie di automobili chiamate con le lettere dell’alfabeto, dalla A alla S, prima di arrivare al suo primo grande successo, ovvero la T che,
Chi smee di fare pubblicità per risparmiare soldi è come se fermasse l’orologio per risparmiare il tempo Deaborn, Michigan, misero insieme il capitale necessario per fondare la Ford Motor Company, lanciando il primo modello della Casa, la Model A, veicolo a due cilindri che poteva raggiungere i 35 km all’ora. Tra il 1903 e il 1908, Henry Ford
nel 1913 vedrà il tempo della sua produzione crollare da 12 ore a un’ora e mezza, grazie appunto al lancio nell’industria manifatturiera della catena di montaggio. Grazie a questa rivoluzione tecnologica, la Model T, “Lizzie” per tutti gli
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MISSIONFLEET director’s cut
americani, già nel 1927 raggiunge e supera i 15 milioni di unità prodotte. Una rivoluzione non solo nel mondo automotive, grazie alla quale Henry Ford ha reso accessibile a tutti, o quasi, l’auto, ma anche nella società, visto che secondo molti storici Ford ha di fatto creato e definito il moderno ceto medio, grazie anche a un salario dei propri lavoratori più alto della media: nel 1914 lo aumentò infatti di oltre il doppio, passando da 2,34 dollari a 5 dollari al giorno, e ne ridusse le ore di lavoro quotidiane, che da 9 diventarono 8, per diminuire la turnazione in fabbrica creando così gli operai specializzati. E facendolo diventare, secondo Forbes,
“L’uomo d’affari del secolo”. Ma Henry Ford dalla sua prima affermazione “Costruirò un’auto che avrà un costo così basso da essere accessibile a tutti”, promessa che, come abbiamo visto, mantenne, divenne famoso oltre che per i suoi prodotti, anche per i tanti aforismi che lasciò ai posteri e che vengono citati in vari campi. Famoso quello che per i pubblicitari è un mantra: “Chi smette di fare pubblicità per risparmiare soldi è come se fermasse l’orologio per risparmiare il tempo”, rafforzato anche da un’altra affermazione un po’ più colorita, ma che c’entra nel segno, “Le anatre depongono le loro uova in silenzio. Le galline invece schiamazzano come impazzite.
Qual è la conseguenza? Tutto il mondo mangia uova di gallina”... Aforismi dai quali si capisce anche il perché Henry Ford è diventato l’Uomo d’affari del ventesimo secolo, andando aldilà delle consuetudini del mercato; “Se avessi chiesto ai miei clienti cosa volevano mi avrebbero risposto un cavallo più veloce” è la storica frase ripresa anche da Steve Jobs di Apple per sottolineare che negli affari, come nella vita, bisogna guardare oltre e osare, “Solo chi non osa non sbaglia” o “ogni fallimento è solamente una opportunità per diventare più intelligente” o, ancora, “quando tutto sembra contro, ricorda che l’aereo decolla controvento, non con il vento in coda”. E un po’ di aerei Ford se ne intendeva, visto che dal ’25 al ’33 costruì anche un aereo per il trasporto passeggeri, il Trimotor, e durante la guerra partecipò con le sue fabbriche al grande sforzo bellico americano nella costruzione dei bombardieri B4. Fu premiata così la sua capacità tecnologica, che dopo la Model DICEMBRE 2016-GENNAIO 2017 | 37
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MISSIONFLEET director’s cut
Ford EdgE, capoFila dEi Suv dEll’ovalE Blu Abbiamo provato il Ford edge sport, il capofila dei Suv targati Ovale Blu, nella versione Sport, un Suvone con un motore 2.0 TDCi da 210CV, infarcito di tecnologia; dal Dynamic LED Headlights With Glare Free all’Active Park Assist, dall’Adaptive Cruise Control all’Antifurto Volumetrico e Perimetrale, dal Tetto Panoramico alla Front wide view camera. L’Edge, cuneo in inglese, ricorda certamente i grandi sport utility statunitensi, ma qui il tocco europeo c’è e si vede. Sia nella linea esterna che negli interni, con sedili in pelle parziale, regolabili elettronicamente. Ma il bello dell’Edge sono la potenza, oltre ai 210CV interessanti i 450 Nm che portano a una velocità massima di 210 km/h, una facilità di guida grazie al cambio robotizzato Ford Powershift a 6 marce con bilancieri anche al volante e la trazione integrale, nonché i consumi, da 5,8 litri di gasolio per 100 chilometri.
Un Suv, l’Edge, che può anche diventare premium o meglio “ancora più premium”, grazie alla veste Vignale che la Casa Americana ha voluto dare ad alcuni suoi modelli per creare un mondo premium al suo stesso interno, rispolverando il vecchio nome del carrozziere piemontese acquisito insieme al collega Ghia negli anni ’70. Dopo la Mondeo ecco che il lusso e la cura contrassegnata con il nome Vignale sbarca anche sui Suv della Casa, sia sull’Edge che sulla piccola Kuga. Al momento rimane fuori solo la ecosport, nell’ampia offerta di Suv di Ford, un allestimento che va aldilà delle già versioni top Titanium e che va a caccia di flotte. Le Vignale escono tutte dallo stabilimento di Valencia dopo esser sottoposte a 100 ulteriori controlli, oltre a quelli normali, effettuati da una squadra di mastri artigiani. Ma Vignale non è solo prodotto, è anche esperienza di acquisto, il Vignale Experience, un servizio personalizzato che accompagna la vettura per tutta la sua vita, prevede un apposito salottino in ognuno dei 360 Ford Store in Europa, dove un relationship manager si occuperà di programmare e seguire tutte le fasi di acquisto e di vita dell’auto, un servizio molto apprezzato anche dalle aziende. T, vide la Model A lanciata nel ’27 proporre la novità del parabrezza in vetro laminato, grazie al quale, in caso di urto violento, questo non si disperda in tanti piccoli pezzi. Ford naturalmente fu una delle industrie protagoniste del boom economico del dopoguerra, ma con un nuovo timoniere alla 38 | DICEMBRE 2016-GENNAIO 2017
guida, il figlio Henry Ford II, visto che il padre morì il 7 aprile 1947 all’età di 83 anni, quando vennero lanciati diversi nuovi modelli, coma la famosa Thunderbird del ’55, la Mustang del ’64 o il grande successo della Fiesta, prodotta in Spagna in oltre 11 milioni di esemplari.
Europa che divenne subito importante per Ford, che aprì il suo primo stabilimento a Manchester, nel Regno Unito, nel 1911. Oggi Ford in Europa produce i propri veicoli in 22 strutture, con una sede per Ford Europa in Germania, a Colonia. Ma Ford passò anche momenti difficili, soprattutto nel 2005, quando dovette vendere i tanti gioielli che aveva aggiunto alla sua corona, come Aston Martin, Jaguar-Land Rover, alla indiana Tata, o le partecipazioni in Volvo e in Mazda, rimanendo solo con il brand di alto livello, non distribuito in Europa, Lincoln. “Oltre 100 anni fa, il mio bisnonno realizzava il sogno dell’indipendenza e la visione di una mobilità personale efficiente e accessibile”, ha dichiarato Bill Ford, Executive Chairman della Casa “di famiglia”, che ha poi proseguito: “La sua lungimiranza continua ancora oggi a guidare le nostre azioni e la nostra filosofia”. Entro il 2017, tutti i veicoli Ford saranno infatti realizzati sulla base di 9 piattaforme globali, incrementando l’efficienza e portando sulle proprie auto in tutto il mondo i vantaggi di tecnologia, innovazione e bassi consumi. Che devono essere per tutti, grazie anche ai tanti accordi di partnership in atto con colossi tech quali Amazon, BlackBerry o Wink. Non per nulla Henry Ford disse che “C’è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti”. Ed è quello che Ford sta facendo con tutti i suoi modelli, dalla piccola Ka all’Edge che noi di MissionFleet abbiamo provato e di cui potete leggere nel box qui a fianco.
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MISSIONFLEET Fleet europe Forum
DOPO L’ITALIA CON MFA BERTOLINI VINCE ANCHE IN EUROPA Dopo essere stato premiato nella recente serata di gala di MFA - MissionFleetAwards, Carlo Bertolini, responsabile dell’area servizi di Chiesi Farmaceutici trionfa anche in Europa al Fleet Europe Forum & Awards di Barcellona
DAL NOSTRO INVIATO A BARCELLONA - Fleet Europe Forum & Awards ha premiato quest’anno anche l’Italia durante la serata tenutasi al Palau de Congressos de Catalunya a Barcellona. Carlo Bertolini, responsabile dell’area servizi di Chiesi Farmaceutici, ha infatti ricevuto l’ambito premio di International Fleet Manager of the Year Medium Fleet, dedicato alle flotte fino a 5.000 veicoli. Lo stesso premio per le Large Fleet è andato a Andy Leeden di AstraZeneca, che ha superato in finale aziende come Allianz, British American Tobacco (vincitrice dell’International Fleet Safety Award) e Linde. Bertolini bissa così la vittoria già raggiunta al recente MissionFleetAward dove ha conquistato l’ambito premio Fleet Manager dell’Anno per il programma di mobilità sostenibile presso il suo headquarter di Parma. Bertolini ha vinto superando due
efficace slogan per il programma: 7 Golden Rules, tre parole facili da ricordare, ma di grande effetto per simboleggiare l’importanza delle regole, ma al contempo la non-invasività nei singoli paesi, a cui viene lasciata ampia libertà di scelta di fornitori sia in termini di noleggiatori che di brand. Le 7 Golden Rules riguardano una car list specifica scelta da ogni paese e basata sul TCO, un livello massimo di CO2 in costante discesa, la limitazione dei brand per paese (3 generalisti e 2 premium), la competizione tra almeno due noleggiatori in ciascun paese, contratti di noleggio a 48 mesi, una procedura specifica per il fine rent e l’esclusione dei Suv. Tra gli altri premiati, da segnalare l’entrata di José Luis Criado, managing director di LeasePlan International, nella Hall of Fame, il prestigioso premio assegnato a personaggi che si sono distinti per il loro contributo all’evoluzione globale del mercato del fleet management.
di Mauro Serena
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step di selezione, consistenti nell’invio di una documentazione dettagliata sul progetto sviluppato e in una approfondita presentazione di fronte all’intera giuria, composta da rappresentanti di casa automobilistiche (BMW, Opel/Vauxhall, Hyundai, Infiniti, Volkswagen, Daimler), noleggiatori (ALD Automotive con Stéphane Renie presidente della giuria, Athlon, Volkswagen Financial Services, Arval, LeasePlan e Alphabet, Sixt), aziende (Applus, L’Oréal, Vaillant) e stampa specializzata, presente con il Ceo e il Chief Editor di Nexus Communication. Gli altri candidati della categoria sotto i 5.000 veicoli giunti alla votazione finale: Wojciech Regucki di AbbVie (2.870 veicoli), Xavier Bazan di Bristol-Myers Squibb (950), Daan Bieleveld di Royal DSM (1.750) e Laszlo Csaszar di Tesco Stores (1.430). Il programma premiato è stato sviluppato a Parma e coinvolge 1.600 veicoli in 10 paesi europei. Uno degli aspetti qualificanti e di maggior appeal per la giuria è stata non solo l’introduzione di una serie di regole che porteranno, nel corso di quattro anni, ad una riduzione del costo totale della flotta del 9%, ma anche aver identificato un
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MISSIONFLEET telematica
LA TELEMATICA
INCONTRA I FLEET MANAGER Nella sede milanese di Fastweb una nutrita platea di Fleet Manager ha incontrato tre società di telematica che, più che sui propri prodoi, hanno soprauo messo l’accento sui problemi legali legati alla privacy e al controllo dei dipendenti. E su una migliore gestione delle floe grazie proprio ai sistemi informatici
di Alberto Vita A DESTRA, ROBERTO CORTESI, BUSINESS DEVELOPMENT DI VIASAT
U Un mercato, quello della telematica legata all’automotive, che nel 2021 varrà, secondo un recente report di Research and Markets, oltre 55 miliardi di dollari, con una crescita media annuale del 27,4%. Un’opportunità che le varie società del settore, dove l’Italia
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una volta tanto è all’avanguardia, non vogliono lasciarsi sfuggire. Così come non si sono volute far sfuggire la nutrita platea di Fleet Manager che una di loro, Barbara Caimmi di Fastweb, anche nostra giurata nel premio MFA MissionFleetAwards, ha riunito nella sua sede milanese per un incontro sul tema. Un tema che è subito andato aldilà del prodotto delle tre società di telematica che si sono alternate sul palco a raccontare la loro azienda, o, come ha fatto Andrea Algeri direttore business unit telemobility di Texa, a raccontare la storia del
settore. Perché i Fleet Manager presenti hanno subito spostato il tiro sulle conseguenze legate alla privacy e al controllo del mezzo, più che a quelle organizzative e di possibile risparmio nell’adottare un sistema di telematica. Un argomento questo su cui si è discusso in una plenaria che ha visto presenti anche le tre società di telematica invitate. Da Targa Telematics una precisazione alle mille domande dei Fleet Manager: “chi ha una Black box attiva diventa titolare dei dati. La società che l’adotta deve cercare di trovare un accordo con le RSU o RSA, o in mancanza, acquisire il permesso
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MISSIONFLEET telematica
IL GPS SULLE AUTO: COSA DICE LA LEGGE
della Dtl, facendo domanda con un allegato tecnico che le nostre società possono aiutare a costruire. Naturalmente bisogna fare una notifica al Garante, che, essendo un’Authority, non è chiamato a rispondere ma soltanto a recepire. Se invece la Black Box è “silente” è solitamente il noleggiatore installante a curarsi degli adempimenti verso i potenziali usufruitori/destinatari” affermano in coro Irene Buso, Key Account Manager & Legal Support, e Massimiliano Balbo di Vinadio, Vice Presidente della società che si divide tra Torino e Treviso”. Ma naturalmente è buona norma “informare i dipendenti della presenza di queste box anche in caso di non attivazione” sottolinea Roberto Cortesi, business development di Viasat, che spiega come i Fleet Manager non debbano essere legati necessariamente al fornitore delle società di Nlt, anche se quelle che hanno deciso di montare un proprio sistema telematico lo fanno sistematicamente su tutta la propria flotta. E, alla domanda del neo Fleet manager di Prada Filippo Giannetti quando una geolocalizzazione reale può
Il Gps, sia questo sullo smartphone o sull’auto aziendale, non è “uno strumento di lavoro”. Questo è quanto si desume dalla delibera n. 2 del 2016 dell’Ispettorato nazionale del lavoro, che fornisce così in maniera definitiva (forse) le indicazioni operative sull’installazione di apparecchiature di geolocalizzazione satellitare sulle autovetture aziendali. La norma (art. 4, comma 2, della L. n. 300/1970 ) è stata modificata recentemente dal decreto correttivo del Jobs act e prevede ora in particolare che le procedure autorizzative concordate con le rappresentanze sindacali, previste per i sistemi di controllo a distanza dei lavoratori, non si applicano “agli strumenti utilizzati dal lavoratore per rendere la prestazione lavorativa e agli strumenti di registrazione degli accessi e delle presenze”. Per definire la necessità o meno dell’autorizzazione è necessario quindi, in primo luogo, individuare se l’installazione di apparecchiature di localizzazione satellitare Gps su auto aziendali è funzionale a rendere la prestazione lavorativa o no. Solitamente non lo è ma ci sono dei casi, vedi ad esempio alcuni lavoratori aeroportuali o i portavalori, che, per ragioni di sicurezza, impongono una loro continua localizzazione. In linea di massima, chiarisce l’ispettorato “si può affermare che i sistemi di geolocalizzazione non sono utilizzati in via primaria per l’esecuzione dell’attività, ma rappresentano un elemento ‘aggiunto’ agli strumenti di lavoro per rispondere ad esigenze ulteriori di carattere assicurativo, organizzativo o per garantire la sicurezza. Ne consegue che, in tali casi, le apparecchiature Gps possono essere installate solo previo accordo stipulato con la rappresentanza sindacale ovvero, in assenza di tale accordo, previa autorizzazione da parte dell’Ispettorato nazionale del lavoro.
essere attivata d’ufficio, Cortesi e Algeri hanno risposto “nei casi previsti dalla legge (come detto per i portavalori ad esempio, ma anche nella logistica, ndr) ma anche in caso di ottimizzazione operativa della flotta” che vuol dire tutto e niente. Anche perché come ha ben chiaro Cortesi, ma anche l’intera platea, “le nostre società sono avanti rispetto al legislatore come succede sempre nel campo delle nuove tecnologie”. Insomma un tema caldo, caldissimo che continueremo a trattare su queste colonne. Con i Fleet Manager proprio nel mezzo tra le esigenze di una miglior gestione della flotta grazie a sistemi telematici che gli consentono di applicare strategie di saving e di organizzazione, ma anche di quelle dei driver, tra cui naturalmente i propri superiori, nonché delle politiche delle società di Noleggio a lungo termine, che offrono, almeno a
parole, a detta di molti dei presenti, vantaggi economici e di informazioni attraverso i propri sistemi precaricati sulle nuove auto in arrivo, che, almeno al momento, tanti Fleet Manager non percepiscono (o percepiscono addirittura in negativo). La palla nel campo dei Fleet manager oramai è stata lanciata. Attendiamo ora come vuole essere giocata dalle società di noleggio a lungo termine.
SOPRA, ANDREA ALGERI, DIRETT0RE DI TEXA. QUI SOTTO, MASSIMILIANO BALBO DI VINADIO, VICE PRESIDENTE DI TARGA TELEMATICS
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Dopo alcune Analisi negli scorsi numeri, che hanno riguardato auto premium, questa volta puntiamo a due veicoli per i segmenti più gettonati delle flotte aziendali. Con la Nuova Renault Scénic, nella foto qui sopra, anche in versione 7 posti con la Grand, perfetta per famiglie e per chi macina tanti chilometri, e come la Fiat Tipo, Hatchbak, Berlina o Station Wagon, anch’essa un’auto con un ampio parterre di clientela. Che punta certamente a una spesa iniziale contenuta e a costi di gestione sotto controllo senza rinunciare alle nuove tecnologie, soprattutto per la sicurezza, l’infotainment e il comfort di guida
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L’ANALISI DI
Nuova Renault Scénic star del Grande Schermo È diventata anche una protagonista del grande schermo grazie a Ningyo, frutto di un progetto Renault e della creatività del regista Gabriele Mainetti, quello del sorprendente Lo chiamavano Jeeg Robot. Il “corto” sulla nuova Scénic è stato presentato alla 73° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia ed è piaciuto a pubblico e critica. Proprio come è successo per questo nuovo modello della Casa del rombo, che si è inserito in un segmento ricco di concorrenti. Lo ha fatto con un look di grande personalità che coniuga la versatilità di una monovolume (in cui Renault è maestra) con la grinta e il carattere di un moderno Suv: linee filanti, design accattivante – firmato dalla matita di Laurens van den Acker, senza dubbio uno dei più talentuosi car maker del giorno d’oggi – e spazi di bordo modulari e modulabili nonché un bagagliaio da 506 litri Un gran bel modello, con cinque posti (diciamo quattro e mezzo...). Se poi non basta c’è la “sorellona” Grand Scénic che ne vanta sette. di Maurizio Bertera
LA GAMMA In Italia, la nuova Scénic è sbarcata con due motori a benzina (il 1.2 Energy TCe da 115 o 130 CV, entrambi disponibili soltanto con il cambio manuale a sei
marce) e cinque diesel. Sono i 1.5 Energy dCi da 95 o 110 CV (quest’ultimo è disponibile anche con la doppia frizione Edc), la Energy dCi 110 Hybrid Assist e i 1.6 Energy dCi da 130 o 160 CV (anche con
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MISSIONFLEET
Edc). Gli allestimenti sono Life, Zen, Intens e Bose, quest’ultimo caratterizzato dal Bose Sound System (con altoparlante centrale anteriore e altri dieci nell’abitacolo) e che rappresenta il più caro in listino sia per i benzina (con il TCe 130 CV a 28.500 euro e il dCi 160 CV a 33.350 euro). Le entry level sono la TCe 115 Life (21.900 euro) e la dCi 95 Life (23.600 euro).
LA PREFERITA Basterebbe la versione base per avere tutti gli accessori necessari su un’auto moderna, ma è la Intens ad avere il miglior rapporto qualità/prezzo. Per i “macinachilometri”, ovviamente sono consigliabili i diesel della serie Energy: i 1.5 dCi sono regolarissimi, ma la versione da 95 CV è un po’ fiacca; meglio quella da 110 CV. Il 1.6 dCi garantisce prestazioni ben più brillanti a parità di consumi, con il top rappresentato dalla versione da 160 CV. L’abbinamento al cambio robotizzato Edc e un
valido equipaggiamento (i plus sono l’R-Link2 con touchscreen da 7”, il pacchetto Adas con i vari sistemi di sicurezza attiva, i sensori di parcheggio, la selleria in misto velluto/ecopelle e la funzione One Touch Folding) ci fa comunque propendere per la 1.5 dCi 110 CV che costa 29.600 euro. Il quattro cilindri 8v ha una coppia massima di 260 Nm e spinge la Scénic a 183 km/h con un passaggio 0-100 km/h in 12,4 secondi. La Casa dichiara un consumo medio di 4 litri ogni 100 km.
IN ARRIVO La Casa non prevede allargamenti della gamma sino a primavera.
I TEMPI DI CONSEGNA Si aggirano sui tre mesi. Curiosità: la serie limitata Edition One, studiata per il prelancio, è stata messa in vendita a giugno solo online
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L’ANALISI DI
IL VALORE RESIDUO Le serie precedenti di Scénic hanno mantenuto una quotazione all’altezza delle migliori rivali sul mercato. A rendere più valida la ricerca di un usato, c’è Renault Selection, il programma studiato dalla Casa per assicurare lo stesso livello di qualità, servizi e soddisfazione di quando si acquista un’auto nuova. I tre cardini sono i cinque anni di garanzia Excellence, i tre anni di assicurazione furto e incendio e la possibilità di finanziamenti ad hoc. Ci sono anche due soluzioni studiate per l’estensione di garanzia quale Selection Premium ed Easy Premium.
I COSTI DI GESTIONE
prezzo fisso come le Renault 5+ e Motrio, ideali per vetture rispettivamente con più di 5 e 6 anni di età.
LE FORMULE FINANZIARIE Sono tre, messe a punto direttamente da RCI Banque, molto ben articolate. Quella Classica a sua volta ha tre formule: Start, Drive ed Enjoy che ha una grande flessibilità perché oltre ad un tasso promozionale consente di aggiungere un pack servizi a prezzo molto competitivo. Renault Way invece offre la possibilità di una rata comoda, non vincola e impegna la metà del tempo rispetto ad un finanziamento tradizionale, offrendo alla fine la classica scelta di tenere, cambiare o restituire l’auto. E infine c’è il normale Leasing. Ampia la lista dei servizi assicurativi come non mancano offerte spot che Renault definisce Value Box.
Al di là della garanzia base di due anni, Renault ha la caratteristica di offrire molti “forfait” per singoli elementi dell’auto a prezzi IL NOLEGGIO supercompetitivi. Ci sono anche proposte “bloccate” a Quello a lungo termine è
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gestito da Renault Lease e prevede un pacchetto di servizi “all inclusive” e un canone fisso mensile, eliminando il rischio di dover sostenere spese non programmate e fornendo polizze d’assicurazione comprensive di RCA, Furto & Incendio e Kasko.
del resto tutto l’abitacolo. Difetti? Forse qualche cavallo in più non ci sarebbe dispiaciuto, alla luce di un look sportiveggiante. E il portellone manca di azionamento elettrico.
I PREGI E I DIFETTI
La quarta serie della Scénic, modello che al lancio segnò una vera rivoluzione, non delude le attese, perché oltre ad avere personalità stilistica è ricca di contenuti, a partire dai sistemi di ausilio alla guida e di sicurezza sino a una visione tra le più complete sul fronte dell’infotainment. E dal punto di vista stradale, regala una padronanza rara e un piacere di guida all’altezza della tradizione Renault, senza richiedere consumi eccessivi. Infine, ha quel tocco chic evidente nel “corto” di cui si diceva all’inizio. Molto transalpino, ma che piace tanto anche nella Penisola diventata secondo mercato al mondo per la Casa.
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Senza dubbio, la nuova Scénic è all’insegna del comfort a 360°. Dalla posizione di guida alla plancia con il sistema di infotainment RLink 2 a fare la parte del leone, mutuato integralmente dalle vetture del segmento superiore, ossia Espace e Talisman. Altro elemento positivo: la presenza di molti vani portaoggetti, tra cui spiccano una console centrale a scorrimento che può inserirsi nella parte posteriore dell’abitacolo e un inedito cassetto portaoggetti anteriore a scorrimento orizzontale. Soluzioni lucide e ben rifinite, che caratterizzano
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L’ANALISI DI
Il ritorno della Fiat Tipo è proprio per tutti Fiat torna all’antico, ma solo nel nome. La sostituta di Bravo – berlina compatta di segmento C – si chiama Fiat Tipo: ha riportato in auge il nome della vettura apparsa nel 2007 e rimasta sul mercato sino a tre anni fa. Curiosità: il progetto si chiama Fiat Aegea, ma la denominazione è stata adottata solo in Turchia dove viene costruita. E come in passato, più che un modello è una famiglia: c’è la due volumi cinque porte, la classica tre volumi e la station wagon. Ognuna ha la sua personalità, ma quella che ha catturato la nostra attenzione è la prima, in virtù dello stile da vera hatchback e di una abitabilità interna tra le migliori della sua categoria. Le misure lo confermano: è lunga 437 cm, larga 179 cm e alta 150 cm. Il passo è di 264 cm mentre il bagagliaio è di 440 litri. Lo stile richiama sicuramente il passato, senza cadere nel vintage: equilibrato, con un posteriore corto e un cofano “importante”. I punti di contatto con la Punto sono evidenti anche nelle scelte interne. di Maurizio Bertera
LA GAMMA Tre le motorizzazioni. La sola a benzina è l’1.4 aspirata da 95 CV mentre sul fronte diesel ci sono le due Multijet 16V, da 95 CV e
120 CV. Per tutte è previsto l’abbinamento al cambio manuale sei marce, per il 1.6 c’è anche il DCT a doppia frizione. In gamma c’è anche il noto 1.4 T-Jet alimentato GPL. Quattro gli
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allestimenti: Pop, Easy, Lounge e Business che non è previsto sul benzina. Il listino parte da 15.700 euro per il 1.4 benzina Pop e arriva a 23.600 per l’1.6 Multijet S&S DCT Business. L’entry level diesel, il 1.3 Multijet S&S Pop, costa 18.300 euro.
LA PREFERITA La presenza di un allestimento Business non può che orientarci in quella direzione. Cinque le possibilità: il 1.3 Multijet S&S Esay Business e Business (19.800 e 20.900 euro rispettivamente), il 1.6 Multijet S&S Easy Business e Business (21.000 e 22.100 euro) e il già citato 1.6 Multijet S&S DCT che supera ampiamente la soglia dei 23.000 euro ma che a nostro avviso per l’abbinamento motorizzazione-cambio a doppia frizione ha il tocco in più e favorisce i guidatori ad alto chilometraggio. E poi rispetto alla già completa versione Lounge, la
Business ha i cerchi in lega da 16 o 17”, il Pack Safety Plus (limitatore di velocità, Full Brake Control, Cruise Control adattivo) e l’Uconnect radio tablet touchscreen 7” HD DAB con navigatore integrato e tanti servizi live. Un gioiellino tecnologico, senza dubbio. Il propulsore eroga 120 CV a 3.750 giri/min e ha una coppia di 320 Nm a 1.750 giri/min. Da qui 200 km/h di velocità massima e 10,2 secondi nello 0-100 km. Il consumo medio dichiarato è di 3,7 litri ogni 100 km, le emissioni a 98 g/km di CO2.
IN ARRIVO La Casa non prevede novità a breve.
I TEMPI DI CONSEGNA A meno di promozioni particolari – che sono frequenti in Fiat che danno disponibilità rapida – per avere una Fiat Tipo bisogna preventivare una novantina di giorni.
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L’ANALISI DI
IL VALORE RESIDUO Il modello mantiene un valore di riferimento nella sua categoria. Con tante possibilità di rivenderlo: su usedcars.fiat.it/ si trova anche l’usato certificato Autoexpert che valuta solo le vetture che abbiano superato 160 controlli, con massimo 6 anni di attività e meno di 130mila km. L’usato Autoexpert è coperto da garanzia valida in tutta Europa (24 mesi o chilometraggio illimitato) e permette di beneficiare dell’assistenza stradale, del veicolo sostitutivo e di assistenza al passeggero. Nell’outlet virtuale di Fiat www.mirafiorioutlet.it/ si può trovare inoltre il migliore usato aziendale certificato e un’ampia scelta di km 0, tutti a basso chilometraggio e con età massima di tre anni.
I COSTI DI GESTIONE Due gli anni di garanzia per la nuova Fiat Tipo. Nel sito
iat.mopar.eu c’è la possibilità di crearsi piani personalizzati sulla base del programma Free to go. I due piani base sono Top Care (estensione di garanzia, manutenzione programmata, assistenza stradale) ed Easy Care che si occupa solo della manutenzione. Per l’estensione di garanzia ci sono poi Maximum Care e Powertrain Care, mentre per la manutenzione ecco i programmi Oil Care, Essential Care e Essential Care Plus.
LE FORMULE FINANZIARIE FCA Bank propone un Rateale classico, Fiat Più e formule Leasing. Al finanziamento si aggiunge una gamma di servizi assicurativi, come la polizza a protezione del credito, Furto &Incendio o Kasko.
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maggiori operatori del settore, il lungo termine aziendale è curato da Leasys, che gestisce l’acquisto e la gestione delle vetture, scegliendo fra un’ampia gamma di servizi. Ricordiamo inoltre che la divisione FCA Fleet & Business propone costantemente numerose offerte, con un canone fisso mensile di noleggio, e volendo con tutti i servizi di assistenza e assicurativi: un esempio è appunto la Tipo a sole 130 euro al mese con Be Lease TAN 3,95%, e quattro anni di assicurazione RCA compresa.
I PREGI E I DIFETTI
Partiamo dal “value for money”: Autobest l’ha premiata come “best buy car 2016”, sulla base della votazione di 26 tra le più importanti testate europee. E in effetti, per la qualità generale e IL NOLEGGIO l’equipaggiamento, è un Oltre al fatto che la Fiat Tipo premio meritato. Bene anche comfort e guidabilità. è disponibile presso i
E l’autonomia è da zona altissima del segmento: con un pieno, secondo i dati della Casa, si arriva a 1.200 km che salgono ulteriormente se si guida preferibilmente in autostrada. Altro plus: le versioni a benzina sono adatte anche ai neo-patentati. Cosa è migliorabile? Alcuni dettagli interni sono migliorabili (ok, il prezzo competitivo ma non esageriamo...) così come l’insonorizzazione.
IMMAGINE Non stupisce che nei primi mesi della commercializzazione, la nuova Tipo abbia raccolto numeri importanti. In un periodo di Suv imperanti, non bisogna comunque dimenticare che le berline rappresentano ancora il 55% delle vendite sul mercato italiano e il 70% di queste sono rappresentate dai segmenti B e C. Tipologie di auto dove Fiat è una, storica, garanzia.
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Musk batte Jobs Secondo una survey online di Cb Insight, realizzata come fosse un torneo di tennis, il Ceo più ammirato nel mondo del tech viene dall’Automotive (e non solo). È infatti elon Musk, il numero uno di Tesla e di altri business
come Space X o Solar City, a battere in “finale” il guru del tech mondiale, ovvero Steve Jobs, superando in serie personaggi come Jack Dorsey (Twitter), Zuckeberg (Facebook) e Bill Gates (Microsoft) battuto in “semifinale”, mentre Jobs ha superato dall’altra parte del tabellone in semifinale Richard Branson. interessante poi è vedere anche il risultato delle tante sfide che si sono tenute tra i 68 ceo presi in considerazione. e anche qui, ad esempio, Microsoft, con Nadella, perde contro Google, larry Page...
Single Day: le auto si vendono online Dagli impressionanti numeri che arrivano dal Single day di Alibaba che si è tenuto l’11 novembre scorso si capisce perché le case automobilistiche guardino sempre di più al web, non solo come
SGuArdo Sul fuTuro
strumento informativo per gli acquirenti di autoveicoli, e suoi accessori, ma anche come piattaforma di vendita come ha appena fatto anche Fiat con Amazon. Secondo il South China Morning Post sono stati infatti ben 100mila i veicoli, o i voucher sconto, venduti in un giorno sulle piattaforme Taobao e Tmall
nell’evento di shopping più grande al mondo, con 17,79 miliardi di dollari spesi quest’anno, 3 miliardi in più sul 2015. Pari alle vendite di ben mille concessionari in un mese in tutta la Cina. Tra le case hanno venduto online le cinesi Chery Automobile o SAiC Motor Co., ma anche Maserati, Range Rover, Jaguar o BMW.
ERRATA CORRIGE Nello scorso numero di MissionFleet, a pagina 38, nel titolo dell’intervista doppia abbiamo riportato erroneamente il cognome di uno dei due interpellati; è Cianca e non Ciancia, come invece scritto. Ce ne scusiamo con il diretto interessato e con tutti i lettori.
Spedizione Posta Target - Magazine
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