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Dialetto napoletano –Jemima
Portuguese Base Creoles
Creoles are natural languages as we learnt in the MFL Symposium. They are formedrapidly,and their creation stems from the urgent need of full expression and communication in between individuals who belong to multilinguistic communities which are relatively stable. We call “Portuguese basedcreoles” all the creoles whose lexicon is, in its vast majority, of Portuguese origin. However, from a grammatical point of view, creoles are autonomous and differentiated languages. The creoles of Portuguese base are generally classified according to a predominantly geographical point of view even though there is, in many cases, also a correlation in between the geographical location and the type of languages of substrate present at the time of formation. For example, in Africa one can find the following creoles: Creoles of High Guinea (in Cape Verde, Guinea-Bissau andCasamansa), Creoles of the Guinea Gulf (in S. Tomé and Prince). There areIndian-portuguesecreoles in India, such asDiu, Daman,Mumbai,Korlai,Quilom,Cananor, Tellicherry,amongst others. In Asia, there are Portuguese based creoles in Malaysia (Singapore, Kuala Lumpur andMalacca)and in some islands of Indonesia (Java, Flores, Ternate, Ambom, Macassar and Timor). These latter ones are known as Malayan-Portuguese. The creoles from Macau and Hong-Kong are denominated as Sino-Portuguese. In America there is a creole that can be considered of Iberian base given that Portuguese shares the origin of great part of its lexicon with Spanish and that is the Creole from Papiamento (Curaçao, Aruba and Bonaire in the Antilles). Finally, there is another creole calledSaramacanewhich exists in Suriname, and although of English base, it shows in its lexicon a strong Portuguese influence.
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Source: Instituto Camões
By Miss Santos
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Dialetto Napoletano
Quando l'Italia e stata unificata nel 1861 solo il 2.5% del paese parlava italiano e sono passati quasi 100 anni prima che l’italiano diventasse la lingua predominante da parlare nelle strade e nelle case in Italia. Tuttavia, dopo l’invenzione della televisione, ha rapidamente superato altri dialetti, per esempio il dialetto napoletano. Il romanzo italiano “L’amica geniale" di Elena Ferrante segue le vite di Elena Greco e Lila Cerullo, che navigano la complessità di crescere nella Napoli degli anni 1950. Ferrante dice costantemente al lettore quando un personaggio sta parlando napoletano o italiano scrivendo "lui/lei ha detto in dialetto" per differenziare i due. Ferrante ritrae come la lingua italiana e il dialetto napoletano erano visti negli anni 1950 quando il personaggio di Elena improvvisamente usa un "italiano corretto" quando parla con Lila, il che le dà un certo senso di superiorità, rafforzando il rapporto tra lei e Lila, mentre escludendo Carmela (che parla solo dialetto). Questo dimostra quanto siano diversi l'italiano e il napoletano, e mostra anche il fatto che negli anni 1950 il napoletano era visto come "semplice" e "non sofisticato" in confronto all'italiano.
In aggiunta a questo, la scomparsa del dialetto nella classe media ha un po' a che fare con la distinzione di classe: la classe media voleva separarsi dalla classe operaia, e l'italiano era la lingua per andare avanti in Italia e parlare il dialetto come faceva la classe operaia era guardato con disprezzo. In questo periodo nel Sud Italia, le famiglie e i commercianti preferivano parlare il napoletano. Il napoletano risale al 'latino volgare', come tutte le lingue romanze (francese, spagnolo e portoghese per esempio), ed è quasi impossibile da imparare; sembra che la fluidità dell'italiano sia quasi un ostacolo all'acquisizione del napoletano -anche gli italiani del nord trovano il napoletano difficile, eppure molti ne sono affascinati. La parola 'world' in inglese è 'mondo' in italiano, e 'munno' in napoletano, e la parola 'when' in inglese è 'quando' in italiano ma 'quanno' in napoletano. Possiamo vedere che ci sono molte differenze tra l'ortografia e la pronuncia italiana e napolitana, ma è la gestualità, la bellezza e la brillantezza del napoletano lo rendono difficile da ignorare, e se mai vi trovate a camminare per le strade di Napoli, avrete la possibilità di sentire questo bellissimo dialetto.
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