Maggio 2014

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Anno IV - N. 49 - Maggio 2014 - Mensile - Registrazione Tribunale di Velletri 2-2010 del 22.01.2010 - Distribuzione gratuita

Speciale Moda COLORI PASTELLO

Speciale Elezioni Europee e Amministrative 25 maggio 2014 Andrea Camilleri

“La cultura non piove dall’alto: ha a che fare con la democrazia”

ARICCIA

Libera Castelli Romani Presidio “Natale De Grazia”

VELLETRI

Velletri all’avanguardia nella prevenzione della corruzione

LARIANO

Intervista al sindaco Caliciotti

La Banca Popolare del Lazio approva il bilancio 2013 e lancia nuove iniziative per giovani e imprenditori

ALBANO

Albano, presentazione del “Programma di interventi in favore dei malati di Alzheimer e loro familiari”

“Un giorno di gioia” secondo

Aurelio Picca



SOMMARIO ATTUALITÀ 4 6

Festival del cinema di Roma 2014 Lavoro su internet. Possibilità

POLITICA

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Intervista al sindaco di Genzano Virginio Melaranci

VIAGGI 25

La Banca Popolare del Lazio approva il bilancio 2013 e lancia nuove iniziative per giovani e imprenditori

LARIANO 19 Il sidaco Caliciotti “La mancanza di risorse non ci ha mai fermato. Abbiamo continuato a lavorare per il bene dei cittadini”

Le isole del golfo di Napoli: Procida, Ischia e Capri

EVENTI E SPETTACOLO 6

“Un giorno di gioia” secondo Aurelio Picca

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Festival del Cinema di Cannes 2014: dal 14 al 25 Maggio

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Andrea Camilleri “La cultura non piove dall’alto: ha a che fare con la democrazia”

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Mostre, Eventi, Concerti e Teatro

ARICCIA 20 Libera Castelli Romani Presidio “Natale De Grazia” ALBANO 23 Albano, presentazione del “Programma di interventi in favore dei malati di Alzheimer e loro familiari”

RUBRICHE

MODA 16

16

Speciale Moda. Colori pastello

TERRITORIO VELLETRI 14 L’ultimo saluto a Guido Di Vito Una squadra di pronto intervento è reperibile 7 giorni a settimana

12

Vengo via con te Adotta un cane

18

Aspettando Brasile 2014 Mondiale arcobaleno

22

FaceAbook Giuseppe Catozzella

24

Enogastronomia Le ostriche

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Novecento d’Amore Romy Snaider e Alain Delon un amore splendido e infelice

Editore Blink di Ottavia Lavino Direttore Responsabile Ottavia Lavino

Numero 55 - anno IV Novembre 2014 Registrazione tribunale di Velletri 2/2010 del 22.01.2010

Progetto grafico e impaginazione BLINK Stampa Eurografsud Via delle Grotte, 11 00040 Ariccia Roma - Tel. 069344741 Redazione NONSOLOROSA Vicolo Bellonzi, 30 00049 Velletri - RM - Tel. 06.961.55.428 redazione@nonsolorosa.it

Hanno collaborato: Servizi Daniele Ognibene Maria Rita Cappucci Silvia Bottacchiari Rubriche Daniele Ciani Daniele Ognibene e Alessandro Lombardo Gabriele Santoni Maria Rita Cappucci Silvia Bottacchiari

Distribuzione gratuita

Salvo accordi scritti la collaborazione a questo periodico e da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita.In questo caso si garantisce la restituzione dei materiali giunti in redazione. E vietata la riproduzione anche parziale di grafica, immagini, testi e spazi pubblicitari realizzati da NONSOLOROSA. La redazione non risponde delle eventuali variazioni a dati/orari e prezzi degli eventi pubblicitari.


CODICE DI AUTOREGOLAMENTAZIONE PER LA PROPAGANDA ELETTORALE Modalità dell’offerta e tariffe per l’accesso agli spazi destinati ai messaggi politici per le

ELEZIONI EUROPEE ED AMMINISTRATIVE DEL 25 E 26 MAGGIO 2014 “Blink di Ottavia Lavino” nella sua qualità di proprietario ed editore della testata giornalistica “NONSOLOROSA” nell’ambito della propria autonomia ed in esecuzione delle leggi vigenti e degli emananti regolamenti di attuazione, per la raccolta di propaganda elettorale per le elezioni europee ed amministrative del 25 e 26 maggio 2014 e per eventuali tornate di ballottaggio, porta a conoscenza degli utenti il seguente Codice di Autoregolamentazione: 1–Nei trenta giorni consentiti dalla legge 10/12/1993 n. 515, l’Editore raccoglierà inserzioni elettorali da pubblicare sulla rivista “NONSOLOROSA” secondo le regole sotto-indicate. 2- Le inserzioni di propaganda elettorale dovranno essere relative a: a) annunci di dibattiti, tavole rotonde, conferenze e discorsi, b) pubblicazioni destinate alla presentazione dei programmi, delle liste, dei gruppi di candidati e dei candidati; c) pubblicazioni di confronto tra i candidati. Tutte le inserzioni dovranno recare la seguente dicitura: “Propaganda elettorale”. Non saranno accettate inserzioni pubblicitarie elettorali pure e semplici e cioè le pubblicazioni esclusivamente di slogan positivi o negativi, di foto o disegni, di inviti al voto non accompagnati da adeguata, anche se succinta, presentazione politica dei candidati e/o di programmi e/o di linee, ovvero non accompagnati da una critica motivata nei confronti dei competitori. Per tali inserzioni vi è un espresso divieto legislativo. (art.2 legge 515/93). 3- La richiesta di inserzione elettorale dovrà essere rivolta direttamente alla testata, contattando via e-mail all’indirizzo redazione@nonsolorosa.it o al numero telefonico 06/96155428. 4- Le richieste di inserzioni elettorali, con gli specifici dettagli relativi alla data di pubblicazione e le eventuali posizioni di rigore, etc., dovranno pervenire (anche in formato elettronico e via e-mail) di norma quattro giorni prima della data richiesta per la pubblicazione. 5- Le tariffe secondo quanto disposto dall’art.3 del Regolamento del Garante, saranno le seguenti:

Terza di copertina a colori

€ 500,00 IVA esclusa

Pagina intera interna a colori

€ 350,00 IVA esclusa

Mezza pagina interna a colori

€ 200,00 IVA esclusa

Il materiale dovrà essere inviato già pronto per la pubblicazione in formato JPG, GIF, PNG, SWF. Non si praticano sconti quantità, né altri sconti. Non saranno riconosciute in alcun modo le commissioni d’agenzia. Il pagamento dovrà essere effettuato contestualmente all’accettazione dell’ordine di pubblicazione. Il mancato adempimento comporterà automaticamente la mancata accettazione di pubblicazione. 6- In osservanza delle regole di cui alla legge 10/12/93 n. 515 e degli emendamenti regolamenti in attuazione, al fine di GARANTIRE LA POSSIBILITÀ DI ACCESSO IN CONDIZIONI DI PARITA’ e l’equa distribuzione degli spazi tra tutti i soggetti interessati che ne abbiano esigenze informative o precedente carico pubblicitario di altra natura, spazio sufficiente all’esaurimento delle inserzioni regolarmente pagate, verrà attuata la seguente procedura: a) l’Editore comunicherà ai richiedenti l’eventuale mancanza di disponibilità alla pubblicazione per la data o le date indicate. L’Editore concorderà con l’inserzionista i tempi e gli spazi, se diversi da quelli richiesti, per la pubblicazione in altra data; se ciò non fosse possibile l’Editore procederà ad una riduzione proporzionale degli spazi richiesti onde garantire l’accesso a tutte la categorie interessate. b) Analogamente, qualora dovessero verificarsi fenomeni di accaparramento di spazi, l’Editore si riserva, per garantire concretamente la possibilità dell’accesso in condizioni di parità nonché l’equa distribuzione degli spazi tra tutti i soggetti che ne abbiano fatta richiesta, di ristabilire una pari condizione per i richiedenti, procedendo nel modo indicato nel precedente punto a). 7- La vendita sarà effettuata presso l’Editore. Nei testi degli avvisi pubblicitari dovrà apparire il “COMMITTENTE RESPONSABILE SIG. (persona fisica)…”(come da art.3, 2° comma, legge 10/12/93 n. 515). Gli ordini, come da art.3 legge 10/12/93 n.515, dovranno essere effettuati (e quindi firmati ) da: a) i segretari amministrativi o delegati responsabili della propaganda, previa la loro identificazione ed attestazione della qualifica; b) i candidati o loro mandatari. Qualora il committente della propaganda elettorale a favore di uno o più candidati sia un gruppo, un’organizzazione, un’associazione di categoria, un movimento, un partito, etc., occorre la preventiva autorizzazione (scritta ) del candidato o del suo mandatario. La fattura andrà emessa a: segretari amministrativi o delegati responsabili della propaganda; candidati o loro mandatari; organizzazione/associazione di categoria, etc., previa autorizzazione, come sopra indicato. 8- L’Editore dovrà rifiutare richieste di propaganda elettorale da parte di Enti della Pubblica Amministrazione (come da art. 5 legge 10/12/93 n. 515). Per tutto quanto non meglio specificato si farà riferimento alla normativa vigente. Blink di Ottavia Lavino


Editoriale

#bringbackourgirls, anche NONSOLOROSA dice no all’ignoranza del terrore Il Direttore Ottavia Lavino redazione@nonsolorosa.it

Il mondo intero è con il fiato sospeso per le 300 ragazze nigeriane rapite dall’organizzazione estremista islamica Boko Haram. Un’organizzazione che fino a pochi anni fa era marginale in questo paese di 160 milioni di abitanti, con 250 gruppi etnici diversi e che ora sta seminando il terrore nel paese, con rapimenti, massacri e stupri. La notizia del rapimento che ha scosso l’intera comunità internazionale ha avutoArchitettiamoci il boom quando Malala Yousafzai, la giovane studentessa pakistana che ha rischiato la vita dopo essere stata aggredita da un gruppo di estremisti islamici che le volevano impedire di andare a scuola, ha creato l’ hashtag #bringbackourgirls ripreso poi da moltissimi personaggi del mondo della politica e della cultura, tra cui Michelle Obama e Graca Machel, moglie di Nelson Mandela, che ha rotto il suo lutto che durava ormai da dicembre, solo per sostenere la causa della liberazione di queste coraggiose studentesse. Ancora una volta le donne vengono colpite al cuore, perché? Boko Haram non tollera la possibilità che le donne si possano emancipare, questa organizzazione considera la donna un oggetto da utilizzare per il proprio piacere, ecco perché ogni anno migliaia di donne vengono ridotte in schiavitù, seguendo i dettami della sharia, la più odiosa e dura legge islamica. La zona dove agisce Boko Haram è la più povera dell’intera Nigeria, il tasso di analfabetismo giovanile sfiora l’80%, solo il 2% dei bambini sotto i 15 mesi viene vaccinato e il 35% dei mussulmani non ha mai frequentato nessuna scuola, neanche quella coranica. Sono dati questi che fanno riflettere su come l’ignoranza e la povertà alimentino odio e violenza. Mandela diceva: “L’educazione è l’arma più potente che può cambiare il mondo”; in Africa, in particolare in Nigeria, le donne ne sono consapevoli e lo studio diventa appunto l’arma per garantirsi un futuro migliore, per uscire dalla povertà, per cercare una fonte di salvezza, per imboccare la strada per una vita dignitosa. NONSOLOROSA vuole sostenere questa battaglia di civiltà, perché il diritto allo studio e alla libertà non siano negati in nessuna parte del mondo. Sono fermamente convinta che l’istruzione è l’unica risposta possibile contro queste barbarie.

Il Direttore


“Un giorno di gioia” secondo Aurelio Picca

LA BIOGRAFIA

Perché “raccontare”, secondo lo scrittore veliterno, è sempre come fare i conti con le proprie radici e con il proprio passato per individuarne il senso, per estrarne una “lezione”, una “lettura”

Aurelio Picca, nato a Velletri, è autore di numerosi romanzi di successo. Ha esordito nella narrativa nel 1992 con la raccolta di racconti “La schiuma”. Ma il vero esordio è un libro di poesie, “Per punizione”, uscito nel 1990. Ha poi pubblicato “L’esame di maturità” (1995), ristampato da Rizzoli (2001), “I racconti dell’eternità” (1995), “I mulatti” (1996), “Tuttestelle” (1998), Premio Alberto Moravia, Superpremio Grinzane Cavour, finalista Premio Viareggio, “Bellissima” (1999), “Sacrocuore” (2003) “Via Volta della morte” (2006). Del 2007 è il poemetto civile “L’Italia è morta, io sono l’Italia”, riproposto da Bompiani nel 2011, “Se la fortuna è nostra”, Premi Hemingway e Flaiano, “Addio” (2012). Aurelio Picca è giornalista pubblicista e docente. Ha scritto di cinema, arte, letteratura, cronaca, costume. Ha collaborato e collabora con diverse testate tra cui Repubblica, Il Giornale, Max, Nuovi Argomenti, Il corriere della Sera, Il Messaggero, Io Donna. Inoltre è video maker: Elogio delle Torri e Palio del bianco; Roma tanta poca; Asilo infantile, intervista a Edward Bunker.

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UN GIORNO DI GIOIA (Bompiani 2014)

Dopo la scomparsa del padre, il giovane Jean vive con la madre Tilda nel “castello”, la residenza di famiglia che Tilda ha ereditato dai genitori. La madre di Jean proviene da una famiglia molto particolare, un concentrato di anomalie, tramandate agli eredi. I privilegiati sono Tilda e Attila, il più piccolo, ma gli altri fratelli per non impugnare un testamento che li taglierebbe fuori dalla proprietà della dimora di famiglia, ottengono da Tilda la promessa di un rimborso talmente oneroso, che la costringerà a cambiare radicalmente il suo stile di vita. La

donna infatti entra nel mondo della malavita, una follia che coinvolge inevitabilmente anche il figlio, che assiste inerme alle bizzarre imprese materne, comprendendo solo in parte quello che gli sta accadendo. Degno figlio di sua madre, Jean vive un’infanzia particolare, plasmata dal mito del lusso, della ricchezza, nutrendo una passione per i profumi, i fiori e i colori. La situazione si complica quando le azioni criminose della madre iniziano a venire a galla; allora il giovane si rende conto di ciò che sta accadendo alla sua famiglia e tenta in tutti i modi di riprendere in mano la realtà. Un noir, un romanzo famigliare, un dramma grottesco che accumula colpi forti e stralunata ironia. “Un giorno di gioia” rifugge ad ogni facile classificazione. Con questa sua ultima opera Aurelio Picca continua a ribaltare la grammatica di molti generi letterari, mentre prosegue la sua esplorazione dei territori indiavolati dell’esistenza umana, con la speranza che stavolta il suo alter-ego Jean-Aurelio possa un giorno liberarsi della sua “storia estrema”, vissuta sempre al confine, provando alla fine quella “felicità grande” tanto agognata.


Aurelio Picca

L’emotività e l’interiorità sono vere, le vicende inventate. Questa è stata la scommessa: addizionare fuoco e ghiaccio.

L’INTERVISTA

Riguardo al suo ultimo romanzo “Un giorno di gioia”, in un mondo come quello odierno in che termini si può parlare ancora di gioia? Intanto il mio romanzo contiene la parola “gioia” che è sinonimo di “lusso”, perché gioia e lusso sono due posizioni estreme: non quotidiane, non comuni. Infatti, Tilda, la protagonista, a un certo punto dice che la ricchezza, in quanto borghese, va disprezzata. Invece il lusso (come la gioia) la spinge a vivere. Per paradosso credo che la gioia come il lusso sia un sentimento “rivoluzionario”, mentre la ricchezza (come la felicità) è un sentimento “reazionario”, “avido”, “cupido”. Non a caso i ricchi sono tristi e indaffarati a mantenere la ricchezza accumulata. Mentre chi ha il senso del lusso gode. C’è da dire che la gioia o il lusso rimandano anche a una bellissima giornata, a una camicia bianca ben stirata, a l’eleganza dei felini o di alcune signore e signori che lo sono per nascita, per inclinazione naturale. Se vogliamo spostare il sentimento della gioia nel mondo attuale, non noto nessun problema. Alberto Moravia diceva che “il mondo è così come è”. E’ stato sempre così come è. Paul Bowles, l’autore di “Il tè nel deserto”, ci ricorda che negli istanti prima di morire può capitare che tutti noi non ricordiamo i momenti felici, bensì solo alcuni frammenti di gioia. Ha fatto notizia la sua rinuncia alla candidatura al premio Strega, cosa l’ha spinta prendere questa decisone “anticonformista”? C’è da sfatare che i premi siano la patente che legittima se uno è uno scrittore o no. Ormai sono faccende che riguardano editori, strategie, fondazioni. Spesso le vittorie sono annunciate e sempre più spesso proprio i premi che dovrebbero premiare “la letteratura”, non la premiano. Io non ho fatto nessuna scelta “anticonformista”. Anzi, è stata realista. Semmai i miei romanzi sono anticonformisti, nel senso che sono scritti da un uomo vocato alla scrittura e non un compilatore di pagine, dunque di libri cartacei.

In “Un giorno di gioia” racconta una storia con la voce di un bambino. Quanto c’è di autobiografico in questo romanzo? Jean non sono io, Tilda non è mia madre. Però per raccontarli ho dovuto entrare molto dentro di loro. Soffrire e gioire, rubare, fare l’amore, uccidere e vederlo fare. Mi piace dire: che è tutto vero e tutto falso. L’emotività e l’interiorità sono vere, le vicende inventate. Questa è stata la scommessa: addizionare fuoco e ghiaccio. La protagonista femminile è una donna complessa ed eccessiva in tutte le sue rappresentazioni, a chi si è ispirato per creare questo personaggio? Ho preso in prestito “una madre bellissima, elegantissima” e l’ho lanciata in un mondo di lusso, di smalti, di sesso, di criminalità. In fondo Tilda è il prototipo della “libertà”. Una libertà che ogni donna possiede in potenza e che magari non riesce a sprigionare. Donne artefici del proprio destino, spesso estremo che va oltre i confini consentiti, come vede l’universo femminile di oggi? Le donne, insieme alle tigri, sono gli esseri viventi che mi interessano e mi affascinano di più. Riguardo alla letteratura, quanto è difficile nell’era della globalizzazione scrivere un libro che sia veramente di qualità? Per scrivere serve molto talento e molta disciplina. Molta forza interiore e fisica. Gli scrittori sono pochi. L’arte è aristocratica. Anche se un artista vorrebbe essere amato dall’universo intero. Anzi, fa quello che fa solo per essere amato. Fortuna che il mio editore (prima Rizzoli, poi Bompiani – sono dal 1998 in Rcs) mi lascia scrivere quello che voglio. Questo è un grande privilegio che mi onora. Se un giorno mi si chiedesse una storia che già hanno tutti in testa forse smetterei. Oppure la scrivo. Anzi, la scrivo per divertirmi a sfidare coloro che vogliono accettare la sfida. Anche se la sfida implica il restare fedeli alla giovinezza denudandosi della propria stupidità. Maria Rita Cappucci

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Finlandia.Nella terra di Santa Claus Il nostro inizia a Helsinki, la “figlia del Baltico”, nominata Capitale Europea della Cultura nell’anno 2000 in occasione del 450° anniversario dalla sua fondazione. Lo spirito della città può essere sintetizzato da una sorprendente alternanza di stili architettonici ciascuno dei quali identifica un particolare quartiere: gli edifici neoclassici nella piazza del Senato con il Duomo, imponente ed immacolato; lo stile neorinascimentale nelle arterie commerciali dell’Esplanadi; l’Art Nouveau nel quartiere di Eira; lo stile essenziale del distretto di Toolo, progettato da Alvar Aalto. Gli oltre

60 musei testimoniano inoltre la grande attenzione che Helsinki riserva a tutte le espressioni artistiche; tra questi ricordiamo il museo d’arte Amos Anderson, il museo naziona-

Nel 1950 Babbo Natale decise di realizzare il proprio Ufficio a Rovaniemi, lungo la linea del Circolo Polare Artico. Qui, tutti i giorni dell’anno, i bambini (anche quelli un po’ cresciuti !) hanno la possibilità di incontrarlo e, da qui, gli Elfi al lavoro nel “Santa Claus Post Office” hanno risposto ad oltre 4.000.000 di lettere provenienti da ogni angolo del globo. L’avveniristica struttura in vetro dell’Arktikum, che ospita il Centro Artico ed il Museo Regionale della Lapponia, raccoglie importanti testimonianze sulle caratteristiche della natura e della vita nelle regioni dell’estremo nord del pianeta.

Il v’iaggio prosegue alla volta di Rovaniemi costruita sul Circolo Polare Artico e principale centro economico e culturale della Lapponia Finlandese. Negli anni recenti la città si è imposta a livello internazionale come una delle mete preferite e più apprezzate dai viaggiatori di tutto il mondo per le sue attrazioni: il Villaggio di Babbo Natale, il Museo Arktikum, le escursioni in motoslitta, con slitte trainate da cani Husky o da renne sotto i colori ondeggianti dell’Aurora Boreale. Si narra 8

le di Finlandia ed il nuovissimo Kiasma che raccoglie il meglio dell’arte contemporanea emergente. Di particolare suggestione sono inoltre la chiesa di Temppeliaukio, meglio conosciuta come la “Chiesa nella Roccia”, la Finlandia Hall, tempio della musica classica vero e proprio mix tra architettura classica ed ultramoderna e la piazza del mercato, affacciata sul mar Baltico. Da non perdere una visita alla fortezza di Suomenlinna, inserita dall’Unesco nella World heritage List quale patrimonio dell’umanità.

Il Centro Artico permette di entrare in contatto con usi e costumi degli “Inuit” di Groenlandia e Canada, conoscere lo stile di vita delle popolazioni stanziate in Siberia ed Alaska e di osservare gli strumenti utilizzati dagli “shamani” per i riti magici e propiziatori.

che la leggenda di Babb o N a t a l e ebbe i n i z i o nel IV Secolo d.C. ad Izmir (nell’attuale Turchia) dove il Vescovo Nicholas usava lanciare regali ai bambini poveri dalle finestre del proprio palazzo.

In seguito sia la Chiesa Ortodossa che quella Cattolica beatificarono il Vescovo quale Patrono e Santo Protettore dei bambini: in Inghilterra venne soprannominato “Father Christmas”, in America “Santa Claus” ed in Italia “Babbo Natale”



Speciale Elezioni Europee e 25 maggio 2014 Come votare, quando e in

Maggio si preannuncia un mese molto intenso dal punto di vista politico e ammnistrativo. La maggior parte dei cittadini italiani saranno chiamati alla urne per una doppia elezione: per scegliere i membri che comporranno il nuovo Parlamento europeo a livello nazionale, mentre a livello locale i cittadini di oltre 4mila comuni, saranno chiamati ad eleggere sindaco e nuova amministrazione comunale. In vista di questa doppia tornata elettorale, Nonsolorosa ha preparato per i suoi lettori uno speciale tutto dedicato “all’Election Day” per spiegare come, dove si vota, come funzionano le preferenze, quali sono i comuni chiamati al voto, insomma tutte le informazioni necessarie per prepararsi a dovere alle elezioni del prossimo 25 maggio.

Elezioni Europee: quando si vota in Italia

In qualità di stato membro dell’unione europea insieme agli altri 27 a maggio l’Italia è chiamate alla urne per eleggere a suffragio diretto i nuovi membri che comporranno il parlamento europeo. Queste elezioni che si svolgeranno 10 domenica 25 maggio saranno

le ottave elezioni per il Parlamento europeo che si tengono dal 1979 e le prime a cui partecipa la Croazia insieme agli altri stati membri. I seggi si apriranno alle ore 7 e chiuderanno alle ore 23. Ogni Stato membro dell’Unione Europea ha la libertà di definire quali e quanti giorni le urne saranno aperte sul proprio territorio, perciò le elezioni si terranno nei giorni abituali per ogni nazione: giovedì nel Regno Unito, domenica in Germania e in Italia.

COME SI VOTA

Riguardo alle modalità di voto, l’elettore dovrà esprimere la propria preferenza semplicemente tracciando una croce sul simbolo del partito prescelto. E’ possibile esprimere la propria preferenza per un massimo di tre nominativi presenti nella lista elettorale del partito; nel caso in cui si intendano scegliere tre nominativi occorre tenere conto del meccanismo della “tripla preferenza di genere”, le preferenze, cioè, dovranno riguardare candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della terza preferenza. Ogni Paese può decidere il metodo attraverso

quali comuni per

il quale eleggere i propri rappresentanti; l’unico paletto imposto dall’Europa è quello di votare con un sistema elettorale basato sul sistema proporzionale. I seggi vengono assegnati tra gli Stati membri con la cosiddetta ”proporzionalità decrescente”. I seggi che sono stati assegnati all’Italia saranno 73 come quelli della Gran Bretagna. La nazione che avrà più parlamentari europei sarà la Germania con 96 deputati, seguita dalla Francia, con 74. Per la prima volta, in occasione delle elezioni europee, si terranno dei confronti televisivi tra i candidati alla presidenza del Parlamento Europeo. Questi dibattiti avverranno in presenza di un pubblico nella camera plenaria del parlamento europeo a Bruxelles. Moderatrice sarà la giornalista italiana, inviata di guerra e direttore di Rai News 24 e Televideo RAI Monica Maggioni.

Elezioni Amministrative: quando e dove si vota

Il prossimo 25 maggio gli italiani non saranno chiamati solo a votare per le Elezioni Europee. Molti


Amministrative le amministrative

di loro, infatti, saranno impegnati anche nel voto per le Elezioni Amministrative. I seggi saranno aperti dalle ore 7 alle ore 23 e sarà possibile esprimere il proprio voto esclusivamente in questa giornata. Sono 4106 i comuni chiamati al voto in tutta Italia: tra i principali chiamati alle urne ecco dove si voterà: a Firenze, Sassari, Perugia, Bari, Pescara, Terni, Padova, Bergamo, Ferrara, Forlì, Foggia, Modena, Livorno e Reggio Emilia. Con il rinnovo della Giunta e dei Consigli comunali delle regioni a statuto ordinario si applicheranno le norme in materia di contenimento delle spese degli enti locali che prevedono la riduzione del numero di consiglieri e degli assessori comunali, come pubblicato nella tabella in basso. La novità delle elezioni del 25 maggio 2014 è l’aumento del numero dei consiglieri rispetto allo scorso anno nei comuni fino a 10.000 abitanti per effetto della Legge 7 aprile 2014 n. 56 (Legge Delrio) pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 81 dello stesso giorno.

COME SI VOTA Nei comuni con meno di 15.000 abitanti

Si vota con una sola scheda per l’elezione del Sindaco e dei consiglieri

comunali. Ogni candidato sarà affiancato dalla lista che lo appoggia; sulla scheda presentata all’elettore è dunque stampato il nome del candidato sindaco e il contrassegno della lista a sostegno. Il voto per il sindaco e per il consiglio è congiunto e viene eletto il candidato che avrà ottenuto il maggior numero di voti. Eletto il sindaco sarà definita di conseguenza anche la composizione del Consiglio: alla lista che appoggia il Sindaco eletto andranno i 2/3 dei seggi disponibili, mentre i restanti seggi saranno distribuiti proporzionalmente tra le altre liste.

Con più di 15.000 abitanti

Si vota con una sola scheda sulla quale sono riportati i nomi dei candidati e il simbolo (o i simboli) delle liste che lo appoggiano. Il voto può essere espresso in tre modi: tracciando un segno solo sul simbolo di una lista, assegnando in tal modo la propria preferenza alla lista contrassegnata e al candidato Sindaco da quest’ultima appoggiato; tracciando un segno sul simbolo di una lista, eventualmente indicando anche la preferenza per uno dei candidati alla carica di Consigliere appartenenti alla stessa lista, e tracciando contestualmente un segno sul nome

COMUNI AL VOTO NEL LAZIO Nella regione Lazio 167 comuni saranno chiamati alle urne per le prossime elezioni ammnistrative. Il turno di ballottaggio è previsto per l’8 giugno. Si voterà in quattordici comuni con popolazione legale superiore alla soglia dei 15.000 abitanti e per i quali viene applicato il sistema elettorale

di un candidato Sindaco non collegato alla lista votata: così facendo si ottiene il cosiddetto “voto disgiunto”; tracciando un segno solo sul nome del Sindaco, votando così solo per il candidato Sindaco e non per la lista o le liste a quest’ultimo collegate. Viene eletto il candidato che abbia superato al primo turno la maggioranza assoluta. In caso contrario si torna al voto per il ballottaggio tra i due candidati che abbiano ottenuto le percentuali maggiori, la seconda domenica successiva. Maria Rita Cappucci maggioritario a doppio turno. In sintesi, ecco i numeri delle elezioni nella regione Lazio: • comuni al voto: 167 su 378 comuni laziali (44,2%) • comuni con più di 15.000 abitanti: 14 su 167 (8,4%) • comuni con meno 15.000 abitanti: 153 su 167 (91,6%) • capoluoghi di provincia: 0

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Vengo via con te

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Ciao, il mio nome è Moira, ho 3 anni e sono un incrocio pitbull di taglia media.

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CRONO

Mi piace molto dormire, non sono una grande sportiva, direi più una pantofolaia... Sono brava ad andare al guinzaglio con la pettorina e vorrei trovare una famiglia tutta per me!

Io sono Crono, come il po, Dio del Tempo e a proposito di tem ? mio il re sapete come amo impiega Dormendo!

MOIRA Voi non avete mai conosciuto una cagnetta buona come me, di questo sono sicura! Si perchè io sono molto dolce con le persone, vado d’accordo anche con gli altri cani, ma non mi faccio mica mettere i piedi in testa, se qualcuno mi infastidisce gli rispondo per le rime, buona si, ma fessa no! Come tanti miei simili anche io ho una storia da raccontare, triste anche la mia... Mi hanno portato in canile perchè ero incinta. Avevo un brutto aspetto, le mie mucose erano blu, avevo una brutta massa sul petto, analisi pessime. Dall’ecografia è emerso che avevo circa 12 cuccioli, troppi e troppo grandi per me e anche se stavo solo a metà gravidanza, comprimevano sul diaframma impedendomi di respirare bene, soffrendo anche loro della mancanza di ossigeno. Inoltre erano tutti preoccupati per quella massa che avevo sul petto, poteva essere un tumore e andava tolto. Se fossi rimasta in strada sarei morta entro pochi giorni. Sono stata operata e sterilizzata, mi hanno fatto la biopsia, per fortuna la massa era solo una brutta infezione. Ho preso l’antibiotico e sono guarita del tutto! Questa è la mia storia, è brutta ma sono viva e sono ancora qui. Ora aspetto la mia possibilità qui in canile, condivido il box con Crono, incrocio rottweiler. Sono chippata, vaccinata, sverminata, sterilizzata e negativa alla leishmania 12 Adottabile solo al centro-nord Italia previa visita di preaffido

Crono, 4 anni, incrocio rottweiler abbandonato, un coccolone! vorrebbe tanto una maxi branda su cui riposare invece del duro cemento....

Ah, quanto mi piacerebbe stare a casa su una bella branda rinforzata con un cuscinone morbido sopra, mi farei certi sonni... Invece mi devo accontentare del cemento, ho la mia cuccia nel box ma di giorno preferisco dormire sul muretto, infatti nonostante il mio peso sono abbastanza atletico da riuscire a salirci! Sono un incrocio rottweiler, cane temutissimo! Infatti anch’io sono cattivo, ma veramente! Pensate, sono talmente cattivo che se una mosca mi passa davanti al naso cerco di prenderla! Giuro, non sto scherzando! Ma non vi fate impressionare da questo racconto, nei miei 43 kg di ciccia nascondo un grande cuore tenero... Il primo giorno che mi hanno portato a visita nell’infermeria ho conquistato tutti i Veterinari! La mia specialità è dare la zampa, ci sono molti cani che sanno dare la zampa, ma io sono più bravo! Quanto amo gli umani! Non mi piacciono i cani maschi, convivo con Moira, una cagnetta incrocio pitbull molto buona. So andare al guinzaglio con la pettorina ma ho bisogno di un umano “prestante” perchè ho il vizio di tirare un pò se vedo qualcosa che mi interessa! Sono chippato, vaccinato, sterilizzato e negativo alla leishmania Non voglio fare il cane da guardia al giardino o al deposito auto, anche perchè non ne sarei capace, quindi se avete questa intenzione non sprecate la telefonata! Adottabile solo al centro-nord Italia previa visita di preaffido


Alcuni dei cani Festival del Cinema adottati di Cannes 2014: grazie a dal 14 al 25 Maggio Nonsolorosa! Comincerà così la 67esima edizione del Festival del Cinema di Cannes, con il volto di Marcello Mastroianni che dietro gli occhiali scuri ci rassicura sull’ancora viva libertà del cinema, con quel suo sguardo affascinante e rassicurante, a testimoniare la grandezza della “settima arte”, italiana per giunta. La locandina ufficiale dell’evento, che di norma ripropone un’immagine della storia della cinematografia, ci omaggia stavolta del più famoso attore nostrano, con un frammento tratto dal film 8 e 1/2 di Fellini. Ospite d’onore, inoltre, sarà la straordinaria Sophia Loren a completare l’orgoglio della penisola in una delle kermesse più famose al mondo. Il Festival si terrà quest’anno dal 14 al 25 Maggio nella bellissima località della Costa Azzurra e, come di consueto, presenterà due sezioni, il concorso vero e proprio e un premio speciale “Un certain Regard”. Saranno presentati, inoltre, dei film speciali, cortometraggi e alcune pellicole fuori gara. A presentare l’evento sarà la regista neozelandese Jane Campion e l’attore francese Lambert Wilson

presenzierà con il compito speciale di aprire e chiudere i lavori. Quest’anno, a causa delle elezioni europee contemporanee all’evento mondano, la Palma d’Oro non verrà tributata l’ultimo giorno di gara ma il 24 Maggio e il 23 ci sarà la premiazione della sezione Un Certain Regard. L’attesa è tanta e già compaiono le prime polemiche su moltissimi giornali. Parliamo in particolare del film d’apertura del Festival, “Grace di Monaco”, una biografia dell’attrice principessa più amata degli ultimi decenni, interpretata dalla bellissima Nicole Kidman. I regnati del Principato non hanno risparmiato critiche al progetto di Oliver Dahan fin dalla lettura della sceneggiatura. “E’ solo una fiction piena di inesattezze storiche e inutilmente glamour”, hanno fatto sapere i Ranieri che, per una sorta di protesta, non parteciperanno all’evento. Nel frattempo, tra gossip novità, Nonsolorosa vi propone la lista completa dei film in gara. Non ci resta che aspettare e goderci lo spettacolo. Silvia Bottacchiari

Film in concorso

CLOUDS OF SILS MARIA (SILS MARIA) Regia di Olivier Assayas (Germania, Francia, Svizzera) SAINT LAURENT Regia di Bertrand Bonello (Francia) WINTER SLEEP (KIS UYKUSU) Regia di Nuri Bilge Ceylan (Turchia, Germania, Francia) MAPS TO THE STARS Regia di David Cronenberg (Canada, USA) TWO DAYS, ONE NIGHT (DEUX JOURS, UNE NUIT ) Regia di Jean-Pierre Dardenne e Luc Dardenne (Belgio, Italia, Francia) MOMMY Regia di Xavier Dolan (Canada) THE CAPTIVE Regia di Atom Egoyan (Canada) GOODBYE TO LANGUAGE (ADIEU AU LANGUAGE) Regia di Jean-Luc Godard (Svizzera)

THE SEARCH Regia di Michel Hazanavicius (Francia) THE HOMESMAN Regia di Tommy Lee Jones (USA) STILL THE WATER (FUTATSUME NO MADO) Regia di Naomi Kawase (Giappone) MR. TURNER Regia di Mike Leigh (UK) JIMMY’S HALL Regia di Ken Loach (UK, Irlanda, Francia) FOXCATCHER Regia di Bennett Miller (USA) LE MERAVIGLIE Regia di Alice Rohrwacher (Italia) TIMBUKTU Regia di Abderrahmane Sissako (Francia) WILD TALES (RELATOS SALVAJES) Regia di Damián Szifrón (Argentina) LEVIATHAN Regia di Andrey Zvyagintsev (Russia)

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Territorio Velletri

L’ultimo saluto a Guido Di Vito Guido era una persona sincera ma a volte scontrosa, onesta e leale, ruvida e appassionata. Lati del suo carattere dettati dalle sue convinzioni, dall’amore per la verità che lui cercava in ogni sua attività. Quando era convinto di una cosa, non c’era nulla che potesse farlo desistere dalla discussione. Non si tirava mai indietro, era pronto a dare tutto in nome della sua verità. Ma sapeva anche ammettere gli errori, ricredersi, fare un passo indietro quando capiva di essere nel torto. L’unica cosa che veramente lo interessasse era la ricerca della verità, in ogni cosa. Scavava a fondo, andava oltre. Per questo aveva avvertito l’urgenza in tarda età, superati i quaranta anni, di abbandonare il suo lavoro per dedicarsi al giornalismo. Iniziò il suo nuovo mestiere per puro caso, il giorno che decise di comprare la sua prima macchina fotografica. Si trovò infatti a passare di fronte a Piazza Pagnoncelli pochi secondi dopo che lo scoppio di una bombola distrusse il palazzo. Scattò qualche foto e si recò da Sergio per farle stampare, li casualmente incontrò Massimo Rosatelli, allora direttore del settimanale La Torre, il quale vedendo le foto chiese a Guido se volesse collaborare con il giornale. Da quel giorno la sua attività si svolse su due piani paralleli: la cultura, specialmente quella locale, e la cronaca. Guido veniva da una famiglia sensibile nei confronti dell’arte, scultori e

pittori. Ma riteneva la cronaca nera la parte più affascinante del mestiere del giornalista. Ecco perché lo si incontrava immancabilmente ad ogni evento culturale che la città offrisse con la sua macchina fotografica al collo, rigorosamente Canon, e un blocchetto per gli appunti. Ma la testardaggine che metteva nel suo lavoro lo aveva portato a intrecciare una fitta rete di rapporti con le forze dell’ordine, per questo non c’era fatto di cronaca che non lo vedesse in prima linea, prima di tutti a registrare i fatti. Predicava l’onestà come principio cardine. Ad ogni ragazzo che varcava la porta della redazione, ripeteva queste parole come un mantra: Ricordati, la penna è un bisturi e il materiale è umano. Si soffermava sulle parole, le pesava, le valutava attentamente. Immaginava reazioni e conseguenze. Era meticoloso, quasi maniacale. Forse se gli avessero offerto di lavorare per un giornale nazionale avrebbe rifiutato. Diceva che il giornalismo locale era qualcosa di autentico che ti mette in connessione con le persone vere, quelle che incontri tutti i giorni e che se non si è onesti, guardandole negli occhi, ci si sentirebbe così male da non poter sopportare il peso della propria disonestà. E poi la storia locale, di cui lui era un custode. Forse uno degli ultimi. Durante i lavori di rifacimento del cimitero fu lui a trovare, buttata in angolo, nascosta e dimenticata, la

lapide col nome di Domenico Menin e grazie alla sua perizia e tenacia si scoprì che fu uno dei mille di Garibaldi. Da lì, la stele al cimitero. E sempre lui per primo riuscì a far parlare in una lunga intervista Moretti, sulla strage nazista di Pratolungo che raccontò dalle colonne de La Torre. Una vera e propria inchiesta a puntate, che in seguito divenne una pubblicazione promossa dall’associazione Gian Maria Volonté, Poi alla fine degli anni novanta diverbi con l’allora editore, lo portarono insieme ai colleghi di sempre, Massimo Rosatelli e Tommaso Leotta, a lanciarsi nella nuova avventura editoriale de Il Cittadino. In uno scantinato in vicolo Moscatelli, improvvisarono una redazione e in pochi mesi portarono quel foglio ad essere il giornale più venduto della città. Nei suoi articoli di politica non ha fatto mai sconti a nessuno, perché la sua etica veniva prima di ogni qualsiasi interesse personale. Diceva che un giornale doveva essere un cane pronto ad azzannare il potere, sempre e comunque e di qualunque colore fosse. Io non so di preciso come funziona dall’altra parte, quali sono esattamente le regole. Come ci si comporta. Ma sono sicuro che quando incontrerà qualcuno gli dirà così:”Aò,questo sarà pure il Paradiso, ma io vengo da Velletri”. Ciao Guido.

sull’Expo 2015, il Comune di Velletri procede speditamente con l’attuazione del Piano per la prevenzione della corruzione approvato nei mesi scorsi e che sta iniziando a produrre i primi effetti. Un piano coraggioso che apporta innovazione nell’organizzazione del lavoro con l’introduzione di processi informativi che garantiscono piena trasparenza negli atti e sono disponibili ai cittadini in ogni fase di lavorazione. Inoltre il piano prevede anche i criteri per la rotazione del personale che consentirà a tutti i dipendenti di acquisire nuove conoscenze

ed evitare che lunghi periodi nello stesso ufficio possano causare problemi. Il sindaco Fausto Servadio segue direttamente l’applicazione del piano la cui responsabilità è in capo al Segretario generale che sta coinvolgendo e sensibilizzando tutti i dirigenti. “La mia amministrazione – dichiara Servadio – si è caratterizzata per la trasparenza e la correttezza e ne sono orgoglioso. Aggiungo anche che stiamo lavorando per la certificazione ISO dell’Ente, altro tassello fondamentale per garantire massima trasparenza e massima efficienza”.

Daniele Ognibene

Territorio Velletri Comunicato stampa

Velletri all’avanguardia nella prevenzione della corruzione 14

Proprio in questi giorni in cui la corruzione spunta dalle indagini



Patrizia Pepe

Speciale Moda

Betty Blue

Colori Pastello

Chi l’ha detto che il bianco e il nero sono gli unici colori, o meglio i “non colori”, che ci regalano eleganza e formalità? E ancora, siamo davvero costrette ad indossare solo capi dorati nella bella stagione per non passare inosservate? E’ arrivato il momento di abbandonare questi luoghi comuni e di cavalcare l’onda delle proposte delle migliori griff per l’estate 2014. Eh sì, perché oltre ai toni accesi dell’arancio e dell’azzurro, colori estivi per eccellenza, quest’anno tornano alla ribalta le tonalità pastello, perfette per ogni occasione. Li abbiamo già visti timidamente farsi strada nel periodo invernale, ma di certo nelle prossime calde

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Elisabetta Franchi


Nero Giardini

giornate sbocceranno come variopinti fiori di campo. Stiamo parlando del rosa antico, del lavanda, fino al verde menta e al celeste cielo. Sono perfetti per un look da giorno, per cerimonie eleganti ma anche per le serate più raffinate. Dagli abiti tinta unita, ai capispalla, fino ad arrivare a sandali e decolleté. Ovviamente non dimenticate gli accessori! Puntate su orecchini “bottoncino” che fanno molto bon tòn e scegliete borse e shoppers dai colori tenui, facilmente abbinabili. Non vi resta che sbizzarrirvi con le nostre proposte!

Gaudì

Geox

Albano

Silvia Bottacchiari

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Aspettando Brasile 2014

Daniele Ognibene e Alessandro Lombardo redazione@nonsolorosa.it

Mondiale arcobaleno

Sudafrica 2010 Il carcere di Robben Isalnd, in questa piccolissima isola di fronte a Città del Capo, è stato sicuramente uno dei più duri mai visti nella storia. Il luogo dove Nelson Mandela passò il maggior numero di anni rinchiuso, completamente privato di qualsiasi elemento di libertà, anche quello di assistere a una partita. Si una partita, si lo sport, il calcio. Perché lo sport per Mandela è stato sempre uno strumento di pacificazione sociale e di rivendicazione dei diritti negati. A Robben Island, per 24 anni, si disputò il campionato di calcio Sudafricano, prese forma la prima federazione calcistica e nacque l’embrione dei futuri governi democratici. La Makana Football Association, dal nome di un patriota Zulu che venne carcerato a Robben Island nel 1867 dopo aver combattuto contro le barbarie del colonialismo, non è stata semplicemente una federazione sportiva, è stata la prova che le battaglie per la libertà potevano non essere vane. In un’isola minuscola, in un carcere dove la maggior parte dei detenuti erano rinchiusi per motivi politici, prese vita il campionato di calcio della libertà. In 20 anni si arrivò a formare tre leghe, a scrivere minuziosamente tutti i referti, proprio come imponeva la Fifa, e i carcerieri a poco a poco dovettero sopportare questo slancio di libertà, che tollerarono soltanto credendo che lo sforzo di una partita sarebbe stato letale per i prigionieri, visto le condizioni di mal nutrizione e di fatiche imposte dal regime carcerario.

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Inizia così il calcio in Sudafrica, Mandela non poteva né giocare e neppure assistere, per lui il regime imponeva il carcere duro, durissimo. Ma per molti carcerati questa esperienza sarà la base per la nuova nazione. Con il calcio, con questo campionato svolto nelle condizioni più estreme, si riuscì a mettere da parte le divisioni storiche e politiche dei neri d’Africa, riuscendo a far prevalere la volontà di condivisione. Al continuo rumore delle pietre spaccate, si aggiunse quindi quello di un pallone calciato, di un arbitro con il fischietto, di una scivolata per fermare l’avanzata verso la porta di legno, su un campo di terra arida, con le reti da pesca a fermare il pallone quando varcava la riga. Il talento più puro che nei 24 campionati disputati riuscì a emergere fu, Jacob Zuma, oggi è il presidente del Sudafrica. Il calcio, nella nazione arcobaleno, era lo sport dei neri, degli oppressi, dei diseredati, Mandela capì però che la nazione aveva bisogno di pacificazione e utilizzò il rugby, lo sport dei bianchi, degli afrikaner, per raggiungere il suo obiettivo. Il mondiale di calcio del 2010 è stato il premio per le battaglie sociali, le vuvuzela l’assordante rumore di un popolo in moviemto, i bafana bafana la squadra del sorriso dopo la sofferenza, Robben Island il luogo della memoria, della privazione della libertà e del calcio come speranza. Per la cronaca il mondiale lo vinse la Spagna, meritatamente, battendo l’Olanda,

Nelson Mandela stringe la Coppa del Mondo

la nazione che diete la nascita a Hendrik Frensch Verwoerd, l’architetto dell’apartheid. In fondo è giusto così, il cerchio si chiuse con Zuma, il talento di Robben Isalnd ,a premiare i campioni del Mondo, si, proprio lui, che con il calcio iniziò il lungo cammino verso la libertà.

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CURIOSITÀ:

Il mondiale Sudafricano può essere anche considerato il mondiale delle “prime volte”. Infatti per la prima volta viene ospitato da una Nazione Africana; per la prima volta la nazionale ospitante non supera il primo turno. Sarà anche la prima volta che le due finaliste del mondiale precedente ( Italia e Francia) non supereranno il primo turno. Il mondiale Sudafricano sarà il primo fuori dall’Europa vinto da una nazionale del vecchio continente. Ma le prime volte non finisco qui, è il primo mondiale con ben 5 capocannonieri del torneo, Villa, Forlan, Snejider e Muller, tutti delle nazionali arrivate nei primi quattro posti. Le curiosità continuano con la prima volta in cui due fratelli si incontrano con due nazionali diverse, Jerome e Kevin Prince Boateng, il primo vestendo la maglia della Germania il secondo de Ghana e con il primo arbitro proveniente dalle Seychelles. Infine, non è una prima volta, accade anche nel mondiale del 1978, la finale viene disputata tra due squadre che non hanno mai vinto un mondiale. Per l’Olanda sarà la terza finale persa, per la Spagna invece la prima finale in assoluto e vincente, proprio come accadde alla Francia nel 1998.


Territorio Lariano

La parola a Maurizio Caliciotti sindaco di Lariano

“La mancanza di risorse non ci ha mai fermato. Abbiamo continuato a lavorare per il bene dei cittadini”

A quasi due anni dall’inizio del suo mandato il sindaco di Lariano Maurizio Caliciotti, ha raccontato a Nonsolorosa la sua esperienza come primo cittadino, parlando delle condizioni critiche in cui versava il comune e dell’impegno suo e di tutta l’amministrazione per risollevarne le sorti. Scuola, viabilità, vivibilità della città, ma soprattutto nuove opportunità di occupazione: questi gli obiettivi che il sindaco di Lariano si è prefissato sin dal principio del suo incarico. Alcuni senza dubbio sono stati raggiunti, ma c’è ancora tanta strada da fare, e Caliciotti sembra pronto, con il suo fare calmo e pacato ma al tempo stesso determinato, a prender in mano le sorti del suo comune, per dare a Lariano l’opportunità di brillare finalmente di luce propria. Un bilancio di questi due anni Già lo scorso anno a maggio facemmo una sorta di bilancio del primo di anno di amministrazione e quest’anno faremo la stessa cosa. È noto a tutti il periodo di profonda crisi che attraversa non solo il comune di Lariano ma la Nazione intera. A questo proposito, pur con tanti sacrifici, abbiamo cercato di assicurare l’erogazione dei servizi, potenziando soprattutto la parte sociale, intesa non come mera distribuzione di qualcosa, bensì come maggior attenzione nei confronti delle persone più bisognose. Abbiamo provveduto ad affidare delle borse lavoro che hanno aiutato le persone inoccupate a ritrovare una dignità. Una delle mie priorità in questi due anni è stata senza dubbio la scuola. Quando sono diventato sindaco ho trovato la scuola di Colle Fiorentino praticamente chiusa, con un disagio che gravava sugli inseganti e soprattutto sulle famiglie. Perciò mi sono messo subito all’opera insieme a tutta l’amministrazione per dare nuova vita a quell’istituto.

Infatti a settembre 2012 abbiamo consegnato la scuola di Colle Fiorentino in perfetta efficienza, abbellendola ulteriormente e mettendo le telecamere di video sorveglianza per tutelare l’edificio dagli atti vandalici. Credo quindi di poter affermare che le scuole del nostro comune possono essere un esempio per gli altri istituti della regione Lazio e non solo. Tra le altre cose siamo intervenuti sul cimitero, abbiamo riqualificato il polifunzionale e provveduto a mettere in sicurezza una parte dell’edifico che ancora era pericolante. Al livello ammnistrativo, abbiamo cercato con la collaborazione di tutto il personale di dare un modello organizzativo diverso, sicuramente migliore, più al servizio dei cittadini. Stiamo lavorando per migliorare l’accoglienza e l’immagine del nostro comune anche agli occhi delle persone che vengono da fuori. In conclusione mi sento di dire che in questi due anni, nonostante le risorse sempre più esigue, abbiamo cercato di impegnarci al massimo per non far mancare niente ai nostri cittadini. Lariano e Velletri, tra due comuni così vicini lei vede più rischio di sfida o possibilità di collaborazione? Molto spesso, anche di recente, qualcuno ha visto una competizione tra Lariano e Velletri , per quanto mi riguarda io ho sempre visto invece una grande collaborazione e soprattutto una condivisone di intenti in particolare con il sindaco Servadio al quale mi lega certamente un rapporto di amicizia, di partito, ma soprattutto un sentimento di stima verso un uomo che ritengo stia governando bene la propria città. Io e Fausto condividiamo tante situazioni, proprio per questo dobbiamo sempre cercare di fare massa critica; rinchiudersi nel proprio orto, portando avanti stupide lotte campanilistiche sarebbe solo un’inutile e sterile perdita di tempo.

Visto il periodo di profonda crisi sia al livello locale che nazionale, quali sono le priorità per promuovere la crescita economica e sociale del suo comune? Uno degli obiettivi fondamentali per la crescita di Lariano e di tutta la nostra zona è dotarsi di un piano di marketing strategico per poter meglio veicolare le potenzialità del nostro territorio, e questa cosa dovremmo farla insieme, tutti i comuni all’unisono. Per questo anche la regione Lazio ha fatto un convegno in cui si parlava di elaborare dei progetti che puntino alla valorizzazione del territorio con le sue bellezze e i prodotti tipici, che devono essere promossi nel modo giusto. Tuttavia un’amministrazione non può fare tutto questo da sola, certo deve impegnarsi al massimo, ma deve senza dubbio fare rete con gli altri comuni, affidandosi a enti e istituzioni che sappiano valorizzare e promuovere le bellezze di questa terra. Fino ad oggi sfortunatamente non abbiamo saputo cogliere le grandi opportunità che ci sono nell’essere situati in una posizione così strategica, a soli 40 minuti dalla capitale d’Italia. Per fare crescere bene la nostra comunità dobbiamo puntare sull’unione e la condivisone, cosa che diventa possibile anche grazie all’associazionismo. A questo proposito, stiamo pensando di fare un regolamento relativo a sagre e feste paesane, spingendo le associazioni a puntare sul bene comune, e su quei fattori che legano indistintamente tutta la comunità. Credo che in questo momento socializzare sia la cosa più facile che ci possa essere, perché nei momenti difficili si tende a stare insieme, a raggrupparsi per trovare soluzioni comuni. È arrivato il momento di mettere da parte i personalismi gli interessi delle singole comunità e fare massa critica, impegnandoci per uscire da questo tunnel ancora così buio. Maria Rita Cappucci

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Territorio Ariccia Comunicato stampa

Libera Castelli Romani Presidio “Natale De Grazia” Doveva essere un piccolo evento. Solo una serata per inaugurare la sede che l’Amministrazione comunale di Ariccia ha gentilmente offerto al presidio dei Castelli Romani di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie. Con l’occasione i volontari decidono di intitolare il presidio a una vittima innocente di mafia, come prassi dell’Associazione. Dopo un’attenta selezione, la scelta ricade su Natale De Grazia, Capitano di fregata della Marina Militare, morto in misteriose condizioni il 13 Dicembre 1995, mentre indagava sulle “navi dei veleni” in Calabria. E così, qualche giorno prima dell’inaugurazione, arriva una telefonata. La Direzione Marittima del Lazio desidera partecipare all’evento, per ricordare il loro collega e il suo instancabile lavoro. Il 9 Maggio alle 18:30 quindi è con noi anche un Ufficiale della Capitaneria di Porto di Fiumicino in rappresentanza del Direttore marittimo del Lazio, Capitano di vascello Giuseppe Tarzia. È Silvia, la nostra referente, che ad inizio serata, dopo i dovuti ringraziamenti, spiega perché abbiamo scelto di intitolare il presidio a Natale De Grazia. Intanto per il tema attualissimo. Il Capitano di fregata, infatti, indagava sul traffico illecito di rifiuti, in difesa della salvaguardia dell’ambiente. Inoltre, Natale De Grazia rappresenta l’emblema dei casi irrisolti e spesso infangati e oscurati di cui nessuno parla più. Solo recentemente l’autopsia ha svelato che probabilmente il Capitano quel 13

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Dicembre del 1995 è stato avvelenato, mentre tutti prima avevano parlato di un malore naturale. Nessuno però ne parla e nessuno ha proseguito il lavoro di De Grazia. Dopo la sua morte infatti il pool si smembra e le indagini vengono archiviate. E allora a cosa è servito tutto questo? A cosa serve quello in cui tanti, ma ancora troppo pochi, credono? E il lavoro che quotidianamente tanti cittadini onesti portano avanti? “Chi ce lo fa fare?” Viene da chiedersi. “Chi me lo fa fare?” Si chiede il Sindaco di Ariccia, che in un Comune seppur piccolo affronta tante battaglie per la legalità che lo hanno portato più volte ad essere minacciato di morte. “Chi me lo fa fare?” Si chiede l’Ufficiale della Capitaneria di Porto di Fiumicino, anche lui in passato in servizio in Calabria, nelle indagini sulla nave Jolly Rosso, anche lui vicino a De Grazia. “Chi ce lo fa fare?” Si chiedono i ragazzi del Liceo scientifico di Genzano “G. Vailati”, che vorrebbero far nascere un presidio di Libera nella loro scuola, e che hanno realizzato un video su Peppino Impastato, in collaborazione con Radio Libera Tutti, proiettato nel corso della serata, nella ricorrenza dell’anniversario della sua morte. Sono domande a cui ognuno, Sindaco, Ufficiale, ragazzi e volontari, ha risposto in modo diverso, ma tutto, in fondo, si può riassumere con le parole che Anna Maria Vespia, vedova di Natale De Grazia, ci ha scritto per l’occasione: «Queste commemorazioni non sono fine a se stesse ma hanno il compito di smuovere la coscienza e

la volontà di tutti noi, perché Natale ha fatto ciò che per coscienza riteneva giusto mettendosi in gioco. Adesso tocca a noi: cerchiamo di aprire gli occhi e fare tutto ciò che non è stato fatto per salvaguardare questo nostro bellissimo paese. Mio marito morì a Nocera Inferiore durante il viaggio. L’ultima perizia sostiene per causa tossica. Ci chiediamo tutti: l’hanno avvelenato perché era scomodo? Ne servirebbero molti come lui e forse questo paese cambierebbe». Doveva essere un piccolo evento. E invece la gente non riusciva a entrare nella sala. E invece la risposta della cittadinanza è stata immensa e calorosa. C’era tanta gente che voleva sapere del presidio, che voleva sapere di Natale De Grazia, che voleva sapere di Peppino Impastato. E allora forse con questo evento qualche coscienza è stata scossa, forse quella rete di cui Libera parla sempre, piano piano si sta creando. «Di Peppino abbiamo la gioia e la passione, di Natale il dovere della verità» ha detto Silvia, parlando del presidio, parlando dei volontari, delle Associazioni del territorio, dei ragazzi delle scuole che partecipano ai progetti sulla legalità. Perché è la partecipazione attiva lo stimolo al cambiamento, l’unione e la collaborazione tra le varie realtà del territorio. Perché, come ha cantato Camilla nel corso della serata, “Io non ho paura”, e ce lo dobbiamo ripetere giorno dopo giorno e sperare, come ha detto il Sindaco Cianfanelli, che l’esempio sia contagioso. Quando saremo in tanti allora, qualcosa di certo cambierà.


Il sole fa bene a patto che ci si protegga

Lo sapevate che esporsi al sole può proteggere da alcuni tipi di cancro? Ai polmoni, ai reni, al seno e persino da quello della pelle! Una recente ricerca della californiana Stanford University ha mostrato infatti che una moderata esposizione al sole aiuta la nostra pelle addirittura a combattere… i danni del sole, convertendo la vitamina D3 nella sua forma attiva, la quale aiuta le cellule immunitarie della pelle a combattere cellule danneggiate ed infezioni. Una moderata esposizione al sole

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Giuseppe Catozzella

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Nato a: Milano, 1976 Vive a: Milano

Giuseppe Catozzella ha condiviso lo stato di Gabriele Santoni

Studi: Laurea in Filosofia presso l’Università degli Studi di Milano

Giuseppe Catozzella ha scritto un romanzo bellissimo. Uno di quelli che ti rimangono appiccicati addosso come una seconda pelle. Leggendo altre storie non puoi più prescindere qua questa, perchè non è solo una questione di fantasia. È una storia di vita, di sport e di dolore.

Lavoro: Scrittore, giornalista, blogger Contatti: www.giuseppecatozzella.it Precedenti esperienze lavorative: Alveare, Feltrinelli, 2014. Fuego, racconto, Feltrinelli, 2012. Il ciclo di vita del pesce, racconto, in Granta, Rizzoli, Alveare. Il dominio invisibile e spietato della ‘ndrangheta del Nord, Rizzoli, 2011 Espianti, Transeuropa, 2008 La scimmia scrive, Biagio Cepollaro Edizioni, Poesia, 200

La Repubblica Non dirmi che hai paura è un libro necessario. Giuseppe Catozzella ha scovato e scritto con l’imperativo della narrazione necessaria questo libro. È una storia che nessuna fantasia avrebbe potuto creare. Una storia che crea vertigine per quanto ci si senta colpevoli a non averla raccontata ovunque fosse possibile.

Eventi Premio internazionale di poesia Kritya, del ministero della Cultura dell’India, stato di Kerala Premio Speciale Premio Letterario Basilicata 2009 Premio giornalistico Gavinelli 2010, assegnato dall’Ordine dei Giornalisti 22 2 Candidato Premio Strega, 2014

La Stampa Scrivere è qualcosa che ha a che fare non tanto con il romantico «succhiare il midollo della vita» di waldeniana memoria, quanto con l’estrarlo, l’analizzarlo e il comprenderlo. Ecco cosa fa Catozzella. Con scrittura attenta e partecipe dipinge un affresco storico e umano che non lascia indifferenti, che provoca rabbia, umiliazione e una continua evanescente speranza nel lettore che, con lo scorrere delle pagine, s’immerge in un’esistenza che avrebbe dovuto e potuto essere diversa.

Citazioni preferite It’ funny. Don’t ever tell anibody anything. If you do, you start missing everybody. (F.D. Salinger.)


Arte Enogastronomica

Le ostriche

Il mollusco del gaudente Daniele Ciani cianidaniele@tiscali.it

L’ostrica è un mollusco che da millenni fa parte dell’alimentazione umana. I Greci ne furono grandi consumatori e in seguito i Romani la apprezzarono a tal punto che furono i primi a concepire il sistema di coltivazione costruendo in più parti del mediterraneo vivai atti a produrne grandi quantità. Negli altri paesi e soprattutto in Francia, si continuò per secoli a pescare, indiscriminatamente, dai banchi naturali atlantici fino a quando questi non si esaurirono. Nella prima metà dell’ottocento il governo francese inviò un suo funzionario nel Regno delle due Sicilie a studiare le tecniche d’allevamento che i Borboni avevano continuato a produrre secondo la tradizione romana. Appresa la tecnica di trasferimento e di reimpianto delle piccole ostriche dall’ambiente naturale a bacini più calmi e protetti, i francesi sono diventati in poco tempo i più grandi coltivatori di ostriche di buona e alta qualità. Fino a metà del novecento erano i vivai dell’Adriatico e in particolare quelli della laguna di Chioggia a fornire le piccole ostriche agli allevamenti francesi della Bretannia, Normandia e del bacino di Arcachon, poi a causa di una epidemia che quasi distrusse questi allevamenti e che i francesi imputarono ai nostro vivai, dalla fine degli anni settanta

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essi fecero tutto da soli. Oggi quindi la situazione si è invertita e la maggior parte delle ostriche consumate in Italia sono di produzione francese anche grazie al fatto che la rete commerciale ha la capacità di fornire prodotti impeccabili dal punto di vista igienico sanitario e della qualità. Gli standard stabiliti dalla Francia sono stati accettati da tutti gli altri paesi e anche se ne esistono molte varietà: le tre più importanti dal punto di vista gastronomico sono le piatte, quelle più mediterranee, le lunghe dette anche portoghesi e le giapponesi. Le piatte, chiamate anche Belon, sono gastronomicamente di più alta qualità con un aroma e un gusto molto più morbido rispetto alle altre, più forti e salmastre. Normalmente però nei ristoranti, vista la facilità di allevamento, si trovano di più le portoghesi e le giapponesi che si suddividono in Speciales e Fines e in altre tante sottospecie. Le ostriche si mangiano crude per godere al massimo del loro sapore, pertanto, al momento dell’apertura, deve essere viva cioè avere delle piccole contrazioni quando la si tocca. Non deve essere conservata in frigorifero al di sotto dei 6°, perchè, con il troppo freddo, morirebbe, ma deve essere conservata in ambiente fresco

e leggermente umido in modo da resistere viva per almeno 7-8 giorni dal momento della raccolta. In giro per il mondo le mangiano accompagnandole con salse inprobabili e intingoli vari fino a servirle (orrore!!) con ketchup oppure come ho visto fare al mercato del pesce di Sydney (secondo mercato più grande del mondo dopo Tokyo) aprirle sotto l’acqua corrente del rubinetto. Ve lo immaginate? Perdono ogni sapore di mare lasciando in bocca solo una sensazione leggermente grassa. Vi consiglio di mangiarle appena aperte senza nulla aggiungere (semmai una goccia una..di limone), arrivando anche a diciotto perchè cosi è molto digeribile e fa tanto bene a tutto, si, proprio a tutto!! Dicono che vadano abbinate con lo Champagne per tradizione del lusso con il lusso e che questo pulisce la cavità orale prima di mangiarne ancora. Modestamente vi consiglio di accompagnarle con un bianco non eccessivamente secco, e non eccessivamente profumato per avere il massimo del piacere.


Le isole del golfo di Napoli: Procida, Ischia e Capri

Profumo di limoni e di caprese per un viaggio all’insegna della storia, della natura, ma soprattutto della bellezza Per coloro che amano il mare e il relax, senza rinunciare alla vita culturale e mondana, immancabile un viaggio nelle splendide isole del Golfo di Napoli: Procida, Ischia e Capri.L’arcipelago campano (anche detto arcipelago napoletano), è formato da un gruppo di cinque isole situate ai margini del golfo di Napoli, nel Mar Tirreno. L’arcipelago veniva anche detto un tempo “delle Isole Partenopee”, locuzione che veniva estesa anche alle isole Ponziane di Ponza e Ventotene (prima dell’istituzione delle province di Latina e Caserta i rispettivi comuni afferivano infatti alla provincia di Napoli). All’interno dell’arcipelago è possibile individuare un gruppo più ristretto, le isole Flegree, dalle comuni caratteristiche geologiche, di fatto simili a quelle dei Campi Flegrei. Natura, storia, buona cucina, benessere e relax, questo e tanto altro offre una vacanza in questi splendidi luoghi.

Un “weekend lungo” è il periodo ideale per godere a pieno delle bellezze offerte da queste oasi,immerse in una natura rigogliosa e bagnate da un mare cristallino che offre scorcida sogno, romantici e suggestivi. Che aspettate a fare la valigia! Maria Rita Cappucci

Mare cristallino e panorami mozzafiato, questa è ISCHIA l’isola generata dalla caduta del gigante Tifeo PROCIDA: un piccolo gioiellino di origine vulcanica, è stata l’isola prediletta dai grandi registi Procida, l’isola più piccola dell’arcipelago campano, è stata scelta da grandi registi come sfondo ideale per capolavori cinematografici. Di origine vulcanica, è collegata da un sottile ponte alla vicina isola di Vivara. Non solo mare. I vicoli e le chiese che caratterizzano il territorio di Procida permettono di abbinare il relax della spiaggia alla conoscenza degli edifici del centro storico risalenti a epoche anteriori. Degna di rilievo è l’Abbazia di San Michele Arcangelo che sorge sul promontorio di Terra Murata, a picco sul mare, e testimonia il ruolo che aveva in passato quale centro religioso e culturale dell’isola. Due le spiagge da raggiungere “a tutti i costi”: la spiaggia del Pozzo Vecchio protagonista in alcune scene del film “Il Postino”, e la spiaggia della Chiaiolella, la più frequentata dell’isola.

Da Procida, nell’arco di mezz’ora, si raggiunge Ischia, la più grande isola della Campania. Ischia accoglie oltre 6 milioni di visitatori l’anno, attratti da un territorio vasto e morfologicamente variegato. Tra i sei comuni che la compongono, quello di Ischia è il più esteso e diviso in due parti: Ischia Ponte è il suggestivo centro storico contraddistinto da vicoli e botteghe antiche, mentre Ischia Porto è un piccolo borgo di pescatori. Il castello Aragonese, ad Ischia Ponte, il monumento più visitato dell’intera isola, fu costruito dal tiranno Gerone di Siracusa nel 474 a.C. Giunti sulla sommità della rocca, da non perdere la Cattedrale dell’Assunta che vide nel 1509 le fastose nozze tra Ferrante d’Avalos e Vittoria Colonna, con la cripta che custodisce gli affreschi della scuola di Giotto.Ricca di sorgenti salubri e salutari, Ischia conta numerosi centri termali, apprezzati in tutto il mondo.

CAPRI: terra di poeti e personaggi leggendari. Un paradiso senza tempo Ultima isola da visitare in questo viaggio nel golfo di Napoli è Capri, residenza estiva ambita sin dai tempi antichi, e terra di poeti, scrittori e personaggi leggendari. La celebre Piazzetta di Capri è il classico punto di partenza per visitare l’isola. Tutto è suggestivo a Capri: dagli spettacolari giardini di Augusto degli anni Trenta, alla Certosa di San Giacomo, fino alle meravigliose ville fiorite, tra cui Villa Jovis, celeberrima residenza dell’imperatore Tiberio, che domina tutto il Golfo di Napoli,la Costiera Amalfitana, e il porto di Marina Grande. Per chi ha voglia di un mare limpido e pulito, la celeberrima Grotta Azzurra di Anacapri è una meta imperdibile, così come i Faraglioni, tre picchi immersi nel mare scampati al franamento della costa, che creano uno spettacolare effetto scenografico e paesaggistico. Dopo il tramonto, le tre isole vivono all’insegna delle passeggiate romantiche e delle cene nei tipici ristoranti che offrono 25 le buonissime specialità del posto.


La Banca Popolare del Lazio approva il bilancio 2013 e lancia nuove iniziative per giovani e imprenditori Il presidente Renato Mastrostefano

Si è tenuta a Velletri l’Assemblea dei soci della Banca Popolare del Lazio per l’approvazione del bilancio dell’esercizio 2013. “La banca – ha detto il Presidente Renato Mastrostefano – ha riportato dei risultati molto buoni, ancora migliori di quelli dello scorso anno”. L’Utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte nel 2013 è ammontato a 18 milioni di euro, con un aumento di 3,2 milioni di euro, pari al 21,6% rispetto all’anno precedente. L’andamento economico della banca evidenzia tutti gli indicatori migliorati e l’utile netto superiore a quello dell’anno precedente. L’Utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte nel 2013 è ammontato a 18 milioni di euro, con un aumento di 3,2 milioni di euro, pari al 21,6% rispetto all’anno precedente. Il Risultato Netto dell’esercizio 2013 si è attestato ad euro 9.546.689, con un aumento di 27 mila euro rispetto all’esercizio precedente, pari allo 0,3%. Il Margine di Interesse ha fatto registrare un incremento di 661mila euro, pari all’1,2% sul 2012. La raccolta diretta da clientela nel suo complesso ha raggiunto l’ammontare di 1.506 milioni di euro, incrementando di 64,5 milioni, con un aumento del 4,47% rispetto al 2012. La raccolta indiretta in strumenti finanziari si è attestata, alla fine dell’esercizio, a 745,3 milioni di euro ed è cresciuta del 5,35% di euro rispetto all’anno precedente, con un aumento di 37,9 milioni. Incrementata anche la raccolta assicurativa, che è arrivata alla cifra di 100,4 milioni di euro. Forte dei numeri che dimostrano la solidità dell’azienda, la BPLazio ha annunciato che nel corso dell’anno verranno aperte nuove filiali nella città di Roma; inoltre è stata conclusa una serie di accordi e convenzioni al fine di ampliare servizi e prodotti offerti alla clientela. 26 Il Direttore generale Massimo Lu-

Soddisfazioni per i risultati in continuo miglioramento. Annunciate prossime aperture a Roma cidi ha sottolineato le iniziative della banca a sostegno degli imprenditori e dell’economia del territorio: “L’ottimo bilancio del 2013 – ha dichiarato - conferma la bontà delle scelte fatte e ci consente di programmare nuovi investimenti e iniziative a favore delle categorie produttive”. All’ordine del giorno anche nuovi incarichi. Sono stati nominati due nuovi consiglieri di amministrazione: Loretta Bruschini e Piero Guidaldi, è stato inoltre designato un sindaco supplente nella persona di Corrado Capozzi. Forte dei numeri che dimostrano la solidità dell’azienda, la BPLazio ha annunciato che nel corso dell’anno verranno aperte nuove filiali nella città di Roma; inoltre è stata conclusa una serie di accordi e convenzioni al fine di ampliare servizi e prodotti offerti alla clientela. Il Direttore generale Massimo Lucidi ha sottolineato le iniziative della banca a sostegno degli imprenditori e dell’economia del territorio: “L’ottimo bilancio del 2013 – ha dichiarato - conferma la bontà delle scelte fatte e ci consente di programmare nuovi investimenti e iniziative a favore delle categorie produttive”. I servizi saranno offerti grazie ad accordi conclusi dalla banca con importanti associazioni italiane ed internazionali. Per incentivare la formazione di una nuova classe imprenditoriale giovanile, la Banca Popolare del Lazio ha presentato un programma di scambio di qualità, che incoraggia la cooperazione tra imprese europee. Lucidi parla con particolare soddisfazione del nuovo programma per giovani imprenditori: “Si tratta dell’allargamento del progetto Erasmus ai giovani che esercitano un’attività imprenditoria-

le – spiega il direttore - disponibile per i

Il direttore generale Massimo Lucidi

clienti BPLazio grazie all’accordo con CBE, Cooperazione Bancaria per l’Europa, che gestisce il programma per conto dell’Unione europea. Ai giovani interessati la Banca offrirà un’agevolazione iniziale per lo sviluppo di idee, la possibilità di condividere competenze ed esperienze, l’opportunità di accedere ai mercati stranieri e l’accesso ad una sovvenzione da un programma della Commissione europea”. Lucidi ha poi annunciato importanti novità anche a favore delle imprese agricole: “La Banca erogherà finanziamenti alle aziende operanti nel settore agroalimentare con il supporto delle agevolazioni e delle garanzie dell’ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo alimentare) e di SGFA (Società di Gestione dei Fondi per l’Agroalimentare)”. Nel settore agricolo è stato inoltre concluso un accordo con UNAPROA (Unione Nazionale tra le Organizzazioni di Produttori Ortofrutticoli, Agrumari e di Frutta in guscio) finalizzato alla erogazione di servizi finanziari specifici a sostegno dei progetti di sviluppo delle imprese che operano nel settore, alla concessione di finanziamenti per nuovi impianti di produzione ortofrutticola, nonché alla partecipazione a iniziative di promozione e sviluppo. “Abbiamo registrato un crescente interesse per le iniziative a sostegno delle imprese, soprattutto per quelle a favore dei giovani imprenditori – ha concluso Mastrostefano - Ci aspettiamo molte richieste dai giovani che hanno idee e desiderio di avviare un’attività propria per emergere in Italia e in Europa. La Banca Popolare del Lazio, attraverso la Comunità europea, mette a disposizione finanziamenti e programmi di formazione e scambio di esperienze”.


Andrea Camilleri

“La cultura non piove dall’alto: ha a che fare con la democrazia” “Inseguendo un’ombra” Sellerio Editore

E’ il maestro del giallo, lo scrittore siciliano contemporaneo più famoso e amato dal pubblico, che con un mix vincente di raffinatezza, dialetto e ironia ha saputo conquistare l’intera penisola. Le vicende del commissario Montalbano, creazione del suo genio, sono ormai diventate un cult della letteratura e della televisione, divenendo una delle fiction più viste e apprezzate della televisione. In esclusiva per Nonsolorosa Andrea Camilleri, oltre ai suoi successi, ci spiega qual è la chiave per riaprire le porte della cultura: quest’ultima non piove dall’alto, è legata a filo diretto con la democrazia ed è compito di tutti tentare di diffonderla. Tutti la amano come maestro del giallo e grande romanziere, ma forse prima ancora che scrittore lei è un accanito lettore. Quanto l’ha aiutata per la sua professione essere “al di qua” dei libri? Le capita, insomma, di immedesimarsi in un ipotetico “divoratore” dei suoi romanzi? Leggere è fondamentale. Ho iniziato a leggere prestissimo avendo la fortuna di disporre di una biblioteca ben fornita: mio padre era un buon lettore. Quando mi capitava di avere l’influenza o qualche malattia dell’infanzia ero felice: potevo starmene tutto il giorno a letto a leggere i miei romanzi preferiti. Per quanto riguarda i miei romanzi lascio al lettore l’arduo compito. Ciò che veramente mi sento di dire è che leggere è l’unica scuola di scrittura possibile. In uno dei suoi ultimi libri, “La lingua batte dove il dente duole”, scritto a quattro mani con Tullio De Mauro, ha espresso quasi confidenzialmente ai suoi lettori l’amore che nutre per il dialetto. “E’ una questione di testa e cuore”, ha affermato. Oggi si tende sempre più spesso ad accantonare questa “lingua della spontaneità” in

favore di un’ampia unità linguistica. Secondo lei è giusto o bisognerebbe coltivare il dialetto come un bene prezioso per i posteri? L’ho ripetuto in varie interviste: i dialetti sono la linfa dell’albero della Lingua Madre. Vanno coltivati con attenzione altrimenti l’albero rischia di trarre linfa da altre lingue (vedi la contaminazione inglese per quanto riguarda la lingua italiana) e di morire. Lei è un grande regista di teatro, televisione, radio e sceneggiatore ma forse la sua fama le viene in particolare dalla scrittura di gialli. Perché, secondo lei, oggi il giallo è un genere così amato dal pubblico? Rispetto all’origine il giallo ha cambiato aspetto e caratteristiche. All’inizio consisteva di un intrigante enigma poliziesco risolto brillantemente da un brillante poliziotto per essere brevi. Oggi il contesto del fatto da risolvere assume altrettanta importanza rispetto al fatto stesso sicché il giallo oggi ha valore di romanzo: tratta ovvero argomenti che esulano dalle strettoie del romanzo poliziesco. Nel suo ultimo libro, “Inseguendo un’ombra”, ha scelto di raccontare l’esperienza di un misterioso personaggio che più volte cambia identità nel corso della propria vita, recitando fedelmente ogni volta un ruolo diverso. Quanto c’è del Mattia Pascal-Adriano Meis pirandelliano nel suo protagonista? In realtà il personaggio pirandelliano è posteriore al mio personaggio. Esso non è personaggio di mia invenzione bensì realmente esistito. La giusta domanda da porre sarebbe quindi se Pirandello sapesse dell’esistenza e della vicenda di questo mio personaggio. In fine una domanda forse scontata ma dettata da una necessità impellente. Assistiamo oggi ad un decadimento inesorabile della

Samuel Ben Nissim Abul Farag è un ebreo del XV secolo, convertitosi al Cristianesimo. Per sua iniziativa entra, cambiando identità, nel convento della sua città, Caltabellotta, in provincia di Agrigento e inizia a perseguire la sua stessa razza ebraica, fino ad ottenere incarichi di grande importanza e ad arrivare al Vaticano. Denunciato per un omicidio, fugge dall’Italia, dove ritorna qualche tempo dopo sotto un nuovo nome. Ha rapporti con Pico della Mirandola ma, accusato anche da quest’ultimo, finisce in prigione, concludendo qui una vita ricca di L’ultimo romanzo di Camilleri è una giostra continua, che indaga il vissuto di un uomo “antico” dalla personalità multiforme.

Biografia Nato a Porto Empedocle (AG) nel 1925, Andrea Camilleri divenne fin da giovanissimo un grande appassionato dell’arte teatrale, tanto da diventare regista nel 1942. Portò in scena numerosissimi titoli da Pirandello a Ionesco al teatro dell’assurdo di Becket. Negli anni è diventato autore, sceneggiatore e regista di programmi culturali per la radio e la televisione; ha prodotto, inoltre, varie serie tv, dal commissario Maigret al tenente Sheridan. Ha insegnato presso l’Accademia nazionale di arte drammatica “Silvio D’Amico” e presso il Centro sperimentale cinematografia di Roma. Autore di numerosissimi romanzi, ha avuto un successo straordinario con il ciclo di storie del commissario, ormai, più famoso d’Italia.

cultura, dai programmi spazzatura alle letture cosiddette orizzontali. Com’è possibile, a suo parere, risollevare il livello culturale non solo delle proposte ma anche , in generale, di una popolazione sempre meno esigente da questo punto di vista? Leggere, per tornate alla sua prima domanda. E poi diffondere la lettura, favorire l’accesso ai libri etc.. La cultura non piove dall’alto. E’ qualcosa che ha a che fare con la democrazia quindi più si amplia la possibilità di leggere e istruirsi, mettere in opera la ragione, più si fa cultura. Silvia Bottacchiari 27


Novecento

d’Amore a cura di Maria Rita Cappucci

Romy Snaider e Alain Delon un amore splendido e infelice Bellissimi, 5 anni insieme, mai sposati. Tanto che oggi lui dice di lei: «È il rimpianto della mia vita» Ci sono storie che è meglio raccontare alla fine, perché solo nelle battute conclusive acquistano la grandezza che le rende poi immortali. Quella tra Alain Delon e Romy Schneider è una di queste. Straordinaria finché è stata vissuta, ma che trova i contorni di una favola proprio quando finisce. In modo tragico. Perché, oltre i tradimenti e gli abbandoni, il destino avverso, la passione tra Alain Delon e Romy Schneider non è mai finita.

La fine: “Ti dico addio, il più lungo degli addii mia Puppeleè!”

La fine, dunque. È il 29 maggio 1982 e Romy muore, uccisa lentamente da un mix di farmaci e alcol, ma forse, soprattutto, dal dolore per la perdita di David (era suo figlio, aveva 14 anni, un anno prima se lo era portato via uno stupido incidente). Erano passati quasi vent’ anni da quando si erano lasciati. Alain Delon venne avvertito della morte improvvisa di Romy e si precipitò da lei. Non 28 le aveva mai scritto una lette-

ra, «solo biglietti» come aveva raccontato lei anni prima. Quel giorno, invece, volle restare per diverse ore da solo con la donna che aveva sempre amato. E le scrisse. «Ti dico addio, il più lungo degli addii, mia Puppelé . È così che ti chiamavo, È così che ti chiamavo, “Piccola bambola” in tedesco». Un lungo saluto, commovente e romantico. «Penso a te, a me, a noi», aggiunge. «Non verrò in chiesa né al cimitero», chiude, «ti chiedo perdono perché sai che non riuscirò a proteggerti dalla folla avida di spettacolo. Verrò a trovarti il giorno dopo, e saremo soli». La lettera apparsa qualche tempo dopo sul settimanale Paris Match, destò subito tanto clamore e diventò una dichiarazione pubblica, ma assolutamente intima, una conferma disperata eppure tenera, di quello che tutti, vedendoli insieme, avevano scoperto: un amore che nonostante gli impedimenti e il tempo che scorre inesorabile non ha mai trovato un vero epilogo ma

è rimasto scolpito nei cuori dei due amanti che l’hanno vissuto anche se per poco ma molto intensamente.

Romy, la fatina austriaca dagli occhi azzurri

Quando incontrò Alain Delon, Rosemarie Magdalena Albach (il vero nome della Schneider) era già un’attrice straordinariamente famosa, grazie alla trilogia di Sissi la serie sulla vita di Elisabetta d’Austria, andata in sposa a 16 anni, nel 1854, al ventiquattrenne imperatore Francesco Giuseppe d’Austria. Un autentico “filone d’oro” per il cinema austriaco che in quegli anni vivacchiava alla meglio, assolutamente incapace di confrontarsi con le grandi produzioni francesi e inglesi: Sissi e Romy avevano fatto il miracolo, portando una montagna di soldi nelle casse dei produttori. Ed il progetto era di farla andare avanti ancora per molto, quella fortunatissima serie. Non fu d’accordo l’attrice protagonista: lei voleva interromperla già al


secondo film. Non voglio sembrare una ingrata”, spiegò ai produttori e al regista Marischka, “ma non intendo restare legata al cliché della imperatrice-bambina, a quella immagine di creatura mite e dolcissima che la storia e una certa letteratura rosa ci hanno tramandato”.

L’incontro con Delon sul set dell’”Amante pura” e l’inizio della passione che li legherà per la vita

Ma non era soltanto il bisogno di cambiare che le fece maturare quella decisione. Ad allettarla, da Parigi, c’era già la “sirena” Delon, 22 anni, allora astro nascente del cinema francese. Innamoratissimo prima ancora di incontrarla, a sentire i biografi, il bell’Alain aveva fatto di tutto per avere la deliziosa “Sissi” come partner. E l’occasione si era presentata con un film di produzione francese, Christine, “l’amante pura”, genere drammatico. Non seppe resistere, la diciannovenne “fatina”, a quella proposta. Parigi era il suo sogno di ragazza e la prospettiva di lavo-

rare con Delon la infiammava. Per un mese si ignorano. Poi, si innamorano. In comune, la voglia di ribellarsi: lui ha alle spalle un’infanzia non esattamente felice, lei una madre padrona, attrice fallita che nei successi di Romy sogna il riscatto personale e mal sopporta la relazione della figlia già diva con un esordiente. Durò cinque anni il loro amore, dal 1958 al ’63. Vanno a vivere a Parigi in una grande casa. Lui, l’anno dopo le regala l’anello di rito. Il fidanzamento c’è. Il matrimonio non ci sarà mai. Lui, dal 1960 al ‘64 gira tre dei film più importanti della vita: Rocco e i suoi fratelli, L’eclisse, Il gattopardo. Lei, anche grazie a Delon, conosce Visconti (che la dirigerà in Boccaccio ‘70), diventa protagonista con Orson Welles (Il processo), si toglie di dosso l’aria di principessa triste, sostituendola con quella di una donna dalla bellezza complessa e matura, tormentata e carnale.

La fine dell’amore: con un mazzo di rose e un biglietto, il “bel tenebroso” dice addio alla sua “piccola bambola”

Tutto a gonfie vele, insomma, nella carriera come in amore, anche se erano sempre più rare le giornate che poteva trascorrere con il suo Alain, lui più di lei in giro per il mondo. Non sapeva ancora che

grosse nubi si addensavano già sulla sua vita sentimentale. Lo saprà pochi giorni dopo, attraverso i giornali. Accanto al ventottenne Delon, c’era già un’altra donna: Nathalie Barthélemy, 23 anni (tre meno di Romy), attrice anche lei, divorziata e madre di una bambina. Per rompere il fidanzamento annunciato due anni prima a Lugano, al “bel tenebroso” Alain bastarono un fascio di rose e un biglietto di poche righe: “Cara, mi dispiace. So che ti avrei reso la vita infelice. Lasciandoci adesso, sarà più facile restare amici”. Dopo la rottura con Delon, Romy ebbe diversi amanti, due matrimoni e due figli, un maschio e una femmina. Ma la vita, che tanto le aveva dato in gioventù, si riprese tutto in poco tempo. Le disgrazie, per la bella e infelice Romy, cominciarono con un intervento chirurgico per l’asportazione di un rene (attaccato da un tumore) e proseguirono con la tragica morte del figlio quattordicenne, David. Le sofferenze terminarono la mattina del 29 maggio del 1982, quando il suo compagno la trovò cadavere sul divano del salotto. Si pensò subito ad un gesto disperato ed i giornali americani uscirono con titoli a tutta pagina: “Suicida con i barbiturici la Marilyn Monroe d’Europa”. Non era morta con i barbiturici, ma per cause naturali. “Arresto cardiaco”. Non era stata lei a cercare la morte: stanco di vivere era il suo cuore che aveva battuto incessantemente per l’arte, per i suoi figli ma soprattutto per il suo Alain l’unico grande amore che il destino crudele non avrebbe 29 mai potuto intaccare.


>>>>>>> Mostre/Eventi

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Warhol. La collezione di Peter Brant >> Andy a Palazzo Cipolla

“ALMA -TADEMA E I PITTORI DELL’ ‘800 INGLESE” Collezione Perez Simon , fino al 5 Giugno Chiostro del Bramante Roma “1564-2014. MICHELANGELO. DIFFICOLTÀ E VOLI DI UN ARTISTA UNIVERSALE” dal 28 Maggio Musei Capitolini Roma ”ANDY WARHOL. DALLA COLLEZIONE DI PETER BRANT” al 18 Aprile al 28 Settembre Museo del Corso Roma “GLI ETRUSCHI E IL MEDITERRANEO. LA CITTÀ DI CERVETERI” dal 15 Aprile al 20 Luglio Palazzo delle Esposizioni Roma “MUSÉE D’ORSAY. CAPOLAVORI” fino all’8 Giugno Vittoriano Roma “PASOLINI” fino al 20 Luglio Palazzo delle Esposizioni Roma SAGRA DELLE FRAGOLE 7/8 Giugno Nemi INFIORATA DI GENZANO 22/23 Giugno 2014 Genzano di Roma “FURNARY COUNTRY VILLAGE” 7/8 Giugno Rocca di Papa “FORO DI AUGUSTO. 2000 ANNI DOPO” dal 22 Aprile al 18 Ottobre Foro di Augusto e Nerva Piazza del Grillo Roma

Concerti LIGABUE 30/31 Maggio Stadio Olimpico Roma BILLY IDOL 9 Giugno Ippodromo delle Capannelle Roma FRANCESCO RENGA 21 Maggio Auditorium Parco della Musica – Sala S. Cecilia THIRTY SECONDS TO MARS + SPECIAL GUEST 20 Giugno Ippodromo delle Capannelle Roma VASCO ROSSI 25/26/30 Giugno Stadio Olimpico Roma GIANNI MORANDI 24 Maggio Palalottomatica Roma “TRISTANO E ISOTTA, EROS A TANATHOS: UNA FIAMMA SENZA TEMPO” film concerto 17 Maggio Auditorium della Conciliazione Roma MARITÈ IN CONCERTO 25 Maggio Teatro Aurora Velletri NOEMI 23 Maggio Auditorium della Conciliazione Roma

Teatro MAURIZIO CROZZA IN “CROZZA DELLE MERAVIGLIE TOUR 2014” 13 Giugno Palalottomatica Roma GIOLE DIX IN “NASCOSTO DOVE C’È PIÙ LUCE” fino al 18 Maggio Teatro Ambra Jovinelli Roma “JESUS CHRIST SUPERSTAR” fino al 1 Giugno Palalottomatica Roma “LA VERA STORIA DI ETTORE MAJORANA” fino al 26 Maggio Teatro Flavio Roma “SIGNORI… LA PATE’ DE LA MAISON” CON SABRINA FERILLI dall’8 al 18 Maggio Teatro Brancaccio Roma STAGIONE SINFONICA DELL’ORCHESTRA SINFONICA DI ROMA fino al 28 Maggio Auditorium della Conciliazione Roma “IL MALATO IMMAGINARIO” (DI MOLIERE) fino al 25 Maggio Teatro Eliseo Roma

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“Non ti preoccupare, non c’è niente che riguarda l’arte che uno non possa capire” (Andy Warhol)

Il merito forse è tutto di Peter Brant, l’uomo che negli anni ’60 scoprì uno dei talenti artistici più amati della storia dell’arte contemporanea: Andy Warhol. Una mostra, presente a Roma (Palazzo Cipolla) per ben cinque mesi, raccoglierà insieme le opere della collezione di Brant, non solo noto collezionista e, come anticipato, scopritore del talento, ma anche intimo amico del maestro della Pop Art. Insieme, i due, hanno condiviso i vivacissimi anni ’60 e ’70 Newyorkesi e ora tornano virtualmente insieme per regalare agli appassionati una carrellata di opere note e meno note, di immagini riprodotte in tutto il mondo e di altre più intime. Nel corso della sua vita Brant ha creato una delle più importanti collezioni di arte contemporanea del mondo, che descrive il percorso artistico di Warhol nella più completa totalità, dagli inizi come disegnatore pubblicitario fino ai quadri - espressione della società di massa. Promossa dalla Fondazione Roma, dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Roma e dal Comune di Milano-Cultura, l’esposizione presenterà oltre 150 opere tra tele, fotografie, sculture che raccontano la collaborazione e l’amicizia tra Brant e Warhol. Tra le opere più famose in mostra al Museo della Fondazione di Roma saranno presenti le Electric Chairs, il ritratto di Mao, Blue Shot Marilyn.

Roma”: la creatività di un uomo >> “Pasolini nella città eterna

Dall’arrivo dello scrittore a Roma, nel 1950, fino a quella tragica notte in cui incontrò la morte nel 1975. Questa la mostra dedicata ad uno degli uomini più amati e discussi degli ultimi decenni, Pier Paolo Pasolini. Un susseguirsi di disegni, documenti, dipinti, divisi cronologicamente in sei sezioni, a testimoniare il percorso di un uomo nella città - fonte di ispirazione per numerosi film, romanzi, poesie. La mostra, di eccezionale importanza, sarà allestita al Palazzo delle Esposizioni di Roma e vedrà la collaborazione delle città europee di Parigi, Barcellona e Berlino. Sarà come camminare per le strade della capitale con i suoi occhi, come vivere di nuovo la sua stessa vita, tormentata tra passioni e riflessioni e volta ad affermare quelle idee così rivoluzionarie per un’Italia e una Roma, per quegli anni, non ancora pronte. Le borgate romane riprendono vita come nelle sue opere più famose, quelle stesse borgate in cui era stato catapultato dal paese di Casarsa e in cui aveva trovato l’ispirazione per descrivere la verità in tutta la sua tragicità. L’esposizione sarà visitabile fino al 20 Luglio e sarà ricca di materiale inedito che permetterà agli appassionati di conoscere dei particolari in più sul poeta ma, soprattutto, sull’uomo comune che era. Silvia Bottacchiari


I NOSTRI PUNTI DI DISTRIBUZIONE VELLETRI Benito al Bosco, via Morice, 96 Casale della Regina, via Vecchia Napoli, 9 Caffetteria Leda, c.so della Repubblica 11 Bar Jolly, c.so V. Emanuele, 78/80 Bar presso Clinica Madonna delle Grazie, v.le Salvo D’Acquisto, 67 Bar Caffetteria Ginnetti, piazza Cairoli, 33 Bar Anno Zero, piazza Cairoli 56 (ex bar Cantrale) Bibenda Cafè, via Appia Sud, 28 Km 42,900 Snack Bar Zi Checco, via Lata, 22/24 Bar Alterego, viale Salvo D’Acquisto, 10/a Torrefazione Caffè Vidili, c.so della Repubblica, 252 Caffè Leoni, c.so della Repubblica, 113 Bar Cairoli (Cafarotti), piazza Cairoli, 7 Il Caffettaio Matto, c.so della Repubblica, 101 Biblioteca Comunale, via del Comune, 34 Bar Filippi, via Camillo Meda, 2 Museo Civico, via G. Mameli, 4-6 (dietro al Comune) Il Gabbiano Bar-Spaghetteria, piazza XX Settembre,12 El Barrio Cafè, c.so della Repubblica, 249 Caffetteria Mastrostefano Sandro, Via dei Volsci, 35 Caffetteria La Dolce Vita, c.so della Repubblica, 167 Vini e Caffè, via Guido Nati, 39 Coffee Break, via Lata, 269 Tani Caffè, via Delle Mura, 3 Buffet Stazione, stazione F.S. Caffè del Bargello, viale Oberdan, 10 Green Bar, via Del Comune, 72 Circolo Colle degli Dei, via Colle Calcagno, 31/20 Comune di Velletri, piazza C.O. Augusto, 1 Tribunale, piazza Giovanni Falcone Clinica Madonna delle Grazie, v.le Salvo D’Acquisto, 67 Cinema Augustus, via Filippo Turati Libreria Candido, via Zauli Sajani, 14/16 Libreria Mondadori, via Pia, 9 Carrefour Market, via Lata, 169 Carrefour Market, via Appia, km 43 Carrefour Market, via Appia, km 40,400 CONAD, via delle Mura CONAD, via Fontana della Rosa COOP, via S. Giovanni Vecchio, 1 Banca Popolare del Lazio, via M. delle Fosse Ardeatine, 9 Banca Popolare di Aprilia, viale Oberdan, 33 Ok Acconciature, largo Mario Ciancia, 3 Istituto di bellezza Tropical Center, via XXIV maggio, 6 Beauty Center Graziano, via Colombo Romani Enzo Felici Hair Mode, c.so della repubblica, 123 Sabrina, via Luigi Novelli, 18 Federica Fashion Dream, via Lata, 37 Modacapelli, via Menotti Garibaldi, 94 Parrucchieri Tres Chic, via delle Mura, 10 Body 2000, piazza XX settembre, 10 Nicol, viale G. Oberdan Marita, c.so della Repubblica 3 Store, via Lata, 27 Farmacia Romani, piazza Cairoli, 2 Farmacia Oberdan, viale Salvo D’Acquisto, 16 Farmacia Artemisia, via Lata, 251 Studio medico 3R, piazza Cairoli, 30 Studio medico Minerva, piazza Metabo, 8 Sapa Dental, Studio Medico, v.le R. Margherita, 7 Medicars, Centro Medico Polispecialistico, p.zza Garibaldi, 9

Edicola Carini, piazza Cairoli Edicola Manciocchi, via Cir. Di Ponente Edicola Gatta, via Lando Conti Edicola Carini, piazza Cairoli Edicola Stazione F.S. ACI, via Delle Mura, 5 PIT (Punto Informazioni Turistiche), piazza Garibaldi Il Biglietto, via Eduardo De Filippo, 99 Ristorante Paradiso, via Appia Nord, 154

LARIANO

Banca Popolare del Lazio, via Napoli, 6 Comune di Lariano, piazza Santa Eurosia Millennium, via delle Cerreta, Lariano Io e le donne, via Sausset les Pins, 41 Visual Express, via Napoli, 142/A Farmacia S. Eurosia, via Napoli, 19

GENZANO

Caffetteria del Centro, piazza IV Novembre Bar La Dolce Vita, piazza T. Frasconi, 19 Royal Cafè, via Italo Belardi, 38 Gran Caffè Nazionale, piazza T. Frasconi, 1 Bar Match, viale Lenia, 56/58 Comune di Genzano, via Italo Belardi, 1 COOP, via Emilia Romagna, 102 Carrefour Market, via Giorgio Amendola, 2/4 CONAD, via Appia Vecchia, 2 Dr Fabio Del Pidio, via E. Imbastari, 18 Edicola Mar.ca distribuzione, piazza Cina Expert, via Nenni, 1 Palestra Matrix, Via del Lavoro 3Store, via Garibaldi, 8 Capellimania, via XXV Aprile, 33 Farmacia Dr Carafa Emidio, via I. Belardi, 1 Pharmamedical, via Saragat, 1 Ecomed 2000 Poliambulatorio Specialistico, via Roma, 14 U.R.P. (Ufficio Relazioni con il Pubblico), via Italo Belardi, 81

LANUVIO

Bar Centrale, piazza C. Fontana, 17 Bar Menelik, piazza C. Fontana, 9 Parrucchiere Stefania, via Gramsci, 153 Comune di Lanuvio, via Roma, 20 Banca Popolare del Lazio, via A. Gramsci, 2

NEMI

Bar dei Pini, piazza Roma, 3 Comune di Nemi, piazza del Municipio, 9 Incantesimo del Lago, c.so V. Emanuele, 24 Bar Locanda Specchio di Diana, corso Vittorio Emanuele P.I.T. (Punto Informazioni Turistiche) Ass.ne Fortur, Piazza Roma

ALBANO

Comune di Albano, piazza della Costituente, 1 Cafè e dintorni, via Della Rotonda, 6 Bar Fortini, c.so Matteotti, 16 Caffè Carones, piazza Mazzini, 1 Pasticceria al Duomo, via A. De Gasperi, 7 Banca Popolare del Lazio, via G. Farina, 7 U.R.P (Ufficio Relazioni con il Pubblico), c.so G.Matteotti, 117

ARICCIA

Bar Centrale, piazza di Corte Comune di Ariccia, p.zza S. Nicola, snc CONAD, via Crocefisso (angolo via Rufelli) zona Comaschi P.I.T. (Punto Informazioni Turistiche), via Appia Nuova



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