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Novembre
UN ANNO INSIEME
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di Pasquale Prinzivalli
L’ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone nuovo capo di Stato Maggiore della Difesa. L’ammiraglio di squadra Enrico Credendino nuovo capo di Stato Maggiore della Marina Militare.
Novembre è stato caratterizzato da importanti cambiamenti per la Difesa e per la Marina Militare. Durante la cerimonia di avvicendamento alla carica di capo di Stato Maggiore della Difesa, tra il generale Enzo Vecciarelli e l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, avvenuta alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella presso l’aeroporto militare di Ciampino, sede del 31° Stormo dell’Aeronautica Militare, il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha sottolineato la delicatezza dell’incarico nell’attuale momento storico: “L’Italia sta lavorando a una revisione strategica che ci faccia diventare attori protagonisti in aree di assoluto rilievo come quella del Mediterraneo allargato, ed in questa prospettiva il processo di ammodernamento militare rappresenta un tassello necessario per rispondere meglio alle sfide che abbiamo di fronte”. Il passaggio di testimone è avvenuto anche al vertice della Marina Militare, tra l’ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone e l’ammiraglio di squadra Enrico Credendino, che durante la cerimonia di insediamento ha avuto modo di affermare: “Sono consapevole di raccogliere un’eredità pregiata e sono in-
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella insieme al ministro della difesa Lorenzo Guerini, precedono l’ammiraglio Cavo Dragone e il generale Vecciarelli.
1. Cacciamine Viareggio. 2. Sbarco della Brigata Marina San Marco durante l’esercitazione Mare Aperto 21. 3. Palombaro in addestramento. tenzionato a mantenere saldo il timone della Marina sulla rotta tracciata”. L’importante evento si è svolto nel piazzale di Palazzo Marina a Roma il 4 novembre, giornata dal profondo valore nazionale: Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate. Proprio in questo giorno, alla presenza delle più alte cariche dello Stato, all’Altare della Patria, sono culminate le celebrazioni del centenario del Milite ignoto. Nel numero di novembre abbiamo voluto raccontare poi la Squadra navale, che ha concluso a fine ottobre, nel Mediterraneo centrale, la più grande esercitazione aeronavale nazionale, la Mare Aperto 2021. All’attività hanno preso parte ventuno navi, di cui quattro di marine straniere (Stati Uniti, Francia, Germania e Turchia), 3 nostri sommergibili, diversi velivoli tra cui AV-8B “Harrier II”, pattugliatori marittimi P-72A, P-180, 17 elicotteri imbarcati (di cui 2 dell’Esercito) e velivoli Eurofighter Typhoon dell’Aeronautica Militare in supporto alla Squadra navale. Abbiamo inoltre raccontato le operazioni del cacciamine Viareggio, partito da La Spezia per raggiungere il porto turco di Istanbul, attraverso lo Stretto dei Dardanelli, e poi il porto di Batumi in Georgia, entrando in Mar Nero e navigando nello Stretto del Bosforo. Nave Viareggio si è unita al Secondo Gruppo
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Navale Permanente di Contromisure Mine della NATO (SNMCMG2) con l’obiettivo di garantire la salvaguardia delle vie di comunicazioni marittime e gli accessi ai porti dalla minaccia di mine navali. Sono poi state descritte le esercitazioni nelle acque fredde, buie e con scarsa visibilità, tipiche del lago di Garda. Contesti non marittimi, ma che si prestano bene all’addestramento per immersioni in ambienti non semplici, dove i palombari della Marina hanno condotto un’attività a 40 metri di profondità, con l’obiettivo di disinnescare ordigni bellici inesplosi. Sul numero di novembre abbiamo approfondito, infine, la storia e lo sviluppo dei radar in Italia: protagonista è stato Ugo Tiberio. Laureato in ingegneria, entrò all’Istituto Superiore delle Trasmissioni e nel 1936, ben prima della Seconda guerra mondiale, mise a punto un sistema di localizzazione di oggetti a distanza con onde magnetiche detto “radio telemetro”: il radar. L’ottavo Workshop “Ugo Tiberio”, che si è svolto nella storica villa Medicea di Coltano (PI), è stato l’occasione per ricordare come la mancata valorizzazione della scoperta del genio italiano Tiberio costò cara all’Italia soprattutto durante il Secondo conflitto mondiale.
4. Il padre del radar Ugo Tiberio. 5. Rifornimento laterale 6. Il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare ammiraglio di squadra Enrico Credendino.
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