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In addestramento con la Royal Navy
L’esperienza dell’ufficiale di vascello Vito Suglia, a bordo della portaerei britannica Prince of Wales
di Daniela Napoli
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Si scrive Personnel Exchange Program ma è conosciuto da tutti con il suo acronimo: PEP. Il PEP è il programma di scambio pluriennale tra il personale militare di diversi Paesi alleati. È una grande opportunità di crescita professionale che la Marina offre ai suoi giovani ufficiali che assumono funzioni e responsabilità a bordo di navi di Forze Armate
A sinistra, l’ufficiale di vascello Suglia studia una carta nautica insieme a un suo collega britannico; a destra, equipaggio di bordo in plancia; in basso, l’ufficiale italiano è sul ponte di volo con alle spalle un F-35B della Royal Navy.
alleate.Nell’ambito di tale programma, l’ufficiale di vascello Vito Suglia, ha avuto la possibilità di svolgere il PEP presso la Royal Navy, imbarcato per due anni (dal 2019 al 2021) sulla portaerei HMS Prince of Wales. L’abbiamo incontrato e ci ha raccontato come è andata: “Sono arrivato a bordo della HMS Prince of Wales ad agosto 2019 con l’unità ormeggiata presso il porto di Rosyth, in Scozia, dove era in completamento l’ultima fase di lavori per la successiva prima uscita in mare. A fine settembre, la portaerei ha effettuato il primo disormeggio, sotto la supervisione dell’industria costruttrice e delle più alte cariche della Royal Navy, navigando in uscita dal canale sotto il famosissimo Forth Bridge nei pressi di Edimburgo. Abbiamo navigato per due mesi, da Rosyth ad Invergordon, solcando i mari a Nord della Scozia per poi circumnavigare tutto il Regno Unito ed entrare, per la prima volta, nella base navale di Portsmouth a fine novembre. L’unità, dopo le prove in mare effettuate con successo, è stata consegnata alla Royal Navy a dicembre 2019 con una solenne cerimonia alla quale hanno preso parte il Principe Charles (il Prince of Wales) e sua moglie Camilla. L’anno successivo abbiamo effettuato molteplici attività addestrative, supervisionati dal personale del FOST (Fleet Operational Sea Training) per testare le capacità della nave, con prove motori e apparecchiature, la prontezza dei sistemi e l’addestramento dell’equipaggio. Queste prove, chiamate Basic Operational Sea Training, si sono svolte nel canale della Manica (o English Channel per gli inglesi) e nelle acque antistanti Portsmouth e Plymouth. Per la prima volta abbiamo effettuato anche una sosta a Liverpool, con una stimolante navigazione di precisione per raggiungere il porto della città. In seguito siamo tornati in mare per la fase finale dell’addestramento con il FOST, molto simile al TIRNAV condotto per le unità della Marina Militare, della durata di due mesi. Durante questo periodo abbiamo completato numerose attività addestrative atte alla certificazione di sicurezza per l’attività aerea. La seguente uscita in mare ha portato al conseguimento della completa operatività dell’attività aerea, certificando prima la condotta in sicurezza delle operazioni con velivoli ad ala rotante, con gli elicotteri della RN e della RAF tra cui i vari “Merlin Mk2/Mk4”, “Wildcat”, “Chinook” ed “Apache”, e poi la condotta in sicurezza delle operazioni con velivoli ad ala fissa, cioè con gli F-35B. Quest'ultima attività è stata per me una della più interessanti, non solo per lo spettacolo offerto da questi mezzi di ultima generazione, ma anche per l’intenso periodo di addestramento, navigando dall’English Channel fino alla sosta in porto a Gibilterra, ed un piccolo primato che porterò con me, cioè di essere stato il primo ufficiale di guardia in plancia a far decollare un F35 dal ponte della Prince of Wales. In questo periodo inoltre, abbiamo svolto attività con unità navali della NATO e velivoli francesi, per la prima volta abbiamo navigato con l’unità gemella Queen Elizabeth in navigazione per il ricongiungimento con il ”Joint Carrier Strike Group”, un dispositivo navale formato da sommergibili, rifornitrici, cacciatorpediniere e fregate della Royal Navy e di altri paesi NATO tra cui gli Stati Uniti, con unità della classe Arleigh Burke. Infine, la cornice di sicurezza svolta in occasione del G7 di Cornwall, la sosta a Gibilterra ed il successivo rientro presso la base di Portsmouth hanno completato il mio PEP con la Royal Navy. Questa esperienza è stata una delle più importanti della mia carriera. Non dimenticherò i sacrifici fatti e porterò sempre con me le emozioni e la gratificazione di aver rappresentato al meglio delle mie possibilità il nostro Paese e la Marina Militare.”