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Addestramento anti-terrorismo

Il Gruppo Operativo Incursori si addestra per sottrarre una nave passeggeri dal controllo di una cellula terroristica

di Fabrizio Buonaccorsi

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Il traffico mercantile e delle navi da crociera rappresenta ormai il principale “veicolo” dello sviluppo del commercio e degli interessi economici internazionali, con circa il 90% delle merci che viaggiano sul mare per un valore corrispondente a oltre il 12% del PIL mondiale. È quindi evidente che in un contesto così affollato di traffico ma-

rittimo, le navi battenti bandiera italiana che solcano ogni giorno i mari del globo rappresentano un elemento fondamentale e sensibile nel contesto dell’economia e della sicurezza nazionale. Questo semplice, ma fondamentale concetto è ormai divenuto di grande attualità, a seguito di recenti e frequenti episodi di pirateria o terrorismo di matrice politico-religiosa a danno di naviglio mercantile. La Marina Militare, al fine di addestrare i propri uomini e mezzi alla conduzione di operazioni di sicurezza e controterrorismo in alto mare, effettua periodicamente, nel rispetto delle norme anti Covid, un’esercitazione complessa denominata Black-Shadow, che ha visto partecipare, oltre al Gruppo Operativo Incursori (GOI) del Raggruppamento Subacquei ed Incursori "Teseo Tesei" (COMSUBIN), la fregata Carlo Bergamini, la nave di supporto logistico Vulcano, 2 elicotteri MH-101 del Primo gruppo elicotteri in ruolo “eliassalto” (elicotteri e equipaggi addestrati per questo tipo di operazioni), un MH-90A in ruolo “sniper” (tiratori scelti) ed “eliassalto” del Quinto gruppo elicotteri, e un plotone fucilieri della Brigata “ Marina San Marco. L’esercitazione riproduce, in uno scenario realistico, la simulazione della presa del controllo di una nave passeggeri da parte di un gruppo armato terroristico con le conseguenze tipiche di questi scenari caratterizzati da elevato rischio per il personale di bordo e con la presenza di trappole esplosive al fine di ostacolare eventuali interventi per il ripristino del controllo e la messa in sicurezza della nave e dell'equipaggio da parte delle Forze speciali. Ecco quindi che durante la notte del 29 ottobre, tra il mar Ligure e il mar Tirreno, con il favore dell'oscurità, i team d'assalto approcciano la nave “ostaggio” in navigazione a piena velocità, predisponendo un'incursione complessa e simultanea nel corso della quale vengono rilasciate, a bordo dell’obiettivo navale e con una manovra ad alto livello di difficoltà, diverse aliquote di incursori sia dal mare, mediante l'impiego di battelli pneumatici a chiglia rigida rilasciati dalla fregata Bergamini, che dal cielo, con gli elicotteri d'assalto. L'intero abbordaggio avviene sotto la costante copertura di sniper presenti su uno dei velivoli e i team vengono completati con un plotone combat support del San Marco, accompagnato da cani addestrati (assetti cinofili) specializzati nella ricerca di esplosivo e denominati Patrol Explosive Detection Dog (PEDD), per fornire il necessario supporto al combattimento in modo da garantire agli incursori di dedicarsi agli obiettivi principali: controllare la nave e liberare gli ostaggi. Grazie ad una perfetta integrazione del Gruppo Operativo Incursori di COMSUBIN con il ” dispositivo aeronavale della Squadra navale (CINCNAV) e ad una catena di comando e controllo chiara e definita, in poche ore è stata portata a termine la missione assegnata, che si è conclusa con la riacquisizione del controllo della nave passeggeri, la liberazione degli ostaggi, il fermo dei dirottatori e la messa in sicurezza dei locali della nave. Il realismo dell'esercitazione, chiave di volta dell'intera attività, ha garantito alla Marina Militare di mantenere l'elevato livello di prontezza operativa richiesto dai compiti primari di difesa degli interessi vitali del Paese.

con il favore dell’oscurità, i team d’assalto approcciano la nave ‘ostaggio’ in navigazione a piena velocità, predisponendo un’incursione complessa e simultanea

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