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Il Raggruppamento Subacquei ed Incursori della Marina Militare
di Giampolo Trucco
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Il Comando Subacquei ed Incursori (Comsubin)
L’istituzione di Comsubin si deve all’Ammiraglio Gino Birindelli, Medaglia d’Oro al Valor Militare, che nel 1961 portò a compimento una lunga evoluzione che, attraverso le esperienze e le capacità operative acquisite nel tempo, aveva portato a realizzare un’organizzazione quasi perfetta, un unicum nel comparto della Difesa dell’epoca. Nella storica fortezza del Varignano le cui origini risalgono al 1724 quando la Repubblica Marinara di Genova realizzò un lazzaretto sul promontorio del Varignano. Sita nel comune di Porto Venere (La Spezia), in una superficie di 124.000 m 2 , venne così a concludersi una metamorfosi iniziata a Genova oltre 169 anni prima, che diede vita al Raggruppamento Subacquei ed Incursori intitolato alla Medaglia d’Oro al Valor Militare “Teseo Tesei”. Posto all’interno di infrastrutture realizzate 3 secoli fa, Comsubin oggi conta 3 fabbricati principali e 52 secondari oltre due aree addestrative poste, rispettivamente, nel forte del monte Muzzerone e nel forte di punta Castagna. Incentrato su due Gruppi Operativi, quello Incursori e quello Subacquei, il Comando è caratterizzato da una particolare struttura organizzativa che prevede al proprio interno tutti i principali elementi necessari ad assolvere le missioni assegnate dalla Forza armata e della Difesa. La formazione di base e specialistica, la ricerca e lo sviluppo delle nuove dotazioni, le Unità navali d’appoggio alle operazioni ed all’addestramento, un Quartier Generale di supporto a tutte le esigenze logistiche, nonché un dedicato servizio amministrativo fanno della struttura organizzativa di Comsubin un fiore all’occhiello della Marina, molto spesso invidiata dalle componenti analoghe delle altre Forze armate. Il Raggruppamento è retto da un ufficiale ammiraglio che dipende direttamente dal capo di Stato Maggiore della Marina per assolvere, essenzialmente, ai seguenti due compiti istituzionali: uno offensivo, svolto dal Gruppo Operativo Incursori e l’altro, assicurato dal Gruppo Operativo Subacquei, finalizzato ad interventi subacquei di qualsiasi natura anche in alto fondale. Le Forze Speciali della Marina e l’interforze
Costituito nel 1952, il Gruppo Arditi Incursori, ribattezzato Gruppo Operativo Incursori (GOI) nel 1957, affonda le proprie radici nelle imprese eroiche compiute dagli uomini dei Mezzi di Assalto della Regia Marina durante le due guerre mondiali. Gesta che hanno ottenuto il plauso e il riconoscimento anche da parte dei nostri avversari, tanto che Winston Churchill, dopo la notte di Alessandria d’Egitto del dicembre 1941, ebbe a scrivere: “[..]sei Italiani equipaggiati con materiali di costo irrisorio hanno fatto vacillare l'equilibrio militare in Mediterraneo a vantaggio dell'Asse”. Il GOI è l’unico reparto di Forze Speciali (FS) della Marina militare il cui ambito d’impiego sono le operazioni militari non convenzionali ad effetto strategico: il contrasto di attività di matrice insurrezionale e terroristica, la liberazione di ostaggi, le incursioni contro obiettivi nemici, le ricognizioni speciali e l’addestramento delle forze di sicurezza di Paesi a deficit di stabilità. Si tratta di operazioni affidate a reparti di élite, elementi strategici e fondamentali per la sicurezza del Paese e quella internazionale, in possesso di elevatissime qualifiche tecniche e operative, addestrati a operare nei tre domini di riferimento (terrestre, marittimo e aereo) in ambiente ostile e a grande distanza dalle unità amiche. Dal 1 dicembre 2004, data d’istituzione del Comando interforze per le Operazioni delle Forze Speciali (COFS), il GOI è entrato a far parte del Comparto delle Forze Speciali della Difesa avviando un percorso d’integrazione con le FS delle altre Forze armate (9° Reggimento Col. Moschin, 185° Rgt RAO, 4° Rgt “Ranger” dell’Esercito, il 17° Stormo Incursori dell'Aeronautica e il GIS - Gruppo Intervento Speciale dei Carabinieri) ponendo l'Italia in linea con l'orientamento degli altri principali Paesi dell'Alleanza Atlantica. Da quel momento la condotta delle Operazioni Speciali è gestita dal COFS, mentre il mantenimento e aggiornamento delle dotazioni e l’addestramento delle singole FS è assicurato dalle rispettive Forze armate in qualità di Force Provider. Impressionante è la lista delle operazioni che gli Incursori sono stati chiamati a condurre dal COFS negli ultimi anni, anche se il maggior impegno operativo è rappresentato dalle missioni oltremare che hanno visto e vedono coinvolte le Forze armate italiane, come l’Afghanistan e l’Iraq. Di massima, i compiti assegnati dalla Difesa agli Incursori del GOI sono generalmente di pertinenza del livello strategico e comprendono le tre clas
siche tipologie di Operazioni Speciali previste dalla dottrina della NATO: - le Azioni Dirette (DA): operazioni offensive, provenienti dal mare o condotte sul mare, per l’attacco, l’assalto, la neutralizzazione, la cattura, il recupero, il danneggiamento di obiettivi di alto valore strategico; - le Ricognizioni Speciali (SR): le missioni effettuate per acquisire specifiche informazioni di livello strategico o operativo dove altri assetti non possono operare; - il Military Assistance (MA): una vasta gamma di attività e misure per supportare ed influenzare forze militari amiche attraverso il loro addestramento, fino ad arrivare a cooperare con loro durante le proprie attività d’istituto. Nell’ambito del controterrorismo, le Forze Speciali e quindi anche gli Incursori del GOI, possono essere impiegate dal COFS anche: - negli interventi su obiettivi navali, piattaforme e/o strutture fondate in acqua, per la liberazione di ostaggi o per riacquisirne il controllo; - sul territorio nazionale in favore del Ministero degli Interni per supportare, qualora necessario, i NOCS 1 Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza della Polizia di Stato e i GIS durante eventuali
operazioni di contrasto ad eventi terroristici o nell’ambito di attività di sicurezza pianificate per lo svolgimento di grandi eventi. Ovviamente per poter assolvere a questa vasta tipologia di missioni, il GOI pone particolare attenzione alla costante ricerca dei migliori equipaggiamenti e sistemi al fine di consentire ai propri uomini di operare nelle migliori condizioni possibili. Il parco equipaggiamenti, armi e mezzi in dotazione consiste in tutto ciò che è necessario alla condotta di operazioni speciali nelle tre dimensioni: mare, terra e cielo, con ovvia specializzazione nelle operazioni sul mare e dal mare. Molta attenzione è posta alla ricerca tecnologica e allo sviluppo di sistemi d’arma esclusivi, necessari a soddisfare precipue necessità operative del Reparto; alcuni di questi costituiscono peraltro un segreto gelosamente custodito, quali i mezzi speciali subacquei, attualissima evoluzione tecnologica dei famosi siluri a lenta corsa della II^ Guerra mondiale.
1 Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza della Polizia di Stato.
Il futuro delle operazioni subacquee
Il Gruppo Operativo Subacquei (GOS) rappresenta l’eccellenza italiana nell’ambito delle immersioni militari effettuate attraverso qualsiasi modalità d’intervento. Operatori subacquei, apparecchiature presso-resistenti, sistemi robotici filoguidati e autonomi sono gli assetti attraverso i quali la Marina militare può condurre un’operazione subacquea. Oggi il GOS è in grado di raggiugere la quota operativa di 300 metri per l’immersione umana e 1.500 metri per quella effettuata con i veicoli filoguidati, competenze che consentono lo svolgimento delle seguenti missioni: - il soccorso ai sommergibili sinistrati posati sul fondo ed impossibilitati a riemergere, fornendo supporto di superficie immediato, mantenendo le condizioni vitali interne al battello e recuperando l’equipaggio con particolari apparecchiature; - l’Inutilizzazione 2 degli ordigni esplosivi rinvenuti in contesti marittimi e subacquei, ricercando, localizzando e intervenendo su manufatti esplosivi di qualsiasi natura che minaccino il libero movimento o possano costituire pericolo per cose e persone, Unità navali, opere fondate in acqua, infrastrutture militari:
- lo svolgimento di Lavori Subacquei di qualsiasi genere a favore della Difesa e dei diversi Dicasteri dello Stato, quali ad esempio: le ispezioni ed investigazioni subacquee, recuperi subacquei di oggetti d’interesse dal fondale, riparazioni su opere subacquee, concorso in operazioni a favore della collettività in caso di pubbliche calamità. In una più estesa interpretazione del concetto di salvaguardia della vita umana, le strutture ed il personale del GOS possono essere impiegate in operazioni SAR (Search And Rescue) a favore della Protezione Civile in occasione di eventi emergenziali, come per esempio il naufragio del Costa Concordia. Pensare di mantenere queste capacità operative senza pianificarne adeguatamente un loro potenziamento e sviluppo nel tempo rappresenterebbe un grave errore. Proprio per questo è in corso da alcuni anni un approfondito dibattito, interno della Forza armata, teso ad individuare quali dovranno essere le tematiche verso le quali orientare la ricerca e le tecnologie sulle quali investire, al fine di preservare e valorizzare gli attuali assetti subacquei di Comsubin. In un epoca in cui l’Europa propone una Politica marittima integrata e l’Onu dichiara il 2021-2030 il decennio delle scienze oceaniche per lo sviluppo sostenibile, occorre predisporre le basi affinché la Marina Militare sia pronta a sostenere questa nuova sfida. E’ di questi giorni, infatti, la notizia che entro pochi anni sarà disponibile una nuova e performante Unità Navale, che sostituirà nave Anteo, per il supporto alle operazioni subacquee in alto fondale che sarà dotata di un moderno impianto per le immersioni in saturazione e di assetti per la ricerca, recupero e soccorso subacqueo di ultima generazione. Inoltre è stata valutata positivamente dal ministero della Difesa la realizzazione di un centro iperbarico, che permetterà di approfondire le tematiche della fisiologia umana validando così innovativi profili decompressivi, nonché aprirsi alla eventuale formazione del personale subacqueo del settore off shore e sperimentare nuove procedure o materiali ad uso subacqueo sia del comparto militare che di quello civile. Già da alcuni anni il GOS ha rivolto la propria attenzione verso sistemi robotici subacquei, quali i ROV (Remotely Operated Vehicle) e gli AUV (Autonomous Underwater Vehicle), con i quali ha già condotto
numerose missioni con estrema efficacia. Nel prossimo futuro si assisterà certamente ad una sempre maggiore integrazione tra gli operatori e tali sistemi, consentendo così di sfruttare la realtà virtuale, offerta dallo sviluppo tecnologico, quale metodologia di pilotaggio e raggiungendo capacità d’intervento subacqueo fino ad ora impensabili.
Centro di eccellenza, la sfida della formazione inziale
A Comsubin è custodita un’esperienza formativa unica nel suo genere: nell’ambito della subacquea la prima scuola palombari nasce a Genova nel 1849, risale invece al 1897 la prima normativa medica necessaria alla certificazione dell'idoneità fisica all'immersione e, durante i due conflitti mondiali, con i Mezzi di Assalto della Regia Marina sono nate le prime Forze Speciali “marittime” al mondo. Queste primogeniture, così lontane nel tempo, hanno permesso un corposo sviluppo delle competenze subacquee, incursionistiche e della medicina su
bacquea ed iperbarica, oggi insegnate allo stato dell’arte presso il Gruppo Scuole del Raggruppamento. Per tale ragione, con il Decreto del Ministero della Difesa del 25 giugno 1984 Comsubin è stato individuato quale unico Ente dove possano essere formati ed abilitati gli operatori subacquei di tutte le Forze Armate e dei Corpi Armati dello Stato. Tale peculiarità è confermata, inoltre, dalle numerose collaborazioni internazionali tese a formare personale subacqueo militare richieste da diverse Marine che si affacciano sul Mar Mediterraneo. Un elemento critico è invece rappresentato dalla differenza tra il rateo degli arruolamenti nei Gruppi Operativi e quello dei pensionamenti. Benché queste professionalità siano riconosciute e molto apprezzate dall’opinione pubblica, con l’abrogazione della leva obbligatoria prima e, successivamente, con la rimodulazione del modello della Difesa, che ha visto contrarre la dimensione numerica della Marina, ha iniziato ad innalzarsi pericolosamente la media dell’età degli operatori di Comsubin. Tale fenomeno è iniziato un decennio fa quando il bacino di reclutamento, tratto dal personale in servizio permanente e da quello VFP 4 (Volontari in Ferma Prefissata di 4 anni), non permetteva di alimentare adeguatamente GOI e GOS. Per mitigare tale aspetto, nell’ultimo triennio è stata introdotta un’ulteriore modalità d’avvio ai corsi ordinari da incursore e da palombaro, consentendo un accesso diretto al personale VFP 1 che nell’ambito dell’iter concorsuale fosse stato giudicato idoneo agli accertamenti psicofisici. Tuttavia questo strumento, che dovrà essere affinato, non ha ancora dato i frutti sperati. Oltre ad avviare i corsi con un numero di idonei inferiori a quello dei posti messi a concorso, rispettivamente il 90% per gli incursori ed il 60% per i palombari, è evidente sia un sensibile abbattimento di coloro che si sono effettivamente presentati al Centro di Selezione della Marina Militare di Ancona rispetto alle domande online effettuate (- 69% ÷ - 67%), sia una forte riduzione percentuale di quelli ritenuti idonei agli accertamenti (- 85% ÷ - 81%). Infine, è bene ricordare che coloro che inizieranno la formazione a Comsubin nelle rispettive specialità saranno sottoposti all’ulteriore selezione naturale insita nei corsi stessi, che in genere si attesta tra il 60% e il 70%. Necessariamente, oltre a questa modalità di reclutamento, che interessa tra l’altro solo il personale
2 Inutilizzazione: termine che indica tutte le attività necessarie a rendere permanentemente inoffensivo un ordigno esplosivo. In relazione alla situazione operativa si procede alla distruzione, neutralizzazione o disattivazione.
di truppa, sarà indispensabile intervenire per rendere più appetibile divenire un incursore od un palombaro della Marina, attuando provvedimenti incentivanti che consentano di incrementare il numero di operatori annui brevettati. Da non tralasciare, inoltre, la necessità di riconoscere ed approvare il “trascinamento” delle attuali indennità, che sono attribuite alle specialità peculiari di Palombari ed Incursori. Tale iniziativa, fortemente “caldeggiata” da Comsubin e dal comparto, è già in corso a livello politico attraverso un Disegno di Legge dedicato, attualmente presentato in Senato e per il quale se ne auspica, al più presto, l’approvazione.
Le prime indicazioni fornite dalla Marina italiana relative ad una valutazione sanitaria necessaria per l’attività da Palombaro, furono quelle indicate nella circolare 1701 del 13 febbraio 1875.
Da quell’epoca la Medicina italiana ha fatto passi da gigante anche grazie all’invenzione della Camera di Decompressione, per merito del palombaro Alberto Gianni nel 1916, e all’introduzione dell’elio quale diluente respiratorio per le immersioni a quote profonde, studiato dal dott. Mario Moschini Brevetto n°329501 depositato presso il Ministero delle Corporazioni nel 1933. Questa branca della scienza medica, nata e sviluppatasi nell’alveo delle capacità sperimentali di Comsubin, prende oggi il nome di Medicina Subacquea ed Iperbarica e rappresenta per la Marina Militare uno dei settori d’esclusività nell’ambito della Sanità del Paese. Quest’eccellenza vedrà il suo apice nei prossimi anni, quando verrà realizzato un nuovo Simulatore Abissale attraverso il quale la Marina militare si candiderà quale fulcro della ricerca e dello sviluppo di tutto ciò che concerne l’attività subacquea nel suo complesso. Università,
scuole professionali, enti di ricerca nazionali e aziende di settore entreranno a far parte con Comsubin, di una rete d’interscambio di competenze professionali, che fungeranno da volano scientifico-economico utile a far ripartire la ricerca e l’economia del territorio
Il segreto di Comsubin: competenze trasversali, innovazione tecnologia e investimenti
Oggi per qualsiasi organizzazione è impensabile garantire alti standard qualitativi senza che il personale abbia competenze di elevato livello. Per “competenze” si intende un sistema di capacità, conoscenze, esperienze e motivazioni finalizzate al raggiungimento di un particolare obbiettivo. Gli uomini di Comsubin sono caratterizzati dal possedere competenze trasversali, un vasto insieme di abilità che consentono di affrontare le situazioni più diverse. In altre parole, il personale del GOI e del GOS è formato e addestrato per conseguire capacità operative ad ampio spettro, che gli consentono di adattarsi ad ogni eventualità, grazie all’esperienza acquisita nel tempo, perseguendo sempre il fine ultimo di adempiere alla missione assegnata grazie ad una forte spinta motivazionale. Ma un operatore di tali caratteristiche senza un adeguato supporto di apparecchiature, mezzi ed armamenti ad alto contenuto tecnologico non può nulla. Sia per quanto riguarda gli incursori che per i palombari sono in corso importanti programmi di rinnovamento rivolti al futuro seguiti direttamente dall’Ufficio Studi di Comsubin. Le diverse sezioni di questo ufficio conducono ricerca nel campo della fisiologia subacquea, individuano e conducono sperimentazioni sui materiali più innovativi e seguono lo sviluppo dei nuovi sistemi d’arma ed apparecchiature che verranno introdotte in linea operativa nel prossimo futuro. Il raggiungimento dell’obbiettivo dell’innovazione tecnologica è perseguibile, tuttavia, soltanto con adeguati investi
menti che consentono di assicurare il mantenimento dello stato dell’arte degli assetti esprimibili dai Gruppi Operativi. Sarà pertanto fondamentale avviare lo sviluppo: - di innovativi sistemi di propulsione, che permettano di migliorare i profili di missione dei sistemi subacquei, incrementando i carichi utili trasportabili (payload), - degli apparati di comunicazione che permettano la perfetta integrazione degli assetti di Comsubin con i sistemi di comando, controllo, telecomunicazioni ed informatica (C4) della Difesa, - di nuovi e più performanti AUV (Autonomous Underwater Vehicle) e ROV (Remotely Operated Vehicle),
- di moderni sistemi di navigazione subacquea, - di dispositivi per l’acquisizione dei parametri medici della performance subacquea degli operatori di Comsubin, allo scopo di ottimizzarne l’addestramento e la conseguente resa operativa.
Rilevanza sul territorio e nel sociale
Il Raggruppamento Subacquei e Incursori è sempre stato per il territorio un sicuro punto di riferimento, sia per quanto riguarda la sicurezza nazionale, sia per il coinvolgimento fattivo con le realtà locali. Questa predisposizione a calarsi nel sociale nasce dalla caratteristica intrinseca ai compiti istituzionali assegnati al Comando: il salvataggio, la liberazione, la salvaguardia della pubblica incolumità e il soccorso, sono alcuni dei termini usati nell’ambito delle attività quotidiane svolte dagli operatori di Comsubin. Sposando questa filosofia di vita non si può fare a meno che rendersi disponibili nei confronti della collettività intervenendo quando occorre, con la massima celerità e disponendosi verso gli altri aprendosi nei confronti della società. Con questo criterio sono nate molte importanti attività, come ad esempio la manifestazione “Insieme in immersione a Porto Venere”, giunta alla sua 12ª edizione, durante la quale i su
bacquei del Varignano, si immergono con i subacquei disabili provenienti da tutta l’Italia. Questa propensione degli uomini di Comsubin, a operare in favore degli altri, è riconosciuta oggi più che mai. Ogni intervento di bonifica, ogni operazione subacquea condotta negli ultimi anni, è stata svolta soltanto con questo criterio. Non ultimo il recente intervento su di una bomba d’aereo rinvenuta sul lungomare di Fano, durante il quale gli operatori del GOS hanno condotto un’operazione molto delicata. Il frutto meraviglioso di quell’operazione non è stato il successo dell’intervento o l’applicazione perfetta di quanto appreso in addestramento, ma sono state le parole del primo cittadino della città,
dottor Massimo Seri, che rappresentando i sentimenti di tutti ha dichiarato: “la mia città non si scorderà mai di questo esempio di impagabile impegno e spirito di sacrificio”.