12 minute read
Le Campagne d’istruzione
Nave Vespucci, la Regina dei mari è salpata da Livorno sotto lo sguardo lucido dei famliiari e delle istituzioni
di Mariarosaria Lumiero
Advertisement
Il 5 luglio, 118 allievi della prima classe dell’Accademia Navale sono saliti a bordo della nave scuola per il battesimo del mare. Il comandante del corso Edoardo Luzzi e due allievi, si raccontano.
Le grandi vele di olona dell’Amerigo Vespucci si sono spiegate e, imbarcati i 118 allievi della prima classe del ruolo normale, nel pieno rispetto dei protocolli covid – 19, hanno solcato il mare di Livorno dando il via alla Campagna d’Istruzione 2021, al comando del capitano di vascello Gianfranco Bacchi. 87 uomini e 31 donne, di cui 14 stranieri, dopo 8 mesi di indottrinamento etico – militare, osservando le rigide regole dell’Accademia Navale, hanno scelto di dedicarsi alla Patria salendo la passerella della Regina dei Mari, sulla quale imparare ad affrontare la sfida del mare con spirito di fratellanza e sacrificio, pronti a respirare “il profumo di antichità di questa signora di 90 anni”, citando le parole del CSMM durante la cerimonia di saluto. Si è raccomandato di non scegliere il lavoro del marinaio per sbarcare il lunario, il Capo di Stato Maggiore della Marina, bensì, di vincere così come hanno fatto durante la formazione in Ac-
cademia, nonostante l’enorme fatica fisica e psicologica alla quale saranno sottoposti. Presenti le famiglie dei giovani allievi ed è a loro che, l’ammiraglio Cavo Dragone, ha voluto rivolgere parole profonde di stima e di rispetto per gli insegnamenti impartiti ai comandanti del futuro. “Hanno svolto un importante lavoro, indice di educazione sana, di principi e di valori che hanno agevolato il compito della Marina Militare”. Gli fa eco il Sottosegretario alla Difesa, Stefania Pucciarelli, che ha sottolineato la maturità di questi giovani ragazzi, impegnandosi in un percorso di crescita che li porterà a rappresentare il futuro della Nazione all’interno di una Forza Armata, quale la Marina, di enorme rilevanza strategica. La Campagna d’Istruzione a bordo del veliero più famoso del mondo, è da sempre un momento di alta formazione marinaresca per gli allievi ufficiali. Il cosiddetto “battesimo del mare”, consente loro di sviluppare fedeltà, senso del dovere e disciplina. Una tradizione secolare, quella addestrativa, che una volta terminata, vedrà scendere dalla passerella del Vespucci, una nuova generazione di ufficiali, ai quali il CSMM ha augurato “cieli sereni, venti in poppa – aggiungendo una nota di vicinanza alla loro giovane età – e divertitevi. Ma cosa portano con sé durante questa fondamentale esperienza di vita e di marina?... cerchiamo di scoprirlo attraverso le parole dei suoi protagonisti.
Suggestiva immagine della nave scuola Vespucci al tramonto nel giorno della partenza dal porto di Livorno.
La vostra è stata una scelta professionale determinata, convinta, “ dettata da una forte propensione al dovere e alla disciplina che, consapevolmente, avete deciso di mettere al servizio delle Istituzioni e della collettività nazionale, per soddisfare il fondamentale bisogno di sicurezza del cittadino
il Sottosegretario alla Difesa Stefania Pucciarelli
Il battesimo del mare sulla nave più bella del mondo, un’esperienza carica di responsabilità fisica e psicologica. Alla tua età hai fatto una scelta di vita ma sarebbe naturale avere dei momenti di sconforto. Ci sono stati? Cosa e chi ti ha dato la carica per superare queste fasi?
Da sempre l’ambizione di un giovane allievo dell’Accademia Navale, superato il periodo a terra, è di completare il lungo percorso che lo porterà al “battesimo del mare”. La campagna addestrativa sul Vespucci è infatti un vero e proprio rito di passaggio, di iniziazione, che rappresenta il primo approccio all’andar per mare. L’aver sempre un compagno di corso su cui fare affidamento nei momenti di difficoltà è ciò che ci ha consentito di superare i momenti più duri di questo primo anno di Accademia: dal difficile ambientamento iniziale, quando ci siamo trovati a vivere con regole e norme a noi sconosciute fino a poco prima, al susseguirsi delle attività sportive/militari, fino agli esami universitari finali, ciò che ci ha sempre aiutato ad andare avanti è sapere di avere qualcuno al nostro fianco disposto a tenderci la mano: tutti consapevoli dell’importanza del nostro obiettivo, abbiamo perseverato sulla via intrapresa. (All.vo 1^ Cl Federica Palmieri)
Dai banchi dell’Accademia alle vele di tela olona del Vespucci, consapevole di dover mettere in campo i propri limiti e la propria forza di volontà. “Non chi comincia ma quel che persevera” (Leonardo da Vinci). Come ti sei preparato a perseverare?
Siamo certi che il viaggio non sarà privo di difficoltà, ma non aspettiamo altro che affrontarle con coraggio e consapevolezza, sapendo che solo l’impegno costante e il sacrificio condiviso da tutti permettono di raggiungere le più grandi conquiste, e che anzi saranno le difficoltà stesse che ci consentiranno di apprendere, crescere, maturare, fino a condurci nella direzione che ci porterà alla scelta del nome del corso. Come quando ci si prepara a salire sul pennone dell’albero più alto, certamente ci si aspetta che sarà faticoso, in alcuni momenti particolarmente difficile, e guardare avanti potrebbe fare molta paura. Eppure, appena i piedi toccano nuovamente terra, tutto ciò che si ricorda è la vista dalla cima. (All.vo 1^ Cl Jacopo Bricco). Alle loro spalle si sono lasciati i cancelli dell’Università del mare, l’Accademia Navale, dove, con annesse restrizioni covid, hanno svolto otto mesi di formazione propedeutica alla Campagna d’Istruzione. Luci accese alle ore 6.30, luci spente alle ore 22.00. Giornate scandite da lezioni in aula e attività sportive, giornate, durante le quali, a farla da padrone, è il rispetto delle regole militari e dell’affiatamento. Mai soli, con loro il Comandante del corso, capitano di corvetta Edoardo Luzzi, che dopo averli seguiti per otto intensi mesi, li osserverà crescere anche a bordo del Vespucci lasciando, al contempo, che i suoi allievi prendano il largo “da soli”.
I suoi allievi, i suoi ragazzi. Ha dato loro l’indottrinamento etico-militare. Gli ha dato anche qualche consiglio sulla vita oltre l’uniforme?
I consigli che mi sono sentito di dare fanno parte del lavoro che tutti i formatori dell’Accademia svolgono quotidianamente, trasmettendo quei princìpi morali e comportamentali che possono guidare i nostri ragazzi ad una crescita personale ed umana, anche nel contesto della società civile. Grazie ai ritmi serrati della formazione eticomilitare, riusciamo a mettere alla prova l’effettiva interiorizzazione dei valori e la motivazione di ogni singolo individuo, intervenendo su eventuali aspetti da migliorare. Il fine ultimo è di far raggiungere ad ogni allievo il suo massimo potenziale, ovvero tendere a quella condizione fisica, etica e morale, necessaria ad affrontare in futuro le responsabilità e le decisioni di una carriera da Ufficiale della Marina Militare e, quali cittadini in uniforme, ad affrontare una professione che, sebbene ricca di soddisfazioni, richiede consapevolezza e sacrificio.
Dallo studio al lavoto pratico. Come li ha preparati? Ha detto ai suoi allievi una frase in particolare da conservare come monito, quasi come fosse il motto della loro campagna d’istruzione?
Pensare ad una frase in particolare mi riporta ad una delle prime sere in Accademia, quando ho potuto parlare per la prima volta agli allievi. Ci trovavamo nella parte del piazzale più vicina al mare, rivolti ad esso e con il frangere delle onde in sottofondo. Partendo dal quel suono ho presentato agli allievi la loro missione, il mare, l’ambiente che sarà la cornice del loro futuro a bordo delle nostre navi e nelle nostre componenti specialistiche, quali futuri Ufficiali di Vascello, Ingegneri, Medici, Commissari ed Ufficiali delle Capitanerie di Porto. Da quel momento, fissato l’obiettivo, la preparazione si è basata sulla crescita progressiva degli Allievi come militari, accompagnata dall’apprendimento teorico delle competenze, diversificate ed approfondite, che permettono ai nostri equipaggi di operare. Con la Campagna addestrativa su Nave Vespucci gli Allievi passano ora ad applicare quanto appreso, confrontandosi per la prima volta con l’ambiente marino e le leggi della natura che lo governano, manovrando le splendide vele di nave Vespucci per sfruttare la forza del vento, impegnandosi in servizi di guardia per comprendere la complessità ed i ritmi della vita di bordo, ma soprattutto facendo la loro prima esperienza di navigazione a bordo come parte integrante di un equipaggio. (il Comandante del corso, C.C. Edoardo Luzzi).
Nave scuola Palinuro
Al via la campagna addestrativa 2021 a favore di 119 allievi nel Mar Mediterraneo.Il 7 giugno, la nave scuola è tornata a solcare i mari, omaggiando le città costiere italiane.
di Fabio Vespucci
Per circa un mese, l’equipaggio del brigantino goletta Palinuro è stato implementato e coadiuvato, alternativamente, da 56 allievi della 1ª Classe della Scuola Navale Militare “Francesco Morosini”, 63 allievi della 2ª Classe del medesimo istituto, nel pieno rispetto delle vigenti normative antiCovid. La campagna d’istruzione testimonia il valore attribuito dalla Marina Militare alla formazione del proprio personale, sottoponendo lo stesso ad un iter addestrativo d’eccellenza, capace di forgiare nell’animo e nel fisico i suoi uomini e donne che, grazie all’esperienza unica della navigazione a vela, apprendono il valore assoluto dell’equipaggio e l’importanza del gioco di squadra, temprando così il proprio carattere. La nave scuola, oltre al suo obiettivo primario della formazione, ha reso omaggio alle città costiere italiane con la propria presenza, illuminando di verde, bianco e rosso alberi e pennoni, riproducendo così il tricolore italiano, simbolo di unità nazionale e di vicinanza alla popolazione in questo periodo di difficoltà legata ala pandemia e di lenta ripresa. Il tricolore di nave Palinuro ha così “abbracciato” e “unito virtualmente” tutta la l’Italia. Nel corso della prima fase della campagna d’istruzione, gli allievi della 1ª classe della Scuola Navale Militare “Francesco Morosini appartenenti al corso “Centaurus” e gli allievi della 2ª Classe appartenenti al corso “Astraios” hanno appreso le basilari nozioni di nautica e di vela, spaziando dall’utilizzo del sestante alla condotta dell’unità a vela, senza tralasciare l’utilizzo delle manovre per l’apertura e la chiusura
Un’esperienza di vita indimenticabile che mi ha insegnato il valore dell’organizzazione e del lavoro di equipaggio; il senso di questa nave e della vita in mare si riescono a capire solo quando si prendono in mano le manovre che aprono o chiudono le vele e, con fatica, si ammira la nave navigare a vele spiegate ”
l’allieva Alice Branca
Nave Palinuro durante l’attraversamento del canale di Venezia dopo la partenza per la campagna addestrativa a favore degli allievi del Morosini, immortalati durante le manovre a bordo del veliero.
delle vele e il corretto utilizzo dei sistemi di navigazione e di sicurezza presenti a bordo del Palinuro. La goletta della Marina Militare ha solcato le onde del Mar Tirreno e del Mar Adriatico, seguendo i venti favorevoli utili per la navigazione a vela: memorabile e suggestivo il doppio passaggio attraverso il Canale della Giudecca a Venezia e il passaggio davanti a Piazza San Marco. La seconda parte della campagna d’istruzione, della durata di altre due settimane, proseguirà con 9 allievi marescialli nocchieri della Scuola Sottufficiali di Taranto. Nave Palinuro è stata varata ben 87 anni fa presso i Cantieri Navali Dubigeon di Nantes (Francia), entrando poi in servizio per la Marina Militare italiana il 16 luglio 1955; nonostante l’età, la nave scuola ed il suo spirito formativo restano immutati nel corso del tempo e il suo motto “Faventibus Ventis”, ossia “con il favore dei venti”, rappresenta a pieno la nave scuola ed i suoi valori.
Non solo Vespucci. Le campagne sulle navi a vela minori
Da Livorno per tutto il Mediterraneo su barche a vela, poi a Brindisi e La Spezia, per rafforzare le capacità marinaresche.
di Alessandro Lentini
Se la campagna d’istruzione della prima classe dell’Accademia Navale si svolge su nave Vespucci, e la seconda in genere su una “nave grigia” per iniziare ad assaporare l’attività operativa, la 3^ classe imbarca sulle navi scuola a vela minori (NSVM) della Marina Militare: quest’anno Orsa Maggiore, Corsaro II e Stella Polare. “Una delle tante eccellenze che caratterizzano la Forza Armata; se non la prima, sicuramente annoverabile tra quelle con la più corposa e diversificata flotta a vela del mondo” così la Senatrice Stefania Pucciarelli, Sottosegretario alla Difesa, lo scorso 5 luglio a Livorno, alla partenza delle Campagne d’istruzione della Marina Militare. Caratterizzate dalle continue esercitazioni, dall’applicazione dei principi di navigazione anche astronomica per la determinazione della posizione, dalle attività operative e dai ritmi incalzanti dei servizi di guardia, l’attività addestrativa su queste imbarcazioni di stazza inferiore rispetto alle grandi navi a vela rappresenta un elemento cardine nella formazione del personale della Marina Militare, rafforzando le capacità marinaresche e i valori su cui si fonda la Forza Armata, oltre a sviluppare ulteriormente la passione per il mare e lo spirito di corpo. Gli aspiranti guardiamarina imbarcati
potranno partecipare anche a importanti eventi sportivi durante il periodo a bordo, aumentando così le occasioni di incontro con le Marine estere e le rappresentanze diplomatiche, la cosiddetta Diplomazia navale. Il tutto per “formare i futuri Ufficiali di Marina, i prossimi Comandanti, a cui è sempre più richiesta la necessaria combinazione di elevata competenza tecnico-specialistica, spiccato acume ideativo, empatica intelligenza emotiva e straordinario spirito di sacrificio, indispensabili per assolvere efficacemente anche le missioni più delicate e complesse”, come ha sottolineato la senatrice Pucciarelli nel suo intervento.
Alcuni scatti che ritraggono le unità a vela minori durante la campagna addestrativa 2021 a favore degli aspiranti guardiamarina dell’Accademia Navale: al centro il Corsaro II, di fianco a sinistra l’equipaggio della Stella Polare in manovra, in basso veduta dall’alto dell’Orsa Maggiore.