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Nave Alliance: missione Artico compiuta
Con l'arrivo a Tromso (Norvegia), si è conclusa la quinta campagna di ricerca in Artico del programma pluriennale High North della Marina Militare.
Inserita nelle azioni dell’ UN Ocean Science Decade for Sustainable Development 2021 – 2030, la campagna High North 21 rappresenta il consolidamento di un programma iniziato nel 2017 dalla Marina Militare italiana, coordinato e condotto dall’Istituto Idrografico della Marina (IIM). La campagna, sotto la direzione scientifica della professoressa Roberta Ivaldi dell’IIM, ha visto il team composto da ricercatori e specialisti appartenenti all’IIM, al Centre For Maritime Research and Experimentation (CMRE) e al Joint Research Centre (JRC) dell’Unione Europea, operare in Oceano Artico, nelle acque dello Stretto di Fram e a nord delle isole Svalbard (Norvegia), fino a raggiungere il limite massimo dei ghiacci alla latitudine di 80°38’N. L’attività di quest’anno, “Joint Hight North 21-NREP21”, è stata in parte sviluppata in coordinamento e sinergia con il progetto pluriennale Nordic Recognized Environmental Picture (NREP) del CMRE nell’ottimizzazione delle risorse e nella piena condivisione dei dati e dei risultati indirizzati a comuni obiettivi di ricerca. Sei giovani in formazione sono stati parte attiva della ricerca, evidenziando la particolare attenzione della Marina Militare alla formazione, in questo specifico caso, anche a supporto dell’azione delle Nazioni Unite per il decennio del mare per lo sviluppo sostenibile 20212030, nel creare una "generazione oceano" con il programma “ECOP - Early Carrier Ocean Professional” in linea con gli obiettivi del progetto, “The science we need for the ocean we want”. La conoscenza ed esplorazione dell’oceano, obiettivo del decennio del mare, si è concretizzata in High North 21con la realizzazione del 3D-mapping, una mappatura tridimensionale multidisciplinare ottenuta con l’integrazione dei dati acquisiti da molteplici strumenti e tecnologie innovative. Sono stati mappati complessivamente 8.510 km2 nel settore più profondo dell’Oceano Artico, nello Stretto di Fram e al ciglio dei ghiacci della banchisa artica, a nord delle isole Svalbard. Per monitorare le dinamiche ambientali con particolare riferimento alle masse d’acqua, sono stati posizionati in due siti, nel Molloy Hole e al largo delle Isole Svalbard, (Stretto di Fram), due nuove linee di strumentazione ormeggiata al fondo (c.d. mooring) annuali, CIO I e CIO II, testimonianza della ricerca congiunta tra CMRE, IIM e ONR (Office of Naval Research degli USA). Durante High North 21 sono stati eseguiti rilievi idro-oceanografici a breve termine per fornire una mappatura integrata di siti di specifico interesse, fondamentali per raccogliere dati e interpretare i cambiamenti in atto. Il successo delle campagne High North 17-18-1920, ha attirato l’attenzione delle più importanti realtà scientifiche per le modalità di ricerca e la garanzia di continuità nell’osservazione che la Marina Militare adotta per estendere la conoscenza
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di Luciano Regina
La nave oceanografica Alliance in navigazione tra i ghiacciai. In alto a sinistra: l’itinerario della missione scientifica HN21. In basso a destra: il drone aereo dell’Istitito Idrografico della Marina.
del Polo Nord ad un’area sempre più vasta. Da qui, l’interesse delle Nazioni Unite con le quali si è avviata una costante cooperazione per la ricerca artica, inserendo l’Italia nel panorama “Ocean Decade Implementation Plan” e con il triennio High North 2020-2022 si andrà ad implementare il lavoro svolto negli anni scorsi. La chiave per il successo futuro sarà coinvolgere i governi, le istituzioni pubbliche e private, con un progetto comune di ricerca ed innovazione tecnologica. Il fine comune è conseguire un nobile obiettivo per l’umanità e il pianeta: un oceano pulito, sano, sicuro e sostenibile.