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Operazione Gabinia continua l’attività di nave Rizzo
Esercitazione di difesa aerea integrata
Forze navali della NATO e statunitensi si esercitano in una imponente attività addestrativa condotta da STRIKFORNATO
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di Emanuele Scigliuzzo
Il 15 maggio nelle acque comprese tra l'Inghilterra e la Norvegia è iniziata l’esercitazione At Sea Demonstration/Formidable Shield (ASD/FS 21) definita come la più grande esercitazione di difesa aerea integrata (Integrated Air Missile Defence - IAMD) del 2021. Questa attività è stata pianificata e condotta da STRIKFORNATO – Naval Striking and Support Forces di base ad Oeiras in Portogallo. Questo comando NATO può essere dislocato rapidamente in teatro operativo ed è capace di pianificare ed eseguire operazioni navali e anfibie complesse con forze alleate e statunitensi. La ASD/FS 21 vede la partecipazione di dieci nazioni con 15 navi, oltre 20 aeromobili e circa 3.300 tra uomini e donne dei diversi equipaggi tra cui quelli di nave Marceglia al comando del capitano di fregata Alessandro Trivisonne.
L’intervista
A questa esercitazione ha partecipando anche il capitano di fregata Piergiorgio Ferroni, in servizio presso STRIKFORNATO, che ha contribuito a pianificare questa complessa esercitazione. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente a bordo della flagship ESPS Cristobal Colon per comprendere l’importanza di questa attività.
Comandante come si pianifica un’esercitazione cosi complessa?
La pianificazione di una esercitazione di queste dimensioni è uno sforzo collettivo di uno staff. In questo caso si è trattato di uno staff internazionale che ha aggregato personale di diversi comandi NATO e nazionali oltre a svariati specialisti e tecnici di sistemi missilistici. Data la complessità degli eventi addestrativi e degli scenari operativi riprodotti, la pianificazione e la preparazione dell'esercitazione è durata quasi 2 anni.
Quali sono state le principali finalità della "At Sea Demonstration/Formidable Shield 2021" e attraverso quali attività sono state perseguite?
Obiettivo principale di questa esercitazione è dimostrare l'integrazione dei vari assetti della Nato e la loro capacità di operare in presenza di una minaccia missilistica su 360 gradi, difendendosi da missili subsonici, supersonici e balistici. Per poter affrontare e neutralizzare tali minacce non basta avere solamente mezzi performanti e missili all'avanguardia, bisogna essere in grado di comunicare, scambiare ed elaborare informazioni in tempo reale con assetti navali aerei e comandi terresti distanti svariate centinaia di chilometri dalla propria posizione. Tale ambizioso progetto è sicuramente uno degli obiettivi principali di questa esercitazione.
Quanto è importante, per gli equipaggi della nostra Marina, partecipare ad attività addestrative cosi complesse e a cui prendono parte forze della Nato e Statunitensi?
Direi fondamentale. La presenza di assetti nazionali come nave Marceglia a questo tipo di esercitazioni è la conferma dell'impegno della Marina Militare nella IAMD e nella continua ricerca di esercitazioni più complesse per il grande ritorno addestrativo per l'equipaggio e il continuo miglioramento degli apparati e delle loro tecniche di impiego. Solamente facendo così si può mantenere uno strumento navale di primo livello come quello della Marina Militare Italiana.