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PHIBEX 21-1: l’esercitazione anfibia della Marina italiana con unità NATO
Operazione Gabinia, continua l’attività di nave Rizzo
Da febbraio l’unità della Marina italiana è impegnata nel contrasto alla pirateria nel golfo di Guinea, un’area attraversata da importanti vie commerciali marittime
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Tra interventi reali e attività addestrative con le marine partner europee e dei paesi che si affacciano sul golfo di Guinea, continua senza sosta l’impegno di nave Rizzo in un’area di mare ritenuta pericolosa per i mercantili che transitano su queste rotte. Partita lo scorso 23 febbraio da Taranto, la fregata è impegnata 60 nei primi otto mesi del 2020. Carlo Cameli, presidente della Commissione Navigazione Oceanica di Confitarma e presidente del Comitato per la sicurezza di Bimco (Baltic and International Maritime Council), e promotore della dichiarazione ha affermato: “Nell'Oceano Indiano grazie all'azione coordinata dei Paesi marittimi con unità
di Emanuele Scigliuzzo
nell’operazione Gabinia in attività di contrasto alla pirateria che nel golfo di Guinea è un fenomeno sviluppato con attacchi frequenti e particolarmente violenti. A dimostrazione della difficoltà di attraversare questo tratto di mare e delle preoccupazioni di chi lavora nel comparto marittimo, è stata sottoscritta da 160 aziende del settore, la dichiarazione del Golfo di Guinea sulla Repressione della Pirateria. Nel 2019, secondo i dati dell’International Maritime Bureau, sono stati registrati 121 attacchi di pirateria e oltre
militari (ndr. operazione Atalanta) e l'adozione di misure di difesa passiva e attiva da parte delle compagnie di navigazione, il fenomeno si è notevolmente ridotto. Nel golfo di Guinea il discorso è diverso - prosegue Cameli - gli attacchi non si sono mai fermati e sono in costante crescita. Dal delta del Niger i pirati attaccano le navi mercantili prendendo in ostaggio gli equipaggi. Il 95% dei rapimenti di equipaggi - afferma Cameli - avviene nel golfo di Guinea, rendendo ormai la situazione insostenibile”. Proprio il 20 maggio, a 140 miglia ad Ovest del delta del Niger, nave Rizzo ha condotto un intervento con l’elicottero SH-90, per impedire a un’imbarcazione di pirati di portare a termine un attacco. La conferma che l’imbarcazione sospetta fosse pronta per un’azione di pirateria lo dimostra che appena raggiunti dai militari italiani, gli occupanti dello skiff dotata di motori potenti hanno imbracciato le armi, manovrando per far perdere le proprie tracce alla massima velocità verso le coste nigeriane. L’equipaggio di nave Rizzo ha avviato e coordinato le azioni con le autorità locali per intercettare l’imbarcazione. Un intervento andato a buon fine anche grazie alle diverse esercitazioni svolte in questo periodo di permanenza nel teatro d’operazione, sia con le marine europee che con quelle locali, per perseguire l’obiettivo di creare stabilità nella zona e di addestrare le marine dei paesi rivieraschi. Il Rizzo è stata impegnata con i pattugliatori Setubal e Furor - unità spagnola e portoghese nell’European Maritime Security 21-2, un’esercitazione che ha visto coinvolta in modo particolare, la componente elicotteristica imbarcata e dei team specialistici. Un altro importante impegno, portato a termine dall’Unità è stata l’esercitazione incentrata sulla joint vessel interdiction e condotta con la marina togolese. "Thank you for choosing Lomé for this historical and memorable call. May this call strengthened the relationship between our navies". Così il comandante della Base Navale, Cdr. Atatoum Babaté, ha salutato l’equipaggio della fregata italiana al termine della sosta nel porto di Lomé, capitale del Togo. Nave Rizzo è la prima unità della Marina Militare italiana ad aver effettuato una sosta in questo Paese. Un altro obiettivo certamente sensibile al largo delle coste del Ghana, sono le piattaforme off-shore necessarie al comparto energetico nazionale ed europeo. La fregata Rizzo, in occasione dell’intervento di una nave della Società Saipem impegnata in operazioni tecniche, oltre a garantirne la sicurezza ha colto l’occasione per una esercitazione che ha simulato l’attacco di pirati con la ricostruzione di uno scenario realistico, verificando la catena di allarme nazionale. I militari italiani saranno impegnati in queste acque fino a giugno, per garantire la sicurezza delle navi mercantili in transito, la salvaguardia delle vie di comunicazione marittime e degli interessi nazionali.
Golfo di Guinea. Nave Rizzo in navigazione affiancata da una motovedetta della Marina del Togo durante l’esercitazione incentrata su attività di joint vessel interdiction.