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Full immersion nel mare della comunicazione

Il 33° Rapporto Italia dell’Eurispes fotografa una elevata fiducia degli italiani a chi indossa la divisa

La Marina la Forza Armata più amata dagli italiani

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Secondo i dati dell’indagine condotta dall’Istituto di studi politici, economici e sociali: continua ad essere apprezzato il lavoro delle Forze Armate registrando livelli alti di consenso

di Antono Cosentino

Dal 33° Rapporto Eurispes presentato a Roma, emerge che gli italiani hanno espresso un alto consenso verso l’operato degli uomini e delle donne nei confronti delle Forze Armate. La Marina Militare ottiene un record di consensi con il 73,6 %, uno dei valori più alti fra le Istituzioni. Il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli, ha ricordato come la fiducia degli italiani nei confronti dei militari è dovuta all’impegno profuso a sostegno della salvaguardia del territorio e della collettività nazionale e internazionale e al supporto fornito durante l’emergenza sanitaria legata al Covid-19. Il generale Vecciarelli ha inoltre aggiunto, che le Forze Armate rappre-

sentano una risorsa per la Nazione, un esempio concreto di organizzazione e di efficienza, alla quale i cittadini possono guardare con fiducia, ritrovandovi certezze e riferimenti. In quest’anno così difficile, infatti, tutto il personale delle Forze Armate ha operato senza sosta a sostegno dei nostri concittadini, agendo da moltiplicatore di resilienza e di fiducia per il Paese. Fiducia e apprezzamento degli italiani non solo nelle Forze Armate, ma anche negli altri Corpi dello Stato come: Vigili del Fuoco, le Forze di Polizia e Guardia di Finanza. I Vigili del Fuoco salgono sul gradino più alto del podio con l’87,7% dei consensi. “Un Vigile del Fuoco è un eroe speciale - si legge nel rapporto - lo è soprattutto grazie alla particolare narrazione del suo lavoro e all’idea diffusa che questo consista quasi esclusivamente nel salvare vite”. La Polizia di Stato si conferma con il 69,2% dei consensi. Impegno, capacità, vicinanza tra le principali caratteristiche dell’agire quotidiano sia sul campo, sia attraverso le numerose campagne di sensibilizzazione e i servizi di informazione per i cittadini e per i più giovani. Sostanzialmente stabile il gradimento nei confronti della Guardia di Finanza con il 67,7% dei consensi. Nel complesso il personale in divisa, militari e non, rappresentano ancora le Istituzioni e godono di maggior consenso tra i cittadini.

Full immersion nel mare della comunicazione

La comunicazione istituzionale illustrata ai frequentatori dell’86° Corso Normale di Stato Maggiore e agli allievi della Scuola Navale Francesco Morosini

di Alessandro Busonero

Perché le Forze Armate comunicano? Cosa la Marina deve e vuole comunicare? Come affrontare l’intervista di un giornalista? Come un militare deve gestire i social media personali? Sono solo alcuni dei temi e delle domande emerse e discusse a Venezia durante gli incontri del 4 e 5 maggio sulla comunicazione istituzionale condotta dal personale di Upicom a favore dei giovani allievi della Scuola Navale Francesco Morosini e dei frequentatori dell’86° Corso Normale di Stato Maggiore (C.N.S.M.) dell’Istituto di Studi Militari Marittimi. Il programma del C.N.S.M., abbinato al master di 2° livello in Scienze Strategiche e Sicurezza Internazionale vede la collaborazione con l’università Cà Foscari di Venezia e al suo interno è inserito un modulo di comunicazione. Il saper cosa e come comunicare è parte integrante e, nel contesto odierno d’importanza primaria, della pianificazione e condotta delle operazioni militari e non solo. Il modulo trova il suo momento di maggior approfondimento e confronto nella giornata in cui professionisti militari del Dipartimento di Pubblica Informazione e Comunicazione (Dipicom) dello Stato Maggiore Difesa (SMD), dell’Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione (UPICOM) dello Stato Maggiore Marina e dell’Ufficio Comunicazione del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera illustrano la strategia di Comunicazione delle Forze Armate. La giornata ha vissuto inoltre un vero e proprio laboratorio pratico dove i frequentatori hanno potuto confrontarsi in maniera diretta affrontando e trovando risposte ad argomenti di particolare delicatezza e complessità del mondo della comunicazione. La legge 150 del 2000, "Disciplina le attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni", ha segnato una svolta epocale tra la pubblica amministrazione e quindi anche tra le Forze Armate. Questa è la legge che ha reso obbligatorio la presenza di Uffici stampa, uffici per la comunicazione, il portavoce e l’ufficio relazione con il pubblico (U.R.P.) in tutti gli enti della Pubblica Amministrazione, compreso il comporto Difesa. Il relatore dello SMD, ten. col. Prete, si è soffermato sulle leggi e normative alle quali attenersi e di come la comunicazione, indirizzata dalle linee strategiche del Ministro della Difesa, debba essere univoca per le Forze Armate. Sempre più, negli ultimi anni i militari italiani si sono trovati a operare in contesti internazionali, interforze e in sinergia con altri dicasteri per fornire preziosi contributi anche in operazioni non militari (calamità naturali e emergenze nazionali). La comunicazione che riguarda le Forze Armate quindi spazia dalle missioni all’estero a quelle sul territorio nazionale. Sotto gli occhi dei cittadini sempre più attenti e immersi in una società tecnologicamente iper-connessa, si svolgono molteplici attività, una su tutte in questo periodo, il contrasto alla pandemia Covid-19.

Saper guidare la comunicazione significa anche gestire crisi ed emergenze “ mediatiche legate in maniera indissolubile alla velocità di reazione, ovvero alla rapidità con cui la Marina è in grado di rispondere ai giornalisti e quindi all’opinione pubblica ”

Il capo Uffcio Pubblica Informazione e Comunicazione contrammiraglio Angelo Virdis

Al contrammiraglio Angelo Virdis, responsabile di UPICOM, il compito di illustrare come è strutturata l’organizzazione di comunicazione della Marina, ma soprattutto come e perché comunicare riveste un ruolo strategico per la F.A. “Se non comunichiamo, non esistiamo. Ma soprattutto – riprendendo il 1° assioma della comunicazione di Paul Watzlawich – non possiamo non comunicare”. Questo concetto deve portare ad una sempre maggiore consapevolezza della comunicazione tra tutto il personale della Marina, senza esclusione di ruoli e gradi. La reputazione di cui gode la Marina e le FF.AA. in generale tra la popolazione è molto alta e ognuno di noi deve fornire il proprio prezioso contributo affinché questo risultato sia mantenuto e aumentato nel tempo. La comunicazione istituzionale della Marina si basa sull’identificazione di valori, ben saldi nel DNA di ogni marinaio e una strategia comunicativa che riassumo in quattro passi: costruire valore e reputazione, essere chiari e semplici, adattarsi ai propri interlocutori e parlare per un pubblico non tecnico” ha detto l’ammiraglio Virdis. La comunicazione della Marina continua ad evolversi con il passar degli anni mantenendo la rotta sulla necessità di avere personale professionalmente ben preparato, motivato e in grado di essere al passo con le esigenze e le sfide del mondo esterno. La consapevolezza degli italiani di avere una Marina efficace e capace di portare a termine le sue molteplici missioni, passa anche per l’uso consapevole e capace di tutti gli strumenti di comunicazione disponibili. “Saper guidare la comunicazione - prosegue l’ammiraglio Virdis - significa

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