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La Capitale ha il suo Comando Marittimo
Comsubin: la Scuola subacquei in attività addestrativa in ambienti atipici
di Fabrizio Buonaccorsi
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Al Comando Subacquei e Incursori (Comsubin) le attività formative, al pari di quelle operative, non si fermano mai e si svolgono anche in contesti non prettamente marittimi: il dipendente Gruppo Scuole ha organizzato, nel rispetto delle norme anti-covid, due stage particolarmente significativi sul Lago di Garda e presso il Poligono di Furbara dell’Aeronautica Militare, per gli allievi del Corso Ordinario Palombari 2021. Due scenari che si prestano alla perfezione alle esigenze di immersione in ambienti atipici e di insegnamento alla disattivazione di ordigni bellici inesplosi. La superficie del lago distingue due mondi: sopra quello mite, solare e denso di contrasti paesaggistici che attenuano il rumore della vita quotidiana e sotto il buio totale, il freddo ed il silenzio che esaltano le caratteristiche di chi vi si avventura a respirare con le bombole. Gli allievi palombari della Marina Militare si sono addestrati alle immersioni fino a 40 metri di profondità con l’utilizzo di autorespiratori ad aria e a miscela, ed hanno potuto familiarizzare con le tecniche e procedure principali per l’esecuzione di immersioni in acque fredde, buie e con scarsa visibilità. I vantaggi addestrativi di un tale ambiente,
in particolare le basse temperature, completano senza ombra di dubbio il percorso didattico di un futuro palombaro, offrendo una formazione poliedrica che lo abilita ad un versatile impiego in ambienti acquatici differenti. L’attività, che ha visto il prezioso supporto logistico del porto di San Nicolò e del gruppo sommozzatori di Riva del Garda, conclusasi con la visita dell’ammiraglio comandante di Comsubin contrammiraglio Massimiliano Rossi, ha segnato quindi un momento formativo di sensibile rilievo per il prosieguo del corso, che volge verso le ultime fasi prima del raggiungimento dell’ambito basco blu. Il percorso è poi proseguito presso il poligono dell’aeroporto di Furbara, sede del 17° Stormo incursori dell’Aeronautica Militare, dove gli allievi hanno svolto un’attività di poligono “a caldo” con impiego di esplosivi ed armi portatili, volto ad acquisire le capacità di base in ambito EOD (Explosive Ordnance Disposal – bonifica di ordigni esplosivi), nonché a prendere dimestichezza con tutte le procedure e i materiali impiegati dai reparti subacquei della Marina Militare per la bonifica di un UXO (Unexploded Explosive Ordnance – ordigni inesplosi), simulando scenari il più possibile realistici. Nel corso di questo periodo gli allievi, seguiti da un team di istruttori, hanno progressivamente messo in pratica tutte le nozioni teoriche apprese durante i mesi di corso presso la sede del Varignano. Partendo dall’EOR (Explosive Ordnance Reconnaissance – riconoscimento dell’ordigno esplosivo) sono poi passati a mettere in pratica le tecniche di inutilizzazione previste dalle normative Marina Militare e NATO, le quali prevedono la distruzione mediante la realizzazione di circuiti detonanti, elettrodetonanti e non detonanti, oltre che la composizione delle contro-cariche da posizionare. Inoltre, sono state affrontate le tecniche di neutralizzazione di ordigni convenzionali, mirate a renderne inefficaci i congegni di attivazione, completando l’apprendimento delle procedure e conoscenze che costituiscono una parte fondamentale nella formazione dei pa-
lombari, i quali sono impegnati giornalmente, su tutto il territorio nazionale, nella bonifica di ordigni convenzionali di nuova generazione o risalenti alla Prima e Seconda guerra mondiale, con lo scopo principale di garantire la sicurezza della collettività.
In alto a sinistra, istruttore palombaro in attività subacquea valutativa; A destra dall’alto, gli allievi palombari in addestramento sul Lago di Garda; allievo palombaro impegnato in attività di riconoscimento di ordigni esplosivi e a seguire misurazione di tali ordigni.