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L’ammiraglio Enrico Credendino nuovo capo di Stato Maggiore della Marina di Alessandro Busonero

31° Stormo dell’Aeronautica Militare, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini e dei vertici delle Forze Armate. Il ministro della Difesa ha sottolineato che “l’Italia sta lavorando a una revisione strategica che ci faccia diventare attori protagonisti in aree di assoluto rilievo come quella del Mediterraneo allargato, ed in questa prospettiva il processo di ammodernamento militare rappresenta un tassello necessario per rispondere meglio alle sfide che abbiamo di fronte”. L’augurio del capo di Stato Maggiore della Difesa uscente, generale Vecciarelli è stato diretto ad una sempre maggiore integrazione interforze: “Sono certo che le tue pregresse esperienze in special modo quelle in campo interforze illumineranno la tua azione di comando e sotto la tua guida le Forze Armate sapranno finalmente raggiungere quell’obiettivo di piena integrazione interforze tanto agognato perseguendo soluzioni efficienti ed efficaci”. Su queste parole, c’è stata assoluta sintonia con l’ammiraglio Cavo Dragone che ha affermato: “Il perfezionamento dell'integrazione interforze, lo sviluppo delle attività nei nuovi domini operativi, il potenziamento, a tutto tondo, della nostra capacità di proiezione di intervento e di presenza nel Mediterraneo allargato saranno le mie priorità, per mettere al servizio del Paese, delle Nazioni Unite, della Nato e dell'Unione Europea uno strumento credibile, capace, equilibrato, reattivo e in grado, in primis, di tutelare la nostra sovranità, di proteggere le nostre genti e tutelare i nostri interessi nazionali”. Inoltre, il nuovo capo di Stato Maggiore

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della Difesa ha affermato: “Tra le molteplici e complesse sfide che ci attendono, la più preminente è rappresentata dall’attuale scenario geopolitico di riferimento, in continuo mutamento, che vede nell’area di principale interesse per gli obiettivi strategici del Paese, il Mediterraneo allargato, il proliferare di conflitti e focolai preoccupanti, oltre alla presenza di attori terzi che dispiegano assetti militari, tesi a influenzare e destabilizzare la regione, ponendo a rischio la piena fruizione degli interessi della comunità internazionale nonché i nostri precipui interessi nazionali”. Egli ha così sottolineato l’importanza del ruolo cui assurgerà la Difesa nei prossimi anni, un ruolo di flessibilità e di sintesi tra le diverse Forze Armate, per gestire in maniera efficace le sfide del futuro che come la storia insegna - a 30 anni dalla caduta del muro di Berlino e a 20 anni dalla missione Enduring Freedom - sono sempre di non facile previsione e gestione.

Aeroporto militare di Ciampino, 5 settembre, momenti salienti della cerimonia di passaggio di consegne tra i capi di Stato Maggiore della Difesa.

L’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone

è il settimo ammiraglio a rivestire la

carica di capo di Stato Maggiore della Difesa.

Eugenio Henke,

da agosto 1972 a gennaio 1975

Giovanni Torrisi,

da febbraio 1980 a settembre 1981

Mario Porta, da aprile 1988 a marzo 1990

Guido

Venturoni,

da gennaio 1994 a febbraio 1999

Giampaolo

di Paola, da marzo 2004 a febbraio 2008

Luigi Binelli

Mantelli, da gennaio 2013 a febbraio 2015

L’ammiraglio Enrico Credendino nuovo capo di Stato Maggiore della Marina Militare

Schieramento attenti - Reparto d’onore attenti – Presentat’arm - Onori alla Bandiera di guerra della Marina Militare e delle Forze Navali”. Nella formalità del cerimoniale delle grandi occasioni è avvenuto il 4 novembre - giornata dal profondo valore nazionale - il cambio al comando della Marina Militare alla presenza del ministro della Difesa Lorenzo Guerini e dei sottosegretari di Stato alla Difesa, Stefania Pucciarelli e Giorgio Mulè. A Roma nel piazzale di Palazzo Marina, l’ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone ha ceduto il Comando della Marina all’ammiraglio di squadra Enrico Credendino, comandante in Capo della Squadra navale. "Oggi - ha detto l’amm. Cavo Dragone - lascio il comando della Marina un po' in anticipo, dopo 2 anni e 4 mesi. Di questi 28 mesi però devo dire che soltanto otto, i primi, sono stati normali perché gli altri 20 sono stati drammaticamente condizionati dalla pandemia. La Marina in questo frangente così difficile ha dovuto combattere su tre fronti: il primo, quello interno, supportando la Difesa per aiutare il Sistema Sanitario nazionale; il secondo, quello esterno, in cui non abbiamo avuto flessioni e abbiamo mantenuto tutti gli impegni, tutto l'output operativo negli impegni nazionali e soprattutto internazionali […]; Il terzo fronte è stato quello più inaspettato, quello nel sup-

di Alessandro Busonero

portare chi aveva bisogno, le famiglie che colpite dalla pandemia erano bloccate in casa per giorni e giorni, le famiglie che vedevano partire i loro cari in missione e che, quindi si trovavano senza un punto fondamentale del dispositivo familiare. Sono nate delle squadre ad hoc promosse dai Comandi dipendenti che hanno lavorato giorno e notte, tutti i giorni”.

L’ammiraglio Credendino, torinese 58 anni, nel suo discorso d’insediamento ha detto: “Nell’assumere il più alto comando in Forza Armata sono pienamente consapevole di raccogliere un'eredità pregiata, fatta, come dice la nostra preghiera, di petti di ferro, di impegno, di eccellenze e di grandissima dedizione “

La lunga navigazione che in 160 anni ha condotto la Marina fin qui è contraddistinta da un solido apprezzamento internazionale, risultato dell’efficace contributo alla sicurezza dei mari, in particolare negli ultimi anni nell’ambito dell'Unione

Europea, della Nato e dei consessi sovranazionali e multinazionali di cui l'Italia fa parte

Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini verso il Paese”. Ha poi sottolineato come: “La diffusione della cultura marittima sarà una delle mie priorità insieme all’attenzione per il personale della Marina Militare" e poi ha proseguito: "Manterrò saldo il timone sulla rotta tracciata dall'ammiraglio Cavo Dragone assicurando ogni sforzo per garantire l’operatività dello strumento marittimo e la sicurezza nel Mediterraneo, che oggi più che mai rappresenta il fianco sud dell’architettura di sicurezza e difesa dell'UE" e che “è nostro imperativo difendere e tutelare”.

Roma - Palazzo Marina, 4 novembre: momenti della cerimonia del passaggio di consegne al vertice della Marina Militare alla presenza del ministro della Difesa on. Lorenzo Guerini. A destra, l’ alfiere della Bandiera di guerra della Marina Militare e delle Forze Navali è stata la sottotenente di vascello Mariamartina Paviglianiti.

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