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La prima volta di nave Alpino, flagship nel Mar Rosso
di Stefano Febbraro
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La Fregata Europea Multi Missione (FREMM) Alpino ha assunto il ruolo di flagship di EUNAVFOR Somalia Operazione Atalanta la missione navale dell'Unione Europea che opera in una zona compresa tra il Mar Rosso meridionale, il Golfo di Aden e parte dell'Oceano Indiano. L’obiettivo del gruppo aeronavale composto, oltre che dall’unità italiana, dalla fregata Santa Maria della Armada Espagnola, è garantire la presenza, la sorveglianza e la polizia in alto mare finalizzate al contrasto del fenomeno della pirateria. A bordo della fregata della Marina Militare il contrammiraglio Riccardo Marchiò avrà il compito di guidare, nei prossimi mesi di navigazione, la task force aeronavale che pattuglia le aree di interesse e le zone di transito delle unità mercantili. La missione europea, varata nel dicembre del 2008 aveva inizialmente lo scopo di proteggere le navi mercantili del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite, incaricate di consegnare gli aiuti alimentari in Somalia, e gli altri carichi vulnerabili. Oggigiorno l’operazione contribuisce anche alla dissuasione, alla prevenzione e alla repressione degli atti di pirateria e delle rapine a mano armata monitorando le attività di pesca al largo delle coste della Somalia. Il comando operativo della forza navale diretta dall’Unione Europea (EU NAVFOR) si trova a Rota, in Spagna, mentre il centro di sicurezza marittima del Corno d’Africa (MSC-HOA) è ospitato a Brest, in Francia. L’operazione fa parte dell’approccio globale dell’UE per la pace e la stabilità, con il compito di sostenere le altre missioni e programmi dell’Europa nella regione. Entrando nel dettaglio, il
La flagship nave Alpino della Marina Militare e gli altri assetti di EUNAVFOR Operazione Atalanta. in attività con la Marina Giapponese per promuovere la cooperazione e l'integrazione per la sicurezza marittima e il contrasto alla pirateria.
dominio marittimo e, più in particolare, la sicurezza marittima sono parte integrante dell’attività della Forza armata, impegnata ad assolvere il proprio ruolo chiave sugli aspetti della sicurezza marittima declinata nelle accezioni di Maritime Security Operations, Maritime Situational Awareness e Maritime Capacity Building. L’obiettivo è non solo operativo, ma strategico per gli interessi della collettività e dello sviluppo dell’economia e sicurezza nazionale lungo le rotte marittime solcate da navi mercantili che battono la bandiera nazionale. L’impegno e la cooperazione internazionale e il conseguente scambio di informazioni tra Marina Militare e shipping stanno incrementando il livello di conoscenza e consapevolezza di uno scenario marittimo nel quale la presenza dell’Alpino nell’Operazione Atalanta assume un ruolo fondamentale. Soprattutto in un periodo tanto delicato per gli equilibri mondiali in cui, per mutuare un termine caro agli armatori, “Sicurezza equivale ad economia”. Il dislocamento di uomini e mezzi italiani in uno scenario così complesso si interfaccia con la European Union Maritime Security Strategy (EUMSS), documento del 2014 che definisce i principi guida e gli obiettivi, nonché i rischi, le minacce e gli interessi dell’UE in materia di sicurezza marittima. Nel maggio 2019,
Alcune immagini della missione: a sinistra nave Alpino in pattugliamento; in basso il transito dal Canale di Seuz; a sinistra il comandante dell’unità capitano di fregata Fabio Marzano; in basso a destra team della Brigata Marina San Marco durante un’esercitazione friendly boat approach. inoltre, in piena linea con la EUMSS, ha preso piede il nuovo concetto di Coordinated Maritime Presence (CMP). Questa dottrina ha come obiettivo la diffusione della Maritime Situational Awareness (MSA) nelle aree marittime di maggiore interesse strategico, tramite una condivisione delle informazioni acquisite dalle unità militari impiegate dagli Stati Membri. Salpata il 19 settembre dal porto di Taranto, nave Alpino partecipa per la prima volta a questa missione, operando nell'area che ha visto negli ultimi mesi l'impegno di nave Luigi Rizzo. In precedenza, a testimonianza della presenza della Marina Militare nel delicato scacchiere, nel luglio del 2019 era stata la fregata Marceglia ad assumere il compito di nave ammiraglia della forza navale internazionale. Con l’arrivo dell’Alpino nell’Oceano Indiano e la presenza di nave Martinengo nel Golfo di Guinea, sono due attualmente le unità della Marina Militare impegnate nelle attività di sorveglianza e polizia in alto mare finalizzate al controllo dei corridoi di transito delle unità mercantili. Per entrambe sono già attuate e previste esercitazioni con unità di altre marine. Nel corso dell’operazione l’equipaggio dell’Alpino sarà impegnato anche in attività di civilian and military cooperation. Tra gli obiettivi a carattere sociale ed umanitario è prevista la fornitura di beni di prima necessità alle popolazioni del luogo rispettando le restrizioni antiCOVID in vigore. L’impegno dell’unità e del suo equipaggio durerà sino al prossimo mese di dicembre.