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500 anni fa la spedizione di Magellano

Mentre in Spagna e Portogallo si contendono la figura di Magellano, l’Italia ricorda la storia poco nota, di un uomo del Rinascimento: il vicentino Antonio Pigafetta, che narrò e descrisse l’intero viaggio. Senza di lui oggi non sapremmo nulla

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Durò tre anni la spedizione di “ Ferdinando Magellano che nel mese di agosto del 1519 partì dalla Spagna con 5 navi e 260 uomini, dopo un anno di preparativi. ”

di Andrea Mason

Il 20 settembre 2019 è stata una data storica per le celebrazioni in tutto il mondo, dei 500 anni della partenza della spedizione di Ferdinando Magellano. Un’impresa che rappresentò una svolta epocale per l’umanità, e che vide tra i suoi protagonisti, anche un giovane vicentino, Antonio Pigafetta. Una ricorrenza storica di interesse “globale” dove, mentre Spagna e Portogallo si contendono la figura a chiaroscuro di Magellano, l'Italia può con grande soddisfazione raccontare la storia poco nota di un uomo del Rinascimento: Antonio Pigafetta. Si tratta di un giovane intraprendente e attento, che sfidò l'ignoto mosso da uno spirito di genuina ricerca e curiosità. L’esploratore vicentino, ha lasciato nella sua relazione del primo viaggio attorno al mondo, una straordinaria documentazione della circumnavigazione del globo, testimonianza di un’emozionante avventura. Il viaggio mise in contatto l’Europa con popolazioni mai viste, lingue mai udite, cibi mai gustati prima. Antonio Pigafetta, fu uno dei 18 sopravvissuti al termine dell'impresa, che ci concluse nel 1522. Fu lui a raccontare e descrivere l’impresa della quale, altrimenti oggi non sapremmo nulla. La sua “relazione del primo viaggio intorno al mondo", ritrovata nel 1797, è oggi ritenuta uno dei più preziosi documenti sulle grandi scoperte geografiche del Cinquecento. Giusto 500 anni fa proprio la tenacia di Ferdinando Magellano portò all’attraversamento del passaggio naturale, oggi a lui intitolato, che unisce l’Oceano Atlantico all’Oceano Pacifico. Si tratta di un canale stretto e tortuoso sulla cui esistenza si alimentava la speranza di poter abbreviare il viaggio verso le isole delle Molucche riducendo tempi, rischi e dunque costi delle merci che da là provenivano. La sua esistenza e la sua praticabilità (due aspetti non scontati) erano ciò su cui il comandante portoghese aveva scommesso riuscendo ad ottenere l’appoggio di Carlo V. Il passaggio ebbe luogo, tra imprevisti, soste e difficoltà, dal 21 ottobre al 28 novembre del 1520: circa 37 giorni che portarono per la prima volta l’uomo

A sinistra, il monumento dedicato al navigatore Antonio Pigafetta, eretto a Vicenza. In alto, il varo dell’esploratore leggero Antonio Pigafetta, avvenuto il 10 novembre 1929. L’Unità nel 1938 fu riclassificata cacciatorpediniere.

europeo ad affacciarsi sul Mar del Sud, poi detto, proprio da Magellano, Pacifico. Il passaggio dello stretto è l’episodio cruciale della spedizione: una prova di coraggio e abilità nautica eccezionale. L’Armata delle Molucche, nel frattempo si era ridotta a sole tre navi, dopo che la Santiago era andata distrutta nel maggio 1520 a causa di un temporale, e la Sant’Antonio aveva disertato facendo vela verso la Spagna, non appena certa di aver individuato il passaggio. Le tre navi rimaste, (Trinidad, Victoria e Concepcion), riescono a superare una prova considerata ancor oggi tra le sfide più difficili nella navigazione. Raffiche di vento continue (il termine “raffica” compare per la prima volta proprio nella relazione di Pigafetta), forti correnti e un dedalo di canali in cui Magellano e i suoi navigarono alla cieca avrebbero scoraggiato chiunque. La tenacia del comandante della spedizione, porterà al traguardo tanto atteso e finalmente “il capitano generale lacrimò per allegrezza”, racconta Pigafetta. Durò tre anni la spedizione di Ferdinando Magellano che nel 1519 partì dalla Spagna con l’obiettivo di trovare un passaggio attraverso il continente americano per arrivare più velocemente nell’oceano indiano e negli arcipelaghi ora noti come Indonesia, paradisi di spezie e droghe. A bordo dei cinque vascelli, anche Antonio Pigafetta che descriverà, le drammatiche condizioni degli equipaggi, devastati dal freddo, dalla fame e dallo scorbuto. Il racconto di Pigafetta “relazione del primo viaggio intorno al mondo” è estremamente importante per ricostruire il primo viaggio di circumnaviga-

In alto, l’omaggio dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia, al monumento dedicato ad Antonio Pigafetta. In basso, il busto raffigurante il navigatore italiano.

zione del globo. In realtà Magellano non aveva intenzione di circumnavigare la terra, ma trovare un passaggio agevole dalle Americhe verso l’india, che verrà in effetti realizzato nel 1879 con la costruzione del Canale di Panama. Magellano puntò ad attraversare l’Atlantico, ma non utilizzando la solita rotta che dalle Isole Azzorre prende gli alisei e arriva all’altezza del centroamerica. Decise di costeggiare l’Africa, spingendosi molto a sud per poi attraversare l’Atlantico e approdare sulle coste di Rio de Janeiro, cercando da lì, un passaggio verso le Indie. Il clima rigido dell’autunno sudamericano, costrinse le navi a fermarsi, per poi riprendere la navigazione mesi dopo, tra ammutinamenti e peripezie, cercando di evitare le tempeste a sud di quella che sarebbe stata chiamata “Terra del Fuoco”. Il 27 aprile del 1521, Magellano venne ucciso in uno scontro nell’isola di Mactan, nelle Filippine.

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