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Fregata Bergamini, flagship dell’Operazione Mare

Fregata Bergamini, flagship dell’Operazione Mare Sicuro

La Squadra Navale concorre alla sicurezza della navigazione nel Mediterraneo centrale.

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di Fabio Santomauro

Nave Bergamini, capoclasse delle moderne unità navali nate dal programma italo-francese “Fregata Europea Multi-Missione (FREMM)”, è partita dalla Stazione Navale Mar Grande di Taranto il 10 agosto per operare nel dispositivo nazionale dell’Operazione Mare Sicuro, attivato il 12 marzo 2015 a seguito dell’evolversi della crisi libica. Fra i compiti che la nave è chiamata a svolgere vi è la protezione e il supporto alle piattaforme petrolifere off-shore nelle acque internazionali prospicienti le coste libiche, a tutela degli interessi nazionali; la protezione dei mercantili nazionali che operano lungo le linee di traffico marittimo (le cosiddette Sea Lines of Communication); la difesa dei pescherecci italiani, impegnati nella pesca in alto mare, il monitoraggio del traffico aereo sulla città di Misurata e la tutela della sicurezza del contingente italiano presso l’ospedale da campo in questa

città della Libia. Con la delibera, poi, del Consiglio dei ministri del 28 dicembre 2017, dal 1° gennaio 2018 i compiti della missione sono stati ampliati, con il supporto e sostegno alla Guardia Costiera e alla Marina Militare libiche per il contrasto dell’immigrazione illegale e del traffico di esseri umani. E’ presente, a tal scopo, una nave ausiliaria tipo MTC -attualmente il Tremiti-, la quale opera in linea di massima nel porto di Tripoli. I 6 mezzi navali e i 5 aerei assegnati all’operazione coinvolgono circa 750 militari, in un'area di mare di circa 160.000 km quadrati del Mediterraneo centrale.

Nave Bergamini impegnata in attività di presenza, sorveglianza e protezione a favore delle piattaforme petrolifere off-shore, nelle acque internazionali prospicente le coste libiche.

Essa si estende nelle acque internazionali ed è delimitata a sud dal limite delle acque territoriali libiche. Nave Bergamini, al comando del capitano di fregata Federico Dell’Agnolo, Ë attualmente l’unità di bandiera e sede del comando dell’operazione; a bordo il comandante tattico in mare, capitano di vascello Pasquale Perrotta che con il suo staff coordina e dirige le operazioni. Tutto l’equipaggio della nave opera in una bolla covid-free, ottenuta con l’applicazione di un rigoroso protocollo sanitario basato su isolamento e tamponi, effettuato prima della partenza da Taranto. “Sono molto soddisfatto ed orgoglioso di quanto svolto dall’equipaggio”, queste le parole con cui il comandante Dell’Agnolo esprime il proprio compiacimento sull’andamento delle operazioni a bordo dell’unità. “Ogni giorno gli uomini e le donne imbarcate su nave Bergamini svolgono il proprio servizio con encomiabile passione e senso di responsabilità, per assicurare l’assolvimento della missione. Parallelamente, continua l’addestramento per il mantenimento delle capacità operative dei team di bordo e per il rafforzamento della sinergia tra le componenti specialistiche della Brigata Marina San Marco e della sezione elicotteri dell’Aviazione Navale imbarcata.” Ma come trascorre il tempo a bordo di una nave della Marina Militare impegnata in un’operazione reale? Lo riporta

il sottocapo Roberto Lombardo, 25 anni, imbarcato da circa 2 anni sul Bergamini: “Durante le giornate a bordo garantiamo dei servizi di guardia fondamentali per il regolare svolgimento della navigazione, ognuno in base al proprio settore specialistico di competenza”. E nel corso dei periodi prolungati di navigazione non si sente mai la mancanza dei propri parenti ed amici? “Non è facile essere lontano da casa. Spesso l’assolvimento del nostro dovere in mare impone anche dei sacrifici personali. Ma le nostre famiglie e i nostri cari comprendono l’importanza di quello che facciamo per il nostro Paese e ci supportano anche a distanza. Durante i lunghi periodi di attività per mare, inoltre, cerchiamo di ritagliarci dei momenti di aggregazione e convivialità all’interno dell’equipaggio, che nel corso della navigazione diventa - di fatto - la nostra seconda famiglia.”

A sinistra: in alto, l’addestramento del personale elicotterista, a seguire il personale della Brigata Marina San Marco durante l’impiego del mezzo veloce Hurricane e durante un’esercitazione di tiro. A destra: in alto, addestramento di boarding con elicottero SH-90A sulla rifornitrice Stromboli. A seguire, giovani marinai si addestrano con segnali a bandiere dalla plancia e operazioni di volo notturne.

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