giugno 2020
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VOCI DI PERSONE RIDOTTE AL SILENZIO
Siamo costretti a essere gay? Mike Davidson
Mike ha lavorato come accademico, consulente del personale e degli studenti in diverse università inglesi. Ha gentilmente condiviso con i Lettori di Notizie Pro Vita & Famiglia la sua storia di ex gay e il suo impegno nell’aiutare le persone come lui, nonostante l’ostracismo dell’ordine professionale degli psicologi, succube del pensiero unico dominante, asservito alla propaganda omosessualista.
Da ragazzo mi sentivo confuso riguardo la mia sessualità, e per questo motivo sono stato introdotto a praticare una vita che si è rivelata molto dannosa per me. Non avevo il coraggio di parlare della mia confusione e provavo un profondo senso di vergogna. A scuola ero privo di fiducia in me stesso e spesso non ero in grado di resistere ai bulli. Credevo che gli epiteti con cui mi chiamavano mi qualificassero davvero e supponevo che nulla sarebbe mai cambiato: ero e sarei sempre stato attratto da persone del mio stesso sesso. Eppure desideravo un giorno sposarmi e avere dei figli. Quando ho incontrato la donna che sarebbe diventata mia moglie, ho condiviso sinceramente con lei tutto ciò che mi angustiava e abbiamo scelto insieme di andare avanti fino al matrimonio. Anche se siamo stati benedetti dalla nascita di due bambini, ero ancora turbato dall’attrazione che provavo per gli uomini. Fino a quando un giorno mi sono reso conto che dovevo affrontare questo problema e quindi ho cercato un aiuto professionale. Ho lavorato con due psicoterapeuti e uno psichiatra per un periodo di due anni. Certamente è stata una sfida, ma hanno rispettato il mio desiderio di rimanere sposato e di lavorare sulle mie indesiderate tendenze omosessuali. Ho iniziato a capire che tali tendenze erano sintomo di altri problemi emotivi profondamente radicati. Oltre a lavorare con questi abili consulenti e terapisti, ho iniziato a mettermi in contatto con altre persone che conoscevo, e che avevano passato la stessa esperienza. Questo è stato importante perché ha messo fine al mio isolamento e alla vergogna. Mi sono confrontato con persone che avevano problemi simili e che come me erano alla ricerca della libertà. Mi sono anche reso conto che da bambino ero fuggito dalla mascolinità di mio padre e gravitavo invece verso la femminilità di mia madre. Non era una cosa salutare: in questo modo mi sono precluso il