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Gli orchi, i bambini e il Sessantotto

Silvana De Mari

La “liberazione sessuale” del Sessantotto e la cultura anticristiana che l’ha permeata hanno prodotto frutti amari. Per esempio, hanno offerto ai pedofili facile accesso alla carne fresca dei bambini

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Il termine “pedofilia” è un termine medico, non giuridico. L’attrazione erotica per un minore è qualcosa che è dentro la mente. Nel momento in cui questo esce dalla mente e arriva alle mani che vengono messe sul bambino, la dizione corretta è: abuso sessuale del minore. La pedofilia è sempre una conseguenza di una ferita dell’io, per cui non si tollera lo sguardo di un adulto e si fantastica sul bambino su cui, sempre, si può esercitare potere, a cui sempre si può ispirare paura e che, soprattutto, si può sporcare. Distinguiamo, quindi, il pedofilo, attratto eroticamente dai minori ma che non fa nulla, spesso devastato da questa attrazione che combatte valorosamente, e l’orco, che agisce.

Guardare pedopornografia vuol dire essere

orchi, perché i bambini qualcuno li ha toccati, qualcuno li ha profanati. Anche il teorico della pedofilia è un orco, perché ha spinto altri a farlo abbattendo l’unica barriera che protegge il bambino: il senso di colpa. Il “vietato vietare” ha generato mostri, fiumi di orchi, e siamo a corto di macine da appendere loro al collo come prescrive il Vangelo. Si è da poco scatenato il caso Gabriel Matzneff, l’ennesimo prodotto del Sessantotto, teorico della pedofilia ed entusiasticamente coinvolto in innumerevoli abusi su minori. Alcuni di questi si sono svolti in Thailandia, dove il nostro eroe è stato un utente dei bordelli specializzati in bambini; quindi l’immane scempiaggine del nostro eroe, che ha sempre dichiarato che c’era il consenso, qui non può nemmeno essere invocata. Se in Thailandia una bambina o un bambino rifiuta il cliente, subisce torture inenarrabili. Il consenso del bambino, comunque, è una pura idiozia, per due ragioni: il cervello del bambino e dei giovanissimi è normalmente molto assertivo. È molto facile convincere un bambino, questo è il motivo per cui ogni regime dittatoriale vuole mettere le mani sui bambini, e più piccoli sono, meglio è. L’indottrinamento di un bambino è molto facile e viene benissimo. In secondo luogo, anche se la cosiddetta rivoluzione sessuale sostiene che il sesso è un semplice strofinio da cui si ricava piacere, la sessualità - secondo la legge naturale e secondo la dottrina cristiana - serve per generare la vita, quindi la

sessualità funziona benissimo solo quando si

Il “vietato vietare” ha generato mostri, fiumi di orchi, e siamo a corto di macine da appendere loro al collo come prescrive il Vangelo

ha la maturità per creare la vita. Un ragazzino

e una ragazzina impuberi o appena puberi

si divertono poco, fabbricano pochissima ossitocina, e in compenso possono subire grossi danni anche da un punto di vista meccanico, oltre a essere più predisposti al contagio di malattie sessualmente trasmissibili. Il Sessantotto voleva eliminare la morale sessuale cosiddetta “borghese”, in realtà morale sessuale naturale, considerata repressiva, e propria di un ordine sociale autoritario, mentre essa ha come suo primo scopo quello di difendere il bambino. Tutti i vari maestri e maestrucoli del Sessantotto hanno teorizzato la liberazione dell’“energia sessuale” e il primo nemico era la Chiesa. Un incredibile branco di intellettuali, frutto di una fusione tra psicoanalisi e marxismo, approdò alla teorizzazione della pedofilia, e quindi dell’atto sessuale pedofilo, vezzosamente ribattezzato “libertà sessuale del bambino”. Bisognava cioè “liberare” il bambino, i suoi organi sessuali immaturi, fragili e prepuberi, la sua mente ancora più immatura e fragile: peccato che, senza alcuna eccezione, tutto questo generi solamente disastri, la distruzione gravissima delle persone. Tra i più incredibili zuzzurelloni ci furono i firmatari, tra cui gli esponenti più in vista della gauche francese, del manifesto pubblicato nel 1977 su Le Monde che chiedeva che fosse abbassata a dodici anni l’età minima per un consenso ritenuto giuridicamente valido: Louis Aragon, Roland Barthes, Simone de Beauvoir, Michel Foucault, André Glucksman, Felix Guattari, Jack Lang, Bernard Kouchner, Jean-Paul Sartre, Philippe Sollers. Un dodicenne quindi, che non è in grado di guidare un motorino, dovrebbe essere in grado di dare un consenso valido per qualcosa che può generare una gravidanza, o una malattia sessualmente trasmissibile, e dovrebbe essere in grado di gestire tutte le terrificanti ed enormi emozioni, anche distruttive, che la sessualità genera. Il Sessantotto ha anche cominciato il processo di dealfabetizzazione del mondo occidentale.

Calavino (Trento) - Vecchie macine da mulino.

“Orco che mangia i bambini”, nel “Parco dei mostri” di Bomarzo (Viterbo), ideato nel Cinquecento dall’architetto Pirro Ligorio (completò San Pietro dopo la morte di Michelangelo) su commissione del Principe Pier Francesco Orsini.

Il cervello del bambino e dei giovanissimi è normalmente molto assertivo. È molto facile convincerli e influenzarli. Per questo il loro consenso è giuridicamente irrilevante…

In termini più crudi si potrebbe parlare di “rincoglionimento”. È sufficiente non solo ascoltare, ma anche semplicemente guardare in faccia cantanti come Sfera Ebbasta, oppure tale Junior Cally, per renderci conto che noi, che siamo stati il popolo di Verdi e di Rossini, grazie al Sessantotto siamo diventati un popolo di deficienti. Il Sessantotto volle abolire il concetto stesso di educazione, considerato autoritario, e in molte scuole furono commessi abusi sessuali su bimbetti, proprio piccolini, come per esempio fece Daniel Cohn-Bendit, che faceva il maestro di asilo. E qui arriviamo a un punto che non sempre è stato messo a fuoco sul pedofilo, soprattutto sul pedofilo carino, quello con libri pubblicati dagli editori.

Perché ci sia una “pedofilia di qualità” occorrono alcuni presupposti: 1) Il “vietato vietare”. Dove non c’è il Sessantotto, la pedofilia esiste, certo,

ma è nascosta, si vergogna, non è manifesta. Chi è che abusa il bambino?

Una mezzasega. Questa regola non conosce eccezione, è uno che se la fa nelle mutande alla sola idea d’incontrare da pari lo sguardo di un adulto; è uno che adora il “vietato vietare” perché, essendo una mezzasega, non ha capacità di autodisciplina e quindi spaccia la disciplina per arbitrio. 2) Il secondo punto è l’abbattimento dei padri: i padri devono essere allontanati.

Quello che vuole mettere le mani sul bambino ha una capacità quasi sovrumana, che ha perfezionato negli anni rendendola addirittura raffinata, di identificare il bambino senza padre. Il padre semplicemente non c’è, se ne è andato per i fatti suoi a cercare nuove avventure, oppure è stato allontanato da una madre che lo ritiene inutile, oppure esiste ma non ha diritto di parola. Dove non c’è il padre, dove non c’è il suo testosterone, dove non c’è la sua potenza, dove non c’è la sua forza fisica, il bambino è vulnerabile, sia perché il padre non lo difende, sia perché la sua assenza o svalutazione spinge il bambino verso una figura qualunque che gli dia l’illusione di accoglierlo. Quello che vuole mettere le

mani sul bambino attaccherà la famiglia, farà tutto quello che può per distruggerla.

Divorzio, aborto, femminismo, odio delle donne per gli uomini e, se possibile, viceversa, sono tutte sue battaglie. 3) Il terzo punto è la necessità che il bambino resti analfabeta, un piccolo schiavo manipolabile che poi quando crescerà magari metterà al mondo altri piccoli schiavi manipolabili: il capostipite degli orchi colti è Jean-Jacques Rousseau, che odiava l’educazione, che abusava di bimbe prostitute di nove anni, che ha scritto che odiava la scuola e odiava i libri.

Da: Piselli e farfalline... Son più belli i maschi o le bambine? di Vittoria Facchini - Fatatrac, 2018.

Poi arrivano gli altri orchi eroici, Ronald

Barthes e Cohn-Bendit, tutta gente che ha predicato contro il terribile arbitrio di insegnare il greco e il latino. La domanda è: com’è possibile che una civiltà abbia permesso a questi cialtroni di diventare maestri del pensiero? 4) La sessualizzazione precoce del bambino, che avviene mediante due canali paralleli: da un lato film, serie televisive, cartoni animati e soprattutto i video musicali, e dall’altro la scuola. Lezioni di “educazione sessuale” che contengono informazioni che sarebbero eccessive per la tenutaria di un bordello. Bambini di 10 anni devono essere bombardati da informazioni su sesso anale e fellatio, che trovano ripugnanti. Se si cerca di sottrarli a questo scempio, in Germania si rischia di perdere la patria potestà. 5) Ultimo, ma non ultimo: l’indifferenziato come ideologia di libertà, il decostruzionismo, negare la differenza tra uomo e donna serve a negare quella tra adulto e bambino. Spiega Joseph Nicolosi come il decostruzionismo, l’agenda gay, l’antispecismo, l’animalismo si intreccino e si sostengano reciprocamente. Michel

Foucalt, omosessuale, fondatore del decostruzionismo, voleva addirittura decostruire la differenza fra la vita e la morte. In Tunisia ebbe rapporti con bimbi poveri e li contagiò di Aids.

Qualche considerazione sui punti 2 e 4. Quando non c’è più un uomo, quando il padre è morto, o se ne è andato, o è stato mandato via, in una di queste disastrose evenienze, aumenta il livello di ansia dei figli, a volte cominciano gli attacchi di panico. Noi femmine il territorio non lo sappiamo difendere, non lo sappiamo difendere perché non è compito nostro, e quando il padre non c’è più i figli

stanno svegli di notte, perché gli orchi esistono, non è vero che non esistono, non è

vero che si fermano a parole. I pedofili hanno la capacità incredibile di localizzare il bambino che non ha un padre che lo difenda con tutta la sua ferocia. In effetti i

Le persone pre-puberi o appena puberi, essendo immature, non sono fisiologicamente in grado di trarre un vero piacere dalle attività erotiche

grandi paladini della pedofilia, i firmatari del Manifesto a favore della pedofilia, citati sopra, hanno avuto come primo scopo l’abbattimento dell’autorità paterna, perché prima bisogna levare di torno il padre. Perché se non abbatti il padre, alle pudenda del bambino non ci arrivi. Prima occorre trasformare le donne in vittime e i maschi in carnefici, poi hai mano libera non solo sui bambini, ma su tutti. Dove

la famiglia sia annientata, il potere dello Stato

(maiuscolo, il nuovo Dio) è assoluto. Lo Stato decide che il tuo bimbo malato deve morire e che il tuo bimbo sano deve essere indottrinato in mostruose lezioni di cosiddetta educazione sessuale. Torniamo al branco di gentiluomini e gentildonne che hanno firmato il famoso Manifesto della pedofilia, tutti icone della sinistra. Sono “libertari”. Tutti quanti hanno dichiarato, chiarito e sottoscritto che deve esserci il consenso. Quindi chiariamo che l’abuso sessuale del bambino è ritenuto essere hard o soft a seconda che ci sia o non ci sia il “consenso”. In effetti poi si scopre che i paladini dell’abuso su minore soft, cioè con consenso, andavano nei bordelli per bambini nelle Filippine, in Tunisia e in Thailandia, dove il consenso è estorto a scudisciate. La distinzione è una burla. È sempre una burla. Come accidenti si fa a ottenere il consenso di una bambina a un rapporto sessuale - doloroso - con un adulto, quando non con un vecchio? Perché a un/una tizio/a ancora privo di ormoni sessuali dovrebbe fregare qualcosa

Gabriel Matzneff (nato il 12 agosto 1936) è «uno dei maggiori scrittori della letteratura francese contemporanea», secondo Giampiero Mughini (Huffpost, 25/05/2021). Vincitore di vari premi, nonostante i suoi libri non abbiano mai avuto successo tra il grande pubblico, ha sempre descritto e difeso apertamente e impunemente le sue attività pedofile e il turismo sessuale che praticava, finché Vanessa Springora ha pubblicato a sua volta un libro in cui racconta la relazione tra lei, allora quattordicenne, e Matzneff, cinquantenne. L’onda del #Metoo ha così travolto il pedofilo, che oggi non ha più una casa editrice disposta a pubblicarlo, salvo la nostra Liberilibri. Scrive ancora Mughini, della risposta alla Springora contenuta nel «bellissimo racconto lungo di Matzneff, Vanessavirus, che è stato pubblicato in Francia l’anno scorso in 200 copie, sottoscritte tutte a un prezzo speciale dagli amici di Matneff, quorum ego. [...] Quell’amore per lui è stato intenso, niente affatto un gioco. Un amore completo, e completo da tutt’e due le parti. Una relazione piena, matura. Altro che “un abuso sessuale” com’è scritto nell’articolo di qualche semianalfabeta che vedo riprodotto su Internet».

Orco in un’illustrazione di Gustave Doré

Anche il teorico della pedofilia è un orco, perché spinge altri a farlo abbattendo l’unica barriera che protegge il bambino: il senso di colpa

di fare sesso? Il consenso si ottiene grazie all’imitazione. Il cervello umano, e in particolare quello dei bambini, è ricco di neuroni specchio. Noi impariamo tutto mediante imitazione. Un bambino impara tutto mediante imitazione: impara la lingua, come ci si muove nella società, impara a leggere e scrivere.

Occorrono quindi programmi falsamente

educativi che ipersessualizzano l’infanzia. La ipersessualizzazione ha due vantaggi: crea un’enorme insicurezza nel bambino, ed è su quella insicurezza che il pedofilo soft riesce a infilarsi, e permette che il pedofilo faccia profferte di atti folli che, però, essendo stati spiegati a scuola, sembrano normali. L’Unicef promuove i cosiddetti diritti del bambino. Insieme alla distruzione dell’autorità paterna e alle lezioni di cosiddetta educazione sessuale durante le quali si spiega che l’atto erotico è assolutamente banale, come mangiare una merendina. Quando il bambino si troverà di fronte adulti con il pene fuori dalle braghe che vuole fare le stesse cose delle figurine del suo libro, saprà che non c’è niente di strano. Peter Newell, ex consulente dell’Unicef, compì abusi su minori e successivamente implementò la Convenzione dei diritti del bambino, sponsorizzando negli Stati membri l’idea di “autodeterminazione” dei piccoli che oggi ne permette la sessualizzazione precoce. Se i libri pornografici (ma “artistici”) che la Benetton, tramite il Comune di Fiumicino, ha fatto avere qualche mese fa a una scuola di bambini piccoli sono stati un errore di cui la Benetton si è scusata, libri pornografici di “educazione” sessuale girano per le scuole da parecchi anni. A tutti ricordiamo l’evangelica già citata macina al collo.

Da: Tutto quello che non hai mai osato chiedere di Zep, i.e. Philippe Chappuis! & Héléne Bruller – Mondadori, Milano 2006.

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