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In cineteca
Segnaliamo in questa pagina film che trasmettono almeno in parte messaggi valoriali positivi e stimolano il senso critico rispetto ai disvalori che vanno di moda. Questo non implica l’approvazione o la promozione globale da parte di Pro Vita & Famiglia di tutti i film recensiti.
Dracula Untold
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Produzione: Stati Uniti Anno: 2014 Durata: 92’ Genere: Fantasy Regia: Gary Shore
Nel XV secolo, Vlad Drăculea, principe di Valacchia e Transilvania, soldato d’elite, chiamato “Vlad l’Impalatore, Figlio del Drago”, dopo aver massacrato migliaia di persone si converte e abbandona il suo passato. Ora governa in pace con sua moglie e suo figlio. Durante un’esplorazione viene attaccato da una creatura demoniaca, un vampiro, e la scampa per un pelo. Durante la festa di Pasqua un contingente ottomano arriva al castello e non si accontenta del solito tributo in denaro che Vlad offre per mantenere la pace, bensì vuole 1.000 ragazzi da addestrare come giannizzeri. Vlad si offre al posto dei ragazzi, ma il sultano gli chiede anche suo figlio. Pensando a una guerra imminente, Vlad torna alla grotta del vampiro per chiedergli aiuto. Questi gli offre un po’ del suo sangue, che gli darà immensi poteri. Se poi resisterà all’intenso bisogno di bere sangue umano per tre giorni, tornerà a essere umano. Vlad accetta e sconfigge tutti gli ottomani da solo. Prosegue in modo avvincente la lotta tra Vlad e i suoi e il perfido sultano, con alternarsi di colpi di scena che non vogliamo anticipare. Non tutti sanno che Vlad III è un personaggio storico vissuto nel Quattrocento, membro della Casa dei Drăculești, principe di Valacchia, venerato come eroe popolare in Romania per aver protetto la popolazione dagli attacchi degli Ottomani che davvero rapivano i bambini per farne dei giannizzeri. Lo stesso Vlad era stato un giannizzero prima della conversione.
Il film in questione è un buon fantasy che rispolvera questa storia poco conosciuta e mette in luce un altro aspetto dell’eterno conflitto tra Islam e Cristiani. Purtroppo, la pellicola ha una caduta di stile nel finale, quando evidentemente il regista cerca un escamotage per poter un domani girare un sequel.