4 minute read

POSTER

Next Article
Director's note

Director's note

STOOPING TU LO BUTTI, IO LO PRENDO
La community urbana del riciclo

> Così migliaia di rifiuti domestici trovano una seconda chance

Mentre scriviamo a South Street, nella zona di Lower Manhattan, un intero set da golf è stato appena abbandonato, ma non è solo. In un angolo della Fifth Avenue, accanto a un lampione, c’è una scatola che contiene l’intera Dream House di Barbie, mentre - da qualche altra parte - un quadro con i dischi di Britney Spears, una chitarra classica e una vecchia macchina da scrivere color cipria sono stati appoggiati sul marciapiede in attesa che qualcuno, per zero dollari, possa portarli a casa.

Sì perché a New York il ripescaggio delle cose scartate dagli altri nei propri appartamenti è diventato un trend urbano che va virale.

«Hai visto qualcuno che si è chinato? Scrivici in privato, una foto + una location e non dimenticarti di inviarci il tuo #stoopingsucces», recita così la bio del fenomeno Instagram che porta i newyorkesi a perlustrare i marciapiedi della città. Una specie di caccia al tesoro che coinvolge più di 470mila persone e che sta sdoganando la cultura del riuso, ma… procediamo con ordine.

Nel 2019 una coppia di Brooklyn, dopo aver realizzato che la Grande Mela è una specie di mercato delle pulci a cielo aperto, decide di aprire una pagina Instagram per segnalare, con tanto di geolocalizzazione, tutto ciò che viene lasciato per strada ma può essere riutilizzato da qualcun altro. Dal verbo inglese “to stoop” - che letteralmente significa “chinarsi” -, nasce così @StoopingNYC una forma di riciclo organizzato dal basso che, passando per i social media - in particolare Instagram -, è in grado di raggiungere una vasta platea di utenti diventando qualcosa di più di una pratica che è sempre esistita ma che mai, prima d’ora, aveva preso la piega di un progetto di upcycling collettivo che mappa gli oggetti, dall’abbandono al recupero, normalizzando qualcosa che si è sempre svolto nell’anonimato a causa di un certo imbarazzo.

UNA RETE DI STOOPERS.

Il popolare account si basa sugli invii, i post e le segnalazioni degli utenti in tempo reale, più volte al giorno e non è un caso che il fenomeno sia nato e attecchito proprio a New York, città di inquilini perennemente in affitto, spesso transitoria, che anziché comprare si affidano alle conquiste fatte per strada per recuperare mobili gratuiti prima che possano finire in discarica; come testimonia l’hashtag della pagina #stoppingsuccess che mostra il percorso, dal marciapiede fino alle case dei nuovi proprietari. Così accade, per esempio, che Abhilasha Sinha, musicista di Brooklyn, sia riuscita orgogliosamente a risparmiare fino a 5.000 dollari di arredo semplicemente recuperando cose lasciate per strada o in veranda, finendo poi a raccontarlo come “Super Stooper” su Fox 5 News. O che arredi trovati per strada diventino oggetti di scena per fotografi, filmmaker o per i luccicanti palchi di Broadway.

IN ITALIA.

Come spesso accade, tutto ciò che fa tendenza a New York… fa il giro del mondo! Lo stooping online c’è anche da noi - a Milano, Torino, Firenze, Prato, Napoli e Roma - e si avvale della stessa formula newyorkese «ciò che per te è un rifiuto per altri è un tesoro» che prova a rafforzare la cultura del second hand. Quindi, se dovete liberare il vostro appartamento, per salvare il salvabile dalla discarica, una foto+posizione e ricordatevi di taggare lo stooping della vostra città!

Se prima raccogliere oggetti, mobili e divani di seconda mano dai marciapiedi procurava imbarazzo, Stooping NYC ha avuto il merito di sdoganare la pratica. Seguire le “avventure” di una sedia che, per entrare nell’appartamento di una creator, attraversa tutta Manhattan in skate in braccio alla nuova proprietaria (#stoopjourney), o la trasformazione di una vecchia poltrona in trono reale (#stoopingsuccess) è per la community la parte più divertente della storia. Gli stoopers sono accomunati da una forte coscienza ecologica e contribuiscono a sensibilizzare il riutilizzo in una città che, per la sua natura affittuaria e di “passaggio”, ben si presta al second hand.
> In Italia la community più grande è quella milanese (+ 62 mila follower). Nata grazie a due studentesse fuorisede del Politecnico, Sara e Giulia - questi i loro nomi - sono state le prime ad importare il trend per aiutare studenti e persone comuni ad arredare senza spendere per appartamenti che non sono di proprietà. Con gli “swap party” hanno trasformato la community virtuale in una realtà di scambio in carne ed ossa che fa pure molto cool! (Il loro IG è @stooping_milano ).
This article is from: