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IL PASSATO? È IL TREND DEL FUTURO NET ZERO

Se ad antiche conoscenze corrispondono rimedi ad alte prestazioni allora il futuro dell’abitare arriva dal passato! C’è chi la chiama retro-innovazione, chi avanguardia vernacolare o alternativa low tech ma, in definitiva, altro non è che quella ricerca di progetto ecologicamente orientata che, più che andare verso un maggiore sviluppo tecnologico dei materiali sintetici, punta a tutti quei materiali tipici dell’architettura tradizionale che vengono attualizzati per le loro incredibili potenzialità basso-emissive. Se c’è infatti una buona notizia è che in edilizia non bisogna soltanto inventare, ma anche recuperare il know-how dismesso combinandolo con ciò che abbiamo in più.

Tornare a costruire edifici con materiali naturali non è una moda per “alternativi”, piuttosto , è l’unica alternativa - sperimentata e certificabile - che abbiamo per contenere l’impatto ambientale. Una lectio, ma anche un monito, che arriva dai grandi maestri dell’architettura dei nostri giorni da Anupama Kundoo a Mario Cucinella che, in uno dei suoi saggi, racconta come nei suoi giri tra palazzi indiani sotterranei e antiche città del vento in Cappadocia e in Pakistan abbia recuperato molte informazioni andate perse destinate ad aiutare le città del futuro. Mai come ora tocca quindi imparare dagli altri, raccogliere idee da tutto il mondo e assorbire quanto più possibile dalle culture straniere, per questo motivo, in questa sorta di viaggio esplorativo - certamente non esaustivo -, attorno a tre famiglie di materiali da noi scelti ( naturali, innovativi, circolari ) abbiamo accostato progetti contemporanei che dimostrano come certe tecnologie stiano trovando una loro strada e campi di applicabilità che ben potrebbero adattarsi in contesti edilizi “normali” e su più ampia scala.

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