ISSUE 12 / APR 2013

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b imonthl y ill u stration ma g

MARCO TREVISAN aRIANNA VAIRO ANTONIO LAPONE Virginie VERTONGHEN tommaso di spigna giacomo bagnara CRISTIANO BARICELLI ROBERTO BLEFARI ANNA FIETTA



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«I tuoi progetti possono non essere così modesti da desiderare di venire a Parigi, a Londra, a Roma a studiare filosofia o matematiche. Ma accetta il nostro mondo, anche per rifiutarlo!» (Il domatore Monsieur Courneau, interpretato da Totò, alla sua aquila che non vuole rivelargli i propri desideri per il futuro)

«Your projects could be not as humble as to desire to come to Paris, London or Rome to study philosophy or mathematics. But accept our world, even to refuse it!» (The tamer Monsieur Courneau, interpreted by Totò, to his eagle who doesn't want to reveal its wishes for the future)


A cura di Federico Caruso

E il clown disse: «C’era una volta

And the clown said: «Once upon a time

un tendone, con dentro un clown

there was a Big Top, under it there was

che raccontava una storia, che parlava

a clown who was telling a story about

di un tendone con dentro un bambino,

a child under a Big Top who was

che guardava uno spettacolo fatto di luci,

watching a performance made of lights,

acrobati e bestie feroci; ma soprattutto

acrobats, wild animals and above all,

clown. E il bambino pensava che

clowns. And the child was thinking that

un giorno quella parrucca riccia e il naso

one day it would have been him to wear

rosso li avrebbe indossati lui, e avrebbe

that curly wig and the red nose,

fatto ridere e commuovere tanti altri

and he would have made the children

bambini. Come sta facendo ora,

laugh and cry at the same time.

con questo racconto».

Just as he is doing now with this story».

Il circo non va mai dritto al punto.

The circus never goes straight to the point.

Tu sei lì seduto a guardare verso

You are there and you are looking

il centro, mentre lui ti gira intorno,

in the direction of the center of the tent

e quindi letteralmente ti prende-in-giro.

whereas the show is all around you,

Come un girone dantesco, il pubblico

playing with you. As in a Dante’s circle,

è disposto in un anello, proteso verso

the public is sitting in a ring-shaped

un centro che non va in nessun posto.

arena, towards a center which does

Cavalli, domatori, fiere corrono in circolo

not lead anywhere.

a rappresentare la ciclicità del tempo,

Horses, tamers, wild animals run

in uno spettacolo che non ha una

in circles and represent the cyclicity

direzione, perché è un circolo vizioso.

of time, a performance without

Ed è il presentatore, con la sua bacchetta,

a direction because it is a vicious circle.

a gestire l’ipnosi collettiva, a stabilire

And the ringmaster, with his magic

il prima e il dopo, ordinando apertura

wand, directs the collective hypnosis,

e chiusura del tendone, stabilendo

decides when the tent has to be opened

l’ingresso e l’uscita di scena dell’unico

and closed and, by doing so, when the

appiglio alla realtà di un luogo altrimenti

sunlight is allowed to enter, the only link

sospeso: la luce del sole.

to reality in a world which is otherwise suspended.

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EXTRA WORKSHOP “IL Carrozzone viaggiante” 16 marzo 2013 / libreria spazio b**k, milano

Alessandro vairo / cristina agÙ / CRISTINA PELLICAnò eduardo VIVIANI / eleonora furlan / fabio sangalli laura ANNA gusso / lucia pellegrini / rebecca travaglia

STORY 67 “GLI OCCHI DI S.” di Stefano Cantalupi


index 7

MARCO TREVISAN

15 aRIANNA VAIRO 21 ANTONIO LAPONE 27 Virginie VERTONGHEN 35 tommaso di spigna 41 giacomo bagnara 47 CRISTIANO BARICELLI 53 ROBERTO BLEFARI 59 ANNA Fietta

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MARCO TREVISAN Nationality | Italian Place | Belluno Zodiac | Leo Working tools | Acrylic, Collage www.marcotrevisan.com

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Partiamo da ciò che sta attorno ai soggetti, il nero.

Linee orizzontali per il personaggio che sta

La volontà è di isolare i personaggi in una

a terra (il mangiafuoco), linee verticali per quelli

dimensione altra rispetto al contesto dello

che stanno in aria (gli acrobati), pallini per quello

spettacolo che si svolge davanti a un pubblico?

che sta in equilibrio precario (il clown).

Sì. Per me il circo ha sempre avuto qualcosa

Sono segni che possono dare una chiave di lettura

di inquietante, di violento, di malinconico.

degli equilibri interni alle diverse illustrazioni?

Tigri e leoni costretti a saltare in cerchi di fuoco,

Ti riferisci ai loro costumi? Direi di no, o non

acrobati che si lanciano nel vuoto senza rete,

direttamente. La scelta dei costumi non è stata

mangiatori di spade, clown impacciati che devono

fatta in relazione all’equilibrio fisico dei personaggi

far ridere il pubblico. Tutte queste cose mi mettono

ma alla loro personalità. Volevo qualcosa di forte

a disagio. In queste tavole il pubblico non c’è,

e lievemente grezzo per il mangiafuco, quindi

o comunque non si vede. Volevo togliere la parte

la canottiera a righe da marinaio e le bretelle

festosa dello spettacolo, che nella mia visione

facevano al caso suo. I trapezisti sono leggeri

è sempre accompagnata da un’ombra cupa

e magri, dovevo evidenziare queste caratteristiche.

e malinconica, per lasciare che le singole azioni

Infine per il clown volevo qualcosa di malinconico

degli artisti circensi rimbombassero nel vuoto,

che deve comunque cercare di essere buffo

come fossero fini a se stesse. In particolare

– mi sono immaginato il clown che entra

penso che la figura del clown renda bene questa

svogliatamente in un negozio di costumi e sceglie

atmosfera. Il mio clown vorrebbe non essere lì.

quello più brutto e scontato. Una tuta a pois

Deve vestirsi in modo buffo e far ridere persone

dai colori spenti mi sembrava adatta.

che non vede perché è il suo mestiere, è l’unica cosa che sa fare. È una figura tragica, sa che fuori dal circo sarebbe finito. Deve far finta di essere triste perché il cagnolino gli ha rubato il cilindro, ma in realtà è triste per davvero. Nelle tue tavole il movimento è implicito e il disegno congela il soggetto in una posa che presuppone un prima e un dopo. Si può dire che, pur senza cercare il realismo della rappresentazione, ti sei ispirato al linguaggio fotografico? Forse sì, anche se non intenzionalmente. In genere vedo lo spazio della tavola come uno spazio teatrale, c’è una scenografia che serve ai personaggi come ambiente per muoversi e raccontare le loro storie. Nel circo è importante l’azione, il movimento degli artisti, e spesso tutto si svolge in pochi attimi, come la fiammata del mangiafuoco o i salti dei trapezisti. Allora bisogna avere una macchina fotografica e congelare il momento. Con l’unica differenza che non ci sono personaggi fuori fuoco, tutto è visto con lo stesso dettaglio – questo è dovuto al collage – e quindi l’azione sembra essere sospesa per un tempo indefinito.

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Let’s start with what is around the subject,

to the collage - and then the action seems

the black. Is the intention to isolate the characters

to be suspended indefinitely.

in another dimension in respect to the context of the performance which takes place in front

Horizontal lines represent the character

of an audience?

on the ground (the fire-eater), vertical lines

Yes. For me the circus has always had something

for those up in the air (the acrobats), little dots

disturbing, violent, melancholy. Tigers and lions

for the character who is precariously balanced

forced to jump through flaming hoops, acrobats

(the clown). Are these symbols that give a key

leap into the void without a net, sword-swallowers,

to a reading of the internal equilibrium of the

clowns embarrassed that they must make

different characters?

the audience laugh. All these things make me

Are you referring to their costumes? I would say no,

uncomfortable. In these drawings, the audience

or not directly. The choice of the costumes

is not there, or not seen. I wanted to remove

was not made in relation to the physical equilibrium

the festive part of the performance, which

of the characters but to their personality.

in my view is always accompanied by a dark

I wanted something strong and slightly rough

and melancholic shadow, to leave the individual

for the fire-eaters, so the striped sailor shirts

actions of the circus artists to reverberate

and braces illustrated this. The trapeze artists

in the emptiness, as if they were ends in themselves.

are lightweight and thin, so I demonstrated these

In particular I think it is the figure of the clown that

characteristics. Finally for the clown I wanted

captures this atmosphere the best. My clown does

something melancholy that must still try to be

not want to be there. He must dress in a ridiculous

funny - I imagined the clown who goes listlessly

way and make people laugh, people who don’t see

to a costume shop and chooses the ugliest and

why his craft is the only thing he knows how to do.

cheapest costume. A polka-dot suit of dull colours

It is a tragic figure, he knows that outside the circus

seemed appropriate to me.

he would be finished. He must pretend to be sad because the little dog has stolen the cylinder, but in reality it is truly sad. In your image the motion is implied and the drawing has frozen the subject in a pose that presumes a before and an after. One could say that, even without searching for realism in the representation, you are inspired by a photographic language? Perhaps yes, even if it’s not intentional. Generally I see a blank page like a theatrical space, it is a scene that is an environment in which the characters move and tell their stories. In the circus, action is important, the movement of artists, and everything always happens in a few small moments, like the blazing flame of the fireeaters or flight of the trapeze artists. Then you need a camera to freeze the moment. With the only difference that there are no characters out of focus, everything is seen with the same detail - this is due

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Arianna vairo Nationality | Italian Place | Milan Zodiac | Capricorn Working tools | Pencils, Ink Nib or Brush, Engraving Techniques, Really a bit of everything

www.ariannavairo.com ariavairo.blogspot.com

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Dalle tue tavole trasuda una certa inquietudine: il circo attrae anche per questo motivo? Il circo è molto attraente anche per questo: è un luogo dove le ragioni si ribaltano, la comprensione del corpo può giocare con la gravità, la derisione e la risata in testa a una carovana di esagerazione, gli animali e gli uomini vivono insieme viaggiando, per la quiete poco spazio, e comunque non in pubblico. Che cosa vedono i bambini dentro al tendone del circo? Che cosa ci vedono invece gli adulti? Penso a un circo ideale come la vittoria della fantasia sulla realtà, sia per i bambini che per gli adulti, anche se possiedono due fantasie diverse. Un luogo dove l’immaginazione può esercitarsi nella realtà, dove bisogna sorprendersi, credere alla magia e alla spericolatezza. Qual è il tuo rapporto con il circo? La mia unica esperienza con il circo è stata l’incontro con un bambino che ha fatto parte della mia classe alle elementari per qualche tempo, il tempo in cui il suo circo si esibiva nella mia città. Siamo stati amici per quel periodo e lui incantava tutti, professori compresi, si impadroniva del ritmo delle lezioni, trasformandole in spettacoli, usando tutto ciò che si trovava per le mani, capaci di modellare l’umore delle persone.

In your illustration we can see a certain uneasiness: is this one of the reasons why the circus is so attractive? The circus is very attractive also because of this: it is a place where the world is upside down, the body can play with gravity, mockery and laughs lead a convoy of exaggerations, animals and human beings live together, there is little space for quiet and certainly not in public. What do children see in under the Big Top? And adults? I imagined an ideal circus where imagination has defeated reality, both for children and for adults even though their imagination is different. A place where imagination can practice with reality, an amazing world where you must believe in magic and daring undertakings. What is your relationship with the circus? My only experience with the circus took place when I was at the primary school and a child whose family was working in a circus spent some time in our class while the circus was performing in our town. We were friends for some time and he could mesmerize everybody, including the teachers, he took control of the rhythm of each class and turned them into performances using everything he had at his disposal, able to shape the people’s mood.

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ANTONIO LAPONE Nationality | Italian Place | Namur, Belgium Zodiac | Scorpio Working tools | Ink on Paper Canson 180 gr, Free Hand 9.0, Adobe Photoshop 7.0

laponeart.blogspot.be

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Hai deciso di defilarti dall’immaginario ormai consumato che vede il circo come decadente e malinconico. Nelle tue tavole esso è al contrario molto chic e attraente. È un tentativo di rinnovare lo sguardo su quel mondo? Non sono un gran fan del mondo circense, anzi, è un universo che mi mette malinconia, quindi ho “filtrato” certi luoghi comuni con i miei riferimenti grafici, quindi le donne, lo chic, l’eleganza, per poter vedere questo mondo in maniera diversa, per vederlo attraverso un’altra maschera. Così mi piace! Le “Lapoon sisters”, sorridenti e formose, sembrano ammiccare al pubblico di un club parigino più che a degli spettatori dentro un tendone. È il circo della grande metropoli, che si nutre dell’immaginario della periferia per creare uno spettacolo nuovo? Perché no! Volevo sostituire quell’immagine del circo “FellinianoLa strada” carico di malinconia e polvere, volevo un universo più soft, sì… forse più city, uno spettacolo più “club” e sostituire quelle classiche fanfare “venghino siori venghino” con una nota più smooth… In questo contesto, la donna è l’attrazione per un uomo che ha bisogno di soddisfare (e alimentare) la sua immaginazione? Non credo, le “belle donne” piacciono anche alle donne, e quando dico belle intendo soprattutto nella loro classe e nella loro eleganza, che sia la bella dominatrice o la donna ragno, terribilmente raffinata.

You have decided to move away from the often-used image of the circus as decadent and melancholy. Your image is, in contrast, very chic and appealing. Is it an attempt to provide a new view of this world? I am not a big fan of the circus world, indeed, it is a universe that makes me melancholy so I “filtered out” certain clichés with my visual references - such as the women, the style, the elegance, to be able to see this world in a different way, to see it through another lens. Then I like it. The “Lapoon sisters”, smiling and voluptuous, seem to wink at the audience of a Parisian Nightclub more than at spectators in the circus tent. Is it the circus of the big metropolis that feeds itself on the image of the suburbs to create a new show? Why not? I wanted to replace the “Fellinian-La Strada” image full of melancholy and dust, I wanted a softer universe, perhaps more urban, more “nightclub” and to substitute this classic fanfare “Roll-up, roll-up” with a smoother note. In this context, is the woman the attraction for a man who needs to satisfy (and feed) his imagination? I don’t think so, the “belle donne” are liked also by women and when I say beautiful, I mean above all in their class and elegance, like the beautiful dominatrix or spiderwoman, terribly sophisticated.

ANTONIO LAPONE nu®ant

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VIRGINIE VERTONGHEN Nationality | Belgium Place | Namur, Belgium Zodiac | Taurus Working tools | Ink on Paper Canson 180 gr, Free Hand 9.0, Adobe Photoshop 7.0

lebloblogdelavavache.blogspot.be

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Virginie VERTONGHEN nu速ant

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Il circo e le sue acrobazie sovvertono

The circus and its acrobatics defy

la legge della gravità e stupiscono

the laws of gravity and they amaze

per questo. I tuoi animali fanno

us when they do. Your animals do

lo stesso ma con grande naturalezza,

the same but with great naturalness

a occhi chiusi. È un modo per irridere

and with closed eyes. Is it a way

la goffaggine dell’uomo nello sfidare

to mock the clumsiness of man when

le regole della natura?

he challenges the rules of nature?

No, niente di così allegorico, il circo

No, nothing so allegorical, the circus

è la fantasia, l’impossibile, la sfida e i miei

is the imagination, the impossible,

personaggi con la loro semplicità fanno

the challenge and my characters with

cose “esagerate” ma con semplicità, con

their simplicity do “exaggerated” things,

naturalezza, come li vedrebbe un bimbo,

but simply, naturally, as a child would see

quindi une elefante che pedala su un filo:

them, like an elephant that rides on

è cosa più che normale.

a wire: it is something more than normal.

Gli animali rappresentati sembrano

The animals represented seem to sleep.

dormire. Cosa stanno sognando?

What are they dreaming?

Non dormono affatto. Anzi, direi:

They don’t sleep at all. Instead, I would

concentratissimi, vogliono dare

say: they are concentrating intently,

il meglio ma con naturalezza.

they want to give their very best but with naturalness.

Vedo dal tuo sito che ti occupi anche di realizzare e restaurare statuette

I see on your website that you also

di personaggi dei fumetti. Questo entra

make and restore comic book character

in relazione in qualche modo con

figurines. Does this influence the way

il tuo modo di intendere l’illustrazione

in which you approach your illustrations

o sono due mondi distanti?

or are they two worlds apart?

Sono due mondi distantissimi, non sono

They are two very different worlds,

connessi in nessun modo l’uno all’altro,

they are not at all connected with one

quando restauro le statuette del mondo

another, when I restore the figurines

del fumetto (sul mercato del fumetto

from the world of comics (there are

Franco-Belga sono moltissimi i collezionisti

many collectors in the French-Belgian

di questi oggetti) ci metto tutta la mia

comic book market) it takes all of my

attenzione e concentrazione, bisogna

attention and concentration, it requires

ricostruire e ricolorare un oggetto

the reconstruction and re-colouring

“d’arte” che il più delle volte è rarissimo

of an object “of art” that most

e costoso, non ci si può distrarre, quasi

of the time is rare and expensive,

un lavoro da chirurgo. Quando illustro

you can not get distracted, it is almost

per i bambini, allora sì, mi lascio andare

like the work of a surgeon. When I draw

e anche un piccolo pony rosa può

for children, then yes, I let myself go

galoppare senza toccar terra e lasciare

and even a little pink pony can gallop

una scia di stelline e tenere in groppa

without touching the ground and leave

un elefante… bien sûr!

a trail of little stars and ride on the back of an elephant… bien sûr!

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tommaso di spigna Nationality | Italian Place | Milan Zodiac | Aries Working tools | Brushes, Indian Ink, Ecoline, Watercolor Black spugnainprogress.blogspot.it

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Perché nei tuoi lavori lo spazio coincide con quello occupato dalle figure? Molto spesso la figura è il fulcro del mio lavoro e della composizione, costruisco lo spazio attorno ai personaggi e non i personaggi in funzione di uno spazio. Nel mondo del circo, dell’esotico e del misterioso, immagino lo stupore dello spettatore che riempie totalmente i suoi occhi, creando questa visione colossale della figura e della sua spettacolarità. Questi personaggi esistono soltanto nell’universo/circo? Non saprei con certezza, ci sono sia dei “grandi classici” dell’immaginario circense, che delle mie personali variazioni. Il “forzuto” è abbastanza tipico, mentre gli elefanti volevo sembrassero leggeri come uccellini, nonostante pesino tonnellate. La bestia in gabbia invece non ho idea di come sia fatta di preciso, credo sia molto feroce e non penso venga mai fatta uscire dalla sua gabbia, volevo un effetto minaccioso. Il circo si può descrivere soltanto in termini caricaturali? No, direi di no. Il circo per me ha una forte componente di inquietudine ed angoscia, molto più del lato meraviglioso e spensierato. Non mi sembra solamente caricaturale, direi più grottesca.

Why space in your works is entirely occupied by characters? Very often the subjects of my illustrations are the center of my work and composition, I build the space starting from them and not the other way around. If I think about the circus, an exotic and mysterious world, I imagine the wonder of the audience, which is making them perceive what they see as colossal and spectacular. Do these characters exist only in the circus? I am not sure, they are both classic characters of the circus and my personal reinterpretations. The strong man is quite typical, whereas I wanted the elephants to be light as little birds, even though they are very heavy. Regarding the wild animal in the cage, I do not know how it looks like exactly, I only know it is very wild and it is never allowed to leave its cage. I wanted to create a threatening effect. Can the circus be described only by using caricatures? No, I wouldn’t say so. The circus to me is strongly characterized by anxiety and worry, more than wonder and fun. I would not consider it only caricatural, rather grotesque.

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giacomo bagnara Nationality | Italian Place | Verona Zodiac | Cancer Working tools | Adobe Photoshop & Illustrator giacomobagnara.tumblr.com

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Claudio Cerri Nationality | Italy Place | Pavia Zodiac | Sagittarius Working tools | Mac Pro, el Painter www.ilpistrice.com

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giacomo bagnara nu速ant

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«Sono stato al circo una volta soltanto e non ricordo molto di quell’esperienza, preferisco perciò immaginare il circo a modo mio pieno di forme, colori e di vita». Le tinte accese e calde si mischiano con forme e oggetti che spesso non potrebbero stare assieme, la forza di gravità sembra scomparire nelle movenze degli acrobati ma dentro al circo anche l’impensabile riesce a trovare la sua armonia. «La mia intenzione era semplicemente quella di rappresentare nel modo più chiaro e lineare il tema dell’equilibrio che credo stia alla base della vita di tutti gli artisti circensi». L’equilibro del circo è una corda tirata dove una contorsionista può aggrovigliarsi su se stessa senza cadere. L’armonia dentro al tendone porta lo spettatore ad aspettare che un normale cappello a cilindro si apra per farvi uscire qualcosa che sembra un coniglio ma forse è qualcos’altro. È questo equilibro sostanzialmente instabile che porta il pubblico dei bambini a entrare nel tendone per guardare senza stancarsi «un mondo di misteri ma anche di continue sorprese».

«I’ve been to the circus only once and I don’t remember a lot of this experience, I prefer to imagine the circus in my own way with lots of shapes, colors and life». The bright and warm colors mix up with the shapes and the objects that wouldn’t often match together, the force of gravity seem to disappear from the acrobats’ moves but inside the big tent also the inconceivable finds its harmony. «My purpose was simply to represent, in the most clear and coherent way, the theme of balance which, I think, is underlying every circus performer’s life». The circus’ balance is a tight rope where a contortionist can tangle up without falling. The harmony under the big top leads the spectator to wait a high hat to open and a rabbit to appear, although it’s probably something different from a rabbit. Most of all it’s this unstable balance that leads the children’s audience to enter the big top and, without getting tired, to look at «a world of misteries and of continuous surprises».

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CRISTIANO BARICELLI Nationality | Italian Place | Genoa Zodiac | Libra Working tools | Bic Pen on Paper www.cristianobaricelli.it

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Cos’è la foschia in cui sono sospese le tue figure? Quella foschia è una sorta di limbo dove le mie figure rimangono sospese e dove tutto giace in uno stato d’incertezza. Pensi che la lontananza irreale delle figure le assolutizzi? Non le assolutizza, sono solo lontane. Cosa resta di reale e di immaginifico oggi nella dimensione circense? Oggi resta sempre la parte sognante e suggestiva, di reale resta sempre l’esibizione con gli animali, una tradizione crudele e inutile.

What is the meaning of the fog in which your characters are suspended? That fog is a sort of limbo in which my characters are floating and where everything is uncertain. Do you think that the unreal distance of these characters make them absolute? No, they are not absolute, they are just distant. What is real and what is imagination in the circus today? Today we can still perceive the dream and the suggestions of the circus, the reality is related to the acts performed by animals, a cruel and useless tradition.

CRISTIANO BARICELLI nu®ant

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roberTO blefari Nationality | Italian Place | Turin Zodiac | Virgo Working tools | Artistic Brush Pen, Crayons, Posca Markers, Scanner, Adobe Illustrator & Photoshop

www.hikimi.it

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ROBERTO BLEFARI nu速ant

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Roberto Blefari guarda all’interno del tendone del circo, si siede tra gli spettatori ma non osserva passivamente quello che accade sul palcoscenico e si sofferma a rıflettere sul rapporto che si crea tra gli artisti del circo, una dimensione che il pubblico degli spettacoli spesso non coglie. «Si tratta dell’aspetto che purtroppo più spesso sfugge agli spettatori ma è proprio grazie all’intesa tra gli artisti che scatta la scintilla della magia dei numeri ben riusciti, di quelli che ti fanno rimanere a bocca aperta per lo stupore. C’è molto di più di quello che si può immaginare dietro ad ogni gesto e tutto contribuisce a rendere unico il fascino del mondo che va in scena». L’illustratore torinese si sofferma per un istante a guardare l’incanto dei bambini che ammaliati osservano la magia dello spettacolo. Il circo diventa allora un «grande carillon colorato» dove succede tutto quello che si riesce ad immaginare. «Credo che i bambini vedano esattamente quello che va in scena, in continuità con la propria fantasia. Gli adulti, invece, forse cercano una leggerezza che vorrebbero riavere indietro e si concentrano di più sulla spettacolarità e la difficoltà, di alcune acrobazie».

Roberto Blefari looks inside the big top, takes a seat among the audience. He doesn’t look passively to what happens on the stage but takes more time to think about the relationship that develops among the circus performers, an aspect that the audience generally doesn’t get. «The audience generally doesn’t perceive this aspect, but it’s exactly thanks to the harmony among the performers that the magic of the successful routine sparks, and makes you gape astonished. There’s much more one could even imagine behind every move and everything contributes to make the world on stage unique». The illustrator from Turin stops a moment to see the children’s fascination, how they are charmed by the performance’s magic. The circus becomes a «big coloured muisc box» where the imaginable can happen. «I think that the children exactly see what’s on stage, in continuity with their own fantasy. The adults instead, probably look for some levity and concentrate on the spectacular nature and the complexity of some stunt».

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anna Fietta Nationality | Italian Place | Berlin Zodiac | Pisces Working tools | Rapidograf at most www.annafietta.com medsbook.tumblr.com

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Sembianze di animale e pensiero umano: un’illustrazione è più efficace se smentisce se stessa? Quello che cerco di ottenere con il mio lavoro è una specie di reazione a scoppio ritardato: ho una visione abbastanza cinica ma mai pessimistica della realtà, semplicemente la vesto di rosa l’infiocchetto per bene: tocca all’osservatore fermarsi a guardare oltre i trattini. Pensi che il circo sia uno dei punti di massimo avvicinamento/comunione fra uomo e animali cui ha attinto la letteratura? No. La mia lettura parte da un pensiero opposto: “comunione” e “avvicinamento” sono termini che hanno a che fare con i rapporti emotivi, reciproci, a volte addirittura spirituali tra esseri viventi e contesti e non penso ci sia questo tipo di relazione tra un elefante ed il suo domatore, anzi. Fa sorridere una tigre che cerca di arrotondare facendo il clown, ma la verità è che quella tigre non è un essere umano, essa non ha alternative. Non ha scelto lei di condurre quella vita e non avrà mai abbastanza soldi per comprarsi un iPad. Quanto conta ancora la lezione del fumetto classico nell’illustrazione contemporanea? Non più del collage, la fotografia, l’incisione, i cartoni animati, i video porno, Fazio a Sanremo e lo yogurt greco. Nell’era della globalizzazione in mondovisione sparata alla velocità di un “mi piace” su facebook, tutto si mischia in un vortice di stimoli. Sta alla sensibilità soggettiva di chi produce e di chi guarda dare una forma a tutto ciò.

It looks like an animal and it thinks like a man: do contradictions increase the effectiveness of the illustration? My target is to get a delayed reaction: I have a cynical but not pessimistic outlook on life, I simply embellish reality, as if I am watching it through a pink glass: it is up to the observer to stop and look deeper into it to see what it hides. Do you think that the circus is one of the places where human beings and animals reach the highest level of closeness/communion? No, I do not think so: communion and closeness are words that imply reciprocity and emotional or even spiritual relationship but I do not think that this is the kind of relationship you can have between an elephant and its tamer. A tiger which is working as a clown to supplement its salary is funny but the truth is that the tiger is not a human being, it does not have options. The tiger did not choose this kind of life and it will never earn enough money to buy an iPad. How relevant is the classic cartoon in the contemporary illustration? Not more than collage, photography, engraving, cartoons, blue movies, Fazio presenting Sanremo and Greek yogurt. In the globalization era where everything is broadcasted in the whole world just by clicking ‘I like it’ on facebook, everything is mixed in a turmoil of different inputs. It is up to the illustrator’s sensitivity to give a shape to that.

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anna Fietta nu速ant

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HANNO PARTECIPATO:

1

CRISTINA PELLICANò

4

CRISTINA AGÙ

5

ALESSANDRO VAIRO

6

LUCIA PELLEGRINI

7

ELEONORA FURLAN

8

LAURA ANNA GUSSO

10 FABIO SANGALLI 11 EDUARDO VIVIANI 12 REBECCA TRAVAGLIA


i circondati

“Benvenuti, signori, e anche a voi, signorini; benvenute alle mamme coi loro bambini! Benvenuta alla notte che accoglie le stelle benvenuta alla donna che le rende più belle. Venite da noi, fuggiaschi e scappati con sorrisi brillanti e leoni ammaestrati. Un’ora d’amore, sarete esaltati dall’umore spassoso di noi “Circondati”. Che cosa aspettate, a batter le mani? lo spettacolo inizia ed è senza domani il mondo comincia tra le storie dei Santi e finisce, per sempre, nei circhi ambulanti. “L’essenza del circo vi accoglie stasera Se fuori è novembre, qui è primavera Domani comincia una guerra mondiale Che tutto s’ingoia e a tutto fa male. Ma adesso… Avanti! Chi vuole pensarci? Neppure quel tizio coi suoi uovi marci!

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Benvenuti qui a rider del triste pagliaccio della donna cannone (col culo di ghiaccio); dell’uomo coi trampoli e senza ginocchi, e di chi c’ha la barba e alleva pidocchi. Di colei che, nell’acqua, ritrova il suo posto e del nano impazzito che, al leone, va in pasto. E di questa pazzia, ogni circo ne è in preda Come Mangiafuoco che inghiotte una spada, o la donna più bella che vende granturco per finire con me, che il lunario lo sbarco… Ma basta parlare, si dia pure l’inizio: questo è un circo, non certo un ospizio! E che stasera non sia una pausa banale tra la pace di oggi e il conflitto mondiale “Che esploda feroce!”, la radio comanda: e questo circo, signori, le faccia da banda. Che cosa aspettate, a batter le mani? Ridiamoci addosso: non abbiamo un domani.


CRISTINA AGÙ nu®ant

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ALESSANDRO VAIRO APRIL 2013

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LUCIA PELLEGRINI nu速ant

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ELEONORA FURLAN / FABIO SANGALLI APRIL 2013

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lAURA ANNA GUSSO nu速ant

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Basta un momento, a girare le carte / in cui giocatrice è solo la sorte. Un solo momento, senza ritorno, / e dopo, la storia, sarà un altro giorno.

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FABIO SANGALLI nu速ant

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EDUARDO VIVIANI APRIL 2013

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rebecca travaglia nu速ant

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Ecco vi ho detto, dell’ultima volta che vidi il tendone di fronte a una svolta. Il bivio che prende chi fa il botto e scompare e chiude alla grande, tra trombe e fanfare. Fu l’ultima volta che ci piegammo per terra insano rimedio di fronte alla guerra, Ma cosa ci resta se non pianger ridendo, di fronte ad un mondo che scompare morendo?


ELEONORA FURLAN APRIL 2013

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cover: CRISTINA PELLICANò

WORKSHOP 16 MARZO 2013 con MASSIMILIANO AURELIO / illustratore fuzmax.tumblr.com MATTEO LIUZZI / sceneggiatore realizzato da e con SPAZIO B**K (VIA PORRO LAMBERTENGHI, 20 MILANO) www.spaziobk.com


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Gli occhi di S. di Stefano Cantalupi


Il signor Luciano allacciò laboriosamente l’ultimo bottone del gilet, temendo per un attimo che i chili di troppo lo facessero esplodere insieme alla camicia e a tutto il resto. La tuba nera e la livrea rossa, che di lì a poco avrebbero completato la sua uniforme di scena, lo aspettavano sull’appendi-abiti. Per indossarli c’era ancora tempo, giusto qualche istante. I secondi necessari per dare una sbirciatina dietro la tenda e farsi un’idea di quanto pubblico avesse già affollato le piccole tribune. Fino a qualche mese prima, quando il Grande Circo Itinerante apparteneva ancora alla famiglia Rubini, quell’occhiata rapida emanava speranza, un desiderio emozionato e infantile, una genuina voglia di “tutto esaurito”. Ma oggi Luciano Rubini era un semplice dipendente della società che aveva rilevato la proprietà del Circo, ripianando i debiti. E anche se gli artisti non avevano cambiato atteggiamento nei suoi confronti, anche se tutti lo riconoscevano ancora come il principale punto di riferimento sotto il tendone, in lui qualcosa si era spezzato. Ora, quando guardava nella fessura delle quinte, quasi si augurava che ci fosse meno gente possibile ad attendere il suo ingresso e quello della banda, perché di fare spettacolo non aveva più la forza. I suoi occhi non erano più stimolati a cogliere i particolari dell’allestimento di scena, si perdevano a fissare il vuoto per lunghi attimi. E tornavano a mettere a fuoco l’orizzonte solo e soltanto per cercare una presenza, una figura divenuta ormai familiare. Per cercare S.. […]

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lezione #1

equilibrio in contorsione con oscillazione.

SONIA MION nu速ant

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NICOLA IANNIBELLO APRIL 2013

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SERGIO CARUSO APRIL 2013

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COVER: MARCO TREVISAN

NURANT BIMONTHLY ILLUSTRATION MAG IDEAZIONE: SERGIO CARUSO / NICOLA IANNIBELLO DIRETTORE RESPONSABILE: FEDERICO CARUSO REDAZIONE: SERGIO CARUSO / NICOLA IANNIBELLO / SONIA MION / FEDERICO CARUSO / MARCO CALINI / Filippo Cicciù / MASSIMILIANO AURELIO / MATTEO LIUZZI / SPAZIO B**K ART DIRECTION & PROGETTO GRAFICO: WWW.VENTIZERONOVE.IT TRADUZIONI: MICHELA BRUSETTI / Paola Tursi / Emma Barron ANNO DI CREAZIONE 2011 INFO: INFO@NURANT.IT / WWW.NURANT.IT AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI MILANO NUM. 443 DEL 3 AGOSTO 2011 TUTTE LE OPERE CONTENUTE IN QUESTO MAGAZINE SONO PROPRIETÀ DEI RISPETTIVI AUTORI. TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI. ©

stampato da MAD Srl, Concorezzo (MB) www.madprint.it

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