Nurant mag / issue 18

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NURANT ILLUSTRATION MAG

ISSUE .18 DECEMBER 2014

ILLUSTRATORS VIKTORIA MALIAR TOLGA TARHAN ALE GIORGINI EMANUELA BIANCUZZI PIETRO CORRAINI MARTA ZANELLO BETHANY WALROND YOYO THE RICECORPSE MARIANNA COPPO ELEONORA AROSIO DAVIDE BONAZZI

EXTRA

SUL MESTIERE DELL’ILLUSTRATORE / 3 BY SHOUT IL MIO NATALE BY ILARIA RODELLA




"Man of the worldly mind!" replied the Ghost, "do you believe in me or not?" "I do," said Scrooge. "I must. But why do spirits walk the earth, and why do they come to me?" A Christmas Carol, Charles Dickens


Per gli antichi si trattava, al di là della nascita del bambin Gesù, introdotta più tardi, di celebrare l'entità più importante di tutti: il Sole. Ma a cosa è consacrato il Natale oggi? A voi la risposta, a noi non interessa poi tanto. Ciò che vi proponiamo in questo numero è il viaggio introspettivo di ogni illustratore rispetto a questa festività. Il Natale non lascia indifferenti: c'è chi lo aspetta, chi lo teme, chi crede ancora alle favole e chi no (peggio per lui). Spesso c'è qualcosa di noi che resta attaccato a quello strano periodo dell'anno in cui siamo in attesa di non si sa bene cosa (sì va bene i regali, ma non è solo quello). Abbiamo immaginato che questo qualcosa potesse essere come uno spettro, uno spirito legato a un tempo della nostra vita dal quale siamo noi a decidere se liberarci o no. Datevi un'occhiata attorno prima di continuare a sfogliare, perché state per entrare in un mondo molto intimo. Besides the birth of baby Jesus, which was introduced later, the ancients used to celebrate the most important divinity of all: the Sun. But what is Christmas consecrated to today? Feel free to give your own answer. That answer is not so important for us. What we propose to you in this issue is each illustrator’s introspective journey throughout this holiday. Christmas does not leave us indifferent. Some people wait for it, some fear it, some still believe in fairy tales, some don’t (too bad for them). Often, there is some part of us which remains devoted to this unusual time of the year in which we are waiting for we do not know what (ok, gifts are good, but that is not it). We imagined that this something special could be a ghost, a spirit tied to a time of our life which we can decide to get rid of or not. Just have a quick look around before keeping on leafing through because you are about to enter a very intimate world.

A cura di Federico Caruso



INDEX 6 VIKTORIA MALIAR 12 TOLGA TARHAN 18 ALE GIORGINI 24 EMANUELA BIANCUZZI 30 PIETRO CORRAINI 36 MARTA ZANELLO 48 BETHANY WALROND 54 YOYO THE RICECORPSE 60 MARIANNA COPPO 66 ELEONORA AROSIO 72 DAVIDE BONAZZI

EXTRA 42 SUL MESTIERE DELL’ILLUSTRATORE BY SHOUT 78 IL MIO NATALE BY ILARIA RODELLA


www.behance.net/viktoriamaliar

VIKTORIA MALIAR NATIONALITY / UKRAINIAN PLACE / BERLIN ZODIAC / SAGITTARIUS SOUNDTRACK / UKRAINIAN CAROL “SHCHEDRYK” - AKA “CAROL OF THE BELLS” IN USA WORKING TOOLS / GOUACHE, CRAYONS, COAL, ADOBE PHOTOSHOP

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POSSIAMO DIRE CHE IL PERIODO SOVIETICO HA “RUBATO” LO SPIRITO DEL NATALE?

HAS THE SOVIET TIME STOLEN THE SPIRIT OF CHRISTMAS?

Penso di sì. Natale non era un grande affare per il progressismo sovietico, che voleva essere libero da legami con la religione. Così il Capodanno si è preso tutta l'attenzione – alberello, Ded Moroz (il Babbo Natale del folklore russo) che portava i regali e il calore della famiglia e degli amici. Dopo l'arrivo del nuovo anno non c'erano più la voglia e i soldi per celebrare un'altra festività (il Natale ortodosso cade dopo Capodanno, il 7 gennaio). Alcune famiglie hanno mantenuto le antiche tradizioni, soprattutto nelle zone rurali. Negli ultimi tempi poi, in cui ogni cosa che va contro i valori del periodo sovietico è tornata popolare in Ucraina, le persone tendono a riabilitare le vecchie ricorrenze, compresi gli aspetti religiosi (per esempio, stare in chiesa tutta la notte).

I believe yes. Christmas was not a big deal for progressive Soviet people, free from religious prejudices. And New Year's Eve had it all - fir tree, Ded Moroz (Father Frost), who brought presents, and warm-hearted family and friends. After such a big event, there was no longer the wish and the money to celebrate again (Orthodox Christmas is after New Year - on 7th of January). Still some families have kept old traditions, especially in the rural areas. Very recently, when everything opposite to Soviet values has started to be popular in the Ukraine, people tend to rehabilitate old celebrations, also their religious parts (for example, staying in the church service for the whole night).

NON C'È TRACCIA DI “CELEBRAZIONE” NEI TUOI DISEGNI. IL NATALE È QUALCOSA CHE SUBISCI, PIUTTOSTO CHE GODERTELO?

Credo che questa impressione possa essere data dal mio modo di disegnare “drammatico”. La celebrazione in sé, almeno per com'era prima del periodo sovietico, era molto allegra e divertente; i giovani in gruppo andavano di casa in casa cantando, felici per la nascita di Cristo. Si trattava di una festa molto diversa da ciò a cui nel mondo Occidentale ci si riferiva col concetto di “Natale”. Ecco perché a prima vista le tavole possono sembrare un po' oscure o prive di elementi festosi. Direi che tutto ciò aveva il suo fascino. QUAL È IL SENSO DELLA PROSPETTIVA INNATURALE DEL TERZO DISEGNO? PERCHÉ L'UOMO DAVANTI ALLA TIVÙ È VERDE E TRASPARENTE?

Volevo mostrare come vanno le cose oggi con la celebrazione, così ho rappresentato Capodanno, dato che ha preso il posto del Natale. È tutto diverso rispetto alla festa tradizionale, le tradizioni occidentali sembrano sempre attraenti, ma molti in Ucraina le sentono ancora estranee, così come il pomposo periodo sovietico è ormai un lontano ricordo. Non è rimasto molto in cui identificarsi culturalmente. La strana prospettiva che ho usato serve a portare l'attenzione sui due elementi principali dei festeggiamenti di oggi: la tavola imbandita e la tivù accesa, membro imprescindibile di ogni festa domestica. Credo che la sensazione di “handicap” data dal non avere una festività piena di antiche grandi tradizioni intristisca le persone. Ho rappresentato il soggetto in questo modo per mostrare che l'illusione di una celebrazione “al passo coi tempi” alla fine non è appagante. VIKTORIA MALIAR

THERE'S NO TRACE OF “CELEBRATION” IN YOUR DESIGNS. IS CHRISTMAS SOMETHING YOU “SUFFER”, RATHER THAN ENJOY?

I guess this impression could be drawn from my rather dramatic way of drawing. The celebration itself, at least the one that used to be in pre-Soviet times, was very cheerful and funny; groups of young people were going from house to house and singing songs, happy that Jesus has been born. I must admit though, the celebration differs a lot from what people in Western Europe used to understand under “Christmas”. That's why on the first sight it might look like dark or lack of holiday attributes. I'd say it has its own special charm. WHAT'S THE MEANING OF THAT UNNATURAL PERSPECTIVE IN THE THIRD DRAWING? WHY THE MAN STANDING IN FRONT OF THE TELEVISION IS GREEN AND TRANSPARENT?

In the third picture I wanted to show how the celebration goes nowadays. I illustrated New Year’s Eve since it’s still being celebrated more than Christmas. But it has new features now. Old Christmas traditions are not practiced anymore, Western traditions seem attractive, but still everyone has a feeling it stays “foreign” for us, and pompous Soviet New Year is in the past as well. There is not much left to identify with culturally. The strange perspective I used acts to put attention on two main attributes of modern holiday’s celebration – the table full of food and the TV-set - the obligatory member of every house party. This feeling of disability of not having the holiday full of great, own traditions makes people, in my opinion, feel sad. I made the guy this way to show that this illusion of proper celebration doesn't fulfill one.

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tolgatarhan.tumblr.com www.behance.net/tolgatarhan

TOLGA TARHAN NATIONALITY / TURKEY PLACE / ISTANBUL ZODIAC / SAGITTARIUS SOUNDTRACK / BREAK WELL - MOUNT KIMBIE WORKING TOOLS / PAPER, PENCIL, ADOBE PHOTOSHOP, WACOM TABLET

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L’artista turco Tolga Tarhan pensa agli spettri dei natali passati ricordando i cinque mesi passati a Venezia come studente: «Il Natale, tra le tante esperienze nella città, credo sia il ricordo più indimenticabile». Nato e cresciuto in una cultura musulmana, Tarhan rispetta tutte le religioni e tutti i culti: «Ho rispetto per la cerimonia del Natale come per tutte le altre festività religiose». Immagina di passare il Natale nello studio dello scienziato di origine serba Nikola Tesla e del pittore irlandese Francis Bacon: «Sono figure molto importanti per me, mi piacerebbe essere presente nei loro studi per assistere al loro processo di produzione». EN /

Turkish artist Tolga Tarhan thinks about past Christmas’ ghosts while recalling five months spent in Venice as a student: «I guess I can say the most unforgettable memory in many experiences in the city was Christmas». Born and raised in a Muslim culture, Tarhan respects all religions and cults: «I respect Christmas like I do for all the others religious festivities». He conceives to spend Christmas in the studio of Serbian origin scientist Nikola Tesla and Irish painter Francis Bacon: «They're both important persons for me. I would also like to be present in their studios for witnessing their process of productions».

TOLGA TARHAN

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www.alegiorgini.com

ALE GIORGINI NATIONALITY / ITALIAN PLACE / VICENZA ZODIAC / ACQUARIUS SOUNDTRACK / MODERN LOVE - DAVID BOWIE WORKING TOOLS / PENCILS, COMPUTER, CLOSED EYES

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«I fumetti e i cartoni animati sono stati il mio primo amore», è questo l’impulso emotivo che ha portato Ale Giorgini a lasciare un lavoro ben pagato in un’agenzia pubblicitaria per cercare di vivere il sogno di una vita. “Un salto nel vuoto” che lo ha portato a diventare uno degli illustratori più stimati in Italia e nel mondo. Dall’esordio sulle pagine di XL con le strisce a fumetti di “Ted Bunny” a lavori commissionati dalla Warner Bros per disegnare una locandina della serie tv “the Big Bang Theory”: la legittimazione internazionale ha portato il “geometric retrò style” di Giorgini ad avere sempre più spazio anche in Italia. «Il mio segno miscela due momenti della mia vita: quello felice di quando da bambino ho assorbito l'estetica retrò e vintage dei cartoni animati di Hanna & Barbera e il momento meno bello, di quando alle superiori ho frequentato l'Istituto di Geometri, che per cinque anni ha tentato di chiudermi all'interno di schemi che non volevo seguire. Ma quelle geometrie, alla fine, mi sono entrate nel sangue». Ogni spettro rappresenta per Giorgini un’assenza. In queste tavole, l’assenza è rappresentata dalla presenza di uno spettro che condensa tutti i ricordi delle cose che non ci sono più e che durante il Natale riaffiorano nella memoria e nell’immaginazione. «Da una parte del tavolo ci sono io che disegno da bambino ma quella scrivania si allunga e dall’altra parte c’è invece l’Ale Giorgini di oggi che continua a disegnare e indossa ancora una scatole di panettone trasformata in maschera di Darth Vader, come mi piaceva fare da bambino a Natale».

«Comics and cartoons have been my first love», this is the emotional impulse that persuades Ale Giorgini to leave a well-paid job in an advertisement agency and to try to live the dream of a lifetime. Giorgini has taken a leap into unknown and he has soon became one of the most respected illustrator in Italy and abroad. He has debuted with the pink rabbit “Ted Bunny” comic strip on the Italian XL magazine and he has been then selected by Warner Bros for design TV series “the Big Bang Theory” poster: the international acceptance has given to Giorgini’s “geometric retrò style” the opportunity to have more and more space in the Italian scene. «My style combines two moments of my life: the happy time when I was a kid and I absorbed Hanna & Barbera cartoons retro aesthetic and the less cheerful moment when I was a student in the Geometry high school that for five years forced me to follow schemes and rules I didn’t like. But that geometries have been eventually absorbed by my blood». According to Giorgini, every ghost represents an absence. In these illustrations, the concept of absence is a ghost that is a metaphor for memories of something not here anymore but reappearing during Christmas time. «On one side of the table there’s me as kid drawing on a paper but on the other side of the desk there is today’s Ale Giorgini, still drawing and still wearing a Darth Vader mask obtained from a typical Italian Christmas cake box: something I used to love to do when I was I kid during Christmas time».

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ALE GIORGINI

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www.biancuzzi.com

EMANUELA BIANCUZZI NATIONALITY / ITALIAN PLACE / FUN. FUNTASTIC UNITED NATIONS ZODIAC / AQUARIUS, PISCES ASCENDANT, CAPRICORN CUSP SOUNDTRACK / - WORKING TOOLS / MIXED MEDIA

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IL NATALE È UN MOMENTO IN CUI, FACILMENTE, CI SI ABBANDONA AI RICORDI. QUANTO PESO HA LA MEMORIA NELLE TUE ILLUSTRAZIONI E QUANTO LA FANTASIA PURA?

CHRISTMAS IS A TIME WHEN, EASILY, WE ABANDON OURSELVES TO MEMORIES. HOW MUCH IMPORTANCE DOES MEMORY HAVE IN YOUR DRAWINGS AND HOW MUCH IS PURE FANTASY?

Il dato mnemonico è spesso un trampolino di lancio. Il mio approccio all’immagine nasce da un traccia personale che poi rielaboro attraverso l’analisi di dati e documenti, a seconda del brief che mi viene proposto o che devo affrontare. Tuttavia, spesso mi affido solo alla memoria, influenzata anche dalle mie vicissitudini artistiche. Un esempio? Con un collettivo di cui facevo parte, ho messo in mostra anche i ricordi degli altri. NELLE TUE ILLUSTRAZIONI, LO SPIRITO DEL NATALE PASSATO CONVIVE CON UN TRATTO LEGATO ALL'INQUIETANTE. È UNA SENSAZIONE CHE HAI SCELTO DI TRASMETTERE OPPURE È VENUTO INCONSAPEVOLMENTE?

Vi racconto un ricordo: da piccola, il mio gioco preferito era far scappare le pecore dal Presepe. Io forse non ho mai avuto lo stato mentale per condividere questa festosa finzione. L’immagine del Natale con tutto quello che ha di scintillante e abbondante sono aspetti della festa verso i quali sono piuttosto critica. Non mi sembra sia una festa di tutti ma un modo per evidenziare certe storture. Tutto si amplifica e personalmente mi intristisce vedere un albero che muore decorato in una sala da pranzo. Per questo ho disegnato un abito/albero all’interno di un contesto in cui si ripetono certi schemi: anche noi aderiamo allo Schema Natale, anno dopo anno, perché è la Tradizione e le cose si ripetono sempre uguali. Non c’è spazio per la riflessione. Nell’immagine più grande, solo apparentemente “gradevole” ho evidenziato la similitudine tra l’albero e la vita. La linfa vitale costruisce una strada/percorso che può permettere un’evoluzione. Per me, questa evoluzione non è solo quella che preserva la Natura ma soprattutto quella che considera anche gli interessi di esseri senzienti come gli animali, che a Natale finiranno loro malgrado sulle nostre tavole.

The given mnemonic is always a springboard. My approach to the image comes from a personal element that I then re-elaborate through an analysis of the data and documents, according to the brief that has been proposed or that I must address. However, always I only trust memory, influenced also by my artistic vicissitudes. An example? With a collective that I am part of, I put on display even the memories of others. IN YOUR ILLUSTRATIONS, THE SPIRIT OF CHRISTMAS PAST IS COMBINED WITH A DISTURBING ELEMENT. IS IT A SENSATION THAT YOU CHOSE TO COMMUNICATE OR DID YOU DO IT UNWITTINGLY?

I'll tell you a memory: when I was young, my favourite game was to chase the sheep from the Nativity. I perhaps never had the mental state to share in the festive fiction. The aspects of the celebration that I was most critical of were the images of Christmas with all that sparkle and abundance. It did not seem to be a celebration for everyone but a way of demonstrating certain distortions. Everything is amplified and personally it saddens me to see a tree die decorated in a dining room. This is why I designed a dress/tree within a context in which certain patterns are repeated: we adhere to the Christmas Program, year after year, because it is the tradition and the things you repeat always the same. There is no room for reflection. In the larger image, only apparently “nice”, I show the similarity between the tree and life. The bloodline builds a road/ path that can permit an evolution. For me, this evolution not only preserves Nature but above all, also considers the interests of sentient beings like animals that, unfortunately for them, end up on our tables at Christmas.

PARLANDO PROPRIO DEL GIORNO DI NATALE: QUAL È L'IMMAGINE CHE SUBITO TI VIENE IN MENTE LEGATA AL NATALE PASSATO CHE NON HAI MAI VISSUTO E CHE TI PIACEREBBE VIVERE?

SPEAKING ABOUT CHRISTMAS DAY: WHAT IS THE IMAGE THAT IMMEDIATELY COMES TO MIND RELATED TO A CHRISTMAS IN THE PAST THAT YOU NEVER LIVED AND THAT YOU WOULD LIKE TO LIVE?

Da quasi vegana, voglio oppormi allo sfruttamento e alle sofferenze inferte agli animali, ma mi piacerebbe ci fosse un atteggiamento più etico nei confronti di tutti. Dovremmo forse ripensare al Natale, mettendo in pratica i concetti positivi che veicola ed estenderli. Ecco l'immagine: “un Natale cruelty free antispecista”.

As a quasi-vegan, I want to oppose the exploitation and suffering inflicted on animals, but I would like it if there was a more ethical attitude with regard to everyone. Should we perhaps rethink Christmas, putting into practice positive concepts that transport and extend it? Here is the image: “a cruelty free anti-specieist Christmas”.

EMANUELA BIANCUZZI

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that time we landed on a star


www.pietrocorraini.it

PIETRO CORRAINI NATIONALITY / ITALIAN PLACE / MILAN ZODIAC / LIBRA SOUNDTRACK / LUCY IN THE SKY WITH DIAMONDS - THE BEATLES WORKING TOOLS / HANDS AND BRAIN

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that time a star was here NURANT MAG / ISSUE 18

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Con forme semplici, colorate ed essenziali Pietro Corraini traccia uno sguardo sul Natale che parte dallo spazio, come se ad osservare il Natale fossero creature aliene che abitano l’universo. Le illustrazioni non sono veri e propri fantasmi ma “momenti che segnano dei cambiamenti importanti e che hanno a che fare con l’idea di nascita, di rinascita, di natalità e di Natale”. Secondo l’illustratore, «la volta che siamo atterrati su una stella si riferisce alla recente missione su una cometa, la volta che una stella venne qui è la stella cometa per eccellenza cioè quella di Natale e le due stelle nate sono le mie bambine: Stella e Matilde». EN /

Pietro Corraini’s take on Christmas starts from outer space and it is made by simple, coloured and basic shapes. It seems alien creatures that inhabit the universe are looking at Christmas by their own point of view. Illustrations are not proper ghosts but rather “important turning points related to the idea of birth, rebirth, natality and Christmas”. According to Corraini, «that time we landed on a star» is about recent space mission on a comet, «that time a star was here» represents the Christmas guiding star and «that time my stars were born» is about my two daughters Stella and Matilde».

PIETRO CORRAINI

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www.behance.net/MartaZanello

MARTA ZANELLO NATIONALITY / ITALIAN PLACE / BILBAO (AT THE MOMENT) ZODIAC / CANCER SOUNDTRACK / AFTER HOURS - THE VELVET UNDERGROUND WORKING TOOLS / GRAPHITE, PENCILS

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NELLA PRIMA IMMAGINE IL FUOCO CHE BRUCIA LA CANDELA TRASFORMA NEL TEMPO IL FELICE BABBO NATALE IN UNA FIGURA INFORME E UN PO' MENO FELICE: PUÒ ESSERE UN'ALLEGORIA DEL CAMBIAMENTO DELLA TUA VISIONE DEL NATALE NEGLI ANNI?

IN THE FIRST DRAWING AS THE FLAME MELTS, THE CANDLE CHANGES FROM THE HAPPY FATHER CHRISTMAS INTO A SHAPELESS FIGURE THAT SEEMS A LITTLE LESS HAPPY: IS THIS AN ALLEGORY ABOUT YOUR CHANGED VIEW OF CHRISTMAS OVER THE YEARS?

Guardando indietro ai miei “Natali passati” non ho potuto fare a meno di contaminarne il ricordo con una visione più adulta e disincantata. Le cose belle piene di magia ed attesa col tempo sono andante scomparendo per lasciare il posto ad altri sguardi.

Looking back at my “Christmases past” the memory was tainted by a more adult and disenchanted view. Memories of beautiful things full of magic and expectation go away, disappearing with time to make way for other interpretations.

DINOSAURI CHE SI AGGIRANO NELLE VICINANZE DI GESÙ BAMBINO: SEMBRA L'INIZIO DI UNA STORIA MOLTO CURIOSA. COME VA A FINIRE?

DINOSAURS THAT ROAM NEAR THE BABY JESUS: IT SEEMS TO BE THE START OF A VERY CURIOUS STORY. HOW DOES IT END?

Tutti sappiamo come andrà a finire la storia…

Everyone knows how the story ends…

DA RICORDI DEI NATALI PASSATI AI DISEGNI PASSATI: CI RACCONTERESTI QUALCOSA SULL'ULTIMA IMMAGINE?

FROM THE MEMORIES OF CHRISTMAS PAST TO THE DRAWINGS PAST: CAN YOU TELL US ABOUT THE LAST PICTURE?

La strana renna che si abbronza sotto un'aurora boreale probabilmente stava cercando un po' di relax dopo un notte di lungo lavoro. Nella reinterpretazione del disegno c'è stata l'influenza di letture attuali, un ritorno a vecchi fumetti, come Lamù ed Omaha.

The strange reindeer that sunbakes in the light of an aurora borealis is probably looking for a little relaxation after a night of long work. The reinterpretation of the image was influenced by actual stories, a return to old manga comics like Lamù and Omaha.

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www.alessandrogottardo.com

SUL MESTIERE DELL’ILLUSTRATORE TEXT BY SHOUT Alessandro Gottardo (aka Shout), was born in Pordenone in 1977. He studied art in Venice and illustration at the Istituto Europeo del Design in Milan, Italy. He works and lives in Milan.

3° PART

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3A PARTE

PRATICITÀ E PRAGMATICITÀ:

PERFORMARE E ADATTARSI:

Se non lavorassi in digitale non potrei mai accettare così tanti lavori. Non potrei essere così veloce. Non potrei correggerli con tanta precisione e in così poco tempo. Non potrei lavorare a numerosi progetti allo stesso tempo. Ciò non esclude che chi si trova più a suo agio con tecniche tradizionali è giusto che segua quella direzione. Molti bravissimi e attivi illustratori di mia conoscenza lavorano ancora a chine, pastelli o olio su tavola. Rifiutare una commessa ha come conseguenza una percentuale di rischio di perdere il cliente per sempre. La prossima volta che quel cliente avrà bisogno di un illustratore per il progetto forse si ricorderà che tu non eri disponibile, o forse l’illustratore che ti ha sostituito è stato talmente bravo da guadagnarsi un'altra commessa a tuo discapito. Il rispondere “sì sono disponibile” il venerdì sera a realizzare un’illustrazione su un articolo di 15 pagine in inglese a proposito dell’ennesima crisi tra israeliani e palestinesi da consegnare finito il lunedì successivo è quello che fa la vera differenza tra te e un tuo competitor. Affidabilità, elasticità, velocità, qualità. Non contano quanti “like” hai sulla tua pagina Facebook o sotto l’immagine che hai fatto per conto tuo nel tuo tempo libero. Mi sforzo di accettare sempre il maggior numero di progetti ogni mese, anche quando in effetti non ne avrei bisogno, anche quando sento che il mio cervello mi chiede una tregua. Lo faccio anche, o forse soprattutto, perché potrebbe finire domani. Questa è una legge non scritta di ogni libera professione. Perché, come già accaduto a illustratori molto più illustri del sottoscritto, arriva l’inevitabile declino. Non sai mai quando arriverà ma è assodato che prima o poi arriva. Ho parlato di questo con Brad Holland, Mark Ulriksen, Barry Blitt; tutti concordano che dopo aver raggiunto il picco arriva la discesa. Secondo Mark ha addirittura una durata precisa: quando si raggiunge la vetta, la carriera di un illustratore professionista dura 7 anni. Per cui metto i ciocchi in legnaia per gli inverni che verranno. E magari mi chiedo pure cosa altro potrei fare invece che illustrare. Lungimiranza. Pensare da qui a 10 anni o 20 anni. Non da qui a domattina o alla settimana prossima.

Performare, da performance: “fornire buone prestazioni”. Nel mestiere di illustratore bisogna essere performanti. È una parola brutta ma calza. Diventi più performante quando riesci a chiudere un progetto con un percorso netto. Il percorso netto è il seguente: due o tre schizzi-idea; il cliente sceglie uno di questi schizzi senza richiedertene di aggiuntivi; porti lo schizzo a definitivo; il cliente accetta il definitivo senza chiederti modifiche. Fattura. Quando riesci a fare molti percorsi netti durante il mese è evidente che riesci a consegnare il lavoro in anticipo rispetto alle scadenze iniziali, per cui ti si creano sacche di tempo che sei in grado di riempire con altro lavoro. Come fai a diventare più performante? Lavorando tanto. Diventi più performante quando ti rendi conto che lo schizzo approvato non è il migliore tra quelli che avevi proposto, ma comunque riesci a tirarci fuori una buona immagine. Quando il disegno richiede una mano più realistica piuttosto che sintetica e tu sei capace di adattarti.

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SOCIAL NETWORK: Altra domanda che sovente mi viene fatta: quanto sono importanti i social network? Facebook sta sempre più diventando un contenitore di micromondi separati tra loro. Le passioni del singolo sempre più personalizzano quei mondi. Ecco che allora nella vostra pagina Facebook c’è solo gente che parla di illustrazione, che posta illustrazioni, eccetera. L’illustrazione diventa la religione condivisa dagli utenti. Non è reale. O lo è solo in minuscola percentuale rispetto agli interessi del resto del mondo. Nel 2012 ho chiuso nello stesso giorno i miei due account Facebook e Twitter. Da allora il mio business è aumentato del 30%. Aver chiuso i miei account non ha necessariamente aiutato il mio business; semplicemente non servivano a nulla in termini di lavoro. L’art director che lotta contro il tempo per consegnare una pagina finita alla tipografia non

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SUL MESTIERE DELL’ILLUSTRATORE — TEXT BY SHOUT

può scartabellare migliaia di potenziali illustratori su Facebook, ma cerca il professionista affidabile. Cerca la persona che gli consegni un lavoro per tempo, che sia di buona fattura e che gli crei meno problemi possibili. Cerca una garanzia di successo, non un rischio. L’affidabilità si costruisce nel tempo, lentamente. Ho iniziato questa professione quasi 15 anni fa per cui sono avvantaggiato rispetto a chi inizia ora. Immagino che se iniziassi ora userei i social come tutti e non escludo affatto di tornare a usarli un giorno, anzi, da imprenditore la logica mi spinge a credere che prima o poi non avrò altra scelta. Per cui, mi domando, come posso usare i social in modo che abbiano un effetto positivo sul mio lavoro? Io non ho un carattere che mi favorisce in tal senso, mi definirei una persona riservata. Quando usavo Facebook e Twitter avevo sempre l’impressione di stare commettendo qualche terribile errore. Per cui, alla fine, li ho chiusi. Ma ci sono bravissimi professionisti, miei colleghi illustratori di successo che usano i social con intelligenza e ne hanno ricavato grandi benefici. Va detto che alla base c’è un lavoro di grande qualità che viene condiviso, poi il modo con cui viene condiviso e la scelta del materiale da condividere fanno il resto. Come tutti gli strumenti anche i social vanno capiti, studiati e poi usati con freddezza e non con trasporto emotivo. Questo consiglio vale ovviamente se li usate con lo scopo di procacciarvi del lavoro, non conta nulla per la vostra pagina personale, se ne avete una. Ma ripeto, dato che io non li uso e non li so usare, probabilmente questa parte che ho scritto non vale niente, è una mia personale opinione basata su una sensazione.

IN CONCLUSIONE:

Sydney, New York, Londra, Francoforte e Parigi nello stesso giorno, in tempo reale, parlando l’inglese e senza la necessità di spostarti di un metro dalla sedia della tua scrivania… quanti altri sono i lavori che oggi ti consentono di farlo? In una società che comunica per immagini piuttosto che a parole, quanti altri mestieri rappresentano lo specchio del nostro tempo quanto quello dell’illustratore? Quanti altri mestieri racchiudono nel comune denominatore le parole: globalizzazione, internazionalità, libero mercato, libero professionista, creatività, velocità, digitale, immagini, comunicazione, web? Per chi ama questo lavoro, per chi ha capito quanto sia difficile, per chi ha le qualità indispensabili per volerlo fare, si tratta di una grandissima opportunità. È la riscossa dei licei artistici contro i più blasonati licei scientifici e classici. Oggi chi sa fare un’illustrazione ha molte più possibilità di raggiungere l’indipendenza economica di un laureato in giurisprudenza. Ma bisogna, è essenziale, mettere un mattoncino alla volta e non guardare la cima della piramide. Ultimo consiglio che vorrei dare: non prendetevi troppo sul serio. Ricordatevi che, escluse le persone che condividono con voi la passione per questo mestiere, il restante 90 per cento non ha la più pallida idea di cosa sia o faccia un illustratore. Diventare famosi in questo ambito non significa diventare famosi per davvero. Essere un illustratore famoso non significa necessariamente avere un sacco di lavoro. Un illustratore è un professionista che rende un servizio a un cliente. Realizza un’immagine ad hoc tenendo conto dei parametri richiesti dal committente, utilizzando un linguaggio che lo identifica. Siamo dei sarti. Realizziamo immagini su misura. Rimanere con i piedi per terra è propedeutico al continuo miglioramento delle proprie capacità professionali, cosa indispensabile per durare ad alti livelli, magari anche più di 7 anni.

La mostra “Illustri”, la collettiva di 11 illustratori che ha portato a Vicenza nel 2013 più di 25.000 visitatori in 23 giorni, fa pensare che questa professione diventerà sempre più popolare. A mio avviso è normale che sia così. Non mi viene in mente un lavoro più contemporaneo dell’illustrazione. La possibilità di realizzare immagini a pagamento e spedirle a Tokyo,

[Trovi l'articolo completo su www.nurant.it]

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EX VOTO (DI SCAMBIO)

Se il latino, per una volta, non molla il colpo sarà perché traduce better l’eco del passato. Cosa c’è di meglio di una lingua morta, infatti, per un’usanza che davamo per spacciata? E invece no. Sparito dai luoghi di culto, ecco che culto torna a essere: l’ex voto, insomma, non è più un’ex pratica. E giocoforza: a volte ritornano, quando per placare il bisogno di nuovo non resta che resuscitare il vecchio. Quello che, indistinguibile, era ammassato nelle cappelle delle chiese ante Concilio Vaticano II diventa distintivo del culto oggi più diffuso, quello della personalizzazione, ancor prima che della persona. Non più circoscritto in un riconosciuto luogo di fede, ma mobile come il telefono, l’ex voto si tatua sulla pelle, si stampa sulle magliette, diventa screenshot, meglio ancora se su un dispositivo “touch”, perché una toccatina, come al ferro, porta sempre bene. A mostrarlo è il portatore sano del malanno scampato, della grazia ricevuta perché richiesta. E se chiedere non costa nulla, un ex voto costa pochissimo, perché pochissimo vale. Ha scritto a proposito di questi oggetti il filosofo e storico dell’arte Georges Didi-Huberman, «le immagini votive sembrano del tutto inesistenti per lo storico dell’arte. La loro mediocrità estetica, il carattere banale, di stereotipo le tengono lontane da ogni grande storia dello stile. Ma tale insignificanza fa da schermo e alimenta un rifiuto dell’osservazione. Più che di insignificanza bisognerebbe parlare di un malessere e di una messa in crisi; malessere di fronte alla volgarità organica delle immagini votive…». Volgarità, ecco il punto: se dopotutto chiedere (una grazia) è lecito e aver risposto è stata una cortesia, forse non è il caso che tutto il mondo lo sappia. Forse non è il caso che l’ex voto varchi quel recinto (il sacro) che delimitava la direttissima con la divinità: «do, perché Tu hai dato». Se il contratto è stato onorato tanto meglio; gli affari sono affari. Ma soprattutto sono affari vostri.

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TEXT BY MARCO CALINI Marco Calini, journalist, born in Milan on February 28, 1971, works in a press and communication offices at Legnano (MI).

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www.bethwalrond.com

BETHANY WALROND NATIONALITY / BRITISH PLACE / BERLIN, GERMANY ZODIAC / LEO SOUNDTRACK / - WORKING TOOLS / PENCIL, PRINT, COLOURED PENCIL, ADOBE PHOTOSHOP

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LA GEOMETRIA È UN PERCORSO ATTRAVERSO IL QUALE ESPLORARE LA MENTE E LA MEMORIA?

IS GEOMETRY A PATH TO EXPLORE YOUR MIND AND MEMORY?

Guardo le cose come una serie di forme, a prescindere dal fatto che siano paesaggi o volti. In queste illustrazioni ho usato la forma per esplorare la memoria, un modo per rappresentare i miei sentimenti a proposito dei Natali passati.

I look at things as a series of shapes, wether that be a landscape or a persons face. For these illustrations I used shape to explore memory as a way of depicting my feelings towards various Christmases in the past.

C'È UN LEGAME NARRATIVO CHE COLLEGA LE ILLUSTRAZIONI TRA LORO?

Il primo disegno mostra frammenti della mia memoria da Natali felici della mia infanzia. Il secondo rappresenta un periodo in cui ero un po' più grande e la magia del Natale si era un po' persa. Il terzo mostra un nuovo significato e una nuova importanza che ho poi finalmente trovato. QUAL È LA “STORIA DEI COLORI” IN QUESTO TRITTICO?

I colori raccontano l'umore, mentre il trittico racconta la storia. Mi riferisco in particolare a quali colori penso siano più “natalizi”, che sono quelli mostrati nella prima immagine. Nella seconda l'atmosfera si fa più oscura, ma nella terza ho usato i colori che mi rendono felice e creano un senso di calore e benessere.

BETHANY WALROND

IS THERE A NARRATIVE THREAD THAT CONNECTS THE PICTURES ONE ANOTHER?

The first illustration shows fragments of my memories from happy christmases of my childhood. The second is representative of a time when I was a little older and the magic of christmas got a little bit lost. The third shows a new meaning and importance that I eventually found. WHAT'S THE “STORY OF COLORS” IN THE TRIPTYCH?

The colours express the “mood” as the triptych tells the story. I am quite particular about what colours I think are “christmassy”, so those are the colours that are shown in the first image. The second gets a little bit dark, but the third uses colours that make me happy and create a sense of warmth and comfort.

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YOYO

THE RICECORPSE NATIONALITY / BRITISH CHINESE PLACE / LONDON ZODIAC / TAURUS SOUNDTRACK / THE HOBBIT - SOUNDTRACK WORKING TOOLS / MIX MEDIA

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C'È UN'ATMOSFERA “ESOTERICA” NEI TUOI LAVORI. QUEGLI ESSERI SENZA VOLTO SONO BAMBINI CHE ASPETTANO CHE I LORO SOGNI SI REALIZZINO?

THERE IS AN ESOTERIC ATMOSPHERE IN YOUR WORK. ARE THE BEINGS WITHOUT FACE KIDS WAITING FOR THEIR DREAMS TO COME TRUE?

Si può certamente interpretare così! Non ho pensato a niente di troppo preciso, mi piace ricevere diversi pareri da ognuno. Insomma, l'immaginazione è qualcosa di prezioso! Tengo di proposito uno strato di ambiguità nelle mie illustrazioni, in modo che le persone possano riempire i vuoti col proprio immaginario. Quindi chissà, quelle creature stanno consegnando ciò che hanno tra le mani, o forse lo stanno conservando.

You could totally interpret it that way! I never really set anything in stone, I love receiving different feedbacks from everyone. I mean, imagination is gold! I keep the ambiguity in my illustration on purpose for people to fill in their own imageries. So the creature could be delivering something or perhaps guarding something.

NATALE È IL MOMENTO IN CUI MONDI DIFFERENTI SI INCONTRANO E INTERAGISCONO TRA LORO?

I think so! It would be fantastic wouldnt' it? It's just like another witching hour but in a greater scale! Maybe spirits have friends and relatives that live in different worlds/ planets to theirs too, and Christmas is the only time for them to reunite!

Penso proprio di sì! Sarebbe bellissimo, no? È un po' come l'“ora delle streghe”, ma in scala più grande. Forse gli spiriti hanno amici e parenti che vivono in mondi/pianeti diversi dal loro, e Natale è il solo momento in cui possono riunirsi. TI SEI ISPIRATA A UN IMMAGINARIO TRADIZIONALE PER CONCEPIRE QUESTO MONDO O TUTTO PARTE DALLA TUA FANTASIA?

Entrambe le cose. La mia ispirazione è sostanzialmente la mia immaginazione, e questa è fatta da un sacco di cose! È come un'installazione d'arte o una torre fatta con i Lego: ci metto tutto ciò che vedo e sento, e lei viene su! Poi ogni cosa si sistema nella mia testa e aspetta il proprio turno per finire sulla carta.

YOYO THE RICECORPSE

IS CHRISTMAS THE TIME WHEN DIFFERENT WORLDS MEET AND INTERACT WITH ONE ANOTHER?

DID YOU TAKE INSPIRATION FROM SOME TRADITION TO FIGURE OUT THIS WORLD OR EVERYTHING STARTS FROM YOUR FANTASY?

I'd say both. My inspiration is pretty much my imagination, and my imagination is made of all sorts of things! It's like an art installation or a lego tower, I just throw/build all things I see and hear on it. It piles up! Then they all settles in my head and wait for their turn to come out on paper.

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MARIANNA COPPO NATIONALITY / ITALIAN PLACE / ROME ZODIAC / TAURUS SOUNDTRACK / TJÖRN - BJÖRN OLSSON WORKING TOOLS / PENCILS, WATER COLORS AND SO ON AND SO FORTH

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C'È NOSTALGIA DELL'INFANZIA NEI TUOI DISEGNI O PER TE, NONOSTANTE IL PASSARE DEL TEMPO, NON È CAMBIATO NULLA?

IS THERE CHILDHOOD NOSTALGIA IN YOUR DESIGNS OR DO YOU FEEL THAT, DESPITE THE PASSAGE OF TIME, NOTHING HAS CHANGED?

Nostalgica dell’infanzia? Può darsi. Di sicuro mi piace pensarci, senza tristezza però. Non la idealizzo ma mi affascina. Adoro parlarne e dal momento che l’evocazione dei ricordi d’infanzia è indigesta ai più quasi quanto i racconti dei sogni, spesso e volentieri la disegno, che magari è un po’ meglio. E poi sì, le cose sono cambiate ma, insomma, faccio libri per bambini, studio letteratura infantile e a tempo perso lavoro in un negozio di giocattoli, se non sentissi un legame particolare con l’immaginario infantile dovrei farmi qualche domanda!

Childhood nostalgia? Could be. Certainly I like to think about it, although not with sadness. I don’t idealise it, but it fascinates me. I love to talk about it and if evoking childhood memories becomes difficult, like when you talk about dreams, I always enjoy drawing, which is perhaps a little better. And yes, things change but, in brief, I write children’s books, I study children’s literature and I work part time in a toy store, if I didn’t feel a particular connection with the imagination of children I need to ask myself some questions!

CHE TECNICA HAI USATO PER QUESTI LAVORI E PERCHÉ?

WHAT TECHNIQUES DID YOU USE FOR THIS WORK AND WHY?

Sono molto disordinata quindi mischio, intruglio, accrocco, taglio e incollo. Qui c’è un po’ di tutto: Collage, digitale, matite, pastelli, acquerelli e qualcos’altro che non ricordo più.

They are very messy so I mix, concoct, hack, cut and paste. Here there is a little of everything: collage, digital, pencils, crayons, watercolours and something else that I can’t remember.

COME MAI TUTTI QUEI PINGUINI?

WHY ALL THE PENGUINS?

Quando ero piccola, -eccallà- dicevano che sembravo un pinguino perché ero goffa (questo non è cambiato). Così hanno cominciato a regalarmene di tutti i tipi. Ora ne ho una collezione invidiabile e li adoro. La vestaglia con i pinguini ce l’ho ancora, anche se nella realtà è rossa.

When I was little – here it is – they said that I looked like a penguin because I was clumsy (this hasn’t changed). So they started to give me all types of penguins. Now I have an enviable collection and I love them. I still have a bathrobe with penguins on it, although it is red.

MARIANNA COPPO

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ELEONORA AROSIO NATIONALITY / ITALIAN PLACE / MILAN ZODIAC / PISCES SOUNDTRACK / GUILLEMOTS - FLEET WORKING TOOLS / ADOBE PHOTOSHOP

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PER GRAN PARTE DELLE PERSONE IL NATALE È FATTO DI CIBO E DI TOMBOLA: C'È QUALCOSA IN QUESTE COSTANTI CHE HAI RAPPRESENTATO A LEGARTI IN MODO PIÙ EMOTIVO AI TUOI NATALI PASSATI?

FOR MOST PEOPLE CHRISTMAS IS MADE UP OF FOOD AND TOMBOLA: IS THERE SOMETHING IN THESE CONSTANT FACTORS THAT EMOTIONALLY CONNECTS YOU TO YOUR PAST CHRISTMASES?

Per quanto riguarda il cibo penso che ognuno abbia il SUO cibo di Natale. C'è chi ha i biscotti della zia Lucia, chi i ravioli della nonna Carla e chi l'anatra della mamma Francesca. Io ho le patate arrosto della zia Nadia e specialmente il risotto ai funghi dello zio Ambrogio, la cui ricetta è passata in eredità a mia zia. È solo uno dei tanti piatti del mio Natale, ma quest'ultimo avrà per sempre un sapore diverso. Mio zio era anche la colla della famiglia, quello che faceva l'urlatore dei numeri alla tombola mettendo d'accordo tutti, anche quando i piccoli volevano giocare e i grandi non ne avevano voglia.

Regarding food I think that everyone has THEIR Christmas food. There are those who have Aunt Lucia’s biscuits, those who have Grandma Carla’s ravioli and Mamma Francesca’s duck. I have Aunt Nadia’s roast potatoes and especially Uncle Ambrogio’s mushroom risotto, which my aunt inherited the recipe for. It is only one of many Christmas meals, but this last one is always special. My uncle was the backbone of the family, the one who called out the tombola numbers keeping the peace, even when children wanted to play and the adults didn’t want to.

IL NATALE DELLE TUE ILLUSTRAZIONI HA UN'ARIA MOLTO FRESCA, OSEREI DIRE QUASI “ESTIVA”: DOV'È IL FREDDO INVERNO?

CHRISTMAS IN YOUR ILLUSTRATIONS HAS A FRESH FEEL, I WOULD EVEN SAY ALMOST “SUMMER”: WHERE IS THE COLD WINTER?

I miei lavori sono un miscuglio di conscio e inconscio. Non voglio farmi legare le mani da troppi pensieri, decido quindi di affidarmi al mio istinto per alcuni aspetti del disegno. Credo che spesso le mie illustrazioni vertano sul surrealismo e l'onirico, slegandosi da domande come “perchè?”. La parte interessante è riguardare i lavori a posteriori e accorgersi di quanto l'impulso avesse un senso, anche se alle volte incomprensibile durante la realizzazione.

My work is a mix of conscious and unconscious. I don’t want to tie the hands of too many thoughts, so I decided to trust my instincts for some aspects of design. I think that often my illustrations relate to surrealism and dreams not tied to questions like “why?”. The interesting part is to look back at the work and notice how the impulse made sense, even if at times it was incomprehensible when making it.

NELLA “SMORFIA” I NUMERI 86 E 50 SONO RISPETTIVAMENTE “IL PANE” E “LA BOTTEGA”: PER TE HANNO ALTRI SIGNIFICATI O LA SCELTA È DEL TUTTO CASUALE?

Vengo da una normale famiglia brianzola, dove le feste si passano insieme e volentieri, e il resto dell'anno i padri di famiglia lavorano in bottega. Era da molto tempo che sentivo di voler dedicare qualcosa a mio zio Ambrogio che per me è sempre stato il pezzo di pane e il legnamè per eccellenza.

ELEONORA AROSIO

IN THE “SMORFIA” (THE GRIMACE) THE NUMBERS 86 AND 50 ARE RESPECTIVELY “THE BREAD” AND “THE SHOP”: DO THEY HAVE ANOTHER SIGNIFICANCE FOR YOU OR IS THE CHOICE RANDOM?

I come from a normal family in Brianza, where everyone spends the holidays happily together, and the rest of the year the fathers of the families work in shops. It has been a long time since I felt that I wanted to dedicate something to my Uncle Ambrogio who was always a good person who was liked by everyone and an excellent legnamè (Lombardian term for woodworker and carpenter).

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DAVIDE BONAZZI NATIONALITY / ITALIAN PLACE / BOLOGNA ZODIAC / LIBRA SOUNDTRACK / LIFE ON MARS? - DAVID BOWIE WORKING TOOLS / DIGITAL, MIXED MEDIA

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NELLE TUE ILLUSTRAZIONI, ABBIAMO UN RIBALTAMENTO FORTE: PRIMA SIAMO “SOGGETTI DEL GIORNO DI NATALE”, POI SIAMO DEGLI “OGGETTI DI NATALE“: È STATO SOLO UN ESPEDIENTE PER STUPIRE OPPURE È ESPRESSIONE DI UN TUO STATO D'ANIMO LEGATO AL NATALE?

IN YOUR ILLUSTRATIONS, THERE IS A SIGNIFICANT TURNAROUND: FIRST WE ARE “SUBJECTS OF CHRISTMAS DAY”, NEXT WE ARE THE “OBJECTS OF CHRISTMAS”: WAS IT SIMPLY A WAY TO MAKE AN IMPRESSION OR AN EXPRESSION OF YOUR FEELINGS ABOUT CHRISTMAS?

È un'interpretazione interessante da valutare: in effetti una volta all'anno diventiamo tutti oggetti di questa forza magica che ci costringe, appunto, a comprare oggetti. In realtà la sensazione che ho del Natale è che il tempo si fermi, perché in fondo i Natali si assomigliano un po' tutti. Ogni Natale quindi si trasforma in una specie di piccolo viaggio nel tempo. Sono abbastanza ossessionato dalla ciclicità delle cose, dai loop, l'idea che le generazioni si susseguano ma che i loro comportamenti rimangano fondamentalmente uguali mi rassicura e mi inquieta allo stesso tempo. Così il protagonista di queste tavole, un Little Nemo cresciuto e barbuto, va in esplorazione nel tempo e nello spazio e si ritrova a sua volta oggetto di indagine da parte di un bambino, in un ciclo che potrebbe continuare all'infinito.

It is an interesting interpretation to make: indeed once a year we all become objects of this strong magic that grabs us, for example, to buy objects. In reality the feeling I have about Christmas is that time stops, because basically Christmases all look a bit the same. Every Christmas then turns into a kind of little time travel. I am pretty obsessed with the cycles of things, of the loops, the idea that generations go on but their behaviour stays basically the same reassures and unsettles me at the same time. So the protagonists of the drawings, a Little Nemo, grown and with a beard, goes to explore time and space and he himself watched by a child, in a cycle that could continue infinitely.

NELLE TUE ILLUSTRAZIONI, IL NATALE È UN ELEMENTO CHE È CHIARAMENTE LEGATO AL RACCONTO. QUAL È IL MOMENTO IN CUI TI SEI DETTO CHE AVRESTI VOLUTO FARE L'ILLUSTRATORE?

Avrò avuto 8 anni ed ero un piccolo nerd in erba. Vedevo le vignette sui giornali e volevo fare quel mestiere. Poi però, come nel più classico dei casi, mi sono ritrovato a fare tutt'altro: studente prima al liceo classico e poi alla facoltà di Lettere moderne. Eppure, visto che la passione per il disegno non mi ha mai abbandonato, ho pensato che sarebbe stato bene dare una chance al mio sogno di bambino. E così ho fatto…

IN YOUR DRAWINGS, CHRISTMAS IS AN ELEMENT THAT IS CLEARLY CONNECTED TO STORYTELLING. WHAT WAS THE MOMENT THAT YOU DECIDED YOU WANTED TO BE AN ILLUSTRATOR?

I was 8 years old and I was a budding little nerd. I saw the cartoons in the newspapers and I wanted to do that. Then however, as classically happens, I found myself doing everything else: student, first at high school and, then at the Faculty of Modern Literature. Yet, seeing that the passion for drawing had never left me, I thought it would be better to give my childhood dream a chance. And so I did…

NELLE ILLUSTRAZIONI CHE CI HAI MANDATO, IL “MONDO­NATALE” È RACCONTATO ATTRAVERSO LE PALLE CHE ADDOBBANO L'ALBERO: NON TROVI IRONICO CHE L'ELEMENTO PIÙ IMPORTANTE CHE CELEBRA GLI OGGETTI DEL NATALE, LE PALLE APPUNTO, SI LEGHINO ­NELLA LINGUA COMUNE­ALLA NOIA (FARSI DUE PALLE COSÌ)?

IN THE DRAWINGS YOU SENT US, THE “CHRISTMAS-WORLD” IS TOLD THROUGH THE CHRISTMAS BAUBLES: DON'T YOU FIND IT IRONIC THAT THE MOST IMPORTANT THINGS THAT CELEBRATE THE CHRISTMAS, FOR EXAMPLE THE BAUBLES, ARE TIED - IN ITALIAN COMMON LANGUAGE - TO BOREDOM (“MAKING TWO BAUBLES LIKE THAT” ITALIAN SENTENCE FOR: “BEING BORED TO DEATH)?

In effetti il Natale può diventare una faccenda noiosa, ripetitiva, vissuta sempre con le stesse persone e negli stessi luoghi: ciclica insomma, come quasi una sfera. Però, è anche vero che, forse, il suo essere composto da tutte queste sfere indica che il rito natalizio sia solido e incrollabile. Le palle, del resto, sono utilizzate come metafora di vigore e coraggio, specie nel lessico sportivo. Insomma, in ogni caso l'importante è che esse stiano ben salde sull'albero e che non si frantumino al suolo!

Indeed Christmas can become a boring, repetitive, tired affair always with the same people and at the same places: in short cyclical, almost like a sphere. However, it is also true that, perhaps, being composed of all these spheres shows that Christmas is solid and unwavering. The baubles, moreover, are used as a metaphor of vigor and courage, like a type of sporting lexicon. In brief, in any case the important thing is that they are well attached to the tree and they don't shatter on the ground.

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IL MIO NATALE

Sei febbraio 2012: diventata mamma. Questa sarebbe la data perfetta da indicare come “il mio Natale”. Eppure le cose non stanno esattamente così. Secondo tentativo, nove marzo 2014: divento mamma per la seconda volta. Ma ancora una volta, non me la sento di scegliere questa seconda data come “il mio Natale”. Eppure gli elementi ci sarebbero tutti: un san Giuseppe, presente e affettuoso al mio fianco. Una stalla calda e pulita che fa da cornice (per chi è stato recentemente in ospedale, non troverà ardito l’accostamento). L’asinello affaticato potrei identificarlo con i due poveri taxisti che si sono presi la responsabilità e il rischio di portarmi fino alla rampa d’accesso del pronto soccorso. E infine, protagonista speciale, il neonato. Mi correggo, in entrambi i casi le neonate. Data la mole di entrambe, nessuna delle due avrebbe sfigurato se accostata ai putti paffuti e grassottelli che sporgono da sotto i piedi della Madonna Sistina del Raffaello a Dresda o a quelli che, sornioni, ci guardano dall’alto dell’oculo della Camera degli Sposi del Mantegna a Mantova. Eppure in entrambi i casi la scena non presentava alcunché di romantico o poetico: splatter è l’aggettivo che più si addice a queste situazioni. Ovviamente glisso ed elegantemente passo oltre.

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TEXT BY ILARIA RODELLA Ho fondato insieme a Francesco Mapelli i Ludosofici, laboratori di filosofia per bambini e non solo. Con Pietro Corraini condivido uno studio, una casa e due figlie. Nel 2014, nell'ordine, è nata Matilde, ho compiuto 30 anni, ho pubblicato “Tu chi sei?” per le Edizioni Corraini e “Più saggi con Seneca” per la casa editrice Chiarelettere. www.ilariarodella.it

Non è stato neanche quando mi hanno sorriso per la prima volta: all’inizio il sorriso dei bebè, più che esprimere gioia nel vedere il viso della mamma, accompagna momenti legati alla vita interiore e per interiore intendo quella sottocutanea, legata a quegli organi che soprintendono i transiti intestinali. Quindi anche il primo sorriso è da scartare. Il vero Natale arriva quando la coscienza prende il sopravvento, quando la volontà irrompe prendendo il posto di quell’animalità che contraddistingue le prime fasi di vita. Ecco, quando loro hanno voluto me e nessun altro che me, con il mio odore, il mio respiro, il mio battito, ecco arrivare il mio Natale.

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COVER: DAVIDE BONAZZI

NURANT BIMONTHLY ILLUSTRATION MAG IDEAZIONE: SERGIO CARUSO / NICOLA IANNIBELLO DIRETTORE RESPONSABILE: FEDERICO CARUSO REDAZIONE: SERGIO CARUSO / NICOLA IANNIBELLO / SONIA MION FEDERICO CARUSO / MARCO CALINI / DANIELA MARCHITTO / FILIPPO CICCIÙ ALESSANDRO GOTTARDO / MATTEO LIUZZI ART DIRECTION & PROGETTO GRAFICO: WWW.VENTIZERONOVE.IT TRADUZIONI: MANUELA UGGÈ / ISABELLA GLIOZZI / MICHELA BRUSETTI / EMMA BARRON ANNO DI CREAZIONE 2011 INFO: INFO@NURANT.IT / WWW.NURANT.IT AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI MILANO NUM. 443 DEL 3 AGOSTO 2011 TUTTE LE OPERE CONTENUTE IN QUESTO MAGAZINE SONO PROPRIETÀ DEI RISPETTIVI AUTORI. TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI. ©

STAMPATO DA MAD SRL, CONCOREZZO (MB) WWW.MADPRINT.IT

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