Anno 3 Numero 10 Mensile Digital Copy € 3,50 Printed Copy € 18,50
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S ES Y LN OG EL OL W CH Y PS
OSSIGENO PER LA TUA MENTE
ALL’INTERNO
DIMAGRIRE SENZA SFORZO SPECIALE
RIMINI WELLNESS In collaborazione con
ANTEPRIMA RIMINI WELLNESS 2011
T H E
G A M E
O2 NUMERO SPECIALE
FITNESS & WELLNESS
Editoriale
Tornare in forma ma non solo
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ggi esistono, e sono sempre più destinati a crescere di numero, i videogiochi per allenarsi e tenersi in forma. Si può fare yoga, pilates, esercizi aerobici, simulare lo step, la fit boxe, o combattimenti, l’effetto è realistico e davvero coinvolgente. Attraverso giochi di abilità e ripetizioni di esercizi si può fare sport divertendosi e perdendo peso,
il tutto seguiti e monitorati da personal trainer. Fare sport con i videogiochi, allora, non solo è possibile ma è anche divertentissimo e “benefico”. I vantaggi infatti si possono riscontrare anche dal punto di vista psicologico. E’ questo l’intento di Fit Music prodotto da Oxygene srl come sviluppatore ufficiale per la Nintendo Wii: un videogames dedicato al benessere, con l’obiettivo di portare i giocatori al raggiungimento di una buona forma fisica, il tutto, attraverso il sano divertimento fitness accompagnato da musica di elevata qualità. La musica è lo strumento che Fit Music utilizza per raggiungere tale obiettivo, in quanto in grado di “smuovere” non solo il corpo, delineandone i movimenti, ma anche capace di “scoprire” il mondo emotivo del giocatore. Seguire un sano ed equilibrato stile di vita si può e ciò che propone questo gioco è un approccio nuovo al mondo del fitness, un approccio che intravede nella musica la giusta chiave di svolta anche per le persone più pigre. La campionessa europea di fitness, Patrizia Salviato, è la personal trainer che guiderà il giocatore attraverso esercizi al ritmo di musica. L’esercizio fisico, infatti, solo se affrontato nella maniera giusta e seguito da professionisti del settore, può portare ad un benessere che coinvolge l’intera persona. E allora pronti a partire al ritmo di musica? Esercizio fisico, musica, professionalità e divertimento miscelati in un unico gioco orientato al miglioramento psico-fisico, questa è la nuova risposta alla tua richiesta di benessere! Graziella Ceccarelli Sergio Pisano Psicologo www.myspace.com/spisano
OSSIGENO PER LA TUA MENTE
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Anno 3 Numero 10
www.oxygenemedia.it O2 Psicologia è pubblicata nei seguenti paesi
USA Italia
Be Well Read www.zinio.com
Sommario Musica, la macchina del tempo 8SPECIALE - Musica Dimagrire senza Sforzo 14 Nutraceutica 18 Wellness Cooking 23 Wii Fit 26 Wii Active 32 Bellezza Amore & Bisturi 40 Rimini Wellness 50 La musica ti aiuta in ogni momento...
Perdi peso senza perdere il buon umore
Il cibo che cura è piacere puro
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Gusto, benessere e frutti dimenticati
Il benessere diventa videogioco
Divertiti, gioca e resta in forma!
La psicologia della chirurgia estetica
La sesta edizione della kermesse del fitness
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DOSSIER - Mente Corpo
58 Il corpo emotivo 64 Psico Yoga 72 Lo Psicologo nelle Spa 80 Tra Invidia & Gelosia 88 Test: Invidia o Gelosia? 98 Emozioni Distruttive e Positive 102 Ricette di Benessere 108 Mens sana in Corpore sano Dialogo tra corpo ed anima
Noi i direttori di un’orchestra sconosciuta
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Psicologia e Yoga: lavorare insieme si può!
Nuove figure nel futuro dei centri benessere
L’arte di essere se stessi nell’incontro con l’altro
Scoprilo con il test di O2 Psicologia
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Impara a governare i tuoi stati d’animo
Il gusto di una ricetta esotica!
In collaborazione con
www.o2psicologia.it
Marketing & Advertising Alberto Iandolo
Collaboratori Bald Eagle, Roberto Ventura, Dott.ssa Melania Battista, Dott.ssa Francesca Viti, Stefania Ruggeri, Francesca Oliviero, Dott.ssa Melina Chiapparino, Dott.ssa Maria Frandina, Dott.ssa Barbara Celani, Dott.ssa Sara Mecchia, Fabio Campoli, Dott.ssa Carmela Maria Barbaro, Dott.ssa Rosalia Cipollina
Grafica Antonio Montana
Print on-demand Lightning Source
Licenze Internazionali Special Project Cinzia Pisano
Versione Digitale www.zinio.com
Direttore Responsabile Dr. Sergio Pisano Caporedattrice Dott. ssa Graziella Ceccarelli Art Director Mario Spiniello
Editore Oxygene s.r.l. Sede legale Via Taburno, 70 - Montesarchio (BN) Indirizzo Redazione Via G. Dorso, 13 - Avellino Phone/Fax 0825 781734 info@oxygenemedia.it www.oxygenemedia.it
<ISSN 1974-2878>
Aut. Trib. Benevento n. 17/2008 - 10/12/2008 In fase di certificazione secondo il Regolamento
CSST
EMOZIONI
Musica, la Macchina del Tempo La musica ti aiuta in ogni momento evocando ricordi positivi e riattivando le tue energie Dott.ssa Graziella Ceccarelli Psicologa
Musica, la macchina del tempo
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IL FILM
IL MAGO DI OZ Regia Victor Fleming Interpreti J. Garland, F. Morgan, R. Bolger, B. Lahr, J. Haley, B. Burke, M. Hamilton, C. Grapewin, C. Blandick, P. Walshe, Terry III Durata h 1.41 USA 1939
“Il Mago di Oz”, un cult di Victor Fleming, dove musica, canti e colore dipingono un mondo ai limiti del surreale. Un sogno al quale tutti ambiscono, grandi e piccini, e che si realizza, scontrandosi con la cruda realtà. In questa pellicola emerge con prepotenza il valore e l’importanza del potere evocativo dei ricordi e dell’immaginazione, intrecciato con eventi sempre al limite del grottesco.
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Il potere evocativo della musica Scopri le tue immagini emotive attraverso l’armonia dei suoni
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e è vero che la filosofia è maestra di vita, conoscenza e sapienza, se è vero che sin dagli albori dei secoli, la scienza filosofica ha originato la nostra cultura e ha fondato le nostre radici, allora è ancora valida, e quanto mai attuale, la teoria dei pitagorici, secondo cui “la musica è data dall’unione delle singole parti del corpo”. L’armonia dei suoni dunque, secondo la scuola presocratica fondata da Pitagora, sarebbe un tutt’uno
benessere nell’uomo. Ascoltando la musica puoi scoprirne il suo valore catartico, la sua potenza positiva e puoi individuare le melodie in grado di aumentare la tua sensazione di benessere. Puoi imparare ad evocare immagini emotive, legate alle tue emozioni, che ti aiuteranno nei momenti di sconforto o di sofferenza. Per cominciare basterà lasciar scorrere i propri pensieri. Immagina di trovarti di fronte ad una finestra in grado di spalancarti l’orizzonte del tuo mondo interiore.
con il nostro essere fisico ed emozionale, ed è questa la considerazione da cui partirà il nostro viaggio attraverso il potere evocativo dei suoni. Una capacità che appartiene da sempre all’essenza dell’arte musicale e che, attraverso la rievocazione del passato, si rivela una preziosa alleata per la condizione di
Potresti guardare i tuoi ricordi, visualizzare le tue emozioni, rivivere il passato attraverso le immagini. Affacciandoti alla finestra, potresti rivedere te, come in una foto, come scatti di vita, rimasti impressi nella memoria e così vivi da far vibrare ancora il tuo corpo. Quella finestra è la musica.
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Ascoltando canzoni, Alfonso ha aperto un cassetto della memoria fino ad allora custodito bene nella sua mente
“Trumpet” Jean Michel Basquiat Olio su tela (1984)
La storia di Alfonso
Dalla tensione alla rilassatezza fino a raggiungere la carica positiva. Un’esperienza da provare
A
lfonso entra in casa sbattendo forte la porte alle sue spalle; è nervoso, è stata una giornataccia al lavoro e poi, da quando lei se n’è andata di casa, le cose non
miglior amico Davide”. Quando Alfonso si rialza, è decisamente più rilassato e tranquillo, la tensione nervosa ha lasciato il posto al sorriso. Alfonso adesso è carico: pronto per una doccia e per un nuovo “mascheramento sociale”.
vanno proprio bene. Un periodo da cancellare. Alfonso è carico emotivamente e la tensione nervosa fa da padrona. Spogliato di tutto ciò che, ormai, in camera da letto non serve più, si sdraia e infila nelle orecchie gli auricolari. Il corpo, pian piano, si adagia sempre meglio fino a trovare la posizione più comoda, le sopracciglia crucciate si distendono e anche il volto inizia a trovare sollievo, le guance si bagnano leggermente di lacrime. Gli occhi sono chiusi: è un momento di tranquillità per Alfonso. Scrutando la sua camera si nota la custodia del cd che sta ascoltando e sopra solo una scritta: “per te dal tuo
Ma cosa è successo ad Alfonso in quei pochi minuti? Cosa ha ascoltato di tanto benefico per la sua salute psichica e per il momento di tensione che sta vivendo? La musica ascoltata da Alfonso è un cd regalatogli da un amico di infanzia contenente tutte le canzoni a loro più care, musiche che raccontano le tante “avventure” vissute da giovani al tempo del liceo. Ascoltando queste canzoni, Alfonso ha aperto un cassetto della memoria fino ad allora custodito bene nella sua mente,
”
La musica dischiude all’uomo un regno sconosciuto; un mondo che non ha nulla in comune con il mondo sensibile esterno che lo circonda e in cui egli si lascia alle spalle tutti i sentimenti definiti da concetti, per affidarsi all’indicibile
”
E.T.A. Hoffmann
Musica, la macchina del tempo
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La qualità della musica non conta, ma è il significato attribuito alle immagini che essa evoca, SE VUOI LEGGERE CON IL CUORE
M. Proust. La musica della memoria AUTORI A. Cavalieri, E. Guerra, C. De Nonno ANNO 2008 EDITORE Florestano Editore
La storia raccontata in questo libro parte da una “piccola frase” di un’immaginaria sonata per violino cha suscita nel narratore proustiano sensazioni, paesaggi ed emozioni di un amore dimenticato. Momenti in cui l’ascolto casuale di un brano musicale ha provocato lo schiudersi di una soglia che la mente avrebbe voluto tenere chiusa. La capacità evocativa dei suoni fa della musica l’arte che più agisce sulla memoria irriflessa: quella in cui sono sepolti i ricordi che la coscienza, per la loro grande potenza emotiva, ha rimosso.
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è l’emozione che suscita, a fare la differenza ha evocato delle immagini trascorse con il suo amico, le ha rivissute come in un sogno. Scenari del passato hanno rianimato il suo umore: i due seduti al banco di scuola mentre lanciano bigliettini alla ragazza carina della prima fila, il ricordo della partita di calcio tanto amata per quel goal fantastico e, ancora, il primo appuntamento e tutta quella “brillantina” spalmata sui capelli. Insieme a queste immagini evocate dalla musica, nella mente di Alfonso si susseguono anche odori che sembrano reali, come ad esempio il profumo dei libri nuovi o quello del gesso cancellato alla lavagna o l’odore dell’erba fresca del campetto di calcio o, anco-
ra, il profumo di lei, la ragazzina del primo appuntamento. Immagini, odori, ma anche gusto. La musica è in grado di evocare tutto ciò. Siete curiosi di sapere quali canzoni hanno emozionato Alfonso? Non è importante! La qualità della musica non conta, ma è il significato attribuito alle immagini che essa evoca, è l’emozione che suscita, a fare la differenza. Ad ogni modo, per soddisfare la vostra curiosità, i pezzi ascoltati da Alfonso sono una serie di brani di fine anni ’80, molti di disco-dance ma anche sigle di cartoni animati e colonne sonore romanticissime come “It must have been love”, dei Roxette.
IMMAGINE + MUSICA = CREA IL TUO “AMARCORD”
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e la musica riesce ad avere tanto potere nell’evocazione delle immagini, cosa riesce ad evocare nella nostra mente il connubio immagine-musica? Un film non è un film senza la musica e tutti noi abbiamo una colonna sonora che caratterizza la nostra vita. Così come diverse musiche ci portano ad evocare alcuni tipi di immagini, diversi film ci portano ad evocare diverse sensazioni ed emozioni, a volte personali e intime, riguardanti la propria esperienza, altre volte universali capaci di smuovere le coscienze e sentimenti di massa. Prova a fare un elenco delle pellicole che ti hanno maggiormente coinvolto e cerca di capire quali rimandi personali hanno influito sul giudizio positivo del film. Potresti scoprire qualcosa di nuovo su di te e crearti una piccola collezione di film che, in un modo o nell’altro, potrà sortire il suo effetto “curativo” nei momenti no.
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OTTO CONSIGLI PRATICI PER UTILIZZARE LA MUSICA COME RISORSA POSITIVA
Per poter usufruire degli effetti benefici della musica è bene annotare alcuni consigli pratici:
1.
Scegliete dei brani musicali che pensate possano rappresentare i momenti felici della vostra vita e raggruppateli in un cd; se il periodo che volete rievocare coinvolge una persona a voi cara, chiedetele di creare un cd con le musiche che hanno emozionato entrambi (come ha fatto l’amico di Alfonso nel racconto a pag. 9).
2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.
Identificate il momento di stress e di tensione nervosa, fermatevi e decidete di prendervi del tempo per voi stessi.
Scegliete un luogo tranquillo e familiare, dove sapete di non poter essere disturbati all’improvviso. Indossate cuffie o auricolari per consentire l’esclusività dell’atto che state per compiere: ci siete voi e le vostre immagini emotive.
Iniziate con l’ascoltare la musica, rilassandovi (se possibile distesi) e lasciandovi cullare verso la posizione più comoda. Permettete che la musica coinvolga i vostri sensi e percorrete le immagini che essa vi evoca.
Date sfogo alle emozioni. Se insorge il pianto o la risata lasciatevi andare, senza alcuna censura. Bastano anche dieci minuti, dopodiché cercate di metabolizzare quelle che sono state le emozioni provate, dando ad esse un nome (identificatele) e associatele alle vostre reazioni (ad esempio, emozione provocata: gioia, reazione: pianto). Questo vi servirà per comprendere meglio voi stessi e imparare a capire come funziona il vostro “apparato emotivo”.
O2 WEB SELECTION www.apple.com/itunes
L’archivio mondiale di emozioni
”
Il musicista ha il dovere di mandar luce nel profondo del cuore umano
”
Schumann
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Perché si “scomodano” i 5 sensi?
La musica coinvolge le funzioni cognitive che, miscelandosi alle risposte fisiologiche del corpo, provocano il potenziamento dei sensi
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e neuroscienze hanno dimostrato che ascoltare musica coinvolge la totalità delle nostre funzioni cognitive e può avere effetti fisiologici: diminuisce la pressione sanguigna, rallenta il battito cardiaco, agisce sul ritmo respiratorio condizionando, in senso positivo, gli stati di depressione e ansia e migliora anche l’umore. A chi non è capitato di sentire i brividi lungo la schiena ascoltando musica? Ciò avviene perché la musica attiva entrambi gli emisferi della corteccia cerebrale, che sono associati a stimoli importanti dal punto di vista biologico. Quando ci si abbandona all’ascolto melodico entrano in
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gioco, infatti, i processi intuitivi che attivano il registro delle sensazioni e delle emozioni. Con la musica si azionano le aree legate all’euforia e al piacere (anche quello sessuale). Ci sono molti studi che confermano tutto questo, ma è ancora difficile riuscire a capire il motivo per il quale ciò accade, i meccanismi chimici e fisiologici che motivano questi rapporti. Se aggiungiamo a queste risposte fisiologiche, l’importanza delle esperienze personali che una determinata musica può farci evocare, allora l’armonia mente-corpo avviene magicamente. Il coinvolgimento emotivo si miscela alle risposte fisiologiche, provocando un movimento di sensi.
Come trasformo la musica in risorsa? I flash back attivati dalla musica abbassano l’auto difesa, consentendo di vivere le emozioni in maniera più profonda
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ivivere alcune tappe felici della nostra vita ha un effetto benefico sul nostro umore e la musica aiuta tale evocazione in maniera completa, in quanto coinvolge tutta la nostra persona (anche fisicamente). L’atmosfera psicologica che si crea è tale da favorire l’indebolimento degli aspetti più consci della personalità e creare le condizioni affinché i contenuti più profondi possano essere vissuti in maniera più intensa. Il risultato è una diminuzione di alcuni meccanismi di difesa e, conseguentemente, della tensione nervosa. Inizialmente l’evocazione potrebbe sembrare dolorosa o nostalgica, ma non è così, (il pianto di Alfonso, ad esempio, non è tristezza), perché ciò che viene evocato sono le emozioni legate ad una determinata situazione o persona, e rivivere i momenti felici significa rivivere quelle emozioni che sono ancora vive e presenti dentro di noi. Riscoprire che siamo ancora in grado di utilizzare la nostra sfera emotiva positiva, significa riscoprire noi stessi al di là del “mascheramento sociale” al
SE VUOI LEGGERE CON LA TESTA
Fatti di musica. La scienza di un’ossessione umana AUTORE D. J. Levitin
quale dobbiamo per forza di cose sottostare quotidianamente. Dunque è proprio questo il pensiero che è necessario costruire nei confronti dei ricordi: non idealizzare situazioni o persone già vissute, ma utilizzare l’ascolto della musica per rivivere le emozioni positive legate ad essa e trarre benefici psicologici nei confronti di ciò che viviamo quotidianamente come stressante. Nel caso di Alfonso, si parla di un uomo di quasi quarant’anni e, poiché l’età identifica il ciclo di vita che una persona sta vivendo, l’evocazione delle immagini e dei ricordi assumono un significato diverso se a viverle è un adolescente, un adulto o un anziano. Le immagini evocate dalla musica vengono gestite e incanalate in maniera diversa in base all’età e alle esperienze vissute, così come le reazioni fisiologiche (corpo) e quelle emotive (mente) assumono forme diverse a seconda dell’età dell’individuo. Per quanto riguarda il sesso della musica, non c’è femminile o maschile che regga. Alfonso è un uomo ma la musica, esercita lo stesso potere evocativo anche sulle donne e non conosce alcun tipo di discriminazione.
ANNO 2008 EDITORE Codice
Dopo una carriera come musicista rock, e produttore musicale, Daniel Levitin si è dedicato alla ricerca cognitiva e alle neuroscienze. In lui convivono, perfettamente allineate, l’anima e l’approccio dell’artista e dello scienziato rigoroso, in grado di ridurre una melodia a un impulso neurale. Tutto questo senza privarsi del piacere di lasciarsi trasportare dalla buona musica.
Musica, la macchina del tempo
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Dimagrire Senza Sforzo Piccoli passi per aiutarti in una delle imprese pi첫 agognate: perdere peso
Dott.ssa Francesca Viti
STILI DI VITA La chiave per ogni dieta alimentare? Nessuna demonizzazione di ciò che imprescindibilmente ci serve per vivere: il cibo
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iete non stop? Solo verdure? Niente carboidrati? Bevande miracolose? No! Equilibrio, questo il consiglio principale. Una corretta educazione alimentare, ricca e variegata, con pochi grassi e nessuna demonizzazione di ciò che imprescindibilmente ci serve per vivere: il cibo, questa è la chiave di una dieta che funziona. Ci sono tante teorie, consigli profusi al limite dell’esoterico, “santoni” e prodotti che promettono miracoli… e, spesso, procurano solo guai! Lo stile alimentare adeguato, che non vuol dire solo estrema attenzione, ma capacità di sapere godere anche di eccezioni, è l’elemento essenziale (laddove non siano presenti particolari patologie, da trattare con specifiche cure) per ritrovare la giusta forma. Noi di O2 Psicologia non intendiamo proporvi una dieta, ma semplici suggerimenti desunti dall’esperienza che Kevin Trudeau in “Vogliono farti ammalare!”racconta. I consigli di Trudeau, puntano su alcune buone abitudini che consentono di dimagrire più facilmente e di non vanificare i risultati raggiunti. Trudeau, ex grasso ed ex sperimentatore di diete e pillole di ogni genere, suggerisce di seguire
poche e semplici indicazioni, che, a quanto pare, risultano essere un toccasana: 1. Bevete un bicchiere d’acqua al mattino appena svegli. Abitudine che rimette in moto il metabolismo e i processi depurativi. 2. Fate un’abbondante colazione. Ricordando che l’80 per cento di chi gode di un’ottima forma fa regolarmente un’abbondante colazione, Trudeau sostiene che il primo pasto della giornata dovrebbe essere basato su frutta di produzione biologica (mele, frutti di bosco, ananas, pompelmi, pesche, prugne), caffè (non fatto con acqua di rubinetto) con zucchero di canna integrale o miele grezzo, tè in foglie, pane integrale, burro naturale e addirittura salmone affumicato, carne bovina, di pollo o di agnello, sardine, uova, verdure di qualsiasi tipo. 3. Evitate aspartame e altri dolcificanti artificiali. 4. Bevete otto bicchieri d’acqua ogni giorno. Seguire questo consiglio vuol dire depurarsi eliminando le tossine accumulate nei tessuti adiposi. 5. Camminate almeno un’ora al giorno: abitudine sana, da non dimenticare.
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Mangia quando hai fame, bevi quando hai sete e dormi quando hai sonno
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Padre Cleopa
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Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo.
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Ippocrate
Dimagrire senza sforzo
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Uno stile alimentare adeguato non significa solo attenzione ai cibi, ma capacità di godere anche di piccole eccezioni
“Donna allo specchio” Picasso Olio su tela (1932)
IL LIBRO IL LIBRO
Vogliono farti ammalare! AUTORE Trudeau Kevin ANNO 2007 EDITORE Mondadori
Le cure naturali che il business sanitario ti nasconde
RIFLETTERE
Kevin Trudeau, uno dei più noti difensori dei diritti del consumatore e del cittadino americano, espone le sue rivoluzionarie tesi: i medicinali e la maggior parte di ciò che mangiamo ogni giorno ci avvelenano lentamente, i medici e l’industria farmaceutica coltivano i loro interessi ostacolando la guarigione dei pazienti. Scopri le rivelazioni dell’autore americano che, scoperchiando il vaso di Pandora, rivela gli inganni del business farmaceutico e alimentare e offre al contempo una speranza indicando i grandi risultati ottenuti da diverse cure naturali e pratiche mediche alternative.
6. Evitate cibi e bevande dietetiche e il glutammato monopodico. Fanno ingrassare e provocano dipendenza. 7. Evitate i fast food. Offrono alla clientela cibi che fanno indiscutibilmente ingrassare. Basti pensare che ogni alimento da fasto food è stato “creato” per non andare a male per anni! 8. Limitate i latticini e mangiare tanta verdura. Secondo Trudeau, quest’ultima ha effetti migliori laddove condita con aceto di mele, sale marino, pepe macinato e uno spicchio d’aglio. 9. Usate il peperoncino, che accelera il metabolismo e fa bruciare i grassi. 10. Respirate a pieni polmoni, perché l’ossigeno brucia i grassi. Imparare a respirare è possibile grazie a numerose tecniche che insegnano a rendere efficiente l’inspirazione e
l’espirazione, stimolando i processi metabolici. 11. Rafforzate i muscoli. Trudeau suggerisce di intensificare il tono muscolare con il pilates, lo yoga, il kung fu. Saltare per circa dieci minuti al giorno, secondo Trudeau stimola il sistema linfatico e accelera il metabolismo. 12. Trasgredite, quando ne avete voglia. “Avete voglia di un gelato, panna, biscotti, cioccolato, patate fritte, pizza? Non privatevene. Meglio mangiare qualcosa senza sentirsi in colpa che non mangiarla soffrendone”. Le “regole di Trudeau” sono interessanti e, laddove seguite, aiutano sicuramente a perdere peso e a sentirsi più in forma, ma è importante ricordare un altro principio, proveniente da civiltà antiche: In medio stat virtus, la virtù è nel mezzo!
Fattore Enzima AUTORE Hiromi Shinya ANNO 2009 EDITORE Macro Edizioni
Nel suo libro - Il fattore enzima - Il Dr. Hiromi Shinya, prestigioso medico giapponese che da anni opera negli Stati Uniti, rivela le sorprendenti capacità di auto-guarigione dell’organismo umano. La base di questo processo risiede negli enzimi: quando la loro carica energetica si indebolisce, ci ammaliamo; quando la loro carica energetica è ottimale, stiamo di nuovo bene. Uno stile di vita inappropriato, l’assunzione di farmaci, l’inquinamento ambientale e lo stress contribuiscono all’esaurimento della nostra riserva di enzimi.
Dimagrire senza sforzo
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ALIMENTAZIONE
NUTRACEUTICA Il potere gratificante del cibo per sconfiggere le patologie e non rinunciare al buon umore dott.ssa Melania Battista
LA NATURA CONSIGLIA
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Di notevole efficacia sono le sostanze antiossidanti presenti in frutta e verdura Vietate diete fai da te, che alterano il metabolismo Non ci sono cibi proibiti, ma si devono conoscere componenti e calorie di ciascun alimento
L’esperto risponde
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on c’è da meravigliarsi per la scoperta del valore ‘farmaceutico’ degli alimenti. Sin dagli albori della civiltà, il mangiar sano riserva benefici effetti sia per il fisico, che per l’equilibrio psicologico personale. La Nutriceutica, gioca un ruolo determinante. Di che si tratta? O2 ne parla con il Professor Ettore Novellino, ordinario di chimica farmaceutica presso l’Università Federico II di Napoli.
porti. Ma, il potere gratificante del cibo non si esaurisce solo in questa fase. Quante volte ci è capitato di “affogare le pene nel cibo”? Questo grazie al potere “lenitivo” degli alimenti entro il quale, ciascuno di noi, cerca e trova conforto. Ma attenzione alla trappola cibo = conforto. Si rischia di andare incontro ad una delle patologie più diffuse nel nostro millennio: l’obesità. Quali scelte terapeutiche si possono adottare?
Professore: come sono mutate, nel tempo, le abitudini alimentari, e a quale risultato hanno portato tali cambiamenti? Nella prima parte del secolo scorso, il cibo appariva primario per il suo valore nutrizionale. Oggi, invece, assume una funzione molto più ampia, capace di influenzare il “modus vivendi” di ciascuno di noi. Come spiega la capacità del cibo di andare oltre il semplice valore nutrizionale? Attualmente, la funzione nutritiva del cibo non appare più fondamentale, surclassata da quella che viene definita “funzione gratificante”. Quando si vuole intraprendere nuove relazioni, spesso lo si fa attraverso un invito a cena o a pranzo. Allora il cibo diventa “elemento socializzante”, elemento conviviale che concorre all’instaurazione di nuovi rap-
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O2 Psicologia - Anno 3 N.ro 10
Per ridurre il rischio legato alle patologie derivanti dal sovrappeso, quali ipertensione, iperlipidemia e diabete alimentare, si possono adottare due approcci differenti. Il primo consiste nell’assumere farmaci antipertensivi, oppure quelli che abbassano il colesterolo, i trigliceridi, o la percentuale di glucosio presente nel sangue. Il secondo, molto più efficace, consiste nell’adottare un piano alimentare adeguato. Ma, attenzione, il processo di rieducazione alimentare non deve essere un “fai da te”, ma deve essere guidato da un professionista esperto. Oggi la figura del nutrizionista assume sempre più un ruolo fondamentale. L’esperto deve farsi carico degli aspetti dismetabolici dell’assistito e suggerire “nutraceutici” specifici, ovvero alimenti che hanno una valenza terapeutica, capace di concorrere a correggere i disturbi legati ad abitudini alimentari errate.
WELLNESS COOKING
Assaggia
la felicità Gusto, Piacere e Salute Il trio della Wellness Cooking conquista la tavola
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Stefania Ruggeri Francesca Oliviero
iacere e salute nel piatto. Questi gli ingredienti principali della “cucina wellness” o “cucina del benessere”. Una formula che mette d’accordo nutrizionisti e chef, scienza e creatività. Vere delizie gastronomiche ricche di vitamine, antiossidanti e tutte quelle sostanze che aiutano a mantenerci giovani. È la formula aurea per cogliere l’essenza del cibo e trasformarlo in un concentrato di salute. Dunque, la cucina wellness si propone come un modo nuovo di cucinare e mangiare ma anche di pensare. La ‘formula magica’ si basa sull’alta qualità degli ingredienti, le giuste proporzioni e la scelta di metodi di cottura che conservino al massimo le proprietà salutistiche degli alimenti. D’altronde, che il cibo sia un toccasana per la salute e la bellezza, oltre che una fonte di nutrimento, è un sogno antico dell’uomo, mai attuale come oggi. Di fatti, lo stile di vita moderno causa sempre più frequenti problemi di obesità e altre malattie derivanti dall’alimentazione scorretta. Basti pensare che già l’imperatore Adriano amava mangiare cibi cui ingredienti fossero sapientemente dosati e ricercava piatti “sobri ma sostanziosi che potessero contenere un’essenza di immortalità” .
Bando alle tristi insalatone! Metti il gusto al primo posto
IL LIBRO
Estasi Culinarie I SENSI SUL PODIO “Mangiare wellness non ci darà certo l’immortalità, ma ci farà scoprire che la longevità passa dal mangiare sano riscoprendo però il gusto, il profumo del cibo e mettendo il piacere al primo posto“. Chiara Manzi, dietista e ideatrice della cucina wellness, presidente dell’ASSIC (Associazione per la Sicurezza Nutrizionale in Cucina). PEDIGREE DEL PALATO “I 3 principali requisiti da tenere a mente per una buona cucina del benessere dovrebbero essere la semplicità, la leggerezza e anche la quantita’”, racconta Gualtiero Marchesi, Presidente del Comitato dei maestri di cucina dell’Associazione per la sicurezza nutrizionale in cucina. COME I GRANDI CHEF I grandi chef Fabio Campoli e Agostino Petrosino propongono piatti semplici e veloci, utilizzando come ingredienti gli alimenti base della nostra dieta mediterranea: pesce, pasta, olio di oliva, verdura e frutta. A volte con qualche tocco esotico, aggiungendo spezie e nuovi sapori facilmente reperibili però al supermercato sotto casa. WELNESS COOKING SCHOOL Una formula alla portata di tutti, grazie alle scuole di formazione per cuochi e ai mini corsi di cucina promossi dagli ideatori di questo regime, pronti a svelare i segreti della loro cucina e portare ogni giorno sulle nostre tavole benessere, piacere e salute. GUARDA IL TRICUORE! Il marchio che identifica e garantisce la scelta della scuola wellness nei locali pubblici è il tricuore della Cucina Wellness. Se trovate i tre cuoricini di Cucina Wellness nel ristorante dove andate a cena, o nella vostra mensa aziendale potete star certi che il cuoco si prenderà cura non solo del vostro palato ma anche della vostra salute.
AUTORE Barbery Muriel EDITORE E/O (Collana Dal mondo) ANNO 2008
Un viaggio gustoso e ironico che ripercorre la carriera di monsieur Arthens, il più grande critico gastronomico del mondo. Dall’infanzia ai fasti della maturità, attraverso la celebrazione di piatti poveri e prelibatezze haute cuisine. A fare da contrappunto alla voce dell’arrogante critico c’è la nutrita galleria delle sue vittime (i familiari, l’amante, l’allievo, il gatto e anche la portinaia Renée), ciascuna delle quali prende la parola per esprimere il suo punto di vista su un uomo che, tra grandezze pubbliche e miserie private, sembra ispirare solo sentimenti estremi.
Assaggia la felicità
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Perché scegliere la Wellness Cooking? u na cucina saporita ch e c o n t r i b u i s c e a rallentare i processi d i i n ve c c h i a m e n t o e prevenire patologie metaboliche e oncologiche. Predili-
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ge materie prime e tecniche di cottura ideali a mantenere integ re le proprietà nutritive dei cibi. Garantisce in tavola piatti raffinati, d’effetto, ma soprattutto g olosi in un mix bilanciato di sostanze nutritive, antiossidanti e g rassi.
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Pochi e semplici consigli per cucinare wellness
cegli i prodotti più freschi al mercato o al supermercato e fai la spesa solo pochi giorni prima della cena: la conservazione in frigorifero riduce il profumo e il sapore dei cibi e le loro pro-
prie salutistiche. Utilizza le cotture veloci, non lasciare troppo tempo in ammollo le verdure (le vitamine e i minerali si disperdono nell’acqua). Cura la decorazione dei tuoi piatti: ricorda che si mangia prima con gli occhi.
MANGI FUORI? CENA ROMANTICA O MENSA AZIENDALE L’IMPORTANTE È…
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La scoperta di un piatto nuovo è più preziosa per il genere umano che la scoperta di una nuova stella
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Brillat-Savarin
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Scegliere le pietanze più colorate: il verde, il giallo, il rosso, l’arancione sono i colori della salute. Preferire frutta e verdura di stagione: sono più ricche di vitamine e composti antiossidanti. Non dimenticare mai il piacere di mangiare. Cerca sul sito www.cucinawellness.it se vuoi un punto di ristoro dove trovare cucina wellness sotto casa o al lavoro.
O2 Psicologia - Anno 3 N.ro 10
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Buono, non lo conoscevo!
Riscopri il sapore di un patrimonio culinario in estinzione. Scopri i Frutti Dimenticati O2 WEB SELECTION www.cucinawellness.it
Tutte le basi scientifiche della cucina
LA FESTA DEI FRUTTI DIMENTICATI
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anno origini antiche, nomi curiosi e rappresentano un patrimonio prezioso per la nostra tradizione agroalimentare. Sono i cosiddetti “frutti dimenticati”. Riscoprirli, valorizzarli e tornare a coltivarli consente di non perdere importanti tasselli della nostra biodiversità agricola. Sorbe, giuggiole, corniole, pere volpine, azzeruole. Sono solo alcuni dei frutti in via d’estinzione nel nostro paese. Molti li abbiamo sentiti solo nominare, altri ci è capitato di mangiarli almeno una volta nella vita. Eppure c’era un tempo in cui la loro presenza era fondamentale nelle dispense delle famiglie italiane. Agli inizi del
secolo scorso, quando le grandi guerre e le disponibilità economiche non consentivano grandi spese, la raccolta e la conservazione di questi frutti risultava indispensabile per la sopravvivenza invernale. Molto popolare era un tempo la sorba, considerata un dolcissimo spuntino, oltre che un efficace portafortuna. Sono in pochi a conoscere, invece, il biricoccolo e la corniola. Il primo ha buccia liscia, di colore arancio-violetto, con sapore simile all’albicocca. La corniola ha, invece, forma ellittica e colore che varia dal verde al rosso. Altra rarità è l’azzeruolo. Rosso, tipico dell’Italia settentrionale, è un frutto molto apprezzato in marmellate, gelatine e confetture e può sembrare una mela in miniatura.
A Casola Valsenio, in provincia di Ravenna, ogni anno organizzano la “Festa dei Frutti Dimenticati”. Nella collina faentina, a ottobre, si cerca di valorizzare queste prelibatezze e farle conoscere al pubblico, con la speranza che qualcuno, rientrando a casa, le richieda nei mercati contadini della propria zona.
Assaggia la felicità
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HIGH TECH WELLNESS
Cambio vita con
Come divertirsi e curare il proprio benessere psicofisico
La Wii Balance Board è contenuta nel package Wii Fit insieme al relativo DVD Game
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ambiare stile di vita è un desiderio ricorrente nell’era post moderna. Sia in letteratura che nel linguaggio comune viene espressa come il sinonimo di un salto di qualità, il passaggio verso un’esistenza più sana, vera e ricca di senso. Il trionfo della tecnologia e della realtà virtuale ha reso ancora più urgente la ricerca di un modus vivendi che possa rimettere in sintonia tutte le componenti dell’essere umano, dalla sfera spirituale al suo equilibrio fisico. Un luogo comune da sfatare è la convinzione che il cambiamento ed il miglioramento dello
HIGH TECH WELLNESS
Un software concepito per fare movimento davanti alla tv che risveglia il tono muscolare, i sensi e soprattutto la mente
Il Wiimote Dei led ad infrarossi incorporati nelle estremità della Wii Sensor Bar permettono al controller di percepire il puntamento verso lo schermo, altri sensori nello stesso controller gli permettono di percepire l’inclinazione e la rotazione
Wii Wheel con Wii Remote Il wiimote si può inserire in questo sterzo per “guidare” le auto nei giochi di corse automobilistiche
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stile di vita sia collegato, sempre ed esclusivamente, ad attività rivolte al mondo interiore personale. Si parla sempre di discipline riflessive, filosofie ed esperienze intime e psicologiche lontane dal moderno approccio alla high technology e da qualsiasi elemento ludico e di divertimento. Ma si può raggiungere il proprio benessere psicofisico con un gioco? Magari divertendosi? La risposta, come ogni concetto che debba tener conto dell’infinità delle componenti umane, non può di certo essere un ‘si’ totalizzante ma di sicuro è un ‘si’, che indica un elemento di aiuto, di supporto e di indirizzamento verso il proprio benessere. Un’idea coraggiosa avanza verso il terzo millennio, un’idea che rompe gli schemi del passato e lega per sempre tecnologia e spiritualità, gioco e benessere psicofisico. Una realtà: La console Wii abbinata al package Wii Fit. La neonata creazione della Nintendo che rappresenta un vero e proprio trampolino di lancio verso uno stile di vita diverso, nuovo, più armonioso. Si tratta di un gioco rivoluzionario, concepito per fare movimento davanti alla tv, risvegliando il tono muscolare, i sensi e soprattutto la mente. Un’invenzione che stravolge il rapporto conflittuale di benessere e game life, perché trasforma la classica console in una piattaforma che con i videogiochi non ha nulla a che fare. Il Wii diventa un sistema di allenamento psicofisico, una palestra per regalare nuova linfa vitale alle menti stanche, annoiate o semplicemente desiderose di nuovi input. La trovata della Nintendo, che presenta oltre 40 esercizi diversi in quattro discipline d’alle-
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namento, apre la strada ad un modo nuovo ed efficace per raggiungere la via del benessere e dell’equilibrio totale dell’individuo. Oltre a bruciare calorie con gli esercizi aerobici, migliorare la postura con i giochi di equilibrio, potenziare la massa muscolare con gli esercizi ad hoc e imparare le posizioni yoga (!) per rilassarsi, sarà possibile ritagliare un’area di benessere in qualsiasi angolo della casa e stimolare, quando e come si vuole, il coinvolgimento globale di sensi
www.wii.com e mente. Non esiste un target né un’età di riferimento per consigliare l’utilizzo di Wii Fit, perché tutti possono giovarne a seconda delle loro esigenze e farne un uso molto differenziato e personalizzato, in base ai propri gusti ed al proprio stato di benessere psicofisico (anche perché la console prevede una serie di accessori relativi alla messa in pratica delle varie discipline, come la Wii Balance Board, una
Mantieni alta l’attenzione per prevenire la prossima mossa avversaria. Migliora la concentrazione ed i tuoi tempi di reazione
WII Fit
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HIGH TECH WELLNESS
www.wii.com LA CONSOLE Wii è una console per videogiochi prodotta da Nintendo e succeduta al Nintendo GameCube. La sua caratteristica più distintiva è il controller senza fili, il Wiimote (portmanteau di Wii e Remote), simile ad un telecomando, che reagisce alle forze vettrici e all’orientamento rispetto allo spazio 3D con sensori di movimento presenti al suo interno, oltretutto tramite un dispositivo ottico, posto ad una delle sue estremità più corte, interagisce con la barra sensore, rendendo possibile il puntamento sullo schermo della TV.
Il Nunchuk É un’espansione al wiimote e permette di avere i controlli anche nell’altra mano
Il Classic Controller Può essere utilizzato come seconda scelta nei giochi che lo supportano
pedana bianca, con allegato il relativo DVD Game, da comperare a parte, su cui sudare sette camicie). Un altro aspetto da considerare è il lato conviviale di uno strumento del genere che può anche essere definito ‘sociale’, perché rende possibile l’interazione ed il coinvolgimento di più persone, di fatti include un canale speciale Wii Fit che permette di mantenere i dati relativi alle statistiche di vari partecipanti, fino ad otto persone, tenendo conto anche degli esercizi svolti, per assicurare una visione accurata dei progressi del benessere. Lo schermo del televisore di casa non sarà più quel quadrato luminoso dal potere ipnotico che tante volte ruba il tempo e la voglia di prenderci cura di noi stessi, ma diventerà lo strumento per interagire con ogni parte di noi. Una palestra per il cer vello e per il fisico che può senz’altro rivoluzionare le nostre abitudini di vita.
HIGH TECH WELLNESS
Il mix perfetto di Benessere, Sport e Divertimento Dott.ssa Melina Chiapparino
Active è compatibile con la Balance Board Nintendo. Per un allenamento davvero completo.
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uando la forma fisica si accompagna ad un equilibrato benessere psicologico, l’armonia del corpo e delle sue forze, riflette l’immagine di un’interiorità in sintonia con ogni parte del nostro essere. E’ questa la filosofia totalizzante di ‘Sports Active’, il rivoluzionario gioco proposto da Eletronics Arts, per la console Wii, che offre divertimento, fitness ed un personal trainer virtuale per migliorare il proprio stile di vita. Prendersi cura del corpo, con esercizi calibrati a seconda delle esigenze fisiche e mentali, è un pas-
La confezione completa di Active contiene un DVD, un estensore elastico ed una fascia per le gambe
EA Sports - Active
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HIGH TECH WELLNESS
www.easportactive.com
Non ci sono limiti di spazio e tempo per l’allenamento, perché ciascuno di noi può ricavare il proprio momento fitness
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so importante per il raggiungimento del vero benessere e non vi è giovamento migliore che allenare muscoli e testa divertendosi. Sports Active è un gioco creativo, adatto ad ogni età, che stimola la fantasia con un’infinita varietà di immagini e filmati, relativi alle diverse sessioni di fitness, ma è anche un gioco che porta con sé una “carica sociale”, perché diventa una vera e propria occasione conviviale quando si gareggia in coppia, quando si organizza un torneo oppure quando si coinvolge tutta la famiglia. Non ci sono limiti di spazio e tempo per l’allenamento, perché ciascuno di noi può ricavare il proprio momento fitness, ritagliando venti minuti dall’ordinario iter quotidiano e scegliere tra più di venticinque esercizi per bruciare calorie, tonificare i muscoli, migliorare la circolazione o superare i propri record di resistenza. Ballare, giocare a tennis e pallavolo, andare sui rollerblade e danzare sono solo alcune delle attività che rendono vincente il binomio fitness-divertimento che caratterizza il prodotto della Electronics Arts, un mix che rende irresistibile la voglia di sport anche per i più pigri e indaffarati. Il video ludico, approvato dalla FiF – Federazione Italiana Fitness – è adatto ad un pubblico largamente variegato, perché oltre a prevedere consigli, report giornalieri sui progressi, esercizi basic ed un personal trainer virtuale, particolarmente adatti per i principianti, contiene anche attività indicate per chi già frequenta la palestra o, semplicemente da sportivo, ha voglia di integrare il proprio allenamento. Un altro elemento che segna la forte identità wellness di Sports
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HIGH TECH WELLNESS
L’obiettivo è star bene e l’efficacia degli esercizi active sulla forma fisica, è un dato lampante e che si evidenzierà a partire dalle prime sedute
SPORTS ACTIVE VIAGGIA SU INTERNET
Sports Active è interattivo al 100% e ti propone nuovi suggerimenti fitness, da abbinare a consigli pratici sull’esecuzione e la scelta degli esercizi, attraverso il portale web e la pagina Facebook (digitando EA Sports Active Personal Trainer - Italia). Risposte in tempo reale e forum per gli appassionati del gioco EA per la Nintendo Wii, sono gli elementi coadiuvanti per creare delle vere e proprie comunità sportive virtuali, in grado di scambiarsi pareri e perché no, idee nuove, per realizzare combinazioni originali tra le varie attività proposte dal gioco. Per essere sempre aggiornato sulle novità e gli appuntamenti sportivi active in programma basterà visitare l’indirizzo www.easportsactive.it, una pagina dettagliata con informazioni sulle caratteristiche del prodotto, sulla sua struttura software e su trucchi e segreti per scoprire esercizi sempre nuovi con video promo, recensioni ed una sezione per registrarsi, accedendo alla newsletter delle novità last minute. Dal sito è possibile acquistare il prodotto ed eventualmente prenotarlo.
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SPORT’S TIME! La varietà di esercizi offerta riguarda sia attività aerobiche che capacità di resistenza e potenziamento muscolare. Per questo motivo l’utilizzo del gioco si adatta a qualsiasi età, forma fisica ed esigenze sportive. La regolazione dell’intensità e della frequenza delle ripetizioni di ciascun esercizio, permette una forma di azione fitness “su misura” per ognuno. Oltre alle sessioni mirate come quelle indirizzate specificatamente agli addominali, piuttosto che ai bicipiti, è possibile cimentarsi nella corsa, nel salto in alto, o per i meno allenati, in una passeggiata a passo svelto, per beneficiarne a livello cardiovascolare. Ancora più divertenti, soprattutto per smaltire stress e tossine, le attività di Cardio box, Cardio dance, Cardio running oppure il pattinaggio, la pallavolo e le partite di basket. Non mancano esercizi e momenti per la distensione e lo stiramento della muscolatura, prima fra tutte la sessione di Stretching, ideale dopo un’attività sportiva intensa ma anche godibile come attività a parte, per prendersi un pò di meritato relax!
Active è la funzione incoraggiante, quasi da psico-trainer, che il gioco fornisce, tracciando una linea di interazione con l’utente a cui infonde motivazione psicologica, sostegno e incitamento, funzioni amplificate dalla grande interattività offerta dal prodotto. L’obiettivo è star bene e l’efficacia degli esercizi active sulla forma fisica è un dato lampante e che si evidenzierà a partire dalle prime sedute, ma il divertimento e l’aspetto ludico del programma fitness sono le carte vincenti per non limitare il gioco ad un fine puramente estetico o meccanicistico, perché la macchina del corpo umano va allenata anche nell’animo. Potrete cominciare dall’attrezzatura base, con un estensore elastico ed una fascia per le gambe, forniti insieme al software, per iniziare la scalata verso il benessere totale, tra sudore e divertimento, ma sempre con il sorriso sulle labbra.
UNA PALESTRA A CASA TUA Per utilizzare Sports Active è indispensabile una console Nintendo Wii, un Wiimote e un Nunchuck. La Wii Balance Board non è indispensabile né obbligatoria. Gli esercizi e tutte le attività sportive si possono eseguire facendo a meno di questa periferica. Dalla confezione active, oltre al software contenuto nel disco, sono forniti due accessori che, a seconda del loro utilizzo, adempiono a sessioni sportive multifunzionali. Si tratta di un estensore elastico ed una fascia per le gambe, che costituiscono l’attrezzatura di base per poter eseguire esercizi di livello semplice, ma anche attività per i più esperti. L’estensore è utilissimo per agire sulla muscolatura della parte superiore del corpo, un’azione complementare a quella della fascia, indirizzata, alla parte inferiore e fornita anche di una tasca porta Nunchuck. Questi due accessori si trasformano, di volta in volta, in guanti per la box, pattini, corde elastiche, racchette da tennis e molti altri attrezzi virtuali per godersi lo spasso del gioco, insieme ad una sana attività fisica.
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THE POWER OF FITNESS THE RHYTHM OF DANCE Coming soon on major console
Preview at Rimini Wellness 2011 Oxygene Media Booth
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BELLEZZA
Bellezza Amore & Bisturi Aspetti psicologici positivi e negativi della chirurgia estetica Dott.ssa Rosalia Cipollina, Psicologa
La bellezza: un peso
IL FILM
Liberati dai dictat e dalle mode per trovare la tua dimensione estetica
Serie televisiva: Nip/Tuck Christian Troy e Sean McNamara sono i due chirurgo-plastici più ricercati di Miami. Il primo è un playboy incallito a cui importa poco dell’etica professionale e di più fare i soldi, il secondo si fa molte più domande e vive una problematica situazione familiare. Il loro lavoro, con i rischi e i “casi umani”, ingerisce di frequente nella vita privata, con conseguenze spesso inaspettate. La prima serie, mandata in onda dal network americano FX nell’estate 2003, ha suscitato non poche polemiche per la scelta di scrivere un telefilm sul tanto contestato mondo della chirurgia plastica e sulla mania del bisturi e del lifting a tutti i costi per perseguire un discutibile modello di bellezza.
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iamo circondati dalla bellezza. Ogni ‘prodotto’ della civiltà occidentale, tende a raggiungere l’ideale estetico che possa garantirgli un valore, un’importanza. Il bello diventa il mezzo attraverso cui imporre la propria presenza, il proprio potere, la volontà e persino le idee. Essere belli crea uno ‘status’. E’ uno schema dispotico vero e proprio, quello che impone nel pensiero comune il binomio: bellezza-giovinezza a tutti i costi. Un dictat del nostro tempo che viene diffuso dagli onnipresenti mezzi di comunicazione e di massa. La ricerca quasi
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obbligata della perfezione, del canone estetico ufficialmente apprezzato dall’opinione pubblica, il disprezzo per le imperfezioni e i difetti fisici, fanno della bellezza una specie di dovere a cui adempiere. E’ un messaggio sottile e quasi subliminale, ma basta fare un po’ di attenzione al modo in cui guardiamo il mondo e noi stessi per sentire la ‘pressione sociale’ che spinge verso l’adeguamento a determinati canoni estetici. Senza dimenticare un prezioso ma pericoloso alleato: la chirurgia estetica che ha travalicato l’universo femminile, diventando uno strumento a portata di uomini e donne.
Bellezza amore e chirurgia estetica L’aiuto del bisturi ha un grande potenziale psicologico
IL LIBRO
Specchio delle mie brame. Psicologia della chirurgia estetica AUTORE Ivan Battista ANNO 2008 EDITORE Nuova Ipsa
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a parte della natura umana apprezzare la bellezza. E’ un istinto sano e privo di ogni connotazione negativa. Il problema è quando il bello viene considerato come un valore prioritario o in grado di sostituirne altri, oppure quando la forma estetica non viene percepita come il completamento della nostra essenza ma, piuttosto come il contenitore da adeguare, ag giustare e modificare a seconda delle mode. Per questo motivo la chir urgia estetica, che ha un grande potenziale psicologico sulla
percezione di noi stessi e l’autostima, può rappresentare sia un str umento positivo che l’esatto opposto. La vera bellezza è piacersi, che poi è il risultato dell’amarsi e non viceversa. Amo me stesso, ho cura dei miei bisogni, mi accetto e quindi mi piaccio. E non il processo inverso: ora che mi piaccio (perché sono diventato come volevo o peggio come mi vogliono gli altri e la società) posso amar mi. Fatta questa premessa la chirurgia non va demonizzata e può rappresentare uno strumento valido per il superamento di complessi o malesseri psicologici.
In questo libro l’autore analizza l’habitus mentale di un candidato all’intervento di chirurgia estetica e di chi deve attuarlo, seguendo non l’iter classico di: diagnosi, prognosi e terapia, bensì quello prevalentemente psicologico di: autoanalisi, equilibrio psichico del chirurgo, onesta prospettiva dei risultati.
Bellezza & Chirurgia Estetica
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Il paziente ideale
Vuoi cambiare la tua vita o risolvere problemi di coppia? Un intervento estetico non è la soluzione
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”
Coloro che fanno del vestito una parte principale di sé stessi finiranno, in generale, per
a domanda che ognuno dovrebbe farsi è: “Voglio piacere più agli altri o a me stesso ?” Porsi e rispondere a questa domanda aiuta a capire molti degli aspetti psicologici di un eventuale intervento chirurgico. Il paziente ideale, dal punto di vista psicologico, per potersi sottoporre ad un intervento di chirurgia estetica, deve avere una personalità stabile. Si tratta di una persona equilibrata, serena, in grado di affrontare bene il decorso postoperatorio, senza aspettative eccessive e con la consapevolezza che l’operazione di chirurgia può correggere un difetto ma non cambiare totalmente l’aspetto. Questo tipo di ‘coscienza’ è
un requisito che il paziente deve avere ben chiaro. Di conseguenza, non ci si deve aspettare di cambiare totalmente la propria vita, di risolvere problemi in ambito affettivo, sociale e lavorativo. Un difficile rapporto con il partner o un insuccesso in ambito professionale, non possono essere superati esclusivamente grazie a un cambiamento fisico esteriore. La persona equilibrata sa che eliminare un difetto circoscritto ad un singola parte del corpo può influire sull’aspetto psicologico infondendo sicurezza e perciò, indirettamente, migliorare la qualità della vita, di contro è cosciente ed è in grado di superare il disappunto quando non si concretizzano le aspettative.
non valere più dei loro abiti
LO SAPEVI CHE?
”
W. Hazlitt
Emblematico è il caso di Michael Jackson che, da bambino, veniva schernito da suo padre che lo chiamava “grande naso”. Negli anni proprio il naso è stata la parte del corpo che ha subito più interventi, modificandosi fino a diventare sottilissimo e addirittura a perdere pezzi. Se non c’è un minimo di accettazione di sé stessi non c’è chirurgia estetica che tenga.
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Perché voglio il bisturi? • Acquisire maggiore sicurezza nei rapporti interpersonali • Accettare maggiormente il proprio corpo • Avere maggiore potere seduttivo • Maggiore corrispondenza fra corpo reale e corpo idealizzato
La psicologia della chirurgia estetica Dagli eccessi ai piccoli interventi l’importante è accettare se stessi
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li aspetti psicologici della chirurgia estetica sono presenti sia prima dell’intervento che dopo quest’ultimo, ed in entrambi i casi, possono essere sia consci che inconsci. Prima dell’intervento non va solo valutata la richiesta di miglioramento estetico ma anche le motivazioni di tipo psicologico. Quest’ultime possono essere le più varie e non sempre sono chiare a chi decide di affrontare un intervento del genere. Inoltre anche post-intervento avvengono molti cambiamenti psicologici. Infatti con la par-
ziale modifica del nostro aspetto esteriore, si assiste spesso ad una rielaborazione della propria immagine interiorizzata, ma nello stesso tempo proiettata all’esterno, e questa rielaborazione può incidere a livello psicologico in maniera sostanziale. L’eccesso di interventi chirurgici a fini estetici può cambiare una persona senza risolvere i problemi psicologici che sono alla base. Non bisogna mai forzare la mano al chirurgo e quest’ultimo non deve sempre assecondare le richieste del paziente. Ci sono persone che si rivolgono al chirurgo per curare ferite ‘psicologiche’ che nessun bisturi può guarire. Bellezza & Chirurgia Estetica
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Che succede dopo un intervento di chirurgia estetica? “Narciso” Caravaggio Olio su tela (1597-1599)
Generalmente, dopo un intervento estetico (riuscito) si assiste, ad una modifica positiva del paziente in tutte le relazioni interpersonali, poiché migliora l’autostima. In breve ci si può sentire più sicuri di sé in ogni ambito della vita. Ma se un minimo di sicurezza non c’era già da prima dell’intervento, difficilmente la si acquisisce magicamente con l’intervento.
FALSO ALLARME
L’intervento è sconsigliato se…
Non tutti i pazienti presentano il profilo psicologico ideale per affrontare un intervento di chirurgia estetica. L’esperienza del chirurgo lo aiuterà a identificare i pazienti problematici fin dal primo incontri e in alcuni casi rifiutarsi di intervenire. Talvolta può essere importante sottoporre il paziente a una valutazione psicologica che lo aiuti a scoprire le vere motivazioni. Bellezza & Chirurgia Estetica
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WELLNESS
Rimini Wellness 2011 12 - 15 Maggio
La grande kermesse regina del fitness, del benessere e dello sport è giunta alla sua sesta edizione Dott.ssa Graziella Ceccarelli
Rimini Wellness 2011
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I NUMERI DI RIMINI WELLNESS 2010
Sono stati quasi 200.000 i visitatori dell’edizione 2010 che hanno potuto partecipare direttamente alle lezioni svoltesi sui 38 palchi allestiti (per pilates, acqua, ballo, danza, spinning, fitness, walking, rowing, yoga), o ancora emozionarsi di fronte alla più estesa area Acqua mai realizzata indoor: 350 metri quadrati di vasche, per un totale di 1.200 metri cubi d’acqua. Più di 500 i presenter provenienti da tutto il mondo che si sono messi a disposizione del pubblico svolgendo più di 1.100 ore di lezioni. Mentre 60 sono stati i convegni e gli incontri studio.
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Riviera Romagnola
Il cuore del fitness... e non solo
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enessere, sport, allegria, movimento, colori, musica… Sono tanti gli aggettivi per descrivere l’universo di RiminiWellness, la kermesse del fitness più importante d’Europa che si svolge con successo da sei anni a Rimini, nel cuore della Riviera Romagnola, dove tutto fa rima con divertimento! Mare, chilometri di spiaggia, centinaia di locali, parchi tematici fanno infatti da cornice perfetta ad un evento unico nel suo genere. Dal 12 al 15 maggio 170.000 metri quadrati di RiminiFiera (tra indoor e outdoor) si apriranno al pubblico per portarlo alla scoperta delle più originali e inaspettate discipline del fitness, così come a conoscenza delle più avanzate tecnologie e innovazioni messe a punto dalle aziende leader nel mondo nella produzione di attrezzi per palestre e homefitness. Nulla sarà impossibile, basterà presentarsi muniti di biglietto, scarpe da ginnastica e tanta tanta voglia di lasciasi trascinare dall’euforia che pervaderà i 14 padiglioni coinvolti, dove vivono le sei anime distintive dell’evento: Fitness, Benessere-Bellezza, Sport&Dance Fashion, Wellness Food, Water Wellness e Contract Design, suddivise nelle due macroaree WPRO, per il pubblico professionale e degli operatori, e WFUN, per tutti gli appassionati, in un mix non stop di eventi, masterclass, corsi, dimostrazioni, spettacoli.
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Area Benessere
Tradizione, modernità, moda e qualità
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n’area che attira da sempre grande interesse da parte del pubblico è quella dedicata al Benessere dove, durante i quattro giorni di RiminiWellness si susseguiranno tantissimi eventi dislocati sia nell’area WPRO che in quella WFUN. Questa impostazione capace di mediare tra tradizione e modernità, tra moda e qualità, ha permesso in sei anni di fare diventare RiminiWellness, anche nel settore del benessere olistico, un punto di riferimento autorevole a livello nazionale. Sicuramente affascinante sarà visitare l’Oasi del Benessere, un’area espositiva ed esperienziale dedicata esclusivamente alle aziende e agli operatori delle settore Benessere Olistico: alimentazione biologica, prodotti per il benessere, scuole di discipline bio-naturali, cosmesi naturale, editoria specializzata, vacanze benessere, agriturismi. Nell’area WFUN prenderà vita il Biovillaggio dove si potrà compiere un viaggio alle origini della Bioginnastica®. Il Biovillaggio sarà illuminato con la cromoterapia, per immergersi in un bagno di luci e colori; la Bioginnastica® verrà sostenuta da voci e note dedicati alla musica italiana, e tanti professionisti saranno a disposizione di tutti coloro che vorranno provare la ginnastica nel corpo. Tutto questo e molto altro ancora crea il mondo di RiminiWellness. Non resta dunque che preparare la valigia e prenotare il biglietto on line, per non perdere l’occasione di vivere una straordinaria quattro giorni di vacanza all’insegna del benessere psicofisico. Come with us: Join the RiminiWellness Community! Rimini Wellness 2011
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Una costa in movimento
O2 WEB SELECTION www.riminiwellness.com
INFO Dal 12 al 15 Maggio Biglietto: 30 euro (ridotto 20 euro, elettronico on line 16.50 euro) valido tutti i 4 giorni della manifestazione, ingresso gratuito per gli over 60 e i minori di 12 anni; giornaliero intero 20 euro; orari: dalle 9.30 alle 19.00 per tutti i giorni di manifestazione
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Anche di notte
km di costa “in movimento” coinvolti con oltre 100 eventi notturni. Perché RiminiWellness non si ferma mai e tiene compagnia ai suoi ospiti anche dopo il calar del sole con party sulla spiaggia o in location molto cool in cui assaporare le prelibatezze della cucina romagnola. La sesta edizione di RiminiWellness si arricchisce anche di una nuova sezione: Thermalia - Salone del Turismo Termale dedicata al vasto
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comparto dell’industria termale nazionale ed internazionale, che si propone come punto di incontro dei saperi e delle professionalità del settore. C’è già grande attesa per la terza edizione di RIABILItec, la sezione professionale dedicata alle Scienze e alle Tecnologie per la Riabilitazione e la Rieducazione Motoria. Per l’occasione un nuovo partner, New Master organizza quattro giorni di formazione di qualità con corsi a numero chiuso e accreditati per Fisioterapisti - nell’ambito del programma di Educazione Continua in Medicina (ECM).
Tutte le attività
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Tra talenti e creatività
er il grande pubblico le attività in programma saranno tantissime, a cominciare da quelle organizzate dalla FIF – Federazione Italiana Fitness. Il 12 maggio, il palco centrale dell’area WFUN ospiterà ‘Saranno Presenter’ e ‘New Faces of Fitness’, ossia la IX edizione della sfida tra i migliori aspiranti Presenter italiani che cercheranno di aggiudicarsi il titolo di ‘Promessa dell’Anno’ e la III edizione della Sfida Internazionale che eleggerà il miglior nuovo talento del fitness europeo. Sullo stesso palco, ma il 15 maggio, si svolgerà l’attesissima XVII edizione di Club vs Club la competizione che mette a confronto squadre di tutta Italia assegnando titoli nazionali nelle categorie del free style e dell’hip hop, mentre verrà consegnato alla squadra più votata il VI Trofeo RiminiWellness. Durante tutte e quattro le giornate di manifestazione, oltre a gare e competizioni, il pubblico potrà scegliere le attività che preferisce e provarle direttamente. La scelta è davvero ampia: dagli esercizi studiati per imparare a conoscere meglio il proprio corpo, capirne i limiti e cercare di oltrepassarli, a quelli ideati per sviluppare in modo divertente il senso dell’equilibrio o ancora per lavori funzionali e dinamici. Esperienze di fitness creativo e artistico con aree dedicate alle attività in sospensione, spazi studiati per allenamenti che combinano flessibilità ed equilibrio, lezioni con balli di gruppo per sviluppare il coordinamento corporeo sono solo alcune delle proposte offerte… Si riconfermano tutti i migliori palchi e stages del 2010: dal palco Reebok allo stage Fiteducation
con la sua area multievento in collaborazione con Nike, ICYFF e Technogym con gli oltre 700 mq di bikes, la carica dell’hip hop con Cruisin, Fitness Fever e Jtb, e poi il walking e spinning di Star Trac, l’innovativo Kranking di Johnny G. e l’indoor cycling di Matrix. Non mancheranno la montagna indoor di Heat Program, il palco RiminiWellness con le attività più in voga dell’anno e l’intero padiglione dedicato al pilates e allo yoga. Anche quest’anno gli amanti delle attività in acqua non avranno tempo di annoiarsi, grazie alle lezioni in piscina, con e senza attrezzi, di Okeo, Essenuoto e EAA. Gli amanti dello sport potranno invece provare una lezione di arti marziali e alternarla con la scherma, il jorkyball o il badminton. Rimini Wellness 2011
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DOSSIER
MENTE CORPO Insieme con un unico scopo: Stare bene
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Mens Sana in Corpore Sano Il Corpo Emotivo Psico-Yoga
DOSSIER
MENS SANA IN CORPORE SANO Il benessere, un dialogo tra corpo ed anima Dott.ssa Carmela Maria Barbaro, Sociologa
Mente e Corpo
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IL LIBRO
Corpo e anima
Un legame molto “antico”
“Il linguaggio del corpo” AUTORE Alexander Lowen ANNO 2003 EDITORE Feltrinelli
La psicoanalisi così com’è praticata si limita a studiare il disturbo emotivo e spesso lascia paziente e analista insoddisfatti: manca l’anello che congiunge turbe emozionali e fisicità. Lowen ci introduce alle teorie e alle tecniche bioenergetiche e codifica il “linguaggio del corpo”. Nelle posture e nell’atteggiamento che assume in ogni suo gesto, il corpo parla infatti un linguaggio che trascende l’espressione verbale. L’osservazione delle diverse reazioni corporee può diventare uno strumento altrettanto valido dei sogni, dei lapsus e della libera associazione.
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ei tempi antichi, presso i greci e poi presso i romani, avere cura del proprio corpo era qualcosa di strettamente legato alla cura e al benessere di mente e anima. Non a caso il motto dei romani era “mens sana in corpore sano”, riferendosi ad una serie di opinioni comuni che vedevano legate tra loro le cose della mente a quelle del corpo, in una serie di manifestazioni fisiche e spirituali che dall’una portavano
all’altro. Ancora oggi è esperienza abbastanza comune per ognuno di noi quella di identificare le emozioni provate in base a sensazioni fisiche; così ci capiterà di sentire il cuore in gola o lo stomaco chiuso quando aspettiamo con ansia e un po’ di timore il verificarsi di un evento tanto atteso, oppure impallidiremo e ci sembrerà di essere paralizzati dalla paura di fronte ad un evento spaventoso oppure ancora arrossiremo e tremeremo di rabbia di fronte ad un grave torto subito.
BENESSERE FISICO E BENESSERE PSICHICO Unità somato-psichica dell’uomo Riflettendo su queste ed altre analoghe esperienze, può risultare cosa scontata sostenere che il corpo sia lo sfondo di tutti gli eventi psichici e, quindi, considerare del tutto logico la presenza di uno stretto legame tra mente e corpo o, ancora considerare del tutto scontata l’unità somato-psichica dell’uomo, unità che implica una profonda ripercussione del benessere fisico sugli stati d’animo e viceversa una profonda influenza delle emozioni sul corpo e sul suo benessere tanto da richiedere che qualsiasi malattia fisica venga indagata non solo da un punto di vista medico e psicologico, ma anche considerando l’aspetto emotivo che l’accompagna.
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Il corpo, la mente, lâ&#x20AC;&#x2122;anima Edi Brancolini - Tecnica mista su tela - 2007
Lo sport aiuta il benessere della mente
“Akzent in rosa” Vasilij Vasil’evič Kandinskij Olio su tela (1926)
Volersi bene attraverso il corpo
IL FILM
Momenti di Gloria Regia Hugh Hudson Interpreti Nigel Havers, Ben Cross, Ian Holm, Ian Charleson, Dennis Christopher. Durata h 2.04 Gran Bretagna 1981
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n genere, il legame tra corpo e mente richiede un equilibrio, nel senso che non serve praticamente a nulla far prevalere un aspetto sull’altro, privando l’uomo di una componente essenziale della sua natura. Chi sostiene che la mente è superiore al corpo, o che non esiste nulla al di fuori della materialità del corpo, ha una visione altamente limitata della creatura umana e delle sue enormi potenzialità. Ecco che oggi la scienza rifiuta una visione univoca e superficiale, portando, ad esempio, lo sport come cura del proprio corpo e contemporanea cura della propria anima. In genere siamo portati a pensare agli sportivi come persone che portano all’estremo la propria attenzione verso il corpo,
al fine di potenziarne alcuni aspetti prettamente fisici. In realtà lo sport comporta anche un amore per sé stessi come psiche e anima, un’attenzione verso aspetti, dunque, non corporei, che richiedono attenzione e cura quasi più degli aspetti fisici e materiali. Lo sport, praticato nel modo più semplice e genuino, apre la mente, aiuta a comprendere quei segnali che il nostro corpo ci invia, migliora l’autostima e crea quel rapporto completo tra corpo e mente, basato sull’equilibrio puro e sul benessere armonioso tra corpo e anima. Praticare uno sport significa, dunque, amare sé stessi, trovare un proprio equilibrio, creare un ponte tra corpo e mente, capace di regalare emozioni e un forte senso di benessere psico-fisico.
La storia vera, raccontata in flashback, di due atleti inglesi che si preparano alle Olimpiadi del 1924. Eric Liddell, un devoto missionario scozzese, corre per la gloria di Dio, mentre Harold Abrams, figlio di un ricco ebreo, per superare i pregiudizi contro la sua razza. Film sportivo, fu premiato con 4 Oscar - film, sceneggiatura (Colin Welland), musica (Vangelis) e costumi (Milena Canonero) - e segnò il memorabile esordio dell’ex regista pubblicitario Hugh Hudson.
Mente e Corpo
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DOSSIER
IL CORPO EMOTIVO Corde di un violino da far vibrare o un tamburo da percuotere? Noi i direttori di unâ&#x20AC;&#x2122;orchestra spesso sconosciuta Dott.ssa Maria Frandina, Psicoterapeuta
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IL LIBRO
Siamo il nostro corpo
Mente corpo emozioni co-partecipano
“Brain Respiration: fai respirare il tuo cervello” AUTORE Ilchi Leen ANNO 2009 EDITORE Bis
La Brain Respiration o Respirazione Cerebrale è un metodo per la cura della propria salute psicofisica. Il cervello, attraverso l’attività delle sue onde cerebrali, segna l’inizio e la fine della nostra vita, registra e conserva ogni avvenimento che viviamo e è la sede di quelle facoltà che distinguono l’uomo dagli animali. Ma, soprattutto, il cervello rappresenta la porta di congiunzione fra il corpo, la mente e lo spirito. In Brain respirarion Ilchi Lee ci presenta una serie di facili esercizi che tutti possiamo fare in modo semplice.
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er anni il corpo è stato considerato una struttura data, quasi come se fosse una macchina separata dalla persona, uno strumento. La concezione dualistica che tendeva a dividere materiale e spirituale, corpo e mente, è oggi superata a favore di una visione olistica. Si è scoperto che il nostro organismo è un sistema, un processo - non una macchina - in costante divenire ed in comunicazione con l’ambiente esterno. Sono ormai moltissimi i dati che dimostrano l’interazioni tra pensiero, emozioni e parametri biologici. L’organismo è un sistema olistico: mente, corpo, emozioni, sensazioni fisiche co-partecipano inevitabilmente a costruire l’esperienza stessa ed il suo universo di senso, esso non è una macchina composta da diverse componenti funzionali indipendenti. Il modo in cui l’organismo incontra l’esperienza ed il vissuto emotivo plasma non solo i nostri pensieri ma anche il nostro corpo. Noi siamo il nostro corpo. Una determinata abitudine posturale può determinare l’instaurarsi di una comportamento psicoemotivo o di una risposta psicologica specifica che
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cristallizzandosi rinforzeranno quello specifico schema dando luogo ad un circolo vizioso che si autoalimenta. Spesso, noi non siamo consapevoli ci ciò che siamo, del nostro essere corpo, del nostro muoverci nello spazio, del ritmo del nostro respiro. I nostri bisogni più profondi, il nostro piacere, le nostre emozioni, il nostro disagio può trovare voce se impariamo ad ascoltare il nostro corpo, ad ascoltarci. Se non diventiamo consapevoli di ciò che siamo è come se pretendessimo di suonare uno strumento senza ascoltarne il suono. Spesso non ascoltiamo il nostro corpo, lo reprimiamo, lo trasformiamo, non accettiamo le sue trasformazioni, non accettiamo il suo invecchiare. Alla luce di quanto detto finora, potremmo dire che non ci accettiamo, che non ci piacciamo, non accettiamo di invecchiare e così deleghiamo al corpo la responsabilità del nostro essere, martorizzandolo o abbellendolo. Ogni cambiamento fisico se non è accompagnato da una trasformazione più profonda, non è altro che assumere una maschera, giocare un ruolo, dove l’apparire diventa protagonista a discapito dell’essere.
“Sciamano” M. Tessari Olio su tela (2003)
Noi musicisti e strumenti Liberi di essere corpo
”
Il modo in cui lo spirito è unito al
I
l nostro corpo non è uno strumento, né tanto meno è nostro. Noi siamo corpo. Noi siamo i musicisti e lo strumento e solo essendo consapevoli del nostro ritmo interiore possiamo ritrovarci e “suonare” la musica che vogliamo. Lo spartito, e quindi l’ambiente esterno possono esserci da guida, da punto di riferimento, ma siamo noi che dobbiamo imparare ad ascoltarci a livello fisico, emotivo, cognitivo. Allo stesso tempo per superare i conflitti interni diventa fondamentale attivare un dialogo tra le parti della stessa unità: fisiologica, cognitiva, energetica, emotiva, psicologica, immaginativa e comportamentale e creare così una coscienza unitaria. Se ciò non accade potremmo ritrovarci come un bravo pianista che si ritrova un tamburo e sogna di voler suonare un violino. Nel mondo esistiamo e ci affermiamo attraverso il nostro corpo in movimento, l’esserci, dove occupiamo
corpo non può essere
uno spazio circostante che delimitiamo e dal quale siamo delimitati, ma anche sostenuti, avvinghiati, compressi, sospesi, limitati. Essere consapevoli del proprio corpo e, quindi, delle proprie risorse, dei propri limiti diventa fondamentale. Non esiste un modo giusto di stare al mondo come non esistono una postura o un atteggiamento fisico e mentale ideale. Ciò che può rendere migliore la nostra esistenza è la consapevolezza dei nostri movimenti, dei nostri ritmi, e delle nostre funzioni così come la consapevolezza delle nostre emozioni, delle nostre sensazioni, dei processi mentali. Questo ci permette di poter sentire che possiamo scegliere, che non siamo prigionieri di schemi, sintomi o atteggiamenti cristallizzati e divenuti ormai abituali. Poter scegliere ci rende liberi e aperti nell’incontrare l’esperienza e la novità. Non siamo più prigionieri del nostro corpo, ma siamo liberi di essere corpo.
compreso dall’uomo, e tuttavia in questa unione consiste l’uomo
”
Sant’Agostino
Mente e Corpo
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Corpo e mente
La psicosomatica
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ltrepassando il dualismo, che separa il corpo dalla mente, l’approccio psicosomatico guarda all’uomo come un tutto unitario dove la malattia si manifesta a livello organico come sintomo e a livello psicologico come disagio. Mente e corpo vengono visti non più in una relazione di causa effetto in cui la malattia fisica è vista come causa e il disagio psicologi-
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co come effetto o viceversa, ma in una relazione circolare in cui emozioni, pensieri e corpo sono in interrelazione tra loro. La malattia non è più considerata semplicemente come l’alterazione dei parametri biologici. Diventa fondamentale il modo in cui noi la percepiamo. Si parla di psicosomatica non solo come malattia che ha una genesi di tipo psicologico, ma come prospettiva con la quale guardare l’evento patologico.
LE REGOLE PER RAGGIUNGERE IL BENESSERE PSICOFISICO • • • • •
Diventare consapevoli dei nostri bisogni e delle nostre e mozioni; Risvegliare le energie latenti; Trovare delle alternative (es. pratica sportiva, tecniche di rilassamento orienta le, etc.) per trasmutare le energie biopsichiche esuberanti o che non possono venire scaricate od espresse in modo diretto; Armonizzare le varie funzioni ed energie nella loro dinamica interna in modo da costituire una personalità umana integrata; Promuovere l’inserimento dell’individuo nella società mediante rapporti armo nici, interpersonali e di gruppo.
ALCUNE TECNICHE PER PRENDERSI CURA DEL NOSTRO ESSERE CORPO • • • • • •
Tecniche di rilassamento Massoterapia Training Autogeno Yoga Approccio bioenergetico Riflessologia plantare
Quando tendiamo a somatizzare? La consapevolezza dei nostri bisogni
”
Chi scorge una differenza tra spirito e corpo non possiede
E
ssere consapevoli dei nostri bisogni e delle nostre emozioni non è sempre facile. Spesso tendiamo a reprimere emozioni spiacevoli o bisogni che sappiamo di non poter soddisfare. Molto spesso, ad esempio, tendiamo ad evitare o sopprimere la rabbia perché non siamo capaci di gestirla o esprimerla in maniera che non sia distruttiva. Quando ciò accade, l’energia prodotta resta in circolo nel nostro corpo e viene espressa in maniera incontrollata e tendiamo a somatizzare, cioè ad esprimere col corpo ciò che non riusciamo ad esprimere con le parole. Dar voce al no-
né l’uno né l’altro
stro corpo è dare voce alle nostre emozioni. Nulla avviene per caso. Se ci muoviamo in un determinato modo, se tendiamo ad assumere una certa postura, se assumiamo determinati comportamenti alimentari, se sul nostro volto appaiono delle rughe piuttosto che altre, se i nostri movimenti sono veloci, lenti o ripetitivi, se respiriamo profondamente o meno, tutto questo ha delle radici più profonde che ci riportano a noi stessi. Ogni comportamento che sia funzionale o disfunzionale dice qualcosa di noi, di come siamo, di ciò che siamo. Quanto meno siamo consapevoli dei nostri bisogni, tanto più tendiamo a somatizzare.
”
Oscar Wilde
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DOTT.SSA BARBARA CELANI Psicologa Clinica e di Comunità, laureata nel 2004 all’Università La Sapienza di Roma. Da sempre interessata al lavoro di integrazione scolastica e sociale di persone con disabilità, in particolare visive, collabora con l’istituto “S.Alessio – Margherita Di Savoia per i Ciechi” e scrive per la rivista pedagogica “Tiflologia per l’Integrazione”. È socia fondatrice dell’Associazione culturale “Psicologia in Movimento.it”, che si occupa di diffondere la cultura psicologica e la promozione del benessere psicofisico attraverso la Rivista “Psicologia in Movimento”. Svolge libera professione a Roma e collabora con psicologi e psicoterapeuti, ma anche con nutrizionisti, medici, insegnanti, operatori sociali, esperti di Yoga e di fitness, nell’ottica di una visione integrata di mente e corpo.
DOSSIER
PSICO YOGA Promuovere il benessere psicofisico attraverso lâ&#x20AC;&#x2122;integrazione mente-corpo Dott.ssa Barbara Celani, Esperta in Counseling Psicologico info@psicologabarbaracelani.com Dott.ssa Sara Mecchia,Presidente ASD Pianeta psiche centro YOGA e discipline olistiche p.psiche@alice.it
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IL LIBRO
Yoga
Fusione di mente, corpo e spirito
“Il cuore dello yoga. Lo sviluppo di una pratica personale” AUTORE T.K.V. Desikachar ANNO 1997 EDITORE Astrolabio Ubaldini
Desikachar è uno dei più noti maestri di yoga, e ha avuto tra i suoi discepoli anche Krishnamurti. Figlio di un altro grande yogi della nostra epoca, Sri Krishnamacharya, ha costruito il suo metodo sul principio fondamentale dell’insegnamento del padre: per ottenere i risultati migliori, la pratica deve adattarsi ai mutevoli bisogni del discepolo. In questo libro offre una spiegazione di tutti gli elementi dello yoga, e mostra come lo studente possa sviluppare una pratica che si adatti al suo stato di salute, età, professione, stile di vita.
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o Yoga è una scienza millenaria che aiuta a sviluppare l’armonia e la pace interiore. Si differenzia dalla semplice ginnastica, per la lentezza dei movimenti, la concentrazione mentale, il rilassamento consapevole, la cura del respiro, l’azione tonificante dei muscoli posturali ed il riequilibrio del sistema endocrino e nervoso. Il termine Yoga deriva dalla radice yuj, che in sanscrito vuol dire «unire». Infatti il primo passo da compiere, per chi si avvicina a questa disciplina, consiste nel ricontattare la perduta unione fra i diversi piani di cui siamo composti: fisico, mentale e spirituale. Non a caso lo Yoga si basa fondamentalmente sull’arte dell’ascolto; un ascolto però sottile, senza scelta, in cui le
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posizioni non nascono da un atteggiamento volitivo o dallo sforzo, ma da un’azione naturale e creativa che spontaneamente permette una ri-distribuzione delle energie sotterranee fino a condurre tutto il sistema psico-fisico ad una nuova e totale funzionalità. In questo approccio, l’attenzione è orientata soprattutto sul dispiegamento che avviene all’interno del campo energetico e sulla sensazione psicofisica che si manifesta nel presente. Se quindi scegliamo di sperimentare in prima persona le indicazioni della pratica siamo destinati a non sentirci più una cellula separata dal corpo, ma con il tempo saremo in grado di riconoscere e vivere un senso di appartenenza ad una più vasta entità e ciò ci regalerà un duraturo ed effettivo benessere.
RESPIRAZIONE
Il respiro è quel soffio vitale che ci unisce alla vita e risveglia una presenza di ciò che accade fuori e dentro di noi, attivando una viva lucidità ed un’attenzione a tutte le sfumature della realtà. Respirare significa in senso più ampio anche riconoscere e lasciare andare le paure inconsce. Nello yoga si parla di prâna, «respiro/soffio vitale» e di ayama, «espansione/controllo»: il prânâyâma è quindi, in prima lettura, l’arte dell’estensione del respiro e del suo controllo cosciente. Benefici sul piano fisico: • gli organi interni, soprattutto quelli addominali, vengono “massaggiati” dal ritmo del respiro; • il respiro apre la zona del cuore che diviene meno soggetta alle scosse emotive e rende più resistenti i polmoni. • il sangue è costantemente ri-ossigenato e si mantiene maggiormente alcalino. Benefici sul piano psichico: • una buona respirazione favorisce una visione più ampia dell’esistenza e permette di cogliere la ricchezza e l’intensità di ogni momento della quotidianità; • aumento della concentrazione e della stabilità; • ostacolo ad ansia e depressione.
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Immersione nell’emotività altrui
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Il gruppo: strumento psicologico l gruppo non è la semplice somma degli individui che lo compongono, ma qualcosa di più articolato legato al complesso intreccio di interazioni e dinamiche personali e interpersonali che si creano. Esso presenta delle peculiarità che favoriscono lo sviluppo di relazioni, la nascita di legami identificativi, la creazione di una cultura comune e potenti meccanismi trasformativi: da qui il notevole potenziale curativo che va oltre il superamento dell’isolamento sociale e della possibilità di condividere il proprio disagio, poiché può favorire il superamento dell’egocentrismo cognitivo (incapacità di riconoscere il punto di vista
e le convinzioni dell’altro sulla stessa cosa), l’ampliamento di strategie comunicative e di coping, il riconoscersi attraverso gli altri che fanno da specchio e aiutano a migliorare l’autopercezione. Attraverso il gruppo si sperimentano la conformità, intesa come tendenza ad attenersi alle norme del gruppo e l’assunzione di responsabilità, cioè impegno da parte dei partecipanti a realizzare il cambiamento. Inoltre, si acquisiscono nuove informazioni, ci si confronta, ci si fa coraggio vicendevolmente, ci si sente utili agli altri e, inoltre, il contesto gruppale permette l’immersione emotiva nelle problematiche altrui e proprie, con grande valenza catartica.
“Finestre dell’anima” Libera Carraro Tecnica mista su legno (2001)
”
Non esistono parole più chiare del linguaggio del corpo, una volta che si è imparato a leggerlo Alexander
”
Lowen
MEDITAZIONE La meditazione non è una tecnica, ma uno stato della coscienza. Quando i pensieri tacciono avviene qualcosa di straordinario: le forme, gli oggetti e tutto ciò che ci circonda comincia a palesarsi in maniera diversa; non ci si preoccupa più di riconoscere, di dare un nome, di classificare ogni cosa, ma semplicemente ci si accorge che tutto si tinge di luce e vibra in una dimensione che si fa sempre più vasta ed allargata. La meditazione non è attività della mente, ma del cuore; chi sceglie di meditare deve quindi abbandonarsi con fiducia al suo cuore per superare la prigionia che la sua mente costantemente origina, nell’eterno conflitto tra ego e sé. Numerose e variegate sono le tecniche di meditazione che vengono utilizzate per ricondurre l’attenzione a se stessi ed al momento presente e che rendono l’esperienza di meditazione accessibile ed aperta ad un lettura interiore più profonda. Meditare è comunicare con l’immensità e sostanzialmente dedicare uno spazio di libertà alla propria vita.
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GESTIONE DELL’ANSIA – TECNICHE DI RILASSAMENTO L’ansia è un’emozione naturale utile all’adattamento che, in date circostanze, può diventare patologica: è data dalla sottostima della capacità di fronteggiare l’evento e/o da una sovrastima della difficoltà dell’evento stesso e implica una serie di modifiche a livello fisiologico quali aumento della frequenza cardiaca, della sudorazione e delle tensione muscolare, che vengono interpretate come segnali d’allarme. Tra le tecniche di rilassamento più utilizzate troviamo la Respirazione diaframmatica, che agisce sullo squilibrio nel sangue tra O2 e CO2 tipico dell’ansia, attraverso il controllo volontario del diaframma, creando una situazione fisiologica incompatibile con le manifestazioni ansiogene. Anche il Training autogeno è utilizzato sia nell’ambito di tecniche per il trattamento di disturbi d’ansia quali la Desensibilizzazione Sistematica e lo Stress Inoculation Training, sia in ottica preventiva per il controllo dell’emotività e dello stress, l’autoinduzione di calma, concentrazione e introspezione. Può essere sconsigliato in caso di insufficienza cardiaca, psicosi gravi, problemi fisici.
Psicologo ed esperto di yoga Lavorare insieme si puo!
C
osa succede se si uniscono uno psicologo e un esperto di Yoga alla conduzione di un gruppo? Utilizzando la già descritta potenza intrinseca del gruppo stesso, si può offrire un percorso che parta da un presupposto fondamentale: l’inscindibilità di mente e corpo, entità spesso immaginate come separate, che invece fanno parte di un unico insieme in equilibrio, del quale è importante preservare l’armonia. Un laboratorio di Psico-Yoga dunque, si
estrinseca attraverso, sequenze di pratica fisica Yoga (Asanas), esercizi di meditazione, rilassamento, respirazione (Pranayama) e pause di ascolto e lettura psicologica. La differenza con la seduta classica di Yoga è che si fornisce alla persona, con l’aiuto dello psicologo, la possibilità di riflettere e condividere i vissuti emotivi e le sensazioni corporee relative alla parte pratica. Si dà dunque voce e valore al corpo, si affinano le capacità di auto-ascolto e di ascolto degli altri, la consapevolezza corporea e la disponibilità verso l’altro da sè. Mente e Corpo
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Il prossimo futuro di tutte le spa sarĂ quello di contribuire a creare un reale equilibrio tra mente e corpo. Per un benessere che continui anche al ritorno alla vita di tutti i giorni Dott.ssa Melania Battista
PSICOLOGIA
Lo psicologo nelle spa
”
Il rapporto curativo con l’acqua, dunque protettivo all’interno delle vasche o in appositi luoghi terapeutici, può essere visto come quel complesso rapporto tra l’Io e l’inconscio
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Dott. Luigi Mastronardi
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“S
uperare un limite, un confine stabilito, prima che coraggio, è disciplina, esperienza, aiuto della scienza, della medicina, della fisiologia, della psicologia. Solo concentrando nel corpo e nella mente queste cose si può diventare padroni dell’estremo”. (Patrick De Gayardon). Non è un caso che questa frase appartenga ad un dei più famosi paracadutisti del mondo. L’inventore della tuta alare, passato alla storia per le sue innumerevoli imprese spinte al limite del possibile, divenuto celebre grazie allo spot Sector negli anni ‘90. Un vero sportivo, un uomo che faceva della sua preparazione fisica il punto di partenza delle sue eroiche imprese, ma che ritrovava in se stesso la forza per affrontare ogni sfida anche grazie all’aiuto della psicologia. Eppure c’è ancora chi nutre diffidenza nei confronti della psicologia. Per molti, andare dallo psicologo è come gettare la spugna, ammettere di non farce-
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la. Esiste un pregiudizio di massa che spesso accompagna chi si rivolge allo specialista. “Perché andare da uno psicologo, non sono mica matto!” Quante volte avrete sentito uscire dalla bocca di qualcuno questo vecchio stereotipo? Ma se imparassimo ad occuparci dei bisogni della nostra mente, così come facciamo per quelli del nostro corpo, anche la qualità della nostra vita migliorerebbe, raggiungendo una condizione di benessere psicofisico quotidiano. Essere protagonista della propria vita significa prendere coscienza di se stessi anche a costo di mettersi in discussione. Il risultato? L’autenticità e l’autorealizzazione. Noi di O2 Psicologia crediamo che il ruolo dello psicologo in una Spa debba essere proprio questo: agevolare le persone a conquistare un benessere a lungo termine, aiutandole a superare le fonti di stress e a focalizzare l’attenzione sugli obiettivi che si intende raggiungere. Il lavoro, la famiglia, lo studio, gli aspetti legati alla vita quotidiana di ciascuno di noi possono determinare condizioni di tensione, che si riper-
cuotono a livello fisico: insonnia, rigidità muscolare, disturbi dell’alimentazione. L’attività fisica riduce notevolmente le condizioni di malessere. L’effetto immediato è l’allentamento della tensione muscolare e la conseguente diminuzione dello stress. Spesso, però, si tratta di una sensazione assolutamente momentanea che tende a svanire al primo sopraggiungere di un nuova condizione di stress. Per prolungare gli effetti benefici, è possibile intraprendere un percorso verso il benessere che ci aiuti a focalizzare l’attenzione sugli obiettivi che intendiamo raggiungere con l’attività fisica e su come riuscire a mantenerli una volta conseguiti. Un viaggio che ci consenta non solo di aumentare la consapevolezza del nostro stato di stress, imparando a contrastarlo attraverso le tecniche di rilassamento, ma anche ad utilizzare le immagini mentali per aumentare i benefici dell’attività fisica, ed infine che ci permetta di imparare ad ascoltare il no-
stro corpo, cercando di percepirne le sensazioni e le emozioni. Concretamente l’intervento dello psicologo in un centro che si occupi del “benessere totale” della persona si potrebbe attuare nell’arco di tre/cinque incontri della durata di circa un’ora ciascuno. La durata e la tipologia degli incontri può comunque essere personalizzata in base alle esigenze del cliente. Sottoponendo la persona alla compilazione di una serie di test motivazionali, si può arrivare ad individuare gli ostacoli che concorrono al mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati. In ogni incontro, facilitato dal clima ovattato e di relax della spa, si realizzerà lo scambio di parole e di emozioni tra l’esperto ed il cliente/paziente, che, in questo modo, si sentirà coccolato non solo dal punto di vista fisico, attraverso i benefici dei trattamenti, ma anche psicologico grazie agli effetti positivi delle sedute. Risultato? L’ampliamento dei servizi della Spa offerti al cliente, la soddisfazione
”
In contrapposizione ad una visione dell’essere umano meccanicista e determinista, è necessario valorizzare l’autorealizzazione, la creatività, le scelte
”
Abraham Maslow
LUIGI MASTRONARDI
dei suoi bisogni e la conseguente fidelizzazione. Entrando nello specifico dell’azione, lo psicologo, nel corso del primo incontro, aiuterà la persona a focalizzare la sua attenzione sugli obiettivi che intende raggiungere con il trattamento benessere e su come possa fare a mantenerli una volta raggiunti. Un test consentirà di individuare il livello dello stato di stress e di tensione del cliente. E’ possibile che il grado di tensione sia eccessivamente elevato. In questo caso sarebbe difficile per la persona trarre il massimo beneficio dal trattamento proposto e soprattutto mantenerne i vantaggi. Per questo risulta essenziale l’apprendimento di una tecnica di rilassamento elementare da mettere in pratica da soli, fino a raggiungerne la padronanza. Nel secondo incontro lo psicologo aiuterà la persona ad affrontare le eventuali difficoltà riscontrate nella pratica dell’esercizio di rilassamento acquisito; al tempo stesso lo specialista insegnerà al cliente/paziente ad aumentarne i benefici tramite l’utilizzo delle proprie immagini mentali. Nel terzo incontro, lo psicologo fornirà dei suggerimenti pratici per prevenire e gestire meglio lo stress e i pensieri negativi che influenzano la nostra vita e ci impediscono di raggiungere uno stato di benessere duraturo. Ecco, quindi, in maniera sintetica, un possibile
intervento psicologico in un “centro benessere”; il protocollo elaborato dagli psicologi Luigi Mastronardi e Rosamaria Coda: 1° incontro a. Colloquio (20 minuti) b. Valorizzazione della scelta c. Ottimizzazione delle risorse disponibili ed ottenute con il trattamento d. Perfezionamento dei risultati conseguiti e da conseguire e. Presentazione delle attività dei tre incontri f. Motivare all’apprendimento delle tecniche di rilassamento g. Spiegare l’obiettivo del test h. Test sulla scala dell’ansia (10 minuti) i. Tecnica di rilassamento (20 minuti) 2° incontro a. Colloquio (20 minuti) b. Approfondimento dei risultati conseguiti c. Discussione su eventuali difficoltà incon- trate nel fare gli esercizi d. Suggerimenti pratici per superare eventuali ostacoli incontrati e. Suggerire il lavoro di scrittura dopo l’incontro f. Restituzione Test scala dell’ansia (20 minuti)
Luigi Mastronardi è psicologo e psicoterapeuta. Laureato in Filosofia e Psicologia è stato direttore della rivista Scienze Psicologiche e attualmente è docente nel corso di Perfezionamento in Psicoimmunologia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università La Sapienza di Roma. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche, tra cui i volumi: Le Tecniche della Psicoterapia e La Psicologia dei Proverbi, da molto tempo studia i rapporti mentecorpo e applica in psicoterapia le più recenti tecniche della psicologia cognitivo-suggestiva, da lui fondata. Inoltre dedica ampio spazio alla psicologia applicata al benessere. Tra i suoi scritti anche Il Benessere con la Psicologia.
Lo psicologo nelle spa
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”
g.
Solo provocando il silenzio mentale si può procedere sulla strada della vera conoscenza, e la vera luce nasce laddove il buio è più profondo
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Prof. Mario Scaffidi Abbate
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Tecnica di rilassamento. Alla tecnica dell’incontro precedente si aggiunge quella della utilizzazione delle immagini men- tali (20 minuti)
3° incontro a. Colloquio (20 minuti) b. Puntualizzazione dei risultati conseguiti e mantenimento del nuovo equilibrio c. Discussione in merito alle sensazioni provate con il lavoro di scrittura d. Suggerimenti e tecnica di riduzione del- lo stress (20 minuti) e. Suggerimenti e tecnica di superamento dei pensieri negativi (20 minuti) Il benessere psicofisico non è la somma tra
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lo stato di salute di due aspetti differenti. L’osmosi continua tra mente e corpo cancella i confini, dando vita ad un unico sistema. Il rag giungimento dell’ar monia psicofisica è come una sinfonia che va eseguita facendosi guidare da mani esperte, capaci di dirigere il tempo, gli ingressi e le dinamiche della partitura musicale con estrema precisione, ma soprattutto con trasporto ed emozione. “La preparazione psicofisica è fondamentale: lo strumento di cui disponiamo per le imprese è il nostro corpo, e questo è gestito dalla nostra mente. Tutto nel nostro organismo deve funzionare come un’orchestra: sono elementi che vanno accordati tra loro” (Angelo D’Arrigo)
TRA INVIDIA E GELOSIA L’ARTE DI ESSERE SE STESSI NELL’INCONTRO CON
L’ALTRO
Specchio, o Specchio delle mie Brame, chi è la più Bella del Reame?
SENTIMENTI
Gestire i sentimenti negativi per star bene con se stessi e con gli altri Dott.ssa Maria Frandina Psicologa e Counsellor
C’
era una volta, in un tempo non molto lontano, chi, per doti di natura, vizi o virtù, si ritrovava ad essere il più bello o la più bella del reame, come spesso accade nelle favole. Ma non solo. Mettendo da parte la fantasia, può succedere anche nella realtà, che bellezza, bravura e bontà coincidano e contribuiscano a far risplendere l’immagine di chi, per sorte o per arbitrio, si ritrova ad esser padrone di queste qualità. Non si tratta della principessa invidiata dalla corte, né del personaggio dei fumetti che tante volte abbiamo sognato di essere. Stavolta, si tratta della vicina di casa, del collega in ufficio, del nuovo arrivato in comitiva o di chiunque possa far scattare in noi un senso di competizione e rivalità, pervasi da emozioni negative. Così ci ritroviamo a competere con immagini ideali o idealizzate, di fronte alle quali non è difficile provare vissuti di impotenza, solitudine, isolamento, inadeguatezza, invidia, gelosia. Nel rischio dell’incontro ci si può sentire sconfitti, giudicati, umiliati, abbandonati, rifiutati, inadeguati. Invidia e gelosia sono entrambi sentimenti distruttivi che nascono dal confronto con l’altro e ci mostrano una nostra mancanza, portandoci ad attaccare ed aggredire. Per difenderci da questo confronto devastante, che ci pone di fronte ai nostri limiti e alle nostre mancanze, possiamo reagire tentando di distruggere ciò che noi sentiamo di non poter essere o di non poter avere, ma questa reazione non ci farà certo stare meglio. L’alternativa è scegliere di arricchirci nella differenza con l’altro, creare un rapporto di confronto e scambio che possa ridimensionare e farci apprezzare la sua diversità, anche nei casi in cui possa sembrare “migliore di noi”. Tra Invidia & Gelosia
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La gelosia
Quando “Ti Amo” vuol dire “Sei Mio”
E
”
Gelosia, infinita incertezza di sé Rossana
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Rossanda
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mozione, sentimento e passione si alternano, si scambiano, si intrecciano in maniera articolata nella persona gelosa a seconda delle sue caratteristiche di personalità, della capacità di autocontrollo-sublimazione e a seconda del contesto. Nella gelosia, l’altro diventa strumento di soddisfazione di un nostro bisogno, un oggetto nella relazione. L’altro e la relazione stessa, sono funzionali al soddisfacimento dei nostri bisogni. Non possiamo permetterci di affidarci all’altro, di fidarci di lui e di illuderci di esercitare il nostro potere, il nostro controllo sull’altro, sulla relazione. In realtà, noi stessi siamo vittime di meccanismi di cui non siamo consapevoli e che non riusciamo a controllare. Maggiore è la forza, la continuità temporale e l’intensità con cui si manifestano i comportamenti e le dinamiche della gelosia, tanto più avviene in noi il pasaggio dalla gelosia “sana” a
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quella patologica, fino ai casi più esasperati (la diagnosi del disturbo ossessivo-compulsivo vero e proprio). La gelosia si sviluppa lungo un continuum che non ci permette di vedere l’altro, di incontrarlo in un tempo reale, nel qui ed ora della relazione. In quanto gelosi non ascoltiamo l’altro, cerchiamo conferme ai nostri sospetti, non ci sentiamo liberi di poterlo incontrare come persona con le sue scelte, ma ne pretendiamo il possesso come fosse un oggetto. Questo avviene perché, la gelosia, in tutte le sue manifestazioni, è sempre associata alla perdita reale o immaginata di un “oggetto d’amore” ritenuto ormai definitivamente conquistato (Giusti, 1987). Se non ci sentiamo scelti sempre in maniera assoluta e totalizzante, se abbiamo la sensazione di perdere il controllo su ciò che consideriamo nostro, ci sentiamo rifiutati, abbandonati e il possesso dell’altro diventa l’unica soluzione per colmare il nostro senso di vuoto.
L’ invidia
“Se lei sì, perché io no?”
“Invidia” Giotto Affresco (1305)
L’
invidia, come la gelosia, è un fenomeno che da sempre caratterizza la storia dell’uomo. È un sentimento che nasce dalla domanda “Se lei sì, perché io no?”, per trasformarsi in una esclamazione del tipo “Se io no, allora neanche lei!”. Alla base dell’invidia vi è una mancanza, che viene messa in evidenza dal confronto con l’altro che possiede ciò che noi desideriamo. L’invidia nasce dal confronto tra la propria nullità avvertita in quel momento e la grandezza dell’altro, un confronto schiacciante, un confronto del tutto o del nulla. Sentiamo di non avere più una via d’uscita, non vediamo più le nostre risorse, le nostre potenzialità, le nostre possibilità. Non possiamo metterci in gioco perché non abbiamo le carte giuste, allora non ci resta che barare. Nell’invidia il desiderio si trasforma in odio e rabbia verso chi ha ciò che noi desideriamo o vorremmo avere, ma sentiamo di non poter avere. All’interno del processo che ci porta a provare invidia, possiamo distinguere alme-
no quattro momenti fondamentali che vanno dal “vedere” al “vedere male”, cioè dal confrontarsi alla spinta aggressiva, secondo questo schema: 1. 2. 3. 4.
confronto; nascita del desiderio; sentimento di vuoto; spinta aggressiva.
”
La sua pienezza ha creato
Un crescendo psicologico e interiore che può determinare grande frustrazione e disturbare anche il normale andamento della nostra vita quotidiana. Tutto parte da un’evidenza: è tramite l’altro che affermiamo noi stessi. Il confronto ci pone di fronte all’altro e al contempo di fronte a noi stessi, l’altro diventa il nostro specchio. Solo dopo aver visto, dopo esserci confrontati con l’altro, nasce la consapevolezza della nostra mancanza, da cui, appunto, scaturiscono sentimenti di frustrazione, inferiorità, umiliazione che ci portano a “vedere male”, ad invidiare, ad esprimere la nostra rabbia svalutando il nostro rivale.
in me un vuoto. Quel vuoto è l’invidia
”
Francesco Alberoni
Tra Invidia & Gelosia
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La forza positiva dei sentimenti negativi
Dal “Sono… ma vorrei essere” al “Sono e posso essere”
”
La paura che nessuno ci possa proteggere e il sospetto di essere abbandonati e rifiutati sono gli incubi dell’infanzia,
L’ ”
ma anche i fantasmi della maturità
Carotenuto
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esperienza della mancanza è molto profonda nel comportamento umano, inevitabilmente ognuno di noi si trova a confrontarsi con il proprio vuoto. Riconoscere che invidia e gelosia, così come tutti i “sentimenti negativi”, sono insite nella natura umana, significa educarci a sentire questi sentimenti. Non vi sono emozioni negative se non quelle non sentite. È, infatti, proprio quando ci neghiamo di sentire ed esprimere un’emozione che questa resta bloccata, sfociando spesso in comportamenti disfunzionali. Riconoscere ciò che sentiamo, al con-
O2 Psicologia - Anno 1 N.ro 3
trario, è il primo passo per scoprire un’energia che ci appartiene, lasciandola fluire, educando i sentimenti. La gelosia e l’invidia devono essere riconosciute, comprese, educate, piuttosto che represse, negate, additate. “Trasformare la gelosia paranoica in gelosia afrodisiaca” significa “fare in modo che non sia più il mostro dagli occhi verdi descritto da William Shakespeare, ma parte del gioco di seduzione di alcune coppie” (Pasini, 2003). Così come trasformare l’invidia malevola in invidia buona significa mettersi in gioco, sentirsi emulati, migliorarsi, crescere. L’altro non è più qualcuno da distruggere, ma una ricchezza: Se lui può…Posso anche io!
Educare le emozioni significa costruire gli argini per farle scorrere dentro di noi, senza permettere che possano inondarci
La cura
Dal Rancore all’Energia Vitale. Diventa protagonista e riappropriati dei tuoi sentimenti
”
Se sono diverso da te, lungi dal ferirti, ti apprezzo ancor di più Antoine de Saint-
”
Exupéry
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L
a diversità è una ricchezza e come tale va vissuta. Invidia e gelosia nascondono un notevole potenziale creativo che non deve essere negato, ma deve essere coltivato per aumentare il proprio empowerment e arricchire il proprio “essere” nel mondo. La forza distruttrice del rancore può trasformarsi in energia vitale, ma ciò richiede il sentirsi come agente dei propri sentimenti, l’entrare in contatto con il nostro sentire, attraversandolo, accogliendolo. Imparare ad accogliere le emo-
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zioni significa trasformare la grande energia che vi è alla base della spinta vitale, canalizzandola in azioni positive. Le emozioni sono come una sorgente d’acqua che sgorga senza fine dentro noi; non costruire gli argini significa rischiare che le nostre emozioni possano “inondarci”, trasformandosi in una forza distruttrice. Al contrario, educare le emozioni significa costruire gli argini per far scorrere il fiume emozionale dentro di noi, per permettergli di portare l’acqua lì dove ce n’è bisogno, affinché i campi seminati possano fiorire.
TRE PAROLE CHIAVE PER STARE BENE
• ESSERE, autostima, sicurezza, sfera fisica, psicologica, sociale, spirituale. • DIVENIRE, capacità di raggiungere scopi ed •
obiettivi autonomamente prefissati, appagamento, aspirazioni. APPARTENERE, il modo e la possibilità che l’individuo e l’ambiente si integrino e si nutrano vicendevolmente (Giusti, Iannazzo, 1998).
Invidia e gelosia
Ma qual e’ il vero antidoto per guarire dai sentimenti negativi?... L’autostima
U
no dei più potenti antidoti contro gli attacchi da invidia e gelosia è la propria autostima. Una riserva di benessere da coltivare e preservare per essere soddisfatti di noi stessi, indipendentemente dalle sfide che la vita ci pone e dai confronti rispetto ai quali usciamo sconfitti. Alcune piccole attenzioni inerenti al nostro modo di porci nei confronti delle cose, possono facilitare di molto il raggiungimento di una buona autostima. Ad esempio, consigliamo il passaggio dal devo al posso, dal giudizio al fatto, dalla colpa alla responsabilità, dal sempre all’ora, dal
tutto al qui, semplici passi fondamentali nel cammino verso la riscoperta di sé. Riconoscere i propri bisogni, desideri, emozioni, limiti e risorse e saperli esprimere in maniera adeguata diventa fondamentale per il proprio senso di autoefficacia, la propria capacità di essere assertivi ed il benessere psicofisico. Ma soprattutto significa essere protagonisti del proprio agire, del proprio “essere nel mondo” in maniera autentica. Il cammino, e non la meta (su cui spesso si corre il rischio di focalizzarsi quando si parla di obiettivi) di ciascuno di noi, deve condurci ad una vita il più possibile aperta alla possibilità di essere, divenire, appartenere.
• • • • •
Educa sentimenti/emozioni Riconosci sensazioni negative Comprendi motivi di invidia/gelosia Cogli il potenziale creativo di invidia/gelosia Ricava Energia Vitale
è un misto d’amore, d’odio, d’avarizia e d’orgoglio Alphonse
”
Karr
COME GUARIRE DA INVIDIA E GELOSIA
SI
”
La gelosia
• • • • •
NO
Reprimere sentimenti/emozioni Sentirsi colpevoli Chiudersi in se stessi Demonizzare invidia/gelosia Alimentare il rancore
Tra Invidia e Gelosia
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Tra odio e amore L’angolo della lettura
N
Quando parlare di patologia?
ell’atrio della Signoria giaceva un enorme blocco di marmo. Molti artisti avevano cercato di lavorarlo invano, e dopo
diversi tentativi, era rimasto abbandonato nel cortile, scalfito in diversi punti e con un enorme buco da un lato, residuo di uno dei tanti artisti. Alla vista di quel marmo Michelangelo ne rimase colpito e iniziò a scolpirlo e a lavorare proprio intorno a quel buco, creando così il David, opera d’arte tra le più famose. La stessa cosa accade nella vita dell’uomo: cresciamo “plasmati” da tante persone, che spesso ci lasciano dei “buchi”. Ognuno di noi, dalla nascita ha un proprio “buco” con il quale confrontarsi. Diventare artisti della propria vita significa fare di quel buco un’opera d’arte, costruire intorno a quel vuoto proprio come ha fatto Michelangelo. Angelo Mercurio
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I
nvidia e gelosia sono presenti in tutti noi e ci accompagnano fin dalla nascita. Sono emozioni complesse le cui radici profonde si intrecciano. Alla base di questi due fenomeni vi è un vuoto da colmare, una forte insicurezza, sentimenti di frustrazione. Il desiderio frustrato può ritornare attraverso comportamenti disfunzionali. Il passaggio dalla “normalità” alla “patologia” avviene quando i sintomi provocano un disagio marcato o interferiscono significativamente con le normali abitudini della persona, con il funzionamento lavorativo, con le attività quotidiane, con le relazioni sociali. Quando le conseguenze di questi sentimenti cominciano a invalidare la nostra esistenza, allora il grado di rilievo del problema diventa patologico.
La realtà virtuale ci mostra migliaia di beni, la cui esistenza a volte è reale, a volte è addirittura virtuale
L’invidia virtuale
Cosa fare quando il confronto nasce da modelli immateriali
I
l terzo millennio è alle porte e, con lui, i nuovi pericoli pronti a minacciare il nostro equilibrio interiore e la stima che faticosamente conquistiamo giorno per giorno. Tra le minacce, prima in classifica, una nuova e pericolosa forma di invidia che nasce dal bombardamento mediatico e del mondo web. Lo sviluppo di una società sempre più telematica ha, infatti, portato alla nascita di quella che possiamo definire l’invidia virtuale. Se prima il termine di confronto era rappresentato esclusivamente dal vicino di casa, dal compagno di banco o dal collega in ufficio, oggi abbiamo possibilità infinite di confronto restando seduti davanti allo schermo della nostra televisione o del nostro computer. Se non siamo sufficientemente consapevoli dei meccanismi che ci
sono dietro lo schermo, il confronto virtuale rischia, però, di essere una fonte di grande frustrazione, alimentando la nascita di desideri e bisogni che restano insoddisfatti. La realtà mediatica ci mostra migliaia di beni, la cui esistenza a volte è reale, a volte è addirittura virtuale. Ciò nonostante, in noi nasce la voglia di possedere, e non poter avere ciò che ci appare come desiderabile, aumenta il nostro senso di frustrazione ed impotenza, oltre che rabbia, odio e rancore. Bisogna difendersi da questi attacchi virtuali con la consapevolezza che la televisione, così come l’universo web, nasce con l’intento e lo scopo di rendere appetibili e desiderabili i suoi prodotti, ad esempio spacciando la perfezione estetica del corpo come un valore. Occorre puntare all’autostima che è molto di più del risultato della nostra forma fisica.
”
La nostra invidia dura sempre più a lungo della felicità di quelli che invidiamo François de La
”
Rochefocauld
Tra Invidia e Gelosia
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TEST
TEST 1.
Essere figlio unico significa essere:
a. b. c. d.
Più viziato Più fortunato Più solo Più amato
2.
Se nell’ambiente di lavoro un tuo collega riceve un complimento in tua presenza, tu…
a. Resti indifferente b. Ti senti sminuito c. Condividi e riconosci il valore dell’altro d. Ti senti irritato
3.
Il tradimento è:
a. Una scelta b. Un rischio c. Una possibilità d. Qualcosa da temere
4. a. b. c. d.
5.
Spesso ti capita di: Non riuscire a regolare le emozioni, esprimendole sempre e comunque Restare impassibile anche di fronte a forti emozioni Esprimere ciò che senti naturalmente, tenendo conto del contesto Non riuscire ad esprimere ciò che senti e “scoppiare” poi all’improvviso
Un cassetto chiuso a chiave è:
a. Un mistero b. Un invito irresistibile c. Un giardino segreto d. Una verità nascosta
Invidia o Gelosia?
6.
Quando il tuo partner ritarda:
a. Diventi curioso/a b. Il tuo desiderio si trasforma in apprensione c. Aspetti naturalmente d. Ti arrabbi
7.
I tuoi bisogni…
a. b.
Sai riconoscere i tuoi bisogni Riconosci i tuoi bisogni, ti lamenti nel vederli insoddisfatti c. Riconosci i tuoi bisogni, li esprimi e ti adoperi per soddisfarli d. Hai difficoltà nel riconoscere i tuoi bisogni
8.
Al lavoro il capo assegna a un altro un incarico che aveva promesso a te
a. Incassi il colpo b. Ti senti tradito e lavori male c. Gli chiedi spiegazioni in maniera assertiva d. Trovi il modo per vendicarti
9.
Marito e moglie devono dirsi tutto?
a. Solo le cose indispensabili b. Si, se ci sentiamo in colpa nel non dire c. No, ognuno può sentirsi libero di custodire la propria intimità d. Si, qualsiasi cosa
10. a. b. c. d.
Un tuo collega ha un successo di lavoro: Resti indifferente Ti senti inferiore, impotente, incapace Pensi: “Ce la posso fare anche io!” Senti rabbia ed irritazione e fai di tutto per rendergli difficile il lavoro
11.
Se ottieni un successo o un insuccesso:
a. Pensi di essere stato fortunato o sfortunato b. Tendi ad attribuirti i meriti o le responsabilità c. Attribuisci ad altri meriti e responsabilità d. Ti senti giudicato e colpevole
17. Fidarsi è: a. Un rischio b. Una possibilità c. Libertà d. Pericoloso
12. Se ti viene chiesto in prestito qualcosa cui tieni: a. Presti ciò che ti viene chiesto, ma chiarisci quanto è importante per te che ti venga restituito b. Presti ciò che ti viene chiesto, ma pensi che non ti venga restituito c. Ti fidi ciecamente e non hai problemi a dare qualsiasi cosa d. Tendi a rifiutare, perché hai paura che non ti venga restituito
18. Controllare è: a. Una perdita di tempo b. Una curiosità c. Un’ossessione d. Una sana abitudine
13. Internet è:
19. Stare soli è:
a. Un modo per conoscere amici b. Un “luogo” dove si può giocare qualsiasi ruolo c. Uno strumento utile d. Una fuga, un’alternativa alla realtà
a. Una possibilità b. Una condizione obbligata c. Una scelta d. Una condanna
14. I tuoi spazi, il tuo tempo…
20. Desideri e bisogni nascono:
a. Pensi che ci siano momenti in cui è importante stare soli, altri in cui stare in compagnia b. Pensi che gli altri non abbiano mai tempo per te c. Hai uno spazio in cui nessuno può “sbirciare” d. Tendi ad invadere spesso lo spazio degli altri
a. Dall’incontro con l’altro b. Da stimoli esterni c. Dalla scoperta del proprio sé d. Dai mass media
15. I desideri sono:
21. Essere invidiati è:
a. Realizzabili b. Impossibili c. Una spinta per agire d. Una fuga dalla realtà
a. Una condizione di disagio b. Meglio che invidiare c. Una possibilità d. Un’aspirazione
16. La separazione:
22. Ammirare qualcuno significa:
a. Può accadere b. Va evitata c. È normale d. Una disgrazia
a. b. c. d.
Naturale Sentirsi impotente Avere una spinta in più per migliorarsi Far di tutto per danneggiarlo
TEST
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Risultati
Sei Geloso o Invidioso?
Calcolate ora il punteggio attribuendo 2 punti ad ogni risposta A, 3 punti ad ogni risposta B, 1 punto ad ogni risposta C e 4 punti ad ogni risposta D.
Profilo corrispondente in base al punteggio Sommate i risultati degli item: 1*3*4*5*6*9*12*14*16*17*18*19*20. Se il punteggio è minore di 20 Chiedetevi perché la gelosia non vi appartiene La gelosia, che pure è un sentimento naturale, non sembra far parte delle vostre emozioni. Eccessiva sicurezza o scarso senso di appartenenza? Una forma di difesa oppure una piena fiducia verso se stessi e l’altro? A voi il compito di riflettere e trovare la giusta risposta. Se il punteggio è compreso tra 20 e 40 La gelosia è per voi il giusto ingrediente che alimenta il desiderio La vostra gelosia rientra in quel sentimento naturale che proviamo per ciò che ci appartiene. Siete sufficientemente sicuri di voi e la gelosia è solo una molla per alimentare quel gioco di coppia che accresce il desiderio e la passione. Se il punteggio è maggiore di 40 Occupatevi della vostra gelosia Tendete a controllare le persone che vi stanno accanto e a non fidarvi pienamente del vostro partner. Spesso cercate conferme ai vostri sospetti più che ascoltare veramente l’altro. Tollerate male la solitudine e il senso di frustrazione legato al rifiuto. Non riuscite a godere dell’amore dell’altro. Possedete una grande sensibilità e il vostro grado di autostima è alla continua ricerca di conferme. Sommate i risultati degli item: 2*4*7*8*10*11*13*15*20*21*22. Se il punteggio è minore di 15 Chiedetevi perché l’invidia non vi appartiene L’invidia, sebbene rientri in un sentimento naturale, non vi appartiene. Vi accontentate di ciò che avete o di ciò che siete e non vi guardate intorno, oppure siete fieri e felici di voi stessi anche nel confronto con l’altro. Se il vostro punteggio è compreso tra 15 e 30 L’invidia è per voi quella molla che vi spinge ad essere migliori La vostra invidia rientra in quel sentimento naturale che nasce nel confronto con l’altro. Può essere una spinta per migliorarsi in cui l’altro non è un nemico da sconfiggere, ma un modello da emulare. Il successo per l’altro può essere il giusto ingrediente per farvi pensare che anche voi ce la potete fare. Se il punteggio è maggiore di 30 Occupatevi della vostra invidia L’incontro con l’altro è per voi una continua sfida. Avete difficoltà a seguire i vostri bisogni e i vostri desideri. L’altro ha sempre qualcosa in più di voi o in qualche modo è migliore di voi. Non riuscite a godere delle vostre risorse e delle vostre ricchezze. Il vostro senso di inadeguatezza vi porta ad attaccare l’altro, danneggiando spesso anche voi stessi.
Dott.ssa Maria Frandina Psicologa e Counsellor Test - Invidia o Gelosia?
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INTELLIGENZA EMOTIVA
EMOZIONI DISTRUTTIVE EMOZIONI POSITIVE Fai in modo che
RABBIA INTOLLERANZA COLLERA INVIDIA lascino il posto a TOLLERANZA AMORE COMPASSIONE dott.ssa Carmela Maria Barbaro
Le emozioni danno colore e sapore all’esistenza, ma spesso generano sospetto e timore. Impara a governarle con l’esercizio della meditazione
”
L’invidia è così magra e pallida perché morde e non mangia
”
F.G. Quevedo Y. Vilegas
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L
e emozioni sono componenti fondamentali della nostra vita, danno colore e sapore all’esistenza, anche se, in una civiltà come quella occidentale, impostata sul primato della ragione, spesso sono considerate con sospetto e timore. Del resto non potrebbe essere altrimenti: infatti, se la ragione promette all’uomo il dominio su se stesso e sulle cose, le emozioni spesso producono una situazione di turbamento e di conflitto per la loro caratteristica più importante, e cioè per il fatto che spesso risultano non totalmente controllabili. Tra le emozioni più difficilmente gestibili dalla ragione umana sono annoverate l’invidia, l’aggressività e l’illusione, definite da psicologi e studiosi di neuroscienze, come emozioni “distruttive” o negative. In
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genere esse tendono a provocare un danno a se stessi o agli altri, un danno di natura fisica, affettiva, sociale, cioè, si trasformano fino a diventare incontrollabili dalla mente e, con il tempo, aumentano sempre più il loro potere sulla nostra esistenza. Nel libro “Emozioni Distruttive. Liberarsi dai tre veleni della mente: rabbia, desiderio e illusione” scritto dallo studioso di neuroscienze Daniel Goleman e dal Dalai Lama, viene posto a confronto proprio il pensiero occidentale e quello orientale, nel rapporto che l’essere umano ha con questo tipo di emozioni. Nella cultura buddista le emozioni distruttive disturbano il proprio equilibrio interiore, quelle sane, invece, favoriscono l’instaurarsi di un equilibrio della mente. L’invidia, l’aggressività e l’illusione sono, sempre secondo il pensiero buddista, i tre “grandi veleni” che inqui-
“La calunnia” S. Botticelli Tempera su tavola (1495)
Invidia, aggressività e illusione si mescolano quotidianamente nei nostri pensieri. Sono emozioni distruttive che inquinano l’animo umano nano l’animo umano. Questo tipo di emozioni non a caso sono chiamate proprio klesha, o veleni. Come funzionano? I klesha operano palesemente, attraverso sentimenti ed emozioni forti quali odio, avidità, gelosia, rabbia, ma anche in modo più sottile, mescolandosi quotidianamente ai nostri pensieri. In genere noi possiamo educare la mente a sostituire le emozioni distruttive con stati emotivi positivi, e il buddismo offre in questo campo il proprio importante contributo, aprendo all’Occidente culture e metodi che fino a pochi anni fa, nella nostra cultura, venivano totalmente ignorati. Sono molti gli psicologi e gli studiosi che avanzano l’ipotesi di una cultura della
“mente positiva”, cioè di atteggiamenti positivi, tra cui l’ottimismo, la cura di sé e degli altri, il sorriso donato con frequenza, tutti stati emotivi a lungo ripetuti, con benefici riscontrabili oggettivamente nel breve, ma soprattutto nel lungo periodo. Le emozioni positive, dunque, innescherebbero reazioni positive a catena, senza il bisogno di altri rimedi, sicuramente meno efficaci e con effetti non sempre previsti. La “coltivazione” della meditazione, inoltre, sembra possa assicurare lo sviluppo della capacità di provare emozioni costruttive quali gioia, amore e compassione. La persona controlla le emozione negative al loro insorgere e coltiva costantemente quelle che la
”
Chi sa ridere è padrone del mondo
”
G. Leopardi
IL LIBRO Emozioni Distruttive AUTORE D. Goleman, Dalai Lama ANNO 2003 EDITORE Mondadori
Daniel Goleman - il profeta della cosiddetta “intelligenza emotiva” - si è confrontato con il Dalai Lama per individuare la strada verso la felicità. Liberarsi dai veleni della mente: rabbia, desiderio, illusione, è la chiave. Nel libro il Dalai Lama spiega come trasformare le emozioni ostili in sentimenti positivi, mentre Goleman illustra, attraverso metodi scientifici, come la pratica della meditazione possa rimuovere le cause delle pulsioni negative.
Emozioni Distruttive
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”
Non è felice chi non pensa di esserlo
”
P. Siro
106
rendono, dal punto di vista dell’equilibrio interiore, capace di esprimersi adeguatamente nei singoli contesti. Ci si libera, dunque, dalle emozioni distruttive in diversi modi: riconoscendo se stessi e il mondo sociale, accettandosi serenamente, tanto da migliorare la qualità della vita solo esprimendo le qualità positive e umane che albergano nell’animo. Accettare se stessi è sicuramente il primo passo per avere un sereno rapporto con il mondo che ci circonda. Riconoscersi significa soprattutto fare un lungo lavoro su se stessi, un lavoro che in seguito può aiutare ad avere relazioni più stabili e durature. Un animo più sereno è un animo più felice. Si crea, dunque, una situazione in cui si tende a valutare positi-
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vamente la propria persona: ci si sente pieni di energia, si considerano meno gravi i propri difetti e si pensa meno alle difficoltà. In ultimo, si è visto che più si è felici, più si curano e si allargano i propri interessi sociali e artistici, si pone maggiore attenzione alle questioni politiche generali, ci si sente più inclini ad accettare dei compiti nuovi e stimolanti. Gli stati d’animo positivi possono, quindi, influire in modo considerevole sia sul comportamento sia sui processi di pensiero, rendendoli maggiormente adeguati e funzionali alle situazioni di vita dell’individuo. Una condizione che naturalmente si ripercuote in maniera positiva anche sullo star bene dell’individuo con se stesso e con gli altri.
WELLNESS COOKING
Il gusto di una ricetta esotica!
Fabio Campoli, chef di fama internazionale ci propone un’esplosione di sapori e sensazioni a cura del Circolo dei Buongustai
Parola allo Chef…
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uesta ricetta nasce in un momento di sperimentazione nel mio laboratorio e si ispira al pollo tandoori. Si tratta di una preparazione indiana che prende il nome da “Tandoor”, un forno di argilla molto usato in India, ed è una ricetta che richiede molto tempo perché il pollo va marinato con succo di limone, yogurt magro, cipolla, paprica dolce, sale e zenzero fresco grattugiato. Posso assicurare, però, che se lo si assaggia, non si rimane delusi. Gli ingredienti usati creano intorno alla carne una patina che è un’esplosione di sapori e sensazioni, dove l’acidità dello yogurt e del limone non fanno altro che espandere e amplificare i sapori. Inoltre, la miscela di zenzero, paprica dolce e cipolla che è così penetrante, permette di cuocere il pollo privo di pelle, senza olio e di abbinarlo bene con del riso pilaf. E’ una ricetta che trovo ideale per chi ha voglia di mangiare qualcosa di diverso, un po’ esotico e allo stesso tempo leggero. Un piatto che fa colpo sui propri ospiti, se volete proporlo per un pranzo o una cena. Il successo è sicuro. Gli invitati di un matrimonio per cui proposi questa preparazione si leccarono letteralmente le dita, servendosi da un buffet, in una piacevole atmosfera, gli invitati apparecchiato all’aperto e prendendo i cosci con delle foglie di vite.
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Galletto allo zenzero e yogurt magro Ingredienti per 4 persone 8 cosce o sovracosce di pollo senza pelle 1 vasetto di yogurt magro succo di un limone 20 g di cipolla 10 g di zenzero fresco 1/4 di scorza di limone 5 g di paprica sale qb Per accompagnare riso Basmati pilaf* 20 g d’olio extravergine d’oliva dal fruttato medio
Come si prepara... Miscelare in una ciotola lo yogurt con tutti gli altri ingredienti. Mettere la carne e massaggiare bene con le mani per farla insaporire. Lasciare marinare in frigorifero per almeno otto ore, girando di tanto in tanto. Quando è il momento di cuocere il galletto, tirarlo fuori del frigo e impostare il forno a una temperatura di 220 °C. Quindi, sistemare la carne in una teglia rivestita con della carta da forno (meglio ancora, se possibile, sarebbe sistemarlo su una griglia con sotto una teglia con un po’ d’acqua per la raccolta dei grassi e dei liquidi che scolano). Fare cuocere per venticinque minuti e intanto preparare il riso pilaf. Infine, servire ben caldo col riso impreziosito dall’olio.
Ricette di benessere
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